Rassegna del 10/09/2014

Rassegna del 10/09/2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 10/09/2014
SI PARLA DI NOI
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 37
Resta il mistero della spazzatrice
Massimo Pirrotta
1
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 22
Nuovo ponte, progetti soffio esame
Giovanni Bernardi
2
Giornale Di Brescia
10/09/14 P. 28
Municipalizzate, la Cdp pronta a investire 500 mln
3
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 2
Pubblicità Teaenergia
4
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 12
Freddi si rifiuta di bonificareil ministero risana terreni e falda
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 24
Il caso della discarica in Provincia
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 23
Basta rifiuti di rasa Cartelli a Ostiglia
Brescia Oggi
10/09/14 P. 7
Tassa rifiuti, entro il 16 la seconda rata
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 9
Biogas per l'ambiente
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 23
Centrale, vendita già ad ottobre?
RIFIUTI
Monica Viviani
5
6
7
Natalia Danesi
8
ENERGIA
10
Giovanni Bernardi
11
POLITICA LOCALE
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 9
Due srl per Mantova e il Medio oriente. Bilanci ancora in rosso
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 9
Il mercato cine se e falta tecnología «Cosí Belleli riparte»
Lucaghirardini
13
14
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 10
Via libera anche dal Psi Sfiducia verso quota 22
Nicola Corradini
15
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 11
Sì al progetto per la piazza di Lunetta
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 11
La Segala all'ambiente E il diciottesimo assessore
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 20
Buco nei conti, Volta alza le tasse
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 11
fasi, Mantova tra le città pii salate
20
La Voce Di Mantova
10/09/14 P. 11
Fondi al Sin di Mantova
21
Brescia Oggi
10/09/14 P. 12
ROLFI CONTRARIO ALLA FUSIONE A2A IREN:DEL BONO «VIGILE»
22
Corriere Della Sera
10/09/14 P. 33
A2A e Iren? Gruppo da 4 miliardi Ulility tra alleanze e veti comunali
Francesca Basso
23
Mf
10/09/14 P. 9
In Lombardia nozze vicine tra Acsm-Agam e Aeb-Gelsia
Maria Elena Zanini
25
Repubblica
10/09/14 P. 24
Utility, prove di nozze tra Milano e Torino per unire A2a e Iren
17
18
Elisa Turcato
19
COMPETITORS
26
RIFIUTI: SCENARIO
Giornale Di Brescia
10/09/14 P. 21
La differenziata stavolta si studia sui banchi di scuola
Sole 24 Ore
10/09/14 P. 37
Tasi, ultimo giorno per le aliquote
Gianni Trovati
28
29
Brescia Oggi
10/09/14 P. 12
Sin Caffaro, per le bonifiche altri 2 milioni dal ministero
Natalia Danesi
31
Sole 24 Ore
10/09/14 P. 6
Tagli, primo round con i ministri
Dino Pesole
32
Mf
10/09/14 P. 8
Goldman, visione negativa sulle utility
Maria Elena Zanini
33
Mf
10/09/14 P. 9
Cdp, 500 mmn per il risiko utility
Maria Elena Zanini
34
Stampa
10/09/14 P. 24
Dalla Cdp 500 milioni per il risiko delle utility
35
Gazzetta Mantova
10/09/14 P. 13
Fallimento per L.B. Albero e Cast
36
SEGNALAZIONI
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
Resta il mistero
della spazzatrice
Durante l'ultimo consiglio
comunale è emerso un mistero:
il primo e il terzo lunedì del mese
nellevie principali di Stradella e
Gazzo,eunavoltaal mese nelle
vie interne delle due frazioni,
dovrebbe passare una spazzatrice meccanica, ma nessuno dei
cittadini di Gazzo ha mai avuto il
piacere di vederla.
Pare che qualche apparizione ci
sia stata nelle vie principali del
Comune. Il mistero si infittisce
quando Elisabetta Braga, assessore e miavicinadi casa, e il sindaco Barbara Chi lesi a gran voce
e con assoluta fermezza dichiarano di vederla passare così come
stabilito da contratto con Tea.
Se dopo questa mia lettera improvvisamente vedremo apparire una spazzatrice ben venga,
vorrà dire che l'assessore Braga
e il sindaco Chilesi avranno fatto
il loro dovere; in caso contrario,
tenuto conto che i soldi per pagare la pulizia delle strade escono
dalle tasche dei cittadini, mi
aspetto che il nostro assessore e
il nostro sindaco facciano sapere
i giorni egli orari in cui questa
spazzatrice dovrebbe effettuare
il passaggio, in modo che tutti
noi possiamo controllare che ciò
avvenga regolarmente.
Massimo Pirrotta
consigliere comunale
Si parla di noi
Pagina 1
SAN BENEDETTO Passi successivi: appalto e progetto definitivo. In arrivo le pile provvisorie
Nuovo ponte, progetti soffio esame
Al via questa mattina la conferenza di servizi per avere l' ok al preliminare
SAN BENEDETTO PO - I progetti di costruzione del nuovo
ponte sul Po tra San Benedetto e
Bagnolo San Vito vanno sotto
esame. Prend il via infatti questa mattina la conferenza di servizi, dalla quale arriverà l'ok ai
progetti preliminari predisposti dall' ufficio tecnico della Provincia di concerto con quello
della Regione.
Un nuovo passo avanti, decisamente importante, per arrivare
alla c ostruzione del nuovo ponte
di San Benedetto Po. Passo
avanti che si concretizza questa
mattina alle 10.30, quando è
convocata negli uffici della Provincia di Mantova, in via Principe Amedeo, la conferenza di
servizi sui progetti preliminari,
predisposti nei mesi passati
dall'ufficio tecnico della Provincia di concerto con quello di
Regione Lombardia, per la realizzazione del nuovo ponte sul
Po.
Numerosi gli enti convocati per
questa mattina. Ipiù importanti,
ovviamente oltre alla Provincia
di Mantova, sono Regione Lombardia, Comuni di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito, Aipo,
Autorità di Bacino, Enel, Teleconi, Tea e a seguire altri enti in-
teressati dal maxi progetto che
porterà ad avere un nuovo manufatto di collegamento, sopra
al Po, tra una parte e l'altra della
provincia mantovana.
Come in qualsiasi altra conferenza di servizi, gli enti convocati - che hanno già avuto modo
di prendere il esame i progetti
nel corso delle pas sate settimane
- oggi avranno il compito di dare
l'ok o avanzare prescrizione al
progetto preliminare predisposto - e completato già da oltre un
mese.
Se la procedura andasse nel migliore dei modi e nessun ente
sollevasse prescrizioni o osservazioni, l'ok ai progetti preliminari potrebbe arrivare oggi stesso. Difficile però che tutto vada
così liscio: laconferenzapotrebbe durare anche alcune settimane e vedere più convocazioni.
Alla fine, tuttavia, arriverà l'ok
ai progetti preliminari. A quel
punto si potrà partire con le procedure per l'appalto ad
un' azienda (più facile aduna Ati
- associazione temporanea
d'imprese), che avrà il compito
di arrivare al progetto definitivo
e poi a quello esecutivo. La società (o le società) che si aggiudicheranno il lavoro, potrà apportare al progetto alcune lievi
modifiche nell'ordine di cantierizzazione, dettagli architettonici, riduzione dei tempi di realizzazione e via dicendo.
Infine il via ai lavori, resi possibili dal finanziamento di 30
milioni di euro dalla Regione. Il
nuovo ponte verrà assemblato
non lontano dalla Cava Rondelli. Una volta completato verrà
demolito l'attuale ponte e verranno costruiti nelle acque del
Po piloni provvisori, sui quali
verrà letteralmente spostato il
ponte nuovo, già assemblato.
Poi verranno realizzati i tre piloni nuovi (uno per sponda e uno
al centro), e verranno infine demolite sia le pile provvisorie che
le attuali.
Il ponte presenta problemi da
anni. Il sisma ha inferto il colpo
di grazia, provocando una leggera torsione degli attuali piloni
di sostegno al manufatto.
Giovanni Bernardi
L'attuale ponte
di S.Benedetto
Nel logo in alto
i guard rail
posti alle due
imboccature
per impedirne
l'accesso ai
mezzi pesanti
1
Nuovo ponte, progetti sotto esame
Si parla di noi
Pagina 2
Gorno e i i: cerchiamo progetti
finanziare
Il presidente di Hera: ben venga l'unione A2A-Iren
MILANO La Cassa depositi
e prestiti, tramite il Fondo
strategico italiano, è pronta a
investire nel settore delle municipalizzate italiane. «Abbiamo soldi da investire e siamo
in attesa che ci vengano presentati dei progetti industriali», ha detto Giovanni Gorno
Tempini, amministratore delegato della Cassa depositi e
prestiti, intervenendo all'Italian infrastructure day di Borsa italiana. «Abbiamo messo
da parte mezzo miliardo per
facilitare questo, ma finora di
progetti non ne abbiamo visti», ha sottolineato, ribadendo che occorre «avere dei progetti industriali e non delle logiche finanziarie» e che servono «importanti consolidamenti che abbiano una visione industriale». «I progetti - ha poi precisato - possono essere articolati in
vario modo.
Si può ragionare
per fusioni o per
settori, ci sono tan -
ti modi, ma la finanza è un mezzo
per raggiungere
uno scopo che è
determinato da
un progetto industriale».
Gorno Tempini rivolge la sua
attenzione in modo particolare «alle local utility, le municipalizzate». Questo, ha spiegato, l'a.d. della Cdp, è «tra i settori chiave dal punto di vista
degli investimenti infrastrutturali in diversi settori,
dall'acqua all'energia alla gestione dei rifiuti. E un settore
estremamente frammentato,
soprattutto al Sud, e quindi è
difficile trovare risorse. Speriamo che, attraverso lo
'sblocca Italia', alcuni degli
ostacoli vengano rimossi, ma
molto sta agli attuali azionisti».
Frattanto irrompe sulle pagine dei giornali il dibattito
sull'aggregazione tra le municipalizzate Ala ed Iren (Torino, Genova, Piacenza, Parma
e Reggio Emilia). Il mosaico è
complesso e va da Ac-
sm-Agam (Monza e Como) a
Linea Group, nata dall'alleanza tra Cremona, Lodi, Mantova e Pavia (Aem, Astem, Tea e
Asm).
Il sasso nello stagno l'avevano lanciato lo scorso 3 settembre i sindaci di Reggio Emilia,
Genova e Torino, membri del
patto di sindacato di Iren, attraverso una nota congiunta,
con la quale invitavano la società a «rafforzare ulteriormente le sue strategie di
espansione territoriale e di aggregazione con altri operatori» . Al Workshop Ambrosetti
di Cernobbio, poi, Fassino ha
fatto il resto. Secondo il primo cittadino della Mole una
«collaborazione tra le grandi
multi utilities» può «essere
utile», anche se «le
modalità concrete di questa cooperazione le devono
decidere i manager delle società».
Non è d'accordo il
sindaco di Brescia, Emilio Del
Bono. «Per ora -
ha detto - è stato
dato mandato agli
amministratori di
rafforzare A2a come player della
Lombardia. Una
volta raggiunto questo obiettivo si potrà pensare ad altro».
Ieri sul risiko di questo settore è intervenuto Tomaso
Tommasi di Vignano, presidente della bolognese Hera
che vede positivamente l'ipotesi di un piano di aggregazioni nel settore delle utility e
non sarebbe preoccupata da
un'eventuale fusione tra A2a
e Iren. «È l'eccessiva frammentazione»: «Ben venga ha aggiunto - se il governo cerca di ridurla». Le nozze tra
A2a e Iren «non creano nessun problema» a Hera che, da
parte sua, non ha «mai smesso» di fare acquisizioni, ha sottolineato Tommasi. «Tutto
quello che può aiutare, anche nel convincere i detentori delle piccole società, cioè i
comuni, è benvenuto. Poi bisogna stare attenti a non fare
indigestione», ha dichiarato.
IL I I
Il settore
delle utilities
è troppo
frammentato:
necessario
favorire
l'aggregazione
Si parla di noi
Pagina 3
r: .
