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Notizie dalle aziende
La gallina quando ha fatto l’uovo
canta, l’anatra no. Per questo la
gente nei negozi chiede le uova di
gallina e non quelle di anatra.
Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli
schiamazzi che accompagnano la loro
deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza
di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative.
Molti ottimi imprenditori passano la vita
a cercare di realizzare ottimi prodotti,
migliori della concorrenza e con prezzi
inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di
più solo perché grida (comunica) di più e
meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è
necessario definire:
1.a chi si rivolgono i messaggi (definizione e scelta dei clienti);
2.che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione);
3.in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione);
4.quando comunicare (definizione e
scelta della frequenza di comunicazione);
5.dove comunicare (definizione e scelta
dei mezzi attraverso i quali comunicare).
La nostra rivista consente di affrontare
queste scelte in modo professionale e in
particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare
uno strumento semplice ed efficace, che
consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che
la leggono per essere costantemente
informati sull’evoluzione tecnologica del
settore. La nostra filosofia editoriale si
fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per
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cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha
ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme
della comunicazione.
• Dow
In questo
numero:
• Franchi e Kim
• Dollmar Meccanica
• Verinlegno
• Axalta
• Urai
• St Powder Coatings
• Durr
• Torchiani
• Sia Biffignandi
• Indicam
• Metef
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SOLVENTI PER LAVAGGIO
In molti settori la pulizia delle superfici metalliche è
diventata un importante fattore di qualità. Devono
essere rispettati capitolati e specifiche ben precise.
L’impegno finanziario, tecnico e di personale necessario per soddisfare tali requisiti dipende dalla scelta
del giusto agente sgrassante. Al termine della fabbricazione e della lavorazione di componenti metallici, è
inevitabile che la superficie risulti sporca.
Le contaminazioni, quali oli ed emulsioni, influenzano la qualità dei successivi processi di produzione, ad
esempio la verniciatura, la saldatura, l’incollaggio e
l’assemblaggio, e possono compromettere la funzionalità del prodotto finito. La pulizia dei componenti
industriali deve quindi soddisfare tutti i requisiti richiesti dai processi a valle. Per tale scopo vengono
principalmente utilizzate tecniche di lavaggio che impiegano agenti chimici liquidi.
Lavaggio con solventi o prodotti acquosi?
Il tipo di contaminazione, il materiale e la geometria
sono fattori essenziali per indirizzare la scelta. La
qualità, l’efficienza dei costi, la stabilità e i tempi di
lavorazione del processo di lavaggio, dipendono in
massima parte dal potere solvente dell’agente sgrassante utilizzato. Gli agenti più frequentemente impiegati sono solventi o detergenti a base acquosa. Nel
selezionare il giusto prodotto per il lavaggio, si applica
il principio chimico in base al quale “il simile scioglie
il simile”. In altre parole: per i tipi di contaminazioni a
base acquosa (polari) quali fluidi di raffreddamento e
lubrificanti, nonché per rimuovere residui solidi quali
sali, residui di pasta lucidante e polveri, solitamente
è preferibile utilizzare agenti chimici acquosi. Questi
sono disponibili in formulazioni acide, alcaline o con
pH neutro.
Si consiglia sempre di testare la compatibilità con il
materiale del componente; il risultato che si può ottenere in termini di qualità di pulizia e costanza di
risultati nel tempo, migliora molto eseguendo precedentemente delle prove.
Per garantire dei risultati di pulizia costanti nel tempo, i processi ad acqua devono infatti essere sottoposti a regolare monitoraggio con il controllo di parametri chiave, quali la concentrazione del detergente,
la temperatura, la qualità dell’acqua di risciacquo e le
condizioni dei filtri.
Nel rimuovere contaminazioni non polari a base di
olii minerali, ad esempio oli di lavorazione, grasso o
cera, è preferibile utilizzare come agente sgrassante
un solvente. Una volta rimossi gli oli con il solvente, i
trucioli e le polveri (immessi nell’impianto sul componente insieme agli oli), perdono adesione e possono
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essere facilmente rimossi nello stesso impianto per
effetto meccanico. Tra le applicazioni tradizionali per
il lavaggio a solvente vi sono le seguenti:
• lavaggio di pezzi pesantemente contaminati con
oli che richiedono ampi sforzi di trattamento e
possono determinare risultati scarsi o scarsa
costanza qualitativa, in caso di utilizzo di agenti
sgrassanti a base acquosa; in questi casi, l’utilizzo di sgrassanti a base acquosa determina anche consumi e spese elevati in termini di prodotti
chimici, acqua ed energia, nonché alti costi di gestione dei rifiuti; inoltre, le necessarie e frequenti
sostituzioni del bagno possono ridurre l’efficienza dell’impianto di lavaggio;
• lavaggio di pezzi difficili da asciugare, quali parti
capillari e con pareti sottili, nonché componenti
stampati e parti curve; in questi casi il lavaggio
ad acqua con asciugatura ad aria calda consuma
grandi quantità di energia e il tempo di processo
risulta molto più lungo;
• operazioni di lavaggio in settori quali l’aviazione
e l’aerospaziale, dove l’approvazione dei processi
si basa preferenzialmente sull’uso di solventi, per
garantire uno sgrassaggio perfetto;
• lavaggio di componenti piccoli, ad esempio nel
settore dell’elettronica, che richiede una buona
compatibilità dei materiali e l’uso di agenti sgrassanti non corrosivi;
• operazioni di lavaggio intermedie, che da un lato
vengono effettuate per evitare di mischiare prodotti diversi, la cui rimozione richiederebbe grandi sforzi o, nei casi peggiori, risulterebbe impossibile, dall’altro per ridurre al minimo la quantità di
contaminazione da olio che deve essere rimossa
tramite il processo di lavaggio finale e per estendere il ciclo di vita dell’eventuale bagno acquoso
a valle (come ad esempio nella produzione di dispositivi medicali).
Lavaggio efficiente e sostenibile con i solventi
I solventi più utilizzati nelle industrie di lavorazione e
formatura dei metalli comprendono solventi clorurati
(CHC), quali il percloroetilene, e alcoli modificati come
la serie Dowclene. Questi solventi offrono una buona
compatibilità con i materiali, che permette di utilizzarli con tutti i tipi di metalli. Inoltre il lavaggio avviene senza corrosione, ossidazione, decolorazione,
bruciature, offuscamento o altri danni alla superficie
del componente.
Il percloroetilene vergine e non infiammabile Dowper
MC di Safechem Europe GmbH, consociata della The
Dow Chemical Company, può essere utilizzato per il
lavaggio e lo sgrassaggio di parti metalliche con geometrie estremamente complesse. Contiene uno speciale stabilizzante che lo rende adatto ad applicazioni
complesse. Grazie al punto di ebollizione relativamente elevato (121 °C) e alla conseguente temperatura alta dei vapori, possono essere rimossi efficacemente grassi e contaminanti ossidati o induriti,
con un elevato punto di fusione. Inoltre, il Dowper MC
mostra una tensione superficiale minima ed è chimicamente molto stabile.
Un altro vantaggio del solvente è il suo basso indice
di evaporazione, che consente di asciugare in modo
rapido e completo i componenti, con una notevole ri-
duzione dei tempi di ciclo, sia nel caso di parti molto
complesse a livello geometrico, sia per componenti
realizzati con metalli porosi, da cui spesso è difficile
rimuovere i liquidi. Grazie alla possibilità di ristabilizzazione, il percloroetilene può avere una vita operativa di diversi anni.
Con il Dowclene 1601, Safechem offre un solvente basato su alcoli modificati. Viene utilizzato quale
alternativa ai solventi clorurati, agli idrocarburi e ai
prodotti acquosi. Lei sue proprietà lipofile e idrofile
consentono di rimuovere con eccellenti risultati oli
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e grassi, nonché contaminazioni polari, ad esempio
emulsioni e impronte. E’ inoltre una soluzione ideale
per applicazioni difficili quali il lavaggio di scambiatori
di calore, parti lucidate e costosi componenti meccanici ad altississima precisione.
