www.gazzetta.it domenica 15 giugno 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno LXX X - Numero numero 24 Anno www.forst.it ITALIA 2-1 CHE INIZIO A MANAUS L’ESORDIO DEGLI AZZURRI La perla di Marchisio che porta in vantaggio gli azzurri, il pari inglese di Sturridge e il decisivo colpo di testa di Balotelli BALO, E VAI!!! E’ SUBITO GRAND’ITALIA: BYE BYE INGHILTERRA Super Mario firma il gol decisivo e lo dedica alla futura moglie Fanny. Gara durissima: apre Marchisio, replica Sturridge. Alla fine vince il nostro possesso e colpiamo due pali. Brillano anche Darmian Candreva, Sirigu e Pirlo L’INFORTUNIO La gioia di Mario Balotelli, 23 anni, che abbraccia Verratti dopo il gol IPP L’allarme Buffon Quanto resta fuori? Lui: «Torno presto» Distorsione alla caviglia durante l’ultimo allenamento: dolore, ma nulla di rotto di LUIGI GARLANDO Finalmente Mario! Non è un hashtag, è un urlo da sala parto. E’ nato il Balotelli che aspettavamo da sempre: quello che nella notte più importante, segna, trascina, sgobba, non dice una parola all’arbitro. Un’incornata di Mario stende l’Inghilterra (2-1) e ci lancia in testa al girone, al fianco della sorprendete Costa Rica. Primo vantaggio di Marchisio, cucinato da una magia di Pirlo, che due anni fa aveva servito un cucchiaio di fiele all’Inghilterra. Ora si è inventato un tunnel sotto la Manica e ha scheggiato la traversa nel finale. 3 Gigi Buffon, 36 anni, ANSA CECCHINI, VERNAZZA A PAGINA 8 IL NOSTRO GIRONE L’ALTRA PARTITA Sorpresa Costa Rica Uruguay, che botta L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3 BOLDRINI, CENITI, ELEFANTE, SCHIANCHI DA PAG. 3 A PAG. 6 Campbell (gol e assist) fa impazzire la Celeste Cavani segna su rigore COLOMBIA SHOW CON LA GRECIA IERI COLOMBIA-GRECIA 3-0 URUGUAY-COSTA RICA 1-3 ITALIA—INGHILTERRA 2-1 COSTA D’AV.-GIAPPONE (nella notte) OGGI SVIZZERA-ECUADOR (ore 18) FRANCIA-HONDURAS (ore 21) ARGENTINA-BOSNIA (ore 24) 3 Campbell festeggia dopo il gol BIANCHI, CECERE, D’ANGELO, LONGHI, VAIRA DA PAG. 10 A PAG. 13 IL PROTAGONISTA ARGENTINA-BOSNIA: GLI OCCHI DI TUTTI SULLA PULCE Messi prova il terzo assalto intesapourhomme.it 9 771120 506000 40 6 1 5> Rieccolo dopo le delusioni in Germania e Sudafrica CONDO’ A PAGINA 26 Avrà come partner d’attacco il Kun Aguero BASKET AL FORUM GARA 1 IL CASO RICOVERATO A GRENOBLE Milano-Siena Primo atto per lo scudetto Dramma Schumi: Dream team d’oro è in riabilitazione Trionfano anche Recupero incerto gli sciabolatori CHIABOTTI, DI SCHIAVI, NIGRO PERNA POLI 3 Michael Schumacher, 45 LAPRESSE 3 Fiorettiste e sciabolatori in festa BIZZI IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI Casillas strafelice: «Avevo Robben e Van Persie al Fantamondiale». SCHERMA AGLI EUROPEI w 2 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 # GIRONE D IL DEBUTTO AZZURRO IERI COSTA RICA, CHE SORPRESA! URUGUAY COSTA RICA Ieri sera in campo le avversarie azzurre, con una grande sorpresa: in Uruguay-Costa Rica segna Cavani su rigore poi la clamorosa rimonta avversaria con Duarte, Campbell e Ureña. Nel gruppo C (nella notte Costa D’Avorio-Giappone) la Colombia si presenta con una prestazione super: 3-0 alla Grecia, con gol di Armero, Gutierrez e James Rodriguez. ITALIA INGHILTERRA OGGI ESORDIO PER MESSI E POGBA BALO RE DEL 1 2 1 L’Italia va in vantaggio con un gran tiro da fuori di Marchisio, che sfrutta lo splendido velo di Pirlo e batte il portiere inglese Hart in diagonale GETTY IMAGES 2 La risposta inglese è immediata: due minuti dopo il vantaggio azzurro, cross di Rooney e Sturridge appoggia in rete REUTERS 3 L’abbraccio azzurro a Balotelli dopo il gol del 2-1 AP Cuore e sofferenza: buona la prima! L’Italia con Mario piega l’Inghilterra Ritmi bassi a Manaus: gli azzurri si sbloccano con Marchisio, ma incassano l’1-1 subito dopo Decide Balo, Sirigu rimpiazza benissimo Buffon DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO MANAUS (Brasile) Finalmente Mario! Non è un hashtag, è un urlo da sala parto. E’ nato il Balotelli che aspettavamo da sempre: quello che nella notte più importante, segna, trascina, sgobba, non dice una parola all’arbitro. Un’incornata di Mario stende l’Inghilterra (2-1) e ci lancia in testa al girone, al fianco della sorprendete Costa Rica. Primo vantaggio di Marchisio, cucinato da una magia di Pirlo, che due anni fa aveva servito un cucchiaio di fiele all’Inghilterra. Ora si è inventato un tunnel sotto la Manica e ha scheg- giato la traversa nel finale. Faticheranno a dimenticarlo per altri due o tre anni. E’ stata una grande vittoria, perché non va dimenticato il contesto: perso il giorno prima Buffon, molto più di un capitano, un totem. Dopo la mazzata Montolivo, poteva essere il colpo della depressione, invece l’Italia ha reagito con cuore di razza. Sirigu è stato tra i migliori, come il sorprendente Darmian. Dopo il primo gol tutti hanno sommerso Buffon in panchina, mostrando uno spirito che può portare lontano. Come l’autorevolezza con cui abbiamo condotto il gioco in un contesto di grande sofferenza fisica. Cesare Prandelli cercava atleti, ha trovato uomini, grandissimi uomini. Mario vola Il colpo di testa vincente di Mario Balotelli, 23 anni: è il gol del 2-1 IPP Ansia spagnola Dopo pochi minuti ci viene già l’ansia che finisca come la Spagna, perché noi teniamo palla e l’Inghilterra tra il 4’ e il 6’ tira due volte, verticalizzando rapida: Sterling sfiora l’incrocio, Henderson fa volare Sirigu. Gli attaccanti di Hodgson hanno le gambe svelte degli olandesi e ragionano con la porta in testa. Sterling, soprattutto, nato nella città di Bolt. Non è un caso che entrambi i pericoli siamo nati sulla fascia di Giorgio Chiellini, che è un terzino arrangiato. L’Inghilterra lo sa e batte su quel lato. A parte queste accelerazioni, però, ci temono e ci lasciano la palla rannicchiati dietro. Senza pressing alto, il varo del doppio play è morbido e comunque fun- ziona. Il triangolo con De Rossi vertice basso imposta con scioltezza. Uno tra Pirlo e Verratti è sempre libero. Il “parigino” parte ingolfato dall’emozione, si nasconde un filo, poi si scioglie e va a cercarla con personalità. Bravo Darmian Il gioco scivola bene sulle fasce, soprattutto a destra dove Darmian dà una piacevolissima conferma: il migliore della prima metà. Spinge come se fosse al terzo Mondiale. Suo il cross che Balotelli quasi incorna in rete. Ma, tolto questo invito, a Mario, perso tra le maglie bianche, arriva pochino perché il ritmo è troppo lento, anche per la necessità di non cuocere nella caldaia di Manaus. Senza DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 3 # Al via il girone E: si parte con Svizzera-Ecuador alle 18, ma la gara più interessante del gruppo è quella che vedrà l’esordio della Francia, impegnata alle 21 contro l’Honduras. Nella notte anche un altro attesissimo debutto. Quello dell’Argentina di Leo Messi, che dalle 24 italiane sfiderà la Bosnia, squadra alla sua prima partecipazione alla fase finale di un Mondiale. DOMANI LA GERMANIA A Salvador alle 18 il gruppo G parte con il botto: GermaniaPortogallo, la squadra di Löw contro Cristiano Ronaldo, già star del Mondiale: nelle ultime ore ha rincuorato i connazionali sul proprio stato di forma. In serata si chiude la prima giornata del gruppo F con Iran-Nigeria, e poi di nuovo il gruppo G, che metterà di fronte il Ghana e gli Stati Uniti guidati da Klinsmann. CONTRO CR7 LLA GIUNGLA INGHILTERRA ITALIA 1 3 2 (4-2-3-1) (4-1-4-1) Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Henderson (dal 28’ s.t. Wilshere), Gerrard; Welbeck (dal 16’ s.t. Barkley), Rooney, Sterling; Sturridge (dal 34’ s.t. Lallana). PANCHINA Foster, Forster, Smalling, Shaw, Jones, Lampard, Milner, Lambert. ALLENATORE Hodgson. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55,6 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Sterling per gioco scorretto. Sirigu; Darmian, Barzagli, Paletta, Chiellini; De Rossi; Candreva (dal 34’ s.t. Parolo), Verratti (dal 12’ s.t. Thiago Motta), Pirlo, Marchisio; Balotelli (dal 28’ s.t. Immobile). PANCHINA Perin, Abate, Bonucci, Aquilani, Cassano, Cerci, Insigne. ALLENATORE Prandelli. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,2 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. MARCATORI Marchisio (It) al 35’, Sturridge (In) al 37’ p.t.; Balotelli (It) al 5’ s.t. ARBITRO Kuipers (Ola). NOTE spettatori 42mila circa. In fuorigioco 0-7. Angoli 9-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’. la Moviola POSSESSO PALLA DI FRANCESCO CENITI INGHILTERRA 44,5% PASSAGGI RIUSCITI ITALIA 55,5% TIRI IN PORTA IIIIII INGHILTERRA 6 Decide Mario Un delitto farsi raggiungere due minuti dopo. In contropiede, poi... Ma questa Nazionale, smarcata dalla tradizione, non è nata per chiudersi e gestire. Deve stu- diare però molto meglio le chiusure preventive, perché il modulo del doppio play espone a un rischio: se Verratti e Pirlo, che incontristi non sono, si sbilanciano in costruzione la ripartenze trovano spazi aperti. Troppo comodo il verticale per Rooney che manda in gol Sturridge, con la complicità di Paletta, in difficoltà fin dal primo pallone. Le occasioni d’oro di Balotelli e Candreva (palo) a fine tempo sono un bel ruggito d’orgoglio che annunciano il raddoppio al 5’ della ripresa. Deliziosa assistenza di Candreva, cresciuto tantissimo, e incornata di Balotelli da bomber vero. A casa Hodgson, che ha rivoltato il tridente ITALIA 93,2% TIRI FUORI IIIIII IIIIIIIII ITALIA 6 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-1 4’ Gran destro da fuori di Sterling: esterno della rete e brividi. 5’ Altro destro potente dalla distanza, stavolta di Henderson: Sirigu respinge. 24’ Cross basso di Welbeck dal fondo, Barzagli rischia l’autogol ma salva anticipando Sturridge. GOL! 35’ Azione da angolo, finta di Pirlo, Marchisio controlla di suola e infila il destro in diagonale all’angolo basso. GOL! 37’ Sterling innesca la corsa di Rooney a sinistra, cross sul secondo palo dove Sturridge insacca al volo. 47’ Balotelli scavalca Hart con un pallonetto da posizione angolata, Baines salva sulla linea. 47’ Altra azione da angolo, Marchisio trova Candreva in area, sinistro sul palo esterno. velocità di palla e di gambe è difficile spiazzare il solido fortino di Hodgson e quando Candreva crea un varco con un cambio di passo poi sbaglia sempre l’assistenza. Il gol arriva comunque ed è meritato dopo tanto controllo. E’ un corner calibrato in laboratorio: il tocco di Verratti che Pirlo lascia sfilare tra le gambe, spiazza tutta l’Inghilterra, compresa la Regina, e libera il tiro vincente di Marchisio (35’). INGHILTERRA 90,8% INGHILTERRA 9 III ITALIA 3 SECONDO TEMPO 4’ Sturridge ci prova da fuori, Sirigu respinge a mani aperte. GOL! 5’ Candreva scappa a destra, rientra e di sinistro crossa verso il secondo palo, dove Balotelli di testa sovrasta Cahill schiaccia in rete. 9’ Percussione di Rooney conclusa con un diagonale: largo. 17’ Baines trova Rooney tutto solo in area, controllo e destro a colpo sicuro ma largo di pochissimo. 19’ Barkley da sinistra si accentra e libera il destro a giro, Sirigu in tuffo respinge. 32’ Baines ci prova su punizione dal limite: Sirigu vola vicino al palo e mette in angolo. 49’ Punizione di Pirlo, il pallone gira e scende all’improvviso: traversa piena. (Rooney a destra, Sterling in mezzo), rincorre con la spinta di Barkley (fuori Henderson). Prandelli per evitare altre crisi di panico da vantaggio, toglie Verratti e inserisce l’esperto Thiago Motta, laureato in «Gestioni Critiche». Soffriamo quando i ragazzini di Hodgson frullano le gambe, perché Paletta pare in preda al mal di mare e abbiamo quel ventre molle alle ripartenze, ma il pubblico fa anche spesso echi da corrida perché palleggiamo bene e l’Inghilterra rincorre a corna basse. Non vincevamo una partita in un Mondiale da 8 anni. E’ stato come ritornare a casa dal Sudafrica. Il Brasile è dolce e può farci sognare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Kuipers attento in area: Johnson non col braccio, su Welbeck niente falli Johnson col braccio aderente al corpo: ok non punirlo L’olandese Kuipers (prima di partire per il Brasile ha diretto la finale di Champions) era una sorta di garanzia sulla gestione della sfida. La fiducia di Busacca non è stata tradita. Nel primo tempo due proteste: gli azzurri chiedono un rigore dopo 7’, ma ha ragione l’arbitro perché Johnson ha il braccio attaccato al corpo sul tentativo di dribbling a opera di Pirlo. Al 22’ lamentele inglesi quando Welbeck crolla in area azzurra dopo un tamponamento con Paletta: il difensore occupa lo spazio senza fare fallo. Nella ripresa Welbeck ancora a terra, chiede un rigore per un presunto tocco di Chiellini: se c’è non giustifica il volo dell’inglese. Nulla anche sull’incursione di Gerrard finito su Paletta. La gara si mantiene corretta, pochi gli interventi rudi. Forse anche per questo Kuipers non ammonisce Cahill dopo una entrata decisa su Balotelli a centrocampo: solo richiamo verbale, ci stava il giallo. Arriva nel recupero: Sterling affossa Parolo lanciato in contropiede. 4 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 5 # GIRONE D IL DEBUTTO AZZURRO URUGUAY le Pagelle INGHILTERRA 5 CAHILL ERRORE FATALE GERRARD A PEZZI COSTA RICA INGHILTERRA le Pagelle DI STEFANO BOLDRINI ITALIA 6,5 h Sterling il migliore E’ la mossa a sorpresa e dà ragione a Hodgson che ha puntato su di lui. La sua velocità crea diversi problemi alla difesa italiana. E’ pericoloso per un’ora, poi avverte il caldo e cala, ma l’esterno del Liverpool ribadisce di essere un talento interessante. La squadra, Sterling a parte, che ci aspettavamo. Forte in attacco, fragile a centrocampo, modesta in difesa. Bella reazione dopo l’1-0 dell’Italia, ma poi dopo un’ora il motore è in riserva. Male, troppo ottimismo. ITALIA 5 5 Hart Johnson La prima parata è un tuffo da ippopotamo, sul secondo tiro becca il primo gol, sul terzo viene salvato dal palo, poi arriva Balotelli, ex compagno di squadra al City e Hart finisce in porta con tutto il Pallone. La traversa gli evita il 3-1. Praticamente, a parte un intervento su Balotelli, inoperoso. E’ l’anello debole della difesa dell’Inghilterra e rispettando un vecchio trucco del calcio Prandelli gli lascia la gestione del pallone. Due cross da comica, in difficoltà nell’uno contro uno. Giocatore modesto, ma in giro Oltremanica non c’è di meglio. DI SEBASTIANO VERNAZZA 7,5 h Balotelli il migliore 7,5 SIRIGU SICURO PIRLO RICAMA CANDREVA E’ PREZIOSO Finally Mario, finalmente. Quando Jagielka gli leva dalla porta il pallonetto, scatta il retropensiero della maledizione ad personam: l’hanno «macumbato». Per fortuna ci pensa Candreva a telecomandargli sulla fronte la palla del 2-1. Gol di testa, come contro la Germania all’Europeo. Che sia di buon auspicio. Balo è tornato, speriamo che duri. Si chiama Italia quella squadra che è tale soltanto nelle partite che contano, le amichevoli non fanno per noi. Lo sapevamo, ne abbiamo avuta conferma. Ennesima lezione agli inglesi inventori del gioco, ma con insolite modalità rispetto al passato: palleggio, fraseggio, solfeggio. 7,5 7 Sirigu Darmian Gioca o non gioca? Il tormentone del pomeriggio. Alla fine Sirigu gioca, nonostante la botta al torace si faccia ancora sentire. Gli inglesi lo sollecitano subito con una botta di Henderson e il vice-Buffon supera il test alla grande. Seguono altri interventi. Gran volo sulla punizione di Baines. Buffon può guarire con calma. Lasciate stare il gol di Sturridge, figlio di una topica dietro l’altra. L’azione si srotola sul lato di Darmian, è vero, ma sbagliano tanti azzurri, forse troppi. Al netto dell’episodio la prestazione di Darmian è importante. Quasi una consacrazione. Alla fine di tanto girovagare, abbiamo trovato un terzino vero, uno che sulla fascia spinge e i cross dipinge. 5 6 5 5 5 5 4,5 6,5 5,5 6,5 7 6 Cahill Jagielka Baines Henderson Gerrard Welbeck Paletta Barzagli Chiellini De Rossi Candreva Verratti Errore fatale quando Balotelli piazza la zuccata del 2-1. Perde Mario nel momento decisivo. E’ l’unico sbaglio di una prova decente, ma purtroppo è quello che in qualche modo indirizza la partita. Un paio di recuperi importanti, quando la stalla è ormai aperta. Un salvataggio sulla linea alla fine del primo tempo sul colpo di Balotelli. Dovrebbe essere uno dei punti deboli, invece tutto sommato riesce a fare il suo dovere. E’ attento e non cera mai avventure pericolose. Può uscire dal campo a testa alta. Magra consolazione. Dalle sue parti scorre il Rio delle Amazzoni. Nel primo tempo c’è la piena, nella ripresa nasce dalla sua zona l’azione del 2-1 italiano. Il mancino di Liverpool con la chitarra stona nell’esordio mondiale su tutta la linea. Pericoloso solo una volta su punizione, uno dei suoi colpi migliori. E’ la sentinella di Pirlo, ma il centrocampista del Liverpool non lo vede mai. Nei piani di zio Roy doveva imporre la sua stazza e pressare il regista italiano, ma nonostante gli undici anni in meno perde la sfida soprattutto sul piano della mobilità. Il confronto con Pirlo è impietoso. Due capitani, due registi, due veterani, due navigatori di questi mari, ma Gerrard, barba lunga come raramente gli capita, esce a pezzi dal duello a distanza. Nel primo tempo è un fantasma, nella ripresa fa qualcosa di più, ma è troppo poco. Rischia pure l’infortunio. Non sta bene e si vede. Il recupero lampo dopo l’infortunio di martedì non basta per presentarsi in condizioni decenti. E’ l’uomo in meno dell’Inghilterra ed è un problema perché è uno di quelli fondamentali nello scacchiere di zio Roy e viene giustamente sostituito. Paletta verde, nel senso che gli attaccanti inglesi vanno come treni e lui li fa passare tutti. Sbaglia appoggi facili, viene saltato, dribblato, rosolato. C’è da augurarsi che De Sciglio guarisca in fretta e che in mezzo si ricomponga la coppia BarzagliChiellini. Possibile che non ci siano centrali migliori? Paletta è più forte di Ranocchia? Il salvataggio sul cross di Welbeck, alla metà del primo tempo, ha il valore di una rete segnata. Barzaglione è pure fortunato perché sulla sua scivolata il pallone transita nei pressi del palo: una mera questione di centimetri. Gioca per due, perché deve fare da badante allo sciagurato Paletta. L’anello forte della difesa, ma lo sapevamo. Bella (ri)scoperta A sinistra, come nelle stagioni della beata gioventù, ma ritrovare tempi, modi e movimenti non è automatico. In più c’è il discorso del tempo che passa: a vent’anni i terzini vanno come spie, a trenta hanno un passo più felpato, specie se si gioca in un forno a microonde. Morale: Chiellini riadattato e stressato dalle insicurezze di Paletta. Il ruolo lo penalizza un po’: non gli offre grande visibilità, ma gli aumenta le responsabilità. Non bene, ad esempio, sulla rete degli inglesi: un errore di tocco in partenza prende mezza Italia in contropiede e il paracadute De Rossi non si apre. Certi meccanismi vanno affinati. Sulle giocate personali nulla da ridire, il valore di de Rossi è indiscutibile Ci mette un po’ a calibrare il piede, i primi cross sono sbalestrati, ma dal punto di vista tattico l’asse DarmianCandreva è la password che ci permette di entrare nel computer degli inglesi e rovinargli un po’ di lavori. Il palo a fine primo tempo è il segnale di fumo della ritrovata padronanza tecnica e a inizio ripresa arriva l’arrosto, l’assist per Balotelli Tanta Champions nei suoi tacchetti, il Psg gli ha permesso di forgiarsi sui palcoscenici internazionali, ma il Mondiale è un’altra cosa. Paga l’emozione del debutto. Verratti un po’ timido, lui che di solito è la sfrontatezza fatta centrocampista. Però si rende utile: entra nella filiera del gol di Marchisio, recupera e porta su palloni Gli manca l’acuto 5 7,5 l'allenatore Hodgson l'allenatore Prandelli 5 6 6 5,5 5 7,5 7 6 s.v. s.v. Rooney Sturridge Barkley Wilshere Lallana Pirlo Marchisio Thiago Motta Immobile Parolo Il primo gol al Mondiale sta diventando la sua maledizione. Firma l’assist per il pareggio di Sturridge, ma poi ciabatta un paio di tiri e sbaglia persino un corner. In Inghilterra lo massacreranno dopo questa prestazione... SIl gol e non solo. E’ nettamente l’attaccante più pericoloso dell’Inghilterra. E’ un bomber nel vero senso del termine, non ci pensa mai due volte prima di tirare e si capisce perché Hodgson gli abbia dato le chiavi dell’attacco. Dopo un’ora di gioco sfiorisce, sfiancato dal caldo. Esce zoppicando. Il ragazzino dell’Everton si è forse conquistato la maglia da titolare. Entra e si inserisce subito nel gioco. Ha il passo importante e la personalità del giocatore vero. Con lui dall’inizio forse avremmo visto un’altra Inghilterra. Il futuro è con lui. In corsa per una maglia da titolare con l’Uruguay Spaesato, alla ricerca di una posizione che non trova. Dovrebbe dare velocità e rapidità, ma ha il passo pesante. L’inesperienza gli gioca un brutto scherzo. Debuttare al mondiale in questo contesto però non è facile. L’età giovane è una parziale scusante per il ragazzo dell’Arsenal. Entra come mossa della disperazione, ma non riesce ad entrare in partita. La squadra è ormai cotta e lui non capisce dove debba sistemarsi. Gira al largo e non tocca un pallone decente. L’esclusione dell’ultima ora gli ha giocato un brutto scherzo. Comincia con imprecisione, qualche lancio è fuori misura. Alla mezz’ora esce dalla sauna e con una finta permette a Marchisio di caricare il tiro del primo gol. All’Europeo gli aveva fatto lo scavetto, qui li buggera con il velo: quando vede gli inglesi, Pirlo si diverte con trucchi e trucchetti. Magician. Verso la fine l’ultimo numero, la traversa su punizione Un destro inappellabile dalla distanza, lontano parente del tiro dell’urlo di Tardelli al Bernabeu. Gira e rigira lì si ritorna, Marchisio è un Tardellino, un universale che viene buono per un sacco di ruoli. In questa nuova Italia sta in alto, in mezzo e in basso. Dappertutto, insomma. Se la gamba regge, è un tipo da Mondiale, uno con lo spirito «combat» Dentro per Verratti: l’Italia è in vantaggio e c’è bisogno di esperienza. Servono presenza scenica e senso della posizione, doti che in TM abbondano. E c’è bisogno di centimetri e di muscoli sui palloni alti. Thiagone esegue la missione: sgomita, smussa, dilata azioni e situazioni. C’è chi lo critica, ma uno così al Mondiale serve come il pane La palla giusta gli arriva a pochi attimi dallo scadere. Un contropiede vecchio stile. Gli inglesi riversati nella nostra metà campo e la palla che plana sui piedi di Immobile. Comincia una lunga entusiasmante cavalcata, ma un centrale inglese, mannaggia a lui, interrompe il volo di Ciro con un tackle all’ultimo metro Al posto di Candreva, perché sul 2-1 per noi non c’è più bisogno di volteggiare sulle fasce. Bisogna fare massa a centrocampo, intasare le condutture degli inglesi, tutte cose che a Parolo riescono bene. Dal Parma all’esordio in un Mondiale, e non è finita qui Sceglie Sterling e ha ragione, ma è tradito dai giocatori più importanti. Il suo ottimismo della vigilia si è rivelato forse eccessivo. Più umiltà, zio Roy, il Mondiale è impietoso. Ha puntato su un calcio spagnoleggiante, adesso che la Spagna sembra alla fine della corsa, e ha vinto la prima scommessa. La padronanza del pallone ha ammaliato gli inglesi, ha tolto loro aggressività. Piccolo capolavoro tecnico-tattico ARBITRO KUIPERS 6,5 Non si lascia prendere dalla frenesia dei rigorini: lascia giustamente correre le proteste inglesi (e anche quella di Pirlo). Poteva starci un giallo a Cahill: peccato veniale Van Roekel 6-Zeinstra 6 6 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 # GIRONE D IL DEBUTTO AZZURRO URUGUAY COSTA RICA 4 il personaggio IL CENTRAVANTI AZZURRO Mario si rivolge agli inglesi e mima «2-1 e silenzio». «Tutto bellissimo, ma adesso non dobbiamo montarci la testa» DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO CECCHINI MANAUS (Brasile) Brasile con noi Al netto della gaffe di Hodgson anti-Manaus alla vigilia del sorteggio mon- A MANAUS «Allarme bomba» La segnalazione subito smentita I NUMERI Balotelli al bacio «Dedicato a Fanny E devono temerci...» C’era la nostra infanzia aggrappata alle tribune di Manaus. Tutti i singoli elementi che compongono l’immaginario dei bambini che siamo stati: la palla che rotola innanzitutto ma poi alle nostre spalle - l’ombra del gigantesco Rio Negro, l’incastro magico col Rio delle Amazzoni, la foresta feroce, il caldo che non dà tregua. Celebrando la rinnovata epifania vittoriosa del calcio azzurro in un Mondiale, abbiamo ritrovato quella promessa d’avventura che il grigio quotidiano - quel che siamo diventati - ci ha fatto perdere chissà quando e chissà dove. In questo contesto emozionale, un punto azzurro si è ingrandito sul verde ed è diventato l’eroe che mancava alla nostra narrazione. Era il più atteso, il più scontato. Come se vi dicessimo che Tex Willer può risolvere ogni situazione nel suo West o Mina sa farci emozionare ad ogni declinazione del pentagramma. Ma occorre saper entrare in scena al momento giusto, e Mario Balotelli l’ha fatto, prendendosi l’Italia sulle spalle quando serviva. E a fine gara ecco il suo racconto: «Il gol lo dedico alla mia futura moglie che è qui e ai miei amici che sono a casa. A Manaus ci sono condizioni climatiche estreme perché fa troppo caldo, a Recife non è così. Era una gara difficile perché l’Inghilterra è forte, l’Italia soffre sempre, questo è tipico della nostra squadra, ma l’importante è vincere. Non ci sono squadre scarse, ma devono temere anche l’Italia. Non montiamoci la testa, altrimenti non andiamo da nessuna parte». ITALIA INGHILTERRA 7 MANAUS Allarme bomba a Manaus (tracce d’esplosivo in una macchina), ma smentito in poco tempo. Si era sparso intorno alle 10 di ieri mattina (le 16 in Italia) e in un primo momento sembrava fosse stato lanciato da un fotografo. In realtà tutto è nato da una segnalazione anonima, che da subito non è stata ritenuta attendibile ed è stata poi smentita anche dalle attività tecniche, svolte dagli specialisti della polizia all’Arena Amazonia. gare senza successi da cui era reduce l’Italia: l’ultima vittoria era il 2-1 sulla Repubblica Ceca lo scorso 10 settembre nelle qualificazioni per il Mondiale 60 giocatori dell’Italia che nella fase finale dei Mondiali hanno segnato almeno una rete: ieri sui sono aggiunti Marchisio e Balotelli Il ct dell’Italia Cesare Prandelli, 56 anni EPA La legge di Prandelli «Visto che lavoro? 