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Si parla di noi
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Pagina 4
Freddi si rifiuta di bonificare
siero risana terreni e falda
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L'Ambiente anticipa 1,8 milioni per gli interventi mai eseguiti dal Colorificio. Plauso di Legambiente
L'azienda riconosciuta responsabile di inquinamento da solventi e di interramento di rifiuti
di Monica Viviani
Il ministero dell'Ambiente
stanzia un milione e 800 mila
euro per gli interventi di messa
in sicurezza e bonifica mai eseguiti dall'industria Colori Freddi all'interno del Sin. In termini tecnici si chiama «attivazione di poteri sostitutivi in sostituzione di soggetti responsabili e inadempienti», in sostanza
significa che l'ente pubblico
anticipa i soldi per poi rivalersi
sul privato individuato come
responsabile della contaminazione. In questo caso si tratta
da una parte di contaminazione della falda da composti clorurati nella porzione più settetrionale del Sin e dall'altra di rifiuti interrati nel canale Vecchio Cavo San Giorgio.
Il finanziamento rientra in
un pacchetto di 8 milioni di giuro stanziati attraverso 4 decreti firmati ieri dal direttore generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche Maurizio Pernice destinati a inter-
venti di bonifica in 4 Siti di interesse nazionale. «Sulle bonifiche - ha commentato il ministro Gian Luca Galletti - si gio-
ca una grande partita di credibilità verso i cittadini, per restituire loro aree sicure sotto il
profilo ambientale e dunque
senza rischi per la salute».
Per il Sin Laghi di Mantova il
ministero ha deciso di destinare la risorse recuperate all'intervento più urgente segnalato daArpa e Comune. Vale a dire: quelli spettanti all'industria Colori Freddi San Giorgio
che ha disatteso «le ripetute si legge nell'ultimo rapporto
Arpa sulla campagna acque
2013 - richieste e ordinanze di
esecuzione del piano di caratterizzazione e bonifica del sito». Elevate concentrazioni di
solventi clorurati nella falda
sono state riscontrate ancora
nel novembre scorso in corri-
spondenza della ditta così come la presenza di cloruro di vinile rilevata in aree les e Belleli
Energy nonché nelle vicinanze
delle aree umide del Mincio
«potrebbe indicare come nel
trasporto a valle avvenga una
progressiva degradazione dei
composti clorurati». Già nel
maggio 2012 la Provincia aveva emesso due ordinanze nei
confronti dell'azienda riconosciuta responsabile sia della
contaminazione da composti
alifatici clorurati nelle acque
sottostanti l'insediamento produttivo, sia dell'interramento
dei rifiuti sulla sponda del canale Cavo San Giorgio. Risale
poi sempre a due anni fa anche l'ordinanza del Comune
per la rimozione e lo smaltimento di quei rifiuti nonchè il
ripristino dello stato dei luoghi. Ed è infine del luglio 2013
la notifica di via Roma al rappresentante legale della società di una diffida per le varie
inadempienze. Per non parlare del piano di caratterizzazione dell'area di proprietà che risale addirittura al 2006.
Plauso per lo stanziamento
ministeriale è arrivato da Legambiente Lombardia che ricorda che i gruppi industriali
devono fare la loro parte secondo il principio prioritario
del «Chi inquina, bonifica».
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u N , ,• o a ,4 , «, , ,• U O
L'industria Colori freddi san Giorgio : il ministero stanzia 1 ,8 milioni per le bonifiche
Rifiuti
Pagina 5
OSTIGLIA
H
caso della díscari*ca *m Provmcia
Un documento chiede al consiglio di opporsi. Lunedì serata Pd
1 OSTIGLIA
Sul progetto di realizzazione di
una discarica per rifiuti non pericolosi e amianto a Bergantino (in provincia di Rovigo ma a
un passo da Ostiglia) a ridosso
dell'attuale discarica della Torretta, si terrà un'iniziativa pubblica lunedì alle 21. La serata,
che si svolgerà a Bergantino, è
promossa dai circoli PD locale
e dei Comuni limitrofi. L'obiettivo è quello di informare i cittadini della questione e del progetto presentato dalla ditta Bergantino srl di Treviso, alla presenza di esperti del settore am-
Rifiuti
bientale e rappresentanti delle
istituzioni. L'iniziativa è stata
organizzata dopo il recente incontro tra i segretari dei circoli
Pd di Ostiglia, Bergantino, Sustinente, Legnago, Melara, Castelmassa Castelnuovo Bariano e i rispettivi amministratori
locali. All'incontro ci saranno
tra gli altri i parlamentari Crivellai e Carra (Pd), i consigli eri
regionali di Rovigo e Verona, i
rappresentanti della Provincia
di Mantova, quelli di Legambiente, un medico e un ingegnere ambientale, oltre al Coinitato neo costituito per dire
no alla discarica e i sindaci dei
Comuni confinanti.
Nel frattempo il consigliere
provinciale di Mantova, Massimiliano Montagnini, ha depositato in Provincia l'ordine del
giorno già approvato nel consiglio comunale straordinario di
Bergantino, un paio di settimane fa dove all'unanimità si era
votato il dissenso alla realizzazione di una seconda discarica
su un territorio già penalizzato
da impianti industriali inquinanti. Ordine del giorno che
hanno già confermato, al momento, di inserire nei prossimi
consigli comunali di Revere e
Sermide.
Pagina 6
Basta rifiuti di casa
Ca rtelli a Ostiglia
OSTIGLIA - Ornmai sono
anni che a Ostiglia è entrato
in vigore il sistema di raccolta
porta a porta dei rifiuti domestici. Ma, evidentemente,
qualcuno stenta a capirne il
funzionamento o, magari,
molto più semplicemente,
preferisce non differenziare i
rifiuti prodotti in casa propria.
E così il pattume domestico
capita che, invece che nei
bidoni e nei sacchi di cui ogni
famiglia è dotata, vada a finire nei cestini pubblici sparsi
nella cittadina di Cornelio.
Non solo in quelli magari un
po' in periferia, un po' fuori
dal centro storico ostigliese,
ma anche in quelli che sono
installati nel cuore della cittadina del Destra Secchia.
Tanto che ormai da parecchio
tempo, sotto i portici di via
Trento Trieste, qualcuno, evidentemente stanco di trovare
rifiuti di ogni tipo nei cestini
pubblici, ha deciso di appicciare sul muro del portico,
in corrispondenza del contenitore per rifiuti, un cartello
dai contenuti inequivocabili:
"Per un uso corretto, rispettoso e decoroso, si prega di
non gettare sacchetti domestici nel cestino". Stessa frase, a grandi linee, scritta anche sul foglio che è stato
attaccaro direttamente sul
contenitore.
Peccato che il messaggio fa-
Un cestino a Ostiglia
tichi ad arrivare. Un esempio? Solamente pochi giorni
fa, un bidone uguale in tutto e
per tutto a quello "segnalato"
dal messaggio anti rifiuti domestici, a pochi metri di distanza da quest'ultimo scendendo verso piazza sordello,
era stato riempito di bottiglie
di vetro vuote.
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Centrale , vendita gin ad ottobre? I
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Rifiuti
I ; if iregiarnidiesertiksione
Pagina 7
TRIBUTI LOCALI. Si avvicina la scadenza fissata dalla Loggia. Deve pagare chi, a giugno, non ha scelto la soluzione unica. Per tutti c'è un risparmio rispetto al 2013
Tassa rifiuti, entro il 16 la seconda rata
Tasi e Imu: il saldo a dicembre
La prima rata della luc ha fruttato
alla Loggia 64,9 milioni, più
della metà del previsto (105,3)
Natalia Danesi
..............................................................................
Si avvicina la scadenza della
seconda rata della Tari, la Tassa rifiuti. Entro il 16 settembre
i cittadini che a giugno non
hanno scelto di saldare tutto
l'importo dovranno pagare utilizzando l'F24 ricevuto a domicilio o, per le attività, nella posta elettronica certificata. La
Loggia ha mandato l'avviso a
91.346 privati e 18.236 commercianti, artigiani, industrie. Quanti contribuenti abbiano scelto la soluzione unica, non è ancora noto. Si sa però che il gettito di giugno ammonta a 16,7 milioni (2,9 solo
prima rata; 13,8 importo complessivo) a fronte di un gettito
totale 2014 previsto di 29,5 milioni.
Lettere e F24
per recuperare
l'evasione
degli anni scorsi
C'è la possibilità
di rateizzare
Rifiuti
Anche per gli altri due tributi
che compongono la nuova Imposta unica comunale gli incassi sono andati bene. La prima rata dell'Imu, imposta sugli immobili, ha fruttato 38,3
milioni a fronte di una previsione 2014 di 58,9; la Tasi, Tassa sui servizi indivisibili, 9,9
milioni contro i 16,9 milioni attesi. E una buona notizia quest'ultima, dal momento che i
calcoli sembravano piuttosto
complicati, soprattutto per gli
inquilini, e si temevano defezioni. Dall'ufficio Tributi del
Comune fanno sapere che ci
sono ancora cittadini che chiedono informazioni e pagano
in ritardo, nonostante le proroghe che si sono susseguite fino
a metà luglio.
Alla fine, comunque, a Brescia più della metà dei soldi attesi dalla Iuc (64,9 milioni, la
previsione era di 105,3) è già in
cassa. Solo la Tari può essere
versata in tre rate, mentre per
le altre due imposte il saldo è
fissato al 16 dicembre.
aliquote a fianco) sarà più leggera rispetto agli anni scorsi:
non è infatti più prevista la
maggiorazione statale di 0,30
euro al metro quadro e l'aliquota provinciale è scesa dal
3,8 al 3,3 %. Per le utenze domestiche si tratta di qualche
euro, mentre per le attività
commerciali, artigianali e industriali le aliquote sono state
ritoccate in modo da garantire un risparmio che va, a seconda delle categorie, dal 10 fino
addirittura al 25%. Secondo alcune simulazioni, un bar da
100 metri quadri per esempio
dovrà versare quest'anno 1.611
euro contro ben 1.825 del
2013. Un negozio di parrucchiere da 200 metri quadri
853 euro contro 1.005 dell'anno scorso. E via dicendo.
IL COMUNE ha attivo uno sportello informazioni al salone
utenze A2A in via Lamarmora, 230 (aperto lunedì, martedì, giovedì: dalle 8,15 alle 13 e
dalle 14 alle 15,30; mercoledì
dalle 8,15 alle 15,30 e venerdì
dalle 8,15 alle 13). E a disposizione poi un numero verde dedicato 800999011 (disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8
alle 20 ed il sabato dalle 8 alle
15).
Allo sportello c'è anche la modulistica necessaria per la presentazione delle denunce di
nuova occupazione, cessazione, variazioni delle superfici,
cambio di destinazione dei locali e richiesta di rimborso.
Tutte le risposte ai quesiti sono anche sul sito Internet
www.comune.brescia.it.
Continua, intanto, l'attività
di recupero crediti sugli arretrati 2012 e 2013 della vecchia
Tares. Solo l'evasione dell'anno scorso ammonta a 3 milioni di euro. A chi non ha pagato
viene inviata una lettera e un
modello F24 con la cifra dovuta, che dovrà essere versata entro 30 giorni. Si tratta soprattutto di attività commerciali e
artigianali, che come è noto in
questi anni sono state particolarmente colpite dalla crisi e
hanno accumulato debiti anche per decine di migliaia di
euro. Il Comune dà la possibilità di rateizzare, in modo da alleggerire il peso delle bollette
non pagate. e
Per tutti, chi più chi meno, la
tassa rifiuti quest'anno (vedi
Pagina 8
Tasi«le 55 era»: B rescia
ètrentesi ma in Ita lia
A Brescia la Tasi media
sull'abitazione principale
ammonta a 245 euro, 4 euro in
meno rispetto all'Imu 2012. Lo
rivela l'elaborazione dell'Ufficio
Studi della Cgia di Mestre su
dati dei ministero delle Finanze
e dell'agenzia delle Entrate, che
piazza la città al 30 ° posto
nella classifica dei risparmi
previsti nei capoluoghi italiani.
«STANDO ai 76 Comuni dove è
stato possibile effettuare il
confronto, il nuovo tributo sui
servizi indivisibili sarà, in
almeno 49 casi, meno oneroso
della vecchia Imu versata dai
proprietari delle abitazioni
principali nel 2012 - spiega il
segretario della Cgia Giuseppe
Bortolussi -. Soprattutto nelle
grandi città, i risparmi saranno
di tutto rispetto: a Torino
ammonteranno mediamente a
332 euro, a Roma a 319 euro, a
Milano e a Genova a 174 euro e
a Napoli a 165 euro». Ciò
nonostante «se teniamo conto
che nel 2013 la quasi totalità
degli italiani non ha pagato
l'Imu sulla prima casa, gli
importi previsti dalla Tasi per
l'anno in corso rischiano di
mettere in seria difficoltà
economica non poche famiglie»,
Dalla Cgia fanno sapere che i
calcoli sono stati effettuati sulla
rendita catastale media
prendendo in considerazione
un'abitazione di tipo civile
(categoria catastale A2 che è la
più diffusa). La situazione cambia
in senso peggiorativo in presenza
di figli o per rendite catastali più
basse. Le maggiori detrazioni Imu
infatti, dice la Cgia. rendono il
confronto con la Tasi sfavorevole
per il contribuente. In questo caso,
ripetendo i calcoli «sono oltre il
50% dei comuni capoluogo di
provincia (40 su 76) nei quali la
Tasi è più pesante dell'Imu».
