Rassegna Stampa di martedì 9 settembre 2014 SNALS / CONFSAL Italia Oggi Corriere del Veneto - Ed. Venezia Gazzetta del Sud 09/09/2014 09/09/2014 I SINDACATI ALL'ATTACCO: SUGLI STIPENDI TAGLI INACCETTABILI "BLOCCATE LE GRADUATORIE PRIMA TOCCA AI PRECARI" 09/09/2014 Giornale di Sicilia 09/09/2014 il Gazzettino 09/09/2014 Il Gazzettino - Ed. Udine Il Piccolo Testate on line Italia Oggi Corriere di Maremma 09/09/2014 09/09/2014 08/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 E Polis Bari il Mattino Il Piccolo Il Tirreno - Ed. Grosseto La Nazione - Ed. Grosseto 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 FORMAZIONE, LAVORATORI IN PIAZZA CGIL: LA SITUAZIONE STA PRECIPITANDO DA 7 MESI SENZA INCARICO NE' STIPENDIO DALLO IAL ALL'ANCOL: NOI ABBANDONATI "BRUCIATI' PURE GLI INCARICHI A SETTE ORE OGGI TOCCA AI PROF DI MEDIE E SUPERIORI OLTRE 600 "CATTEDRE" RESTANO ANCORA VUOTE I SINDACATI: "LA RIFORMA SANA SITUAZIONI INCANCRENITE" ARTICOLI PRESI DAL WEB LA PRIORITA' VA AL LAVORO I DIPENDENTI GROSSETANI DELLE POSTE PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE TAGLIO STIPENDIO DEI LAVORATORI SINDACATI ANNUNCIANO RICORSO "I BENGALESI SONO TROPPI NON DATE LAVORO E CASE" DIFFERENZIATA, LA CONFSAL LANCIA UNA PETIZIONE POPOLARE "DIFFICILE LAVORARE": SCIOPERO ALLE POSTE IN BREVE - NIENTE STRAORDINARI SCIOPERO ATTE POSTE Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 Italia Oggi 09/09/2014 Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero Libero Quotidiano Avvenire 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 IN QUELLE AULE CI GIOCHIAMO IL NOSTRO FUTURO Int. a S.Giannini: "MATURITA' E LAVORO, SI CAMBIA" OCCASIONE PERDUTA PER LA RIFORMA DEI CICLI PRESIDI ALLE PRESE CON 1200 SEDI VACANTI TUTTE LE NOVITA' DELL'ANNO CHE PARTE UNA MATERIA IN INGLESE AL QUINTO ANNO DEI TECNICI S GLI STUDENTI ITALIANI PRIGIONIERI DEI RINVII COMPLETO BLU, CRAVATTA O FOULARD: IN CLASSE CON LA DIVISA TEENAGER, A SCUOLA PIU' TARDI A TREIA LA FORMAZIONE CHE CONTA NO MOBILITA'? NO ASSUNZIONE FASE TRANSITORIA, DUBBI SUGLI SCATTI MATURATI STIPENDI, L'AUMENTO E' A PUNTI VIA LIBERA ALLE DONAZIONI ON LINE DEBUTTA IL CROWDFUNDING IL CLIL PARTE, MA CON IL FRENO A MANO NUOVE MATERIE? I PADRI SONO TANTI VALUTAZIONE, TROPPA CONFUSIONE CONTRATTO DI APPRENDISTATO, L'ENEL ASSUME I PRIMI STUDENTITECNICI DI 7 REGIONI DIETRO IL SUCCESSO DI BOLZANO, UNA RETE INTELLIGENTE SUL TERRITORIO PROFESSIONALI, I GRANDI ASSENTI RINASCE L'OSSERVATORIO PER GLI STRANIERI IN 800 AGGUANTANO LA PENSIONE CON I REQUISITI PRE RIFORMA FORNERO MOBILITA' E ASSUNZIONI, E' INGORGO IL PROF DI SOSTEGNO NON SI TOCCA ANCHE SE C'E' UN ALTRO ALUNNO AUTONOMIA E MERITO, DUE SFIDE PER LA SCUOLA SCUOLA 2.0 LA RIVOLUZIONE DIDATTICA NELL'EDITORIA "FAI-DA-TE" PRIMO GIORNO DI SCUOLA VIETATO NEL MONDO PER 30 MILIONI DI BIMBI. E IL VERO SVILUPPO Avvenire 09/09/2014 Avvenire Avvenire Avvenire Avvenire Avvenire Cronache del Garantista Il Fatto Quotidiano il Foglio il Manifesto il Manifesto 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 il Mattino il Sole 24 Ore la Stampa 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 la Stampa la Stampa 09/09/2014 09/09/2014 Giorno/Resto/Nazione il Mattino Italia Oggi il Mattino l'Osservatore Romano 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 I DOCENTI: MODELLI CULTURALI DA CAMBIARE GIA' NELLE CLASSI BASTA CON L'EUROCENTRISMO ANCHE NELLE SCUOLA, AL VIA IL NUOVO ANNO PER 7,8 MILIONI DI STUDENTI EDITO IL MANUALE PER LA GESTIONE DELLE PARITARIE NO-PROFIT FRA IMU, TASI E TARI ECCO LE ISTRUZIONI PER L'USO LA VERA SCUOLA DI QUALITA'? VALORIZZA BIMBI E FAMIGLIE NOI, PROFESSIONISTI DELL'EDUCAZIONE COSI' RENZI STA PERDENDO L'IMPORTANTE SCOMMESSA Int. a S.Giannini: "IL MIO CORPO, IL TOPLESS E I VOTI AI PROF" RICOMINCIAMO LA SUPPLENZA MESSA IN BANCA RENZI E IL BLUFF DEL MERITO A SCUOLA: TAGLI AGLI STIPENDI DA 45 A 72 EURO L'ORARIO DI LAVORO DEGLI INSEGNANTI UN MASTER PER GESTIRE L'ACCIAIO "E AL TERZO TENTATIVO FINALMENTE MI LAUREO QUANTO TEMPO SPRECATO" SCELTA DI FACOLTA': L'ESAME PIU' DIFFICILE PER I NOSTRI STUDENTI LA BUSSOLA CHE NON C'E' COSI' ABBIAMO PERSO IL SENSO DELL'ORIENTAMENTO HARVARD, DONATI 350 MILIONI <<SERVIRANNO CONTRO EBOLA>> LA SCELTA DELL'UNIVERSITA', CARI STUDENTI PUNTATE SULLA SERIETA' A RENZI E GIANNINI NEANCHE IL 18 "QUESTA BOHEME PER POMPEI HA UN'ANIMA NAPOLETANA" IL MADE IN ITALY CHE NON TEME LA CRISI Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 Corriere della Sera 09/09/2014 la Repubblica 09/09/2014 la Stampa la Stampa la Stampa MF - Milano Finanza Italia Oggi il Messaggero il Giornale il Tempo il Mattino Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 09/09/2014 la Repubblica 09/09/2014 la Repubblica 09/09/2014 il Messaggero 09/09/2014 il Messaggero il Giornale 09/09/2014 09/09/2014 "SBLOCCO STIPENDI, CI SONO LE CONDIZIONI" DALLE INTENZIONI SI PASSI ORA AI FATTI CASSE PRIVATE, SEMPRE PIU' WELFARE SE IL DIPENDENTE E' ASSENTEISTA PAGA ANCHE IL DIRIGENTE COTTARELLI, MISSIONE FINITI SUI TAGLI A OTTOBRE IL RIENTRO AL FONDO MONETARIO LE NOVITA' DELLA RIFORMA: IL GIUDICE NON POTRA' PIU' ORDINARE ALTRE INDAGINI TAGLI DEL 3% AI MINISTERI E COTTARELLI PREPARA LE VALIGE VIA DOPO LA LEGGE DI STABILITA' LAVORO, VIA ALLA RIFORMA L'ARTICOLO 18 RESTA IN PIEDI CAOS TASI, UN COMUNE SU TRE IN RITARDO Int. a A.Puozzo: "PAGHEREMO GLI ERRORI DEI SINDACI" ALITALIA, 1 MLD IN DOTE PER ETIHAD DOPPIO LAVORO NEL MIRINO "GIU' LE TASSE E 80 EURO AI PENSIONATI" LE RACCOMANDAZIONI "CATTIVE" SURCLASSANO QUELLE "BUONE" I SINDACATI DI POLIZIA SFIDANO RENZI: CI ASCOLTI I MEDICI: MENO VISITE FISCALI, PIU' ASSENTEISTI CASA, TASSATI E MALTRATTATI MINISTERI, COMINCIA LA CURA DIMAGRANTE SPUNTA L'IPOTESI SULLA PRESIDENZA AL MANAGER FIAT ANCHE LA GUIDA FERRARI TASI, SETTE FAMIGLIE SU DIECI PAGHERANNO PIU' DELL'IMU SE HANNO FIGLI E REDDITI BASSI RIFORME A RISCHIO RINVIO IL GOVERNO PUNTA SULLA PA E SULLA LEGGE DI STABILITA' MINISTERI-ENTI LOCALI 20 MILIARDI DI TAGLI O SARA'PALAZZO CHIGI A INTERVENIRE SALVATAGGIO ILVA, SCHEMA ALITALIA NEL PIANO GNUDI PER LA CESSIONE OK I TEST PER LE BANCHE ITALIANE RISCHIA SOLO IL MONTEPASCHI Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 33 1 I sindacati all'attacco: sugli stipendi tagli inaccettabili DI SANDRA CARDI on ascoltati, non citati. Accusati in~erettamente d'.11 governo, in un passaggio nelle Linee guida di riforma, di essere stati concausa del depauperamento del Mo±: il fondo di istituto destinato al miglioramento dell'offerta formativa, che nel 2010 pesava per quasi un miliardo e mezzo e che si è ridotto a mezzo miliardo per pagare gli scatti di anzian~tà ai docenti. I sindacati potranno dire la loro sulla riforma, almeno in questa fase, utilizzando la piattaforma di consultazione che sarà avviata lunedì prossimo per raccogliere il parere sui singoli punti di tutti, docenti, dirigen~ ti, genitori, studel;).ti; imprenditori. :(<.: anche sindacalisti. n 15 novembre la consultazione sarà chiusa, intanto ci sarà stata la legge di stabilità e saranno svelati anche i dettagli dei 20 miliardi di tagli alla spesa pubblica a cui tutti i ministeri, non escluso quello dell'Istruzione, università e ric:erca, dovranno contribuire. N Una misura è già certa: non ci sarà il rinnovo del contratto nel 2015. Il governo sostiene, davanti alle critiche, che non è una nllvità, essendo stato messo nero su bianco ,nel Def di scorsa primavera. Nel documento di economia e finanza ÌJ! ve· rità rum si parla di nessun aumento fino a tutto il 2019. Insomm:a, entro fine anno i tempi saranno maturiper mettere a fuoco i rapporti tra governo e sindacati sulla riforma della scuola. Certamente, dicono da viale. Trastevere, ci saranno fasi !lelle quali il sìndaeato dovrà essere istituzionalmente coinvolto; dalle nuove posizioni stipendiali al.la Per Mimmo Pantaleo, segretario mobiMà dei neoassunti. Per ora però Flc-Cgil, «siamo al paradosso che non resta il gelo. «lo ci sto alla distinzione solo non si rinnovano i contratti ma si dei ruoli, il govemo si assume le sue chiede ai lavoratori la restituzione di responsabilità», dice Massimo Di soldi a cui hanno diritto per vecchi acMenna, segretario. della Uil scuola, cordi contrattuali.Noi agli scatti non «ma, rifiutando ogni. confronto con il rinunciamo». Così come il sindacato sindaroto,rischiadinonavereilpolso della scuola della Cgil non è pronto della situazione. E di fare errori di cui invece ad accettare <<la competizione poi pagheranno le cqnseguenze i lavo- individuale» che è alla base dei nuvvi ratori». Lavoratoti che sono avvertiti: scatti, «perché i settori della conoscen«Il documento di riforma.non prevf:lde za possono migli~are la qu~tà ~si nessun aumento di stipendio, anzi to- favorisce cooperazione, valonzzaz10ne glie dalla voce retributiva un miliardo delle professionalità, partecipazione e 200 milioni di euro, tanto valgono gli democratica e responsabilità colletti.scatti, fino.al 2019. Bisogna valorizza- va», E invoca una mobilitazione unire i docenti, è l'~ettivo con~ihile · tariadel pubblico impiego. Perché sia del governo, ma non lo si può fare to· credibile l'annuncio del governo sulgliendo i soldi! Questa è una manovra la valorizzazione dei docenti, «serve di riduzione della spesa», ragiona Di un immediato avvio delle trattative Menna. Dice Francesco Scrima, nu- per il rinnovo del contratto di lavoro uno della Cisl scuola e coordina- dove, in presenza dello stanzjamento tare dei sett.Qri del pubblico impiego di adeguate risorse, si ;;lifrontino condi via Po: «Vediamo come il governo giuntamente gli aspetti normativi svilupperà il confro~to sull~ .linee ed economici, compresi quelli legati guida. Una consul~\~ne, se e fatta al riconoscimento della professionaseriaroente, è assai pil) di un semplice lità», ribadisce Mal'co Paolo~ sondaggio...Eludere il, confu:mto con i. seg:retarìo Snals~Confsal,. che ;rave sindacati significa che probabilmente tener conto sia dell'anzianità sia del si rischia di assistere al replay della merito•. Il governo è partito «con il consùltazione farsa condotta sulla ri- piede sbagliato», attacca Rino Di forma della pa». In merito agli scatti Meglio, coordinatore nazionale Gil· di anzianità: «Abbiamo difeso I'wùco da degli insegnanti: «Rivendichiamo fattore che consente di rendere mi- il diritto alle progressioni di carriera nimamente decenti gli stipendi del legat.eall'a]lZianitàdise:rvizio,mentre personale della scuola. E lo abbiamo contestiamo la possibilità che si vuofatto utilizzando il Mofclie è costitu- le dare ai presidi di scegliere gli inseito di risorse contrattuali. Tra l'altro, gnanti più adatti alle loro ;SCUole: ~ò l'anzianità di servizio fa parte delle re- significherebbe aumentare ipot.en già tribuzioni di tutti i docenti europei». fìn troppo ampi esercitati dai dirigen· Non intaccare i fondi per le attività di .ti seolastici. E poi è assurdo chiedere istituto era possibile? «Certo, bastava agli stµdenti quali materie v-0gliono che il governo di turno mettesse le :ri- studiare: i prograrnmi devono essesorse neceasarie a :finanziare gli, scatti. re elaborati in base ai curricula che servono per rendere i ragazzi comServo;no fa,tti, non parole». petitivi». mero ----© Rìprod11Zin11R meroata--m -.-. - . , , . - .- - - l t . . U . . O g g l ~-.;~---~-~;.;i!l~- .;~'''"uuum·pmc(/iwHw No mobilità? No assunzione Codice abbonamento: 068391 Ch; rijiutnY, la """'"' regione non sa•"Ù i11imesso in ruolo Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano Data Pagina Foglio MESTRE - Prime nomine e prime corse. Ieri all'ufficio scolastico provinciale, nel primo giorno delle nomine dei precari, sono arrivate le insegnanti della scuola dell'infanzia. Circa 200 erano state convocate la mattina, altre 200 il pomeriggio. E in tutto c'erano un'ottantina di posti a disposizione, tra cattedre piene e spezzoni. Una giornata meno «combattuta» di quelle previste per fine settimana per i professori delle superiori e delle medie. Intanto già ieri fuori dell'ingresso un gruppetto di insegnanti protestava: «Niente dritti, solo rovesci» diceva il cartellone appeso all'entrata. «La riforma chiamata "La buona scuola" per troppi aspetti danneggerà tantissimi precari - dice Alessandra Michieletto, precaria da anni - tanti precari storici non verranno mai immessi in ruolo non potendo accettare di essere spostati sul territorio nazionale perché madri e padri. Non solo. Con le immissioni dirette dai concorsi molti posti verranno persi. Chiediamo il blocco delle graduatorie fino a quando non siano stati assunti tutti i precari ad esaurimento che hanno prestato servizio almeno per 36 mesi nella scuola pubblica». La corsa è sempre la stessa. Ma dentro l'aula le facce cambiano. Un ricambio c'è stato, anche se minimo. Ma è lento. Nei prossimi giorni, intanto, verranno assegnati 100 posti per le elementari con 20 spezzoni, 72 cattedre alle medie e 76 spezzoni. Questo per rimanere nei Ritaglio SNALS (a.d'e.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 «Bloccate le graduatorie prima tocca . . ai precan» primi cicli, poi arriveranno le nomine per le superiori che cominceranno intorno a metà settimana. «Ogni anno si ripete il teatrino tra le cattedre di diritto e quelle di fatto - dice Giovanni Giordano dello ~-prima il Ministero autorizza un numero di cattedre, poi le aumenta, visto che il fabbisogno cresce, sulla base delle classi e del numero di studenti. Che senso ha? Tanto vale valutare da subito sul fabbisogno reale il numero dei docenti necessari con meno spreco di risorse». Intanto, dopo la corsa alle nomine dei presidi, nei prossimi giorni potrebbero esserci altri pensionamenti. Ci sono ancora altri capi di istituto infatti nell'elenco dei <<Pensionabili». Ma per problemi di tempistica (dell'Inps) non sarebbero ancora stati avvisati. Nei prossimi giorni riceveranno la lettera. Codice abbonamento: Scuola 09-09-2014 8 1 stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 Quotidiano Data Gazzetta del Sud Pagina Foglio 09-09-2014 18 1 Sit-in a Palermo e Catania per tutta la settimana Formazione, lavoratori in piazza Cgil: la situazione sta precipitando mila persone», denunciano la professionale. Non si può più Cgil e la Flc, che chiamano i loro perdere altro tempo, massaTornano a protestare ilavorato- iscritti alla mobilitazione. «Il crando e facendo carneficina ri della Formazione professio- flop del Piano giovani è uno dei sociale a scapito di operatori nale da mesi senza stipendio e tanti di un Governo regionale che, a vario titolo, sono ormai senza alcuna certezza sul futu- cheintemadisviluppo,lavoroe sospesi o licenziati dagli enti di ro. La Cisl Scuola, che ha indet- riforme continua ad avere un formazione. Gli assessori Scilato una manifestazione regiona- bilancio fallimentare», denun- bra e Bruno trovino subito le ople, è scesa ieri in piazza con un cia il segretario generale della portune soluzioni per dare sosit-in davanti alla sede del Di- Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, stegno al reddito, sblocchino partimento Lavoro, in via Impe- secondo cui «un'inversione di immediatamente le retribuzioratore Federico, a Palermo; a rotta non è più rinviabile, per- ni dei lavoratori che attendono Catani:ntlmmosso dai Cobas e ché la situazione sta precipitan- ancora tra le 12 e le 26 mensilità, ma soprattutto, strutturino i dallo • tl!itill'I presidio do». «Il governo - incalza Giovan- servizi per il lavoro, diano avvio davanti al Palazzo Esa. Iniziative di protesta sono state pro- ni Migliore, responsabile Scuo- ai percorsi di obbligo di istrugrammate per tutta la settima- la con delega alla Formazione zione il cui ritardo ha consena. Domani, sempre a Catania, della Cisl-metta in campo atti e guenze anche di rilevo penale, manifestazione davanti alla se- misure di sostegno al reddito infine avviino attività della terde della Prefettura; giovedì la per arginare il massacro degli za annualità del Piano Giovani. protesta si sposterà a Palermo, operatori della Formazione Sono ormai tante e insostenibili - conclude - le situazioni di stalnella sede dell'Assessorato relochecompromettonoilsettore gionale alla Formazione profesnon garantendo l'utenza e desionale, in concomitanza con In tema di sviluppo, vastando i lavoratori con una l'arrivo degli ispettori europei. lavoro e riforme il vera e propria macelleria socia«Tra formazione professiogoverno continua le. Senza atti concreti la lotta si nale e sportelli multifunzionali, in assenza di interventi, da ora ad avere un bilancio farà sempre più aspra, i lavoratori di certo non si sottrarranalla fine di dicembre rischiano fallimentare no». di perdere il lavoro almeno 4 PALERMO Sicilia Codice abbonamento: 068391 Pd nel caos del nuovo riassetto interno Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano I IL PICCOLO Data Pagina I Foglio 09-09-2014 16 1 LE REAZIONI I sindacati: «La riforma sana situazioni incancrenite» Il sistema d'assegnazione del- verno a De Marchi piace le supplenze annuali a inizio l'obiettivo, con le 150 mila assettembre è figlio di un mecca- sunzione prospettate, di chiunismo di attribuzione dei po- dere definitivamente con le sti di lavoro che continua a di- immissioni in ruolo le graduastinguere tra organico di dirit- torie permanenti. to (che viene assegnato ogni «Ce lo chiedeva da tempo estate alle scuole in base al nu- l'Europa, che su questa quemero di classi previste) e orga- stione si era già pronunciata, nico di fatto (quello che si ren- evidenziando che quando un de necessario durante l'anno insegnante ha già lavorato tre per l'effettivo funzionamento anni consecutivamente dodelle scuole). Una distinzione vrebbe essere messo in ruoche il governo Renzi, nella lo», dice, ma sottolinea che sabozza di riforma della scuola rebbe necessario riparlare anpresentata pochi giorni fa, che di contratto. E' molto scetpromette di cancellare. tica sui numeri invece Anna Busi: «Non Franco De Marchi, secredo alle Anna Busi (Cgil): 150 mila asgretario proapprezzata l'idea vinciale dello sunzioni di mml torna dell'organico funzionale, precari - dice su quest'an-, sono tropnosa questio- bisogna in effetti pe. I posti vane: «Questo assegnare agli istituti un canti per il sistema di as- un numero di docenti tale prossimo anno non saransegnazione non funzio- da non dover ricorrere poi no più di 70 na, l'abbia- a incarichi temporanei mila e non si mo sempre può contare contestato, troppo sui perché ha creato un precaria- pensionamenti, che con larito cronico». Sulla stessa linea formaFornero sono bloccati». Anna Busi, della Cgil Scuola, E svela una notizia che fa ben che della riforma apprezza comprendere il clima che si rel'idea dell'organico funziona- spira tra le fila degli insegnanti le: assegnare alle scuole un nu- più anziani, prossimi alla penmero di docenti per coprire sione: «Quest'anno il 30% del tutte le evenienze, in particola- personale che è andato in penre le supplenze, e le attività sione, pur di farlo ha scelto "extra" (ad esempio potenzia- l'opzione contributiva. Il che mento dell'offerta, corsi di re- significa che pur di andarsene cupero), così da non dover ri- ha accettato l'opzione peggiocorrere a incarichi tempora- re, che comporta una decurtanei. Così da un lato si garanti- zione del 30% sulla pensione». rebbe maggior continuità di- Infine sottolinea: «In questa dattica, dall'altro si evitereb- bozza di riforma non si parla bero anche per le insegnanti assolutamente di personale quelle situazioni limite in cui Ata, come se la scuola fosse l'insegnamento diventa un la- fatta soltanto dagli insegnanti: voro a chiamata. Della bozza sappiamo bene però che non di riforma presentata dal go- è COSÌ». m Codice abbonamento: 068391 U Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 08 Settembre 2014 - 11:25 Sicilia, tornano in piazza i lavoratori del settore Formazione Migliaia di lavoratori senza stipendio da mesi (ASCA) - Palermo, 8 set 2014 - A Palermo sono scesi nuovamente in piazza migliaia di dipendenti del settore della Formazione professionale. I lavoratori, che lamentano il mancato riconoscimento degli stipendi da mesi, hanno organizzato manifestazioni e presidi difronte alla sede del governo Regionale, in piazza Indipendenza; e in via Imperatore Federico, difronte alla sede del dipartimento Lavoro. La prima e' promossa dai Cobas, la seconda invece dalla Cisl. Manifestazioni si registrano anche a Catania, dove i Cobas e lo Snals Confsal, ha allestito un presidio davanti al Palazzo Esa. I lavoratori, che chiedono di intavolare una discussione sugli ammortizzatori sociali, attendono che il governo decida sulla dichiarazione dello stato di crisi del settore. "Il governo metta in campo atti e misure di sostegno al reddito per arginare il massacro degli operatori della formazione professionale", ha detto Giovanni Migliore della Cisl. "Non si puo' piu' perdere altro tempo, massacrando e facendo carneficina sociale a scapito di operatori che, a vario titolo, sono ormai sospesi o licenziati dagli enti di formazione". Secondo i dati della Cisl, sono circa 2.500 gli operatori con i requisiti per accedere agli ammortizzatori sociali in deroga. Mercoledi' e giovedi' intanto, altre manifestazioni sono in programma a Catania e Palermo. Xpa 8 settembre 2014 TORNANO IN PIAZZA LAVORATORI FORMAZIONE, SIT-IN DI PROTESTA A PALERMO E CATANIA PALERMO (ITALPRESS) – Tornano a protestare i lavoratori della Formazione professionale da mesi senza stipendio e senza alcuna certezza sul futuro. La Cisl Scuola, che ha indetto una manifestazione regionale, e’ scesa oggi in piazza con un sit-in davanti alla sede del Dipartimento Lavoro, in via Imperatore Federico, a Palermo. Mentre a Catania e’ in corso, fino alle 20, una manifestazione promossa dai Cobas e dallo Snals Confsal, con presidio davanti al Palazzo Esa. Iniziative di protesta sono state programmate per tutta la settimana. Mercoledi’, infatti, una manifestazione e’ stata organizzata, dalle 8 alle 20, davanti alla sede della Prefettura di Catania. E giovedi’ la protesta si spostera’ a Palermo, presso la sede dell’Assessorato regionale alla Formazione professionale, in concomitanza con l’arrivo degli ispettori europei. “Tra formazione professionale e sportelli multifunzionali, in assenza di interventi, da ora alla fine di dicembre rischiano di perdere il lavoro almeno 4 mila persone”, denunciano la Cgil e la Flc, che chiamano i loro iscritti alla mobilitazione. “Il flop del Piano giovani e’ uno dei tanti di un Governo regionale che in tema di sviluppo, lavoro e riforme continua ad avere un bilancio fallimentare”, denuncia il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, secondo cui “un’inversione di rotta non e’ piu’ rinviabile, perche’ la situazione sta precipitando”. “Il governo – incalza Giovanni Migliore, responsabile Scuola con delega alla Formazione della Cisl – metta in campo atti e misure di sostegno al reddito per arginare il massacro degli operatori della Formazione professionale. Non si puo’ piu’ perdere altro tempo, massacrando e facendo carneficina sociale a scapito di operatori che, a vario titolo, sono ormai sospesi o licenziati dagli enti di formazione”. “Gli assessori Scilabra e Bruno – aggiunge – trovino subito le opportune soluzioni per dare sostegno al reddito, sblocchino immediatamente le retribuzioni dei lavoratori che attendono ancora tra le 12 e le 26 mensilita’, ma soprattutto, strutturino i servizi per il lavoro, diano avvio ai percorsi di obbligo di istruzione il cui ritardo ha conseguenze anche di rilevo penale, infine avviino delle attivita’ della terza annualita’ del Piano Giovani”. “Sono ormai tante ed insostenibili – conclude – le situazioni di stallo che compromettono il settore non garantendo l’utenza e devastando i lavoratori con una vera e propria macelleria sociale. Senza atti concreti la lotta si fara’ sempre piu’ aspra, i lavoratori di certo non si sottrarranno”. 