Rassegna del 10/09/2014 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 10/09/2014 SI PARLA DI NOI Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 37 Resta il mistero della spazzatrice Massimo Pirrotta 1 La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 22 Nuovo ponte, progetti soffio esame Giovanni Bernardi 2 Giornale Di Brescia 10/09/14 P. 28 Municipalizzate, la Cdp pronta a investire 500 mln 3 La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 2 Pubblicità Teaenergia 4 Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 12 Freddi si rifiuta di bonificareil ministero risana terreni e falda Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 24 Il caso della discarica in Provincia La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 23 Basta rifiuti di rasa Cartelli a Ostiglia Brescia Oggi 10/09/14 P. 7 Tassa rifiuti, entro il 16 la seconda rata La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 9 Biogas per l'ambiente La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 23 Centrale, vendita già ad ottobre? RIFIUTI Monica Viviani 5 6 7 Natalia Danesi 8 ENERGIA 10 Giovanni Bernardi 11 POLITICA LOCALE Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 9 Due srl per Mantova e il Medio oriente. Bilanci ancora in rosso Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 9 Il mercato cine se e falta tecnología «Cosí Belleli riparte» Lucaghirardini 13 14 Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 10 Via libera anche dal Psi Sfiducia verso quota 22 Nicola Corradini 15 Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 11 Sì al progetto per la piazza di Lunetta Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 11 La Segala all'ambiente E il diciottesimo assessore Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 20 Buco nei conti, Volta alza le tasse La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 11 fasi, Mantova tra le città pii salate 20 La Voce Di Mantova 10/09/14 P. 11 Fondi al Sin di Mantova 21 Brescia Oggi 10/09/14 P. 12 ROLFI CONTRARIO ALLA FUSIONE A2A IREN:DEL BONO «VIGILE» 22 Corriere Della Sera 10/09/14 P. 33 A2A e Iren? Gruppo da 4 miliardi Ulility tra alleanze e veti comunali Francesca Basso 23 Mf 10/09/14 P. 9 In Lombardia nozze vicine tra Acsm-Agam e Aeb-Gelsia Maria Elena Zanini 25 Repubblica 10/09/14 P. 24 Utility, prove di nozze tra Milano e Torino per unire A2a e Iren 17 18 Elisa Turcato 19 COMPETITORS 26 RIFIUTI: SCENARIO Giornale Di Brescia 10/09/14 P. 21 La differenziata stavolta si studia sui banchi di scuola Sole 24 Ore 10/09/14 P. 37 Tasi, ultimo giorno per le aliquote Gianni Trovati 28 29 Brescia Oggi 10/09/14 P. 12 Sin Caffaro, per le bonifiche altri 2 milioni dal ministero Natalia Danesi 31 Sole 24 Ore 10/09/14 P. 6 Tagli, primo round con i ministri Dino Pesole 32 Mf 10/09/14 P. 8 Goldman, visione negativa sulle utility Maria Elena Zanini 33 Mf 10/09/14 P. 9 Cdp, 500 mmn per il risiko utility Maria Elena Zanini 34 Stampa 10/09/14 P. 24 Dalla Cdp 500 milioni per il risiko delle utility 35 Gazzetta Mantova 10/09/14 P. 13 Fallimento per L.B. Albero e Cast 36 SEGNALAZIONI Indice Rassegna Stampa Pagina I Resta il mistero della spazzatrice Durante l'ultimo consiglio comunale è emerso un mistero: il primo e il terzo lunedì del mese nellevie principali di Stradella e Gazzo,eunavoltaal mese nelle vie interne delle due frazioni, dovrebbe passare una spazzatrice meccanica, ma nessuno dei cittadini di Gazzo ha mai avuto il piacere di vederla. Pare che qualche apparizione ci sia stata nelle vie principali del Comune. Il mistero si infittisce quando Elisabetta Braga, assessore e miavicinadi casa, e il sindaco Barbara Chi lesi a gran voce e con assoluta fermezza dichiarano di vederla passare così come stabilito da contratto con Tea. Se dopo questa mia lettera improvvisamente vedremo apparire una spazzatrice ben venga, vorrà dire che l'assessore Braga e il sindaco Chilesi avranno fatto il loro dovere; in caso contrario, tenuto conto che i soldi per pagare la pulizia delle strade escono dalle tasche dei cittadini, mi aspetto che il nostro assessore e il nostro sindaco facciano sapere i giorni egli orari in cui questa spazzatrice dovrebbe effettuare il passaggio, in modo che tutti noi possiamo controllare che ciò avvenga regolarmente. Massimo Pirrotta consigliere comunale Si parla di noi Pagina 1 SAN BENEDETTO Passi successivi: appalto e progetto definitivo. In arrivo le pile provvisorie Nuovo ponte, progetti soffio esame Al via questa mattina la conferenza di servizi per avere l' ok al preliminare SAN BENEDETTO PO - I progetti di costruzione del nuovo ponte sul Po tra San Benedetto e Bagnolo San Vito vanno sotto esame. Prend il via infatti questa mattina la conferenza di servizi, dalla quale arriverà l'ok ai progetti preliminari predisposti dall' ufficio tecnico della Provincia di concerto con quello della Regione. Un nuovo passo avanti, decisamente importante, per arrivare alla c ostruzione del nuovo ponte di San Benedetto Po. Passo avanti che si concretizza questa mattina alle 10.30, quando è convocata negli uffici della Provincia di Mantova, in via Principe Amedeo, la conferenza di servizi sui progetti preliminari, predisposti nei mesi passati dall'ufficio tecnico della Provincia di concerto con quello di Regione Lombardia, per la realizzazione del nuovo ponte sul Po. Numerosi gli enti convocati per questa mattina. Ipiù importanti, ovviamente oltre alla Provincia di Mantova, sono Regione Lombardia, Comuni di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito, Aipo, Autorità di Bacino, Enel, Teleconi, Tea e a seguire altri enti in- teressati dal maxi progetto che porterà ad avere un nuovo manufatto di collegamento, sopra al Po, tra una parte e l'altra della provincia mantovana. Come in qualsiasi altra conferenza di servizi, gli enti convocati - che hanno già avuto modo di prendere il esame i progetti nel corso delle pas sate settimane - oggi avranno il compito di dare l'ok o avanzare prescrizione al progetto preliminare predisposto - e completato già da oltre un mese. Se la procedura andasse nel migliore dei modi e nessun ente sollevasse prescrizioni o osservazioni, l'ok ai progetti preliminari potrebbe arrivare oggi stesso. Difficile però che tutto vada così liscio: laconferenzapotrebbe durare anche alcune settimane e vedere più convocazioni. Alla fine, tuttavia, arriverà l'ok ai progetti preliminari. A quel punto si potrà partire con le procedure per l'appalto ad un' azienda (più facile aduna Ati - associazione temporanea d'imprese), che avrà il compito di arrivare al progetto definitivo e poi a quello esecutivo. La società (o le società) che si aggiudicheranno il lavoro, potrà apportare al progetto alcune lievi modifiche nell'ordine di cantierizzazione, dettagli architettonici, riduzione dei tempi di realizzazione e via dicendo. Infine il via ai lavori, resi possibili dal finanziamento di 30 milioni di euro dalla Regione. Il nuovo ponte verrà assemblato non lontano dalla Cava Rondelli. Una volta completato verrà demolito l'attuale ponte e verranno costruiti nelle acque del Po piloni provvisori, sui quali verrà letteralmente spostato il ponte nuovo, già assemblato. Poi verranno realizzati i tre piloni nuovi (uno per sponda e uno al centro), e verranno infine demolite sia le pile provvisorie che le attuali. Il ponte presenta problemi da anni. Il sisma ha inferto il colpo di grazia, provocando una leggera torsione degli attuali piloni di sostegno al manufatto. Giovanni Bernardi L'attuale ponte di S.Benedetto Nel logo in alto i guard rail posti alle due imboccature per impedirne l'accesso ai mezzi pesanti 1 Nuovo ponte, progetti sotto esame Si parla di noi Pagina 2 Gorno e i i: cerchiamo progetti finanziare Il presidente di Hera: ben venga l'unione A2A-Iren MILANO La Cassa depositi e prestiti, tramite il Fondo strategico italiano, è pronta a investire nel settore delle municipalizzate italiane. «Abbiamo soldi da investire e siamo in attesa che ci vengano presentati dei progetti industriali», ha detto Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, intervenendo all'Italian infrastructure day di Borsa italiana. «Abbiamo messo da parte mezzo miliardo per facilitare questo, ma finora di progetti non ne abbiamo visti», ha sottolineato, ribadendo che occorre «avere dei progetti industriali e non delle logiche finanziarie» e che servono «importanti consolidamenti che abbiano una visione industriale». «I progetti - ha poi precisato - possono essere articolati in vario modo. Si può ragionare per fusioni o per settori, ci sono tan - ti modi, ma la finanza è un mezzo per raggiungere uno scopo che è determinato da un progetto industriale». Gorno Tempini rivolge la sua attenzione in modo particolare «alle local utility, le municipalizzate». Questo, ha spiegato, l'a.d. della Cdp, è «tra i settori chiave dal punto di vista degli investimenti infrastrutturali in diversi settori, dall'acqua all'energia alla gestione dei rifiuti. E un settore estremamente frammentato, soprattutto al Sud, e quindi è difficile trovare risorse. Speriamo che, attraverso lo 'sblocca Italia', alcuni degli ostacoli vengano rimossi, ma molto sta agli attuali azionisti». Frattanto irrompe sulle pagine dei giornali il dibattito sull'aggregazione tra le municipalizzate Ala ed Iren (Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia). Il mosaico è complesso e va da Ac- sm-Agam (Monza e Como) a Linea Group, nata dall'alleanza tra Cremona, Lodi, Mantova e Pavia (Aem, Astem, Tea e Asm). Il sasso nello stagno l'avevano lanciato lo scorso 3 settembre i sindaci di Reggio Emilia, Genova e Torino, membri del patto di sindacato di Iren, attraverso una nota congiunta, con la quale invitavano la società a «rafforzare ulteriormente le sue strategie di espansione territoriale e di aggregazione con altri operatori» . Al Workshop Ambrosetti di Cernobbio, poi, Fassino ha fatto il resto. Secondo il primo cittadino della Mole una «collaborazione tra le grandi multi utilities» può «essere utile», anche se «le modalità concrete di questa cooperazione le devono decidere i manager delle società». Non è d'accordo il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. «Per ora - ha detto - è stato dato mandato agli amministratori di rafforzare A2a come player della Lombardia. Una volta raggiunto questo obiettivo si potrà pensare ad altro». Ieri sul risiko di questo settore è intervenuto Tomaso Tommasi di Vignano, presidente della bolognese Hera che vede positivamente l'ipotesi di un piano di aggregazioni nel settore delle utility e non sarebbe preoccupata da un'eventuale fusione tra A2a e Iren. «È l'eccessiva frammentazione»: «Ben venga ha aggiunto - se il governo cerca di ridurla». Le nozze tra A2a e Iren «non creano nessun problema» a Hera che, da parte sua, non ha «mai smesso» di fare acquisizioni, ha sottolineato Tommasi. «Tutto quello che può aiutare, anche nel convincere i detentori delle piccole società, cioè i comuni, è benvenuto. Poi bisogna stare attenti a non fare indigestione», ha dichiarato. IL I I Il settore delle utilities è troppo frammentato: necessario favorire l'aggregazione Si parla di noi Pagina 3 r: . l Si parla di noi i Pagina 4 Freddi si rifiuta di bonificare siero risana terreni e falda M L'Ambiente anticipa 1,8 milioni per gli interventi mai eseguiti dal Colorificio. Plauso di Legambiente L'azienda riconosciuta responsabile di