documento di sicurezza per ditte terze - Herambiente

 CENTRO ECOLOGICO ROMEA S.S. 309 ROMEA KM 2,6 ‐ RAVENNA DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE (ART 26 D.LGS. 81/2008) AGGIORNAMENTO GENNAIO 2014
Centro Ecologico Romea
km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna
INDICE
PREMESSA ................................................................................................................................................ 4 1 DISPOSIZIONI DI SICUREZZA ......................................................................................................... 6 1.1 1.2 2 Documentazione da presentare prima dell'inizio delle attività ................................................ 7 Gestione di eventuali subappalti............................................................................................... 8 INFORMAZIONI SUI RISCHI PRESENTI ........................................................................................... 9 3 NORME GENERALI DI SICUREZZA ............................................................................................... 10 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 Accesso allo Stabilimento ........................................................................................................ 10 Divieto di fumare ..................................................................................................................... 10 Divieto di assumere alcol e cibo .............................................................................................. 10 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) .............................................................................. 11 Permessi di Lavoro .................................................................................................................. 11 Manovre sui circuiti elettrici ................................................................................................... 15 Esecuzione di scavi .................................................................................................................. 15 Esecuzione di lavori in quota ................................................................................................... 15 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di apparecchi di sollevamento .................................................................................................... 18 3.10 Regolamento per l’installazione del cantiere ......................................................................... 18 3.10.1 Allacciamenti provvisori in cantiere ............................................................................................ 19 3.11 Attività in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati ............................................. 20 3.12 Modalità di gestione di rifiuti e scarti ..................................................................................... 20 4 INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO ............................................................... 22 5 INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE ............................................................... 23 6 GESTIONE DELLE INTERFERENZE ................................................................................................ 25 7 ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ................................................................. 27 DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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ELENCO ALLEGATI DOCUMENTALI ALLEGATO 1
Elenco della documentazione richiesta ALLEGATO 2
Contenuti minimi del PMS (M.0365) ALLEGATO 3
Disposizioni per l’installazione di cantieri all’interno del Centro Ecologico Romea ALLEGATO 4
Fac‐simile Dichiarazione di idoneità tecnico professionale ALLEGATO 5
Elenco personale ditta terza con abilitazioni (M.0400) ALLEGATO 6
Autodichiarazione di avvenuta formazione ALLEGATO 7
Modulistica per la richiesta di subappalto (modello di Richiesta di autorizzazione, modello di Autocertificazione del subappaltatore, Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per richiesta informazione antimafia) ALLEGATO 8
Fac‐simile Dichiarazione relativa alla qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati (art. 2 c. 1 DPR 177/11) ALLEGATO 9
Dichiarazione elenco iscritti nel Libro unico del lavoro dell’Impresa ALLEGATO 10
Autocertificazione “Dichiarazione Sostitutiva Iscrizione Registro Imprese” ELENCO APPENDICI INFORMATIVE APPENDICE 1
Nota Informativa sui Rischi ambientali e interferenziali relativa al Complesso impiantistico al km 2,6 della S.S. 309 Romea a Ravenna APPENDICE 2
Estratto Piano di Emergenza Interno Centro Ecologico Romea APPENDICE 3
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza (da Scheda tecnica D. Lgs. 334/99 e s.m.i. e L.R. 26/03 e s.m.i.) APPENDICE 4
Scheda di informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori (ex Allegato V D. Lgs. 334/99 e s.m.i.) APPENDICE 5
Politica HERAMBIENTE per la qualità, la sicurezza e l’ambiente (D.0001) APPENDICE 6
P.00.48 Modalità di accesso al Comparto km 2,6 ELENCO DOCUMENTI DI RIFERIMENTO •
Procedura “Gestione permessi di lavoro” (P.0120) •
Procedura “Disposizioni operative ai fini della prevenzione e della tutela della sicurezza nell’esecuzione dei lavori in quota” (P.0181) •
Procedura “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati” (P.0139) •
Istruzione “Modalità operative e comportamentali generali in zone classificate con pericolo di esplosione” (IOS.0009) •
Procedura “Applicazione articolo 26 D. Lgs. 81/08 presso impianti HERAMBIENTE” (P.0081) DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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PREMESSA Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni, rivolte alle Imprese che per ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno del Centro Ecologico Romea di Ravenna della società HERAMBIENTE SpA (di seguito anche Stabilimento), che dovranno essere di guida ai Responsabili ed al Personale Operativo delle Imprese nel corso dello svolgimento dei lavori. Il Centro Ecologico Romea è composto dai seguenti impianti ubicati a Ravenna nel Comparto HERAMBIENTE‐SOTRIS al km 2,6 della S.S. 309 Romea (di seguito “Comparto km 2,6”): ƒ
impianto di trattamento chimico‐fisico di rifiuti liquidi (TCF) (ex impianto chimico‐fisico‐
biologico o CFB o CHI‐FI‐BI); ƒ
impianto disidratazione ed inertizzazione fanghi (DISIDRAT). Le informazioni, le istruzioni e le disposizioni riportate nel presente documento rappresentano precise esigenze dello Stabilimento, in quanto costituiscono attuazione e completamento delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e devono essere applicate scrupolosamente. La mancata osservanza di tali disposizioni potrà dar luogo all'annullamento del contratto. Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica, soprattutto per ragioni morali e di rispetto per le persone, oltre che per evitare ripercussioni negative sul buon nome della Società per incidenti o infortuni occorsi a personale di Impresa in Stabilimento. Inoltre la pericolosità delle sostanze trattate sugli impianti presenti in Stabilimento (infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene, ecc.) impone l'adozione delle maggiori cautele nel campo della prevenzione. Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello Stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva istruzione del personale dipendente, con una accurata organizzazione tecnica qualificata e con una adeguata e continua vigilanza, vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro. Sugli impianti di Stabilimento i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da un Permesso di Lavoro, sul quale sono evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale esecutore dovrà utilizzare. L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle informazioni fornite da HERAMBIENTE relativamente ai rischi presenti in Stabilimento, prima che questi siano ammessi all'interno dello Stabilimento stesso. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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Il presente documento è predisposto e strutturato per: • Descrivere la documentazione e le informazioni che l’Impresa deve fornire alla Committente prima dell’inizio delle attività oggetto dell’ordine/contratto ai fini della tutela della sicurezza e salute dei lavoratori. A tal fine, all’interno degli Allegati documentali vengono riportati i documenti inerenti la documentazione e le informazioni che l’Impresa deve fornire alla Committente prima dell’inizio delle attività oggetto dell’ordine/contratto. • Fornire alle Imprese le informazioni, istruzioni e disposizioni di sicurezza e comportamentali che devono essere guida per lo svolgimento dei lavori presso lo Stabilimento. Ai fini di una più facile comprensione, le informazioni, le istruzioni e le disposizioni di sicurezza e comportamentali, oltre a quanto descritto all’interno del presente documento, vengono riportate all’interno delle Appendici informative. L'Impresa, prima dell’inizio delle attività oggetto dell’ordine/contratto, deve fornire tutta la documentazione e tutte le informazioni riportate nel successivo capitolo 1. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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DISPOSIZIONI DI SICUREZZA L’Impresa si impegna ad applicare metodologie di lavoro e standard in materia di salute, sicurezza ed ambiente conformi a quanto previsto dalla normativa vigente, assumendosi tutte le responsabilità e gli oneri derivanti da tale applicazione. In particolare l’Impresa, per la parte di propria competenza e responsabilità e, ove occorra, in collaborazione con la Committente, si impegna ad adottare tutte le necessarie misure tese ad assicurare: •
la salute e la sicurezza dei propri dipendenti nonché del personale della Committente e di terzi eventualmente presenti nelle aree di lavoro, da garantirsi mediante una organizzazione appropriata e l’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione; •
la sicurezza degli impianti e delle opere, da garantirsi in tutte le fasi di realizzazione mediante l’adozione di criteri e procedure nel rispetto della normativa vigente e attraverso la realizzazione di un sistema per la identificazione ed il controllo dei rischi. L’Impresa si fa obbligo di osservare e far osservare a tutto il personale utilizzato ed agli eventuali subappaltatori tutte le leggi in materia di sicurezza, di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro e quanto previsto dai regolamenti interni emanati dalla Committente; in particolare quanto previsto nel: ‐
D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell’art. 1 della L. 123/07 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e s.m.i.; ‐
D.Lgs. 334/1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e s.m.i. In particolare l’Impresa è tenuta ad applicare le norme contenute nel presente “Documento di sicurezza per ditte terze". L’inottemperanza alle disposizioni in esso riportate da parte della Impresa potrà comportare la revoca del contratto. L'impresa aggiudicataria, almeno 20 giorni prima dell'inizio delle attività, dovrà fornire al Referente Aziendale le informazioni e la documentazione indicate al paragrafo 1.1 del presente documento. La pianificazione ed il coordinamento dei lavori dovranno essere attuati prima di ogni fase tecnica dei lavori appaltati. Alle riunioni indette a tale scopo dal Referente aziendale di Herambiente dovrà necessariamente partecipare il Datore di Lavoro dell’Impresa o un suo incaricato. Nel corso delle riunioni potrà anche essere effettuata la verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei lavoratori esterni. Le indicazioni emerse saranno riportate su un "Verbale di coordinamento e cooperazione" e ciascun Datore di Lavoro (o il suo incaricato) dovrà comunicarle al proprio personale. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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È fatto divieto di procedere con l’avvio di qualsiasi attività da parte dell’Impresa prima che venga documentata l’avvenuta formazione del personale dell’Impresa stessa sui contenuti del “Documento di sicurezza per ditte Terze”. L’Impresa dovrà predisporre tutte le attrezzature, i mezzi di protezione e prevenzione, compresi i Dispositivi di Protezione Individuali necessari ed opportuni ed emanare le disposizioni e le procedure di sicurezza che riterrà opportuno adottare per garantire l’incolumità del proprio personale e di eventuali terzi. Se il lavoro appaltato è soggetto alle disposizioni relative ai cantieri temporanei o mobili (Titolo IV del D. Lgs. n. 81/08), l’Impresa dovrà attenersi ad esse nell’esecuzione del lavoro. La Committente si riserva il diritto di controllare, in qualsiasi momento, l’adempimento da parte dell’Impresa di quanto sopra descritto. In caso di Associazioni Temporanee di Imprese o di Consorzi, gli adempimenti di cui al presente articolo spettano all’Impresa capogruppo o al Consorzio, che dovrà garantire, facendosene carico, che le imprese identificate quali esecutrici forniscano quanto richiesto. Non si potrà comunque dare avvio ai lavori sino all’espletamento di quanto previsto nel presente documento da parte di tutte le società facenti capo ad un determinato capogruppo o Consorzio. L’Impresa dovrà notificare alla Committente, entro 2 giorni dal suo verificarsi, (mediante l’apposito modulo M.00.30.05 allegato al Regolamento generale di Qualità‐Sicurezza‐Ambiente di Hera già consegnato all’Impresa in fase di contratto) oltre che alle autorità ed enti previsti dalla legislazione vigente, tutti gli infortuni ed incidenti ambientali verificatisi nell’esecuzione dei lavori (anche quelli con prognosi inferiore ai 3 giorni). Inoltre, entro il 15 febbraio di ogni anno, l’Impresa dovrà compilare e trasmettere al Referente aziendale il Riepilogo annuale degli infortuni (mediante l’apposito modulo M.00.30.06 allegato al già citato Regolamento generale di Qualità‐Sicurezza‐Ambiente di HERA). 1.1
Documentazione da presentare prima dell'inizio delle attività L'Impresa, almeno 20 giorni prima dell'inizio dell'attività, deve fornire al Referente aziendale di HERAMBIENTE la documentazione individuata in relazione allo specifico ordine/contratto nell’elenco riportato in ALLEGATO 1. È sempre necessaria la DICHIARAZIONE DI IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE, il cui fac‐simile è riportato in ALLEGATO 4, che deve essere consegnata, completa degli allegati ivi richiesti, compilata e sottoscritta dal Rappresentante legale / Datore di lavoro dell’Impresa. In caso di subappalto, l’Impresa dovrà fornire la medesima documentazione anche per le ditte per le quali è stato autorizzato il subappalto, oltre a quanto specificatamente richiesto al paragrafo 1.2. I documenti richiesti e individuati nell’ALLEGATO 1 sono complessivamente considerati necessari e sufficienti ai fini della sicurezza. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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1.2
Gestione di eventuali subappalti Qualora l’Impresa intenda subappaltare attività previste dal contratto, dovrà: 1. richiedere preventivamente l'esplicita autorizzazione alla Committente mediante la compilazione della modulistica in ALLEGATO 7: - Richiesta di autorizzazione al subappalto a firma del legale rappresentante (corredata da fotocopia di un documento di identità del sottoscrittore); - Autocertificazione del subappaltatore a firma del legale rappresentante del subappaltatore (corredata da fotocopia di un documento di identità del sottoscrittore) - Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per richiesta informazione antimafia (corredata da fotocopia di un documento di identità del sottoscrittore); solo in caso di subappalti di importo, netto di IVA, superiore ad € 150.000; 2. depositare il contratto di subappalto almeno 20 (venti) giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni o prestazioni; 3. fornire la documentazione di cui al paragrafo 1.1 anche per le imprese subappaltatrici. La documentazione citata al punto 1 dovrà essere recapitata al Referente aziendale, all’Ufficio Protocollo HERAMBIENTE e al Resp.le Funzione Vendor Rating And Assurance (come indicato nel modello di richiesta di autorizzazione al subappalto in Allegato 7). La documentazione di cui al punto 3 deve essere consegnata al Referente aziendale, al quale le Imprese potranno anche rivolgersi per eventuali chiarimenti in merito. Resta inteso che l’autorizzazione al subappalto non solleva l’Impresa in alcun modo dal rispetto degli obblighi ed oneri assunti con la sottoscrizione del contratto e che l’Impresa rimarrà l'unica e sola responsabile nei confronti della Committente e dei terzi dell’appalto affidatale. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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INFORMAZIONI SUI RISCHI PRESENTI I rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti all’interno del Centro Ecologico Romea sono descritti nella “Nota informativa sui Rischi ambientali ed interferenziali” riportata in APPENDICE 1. Come meglio descritto al capitolo 5 del presente documento, lo Stabilimento è soggetto anche agli adempimenti in materia di rischio di incidente rilevante. Una descrizione delle analisi e delle valutazioni di sicurezza svolte appunto in riferimento ai rischi di incidente rilevante è contenuta nell’APPENDICE 3. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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NORME GENERALI DI SICUREZZA Le indicazioni riportate nel seguito sono desunte dalle procedure in vigore nel Centro Ecologico Romea. Esse integrano quanto riportato nella Nota Informativa sui Rischi ambientali ed interferenziali (NIR) riportata in APPENDICE 1. 3.1
Accesso allo Stabilimento L'ingresso al Comparto km 2,6 ed al Centro Ecologico Romea ubicato al suo interno è riservato ai dipendenti aziendali ed alle persone autorizzate. L’accesso al Comparto 2,6 è disciplinato dalla procedura P.0048, che viene riportata in APPENDICE 6. Tutto il personale in ingresso allo Stabilimento deve esibire il tesserino di riconoscimento conforme a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Il personale di Impresa viene autorizzato ad entrare a fronte di contratti esistenti, previa presentazione delle informazioni di cui al capitolo 1. L'accesso alle Unità produttive è consentito solo per motivi di lavoro e deve essere autorizzato con permesso scritto. A carico degli inadempienti saranno presi severi provvedimenti disciplinari. 3.2
Divieto di fumare In tutto lo Stabilimento è VIETATO FUMARE, salvo nei luoghi espressamente autorizzati. Il divieto è notificato alle persone anche mediante cartelli installati presso tutti gli ingressi. L'inosservanza di tale disposizione comporta l'immediato allontanamento del contravventore dallo Stabilimento. I luoghi autorizzati al fumo sono individuati da cartelli installati con la scritta "In questo luogo (o locale) è permesso fumare". 3.3
Divieto di assumere alcol e cibo In tutto lo Stabilimento è vietato assumere alcol nonché cibo. Resta concessa la possibilità di assumere cibo nei luoghi espressamente autorizzati, mentre è fatto ASSOLUTO DIVIETO DI ASSUMERE ALCOL durante l’intera giornata di attività presso lo Stabilimento, compresi il periodo antecedente all’ingresso e la pausa pranzo, anche se effettuata in bar/ristoranti o comunque all’esterno dello Stabilimento. Qualora un addetto dell’Impresa mostri segni di alterazione da assunzione di alcol durante lo svolgimento delle attività o anche di ritorno dalla pausa pranzo, si provvederà IMMEDIATAMENTE alla sua sospensione dalle attività, procedendo successivamente ad adottare i provvedimenti del caso. Si rammenta a tal fine che le attività svolte in Stabilimento, in quanto soggetto agli adempimenti di cui al D. Lgs. 334/99 e s.m.i. (Seveso), sono comprese tra le attività lavorative nelle quali è fatto DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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assoluto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche ai sensi della Legge n. 125/2001 sull’alcol e del connesso Provvedimento del 16 marzo 2006 della Conferenza Permanente Stato‐Regioni. 3.4
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici, devono indossare gli indumenti da lavoro. Tutti coloro che accedono agli impianti del Centro Ecologico Romea devono: •
indossare l'elmetto; •
indossare le scarpe di sicurezza; •
portare con sé la maschera d’emergenza (es. tipo MSR1); per tutto il tempo in cui vi operano. All’ingresso di ogni area di lavoro sono poi installati cartelli segnaletici che individuano eventuali ulteriori DPI standard obbligatori da indossare. Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei DPI prescritti sul Permesso di Lavoro o da specifiche procedure operative. In particolare, per quanto riguarda la protezione delle vie respiratorie, i DPI da utilizzare sono le maschere a pieno o semifacciale dotate di filtro universale (A‐B‐E‐K‐P). Quale riferimento per la scelta del tipo di maschera, è possibile indicare che il personale HERAMBIENTE, ove necessario, utilizza maschere con filtro A2‐B2‐E2‐K2‐P3. L’utilizzo dei DPI deve avvenire nel rispetto delle informazioni e della formazione ricevute e delle specifiche fornite dal fabbricante riguardanti la durata garantita e le modalità di custodia e conservazione. 3.5
Permessi di Lavoro Nessun lavoro di manutenzione, di costruzione o di montaggio può essere eseguito in Stabilimento senza una specifica autorizzazione scritta (Permesso di Lavoro ‐ PDL). Questa autorizzazione è regolamentata dalla procedura "Gestione Permessi di Lavoro" (P.0120), di fondamentale importanza per la tutela dell'incolumità e della salute dei lavoratori e per la sicurezza degli impianti; essa si concretizza nel rilascio del Permesso di Lavoro, da parte del Responsabile dell'area in cui verrà eseguito il lavoro, all'Impresa. Il Permesso di Lavoro è quindi lo strumento che permette di esaminare, organizzare ed eseguire i lavori in sicurezza ed in particolare è la risultante di un analisi del lavoro da svolgere, effettuata da tecnici con competenze specifiche. Per ogni intervento occorre un Permesso di Lavoro che deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa dell'attività lavorativa. Si riportano di seguito alcuni importanti stralci della procedura aziendale sopra citata, in modo da informare le Imprese del loro ruolo nell’attuazione della procedura stessa. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI Ruolo / Struttura Responsabilità principali aziendale relative alla Procedura Supervisore Persona nominata dal Lavori committente che tutela gli HERAMBIENTE interessi dello stesso durante lo svolgimento dei lavori […] Unità Emittente Funzione che gestisce HERAMBIENTE l’impianto o parte di esso ove si esegue l’intervento Applicazione in Herambiente E’ il referente contrattuale o i soggetti da lui individuati. Responsabilità Compila i campi C2 nel PDL complesso. […] può coincidere con l’esercizio, con la manutenzione […] I Permessi di lavoro per attività all’interno delle cabine elettriche sono emessi dall’Unità Manutenzione. Responsabile Persona che ha la ‐ Resp Unità Operativa Unità Emittente \ responsabilità della (Capo Impianto) Delegato conduzione dell’impianto ove ‐ Resp Manutenzione per HERAMBIENTE si esegue l’intervento. officine, cabine elettriche impianti h 24, […] Preposto Unità Persona che dipende dal Es.: Emittente Responsabile Unità Emittente ‐ Capi Turno, HERAMBIENTE che ha la responsabilità della ‐ Referente conduzione ove si esegue Manutenzione […] l’intervento. Unità Esecutrice Impresa Responsabile Unità Esecutrice o suo Delegato Impresa Preposto Unità Esecutrice Impresa Impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprio personale ed attrezzature. E’ il Responsabile dell’Unità Esecutrice del lavoro (figura nominata dall’Impresa appaltatrice o lavoratore autonomo). Persona delegata dal Responsabile Unità Esecutrice o dal suo delegato a coordinare i lavori. [cfr. Elenco abilitazioni in ALLEGATO 5 del presente documento di sicurezza] Emette i Permessi di Lavoro complessi, […] Emette i Permessi di Lavoro semplici […] ed autorizza l’inizio delle attività soggette a Permesso di Lavoro complesso […] Capo Cantiere o suo Delegato Firma il Permesso di Lavoro complesso nei campi C3‐F‐G ed il Permesso di Lavoro semplice nei campi D‐F‐G
[…], il Preposto può far Firma sul Permesso di parte di un’altra funzione Lavoro complesso e della struttura aziendale semplice nei campi F e G. (qualora diversa da Firma nel campo D sul quella emittente il PDL) o Permesso di Lavoro ditta terza. semplice […] DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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Ruolo / Struttura Responsabilità principali Applicazione in aziendale relative alla Procedura Herambiente Esecutore del E' la persona che, nell'ambito Ai fini della presente lavoro di un gruppo di esecutori procedura , l’esecutore Impresa oppure individualmente, del lavoro può far parte svolge praticamente il lavoro. delle strutture aziendali (qualora diversa da quella emittente il pdl) o ditta terza. Responsabilità Nel caso lavoratore autonomo (art. 21 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.), viene richiesta la firma sul Permesso di Lavoro per conferma della piena comprensione delle attività da svolgere e delle precauzioni da attuare nel campo D per Permessi di Lavoro semplici e campo C3 per Permessi di Lavoro complessi. TERMINI E DEFINIZIONI Togliere tensione: si intende l'operazione di sezionamento sulla linea di alimentazione di un'apparecchiatura elettrica: estrazione di fusibili di potenza, estrazione di una spina di corrente, estrazione di un interruttore o del pannello di alimentazione. Il sezionamento deve essere sempre visibile. Salvo deroghe specifiche, non potrà essere autorizzato un lavoro su apparecchiatura elettrica o su una macchina accoppiata, senza prima aver tolto tensione (non è adeguata l’apertura del circuito ottenuta con i normali dispositivi di sezionamento, anche se assicurati con chiavetta di blocco). Area pericolosa: sono da considerarsi tali le zone con possibile presenza di atmosfere esplosive, o quelle pericolose in quanto definite tali dal Responsabile Unità Emittente […] PERMESSO DI LAVORO Sono stati individuati due tipi di Permessi di Lavoro: • Permesso di Lavoro Semplice • Permesso di Lavoro Complesso Permesso di lavoro SEMPLICE: è il permesso che viene rilasciato in caso di lavori che per la loro tipologia sono autorizzati con il rilascio di un MODULO di PERMESSO DI LAVORO SEMPLICE di colore GIALLO, compilato e rilasciato dal Preposto Unità Emittente. Il Permesso di Lavoro semplice deve essere utilizzato per autorizzare tutti i lavori non rientranti nel campo di applicazione del permesso di lavoro complesso. […] Permesso di lavoro COMPLESSO: lavoro che in relazione alle operazioni, alle condizioni operative, alla presenza di sostanze pericolose, alla possibilità di interferenze o ad altri fattori, può determinare rischi per i lavoratori, per l’ambiente e per gli impianti. Tale lavoro è autorizzato con il rilascio di un MODULO di PERMESSO DI LAVORO COMPLESSO di colore ROSSO. Elenco (non esaustivo) di lavori complessi: • lavori in quota; • lavori che prevedono attività di ciecatura/bonifica; DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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• lavori in spazi confinati o sospetti di inquinamento; • lavori di scavo (per scavi di profondità superiore a 1,5 m e sempre per scavi in area pericolosa); • lavori a fuoco (in aree pericolose); esempi di lavori a fuoco sono: − ogni tipo di saldatura e cannelli da taglio; − uso di attrezzi capaci di provocare scintille (seghe per ferro, chiavi a battere, mole, trapani, ecc.); − uso di apparecchi capaci di provocare fiammate e improvvisi forti aumenti di temperatura; − uso di pistole sparachiodi; • lavori su organi in movimento non protetti; • lavori con interferenza. DURATA DEI PERMESSI DI LAVORO Il Permesso di Lavoro, al termine di ogni giornata lavorativa, anche se il lavoro non è terminato, deve essere sempre restituito al Preposto Unità Emittente a cura del Preposto Unità Esecutrice. Il Permesso di Lavoro è valido per tutta la durata del lavoro, fino ad un massimo di 7 giorni (consecutivi) dalla data di emissione. Non è permessa la riapertura del permesso di lavoro oltre l’interruzione di un giorno solare, in tal caso il permesso di lavoro dovrà essere rifatto ex novo, ed il permesso di lavoro scaduto dovrà essere allegato al nuovo. Con la firma del Preposto Unità Emittente di conclusione lavori il Permesso cessa di essere valido. In caso il Permesso di Lavoro scada perché passati i 7 giorni, ed il lavoro non sia concluso, il PDL scaduto non va chiuso ma allegato al nuovo Permesso di Lavoro che si aprirà. SOSPENSIONE DEI PERMESSI DI LAVORO IN CASO DI INCIDENTE In caso di incidente, specie se da questo derivano infortuni, il Responsabile Unita Operativa o suo Delegato (o Capo Turno o addetto impianto per impianto non h24 presente al momento) deve ritirare i Permessi di Lavoro in atto riguardanti il lavoro interessato dall’incidente, segnandovi l’ora di sospensione del lavoro ed il motivo. ISTRUZIONI GENERALI • L’autorizzazione ad iniziare il lavoro verrà data ogni volta dalle firme congiunte del Preposto Unità Emittente e del Preposto Unità Esecutrice sia per i PDL semplici che complessi. •
Il PDL viene elaborato in doppia copia. La seconda copia deve essere in possesso dell’esecutore o esposta sul luogo di lavoro. •
La fine dell’esecuzione del lavoro deve essere sempre verificata e convalidata dalla firma sul Permesso di Lavoro del Preposto Unità Emittente e del Preposto Unità Esecutrice. La copia dell’Unità Esecutrice, firmata in tutte le sue parti, resta in possesso dell’Unità stessa. •
Ad ogni sospensione lavoro il Permesso di Lavoro deve essere consegnato al Preposto Unità Emittente perché vi segni l’ora ed il motivo e venga temporaneamente ritirato. Le brevi interruzioni del lavoro per pranzo, per andare a prendere una attrezzatura, ecc. non sono considerate sospensioni. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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3.6
Manovre sui circuiti elettrici Tutte le manovre per dare o togliere tensione a circuiti elettrici devono essere autorizzate con un apposito permesso scritto e debbono essere eseguite da un’elettricista autorizzato, che a sua volta deve rilasciare una dichiarazione scritta indicante la manovra effettuata. Le operazioni di DARE TENSIONE o di TOGLIERE TENSIONE devono essere eseguite in particolare da personale di manutenzione elettrica HERAMBIENTE, che rilascia la "Dichiarazione di manovra su circuiti elettrici" effettuata. 3.7
Esecuzione di scavi Chiunque debba eseguire uno scavo con profondità superiore a 25 cm, in qualsiasi punto dello Stabilimento, prima dell’inizio lavori deve essere in possesso del "Modulo di richiesta esecuzione allo scavo” (M.0490), compilato secondo le modalità previste dalla procedura "Gestione Permessi di Lavoro" (P.0120). Se è prescritto che lo scavo sia "eseguito a mano", significa che per la sua esecuzione devono essere utilizzati attrezzi manuali (vanga, badile, piccone, scalpello, mazzetta, ecc.), che non possono essere utilizzati mezzi o attrezzi meccanici portatili quali martello pneumatico, scalpelli pneumatici, ecc. Se nel corso dello scavo si incontrano degli ostacoli non segnalati nello schizzo planimetrico, occorre fermare immediatamente il lavoro, informare il diretto Superiore e il Responsabile di Manutenzione di HERAMBIENTE. L’esecuzione di scavi con profondità maggiore di 1,5 m e comunque l’esecuzione di qualsiasi tipologia di scavo in aree pericolose, deve essere autorizzata con un Permesso di lavoro complesso (cfr. par. 3.5). Nel caso in cui non sussistano tali condizioni, lo scavo deve essere autorizzato con un Permesso di lavoro semplice. 3.8
