Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Ancora Primavera................................................3 PAPA FRANCESCO A SAN GREGORIO VII ...4 Curriculum vitae: Martina Menichini................................6 Suonare Suonare: Bancorotto..........................................................7 Ma è vero che gli immigrati li paghiamo noi?8 La grande bellezza in “Facce da gol”..............9 LA ZANZARA IMPERTINENTE .........................9 Roma che se n’è andata: Artemisia Gentileschi.....................................10-11 Siete dei geni? Potete entrare in Mensa!.....14 Un dispositivo elettronico riconosce la voce15 Il processo di nientificazione dell’essere......16 Riserse in rete per trovare o inventarsi un lavoro..............................................................17 Ecologia e ambiente: Il collasso economico e imbentale si avvicina.......18 L’Angolo del Piacere: La cultura e la storia del Sigaro...........................19 Abuso sui minori, un tema che scotta...........20 “Requiem di Mozart per il Giappone dal Vaticano”.............22 Come eravamo: Stradonico Romani.............................................23 “Quante volte si muore”................................24 Le prime donne elette al Consiglio Comunale di Civita Castellana........................................26 Ass. Artistica IUNA: I prima passi, la storia, il passaggio!...................27 3 anni di Tip e Tap..........................................28 Analisi della scrittura di Chiara per la scelta della facoltà universitaria..............................29 Il Fumetto: Amon................................................................30 Fiera del fumetto e games: il Cosplay...........30 Naturopatia e animali d’affezione.................32 17° edizione del Mini Festival di Viterbo....33 Cine Parade: Monuments Men................................................34 L’Angolo del collezionista: Il Calendario della Polizia di Stato.......................35 La Comunità Ortodossa Georgiana ringrazia36 Le auto della nostra infanzia: Lancia Appia......................................................37 Se pònno guardà, se pònno guardà...........38 Al Carnevale civitonico: +zumba -alcool......38 Perchè la maschera........................................38 Quel che conta a Carnevale...........................39 Carnevale civitonico 2014......40,41,42,43,44,45 Carnevale di Nepi 2014.................................46 Carnevale di Fabrica di Roma 2014..............47 Carnevale di Magliano Sabina 2014..............48 Carnevale di Roma 2014...............................49 Carnevale di Rignano Flaminio 2014............50 MESSAGGI......................................................51 I nostri amici..................................................52 News...............................................................53 Roma com’era ...............................................54 Album dei ricordi........................55-56-57-58-59 Annunci gratuiti........................................60-61 Oroscopo........................................................62 Selezione offerte immobiliari ..................63-64 I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA : PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) SEDE TEL/FAX 0761.513117 - [email protected] RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA INFO PUBBLICITA’: 0761.513117 - [email protected] www.campodefiori.biz - Campo De Fiori Rivista Campo de’ fiori 3 Ancora Primavera 21 marzo 1982. È primavera, sto facendo un giro in macchina nella zona industriale della nostra città. Strade perfette, illuminazione efficiente, fabbriche nuove cinte da siepi ed alberi ornamentali… tanta operosità. 21 marzo 2014. Stessi luoghi. I prati nuovi lambiscono le vecchie fabbriche, qualche cespuglio selvatico ne ha già invaso i giardini. Desolazione, di Sandro Anselmi silenzio, strade piene di buche e di erbacce. Pali della luce divelti e abbandonati a terra… Questo, oggi, a ricordo del coraggio e dei sacrifici di una generazione che costruiva qualcosa che rimaneva nel tempo, da lasciare ai figli. Viviamo ora, purtroppo un’altra realtà. E nel prato più verde di questo marzo, pascolano ancora indisturbati gli stessi demiurghi di sempre che, per l’ennesima volta, si accingono a rimodellare la creta per realizzare un altro fantoccio. Nella strana quiete di questo paesaggio surreale mi fermo a guardare la luce mutevole del tramonto, e mentre il pastore raccoglie le pecore e gli agnellini già pronti per la Pasqua, nell’aria ferma della sera, mi prometto, fuori da ogni credo e da ogni ideologia e per illudermi un po’, di volerci credere ancora. Campo de’ fiori 4 PAPA FRANCESCO A SAN GREGORIO VII : UNITI CONTRO LE MAFIE Visita la parrocchia romana ed incontra don Ciotti U na folla acclamante accoglie Papa Francesco al suo arrivo davanti al sagrato della Chiesa San Gregorio VII Papa dove stava per iniziare l’evento dedicato alla diciannovesima edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie“ promossa dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti. Libera è nata il 25 Marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia, ed il Papa quest’anno ha deciso di unirsi in preghiera con tutti i componenti delle famiglie vittime delle mafie. Puntuale, Venerdì 21 Marzo alle 17,00, il Pontefice è arrivato a bordo di una Ford Focus, ha salutato i numerosi fedeli che lo attendevano fuori dalla Chiesa ed è stato accolto dal fondatore di Libera Don Luigi Ciotti e da Padre Paolo Maiello, il Parroco Francescano che con le Sue iniziative ha riportato in pochi anni la Chiesa al centro del quartiere Aurelio e tanti fedeli a seguire ogni domenica la Messa. Papa Francesco si è seduto su una semplice sedia accanto a Don Luigi Ciotti ed ha ascoltato a capo chino l’elenco degli 842 nomi delle vittime di mafia letto dai loro familiari e dal Giudice Giancarlo Caselli. Presenti alla cerimonia, il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi ed il sindaco di Roma Ignazio Marino. Bergoglio ha ricordato subito la condanna risuonata nella Valle dei Templi di Agrigento agli inizi degli anni novanta quando Papa Wojtyla dopo le stragi di Capaci e Via d’Amelio urlò:“ Mafiosi, verrà per voi il Giudizio di Dio! “ A cambiare stavolta sono stati i toni ma non i contenuti: “Per favore, cambiate vita. Convertitevi, fermatevi di fare il male. Ve lo chiedo in ginocchio, è per il vostro bene. C’é ancora tempo per non finire nell’inferno!“ All’interno della Chiesa si è levato un applauso che sembrava non finire mai e sui volti dei mille presenti si scorgevano lacrime liberatorie. Don Ciotti ha chiesto inasprimenti alle norme del voto di scambio e ha denunciato i silenzi e l’omertà della Chiesa nel Sud. Al termine Papa Francesco, tenendo per mano don Ciotti, ha indicato la direzione giusta esortando a far presto per voltare pagina. Al termine della Veglia, uscendo dalla Chiesa il Papa Francescano ha salutato tutti i fedeli che lo attendevano e ripartiva alla volta della Sua Residenza a poche centinaia di metri dalla Parrocchia. Sandro Alessi Campo de’ fiori 6 Curriculum vitae MARTINA MENICHINI: COME UN LIBRO APERTO... C i eravamo recati al Teatro Belli per recensire “La Sottoveste Rossa“ diretto da Claudio Boccaccini interpretato da Patricia Vezzuli, Angelo Maggi e Martina Menichini , quando ci ha molto colpito il ruolo di quest’ultima e la sua interpretazione. Decidemmo quindi di incontrarla e parlarVi di Lei. Martina ci confida subito che questa è stata la sua prima esperienza teatrale “E siccome penso che ognuno di noi ha del talento da esprimere, avevo deciso che era giunta l’ora di provare l’impatto col pubblico e di esprimere le emozioni che sentivo; come mi hanno sempre detto fin da piccola: sono come un libro aperto!” Ma inizialmente non pensavi al teatro.... “A meno di tre anni ho iniziato a nuotare come fanno tutti i bambini ma tra i sei ed i diciannove anni seguendo degli istruttori molto bravi mi sono specializzata nel sincronizzato vincendo numerosi titoli nazionali. Nel frattempo cominciava a nascere l’amore per la danza, il canto e la recita- zione e mi trovai davanti ad un bivio: continuare a nuotare o dedicarmi allo spettacolo e scelsi di lasciare l’attività sportiva professionale seppur continuando ad essere giudice nazionale ed insegnando ai più piccoli.” Martina prosegue le sue strade frequentando corsi di canto e danza specializzandosi nella danza del ventre. Ricordiamo anche esperienze come presentatrice... “Si e ne vado molto orgogliosa. Nel 2010 ero la presentatrice di Sky Meteo 24, scelta dal presidente di Sky che mi vide alla premiazione del premio Pipolo dell’ Accademia di Stefano Jurgens di doppiaggio il quale mi chiamò subito per un provino e dopo una sostituzione mi fece iniziare subito a condurre le programmazioni.” In questo spettacolo ha interpretato Evrà, personaggio surreale, un pò fatina un pò diavoletta, quasi una presenza fantasma che avrà una evoluzione ben precisa nel corso dello spettacolo. In tv l’abbiamo vista ne I Cesaroni 3 ed in alcuni cortometraggi di successo; per la moda ha prestato la sua immagine per il Calendario Maximo 12, il Calendario Lavazza nel catalogo Le Cremerie e come attrice di fotoromanzi per le riviste Cioe‘ e Pop’s. Dopo averla vista dalla platea, pensiamo sia stata un’ottima prima interpretazione per un’ artista completa che possiamo affermare esser partita col piede giusto in un mondo, quello dello spettacolo, che potrebbe rivelarle molte soddisfazioni future. Sandro Alessi Martina Menichini e Sandro Alessi Campo de’ fiori 7 di Carlo Cattani BANCOrotto “Il BANCO ha perso la “E mi viene da pensare all'entusiasmo cresciuto per strada…” ...E’ l’ incipit di un famoso brano del Banco Del Mutuo Soccorso , “E mi viene da pensare” (lp “Canto di primavera“ 1979), che mi dispone tanto ai ricordi ora che Francesco Di Giacomo, immenso , sublime , carismatico , arguto , pungente ,emozionante vocalist del “BANCO”… NON C’E’ PIU’ ! Poco più di un mese è trascorso dal tragico incidente automobilistico in cui ha perso la vita a pochi centinaia di metri dalla sua casa, nel comune di Zagarolo , “BIG” Francesco ,il 66enne gigante buono del Banco Del Mutuo Soccorso , performer dall’inconfondibile timbrica vocale:un personaggio ben saldo nell’immaginario di tutti gli appassionati della “grande musica “… quanto un paletto di frassino conficcato nel cuore di un vampiro! Ah… i ricordi! Un compositore del ‘700,una scuola media, un muretto, una professoressa di educazione musicale,una fonovaligia portatile, un compagno di scuola, il 1972,un lp dalla copertina a forma di salvadanaio…il sottoscritto ,ragazzetto di appena undici anni … Tutti anelli di una catena di ricordi che mi riportano all’approccio con la musica del “Banco Del Mutuo Soccorso” e alle prime frequentazioni con la “VOCE” di Francesco Di Giacomo, ”omone” grosso e barbuto dal canto inconfondibile! Giovan Battista Pergolesi era il nome della mia scuola media (oggi si chiama Arturo Toscanini), il muretto era il luogo antistante la scuola dove sostavo e chiacchieravo in- sieme ad alcuni compagni della mia classe in attesa del fatidico suono della campanella delle 8.00 ;la professoressa di educazione musicale era una graziosa signora “paffutella”, sui cinquanta, dai capelli biondi e cotonati stile anni ’60, sempre elegantemente compres(s)a in tailleurs color pastello e sempre accessoriata di una fonovaligia (giradischi portatile) ben stretta nella mano destra e da una valigetta “porta dischi” di plastica nera impugnata con la mano sinistra…sempre sorridente e dal passo lesto ,breve e altalenante sotto il peso… in tutti i sensi! Un compagno di scuola di pari età ,Alfredo,mi intratteneva tutte le mattine al ”muretto” con un’esposizione “fitta-fitta” su questo o l’altro dei 33 giri che immancabilmente estraeva da una busta di plastica che completava il suo corredo scolastico e che tutte le mattine riservava sorprese musicali diverse! Una mattina dell’anno scolastico 72-73 dalla “busta magica” del mio compagno Alfredo fu estratto un disco dalla copertina cartonata decisamente non classica: era sagomata a forma di un salvadanaio …il più classico … quello “cocciuto e panciuto” …”er dindarolo” di terracotta,per intenderci ! Quel “salvadanaio” non ci fece risparmiare chiacchiere tanto ne parlavamo e , ad un certo punto, suscitammo l’interesse anche della nostra professoressa “paffutella” che, un giorno, allestì un “punto d’ascolto “ al centro della classe , collocando la sua fonovaligia in cattedra ; quindi, mettendo da parte i “suoi 33” di Debussy , Mussorgsky ,Stravinsky, Ravel, Vivaldi e compagnia bella, ci invito a “silenziarci” per iniziare un attento ascolto del …prezioso contenuto del “salvadanaio”…sssrrrrr! E partirono, così, le note e le parole de “Il Volo”, brano d’apertura del primo album, omonimo, del Banco Del Mutuo Soccorso dall’ introduzione in stile medievale con la voce recitante di Vittorio Nocenzi …: <Lascia lente le briglie del tuo ippogrifo, o Astolfo…> e a seguire di Francesco Di Giacomo nella parte di uno scudiero che con una “vocina” dal tono nasale, indelebilmente scolpita nella testa di tutti noi appassionati di rock progressivo spiegava: <Da qui, messere, si domina la VOCE!” valle ciò che si vede, è. Ma se l'imago è scarna al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo>. Beh,da quel momento in poi le mie “paghette” settimanali contribuirono a far girare l’economia del mercato discografico e dischi e cassette iniziarono ad impilarsi e a stiparsi in ogni mensola e cassetto a mia disposizione …per la gioia di mamma & papà ! Grazie “Prof.” ovunque tu sia … grazie Francè… < E vola via sopra un vascello fantasma e vola via verso una terra promessa…> (da “Moby Dick”/Lp “Banco”/1993 -BMS). Ha dichiarato Mauro Pagani, ex della PFM: <come Francesco non cantava nessuno, mi auguro che rimanga un esempio!> CarloCattani©marzo 2014 Campo de’ fiori 8 Ma è vero che gli immigrati li paghiamo noi? T ra i discorsi più gettonati tra amici fuori al bar, o nei luoghi di lavoro durante la pausa pranzo, quello che mi capita di sentire più spesso è, ridi Giuseppe volto ad alcuni extracomuFerone nitari “Ma lo sapete voi quanto ci costano questi? Li paghiamo 35 euro al giorno. Senza che facciano nulla. Avete capito? Trentacinque euro al giorno. Uno stipendio mensile. E oltre a questo lavorano pure abusivamente per prendere doppio stipendio”. Saranno discorsi che capita di sentire minimo due o tre volte alla settimana. Gli extracomunitari prenderebbero dalle casse dello Stato uno stipendio mensile senza lavorare. Ma sarà vero? E’ bene fare chiarezza sulla questione perché se è vero che la conversazione da bar è alquanto imperfetta e intrisa di errori, è anche vero che non “La legge Martelli”, che è del tutto falsa. Ma iniziamo prevedeva un contributo di tenenza ad un deper ordine. terminato gruppo Il Ministro socialista Claudio assistenza per i profughi di sociale o per le sue Martelli, a cavallo tra la fine opinioni politiche, 43.000 lire ai richiedenti degli anni Ottanta e l’inizio asilo non esiste più da al- si trova fuori del degli anni Novanta, introPaese di cui è cittameno 15 anni. Tuttavia, dusse per la prima volta in dino e non può o Italia, tramite appunto “la non vuole, a causa sussidi agli immigrati ne legge Martelli”, un contributo esistono ancora, ma non di questo timore, di assistenza alternativa alavvalersi della prosono rivolti alla totalità l’accoglienza per i profughi, tezione di questo che prevedeva 43.000 lire ai Paese; oppure che, degli extracomunitari richiedenti asilo. Questo tipo non avendo una di misura non esiste più da almeno 15 anni. cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in Tuttavia, sussidi agli immigrati ne esistono cui aveva residenza abituale a seguito di sifancora, ma non sono rivolti alla totalità fatti avvenimenti, non può o non vuole tordegli extracomunitari che arrivino nella Penarvi per il timore di cui sopra”. nisola ma soltanto ad un particolare insieme Lo status di rifugiato è importantissimo in che è quello dei “rifugiati politici”. quanto consente, a colui che ne è investito, Ma cos’è lo status di rifugiato? È presto di percepire l’indennità mensile di cui pardetto. Sarebbe il cosiddetto “asilo”. E ce lo lavamo prima. Questo viene riconosciuto spiega una direttiva europea del 2004, la dalla Commissione territoriale competente Direttiva n. 2004/83/CE del 29 aprile 2004 in seguito alla presentazione di domanda di (c.d. Direttiva qualifiche). Tale status, protezione internazionale. Lo straniero, che spiega la direttiva, è compreso nel più dimostri un fondato timore di subire nel ampio concetto di protezione internazioproprio paese una persecuzione personale nale. Tale direttiva è stata attuata nel nostro ai sensi della Convenzione di Ginevra, può ordinamento con il cosiddetto Decreto quaottenere questo tipo di protezione. lifiche, ossia il D.Lgs. n. 251/07, il quale ha Attenzione dunque, per ottenere lo status definito le norme sull’attribuzione ai cittadini di rifugiato non dobbiamo pensare per forza di paesi terzi o apolidi, della qualifica di ria dei condottieri rivoluzionari, in stile Garifugiato o di persona altrimenti bisognosa di baldi o Che Guevara,costretti a fuggire dal protezione sussidiaria. contesto del loro Paese in quanto ricercati La definizione di rifugiato ce la da invece la da tutte le forze armate del loro Paese. Non Convenzione di Ginevra del 1951 all’art. 1, è necessario infatti che siano oppositori polett. A), che afferma “è rifugiato chi telitici: possono anche semplicemente essere mendo a ragione di essere perseguitato per dei cittadini costretti a fuggire da una dittamotivi di razza, religione, nazionalità, appartura o da un contesto di guerra civile e che magari con la politica non hanno avuto mai niente a che fare. Al titolare dello status di rifugiato la Questura rilascia un permesso con motivo “asilo politico”. Il primo rilascio deve essere chiesto presso la Questura, il rinnovo avviene tramite procedura postale. Tale permesso, inoltre, consente al possedente l’accesso allo studio; lo svolgimento di un’attività lavorativa subordinata o autonoma; l’accesso al pubblico impiego; l’iscrizione al servizio sanitario; dà diritto alle prestazioni assistenziali dell’Inps (assegno sociale e pensione agli invalidi civili) ed all’assegno di maternità concesso dai Comuni. Inoltre dura cinque anni ed è comunque rinnovabile. Alla faccia della classica “chiacchiera da bar”. La questione sembra infatti essere parzialmente veritiera. L’indennità ammonterebbe a circa trenta euro al giorno. E purtroppo molti dei mendicanti buttati per terra nelle vie romane che ci chiedono quotidianamente l’elemosina sono provvisti proprio di tale status percependo dunque l’indennizzo. Ed anche molti venditori ambulanti abusivi. Riuscono, così, ad accumulare quasi duemila euro al mese. Uno stipendio medio di un cittadino italiano benestante. E’ anche vero però, e lo sottolineo, che bisogna fare attenzione sui numeri di cui stiamo parlando. Non dobbiamo immaginare i rifugiati politici e i richiedenti asilo come tutti o come al maggioranza degli immigrati presenti in Italia. Anzi, i rifugiati rappresentano ad oggi una minoranza, essendo circa 47 mila su quasi cinque milioni di stranieri presenti nel territorio. Campo de’ fiori 9 In arrivo il libro di ricordi del calcio viterbese firmato da Claudio Di Marco LA GRANDE BELLEZZA IN FACCE DA GOL U na duplice strana circostanza mi sta accompagnando nella lettura di “ Facce da gol”, un libro di ricordi di Secondiano