Outline della parte 3 Microeconomia Anno Accademico 2014-2015 • Tecnologia di produzione. Isoquanti. Un solo fattore produttivo: prodotto medio e marginale; legge dei rendimenti decrescenti. Due fattori produttivi: saggio marginale di sostituzione tecnica; fattori di produzione perfettamente sostituibili e funzione di produzione a coefficienti fissi. Rendimenti di scala: crescenti, decrescenti e costanti. (PR, Cap. 6). • Costo economico e costo contabile. Costo di breve periodo e di lungo periodo. Costo totale, medio e marginale sia di breve sia di lungo periodo. Lungo periodo e scelta dei fattori produttivi che minimizzano i costi. Il sentiero di espansione. La produzione di due beni e economie di diversificazione. (PR, Cap. 7, no parr. 7.6 e 7.7). 3. Microeconomia della produzione 1 Introduzione 2 Le decisioni di produzione di un'impresa 1) La tecnologia di produzione Lo studio del comportamento del consumatore è stato effettuato in 3 fasi: Descrive come i fattori di produzione (input) siano trasformati in prodotti (output) Preferenze del consumatore Vincolo di bilancio Scelta per la massimizzazione dell'utilità Inputs: terreno, lavoro, capitale, materie prime Outputs: automobili, concerti, libri, Le decisioni di produzione sono simili a quelle di consumo illuminazione, riscaldamento, ecc. Le imprese possono produrre diverse quantità di output con diverse quantità di input Possono essere ugualmente analizzate in tre passaggi 3 4 Le decisioni di produzione di un'impresa Le decisioni di produzione di un'impresa 3) Scelta degli input 2) Vincoli di costo Dati i prezzi degli input e la tecnologia di produzione, l'impresa deve scegliere quanto utilizzare di ogni input nella produzione del bene Le imprese devono prendere in considerazione i prezzi degli input Le imprese vogliono minimizzare i costi di produzione che sono determinati anche dai prezzi degli input Come i consumatori devono tenere conto del vincolo di bilancio, le imprese devono tenere conto dei prezzi degli input Dati i prezzi degli input, l'impresa sceglie le combinazioni di input che minimizzano il costo di produzione Es: se il lavoro è relativamente a buon mercato l'impresa utilizzerà più lavoro 5 Il processo di produzione 6 La tecnologia di produzione Il processo di produzione di un'impresa può essere rappresentata tramite una funzione di produzione Funzione di produzione: Funzione di produzione con due input: q = F(K,L) Indica l'output massimo (q max) che un'impresa può produrre per ogni livello di input. Per semplicità si considereranno solo lavoro (L) L'output (q) è una funzione di capitale (K) e lavoro (L) La funzione di produzione è riferita ad una tecnologia data Se la tecnologia migliora, più output può essere prodotto per un determinato livello di input e capitale (K), non la tecnologia. Mostra quello che è tecnicamente fattibile quando l'impresa opera efficientemente 7 8 La tecnologia di produzione Produzione: un input variabile Breve periodo Iniziamo l'analisi dal breve periodo; non tutti gli input variano liberamente. E' il periodo durante il quale uno o più input non possono essere modificati Questi fattori di produzione sono chiamati fissi Lungo periodo Si assuma che il capitale sia fisso ed il lavoro sia variabile La produzione può essere aumentata E' l'orizzonte temporale necessario a far variare tutti gli input solo aumentando il lavoro Breve e lungo periodo non sono legati ad uno specifico intervallo di tempo! E' necessario sapere come varia l'output al variare dell'impiego di lavoro 9 Produzione: un input variabile Quantità di Lavoro (L) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Quantità di Capitale 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 Produzione: un input variabile Output totale Le imprese prendono le loro decisioni sulla base di costi e benefici della produzione 0 10 30 60 80 95 108 112 112 108 100 A volte è utile