05 settembre 2014 Sicilia: lavoratori formazione di nuovo in piazza, da lunedi' al via proteste Palermo, 5 set. - (Adnkronos) - Tornano in piazza i lavoratori della Formazione professionale che aderiscono allo Snals Confsal. Iniziative di protesta scatteranno a partire dalla prossima settimana sia a Catania che a Palermo. Nel capoluogo etneo un sit-in si terrà lunedì prossimo, dalle 8 alle 20, davanti al Palazzo Esa, mercoledì 10 settembre la protesta si sposterà davanti la prefettura di Catania, mentre per giovedì 11 settembre, in concomitanza con l'arrivo degli ispettori europei, la mobilitazione si terrà a Palermo, sempre dalle 8 alle 20, davanti la sede dell'assessorato alla Formazione professionale. "L'amministrazione regionale - spiega Giuseppe Milazzo, coordinatore regionale del settore formazione professionale del sindacato - ha disatteso tutti gli accordi raggiunti e buona parte delle leggi che regolano il settore, ed in particolare quelle a tutela del personale di tutte le tre filiere della Formazione". (segue) 04 Settembre 2014 10:10 Scuola, denuncia dei sindacati: "a Ragusa senza dirigente regna il malessere" Redazione - I sindacati della scuola, CGIL, CISL, GILDA e SNALS di Ragusa, denunciano il malessere del personale scolastico dovuto all'assenza, ormai da anni, del dirigente dell'ufficio scolastico provinciale. Nonostante l'impegno di dipendenti e funzionari dello stesso ufficio, si legge nella nota sindacale, molte questioni restano senza risposta. Da qui la richiesta di un incontro urgente con il dirigente d'ambito. E in prossimità dell'apertura dell'anno scolastico, l'ex Provincia regionale garantisce l'assistenza agli alunni disabili. "Tale disagio" si legge nella nota firmata dai rappresentanti sindacali di categoria "scaturisce dall'assenza del Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, che dirige gli Uffici di altre due province, da ciò la difficoltà di dialogo e confronto amplificata anche dall'assenza di un vicario". Uffici senza personale per tutto agosto, quindi senza risposte per problematiche che già avrebbero dovuto avere definizione. "Il personale della scuola ed i sindacati sono inoltre impossibilitati a interloquire con i Funzionari responsabili dei reparti stante la sospensione del ricevimento del pubblico disposta per il mese di agosto, quando invece maggiore è il bisogno di avere informazioni inerenti le numerose problematiche riguardanti le graduatorie ad esaurimento, le operazioni di mobilità territoriale, professionale ed annuale, le ottimizzazioni di cattedra e le immissioni in ruolo". Altro nodo di fondamentale importanza, quello legato all'assistenza agli alunni disabili. "Si rileva, infine, il bisogno di un organico di sostegno sufficiente a garantire il necessario supporto educativo/didattico agli alunni diversamente abili. Per quanto sopra si chiede un incontro URGENTE con la S.V. allo scopo di risolvere i problemi rappresentati". Così i segretari provinciali: Adriano Rizza, per la FLC CGIL, Antonio Palermo, per CISL SCUOLA, Vincenzo Drago per GILDA UNAMS, e Rosario Dipasquale per SNALS CONFSAL, rivolti al dirigente dell' Ufficio XVI Ambito territoriale per la provincia di Ragusa. E nel merito dell'assistenza agli alunni disabili a scuola, la ex Provincia regionale di Ragusa comunica che "I servizi socio-assistenziali per gli studenti diversamente abili degli istituti medi superiori della provincia di Ragusa verranno attivati con l'inizio del nuovo anno scolastico secondo lo schema collaudato dell'ultimo anno". A comunicarlo è il commissario straordinario dell'ex Provincia Regionale di Ragusa, oggi Libero Consorzio Comunale, Carmela Floreno che ha incontrato oggi i rappresentanti dei genitori e delle associazioni di volontariato dei disabili per fare il punto della situazione alla vigilia dell'apertura delle scuole. "Facendo fede ad una serie di rassicurazioni fornite ai rappresentanti dei genitori e delle associazioni di volontariato circa il mantenimento del servizio con le modalità dell'ultimo anno scolastico e valutata l'opportunità di non creare alcun disagio agli studenti e ai genitori nell'avvio dell'anno scolastico è stato deciso di assicurare tutti i servizi socio-assistenziali, fatte salve le opportune verifiche di carattere finanziario per i mesi di novembre e dicembre. E' stato deciso di tenere un nuovo incontro tra le parti, prima del 15 ottobre, per verificare la fattibilità della prosecuzione del servizio negli ultimi due mesi del 2014, atteso che alla data odierna l'Ente non ha ancora predisposto il bilancio di previsione per la mancata conoscenza dell'importo complessivo di tutti i trasferimenti regionali". Quotidiano Data Pagina Foglio I~a 09-09-2014 32 1/ 2 ricetta del segretario generale della Fismic per uscire dall'impasse La priorità va al lavoro T erminata la pausa estiva, tutte le piccole e grandi fabbriche hanno riaperto da almeno una decina di giorni: alcune, e non sono poche, restano chiuse con i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione, altre hanno riaperto a singhiozzo con cassa integrazione a rotazione o con fermate produttive programmate. Ritorna l'autunno e ritornano dunque i problemi della disoccupazione e della ripresa economica che tarda ad arrivare, dopo questi lunghi sette anni di profonda crisi internazionale che sembra avere messo radici purtroppo salde nel nostro Paese. Recenti dati statistici testimoniano, infatti, che la disoccupazione continua a essere elevata, che l'inflazione è a un tasso vicinissimo allo zero, che i consumi continuano a calare con rischio di deflazione e che il prodotto interno lordo continua a fare piccoli passi, ma all'indietro. Si prospetta dunque un'altra stagione difficile. Il governo Renzi si è dato un lasso di tempo di mille giorni (all'incirca tre anni) per affrontare e tentare di risolvere gli annosi problemi che l'Italia si trascina dietro da lunghissimo tempo e che la crisi di questi ultimi anni non ha fatto altro che elevare all'ennesima potenza. Il settore manifatturiero continua a essere quello maggiormente colpito ed è quello che dovrà affrontare alla ripresa dell'attività produttiva i maggiori problemi. In calendario, poi, proprio in questo mese c'è l'avvio della trattativa per il contratto collettivo Fiat, un passaggio importante per l'intero comparto manifatturiero italiano. «Il Paese è fermo ed è in recessione da mesi», afferma in proposito il segretario.;nerale della IW@u!Gpliti'!_:_I! Ritaglio Conf.s.a.l. Roberto Di Maulo, «l'inflazione è ai minimi e il pil continua ad andare indietro nonostante i tentativi fatti dal governo Renzi a favore di una ripresa dell'economia. Ma qui siamo di fronte a un'economia che langue da troppo tempo». Domanda. Segretario, che cosa occorre fare allora? Risposta. Io credo che nei prossimi mesi il governo debba rompere tutti gli indugi e riprendere un'azione precisa con forza e coraggio, come aveva fatto agli inizi del suo mandato. Credo dunque che si debba procedere subito ad attuare le riforme e quella del lavoro rappresenta uno dei primi, essenziali passaggi. Dobbiamo comprendere, e debbono comprenderlo tutti, che non esiste più un sindacato che difende solo i diritti, ma che deve esistere un sindacato che parli anche di doveri. Senza doveri questo è un Paese destinato a perire. Occorre riformare profondamente la legislazione sul lavoro perché quella attuale impone troppa rigidità sugli strumenti per fare occupazione. Credo che dovremo finalmente dare ]a possibilità ai giovani di avere un posto di lavoro, ma questo è possibile se si rompono alcune rigidità che bloccano tutto. La Spagna, la Germania, gli Stati Uniti sono usciti dalla crisi occupazionale dando maggiore flessibilità al mercato del lavoro e anche l'Italia dovrà per forza di cose andare in questa direzione. D. A proposito di sindacati, il governo ha dimezzato i permessi sindacali nel pubblico impiego. Come sindacalista lo ritiene un provvedimento giusto? R. Lo ritengo un provvedimento di buon senso, un ri- stampa ad uso esclusivo sparmio legittimo se si pensa che torneranno al lavoro circa 1.400 dipendenti pubblici. Bisogna considerare che nessuna fabbrica italiana, a parte le più grandi tipo Fiat e Finmeccanica, occupa 1.400 dipendenti. Penso dunque che ridimensionare i permessi sindacali nel pubblico impiego sia un segnale positivo per il Paese, un Paese dove troppo spesso si è guadagnato a prescindere dal merito e a prescindere da quello che si fa e da come si fa. La vera distanza tra l'Italia e gli altri Paesi risiede esattamente in questo: da noi si può andare avanti anche senza lavorare, per lo meno così è stato in passato. Ora però questo non potrà più avvenire e credo che l'iniziativa del governo nei confronti dei permessi sindacali, che sono stati dimezzati nel pubblico impiego, sia una buona iniziativa. Il che significa tuttavia, non dobbiamo dimenticarlo, che ci sono ancora altre 1.500 persone pagate dai contribuenti che lavorano esclusivamente per il sindacato e questa non è assolutamente una cosa normale. Ogni sindacato dovrebbe avere persone pagate dai propri iscritti. Così come è sempre stato per i sindacati dell'industria, così deve essere per i sindacalisti del Jiubblico impiego. D. Entro questo mese verrà affrontato il nodo del contratto collettivo Fiat. Come vi preparate a questa trattativa e su che cosa punterete per ottenere vantaggi per i lavoratori del gruppo? R. Faccio una premessa: il sindacato dovrà essere trasparente al massimo e leale con i lavoratori. Detto questo, faccio anche una considerazione: se l'inflazione è ferma allo 0,1-0,2% da alcuni mesi credo che non dovremo ripetere l'errore che abbiamo comdel destinatario, non messo nelle ultime trattative del 2014 quando abbiamo promesso degli aumenti in paga base che erano irrealizzabili e irrealistici. Dobbiamo pensare invece a percorrere e a far crescere alcuni canali importanti. D. Quali? R. Il primo è rappresentato dal miglioramento del welfare aziendale sia dal punto di vista dell'assistenza che della previdenza sanitaria. Perché questo? Perché si dà una maggiore copertura ai lavoratori che ricevono sempre di meno da uno Stato sociale che non può permettersi spese eccessive e perché i soldi dati dall'azienda sotto questa forma costano di meno in quanto sono largamente detassati. Il secondo canale su cui bisogna muoversi è quello di battersi sugli aumenti legati alla crescita produttiva. La Fiat sta finalmente uscendo dalle secche della crisi. L'avvio della produzione della Jeep Renegade e della 500 X a Melfi, l'avvio della Giulia a Cassino e del Levante a Mirafiori toglieranno le paure e le preoccupazioni che ci sono state negli ultimi mesi. Diminuirà la cassa integrazione, aumenterà il lavoro così come è aumentato alla Maserati di Grugliasco, alla Sevel della Val di Sangro, alla VM e in tutte le fabbriche di motori. C'è dunque la possibilità dì pensare a una ripresa. Questa ripresa noi dobbiamo assolutamente agganciarla con un contratto leggero e adeguato ad accompagnare l'avvio di investimenti, con la consapevolezza che questi investimenti dovranno fare i conti con il mercato globale e che quindi servirà altissima qualità e servirà un basso impatto del costo del lavoro che purtroppo in Italia è gravato da tasse inique e da troppa burocrazia. D. Come si può ovviare a quest'ultimo aspetto? R. Ci dovrà pensare il governo Renzi diminuendo la tassazione sulle imprese e la tassazione sul lavoro, snellendo le pratiche buro- riproducibile. Pag. 11 Codice abbonamento: DI VINCENZO BACARANI 068391 Il governo deve metter mano alle riforme Quotidiano gli antichi rituali del 1900. Il futuro è fatto di competizione globale, di economia ricettiva di novità, di rapidità, di flessibilità e in queste direzioni credo debba muoversi la contrattazione Fiat, ma non solo: direi tutta la contrattazione in generale. Se questo verrà compreso da tutti coloro che hanno possibilità di decidere, a partire dalle rappresentanze sindacali aziendali, credo che potremo avere un buon contratto Fiat e che avremo anche una ripresa della nostra economia perché potremo dare al governo Ren zi, che oggi soffre di troppe resistenze e di alcuni nemici, 09-09-2014 32 Foglio 2/2 Data quella spinta necessaria per far finalmente risollevare questo Paese. Fismic vin delle Case RoSBe 23 00131 ROMA Tel. 06171588847 - Fax 06171584893 www.fismic.it Codice abbonamento: 068391 cratiche per le imprese e per i lavoratori e diminuendo di conseguenza il peso della Pubblica amministrazione sul fattore lavoro. In questo quadro il contratto Fiat potrà essere di nuovo la guida che trainerà la contrattazione negli anni a venire. Occorre liberarsi dai pregiudizi e da- Pagina Conf.s.a.l. Pag. 12 Quotidiano iJ :f;i; I I~ :z,] I UNIVERSITÀ Data Pagina Foglio 09-09-2014 21 1 INTERESSATI OLTRE 1000 DIPENDENTI. LA MISURA PARTE DOMANI Taglio stipendio dei lavoratori sindacati annunciano ricorso 1111 MiCHElE COTIJGNO DEPAlMA giremo subito sul piano sindacale e legaie per difendere un sacrosanto diritto dei lavoratori". È guerra aperta tra le organizzazioni sindacali - Flc Cgil, Uil Rua, Confsal Cisapuni, Cisal, Usb, Cib Unicobas _ e il direttore generale dell'Università, Gaetano Prudente, che ha deciso di recedere la retribuzione accessoria (indennità mensile e disagio) per quasi 1.300. La decisione, che verrà ratificata oggi pomeriggio dallo stesso direttore generale dell'Università e sarà efficace da domani, priverà 1.280 lavoratori interessati all'indennità mensile di 60 euro lordi, e 80 interessati anche a quella di disagio di una quota che va da 90 ai 250 euro. La vicenda, scoppiata già a fine giugno, è tornata a galla nei giorni scorsi. Venerdì - denunciano i sindacati un una nota - nel corso dell'ennesima seduta di contrattazione collettiva integrativa, Prudente non ha accettato di discutere nel merito la questione della retribuzione accessoria, limitandosi a proporre ai sindacati un accordo di "sospensione" a tempo indeterminato dell'efficacia dei contratti integrativi. Ma, all'ennesimo rifiuto dei rappresentanti sindacati, il dg ha deciso il taglio dei contratti in vigore a partire da domani. "E nella sua decisione - commenta Giuseppe Muré della Flc Cgil - Prudente non ha tenuto neanche conto del lavoro, ancora in corso, di una Commissione tecnica ad hoc, che da oltre un mese sta analizzando la composizione del Fondo di produttività che dal 2001 eroga la retribuzione accessoria ai dipendenti. Ma per l'anno in corso, questo fondo, che ammonta a circa 950mila euro, non ha avuto la certificazione specifica dei Revisori dei conti perché l'Università ha subito una ispezione del Mef nel 2012, il cui esito definitivo, però, deve ancora essere trasmesso all'Ateneo". Murè, poi, non lesina critiche anche al rettore Antonio Uricchio, "che - spiega - nei vari incontri svolti non ha mai preso posizione in merito e ha sempre delegato la vicenda a Prudente, responsabile del Personale dell'Ateneo. "E' una decisione - conclude Murè - assolutamente unica in Italia e senza precedenti, contro la quale abbiamo già pensato assieme al nostro legale di presentare ricorso e di intraprendere tutte le azioni possibili a livello sindacale e legale". ~41 '"'""'3"/ATol000,,026'1 Ritaglio Conf.s.a.l. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Codice abbonamento: 068391 1111 Alta tensione fra sindacati e direzione generale dell'Ateneo per i tagli dei salari accessori Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio ISTRUZIONE E LAVORO In quelle aule ci giochiamo il nostro futuro di Fabrizio Forquet ,._, e vi aspettate che da quest'anno i vostri figli non avranno più supplenti, dimenticatelo. Se avete sentito par- lare di premi al inerito degli insegnanti, anche. E se poi siete convinti che quest'anno troverete docenti madrelingua per l'inglese e nuovi laboratori di informatica, lasciate perdere. Tutto quello che avete sentito e risentito in conferenze stampa, interviste, dichiarazioni politiche in queste ultime settimane sono obiettivi non atti. I vostri ragazzi che da oggi tornano sui banchi troveranno la scuola di sempre: buone possibilità di cambiare gli insegnanti nel corso dell'anno, piani di studio vecchi, lontananza rispetto al mondo del lavoro, tanta burocra- zia in grado di frustrare le migliori intenzioni degli insegnanti e dei presidi più motivati. Quello che vi hanno raccontato arriverà, forse, più avanti. Dopo un pubblico confronto. Dopo un disegno di legge da approvare in Consiglio dei ministri, dopo i dovuti interventi del Parlamento, dopo i relativi provvedimenti attuativi. Insomma, si vedrà. Eppure tutto il sistema dell'istruzione è un asset fondamentale oggi per rilanciare l'economia e il lavoro in Italia. Un dato su tutti: quasi un terzo della disoccupazione giovanile può esse- So mila necessarie per coprire gli attuali organici) - saranno un beneficio certo per chi verrà assunto o Fabrizio stabilizzato (e per chi ne Forquet prenderà il voto). Ma per - - -·-- --- - - tutte le famiglie italiane saranno anche 3 miliardi in più da dover tirar fuori ' dalle proprie tasche nel prossimo triennio. La via maestra sarebbe stata quella di ridiscutere l'orario di cattedra degli insegnanti, innalzandolo, per magari spendere quei soldi in modo migliore. Ma il tema è spinoso, anche per • Ccmtimlil da pagina chi ha dimostrato di non , . d ll avere ene 1avvio e a E timore r .dei tabù. . sperimentazione . Plpu~(e g i. ~nsegr:ant.1 t t m1g wn e pm mot1vat1) de11,apprendisa oa "' b . . t 1avorano gia en o1tre g11 · ' h b· scuo1a; bene il potenz1amen o · il oran. E a 1oro c e 1sogna de1· 1ab orat oncon . . d . . . guardare con un vero 1 · comvo gimento e1 pnvat1; · · b il dd . d li di mvest1mento su1mento. ene ra oppio e e ore . Ed è a loro che intende '.11t:~a~c~ola-lavor?negli parlare il nuovo digitale del 1s.titu~1 tecmc1. V~nellagmsta Sole 24 Ore. A loro e a tutti direz10?eancheil coloro, a cominciare dalle pot~.nz1amento ,. famiglie, che credono in dell lllSegnamento dell mglese una scuola e in una (seppure ancora università come fabbrica di ins~~ficiente~, talenti e di competenze, in dell informatica, grado di assicurare ai dell'economia. nostri giovani un percorso Molto meno bene, anzi di lavoro e di vita decisamente male, il all'altezza delle loro mantenimento di una aspettative. Esattamente impostazione quello che oggi non statalistico-burocratica avviene. che caratterizza da sempre 'ti @fabrizioforquet la scuola italiana. 1:JR!PR'JDUZ10NE flJ<,ERVATA L'autonomia resta una cenerentola, con la gestione di milioni di dipendenti dal centro, i concorsi centralizzati, le maxi-graduatorie. Le i48mila assunzioni annunciate (contro le 09-09-2014 1 1 re attribuita alla divergenza tra profùi richiesti e competenze dei candidati. Perciò Il Sole 24 Ore da oggi offre - con il nuovo quotidiano digitale dedicato alla scuola, all'università, alla formazione professionale e alla ricerca uno strumento specializzato per conoscere, per capire, per orientarsi. E magari anche un po' per controllare che gli annunci diventino poi realtà. Nelle linee guida annunciate dal presidente del Consiglio ci sono novità importanti, a cominciare dal merito e da uno più stretto collegamento tra scuola e lavoro. ScuolaeIavaro. in quelle aule ·ci giochiamo il nostro futuro Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo fii . ECCELLENZE NELL'EXPORTi STRATEGIE, PIANI E TUTELE del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Codice abbonamento: 068391 'B' Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 1 1/ 3 Il ministro spiega il sistema di valutazione e come si valorizzerà l'alternanza in azienda «Maturità e lavoro, si cambia» Giannini: subito il nuovo esame di Stato, poi la riforma del merito di Eugenio Bruno 'ra i molti compiti a casa che il governo si è dato con le linee guida sulla "buona scuola", ce n'è uno che non era ancora stato messo nero su bianco. E che il ministro Stefania Giannini annuncia al Sole 24 Ore: il restyling della maturità già da quest'anno per dare piena attuazione agli indirizzi della riforma Gelmini e per avvicinare l'esame di Stato al mondo che ci circonda, produttivo e non solo. Stefania Giannini. Ministro per Istruzione, Università e Ricerca <<Esame di maturità più legato al lavoro>> ROMA ~ tonti mia da pagina :1 che verrà approfondito nelle prossime settimane mentre cominceranno ad arrivare le prime risposte alla consultazione pubblica sulla riforma complessiva annunciata dal governo con le linee guida pubblicate mercoledì scorso. Che punterà - sottolinea la responsabile del Miur su valutazione, merito e autonomia. Concetti che il nostro sistema scolastico conosce da almeno i5 anni ma che finora sono sempre rimasti sulla carta. «Ma stavolta non sarà così», garantisce l'ex rettore dell'università per stranieri di Perugia. Ieri è ricominciato l'anno scolastico. Quali novità dovranno attendersi gli studenti al rientro tra i banchi? Le novità le vedo su due fondamentali livelli. Il primo è coRitaglio Scuola: testate nazionali sa deve fare la scuola italiana perché i nostri bambini diventino persone e perché le loro conoscenze si trasformino in competenza. Il secondo è come adeguare la complessa macchina dell'istruzione in due aspetti fondamentali: la funzione degli insegnanti e il processo organizzativo. Per farlo però bisogna distinguere la politica dal lavoro dei think tank. In che senso? Bisogna calare il modello che si ha in mente nella scuola dell'Italia di oggi. Che ha un corpo docente anziano e diviso in due macro-settori: uno di ruolo e stabile, un altro che vive nell'incertezza ed è quella che scatena in aula. Se non si parte da questa condizione che non hanno i tedeschi, gli inglesi o i francesi si rischia di non rendere applicabile il modello che si ha in mente. Quale? stampa ad uso esclusivo Una scuola che abbia gli insegnanti stabilmente sufficienti a fare tutte le attività che immaginiamo. Insegnanti che siano strutturalmente e continuativamente formati e aggiornati e che trovino nella valutazione non la punizione o il premio ma la conferma o la rivisitazione del loro lavoro. E trovino però anche un'attribuzione meritocratica di un avanzamento in carriera o di un maggiore stipendio. Quindi formazione continua e strutturale, valutazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, e attribuzione di una maggiorazione stipendiale che sostituisce lo scatto di anzianità sono il cardine perché quel bambino di cui parlavo all'inizio diventa una persona modernamente migliore. A proposito di valutazione. Da Berlinguer in avanti tutti i ministri hanno dichiarato di puntarci ma non si è mai andadel destinatario, non ti oltre la sperimentazione. Perché voi dovreste riuscirci? Quali parametri utilizzerete? Si punterà sul nucleo di valutazione. Le università già ce l'hanno, ora lo metteremo nelle scuole. Ci riusciremo perché partiremo da un progetto educativo e non da un intervento normativo, che verrà solo dopo. Perché c'è una determinazione politica di un governo e di un ministro nel voler sottoporre il progetto educativo al coinvolgimento totale di tutto il Paese. E forse questo è più rivoluzionario dei contenuti. Terzo perché il meccanismo di valutazione sarà intimamente collegato a cambiamento strutturale della carriera dei docenti. Anche la valutazione, così come l'elaborazione di un modello educativo, se non ha conseguenza concreta specifica che si realizza nella situazione specifica di questo paese ri- riproducibile. Pag. 21 Codice abbonamento: Eugenio Bruno 068391 Giannini: da quest'anno cambiamo le prove, poi spazio alla valutazione e alla riforma del merito Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio mane un mero esercizio stilistico. La valutazione sarà basata su parametri professionali, per misurare quanto un insegnante coopera a processo organizzativo, sarà più propriamente didattica, perché conterà anche il fattore reputazionale, e sarà poi fondata sui crediti formativi perché valutazione e formazione devono andare di pari passo. Veniamo alle novità per gli studenti. È vero che cambierà l'esame di maturità a partire da quest'anno? È una cosa su cui stiamo lavorando in questi giorni. La direzione di marcia è di renderlo compatibile con la scuola che i ragazzi già fanno e non con la scuola che stiamo costruendo con le linee guida. Le novità sicure sono quelle che si collegano ai nuovi indirizzi previsti dalla riforma Gclmini. E interverrete anche sulla prima prova? È un work in progress ma non ho alcuna reticenza a dirle che nella prima prova trovo molto utile e quindi lascerò il saggio breve. Cioè la prova di interpretazione di una serie di materiali su uno spunto tematico e la capacità di sintetizzarli in quello che un tempo avremmo chiamato un riassunto con più fonti. È un esercizio molto utile per capire l'abilità di comprensione dei testi, capacità di collegamento e capacità di sintesi. Il cosiddetto terna di storia o di letteratura è sempre meno adeguato alle scelte dello studente. Per valorizzare l'esperienza in azienda ci sarà collegamento tra ciò che ti viene chiesto all'esame e ciò che hai fatto durante l'anno in alternanza? I studenti già oggi possono farlo nella cosiddetta "tesina" ma poiché il nostro modello di scuola punta a incrementare l'alternanza scuola lavoro e guarda molto al rapporto con il mondo produttivo e delle istituzioni culturali darei a quella prova un ruolo maggiore. Del resto la riflessione che abbiamo avviato sulle competenze degli studenti vuole rivisitare sia la didattica nelle classi, che non significa solo digitalizzazione e coding ma anche didattica interattiva, sia il rapporto tra ciò che succede in aula e ciò che accade fuori. Le faccio un esempio che mi sta a cuore: se una città ha un conservatorio o un istituto musicale è uno spreco che non ci sia un collegamento, se non occasionale, tra didattica del conservatorio e delle scuole.