del calcio viterbese, che Zeroli l’amico Claudio Di Marco sta per concludere e consegnare alle stampe in queste settimane. La prima strana circostanza è che io sto scorrendo soltanto alcune pagine (non più di una cinquantina) che Claudio mi ha gentilmente concesso di leggere in anteprima, ma che per me sono già esaustive per poter formulare un giudizio nel merito. La seconda strana circostanza è che, proprio in questi giorni, il film italiano “La grande bellezza” di Sorrentino ha vinto l’Oscar a Hollywood quale miglior film straniero e che per me tale avvenimento è motivo di accostamento non forzato all’emblematico “bouquin” di Di Marco. Sia nel libro che nel film c’è difatti un rimpianto sommesso e prolungato per una “grande bellezza” del nostro passato: del passato di Roma e dei trascorsi della Viterbese. C’è una profonda solitudine che ci coglie sia al cinema sia nel nostro studio, perché i personaggi che ci attraversano gli occhi e ci tappezzano l’immaginazione, fanno parte d’una galleria dei ricordi, che il mondo d’oggi ci vorrebbe spazzare via per sempre. In fondo quello che ha detto Toni Servillo, a proposito del suo personaggio, lo potrebbe ragionevolmente affermare anche Claudio. Dice Servillo: ”Jep (il protagonista del film) è un cinico sentimentale, deluso dal presente e non estraneo a un atteggiamento moralistico….. Lascia dietro di sé un lunga serie di occasioni mancate, una scia di rimpianto, un’illusione”. E l’illusione di Claudio è proprio quella di poter rivedere nel presente e nel futuro quello che ha già visto nel passato. Gli aneddoti su Martinetti, su Liverani o su Baiocco egli auspica di poterli reinventare sui nuovi eroi dell’oggi Z Z Z Z ZZ Z Z Z ZZZZ .............. ZZZZ ZARA N LA ZA INENTE RT E P IM e su quelli che prossimamente vestiranno i colori giallo-blu. In effetti anche Sorrentino, pur avendoci consegnato a dosi massicce immagini d’una Roma in piena rovina, si augura che la capitale d’Italia possa tornare ad essere quella che fu un tempo. Il messaggio non può essere che questo. La storia grandiosa di Roma e più in generale dell’Italia è fatta anche da una miriade di piccole storie non meno significative. Nel pertugio più profondo di questa galassia c’è anche il testo che l’amico Claudio Di Marco ci sta consegnando, perché tutti possiamo ricordare quello che eravamo e quello che potremmo ridiventare. Il tutto raccontato con una prosa ora fluida e scorrevole ora raffinata ed elegante. Conosco bene Claudio per credere che sia proprio così! Campo de’ fiori 10 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Artemisia Gentileschi Protagonista femminile della storia dell’arte U na delle poche donne protagoniste della storia dell’arte, fu anche protagonista di una torbida vicenda a tinte fosche infarcita con elementi sentimentali, erotici e fandi Riccardo tastici, come in una fuConsoli sione romanzesca. In un precedente articolo su Michelangelo Merisi da Caravaggio, abbiamo incontrato la Roma del cinquecento, una città del tutto speciale: turbolenta, carnale e creativa. In quegli anni gli artisti erano riusciti a coinvolgere, nelle loro opere, anche il popolo romano, al punto, che la gente comune aveva prestato il proprio volto a personaggi biblici o evangelici; lo stesso Caravaggio, per dipingere “Maria di Cleofe” o la “Maddalena” scelse come modella una cortigiana che rispondeva al nome di Domenica Calvi e, parimente, per dipingere la “Madonna” nella tela: “Riposo durante la fuga in Egitto”, aveva scelto come modella Anna Bianchini, una prostituta della quale si era innamorato. In quegli anni, passeggiando per il centro della città, si potevano incontrare personaggi arroganti o cenciosi, ma anche “Arcangeli” e “Madonne”. Artemisia Gentileschi, una donna bella, intelligente e orgogliosa, nasce nel 1593 e cresce in quella Roma barocca, teatrale e pittoresca dove, da Piazza del Popolo a Trinità dei Monti è un susseguirsi di botteghe di artisti e studi di pittori. Cresce in una casa in Via della Croce dove ha sede lo studio del padre Orazio, famoso pittore già amico e seguace del Caravaggio che, fra l’altro, aveva ricevuto l’incarico di affrescare il palazzo di Scipione Borghese. Fin da piccola Artemisia trascorre intere giornate in quello studio; il padre la utilizza spesso come modella, generalmente in veste di angelo; ella lo osserva quando prepara quei colori che, successivamente, con grande maestria, vengono trasferiti nelle tele dove, come magicamente, diventavano strumenti musicali e nature morte piuttosto che personaggi maestosi avvolti in vestiti dai colori smaglianti. Orazio Gentileschi Autoritratto Un giorno il padre non è in bottega, Artemisia vede una tela sul cavalletto dove è stato appena abbozzato lo schizzo di una natura morta; la ragazzina, che fino a quel momento era stata attenta osservatrice della tecnica di preparazione dei colori, decide di tentare di dipingere, prepara l’occorrente e in pochissimo tempo riesce a completare il quadro. Si fa sera e Artemisia comincia a temere il peggio. Che cosa avrebbe detto suo padre? Quell’artista burbero e severo che a volte trascorreva intere giornate senza dire nemmeno una parola? Certamente sarebbe stata punita severamente. Sarebbe andata proprio così, ne era certa! Lo sapeva bene e a proteggerla non c’era nemmeno la mamma morta quando lei aveva appena cinque anni. Però succede l’imprevisto. Appena rientrato il padre osserva il quadro ultimato, chiama a se la figlia e, senza alcuna esitazione e senza alcun rimprovero, la bacia e la stringe a se dicendole: “Tu sei un’artista nata, d’ora in poi non poserai più per me, ma sarò io a insegnarti a dipingere. Questo quadro è uno splendore, io non avrei potuto fare di meglio”. Da quel momento Artemisia diventa l’allieva più abile di Orazio che, da buon conoscitore di talenti quale era, non manca di segnalare le capacità della figlia negli ambienti altolocati della città sostenendo che, già da tre anni, dipinge opere tali: “ … che forse principali maestri di questa professione non arrivano al suo sapere … “. Una pittrice che emerge dalle cronache del tempo è un fatto straordinario. Le donne, infatti, se pure alcune di queste si dedicano alla pittura, lo fanno all’interno di una bottega d’arte alle dipendenze di un maestro. A questo punto Orazio, desideroso di perfezionare l’educazione artistica della figlia, chiede all’amico Agostino Tassi detto “lo Smargiasso” di insegnarle l’arte della prospettiva di cui egli è gran maestro. Mai decisione fu più infelice come vedremo più avanti. Artemisia ha soltanto diciassette anni, conosce l’amore solo nei sogni e, con il passare dei giorni, finisce per innamorarsi del suo maestro. Una notte, non riuscendo a dormire, esce di casa per fare pochi passi in Via della Croce dove abita anche Agostino che, da qualche tempo, è ospitato da Orazio Gentileschi. Qui incontra un gruppo di persone ubriache, un uomo con i vestiti in disordine e alcune donne truccate e con zoccoli altissimi, quell’uomo è Agostino, l’uomo di cui Artemisia è innamorata che si accompagna ad alcune prostitute. Lui è pazzo di desiderio, ma è una persona che vive una esistenza intrisa di bugie; l’affascinante maestro, infatti, ha moglie e figli che vivono a Livorno. In realtà Agostino Tassi è un avventuriero senza scrupoli, è stato imprigionato più volte accusato di Campo de’ fiori gravi colpe come stupro, assassinio e sodomia, egli si vanta di avere rispettato solo il settimo comandamento poiché non ha derubato nessuno; tuttavia i due vivono un amore segreto fatto di baci rubati e di carezze fuggevoli che contribuiscono a trasformare il desiderio di Agostino in una vera ossessione, egli vuole la ragazza a tutti i costi e per raggiungere il suo scopo ricorre a un artificio. Un giorno Artemisia è intenta a ritoccare una tela chiacchierando con una vicina di casa, tale Sora Tuzia; all’improvviso entra Agostino dicendo che Tuzia deve correre subito a casa perché il figlio si è fatto male, i due restano soli e l’uomo riesce a violentare Artemisia che, per difendersi, afferra un coltello e lo colpisce di striscio, ma Agostino le dice che, ormai, lei gli appartiene: ” … tu sei tutto per me: sposa, amante e allieva … ” Nel 1612 si svolge il processo contro Agostino Tassi accusato da Orazio Gentileschi di aver compiuto violenza sulla figlia; Artemisia è costretta a subire un pubblico processo per stupro, alle torture degli interrogatori e alle umiliazioni della visita ginecologica, anche questa pubblica, si aggiunge il fatto di ritrovarsi al centro di uno scontro per il controllo dell’azienda familiare, con la conseguenza che il lavoro dei due pittori resta anonimo e, per un po’, se ne perdono le tracce. Terminato il processo Artemisia è costretta a sposare tale Pierantonio Stiattesi e allontanarsi da Roma. commissiona, pagandola il triplo dei colleghi fiorentini, impegnati in analoghe commissioni, il pannello con “L’Inclinazione” per il soffitto della sua casa di Via Ghibellina. Il successo di Artemisia è immediato e prestigioso sia in città, che presso la Corte medicea, in quel periodo, probabilmente per tentare di separarsi dal peso doloroso del passato, si firma Lomi, peraltro, questo è un cognome appartenente alla famiglia paterna, infatti, lo riprende dallo zio, Aurelio Lomi, prezioso disegnatore e raffinato pittore. Nel 1616 entra a far parte dell’”Accademia del Disegno“ e, sempre per la Corte medicea, esegue una serie di opere; l’influenza dell’ambiente fiorentino le consente, inoltre, di attenuare la sua originaria vena caravaggesca. Improvvisamente rientra a Roma con la promessa di far ritorno a Firenze, ma la morte di Cosimo II, a cui l’artista è molto legata, avvenuta nel 1621, la induce a restare a Roma, ma nel 1627 decide di spostarsi a Napoli dove, salvo brevi periodi, resterà fino alla morte, avvenuta tra il 1652 e il 1653. Un tema assai caro ad Artemisia è quello di Giuditta che decapita Oloferne, a parte la già ricordata prima tela, a Napoli ne dipinge di nuove e, in tutte, Giuditta appare nella veste di giustiziera. Dopo la violenza subita da Agostino, ella fece sempre lo stesso sogno, le sembrava di essere Giuditta, la vedova che salvò Israele, entrava nella tenda di Oloferne e lo scannava, quindi, con la spada gli tagliava la testa mettendola in una cesta. La testa era quella di Agostino. 11 questa città fu, dunque, una sorta di seconda patria dove curò la propria famiglia ricevendo attestati di grande stima, anche fra i maggiori artisti. Con l”Annunciazione”, una delle rarissime opere a destinazione pubblica del periodo napoletano, Artemisia dimostra di sapersi aggiornare secondo i gusti artistici del tempo e di sapersi cimentare con soggetti diversi rispetto a quelli affrontati in precedenza. Napoli era all’epoca una metropoli europea, seconda solo a Parigi per densità abitativa, quindi, un luogo prodigo di occasioni di lavoro; Artemisia, peraltro, è molto richiesta dai potenti della terra e si afferma dappertutto; suo unico cruccio è quello di non riuscire a sfondare a Firenze malgrado possa contare sull’amicizia di Galileo Galilei. l’Annunciazione Giuditta e la fantesca Questa in sintesi la prima giovinezza di Artemisia Gentileschi, ma vediamo adesso di conoscere un pò più da vicino l’artista. Numerose opere possono verosimilmente essere datate tra il 1609 e il 1612, anni della prima attività romana, fra queste la “Madonna col bambino” , la prima “Giuditta decapita Oloferne” e “Giuditta e la fantesca” una tela quest’ultima che, verosimilmente, rivela nel volto di Giuditta costituendo il suo primo autoritratto. E’ con “Susanna e i vecchioni”, del 1610, che Artemisia dimostra di aver già superato gli insegnamenti paterni mediante una ricerca autonoma che si ispira a Caravaggio. L’attività dell’artista si sposta a Firenze dove Michelangelo Buonarroti “il giovane” le Giuditta decapita Oloferne Come detto, a Napoli Artemisia trascorre gran parte della sua vita professionale e Nel 1638 raggiunse il padre a Londra, presso la Corte Carlo I, dove Orazio è diventato pittore così, dopo tanto tempo, padre e figlia si ritrovarono legati da un rapporto di collaborazione artistica. Orazio muore, inaspettatamente nel 1639 assistito dalla figlia. Alcune lettere di Artemisia ci aiutano a comprendere la considerazione che ella aveva per la sua competenza artistica:“…il nome di una donna fa star in dubbio sicchè non si è vista l’opra…” “… non starò a fasti dirla di queste chiacchiere feminili, ma l’opere saran quelle che parleranno…” “… e farò vedere quello che sa fare una donna…” “… avverta che quando io domando un prezzo non fo all’usanza di Napoli che domandano quaranta e poi danno quattro; io so’ romana e perciò voglio procedere alla romana…” In una lettera del 1649, annotava che: “… le spese son molte per occasione di tenere queste femine igniude, ma credetemi che le spese sono intollerabili per che se ne espoglino cinquanta e appena gine bona una…”. 14 Campo de’ fiori Siete dei geni? Potete entrare in Mensa! A vete mai fatto misurare il vostro quoziente intellettivo? Bè, se lo avete fatto e siete rientrati nel 98% del Ql (quoziente di intellidi Fabiana genza), allora potete enPoleggi trare a far parte del Mensa, un’associazione internazionale senza scopo di lucro. Il problema però è che rientra in questa percentuale solo il 2% della popolazione mondiale, cioè chi ha raggiunto un punteggio minimo di 148 nel test di Cattell . Questa associazione venne creata da Lancelot Lionel Ware, un avvocato e scienziato (biochimico) inglese e da Roland Berrill un avvocato australiano, ad Oxford nel 1946, con lo scopo di costituire un gruppo di persone molto intelligenti, particolarmente brillanti, che avessero la possibilità di confrontarsi , scambiandosi opinioni, incontrando altre persone a loro affini. I requisiti per entrare a far parte di Mensa erano particolarmente aperte ad ogni ceto sociale, senza distinzione di razza, di sesso, di religione, di lingua o origine, un’associazione senza fini politici, né religiosi che richiede come unico fondamentale requisito , possedere un quoziente d’intelligenza molto alto, in poche parole una élite di geni che potessero parlare ed interagire con persone al loro pari, in questo senso affini. La parola Mensa infatti, viene dal latino e significa tavola, sta ad indicare il chiaro riferimento alla Tavola Rotonda di Re Artù, dove ogni cavaliere ha la stessa importanza, senza disuguaglianze. L’associazione ancora attiva da allora vanta oggi oltre 100.000 membri distribuiti in 100 paesi, i gruppi più numerosi sono negli Stati Uniti (circa 50.000 membri), in Gran Bretagna (circa 30.000), mentre i gruppi sono meno numerosi in altre nazioni, in Italia i membri iscritti sono circa 1200. Gli scopi fondamentali dell’associazione, oltre a dare la possibilità a persone con lo stesso quoziente di interagire, furono da subito accentrati a scoprire ed incoraggiare l'intelligenza umana a beneficio dell'umanità; favorire contatti sociali, effettuare ricerche sulla natura, le caratteristiche e gli usi dell'intelligenza, un insieme di forze intellettive che unite potessero trovare soluzioni, proporre innovazioni, migliorare le condizioni umane. Per chi volesse sapere di più, Mensa ha pubblicato una serie di libri, tra cui Poetry Mensa (1966), un'antologia di poesie di “mensani” di tutto il mondo in diverse lingue oltre all'inglese. Per chi invece volesse confrontarsi da casa, esiste anche un videogioco chiamato “Mensa Academy”, in cui potrete misurare la vostra abilità ed il vostro quoziente intellettivo. Il Mensa organizza molti eventi per i membri, aperti però anche a esterni, dal livello locale a quello internazionale. Diversi Paesi tengono annualmente un grande evento chiamato Annual Gathering che si svolge in una città diversa ogni anno, con diversi interventi, danze, giochi e altre attività. Se avete intenzione di conoscere o confrontarvi con questa élite di geni, li potrete incontrare al XXXI° Convegno Nazionale del Mensa Italia che si terrà quest'anno a Reggio Emilia dal 24 al 27 aprile 2014. Resterete stupefatti nel sapere che hanno superato il test per entrare in Mensa anche personaggi insospettabili come ad esempio Sylvester Stallone o l’attore comico Steve Martin. Potrete conoscere geni di ogni tipo, ma lasciatevi dare un consiglio: non sfidateli a Ruzzle! Campo de’ fiori 15 Un dispositivo elettronico riconosce la voce. U n chip digitale per l’udito attivato dalla voce. Anche in Italia è stato introdotto un dispositivo acustico digitale che dà del Dott. priorità alla voce rispetto Stefano agli altri suoni ambientali. Tomassetti Utilizzando una delle sue caratteristiche principali questo circuito riconosce la presenza della voce ed immediatamente elabora il segnale per agevolarne la comprensione. Quando questo dispositivo – chiamato Speech Guard – non rileva la presenza della voce riduce, automaticamente, il livello del rumore e dei suoni non “utili” in modo da diminuire l’affaticamento causato dalla costante esposizione ai rumori. Il nuovo chip digitale è tra i primi ad utilizzare l’intelligenza artificiale già usata con successo in altri dispositivi elettronici quali telefoni ad attivazione vocale e i software a riconoscimento della voce. Questi congegni sono integrati in circuiti così piccoli che consentono di realizzare apparecchi acustici ancora più piccoli anche da inserire nel condotto uditivo in profondità e con appena un grammo di peso. Le indagini ci confermano che la principale richiesta di chi ha problemi di udito è di capire meglio le parole. Traffico, posti affollati, ristorante, rumori tipici da ufficio e molti altri suoni, per chi ha una perdita di udito possono compromettere la possibilità di intrattenere una conversazione. Il sistema oggi inserito permette di superare, nella maggior parte dei casi, questo ostacolo riconoscendo la voce ed elaborando il segnale in modo da renderla più comprensibile. Quando non viene rilevata la presenza della voce, l’apparecchio passa ad una regolazione confort che attenua i rumori e consente un ascolto più rilassante. Il cervello come esempio. Il cervello umano riconosce la voce nel rumore automaticamente e si concentra su di esso. Il nostro cervello è anche abituato ad escludere i moltissimi e diversi rumori ambientali a cui il nostro sistema uditivo è sottoposto ogni giorno. Questo ci aiuta a non disperdere energie ed a limitare l’affaticamento dell’ascolto. Le persone con una perdita uditiva hanno perso questa abilità selettiva nell’ascolto ed un apparecchio acustico tradizionale spesso amplifica i suoni, voce e rumori indistintamente. Il risultato è che molte persone che hanno una perdita di uditiva devono accettare compromessi fra rumore assorbito e suoni utili per capire le parole. Lo Speech Guard replica il comportamento del cervello preservando l’utente dall’affaticamento dei continui rumori di fondo attenuati in assenza di voce. La voce viene riconosciuta istantaneamente e amplificata al giusto volume. Se c’è un rumore viene attivato uno schermo protettivo per attenuarlo e limitarne l’ingerenza nella vita quotidiana. Lo Speech Guard replica quindi la modalità di ascolto selettiva naturale e si commuta dalla modalità confort alla modalità voce in pochi millesimi di secondo. Altre interessanti novità dei nuovi apparecchi è la capacità di eliminare la fastidiosa sensazione di “effetto tappo” che si ha quando si introduce un apparecchio acustico tradizionale e che fa rimbombare la propria voce perché amplifica troppo le frequenze basse.Oggi invece grazie a sofisticati controlli presenti nelle nuove soluzioni per l’udito questo effetto occlusione è stato eliminato e anche il fastidioso “fischio” di cui molte persone si lamentavano in passato è stato risolto e cancellato. Con i nuovi dispositivi oggi una persona può concentrarsi su quello che spesso ritiene più importante: la voce!! Una Ampia Gamma. Queste nuove meraviglie tecnologiche sono disponibili per una ampia gamma di modelli che vanno dagli apparecchi acustici da inserire nel condotto uditivo ai modelli retro auricolari compatti e piccolissimi da nascondere dietro il padiglione. Per prenotare una visita senza impegno per un test dell’udito Gratuito o una prova di ascolto telefonate al numero verde 800. 