inquinamento da solventi e di interramento di rifiuti di Monica Viviani Il ministero dell'Ambiente stanzia un milione e 800 mila euro per gli interventi di messa in sicurezza e bonifica mai eseguiti dall'industria Colori Freddi all'interno del Sin. In termini tecnici si chiama «attivazione di poteri sostitutivi in sostituzione di soggetti responsabili e inadempienti», in sostanza significa che l'ente pubblico anticipa i soldi per poi rivalersi sul privato individuato come responsabile della contaminazione. In questo caso si tratta da una parte di contaminazione della falda da composti clorurati nella porzione più settetrionale del Sin e dall'altra di rifiuti interrati nel canale Vecchio Cavo San Giorgio. Il finanziamento rientra in un pacchetto di 8 milioni di giuro stanziati attraverso 4 decreti firmati ieri dal direttore generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche Maurizio Pernice destinati a inter- venti di bonifica in 4 Siti di interesse nazionale. «Sulle bonifiche - ha commentato il ministro Gian Luca Galletti - si gio- ca una grande partita di credibilità verso i cittadini, per restituire loro aree sicure sotto il profilo ambientale e dunque senza rischi per la salute». Per il Sin Laghi di Mantova il ministero ha deciso di destinare la risorse recuperate all'intervento più urgente segnalato daArpa e Comune. Vale a dire: quelli spettanti all'industria Colori Freddi San Giorgio che ha disatteso «le ripetute si legge nell'ultimo rapporto Arpa sulla campagna acque 2013 - richieste e ordinanze di esecuzione del piano di caratterizzazione e bonifica del sito». Elevate concentrazioni di solventi clorurati nella falda sono state riscontrate ancora nel novembre scorso in corri- spondenza della ditta così come la presenza di cloruro di vinile rilevata in aree les e Belleli Energy nonché nelle vicinanze delle aree umide del Mincio «potrebbe indicare come nel trasporto a valle avvenga una progressiva degradazione dei composti clorurati». Già nel maggio 2012 la Provincia aveva emesso due ordinanze nei confronti dell'azienda riconosciuta responsabile sia della contaminazione da composti alifatici clorurati nelle acque sottostanti l'insediamento produttivo, sia dell'interramento dei rifiuti sulla sponda del canale Cavo San Giorgio. Risale poi sempre a due anni fa anche l'ordinanza del Comune per la rimozione e lo smaltimento di quei rifiuti nonchè il ripristino dello stato dei luoghi. Ed è infine del luglio 2013 la notifica di via Roma al rappresentante legale della società di una diffida per le varie inadempienze. Per non parlare del piano di caratterizzazione dell'area di proprietà che risale addirittura al 2006. Plauso per lo stanziamento ministeriale è arrivato da Legambiente Lombardia che ricorda che i gruppi industriali devono fare la loro parte secondo il principio prioritario del «Chi inquina, bonifica». r«ass; s, , an , rs , u N , ,• o a ,4 , «, , ,• U O L'industria Colori freddi san Giorgio : il ministero stanzia 1 ,8 milioni per le bonifiche Rifiuti Pagina 5 OSTIGLIA H caso della díscari*ca *m Provmcia Un documento chiede al consiglio di opporsi. Lunedì serata Pd 1 OSTIGLIA Sul progetto di realizzazione di una discarica per rifiuti non pericolosi e amianto a Bergantino (in provincia di Rovigo ma a un passo da Ostiglia) a ridosso dell'attuale discarica della Torretta, si terrà un'iniziativa pubblica lunedì alle 21. La serata, che si svolgerà a Bergantino, è promossa dai circoli PD locale e dei Comuni limitrofi. L'obiettivo è quello di informare i cittadini della questione e del progetto presentato dalla ditta Bergantino srl di Treviso, alla presenza di esperti del settore am- Rifiuti bientale e rappresentanti delle istituzioni. L'iniziativa è stata organizzata dopo il recente incontro tra i segretari dei circoli Pd di Ostiglia, Bergantino, Sustinente, Legnago, Melara, Castelmassa Castelnuovo Bariano e i rispettivi amministratori locali. All'incontro ci saranno tra gli altri i parlamentari Crivellai e Carra (Pd), i consigli eri regionali di Rovigo e Verona, i rappresentanti della Provincia di Mantova, quelli di Legambiente, un medico e un ingegnere ambientale, oltre al Coinitato neo costituito per dire no alla discarica e i sindaci dei Comuni confinanti. Nel frattempo il consigliere provinciale di Mantova, Massimiliano Montagnini, ha depositato in Provincia l'ordine del giorno già approvato nel consiglio comunale straordinario di Bergantino, un paio di settimane fa dove all'unanimità si era votato il dissenso alla realizzazione di una seconda discarica su un territorio già penalizzato da impianti industriali inquinanti. Ordine del giorno che hanno già confermato, al momento, di inserire nei prossimi consigli comunali di Revere e Sermide. Pagina 6 Basta rifiuti di casa Ca rtelli a Ostiglia OSTIGLIA - Ornmai sono anni che a Ostiglia è entrato in vigore il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti domestici. Ma, evidentemente, qualcuno stenta a capirne il funzionamento o, magari, molto più semplicemente, preferisce non differenziare i rifiuti prodotti in casa propria. E così il pattume domestico capita che, invece che nei bidoni e nei sacchi di cui ogni famiglia è dotata, vada a finire nei cestini pubblici sparsi nella cittadina di Cornelio. Non solo in quelli magari un po' in periferia, un po' fuori dal centro storico ostigliese, ma anche in quelli che sono installati nel cuore della cittadina del Destra Secchia. Tanto che ormai da parecchio tempo, sotto i portici di via Trento Trieste, qualcuno, evidentemente stanco di trovare rifiuti di ogni tipo nei cestini pubblici, ha deciso di appicciare sul muro del portico, in corrispondenza del contenitore per rifiuti, un cartello dai contenuti inequivocabili: "Per un uso corretto, rispettoso e decoroso, si prega di non gettare sacchetti domestici nel cestino". Stessa frase, a grandi linee, scritta anche sul foglio che è stato attaccaro direttamente sul contenitore. Peccato che il messaggio fa- Un cestino a Ostiglia tichi ad arrivare. Un esempio? Solamente pochi giorni fa, un bidone uguale in tutto e per tutto a quello "segnalato" dal messaggio anti rifiuti domestici, a pochi metri di distanza da quest'ultimo scendendo verso piazza sordello, era stato riempito di bottiglie di vetro vuote. L) P Srrrrnn Centrale , vendita gin ad ottobre? I AukdfwNdlww ra Naa qne Rifiuti I ; if iregiarnidiesertiksione Pagina 7 TRIBUTI LOCALI. Si avvicina la scadenza fissata dalla Loggia. Deve pagare chi, a giugno, non ha scelto la soluzione unica. Per tutti c'è un risparmio rispetto al 2013 Tassa rifiuti, entro il 16 la seconda rata Tasi e Imu: il saldo a dicembre La prima rata della luc ha fruttato alla Loggia 64,9 milioni, più della metà del previsto (105,3) Natalia Danesi .............................................................................. Si avvicina la scadenza della seconda rata della Tari, la Tassa rifiuti. Entro il 16 settembre i cittadini che a giugno non hanno scelto di saldare tutto l'importo dovranno pagare utilizzando l'F24 ricevuto a domicilio o, per le attività, nella posta elettronica certificata. La Loggia ha mandato l'avviso a 91.346 privati e 18.236 commercianti, artigiani, industrie. Quanti contribuenti abbiano scelto la soluzione unica, non è ancora noto. Si sa però che il gettito di giugno ammonta a 16,7 milioni (2,9 solo prima rata; 13,8 importo complessivo) a fronte di un gettito totale 2014 previsto di 29,5 milioni. Lettere e F24 per recuperare l'evasione degli anni scorsi C'è la possibilità di rateizzare Rifiuti Anche per gli altri due tributi che compongono la nuova Imposta unica comunale gli incassi sono andati bene. La prima rata dell'Imu, imposta sugli immobili, ha fruttato 38,3 milioni a fronte di una previsione 2014 di 58,9; la Tasi, Tassa sui servizi indivisibili, 9,9 milioni contro i 16,9 milioni attesi. E una buona notizia quest'ultima, dal momento che i calcoli sembravano piuttosto complicati, soprattutto per gli inquilini, e si temevano defezioni. Dall'ufficio Tributi del Comune fanno sapere che ci sono ancora cittadini che chiedono informazioni e pagano in ritardo, nonostante le proroghe che si sono susseguite fino a metà luglio. Alla fine, comunque, a Brescia più della metà dei soldi attesi dalla Iuc (64,9 milioni, la previsione era di 105,3) è già in cassa. Solo la Tari può essere versata in tre rate, mentre per le altre due imposte il saldo è fissato al 16 dicembre. aliquote a fianco) sarà più leggera rispetto agli anni scorsi: non è infatti più prevista la maggiorazione statale di 0,30 euro al metro quadro e l'aliquota provinciale è scesa dal 3,8 al 3,3 %. Per le utenze domestiche si tratta di qualche euro, mentre per le attività commerciali, artigianali e industriali le aliquote sono state ritoccate in modo da garantire un risparmio che va, a seconda delle categorie, dal 10 fino addirittura al 25%. Secondo alcune simulazioni, un bar da 100 metri quadri per esempio dovrà versare quest'anno 1.611 euro contro ben 1.825 del 2013. Un negozio di parrucchiere da 200 metri quadri 853 euro contro 1.005 dell'anno scorso. E via dicendo. IL COMUNE ha attivo uno sportello informazioni al salone utenze A2A in via Lamarmora, 230 (aperto lunedì, martedì, giovedì: dalle 8,15 alle 13 e dalle 14 alle 15,30; mercoledì dalle 8,15 alle 15,30 e venerdì dalle 8,15 alle 13). E a disposizione poi un numero verde dedicato 800999011 (disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 ed il sabato dalle 8 alle 15). Allo sportello c'è anche la modulistica necessaria per la presentazione delle denunce di nuova occupazione, cessazione, variazioni delle superfici, cambio di destinazione dei locali e richiesta di rimborso. Tutte le risposte ai quesiti sono anche sul sito Internet www.comune.brescia.it. Continua, intanto, l'attività di recupero crediti sugli arretrati 2012 e 2013 della vecchia Tares. Solo l'evasione dell'anno scorso ammonta a 3 milioni di euro. A chi non ha pagato viene inviata una lettera e un modello F24 con la cifra dovuta, che dovrà essere versata entro 30 giorni. Si tratta soprattutto di attività commerciali e artigianali, che come è noto in questi anni sono state particolarmente colpite dalla crisi e hanno accumulato debiti anche per decine di migliaia di euro. Il Comune dà la possibilità di rateizzare, in modo da alleggerire il peso delle bollette non pagate. e Per tutti, chi più chi meno, la tassa rifiuti quest'anno (vedi Pagina 8 Tasi«le 55 era»: B rescia ètrentesi ma in Ita lia A Brescia la Tasi media sull'abitazione principale ammonta a 245 euro, 4 euro in meno rispetto all'Imu 2012. Lo rivela l'elaborazione dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre su dati dei ministero delle Finanze e dell'agenzia delle Entrate, che piazza la città al 30 ° posto nella classifica dei risparmi previsti nei capoluoghi italiani. «STANDO ai 76 Comuni dove è stato possibile effettuare il confronto, il nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno oneroso della vecchia Imu versata dai proprietari delle abitazioni principali nel 2012 - spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi -. Soprattutto nelle grandi città, i risparmi saranno di tutto rispetto: a Torino ammonteranno mediamente a 332 euro, a Roma a 319 euro, a Milano e a Genova a 174 euro e a Napoli a 165 euro». Ciò nonostante «se teniamo conto che nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l'Imu sulla prima casa, gli importi previsti dalla Tasi per l'anno in corso rischiano di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie», Dalla Cgia fanno sapere che i calcoli sono stati effettuati sulla rendita catastale media prendendo in considerazione un'abitazione di tipo civile (categoria catastale A2 che è la più diffusa). La situazione cambia in senso peggiorativo in presenza di figli o per rendite catastali più basse. Le maggiori detrazioni Imu infatti, dice la Cgia. rendono il confronto con la Tasi sfavorevole per il contribuente. In questo caso, ripetendo i calcoli «sono oltre il 50% dei comuni capoluogo di provincia (40 su 76) nei quali la Tasi è più pesante dell'Imu». In città la Tasi media è di 245 euro © RIPRODUZIONE R15ERVA1 A Rifiuti Pagina 9 VENERDÌ DALLE ORE 9 Biogas per l'ambiente Si terrà venerdì a partire dalle ore 9, nella Sala Convegni della Fiera Millenaria di Gonzaga, il seminario dal titolo "Biogas per l'Ambiente", organizzato da Agroenergia, Agire - Agenzia per la Gestione Intelligente delle Risorse Energetiche e Dael - Distretto Agroenergetico Lombardo. Il seminario si articolerà in due fasi. Una prima parte, di tipo istituzionale, durante la quale assieme a Regione Lombardia ci si occuperà delle problematiche ambientali dell'agricoltura come la copertura delle vasche di stoccaggio del digestato e delle opportunità offerte dal biometano e delle sue prospettive di sviluppo. Durante la seconda parte del seminario, si parlerà di impianti di biogas di piccola taglie e soluzioni tecnologiche per migliorare l'efficienza degli impianti. °#66iom <iuwtre sante". L -M,.