IV PROVINCIA www.leggimionline.it 21 NOVEMBRE 2014 Le assunzioni avverranno tramite l’ufficio di collocamento di Acireale grazie al Protocollo che verrà firmato davanti al Prefetto tra la Item, il Comune e i sindacati Perla Jonica, al via la fase 1: dal progetto alle assunzioni Si studia un nuovo look per il water front e l’intero paese di Capo Mulini che sarà finanziato dallo sceicco L a fase 1 del grande progetto Hilton di Capo Mulini, che vedrà la luce a giugno 2016, ha aperto i battenti martedì scorso. Al momento è solo un aprire le porte per le pulizie di routine e attendere l’arrivo di Tom Russell, l’architetto scozzese a cui è stato affidato il disegno del nuovo progetto. Disegni che dovrebbero essere pronti entro fine anno, il 2014, per poi procedere alla fase operativa della ristrutturazione. Diciotto mesi durante i quali la (ex) Perla Jonica cambierà volto grazie agli operai che si occuperanno della ristrutturazione. Saranno circa 300 gli edili impiegati e quelli presenti nelle liste di collocamento degli uffici di Acireale avranno più di una corsia preferenziale. È di questo che si è parlato nella stanza del sindaco in occasione della riunione tra la Item, rappresentata dall’amministratore delegato Salvo La Mantia, il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, l’on. Nicola D’Agostino e i rappresentanti di diverse sigle sindacali Filca-Cisl, Fenael Uil e Fillea-Cgil, Cisl e Cgil. E una soluzione sembra esser stata raggiunta grazie a un Protocollo di legalità che verrà firmato davanti al Prefetto di Catania per tutelare il territorio e i suoi operai “evitando una permeabilità di criminalità organizzata e garantendo la massima trasparenza” ha sottolineato Nicola D’Agostino. Perché dovranno essere proprio del territorio di Acireale, si chiede qualcuno, e la risposta potrebbe essere proprio quella di La Mantia: lo sceicco voleva assumere tutta Capo Mulini ma non aveva idea di quanto piccola fosse. Insomma si dovrà fare riferimento all’ufficio di collocamento di Acireale per assumere nella fase 1, con buona pace di tutti a quanto sembra, avendo ben presente però che questa strada non sarà un’imposizione ma una sorta di corsia preferenziale. “La cosa importante - sottolineano Claudio Longo Fillea Cgil, Rosario Di Mauro Filca Cisl e Omar Dell’Ombra della Fenael Uil è che non ci sia alcun tipo di infiltrazione mafiosa e che le percentuali acesi siano quelle preponderanti”. Intanto passeranno altri mesi. Almeno due per la presentazione dei disegni definitivi e poi si comincerà a mettere mano alla fase operativa che vedrà la realizzazione di 436 stanze, varie suite, alcune palazzine extralusso, saloni congressi, piscine, ristoranti e tutto La Mantia, D'Agostino, Barbagallo quanto previsto dal progetto di Tom Russell che dovrebbe prevedere persino una chiesa multireligiosa. Le idee di Marella Ferrera e Kwg serviranno per la realizzazione di un interior design all’insegna della sicilianità. “Tutto dovrà essere pronto per giugno 2016 - ci dice La Mantia - anche se è probabile una pre-opening congressuale già nel mese di maggio che vedrà la presenza delle più alte cariche dello Stato”. Eppure la ristrutturazione non sembra doversi fermare solo alla ex Perla Jonica. C’è un’idea che la Item srl sta portando avanti insieme a Tom Russell e alla Kore di Enna per dare un volto nuovo a tutta Capo Mulini. Un volto nuovo con un nuovo piano del colore e dell’estetica che vedrà la Item srl in prima linea nella progettazione (finanziandola) ma forse - anche nella parte operativa. Insomma, Capo Mulini avrà pure il fascino del borgo marinaro ma così com’è non sembra proprio una bomboniera e allo sceicco non piace. “Ecco perché si sta pensando alla progettazione della Capo Mulini del futuro - aggiunge La Mantia - e nulla esclude che ci sarà una partecipazione finanziaria anche alla fase operativa”. Dal water front alle case, facciate comprese ovviamente. Una leggenda, una pietra e delle foglie di edera hanno protetto via Fosso d’Acqua dal cemento Domenica passeggiata sul Sentiero delle Fate Via San Gregorio 69 si trova poco sopra la Chiesa ed è da qui che inizia una strada vecchia di 150 anni che collega Ficarazzi a San Gregorio e che si trova a metà di una riserva. La zona A su San Gregorio, la zona B nella zona nord di Ficarazzi e quindi nel territorio di Aci Castello. Il Sentiero delle Fate si trova proprio in questa zona B protetta da ben tre vincoli: il Sic che la identifica come sito di interesse comunitario, la riserva Immacolatelle e quello di “bosco” che le ha imposto la Regione Sicilia nel 2008 dopo aver verificato che il microclima particolare di questo tratto da vita a una serie di piante ed erbe che proprio lì nascono e crescono. Se non bastassero i tre vincoli a rendere unica questa strada una leggenda contribuisce e facilita questa unicità ren- dendola addirittura fatata. Siamo in periodo di guerra, ci racconta l’assessore Salvo Danubio, e in questa strada vivevano tre fratelli, un maschio e due femmine. Le due donne erano bellissime e la gelosia del fratello le teneva segregate da tutto e tutti permettendo loro di uscire da casa solo con le tenebre. La notte era il loro mondo, la loro libertà. E in questa libertà andare a prendere l’acqua era uno svago e un diletto che conduceva le due sorelle in una passeggiata sui campi coltivati da un contadino a fave o patate. Del resto in casa qualcosa serve sempre e loro in quel campo facevano la spesa. Al contadino però i conti non tornavano: una mattina contava e in quella appresso gli mancava. Una, due, tre volte. Raccontava agli amici e ricontava. Ma nulla. Un bel giorno la curiosità lo sfidò e lui mise da parte il sonno e si nascose dietro un cespuglio aspettando la notte. Non appena sentì i passi uscì dal nascondiglio per sorprendere i ladruncoli: le due donne scapparono ma fu lui a rimaner sorpreso e di sale. L’indomani incontrando gli amici non riusciva neanche a parlare, a stento farfugliava due parole: “Due Fate” ripeteva. E loro lo guardavano stupiti e gli chiedevano ancora “Chi ti ruba le fave?”