Rassegna del 11/09/2014

Rassegna del 11/09/2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 11/09/2014
SI PARLA DI NOI
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 18
Cantiere infinito, protestano i residenti
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 20
Alberi sradicati in strada e sulle auto
1
La Voce Di Mantova
11/09/14 P. 10
LA CITTA' SOTTO UNA BOMBA D'ACQUA
4
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 25
Pubblicità Teaenergia
7
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 21
Centro raccolta rifiuti Nuovo orario a San Giorgio
8
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 22
Gruppo di raccolta rifiuti L'iniziativa ora è decollata
9
La Voce Di Mantova
11/09/14 P. 28
Prodotti annualmente più di 2 milioni di chili di rifiuti
10
11/09/14 P. 8
Mercurio, bonifiche al via entro fine mese
11
11/09/14 P. 28
Un quartiere lasciato al buio
12
13
Roberto Bo
2
RIFIUTI
ENERGIA
La Voce Di Mantova
SERVIZI
Gazzetta Mantova
POLITICA LOCALE
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 12
Sodano è appeso a un filo
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 13
Ma il sindaco tiene duro «Vado alla conta in aula»
Monica Viviani
15
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 14
Expo, arriva un'altra bacchettata Piani per Mantova nel mirino
Nicola Artoni
16
Gazzetta Mantova
11/09/14 P. 18
Esperimento di quartiere La piazza torna a vivere
Igor Cipollina
17
ACQUA: SCENARIO
Brescia Oggi
11/09/14 P. 22
Depurazione, niente rimborsi
18
19
RIFIUTI: SCENARIO
Brescia Oggi
11/09/14 P. 19
La discarica ai supplementari barricate di sindaci e Comitati
Brescia Oggi
11/09/14 P. 24
Riciclo rifiuti, la calotta si è rivelata, un flop»
Massimo Pasinetti
20
L` Arena
11/09/14 P. 39
La discarica non si farà, Il Comune cantavittoria
Laura Bronzato
21
Sole 24 Ore
11/09/14 P. 43
Tasi al traguardo, rincari in vista
Gianni Trovati
22
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
Cantiere infinito, protestano i rese ti
La denuncia del Comitato di Valletta Valsecchi: « Dopo un anno via Diga Masetti è ancora una giungla»
Esasperati dal cantiere infinito per il teleriscaldamento,
raccontano del loro labirinto
quotidiano di «segnali approssimativi», divieti di sosta improvvisi, marciapiedi a ostacoli senza percorsi alternati vi (se
non la strada), ruspe coni loro
bracci sospesi sui giardini privati e sulle auto in transito. Da
più di un anno. Così i residenti
di Valletta Valsecchi, che affidano al loro Comitato di quarti eri la denuncia di disagi, incidenti e ritardi.
«La cosa forse peggiore è
quella di vedere puntualmente disattese le promesse di termine dei lavori. L' ultima di
queste, con lettera del 12 maggio 2014 a firma del direttore
di Tea Sei prometteva il termine dei lavori, almeno per strada Diga Masetti con l'asfaltatura definitiva della strada,
per fine agosto» ricorda il Comitato. Peccato che agosto sia
passato «ma via Diga Masetti è
ancora un cantiere con scavi
aperti, asfalto rattoppato e
sconnesso, marciapiedi non
percorribili, e divieti di sosta
posizionati ovunque senza alcuna indicazione di durata.
Inoltre non possiamo non notare che i lavori procedono a
singhiozzo, oggi aprono uno
scavo e poi per alcuni giorni
non si vede nessuno, salvo notare che gli operai stanno lavorando da un'altra parte del
cantiere, magari vicino allo
stadio o in via Brennero».
Non solo, il Comitato lamenta anche che il flusso d'informazione, garantito all'inizio dei lavori, non c'è mai stato. Rubinetto chiuso. In attesa
di risposte certe, dubbi e interrogativi si moltiplicano.
Ad esempio, allargando
l'orizzonte a tutto l'intervento: «Quando è previsto il termine dei lavori in via Brennero
con la riapertura completa
della strada e la consegna della ciclabile? Via Brennero, già
classificata "a rischio d'incidente rilevante", è diventata
ancora più pericolosa anche
per via del rapido e progressivo deterioramento del manto
stradale in particolare sulle
parti esterne delle corsie, deterioramento che mette a rischio la stabilità delle vetture
oltre che la loro integrità meccanica. Inoltre il transito vietato dei mezzi pesanti continua
indisturbato e in queste condi-
zioni stradali e quanto meno
colposo il consentirlo».
Infine, una stoccata sui conti. Riporta il Comitato che, in
una lettera inviata agli amministratori dei condomini di
Valletta Valsecchi, a proposito
del rifacimento delle tubazioni e degli allacci del gas e
dell'acqua, Tea Sei assicurava
che il tutto sarebbe stato realizzato "a totale carico di Tea,
senza nessun esborso dei condomini". Gentili - ribattono i
residenti - «peccato che nelle
fatture di Tea per l'acqua, arrivate il mese scorso, si legge
che "il Consiglio Provinciale
di Mantova ha deliberato gli
incrementi tariffari per il biennio 2014-2015" e che "tale incremento è pari al 9%". L'Italia è in deflazione e la Provincia ci aumenta la tariffa
dell'acqua del 9%!!! E poi i lavori sarebbero a carico di
Tea».
Via Diga Masetti a maggio : i residenti denunciano iI ritardo dei lavori
h's7,eNn,emo er a : nie. .
L, l,r.-, 1„ 11:11 ——
Si parla di noi
Pagina 1
Alberí sradícatíM
' strada e sulle auto
Raffiche di vento a 90 chilometri orarie pioggia con intensità tropicale: allagamenti, rami sui tetti e grondaie volanti
L'albero, venendo giù, ha tranciato anche i fili dell'Enel. «VenRaffiche di vento intermittenti
to anomalo e pianta sana - hancon una punta di 90 chilometri
no replicato i tecnici della Tea orari e una cascata di pioggia
il problema è che aveva radici
scesa con un'intensità da forecorte». Ieri all'alba Polizia Locasta tropicale. Alberi sradicati, aule e Mantova Ambiente subito in
to danneggiate, rami sui tetti delazione, dopo la notte di superlale case e allagamenti. Notte da
voro dei vigili del fuoco. Viale
inferno quella di martedì con citGorizia è rimasta chiusa per altà e provincia
cune ore per
flagellati
da
consentire la
un fortissimo
rimozione
S ciagura sfiorata
temporale. La
dell'albero sracontadeidandicato. In viale
inviale G orizia:
ni è ancora in
Bolivia due cip latano Si a bb atte
corso.
pressi Arizona
Vigili
del
sono caduti su
tre auto in sosta
fuoco, Polizia
altre tre auto.