Esecuzione di lavori in quota Lavori in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore a rischio di caduta da una quota posta ad una altezza superiore a 2 metri rispetto a un piano stabile (art. 107 D. Lgs 81/08 e s.m.i.). All’interno dello Stabilimento, tutti i lavori in quota devono essere preventivamente autorizzati con l’emissione di un Permesso di lavoro complesso (cfr. par. 3.5). I lavori svolti su un piano di lavoro stabile e protetto (es. piano di servizio fisso, piano di lavoro di un ponteggio realizzato a norma), che non comportano rischi di caduta dall’alto, a meno che l’attività non preveda la necessità di sporgersi da parapetti, non rientrano tra i “lavori in quota”. I lavori in quota da svolgersi presso gli impianti HERAMBIENTE sono disciplinati dalla procedura aziendale “Disposizioni operative ai fini della prevenzione e della tutela della sicurezza nell’esecuzione dei lavori in quota” (P.0181). Le opere provvisionali, quali ponteggi o impalcature, devono: •
essere allestite da personale idoneo e in conformità alle norme di legge vigenti e rispondere in particolare ai seguenti requisiti: - poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile; - essere stabilizzate contro eventuali ribaltamenti e spostamenti; DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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- essere garantite contro eventuali cedimenti strutturali; - avere gli elementi componenti dei piani di calpestio ben accostati tra di loro ed impediti a spostarsi durante l'uso. •
essere proporzionate al lavoro da svolgere e idonee allo scopo; •
essere conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro. L’Impresa installatrice del ponteggio deve: •
individuare sempre, come previsto dalla legge, un Preposto al montaggio, modifica e smontaggio dello stesso, nominandolo nella forma in cui lo stesso possa essere riconosciuto da tutto il personale HERAMBIENTE; •
garantire che il personale installatore del ponteggio sia personale idoneo e debitamente formato •
apporre sulla struttura di ponteggio in costruzione o in demolizione, le scritte di "Ponteggio in costruzione/demolizione ‐ Divieto d'uso" e mettere in opera opportuni sbarramenti che impediscano effettivamente ed oggettivamente l'accesso; •
custodire ed esibire, a richiesta degli organi di vigilanza e di HERAMBIENTE, per ogni singolo ponteggio fisso, la documentazione di cui al comma 6 dell’art. 131 del D. Lgs 81/08 e s.m.i. e copia del Piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) dello stesso. Copia del Pi.M.U.S. dovrà essere consegnata, per presa visione, ad ogni singola ditta terza che utilizza il ponteggio fisso; •
prevedere un'apposita scheda/modulo di consegna a corredo del ponteggio; essa deve essere esposta e registrerà la presa in consegna dello stesso da parte della/e Impresa/e che di volta in volta si succede nell'uso, nonché le eventuali modifiche ad esso apportate in corso d'opera. Qualora il ponteggio sia utilizzato anche dal personale aziendale per eseguire attività autonome e/o collaterali a quelle facenti parte strettamente del lavoro per il quale lo stesso sia stato apprestato, si applica la stessa disposizione senza distinzione. •
garantire che vengano conservate, per ogni modifica apportata, le condizioni di sicurezza di chi opera in quota e non devono aggravare i rischi che incidono sulle attività degli altri Soggetti che eventualmente operano nello stesso luogo di lavoro; •
costruire i ponteggi in modo da fornire idonee e efficaci vie di fuga a fronte di eventuali situazioni di emergenza di impianto. Per i ponteggi funzionali a lavori su tubazioni, particolare attenzione e cura va dedicata alla scelta del numero delle vie di fuga e delle relative distanze da correlare all'estensione in lunghezza del ponteggio stesso. •
verificare preliminarmente che la costruzione del ponteggio (o altre opere provvisionali) sia sempre tale da evitare che i suoi elementi costituiscano intralcio a tutte le operazioni che, a vario titolo, si svolgono nello stesso luogo di lavoro. In particolare: - i montanti non devono erigersi entro la luce di scale fisse di servizio negli impianti; - in corrispondenza della luce di queste, gli eventuali traversi o correnti devono essere ad altezza tale da evitare, a chi scenda lungo la scala, il rischio di urto col capo. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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- la struttura non deve in alcun modo ostacolare la libera manovra di valvole o l'accessibilità a macchinario ed a pulsantiere elettriche; - la struttura non deve costituire ostacolo all'accesso/manovra dei sistemi di protezione antincendio; - in corrispondenza dei piani di calpestio che costituiscono luoghi di lavoro, traversi o correnti non devono sporgere a sbalzo dai montanti estremi, costituendo tale circostanza serio pregiudizio per l'incolumità fisica di chi inavvedutamente vi urtasse contro. Il Personale utilizzatore del ponteggio deve: •
non modificare un ponteggio o opera provvisionale in generale, durante l'intero periodo di svolgimento del lavoro per il quale lo stesso é stato approntato; •
conservare in efficienza, ai fini della sicurezza, i ponteggi (e qualsiasi altra opera provvisionale realizzata a servizio dei lavori da effettuare) per l'intera durata dei lavori, anche quando gli stessi siano stati temporaneamente sospesi. In quest'ultima circostanza nessuno deve manomettere l'opera provvisionale e, in ogni caso, prima della ripartenza dei lavori, ne va accertata l'idoneità all'uso, secondo lo stesso schema procedurale sopra definito; •
non utilizzare mai il ponteggio con la doppia funzione contemporanea di opera provvisionale e struttura di supporto di apparecchiature da montare/smontare o come ancoraggio di mezzi di sollevamento di materiali in quota. Qualora, per necessità del lavoro stesso, non se ne possa fare a meno, l’'Impresa costruttrice del ponteggio dovrà fornire un apposito progetto firmato da un professionista abilitato, che tenga conto anche delle cautele aggiuntive di prevenzione a tutela dei lavoratori, durante le manovre di movimentazione dei carichi. Eventuali operazioni comportanti esposizione a rischio di caduta dall’alto devono comunque essere eseguite a cura di personale adeguatamente addestrato e munito di idonei dispositivi di protezione anticaduta. In caso di rischio limitato e di breve durata di impiego, si può fare ricorso all’uso di scale a pioli. In questo caso è necessario: - controllare lo stato di manutenzione della scala; - controllare la presenza e lo stato dei dispositivi antisdrucciolo; - utilizzare solamente scale conformi alle Direttive CE e/o ad altre norme di prodotto specifiche; - non trasportare carichi con le mani durante la salita sulla scala; - non spostare la scala con una persona su di essa; - non accedere contemporaneamente in più di una persona sulla stessa scala; - non abbandonare attrezzi sulle mensole delle scale doppie; - quando l’uso della scala comporta pericoli di sbandamento, questa deve essere adeguatamente assicurata, nel suo tratto terminale in altezza, e trattenuta al piede da altre persone. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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E' proibito, in termini assoluti, utilizzare tubazioni come camminamento oppure ai fini di stazionamento, per l'esecuzione di qualsiasi attività. Più specificamente, è vietato: 3.9
-
usare le tubazioni ai fini di camminamento o stazionamento anche temporaneo; -
usarle come appoggio eventuale di tavolati e quant'altro avesse funzione di "piano" per consentire attività operative del personale, ai fini di qualsivoglia attività; -
usarle come appoggio di attrezzature di lavoro o come struttura di ancoraggio di paranchi o attrezzature di sollevamento in genere; -
usarle come componenti strutturali dell'opera provvisionale da predisporre o come ancoraggi di elementi delle stesse. Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di apparecchi di sollevamento Il rischio di caduta di materiale dall’alto è presente in alcune aree indicate all’interno della Nota Informativa sui Rischi riportata in APPENDICE 1. È necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi. Per evitare o ridurre il rischio è sempre necessario l’uso dell’elmetto. In generale, l’Impresa deve svolgere le proprie attività limitando per quanto possibile il rischio di caduta di oggetti dall’alto su aree di lavoro/transito dello Stabilimento. In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento. È richiesta all’impresa (preventivamente) la copia del libretto di omologazione dell’apparecchio di sollevamento, oltre che delle ultime verifiche di funi e catene eseguite sull’apparecchio (vedi ALLEGATO 1). 3.10 Regolamento per l’installazione del cantiere Ove necessario, la Committente metterà a disposizione dell’Impresa un’area per l’installazione del cantiere. La consegna dell’area di cantiere all’Impresa avverrà tramite la redazione di un Contratto di comodato ad uso gratuito. Tale Contratto sarà allegato alla consegna dell’ordine/contratto e controfirmato dalle Parti. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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L’Impresa dovrà installare il cantiere nell’area messa a disposizione dalla Committente e dovrà approntarlo con mezzi d’opera ed attrezzature adeguati alla natura dei lavori, nel rispetto delle norme di legge e delle procedure aziendali della Committente. Sono a carico della Committente la fornitura di acqua, energia elettrica e vapore necessari per il riscaldamento e l’illuminazione dei locali terzi installati. Le baracche per uffici, magazzini e per i locali servizi devono rispondere ai requisiti previsti dalle norme di legge vigenti. Deve essere inoltrata a INAIL, a cura dell’Impresa, la dichiarazione di conformità degli impianti di messa a terra e contro le scariche atmosferiche (ai sensi del D.P.R. 462/2001). Le prescrizioni da osservare per l'installazione del cantiere sono riportate in ALLEGATO 3, documento che il Responsabile dell'impresa dovrà restituire, debitamente firmato, all'Unità QSA di HERAMBIENTE. Le attrezzature e tutti i mezzi impiegati dall’Impresa per l’esecuzione dei lavori devono essere nelle migliori condizioni d’uso, idonei ai lavori e conformi alle disposizioni di legge. L’Impresa ha l’obbligo di verificare lo stato e l’idoneità dei ponteggi, passerelle, elevatori di proprietà della Committente o di terzi utilizzati per l’esecuzione dei lavori. L’Impresa ha l’obbligo di non apportare modifiche, innovazioni o trasformazioni all’area assegnata dalla Committente. Il personale dell’Impresa accantierata ha il divieto di circolare sugli impianti senza autorizzazione della Committente (ad eccezione del percorso svolto per accedere all’area di cantiere). La Committente potrà richiedere l’allontanamento immediato dal cantiere e dai lavori di qualsiasi persona che, a suo giudizio, non osservi correttamente le disposizioni del presente capitolo. Tali persone non potranno più essere utilizzate nei lavori senza il permesso della Committente. Ogni qualvolta la Committente segnalerà all’Impresa questioni o problemi riguardanti il rispetto dei regolamenti di sicurezza, l’Impresa dovrà prendere atto della segnalazione ed agire conseguentemente con la massima tempestività. È fatto obbligo all’Impresa segnalare in forma scritta alla Committente eventuali infrazioni alle norme di sicurezza riscontrate presso il proprio cantiere da Ispettori o Funzionari degli Istituti di Prevenzione (INAIL, ASL, ARPA, ecc.). 3.10.1 Allacciamenti provvisori in cantiere L’Impresa farà sì che gli allacciamenti provvisori per i servizi elettrici (compresi i contatori), idrici, di aria compressa e vapore, a partire dai punti di alimentazione messi a disposizione dalla Committente fino ai punti di utilizzo, come pure le baracche per gli uffici, per i magazzini e per locali servizi, siano realizzati secondo le specifiche tecniche della Committente e nel rispetto delle vigenti norme di legge. In particolare i collegamenti elettrici di cantiere eseguiti a cura dell’Impresa devono rispondere alle normative in vigore sia in materia di installazione che di qualità dei materiali. Per ottenere un allacciamento alla rete di distribuzione elettrica dello Stabilimento, l'Impresa che ne fa richiesta deve disporre di un interruttore onnipolare rispondente alle norme CEI ed un cavo di adeguata lunghezza e sezione; la presa di alimentazione deve obbligatoriamente essere indicata dalla manutenzione di HERAMBIENTE. Si raccomanda l’osservanza delle disposizioni di legge e delle norme CEI richiamate nelle norme e circolari integrative vigenti. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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Come già indicato, le operazioni di DARE TENSIONE o di TOGLIERE TENSIONE devono essere eseguite da personale di manutenzione elettrica HERAMBIENTE, che rilascia la "Dichiarazione di manovra su circuiti elettrici" effettuata. Il personale di manutenzione elettrica HERAMBIENTE è tenuto ad eseguire il controllo di efficienza dell'allacciamento limitatamente al tratto di cavo, agli organi di alimentazione e all'interruttore generale dell'Impresa. 3.11
Attività in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati Tutte la attività che sono svolte in ambienti confinati quali, ad esempio, in pozzi neri, fogne, camini, fosse, serbatoi, vasche e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, o in ambienti nei quali si sospetta la presenza di sostanze pericolose, possono essere svolte solo da imprese o da lavoratori autonomi qualificati in possesso di precisi requisiti identificati dal D.P.R. 177/2011. Qualora l’Impresa dovesse operare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento dovrà preventivamente fornire la seguente documentazione prima dell’inizio delle attività: •
Dichiarazione relativa alla “qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati” (rif. all’art. 2 comma 1 del DPR 177/11), riportata in Allegato 8, da redigere su carta intestata con firma del Datore di Lavoro; •
Procedura di lavoro (o documento equivalente) specificamente diretta ad eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco (rif.to all’art. 3 comma 3 del DPR 177/11). Nel caso vengano effettuati lavori in ambienti confinati o sospetti di inquinamento verranno inoltre trasmessi i contenuti della procedura operativa P.0139 “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati” che si applica a tutte le attività svolte in spazi confinati presso gli impianti HERAMBIENTE. La procedura contiene un resoconto delle misure di prevenzione e protezione applicabili ai lavori in spazi confinati e costituisce un riferimento per l’analisi dei rischi e per l’identificazione, la scelta e l’attuazione delle misure di prevenzione/protezione in relazione alla tipologia di lavoro e del contesto in cui lo stesso viene eseguito. 3.12 Modalità di gestione di rifiuti e scarti Si precisa che, salvo diverse specifiche indicazioni contrattuali: •
di tutti i rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto, la Committente assume il ruolo di produttore; •
l’Impresa è tenuta a collocare detti rifiuti nei contenitori idonei, posizionati nei punti di raccolta indicati dalla Committente ed indicati in apposita Planimetria (che viene illustrata e resa disponibile per la consultazione in occasione delle Riunioni di Coordinamento) evitando ogni altro tipo di accumulo o deposito; DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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•
nella raccolta e deposito dei rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto l’Impresa dovrà rispettare le regole interne stabilite dalla Committente. Di tali regole l’Impresa si impegna a rendere edotto il proprio personale; •
il ruolo di produttore è assunto dall’Impresa per tutti i materiali in eccedenza e per i rifiuti derivanti dal mantenimento dei propri mezzi, attrezzature, dispositivi, ecc., generati per effetto della propria attività; •
ogni movimentazione e/o servizio di detti materiali all’interno o all’esterno dello Stabilimento, presso discariche o impianti di smaltimento autorizzati, deve avvenire secondo le disposizioni previste dalle norme in vigore. Di dette disposizioni l’Impresa dichiara di essere a perfetta conoscenza sollevando la Committente da ogni responsabilità per eventuali danni a mezzi o personale di terzi o all’Ambiente causati dal mancato rispetto delle suddette norme. L’Impresa è pertanto diffidata dall’effettuare operazioni di trasporto e smaltimento rifiuti di qualsiasi tipo, derivanti dal mantenimento dei propri macchinari e/o attrezzature che siano in contrasto con quanto previsto dalle norme succitate. Eventuali inadempienze, che possono in qualche modo compromettere il suolo, l’acqua, o l’aria nell’ambito dell’insediamento produttivo della Committente o all’esterno del medesimo, vedranno l’Impresa unica responsabile verso le Autorità competenti; da parte della Committente saranno intraprese tutte le azioni ed i provvedimenti del caso in tal senso. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO L'attività industriale del Centro Ecologico Romea è a rischio di incidente rilevante e quindi soggetta agli adempimenti previsti dal D. Lgs 334/99 e s.m.i. In considerazione degli eventi e scenari incidentali ipotizzati è stato elaborato un Piano di Emergenza Interno (PEI) che le Imprese devono recepire formando i propri lavoratori coinvolti in attività presso lo Stabilimento sui relativi contenuti ed organizzarsi di conseguenza. Lo Stabilimento è dotato di una squadra di pronto intervento interna opportunamente addestrata al primo intervento che, informata dell’evento, attiverà il Piano di Emergenza Interno. Tutte le emergenze relative alle attività di Stabilimento sono quindi gestite dal personale di HERAMBIENTE tramite la Squadra di Emergenza Interna che provvederà a segnalare ed impartire le istruzioni necessarie mediante il sistema interfonico di reparto. È opportuno ed indispensabile che il personale dell’Impresa prenda visione della planimetria dello Stabilimento consegnata nell’estratto del Piano di emergenza, per capire dove si trova e comunicare chiaramente il luogo esatto di un eventuale emergenza rilevata. La stessa planimetria dello Stabilimento è affissa nelle palazzine uffici di impianto. Per il comportamento da tenere all’interno dello Stabilimento da parte del personale visitatore, degli autisti e del personale Terzo nel caso venisse comunicato un’eventuale stato di emergenza, si rimanda alla consultazione dell’estratto del Piano di Emergenza Interno in APPENDICE 2. In generale, si intende: Emergenza: evento o condizione anomala che può comportare pericolo per le persone, per gli impianti e/o per l’ambiente (voluminosa fuga di gas nocivo, perdita o spandimento di liquido pericoloso e/o infiammabile, incendio o esplosione, calamità o disastro, eventi pericolosi di particolare entità ecc.). SE RILEVATE UN’EMERGENZA O AVETE BISOGNO DI AIUTO, DOVETE DARNE IMMEDIATA SEGNALAZIONE AL PERSONALE AZIENDALE Fornite in modo chiaro e preciso tutte le informazioni in vostro possesso inerenti l’emergenza in atto quali: luogo dove è avvenuto l’incidente, tipo di incidente, eventuali potenziali pericoli ecc. Si ricorda che sono programmate periodiche prove di simulazione di emergenza alle quali DEVE PARTECIPARE anche il personale di Impresa quando presente sull'impianto in esercitazione. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE Il D. Lgs. 334 del 17/08/1999 e s.m.i. reca l’attuazione della Direttiva 96/82/CE e s.m.i. relativa al controllo dei pericoli di incidente rilevante connessi con determinate sostanze pericolose. Secondo le definizioni del D. Lgs. 334/99 e s.m.i., si definisce incidente rilevante: “un evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l'attività di uno stabilimento […] e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l'ambiente, all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”. Tutti gli Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità tali da poter potenzialmente causare un incidente rilevante sono sottoposti a particolari adempimenti e controlli da parte delle Autorità Competenti per accertare che siano state prese ed attuate tutte le misure necessarie a minimizzare la probabilità e le conseguenze di un incidente. Il Centro Ecologico Romea di HERAMBIENTE risulta soggetto agli adempimenti previsti dal D. Lgs. 334/99 e s.m.i. essendo stoccati e trattati nello Stabilimento, tra gli altri, rifiuti pericolosi cui sono assegnate, ai sensi della classificazione dei rifiuti di cui all’Allegato I alla Parte Quarta del D. Lgs 152/06 e s.m.i., le caratteristiche di pericolosità H6 “Tossico” e H14 “Ecotossico” in quantitativi superiori a quelli indicati per le corrispondenti categorie di sostanze pericolose in Parte 2 dell’Allegato I del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. In particolare il Centro Ecologico Romea risulta soggetto agli adempimenti di cui agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. Per l’analisi del rischio di incidente rilevante, i rifiuti liquidi trattati nel Centro Ecologico Romea sono stati assimilati a miscele di sostanze e preparati pericolosi nei quali sono presenti, in percentuali diverse, sostanze con caratteristiche rilevanti di tossicità. È stato individuato il Metanolo come rappresentativo delle caratteristiche di tossicità dei rifiuti presenti. Il D.M. 16/03/1998 ha definito le modalità con le quali i gestori di attività industriali a rischio di incidente rilevante devono procedere all'informazione, all'addestramento ed all'equipaggiamento di coloro che lavorano in situ. È di fondamentale importanza pertanto che le Imprese facciano proprie le informazioni contenute nella documentazione fornita dalla Committente a tale scopo, ossia: •
estratto del Piano di Emergenza Interna del Centro Ecologico Romea riportato in APPENDICE 2 del presente documento; •
estratto delle analisi di rischio di incidente rilevante (dalla Scheda Tecnica e dalle sue modifiche comunicate alle Autorità Competenti) riportato in APPENDICE 3 al presente documento, nel quale sono analizzati tutti gli eventi incidentali valutati come credibili ed i relativi effetti di danno; •
Scheda di informazione per i cittadini ed i lavoratori sui rischi di incidente rilevante, elaborata in accordo all’Allegato V del D. Lgs. 334/99, riportata in APPENDICE 4 al presente documento. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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I Responsabili dell'Impresa, secondo quanto previsto dal D.M. 16/03/1998, devono formare i propri lavoratori sulle informazioni fornite da HERAMBIENTE su tale materia, riportate come detto nelle APPENDICI 2, 3 e 4 oltre che nel presente documento. La formazione deve essere fornita a ciascun lavoratore in modo comprensibile ed esaustivo. L'evidenza documentale che tutto il personale delle imprese terze che operano all’interno del Centro Ecologico Romea abbia ricevuto adeguata formazione in relazione al rischio di incidente rilevante, sulla base delle informazioni fornite (APPENDICE 2, APPENDICE 3, APPENDICE 4) secondo le modalità previste dal D.M. 16/03/1998, deve essere trasmessa ad HERAMBIENTE prima dell'avvio delle attività tramite consegna del Modulo “AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” debitamente compilato e sottoscritto (ALLEGATO 6). Inoltre si evidenzia che, per i lavoratori presenti in situ a lungo termine, tale formazione, in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 16/03/1998, dovrà essere ripetuta trimestralmente e dovrà essere trasmessa ad HERAMBIENTE evidenza documentale che il personale dell’Impresa potenzialmente operante nel Centro Ecologico Romea abbia partecipato agli aggiornamenti periodici. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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GESTIONE DELLE INTERFERENZE Al fine di evitare qualsiasi forma di interferenza nelle attività svolte sugli impianti del Centro Ecologico Romea vengono ribadite le seguenti misure di prevenzione e protezione adottate per le attività dei terzi: a) predisposizione del “Documento Unico di Valutazione dei Rischi che indichi le misure per eliminare le Interferenze (DUVRI)”. Tale documento, elaborato dal Committente ai sensi dell’art. 26 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. al fine di promuovere la cooperazione ed il coordinamento e debitamente sottoscritto dall’Impresa, contiene le misure adottate per eliminare le interferenze. Il DUVRI è allegato al contratto di appalto o d’opera; b) il DUVRI non considera i rischi specifici propri dell'attività delle Imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi; c) l’eventuale variazione dei rischi interferenziali connessa all’evoluzione delle attività oggetto del DUVRI ed allo stato delle aree di lavoro al momento dello svolgimento delle attività viene tenuta in considerazione grazie all’adozione dei Permessi di Lavoro (si veda il par. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) in modo che la valutazione dei rischi di interferenza, ai sensi di legge, abbia un carattere dinamico, flessibile e sempre aggiornato rispetto alla singola attività da svolgere; d) è fatto divieto di procedere all’avvio di qualsiasi attività operativa da parte dell’Appaltatore senza una specifica autorizzazione scritta; e) l’autorizzazione di cui al punto d) precedente è di norma costituita da un “Permesso di Lavoro” rilasciato dal Responsabile dell'area in cui verrà eseguito il lavoro ai preposti incaricati delle Imprese appaltatrici (si veda il par. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Le modalità di rilascio del Permesso di Lavoro sono regolamentate dalla procedura “Gestione Permessi di lavoro” (P.0120); si veda il paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. del presente documento. All’interno del Permesso di Lavoro verrà segnalata la presenza di possibili lavori concomitanti e l’esigenza del loro coordinamento al fine di evitare interferenze. In presenza di tale segnalazione l’autorizzazione ad iniziare il lavoro verrà concessa solo se al Permesso di Lavoro verrà allegato un documento di coordinamento delle attività riportante le misure adottate per eliminare le interferenze e sottoscritto dagli incaricati della Committente e degli Appaltatori. Tipicamente tale documento è costituito dal “Verbale di coordinamento e di eventuale integrazione del DUVRI” (M.0489). Il Verbale di coordinamento è firmato dal Referente contrattuale HERAMBIENTE o dal Supervisore lavori HERAMBIENTE e sottoscritto da tutti i Responsabili, o loro delegati, delle Imprese coinvolte nelle attività. In qualsiasi fase di un lavoro, qualora ci si renda conto di interferenze non previste, deve essere immediatamente informato il Responsabile Impresa o suo delegato o il Preposto Unità emettente (HERAMBIENTE), il quale sospenderà i lavori e ne autorizzerà la ripresa solo quando le interferenze saranno state eliminate o poste sotto controllo attraverso le idonee forme di coordinamento. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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Le attività svolte dall’appaltatore e dai propri subappaltatori nell’ambito del lavoro autorizzato da un singolo Permesso di Lavoro non sono considerate interferenti. Per tali attività l’appaltatore, apponendo la propria firma sul Permesso di Lavoro, si assume tutta la responsabilità per l’operato del subappaltatore da lui richiesto. Per le attività di “cantiere” nelle quali non è prevista l’emissione di un Permesso di Lavoro, il responsabile del cantiere (interno o terzo), prima di consentire l’avvio di attività con possibili interferenze, è tenuto a predisporre il documento di coordinamento di cui sopra. In particolare il documento di coordinamento (di norma un verbale di riunione di coordinamento) dovrà essere redatto, sempre e in qualsiasi fase dei lavori, nel caso in cui l’Appaltatore debba svolgere attività diverse rispetto a quelle previste dal contratto o qualora le attività da svolgere all’interno del “cantiere” possano avere un impatto all’esterno (rientrano tra queste il sollevamento di materiali e apparecchiature in zone vicino al perimetro del cantiere, sversamenti di qualsiasi natura che potrebbero spandersi fuori dal cantiere, qualsiasi altra attività che direttamente o in caso di anomalia coinvolga l’esterno del cantiere). Nel caso di “cantieri temporanei o mobili”, quali quelli definiti dall’art. 89 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., si applicheranno le disposizioni previste dal Titolo IV del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
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km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna
7
ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE HERAMBIENTE, in attuazione del proprio sistema di gestione Qualità Sicurezza e Ambiente (sistema QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 14001:2004 e UNI EN ISO 9001:2000, mira a raggiungere e a dimostrare un buon livello di comportamento nei confronti dell’ambiente assicurando il controllo dell’impatto ambientale delle attività nel Centro Ecologico Romea. Requisiti fondamentali del sistema di gestione attuato sono: •
Politica QSA: è la guida per attuare e migliorare il sistema di gestione e in particolare per mantenere e migliorare le proprie prestazioni ambientali. La politica QSA esplicita l’impegno della direzione a conformarsi alle prescrizioni legali applicabili, nonché l’impegno a ricercare il miglioramento continuo e la prevenzione dell’inquinamento. La politica è comunicata a tutte le persone che lavorano per la società o per conto di essa (APPENDICE 5); •
Identificazione degli Aspetti Ambientali: identificazione e valutazione degli aspetti ambientali connessi con le attività e i processi della società, al fine di determinarne l’impatto ambientale. In particolare si considerano le emissioni in atmosfera, gli scarichi nei corpi idrici, la gestione dei rifiuti, la contaminazione del suolo e della falda, l’uso di materie prime e di risorse naturali, i problemi della comunità locale legati all’ambiente. Per ogni attività svolta da terzi all’interno del Centro Ecologico Romea, è necessario che il Responsabile della ditta: ‐comunichi al Responsabile dell’Unità per la quale lavora le tipologie di rifiuti prodotti; ‐provveda a ridurre al minimo la produzione di rifiuti e, se previsto nei contratti, li smaltisca secondo i criteri dettati dalle vigenti normative in materia; ‐si conformi al divieto di scarico in fogna di qualsiasi residuo di lavorazione e/o di materia prima utilizzata (a meno di una preventiva autorizzazione); ‐in presenza di uno sversamento accidentale provveda ad avvisare il Responsabile di Unità affinché questi possa organizzare le operazioni di raccolta dello spanto e di bonifica della zona interessata. Qualsiasi attività che possa produrre impatti significativi sull’ambiente deve essere preventivamente valutata e concordata con il Responsabile dell’Unità. •
Formazione e sensibilizzazione del personale operativo terzo: il personale terzo che svolge attività che possono provocare impatti significativi sull’ambiente, deve essere preventivamente formato ad operare secondo quanto disposto dalle procedure e istruzioni operative interne e a collaborare con i vari responsabili per garantire la salvaguardia dell’ambiente; •
Documentazione del Sistema QSA: il manuale del sistema QSA, le procedure e le norme interne, i piani di emergenza, i manuali operativi, le planimetrie, etc. sono disponibili presso gli uffici dei Responsabili di Unità. DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE
04 01/2014 27 di 27
Descrizione Rev. Data Pag. Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 1
Elenco della
documentazione richiesta
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
Centro Ecologico Romea
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 1
DOCUMENTO DI SICUREZZA
S.S. 309 Romea Km. 2,6 - Ravenna
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
N.
Documento
Obbligatorio
Note per l’appaltatore
1
Dichiarazione di idoneità
tecnico-professionale
(art. 26 del D.Lgs. 81/08)
SEMPRE
Il fac-simile da utilizzare è riportato in ALLEGATO 4 del documento di sicurezza.
Va predisposta su carta intestata dell’Impresa e sottoscritta da parte del Rappresentante Legale/Datore di
Lavoro.
2
Dichiarazione Sostitutiva
Iscrizione REGISTRO IMPRESE
(che sostituisce la Copia Certificato
Iscrizione Camera di Commercio)
SEMPRE
Fac-simile da utilizzare è riportato in ALLEGATO 10 del documento di sicurezza
L’oggetto deve essere inerente le tipologie di servizi richiesti.