In città la Tasi media è di 245 euro
© RIPRODUZIONE R15ERVA1 A
Rifiuti
Pagina 9
VENERDÌ DALLE ORE 9
Biogas per l'ambiente
Si terrà venerdì a partire dalle ore 9, nella Sala
Convegni della Fiera Millenaria di Gonzaga, il
seminario dal titolo "Biogas per l'Ambiente",
organizzato da Agroenergia, Agire - Agenzia
per la Gestione Intelligente delle Risorse
Energetiche e Dael - Distretto Agroenergetico
Lombardo. Il seminario si articolerà in due
fasi. Una prima parte, di tipo istituzionale,
durante la quale assieme a Regione Lombardia
ci si occuperà delle problematiche ambientali
dell'agricoltura come la copertura delle vasche di stoccaggio del digestato e delle opportunità offerte dal biometano e delle sue
prospettive di sviluppo. Durante la seconda
parte del seminario, si parlerà di impianti di
biogas di piccola taglie e soluzioni tecnologiche per migliorare l'efficienza degli impianti.
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sante". L -M,.-', uai$e in Burundi
Energia
Pagina 10
OSTIGLIA Una ventina le società, ancora top secret, invitate a partecipare alla data room
Centrale, vendita g i à ad ottobre?
Accelerata di E.On per cedere il ramo. Spuntano cinesi e corsie preferenziali
di Giovanni Bernardi
OSTIGLIA
Accelerata di E.On per la vendita del ramo italiano. Anche la
centrale termoelettrica di Ostiglia, dunque, in presenza di un
simile scenario , potrebbe essere
ceduta prima della fine del 2014
o di inizio 2015, soluzione questa
che era nei piani originari del colosso energetico tedesco.
Secondo alcune indiscrezioni, il
quartier generale di E.On, a Dusseldorf, in Germania, sarebbe intenzionato a cedere il ramo italiano stringendo di molto sui
tempi che erano stati prefissati
all'inizio dell'operazione.
Se in origine infatti la società di
Dusseldorf era intenzionata a cedere gli asset italiani per la fine
del 2014 o l'inizio del 2015, ora
ci sarebbe l'intenzione di vendere il tutto, pare, già per il mese di
ottobre.
Ne consegue che se il maxi pacchetto di E.On Italia verrà effettivamente ceduto entro il mese di
ottobre, anche la centrale termoelettrica della cittadina di
Cornelio passerebbe di mano già
entro il prossimo mese.
Anche i sindacati sono al corren-
te della procedura in atto a livello
internazionale ma non sono particolarmente preoccupati. Piuttosto l'attesa, nel caso di una effettiva vendita di E.On Italia, è
per il nuovo proprietario degli
impianti sul territorio nazionale
e per gli eventuali piani di sviluppo o di ridimensionamento
che l'eventuale nuovo proprietario potrebbe avere.
Intanto le procedure di vendita
proseguono. Nel corso delle passate settimane alla banca d'affari
Goldman Sachs, incaricata dalla
società tedesca di tirare le fila di
tutta la vicenda, sono arrivate
una quarantina di manifestazioni di interesse per il ramo italiano
del colosso energetico. Di queste
circa la metà sono state invitate a
prendere parte alla data room,
termine finanziario che indica la
procedura durante la quale i potenziali acquirenti hanno accesso, in modo molto riservato, a
tutta
la
documentazione
dell'azienda in vendita.
Ma non solo data room. In ballo
infatti ci sarebbe una sorta di corsia preferenziale alla quale
avrebbero accesso un paio di potenziali acquirenti, che sarebbero Edison e un gruppo italo-svizzero, di cui non si conosce il nome, che al proprio interno conta
anche operatori cinesi. Per le società in tale corsia preferenziale
sarebbero in corso d'organizzazione anche alcune visite agli
impianti italiani. Nulla esclude
una visita anche alla centrale di
Ostiglia, anche se gli impianti
che E.On conta in Italia, tutti in
vendita, sono numerosi.
Intanto, tra i possibili interessati
al lamaxipartitadellacessionedi
E.On Italia (si parla di un valore
che si aggira sui tre miliardi di
euro), ci sarebbe anche Enel, interessata alle strutture di vendita,
anche se nulla esclude un possibile interesse anche per gli asset produttivi. In tal senso è bene
sottolineare che Enel fu proprietaria della centrale di Ostiglia,
prima del passaggio alla spagnolaEndesae poiadE.On. Sempre
le strutture di vendita sarebbero
nel mirino anche di Gdf-Suez
(Gaz de France-Suez), la bolognese Hera e la bresciana A2A.
...hi ra, Srr-innz, .
Cenlrole, vendita giù ad ottobre?
di c o
Buio
tanniigl'io
di1s
Energia
Tre giorni dieseraikaione
Pagina 11
Enel si fa avanti per la struttura di vendita
ma non è escluso che sia interessata
all'acquisizione di asset produttivi
La centrale
E.On di Ostiglia
potrebbe
passare
di mano già
entro ottobre
È in corso
la procedura
di vendita
di tutto il
ramo italiano
Energia
Pagina 12
Due srl per Mantova e il Medio oriente. Bilanci ancora in rosso
Si parla sempre di Belleli, ma in realtà le società
con sedea Mantova sono due: la Belleli Energy Cpe
srl ha 330 dipendenti, quelli dello stab ilimento di
Mantova; la Belleli Energy srl ha il suo quartier
generale a Mantova , con 50 dipendenti, ma il cuore
della produzione è in medio oriente (Arabia
Saudita, Dubai , Abu Dhabi), dove occupa 2.100
dipendenti con un portafoglioordini di 270 milioni
di euro a fine luglio. Questo potrebbe consentire il
miglioramento dei risultati economici , visto che il
bilancio 2013di Belleli Energy ha chiuso con un
risultato netto negativo per 6.513 .952 euro,quasi
dimezzato però rispetto ai 12.816.893 dell'anno
precedente. Bilanci in rosso anche per la Belleli
Energy Cpe , che hachiuso il 2013 con una perdita di
3.119.942 euro, anche in questo caso dimezzata
rispetto a quella del 2012 , che era risultata di
6.526.915 euro. Le produzioni delle due Belleli sono
complementari e rappresentano un vantaggio
competitivo : in caso di commesse molto
complesse , c'è infatti la possibilità di lavorare in
sinergia, sposando la forte propensione hi-tech di
Mantova con la produzione mediorientale e
assicurando così dei pacchetti completi . Un punto
di forza dello stabilimento di Mantova, peraltro,
resta la disponibilità della via d'acqua , l'unica
ormai utilizzata per le spedizioni in collaborazione
con la Fagioli : una soluzione poco inquinante e
ormai indispensabile per trasportare oggetti di
400 tonnellate.
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Politica locale
Pagina 13
D mercato cinese
e l'alta tecnologia
«Così Belleli riparte»
Cassa fino al 2015. Peri I futuro due trattative aperte
L'ad: «Impossibile imitare in Asia le produzioni locali»
di Luca Ghirardini
Radiant Syngas Cooler. In queste tre parole sono racchiuse le
prospettive future della Belleli
Energy Cpe, principale erede
della storica azienda mantovana di via Taliercio (l'altra, la
Belleli Energy, ha il suo cuore
operativo traArabia Saudita ed
Emirati). Una società dalle
spalle solide - è controllata dai
texani della Exterran - e
all'avanguardia sul fronte tecnologico, ma che sta attraversando una fase di scarico di lavoro a causa della crescente
difficoltà ad acquisire commesse. Una situazione che ha portato a un lungo periodo di cassa integrazione, destinato a
proseguire fino ai primi mesi
del prossimo anno.
Le risorse per risollevarsi,
tuttavia, ci sono tutte: sia il
Ceo, Sergio Garrone, che il
nuovo direttore generale, Maurizio Paolo Bianchi, credono
fortemente nella possibilità di
ripresa. «La Belleli rnantovana
- spiega Garrone - è molto solida, con un patrimonio netto
superiore ai 70 milioni di euro
e oltre 20 milioni disponibili
per investimenti. C'è però il
problema dello scarico di lavoro, che ha motivazioni ben precise». La principale, è la crisi
della raffinazione di petrolio in
Europa e negli Stati Uniti: le
raffinerie sono i primi acquirenti di reattori, ma hanno tagliato gli investimenti a causa
Lavorazione all'interno dello stabilimento Belleli di Mantova
della forte riduzione dei margini. Il mercato si è quindi ridotto e la concorrenza è feroce. Va
un po' meglio per i componenti destinati alla produzione di
urea e ammonia, materie prime chiave per produrre fertilizzanti: «Abbiamo attivato un
buon numero di trattative»
conferma il Ceo. Ma la vera
chiave per il futuro sta nei Syngas Cooler, elementi fondamentali per i processi che partono dal carbone per produrre
liquidi o gas. «Le tecnologie disponibili al mondo attualmente sono solo due - ricorda Garrone -: quella della Shell, semplice rna dall'efficienza relativa, e quella della General
Electric, più costosa ma molto
più efficiente. E per i componenti chiave, la General
Electric non può che rivolgersi
a noi, visto che siamo gli unici
a poterli realizzare». Un mercato potenzialmente interessantissimo su questo fronte è quel-
Da sinistra: il direttore generale Maurizio Paolo Bianchi e il chief executive officer Sergio Garrone
Politica locale
lo cinese. «In Cina ci sono moltissimi impianti a carbone orinai obsoleti, e una recente legge impone loro la riduzione
delle emissioni - afferma Garrone -. In questo momento sono aperte le trattative per due
impianti, una delle quali potrebbe chiudersi entro pochi
mesi. Questo significherebbe
per noi la realizzazione di quattro Syngas Cooler, che impegnerebbero buona parte dello
stabilimento per oltre un anno». Purtroppo, le trattative in
questi settori, già abitualmente molto lunghe, in Cina procedono con ritmi ancora più lenti. «Ma le trattative proseguono
- sottolinea il manager -. Nel
frattempo abbiamo gestito la
situazione puntando a contenere i costi, a semplificare i
processi produttivi e ad adottare politiche più aggressive sui
mercati».
Chiamato ad attuare queste
politiche è il dg Maurizio Paolo
Bianchi, un passato in Fiat e
Alitalia, a Mantova dal l'aprile
scorso in sostituzione di Aldo
Patrini. «Stiamo cercando di
portare avanti tecniche e metodologie di lean production
(produzione snella) - spiega il
direttore - e di riorganizzazione. A Mantova abbiamo personale molto preparato, abbiamo migliorato i processi e la
produttività, possiamo essere
ottimisti, anche se i tempi di
acquisizione delle commesse
non sono definibili». Ogni altro
scenario è escluso: «La proprietà e la dirigenza sono fermamente convinte della validità
dell'impianto di Mantova chierisce Garrone -. Se così
non fosse, non avremmo investito anche quest'anno nell'aggiornamento degli impianti e
non avremmo assunto un nuovo direttore». Escluso anche il
trasferimento di commesse da
Mantova al Golfo: «Le due Belleli lavorano prodotti diversi,
quelli mantovani sono a tecnologia elevata - conclude il Ceo e tali resteranno. In Medio
Oriente la tecnologia è più
semplice, là non riuscirebbero
a produrre gli stessi componenti che si realizzano qui».