11 35 90 e vi sarà indicato il centro a voi più vicino di Civita Castellana, Roma, Bracciano e altri punti in Provincia. I centri per l’Udito SENTECH sono iscritti all’albo fornitori per le pratiche ASL (per invalidi civili) e INAIL (per invalidi del lavoro) e coloro chene hanno diritto possono inoltrare la richiesta per la fornitura di apparecchi acustici. Campo de’ fiori 16 Il processo di nientificazione dell’essere (mediante l’ente) L’ uomo si è confezionato il destino nichilistico perché non sapeva, e non sa ancora oggi, che ogni atto si ripercuote, alla fine, contro chi lo compie. del Prof. Qui così sintetizzabile: “Se Massimo nientifichi sarai nientifiMarsicola cato”. “Se tutti nientificano tutti saranno nientificati”. Colui che è da tutti considerato il padre del nichilismo, Nietzsche, non ha fatto altro che interpretare e sostenere a voce alta ciò che da sempre alberga nel cuore dell’uomo. Il sostegno alle forze del sogno e dell’irrazionale; la preminenza dell’elemento dionisiaco su quello apollineo sono espressione di una volontà di ribaltare l’ordine naturale delle cose intuito da ogni Se non sa, tra l’altro, neppure ciò che alanima. La ‘nientificazione’ di qualunque berga in se stesso? Colui che giudica, colui cosa passa per la diminuche apostrofa, è forse Dio? zione di ogni cosa. Ed è O chi lo fa crede di esserlo. “Ma chi si crede un atteggiamento piuttoE se crede di esserlo, come sto diffuso. Spesso, irrafa a dire all’altro che è madi essere?” zionalmente, precede lato? Non si accorge di esEcco, in questa persino la cognizione, la sere in contraddizione con conoscenza stessa della se stesso? espressione sono cosa sminuita. Il dubitare, Allora, chi sono coloro che racchiusi tutti i lo sminuire, il ridicolizzare, dubitano? Chi sono coloro il ridurre tutto a una burla, che giudicano gli altri? Chi paradigmi del il considerare diversasono coloro che apostromente… sono altrettanti fano? Chi sono coloro che nichilismo. atteggiamenti di squalifica sminuiscono? Chi sono coche culminano nell’espressione – quando si loro che deridono? Sono gli eredi di Nietztratta di persona -: “Ma chi si crede di essche? No. Esistevano già ben prima di sere?” Ecco, in questa espressione sono racchiusi tutti i paradigmi del nichilismo. Non vedi più nell’altro la sacralità. Non vedi più nell’altro la dignità. Nell’altro vedi non ciò che c’è ma ciò che tu vuoi vedere. Ti permetti dunque di apostrofarlo e di dire ogni sorta di male contro di lui. Il “si crede” vuole indicare che trattasi di una “sua” percezione. Non già di “ciò che è realmente”. Ma ditemi: come può una persona terza sapere cosa alberga realmente in un altro? - Nietzsche Nietzsche. Sono quelli che hanno ucciso l’innocente. Questi sono di sicuro coloro che non possiedono la giusta fede. Chi possiede la giusta fede attende che questa cresca e spera di vederne i frutti. Questo processo inerisce al costruire. E chi costruisce qualcosa fa cosa buona. Chi ‘nientifica’ non crede in niente e lo fa al solo scopo di vedere se in luogo dell’essere può sorgere ed affermarsi il nulla. Vana ed infeconda attesa. Quello però che questa figura riesce a compiere è di veder nientificato l’essere che tiene dietro e che sostiene l’ente. Quest’opera si chiama distruzione. Ma per l’assioma della comunicazione che abbiamo sopra richiamato, chi distrugge… Campo de’ fiori 17 Risorse in Rete per trovare o inventarsi un Lavoro! Q uesto è un periodo di magra per chi cerca un lavoro, i dati sono allarmanti: ad oggi il 42,4% dei giovani non ha lavoro di Patrizia e le istituzioni ogni tanto Caprioli buttano lì una possibile soluzione, ma a noi la mera e vuota retorica della politica non piace farla e quindi, con questo articolo vi voglio segnalare una serie di risorse in Rete che potrebbero aiutare a trovare un lavoro, oppure ad inventarvelo! Innanzitutto voglio farvi conoscere il social network dei lavoretti, Tabbid (https://tabbid.com ), un mercato online georeferenziato dove si incontra la domanda e l’offerta per qualsiasi tipo di lavoro, soprattutto quelli manuali: dal montaggio di una doccia al giardinaggio. Per diventare Tabbider bisogna solo registrarsi al sito e compilare il relativo Form. Giovani in Rete 2.0 (http://www.giovaninrete.it ) è un blog dedicato ai giovani che tratta solo di tematiche ed argomenti che ruotano intorno al mondo del lavoro giovanile. Al suo interno potete visualizzare una pagina dedicata al mondo del lavoro manuale, denominata Conlemiemani, un progetto che mette in campo tutti quei piccoli e grandi lavori che si possono fare solo con le proprie mani, tipo l’orafo, il tappezziere, il legatore, il mastro birraio e così via dicendo. Nella pagina troverete tanti video di Prima parte. chi questa tipologia di lavoro già la svolge da anni è l’ha appena iniziata, con tanti consigli e suggerimenti preziosi da seguire, tra i tanti ad esempio “come realizzare un video-curriculum”. manufatti da vendere? Ecco due siti che fanno per voi, attraverso i quali potete mettere in Vetrina la vostra merce e venderla online: Etsy (http://www.etsy.com/it/), è il mercato dove persone di tutto il mondo si riuniscono per comprare e vendere articoli unici; Alibaba.com (http://italian.alibaba.com/), nato in Cina conta fino ad oggi circa 53 milioni di utenti registrati. Un vero e proprio motore di ricerca di prodotti ed affari online! Per il momento mi fermiamo qui e vi aspetto al prossimo articolo. Buon Lavoro a tutti! Twago (http://www.twago.it ) è un portale che mette in comunicazione domanda ed offerta dei cervelloni italiani. In questo sito potete trovare centinaia di offerte se siete informatici in qualsiasi campo. Un cliente pubblica un progetto e se voi avete le capacità per portarlo avanti vi mettete in contatto con lui ed iniziate il lavoro, nello stesso tempo il committente deve mettere su un conto del portale la somma del vostro lavoro che quando sarà terminato vi sarà accreditata detraendo solo una percentuale per il sito. Siete giovani artigiani? Costruite da solo Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Il collasso economico e ambientale si avvicina S ono molti che sostengono che un collasso economico e ambientale si sta avvicinando! Penurie alimentari, idriche e costi energetici solo per citarne di Giovanni alcune, saranno sicuraFrancola mente le più grandi sfide del futuro, non c’è dubbio che ci sono dei fattori di accelerazione dei cambiamenti climatici che potrebbero portare ad un cocktail letale fra disordini sociali, conflitti questo concatenarsi di cause, potrebbe internazionali, pesanti migrazioni di massa appunto portare grandi destabilizzazioni, e ad un vero collasso economico, politico e con un aumento di disordini e potenzialambientale. Anche il professor John Beddinmente notevoli ondate migratorie gton, capo consulente Il mondo sta a livello internazionale, in fuga scientifico, del governo britannico, spiega che il andando incontro per evitare le carenze di cibo e di acqua”. Sempre per il professor mondo sta andando ina grandi Beddington, le riserve alimentari contro a grandi sconvolgimenti entro il vicino sconvolgimenti globali stanno diminuendo ogni anno del 50% e grande siccità o 2030, la sostenibilità entro il vicino inondazioni potrebbero vedere economica per i paesi in crescere rapidamente i prezzi. via di sviluppo nei pros2030. “Acqua e cibo, ma anche energia, simi due decenni è desono tutti strettamente collegati”, non si terminante per evitare l’esponenziale può pensare di trattare un fattore senza aumento della domanda di cibo, acqua ed prendere in considerazione gli altri. Purenergia. In poche parole i Governi dotroppo credo che su questo tipo di valutavranno fare grandi progressi nella lotta conzioni, non solo si è perso del tempo utile, tro il cambiamento climatico. “Non ma la cosa più scoraggiante è vedere che affrontare tempestivamente e globalmente alcuni Paesi emergenti, non abbiano la stessa visione, al fine di salvaguardare l’unico pianeta a nostra disposizione. E’ indispensabile investire oggi in infrastrutture e tecnologie che contribuiscano ad evitare domani le peggiori calamità, ponendo l’accento necessariamente anche sull’efficienza energetica, fonti rinnovabili, reti energetiche intelligenti (le famose Smart Grid), nuove soluzioni di mobilità sostenibile e così via. Modificare una crescita economica globale, sarà inevitabile, ridisegnare nuovi sviluppi, nuove economie sociali e da questo ricavarne tutte ulteriori opportunità. Certo saranno sfide che necessitano coraggio, enormi cambiamenti sia in termini individuali che collettivi, ma senza, non sarà altro che andare incontro a tali collassi. C D P ( ( Campo de’ fiori L’Angolo del Piacere La cultura e la storia del Sigaro S alve amici, se siete tornati a leggere vuol dire che gli argomenti, da me trattati, sono di vostro interesse e ciò mi fa molto piacere. Bene, dopo aver parlato di rhum e di grappa, ora è la volta del whisky, distillato di alto livello qualitativo, impreziosito da lunghi invecchiamenti. Non esistono testimonianze storiche certe sulla data della Fabio Ventura prima distillazione, se sia avvenuta in SCOZIA o IRLANDA. Esiste invece rivalità tra queste due regioni, nel rivendicare la paternità del distillato. Il commercio del whisky risale al 15esimo secolo, però l’anno ufficiale di nascita viene tradizionalmente fissato al 1494, grazie a John Cor ed ai monaci delle Highlands. Nei primi del 1700 il whisky assunse il ruolo ed il simbolo della libertà americana nei confronti degli inglesi, durante il proibizionismo, infatti, iniziò il suo contrabbando che durò 150 anni. Ad oggi il whisky è il distillato più prodotto e consumato al mondo e il suo mercato è in continua evoluzione, con circa 1 milione di bottiglie all’anno. Il whisky, o whiskey, è una bevanda alcolica, ottenuta dalla distillazione di vari cereali fermentati, invecchiata in botti di legno, generalmente di quercia o rovere. Alcuni cereali, come l’orzo, vengono fatti germinare e trasformati in malto. La parola whisky è generalmente usata per indicare quelli distillati in SCOZIA e in CANADA, mentre con la parola whiskey, si indicano generalmente quelli distillati in IRLANDA e negli STATI UNITI. Il whisky canadese è anche chiamato rye. Nell’ultimo decennio ha preso sempre più tendenza il consumo di whisky proveniente dal GIAPPONE, e devo affermare che, anche avendo una storia più recente rispetto agli altri, è comunque un distillato di ottima fattura. Il più famoso, però, è sicuramente quello prodotto in SCOZIA, dove si producono due categorie di acquaviti profondamente diverse: whisky di malto ricavato dalla distillazione di solo orzo, operata solitamente con alambicchi discontinui conosciuti con il termine tecnico di SINGLE MALT e BLENDED WHISKY ottenuti dalla miscelazione di whisky ricavati da diversi tipi di cereali distillati con alambicchi continui. Accordi internazionali riservano l’utilizzo del termine SCOTCH WHISKY solo a quelli prodotti in SCOZIA, obbligando i produttori di altre regioni ad utilizzare differenti nomi. Ad oggi, esistono in SCOZIA ben 92 distillerie di malt whisky ma non è il pari numero dei single malt esistenti in quanto molte distillerie destinano le proprie produzioni al vatting e al blending. Il posizionamento geografico, le materie prime utilizzate e soprattutto l’afCIGAR CLUB BACCO&TABACCO finamento caratterizzano in maVenerdì 11 aprile alle ore 20:30 niera determinante il gusto dei INVITA TUTTI GLI APPASSIONATI DEL single malt. E’ quindi importante LENTO FUMO ALLA SERATA DI comprendere le caratteristiche DEGUSTAZIONE PASTRENGO PER I 200 principali delle zone di produzione ANNI DELLARMA DEI CARABINIERI e le scelte fatte relativamente alPRESSO: RISTORANTE LE SCUDERIE, l’affinamento. Per i vatted, otteCIVITA CASTELLANA, CON LA nuti dalla miscelazione di PARTECIPAZIONE DEL SIG. ENRICO differenti single malt che possono essere prodotti ed invecchiati in BERTA DELLA DISTILLERIA BERTA. (E OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE CON zone eterogenee, questa carattePAGAMENTO ANTICIPATO ENTRO E NON rizzazione territoriale può venire a OLTRE SABATO 5 APRILE) mancare. Il termine blended è inPER INFO E PRENOTAZIONI: fine relativo alle miscele che oltre TABACCHERIA DUEMILA IDEE, al single di orzo contengono VIA DELLA REPUBBLICA 84, anche whisky di grano. La produCIVITA CASTELLANA. zione dei whisky in SCOZIA si Tel. 0761/541030-334/6689422 suddivide legalmente in 6 ben FB:TABACCHERIA DUEMILA IDEE specifiche aree geografiche quali: ISLAND, HIGHLAND, SPEYSIDE, EMAIL:[email protected] (riservato solo ai maggiorenni,ricordiamo che il CAMPBELTOWN, ISLAY e LOfumo nuoce gravemente alla salute.) WLAND. I single malt provenienti 19 da queste zone possono riportare in etichetta la denominazione di origine. Tutto ciò, senza dubbio, rappresenta parte fondamentale della tradizione scozzese. Bourbon è un termine con il quale si identifica il whiskey prodotto negli STATI UNITI ricavato dalla fermentazione e distillazione principalmente od in maniera esclusiva di granturco e deve il suo nome alla contea del KENTUCKY, dove storicamente ne fu iniziata la produzione. L’etimologia della parola whisky deriva dal termine gaelico irlandese “uisce” o gaelico scozzese “uisge” che significa acqua. Successivamente la denominazione latina dell’alcool distillato, ovvero, “acqua vitae” venne a sua volta tradotta in “uisge beatha”,praticamente “acqua della vita”. Per la produzione di tale distillato occorrono essenzialmente sei processi di vitale importanza atti a mantenere inalterate le specifiche capacità organolettiche e le caratteristiche linee gustative. In primo luogo la preparazione delle materie prime, di primaria importanza è l’acqua che deve essere di sorgente, poi, i cereali quali, segale, grano, mais ed orzo (maltato o no) ed infine la torba impiegata per essiccare il malto ed il lievito. La preparazione prevede i seguenti processi: MACERAZIONE, FERMENTAZIONE, DISTILLAZIONE, MATURAZIONE, MISCELAZIONE ed IMBOTTIGLIAMENTO. Il whisky viene fatto maturare per alcuni anni, da un minimo di 2 ad un massimo che può superare anche i 20 anni, il tempo minimo di invecchiamento è determinato per legge dai vari stati in cui viene prodotto. Le botti utilizzate sono in legno di quercia o rovere, solitamente di 80 o 100 anni di età. Il risultato finale dipende anche e soprattutto dal tipo di legno utilizzato e da ciò che era stato contenuto nella botte precedentemente. Quasi tutte le botti utilizzate per la produzione di whisky sono state precedentemente impiegate anche per la produzione di bourbon o sherry e trasportano quindi, nella loro anima, gli aromi di questi liquori. Non abbiamo altro modo di conoscere il mondo se non attraverso i nostri sensi, non neghiamoci questa possibilità nel desiderio di vivere. 20 Campo de’ fiori Abuso sui minori, un tema che scotta. del Prof. Sergio Funicello L’ dell’Avv. Margherita Corriere abuso sui minori è un tema terribile, che pone l’attenzione su un fenomeno che in questi ultimi anni sta assumendo aspetti sempre più allarmanti. Occorre interrogarsi sulle dinamiche sociali comprendere come mai punti di riferimento, ritenuti fondamentali, siano oggi sempre più offuscati. Su questo argomento si è tenuto un convegno in quel di Cosenza nella biblioteca del Tribunale organizzato dal AMI , Avvocati Matrimonialisti e minori Italiani, rappresentato dall'Avv. Corriere presidente sez. di Catanzaro e presenti i dottori Tridico, sost proc Repubblica, del Procuratore aggiunto di Cosenza, di un valente psicologo e del sottoscritto. Sempre più spesso infatti siamo di fronte a casi in cui la "normalità" sembri compatibile con comportamenti efferati: proprio questo, è il segnale che non possiamo più cercare la causa di queste condotte in una patologia psichiatrica del singolo, bensì in una grave patologia da ricercare nel contesto sociale, nella famiglia, nelle istituzioni. Per la prima volta la medicina prende coscienza del fenomeno dei maltrattamenti all'infanzia e lo fa, delegando la medicina legale come a voler ristabilire i giusti confini tra liceità ed illiceità di un eventuale maltrattamento. È bene ricordare che nel 1874, a New York per la prima volta un ente, quello per la protezione degli animali, salvò una bambina dai maltrattamenti. Fu infatti un'infermiera, Etta Wheeler, che, angosciata per i continui pianti di una bimba di nove anni, vicina di casa, riuscì a introdursi nell'abitazione della piccola trovandola incatenata al letto con ematomi, ferite ed abrasioni su tutto il corpo. Ma non poté fare nulla perché secondo le leggi USA i genitori avevano diritto assoluto sui figli. L’infermiera si rivolse allora alla Società per la protezione degli animali, che esaminò il caso, intervenne e così la bambina fu salva. In seguito a questo fatto nacque a New York la "New Society for the Reformation of Juvenile Delinquents" che organizzò un rifugio per bambini difficili che in seguito accolse anche bambini trascurati e abusati: si trattò della prima Società a occuparsi di prevenzione dell'abuso all'infanzia. Nel 1962 Kempe, Silvermann e e suoi collaboratori pubblicarono un articolo "The battered child syndrome" in cui si cercarono, per la prima volta, di classificare secondo una serie di elementi anamnestici, clinici e radiologici quegli elementi necessari per poter porre una accurata diagnosi di "bambino battuto". Solo nel1964 la indicazione "Battered child syndrome" sarà così sostituita con quella più appropriata di "Maltreatment syndrome in children". Nel 1999 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo aver confrontato le definizioni di abuso presenti in 58 nazioni, fece sintesi degli elementi emersi affermando che: “l’abuso o maltrattamento infantile è costituito da tutte le forme di maltrattamento fisico ed emozionale, abuso sessuale, trattamento negligente o commerciale che si configurano come danno potenziale o attuale della salute del bambino, della sua sopravvivenza, del suo sviluppo o della sua dignità nel contesto di una relazione di responsabilità, fiducia o potere”. Si classificano quattro tipi di maltrattamento infantile: - abuso fisico, definito come l’insieme di quegli atti che causano un danno fisico; - abuso sessuale, in cui il bambino è usato per la gratificazione sessuale dell’adulto; - abuso emozionale, in cui il genitore non garantisce un accudimento emotivo ed emozionale nei confronti minore, agendo con comportamenti di denigrazione, minaccia, intimidazione, rifiuto, ridicolizzazione. inadeguate ai bisogni fisici e psichici del minore stesso non adeguate alla sua età ed al suo sviluppo psicofisico. Nell’ambito delle varie forme di violenza ai minori assume particolare rilievo, in questi tempi, l’abuso sessuale. Per abuso sessuale sui minori il mondo scientifico intende: “il coinvolgimento di minori in attività sessuali da parte di soggetti adulti finalizzato al soddisfaci- mento di questi che approfittano della condizione