considerare costi e benefici su base incrementale Di quanto aumenta la produzione usando un'unità in più di input? A volte è utile considerare costi e benefici su base media 11 12 Produzione: un input variabile Produzione: un input variabile Il Prodotto marginale del lavoro è l’output addizionale che si ottiene quando l'impiego del fattore lavoro cresce di un'unità Il prodotto medio del lavoro è il prodotto per unità di lavoro Misura la produttività del lavoro di un'impresa in termini di quanto produce, in media, una unità di lavoro: PM L= Variazione nell'output per variazione nell'impiego del lavoro Output q = Quantità lavoro l P'L Output Quantità lavoro q l 13 Produzione: un input variabile Produzione: un input variabile L K 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 14 q q/l ∆q/∆l 0 10 30 60 80 95 108 112 112 108 100 10 15 20 20 19 18 16 14 12 10 10 20 30 20 15 13 4 0 -4 -8 15 Le informazioni contenute nella tabella precedente possono essere messe in un grafico per mostrare: Come varia l'output al variare dell'input L'output massimo è di 112 unità Prodotto medio e prodotto marginale Il prodotto marginale è positivo quando l'output è crescente Il prodotto marginale incrocia il prodotto medio nel punto di massimo di quest'ultimo 16 Produzione: un input variabile Output al mese Produzione: un input variabile Output per unità di lavoro D 112 • a sx di E: P' > PM, PM è crescente • a dx di E: P' < PM, PM è decrescente • nel punto E: P' = PM, PM è massimo • ad 8 unità, P' è zero e l’output è massimizzato 30 Prodotto marginale Prodotto totale C 60 B E 20 L'output è massimizzato in D Prodotto medio 10 A Unità di lavoro 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 al mese 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Unità di lavoro 10 al mese 17 Prodotto medio e marginale 18 Produzione: un input variabile Quando il prodotto marginale è maggiore del prodotto medio, il prodotto medio è crescente Aumentando la produzione oltre un certo livello il prodotto marginale del lavoro diminuisce! Quando il prodotto marginale è minore del prodotto medio, il prodotto medio è decrescente Legge dei rendimenti marginali decrescenti: All'aumentare dell'uso di un input tenendo fissi gli altri, gli incrementi nell'output prima o poi diminuiranno Quando il prodotto marginale è nullo l'output è massimizzato Il prodotto marginale incrocia il prodotto medio nel punto di massimo di quest'ultimo 19 20 La legge dei rendimenti marginali decrescenti La legge dei rendimenti marginali decrescenti Si applica nel Breve periodo (BP) quando un input è fisso Da non confondere con rendimenti negativi!!! La legge dei rendimenti marginali decrescenti si riferisce alla riduzione nel prodotto marginale, non ad un prodotto marginale negativo Quando l'utilizzo dell'input lavoro è limitato ed il capitale fisso, l'output cresce considerevolmente al crescere del numero di lavoratori: P' cresce Quando l'utilizzo dell'input lavoro è consistente, un aumento del numero di lavoratori (con capitale fisso) provoca una minore produttività del fattore lavoro: P' cala L'output addizionale può essere decrescente ma quello totale crescente 21 La legge dei rendimenti marginali decrescenti Si ipotizza che la tecnologia sia costante 22 Gli effetti del progresso tecnico Output Variazioni nella tecnologia causano spostamenti nella curva di prodotto totale Da A a B la produttività del lavoro aumenta C 100 O3 B Ad es. maggiore output può essere prodotto con lo stesso input A O2 50 La produttività del lavoro può crescere a seguito di cambiamenti di tecnologia, anche se rimane valida la legge dei rendimenti marginali decrescenti 23 O1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 L 24 Malthus e la crisi alimentare Produttività del lavoro Malthus sosteneva che i ritorni decrescenti del lavoro in agricoltura a fronte di una forte crescita nella popolazione avrebbero