Locale e tecniLe specie arci di Mantova
borre che haAmbientehan
no subito più
Sub ito i sop rall u oghi
no
lavorato
di altre sono:
per ore senza
i Tea e polizia locale
pioppi, cipressosta. Il nubisi, salici biannelle scuole
fragio
(sono
chi, platani, cecaduti 48 millidri e aceri. In
p rossi m e all'a p ertura
metri di piogvia Maria Belgia con un'inlonci un pioptensità di 260
po cipressino secolare di circa
millimetri/ora) si è abbattuto
venti metri si è staccato dal terrecon tuoni e lampi poco prima
no nel giardino del primario di
delle 22. Diverse le zone colpite
Radiologia del Carlo Poma, Luiin città. Afame le spese gli alberi
gi Molani. Parte dei rami si sono
dei giardini di Belfiore, viale Reabbattuti sul tetto della casa del
pubblica, viale Gorizia, via Belvicino. « È incredibile - racconta
lonci, strada Lago Paiolo, viale
il medico - guardi qui che radici.
Bolivia, viale Asiago, via Daino,
Evidentemente il terreno non
via Susani (grosso ramo sul tenriusciva più a filtrare l'acqua».
done di un bar), giardini ValentiPolizia Locale e Tea hanno inini e via Visi. In viale Gorizia un
ziato un monitoraggio a tappeto
platano di una ventina di metri è
su tutta la città con particolare
piombato su tre auto in sosta,
attenzione alla vegetazione neltutte seriamente danneggiate.
le scuole che apriranno nelle
«Perfortuna-racconta il titolare
prossime ore.
di una delle vetture - nessuno
Problemi anche in ospedale:
stava passeggiando sul marciadal tetto di un vecchio edificio è
piede altrimenti sarebbe stata
piovuta una grondaia che ha
una strage. Più volte avevamo sesfiorato il box dei vigilantes. Dignalato che la chioma di quel
versi rami si sono spezzati in vaplatano era troppo pesante».
rie zone delvecchio ospedale.
di Roberto Bo
Si parla di noi
Pagina 2
Alberi sradicati ai giardini di Belfiore
(fotoservizio Saccani)
Transennato anche un pezzo di marciapiede in viale della Repubblica
vei Prr ii IViaie GO Vi 7iag è cad uto sulla strada e sui le auto parchagFiate di fronte
Luigi Molani
a ahhattuto su tre a€€ É',
I I carrozziere Spaggiari e una delle auto danneggiate
La Tea rimuove i rami dalla strada
Si parla di noi
Pagina 3
VALLETTA PAIOLO E VIA NENNI LE ZONE PIÙ CRITICHE. PROBLEMI ANCHE A CERESE E SULLA GOITESE. ALLALTEZZA DI MARMIROLO
Devastante temporale
in aillàs Valletta Paiolo
flagellato da acqua e vento
Vigili del Fuoco impegnati dalle 22 di martedì alla
mattinata di ieri. Sono 18, in tutto, gli interventi
I lavori di ripristino dei manto stradale nella mattinata di ieri (Foto Gabbo)
La bomba d'acqua sulla città
arrivata nella tarda serata di
martedì ha messo in allarme
diverse zone, costringendo i
Vigili del Fuoco a molte operazioni. Paura per la caduta di
alcuni grossi alberi, scossi dalla tantissima acqua caduta in
pochi minuti e dal forte vento.
Sono 18 in tutto gli interventi
portati a termine dai Vigili del
Fuoco del comando di viale
Risorgimento a partire dalle 22
della serata di martedì. Quasi
tutti riguardano la rimozione di
grossi rami - e in alcuni casi
anche di interi alberi - caduti
sul manto stradale. Un elenco
di interventi piuttosto lungo. Si
è partiti con viale Gorizia e via
Sturzo, in cui sono crollate
piante. Poi si è passati in via
Donati e via Nenni con la
caduta di due salici bianchi. E
ancora. In via Ilaria Alpi il
vento ha piegato un cartello
pubblicitario. A Belfiore sono
caduti due pioppi ibridi. Via
Bolivia (vicino al Poma) ha
visto la caduta di un cipresso.
In viale Asiago si è sradicato
un cedro, mentre un altro cedro
è caduto in via Daino direttamente sui fili dell'alta tensione, senza fortunatamente
causare un black-out. Si pro-
DercAmAekmponle
miiMh:YdIaXePolde
flog e l l elo da c x e rw le
Si parla di noi
Pagina 4
segue con via Susani in cui
rami di acero sono finiti in
strada e sulla tenda parasole
del Bar Spagna, presente in
zona. Cedri e pioppi caduti
anche in viale Montegrappa,
mentre in viale Montenero diversi rami sono finiti addirittura sui binari. Piazzale
Granisci e via Visi, infine, hanno visto, il primo, la caduta di
rami, la seconda lo smottamento causato dalla caduta di
un pioppo. Polizia Locale e
Tea hanno monitorato la città e
hanno trovato alcuni alberi pericolanti nella zona delle Piscine Dugoni. In via Conciliazione, inoltre, un cedro e un
acero sono stati messi in sicurezza perchè minacciavano
due abitazioni private. Da una
mappatura della zona colpita si
evince che Valletta Paiolo è
stata letteralmente devastata
dall'incredibile temporale.
Vigili del Fuoco che, come
detto, sono stati impegnati dalle 22 della serata di martedì
alle prime ore della mattinata
di ieri quando sono stati terminati gli ultimi lavori.
Città dunque flagellata e, a
guardare le previsioni meteo,
rischia di non essere l'ultima
volta per questa parte finale
della stagione estiva. Tra oggi e
domani, infatti, il rischio rovesci nel Triveneto e il Lombardia è abbastanza elevato. La
speranza è che la pioggia, se
maltempo deve essere, scenda
in maniera graduale. Schiarite
importanti, fortunatamente, a
partire da venerdì.
Si parla di noi
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Gruppo Tea
Tea €nergiaè p-esente
alla Fiera ME ; : i
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Il p-em- àel ponte ni ra i!;
Si parla di noi
Pagina 7
Nuovo orario a San Giorgio
I SAN GIORGIO
Il centro di raccolta dei rifiuti ha
un nuovo orario. L'accesso al
servizio comunale, in via
1'Maggio, avviene sempre tramite la Carta regionale dei servizi dell'intestatario della scheda
di famiglia che consente di aprire e chiudere il cancello di ingresso. Cambiano gli orari di
apertura. Lunedì, martedì, mer-
coledì, venerdì e domenica dalle
9 alle 12. Chiuso il giovedì. Il sabato si osservano un orario estivo e uno invernale: da ottobre
ad aprile, 9-12 e 14-17; da maggio a settembre, 9-12 e 15-18.
Per le utenze non domestiche e
delle attività produttive, l'ufficio
ambiente rilascerà una tessera
magnetica. Per le info su raccolta rifiuti e fatturazione consultare il regolamento.
(ele.car)
Il rnmmw e a nilhira e
Rifiuti
Pagina 8
Gruppo dí raccolta ríflutì
/ MEDOLE
La riunione promossa dall'assessore dall'ecologia di Medole
Enrico Zara ha ottenuto il successo sperato e, da sabato, un
gruppo di dieci medolesi si ritroverà, con l'assessore, per raccogliere nelle vie, nei campi e nei
fossi i rifiuti abbandonati.