di inferiorità fisica e psichica del minore stesso non in grado di comprendere il senso dell’atto”. Il Consiglio d’Europa lo definisce come: “Gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentando alla sua integrità corporea e al suo sviluppo”. La legge n. 66 del 1996 introduce accanto alle disposizioni incriminatorie anche una disciplina sulle modalità del processo per reati di violenza sessuale, in particolare quando la parte offesa è un minore. L’art. 609 decies, comma 2 c.p. assicura al minore l’assistenza affettiva e psicologica in ogni stato e grado del procedimento attraverso la presenza dei genitori o di altre persone idonee indicate dal minorenne e ammesse dall’autorità giudiziaria che procede. Il terzo comma dello stesso articolo, inoltre, assicura in ogni caso al minorenne l’assistenza dei servizi minorili dell’Amministrazione della giustizia e dei servizi istituiti dagli enti locali. A tutela del diritto alla riservatezza del minore, come diritto della persona a non subire interferenze nella propria intimità, immagine, cultura, domicilio, in generale nella sfera della vita personale in tutte le sue manifestazioni, è previsto prima dalla legge 66/96, poi dalla legge 296/98 il divieto di divulgazione dei dati personali (art 734 bis). Inoltre sempre a tutela della riservatezza l’art. 15 della legge 66/96 (modificato dal 5 comma dell’art.l4 della legge 296/98 e dal 9 comma dell’art. 15 della legge 228/2003) inserisce il comma 3 bis all’art. 472 c.p.p. stabilendo che “il dibattimento relativo ai delitti previsti dagli articoli 600, 600-bis, 600-ter, 600-quinquies, 601, 602, 609-bis, 609-ter e 609-octies del codice penale si svolge a porte aperte; tuttavia, la persona offesa può chiedere che si proceda a porte chiuse anche solo per una parte di esso. Si procede sempre a porte chiuse quando la parte offesa è minorenne. In tali procedimenti non sono ammesse domande sulla vita privata o sulla sessualità della persona offesa se non sono necessarie alla ricostruzione del fatto”. ERRATA CORRIGE In un precedente articolo sulla spedalità si è nominato il pur valentissimo Prof Cutrufo come angiochirurgo (in realtà è uno dei migliori cardiochirurghi italiani) invece del Prof Ruotolo esimio chirurgo vascolare del Cardarelli di Napoli. Campo de’ fiori 22 Requiem di Mozart per il Giappone dal Vaticano Grande successo per il concerto a San Paolo Fuori le Mura, martedì 11 Marzo D opo il grande successo del 2013, la splendida Basilica di San Paolo fuori Le Mura in Roma ha fatto da cornice, per il secondo anno consecutivo, al “Requiem di Mozart per il Giappone dal Vaticano”, concerto di preghiera per la salvezza delle anime delle vittime dello tsunami e terremoto in Giappone e in Italia, che ha lo scopo principale di raccogliere fondi per la ricostruzione di quelle terre devastate dalla forza della natura. Martedì 11 Marzo all’interno della magnifica Basilica, di fronte ad un pubblico numeroso e di qualità, si sono esibiti artisti internazionali del calibro di Romano Pucci, primo flauto della Scala di Milano, il tenore Masairo Shimba,la violoncellista Satoko Suzuki, il soprano Airi Nakano, il mezzo soprano Evghenia Dundekovaso, il basso Massimiliano Damato e la violinista Saori Takahashi. L’orchestra Sinfonia G. Rossini ed il Coro San Carlo di Pesaro sono stati diretti dal Maestro Daniele Agiman. E noi, anche quest’anno, abbiamo avuto il piacere di rincontrare il Maestro Masahairo Shimba, giovane tenore giapponese, tra i principali organizzatori della manifestazione, al quale abbiamo rivolto qualche domanda subito dopo il concerto. Shimba, come è andata questa serata? Il concerto è andato benissimo, sono davvero soddisfatto. Il livello della musica suonata è stato addirittura superiore rispetto allo scorso anno. Anche dal punto di vista organizzativo si è svolto tutto senza problemi. Abbiamo avuto come ospite anche il Cardinale Arvey, arciprete della Basilica, nonostante sarebbe dovuto essere al seminario del Papa, ha voluto essere presente. Parlaci degli artisti che si sono esibiti quest’anno. Come solista abbiamo avuto ancora una volta il maestro Romano Pucci che vanta una esperienza di trentasei anni alla Filarmonica della Scala. Poi abbiamo avuto come ospite la giovanissima Saori Takahashi, studentessa di sedici anni, proveniente proprio dalla zona più colpita dallo Tsunami e che studia in un istituto giapponese gemellato proprio con la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, un punto di unione molto significativo. L’altro solista che abbiamo avuto è il primo violoncellista della orchestra Imperiale di Tokyo, molto conosciuto in Giappone. Sono stati tutti eccezionali. Poi , tra tutti ti sei esibito anche tu. Come sta andando la tua carriera? Molto bene. Ad ottobre scorso ho avuto l’onore di cantare l’Inno Giapponese davanti a centomila giapponesi, ripreso dalla tv nazionale. Sono contentissimo di tutto quello che sto facendo e ci sono tanti progetti che mi attendono. Quanto pensi di rimanere ancora qui in Italia? Io ci rimarrei sempre (sorride, n.d.a.), preferirei rimanere qua sinceramente,mi piace molto più del Giappone, mi sento libero di esprime al meglio la mia arte di cantante lirico. Ma tra qualche giorno devo ripartire per la mia terra perché ho programmato vari concerti in diverse città, sempre destinati alla raccolta di beneficenza per i terremotati dello Tsunami. Come sta andando la ricostruzione? Secondo me, purtroppo non è cambiato nulla rispetto all’anno scorso. Ci sono dei problemi burocratici che hanno bloccato la ricostruzione delle abitazioni e molte famiglie che hanno perso le loro case, non riesco ancora ad avere un tetto stabile sotto il quale tornare a vivere serenamente. Bisogna continuare col nostro concerto per non dimenticare ciò che è accaduto ed aiutare i sopravvissuti a ritrovare una vita normale. Cosa avete in mente per il prossimo anno? Il progetto per il 2015 è quello di organizzare il concerto in Giappone. Sono due anni di seguito che suoniamo in San Paolo Fuori le Mura e che il Capo buddista incontra qua i rappresentanti della Chiesa Cattolica. Per il prossimo anno, invece, vorremo poter ripetere questa esperienza nel prestigioso tempio buddista di Kyoto e far si che la religione cattolica possa incontrare quella buddista in Giappone. Uno scambio equo. Incantati dalle splendide musiche e dalla maestosità di questo luogo imponente, facciamo un grosso in bocca al lupo al Maestro Masahiro Shimba per la lodevole iniziativa che, da due anni, sta portando avanti con caparbietà, a favore della sua terra, e ci diamo appuntamento per il prossimo anno in Giappone. Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 23 Come eravamo Stradonico Romani “uomo, custode e maestro di un calcio d’altri tempi” IL CUSTODE migna), mantenendo così, almeno nell’aspetto, l’unico teatro naturale messo a disposizione dei civitonici opo trent’anni per praticare lo sport tanto amato. dalla sua Che dire poi delle righe in gesso scomparsa, tracciate prima di ogni gara con l’Amm.ne di mezzi di fortuna, addirittura a mano, di Alessandro Civita Cacon il pugno pieno della polvere Soli stellana dedicherà il 3 bianca, cercando con l’ausilio dello maggio p.v. a Stradospago da muratore, di mantenere i nico Romani l’area sportiva comprendente piani e le linearità rasentando la peril Campo Turiddo Madami, il Circolo Bocciofezione. Poi, in seguito, con un picfilo, il Campo Rugby Carlo Angeletti, il colo carriolo accroccato dall’amico campo di calcio Casciani-Baccanari, la PiVittorio Nizzoli con tacche graduate scina comunale e il Circolo tennis Coppa per regolare la fuoriuscita del gesso Davis 1976. E’ proprio in occasione di quedal contenitore. La stabilità dei pali sto avvenimento, che dedicherò varie pundelle porte e delle bandierine latetate del “Come eravamo” al ricordo di un rali, il rammendo, all’occorrenza, uomo che ha lasciato un’impronta indelebile delle reti, il calpestio e il drenaggio sulla superficie del “calcio civitonico”. Classe fatto con lo spiedo per far defluire 1921, (era infatti nato a Civita Castellana il l’acqua che ristagnava dopo piogge 5 Aprile di quell’anno), lo rivedo ancora a e temporali. Possono sembrare gesti bordo della sua Lambretta Innocenti fare la fuori dal tempo o dagli schemi, ma Civita Castellana - Campo T. Madami spola tra la fabbrica di sanitari “Artigianato ai nostri occhi di bambini affamati di Stradonico Romani (1921 -1983) Ceramico”, situata a fianco del cimitero, e calcio, rappresentavano l’amore, la la sua casa all’interno del Campo Sportivo passione e la dedizione che spinge“Turiddo Madami” di cui era il custode. Era vano Stradonico a “custodire” quelun ceramista atipico, perché a differenza dei l’impianto che il Comune gli aveva suoi compagni di lavoro e di tutti i ceramisti affidato e dove abitò con la sua facivitonici, che trascorrevano i loro pomeriggi miglia per circa trent’anni. Come a fare la classica merenda nelle varie osterie non ricordare la cura quasi maniatra partite a carte e sane “bocciate di punto cale nel gonfiare con la pompa i palal volo”, lui, dismessi gli abiti da lavoro inloni in cuoio di allora, chiuderli nelle dossava la classica tuta, gli scarpini, e iniasole con il “curiolo” quando quella ziava l’avventura calcio. Curava parte della sfera sembrava una fepersonalmente il terreno: zappa, rastrello, rita “suturata” (veramente la ferita carriola, cercava di rendere la superficie idote la procurava il pallone sulla testa, nea al gioco e non disdegnava di far pascoquando era reso duro e pesante lare qualche pecora per brucare la poca dalla pioggia). Poi “l’ingrassaggio” erba spontanea (compresa l’infestante grasia del pallone che degli scarpini, fatto col grasso di maiale , che ammorbidiva “l’incoticamento” tipico del cuoio, materiale principe del calcio di allora. A proposito di scarpini, questo custode tuttofare, non disdegnava improvvisarsi “ciabattino” nel cambiare Primi anni ‘80. Stradonico e il suo amico e ribattere i tacchetti, Vittorio Nizzoli fatti appunto di strati di cuoio, “inchiodati” alla base degli stessi. Come vedete sto cercando di evidenziare la figura dello Stradonico nel suo habitat naturale, dove respirava calcio, dopo aver lasciato lontano, pur se logisticamente vicino, la polvere “silicotica” dell’Artigianato Ceramico”. Stradonico e il nipotino Maurizio (1981) continua sul prossimo numero D Campo de’ fiori 24 “QUANTO VOLTE SI MUORE” Il romanzo di ANTONIETTA FOLTIERI Presentato il 28 Febbraio presso la Libreria Mondadori di Civita Castellana I l 28 Febbraio scorso ho avuto il piacere di tenere a battesimo, presso la Librearia Mondadori di Civita Castellana, il primo lavoro letterario di Antonietta Foltieri, “Quante volte si muore”, pubblicato dalla casa editrice Vertigo nel dicembre 2013 e presentato, in questa occasione, per la prima volta al pubblico. Antonietta Foltieri è una psicoterapeuta di grande esperienza. Le sue origini sono romagnole. È nata infatti in un piccolo paese in provincia di Forlì - Cesena, Premilcuore, poi successivamente si è trasferita a Roma dove ha portato a termine i suoi studi e dove ha lavorato per molti anni. Attualmente vive a Magliano Sabina, nella tranquillità delle campagne sabine, dove oltre che scrivere ama dipingere, tant’è che l’immagine di copertina di questo suo primo romanzo è proprio un suo dipinto. Il suo romanzo racconta la storia di Tebe, una donna che, ad un tratto della sua vita, si trova improvvisamente a dover fare i conti col suo passato, un passato fino a quel momento vissuto senza averlo compreso veramente. Numerosissimi sono i flash back che la protagonista ci “costringe” a seguire, inducendoci a capire che tutti viviamo accumulando dentro di noi tanti ricordi, esperienze, emozioni, paure, fino a che la nostra capacità di assorbimento non si esaurisce e la nostra “anima”, quella che Tebe riscopre, non è satura, tanto da arri- Da sx: Donatella, titolare della Librearia Mondadori, Antonietta ed Ermelinda. vare ad un “crack”. Se non si riesce a capire, scavando a fondo nei meandri più reconditi della nostra esistenza, la causa di questa rottura, diventa difficile persino andare avanti. La storia di Tebe ci insegna che anche le esperienze e le emozioni che abbiamo accantonato in un angolo della nostra anima, pensando che fossero prive di significato, invece in qualche modo hanno segnato la nostra vita. Fondamentale nel romanzo è l’analisi dell’infanzia della protagonista e quindi il rapporto avuto con i propri genitori; è questo il punto di partenza per capire poi tutte le scelte successive della sua vita. Ma ancora prima di essere rapiti dal racconto della protagonista, la caratteristica che balza agli occhi leggendo già le pagine iniziali del romanzo è l’assoluta mancanza di punteggiatura. Durante e dopo la presentazione del libro all’interno della Non esistono virgole, né due Libreria Mondadori di Civita Castellana punti, nè punti e virgola o punti esclamativi o interrogativi, non esistono nella grandissima libreria di Piazza Marcannemmeno le virgolette che delimitano l’initoni, si sono soffermati volentieri ad ascolzio e la fine del discorso diretto. Eppure tare, acquistando poi la propria copia del quando lo si legge, si riesce a farlo proprio romanzo con tanto di dedica e autografo come se ci fossero. Ed allora mi è immediadella Foltieri. tamente tornato in mente lo “stream of Il libro può essere letto ed interpretato in consciousness” dell’ ”Ulisse” di Joice, uno infiniti modi, a seconda del vissuto di dei più importanti e rivoluzionari romanzi ognuno di noi, ed è proprio per questo modella letteratura mondiale del Novecento. Lo tivo che, con molti di loro, ci siamo lasciati stream of consciousness, in italiano “flusso dandoci appuntamento a dopo la lettura di di coscienza”, è la libera trascrizione di tutti “Quante volte si muore” per uno scambio di i nostri pensieri, che si susseguono in modo impressioni ed emozioni collettivo. disordinato nella nostra mente. La tecnica Cari lettori di Campo de’ fiori, siete tutti inutilizzata dalla Foltieri è molto simile a quevitati ad acquistare il romanzo della Foltieri sto stile e non disturba affatto la lettura. per capire quante volte nella vita si muore Attraverso una serie di domande rivolte da e poi si rinasce. Il libro è disponibile presso me all’autrice, abbiamo cercato di soddila Libreria Mondadori di Civita Castellana, al sfare la curiosità dei tanti intervenuti alla Centro Commerciale Piazza Marcantoni. presentazione e di quanti, entrati per caso Ermelinda Benedetti 26 Campo de’ fiori Le prime Donne elette al Consiglio Comunale di Civita Castellana S abato 8 Marzo, con la presenza del sindaco Gianluca Angelelli, si è svolta, presso la sala consiliare del Comune, una cerimonia per rendere omaggio ad alcune donne che hanno contribuito con il loro impegno alla storia della nostra cittadina. Due targhe ricordo sono state affisse accanto a quella dei sindaci: una per Rosa Cardinali,l’altra per Rosa Frezza Merlini, e due pergamene sono state date a Italia Tombolini e ai parenti di Rosa Testalepre. La signora Lucia Melissano ha letto due poesie da lei scritte sulle donne e sulle violenze che spesso subiscono. Nel 1945 con l’Italia divisa a metà, a nord ancora occupata dai tedeschi pochi mesi prima della conclusione del conflitto mondiale, il consiglio dei ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva alle donne il diritto di voto. In verità le donne potevano già votare, ma solo per l’amministrative sin dal 1924. Il diritto di voto, infatti, era stoto riconosciuto da Mussolini, ma sulla carta aveva riconosciuto. Fu, in effetti un atto di pura demagogia in quanto la dittatura aveva già deciso la proibizione di qualsiasi elezione nei comuni e nelle provincie. I partiti: Democrazia Cristiana (Alcide de Gaspari) e il Partito Comunista (Palmiro Togliatti) furono favorevoli all’estensione del voto alle donne e fu per merito loro che prese forma il decreto De Gasperi-Togliatti meglio noto col nome Bonomi, ma le donne dovettero aspettare poco piu di un anno prima che venissero accontentate e potessero godere dell’eleggibilità che venne conferita alle italiane con un decreto datato 10/03/1946 e fu proprio con le elezioni amministrative del 10 marzo che poterono considerarsi cittadine con pieni diritti. Quindi l’8 marzo 1946 le donne associarono la mimosa ai festeggiamenti del diritto acquisito. Votavano le donne con almeno 25 anni di età, le liste elettorali dovevano essere distinte una per i maschi una per le femmine, le prostitute che esercitavano fuori dai luoghi autorizzati non potevano votare, norma che venne abrogata nel 1947. Nell’aprile del 1946 si votò in 5722 comuni e le donne elette furono circa 2000, molto poche nonostante la loro grande affluenza alle urne e il 19 aprile 1946 si riuni per la prima volta il consiglio comunale civitonico eletto dalle recenti elezioni, gli eletti delle votazioni del 7 aprile furono: Baldassini Duilio, Baldassini Francesco, Borromei Angelo, Ciarocchi Augusto, Flamini Flaminio, Ginevoli Giovanni, Lucidi Giovanni, Meloni Pietro, Piergentilli Luigi, Piunti Secondo, Rasfi Raffaele, Vaselli Orazio, Vaselli Paolo, Zenoni Ottorino, Cima Alvisio, Conti Rodolfo, Molinari Gino, Paolelli Valerio, sindaco Antonini Paolo e la prima donna: Rosa Cardinali. Rosa Cardinali piu conosciuta come “sora Rosa” nacque a Rignano Flaminio il 25/04/1884 si diplomò come ostetrica nel giugno del 1910, svolse la sua professione Da sx: Francesca Pelinga, il sindaco Gianluca Angelelli per un breve periodo prima a Maze Lucia Melissano zano Romano,poi a Magliano Roglio comunale: Rosa Frezza Merlini e Tommano infine a Civita, come libera bolini Itala. Collaboravano già nel partito con professionista, poiché dopo l’avvento del faMinio che le volle nelle liste elettorali. Italia scismo nacque l’Onmi (OPERA NAZIONALE rimarrà per una legislatura, ma Rosa sarà MATERNITA’ INFANZIA) per l’assistenza alle una figura di spicco nei vent’anni seguenti. madri povere. Il titolo di levatrice venne soAnche lei come l’altra Rosa si occuperà dei stituito con quello di Ostetrica e contempopoveri; fu infatti la prima donna Assesore ai raneamente venne fissato un nuovo Servizi Sociali. Rosa nacque nel 1901 a Ciregolamento per l’esercizio professionale: vita, nel 1924 si sposò con Enrico Frezza dal l'istituzione di un Albo delle Ostetriche per quale ebbe due figli Mario ed Oscar, durante accedere al quale erano necessari concorsi la seconda guerra mondiale fu colpita da un pubblici. Vennnero riunite nel sindacato fagrave lutto, le morì il fratello prediletto Enrico scista di categoria, un’organizzazione di connella campagna contro la Grecia e questo la trollo. I comuni non potevano più assumere fece avvicinare alla politica. Sempre nel 1948 ma doveva essere il Prefetto della Provincia, furono arrestati il sindaco e 150 militanti coche decideva anche il compenso e veniva lamunisti civitonici; Minio fu mandato a Civita sciato loro soltanto il compito di pagare gli per la ricostruzione del partito e ogni settistipendi. Nel 1939, nonostante fosse andata mana si faceva una colletta per portare i in pensione, il medico condotto Benedetto soldi alle famiglie dei prigionieri e Rosa inCerri chiese che venisse di nuovo chiamata sieme ad una altra Rosa (Testalepre) sedecome supplente ostetrica, in attesa di una vano sugli scalini alle quattro strade e nuova nomina che fu di Elena Ranieri, e le chiedevano soldi ai passanti. Nelle elezioni venne assegnato uno stipendio di L.5.000 del 1953 si presentò e fu eletta insieme a annue al lordo delle tasse e fu supplente Italia; le fu affidato l’assesorato ai Servizi Soanche negli anni 1943-44-45. Dopo i fatti del ciali e fu la prima donna assessore a Civita. 