Anno 7 | numero 225 | Venerdì 14 febbraio 2014 | www.settimanalezona.com [email protected] ROMA NORD roma nord sommersa Allagamenti, traffico, frane, strade chiuse. E’ stato l’inferno Per la vostra pubblicità: tel. 345 1529651 EditorialE di Nicoletta Liguori La tempesta (im)perfetta In questi ultimi quindici giorni abbiamo assistito allo sgretolamento del nostro territorio. Non c’è strada che non abbia subito danni a causa delle forti piogge che si sono abbattute su Roma e che continueranno, pare, ancora. La circolazione fra quartieri è molto rallentata, congestionata perfino, nelle ore di punta. La situazione a Prima Porta poi è davvero difficile e ci vorranno mesi, credo, affinché tutto possa tornare ad una relativa normalità. Desidero evidenziare l’opera dei volontari e di tutti coloro che si sono messi a disposizione per “salvare il salvabile” in questo quartiere, che già tanti problemi aveva, ora acuiti dall’acqua e dal fango. Non credo di aver mai pubblicato un numero di Zona come questo, in cui ogni articolo presenta un problema urgente. Altro che tempesta perfetta! Una bufera si è abbattuta su di noi! Per alcune “urgenze” come la frana a Cassia Antica e la Tangenziale dovremo forse arrivare all’estate per vederle risolte e intanto muoversi con le auto o i mezzi pubblici impegna le nostre giornate, costringendoci a trascorrere tra le lamiere molto più tempo. Mai come in questi giorni quando il sole finalmente fa capolino fra le nuvole gli rivolgo un rispettoso grazie per esserci ed asciugarci non solo le cose, le case, le strade, ma soprattutto l’anima, straziata da quanto hanno visto gli occhi. Coraggio! 2 ROMA NORD alluvione, e’ emergenza Il Consiglio del XV Municipio effettua una riunione straordinaria. Tanti i cittadini intervenuti A dieci giorni di distanza dalla violenta alluvione che ha colpito il XV Municipio, l’11 febbraio si è tenuto il Consiglio in seduta straordinaria, richiesto espressamente dai consiglieri PDL e Gruppo NCD. Un unico argomento quello trattato relativo, ovviamente, agli interventi necessari per risolvere le problematiche create dai fenomeni alluvionali che, il 31 gennaio 2014, hanno investito la Capitale. Un Consiglio che è stato teatro dello sfogo di chi ha perso tutto. Moltissimi, infatti, i cittadini presenti ai quali è stato lasciato un ampio spazio per dire la loro. Un iniziale ringraziamento al Municipio da parte di coloro che hanno ricevuto ospitalità presso l’Hotel Flaminius, lascia presto spazio alla rabbia. A parlare sono per lo più gli abitanti di Prima Porta, una delle zone Prima Porta Via Flaminia - Consiglio Municipio XV maggiormente colpite dall’ondata di piogge. C’è chi ha perso la casa, chi la propria attività commerciale o imprenditoriale, chi richiede un imminente intervento per lo smaltimento delle auto ferme e danneggiate e chi sottolinea l’esigenza di un supporto economico e psicologico. La sede di via Flaminia 872, si è popolata di persone esasperate e disperate. Un clima di tensione che deriva dallo stato in cui versa chi non ha più nulla, chi ha sacrificato una vita di lavoro, chi lamenta aiuti inesistenti nei momenti di crisi. Commercianti, ragazzi, affittuari che più di una volta hanno sottolineato la mancanza di aiuti fisici ed economici da parte delle istituzioni. 3 ROMA NORD Una drammaticità della situazione che è palpabile e che si traduce nella richiesta di un accertamento delle responsabilità e di fondi per poter riacquistare la propria casa e tornare a condurre una vita dignitosa. L’ira degli abitanti di Prima Porta si scatena anche contro il primo cittadino che ha parlato di “edilizia spontanea”. Quando la parola passa ai Consiglieri si cerca di capire dunque di chi sono le colpe e quali le soluzioni da attuare nel prossimo futuro. Un Consiglio straordinario per fare dunque il punto della situazione e ufficializzare delle richieste assolutamente necessarie per risa- nare una periferia messa in ginocchio da un’ondata di maltempo devastante, che ha provocato danni materiali e psicologici. Ancora molti i probleesistenti: dal mal mi funzionamento del sistema idraulico di captazione delle acque di Prima Porta, alla disastrosa situazione di frane e strade. (segue nella prossima pagina)In particolar modo risultano ancora in movimento i fenomeni franosi che interessano via Cassia che, per una questione di sicurezza per chi vi abita e transita, potrebbe essere nuovamente aperta al traffico tra un paio di mesi. Dopo più di cinque ore è Valle Muricana Prima Porta stato quindi approvato l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza, con il quale si richiede al Presidente della Regione Lazio e al Sindaco di Roma Capitale, di fornire nel più breve tempo possibile informazioni relative alla modulistica per un’eventuale richiesta di risarcimento da parte dei cittadini e di velocizzare il più possibile le procedure per l’erogazione della “Concessione di contributi urgenti a sostegno delle famiglie che versano in condizioni di eccezionale disagio che gli eventi alluvionali del 30 e 31 gennaio 2014 hanno determinato in alcune zone del territorio municipale”. Questi solo alcuni dei punti approvati all’interno di un Consiglio che è stato una sorta di esame di coscienza, per capire chi ha sbagliato, di chi sono le responsabilità e per cercare di dare risposte a tutti quei cittadini che, con l’alluvione, hanno perso anche quelle. 4 ROMA NORD ilquartiere alluvionato Reportage da Prima Porta dove l’acqua ha raggiunto il metro di altezza spazzando via tutto E ’ ancora emergenza a Prima Porta, duramente colpita dall’alluvione causata dalle violente piogge che si sono abbattute su Roma nella notte tra Giovedì 30 e Venerdì 31 Gennaio scorso. L’enorme quantità di acqua caduta in pochissimo tempo ha provocato lo straripamento di un canale e il conseguente allagamento di tutta la zona circostante, lungo Via della Giustiniana e Via Frassineto, l’acqua si è ritirata e il suo livello si è ristabilito alla normalità. I danni che questa ha provocato, però, restano e il loro bilancio è in continua crescita. I cittadini sono tutti d’accordo sulle cause del disastro: “le marane non vengono mai pulite”, affermano, “e quando piove i tronchi creano un tappo all’altezza del ponticello che si trova all’incrocio tra Via della Giustiniana e Via di Santa Cornelia, così il canale straripa”. La rabbia della popolazione si rivolge