generato grosse crisi alimentari Come mai la previsione di Malthus non si è avverata? Malthus non tenne conto dello sviluppo tecnico ... ... ma aveva comunque ragione riguardo ai rendimenti decrescenti del lavoro La microeconomia è particolarmente interessata alla produttività del lavoro Il prodotto medio di un'industria o dell'intera economia Esempio di legame micro-macroeconomia Produttività media= q l 25 Produttività del lavoro Produzione: due input variabili Legame tra produttività e standard di vita Le imprese possono produrre output combinando diverse quantità di capitale e lavoro Il consumo può crescere solo se la produttività cresce Nel lungo periodo (LP) capitale e lavoro sono entrambi variabili Crescita della produttività 1. Crescita nello stock di capitale – l'ammontare totale di capitale disponibile per la produzione 2. 26 Cambiamento tecnologico, che permette di utilizzare più efficientemente i fattori di Quale livello di output si può raggiungere in corrispondenza di diverse quantità di capitale e lavoro? produzione 27 28 Produzione: due input variabili Produzione: Due input variabili Possiamo illustrare graficamente le informazioni contenute nel grafico precedente grazie agli isoquanti Lavoro Capitale 1 20 40 55 65 75 1 2 3 4 5 2 42 60 75 85 90 3 60 75 90 100 110 4 65 85 100 110 115 5 75 90 105 115 120 Curve che mostrano le combinazioni di fattori di produzione che conducono al medesimo output Ammetteremo che si possano utilizzare frazioni di unità di input 29 Una mappa di isoquanti 4 3 A B Produzione: due input variabili Es: 55 unità di output possono essere prodotte con 3K & 1L (A) o 1K & 3L (D) E Capitale 5 all'anno (K) 2 q3 = 90 D q2 = 75 q1 = 55 1 2 3 4 I rendimenti decrescenti del lavoro si possono individuare sugli isoquanti Mantenendo fisso il capitale e aumentando il lavoro, l'output cresce ad un tasso decrescente Anche i rendimenti decrescenti del capitale possono essere individuati sugli isoquanti C 1 30 5 Lavoro all'anno (L) 31 Mantenendo il lavoro costante ed aumentando il capitale; l'output cresce ad un tasso decrescente 32 Rendimenti decrescenti Produzione: due input variabili Aumento di L con K costante (A, B, C, F) oppure aumento di K a L costante (E, D, C, G) Capitale 5 all'anno (K) G 4 3 F A B C D 2 q4 = 100 E 1 q2 = 75 Sostituzione tra input Le imprese devono decidere che combinazione di input utilizzare per produrre una determinata quantità di output Lo stesso livello di output può essere raggiunto grazie a diverse combinazioni di input q3 = 90 q1 = 55 1 2 3 4 5 Lavoro all'anno (L) 33 Produzione: due input variabili 34 Produzione: due input variabili Sostituibilità tra fattori Il SMST può essere scritto come: L'inclinazione dell'isoquanto mostra come un input può essere sostituito con l'altro mantenendo invariato il livello di produzione SMST L'inclinazione dell'isoquanto è il saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST) K per dato q L Ammontare della riduzione di un input quando si aumenta l'uso dell'altro di un'unità, a produzione costante 35 36 Saggio marginale di sostituzione tecnica Produzione: due input variabili All'aumentare del lavoro per rimpiazzare il capitale K Il lavoro diventa relativamente meno produttivo Il capitale diventa relativamente più produttivo C'è bisogno di meno capitale per mantenere l'output costante L'isoquanto diventa più “piatto” L'inclinazione dell'isoquanto misura il SMST; il SMST diminuisce scendendo lungo l'isoquanto 5 4 2 1 3 1 1 2 2/3 Q3 =90 1 1/3 1 Q2 =75 1 Q1 =55 1 2 3 4 5 L 37 SMST ed isoquanti 38 SMST e prodotto marginale Si consideri una variazione nell'impiego di lavoro, l'aumento nella quantità prodotta è Il SMST è decrescente per definizione La produttività di ciascun fattore di produzione è limitata Il SMST è decrescente perché la produttività marginale degli input è decrescente, ed implica che gli isoquanti sono convessi P' L L Allo