1948, con l’uccisione del carabiniere Minolfo Si era subito dopo la guerra, l’Italia era uscita Masci, il consiglio comunale fu sciolto, il Coprostrata dalla seconda Guerra mondiale, il mune fu commissariato e nell’aprile del 1949 forte rialzo dei prezzi immiseriva la gente, ci furono nuove elezioni nelle quali Rosa Carmancava di tutto e Rosa cercava di seguire dinali fu nuovamente eletta e Enrico Minio, i civitonici nei loro bisogni con l’assistenza ”Righetto”, fu eletto sindaco. Rosa rimase medica ai piu poveri che nell’Ufficio sanitario sino alla fine della legislatura. Nel 1958, già si facevano fare la ricetta, Rosa la firmava e in pensione, tornò a Rignano Flaminio dove così potevano avere i medicinali. Si occupava visse in situazione di estrema povertà e bidelle vaccinazioni e dei casi di TBC. Nelsogno,allora il consiglio comunale nel 1960, l’Ospedale Andosila era stato fondato un amRosa aveva 76 anni, all’unanimità le assegnò bulatorio per gli ammalati di tubercolosi la concessione di una pensione vitalizia di dove venivano seguiti dopo essere stati diL.10.000 mensili a titolo di riconoscenza citmessi dal sanatorio. Insieme all’altra Rosa tadina per aver prestato la sua opera per che fu eletta nel 1958, organizzarono le cocirca 40 anni. Era stata la levatrice dei polonie al mare. Giravano per negozi e si faceveri, il suo onorario era quasi sempre in navano dare generi alimentari per preparare tura, una bottiglia d’olio, un pranzo, una pacchi per i più bisognosi, anticipando così cena a volte un semla Caritas e per la befana preparavano in geplice grazie, ma nere biancheria da regalare. La festa della spesso era lei che pordonna veniva organizzata alla sala Cicuti con tava generi di prima buffet e lotteria. Un anno le due Rosa allenecessità alle partostirono un carro per il trasporto del bestiame rienti bisognose, mori con rami di mimosa e al collo misero un faza 93 anni nel zoletto rosso e sfilarono da Catalano a piazza 30/11/1997. Nell’eleMatteotti. zioni del 1953 altre Francesca Pelinga due donne entrarono a far parte del consi- Campo de’ fiori 27 Associazione Artistica Ivna I PRIMI PASSI, LA STORIA, IL PASSAGGIO! S ette anni sono passati da quando un gruppo di Artisti del territorio della Tuscia si sono uniti per costituire l’Associazione Artistica IVNA a Vignanello con il supporto e l’incoraggiamento fattivo del Comune e dell’Assessorato alla Cultura. L’Associazione parte con il gruppo dei soci fondatori per arrivare ben presto a 20 artisti e dopo soltanto un anno di vita, a 43 soci. Attualmente conta più di 50 membri tra cui numerosi artisti internazionali. Dal 20 febbraio 2007 diffonde, promuove, tutela la cultura in ogni sua forma e genere, organizzando eventi, mostre, conferenze, presentazioni, concorsi in collaborazione con le istituzioni del territorio di Vignanello, Corchiano, Ronciglione, Caprarola, Roma, Zagarolo, Lecce, Firenze, Vallerano, Civita Castellana, Viterbo, Vasanello in sintonia con gli Enti Comunali, il liceo Artistico “U.Midossi” di Civita Castellana, sede di Vignanello, con le scuole elementari e medie, l’Euroantico, l’Ipseoa “A. Farnese” di Caprarola, con il Museo del giocattolo, con Palazzo Rospigliosi di Zagarolo, con il Castello Orsini di Vasanello, la Bassanello Società Coperativa, con le Pro-loco, la Classe dei Festeggiamenti dei Santi Patroni 1973 di Vignanello e con le parrocchie del territorio, con altre associazioni culturali, con il CIF di Viterbo, con l’APVE e l’ENI settore culturale, il Museo di Pomezia. Negli anni sono stati realizzati complessivamente più di trentacinque tra eventi, mostre di arti visive e presentazione di libri, romanzi, saggi, poesie, concerti e performance musicali di vari generi e strumentazioni. Grazie alla collaborazione con alcune riviste e giornali, la IVNA ha potuto recensire i suoi iscritti. Per questo pubblicamente l’Associazione ringrazia tutti coloro che hanno accolto le proposte IVNA sostenendole, condividendole, migliorandole e per gli spazi editoriali concessi, augurandosi di continuare con tutti tale collaborazione fattiva, sviluppando ulteriormente le condizioni di crescita culturale dei propri iscritti e del suo territorio, con il pensiero del Consigliere Dott. Livio Martini che invita ad “agire locale e pensare globale.” Motto che il Consiglio, il Vice-Presidente Walter Togni e il Presidente Eraldo Bigarelli hanno tenuto sempre presenti nello sviluppare il Programma dell’Associazione… …dopo la perdita improvvisa dell’Artista Eraldo Bigarelli era naturale fermarsi per riflettere sulle attività svolte in questi sette anni della IVNA… una sorta di presa d’atto della positività e dell’entusiasmo che ha animato il Maestro d’Arte Eraldo unitamente ai suoi amici e colleghi con la finalità di “coinvolgere” le giovani generazioni all’interno delle scuole con le quali si è collaborato in modo fattivo e costruttivo… con la finalità di realizzare iniziative utili alla crescita… con la finalità di “fare didattica” anche nelle persone che pensano di non essere artiste… con la finalità di coniugare il sacro con il profano… con la finalità di fare in tutta umiltà qualcosa di gradevole che nutra lo spirito dell’uomo in una sorta di sfida per il bene dell’animo umano… Il giorno 08 marzo i soci si sono riuniti in assemblea e hanno voluto esprimere parere preferenziale nella nomina del Presidente nei confronti della collaboratrice attiva dell’Associazione, Maria Cristina Bigarelli che sarà affiancata dal Vice-Presidente Walter Togni, dai Consiglieri Mario Annesi, Andrea Centofanti, Maria Rita Innocenti, Livio Martini, Gianni Travaglini e dal Segretario Alessandro Battaglioni. Tutti i soci si augurano di poter dare continuità all’opera artisticoculturale iniziata in quel di Vignanello il 20 febbraio 2007… A cura della Segreteria IVNA Nel pensiero dedicato ad Eraldo Bigarelli e pubblicato allinterno della rubbrica “Nel cuore” delo scorso numero di Campo de fiori, è stata omessa la firma dellautore, il direttore Sandro Anselmi 28 Campo de’ fiori 3 anni di Tip e Tap La qualità delle migliori marche a prezzi imbattibili S corre veloce il tempo. Sembra ieri ed invece sono già tre anni che lì, all’angolo tra Via Roma e Viale Lazio a Fabrica di Roma, il negozio di scarpe Tip e tap di Maria Rita Scarnati e Daniela Cola calza dalla culla al numero 41, per la loro gioia e per quella dei loro genitori. Un negozio luminoso e colorato, che sprizza allegria da tutti i punti, proprio come le sue due proprietarie, al centro del paese e con un comodissimo parcheggio a pochi passi. Un punto vendita davvero accogliente e gradevole e dal quale è difficile uscire senza aver trovato ciò che si sta cercando per i propri figli. Ed è per festeggiare questo terzo compleanno sulle pagine della nostra rivista che abbiamo incontrato Maria Rita e Daniela. Come è nata l’idea di questo gioiellino di negozio? Abbiamo deciso di aprire perché in zona non c’era un negozio di scarpe per bambini che offrisse una vasta scelta di modelli e anche di prezzo. Qual è il vostro punto di forza? In questi tre anni di attività abbiamo sempre messo al primo posto la qualità dei prodotti che offriamo. Abbiamo selezionato le migliori marche a livello internazionale proponendo prezzi imbattibili. Una attenzione particolare la rivolgiamo ai plantari delle calzature che vendiamo, un sostegno indispensabile per una corretta crescita del piede. Anche la scelta del made in Italy è una delle nostre priorità. Quali marche si possono trovare all’interno del vostro negozio? Ne abbiamo davvero tante: Nike, Liu Jo, Nerogiardini, Alviero Martini I Classe, Superga, Disney, Geox, Converse, Roberto Cavalli, Zecchino d’oro, Ferrari Junior, Lulù, Tommy Hilfiger, Lamberjack, Hellys (le nuovissime scarpe con le ruote incorporate), Replay, Kickers, Hello Kitty, Baby Chich. Una scelta vastissima, da tutti i prezzi! Ultimissima novità è l’arrivo in negozio della Birkenstock, una marca che utilizza un plantare innovativo in sughero e lattice naturale, da provare! Maria Rita e Daniela sono sempre alla ricerca di prodotti nuovi per soddisfare al meglio tutta la loro clientela, tenendo conto di due elementi fondamentali: la qualità, indispensabile soprattutto per chi muove i primi passi e per tutta la fase della crescita, e il prezzo, che non guasta mai! Maschietto o femminuccia, elegante o sportivo, stivaletto o ballerina, scarponcino o da ginnastica, da Tip e Tap è possibile trovare calzature da 0 anni fino al numero 41, per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Un esclusivo negozio di calzature dedicato ai più piccoli… e non solo… E.B. Nike, Liu Jo, N erogiardini, Alv iero Martini I Classe, Supe rga, Disney, G eox, Converse Roberto Cavall , i, Zecchino d’o ro, Ferrari Junior, Lulù, T ommy Hilfiger, Lamberjack, Hellys, Replay , Kickers, Hell o Kitty, Baby Chich, B irkenstock. Tip e Tap scarpe bimbi. Viale Lazio 1 - Fabrica di Roma (VT). Tel. 0761.569412 Campo de’ fiori 29 Analisi della scrittura di Chiara per la scelta della facoltà universitaria. QUESTA E’ LA PERIZIA SULLA GRAFIA DI CHIARA, ANNI 20, CHE HA CHIESTO L’ESAME DELLA SCRITTURA PER L’INDIRIZZO FORMATIVO UNIVERSITARIO. QUELLO ESAMINATO E’ UNO SCRITTO DETdel Prof. Piero Mecocci TATO, ED IL CONTENUTO NON HA ALCUNA IMPORGrafologo TANZA. LA PRESSIONE NELLE ULTIME RIGHE E AFFIEVOLITA SOLTANTO PERCHÉ HA CAMBIATO PENNA. Nel soggetto in esame si evidenzia una notevole intelligenza, vivace ed intuitiva, che tende ad accogliere ciò che più l’attrae, facendo propria, e immediatamente, la parte evidente dei fatti e dei concetti. E’ vivace nei comportamenti, è simpatica, gioviale e sociale ed evidenzia la tendenza ad essere autonoma nei comportamenti e nelle idee. Non ama la compagnia di persone prolisse, lente o poco responsabili. L’adattamento è inizialmente spontaneo ma Chiara tende a far rispettare le proprie qualità ed a volte anche ad imporle. Dal punto di vista temperamentale evidenzia orgoglio e senso della dignità. Non accetta amicizie a lei non consone, persone con comportamenti volgari. Ha certamente molte amicizie, tante amiche, ma non a tutte confida i propri pensieri, emozioni ed impulsi. Dà molta importanza all’esteriorità, è veloce nei giudizi che possono risentire di una certa soggettività e di una critica immediata. Dotata naturalmente di rapidità intuitiva, è originale nelle soluzioni. Immediata ed attenta all’essenziale, portata a cogliere la parte più importante nelle cose e nei discorsi, trascurando ciò che ritiene irrilevante e formale. Desidera fare tutto molto velocemente e cerca di risolvere i problemi con slancio ed intuitivamente non concedendosi pause di valutazioni e riflessioni. Se si pongono ostacoli che rallentano in maniera consistente il suo comportamento, o che le costano eccessivo impegno, tende a volte ad interrompere quanto intrapreso. L’apprendimento è personalizzato con note apprezzabili di originalità. Chiara si esprime in modo sintetico, rapido e conclusivo e la comunicativa è ben comprensibile, essenziale e coincisa. Dimostra determinazione iniziale in particolar modo nell’esteriorità con atteggiamenti anche decisi e con qualche sentenziosità nei giudizi. Chiara non tende all’agonismo ed all’autoaffermazione. Cerca di stabilire con gli altri un rapporto di fiducia, è disponibile ad uno scambio di idee e si dimostra generosa e comprensiva. Ciò nonostante attua dei meccanismi di autodifesa, a volte palesa uno spirito di contraddizione perché non ama essere ripresa ritenendosi spesso nel giusto, questo la porta a procedere con cautela. La tendenza al risentimento comporta suscettibilità e Chiara teme di essere colpita e giudicata da contestazioni ed osservazioni sul suo modo d’agire. Chiara non si sente sicura dei propri mezzi per affrontare e superare i vari ostacoli di diverso genere o che l’età gli pone. Può subentrare una certa sfiducia, che la porta a rinunciare o a non applicarsi adeguatamente. Esige chiarezza, dimostra garbo, attenzione nel volersi far capire con il desiderio di farsi intendere senza la possibilità di equivoci. Ha finezza nelle percezioni e dimostra delicatezza e certamente raffinatezza di pensiero, anche nel campo affettivo. Si comporta in modo elegante ed esplicito perché dà importanza ai rapporti affettivi e sentimentali. Portata a pretendere molto dall’altro, sembra a volte insoddisfatta del comportamento del partner. Profondità di sentimento, si affeziona spontaneamente ed è espansiva e dotata di bontà d’animo. Chiara ha un potenziale operativo e decisionale notevole e potrebbe ottenerne il massimo rendimento. Portata alla compitezza, all’ordine ambientale, scrittorio ed espositivo, s’impone un adeguamento alle regole a scapito del proprio temperamento e della propria spontaneità propria della sua età. Non ama fantasticare o immaginare cose impossibili e non evidenzia un particolare attaccamento verso le cose materiali perché probabilmente non ne ha mai vissute la mancanza o la necessità. Nella firma Chiara sottolinea uno stretto legame tra la sua persona e la sua famiglia. In merito alla scelta degli studi universitari che Chiara deve compiere, nella sua scrittura si evidenziano delle precise particolarità della sua struttura intellettiva: è pratica, sintetica e molto intuitiva. Analizzando le tre aree di base: Letteraria, Artistica, Tecnica, Scientifica, Musicale, Insegnamento, emerge: - Adatta all’area Letteraria per le capacità valutative, per la spontaneità e per la rapidità intellettiva, per la chiarezza, per l’intuizione notevole, per la logica e per la sintesi. - Adatta per l’indirizzo linguistico, per l’intelligenza, per l’intuizione, per la ricerca della precisione anche per la naturale rapidità di pensiero e d’esecuzione. - L’Indirizzo Umanistico è consono per la spigliatezza, per la disponibilità intellettiva, un po’ meno per la tendenza all’adattamento. - L’area Tecnica la escludo perchè richiede azioni ripetitive, molto ordine e naturale precisione, presentazione accurata ed elaborata, momenti di riflessione ad ampio raggio. - L’area Artistica è adatta per Chiara per la sua tendenza all’originalità, al non gregarismo, per la prontezza, in particolar modo per la creatività intellettiva e per la tendenza, ancora non espressa, ad evidenziarsi attraverso risultati importanti. Sarà opportuno che intraprenda degli studi che le consentano di sviluppare la sua originalità, lontano dal classicismo consolidato. Potrebbe incontrare qualche difficoltà perché occorrono tempi non brevi e lei aspira a risultati concreti che la possano rassicurare sul percorso intrapreso e poco accetterebbe critiche decise e non incentivanti. - L’area Scientifica sarebbe alla sua portata per le sue capacità valutative, per l’intuizione e per la sua intelligenza profonda. Mancano alcuni segni quali: precisione meticolosa ed osservazione lenta e costante. - L’area Musicale non si ritiene che debba essere intrapresa perché sono richieste creatività musicali, senso evidente del ritmo e capacità creative innate. Diverso è il gradire il ritmo musicale rispetto agli studi musicali. - L’area dell’Insegnamento la escludo perché richiede un temperamento diverso, non proprio della scrivente: spirito di dedizione, capacità d’immedesimazione, pazienza, intenerimento e coinvolgimento. Se desiderate conoscere la vostra personalità attraverso l’esame della vostra grafia, inviate un breve testo scritto da voi e scansionato ai seguenti indirizzi: [email protected] - [email protected] o in busta chiusa a Redazione Campo de’ fiori, P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT). Verranno pubblicati gratuitamente e mantenendo l’anonimato. Campo de’ fiori 30 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA AMON - THE DARK SIDE OF THE DEVILMAN di Go Nagai e Yu Kinutani edito da d/visual – 6 volumi, conclusa C os'è successo realmente tra il momento della morte di Miki e l'ultimo scontro tra Devilman e Satana, narrato nell'ultimo volume di "Devilman"? Go Nagai e Yu Kinutani scrutano nel cuore di Akira per scoprire i suoi veri sentimenti e ciò che veramente accadde in quei giorni... uno scontro planetario che vedrà la maggior parte della popolazione mondiale perire per mano di un demone di nome... Amon! (Trama tratta dal di sito dell’editore). Il vero punto di forza di quest’opera sono i disegni, Daniele Vessella dinamici allo stato puro e oscuri come richiede la trama, rendendo ogni tavola vere e proprie opere d’arte. La trama, invece, è un’accozzaglia di eventi che sembrano messi lì solo per riempire i volumi e per chi non ha letto Devilman la storia risulta incomprensibile. Solo il primo numero è godibile, il resto è imbarazzante… tra inutili flashback e personaggi che resuscitano non si sa come, lo spaseamento è totale. Un’occasione buttata al vento per colmare i vuoti lasciati in Devilman, peccato… un vero peccato. Consigliato a chi è interessato più al lato grafico che a quello narrativo… Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ FIERA DEL FUMETTO E GAMES: IL COSPLAY Emilio Matteucci, Cosplay civitonico nei panni di Zelda I l Cosplay è un arte che ha origine in Giappone dalla metà degli anni ’70 del 1900, e in brevissimo tempo si è diffuso in tutto il mondo. Alcuni visitatori durante una fiera si presentarono vestiti come gli eroi dei fumetti. All’inizio l’idea piacque come Mascotte, ma ben presto nacque il così detto Cos-Play, ovvero Interpretare il Proprio Costume/Personaggio. Il significato del nome Cos-Play o Cosplay è un acronimo inventato dai Giapponesi, in effetti è una parola inventata perché i Giapponesi non usano la parola costume come la conosciamo noi, e quindi questa parola fu importata dai turisti che andando in Giappone, un po’ per la difficoltà della pronuncia e chi invece li chiamava a “MODO PROPRIO” li chiamarono in lingua Inglese “player custom”. I Giapponesi sentendo questi turisti chiamarli così, attaccarono queste due parole in una sola: Cos-Play che significa; interpretare il proprio costume/personaggio. In seguito venne creata una gara con un regolamento molto semplice ma abbastanza impegnativo! Per distinguerlo dal carnevale, fu introdotta la regola che non tutti possono interpretare un personaggio e indossare qualsiasi costume (es. Superman) per interpretarlo innanzi tutto bisogna avere la SUA somiglianza, le sue mosse o la sua voce (es. un cantante famoso, o celebri frasi come: Bond.. James Bond. Essere il suo sosia o quasi. Questo è Cosplay, tra sosia e recita teatrale, per inderci meglio, prendete come esempio lo show di raiuno TALE e QUALE SHOW, ebbene, questo è Cosplay!). La seconda regola che distingue il Cosplay è che ogni Cosplayer ha l’obbligo di doversi cucire da solo il proprio costume e i suoi accessori (es. collane, corone, spade, fucili ecc..) e dichiarare di non averlo/i comprato/i. Pena la squalifica dal concorso. Ovviamente fuori concorso chiunque è libero di comprare o farsi cucire costumi e accessori da altri e di non averne alcuna somiglianza nemmeno a truccarli ad HOC.. ma il Vero Cosplayer si riconosce per il SUO TALENTO! Ma i Cosplayer non sono solo degli attori che fanno pubblicità e si divertono ad interpretare i loro eroi... sono anche dei viaggiatori, molti di loro viaggiano all’estero e per 2 anni consecutivi i Nostri Cosplayer Italiani sono arrivati secondi nella gara Mondiale di Cosplay in Giappone, e un anno fu decisivo per due italiani alla finale in Giappone, arrivarono primi vincendo così il primo premio di 8 mila