contro chi sarebbe incaricato della manutenzione dei canali, ma si parla anche delle idrovore che avrebbero dovuto risucchiare l’acqua e che non hanno funzionato. Neanche le fogne hanno retto: i tombini sono esplosi aggiungendo altri liquami e detriti a quelli portati dal fiume. E c’è chi dice che ai problemi di manutenzione si è aggiunta l’apertura ritardata della diga che ha fatto gonfiare i canali: “per salvare Roma hanno sacrificato Prima Porta” si sente dire in giro. Silvana, insieme a suo marito, è la proprietaria dei nego- zi che si trovano a ridosso dell’argine della Marana Grande, la zona in cui l’acqua è arrivata ad essere più alta: “L’acqua è scesa come un fiume in piena per Via della Giustiniana, Venerdì mattina arrivava a 70 cm, ma ha continuato a salire. Eravamo nel nostro negozio cercando di salvare il possibile, ma ad un certo punto ci siamo dovuti allontanare anche noi: era pericoloso rimanere”. L’allagamento ha infatti raggiunto il metro e ottanta di altezza, i segni sono ben visibili sui muri, e ha distrutto tutto quello che si trovava al di sotto di quella soglia. Calosce verdi militare e guanti di plastica rossi, Silvana oggi è in strada a cercare di lavare via il fango dalle merci e dai macchinari del suo ferramenta. Il danno economico che l’alluvione ha provocato, però, è incalcolabile: “Non solo le merci che abbiamo buttato, ma i computer, l’impianto elettrico, per non parlare del mancato guadagno dei giorni di chiusura. E chissà quanto si potrà riaprire. Non abbiamo più nulla”. Al portone accanto, sul marciapiede, sono accatastate sedie a rotelle, scope e bacinelle. Giovanna lavora per il negozio di Sanitaria “Paola”, anche questo sommerso dall’inondazione. Su un tavolo allestito sul ciglio della strada, con un tubo dell’acqua e un catino per i panni, sta lavando le buste con il marchio del negozio, cercando di eliminare il fango: “Salviamo il possibile, ma ci hanno lasciati soli. Non si è visto nessuno, né protezione civile né i vigili del fuoco, nessuno ci aiutato a spalare il fan- go. Solo il quartiere ha dimostrato solidarietà, amici e parenti, ma anche sconosciuti. Ma da soli non possiamo farcela.”. Dall’altra parte della strada il bar ha riaperto i battenti dopo diversi giorni di chiusura, qualcuno è seduto ai tavolini nella veranda aspettando l’ora di pranzo. Proseguendo per Via di Prima Porta, tra i cumuli di immondizia, le macchine piene di fango e qualche pozzanghera che il terreno ancora non ha assorbito, ci si rende conto che i danni peggiori, qui, sono stati subiti dalle abitazioni. Le case ai pian terreno, infatti, sono state sommerse improvvisamente, nella notte, dall’acqua. Helen e sua madre, Benedetta, erano sole in casa quando sono state svegliate dal rumore dell’acqua che scorreva: “Pensavo fosse rimasto aperto un rubinetto”, dice la figlia, “ma quando ho messo i piedi a terra ho sentito l’acqua fin sopra le caviglie e ho cominciato a capire cosa stava succedendo. Ho visto il soggiorno pieno d’acqua, ho preso mia madre e siamo scappate”. Ora non sanno che fare, sono state costrette a buttare tutto ciò che avevano in casa, dagli oggetti ai vestiti, dagli elettrodomestici ai materassi e ai mobili. Il poco che si è salvato è ammassato nella veranda di fronte alla casa, appeso al cancello, nella speranza che si asciughi. (segue nella pagina successiva) 5 ROMA NORD A nche Arno e Antonietta, poco più avanti, sono nella stessa situazione. La loro casa è ancora piena di fango, non hanno ancora avuto la forza di cominciare a pulire. Ora vivono nel loro camper dopo essere riusciti a sfuggire alla piena: “Mio marito è rimasto incastrato sotto al frigorifero crollato a causa della potenza dell’acqua”, racconta Antonietta, “ per fortuna è riuscito a liberarsi e a raggiungermi all’esterno”. Non se la sentono, però, di allontanarsi dalla propria abitazione: “La prima notte ci siamo rifugiati da amici, ma hanno saccheggiato il camper: ci hanno portato via televisione e videoregistratore”. C’è molta amarezza: “ Qui non si è visto nessuno, siamo abbandonati a noi stessi”. Molte famiglie costrette ad allontanarsi dalle loro abitazioni si so- no rifugiate nella Parrocchia di Sant’Alfonso dei Liguori, dove Don Dario e molti altri volontari della Chiesa si sono organizzati con brandine e pasti caldi per accogliere chi aveva bisogno. Oggi la parrocchia di via della Giustiniana, che da poco aveva ricevuto la visita di Papa Francesco, ha allestito un luogo di raccolta di abiti e beni di prima necessità da distribuire ai bisognosi ed ha aperto un sito internet, santalfonso.org, sul quale è indicato l’IBAN a cui poter indirizzare anche donazioni in denaro (Parrocchia Sant'Alfonso per l'alluvione; IBAN: IT22 W 05584 03255 0000 0000 0511; AGENZIA 1006 - BPM Banca Popolare di Milano). Dal lunedì successivo queste stesse persone sono state accolte all’Hotel Flaminius, dove ancora risiedono in circa 65, di cui alme- no 22 minori. Pasti caldi vengono distribuiti dalla protezione civile, ma adesso la preoccupazione dei cittadini di Prima Porta è rivolta al dopo. L’Assessore alle Politiche Sociali del XV Municipio, Michela Ottavi (SEL), spiega come si stia aspettando lo stanziamento di fondi per la ricostruzione da parte del Comune. Intanto, la polemica sulla presenza di un gruppo di Rom sgomberati da Roma est all’Hotel Flaminius si conclude con la richiesta delle dimissioni dell’Assessore Ottavi, insieme a quelle dell’Assessore Cutini e del Sindaco Marino, da parte del portavoce di Fratelli d’Italia del XV Municipio Giorgio Mori. “Se la mandano via mi incateno al Campidoglio. Lei è sempre stata qui e ci ha trovato il posto in albergo”, sbotta Ornella, cinquantasette anni e madre di cinque figli, di cui una insieme ai tre nipotini alloggia con lei all’Hotel Flaminius. La loro casa a Via Monte Beccaria è stata distrutta e resta inagibile. L’Assessore Ottavi risponde alle accuse affermando che il Municipio si è attivato sin dal primo momento e che,in collaborazione con Don Dario e la Protezione Civile, ha partecipato all’allestimento del centro di primo soccorso in Chiesa. “Già da Sabato era stato attivato il trasferimento delle famiglie Rom.”, conclude, “Ci sono dei tempi tecnici considerando che anche quelle erano famiglie con minori, ma Lunedì, quando FdI ha svolto la manifestazione protestando contro la presenza dei Rom, il trasferimento era già stato attivato e dalle 17.00 dello stesso giorno l’Hotel è stato liberato.”L’acqua ormai non c’è più, ma tutto rimane coperto di fango. Ora si aspettano le perizie della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco per la richiesta dei risarcimenti da parte dei cittadini e per la formalizzazione dello stato di calamità naturale che permetterà di sbloccare fondi per la ricostruzione. 