stesso modo, se si fa variare l'impiego di capitale, la variazione nel prodotto è Esiste una stretta relazione tra SMST e prodotti marginali di capitale e lavoro P' K 39 K 40 SMST e prodotto marginale SMST e prodotto marginale Si supponga che le variazioni di lavoro e capitale si compensino, in modo da mantenere l'output costante (stesso isoquanto) Si ipotizzi un aumento di L (quindi una diminuzione di K). Deve essere che P' L L P' K K Dall'ultima equazione si ottiene P' L L P' K P' L P' K 0 K K L 41 Casi speciali: input perfetti sostituti Casi speciali: proporzioni fisse Lo stesso output può essere raggiunto utilizzando solo capitale (punto A), solo lavoro (punto C) oppure utilizzando entrambi (B) K al mese A 42 E' possibile utilizzare solo una specifica combinazione di capitale e lavoro K al mese Q3 C B Q2 B K1 C Q1 Q2 Q3 A L al mese Q1 L al mese L1 43 44 Rendimenti di scala Rendimenti di scala Fino ad ora: sostituzione tra input mantenendo la produzione costante Come fa un'impresa nel lungo periodo a scegliere la maniera migliore per espandere l'output? Una soluzione è aumentare l'uso degli input nella stessa proporzione Se l'uso di tutti gli input viene raddoppiato, cosa succede al prodotto? Cosa sono i rendimenti di scala? Sono i tassi a cui il livello di produzione aumenta quando tutti i fattori di produzione vengono aumentati proporzionalmente Rendimenti di scala crescenti Rendimenti di scala costanti Rendimenti di scala decrescenti 45 Rendimenti di scala Rendimenti crescenti di scala Rendimenti di scala crescenti : il prodotto più che raddoppia al raddoppiare degli input Gli isoquanti “si avvicinano” K A Ex: catena di montaggio (ad esempio nel settore automobilistico) Gli isoquanti “si avvicinano” aumentando la produzione La seguente funzione di produzione presenta rendimenti di scala crescenti: q = 46 4 30 20 2 1 K ⋅L 2 10 5 47 10 L 48 Rendimenti di scala Rendimenti di scala costanti Rendimenti di scala costanti : l'output raddoppia se raddoppiano tutti gli input La scala di produzione non influenza la produttività dei fattori Gli isoquanti sono equidistanti La seguente funzione di produzione presenta rendimenti di scala costanti: K A 6 30 4 Gli isoquanti sono “equidistanti” 20 2 q = K + 2L 10 5 10 L 15 49 Rendimenti di scala 50 Rendimenti decrescenti di scala Rendimenti decrescenti di scala: il prodotto meno che raddoppia al raddoppiare degli input K Minor efficienza con maggior scala (problemi inerenti all’organizzazione della produzione quando si supera una certa dimensione – problemi di asimmetria informativa?) A Gli isoquanti si “allontanano” 4 20 Gli isoquanti si “allontanano” 2 Esempio di rendimenti di scala decrescenti: 4 10 q = K ⋅L 5 51 10 L 52 Misurare il costo: quali costi contano? I costi di produzione Per determinare il comportamento di un'impresa che minimizza i costi bisogna definire quali sono i costi rilevanti I costi di produzione delle imprese sono dati dalla combinazione tra tecnologia produttiva e costi degli input. Il costo ottimale è ovviamente quello minimo, dato il livello di prodotto. Chiaramente se un'impresa affitta i macchinari di produzione o lo stabile in cui produce, allora l'affitto è un costo I costi di un'impresa dipendono dal livello di produzione, e variano nel tempo Le caratteristiche della funzione di produzione di un'impresa determinano i costi nel breve e nel lungo periodo Ma se un'impresa possiede i macchinari o gli edifici, come sono calcolati in questo caso i costi? 53 Misurare il costo: quali costi contano? 