(foto Pnt)
Pagina 14
dia lib era anche dal Psi
Sfiducia verso quota 22
k dalla segreteria: «u i sull'it r ma non spacchiamo il centrosinistra»
Mozione vicina al traguardo: oggi firmano anche Lega, Romano e Riva Berni
di Nicola Corradinl
Il destino della giunta Sodano,
la prima guidata dal centrodestra in via Roma, vive oggi una
tappa decisiva anche se non
definitiva (quella definitiva sarà l'eventuale voto in aula della mozione di sfiducia). Dopo
la sedicesima firma - arrivata
via email in posta certificata
dal consigliere comunale democratico, Matteo Campisi
(l'ha inviata ieri mattina dal
luogo in cui sta trascorrendo
con la famiglia una vacanza
programmata da tempo) questa mattina arriveranno
quelle dei due consiglieri socialisti e nel pomeriggio quelle
della Lega, del civico benediniano Sebastiano Riva Berni e
dell'indipendente Carlo Romano. «Domani (oggi per chi legge, ndr.) avremo le firme utili
per far cadere questa giunta dice il capogruppo Pd, Giovanni Buvoli - avremmo potuto dimetterci, ma questo avrebbe
tolto valenza politica al gesto».
Uno dei passaggi chiave è
stata la riunione della segreteria socialista che, nel tardo pomeriggio di ieri, ha approvato
all'unanimità di dare mandato
ai due consiglieri, Enrico Grazioli ed Enrico Alberini, di firmare il documento. Cosa che
dovrebbe materialmente avvenire questa mattina. L'esito
del «vivace dibattito» avvenuto nel quartier generale del Psi
è stato il segnale di partenza
anche per la Lega, che attendeva di vedere le 19 firme prima
di concedere le proprie.
Cosa significa materialmente? Che, almeno sulla carta,
questa sera la giunta Sodano
potrebbe essere già con un
passo fuori da via Roma. Certo, a decretarlo sarà il voto in
aula, ma politicamente parlando le 22 firme sulla mozione di
sfiducia rappresentano già la
rottura definitiva del decisivo
patto siglato nel 2010 tra Soda-
Politica locale
no e Benedini (tra centrodestra e civici) per il ballottaggio
che portò alla vittoria su Fiorenza Brioni (centrosinistra),
in vantaggio al primo turno.
Per non parlare della rottura
del patto con la Lega dichiarato finito dagli stessi lumbard
due anni fa quando uscirono
dalla maggioranza. Insomma,
l'alleanza che si presentò agli
elettori quasi cinque anni fa
candidando sindaco Nicola
Sodano, non esiste più.
Ieri tanto i socialisti quanto i
lumbard, i due attori decisivi
per il via alla mozione di sfiducia, hanno preso decisioni e
fatto dichiarazioni per spiegare ragioni e distinguo rispetto
al Pd e ai benediniani.
«All'unanimità - dice Chiodarelli alle sette e mezza di sera e dopo un vivace dibattito la
segreteria provinciale ha deciso all'unanimità di dare mandato ai nostri consiglieri di firmare la mozione di sfiducia».
Decisione presa soprattutto
«per non spaccare il centrosinistra», ma tra i socialisti rimangono perplessità. Non di
merito, ma di utilità.
«Speriamo - approfondisce
Chiodarelli - che questa mozione non si riveli un boomerang
e quindi un favore al centrodestra. Le nostre perplessità rimangono, ma la priorità è mantenere l'unità del centrosinistra. Avremmo preferito che si
discutesse maggiormente tra
alleati di questa cosa prima
che partisse l'iter della mozione. Auspichiamo che questo
avvenga in futuro».
Ma Chiodarelli vuole sgombrare il campo da eventuali interpretazioni malevole: «La nostra critica a questa amministrazione è indiscutibile e riguarda tutti i cinque anni, non
solo le ultime settimane». Come dire che la firma alla mo-
zione assieme ai benedianiani
non equivale ad un'intesa politica.
Anche il capogruppo della
Lega, Luca De Marchi, conferma che oggi lui e Carlo Simeoni, con il civico Riva Berni e
l'indipendente Romano, andranno a firmare. «Così come
eravamo entusiasti per la vittoria di Sodano e del centrodestra nel 2010 arrivata anche
ra del campo nomadi. Noi vogliamo essere leali col nostro
elettorato, che ci ha dato il voto su questi temi, assai diversi
da quelli del Pd e di Benedini».
Insomma, Lega e socialisti
ci tengono a precisare che la
firma congiunta sulla mozione non comporta impegni per
i12015.
Nel centrodestra si guarda
con attenzione quanto acca-
grazie al sostegno della Lega
con banchetti e con contenuti
programmatici poi disattesi
dal sindaco (il decalogo) - spiega il capogruppo - non possiamo che essere delusi dalla politica dell'attuale amministrazione. Questa giunta e questo
sindaco hanno disatteso il patto sui punti fondamentali, come la sicurezza, l'immigrazione, le infrastrutture e la chiusu-
drà. Anche in vista delle scelte
per il 2015. Un eventuale Sodano sfiduciato sarà ricandidato? O si pensa ad un ricambio,
considerando anche la circostanza che lui stesso non ha
mai sciolto le riserve? Due nomi, molto ufficiosamente, circolano già: l'assessore regionale Paola Bulbarelli e il capogruppo, Carlo Acerbi. Ma sono
solo voci.
I socialisti
dicono sì
con qualche perplessità
«Critiche alla giunta
per tutti i 4 anni e mezzo»
E in Forza Italia
girano due ipotesi
per la corsa a sindaco
se dovesse saltare Sodano:
BulbareIli e Acerbi
Via libera anche dal l'si
Sfiducia orso quota 22
Pagina 15
40TFIRPA.ed
I
INSIEME
Claudio Bondioli
Giovanni Buvoll
Massimo Allegretti
Fabio Aldini
I
I I
LISTA
Davide Bergamaschi
Gianni Bombonati
1
Pietro Ferrazzi
Sebastiano Riva Berni
Bettinelli
Fiorenza Brioni
PATTO
Matteo Campisi
Giovanni Scaglioni ve"
Andrea Murari
Donano Piva
I
Dino Stermieri
Enrico Alberini
LEGA NORD
Luca De Marchi
Carlo Simeoni
Enrico Grazioli
L
Fausto Banzi
1/1
Benedetta Zecchini - -"'
GRUPPO M ISTO
Carlo Romano
FORUM MANTOVA
Sergio Ciliegi
Nella fotografia a destra
una seduta che ha segnato la storia
dei mandato del sindaco Sodano
Quella sul Pgt coni piani
per Cittadella dei servizi (poi
saltata) ed Esselunga
A sinistra il segretario provinciale
dei Psi, Michele Chiodarelli
Politica locale
Pagina 16
Sì al progetto per la piazza di Lunetta
il Comune deliberala realizzazione di una delle ultime opere previste dal contratto di quartiere
Via liberà al progetto definitivo per la nuova piazza di Lunetta. E uno dei capitoli conclusivi (ma ci sono altre opere
da completare) del contratto
di quartiere di Lunetta, avviato
alla metà dello scorso decennio, modificato rispetto ai piano originali e incappato nelle
sabbie mobili di vincoli del
patto di stabilità e della crisi
dell'edilizia. Ieri mattina, con
un colpo di reni di (quasi9 fine
mandato, la giunta lia «deciso
di rimodulare il Contratto di
quartiere di Lunetta ed ha approvato il progetto esecutivo
della nuova piazza che ospite-
rà il mercato settimanale, spazi ludici, servizi igienici e altre
funzioni recuperando il verde
esistente e integrandolo con
percorsi ciclopedonali».
Il via liberà al progetto definitivo - l'investimento è di
700tnila euro finanziati per
metà dal Comune e l'altra metà dalla Regione Lombardia apre la strada, naturalmente, a
quello esecutivo e quindi
all'appalto. Gia nei mesi scorsi, peraltro, l'assessore ai contrati di quartiere Celestino
Dall'Oglio aveva dato il via libera a lavori di sistemazione
delal vasta area nel cuiore del
quartiere destinata ad ospitare la nuova piazza. Si tratta di
un "vuoto" urbanistico creatocon l'abbattimento di un blocco di case popolari avvenuto
nelle prime fasi della riqualificazione programmata dal
Contratto.
«L'opera è attesa da anni ha detto l'assessore Dall'Oglio
-. Avrà una funzione importante nel quartiere perché è collegata al Centro Servizi in fase di
costruzione. Rivitalizzerà Lu-
mila euro che serviranno per
finanziare quattro progetti: la
riqualificazione delle aree
esterne al polo formativo, la risistemazione di un tratto di
viale Lombardia con la realizzazione di aree pubbliche davanti al Centro servizi, la creazione di nuove isole ecologiche e opere complementari di
riqualificazionei.
netta e diventerà un'area baricentrica con una precisa identità». La delibera prevede l'utilizzo dei fondi regionali di 223
L'assessore Dal l'OgI io
La zona dove sorgerà la futura piazza di Lunetta
Politica locale
Pagina 17
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Me
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La
Segala
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94
E il diciottes o assessore
II tecnico dell'Arpa al posto della Maffìní completala quinta giunta dal 2010
«Conosco la materia, ma niente miracoli». II sindaco: «Dei rifiuti rispondo io»
«Non so nulla della crisi, leggo
poco le cronache di politica locale. Sono qui per proseguire
nel percorso già avviato
dall'amministrazione sulle politiche ambientali. Le bonifiche sono necessarie, ma non
aspettatevi che siccome l'assessore è dell'Arpa tutto avverrà in pochi giorni. E un percorso che richiederà tempo». Vanna Segala si presenta così. Pratica, tecnica, che non vende illusioni elettoralistiche. È lei il
nuovo assessore all'ambiente
della squadra di Nicola Sodano: il diciottesimo dal 2010, a
completare la quinta giunta. Il
sindaco, assieme agli altri
componenti
dell'esecutivo,
l'ha presentata organizzando
una veloce conferenza stampa
nel proprio ufficio in municipio al termine della riunione
di giunta. «Era il pezzo mancante della squadra, non appartiene a nessun partito politico - dice il sindaco - l'ho scelta perle sue competenze».
Vanna Segala non è un nome nuovo per i lettori della
Gazzetta di Mantova. Il suo nome, come possibile nuovo assessore, era già emerso la scorsa settimana. Tecnico della
Vanna Segala con il sindaco Sodano : quarto assessore all'ambiente dal 2010
prevenzione di Arpa Lombardia (ora si metterà in aspettativa, naturalmente) è stata fino
al 2000 nello staff dell'Asl e prima ancora dell'Ussl 47. Residente in città, ha sviluppato
competenze professionali come tecnico dell'igiene per la
prevenzione e il controllo
dell'ambiente, occupandosi
anche - a partire da metà anni
80 - di «vigilanza e controllo
degli scarichi per l'individuazione dei responsabili degli inquinamenti delle acque superficiali».
Alla fine, dunque, il sindaco
ha scelto la strada dell'assessore tecnico rinunciando così al
tentativo di individuare un
nuovo componente di giunta
in grado di sensibilizzare qualche gruppo consiliare di opposizione (dagli ex alleati, come
Lega e civici di Benedini, all'arcipelago del centrosinistra Pd
incluso) e ricostituire la maggioranza in aula. Alla fine, comunque, le indiscrezioni circolate all'indomani del mancato raggiungimento dell'obiettivo De Togni (l'ex assessore civico che Sodano aveva convocato per proporle il rientro in
giunta) relative al colloquio
con la tecnica dell'Arpa, e riportate dalla Gazzetta, si sono
rivelate ben fondate.
Lo stesso Sodano, ieri matti na, ha più volte chiarito, presentandola, che si tratta appunto di un assessore senza
appartenenze politiche specifiche. Il sindaco ha anche precisato che le sue deleghe «saranno le stesse di chi l'ha preceduta, ma per quanto riguarda la
raccolta differenziata dei rifiuti collaborerò personalmente
e ne sarà responsabile politicamente il sindaco». Il senso della nomina dell'assessore, in un
quadro che per ovvi motivi si
caratterizza per una grande incertezza (c'è una mozione di
sfiducia in ballo) è chiaro: Sodano e Fi vogliono comunque
mostrarsi ottimisti sul destino
della squadra.
(nico)
Ia Srgulu aiPm,d,ientr
Ì( il Jirlatteeimo .,..vs.mre
Politica locale
Pagina 18
Buco nei conti, Volta alza le tasse
In consiglio comunale varati gli aumenti su Tasi, Imu e addizionale Irpef: manovra da 1,2 milioni
VOLTA MANTOVANA
Mazzata dolorosa rna necessaria, per raddrizzare i conti. «Per
non mandare il Comune a gambe all'aria» ha scandito schietto
il sindaco Luciano Bertaiola davanti ai consiglieri comunali.