13 Loro peggio di noi» reti segnate in Nazionale da Balotelli, di cui solo due in amichevole Il c.t., che non inizia mai un torneo perdendo, spiega: «Volevamo la supremazia in mezzo, e ci siamo riusciti» DAL NOSTRO INVIATO S Mario Balotelli, 23 anni, per lui 31 partite e 13 gol in azzurro LAPRESSE diale, tutti i brasiliani che abbiamo incontrato coniugavano «azzurro» con «Balotelli». Anche per questo fin dall’inizio il tifo brasiliano si è schierato compattamente con noi, avviando addirittura gli «olè» di scherno agli inglesi quando, con l’ingresso di Thiago Motta, la nostra gestione della palla è diventata in certo momenti tocchettante. L’ovazione, poi, che ha accompagnata l’uscita di Mario sembrava il tributo alla promessa mantenuta, quasi a dire: ti aspettavamo e non ci hai deluso. La promessa e il gesto Incornando la palla del vantaggio azzurro, infatti, Balotelli è parso liberarsi da un incantesimo. In un istante ha ritrovato il sorriso tenero e furbo di chi vede in questo Mondiale il suo enorme addio al celibato da santificare in mondovisione. Fanny, in tribuna, ce l’hanno raccontata come una promessa sposa ultrà. Meglio così. Il miglior Mario è l’incarnazione del guascone, quello che sorride in faccia ad Hart quando - dopo che Jagielka gli nega sulla linea un gol alla l’Analisi brasiliana - avvicina il vecchio compagno degli anni del Manchester City e gli dice: «Stavo per fartelo, vedrai che alla prossima ci riesco». Gli sono bastati 5 minuti del secondo tempo per mantenere la promessa. E a fine partita ha fatto segno alla telecamera: «2-1 e silenzio». I detrattori sono serviti. Fra le braccia di Gigi Miss Fanny ci perdonerà però se il premio per l’abbraccio più bello della serata lo diamo a quello che capitan Buffon ha dato a Mario a fine partita. A noi divoratori di storie ci è parso che significasse: ora sei diventato anche tu un nostro leader, non deluderci. E nella notte di Manaus, per un momento Mario ci è sembrato diventare davvero uno degli eroi della nostra infanzia. Uno di quelli che sapeva proteggerci sempre dalle insidie dell’Amazzonia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fanny Neguesha, 23 anni, promessa sposa di Balotelli, esulta in tribuna con la maglia azzurra GETTY IMAGES ANDREA ELEFANTE @andrelefante MANAUS (Bra) Non è tipo da «primo: non perdere» e ieri è rimasto fedele alla sua storia di commissario tecnico. Da quando è allenatore della Nazionale, Cesare Prandelli non ha mai iniziato qualcosa di ufficiale perdendo (neanche andandosi poi a rivedere la partita senza dover meditare su almeno un gol subìto, ma questo è un altro discorso). Mai: cinque volte su cinque. Tallinn, settembre 2010, debutto nelle qualificazioni all’Europeo: Estonia-Italia 1-2; Danzica, giugno 2012, prima partita dell’Europeo: Spagna-Italia 1-1; Sofia, settembre 2012, via alle qualificazioni mondiali: Bulgaria-Italia 2-2; Rio de Janeiro, un anno fa, partenza della Confederations Cup: Messico-Italia 1-2. E poi ieri, appunto: e non era così scontato. Uno dopo l’altro Il fatto è che i suoi, i nostri, primi passi per ballare sul mondo non sono stati semplicemente in salita: un po’ come avventurarsi su un tapis roulant calibrato al massimo delle pendenza e anche a una discreta velocità. Sì, Prandelli confidava in un atterraggio un po’ più morbido sul suo primo Mondiale. Lo aveva sognato, se l’era sudato confessando emozioni diverse dal solito: non si aspettava di goderselo, ma neanche di rischiare di farselo andare subito di traverso. E invece, una dopo l’altra, gli sono scivolate giù delle certezze: a Londra, Montolivo; a Mangaratiba, De Sciglio; a Manaus, Buffon. E più lui si era fatto coraggio, più aveva parlato di finale come obiettivo di partenza, di lavoro a buon punto, di squadra pronta, e più il destino lo aveva messo di fronte alla solita prospettiva, quella che tocca di norma ai c.t. italiani: contro tutto e contro tutti. Stavolta soprattutto contro la sfortuna. Telecomando Prandelli ieri l’ha affrontata prendendo di petto la partita, con la giacca rigorosamente addosso alla faccia della camicia bianca appiccicata sulla pelle (impossibile il contrario, o dev’esserci il trucco): lui in piedi quasi senza sedersi un attimo, Hodgson accartocciato o al massimo sulla punta della sua poltroncina in panchina; lui a sbracciare, indicare, suggerire in versione telecomando della squadra e Roy che evidentemente alla squadra sentiva di aver già detto tutto. E pazienza se quando poi alla fine si sono stretti la mano uno era più sudato dell’altro: debuttare bene costa fatica, si sa. E figuriamoci vincendo. Dominio A fine gara Prandelli è contento e ce l’ha col clima: «Assurdo non fare i timeout, a un certo punto abbiamo dovuto abbassare il ritmo, assurdo mantenere quell’intensità. Volevamo avere supremazia a centrocampo e ci siamo riusciti. Abbiamo lavorato bene a Coverciano e si è visto: loro nel secondo tempo avevano i crampi, stavano peggio di noi. Il k.o. dell’Uruguay? Ci saranno molte sorprese, chi non conosce le squadre fa pronostici tanto per farli». © RIPRODUZIONE RISERVATA Quanto corre questo Darmian: 9,7 km E su 37 passaggi ne sbaglia soltanto 5 ANDREA SCHIANCHI il naturale sbocco della manovra degli azzurri, più ragionata di quella inglese. La meglio gioventù sgomma che è un piacere, scatta, va via in velocità, quasi a volersi scrollare di dosso il passato per andare a prendersi un futuro che è lì a portata di mano. Inghilterra e Italia si studiano in mezzo al campo, ragionano, disegnano trame e poi vanno a cercarsi la gloria nei corridoi laterali, dove i ragazzini si buttano con l’incoscienza e la freschezza dell’età. Raheem Sterling, 19 anni, da una parte e Matteo Darmian, 24 anni, dall’altra. Sono schegge scagliate verso le retroguardie nemiche, quasi impossibile fermarli perché sembra che abbiano un motorino nelle gambe. Nelle idee di Hodgson la rapidità e la fantasia di Sterling servono a creare la superiorità numerica nella zona calda. Per Prandelli le scorribande di Darmian, sulla fascia destra, rappresentano Rischio calcolato Nel primo tempo Sterling s’incarica di mettere lo scompiglio tra i difensori italiani. Tenta 3 volte il dribbling, gliene riesce uno e nelle altre due occasioni subisce fallo. E dà il via all’azione del provvisorio pareggio di Sturridge: è sua l’apertura per Rooney che va al cross decisivo. Anche nella ripresa, quando arretra leggermente il raggio d’azione e si dedica a frequenti duetti con il terzino Johnson, le sue accelerazioni sono micidiali: Sterling macina chilometri su chilometri, alla fine sono 9,4. E mica a passo lento: la velocità massima sprigionata dalle sue gambe è di 27 chilometri orari. Nell’Inghilterra c’è tanto Sterling: 4 tiri (3 fuori e 1 in porta), 1 occasione creata, 5 cross, 7 dribbling tentati e ben 4 riusciti. Inoltre, a testimoniare che il giovane partecipa alla manovra, dà Raheem Sterling, 19 anni, e Matteo Darmian, 24 AFP/LAPRESSE 4 IL NUMERO 7 i dribbling tentati da Raheen Sterling: gliene riescono ben 4. Per lui anche 4 tiri verso la porta azzurra una mano, cuce e ricuce, ci sono pure i 32 pasaggi (soltanto 3 errori). Allargare la difesa All’esuberanza di Sterling gli azzurri rispondono con la sorpresa Darmian. Terzino destro di mestiere, ma in realtà ala aggiunta quando l’Italia si distende. Sono 9,7 i chilometri percorsi da Darmian. Non gli possono chiedere i ricami di Sterling, non è la sua qualità migliore, però quando spinge sull’acceleratore è uno spettacolo. La sua presenza su tutta la fascia consente di allargare le maglie della difesa inglese e lui è sempre pronto a ricevere gli appoggi dei centrocampisti: sono 37 i suoi passaggi (soltanto 5 sbagliati). Da segnalare anche una discesa dalla quale nasce un’azione pericolosa degli azzurri e 2 tiri (1 fuori e 1 in porta): la sua vivacità, assieme alla zucca di Balotelli, è il segreto della gioia. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 7 LA GAZZETTA SPORTIVA 8 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 # GIRONE D LO SPAVENTO AZZURRO DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO CECCHINI MANAUS (Brasile) «E adesso?», ha pensato, con la faccia schiacciata sull’erba e il dolore che cominciava ad arrampicarglisi dentro. Aveva volato per 4 anni e tredicimila chilometri solo per incagliarsi nel rinvio più inutile tra le migliaia che aveva fatto dal 2010 in poi? E proprio a poche ore dall’inizio del Mondiale? Venerdì notte Gigi Buffon - dopo la distorsione alla caviglia sinistra, con infiammazione del tendine tibiale - aveva la forza solo di farsi domande, ma non la capacità di darsi delle risposte. DSQUARED2.COM Tradito dal terreno Quella punizione calciata, e zappata, durante l’allenamento di rifinitura a Manaus sembrava essere la cartina di tornasole degli spettri che volteggiano sull’Italia di Prandelli dal giorno dell’infortunio di Rossi, seguito da quello di Montolivo, per continuare con quello di De Sciglio. Per la pura cronaca: 4 presumibili titolari dell’Italia contro l’Inghilterra. E possiamo essere sicuri che con l’infortunio del capitano il pegno alla sfortuna sia stato pagato? Nessuno ormai è più certo di nulla, tant’è che qualche compagno di squadra dava parte della colpa persino al terreno di gioco che - dopo il grande allarme della vigilia - tutto sommato dai più (c.t. compreso) veniva definito «buono», anche se non proprio all’inglese. In ogni caso è stato lo stesso c.t. azzurro, nella conferenza stampa della vigilia (che in Italia è cominciata alle 2.40 di notte) a cui doveva partecipare lo stesso Buffon, ad annunciare «il problema» del capitano e l’inizio immediato della fisioterapia. Dopo i controlli ecografici URUGUAY COSTA RICA l’infortunio INGHILTERRA ITALIA Il problema numero uno Ahi, Buffon Caviglia k.o. E’ a rischio il suo Mondiale ma è ottimista Tibia Tendine tibiale Il capitano «zappa» una punizione: distorsione con infiammazione del tendine. Gigi promette di tornare subito, oggi per lui nuovi esami Il messaggio su Twitter Appena saputo che non avrebbe giocato contro l’Inghilterra, Buffon ha mandato via Twitter un messaggio ai suoi fans, in cui fa gli auguri ai compagni e soprattutto a Sirigu, in porta al suo posto svolti in ritiro e le voci che si sono diffuse su un interessamento del ginocchio - che comunque oggi sarà sottoposto a risonanza magnetica presso l’ospedale di Angra do Reis, si valuterà il legamento collaterale esterno la buona notizia è che la capsula della caviglia non si era rotta, quindi il gonfiore pareva limitato. Il guaio vero era il dolore, ma fino all’ultimo Buffon ha voluto sottoporsi a dei test per farcela, tant’è che nello spogliatoio e in ambienti federali si diceva: dipenderà da lui. Ma se alla fine uno come Gigi si è arreso, è segno che il male era troppo. Non solo. Dopo la paura - per qualche ora si era paventato un ritorno in Italia - l’obiettivo è cercare di recuperarlo per il match con la Costa Rica. «Ieri sera avevo una brutta sensazione e temevo di dover tornare a casa ha rivelato agli amici - ma ora sono sicuro di giocare la seconda partita e sono felicissimo». Ottimismo forse un po’ spinto, ma indicativo di un umore che volge al bello, anche se l’ultima parola la diranno i controlli quotidiani a cui sarà sottoposto nel ritiro di Mangaratiba dal professor Castellacci e dal suo staff, in continuo contatto con i medici della Juve. La sorella A raccontare le altimetrie dell’umore del portiere, che con l’Inghilterra comunque era in panchina, ci ha pensato anche sua sorella Guendalina. «All’inizio ci siamo preoccupati ma poi è stato lo stesso Gigi a tirarci su di morale - ha detto a Rai Radio 2 -. Dice che sorride ugualmente perché appena si è fatto male ha passato un momento in cui credeva di essersi rotto tutto. Ci ha tranquillizzati dicendo che c’è stata solo questa botta alla caviglia e se la caverò con qualche giorno di terapia. Dovremo aspettare per il suo esordio in Coppa. Insomma, è su di morale, carico come al solito. Presto sarà in formissima». Ma che Buffon non è un azzurro come tutti gli altri, lo si capisce anche da quanto ha scritto sui social network a poche ore dal match con l’Inghilterra. « Ci sono molti modi per essere importante, anche se non si è protagonista in campo. Quindi forza grande Salvatore (Sirigu, ndr), forza magici ragazzi. Forza Italia, mio grande amore. La vita è bellissima e sono ancora in debito con lei. Non sarà una partita saltata o un altro Mondiale saltato a farmi cambiare idea!». Che la vita sia meravigliosa non abbiamo nessun dubbio, ma che Buffon accetti di saltare la sua quinta Coppa del Mondo a cuor leggero meglio non crederci. In fondo al cuore il traguardo resta invariato: giocare fino a 40 anni per giocare il Mondiale 2018, stabilendo il record di partecipazioni. Una follia, se covata da un 36enne con la caviglia dolorante; un’ovvietà per chi conosce il capitano. Noi, potendo, scommetteremmo sulla seconda ipotesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA i precedenti Mondiali ed Europei... La maledizione di Gigi (s.v.) E sono tre le grandi manifestazioni segnate dagli infortuni di Buffon. Europeo del 2000 in Belgio e Olanda: il portiere va a casa per frattura al dito di una mano (il k.o. a Oslo, il 3 giugno 2000 durante Norvegia-Italia, test per l’imminente Europeo. Gigi si infortuna sul gol di Carew: sbatte con un guantone sul palo). Mondiale del 2010 in Sudafrica: Gigi sostituito all’intervallo della prima gara con il Paraguay per problemi alla schiena e mai più utilizzato nella manifestazione (si dovrà operare per curare l’ernia del disco). Mondiale 2014: siamo alla cronaca e si spera che non la situazione non evolva come nelle due puntate precedenti, ma il rischio che la Coppa di Buffon sia finita prima di cominciare è concreto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sopra l’infortunio di Buffon in Norvegia-Italia, sotto dolorante nel pre gara col Paraguay AP/SKY DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 9 10 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 # GIRONE D L’ALTRA SFIDA URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA le Pagelle DI NI. CE PEREIRA PERDE LA TESTA, STUANI INGENUO URUGUAY 4 MUSLERA 6 Una parata seria e prende tre reti senza colpe M. PEREIRA 3 Gli saltano i nervi alla fine e sferra un calcione a Campbell indegno di un professionista. Fuori posizione sulla rete dell’1-1 LUGANO 5 In costante proiezione offensiva su ogni palla ferma si procura il calcio di rigore con abilità e astuzia. Manca però il cross che poi finisce a Campbell (per il gol del pari). GODIN 5 Va a bersaglio in mischia con senso dell’acrobazia ma era partito in fuorigioco sulla deviazione di testa di Cavani. Poi viene clamorosamente meno nella ripresa CACERES 6 Buon primo tempo. Fascia mancina presidiata con autorità nonostante Ruiz sappia trattare la palla. Ma nella ripresa perde iniziative e slanci. E affonda con gli altri. STUANI 4,5 Ha guadagnato il posto da titolare nelle ultime due amichevoli. Assicura dinamismo e anche, all’occorrenza, iniziative d’attacco. Però si fa fregare da Duarte sul 2-1. GARGANO 5 Mediamo di destra, più tonico rispetto alla fase in calando accusata nel nostro torneo, ma comunque modesto. Sbaglia meno palloni del solito, picchia e poi esce. RIOS 6 Compensa con il dinamismo qualche tocco infelice nel palleggio. RODRIGUEZ 5 Continuo e anche incisivo nella prima parte, sparisce quasi dal campo nella seconda. Inevitabile il cambio tattico con Hernandez. h IL MIGLIORE 6 CAVANI Fallisce subito una ghiotta opportunità e trasforma il rigore, oltre a sfiorare il 2-2 di testa. FORLAN 5,5 Si fa apprezzare soprattutto sui calci da fermo. In movimento va a insidiare seriamente la porta centroamericana, ma infine paga l’età. HERNANDEZ 5,5 Poveretto, entra in una situazione disperata e cerca di mettersi al servizio di compagni che però non hanno più la lucidità per attaccare nel modo pericoloso. LODEIRO 5,5 È una delle mosse di Tabarez per cercare di invertire la rotta dopo l’incredibile 1-2 che ha ribaltato il punteggio. Ma non riesce a imporsi. A. GONZALEZ 5,5 Pure lui viene immesso per cercare di alimentare la rimonta, ma la squadra non avverte la scossa nonostante con Hernandez passi al 4-3-3. ALL. TABAREZ 5 Sul piano tattico se la gioca bene e fa le mosse che deve fare. Probabilmente nell’intervallo avrebbe dovuto arringare in modo diverso i suoi, rientrati male. NAVAS È UN MURO, G. GONZALEZ IMPECCABILE COSTA RICA 9 NAVAS 8 Due interventi determinanti. Nel primo tempo sulla parabola di Forlan resa più maligna da una deviazione di un difensore. Salva poi il 2-1 contro Cavani. GAMBOA 7 Spinta e rinculi costanti, è uno di quelli che mostrano fiato e stazza atletica. Alla fina ha la meglio contro Cristian Rodriguez ed Hernandez. DUARTE 8 Uno degli eroi della serata. il suo gol in tuffo è meraviglioso e fa niente se era in fuorigioco di qualche centimetro... Pure prima aveva impegnato Muslera di testa. G. GONZALEZ 7,5 Impeccabile regista difensivo, elegante, forte nei recuperi. ha concesso davvero il minimo sindacale a Cavani. Non uno qualsiasi. UMANA 7 Comincia con un mezzo pasticcio su cross di Forlan. Si riprende con calma e costrutto diventando praticamente insuperabile col passar del tempo. DIAZ 6,5 E’ quello, ingenuotto, del fallo da rigore che poteva lanciare in orbita gli avversari. Non accusa l’errore, diventa un argine puntuale. RUIZ 7 Ala destra o come si dice adesso laterale offensivo. Rientra e poi va a dare una mano al centravanti. Sa trattare il pallone e lo si vede nei cross. BORGES 6,5 Giocatore di quantità, anzitutto. ordinato e intelligente tatticamente. Si scambia spesso di posizione col suo compagno di reparto. TEJEDA 7 Ecco l’altro mediano, comincia a destra, va a sinistra, torna alle origini... Sempre con padronanza della palla e delle idee di gioco. BOLANOS 7 Ha un calcio da fermo alla Balotelli, le sue punizioni sono pericolosissime. E innescano le iniziative di Duarte. IL MIGLIORE CAMPBELL Centravanti inglese classico. Difende palla, ha coraggio e tiro. Forte pure in progressione. Del resto è dell’Arsenal h8 CUBERO 6,5 Partecipa alla fase finale, dove c’è più che altro da controllare un Uruguay che viene avanti senza grandi idee ma con orgoglio. URENA 7 Cambio perditempo? Già. Sembrava proprio così ma cinquanta secondi dopo il suo ingresso fila in rete per il trionfo... BARRANTES S.V. Entra a partita finita. ALL. PINTO 8 Prepara la partita con furbizia e intelligenza. LA TERNA ARBITRALE Brych 6 Il rigore ci sta, però manca il conseguente cartellino. Gestisce bene le situazioni chiave (gol annullato a Godin), anche se il 2-1 è segnato in fuorigioco. Borsch 6 - Lupp 5 La Costa Rica... e felice Incredibile rimonta, l’Uruguay è k.o. La squadra di Tabarez avanti con Cavani, poi crolla: che colpo per i prossimi rivali degli azzurri viene subito circondato dai costaricani imbestialiti. Non recede ma nemmeno estrae cartellini. Il che lascia assai perplessi: se Diaz ha steso Lugano almeno il giallo glielo vuoi dare? DAL NOSTRO INVIATO NICOLA CECERE FORTALEZA (Brasile) Sorpresissima: anche l’Uruguay ha la sua Corea… Chissà quanto hanno pagato le scommesse sulla Costa Rica vincente, con due gol di scarto per giunta, ma il campo ha detto che il successo è tanto clamoroso e inaspettato quanto legittimo e meritato. Colto addirittura in rimonta, dopo aver incassato un rigore. Ed anche dopo aver beneficiato di una rete in fuorigioco quella del sorpasso, realizzata con splendido tuffo dall’incursore Duarte sulla solita punizione di Bolanos, uno specialista. Insomma, pur dando all’Uruguay gli ampi demeriti del caso (due gol nati da palle inattive dicono di troppa sicurezzasuperficialità) questi centroamericani non sono degli sprovveduti e adesso rappresentano una minaccia non solo per i nostri azzurri ma anche per gli inglesi, all’ultima giornata. Mentre l’Uruguay è già alla canna del gas. Se era un girone di ferro, ora è diventato di cemento armato. Mosse e contromosse Costa Rica intraprendente fin dal fischio di avvio e sempre pronta nello sviluppo del match a trasformare il suo assetto tattico dal cauto 5-4-1 ad un 5-2-3 grazie alla capacità delle ali Ruiz e Bolanos (entrambi tecnici e dinamici) di portarsi sulla linea del centravanti Campbell, uno che la porta la vede, il quale altrimenti non beccherebbe palla stretto fra i due marcantoni Godin e Lugano. E allora, intelligentemente, cercherà e troverà spazi e gloria svariando molto. Del resto è di proprietà Arsenal, ha giocato in Grecia solo in prestito (Olympiacos). Mastro Tabarez replica alle mosse del tecnico colombiano Jorge Pinto, ordinando una pressione costante ai suoi esterni di centrocampo, Stuani (divenuto un po’ il portafortuna della squadra) e Rodriguez. Di modo che il classico 4-4-2 si trasfor- Il controllo La reazione di Oscar Duarte, 25 anni, ringrazia il cielo circondato dai compagni: ha appena portato in vantaggio i suoi AFP URUGUAY COSTA RICA 1 3 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Cavani (U) su rigore al 24’ p.t.; Campbell (C) al 9’, Duarte (C) al 12’, Urena (C) al 39’ s.t. URUGUAY (4-4-2) Muslera; Maxi Pereira, Lugano, Godin, Caceres; Stuani, Gargano (Gonzalez dal 16’ s.t.), Arevalo Rios, C.Rodriguez (Hernandez dal 32’ s.t.); Cavani, Forlan (Lodeiro dal 16’ s.t.) PANCHINA Munoz, Silva, Gimenez, Coates, Alvaro Pereira, Suarez, Perez, Fucile, Ramirez. ALLENATORE Oscar Tabarez BARICENTRO medio 52 metri ESPULSI Maxi Pereira al 50’ s.t. g. scorretto AMMONITI Lugano, Cacere, Gargano per gioco scorretto COSTA RICA (5-4-1) Navas; Gamboa, Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz (dal 38’ s.t. Urena), Borges, Tejeda (dal 30’ s.t. Cubero), Bolanos (dal 44’ s.t. Barrantes); Campbell. PANCHINA Pemberton, Cambronero, Acosta, Myrie, Francis, Miller, Granados, Calvo, Brenes ALL. Jorge Luis Pinto BARICENTRO basso 48 metri AMMONITI nessuno ARBITRO Brych (Germania) NOTE spett. 