· Non c'è il rischio che questo proposito venga vanificato dalla maxi-assunzione di un esercito di professori senza cattedra? Abbiamo fatto un'analisi molto accurata prima di elaborare la nostra proposta e abbiamo scoperto che l'età media degli insegnanti precari delle graduatorie è di 40-41 anni mentre per quelli di molo è di 51-52 anni e che c'è un addensamento di precari in storia dell'arte, lingua, musica, educazione fisica. Questo significa avere un patrimonio di competenze specialistiche che finoranonhanno trovato uno sbocco nelle posizioni stabili di supplenza. Questi cosiddetti precari non è che erano in un congelatore e noi li mettiamo sul mercato. Q}.larantottomila all'anno vanno comunque in classe. È vero che non hanno formazionemaesattamentecome i 6oomila di molo. Per cui non ho motivo di pensare che la loroqualitàmediasiasuperiore 09-09-2014 1 2/3 o inferiore. Se io cambio il meccanismo per tutti allora sì che faccio fare il salto di qualità al sistema. Saranno cruciali gli organici dell'autonomia. Perché non sono mai partiti? Stavolta partiranno? Perché non c'era la possibilità materiale di far lo. Se non sai all'inizio dell'anno scolastico su quale dimensione puoi contare e non hai strumenti per farti la tua squadra è chiaro che non hai successo. Si è sempre puntato alla richiesta di risorse cash per migliorare l'offerta formativa o per il sostegno ma non è cosi che risolvi il problema. Lo fai se metti la scuola nelle condizioni di fare il suo dovere. Una volta terminato il piano di assunzioni, me lo lasci dire, nella scuola si potrà entrare solo per concorso. Se non è stato fatto prima è solo perché non si è riusciti a tirare una riga con il passato. su SCUOLA 24 - - - - - - - - --- - Leggi il testo integrale dell'intervista con le ricette per università e ricerca www .scuota24.itsote24ore.com _ _ ________ _ «La scuola deve avere i docenti stabili necessari a svolgere tutte le attività che immaginiamo» I1 siste1na del Codice abbonamento: 068391 «Trasformare i bambini di oggi in persone e le loro conoscenze in competenze» ./ Stefania Giannini è ministro deU'lstruzione, dell'Università e della Ricerca dallo scorso 22 febbraio Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn 09-09-2014 1 3/3 Data Pagina Foglio Il sistema scuola U SAGGIO BREVE «Resterà perché è un esercizio molto utile per capire la capacità di comprensione di un testo e la dote di sintesi» ADDIO VECCHIA «TESll\IA;» «Bisognerà dare un ruolo maggiore alle esperienze nel mondo produttivo o nelle istituzioni culturali» ALUNNI ECLASSI La ripartizione regionale (anno scolastico 2014/2015) nelle scuole statali Totale ~·· RegWne Piemonte «Saranno stilate sulla base di parametri professionali, didattici e formativi» MAXI·ASSl.INZIOl\IE DI PRECARI «Avremo un patrimonio dì competenze che non hanno trovato finora spazio stabile nelle supplenze» DOPO l.E STABIU:ZZAZIONI I Classi con Regione Alunni disabilità Classi 1 537.274 13.939' Lombardia ) 1.181.659 25.046 Lazio 739.377 33.089 53.135 Abruzzo 24.240 179.308 --··---~----- J_ I CARDINI DmA «IUIONA SCUOLAn LE PAGELLE PER PROF EPRESIDI con Alunni disabilità I 607.490 15.620 28.462 Molise Campania Friuli V. G. I 146.095 3.056' 7.282 Liguria 5.13i 8.055 ------r Emilia R. -·· , I -- - - 539.281 ----- -- --·--·--·----~-- 14.416 ' 23.914 ---~~-- I Tosca ma I 478.595 11.433 21.571 3.134 Marche ---- 217.080 --~ 5.767 t 8.684 -~·-·--·-·· 41.800 1.138 933.149 22.893 2.138 45.097 --------- Puglia 174.503 5.704 - 33.834 ---- . Veneto «Formazione continua, valutazione di docenti e presidi, carriera legata al merito e non all'anzianità» Totale 626.808 15.637 28.359 ~~~licata \ Cala~~;a -i- 83.554 1.679 4.233 294.457 6.496 15.142 Sicilia 769.346 21.809 36.849 Sardegna 212.016 5.48l~~~06 6.001 r--;;67 --- ~---- I PERCORSI DI STUDIO Scuola secondaria: distribuzione studenti (a.s. 2014/2015). Dati in percentuale ISTITUZIONI SCOLASTICHE Tipologia di aggregazione delle sedi (anno scolastico 2014/2015) Licei 47,l Circoli Didattici 582 «Alle cattedre si accederà solo per concorso perché abbiamo finalmente tirato una riga sul passato» Istituti Comprensivi -4.876 Istituti Principali di I grado 251 Tecnici 31,9 Professionali 21,0 II ciclo e Istituzioni Educative 2.810 Codice abbonamento: 068391 I Fonte: ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 2 1 ~:,ii;~-oo~~~~i.tit'~~~~ le imprese. E necessario che la rapporto tra scuola ed azien- L'ANALISI Alberto F. De Toni Occasione perduta per la rifonna dei cicli . ru piamo che le esperienze mida. La prospettiva è quella di g!iori nello scenario europeo riguardano i sistemi basati su ripensare l'alternanza scuola- d~e cicli, piuttosto che su tre. lavoro definendo obiettivifor- Si articolano ad esempio in un ~ativi comuni tra scuola ed segmento inferiore di sette animpresa, ragionando su un ni, che racchiude la primaria e percorso di 600 ore nel trien- secondaria di primo grado, ed nio e su percorsi di formazio- uno superiore di cinque anni ne comune tra tutor scolastici che si estende sino all'esame di ed aziendali. stato. I .due cicli, dati alla mano, Le linee strategiche promosgarantiscono una minore dise dal Governo mancano invespersione scolastica. In tal sence di una parte fondamentale so. la riforma disegnata dall'ex che riguarda l'architettura dei ~~n~stro Berlinguer appare la ci~li. Il nostro Paese è tra i popm idonea a rappresentare un chi a prevedere un' articolaziopunto di riferimento per una ne tra scuola primaria e secon- modernizzazione e rimodellizdaria della du~ata di tredici an- zazione dei cicli scolastici. Al ni. Nei sistemi adottati da tutte momento sono in essere alcule economie europee più evo- ne speriment~zicmi che riducolute, i ragazzi concludono la no a quattro anni il segmento scuola superiore un anno pri- della scuola superiore di seconma, a conclusione del dodicesi- do grado. Esse presentano due mo anno. La riduzione di un an- d.ifetti d.i fondo. In primo luogo no è ~uindi più che auspicabi- si mantiene comunque la logile. Ilntardo çon cui attualmen- ca dei tre cicli. Inoltre non risolte facciamo accedere gli stu- ve il problema per cui i ragazzi denti nel mondo del lavoro 0 che concludono l'istruzione verso l'istruzione terziaria ha obbligatoria a i6 anni non conun doppio effetto penalizzan- se~ono la qualificazione prote. Da un lato sui ragazzi facen- fessionale, prevista al termine doli giungere più tardi aÌ conse- dei i7 an.ni. Il fenomeno riguar~imento della laurea rispetto da oltre ili5% degli studenti itaai colleghi stranieri, dall'altro l~ani, i quali escono disobbligasulle famiglie. Tuttavia diversi ti, ma senza una qualifica prosono gli approcci tra cui sce- fessionale. gliere per rimodulare l'impianRettore de/l'Università di Udine to architettonico dei cicli. Sapr_ç~ RIPRODUZ!ONf RISERVATA Codice abbonamento: 068391 petto alle Linee guida roposte dal Governo i concentro su due aspetti, uno positivo che riguarda le pròposte in materia di alternanza scuola-lavoro e un aspetto assente che attiene alla revisione dei cicli scolastici. Le linee strategiche recepiscono un tema fondamentale quello dell'Alternanza scuola~ lavoro. Chi ha seguito l'evoluzione della via italiana al sistema duale sa quanto sia cruciale per ridurre il mismatching tra le competenze fornite dalla s~uola .ed .il livello di preparaz10ne nch1e~to dal sistema del- scuola si attrezzi per fornire una formazione in grado di alternare acquisizioni teoriche ed esperienze condotte in reale ambiente di lavoro. In questa prospettiva, l'elemento nodale è.che ~a formazione di tipo esperienziale, così importante per l'acquisizione di competenze tecnico-professionali c~pa~it~ relazionali ed impren~ ditonali, deve poter essere inserita a pieno titolo nei curricoli scolastici. In passato il limite dell'alternanza scuola-lavoro è consistito proprio nel fatto che non di rado è rimasta un segmento formativo a sé stante, senza che generasse una reale trasfo:mazione della programmaz10ne didattica. Bene quindi quando si sostiene che questa metodologia, per dare i suoi frutti, deve essere utilizzata sistematicamente nell'ultimo triennio degli istituti tecnici e che le ore ad essa destinate devono crescere di consistenza sino a 200 l'anno. Proprio in queste settimane ha mosso i primi passi un progetto di ampia portata, promosso da Federmeccanica in collaborazione con il Miur, che intende realizzare una sperimentazione nazionale in cento istituti tecnici e professionali, allo scopo di stabilire un nuovo Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 2 1 Sì all'indennità «di.reggenza» Presidi alle prese con 1.200 sedi vacanti Gianni Trovati mero di iscritti necessario ad avere un dirigente dedicato sono Lo stop alla possibilità, cadu- 8.038, significa che una scuola su ta con il decreto sulla Pubblica am- sei non ha il dirigente scolastico ministrazione, di rimanere in servi- che le spetterebbe. Dove l'organico non arriva, si zio per due anni dopo aver raggiunto i requisiti previdenziali ha dato supplisce con le «reggenze», affisolo l'ultimo colpo a un organico dando cioè la scuola al dirigente di dirigenti scolastici perennemen- di un altro istituto, come avviene te in affanno. Per tamponare la si- anche nelle 475 scuole «sottodituazione, il ministero dell'Econo- mensionate», cioè troppo piccole mia ha autorizzato nelle scorse set- per avere un dirigente ad hoc. Oltimane l'assunzione di 620 nuovi tre ai problemi ovvi che nascono "presidi" (161 in Lombardia, 101 in quando non si ha un dirigente a tempo pieno, il meccanismo della reggenza è un grande produttore di quei contenziosi che accompagnano tanti aspetti del mondo della scuola. Il Mef, prima di tutto, è dovuto intervenire anche venerI nuovi ingressi dì scorso per chiarire che l'indennità di reggenza, cioè la voce agSono le assunzioni di presidi giuntiva che spetta ai presidi con autorizzate dall'Economia più scuole, è basata sul contratto nazionale, anche se è finanziata Campania dove però gli inciampi con i fondi regionali per la retribunei concorsi ostacolano l'assegna~ zione accessoria, e quindi non zione, 86 nel Lazio e numeri infe- può essere trattenuta dalle Regioriori nelle altre Regioni), ma nem- ni per la mancata registrazione meno questa mossa basta a copri- dei contratti integrativi. Il DI re i buchi. Tra turn over ordinario, 58/2014, scritto in fretta e furia ad uscite aggiuntive in nome del «ri- aprile per prorogare i dirigenti cambio generazionale» promosso scolastici della Lombardia, prodal decreto Madia, prudenza (fi- mette un nuovo concorso entro nanziaria) sulle nuove assunzioni l'anno: ma dal bando ai vincitori, e limiti di alcune graduatorie regio- come mostra la storia recente, la nali, saranno circa i.200 le scuole strada è lunga e piena di buche. gianni. travati@i/sa/ e24are.cam senza preside titolare: dal momento che gli istituti che superano ilnu©RJPROOUZlONER.ISERVATA Codice abbonamento: 068391 MILANO Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano '""00 (J)lliJ] I ~::"" . Foglio 1/ 2 Tutte le novità dell'anno che parte Su «Scuola 24», da oggi online, i cambiamenti sull'esame di Stato e sull'alternanza in azienda Claudio Tucci ROMA Al quinto anno di licei e istituti tecnici si potrà insegnare, per una quota delle ore curriculari, una materia in lingua straniera. Dopo i ripetuti annunci del governo di voler introdurre in Italia il sistema di formazione duale tedesco parte la possibilità per gli studenti degli ultimi due anni di scuola di poter svolgere un periodo di formazione in azienda, con un contratto di apprendistato. Cambia la didattica coni' arrivo dei primi libri digitali, e per giugno dovranno essere pronte pure le modifiche all'esame di maturità, annunciate dal ministro Giannini (si veda intervista a pagina 3) visto che da quest'anno entra a regime la riforma Gelmini degli ordinamenti scolastici (con i nuovi indirizzi di studio). In attesa che l'esecutivo realizzi le proposte sull'istruzione per ora solo ab bozza te in linee guida (il 15 inizierà la consultazione pubblica) non mancano le novi- tà per studenti, famiglie e professori alle prese con l'inizio del nuovo anno scolastico (ieri la prima campanella è suonata a Bolzano). Alcune misure puntano a rafforzare le competenze linguistiche, altre ad avvicinare di più la scuola con il mondo del lavoro. Ma non mancano le criticità: nonostante le assunzioni di presidi autorizzate dal Tesoro ancora i.200 i.stituti saranno retti da "reggenti". E tante sono ancora le domande su come sarà il nuovo sistema di valutazione, l'autonomia delle scuole, il maxi piano di assunzioni di precari (ben 48.100 posti), o le modifiche agli aumenti stipendiali annunciate da palazzo Chigi. Da oggi su tutto questo mondo, compresa l'università e la formazione, si apre una nuova finestra: «Scuola 24», un quotidiano digitale che il Gruppo 24 ore ha deciso di far nascere e che sarà online all'indirizzo www.scuolaz4.ilsole24ore.com. Dalle elementari, alle medie, alle superiori agli lts, dall'università ai master, dalla formazione professionale alla ricerca pubblica e privata, ogni momento formativo degli italiani troverà al suo interno lo spazio che merita. Con la specificità e l'approfondimento che il marchio Sole 24 Ore garantisce da sempre. Agli alunni e alle famiglie «Scuola 24» offrirà tutte le notizie sull'istruzione. E sul lavoro. Perché un vero sistema formativo deve aiutare i giovani a decidere cosa fare da "grandi" e a compiere le scelte cruciali nella maniera più informata possibile: dalla scuola più adatta alla migliore università, alle esperienze di studio all'estero, ai tirocini in azienda. Per far lo verrà ab battuto quel "muro" che in Italia separa scuole e imprese: nori possiamo più permetterci di avere un tasso di disoccupazione giovanile sopra il 40% e aziende che fanno fatica ad assumere 6omila profili tecnici. Ma il nuovo quotidiano digitale del Sole 24 Ore parlerà anche a chi lavora nell'istruzione.A ogni livello dagli insegnanti al personale Ata, ai docenti, ai ricercatori univer- sitari, ai presidi e ai responsabili degli enti di formazione. Per loro ci saranno tutti gli approfondimenti tecnici sulle novità, non solo normative, che si profilano all'orizzonte. Con una serie di rubriche ad hoc. Del resto, gli argomenti sul tappeto certo non mancano. A partire dall'annunciato decollo dell'organico dell'autonomia che dovrà ridurre le supplenze. Introdotto da precedenti ministri. Ora dovrebbe decollare. Ma con quali compiti? Quali obiettivi? Altrettanto urgente è la necessità di rivedere l'esame di maturità. Con l'arrivo dei nuovi ordinamenti il Miur dovrà individuare le materie caratterizzanti i nuovi indirizzi di studio per la seconda prova scritta (le materie le sceglie il ministro, di solito, a gennaio). Bisognerà poi adeguare la terza prova e anche il colloquio orale, viste le nuove possibilità di svolgere progetti, stage in azienda, e seguire materie in lingua straniera. Tutte novità che partono in questi giorni, e che ora vanno coordinate con gli esami finali. e DEBUTTO Al quinto anno delle superiori si potrà insegnare una materia in lingua straniera, negli ultimi 2 anni possibile contratto di apprendistato 068391 Arrivano i primi libri digitali e a giugno debutterà il nuovo esame di maturità Criticità Nonostante le assunzioni di presidi autorizzate dal Tesoro, 1.200 istituti avranno dei reggenti R'.PROLUlJCNf fU'JfRVATA Codice abbonamento: I 09-09-2014 2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 2 2/2 Arriva «Scuola 24»: www.scuola24.ilsole24ore.com LE RUBRICHE TEMATICHE m=J ~ Lo speciale Con tutte le Guide e i dossier di approfondimento dedicati ai principali temi dell'education. Solo per abbonati l!'i li ministro promette: «Esame di ~ maturità più legato al lavoro» \EUf;CtllOBr1mo stefiUlh~ Gh"mn1n1 <'nmmclil m esd\1stva a «Scuo1"24» n ri!styl!ng dcll'e:oo.mc- di nw.turua &ìà daqu~fll.nno: sarò. più lctu,to al mondo del lavoro. E anticipo. 1c ricette ~r la 1<bUOnn tlni\'ersiri\J> ~per ln «buonn rfC('tCa>i. -Speciale S-T\IPfiNTI (!., rm:;!!AeA'fQQI Le classifiche delle Università in dodici tappe Oodtc.t lndtcot<ni per mi~unrc nul1 ejl Tuttodocumenti Data base con atti normativi, prowedimenti attuativi e sentenze.Sarà fruibile solo agli abbonati aspém di!Un «Q\Jal.ttà>} unl:veJ'm::n'M. dal tasso di cUspcrs.ltl~ 111 nl.lll\er-o dcl docenti, dallii h"equt!rrti:'I ~Utageni r1s1.1ltatì"Ottl'!nllti nelt:ilTicl!f'dt. Sono gfl tngredtè.ntl delle das.5ifiche deUt UnivtrSiro con nu llSole l4 Ot'.eo li nuovo anno scolasdco al via tra novità e confefme 'CfaudioT!u:rl mlslml risultati e p.rogtl!Ss:i di tutti gli at'enl!'i', stntnll e ii.on. Consultnbill ;1nt:he mru i (t<IO$$ie1 dt documl!ntazione~· coa 1daU di 00.se si.11 quull è stato tortruito OVù lndkatore Drule materie Insegnate- in liil{lla strnnieru, all'apprendl"Sti:itQ per gli s:mdcnti di quarta e quinrn superto~, "'ll';intvo dti nuovf Hbn digitali. Suon.o. lt1 p1·1mn rnmprmella ~r- 7,B m1lwn1 di 8tl.tdenn. In.sintesi mm 1~ n1;1v1tà in arrivo, e qu('lfe elio smdio del governo Una materia In lingua sll'aniera al quinto anno di licei e Istituti tecnici Si ut1Uzzerò.li.111~tOOok>gta «Clii~ SI potrà msegnare m linguasm.uuern. Ùna mMcrla ::rrupe:f#j li RJ:f;Etl.~TORI ..:on\!!' i:~O{{fQÙa,. OlO.telUIJ.Uca, filosofia, 8cknze. sto1.'k'I deoil'urté' Splendori e miserie del ranklng universitari Le migliori scuole Gli istituti all'avanguardia o caratterizzati da una collaborazione con le aziende. Visibile a tutti lii Da quest'anno si studia sugli ebook autopfodottl dai ,. prof l'ffolJJMfMlfl/aNQ R,i.cordl.ue !Cl'fl'equ<mti po~che sul pc-so d,~gli t;ainl? Tra poco potremmo non &(!ntimc P!ll'lnre. P<!ttbd da qucst'aniIDS<:ofilstito part~ il p.tcigetto sui llbrt dlglt:Ui autQ).mxlo1u. ebl!' vai.mo ad .,. ~· e:-.= I;e. migliort scnole Le migliori università Con tutte le classifiche, nazionali e internazionali, per conoscere nel dettaglio ateneo, per ateneo. Rubrica free. fAMICi.ltl!.SlOOl!NTI Al via l•awrendlstato a scuola: Rnel apripista In alcuni lsrltull l'alternanza scuola-lavoro ~ già realtà ,'Ccltstill11!Xilltim'Jll L'Enel a,pre le po~ ilt nu>i::lello dnale t<?desco con. i primi 145 s.mdentHlpJ!rendl$tl cheo 11borcano In n-z~M. ie,1i, infimi, è iiCl;lttarn ufttcUll~nte lo fas~ d1 spe-tlmenr.i.:;uone del programma di ... Pfesldl alle prese con l.ZOO sedi vacand •GtM~i1~"QHHl Lo.:t.top 'ùlla poo:llbmtò., codutn tou u dea eto 9Ulla Pu.bblta1 11mro1nism1ttoM. dJ l'il'Ool}Cre in!U!rvlm.o pei· due unni dopo Llver rnggit\Q.to i re.qulSitt-pr~vtdenziull hil daw i-Olò l'\001'1U! (t)Jpo à Ul"I .~ Come studiare aU'estero Le informazioni per seguire un corso di studi in altri Paesi Ueo per partecipare a programmi come Erasmus+. Rubrica free - Ritaglio Scuola: testate nazionali Pianeta atenei Con tutte le informazioni utili agli studenti e gli approfondimenti per docenti e ricercatori. In più analisi, commenti e inchieste stampa ad uso esclusivo Pubblica e anche privata Dagli enti di ricerca, pubblici e privati, al nuovo piano nazionale della ricerca. Focus e notizie a tutto campo. Eracconti di esperienze e progetti eccellenti del destinatario, non Servizi per il lavoro Si parlerà di formazione azie'ndale. Ma anche di formazione professionale promossa da enti o regioni. E dei servizi per il lavoro riproducibile. Pag. 27 Codice abbonamento: Faro per famiglie e studenti· Cònterrà tutte le informazioni utili per famiglie e studenti. Ma si parlerà anche di chi nella scuola ci lavora. Espazio pure gli ltseai legami con le imprese 068391 LE NEWS DIVISE PER SETTORI Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 2 1 Coinvolti anche i licei Una materia in inglese al quinto anno dei tecnici Claudio lucci ROMA Da quest'anno una materia come geografia, matematica, filosofia, scienze, storia dell'arte potrà essere insegnata in lingua straniera. La novità interessa le ultime classi dei licei e degli istituti tecnici; e troverà spazio anche all'esame di maturità: all'orale, infatti, il colloquio potrà accertare pure - in lingua straniera le competenze disciplinari ac- Le ore in lingua straniera L'obiettivo è insegnare in lingua straniera il 50% di ore di tutti gli indirizzi Codice abbonamento: 068391 quisite dai ragazzi (se il relativo docente farà parte, come membro interno, della commissione d'esame). L'insegnamento di una materia in lingua straniera ha già preso il via a partire dall'anno scolastico 2012-2013 nelle classi terze dei licei linguistici. Ora approda nelle quinte superiori di tutti i licei e degli istituti tecnici (qui si utilizzerà la lingua inglese). L'insegnamento avverrà secondo la metodologia «Clil» (Con- tent and language integrated lcaming), una modalità di didattica praticata in molti paesi europei già dal 1994 (ma in Italia utilizzata in questi anni dalle scuole solo in via sperimentale). L'obiettivo è rendere più vivo l'apprendimento. Soprattutto per «sviluppare competenze linguistiche alla fine del ciclo di studio che il ragazzo poi possa saper spendere negli step formativi successivi e/ o direttamente nel mondo del lavoro», ha spiegato il dg per gli Ordinamenti scolastici e la valutaziorie del Miur, Carmela Palumbo. La novità entrerà nelle scuole in via graduale. La scelta della disciplina da insegnare con medotologia «Clil» (o delle discipline nel caso dei licei linguistici, dove dal quarto anno saranno coinvolte due materie insegnate in due diverse lingue straniere) è lasciata agli stessi istituti. Si punta a coprire il 50% delle ore di tutti gli indirizzi. Ma in fase di prima applicazione «si terrà conto della situazione e delle necessità delle singole scuole», hanno reso noto dal Miur. Nell'utilizzo della metodologia «Clil» le scuole potranno avvalersi di conversatori e assistenti linguistici e potranno prevedere, anche, una organizzazione flessibile della didattica. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 09-09-2014 1 1 NOMINE IN EXTREMIS Ell\ICERTWE SIJI PIH>GRAMMI GLI STUDENTI I ITALIANI PRIGIONIERI I DEIRlNvrI di GIANNA FREGONARA p orse sarebbe eccessivo adottare nelle scuole italiane il sistema proposto dalla psicologa americana Elisabeth , Ligon Bjork che interroga (per iscritto) i suoi allievi prima di spiegare la lezione: serve per farli . concentrare di più su I quello che stanno per imparare, li renderebbe più consapevoli. Sicuramente stravolgerebbe i riti scolastici che tanto annoiano i ragazzi italiani. CONTINUA A PAGINA 34 APAGINA20 Cavadini, Dal Monte, Tebano di GIANNA FREGONARA ,_ SEGUE DALLA PRIMA Quello che comincia in questi giorni è invece un anno scolastico di transizione: vecchi problemi - molti dei quali troveranno un accomodamento anche non definitivo nelle prossime settimane qualche novità ereditata dall'ultima riforma, quella Gelmini, che entra in vigore anche negli ultimi adempimenti, e qualche finanziamento e progetto - dalla geografia negli istituti tecnici al rafforzamento degli insegnanti di sostegno all'avvio dell'alternanza scuola-lavoro, con studenti "assunti" per una settimana al mese ad imparare un lavoro - firmato dai ministri Profumo e Carrozza. I dirigenti scolastici del ministero e degli uffici regionali sono stati nominati in extremis tra ieri e stamattina, giusto in tempo per firmare i provvedimenti e le nomine ad anno scolastico appena iniziato. I presidi, quei 1.200 mancanti, dopo il pensionamento coatto a 65 anni e in attesa del nuovo concorso non ancora indetto, saranno sostituiti da reggenti. La materia in inglese alla maturità che debutta nel prossimo giugno, ci sarà forse per i volenterosi. Le prove d'esame ha annunciato ieri il ministro Stefania Giannini - potrebbero cambiare, la tesina forse sarà abolita. Alle elementari si parte con le lezioni di «cocling» cli programmazione infonnatica: chi è pronto e se la sente parte, gli altri seguiranno nei prossimi anni e nei prossimi progetti. Per il resto, è tutto o quasi rinviato al set- Chissà se potrà essere l'anno in cui si discute anche di come la scuola possa «conquistare» quei giovani che non studiano né lavorano - i Neet - quella generazione perduta soprattutto nelle scuole professionali che è già diventatala piaga educativa di questi anni. Chissà se si riuscirà a parlare anche degli studenti, oltre che di stabilizzazione dei precari, di stipendi e di voti agli insegnanti. Negli anni scorsi si era aperto un dibattito sul numero degli anni di scuola: e se fosse meglio ridurre a 12 gli anni di istruzione, rendendo la preparazione più efficace? Le sperimentazioni stanno morendo. Davvero basterà l'inglese a rendere competitivi i ragazzi italiani? Che cosa servirà davvero tra dieci anni per poter essere dei buoni cittadini, richiesti dalle aziende non solo italiane? Negli Stati Uniti è in corso un dibattito approfondito su che cosa deve essere l'educazione, se non si sia ceduto in questi anni troppo alle richieste del mercato nello scegliere il tipo di formazione degli studenti americani, mettendo in secondo piano il valore del sapere e della cultura, insomma dell'educazione. In Italia - basta sfogliare una qualsiasi classifica internazionale - purtroppo è vero il contrario: la scuola rischia di essere così ripiegata su se stessa e lontana dal futuro dei ragazzi da rendere incredibilmente attuale la domanda: ma che cosa studio a fare? Gianna Fregonara .S~ RIPROOUZIONl RISHlVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, 068391 tembre del 2015: le novità dovranno essere scritte nella «Buona Scuola», il piano del governo. Persino i finanziamenti per il wi-fi nelle scuole per quest'anno scolastico ancora non sono stati stanziati. Il digitale, sul quale si era molto puntato per modernizzare le scuole, è meno di moda nel dibattito: le Lim (le lavagne multimediali introdotte negli scorsi anni) rischiano di andare in pensione, sostituite dalla filosofia dell'ognuno si porti il suo ipad o portatile. Oggi esce il rapporto Education at Glance 2014, fotografia spietata dei sistemi educativi dei Paesi Ocse. La scuola italiana ha fatto sicuramente passi avanti negli ultimi dieci anni: nonostante i tagli imposti dal 2008 abbiano frenato le conquiste, i giovani italiani sono più preparati dei loro compagni di scuola più vecchi. Eppure di strada ce ne sarebbe ancora tanta da fare: sappiamo dall'ultimo rapporto Piaac (sempre dell'Ocse) che siamo ancora tra i più impreparati d'Europa persino in italiano e matematica. Codice abbonamento: I Scuola, un inizio con troppi rinvii non riproducibile. Pag. 29 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 09-09-2014 20 1 tenomieoo Non sono obbligatorie, ma spesso i genitori le promuovono. li preside dell'alberghiero Porta di Milano: ormai è irrinunciabile Completo blu, cravatta o foulard: in classe con la divisa Dalle uniformi con i loghi fino ai gadget Così si promuove l'Istituto e si guadagna Completo blu con camicia bianca, cravatta per lui, foulard per lei e per tutti spilla con il logo dell'istituto. Iragazzi dell'Istituto alberghiero Carlo Porta di Milano preparano l'uniforme. Venerdì le lezioni riprendono e per tutti gli studenti dell'alberghiero d'ora in avanti la divisa è d'obbligo. Futuri cuochi e pasticceri, sommelier, camerieri, barman: saranno, anche, millecinquecento testimonial della scuola (statale, liste d'attesa per entrare), si presenteranno così non solo in classeaula-laboratorio ma in ristoranti e alberghi dove vanno in stage, con i colleghi di altre scuole e Paesi e fra qualche mese all'appuntamento di Expo. <<L'uniforme? Ormai è irrinunciabile. Ragioni professionali-. sintetizza il preside Antonio Malaspina-. Spiace soltanto dover chiedere alle famiglie di affrontare la spesa, intorno ai cento euro. Ma in consiglio d'istituto la delibera è passata: tutti d'accordo, la divisa è un'opportunità». Occasione per gli studenti e non soltanto, sostiene il preside: «Con l'uniforme di rappresentanza si lancia il brand dell'istituto. Lo fanno anche altri alberghieri, da Stresa a Bardolino». Così le scuole si promuovono. Non soltanto le private, anche le statali, dalle materne ai licei. Se al Porta passa l'intera divisa in tante medie e superiori, da Milano a Caserta, il nome dell'istituto compare sul diario, sulla fel- pa, sulla tuta da ginnastica. Nulla di obbligatorio, spesso sono le associazioni di genitori a promuovere i gadget d'istituto, anche per raccogliere fondi. Eil gradimento c'è. Mentre per il grembiule alle elementari ciclicamente ci si riallinea su pro e contro - la divisa è democrati ca, azzera le differenze, rafforza il senso di appartenenza, oppure, è anacronistica, soltanto una moda, una spesa in più- la scelta dell'uniforme scolastica, in una scuola superiore, arriva per ragioni diverse. «Non vogliamo imitare né gli istituti privati né quelli internazionali che hanno la divisa da sempre - dice Malaspina -, ma abbiamo settecento ragazzi in stage in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Brasile, giusto che si presentino in tenuta di rappresentanza>>. Questione (anche) di marchio allora. Estrategia per fare squadra. In sen so letterale: all'istituto tecnico Feltrinelli di Milano «gli studenti indossa no t-shirt con il nostro simbolo in occasione delle gare sportive», racconta la preside Annamaria Indinimeo. Dall'altra parte della pianura Padana, a Pordenone, lo storico liceo Pujati adotterà dall'anno prossimo la «felpa d'istituto». Biancorossa, alle famiglie costerà venti euro. <<Da indossare tutti i giorni in classe. E presto arriveranno anche magliette e tute. Lo fanno in tutto il mondo, per creare un senso di comunità», dicono genitori e professori. Divise e loghi, più facile comunque vederli indossati da studenti di