Riuniti ieri per discutere dello
squilibrio di bilancio da 1,2 milioni di euro lievitato nelle ultime settimane, quando ci si è accorti della "svista" dell'amministrazione uscente che non aveva calcolato la quota di Imu da
girare allo Stato. "Svista" che
adesso richiede delle misure
d'emergenza. Quali? Le uniche
possibili, la coperta va tirata dal
lato delle imposte. Così il consiglio ha votato la ri determinazione delle aliquote luc (l'imposta
unica comunale che abbraccia
Tasi e Imu) e Irpef. Conti alla
mano, attraverso le nuove entrate della Tasi e dell'addizionale
Irpef (rivedute e corrette) si dovrebbero recuperare 960mila
euro, ai quali vanno sommati altri 260mila dall'Imu. Nel dettaglio: la Tasi è stata portata al 2,5
per mille sulla prima casa, l'Imu
sulla seconda casa e su tutti gli
altri immobili è salita al 10,6 per
mille, tranne che per gli immobili di fascia l) (i fabbricati). Raddoppiata l'aliquota dell'addizionale Irpef, che passa dallo 0,4 allo 0,8%. Salvaguardando dalla
botta degli aumenti le famiglie,
con un occhio di riguardo alla
mensa, al trasporto scolastico e
agli impianti sportivi.
Prima del voto, la dichiarazione di Francesco Federici (Impegno per Volta) che ha richiama-
to tutti a un senso condiviso di
responsabilità e chiarezza verso
i cittadini. Appello raccolto dal
consigliere di minoranza Roberto Morandini (Costruire Futuro). Il consiglio ha discusso i cinque punti relativi allo squilibrio
di bilancio come se fossero
un'unica voce, quindi li ha votati singolarmente. Contrari alla
"ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi del bilancio di previsione e verifica
del permanere degli equilibri di
bilancio 2014" i consiglieri di opposizione Marco Paini e Alessandro Menabeni (La Svolta).
Entrambi contrari anche alla rideterminazione delle aliquote
luc e dell'addizionale Irpef (in
questo ha votato no anche Morandini).
Elisa Turcato
Una seduta del consiglio comunale di Volta Mantovana
Politica locale
Pagina 19
Dalle prime valutazioni nostro il capoluogo si colloca secondo in Italia per le aliquote più care
T asi, Mantova fra le città p iù s a l ate
Per la Cgia di Mestre si pagano 120 euro in più sull' Imu del 2012 poi assorbita dalla nuova tassa
Il Comune di Mantova è tra i capoluoghi di provincia che hanno
"salassato" di più i cittadini con
le aliquote della Tasi (Tassa sui
Servizi Indivisibili). All'esame
mancano ancora 25 capoluoghi
di provincia, ma secondo la Cgia
di Mestre, alla luce dei dati disponibili per i 76 comuni presi in
considerazione, in 2 comuni su 3
in media l'importo Tasi sarà più
leggero dell'Imu.
Secondo la Cgia di Mestre, che
prende in considerazione la tipologia di abitazione civile catastalmente classificata in A2, le più
comuni, a beneficiare dell'alleggerimento saranno anche i proprietari di prima casa nelle grandi
città come Torino, Roma, Milano, Genova eNapoli, con loro però anche il medio capoluogo di
Siena. Siamo adun confronto ancora parziale, ma ne sapremo di
più, passata la giornata odierna,
visto che rappresenta il termine
ultimo per deliberare l'aliquota
della Tasi e inserirla nel portale
del federalismo fiscale del dipartimento delle Finanze insieme ai
regolamenti del nuovo tributo sugli immobili per i servizi indivisibili. Alla fine della scorsa settimana avevano ottenuto la pubblicazione dei documenti 4.752
municipi su 8.057, anche se molti
altri Comuni hanno già votato le
aliquote. Se la delibera non sarà
entro oggi, questa porterà uno
svantaggio per i cittadini, che saranno chiamati a pagare in
un'unica rata a dicembre invece
che dividere il tributo in un acconto e nel successivo saldo. I
Comuni che hanno invece deliberato a maggio, hanno permesso ai contribuenti una maggiore
dilazione consentendo loro di pagare il primo acconto a giugno.
Un confronto ancora parziale come precisa Cgia, tuttavia, stando
ai 76 Comuni dove è stato possibile effettuare il confronto, il
nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno oneroso della vecchia Imu
versata dai proprietari delle abitazioni principali nel 2012. Soprattutto nelle grandi città, i risparmi saranno di tutto rispetto: a
Torino ammonteranno media-
IMU
TASI Paga in
2012
2014 (+) o in
in euro in euro (-) nel
2014
rispetto
al 2012
1 Verbania 123
323
+200
199
2 Mantova
319
+120
3 Picito
276
393
+117
4 Trieste
450
550
+100
5 Ascoli
107
192
+85
Raok Comune
Piceno
6 Lucca
7 Teramo
8 Cuneo
318
244
160
402
319
225
+83
+75
+65
9 Massa
306
367
+61
10 Frosinone
11 Conio
12 Perugia
13 Bergamo
14 Vibo V.
177
403
266
294
232
236
448
308
335
270
+59
+44
+41
+41
+38
mente a 332 euro, a Roma a 319
euro, a Milano e a Genova a 174
euro e a Napoli a 165 euro". I calcoli sono stati effettuati sullarendita catastale media di ciascun
Comune capoluogo di Provincia.
Inoltre, si èpresain considerazione un'abitazione di tipo civile
(categoria catastale A2 che comunemente è la più diffusa) e sono state rilevate le aliquote e le
detrazioni presenti nelle delibere
comunali pubblicate entro l'8
settembre 2014. La situazione
cambia in senso peggiorativo in
presenza di figli o per rendite catastali più basse. Le maggiori detrazioni Imu infatti rendono il
confronto con la Tasi sfavorevole
Raok Comune
IMU
TASI Paga in
2012
2014 (+) o in
in euro in euro (-) nel
2014
rispetto
al 2012
15 Sondrio
1 24
162
+38
16 Arezzo
220
247
+26
17 Firenze
404
428
+24
18 Lecco
390
412
+22
19 Pesaro
146
164
+18
20 Salerno
436
447
+1 1
21 Piacenza 252
+9
261
66
22 Asti
58
23 Lci
389
396
Spezia
24 Udine
25 Venezici
26 Grosseto
27 Locli
28 Pistoici
231
456
253
349
336
237
461
257
351
335
+5
+4
+3
-1
per il contribuente. Sono oltre il
50% dei comuni capoluoghi di
provincia (40 su 76) nei quali la
Tasi è più pesante dell'Imu.
Chi paga di più
I proprietari di prima casa che rispetto a 2 anni fa subiranno i rincari maggiori sono quelli residenti a Verbania (+ 200 euro), a
Mantova (+ 120 euro), a Prato (+
117 euro), a Trieste (+ 100 euro),
ad Ascoli Piceno (+ 85 euro) e a
Lucca (+ 83 euro).
Chi paga meno
Coloro che dal confronto Tasi/hnu godranno il maggior risparmio sono i proprietari di prima casa residenti a Siena: il vantaggio economico rispetto al
2012 sarà per ciascuno di loro di
374 euro. Seguono i torinesi (332 euro), i romani (- 319 euro),
i livornesi (- 277 euro) e i brindisini (- 260 euro).
Secondo Cgia, nel 2013 la quasi
totalità degli italiani non ha pagato l'Imu sulla prima casa, gli
importi previsti dalla Tasi per
l'anno in corso rischiano di mettere in seria difficoltà economica
non poche famiglie, soprattutto a
Bologna, dove il versamento medio si aggirerà attorno agli 867
euro. Meno pesante, ma altrettanto impegnativa, la situazione
che si verificherà a Genova, a Torino e aMilano, dove i proprietari
dell'abitazione principale pagheranno rispettivamente 725,
716 e 624 euro. (rb)
Tosi, Maniera fra le città più salate
061eXivo: energiomeromm Fondi al Sin di Mantan
Politica locale
Pagina 20
1,8 milioni dal ministero per l'Ambiente al disinquinamento
Fo n d i al Sin d i Ma ntova
L'area Sin di Mantova
Qualcosa si muove sul versante ambientale anche se si
tratta di piccole cifre. Finanziamenti per 8 milioni di euro
sono stati stanziati dal Ministero dell'Ambiente per la
prosecuzione degli interventi
di bonifica in 4 Sin (Aree
particolarmente inquinate ricomprese fra i Siti di Interesse
Nazionale).
Questo è l' annuncio dato ieri
dallo stesso dicastero sulla firma di quattro decreti per la
tutela del Territorio e delle
risorse idriche, che comprendono anche il sito di Mantova.
Sulle bonifiche,
secondo
quanto ha affermato il ministro alla partita Gian Luca
Galletti , si gioca una grande
partita di credibilità verso i
cittadini, per restituire loro
aree sicure sotto il profilo
ambientale e dunque senza
rischi per la salute. Nel dettaglio, tre milioni di euro vanno alla Regione Piemonte per
la bonifica da amianto sul
territorio del Sin di Casale
Monferrato, 2 milioni alla
Lombardia per quello di Brescia-Caffaro e altri 1,8 milioni
per il Sin «Laghi di Mantova e
Polo Chimico», 1,2 milioni
alla Regione Calabria per il
sito d'interesse nazionale di
Crotone.
L' impegno di 8 milioni di euro
è finanziato con gli stanziamenti a disposizione sull'esercizio finanziario 2014.
Tosi,Moatovo Ire Iec $to più salale
Ob et vo: energia menomro Fendi nl Si. di MnMov.
Politica locale
Pagina 21
ROLFI CONTRARIO ALLA
FUSIONEA2A IREN:
DEL BONO «VIGILE»
«La paventata fusione A2AIren sarebbe la fine di ogni
speranza di rilancio della
"brescianità" di A2A. E una
operazione di vecchio stampo, che punta più alla logica
dimensionale che a un progetto industriale di servizio
del territorio, figlia di logiche
politico partitiche anziché
territoriali. Così Brescia rischia di restare stritolata tra
Milano e Torino e dai loro poteri finanziari. Spero che chi
governa il Comune di Brescia abbia laforzae la lucidità di difendere gli interessi
bresciani. Non come ai tempidella nascitadiA2A...»: così il consigliere regionale della Lega Fabio Rolfi su Facebook Immediata la replica
del sindacoEmilio Del Bono:
«Tranquillo, sono lucido».
Competitors
Pagina 22
, 1 Le cessioni di E.On in Italia e le mosse di Edison. Hera va avanti nella strada dei piccoli passi
X1211 e Tren? Gruppo da 4 miliardi.
Utility tra allearne e veli comunali
Cdp rilanci a sulle aggregazioni mino ri , con mezzo militi do
MILANO - I numeri sono di tutto
rispetto. Se si procedesse a una fusione
tra A2A e Iren, agli attuali valori di Borsa si otterrebbe un colosso da 4 miliardi. Del calibro di Finmeccanica e poco
più della metà di Saipem. Una stazza in
grado di giocare partite non solo in Italia ma anche all'estero.
Certo, le fusioni sono più complicate e il valore finale non è la somma algebrica delle singole capitalizzazioni,
ma il tema della grande multiutility del
Nord è tornato protagonista dopo la
decisione del governo di facilitare le
aggregazioni delle ex municipalizzate
attraverso incentivi per gli enti locali
che dismettono quote, consentendo
l'utilizzo dei proventi delle vendite delle partecipazioni al di fuori del patto di
Stabilità. La norma, attesa nel decreto
sblocca Italia, è stata rinviata a ottobre
nella legge di Stabilità. La politica si è
mossa e così i Comuni azionisti delle
multiutility. Ma a suggellare la volontà
del governo a imprimere un impulso al
settore delle ex municipalizzate è intervenuto ieri l'amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti,
Giovanni Gorno Tempini, che ha messo sul piatto 50o miliqni per il risiko
delle piccole utilities: «E uno dei settori chiave per gli investimenti nelle infrastrutture che il Paese necessita. Per
facilitare il processo abbiamo messo da
parte idealmente mezzo miliardo».
Gorno Tempini non ha detto se ci siano
dossier all'attenzione del Fondo strategico italiano, ha però spiegato che ad
«oggi progetti non ne abbiamo visti.
Competitors
Possono essere articolati in diverso
modo: si può ragionare per fusioni ma
anche per settori. La finanza è lo strumento per raggiungere l'obiettivo».