Il Dowclene 1601 può essere distillato, non è corrosivo ed evapora rapidamente senza lasciare residui.
Tra le applicazioni tipiche vi sono il lavaggio prima di
trattamenti termici, rivestimenti, saldature, brasature sotto vuoto e collature.
Per il Dowper MC e il Dowclene 1601, Safechem offre test kit che consentono di controllare facilmente la qualità del solvente. Quando si deve scegliere
il solvente più adatto per un determinato impiego di
pulizia, le analisi del solvente e della compatibilità
dell’olio offerte dai servizi di laboratorio Chemaware
permettono di prendere la decisione giusta.
Protezione dalla corrosione temporanea
Prima di raggiungere il loro punto di utilizzo, i componenti viaggiano per migliaia di chilometri in nave,
aereo o treno, pertanto devono essere protetti adeguatamente dalla corrosione. In tale ambito i solventi
rappresentano una soluzione affidabile ed efficace
dal punto di vista dei costi. Il Dowper MC o il Dowclene
1601 vengono mescolati a un prodotto utilizzato per
la protezione, concentrato e privo di solvente. Questo
viene applicato sul pezzo dopo il lavaggio. Tale processo può essere integrato nell’impianto di lavaggio o
eseguito in un sistema separato.
Vantaggi ambientali ed energetici
Per il lavaggio dei componenti industriali i solventi
sono a volte stigmatizzati per considerazioni di carattere ambientale, dovute per lo più ai tempi in cui
tali prodotti venivano impiegati in sistemi aperti. Da
molti anni, tuttavia, i solventi possono essere usati in
sistemi a ciclo chiuso, che consentono una gestione
sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
In primo luogo vi sono impianti di lavaggio completa-
mente chiusi, che operano sotto vuoto e rispettano
i requisiti della Direttiva europea sui COV (composti
organici volatili). Essi dispongono solitamente di un
sistema di distillazione integrato, che consente di purificare continuamente il solvente, assicurando quindi una lunga vita operativa del solvente e un basso
consumo. Inoltre la maggior parte degli impianti per il
lavaggio è dotata di sistemi di recupero del calore, per
sfruttare l’energia termica associata alla distillazione.
In secondo luogo il sistema Safe-Tainer, sviluppato
da Safechem contribuisce in maniera significativa a
un processo rispettoso dell’ambiente. Esso contiene
due diversi contenitori a doppia parete: uno per l’erogazione del solvente vergine, l’altro per il recupero dei
rifiuti contenenti l’agente sgrassante. Utilizzato in un
impianto di lavaggio a ciclo chiuso, il sistema SafeTainer consente di effettuare processi di lavaggio con
solvente senza alcuna emissione.
Scegliere l’agente sgrassante in base al principio “il
simile scioglie il simile” non offre quindo solo vantaggi tecnici ed economici, ma anche ecologici.
Dowper™ MC, Dowclene™ 1601, Safe-Tainer™ E CHEMAWARE™ sono marchi della The Dow Chemical
Company (“Dow”) o di sue consociate.
Fonte: Dow
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
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SCHEDE DI SICUREZZA FACILI
Franchi&Kim è un’azienda particolarmente attenta
al proprio mercato di riferimento e cerca sempre
di proporre novità non solamente tecniche, ma anche gestionali, che permettano una soluzione efficace delle problematiche di settore che la clientela si
trova ad affrontare. L’ultima novità in quest’ambito
è rappresentata da due nuovi software, “ICS Formula” e “+SDS Schede Di Sicurezza”, che permettono di
risolvere il problema della gestione delle schede di
sicurezza. Oggi c’è molta attenzione in tema di gestione dei preparati pericolosi, che sono regolamentati in modo sempre più preciso da leggi e normative che mirano a tutelare sia la salute dell’uomo,
sia il rispetto per l’ambiente. Secondo la normativa
vigente, tutte le attività che immettono sul mercato prodotti pericolosi (sia produttori che distributori),
sono considerate responsabili dell’immissione di tale
prodotto e hanno l’obbligo di redigere le schede di
sicurezza nella lingua ufficiale dello Stato in cui
il prodotto viene venduto, di aggiornarla quando il
produttore modifica la formulazione dei semilavorati e di fornirla all’utilizzatore. Inoltre, deve tenere un
archivio contenente la prova dell’avvenuta consegna del documento al proprio cliente, su supporto cartaceo (con timbro e firma per ricevuta), oppure
tramite posta certifica PEC. Chi distribuisce, oltre ad
essere responsabile delle certificazioni prodotte, in
caso di inadempimento, in base al Decreto legislativo n. 133 del 24/09/2009, può incorrere in
pesanti sanzioni amministrative, che arrivano fino a
60.000€ in caso di mancato aggiornamento o mancata fornitura della scheda di sicurezza. È evidente
che la gestione di queste procedure burocratiche
implica un enorme spreco di energie per tutta la
catena distributiva, oltre che un’enorme responsabilità. Franchi&Kim ha quindi elaborato i due citati
sistemi gestionali in grado di garantire la gestione
e l’invio di SDS, assolvendo
agli obblighi di legge, mettendolo a disposizione
di tutti i suoi distributori
e utilizzandolo in prima
persona per i clienti gestiti dalla sede. “ICS Formula” fornisce la ricetta
per realizzare moltissime
colorazioni anche senza
l’impiego dello spettrofotometro, mettendo a disposizione del rivenditore
un database contenente
oltre 100 cartelle colori tra le più conosciute
ed utilizzate sul mercato
italiano ed internazionale.
Questo permette di ottenere prodotti destinati
al settore industria. La
grande novità, veramente rivoluzionaria, è “+SDS Schede Di Sicurezza”, un
software che gestisce la generazione e l’invio in
automatico al cliente finale, tramite posta certificata PEC, delle schede di sicurezza di tutti i
prodotti tinteggiati, realizzati mediante sistema tintometrico. Ogni invio viene memorizzato come previsto dal regolamento REACH. Qualora il cliente finale
non disponesse della PEC, il programma consente la
stampa della scheda di sicurezza, che così potrà essere consegnata manualmente con firma di ricevuta..
Fonte: Franchi e Kim
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
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DOLLMAR A BIMU 2014
Il Gruppo Dollmar si è presentato alla 29ima edizione
della Fiera Bimu con un gran numero di
novità implementate negli ultimi due anni.
Dall’ultima edizione Bimu 2012 Dollmar e Dollmar
Meccanica sono cresciute, sviluppando partnership e
investendo nell’innovazione.
Come storica costruttrice di impianti di lavaggio, Dollmar Meccanica ha presentato due impianti per
la pulizia di componentistica meccanica.
RDV.4
E’ una soluzione di lavaggio a base acquosa dedicata al trattamento di pezzi con morfologia particolarmente complessa, studiata per coniugare un’elevata
efficienza ad un minor impatto ambientale.
DM Multisolvent
Unisce i vantaggi di un impianto di lavaggio a base
solvente con la polifunzionalità di un processo interamente automatico, avendo la possibilità di scegliere
fra 20 diversi programmi di lavaggio con solventi idrocarburici o alcool modificati.
Il punto di forza degli impianti Dollmar Meccanica è
il supporto di Dollmar S.p.A., che sviluppa e fornisce
soluzioni di lavaggio specifiche per ogni materiale e
inquinante da rimuovere, garantendo una soluzione ad hoc per ogni cliente e un servizio post vendita
completo.
La manifestazione milanese è stata anche l’occasione per presentare la nuova partnership implementata nel 2014 con MotulTech, azienda specializzata
nello sviluppo e produzione di lubrificanti speciali per
molte applicazioni industriali, come la lavorazione dei
metalli, la lubrificazione ad alto rendimento e il trattamento termico.