58.679. Tiri in porta 3-4. Fuori 4-8. In fuorigioco 6-2. Angoli 5-6. Rec. p.t. 1’. s.t. 5’ ma in un ardito ma più congeniale 4-2-4. Da questo inizio all’insegna del «mettiamoli all’angolo» l’Uruguay ricava un gol di Godin, giustamente annullato per fuorigioco, e soprattutto una occasionissima sprecata, pensate un po’, da Edinson Cavani, che praticamente cicca una svirgolata di Umana. Era a due passi dalla porta, in beata solitudine, ma ha voluto calciare al volo. Il rigore El Matador si riscat- ta pochi minuti dopo (24’) trasformando in modo impeccabile un calcio di rigore. Il tedesco Brych punisce un inizio di abbraccio a Lugano del tenerello Diaz, difensore esterno chiamato in mezzo all’area da una punizione dalla trequarti mancina. Il pallone calciato da Forlan passa distante dai due contendenti ma quel volpone di Lugano cade a terra appena avverte sui fianchi le mani dell’avversario. L’arbitro fischia e la Sfida EDINSON CAVANI JOEL CAMPBELL 27 ANNI 21 ANNI URUGUAY COSTA RICA Gol 1 1 Tiri in porta 2 1 Tiri fuori 2 3 Assist 0 1 Falli subiti 0 7 pancia dei centroamericani porta ad un paio di tiri insidiosi. Ma l’Uruguay riesce a controllare la sfida sino all’intervallo. Caceres a sinistra trova buone combinazioni con Rodriguez e nel mezzo la coppia di mastini Gargano-Rios recupera con puntualità. Nel frattempo Tabarez ha ordinato a Forlan di agire anche alle spalle di Cavani, così da offrire un punto di appoggio centrale. Ed è proprio l’ex interista ad andare vicinissimo al raddoppio un minuto dopo la palla del pareggio costruita dalla Costa Rica e mancata di un soffio da Giancarlo (proprio così, all’italiana) Gonzalez. Forlan riceve sul centro sinistra e scarica il mancino che trova una deviazione e sta per scavalcare il portiere del Levante, Keylor Navas. Prodigioso nel recuperare la sfera sotto la traversa e alzarla. Il prodigio Ma ancora più prodigioso è quello che accade nella ripresa, una rimonta che entrerà nella storia calcistica dei due Paesi: da 0-1 a 3-1. Travolgente, impietosa per gli uruguagi (presuntuosetti) ed esaltante per i nostri prossimi rivali. Che vanno a segno in 3’ con Campbell (cannonata da angolo) e Duarte (tuffo alla Cagnotto e palla sul secondo palo) per arrotondare nel finale con il neo entrato Urena in azione da contropiede. Nel frattempo la timida e improduttiva reazione uruguagia produce soltanto una girata di testa in torsione di Cavani, il meno peggio dei suoi. E questo nonostante i cambi di Tabarez avessero creato una linea di attacco a tre. Finisce con un calcione di Maxi Pereira che poteva spezzare la gamba a Campbell. © RIPRODUZIONE RISERVATA zoom Una grande reazione E la Celeste finisce al tappeto 24’ PRIMO TEMPO Illusione Cavani Edinson Cavani batte Keylor Navas dagli undici metri: è l’1-0 che illude la Celeste EPA 9’ SECONDO TEMPO Campbell alla riscossa Joel Campbell raccoglie un cross dalla destra e col sinistro fulmina Muslera sul secondo palo GETTY IMAGES 39’ SECONDO TEMPO Il tris di Urena Marco Urena, appena entrato, firma il 3-1 su perfetto assist di Campbell: l’Uruguay è k.o. AP DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 11 italia: 51575158585149 sa. Ha messo la testa a posto, ora è fidanzato e ha capito l’importanza della maglia che indossa. «Non è solo il mondiale dei giocatori, ma è soprattutto il mondiale della nostra gente», ha raccontato alla stampa di San José. La storia LA SORPRESA CENTROAMERICANA Non c’è solo Campbell Uno su 4 è calciatore: l’impresa comincia così Un gruppo tenuto in pugno dal c.t. Pinto, con talenti come lo stravagante attaccante. E così la Costa Rica si scatena DANIELE VAIRA Il calcio in Costa Rica è quasi una fede, una persona su 4 lo pratica e vorrebbe diventare una stella. Buona parte dei giocatori della Nazionale si sono fatti da soli, solcando strade sterrate, campetti spelacchiati, angoli di cortile. Anche i fuoriclasse. Ieri ne abbiamo visto uno contro l’Uruguay: Joel Campbell. Sull’aereo per Fortaleza è stato quello che ha fatto più casino. Musica a palla, auricolari fluorescenti, voglia di scherzare. Ha continuato a prendersi gioco dei compagni e a twittare a raffica. «Ragazzi ho incrociato il miglior portiere della Liga, Keylor Navas», una delle sue battute. Non è stato fermo un attimo, diventando la disperazione delle hostess. In campo contro l’Uruguay ha mantenuto la stessa frenesia, la stessa spensieratezza. Ha mostrato numeri da fuoriclasse, freddezza e una facilità di tiro fuori dal comune. Il suo è il terzo mondiale, dopo quello Under 17 e Under 20, con cui aveva folgorato gli osservatori dell’Arsenal, che già tre anni fa lo hanno bloccato per poi farlo maturare al Lorient, al Betis e quest’anno all’Olympiakos in Grecia. «Non ho nessun modello, ho il mio modo di giocare e guardo soltanto a me. La pressione è normale, i migliori giocatori di una squadra sono quelli dai quali ci si attende di più». La faccia tosta l’ha dimostrata anche poco prima dell’inizio del Mondiale: «Non capisco perché nes- suno ci considera, ma è meglio per noi. Affrontiamo tre squadre fortissime, ma non abbiamo nulla da perdere». E ora sono tutti ad ammirare il suo talento. Il c.t. Pinto lo ha reso più disciplinato, gli ha insegnato a fare il falso 9 e a spostarsi sulla corsia esterna per sfruttare la sua cor- Nessun soprannome Per questo ogni momento del ritiro era pensato per i tifosi e condiviso come se portasse con sé il sogno di molti, non solo il suo. «Siamo qui in Brasile e saremo degni di voi», uno dei suoi tweet più recenti. Campbell è uno dei pochi giocatori che non ha un soprannome. E in Costa Rica è una rarità. Semplicemente è Joel, schietto e un po’ fuori, a volte. L’Italia l’ha sfiorata quando la Fiorentina ha cercato di strapparlo a Wenger, ma ogni tipo di lusinga è stata vana. Sembra che a consigliarlo sia sempre il padre, ma che più spesso faccia le cose a modo suo. Un po’ anarchico, ma è quello che fa più ridere i compagni e che ieri si è preso il peso della squadra. Di sicuro dopo la partita avrà ripreso ad ascoltare la musica a tutto volume, muovendosi come un ossesso. Pensando alle prossime mosse e a fare qualche scherzo . Nel ritiro di Santos era sempre in prima fila al buffet. Come tutti è ghiotto di riso e fagioli, il gallo pinto, piatto tipico. la Moviola DI G.LO. Il rigore è giusto Da annullare il gol di Duarte cartier.it - 02 30 26 748 10 le reti realizzate in nazionale Joel Campbell segna la decima rete in nazionale dando inizio alla rimonta sull’Uruguay. Il giocatore costaricano di proprietà dell’Arsenal, quest’anno ha giocato nelle file dell’Olympiacos segnando 11 reti in 43 partite ufficiali L’esordio Lo sguardo sornione, il fisico esile, il dribbling facile, a 5 anni iniziò a giocare nei potreros (campi abbandonati del Centro e Sud America) e più tardi fu notato dal ct della selezione maggiore della Costa Rica, Ricardo La Volpe, mentre giocava con le lattine. Si dice che la sua vicina di casa si lamentasse perché con i suoi amici gli bombardava il cancello di tiri. I suoi familiari raccontano che, spesso, la merenda che si metteva nello zaino, rimaneva lì, intatta. Era troppa la foga di giocare nel barrio. Lo dipingono come presuntuoso, forse è solo consapevole. Rifiuta i paragoni e non bada alla pressione: Giusto annullare il gol di Godin al 15’ p.t.: su colpo di testa di Cavani, il difensore è in netto fuorigioco. Subito dopo,brutto intervento a gambe unite di Tejeda su Rodriguez: è da giallo, l’arbitro lascia correre. Indiscutibile il rigore per l’Uruguay: Lugano è tirato giù da Diaz. Al 31’ p.t. dubbi su un intervento in area dell’Uruguay di Caceres ai danni di Ruiz. Da annullare il gol del 21 di Duarte: il difensore è in fuorigioco al momento del tuffo. Giusto il rosso a Maxi Pereira, che stende Campbell. © RIPRODUZIONE RISERVATA CALIBRE DE CARTIER DIVER M OV I M E N TO D I M A N I FAT T U R A 1 9 0 4 M C CON LA SUA IMPERMEABILITÀ FINO A 300 METRI, IL CALIBRE DE CARTIER DIVER È UN AUTENTICO OROLOGIO SUBACQUEO. DOTATO DEL MOVIMENTO 1904 MC, COMBINA I RESTRITTIVI REQUISITI TECNICI DELLA CERTIFICAZIONE ISO 6425: 1996 ALL’ESTETICA CARATTERISTICA DELL’OROLOGIO CALIBRE DE CARTIER. FONDATA NEL 1847, LA MAISON CARTIER CREA OROLOGI D’ECCEZIONE CHE COMBINANO AUDACIA ESTETICA E SAVOIR-FAIRE OROLOGIERO. 12 LA GAZZETTA SPORTIVA GIRONE C DOMENICA 15 GIUGNO 2014 italia: 51575158585149 COLOMBIA GRECIA COSTA D'AVORIO GIAPPONE Vola Colombia Facile tris con la Grecia Cuadrado è devastante L’esterno della Fiorentina entra in ogni azione offensiva dei suoi L’altro «italiano» Armero sigla l’1-0. Per i greci traversa di Gekas COLOMBIA GRECIA 3 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Armero al 5’ p.t.; Gutierrez al 13’, Rodriguez al 48’ s.t. COLOMBIA (4-2-3-1) Ospina; Zuniga, Zapata, Yepes, Armero (dal 29’ s.t. Arias); Sanchez, Aguilar (dal 24’ s.t. s.t. Mejia); Cuadrado, Rodriguez, Ibarbo; Gutierrez (dal 31’ s.t. J. Martinez). PANCHINA Carbonero, Vargas, Balanta, Bacca, Ramos, Quintero, Mondragon, Valdes. ALLENATORE J. Pekerman. ESPULSI nessuno. AMMONITI Sanchez per gioco scorretto. GRECIA (4-5-1) Karnezis; Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Salpingidis (dal 12’ s.t. Fetfatzidis), Kone (dal 33’ s.t. Karagounis), Maniatis, Katsouranis, Samaras; Gekas (dal 19’ s.t. Mitroglou). PANCHINA Tzavelas, Moras, Tziolis, Vyntra, Glykos, Kapino, Christodopoulos, Samaris, Tachtsidis. ALLENATORE F. Santos. ESPULSI nessuno. AMMONITI Papastathopoulos, Salpingidis per gioco scorretto. ARBITRO Geiger (Usa). NOTE Spettatori 57.174. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’. DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI @fabiowhites BELO HORIZONTE Sedici anni sono lunghi da passare. Allora tanto vale trasformare la partita in un rave. La Colombia danza sul Mondiale ritrovato dopo tanto tempo. Lo fa insieme con il poderoso esercito dei suoi tifosi. Il colpo d’occhio dello stadio Mineirao di Belo Horizonte è impressionante: tutto giallo, con qualche briciola di blu greco. L’invasione colombiana parla di più di 40 mila tifosi sbarcati in Brasile per l’«equipo cafetero». La «torcida» più numerosa insieme con quella cilena. E sono quasi tutti qui. E allora via con la festa a cielo aperto, con questo rave a base di gol. Sono tre le sberle alla Grecia, e senza Guarin squalificato, e il serial bomber del Porto Jackson Marinez in campo solo nel finale, per tacere di Falcao k.o. in tribuna a tifare. E alla prima sberla, la vecchia conoscenza Armero si catapulta verso la panchina inseguito dai compagni e inizia una danza quasi tribale, stupenda, alla quale si uniscono tutti. Tutt’attorno, lo stadio esplode. Non contenti, Armero e Cuadrado agiteranno gli spalti chiedendo cori e entusiasmo a ogni calcio d’angolo. Una sfida italiana La festa è iniziata subito. Armero, appunto, imbeccato da un ottimo Cuadrado ha bucato Karnezis di destro, non esattamente il suo piede. La Colombia che fa festa con «gli italiani» (o ex). Ce ne sono parecchi, da entrambe le parti. Questo denota, con tutto il rispetto per Colombia e Grecia, una volta di più la stato del nostro calcio. Una volta erano Brasile e Argentina infarciti di giocatori della Serie A. Comunque, anche Zuniga e Ibarbo hanno fatto la loro bella figura. Mentre dall’altra parte il romanista Torosidis è stato il migliore in campo. Peccato non sia stato seguito dai vari Kone e Fetfatzidis. la Moviola DI V.D’A. Geiger generoso salva Samaras dalla simulazione Partita intensa ma sostanzialmente senza episodi rilevanti. Giuste le tre ammonizioni decise dall’arbitro statunitense Geiger, che si mostra eccessivamente generoso con il greco Samaras in avvio di ripresa: l’attaccante entra in area, cerca un contatto con Zuniga che non arriva e si lascia cadere; era da ammonire per simulazione, ma forse le immediate scuse di Samaras ai colombiani e l’arbitro stesso spingono Geiger a non estrarre il sacrosanto giallo. Qualche brivido anche per il colombiano Sanchez, autore, da ammonito, di un paio di entrare in ritardo nel finale La partita Detto questo, la Grecia non meritava una sconfitta così pesante. Dallo svantaggio, ha tenuto il pallino del gioco senza però riuscire quasi mai a rendersi pericolosa. Torosidis avrà infilato nell’area gialla una decina di cross. Ma né l’attaccante «unico» Gekas né gli altri sono riusciti a intercettarli. Anzi, uno sì: Gekas ci si è avventato di testa in tuffo, ma a porta vuota sul 2-0 ha colpito la traversa. Grazie all’immediato vantaggio, la Colombia ha potuto sfruttare la rapidità dei suoi esterni e giocare di ripartenza. Nel primo tempo però ha lasciato troppo il pallino in mano agli avversari. Un’altra squadra, più incisiva sotto porta, avrebbe potuto farle male. Nella ripresa è arrivato presto il raddoppio di Gutierrez, che ha sfruttato un doppio buco dei centrali greci. Il tecnico portoghese Santos ha cercato di cambiare volto al match con i cambi, ma al di là di una stangata di Mitroglou (che ha sostituito il povero Gekas) respinta da Ospina, non c’è stato altro. Solo supremazia di possesso palla. Il gol del baby-gioiellino del Monaco Rodriguez (considerato in Colombia l’erede di Valderrama) al tramonto della sfida ha completato la festa. Colombia bella ma...Vittoria preziosa questa della Colombia. Perché il suo gruppo è tra DOMENICA 15 GIUGNO 2014 il film Monologo colombiano nel segno della Serie A... 5’ PRIMO TEMPO Armero sblocca la gara Il destro vincente di Pablo Armero dopo una travolgente azione sulla destra di Cuadrado: un po’ di Italia di Colombia LAPRESSE La danza di festa dei giocatori della Colombia dopo l’1-0 di Armero: ballo di squadra con tutti i panchinari LAPRESSE i più equilibrati. Facile che le squadre si rubino punti a vicenda. Di certo la squadra dell’argentino Pekerman (bastonato c.t. della Seleccion al Mondiale 2006) è la più dotata. Ma ha confermato i tipici pregi e i tipici difetti: grande individualità e fantasia negli scambi in velocità, ma una certa propensione a rilassarsi, a disunirsi. Insomma, anche questa non è una nazionale che dà totale affidamento. Troppi vuoti che possono costare cari e una tendenza a non mantenere l’assetto tattico in troppi giocatori. Con impegni più duri ci vorrà qualcosa di più per continuare a festeggiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA 13’ SECONDO TEMPO Il graffio di Gutierrez Il raddoppio colombiano lo realizza Gutierrez, lesto a spingere in rete una sponda di Aguilar su azione d’angolo AP 48’ SECONDO TEMPO Rodriguez chiude i conti Il punto esclamativo lo mette James Rodriguez: il talento del Monaco chiude la gara con un sinistro millimetrico ACTION IMAGES IL DOPO GARA Pekerman: «Possiamo fare bene» D’accordo, non c’è un fuoriclasse come Radamel Falcao, eppure la Colombia ha dimostrato di fare sul serio e il tecnico argentina Josè Pekerman non nasconde la sua gioia per la prova della sua squadra: «È stato un ottimo debutto, diversi giocatori non avevano mai disputato un mondiale e hanno fatto benissimo, questa è una grande soddisfazione. Ottimo inizio, avevamo preparato così la partita. Alcune cose le abbiamo fatte bene, altre meno, ma siamo stati molto concentrati e abbiamo dimostrato di essere qui pronti a giocare un gran Mondiale». Armero commosso Fernando Santos, tecnico della Grecia, è lapidario: «Loro sono stati migliori e hanno meritato, ma il 3-0 è un risultato che ci penalizza troppo». Pablo Armero ci ha messo la firma: l’esterno ex Udinese e ancora di proprietà del Napoli malgrado gli ultimi sei mesi al West Ham, è quasi commosso: «Il mio gol? Una benedizione: ringrazio Dio, la mia famiglia e tutti i miei compagni». Felicissimo anche Teofilo Gutierrez, attaccante chiamato a non far rimpiangere l’assenza di Falcao: «Abbiamo fatto capire a tutti che siamo molto competitivi: possiamo dire la nostra in questo Mondiale». Chiude Cuadrado: «La Juve? Ora non penso al mercato, c’è solo il Mondiale». © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA SPORTIVA le Pagelle 13 DI FA.BI. GIOIELLO RODRIGUEZ, ZAPATA TIENE TOROSIDIS: FABBRICA DI CROSS COLOMBIA 7 OSPINA 6,5 Bravo a respingere la sassata di Mitroglou. ZUNIGA 6 Lo stantuffo ritrovato. Spinge parecchio ma fa anche parecchia confusione in difesa. ZAPATA 6 Il milanista soffre qualche incursione centrale ma tutto sommato tiene botta. YEPES 6,5 Trentotto anni e non sentirli. Grandi recuperi in scivolata e persino una galoppata coast to coast non sfruttata dai compagni. ARMERO 7 Non solo il gol. Una spina nel fianco dolorante dei greci. ARIAS 6 Diligente, fa il suo. SANCHEZ 6,5 Mazzolatore ma anche distributori di palloni. AGUILAR 6,5 Degno compare centrale, buon frangiflutti. MEJIA 6 In mezzora fa in tempo ad avere un’occasione. Ma forse era meglio passare a Cuadrado piuttosto che tirare. MIGLIORE h 7,5 ILCUADRADO Spacca la sfida con un’azione delle sue. Galoppate e dribbling in abbondanza. Nel finale paga la stanchezza in un paio di occasioni. RODRIGUEZ 7 Piedi buoni e cervello fino. Il fantasista del Monaco è un piccolo gioiello. Il gol è un premio alla sua partita. IBARBO 6,5 Da Cagliari con furore. Corre per due, crea occasioni, a volte è egoista (J. Martinez s.v.). GUTIERREZ 6,5 L‘attaccante del River mette al sicuro il risultato. Bravo nelle sponde, a differenza di alcuni compagni. ALL. PEKERMAN 6,5 Lascia fuori Martinez ma alla fine ha ragione lui. Deve dare però più solidità alla squadra se vuole andare lontano. GRECIA 5 KARNEZIS 5,5 Forse ha qualche responsabilità sul 3o gol, ma la gara era già finita. Incerto nelle uscite. IL MIGLIORE 7 TOROSIDIS Gran recupero su Gutierrez. E una produzione industriale di cross pericolosi che i compagni non sfruttano. Ci prova pure di testa. h MANOLAS 5 Ha sulla coscienza con «Papa», il secondo gol. In generale, mai sicuro. PAPASTHATOPOULOS 5,5 Idem come sopra, ma un po’ più tosto. HOLEBAS 5 Ubriacato da Cuadrado. Creca di fermarlo con le cattive, ma neanche così ci riesce. SALPINGIDIS 5 Armero lo fa nero. Si becca pure un giallo. FETFATZIDIS 6 Il Maradona del Pireo entra a giochi quasi fatti. Qualche spunto, non decisivo. MANIATIS 5 Balbetta qualche impostazione, prova a dare una mano in copertura. Poca roba. KONE 5,5 Da lui ci si aspettava di più. Non parte male ma pian piano si spegne (Karagounis s.v.). KATSOURANIS 5,5 Deludente. Un paio di spunti e poco più. SAMARAS 6,5 Il gigante del Pireo è l’unico a mettere in difficoltà la difesa con le sue percussioni. Ma non arriva quasi mai al tiro. GEKAS 5 Spreca sulla traversa, di testa a porta vuota, l’unica occasione che ha. MITROGLOU 6 Più incisivo del college di reparto. Suo l’unico tiro vero su cui Ospina fa la prodezza. ALL. F. SANTOS 5 La Grecia non gioca nemmeno male. Manca però della caratteristica principale: la grinta. LA TERNA ARBITRALE GEIGER 6,5 Non abbocca al tuffo di Samaras (che peraltro si scusa) e conduce bene una gara non difficile. Hurd 6 - Fletcher 6. 14 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 GIRONE B IL MONDIALE CAPOVOLTO SPAGNA OLANDA CILE AUSTRALIA la crisi Iker in ginocchio I giornali spagnoli con prime pagine molto critiche MARCA «Aggiustatelo» Questo significa «Arreglad esto». Intanto, la Spagna prende 3 in pagella MUNDO DEPORTIVO «Venerdì 13» Da noi è venerdì 17, ma fa lo stesso. Mundo Deportivo tra i più originali SPORT «Inizio ridicolo» L’1-5 anche sulla prima di Sport. Con un aggettivo decisamente pesante EL MUNDO «Umiliazione» El Mundo è un giornale generalista, ma lo sport ha ampio spazio in prima LA RAZON «Spagna fuori di testa» Il titolo è «España, fuera de sus casillas», con un gioco di parole Il saggio Vicente e DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci CURITIBA (Brasile) Ieri abbiamo elogiato il maestro Van Gaal, oggi i complimenti vanno al curatore Del Bosque. Che ha organizzato una conferenza stampa improvvisata e lunga per sollevare l’affossato morale delle truppe giornalistiche e cercare di far arrivare alla Spagna depressa un messaggio di fiducia. Pessimismo cosmico Il day after della «manita oranje» per la Roja è fatto di lividi, analisi, autocritica, calcoli. Non è facile rialzarsi (Vicente usa due volte il termine «resacon», letteralmente i postumi di una super sbronza), ancor meno se sei circondato da un pessimismo cosmico. I titoli dei giornali rispecchiano fedelmente l’umore del Paese: al miracolo non crede (quasi) nessuno. Il pensiero comune vuole che questa Spagna vincitrice di tutto sia arrivata a fine corsa, un po’ come il Barça, e che possa ripetere il tracollo della Francia 2002 e dell’Italia 2010, campioni usciti dopo 3 partite. Del Bosque ha cercato di trasmettere tranquillità, fiducia, positività: «A me piacerebbe venire qui con la stessa faccia dopo una vittoria e dopo una sconfitta. Oggi guardandomi si vede che abbiamo perso 5-1?». No, Vicente. Non si vede. «C’era un allenatore che quando vincevamo entrava nello spogliatoio arrabbiato e quando perdevamo 4-0 era tutto sorrisi». Il pensiero corre a Vujadin Boskov, e anche se la risposta non è sicura lo spirito del compianto tecnico slavo aleggia sopra il baffo di Del Bosque. Sdrammatizzare, confinare su un piano stret- Del Bosque fa scudo «E’ solo una sbronza» la scheda VICENTE DEL BOSQUE 63 ANNI ALLENATORE La Spagna vede la fine del ciclo, il c.t. lavora sulla psicologia «Un tempo giocato male, nient’altro. E Casillas ha già reagito» re, perché anche il secondo gol è arrivato così». Onesto Vicente, trasparente. La partita sta finendo, Vicente Del Bosque si alza per rincuorare uno per uno tutti i suoi giocatori ACTION tamente sportivo e non universale la sconfitta, arginare: «Siamo sportivi, e nello sport capita di perdere. Non abbiamo commesso nulla di grave, abbiamo solo giocato male per un tempo: e allora bisogna tirarsi su e camminare a testa alta». Abituati male Ha sorpreso soprattutto il crollo psicologico, non ipotizzabile in una squadra tanto esperta: «Può essere che siamo abituati male: nella mia gestione abbiamo giocato 90 partite e le abbiamo vinte quasi tutte. Di solito segniamo prima noi e forse non siamo preparati alle avversità». Interruzione statistica. La Spagna ha preso 5 gol in 36 minuti: nelle 19 partite dei trionfi nei due Europei (2008 e 2012) e nel Mondiale (2010) ne aveva incassati 6 in tutto. L’analisi «Mi vengono in mente le brutte sconfitte in amichevole con Portogallo e Argentina: come con l’Olanda, la fretta di voler recuperare ci ha fatto perdere equilibrio. Volevo dire ai giocatori nell’intervallo di fare attenzione ai lanci alle spalle della difesa, Blind e Van Persie mi hanno bruciato sul tempo. Glielo ho detto comunque ma non siamo riusciti a correggere l’erro- I cambi Ora si chiedono tante teste: Casillas, Piqué, Xavi, uno dei due centrali in mezzo al campo, Diego Costa... Del Bosque parla chiaro: «Cambierò qualcosa ma chi uscirà non dovrà sentirsi segnalato negativamente: è un torneo corto e bisogna reagire. Sul gruppo dico che questo per me era il meglio che c’era. Posso sbagliare, ma sono convinto. Così come sono convinto che i trentenni convocati sono i più indicati per risalire. E su Iker vi racconto una cosa che non avete visto: quando ho finito la