«È un'iniziativa di volontari e
siamo felici che i nostri concittadini abbiano aderito con entusiasmo - spiega l'assessore - Abbiamo fatto un'uscita di prova
qualche mese fa, e abbiamo visto che la cosa ha riscosso successo, così abbiamo deciso di
Rifiuti
dare una struttura e una continuità al progetto». L'idea sarebbe quella di arrivare, fra qualche
mese, a poter fare un'uscita
ogni quindici giorni, ma per ora,
per rodare il gruppo, è buona
cosa già essere riusciti ad organizzare un'uscita al mese». In
settembre, comunque, le uscite
saranno due, una sabato, al pomeriggio, e l'altra il 27, in occasione della giornata "Puliamo il
mondo". I bambini delle scuole,
infatti, usciranno la mattina per
conoscere il territorio raccogliere i rifiuti in paese, mentre il pomeriggio gli adulti raccoglieranno i rifiuti nelle campagne. (lc)
Pagina 9
Prodotti annualmente più di 2 milioni di chili di rifiuti
SABBIONETA - La Piccola
Atene produce ogni anno più di
due milioni di chili di rifiuti: una
percentuale impressionante in
considerazione del ridotto numero di cittadini, che supera di poco
le quattromila unità. La buona
notizia è che gran parte di questi
rifiuti viene recuperata. Nel corso del 2013, infatti, il Comune è
stato in grado di raccogliere in
modo
differenziato
ben
1.787.539 kg di rifiuti solidi urbani, pari all'83,41% del totale.
La parte restante, ossia il
16,59%, è stata smaltita in modo
indifferenziato. Per quest'anno
l'obiettivo è quello di mantenere
la percentuale della differenziata
intorno all'83%, a fronte di un
costo totale che dovrebbe assestarsi sui 463.459 euro. A incidere sono soprattutto i costi generali di gestione dell'indifferenziato, che tocca i 151.527 euro.
La raccolta differenziata è un po'
meno cara (106. 100 euro), a cui
però si aggiungono altri 25 mila
euro necessari per il trattamento
e il riciclo di organico, vegetale,
vernici, toner, farmaci e legno,
portando così la spesa a 131.637
euro. Laraccoltae il trasporto dei
rifiuti costa 43.821 euro, mentre
lo spazzamento e il lavaggio delle strade e delle piazze si ferma a
16.297 euro. La Tari, ossia la
tassa sui rifiuti, quest'anno andrà
pagata in due rate, con scadenza
rispettivamente il 30 settembre e
il 30 novembre, tramite il modello di pagamento unificato
F/24. Il Comune ha scelto di applicare i coefficienti nella misura
minima per ristoranti, trattorie,
osterie, pizzerie, mense, pub, birrerie, bar, caffè, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante,
pizza al taglio, in ragione delle
ridotte dimensioni aziendali e del
modesto bacino di utenza, che è
prevalentemente locale e che
presuppone una esigua produzione di rifiuti. (u.b.)
Camion luori strada, i ciHndini dirono basta
Rifiuti
Pagina 10
Mercurio, b onifiche d i vi§entro fine mese
Grandi: Incontro positivo con Versalis e Syndial anche sul fronte occupazionale
Eni conferma : ci saranno anche ditte mantovane che verranno impegnate nella bonifica da mercurio nell'area del
petrolchimico. Soddisfazione
anche in via Roma: la cosa dovrebbe avere ricadute positive
a livello occupazionale nel
Mantovano . Lavori che dovrebbero iniziare a fine mese.
Versalis e Syndial, non responsabili per l'accumulo delle sostanze tossiche che andranno
smaltite, hanno mostrato la volontà di farsi carico delle bonifiche. Gesto positivo delle
due aziende che hanno annunciato l'inizio dei lavori per fine
settembre, nonostante Eni non
abbia ancora fissato la data ufficiale. Ciò che invece il coUna veduta dei polo chimico e nel riquadro l'assessore provinciale Grandi
losso del petrolio ha assicurato
è che ci saranno ditte mantomattinata del4luglio scorso alvane impegnate nella bonifiche Restano da decidere, ora, solo i
la Ies, quando una nube di catnell'area del petrolchimico: «È tempi. La decisione sulle opetivo odore fece rizzare le anun gesto positivo quelle delle razioni di smaltimento del mertenne a più di un cittadino. Sedue aziende - ha affermato l'as- curio ha subito una brusca acguirono accertamenti da parte
sessore all'Ambiente della celerata all' indomani dell' incidella Procura.
Provincia Alberto Grandi - dente avvenuto nella prima
che, al di là del fatto di non
essere responsabili del materiale da smaltire, mostrano di voler venire incontro ai lavoratori.
Un gesto del quale ci prendiamo anche parte del merito, perchè abbiamo mediato e abbiamo chiesto a Eni che, nei lavori
di bonifica, fossero presenti
ditte mantovane. La cosa avrà
certamente una ricaduta positiva. Certo, non nell 'immediato: prima ci sarà una gara d' appalto. Gli effetti positivi
sull'occupazione mantovana
non dovrebbero comunque tardare».
La bonifica dell'area della Ies
riguarderà la rimozione di vasche interrate contenenti mercurio, da diversi anni presenti
nell'area L, la sala celle (ex impianto clorosoda, produzione
cessata nel 1991) e la rimozione del surnatante con tecnologia Mpe (pozzi Multi Phase
Extraction). Le più moderne
tecnologie verranno messe a
disposizione perchè le operazioni avvengano al meglio.
Bonifica che dunque si risolverà in modo positivo, anche
per i lavoratori del mantovano.
Energia
Pagina 11
quardere
lasciato
"Seconda stella a destra q uesto è il cammino"; beh tanto poetica quanto profetica questa semplice frase cantata da Bennato
anni fa, sì perché noi poveri cittadini della lottizzazione Casa dei
Sole -più famosa come quartiere del Tosano - sita nel Comune
di Curtatone, a discapito di tutto
l'inquinamento luminoso che
affligge le nostre povere città
con l'imbrunire siamo costretti
sempre più spesso, per poter
raggiungere le nostre case, a
orientarci in questo modo.
Ormai è da tempo che ciclicamente in corrispondenza del
pagamento delle bollette della
luce i lampioni rimangono per
intere notti spenti. Purtroppo
dopo quasi sette anni dall'inizio
dei lavori il costruttore non ha
ancora terminato le opere minime di lottizzazione e di fatto è
ancora il gestore dell'area.
Naturalmente oltre all'illuminazione pubblica ci sono anche
altre magagne ancora irrisolte:
giardini pubblici non terminati,
aiuole incolte, lotti lasciati in abbandono.Anche la sicurezza
stradale viene a meno, vista la
mancanza della benché minima
protezione in corrispondenza
del confine con la strada vicinale, che presenta un dislivello di
parecchie decine di centimetri
rispetto al piano stradale.
Mi chiedo come mai non ci sia
stata ancora la volontà di muoversi com'è stato fatto per la lottizzazione Edera, cioè avviare
l'iter di riscatto dellafidejussione versata a garanzia. Nel frattempo abbiamo pagato laTasi
per servizi che non abbiamo e
stiamo pagando serate di inquietudinee paura a causa del maggior rischio a cui siamo esposti
nei confronti dei ladri, che tra
l'altro in zona hanno già colpito.