6 ROMA NORD CASSIA ANTICA INTERROTTA Dureranno almeno 3 mesi i lavori dopo la grossa frana. Problemi anche sulla Tangenziale Q uesta volta è proprio il caso di dirlo: piove sempre sul bagnato! Non basta infatti che il nostro Municipio sia uno dei più problematici in materia di traffico, ma a peggiorare la situazione ci si è messo anche il nubifragio che si è abbattuto su Roma la scorsa settimana e che ha colpito principalmente il nostro territorio, arrecando danni enormi alla circolazione. Nel quadrante Cassia- Tor di Quinto la situazione più complessa è rappresentata dalle due frane che si sono verificate sul tratto di Via Cassia Antica all’altezza di Piazza dei Giuochi Delfici e sulla Tangenziale est in direzione del Foro Italico. Le notizie sono assolutamente sconfortanti. Per quanto riguarda Via Cassia Vecchia la tempistica dell’intervento che rimetterà in sicurezza la collina che costeggia la strada, dovrebbe durare due o tre mesi circa, un’infinità per chi si trova a dover percorrere questo tratto quotidianamente e che dovrà ripiegare su percorsi alternativi che, purtroppo, sfociano tutti su via Corso di Francia, dove la situazione sta diventando davvero insostenibile. Oltre alla circolazione delle autovetture, il problema riguarda ovviamente anche i mezzi pubblici che transitano su Via Cassia Antica e il cui percorso è stato deviato sulle strade limitrofe. Il 301 ad esempio, ha subito una deviazione all’altezza di Piazza dei Giochi Delfici dove, invece di percorrere Via Cassia Antica, deve scendere su via di Vigna Stelluti in direzione Corso Francia. Per ritornare su Via Cassia l’autobus si vede co- stretto ad immettersi nella stradina laterale che costeggia via Corso di Francia ed effettuare un’inversione di marcia. Diverse volte in questi giorni è capitato che la stradina fosse occupata da macchine parcheggiate in divieto di sosta e l’autobus non riuscisse così a percorrere la strada laterale, rimanendo bloccato e causando ulteriori disagi al traffico. L’Assessore Elisa Paris dichiara: “Abbiamo chiesto la cantierizzazione per lasciare aperta almeno una corsia su Via Cassia Antica, ma a causa dei mezzi pesanti e di grosse dimensioni che dovranno lavorare su questo tratto non ci è stata assicurata questa possibilità”. Per quanto riguarda in- vece i tempi di previsione per la riapertura della Tangenziale est all’altezza del Foro Italico la situazione è ancora più drammatica, ci vorranno dai quattro ai sei mesi per rimettere in sicurezza la collina dopo la terribile frana. Per il momento la situazione rimane invariata, è consentito il doppio senso di marcia su una sola carreggiata e rimangono chiuse le due rampe d’accesso alla Tangenziale in Via Corso di Francia e in Viale Tor di Quinto in direzione Foro Italico. In questo caso l’intervento è più delicato perché la frana è ancora in atto, il terreno continua a muoversi e sono coinvolte tre palazzine che svettano sopra alla collina. L’Assessore Paris aggiunge: “L’intervento è molto complesso e delicato a livello tecnico. Essendo la frana molto profonda, i palazzi sovrastanti potrebbero subire dei danni. Gli equilibri sono sul filo del rasoio”. In entrambi in casi gli interventi sono stati affidati al Dipartimento S.I.M.U. lavori pubblici del Comune di Roma e si occuperanno di una ridefinizione totale della scarpata e non solo della semplice messa in sicurezza di essa. Purtroppo non ci resta che constatare che se non si effettueranno interventi mirati a risolvere problemi ormai annosi, Roma, la città più bella del mondo, resterà per sempre un gigante, ma con i piedi d’argilla. 8 ROMA NORD + buche e + lampioni spenti Il forte maltempo lascia in eredità buche (in parte riparate) e illuminazione assente diffusa Zona Cerquetta Via Trionfale - La Giustiniana B uche e voragini nel XV Municipio rappresentano ormai gli ostacoli di una gimkana che sta mettendo a rischio l’incolumità di automobilisti e pedoni, ciclisti e motociclisti. Il problema non è relativo solamente dalle buche: anche la messa in sicurezza delle frane, che nel Municipio XV solo ben dieci, è essenziale. Secondo l’Aggiornamento del 7/02/14 sullo stato del Municipio XV, per quanto riguarda la viabilità, le modalità di intervento per la frana sulla Cassia Antica verranno stabilite dopo l’incontro con il privato proprietario del costone; Via Salk e Via Macherio invece sono ora perfettamente percorribili. Via Frassineto è aperta al solo traffico locale; inoltre, si prevede l’ulteriore apertura del sottopasso de La Celsa e del relativo parcheggio. Abbiamo chiesto all’Assessore ai Lavori Pubblici del XV Municipio Elisa Paris in quale direzione ci si sta muovendo: “Il Municipio sta operando con due ditte di manutenzione divise in Asse Cassia e Asse Flaminia; gli interventi di competenza del Municipio riguardano solo le strade a gestione municipale, e non quelle a gestione comunale, regionale e provinciale”. L’Assessore aggiunge che le zone più calde riguardano la parte di Prima Porta-Labaro e i quartieri che stanno intorno all’Asse Cassia, vale a dire Tomba di Nerone, Grottaros- ASSISTENZA COMPUTER MARCO CARLO 339-7605919 349-1206675 REALIZZAZIONE SITI WEB sa, Cerquetta, La Storta. Sull’Asse Cassia è in corso la verifica delle caditoie ed è previsto il rappezzo definitivo per evitare che le buche si riaprano. A Cesano, invece, sono stati effettuati gli sfangamenti, per procedere alla successiva riparazione delle buche. In seguito all’allagamento, anche nella zona dell’Ex Macelletto (Via Della Giustiniana 278) si è provveduto alla rimozione del fango grazie all’intervento della Protezione Civile. Sull’Asse Flaminia, intanto, è in atto la riparazione delle buche più rilevanti in maniera definitiva.L’Hotel Falminius del Municipio Roma XV sta accogliendo ora tutte le famiglie sfollate a seguito dell’alluvione, dove preziosa è la collaborazione della Croce Rossa e della Protezione Civile. L’Assessore Elisa Paris spiega che, cessata la pioggia, sono partiti gli interventi di messa