-', uai$e in Burundi Energia Pagina 10 OSTIGLIA Una ventina le società, ancora top secret, invitate a partecipare alla data room Centrale, vendita g i à ad ottobre? Accelerata di E.On per cedere il ramo. Spuntano cinesi e corsie preferenziali di Giovanni Bernardi OSTIGLIA Accelerata di E.On per la vendita del ramo italiano. Anche la centrale termoelettrica di Ostiglia, dunque, in presenza di un simile scenario , potrebbe essere ceduta prima della fine del 2014 o di inizio 2015, soluzione questa che era nei piani originari del colosso energetico tedesco. Secondo alcune indiscrezioni, il quartier generale di E.On, a Dusseldorf, in Germania, sarebbe intenzionato a cedere il ramo italiano stringendo di molto sui tempi che erano stati prefissati all'inizio dell'operazione. Se in origine infatti la società di Dusseldorf era intenzionata a cedere gli asset italiani per la fine del 2014 o l'inizio del 2015, ora ci sarebbe l'intenzione di vendere il tutto, pare, già per il mese di ottobre. Ne consegue che se il maxi pacchetto di E.On Italia verrà effettivamente ceduto entro il mese di ottobre, anche la centrale termoelettrica della cittadina di Cornelio passerebbe di mano già entro il prossimo mese. Anche i sindacati sono al corren- te della procedura in atto a livello internazionale ma non sono particolarmente preoccupati. Piuttosto l'attesa, nel caso di una effettiva vendita di E.On Italia, è per il nuovo proprietario degli impianti sul territorio nazionale e per gli eventuali piani di sviluppo o di ridimensionamento che l'eventuale nuovo proprietario potrebbe avere. Intanto le procedure di vendita proseguono. Nel corso delle passate settimane alla banca d'affari Goldman Sachs, incaricata dalla società tedesca di tirare le fila di tutta la vicenda, sono arrivate una quarantina di manifestazioni di interesse per il ramo italiano del colosso energetico. Di queste circa la metà sono state invitate a prendere parte alla data room, termine finanziario che indica la procedura durante la quale i potenziali acquirenti hanno accesso, in modo molto riservato, a tutta la documentazione dell'azienda in vendita. Ma non solo data room. In ballo infatti ci sarebbe una sorta di corsia preferenziale alla quale avrebbero accesso un paio di potenziali acquirenti, che sarebbero Edison e un gruppo italo-svizzero, di cui non si conosce il nome, che al proprio interno conta anche operatori cinesi. Per le società in tale corsia preferenziale sarebbero in corso d'organizzazione anche alcune visite agli impianti italiani. Nulla esclude una visita anche alla centrale di Ostiglia, anche se gli impianti che E.On conta in Italia, tutti in vendita, sono numerosi. Intanto, tra i possibili interessati al lamaxipartitadellacessionedi E.On Italia (si parla di un valore che si aggira sui tre miliardi di euro), ci sarebbe anche Enel, interessata alle strutture di vendita, anche se nulla esclude un possibile interesse anche per gli asset produttivi. In tal senso è bene sottolineare che Enel fu proprietaria della centrale di Ostiglia, prima del passaggio alla spagnolaEndesae poiadE.On. Sempre le strutture di vendita sarebbero nel mirino anche di Gdf-Suez (Gaz de France-Suez), la bolognese Hera e la bresciana A2A. ...hi ra, Srr-innz, . Cenlrole, vendita giù ad ottobre? di c o Buio tanniigl'io di1s Energia Tre giorni dieseraikaione Pagina 11 Enel si fa avanti per la struttura di vendita ma non è escluso che sia interessata all'acquisizione di asset produttivi La centrale E.On di Ostiglia potrebbe passare di mano già entro ottobre È in corso la procedura di vendita di tutto il ramo italiano Energia Pagina 12 Due srl per Mantova e il Medio oriente. Bilanci ancora in rosso Si parla sempre di Belleli, ma in realtà le società con sedea Mantova sono due: la Belleli Energy Cpe srl ha 330 dipendenti, quelli dello stab ilimento di Mantova; la Belleli Energy srl ha il suo quartier generale a Mantova , con 50 dipendenti, ma il cuore della produzione è in medio oriente (Arabia Saudita, Dubai , Abu Dhabi), dove occupa 2.100 dipendenti con un portafoglioordini di 270 milioni di euro a fine luglio. Questo potrebbe consentire il miglioramento dei risultati economici , visto che il bilancio 2013di Belleli Energy ha chiuso con un risultato netto negativo per 6.513 .952 euro,quasi dimezzato però rispetto ai 12.816.893 dell'anno precedente. Bilanci in rosso anche per la Belleli Energy Cpe , che hachiuso il 2013 con una perdita di 3.119.942 euro, anche in questo caso dimezzata rispetto a quella del 2012 , che era risultata di 6.526.915 euro. Le produzioni delle due Belleli sono complementari e rappresentano un vantaggio competitivo : in caso di commesse molto complesse , c'è infatti la possibilità di lavorare in sinergia, sposando la forte propensione hi-tech di Mantova con la produzione mediorientale e assicurando così dei pacchetti completi . Un punto di forza dello stabilimento di Mantova, peraltro, resta la disponibilità della via d'acqua , l'unica ormai utilizzata per le spedizioni in collaborazione con la Fagioli : una soluzione poco inquinante e ormai indispensabile per trasportare oggetti di 400 tonnellate. Ilm `` , -t nllldlell riparla Politica locale Pagina 13 D mercato cinese e l'alta tecnologia «Così Belleli riparte» Cassa fino al 2015. Peri I futuro due trattative aperte L'ad: «Impossibile imitare in Asia le produzioni locali» di Luca Ghirardini Radiant Syngas Cooler. In queste tre parole sono racchiuse le prospettive future della Belleli Energy Cpe, principale erede della storica azienda mantovana di via Taliercio (l'altra, la Belleli Energy, ha il suo cuore operativo traArabia Saudita ed Emirati). Una società dalle spalle solide - è controllata dai texani della Exterran - e all'avanguardia sul fronte tecnologico, ma che sta attraversando una fase di scarico di lavoro a causa della crescente difficoltà ad acquisire commesse. Una situazione che ha portato a un lungo periodo di cassa integrazione, destinato a proseguire fino ai primi mesi del prossimo anno. Le risorse per risollevarsi, tuttavia, ci sono tutte: sia il Ceo, Sergio Garrone, che il nuovo direttore generale, Maurizio Paolo Bianchi, credono fortemente nella possibilità di ripresa. «La Belleli rnantovana - spiega Garrone - è molto solida, con un patrimonio netto superiore ai 70 milioni di euro e oltre 20 milioni disponibili per investimenti. C'è però il problema dello scarico di lavoro, che ha motivazioni ben precise». La principale, è la crisi della raffinazione di petrolio in Europa e negli Stati Uniti: le raffinerie sono i primi acquirenti di reattori, ma hanno tagliato gli investimenti a causa Lavorazione all'interno dello stabilimento Belleli di Mantova della forte riduzione dei margini. Il mercato si è quindi ridotto e la concorrenza è feroce. Va un po' meglio per i componenti destinati alla produzione di urea e ammonia, materie prime chiave per produrre fertilizzanti: «Abbiamo attivato un buon numero di trattative» conferma il Ceo. Ma la vera chiave per il futuro sta nei Syngas Cooler, elementi fondamentali per i processi che partono dal carbone per produrre liquidi o gas. «Le tecnologie disponibili al mondo attualmente sono solo due - ricorda Garrone -: quella della Shell, semplice rna dall'efficienza relativa, e quella della General Electric, più costosa ma molto più efficiente. E per i componenti chiave, la General Electric non può che rivolgersi a noi, visto che siamo gli unici a poterli realizzare». Un mercato potenzialmente interessantissimo su questo fronte è quel- Da sinistra: il direttore generale Maurizio Paolo Bianchi e il chief executive officer Sergio Garrone Politica locale lo cinese. «In Cina ci sono moltissimi impianti a carbone orinai obsoleti, e una recente legge impone loro la riduzione delle emissioni - afferma Garrone -. In questo momento sono aperte le trattative per due impianti, una delle quali potrebbe chiudersi entro pochi mesi. Questo significherebbe per noi la realizzazione di quattro Syngas Cooler, che impegnerebbero buona parte dello stabilimento per oltre un anno». Purtroppo, le trattative in questi settori, già abitualmente molto lunghe, in Cina procedono con ritmi ancora più lenti. «Ma le trattative proseguono - sottolinea il manager -. Nel frattempo abbiamo gestito la situazione puntando a contenere i costi, a semplificare i processi produttivi e ad adottare politiche più aggressive sui mercati». Chiamato ad attuare queste politiche è il dg Maurizio Paolo Bianchi, un passato in Fiat e Alitalia, a Mantova dal l'aprile scorso in sostituzione di Aldo Patrini. «Stiamo cercando di portare avanti tecniche e metodologie di lean production (produzione snella) - spiega il direttore - e di riorganizzazione. A Mantova abbiamo personale molto preparato, abbiamo migliorato i processi e la produttività, possiamo essere ottimisti, anche se i tempi di acquisizione delle commesse non sono definibili». Ogni altro scenario è escluso: «La proprietà e la dirigenza sono fermamente convinte della validità dell'impianto di Mantova chierisce Garrone -. Se così non fosse, non avremmo investito anche quest'anno nell'aggiornamento degli impianti e non avremmo assunto un nuovo direttore». Escluso anche il trasferimento di commesse da Mantova al Golfo: «Le due Belleli lavorano prodotti diversi, quelli mantovani sono a tecnologia elevata - conclude il Ceo e tali resteranno. In Medio Oriente la tecnologia è più semplice, là non riuscirebbero a produrre gli stessi componenti che si realizzano qui». (foto Pnt) Pagina 14 dia lib era anche dal Psi Sfiducia verso quota 22 k dalla segreteria: «u i sull'it r ma non spacchiamo il centrosinistra» Mozione vicina al traguardo: oggi firmano anche Lega, Romano e Riva Berni di Nicola Corradinl Il destino della giunta Sodano, la prima