3
Copia nomina del Responsabile
del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP)
SEMPRE
4
Copia nomina del Medico
Competente
Ove nominato
5
Copia nomina del
Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza (RLS)
Ove nominato
6
Copia nomina addetti al Pronto
Soccorso (PS)
Ove nominati
7
Copia nomina addetti alla lotta
Antincendio (ANT)
Ove nominati e solo se
l’attività prevede che
l’Impresa introduca in
Stabilimento propri
dispositivi antincendio
(es. estintori)
8
Copia attestati inerenti la
formazione ed i requisiti
professionali delle figure di cui
ai punti 4, 6, 7 e 8
In relazione ai punti
precedenti
-
9
Elenco nominativi persone che
devono accedere in
Stabilimento per lo svolgimento
dei lavori in oggetto e loro
abilitazioni (Mod. M.0400)
SEMPRE
Compilare il Modulo in ALLEGATO 5 del documento di sicurezza riportando le abilitazioni del
personale utilizzato nei lavori.
Il Modulo deve essere firmato da parte del Rappresentante Legale/Datore di Lavoro dell’Impresa.
Il Modulo M.0400 dovrà essere tenuto costantemente aggiornato ad ogni modifica del personale.
Gennaio 2014
Le figure RSPP, RLS, Medico Competente devono corrispondere a quelle indicate nella Dichiarazione di
idoneità tecnico-professionale di cui al punto 1.
La copia delle nomine richieste può essere omessa nel caso in cui le figure professionali elencate a lato
siano univocamente individuate nel PMS.
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
Pag. 1 di 4
Centro Ecologico Romea
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 1
DOCUMENTO DI SICUREZZA
S.S. 309 Romea Km. 2,6 - Ravenna
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
N.
Documento
Obbligatorio
9-bis
Copia di certificati, patentini o
altro attestanti le abilitazioni di
cui al punto 9
Per lavori in cui siano
richieste particolari
abilitazioni (es. saldatura,
utilizzo carrelli elevatori,
lavori in quota, lavori
elettrici, ecc.)
Fare riferimento all’elenco di cui al punto 9.
9-ter
Attestati di formazione del
personale che opera in spazi
confinati / luoghi sospetti di
inquinamento
Per attività in spazi
confinati / luoghi sospetti
di inquinamento
Fare riferimento all’elenco di cui al punto 9.
10
Dichiarazione iscrizione
lavoratori nel Libro Unico del
Lavoro
SEMPRE
Deve essere utilizzato il modello in ALLEGATO 9 del documento di sicurezza.
Deve essere inserito tutto il personale per il quale è richiesto l’accesso in stabilimento, aggiornamenti
inclusi (si faccia riferimento all’elenco di cui al punto 9 precedente).
11
Dichiarazione di qualificazione
nel settore degli ambienti
sospetti di inquinamento o
confinati (art. 2 comma 1
D.P.R. 177/11)
In caso di lavori da
effettuare in spazi
confinati o luoghi sospetti
di inquinamento
Il fac-simile da utilizzare è riportato in ALLEGATO 8 del Documento di sicurezza.
La Dichiarazione va predisposta su carta intestata dell’Impresa e sottoscritta da parte del Rappresentante
Legale / Datore di Lavoro.
SEMPRE
Utilizzare il Modulo in ALLEGATO 6 del Documento di sicurezza.
Il Modulo deve essere compilato e sottoscritto da parte del Rappresentante Legale / Datore di Lavoro
dell’Impresa quale evidenza che tutto il personale destinato ad operare all’interno degli impianti
HERAMBIENTE ha ricevuto adeguata formazione sui contenuti del Documento di sicurezza per ditte terze,
con particolare riferimento alle informazioni contenute nelle Appendici 1, 2, 3 e 4 del Documento.
L’elenco nominativo delle persone formate dovrà essere tenuto costantemente aggiornato ad ogni
modifica del personale.
Copia aggiornata dell’elenco nominativo dovrà essere inviata al Referente aziendale ad ogni modifica del
personale.
Per i lavoratori presenti a lungo termine in Stabilimento, la formazione in tema di rischio di incidente
rilevante (cfr. Appendici 2, 3 e 4 del Documento di sicurezza) dovrà essere ripetuta trimestralmente e ne
dovrà essere data evidenza documentale ad Herambiente.
N.B. La verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione potrà essere eseguita da HERAMBIENTE sia all’inizio
delle attività appaltate che durante le stesse. In caso di verifica con esito negativo, il Datore di
lavoro/Appaltatore sarà chiamato a provvedere immediatamente all’effettuazione della formazione.
12
Autodichiarazione di avvenuta
formazione
Gennaio 2014
Note per l’appaltatore
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
Pag. 2 di 4
Centro Ecologico Romea
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 1
DOCUMENTO DI SICUREZZA
S.S. 309 Romea Km. 2,6 - Ravenna
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
N.
Documento
Obbligatorio
Note per l’appaltatore
Elenco macchine, attrezzature
e opere provvisionali previste
per le attività
Ove ne sia previsto
l’utilizzo per
l’espletamento dei lavori
Dichiarazioni di conformità alle
disposizioni del D. Lgs. 81/08 e
s.m.i. di macchine, attrezzature
e opere provvisionali
Ove ne sia previsto
l’utilizzo per
l’espletamento dei lavori
Fare riferimento all’elenco di cui al punto 13.
In caso di utilizzo di apparecchiature che ne richiedano la presenza, allegare anche certificazioni/controlli
su funi e catene.
14
Elenco automezzi in ingresso
allo Stabilimento e macchine
operatrici utilizzate
nell’esecuzione delle
prestazioni appaltate
Ove ne sia previsto
l’utilizzo per
l’espletamento dei lavori
Fornire elenco che riporti marca, modello e numero di targa (o matr.) di ciascun automezzo e/o macchina
operatrice
15
Elenco Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI) forniti ai
lavoratori per lo svolgimento
dell’attività oggetto di
contratto
SEMPRE
L’elenco può essere contenuto nel Piano delle Misure di Sicurezza (PMS) o altro documento equivalente di
cui al punto seguente. In questo caso si considera sufficiente il PMS stesso.
16
Piano delle Misure di Sicurezza
(PMS) o altro documento
equivalente
SEMPRE
Il documento deve analizzare i rischi connessi alle prestazioni da svolgere all’interno dello Stabilimento.
Va redatto secondo i contenuti minimi riportati nell’ALLEGATO 2 del Documento di sicurezza.
17
Schede di Sicurezza delle
sostanze pericolose utilizzate
18
Copia dell’iscrizione all’albo
gestori
13
13-bis
Gennaio 2014
Ove utilizzate sostanze
pericolose nelle attività
lavorative
Le Schede di Sicurezza devono essere conformi al Regolamento CE n. 1907/2006 (REACH) ed al
Regolamento CE n. 1272/2008 (CLP).
Possono anche essere allegate al Piano delle Misure di Sicurezza di cui al punto precedente.
Per trasportatori di rifiuti
Fornire copia in corso di validità.
La copia può essere fornita anche “informatica” o tramite indicazione del link al sito del trasportatore ove
reperire l’iscrizione
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
Pag. 3 di 4
Centro Ecologico Romea
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 1
DOCUMENTO DI SICUREZZA
S.S. 309 Romea Km. 2,6 - Ravenna
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
N.
19
Documento
Documentazione per richiesta
di subappalto
Gennaio 2014
Obbligatorio
Note per l’appaltatore
Ove presente subappalto
L’appaltatore deve richiedere preventivamente l'esplicita autorizzazione alla Committente mediante la
compilazione della modulistica in ALLEGATO 7 del Documento ditte terze, costituita da:
- richiesta di autorizzazione al subappalto a firma del legale rappresentante (corredata da fotocopia di
un documento di identità del sottoscrittore);
- autocertificazione del subappaltatore a firma del legale rappresentante del subappaltatore (corredata
da fotocopia di un documento di identità del sottoscrittore);
- Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per richiesta informazione antimafia (per subappalti di
importo netto di IVA superiore ad € 150.000).
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
Pag. 4 di 4
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 2
Contenuti minimi del
Piano delle Misure di Sicurezza (PMS)
(Modulo M.0365)
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 0 del 28/09/2010
Modulo
M.0365
PAG. 1 DI 2
CONTENUTI MINIMI DEL PMS
Il PMS é redatto a cura di ciascun Datore di lavoro delle Imprese esecutrici in riferimento alle
attività oggetto del contratto; esso deve contenere almeno i seguenti elementi:
a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:
•
il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e
degli uffici;
•
la specifica attività e le singole lavorazioni che l’impresa esecutrice dovrà svolgere
compreso eventuali lavoratori autonomi subaffidatari;
•
i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale (RLS) o territoriale, ove eletto o
designato;
•
il nominativo del medico competente ove previsto;
•
il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP);
•
il nominativi del responsabile operativo del contratto (o capocantiere);
•
il nominativo dei preposti per la sicurezza (ove identificati per l’attività oggetto di
contratto);
•
il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei
lavoratori autonomi operanti per conto della stessa impresa;
b) la descrizione dell'attività oggetto del contratto, delle modalità organizzative e dei turni di
lavoro;
c) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali
necessari
all’esecuzione delle attività, delle macchine, degli impianti utilizzati, compresi i mezzi
aziendali;
d) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzate e la loro classificazione secondo le
norme vigenti in materia (eventualmente allegando le relative Schede di Sicurezza);
e) in caso di attività comportanti l’utilizzo di macchine e/o attrezzature che producano livelli
significativi di rumore o di vibrazioni, descrivere gli esiti di eventuali valutazioni quantitative
effettuate in merito
f) l'individuazione delle misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle
proprie lavorazioni;
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Modulo
M.0365
Rev 0 del 28/09/2010
PAG. 2 DI 2
g) l'elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale forniti ai lavoratori per lo svolgimento delle
attività oggetto di contratto;
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 3
Disposizioni per l’installazione di
cantieri all’interno del
Centro Ecologico Romea
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 3
Centro Ecologico Romea
DOCUMENTO DI SICUREZZA
km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna
DISPOSIZIONI PER L’INSTALLAZIONE DI CANTIERI
PRESSO IL CENTRO ECOLOGICO ROMEA
Per cantiere si intende la zona messa a disposizione dell’impresa per l’esecuzione di lavori fuori opera, per il
deposito di attrezzi e di materiali di pronto impiego, per uffici, servizi, officine, ecc..
All’interno del cantiere devono essere osservate da parte dell’Impresa le seguenti prescrizioni:
1)
L’area di cantiere deve essere delimitata da recinzione e da cartelli.
2)
Le baracche devono essere di aspetto decoroso e conformi alle norme di legge.
3)
L’impianto elettrico deve essere conforme alle norme di legge ed alle norme tecniche riferimento vigenti
(es. norme CEI).
4)
Messa a terra e protezione contro le scariche atmosferiche per le baracche e strutture metalliche con regolare
denuncia a INAIL, quando prevista.
5)
Presenza di estintori nell’area di cantiere.
6)
Divieto di stoccare bombole e sostanze infiammabili all’interno delle baracche.
7)
Mantenimento della fascia diserbata all’interno del cantiere.
8)
Divieto dell’uso di riscaldamento a vapore senza una preventiva autorizzazione della Committente.
9)
Divieto di fumo su tutta l’area di cantiere.
10)
Divieto di assumere cibo o alcol all’interno del cantiere.
11)
Attenersi alle leggi in vigore di Prevenzione e Igiene Industriale e alle Norme di Stabilimento.
12)
Mantenimento del cantiere in ordine e accatastamento dei materiali di risulta in apposita area.
13)
Tutti i lavori devono essere sospesi in caso di richiesta specifica da parte di personale HERAMBIENTE
(Emergenza in corso).
14)
Consegna giornaliera al referente HERAMBIENTE dell’elenco di tutto il personale presente all’interno del
cantiere.
15)
Obbligo di utilizzo dei DPI specifici in relazione alla tipologia di lavoro svolto e di dotazione delle
maschere antigas per emergenza.
Data
............................
Timbro Impresa
Firma Responsabile Impresa / Cantiere
……………………….
……………………………
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 4
Fac-simile Dichiarazione di
idoneità tecnico professionale
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
BOZZA DA REDIGERE SU
CARTA INTESTATA DELL’APPALTATORE
Spett.le HERAmbiente S.p.A.
…..
…..
OGGETTO : Dichiarazione relativa all’idoneità tecnico professionale
con riferimento all’art. 26 comma 1 lett. a) del D.Lgs 81 Aprile 2008 e s.m.i.
Lavori di ……………………………. da eseguire presso il sito di ……….
Rif. contratto / ordine ………………………
Il sottoscritto …………………. nato a ………………..
il
…………… , residente a................................ prov. (.............) in via
…………………………………....... n. .......... in qualità di Legale Rappresentante e Datore
di Lavoro della ditta …………………………………...……………………… con sede in via
…………………………………………… a …………………………………………………….
P. IVA:……………..………………… ,
ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 47 del Dpr 28.12.2000 n. 445, nonché dell'art. 26
comma 1 lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, consapevole delle
pene stabilite per le false attestazioni e mendaci dichiarazioni previste dal Codice Penale e
dalle leggi speciali in materia e delle conseguenti responsabilità civili e contrattuali
DICHIARA*
sotto la propria personale responsabilità di:
(barrare la casella a margine per le condizioni applicabili)
… possedere tutti requisiti di idoneità tecnico professionale previsti art. 26 comma 1
lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 per l’esecuzione delle
attività in oggetto;
… di avere ottemperato agli obblighi previsti dal D.Lgs.81/2008 in materia di salute e
sicurezza dei lavoratori;
… di avere valutato la documentazione ricevuta dal Committente inerente i rischi
specifici e di attuare le misure di prevenzione e protezione;
… di aver elaborato il documento di valutazione dei rischi comprendente le attività in
oggetto;
… che il nominativo del Responsabile Operativo per lo svolgimento delle attività
oggetto del contratto è:………………………………………………….
… che tutte le persone per le quali è richiesto l’accesso nei luoghi di lavoro oggetto del
contratto, sono state informate sui rischi propri della mansione, sui rischi di sito
indicati nella Nota informativa e da interferenza indicati nel DUVRI e formate sulle
misure di prevenzione e protezione;
… di avere valutato la conformità alle norme vigenti e l’idoneità delle macchine ed
attrezzature previste per l’esecuzione delle attività;
… di avere fornito ai lavoratori i Dispositivi di Protezione Individuali necessari per
l’esecuzione delle attività e per ridurre i rischi di interferenze segnalate dal
Committente;
… di utilizzare personale provvisto di idoneità sanitaria ed idoneo alle mansioni
previste, sulla base del parere rilasciato dal Medico Competente;
… di osservare, durante l’esecuzione dell’opera, le misure generali di tutela di cui
all’art. 15 del D. Lgs. 81/2008;
… di accettare gli oneri per la sicurezza per l’eliminazione delle interferenze;
… di non affidare in subappalto o a lavoratori autonomi lavori o servizi senza
preventiva autorizzazione da parte del Committente;
… che il personale straniero è a conoscenza della lingua italiana e quindi in grado di
comprendere la cartellonistica di stabilimento e le comunicazioni del personale di
stabilimento.
NOTE: indicare di seguito eventuali osservazioni relativamente ai punti sopra indicati
Data ___________________
Il legale rappresentante ____________________________
(timbro e firma leggibile)
Allegato:
copia fotostatica di documento di identità del firmatario in corso di validità.
(*) Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30.06.2003 n. 196 il dichiarante è informato che i dati
contenuti nella presente dichiarazione saranno utilizzati dall’Amministrazione procedente
esclusivamente per l’uso per il quale sono stati richiesti e consente il loro utilizzo a tal fine.
Centro Ecologico Romea
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Allegato 5
Elenco personale ditta terza
con abilitazioni
(M.0400)
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 0 del 09/09/2010
PAG. 1 DI 1
Modulo
M.0400
ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI
L’impresa ___________________________________ comunica l’elenco del proprio personale con
le seguenti abilitazioni:
Nome e cognome
Abilitazione (1)
Note
Nota 1
PRE= preposto ai fini sicurezza
INC= addetto prevenzione incendi
PS= addetto primo soccorso
PES/PEI = addetti lavori elettrici
ALT= addetto formato per i lavori in quota uso cinture sicurezza
MOV= addetto uso carroponte/gru
PdL= autorizzato alla firma dei Permessi di lavoro
SC= idoneo a svolgere lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (DPR 177/11)
Altri: __________________________________________________________________________
Per tali funzioni si allegano gli attestati di formazione obbligatori previsti dal D.Lgs. 81/08, dal
DPR 177/11 o da norme tecniche specifiche.
Il Datore di Lavoro si impegna ad aggiornare la presente ed a trasmetterla al Referente Aziendale in
caso di variazione del personale.
Data __________________ Firma ________________________
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 6
Autodichiarazione di
avvenuta formazione
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA DI GESTIONE QSA
Revisione 3
PAG. 1
AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE
Il sottoscritto _______________________________ in qualità di Legale Rappresentante o Procuratore speciale
dell’Impresa ____________________________ con riferimento al contratto d’appalto/commessa/ordine
nr. ___________________________ del: ______________ con scadenza:_______________ e con oggetto:
___________________________________________________________________________________________
DICHIARA
l’avvenuta formazione ed informazione dei propri lavoratori, sulle disposizioni e norme in tema di emergenza,
sicurezza, ambiente ed igiene industriale e che eventuali persone straniere sono in grado di comprendere la
segnaletica (cfr al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) presente presso i luoghi in cui andranno ad operare ed almeno le
istruzioni essenziali eventualmente loro impartite anche via interfono per la gestione di possibili situazioni di
emergenza.
In particolare, i lavoratori impiegati dall’impresa nelle attività oggetto del contratto sono stati informati e formati su
(barrare la casella a margine per l’opzione che ricorre):
o Regolamento generale in materia di Qualità - Sicurezza - Ambiente per le Imprese Appaltatrici e/o lavoratori
autonomi operanti nell'ambito del Gruppo HERA
o Politica per la qualità la sicurezza e l’ambiente del Gruppo Hera
o Contenuti del documento “Informazione rischi specifici ambientali e DUVRI” o del Piano di Sicurezza e
Coordinamento
o Modalità di accesso e norme comportamentali specifiche presso gli impianti, i laboratori o le sedi di Hera
o Piano, procedure o norme comportamentali da adottare in caso di emergenza.
o Procedure e istruzioni operative trasmesse da Hera ivi comprese quelle riguardanti la corretta gestione degli
aspetti QSA influenzabili dalle attività svolte dall’impresa.
o Sulle disposizioni emerse nelle riunioni di coordinamento
o Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori [Estratto della Scheda tecnica”
(Art. 6 L.R. 26/03)] *
o Informazione e formazione ai sensi del D.M. 16/03/98 *
In aggiunta, il sottoscritto dichiara di aver provveduto ad elaborate il Piano annuale di formazione/informazione del
proprio personale.
* solo per attività da svolgere presso gli impianti a rischio di incidente rilevante (SEVESO)
NOTE: (indicare le motivazioni qualora uno o più dei documenti sopra elencati non sia ritenuto applicabile in
relazione alle attività oggetto del contratto)
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________
Data ____________________
Il Legale Rappresentante __________________________
Timbro dell’impresa e firma
Allegata: copia fotostatica di documento di identità del firmatario in corso di validità.
I contenuti del presente documento sono riservati ai loro destinatari e di proprietà del Gruppo Hera. Ogni divulgazione, riproduzione,
distribuzione non autorizzata o non conforme alle finalità è proibita, anche ai sensi dell’art. 2043 del codice civile e dell'art. 167 del d.lgs.
196/2003.
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 7
Modulo per la richiesta di subappalto
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
1 – Modello di RICHIESTA di AUTORIZZAZIONE al SUBAPPALTO
Spett.le
Ufficio Protocollo
(1)
____________________________
_______________________________
_______________________________
All’attenzione del
E p.c. al
Direttore dei Lavori / Referente Aziendale
____________________________
(2)
Resp.le Funzione Vendor Rating
And Assurance
c/o Direzione Centrale Acquisti e Appalti
Viale Carlo Berti Pichat n. 2/4
40127 Bologna
____________, li _________
Prot. n. ____________
Oggetto:
Contratto n. ____________ relativo a (riportare integralmente l’oggetto del contratto) ___________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
dell’importo contrattuale, netto di I.V.A., di € _______________
Richiesta di autorizzazione al subappalto.
Il sottoscritto __________________________ nato a ___________________________ il __________,
(3)
in qualità di legale rappresentante dell’impresa
_________________________________________
_________________________ con sede in (indicare: comune, cap, via e n. civico) _____________________
__________________________________________________________________________________,
premesso
-
che questa impresa ha assunto il contratto in oggetto (bbarrare l’opzione che ricorre e, nel caso,
compilare):
A. in proprio, in quanto strutturata in forma di impresa individuale o impresa artigiana o società
commerciale o società cooperativa (art. 34, 1° comma, lett. a) del D.Lgs 163/2006);
B. in proprio, in quanto strutturata in forma di Consorzio fra cooperative di produzione e lavoro
ovvero fra imprese artigiane ovvero di Consorzi Stabili (art. 34, 1° c., lett. b) ed c) del D.Lgs. n. 163/2006 e
ss.mm.ii.) e la presente richiesta è avanzata con riferimento alla seguente impresa, propria
consorziata, designata da contratto alla sua esecuzione (indicare la ragione sociale completa e la sede
(4)
_____________________________________________
specificando: comune, cap, via e n. civico):
____________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________;
C. in qualità di Consorzio Ordinario di concorrenti ovvero di GEIE (art. 34, 1° c., lett. d), e) ed f) del D.Lgs.
n. 163/2006 e ss.mm.ii.) e la presente richiesta è avanzata con riferimento alla seguente impresa,
aderente al consorzio od al gruppo, designata da contratto alla sua esecuzione (indicare la ragione
Rev. 0 del 24.04.2013
1/3
sociale completa e la sede specificando: comune, cap, via e n. civico):
(4)
___________________________
____________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________,
D. in qualità di mandataria di R.t.i. (art. 34, 1° c., lett. d), e) ed f) del D.Lgs. n. 163/2006 e ss.mm.ii.) e la
presente richiesta è avanzata con riferimento alla seguente impresa del R.t.i. (indicare la ragione
(4)
___________________________
sociale completa e la sede specificando: comune, cap, via e n. civico):
____________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________,
-
che questa impresa, in sede di offerta, ha dichiarato di essersi riservata la facoltà di
subappaltare parte del contratto ed ha indicato oggetto e importo dell’eventuale
s u b a p p a l to ;
CHIEDE
con riferimento al suddetto contratto,
(compilare la presente parte SOLO in caso di contratto “aperto” di lavori)
ed, in particolare, all’ordine di esecuzione n. __________ del _________ dell’importo, netto di I.V.A., di
€ _____________,
di ESSERE AUTORIZZATA A SUBAPPALTARE
all’impresa __________________________________________, partita I.V.A. n. ________________,
con sede in (indicare: comune, cap, via e n. civico) _______________________________________________
__________________________________________________________________________________,
(barrare la condizione che ricorre)
‰ NON iscritta nell’Elenco dei Fornitori del Gruppo Hera;
‰ ISCRITTA nell’Elenco dei Fornitori del Gruppo Hera,
la seguente tipologia di PRESTAZIONE (indicare dettagliatamente la tipologia corrispondente a quella espressa in
dichiarazione di riserva di subappalto): ________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
entro il limite massimo, netto di I.V.A., di € ________________, di cui € ________ per oneri per la
sicurezza non soggetti a ribasso;
e , n e l c o n te m p o ,
DICHIARA
- che (barrare il riquadro relativo alla circostanza che ricorre):
‰ NON sussistono forme di controllo o di collegamento a norma dell’art.2359 del Codice Civile
con l’Impresa indicata come subappaltatrice;
‰ SUSSISTONO forme di controllo o di collegamento a norma dell’art.2359 del Codice Civile
con l’Impresa subappaltatrice;
ed ALLEGA
Rev. 0 del 24.04.2013
2/3
la seguente documentazione, necessaria ad attestare la sussistenza di tutte le condizioni di legge ed al
rilascio della relativa autorizzazione:
•
(in caso di subappalti di importo, netto di I.V.A., SUPERIORE ad € 150.000) autocertificazione, resa
dal legale rappresentante dell’impresa deputata al subappalto sul modulo denominato
“3 - Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà – per richiesta Informazione Antimafia”, corredata
da copia di un documento di identità, in corso di validità, del dichiarante;
•
Autocertificazione, resa dal legale rappresentante dell’impresa deputata al subappalto sul modulo
denominato “2 – Autocertificazione subappaltatore”, corredata da copia di un documento di identità,
in corso di validità, del dichiarante. Qualora l’impresa deputata al subappalto sia iscritta nell’Elenco
dei Fornitori del Gruppo Hera (di ciò deve esserne stato dato atto sopra), tale Autocertificazione potrà
essere resa solo con riferimento ai punti: 4. (per i lavori), 5., 6., 7. e 9; in tal caso i rimanenti punti
potranno essere depennati;
•
Contratto di subappalto, con l’impresa sopra indicata:
- da cui risulta: che i prezzi concordati non sono inferiori a quelli del contratto in “Oggetto”
ribassati del 20%; che l’importo degli oneri per la sicurezza, espressamente indicati,
ammontano, per quota parte, allo stesso importo di quelli relativi al contratto in “Oggetto”;
- contenente:
1) la clausola che espressamente vieti l’ulteriore subappalto;
2) la clausola che subordini l’efficacia del contratto all’effettivo rilascio dell’autorizzazione da
parte della Stazione Appaltante;
3) esplicitazione dell’importo degli oneri per la sicurezza e del fatto che gli stessi ammontano,
per quota parte, allo stesso importo di quelli relativi al contratto d’appalto;
4) 4.1) gli estremi del Codice Identificazione Gara (c.d. CIG) e l’eventuale Codice Unico di
Progetto (c.d. CUP) del contratto principale a cui il contratto di subappalto è riferito; 4.2)
l’assunzione da parte del subappaltatore di tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari
di cui all’art. 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche nonché
dell’impegno a dare immediata comunicazione alla Stazione Appaltante della notizia
dell’inadempimento della propria controparte agli obblighi di tracciabilità finanziaria; 4.3)
esplicitazione che i pagamenti al subappaltatore dovranno essere fatti, tramite bonifico
bancario o postale avvalendosi del medesimo conto corrente dedicato e riportando nelle
fatture il CIG e l’eventuale CUP. Qualora il lavoro non sia soggetto a CUP la fattura riporterà
la dizione “attività non soggetta a codice CUP”.
Distinti saluti.
Timbro e firma del richiedente
All.: c.s.
Note:
(1)
(2)
indicare: Hera S.p.a. o la società del Gruppo Hera titolare del contratto; l’indirizzo con cap, comune, via e numero civico;
indicare l’esatto nominativo del Direttore dei Lavori / Referente Aziendale desumibile dal contratto in oggetto.
In difetto di tale
indicazione di nominativo l’istanza si considererà come NON consegnata.
(3)
si precisa che: in caso di R.t.i. o Consorzio Ordinario di concorrenti o GEIE (art. 34, 1° c., lett. d), e) ed f) del D.Lgs. n. 163/2006 e
ss.mm.ii.), la richiesta di subappalto deve essere prodotta da parte dell’impresa Capogruppo ovvero dal Consorzio Ordinario
ovvero dal GEIE; in caso di Consorzio fra cooperative di produzione e lavoro ovvero fra imprese artigiane nonché di Consorzi
Stabili (art. 34, 1° c., lett. b) ed c) del D.Lgs. n. 163/2006 e ss.mm.ii.), la richiesta di subappalto deve essere prodotta da parte
Consorzio;
(4)
deve essere esplicitata l’impresa del R.t.i. ovvero la Consorziata esecutrice ovvero l’impresa del GEIE per la quale l’istanza stessa
è posta.
Rev. 0 del 24.04.2013
3/3
2 – Modello Autocertificazione subappaltatore
Contratto n. ____________________ in essere fra la Stazione Appaltante _____________________
e
l’impresa
appaltatrice
__________________________________
avente
ad
oggetto
_____________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
__
“Dichiarazione sostitutiva di certificazione e atto notorio rilasciata da parte del
Subappaltatore”
(ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000)
Il sottoscritto ________________________________________ nato a ________________
________________________ il ___/___/______, in qualità di legale rappresentante dell’impresa
___________________________________________________________________ con sede in
______________________________________ cap _____________ Via __________________
_______________________________, partita IVA _______________________ codice fiscale ed
iscrizione al registro delle imprese della provincia di _____________________ al n.
___________________________ in data ___/___/______, iscritta al repertorio economico
amministrativo (REA) della provincia di ____________________________ al n. ____________,
tel. n. ______________, fax n. ______________, indirizzo e-mail ________________________,
al fine di essere autorizzato all’assunzione in subappalto, nell’ambito del contratto in
oggetto, della seguente tipologia di prestazioni (inserire DENOMINAZIONE dei lavori ed IMPORTO):
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
entro il limite massimo, netto di I.V.A., di € __________________;
DICHIARA
ed attesta:
1. che questa impresa è iscritta alla C.C.I.A.A. coi riferimenti in premessa indicati e con
indicazione della seguente attività di impresa
(specificare l’attività risultante dall’iscrizione - in caso di
spazio
e
insufficiente
usare
fogli
aggiunti
datati
sottoscritti):
__________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
1/8
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
__________________________________________________________________________
ed inoltre, che la stessa, (barrare l’opzione che si attesta):
A. non si trova in stato di fallimento, liquidazione coatta o di concordato preventivo o che non
è in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;
B. si trova in situazione di “concordato preventivo con continuità aziendale” e che non gli è
preclusa l’assegnazione del contratto di subappalto avendo l’impresa stessa prodotto in
allegato alla presente dichiarazione tutti i documenti previsti all’art. 186-bis del r.d.