L'unica consolazione è che avrò
più probabilità di vedere qualche stella cadente, così almeno
un desiderio lo potrò esprimere.
Letterafirmata
Servizi
Pagina 12
e appeso a uí
Mozione di sfiducia depositata con 22 firme. II
Depositata e protocollata. Dalle 11.30 di ieri la mozione di sfiducia che rischia di mandare a
casa la giunta Sodano si trova
in via Roma sottoscritta da 22
consiglieri su 40. Intanto dai
promotori Buvoli e Benedini
arriva un chiaro invito al sindaco a dimettersi.
Le ultime firme sono arrivate in tarda mattinata. Appuntamento alle 11 all'Hemingway
Café in via Principe Amedeo: si
presentano Luca de Marchi e
Carlo Simeoni della Lega
Nord, il benediniano Sebastiano Riva Berni e Carlo Romano
del Gruppo Misto. Ad attenderli con carta, penna e mozione:
il capogruppo del Pd in consiglio comunale Giovanni Buvoli che un'oretta prima nel suo
studio di via Arrivabene ha ricevuto Enrico Alberini e Enrico Grazioli pronti a sottoscrivere la sfiducia dopo il via libera della segreteria socialista di
martedì. Di lì a mezz'ora eccolo in via Roma con Fausto Banzi (Sel) e lo stesso Simeoni:
«Abbiamo consegnato la mozione - racconta Buvoli - direttamente nelle mani del presidente del consiglio comunale
Giuliano Longfils che l'ha portata subito al sindaco». Alla fine hanno quindi firmato 8 consiglieri del Pd (Buvoli, Allegretti, Aldini, Brioni, Campisi, Murari, Piva, Stermieri), 2 di Sel
(Banzi, Zecchini), Bondioli
Bettinelli di Insieme per Brioni, Scaglioni di Patto Nuovo, 2
del Psi (Alberini e Grazioli), Romano del Gruppo Misto, 4 della Lista Benedini (Bergamaschi, Bombonati, Ferrazzi, Riva Berni), 2 della Lega Nord
(De Marchi e Simeoni) e Ciliegi di Forum Mantova.
E adesso? Il presidente può
convocare il consiglio non prima del decimo giorno e non
dopo il trentesimo dal deposito, vale a dire tra il 20 settembre e il 10 ottobre. «Visto che la
mozione è stata sottoscritta
anche da due delle tre forze
che sostenevano questa maggioranza, ci auguriamo che il
sindaco si dimetta prima - dichiara il capogruppo del parti-
Politica locale
Le ultime sigle
raccolte al bar
Il capogruppo Buvoli:
«Le sottoscrizioni sono già
una dichiarazione di voto»
to democratico - insomma la
sottoscrizione è già una dichiarazione di voto». Buvoli non
entra nel merito dei motivi che
hanno portato a tutto questo,
ribadisce che «a noi non importano le vicende della maggioranza», che «non ci sono
trofei da esibire» e che «la nostra è solo una presa d'atto che
questa amministrazione non
ha più la maggioranza e quindi per il bene della città non
può più governare». Ed esclude anche rischi di ripensamento all'ultimo: «I consiglieri hanno avuto il mandato dagli elettori e nel momento in cui firmi
una mozione di sfiducia ti assumi una responsabilità forte
nei confronti dei cittadini che
L'ultimo affondo
dell'architetto:
«E dall'inizio del mandato
che il sindaco fa disastri
e disattende gli impegni»
ti hanno eletto...disattenderla
in aula non avrebbe la minima
giustificazione politica». Insomma «in venti giorni le cose
non cambieranno - conclude e non c'è campagna acquisti
e Benedini: «Dimissioni subito»
che tenga. Ma se il sindaco
vuole sfidare l'aula, faccia pure, è un suo diritto».
Invito alle dimissioni che arriva anche da Giampaolo Benedini: «I suoi collaboratori dice - dovrebbero portarlo a dimettersi, farebbe la figura di
una persona più seria. E'
dall'inizio del suo mandato
che fa disastri e non è la prima
volta che crea una crisi al buio
e poi non sa come risolverla
salvo poi tornare sui suoi passi. Lo scriva: ha sempre disatte-
Fuori dal coro
De Pietri
ex assessore silurato:
«È un atto tardivo
fatto a scapito della città»
so ogni impegno scritto o verbale preso con me». E per
quanto riguarda i finanziamenti per Expo 2015 aggiunge: «Ha iniziato questa polemica perché non aveva i fondi e
non poteva mettere a disposizione risorse visto che ha una
diffida dei revisori dei conti
per lavori già affidati. Insomma ha trovato più comodo dare la responsabilità a me invece che affrontare la realtà con
trasparenza».
Pollice verso alla mozione
arriva invece dal candidato Arnaldo de Pietri: «La sfiducia e il
commissariamento a pochi
mesi dalla scadenza naturale
rappresentano un atto politico
che non risponde all'interesse
della città e della comunità. Sodano poteva essere sfiduciato
anni fa, questo atto tardivo a
discapito dei mantovani non
assolve chi dall'opposizione e
dalla maggioranza è stato sino
ad ora complice dell'immobili smo».
Se passasse la sfiducia, il sindaco e la sua giunta decadrebbero automaticamente. Al posto di Sodano arriverebbe un
commissario prefettizio per
gestire l'ordinaria amministrazione fino a primavera. (m. v.)
Pagina 13
4WFIRM.odr
INSIEME
I
Giovanni Buvoli
Massimo Allegretti
Fabio Aldini
Ve"
Claudio Bondioli
Bettinelli
Fiorenza Brioni
Matteo Campisi
Andrea Murari
Donano Piva
Dino Stermieri
PATTO NUOVO
Giovanni Scaglioni
5
Fausto Banzi
Benedetta Zecchini
Politica locale
I
Enrico Alberini
Enrico Grazioli
GRUPPO MISTO
Cario Romano
I
LISTA BENEDENE
Davide Bergamaschi
Gianni Bombonati
e'
Pietro Ferrazzi
Sebastiano Riva Berni
LEGA
Luca De Marchi
Carlo Simeoni
FORUM MANTOVA
Sergio Ciliegi
Pagina 14
Ma il
mdaco tíene duro
a conta '0 aula»
II primo cittadino: « un film i visto, ma ora serve senso di responsabilità
E torna
accusare il leader dei civici: «Tutto questo per i 7 98
di Monica Viviani
Deciso a non dimettersi e ad
andare alla conta dei consiglieri in aula. Insomma Nicola Sodano tiene duro.
Nessun ripensamento?
«La crisi l'ho aperta cosciente di quello che sarebbe successo per l'impossibilità di avallare una richiesta e un comportamento da parte di Giampaolo
Benedini e avvalorato dagli atteggiamenti in giunta dei suoi
due assessori. So contare e sapevo che 21 meno 4 fa 17. Non
ci sono mosse o contromosse,
non ho niente da aggiungere a
quanto dichiarato il 7 agosto e
per il momento c'è solo l'intenzione di fare le cose alla luce
del sole. La nomina del nuovo
assessore all'Ambiente testimonia che fino all'ultimo minuto opereremo per il bene
della città e dei cittadini e andremo in aula perché i cittadini devono conoscere nome, cognome e volti di chi ritiene utile per la città l'arrivo di un commissario. Non si deve però perdere di vista qual è stato il motivo vero che ha innescato questa crisi».