guidata dal centrodestra in via Roma, vive oggi una tappa decisiva anche se non definitiva (quella definitiva sarà l'eventuale voto in aula della mozione di sfiducia). Dopo la sedicesima firma - arrivata via email in posta certificata dal consigliere comunale democratico, Matteo Campisi (l'ha inviata ieri mattina dal luogo in cui sta trascorrendo con la famiglia una vacanza programmata da tempo) questa mattina arriveranno quelle dei due consiglieri socialisti e nel pomeriggio quelle della Lega, del civico benediniano Sebastiano Riva Berni e dell'indipendente Carlo Romano. «Domani (oggi per chi legge, ndr.) avremo le firme utili per far cadere questa giunta dice il capogruppo Pd, Giovanni Buvoli - avremmo potuto dimetterci, ma questo avrebbe tolto valenza politica al gesto». Uno dei passaggi chiave è stata la riunione della segreteria socialista che, nel tardo pomeriggio di ieri, ha approvato all'unanimità di dare mandato ai due consiglieri, Enrico Grazioli ed Enrico Alberini, di firmare il documento. Cosa che dovrebbe materialmente avvenire questa mattina. L'esito del «vivace dibattito» avvenuto nel quartier generale del Psi è stato il segnale di partenza anche per la Lega, che attendeva di vedere le 19 firme prima di concedere le proprie. Cosa significa materialmente? Che, almeno sulla carta, questa sera la giunta Sodano potrebbe essere già con un passo fuori da via Roma. Certo, a decretarlo sarà il voto in aula, ma politicamente parlando le 22 firme sulla mozione di sfiducia rappresentano già la rottura definitiva del decisivo patto siglato nel 2010 tra Soda- Politica locale no e Benedini (tra centrodestra e civici) per il ballottaggio che portò alla vittoria su Fiorenza Brioni (centrosinistra), in vantaggio al primo turno. Per non parlare della rottura del patto con la Lega dichiarato finito dagli stessi lumbard due anni fa quando uscirono dalla maggioranza. Insomma, l'alleanza che si presentò agli elettori quasi cinque anni fa candidando sindaco Nicola Sodano, non esiste più. Ieri tanto i socialisti quanto i lumbard, i due attori decisivi per il via alla mozione di sfiducia, hanno preso decisioni e fatto dichiarazioni per spiegare ragioni e distinguo rispetto al Pd e ai benediniani. «All'unanimità - dice Chiodarelli alle sette e mezza di sera e dopo un vivace dibattito la segreteria provinciale ha deciso all'unanimità di dare mandato ai nostri consiglieri di firmare la mozione di sfiducia». Decisione presa soprattutto «per non spaccare il centrosinistra», ma tra i socialisti rimangono perplessità. Non di merito, ma di utilità. «Speriamo - approfondisce Chiodarelli - che questa mozione non si riveli un boomerang e quindi un favore al centrodestra. Le nostre perplessità rimangono, ma la priorità è mantenere l'unità del centrosinistra. Avremmo preferito che si discutesse maggiormente tra alleati di questa cosa prima che partisse l'iter della mozione. Auspichiamo che questo avvenga in futuro». Ma Chiodarelli vuole sgombrare il campo da eventuali interpretazioni malevole: «La nostra critica a questa amministrazione è indiscutibile e riguarda tutti i cinque anni, non solo le ultime settimane». Come dire che la firma alla mo- zione assieme ai benedianiani non equivale ad un'intesa politica. Anche il capogruppo della Lega, Luca De Marchi, conferma che oggi lui e Carlo Simeoni, con il civico Riva Berni e l'indipendente Romano, andranno a firmare. «Così come eravamo entusiasti per la vittoria di Sodano e del centrodestra nel 2010 arrivata anche ra del campo nomadi. Noi vogliamo essere leali col nostro elettorato, che ci ha dato il voto su questi temi, assai diversi da quelli del Pd e di Benedini». Insomma, Lega e socialisti ci tengono a precisare che la firma congiunta sulla mozione non comporta impegni per i12015. Nel centrodestra si guarda con attenzione quanto acca- grazie al sostegno della Lega con banchetti e con contenuti programmatici poi disattesi dal sindaco (il decalogo) - spiega il capogruppo - non possiamo che essere delusi dalla politica dell'attuale amministrazione. Questa giunta e questo sindaco hanno disatteso il patto sui punti fondamentali, come la sicurezza, l'immigrazione, le infrastrutture e la chiusu- drà. Anche in vista delle scelte per il 2015. Un eventuale Sodano sfiduciato sarà ricandidato? O si pensa ad un ricambio, considerando anche la circostanza che lui stesso non ha mai sciolto le riserve? Due nomi, molto ufficiosamente, circolano già: l'assessore regionale Paola Bulbarelli e il capogruppo, Carlo Acerbi. Ma sono solo voci. I socialisti dicono sì con qualche perplessità «Critiche alla giunta per tutti i 4 anni e mezzo» E in Forza Italia girano due ipotesi per la corsa a sindaco se dovesse saltare Sodano: BulbareIli e Acerbi Via libera anche dal l'si Sfiducia orso quota 22 Pagina 15 40TFIRPA.ed I INSIEME Claudio Bondioli Giovanni Buvoll Massimo Allegretti Fabio Aldini I I I LISTA Davide Bergamaschi Gianni Bombonati 1 Pietro Ferrazzi Sebastiano Riva Berni Bettinelli Fiorenza Brioni PATTO Matteo Campisi Giovanni Scaglioni ve" Andrea Murari Donano Piva I Dino Stermieri Enrico Alberini LEGA NORD Luca De Marchi Carlo Simeoni Enrico Grazioli L Fausto Banzi 1/1 Benedetta Zecchini - -"' GRUPPO M ISTO Carlo Romano FORUM MANTOVA Sergio Ciliegi Nella fotografia a destra una seduta che ha segnato la storia dei mandato del sindaco Sodano Quella sul Pgt coni piani per Cittadella dei servizi (poi saltata) ed Esselunga A sinistra il segretario provinciale dei Psi, Michele Chiodarelli Politica locale Pagina 16 Sì al progetto per la piazza di Lunetta il Comune deliberala realizzazione di una delle ultime opere previste dal contratto di quartiere Via liberà al progetto definitivo per la nuova piazza di Lunetta. E uno dei capitoli conclusivi (ma ci sono altre opere da completare) del contratto di quartiere di Lunetta, avviato alla metà dello scorso decennio, modificato rispetto ai piano originali e incappato nelle sabbie mobili di vincoli del patto di stabilità e della crisi dell'edilizia. Ieri mattina, con un colpo di reni di (quasi9 fine mandato, la giunta lia «deciso di rimodulare il Contratto di quartiere di Lunetta ed ha approvato il progetto esecutivo della nuova piazza che ospite- rà il mercato settimanale, spazi ludici, servizi igienici e altre funzioni recuperando il verde esistente e integrandolo con percorsi ciclopedonali». Il via liberà al progetto definitivo - l'investimento è di 700tnila euro finanziati per metà dal Comune e l'altra metà dalla Regione Lombardia apre la strada, naturalmente, a quello esecutivo e quindi all'appalto. Gia nei mesi scorsi, peraltro, l'assessore ai contrati di quartiere Celestino Dall'Oglio aveva dato il via libera a lavori di sistemazione delal vasta area nel cuiore del quartiere destinata ad ospitare la nuova piazza. Si tratta di un "vuoto" urbanistico creatocon l'abbattimento di un blocco di case popolari avvenuto nelle prime fasi della riqualificazione programmata dal Contratto. «L'opera è attesa da anni ha detto l'assessore Dall'Oglio -. Avrà una funzione importante nel quartiere perché è collegata al Centro Servizi in fase di costruzione. Rivitalizzerà Lu- mila euro che serviranno per finanziare quattro progetti: la riqualificazione delle aree esterne al polo formativo, la risistemazione di un tratto di viale Lombardia con la realizzazione di aree pubbliche davanti al Centro servizi, la creazione di nuove isole ecologiche e opere complementari di riqualificazionei. netta e diventerà un'area baricentrica con una precisa identità». La delibera prevede l'utilizzo dei fondi regionali di 223 L'assessore Dal l'OgI io La zona dove sorgerà la futura piazza di Lunetta Politica locale Pagina 17 ' n Me te La Segala all 94 E il diciottes o assessore II tecnico dell'Arpa al posto della Maffìní completala quinta giunta dal 2010 «Conosco la materia, ma niente miracoli». II sindaco: «Dei rifiuti rispondo io» «Non so nulla della crisi, leggo poco le cronache di politica locale. Sono qui per proseguire nel percorso già avviato dall'amministrazione sulle politiche ambientali. Le bonifiche sono necessarie, ma non aspettatevi che siccome l'assessore è dell'Arpa tutto avverrà in pochi giorni. E un percorso che richiederà tempo». Vanna Segala si presenta così. Pratica, tecnica, che non vende illusioni elettoralistiche. È lei il nuovo assessore all'ambiente della squadra di Nicola Sodano: il diciottesimo dal 2010, a completare la quinta giunta. Il sindaco, assieme agli altri componenti dell'esecutivo, l'ha presentata organizzando una veloce conferenza stampa nel proprio ufficio in municipio al termine della riunione di giunta. «Era il pezzo mancante della squadra, non appartiene a nessun partito politico - dice il sindaco - l'ho scelta perle sue competenze». Vanna Segala non è un nome nuovo per i lettori della Gazzetta di Mantova. Il suo nome, come possibile nuovo assessore, era già emerso la scorsa settimana. Tecnico della Vanna Segala con il sindaco Sodano : quarto assessore all'ambiente dal 2010 prevenzione di Arpa Lombardia (ora si metterà in aspettativa, naturalmente) è stata fino al 2000 nello staff dell'Asl e prima ancora dell'Ussl 47. Residente in città, ha sviluppato competenze professionali come tecnico dell'igiene per la prevenzione e il controllo dell'ambiente, occupandosi anche - a partire da metà anni 80 - di «vigilanza e controllo degli scarichi per l'individuazione dei responsabili degli inquinamenti delle acque superficiali». Alla fine, dunque, il sindaco ha scelto la strada dell'assessore tecnico rinunciando così al tentativo di individuare un nuovo componente di giunta in grado di sensibilizzare qualche gruppo consiliare di opposizione (dagli ex alleati, come Lega e civici di Benedini, all'arcipelago del centrosinistra Pd incluso) e ricostituire la maggioranza in aula. Alla fine, comunque, le indiscrezioni circolate all'indomani del mancato raggiungimento dell'obiettivo De Togni (l'ex assessore civico che Sodano aveva convocato per proporle il rientro in giunta) relative al colloquio con la tecnica dell'Arpa, e riportate dalla Gazzetta, si sono rivelate ben fondate. Lo stesso Sodano, ieri matti na, ha più volte chiarito, presentandola, che si tratta appunto di un assessore senza appartenenze politiche specifiche. Il sindaco ha anche precisato che le sue deleghe «saranno le stesse di chi l'ha preceduta, ma per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti collaborerò personalmente e ne sarà responsabile politicamente il sindaco». Il senso della nomina dell'assessore, in un quadro che per ovvi motivi si caratterizza per una grande incertezza (c'è una mozione di sfiducia in ballo) è chiaro: Sodano e Fi vogliono comunque mostrarsi ottimisti sul destino della squadra. (nico) Ia Srgulu aiPm,d,ientr Ì( il Jirlatteeimo .,..vs.mre Politica locale Pagina 18 Buco nei conti, Volta alza le tasse In consiglio comunale varati gli aumenti su Tasi, Imu e addizionale Irpef: manovra da 1,2 milioni VOLTA MANTOVANA Mazzata dolorosa rna necessaria, per raddrizzare i conti. «Per non mandare il Comune a gambe all'aria» ha scandito schietto il sindaco Luciano Bertaiola davanti ai consiglieri comunali. Riuniti ieri per discutere dello squilibrio di bilancio da 1,2 milioni di euro lievitato nelle ultime settimane, quando ci si è accorti della "svista" dell'amministrazione uscente che non aveva calcolato la quota di Imu da girare allo Stato. "Svista" che