267/1942 nonché all’art. 49 del d.lgs. 163/2006;
2. che non sussistono in capo a se stesso ed all’Impresa che rappresenta cause di esclusione di
cui all’art. 38 c. 1 lett. a, b, c, d, e, f, g, h, i), l), m), m-bis), m-ter) del Dlgs 163/2006 e ss.mm.ii.
ed in particolare:
2.1. che in capo all’impresa rappresentata nonché a tutti i soggetti ad essa riconducibili, a
sensi dell’art. 85 del D.Lgs. 06/09/2011 n. 159, non vi sono procedimenti pendenti per
l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 6 del D.Lgs. 159/2011 e
non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 del
D.Lgs. 159/2011;
2.2. che l’impresa rappresentata consta dei seguenti soggetti, attualmente in carica, rilevanti
ai fini di quanto previsto all’art. 38, comma 1, lett. c), del D.Lgs 163/2006
(indicare tutti i
Direttori Tecnici nonché: per le imprese individuali il Titolare; per le s.n.c. tutti i Soci; per le s.a.s. tutti i Soci
Accomandatari; per ogni altro tipo di società o consorzio tutti gli Amministratori muniti di poteri di
rappresentanza (per le Srl per tutti i membri il Cd’A), l’eventuale socio unico persona fisica ovvero il socio
persona fisica di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci) (in caso di necessità usare fogli
aggiuntivi):
Cognome
nome
data e luogo di nascita
residenza
Cod. Fisc.
carica
1.__________________________________________________________________
___________________________________________________________________;
2.__________________________________________________________________
___________________________________________________________________;
3.__________________________________________________________________
___________________________________________________________________;
4.__________________________________________________________________
___________________________________________________________________;
5.__________________________________________________________________
___________________________________________________________________;
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
2/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
2.3. che le cause di esclusione di cui alle lettere c) ed m-ter) dell’art. 38, comma 1, del D.Lgs
163/2006 e s.m.i. non sussistono per i soggetti riportati al precedente 2.2. pur rilevando in
capo ad alcuni di essi, qui di seguito ripetuti, le condanne penali rispettivamente elencate
(Devono essere indicate tutte le condanne penali riportate, ivi comprese quelle per le quali vi è il beneficio
della non menzione. Tale obbligo NON sussiste: per le condanne il cui reato sia stato depenalizzato ovvero sia
stato dichiarato estinto dopo la condanna stessa, per le condanne revocate, per le condanne per le quali è
intervenuta la riabilitazione) (in caso di necessità usare fogli aggiuntivi):
(cognome nome ed estremi condanne)
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________________;
(cognome nome ed estremi condanne)
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________________;
(cognome nome ed estremi condanne)
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________________;
2.4. che, ai sensi dell’art. 38, comma 1, lett. c) del Dlgs 163/2006 e s.m.i.,
(barrare solo l’ipotesi
che interessa e, se previsto, compilare):
‰ NON VI SONO soggetti cessati dalla carica nell’anno precedente alla data della
richiesta di autorizzazione al subappalto a cui la presente dichiarazione è finalizzata;
‰ SONO cessati dalla carica, nell’anno precedente alla data della richiesta di
autorizzazione al subappalto a cui la presente dichiarazione è finalizzata, i soggetti di
cui è data qui di seguito indicazione di:
Cognome
nome
data e luogo di nascita
Cod. Fisc.
Carica
cessata
1.___________________________________________________________________
____________________________________________________________________;
2.___________________________________________________________________
____________________________________________________________________;
3.___________________________________________________________________
____________________________________________________________________;
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
3/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
2.5.
(da compilare qualora al punto precedente siano stati dichiarati dei cessati) che
le cause di esclusione
di cui alle lettere c) dell’art. 38, comma 1, del D.Lgs 163/2006 e s.m.i. non sussistono per
i soggetti cessati, riportati al precedente 2.4., pur rilevando in capo ad alcuni di essi, qui di
seguito ripetuti, le condanne penali rispettivamente elencate
(Devono essere indicate tutte le
condanne penali riportate, ivi comprese quelle per le quali vi è il beneficio della non menzione. Tale obbligo
NON sussiste: per le condanne il cui reato sia stato depenalizzato ovvero sia stato dichiarato estinto dopo la
condanna stessa, per le condanne revocate, per le condanne per le quali è intervenuta la riabilitazione) (in
caso di necessità usare fogli aggiuntivi):
(cognome nome ed estremi condanne)
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________________;
(cognome nome ed estremi condanne)
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________________;
ed essendosi questa impresa completamente ed effettivamente dissociata dalle suddette
condotte penalmente sanzionate avendo essa compiuto i seguenti atti di cui si dà
comprova (indicare tutti gli eventuali atti compiuti in tal senso ed allegarne copia documentale):
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________________;
2.6. che, con riferimento all’art. 38 comma 1, lettera l) del D.Lgs. 163/06 e s.m.i., questa
impresa: (barrare l’opzione che si attesta):
‰ è in regola con le norme previste dalla legge 68/99 inerente il diritto al lavoro dei
disabili;
‰ non è soggetta agli obblighi di assunzione obbligatoria di cui alla legge 68/99 inerente
il diritto al lavoro dei disabili;
3. di avere adempiuto, all’interno della Impresa rappresentata, agli obblighi di sicurezza previsti
dalla normativa vigente ai sensi dell’art. 87, comma 4 bis del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.;
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
4/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
4.
(condizione necessaria solo per i subappalti relativi ad appalti di LAVORI) che
non sussistono i presupposti
di incompatibilità di cui all’art. 90 comma 8 del D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. con l’affidatario
dell’incarico di progettazione sulla scorta del quale è stato affidato il contratto di cui in oggetto
fra Stazione Appaltante ed Impresa Appaltatrice;
5. che l’impresa è tecnicamente idonea allo svolgimento del subappalto di cui in premessa in
quanto (barrare l’opzione che si attesta):
‰ trattandosi di LAVORI, la stessa:
è in possesso, congiuntamente (compilare in caso di subappalto di importo maggiore di € 150.000):
a) di qualificazione SOA, corrispondente per categoria e classe alla tipologia di lavori in
subappalto, rilasciata dalla società ________________________________________ e
rappresentata dall’Attestazione n. ________________ cui riferiscono le seguenti date:
date
Scadenza
Rilascio attestazione
Scadenza validità
originaria
triennale
Rilascio attestazione
Effettuazione verifica
Scadenza validità
in corso
triennale
quinquiennale
b) dei seguenti titoli abilitativi già comprovati
intermedia (cons.
stab.)
dall’Impresa Appaltatrice in quanto
condizione imprescindibile per l’assunzione del contratto in oggetto ovvero necessari
allo specifico svolgimento delle lavorazioni oggetto del subappalto
(a titolo esemplificativo e
non esaustivo della casistica: - I TITOLI abilitativi del personale dipendente, rilasciati da enti certificati ISO
9001 nel settore 37 Istruzione o da UNAE o da altri enti autorizzati: ad effettuare la saldatura elettrica su
acciaio; ad operare su impianti elettrici sotto tensione con la qualifica PAV / PES prevista dalla norma CEI
11-27; ad operare su manufatti in cemento amianto; ad operare in luoghi confinati (art. 2 D.p.r. 177/2011); OGNI altro genere di certificazione inerente l’impresa od il relativo personale dipendente da impiegare per
l’esecuzione del subappalto):
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
ovvero, in alternativa, è in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti: (compilare
in caso di subappalto di importo fino ad € 150.000)
c) ha eseguito DIRETTAMENTE, nel quinquennio antecedente alla data di richiesta del
subappalto in oggetto, LAVORI ANALOGHI, per un importo non inferiore a quello del
subappalto di cui in premessa, dimostrabili mediante la produzione dei certificati di
regolare esecuzione o di collaudo o fatture;
d) ha sostenuto, nel quinquennio antecedente alla data di richiesta del subappalto in
oggetto, un costo complessivo per personale dipendente non inferiore al 15% dei lavori
analoghi che dichiara di aver eseguito al punto precedente, costo dimostrabile mediante
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
5/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
produzione di copia dei bilanci annuali riclassificati in base alle normative europee e
corredati da relativa nota di deposito, oppure, per i soggetti non tenuti alla presentazione
del bilancio, mediante produzione delle dichiarazioni annuali dei redditi, modello 740,
750 o modello UNICO, con la prova dell’avvenuta presentazione;
e) ha la disponibilità della seguente attrezzatura tecnica e mezzi d’opera necessari allo
svolgimento delle lavorazioni oggetto del subappalto (indicare numero e relativa tipologia):
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
f) ha la disponibilità dei seguenti titoli abilitativi, già comprovati dall’Impresa Appaltatrice
alla Stazione Appaltante in quanto condizione imprescindibile per l’assunzione del
contratto a cui è riferito il subappalto in oggetto
(a titolo esemplificativo e non esaustivo della
casistica: - I TITOLI abilitativi del personale dipendente, rilasciati da enti certificati ISO 9001 nel settore 37
Istruzione o da UNAE o da altri enti autorizzati: ad effettuare la saldatura elettrica su acciaio; ad operare su
impianti elettrici sotto tensione con la qualifica PAV / PES prevista dalla norma CEI 11-27; ad operare su
manufatti in cemento amianto; ad operare in luoghi confinati (art. 2 D.p.r. 177/2011); - OGNI altro genere di
certificazione inerente l’impresa od il relativo personale dipendente da impiegare per l’esecuzione del
subappalto):
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
‰ trattandosi di SERVIZI, la stessa è in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti:
g) ha eseguito DIRETTAMENTE, nel quinquennio antecedente alla data di richiesta del
subappalto in oggetto, SERVIZI ANALOGHI per un importo non inferiore a quello del
subappalto di cui in premessa, dimostrabili mediante la produzione dei certificati di
regolare esecuzione o di collaudo o fatture;
h) ha la disponibilità della seguente attrezzatura tecnica e mezzi d’opera necessari allo
svolgimento del servizio oggetto del subappalto (indicare numero e relativa tipologia):
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
i) ha la disponibilità dei seguenti titoli abilitativi, già comprovati dall’Impresa Appaltatrice
alla Stazione Appaltante in quanto condizione imprescindibile per l’assunzione del
contratto a cui è riferito il subappalto in oggetto
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
(a titolo esemplificativo e non esaustivo della
6/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
casistica: - ISCRIZIONE all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la categoria e classe corrispondenti al
servizio oggetto di subappalto; - I TITOLI abilitativi del personale dipendente, rilasciati da enti certificati ISO
9001 nel settore 37 Istruzione o da UNAE o da altri enti autorizzati ad operare in luoghi confinati (art. 2 D.p.r.
177/2011); - OGNI altro genere di certificazione inerente l’impresa od il relativo personale dipendente da
impiegare per l’esecuzione del subappalto):
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
6. che l’impresa, con la sottoscrizione della presente, si è impegnata a produrre alla Stazione
Appaltante, dietro sua semplice richiesta, la documentazione di comprova della veridicità delle
dichiarazioni rese al punto 5. quanto a titoli abilitativi posseduti, lavori o servizi analoghi svolti,
costo del personale dipendente sostenuto, attrezzatura e mezzi d’opera disponibili;
7. di aver reso la presente dichiarazione, consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76
del D.p.r. 445/2000 per le ipotesi di falsità in atti, dichiarazioni mendaci ed uso di atti falsi;
8. con la sottoscrizione della presente, di avere autorizzato la Stazione Appaltante a compiere, ai
sensi del D.Lgs. n. 196/2003 il trattamento dei dati forniti dal dichiarante nel presente
procedimento al solo fine di svolgere la propria attività istituzionale;
9. ai fini della richiesta D.U.R.C. che la Stazione Appaltante indirizzerà allo Sportello Unico
Previdenziale, che corrispondono a questa impresa i dati inseriti nel “Modulo Unificato”,
riportato in calce al presente modulo di Autocertificazione, al titolo “I Impresa Esecutrice”,
campi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 13, al titolo “II Lavorazioni” campo 1 nonché al titolo “III Enti
Previdenziali”, campi 1, 2, 3:
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
7/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
(Timbro e firma su ogni pagina)
_________________________________________________________________________________
Data ____________
8/8
Alleg.: - copia fotostatica valido documento identità dichiarante;
- se ricorre la situazione del punto 1. B., la relativa documentazione;
- se sussistono gli atti del punto 2.5, la relativa copia documentale.
Rev. 0 del 24.04.2013
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
(1)
per richiesta Informazione Antimafia
(resa dal legale rappresentante dell’impresa a sensi degli artt. 46 e 47 del D.p.r. n. 445/2000)
Il sottoscritto
nato a
il
, codice fiscale
, in qualità di legale
rappresentante (inserire la data della nomina alla carica)
dal
dell’impresa
, contattabile
recapiti di tel. n.
, fax n.
ai
, e.mail
,
consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.p.r. 445/2000 per le ipotesi di falsità in atti,
dichiarazioni mendaci ed uso di atti falsi, con la sottoscrizione della presente dichiarazione,
DICHIARA
ed attesta,
A) che l’impresa qui rappresentata è iscritta alla C.C.I.A.A. di
con tutti i dati di seguito riportati:
1. ragione sociale o denominazione
2. sede legale (città, cap, provincia, via e numero civico) ……………………………………………….
3. codice fiscale numero ………………………………..
4. partita iva numero …………………………………….
5. data di iscrizione al Registro Imprese …………………………………..
6. numero di iscrizione al Registro Imprese …………..
7. numero di iscrizione al REA ………………………….
8. data di costituzione dell’impresa …………………………………………
9. durata dell’impresa (o data termine) …………………………………….
10. forma giuridica dell’impresa ……………………………………………..
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
1/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
11. oggetto sociale:
B) che l’impresa rappresentata gode del pieno e libero esercizio dei propri diritti, non è in stato
di fallimento, di liquidazione coatta o concordato preventivo, non ha in corso alcuna
procedura prevista dalla legge fallimentare e che tali procedure non si sono verificate nel
quinquennio antecedente la data odierna;
C) che nell’ambito
dell’impresa rappresentata, a completa ricognizione dei soggetti
dell’impresa da sottoporre a verifica antimafia a sensi dell’art. 85 del D.lgs. 159/2011,
figurano i SOGGETTI D’IMPRESA indicati di seguito con specificazione, laddove costituiti
da persona fisica, dei RELATIVI FAMILIARI CONVIVENTI (compreso l’eventuale coniuge non
separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la
residenza):
- DICHIARANTE [indicare nel riquadro con riferimento a colui che rende la presente Dichiarazione Sostitutiva
di atto di Notorietà: cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA
RICOPERTA nonché, di ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso altresì
l’eventuale coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la
residenza): cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
2/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
- (per tutte le imprese indipendentemente dalla forma giuridica) TUTTI I DIRETTORI TECNICI
[indicare nel riquadro per ciascun DIRETTORE TECNICO: n. progressivo, cognome, nome, comune e provincia di
nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE
CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non
convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la residenza): cognome, nome, comune e provincia di
nascita, data di nascita]:
- (per le società semplici o in nome collettivo) TUTTI I SOCI, (per le società in accomandita
semplice) TUTTI I SOCI ACCOMANDATARI [indicare nel riquadro per ciascun SOCIO: n.
progressivo, cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA
RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso
altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la
residenza): cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
3/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
- (per tutte le imprese indipendentemente dalla forma giuridica) TUTTI I PROCURATORI
[indicare nel riquadro per ogni eventuale procuratore nominato nell’impresa: n. progressivo, cognome, nome,
comune e provincia di nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA RICOPERTA nonché, per ogni
rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso altresì l’eventuale coniuge non
separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la residenza): cognome, nome,
comune e provincia di nascita, data di nascita]:
- (per le società di capitali) TUTTI I MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
[indicare nel riquadro per ciascun MEMBRO DEL C.D’A.: n. progressivo, cognome, nome, comune e provincia di
nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE
CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non
convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la residenza): cognome, nome, comune e provincia di
nascita, data di nascita]:
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
4/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
- (per le società di capitali) TUTTI I MEMBRI DEL COLLEGIO SINDACALE o, nei casi di
cui all’art 2477 c.c, il SINDACO,
[indicare
nel riquadro per ciascun MEMBRO DEL COLLEGIO
SINDACALE o per il SINDACO: n. progressivo, cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita,
estremi RESIDENZA, CARICA RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i
MINORI di età (compreso altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso,
dovrà essere indicata anche la residenza): cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
- TUTTI I SOGGETTI CHE SVOLGONO COMPITI DI VIGILANZA, di cui all’art 6
comma 1 lettera b) del d.lgs 231 del 8 giugno 2001, [indicare nel riquadro per ciascun SOGGETTO:
n. progressivo, cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA
RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso
altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la
residenza): cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
- (per le società di capitali) SOCIO (Persona fisica) DI MAGGIORANZA in caso di società
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
5/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
con un numero di soci pari o inferiore a quattro, ovvero il SOCIO Unico (Persona fisica)
in caso di società con socio unico [indicare nel riquadro per ciascun SOGGETTO: n. progressivo,
cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA RICOPERTA
nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso altresì l’eventuale
coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la residenza):
cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
- (per i consorzi e le società consortili richiamate all’art. 85, 2° c. lett. b) del D.lgs. 159/2011)
CIASCUN CONSORZIATO che detenga una partecipazione superiore al 10% oppure
detenga una partecipazione inferiore al 10% e che abbia stipulato un patto parasociale
riferibile a una partecipazione pari o superiore al 10% oppure per conto del quale la società
consortile o il consorzio operi in modo esclusivo nei confronti della pubblica
amministrazione [indicare nel riquadro per ciascun SOGGETTO: n. progressivo, ragione sociale, estremi sede
legale (comune, cap., provincia, via, civico)]:
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
6/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
- (per le società estere con sede secondaria in territorio statale (Art 2508 c.c)) CIASCUN
SOGGETTO che la rappresenta stabilmente nel territorio dello stato italiano [indicare
nel
riquadro per ciascun SOGGETTO: n. progressivo, cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita,
estremi RESIDENZA, CARICA RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i
MINORI di età (compreso altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso,
dovrà essere indicata anche la residenza): cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
- (per le Società costituite all’estero, prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile nel
territorio statale) CIASCUN SOGGETTO che eserciti potere di amministrazione, di
rappresentanza o di direzione dell’impresa [indicare nel riquadro per ciascun SOGGETTO: n.
progressivo, cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita, estremi RESIDENZA, CARICA
RICOPERTA nonché, per ogni rispettivo, FAMILIARE CONVIVENTE, compresi i MINORI di età (compreso
altresì l’eventuale coniuge non separato, anche se non convivente, di cui, nel caso, dovrà essere indicata anche la
residenza): cognome, nome, comune e provincia di nascita, data di nascita]:
(1)
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
7/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
D) di autorizzare Hera S.p.A. a compiere, ai sensi del D. Lgs. n. 196/2003 il trattamento dei dati
forniti dal dichiarante al solo fine di svolgere la propria attività istituzionale.
lì,
N.B.
(1)
- il dichiarante deve sottoscrivere la presente dichiarazione in calce ad ogni pagina ovvero firmarla
digitalmente;
- il dichiarante deve allegare alla presente copia di un suo documento di identità in corso di
validità.
La presente dichiarazione NON può essere in alcun modo sostituita.
A sensi dell’art. 15 della L. n. 183/2011 è fatto divieto alle pubbliche
amministrazioni ed ai gestori di pubblico servizio chiedere ai privati (ovvero
accettare) la produzione di certificati (contenenti fatti, stati e qualità personali)
che dovranno sempre essere sostituiti da autocertificazioni o dichiarazioni
sostitutive di atto di notorietà.
Rev.1 del 23.04.2013
8/8
(Timbro e firma del Dichiarante)
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Allegato 8
Fac-simile Dichiarazione di qualificazione
nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
(art. 2 c. 1 del DPR 177/11)
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
BOZZA DA REDIGERE SU
CARTA INTESTATA DELL’APPALTATORE
Spett.le HERAmbiente S.p.A.
…..
…..
OGGETTO : Dichiarazione relativa alla qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati con riferimento all’art. 2 comma 1 del D.P.R.
177/2011
Lavori di ……………………………. da eseguire presso il sito di ……….
Rif. contratto / ordine ………………………
Il sottoscritto …………………. nato a
……………….il …………… , residente
a................................ prov. (.............) in via …………………………………....... n. .......... in
qualità di Legale Rappresentante e
Datore di Lavoro della ditta ……………
………………..………………………………… con sede in via ………………………… a
……………… .P. IVA:……………..………………… ,
ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 47 del DPR 28.12.2000 n. 445, nonché dell'art. 2
comma 1 del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011 n. 177,
consapevole delle pene stabilite per le false attestazioni e mendaci dichiarazioni previste
dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia e delle conseguenti responsabilità civili
e contrattuali
DICHIARA*
sotto la propria personale responsabilità di:
(barrare la casella a margine per l’opzione applicabile)
… essere in possesso di D.P.I., strumentazione ed attrezzature di lavoro idonei alla
prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di
inquinamento o confinati e di aver effettuato attività di addestramento all’uso
corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature;
… aver effettuato attività di informazione e formazione di tutto il personale per attività
lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il Datore di
Lavoro ove impiegato, specificamente mirata alla conoscenza dei fattori di rischio
propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
… aver effettuato attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività
lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il Datore di
Lavoro ove impegnato, relativamente all’applicazione di procedure di sicurezza
coerenti con le previsioni di cui agli artt. 66 e 121 e dell’Allegato IV, punto 3, del
D.Lgs. 81/08 e s.m.i.;
… utilizzare in lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, in percentuale
non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, personale con esperienza almeno
triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta
con contratto di lavoro a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie
contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi, che i relativi
contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del
D.Lgs. 276/03, e che i lavoratori che svolgono le funzioni di preposto sono in
possesso di tale esperienza;
D I C H I A R A inoltre
… l'avvenuta formazione per un periodo non inferiore ad un giorno dei propri lavoratori
impiegati nelle attività effettuate in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
relativamente a caratteristiche dei luoghi di lavoro, rischi esistenti negli ambienti e
sulle misure di prevenzione e emergenza adottate;
… L’avvenuta formazione ai lavoratori impiegati dall'impresa nelle attività effettuate in
ambienti sospetti di inquinamento o confinati su:
• contenuti del documento "Informazione rischi specifici ambientali e DUVRI" o del
Piano di Sicurezza e Coordinamento;
• informazioni sui rischi riportate nella Nota Informativi sui Rischi ambientali ed
interferenziali;
• contenuti dell’istruzione operativa IO.GRP.005_R0 “Rischi e conseguenti
precauzioni per lavori presso spazi confinati”;
Data ___________________
Il legale rappresentante ____________________________
(timbro e firma leggibile)
Allegato:
copia fotostatica di documento di identità del firmatario in corso di validità.
(*) Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30.06.2003 n. 196 il dichiarante è informato che i dati
contenuti nella presente dichiarazione saranno utilizzati dall’Amministrazione procedente esclusivamente per
l’uso per il quale sono stati richiesti e consente il loro utilizzo a tal fine.
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Allegato 9
Dichiarazione elenco iscritti nel
Libro unico del lavoro dell’Impresa
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
“Dichiarazione sostitutiva di certificazione e atto notorio rilasciata da parte del Legale Rappresentante”
(ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000)
Il sottoscritto _______________________________________________ nato a _____________________________________ il
_____/_____/________,
in
qualità
di
legale
rappresentante
dell’impresa
_______________________________________
_______________________________________ con sede in ________________________________________ cap _____________
Via ____________________________________________________, partita IVA ________________________________________
codice fiscale ___________________________________________________,
consapevole delle sanzioni penali previste dall'art. 76 D.P.R. n. 445 del 28/12/2000 per ipotesi di falsità in atti, dichiarazioni mendaci
ed uso di atti falsi, sotto la propria responsabilità (ex artt.46 e 47 D.P.R n.445 del 28/12/2000)
DICHIARA
ed attesta
- che i lavoratori indicati nella seguente tabella sono iscritti nel libro unico del lavoro dell’Impresa qui rappresentata e che gli stessi
costituiscono l’elenco completo di quelli che saranno impiegati per lo svolgimento delle prestazioni previste per il contratto / ordine
n. ____________________________
N. progressivo
NOME E COGNOME
nato a
il
N.
matricola
Qualifica e
mansione
(2)
(1)
CCNL
applicato
data di
assunzione
TP /
PT
Orario di
riferimento
T.I./T.D
(per il T.D.
indicare la
scadenza)
Legenda:
(1)
(2)
-
T.P.: rapporto di lavoro a Tempo Pieno
P.T.: rapporto di lavoro Part Time
T.I.: rapporto di lavoro a Tempo Indeterminato
T.D.: rapporto di lavoro a Tempo Determinato
che i lavori sopra indicati, in ossequio alle disposizioni di cui al D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii., sono idonei sotto il profilo sanitario allo
svolgimento delle rispettive mansioni;
-
pienamente consapevole delle responsabilità a proprio carico derivanti da eventuali inadempienze, di essersi obbligato a
comunicare al Direttore dei Lavori / Referente Aziendale, nelle medesime forme della presente dichiarazione, in via preventiva e
comunque con la massima sollecitudine, qualsiasi variazione negli stati di fatto e di diritto sopra dichiarati nonché qualsivoglia
integrazione occorresse al suddetto elenco di lavoratori.
Data ______________________________________
Il legale rappresentante
(timbro e firma leggibile)
Allegato: copia fotostatica di documento di identità
del firmatario con validità in corso.
Rev. 0 del 02.07.2013
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Allegato 10
Dichiarazione Sostitutiva Iscrizione
REGISTRO IMPRESE
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
“Dichiarazione Sostitutiva Iscrizione REGISTRO IMPRESE”
Spett.le
HERAmbiente spa
Via _____________________
_____ - ______________ (___)
Il
sottoscritto
___________________________________
nato
a
________________
___________ il ___/___/______, codice fiscale ________________________ in qualità di legale
rappresentante dal ______/______/______ (inserire la data della nomina alla carica) dell’impresa
_______________________________________________________
con
sede
legale
in
_______________________ cap ____________ Via _______________________ e Sede
Amministrativa
(eventuale)
in
___________________________________________,
tel.
____________ fax ____________________ sito internet _____________________ codice fiscale
___________________ partita I.V.A. ________________________________
DICHIARA
-
che questa impresa è iscritta
(barrare l’opzione che si attesta):
‰ alla C.C.I.A.A. di ________________________ n. iscrizione _______________________
data di iscrizione _____________________, durata dell’impresa (o data termine)
_____________________ n. iscrizione al repertorio economico amministrativo (REA)
_________________________________ capitale sociale ______________________,
‰
(se straniera)
al registro professionale
(specificare tipologia, numero e data)
_____________
____________________________________________________________________
_______________________________ del seguente stato _____________________
e, in ogni caso,
(compilare tutta la parte seguente)
con indicazione della seguente attività di impresa
(specificare l’oggetto sociale e/o attività pertinente con l’appalto di cui in oggetto risultante dall’iscrizione - in caso di
spazio insufficiente usare fogli aggiunti datati e sottoscritti):
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
___________________________________________________
- che i nominativi dei legali rappresentanti e dei direttori tecnici nonché dei seguenti altri soggetti
–
titolare per le imprese individuali, tutti i soci in caso di società in nome collettivo, tutti i soci accomandatari in caso di società in
accomandita semplice, tutti gli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o dal socio unico persona fisica, ovvero dal socio di
maggioranza in caso di società con meno di quattro soci e per ogni atro tipo di società o consorzio -
riportati:
sono quelli sotto
(indicare nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, carica)
____________________________________________________________________________
__________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________
-
ed inoltre che l’impresa non si trova in stato di fallimento, liquidazione coatta amministrativa
o di concordato preventivo e che non è in corso un procedimento per la dichiarazione di una
di tali situazioni;
-
che nulla osta ai fini dell’art. 10 della Legge n. 575/1965 e ss.mm.ii.
di avere reso tutte le dichiarazioni sopraindicate, consapevole delle sanzioni penali previste dall’art.
76 del D.P.R. n. 445/2000.
lì ______________________
Timbro e firma
___________________________
N.B. il dichiarante deve allegare alla presente copia di un suo documento di identità in corso di validità
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S.S.309 Romea - Km 2,6 RA
Appendice 1
Nota informativa sui Rischi
ambientali relativa al Centro
Ecologico Romea
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 1 del 01/03/2011
Nota Informativa Rischi
NIR.0002
PAG. 1 DI 19
Argomento:
NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E
INTERFERENZIALI PER IL COMPLESSO IMPIANTISTICO SS
309 ROMEA KM 2,6
CAMPO DI APPLICAZIONE
-
Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)
Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)
Discarica Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)
Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4)
Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4)
Documenti di riferimento:
•
•
•
•
•
Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea Herambiente.
P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Ovest.
EME.005 – Piano di Emergenza Comparto Ravenna.
IO.0266 – Accesso automezzi e scarico RSU in fossa.
IO.0265 “Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica”
Rev.