in sicurezza delle frane e gli sfangamenti delle aree alluvionate nelle zone come la Giustiniana, Prima Porta-Labaro e Cesano; sull’Asse Cassia che non ha avuto problemi di alluvione, si è passato subito alla chiusura delle buche. L’Assessore infine chiarisce il problema: “Non è solo una questione di tipologia e di qualità di asfalto; le nostre strade molto spesso non hanno una raccolta delle acque piovane, sono state fatte male negli anni passati quindi l’asfalto salta più facilmente. Le ultime strade che abbiamo recentemente asfaltato sono rimaste intonse; prima di queste situazioni emergenziali, ab- biamo chiesto all’Ufficio Tecnico di monitorare i lavori fatti dalle imprese che hanno gli appalti; con questa operazione siamo riusciti ad avere un miglioramento della qualità”. A peggiorare la situazione si aggiunge l’assenza d’illuminazione pubblica, adesso più che mai fondamentale, che ha colpito soprattutto la Via Cassia in direzione La Storta, l’uscita del GRA, e il Raccordo Anulare stesso. L’ufficio Stampa dell’Acea ci spiega che: “ci sono stati degli allagamenti alle cabine di alimentazione degli impianti di illuminazione pubblica; le nostre squadre stanno sul posto e stanno intervenendo da quando è iniziata l’emergenza. Le cabine di alimentazione sono state allagate; al loro interno è scattato l’interruttore di sicurezza, che è come un salvavita per evitare che l’impianto vada in corto circuito. Le nostre squadre stanno esaminando ininterrottamente impianto per impianto per far riscattare gli interruttori, ma si dovrà attendere la fine della pioggia per evitare un ulteriore scatto degli impianti”. Per l’illuminazione sul Raccordo Anulare, che è di competenza dell’Anas, la situazione è differente: il problema non sono stati gli allagamenti, ma i furti dei cavi di rame, che già da tempo ormai vengono sradicati facendo saltare le centraline. L’Anas è più che a conoscenza di questo problema, e sta provvedendo ad appalatare i lavori e a reperire i finanziamenti per risolvere questi danni ingenti. 9 ROMA NORD via riano a senso unico Una delle più importanti vie della zona torna a senso unico. Battaglia vinta dai commercianti U n ritorno alle origini, si può definire così la svolta della viabilità di uno dei principali punti nevralgici del Municipio XV. La decisione di applicare il doppio senso di marcia a Via Riano fu presa nell’ottobre 2010 dal Consiglio dell’allora XX Municipio raccogliendo un’istanza della società PPM Srl, proprietaria del centro commerciale, oltre che dalla Cooperativa Operatori Mercato di Ponte Milvio. L’esperimento fu messo in atto nella convinzione che la rivitalizzazione delle attività commerciali della strada necessitasse di una modifica della viabilità, per favorire la fruizione del centro commerciale, forte anche dell’apertura di Trony, ai potenziali clienti di Roma Nord. Così non è stato e, per la salvezza del Mercato di Ponte Milvio urge un dietrofront, ne hanno convenuto praticamente tutti, dai commercianti al Municipio ai comitati di quartiere, passando per il comando dei vigili fino al Dipartimento Mobilità del Comune di Roma. Come conferma l’Assessore del Commercio del Municipio Simone Ariola, l’aspetto del Mercato è allo stato attuale desolante ed il ritorno al senso unico rappresenta una svolta soprattutto perché porta con se anche il ritorno al parcheggio sulla via, ove attualmente vige il divieto di sosta. I disagi creati dalla totale assenza della possibilità di parcheggiare comodamente e gratuitamente non hanno certo favorito gli affari ne- gli ultimi anni. Dopo un sopralluogo effettuato dallo stesso Ariola insieme al Presidente Torquati sono seguiti degli incontri in cui l’Assessore ed il Presidente hanno ricevuto gli operatori del Mercato sia in Municipio che, successivamente, all’Assessorato al Commercio del Comune di Roma con l’Assessore alle Attività Produttive Marta Leonori, giungendo alla conclusione di chiedere ufficialmente all’Assessore della Viabilità del Comune di Roma, Guido Improta, di assecondare le richieste di Operatori e Comitati, già forti anche dell’appoggio del Comandante dei Vigili del XV Municipio, Donatella Scafati. Dopo ulteriori sopralluoghi da parte del Dipartimento Viabilità del Comune si è giunti alla decisione sul ritorno al senso unico originale, da Via Flaminia Vecchia verso Viale di Tor di Quinto, che con ogni probabilità entrerà in vigore entro fine mese. Ariola si è detto molto soddisfatto per essere riuscito ad accontentare questa richiesta per salvaguardare un Mercato storico come quello di Ponte Milvio. Una battaglia combattuta e vinta soprattutto dalla presidentessa di Assocommercio Roma Nord, Giovanna Marchese Bellaroto, che già dal luglio 2013 aveva presentato la richiesta alla nuova Giunta Municipale da poco insediatasi. Il problema più grave, che la presidentessa Marchese Bellaroto mette in evidenza, è che da quando era stato istituito il doppio senso si era automaticamente contravvenuta una norma che prevede la presenza di un certo numero di parcheggi destinati alla clientela del Mercato. Di fatto in questo modo il Mercato di Ponte Milvio è divenuto l’unico a Roma senza parcheggi, non solo per la clientela, ma anche per il carico e scarico delle merci, decimando le attività commerciali della via e del Mercato, in cui il numero di banchi si è drasticamente ridotto da cento a trentotto. I tempi tecnici hanno fatto protrarre la pratica fino ad ora perché, come ci ha spiegato ancora Ariola, Via Riano rientra nella “Grande Mobilità”, motivo per cui il Municipio non ha potuto muoversi autonomamente se non dopo il consenso da parte dei Dipartimenti del Comune interessati. 