Ce lo ricorda?
«La sfiducia di un sindaco di
solito viene chiesta per motivi
di mafia, di ruberie, di disonestà. Il Pd a Viadana se non sbaglio l'ha chiesta per presunti
problemi di mafia. Qui invece
si commissaria la città perché
la giunta ha vietato la raccolta
di 798mila euro (di cui 350mila
del Comune, cioè dei cittadini
mantovani) a Giampaolo Benedini. Ripeto: abbiamo perso
quattro consiglieri, che ingenuamente hanno creduto allo ro leader Benedini, per questo
motivo. Non capisco tutta questa caparbietà. Siamo davvero
all'assurdo».
A questo punto però ci si
chiede che senso ha attendere
il voto dell'aula, visto che il responso viene dato per scontato...
Politica locale
«Abbiamo deciso di andare
fino in fondo e poi è un film già
visto. Altre volte è approdata in
aula una mozione di sfiducia,
da tre anni convivo con una
chiamata permanente di sfiducia. Ho sempre riconquistato
la fiducia con mediazioni nel
mio ufficio di via Roma, ora però basta. Stavolta era impossibile mediare».
Conta su qualche ripensamento all'ultimo?
«La mozione di sfiducia approdata in aula con 16 voti del
II commissario
prefettizio
non potrà
evitare l'arrivo
di altri profughi
Pd non portò a nulla e il motivo
anche allora riguardava Benedini».
Cosa dirà ai consiglieri?
«Li inviterò ad avere senso di
responsabilità. A ottobre mancheranno 90 giorni alla chiusura e tra le cose da fare c'è da evitare che arrivino i profughi,
che con un commissario prefettizio invece arriveranno, c'è
da animare la città per Natale,
c'è da completare i lavori per lo
stadio. Per questo avevamo dato la possibilità ai gruppi consi-
ila euro di Expo))
liari di individuare il modo. Se
mancassero uno o due anni alla fine della legislatura avrei
chiesto io stesso il commissario. Ora servirebbe un po' di
senso di responsabilità che mi
sarei aspettato dal Pd».
E se tutto questo servisse a
cambiare il candidato del centro destra?
«Non mi risulta che ci siano
consiglieri di Forza Italia tra i
firmatari della mozione. E comunque io non mi sono candidato».
11111
se mancassero
uno-due anni
alla fine del mandato
Adesso però non ha senso
Pagina 15
Expo, amva ui altra bacchettata
per Mantova ciel mirino
P
Richiamo dal presidente di Explora, braccio turistico dell'esposizione: «Progetti troppo frammentari»
La Bulbarelli: «Avrei voluto vedere prima il quadro degli interventi». Sodano protesta: «Fondi scarsi»
Il treno di Expo 2015 si sta avvicinando a grande velocità alla stazione di arrivo ed è prioritario
che lungo i binari Mantova sia
pronta a salire in carrozza. Di
questo si è parlato ieri in Camera di Commercio, con un incontro destinato in primis a illustrare il bando della Regione per la
promozione del territorio. Al tavolo dei relatori i due assessori
regionali Gianni Fava e Paola
Bulbarelli, il presidente di Explora - società partecipata da Expo,
Unioncamere e Regione che si
occupa della promozione turistica in vista dell'esposizione - Giuliano Noci e il direttore di Unioncamere Enzo Rodeschini, introdotti dal padrone di casa, il presidente Carlo Zanetti.
La Regione ha stanziato dieci
milioni di euro (tre entro la fine
di quest'anno, 7 nel 2015 con altri 10 che dovrebbero arrivare
dai privati), che saranno suddivisi nelle varie province a seconda
del numero di abitanti del capoluogo. In base a questo criterio
(smussato da Fava nel corso del
dibattito), la nostra dovrebbe
contare su una cifra di poco inferiore al mezzo milione, giudicata però troppo bassa dal sindaco
Nicola Sodano: «Queste risorse
sono per noi modeste - ha detto
- nel 2013 abbiamo raccolto circa un milione e trecentomila euro di bandi e dunque mi aspettavo di più. Lavoreremo comunque per promuovere il territorio
nel suo insieme». A questo proposito la Bulbarelli non ha risparmiato una stoccata: «La nostra difficoltà principale è farci
apprezzare nel mondo. Siamo
molto territoriali, sia come nazione che come provincia e città. Mi sarebbe piaciuto visionare già i progetti in cantiere per
Mantova e sarebbe giusto che
venissero presentati a tutta la cittadinanza, non solo a un ristretto gruppo di addetti ai lavori. Ricordo anche che l'assessorato regionale alla cultura promuoverà
un altro bando, valido dal 29 settembre al 30 ottobre, con 11 milioni a disposizione. Mantova
non deve tralasciare questa opportunità». Fava non rilancia le
polemiche sorte tra Regione e
Provincia: «Non è il caso di replicarle, ora dobbiamo lavorare assieme. Faremo presente che per
la suddivisione dei fondi non dovrà contare solo il numero di abitanti, ma anche la qualità dei
progetti. Il problema però è che
a Mantova non esiste un'associazione tra gli enti. Dobbiamo
diventare attraenti e impedire
che i turisti, dopo la visita a
Expo, fuggano subito dal territorio. Sarà prioritario fare squadra».
Forte in questo senso l'ammonimento di Noci: «Basta creare
illusioni al pubblico. L'unico
brand che a livello internazionale può funzionare è il marchio
Italia. Non ha senso promuovere realtà frammentate, dobbiamo unirci e presentare progetti
che comprendano un'ampia visione d'insieme». Questo è stato
finora il problema di Mantova
nel percorso verso Expo 2015.
Ma il presidente della Provincia
Alessandro Pastacci precisa: «Si
sta lavorando su una profonda
visione d'insieme. Creeremo
qualcosa di molto forte, da condividere con i visitatori di Expo».
N (cola Artoni
dafto, haechenaM
1mrto,, od miri-
L'intervento di Noci ieri pomeriggio in Camera di commercio. Con Iui Fava , Bulbarelli e Rodeschini
Politica locale
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ento di quartiere
La piazza torna a vivere
ll'1 al 5 ottobre creativi e volontari riapriranno i negozi sfitti di via Ariosto
il progetto dell'Arci Fuzzy: « Modello replicabile anche in altre zone della città))
Simulazione, gioco, laboratorio dei sogni. Facciamo finta
che VallettaValsecchi abbia ancora una piazza viva e non una
galleria commerciale morta,
con i suoi portici fantasma, la
scia di vetrine nude e la densa
patina di abbandono. Che curva anche l'umore dei residenti.