Fonte: Dollmar Meccanica
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
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Verinlegno è più green con il CNR
L’attenzione alle tematiche ecologiche, alla qualità
dei processi produttivi e dei prodotti ha convinto Verinlegno a siglare un accordo con l’Istituto di Chimica
Biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche
di Sassari, diretto dal Professor Mauro Marchetti. Un
incontro in parte casuale e fortunato, determinato
dalla volontà di muoversi sul grande mercato cinese,
si presenta denso di possibili sviluppi. Volge a conclusione proprio in questi giorni il primo contratto di
collaborazione dell’azienda di Massa e Cozzile con il
prestigioso istituto di ricerca. Il rapporto con il CNR ha
prodotto in solo sei mesi risultati pratici, immediatamente tangibili. E’ fortemente migliorata la capacità
dell’azienda di valutare i materiali di base (resine, solventi, additivi) ed è maturata la consapevolezza sulla
qualità dei prodotti vernicianti in uscita dall’azienda.
Nuove opportunità rese possibili a partire dall’acquisto degli strumenti necessari ai controlli e dalla loro
corretta taratura. Il passaggio dalla fiducia totale nei
fornitori ad un’analisi consapevole dei materiali da
loro offerti cambia e migliora la natura del rapporto
con i fornitori.
La vocazione alla ricerca e allo sviluppo testimoniata
dalla forte struttura del laboratorio di R&D interno e
l’attenzione alle tematiche ecologiche porta ora allo
sviluppo del rapporto con il CNR nell’ambito della
ricerca su biocidi, sostanze attive capaci di impedire
l’aggressione da parte di insetti, muffe e microorganismi in genere. Le normative europee e internazionali
tendono costantemente a limitarne l’uso. La ricerca
di prodotti innovativi, di materie prime sostenibili, di
processi a bassa emissione di VOC (composti organici volatili) sono nel dna dell’azienda. Ecco perché altri
versanti, oggetto di collaborazione, saranno il green e
le nanoparticelle.
Da sempre Verinlegno è stata capace di fornire ai propri clienti soluzioni speciali, vernici ed effetti che altri
produttori, magari più grandi, non erano in grado di
offrire. Adesso la ricerca esperienziale, frutto dell’alta
creatività del laboratorio interno; della volontà quotidiana di risolvere situazioni problematiche proposte
dai propri clienti, trova una sponda importante nel
CNR. La ricerca si avvia ad essere strutturata e strategica, finalizzata a trovare soluzioni ai più spinosi
problemi che si verificano con i supporti verniciati. E’
un po’ come dire che l’eccellenza originaria dell’azienda diventa eccellenza al quadrato, grazie al ruolo ricoperto dall’Istituto di chimica del Professor Marchetti.
Sarà fondamentale in questo contesto la possibilità
di accesso ai finanziamenti europei del programma
“Horizon 2020” promosso dalla Commissione Europea e finalizzato al sostegno alla ricerca per le pmi.
Intanto, come è stato segnalato nell’ambito del 2°
formulation day, svoltosi a Milano, in Federchimica,
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lo scorso 19 Maggio, l’esempio di Verinlegno sarà seguito da un pool di di 15 aziende dell’ambito chimico,
che fino a ieri ritenevano praticamente impossibile
stabilire rapporti proficui con la ricerca più evoluta
disponibile in Italia e di valore mondiale. Finalmente,
come ha commentato il Professor Mauro Marchetti
nel corso dell’incontro, inizia a rompersi il velo che ha,
di fatto, impedito alle pmi di eccellenza di formulare
domande pratiche e specifiche a soggetti come il CNR
che pure ha, nel proprio statuto la missione di aiutare
le aziende a rispondere in maniera sempre più appropriata a richieste di mercato e normative nazionali e
internazionali sempre più stringenti.
“Da sempre -ha detto il dottor Marco Rossi del laboratorio analisi di Verinlegno, nel corso del formulation
day- la filosofia di Verinlegno è la ricerca. Fino ad ora
è stata soprattutto interna. Adesso entriamo in una
fase di rapporti esterni che ci arricchiscono della loro
conoscenza teorica per migliorare i nostri prodotti e
far crescere la nostra competitività sui mercati. Stiamo per mettere a punto metodi di analisi su materie
prime per le quali non esistono ancora, di fatto, normative. Stiamo attivando analisi ancora più mirate
per andare ad individuare quali sono le caratteristiche
chimiche che interagiscono nelle nostre formulazioni,
per stabilire quali siano quelle resine, o quei solventi
che possono ottimizzare i nostri risultati. Anche un
solo additivo può aiutarci nella sfida. Riteniamo che
sia fondamentale, in questa direzione un approccio
capace di mixare scienza, conoscenza teorica e pratica quotidiana. Il rapporto con il CNR ha portato in
azienda una ventata nuova, un fervore del quale siamo tutti consapevoli che ci aiuterà ancora a migliorare nel segno della qualità dei prodotti, della salute e
della sicurezza dell’uomo”.
Fonte: Verinlegno
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
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ABCITE DI AXALTA
Il sistema verniciante in polvere Abcite® 1060 di Axalta Coating Systems, ha superato i severi standard ISO
20340 per vernici protettive a fase unica, per strutture
utilizzate in mare aperto.
Il sistema permette di avere flessibilità di applicazione senza l’utilizzo di primer, è duraturo e praticamente non richiede manutenzione.
Le vernici per parti e componenti utilizzati in mare
aperto devono soddisfare severi requisiti; alti livelli
di umidità e nebbia salina, in abbinamento a intensi
raggi UV, creano infatti un ambiente molto corrosivo e, allo stesso tempo, la vernice è esposta a stress
meccanici estremi, soprattutto nelle zone in cui viene
sferzata dalle onde.
Abcite, che ha anche recentemente ottenuto la Certificazione ISO 12944-6 per la protezione contro la corrosione nelle categorie C5-M Alta e Im3 Alta, ha dato
prova della propria qualità e resistenza in condizioni
estreme.
L’ISO 20340 viene considerato come il test più importante per la misurazione della protezione dalla corrosione delle vernici protettive in strutture utilizzate in
alto mare. In questo test, i supporti in acciaio verniciati
e tracciati vengono esposti ad eventi atmosferici simulati, come nebbia salina, raggi UV e shock termici per
25 settimane. Abcite ha superato tutte le prove: dopo
25 cicli di test non si è osservato alcun danno esterno
nello strato verniciato e le aree tracciate non avevano
subito sfogliamenti o infiltrazioni da corrosione.
Abcite è stata applicata a fase unica direttamente
sull’acciaio, senza primer o promotore d’adesione, dimostrandosi in grado di offrire un livello di protezione alla corrosione che viene normalmente raggiunto
con vernici liquide in tre o cinque strati. Nell’utilizzo
di questo prodotto vi sono dei vantaggi economici e di
salvaguardia dell’ambiente. Rispetto ai sistemi triplostrato, che utilizzano vernici liquide a base di solvente, è possibile avere un risparmio di materiale di oltre
il 40% ed il processo stesso di lavorazione consuma
meno energia; inoltre non contiene solventi, bisfenolo
o sostanze nocive soggette a legislazioni nazionali.
Abcite rappresenta una soluzione ideale per la protezione contro la corrosione in altre applicazioni ed
è utilizzato con successo per verniciare tubazioni e
impianti (internamente e esternamente) per acqua
potabile e fognature, semafori e segnaletica stradale,
navi, costruzioni edili, impianti industriali, recinzioni e
mobili da esterni.
Fonte: Axalta
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IQ IL GLOSSMETRO PIÙ AVANZATO PER LA
VALUTAZIONE DI SUPERFICI AD ALTA FINITURA
La qualità superficiale che
l’occhio umano percepisce
durante l’osservazione di
un qualsiasi oggetto, dipende largamente dalla
capacità di riflessione della luce da parte della sua
stessa superficie.
Più una superficie è lucida
e più dettagliata e nitida
dovrebbe risultare l’immagine di un oggetto che
vi sia riflesso. E’ il caso, ad
esempio, di uno specchio,
di una superficie metallica
lucidata o della finitura superficiale di uno yacht.
Il metodo comunemente utilizzato per valutare la lucentezza di una superficie prevede l’utilizzo dei Glossmetri. Questi strumenti inviano un raggio di luce e
ne misurano la quantità riflessa ad un angolo di riflessione identico all’angolo di incidenza. Maggiore
sarà la quantità di luce riflessa, più alto sarà il valore
di Gloss e viceversa.