Corsi e ricorsi della storia delle multiutility. Della fusione tra Iren e A2A si
parla da anni. Da quando ancora si cercava una soluzione per Edison ed Edipower in gestione congiunta tra i francesi di Edf e A2A, Iren e la cordata italiana. Oralo scenario è diverso e lapartita è relativamente più semplice,
perche riguarda «solo» A2A (azionisti
di maggiornaza i Comuni di Milano e
Brescia) e Iren (Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia). La fuga
in avanti l'hanno fatta i sindaci di Torino Piero Fassino, che è anche presidente dell'Anci, e quello di Milano
Giuliano Pisapia. Il primo ha lanciato
la «collaborazione tra le grandi multiutilities» e il secondo ha accolto la proposta spiegando che «ipotesi che abbiano un orizzonte industriale più ampio devono essere approfondite senza
tabù e pregiudizi» e che «è utile che i
consigli di amministrazione inizino a
confrontarsi». È stata anche indicata la
tempistica: una volta che Milano e Brescia avranno ceduto il5%o di A2A. Il primo cittadino della Leonessa, Emilio
Del Bono, al momento la pensa diversamente: «É stato dato mandato agli
amministratori - ha ricordato - di
rafforzare A2A come player della Lombardia. Una volta raggiunto questo
obiettivo si potrà pensare ad altro».
Determinanti per muovere le pedine
del risiko delle multiutilities, osservano gli analisti, saranno gli incentivi
che il governo darà agli enti locali per
indurli a rinunciare ai benefici «politic» del controllo. Una manovra che vede in pressing anche Anci e Federutility (il cui numero uno è Giovanni Valotti, presidente di A2A). Esistono però
già modelli definiti virtuosi: Hera, la
multiutility in origine dell'Emilia Romanga, ma oggi con ramificazioni in
Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle
Marche, che ha oltre 18o Comuni azionisti (anche quello di Bologna, il
«maggiore», è sceso di recente sotto il
i0%o) e che è cresciuta per aggregazio-
ni. Come ha ricordato ieri l'amministratore delegato di Hera, Tomaso
Tommasi di Vignano, sottolineando
che il suo gruppo non ha «mai smesso
di farle» e che il problema delle utilities
italiane «è l'eccessiva frammentazione». C'è un elevato
numero di micro e medie società controllate dai Comuni,
come rilevato anche dal rapporto del commissario alla
spending review, Carlo Cottarelli, che operano a livello
territoriale e che per sopravvivere dovranno aggregarsi.
In attesa che la politica
faccia i propri passi, sul fronte energetico c'è un'altra
partita in corso: la «conquista» degli asset di E.On Italia. In sette,
tra operatori e fondi, sono stati ammessi alla data room. Mentre Edison, e
dunque Edf, starebbe trattando direttamente con la casa madre tedesca per
l'insieme delle attività italiane. Se raggiungesse un accordo, Edison tornerebbe a essere il secondo operatore del
mercato sia elettrico sia del gas.
Francesca Basso
O RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 23
D'ARCO
II confronto
0,98
La capitalizzazione
1,28 La capitalizzazione
1,19
0,91
0,84
0,77
en -0,09%
0,71
iren
novembre g- .. i_.,
?o
1,108 C,a:o
luglio
settembre
Da sinistra,
Giovanni
Gorno Tempini
(ceo di Cd p)
Valerio
Camera no
(A2A) e Nicola
De Sanctis
0 ren)
Competitors
Pagina 24
In Lombardia nozze vicine tra Acsm -Agam e Aeb-Gelsia
di Maria Elena Zanini
Sembra ormai vicina alla realizzazione
l'aggregazione tra Acsm Agam di MonzaComo e Aeb-Gelsia di Seregno. In una nota
diffusa lunedì in tarda serata i consigli di amministrazione delle società hanno fatto sapere di aver approvato la sottoscrizione di una
lettera di intenti non vincolante con cui sono
state condivise le linee guida del progetto di
aggregazione, il cui avvio era già stato
annunciato lo scorso 21 gennaio. Si fa
in discesa quindi la strada verso un altro
matrimonio tra ex municipalizzate lombarde, che unirebbe numerosi Comuni
delle aree brianzola e comasca, con un
giro d' affari di circa 600 milioni di curo:
nel 2013 il totale dei ricavi consolidati
delle vendite di Acsm Agam è stato di
261 milioni, mentre quello del gruppo
Aeb ha raggiunto i 296 milioni di euro.
L'obiettivo di entrambe le società, oltre
Competitors
a un' ulteriore crescita, è quello di consolidare
la presenza nel territorio, confermandosi come
punto di riferimento nel comparti dell'energia
e dell'ambiente, in un'ottica di valorizzazione
reciproca. Acsm Agam opera principalmente a
Como, Monza e in altri comuni di Lombardia,
Veneto e Friuli, servendo oltre 226.000 clienti, mentre il gruppo Aeb-Gelsia (tra i primi 20
operatori a livello nazionale) è presente in 28
comuni della Brianza. Con il supporto di Banca Profilo come comune financial advisor del
progetto, nonché dei rispettivi advisor legali
incaricati (lo studio Bonelli Erede Pappalardo
per Aeb-Gelsia e lo studio Bettini Formigaro
Pericu per Acsm Agam), Acsm Agam, Gelsia
e Aeb nelle prossime settimane intendono definire i termini del progetto di aggregazione,
che sarà quindi sottoposto alla valutazione dei
rispettivi consigli di amministrazione e dei soci. Acsm Agarn, quotata in borsa dal 1999, ha
chiuso la giornata di ieri con un guadagno del
2,05% a 1,29 euro. (riproduzione riservata)
Pagina 25
Uti1iï, prove di nozze
tra Milano e Torino
per unire Ala e Iren
Riparte il risiko con gli incentivi del governo
Cdp: a disposizione 500 milioni perle fusioni
Riparte il risiko delle aggregazioni tra
utility. Le sostiene il governo, pronto a
"incentivare" i Comuni che decideranno di
vendere le proprio controllate per dare vita a
nuove accorpamenti. Sono favorevoli i sindaci,
pronti a cogliere l'occasione di usare i soldi
ricavati dalle cessioni delle municipalizzate al di
fuori del Patto di Stabilità. E
anche la Cassa depositi Prestiti
è disposta a fare la sua parte,
con un sostegno finanziario alle
operazioni di fusione tra
aziende di servizi pubblici
locali. Come ha confermato ieri,
durante un convegno a Milano sulle tema delle
infrastrutture in Italia, l'amministratore
delegato di Cdp, Giovanni Gorno Tempini:
«Attraverso il Fondo Strategico italiano abbiamo
messo a disposizione 500 milioni per sostenere il
processo di consolidamento del settore delle
Competitors
utility. Lo facciamo perché si tratta di un settore
estremamente frammentato e pertanto è
difficile trovare le dimensioni critiche per
attirare capitale per fare quegli investimenti di
cui c'è bisogno ». Un sostegno al progetto del
governo che vuole ridurre da oltre 8mila a non
più di mille le partecipate e che ha previsto
all'interno del decreto Sbloccaltalia una serie di
misure a favore delle fusioni . Possibilità colta
subito da Giuliano Pisapia e Piero Fassino: il
sindaco di Milano ha accettato l'invito del collega
torinese e ha invitato il consiglio di
amministrazione di A2 a a valutare la possibile
integrazione con Iren. Nel caso, nascerebbe una
azienda con una capitalizzazione a Piazza Affari
di poco più di 4 miliardi: per dare una idea, la
stessa valutazione - agli attuali corsi di Borsa - del
gruppo Mediaset.
(l.pa. )
C RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 26
C INTERVEWOOEIAA CASSA DEPOSITI
L'ad della Cassa Depositi e
Presepi Glovan ni Gorno 7 e mpínl
in un'intervista a Repubblica di
domenica scorsa aveva i[]ustra€o
la strategia d ì sostegno al
consolídamentotra le
municipalizzate per cui ha già
pronti fino a 500 m il'€oni dl curo
Competitors
Pagina 27
La dìfferenzíata
stavolta sì studía
POLPE NAZZE A pochi mesi dall'introduzione del porta a porta, la differenziata raggiunge quota 80%. Segno che Polpenazze «c'è e ci crede - spiega l'assessore all'Ecologia Luca Benedetti - e che i
polpenazzesi hanno recepito positivamente il messaggio: la chiave di volta per
un futuro migliore passa attraverso la differenziazione dei rifiuti».
Ecco allora che a partire dall'anno scolastico che sta per cominciare alle Elementari del paese verrà lanciato un progetto
di educazione ambientale, finanziato
dal Comune e finalizzato a promuovere
le corrette modalità di differenziazione
tra i più piccoli. Tema del progetto non
può che essere quello dell'ambiente, dei
rifiuti differenziabili e del riciclo. Già da
questo mese inizieranno i primi incontri: per le Quinte ci si concentrerà sul recupero della carta e sui suoi mille usi:
non a caso il titolo a cui si è pensato è
«Mille e una carta»; i bambini dalla Prima alla Quarta saranno invece impegnati nel progetto «Con la testa nel sacco»,
che punterà la loro attenzione su come
sia opportuno dividere i rifiuti.
Impegnati in queste «giornate verdi» saranno in primo luogo gli insegnanti, che
l'assessore Benedetti tiene a ringraziare
per la collaborazione, e una docente di
Garda Uno, azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in paese.
Rifiuti: Scenario
Pagina 28
Se non c'è pubblicazione entro il 18 si pagherà il tributo ad aliquota standard senza detrazioni per le prime case
9
Tempo fino a o
Gianni Trovati
MILANO.
per i Comuni per inviare le delibere
no leggere i risultati definitivi di
questo anno travagliato.
Arriva l'ultimo giorno utile
Non sono pochi, comunque, i
perle decisionicomunali sullaTa- Comuni in difficoltà, a partire da
si, e le caratteristiche del nuovo tri- Palermo dove le tensioni fra Giunbuto sui servizi indivisibili prendo- taeconsigli o sulla proposta di fisno forma nelle delibere locali: con sare l'aliquota al 2,9 per mille hanparecchio allarme fraicontribuen- no fatto saltare il numero legale e
ti, al punto che ieri sultemaèinter- spinto il sindaco Leoluca Orlanvenuto lo stesso Matteo Renzi. In- do a intervenire direttamente in
tervistato nel corso della trasmis- aulaperspiegareleragionidiquesione Porta a Porta, il premier ha sta scelta (la discussione è ancora
annunciato nuovi interventi, spie- in corso). La Cgia diMestre calcogando che il Governo «metterà un la che sono 25 i capoluoghi di Prolimite alla tassazione, ci sarà una vincia ancora assenti dagli elentassa sola e si saprà quanto costa». chi ministeriali, e si ha notizia di
Un obiettivo che imponeunridise- gruppi di Comuni che hanno decigno della luc, da varare con la leg- so di inviare comunque al minge di stabilità per l'anno prossimo, stero le delibere di giunta, allinementre per ora i contribuenti de- ando i tempi delle decisioni finali
vono farei conti conla Tasi che, pa- in consiglio con le scadenze per il
role di Renzi, «ci siamo trovati» bilancio di previsione (3o settemed è stata caraterizzata da «man- bre, giorno entro il quale vanno
canza di chiarezza».
definite anche le regole su Imu e
IComunihannotempofinoalla Tari): il dipartimento ha annunmezzanotte di oggi per inserire le ciato però che pubblicherà solo le
proprie delibere, dopo aver coni- «deliberazioni di determinaziopletato l'iter di approvazione, nel
Portale del federalismo fiscale.
Ma, nonostante i molti rinvii, è assai probabile che inmolti manche- «In passato c'è stata
ranno all'appuntamento. Ieri il mancanza di chiarezza
censimento ufficiale del dipartiNoi metteremo un limite,
mento Finanze contava 5.630 delici
sarà una tassa sola
bere ma al netto dei doppioni (ci
sono Comuni che hanno rivisto e si saprà quanto costa»
nel tempo le proprie decisioni, e
quindi hanno mandato un secondo atto correttivo o integrativo dei
L'ind a gine
primo); la consulta dei Caf calcola
in5.300 gli enti locali con il quadro
delle aliquote già definito epubblicato.Mancano, quindi, quasi2.800
Comuni, cioè 3l 35% del totale.