1
Stato
Creato
Redatto
Verifica 1
Verifica 1
Verifica 1
Verifica 2
Verifica 2
Verifica 2
Approvato
Approvato
Sintetico modifiche
revisione per modalità scarico fossa
Approvazione
Funzione
Sicurezza
Qualità Sicurezza e Ambiente
Discariche Area Romagna
Termovalorizzatori Romagna
Esercizio
Discariche
Impianti Rifiuti Industriali
Termovalorizzatori
Direzione Produzione
Direzione Mercato
Firma
Katia Carafoli
Nicoletta Lorenzi
Carlo Fiorentini
Ruggero Panizzolo
Raoul Chiaruzzi
Claudio Dradi
Stefano Tondini
Giovanni Sandei
Paolo Cecchin
Giancarlo Ravaioli
Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 1 del 01/03/2011
Nota Informativa Rischi
NIR.0002
PAG. 2 DI 19
INDICE
Premessa ..................................................................................................... 4 1 Descrizione del Complesso impiantistico ............................................... 5 2 Norme comportamentali ....................................................................... 12 2.1 Norme comportamentali generali ............................................................................... 12 2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità ............................................... 13 2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori) ......................... 13 2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori ............................................................... 16 2.5 Norme aggiuntive per visitatori ................................................................................... 16 2.6 Norme di rispetto ambientale ...................................................................................... 17 2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente ...................................................... 18 3 Norme comportamentali in caso di emergenza .................................... 18 4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso .............................................. 18 5 Misure di prevenzione e protezione ..................................................... 19 ELENCO APPENDICI
APPENDICE A.1
Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in
gestione operativa (5° e 6° settore)
APPENDICE A.2
Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in
gestione post-operativa (1°, 2°, 3° e 4° settore)
APPENDICE A.3
Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti pericolosi in
gestione post-operativa
APPENDICE B.1
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Impianto di produzione
CDR
APPENDICE B.2
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Termovalorizzazione a
letto fluido e trattamento fumi
APPENDICE B.3
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Recupero energetico
APPENDICE B.4
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Demineralizzazione delle
acque
APPENDICE B.5
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Stoccaggio rifiuti pericolosi
da termovalorizzatore
APPENDICE B.6
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Utilities
APPENDICE C.1
Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto di
trattamento chimico-fisico (TCF)
APPENDICE C.2
Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto di
trattamento fanghi Disidrat
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SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 1 del 01/03/2011
Nota Informativa Rischi
NIR.0002
PAG. 3 DI 19
ELENCO ALLEGATI
ALLEGATO 1
Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Discariche
ALLEGATO 2
Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto CDR
ALLEGATO 3
Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto IRE
ALLEGATO 4
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Discariche
ALLEGATO 5
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto
CDR
ALLEGATO 6
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto IRE
ALLEGATO 7
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto
TCF
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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Nota Informativa Rischi
NIR.0002
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Premessa
Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per
ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza del
complesso impiantistico della società HERAMBIENTE SpA ubicato a Ravenna, al km
2,6 della S.S. 309 Romea (anche denominato Comparto 2,6).
Esse rappresentano precise esigenze del Complesso in quanto costituiscono completamento
delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e
devono essere applicate rigorosamente.
Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e
la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica.
Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello
stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle
attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva formazione del personale dipendente,
con un’accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza,
vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro.
Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono
evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale
esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene
chiamato ad operare, ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere
continuativo) comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o
suo delegato.
L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme
in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele
antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle
informazioni fornite da HERAMBIENTE relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima
che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
1
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 1 del 01/03/2011
Nota Informativa Rischi
NIR.0002
PAG. 5 DI 19
Descrizione del Complesso impiantistico
SOCIETA’
Herambiente SpA
SEDE LEGALE
Viale C. Berti Pichat 2/4, Bologna
DATORE DI LAVORO
Ing. Claudio Galli
RESPONSABILE SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dott.ssa Nicoletta Lorenzi
A. Discarica per rifiuti non pericolosi
IMPIANTI HERAMBIENTE COMPRESI
NEL COMPLESSO
B. Discarica per rifiuti pericolosi
C. Impianto di produzione CDR e impianto di
recupero energetico (IRE)
D. Centro Ecologico
DISIDRAT)
SEDE DEL COMPLESSO
Romea
(Impianti
TCF
e
km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna
Il complesso impiantistico è servito dalle 06.30 alle 18.30 da un Servizio Pesa, tutti i giorni ad
eccezione della domenica e degli altri festivi.
Di seguito si riporta un estratto planimetrico con individuazione degli impianti presenti nel sito.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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Si riportano ora brevi descrizioni degli impianti HERAMBIENTE compresi nel complesso in
esame.
Oltre agli impianti HERAmbiente riportati nelle tabelle sottostanti, sono presenti
presso il Complesso:
•
nell’area nord-est una piazzola opportunamente pavimentata dedicata allo
Stoccaggio del verde presso cui saltuariamente viene effettuata triturazione delle
ramaglie a cura di ditta terza (area zona nord-est);
•
nella parte est del Complesso ed adiacenti all’ingresso posto sulla S.S. 309 Romea
sono presenti gli uffici della Discarica ed il servizio pesa, quest’ultimo a servizio
del interno Comparto;
•
nell’area sud-ovest i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.:
•
Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi;
•
Discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio);
•
Discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio);
•
Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio).
Si evidenzia che il Centro Sotris è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt.
6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del
D.Lgs. 334/99 e s.m.i.
A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
La discarica per rifiuti non pericolosi è costituita da alcuni settori attualmente in fase di gestione
operativa ed altri invece in fase di gestione post-operativa, nei quali sono quindi cessati i
conferimenti di rifiuti.
Tutti i settori presenti sono dotati di:
• impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica;
• sistema di regimazione e convogliamento delle acque superficiali;
• impianto di raccolta e gestione del percolato;
• impianto di captazione e gestione del biogas.
Settori Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione post-operativa
La discarica per rifiuti non pericolosi di Ravenna si compone di settori giunti ad esaurimento
della volumetria disponibile per la messa a dimora dei rifiuti.
I settori 1°, 2° e 3° sono in fase di gestione post-operativa da alcuni anni e nell’agosto 2006
sono stati avviati gli interventi di copertura finale. Il 4° settore 1° stralcio e il 4° settore 2°
stralcio risultano in fase di gestione post-operativa dall’inizio del 2010. Sul 1°, 2°, 3° e 4°
settore di discarica sono quindi cessati i conferimenti di rifiuti destinati allo smaltimento.
Su tali settori stanno proseguendo le attività di copertura definitiva (1°, 2°, 3°) e di messa in
sicurezza (4°), per le quali vi sono conferimenti periodici di fanghi provenienti dall’impianto
DISIDRAT di Herambiente al fine del loro recupero, oltre a conferimenti di altri materiali per la
copertura.
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A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
La rete di estrazione del percolato dal fondo dei settori 1°, 2° e 3° della discarica è costituita da
un collettore primario centrale, disposto parallelamente al lato di dimensione maggiore, più una
serie di collettori secondari, disposti perpendicolarmente al collettore principale; ogni
sottosettore convoglia quindi il percolato raccolto alla rete di allontanamento attualmente
esistente sul lato est della discarica, che convoglia il percolato ad una vasca di sollevamento.
Da questa il percolato può essere pompato una vasca di stoccaggio in cemento armato della
capienza di 1200 m3. Il sistema di captazione e raccolta del percolato del 4° settore, 1° stralcio
è realizzato in modo similare e convoglia il percolato all'interno di un pozzetto di raccolta
posizionato al piede interno dell'argine ovest della discarica, dal quale, tramite pompa, viene
rilanciato in una linea a gravità che adduce il percolato alla suddetta vasca.
Il sistema di raccolta del percolato per il 4° settore, 2° stralcio è analogo, ma è dotato anche di
un sistema di stoccaggio intermedio (parco serbatoi da 400 m3). In particolare dalla vasca di
rilancio, mediante una linea interrata in pressione, il percolato può essere convogliato al
sistema di stoccaggio intermedio e da quest’ultimo nella linea esistente di raccolta, a gravità,
adiacente al lato est dei settori 1°, 2° e 3° della discarica.
Il sistema di captazione del biogas ha lo scopo di captare e convogliare ad un’apposita stazione
di aspirazione il biogas formatosi a seguito dei processi di fermentazione anaerobica delle
sostanze organiche contenute nei rifiuti conferiti in discarica.
È presente un impianto di convogliamento, aspirazione e combustione del biogas captato dai
pozzi realizzati in fase di messa in sicurezza per i settori di discarica esauriti (1°, 2°, 3°)
mentre i pozzi di estrazione per il 4° settore (1° e 2° stralcio) sono stati realizzati in fase di
gestione e alimentano un impianto di combustione con recupero energetico affidato a ditta
terza.
Il biogas prodotto dal corpo discarica viene captato per mezzo di pozzi ai quali corrispondono
linee di tubazioni indipendenti, che lo trasportano a delle stazioni intermedie di regolazione, in
cui si separano le condense trascinate in depressione (assicurata da una centrale di
aspirazione).
La centrale di aspirazione è costituita da due motori turbosoffianti con potenzialità tale da
garantire sia l'aspirazione dai pozzi sia la mandata del biogas all'impianto di recupero
energetico oppure alle due torce di combustione.
Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione operativa (5° e 6° settore)
Allo stato attuale il 5° settore risulta essere in fase di gestione operativa; i conferimenti di rifiuti
sul 5° settore sono iniziati a febbraio 2010.
Il 6° settore è attualmente in corso dei realizzazione e successivamente sarà interessato dalla
relativa fase di gestione operativa associata al conferimento di rifiuti.
Detti settori sono ubicati nell’area nord del Complesso in oggetto.
Per quanto riguarda il sistema di raccolta e gestione del percolato, si veda quanto riportato per
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A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
il 4° settore 2° stralcio.
I settori in gestione operativa saranno anch’essi collegati ad un secondo sistema di aspirazione
e combustione analogo a quello descritto.
B. DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI
La discarica per rifiuti pericolosi è in fase di gestione post-operativa a seguito dell’esaurimento
del volume utile autorizzato, di conseguenza i conferimenti di rifiuti a smaltimento nella
discarica sono cessati (in data 31/07/2008).
La discarica per rifiuti pericolosi è costituita da un bacino con capacità di circa 50.000 m3,
impermeabilizzato con un doppio telo in polietilene alternato da strati d’argilla a bassa
permeabilità.
La discarica riceveva rifiuti solidi classificati anche come pericolosi, di provenienza regionale ed
extra regionale. All’interno della discarica sono stati smaltiti rifiuti sia in big-bags sia sfusi.
A servizio della discarica per rifiuti pericolosi è presente un sistema dedicato alla raccolta e
allontanamento del percolato. La rete è costituita da condotte di drenaggio in HDPE e da una
condotta di allontanamento in PVC, interrata, che si sviluppa lungo il lato sud della discarica e
per gravità trasporta il percolato fino ad una vasca di sollevamento, dalla quale viene pompato
ad una vasca di stoccaggio provvisorio in cemento armato. Da questa il percolato viene avviato
a trattamento all’impianto TCF.
Per le caratteristiche dei rifiuti conferiti in discarica, nei quali non si rileva la presenza di
materiale organico putrescibile, non si ha produzione di biogas; per tale ragione nella discarica
per rifiuti pericolosi non è presente una rete di raccolta e combustione del biogas.
C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)
È possibile distinguere le seguenti macro-aree:
- Impianto di produzione di combustibile da rifiuto CDR (di seguito Impianto CDR);
che alimenta l’Impianto di Recupero Energetico IRE (di seguito Impianto IRE), composto da:
- termovalorizzazione a letto fluido e sistemi di trattamento dei fumi;
- recupero energetico;
- demineralizzazione delle acque;
- stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dal termovalorizzatore;
- utilities (comuni anche all’Impianto CDR).
Impianto CDR
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C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)
I rifiuti in ingresso all’impianto di produzione CDR sono costituiti principalmente da rifiuti solidi
urbani ed in quota inferiore da rifiuti speciali, ex RSA (assimilabili agli urbani), tutti non
pericolosi.
I vettori che conferiscono i rifiuti, dopo l’ingresso nel Complesso, pervengono, mediante una
rampa di accesso, al piazzale di manovra antistante la fossa di ricezione e stoccaggio. La fossa
ha 10 bocche di carico disposte orizzontalmente, che mediante uno scivolo consentono
un’agevole alimentazione della fossa stessa; le bocche di carico sono provviste di portelloni di
chiusura aventi dimensioni di 3,5 x 3 m comandati automaticamente e sono corredati di
apparecchiature semaforiche per l’indicazione di via libera. In corrispondenza delle bocche di
carico è presente un gradino batti-ruota di altezza pari a cm 25.
La fossa è dotata di due carroponti provvisti di benne a polipo e di tramogge di carico per
l’alimentazione delle due linee di selezione primaria.
Alle estremità della fossa sono presenti due zone di appoggio temporaneo dei rifiuti ingombranti
e di riposo per i carroponti e due aperture, provviste di portelloni a comando automatico
disposte orizzontalmente alla stessa quota del piano di carico delle tramogge, per il calo,
all’esterno della stessa fossa, dei materiali ingombranti e delle benne per esigenze di
manutenzione. Sulla fossa si affaccia la cabina di manovra e comando dei due sistemi
carroponti/benne, disposta centralmente rispetto alle due tramogge.
Su ogni tramoggia è presente un mulino trituratore che scarica su un trasportatore a catena, il
quale conferisce il rifiuto al vaglio primario.
La selezione primaria viene effettuata con vagli rotanti che consentono la separazione della
prima frazione di scarto (definita sovvallo), ossia il rifiuto umido.
Si procede poi con la separazione del materiale ferroso mediante deferrizzatore primario; il
sopravaglio in uscita dalla deferrizzazione primaria viene inviato ad un trituratore che provvede
allo sminuzzamento del materiale, di seguito si procede con la deferrizzazione secondaria e con
l’invio del materiale in un sistema di separazione pneumogravimetrica. Qui il rifiuto incontra
una corrente ascensionale di aria che trascina le parti leggere verso l’alto lasciando cadere gli
inerti ed i materiali pesanti (sovvallo secco).
In coda al ciclo sono presenti i vagli secondari che provvedono alla separazione della frazione
fine (inerti e sabbie) dalla frazione grossolana (coriandoli o fluff).
Infine il CDR è inviato a quattro macchine addensatrici operanti in parallelo che provvedono
all’aumento del peso specifico del combustibile conferendogli la forma di “pellets”.
Il CDR prodotto viene trasportato tramite nastri ad un silos esterno, da cui è estratto in
continuo per l’alimentazione dell’adiacente termovalorizzatore (impianto di recupero energetico
- IRE).
Impianto IRE
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C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)
Termovalorizzazione a letto fluido e sistema di trattamento fumi
Il CDR prodotto viene trasferito mediante un sistema di estrazione oleodinamica e nastri
trasportatori in un sistema di dosaggio posto in prossimità del combustore che dosa
automaticamente il combustibile con coclee a giri variabili.
Il processo di combustione avviene nella camera di combustione che sfrutta la tecnologia del
Letto Fluidizzato Atmosferico (AFB), che utilizza un letto di sabbia riscaldato in sospensione
(fluidizzato) all’interno di una corrente d’aria ascendente.
I fumi caldi in uscita della camera di combustione vengono convogliati in una caldaia dove si
genera il vapore.
L’impianto è dotato di un sistema di trattamento fumi nel quale si utilizzano i seguenti reagenti:
• soluzione ammoniacale al 25% immessa nella camera di combustione per abbattimento
ossidi di azoto (NOx);
• dolomite che viene additivata al combustibile per la parziale cattura degli ossidi di zolfo
(SOx);
• sorbalite (miscela di calce idrata e carbone attivo) immessa nel reattore a secco per il
parziale abbattimento di HCl, HF e metalli pesanti;
• soluzione di soda al 5% immessa nella torre di lavaggio ad umido per l’abbattimento di HCl
e HF.
Recupero energetico
Il vapore surriscaldato prodotto in caldaia viene inviato al turboalternatore che trasforma
l’energia meccanica del vapore in energia elettrica; il processo avviene in ciclo chiuso.
L’energia elettrica prodotta a 6000 V dal gruppo turboalternatore è innalzata a 15000 V dal
trasformatore elevatore, posto all’interno del sito, e viene immessa direttamente nella rete
ENEL.
Demineralizzazione delle acque
Per evitare fenomeni di incrostazione o di corrosione del circuito termico è necessario utilizzare
acqua demineralizzata proveniente da un apposito impianto di demineralizzazione delle acque.
Detto impianto, del tipo a letto misto, prevede l’utilizzo di acido cloridrico e idrossido di sodio.
Stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dalla termovalorizzazione
I rifiuti prodotti dalla termovalorizzazione del CDR che si presentano sotto forma di polverino
vengono stoccati in appositi silos.
Utilities
All’impianto di produzione CDR e all’impianto IRE sono associati diversi servizi ausiliari quali:
uffici, servizi igienici, spogliatoi, vasca di accumulo delle acque di processo.
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D. CENTRO ECOLOGICO ROMEA
All’interno del Complesso impiantistico in oggetto sono presenti anche i seguenti impianti della
Filiera Mercato di Herambiente:
•
Impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi;
•
Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT);
che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea.
In merito ad istruzioni, informazioni e disposizioni per le Imprese che dovessero impegnare
personale all’interno di tali impianti, si rimanda al “Documento di Sicurezza per Ditte Terze” del
Centro Ecologico Romea.
Si noti che il Centro Ecologico Romea è un impianto a rischio di incidente rilevante attualmente
soggetto agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di
Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e s.m.i.
2
Norme comportamentali
2.1
Norme comportamentali generali
1.
Chiunque acceda/esca dagli impianti
riconoscimento e registrazione.
2.
In caso di sosta prolungata per l’accesso agli impianti si invitano i conducenti dei mezzi a
spegnere il motore.
3.
Accedere solo ed esclusivamente alle aree a cui si è stati autorizzati; non allontanarsi
dall’area assegnata.
4.
Rispettare le indicazioni provenienti dalla segnaletica fissa presente sull’impianto, dai
dispositivi luminosi e acustici dei mezzi e dagli operatori del reparto.
5.
Rispettare le regole della viabilità.
6.
Indossare i dispositivi di protezione individuale idonei alle operazioni da svolgere ed in
particolare indumenti ad alta visibilità qualora si transiti a piedi nelle aree di circolazione
interna.
7.
Rispettare le procedure e la segnaletica Herambiente relative alla circolazione interna.
8.
La velocità massima consentita a tutti i mezzi è di 30 km/ora (salvo condizioni più
restrittive opportunamente segnalate).
9.
Segnalare immediatamente al personale tecnico Herambiente la presenza di rischi
imprevisti, l’impossibilità di operare seguendo la presente procedura, la mancata
collaborazione da parte di operatori dell’impianto.
10.
In caso di emergenza seguire le istruzioni impartite dal personale Herambiente o
dall’altoparlante.
11.
Rispettare eventuali istruzioni consegnate dal personale dell’impianto.
12.
Seguire scrupolosamente quanto indicato nel corso della riunione di coordinamento e nel
relativo verbale.
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deve
rispettare
le
procedure
aziendali
di
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Divieti:
1.
È vietato fumare o assumere cibi o bevande al di fuori degli specifici spazi presenti nella
sede.
2.
È vietato accendere fiamme libere e altre potenziali fonti di innesco se non debitamente
autorizzati.
3.
È vietato introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e
bevande alcoliche.
4.
È vietato ostruire con materiale, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza
autorizzazione e senza le necessarie segnalazioni.
5.
È vietato parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi e delle uscite agli impianti e
agli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico.
6.
È vietato appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene naturale o manufatto lungo
tutti i percorsi o le aree all’interno dell’impianto.
7.
È vietato intrattenersi all’interno dell’area oltre il tempo strettamente necessario allo
svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di
accesso e/o di transito.
8.
I lavoratori di ditte esterne non possono utilizzare attrezzature di lavoro di proprietà di
Herambiente se non dopo essere stati preventivamente autorizzati da Herambiente o in
sede di contratto o, per l’esecuzione di particolari attività non preventivate, dal
Responsabile impianto.
9.
È vietato rimuovere o danneggiare i presidi antincendio ed antinfortunistici o ingombrare
le aree circostanti ad esso.
10.
È vietato prelevare acqua dagli idranti antincendio.
11.
È vietato fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente
nell’impianto anche se tale rifiuto risulta conferito dalla persona autorizzata allo
scarico/smaltimento.
12.
È vietato introdurre in fognatura qualsiasi tipo di sostanza liquida.
13.
È vietato abbandonare rifiuti presso il sito.
2.2
Norme per la gestione degli accessi e della viabilità
In sito è presente idonea cartellonistica verticale ed orizzontale che disciplina la viabilità
interna; tale cartellonistica deve essere rigorosamente rispettata.
Contestualmente alla presente nota informativa si consegna anche l’istruzione P.0048 che
disciplina l’accesso al Complesso in oggetto anche con l’ausilio di opportuni elaborati grafici.
2.3
Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)
1.
Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di qualsiasi danno possa essere
arrecato a persone o cose di Herambiente o di terzi, durante le operazioni effettuate
all’interno degli impianti Herambiente, che si ritiene pertanto sollevata da ogni
responsabilità al riguardo.
2.
Il trasportatore deve attenersi a quanto previsto dal codice della strada (divieto di
sovraccarico, ecc) ed utilizzare mezzi idonei al servizio svolto.
3.
Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte o mestiere che esercita, nonché
della propria e dell’altrui sicurezza relativa all’impiego di idonei mezzi di lavoro e
all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.
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4.
Entrati nel perimetro dell’impianto, gli automezzi che devono effettuare operazioni di
scarico/carico rifiuti devono fermarsi sulla piattaforma della pesa ed attendere la
pesatura e registrazione nel rispetto delle apposite procedure di accettazione.
5.
Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari indumenti o mezzi protettivi in
relazione alla natura delle operazioni da svolgere. In particolare nel caso sia necessario
scendere dal mezzo è necessario indossare:
•
indumento/gilet ad alta visibilità;
•
scarpe di sicurezza;
•
altri DPI previsti nella segnaletica d'obbligo del sito.
In caso di discesa dal mezzo accertarsi che non siano presenti veicoli in transito nelle
vicinanze; è fatto divieto di allontanarsi dal mezzo stesso (se non indicato diversamente
dal responsabile unità o suo delegato o in caso di emergenza).
6.
Il trasportatore è obbligato ad avere a disposizione il tesserino di riconoscimento.
7.
Il trasportatore, per recarsi dalla pesa alla zona di scarico deve effettuare esclusivamente
il percorso consentito senza deviazioni o soste intermedie. In caso di impedimenti che
comportano variazioni di percorsi, al momento dell’ingresso al sito saranno fornite al
trasportatore tutte le informazioni necessarie.
8.
Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo alle aree di scarico/carico rifiuti; per lo
scarico c/o impianti con fossa rifiuti si veda quanto previsto dalle istruzioni specifiche di
impianto.
9.
Per lo scarico attenersi alle istruzioni ricevute da Herambiente (istruzioni operative
specifiche / indicazioni dell’operatore addetto allo scarico ove presente) ed alla
cartellonistica presente in sito, verificando costantemente che nessun operatore si trovi,
o si avvicini, all’area interessata alla manovra di scarico. Qualora mezzi e personale si
avvicinino, l'operatore provveda ad arrestare il mezzo ed astenersi da manovre fino a che
il personale terzo si sia allontanato.
10.
In fase di scarico è responsabilità dell’autista conferitore assicurare la stabilità del mezzo
secondo quanto previsto dal manuale d’uso del mezzo e dalle proprie procedure
aziendali. In particolare per i mezzi con sistema di scarico per ribaltamento durante lo
scarico in fossa rifiuti, l'autista dovrà avere cura di utilizzare i piedini (o rullo)
stabilizzatori posteriori. L’avvicinamento al gradino battiruota deve essere tale da
garantire lo spazio utile al corretto azionamento dei dispositivi di stabilizzazione. Nel caso
l’automezzo non consenta l’abbassamento dei sistemi di stabilizzazione durante lo scarico
o non ne sia provvisto e/o non siano idonei a svolgere il ruolo di dispositivo di
stabilizzazione anti ribaltamento, l’autista dovrà dichiararlo in pesa in modo che venga
adottata una procedura di scarico assistita durante la quale verranno verificate dal
personale di impianto come minimo gli aspetti di seguito (punti a) e b)) ed
eventualmente altri indicati dal conferitore.
a. Acquisizione della dichiarazione dell’autista sulla portata massima del mezzo ai
fini dello scarico in fossa e confronto con il peso registrato all’accettazione.
b. Durante la fase di scarico l’operazione deve essere interrotta a metà del
sollevamento del cassone per verificare l’effettiva apertura delle porte ed il
corretto deflusso del rifiuto nella fossa.
11.
Completato lo scarico/carico allontanarsi dal piazzale di scarico/carico rispettando le
procedure relative alla circolazione dell’impianto, provvedere al lavaggio ruote presso lo
specifico impianto (se previsto) e nel caso di sversamenti provvedere alla pulizia delle
parti interessate quindi avviarsi alla piattaforma di pesatura.
12.
L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, dai predellini e dai parafanghi deve
essere effettuata nell’area di scarico.
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13.
Ultimate le operazioni di registrazione allontanarsi dall’impianto.
14.
In caso il conducente sia accompagnato da altro operatore dell’azienda conferente,
questo ultimo può svolgere le attività a terra previste dalla presente a carico del
conducente. In ogni caso un solo operatore della conferente è autorizzato a scendere dal
mezzo, salvo diverse disposizioni riportate nelle procedure aziendali, per svolgere le
operazioni di scarico dei rifiuti.
15.
Tutte le operazioni che non rientrano in quanto precedentemente indicato devono
ottenere autorizzazione dal Responsabile dell’impianto.
16.
Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi natura il trasportatore dovrà
sospendere immediatamente il lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto.
17.
In caso di AVARIA sulla viabilità dell’impianto, il conducente del mezzo deve attuare tutte
le attività previste dal codice della strada per casi analoghi (posizionare il triangolo di
segnalazione, attivare i lampeggiatori di emergenza, ecc.) e contattare gli operatori
Herambiente.
E’ vietato:
1. L’accesso agli impianti con mezzi non idonei al servizio svolto e non idonei alle tipologie di
carico/scarico presenti nel sito.
2. Accedere all’impianto e scaricare mezzi in sovraccarico.
3. Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario.
4. Parcheggiare i mezzi ove non diversamente indicato.
5. Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento.
6. Salire sui rifiuti caricati nei cassoni degli automezzi.
7. Usufruire di qualsiasi servizio (acqua, gas, corrente elettrica, telefono, ecc.) ad eccezione
del servizio igienico ad uso pubblico.
8. Svuotare le vasche di raccolta percolamenti dei mezzi adibiti alla raccolta rifiuti.
Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati saranno motivo di
immediato allontanamento dalle aree di proprietà di Herambiente e saranno sospese le
autorizzazioni di conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.
Utilizzo delle rampe di scarico rifiuti CDR-IRE
Nello complesso in oggetto, per ridurre i rischi associati all’assetto ed all’utilizzo delle rampe di
scarico rifiuti, devono essere rispettate anche le modalità operative riportate nel seguente
documento trasmesso contestualmente alla presente Nota informativa:
•
IO.0266 - Accesso automezzi e scarico RSU in fossa.
L’Istruzione IO.0266 riporta in forma tabellare le modalità operative per l’accesso degli
automezzi e lo scarico di RSU in fossa, assieme all’indicazione degli elementi di rischio e dei
provvedimenti da intraprendere.
Il conferitore, constatato e preso coscienza della metodologia di scarico del rifiuto in fossa
dovrà valutare la congruità dei propri automezzi alle zone di scarico considerando anche il
caso di utilizzo non conforme dei dispositivi di scarico da parte dell’autista al fine di evitare
l’instabilità del mezzo ed il rischio di ribaltamento/caduta.
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Conferimento rifiuti/materiali in discarica
Per ridurre i rischi associati alla mobilità dei mezzi conferenti i rifiuti/materiali ai settori
operativi di discarica (5° e 6°), tutti i mezzi che intendono accedere al piazzale di scarico
rifiuti devono osservare le modalità operative riportate nel seguente documento trasmesso
contestualmente alla presente Nota Informativa:
•
IO.0265 - Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica.
L’Istruzione IO.0265 riporta le modalità operative per l’accesso delle varie tipologie di mezzi in
discarica e le modalità di scarico dei rifiuti/materiali sul fronte di scarico.
2.4
Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori
Per tutti i fornitori/appaltatori operanti presso gli impianti di Herambiente è fatto obbligo di:
1.
Segnalare la propria presenza al personale dell’impianto.
2.
Indossare i dispositivi di protezione individuale previsti per il tipo di lavorazione in corso.
Portare visibile il cartellino identificativo della ditta con il proprio nominativo.
3.
Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di sicurezza e le
disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”.
4.
Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza (idranti, estintori, ecc).
5.
Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di
cui venissero a conoscenza.
6.
In caso di emergenza incendio il personale si attiene alle disposizioni impartite dal
personale Herambiente addetto all’emergenza.
7.
Adottare misure atte al contenimento degli aspetti ambientali legati e alla prevenzione di
eventuali impatti ambientali legati allo svolgimento delle proprie attività. In particolare si
veda quanto riportato nella tabella seguente.
2.5
Norme aggiuntive per visitatori
1.
I visitatori possono accedere presso gli impianti solo se accompagnati.
2.
Le attività dei visitatori non devono interferire per alcun motivo con le attività produttive
dell’area impiantistica.
3.
I visitatori che accedono agli impianti possono percorrere autonomamente, dopo essere
stati autorizzati e avere effettuato la registrazione, solo i tratti tra la portineria e le zone
uffici. Eventuali accessi agli impianti o alle zone operative possono avvenire solo se
accompagnati da personale Herambiente, o altri da questi autorizzati, e muniti dei
prescritti DPI per le zone a cui si accede.