elementari e medie. Sempre a Pordenone, alla scuola Centro storico, l'uniforme - polo bianca e felpa blu - si porta dal 2009: <<Per eliminare le differenze di ceto tra i ragazzi, tra chi veste griffato e chi no». Proprio questa tesi è stata contestata a Massa Carrara, all'istituto Giorgini, da,un comitato di genitori anti-divisa: <<E solo ipocrisia. Le differenze ci sono e la scuola non deve cancellarle, ma insegnare ari. spettarle». Confronto ancora aperto. Chi sperimenta e chi fa dietrofront. Ad Altopascio, in Toscana, l'istituto comprensivo ha deciso di abolire la divisa alle medie, mantenendola all'asilo e alle elementari. Resta in vigore, invece, per tutti gli studenti del comprensivo Leonardo da Vinci di Guidonia Mon tecelio, alle porte di Roma: maglietta bianca, pantaloni e felpa blu, tutto con il logo della scuola. Alla scuola pubblica come nei college inglesi. In blu e giallo gli alunni della materna e delle elementari alla Solari di Loreto, Ancona. E in divisa i bambini dell'istituto Portico di Caserta. Tute e felpe rigorosamente con logo d'istituto. Federica Cavadini Alessandra Dal Monte Rli'PO.J fi,\IPV/1rn · Gli altri casi Da Milano a Caserta, molte scuole si autofinanziano con la vendita di «gadget)) con il logo dell'istituto: magliette, diari, felpe, tute da ginnastica A Pordenone, lo storico liceo Pujati adotterà la «felpa di istituto». Al Feltrinelli di Milano, nelle gare gli studenti indossano t-shirt con logo Codice abbonamento: 068391 Oltre al Carlo Porta di Milano, anche all'alberghiero di Stresa e a quello di Bardolino è obbligatoria la «divisa» Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 09-09-2014 38 1 ldatl Sono2.611.999 gli studenti delle superiori in Italia in quest'anno scolastico. Gli adolescenti (studio Sip) vanno a dormire trale22ele23 nel 78% e oltre le 24 nel13,8%. Circa il 20% lamenta insonnia; 1'80% dorme con tablet o lpad, il 90%con cellulare accanto. Scarso rendimento, problemi umorali, ipertensione, obesità, diabete, uso/abuso di caffè, alcol, sigarette. SoD110. Peri pediatri americani, ma anche italiani, è questione di salute Spostare l'inizio delle lezioni migliora l'apprendimento. Non solo. Pubertà e melatonina ASCIATELI dormire solo mezz'ora in più e saranno più felici, più in salute e con risultati scolastici migliori. Insomma, se i teenager non hanno voglia di alzarsi al mattino, meglio assecondarli. È quanto sostiene l' American Academy of Pediatrics (AAP) che di recente' ha emanato delle linee guida nelle quali invita le scuole a modificare l'orario di inizio delle lezioni. L'esortazione nasce da numerosi studi dai quali è emerso che durante la pubertà si verifica un fisiologico cambiamento dei ritmi circadiani che porta i ragazzi ad andare a dormire in media due ore dopo rispetto ai bambini. . «Durante la pubertà», spiega Luigi Ferini Strambi, presidente della World Association ofSleep Medicineeresponsabiledel Centro del sonno dell'ospedale San Raffaele di Milano, «la melatonina, cioè l'ormone che ci aiuta ascivolarenelsonno, viene prodotta in ritardo per cui gli adolescenti tendono ad andare a letto più tardi perché non gli viene sonno». Giocano ovviamente un ruolo importanteancheglistili di vitascorrettieilforteimpatto della tecnologia. «Gli adolescenti di oggi dormono un'ora e mezza in meno rispetto a quelli di 20 anni fa. La loro serata si prolunga fino alle due di notte restando connessi a qualche dispositivo per navigare online», dice Ferini Strambi. le lezioni i ricercatori hanno messo a confronto dati come la frequenza, il rendimento scolastico, la salute mentale e il tasso di incidenti automobilistici prima e dopo il cambiamento dell'orario. Ne è emerso che più si ritarda l'inizio delle lezioni maggiori sono i benefici. Il risveglio difficile e tardivo degli adolescenti al mattino causa anche un altro problema che si ripercuote sulla salute: «Dalla nostra indagine, risulta che solo la metà degli adolescenti fa colazione a causa proprio della difficoltà a svegliarsi», spiega Giovanni Corsello, PresidentedellaSocietàitaliana di Pediatria. «Per questo supportiamo in pieno la proposta dell'American Academy of Pediatrics che anche noi abbiamo fatto nel corso degli stati generali della pediatria», prosegue Corsello. A preoccupare i pediatri è anche l'abuso di sostanze eccitanti. «Abbiamo riscontrato che l'uso di bevande a base di caffeina, alcol o altre sostanze con un'azione anfetaminosimile si verifica in oltre il 30 per cento dei ragazzi e tende ad essere sempre più precoce a partire già dai dieci anni», avverte il presidente della Società italiana di Pediatria (Sip ).Dormiredipiùaiuterebbeiragazzi anche ad usare meno queste sostanze. Lo dimostra un studio del Bradley Hasbro Children' s Research Center dal quale è emerso che dormendo appena 25 minuti in più i ragazzi erano più spesso di buonumore e consumavano meno caffeina. ORIPAODUZJOt-J.ERISERVATA In video Sonno dei teenager su Rnews (ore 13,45 e 19,45) sia su Repubblica.it, che su canale 50 del digitale terrestre e 139 di Sky Codice abbonamento: 068391 I In effetti, dai dati dell'ultima indagine sugli adolescenti svolta dalla Società Italiana di Pediatria(Sip), risulta che il 45 per cento degli adolescenti italiani ha nella sua camera sia la Tvcheilcomputerechecirca il 22 per cento si collega a internet prima di addormentarsi. Un abuso tecnologico che fa diminuire la quantità ma soprattutto la qualità del sonno. Inutile dormire di più nel fine settimana o fare dei sonnellini pomeridiani: «Questi recuperi non possono sostituire l'effetto di un buon sonno ristoratore: un adolescente dovrebbe dormire almeno otto ore per notte dopo i quattordici anni, anche nove o dieci per i ragazzini più giovani», avverte Strambi. E anche se i teenager reggono bene la carenza di sonno, leconseguenzenonsonopoche: l'Adolescent Sleep WorkingGroup del1' associazione dei pediatri americana (AAP) ha condotto uno studio da cui risulta che la mancanza di sonno contribuisce a problemi come l'obesità, il diabete e anche a problemi umorali e comportamentali. Dunque, non si tratta solo di un problema di rendimento scolastico, ma di salute. La soluzione più facile sarebbe quella di mandare a letto i figli più presto, ma gli adolescenti non si lasciano gestire così facilmente. Di qui la proposta dell'AAP, basata su evidenze scientifiche, di ritardare l'orario di inizio delle lezioni. In uno studio condotto presso l'università del Minnesota su più di 9mila studenti di scuole superiori che avevano ritardato di 25 minuti l'inizio del- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 33 1 LINEE GUIDA DI RIFORMA/Intanto al Miur cambia la squadra. Giannini: più efficienza No mobilità? No assunzione Chi rifiuterà la nuova regione non sarà immesso in ruolo DI ALESSANDRA RICCIARDI e come una vera con1cio sine qua non. In ssenza della disponiilità ad essere assunti in altra regione, con un vincolo di permanenza che potrebbe essere inasprito rispetto all'attuale, il docente precario delle graduatorie ad esaurimento in lizza per l'assunzione dei 150 mila sarà depennato. Negli intenti del governo, la stabilizzazione indicata con le Linee guida di riforma della scuola per il 2015 deve essere l'ultima occasione nella quale si utilizzano ancora le graduatorie ad esaurimento. Poi dal 2016 solo concorsi e niente più precariato storico. Per farlo però è necessario un alto tasso di mobilità, più alto di quello ad oggi utilizzato. I 150 mila precari da immettere in ruolo non solo infatti sono in eccesso rispetto ai posti disponibili in organico, lampante è il caso della scuola primària dove ci sono 80 mila precari e 20 mila posti disponibili, ma sono abilitati per classi di concorso alle secondarie che non sempre corrispondono a quelle per cui c'è vacanza di posti. Ecco perché, per far funzionare al meglio l'operazione, oltre a utilizzare i docenti in più per fare sostituzioni anche su materie affini a quella di abilitazione, per ampliare il tempo scuola e fare l'organico funzionale, seive assumere il prof dove necessario. E dunque, alto tasso di mobilità, in particolare dal Sud verso il Nord per compilare la nuova graduatoria nazionale. La modifica, su cui si sta lavorando al Miur, richiederà un inteivento di legge che dovrà appunto disciplinare ia materia della mobilità in sede di prima chiamata. Le soluzioni tecniche dovranno essere pronte per gennaio quando, superata la legge di Stabilità, ci sarà il decreto di stabilizzazione annunciato dal premier Matteo Renzi.. Gli uffici di viale Trastevere, i cui vertici sono stati rinnovati in queste ore, '- sono stati chiamati dal ministro Stefania Giannini a un'attenta analisi dellacompos!zione non solo delle Gae, le graduatorie a esaurimento, ma anche delle graduatorie di istituto: sopravviverà la seconda fascia, da cui i docenti saranno chiamati per le supplenze che non potranno essere soddisfatte con il nuovo organico funzionale che nascerà proprio grazie agli esuberi che si avranno con i 150 mila. Per questi insegnanti si aprirà la strada del concorso che sarà bandito nella primavera del 2015. Per loro sià calcolano buone possibilità di assunzione: tutto sommato i concorrenti, ragionano al Miur, potrebbero non superare le 200 mila unità per 40 mila posti, all'ultimo concorso erano in 300 mila. I ragionamenti a viale Trastevere si fanno concitati in questi giorni in cui si danno le prime indicazioni per impo- stare il lavoro. Ieri la Giannini ha incontrato i nuovi direttori generali nominati con la riorganizzazione del ministero. A tutti ha chiesto maggiore efficienza, la macchina deve funzionare garantendo l'iter dei provvedimenti e dell'attività, evitando sprechi di tempo e di risorse. Alla Direzione generale per lo Studente, confermata Giovanna Boda, al Personale c'è Maria Maddalena Novelli. Alla ricerca arriva Vmcenzo De Felice, Marco Ugo Filisetti prende il posto di Maria Letizia Melina, nuovo dg delle Marche, alla direzione acquisti e sistemi informatici; Jacopo Greco è promosso alla direzione risorse umane; il dg della direzione regionale campana, Diego Bouchè, arriva in Calabria lasciando la Campania a Luisa Franzese. Nel Lazio arriva, dall'amministrazione centrale,' Gildo De Angelis. Ancora in ballo la Lombardia, dove è da poco andato in pensione Francesco De Sanctis. Nuovo dg della Thscana, Rosa De Pasquale, ex deputato del Pd, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale di Firenze. Codice abbonamento: 068391 -© Riproduzw112 riseroata---a Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 34 1 Fase transitoria, dubbi sugli scatti maturati DI ANTIMO DI GERONIMO alle decurtazioni di stipendio previs~ dalla riforma Renzi si salveranno solo i docenti che, al 1° settembre 2015, risulteranno a meno di 3 anni dal pensionamento e che avranno maturato almeno 33 anni di servizio. A tutti gli altri si applicherà il nuovo sistema, sebbene con alcune distinzioni. Lo prevedono le linee-guida emanate dal governo. Ai docenti già in servizio, con anzianità fino al 33esimo anno, ma senza avere maturato il diritto al pensionamento si applicherà «fino al 1° settembre 2015 il sistema previgente basato sugli automatismi stipendiali e dal 1° settembre 2015 il nuovo meccanismo degli scatti (conservando lo stipendio sino a quel punto maturato)». Il documento non spiega se l'applicazione avverrà secondo il sistema del pro rata oppure secondo un criterio di mero mantenimento di quanto effettivamente maturato fino al termine del 1° settembre 2015. In altri termine, non è chiaro se i docenti interessati otterranno il riconoscimento della frazione di anzianità utile al gradone, tramite il riconoscimento della parte di gradone maturato, oppure se tale frazione non avrà alcun valore. E poi ci sono i docenti che saranno immessi in ruolo dopo l'entrata della riforma Renzi. Che con la ricostruzione di carriera otterranno gli scatti eventualmente maturati con i servizi pre-ruolo maturati prima dell'immissione in ruolo e dal 1° settembre 2015 saranno sottoposti al nuovo regime. Anche per quest'ultima situazione rimangono delle incognite. La ricostruzione di carriera, infatti, in prima battuta non riconosce interamente i servizi pre-ruolo. I primi 4 anni vengono riconosciuti interamente, mentre i successivi solo nella misura dei 2/3. Salvo poi riconoscere anche il pregresso al compimento del sedicesimo anno di servizio (articolo 4, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 399/88). Anche in questo caso non è chiaro come il governo intenda regolarsi. D Codice abbonamento: 068391 ------© RiproduzionR riseroata---8 Scuola: testate nazionali Pag. 34 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 34 1 LINEE GUIDA DI RIFORMA/Addio all'anzianità, dal 2018 cambia la busta paga Stipendi, l'au~~nto ~a .P~nt.i. Sarà caccia a crediti formativi, professionali e didattici DI CARLO FORTE docenti dell'era Renzi lavoreranno di più e guit <lagneranno di meno. E quanto si evince dalle Linee guida sulla scuola emanate dal governo tramite il sito web http: I I labuonascuola. gou. it I e disponibile sul sito www.italiaoggi.it I documenti. Ai normali oneri connessi allo svolgimento della prestazione si aggiungeranno, infatti, anche quelli di una formazione obbligatoria e di un impegno professionale crescente, che serva ad agguantare il nuovo scatto (ogni tre anni) di stipendio. Gli scatti di anzianità, infatti, vanno in soffitta e, intrecciando gli attuali blocchi dei vecchi con la partenza dei nuovi, prima delfine del 2018 non ci saranno aumenti di stipendio. A ciò va aggiunta l'ulteriore proroga fino al 2015 del blocco dei contratti, non più rinnovati dal 2009. Blocco che stando a quanto precisa il Def potrebbe arrivare fino al 2019. Insomma, oltre a non percepire gli adeguamenti retributivi dovuti all'inflazione (che' finora ha eroso circa il 15% del potere di acquisito dei salari), i docenti dovranno dire addio anche ai gradoni. Il tutto a fronte dell'invarianza dell'attuale prestazione i costi saranno posti a carico delle scuole oppure dei singoli partecipanti. Infine, per quanto riguarda i crediti professionali, ìl documento spiega che saranno «assunti all'interno della scuola per promuovere e sostenerne l'organizzazione e il miglioramento, sia nella sua attività ordinaria (coordinatori di classe) sia nella sua attività progettuale». È prevista ia costituzione di nuclei di valutazione, che esamineranno i titoli e certificheranno i crediti. Dopo di che sarà stilata una graduatoria e ai docenti che si collocheranno in posizione utile per figurare nel 66% degli aventi diritto, sarà attribuito l'aumento. Al rimanente 33% no. Questi ultimi potranno scegliere se rassegnarsi a non percepire alcun aumento oppure trasferirsi in una scuola che abbia docenti meno titolati. Così da rientrare comunque nel 66% approfittando dei punteggi inferiori dei colleghi presenti nell'altra scuola. Le Linee guida spiegano, inoltre, che la busta paga dei docenti non sarà più come prima. Attualmente, le voci re- tributive sono essenzialmente 3. La prima è lo stipendio tabellare (nel quale è conglobata l'indennità integrativa speciale e,cioè, quello che resta dell'antica scala mobile). La seconda è la retribuzione professionale docente che, pur essendo un emolumento fisso e continuativo, rientra nel compenso accessorio. E infine, il compenso accessorio vero e proprio. Cioè lo straordinario. Lo stipendio tabellare subisce incrementi al maturare dei cosiddetti gradoni. La retribuzione professionale docente, invece, nel corso della vita lavorativa subisce solo un paio di incrementi, sempre legati all'anzianità. Infine, il compenso accessorio è legato al previo svolgimento di lavoro straordinario. La busta paga dell'era Renzi, invece, manterrà lo stipendio tabellare, che però non subirà incrementi per effetto dell'anzianità. E poi, nell'accessorio, ingloberà gli aumenti che saranno legati al raggiungimento di un nu~e ro di crediti tale da consentire all'interessato di figurare nella pole position del 66%. Li; linee guida, secondo quanto s1 legge nel documento governativo, costituiranno una base per una sorta di consultazione popolare via internet. E poi saranno tradotti in provvedimenti legislativi. ---© RiproduzitJnR riseroata----- Codice abbonamento: 068391 I ordinaria: 25 ore di insegnamento settimanali nell'infanzia, 24 nella primaria e 18 nelle secondarie + 40 ore per le riunioni dei consigli di classe e 40 ore per i collegi e gli incontri scuola-famiglia. Dal 2018 in poi scatterà un nuovo sistema di incrementi retributivi, che saranno attribuiti solo a due docenti su tre. L'attribuzione degli aumenti (circa 60 euro ogni 3 anni) avverrà ad esito di una sorta di concorso per titoli. Titoli che consisteranno in non meglio specificati crediti didattici, crediti formativi e crediti legati allo svolgimento di incarichi di collaborazione con il dirigente scolastico. I crediti didattici saranno attribuiti ai docenti che saranno in grado di dimostrare la loro «capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti». Quanto ai crediti formativi, essi saranno attributi a seguito della frequenza a corsi di formazione che saranno organizzati dalle associazioni professionali degli insegnanti. Il documento non spiega se la frequenza a questi corsi sarà a pagamento e, se sì, se Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Quotidiano Pagina 09-09-2014 35 Foglio 1 Data Il Clii parte, ma con il freno a mano rn EMANUELA Mlcucc1 In Lombardia il 50%, in Piemonte il 30%. Tanti sono i docenti che hanno aderito al Clil. E sono due tra le regioni più ligie alla legge che, dopo due anni di sperimen1:a.zione nei linguistici, da settembre impone il Clil come metodologia didattica obbligatoria nell'ultimo anno di licei e istituti tecnici e nel triennio dei lingnistici. Esclusi solo i i professionali. Il problema è che mancano i prof che sono pronti a insegnare la propria materia curricolare in lingua straniera. Eppure, la riforma Gelmini, che ha istituto il Clil, stabilisce un do, cente ogni due classi quinte. ; Sul banco degli imputati i ritardi nella formazione degli insegnanti da parte degli Usr, che chiamano in causa il Miur per il ritardo nell'inviare istruzioni e finanziamenti. Così, le scuole che riusciranno a far partire il Cli sono quelle in cni i docenti hanno già in ottimo livello di inglese per meriti propri. In molti istituti il Clil non sarà garantito. . Il Miur è stato costretto a qualche concessione nelle disposizioni transitorie sul Clil. Sceso al 50% del monte ore della materia prescelta. Introduzione graduale dell'insegnamento con la possibilità di lezioni in videoconferenza con altre classi. Potranno insegnare il Clil anche docenti con competenza linguistica di livello B2, nonostante la norma imponga almeno il livello Cl. Codice abbonamento: 068391 -------©Riproduzione riseroota-9 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano Pagina 09-09-2014 35 Foglio 1 Data Nuove materie? I padri sono tanti m EMANUE~ Mtcucc1 utunno all'insegna del coding. Il primo passo del governo Renzi per promuovere 'informatica in ogni indirizzo scolastico arà il «piano nazionale che consenta di introdurre il coding nella scuola italiana», cioè la programmazione, quélla materia che l'ex ministro dell'istruzione Mariachiara Cwrrozza sognava di far insegnare fin dalla primaria. La circolare è in arrivo dal Miur. La Buona Scuola riprende anche la passione di un altro ex reggente del Miur, Luigi Berlinguer: la musica. Con la p1"9posta di due ore di educazione musicale in IV e V primaria. Mentre risale alla riforma di Mariastella Gelmhii l'introduzione del Clil, l'insegnamento in lingua di una materia non linguistica, poi attuato dal ministro Francesco PJ."ofumo, che ora il premier Renzi vuole rafforzare attivandolo nella primaria e nelle medie, accanto all'apprendimento delle lingue straniere fin dalla scuola dell'infanzia, Per gli lts si risale a Beppe Fioroni. In arrivo poi più storia dell'arte e disegno nel biennio dei licei e dei tecnici turistici. Poi, un'ora a settimana educazione fisica nella primaria dalla II classe. E l'economia in tutti gli indirizzi delle superiori, introducendola nei licei classici e scientifici. È la formazione dei docenti lo snodo per l'allargamento del Clil: il piano scuola prevede di rafforzarla senza illustrare modalità, tempistica, fondi. Precisa però si aiutare le competenze linguistiche dei docenti, anche nei tecnici e professionali, «con l'aiuto di assistenti madrelingua o con una specializzazione vera attraverso la formazione»e che si dovranno portare tutti gli studenti «ad almeno un apprendimento di livello B2 per la lingua straniera principale». È invece stimato in 25 milioni estendere storia dell'arte e disegno per due ore a settimana nel biennio dei licei e dei tecnici turistici, contando sulle nuove assunzioni dalle GAE interessate «per un fabbisogno complessivo di 3.400 classi».A coprire l'ora settimanale di sport alla primaria saranno i 5.300 docenti iscritti nelle GAE per le classi di concorso «educazione fìsica»nelle medie e nelle superiori. In aiuto arriveranno aiich.e i fondi europei. Più fumose le proposte sull'educazione musicale e l'economia.Ad insegnare la prima potrebbero essere nuovi assunti e docenti già in ruolo. Conti alla mano, gli iscritti alle GAE sono 5.402, sufficienti per coprire un faqbisogno di circa 4.800 docenti per circa 53mila plessi. Gli istituti comprensivi potrebbero allora creare sinergie con i colleghi in ~ervizio alle medie, che ~c}lerebbero i docenti della primaria. Per colmare il vuoto di insegnati per l'economia alle superiori il governo intende attingere alle GAE: .ai docenti di classi di concorso affini all'economia e al diritto presenti negli organici funzionali. - - © Riproduzitme riseroota-9 Codice abbonamento: 068391 L'alfabetizzazione digitale, dunque, punta sul coding: «A partire dlillla primaria v<>gli.amo che nei prossimi tre anni iii ogni classe gli alunni imparino a risolvere problemi complessi applicando la logica del paradigma informatico anche attraverso modalità ludiche». Cos~, dopo Us;:i, e Irtghilterra; dall'autunno, si lancerà anche in Italia l'iniziativa Code.org, aggregando assòciazioni, università e imprese in una grande.mobilitazione nel nw.ggior numero di scuole possibili. Un progetto favorito pro· babilmente dalla Code Week, la II Settimana eùro- pea della programmazione che quest'anno, dall'll al 17 ottobre, si svolgerà anche in Italia e punterà proprio sulle scuole. Dal prossiµio anno scolastico il Miur sosterrà un programma per Ditigal Makers che rafforzerà le ore di tecnologia e di Cittadinanza e Costituzione alle medie e di informatica allo scientifico, ai tecnici e ai professionali. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 35 1 LINEE GUIDA DI RIFORMA/Documento poco chiaro sul nodo della capacità didattica Valutazione, troppa confusione I docenti e le scuole vanno valutati con indicatori diversi DI ANDREA GAVOSTO* 1 piano del governo Renzi sulla scuola contiene una nutrita serie di novità, dallo svuotamento delle graduatorie dei supplenti «Storici», all'avvio di un nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti, a una maggiore integrazione fra scuola e lavoro, alla massima trasparenza sui risultati didattici degli istituti, all'aumento delle ore di musica e storia dell'arte. Per la maggior parte, si tratta di propositi condivisibili, anche se certo non a buon mercato:per fare tutto quello che è previsto nelle 150 pagine del documento, possiamo aspettarci un esborso complessivo per le casse dello Stato non inferiore ai 6 miliardi di euro all'anno: una cifra ragguardevole, soprattutto con questi chiari di luna nelle finanze pubbliche. Giusto dire che sono investimenti e non spese, ma ciò non basta per trovare i quattrini. Vi è però un punto su cui il piano appare poco coerente sia al proprio interno sia nei confronti della rotta indicata dai precedenti esecutivi: la valutazione. Il governo sembra infatti spostare l'asse della valutazione dalla scuola nel suo insieme ai singoli insegnanti, legandovi anche incentivi monetari - gli scatti triennali di competenza, pari a 60 euro netti, da assegnare solamente tà e sostituirli con quelli legati al merito del singolo docente. Il merito viene stabilito sulla base di tre dimensioni: la formazione svolta; le attività professionali (ad esempio, responsabilità di un dipartimento) compiute; e le capacità didattiche. Per selezionare quei docenti che saranno premiati sulla base di questi parametri occorre effettuare una qualche forma di valutazione: su questo aspetto, il documento è ambiguo. Chi valuta i docenti? Si ipotizza un nucleo interno alla scuola, composto da due membri interni e uno esterno, ma senza fornire dettagli sulle caratteristiche dell'esterno né - omissione più grave - sul ruolo del dirigente scolastico. Mentre, a nostro giudizio, proprio lui dovrebbe essere, sia pure con gli opportuni contrappesi alla sua discrezionalità, il più titolato a giudicare la qualità del lavoro di un docente della sua scuola in vista di avanzamenti retributivi e di carriera. Inoltre, come si valuta la capacità didattica? Il documento non ci aiuta a capire: osservazione diretta del lavoro in classe, giudizio degli studenti, misura del contributo del singolo docente agli apprendimenti, attraverso le prove Invalsi? In quest'ultimo caso si rischierebbe di suscitare le stesse violente reazioni che si sono avute negli Stati Uniti ogniqualvolta si è cercato (scorrettamente) di attribuire una porzione dei risultati di apprendimento degli studenti al lavoro di un singolo docente. Infine e soprattutto: come si legano la valutazione della scuola e quella del singolo docente? È evidente che si tratta di due aspetti correlati, che nel documento vengono però trattati come totalmente slegati. In attesa di vederci più chiaro, al Governo si può dare un solo suggerimento, lo stesso che la Fondazione Agnelli dava nel suo rapporto La valut,azione della scuola: quello di non utilizzare gli stessi indicatori per valutare sia la scuola sia il docente. Nel primo caso, infatti, la valutazione serve soprattutto a innescare processi di miglioramento e a fornire informazioni alle famiglie (oltre a giudicare dell'operato del dirigente scolastico); nel secondo, a remunerare gli insegnanti. Una confusione di ruoli potrebbe avere effetti molto negativi sugli strumenti di valutazione, annullandone ogni capacità di diagnosi. *direttore della Fondazione Giovanni Agnelli Supplemento a cllra di ALESSANDRA RICCIARDI [email protected] Codice abbonamento: 068391 1 ai due terzi dei docenti. Per la verità, il documento richiama esplicitamente lo schema di regolamento approvato dal governo Monti, che si concentra sulla valutazione degli istituti scolastici, basandosi su tre strumenti: l'autovalutazione da parte delle scuole stesse; gli esiti delle prove Invalsi; le visite ispettive. Tuttavia, non aggiunge nulla a quanto già deciso nel 2013; anzi, nel testo manca un richiamo esplicito alle prove Invalsi. Soprattutto, non vengono dissipati i dubbi che ancora circondano la effettiva realizzabilità del Sistema nazionale di valutazione, a cominciare dalla sua data di inizio: non si capisce se la si prevede in quest'anno scolastico - come affermato prima dell'estate o il prossimo Mancano peraltro ancora gli ispettori in grado di condurre le visite nelle scuole -- che, come in Inghilterra, dovrebbero essere il cuore del sistema - né sono ancora a regime gli strumenti per misurare i progressi cognitivi dei singoli allievi. Anziché concentrarsi sugli aspetti realizzativi, il piano sulla «buona scuola» lancia l'idea - di per sé corretta - di abbandonare del tutto gli scatti retributivi per anziani- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 36 1 LINEE G[JfDA DI RlFORMA/lsfol: a tre anni dalla qualifica, il 50% trova lavoro Professionali, i grandi assenti Poche le risorse disponibili per una filiera decisiva DI.