54 Misurare il costo: quali costi contano? I contabili tendono ad avere una visione “retrospettiva” dei costi, gli economisti una visione “futura” (lungimirante) Costo contabile Il costo economico distingue tra i costi che possono essere controllati e quelli che non possono esserlo Spese effettive ed ammortamenti dei beni capitali Il concetto di costo-opportunità gioca un ruolo importante Costo opportunità Costo economico Costo associato alle opportunità a cui un'impresa rinuncia quando le risorse non sono destinate al miglior uso possibile Costo sostenuto utilizzando risorse economiche nella produzione, compreso il costo-opportunità 55 56 Misurare il costo: quali costi contano? Misurare il costo: quali costi contano? I costi totali possono essere divisi in: I costi opportunità sono spesso “nascosti” ma devono essere presi in considerazione, al contrario i costi irrecuperabili (o costi sommersi) non devono essere considerati Costi irrecuperabili Costi Fissi (CF) Non variano al variare del livello di produzione Costi variabili (CV) Variano al variare del livello di produzione Il costo totale di produzione è quindi uguale a: La spesa è stata sostenuta e non può essere recuperata Non dovrebbe influenzare le decisioni dell'impresa CT = CF + CV 57 Costi fissi e costi irrecuperabili 58 Misurare il costo: quali costi contano? Costi fissi ed irrecuperabili sono spesso confusi Personal Computers La maggior parte dei costi sono variabili Input principale: lavoro Costi fissi Costi sostenuti da un'impresa attiva che non dipendono dal livello di produzione Software La maggior parte dei costi sono irrecuperabili Costo iniziale per sviluppare il software Costi irrecuperabili (o sommersi) Costi che sono stati sostenuti e non possono essere recuperati 59 60 Costi marginali e costi medi Misurare i costi Per completare la presentazione dei costi è necessario distinguere tra Costo medio Costo marginale Costo medio totale Costo per unità di output Uguale ai costi medi fissi (CMF) più costi medi variabili (CMV) Il costo marginale (C') Il costo di espandere l'output di un'unità I costi fissi non hanno impatto sui costi marginali C' = ∆CT ∆CV = ∆q ∆q CMT = CT = CMF + CMV q CMT = CT CFT CVT = + q q q 61 Misurare i costi 62 Determinanti dei costi di Breve Periodo Il tasso a cui crescono i costi dipende dalla natura del processo produttivo Tutti i tipi rilevanti di costi sono stati presentati Si consideri ora come i costi variano nel lungo e nel breve periodo La misura in cui la produzione implica rendimenti decrescenti per i fattori variabili Rendimenti decrescenti per il lavoro Costi fissi nel BP (ad esempio il capitale) possono non esserlo nel LP; In generale, nel LP tutti i costi sono variabili. Il prodotto marginale del lavoro è decrescente 63 64 Determinanti dei costi di BP Determinanti dei costi di Breve Periodo Si assuma che il salario (w) sia fisso rispetto al numero di lavoratori utilizzati I costi variabili sono uguali al salario moltiplicato per la quantità di lavoro utilizzato, cioè wL. I costi marginali sono quindi: Se il prodotto marginale del lavoro diminuisce rapidamente I costi di produzione crescono rapidamente Spese sempre maggiori devono essere sostenute per produrre di più Se il prodotto marginale del lavoro decresce lentamente I costi non aumenteranno troppo rapidamente all'espandersi della produzione CV q C' w L q 65 66 Curve di costo per un'impresa Determinanti dei costi di BP Costo (€ all'anno) Ricordando che P' L Allora C '= CT 400 Il CT è la somma verticale di CF e CV q L CV 300 w P'L Il CV varia con l'output il tasso di variazione dipende dai rendimenti del lavoro. 200 Il costo fisso non varia con l'output 100 Un prodotto marginale basso implica costi marginali alti, e viceversa. CF 50 Output 0 67 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 68 Curve di costo Quando C' è sotto CMV, CMV decresce Quando C' è sopra CMV, CMV aumenta Quando C' è sotto CMT, CMT decresce Quando C' è sopra CMT, CMT cresce C' incrocia CMV e CMT nei loro punti di minimo Relazione tra costi marginali e costi medi 69 70 Curve di costo Si consideri la semiretta che parte dall'origine e incrocia la curva di CV La pendenza è uguale ai CMV L'inclinazione di CT o CV è uguale a C' C' =CMV per 7 unità di output (punto A) Costi nel LP Nel lungo periodo un'impresa può far variare tutti i suoi input CT P 400 Nello scegliere il livello di impiego dei fattori l'impresa deve considerare i costi di tutti i fattori CV 300 200 A 100 CF 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Mentre è chiaro il concetto di costo per la forza lavoro … qual è il costo del capitale? 