adesso richiede delle misure d'emergenza. Quali? Le uniche possibili, la coperta va tirata dal lato delle imposte. Così il consiglio ha votato la ri determinazione delle aliquote luc (l'imposta unica comunale che abbraccia Tasi e Imu) e Irpef. Conti alla mano, attraverso le nuove entrate della Tasi e dell'addizionale Irpef (rivedute e corrette) si dovrebbero recuperare 960mila euro, ai quali vanno sommati altri 260mila dall'Imu. Nel dettaglio: la Tasi è stata portata al 2,5 per mille sulla prima casa, l'Imu sulla seconda casa e su tutti gli altri immobili è salita al 10,6 per mille, tranne che per gli immobili di fascia l) (i fabbricati). Raddoppiata l'aliquota dell'addizionale Irpef, che passa dallo 0,4 allo 0,8%. Salvaguardando dalla botta degli aumenti le famiglie, con un occhio di riguardo alla mensa, al trasporto scolastico e agli impianti sportivi. Prima del voto, la dichiarazione di Francesco Federici (Impegno per Volta) che ha richiama- to tutti a un senso condiviso di responsabilità e chiarezza verso i cittadini. Appello raccolto dal consigliere di minoranza Roberto Morandini (Costruire Futuro). Il consiglio ha discusso i cinque punti relativi allo squilibrio di bilancio come se fossero un'unica voce, quindi li ha votati singolarmente. Contrari alla "ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi del bilancio di previsione e verifica del permanere degli equilibri di bilancio 2014" i consiglieri di opposizione Marco Paini e Alessandro Menabeni (La Svolta). Entrambi contrari anche alla rideterminazione delle aliquote luc e dell'addizionale Irpef (in questo ha votato no anche Morandini). Elisa Turcato Una seduta del consiglio comunale di Volta Mantovana Politica locale Pagina 19 Dalle prime valutazioni nostro il capoluogo si colloca secondo in Italia per le aliquote più care T asi, Mantova fra le città p iù s a l ate Per la Cgia di Mestre si pagano 120 euro in più sull' Imu del 2012 poi assorbita dalla nuova tassa Il Comune di Mantova è tra i capoluoghi di provincia che hanno "salassato" di più i cittadini con le aliquote della Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili). All'esame mancano ancora 25 capoluoghi di provincia, ma secondo la Cgia di Mestre, alla luce dei dati disponibili per i 76 comuni presi in considerazione, in 2 comuni su 3 in media l'importo Tasi sarà più leggero dell'Imu. Secondo la Cgia di Mestre, che prende in considerazione la tipologia di abitazione civile catastalmente classificata in A2, le più comuni, a beneficiare dell'alleggerimento saranno anche i proprietari di prima casa nelle grandi città come Torino, Roma, Milano, Genova eNapoli, con loro però anche il medio capoluogo di Siena. Siamo adun confronto ancora parziale, ma ne sapremo di più, passata la giornata odierna, visto che rappresenta il termine ultimo per deliberare l'aliquota della Tasi e inserirla nel portale del federalismo fiscale del dipartimento delle Finanze insieme ai regolamenti del nuovo tributo sugli immobili per i servizi indivisibili. Alla fine della scorsa settimana avevano ottenuto la pubblicazione dei documenti 4.752 municipi su 8.057, anche se molti altri Comuni hanno già votato le aliquote. Se la delibera non sarà entro oggi, questa porterà uno svantaggio per i cittadini, che saranno chiamati a pagare in un'unica rata a dicembre invece che dividere il tributo in un acconto e nel successivo saldo. I Comuni che hanno invece deliberato a maggio, hanno permesso ai contribuenti una maggiore dilazione consentendo loro di pagare il primo acconto a giugno. Un confronto ancora parziale come precisa Cgia, tuttavia, stando ai 76 Comuni dove è stato possibile effettuare il confronto, il nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno oneroso della vecchia Imu versata dai proprietari delle abitazioni principali nel 2012. Soprattutto nelle grandi città, i risparmi saranno di tutto rispetto: a Torino ammonteranno media- IMU TASI Paga in 2012 2014 (+) o in in euro in euro (-) nel 2014 rispetto al 2012 1 Verbania 123 323 +200 199 2 Mantova 319 +120 3 Picito 276 393 +117 4 Trieste 450 550 +100 5 Ascoli 107 192 +85 Raok Comune Piceno 6 Lucca 7 Teramo 8 Cuneo 318 244 160 402 319 225 +83 +75 +65 9 Massa 306 367 +61 10 Frosinone 11 Conio 12 Perugia 13 Bergamo 14 Vibo V. 177 403 266 294 232 236 448 308 335 270 +59 +44 +41 +41 +38 mente a 332 euro, a Roma a 319 euro, a Milano e a Genova a 174 euro e a Napoli a 165 euro". I calcoli sono stati effettuati sullarendita catastale media di ciascun Comune capoluogo di Provincia. Inoltre, si èpresain considerazione un'abitazione di tipo civile (categoria catastale A2 che comunemente è la più diffusa) e sono state rilevate le aliquote e le detrazioni presenti nelle delibere comunali pubblicate entro l'8 settembre 2014. La situazione cambia in senso peggiorativo in presenza di figli o per rendite catastali più basse. Le maggiori detrazioni Imu infatti rendono il confronto con la Tasi sfavorevole Raok Comune IMU TASI Paga in 2012 2014 (+) o in in euro in euro (-) nel 2014 rispetto al 2012 15 Sondrio 1 24 162 +38 16 Arezzo 220 247 +26 17 Firenze 404 428 +24 18 Lecco 390 412 +22 19 Pesaro 146 164 +18 20 Salerno 436 447 +1 1 21 Piacenza 252 +9 261 66 22 Asti 58 23 Lci 389 396 Spezia 24 Udine 25 Venezici 26 Grosseto 27 Locli 28 Pistoici 231 456 253 349 336 237 461 257 351 335 +5 +4 +3 -1 per il contribuente. Sono oltre il 50% dei comuni capoluoghi di provincia (40 su 76) nei quali la Tasi è più pesante dell'Imu. Chi paga di più I proprietari di prima casa che rispetto a 2 anni fa subiranno i rincari maggiori sono quelli residenti a Verbania (+ 200 euro), a Mantova (+ 120 euro), a Prato (+ 117 euro), a Trieste (+ 100 euro), ad Ascoli Piceno (+ 85 euro) e a Lucca (+ 83 euro). Chi paga meno Coloro che dal confronto Tasi/hnu godranno il maggior risparmio sono i proprietari di prima casa residenti a Siena: il vantaggio economico rispetto al 2012 sarà per ciascuno di loro di 374 euro. Seguono i torinesi (332 euro), i romani (- 319 euro), i livornesi (- 277 euro) e i brindisini (- 260 euro). Secondo Cgia, nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l'Imu sulla prima casa, gli importi previsti dalla Tasi per l'anno in corso rischiano di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie, soprattutto a Bologna, dove il versamento medio si aggirerà attorno agli 867 euro. Meno pesante, ma altrettanto impegnativa, la situazione che si verificherà a Genova, a Torino e aMilano, dove i proprietari dell'abitazione principale pagheranno rispettivamente 725, 716 e 624 euro. (rb) Tosi, Maniera fra le città più salate 061eXivo: energiomeromm Fondi al Sin di Mantan Politica locale Pagina 20 1,8 milioni dal ministero per l'Ambiente al disinquinamento Fo n d i al Sin d i Ma ntova L'area Sin di Mantova Qualcosa si muove sul versante ambientale anche se si tratta di piccole cifre. Finanziamenti per 8 milioni di euro sono stati stanziati dal Ministero dell'Ambiente per la prosecuzione degli interventi di bonifica in 4 Sin (Aree particolarmente inquinate ricomprese fra i Siti di Interesse Nazionale). Questo è l' annuncio dato ieri dallo stesso dicastero sulla firma di quattro decreti per la tutela del Territorio e delle risorse idriche, che comprendono anche il sito di Mantova. Sulle bonifiche, secondo quanto ha affermato il ministro alla partita Gian Luca Galletti , si gioca una grande partita di credibilità verso i cittadini, per restituire loro aree sicure sotto il profilo ambientale e dunque senza rischi per la salute. Nel dettaglio, tre milioni di euro vanno alla Regione Piemonte per la bonifica da amianto sul territorio del Sin di Casale Monferrato, 2 milioni alla Lombardia per quello di Brescia-Caffaro e altri 1,8 milioni per il Sin «Laghi di Mantova e Polo Chimico», 1,2 milioni alla Regione Calabria per il sito d'interesse nazionale di Crotone. L' impegno di 8 milioni di euro è finanziato con gli stanziamenti a disposizione sull'esercizio finanziario 2014. Tosi,Moatovo Ire Iec $to più salale Ob et vo: energia menomro Fendi nl Si. di MnMov. Politica locale Pagina 21 ROLFI CONTRARIO ALLA FUSIONEA2A IREN: DEL BONO «VIGILE» «La paventata fusione A2AIren sarebbe la fine di ogni speranza di rilancio della "brescianità" di A2A. E una operazione di vecchio stampo, che punta più alla logica dimensionale che a un progetto industriale di servizio del territorio, figlia di logiche politico partitiche anziché territoriali. Così Brescia rischia di restare stritolata tra Milano e Torino e dai loro poteri finanziari. Spero che chi governa il Comune di Brescia abbia laforzae la lucidità di difendere gli interessi bresciani. Non come ai tempidella nascitadiA2A...»: così il consigliere regionale della Lega Fabio Rolfi su Facebook Immediata la replica del sindacoEmilio Del Bono: «Tranquillo, sono lucido». Competitors Pagina 22 , 1 Le cessioni di E.On in Italia e le mosse di Edison. Hera va avanti nella strada dei piccoli passi X1211 e Tren? Gruppo da 4 miliardi. Utility tra allearne e veli comunali Cdp rilanci a sulle aggregazioni mino ri , con mezzo militi do MILANO - I numeri sono di tutto rispetto. Se si procedesse a una fusione tra A2A e Iren, agli attuali valori di Borsa si otterrebbe un colosso da 4 miliardi. Del calibro di Finmeccanica e poco più della metà di Saipem. Una stazza in grado di giocare partite non solo in Italia ma anche all'estero. Certo, le fusioni sono più complicate e il valore finale non è la somma algebrica delle singole capitalizzazioni, ma il tema della grande multiutility del Nord è tornato protagonista dopo la decisione del governo di facilitare le aggregazioni delle ex municipalizzate attraverso incentivi per gli enti locali che dismettono quote, consentendo l'utilizzo dei proventi delle vendite delle partecipazioni al di fuori del patto di Stabilità. La norma, attesa nel decreto sblocca Italia, è stata rinviata a ottobre nella legge di Stabilità. La politica si è mossa e così i Comuni azionisti delle multiutility. Ma a suggellare la volontà del governo a imprimere un impulso al settore delle ex municipalizzate è intervenuto ieri l'amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini, che ha messo sul piatto 50o miliqni per il risiko delle piccole utilities: «E uno dei settori chiave per gli investimenti nelle infrastrutture che il Paese necessita. Per facilitare il processo abbiamo messo da parte idealmente mezzo miliardo». Gorno Tempini non ha detto se ci siano dossier all'attenzione del Fondo strategico italiano, ha però spiegato che ad «oggi progetti non ne abbiamo visti. Competitors Possono essere articolati in diverso modo: si può ragionare per fusioni ma anche per settori. La finanza è lo strumento per raggiungere l'obiettivo». Corsi e ricorsi della storia delle multiutility. Della fusione tra Iren e A2A si parla da anni. Da quando ancora si cercava una soluzione per Edison ed Edipower in gestione congiunta tra i francesi di Edf e A2A, Iren e la cordata italiana. Oralo scenario è diverso e lapartita è relativamente più semplice, perche riguarda «solo» A2A (azionisti di maggiornaza i Comuni di Milano e Brescia) e Iren (Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia). La fuga in avanti l'hanno fatta i sindaci di Torino Piero Fassino, che è anche presidente dell'Anci, e quello di Milano Giuliano Pisapia. Il primo ha lanciato la «collaborazione tra le grandi multiutilities» e il secondo ha accolto