conferenza e sono tornato in spogliatoio stava parlando ai compagni. C’era un silenzio solenne e le parole erano da vero capitano: si è preso parte delle colpe, ha sottolineato gli errori della squadra e ha posto le basi per il futuro. Un discorso utile, bello, positivo». E da parte di Del Bosque una difesa delle proprie scelte e dei propri uomini appassionata, convinta, sincera. Il gruppo ha risposto: radio spogliatoio dice che i giocatori sono feriti ma uniti. La Spagna vede nero, la Roja ha (ancora) una gran voglia di stupire tutti. Vicente del Bosque è nato a Salamanca il 23 dicembre 1950. E’ stato tecnico del Real Madrid delle giovanili e della prima squadra, allenata fino al quadriennio 1999-2003. Con i blancos ha conquistato 2 Champions League, 2 campionati spagnoli, 1 Supercoppa di Spagna, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa europea. Ha guidato anche il Besiktas nell’annata 2004-2005. CON LA SPAGNA Del Bosque è c.t. della Spagna dal 16 luglio 2008. Nel giugno 2009 ha ottenuto il 3° posto nella Confederations Cup, mentre l’11 luglio 2010 ha conquistato il Mondiale grazie alla vittoria ai supplementari per 1-0 proprio contro l’Olanda. Il primo luglio 2012 ha vinto anche l’Europeo battendo in finale l’Italia di Prandelli per 4-0. © RIPRODUZIONE RISERVATA LO STUDIO TUTTI I CALCIATORI DELLA ROJA SONO REDUCI DA 9 MESI A RITMI ALTISSIMI Il problema? Forse i 79 mila minuti in campo... Pesa la stagione al top: tutti e 23 hanno fatto la Champions Ma Blind non accusa un anno da 3944’ GIULIO DI FEO @fantedipicche I filosofi dicevano che il tempo va pesato e non contato, e vale anche nel pallone. Dove il problema sorge quando, appunto, il tempo è tanto e pesa pure. E chissà che nella bella ripassata che l’Olanda ha dato venerdì alla Spagna non abbia influito anche il fatto che i ragazzi di Del Bosque sono quelli che al Mondiale arrivano più logori: sommando i minuti passati in campo dai singoli nel 2013-14, sono quelli che hanno giocato di più. E viste le stagioni al limite di Real, Atletico e Barça, quelle degli spagnoli sono partite che pesano anche dal punto di vista psicologico: tutti e 23 hanno fatto la Champions. Infatti non sono da meno quelli all’estero: Albiol (3724’) è stato un punto fermo in 4 competizioni al Napoli, stessa situazione per gli inglesi tranne Mata (nella prima parte di stagione al Chelsea) e Torres (2234’, Mou ha mescolato molto il mazzo davanti). L’Olanda? Quasi 13.000 di meno. Quello più carico è Blind (3944’), ma proprio non s’è notato. Poi c’è l’effetto colchonero: la squadra di Simeone ha fatto la grande, ma con rotazioni abbastanza risicate. Quindi Diego Costa è stato spremuto per 4177’, Koke per 4623’, Juanfran per 4934’. Le altre Lo stesso effetto per Courtois: vero, i portieri non li cambi per motivi tattici e quindi giocano di più, però la pertica belga è l’unico a sfondare i 5.000 minuti. Ma il computo totale resta clemente per i Diavoli di Wilmots, visto che molti dei suoi hanno anche fatto tanto turnover in stagione. C’è pure il caso di chi ha completa- I MINUTI DELLE BIG Il monte minuti dei giocatori delle nazionali al Mondiale: la somma di quanto hanno giocato coi club tra campionati e coppe SPAGNA 74188’ ITALIA 73335’ GERMANIA 72934’ BRASILE 70847’ INGHILTERRA 67323’ OLANDA 66770’ ARGENTINA iker Casillas consolato da Robben 79651’ FRANCIA 66117’ BELGIO 64022’ COLOMBIA 60627’ PORTOGALLO 57529’ RUSSIA 56148’ URUGUAY 49971’ mente recuperato da un infortunio e ora affronta il Mondiale bello fresco: come Khedira e Podolski, importantissimi per una Germania comunque provata (Mertesacker 4725’, Lahm 3991’). Dopo gli spagnoli, comunque, c’è la Francia dove spiccano Sagna (4290’) e Pogba (4193’, ma ha il cyberfisico per sopportarli). E l’Italia? Pure qui il dazio dei minuti lo pagano gli juventini, soprattutto dietro (3859’ Chiellini, 3797’ Bonucci), ma anche i giocatori che ci restituisce il Psg non scherzano. Passi per Verratti, sottomedia, ma Thiago Motta è stato un pilastro (titolare in 45 partite su 47) e Sirigu anche di più. È uno dei due azzurri che superano il muro dei 4.000, l’altro è Buffon... © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 15 l’estasi Ad Amsterdam via ai titoloni Robben e RVP diventano eroi L’EQUIPE «Inverosimile» Il primo giornale sportivo francese dedica all’Olanda tutta la prima pagina AD «Che eroi» I giornali olandesi ovviamente esaltano una nazionale... epica TROUW «Sorprende amici e nemici» Il titolo nella foto richiama l’1-5, risultato inatteso anche in Olanda DE GELDERLANDER «Spagna calpestata» L’uomo in prima questa volta è Van Persie, ma il concetto non cambia DE TELEGRAAF «L’Olanda tritura la Spagna» Stesso concetto per il sito del Telegraaf, con il cinque di Van Gaal e l’ex eretico Louis la scheda LOUIS VAN GAAL 62 ANNI ALLENATORE Louis Van Gaal è nato ad Amsterdam l’8 agosto 1951. Nella sua carriera di allenatore di squadre di club ha guidato l’ Ajax, il Barcellona, l’AZ Alkmaar, il Bayern Monaco e ha firmato lo scorso 19 maggio un contratto triennale con il Manchester United. Tra i trofei più prestigiosi ha vinto con l’Ajax 1 Coppa Uefa, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa europea (conquistata anche con il Barcellona). CON L’OLANDA Il c.t. ha allenato la nazionale olandese per la prima volta nel 2000 in vista del Mondiale del 2002 in Giappone e Corea (qualificazione fallita, al suo posto è stato ingaggiato Dick Advocaat). Van Gaal è tornato alla guida dell’Olanda nell’estate 2012. Olanda pazza di Van Gaal «Aveva previsto tutto» Van Persie incorona il maestro, perfino Cruijff non lo critica... «Siamo diversi, quel che è successo alla squadra è merito suo» DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI SAN PAOLO Adesso lo paragonano di nuovo ai maestri olandesi: non del calcio, ma della pittura. Louis van Gaal non è più un eretico catenacciaro che ha screditato l’Olanda affidandosi al 5-3-2, ma un sapiente dosatore di forze, luci e colori. Ha rifatto la Ronda di Notte e ha cacciato gli spagnoli. Un duello lungo secoli, non soltanto nel calcio, ha tratto nuovo slancio dal successo di Salvador de Bahia, e adesso il compito di Van Gaal sarà non far degenerare l’energia in arroganza. Ma l’uomo è troppo esperto per non riconoscere se mai a prima vista i sintomi del male classico del calcio olandese. Robin Van Persie, 30 anni, festeggia con la panchina olandese il gol dell’1-1 contro la Spagna REUTERS Piedi per terra Non paghi dei cinque gol rifilati agli spagnoli, i commentatori più scettici rilevano che nulla è fatto, e che la vittoria eclatante potrebbe rivelarsi un boomerang. Eppure non sembra che la truppa di Van Gaal possa ripetere certi errori del passato: quando sono sfilati per i corridoi dello stadio, venerdì sera, Sneijder, De Jong e gli altri avevano un’aria contenta e distesa, ma non euforica. Robben negli spogliatoi ha ricordato ai compagni più giovani che nulla era stato conquistato, e lo stesso Van Gaal si è premurato di precisare che senza una vittoria contro l’Australia il successo di ieri resterebbe fine a se stesso. «E quello che è successo è tutto merito suo», lo incorona il capitano Van Persie. «Ci ha preparati benissimo, ci ha raccontato per filo e per segno come sarebbe andata la partita. Ed è andata proprio come ci aveva detto lui». Maestro, e pure veggente. Solidità C’è ormai un legame fortissimo fra il c.t. e Van Persie. I due si ritroveranno a Manchester poco dopo il Mondiale, e paradossalmente si può dire che la scelta di Van Gaal di annunciare il suo contratto con lo United non abbia indebolito, ma anzi rafforzato la squadra. Perché fra allenatore e capitano c’è un’intesa perfetta, maturata nel periodo passato a riposo dall’infortunato Robin: in quel periodo, i due sono stati visti spesso insieme negli stadi olandesi a seguire le partite. Sneijder, che era stato il simbolo della grande impresa di quattro anni fa, aveva cominciato anche il ciclo di Van Gaal la storia LA DINASTIA BLIND SAN PAOLO L’hanno chiamato come un decatleta, Daley Thompson, e una sorella ha preso il nome dalla mezzofondista Zola Budd. Ma c’è sempre stato il calcio nella famiglia di Daley Blind. Anche troppo, e qualche problema da ragazzino Daley l’ha avuto. E’ la storia dei figli d’arte, che spesso vengono scambiati per figli di papà. A Daley, figlio di Danny, è successo anche di essere aspramente contestato dai tifosi dell’Ajax. A vent’anni può essere che tu non la prendi bene e la tua crescita tecnica ne soffra. Lotte interne Daley Blind, figlio di Danny, è diventato ormai un leader dell’Ajax e l’uomo del futuro per la nazionale oranje. Ha 24 anni e quando Intuizioni Aver sfiorato il tetto del mondo quattro anni fa ha lasciato segni sulla pelle di quei giocatori, ma anche le motivazioni giuste per riprovarci ora, all’ultima chiamata: il clima che si respira nel gruppo è ottimo e i giovani che Van Gaal ha voluto a tutti i costi seguono le regole e i tempi dei leader. C’è molto di psicologico nella rivoluzione di Van Gaal, ma la chiave è nell’intuizione tattica. Scegliere il 5-3-2 per mettere a proprio agio i giovani esterni Janmaat e Blind. Tenere sulla corda Sneijder e aspettare che tornasse in forma. Non vergognarsi di abiurare il 4-3-3 che ha portato l’Olanda a un girone di qualificazione liscio come l’olio. Fronteggiare le critiche con la calma di chi ha già vinto e può permettersi di sfidare l’opinione dominante. C’è tutto questa nella rivoluzione di Van Gaal. Cruijff Comunque vada il Mondiale, la partita di Salvador resterà negli annali. E in fondo, se neppure il gran sacerdote Cruijff ha osato criticare apertamente la decisione di affidarsi a un sistema tanto inusuale, un motivo ci sarà. Forse Cruijff aveva fiutato l’aria. Di sicuro l’ha fiutata Van Gaal. Il protagonista, come ha chiarito Van Persie. © RIPRODUZIONE RISERVATA piede mancino, anche il terzino destro. Con la collocazione definitiva a centrocampo Daley è fiorito e Van Gaal ne ha fatto un uomo chiave. Il mondo ha scoperto Daley È la rivincita di un figlio d’arte DAL NOSTRO INVIATO con la fascia di capitano, ma poi il destino ha seguito altre strade e ora la fascia è sul braccio di Van Persie, che non è mai stato intimo amico di Sneijder. A Van Gaal va il merito di aver ricompattato le sue stelle, a Robben e soprattutto al detronizzato Sneijder quello di avere accettato le decisioni di Van Gaal con grande spirito di collaborazione. suo padre diventerà c.t., presumibilmente fra due anni, non avrà altri problemi di crescita. Ma in passato gli è capitato di andare in confusione diverse volte. E’ stato ceduto in prestito al Groningen nel 2009, è tornato ma è sempre rimasto impantanato nella lotta politica che squassava l’Ajax. Da una parte Cruijff, dall’altra van Gaal e tanti altri, compreso suo padre, che era stato vice di Martin Jol Daley e Danny Blind, 24 e 52 anni, sotto il Cristo sul Corcovado a Rio EPA prima di diventare vice di De Boer e alla fine lasciare l’Ajax per seguire Van Gaal in nazionale. In quel periodo, molti non si fidavano del talento di Blind. «E’ bravino», si diceva. Traduzione: magari gioca perché è figlio di suo padre. Ma Frank de Boer, dopo aver anche considerato la possibilità di cederlo, lo ha aiutato, protetto, e lo ha riportato all’infanzia calcistica: Daley nasce centrocampista, anche se poi ha fatto il terzino sinistro e al Groningen, lui che è di Fiducia Ora lo scetticismo non c’è più. Van Gaal dopo il 5-1 alla Spagna ha messo in risalto la bellezza del cross di Daley oltre a quella del gol di Van Persie, e una platea mondiale ha scoperto che Daley non è solo il figlio di Danny. D’altra parte, prima di lui ci sono passati in tanti: Mazzola e Maldini ad esempio. E siccome il Blind giovane, dicono, pensa sempre calcio in verticale, non può che guardare avanti rilassato. Suo padre è seduto sulla panchina oranje, ma nessuno ha più da ridire quando vede Daley in campo. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 17 18 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 GIRONE B SPAGNA OLANDA CILE LA GAZZETTA SPORTIVA 19 AUSTRALIA Cile a due facce Vidal si rabbuia Sanchez illumina Lo juventino s’infuria dopo la sostituzione con l’Australia: «Ma ce l’avevo con me stesso» DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI Twitter@fabiowhites BELO HORIZONTE Il cammino da Santiago, ora sì, si può cominciare a dire che stia valendo la pena. L’hanno chiamata la «carovana mundial»: è sembrata più una crociata verso la fede del Dio Pallone. Sono arrivati da tutte le parti del Cile. La maggior parte s’è radunata nella piazza centrale di Santiago del Cile, Plaza del Parque. Altri si sono uniti lungo la strada. Auto, moto, pullman, camper, camion: 800 mezzi con sopra quasi 5 mila persone. In fila indiana lungo la Cordigliera delle Ande, con le catene da neve, perché lì è inverno duro. E poi giù per il confine brasiliano e poi dentro fino a Cuaiabà per unirsi all’esercito di 40 mila tifosi. Tre giorni e passa di viaggio: 6.352 chilometri, solo andata. Incluso Rio e San Paolo, sede delle altre due sfide. E poi chissà. «Ti seguiremo ovunque», c’è scritto sulla maglietta dei carovanieri-tifosi, che ha la coppa in mezzo. Se si vince e si assiste a un super Sanchez, la stanchezza svanisce. Se si vince passa anche la tristezza di vedere un Vidal così abbattuto. Vidal che scalcia la bottiglietta per la rabbia quando viene sostituito. trasferta di 6 mila km E i tifosi cileni sfidano la neve per esserci Tre giorni e passa di viaggio, 6.352 chilometri percorsi, sfidando la neve lungo la Cordigliera delle Ande (lì è pieno inverno). Per stare vicino alla loro squadra, i tifosi cileni non si sono risparmiati. Se non altro, vista la vittoria, ne è valsa la pena IL CT AUSTRALIANO Zupping Postecoglou «Siamo partiti troppo timidi» DI VINCENZO CITO Voce del verbo «maliziare» Maurizio Compagnoni (Sky) otto anni dopo la Gazzetta. «E’ tutto vero! Uruguay 1 Costarica 3». Ange Postecoglou, 49 anni Una sconfitta che non ha lasciato strascichi. L’Australia si è alzata il giorno dopo il k.o. con il Cile consapevole di aver fatto una buona gara e di poter competere a questi livelli, nonostante l’inesperienza. «All’inizio probabilmente eravamo intimiditi da tutto il contesto. Aver regalato i due gol all’inizio ci ha ucciso. Abbiamo avuto troppo rispetto per il Cile e non so il perché. I giocatori hanno lavorato duramente e solo per questo sono deluso, per il resto abbiamo disputato una buona gara. Comunque sono convinto che già dalla prossima partita contro l’Olanda miglioreremo». E’ questa l’analisi di Ange Postecoglou, commissario tecnico di «canguri», dopo la sconfitta subita nella loro gara d’esordio. Da salvare c’è anche l’ottima prova dell’attaccante Tim Cahill, autore del gol del momentaneo 2-1 e costante minaccia per la difesa cilena. «Non c’è nessuno nel torneo che vorrebbe trovarsi uno contro uno contro di lui - ha spiegato ancora Postecoglou -. L’unico modo in cui l’hanno fermato è stato trattenendogli la maglia». Cile bianconera Jorge Sampaoli ha voluto spendere subito il guerriero juventino che non è ancora pronto, lo si è visto. Di buono c’è che il ginocchio destro appena operato ha tenuto, ma altri giorni di riposo in attesa delle sfide più delicate con Spagna e Olanda sa- Un indignato Massimo Mauro (Sky) dopo il fallo di Maxi Pereira che ne provoca l’espulsione. «Non lo ha preso». Insiste «Non lo ha preso». Dopo il replay «Ah sì, lo ha preso». Si giustifica «Lo ha preso ma non gli ha fatto male». Ultima versione «Non gli ha mica messo i tacchetti sulla tibia». Ah beh, allora... La denuncia di Giovanna Carollo «Alcuni giornali hanno anche un po’ maliziato che in qualche modo gli arbitri si sentono condizionati ad agevolare il Brasile» («Mattina mondiale», Raisport). «Sai che mi piace l’andamento generale degli arbitri in questo Mondiale, a parte gli errori che hanno fatto» (Claudio Onofri, Sky, Colombia-Grecia). Bruno Gentili (Rai) «Un Peralta così alla Lazio non si era mai visto». Anche perchè ha giocato nel Morelia, nel Leon, nel Monterrey, nel Santos Laguna, con i Jaguares, con l’America ma nella Lazio mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA Arturo Vidal, 27 anni, centrocampista della Juve REUTERS rebbero stati utili. Ma forse è solo il ritmo partita che manca. Intanto ci ha pensato el nino maravilla a far felice il Cile e la Juve, che si sa pensa a lui come primo rinforzo. Alexis Sanchez è stato premiato come man of the match: ha segnato e spinto i compagni alla vittoria contro l’Australia. «Il Mondiale è meraviglioso: mi è stata data l’opportunità di giocarlo e cerco di sfruttare l’occasione». Nessun accenno al mercato ma l’analisi della sfida: «Dopo il 2-0 abbiamo sofferto la pressione dell’Australia, è vero. Ci siamo rilassati e questo non deve succedere. Ma abbiamo meritato di vincere, siamo una grande squadra. E siamo uniti. Andiamo avanti passo per passo. Con la Spagna sarà dura ma non firmo per il pari: noi giochiamo per vincere». La rabbia di Vidal Rey Arturo la pensa allo stesso modo. Vuole sempre vincere, soprattutto esserci. E’ come nella Juve: lui vuole giocare sempre. Figuriamoci al Mondiale. E’ Alexis Sanchez, 25 anni, attaccante del Barcellona AFP partito timido, poi ha preso confidenza. Al minuto 24 ha persino tirato, scacciando la paura. Ma non ha inciso. «Ho giocato perché lascerei il cuore in campo per il Cile. Ho atteso 4 anni questa occasione, poi è arrivato l’infortunio. E ho lavorato 12 ore al giorno per essere qui. Sono uscito inferocito? Sì, aveva mille motivi per essere arrabbiato. Ma soprattutto ce l’avevo con me stesso, volevo aiutare di più i compagni e non ci sono riuscito. E’ difficile cominciare una gara da titolare dopo due mesi. Spero che con questo spezzone posso arrivare con la forma migliore contro Spagna e Olanda. Spero di arrivarci al 100 per cento. Per il momento manca ritmo, continuità, ma è importante che posso giocare e regalare una gioia a tutti questi tifosi». La carovana ringrazia. Sulla maggior parte delle auto, c’è il suo volto che sventola. Rey Arturo il guerriero non si tocca. C’è bisogno anche di lui per sognare lontano. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PARTITA Cahill si sbatte, ma l’Australia va al tappeto CILE-AUSTRALIA 3-1 MARCATORI A. Sanchez (C) al 12’, Valdivia (C) al 14’, Cahill (A) al 35’ p.t.; Beausejour (C) al 47’ s.t. CILE (4-3-1-2) Bravo 6,5; Isla 6, Medel 5, Jara 5,5, Mena 6; Aranguiz 6,5, Diaz 6, Vidal 5 (dal 15’ s.t. Gutierrez 6); Valdivia 6,5 (dal 23’ s.t. Beausejour 6,5); A. Sanchez 7 , E. Vargas 5 (dal 42’ s.t. Pinilla s.v.). PANCHINA Toselli, Herrera, Albornoz, Rojas, Silva, Carmona, Fuenzalida, Orellanas, Paredes. ALLENATORE Sampaoli 6. AMMONITI Aranguiz per gioco scorretto. AUSTRALIA (4-5-1) Ryan 5,5; Franjic 6 (dal 5’ s.t. McGowan 6), Wilkinson 5, Spiranovic 5, Davidson 5,5; Leckie 6, Jedinak 5, Milligan 5, Bresciano 6,5 (Troisi dal 33’ s.t. s.v.), Oar 6 (dal 23’ s.t. Halloran 6); Cahill 7. PANCHINA Langerak, Galekovic, Wright, Holland, Taggart, Luongo, Vidosic, McKay, Bozanic. ALL. Postecoglou 6. AMMONITI Cahill, Jedinak, Milligan per gioco scorretto. ARBITRO Doue (Costa d’Avorio). 20 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 GIRONE E OGGI IN CAMPO SVIZZERA ECUADOR FRANCIA 4 Talismano 21 Pogba 3 debutti senza successi ai Mondiali per la squadra francese: sconfitta per 10 con il Senegal nel 2002 e pareggi per 1-1 con la Corea del Sud (2006) e per 0-0 con l’Uruguay quattro anni fa ilBorsino 2 l’Honduras è la seconda nazionale centroamericana con cui si confronta la Francia. Ci sono due precedenti con la Costa Rica terminati entrambi con il successo di misura dei francesi: 3-2 nel 2005 e 2-1 nel 2010 La Francia punta sullo juventino dopo il flop 2010 Deschamps sotto pressione: «Se non vinciamo è già bufera». Avversari soft, ma incognita freddo DAL NOSTRO INVIATO FABIO LICARI PORTO ALEGRE (Brasile) Quel 13 luglio lui la sua coppa del mondo l’ha già sollevata. E se anche sul calendario segnava Istanbul 2013, non Rio 2014, per la Francia è stata come la dolce promessa di un ritorno alla grandeur di Zidane, Henry e Trezeguet. Lui, Paul Pogba, è il capitano dei campioni del mondo Under 20, ai rigori con l’Uruguay l’anno scorso: ma tra i baby era soltanto in prestito perché Didier Deschamps, altro capitano «mondiale», l’aveva già portato con sé tra i grandi e sapeva bene che non ne avrebbe potuto più fare a meno. Cominciando dal Brasile. Meglio la Juve In questa Francia che deve scrollarsi di dosso le ultime tremende delusioni, i veleni, le vergogne pubbliche e le ribellioni sudafricane, gli Anelka e i Domenech, obbligata a giocarsi un Mondiale senza la stella Ribery, rimasto a casa tra le polemiche, non c’è un leader vero ma un potenziale attesissimo fenomeno: Pogba. Che però l’altro giorno ha precisato un paio di punti sul suo impiego: «Nella Juve sono più libero. Con la Francia invece devo stare più attento alla fase difensiva perché Blaise (Matuidi, ndr) e Yohan (Cabaye, ndr) giocano spesso alto e quindi non posso sbilanciarmi troppo». Maledizione gruppi Il debutto 9 partite nella prima fase: 4 pari, 4 sconfitte e 1 vittoria dopo il 1998 per i transalpini DIDIER DESCHAMPS C.T. FRANCIA non s’annuncia impresa impossibile. Mentre la Spagna si fa distruggere dall’Olanda, mentre Italia e Inghilterra combattono, mentre Germania-Portogallo sta per accendersi, alla Francia sotto copertura di questa vigilia, per di più qualificata solo agli spareggi, va a capitare – con la benedizione Fifa – il gruppo teoricamente più facile. Subito l’Honduras, poi Svizzera ed Ecuador. «Vincere – ammette il c.t. Deschamps – ci metterebbe in una situazione ideale. Con una sconfitta scoppierebbero le prime turbolenze. Dobbiamo rispondere presente». Sebbene sulla Francia incomba ormai la maledizione dei gruppi. Dopo l’apoteosi del ’98, infatti, la striscia delle 9 partite giocate dai Bleus nella prima fase è deprimente: 4 pari, 4 sconfitte e appena un successo, nel 2006, con il Togo. Hondurissimo L’Honduras va comunque maneggiato con cura. Potrebbe anche sfaldarsi dopo un gol, ma la storia al Mondiale e le prestazioni più recenti spiegano che la difesa non fa sconti, che il pressing è al limite del regolamento, e che in più un documentario francese ha fatto incavolare tutto un Paese definito di «miserabili». Deschamps: «Quel programma non rappresenta la Francia e la nazionale». Gli mancava solo questo, mentre sta ancora cercando l’equilibrio tra i reparti dopo l’addio a Ribery. Inoltre la formula con due punte vere, benché una larga a sinistra, obbliga il centrocampo a non superare spesso una teorica linea avanzata per non scoprire troppo la difesa che offre ancora punti interrogativi. Giroud-Griezmann Il gioco della formazione, «la so ma non la dico», piace anche in Francia. Deschamps non rivela niente ma il dubbio sembra uno, Giroud o Griezmann accanto a Benzema, con il primo favorito e che sposterebbe il madridista a sinistra del 4-3-3. Oltre al c.t., chi gioca lo sa soltanto il drone misterioso che ha spiato gli ultimi allenamenti. Ma ieri anche l’Ufo avrà preferito restare nel suo hangar invece di volare nel freddo e nella pioggia di Porto (poco) Alegre, 13 gradi in meno di Ribeirao Preto dove la Francia ha il ritiro. «Meglio così», ammette Deschamps. © RIPRODUZIONE RISERVATA 21 HONDURAS I NUMERI reti realizzate in nazionale da Karim Benzema. Il giocatore francese è al decimo posto nella classifica dei bomber comandata da Thierry Henry con 51 centri LA GAZZETTA SPORTIVA Pogba Un Mondiale l’ha vinto l’anno scorso: nell’Under 20 s’è dimostrato di categoria superiore. E’ il più in palla e si diverte LIVERANI ACCUSATO DAL MEDICO Ribery si difende «Non temo gli aghi ma il cortisone...» Franck Ribery non c’è, «tagliato» all’ultimo per una lombalgia, ma il suo spettro