Attenzione: la scadenza di oggi
riguardala trasmissione delle delibere al ministero, attraverso
l'unico canale rappresentato dal
i, il lxa!Iz r clellc .ili( iiai >tc
Portale del federalismo fiscale (il
dipartimento Finanze ha fatto sapere di non accettare strade "alternative" dalla posta tradizionale a quella elettronica, certificata
o meno: si veda Il Sole 24 Ore del 3
Sul Sole 24 Oredell'8
settembre), ma il dipartimentoFisette mbre so no stati pubblicati
nanzehatempo finoagiovedìdella prossima settimana, 18settemdt del censimento del Cf
Acli su 4mila Comuni.
bre, per pubblicarle. Il ritmo sta
L'aliquota media
accelerando, negli ultimi duegiorni le Finanze hanno allungato
sull'abitazione principale è
l'elenco con oltre 550 decisioni lovicinaa[2 per mille
cali, e solo fra otto giorni si potran-
Rifiuti: Scenario
eFinanze - Ne mancano 2.800
ne delle aliquote o di approvazione dei regolamenti».
Il calendario intricato ha effetti
diretti sui contribuenti perché, nei
Comuni che non si vedranno pubblicare le delibere entro il i8 settembre, bisognerà pagare la Tasi
ad aliquota standard dell'e per mille, senza detrazioni. Perle abitazioni principale, significa far pagare
tutti, compresi quelli che non hanno mai versato l'Imu grazie alvecchio sconto fisso di 20o euro. Le
conseguenze sono ancora più spiacevoli per le famiglie numerose,
perché con l'Imu era prevista una
detrazione aggiuntiva da 5o euro
per ogni figlio convivente fino a 26
annidi età: una famiglia con due figli, che vive in un appartamento
da 8omila euro di valore fiscale
(200-25omila euro di prezzo di
mercato, a seconda delle città) e
nonpagava nulla dilmu, conlaTasi standard sarà chiamata a versare 8o euro. Per gli altri immobili, la
Tasi standard si aggiungerà
all'Imu, a meno che quest'ultima
non abbia già raggiunto da sola il
tetto del io,6 per mille.
Ma problemi analoghi, dopo
l'anticipo di giugno nei 2.187 Comuni che avevano deliberato entro maggio, emergeranno in tanti
Comuni che hanno deciso le aliquote fra giugno e oggi, e che quindi chiameranno alla cassa i contribuenti entro il i6 ottobre. Secondo
l'ultimo censimento del Caf Acli
(si veda Il Sole 24 Ore dell'8 settembre) 3l 57°0 degli enti che ha deciso
di applicare laTasi sulle abitazioni
principali non ha previsto detrazioni, e anche dove gli sconti compaiono sono spessolimitati aprecisefasce di reddito o categorie catastali. In media, calcola la Cgia di
Mestre, la Tasi sulle abitazioni
principali sarà più leggera della
vecchialmu, manelnuovo tributo
le medie dicono poco: il problema,
dove le detrazioni non ci saranno
o saranno leggere, è legato all e case di valore medio-basso, che sono la maggioranza e che rimpiangeranno l'Imu, mentre le case divalore più alto, che pagavano più del
5o0io della vecchia imposta, si vedranno presentare un conto Tasi
assai più leggero.
gianni. trovati@i(so(e24ore.com
91 AIPAO D OZIO NE RISERVATA
Pagina 29
Tra scadenze e pagam enti
IL CONFRONTO
Il quadro nei Comuni che non prevedono detrazioni (come accade nel 57% dei casi) - Valori in euro
Valori in euro
Legenda
0
30.000
...........................
200
IMU 2012
Aliquote standard
400
600
TASI 2014
Aliquote massime
800
1000
0
30
40.000
...........................
50.000
...........................
60.000
...........................
70.000
...........................
80.000
...........................
90.000
...........................
100.000
...............................
200.000
LE PROSSIME TAPPE
La decisione
Entro oggi i Comuni devono trasmettere la delibera con le aliquote
Tasi al Portale del federalismo fiscale gestito dal dipartimento
Finanze. Il dipartimento ha fatto sapere di non accettare invii
alternativi o atti non deliberati
La pubblicazione
Entro giovedì della prossima settimana il dipartimento Finanze
pubblicherà sul proprio sito tutte le deli bere trasmesse dai
Comuni secondo i canali previsti e vagliate dallo stesso
dipartimento.
L'acconto ritardato
Entro il 16 ottobre saranno chiamati all'acconto i contribuenti dei
Comuni la cui delibera è stata pubblicata entro il 18 settembre. La
scadenza non interessa i contribuenti dei 2.187 Comuni dove si è
pagato l'acconto di giugno
Ilsaldo
Si chiudono i conti della Tasi 2014. Se la delibera non sarà pubblicata
entro il 18 settembre dalle Finanze, si pagherà entro questa data in rata
unica la Tasi all'1 per mille senza detrazioni (su seconde case e altri
immobili la somma di Tasi e Imu non può superare il 10,6 per mille)
Rifiuti: Scenario
Pagina 30
AMBIENTE. Buone notizie nel decreto firmato dal direttore generale Pernice. Ora è attesa la nomina del commissario
Sin Caffaro, per le b onifiche
altri 2 milioni dal ministero
Fondra: «Risorse costanti a chi
si occupa di risanare: bene così»
Tra le destinazioni possibili
il risanamento del campo Calvesi
.....................................................................
Natalia Danesi
Dopo l'avvio del progetto di depurazione dell'acqua dal cromo esavalente, un'altra buona
notizia per l'ambiente della città. Da Roma sono in arrivo 2
milioni per proseguire le bonifiche nel sito di interesse nazionale Brescia Caffaro. Lo stabilisce il decreto firmato dal direttore generale del ministero
Maurizio Pernice; ne sono stati siglati quattro ieri, che coinvolgono anche i siti di Casale
Monferrato, Mantova e Crotone (per un totale di 8 milioni).
«Sulle bonifiche ha commentato il ministro dell'Ambiente
Gian Luca Galletti - si gioca
una grande partita di credibilitàverso i cittadini, per restituire loro aree sicure sotto il profilo ambientale e senza rischi
perla salute. All'impegno economico abbiamo fin dal primo giorno affiancato, e continueremo a farlo, uno lavoro di
semplificazione evelocizzazione delle procedure».
Soddisfazione si respira anche negli uffici di via Marconi.
L'assessore
all'Ambiente
Gianluigi Fondra, affiancato
dal dirigente Daria Rossi, sostiene che questo stanziamento è in linea con la filosofia del
Comune, cioè «è bene dare
ogni anno soldi a chi le bonifiche le fa». Pur confermando
che sono briciole rispetto alle
enormi necessità, accoglie insomma positivamente lo sforzo romano. Come a dire se tante risorse non è possibile, che
almeno siano costanti.
«NELL'ULTIMO incontro con il
ministro per la nomina del
commissario, che ci auguriamo possa avvenire a breve, abbiamo chiesto che questa figura possa avere una dotazione
e, sul finire della riunione, il
ministro ci ha detto che avrebbe fatto il possibile per ritagliare qualche risorsa nel bilancio
2014 - dice Fondra -. La notizia
è frutto di quell'impegno. È lo
sforzo massimo possibile da
parte del ministero. Un segnale importante, perché in attesa di trovare stanziamenti adeguati non si possono lasciare i
territori scoperti».
Con questi, i fondi statali per
il Sin bresciano ammontano a
poco meno di 10 milioni, quelli comunali a 4 milioni. anche
se per il Calvesi (2,1 milioni)
parte delle risorse va reperita
con alienazioni ancora da realizzare. Perciò Fondra ritiene
che parte delle risorse statali
potrebbero convogliare in questa bonifica, in modo da avere
la certezza assoluta che vada a
buon fine e la pistatorni fruibile. «'ra un mese avremo gli esiti della caratterizzazione - spiega Fondra -. Potremo così realizzare un progetto preciso.
Questi soldi ci danno ancora
più tranquillità. Comunque le
spese andranno concordate
con Ministero e Regione».
Il nuovo denaro sarà erogato
con la modalità che ormai è
prassi per i Sin, cioè passerà attraverso la Regione con cui in
Conferenza dei servizi se ne de-
Tra un mese
ci sarà l'esito delle
caratterizzazioni
sull'area
di via Morosini
Poi il progetto
Il lavoro in corso
sulle rogge
sarà esteso
di 1,5 chilometri
come concordato
con Sogesid
ciderà la destinazione. Sono
quattro attualmente i cantieri
aperti del Comune: oltre al
campo di via Morosini, ci sono
le scuole Deledda e Calvino, la
Divisione Acqui e il completamento del parco di via Nullo.
Nel frattempo, la Loggialavora anche a fianco di Sogesid
che sta occupandosi dell'importantebonifica su 5 chilometri di rogge. «Abbiamo concordato di estendere il risanamento di 1,5 chilometri verso
Ovest, per raggiungere l'area
oggetto della sperimentazione Ersaf», annuncia l'assessore. Resta da capire come.
POSITIVI anche i commenti da
Roma al nuovo stanziamento.
Per Miriam Cominelli, deputata Dem, è «un impegno concreto per ridare una speranza
di futuro a territori segnati pesantemente da un modello industriale che speriamo di non
vedere mai più nel nostro paese». Per Luigi Lacquaniti (ex
Sel) è «uno stanziamento vero, concreto, che rallegra» ma
«quantitativamente limitato:
per la bonifica completa della
Caffaro sarebbe necessario un
miliardo di euro». Per reperire le risorse, aggiunge, «non è
possibile prescindere dall'identificazione dei responsabili dell'inquinamento ed è necessario ricorrere all'esclusione dai conti del patto di stabilità delle spese per bonifiche e
dissesto idrogeologico». a
,Il; , I
,,,, „„ m
Parte dei piano di risanamento dei Calvesi finanziato con alienazioni
Segnalazioni
Pagina 31
Il piano del Governo
Partendo dal lavoro tecnico
del commissario Carlo
Cottarelfi, il premier
concorderà con i si moli
ministri un taglio dei :3 per
cento si-li budget di
corrllctcnza,.iei singoli
dicasteri
lltegbodel 3'issule" mistero
della Salreteè¡ge stihile.
secondo il ministro Beatrice
Lorenzin. Div erso il discorso
per il fondo sanitario
nazionale, già fissato dal Patto
salute in 109,9 ir:iliarcdi di curo
peril2014
if blocco per E"in altro anno, if
201, del rinnovo dei contratti
non fa parte della spending
reviev ma concorrerà alla
forma-ion,- dei saldi della
legge di stabilità con un
contributo in termini di minor
spesa per 2.12,5 rn filia rdi
Si punta alla riduzione già
entro il 2015 di almeno 2mile
società partecipate, per un
risparmio di 700 milioni. oda si
tratterebbe solo del frimo
passo di un piano pii: ampio
che potrebbe consentire di
risparmiare 2.5 miliardi
Asticella fissata al3% dei budget di competenza. Legnini:saranno interventi selettivi
Tagli, primo round con i ministri
Dino Pesole
ROMA
L'asticella è fissata ad almeno il 3%ia del budget di competenza dei singoli dicasteri. Obiettivo
di questa prima fase di ricognizione della spending review è tagliare la spesa delle amministrazioni
pubbliche per non meno di 8-9
miliardi, e il cammino si annuncia tutt'altro che agevole. Gli incontri che a partire da oggi il premier Matteo Renzi e il titolare
dell'Economia, Pier Carlo Padoan, avranno con ivari ministri serviranno a definire l'esatto menù
delle spese da tagliare. Renzi assicura che comunque non si percorrerà la strada dei tagli lineari
tout court. Si parte dalle ipotesi
di intervento messe a punto dal
commissario Carlo Cottarelli, e
consegnate due sere fa a Palazzo
Chigi. «Saranno tagli selettivi- assicura il sottosegretario all'Eco-
Segnalazioni
nomia, Giovanni Legnini- e almomento non è in campo alcuna ipotesi di intervento sulle pensioni.
Strada facendo si valuterà». Il lavoro di Cottarelli è «serio, sarà
utilizzato come base per costruire l'operazione di spending review». E Renzi conferma di aver
escluso l'ipotesi di intervenire
sui trattamenti pensionistici oltre i 2 mila euro. Se dai ministeri
non giungeranno proposte, si
procederà a quel punto con tagli
lineari o semilineari.
Anche la sanità è nell'elenco.
«La situazione - osserva il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - è complicata e lo sappiamo
tutti. Se il taglio del 3% è al ministero siamo in grado di reggere,
diverso è per il fondo sanitario
che ad oggi è comunque in sicurezza». Le indicazioni della vigilia fanno ritenere che non si interverrà sull'ammontare del fondo
sanitario nazionale, fissato dal
Patto della Salute in 109,9 miliardiperi12014.
