AVVISI SETTIMA(ALI INTENZIONI SANTE MESSE FORANIA DI PALMANOVA Lunedì 3 novembre Parrocchie Ss. Redentore - Palmanova S. Maria Maddalena - Jalmicco e comunità di Sottoselva Domenica 2 novembre Commemorazione di tutti i Fedeli defunti (A) Duomo 8,00 Bruno Iustulin /Pietro e Genesio Vilis (Giobbe 19,1-23-27a / Lettera ai Romani 5,5-11 / Giovanni 6,37-40) 11,00 in Duomo Santa Messa solenne in memoria dei defunti da novembre 2013 a ottobre 2014; partecipano le autorità civili e militari per la memoria della Prima guerra mondiale; canti liturgici del Coro P.A. Pavona. Lunedì 3 novembre 20,30 in canonica iniziano gli incontri, proposti dalla Forania, per gli adulti verso la Confermazione. 18,00 Martedì 4 novembre Duomo 8,00 18,00 Gabriele e Antonio Mastrogiovanni / Rinaldo Savorgnani Giuseppina Francese e Domenico De Rosa Sottoselva 18,00 Mercoledì 5 novembre Duomo 8,00 18,00 defunti fam. Antonutti Giovedì 6 novembre Duomo 8,00 GUIDA A U( PREGIUDIZIO CO(SAPEVOLE” viene trattato il tema: “Regole e legalità - Diritti e doveri: tutti uguali davanti alla legge” con Provvidenza Delfino Raimondo (prefetto di Udine), Francesco Martines (Sindaco di Palmanova e Paolo Lautieri e Roberto Venditti (sezione G.I.P.-G.U.P. Tribunale di Udine); moderatrice: Enrica Lucchin. Venerdì 7 novembre 18,00 Augusto, Galleranna e Francesco Piero, Tullia e Giovanni Venerdì 7 novembre Duomo 8,00 Anna Budai 18,00 Intenzioni gruppo di preghiera padre Pio Maria Bolzani (ann.) Sabato 8 novembre Duomo 8,00 16,00 Santa Messa presso la residenza Ianus di v.le S. Marco. 18,00 Anime del Purgatorio Sabato 8 novembre Domenica 9 novembre Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense 10,00 Santa Messa presso la Casa di Riposo “Ardito Desio”. Domenica 9 novembre Duomo Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense (A) Jalmicco (Ezechiele 47,1-2.8-9.12 / 1a lett. Corinzi 3,9c-11.16 / Giovanni 2,13-22) Sottoselva 10,30 Paolo e Aurora Piano / Maria, Esperia e Anna Duomo 11,00 Comunità parrocchiale 10,30 a Sottoselva Santa Messa per la Festa del Ringraziamento, canti liturgici del coro locale. 10,30 a Jalmicco Liturgia della Parola. 8,30 10,30 Liturgia della Parola 18,00 Avana Zamparutti / Olga Blessano (1° ann.) defunti fam. Zucchi, Sgubin e Dragani PAI Un grazie riconoscente agli Alpini e agli Scampanotadôrs di Jalmicco per la risistemazione della rete anticolombi nella cella della torre campanaria della chiesa parrocchiale. Commemorazione di tutti i fedeli defunti 18,00 Maria / Angelica Fantini e Giuseppe Gregoricchio Jalmicco Giovedì 6 novembre 20,30 in Oratorio (contrada Garibaldi 7) per il ciclo: “STRA(IERI A CASA (OSTRA: 2 novembre 2014 NESTRIS MUARTS Recuie eterne, Signôr, pai nestris muarts. Impie par lôr il sflandôr de tô lûs par in eterno. Amen. «Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». foglio settimanale n. 664 SULLA MORTE Non c’è nulla che possa sostituire l’assenza di una persona a noi cara. Non c’è alcun tentativo da fare, bisogna semplicemente tenere duro e sopportare. Ciò può sembrare a prima vista molto difficile, ma è al tempo stesso una grande consolazione, perché finché il vuoto resta aperto si rimane legati l’un l’altro per suo mezzo. È falso dire che Dio riempie il vuoto; Egli non lo riempie affatto, ma lo tiene espressamente aperto, aiutandoci in tal modo a conservare la nostra antica reciproca comunione, sia pure nel dolore. Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa. I bei tempi passati si portano in sé non come una spina, ma come un dono prezioso. Bisogna evitare di avvoltolarsi nei ricordi, di consegnarci ad essi; così come non si resta a contemplare di continuo un dono prezioso, ma lo si osserva in momenti particolari e per il resto lo si conserva come un tesoro nascosto di cui si ha la certezza. Allora sì che dal passato emanano una gioia e una forza durevoli. Dietrich Bonhoeffer (Breslavia, PL 1906 - Campo di concentramento di Flossenbürg, D 1945) U(A VITA CHE (O( FI(ISCE MAI La celebrazione annuale in ricordo di tutti i Fedeli Defunti non è solo il momento privilegiato per pregare per loro (che ne hanno certamente bisogno, ma non tanto quanto noi, per cui forse è meglio dire che sono loro che pregano per noi...) o per depositare sulle loro tombe un gesto di affetto che spesso nel corso dell’anno sfugge ai nostri pensieri, ma è anche l’occasione perché ognuno di noi possa riflettere sul senso della propria vita, letta in prospettiva della sua conclusione. Già di per sé la vita ci sfugge dalle mani e, in fondo, a sfuggirci dalle mani è il tempo che ci viene regalato il giorno del nostro ingresso nel mondo. Un tempo che scorre e che, purtroppo o per fortuna, non ritorna più indietro. Il tempo scandisce ogni cosa, scandisce ogni nostra attività e ogni nostro passo: e la strada percorsa dai nostri passi sappiamo bene dove sia indirizzata. Di morti personali ne subiamo a centinaia, nell’arco della nostra esistenza come, per esempio, la conclusione, a volte improvvisa e inattesa - e quindi ancor più dolorosa - di ciò in cui abbiamo maggiormente creduto e investito le nostre energie. Spesso, queste situazioni fanno dire: “Ma chi me lo fa fare? Che senso ha continuare a vivere così?”. C’è sempre, nella vita, la possibilità di dare e di fare di più; c’è sempre una possibilità di riscatto dalle situazioni precarie e di inutilità; c’è sempre la possibilità che il dolore e la morte non siano la parola definitiva su ciò che facciamo! C’è qualcosa che va oltre la morte, fosse anche solo l’amore e il ricordo delle persone che abbiamo amato e dalle quali abbiamo ricevuto amore durante la loro vita. Per chi crede, sono l’espressione che la morte non è la parola “fine” sull’esistenza umana: Cristo ce ne ha dato una prova con la sua Resurrezione, e le nostre tante piccole e grandi resurrezioni di ogni giorno ne sono il segno visibile e concreto. Forse, allora, la morte non fa più così paura. Forse, allora, davvero, si può dire che la vita non finisce mai. I DEFUNTI E LA MORTE Il 1° e il 2 novembre di ogni anno dividono il mondo in due parti. Quelli che credono e quelli che non credono. Sulla morte è la prova del fuoco della fede e dell’ateismo Un ateo è ateo vero solo se guarda alla morte con disperazione. Un credente è credente solo se guarda alla morte con serenità e speranza. Ma domani vedrete gli atei a curare le tombe dei loro cari con fiori simbolo di vita, croci simbolo di resurrezione, preghiere simbolo di fede, colloqui simbolo di speranza. E vedrete i cristiani fra le lacrime, simbolo di disperazione, accanto a una donna, col viso disfatto da un dolore senza conforto, simbolo di ateismo, con la paura per sé, simbolo di mancanza di fede e di speranza. Ecco perché vi ho detto che la morte è la prova del fuoco della fede e dell’ateismo ma solo se uno ci pensa sopra dieci minuti. Se no è lo spettacolo tragicomico dell’incoerenza umana. Io vi prego di non calcare stasera e domani quella terra sacra solo ai cristiani, curare quelle ossa che hanno un significato solo per i cristiani, senza aver esaminata la vostra fede e presa una decisione di maggior coerenza. Se curo un cumolo di terra è perché credo che i miei cari ci abbiano piacere o vantaggio. Se credo è perché credo che vivano ancora. Se vivono ancora questa vita non è tutto, ma solo un passaggio, un esame. Ma se questa vita non è tutto, ma solo un passaggio o un esame, che aspetto a ridirmelo ogni giorno, ogni ora e dirlo a chi ho accanto e mutare tutto un regime di vita, di pensiero, di parola? Nel Cristo avremo tutti la vita. don Lorenzo Milani (Firenze 1923 – 1967)
© Copyright 2024 Paperzz