. E lui ancora rispondeva “Due Fate”. Ecco perché quello è il Sentiero delle Fate ed è grazie a una strana coincidenza della Natura se questa strada e il bosco e il rivolo d’acqua sono riusciti a salvarsi dalla cementificazione selvaggia di questa zona. Una pietra ne Acireale: arrivata la relazione finale degli agronomi della Commissione di verifica dopo i danni del maltempo Villa Belvedere, 15 alberi da abbattere «Gli agronomi prescrivono una verifica accurata sulle piante del Giardino, che andava fatta prima della riapertura, perché inserita nel capitolato d’appalto, ma che non è stata fatta, e l’abbattimento degli alberi che di fatto sono ormai morti e potrebbero arrecare danni alla pubblica incolumità. L’Amministrazione ha già parlato con il Rup che richiamerà la ditta e darà le indicazioni per gli interventi necessari da fare prima della riapertura della Villa. Prima di tutto dobbiamo pensare alla sicurezza dei cittadini». Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, ha commentato così la relazione finale degli agrono- Completata la ristrutturazione si entrerà nella fase due: l’apertura dell’Hilton e quindi alle assunzioni del personale effettivo, 250/300 persone circa, il cui curriculum sarà preso in considerazione solo ed esclusivamente se saranno in grado di parlare non solo l’inglese ma anche altre lingue. Tedesco e francese ad esempio. Ed è qui che potrebbe cascare l’asino, visto che la Sicilia non vanta numeri incredibili di giovani poliglotti. Un po’ di tempo c’è. Diciotto mesi per imparare le lingue e presentare il proprio curriculum. In questo caso lo si dovrà fare, a tempo debito, sul portale dell’Hilton. E mentre l’Hilton di Capo Mulini prende forma si rafforzano i rapporti tra la Item srl e l’aeroporto di Catania da dove dovrebbe partire un volo diretto per Abu Dhabi. Mentre in un prossimo futuro dovrebbe esserci un nuovo investimento. Il San Domenico di Taormina. Monica Adorno Uno scorcio di Villa Belvedere ad Acireale mi della Commissione di verifica dei lavori di riqualificazione della Villa Belvedere Per garantire la fruizione in assoluta sicurezza della Villa Belvedere di Acireale sarà necessario abbattere almeno 15 alberi ed eseguire accurate ispezioni visive strumentali (VTA). La Commissione di verifica sui lavori di Riqualificazione della Villa Belvedere ha inviato al sindaco di Acireale la relazione finale sullo studio preliminare sullo stato fitosanitario e sull’analisi visiva delle condizioni di stabilità strutturale degli alberi di leccio e delle altre piante all’interno del Giardino Belvedere, ha protetto l’ingresso e un’edera particolare, che in autunno si colora di rosso, travestendosi da tenda ha protetto la pietra. Grazie a due fate, una fava, una pietra e qualche foglia ben colorata quel sentiero è ancora lì e si può percorrere anche in compagnia di una guida. Questa domenica, se volete. L’appuntamento è per le 10.30 in piazza Padre Pio a Ficarazzi. Costa solo 3 euro. M.Ad. con le prime proposte d’intervento finalizzate a garantirne la fruizione in sicurezza. Dopo l’indagine visuale speditiva condotta dagli agronomi che ha evidenziato una serie di problematiche in ordine alla conservazione, e la gestione della componente vegetale di valore storico-culturale della Villa Belvedere e soprattutto alla sua fruizione in sicurezza la Commissione considera necessario attuare urgentemente una serie d’interventi, primo fra tutti l’abbattimento immediato di 13 alberi di leccio e di almeno altri due esemplari di altra specie. Le piante schedate dagli agronomi nella relazione finale sono 44. Sugli altri esemplari considerati a potenziale rischio gli agronomi prescrivono di eseguire ulteriori e accurate ispezioni visive e strumentali (VTA), interventi per cui sarà necessario dare co- municazione alla Soprintendenza. La Commissione consiglia inoltre all’Amministrazione di attuare uno specifico piano di monitoraggio e controllo per le piante, estendere le ispezioni con la metodologia VTA a tutte le piante, la manutenzione delle opere a verde, l’eliminazione delle ceppaie residue, la sostituzione delle piante non attecchite e la revisione e l’aggiornamento del piano di revisione. «Stiamo chiedendo alla ditta che ha effettuato i recenti lavori di Recupero del Giardino Belvedere di provvedere ad eseguire gli interventi prescritti nella relazione degli agronomi, saranno loro ad occuparsi dell’abbattimento degli alberi e di effettuare accurate ispezioni visive e strumentali richieste», ha chiosato l’assessore ai Lavori Pubblici, Nando Ardita.
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