12 13 Output 71 72 Il costo di utilizzo del capitale Il costo di utilizzo del capitale In tal modo Alitalia può confrontare costi e ricavi su base annuale. Deve essere preso in considerazione il costo di utilizzo del capitale Se la “vita” attesa dell’aeromobile è di 30 anni, il costo viene spalmato su tale arco temporale. I beni capitali vengono trattati come se fossero presi in locazione, anche nel caso in cui siano di proprietà. Supponiamo che Alitalia stia considerando se comprare un nuovo aereo di linea (ad esempio l’Airbus A380). Per quanto la spesa sia contestuale all’acquisto, contabilmente viene ripartita su tutta la vita dell’aereo. Abbiamo però tralasciato il fatto che l’impresa potrebbe utilizzare la somma destinata all’acquisto dell’aeromobile in attività alternative, ricavandone un tasso di interesse (il costo opportunità!) 73 Il costo di utilizzo del capitale 74 Costi nel lungo periodo La curva di isocosto Ecco perchè: Costo di utilizzo Tasso = Deprezzamento + del capitale economico d’interesse Possiamo esprimere il costo di utilizzo del capitale come un tasso a euro di capitale: Rappresenta tutte le possibili combinazioni di L e K che possono essere comprate per un dato costo totale Il costo totale di produzione è la somma del costo del lavoro, wL, e del costo del capitale, rK: C = wL + rK r = tasso di deprezzamento + tasso d’interesse Per ogni livello di costo l'equazione identifica una curva diversa 75 76 Costi nel lungo periodo La scelta dei fattori di produzione Riordinando i termini si ottiene l'equazione di una retta: K= Problema: come minimizzare il costo di produrre un certo livello di output? Sappiamo che: C w − L r r Inclinazione dell'isocosto: K L La quantità che si desidera produrre è identificata da un isoquanto; w r -(w/r) è il rapporto tra salario unitario e prezzo del capitale L'isocosto identifica le quantità di K e L che determinano un costo prestabilito. indica il tasso al quale il capitale può essere sostituito con il lavoro mantenendo il costo costante 77 La scelta dei fattori di produzione Sostituzione tra input quando il prezzo di un input cambia Q1 è un isoquanto di livello Q1. Tra le varie rette di isocosto C1 e C2 permettono di produrre Q1 K L'isocosto C2 mostra che Q1 può essere prodotta con le combinazioni (K2, L2 ) o (K3, L3). Tuttavia queste combinazioni impongono costi maggiori di (K1,L1). K2 A K1 Q1 K3 C0 L2 L1 C1 L3 78 C2 L 79 Se il prezzo del lavoro cambia, cambia l'inclinazione dell'isocosto -(w/r) Bisogna modificare le quantità di lavoro e capitale per produrre l'output Se il prezzo del lavoro aumenta rispetto al capitale, il capitale è sostituito al lavoro nella produzione 80 Sostituzione tra input quando il prezzo di un input cambia Costo nel LP Se il costo del lavoro aumenta rispetto al costo del capitale la curva di isocosto diventa più inclinata a seguito del cambiamento in -(w/r). K B K2 A K1 La combinazione in B di capitale K e lavoro L è utilizzata per produrre Q1, al posto della combinazione in A. Q1 C2 L2 C1 P' K r P'L P'K 82 Esercizio tipico Data la funzione di produzione q = LK Formula utilissima per gli esercizi! Che si può riscrivere come: P'L w K L Dallo studio dell’isocosto abbiamo ricavato che: w ∆K = − ∆L r 81 E’ immediato concludere che: P'L P' K SMST L L1 Costo nel LP w r Qual è la relazione tra la retta di isocosto e la scelta dei fattori da parte dell'impresa? Sapevamo che: L’impresa combina i fattori in modo che il prodotto aggiuntivo di un euro di lavoro sia uguale a quello di un euro di capitale 83 trovate la combinazione ottimale dei fattori produttivi il cui prezzo è w =40 e r =10 per ottenere un livello di produzione pari a q=300. Che tipo di rendimenti di scala presenta? 