È esperienza comune verificare che, spesso, superfici
aventi uguali valori di gloss, presentano qualità superficiali visibilmente diverse.
I due pannelli (Immagine 1 Effetto
buccia d’arancia) hanno lo stesso
valore di Gloss, ma è evidente che
la loro qualità superficiale, da cui
dipende la nitidezza dell’immagine
riflessa, è nettamente diversa.
Il pannello di destra evidenzia la
presenza dell’effetto “buccia d’arancia” normalmente causato da
una cattiva distensione del coating
successiva all’applicazione
Le ragioni della differenza tra la
qualità percepita dall’occhio umano e quella misurata dal Glossmetro, risiedono nel fatto che
quest’ultimo registra come semplice valore numerico la quantità
di luce riflessa, senza valutarne le
possibili variazioni, e cioè “come”
la luce viene riflessa. Al contrario,
l’occhio umano possiede una fitta
serie di sensori, chiamati coni, in
grado di rilevare le impercettibili
variazioni di struttura superficiale
responsabili della qualità effettivamente osservata.
Per lo stesso motivo anche le due seguenti figure
(Immagine: 2a e 2b Effetto Haze), rappresentanti due
pannelli aventi uguali valori Gloss, mostrano in realtà
aspetti estetici nettamente differenti.
In questo caso il pannello di destra mostra un effetto
“Haze” (velatura) causato da microstrutture superficiali imputabili ad incompatibilità tra i componenti
formulativi, cattiva dispersione o problemi in fase di
essiccamento / polimerizzazione del coating.
Immagine:1 – Effetto buccia d’arancia
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
Metal Cleaning & Finishing 31
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In questo caso il pannello
di destra mostra un effetto
“Haze” (velatura) causato da
microstrutture superficiali imputabili ad incompatibilità tra
i componenti formulativi, cattiva dispersione o problemi in
fase di essiccamento / polimerizzazione del coating.
Immagine:2a – Effetto Haze
I nuovi strumenti IQ Trigloss e IQ Dualgloss consentono di effettuare, oltre alle classiche misure di Gloss,
anche la rilevazione del Profilo di Riflettanza della
luce su un angolo compreso tra 14° e 26°, grazie alla
funzione goniofotometrica integrata.
I pratica lo strumento utilizza una serie di micro sensori in grado di simulare l’effetto della luce riflessa
nell’occhio umano.
Il software incorporato analizza il grafico ottenuto e
ne calcola istantaneamente i valori di:
Gloss (lucentezza) - secondo ISO 2813, ASTM D523.
(20°-60° Mod. Dualgloss; 20°-60°-85° Mod Trigloss)
Haze (velatura) - secondo ASTM E430.
Rspec Riflettanza Speculare – picco di riflettanza a
20 ± 0,09375°.
DOI – Distinctness of Image (Nitidezza di Immagine)
– secondo ASTM D5767A
RIQ – Reflected Image Quality (Qualità di Immagine
Riflessa)
Quest’ultimo parametro, esclusivo di questi strumenti, è ottenuto mediante un’analisi a più alta risoluzione della curva di riflettanza. Il parametro RIQ
Immagine:2b – Effetto Haze
consente di differenziare le variazioni di aspetto superficiale soprattutto ad alto valore di Gloss, superando nettamente la caratterizzazione sulla base del
Distinctness of Image (DOI).
I valori di RIQ (impostato di default) e DOI (selezionabile dall’utente) sono una funzione della pendenza
della curva e hanno entrambi valori compresi tra 0 e
100.
Il valore 100 rappresenta una superficie perfettamente liscia, capace di riflettere un’immagine perfettamente nitida, e a cui corrisponde una curva di riflettenza stretta e appuntita simile quella del grafico qui
sopra riportato (DOI = 98,5).
All’aumentare della difettosità superficiale il valore di
DOI e RIQ diminuiscono, mentre il profilo di riflettenza
risulta più basso e ampio.
Ecco un esempio estremo di due pannelli, in vetro lucido – linea blu e un pannello stampato 20l – linea
rossa. Il valore di Gloss è molto simile, vedi tabella,
ma il vetro, che ha un alto valore di DOI e basso valore di Haze, restituisce un’immagine riflessa nitida,
mentre il pannello stampato restituisce un’immagine
Immagine 3: Profilo di Riflettanza che mostra la distribuzione della luce riflessa.
32 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014
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Schermata principale: visualizzazione contemporanea di tutti i valori ottenuti.
Schermata statistica: Media, Val. Minimo, Val. Massimo e Deviazione Standard
201
Glass Std
Gloss
39.68
37.77
Haze
33.37
125.57
RSPEC
8.16
24.81
DOI
29.49
92.18
riflessa del tutto indistinta. I due Profili di Riflettanza
sovrapposti costituiscono la rappresentazione grafica di quanto percepito visivamente.
Gli strumenti IQ Dualgloss e IQ Trigloss rappresentano un’importante evoluzione negli strumenti per la
valutazione della qualità superficiale, storicamente
ingombranti e costosi.
Questi nuovi strumenti sono economici, compatti,
portatili, muniti di batterie al Litio ricaricabili tramite
caricabatteria o mediante cavo USB. Possiedono, in
memoria, il software necessario per elaborare i dati di
prova in formato .csv, facilmente esportabile in fogli
di calcolo Excel Microsoft o Apple. La scocca esterna
in alluminio li rende robusti e affidabili. La visualizzazione dei dati e dei grafici è affidata all’ampio e luminoso schermo a colori, mentre le impostazioni di
misura si effettuano in maniera molto intuitiva mediante 5 pulsanti a sfioramento.
I campi applicativi di questo strumento comprendono
la produzione e l’applicazione di vernici, il coil coating,
la lucidatura dei metalli, la nautica con particolare riferimento al gelcoat, l’automotive, inchiostri & stampa, vernici in polvere, manufatti in plastica, produzione di additivi per vernici e inchiostri, industria del
mobile e comunque tutti quei settori in cui l’aspetto
estetico gioca un ruolo determinante.
Fonte: Urai
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
Andamento grafico dei valori di Gloss in relazione
alle diverse misure effettuate
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
Metal Cleaning & Finishing 33
Block notes
POLVERI SU MISURA
La ST Powder Coatings, produttrice di vernici in polvere termoindurenti di altissima qualità, persegue una
politica di miglioramento continuo. Elementi di forza
sono l’elevata flessibilità nell’esaudire le richieste del
cliente e nel rispondere alle sue esigenze con prontezza.
ST Powder Coatings dispone di un sistema di tracciabilità che va dalla fase di ricevimento materie prime
fino alla consegna dei prodotti finiti.
Il settore Ricerca & Sviluppo si dedica alla formulazione di prodotti innovativi rispondenti alle esigenze del
mercato, che richiede nuove soluzioni e nuovi effetti. Vengono
studiate vernici termoindurenti
con spessori del film più bassi,
cicli di cottura più rapidi, temperature di polimerizzazione
più basse, miglioramento delle
proprietà anticorrosive, resistenza agli UV, migliore applicabilità. Sotto il profilo estetico
sono stati presentati diversi ef-
fetti speciali e altri sono allo studio.
I prodotti sono formulati in accordo al regolamento
Reach e sono privi di sostanze SVHC (Substances of
very high concern).
Una volta sviluppati i prodotti, il Laboratorio Applicativo esegue i controlli inerenti le differenti fasi, dal
controllo delle materie prime al collaudo del prodotto finito. Per i suoi prodotti l’azienda ha ottenuto le
omologazioni Qualicoat, GSB, Polyester Med.
La ST Powder Coatings opera garantendo la massima qualità, nel rispetto dell’attuale legislazione in
tema ambientale e della salute
e sicurezza dei lavoratori; attua
infatti un sistema di gestione
conforme alle norme UNI EN
ISO 9001:2008 (per la qualità),
UNI EN ISO 14001:2004 (per
l’ambiente) e BS 18001:2007
(per la salute e sicurezza sui
luoghi di lavoro).