4.
Il caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono tenuti a
verificare che tutte le persone entrate siano presenti nel punto di raccolta, segnalando al
responsabile della squadra di emergenza eventuali assenze. I gruppi scolastici e i visitatori
potranno lasciare il luogo sicuro solo a seguito dell’autorizzazione del responsabile
dell’emergenza.
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2.6
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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Norme di rispetto ambientale
Aspetto
Ambientale
Emissioni
atmosferiche
Scarichi
Idrici
Rumore
Sostanze
pericolose
Gestione
Rifiuti
Gestione
risorse
idriche
ed
energetiche
Norme comportamentali
È responsabilità della ditta:
- garantire che le emissioni dei propri automezzi siano periodicamente
verificate secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
- comunicare al Responsabile Impianto eventuali emissioni prodotte durante la
lavorazione (es utilizzo di gruppi elettrogeni) ed utilizzare le apparecchiature
solo dopo specifica autorizzazione.
È vietato:
- introdurre sostanze in fognatura: tutti i reflui delle lavorazioni devono essere
raccolti e trasportati presso impianti autorizzati allo smaltimento a cura della
ditta stessa.
In caso di sversamento accidentale di sostanze, al fine di prevenire eventuali
inquinamenti degli scarichi idrici sia in pubblica fognatura che in acque
superficiali, la ditta è tenuta a tamponare tempestivamente lo sversamento
anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne
segnalazione al Responsabile Impianto.
La ditta è responsabile delle emissioni di rumore generate all’interno del Sito:
deve garantire il rispetto delle normative, soprattutto nel caso di
apparecchiature particolarmente rumorose.
La ditta deve:
- Comunicare preventivamente l’impiego di eventuali sostanze pericolose
nelle lavorazioni e comunicare al Responsabile Impianto le aree di
stoccaggio provvisorio di tali sostanze per il tempo strettamente necessario
alla esecuzione dei lavori. Le sostanze e le aree di stoccaggio andranno
utilizzate solo previa autorizzazione.
- Osservare nelle fasi di trasporto e scarico all’interno del Sito tutte le
precauzioni necessarie ad evitare qualsiasi rischio per le persone e per
l’ambiente.
- Tutte le sostanze pericolose devono essere adeguatamente etichettate ai
sensi delle vigenti norme, manipolate e stoccate secondo le modalità
previste nell’etichetta stessa.
- Essere in possesso della SdS della sostanza trasportata (aggiornata
secondo la normativa vigente) e l’eventuale documentazione richiesta dalla
normativa per il trasporto in ADR.
- In caso di sversamento accidentale di sostanze pericolose la ditta è tenuta
a procedere come indicato nelle schede di sicurezza e a tamponare
tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente
disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto.
- La gestione dei rifiuti prodotti durante le attività della ditta esterna deve
essere svolta come previsto nel capitolato di appalto o contratto.
- È fatto divieto assoluto di introdurre rifiuti all’interno delle aree di
stoccaggio di pertinenza di Herambiente, (ad esempio fossa di stoccaggio
rifiuti, aree di deposito temporaneo, ecc..).
- In nessun caso i rifiuti prodotti dalla ditta potranno venire abbandonati
all’interno del sito.
- Per l’utilizzo di risorse del sito, la ditta deve obbligatoriamente richiedere
autorizzazione al Responsabile Impianto.
- La ditta è comunque tenuta ad ottimizzare l’utilizzo di tali risorse.
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2.7
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Collaborazione con i lavoratori del committente
I lavoratori esterni possono richiedere un appoggio operativo agli addetti Herambiente solo
previo accordo con il Responsabile Impianto.
3
Norme comportamentali in caso di emergenza
In caso di emergenza tutto il personale presente nel sito in oggetto, sia interno che esterno,
opera secondo quanto previsto dal “Piano di Emergenza Comparto Ravenna – EME.0005”, che
viene fornito alle ditte terze operanti nel complesso contestualmente alla presente Nota
Informativa.
4
Pericoli e rischi presenti nel Complesso
Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che
caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto. Dette informazioni sono state estratte dal
Documento di Valutazione di Rischi predisposto in ossequio all’art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e
s.m.i.
Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi di pertinenza dei diversi
impianti compresi all’interno del complesso impiantistico in esame, cui si rimanda interamente,
riportate in Appendice al presente documento.
Per quanto riguarda le aree “comuni” del complesso impiantistico, si indicano i seguenti rischi
potenziali:
− rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.);
− rischio associato alla viabilità interna del Complesso per la circolazione di automezzi di
Herambiente, dei mezzi pesanti per il conferimento/trasporto dei rifiuti ed anche
eventualmente di altri mezzi di ditte esterne per attività di manutenzione;
− rischio di investimento del personale durante la movimentazione dei mezzi operanti sul
piazzale di conferimento rifiuti;
− rischio da agenti atmosferici (neve, ghiaccio, pioggia, nebbia, ecc.).
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui
all’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal
personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del
Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI).
Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi
essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di
lavoro.
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Misure di prevenzione e protezione
Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D.Lgs.
81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche che
limitano i rischi presenti ai livelli di rischio illustrati nel paragrafo 4 del presente documento.
Le lavorazioni svolte sono regolamentate da Istruzioni operative che vengono redatte con la
consultazione dei Responsabili d’impianto e distribuite, oltre che al personale interno, al
Referente Operativo delle ditte esterne che operano negli Impianti.
Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono
indossare gli indumenti di lavoro.
All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.
standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area.
Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I.
prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative.
In generale i D.P.I. a disposizione del personale Herambiente SpA che opera in stabilimento
sono costituiti da:
−
elmetto protettivo;
−
scarpe antinfortunistiche;
−
giubbino ad alta visibilità;
−
guanti, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per contatto e per
la protezione da colpi/tagli;
−
facciale filtrante FFP3 e maschera con filtro tipo polveri 3M, per la protezione dal rischio
di esposizione ad agenti chimici per inalazione;
−
otoprottetori, per la protezione dall’esposizione al rumore.
In merito alle misure di prevenzione e protezione prese al fine di ridurre i rischi di investimento
del personale nel piazzale di scarico rifiuti si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo 2.3.
Le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre i rischi presenti nelle
diverse aree del sito sono infine riportate nelle Appendici A-B-C del presente documento.
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL
COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA
APPENDICE C1
RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO
DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO (TCF)
INDICE
1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2 2 R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3 4 R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 5 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4 7 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 5 8 RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6 10 R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 SISTEMA GESTIONE
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere
esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.
− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.
− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di
cadute di livello, urti, ecc.).
− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).
− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone pavimentate dei sedimentatori al TCF
possono diventare scivolose per il rilascio di prodotti (es. flocculanti). È necessario quindi fare molta
attenzione quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe
antinfortunistiche.
− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la
struttura dell’impianto TCF, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza
delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi.
Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.
− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività
temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.
− Rischio associato all’assetto della zona di scarico liquami in vasche.
− Punture/morsi di insetti o animali.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26
del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione
di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione
della procedura dei Permessi di lavoro o altre specifiche procedure.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici
calde.
− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.
− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato
passo.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a
piedi.
− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.
− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da
traffico veicolare.
− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.
− In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere
la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di
apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti,
dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà
adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato)
al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli
addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale
anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
L’impianto elettrico dell’impianto TCF è costituito da:
• una cabina MT/BT destinata ad alimentare l’impianto, che riceve energia dalla rete proveniente dal
prefabbricato di ricevimento energia attiguo alla cabina ENEL situata sulla via Guiccioli;
• un sistema di distribuzione interna in BT, alimentato dalla Cabina precedente a 400V;
• un sistema di distribuzione MT per l’alimentazione della cabina di settore dalla cabina posta su via
Guiccioli.
Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile
come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non
previa specifica autorizzazione del responsabile committente.
− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.
− Uso di idonei DPI.
− Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di
personale adeguatamente formato.
− Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta
segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione.
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti.
Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di
utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).
− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.
− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.
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PAG. 4 DI 7
4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone
oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l’esposizione a corpo intero
che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto
dei valori limite d’azione.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.
5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati
dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.
La valutazione del rischio di esposizione a campi elettromagnetici, effettuata secondo la norma EN
50499, ha evidenziato un rischio basso per tutte le attività svolte all’interno dell’impianto TCF.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di
radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.
La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs.
81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite
di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine
dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,
benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.
In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di
concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte
nel seguito.
In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra
elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere
valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste
attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).
− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla
sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.
− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea
cartellonistica di sicurezza.
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7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute dei lavoratori relativamente a tutti i reagenti/chemicals utilizzati in
impianto.
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto TCF.
Sostanza / prodotti
Codifica pericolo
Tipologia utilizzo / stoccaggio
R41
Soluzione liquida in serbatoio fuori terra
R22
Soluzione liquida in serbatoio
R36
Soluzione liquida in serbatoio fuori terra / cisternetta da 1
m3
Calce idrata (solida)
R41
Sfuso in silos con adiacente preparatore di latte di calce
Polielettrolita anionico in
soluzione
R36
Cisternetta
Ipoclorito di sodio
R31, R34
Liquido in serbatoio fuori terra / cisternetta da 1 m3
Carbone attivo
-
Solido in silo
Disemulsionante (poliammina
cationica in soluzione)
R36
Serbatoio in polietilene con bacino di contenimento
Gasolio
R20, R38, R40, R65
R51-53
Rifiuti liquidi pericolosi e non
pericolosi
Pericolosi e non
(H4, H5, H6, H8, H14)
Utilizzato per rabbocchi di carrelli elevatori mediante
manichetta
Rifiuti liquidi ed acque reflue scaricati con manichette da
autobotti o tramite linee fisse. L’alimentazione
dell’impianto viene effettuato mediante tubazioni e
pompe. Lo stoccaggio viene effettuato in vasche/serbatoi
Oli da trattamento emulsioni
oleose
Pericolosi e non
(H4, H5, H6, H7, H8, H10,
H11, H14)
Policloruro di alluminio in
soluzione
Cloruro ferrico / ferroso in
soluzione
Soluzione trimercapto-striazina
(precipitatore per metalli)
Stoccati in serbatoi in acciaio al carbonio
L’unico agente chimico classificato come cancerogeno è il gasolio per autotrazione, al quale è associata
la frase di rischio R40, che caratterizza le sostanze cancerogene di categoria 3 (sospette
cancerogene).
L’impianto TCF tratta emulsioni oleose che possono
cancerogene/mutagene, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (R45).
contenere
sostanze
classificate
I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene nell’impianto TCF hanno riportato
valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di
esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso anche nel nuovo assetto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da
lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− La ricezione dei rifiuti potenzialmente contenenti sostanze chimiche pericolose avviene
normalmente in un sistema chiuso attraverso linea o ATB con stoccaggio in vasche chiuse e serbatoi
aspirati; le emissioni di vasche e serbatoi sono inviate ad un sistema di abbattimento odori che
produce un’efficace depurazione dell’aria.
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8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento
Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della
permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle
caratteristiche individuali.
L’ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato per la valutazione del
rischio biologico risulta comunque essere inferiore a quello dei limiti di soglia riportati in letteratura.
Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali
norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico si evidenzia la presenza delle seguenti aree a rischio di
esposizione ad atmosfere esplosive, tutte legate all’utilizzo di metano:
• Zona 2, in corrispondenza degli accoppiamenti filettati presenti sulla linea di distribuzione del
metano, posta in quota 3 m dal suolo su rack, in caso di perdita per un volume sferico di raggio
pari a circa 0,259 m;
• Zona 2, in corrispondenza delle tenute delle valvole presenti sulla linea di distribuzione del
metano, posta in quota 3 m dal suolo su rack, in caso di perdita per un volume sferico di raggio
pari a circa 0,183 m.
Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni
presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è
stato valutato essere basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed
elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.
− E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto.
− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i
provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,
compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed
indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di
un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.
Per l’area dell’impianto TCF la valutazione del rischio incendio è connessa al fatto che esso rientra,
assieme all’impianto DISIDRAT, tra gli impianti del Centro Ecologico Romea soggetti alle disposizioni
del D.Lgs. 334/99 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti e quindi, sulla base delle
indicazioni dell’Allegato IX punto a) del D.M. 10/03/1998, è da considerarsi a rischio di incendio
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elevato. Tuttavia secondo i criteri del suddetto decreto e considerando anche le misure di prevenzione
e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio:
• Zona uffici: rischio basso;
• Area vasche di stoccaggio: rischio basso;
• Area serbatoi di stoccaggio: rischio basso;
• Area impianto coperta: rischio medio.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce
all’ingresso degli edifici.
− Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.
− Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.
− Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di
emergenza.
− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.
− Formazione ed informazione.
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL
COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA
APPENDICE C2
RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO
DI TRATTAMENTO FANGHI (DISIDRAT)
INDICE
1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2 2 R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3 4 R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 5 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4 7 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 5 8 RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6 10 R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 SISTEMA GESTIONE
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere
esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.
− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.
− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di
cadute di livello, urti, ecc.).
− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).
− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone scoperte dell’impianto DISIDRAT possono
diventare scivolose causa terreno sconnesso o fangoso. E’ necessario quindi fare molta attenzione
quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche.
− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la
struttura dell’impianto DISIDRAT, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in
vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione
complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.
− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività
temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.
− Rischio associato all’assetto della zona di scarico rifiuti in vasche.
− Punture/morsi di insetti o animali.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26
del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione
di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione
della procedura dei Permessi di lavoro o altre specifiche procedure.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici
calde.
− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.
− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato
passo.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a
piedi.
− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.
− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da
traffico veicolare.
− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai
mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.
− In caso di utilizzo di carriponte, gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il
posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno
degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto.
L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo
non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di
lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di
protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
L’impianto elettrico dell’impianto DISIDRAT è costituito da:
• una cabina di trasformazione MT/BT, alimentata dalla rete proveniente dal prefabbricato di
ricevimento energia attiguo alla cabina ENEL situata sulla via Guiccioli;
• una cabina di distribuzione BT nella quale sono ubicati i quadri di potenza;
• un sistema di distribuzione MT per l’alimentazione della cabina di trasformazione dalla cabina
posta su via Guiccioli.
Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile
come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non
previa specifica autorizzazione del responsabile committente.
− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.
− Uso di idonei DPI.
− Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di
personale adeguatamente formato.
− Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta
segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione.
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Il rischio rumore risulta poco significativo. Solo nelle vicinanze di pompe, compressori, filtropresse o
ventilatori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di
utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).
− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.
− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.
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4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone
oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l’esposizione a corpo intero
che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto
dei valori limite d’azione.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.
5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati
dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.
Sulla base della valutazione del rischio di esposizione a campi elettromagnetici degli impianti del
Comparto km 2,6 e km 3,8, effettuata secondo la norma EN 50499, si può considerare un rischio
basso per le attività svolte all’interno dell’impianto DISIDRAT.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici per l’Impianto
DISIDRAT a seguito dell’entrata in esercizio ed entro le scadenze fissate dalla normativa di
riferimento (ottobre 2013).
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di
radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.
La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D.Lgs.
81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite
di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine
dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,
benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.
In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di
concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte
nel seguito.
In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra
elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere
valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste
attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).
− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla
sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.
− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea
cartellonistica di sicurezza.
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7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute dei lavoratori.
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto DISIDRAT.
Sostanza/ prodotti
Codifica pericolo
Tipologia utilizzo / stoccaggio
Calce idrata (solida)
R41
Sfuso in silos con adiacente preparatore di latte di calce
Latte di calce
R38, R41
Soluzione in silo
Acido solforico in soluzione
R35
Soluzione in serbatoio in vetroresina con bacino di
contenimento
Cloruro ferrico/ferroso in
soluzione
R22
Soluzione in serbatoio in PVC con bacino di contenimento
Disemulsionante
R36
Solfuro di sodio in scaglie od
in soluzione
R31, R50
Sodio silicato in soluzione
R36/37/38
Acqua ossigenata
R34
Cemento
R36/37/38, R41, R43
Solido in 4 silos da 60 m3
R20, R38, R40, R65
R51-53
Pericolosi
(H4, H5, H6, H7, H8, H10,
H11, H14)
Utilizzato per rabbocchi di carrelli elevatori mediante
manichetta
Gasolio
Fanghi pompabili pericolosi
Fanghi pompabili non
pericolosi
Fanghi palabili pericolosi e
non pericolosi
Rifiuti solidi polverulenti
Soluzione in serbatoio in polietilene con bacino di
contenimento
Sacchi da 25 kg con preparatore da 1 m3 dotato di bacino
di contenimento serbatoio trasportabile in PE oppure
serbatoi trasportabili in polietilene da 1 m3
Soluzione in serbatoio trasportabile in polietilene con
bacino di contenimento
Serbatoio trasportabile in polietilene con bacino di
contenimento
Stoccati in apposita area dedicata.
I fanghi pompabili sono trasportati in autocisterne
-
Stoccati in apposita area dedicata.
I fanghi pompabili sono trasportati in autocisterne
-
Stoccati in apposita area dedicata.
Caricati su mezzi tramite pala
Possono contenere sostanze
pericolose
Rifiuti solidi polverulenti scaricati in sili
L’unico agente chimico utilizzato nell’impianto DISIDRAT e classificato come cancerogeno è il gasolio
per autotrazione, al quale è associata la frase di rischio R40, che caratterizza le sostanze cancerogene
di categoria 3 (sospette cancerogene).
L’impianto DISIDRAT tratterà rifiuti pompabili che possono contenere sostanze classificate
cancerogene
e/o
mutagene.
I
campionamenti
effettuati
in
passato
sulle
sostanze
cancerogene/mutagene hanno riportato valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di
esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso
anche nel nuovo assetto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da
lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
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8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di trattamento
fanghi è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della
permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle
caratteristiche individuali.
Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali
norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto DISIDRAT non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere
esplosive.
Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni
presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è
stato valutato essere basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed
elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.
− E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto in grado di garantire fino a sei ricambi
all’ora per le aree chiuse dei capannoni.
− E’ presente un sistema di monitoraggio con rilevatore di idrocarburi in grado di rilevare e segnalare
l’eventuale presenza di atmosfere esplosive.
− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i
provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,
compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed
indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di
un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.
Per l’area dell’impianto DISIDRAT, la valutazione del rischio incendio è connessa al fatto che esso
rientra, assieme all’impianto TCF, tra gli impianti del Centro Ecologico Romea soggetti alle disposizioni
del D.Lgs. 334/99 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti e quindi, sulla base delle
indicazioni dell’Allegato IX punto a) del D.M. 10/03/1998, è da considerarsi a rischio di incendio
elevato.
Tuttavia secondo i criteri del suddetto decreto e considerando anche le misure di prevenzione e
protezione presenti si possono indicare i seguenti livelli di rischio per le diverse aree presenti
nell’impianto DISIDRAT:
• Zona uffici: rischio basso;
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•
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Area trattamento fanghi (DISIDRAT): rischio basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce
all’ingresso degli edifici.
− Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.
− Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.
− Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di
emergenza.
− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.
− Formazione ed informazione.
NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E
INTERFERENZIALI PER L’IMPIANTO DISIDRAT
AREA DI COMPETENZA SIMAM
(Centro Ecologico Romea)
INDICE
1
P r e m es sa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.1
2
Documenti di riferimento .................................................................................................................. 3
I M P I ANT O D I S ID R AT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2.1
Descrizione dell’impianto .................................................................................................................. 4
2.2
Pericoli e rischi presenti presso l’impianto........................................................................................ 5
2.2.1
Misure di prevenzione e protezione........................................................................................ 10
2.2.2
Gestione delle emergenze ....................................................................................................... 10
NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
1 Premessa
Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per
ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza
dell’impianto Disidrat ubicato a Ravenna, al km 2,6 della S.S. 309 Romea (anche denominato
Comparto 2,6).
Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono
evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale
esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene
chiamato ad operare, ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere continuativo)
comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o suo delegato.
L'impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in
materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele
antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle
informazioni fornite da Simam SpA relativamente ai rischi presenti presso l’impianto Disidrat,
prima che questi siano ammessi all'interno dell’area.
1.1 Documenti di riferimento
 Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea Herambiente.
 NIR.0002 APPENDICE C2 - RISCHI PRESENTI NELLE AREE del CENTRO ECOLOGICO ROMEA –
IMPIANTO DI TRATTAMENTO FANGHI (DISIDRAT)
 P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Ovest.
 EME.005 – Piano di Emergenza Comparto Ravenna.
 P0120 - Procedura permessi di lavoro
 P0190 – Gestione interferenze Impianto Disidrat
Revisione n.0
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
2 IMPIANTO DISIDRAT
2.1 Descrizione dell’impianto
All’interno del Complesso impiantistico Romea sono presenti i seguenti impianti:
 Impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi;
 Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT);
che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea.
L’impianto di trattamento fanghi e terreni DISIDRAT è in grado di trattare diverse tipologie di
rifiuti, pompabili e palabili. Le filiere impiantistiche sono state studiate per ottenere dei prodotti
finali destinati al recupero e che non seguano la via dello smaltimento in discarica o presso altri
impianti.
La tipologia dei rifiuti accettabili in impianto comprende rifiuti speciali pericolosi e non, liquidi e
solidi riassumibili come di seguito riportato:
 Fanghi inorganici pompabili;
 Fanghi oleosi pompabili;
 Fanghi palabili (terre di bonifica, fanghi biologici, detriti inorganici, detriti oleosi);
 Polverino.
Revisione n.0
Del 25/05/2012
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
2.2 Pericoli e rischi presenti presso l’impianto
Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che
caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto.
Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi all’interno dell’impianto
Disidrat di seguito riportate.
1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
L’accesso ai luoghi di lavoro, i passaggi o le aree di transito sono considerati in genere adeguati anche se
non possono essere esclusi eventuali situazioni di rischio. I rischi sono principalmente associati alla
presenza di impianti e attrezzature e/o alla conformazione del suolo.
La verticalità degli impianti fa sì che durante lo svolgimento di attività o durante il semplice transito in zone
sottostanti altri piani di lavoro, il lavoratore possa essere colpito da oggetti che cadono dall’alto. Altra
operazione che espone a questo rischio è lo smontaggio di pezzi posti in quota con la temporanea
presenza di carichi sospesi, in zone dove può esserci transito o svolgimento di attività di altri operatori, in
particolare attività di manutenzione. Si evidenzia che nell’eventualità circolazione a piedi nell’ambito
dell’area da visitare possono essere presenti buche, avvallamenti, difetti della pavimentazione (in
particolar modo nel caso di circolazione all’interno di aree di impianto).
È presente anche un rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione di sostanze scivolose
(rifiuti, oli, grassi, ecc…) è necessario pertanto fare molta attenzione a quando si transita in queste zone ed
è obbligatorio utilizzare sempre le scarpe antinfortunistiche
Inoltre, non è inoltre da escludere che vi sia il transito di macchine e veicoli, con conseguente pericolo di
investimento dei lavoratori.
Possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione
impiantistica/strutturale di siti esistenti.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del
D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi saranno valutati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di
tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di
lavoro.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
 Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
 Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
 Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici
calde.
 Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.
 Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
 Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.
Revisione n.0
Del 25/05/2012
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
 Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai
mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.
 Rispetto di quanto emerso durante la riunione di coordinamento.
 Applicazione della procedura P0120 “Procedura permessi di lavoro” (Herambiente) per la
regolamentazione di lavori complessi e/o non previsti.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
Il personale che accede alle aree di impianto nella normale operatività non prevede, tra le sue attività,
lavori elettrici, intesi come interventi su impianti o apparecchi elettrici con accesso alle parti attive (sotto
tensione o fuori tensione) nell’ambito del quale, se non si adottano misure di sicurezza, si è in presenza di
rischio elettrico.
Le manovre di apparecchiature elettriche costruite ed installate a regola d’arte non sono considerati lavori
elettrici. Pertanto per i terzi che accedono all’area di impianto Disidrat si configurano esclusivamente la
condizione di persone comuni che utilizzano impianti ed apparecchi elettrici, che risultano progettati e
installati per lo specifico uso e rispondenti alle specifiche normative.
Gli eventuali lavori elettrici , necessari ad esempio per le attività di manutenzione, dovranno essere gestiti
con Permesso di Lavoro, come previsto dalla Procedura P0120 di Herambiente
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
 Gli impianti elettrici sono conformi alla normativa vigente in materia di sicurezza e sono mantenuti
sicuri nel tempo; questi inoltre sono costruiti in modo tale da impedire qualsiasi contatto diretto con
elementi in tensione e i contatti indiretti pericolosi mediante idoneo impianto di terra ed
interruttori differenziali ad alta sensibilità;
 Le apparecchiature sono conformi alla normativa di sicurezza di riferimento (direttiva 73/23/CEE e
s.m.i.) e utilizzate rispettando il fine e l’ambiente per il quale sono state progettate e costruite.
3 RISCHIO MICROCLIMA
[Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
I luoghi di lavoro risultano in linea generale adeguatamente illuminati con luce naturale, ovvero con
illuminazione artificiale per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori quando
l’illuminazione naturale non è sufficiente.
E’ pertanto garantito il comfort visivo attraverso illuminamenti non eccessivi e fonti luminose poste al di
fuori del campo visivo, che non si discostano, per intensità, in misura rilevante da quelle degli oggetti e
superfici presenti nelle immediate vicinanze.
Le escursioni termiche e le esposizioni a temperature anomale dovute alle condizioni meteorologiche
presenti non sono prese in considerazione in quanto si ritiene che le attività svolte non siano aggravate in
maniera significativa da condizioni meteo estreme dato il ridotto tempo di permanenza all’esterno.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Nessuna
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo III D. Lgs. 81/2008]
Allo stato attuale, considerate le apparecchiature presenti presso l’impianto Disidrat e sulla base delle
note tecniche fornite dai fabbricanti non è previsto il superamento dei valori di soglia previste dal decreto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Simam provvederà nei tempi stabiliti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. a realizzare una campagna fonometrica
propedeutica alla valutazione del rischio rumore nelle aree di impianto.
4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
I terzi che accedono all’impianto non sono soggetti a vibrazioni meccaniche mano-braccio e corpo intero. Il
rischio è connesso al solo utilizzo di automezzi, per il quale ogni ditta dovrà predisporre idonea valutazione
dei rischi connessi alle proprie attività.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Nessuna
5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite da quadri elettrici,
pompe ecc.
Si evidenzia che il rischio connesso all’esposizione a tali sorgenti è limitata nel tempo e pertanto tale da
non rappresentare un rischio elevato per i terzi che accedodo alle aree di impianto
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Simam provvederà ad eseguire la valutazione del rischio dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le
scadenza fissate dalla normativa di riferimento.
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le sorgenti di ROA in campo risultano essere generalmente rappresentate da apparecchi di illuminazione
di uffici / strade di viabilità interne.
Tale tipologia di illuminazione e comunque tutti i display in generale rientrano nella categoria “esente” ai
sensi della CEI EN 62471:2009 come riportato nel documento: “Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VIII,
Capo I, II, III, IV, V sulla prevenzione e protezione dei rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi
di lavoro – INDICAZIONI OPERATIVE – rev.02” emesso dal Coordinamento Tecnico per la Prevenzione e la
Protezione dei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Provincie Autonome – Istituto Superiore per la
Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro in data 11/03/2010.
In occasioni di imprese terze impegnate in attività che comportano l’esposizione a sorgenti ROA (es:
saldature ad arco elettrico) dovrà essere compilato da Simam idoneo permesso di Lavoro come previsto
dalla procedura Permessi di Lavoro di Herambiente. I lavoratori, le persone presenti e di passaggio
possono in questi casi essere sovraesposti in assenza di adeguate precauzioni tecnico-organizzative.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Revisione n.0
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
 Regolamentazione dei lavori che comportano esposizione a ROA tramite permesso di Lavoro.
 Formazione e informazione del personale.
7 RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
[D. Lgs. 334/1999 e s.m.i.]
L’impianto DISIDRAT non risulta soggetto alle disposizione del D.Lgs 334/99 e s.m.i.. Si evidenzia
comunque che il vicino impianto TCF si configura come attività a Rischio Incidente Rilevante.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
I terzi che accedono all’impianto devono essere formati ed informati in tema di rischio di incidente
rilevante con cadenza trimestrale, come richiesto dalle procedure Herambiente.
7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Il rischio chimico all’interno dell’impianto Disidrat è connesso principalmente alla presenza di chemicals
necessari alla normale operatività dell’impianto e alla presenza dei rifiuti che vi vengono conferiti.
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate presso l’impianto Disidrat.
Sostanza/prodotto
Cloruro ferroso
Cemento
Gasolio
Silicato di Sodio
Solfuro di sodio
Calce idrata
Acido solforico
Acqua ossigenata
Disemulsionante
Acido Cloridrico
Frasi di Pericolo
R22-R34-R37-R41
R36/37/38
R20-R38-R40-R65-R51/53
R36/37/38
R31-R34
R41
R35
R34
R36
R34-R37
Pericolosi(H4, H5, H6, H7, H8,
H10, H11, H14)
Tipologia di utilizzo/stoccaggio
Serbatoio
Serbatoio
Serbatoio
Bulk
Vasca
Serbatoio
Serbatoio
Bulk
Serbatoio
Serbatoio
Stoccati in apposita area
Fanghi pompabili pericolosi
dedicata.