84 1) Sostituzione 2) Il Lagrangiano La Lagrangiana si scrive come: Bisogna impostare un sistema a due equazione e due incognite: −1/ 2 (1/ 2) L ⋅ K =4 (1/ 2) L1/ 2 ⋅ K −1/ 2 w r q = f ( K , L) SMST = K = 4L l = C( K , L) + λ (q − f ( K , L)) 1/ 2 Il sistema da risolvere è: 300 = K ⋅ L ∂l =0 ∂K ∂l =0 (ii ) ∂L ∂l (iii ) =0 ∂λ (i ) K * = 600, L* = 150 300 = 4L2 85 2) Il Lagrangiano 2) Il Lagrangiano Utilizzando i dati del nostro esercizio: Riassumendo: l = 40L + 10K + λ (300 − K ⋅ L ) 1 ∂l (i) = 0 ⇒10 − λ ⋅ L1/ 2 ⋅ K −1/ 2 = 0 2 ∂K 1 ∂l (ii) = 0 ⇒ 40 − λ ⋅ L−1/ 2 ⋅ K1/ 2 = 0 2 ∂L ∂l (iii) = 0 ⇒ 300− K ⋅ L = 0 ∂λ 86 (i) + (ii) ⇒ K = 4L (iii) ⇒ 300 = K ⋅ L λ = 20 L−1 / 2 K 1 / 2 λ = 80 K −1 / 2 L1 / 2 e quindi, proprio come prima: K * = 600, L* = 150 K = 4L 300 = K ⋅ L 87 88 Costo nel LP L'itinerario di espansione del prodotto Analizziamo ora il problema di minimizzazione del costo con livelli di output variabile Il sentiero di espansione mostra le combinazioni di lavoro e capitale che minimizzano il costo di produzione di ogni livello di output nel lungo periodo Capitale all'anno 150 €3000 Per ogni livello di prodotto, c'è una curva di isocosto cui corrisponde il costo minimo per quell'output 100 €2000 Sentiero di espansione C L’itinerario di espansione del prodotto mostra la combinazioni di costo minimo di L e K per ogni livello di prodotto 75 B 50 €1000 A 25 L'inclinazione dell'itinerario di espansione è ∆K/∆ ∆L 300 Unità 200 Unità 100 Unità 100 50 150 200 300 Lavoro all'anno 89 Sentiero di espansione e costi nel lungo periodo 90 Costi totali di LP Il sentiero di espansione fornisce le stesse informazioni della curva di costo totale di LP Per passare dall'uno all'altra Costo/ Anno Costi totali di LP F 3000 Si individua il punto di tangenza tra isoquanto ed isocosto E 2000 Si determina il costo minimo per produrre il livello selezionato di output Si rappresenta la relazione outputcosto D 1000 100 91 200 300 Prodotto, Unità/anno 92 Curve di costo di breve e lungo periodo La rigidità nella produzione di BP Nel BP alcuni costi sono fissi Nel LP le imprese possono modificare la quantità di ogni input produttivo Capitale E per anno Il costo medio di produzione è minore nel LP che nel BP. Perchè? La risposta risiede nel fatto che sia capitale che lavoro diventano flessibili Questo si vede facilmente a livello grafico: A BP: il capitale è fisso a K1. Per produrre q1, il costo è minimizzato a K1,L1. Per incrementare la produzione a q2 si usa K1 L3 C sentiero di espansione di lungo periodo K2 P sentiero di espansione di BP K1 Nel LP la scelta ottimale è K2 L2 per il livello di produzione q2 q2 q1 L1 L2 B L3 D F Lavoro per anno 93 Curve di costo di BP e LP 94 Curve di costo di BP e LP Costi medi di LP Il determinante più importante della forma dei CMLP (e dei C'LP) di LP è la relazione tra la scala di produzione dell'impresa ed il livello di input necessario per ridurre i costi. Nel caso di rendimenti di scala costanti: Se l'input è raddoppiato, la produzione raddoppia I CM sono costanti per tutti i livelli di output 95 Rendimenti di scala crescenti Se gli input sono raddoppiati l'output più che raddoppia I CMLP decrescono nel livello di output Rendimenti di scala decrescenti Se gli input sono raddoppiati l'output meno che raddoppia I CMLP crescono nel livello di output 96 Curve di costo di BP e LP Curve di costo di BP e LP Il costo marginale di LP determina il costo medio di LP: Costi marginali di LP Il costo marginale di LP misura l'incremento nel costo di LP facendo aumentare l'output di un'unità (marginale) Se C'LP < CMLP, CMLP diminuisce Se C'LP > CMLP, CMLP aumenta C'LP = CMLP nel punto di minimo dei CMLP Anche in questo caso i rendimenti di scala giocano un ruolo determinante Nel caso speciale in cui i CMLP sono costanti, CMLP e C'LP coincidono 97 Costi medi e marginali di LP Costo (€ per untà di output) 98 Economie e diseconomie di scala All'aumentare dell'output è plausibile che i CMLP diminuiscano, almeno fino a un certo punto: C'LP CMLP 1. 