aleggia ancora in Brasile. L’altro ieri il medico francese Franck Le Gall aveva detto che l’esterno del Bayern «ha paura di farsi le iniezioni» e quindi non ha potuto curarsi. Ieri la replica di Ribery a un’agenzia tedesca: «Mai avuto paura delle punture. Ma non mi andava di farmi iniettare del cortisone dai medici francesi, non è una cosa buona». Quindi la difesa del medico del Bayern, Muller-Wohlfart, criticato dallo staff sanitario francese: «Non posso accettarlo, “Mull” mi aiuta sempre e fa le cose correttamente. Senza di lui non giocherei così. Aveva trasmesso tutti i documenti medici alla nazionale: i miei problemi, quando mi ha curato a Monaco, si erano risolti». © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI AVVERSARI C’è Bengtson Non fidatevi dell’Honduras DAL NOSTRO INVIATO PORTO ALEGRE Benzema Gli ha fatto bene la «cura» Ancelotti. Qui potrebbe giocare a sinistra se al centro sarà schierato Giroud LIVERANI Varane Ancor più giovane di Pogba, ogni Sarà anche 33° nel ranking Fifa, vittima designata del gruppo e nazionale che non ha mai vinto al Mondiale (6 partite tra l’82 e il 2010, 3 pari e 3 k.o.). Ma se l’Honduras nelle fasi finali non è mai stato calpestato (lo 0-2 con la Spagna nel 2010 è il risultato peggiore), se per il pallone ha combattuto la «guerra del calcio» contro El Salvador, vuol dire che Deschamps farà meglio a non fidarsi. Guidato dal colombiano Suarez, ha conquistato una bella qualificazione in Nordamerica, obbligando il Messico allo spareggio. Schierati con il 4-4-2, che può diventare 4-5-1 togliendo Costly, i «catrachos» sono solidi in difesa. In attacco occhio a Bengtson (9 gol nelle qualificazioni) e agli esterni Espinoza e Najar (Anderlecht). Parecchi arrivano dai campionati britannici e nell’ultimo test hanno bloccato (0-0) l’Inghilterra. Rabbia per un documentario di Canal+ sul calcio honduregno intitolato «I miserabili». Bengtson: «Gli faremo vedere se siamo miserabili…». Il rischio? Che la grande pressione sfoci in gioco duro: con l’Honduras gli arbitri hanno molto da fare. tanto si compiace della sua classe e si distrae. Ma i margini di progresso sono alti AFP f.li. OGGI L’ESORDIO SECONDO UN GRUPPO DI SCIENZIATI DI NEUCHATEL, BIANCOROSSI ELIMINATI AL PRIMO TURNO. MA HITZFELD CI CREDE: «SIAMO PIÙ SQUADRA DEL 2010» Svizzera spuntata: gli attaccanti si allenano in piscina Shaqiri e Drmic affinano l’intesa contro il mal di gol: cross e rovesciate con tuffi nell’acqua il rendimento dei giocatori. La banda di Ottmar Hitzfeld, sesta nel ranking mondiale e testa di serie al sorteggio, non sarebbe all’altezza, secondo l’agenzia scientifica svizzera. Ma forse è scaramanzia, visto quanto successo quattro anni fa. DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI PORTO SEGURO (Brasile) Secondo i calcoli matematici dell’osservatorio del calcio di Neuchatel, la Svizzera non passerà la prima fase e l’Ecuador sì, insieme alla Francia. I professori hanno proposto uno studio incrociando i risultati degli ultimi dieci anni e Xherdan Shaqiri, 22 anni EPA Dimenticare il passato Il debutto sudafricano è stato lungamente rievocato, esorcizzato, analizzato per evitare gli stessi errori successivi. La Svizzera partì con una vittoria sulla Spagna campione d’Europa e futura regina mondiale, ma non arrivò alla seconda fase. «Ora abbiamo più creatività e più spirito di squadra», ha spiegato il c.t. che sfrutterà l’espe- rienza dei big, da Inler a Lichtsteiner, da Shaqiri (Bayern) a Benaglio (Wolfsburg). Il Generale Hitzfeld allena un gruppo omogeneo, con una formazione base usata a lungo nelle qualificazioni e un gruppo di riserve che preme per inserirsi. E siccome la rosa non ha un alto potenziale di segnature (59 in totale), Shaqiri e Drmic si sono allenati giovedì in piscina: QUI ECUADOR Erazo: «Una vittoria per ricordare Benitez» Vincere e onorare la memoria di «Chucho» Benitez. La partita di domani a Brasilia contro la Svizzera avrà un sapore speciale per la formazione sudamericana, orfana del suo attaccante morto un anno fa a 27 anni dopo un malore accusato al termine di una partita in Qatar. «Senza quella disgrazia, - ha detto il difensore Frinckson Erazo Benitez sarebbe stato certamente in campo contro la Svizzera, e vogliamo ricordarlo con una bella vittoria». cross del primo, rovesciata del secondo e splash. Ecuador valenciano L’Ecuador, 26° per la Fifa, è al terzo Mondiale dopo quelli del 2002 e 2006, quando superò la prima fase. La stella Antonio Valencia, Manchester United, ha rischiato di saltare il debutto odierno dopo essere stato espulso in un test con l’Inghilterra, ma la squalifica deve essere scontata in amichevole; gli svizzeri hanno chiesto chiarimenti: respinti. Secondo l’osservatorio di Neuchatel, i campioni del mondo saranno di nuovo gli spagnoli: l’Ecuador ha cominciato a preoccuparsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 GIRONE A I PADRONI DI CASA OR D EM E P RO G RE LA GAZZETTA SPORTIVA BRASILE CROAZIA MESSICO CAMERUN v DAL NOSTRO INVIATO LUCA CALAMAI TERESOPOLIS (Brasile) Bei ricordi Naturalmente ha alzato trofei ben più prestigiosi. È, a esempio, l’ultimo allenatore che ha conquistato un mondiale con la Seleçao. In Giappone-Corea, nel 2002. Arrivò in Asia sotto un fuoco amico a causa della sorprendente eliminazione in Coppa America contro l’Honduras e della scelta di puntare su Ronaldo, che non giocava in nazionale da tre anni, anziché su Romario, idolo della stampa e dei tifosi brasiliani. Ma fu proprio del Fenomeno la doppietta decisiva nella finale contro la Germania. Ora il suo pupillo è Neymar. E nessuno protesta. «Neymar può essere decisivo come lo fu Ronaldo, ma lui è grande perché è dentro una grande squadra. Questa Seleçao ricorda quella del 2002 per la compattezza in ogni reparto. Più tanto talento. Qualcuno è rimasto sorpreso dalla grande partita di Oscar contro la Croazia, ma io lo sapevo che lui ha qualcosa in più». Semplicità Da calciatore è stato un grigio terzino. Passato, senza lasciare traccia, in squadre di seconda fascia: Caxias, Juventude, Novo Hamburgo, Maceiò. Da commissario tecnico ha l’obiettivo di raggiungere il mitico Pozzo in testa alla classifica degli identiKit & CARRIERA Ha il volto di Gene Hackman e la fame di pallone del Trap. È impossibile non restare stregati da Felipao. Lui è simpatico, curioso, preparato. Parla un numero industriale di lingue e conosce calciatori di ogni angolo del mondo. Pressioni In una Seleçao che vive dentro un tritacarne Felipe Scolari è, insieme a Neymar, l’uomo della speranza. I tifosi verdeoro di qualsiasi angolo del Paese gli riconoscono saggezza e capacità: «È il nostro 12o giocatore». Il tecnico brasiliano sorride. Ogni conferenza stampa è un inno all’allegria. Un tentativo, studiato a tavolino, per cercare di allentare la pressione. Ma la verità sta tutta in una battuta che il tecnico ha concesso il giorno della partenza per il ritiro di Teresopolis: «Tutti mi dicono bravo, ma se non vincerò la Coppa dovrò scappare in Kuwait e chiedere asilo politico». Troverebbe ospitalità perché nella sua vita da zingaro del pallone ha guidato anche la nazionale araba vincendo nel 1990 la Coppa delle nazioni del Golfo. 23 SSO FELIPE SCOLARI Nato il 09/11/1948 a Passo Fundo (Brasile) Le sue squadre Il serafico Felipe CSA 1982 «Neymar come Ronaldo: è un Brasile formato 2002» Scolari cerca di allentare le pressioni sulla Seleçao: «Se non vinco dovrò fuggire in Kuwait. La compattezza e il talento le armi di questa squadra» ilPrecedente L’ultima volta è stata 12 anni fa: Fu lui l’artefice del quinto titolo della Seleçao di Ronaldo e Cafu Era il 2 luglio 2002: la nazionale brasiliana ha appena conquistato il quinto titolo mondiale della sua storia e, di ritorno dalla spedizione asiatica, festeggia il successo insieme all’allora presidente Cardoso in una cerimonia a Brasilia. Il commissario tecnico di quella squadra era Felipe Scolari (in basso a destra) REUTERS allenatori capaci di vincere due mondiali. «Noi siamo forti ma anche Argentina, Germania e Olanda sono forti. E il torneo della Spagna non è finito». Le sue metodologie di lavoro sono un inno alla semplicità, altro elemento che lo avvicina al Trap. L’opzione zero Molto pallone, molte partitelle in famiglia e il tentativo di sviluppare quella che, dentro lo spogliatoio della Seleçao è chiamata «opzione zero». Di cosa si tratta? Di una grande attenzione alla fase difensiva. Per Felipao il motto è: «primo non prenderle». Ecco l’opzione zero. Poi, con gente come Neymar, Hulk, Oscar, lo stesso contestato Fred almeno un gol la nazionale brasiliana lo realizzerà sempre. Ecco perché, dopo la gara contro la Croazia, ha preso quota l’opzione Maicon per il ruolo di terzino destro. Il romanista è meno aggressivo di Dani Alves nella fase offensiva, ma offre più garanzie davanti a Julio Cesar. Sogni nel cassetto Dopo aver vinto il mondiale del 2002 Grande attenzione alla fase difensiva Nello spogliatoio lo chiamano “opzione zero” IL LIBRO Da Pelé a Schillaci i Mondiali «visti» dai francobolli C’è chi rivive i Mondiali attraverso i gol, le figurine e chi attraverso... i francobolli. «Francobolli dei Mondiali di calcio» (ed. Laserinvest, 96 pagine, 20 euro) è un volume scritto da Stefano Lucchini, Tommaso Tagliente, Alberto Costa, Cristiana Lodi e ripercorre la storia dei Mondiali di calcio vissuta attraverso la pubblicazione e la stampa dei francobolli commemorativi, testimoni e simboli di eventi sportivi eccezionali. il Personaggio LA STELLA DEL CHELSEA La rivincita di Oscar: «Ecco il nuovo Bebeto» Alla vigilia la stampa brasiliana gli preferiva Willian, adesso è un coro di elogi: «Il mio segreto? Isolarmi da tutto e ascoltare solo il ct. Io capocannoniere? No, ma voglio segnare ancora» DAL NOSTRO INVIATO TERESOPOLIS Il giorno della scelta dei numeri per il mondiale Felipao gli ha assegnato l’11 dicendogli: «Con questa maglia mi devi almeno un gol». Oscar non ha tradito la fiducia del c.t. La rete l’ha messa a segno addirittura nella gara di esordio. La stella del Chelsea ha vinto la sua battaglia. Alla vigilia della Coppa l’opinione pubblica brasiliana lo aveva messo nel mirino. Al suo posto c’era chi sponsorizzava Willian e chi ipotizzava Hernanes sulla linea dei trequartisti. «Il segreto è stato di isolarmi da tutto e da tutti e di ascoltare solo Scolari Willian, Hernanes e Ramires sono grandi giocatori e qui nessuno ha il posto assicurato». Contro la Croazia ha dato spettacolo: dieci palloni recuperati e un gol. In più è entrato da protagonista nelle azioni Oscar, 22 anni, centrocampista del Brasile ACTION che hanno portato alla doppietta di Neymar. E così lo scenario è cambiato di colpo. Oscar è diventato «Oscarcraque» o «il naturale erede di Kakà». Paragone non casuale. Ricky è sempre stato uno degli idoli del gioiello del Chelsea. Qualcuno lo ha avvicinato anche a Bebeto, uno dei protagonisti nella vittoria della Seleçao ai Mondiali del ’94. Forse perché Oscar ha dedicato la sua rete a Julia, la figlia appena nata. Proprio come fece Bebeto al mondiale americano. staccò la spina. E lanciò uno dei tanti appelli al calcio italiano: «Da voi vengo di corsa e costo poco». È il suo sogno. L’ultimo che deve ancora realizzare, allenare in Serie A. Del resto, Felipao parla qualche parola in veneto grazie a nonno Luigi che nel 1900 faceva il contadino nella zona del veronese. «Coltivava vigne» ricorda il tecnico della Seleçao. Poi, emigrò nel 1904 a Rio. La voglia d’Italia è nella testa di Scolari. Un assist da raccogliere al volo. Felipao non ha niente del profeta, è un allenatore che conosce l’arte del buon vivere, capace di ottenere comunque risultati come testimoniano i numeri della sua carriera. Ma prima c’è questo mondiale da vincere. L’unico modo anche per far digerire a milioni di brasiliani i tanti soldi spariti nella costruzione di stadi e sale di accoglienza. A proposito, anche Scolari ha avuto problemi di soldi, visto che in Portogallo lo hanno accusato di evasione fiscale. Niente che abbia fatto arricciare il baffo al Gene Hackman in divisa verdeoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Juventude 1982-83 Brasil 1983 Al-Shabab 1984-85 Brasil 1986 Juventude 1986-87 Gremio 1987 Goias 1988 Al-Qadisiyha 1988-90 Kuwait 1990 Criciùma 1991 Al-Ahli 1991 Al-Qadisiyha 1992 Gremio 1993-96 Jubilo Iwata 1996-97 Palmeiras 1997-2000 Cruzeiro 2000-01 Brasile 2001-02 Portogallo 2002-08 Chelsea 2008-09 Bunyodkor 2009-10 Palmeiras 2010-12 Brasile 2012- Bomber Segnare gol in nazionale sta diventando un’abitudine per Oscar. Nella Seleçao è già arrivato a sei centri in venti partite. Una media da attaccante vero per uno che, invece, era e resta un trequartista. «Non vincerò la classifica dei cannonieri però spero di continuare a buon ritmo». Dopo il Mondiale potrebbe diventare un uomo mercato: Mourinho lo considera uno dei suoi. E lo ha protetto nella sua stagione tutta luci e ombre nel Chelsea. Ma per lui si è mosso il Psg che potrebbe mettere sul piatto un’offerta da paura. Ci sarà tempo per pensare al futuro. Ora conta la sfida contro il Messico. «L’abbiamo già battuto in Confederations, proprio a Forteleza. Dobbiamo ripeterci per conquistare subito la qualificazione agli ottavi. Ma contro il Messico abbiamo sempre faticato». Anche Scolari vuole centrare in fretta il passaggio del turno per concedere un turno di riposo a Neymar. Il motivo? Il nuovo Fenomeno è stato ammonito contro la Croazia e Felipao non vuole rischiare di non averlo in un ottavo che potrebbe mettere la Seleçao contro la Spagna. Intanto c’è da segnalare che Thiago Silva lamenta un leggero fastidio muscolare: non dovrebbe trattarsi di niente di grave. A riposo anche Bernard. Ieri partitella in famiglia contro l’Under 20 del Fluminense. A segno Willian, Hernanes, Jo e Ramires. l.cal. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 GIRONE G 4 I BOMBER DA PRIMATO 15 Ronaldo L’attaccante brasiliano è il bomber numero 1 dei tornei iridati: ha segnato 15 gol in 19 partite, giocate in tre edizioni dei Mondiali, nel 1998, 2002 e 2006 14 Müller L’attaccante della Germania Ovest ha segnato 14 gol mondiali in appena 13 partite, suddivise in due edizioni del torneo iridato, nel 1970 e nel 1974 DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI SANTO ANDRE’ (Brasile) L’avanzare dell’età attenua le differenze generazionali, Miro e Olli si chiamano con le abbreviazioni, ma quando Klose iniziò con la nazionale tedesca si rivolse al collega d’attacco così: «La ringrazio per i complimenti, signor Bierhoff». Miro aveva appena segnato il primo gol per la Germania, marzo 2001, e lo aveva celebrato con la capriola che gli diede l’appellativo di Salto Klose. «Adesso è tutto diverso, ma non solo nel calcio, basta pensare che telefonino avevamo», dice il laziale. I più giovani in rosa, Ginter e Draxler, avevano sei-sette anni quando l’attaccante esultò per la prima volta, ma adesso non si sognano di dargli del lei. Però non è l’età che lo fa appartenere a un’era geologica diversa, piuttosto il ruolo: Miro, trentaseienne, è ormai un dinosauro disincantato in un parco di animali d’attacco teoricamente più evoluti. E per farlo capire, la federazione ha messo soltanto il suo cognome alla voce attaccanti. Tutti gli altri sono centrocampisti. Müller, Podolski, Schürrle, Götze, Özil centrocampisti? Mah. Simbolo Miroslav Klose è il secondo giocatore con più presenze nella storia della nazionale: 132 dietro alle 150 di Lothar Matthäus; è il primo come gol: 69 contro i 68 di Gerd Müller. Sabato scorso, quando lo ha superato, ha ripetuto: «Per favore, non paragonatemi a Gerd, non sono come lui». Realismo, umiltà: non soltanto perché al collega degli anni 70 bastarono 62 gare per arrivare a 68. Al Mondiale GERMANIA PORTOGALLO GHANA STATI UNITI Klose tenta il record È a -1 dal Fenomeno «Né alcol né nottate Orgoglioso di me» A 36 anni il tedesco può raggiungere a quota 15 Ronaldo in testa tra i goleador dei Mondiali L’attaccante: «Ho smesso di fare le capriole per non essere imitato da mio figlio Noah» Domani dovrebbe partire dalla panchina: ha sempre segnato all’esordio 2002, il primo dei suoi sette tornei, Klose segnò cinque volte, tre nella gara inaugurale (contro l’Arabia Saudita). Ma Pelé disse: «Non è un giocatore intelligente». Se è arrivato fino al 2014, invece lo è: «Ho saputo sempre gestirmi, niente alcool, niente nottate. Sono orgoglioso del mio stato fisico». Ancora una rete ed eguaglia il primato di Ronaldo «O Fenomeno», 15 centri alla Coppa del mondo. «Dormo bene, non sono ossessionato dai numeri. Tutti i miei pensieri non gravitano attorno ai gol, così poi vengono quasi da soli». Un mese fa Ronaldo ha visto un servizio sul tedesco in tv, ed è sobbalzato: «Ma co- me? Gioca ancora?». Sì. Basta poco Domani però non è dato fra i titolari, gli verrebbero preferiti i finti centrocampisti, quelli cresciuti nella Germania del benessere calcistico, passati dai centri di formazione invidiati in tutto il mondo. Miro qui è l’ultimo dei bambini che giocavano a pallone con i vestiti della scuola elementare, non la divisa della scuola calcio. «È più facile far uscire il talento oggi. Noi avevamo altre condizioni». Come ha detto Joachim Löw, a Miro basta un minuto per indirizzare una partita, anche un’azione sola. E al Mondiale ha sempre segnato 14 Klose L’attaccante tedesco, 36 anni, è a quota 14 gol iridati: li ha segnati in 19 partite e questo è il suo quarto Mondiale dopo quelli del 2002, 2006 e 2010 all’esordio: magari la rete gli può servire per vincere qualche scommessa, anche se giura che nello «spogliatoio della Lazio non abbiamo lanciato sfide. Ci siamo fatti soltanto gli auguri». Salto Klose non esiste più e la giustificazione è l’imitazione dei suoi figli che poteva diventare rischiosa: «Quando ho visto Noah tentare una capriola davanti alla tv per replicare il mio gesto e farsi male, ho capito che dovevo smettere di esultare così». La protezione degli eredi come giustificazione per la protezione dei propri arti usurati. Un dinosauro disincantato, ma ancora a suo agio. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INIZIATIVA DI ACTIONAID SHOP ONLINE WWW.SUNDEK.IT «Un gol alla povertà» E Italia-Brasile la giocano i bambini L’Aquila e Torino, che vanno in Brasile a giocare a calcio con dei loro coetanei del posto accompagnati da Enrico Bertolino: andrà in onda dal 16 giugno su Unomattina, e si inserisce in un programma più ampio di ActionAid che attraversa le grandi manifestazioni di questi anni (i Mondiali, l’Expo 2015 e le Olimpiadi 2016 a Rio) per far unire il mondo dello sport alla lotta alla povertà. Il ministro Mogherini, 40 anni REUTERS Un gol alla povertà è più difficile di quello dell’altra sera di Van Persie, ma si può fare. Il concetto ActionAid l’ha espresso ieri a Milano: la parola “povertà” in una porta da calcio e una trentina di ragazzi che tirano, abbattendola a pallate. L’intento è quello, «Fai gol contro la povertà», campagna di sensibilizzazione di ActionAid volta ad aiutare mille bambini brasiliani attraverso l’adozione a distanza, e soprattutto a farlo entro il 12 luglio, giorno della finale dei Mondiali. Quello che ospita la Coppa, infatti, è un paese pieno di diseguaglianze sociali, alto tasso di povertà e disoccupazione, e scarso accesso alla sanità. ActionAid ci va anche con «Italia-Brasile, l’azione è partita», un mini-documentario in 10 puntate in cui sono protagonisti 6 bambini provenienti da Reggio Calabria, Interesse nazionale Se n’è parlato all’annuale convegno ActionAid a Milano. Presente il ministro per gli affari esteri Mogherini: «Durante i Mondiali non guardiamo solo lo spettacolo, ma la complessità delle cose. Ci sono tante contraddizioni anche in Italia, non solo in Brasile. E se usciamo dallo schema della cooperazione come aiuto facciamo un favore a noi e alle Istituzioni. Vincere la partita contro la povertà non è l’orticello di qualcuno, ma una missione enorme. Non è questione di buoni sentimenti, ma di interesse nazionale». Il presidente del Coni Malagò dà il suo appoggio: «Lo sport si può declinare in tanti modi, raggiungere risultati nelle competizioni ma anche nel sociale. Dobbiamo aiutare chi non ha fortuna nella vita». Campolina, CEO di ActionAid e brasiliano, sorride: «Non sono sicuro che finirà come nell’82 con Rossi e nemmeno come nel ’94 con quel rigore di Baggio. Ma sono sicuro che ce la possiamo fare». g.d.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 4 Fasce e ghiaccio I NUMERI 49 i gol segnati da Cristiano Ronaldo con il Portogallo in 111 presenze. È il goleador di tutti i tempi della nazionale lusitana: a quota 47 Pauleta, a 41 Eusebio. 2003 LE ULTIME Özil si candida a falso nove Bega interna in federazione SANTO ANDRE’ (p.f.a.) Crescono le azioni di Mesut Özil: potrebbe essere il falso nove nella formazione anti-Portogallo di domani, con a fianco Müller e Podolski. Trio sorretto da un centrocampo a tre Khedira, Lahm e Kroos. Il tedesco di origine turca, la cui immagine è curata da un agente specializzato, ha fatto sapere di aver sfondato il muro dei 20 milioni di amici su Facebook. Bega federale: il consiglio ha chiesto all’ex presidente Theo Zwanziger, con cui è in corso un conflitto aspro, di dimettersi dall’esecutivo Fifa perché «non rappresenta più gli interessi della Germania». L’altro ha risposto che non ci pensa nemmeno. l’anno dell’esordio di Ronaldo in nazionale. Esattamente il 20 agosto, nell’amichevole vinta 1-0 sul Kazakistan. Il primo gol di Ronaldo arrivò il 12 giugno 2004, all’Europeo giocato in casa, nella sconfitta con la Grecia. Gli Usa ritrovano la bestia nera Ghana Howard: «Si vince» Bestia nera Il Ghana, però, è la nazione che ha tarpato le ali agli americani nelle ultime due edizioni della Coppa del mondo: quattro anni fa li eliminò agli ottavi per 2-1, nel 2006 con lo stesso punteggio si battè nel girone. Solo quattro statunitensi presenti nel 2010 dovrebbero giocare titolari domani: lo stesso Bradley, il portiere Howard e gli attaccanti Dempsey e Altidore. «Il Ghana è una squadra ricca di talento, certi giocatori possono farti male in un attimo se non stai attento», avvisa il c.t. Klinsmann. Dopo essersi allenati per quattro giorni nel clima au- Massima cautela per il ginocchio infortunato Eduardo: «È il più forte al mondo e non è sazio» DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI SAN PAOLO (Brasile) Il suo piede sinistro, o per meglio dire il suo ginocchio sinistro, è diventato un’ossessione per i fotografi e i giornalisti di mezzo mondo, almeno quanto gli scatti a tifose in lacrime che ormai pur di attirare la sua attenzione sono pronte anche a fare lo strip tease. Gli alberi e la privacy del Royal Palm lasciano sempre trapelare qualcosa e le sortite al campo di allenamento fanno il resto. Tutti a scrutare Cristiano Ronaldo e il ginocchio più caldo del momento. Niente riserve Caldo sì, e per questo si applicano cubetti di ghiaccio a fine seduta alla preziosa articolazione, e ancora per questo il ginocchio è fasciato e Ronaldo evita esercizi come certi balzi che i compagni possono e devono fare, ma dal quale lui viene esentato. Troppo rischioso sottoporre a sforzi inutili in questo momento una parte del suo corpo che da un L’ALTRA PARTITA DUE K.O. NELLE ULTIME DUE EDIZIONI Ci sono i precedenti a indicare la giusta via agli Stati Uniti, al debutto domani contro il Ghana. Tutte le volte che si sono qualificati per la seconda fase di un Mondiale, hanno almeno pareggiato nella gara d’esordio: vittorie nel 1930 e 2002, pari nel 1994 e 2010. Insomma, se gli Usa vogliono cullare sogni di gloria, in un girone peraltro difficilissimo, non possono commettere passi falsi domani a Natal. «Lo sappiamo - riconosce il centrocampista Michael Bradley, ex Roma - e per questo concentreremo tutti gli sforzi su questa prima partita, sapendo che un buon risultato ci darà il miglior viatico». In realtà, guardando agli altri due avversari (Germania e Portogallo), la vittoria è d’obbligo. Il Portogallo coccola Cristiano Il portiere Tim Howard, 35 anni AFP tunnale di San Paolo, gli americani hanno viaggiato venerdì verso Natal, città tropicale a 400 miglia dall’equatore. Clima La prima partita ospitata dall’Estadio Das Dunas, vinta dal Messico sul Camerun, si è giocata sotto un acquazzone: le previsioni dicono che pioverà ancora oggi e che domani ci saranno delle schiarite. «Qualsiasi condizione meteo troveremo, pioggia, caldo, umidità, noi ci faremo trovare pronti», taglia corto Klinsmann, il quale ha preparato meticolosamente il Mondiale, con due settimane di ritiro in Brasile a gennaio. «Vinciamo noi - chiosa Howard - poi potremo focalizzarci sul Portogallo. Non ha senso guardare oltre». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristiano Ronaldo, 29 anni, durante un allenamento pre-Germania REUTERS paio di mesi lo fa tribolare. Ma non per questo Ronaldo si arrende: contro la Germania ci sarà, come annuncia trionfalmente il compagno di squadra Eduardo. «Stiamo parlando del più forte del mondo, è logico che sia un bene per noi se gioca, anche se fisicamente non è Ronaldo ci sarà con la Germania ma si sta allenando senza forzare LA GAZZETTA SPORTIVA 25 al top. Ronaldo non è sazio ed è deciso a dare il meglio anche per noi». Ghiaccio e certezze Valgono più le parole delle palme, evidentemente, per proteggere la privacy del divino attaccante. Perché tutti durante le sedute aperte al pubblico nello stadio di Campinas possono notare quanta delicatezza ci sia nel proporre a Ronaldo e al suo regale ginocchio esercizi fisici a scartamento ridotto e partitelle di bassa intensità: le fasciature sono evidenti, il ghiaccio scorre a fiumi, eppure tutto questo sembra non intaccare le convinzioni di Paulo Bento e del suo staff. Ronaldo deve esserci e ci sarà, perché difficilmente il Portogallo potrebbe sopravvivere nel cosiddetto girone di ferro, l’ennesimo della sua storia calcistica recente, senza il suo leader. Ieri la squadra è partita da Campinas per acclimatarsi una sera prima al caldo umido di Bahia, che preoccupa tutti. Ronaldo non zoppicava. Rivincite Gli ultimi ricordi portoghesi della Germania sono negativi fino a un certo punto. Le due squadre si sono incontrate a Euro 2012: prima giornata del gruppaccio con Olanda e Danimarca, e subito problemi per il Portogallo, che chiuse con una sconfitta e con Ronaldo assillato dalla marcatura di Boateng. Il Portogallo se la cavò lo stesso nel girone, ma per il risveglio di Ronaldo si dovette attendere più di una partita. Se l’attesa finisse allo stesso modo, magari con Cristiano dominatore ai quarti e il Portogallo in palla fino alla semifinali, forse nessuno piangerebbe e anche i cubetti di ghiaccio si scioglierebbero per l’emozione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 GIRONE F OGGI IN CAMPO ARGENTINA BOSNIA IRAN NIGERIA Entra in scena Messi Terzo assalto Mondiale: Pulce o gigante? L’Argentina aspetta il vero Leo dopo gli infortuni: idea 3-5-2 con Aguero partner d’attacco A DAL NOSTRO INVIATO PAOLO CONDO’ twitter@PaoloCond RIO DE JANEIRO L’altro giorno un sosia davvero notevole di Ronaldinho, agghindato come lui per accentuare la somiglianza, è riuscito a intrufolarsi all’allenamento dell’Argentina arrivando addirittura al cospetto di Messi. La rete è piena di immagini dell’episodio, e in tutte Leo se la ride con un gusto che da tempo non gli accendeva il viso. Esagerato, quasi: la scena contiene certamente un quid di comicità, ma a far decollare il buonumore della Pulga dev’essere stato il ricordo del suo vecchio compagno, per molti versi fratello maggiore. L’uomo cui Leo non cessava di chiedere cosa fosse un Mondiale e come si vincesse, e che prima di fulminarsi come una lampadina al torneo del 2006 - sostanzialmente la sua fine: il dopo è stato anni luce più modesto del prima - aveva ispirato il Brasile campione del 2002. Nelle serate di Castelldefels, la spiaggia a sud di Barcellona in cui vivevano entrambi, Ronaldinho passava le ore a raccontare, trascurando a volte il numero delle birre svuotate, davanti agli occhi sognanti del ragazzino. Quando Guardiola ne ordinò la cessione per liberare spazio a Messi in campo e togliergli quello che era diventato un lucignolo fuori, Leo capì, apprezzò ma umanamente un filo si dispiacque, perché al Dentone voleva bene, e ne era ricambiato. Era diventato il nuovo boss, ma fino al 2010 non avrebbe più avuto nessuno a cui chiedere come si vince un Mondiale; cosa che dopo il Sudafrica peraltro non fece, l’amor proprio di una stella è diverso da quello di un under, per quanto talentuoso. Terza chance Il terzo tentativo di Messi, che inizia stasera al Maracanà contro la pericolosa Bosnia (la resistenza opposta dalla Croazia al Brasile ha attivato tutti gli allarmi), comunque finisca è quello che la storia ricorderà come il più favorevole: si gioca in Sudamerica, i compagni sono forti e in alcuni casi fortissimi, il tecnico è votato al suo servizio e nell’ultima stagione molto amara a livello di risultati, alla Pulga non dovrebbe mancare l’appetito - la successione di infortuni e convalescenze gli ha tolto dalle gambe molti minuti di battaglia. Per gli altri è giugno, per Messi gennaio. Nel 2006 Leo era ancora una riserva, e comunque arrivò in Germania dopo un lungo infortunio muscolare: segnò una rete a chiusura della goleada alla Serbia, non par- I SUOI MONDIALI S Germania 2006 Gioca tre partite, solo una da titolare. Segna un gol all’esordio contro la Serbia (6-0). Nella stessa gara anche un assist Leo Messi, 26 anni, a destra, scherza con i compagni di allenamento Angel Di Maria , 26 anni e (a sinistra) Gonzalo Higuain, 26 anni S Sudafrica 2010 Cinque partite, tutte da titolare, nessun gol. Due assist a Demichelis e Tevez, due pali contro la Corea del Sud e la Grecia tecipò nemmeno per un minuto al quarto mortale contro i tedeschi. Nel 2010 giocò invece tutte e cinque le partite, e il fatto di averle concluse senza nemmeno un gol - lui che all’epoca procedeva già a un ritmo superiore ai 40 bersagli annui - appartiene alla sfera romanzesca della realtà. Varrà la pena precisare che anche l’ultima volta all’Argentina fu fatale il quarto contro i tedeschi. L’importanza del Kun Visto che stavolta il primo posto nel girone verosimilmente li terrebbe lontani, dall’altra parte del tabellone, il successo contro la Bosnia diventa tassativo. Il c.t. Sabella ha armato nell’allenamento finale un 3-5-2 molto più prudente del 4-3-3 che gli è abituale: la sensazione è che in un clima che invita al risparmio delle energie la scelta di Van Gaal stia contagiando le nazionali che hanno i fuoriclasse davanti, e possono quindi demandare a loro la soluzione del problema gol senza scoprirsi troppo 2 i precedenti L’Argentina ha affrontato due volta la Bosnia vincendo senza subire gol (5-0 e 2-0) 70 partite al Mondiale I sudamericani sono la quarta squadra con più gare giocate nelle fasi finali dei Mondiali alla ricerca del gioco. Messi - si sa - preferisce l’abito tattico più scollacciato, ma un precedente recente con la Bosnia (2-0 in amichevole a Saint Louis col 3-5-2) potrebbe far optare il c.t. per un replay. A favore del difensore in più (Basanta) uscirebbe Lavezzi, considerato che l’acciaccato Higuain in ogni caso doveva partire dalla panchina. In ogni caso, accanto a sé Leo troverà quello che probabilmente è il suo amico migliore nella Seleccion, Sergio Aguero, col quale ha percorso l’intera trafila delle nazionali giovanili. Il Kun è cresciuto a Los Eucaliptos, un barrio fra i più poveri e pericolosi di Buenos Aires, e l’ha fatto per la strada, sviluppando una personalità furba e decisa che al timido Leo è sempre piaciuta: si spiega così non soltanto un’amicizia rimasta salda malgrado entrambi siano primedonne, ma anche il fatto che ogni estate - compresa questa - Messi chiede al Barcellona di affiancargli Aguero. Lui, non un sosia. © RIPRODUZIONE RISERVATA la scheda LA DEBUTTANTE L’INDIPENDENZA E’ COSTATA MIGLIAIA DI MORTI, I CALCIATORI GIOCHERANNO ANCHE PER LORO Bosnia missione da compiere con gli auguri di Maradona Misimovic ha perso 10 chili pur di esserci. E Begovic ha cambiato nazionalità DAL NOSTRO INVIATO RIO DE JANEIRO Paura del debutto? Non scherziamo. Secondo voi un ragazzo cresciuto a Sarajevo sotto le bombe come Edin Dzeko, che per tre anni - e all’inizio ne aveva cinque - ha condiviso con i suoi 14 familiari i 35 metri quadri della casa dei nonni (un paio di granate avevano tirato giù la sua), può aver paura di una partita di calcio? Bisogna prestare molta attenzione alle parole, quando si parla di Bosnia... Spinta speciale In questa edizione del Mondiale è l’unica nazionale debuttante. Logico, Un selfie della Bosnia: in primo piano, Edin Dzeko, punta del Man City considerato che gli accordi di Dayton riconobbero l’indipendenza della Bosnia nel 1995, appena 19 anni fa, pochi mesi dopo il più grande massacro nella storia d’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale: il genocidio di più di 8000 musulmani a Srebrenica. Siccome questa è una storia che gronda sangue e dolore da qualsiasi parte la si volti, i giocatori della 21 il posto nel ranking occupato dalla Bosnia, tra Messico (20) e Algeria (22): la nazionale è nata nel 2005 Bosnia sono un po’ diversi dai loro colleghi degli altri Paesi: Dzeko, per esempio, oltre che ambasciatore dell’Unicef si è fatto di recente collettore degli aiuti per le vittime dell’alluvione, e Pjanic ha subito risposto all’appello del compagno acquistando un’intera farmacia del suo paese natale. Il portiere Asmir Begovic, dello Stoke City, emigrò a 4 anni prima in Germania e poi in Canada; tornato a Sarajevo dopo molti anni per il funerale di un nonno che nemmeno ricordava, ne ricavò un impatto così forte da riprendere subito la nazionalità bosniaca, perché evidentemente patria per lui è dove hanno sepolto le ossa del nonno. Che siano riusciti a fuggire durante gli anni dell’assedio (Pjanic) o siano stati costretti a sopravvivergli lì (Dzeko), i nazionali bosniaci sono arrivati qui con una missione da compiere, quella di riscattare le decine di migliaia di morti e di inorgoglire il milione di profughi. Sono diversi, oltre che cal- cisticamente bravi. Hanno un fine speciale. Con Maradona Il c.t. Safet Susic, famoso in Italia per la doppia firma (Inter e Torino) dell’82 che ne vietò il tesseramento in A, ma in realtà grande attaccante del Paris St.Germain ai tempi in cui nessuno sapeva cosa fosse uno sceicco, mantiene il riserbo sulla formazione in dubbio Salihovic, se non ce la fa gioca Kolasinac - consapevole che dopo tanti giusti discorsi sullo spirito anche la tattica conti qualcosa. Giocherà in ogni caso Misimovic, geniaccio lento e a volte indisponente ma dotato di un passaggio celestiale, emigrato da due anni in Cina e del quale Lippi ha raccontato «Nel giro di una stagione l’ho trovato dimagrito di almeno 10 chili. Mi è bastato guardarne la silohuette per capire quale motivazione spinga i giocatori bosniaci». Ieri mattina tre di loro, il capitano Spahic, Medunjanin e Begovic, sono andati a fare una passeggiata a Copacabana e hanno incrociato Maradona: fotografie, selfie, abbracci e alla fine Diego si è sciolto in un augurio. A memoria, a un’avversaria dell’Argentina non li aveva mai fatti. p.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA BOSNIA ERZEGOVINA UNICA DEBUTTANTE NEL MONDIALE BRASILIANO La Bosnia Erzegovina è indipendente dal 1995, prima faceva parte della Jugoslavia. Confina con la Serbia ad est, il Montenegro a sud est, e la Croazia a nord e ad ovest. Il terreno è montuoso e collinare. Ha 4 milioni di abitanti e la capitale è Sarajevo. NEL CALCIO La nazionale della Bosnia è nata nel 1995. Già tre anni dopo ha tentato di qualificarsi, senza successo, al Mondiale 1998. I risultati sono cresciuti negli anni: già nel 2010 e nel 2012 la squadra si era guadagnata la possibilità di qualificarsi alla fase finale del Mondiale e poi dell’Europeo, perdendo però gli spareggi, sempre nel playoff contro il Portogallo. Si è qualificata al Mondiale 2014 vincendo il girone eliminatorio che comprendeva Grecia, Slovacchia, Lituania, Lettonia e Liechtenstein. La Bosnia è l’unica nazionale del Mondiale 2014 al debutto assoluto nella manifestazione e al momento occupa la 21esima posizione nel ranking Fifa DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 27 IL BLOG MONDIALE GLI ASCOLTI IL GIOCO A SALVADOR LE PARTITE DI VENERDI IN TV NUOVA APP NOVE I MINORENNI Spagna-Olanda 8,3 milioni sulla Rai e anche 1,4 su Sky Quante ne sapete? Sfidatevi su dooblo mondial Incidenti durante Spagna-Olanda In 23 agli arresti Continuano gli ottimi ascolti del Mondiale brasiliano. Venerdì sera Spagna-Olanda su Rai 1 è stata vista da 8 milioni e 354 mila spettatori (36,09% di share). La stessa partita su Sky ha catturato 1.389.135 spettatori, con il 6% di share. Questi gli ascolti degli altri due match di venerdì, trasmessi solo da Sky. Messico-Camerun, alle 18, ha ottenuto 491.580 spettatori (3,94%), mentre Cile-Australia a Statistici, calciofili o «volgari» millantatori, siete sicuri di saperle tutte sul Mondiale? C’è una nuova app pensata apposta per voi: dooblo mondial. Oltre 15.000 domande, 12 edizioni iridate coperte, da Messico ‘70 a Brasile ‘14. Un Trivial calcistico, organizzato come una partita, con due tempi di gioco da 11 domande e tanti moduli da scegliere (se vi sentite bravi, azzardate col 2-3-5). È gratuita, disponibile su Ios e SALVADOR È di 23 persone arrestate, nove delle quali minorenni, alcune auto distrutte e una vetrina di una concessionaria Honda andata completamente in frantumi il bilancio degli incidenti verificatisi a margine di una manifestazione di protesta antiMondiali a Salvador, in contemporanea a Spagna-Olanda. Il corteo di protesta ha tentato di invadere la zona della Fan Fest voluta dalla Fifa. Ma i manifestanti partire da mezzanotte è stata seguita da 264.100 spettatori (4,14%). Bene su Rai 1 anche «Notti mondiali» (2.445.000 spettatori) e «Processo al mondiale» che incassa 1.056.000 spettatori. Sbarcano i politici La Merkel apre la sfilata dei leader La Cancelliera domani in tribuna, gli altri non si sono ancora visti. Renzi arriverebbe per la finale 1 2 3 4 1 Angela Merkel, 59 anni, cancelliera tedesca AP 2 Il principe Felipe di Spagna, 46 anni LAPRESSE 3 Matteo Renzi, 39 anni, premier italiano AP 4 Il principe William,31 anni AFP IL PRONOSTICO La app scaricabile su Ios e Android Android, scaricabile dal link http://dooblo.it/mondialdooblo.php Un gioco per malati di calcio. Ad esempio, chi detiene il record di più espulsioni tra Montero, Zidane, Chiellini o Maradona? Attenti alle risposte scontate. MATTEO PIERELLI Angela Merkel ha indubbiamente un debole per il calcio. E’ sempre in tribuna negli appuntamenti importanti della Germania e all’Europeo 2012 fece addirittura spostare un vertice a Roma con i colleghi Mario Monti, François Hollande e Mariano Rajoy per assistere a Germania-Grecia. Ma la Cancelliera è anche un’abile politica e sa sfruttare al meglio la cassa di risonanza del pallone. Un anno fa, in piena campagna elettorale per le federali, aveva diffuso un comunicato per ringraziare la nazionale femminile capace di vincere per l’ottava volta l’Europeo. E poco dopo, per l’inizio della Bundesliga, aveva mandato un messaggio di augurio ricordando quanto fosse stata importante per il Paese la finale tutta tedesca della Champions 2013 tra Bayern e Borussia Dortmund. Prima leader Poteva mancare alla prima della Germania? Ovviamente no. Domani, a Salvador, la Merkel vedrà dal vivo la sfida con il Portogallo. E’ il primo grande leader mondiale atteso in Brasile, gli altri arriveranno più avanti: prima vedono come butta, poi sono pronti a entrare in scena. Forse è questione di scaramanzia, anche se la Merkel non si è sbilanciata più di tanto, rifiutandosi di fare pronostici nel suo video-discorso settimanale. In compenso Lukas Podolski ha speso parole al miele per lei: «Ci darà la carica: speriamo che venga nello spogliatoio a festeggiare una vittoria: io farò un selfie con lei». Poi l’ha invitata all’eventuale party post Portogallo. «Ho promesso a mio figlio che porterò a casa una coppa più grande di quelle che vince lui». Gli altri Il nostro premier Renzi, in un recente incontro con Prandelli, ha detto al c.t. di aver avuto l’invito dalla Rousseff per assistere alla finale, dove naturalmente spera di essere presente. Fortemente a rischio la presenza del principe Felipe di Spagna, dopo il pessimo inizio dei campioni in carica. Felipe, in procinto di diventare re dopo la decisione di Juan Carlos di abdicare, ha seguito dalla tribuna i trionfi della «Roja» al Mondiale 2010 e all’Europeo 2012. Grande appassionato è anche il principe William, presidente onorario della federcalcio inglese, che ha inviato un messaggio d’auguri a Rooney e compagni prima della partenza. Non ci sarà invece il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta che però ha deciso di fare un regalo alla squadra, inviandola in Brasile una settimana per farle respirare l’atmosfera del Mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA immagini dai campi LA SHOW GIRL Belen: «Messi porterà in alto l’Argentina» CROAZIA DOPO L’INFORTUNIO CON IL BRASILE Modric in dubbio col Camerun Luka Modric è stato portato in ospedale a Salvador dopo l’infortunio nella gara col Brasile. Per il giocatore del Real niente di rotto, anche se la mattina seguente la gara zoppicava e sentiva dolore con il piede gonfio che gli impediva di mettere le scarpe. «La cosa più importante è che ora ha due giorni per riposare e fare le terapie», ha detto Boris Nemec, il capo dello staff medico dei croati, che ha confermato che Modric è in dubbio per la partita contro il Camerun. «Con questo tipo di infortuni non si può mai essere precisi». L’INCHIESTA QATARGATE Beckenbauer: «Resterò a casa» PORTO ALEGRE (f.li.) «Se non sono più il benvenuto per la Fifa, resterò a casa. Non andrò in Brasile». Squalificato 90 giorni dal comitato etico indipendente, per essere stato poco collaborativo durante le indagini sul Qatargate, Franz Beckenbauer reagisce così dalle colonne della Bild. Beckenbauer era nell’Esecutivo Fifa che votò Qatar per il Mondiale 2022: ma l’ex fuoriclasse ha sempre dichiarato di avere votato Stati Uniti (tranne l’Australia al primo ballottaggio). INCROCIO LE DITA PER LA GERMANIA «Incrocio le dita per la squadra tedesca, sperando che arrivi il più lontano possibile. Dovremo vedere un po’ come andranno le sfide della fase a gironi. Non voglio fare pronostico, so solo che sarà una dura lotta». ANGELA MERKEL Cancelliera tedesca ANACAPRI (fr.vell) La benedizione per l’Argentina arriva dalla star più nota in Italia: Belen Rodriguez. Regina del «Vip Champion» di Giuliano Annigliato ad Anacapri, racchette (Belen col marito Stefano De Martino ha vinto la gara ai fornelli), forchette e calcetto, la showgirl saluta l’amico Lavezzi. «Tiferò Argentina seguendo da dove mi troverò. Non capisco molto, ma Messi è un campione che può portarci in alto. Il Mondiale è un’emozione incredibile, mi dispiace non viverlo nel mio paese con i miei familiari, è tutta un’altra storia». Belen poi rivela la passione in A. «Tifo un po’ Napoli perché mio marito è di Torre Annunziata. L’Inter? Mi piace perché piena di argentini». DOPO LA SQUALIFICA DI 90 GIORNI d lafrase DEL GIORNO Louis Van Gaal e Robin Van Persie AP Van Persie, simbolo della tranquillità Colombia: spunta il sosia di Valderrama Due immagini dal Brasile, simbolo di due squadre vincenti. Il segreto dell’Olanda? Forse è la serenità. Basta guardare Robin Van Persie che si allena assieme ai bambini a Rio de Janeiro, il giorno dopo la doppietta che ha steso la Spagna campione di tutto. E poi c’è la Colombia. Un tifoso ieri allo stadio si è travestito da Valderrama, uno dei giocatori simbolo degli anni 90. Ma questa Colombia forse è più forte di quelle nelle quale militava Valderrama, che ha partecipato a ben tre Mondiali: nel 1990 arrivò agli ottavi, nel 1994 e 1998 uscì ai gironi In Brasile continuano gli scontri EPA sono stati intercettati dalla polizia e sono cominciati gli scontri, con le forze dell’ordine che hanno fatto uso di proiettili di gomma e spray al peperoncino. Dal corteo, invece, era partito un fitto lancio di pietre verso gli agenti. Mondialisti Anonimi DI LUCA BIANCHIN Oscar Garcia, il Boniek honduregno Oscar Boniek Garcia, 29 anni AFP La sua maglia agli Houston Dynamo Il signor Oscar, quando nacque l’erede, dimostrò spirito liberale. Lasciò un biglietto alla moglie che più o meno suonava così: «Ana Maria, per il nome del piccolo ti lascio campo libero. Puoi scegliere senza problemi tra Boniek e Jairzinho». Ana Maria, sapiente, scelse il male minore: Boniek. Trent’anni dopo, Oscar Boniek Garcia è nazionale dell’Honduras. Oggi contro la Francia comincerà il Mondiale e sarà interessante vedere che avrà scritto sopra il numero 14. A Houston, il suo club, vicino al 27 si è fatto appiccicare il secondo nome, scelto da papà per la passione per Zibì. Oscar junior in effetti sembra non sentire il peso del paragone. Gioca a destra meglio da ala, se capita da terzino - e al New York Times ha dichiarato che, alla faccia della Juve, il suo desiderio è firmare per l’Inter. Per arrivare a questo livello non ha avuto paura di rischiare. Quando giocava al Patepluma ha fatto lo sciopero della fame perché non lo pagavano, ma ha ottenuto ben poco: club fallito. Allora è finito all’Olimpia Tegucigalpa, che ha rifiutato a lungo di cederlo nonostante le richieste del giocatore. Ha ceduto solo nel 2012, dopo che mamma Ana Maria si è presentata allo stadio con un cartello con cui invitava il presidente a lasciar partire il suo bambino. Sapiente, come sempre. @lucabianchin7 28 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 # MONDIALE LA GUIDA TUTTO IL TORNEO GIORNO PER GIORNO CHE COSA E' SUCCESSO GIOCATE DATA LOCALITA’ 12 GIUGNO SAN PAOLO IERI NATAL IERI SALVADOR IERI CUIABA IERI BELO HORIZONTE IERI FORTALEZA IERI MANAUS IERI RECIFE GRUPPO A A B B C D D C PARTITA RIS. BRASILE-CROAZIA 3-1 MESSICO-CAMERUN 1-0 SPAGNA-OLANDA 1-5 CILE-AUSTRALIA 3-1 COLOMBIA-GRECIA 3-0 URUGUAY-COSTA RICA 1-3 INGHILTERRA-ITALIA 1-2 COSTA D’AVORIO-GIAPPONE nella notte IL PROGRAMMA PRIMA FASE DATA ORE LOCALITA' OGGI 18 BRASILIA OGGI 21 PORTO ALEGRE OGGI 24 RIO DE JANEIRO DOMANI 18 SALVADOR DOMANI 21 CURITIBA DOMANI 24 NATAL 17 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 17 GIUGNO 21 FORTALEZA 17 GIUGNO 24 CUIABA 18 GIUGNO 18 PORTO ALEGRE 18 GIUGNO 21 RIO DE JANEIRO 18 GIUGNO 24 MANAUS 19 GIUGNO 18 BRASILIA 19 GIUGNO 21 SAN PAOLO 19 GIUGNO 24 NATAL 20 GIUGNO 18 RECIFE 20 GIUGNO 21 SALVADOR 20 GIUGNO 24 CURITIBA 21 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 21 GIUGNO 21 FORTALEZA 21 GIUGNO 24 CUIABA 22 GIUGNO 18 RIO DE JANEIRO 22 GIUGNO 21 PORTO ALEGRE 22 GIUGNO 24 MANAUS 23 GIUGNO 18 CURITIBA 23 GIUGNO 18 SAN PAOLO 23 GIUGNO 22 BRASILIA 23 GIUGNO 22 RECIFE 24 GIUGNO 18 NATAL 24 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 24 GIUGNO 22 CUIABA 24 GIUGNO 22 FORTALEZA 25 GIUGNO 18 PORTO ALEGRE 25 GIUGNO 18 SALVADOR 25 GIUGNO 22 MANAUS 25 GIUGNO 22 RIO DE JANEIRO 26 GIUGNO 18 BRASILIA 26 GIUGNO 18 RECIFE 26 GIUGNO 22 CURITIBA 26 GIUGNO 22 SAN PAOLO OTTAVI DI FINALE DATA ORE LOCALITA 28 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 28 GIUGNO 22 RIO DE JANEIRO 29 GIUGNO 18 FORTALEZA 29 GIUGNO 22 RECIFE 30 GIUGNO 18 BRASILIA 30 GIUGNO 22 PORTO ALEGRE 1 LUGLIO 18 SAN PAOLO 1 LUGLIO 22 SALVADOR QUARTI DI FINALE 4 LUGLIO 18 RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO 22 FORTALEZA 5 LUGLIO 18 BRASILIA 5 LUGLIO 22 SALVADOR SEMIFINALI 8 LUGLIO 22 BELO HORIZONTE 9 LUGLIO 22 SAN PAOLO FINALE 3° POSTO 12 LUGLIO 22 BRASILIA FINALE 1° POSTO 13 LUGLIO 21 RIO DE JANEIRO GRUPPO E E F G F G H A H B B A C D C D E E F G F H H G B B A A D D C C F F E E G G H H PARTITA SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS ARGENTINA-BOSNIA GERMANIA-PORTOGALLO IRAN-NIGERIA GHANA-STATI UNITI BELGIO-ALGERIA BRASILE-MESSICO RUSSIA-SUD COREA AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE CAMERUN-CROAZIA COLOMBIA-COSTA D’AVORIO URUGUAY-INGHILTERRA GIAPPONE-GRECIA ITALIA-COSTA RICA SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-ECUADOR ARGENTINA-IRAN GERMANIA-GHANA NIGERIA-BOSNIA BELGIO-RUSSIA SUD COREA-ALGERIA STATI UNITI-PORTOGALLO AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO ITALIA-URUGUAY COSTA RICA-INGHILTERRA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO PARTITA 1a girone A - 2a girone B 1a girone C - 2a girone D 1a girone B - 2a girone A 1a girone D - 2a girone C 1a girone E - 2a girone F 1a girone G - 2a girone H 1a girone F - 2a girone E 1a girone H - 2a girone G 4 IL TABELLONE I NUMERI OTTAVI DI FINALE FINALE 518 BELO HORIZONTE 28 GIUGNO ORE: 18 1ª girone A 2ª girone B Sky Mondiale 1 Hd RIO DE JANEIRO 13 LUGLIO ORE: 21 i minuti di imbattibilità per Walter Zenga a Italia 90, dall’inizio del torneo alla rete di Caniggia nelle semifinali. È il record per le fasi finali del Mondiale. Lo spagnolo Casillas avrebbe potuto batterlo nel confronto con l’Olanda, se fosse rimasto imbattuto per altri 86 minuti, ma la prima rete di Van Persie è arrivata al 44’ 40 anni, 4 mesi e 13 giorni, l’età di Dino Zoff quando ha vinto il titolo nel 1982: è il giocatore più anziano ad essere riuscito nell’impresa 5 le partecipazioni alla fase finale del Mondiale per Gianluigi Buffon: eguagliato il record detenuto dal tedesco Matthäus e dal messicano Carbajal OTTAVI DI FINALE Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE FORTALEZA 4 LUGLIO ORE: 22 RIO DE JANEIRO 28 GIUGNO ORE: 22 1ª girone C 2ª girone D Sky Mondiale 1 Hd SALVADOR 5 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd BRASILIA 30 GIUGNO ORE: 18 1ª girone E 2ª girone F Sky Mondiale 1 Hd SEMIFINALE SEMIFINALE BELO HORIZONTE 8 LUGLIO ORE: 22 SAN PAOLO 9 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO ORE: 18 PORTO ALEGRE 30 GIUGNO ORE: 22 1ª girone G 2ª girone H Sky Mondiale 1 Hd RECIFE 29 GIUGNO ORE: 22. girone D 1ª girone C 2ª Sky Mondiale 1 Hd SAN PAOLO 1 LUGLIO ORE: 18 1ª girone F 2ª girone E Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd BRASILIA 5 LUGLIO ORE: 18 FINALE 3°-4° POSTO BRASILIA 12 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd FORTALEZA 29 GIUGNO ORE: 18 girone B 1ª girone A 2ª Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd SALVADOR 1 LUGLIO ORE: 22 girone H 1ª 2ª girone G Sky Mondiale 1 Hd GDS MARCATORI 2 GOL Neymar (Brasile, 1 su rigore), Van Persie e Robben (Olanda) Cahill (Australia); Armero, Gutierrez e James Rodriguez (Colombia); Cavani (Uruguay, su rigore); Campbell, Duarte e Urena (Costa Rica). Balotelli e Marchisio (Italia); Sturridge (Inghilterra). 