la proposta spiegando che «ipotesi che abbiano un orizzonte industriale più ampio devono essere approfondite senza tabù e pregiudizi» e che «è utile che i consigli di amministrazione inizino a confrontarsi». È stata anche indicata la tempistica: una volta che Milano e Brescia avranno ceduto il5%o di A2A. Il primo cittadino della Leonessa, Emilio Del Bono, al momento la pensa diversamente: «É stato dato mandato agli amministratori - ha ricordato - di rafforzare A2A come player della Lombardia. Una volta raggiunto questo obiettivo si potrà pensare ad altro». Determinanti per muovere le pedine del risiko delle multiutilities, osservano gli analisti, saranno gli incentivi che il governo darà agli enti locali per indurli a rinunciare ai benefici «politic» del controllo. Una manovra che vede in pressing anche Anci e Federutility (il cui numero uno è Giovanni Valotti, presidente di A2A). Esistono però già modelli definiti virtuosi: Hera, la multiutility in origine dell'Emilia Romanga, ma oggi con ramificazioni in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle Marche, che ha oltre 18o Comuni azionisti (anche quello di Bologna, il «maggiore», è sceso di recente sotto il i0%o) e che è cresciuta per aggregazio- ni. Come ha ricordato ieri l'amministratore delegato di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, sottolineando che il suo gruppo non ha «mai smesso di farle» e che il problema delle utilities italiane «è l'eccessiva frammentazione». C'è un elevato numero di micro e medie società controllate dai Comuni, come rilevato anche dal rapporto del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, che operano a livello territoriale e che per sopravvivere dovranno aggregarsi. In attesa che la politica faccia i propri passi, sul fronte energetico c'è un'altra partita in corso: la «conquista» degli asset di E.On Italia. In sette, tra operatori e fondi, sono stati ammessi alla data room. Mentre Edison, e dunque Edf, starebbe trattando direttamente con la casa madre tedesca per l'insieme delle attività italiane. Se raggiungesse un accordo, Edison tornerebbe a essere il secondo operatore del mercato sia elettrico sia del gas. Francesca Basso O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 23 D'ARCO II confronto 0,98 La capitalizzazione 1,28 La capitalizzazione 1,19 0,91 0,84 0,77 en -0,09% 0,71 iren novembre g- .. i_., ?o 1,108 C,a:o luglio settembre Da sinistra, Giovanni Gorno Tempini (ceo di Cd p) Valerio Camera no (A2A) e Nicola De Sanctis 0 ren) Competitors Pagina 24 In Lombardia nozze vicine tra Acsm -Agam e Aeb-Gelsia di Maria Elena Zanini Sembra ormai vicina alla realizzazione l'aggregazione tra Acsm Agam di MonzaComo e Aeb-Gelsia di Seregno. In una nota diffusa lunedì in tarda serata i consigli di amministrazione delle società hanno fatto sapere di aver approvato la sottoscrizione di una lettera di intenti non vincolante con cui sono state condivise le linee guida del progetto di aggregazione, il cui avvio era già stato annunciato lo scorso 21 gennaio. Si fa in discesa quindi la strada verso un altro matrimonio tra ex municipalizzate lombarde, che unirebbe numerosi Comuni delle aree brianzola e comasca, con un giro d' affari di circa 600 milioni di curo: nel 2013 il totale dei ricavi consolidati delle vendite di Acsm Agam è stato di 261 milioni, mentre quello del gruppo Aeb ha raggiunto i 296 milioni di euro. L'obiettivo di entrambe le società, oltre Competitors a un' ulteriore crescita, è quello di consolidare la presenza nel territorio, confermandosi come punto di riferimento nel comparti dell'energia e dell'ambiente, in un'ottica di valorizzazione reciproca. Acsm Agam opera principalmente a Como, Monza e in altri comuni di Lombardia, Veneto e Friuli, servendo oltre 226.000 clienti, mentre il gruppo Aeb-Gelsia (tra i primi 20 operatori a livello nazionale) è presente in 28 comuni della Brianza. Con il supporto di Banca Profilo come comune financial advisor del progetto, nonché dei rispettivi advisor legali incaricati (lo studio Bonelli Erede Pappalardo per Aeb-Gelsia e lo studio Bettini Formigaro Pericu per Acsm Agam), Acsm Agam, Gelsia e Aeb nelle prossime settimane intendono definire i termini del progetto di aggregazione, che sarà quindi sottoposto alla valutazione dei rispettivi consigli di amministrazione e dei soci. Acsm Agarn, quotata in borsa dal 1999, ha chiuso la giornata di ieri con un guadagno del 2,05% a 1,29 euro. (riproduzione riservata) Pagina 25 Uti1iï, prove di nozze tra Milano e Torino per unire Ala e Iren Riparte il risiko con gli incentivi del governo Cdp: a disposizione 500 milioni perle fusioni Riparte il risiko delle aggregazioni tra utility. Le sostiene il governo, pronto a "incentivare" i Comuni che decideranno di vendere le proprio controllate per dare vita a nuove accorpamenti. Sono favorevoli i sindaci, pronti a cogliere l'occasione di usare i soldi ricavati dalle cessioni delle municipalizzate al di fuori del Patto di Stabilità. E anche la Cassa depositi Prestiti è disposta a fare la sua parte, con un sostegno finanziario alle operazioni di fusione tra aziende di servizi pubblici locali. Come ha confermato ieri, durante un convegno a Milano sulle tema delle infrastrutture in Italia, l'amministratore delegato di Cdp, Giovanni Gorno Tempini: «Attraverso il Fondo Strategico italiano abbiamo messo a disposizione 500 milioni per sostenere il processo di consolidamento del settore delle Competitors utility. Lo facciamo perché si tratta di un settore estremamente frammentato e pertanto è difficile trovare le dimensioni critiche per attirare capitale per fare quegli investimenti di cui c'è bisogno ». Un sostegno al progetto del governo che vuole ridurre da oltre 8mila a non più di mille le partecipate e che ha previsto all'interno del decreto Sbloccaltalia una serie di misure a favore delle fusioni . Possibilità colta subito da Giuliano Pisapia e Piero Fassino: il sindaco di Milano ha accettato l'invito del collega torinese e ha invitato il consiglio di amministrazione di A2 a a valutare la possibile integrazione con Iren. Nel caso, nascerebbe una azienda con una capitalizzazione a Piazza Affari di poco più di 4 miliardi: per dare una idea, la stessa valutazione - agli attuali corsi di Borsa - del gruppo Mediaset. (l.pa. ) C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 26 C INTERVEWOOEIAA CASSA DEPOSITI L'ad della Cassa Depositi e Presepi Glovan ni Gorno 7 e mpínl in un'intervista a Repubblica di domenica scorsa aveva i[]ustra€o la strategia d ì sostegno al consolídamentotra le municipalizzate per cui ha già pronti fino a 500 m il'€oni dl curo Competitors Pagina 27 La dìfferenzíata stavolta sì studía POLPE NAZZE A pochi mesi dall'introduzione del porta a porta, la differenziata raggiunge quota 80%. Segno che Polpenazze «c'è e ci crede - spiega l'assessore all'Ecologia Luca Benedetti - e che i polpenazzesi hanno recepito positivamente il messaggio: la chiave di volta per un futuro migliore passa attraverso la differenziazione dei rifiuti». Ecco allora che a partire dall'anno scolastico che sta per cominciare alle Elementari del paese verrà lanciato un progetto di educazione ambientale, finanziato dal Comune e finalizzato a promuovere le corrette modalità di differenziazione tra i più piccoli. Tema del progetto non può che essere quello dell'ambiente, dei rifiuti differenziabili e del riciclo. Già da questo mese inizieranno i primi incontri: per le Quinte ci si concentrerà sul recupero della carta e sui suoi mille usi: non a caso il titolo a cui si è pensato è «Mille e una carta»; i bambini dalla Prima alla Quarta saranno invece impegnati nel progetto «Con la testa nel sacco», che punterà la loro attenzione su come sia opportuno dividere i rifiuti. Impegnati in queste «giornate verdi» saranno in primo luogo gli insegnanti, che l'assessore Benedetti tiene a ringraziare per la collaborazione, e una docente di Garda Uno, azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in paese. Rifiuti: Scenario Pagina 28 Se non c'è pubblicazione entro il 18 si pagherà il tributo ad aliquota standard senza detrazioni per le prime case 9 Tempo fino a o Gianni Trovati MILANO. per i Comuni per inviare le delibere no leggere i risultati definitivi di questo anno travagliato. Arriva l'ultimo giorno utile Non sono pochi, comunque, i perle decisionicomunali sullaTa- Comuni in difficoltà, a partire da si, e le caratteristiche del nuovo tri- Palermo dove le tensioni fra Giunbuto sui servizi indivisibili prendo- taeconsigli o sulla proposta di fisno forma nelle delibere locali: con sare l'aliquota al 2,9 per mille hanparecchio allarme fraicontribuen- no fatto saltare il numero legale e ti, al punto che ieri sultemaèinter- spinto il sindaco Leoluca Orlanvenuto lo stesso Matteo Renzi. In- do a intervenire direttamente in tervistato nel corso della trasmis- aulaperspiegareleragionidiquesione Porta a Porta, il premier ha sta scelta (la discussione è ancora annunciato nuovi interventi, spie- in corso). La Cgia diMestre calcogando che il Governo «metterà un la che sono 25 i capoluoghi di Prolimite alla tassazione, ci sarà una vincia ancora assenti dagli elentassa sola e si saprà quanto costa». chi ministeriali, e si ha notizia di Un obiettivo che imponeunridise- gruppi di Comuni che hanno decigno della luc, da varare con la leg- so di inviare comunque al minge di stabilità per l'anno prossimo, stero le delibere di giunta, allinementre per ora i contribuenti de- ando i tempi delle decisioni finali vono farei conti conla Tasi che, pa- in consiglio con le scadenze per il role di Renzi, «ci siamo trovati» bilancio di previsione (3o settemed è stata caraterizzata da «man- bre, giorno entro il quale vanno canza di chiarezza». definite anche le regole su Imu e IComunihannotempofinoalla Tari): il dipartimento ha annunmezzanotte di oggi per inserire le ciato però che pubblicherà solo le proprie delibere, dopo aver coni- «deliberazioni di determinaziopletato l'iter di approvazione, nel Portale del federalismo fiscale. Ma, nonostante i molti rinvii, è assai probabile che inmolti manche- «In passato c'è stata ranno all'appuntamento. Ieri il mancanza di chiarezza censimento ufficiale del dipartiNoi metteremo un limite, mento Finanze contava 5.630 delici sarà una tassa sola bere ma al netto dei doppioni (ci sono Comuni che hanno rivisto e si saprà quanto costa» nel tempo le proprie decisioni, e quindi hanno mandato un secondo atto correttivo o integrativo dei L'ind a gine primo); la consulta dei Caf calcola in5.300 gli enti locali con il quadro delle aliquote già definito epubblicato.Mancano, quindi, quasi2.800 Comuni, cioè 3l 35% del totale. Attenzione: la scadenza di oggi riguardala trasmissione delle delibere al ministero, attraverso l'unico canale rappresentato dal i, il lxa!Iz r clellc .ili( iiai >tc Portale del federalismo fiscale (il dipartimento Finanze ha fatto sapere di non accettare strade "alternative" dalla posta tradizionale a quella elettronica, certificata o meno: si veda Il Sole 24 Ore del 3 Sul Sole 24 Oredell'8 settembre), ma il dipartimentoFisette mbre so no stati pubblicati nanzehatempo finoagiovedìdella prossima settimana, 18settemdt del censimento del Cf Acli su 4mila Comuni. bre, per pubblicarle. Il ritmo sta L'aliquota media accelerando, negli ultimi duegiorni le Finanze hanno allungato sull'abitazione principale è l'elenco con oltre 550 