Giochiamo a immaginare un
quartiere diverso, dove la gente non si chiude in casa, ma
abita gli spazi aperti. Dove non
ci si guarda più con diffidenza
o, peggio, indifferenza, ma ci si
ferma a chiacchierare per il gusto di conoscersi e riconoscersi. Per il sentimento di comunità. Tecnicamente sarà un
"esperimento di rigenerazione
urbana partecipata". A proporlo è circolo Arci Fuzzy, dall' 1 al
5 ottobre (più due giorni di preparazione). Già candidato al
concorso di idee lanciato da
Provincia (ForMa), Camera di
commercio e Fondazione Cariplo, il progetto ha meritato una
menzione e, successivamente,
è stato condiviso con alcune
tra le altre associazioni in gara.
Ottenendo un finanziamento.
«L'intento è quello di creare
un teatro nella piazza di via
Ariosto che ha questa sembianza di abbandono, offrendo una
possibilità di riscatto flessibile» spiega Antonia Araldi, architetto e presidente del circolo
Fuzzy. Il progetto, che non prevede una trasformazione ma
sollecita un modo nuovo di abitare l'esistente, poggia sulla
partecipazione. Chi volesse farsi avanti, mettendo a disposizione braccia o idee, può scrivere a [email protected]. Oppure presentarsi direttamente
all'incontro in agenda il 19 settembre, ore 19, nella sede del
Fuzzy (in via Goldoni 2).
L'area sotto la lente è la stessa che tre settimane fa venne ri pulita dalle erbacce grazie
all'iniziativa dell'Arci, d'intesa
con il proprietario dell'area
(privata). Lo stesso che ora con-
Politica locale
cederà le vetrine in comodato
d'uso temporaneo, perché i volontari possano togliere la polvere e "vestirle" con attività culturali, di promozione sociale e
commerciali. L'esperimento
prevede anche un "laboratorio
di scambio di conoscenza",
che detto così suona un po'
meccanico, artificioso. E invece possono bastare un gazebo
e un tavolo in un angolo della
piazza a risolvere il cortocircuito di relazioni che ha fulminato la vita di Valletta Valsecchi.
Ricco anche il programma di
"azioni collaterali", l'esperimento di rigenerazione s'irradierà infatti dalla piazza all'intero quartiere. Gran finale domenica 5 ottobre, con la pennellata di colore del mercatino
delbroccante.
«Animare la piazza, simularne l'attività e la vitalità significa dare un messaggio di speranza - si appassionano i promotori - significa mostrare
nuove forme di sviluppo e indagare quali potrebbero essere
le vocazioni di questo spazio».
Non solo, l'esperimento di Valletta Valsecchi potrebbe essere
replicato nel resto della città,
dove i vuoti si moltiplicano.
Facciamo finta che.
L'immagine utilizzata per pubblicizzare l'evento in Valletta Valsecchi
Igor Cipollina
I:vpeiimenfo di y wiiiere
L' pi-, tonni a 'i-er
Pagina 17
BRENO. Il Comune non restituirà le quote delle bollette perchè le ha già usate per l'ambiente
Depurazione, niente ri
In decine di realtà urbane
grandi e piccole gli utenti sono metaforicamente in fila
per recuperare quanto versato (per ora) inutilmente. A Breno, invece, il caso è stato chiuso sul nascere: il Comune non
rimborserà le quote per la depurazione delle acque versate
dai cittadini attraverso le bollette sui consumi idrici pagate
tra il 2003 e il 2008.
L'operazione, lo ricordiamo è
stata imposta da una sentenza
della Corte Costituzionale (la
335 del 15 ottobre 2008), a
fronte dell'illegittimità del pagamento per un servizio di de-
Acqua: Scenario
purazione inesistente; e anche a fronte della temporanea
inattività degli impianti. La
stessa sentenza aveva introdotto una nuova tariffa destinata
a coprire i soli costi di investimento relativi alle attività di
progettazione, realizzazione,
completamento o attivazione
degli impianti.
Come mai Breno si defila? Il
sindaco Sandro Farisoglio è
stato chiamato in causa dal
gruppo di minoranza Brenesi
per Breno, che ha gli ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario
per discutere proprio del te-
ma. Ma il primo cittadino non
ha atteso la seduta, e ha risposto immediatamente al gruppo d'opposizione, e più in generale ai cittadini, spiegando
che «il rimborso non è dovuto
dal momento che tutti i fondi
accantonati nel periodo di riferimento sono stati impiegati
negli anni per la progettazione e la realizzazione di opere
che riguardano il trattamento
delle acque».
Farisoglio è entrato poi nei
dettagli: «Dal 2003 al 2008 il
municipio ha incassato mediamente 150 mila euro l'anno, in
totale circa, 750 mila, interamente usati per depurare i reflui della cittadina, che oggi risulta coperta dal servizio al
90%. Mancano solamente alcune zone del paese, per le quali si è in fase di progettazione o
appalto dei lavori, e si conta di
chiudere il cerchio nel 2015».
All'epoca della costruzione
del collettore della media Valcamonica, il Comune aveva
portato a compimento interventi per oltre 250mila euro
per collegarsi allo stesso impianto, e il sindaco precisare
che «Breno è uno dei comuni
più depurati della valle: ha
una rete estesa ed efficiente
tanto da interessare anche
Astrio, che posto a 800 metri e
relativamente decentrato, è
dotato di un proprio centro di
trattamento ». 0 L.RAN.
n ,i
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IL CASO BOSCO STELLA. Dopo la proroga fino al 31 ottobre ottenuta da Aprica-A2A
La dis
ca ai supplement
cote di smdaci e Comitati
Anibientalisti e amministratori incontrano l'assessore regionale
«Resta progetto con tante criticità, insistenza incomprens° ile»
Non è ancora stata scritta la
parola fine alla storia infinita
della discarica di Bosco Stella,
iniziata poco meno di .... tremila giorni fa, più di otto anni,
con la richiesta di Aprica-A2A
di realizzare un sito per lo
smaltimento di oltre quattro
milioni di metri cubi di rifiuti
speciali non pericolosi.
L'ULTIMA PUNTATA di un iter
che doveva durare al massimo
150 giorni è di ieri mattina con
l'incontro in Regione Lombardia dei sindaci e dei Comitati
salute e ambiente dei quattro
comuni interessati dal progetto: Castegnato, Ospitaletto, Paderno e Passirano con l'assessore all'Ambiente, energia e
sviluppo sostenibile della Regione Lombardia Claudia Maria Terzi.
La richiesta d'incontro, subito accolta dall'assessore Terzi
che già il 25 novembre dello
scorso anno aveva incontrato
sindaci e comitati, era stata
avanzata a seguito della ulteriore proroga fino al 31 ottobre, concessa dalla Regione ad
Aprica-A2A che l'aveva avanzata dopo aver ricevuto il preavviso di diniego al procedimento di Valutazione di impatto
ambientale.
I sindaci Gianluca Cominassi di Castegnato, Giovanni Battista Sarnico di Ospitaletto, Silvia Gares di Paderno ed il vice
Rifiuti: Scenario
Uno dei camion svuotati del carburante dai ladri
GIANLUCACOMINASSI
SINDACO DI CASTEGNATO
sindaco di Passirano Daniela
Gerardini con i Comitati erano consapevoli che la proroga
era un atto dovuto, ma hanno
voluto essere rassicurati sulla
consapevolezza da parte dell'assessore Claudia Maria Terzi che permangono tutte le
criticità emerse dal procedimento istruttorio che ha porta-
to al preavviso di diniego.