Per quel che riguarda il ministero dello Sviluppo economico,
è già in corso un'analisi preliminare. «Stiamo lavorando sulla base della spending review prevista da Cottarelli», rileva il ministro Federica Guidi «sono pronta
a fare la mia parte. L'obiettivo è il
3% poi dobbiamo stabilire la suddivisione». Dal fronte del pubblico impiego,il blocco degli stipendi comunque dovrebbe garantire
circa 2 miliardi dirisparmï. I tagli
investiranno anche quest'anno la
spesa per acquisti intermedi e se
verranno rispettate le indicazioni del piano Cottarelli almeno
2mila società partecipate potrebbero essere tagliate nel 2015, per
un risparmio di circa 700 milioni.
Si tratterebbe del primo tempo di
un'operazione che, in base al pro-
gramma predisposto dallo stesso
Cottarelli agli inizi di agosto, potrebbe consentire di risparmiare
a regime circa 2,5 miliardi.
Si comincia in sostanza ad abbozzare il menu della legge di stabilità. Se verrà confermato l'importo complessivo della manovra (da 20 a 23 miliardi), al contributo dei tagli alla spesa si affiancherà la minor spesa per interessi grazie al calo dello spread, che
nello scenario ipotizzato in aprile si sarebbe attestata al 5% del Pil
(79,1 miliardi). Poi c'è la partita
del recupero di risorse dalla lotta
all'evasione. Probabile che si faccia altresì conto della maggiore
Iva attesa grazie allo sblocco di
parte dei debiti pregressi della Pa
(a fine luglio risultavano pagati ai
creditori 26,1 miliardi a fronte di
un finanziamento complessivo ai
debitori di 30 miliardi).
0 RI PRO D UZIONE AISE AVATA
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Goldman, visione negativa sulle utility
di Maria Elena Zanini
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oldman Sachs taglia le stime sugli utili delle utility italiane.
In particolare, in un report gli analisti della banca d'affari
statunitense, considerato il prolungato calo dei rendimenti dei
titoli di Stato, hanno tagliato a sell il rating sul titolo Snam e
hanno confennato lo stesso sell su Terna. La revisione al ribasso
delle previsioni sugli utili ha coinvolto soprattutto Snam e Terna,
anche se gli esperti hanno aggiornato le attese per cinque utility
italiane. Per quanto riguarda Snam, Goldman Sachs ha ridotto
la raccomandazione sul titolo da neutral a sell confermando però
il prezzo obiettivo a 4,4 euro. «Stimiamo che Snam scambi a un
premio del 28% sull'equity Rab, maggiore del livello implicito
nella sua correlazione storica con i rendimenti dei bond. Tagliamo le stime di eps del 2016 in media del 9%», spiega la casa
d'affari, «in quanto ora ipotizziamo un rendimento medio dei
titoli di Stato del 2,7% nel 2015». Anche su Terna gli analisti
hanno un rating sell (target a 3,8 euro) e spiegano di aver tagliato
le previsioni sull'eps 2016-2018 del 9-10%. Su Hera, invece, gli
analisti confermano la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo
a 2,7 euro dal momento che si aspettano «una crescita molto forte
dell'Eps (14% nel 2014-2017) guidata dall'M&A, un aumento
del capitale per investimenti» e un calo del costo del debito.
Su A2A e Enel il rating viene confermato a neutral con prezzo
obiettivo rispettivamente a 0,92 curo (da 0,93 curo precedenti)
e a 4,5 curo. (riproduzione riservata)
Segnalazioni
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IL CEO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI HA PARLATO A MARGINE DELIIINFRASTRUCTURE DAY
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L'amministratore delegato, Gorno Tempini, rilancia le fusioni tra le utility: i soldi ci sono, ma
mancano ancora i progetti industriali. E su Metroweb: bisogna investire nella banda larga
DI MARIA ELENA ZANINI
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aveva già detto alla fine
dell'anno scorso e ieri
l'ha ripetuto: la Cassa Depositi e Prestiti
è pronta a investire nel risiko delle fusioni tra utility. A
margine dell'Italian Infrastructure Day 2014 di Borsa Italiana, Giovanni Gorno Tempini,
amministratore delegato della
società (controlata all' 80% dal
ministero dell'Economia), ha
ribadito: «Noi abbiamo detto
chiaramente che Cdp, attraverso il Fondo Strategico Italiano, ha il denaro per investire e
vuole investire. Stiamo aspettando che ci vengano presentati dei progetti». A disposizione
delle utility, Cdp ha messo 500
milioni, quello che manca, secondo Gorno Tempini, sono i
disegni industriali a sostegno
delle operazioni straordinarie: «Occorre avere progetti,
non delle logiche finanziarie
perché questo è quello di cui
abbiamo bisogno». Quello delle municipalizzate, secondo il
numero uno di Cdp, è uno dei
settori chiave dal punto di vista
degli investimenti infrastrutturali di cui il Paese necessita,
nelle varie sottocategorie che
vanno dalla gestione dei rifiuti, all'acqua, all'energia. Ma
Segnalazioni
l'estrema frammentazione del
settore rende difficile trovare
le dimensioni per attirare il
capitale necessario per gli investimenti. In questo senso il
Fondo Strategico è stato citato
più volte come potenziale soggetto aggregatore del settore
delle municipalizzate. Sempre,
però, che ci siano i progetti
giusti: «I progetti possono essere articolati in vario modo.
Si può ragionare per fusioni o
per settori, ci sono tanti modi,
ma la finanza è un mezzo per
raggiungere uno scopo che è
determinato da un progetto
industriale». Alla domanda se
sul tavolo ci fossero
già ipotesi concrete
allo studio, il ceo ha
risposto: «Non voglio
entrare nel merito, non
voglio fare nomi. Fino
a oggi di progetti non
ne abbiamo visti».
Le parole di Gorno Tempini
arrivano il giorno dopo le dichiarazioni di Giuliano Pisapia e Piero Fassino (sindaci
di Milano e Torino) su una
possibile aggregazione delle
multiutility energetiche A2A e
Iren e sembrano quasi un consenso indiretto alla fattibilità
del progetto. L'accelerazione
al processo di riassetto del
settore è stata data dallo stesso governo, con le rilevazioni
del commissario alla spending
review, Carlo Cottarelli, sulle
inefficienze del mondo delle
partecipate e la proposta di
introdurre incentivi per chi si
aggrega: il bonus si attendeva
già con il decreto sblocca Italia ma ora bisognerà aspettare fino alla Legge di stabilità.
L'obiettivo è scendere a mille
partecipate degli enti locali
dalle 8mila attuali.
Il convegno di ieri a Palazzo Mezzanotte, è stata anche
l'occasione per l'amministratore delegato di Cdp di portare
il discorso sugli investimenti
nella banda larga: «La Cassa è
disponibile ad accogliere eventuali partner interessati a investire nella banda larga», ha detto in risposta ad una domanda
su un eventuale scorporo della
rete Telecom Italia e sulla sua
integrazione con Metroweb.
«Se le condizioni sono quelle
che appaiono, le prospettive
di investimenti in banda larga
possono avere un' accelerazio-
ne importante». Metroweb è
l'azienda che si occupa delle
reti di nuova generazione ed è
controllata dal fondo privato
F2i e dal Fsi. Come ha ricordato Gorno Tempini, l'azionista di maggioranza di Metroweb è un fondo privato. E
proprio per i privati, secondo
il ceo, un investimento nella
fibra ottica potrebbe rappresentare una possibilità ideale. «Abbiamo un importante
investimento in Metroweb,
che ha le risorse per mettere
a terra ulteriori investimenti.
Abbiamo già cominciato con
Bologna e molte altre città potrebbero seguire. Per chi vuole
farlo con noi, abbiamo le porte
aperte. L'importante è che l'investimento in fibra si faccia».
(riproduzione riservata)
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www. milanofinanza. it/cdp
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Dalla Cdp )00 milioni
per il risiko delle utility
assa depositi e prestiti vuole far ripartire il risiko delle piccole municipalizzate con 500 milioni di euro da destinare
C al consolidamento del mercato. «Questo - ha detto il Ceo di
Cdp, Giovanni Gorno Tempini - è uno dei settori chiave per gli
investimenti nelle infrastrutture che il Paese necessita e per facilitare il processo abbiamo messo da parte idealmente mezzo miliardo» di euro. Tuttavia, ha concluso, «ad oggi di progetti industriali non ne ho visti».
Gorno Tempini ritiene che in Italia «molto viene fatto attraverso» le piccole municipalizzate. È un settore «estremamente frammentato e pertanto è difficile trovare le dimensioni critiche per
attirare capitale per fare quegli investimenti di cui c'è bisogno».
E parlando di Cdp ha aggiunto: «Non stiamo cercando municipalizzate che cercano di fare cassa - ha aggiunto -. Vogliamo importanti consolidamenti che abbiano una visione industriale». [R.E.]
Segnalazioni
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ento per L.B.
berti e fast
Si arrendono i due storici negozi di abbigliamento del centro. Invia Verdi arriverà un'altra attività
"Chiuso per lavori si riapre i
primi di settembre" avvertiva
fino a qualche giorno fa il cartello sulla porta d'ingresso. Le
spesse tende bianche impediscono di guardare oltre le vetrine di via Verdi, ma da fuori
s'intuisce del movimento. In
via Calvi, invece, le tende sono tirate a metà, qualche maglia resiste sulle grucce, ma lo
sguardo non trova appigli.
Dentro è spoglio. La conferma arriva dal portale dei fallimenti del Tribunale di Mantova: le società che gestivano i
negozi d'abbigliamento L.B.
Alberti e Cast sono fallite (le
sentenze sono di giovedì scorso, l'adunanza è fissata per il
14 gennaio). La scia delle chiusure cittadine si allunga bruscamente di due attività importanti, che lasceranno altrettanti buchi nel tessuto urbano e commerciale. Aspettando che qualcuno li riempia di nuovo. Per L.B. Alberti
di via Verdi l'attesa sarà breve:
il movimento che s'intuisce
attraverso gli spiragli informa
che la riapertura è davvero
questione di poco.
La notizia che fa più rumore è proprio quella dell'L.B. Alberti, un punto di riferimento
nella memoria commerciale
della città. E anche nella geografia affettiva di molti mantovani. Correva l'anno 1985. In
principio fu l'omonima piazza Leon Battista Alberti, poi
l'attività si moltiplicò in diversi negozi satellite: via Cappello, via Verdi, corso Umberto,
via Calvi (in ordine sparso,
non cronologico). Erano gli
anni d'oro del commercio e,
in particolare, dell'abbigliamento. Se qualcuno diceva
"crisi" si pensava istintivamente a turbolenze di coppia
o travagli interiori, non al terremoto collettivo del lavoro
che oggi non c'è più. Alla fine,
dopo la chiusura della Bancarella - l' outlet di piazza Alberti
- erano rimaste soltanto le vetrine di via Verdi.
La voce che il negozio fosse
in affanno aveva cominciato a
circolare in primavera, quan-
Segnalazioni
do una delle vetrine venne
oscurata e nelle altre la merce
iniziò a scarseggiare. Abbigliamento invernale, non collezioni primavera/estate. Altro
dettaglio stonato. La circostanza era legata a un fatto
drammatico, la morte di un
socio (bresciano) di Mattia
Bardini (rappresentante legale di L.B. Alberti e anche di
Cast) avvenuta proprio nel
momento dell'inventario. Poi
le vetrine tornarono ad animarsi e le voci diminuirono di
volume. Ma l'episodio ha segnato il destino dell'azienda
inclinandone il piano verso il
fallimento: gli eredi del socio
hanno deciso sfilarsi e con loro anche il terzo partner, bresciano pure lui. La comunicazione di cessazione attività risale allo scorso 27 agosto, poco prima che sulla porta d'ingresso comparisse il cartello
di chiusura per lavori. Il negozio riaprirà, ma non sarà più
l'L.B. Alberti. I dipendenti? Alla data del 31 marzo 2014 ne
risultavano 4.
Poche centinaia di metri
più in là, ai numeri 20 e 22 di
via Calvi, s'inciampa nelle vetrine spoglie di Cast, altra attività solida, anche se più recente. Il negozio gemello sotto i
portici Broletto, di abbigliamento femminile, aveva chiuso un paio d'anni fa. Restava
la boutique maschile, elegan temente casual. Adesso al suo
posto c'è l'ennesima croce
nelrisiko cittadino.
(ig.cip)
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Tende abbassate nelle vetrine di via Verdi: al posto dell ' L.B. Alberti aprirà un 'altra attività
Stesso destino dell ' L.B.Alberti anche per Cast invia Calvi
Segnalazioni
(foto&nrrnni)
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