decisioni lovicinaa[2 per mille cali, e solo fra otto giorni si potran- Rifiuti: Scenario eFinanze - Ne mancano 2.800 ne delle aliquote o di approvazione dei regolamenti». Il calendario intricato ha effetti diretti sui contribuenti perché, nei Comuni che non si vedranno pubblicare le delibere entro il i8 settembre, bisognerà pagare la Tasi ad aliquota standard dell'e per mille, senza detrazioni. Perle abitazioni principale, significa far pagare tutti, compresi quelli che non hanno mai versato l'Imu grazie alvecchio sconto fisso di 20o euro. Le conseguenze sono ancora più spiacevoli per le famiglie numerose, perché con l'Imu era prevista una detrazione aggiuntiva da 5o euro per ogni figlio convivente fino a 26 annidi età: una famiglia con due figli, che vive in un appartamento da 8omila euro di valore fiscale (200-25omila euro di prezzo di mercato, a seconda delle città) e nonpagava nulla dilmu, conlaTasi standard sarà chiamata a versare 8o euro. Per gli altri immobili, la Tasi standard si aggiungerà all'Imu, a meno che quest'ultima non abbia già raggiunto da sola il tetto del io,6 per mille. Ma problemi analoghi, dopo l'anticipo di giugno nei 2.187 Comuni che avevano deliberato entro maggio, emergeranno in tanti Comuni che hanno deciso le aliquote fra giugno e oggi, e che quindi chiameranno alla cassa i contribuenti entro il i6 ottobre. Secondo l'ultimo censimento del Caf Acli (si veda Il Sole 24 Ore dell'8 settembre) 3l 57°0 degli enti che ha deciso di applicare laTasi sulle abitazioni principali non ha previsto detrazioni, e anche dove gli sconti compaiono sono spessolimitati aprecisefasce di reddito o categorie catastali. In media, calcola la Cgia di Mestre, la Tasi sulle abitazioni principali sarà più leggera della vecchialmu, manelnuovo tributo le medie dicono poco: il problema, dove le detrazioni non ci saranno o saranno leggere, è legato all e case di valore medio-basso, che sono la maggioranza e che rimpiangeranno l'Imu, mentre le case divalore più alto, che pagavano più del 5o0io della vecchia imposta, si vedranno presentare un conto Tasi assai più leggero. gianni. trovati@i(so(e24ore.com 91 AIPAO D OZIO NE RISERVATA Pagina 29 Tra scadenze e pagam enti IL CONFRONTO Il quadro nei Comuni che non prevedono detrazioni (come accade nel 57% dei casi) - Valori in euro Valori in euro Legenda 0 30.000 ........................... 200 IMU 2012 Aliquote standard 400 600 TASI 2014 Aliquote massime 800 1000 0 30 40.000 ........................... 50.000 ........................... 60.000 ........................... 70.000 ........................... 80.000 ........................... 90.000 ........................... 100.000 ............................... 200.000 LE PROSSIME TAPPE La decisione Entro oggi i Comuni devono trasmettere la delibera con le aliquote Tasi al Portale del federalismo fiscale gestito dal dipartimento Finanze. Il dipartimento ha fatto sapere di non accettare invii alternativi o atti non deliberati La pubblicazione Entro giovedì della prossima settimana il dipartimento Finanze pubblicherà sul proprio sito tutte le deli bere trasmesse dai Comuni secondo i canali previsti e vagliate dallo stesso dipartimento. L'acconto ritardato Entro il 16 ottobre saranno chiamati all'acconto i contribuenti dei Comuni la cui delibera è stata pubblicata entro il 18 settembre. La scadenza non interessa i contribuenti dei 2.187 Comuni dove si è pagato l'acconto di giugno Ilsaldo Si chiudono i conti della Tasi 2014. Se la delibera non sarà pubblicata entro il 18 settembre dalle Finanze, si pagherà entro questa data in rata unica la Tasi all'1 per mille senza detrazioni (su seconde case e altri immobili la somma di Tasi e Imu non può superare il 10,6 per mille) Rifiuti: Scenario Pagina 30 AMBIENTE. Buone notizie nel decreto firmato dal direttore generale Pernice. Ora è attesa la nomina del commissario Sin Caffaro, per le b onifiche altri 2 milioni dal ministero Fondra: «Risorse costanti a chi si occupa di risanare: bene così» Tra le destinazioni possibili il risanamento del campo Calvesi ..................................................................... Natalia Danesi Dopo l'avvio del progetto di depurazione dell'acqua dal cromo esavalente, un'altra buona notizia per l'ambiente della città. Da Roma sono in arrivo 2 milioni per proseguire le bonifiche nel sito di interesse nazionale Brescia Caffaro. Lo stabilisce il decreto firmato dal direttore generale del ministero Maurizio Pernice; ne sono stati siglati quattro ieri, che coinvolgono anche i siti di Casale Monferrato, Mantova e Crotone (per un totale di 8 milioni). «Sulle bonifiche ha commentato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - si gioca una grande partita di credibilitàverso i cittadini, per restituire loro aree sicure sotto il profilo ambientale e senza rischi perla salute. All'impegno economico abbiamo fin dal primo giorno affiancato, e continueremo a farlo, uno lavoro di semplificazione evelocizzazione delle procedure». Soddisfazione si respira anche negli uffici di via Marconi. L'assessore all'Ambiente Gianluigi Fondra, affiancato dal dirigente Daria Rossi, sostiene che questo stanziamento è in linea con la filosofia del Comune, cioè «è bene dare ogni anno soldi a chi le bonifiche le fa». Pur confermando che sono briciole rispetto alle enormi necessità, accoglie insomma positivamente lo sforzo romano. Come a dire se tante risorse non è possibile, che almeno siano costanti. «NELL'ULTIMO incontro con il ministro per la nomina del commissario, che ci auguriamo possa avvenire a breve, abbiamo chiesto che questa figura possa avere una dotazione e, sul finire della riunione, il ministro ci ha detto che avrebbe fatto il possibile per ritagliare qualche risorsa nel bilancio 2014 - dice Fondra -. La notizia è frutto di quell'impegno. È lo sforzo massimo possibile da parte del ministero. Un segnale importante, perché in attesa di trovare stanziamenti adeguati non si possono lasciare i territori scoperti». Con questi, i fondi statali per il Sin bresciano ammontano a poco meno di 10 milioni, quelli comunali a 4 milioni. anche se per il Calvesi (2,1 milioni) parte delle risorse va reperita con alienazioni ancora da realizzare. Perciò Fondra ritiene che parte delle risorse statali potrebbero convogliare in questa bonifica, in modo da avere la certezza assoluta che vada a buon fine e la pistatorni fruibile. «'ra un mese avremo gli esiti della caratterizzazione - spiega Fondra -. Potremo così realizzare un progetto preciso. Questi soldi ci danno ancora più tranquillità. Comunque le spese andranno concordate con Ministero e Regione». Il nuovo denaro sarà erogato con la modalità che ormai è prassi per i Sin, cioè passerà attraverso la Regione con cui in Conferenza dei servizi se ne de- Tra un mese ci sarà l'esito delle caratterizzazioni sull'area di via Morosini Poi il progetto Il lavoro in corso sulle rogge sarà esteso di 1,5 chilometri come concordato con Sogesid ciderà la destinazione. Sono quattro attualmente i cantieri aperti del Comune: oltre al campo di via Morosini, ci sono le scuole Deledda e Calvino, la Divisione Acqui e il completamento del parco di via Nullo. Nel frattempo, la Loggialavora anche a fianco di Sogesid che sta occupandosi dell'importantebonifica su 5 chilometri di rogge. «Abbiamo concordato di estendere il risanamento di 1,5 chilometri verso Ovest, per raggiungere l'area oggetto della sperimentazione Ersaf», annuncia l'assessore. Resta da capire come. POSITIVI anche i commenti da Roma al nuovo stanziamento. Per Miriam Cominelli, deputata Dem, è «un impegno concreto per ridare una speranza di futuro a territori segnati pesantemente da un modello industriale che speriamo di non vedere mai più nel nostro paese». Per Luigi Lacquaniti (ex Sel) è «uno stanziamento vero, concreto, che rallegra» ma «quantitativamente limitato: per la bonifica completa della Caffaro sarebbe necessario un miliardo di euro». Per reperire le risorse, aggiunge, «non è possibile prescindere dall'identificazione dei responsabili dell'inquinamento ed è necessario ricorrere all'esclusione dai conti del patto di stabilità delle spese per bonifiche e dissesto idrogeologico». a ,Il; , I ,,,, „„ m Parte dei piano di risanamento dei Calvesi finanziato con alienazioni Segnalazioni Pagina 31 Il piano del Governo Partendo dal lavoro tecnico del commissario Carlo Cottarelfi, il premier concorderà con i si moli ministri un taglio dei :3 per cento si-li budget di corrllctcnza,.iei singoli dicasteri lltegbodel 3'issule" mistero della Salreteè¡ge stihile. secondo il ministro Beatrice Lorenzin. Div erso il discorso per il fondo sanitario nazionale, già fissato dal Patto salute in 109,9 ir:iliarcdi di curo peril2014 if blocco per E"in altro anno, if 201, del rinnovo dei contratti non fa parte della spending reviev ma concorrerà alla forma-ion,- dei saldi della legge di stabilità con un contributo in termini di minor spesa per 2.12,5 rn filia rdi Si punta alla riduzione già entro il 2015 di almeno 2mile società partecipate, per un risparmio di 700 milioni. oda si tratterebbe solo del frimo passo di un piano pii: ampio che potrebbe consentire di risparmiare 2.5 miliardi Asticella fissata al3% dei budget di competenza. Legnini:saranno interventi selettivi Tagli, primo round con i ministri Dino Pesole ROMA L'asticella è fissata ad almeno il 3%ia del budget di competenza dei singoli dicasteri. Obiettivo di questa prima fase di ricognizione della spending review è tagliare la spesa delle amministrazioni pubbliche per non meno di 8-9 miliardi, e il cammino si annuncia tutt'altro che agevole. Gli incontri che a partire da oggi il premier Matteo Renzi e il titolare dell'Economia, Pier Carlo Padoan, avranno con ivari ministri serviranno a definire l'esatto menù delle spese da tagliare. Renzi assicura che comunque non si percorrerà la strada dei tagli lineari tout court. Si parte dalle ipotesi di intervento messe a punto dal commissario Carlo Cottarelli, e consegnate due sere fa a Palazzo Chigi. «Saranno tagli selettivi- assicura il sottosegretario all'Eco- Segnalazioni nomia, Giovanni Legnini- e almomento non è in campo alcuna ipotesi di intervento sulle pensioni. Strada facendo si valuterà». Il lavoro di Cottarelli è «serio, sarà utilizzato come base per costruire l'operazione di spending review». E Renzi conferma di aver escluso l'ipotesi di intervenire sui trattamenti pensionistici oltre i 2 mila euro. Se dai ministeri non giungeranno proposte, si procederà a quel punto con tagli lineari o semilineari. Anche la sanità è nell'elenco. «La situazione - osserva il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - è complicata e lo sappiamo tutti. Se il taglio del 3% è al ministero siamo in grado di reggere, diverso è per il fondo sanitario che ad oggi è comunque in sicurezza». Le indicazioni della vigilia fanno ritenere che non si interverrà sull'ammontare del fondo sanitario nazionale, fissato dal Patto della Salute in 109,9 miliardiperi12014. Per quel che riguarda il ministero dello Sviluppo economico, è già in corso un'analisi preliminare. «Stiamo lavorando sulla base della spending review prevista da Cottarelli», rileva il ministro Federica Guidi «sono pronta a fare la mia parte. L'obiettivo è il 3% poi dobbiamo stabilire la suddivisione». Dal fronte del pubblico impiego,il blocco degli stipendi comunque dovrebbe garantire circa 2 miliardi dirisparmï. I tagli investiranno anche quest'anno la spesa per acquisti intermedi e se verranno rispettate le indicazioni del piano Cottarelli almeno 2mila società partecipate potrebbero essere tagliate nel 2015, per un risparmio di circa 700 milioni. Si tratterebbe del primo tempo di un'operazione che, in base al pro- gramma predisposto dallo stesso Cottarelli agli inizi di agosto, potrebbe consentire di risparmiare a regime circa 2,5 miliardi. Si comincia in sostanza ad abbozzare il menu della legge di stabilità. Se verrà confermato l'importo complessivo della manovra (da 20 a 23 miliardi), al contributo dei tagli alla spesa si affiancherà la minor spesa per interessi grazie al calo dello spread, che nello scenario ipotizzato in aprile si sarebbe attestata al 5% del Pil (79,1 miliardi). Poi c'è la partita del recupero di risorse dalla lotta all'evasione. Probabile che si faccia altresì conto della maggiore Iva attesa grazie allo sblocco di parte dei debiti pregressi della Pa (a fine luglio risultavano pagati ai creditori 26,1 miliardi a fronte di un finanziamento complessivo ai debitori di 30 miliardi). 