ST è e una delle poche società
alla quale Certiquality ha rila-
34 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014
Block notes
ST Powder Coatings offre in pronta consegna oltre
700 prodotti, disponibili a magazzino, una gamma che
va sempre più arricchendosi, ed è in grado di consegnare le vernici in polvere “taylor made” su specifiche
esigenze del cliente in tempi brevissimi.
Fonte: St Powder Coatings
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
sciato la prestigiosa “Attestazione d’eccellenza”.
La gamma dei prodotti, oltre 9000 formulazioni, è costituita dalla linea standard (vernici in polvere epossidiche, epossipoliesteri, poliesteri standard TGIC-Free,
poliesteri TGIC-Free architectural, poliuretani alifatici),
dalla linea speciale (vernici in polvere superdurabili
TGIC-Free architectural, vernici in polvere zinch-rich
primer, vernici in polvere antigraffiti, vernici antistatiche) e dalla linea “bonderizzati”, che consente di ottenere un’ampia gamma di finiture ad effetto speciale,
caratterizzate da elevata uniformità ed efficienza (minor consumo di polvere e minor quantità di residui).
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
Metal Cleaning & Finishing 35
Block notes
ECOCWAVE BY DÜRR ECOCLEAN
Con la EcoCWave, Dürr Ecoclean ha creato un sistema innovativo per i processi di lavaggio in soluzione
acquosa, che trattano in maniera efficace sia le applicazioni standard che quelle di precisione.
Per raggiungere quest’obiettivo la nuova macchina
presenta caratteristiche polivalenti, che offrono una
qualità di lavaggio superiore, un’elevata affidabilità
del processo, oltre a tempi d’inattività ridotti e un
minimo consumo di energia. Inoltre la EcoCWave,
macchina molto flessibile, pone dei nuovi parametri
in materia di ingombro, operabilità e design.
Che si tratti dell’industria automobilistica e dei suoi
innumerevoli fornitori, o dell’industria meccanica più
classica o di quella di precisione, che si tratti dì imbutitura, di stampaggio, di profilatura, di sistemi ottici
o di tecnologia medica, il lavaggio di componenti in
soluzione acquosa con detergenti alcalini, neutri o
acidi è una delle tecnologie da sempre più applicate
nei diversi settori industriali. I campi di applicazione
variano dal lavaggio preliminare a quello intermedio
fino ad arrivare al lavaggio di precisione.
La nuova EcoCWave della Dürr Ecoclean sostituisce
il modello Universal 81W e offre un’ampia varietà di
applicazioni, grazie alla sua lungimirante tecnologia. L’ingombro ridotto permette di inserire la nuova macchina senza alcun problema in ogni processo
di produzione. Dispone inoltre di un’alta flessibilità,
adattandosi facilmente ai requisiti di pulizia e di produzione richiesti, garantendo così la sicurezza dell’investimento.
Una tecnologia intelligente porta a una qualità di lavaggio superiore
A seconda delle esigenze del cliente, la EcoCWave é
dotata di due o tre serbatoi. Per favorire il deflusso,
i serbatoio sono stati posizionati verticalmente ed
hanno una sezione circolare.
Rispetto ai serbatoi degli impianti di lavaggio tradizionale, generalmente di sezione rettangolare e montati orizzontalmente nella parte inferiore della macchina, i serbatoi cilindrici prevengono la formazione
di depositi e di sporcizia, motivo per il quale risulta
una migliore qualità di lavaggio e una vita operativa
dei bagni più lunga. Inoltre ogni serbatoio ha il suo
circuito separato e un sistema completo di filtrazione: i bagni di lavaggio e di risciacquo sono filtrati, sia
al riempimento, sia allo svuotamento della camera di
lavoro e operano in bypass.
Nell’alloggiamento del filtro si possono inserire sia
filtri a sacco sia filtri a cartuccia: in questo modo la
filtrazione può essere adattata in modo semplice e
rapido alle specifiche di pulizia richiesta, senza alcuna
modifica dell’hardware.
Anche la ridisegnata struttura rotante all’interno della camera di lavoro fornisce un importante contributo
a migliorare le prestazioni della macchina; assicura
infatti che la soluzione detergente e l’azione meccanica degli ultrasuoni o del sistema di spruzzatura
possano facilmente raggiungere gli elementi da lavare da tutti i lati. Inoltre l’effetto di trascinamento
dovuto alla struttura rotante è stato ampliamente
minimizzato.
Riduzione dei costi unitari con cicli più rapidi
Nella EcoCWave pompe molto potenti e tubazioni
di grande diametro accelerano il riempimento e lo
36 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014
Block notes
svuotamento della camera di lavoro e dei serbatoi,
minimizzando i tempi di inattività, aumentando la
produzione e riducendo i costi unitari. Anche i processi di lavaggio a spruzzo beneficiano di queste
migliorie; sono stati infatti aumentati gli ugelli
di spruzzatura e ne è stata migliorata la disposizione, ottenendo così prestazioni più
efficaci e riducendo i tempi-ciclo, anche
nei casi di semplici lavaggi preliminari.
Per ridurre ulteriormente i tempi-ciclo,
è stata migliorata anche l’asciugatura
a vuoto, generalmente abbinata all’asciugatura ad aria calda.
Una risposta ad ogni requisito di pulizia
L’impiego di pompe a frequenza variabile permette di adattare la portata alle
proprie esigenze. Il risultato è, da un lato,
un alto risparmio di energia e, dall’altro, la
possibilità di selezionare il processo di lavaggio più adeguato per raggiungere i desiderati
requisiti di pulizia. Si possono quindi raggiungere
diversi livelli di riempimento nella camera di lavoro
durante il processo di immersione, come ad esempio
per il lavaggio di componenti con fori ciechi o con una
geometria complessa, quando si alternano continui
cicli di riempimento e di svuotamento. Un intenso e
continuo ricambio della soluzione detergente nelle
zone critiche del componente aumenta notevolmente
l’effetto del lavaggio.
Nei processi di lavaggio a spruzzo, la forza del getto
può essere regolata a seconda del componente da
processare. La possibilità di poter regolare la pressione di spruzzatura inoltre amplia lo spettro dei detergenti utilizzabili.
Il sistema “Aquaclean”, che può essere integrato
nell’impianto, garantisce un trattamento continuo dei
bagni. Con il calore disperso dal processo di evaporazione all’interno di tale sistema si riscalda completamente la soluzione di lavaggio nel primo serbatoio.
Flessibilità anche nel volume di carico
La camera di lavoro ermetica della EcoCWave é concepita per lotti fino ad una dimensione di 670 x 480 x 300
mm. Come soluzione alternativa è possibile integrare
una camera di lavoro più grande, con una dimensione
di 670 x 480 x 400 mm, senza ingrandire l‘ingombro
della macchina. Il volume adattato alla configurazione
del lotto da trattare riduce i costi unitari.
La visualizzazione dei diversi dati di processo, come
ad esempio il livello di riempimento nella camera di lavoro, avviene tramite un monitoraggio del processo in
tempo reale. E’ anche possibile rilevare tutti i parametri essenziali del processo, opzione utile, ad esempio,
per lo sviluppo dei programmi di lavaggio.
Design dell’impianto: riduzione dell’ingombro e predisposizione a modifiche
Oltre alle sue alte prestazioni, gli ingegneri della Dürr
Ecoclean hanno rivolto un’attenzione particolare alla
riduzione dell’ingombro della EcoCWave; infatti la superficie della macchina, dotata di due serbatoi, è di soli
5,5 metri quadrati. E ancora, la EcoCWave eccelle per
il suo attraente design, con il caricatore integrato e la
pannellatura esterna costituita da vetri di sicurezza.
Fonte: Durr
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
Facilità operativa con visualizzazione del processo
Il nuovo display a colori con icone auto esplicative rende l’uso della EcoCWave facile, rapido e sicuro.