«Non possiamo però esimerci dal rimarcare l'accanimento e la faziosità del proponente nel voler a tutti i costi cercare di tenere in vita un procedimento le cui criticità abbiamo
sempre denunciato e che sono
state confermate dai pareri negativi di molti enti fra cui i Comuni, Asl, Arpa ed anche nelle
motivazioni contenute nell'emissione del preavviso di diniego della Regione Lombardia», è il commento di Giuseppe Antonini a nome dei Comitati dopo l'incontro comunque giudicato positivo.
«Aprica-A2A - protestano i
Comitati - chiede la proroga
per la'.. necessità di analizza-
re e sviluppare ulteriormente
tematiche relative alla salute
pubblica...' dimenticandosi
bellamente di averlo già fatta
con le integrazioni volontarie
del 2013 e da allora nulla è
cambiato». E i sindaci: «La parola fine non c'è ancora e finchè non verrà scritta come amministrazioni ci riteniamo costantemente mobilitate - spiega Gianluca Cominassi sindaco di Castegnato il Comune
che da solo ospiterebbe sul
proprio territorio la quasi totalità della discarica - abbiamo
già deliberato l'alternativa alla discarica: il polo delle energie rinnovabili ed è questo che
vogliamo realizzare». •
O RIPRODUZIONE RISERVAiI
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VOBARNO. Il punto impietoso del consigliere delegato all'Ambiente
Ricido rifiu1s, la caloti
si è rivelata, un <flop»
Nei cassonetti c'è di tutto e i costi sono aumentati
«La vera alternativa è costituita dal porta a porta»
Massimo Pasinetti
È un ritratto impietoso quello
che arriva in queste ore da Vobarno a proposito del «flop»
della raccolta differenziata
con la modalità dei cassonetti
a calotta. Un sistema che almeno qui si sta rivelando un vero
fiasco: dal punto di vista della
qualità (pessima) della differenziazione e anche da quello
dei costi; molto più alti di
quanto ci si aspettava.
Il quadro lo fa Claudio Zanoni, consigliere con delega all'Ambiente, il quale propone
come alternativa il porta a porta, «l'unico criterio in grado di
offrire risultati di qualità».
Entrandio nei dettagli, il rilevamento statistico dei dati di
produzione e smaltimento dei
rifiuti per il 2013 a Vobarno rivela che la differenziata ha toccato la modesta quota del
47,6%, e questo con un costo
pro capite di 109,5 euro. Perchè nel 2012 si spendevano 917
mila euro, 233 per tonnellata,
e nel 2013 il costo è salito a
245,5, per un totale di 939 mila euro? «E aumentata la raccolta differenziata - si chiede
Zanoni -, e allora perchè crescono anche le spese? Ciò dimostra il fallimento del siste-
Rifiuti: Scenario
Vobarno: il contenuto per niente differenziato di un cassonetto
ma a calotta voluto da chi ha
governato prima di noi».
«Ciò che si ottiene dallo svuotamento dei cassonetti per carta, plastica, vetro e lattine è altamente impuro - continua il
consigliere - visto che nei cassonetti c'è di tutto. Quindi il
dato iniziale del 72% di differenziato non è veritiero, perchè il materiale va conferito a
un impianto di selezione che,
a pagamento, elimina quanto
non riciclabile. Alla fine, la percentuale vera è inferiore al
50%».
Il responsabile dell'Ambiente ricorda che col porta a porta
la selezione si fa direttamente
a casa, senza costi aggiuntivi
per i cittadini. Ma spesso la
raccolta
è
esterrnalizzata...«Ciò fa perdere ai comuni
il controllo del servizio, e i contributi alla raccolta finiscono
nelle mani delle società. In Valsabbia solo Prevalle ha agito
diversamente. Non a caso con
7.000 abitanti ha una differenziata 2013 all'82%, e lo smaltimento costa meno di 500 mila
euro».
Non solo: «A Vobarno 230
chiavette sono ancora in Comune, e altre 657, ritirate da
un anno, non sono mai state
usate. Ritiratele e usatele bene
- chiude Zanoni -; almeno in attesa del porta a porta».
O RIPRODUZIONE RISERVAiA
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ROVERCHIARA. La commissione Via ha bocciato definitivamente il progetto del sito per l'amianto
La, discarica non si farà
fi Comune canta,vittoria,
Soddisfatti il sindaco, i cittadini
e llconsigliere regionale Bo
te
che si sono battuti per stoppare
l'impianto nei la etti di via Fossa
...................................................................
Laura Bronzato
..............................................................................
La discarica di amianto nei laghetti di via Fossa non si farà.
Il verdetto definitivo è arrivato
ieri mattina a Venezia, durante l'incontro della commissione Via, dove si è tenutal'ennesima discussione sul progetto. Il
parere si è reso necessario a
causa dell'ultima sentenza del
Consiglio di Stato, emessa a seguito di un ricorso presentato
dalla «Nec New Ecology srl» la ditta di Fossò (Venezia) promotrice della discarica - e dove si obbligava la Via regionale
adare un giudizio finale sull'intervento entro 60 giorni.
L'incontro è iniziato con la
presentazione del progetto da
parte della sottocommissione,
la quale aveva dato parere positivo anche se con alcune prescrizioni e subordinato al Piano d'Area delle Valli Grandi.
Per l'ok al progetto si doveva
chiedere prima unavariante al
Piano d'Area, inviando la richiesta alla commissione regionale competente ed attendere la decisione della Giunta
regionale. «Aseguito dellapresentazione si è apertaladiscus-
Rifiuti: Scenario
sione dove, assieme alla Provincia e all'Arpav, abbiamo ribadito la nostra contrarietà al
progetto», spiega il sindaco Loreta Isolani presente all'incontro. La votazione ha spaccato
in due la commissione Via: sette componenti hanno dichiarato il progetto non conforme
dal punto di vista urbanistico,
mentre sei lo hanno ritenuto
conforme. «Per noi èuna grande soddisfazione aver raggiunto questo risultato dopo tanti
anni di lavoro, battaglie e dibattimenti», aggiunge sollevata il primo cittadino. «Finalmente si è capito che lì c'è un
sito naturalistico da rispettare, dove si devono realizzare altri progetti».
La decisione segna la fine di
un incubo per i residenti eli Roverchiara e dei paesi limitrofi.
Oltre che per tutte quelle persone che, in questi anni, si sono battute contro la realizzazione dell'impianto. Un incuho iniziato nel 2002 quando alcuni residenti di via Fossa segnalarono all'allora sindaco
Gino Lorenzetti che una ditta
veneziana stava facendo dei rilievi nei terreni, scoprendo poi
che questa azienda si occupa-
Loreta Isolani
Franco Bonfante
va dello smaltimento di rifiuti
l'impianto. «È stata riconosciuta l'importanza ambientale dell'area e possiamo tornare
serenamente a vivere nel nostro territorio».