10 isola farnese Da dicembre l’ex lavatoio di Isola Farnese diventato recentemente un bellissimo Centro Anziani propone un corso di recitazione. L’originale idea è di Carolina Patino che laureata in Recitazione e in Regia Teatrale ha lavorato anche in tv, cinema e teatro. Il corso nasce dalla volontà di creare un gruppo dedito alla cultura e per questo motivo Carolina Patino porta fino in fondo e con grande dedizione il suo ruolo di insegnante di recitazione all’interno del Centro. Il Corso di recitazione frequentato inizialmente da pochi membri ha visto pian piano unire persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali. Infatti è stata data la possibilità di partecipare e di unirsi al gruppo non solo ai soci del Centro Anziani ma anche alle persone al di fuori di questa realtà con un minimo contributo veramente simbolico. Per questo motivo l’insegnamento è frequentato da persone di tutte le età dai 35 anni fino ai 60 o poco più. rattandosi di persone che non avevano mai fatto teatro l’insegnante racconta di aver cominciato le prime lezioni con giochi d’improvvisazione poi dopo un vasto lavoro si è passato ad un lavoro più entusiasmante: le prove di un’opera teatrale di Federico Garcia Lorca “La calzolaia ammirevole”. Il corso si tiene ogni lunedì. Per partecipare e per qualunque informazione ci si può rivolgere al numero 340 71 88 439. (articolo di Ilenia Menale) roma nord cesano Ha subìto per anni le angherie del suo compagno senza mai sporgere denuncia, ma l’ultima aggressione è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così una cittadina romena di 36 anni, durante un’aggressione subìta per mano del compagno, un connazionale 32enne, si è decisa di rivolgersi ai Carabinieri della Compagnia Roma Cassia. La donna ha chiamato, disperata, il “112” dei Carabinieri chiedendo loro aiuto. La violenta aggressione è scattata al culmine dell’ennesimo litigio, per futili motivi, scoppiato tra i due, ma stavolta, a farne le spese, è stata anche la loro figlia 13enne. La segnalazione ha consentito di intervenire tempestivamente per bloccare l’esagitato in flagranza di reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Le vittime hanno riportato, fortunatamente, solo lievi lesioni oltre al grande spavento, mentre il loro aggressore è stato portato a Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Si attenua l'ondata di maltempo che ha portato Roma nord in grosse difficoltà. Per quanto riguarda la viaiblità è stata riaperta la Panoramica, su carreggiata unica a doppio senso di marcia. La Polizia Locale di Roma Capitale consiglia comunque di usare ancora i tre assi viari alternativi messi a punto nei giorni scorsi per limitare i disagi alla viabilità, dopo la frana che aveva reso impecorribile la strada insieme a via Trionfale e a via Pareto. Questi i tre percorsi: -Via della Camilluccia, per chi proviene dalle zone Trionfale e Monte Mario Alto e vuole raggiungere piazza dei Giochi Delfici, via di Vigna Stelluti, corso Francia e Ponte Milvio. -Viale delle Medaglie d'Oro, per chi proviene dalla Balduina, dal Trionfale, da via Stresa-via Fani e deve raggiungere piazza degli Eroi, Prati o via Cipro. -Via della Pineta Sacchetti, per chi proviene dai quartieri Torrevecchia, Ottavia e Palmarola e deve raggiungere la zona di Boccea-piazza Irnerio, piazza Pio XI e via Gregorio VII. promo 12 ROMA NORD da roma nord a est in tram Il progetto partito dai comitati, piace al Comune. Un tram che collega con metro B e metro A O rmai da qualche anno è in cantiere un progetto che potrebbe snellire di molto la viabilità che collega due quadranti importanti della Capitale quali Roma Est e Roma Nord. Stiamo parlando della costruzione di una linea tramviaria leggera che partendo da Saxa Rubra (Flaminia), arriverebbe in pochi minuti alla Circonvallazione Sub-Augusta, per capirci in prossimità della stazione della Metro A Tuscolana, effettuando 18 fermate. Il Tram passerebbe per Fidene, Ponte Mammolo dove vi è la fermata della Metro B, il Nuovo Salario, il viadotto dei Presidenti e viale Palmiro Togliatti in zona Prenestina. L’ambizioso progetto è stato finalmente presentato ai membri della Commissione Trasporti del Comune, grazie all’intervento di alcuni comitati di quartiere che si sono interessati all’opera considerandola strategica per i collegamenti interni alla Capitale. L’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Guido Improta, è da tempo a conoscenza del progetto a testimonianza del fatto che la possibilità di realizzare un Tram che fondamentalmente unirà la zona di Roma Nord con le linee della Metro A SubAugusta e B di Ponte Mammolo, è considerata un’opera di grande importanza e di più semplice realizzazione rispetto ad altri lavori. La nota dolente come spesso accade in questi casi è legata ai finanziamenti da trovare per dare vita alla nuova linea. La possibilità più concreta potrebbe essere quella di ottenere dei fondi provenienti dal programma europeo Horizon all’interno della strategia Europa 2020. In merito ai lavori e alle reali probabilità di realizzazione del progetto sono intervenuti Maurizio Policastro e Anna Maria Proietti Cesaretti rispettivamente presidente della Commissione Speciale Metro C e presidente della Commissione Trasporti di Roma Capitale. “Per il Tram sulla Palmiro Togliatti esiste già un progetto definitivo presentato da Roma Servizi al Dipartimento. Si tratta di un tram con materiale innovativo che collegherà la linea B stazione Ponte Mammolo, la linea C stazione di Centocelle e la linea A stazione Subaugusta. Il progetto prevede il tram nello square centrale salvaguardando la pista ciclabile, la disponibilità di sosta e restituendo lo spazio della carreggiata per il traffico privato", ha dichiarato Policastro a RomaToday.it, mentre la presidente Cesaretti ha spiegato: “ La volontà è quella di portare avanti il progetto che rientra nelle linee guida del Pgtu (Piano Generale del Traffico Urbano, ndr). La commissione porterà il progetto all'attenzione dell'Agenzia per la mobilità e dell'assessorato. L'opera è molto importante e riteniamo fondamentale avere un sistema di trasporto pubblico non solo radiale ma circolare". Ricordando che a favore della realizzazione del Tram si sono schierati ben 40 Comitati di quartiere, vi forniamo una lista delle probabili stazioni di fermata della nuova linea: Saxa Rubra, Fidene, Sabine, Serpentara, Vigne Nuove, Talenti, Montesacro, Kant, Aniene, Ponte Mammolo, Colli Aniene, Quarticciolo, Centocelle, Togliatti, Romanisti, Don Bosco, Subagusta, con l’ipotesi finale di un arrivo al Laurentino. 