0 RI PRO D UZIONE AISE AVATA Pagina 32 Goldman, visione negativa sulle utility di Maria Elena Zanini G oldman Sachs taglia le stime sugli utili delle utility italiane. In particolare, in un report gli analisti della banca d'affari statunitense, considerato il prolungato calo dei rendimenti dei titoli di Stato, hanno tagliato a sell il rating sul titolo Snam e hanno confennato lo stesso sell su Terna. La revisione al ribasso delle previsioni sugli utili ha coinvolto soprattutto Snam e Terna, anche se gli esperti hanno aggiornato le attese per cinque utility italiane. Per quanto riguarda Snam, Goldman Sachs ha ridotto la raccomandazione sul titolo da neutral a sell confermando però il prezzo obiettivo a 4,4 euro. «Stimiamo che Snam scambi a un premio del 28% sull'equity Rab, maggiore del livello implicito nella sua correlazione storica con i rendimenti dei bond. Tagliamo le stime di eps del 2016 in media del 9%», spiega la casa d'affari, «in quanto ora ipotizziamo un rendimento medio dei titoli di Stato del 2,7% nel 2015». Anche su Terna gli analisti hanno un rating sell (target a 3,8 euro) e spiegano di aver tagliato le previsioni sull'eps 2016-2018 del 9-10%. Su Hera, invece, gli analisti confermano la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 2,7 euro dal momento che si aspettano «una crescita molto forte dell'Eps (14% nel 2014-2017) guidata dall'M&A, un aumento del capitale per investimenti» e un calo del costo del debito. Su A2A e Enel il rating viene confermato a neutral con prezzo obiettivo rispettivamente a 0,92 curo (da 0,93 curo precedenti) e a 4,5 curo. (riproduzione riservata) Segnalazioni Pagina 33 IL CEO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI HA PARLATO A MARGINE DELIIINFRASTRUCTURE DAY ii -lodo AI l 00 min p Cdp, 5 er L'amministratore delegato, Gorno Tempini, rilancia le fusioni tra le utility: i soldi ci sono, ma mancano ancora i progetti industriali. E su Metroweb: bisogna investire nella banda larga DI MARIA ELENA ZANINI m Ar aveva già detto alla fine dell'anno scorso e ieri l'ha ripetuto: la Cassa Depositi e Prestiti è pronta a investire nel risiko delle fusioni tra utility. A margine dell'Italian Infrastructure Day 2014 di Borsa Italiana, Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato della società (controlata all' 80% dal ministero dell'Economia), ha ribadito: «Noi abbiamo detto chiaramente che Cdp, attraverso il Fondo Strategico Italiano, ha il denaro per investire e vuole investire. Stiamo aspettando che ci vengano presentati dei progetti». A disposizione delle utility, Cdp ha messo 500 milioni, quello che manca, secondo Gorno Tempini, sono i disegni industriali a sostegno delle operazioni straordinarie: «Occorre avere progetti, non delle logiche finanziarie perché questo è quello di cui abbiamo bisogno». Quello delle municipalizzate, secondo il numero uno di Cdp, è uno dei settori chiave dal punto di vista degli investimenti infrastrutturali di cui il Paese necessita, nelle varie sottocategorie che vanno dalla gestione dei rifiuti, all'acqua, all'energia. Ma Segnalazioni l'estrema frammentazione del settore rende difficile trovare le dimensioni per attirare il capitale necessario per gli investimenti. In questo senso il Fondo Strategico è stato citato più volte come potenziale soggetto aggregatore del settore delle municipalizzate. Sempre, però, che ci siano i progetti giusti: «I progetti possono essere articolati in vario modo. Si può ragionare per fusioni o per settori, ci sono tanti modi, ma la finanza è un mezzo per raggiungere uno scopo che è determinato da un progetto industriale». Alla domanda se sul tavolo ci fossero già ipotesi concrete allo studio, il ceo ha risposto: «Non voglio entrare nel merito, non voglio fare nomi. Fino a oggi di progetti non ne abbiamo visti». Le parole di Gorno Tempini arrivano il giorno dopo le dichiarazioni di Giuliano Pisapia e Piero Fassino (sindaci di Milano e Torino) su una possibile aggregazione delle multiutility energetiche A2A e Iren e sembrano quasi un consenso indiretto alla fattibilità del progetto. L'accelerazione al processo di riassetto del settore è stata data dallo stesso governo, con le rilevazioni del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, sulle inefficienze del mondo delle partecipate e la proposta di introdurre incentivi per chi si aggrega: il bonus si attendeva già con il decreto sblocca Italia ma ora bisognerà aspettare fino alla Legge di stabilità. L'obiettivo è scendere a mille partecipate degli enti locali dalle 8mila attuali. Il convegno di ieri a Palazzo Mezzanotte, è stata anche l'occasione per l'amministratore delegato di Cdp di portare il discorso sugli investimenti nella banda larga: «La Cassa è disponibile ad accogliere eventuali partner interessati a investire nella banda larga», ha detto in risposta ad una domanda su un eventuale scorporo della rete Telecom Italia e sulla sua integrazione con Metroweb. «Se le condizioni sono quelle che appaiono, le prospettive di investimenti in banda larga possono avere un' accelerazio- ne importante». Metroweb è l'azienda che si occupa delle reti di nuova generazione ed è controllata dal fondo privato F2i e dal Fsi. Come ha ricordato Gorno Tempini, l'azionista di maggioranza di Metroweb è un fondo privato. E proprio per i privati, secondo il ceo, un investimento nella fibra ottica potrebbe rappresentare una possibilità ideale. «Abbiamo un importante investimento in Metroweb, che ha le risorse per mettere a terra ulteriori investimenti. Abbiamo già cominciato con Bologna e molte altre città potrebbero seguire. Per chi vuole farlo con noi, abbiamo le porte aperte. L'importante è che l'investimento in fibra si faccia». (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www. milanofinanza. it/cdp Pagina 34 Dalla Cdp )00 milioni per il risiko delle utility assa depositi e prestiti vuole far ripartire il risiko delle piccole municipalizzate con 500 milioni di euro da destinare C al consolidamento del mercato. «Questo - ha detto il Ceo di Cdp, Giovanni Gorno Tempini - è uno dei settori chiave per gli investimenti nelle infrastrutture che il Paese necessita e per facilitare il processo abbiamo messo da parte idealmente mezzo miliardo» di euro. Tuttavia, ha concluso, «ad oggi di progetti industriali non ne ho visti». Gorno Tempini ritiene che in Italia «molto viene fatto attraverso» le piccole municipalizzate. È un settore «estremamente frammentato e pertanto è difficile trovare le dimensioni critiche per attirare capitale per fare quegli investimenti di cui c'è bisogno». E parlando di Cdp ha aggiunto: «Non stiamo cercando municipalizzate che cercano di fare cassa - ha aggiunto -. Vogliamo importanti consolidamenti che abbiano una visione industriale». [R.E.] Segnalazioni Pagina 35 ento per L.B. berti e fast Si arrendono i due storici negozi di abbigliamento del centro. Invia Verdi arriverà un'altra attività "Chiuso per lavori si riapre i primi di settembre" avvertiva fino a qualche giorno fa il cartello sulla porta d'ingresso. Le spesse tende bianche impediscono di guardare oltre le vetrine di via Verdi, ma da fuori s'intuisce del movimento. In via Calvi, invece, le tende sono tirate a metà, qualche maglia resiste sulle grucce, ma lo sguardo non trova appigli. Dentro è spoglio. La conferma arriva dal portale dei fallimenti del Tribunale di Mantova: le società che gestivano i negozi d'abbigliamento L.B. Alberti e Cast sono fallite (le sentenze sono di giovedì scorso, l'adunanza è fissata per il 14 gennaio). La scia delle chiusure cittadine si allunga bruscamente di due attività importanti, che lasceranno altrettanti buchi nel tessuto urbano e commerciale. Aspettando che qualcuno li riempia di nuovo. Per L.B. Alberti di via Verdi l'attesa sarà breve: il movimento che s'intuisce attraverso gli spiragli informa che la riapertura è davvero questione di poco. La notizia che fa più rumore è proprio quella dell'L.B. Alberti, un punto di riferimento nella memoria commerciale della città. E anche nella geografia affettiva di molti mantovani. Correva l'anno 1985. In principio fu l'omonima piazza Leon Battista Alberti, poi l'attività si moltiplicò in diversi negozi satellite: via Cappello, via Verdi, corso Umberto, via Calvi (in ordine sparso, non cronologico). Erano gli anni d'oro del commercio e, in particolare, dell'abbigliamento. Se qualcuno diceva "crisi" si pensava istintivamente a turbolenze di coppia o travagli interiori, non al terremoto collettivo del lavoro che oggi non c'è più. Alla fine, dopo la chiusura della Bancarella - l' outlet di piazza Alberti - erano rimaste soltanto le vetrine di via Verdi. La voce che il negozio fosse in affanno aveva cominciato a circolare in primavera, quan- Segnalazioni do una delle vetrine venne oscurata e nelle altre la merce iniziò a scarseggiare. Abbigliamento invernale, non collezioni primavera/estate. Altro dettaglio stonato. La circostanza era legata a un fatto drammatico, la morte di un socio (bresciano) di Mattia Bardini (rappresentante legale di L.B. Alberti e anche di Cast) avvenuta proprio nel momento dell'inventario. Poi le vetrine tornarono ad animarsi e le voci diminuirono di volume. Ma l'episodio ha segnato il destino dell'azienda inclinandone il piano verso il fallimento: gli eredi del socio hanno deciso sfilarsi e con loro anche il terzo partner, bresciano pure lui. La comunicazione di cessazione attività risale allo scorso 27 agosto, poco prima che sulla porta d'ingresso comparisse il cartello di chiusura per lavori. Il negozio riaprirà, ma non sarà più l'L.B. Alberti. I dipendenti? Alla data del 31 marzo 2014 ne risultavano 4. Poche centinaia di metri più in là, ai numeri 20 e 22 di via Calvi, s'inciampa nelle vetrine spoglie di Cast, altra attività solida, anche se più recente. Il negozio gemello sotto i portici Broletto, di abbigliamento femminile, aveva chiuso un paio d'anni fa. Restava la boutique maschile, elegan temente casual. Adesso al suo posto c'è l'ennesima croce nelrisiko cittadino. (ig.cip) Pagina 36 Tende abbassate nelle vetrine di via Verdi: al posto dell ' L.B. Alberti aprirà un 'altra attività Stesso destino dell ' L.B.Alberti anche per Cast invia Calvi Segnalazioni (foto&nrrnni) Pagina 37
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