2. A 3. Per una produzione più ampia, i lavoratori possono specializzarsi Una scala più ampia può garantire flessibilità di variare i fattori Aumentando i consumi di input le imprese possono ottenere notevoli sconti dai fornitori Output 99 100 Costi di LP Costi di LP Oltre un certo livello di output, i CMLP inizieranno a crescere 1. 2. 3. Effetti di dispersione Maggiori difficoltà di gestione di stabilimenti più grandi Disponibilità limitata di materie prime può causare aumenti nei loro costi Quando le proporzioni degli input cambiano, il sentiero di espansione non è più una retta Non si può più usare il concetto di rendimenti di scala! Dobbiamo introdurre le economie di scala per valutare il cambiamento nelle proporzioni dei fattori all'aumentare della produzione 101 Economie e diseconomie di scala 102 Costi di LP Economie di Scala Non fate confusione! Il costo medio diminuisce all'aumentare del prodotto Diseconomie di scala Il costo medio aumenta all'aumentare del prodotto Costi medi di LP ad U hanno economie di scala per livelli relativamente bassi di produzione e diseconomie di scala per livelli più alti! Rendimenti crescenti di scala Il prodotto più che raddoppia al raddoppiare dell'utilizzo degli input Economie di scala Raddoppiare l'output aumenta i costi di meno del doppio 103 104 Costi di LP Costi di LP Le economie di scala sono misurate in termini di elasticità di costo EC è l'aumento percentuale nel costo a fronte di un aumento dell'uno per cento nella quantità prodotta EC C C Q Q EC è uguale a 1, C' = CM I costi crescono nella stessa proporzione dell'output Né economie né diseconomie di scala EC < 1 quando C' < CM Economie di scala Sia i C' sia i CM diminuiscono EC > 1 quando C' > CM C' CM Diseconomie di scala Sia C' sia CM aumentano 105 Produzione di due beni: le economie di scopo 106 Produzione di due beni: le economie di scopo Le imprese devono scegliere quanto di ogni bene produrre Le quantità alternative possono essere rappresentate tramite curve di trasformazione del prodotto Molte imprese producono più prodotti, spesso collegati tra di loro: Esempi: Allevatori di polli: carne e uova Produttori di automobili: auto e camion (o trattori) Università: ricerca ed insegnamento 107 Curve che rappresentano le quantità di due prodotti che possono essere rappresentate con un dato insieme di input 108 Curva di trasformazione del prodotto Numero di trattori Curva di trasformazione del prodotto Le curve di trasformazione del prodotto hanno inclinazione negativa Ogni curva mostra i livelli di output per dati L & K. Per ottenere di più di un output bisogna produrre di meno dell'altro O2 O1 rappresenta un basso livello di output. O2 uno più alto. La curva è concava: La produzione congiunta è vantaggiosa! Non c'è relazione diretta tra economie di scopo ed economie di scala O1 Numero di auto Possono coesistere economie di scopo e diseconomie di scala, oppure il contrario 109 Produzione con due output: economie di scopo Il grado delle economie di scopo (SC) si misura misurando il risparmio percentuale che si ottiene producendo due (o più) output contemporaneamente SC = C(q1 ) + C(q 2 ) − C(q1 ,q2 ) C(q1 ,q2 ) 110 Produzione con due output: economie di scopo In presenza di economie di scopo il costo congiunto è minore della somma dei costi singoli Interpretazione: Se SC > 0 Economie di scopo Se SC < 0 Diseconomie di scopo Maggiore il valore di SC maggiori le economie di scopo C(q1) è il costo per produrre q1 C(q2) è il costo per produrre q2 C(q1,q2) è il costo per produrre congiuntamente 111 112
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