13 ROMA NORD A SCUOLA CON I RATTI... Alla Amaldi si combatte con i topi. Intervengono l’assessore Cozza (Pd), Leli (Fi) e Casasanta (Fi) U n problema infinito quello che si è verificato quest’anno nella scuola “Edoardo Amaldi” a La Storta. La presenza di topi nell’istituto scolastico che comprende materna, elementari e medie sta facendo inferocire parecchi genitori che si sono rivolti a Vincenzo Leli, Presidente del Club Forza Italia del XV Municipio di Roma per sollevare la questione alle Istituzioni competenti. La vicenda infatti sembra andar avanti da qualche mese. Una segnalazione importante viene infatti da un genitore e rappresentante di classe dell’Istituto che ha voluto sottolineare il buon compito svolto dal Preside della scuola che ha correttamente adempiuto alla prassi. Ha infatti proceduto con la derattizzazione dell’edificio e il sopralluogo dell’Asl che ha autorizzato l’apertura. La comunicazione è avvenuta lo scorso venerdì 7 febbraio durante una riunione tra preside e rappresentanti delle classi. Pur non essendo mai accaduta una situazione simile all’Amaldi adesso i genitori sono seriamente preoccupati perché riferiscono che alcuni bambini avrebbero addirittura visto con i loro occhi questi topi. Si chiedono quindi nervosi quale sia il motivo per cui la scuola non venga chiusa e derattizzata in maniera più seria e profonda. I genitori non chiedono null’altro che tutelare la salute dai propri figli visto che i topi sono portatori di malattie. In soccorso alla questione è intervenuto Vincenzo Leli che lunedì 10 febbraio si è recato sul luogo assieme alle mamme indignate per cercare di risolvere il caso. Gran parte dei bam- bini non era in classe: i genitori hanno preferito tenerli a casa per non far rischiare loro la propria salute. Preoccupato anche Leli che dichiara: “Su segnalazione dei genitori e in quanto papà di Giulia che frequenta l’Istituto Amaldi dopo essere stato contattato dai rappresentanti di classe che mi hanno spiegato l’evoluzione degli interventi di derattizzazione fino ad oggi avvenuti e su segnalazione dalle mamme preoccupatissime per la presenza dei ratti nella scuola dei propri figli, ho dedotto che non sono stati sufficienti gli interventi. Ho ritenuto quindi opportuno l’immediato intervento delle Istituzioni. Per questo motivo ho contattato il Presidente del XV Municipio Daniele Torquati e la Consigliera Municipale di Forza Italia Clarissa Casasanta dando loro appuntamento nella scuola per poter rassicurare le mamme non incitandole a lasciare i propri figli a casa”. Lunedì 10 febbraio alle ore 8.00 Leli e Casasanta si sono recati sul luogo. A causa di impegni istituzionali Torquati non era presente ma al suo posto è venuto a cercare di risolvere la questione garantendo l’entrata a scuola l’Assessore alla Scuola, Sport e Cultura Alessandro Cozza che si è subito mobilitato per risolvere la questione. Presente alla discussione c’era anche Anna Anacleti, Referente di plesso che ha spiegato ai presenti che la derattizzazione è implementata dalla Sogea Srl che per la sesta volta venerdì scorso ha installato 12 trappole per topi in cui al momento erano finiti 6 topolini di campagna. L’esigenza della chiusura della scuola per un intervento massiccio della società di derattizzazione deriva anche dal fatto che nelle scuole frequentate dai bambini non è consentito l’uso di materiale chimico. Servirebbe quindi un intervento radicale che comporterebbe la chiusura dell’Istituto. Per un intervento più profondo di derattizzazione Leli propone di chiamare l’Ama, di cui è dipendente. 14 ROMA NORD bambini ancora senza mensa Assemblea tra genitori e Presidente del Municipio, ma alla scuola di via Quero non si mangia P oche settimane fa si è svolta l’assemblea cittadina nel plesso scolastico di via Quero a Osteria Nuova per chiarire la questione mensa, oggetto in questi ultimi tempi di polemiche. L’incontro si è svolto nell’auditorium della Scuola, e ha visto come protagonista il Presidente del XV Municipio, Daniele Torquati, e i genitori, docenti e dirigente scolastico per discutere dove collocare la mensa. Due sono state le ipotesi formulate dal Municipio: la prima è di sistemarla all’esterno della scuola, nell’attuale casetta del plesso, con eventuale sottopassaggio; la seconda possibilità è di posizionarla all’interno della scuola.Durante l’assemblea cittadina il Presidente ha dichiarato: «Sulla questione della mensa ho espresso la mia opinione di realizzarla all’interno del plesso scolastico, ed è l’ipotesi b, per dei motivi che ritengo plausibili. Ho il timore che come dopo due mesi è arrivata in municipio un’istanza che denuncia il disagio dei bambini costretti a mangiare panini all’interno delle classi, la stessa cosa possa accadere fra un mese, sei mesi o tra due anni e si possa scrivere che i bambini percorrendo il sottopassaggio si raffreddino, si ammalino, stando sotto alla pioggia e al freddo e mi possano chiedere un sottopassaggio pedonale riscaldato dalla scuola alla mensa. Ho deciso questo per un semplice motivo. Credo infatti che come i bambini di Osteria Nuova abbiano il diritto ad un auditorium, e ad uno spazio per fare lezione alternativa, allo stesso modo come tutte le altre scuole, la mensa debba avere una sua sicurezza, una sua collocazione, per non lasciare nulla in sospeso e nell’ambiguità». Dopo la dichiarazione del Presidente del Municipio, Daniele Torquati, il quale ha spiegato le sue ragioni e le proprie considerazioni sull’argomento, dalla parte dei genitori si è diffuso un malcontento generale sfociato in una serie di domande, alcune delle quali molto critiche. Motivo di tale scontento è riassunto in questa domanda: Quale sarà la funzione della casetta al di fuori del plesso scolastico? Ebbene proprio su tale questione, nei giorni precedenti all’assemblea erano circolate voci attraverso la divulgazione di volantini nella zona di Osteria Nuova, di voler collocare nell’attuale casetta un centro anziani. I genitori appena appresa la notizia sono insorti, poiché vorrebbero utilizzare la casetta come mensa o come spazio didattico per i propri bambini. Dalla giunta municipale però viene smentito il tutto. In merito a ciò il Presidente del Municipio XV dichiara:«non ho ancora nessuna opinione rispetto alla “casetta” al di fuori del plesso scolastico, siamo qui per decidere dove sarà collocata la mensa ed ho l’obbligo di cercare una soluzione che sia definitiva per non creare ulteriori problemi in futuro perché non voglio avere tra due anni altri problemi che non sono stati sanati attualmente». Aggiunge Torquati: «Abbiamo scoperto inoltre che sia questa struttura sia la struttura nuova non sono passati al patrimonio del Comune di Roma, ma la struttura è in sicurezza. Dobbiamo portare dunque a termine l’iter procedurale per l’acquisizione del- la scuola da parte del Comune di Roma». Dalla controparte arrivano però ulteriori polemiche nei