ÀNGELAIULIANO M assimizzare il grande impatto (( nella lotta alla disoccupazione giovanile» della formazione professionale, «mettendolo definitamente a sistema con l'istruzione». Obiettivo chiaro, scritto nero su bianco dal governo nella Buona Scuola. Meno chiari gli strumenti proposti e le risorse da mettere in campo. Negli ultimi anni, infatti, diversi passi avanti si sono fatti nella costruzione di una via italiana al sistema duale nella formazione. Dall'alternanza-scuola lavoro agli Its, dal raccordo tra filiere formative e filiere produttive ai poli tecnico-professionali, dall'apprendistato agli stage in azienda. Ma scarsità di risorse e squilibri territoriali, a svantaggio del Sud d'Italia, restano due nodi critici insoluti. In particolare, per l'istruzione e la formazione professionale (IeFP), una filiera che secondo l'ultimo rapporto di monitoraggio dell1sfol raggiunge 300mila iscritti andando a configurarsi come il canale formativo attraverso il quale oltre 1'11% dei giovani partecipa all'istruzione superiore e assolve gli obblighi di legge. «A 3 anni di distanza ~all'.1 qualifica, il 50% degli allievi ha trovato occupazione spiega Emmanuele Crispolti dell'Isfol -, valore assai significativo se si considera l'attuale congìunturaoccupazionale». Un dato che però si differenzia se si l!Ilalizzano i dati dei ragazzi usciti dai centri di formazione professionale accreditati, occupati al 55%, da quelli qualificati nelle scuole, al lavoro solo al 38%. Del resto, il 68% dei ragazzi iscritti alle agenzie formative ha raggiunto la qualifica contro il 45% dei compagni iscritti ai percorsi di IeFP svolti a scuola, anche se una parte di questi prosegue nel percorso verso il IV e V anno degli istituti tecnici. «I percorsi IeFP - prosegue Crispolti - mirano anche a combattere la dispersione scolastica»: circa la metà degli iscritti proviene da precedenti insuccessi scolastici. «Un significativo grado di attrazione degli allievi - sottolinea Lauretta Valente, presidente del CiofsFp - è dovuto alla metodologia laboratoriale, alla realizzazione di prodotti o servizi concreti e ad una tipologia di valutazione riferita alle competenze, che richiedono oltre ai saperi anche il sapere fare e la possibilità di effettuare stage in azienda>>. Tutti aspetti su cui ora punta il piano scuola targato Renzi, ma riferendolo soprattutto al sistema dell'istruzione più che quella della formazione professionale. Eppure, questa potrebbe contribuire al patto educativo del governo con un'esperienza decennale sul campo. governo. E il caso dell'impresa didattica, rivolta agli istituti di i~t:uzione superiore e, appunto, di istruzione e formazione professionale. Ma iniziativa, al pari di altre, su cui il documento del governo ammette che «le risorse non sono per sé sufficienti. Serve coinvolgere più attivamente le aziende». Perché «chi assume chiede un'esperienza diretta del mondo del lavoro acquisita già durante gli anni di scuola», spiega Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere. Gli ultimi dati Excelsior confermano che il 57,2% del- le assunzioni programmate dalle imprese nel 2014 prevedono esperienza, + 1% rispetto al 2013. E che il 60% dei posti disponibili sono destinati a diplomati con un curriculm che non si ferma al solo titolo di studio. Anche perché le aziende ritengono necessaria una formazione aggiuntiva subito Tuttavia, qualcosa si dopo l'assunzione per il 64,3% muove 1_lelle proposte del dei diplomati e il 45,3% delle persone con qualifica. Codice abbonamento: 068391 --© Riproduzi.one riseniata---11 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 36 1 i 1Rinasce l'Osservatorio , per gli stranieri m EMANULE Micuccr 'Osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura passa l'esame del ministro dell'istruzione Stefania Giannini che lo promuove firmando il decreto che ne fissa la ricostituzione e il rinnovo per il prossimo triennio. Quasi un esame di riparazione a settembre per l'Osservatorio che nei piani del Miur sarebbe dovuto partire nello scorso anno scolastico, dopo che il precedente organismo era stato attivato dal 2006 al 2008. Composto come in passato da esperti del mondo accademico, sociale e culturale, dai principali istituti di ricerca, associazioni ed enti che operano nel campo nazionale dell'integrazfone degli alunni stranieri, il rinnovato Osservatorio vede l'ingresso dei dirigenti scolastici tra cui Concetta Mascali dell'ic Parco di Torino, Maria Grazia Ciambellotti della Don Milani di Prato e Paolo Pedullà dell'ipsia Cattaneo di Roma. Siedono nell'Osservatorio, tra gli altri, l'Anci, l'Unar, i ministeri del lavoro e dell'intenro, l'Unicef, Save the children, Caritas Italiana, Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Ismu, la Rete G2, il Fonags. Tutti gratuitamente. L'Òsservatorio svolge compiti di analisi e di proposte sulle politiche scolastiche relative all'integrazione degli alunni stranieri e sulla loro attuazione, esprimendo pareri e formulando proposte su iniziative di competenza del Miur. A presiederlo il ministro dell'istruzione o il sottosegretario all'istruzione con delega all'integrazione degli studenti stranieri. Ad assicurare le funzioni di segreteria tecnica e organizzativa la direzione generale per lo studente del Miur. L Codice abbonamento: 068391 -----© RiproduzwnE riseroata---11 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 37 1 In 800 agguantano la pensione con i requisiti pre riforma Fornero e m N1coLA MoNDELLI ------©Riproduzione riservata---11 Codice abbonamento: 068391 iò che è stato tenacemente negato ai docenti e al personale Ata aderenti al movimento "Quota 96" - il diritto di andare in pensione il 1° settembre 2014 con i requisiti richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore della riforma Fornero (anche se maturati sur,cessivamente al 31 dicembre 2011 ma entro il 31 agosto 2012)- è stato invece riconosciuto ad alcuni docenti e unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario con requisiti maturati entro il 2014, a condizione che nell'anno 2011 avesero fruito di un congedo (art. 42, comma 5, del decreto 151/2001) o di permessi (art. 33, comma 3 della legge 104/1992) per assistere un parente disabile in stato di gravità. Le disposizioni che hanno consentito a circa ottocento dipendenti scolastici di andare in pensione con effetto dal 1° settembre 2014, in deroga alle norme contenute nell'art. 24 del decreto legge 210/2011, sono contenute dell'art. 11-bis della legge 28 ottobre 2013, n. 124. di conversione in legge del decreto legge 31agosto2013 n.102. La notizia dell'avvenuto pensionamento si ricava dalla lettura della nota del ministero dell'istruzione, prot. n. 8696 dello scorso 3 settembre. Nella nota si sollecitano infatti gli uffici scolastici territoriali e le segreterie scolastiche a invitare quanti hanno ricevuto dall'lnps la comunicazione che possono accedere al trattamento pensionistico, a presentare urgentemente all'amministrazione scolastica competente, e comunque non oltre il 7 ottobre 2014, la domanda di cessazione dal servizio, domanda propedeutica alla concessione della pensione da parte dell'istituto di previdenza. Gli ottocento neo pensionati sono inclusi nel contingente dei 2.500 lavoratori che, potendo fare valere i requisiti anagrafici e contributivi e le condizioni previsti dal citato art. 11-bis, avevano chiesto entro il 26 febbraio 2014 di poter beneficiare delle disposizioni. L'art. 11-bis aveva esteso la facoltà di andare in pensione con i requisiti di accesso vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto legge 201/2011 anche ai lavoratori che, nel corso dell'anno 2011, risultavano essere in congedo straordinario per assistere un parente disabile in situazione di gravità, o aver fruito di permessi ai sensi dell'art. 33 della legge 104/1992 sempre per assistere parenti disabili e che perfezionavano i requisiti anagrafici e contributivi utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina vigente alla data di entrata in vigore dell'art. 24 del decreto legge 201, entro il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del medesimo decreto. Il trattamento pensionistico, disponeva inoltre l'art. 11- bis, non poteva avere comunque decorrenza anteriore al 1° gennaio 2014. Per il personale della scuola, per effetto delle speciali norme che regolano il personale scolastico, la decorrenza non poteva essere inferiore a quella del 1° settembre 2014. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 37 1 Uffici in affanno a causa dei tagli al personale: le operazioni di avvio anno sono in ritardo Mobilità e assunzioni, è ingorgo e'è il rischio di dover spostare i docenti a lezioni iniziate DI ANTIMO DI GERONIMO t~liz~azioni'. ass~gna U z10m provv1sone, assunzioni, eventuali rettifiche. È un vero e proprio ingorgo amministrativo quello che si sta verificando in tutte le province in vista dell'inizio delle lezioni. Decine di migliaia di operazioni che vengono gestite ogni anno, freneticamente, dagli uffici periferici. Che peraltro, devono fare i conti con la progressiva riduzione degli organici. Dunque, potendo contare su un numero di funzionari e di impiegati che diminuisce di anno in anno, sempre di più. Salvo rare eccezioni, infatti, i dipendenti che vanno in pensione non vengono rimpiazzati con nuove assunzioni. E quindi, non sono rari i casi di uffici che sono costretti ad operare concentrando più unità operative in un unico funzionario. Quanto alle operazioni in concreto, esse hanno inizio con la cosiddetta mobilità annuale. In questa fase gli uffici scolastici valutano le domande di mobilità dei docenti che intendono partecipare alla lotteria delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie. E dopo avere assegnato i punteggi e graduato gli aventi titolo, procedono ai movimenti veri e propri. Che sono di due tipi. In via prioritaria vengono disposte le utilizzazioni. Alle quali accedono prevalentemente i docenti in esubero e quelli che sono stati trasferiti d'ufficio, che chiedano di rientrare nella scuola di precedente titolarità indicandola come prima preferenza. Nella fase delle utilizzazioni gli aventi diritto fanno valere una scala di punteggi in tutto analoga a quella dei trasferimenti a domanda. Terminate le utilizzazioni, gli uffici procedono con le assegnazioni provvisorie, per le quali assumono rilievo solo le situazioni familiari (ricongiungimento al coniuge, figli ecc.). Ad esito della mobilità annuale, che comprende anche i movimenti interprovinciali, gli uffici fanno una ricognizione delle cattedre e degli spezzoni rimasti. L'elenco di questi residui costituisce la disponibilità che viene messa a disposizione per le supplenze della fase provinciale. Dopo di che, i singoli uffici scolastici indicono le convocazioni degli aspiranti supplenti utilmente collocati nelle graduatorie a esaurimento e procedono all'assegnazione delle supplenze. Che avviene in due fasi. La prima fase viene gestita direttamente dall'ufficio scolastico oppure dalle cosiddette scuole-polo. E consiste nella individuazione degli aventi diritto a ricevere le proposte di assunzione, tramite lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento, e nello scambio tra proposta e accettazione. Scambio che viene formalizzato in un contratto preliminare che, in gergo tecnico, viene definito «individuazione». La seconda fase, invece, avviene direttamente presso la scuola di destinazione, tramite la sottoscrizione del contratto individuale di lavoro e nel relativo svolgimento della prestazione. ---© Riproduzwne riseroata----a Codice abbonamento: 068391 Quest'anno in quasi tutte le province si segnalano ritardi neUo svolgimento delle operazioni. E molti docenti, che hanno chiesto di essere spostati in altra sede, non potendo ancora conoscere ancora i risultati delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie, hanno dovuto prendere servizio nella scuola di titolarità o di precedente servizio. Ciò sta determinando a sua volta.ritardi nelle convocazioni dei docenti precari ai fini dell'assegnazione delle supplenze annuali. Le operazioni, infatti, sono strettamente collegate tra loro in rigida sequenzialità. Dunque, se le operazioni di mobilità annuale non vengono portate a termine, non è possibile disporre le supplenze. Perché le disponibilità da assegnare ai supplenti non sono altro che le cattedre e gli spezzoni che rimangono liberi ad esito della mobilità annuale. Il rischio che si corre è quello di mandare in cattedra dei docenti che, dopo qualche giorno, potrebbero essere spostati altrove. Più che della cosiddetta girandola dei supplenti, quest'anno, dunque, potrebbe verificarsi un avvicendamento di professori di ruolo. Ad ogni buon conto, la legge consente all'amministrazione di disporre i movimenti entro il ventesimo giorno dall'inizio delle lezioni. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 38 1 L'ESPERTO RISPONDE/Il caso di un docente davanti alla decisione del dirigente Il prof di sostegno non si tocca anche se c'è un altro alunno Non si possono togliere ore perché ci sono più ragazzi ' p.rimaria. Da qualclte anno ho ~2 ore in una classe e 12 in: un'altra, al.rien- tro a scuola durante. l'assegnàzrohe dei docenti alle classi .mi. è stata as~gD.ato un terzo alunno trasferitosi itella mia scuola da qualche gtomo. n quesito è questo: può il mio dirigente S()ttrarre delle ore di sostegno a un bambino ipoacustico e dopo J'.ar sì (lhe mi oooupi anche dEI nuovo arrivato? E i genitori del bambino a cui il dirigente ha sottratto delle ore (che sono arrabbiatissimi) a chi, si devonèl riyolgere per rivendicare i loro diritti? wttera firmata Tl dirigente scolastico non può distrarre · l. ore di sostegno, assegna,te in organico per Alunno di 23 anni senza licenza media Nell'istituto penit.enziario in cui lavoro come docent.e operano un Ctp e un istituto professionale. Da anni assistiamo ad una prassi a mio parere infondata e contro le nonne. :uistituto superiore professionale continua ad iscrivere nelle sue classi studenti che non hanno mai sost.enuto l'esame di t.erza media e quindi privi del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, in virtù di una non ben definita legge che consent.e di accedere all'istruzione superiore anche senza la licenza media, purché si abbia un'età pari o superiore a23anni. lettera firmata E accesso alla scuola secondaria di II grado è vincolato al previo superamento di un apposito esame di idoneità. In quella sede la commissione d'esame valuta il livello di competenza in possesso del candidato e dispone l'ammissione all'anno corrispondente a tale livello oppure, in assenza di competenze, decide la non ammissione. Ai sensi dell'articolo 193 del decreto legislativo 297 I 94, inoltre, effetto <J,ell(l pres,e~lt .di .wi, ltlunno disabi· · le, per aet!tì1farle IPJ,. altri> alùnno portatore: di handicap'. Né, t<Jnt,o meno, è ipotizza:bile unùtili#tf,zi(fne tardiva dell'eventuale docen.te di sostegM in fòrza nell'istituzione scolastica di provenienza dell'alunno disabile eh.e si sia trasferito nella nuova scuola per effetto di nulla osta. Cartìcolo 5, comma 109 del contra#o sulle utilizzazioni, infatti, 11embrerebbe escludère t.ale possibilità. Non di meno, considerato che il diritto all'integrazione scolastica è espre&samente previsto dall.a legéfe, i genitori possono promuovere l'azione ;pudiziale davanti al Tar al fine di i,mp.orre alt'uffi.. . cio scolastico di provvedere in tal senso, .Sébbene la materia risulti ascrivìbile alla categoria dei diritti soggettivi, la giurisprudenza prevalente è incline a ritenet'è e~ essa rientri nella giurisdizione del giudictt a;tJinùnistratìvo. · Mitimo Di Qeronimo l'ammissione agli esami di idoneità è subordinata all'avvenuto conseguimento, da parte dei candidati privatisti, della licenza della scuola media tanti anni prima quanti ne occorrono per il corso normale degli studi. Tale obbligo non è previsto per coloro che, Marica De Lello Avezzano /}assegnazione dei docenti alle classi segue una procedura vincolata regolata dai seguenti articoli di legge: 7, 10, e 396 del decreto legislativo 297 I 94, 25 del decroto legislativo 165I2001 e 6 del contratto collettivo nazionale di lavoro. In pratica, il consiglio di istituto indica i criteri generali per l'assegnazione dei docenti alle classi, il collegio dei docenti formula proposte in tal senso e, infine, il dirigente dispone il provvedimento finale, previa contrattazione con le Rsu. Secondo una parte della giurisprudenza la materia in questione è stata sottratta alla contrattazione integrativa di istituto. Non di meno, il provvedimento di assegnazione alle classi deve essero comunq11€ assistito dall'esplicitazione della motivazione (cfr. Corte di cassazione, sez. lavoro, sentenza 15 luglw 2011, n.15618). Il dirigent.e mi ha risposto che il provvedimento è a sua che decide in via discrezionale perché adesso il contratto non si applica più. 1.ettera firmata La decontrattualizzazione della mobilità all'interno delle istituzioni scolastiche nell'anno in corso, abbiano non ha determinato l'assorcompiuto o compiano il venbimento della materia nella titreesimo anno di età che, cosiddetta discrezionalità. A per contro, sono dispensati questo proposito il ministero dalla presentazione di qualdelristruzione, con la nota siasi titolo di studio inferiore. Prot. n. AOODGPER 6900 del Inoltre, ai sensi dell'articolo 1° settembre 2001, ha chiarito: 192, sempre del decreto 297, «Ogni docente in{atti ha diritil consiglio di classe può conto di essere collocato nel plesso sentire l'iscrizione di giovani richiesto, compatibilmente con provenienti dall'estero, i quail numero dei posti non occupali provino, anche mediante ti ... e fatto salvo la necessità l'eventuale esperimento nelle di assi curare l'insegnamento materie e prove indicate daldella lingua inglese>>. Alla lo stesso consiglio di classe, mobilità interna si applicano, sulla base dei titoli di studio inoltre, le norme di legge che conseguiti in scuole estere tutelano situazioni•particolaaventi riconoscimento legale, ri espressamente previste daldi possedere adeguata prepala legge. Per esempio, la legge razione sull'intero programCarlo Forte 104 I 92 che prevede la precema prescritto per l'idoneità denza per i disabili e chi li asalla classe cui aspirano. siste. In ogni caso, l'assegnazioAntimo Di Geronimo Cambio di plesso, ne va effettuata «in relazione niente discrezione ai criteri generali stabiliti dal Vassegnazione dei docenti alle classi Ho chiesto al dirigente sco- Consiglio di circolo I istituto e Quah sono le regole per lastico di essere assegnata ad conformemente al piano annuale delle attività deliberato l'assegnazione dei docenti alle altro plesso della mia scuola. dal Collegio dei docenti». classi? Antimo Di Geronimo - ----© Riproduzwrw riseroata--1! Scuola: testate nazionali Pag. 46 068391 Oblem:a. Sono insegnante di. S<>stegilo a tempo indetermlnatò. in u'na seuòla Codice abbonamento: Qcrivo per esporre il seguénte pr~~ Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 12 1 Autonomia e merito, due sfide per la scuola Giampiero Finocchiaro gni nuovo, anno scolastico riporta in luce il problema profondo della nostra scuola: è pensata per gli adulti che ci lavorano e non per i ragazzi che ci studiano. La normativa di settore è un mare magnum con poche certezze e molte contraddizioni che rendono il lavoro dei dirigenti un'impresa difficile ed ingrata se cercano di organizzare quella "centralità" dell'alunno che sì esorta ad ogni cambio di dicastero. Si comincia d'estate, con la roulette dei movimenti del personale, un milione circa di dipendenti pubblici, tutti interessati a spostarsi verso sedi più sicure, più vicine, più comode esclusivamente dal punto di vista individuale. In questo modo la formazione dei team di ogni scuola obbedisce a criteri soggettivi che hanno a che fare con le scelte personali di ogni bidello, ogni docente, ogni dirigente. Così è chiaro che quando si parla di autonomia scolastica, di centralità del Pof, il Piano della Offerta formativa che dovrebbe dare identità ad ogni scuola, si chiacchiera di intenzioni non supportate da altro che dal caso e dall'interesse individuale degli adulti che un lavoro ce l'hanno perché ci sono studenti. L'autonomia anzitutto formativa delle scuole dovrebbe invece partire da un progetto di scuola rispetto al quale il dirigente dovrebbe potere selezionare il personale, docente e non, scegliendo i più adatti e/o titolati ad un certo tipo dì didattica, di strategia formativa, dì finalità educativa. E questo perché il dirigente ha il compito dì individuare le specificità del territorio su cui insiste la scuola, dì cogliere le carat~ teristiche socio-culturali dell'utenza della singola scuola e di commisurarle in modo concreto (né velleitario né rinunciatario), rispetto al progetto formativo. La scuola, ogni anno, comincia dunque O con questa ipoteca, un po' come se ad inizio campionato le squadre si trovassero guidate da allenatori e giocatori che hanno casa vicino al campo di allenamento. Che tipo di campionato verrebbe fuori? lE restando dentro la stessa metafora, che squadre avremmo se invece del merito e della valentia calcistica si adoperassero i criteri della preferenza soggettiva, della graduatoria anagrafica, dell'aiutino sotterraneo, della fortuna? Qui si alza il velo sul paradosso della valutazione, altro settore colpevolmente lacunoso della scuola. Settecentottantamila docenti a vario titolo impiegati nella scuqla e impegnati a valutare sette milioni e ottocentomila ragazzi ma restii ad ogni valutazione del proprio operato. Come un esercito di generali che rifiuta ogni ipotesi di valutazione delle competenze e dei risultati, dimenticando che si tratta di un esercito raccogliticcio, affollato di finti-docenti-con-doppio-lavoro e scarso interesse per la scuola, di fannulloni che il garantismo contrattuale e l'insoddisfazione generale tutelano, di inadatti che si aggrappano allo stipendio alle ferie e ai permessi per assenze retribuite per tirare avanti. Insomma, ce n'è di tutti i colori oltre, grazìeadìo, alle meravigliose forze buone che reggono realmente la scuola italiana, con fatica competenza e dedizione, avvolte nelle nebbie del pregiudizio sociale, dell'indifferenza della politica, della iniquità istituzionale. L'intenzione appena annundata da Renzi di dare spazio al merito non può che fare piacere, aiuterà a spezzare il circolo vizioso che porta tutti, prima o poi, ad avvertirsi demotivati e a ritirarsi in una mediocrità ininfluente o nociva per il cambiamento del paese che deve partire proprio dalla scuola. (Q) RIPRODUZIONE RISERVATA -- Codice abbonamento: 068391 coonm>·o"o'''"'""''. i,.,,,.,.. ---------- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano Pagina 09-09-2014 24/25 Foglio 1/ 2 Data La rivoluzione didattica nell'editoria «fai-da-te» Tra aule hi-tech, polemiche, risparmi e zainetti poco carichi l'anno scolastico parte con i testi scritti direttamente dai prof Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo realtà complicano l'insegnamento e spaesano i ragazzi costringendo il docente a fare la fine dell'asino di Buridano non sapendo da dove cominciare. In Italia ormai da alcuni anni funzionaBooklnProgress, l'esperimento nato nel 201 Oche è arrivato per l'appunto a raccogliere 200 istituti, coinvolgendo circa 800 insegnanti. Esso mette a disposizione decine di titoli di ogni materia, dalla storia alla geografia, all'economia aziendale all'Italiano, dalla la fisica alle scienze naturali... prodotti editoriali che nessuno oserebbe definire libri di testo :pubblicazioni dove le pa role contano quanto l'infografica e la visualizzazione in forma interattiva di dati e informazioni. Che fare, dunque? Adottare un manuale tradizionale opreparame uno in proprio frutto di un lavoro di rete con gli altri colleghi della stessa disciplina sparsi lungo lo Stivale? Secondo l'editore Guido Palumbo, responsabile tra l'altro del gruppo educativo dell'Associazione Italiana Editori, «dal punto di vista economico si tratta di concorrenza sleale che aggira i costi del mercato». «Se si affronta» sottolinea «tutto in termini di costi non c'è partita: la proposta dei libri autoprodotti è frutto della demagogia irnperante e della crisi economica. Nessuno obbliga l'insegnante ad adottare libri di testo purché la didattica sia conforme alla normativa sul diritto allo studio. Non parlo pertanto della qualità dei testi in linea perché non voglio polemizzare ma se si va a vedere il materiale che si trova sulle del destinatario, non 068391 111111111111111 Libri di testo: sì, libri di testo: no! Sembra l'eterno gioco dellamargherita.Eppureèundilemma che rischia di infiammare il dibattito sulla didattica della scuola che le nuove tecnologie e le nuove attitudini degli insegnanti rendono possibile. Troppo facile ridurre tutto in termini manichei. La questione è più complessa e coinvolge famiglie, scuole, editori, autori. 