«Determinazione, competenza e coraggio non sarebbero
stati tuttavia sufficienti a contrastare interessi politici ed
economici così forti sul progetto», dichiara Franco Bonfante,
consigliere regionale del Pd e
ideatore dell'emendamento
che ha bloccato per due anni
qualsiasi decisione in merito
alla discarica. «Il Consiglio regionale ha accolto sia la mia
proposta che quella di alcuni
colleghi bloccando, dapprima,
la discarica con un contributo
al Comune per la redazione di
un progetto di recupero naturalistico dell'area e poi ponendo un vincolo nel Piano d'Area
delle Valli veronesi». •
industriali tossico-nocivi e che
stava provvedendo ad acquistare le aree vicine alle ex cave.
«Tutto è bene quel che finisce
bene», commenta Lorenzetti,
il primo ad aver visto il progetto della discarica nel 2006.
«Noi avevamo blindato la zona sia dal punto di vista ambientale sia urbanistico. Perciò, se volevano realizzareladiscarica, la decisione sarebbe
stata meramente politica».
L'ultima amministrazione Lorenzetti, infatti, aveva messo
sotto tutela ambientale la zona fin da subito con unavariante al Prg, poi con il Pat ed il Piano degli interventi. «Non ci
credo ancora: la partecipazione attiva dei cittadini ha dato
l'esito sperato», dichiara Massimo De Togni del «Comitato
No Amianto», il gruppo civico
nato nel 2006 per stoppane
C FIPRCOUZIaNE RISERVA 'A
Pagina 21
Rush finale per le scelte sulle aliquote - Spesso le detrazioni non bastano a pareggiare i conti con l'Imu
Potrebbero arrivare a quota
Gianni Trovati
MILANO
Come ogni scadenza fiscale
che si rispetti, anche quella della
Tasi ha prodotto la corsa dell'ultima ora, e potrebbero arrivare verso quota 5mila i Comuni che hanno inviato al dipartimento Finanze le delibere con le aliquote del
nuovo tributo in tempo, cioè entro la mezzanotte di ieri, per chiedere ai contribuenti l'acconto "ritardato" del 16 ottobre. Ieri, secondo i calcoli di Confedilizia, gli enti
in regola con il calendario erano
3.623, ma il ministero negli ultimi
giorni è stato sommerso di delibere, e ha tempo fino al 18 settembre
per pubblicarle. La città più grande impegnata nel rush finale è stata Palermo, che dopo una seduta
Ieri erano 3.623 le delibere
pubblicate dalle Finanze
ma il ministero ha tempo
fino al 18 settembre
per l'elenco definitivo
ila i Comuni con l'acconto entro il 16 ottobre
notturna in consiglio comunale
ha approvato una contestata aliquota del 2,89 per mille sull'abitazione principale (con detrazioni
inversamente proporzionali alla
rendita catastale), ma nella stessa
situazione sono molte amministrazioni medio-piccole.
Solo ieri, comunque, i nuovi ingressi nel censimento del dipartimento Finanze sono stati quasi
6oo, e la prospettiva sembra quella di arrivare a meno di mille enti
mancanti all'appello.I Comuni sono 8.094: in 2.187 casi le aliquote
sono comparse entro maggio, e
gli acconti sono stati pagati in genere prima dell'estate (il termine
ordinario era i116 giugno, ma molti Comuni hanno previsto date diverse stoppando le sanzioni come "consentito" dallo stesso ministero), e dovrebbero essere quindi intorno ai 5mila (cioè il 6o% del
totale) gli enti nei quali la data da
segnare in rosso per gli acconti è
quella del16 ottobre.
I numeri definitivi compariranno entro il 18 settembre, ma
nonostante il rush finale e il superlavoro ministeriale per gestir-
lo, quella che si profila è una situazione caotica, in cui molti contribuenti saranno costretti a rivolgersi a professionisti e Caf
per scoprire quanto devono pagare. E in molti casi le notizie
non saranno buone, soprattutto
per chi abitain case divalore medio-basso "graziate" in passato
dalle detrazioni fisse dell'Imu
(200 euro per tutti, più 5o euro
per ogni figlio convivente fino a
26 anni) sostituite nella Tasi dagli sconti "liberi" eventualmente
decisi dai Comuni.
Rispetto all'Imu pagata sull'abitazione principale nel 2012 (l'anno scorso i 9/io dell'imposta sono stati coperti dallo Stato), la Tasi si rivelerà più cara per molti milanesi, fiorentini, catanesi e per alcuni napoletani, e soprattutto per
itanti italiani che vivono in Comuni dove non saranno previste detrazioni: gli sconti infatti sono impossibili se la deliberanon comparirà nel database delle Finanze entro il 18 settembre, perché in quei
casi si pagherà sempre la Tasi
standard all'e per mille (senza superare, sugli immobili diversi
dall'abitazione principale, il io,6
per mille nella somma dilmu e Tasi), ma anche nel57%io dei Comuni
che hanno deciso in tempo (la stima è del Caf Acli su 4mila enti: si
veda Il Sole 24 Ore dell'8 settembre) le detrazioni non hanno trovato spazio in delibera.
Anche dove ci sono, però, gli
sconti sono spesso selettivi: a Milano, con l'eccezione delle rendite
più basse, toccano solo airedditifino a 2lmila euro, a Catania riguardano solo alcune categorie catastali, e a Firenze spesso non riescono
a pareggiare i conti con la vecchia
Imu. Non così a Roma, dove l'incrocio tra valori catastali elevati e
sconti di peso riesce sempre a rendere la Tasi più leggera dell'Imu.
Intanto, la promessa di Renzi di
rivedere il meccanismo riapre il dibattito in vista delle modifiche per
il 2015: «Noi non abbiamo mai rivendicato aumenti di Imu e Tasi sostiene il presidente dell'Anci,
Piero Fassino -; se il Governo intende introdurre correzioni ne
prenderemo atto, ma da noi non è
arrivata alcuna richiesta».
[email protected]
91 RIP RODOZIO NE RISERVATA
Rifiuti: Scenario
Pagina 22
Nelle città
Il confronto fra l'Imu complessiva del 2012e la Tasi complessiva dei 2014 nelle principali città in cui si pagherà l'acconto ft 16 ottobre. Valori in euro
Città
Bilocale di 60 mq di categoria
"popolare" (i(/4) in periferia
Bilocale di 60 mq di categoria
"economica" (A/3) in semicentro
Trilocale di 100 mq di categoria
"civile" (A/2) in centro
Imu 2012
Tasi 2014
Imu 2012
Tasi 2014
Imu 2012
Tasi 2014
Milano
50
156*
168
229**
924
703
Genova
0
O
277
235
893
722***
Firenze
8
32
140
]si
685
730
225
153
433
287
1.557
878
Napoli
0
0
60
72
412
304
Catania
0
58
60
93
612
447
Roma
Nota : (*) L'importo scende a 57 euro se il reddito complessivo del proprietario è fino a 2lmila euro; (**) L'importo scende a 180 euro se il reddito complessivo del
proprietario èfino a 2lmila euro; (***) L'importo scende a 672 euro se l'Isee del proprietario non supera i 15 mila euro
Fonte : Elaborazione del Sole 24 Ore sulle tariffe d'esti mo delle diverse città e su aliquote e detrazioni decise nelle delibere Imu 2012 eTasi 2014
Rifiuti: Scenario
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