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
Metal Cleaning & Finishing 37
Block notes
CHIMICA PER LA MECCANICA
Per l’azienda Torchiani, essere nata a Brescia e avere
sede nella città che può essere considerata la capitale storica della lavorazione dei metalli, è una precisa responsabilità: significa essere al servizio di un
tessuto industriale molto esigente. Ma è anche un
grande vantaggio: vuole dire infatti aver maturato e
continuare ad implementare un know how di grande
spessore nel settore professionale e organizzativo.
La gamma prodotti e l’attività collaborativa rivolta al
settore della meccanica, configura la Torchiani come
un riferimento completo e propositivo, in grado di
garantire i più elevati livelli di fornitura e un dialogo consulenziale finalizzato ad ottimizzare le filiere produttive all’interno delle officine. Nella gamma
troviamo infatti le risposte più moderne con le quali
la ricerca chimica risponde alle richieste sia di trattamento superficiale dei metalli (prodotti per galvanica, sgrassaggio, fosfatazione e preverniciatura), sia
per le lavorazioni con macchine utensili di ogni tipo,
che operano prevalentemente per deformazione e
asportazione di truciolo: lubrorefrigeranti, sgrassanti,
oli evaporabili, aerosol e grassi, prodotti biotecnologici e molti altri ancora.
“Far ottenere ai clienti i più elevati rendimenti operativi dalle loro macchine – ha affermato Riccardo Tosi,
responsabile del team commerciale Torchiani specializzato nel dialogo con le industrie meccaniche – è il
nostro principale obiettivo, ma non il solo. Prestazioni e durata delle macchine sono infatti strettamente connessi: un prodotto chimico di eccellenza può
fare veramente molto per creare l’equilibrio migliore
fra questi due aspetti, apparentemente antitetici.
Gli utensili hanno bisogno della chimica per funzio-
RICCARDO TOSI
responsabile commerciale Torchiani settore meccanica
nare ad alte velocità e con livelli di precisione estremi. Questo comporta usura. Compito della chimica è
quello di ridurre lo stress meccanico. Il nostro ruolo è
fare da collegamento fra ricerca nel settore chimico,
produttori e utilizzatori finali:
le officine. Il primo impegno della Torchiani è perciò il
monitoraggio e la selezione accurata dei fornitori: che
spaziano dalle grandi multinazionali della chimica,
fino ad aziende che propongono prodotti di nicchia.
Oggi le aziende del settore meccanico vivono una
condizione complessa: si trovano a dover restare
competitive grazie alle tecnologie, che però richiedono attenzioni maggior di un tempo, in termini di manutenzione e scelta dei prodotti di consumo, soprattutto quelli funzionali alle lavorazioni.
Si chiedono maggiori prestazioni, ma bisogna allo
stesso tempo contenere i costi del processo di filiera.
L’evoluzione della chimica può aiutare molto le aziende meccaniche in questa loro necessità, con prodotti che sono il risultato di importanti investimenti in
R&D. In particolare oggi disponiamo di lubrificanti
industriali con speciali miscele di oli base e additivi,
capaci di ridurre in modo straordinario il coefficiente
di attrito e l’usura.
Proprio perché il settore è in costante evoluzione e richiede massima specializzazione, la Torchiani ha creato
all’interno dell’azienda una divisione specificatamente
dedicata all’industria meccanica. Una realtà integrata
e sinergica all’organizzazione aziendale, ma allo stesso
tempo autonoma e dinamica, per fornire in modo mirato le risposte giuste e ampliare costantemente l’offerta
di prodotti altamente performanti e, fatto sempre più
importante, attenti anche all’ambiente”.
Fonte: Torchiani
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
38 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014
Block
Block Notes
notes
L’IMPORTANZA DELL’ARIA COMPRESSA
Uno dei parametri che condizionano i risultati della
verniciatura e la vita operativa degli utensili pneumatici, in particolare quelli impiegati nella levigatura,
è la scarsa o incostante qualità dell’aria compressa
utilizzata.
Si tratta di un argomento molto vasto, spesso trascurato, che può essere visto da diversi punti di vista. Affrontiamo il discorso su come e quanto incida
Fig. 1 - Il percorso dell’aria compressa prima di
arrivare alla pistola di verniciatura
la qualità dell’aria compressa in relazione ai difetti di
verniciatura, fenomeni acuitosi con il progressivo incremento dell’impiego delle vernici all’acqua.
Il percorso che l’aria compressa prima di arrivare alla
pistola di verniciatura è schematizzato nella figura 1.
L’aria viene aspirata dall’atmosfera e filtrata con filtri
molto grossolani, che raramente vengono controllati.
Viene quindi compressa con sistemi a pistone o a vite,
che necessitano di essere costantemente lubrificati,
e infine stoccata nei serbatoi. Attraversando le tubazioni, raccoglie tutti i detriti che si formano a causa
della loro corrosione. La figura 2 riassume schematicamente i più comuni contaminanti dell’aria compressa.
I principali nemici del verniciatore sono l’olio e l’umidità, entrambi difficili da combattere con i sistemi di
filtraggio tradizionali. Vediamo nel dettaglio i danni
che possono causare e soprattutto come è possibile
evitarli in modo sicuro ed economico.
Olio
La pistola di verniciatura sfrutta la forza dell’aria compressa per veicolare la vernice sul supporto. All’inter-
Metal Cleaning & Finishing 39
Block notes
Fig. 3 e 4
no della pistola, grazie agli appositi ugelli, la vernice
viene atomizzata. La presenza di olio comporta che
anch’esso venga atomizzato insieme alla vernice,
provocando la comparsa di “chiazze gialle” sulle tinte
chiare, scarsa aderenza e schivature.
Umidità
Tutte le fasi della preparazione del supporto, come levigatura, stuccatura e stesura del fondo, necessitano
di essere spruzzate con aria compressa per rimuovere la polvere residua; questi materiali sono
molto porosi ed assorbono l’umidità contenuta nell’aria compressa utilizzata.
Questo comporta alcuni inconvenienti, come
il rallentamento dei tempi di appassimento,
con la comparsa dopo qualche mese di bollicine dovute proprio all’umidità che raggiunge la superficie, nonché lo sfogliamento, in
quanto non vi è più aderenza.
L’incostanza dell’efficienza dell’essiccatore
a ciclo frigorifero, dovuta spesso all’innalzamento della temperatura durante il periodo
estivo, è un ulteriore importante elemento
di incertezza rispetto al giusto livello di umidità contenuta nell’aria compressa.
Una nuova soluzione
Si può ottenere il massimo della qualità
con un sistema semplice ed affidabile come
il Drypoint System prodotto dalla Beko
Technologies e distribuito in Italia da sia
Biffignandi spa, che racchiude in modo ef-
ficiente i molteplici sviluppi e brevetti realizzati dalla
Beko Technologies, grazie alla sua posizione di leader
nello sviluppo dei trattamenti dell’aria compressa.
Drypoint System è composto da due unità di trattamento aria: Clearpoint e Drypoint M, che rispettivamente filtrano ed essiccano l’aria compressa in un
unico aggregato.
Clearpoint è un filtro disoleatore a coalescenza, con
scarico di condensa automatico a galleggiante. La
cartuccia filtrante è realizzata con 7 strati di borosili-
Fig. 5 – Grado di ritenzione del filtro
40 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014
Block notes
Fig. 6 – Schema del processo di essiccazione dell’aria compressa
cato strutturati con doppia gabbia in acciaio inox, che
garantisce una microfiltrazione fino a 0,01 micron,
con olio residuo fino a 0,01 mg/m3 a 20°C ed 1 bar
abs.
In questa prima fase di trattamento si rimuovono il
particolato solido e l’olio che inquinano l’aria compressa; inoltre, grazie all’azione ciclonica che si crea
all’interno di Clearpoint, viene scaricata anche l’acqua
allo stato solido già presente nelle tubazioni.
Drypoint M è un essiccatore a membrana ad alta selezione. Al suo interno vi sono delle membrane a fibre
cave, per mezzo delle quali si ottiene l’essiccazione
dell’aria compressa mediante un procedimento fisico
similare all’osmosi. Qui si rimuove il vapore d’acqua
tenuto in sospensione dall’aria compressa, ottenendo
un drastico abbattimento sia dell’umidità relativa che
del punto di rugiada in pressione.