euro! C’è chi viaggia da tutta Italia per vedere tutte o quasi tutte queste fiere, non solo per vestirsi in Cosplay, ma anche per cercare fumetti, oggetti ecc.. da collezione e non… spendendo anche consistenti cifre.. e quindi portando TURISMO, e molte persone vanno a queste fiere anche e soprattutto per Vedere i Cosplay. In Italia si sta diffondendo soltanto ultimamente questo fenomeno... all’estero sono circa 30 anni che è una solida realtà. Anche se ora Italia 2 in particolare ha fatto vedere in tv il Cosplay Award tenutosi in Giappone quest’anno, mentre ilike.tv (web e tv sul ch. 230 DGT) e NekoTv (ch. 45 DGT) già da anni parlano di Cosplay in Italia e nel mondo. Oggi grazie al web quasi tutti sanno cos’è il Cosplay. Sarebbe veramente bello e innovativo se anche qui a Civita Castellana venisse aperta una volta l’anno, la Fiera del Fumetto e del Games come accade già nelle altre città o piccoli paesi d’Italia. Campo de’ fiori 32 Naturopatia e Animali d'Affezione I n questo numero, vorrei dedicare la mia rubrica ai nostri amici a 4 zampe (di cui curo la pagina delle adozioni e delle segnalazioni su quedi Josiane sto Magazine). Anche loro Marchand hanno diritto alle “cure dolci” della medicina Naturopata detta “alternativa” o se volete, ad essere curati con la Naturopatia di cui sono una convinta esponente. Rimedi naturali La medicina “dolce” sta dando ottimi risultati anche sugli animali. La salute dei nostri amici animali può essere difesa in maniera del tutto naturale grazie alla sempre maggiore diffusione di metodi cosiddetti “alternativi”, quali la Fitoterapia, l’Omeopatia, l’Omotossicologia, i Fiori di Bach. La tendenza a preferire anche per gli animali una medicina non aggressiva e alternativa è in progressivo aumento. Secondo alcune stime, in Italia sono oggi parecchi i veterinari che si rivolgono all’omeopatia e che propongono, affiancati ai medicamenti tradizionali, i rimedi della medicina alternativa. Così come in Francia, anche nel nostro Paese un numero sempre maggiore di cani, gatti, criceti, canarini, tartarughe o pesci rossi, viene affidato ai veterinari omeopati. Per gli esperti il fenomeno è in forte crescita: più del cinque per cento di tutte le terapie utilizzate dai veterinari sono «complementari», basate cioè su omeopatia, ma anche su agopuntura e fitoterapia. Attraverso questi rimedi possono essere trattate diverse patologie: osteo-muscolari, locomotorie, dell’apparato respiratorio, forme nascoste di intolleranze alimentari, allergie di vario genere e perfino problemi comportamentali. Piante medicinali e integratori Per curare e per prevenire le malattie dei nostri amici si possono utilizzare le piante medicinali ma occorre fare attenzione agli effetti indesiderati, perché potrebbero interagire o interferire con altri medicinali. Le erbe non sono innocue, contengono principi attivi che possono essere pericolosi e diventare tossici se utilizzati male: chiedete quindi sempre prima consiglio ad un veterinario esperto. I fitoterapici sono preparati che contengono estratti di vegetali e che vengono somministrati mescolandoli al cibo. Non sempre l’alimentazione dei nostri animali domestici è ben bilanciata ed equilibrata con grassi, proteine, antiossidanti e vitamine, perciò per mantenerli in buona salute è necessario ricorrere, alcune volte, ad integratori alimentari. Ecco dei semplici suggerimenti naturali per aiutarle i nostri amici a stare meglio. La dissenteria Se il vostro cane o il vostro micio si ammala a causa di un colpo di freddo o viene contagiato da virus e batteri, può avere attacchi di dissenteria ed apparire stanco e debilitato. L’alternativa naturale in questi casi è una compressa tritata di carbone vegetale al giorno. Oppure possiamo lasciare macerare per una notte un cucchiaio da tè di argilla verde ventilata in un po’ di acqua. Poi con una siringa (senza ago) versala direttamente in bocca al nostro amico. L’argilla verde ventilata in compresse è assorbente e disintossicante (2 compresse al dì per il gatto; anche 4 o 6, a seconda della taglia, per il cane). Si possono somministrare fermenti lattici da spruzzare in bocca, due o più volte al giorno. Prodotti fitoterapici a base di aglio possono essere un’ottima prevenzione e un aiuto per gatti e cani, aggiungendo un po’ di zucchero o di miele. Disturbi agli occhi Per pulire gli occhi, va benissimo Eufrasia TM, 20-25 gocce in due dita d’acqua, in una tazzina o in un bicchiere anche di plastica pulito. Se invece il cane ha la congiuntivite, basta diluire un cucchiaino di sale in 250 ml di acqua e aggiungere cinque gocce di tintura di Euphrasia officinalis. Un impacco con questa soluzione, cinque volte al giorno, allevia l’irritazione. Il manto Gli acidi grassi essenziali, responsabili dello stato ottimale del pelo dei nostri amici, non sempre vengono sintetizzati in modo corretto dall’organismo. Una carenza di questi acidi provoca una cute secca e squamosa e un intenso prurito che spinge il nostro animale domestico a grattarsi fino a procurarsi delle piccole ferite che possono infettarsi e peggiorare la situazione. Tutto ciò comporta la caduta di pelo, gonfiore e arrossamenti. Diventa allora necessario introdurre nell’alimentazione dei nostri animali domestici gli acidi grassi, attraverso la somministrazione di integratori che contengono acido gamma linolenico (GLA). Il GLA è un acido grasso omega-6 che si trova in natura negli oli naturali di semi di piante e di borragine nelle carni e negli estratti di pesce. Per rendere il pelo di cani e gatti lucido, folto e pulito basta frizionarlo con acqua e aceto di mele (un cucchiaio in una tazza). Metodo che si è dimostrato efficacissimo sul manto dei gatti persiani. Se il pelo è opaco, possiamo renderlo lucido anche mettendo in infusione, per circa dieci minuti, un cucchiaino di rosmarino (fresco o essiccato) in mezzo litro di acqua bollente. Poi si friziona la lozione sul pelo. Per combattere pulci e parassiti possiamo invece preparare un decotto di assenzio, facendo bollire per 20 minuti 3-5 grammi di pianta secca in un litro d’acqua. Dopo che il decotto si è raffreddato si filtra e si spruzza sull’animale, evitando gli occhi e il muso. Questo trattamento va fatto una volta al giorno per un po’ di tempo. Tosse e raffreddore Un aiuto contro le malattie da raffreddamento più comuni tra i nostri animali domestici è il rimedio omeopatico Anas barbariae 200 CH, 1/2 dose ogni 12 ore, per tre giorni. È anche adatto Allium Cepa 9 CH (3 granuli ogni 12 ore). La tosse va subito curata, altrimenti i colpi di tosse possono diventare così forti e frequenti da provocare al nostro amico conati di vomito. Se peggiora, può anche avere la febbre alta, diventare inappetente o fare fatica a respirare. Echinacea è un rimedio naturale che viene impiegato per il trattamento delle infiammazioni delle alte vie respiratorie. Una capsula al giorno di estratto secco mescolata alla pappa. Nei casi in cui sia strettamente necessario l’uso di antibiotici, l’associazione con Echinacea può velocizzare i tempi di risposta dell’organismo. Se la tosse è persistente, Hepar sulfuris D12 somministrato tre volte al giorno, da ottimi risultati. Disturbi emozionali e fiori di Bach I nostri amici animali sono anche loro soggetti a disturbi emozionali e comportamentali. Possono essere impauriti, gelosi, aggressivi, depressi, agitati, insicuri, solitari; oppure reagire in modo esagerato a stimoli provenienti dall’esterno. In alcuni casi il loro cattivo stato di salute può essere influenzato, in maniera più o meno evidente, da situazioni di stress emotivo ed ambientale. Intervenendo in modo naturale sui loro malesseri o disagi emotivi, con i Fiori di Bach, si possono aiutare a ritrovare più velocemente uno stato di benessere e a migliorare il nostro rapporto di convivenza con loro. I Fiori di Bach sono rimedi naturali – estratti da fiori selvatici privi di effetti collaterali – in grado di sciogliere i blocchi emozionali. Riconosciuti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dal 1976, sono venduti sia in farmacia che in erboristeria, e vengono già impiegati nelle strutture sanitarie pubbliche del Regno Unito, Australia, Francia, Germania e Stati Uniti. Abbiate cura di LORO!!!! Staranno bene loro e starete bene anche voi! [email protected] 33 Campo de’ fiori 17° edizione del Mini Festival di Viterbo Susanna Cerafogli, Mattia Sgriscia e Pamela Tamantini i vincitori. Campo de fiori assegna il Premio Stampa ad Alessandra Balzano O gni anno il pubblico del Mini Festiva di Viterbo rimane letteralmente entusiasmato dalla bravura dei partecipanti. Il grado di qualità dei concorrenti cresce di volta in volta, rendendo sempre più difficile il lavoro della giuria, che si trova di fronte ad una scelta dura e sofferta. Tanti sono i ragazzi tra i 6 ed i 20 anni, provenienti da tutto il Lazio, che ambiscono a vincere il primo premio. Ormai se non cantano più che bene, difficilmente si iscrivono al Mini Festival e domenica 2 marzo 2014, al Teatro San Leonardo di Viterbo, dove si è svolta la serata finale della 17° edizione, che l’Associazione “Omniarts” ha organizzato con il patrocinio ed il contributo dei Comuni di Viterbo, Acquapendente e Fabrica di Roma, con la collaborazione dell’Associazione Te.Bo e che ha fatto parte degli eventi di promozione della solidarietà portati avanti da “Viterbo con Amore”. Data la fascia d’età interessata, le ragazze sono state protagoniste dal punto di vista numerico, ma i pochi ragazzi si sono difesi alla grande, uno ha anche vinto. Nessuno dei tre vincitori aveva mai vinto prima al Mini Festival… Ecco i verdetti finali emessi dlla giuria presieduta dal giovane tenore viterbese Antonio Poli: categoria 6-11 anni: 1° classificata Susanna Cerafogli (10 anni, Oriolo Romano), con il brano “Fa che non sia mai” (Eramo e Passavanti); 2° classificata Carlotta Pasi (10 anni, Manziana), con il brano “Oh darling” (S. Beleires); 3° classificata Giorgia Saponaro (10 anni, Fabrica di Roma), con il brano “Mi sei scoppiato dentro al cuore” (Mina). Per la categoria 12-15 anni: 1° classificato Mattia Sgriscia (15 anni, Civitavecchia), con il brano “Read all about it” (E. Sandè); 2° classificata Giorgia Tabacchini (15 anni, Caprarola), con il brano “Set fire to the rain” (Adele); 3° classificata Beatrice Piciollo (13 anni, Bagnoregio), con il brano “Il futuro che sarà” (Chiara). Per la categoria 16-20 anni: 1° classificata Pamela Tamantini (18 anni, Viterbo), con il brano “Welcome to burlesque” (Cher); 2° classificata Karima Trombetta (16 anni, Cerveteri), con il brano “Il gene del bene” (Mina); 3° classificato Gian Marco Piccini (16 anni, Blera), con il brano “Can you feel the love tonight” (Elton John). Tutti i nove ragazzi hanno ricevuto il trofeo con l’esclusivo logo del Mini Festival di Viterbo. La nostra rivista, come ormai da qualche anno, ha assegnato il Premio Stampa ad Alessandra Balzano (14 anni, Vignanello), per l’originalità dell’interpretazione di un super classico come “Ca- I vincitori con Antonio Poli, gli organizzatori Paolo Moricoli e Gianluigi Alberti, e con i due presentatori Giulia Anesini e Stefan Clod ruso”, di L. Dalla. Marco Petrozzi, invece, si porterà al “New talent” del Festival Italia in Musica: Carlotta Pasi, Giulia Molica e Pamela Tamantini. Italo Leali consentirà di partecipare, gratuitamente, agli stage primaverili (a Viterbo) ed estivi (a Bagnoregio) di Tuscia in Jazz ai primi tre classificati delle categorie dei medi e dei grandi. Il primo della categoria dei “grandi” potrà, inoltre, incidere un CD demo presso il “Binario 2 Studio Recording” di Montefiascone. Numerosi sono stati gli ospiti che hanno impreziosito il già ricco programma della serata: Antonello Giovanni Budano (collaboratore fisso del Mini Festival, in qualità di “angelo custode” e “vocal coach” dei partecipanti, ma anche e soprattutto cantante e autore della Scuola di Mogol) e i Costa Volpara, con la partecipazione straordinaria del M° Fabio Barili (poi esibitosi anche con la ghironda, strumento medioevale a metà tra un violino e una fisarmonica), la cantautrice emergente Helene Bees e Daniela Vergili, che ha aperto la serata, nonché vecchie (per modo di dire) conoscenze del Mini Festival come Desirèe Giove (per la prima volta in versione lirica) e Davide Valeri (ormai avviato sulla strada del cantautorato). Hanno presentato i giovanissimi Giulia Anesini (cantante) e StefanClod (mago)… e sono stati bravissimi! L’appuntamento allora è per il prossimo anno, sicuramente da non perdere! E.B. Davide Valeri Costa Volpara Fabio Barili Desirèe Giove Helene Bees 34 Campo de’ fiori MONUMENTS MEN S iamo in Europa, durante la Seconda Guerra Mondiale : dopo lo sbarco in Normandia delle truppe alleate, Hitler ordina di nascondere o distruggere tutte le opere d’arte sistematicamente trafudi Catello gate nel corso conflitto. Il prof. Masullo Frank Stokes ottiene allora, dai pur riluttanti capi militari, la costituzione di una speciale unità, composta da esperti e amanti d’arte. La cui missione è di recuperare, mettere in salvo e restituire i più grandi capolavori dell’umanità rubati dai nazisti... FUORI CONCORSO AL 64. FESTIVAL DI BERLINO (2014). Ispirato al libro “The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves, and the Greatest Treasure Hunt in History” di Robert M. Edsel. George Clooney se come attore è un riconosciuto campione, come autore non ha sbagliato un film. Nel 2002 esordisce alla regia con “Confessioni di una mente pericolosa”, storia della doppia vita di Chuck Barris, presentatore televisivo che dichiara di essere stato un sicario della CIA. E’ del 2005 la sua seconda opera da regista, “Good Night, and Good Luck”,il più bel film visto a Venezia quell’anno. Seguono “In amore niente regole” (2008), nel 2011 “Le Idi di Marzo. Se non proprio al livello dei precedenti, nel complesso anche questo “Monuments Men” non fa eccezione e incrementa il suo carniere di buoni film, scritti, prodotti, diretti ed interpretati. Un film di impostazione classica. Che ha il merito di ricordarci una bella pagina di storia che ha consentito di recuperare da sorte incerta più di 5 milioni di capolavori d’arte e di restituirli ai legittimi proprietari. Un film epico. Avvincente. Divertente. Toccante. Basato su eccellenti interpretazioni. Vale il prezzo del biglietto. VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi): Leggenda: CAPOLAVORO: 10 DA NON PERDERE: 8 DISCRETO: 6 DA EVITARE: meno di 6 7.5/8 TITOLO: MONUMENTS MEN (THE MONUMENTS MEN) REGIA: George Clooney SCENEGGIATURA: Grant Heslov, George Clooney INTERPRETI PRINCIPALI: PERSONAGGI INTERPRETI DOPPIATORI FRANK STOKES George Clooney FRANCESCO PANNOFINO JAMES GRANGER Matt Damon MASSIMILIANO MANFREDI RICHARD CAMPBELL Bill Murray MARIO CORDOVA CLAIRE SIMONE Cate Blanchett CINZIA VILLARI WALTER GARFIELD John Goodman MASSIMO DAPPORTO JEAN CLAUDE CLERMONTJean Dujardin MARCO RASORI DONALD JEFFRIES Hugh Bonneville LUCA BIAGINI PRESTON SAVITZ Bob Balaban MINO CAPRIO SAM EPSTEIN Dimitri Leonidas DAVIDE PERINO VIKTOR STAHL Justus von Dohnányi ALESSANDRO BUDRONI COL. WEGNER Holger Handtke MASSIMO BITOSSI PRETE Michael HoflandJEAN CHARLES PUTZOLU COM. ELYA Zahary Baharov — (originale) COL. LANGTON Sam Hazeldine ENRICO DI TROIA DENTISTA Michael Brandner CARLO COSOLO FRANK STOKES anziano Nick Clooney FRANCESCO PANNOFINO PRODUZIONE: GEORGE CLOONEY E GRANT HESLOV PER SMOKEHOUSE PICTURES, IN COPRODUZIONE CON STUDIO BABELSBERG E OBELISK PRODUCTIONS ORIGINE: USA, GRAN BRETAGNA, GERMANIA DISTRIBUZIONE: 20TH CENTURY FOX ITALIA (2014) DURATA: 120’ SOGGETTO: COMMEDIA FRASI DAL CINEMA: “Signor Presidente, voglio dire che ci troviamo ad un punto di questa guerra che sta mettendo a repentaglio i più grandi conseguimenti storici conosciuti dall’umanità!”. (George Clooney). “Chi garantirà che il David di Donatello sarà ancora in piedi , che Mona Lisa sorriderà ancora? Chi proteggerà loro?”. (George Clooney). “Vuoi entrare in guerra? Monuments men? ... devo mettere insieme una squadra per proteggere quello che è rimasto, e trovare quello che manca! Quando comiciamo?”. (George Clooney e Matt Damon). “Se fossero sinceri ci direbbero : con tutta la gente che muore, chi se ne frega dell’arte! Ma sbagliano! Perché è per questo che noi combattiamo. Per la nostra cultura e il nostro stile di vita. Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case. Troveranno la via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti e la loro storia,è come se non fossero mai esistite. Sono ceneri che galleggiano. È quello che vuole Hitler, ed è la sola cosa che non possiamo permettere!”. (George Clooney ai Monuments Men). Campo de’ fiori 35 Langolo del Collezionista Il Calendario della Polizia di Stato C ontinuiamo ad occuparci dei calendari militati da collezione, questa volta passeremo in rassegna il calendario della Podi lizia Di Stato. Letizia Chilelli Il 5 Dicembre 2013, alla Scuola Superiore di Polizia, è stato presentato questo almanacco che ci documenta attraverso i dodici scatti il lavoro degli uomini in “blu e cremisi” che accompagnano la nostra quotidianità fin dall800, secolo questo, in cui la Polizia di Stato venne fondata, prima con compiti di pattugliamento speciale ed ordine pubblico, spesso a cavallo, poi, nel 1848, come la conosciamo tuttora con mansioni di pubblica sicurezza. Le istantanee del calendario ci testimoniano in maniera netta due concetti: solidarietà e sicurezza, parole di speranza che accompagnano ogni singolo giorno di questo anno e non solo. La pagina dedicata al primo mese del 2014 ci descrive il Reparto Polizia Aerea, regalandoci uno scorcio dellaeroporto di Malpensa e del cielo della provincia di Varese. Febbraio ci regala una bellissima immagine della nevicata a Roma di due anni fa, sottolineando il lavoro dell U.P.G.S.P. (Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico) che anche grazie alla Polizia di Prossimità, ovvero il più conosciuto Poliziotto di Quartiere garantisce un rapporto di continuità tra la popolazione e le Istituzioni. La foto di Marzo ci illustra la Polizia mentre si occupa di un trasferimento di alcuni nomadi in difficoltà da un campo allaltro. Il mese di Aprile è dedicato a dei “colleghi speciali”, i cani, in particolare si narra la storia di Nasko, un pastore tedesco impiegato nel servizio sul litorale di Napoli contro la criminalità e gli scippi. Per chi ama il ciclismo, Maggio, in particolare è il mese su due ruote, si svolge infatti il giro dItalia ed è proprio ai poliziotti motociclisti che è dedicato questo mese e al servizio che rendono proprio durante questa manifestazione sportiva. Giugno è il mese degli artificieri, che prestano servizio nel ruolo dellantisabotaggio e nel disinnesco degli ordigni e che hanno un motto tutto loro e che racchiude il pericolo in cui spesso si trovano: “SEMEL ERRARE LICET”, “si sbaglia una volta sola”. La Polizia Fluviale viene descritta nel mese di Luglio, unica in Italia nel suo ruolo, pattugliamento e soccorso fluviale sul Tevere. Agosto, mese delle agognate ferie, ed è proprio in questo mese che ci viene raccontato, attraverso la foto, il compito del C.N.E.S. , il Centro nautico e sommozzatori della Polizia, che con le loro volanti del mare, le moto dacqua entrate in dotazione dal 2006, vigilano sulla sicurezza delle nostre acque. E però Settembre che ci regala la foto, a mio modestissimo parere, più tenera e più bella di tutto il calendario. Qui, infatti, vengono ritratti, nella stessa foto un poliziotto del Reparto Mobile ed un bambino che chiacchierano a Lecce, in una piazza, durante il G8 tenutosi proprio nella città pugliese, immagine, questa, che racchiude in sé tutta la vicinanza della Polizia ai bambini, al futuro. Ottobre ci illustra il compito della Polizia impegnata nel soccorso alle zone alluvionate della Liguria e della Toscana. La stazione di Bologna è la protagonista dello scatto di Novembre, con questa immagine si fa chiaro riferimento alla Polizia Ferroviaria che vigila capillarmente sugli innumerevoli viaggi in treno che ogni giorno collegano la nostra Penisola. Dicembre ci presenta la Polizia nel sottosuolo e il Nucleo Sommozzatori raccontandoci loperazione Aracne compiuta nei sotterranei di Napoli il 9 Marzo 2013, che ha consentito di sventare un colpo in una banca. Come già sottolineato prima, la Polizia è sempre vicino ai più deboli, in particolare ai bambini, e lo fa in maniera concreta, il ricavato della vendita del calendario è infatti stato devoluto allUnicef, per il progetto “Bangladesh- proteggere i bambini lavoratori e di strada”, i proventi serviranno in particolare, come illustrato sul sito della Polizia per realizzare, in Bangladesh, appunto, “ Spazi permanenti a misura di bambino, rifugi notturni e temporanei; verrà data assistenza giuridica e legale e verrà fornita unattività di integrazione e reinserimento sociale”. Con il loro motto “SUB LEGE LIBERTAS”, tradotto semplicemente in “ la libertà nel rispetto della legge”, concludo questo mio spazio non prima di aver salutato tutti gli ap- partenenti alla Polizia di Stato e ricordando Antonio Manganelli, indimenticato Capo della Polizia, che ci ha lasciato troppo presto, un uomo che è stato insignito, il 19 Aprile 2013, della medaglia doro al valor civile per: «Esempio ineguagliabile di dedizione alle virtù civiche e di passione pubblica al servizio delle istituzioni e dello Stato, Antonio Manganelli corona con la nomina a Prefetto la sua lunga carriera di investigatore, costellata di successi contro la criminalità organizzata. Divenuto Capo della Polizia, si distingue per la capacità di plasmare un meccanismo della sicurezza basato sull'armoniosa collaborazione di tutte le Forze di Polizia, infondendo, anche grazie al suo carisma personale, il legittimo orgoglio di appartenenza alla Polizia di Stato. Grazie alla Sua autorevolezza, accompagnata da rigore e responsabilità, ha saputo imprimere alla Polizia di Stato trasparenza e legittimazione democratica, soprattutto in recenti momenti, difficili e travagliati, che hanno attraversato la vita del Paese. Colpito da un male incurabile, ha combattuto fino allo stremo contro le angosce di una malattia che non lo ha piegato e, pur in mezzo alla sofferenza, ha saputo sempre offrire a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato un presidio fermo e sicuro. La morte lo ha raggiunto nel pieno svolgimento delle sue funzioni. Che il suo esempio viva nella memoria dei posteri, per tramandarlo alle future generazioni. 