Stoccati in apposita area
Fanghi pompabili non pericolosi
dedicata.
Fanghi palabili pericolosi e non
Stoccati in apposita area
pericolosi
dedicata.
Possono contenere sostanze
Rifiuti solidi polverulenti scaricati
Rifiuti solidi polverulenti
pericolose
in sili
All’interno dell’impianto Disidrat si evidenzia l’utilizzo di gasolio per autotrazione; tale agente chimico
pericoloso è classificato come R40 (sostanza cancerogena di Cat.3). Possono inoltre essere conferiti in
impianto rifiuti contenenti sostanze cancerogene/mutagene.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Simam provvederà nei tempi stabiliti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. all’elaborazione della valutazione dei rischi.
Di seguito si riportano le misure di prevenzione e protezione attualmente adottate:
 Presenza di docce di emergenza e lavaocchi.
 Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
Revisione n.0
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
Chiunque operi nell’impianto Disidrat è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce
all’aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in
funzione delle caratteristiche individuali.
Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali norme
di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Simam provvederà nei tempi stabiliti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. all’elaborazione della valutazione dei rischi.
Di seguito si riportano le misure di prevenzione e protezione attualmente adottate:
 Formazione ed informazione ai lavoratori.
 Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
 Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto Disidrat non si evidenzia la presenza di aree a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i
provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività, compreso
l’eventuale controllo del rischio di esplosività
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
La valutazione del Rischio incendio verrà condotta contestualmente alla redazione del Documento di
Valutazione dei Rischi nei tempi previsti dalla normativa vigente.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE






Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce
all’ingresso degli edifici.
Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.
Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.
Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di
emergenza.
E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.
Formazione ed informazione.
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT
2.2.1 Misure di prevenzione e protezione
Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D. Lgs.
81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche per il
mantenimento del livello di rischio al di sotto di valori accettabili.
Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono
indossare gli indumenti di lavoro.
All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.
standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area.
Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti
sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative. Anche se l’impianto Disidrat non si
configura come attività soggetta agli adempimenti del D.Lgs 334/99 e s.mi.i., i terzi che accedono
all’area devono essere formati e informati in materia di incidente rilevante, come previsto dalle
procedure Herambiente.
2.2.2 Gestione delle emergenze
I terzi che durante lo svolgimento delle proprie attività dovessero rilevare una situazione anomala
e/o di emergenza devono:
 avvisare il Responsabile Operativo di Impianto;
 mettere in sicurezza le proprie attrezzature;
 raggiungere il punto di raccolta come previsto dal Piano di Emergenza in vigore.
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Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Appendice 2
Estratto Piano di Emergenza Interno
Centro Ecologico Romea
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione
Pag. 1 di 3
COMPARTO OVEST SS 309 ROMEA km. 2,6 – RAVENNA
NORME DI EMERGENZA
PER AUTISTI/CONFERITORI
SE SEI IMPEGNATO NELLE
OPERAZIONI DI
CARICO/SCARICO, DEVI:
• SOSPENDERE tutte le operazioni
ponendo particolare attenzione alle
condizioni di stabilità del carico;
• ALLONTANARE L’AUTOMEZZO, su
eventuale disposizione del personale
preposto, in luogo sicuro distante
dall'evento su indicazione del
personale preposto.
Successivamente recarsi al punto di
raccolta più vicino
SE SEI IMPEGNATO NELLA
GUIDA DELL'AUTOMEZZO
PER AVVICINARTI O
ALLONTANARTI DALLA ZONA
DI CARICO/SCARICO, DEVI:
• BLOCCARE L’AUTOMEZZO in
sicurezza ai bordi dei piazzali o delle
strade in maniera da non provocare
ostacolo alla circolazione o
all’accesso ad attrezzature
antincendio;
• SPEGNERE IL MOTORE
immediatamente e lasciare le chiavi
inserite.
SUCCESSIVAMENTE ED IN
OGNI CASO, DEVI:
• RAGGIUNGERE IL PUNTO DI
RACCOLTA più vicino, restando a
disposizione del personale addetto al
coordinamento dell'emergenza.
NORME DI EMERGENZA PER VISITATORI
a)
b)
c)
d)
Se si verifica un’emergenza nell’area che state visitando SEGNALATE L’EMERGENZA AI VOSTRI ACCOMPAGNATORI
eventualmente non informati; ALLONTANATEVI E AVVERTITE IMMEDIATAMENTE IL PERSONALE HERA, seguendone poi le
istruzioni;
Se si verifica una emergenza in altra area del comparto seguite le istruzioni del personale Hera o dell’altoparlante;
Raggiungete l’area di raccolta e seguite le istruzioni del personale HERA;
In caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono pregati di fare l’appello al punto di raccolta,
prima di lasciare il sito.
IN CASO DI ORDINE DI
EVACUAZIONE (SUONO CONTINUO
DELLA SIRENA) ABBANDONARE
IMMEDIATAMENTE IL COMPARTO
SEGUENDO LE INDICAZIONI
IMPARTITE DAL PERSONALE HERA
È VIETATO
A CHIUNQUE NON PREPOSTO ALLE
OPERAZIONI DI INTERVENTO
AVVICINARSI ALLA ZONA DI
PERICOLO
ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione
Pag. 2 di 3
NUMERI DI
EMERGENZA
CENTRO ECOLOGICO ROMEA - Comparto km. 2,6 – RAVENNA
NEGLI ORARI DI
APERTURA:
Emergenza di comparto:
051/287577
Ufficio Impianto TCF:
051/4225210
NEGLI ORARI DI
CHIUSURA:
Reperibile in Turno il quale
ha la responsabilità di
comunicare con gli Enti
preposti quali:
Vigili del Fuoco
Pronto Soccorso
115
118
Polizia
113
Carabinieri
112
ARPA
dalle ore 08.00 alle 18.00
(da lunedì a venerdì):
0544/210650
dalle 18.00 alle 08.00
(notturno) e dalle 00.00 alle
24.00 (festivo):
118
AUSL
SI SEGNALA CHE L'IMPIANTO È SOGGETTO ALLA NORMATIVA SUI RISCHI D'INCIDENTE RILEVANTE. IN PARTICOLARE:
I RISCHI IDENTIFICATI consistono nello sversamento di ingenti quantitativi di rifiuti con conseguente dispersione di vapori tossici.
I Top Events identificati a seguito di una approfondita indagine possono dar luogo ai seguenti eventi incidentali:
- rottura manichetta in fase di scarico rifiuti da ATB in serbatoi S1000-1001-1002-1003 ed in Vasca V1;
- rottura/perdita da tubazione tratto tra vasca V1/serbatoio TK1 del TCFA a trattamento;
- rottura/perdita da tubazione tratto serbatoi S1000-1001-1002-1003 a trattamento;
- sovrariempimento in fase di carico dei serbatoi S1000-1001-1002-1003 e della Vasca V1;
- rottura manichetta in fase di carico ATB da serbatoi S1000-1001-1002-1003.
I VISITATORI ESTERNI sono tenuti a rispettare la segnaletica orizzontale e verticale, in particolare il percorso pedonale segnalato.
0544/286828
NORME COMPORTAMENTALI
ALL’INTERNO DEI COMPARTI HERA
Pag. 3 di 3
PER TUTTO IL PERSONALE CHE OPERA PRESSO IL COMPARTO È VIETATO:
a) Rimuovere o danneggiare i materiali antincendio ed antinfortunistico o ingombrare le aree circostanti ad esso:
b) Prelevare acqua dagli idranti antincendio;
c) Accendere fiamme libere, effettuare lavori che possano provocare scintille, senza la dovuta autorizzazione;
d) Fumare all’interno delle aree del sito;
e) Introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e bevande alcoliche;
f) Toccare o manovrare macchine e/o apparecchiature se non autorizzati;
g) Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario;
h) Ostruire con materiali, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza autorizzazione;
i) Parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi agli impianti ed alle uscite degli edifici e comunque in modo che possano in
qualche modo intralciare il traffico;
j) Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento;
k) Usufruire di qualsiasi sevizio (acqua, corrente elettrica, telefono, ecc) senza autorizzazione del personale addetto;
l) Appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene mobile naturale o manufatto
m) Fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente negli impianti dell’area del Comparto anche se tale
rifiuto è conferito dalla persona autorizzata allo scarico/smaltimento;
n) Intrattenersi all’interno dell’area, oltre il tempo strettamente necessario allo svolgimento dei compiti o delle operazioni per le
quali si è ottenuto il permesso di accesso e scarico.
PER TUTTI I TRASPORTATORI
1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di ogni e 10. E’ assolutamente vietato salire sui rifiuti caricati nei
qualsiasi danno che possa essere arrecato a persone e cose durante cassoni degli automezzi.
le operazioni effettuate all’interno dell’impianto.
2. E’ fatto obbligo di rispettare tutta la segnaletica presente
11. Nelle fasi di carico /scarico è obbligatorio attenersi alle
all’interno del comparto e degli impianti HERA.
disposizioni del personale addetto.
3. All’entrata del comparto HERA/SOTRIS gli automezzi che devono 12. E’ assolutamente vietato, al personale non addetto,
avvicinarsi nel raggio d’azione delle macchine operatrici
effettuare operazioni di scarico o carico rifiuti devono seguire le
preposte alla movimentazione del rifiuto e alla
seguenti indicazioni:
manutenzione dell’impianto. In caso di necessità occorre
• Fermarsi nell’apposita piazzola antistante la pesa
riferire al personale addetto all’impianto.
• Presentare i documenti relativi all’operazione all’addetto
dell’ufficio pesa
• Attendere l’emissione del “Permesso di accesso e scarico”
• Ritirare il presente plastificato e prendere visione delle norme e
13. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone,
indicazioni contenute
dai predellini o parafanghi deve essere effettuata
• Rimuovere eventuali teli di copertura del carico che impediscano nell’area di scarico.
la verifica visiva da parte del pesatore
14. Terminato lo scarico, gli automezzi in uscita si devono
• Posizionarsi sulla pesa, spegnere il motore e attendere il
fermare sulla pesa per il rilievo della tara, quindi devono
benestare per accedere agli impianti
fermarsi nell’apposita piazzola e recarsi negli uffici per
ritirare e copia della documentazione a loro dovuta.
4. Nel caso necessitasse recarsi nel locale pesa, il conducente deve 15. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto
prima liberare la pesa e parcheggiare il mezzo nell’apposito piazzale precedentemente indicato devono ottenere autorizzazione
adibito a parcheggio temporaneo in posizione tale da non ostacolare dal responsabile dell’impianto
la circolazione di altri automezzi.
16. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte
5. Effettuata la pesatura il conducente deve riposizionare gli
o mestiere che esso esercita, nonché della propria e altrui
eventuali teli di protezione rimossi nel caso in cui siano necessari
sicurezza relativa all’impiego d’idonei mezzi di lavoro e
per evitare la dispersione dei rifiuti ed avviarsi alle aree assegnate
di carico/scarico.
all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.
6. La velocità massima consentita a tutti mezzi è di 30 Km/ora (se 17. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari
non diversamente segnalata ).
indumenti o mezzi protettivi in relazione alla natura delle
Deve essere rispettata la segnaletica stradale.
operazioni da svolgere (casco, occhiali, maschere
respiratorie, guanti, scarpe di sicurezza, ecc) con
7. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo nelle aree
riferimento a quanto stabilito dalla normativa vigente
indicate sul permesso di accesso e scarico.
8. Il trasportatore diretto in discarica deve presentarsi negli uffici
HERA nel caso in cui sia prevista la verifica visiva.
18. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi
9. Il trasportatore diretto al centro di stoccaggio deve
natura il trasportatore dovrà sospendere immediatamente il
parcheggiare il mezzo nell’apposita zona segnalata, presentarsi
lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto
negli uffici e attendere disposizioni
Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati in precedenza saranno
motivo d’immediato allontanamento dall’area dello stabilimento e faranno sospendere le
autorizzazioni al conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.
PER TUTTI GLI APPALTATORI OPERANTI PRESSO IL
1. Segnalare la propria presenza al personale d’impianto
2. Indossare sempre i seguenti dispositivi di protezione individuali (DPI):
scarpe di sicurezza, elmetto protettivo, guanti da lavoro e tuta da lavoro
con cartellino identificativo della ditta datrice di lavoro, indumenti ad alta
visibilità (in caso di nebbia, intemperie o scarsa visibilità).
COMPARTO È FATTO OBBLIGO:
5. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi
di sicurezza, (idranti, estintori, ecc.) senza
l’autorizzazione del Responsabile di HERA.
7. Segnalare immediatamente al personale
dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di cui
3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di venissero a conoscenza.
sicurezza e le disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro” 8. Non compiere operazioni che possano
indossando i dispositivi di protezione individuale ivi prescritti per il tipo di compromettere la propria e altrui sicurezza.
lavorazione in corso.
9. Rispettare con scrupolo la segnaletica
4. Adottare una velocità moderata negli spostamenti all’interno
dell’impianto.
10. Non fumare se non nei locali preventivamente
autorizzati.
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Appendice 3
Estratto analisi sui rischi di incidente
rilevante (da Rapporto di Sicurezza
D.Lgs.334/99 e s.m.i.)
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
CENTRO ECOLOGICO ROMEA
S.S. 309 ROMEA - KM 2,6 RAVENNA
ESTRATTO DELLE ANALISI E VALUTAZIONI DI SICUREZZA
(RAPPORTO DI SICUREZZA EX ART. 8 DEL D. LGS. 334/99 E S.M.I.)
Incidente rilevante è un evento, quale incendio,esplosione o fuga di sostanze pericolose che
dia luogo a un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana e/o per l’ambiente,
all’interno o all’esterno dello stabilimento.
Il Centro Ecologico Romea risulta soggetto agli adempimenti previsti dal D. Lgs. 334/99 e
s.m.i. in materia di “Controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate
sostanze pericolose” essendo stoccati e trattati nello stabilimento, tra gli altri, rifiuti liquidi
pericolosi a cui sono assegnate le caratteristiche di pericolosità H6 “Tossico” e H14 “Pericoloso
per l’ambiente”, ai sensi della classificazione dei rifiuti di cui Allegato I alla Parte Quarta del
D. Lgs. 152/06 e s.m.i.
In particolare, per i quantitativi e le caratteristiche delle sostanze pericolose potenzialmente
presenti nei rifiuti in ingresso, il Centro Ecologico Romea rientra attualmente nel campo di
applicazione degli artt. 6 (Notifica e Scheda di informazione per i cittadini e i lavoratori), 7
(Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti e Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8
(Rapporto di Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e s.m.i.
Per la stesura del previsto Rapporto di Sicurezza sono state condotte approfondite analisi del
rischio di incidente rilevante connesso alle attività svolte nel Centro Ecologico Romea.
Sono state analizzate le ipotesi incidentali prevedibili, individuate le diverse evoluzioni degli
eventi incidentali e infine stimate le conseguenze degli scenari incidentali terminali
potenzialmente derivabili dai TOP EVENT identificati.
Si è recentemente conclusa l’istruttoria svolta sul Rapporto di Sicurezza, ai sensi dell’art. 21
del D. Lgs. 334/99 e s.m.i., dal Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco (CTR) con il
rilascio del Parere Tecnico Conclusivo n. 1535 del 01/02/2013.
Di seguito si riporta una tabella di sintesi contenete le risultanze delle valutazioni condotte per
la stesura del Rapporto di Sicurezza relative alle ipotesi incidentali identificate come credibili,
così come validate nel corso dell’istruttoria svolta dall’Autorità Competente.
Nella tabella si riportano in particolare:
− l’indicazione del TOP EVENT (Evento), con breve descrizione e sua localizzazione;
− l’indicazione delle tipologie di incidente rilevante nelle quali può evolvere l’evento
esaminato (in questo caso solamente rilascio con dispersione di vapori tossici);
− la frequenza di accadimento dell’evento stesso al fine di fornire un’indicazione sulla
possibilità di accadimento dell’incidente esaminato;
− le conseguenze stimate per l’evento incidentale considerato in termini di aree di danno
associate secondo le soglie di cui al D.M. 09/05/2001.
Per le analisi condotte in merito ai potenziali danni connessi agli incidenti riportati in tabella, i
rifiuti liquidi trattati nel Centro Ecologico Romea sono stati assimilati a miscele di sostanze e
preparati pericolosi nei quali sono presenti, in percentuali diverse, sostanze con caratteristiche
rilevanti di tossicità.
In particolare è stato individuato il Metanolo come rappresentativo delle caratteristiche di
pericolo dei rifiuti presenti.
Maggio 2013
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
Pag. 1 di 2
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
CENTRO ECOLOGICO ROMEA
S.S. 309 ROMEA - KM 2,6 RAVENNA
DISTANZE di DANNO
Scenario incidentale
Evento
1.T
Rottura manichetta in fase di scarico
rifiuti da ATB in serbatoi S1000-10011002-1003, in Vasca V1, in serbatoio
TK1 ed in vasche V2B-V3B
2.TA
Rottura/perdita da tubazione tratti tra
vasche V1-V2B-V3B/serbatoio TK1 a
trattamento in sezione TCFA
2.TB
Rottura/perdita da tubazione tratto tra
serbatoi S1000-1001-1002-1003 a
trattamento
3.T
Sovrariempimento in fase di carico dei
serbatoi S1000-1001-1002-1003,
TK1, delle vasche V2B-V3B e V1
4.T
Rottura manichetta in fase di carico
ATB da serbatoi S1000-1001-10021003
Elevata
letalità
LC50
32.750
mg/m3
Inizio
letalità
Lesioni
irreversibili
Lesioni
reversibili
n.p.
IDLH
7.860 mg/m3
LOC
786 mg/m3
Incidente
Frequenza
(ev/anno)
Dispersione
vapori tossici
Metanolo
6,08E-06
n.r.
-
n.r.
29 m
Dispersione
vapori tossici
Metanolo
8,21E-08
n.r.
-
n.r.
26 m
Dispersione
vapori tossici
Metanolo
8,21E-08
n.r.
-
n.r.
31 m
Dispersione
vapori tossici
Metanolo
2,77E-05
n.r.
-
n.r.
46 m
Dispersione
vapori tossici
Metanolo
8,32E-07
n.r.
-
n.r.
29 m
n.r. Concentrazione di riferimento non raggiunta; n.p. soglia non prevista per danni da tossicità
Si precisa che nessuno degli eventi incidentali riportati in tabella prevede effetti di danno
all’esterno dei confini del Centro Ecologico Romea.
Date le caratteristiche di pericolosità per l’ambiente dei rifiuti potenzialmente coinvolti negli
eventi incidentali, è stata analizzata anche la possibilità di danni ambientali.
Le analisi condotte hanno permesso di dimostrare che grazie ai sistemi di sicurezza presenti la
probabilità di danno ambientale associata agli eventi incidentali ritenuti credibili è da ritenersi
trascurabile.
I principali sistemi di sicurezza e protezione presenti per prevenire o comunque mitigare gli
eventi incidentali analizzati sono sintetizzati di seguito:
•
aree di impianto tutte pavimentate e dotate di rete fognaria interna per la raccolta di
eventuali rilasci;
•
sistemi di livello ridondanti su serbatoi e vasche con segnalazioni di allarme a sala
controllo e blocco automatico delle pompe di carico;
•
bacini di contenimento dei serbatoi realizzati in cemento armato a perfetta tenuta e di
capacità adeguata;
•
cordolatura dell’area di scarico automezzi (ATB) con adeguate pendenze verso la rete
fognaria interna;
•
svolgimento delle operazioni di carico/scarico con presidio continuo di almeno un
operatore Herambiente;
•
tubazioni di trasferimento rifiuti pericolosi tutte a vista, presenza di idonei misuratori di
portata in ingresso ai trattamenti per rilevare eventuali rotture e presenza di valvole
manuali di intercettazione dislocate in più punti.
Maggio 2013
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
Pag. 2 di 2
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Appendice 4
Scheda di informazione sui rischi di
incidente rilevante per i cittadini e i
lavoratori
(ex Allegato V D.Lgs.334/99 e s.m.i.)
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Appendice 5
Politica Herambiente QSA
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
politica herambiente
Politica per la qualità,
la sicurezza e l’ambiente
La presente politica discende dalla politica del Gruppo Hera e detta i principi quadro a cui riferirsi per l’individuazione
degli obiettivi di miglioramento di Herambiente SpA.
In particolare Herambiente SpA si impegna a rispettare e promuovere quanto di seguito riportato.
Conformità legislativa
Garantire per le proprie attività la piena conformità alle disposizioni legislative previste dalla normativa comunitaria,
nazionale e regionale, applicando inoltre, laddove possibile, standard più restrittivi rispetto alla normativa vigente, nonché
alle prescrizioni autorizzative afferenti ai singoli impianti ed in particolare relativamente alle emissioni di inquinanti.
Sistemi di Gestione
Garantire l’applicazione del sistema di gestione integrato “qualità sicurezza ed ambiente” dedicando risorse adeguate
affinché la gestione sia condotta conformemente agli standards di riferimento adottati.
Tutela dell’ambiente
Garantire un sistema di gestione ambientale tale da consentire il minore impatto ambientale nell'ambito di tutte le filiere
impiantistiche, per la durata dell’intero ciclo di vita del singolo impianto.
L’applicazione di tale gestione viene effettuata attraverso un sistema di monitoraggio e di controllo sistematico finalizzato
al contenimento ed alla riduzione dei principali impatti ambientali legati alle attività svolte ed, in particolare, le emissioni
atmosferiche, gli scarichi idrici, i rilasci nel suolo, la gestione e produzione di rifiuti, il rumore, le emissioni odorigene e
l’utilizzo di risorse. Parte degli sforzi è finalizzata alla prevenzione di incidenti ambientali all'interno e all'esterno dei siti
impiantistici.
Ottimizzazione processi e attività
Ottimizzare le procedure di gestione, fornendo indirizzi a tutte le filiere impiantistiche al fine di rendere il più possibile
omogeneo il comportamento su tutto il territorio, promuovere e razionalizzare, laddove possibile, il recupero di risorse
umane e naturali, il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica ed il risparmio nei trasporti ed
effettuare una gestione delle attività mirata al riciclo ed al recupero di materia ed energia dai rifiuti.
Migliori tecnologie
Introdurre, dove possibile, le migliori tecnologie disponibili a costi economicamente sostenibili in considerazione
della salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e della prevenzione e riduzione degli impatti ambientali,
sostenendo e partecipando attivamente anche alle attività di ricerca in collaborazione con gli enti preposti alla vigilanza e
al controllo delle attività, le università, gli istituti di ricerca e con i partners industriali.
Sicurezza sul lavoro
Promuovere ed attuare tutte le misure necessarie (valutazione dei rischi e delle situazioni di emergenza, misure di
prevenzione degli incidenti, procedure mirate ad un efficace e pronto contenimento delle conseguenze dannose per
il personale, l’ambiente e la salute della popolazione) al fine di assicurare un sistema di gestione della sicurezza che
garantisca indistintamente i lavoratori di Herambiente e delle ditte appaltatrici nei luoghi di svolgimento delle proprie attività
nonché la popolazione limitrofa e prevenga i rischi alla fonte.
Comunicazione
Assicurare la comunicazione interna favorendo il coinvolgimento, la sensibilizzazione e la responsabilizzazione di tutto il
personale dipendente e delle ditte terze sui temi e sugli obiettivi della qualità, dell’ambiente, e della sicurezza.
Mantenere il dialogo con i portatori di interessi, con gli organi di controllo e con le istituzioni locali nell’ottica della
trasparenza e del massimo coinvolgimento e promuovere verso le Amministrazioni locali l'adozione di criteri il più possibile
uniformi su tutto il territorio servito.
Miglioramento continuo
Perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in termini di efficienza, efficacia, ed economicità aziendale,
di prevenzione dei rischi e prestazioni ambientali e di efficienza energetica nonché definendo obiettivi e traguardi misurabili
tramite l’utilizzo di indicatori concordati effettuando all'uopo un’analisi costante delle interazioni delle proprie attività con
l’ambiente circostante. Gli interventi conseguenti formeranno parte integrante dei processi di pianificazione.
La Direzione di Herambiente è coinvolta in prima persona nel rispetto e nell’attuazione di questi principi assicurando e
verificando periodicamente che la presente Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, diffusa a tutto il
personale e resa disponibile al pubblico.
Filippo Brandolini
Presidente
Claudio Galli
Amministratore Delegato
Centro Ecologico Romea
S.S.309 Romea – Km 2,6 RA
Appendice 6
Modalità di accesso al Comparto
Km 2,6
Aggiornamento Gennaio 2014
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Rev 0 del
PAG. 1 DI 19
Argomento:
MODALITÀ DI ACCESSO AL COMPARTO RAVENNA SS 309
ROMEA KM 2,6
CAMPO DI APPLICAZIONE
Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)
Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4)
Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)
Discarica Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)
Manutenzione (2)
Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4)
Accettazione Rifiuti (3)
Documenti di riferimento:
• P.0065 “Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente”
• M.0504 "Foglio presenze dipendenti"
• M.0505 "Registro degli accessi"
• M.0506 "Registro presenze ditte terze”
Rev.
0
Stato
Sintetico modifiche
In sostituzione Pcw.07.03
Approvazione
Funzione
Firma
Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
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PAG. 2 DI 19
INDICE
1
1.1
1.2
1.3
1.4
GENERALITÀ ........................................................................................................................ 3
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................... 3
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO......................................................................................... 3
RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI .............................................................................. 3
TERMINI E DEFINIZIONI..................................................................................................... 3
2
2.1
2.2
2.3
2.4
MODALITÀ D’ACCESSO ..................................................................................................... 5
AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO .............................................................. 13
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA .................................................. 14
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA .... 15
NORME DI CARATTERE GENERALE ............................................................................. 15
3
AMMINISTRAZIONE DATI ............................................................................................... 15
4
4.1
4.2
4.3
STRUTTURA DEL SISTEMA ............................................................................................. 16
S.S. 309 ROMEA KM. 2.6 .................................................................................................... 16
VIA GUICCIOLI ................................................................................................................... 16
VARCHI PEDONALI ........................................................................................................... 17
5
PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO ............................................................................. 18
6
REGISTRAZIONE ................................................................................................................ 19
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1
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GENERALITÀ
1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Scopo della presente procedura è quello di regolamentare il controllo degli accessi al Comparto
Ovest HERAMBIENTE S.p.a di Ravenna, S.S. 309 Romea km 2,6 al fine di:
ƒ avere un costante monitoraggio delle presenze all’interno del Comparto del personale interno ed
esterno (ditte terze, visitatori,...);
ƒ definire le norme di sicurezza da osservare all’interno del Comparto;
In particolare la procedura si applica al:
• Personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso il Comparto
Ovest km 2,6 sito in Ravenna S.S. 309 (compresi i borsisti/stagisti o comunque personale in
addestramento presso unità del Comparto);
• personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso altri siti
aziendali;
• personale dipendente della Società Sotris S.p.A. situata all’interno del Comparto;
• conferitori di rifiuti,
• personale di ditte appaltatrici;
• conferitori di materie prime, reagenti o materiale vario;
• funzionari e rappresentanti pubblici autorizzati per legge all'ingresso,
• visitatori.
1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
La presente procedura fa riferimento:
Istruzioni di Divisione Ambiente:
• P.0065 " Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente"
Altri documenti:
La presente procedura è stata preparata in accordo con:
• Piano di Emergenza Interno del Comparto Ovest
1.3 RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI
La responsabilità relativa al controllo accessi all’interno del Comparto è affidata al Coordinamento
Servizi Ambientali Servizio Accettazione Rifiuti come illustrato nei paragrafi successivi.
Ogni Responsabile di Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il
personale entrato agli impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di
Impianto/Servizio utilizzare le modalità di verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista
cartacea, lista da sistema gestione controllo accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze
del personale facente capo al suo servizio.
La responsabilità della gestione del sistema di controllo degli accessi è affidata al Servizio Gestione
Discariche Area Romagna.
1.4 TERMINI E DEFINIZIONI
Sistema di gestione controllo accessi
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Strumento informatico composto da un software specifico e da un hardware dedicato che consente
il riconoscimento automatico delle entrate ed uscite del personale, ditte terze e dei visitatori che
accedono al Comparto Impianti SS 309 Romea km 2,6 Ravenna .
Badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera)
Badge elettronico in possesso di tutti i dipendenti del Gruppo Hera che consente, se abilitato, il
riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del singolo lavoratore dal
Comparto.
Badge di riconoscimento delle persone
Badge elettronico rilasciato dal responsabile della gestione del sistema di controllo accessi su
richiesta dei Responsabili di Impianto/Servizio, che hanno impianti insediati presso il Comparto,
attraverso il quale si autorizza l’accesso del personale sia delle ditte appaltatrici in servizio
continuativo presso gli impianti sia dei visitatori che necessitano di accedere al Comparto. Tale
badge consente il riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del
singolo lavoratore, della ditta esterna o del visitatore. Il badge di riconoscimento delle persone è
strettamente personale, non cedibile e non commerciabile.
Sistema di entrata ed uscita dal Comparto
Dispositivo elettromeccanico che consente l’ingresso/uscita dal Comparto previo riconoscimento
attraverso badge elettronico.
Cancelli pesanti scorrevoli (accessi di via Romea e via Guiccioli)
Non intervengono nella gestione del sistema di controllo accessi tuttavia la loro apertura in orario
notturno o festivo comporta la registrazione dell’accesso sul sistema informatico di gestione
controllo accessi.