1 manuali e i libri di testo sono il pane quotidiano dei ragazzi. Esercizi, studio, letture avvengono su questi supporti da sempre. E rappresentano spesso un aiuto per il docente, una mappa del sapere che gli permette di destreggiarsi in campi disciplinari estesissirni senza perdere la bussola e fornendogli il materiale didattico necessario. Almeno fino a ora perché qualcosa sta cambiando e anche velocemente. llla lo ha dato una circolare ministeriale della passata primavera che recepiva un decreto del precedente titolare del ministero, Maria Chiara Carrozza. L'adozione dei libri di testo nelle scuole diventerebbe facoltativa. Sono ormai più di duecento le scuole italiane che già da qualche anno si avvalgono solo di libri autoprodotti la cui qualità però non è certificata se non dall'insegnante o dagli insegnanti che li hanno scritti. I singoli collegi dei docenti possono certo scegliere di adottare strumenti alternativi rispetto ai soliti libri di testo purché essi siano coerenti con i limiti di spesa stabiliti per legge e con i programmi in vigore. A spingere in questa direzione ècertolacrisiinatto.Idatirilevati dall'O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) lo scorso agosto mostrano come il costo dei materiali necessari agli alunni sia in aumento. La voce chepesamaggiormentesulbudget familiare destinato alla scuola è quella relativa ai libri di testo. E quest'anno mediamente per i libri e due dizionari si spenderanno in media 529,50 euro per ogni ragazzo, con un aumento rispetto allo scorso anno del 1,6%. Il calcolo prende in esame i diversi gradi di scuola, dalle medie inferiori ai licei fino agli istituti tecnici. Se i genitori in genere spendono cifre che si aggirano intorno ai 250-300 euro per i testi, utilizzando i nuovi strumenti potrebbero arrivare a risparmiare anche 200 euro. Ma ne vale veramente la pena? Alle spalle di questa rivoluzione in atto potrebbero ravvisarsi delle ragioni economiche, certo. Ma non sono solo quelle a pesare. Spesso i manuali sono troppo corposi e non sempre all'altezza. Penso, per esempio, da insegnante, ai manuali storici, zeppi di foto e immagini a colori per renderli più digeribili ma privi, o quasi, di cartine geografiche e dunque inadeguati per una di<lattica efficace. Quando addirittura non fortemente faziosi e di parte ma ormai la pluralità dell' offerta sul mercato è notevole. Oppure si trovano tomi di migliaia di pagine che vorrebbero fornire più materiale possibile ma in Codice abbonamento: ::: SIMONE PALIACiA riproducibile. Pag. 48 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 24/25 2/2 Codice abbonamento: 068391 piattaforme si può notare che di certo non c'è equivalenza della proposta in termini quantitativi dal momento che questi non assicurano la copertura di tutto il programma previsto per le singole discipline». Ma «se si volesse ridurre il peso economico per le famiglie» propone Palumbo «si potrebbero rendere detraibili le spese per l'istruzione con un aggravio per lo stato di appena 80 milioni di euro". Dove sta la qualità tra tutto questo bailamme? Tra i libri fai da te o tra quelli pubblicati dai diversi editori? Tutti gli insegnanti sono all'altezza delloro compito? E i libri di testo sono sempre adeguati alle sfide richieste? Sono domande a cui è difficile rispondere e che non è possibile sciogliere con risposte ideologiche e manichee ma forse cercando un confronto tra le autentiche parti in causa: insegnanti, famiglie ed editori. Sarà mai possibile? Scuola: testate nazionali Pag. 49 Quotidiano Tecce ~ pag. 5 IL MINISTRO PARLA DI PUBBLICO EPRIVATO MENTRE RIAPRE LA SCUOLA: "IL PAPARAZZO HA RUBATO UN PEZZO DI ME. PENSAI AL RITOCCO ESTETICO: SE AIUTA A STAR BENE, CHE MALE C'È?" Se il silicone o l'operazione al viso diventa una forma di schiavitù, mi fa tristezza. Se aiuta ad accettarsi meglio, per me non è un tabù. A una certa età, rifletti sui segni che ti lascia la vita, immagini cosa si potrebbe arginare: per volte rigettano l'innovazione. Molto, il primo giorno. Era il primo ottobre 1974, avevo il cuore buio, il palazzo era austero, pioveva. E io non smentisco. Non solo perché gli insegnanti non han- Ha mai scioperato, ha mai fatto occupazione? Quelle cose le facevano allo Scientifico, erano più schierati. Noi facevamo molte assemun po' di tempo l'ho immagi- blee, ero rappresentante di nato anch'io, adesso mi è pas- classe, litigavo con il preside, sato questo lieve desiderio. Io questo sì. resto una ragazza di campa- Mai bocciata? gna. No. Diciamo che all'università Ha un conto in sospeso con la campagna. No, no, ci mancherebbe, adoro la mia terra, le piccole cose. Io sono nata a Montepoiano, vicino Lucca, ne conservo l'accento. E com'era la studentessa Stefa· nia a Montepoiano? Non particolarmente, magari posso piacere, posso affascinare. Credo di essere gradevole. Le donne non devono mascherare la propria femminilità. Secchiona, non noiosa, almeno spero che questa sia la percezione di chi discute con me, vero? Io sono figlia unica, i miei genitori erano già anziani. Come tanti figli unici avevo due possibilità: o mi rinchiudevo in cameretta a piangere sul letto o Era una fotografia al naturale, questo va detto. Io sono sempre me stessa, anche se mi stendo a prendere il sole. Il paparazzo ha rubato un pezzo di me, s'è intrufolato in casa mia, perché il mio corpo è la mia casa: ne tengo cura, la miglioro, la capisco. Il prossimo anno andrò in montagna, così sarà più faticoso fotografarmi. stato traumatico? E non lo sarà mai? Giannini, si sente una bella donna? Ha rubato le copertine pati· nate a Maria Elena Boschi. Sarà ricordata come il primo ministro senza reggiseno al mare. facevo la conduttrice televisiva. Ha fatto televisione? No, volevo dire che vivevo il paese, ero allegra, con tanti amici, d'estate lavoravo nel bar di mio padre. Era un'eredità di mio nonno, papà l'ha preso per vivere, ma era appassionato di arte. non presi un buon voto in Armeno. E cantava, ascoltava musica? Le potrei intonare Jesus Christ Superstar, il testo è impresso nella mia memoria. Poi nuotavo durante i tre anni di media, adesso faccio la tifosa: Lucchese basket femminile e Inter, anche se i nerazzurri non sono più quelli dei tre titoli in un anno. Ha amici al governo? L'amicizia è impegnativa e serve un percorso comune. Ho un eccellente rapporto con Dario Franceschini e la Boschi. Vediamo quanti amici mi farò fuori dal governo con il progetto la 'buona scuola. Cos'è irrinunciabile in questa ri· forma per il ministro? La formazione e la valutazione dei docenti. Chi mette i voti adesso dovrà subire dei voti. E cosa c'è di male? Guardi che uno studente intuisce subito se Cosa ha imparato al bar? Il mestiere che fa contenta la gente: facevo dei caffè e dei cappuccini buonissimi. E poi non posso dimenticare il profumo Ha mai pensato a un ritocco dei cornetti la domenica e la estetico? gioia di poterli mangiare senza Questo mi fa piacere. pagare. Era un privilegio. Poi la Cosa? Vi siete accorti che la ragazza mia adolescenza è proseguita a di campagna Stefania non è Lucca, al liceo classico. Perché cambia espressione, è una donna rifatta. Ritaglio Scuola: testate nazionali 1/ 2 stampa ad uso esclusivo l'insegnante è poco preparato, svogliato, non aggiornato. Cosa dirà ai sindacati? Io mi aspetto un confronto pubblico, aperto. Non ho ottimi trascorsi con i sindacati, mi riferisco ai miei anni di rettore all'Università per stranieri di Perugia: spesso sono stati un elemento di conservazione, a del destinatario, non La scuola è un luogo depredato. no una grande busta paga, ma soprattutto perché non esiste una possibilità di crescita, cioè di miglioramento anche sul piano economico. Credo di aver scelto una carriera universitaria perché prevedeva un maggiore dinamismo professionale, culturale, economico. Non mi vergogno del reddito, i soldi sono importanti. Matteo Renzi è d'accordo con la Giannini? In passato, e non svelo nulla, qualche volta è capitato di essere in disaccordo. In questa fase, io sono al suo fianco. Ha mai meditato le dimissio· ni? No. Ma non sono una sprovveduta: lo spazio per Scelta Civica s'è ridotto, però Scelta Civica sostiene il governo, ne è parte essenziale. Quando ho preso 3000 voti alle Europee, non ho negato la sconfitta, il fallimento, però non mi sono arresa. E non ci ho perso il sonno. Perché s'è candidata? Provengo da Italia Futura di Montezemolo, era il 17 novembre 2012, ero a una manifestazione a Roma, c'era tanta gente, venuta anche da lontano, e dissi: Stefania, ammira quanto è emozionante e travolgente parlare davanti a una platea così vasta. E che rispose, Stefania? Che il momento era quello giusto. Va in chiesa? Non pratico, seppur la mia formazione sia cattolica. Ho trascorso anni a studiare il pensiero cristiano e le connessioni con il pensiero clasriproducibile. Pag. 59 068391 V Foglio Codice abbonamento: illa d'Este di Cernobbio, Forum Ambrosetti, saletta con tavolini bassi, poltrone per schiene gobbe, poche lampade, molta atmosfera. Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, sta seduta con le nocche sotto il mento, riceve frequenti visite di uomini d'affari, di finanza, di potere. Quando ne incontra uno, o due assieme, fa un leggero movimento verso l'alto, porge il braccio destro e ottiene un baciamano. Tira giù la gonna, torna composta, sembra lusingata. 09-09-2014 5 Data ''Il mio corpo, il topless e i voti ai prof'' Parla la Giannini: "La mia estate fra il topless e i voti ai prof" di Carlo Tecce inviato a Cernobbio Pagina Quotidiano Pagina 09-09-2014 5 Foglio 2/2 Data sico. E sono coerente: ho fatto una tesi su Isidoro di Siviglia e Giuliano di Toledo. Le coppie gay possono avere un bambino? Sono naturale, sono una ragazz.a di campagna Posso affascinare e piacere. Credo di essere gradevole: la donna deve essere femminile Il mio modello di famiglia è quello che proviene dalla natura. Ma sui diritti dobbiamo fare molti progressi in questo paese. Com'è il Dio del ministro? Assomiglia al Dio che ha incarnato Gesù, ma non ho il dono della fede. I.A RENZI "Non rinuncio alla formazione e al merito tra i docenti. V anno valutati: lo studente, se l'insegnante è svogliato, se ne accorge subito" DI LUCCA Codice abbonamento: 068391 Stefania Giannini, 53anni, ministro dell'Istruzione. È nata in provincia di Lucca Ansa Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 60 Quotidiano IL FOGLIO Foglio icomincia la scuola, e mia figlia ha ricevuto in regalo un astuccio rosa, R di un personaggio dei telefilm che non le piace più. Ho pensato, già carica di imDI ANNALENA barazzo: adesso si mette a piangere perché odia il rosa. L'astuccio però era bellissimo, con tre cerniere, pieno di pennarelli, matite e penne cancellabili (c'era anche il goniometro). Lei l'ha esaminato, diffidente, poi ha deciso che era proprio l'astuccio che desiderava e che il rosa non è un colore così umiliante: se quel suo compagno la prenderà in giro (femminuccia, femminuccia) gli farà vedere la sua famosa mossa di judo. Un ottimo modo, in quarta elementare, per risolvere il problema delle distinzioni di genere, degli stereotipi sessuali e dell'uguaglianza dentro cui vogliamo incasellare i nostri bambini, pensando di liberarli dai pregiudizi e a volte di annullare le differenze: in Francia, come ha scritto ieri il Corriere della Sera, "l'ABCD" dell'uguaglianza promosso dal ministro dell'Istruzione Najat-Vallaud Belkacem (una donna, ex ministro della Parità) doveva combattere le discriminazioni sessuali fin dalle scuole elementari ma ha provocato proteste, ritiri da scuola, orgoglio rosa e orgoglio blu, infine è stato abbandonato (mentre al famoso liceo francese Chateaubriand di Roma vanno in scena storie di bullismo e razzismo), e adesso nel sobborgo parigino di Puteaux è arrivato il regalo del sindaco, che ha scelto con cura il cliché: quattromila zaini per la scuola, rosa per le femmine e blu per i maschi, e dentro uno il gioco delle collanine, dentro l'altro quello del robot. Mia figlia e i suoi amici, senza aspettare i giudizi politici e le polemiche di una società che vuole stabilire regole di uguaglianza o di diversità, sentirsi moderna oppure proclamarsi tradizionale, avrebbero fatto larivoluzione. Ci sono un paio di compagni maschi che preferiscono il rosa, ci sono almeno cinque ragazzine che detestano le principesse e venerano i vampiri, altre hanno fratelli minori a cui regalare il gioco del robot, ci sono, soprattutto, piccole persone in grado di scegliere quello che vogliono, senza bisogno di linee guida. Basta organizzare una festa di compleanno con i premi per la caccia al tesoro per capire che è impossibile crea- Scuola: testate nazionali stampa re un mondo e aspettarsi che i bambini lo seguano: l'unica certezza è che nessuno più vuole, come premio, le gomme per cancellare. Ma se un maschio ha una sorella più grande, si metterà gli adesivi sulle unghie e canterà con slancio le canzoni di "Frozen'', prima di scegliere, per la prima elementare, l'unico bruttissimo zaino che offre in regalo una spada da combattimento. Si devono educare i bambini all'uguaglianza Ce insegnare ai maschi a sparecchiare la tavola senza lanciare i piatti nella pattumiera), ma non ci si potrà mai aspettare l'uniformità: non accetteranno uno zaino rosa, oppure blu, e un kit per creare la principessa di carta dei sogni, ma nemmeno l'idea che sono tutti identici, che non ci sono differenze. Mia figlia si mette rose nei capelli, e le mette anche a suo fratello, che la lascia fare fino a che decidono entrambi che è il momento della lotta: vince chi piange per ultimo. E adesso che ricomincia la scuola, e lei ha uno zaino nero e un astuccio rosa, e lui un po' di paura perché è la prima volta, nessuna linea guida sull'uguaglianza potrà farle cambiare la decisione che ha preso: te ti proteggo io, sta' tranquillo, se qualcuno ti dà fastidio gli faccio quella mossa di judo. Però adesso facciamo i braccialetti insieme. 068391 La scuola fra zaini rosa o blu e l'impossibile tentativo di rendere i nostri bambini tutti uguali 09-09-2014 1 1 Codice abbonamento: RICOMJNCIAMO Ritaglio Data Pagina ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 61 Quotidiano il manifesto SCUOLA La supplenza messa· in banca Giuseppe Caliceti pulci il famoso libro online delle Buona Scuola e scopri l'inganno. Per esempio su come risolvere la supplentite, malattia di cui soffrirebbero i docenti italiani precari e non. Senza spendere un soldo. Non è neppure una grande novità, visto che già si applica da anni nella scuola primaria italiana. Dunque, un docente è malato e non viene a scuola. Come sostituirlo se non c'è? Semplice, utilizzando un altro docente che non è in servizio perché non è il suo turno di lavoro. Questo perché i docenti, all'interno di reti di scuole, metteranno a disposizione una apposita Banca delle ore. Le linee guida sono poco chiare su questo punto: ma pare che ogni docente sarà "dotato" di una banca delle ore che potranno essere usate per attività didattiche di ogni genere. Il docente "guadagna delle ore" supplendo il docente malato; queste ore eccedenti verranno inserite all'interno della sua "banca". Verranno pagate? No. Ma il docente potrà recuperarle non venendo a scuola. Quando? Qui sta la fregatura: quando le scuole sono chiuse, quando cioè non ci saranno studenti a scuola. Nei giorni di vacanza? Praticamente. La cosa tremenda è questa: le ore da fare in più capitano al docente sui denti, per usare un eufemismo, cioè senza preavviso, quando occorre sostituire un collega assente per malattia. Ma queste ore che fa in più, non pagate, naturalmente no~ possono essere scalate dalle ore setti- S Data Pagina Foglio 09-09-2014 3 1 rispondere a questa precisa domanda: è possibile che io, d~cente, alle del mattino non sappia ancora il mio effettivo orario di lavoro che svolgerà oggi, a partire dalle ore 8, a scuola? Perché è questo che accadrà. Posso rifiutarmi di cambiare il mio orario di servizio del giorno perché magari avevo preso altri impegni dopo lorario ~i Jayoro c~e era previsto fino a 1Omm_u~ fa? E~ ~on te a un ordine di sefVlZ!o del dingente scolastico che mi obbliga a cambiare nel corso della giornata il mio orario di lavoro, lo potrò fare senza avere ritorsioni disciplinari? Mio fratello è elettricista in una fabbrica. Per la "reperibilità" è pagato. Anche in caso che poi la sua presenza non sia necessaria. Nei confronti dei docenti italiani questa "reperibilità" invece non è pagata neppure nel caso che il d?cente ~ebba cambiare durante la g10rnata il suo nonnale orario di servizio per effettuare più ore. E' normale? Ed è normale che queste ore non vengano considerate eccedenti rispetto ad un contratto nazionale, ma regalate? Ringrazio anticipatan;iente gli esperti in materia per forn!Ie a ~tti i docenti italiani risposte esaustive su q uestì punti. ? Ritaglio Scuola: testate nazionali Codice abbonamento: 068391 manali. In sintesi, tutti i docenti hanno un orario di lavoro settimanale nel quale sono pagati. Poi devono mettere a disposizione delle ore per le supplenze: gratuitamente. La c~ più spiacevole è che non sanno di preciso quando dovranno fare queste loro ore "strordinarie". Perché chi è ammalato, non lo sa con anticipo. Risultato finale'. per.tutti! docenti: non c'è un orano di settimanale preciso, ma occorre sempre essere a disposizione. Lavori sulla classe senza tener conto del tempo che occorre per preparare le lezioni e correggere i compiti - per 4 o 6 ore al giorno? Ricordati però che nelle altre 2 potresti essere chiamato a fare una supplenza. Ciò che sottintende a questa idea: il docente, ~opo le ore di lavoro pagate, non ha mente da fare e può fare del volontariato: ~pr~t: tutto i sindacati ma anche 1 grudio del tribunale del lavoro dovrebbero stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 62 Quotidiano il manifesto Data Pagina Foglio 09-09-2014 3 1 Il caso/ «ORIZZONTE SCUOLA»: COLPITI I 150 MILA NEOASSUNTI Renzi e il bluff del merito a scuola: tagli agli stipendi da 45 a 72 euro Roberto Clccarelli 'Ocse chiede all'Italia di aumentare la busta paga degli insegnanti da una media di 24 mila 316 euro (31.460 dollari) a 26 mila 866 euro (34.760 dollari). Il «patto educativo» proposto da Renzi taglierà invece gli stipendi. I conti non tornano nell'abolizione degli scatti di anzianità trasformati in «Scatti di competenza». Nelle 136 pagine del libretto sulla «buona scuola» il governo sostiene che gli scatti interesseranno il 66% dei docenti. Il 34%, un docente su tre, verrà giudicato «immeritevole» e non potrà riceverli. Per l'Anief quella di Renzi è unariforma più dura di quella approvata dal centro-destra con Brunetta. Quest'ultima prevedeva il «merito• per il 75% dei dipendenti pubblici. Il centrosinistra solo per il 66% del personale scolastico, quasi il 10% in meno. Su queste basi allora immaginiamo il futuro, dopo l'assunzione dei 150 mila docenti precari prevista a settembre 2Ql5 per i quali saranno necessari 4,1 miliardi di euro a regime, casse dello Stato sarà superiore rispetto a quanto già realizzato oggi. Si dà infatti il caso ctre il portfolio di crediti e titoli di un docente «meritevole» possa essere penalizzato dal nucleo interno di valutazione di un istituto. Dopo sei anni, e due scatti, questo docente può avere una brutta sorpresa. Al nono anno potrà essere scavalcato in classifica da uno più «meritevole» di lui. Sempre che que~to non accada già al terw o al sesto anno. ma Flc-Cgil). Nei prossimi dieIl sito specializzato Orizzon- ci ne lasceranno molti altri. Si te Scuola ha pubblicato due si- chiama merito e fa rima con i mulazioni curate dai docenti tagli. Il bluff è il risultato di un Antonello Venditti e Eliana Vìa- preciso dispositivo di governo: nello. Il primo sostiene che in alla scuola viene applicato il sinove anni verranno percepiti ~ediamente du~ s~atti i?~ec~ sterna ..valutare e punire». Per i di tre. In 42 8;11Ill d1 seIVIZ10: il docenti questo significa sacrifidocente men~~v?le perceptrà carsi in nome delle politiche dì 26 euro, mensili m meno, 31~ austerità. Resta da capire cosa euro ali anno. Per lo Stato s1 accadrà a coloro che non saranipotizza un risparmio di 200 no «meritevoli» per legge. Le lim~lioni di e~ annui pe~ 650 nee guida Renzi-Giannini sugm~a doc.entl. La ~cond~ SlffiU- geriscono di spostarsi nelle )azione nguarda 1150 mila futu- scuole meno competitive dove ribili neo-assunti. Se perderan- il rendimento è medio-basso. n? ~I primo ~catto.dopo 4-5. an- Questa mobilità riguarderà i m, 11 loro stipend10 perdera 72 docenti «meritevoli» che inveeuro, 900 euro in meno all'an- ce verranno indirizzati verso no. La perdita do~eb~e resta- gli istituti «eccellenti». L'obiettire anche nel caso m cui recupe- vo sembra essere quello di rafrii:io ~sizìoni i1:1 ~lassìfica ne- forzare le disparità teri:itoriali, gli anm successIVI. Nella scuo- di censo e di classe tra le scuola di Renzi essere. meri~evoli ha le e i docenti in tutto il paese. un ~osto pe! tutti. Per 11 gover- Sono inquietanti le prospettive no, mvece, e. un altr? modo per che aspettano i docenti e i prefare «spendmg review», dop~ cari meno pagati nei paesi Ocavere n.egato lo sblocco . dei se, e sempre più poveri, all'inicontratti fino al 2017. A d1ffe- zio del nuovo anno scolastico. renza di altre categorie del pub- L'Unicobas ha confermato Io blico impi~o, il contratto del- sciopero generale il 17 settem-, la scuola e bloccato dal 2009. bre. I Cobas di Piero Bernocchi I~ q~asi dieci anni i docenti ita- sciopererarmo contro la «scuolian1 avranno regalato allo Sta- la miseria» il 10 ottobre scento una media di 4800 euro (sti- dendo in piazza con gli studenti medi. Codice abbonamento: 068391 L ancora tutti da trovare. Secondo la ripartizione media indicata nelle linee guida, il 66% di tutti i docenti sarà meritevole di uno «scatto» di stipendio da 60 euro ogni tre anni. I neo-assunti dovranno attende 4-5 anni (in~ec~ dì nove) per r~giungere il pnmo «sca~o». S1 pari.a ~ì 130 ?uro contro 1140 garantiti dal s1ste':1a precedente. Il ~ovemo sostiene che a fine carnera guadagneranno 9 mila euro net? di s~pe~dio in più, duernila m pm nspett? a qu.aut~ avrebbero percepito con 1 soli «scatti di anzianità». ,Questa cifra sarà tuttavi~ destmata solo ad un terzo dei docenti e non sempre alle stesse persone. E il risparmio per le Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 63 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 09-09-2014 46 1 di Pietro Gargano L'orario di lavoro degli insegnanti Lucio Garofalo NAPOLI !flessioni sull'ipotesi di incremento dell'orario di servizio (a parità di R retribuzione) dei docenti. Sorvolo sulfatto che un a di un paese si misura soprattutto dalla scuola. E dal rispetto portato agli L insegnanti. Da chi sale su una cattedra dipende civiltà larga parte del futuro, dipendo ciò che i ragazzi diventeranno. Tagliare i fondi alla scuola è in sé una follia, pure in tempo di crisi. Codice abbonamento: 068391 notevole carico di lnvoro e di studio avviene, per forza di cose e per necessità, a livello extra-scolnstico e gratuito. Altrimenti chi corregge i compiti, prepara le lezioni, compila i registri e altri documenti? Sottolineo un aspetto cruciale dell,a "professionalità docente", umiliata da anni di campagne infamanti (a destra, vedi Brunetta e soci, a manca, si pensi a Reggi e compagni). Mi spiego. Nel mondo dell,a scuol,a italiana prevale una visione di tipo religioso, idealistico, che concepisce l'insegnamento come una sorta di missione, per cui i docenti dovrebbero !,avo rare per !,a gloria, per la croce o per !,a santa inquisizione. Insomma, prestando una gran mole di lavoro eccedente e gratuito. Come mai per i bidelli non ècosì? Per i medici e gli injèrmieri? Per gli avvocati e altri professionisti? Per tutte le categorie di lavoratori dipendenti le ore di lavoro in eccedenza sono ben retribuite. Gli unicifessi siamo noi: i presunti missionari della scuoln. E poi ci chiamano purefannulloni o !,avativi. Mettetevi d'accordo: siamo missionari o nullafacenti? Siamo, più !,aicamente dei professionisti. Da rispettare e retribuire in quanto tali. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 64 Quotidiano Data I LA STAMPA Pagina I Foglio 09-09-2014 12/13 1/ 2 Scelta di facoltà: l'esame più difficile per i nostri studenti È la causa del numero più alto di cambi e abbandoni FLAVIA AMABILE ROMA Si fa presto a dire fuoricorso e pensare che si tratti dei soliti bamboccioni che il mondo della politica ritrae come quelli che riempiono le aule delle università perdendo tempo e denaro. I fuoricorso che emergono da una ricef'ca condotta da Cepu e Skuola.net sono molto diversi, sono ragazzi che hanno sbagliato la prima scelta, alla fine delle superiori, hanno pensato ad un corso di laurea che poi si è rivelato un errore. E così per il 22% di chi è in ritardo, il gruppo più numeroso, quattro volte più nutrito di quelli che ammettono di non amare lo studio. Più numeroso anche di auelli che lavorano e non hanno tanto tempo per studiare, il 20% secondo la ricerca Cepu-Skuola.net «Giovani e metodo di studio». Le storie sono tante: c'è chi cambia una, ma anche due o tre volte corso di studio senza trovare qualcuno che gli dia il consiglio giusto. Nel frattempo, gli anni passa~o e le opportunità anche. Che cosa porta tanti ragazzi a sbagliare una scelta così importante? Maria Chiara Carrozza, da ex rettore e da doèente universitaria, difende gli atenei. «Credo che il problema sia da imputare alle scuole non alle università, ne ho esperienza diretta. Molti studenti mi dicono che nelle loro scuole di provenienza non sono mai stati preparati>>. Ma è ben consapevole della gravità del problema, quando era alla guida del ministero dell'Istruzione aveva predisposto un piano che prevedeva 6,6 milioni di stanziamento e una campagna sp~cifica. . Ora che il governo è cambiato, e una nuova riforma è alle porte, Maria Chiara Carrozza si chiede dove sia finito l'orientamento. «Nella riforma manca il capitolo sull'orientamento che dovrebbe essere al primo posto. Credo, invece, che sarebbe giusto che una parte dei professori che entrano in ruolo svolgano attività di aiuto ai ragazzi, sia negli ultimi tre anni delle superiori, sia in terza media per contrastare il picco della dispersione che si ha proprio nel passaggio alle superiori». Dal ministero fanno sapere che il piano sull'orientamento del governo precedente sta co- munque andando in vigore proprio da quest'anno scolastico e che, se dalla consultazione lanciata dal governo Renzi dovesse emergere che si considera necessario un ulteriore aiuto ai ragazzi nelle scelte, il Miur sarebbe pronto a venire incontro alla richiesta. Il principale imputato è il governo anche secondo Andrea Cammelli, docente di Statistica e direttore di AlmaLaurea, un consorzio di università nato nel 2000 proprio per facilitare le scelte dei ragazzi. «E' vero che nel 2000 non riusciva a laurearsi in tempo nemmeno il 10% degli studenti universitari e oggi siamo al 40%. In questi 14 anni molto lavoro è stato fatto, ma c' è ancora molto da fare. Ho scritto una lettera al presidente Renzi per fargli capire la portata del problema ma non mi sembra che nella sua riforma della scuola ci sia una sola parola dedicata all'orientamento. Noi comunque andiamo avanti per conto nostro, abbiamo ì dati sul sito e abbiamo anche costruito dieci anni fa un sito AlmaOrientati per supplire a queste mancanze delle istituzioni. Non dimentichiamo però che il 33% di chi si iscrive ha genitori che non sono laureati e, quindi, fanno fatica ad indirizzare i figli negli studi. Come possono scegliere bene se nemmeno a scuola si dà loro una mano?» E come possono scegliere bene se anche le università, a volte, ne approfittano, come denuncia Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell'Udu, l'Unione degli universitari. «Troppo spesso l'orientamento viene concepito come lotta al reclutamento sfrenata da parte delle università. Ormai è più marketing che un aiuto ai ragazzi. Alcuni atenei, pur di accaparrarsi nuovi studenti, arrivano a organizzare delle truffe» In realtà anche quando si fanno incontri di orientamento non è detto che funzionino, denuncia Cristina Palazzolo di Palertno, un'iscrizione a Biotecnologie alle spalle, un test di ammissione a Medicina vinto ma ora in procinto di iscriversi a Scienze Politiche. «Per essere utile, ed evitare a noi ragazzi di capirlo sulla nostra pelle, l'orientamento non deve diventare una discussione su che cosa studiare all'università ma su che cosa si vuole fare nella vita altrimenti continueremo sempre a fare errori su errori». La ricerca: il motivo Codice abbonamento: 068391 principale del boom -di «ritardatari» è l'aver cambiato corso di studi Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 67 Quotidiano Pagina 09-09-2014 1 2/1 3 Foglio 2/2 Data LA STAMPA Agraria ?lMll1118'5'.lllllll&\lll!~WREl'fi!~l111lii\l;[~p~~''$'1\I 25,0 sociologia 22,7 i!!!iiiiiijii~~=i:::::::~i:;: 19, ·1~.~1 Scienze Politiche Scienze della formazione ~ Scienze Motorie è fuori corso 18,2 Lettere e Filosofia 17,5 llllllllllllllllBlBlBll 15,7 Economia Scienze Mat. Fis. Nat. 15,4 Lingua letteratura straniera Giurisprudenza ~~=::::::::: 15.4 I È la percentuale degli universitari italiani· in ritardo con gli esami rispetto al corso di studi Fonte: elaborazione -lì!MlìffUME La Stampa su dati ANVUR Centitnetrf..LA S!Arv\PA Medicina veterinaria 11·~~·~.Ì·~~l ScienzeIngegneria statistiche Psicologia Medicina e farmacia chirurgia Architettura :::aa::::~~ 1,,2~4 iii5i55 12~0 I numeri dell'abbandono 2'2o/o Tra I° e Il° anno corsi dì 1° livello e ciclo unico (anno accademico 2011/2012) 8,8 8,6 8,6 valori .percentuali Quale futuro Per molti di loro, perché l'orientamento sia utile e si eviti di capirlo sulla propria pelle, non deve diventare una discussione su che cosa studiare all'università ma su che cosa si vuole fare nella vita Dei fuori corso, quasi uno su quattro dice di aver scelto la facoltà universitaria sbagliata non ha te1npo Un fuori corso su cinque dice di essere studente lavoratore e di .non trovare più il tempo di studiare Codice abbonamento: 068391 È la percentuale dei fuori corso che non riesceatenere il ritmo degli esami previsto dal corso Alcuni dei seimila candidati ai corsi di laurea in ostetricia, logopedia, dietista e tecnici di radiologia a Napoli Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 68 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 09-09-2014 13 1 La bussola che non c'è Così abbiamo perso il senso dell'orientamento Ora si deve creare un esercito di professionisti dell'indirizzo A nome. Ai quali basta dire che svolto? E si potrebbe scendetre su quattro laureati hanno re sino alla media inferiore, portato per la prima volta una dove volenterosi insegnanti laurea in una famiglia, per pa- senza attrezzi diventano gli cificare le aspirazioni del- equilibristi della scelta, ipotecando vite sulla base di l'ascensore sociale. Oggi sembra che l'investi- compiti in classe andati male, mento non ripaghi più le fati- stereotipi e frasi fatte («bracche e i progetti. Un sistema di cia rubate all'agricoltura», «il orientamento che dal basso ragazzo non è portato per la arriva all'università è l'obiet- matematica»). Non è tutto così, lo sappiativo da costruire e non possiamo fingere di avere la co- mo: non mancano delle buone pratiche, peccascienza pulita, ricordando le ilPAMDOSSO to che stentano a emergere e a migliaia di ore Molti confessano diventare sisteimpiegate in convegni, confe- di aver avuro consigli ma. Apriamo un da runici o fidanzate cantiere per direnze, chiacscutere su che chiere, porte aperte, assemlA CONTROMISURA cosa è l'orientamento e su come blee, uffici «plaUn sistema che parta lo dobbiamo reacement», chiamandole «orien- dal basso, per arrivare lizzare per renfino agii atenei derlo una leva tamento». del cambiamenSe molti laureati si sentono delusi della to. È il momento giusto, che lascelta, si trovano in buona scia intravvedere, pur nella compagnia, quando si pensa confusione dei segni, una posche quasi un diplomato su sibilità, nuove opportunità. Sogni, desideri, interessi, due dichiara di aver sbagliato scuola, mentre un quarto attitudini sono il sale delcambierebbe scuola e indiriz- l'orientamento, insieme con lo zo degli studi superiori, il 10% studio e il lavoro. Ma è necescambierebbe scuola e la stes- saria una condizione: non esisa quota cambierebbe indi- sterà orientamento fino a che rizzo. A che cosa è servito il non formeremo un esercito di cosiddetto «orientamento» orientatori di professione. Codice abbonamento: 068391 rappresentare le condizioni in cui versa la nostra università possono bastare due dati: solo quattro giovani su 10 si laureano regolarmente in corso nei tempi stabiliti e tra le matricole al primo anno ne arrivano alla laurea solo una su due. Una perdita di risorse, economiche e personali, che non ci possiamo più permettere. La lotta agli sprechi, alla dispersione, a un sistema di istruzione e universitario che crea, anziché cittadini formati, nuovi «drop out» e troppi «neet» (ragazzi che non studiano e non lavorano) deve entrare nelle priorità dell'agenda della politica, di quelle tre o quattro «cose» assolutamente da fare che oggi sono annegate in un lungo elenco di buone intenzioni. C'è un campanello d'allarme: dall'ultima riforma uni- versitaria a oggi stiamo perdendo matricole (70 mila tra il record del 2003 e il 2013) e non soltanto per ragioni demografiche. E perdiamo tempo a ripetere luoghi comuni, del tipo: «In Italia ci sono troppi laureati». È vero il contrario, se trai giovani da 25 a 34 anni ne abbiamo solo il 21%, contro il 39% dell'Ocse, e chissà quando raggiungeremo il 40%. A perdere tempo sembra siano anche i ragazzi, se è vero, come ci dicono gli studi di · AlmaLaurea, che oggi ci si laurea a 25,5 anni per una · triennale, a 26,8 per la magistrale a ciclo unico e a 27,8 per il biennio specialistico. «Tristi, solitari y final», si potrebbe dire, evocando Chandler e Soriano, i giovani universitari italiani sembrano spaesati e senza bussole, lasciati soli di fronte alle scelte. Due su tre dopo la maturità cercano un posto nel futuro, iscrivendosi all'università dopo aver chiesto pareri a un amico o a una ex fidanzata, finendo spesso con il lanciare una freccetta contro un tirassegno pieno di buchi. Non possiamo addebitare loro le colpe dei padri, che non sono ancora riusciti a creare un sistema di orientamento degno di questo Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 69 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 09-09-2014 47 1 La scelta dell'Università, cari studenti puntate sulla serietà Lucio d 'Alesssandro i dice che quando a François Mauriac, accademico di Francia e fresco vincitore del premio No bel per S la letteratura, fu chiesto cosa avrebbe voluto essere ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 nella vita, ebbe a rispondere «me stesso, ma riuscito». La domanda su che cosa si vorrebbe essere nella vita è q~ella che in questi g:iorni, e non senza qualche angoscia, vanno facendosi molti giovani freschi di maturità (preferiamo la vecchia espressione al posto del corretto "licenziati", anche per un minimo di scaramanzia) alle prese con la scelta per l'iscrizione all'Università. Farlo? Non farlo? Dove farlo? Quale via intraprendere per essere in futuro, per dirla con Mauriac «1'.loi-mè~e, mais réussi»? Domande per le quali no~ esistono nsposte «prefabbricate» e «buone per tutti» proprio perché ciascuno è individualmente se stess~ e, dunque, la risposta non può che essere individuale. Eppure, il socratico «conoscere se stessi» è essenziale s_opr~ttutto nelle scelte di studio e, quindi, professionah e 1c10p~~ ~lme~o ?_ue ragio~i. ~a :p~ima è che svolgere un attiv.ita m ~m s~ e se stessi s1gmflca un ben più alto grado d1 sodd1sfaz10ne nella propria quotidianità. Gli stessi giovani maturati avranno facilmente osservato nei propri docenti la differenza tra quelli che si sono mal~mente ad_attati a fare gli insegnanti (quelli che non s1 sentono msegnanti) e gli altri. La seconda ragione è che partire da una scelta in cui si crede (si è se stessi) significa avere infinite possibilità in più di crescere e fare «carriera». Cosa garantisce, infatti di ben riuscire nella futura vita professionale? La dom~n da è difficile ma si può dare qualche consiglio di metodo. Occorre soprattutto ricordare che in un mondo sempre più aperto e competitivo scalare le vette del s~ccesso professionale e, comunque, conquistare una s1c:irezza per l'avvenire richiede competenza e prepar~z10ne. U_~a metafora può essere utile: la vita profess10nale, pm o meno per tutti, si presenta come una discreta montagna da scalare, impresa non impossibile, per fortuna, ma per la quale occorre prepararsi a tempo. Se qualcuno, nella fase della preparazione alla salita, dovesse pensare di allenarsi facendosi portare su da un comodo ascensore o, addirittura, si volesse tenere «a distanza» dalla fatica, magari facendosi mandare fino a casa un bel brevetto da scalatore, sbaglierebbe di grosso.L'accesso al lavoro è una cosa seria: i concorsi per l'inserimento nelle pubbliche amministrazioni ital~a~~ ed eu!o:pee si fanno sempre più specifici e sel~ttiVI, i_ d~ton d1 lavoro privati, poi, scartano a priori i d1p_lo~1 d1 lau~ea no~ rilasciati da istituzioni più che s~ne s1~ perche (e a gmsta ragione) dubitano dei sapen che VI sono certificati, sia perché hanno ragione di supporre che i portatori di quei diplomi preferiscano i lav?ri «facili facili» e antepongano l'essere della preparaz10ne all'apparire della certificazione: esattamente il contrario di quanto ogni datore di lavoro richiede ad un collaboratore da assumere. Se poi, questi giovani pensassero di lavorare in proprio, significherebbe bar~re c?n.se ste_ssi, cioè contro se stessi. Vorrei, dunque, ~lf~ ~1 g10vam ma anche alle loro famiglie, che hanno il dmtto-dovere di consigliarli e supportarli (mai di prevaricarli) nelle scelte, di guardarsi attorno attentamente: l'Italia, anche quella meridionale e Napoli in particolare, offrono la presenza di antiche e serie Università di prestigio, ben collegate al tessuto accademico e_ scientifico internazionale, spesso capaci di creare, sm da s_u~ito, valide e~perienze di stage nel rapporto con sohd1 network aziendali (in alcuni casi, come per_la comunicazione e la giurisprudenza, sono oggi md1spensabili) capaci, infine, di creare attorno ai giovani una vera comunità di docenti, studenti e tutor. Si tratta di un servizio straordinario che costa alle famiglie _qualche migliaio di euro, non di rado, difficili a pa~ars1, ~a che_ è res~ possibile non solo da ben più consistenti mvest1menti pubblici ma soprattutto da accun;i~la~ioni_ di saperi realizzati nei secoli della gloriosa CIVIlta occidentale cui apparteniamo, come di laboratori, biblioteche e affascinanti luoghi di studio. In conclusione, agli angoli di molte strade ci attendono cartelli che propongono soluzioni «facili facili», con promozioni assicurate. Capitò anche a Ulisse e compagni qualche secolo fa, e proprio nel golfo di Napoli, di sentirsi chiamare da sirene che gli promettevano, cantando, una vita facile e piacevole. Alcuni marinai cedettero e non se ne ebbe più notizia, Ulisse seppe resistere facendosi incatenare dai compagni all' albero della nave (è anche la comunità che ci salva), scelse la via che gli garantiva di non vivere «come bruti» e divenne il millenario emblema dell'uomo che realizza se stesso attraverso «virtù e conoscenza». Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 71 Quotidiano Data Pagina Foglio 09-09-2014 12 1 Politico, è ovvio. La misera votazione viene dal ministro Carrozza, pd, del governo Letta A Renzi e Giannini neanche il 18 Per l'ex ministro bersaniano la riforma è tutta da rifare DI BONIFACIO BoRRuso uanto è pesante fare l'ex. Specialmente di un governo che doveva durare almeno un anno e mezzo e che, a un certo punto, sperava di arrivare in carrozza alla fine della legislatura, finendo invece sfrattato dopo nemmeno un anno. I ministri dell'esecutivo che fu di Enrico Letta denotano spesso questo tratto, un po' malinconico e a volte un po' arrabbiato, che si concretizza spesso in critiche, più o meno, dure a chi è venuto dopo, cioè Matteo Renzi, che oltretutto è l'autore dello sfratto. Maria Chiara Carrozza, già titolare dell'Istruzione, ne è un esempio. Arrivata in parlamento con la «nonvittoria bersaniana», grazie alla testa di lista del Pd in Toscana, conquistata per aver fatto la responsabile università del partito, Carrozza s'era ritrovata a Viale Trastevere, sulla poltrona che fu di Luigi Berlinguer. Giovane, essendo del 1965, precocemente ordinario, seppure andando in cattedra in un'università telematica come la Marconi, giovani italiani». Peccato che della riforma Renzi-Giannini fossero circolate solo alcune indiscrezioni. In realtà le primissime righe della Carrozza erano già una bocciatura sottotraccia della riforma attuale, laddove si sottolineava, con enfasi, che «senza il ministero dell'Economia non si possono condividere dati, approcci di valutazione e programmazione delle risorse per ottenere l'analisi e il monitoraggio della spesa; senza una collaborazione con il ministero del Lavoro non ci sarà mai un lancio definitivo dell'alternanza scuola-lavoro e della formazione professionale, e così senza una collaborazione con il Sistema sanitario nazionale non ci sarà mai una vera riforma della formazione dei medici». A seguire grandi elogi all'esecutivo Letta, quello sfrattato, per aver varato una legge, «'l'Istruzione riparte', che conteneva molti dei punti che poi potranno essere ulteriormente sviluppati dal governo Renzi». Bacchettate preventive anche al nome della riforma, «più che di scuola io parlerei di istruzione». Nei giorni successivi, poi, era seguita un'intervista volante a un semisconosciuto giornale che si occupa di università, per dire, della riforma, che va bene il piano di assunzioni per 150mila, ma che manca «il welfare studentesco e il diritto allo studio». Quindi, su Twitter, una serie di re-tweet, ovvero rilanci di altrui interventi, molto critici: dalla protesta dei precari esclusi dalla mega-infornata di docenti, alla «dimenticanza degli studenti» postulata in un articolo de Linkiesta, a un duro intervento di un docente sul sito di una casa editrice, alla copertina di Left che parla di abbandoni e chiosa, nel lancio, «altro che la Buona scuola». E interventi diretti? La professoressa-deputato, che tra l'altro ha ripreso a insegnare al S.Anna, in questo senso è un po' più cauta ma, rispondendo a un follower del socialnetwork, un po' il pensiero l'ha chiarito parlando di «Scienza e ricerca, parole e azioni dimenticate nell'agenda politica». Insomma a Renzi e alla Giannini, nemmeno un 18 politico, da parlamentare di maggioranza. Codice abbonamento: 068391 Q presto rettore, sebbene in un piccolo ateneo come il S.Anna di Pisa, Carrozza non si trovava male a governare l'italica istruzione. E deve esser stata dura passare il testimone, oltretutto a una collega rettrice, Stefania Giannini, pochi mesi dopo. Ma certo la freddezza esibita verso la riforma della scuola che porta la firma di Renzi e Giannini è forse un po' troppa e comincia a farsi notare. Alla vigilia della presentazione della riforma, il 2 settembre, la Carrozza consegnava a Ilcampodelleidee.it, giornale online della minoranza bersaniana del Pd, un corposo documento di oltre 15mila caratteri, dal titolo «Dobbiamo puntare a un piano educativo nazionale con una visione a tutto campo che comprenda tutti i livelli di istruzione». Nell'incipit regolava così l'altrui riforma: «Alla luce della lettura delle proposte della #scuolabuona che approfondiremo e poi commenteremo nel dettaglio, rimane una mia proposta di impostazione del piano educativo nazionale come finalizzato alla mobilità sociale e culturale dei Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 20 1 dell'ordine. Il ministro Alfano: convincerò il governo, ma i sindacati devono abbassare i toni - Il blocco scadrebbe nel 2015 «Sblocco stipendi, ci sono le condizioni» La decisione in mano a Renzi che in settimana potrebbe vedere le rappresentanze Marco Ludovico ROMA Il tetto salariale per poliziotti e militari nel 2015 non c'è. Tutto il polverone sollevato nei giorni scorsi con la minaccia di sciopero di poliziotti e militari non avrebbe, in teoria, motivazioni. Il paradosso, però, viene meno alla luce del contrasto violento sorto la settimana scorsa tra governo, da una parte, sindacati di polizia e Cocer, dall'altra. Ma certo è che proprio il ministero dell'Economia ha detto per iscritto a tutte le amministrazioni interessate: attenzione, dall'anno prossimo dovrete rifare i conti, il tetto salariale non c'è più. L'indicazione arriva da una circolare della Ragioneria generale dello Stato (n. 46 del 12 maggio), «Assestamento del bilancio di previsione e Budget rivisto per l'anno finanziario 2014». Testo inviato in applicazione del Def 2014 deH'8 aprile, approvato proprio dal governo Renzi. Scrive la Ragioneria nella nota tecnica n.1, allegata alla circolare: «Le amministrazioni dovranno prestare particolare attenzione al venir meno, a decorrere dal i gennaio 2015, di 0 alcune misure di contenimento della spesa per redditi del pubblico impiego di cui all'articolo 9 del D.L. 78/2010 e in particolare: - conuna i, tetto retributivo individuale riferito al2010 (conriferimento ad esempio al personale omogenizzato del comparto sicurezza - difesa); - comma 21, blocco degli effetti economici delle progressioni di carriera comunque denominate>>. La nota non risolve, è evidente, lo scontro scatenatosi la settimana scorsa che ora i ministri della Difesa, Roberta Pinotti, e dell'Interno, Angelino Alfano, stanno cercando di ricucire con il presidente del Consiglio. Senza contare che, al di là della circolare della Ragioneria, una dialettica tra le aniministrazioni interessate, la Funzione Pubblica e l'Economia c'è e ci sarà, non senza discussioni e contrasti. Roberta Pinotti ieri ha incontrato i vertici delle Forze Armate e fonti della Difesa hanno sottolineato come si sta lavorando per trovare possibili soluzioni «che riconoscano la specificità e il valore di chi quotidianamente assicura la difesa e la sicurezza degli italiani». Ottimista il ministro dell'Interno: «Ci sono le condizioni per lo sblocco degli stipendi delle forze di polizia ed io sono convinto di trovare il favore del governo e del premier, purché i sindacati abbassino i toni che hanno il sapore della minaccia» dice Alfano a Quinta Colonna su Rete4. In serata è circolata con insistenza l'indiscrezione che il premier incontrerà già questa settimana Coccr e sindacati di polizia. I ministeri, intanto, stanno lavorando alle cifre in ballo per il 2015: ile osto delle promozioni di grado, finora soltanto giuridiche, ammonta a 340 milioni, quello degli «assegni di funzione» - una sorta di premi per anzianità maturata - è di 250 milioni, con le altre voci si arriva a 750-800 milioni. Ma l'accordo, non lo dice ancora nessuno, potrebbe chiudersi anche a una cifra un po' più bassa. Del resto la cifra degli 800 milioni per il viceministro all'Interno Filippo Bubbico «è impossibile» da raggiungere. Se però Interni e Difesa riescono a evitare il doppio scoglio - la dura posizione di Renzi; le resistenze dell'Economia - è fatta, ma certo non sarà una passeggia- ta e si discuterà anche di meccanismi graduali e/o in parte parziali di ripristino delle condizioni del 2010, prima cioè del blocco del tetto salariale. Per Filippo Bertolami (Anip Lazio-Uil Polizia) «qualunque sia la somma stanziata dal Governo, bisognerebbe ripartirla metà per compensare parte degli scatti di anzianità e delle promozioni bianche, l'altra metà per aumentare le indennità di "specificità" (ordine pubblico, servizi esterni, mobilità d'ufficio ultraregionalc, ecc.) riallocando gli straordinari a favore degli uffici operativi per incentivare il personale su strada con criteri meritocratici». Da notare anche le decine di messaggi di solidarietà dei cittadini alle forze dell'ordine: su «Agente Lisa», profilo Facebook della Polizia di Stato per dialogare con la gente comune, si legge: «Non ritengo giusto il trattamento che vi hanno riservato con il blocco dello stipendio» eun «agente virtuale» - con tono istituzionale risponde: «Grazie per la solidarietà che mi sento di estendere a tutte le altre categorie di lavoratori in crisi e a chi un lavoro ancora non ce l'ha per niente>>. la vicenda € E.4.CCI#\\ Al.l.E 1\HS(i)RSE Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo Incontri con le forze armate Nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Alfano ha incontrato i capi delle forze dell'ordine: «Ci sono le condizioni per lo sblocco degli stipendi», ha detto ieri. Sempre ieri il ministero della Difesa Pi notti ha incontrato i vertici della Difesa per trovare possibili soluzioni. Anche Renzi in settimana potrebbe vedere le rappresentanze del destinatario, non 068391 Servono 800 milioni Per sedare la ribellione di militari e forze dell'ordine servono 800 milioni di euro, una somma non facile da trovare perii ministero dell'Economia. La cifra rappresenta l'abolizione del tetto salariale del2015 perii comparto, con il ripristino degli incrementi di stipendi legati agli avanzamenti di grado e degli scatti di carriera Codice abbonamento: Le parole del ministro Madia Giovedì scorso, il ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia ha annunciato: «In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti non ci sono». Niente aumenti per gli statali anche per il 2015. Per tutta risposta, i sindacati delle forze di polizia sono arrivati a minacciare lo sciopero riproducibile. Pag. 75 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 09-09-2014 22 1 Dalle intenzioni si passi ora ai fatti PRIVATE Codice abbonamento: 068391 n welfare "fai da te" per i professionisti incentivato dalla crisi. Le Casse di previdenza, negli ultimi anni, hanno messo in campo interventi diversificati per aiutare i propri iscritti a far fronte a eventi che ne condizionano l'attività (calamità naturali, figli, malattie) e hanno aperto possibilità dove il mercato le ha chiuse, pensiamo alla stretta sul credito. Il tutto con risorse limitate - in primis vanno pagate le pensioni-, una pressione fiscale "senza sconti" come invece accade negli altri paesi Ue e una natura "privata" che spesso viene messa in discussione: per esempio con i risparmi da spending review "imposti" e finiti allo Stato. N elzo12, così, sono stati spesi 60 milioni per il welfare delle professioni ordinistiche contro i 37 milioni del 2007. Il ministro Paletti lancia ora l'idea di un fondo comune di garanzia per le Casse. Non proprio una novità visto che ne hanno già parlato due suoi predecessori come Cesare Damiano e Maurizio Sacconi. Chissà se questa volta ci sarà il tempo, la voglia e la forza di passare dalle intenzioni ai fatti. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina I Foglio 09-09-2014 39 1/ 2 Secondo uno studio dell'Adepp, dal 2007 al 2012 l'indennità per la Cassa integrazione è passata da 0,3 a 11,6 milioni Casse private, sempre più _w~~~~spesa per gli ammortizzatori a 60,17 milioni -Aumentati anche 1 prest1t1agli1scntt1 Matteo Prioschi Cisonoilcontributoper l'avvio dell'attività professionale, il sussidio per le spese dell'asilo nido o la baby sitter, l'aiuto economico per conseguire la specializzazione e gli assegni familiari, oltre a un incremento notevole degli ammortizzatori sociali. L'attività delle Casse di previdenza privatizzate nell'ambito del welfare negli ultimi anni è diventata sempre più ampia in termini di tipologie di intervento e importante quanto a valore delle prestazioni. Un'evoluzione che è al contempo una necessità dettata dall'esigenza di far fronte a una crisi che sta incidendo pesantemente sui professionisti. In base ai dati elaborati dall'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) la spesa per ammo~ tizzatori sociali in termini nonnnali è passata da 36,4 a 60,2 milioni ali' anno nel periodo che va dal 2007 al 2012, con in particolare un incremento del 4429% per l'indennità di cassa integrazione. «Gli ammortizzatori sociali - afferma Andrea Camporesc, presidente dell'Adepp - dal 2007 al 2012 sono cresciuti del 65°10 e nel 2013 la percentuale sfiora la soglia di allarme. Sono aumentati anche i prestiti per l'avvio di uno studio professionale o per l'acquisto di nuove tecnologie, dato che evidenzia anche un problema di credit crunch. Inoltre, continuano ad aumentare le richieste da parte dei nostri professionisti di bloccare temporaneamente o dilazionare i versamenti contributivi». Da un lato, quindi, le casse sono intervenute per "tamponare" situazioni di crisi, che comportano la riduzione o la q~ssazione dell'attività lavorativa. Dall'altra, però, hanno messo in campo soluzioni poco o per nulla diffuse in passato perché anche quando l'attività prosegue sempre più professionisti gradiscono o hanno necessità di contare su forme di aiuto diversificate. Rientrano in questo ambito, per esempio, i sussidi offerti dall'Ente nazionale di previdenza e assistenza veterinari (300 euro al mese per massimo 6 mesi) per pagare l'asilo nido o la babysitter e favorire così il rientro ali' attività professionale delle neo-mamme. A fronte di un mercato del lavoro sempre più difficile, invece, l'Ente di previdenza e assistenza dei biologi rimborsa il 50% delle spese sostenute per la frequenza di un corso di specializzazione da parte di un iscritto. I dati.elab~ rati dall'Adepp mettono m eVldenza che, oltre agli interventi più strettamente legati alle conseguenze della crisi e altri che rientrano nell'ambito del welfare allargato, le Casse hanno fornito sostegno anche a fronte di eventi straordinari quali calamità naturali o eventi gravi, quali il terremoto dell'Aquila, tanto che nel 2009 le relative voci di spesa hanno raggiunto quota13,5 milioni a fronte dei4oomila euro degli anni precedenti. Nel complesso le prestazioni degli associati Adepp (escluso quelle di Onaosi e Casagit, che sono enti esclusivamente di welfare integrativo) sono cresciute del 29% dal 2007 al 2012, arrivando a quota 393,5 milioni all'anno. Gli enti di previdenza dei professionisti operano sempre più in un campo di intervento allargato, dovendo mantenere i bilanci in ordine e la sostenibilità fmanziaria sul lungo periodo. A questo riguardo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha messo sul tavolo l'opportunità di valutare la costituzione di un fondo di garanzia per assicurare la stabilità finanziaria e la certezza dei trattamenti previdenziali, attuando un principio di solidarie- tà tra gli enti in modo da scongiungere l'intervento di ultima istanza dello Stato. «Sull'istituzione o meno del fondo - commenta il presidente Camporesegli enti che io rappresento devono poter concordare tempi, modi e fmalità, nel rispetto della propria autonomia. Aprendo un confronto serio e costruttivo affmché questo eventuale provvedimento non sia ancora una volta un intervento isolato e a totale carico dei professionisti italiani». La costituzione del fondo va dunque inserita nel più ampio dibattito sull'autonomia delle Casse, che sono enti di diritto privato ma sono spesso chiamate a contribuire al bilancio dello Stato come se fossero pubbliche. «Nella proposta di legge del 2012 a firma Damiano- aggiunge Camporese - già si prevedeva la costituzione di un fondo di garanzia, ribadendo che le risorse accantonate nel tempo dovranno rimanere nella disponibilità delle singole casse. Nello stesso testo si rafforzava l'autonomia gestionale, organizzativa e contabile degli enti, principio che oggi viene messo in discussione da norme studiate ed approvate per la Pubblica amministrazione, come quella sulla spendingreview». FOtmo DI (;ARANZJA Codice abbonamento: 068391 Per il presidente Camporese «la costituzione proposta dal ministero è possibile, ma gli enti devono concordare tempi, modi e finalità» Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 77 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn I Pagina 09-09-2014 39 Foglio 2/2 Data Nel 2012 sul tavolo 541,84 milioni · LADOTECOMPLESSIVA Prestazioni di welfare considerate in termini nominali erogate dagli enti previdenziali privati tra 2007 e 2012. In milioni di euro Adepp l· 12001 I 1 74,46j --7-9,oo ----:SS.26 - i 29,08 j 29,97 Prestazion~!_sos~egno professional~--~ 142,42 Ì 137,51 Ammortizzatori sociali 36,85 Presta~onia ~;;gno degli iscritti I1 i 2009 . Indennità di maternità L'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) è stata costituita nel giugno del 1996 con l'obiettivo di creare un'organizzazione che rappresentasse gli interessi comuni e tutelasse l'autonomia delle Casse associate, ottenendo anche l'uniformità di trattamento giuridico ed economico per i dipendenti degli enti stessi. Attualmente fanno parte dell' Adepp 19 Casse e oltre 2 milioni di professionisti. Si tratta di Cassa Notariato, Cassa Forense, Inarcassa, Cnpadc, Enpav, Enpacl, Enpap, Enpapi, Inpgi, Casagit, Enasarco, Enpaia, Ente Pluricategoriale Epap, Onaosi, Enpam, Enpab, Eppi, Cassa geometri e Cassa ragionieri <111 - -- 2008 1 36,37 ------ 44,92 -~T 2010 2011 2012 87,81 -- j 94,58: 95,56 35,55: 33,07 -- --··~---+-- ----~------..! 37,75 156,49 166,48• 164,30 207,6_5-l----+ 1 38,63 45,11. 52,18 60,17 69,70 91,14 90,31 396,s6r 439,93 443,41 --···----- Polizze sanitarie (premi pagati) 60,44 Totale 69,34 342,78 67,06 · 352,67 446,52 -·- Fonte: Adepp -Associazione degli enti previdenziali privati PRESTITI AGEVOLATI AQUOTA 164 MILIONI Prestazioni a sostegno della professione fornite dalle Casse private nel periodo dal 2007 al 2012. In milioni di euro l Contributi e/o prestiti agli iscritti per avvio attività professionale - --~ .. 200~ - 2008 2,1 1,8 0,7 0,6 10,4 14,4 128,8 120,0 -~-~--- Prestiti agli iscritti per acquisto, costruzione o ristrutturazione studio o casa Prestiti d'onore e mutui erogati direttamente dall'Ente previdenziale 2009 2010 :.1- :::I 10,2 8,1. ~---~---- Prestiti agevolati e mutui istituti bancari convenzionati Altro Totale 1;9,5) 141,l -·-- 1 -----· ·---- 0,4 0,7 1,3 1,3 142,4 137,5 207,7 156,5 .;.:::".'i•i·1.· . :... Codice abbonamento: 068391 'i:~::,,:=: Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 78 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio Decisione della Corte dei conti CON'ìABRl Se il dipendente . paga e' assenteista anche il dirigente Arturo Bianco Se il dipendente viene condannato per assenteismo matura una responsabilità contabile per il danno apportato all'ente tanto nei suoi confronti quanto per il suo dirigente, a cui deve essere imputato l'omesso controllo. E tale responsabilità deve essere imputata per due terzi a carico del dipendente e per il restante terzo a carico del dirigente. Sono queste le principali indicazioni contenute nella sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Toscana i39/2014 con cui sono stati condannati tanto il dipendente resosi responsabile di assenteismo, con sentenza penale di patteggiamento, quanto il dirigente, a cui è stata imputata la scarsa vigilanza. È quest'ultimo, in particolare, un elemento innovativo che deve essere sottolineato e che costituisce un pesante monito di cui i dirigenti - ai quali, si 09-09-2014 39 1 rammenta, il legislatore ha conferito i poteri e le capacità del privato datore di lavoro - devono tenere adeguatamente conto. Il caso oggetto della pronuncia della magistratura contabile fiorentina si basa sulla sentenza penale con cui è stato accertato che il dipendente si assentava arbitrariamente dall'ufficio per svolgere l'attività di maestro di tennis. Al riguardo una ulteriore fonte di responsabilità per il dipendente è data dallo svolgimento di questa seconda attività senza la autorizzazione dell'ente. Con riguardo a questo soggetto la sentenza ha ricordato che costituisce orientamento consolidato della giurisprudenza contabile affermare <<l'efficacia nel processo contabile della sentenza di patteggiamento resa in sede penale». Quanto al dirigente, che ovviamente non è stato destinatario di alcuna condanna penale, alla base della sua condanna in sede La sezione giurìsidizionale della Toscana ha posto a carico del superiore un terzo dei danni contabile è posta la seguente motivazione: «non ha impedito, omettendo i dovuti controlli interni, il comportamento delittuoso». In particolare, ciò risulta dalla considerazione che il dipendente prestava la sua attività nella stessa sede del dirigente, il quale, quindi, avrebbe dovuto esercitare il controllo della sua attività. È stata inoltre riscontrata la «totale assenza di diligenza e larilevante superficialità e trascuratezza». Ed ancora occorre considerare altri elementi che quanto meno qualificano la sua condotta come caratterizzata da una colpa grave e dal non esercizio dei normali doveri di un dirigente. In particolare, il modo di vestire con cui spesso il dipendente si presentava in ufficio, cioè la tenuta da tennis. Da qui la seguente conclusione: «il grado di esigibilità della condotta canonizzata dalla normativa nella concreta gestione integra, nella specie, l'elemento soggettivo mini- mo (colpa grave) previsto dalla struttura della responsabilità amministrativa». Sono molto importanti anche le regole adottate dalla Corte dei conti della Toscana per la quantificazione del danno. Secondo i giudici contabili occorre considerare in primo luogo i compensi illegittimamente percepiti per i periodi in cui il dipendente si è arbitrariamente assentato. A tale voce si devono sommare, poi, i compensi illegittimamente percepiti per avere svolto una seconda attività senza l'autorizzazione dell'ente e i danni apportati all'immagine dell'ente. Nella quantificazione dei danni apportati all'ente per il mancato svolgimento della normale attività lavorativa a causa delle assenze arbitrarie, infine, i due terzi vanno posti a carico del dipendente e la restante parte a carico del dirigente per l'omesso controllo. Fatto, quest'ultimo, che costituisce un'altra indicazione innovativa. ©RIPRODUZIONE RISrnVATA Nella sentenza Ritaglio Lavoro e previdenza 02 I IL CALCOLO Nel quantificare il danno sono stati considerati i compensi illegittimamente percepiti per i periodi in cui il dipendente si è arbitrariamente assentato, quelli illegittimamente percepiti per avere svolto una seconda attività senza autorizzazione dell'ente e i danni all'immagine dell'ente -- ~ 068391 =-- Codice abbonamento: 01 I ILFATIO La magistratura contabile fiorentina si è basata sulla sentenza penale con cui è stato accertato che un dipendente pubblico si assentava dall'ufficio per svolgere attività di maestro di tennis. Al dirigente è stata imputata dalla Corte la scarsa vigilanza per non avere impedito, «omettendo i dovuti controlli interni, il comportamento delittuoso» stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 09-09-2014 3 Foglio 1/ 2 Data l'incontro Su indicazione del governo tornerà all'incarico presso l'istituzione di Washington Cottarelli, missione finita sui tagli Aottobre il rientro al Fondo Monetario Vertice ieri con Renzi e Padoan del commissario alla spendingreview Al ministero dell'Economia, dove ieri non confermavano ma non smen tivano nemmeno l'addio dell'economista del Fondo monetario, si spiega che il suo operato sarà la base di partenza per tagli che poi però saranno frutto di «scelte politiche», come arimarcare che il lavoro del commissario può considerarsi concluso e che da ora in poi la <<logica sarà un'altra>>. Si avvia così al termine, fissando concordemente con il governo il giorno più adatto per l'ufficializzazione1 il lavoro del terzo commissario alla spesa, dopo Pietro Giarda e Enrico Bondi. Il 6oenne cremonese, dal 1988 al Fmi, dopo una carriera in Bankitalia e all'Eni, con la passione per l'Inter, dopo una partenza all'insegna della comu nicazione, una raffica d'interviste tra novembre e dicembre 2013, scelse, con l'avvento di Renzi premier, a febbraio, una linea più defilata. Dopo mesi di lavoro febbrile, si avvicinava il momento di affondare il bisturi nella «Carne viva» della spesa pubblica. ll programma triennale, pubblicato sul sito personale, prevedeva per maggio «l'implementazione delle misure a livello legislativo, con effetti distributivi nel 2014 e nel corso del triennio successivo». Per centrare I'obiettivo, a marzo Cottarelli tentò l'allungo, presentando quel lavoro di ricognizione sulla spesa pubblica, suddivisa in 33 voci <<tagliabili», che rappresenta oggi una pietra di pa- ragone non aggirabile per chiunque voglia continuare la sua avventura. Tabelle ricche di dati da cui però il premier Renzi prese subito le distanze, respingendo, ad esempio, l'idea di tagli alle pensioni che Cottarelli aveva quantificato in 2,5 miliardi per il 2015, e relegando il lavoro del commissario a quello di «UD tecnico che propone» rispetto al «politico che dispone». Che l'aria con Renzi fosse cambiata, a Cottarelli è apparso dunque chiaro da subito. L'innegabile scontro, agli inizi di agosto, sullo sblocco dei pen sionamenti degli insegnanti «quota 96», bollati dal commissario come <<nuove spese» la cui «Copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli line,ari nelle spese ministeriali», ne è stato il culmine. Tuttavia Cottarelli ha continuato a lavorare, incontrando i numerosi gruppi che hanno prodotto un materiale che sarebbe a questo punto interessante conoscere. Di tutto questo invece il commissario ha scelto di comunicare ben poco. Lo ha fatto, ad esempio , convocando una conferenza stampa sui tagli alle partecipate locali il giorno dopo che l'articolato che avrebbe cominciato a darne attuazione era stato espunto dal decreto Sblocca-Italia, perché non omogeneo. Un modo per rivendicare il lavoro svolto, in qualsiasi modo venga utilizzato. Antonella Baccaro ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA- Carlo Cottarelli riprenderà servizio al Fondo monetario internazionale a Washington, a ottobre. Su indicazione del governo italiano. Un incarico che lo riporterà peraltro molto probabilmente in Italia, sia pure non in pianta stabile. L'ultimo tassello che serviva per rendere concreto l'addio del commissario alla spending review (l'incarico assunto il 23 ottobre scorso dalle mani del premier Enrico Letta era triennale) è andato a posto. Chi si aspetta un addio col botto, di quelli teatrali che lasciano il segno, può dormire tranquillo. Carlo Cottarelli andrà via senza polemiche che possano gettare una luce negativa sul governo italiano, invocando, tra gli altri, motivi di natura familiare. Così anche le sue ultime mosse come commissario sono, in maniera evidente, all'insegna di un'attiva collaborazione. Come la sua presenza ieri a Palazzo Chigi nella riunione preparatoria degli incontri sulla spending review, che saranno tenuti dal premier e dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: una delle ultime presenze ufficiali di Cottarelli. Del resto, chi volesse leggere tra le righe di tanta discrezione i segnali di quello che sta accadendo, potrebbe farlo, notando, ad esempio che ieri nella riunione cruciale sui tagli da 20 miliardi compariva per la prima volta Yoram Gutgeld, il consigliere economico del premier, che dovrebbe prendere il posto di Cottarelli nella nuova fase di attuazione dei tagli alla spesa Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA I conti Pagina Foglio La revisione della spesa 132,6 DEBITO PUBBLICO (in % sul Pii) ILPIANO 130 2014 2015 EFFICIENTAMENTO DIRITTO -1,8 Acquisti e appalti on !lne mo.a Stipendi dirigenti I RIORGANIZZAZIONI lo,J I o,2 COSTI POLITICA lo.4 RIDUZIONE TRASFERIMENTI .1.0 SPESE PER SETTORI .1.0 Difesa lo.s '11 Sanità lo.5 2016 5,2 2,5 -~~-'- ~=-:- 2,8 Pmnotrimestre 0,7 .0.9 4,4 -- 2.0 1.5 ·~ il l!l t! j s e "- _, ... -- - ~Ji·~ 5,0 1,8 7,1 7,9 0,8 Pensioni -1,0 5,9 - 0,2 Varia1ionp rfel Pi! rii;:petto al trimestre precedente Il Secondo trimestre 7.4 - 0,5 o.3 Spese enti pubbHcl LA CRESCITA l,S 09-09-2014 3 2/2 2.4 ,g -~ ! i"' ~ ~ o o ::; ~ t: ~ ~ ~ ~ Carabinieri, Guardia di Finanza e Forestale. Dalle sinergie fra i corpi di polizia si potrebbero risparmiare 1,7 miliardi. La spesa per le forze di polizia in Italia è di circa 20 miliardi le proposte Possibili tagli per 20 miliardi · 11 commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli, ha individuato 20 miliardi di tagli per la prossima legge di Stabilità: «penso sia possibile farli - ha detto -visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi e bisogna andare oltre» TOTALE ---~- Spese standard peri Comuni Almeno 2 miliardi a fine 2016 potrebbero arrivare dalla riduzione delle risorse destinate ai Comuni in base ai costi di chi è efficiente (nell'ambito del superamento del patto di stabilità interno) e della capacità fiscale standard I ministeri, un taglio 21,5 miliardi 'Il taglio sui ministeri potrebbe valere 21,5 miliardi, al netto della spesa per interessi sostenuta a fine 2013. Dalla riduzione delle spese per beni e servizi il commissario Cottarelli si aspetta 0,8 miliardi a fine 2014, 2,3 a fine 2015 e 7,2 a fine 2016 068391 Il commissario Carlo Cottarelli Codice abbonamento: Sinergie fra I corpi di polizia Cottarelli ha fin dall'inizio parlato della necessità di coordinare Polizia di Stato, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 81 Quotidiano la Repubblica Pagina 09-09-2014 3 Foglio 1/ 2 Data I Tagli del 3% ai ministeri ECottarelli prepara le valige via dopo la legge di Stabilità Vertice apalazzo Chigi sulla Spending review Cgil in piazza, Fiom annuncia lo sciopero contro il governo Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Codice abbonamento: 068391 diziorù per lo sblocco degli stipendi delle forze di Polizia purROBERTO PETRINI ché i sindacati abbassino i torù che hanno il sapore della minacROMA Un sacrificio del 3% del budget, non lineare: al- cia») cuni potranno dare di più, altri di meno. Dipenderà La lista degli impegni resta dalle capacità di eliminare gli sprechi e di mettere in atto la fatidica spending review. In vista del vertice, gravosa.Datrovarecisono7-10miliardiperilrinnovo previstoperdomani, traRenzielaschieradeiministri delbonuslrpefda80europeril2015;4miliardidispedi spesa, ieri il titolare dell'Economia Padoan, il mini- se indifferibili ( Cig in deroga, 5 per mille, missiorù mistro delle Riforme, Maria Elena Elena Boschi, e il con- litari ed altro); 4 miliardi di tagli alle spese postati sul sigliere economico Yoram Gutgeld hanno messo sul 2015 dal governo Letta, penal' entratainfunzionedeltavolo una serie di proposte tecrùche. Ad illustrare le la clausola di salvaguardia con relativo taglio lineare cifre Carlo Cottarelli: il commissario alla spendelleagevolaziorù fiscali. Infine 2-3 miliardi dovranno dingreview, in «frizione» conilgovernodopole servire per proseguire nella correzione del deficit. sue dichiaraziorù contro gli sforamenti della Il quadro della crescita intanto peggiora: dopo le spesa pubblica del 31 luglio scorso. Dopo le ridocce fredde delle ultime settimane, per quest'anno petute voci di abbandono e di ritorno all'Fmi è già assodato unPilleggermente sotto lo zero, cioè in deltecrùcodelTesoro, •Mr.Forbici",aquanto recessione, e soprattutto per il prossimo non si si apprende, resterà al suo posto solo fino alla dovrebbearrivaresopral' 1, nonostante lestilegge di Stabilità. me del governo siano ancora ali' 1,3%. SigniIl percorso, messo a punto dalla riUIÙone fica meno entrate fiscali e dunque la necesdi ieri, dovrà essere compiuto entro sità di trovare maggiori risorse. tre settimane: il primo ottobre Non solo ombre: ci sono almeno un paio di sarà presentata la nota di aggiorelementi che possono contribuire ad allegnamento alDef con il nuovo quagerire la scure del governo e, finché rimarrà dro economico e il 15 ottobre la in carica, di Cottarelli. Il primo e più imlegge di Stabilità. Durante portante aspetto confortante è la questo periodo le acque sariduzione dei tassi dopo le mosranno agitate. Susanna Case della Bee: lo spread è ormai musso (Cgil) annunciauna ben sotto quota 150 e anche i manifestazione per il lavotassi a lungo sul Btp decennale ro entro i primi 1Ogiorrù di oscillano intorno al 2%. La conottobre. Elo stesso Landirù seguente minor spesa per intespesso interlocutore diRenzi, ressi sarebbe di circa 3 miliardi. che ha appena incontrato - mobilir: altra mini-boccata di ossigeno terà le tute blu della Fiom il 25 otè la rivalutazione del Pil, secondo tobre a Roma, proponendo anche lenuovenormeEurostat: nonsarà 8 ore di sciopero. molto, ma contribuirà ad una picLalineadilavoro,chevuolesecola limatura a deficit e debito. guire Renzi, è quella di tagli del Infine la variabile cruciale, ben 3%: poiché la spesa pubblica, al presente sul tavolo anche ieri: sarà netto degli interessi, è circa di l'obiettivo di deficit-Pi! che si 700 miliardi, si tratta dunque di porràperilprossimoanno.IlDef trovare 20 miliardi. Il compito fissaval'1,8%peril2015,magià graverà sui ministri di spesa: saprima dell'estate Renzi aveva ranno richiesti risparmi al miniannunciato di voler portare il listro della Sanità, Lorenzin, a vello al 2,3%: dunque più margiquello del Lavoro, Poletti, a quelIÙ di manovra. Non si andrà colo dello Sviluppo, Guidi a quello munque oltre il 3%, anche sedegli Interrù, Alfano (il quale, condo le più recenti stime dei però, è ottimista: «Ci sono le concentri di ricerca. L'Italia conta sempre sulla flessibilità in camriproducibile. Pag. 83 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 09-09-2014 3 2/2 ragione di "circostanze eccezionali" come la crisi Ucraina e le svalutazioni dei Bric. biodi riforme. Ma anche sul piano europeo l'Italia fa pressing: ieri il sottosegretario Gozi ha proposto di rivedere gli obiettivi di deficit per tuttaEurolandia in ©RIPRODUZIONE RISERVATA I sacrifici maggiori saranno chiesti a Sanità, ma anche agli Interni, al Lavoro e allo Sviluppo Codice abbonamento: 068391 Alfano: "Ci sono tutte le condizioni per sbloccare le retribuzioni della Polizia, ma i sindacati abbassino i toni" Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 84 Quotidiano IL~MA.TTINO Pagina 09-09-2014 3 Foglio 1/ 2 Data H I medici: meno visite fiscali, più assenteisti Dopo la stretta, certificati aumentati di un milione nonostante il record-disoccupati Sergio Governale La crisi aguzza l'ingegno. Che talvolta, però, finisce per ritorcersi contro. la coda. Èil caso di diverse aziende alle prese con un mercato di riferimento sempre più asfittico, soprattutto al Sud ma non solo, che provano a «trasferire» in parte il proprio costo del personale sull'Inps. Come? «Mettendo in malattia i propri dipendenti, tanto a pagare per il periodo di assenza c'è l'Istituto nazionale di previdenza sociale». La denuncia è partita ieri dal sit-in di protesta a Roma in piazza Montecitorio, organizzato da alcune decine di medici dell'Inps con tanto di gazebo per contestare la decisione della direzione generale dell'Istituto nazionale di previdenza sociale, risalente all'anno scorso, di ridurre del 90 per cento le visite mediche di controllo della malattia dei lavoratori del settore privato. Con la conseguenza che inizierebbe a dilagare, secondo quanto riferito da una dottoressa che lavora in una provincia del Sud, «il fenomeno delle aziende in crisi che mettono in malattia i dipendenti, così a pagare lo stipendio è l'Inps». Proviamo a capire con i numeri quanto sia verosimile questa ipotesi, premettendo che attualmente c'è un doppio regime: i dipendenti pubblici sono visitati da medici a contratto con le Asl, mentre il privato è di pertinenza dell'Istituto nazionale di previdenza sociale. L'Inps non fornisce al momento statistiche aggiornate al 2014. Gli ultimi dati risalgono infatti al primo semestre del 2013, ricavati dal «Quarto Rapporto di coesione sociale», pubblicato alla fine dell'anno scorso dall'Istituto nazionale di previdenza sociale, assieme a Istat e ministero del Lavoro. Ebbene, il numero dei certificati dimalattia presentati nei primi tre mesi dal 2011 al 2013 risulta in crescita costante (da circa 3,8 milioni a oltre 4,2 milioni), mentre da aprile a giugno degli stessi anni registra una sostanziale stasi, malgrado la disoccupazione stia aumentando vertiginosamente. Dal mese di luglio dello scorso anno nulla più da fonti ufficiali. Una cosa è certa, come spiega Alfredo Petrone, segretario nazionale Settore Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale)-Inps: la spesa per le indennità di malattia dell'Inps oscilla sempre intorno ai 2 miliardi di euro all'anno ormai da tempo e non accenna a diminuire. Questo dato, considerando la disoccupazione in crescita costante, si traduce indirettamente in un maggior utilizzo di risorse pubbliche da parte di aziende che, paradossalmente, hanno meno personale. Segno che qualcosa non va. O, meglio, che il gatto si morde la coda. «Il costo per le indennità di malattia per le casse pubbliche - sottolinea il medico partenopeo - è pari a 2 miliardi all'anno e ogni aumento dell'assenteismo tra lo 0,1 e lo 0,2 per cento costa 100 milioni di euro in più. La sensazione nei primi mesi del 2014 è che ci sia stato più assenteismo, fenomeno ora un po' inferiore rispetto a qualche mese fa». Petrone sottolinea poi l'importanza delle recenti conclusioni della Commissione Affari sociali della Camera: «Confermano quanto sempre affermato con forza da Fimmg e cioè l'utilità di un siste- ma di controlli a contrasto dell' assenteismo e a tutela del cittadino costretto ad assentarsi dal lavoro per comprovate esigenze di salute. La Commissione - aggiunge ha confermato l'importanza di quanto Fimmg chiede da anni, cioè un polo unico della medicina di controllo sotto l'egida dell'Inps, che affidi a un solo soggetto lo svolgimento della funzione di controllo dello stato di salute dei lavoratori in malattia, uniformando la disciplina che regola i controlli sulle assenze del com parto pubblico e privato». A riguardo il segretario nazionale ricorda che il parere della categoria è inserito nella proposta di legge su «Disposizioni di semplificazione e razionalizzazione in materia di medicina fiscale» che potrebbe essere uno dei prossimi atti del governo e potrebbe contribuire a dare in tempi brevi certezze in particolare ai 1.400 medici di controllo Inps che da un anno vivono uno stato di precarietà professionale. Antonio Centonze, medico dell'Inps di Lecce, dal sit-in dice che la categoria è in ginocchio: «Praticamente siamo disoccupati, visto che veniamo pagati in base al numero delle visite. Se prima di questi tagli facevamo circa 90-100 visite al mese, ora ne facciamo una ventina. Un danno notevole, non solo per le nostre tasche, ma anche per le casse dello Stato, dal momento che l' assenteismo è un costo che pesa. Chiediamo, tra l'altro, una cosa fondamentale l'unificazione dei controlli delle malattie, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati». Petrone, che pur non avendo organizzando la protesta a Roma comprende i colleghi, taglia corto: «Ora il governo del fare faccia». Ritaglio Lavoro e previdenza stampa Codice abbonamento: 068391 La denuncia I sanitari a Montecitorio: ci sono aziende che chiedono ai dipendenti di ammalarsi ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 95
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