I colori di GIULIANO GHELLI Il Centro Studi “Museo GEO Bruschi”

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I colori di GIULIANO GHELLI
Giuliano Ghelli è scomparso in
modo prematuro nella notte di
San Valentino, a causa di un violento attacco cardiaco che ha
reso vani i tempestivi tentativi di
soccorso. Eravamo molto amici
da lungo tempo, parlavamo spesso d’arte, ma non solo.
Ghelli aveva da poco festeggiato
50 anni di pittura e scultura, con
una memorabile Mostra a Palazzo Panciatichi, a Firenze. Aveva in ponte altre numerose iniziative, come sempre, dato che
era continuamente in movimento con la sua attività.
Nel 2007 fu costituita a Poppi
(AR) la Fondazione Giuliano
Ghelli, istituzione molto attiva
nell’ambito della promozione
artistica ed anche – grazie allo
stesso Ghelli – nelle attività
didattiche presso le Scuole.
Nato nel 1944, aveva ricevuto innumerevoli riconoscimenti e vinto numerosi premi. Ultimamente
era stato insignito dell’onorifi-
cenza di Commendatore della
Repubblica. Non elenchiamo
qui tutte le sue innumerevoli
mostre, in Italia e all’estero.
Persona gioiosa, allegra, sempre
sorridente. Oggi tutti
desideriamo ricordarlo
così, con quella sua aria
scherzosa ma profondamente competente e professionale.
Dotato di una creatività e
di una fantasia uniche,
aveva lavorato su ogni
tipo di materiale: dai
dipinti su tela, alle carte,
ai gioielli in oro, al legno,
all’oggettistica, fino ai
suoi famosi busti da sartoria dipinti, realizzati
anche in ceramica e
raku. Una delle sue più recenti
creazioni era stato l’Esercito di
Terracotta, esposto in diverse
occasioni, sempre con enorme
successo.
Ciascuna delle nostre case ospita
almeno una delle sue coloratissime opere; sono infatti molto diffuse le bellissime grafiche realizzate sia dalla Stamperia Edi Grafica che da Valerio Carini.
Caro Giuliano, te ne sei andato
da questa Terra, ma i tuoi colori
e le tue opere gioiose renderanno
sempre vivo il tuo ricordo.
Giuliano Ghelli.
La Foto pubblicata
è di Alex Subrizi.
Riccardo Nicoletti [email protected]
Il Centro Studi “Museo GEO Bruschi”
Eugenio, meglio conosciuto con
il nome di “Geo” Bruschi, nel
corso della sua lunga vita in viaggio per il mondo ha raccolto più
di 200 reperti archeoligici fra
vasi, suppellettili, monili, sculture, armi, maschere e vari oggetti d’arte. Alla fine di dicembre ha
finalmente realizzato un grande
desiderio: donare la preziosa collezione al Comune di Pontassieve per la costituzione di un
Centro Studi che si chiamerà
“Museo GEO Bruschi”. Il Comune di Pontassieve acquisisce
dunque un patrimonio culturale
d’ elevato valore storico ed artistico, si tratta del primo museo
permanente che sarà situato nella
Piazza Vittorio Emanuele II, nel
cuore del centro storico
e comprenderà anche
un’importante selezione
di fotografie la cui consultazione sarà accessibile a tutti, per quest’ultima è prevista, sempre nell’intenzione di
promuovere conoscenza
e cultura, una collaborazione con la Sezione
di Etnologia ed Antropologia del Museo di
Storia Naturale di Firenze. I lavori di ristrutturazione dei locali che accoglieranno sia il museo
che la sede dell’Associazione “I
grandi viaggiatori” dovrebbero
essere ultimati a breve e presumi-
bilmente in aprile il Centro
Studi verrà aperto al pubblico.
Eleonora d’Aquino
Geo Bruschi con
Alessandro Sarti,
Assessore alla
Cultura, Comune
di Pontassieve.