Sistema di regolamentazione accesso notturno di emergenza
Sbarra a tutta larghezza stradale posta presso il varco di Via Guiccioli gestita manualmente da sala
quadri IRE a comando del Capo Turno che consente in qualunque momento l’interdizione del
passaggio anche a soggetti autorizzati.
Colonnette di riconoscimento
Sono costituiti da due lettori di badge disposti in prossimità dei varchi di accesso/uscita del
Comparto, nei punti di raccolta del personale individuati nel piano di emergenza. Il primo è un
lettore di prossimità che consente il riconoscimento del badge tramite accostamento alla apposita
finestrella, il secondo è un lettore di badge a strisciamento. Di norma è preferibile utilizzare il
lettore di prossimità.
Autoveicoli con più persone a bordo
Qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di badge, verrà illustrata nella
presente procedura la metodica da seguire sia in entrata che in uscita dal Comparto.
Visitatore
Persona diversa dal lavoratore in situ che accede al Comparto a qualunque titolo. Si intendono per
visitatori tutti coloro che non prestano abitualmente servizio presso il Comparto.
In particolare nella presente procedura sono considerati visitatori tutte le persone ad esclusione di:
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-
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personale del Gruppo HERA che presta servizio presso il Comparto in modo continuativo;
lavoratori del Gruppo HERA che per ragioni di servizio hanno la necessità di accedere al
Comparto con cadenza periodica;
personale di ditte terze che presta servizio continuativo presso gli impianti del Comparto
dipendenti Sotris S.p.A
Ufficio Ricezione visitatori
Ufficio preposto al controllo operativo del sistema accessi, facente parte della struttura di
Accettazione Rifiuti. Tale ufficio gestisce l’ingresso dei visitatori esterni ed il rilascio
dell’autorizzazione all’accesso al Comparto. Eccezionalmente in caso di avaria meccanica o
elettronica o in emergenza, provvede allo sblocco totale dei sistemi di accesso o uscita dal
Comparto.
Può interagire a distanza tramite citofono con i visitatori che si approssimano al sistema di accesso.
Tale ufficio ha la facoltà di intervenire nel Sistema Informatico Gestione Accessi limitatamente alla
verifica della funzionalità dei badge consegnati/ritirati .
Amministratore del Sistema Informatico Gestione Accessi
Persona, facente parte della struttura Discariche Area Romagna, autorizzata dal responsabile della
gestione del sistema di controllo accessi preposta alla gestione del sistema informatico, al
rilascio/ritiro dei badge di riconoscimento, all’abilitazione/disabilitazione dei badge di
riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera), alla verifica e manutenzione
complessiva del sistema.
Comparto impianti HERAMBIENTE sede di Ravenna
Area delimitata dalle recinzioni lungo S.S. 309 Romea km 2,6 ad Est, Via Guiccioli a Sud, lo scolo
Tomba ad Ovest e lo scolo Cerba a Nord. All’interno del Comparto sono ubicati impianti di
Herambiente S.p.a e Sotris S.p.A. ( nella parte sud occidentale ).
DDT
Documento di trasporto
2 MODALITÀ D’ACCESSO
Il Comparto ha una entrata principale posta sulla S.S. 309 Romea km 2,6 ed una entrata secondaria
(Via Guiccioli). Il varco secondario è utilizzato di norma dai seguenti soggetti:
• dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera) che prestano servizio presso il Comparto stesso
muniti di apposito badge di riconoscimento;
• mezzi chiamati per emergenze (VV.FF., 118, ecc..);
• dipendenti Sotris S.p.a
• mezzi conferitori di rifiuti urbani con o senza FIR che accedono all’impianto di trattamento
CDR con o senza badge in orario di chiusura dell’accesso principale del Comparto posto su
S.S. 309 Km. 2.6 (Romea).
L’orario di apertura del Comparto riservato ai visitatori è previsto dal lunedì al venerdì dalle
07.00 alle ore 18.00 e l’accesso è controllato e gestito come descritto nella tabella seguente.
La tabella di seguito riportata descrive ogni singolo caso di accesso e le relative modalità :
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P.0048
Personale che accede al
Comparto
Dipendenti Gruppo Hera
e Soc. Sotris S.p.a che
prestano servizio presso
il Comparto
Dipendenti
Gruppo
Hera, che non prestano
servizio
continuativo
presso il Comparto ma
che per ragioni di
servizio
hanno
la
necessità di accedere con
cadenza periodica.
(N.B. Tale personale deve
abilitare il proprio badge di
riconoscimento, per un tempo
definito,
presso
l’Amministratore del Sistema
Informatico Gestione Accessi)
Rev 0 del
PAG. 6 DI 19
Modalità di accesso e di uscita
• Varchi autorizzati
S.S. 309 Romea km 2,6 e Via Guiccioli, mediante badge di
riconoscimento.
Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo.
Modalità di accesso e di uscita:
Con il proprio badge di riconoscimento è consentito al personale
accedere al Comparto con il proprio mezzo privato o aziendale.
La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del
Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo
accessi.
Una volta entrato il personale Herambiente registra la propria presenza
mediante segnalazione sul foglio presenze dipendenti (M.0504).
Uscendo chiuderanno la loro posizione nel medesimo modo.
• Varchi autorizzati
Da S.S. 309 Romea km 2,6 e da Via Guiccioli, mediante badge di
riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda.
Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo.
Modalità di accesso e di uscita:
Con il proprio badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda è
consentito accedere al Comparto al personale in oggetto con il proprio
mezzo privato o aziendale.
La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del
Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo
accessi.
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Procedura
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Personale che accede al
Comparto
Visitatori e dipendenti
Gruppo Hera che non
prestano servizio presso
il Comparto e non hanno
necessità di accedere al
comparto con cadenza
periodica.
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Modalità di accesso e di uscita
• Varco autorizzato
Esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6
Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 18.00
salvo diversamente concordato.
• Procedura di accesso:
1. Entra dal varco di accesso principale
2. Parcheggia l'auto aziendale (o il mezzo privato) nell'apposito
parcheggio mezzi/auto (si veda planimetrie paragrafo 5)
3. Si presenta presso il personale addetto all'Ufficio Ricezione
Visitatori indicando generalità e motivo della visita; l’addetto
avverte telefonicamente i referenti dell’impianto interessato alla
visita previa segnalazione telefonica e provvede a compilare il
registro degli accessi (M.0505)
4. Ritira un badge di riconoscimento (già abilitato) delle persone che
consente l’accesso al Comparto ed una copia plastificata delle
“Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005”
5. Riprende il mezzo dal parcheggio
6. Si avvicina al varco di entrata
7. Avvicina il badge alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di
riconoscimento
8. Entra all’interno del Comparto
• Procedura di Uscita:
1. Si avvicina alla colonnetta di riconoscimento del varco di uscita
2. Supera il sistema a gabbia costituito da 2 sbarre automatiche che
impediscono l’accodamento in uscita di più mezzi
contemporaneamente.
3. Superato il sistema parcheggia l’auto aziendale (o il mezzo privato)
nella zona segnalata oltre il varco di uscita.
4. Si reca presso l’Ufficio Ricezione Visitatori utilizzando l’apposito
percorso segnalato
5. Riconsegna il badge e la copia plastificata delle “Norme
Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” all'Ufficio
Ricezione Visitatori
6. Riprende l’auto raggiungendola attraverso il percorso segnalato
7. Esce dal cancello
8. Nel caso in cui un visitatore si trattenga al comparto dopo le
18.00 consegna il badge di riconoscimento al capoturno
(preventivamente avvisato dal personale Herambiente che ha in
carico il visitatore), il quale provvederà a farlo uscire dal comparto
dal varco secondario posto in Via Guiccioli.
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
Personale
di
ditte • Varco autorizzato
appaltatrici
con S.S. 309 Romea km 2,6.
contratto
di
lavoro •
Modalità di assegnazione dei badge di riconoscimento
continuativo presso il Ogni Responsabile di Servizio che intende autorizzare l’accesso ad una
Comparto.
ditta appaltatrice con contratto di lavoro continuativo presso il proprio
impianto deve fornire all’Amministratore del Sistema informatico
Gestione Accessi le seguenti indicazioni:
• nominativo della ditta
• nominativi del personale da autorizzare per l’esecuzione del
servizio
• periodo di tempo per il quale si richiede il permesso di accesso
al Comparto
• impianto dove si esplica di norma l’attività lavorativa
• responsabile della ditta titolare dell’esecuzione del servizio
con recapito telefonico (preferibilmente cellulare)
Successivamente il Responsabile di Servizio Gestione Discariche Area
Romagna (in qualità di Amministratore del sistema) provvederà al
rilascio dei badge di riconoscimento delle persone, numerati, tramite
apposita dichiarazione di ritiro del badge da parte della singola persona
autorizzata all’accesso che diventa così responsabile dell’utilizzo del
badge stesso nonché della sua conservazione e restituzione.
Tali badge saranno identificati dal sistema informatico con un
NUMERO PROGRESSIVO.
La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al
Comparto ai fini della presente procedura non esime il lavoratore
esterno dagli obblighi di segnalazione della propria presenza in uso
presso l’impianto dove presta la propria opera.
In base al varco d'ingresso, il personale delle ditte appaltatrici
provvederà a registrarsi nel registro presenze ditte terze (M.0506)
presso il locale marcatempo negli uffici pesa o, in caso arrivino
direttamente in impianto, registrano la propria presenza negli orologi
marcatempo posti presso l’impianto CDR-IRE.
Uscendo chiuderanno la loro posizione nel medesimo modo.
Con il proprio badge di riconoscimento è consentito accedere al
Comparto al personale in oggetto con il proprio mezzo privato o
aziendale e parcheggiare esclusivamente nelle zone consentite.
Conferitori di rifiuti con • Varchi autorizzati
FIR
Principale. S.S. 309 Romea km 2,6.
Secondario: Via Guiccioli
Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30. alle 18.30.
è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in
orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e
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Procedura
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli.
Si precisa che l’accesso di conferitori di rifiuti muniti di FIR dal varco
secondario di Via Guiccioli è esclusivamente concesso per
conferimenti di rifiuti urbani preventivamente segnalati tramite
specifico programma di scarico.
• Procedura di accesso varco principale di Via Romea:
La loro presenza è registrata dal ritiro del FIR.
I mezzi conferitori di rifiuti arrivano presso il Comparto e seguono la
seguente procedura:
1. ingresso dal cancello di SS309 Romea km 2,6
2. parcheggio nelle apposite corsie delimitate incolonnandosi ad
eventuali mezzi precedenti
3. consegna in pesa della documentazione prevista (formulario rifiuti)
4. ingresso con il mezzo sulla pesa designata e comunicata dal
pesatore all’autista
5. effettuazione della pesata
6. uscita dalla pesa
7. parcheggio del mezzo allo STOP nell’apposita corsia
8. ritiro del modulo di scarico e delle “Norme Comportamentali in
caso di emergenza EME.0005”
9. avvio all’impianto di destinazione
In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito
dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione
di viaggio, l’autista del mezzo una volta uscito dalla pesa (p.to 6)
dovrà parcheggiare nell’apposito box dedicato agli autocarri indicato
in planimetria e recarsi a piedi in pesa al fine di risolvere la
problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà seguire le
indicazioni dal p.to 8 in avanti.
In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo su
ogni pesa ed un mezzo nell’apposita corsia in prossimità dello STOP.
Finché il mezzo parcheggiato nell’apposita corsia in prossimità dello
STOP non avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa
(p.to 5) non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di
ingresso. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli
autisti di ARRESTARE IL MOTORE.
•
1.
2.
3.
4.
5.
Procedura di Uscita:
arrivo in pesa a seguito delle operazioni di scarico
effettuazione della pesata
uscita dalla pesa
parcheggio nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita
consegna del modulo di scarico firmato e delle “Norme
Comportamentali in caso di emergenza EME.0005”
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Rev 0 del
PAG. 10 DI 19
Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
6. ritiro della documentazione prevista (formulario rifiuti)
7. uscita dal cancello
In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito
dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione
di viaggio, l’autista del mezzo una volta consegnato il modulo di
scarico firmato e delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza
EME.0005” (p.to 5) dovrà tornare sul proprio mezzo, parcheggiarlo
nell’apposito box indicato con segnaletica orizzontale nel parcheggio
antecedente il cancello di uscita e recarsi a piedi in pesa al fine di
risolvere la problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà
seguire le indicazioni dal p.to 6 in avanti. In caso di problematiche non
risolvibili in tempi brevi il mezzo viene indirizzato al parcheggio
autocarri, posto in prossimità della palazzina uffici, in modo da
lasciare libero il box riservato alle soste brevi.
Nel caso due o più mezzi presentino contemporaneamente dei
problemi nella fase di uscita non risolvibili in tempi brevi, l’addetto
pesa li indirizzerà immediatamente presso il parcheggio interno
adiacente alla palazzina pesa, dando priorità di risoluzione ai mezzi
secondo l’ordine cronologico con cui gli stessi si sono presentati in
pesa. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli autisti di
ARRESTARE IL MOTORE.
In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo sulla
pesa, un mezzo parcheggiato nel box riservato alle soste brevi ed un
mezzo nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita. Finché il
mezzo parcheggiato nell’apposita corsia antecedente all’uscita non
avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa (p.to 2)
non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di uscita.
• Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli:
Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della
seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla
base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto
direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in
cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome
dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si
renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso)
riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo
Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora
le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo
Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà
momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi
ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio
dell’impianto IRE.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Rev 0 del
PAG. 11 DI 19
Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza
stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno
IRE tramite citofono posizionato in loco.
Conferitori HERA senza • Varchi autorizzati
FIR. (Rifiuti Urbani).
Principale. S.S. 309 Romea km 2,6.
Secondario: Via Guiccioli
Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30.
è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in
orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e
festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli.
• Procedura di accesso varco principale di Via Romea:
Si tratta di mezzi che effettuano la raccolta nel territorio servito da
HERA S.p.A. B.U SOT Ravenna.. I mezzi accedono alla pesa centrale
senza rilasciare il formulario rifiuti (l’autista non scende dal mezzo) in
quanto il Servizio Raccolta ha preventivamente inviato l'elenco dei
mezzi in ingresso al Comparto con il relativo percorso da effettuarsi
nella giornata.
I conferitori sono già provvisti della copia plastificata delle “Norme
Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” in quanto,
preventivamente, è stato spedito il materiale al Servizio Raccolta della
SOT.
• Procedura di Uscita:
Per uscire dal Comparto i veicoli utilizzano la pesa dedicata
incolonnandosi ai mezzi eventualmente già presenti.
• Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli:
Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della
seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla
base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto
direttamente al Capo Turno IRE da parte di HERA S.p.A. B.U. SOT
Ravenna in cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore,
il nome dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in
cui si renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di
accesso) riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il
Capo Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario.
Qualora le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al
Capo Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà
momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi
ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio
dell’impianto IRE. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra
a tutta larghezza stradale è necessario che venga richiesta
autorizzazione al Capo Turno IRE tramite citofono posizionato in
loco.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Rev 0 del
PAG. 12 DI 19
Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
Scolaresche e gruppi di Alle scolaresche e ai gruppi in visita al Comparto viene richiesta una
lista, sottoscritta dall'accompagnatore, attestante il numero dei
visitatori
componenti del gruppo. L'accompagnatore è il responsabile della
presenza di ciascun componente del gruppo all’interno del Comparto.
• Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6.
Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00
• Modalità di accesso e di uscita:
Arrivato presso l'Ufficio Ricezione Visitatori, l'accompagnatore si fa
riconoscere, lascia le proprie generalità, consegna la lista attestante il
numero dei componenti del gruppo e ritira il badge di riconoscimento
personale e le “Norme Comportamentali in caso di emergenza
EME.0005”
attendendo
l'arrivo
del
personale
preposto
all’accompagnamento della comitiva.
• Il gruppo accede al Comparto attraverso il varco di accesso o
attraverso la pesa centrale .
• nel caso in cui si utilizzi il varco di accesso, avvicinare il badge
alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di riconoscimento
• Il sistema di gestione controllo accessi provvede ad aprire il varco
e registrare automaticamente l’accesso del gruppo di visitatori
Funzionari
e Per i funzionari e rappresentanti pubblici, incluse le forze dell'ordine e
rappresentanti pubblici relativi mezzi, l'accesso è consentito senza formalità di norma dal
autorizzati per legge varco di SS 309 Romea km.2,6. Il personale dell' Ufficio Ricezione
all'ingresso (es. ARPA, Visitatori si accerta dell’effettiva appartenenza ad un Ente Pubblico e
l'indicazione della destinazione.
AUSL, Carabinieri,...)
Il personale dell' l'Ufficio Ricezione Visitatori provvede quindi a:
ƒ informare il Responsabile amministrativo Gestionale
ƒ informare il Responsabile di Impianto/Servizio interessato
ƒ consegnare le “Norme Comportamentali in caso di emergenza
EME.0005”
ƒ sbloccare il varco di accesso principale
ƒ registrare l'avvenuto ingresso e la successiva uscita nel registro
degli accessi (M.0505)
Successivamente registrare l'avvenuta uscita nel medesimo registro.
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Personale che accede al
Comparto
Conferitori di materie
prime,
reagenti
o
materiale
vario
con
mezzo
di
trasporto
leggero (inferiore alle 3.5
ton)
Rev 0 del
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Modalità di accesso e di uscita
• Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6.
Orario consentito: concordato con l’impianto ricevente ma comunque
non al di fuori del normale orario di apertura del Comparto (dal lunedì
al venerdì dalle 8.00 alle 17.00).
• Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a trasporto di
materie prime:
- Se il trasporto è relativo ad un servizio svolto in maniera
continuativa e costante gli autisti dei mezzi devono attenersi alle
stesse procedure previste per i mezzi adibiti al trasporto di rifiuti, la
tipologia di documentazione da consegnare/ritirare sarà il DDT
anziché il formulario rifiuti.
- Se il trasporto è relativo a consegne occasionali (es. corrieri), gli
autisti dei mezzi devono attenersi alle procedure previste per i
visitatori. Per alcune tipologie di consegne è possibile lasciare la
merce/documentazione
direttamente
all’Ufficio
Ricezione
Visitatori, che avrà cura di recapitarla al destinatario; in questi casi,
poiché non si accede al Comparto, non sarà necessario
l’espletamento delle procedure di accesso.
• Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a lavori vari (es.
espurghi, autocaricatori, furgoni, ecc…)
− Se il mezzo riesce a passare attraverso entrambi i varchi di accesso
previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono attenersi
alle procedure previste per i visitatori.
− Se il mezzo non riesce a passare attraverso entrambi i varchi di
accesso previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono
accedere al Comparto Ovest transitando sulle pese.
Mezzi in ingresso per In caso di emergenza per intervento del Servizio di Assistenza medica
118 o per intervento dei Vigili del Fuoco è fatto obbligo al Capo Turno
EMERGENZE
(118; Vigili del Fuoco ; IRE di posizionare il varco di Via Guiccioli in assetto TUTTO
APERTO coerentemente con il PIANO DI EMERGENZA INTERNO.
ecc…)
La palazzina degli uffici in cui sono custoditi gli hardware ed i software necessari alla gestione del
sistema controllo accessi, è presidiata dagli Addetti pesa dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30.
Durante i giorni festivi e al di fuori degli orari suddetti le porte di accesso alla palazzina degli uffici
sono normalmente mantenute chiuse a chiave e risulta attivo un sistema di allarme anti intrusione
direttamente collegato con il sistema centrale di allarme presente presso la sede centrale di Hera
B.U. SOT Ravenna. E’ inoltre presente un sistema di vigilanza che effettua controlli su tutta l’area
del Comparto in oggetto nei periodi di non presidio della palazzina degli uffici da parte degli
Addetti pesa.
2.1 AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO
La procedura da seguire qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di
badge, sarà la seguente:
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Rev 0 del
PAG. 14 DI 19
Ingresso
L’autista si farà riconoscere dal sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di entrata
consentendo a tutte le persone a bordo del veicolo di accedere al Comparto. Le altre persone che si
trovano a bordo del veicolo dovranno utilizzare una delle 4 postazioni in prossimità dei
marcatempo posti nei punti di accesso ai seguenti impianti:
• Uffici/Pesa;
• Impianti CDR/IRE;
• Impianto TCF;
• Impianti Sotris.
Tali postazioni dovranno essere utilizzate al solo fine di segnalare il proprio ingresso/uscita dal
Comparto nei casi in cui più persone dotate di badge siano a bordo della stessa autovettura. La
registrazione presso tali postazioni infatti non comporterà nessuna apertura/chiusura delle sbarre
presenti nei varchi di accesso.
Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti passeggeri non dotati di badge, questi dovranno
seguire le procedure previste per i visitatori. Pertanto, in sede di emissione del Permesso di
Lavoro deve essere verificato che tutti i lavoratori della ditta terza siano in possesso del badge
di riconoscimento, se tale condizione non dovesse verificarsi non potrà essere emesso il
Permesso di Lavoro.
Uscita
Le persone che si trovano a bordo del veicolo, ad esclusione dell’autista, dovranno utilizzare una
delle 4 postazioni in prossimità dei marcatempo posti nei punti di accesso ai suddetti impianti, in
tal modo il sistema registrerà la loro uscita dal Comparto. Solo l’autista si farà riconoscere dal
sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di uscita, consentendo a tutte le persone a
bordo del veicolo di uscire dal Comparto. Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti
passeggeri non dotati di badge, questi dovranno seguire le procedure previste per i visitatori.
Pertanto, dovranno recarsi all’Ufficio Ricezione Visitatori al fine di riconsegnare il badge di
riconoscimento personale, consegnato in fase di ingresso al Comparto.
La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al Comparto ai fini della
presente procedura non esime il lavoratore esterno dagli obblighi di segnalazione della propria
presenza in uso presso l’impianto dove presta la propria opera. Ogni Responsabile di
Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il personale entrato agli
impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di Servizio utilizzare le modalità di
verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista cartacea, lista da sistema gestione controllo
accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze del personale facente capo al suo servizio.
.
2.2
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
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INGRESSO/USCITA
Se l’emergenza si verifica in orario di apertura del comparto, i sistemi di ingresso/uscita in
entrambi i varchi (principale e secondario) vengono totalmente sbloccati al fine di consentire
il passaggio dei mezzi di soccorso.
Se l’emergenza si verifica in orario di chiusura del comparto o in giornate festive,
l’ingresso/uscita dei suddetti mezzi dovrà avvenire esclusivamente dal varco di Via Guiccioli
così come descritto nel Piano di Emergenza Interno.
2.3
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA
INGRESSO/USCITA
In caso un lettore ubicato in prossimità di un varco di ingresso/uscita dal Comparto venga
danneggiato in modo da non risultare più funzionante, la gestione degli ingressi/uscite dal
Comparto è garantita tramite metodi alternativi che garantiscano comunque il presidio del varco
stesso.
2.4 NORME DI CARATTERE GENERALE
E’ fatto assoluto obbligo il rispetto della segnaletica orizzontale e verticale.
E’ fatto assoluto divieto agli autisti di scendere dal proprio mezzo mentre sono sulle pese.
Per tutti gli obblighi e divieti da rispettare presso il Comparto si veda P.0065 “Modalità di accesso e
comportamento presso gli impianti di Herambiente”
Nel caso il badge di riconoscimento dei dipendenti dell’azienda (Gruppo Hera) venga smarrito o
sostituito con altro, sarà necessario riabilitare il nuovo badge presso l’amministratore del sistema
informatico gestione accessi.
3
AMMINISTRAZIONE DATI
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è responsabile dell’integrità dei dati che
conserva in locale sulla postazione di lavoro informatica adibita alla sola gestione del sistema
suddetto e deve tenere in considerazione il fatto che i dati potrebbero essere persi o compromessi.
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi dei dati deve pertanto valutare se
mantenere o meno una copia dei files residenti sul proprio disco fisso. Se la copia è eseguita su
supporti esterni (es. floppy disk, CD-ROM, DVD, nastri, etc.), gli stessi devono essere custoditi in
modo adeguato al tipo di informazioni contenute, e devono essere distrutti o ripuliti a seguito di
periodi non superiori ai 7 giorni solari.
La macchina sulla quale è installato il Sistema di gestione controllo accessi inoltre viene alimentata
attraverso prese poste sotto gruppo di continuità.
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è tenuto ad utilizzare i dati
esclusivamente per finalità connesse all’esercizio della rispettiva mansione, osservando le misure di
sicurezza adottate, è tenuto ad operare con la diligenza necessaria per tutelare le risorse aziendali,
evitando utilizzi impropri che possano causare danno o riduzione dell'efficienza, o comunque in
contrasto con l'interesse dell'azienda. Parimenti, è cura dell’amministratore del Sistema di gestione
controllo accessi non solo proteggere tali beni, ma anche impedirne l'uso fraudolento o improprio, a
vantaggio loro, di terzi o anche delle società del Gruppo.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Procedura
P.0048
Rev 0 del
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4 STRUTTURA DEL SISTEMA
Di seguito è descritto il funzionamento nel dettaglio dei varchi di S.S. 309 Romea km. 2,6 e Via
Guiccioli nonché la componentistica ivi installata. (si veda planimetrie al paragrafo 5).
4.1 S.S. 309 ROMEA KM. 2.6
Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita principale del Comparto.
Il sistema di controllo accessi è indipendente dal sistema di gestione accessi/uscite degli autocarri
diretti agli impianti. Tale flusso di traffico è coordinato dal personale addetto Pesa che non può
interferire in alcun modo nella gestione del sistema accessi.
Alla chiusura dell’ufficio pesa, gli addetti lasceranno le sbarre elettromeccaniche di accesso alle
pese stesse in posizione di apertura mentre le sbarre del sistema accessi saranno sempre in funzione
in posizione di chiusura.
4.2 VIA GUICCIOLI
Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita secondaria del Comparto.
In fase diurna (6.30-18.30) dal lunedì al sabato in modalità automatica il varco si presenta
così:
-cancello pesante scorrevole aperto
-cancello leggero ad ante chiuso
-sbarre stradali di accesso-uscita abbassate
-sbarra a tutta larghezza alzata
Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di
riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a).
Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti
Gruppo Hera) o badge di riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a).
In fase notturna (18.30-6.30) e durante i giorni festivi in modalità automatica il varco si
presenta così:
-cancello pesante scorrevole chiuso
-cancello ad ante leggero aperto
-sbarre stradali di accesso-uscita alzate
-sbarra stradale a tutta larghezza in posizione abbassata .
Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di
riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate).
Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti
gruppo Hera) o badge di riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate).
Il sistema di accesso prevede anche una regolamentazione in modalità manuale gestita dal Capo
Turno IRE tramite cancello a tutta larghezza strada e citofono presente sul varco. Le condizioni
sono previste dal paragrafo 2 (MODALITA D’ACCESSO pag.5) (procedura di accesso/uscita
varco secondario di via Guiccioli pag.10 e 11), nei casi di mezzi di emergenza (VV.FF., 118
ecc…) e conferitori di rifiuti con o senza FIR, con o senza badge.
Il Capo Turno IRE di norma consente l’accesso al comparto solo dopo aver controllato sulla base
del programma giornaliero di conferimenti reso noto al Capo Turno IRE da parte di HERA S.p.A.
B.U. SOT Ravenna la corrispondenza della targa del mezzo conferitore, il nome dell’autista e il
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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nominativo della ditta di trasporto. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta
larghezza stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno IRE tramate
citofono posizionato in loco.
Il passaggio dalla configurazione notturna-diurna del varco tramite temporizzatori avviene in modo
del tutto automatico.
In sala quadri IRE è posto un terminale (PC) che consente la visualizzazione e la stampa della lista
del personale presente in Comparto in caso di emergenza.
Ogni passaggio o tentativo di passaggio, sia in fase diurna che notturna, viene automaticamente
registrato dal sistema al fine di individuare eventuali tentativi di accessi immotivati e di migliorare
la gestione del Piano di Emergenza Interno.
4.3 VARCHI PEDONALI
Il varco principale di SS 309 Romea km 2,6 e quello secondario di Via Guiccioli sono gli unici due
varchi tramite i quali è consentito l’ingresso e l’uscita (tramite mezzo privato o aziendale, a piedi).
Esistono altri 5 varchi esclusivamente pedonali, 4 di competenza di Herambiente ed 1 di
competenza di Sotris.
La lista di distribuzione delle chiavi che consentono l’apertura dei lucchetti che mantengono
normalmente chiusi i suddetti cancelli di competenza Herambiente è conservata presso gli uffici del
Servizio Gestione Discariche Area Romagna.
A. Due varchi pedonali di competenza Herambiente adiacenti rispettivamente al varco principale di
SS 309 Romea km 2,6 e a quello secondario di Via Guiccioli e consentono l’ingresso al
Comparto in caso di malfunzionamento dei varchi di accesso.
B. Due varchi di competenza Herambiente per la sola uscita dal Comparto in caso di necessità di
campionamento dei punti di scarico delle acque meteoriche da parte degli organi di controllo.
C. Il varco di competenza di Sotris consente l’uscita dal Comparto del personale presente presso
tale stabilimento nel solo caso di emergenza
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PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO
C1, C2, C3, C4, C5: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE
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C6, C7, C8, C9, C10: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE
6
REGISTRAZIONE
Documento
M.0504
M.0505
M.0506
Ente/funzione che
archivia e/o riferimenti
Servizio Gestione
Discariche
Servizio Gestione
Discariche
Servizio Gestione
Discariche
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
Luogo di archiviazione
Ufficio Servizio Gestione
Discariche
Ufficio Servizio Gestione
Discariche
Ufficio Servizio Gestione
Discariche
Tempo di
conservazione
1 mese
1 mese
1 mese