19752013». (Sitografia: www.poliziadistato.it) 36 Campo de’ fiori La Comunità Ortodossa Georgiana ringrazia Papa Francesco e la parrocchia di Santa Maria ai Monti Roma, 24 febbraio 2014 A Sua Santità Francesco Santo Padre, a nome della Comunità Ortodossa della Georgia presente a Roma, desideriamo ringraziare la Santità Vostra, Vescovo di Roma per il grande gesto di generosità che la Sua diocesi ha compiuto nei nostri confronti. Da dx: don Francesco Pesce ePpadre Giovani Poter usufruire per la nostra Liturgia della chiesa annessa di San Salvatore presso la Parrocchia Santa Maria ai Monti in Roma è per noi una preziosa e tanto desiderata opportunità. I nostri pastori, il nostro popolo e anche io personalmente Le siamo profondamente grati. Vorremmo anche ringraziare in particolare il Vescovo Matteo Zuppi che tanto si è adoperato per noi, e il parroco di Santa Maria ai Monti, don Francesco Pesce, per la sua accoglienza e generosità nei nostri confronti; insieme a don Francesco abbiamo anche innalzato una preghiera comune per lodare il Signore evocando la grazia per i nostri popoli e per le nostre Chiese, e possiamo affermare che è nata una bella e feconda amicizia con lui ed i suoi parrocchiali. Da sx: il Vescovo Matteo Zuppi e Padre Giovani Santità, Le assicuriamo la nostra preghiera invocando la intercessione di Maria Santissima e dei Santi Apostoli Andrea e Pietro, per la Sua persona ed il Suo Ministero. Il Parroco della Comunità Ortodossa Georgiana di Sant’Andrea Apostolo Igumeno Ioane Khelaia La Comunità Ortodossa Georgiana La Comunità Ortodossa Georgiana CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 37 LE AUTO DELLA NOSTRA INFANZIA Lancia Appia Lancia Appia 1° serie del 1953 L a Lancia Appia fu presentata al salone di Torino nell’aprile del 1953; qualche mese dopo l’esordio della Fiat 1100-103. La Lancia di Arnaldo Ricci doveva sostituire la ormai [email protected] vecchia ma ancora aerodinamica Ardea. Quando fu presentata, essa costava al pubblico ben 1.332.000 lire (unmilionetrecentotrentaduemila) mentre la Fiat 1100-103, sua più diretta concorrente, già si vendeva da qualche mese a lire 950.000 circa. Il prezzo più alto era comunque largamente giustificato, sia per le soluzioni tecniche all’avanguardia adottate nella meccanica che nell’ accuratissima carrozzeria. Per quanto riguardava il motore, vennero riprese e migliorate quelle adottate già nell’Ardea del 1939 ( es. la testata in alluminio, cilindri a V stretto, valvole in testa inclinate etc… etc..). Dopo una prima versione di 903 cc mai immessa nel mercato, al momento della commercializzazione era già equipaggiata con motore da 1100 cc circa. Ovviamente anche l’Appia a quei tempi era un’auto da elite; se la Fiat 1100 -103 non fu anch’ essa, un’auto di massa, tanto più non lo fu l’Appia! Infatti nel 1953 era difficile vederle in circolazione nei piccoli comuni. Solo verso l’inizio del secondo lustro degli anni ’50 aumentarono gli esemplari circolanti; probabilmente perché si potevano acquistare usate! Il nome “Appia” fu scelto dalla Lancia in onore a quello delle strade consolari dell’antica nonché moderna Roma; basta ricordare anche la Lancia Flaminia e l’Aurelia. Questa Lancia fu prodotta per ben 10 anni, dal 1953 al 1963; nel periodo di produzione fu modificata la carrozzeria per ben tre volte; infatti quella che fece l’esordio nel 1953 fu chiamata Appia 1° serie. Nel marzo del 1956 fu presentata al salone di Ginevra la Lancia Appia 2° serie e nel marzo del 1958 uscì l’ultima, Appia 3° serie che rimase in produzione fino al 1963. Nei dieci anni di produzione di questa auto, furono immessi nel mercato 103.161 esemplari, così ripartiti: Appia 1° serie N° 20.025 ; 2° serie N° 24180; 3° serie N° 58956. Quando nel 1963 cessò la produzione della Lancia Appia, circa il 6% di queste auto risultarono esportate all’estero; essa fu sostituita poi dalla Lancia Fulvia. Ovviamente furono anche prodotte delle fuoriserie disegnate dai più famosi carrozzieri di allora, nonché versioni camioncino e furgoncino, oltre che le 103.161 berline di cui sopra. Lancia Appia 2° serie Lancia Appia 2° serie versione furgoncino Lancia Appia 2° serie versione ambulanza Lancia Appia 3° serie Per quanto mi riguarda, la terza serie dell’Appia fu per me anche un’auto della “nostra giovinezza”; ne era proprietario un mio amico di gioventù; quasi tutte le domeniche (mi sto riferendo alla seconda metà inoltrata dei meravigliosi anni sessanta!) andavamo a spasso per la provincia di Viterbo con questa auto bianca che il mio amico aveva comperato usata. Guardo l’immagine dell’Appia 3° serie e mi affiorano in mente i più bei ricordi di gioventù. 38 Campo de’ fiori Se pònno guardà, se pònno guardà! S ono più di venti anni che questo gruppo di Civita Castellana, “I Nunsepònnoguardà“, mettano in scena spettacoli musicali e teatrali che deliziano la ns cittadina e non solo, regalando agli spettatori un paio d’ore di sano divertimento. Si esibiscano in genere due volte l’anno, di solito nel periodo carnevalesco, come appunto hanno fatto quest’anno con “ Roma nun fa la stupida! ” rappresentato al Cine Teatro Florida. Una carrellata sulla canzone romanesca, con le più belle canzoni della tradizione capitolina, interpretate con maestria da voci nostrane, rigorosamente in costume ed accompagnate dal vivo. Ma la caratteristica principale di questo gruppo, sono le battute spontanee in scenette-intermezzo, che suscitano l’ilarità dei presenti. Va evidenziato inoltre il coinvolgimento nei loro spettacoli, di ragazzi “speciali” che superano la loro diversità con una fattiva partecipazione. Tutti bravi e degni di menzione, ne tralasciamo volutamente i nomi, eccezion fatta per Francesco Paolelli (Picchietto) ideatore e vero deus ex machina de “I Nunsepònnoguardà” Also Foto di Doriana Gai e Paolo Spada AL CARNEVALE CIVITONICO: + ZUMBA - ALCOOL Q uest'anno il Gruppo Frappa insieme all'istruttrice ZIN Cristina Antonaci ha voluto arricchire la tradizionale sfilata dei carri allegorici di Civita Castellana, con una disciplina che tutti amano: zumba. Si sa che , come il carnevale, zumba è gioia, allegria, divertimento, quindi: perchè non unire le due cose? E' stato un successo! La zin Cristina Antonaci con il suo gruppo di Zumba e il Gruppo Frappa sono partiti da Piazza della Liberazione ballando canzoni di zumba, ma anche musiche di carnevale su cui la zin ha creato delle coreografie adatte all'occasione, allietando e contagiando i più che sono accorsi per assistere al tradizionale carnevale civitonico, proseguendo con i loro balli fino a piazza Matteotti, salutando la giuria con un lunghissimo "trenino", manifestando tutto il loro divertimento e amore per il carnevale. Questi ragazzi sono stati l'esempio che chi ama il carnevale si può divertire senza alcool, condividendo una passione comune, il carnevale, senza bisogno di eccedere, scatenandosi con zumba insieme ai propri amici. M Perché la Maschera? aschera ovvero fuliggine, velatura, fantasma nero. Qualcosa che ci fa essere qualcos’altro. Bisogno di alterità ovvero di scarto da noi stessi, di divenire altro dalla nostra stessa identità, di allontanarsi dalla quotidianità, oppure voglia di nascondersi, di celare la nostra immagine a vantaggio del mistero o dell’enigma. Ecco perché ne abbiamo tanto bisogno, perché in tutte le culture del mondo si sente questa esigenza di trasgressione unita alla possibilità di modificare i propri connotati: uomo che diventa femmina, animale, sovrano. Il carnevale, si sa, vale se dura poco, altrimenti sarebbe rivoluzione, istigazione a sovvertire non solo gli equilibri sociali, ma anche quelli interni, intimi, familiari. Lo stesso modo di viverlo, dal Brasile a Pantelleria: stesse sbronze, stessa bramosia di vita e di eccessi, stesso desiderio di una libertà assoluta. Tutto ciò che è vissuto come eccessivo, prepotente, inquietante, durante lo scorrere veloce dei giorni dell’anno, diventa ora desiderato, agognato, oggetto di un anelito assieme individuale e collettivo. Come se gli stessi vincoli morali che legano gli esseri umani trovassero un’identica risposta sovversiva in quella manciata di giorni e di notti dedicati alla follia, all’esuberanza vera, all’assoluto rovesciamento della ragione e della morale. Tutto purché abbia una fine. Perché duri solo quelle notti e quei giorni, non un’ora di più. Com’è saggio il mondo!. Come sono saggi i saggi!. Dobbiamo aderire a leggi non sempre giuste e lo sappiamo, soprattutto quella secondo cui pochi possiedono tutto ciò che la stragrande maggioranza dei cittadini non può avere né sognare. Come digerire un’idea simile senza ribellarsi moralmente ad essa? Semplicemente: accettando l’idea che per una volta, una sola volta, il mondo possa girare al contrario. Che i poveri si travestano da ricchi e i ricchi non siano riconoscibili perché coperti, appunto mascherati. Che si possa bere a volontà e abbandonarsi ad ogni sorta di sregolatezza senza finire ammazzati o messi davanti a un giudice o alla forca. Non è che le norme del carnevale siano sempre giuste e quelle dell’anno sbagliate, naturalmente, eppure è come se dentro ciascun uomo palesasse un’idea di diversità, forse anche di gioco, che la quotidianità non conosce. Un po’ come tornare tutti bambini per potersi travestire come si è sempre desiderato, per essere irresponsabili e non sentire, almeno per qualche ora, il peso severo delle regole della vita. Piero Mecocci Campo de’ QUEL CHE CONTA A CARNEVALE … I n molti, sentendo parlare di “Carnevale”, penseranno che questa manifestazione non richieda uno sforzo eccessivo, né da parte dei partecipanti, né da parte degli organizzatori. Diciamo allora che è tempo di sfatare questa convinzione. Quest’anno noi, del GRUPPO FORCHETTONI, ci siamo aggiudicati il primo premio per i carri e la gratifica come Vincitore Assoluto del carnevale Civitonico, con il tema “PARADISO TROPICALE”. Ci è voluto un lavoro di mesi e mesi, per realizzare questo progetto e i meravigliosi costumi che lo hanno accompagnato, ideati, sviluppati e cuciti completamente a mano, dalle SARAPICHE e neanche gli imprevisti, sopraggiunti perfino pochi minuti prima della sfilata, sono riusciti a farci demordere. Per la costruzione del carro e la realizzazione dei vestiti, abbiamo sacrificato interi fine settimana, festività, esigenze di famiglia e tante, tante ore di sonno! Come noi, tutte le comitive che partecipano e gareggiano al carnevale, faticano moltissimo per conseguire il loro disegno, lavorando all’interno di capannoni provvisori, stretti, in affitto, inadeguati, patendo il freddo e la pioggia, improvvisandosi meccanici, fabbri, elettricisti e perfino artisti. ! Quest’anno in particolar modo noi, come altri gruppi, ci siamo dovuti confrontare con diversi problemi tecnici, per adeguarci alle misure di un percorso decisamente scomodo, dovendo quindi limitare la qualità e la dimensione dei carri. Ognuno dei gruppi che partecipano, propone un tipo di carnevale, chi all’insegna del diver- Foto di Paola Merlini timento, della parodia, della bellezza, dei colori, della musica … e come sempre, anche del “magnà e beve”, che è il principale motore di questa splendida manifestazione, almeno a Civita Castellana. Noi sono anni ormai che “facciamo Carnevale” a Civita Castellana, per un lungo periodo non abbiamo avuto il piacere di aggiudicarci il primo posto, ma imperterriti come non mai abbiamo continuato, fino a raggiungere con quella di quest’anno, la terza vittoria. Un ringraziamento speciale va agli sponsor che, con il loro contributo, ci hanno aiutato a coprire molte delle spese che abbiamo dovuto affrontare quest’anno, come anche negli anni passati; ma anche a coloro che hanno voluto prendere parte alla sfilata, iscrivendosi e aiutandoci a regalare uno spettacolo di colore e di allegria. In particolare tra i ringraziamenti, è d’obbligo ricordare i “veterani”, coloro che si mascherano da decenni, che hanno dato esordio a questa tradizione, iniziando a sfilare per le vie di Civita Castellana con un rustico carretto trainato da un somaro, il tutto a suon di C E L A I C E P S tromba e a ritmo di vino “casereccio”. Indubbiamente, …… qualcuno non me ne voglia ….., le nostre “carte d’identità” ci esorterebbero ad abbandonare, ma il carnevale, per come lo intendiamo noi Forchettoni, è l’espressione del nostro legame affettivo, quindi mi rivolgo ai ragazzi degli altri gruppi, ai giovani: “ non mollate, continuate a fare, a costruire, nelle vostre possibilità certo, ma cercando di lavorare uniti, perché quello che conta ed è preziosa, è proprio lamicizia che nasce tra di voi e si rafforza anno dopo anno. Il carnevale è quindi una manifestazione importante e va affrontata con lo spirito giusto, con allegria e voglia di divertirsi prima di tutto, ma facendo sempre dei passi in avanti. Non lasciate morire il CARNEVALE CIVITONICO, oltre che il più pazzo della Tuscia, fate si che diventi anche quello più bello, degno di essere visto e condiviso, pubblicizzandolo al meglio. Quindi “carnevalari” di Civita Castellana ….. andiamo avanti, la festa continua! Loredana. GRUPPO FORCHETTONI...E SARAPICHE. E L A V E ARN Servizio fotografico Studio Fotografico Biagiola Giorgio Servizio fotografico Studio Fotografico Biagiola Giorgio Servizio fotografico Tatiana Amedei Studio fotografico Prisma Servizio fotografico Studio fotografico Silvestro Argenti Servizio fotografico Doriano Pedica Servizio fotografico Studio Fotografico A di Maurizio Antonelli Quartiere Tiburtino Servizio fotografico di Paola Lustrissimi Servizio fotografico di Fotottica Sersali Campo de’ fiori 51 LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!! Tanti auguroni ad Agata che il 28 Marzo compie i suoi 90 anni. Un mondo di auguri da chi ti vuole bene, Annunziatina, Luigi, Antonio, Giovanni, Rita ed i nipoti Tanti auguri di buon compleanno a Ciambella Maria che il 28 Marzo compie 80 anni, dalle figlie, dai generi e dai nipoti. Il giorno 3 Aprile di un anno fa, per la gioia di mamma Rita e papà Daniele venivo al mondo io, Beatrice Catalina. Eccomi qua a festeggiare il mio 1° compleanno… chi mi a ma e mi vuole bene può farmi gli auguri! Tanti auguri di buon compleanno a Daniele e Yuri che compiono 13 anni rispettivamente il 22 e il 29 marzo, da Romina, Roberto, Stefania, Toni e Samantha. Tanti auguri di buon compleanno ad Annunziatina che il 21 marzo ha compiuto 60 anni, da Luigi, Rita, Giovanni e Antonio Tantissimi auguri di buon compleanno ad Elisa che l’11 marzo compie 11 anni, dalla sorella Elena ed dal cuginetto Tiziano 13 aprile 1964 – 13 aprile 2014-03-08 Mario Avoledo e Luciana Angeletti festeggiano 50 anni di matrimonio. I migliori auguri da chi vi vuole bene: le figlie, il figlio, i generi, la nuora e le nipoti Il 5 marzo compie gli anni la mia mammina...tantissimi auguri per il tuo 38° compleanno dalla figlia Eva e dal marito Marco...tanti tanti tanti auguroni... Auguri a tutte le donne che hanno partecipato al Progetto “Scarpe rosse” contro la violenza e il femminicidio a Civita Castellana, dopo la diretta tv su Reteoro, sono andate anche su Marieclaire! In bocca al lupo ragazze! E in particolare auguri a Maila, Silvia, Maddalena e Ilaria che l’8 marzo hanno rappresentato in kimono il Progetto “Scarpe rosse” contro la violenza e il femminicidio, di Civita Castellana, gratuito per tutte le donne. Auguroni di buon compleanno a Michela Giovanforte che il 18 marzo compie 18 anni, dai genitori, dai nonni, dai parenti e dai tanti amici ed amiche! Ti vogliamo bene! Buon compleanno alla piccola peste di casa che il 4 Aprile compie 3 anni... Auguri dalle tue sorelline Alessia e Giorgia e da papà Riccardo e mamma Sabrina... auguri Serena!!! 52 Campo de’ fiori N Uno dei 2 maschi di 4 anni, figlio di mamma breton pura, è stato adottato (quello più rossiccio in primo piano). Rimane legato ad una catena di circa 2 metri sotto una pianta di fico, quello più chiaro, in secondo piano... la sua padrona è morta...provate a immaginare che fine farà: il canile? Nooooooooo! E’ buonissimo, va d’accordo con gatti e galline, venite a prenderlo a Vasanello in provincia di Viterbo o veniamo a portarlo a casa vostra !!! grazie. Tel.3387357799 RIPROPONIAMO perchè non può ne deve morire in canile: Ci sono storie di cani che lasciano perplessi e ti fanno dire: “Ma com’è possibile?”Questa è la storia di POLDO : 9 anni di canile e nessuno si accorge che ha i vermi, nessuno lo cura, e i vermi camminano, camminano fino ai polmoni...Un amico, volontario del canile si accorge che Poldo sta male e fa fare un’indagine veterinaria. Dopo la diagnosi, cura d’urto e Poldo sta meglio, ma in canile NON deve tornare...Poldo è vecchietto ormai...E’ in stallo a ROMA -non può tornare in canile dove le notti sono ancora freddissime!