Drypoint System è facile da installare, non necessita
di allacciamenti elettrici, di tempi di avviamento, non
ha parti in movimento o motorini elettrici soggetti ad
usura e può essere utilizzato ad intermittenza, garantendo da subito il massimo della prestazione: è
sufficiente installarlo e goderne i benefici.
L’unica cautela sarà quella di non applicarlo in pre-
senza di temperature dell’aria superiori ai 60°, situazione in teoria possibile se l’apparecchio viene
posizionato immediatamente in uscita da un compressore a pistoni. E’ quindi consigliabile posizionarlo
in prossimità del reparto di verniciatura o levigatura,
per permettere la pulizia dal residuo dei tubi e per allontanarlo dal compressore.
La cartuccia filtrante va sostituita periodicamente, in
modo da mantenere efficiente la filtrazione ed impedire che impurità e olio raggiungano la membrana,
compromettendone le prestazioni.
La vita utile della cartuccia è funzione della qualità e
della quantità dell’aria filtrata ed è stata valutata ampiamente superiore all’anno, in presenza di un consumo continuativo utile per alimentare una pistola di
verniciatura con qualità d’aria media.
Fonte: Sia Biffignandi
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
Metal Cleaning & Finishing 41
Block notes
IL FATTURATO DEI CONTRAFFATTORI IN
CRESCITA
Non c’è solo l’evasione, ma anche la contraffazione
tra i fattori responsabili della non crescita economica
del nostro Paese. È quanto emerge dai dati presentati da INDICAM, l’Istituto di Centromarca per la lotta
alla contraffazione alla sua assemblea annuale, un
tradizionale momento di confronto tra le diverse Istituzioni che collaborano alla lotta alla contraffazione.
“Il nostro Governo è impegnato in una lotta molto decisa all’evasione fiscale – ha commentato Carlo Guglielmi, presidente di INDICAM – che danneggia l’economia e i cittadini. Eppure, esiste un fenomeno che è
totalmente trascurato: la contraffazione non conosce
crisi, anzi, sembra essere contro-ciclica: così, mentre
noi discutiamo di 1 o 2 punti di IVA, i contraffattori
la evadono tutta e danneggiano le imprese e i loro
marchi. L’effetto ultimo è un ulteriore calo del PIL e
del gettito fiscale”.
I dati di comparazione, in effetti, mostrano che sia a
livello europeo, sia a livello mondiale, la contraffazione non conosce crisi e soprattutto continua a crescere parallelamente alla crescita della globalizzazione
e del commercio via internet. E questo pur tenendo
conto che si tratta in un caso come nell’altro di dati
interdoganali, che quindi non includono le contraffazioni prodotte e consumate all’interno della stessa
regione doganale.
I dati diffusi dalla Commissione Europea, mostrano
che il numero dei prodotti sequestrati è cresciuto di
circa il 10% rispetto all’anno precedente, mentre il
numero di sequestri è aumentato del 15% per un totale di 91.245 sequestri in un anno. Il valore stimato
di questi beni, che rappresentano solo una quota del
totale contraffatto, ha raggiunto l’1,3 miliardi di euro.
Cresce, quindi, il valore complessivo della contraffazione, ma crescono più che proporzionalmente i rischi
per il consumatore: prodotti di uso quotidiano e prodotti potenzialmente dannosi alla salute e alla sicurezza dei consumatori, ammontano al 28,6%. Un dato
che ovviamente è collegato al fatto che circa il 24%
dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli
postali sequestrati (ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36% erano
medicinali.
“La questione della salute dei consumatori – ha continuato Carlo Guglielmi – è spesso usata in maniera
demagogica, nonostante rappresenti un problema
importante, seppure non unico, sul fronte della lotta
alla contraffazione. Nelle statistiche europee emerge, per esempio, che il 18% dei sequestri riguarda le
sigarette. Ora siamo arrivati al paradosso che, per
proteggere i consumatori dai danni del fumo, si vuole
introdurre anche in Europa il cosiddetto “plain package”, confezioni “neutrali” con l’indicazione del nome
del brand ridotta al minimo, il miglior regalo possibile
ai contraffattori di sigarette. L’esito rischia di essere
a danno della salute dei cittadini, perché la qualità del
prodotto sarebbe ulteriormente minacciata e la possibilità di controlli ulteriormente complicata. Esempi
di miopia simili rendono la nostra lotta impari”.
Le statistiche mondiali, presentano dati altrettanto
preoccupanti: nel confermare che l’aumento più significativo ha riguardato i prodotti farmaceutici sia a
livello di casi (+33%), sia in termini di prodotti seque-
strati (+129%), la contraffazione dimostra di essere
ormai globale, capace di arrivare al singolo consumatore direttamente e in grado di danneggiare qualunque marchio di successo.
“Nella classifica dei marchi per i quali è stata maggiormente riscontrata la contraffazione attraverso i
sequestri – ha proseguito Guglielmi – ci sono molti
marchi che pure non essendo italiani, sono prodotti
da aziende italiane. È del tutto evidente che la contraffazione brucia ogni anno milioni di euro, che finiscono per danneggiare le aziende e i lavoratori italiani
e indirettamente il bilancio pubblico. Eppure, mentre
non si rinuncia alla parola “furbi” per gli evasori, non
si capisce che la contraffazione racchiude in sé una
forma ancora più perversa di ricatto all’equilibrio del
sistema: un apparente sconto al consumatore in
cambio dell’evasione da tasse e oneri sociali e danni
42 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014
Block notes
alle aziende che hanno investito risorse ingenti sul
proprio marchio o sulla propria ricerca di design, che a
loro volta si rovesciano sui lavoratori con un aumento
della disoccupazione”.
I dati mondiali riportano un altro fenomeno estremamente preoccupante. La crescita considerevole
del prodotto contraffatto, diffuso attraverso “piccole
consegne” (+55% è l’aumento di sequestri effettuati in
uffici di smistamento postale), segnale inequivocabile
che il web sta indubbiamente accelerando il processo
e cambiando il modello di business dei contraffattori.
Acquisti non più mediati e di piccoli importi/quantità
ancora più difficili da intercettare.
Aumentano, inoltre, i casi (il 14,6% del totale) di sequestri che hanno comportato uno o più passaggi
in transito prima di raggiungere la destinazione finale. La classifica dei Paesi usati come destinazione
di transito vede, nell’ordine: USA, Francia, Germania,
Hong Kong Cina e Italia. Questo fa sì che, per lo Spazio
Economico Europeo, i transiti sospettabili vadano a
posizionarsi intorno al 40%!
“Questa importante fetta di sequestri effettuati su
prodotti in transito, particolarmente nell’UE – ha concluso Guglielmi – cresce e diventa una quota significativa proprio mentre il testo del nuovo regolamento
doganale europeo sembra orientarsi nell’Europarlamento verso la soppressione della possibilità di effettuare sequestri se non per beni destinati ai Paesi UE.
Più in generale, non possiamo che rilevare in questo
momento l’allarme e l’attenzione “attiva” attorno alla
contraffazione che è un patrimonio davvero di poche
istituzioni italiane ed europee. Sono rimaste, certo, le
“dichiarazioni di impegno”, ma quando si tratta di trasformarle in provvedimenti e azioni concrete, quello
che finisce per prevalere a livello decisionale finale è
la trascuratezza o peggio, la trappola demagogica che
spesso camuffa specifici interessi di parte. Dobbiamo
iniziare a ragionare in termini di sostenibilità anche
quando si parla di protezione del diritto d’autore o di
protezione intellettuale. Un’economia globalizzata
che non si curi di questo tema non è sostenibile nel
lungo periodo, crea disparità tra Paesi contraffattori e
mercato, in cui la contraffazione prospera tra aziende
che investono nella crescita e nelle loro realtà aziendali e soggetti che, come una Penelope,
disfano la tela dello sviluppo”.