confronti della Giunta, come dichiara Giuseppe Mocci, Capogruppo Nuovo Centro Destra, il quale dichiara: «purtroppo questo lavoro è stato un nulla di fatto, tutti gli incontri che abbiamo fatto con il Dirigente Scolastico, il Comitato Genitori e Dipartimento Ambiente, per trovare adeguate soluzioni non sono serviti a molto. La Giunta Municipale di Sinistra, che fino a Ottobre addirittura negava l’esistenza di tali fondi per la scuola di Osteria Nuova, a seguito della conferma del Dipartimento Ambiente dell’inizio lavori previsto per il 10 Dicembre 2013, ha deciso di modificare gli interventi programmati, senza trovare adeguate soluzioni alle loro proposte. L’unico risultato ottenuto, ad esclusione della giusta demolizione dei container da noi voluta, è che i bambini di Osteria Nuova da più di un mese sono costretti a mangiare un panino in aula.» L’assemblea è terminata con la volontà da parte della giunta municipale di risolvere la questione mensa, e di promuovere nuovi interventi come il passaggio dei bambini all’uscita di scuola, oggetto anche di una nuova viabilità di Osteria Nuova. Ad oggi però, come viene confermato dai rappresentanti dei genitori i lavori sono fermi, e la situazione è rimasta nell’incertezza poiché dopo l’assemblea sono state inviate numerose lettere e richieste al Presidente Torquati di intervenire im- 15 ROMA NORD “no a nuove edificazioni” Lo chiede in una nota il Comitato Cittadini per scongiurare nuove costruzioni a Tomba di Nerone “ La Giunta Capitolina, con Deliberazione n. 237 del 22 maggio 2013, ha approvato il Programma urbanistico preliminare del Programma Integrato (Print) n. 2 e 2a “Tomba di Nerone”. Il programma integrato è un progetto urbanistico previsto dal Piano Regolatore (ndr). Entro il 27 marzo potranno essere consegnati all'amministrazione capitolina contributi partecipativi da parte di Associazioni, Comitati o Enti, ed Amministrazioni Pubbliche aventi competenze e/o formulate proposte d’intervento, da parte dei soggetti titolari del diritto di proprietà sugli immobili oggetto della proposta d’intervento. In relazione al print Tomba di Nerone, il nostro Comitato, in attesa di un incontro con i cittadini del quartiere su questo argomento, ritiene che: Nell’attuale situazione il quartiere Tomba di Nerone non può sostenere alcun tipo di nuova edificazione. Mancano infatti le più elementari infrastrutture: fogne, collegamenti viari, efficiente sistema di trasporto pubblico, collegamenti con le linee del ferro, parcheggi, accessi e fruibilità degli spazi verdi, Gli interventi edilizi debbono essere rivolti solo alla indispensabile manutenzione di edifici pubblici, in particolare quelli scolastici, e alla ristrutturazione di edifici privati fatiscenti. Non comprendiamo perché dopo l’esame puntuale dei problemi e delle necessità del quartiere si prospetti nel Print questa soluzione: “La soluzione progettuale, prevista nel Programma preliminare, prevede l’introduzione di micro-centralità finalizzate a conferire una nuova identità architettonica e funzionale ai luoghi, mediante l’organizzazione di un sistema di “presenze” locali riconoscibili, comprensive di funzioni pubbliche e private riqualificanti per il tessuto edilizio esistente.” Chi dovrebbe finanziare queste micro-centralità individuate nel quartiere, in un momento in cui il Comune e lo Stato non hanno neppure i fondi necessari per impedire che l’acqua piovana entri nelle aule degli edifici scolastici? Per quanto riguarda gli interventi affidati a privati, non dimentichiamo che le promesse per la creazione di infrastrutture difficilmente vengono mantenute, ( vedi ad, es, la promessa di una struttura per la sede del Municipio). Riteniamo quindi che il Print preliminare per Tomba di Nerone, vada riesaminato. Sollecitiamo il Presidente Torquati e la Giunta a convocare un’assemblea con Comitati Associazioni e cittadini per discutere del progetto. Non ci risulta che tale assemblea sia mai stata indetta”. COMITATO CITT. XV MUN. 16 parcheggi roma A Roma per pagare il parcheggio bisognerà avere un cellulare in tasca. Presto il parcheggio sulle strisce blu si pagherà via smartphone, via sms o telefonando da un qualsiasi cellulare. Arriva infatti il nuovo servizio 'atac.sosta': per attivare il pagamento elettronico basta collegarsi al servizio atac.sosta dall'indirizzo www.atac.roma.it/sosta e registrarsi alla piattaforma myCicero, precaricare il proprio borsellino elettronico (ricarica minima 5 euro) con carta di credito (CartaSi, Visa, Master Card, PostePay, PagOnline UniCredit, Sisal.it). Il servizio si attiva con la conferma della ricarica e da quel momento si può iniziare ad utilizzarlo. Il cliente può utilizzare la APP di myCicero (gratuita e attiva su IOS, Android e Windows phone) che consente di pagare la sosta anche senza bisogno di cercare il parcometro più vicino. In ogni caso, è sempre possibile per il cliente prolungare la propria sosta ovunque si trovi, senza bisogno di tornare al parcometro. In alternativa, per attivare e disattivare la sosta è possibile utilizzare un normale cellulare con due modalità: telefonando senza costi o inviando sms, al costo del proprio gestore telefonico. In ogni caso, il prezzo viene prelevato dal credito cumulato nel borsellino elettronico pre-pagato. Chiamando l'assistente virtuale, inoltre, è possibile verificare soste attive e saldo, ricaricare, o iniziare e terminare la sosta. In questo caso la telefonata è a carico del fruitore del servizio Gli ausiliari del traffico Atac potranno verificare l'avvenuto pagamento del cliente inserendo il numero di targa della vettura in sosta, sul palmare in loro dotazione, riscontrando in tempo reale la regolarità del versamento. prima porta Il Vice Brigadiere, Alessandro Palmas, uno dei due Carabinieri che il 31 luglio del 2004, al Circo Massimo, bloccò Luciano Liboni, soprannominato il “Lupo”, pericoloso latitante armato di pistola, sfuggito più volte alla cattura e responsabile di efferati delitti, tra cui l'omicidio di un carabiniere, ieri sera, è stato protagonista di un altro intervento a conferma del suo altissimo senso del dovere. Nonostante si trovasse libero dal servizio, infatti, il militare, decorato con medaglia d’argento al valor civile, ora in servizio presso il Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica, verso le 20,00 di ieri, in via della Giustiniana, non ha esitato ad