1 GOL Oscar (Brasile); Peralta (Messico); Xabi Alonso (Spagna, su rigore); De Vrij (Olanda); Beausejour, Valdívia e A. Sánchez (Cile); AUTORETI Marcelo (Brasile, pro Croazia) GIRONE A GIRONE B GIRONE C GIRONE D RISULTATI BRASILE-CROAZIA MESSICO-CAMERUN RISULTATI SPAGNA-OLANDA CILE-AUSTRALIA RISULTATI COLOMBIA-GRECIA 3-0 COSTA D’AVORIO-GIAPPONE nella notte RISULTATI URUGUAY-COSTA RICA INGHILTERRA-ITALIA 3-1 1-0 PT G BRASILE MESSICO CAMERUN CROAZIA 3 3 0 0 1 1 1 1 PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 DA DISPUTARE BRASILE-MESSICO CAMERUN-CROAZIA CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO RETI F S 3 1 0 1 1 0 1 3 17/6 18/6 23/6 23/6 1-5 3-1 PT G OLANDA CILE AUSTRALIA SPAGNA 3 3 0 0 1 1 1 1 PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 DA DISPUTARE AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE RETI F S 5 3 1 1 1 1 3 5 18/6 18/6 23/6 23/6 COLOMBIA GIAPPONE COSTA D’AVORIO GRECIA GIRONE F GIRONE G RISULTATI RISULTATI RISULTATI SVIZZERA ECUADOR FRANCIA HONDURAS 0 0 0 0 0 0 0 0 DA DISPUTARE SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS HONDURAS-ECUADOR SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA PARTITE V N P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 RETI F S 0 0 0 0 0 0 0 0 OGGI OGGI 20/6 20/6 25/6 25/6 PT G ARGENTINA BOSNIA IRAN NIGERIA 0 0 0 0 DA DISPUTARE ARGENTINA-BOSNIA IRAN-NIGERIA ARGENTINA-IRAN NIGERIA-BOSNIA NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN 0 0 0 0 PARTITE V N P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 RETI F S 0 0 0 0 0 0 0 0 OGGI DOMANI 21/6 21/6 25/6 25/6 G 3 0 0 0 1 0 0 1 PARTITE V N P 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 DA DISPUTARE COLOMBIA-COSTA D’AVORIO GIAPPONE-GRECIA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO GIRONE E PT G PT 0 0 0 3 19/6 19/6 24/6 24/6 PT G 3 3 0 0 1 1 1 1 COSTA RICA ITALIA INGHILTERRA URUGUAY PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 DA DISPUTARE URUGUAY-INGHILTERRA ITALIA-COSTA RICA COSTA RICA-INGHILTERRA ITALIA-URUGUAY RETI F S 3 2 1 1 1 1 2 3 19/6 20/6 24/6 24/6 GIRONE H RISULTATI PT G GERMANIA GHANA PORTOGALLO STATI UNITI RETI F S 3 0 0 0 1-3 1-2 0 0 0 0 0 0 0 0 PARTITE V N P 0 0 0 0 DA DISPUTARE GHANA-STATI UNITI GERMANIA-PORTOGALLO GERMANIA-GHANA STATI UNITI-PORTOGALLO PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA 0 0 0 0 0 0 0 0 RETI F S 0 0 0 0 0 0 0 0 DOMANI DOMANI 21/6 22/6 26/6 26/6 PT G BELGIO ALGERIA RUSSIA SUD COREA 0 0 0 0 0 0 0 0 DA DISPUTARE BELGIO-ALGERIA RUSSIA-SUD COREA SUD COREA-ALGERIA BELGIO-RUSSIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO PARTITE V N P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 RETI F S 0 0 0 0 0 0 0 0 17/6 17/6 22/6 22/6 26/6 26/6 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 era da un po’ che ce l’avevo in testa e mi faceva ridere fare il suo fratello gemello. Anzi, mi stuzzica l’idea di fare qualcosa insieme ad Ivan, del tipo “i fratelli Zazza”». Curioso, poi, il nome scelto per il fratello: «Conan? Sì, perché ho notato che in famiglia tutti i nomi degli Zazzaroni finiscono per “n”: Ivan, Uran e allora ho pensato a Conan, con tanto di parrucca appositamente studiata». I personaggi saranno tanti: «Da Totti a Ibra, gli esclusi del Mondiale, da Zoff a Prandelli e Cassano. Presto andrà in video il massimo esperto di calcio svizzero e avremo un contributo anche dal terzo fratello Taviani che si improvviserà commentatore». Gene rompe il Mundial «Conan vi farà divertire» Su Gazzetta.it va in onda il Rompimundial, tg satirico condotto dal gemello di Zazzaroni: «Svelerò scoop su Buffon-D’Amico e Balotelli» 4 I NUMERI 5 le volte nelle quali la squadra campione del Mondo è stata sconfitta nella prima partita dell’edizione successiva. Ma quella della Spagna contro l’Olanda è la sconfitta peggiore. Nei 4 precedenti, infatti, il k.o. era maturato con una sola rete di scarto: SveziaItalia 3-2 nel 1950, BelgioArgentina 1-0 nel 1982, CamerunArgentina 1-0 nel 1990 e Senegal-Francia 1-0 nel 2002. 10 le partecipazioni alla fase finale dei Mondiali per la Svizzera. In equilibrio il bilancio degli esordi: 3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Gli elvetici sono imbattuti alla prima da tre edizioni: 1-1 con gli Stati Uniti nel 1994, 0-0 con la Francia nel 2006 e 1-0 alla Spagna nel 2006 promette di farci ridere con le sue trovate. Il tg va in onda tutti i giorni alle 12 ed è sempre visibile in tutte le sue puntate sulla pagina del sito dedicata. ELISABETTA RUSSO Dal Rompipallone quotidiano sulla prima pagina della Gazzetta, al Rompimundial, il tg satirico condotto da Conan Zazzaroni, fantasmagorico fratello gemello di Ivan, che propone duetti, personaggi, interviste e temi dal profondo dell’Amazzonia. Gene Gnocchi c’è sempre quando si parla di pallone e dalle pagine di Gazzetta.it OGGI DUE DEBUTTI IN TV Messi su Sky, in chiaro la Francia Oggi debuttano Argentina e Francia, che partono con grandi ambizioni. La Seleccion, in particolare, non si nasconde e punta al titolo. L’esordio di Messi e compagni contro la Bosnia sarà visibile solo su Sky, che trasmetterà in esclusiva la sfida, così come Svizzera-Ecuador. Sarà visibile invece anche in chiaro, su Rai1, la partita tra Francia e Honduras. Personaggi Finora abbiamo ammirato un Del Neri che parla la sua incomprensibile lingua, un Capello preoccupatissimo per il caldo brasiliano e altri ne arriveranno in casa Zazzaroni. «Prima di tutto ho pensato a lui — racconta Gnocchi — perché SVIZZERA-ECUADOR ORE 18 FRANCIA-HONDURAS ORE 21 SVIZZERA 4-2-3-1 22 ARGENTINA 3-5-2 LICHTSTEINER SCHÄR 13 INLER 10 SHAQIRI 2 VON R. RODRIGUEZ BERGEN 8 11 BEHRAMI 23 1 5 HXAKA 14 19 5 3 23 17 2 SAKHO EVRA BASANTA F.FERNANDEZ GARAY 19 6 14 POGBA CABAYE MATUIDI STOCKER DRMIC VARANE 1 ROMERO LLORIS 4 DEBUCHY 8 9 10 VALBUENA GIROUD BENZEMA 13 11 13 11 E.VALENCIA CAICEDO COSTLY BENGTSON 7 MONTERO 10 W.AYOVI 6 23 NOBOA 16 GRUEZO A.VALENCIA 2 GUAGLIA 3 4 ERAZO PAREDES 15 19 8 3 5 BANGUERA 14 2 3.20 GIRONE E a Brasilia (Estadio Nacional) ARBITRO Irmatov (Uzbekistan) GUARDALINEE Rasulov (Uzb)-Kochkarov (Kgz) IV UOMO Moen (Nor) TV Sky Mondiale 1 HD 1 1.30 16 DI MARIA 20 10 AGUERO MESSI 16 10 20 LULIC MISIMOVIC HARJOVIC 21 23 7 8 BESIC PJANIC 3 SALIHOVIC BICAKCIC 4 13 SPAHIC MUJDZA « 29 Ho provato a ricomporre la frattura RossiPrandelli, ma il nonno non vuole GENE GNOCCHI ALIAS CONAN ZAZZARONI tanto a dire a Prandelli, definito incompetente)». All’inizio e alla fine del tg bucano il video delle facce note: «Sono istantanee, foto, sono come dei flash che aprono e chiudono il telegiornale. Ieri c’erano Mourinho e Vieri che parlavano dei pirla…». Pronostici e gossip «Mi piace questo Mondiale, finora è molto divertente, ho visto che si gioca a viso aperto. Credo che l’Italia farà un grande torneo, perché non c’è una squadra capace di ammazzarlo, anche vedendo Brasile e Spagna all’esordio. Non perdete le prossime puntate — annuncia Gnocchi —: alla luce dell’infortunio di Buffon, ci saranno degli scoop sulla sua storia con Ilaria D’Amico, con un intervento dell’ex fidanzato di lei. Imperdibile, poi, Balotelli promesso sposo. Insomma, anche tanto tantissimo gossip, che nel Mondiale brasiliano non può proprio mancare. Infine vorrei dire grazie ai miei amici Simone Bedetti, produttore insieme a me e coautore del programma, Massimo Bozza, anche lui autore, e Gianfranco Budinar, voce dei personaggi». © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 BEGOVIC VALLADARES X 3.00 7 RODRIGUEZ NAJAR HONDURAS 4-4-2 1 2.40 11 18 ECUADOR 4-4-2 ROJO MASCHERANO 4 11 IZAGUIRRE FIGUEROA BERNARDEZ BECKELES 1 ZABALETA DZEKO 17 ESPINOZA GARRIDO W.PALACIOS 7 che il nonno di Pepito Rossi. «In verità, poiché giocava l’Italia — confessa Gene —, io volevo ricomporre la frattura tra la famiglia Rossi e il c.t. Prandelli, ma ho constatato che è impossibile (il nonno di Rossi non le manda ARGENTINA-BOSNIA ORE 24 FRANCIA 4-3-3 1 BENAGLIO 2 Rossi e Mou Ieri si è visto an- LA GAZZETTA SPORTIVA LA MAPPA I 12 STADI BOSNIA 4-2-3-1 X 4.75 2 12.00 GIRONE E a Porto Alegre (Estadio Beira-Rio) ARBITRO Ricci (Brasile) GUARDALINEE De Carvalho e Van Gasse (Brasile) IV UOMO O’Leary (Nzl) TV Rai 1 e Sky Mondiale 1 HD 1 1.38 X 4.75 Oceano Atlantico 2 8.00 GIRONE F a Rio De Janeiro (Estadio Maracanà) ARBITRO Aguilar (El Salvador) GUARDALINEE Torres e Zumba (El Salvador) IV UOMO Haimoudi (Algeria) TV Sky Mondiale 1 HD Manaus ECUADOR FRANCIA HONDURAS ARGENTINA BOSNIA PANCHINA 12 Sommer, 21 Burki, 3 Ziegler, 4 Senderos, 6 Lang, 20 Djorou, 7 Barnetta, 15 Dzemaili, 16 Fernandes, 9 Seferovic, 17 Gavranovic, 18 Mehmedi. ALLENATORE Hitzfeld. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 12 Bone, 22 A.Dominguez, 18 Bangui, 21 Achilier, 5 Ibarra, 8 Mendez, 14 Castillo, 15 Arroyo, 19 Saritama, 20 F.Martinez, 9 Rojas, 17 J.Ayovi. ALLENATORE Rueda. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 16 Ruffier, 23 Landreau; 13 Mangala, 15 Sagna, 17 Digne, 21 Koscielny; 7 Cabella, 12 Mavuba, 18 Sissoko, 22 Schneiderlin; 11 Griezmann, 20 Remy. ALLENATORE Deschamps. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 1 Lopez, 22 Escober; 2 Chavez, 4 Montes, 6 Garcia; 10 M.Martinez, 12 Delgado, 14 Garcia, 20 Claros, 23 Chavez; 9 J.Palacios, 16 R. Martinez. ALLENATORE Suarez. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 12 Orion, 21 Andujar, 3 Campagnaro, 15 Demichelis, 5 Gago, 6 Biglia, 8 Perez, 13 A.Fernandez, 19 Alvarez, 22 Lavezzi, 9 Higuain. ALLENATORE Sabella. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Palacio. PANCHINA 12 Fejzic, 22 Avdukic, 6 Vranjes, 15 Sunjic, 2 Vrsajevic, 14 T.Susic, 17 Ibricic, 18 Medunjanin, 21 Hadzic, 5 Kolasinac, 9 Ibisevic, 19 Visca. ALLENATORE S. Susic. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. Recife Salvador Cuiaba SVIZZERA Natal Fortaleza BRASILE Brasilia Curitiba Belo Horizonte Rio de Janeiro San Paolo Porto Alegre D’ARCO 30 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 MERCATO ALTRE TRATTATIVE ROSSONERE 4 Iturbe, 495 l’intrigo Juan Iturbe, 21 anni, attaccante del Verona ANSA I NUMERI i passaggi riusciti di Iturbe in campionato: la media è di 15 a partita. Menez ha firmato Rami è a un passo Nodo Paloschi Settimana calda per Galliani: nuovo incontro con il Chievo, si tratta per evitare le buste FABIANA DELLA VALLE MILANO Adesso è arrivata anche l’ufficialità: Jeremy Menez (foto BUZZI) è un nuovo giocatore del Milan. Il club l’ha comunicato attraverso il sito ufficiale: il francese ha firmato un contratto di tre anni. L’ultimo atto della trattativalampo (iniziata un paio di settimane fa con un blitz di Galliani e Inzaghi ad Ibiza) è arrivato dopo le visite mediche e i test atletici di Milanello. Adesso Menez, arrivato dal Psg, si ripresenterà a Milano il 9 luglio, giorno del raduno, insieme al brasiliano Alex, il difensore centrale anche lui in scadenza con il club francese. Così, piano piano, inizia a prendere corpo il nuovo Milan di Filippo Inzaghi (che intanto è volato a Formentera per le vacanze). I primi tre nuovi giocatori (Agazzi, Menez e Alex) sono stati presi a parametro zero, adesso bisognerà lavorare su altri acquisti. Rami e Paloschi La lista è già pronta, Galliani però dovrà occuparsi prima sugli esuberi: sono tanti i giocatori da tagliare, considerando anche i rientri dai prestiti. Poi si potrà pensare a comprare, anche se il Milan si sta già muovendo in questo senso. Intanto c’è da sciogliere il nodo Kakà, che per contratto può liberarsi fino al 30 giugno e per motivi familiari potrebbe decidere di tornare in Brasile, al San Paolo, in più il Milan vorrebbe cedere alcuni giocatori con l’ingaggio alto, come Robinho. Per la difesa Galliani da domani ricomincerà a lavorare al riscatto di Rami: il difensore centrale vorrebbe restare al Milan e il club rossonero è vicino all’accordo con il Valencia. Rami si è trovato molto bene a Milano e vuole continuare la sua esperienza rossonera. In questi giorni ha chiarito le sue intenzioni agli spagnoli. A inizio settimana l’a.d. milanista incontrerà nuovamente anche il Chievo per Paloschi: il giocatore è in comproprietà, i gialloblù vorrebbero riscattarlo ma non è stato ancora trovato l’accordo. Le parti si rivedranno per evitare fino all’ultimo di andare alle buste. Per quanto riguarda le altre comproprietà, quella di Albertazzi con il Verona è stata rinnovata (resterà ai veneti), per Comi, Verdi (Torino) e Saponara (Parma) si va verso il rinnovo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Blitz con il Verona Ora la Juventus 118 è alla pari col Milan 100 i dribbling riusciti, con una media di 3.03 a partita. le palle recuperate, con una media di 3.58 a partita. 4 le ammonizioni totali, nessuna espulsione. 77 i falli subiti, mentre quelli commessi sono stati 30. 73 i tiri: 4 di destro, 66 di sinistro, 3 di testa. 8 i gol, tutti di sinistro. E’ testa a testa tra le due big per l’argentino che costa 30 milioni. La Roma si allontana CARLO LAUDISA @carlolaudisa MILANO La partita italiana per Juan Iturbe si gioca ormai tra Juventus e Milan. La Roma appare sorpassata, nonostante abbia messo sul piatto 23 milioni di euro per il Verona. I giallorossi sono stati i primi a muoversi per il talento di origine paraguaiana, poi naturalizzato argentino. Il diesse giallorosso Walter Sabatini lo aveva adocchiato già ai tempi in cui lavorava a Palermo, anche se poi il ragazzo prese la strada del Porto. Ed è tornato alla carica già al mercato di gennaio. Il suo dialogo con i gialloblù prosegue peraltro anche per il jolly Romulo, l’altro gioiello di Mandorlini in uscita dal Verona. Le mosse Questa settimana per il futuro di Iturbe ha proposto due accelerazioni ancor più importanti, per la determinazione degli acquirenti e per l’importanza dei club che rappresentano. Il Milan s’è detto disposto a spendere 25 milioni per quest’affare, ma prima vuole vedere gli sviluppi riguardanti le situazioni di Kakà e Robinho, i due brasiliani con le valigie in mano. In ogni caso l’a.d. rossonero Adriano Galliani ha il mandato di Silvio Berlusconi per agire anche in fretta. Ecco perché il dialogo con il Verona del presidente Setti è stato avviato a metà settimana con una importante telefonata di ricognizione. Saranno necessari dei faccia a faccia per approfondire il tema, anche per tenere a distanza la concorrenza. E non a caso l’a.d. bianconero Beppe Marotta e il d.s. Fabio Paratici giovedì scorso hanno avuto un meeting con Sean Sogliano, il d.s. gialloblù, in un noto albergo milanese non lontano dalla vecchia sede milanista. Il club campione d’Italia, si sa, è sulle Marotta ha già incontrato il d.s,. gialloblù Sogliano a Milano Berlusconi pronto a investire 25 milioni, ma tutto è legato a Kakà e Robinho tracce di Alexis Sanchez, ma il Barcellona sta tenendo alto il prezzo. Così la società juventina sta preparando una pista alternativa. Il dialogo con il Verona è stato subito positivo. Presto ci saranno degli aggiornamenti. Le richieste La società veneta ha appena riscattato Iturbe dal Porto per 15 milioni di euro. È stato un successo se si considera che il club porto- ghese vantava una clausola addirittura di 50 milioni. In questa operazione c’era un fondo d’investimento vicino proprio al club del presidente Pinto da Costa. La mossa è servita a chiudere quella parentesi. Ora però Setti deve rientrare dell’investimento ed è il motivo per cui adesso chiede 30 milioni di euro per il suo talento. Al massimo può concedere un aiuto, inserendo nell’operazione delle contropartite tecniche. Resta, però, invalicabile il limite dei 25 milioni cash. Logico dedurre che adesso sarà importante individuare i giocatori giusti per avere il sì del Verona. Galliani e Marotta stanno riflettendo, vedremo quali proposte partoriranno. Il bivio È un bivio importantissimo per il 21enne talento argentino, posto di fronte alla scelta tra società così blasonate. Agli occhi del giocatore è rilevante che la squadra di Conte affronti la prossima stagione con concrete ambizioni in Champions League, mentre per i rossoneri è all’orizzonte un anno di transizione senza impegni nelle coppe. Prima però va aggiudicato il match per il cartellino: di sicuro Iturbe non fa differenze. Piuttosto Juve e Milan devono fare in fretta perché in Spagna Real e Barcellona sono sempre molto attente. E se scendono in campo loro il prezzo rischia di salire a dismisura. © RIPRODUZIONE RISERVATA la scheda JUAN MANUEL ITURBE 21 ANNI ATTACCANTE Nato a Buenos Aires il 4 giugno 1993, Iturbe (foto LAPRESSE) è paraguaiano naturalizzato argentino. Attaccante esterno che può giocare su entrambe le fasce, è alto 172 cm e pesa 68 kg. LA CARRIERA Cresciuto nelle giovanili del Cerro Porteño (Paraguay), ha debuttato in Primera Division a 16 anni. Dopo una parentesi al Quilmes (Argentina) senza presenze, torna al Cerro Porteño. Nel 2011 lo acquistano i portoghesi del Porto, nel 2012 passa in prestito al River Plate (Argentina). Nel 2013 sbarca in Italia, al Verona, in prestito con diritto di riscatto. In Serie A colleziona 33 presenze e 8 gol. DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 31 A Altre trattative bianconere NEL MIRINO S Samuel Eto’o, 33 anni, ha giocato nel Chelsea di Mourinho nell’ultima stagione. In precedenza due anni all’Anzhi e ancor prima due anni all’Inter Il piano di Conte: Sanchez + Morata Drogba last minute L’ivoriano ed Eto’o potrebbero completare la rosa, non sono priorità. Lo United su Vidal G.B. OLIVERO MILANO S L’ex tecnico rossonero Allegri e quel no alla Lazio da 1,8 milioni per 3 anni... Ora va in Kazakistan ma farà solo il maestro Un weekend milanese = per Max Allegri prima di un’intrigante tournée in Kazakistan. L’ormai ex allenatore del Milan ha appena fatto una comparsata tv per commentare il Mondiale, ma non lo rivedremo a breve su Sky. La sua agenda ha altre priorità, visto che proprio ieri ha definito i dettagli della trasferta di questa settimana in terra kazaka. L’invito gli è arrivato direttamente dal sottosegretario allo sport, in accordo con la locale federazione calcistica. Nel tour potrà vedere tutte le strutture più importanti e avviare un rapporto di collaborazione. Non è in discussione un impegno a tempo pieno, ma non è escluso che possano nascere le opportunità per dei corsi di perfezionamento per i tecnici del Paese ex sovietico. Non è un mistero che per il tecnico livornese sia ancora in piedi il dialogo con la Dinamo Mosca dopo che lo Spartak ha preferito battere altre strade. Ma anche l’opzione russa scalda Allegri solo fino ad un certo punto. La sua idea è quella di aspettare il momento giusto per trovare una soluzione che gli permetta di ripartire con un progetto importante. Evidentemente la proposta della Lazio dei giorni scorsi soddisfaceva solo in parte questi requisiti. E dire che Claudio Lotito è arrivato a offrire un triennale da 1,8 milioni netti a stagione all’allenatore che un anno fa aveva preferito rimanere in rossonero piuttosto che accettare la corte della Roma. Stavolta, per evitare equivoci, Allegri aveva posto un paletto economico importante: un triennale da 2,5 milioni netti a stagione. La barriera finanziaria serviva a pesare le ambizioni del club biancoceleste, in modo da far partire l’eventuale legame con i presupposti giusti. Così non è stato e il tecnico toscano aspetta le prossime opportunità senza fretta. Carlo Laudisa Alexis Sanchez, 25 anni, ha giocato nel Colo Colo (2006-07), nel River Plate (200708), nell’Udinese (2008-11) e nel Barcellona. Da tempo piace alla Juve S Alvaro Morata, 21 anni, ha giocato per due anni nelle giovanili dell’Atletico Madrid e uno in quelle del Getafe prima di passare al Real Madrid S Domenico Berardi, 19 anni, ha disputato il suo primo campionato di Serie A con il Sassuolo realizzando 16 gol in 29 partite. E’ in comproprietà tra Juve e Sassuolo Un anno fa la Juve aveva già annunciato Fernando Llorente e stava per chiudere la trattativa per Carlos Tevez. Adesso, invece, ci vuole pazienza. I dirigenti bianconeri stanno valutando molte operazioni, parlano con tanti procuratori e giocatori in attesa di prendere le decisioni più importanti. Queste dipendono in gran parte anche dalle cessioni perché la Juve ha bisogno di autofinanziarsi il mercato. I giocatori che possono garantire entrate importanti sono Arturo Vidal, Fernando Llorente e Leonardo Bonucci. E se per il centravanti si attendono offerte dalla Spagna e per il difensore c’è un interessamento del Monaco, negli ultimi giorni c’è un nuovo club che si è fatto avanti per il centrocampista cileno. Si tratta del Manchester United che affidandosi a Van Gaal ha deciso di investire una grossa somma sul mercato per garantire al nuovo tecnico una rosa competitiva. Vidal piace a Van Gaal e ha le qualità che