Top 15 marchi contraffatti a livello mondiale per numero di
casi (sequestri)
MARCHIO Apple Mac Viagra Power Balance Louis Vuitton Sanrio Hello Kitty Cialis Chanel Nike Adidas Calvin Klein Blackberry Rolex Walt Disney Nokia TOTALE 2011 685 540 532 447 409 392 321 290 290 266 247 245 237 230 210 19.298
% SUL TOT.
3,55%
2,80%
2,76%
2,32%
2,12%
2,03%
1,66%
1,50%
1,50%
1,38%
1,28%
1,27%
1,23%
1,19%
1,09%
100%
Fonte: WCO/OMD
Top 15 marchi contraffatti a livello mondiale per valore dei
sequestri
MARCHIO 2011 - USD Nike 462.271.572 Louis Vuitton 136.157.557 Tag Heuer 84.516.670 Nokia 44.775.862 Burberry 42.077.600 Rolex 32.669.118 Cartier 27.289.392 Adidas 25.261.032 Bulgari 19.445.389 Omega 19.042.477 Hermes 18.882.176 Sony 18.695.786 Christian Louboutin 17.854.924 Chanel 17.739.596 Breitling 16.795.331 TOTALE 1.721.062.745 % SUL TOT.
26,86%
7,91%
4,91%
2,60%
2,44%
1,90%
1,59%
1,47%
1,13%
1,11%
1,10%
1,09%
1,04%
1,03%
0,98%
100%
Fonte: WCO/OMD
Fonte: Indicam
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal
Metal Cleaning & Finishing 43
Block notes
METEF RILANCIA CON L’INNOVAZIONE
Con oltre 400 espositori, di cui 30% esteri, e 20 delegazioni di operatori specializzati e vip visitors internazionali, Metef ha superato in questa edizione i 10.000
operatori professionali, il 32% dei quali provenienti da
60 Paesi, fra questi prima la Germania. A seguire Turchia, Iran e paesi dell’Est Europa, mercati strategici
che ricercano tecnologia di qualità e specializzazione.
E’ il bilancio finale della tre giorni di Metef, la manifestazione che ha saputo evolvere e aggiornarsi, creando sinergie strategiche per affrontare le nuove sfide
del mercato internazionale. Confermata la validità
della formula, con l’inserimento del Salone Alumotive, rivolto al settore dei trasporti, che con Metef, dedicato alle tecnologie e alle lavorazioni dell’alluminio,
Metalriciclo-Recomat, focalizzato sulle tematiche del
riciclo, e Foundeq, expo internazionale della fonderia
metalli ferrosi e non ferrosi, ha consentito di raggiungere l’ambizioso obiettivo di completare l’intera filiera
e di diventare un grande contenitore di aree espositive specializzate.
«Il rilancio di Metef si evidenzia con il successo delle
iniziative a maggior valore aggiunto della fiera quali Save the Weight, il Premio Innovazione, il Forum
Estrusione, il Convegno Anfia –Assofond e quelli dedicati al Medio Oriente e all’Africa – afferma Mario
Conserva, vice presidente Alfin Edimet - C’è poi la conferma della partecipazione con oltre 400 espositori, il
numero e la qualità degli operatori presenti, per una
buona parte provenienti dall’estero, e questo dà la
misura dell’internazionalizzazione dell’evento. Metef
si chiude quindi con un grande successo sui concetti
di qualità, innovazione e specializzazione nel customized pur sem-
pre con interessanti volumi quantitativi.»
«Alfin-Edimet e Veronafiere hanno siglato due anni
fa un accordo strategico attraverso il quale abbiamo
acquisito il 50% dell’asset – sottolinea il Presidente
di Veronafiere, Ettore Riello -. Per l’edizione 2014 è
stata individuato l’obiettivo di rappresentare nel suo
complesso la filiera italiana dell’alluminio e dei materiali innovativi sullo scacchiere internazionale, dove la
competitività è sempre più serrata. Un risultato che
possiamo considerare acquisito, consolidando Metef
nelle fiere tecniche b2b capaci di dare voce all’intero
comparto, un’eccellenza del manifatturiero italiano, e
di promuoverlo sui mercati mondiali di maggior importanza.»
Fra gli espositori si sono raccolte dichiarazioni significative, all’insegna della volontà di investire in innovazione per poter affrontare i mercati internazionali.
Anche per Francesco Savelli, Presidente AMAFOND,
si è trattato di un’edizione molto positiva, partita
bene già dal primo giorno. «Il secondo giorno ha visto
riunite tutte le fonderie italiane di ghisa in un’ottica
di vera sinergia e abbiamo raccolto buone prospettive di investimenti per l’anno prossimo. Molti i visitatori venuti da paesi come Russia, Corea del Sud,
Germania che testimoniano la rilevanza di un mercato, quello italiano, molto importante, secondo solo a
quello tedesco.»
«METEF 2014 ospitato a Verona - afferma invece
Franco Zanardi, vicepresidente di ASSOFOND - rappresenta un eccellente esempio di filiera produttiva
che fa onore al nostro paese. Le tradizionali tecnologie di processo sono state già da
qualche anno integrate
con la presenta-
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zione dei componenti innovativi in alluminio e leghe
leggere. Quest’anno il panorama dei prodotti si e virtuosamente allargato ad altri materiali innovativi che
mettono a fattor comune la capacita di offrire soluzioni atte a ridurre il peso dei veicoli. L’organizzazione fieristica e della comunicazione preparata in due
anni di intensa attività ha saputo attrarre operatori
e visitatori di alto livello internazionale, quindi a mio
avviso il bilancio per tutto il settore e molto positivo e
preludio di una nuova ripresa dell’attività.»
«Siamo molto soddisfatti – racconta Mario Bertoli, ad
di Metra – perché abbiamo partecipato a un evento
che ha dato ampio risalto alle aziende che hanno investito in tecnologia per avere maggiori prospettive
sull’export. I numerosi contatti presi sono di grande
qualità e intravediamo opportunità potenziali sia con
aziende che dall’Italia esportano in tutto il mondo, sia
con medie realtà specializzate. Soprattutto un occhio
di riguardo per un’area, quella del Golfo, che vuole ricreare un tessuto industriale e rappresenta quindi
un’opportunità per le aziende di medie dimensioni.»
Roberta Maroni di Hydro, da sempre sponsor di Metef, conferma la validità della fiera anche guardando
ai numerosi visitatori, provenienti da tutto il mondo,
che hanno visitato lo stand. «È senz’altro una vetrina interessante perché è lo specchio del mercato e in
tre giorni permette di raggiungere tutti i protagonisti
della filiera.»
Qualche parere anche dagli espositori stranieri: parla Mohammed A. Al-Mutawa di Ega Emirates Global
Aluminium «Siamo espositori sin dalla prima edizione. In questa, in particolare, ci fa piacere esordire con
la nuova ragione sociale EGA. Il mercato italiano è per
noi molto importante ed è un’ottima opportunità di
incontro con tutti i nostri clienti.»
Soddisfazione anche per Domenico Foti di Sacal Spa:
“Siamo da sempre a Metef e questo dimostra che
crediamo nella manifestazione e soprattutto riteniamo importante che cresca perchè abbiamo bisogno
di visibilità per la nostra pressofusione di alluminio,
seconda solo alla Germania. La nuova location di Verona ha poi un respiro più internazionale e la clientela
può anche abbinare turismo, cultura e gastronomia.»
Per Novelis pae, multinazionale francese, Antoine
Le Tullier afferma: «Siamo per la prima volta a Metef perchè vogliamo recuperare contatti sul mercato
italiano ed europeo. Metef è stata utile anche per riprendere contatto con i clienti internazionali, in particolare iraniani.»
Metef si conferma manifestazione internazionale, che ha saputo individuare l’interesse dei buyer
specializzati e che ha messo a disposizione servizi
avanzati di trade matching. Le 20 delegazioni di operatori specializzati e vip visitors hanno rappresentato
Argentina, Bosnia Erzegovina, Brasile, Corea del Sud,
Croazia, Germania, India, Iran, Iraq, Marocco, Messico,
Perù, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Svizzera, Turchia, Ucraina.
Fonte: Metef
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
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