-ma è ovvio che cerca casa per finire i suoi giorni in modo degno....Aiutiamolo! 3337788516 URGENTISSIMO: CIRCE (miele) e KALI’ (bianca), sono due bellissime cagnoline di taglia piccola, di circa 20 mesi, vaccinate, sterilizzate, microchippate e abituate per sino alla lettiera!!!! Cercano urgentemente casa perché “sfrattate da un vicino” infasti dito dal loro abbaiare. Si cerca adozione più che URGENTE!!! Si affidano a persone dispo ste a controlli pre e post affido. Tel 333.7504591 (Gianfranco) Siccome molte persone non sanno che vicino a noi esiste un CANILE dal quale poter adottare una po vera bestia che non ha fatto nulla di male e che molti cani vengono accalappiati regolarmente, cre diamo giusto e doveroso fare informazione in que sto senso...Chi non trova più il proprio cane potrebbe recarvisi per controllare che non si trovi lì...Chi vuole adottare non deve per forza andare fuori zona per farlo: magari troverà quello che cerca proprio lì....Pensateci! Vi invitiamo a chiamarci per prendere un appuntamento... Feltro fino a qual che anno fa proba bilmente era un maestoso marem mano che difen deva con onore il suo branco di pe core... Ma poi... quando la vecchiaia incombe, feltro è stato buttato via come uno straccio ormai consumato e inutile... Lui trova la forza di andare avanti con la speranza che qualcuno gli faccia assaporare nuovamente quella libertà fatta di profumi d’erba... A fel tro basta un giardino, una cuccia calda e tanto amore per terminare serena mente la sua vita... Iniziata da cane li bero e che DEVE finire da cane LIBERO! Si trova a Roma nord! Solo veri amanti con firma moduli adozione e controlli 3926083399 3281783715 [email protected] ROTTWEILER PURO, MASCHIO, 2 ANNI, NON COMPATIBILE CON ALTRI ANI MALI, SOCIE VOLE CON LE PERSONE, MI CROCHIPPATO, CERCA URGEN TEMENTE CASA, VIENE CEDUTO SOLO A VERI AMANTI DEGLI ANIMALE E DELLA RAZZA, si trova a Ronciglione (VT). NO STAFFETTE, “SI RICHIEDE DISPONIBI LITA’ A VENIRLO A PRENDERE” ROMA NORD. SARA 3336490210 A RISCHIO CANILE!!! E’ URGENTISSIMO! Bellissimo simil labrador, maschio, 7 MESI, in perfetta salute, vaccinato. Ha bisogno di una casa...Se non gliela troviamo rischia davvero di essere rinchiuso a vita! per favore... Si trova a Valentano 3392480540 Campo de’ fiori 53 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE GARDEN CENTRE VERDEFLORA: AL VIA IL PROGETTO ORTOSCOLASTICO Visto l’entusiasmo manifestato dai bambini lo scorso anno, il Garden Centre Verdeflora di Fabrica di Roma, ha deciso di riproporre alle scuole della cittadina l’esperienza di coltivare una propria piantina. Anche le insegnanti hanno immediatamente accolto di buon grado la proposta, così che il 26 febbraio gli alunni delle classi 3° della scuola elementare di Fabrica di Roma hanno potuto vivere la bellissima esperienza di piantare un semino, da cui germoglierà poi una piantina tutta loro. Prima di passare all’atto pratico però, grazie alla collaborazione di una azienda agricola specializzata nel settore, si è tenuta una breve lezione sul ciclo produttivo, con tanto di proiezioni di filmati, e poi tutti in serra. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di puntare su un prodotto ortofrutticolo piuttosto che su una pianta da fiore, come invece è accaduto lo scorso anno, quando i ragazzi hanno piantato un geranio al quale avevano poi attribuito un nome, personalizzandolo. In questa occasione anziché veder spuntare un bel fiorellino, potranno cogliere pomodori, pisellini, cetrioli e quant’altro, nell’intento di educare i ragazzi anche ad una alimentazione sana e corretta. Potranno recarsi quando vorranno, negli orari di apertura del vivaio, ad annaffiare e controllare la crescita della propria piantina che, al termine dell’anno scolastico, potranno portare a casa o, se varranno, addirittura piantare in uno spazio comune messo a disposizione nel cortile della scuola stessa. Lì avranno la possibilità di continuare a coltivarla durante l’estate accordandosi con i custodi della scuola. La giornata è inserita nel progetto Ortoscolastico, realizzato dal Garden Centre Verdeflora accordato dalla Dirigente scolastica Marini, e che culminerà, poi con una giornata di riqualificazione delle zone incolte all’interno del cortile dell’edificio, previsto per i primi di Maggio. Un’iniziativa davvero lodevole, che porta i bambini a stretto contatto con la natura, educandoli all’amore ed al rispetto per ciò che la terra ci offre. La felicità di aver potuto compiere questo gesto era evidente dai sorrisi stampati sui loro volti. Ancora tante iniziative sono previste per i prossimo mesi al Garden Centre Verfefolra di Fabrica di Roma. E.B Il sindaco all’udienza papale con il centro anziani di Civita Castellana Hanno partecipato all’udienza papale di mercoledì 5 marzo una trentina di anziani di Civita Castellana accompagnati dal sindaco, Gianluca Angelelli. La visita è stata organizzata dal Centro Sociale Anziani “Centro storico” di Civita Castellana, ed ha coinvolto numerose persone che frequentano il centro e che hanno potuto assistere all’udienza tenuta da Papa Francesco. Ad accompagnare il gruppo c’era anche il presidente del Centro Anziani, Arnaldo Picchetto, che ha organizzato la visita. Per gli anziani l’ incontro con il Papa è stato un evento particolarmente toccante che rimarrà indelebile nei loro ricordi. La speciale gita a Roma si è conclusa con un pranzo sociale e con la visita ad alcuni monumenti della città. LA SEZIONE A.N.P.S. DI FABRICA DI ROMA GIOCA A CALCETTO IN CROAZIA Nell’ambito delle iniziative culturali e/o sociali svolte dalla Sezione A.N.P.S. di Fabrica di Roma e nello spirito di gemellaggio che la medesima Sezione ha instaurato con la International Police Association – Sekcija Hrvatska – Regionalni Klub “IPA Istra” si è verificata l’occasione, su invito del Presidente Marinko Debelic, di poter partecipare, con una nostra delegazione, alla Cerimonia di apertura del Torneo Internazionale di calcetto “ALPE ADRIA CUP-PLAVA LAGUNA CHALLENGER” 2013 svoltosi nella città croata di Parenzo dal 19 al 22 settembre scorso.Unitamente ai soci partecipanti, sigg.ri Mariano Mariani (Presidente sezione A.N.P.S.), Vincenzo Cilli (V. presidente), Massimo Ricci (Segretario) e Silvano Cencelli in abito sociale e bandiera dell’Associazione, hanno partecipato anche due soci attualmente in servizio, sigg.ri Luigi Cencelli e Egisto Feliziani, autorizzati dal Ministero dell’Interno a presenziare alla cerimonia in uniforme di servizio. L’accoglienza e l’ospitalità sono stati eccezionali non solo riguardo alla nostra delegazione ma anche riguardo a tutta l’organizzazione della manifestazione con numerosi partecipanti internazionali. L’occasione ha creato inoltre l’opportunità di instaurare nuovi rapporti,che speriamo di poter coltivare in seguito, con altre forse di polizia tra cui quella della Polonia e della Romania. L’associazione Fab(b)rica delle Donne festeggia l’8 Marzo con De Andrè L’associazione Fab(b)rica delle Donne ha voluto ricordare l’8 Marzo con la musica di Fabrizio De Andrè, uno dei nostri cantautori più amati, che ha saputo raccontare le donne, quasi sempre protagoniste dei suoi brani, con rispetto, comprensione , affetto, rompendo gli stereotipi in cui le donne stesse sono rinchiuse. Diverse , mutevoli e variegate le donne di Faber si aggirano da una canzone all’altra, da un testo all’altro e per tutte l’artista sa trovare parole che le rendono vive, incantevoli, indimenticabili. “Le donne di Faber – Le Donne raccontate da Fabrizio DeAndrè – cantate da Viviana Ullo – recitate da Tatiana Erasmi “ è andato in scena venerdì 21 marzo a Fabrica di Roma. Una serata da ricordare per la qualità , per l’organizzazione e per la partecipazione. Una serata carica di suggestioni , di emozioni, di coinvolgimento grazie alle bellissime voci di Viviana Ullo e di Tatiana Erasmi e alle loro interpretazioni dei brani cantati e letti. Viviana Ullo, una voce splendida, ha cantato Fabrizio De Andrè con una grande capacità introspettiva e ha dato ai brani musicali che ha interpretato un’intonazione nuova e personale preziosa , da ricordare. Così Dolce Nera, Marinella, Bocca di Rosa e tutte le altre donne di Faber ci sono sembrate più vicine, più nostre, più vive…più NOI. Tatiana Erasmi ha letto tre testi di Fabrizio, vere poesie che nella sua interpretazione hanno acquistato passione e forza. Simonetta Capriolo, la voce narrante, ha accompagnato la serata e ci ha fatto entrare nel mondo di Fabrizio De Andrè rendendocelo più vicino e facendoci ri-conoscere e comprendere le donne da lui raccontate. Il pubblico è stato coinvolto, trasportato ed emozionato; la presenza è stata altissima sia da Fabrica di Roma, ma anche da Civita Castellana, Vignanello, Corchiano a dimostrazione che Fabrizio De Andrè è un cantautore molto amato e che le iniziative della associazione sono molto apprezzate. E allora un grande grazie alle nostre bravissime interpreti, Viviana e Tatiana, a Simona, a Giancarlo Necciari di Musica e Territorio, a Mimmo De Mattia il nostro tecnico che è riuscito coordinare perfettamente immagini, video e luci. E un grazie di cuore a tutti i tantissimi presenti che già da ora invitiamo al prossimo evento! Roma fine ‘800. Scorcio di Via Giulia con in primo piano una stazione di vetturini. Sulla destra il muraglione del giardino di Palazzo Farnese e sulla sinistra la chiesa della Morte, collegati da un elegante cavalcavia. Campo de’ fiori 54 Campo de’ fiori Roma com’era Campo de’ fiori 55 Album dei ricordi Campo de’ fiori Corchiano 1964. Don Domenico Anselmi benedice il Labaro della Sezione Giovanni Marconi, che il 30 Marzo 2014 celebra i 30 anni del monumento al Bersagliere che dà il nome all'omonima piazza, dove si trova anche il municipio, e inaugura la nuova sezione della sede. Per i festeggiamenti è previsto un raduno regionale dei Bersaglieri. Campo de’ fiori Caprarola 1937 - 25° anniversario di matrimonio di Francesca Mascagna e Francesco Paris. Campo de’ fiori 56 Album de Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno scolastico 1958 - classe 5° elementare. La maestra è Annunziatina Capparucci. Da sx: Fiorella Campanelli, Maria Pia Grandi, Vezia Capparucci, Rosella Testa, Giulia Celeste, Paola Testa, Lucia Anselmi, Anna ..., ..., ..., Piera Meloni Foto di Giulia Celeste Campo de’ fiori Centignano 1970. In piedi da sx: Enzo Rossini, Luciana Pellegrini, Alberto Tomasseti. Fila centra da sx: Annunziata Federici, Lina Angelini, Bruno Moscatelli, Giovanna Ripanelli, Massimo Clener e Silvana Pellegrini. In basso da sx: Filomena Federici, Vincenza Moscatelli. Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma – Polisportiva Fabrica di Roma, Campionato 1974/75. Il Presidente Gianni Sciosci, Ottavio Capparella, Sandro Ceccarelli, Umberto Malatesta, Mario Massaccesi, Pietro Campanelli, Carlo Ciaffardini, Sandro Grandi, Quinto Passini, Massimo Tanturli, Remo Ferrelli. 1952 nella Villa di Alcide De Gasperi. Fochetti Nazzareno, addestratore di cani poliziotto al centro cinofilo di Rocca di Papa, con il pastore tedesco del Presidente del Consiglio. Campo de’ fiori Civita Castellana. Anni ‘50. Il carro della ditta Mozzicarelli pronto per la sfilata. Campo de’ fiori Campo de’ fiori 58 Album de dei ricordi Campo de’ fiori 59 Civita Castellana. Anni ‘40. Rosa Lavini, Checca, Costantina e due bambine sul ponte della Strada Roamana. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Civita Castellana - 1957. Da sx: Vanda Sansonetti, Vittoria Madeddu, Anna Maurizio 60 LAVORO CERCO - CERCO LAVORO come badante giorno e notte, pulizie ad ore. Lavoro anche festivi. Referenziata. Tel. 388.8078033. - CERCO LAVORO come baby sitter, badante lungo orario o domestica, pulizie ad ore. Tel. 327.8444099 - CERCO LAVORO come badante giorno e notte per sole donne, con esperienza. Zona Civita Castellana e dintorni. Referenziata. Tel. 339.8238217 - RAGAZZA 32enne cerca lavoro come badante giorno e notte oppure lungo orario a Fabrica di Roma e dintorni. Tel. 0761.569260 -Cell. 338.9734196 - CERCO LAVORO come badante anche giorno e notte, con esperienza. 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Fax 0761.513117 Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a [email protected] (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. 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Città......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Oroscopo di Aprile ARIETE Vi attendono meravigliose sorprese sia per chi è già in coppia sia per i single. Nel lavoro ci avviciniamo a un periodo molto valido che vi darà le vere soddisfazioni a metà anno, ma situazioni che vi bloccavano già in questo mese iniziano a dare qualche frutto. Ad Aprile ci sono comunicazioni in arrivo di collaborazione o nuove opportunità da sfruttare. TORO Anche se l’amore è a Vostro favore per certi versi, dovete per forza apportare cambiamenti. Nel lavoro, che attraversa un momento positivo, è il caso di continuare a fortificare un percorso già nato dalla fine del 2013. Ma cercate di puntare soprattutto le energie sulle pubbliche relazioni in questo mese di Aprile. GEMELLI Procede ancora un momento illuminante nel settore sentimentale. Dovete però mettere al centro di tutto la cura personale, movimento e sport sono quello che ci vuole per mantenere bellezza e forma. Attenzione a qualche amicizia intorno a Voi che potrebbe avere un pizzico di invidia per i Vostri successi. Sprint che manca nel settore del lavoro, siete un po’ apatici CANCRO Momento molto favorevole che ci porta a fare scelte sensate. Energia personale abbastanza equilibrata fate attenzione solo a non entrare in circoli viziosi visto il momento brillante. Consigli sbagliati potrebbero raggiungervi da diverse persone che magari hanno insoddisfazioni personali e non sono in grado di consigliarvi al meglio. Campo de’ fiori LEONE Aprile promette qualche soddisfazione in arrivo ma attenzione perché le cose potrebbero non andare ancora per il verso giusto. Le novità non mancano ma vivetele con il peso giusto. Il lavoro decisamente meglio. Qualche notizia che aspettate per corrispondenza arriverà in questo mese quindi sorridete e cominciate ad assaporare questa tranquillità che Vi rilassa un po’ di più. VERGINE Ora Vi sentite più forti ma soprattutto liberi di agire come più Vi piace. Fortunati coloro che hanno catturato il Vostro cuore cui darete molta importanza e favolose sorprese. Ma fate attenzione perché non è ancora il momento di consolidare. Nel lavoro puntate molto sulle conoscenze maschili che in questo periodo sono favorite e possono stimolare idee da sviluppare. BILANCIA All’orizzonte ci sono situazioni non chiuse del passato che possono ripresentarsi in amore ma i noccioli amari rimasti Vi tengono su un piede di guerra. Attenzione a piccoli incidenti con i mezzi di trasporto. Nel Lavoro non fatevi trascinare dagli abbandoni dei Vostri obbiettivi. Tra un paio di mesi ci sono ottime notizie per Voi. SCORPIONE Finalmente la stabilità è arrivata. Un mese di progetti con la persona amata ma per il momento non è il caso di concretizzare nulla. Non fatevi trascinare e distogliere da persone che vogliono bloccarvi nel lavoro e nella crescita personale: continuate a percorrere i vostri ideali per raggiungere le vostre mete. by Cosmo SAGITTARIO Attenzione alle bugie, questo mese è un po’ particolare. Qualche istinto eccessivo nell’eros potrebbe indurVi a stancare la persona che avete nel cuore o addirittura, per i più avventurieri, situazioni egoistiche esterne alla coppia potrebbero compromettere un equilibrio. Nel lavoro un chiarimento con un collega che tende ad avere ragione, anche se non volete ammetterlo. CAPRICORNO L’altruismo si risveglia e anche la voglia di assaporare emozioni nuove. Ben venga il desiderio di vivere la natura in questo momento, per ricaricarsi e stimolare finalmente la voglia di presupposti interessanti. Questa voglia di vivere grandi emozioni però porta a essere un po’ nervosi e soffocati sul campo lavorativo: non litigate per banalità soprattutto con i superiori. ACQUARIO Una fase strana Vi porta a non essere corretti in amore, situazioni esterne portano scontri nella coppia e questo non va bene. Se qualcosa non va sul luogo di lavoro o per altri motivi, non giustifica alcuni di Voi a sfogarvi sulle persone che Vi sono vicine. Questa tensione merita un attimo di attenzione, non deve compromettere il rapporto a due e in alcuni casi destabilizzare l’equilibrio familiare. PESCI Avvenimenti fertili sono alle porte, le coppie più serene tendono a desiderare i nuovi arrivi in famiglia, si cari amici è il momento favorevole per decidere di avere un figlio. Per i single le decisioni si stabilizzano. Nel lavoro un po’ di calo ma nulla di preoccupante, diciamo che la fortuna questo in Aprile non è dalla Vostra. Campo de’ fiori 63 VENDO CEDO Fabrica di Roma Civita Castellana Avviatissimo negozio di bomboniere ed articoli da regalo. Vero affare. Cod. At46 Negozio di abbigliamento, in locale completamente ristrutturato. Zona nuova. Avviatissimo. Patrocinio Centro Commerciale Falerii Novi Negozio di 50 mq completo di arredamento per attività di profumeria. Ottimo investimento. Cod. V02 Locale commerciale 284 mq+39 mq soppalchi+41 mq tettoia chiusa. Cod. V20 Cod. At48 Roma Vignanello Zona Santa Maria Maggiore affitto appartemento max 2 persone oppure uso ufficio Cod. A 68 Terreno 6.800 mq con ulivi, nocciole e piccolo annesso. Cod. V27 ORTE Stime Immobili e Preventivi Mutui Gratuiti Zona Orte Scalo. App.to 60 mq circa composto dadisimpegno, 1 letto, cucina e bagno. Terrazzo e posto auto. Cod. V21 AFFITTO Nepi Caprarola Locale comm.le (ora ristorante), con giardino e gazebo. Posizione Cod. A92 centrale. Centro storico. Appartamento al piano terra. 2 camere, cucina, salotto e bagno+cantina. 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(C o up on a pa g. 36 ) Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina, Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene. A Roma nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo. Campo de’ fiori Periodico Sociale di Arte, Cultura, Spettacolo ed Attualità edito dall’ Associazione Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.) senza fini di lucro Reg.Trib. VT n. 351 del 2/6/89 Presidente Fondatore: Sandro Anselmi Direttore Editoriale: Sandro Anselmi Direttore Responsabile: Stefano De Santis Consulente Editoriale: Enrico De Santis Direzione Amministrazione Redazione Pubblicità ed Abbonamenti: Piazza della Liberazione, 2 01033 Civita Castellana (VT) Tel. e Fax 0761.513117 e-mail: [email protected] Redazione di Roma: Viale G. Mazzini 140 Abbonamenti Rimborso spese spedizione Italia: 12 numeri 25,00 Estero: 12 numeri 60,00 Caporedattore Ermelinda Benedetti Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 42315580 Segreteria di intestato all’AssociaRedazione zione Coordinamento Accademia InternazioImpaginazione e nale D’Italia. Grafica: L’abbonamento andrà in corso dal primo nuCristina mero Evangelisti raggiungibile e può avere inizio in Sonia Bonamin qualsiasi momento dell’anno ed avrà, comunque, validità per WebMaster 12 numeri. www.sistibruno.it Garanzia di riservatezza per gli Stampa: abbonati La realizzazione di questo giornale e la stesura degli articoli sono liberi e gratuiti ed impegnano esclusivamente chi li firma. Testi, foto, lettere e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti se non dopo preventiva ed esplicita richiesta da parte di chi li fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. 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