intervenire per bloccare uno scippatore in azione. Un ragazzo romano di 25 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, si era avvicinato ad una donna di 41 e, con mossa fulminea, le aveva afferrato la borsa strattonandola con violenza per vincerne la resistenza. Lo scippatore non poteva sapere che a pochi metri da lui stava passando il vice Brigadiere dei Carabinieri, libero dal servizio, che non ha esitato ad intervenire. Dopo averlo bloccato, il militare ha chiesto ausilio al 112 che ha inviato sul posto una pattuglia di Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta e un’ambulanza. La donna, infatti, a seguito dell’aggressione, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale “San Pietro”, dove le hanno riscontrato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Il 25enne, invece, è stato portato in caserma in attesa del rito direttissimo, che si sta celebrando questa mattina nelle aule di piazzale Clodio. Prezzi comprensivi di IVA e montaggio Tende da Sole, Tunnel, Gazebi, Sostituzione Teli, Pergole, Grigliati, Zanzariere, Avvolgibili e Riparazioni TENDA DA SOLE _MOD. DA BALCONE cm 120 x 250 = 180,00 cm 200 x 250 = 220,00 cm 240 x 250 = 240,00 cm 300 x 250 = 270,00 cm 350 x 250 = 290,00 cm 400 x 250 = 310,00 incluso motore TENDA DA SOLE _MOD. TBQ cm 300 x 250 = 690,00 cm 350 x 250 = 760,00 cm 400 x 250 = 800,00 cm 450 x 250 = 850,00 cm 500 x 250 = 900,00 cm 550 x 250 = 950,00 cm 600 x 250 = 1000,00 incluso TENDA DA SOLE _MOD. 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"Per alcune di queste si è reso necessario chiudere alla circolazione stradale e per superare la fase di emergenza, sono stati predisposti lavori sia sul manto stradale, sia interventi per ripristinare eventi franosi, come quelli effettuati sulla strada pro- vinciale Tiberina e Rianese. Su quest'ultima, in particolare, i lavori sono iniziati giovedì scorso e si concluderanno entro la settimana, tempo permettendo, con il ripristino della normale circolazione stradale. Sulle altre strade (Braccianese, Tiberina, Variante San Martino, Albano Torvaianica, Ardeatina e Laurentina), la Provincia di Roma sta procedendo ai lavori di ripristino del manto stradale nei tratti maggiormente danneggiati, continua la nota. Tutti i lavori di pavimentazione, inizieranno nel corso di questa settimana, non appena le condizioni metereologiche lo consentiranno. Oltre all'emergenza, l'amministrazione provinciale ha effettuato interventi diffusi su tutte le strade, e si è proceduto a interventi di ripristino delle buche, rimozione di detriti, taglio alberature pericolanti e liberare le condotte idriche dalle ostruzioni, conclude la nota. Visto il perdurare delle condizioni meteo sfavorevoli, la Provincia di Roma sta continuando il monitoraggio sull'intera rete stradale al fine di fronteggiare ogni necessità". contatti reDazione: Direttore responsabile: nicoletta liguori Direttore eDitoriale: andrea nardini grafica: Yevheniia Maslovska casa eDitrice: editoriale nartuc s.r.l. seDe legale: Via guido D’arezzo 10 00198 roma PUBBLICITA’: 345.1529651 [email protected] www.settimanalezona.com staMpa: iprint s.r.l. - Via tiburtina Valeria Km 18,300 snc guidonia (rm) iscrizione al tribunale di roma n°52/2008 del 14-2-2008 19 ROMA NORD rischio impianto fognario Continua la lotta del comitato Colli D’oro contro il nuovo stadio di pallavolo in costruzione A ffrontiamo una questione che da qualche anno solleva non poche polemiche: la costruzione della Casa Lazio Bob Lovati a Labaro. L’enorme impianto sportivo che occuperà più di 22mila mq del Parco di Colli d’Oro, secondo quanto rilevato da Acea, non sarebbe a norma in quanto il progetto, così concepito, “danneggerebbe gravemente la rete fognaria”. La calamità naturale che ha colpito soprattutto Roma Nord negli ultimi giorni ha riportato all’attenzione di tutti un problema annoso che riguarda proprio Labaro, quello di un sistema fognario che non funziona e che nemmeno in condizioni di “normalità” riesce a smaltire l’acqua piovana. Pensiamo alle condizioni di via Frassineto e di via Dalmine. Ma analizziamo l’entità dell’ulteriore danno che, secondo i comitati, provocherebbe al territorio la costruzione del centro sportivo. Una volta ottenuto il permesso di edificare, la SS Lazio Pallavolo stipula con Acea un accordo che prevede lo spostamento di due collettori fognari che ostacolavano i lavori. A maggio scorso, Acea rileva delle anomalie: la Società Sportiva non avrebbe rispettato gli accordi, utilizzando materiali diversi da quelli stabiliti e procedendo con tracciati diversi da quelli originari. Acea rileva inoltre la presenza di tubazioni schiacciate e in generale, dichiara che le condizioni attuali comprometterebbero la funzionalità idraulica delle fogne e danneggerebbero le strutture edilizie e viarie. Alla SS Lazio è stato chiesto un progetto alternativo che ad oggi ancora non è pervenuto. Inoltre, il Dipartimento dello Sport lamenta la mancata consegna, da parte della Società, del certificato antimafia, essenziale prima dell’inizio del cantiere, un cantiere che oltretutto sarebbe fermo per mancanza di risorse economiche. E questo dato allarma ancor di più il Comitato Colli d’Oro, protagonista attivo della lotta contro la cementifica- zione del Parco, che adesso teme che tutti quegli ettari di verde siano stati sacrificati per nulla. In effetti il nuovo palazzetto dello sport, che includerebbe un campo di pallavolo, due piscine, la palestra, gli uffici e il pronto soccorso, occupa una grandissima parte dell’area verde sopravvissuta e compromette l’utilizzo della minima parte rimanente. Fino al 2003 il Parco Colli d’Oro era un’area verde. Poi viene ribattezzata “area verde sportiva” e nel 2006 inizia una gara d’appalto per la costruzione di un nuovo impianto che successivamente viene vinta dalla SS Lazio. Nel 2012 inizia il cantiere all’insaputa dei cittadini. Qui inizia la lotta del Comitato che denuncia la non trasparenza dei fatti e che fa ricorso al Tar, perché contrario a sacrificare un’area verde per costruire l’ennesimo centro sportivo in una zona che non ne è affatto sprovvista. E la questione diventa anche politica poiché gli attivisti hanno chiesto l’attenzione e l’intervento del Comune, del Municipio e della Regione. Ma il ricorso al Tar viene bocciato e la storia va avanti...
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