servono in un momento di ricostruzione. Dalla possibile cessione del Guerriero la Juve vorrebbe ricavare una trentina di milioni: se poi ne arrivassero circa venti per Llorente e una dozzina per Bonucci i dirigenti bianconeri potrebbero davvero fare acquisti importanti. I vecchietti Ieri si era sparsa la voce di un accordo già concluso con Drogba. In Turchia (Didier ha giocato nel Galatasaray l’ultima stagione) parlano di un contratto biennale. In realtà Drogba ed Eto’o sono costantemente monitorati da Marotta, Paratici e Conte, che durante il Mondiale avranno anche un quadro più chiaro sulle loro condizioni atletiche. Ma Drogba ed Eto’o dovrebbero TRA COMPROPRIETA’ E ALTRI AFFARI DI CHIARA-A.RUSSO Fine settimana di contatti telefonici tra i vari club prima del rush finale per la risoluzione delle comproprietà fissato per venerdì prossimo alle ore 19. Senza accordo si andrà alle buste, aperte la sera stessa. Kone e Lazaros contesi C’è «traffico» intorno al greco Panagiotis Kone del Bologna, prezzo pregiato emiliano. Su di lui diverse squadre. In prima battuta si è mosso il Torino, ma nelle ultime ore si è inserito con forza anche il Verona. Bisognerà vedere se i bolognesi saranno disposti a privarsi sia di Kone (se il tecnico dovesse essere Zeman potrebbe mettere il veto alla sua cessione) che di Lazaros, l’altro pezzo da novanta della squadra. Quest’ultimo è di sicuro in rampa verso Palermo, club con il quale è stato trovato un accordo di massima che prevede un con- eventualmente essere solo i colpi dell’ultima ora per completare la rosa e, vista l’età di entrambi, il contratto sarebbe comunque annuale. L’attacco dalla Spagna In realtà i primi due obiettivi reali della Juve sono sempre Sanchez e Morata e in corso Galileo Ferraris sono abbastanza sereni anche perché con il cileno hanno un accordo di massima e sanno che lo spagnolo ha già espresso il suo gradimento al trasferimento a Torino. Non sono operazioni semplici per una serie di motivi (le richieste di Barcellona e Real Madrid, la concorrenza di altri club), ma la Juve è convinta di poter ac- quistare entrambi gli attaccanti. Nei piani di Conte, poi, in maglia bianconera giocherebbe anche Domenico Berardi: il giovane esterno del Sassuolo ha qualche perplessità legata al rischio di non essere impiegato con continuità, ma la Juve cercherà di fargli capire che con Conte scende in campo chi mostra di meritarlo in allenamento. E quindi tutto dipenderebbe da lui. In ogni caso la comproprietà di Berardi sarà rinnovata esattamente come quelle di Marrone, Zaza e Gabbiadini: nelle prossime settimane, poi, la Juve e le altre società coinvolte si accorderanno sul destino dei giocatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA SAMPDORIA L’Hellas prova lo sprint per Kone Toro: rischio buste con Bellomo Il Chievo riscatta Lazarevic. Improta è tutto del Genoa. Parma: idea Mazzotta Didier Drogba, 36 anni, nella scorsa stagione al Galatasaray REUTERS guaglio economico e il trasferimento di Terzi e Troianiello in rossoblù. A proposito del Verona, i gialloblù stanno valutando anche Faraoni (Udinese) e Battocchio (Watford) mentre si discute col Catania per evitare le buste con Martinho. Comproprietà e altri affari Il Chievo potrebbe finire alle buste col Torino per Bellomo. I veneti hanno riscattato Lazarevic dal Genoa, mentre Improta (Padova) finisce in rossoblù. Sempre il Genoa incontrerà la Juve per decidere il futuro di Boakye. Udinese e Torino verso il rinnovo per la punta Barreto che giocherà in granata. L’Empoli attende il rinnovo del prestito di Verdi (Milan e Torino dovrebbero rinnovare la comproprietà per l’esterno e poi girarlo in Toscana). Intanto il Parma ha messo nel mirino Mazzotta del Crotone. Atalanta sempre in pole per Thereau (Chievo), che piace anche al Torino, ma Colantuono spinge per averlo a Bergamo. Il Genoa sta muovendo passi concreti per portare il Liguria l’attaccante Pavoletti di proprietà del Sassuolo. Il Chievo invece aspetta il «sì» del centrocampista francese Mangani (Nancy) a parametro zero. Chance di volare da Cagliari al Leeds (Nicola Salerno sarà il d. s.) per Ikonomou, Tabanelli e Del Fabro che piace anche in serie B al Bologna. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ferrero-Mihajlovic, incontro ok Sinisa: «Resto con soddisfazione» GENOVA Fumata bianca. Mihajlovic rimane alla guida della Sampdoria nella prossima stagione, anche dopo il cambio al vertice della società. La cena fra il tecnico e il presidente Ferrero, avvenuta ieri sera a Roma, presso il ristorante Gallura, è servita a convincere Sinisa del progetto della nuova Samp, illustratogli dal neopresidente: «Sarò ancora l’allenatore della Samp e con grande soddisfazione. Non vedo l’ora di ricominciare a lavorare». «Siamo due cuori Samp», ha spiegato il presidente, che in poco tempo ha fugato i dubbi dell’allenatore. Il presidente intanto pensa a un’accademia del calcio da realizzare a Da sinistra: Ferrero e Mihajlovic Bogliasco, oltre che al potenziamento del canale tematico blucerchiato. A livello societario, si attende anche di conoscere la decisione di Braida (d.g. dal 1° luglio), mentre c’è ottimismo sul ritorno di Pecini a Genova dal Monaco. Filippo Grimaldi 32 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 33 MERCATO Inter: spunta Lukaku Mou vuole Icardi, con conguaglio si può Il Chelsea ha rotto con il belga e punta l’argentino, che Thohir non vorrebbe cedere. Ma con 8-10 milioni... LUCA TAIDELLI @LucaTaidelli MILANO Suggestione Lukaku. Potrebbe essere il colossale attaccante belga di origine congolese l’attaccante dell’Inter del futuro. L’arrivo del «nuovo Drogba» sarebbe però legato a una cessione eccellente del coetaneo Mauro Icardi. L’argentino ex Samp piace a Josè Mourinho, che al Chelsea ha dato il benvenuto a Diego Costa, ma vuole due attaccanti con una ventina di gol nelle gambe. Con Eto’o in uscita, Torres che non vede più la porta come ai bei tempi, ci sarebbe giusto Romelu Lukaku, di rientro dopo un anno in prestito all’Everton. Feeling mai nato Peccato che il feeling tra il tecnico del triplete e il centravanti del Belgio che martedì esordirà al Mondiale contro l’Algeria di Taider e Belfodil non sia mai nato. Mourinho insomma non vuole Lukaku, malgrado il figlio d’arte (il padre Roger ha giocato nella nazionale dello Zaire, il fratello Jordan è il terzino sinistro dell’Ostenda) sia reduce da un’ottima stagione in cui ha trascinato l’Everton a un passo dalla qualificazione in Champions. Segnando 16 reti pesanti (due anche a Manchester City, Liverpool e Arsenal) e distribuendo 8 assist. I due hanno litigato pesantemente la scorsa estate. Di rientro dal prestito al West Bromwich Albion (17 gol e 7 assist per lui), Lukaku voleva garanzie di avere spazio con i Blues. Mou per tutta risposta lo ha allontanato e nel novembre scorso, quando il ragazzo si stupiva di non aver più sentito il portoghese, gli lanciò un siluro: «Romelu ama parlare, ma l’unica cosa che non dice è perché è andato in prestito all’Everton...». Ingaggi e cassa Da questo muro contro muro prende corpo l’idea Inter. Perché Lukaku piace a tante squadre, ma Mou lo vedrebbe bene nella «sua» Inter, soprattutto se in cambio arrivasse Icardi. Una trattativa vera e propria non è mai scattata, siamo solo ai sondaggi. Anche perché l’Inter non prenderebbe Lukaku in prestito - il belga è incompatibile con lo stesso Icardi e i due si farebbero ombra a vicenda - e non accetterebbe lo scambio alla pari. Non solo perché Romelu prende 2,5 milioni di ingaggio all’anno, contro gli 800 mila euro di Maurito. Ma anche perché Thohir ritiene Icardi una colonna per il futuro. Vista però l’esigenza di fare cassa, se il Chelsea mettesse sul piatto anche 8-10 milioni l’affare potrebbe decollare. Potenza e carattere Potente e veloce Alto 191 centimetri per 95 chili di muscoli, Lukaku è stato spesso paragonato a Drogba per la potenza, la velocità e la capacità di fare reparto da solo. Mancino, calcia bene anche di destro e con la sua stazza sa spaccare le difese pure con il gioco aereo. Con Drogba, Lukaku ha giocato nella stagione 2011-12. Arrivato 18enne a Londra dall’Anderlecht per 22 milioni, il ragazzo però disputò appena 12 gare. Tanto da rifiutarsi di alzare la Champions vinta contro il Bayern proprio grazie alle prodezze del suo maestro - perché non sentiva di aver contribuito alla vittoria del trofeo. Insomma, anche il carattere non gli manca. 4 I NUMERI 16 i gol segnati da Romelu Lukaku nell’ultima stagione, giocata in prestito all’Everton. L’attaccante belga è andato a segno 15 volte in campionato, con vittime eccellenti come Manchester City (2 reti), Liverpool (2) e Arsenal. Ai Gunners ha segnato anche in FA Cup 22 i milioni pagati nel 2011 dal Chelsea all’Anderlecht per il cartellino dell’allora 18enne Lukaku Romelu Lukaku Il 21enne attaccante belga del Chelsea è reduce dal prestito all’Everton, ma Mou non lo vuole AP 9 le reti messe a segno, tutte in campionato, da Mauro Icardi nella sua prima stagione in nerazzurro in cui ha collezionato 22 presenze in campionato e una in Coppa Italia Mauro Icardi Il 21enne centravanti argentino è arrivato all’Inter la scorsa estate dalla Sampdoria AP © RIPRODUZIONE RISERVATA MANOVRE AZZURRE Benitez a caccia: Gonalons e Sandro, ma c’è anche M’Vila Il Napoli cerca rinforzi in mezzo al campo: per il francese è duello con l’Inter GIANLUCA MONTI NAPOLI Riccardo Bigon ha il pregio di arrivare spesso per primo su giocatori che poi finiscono al centro di veri e propri intrighi di mercato. Così é stato, ad esempio, per Iturbe e Lamela, prima che andassero rispettivamente al Porto e alla Roma. Ora la storia si ripete. Da anni Bigon è sulle tracce di Yann M’Vila. Voleva prenderlo quando giocava nel Rennes e ora duella con l’Inter, destinazione preferita dal giocatore per il quale con il Rubin si é parlato di uno scambio con Britos con conguaglio a favore dei russi o di un prestito con diritto di riscatto. L’ipotesi M’Vila non é alternativa all’arrivo di uno tra Gonalons del Lione e Sandro del Tottenham perché in uscita ci sono sia Behrami che Dzemaili. Gonalons comunque resta in cima alla lista di Benitez, Sandro é forse più facile da raggiungere nonostante la differenza tra domanda (20 milioni) e offerta (13). Olandese volante In uscita, oltre ai due mediani svizzeri, ci sono Pandev (piace al Paok in Grecia) e Maggio. Da tempo per la corsia destra Bigon ha bloccato Janmaat, la cui prestazione in Olanda-Spagna ha impressionato positivamente i tifosi azzurri. É lui l’obiettivo numero uno (e piace anche alla Juve), ma se Van Gaal dovesse portarselo allo United bisognerà pensare ad una alternativa. Nacho del Real Madrid é una delle piste seguite dallo scouting azzurro. Le questioni più urgenti, però, riguardano Dall’alto, Maxime Gonalons, 25 anni, centrocampista francese del Lione; Sandro, 25, centrocampista del Tottenham REUTERS Cigarini ed El Kaddouri. Se per il primo, a metà con l’Atalanta, si va verso un accordo con i bergamaschi (che poi potrebbero rivendere Cigarini: Sassuolo e Palermo in prima fila), per il secondo manca l’accordo economico con il Torino. Da definire anche il futuro di Izzo, difensore centrale che ha fatto molto bene ad Avellino e ha diverse richieste in A (ma potrebbe anche restare con Benitez). Questione portieri Comunque, il Napoli due acquisti li ha già perfezionati: si tratta del difensore Koulibaly e del portiere Andujar. Quest’ultimo dovrebbe fare da vice a Rafael visto che la conferma di Reina (di proprietà del Liverpool) è sempre più lontana ed il club azzurro ha smentito l’interesse per Marchetti. Da valutare il rinnovo di contratto per il terzo portiere Colombo come il futuro dell’ottimo Sepe, di rientro dal prestito a Lanciano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Quante trattative nella Capitale Roma su Aubameyang con Ljajic nell’affare Sturaro: stretta finale ANDREA PUGLIESE ROMA Pierre-Emerick Aubameyang, 24 Ljajic e soldi per Aubameyang? Forse è prematuro o forse qualcuno ci sta pensando su, nei tanti intrecci di mercato. Di certo c’è che alla Roma la punta esterna del Borussia Dortmund piace e molto, che i tedeschi sarebbero anche pronti a mettersi a tavolino e che Jürgen Klopp in più di un’occasione ha manifestato ai suoi dirigenti l’interesse per Ljajic, tanto da mandare dei suoi emissari di fiducia a vederlo dal vivo il 12 aprile (Roma-Atalanta 3-1, sembrava che ad interessare i tedeschi fosse Mattia Destro, in realtà era Adem). E allora? Per ora non c’è ancora niente, ma presto qualcosa tra Roma e Dortmund potrebbe cambiare. Scenario Il Borussia per Aubameyang un anno fa sborsò 13 milioni (più 2 di bonus già pagati) e dopo che il francese ha segnato 13 reti, lo valuta 20-25 milioni. Sabatini (ieri ha perso il telefonino a Linate, gli è stato poi recapitato a Roma) lo segue da tempo, a Garcia piace perché ha l’identikit che cerca: ambidestro, capace di partire largo per rientrare, forte nell’uno contro uno. L’Equipe ha svelato una presunta clausola rescissoria di 8 milioni, che però non ha trovato riscontri. Come non ci sono riscontri circa la volontà della Roma (che continua a seguire Lens e sta per stringere per Sturaro, lasciando Bertolacci al Genoa) di cedere Ljajic: a Trigoria infatti lo considerano un talento puro sotto il profilo tecnico, ancora in attesa di esprimere tutto il suo potenziale. Per arrivare ad Aubameyang, però, le cose potrebbero cambiare. Anche se con Ljajic, bisognerà metterci eventualmente un conguaglio di 7-8 milioni. Di certo, da oggi Sabatini guarda ad Aubameyang con un occhio ancora più interessato di prima... © RIPRODUZIONE RISERVATA Lazio, svolta Parolo la firma si avvicina Difesa: idea Manga NICOLA BERARDINO ROMA Marco Parolo, 29 anni FORTE Una trattativa ormai in dirittura d’arrivo. Per Marco Parolo dal Parma alla Lazio è solo questione di firme. Da tempo, c’è l’intesa tra i due presidenti, Ghirardi e Lotito, sulla base di 5 milioni di euro. Più articolato il percorso per giungere all’accordo con l’agente del centrocampista azzurro, Filippo Cavadini. Il punto d’approdo sarà un quadriennale da un milione e cento a stagione. Il tutto verrà siglato all’inizio della settimana. Domani verrà annunciato l’arrivo, già definito, di Basta, esterno dall’Udinese: col club friulano Lotito ha appena concluso il riscatto di Candreva. Così, con l’ingaggio dell’attaccante Djordjevic dal Nantes, già concluso da tempo, comincia a delinearsi la Lazio di Stefano Pioli. Si segue con attenzione Kone, ieri impegnato con la Grecia nella gara contro la Colombia e inseguito anche da Torino e soprattutto Verona. Dal 2010, in Italia: prima a Brescia, poi a Bologna dove è stato alle dipendenze del nuovo tecnico biancoceleste, Kone può essere la soluzione come esterno offensivo. Nuove idee Pioli guarda i centrali difensivi come basi delle sue formazioni. Un settore che la Lazio, senza Biava e Dias, deve, comunque, rifondare. In cima alla lista , ecco Astori del Cagliari e De Vrji del Feyenoord, le cui quotazioni sono salite dopo il buon esordio (pure un gol segnato) con l’Olanda contro La Spagna. Sono emerse due nuove idee: quella per De Maio, francese del Genoa (dal 2006 in Italia) e quella per Manga del Lorient, classe 1988, gabonese con passaporto francese. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 ilFatto LA GAZZETTA SPORTIVA 35 LA FERRARI TRA LE MANS E F.1 NOIOSA MA BASTEREBBE TORNARE COMPETITIVI di PINO ALLIEVI ernando Alonso che dà il via alla 24 Ore di Le Mans non poteva non essere associato a un F interessamento della Ferrari per la più grande delle gare di durata. Tanto più che Montezemolo, due giorni prima, dalle colonne del quotidiano di Wall Street, aveva parlato proprio di Le Mans, scatenando una ridda di ipotesi tra cui quella – assurda – che la Ferrari avrebbe lasciato la Formula 1 per dedicarsi alle corse su lunga distanza. Ciò significa che in un futuro vicino la Ferrari potrebbe disputare due mondiali paralleli, F.1 e maratone? No, ha ribadito lo stesso Montezemolo. Quando c’è di mezzo la Ferrari, con la sua aurea di notorietà e prestigio, è facile scivolare in indiscrezioni slegate dalla realtà. Le Mans sareb- FilorossoMondiale be un bel sogno per Maranello – nessuno lo discute – ma affrontare colossi come Audi, Toyota e Porsche richiederebbe investimenti economici e di uomini che il Cavallino non può permettersi. Per giunta, andrebbe a scontrarsi proprio sul piano della complessa tecnologia dell’ibrido sulla quale si sono arenate le speranze di conquistare il titolo della F.1, oggi più importante che mai per i riflessi sulla produzione di serie. Ma proprio Montezemolo, sempre al quotidiano di Wall Street, ha ribadito che questa F.1 «in declino» non gli piace e piace ancor meno ai tifosi, perseverando in una critica che Todt e tanti costruttori rigettano in toto. Essendo però impossibile cambiare le regole, viene da chiedersi laPuntura cosa si nasconda dietro un tema che sta diventando slogan. Che la F.1 sia noiosa è vero: alcune volte, non sempre. Così come sono state noiose tante vittorie degli anni d’oro della McLaren, di Schumacher, di Vettel. La verità è che, a breve, ci sarebbe un solo modo, infallibile, per rilanciare l’interesse dei GP ai massimi livelli: quello di vedere le due Ferrari battersi alla pari con le Mercedes. Assisteremmo a confronti epici tra fuoriclasse, con audience da primato. Spetta solamente alla Ferrari trovare quella competitività che rilancerebbe tutta la F.1: Alonso e Raikkonen non vedono l’ora, Montezemolo pure. E di noia, o di Le Mans, non si parlerebbe più… © RIPRODUZIONE RISERVATA Non solo calcio di ROBERTO PELUCCHI di ALESSANDRO DE CALÒ MESSI LANCIA L’ATTACCO A MARADONA E LA FRANCIA PREPARA IL SUO EUROPEO li hanno preparato un grande palcoscenico. G Già il nome, Maracanà, è un languore che ti trascina nella pancia della storia del calcio. Qua, 64 anni fa, si è consumata la più tremenda sconfitta del Brasile. Varela, Ghiggia, Schiaffino: il maracanazo è una nuvola nera che continua a incombere, ovunque. Poi c’è Pelé. Tempo dopo, sempre qua ha lasciato la scia del suo gol numero mille, trasformando un rigore in un amen. Adesso tocca a lui: nel vecchio Maracanà ristrutturato – alla mezzanotte italiana — si alza il sipario sul Mondiale di Leo Messi. Il clima è da «rien ne va plus». La Pulce e la Coppa del Mondo, finora, non sono andati d’accordo. Strano, per il fuoriclasse argentino: non si è mai sentito a casa. Nel frattempo gli è capitato di giocare bene e di vincere tre Champions e sei campionati spagnoli col Barça, oltre a quattro Palloni d’oro consecutivi, roba mai vista. Si è tolto anche la soddisfazione di scavalcare Diego Maradona nel numero dei gol segnati con la maglia della Albiceleste: 38 in 86 match, contro i 34 nelle 91 Leo Messi, 26 anni, con il Kun Aguero, 26 EPA presenze dell’ ex Pibe. Ma la Coppa del Mondo è un’altra cosa, c’è una differenza enorme. Messi ha firmato solo un gol nei due Mondiali giocati finora: nel giugno 2006, in Germania, su assist di Carlitos Tevez in un 6-0 rifilato ai serbi. Basta, tutto qui. Da oggi Messi ha la possibilità di cambiare questa tendenza e svoltare definitivamente. L’asso del Barça si gioca un Mondiale in campo, contro gli avversari di adesso, e l’altro nella storia dove resta aperto il braccio di ferro con Maradona per la classifica tra i grandi di sempre. Diego aveva più o meno la sua età, quando con una squadra senza stelle – tolto Valdano – era riuscito a trascinare l’Argentina sul tetto del mondo, in Messico ‘86. Il domandone, naturalmente, è se Messi sarà capace di fare altrettanto. Tra quattro anni potrebbe essere troppo tardi.Nel 1986, Bilardo aveva costruito la squadra attorno all’asso del Napoli, stavolta Sabella ha fatto altrettanto con Leo, che continua a vomitare, forse per lo stress e non è un buon segno. Quasi tutto il talento di questa Argentina è davanti (Aguero, Higuain, Lavezzi), resta critica la capacità creativa e la cerniera del centrocampo. Il debutto con la Bosnia di Dzeko e Pjanic ci dirà che aria tira, ma il vero D-day di Messi, al Maracanà, resta il 13 luglio, giorno della finale. Conviene seguire anche il percorso della Francia di Benzema, Pogba e Varane che oggi debutta con l’Honduras. Quattro anni dopo l’ammutinamento in Sudafrica, i Bleus si stanno ricostruendo una buona immagine sotto la guida di Deschamps. Manca Ribery, Benzema può prendere la squadra per mano. Il ruolo di outsider è perfetto, per la Francia questo Mondiale è un semplice master per presentarsi al top all’Europeo 2016 che giocherà in casa. RARAMENTE VINCE IL PIU’ FORTE E QUESTO BRASILE AD ESEMPIO... U na delle leggi immutabili dei mondiali di calcio è che raramente vengono vinti dalla squadra ritenuta più forte. Come esempio, viene spontaneo pensare al Brasile. Quelli della mia generazione si ricordano benissimo il Brasile del 1982. Quella squadra sembrava veramente imbattibile, imbottita com’era di campioni: Falcao, Zico, Socrates, Junior, Toninho Cerezo, Eder, tutti destinati a passare in seguito per l’Italia, anche se con alterne fortune. Socrates, per esempio, venne acquistato dalla Fiorentina, e d’improvviso Firenze diventò la città più pulita d’Europa, avendo acquistato un bidone da due miliardi. Ma, nel Brasile, Socrates giocava eccome, e con lui tutti gli altri. Quel Brasile aveva due sole magagne, sfortunatamente in punti abbastanza nevralgici del campo: la punta centrale Serginho, unico centravanti al mondo in grado di tirare verso la propria porta da dentro l’area piccola avversaria, e l’imbarazzante portiere Waldir Peres, che riuscì nella non facile impresa di inanellare almeno una papera a partita, dall’esordio contro l’Unione Sovietica (un inoffensivo tiro da fuori di Bal che probabilmente non sarebbe entrato nemmeno a porta vuota) fino alla partita contro l’Italia, dove senza compiere segate solenni ne prese ugualmente tre, e la partita finì come sappiamo. Nelle due edizioni successive, pur schierando sempre squadre fortissime, i verdeoro non riusciranno ugualmente a vincere il torneo mondiale. Secondo Sepp Blatter il fallo da rigore sul suo coscritto Fred Flintstone era netto. laVignetta Non nel 1986, ancora con Zico e Socrates, le nitropunizioni di Branco e la grazia di Alemao; e nemmeno nel 1990, quando Careca e soci vennero doppiamente beffati da Maradona, che oltre agli assist per la rete decisiva di Caniggia, fornì anche acqua da bere ai brasiliani. Branco, infatti, dopo aver bevuto da una bottiglietta passatagli dalla panchina argentina, accusò uno strano malessere, e notò che subito dopo che aveva bevuto la stessa boccetta era passata in mano all’argentino Olarticoechea, a cui però Diego aveva impedito di bere con imperiosità. E con cognizione di causa: dentro la bottiglia, infatti, c’era del Roipnol. Ci riuscirono, invece, nel 1994, con una delle squadre più lente che la loro storia ricordi: con Zinho&Mazinho, e con a centrocampo Raì, il fratello scarso di Socrates. Forse, a parte Romario e Bebeto, l’uomo di maggior talento era Leonardo, che allora veniva schierato come terzino sinistro, e che saltò metà torneo per squalifica, dopo aver atterrato lo statunitense Tab Ramos con una gomitata in faccia. Da notare che all’epoca un brasiliano che rifilava una gomitata nel grugno a un avversario veniva espulso: altri tempi. Singoli non eccelsi, insomma, ma con un senso del collettivo notevole, riuscirono là dove singoli mostruosi e innamorati del pallone tra i propri piedi avevano fallito. Ecco, se vedo il Brasile di adesso, vedo campioni in tutti i reparti (Neymar, Thiago Silva, Paulinho), ma anche parecchi possibili danni; troppo facile adesso ironizzare su Marcelo, mi aspetto molto da Fred. Insomma, i brasiliani sono forti: forse, troppo forti per vincere davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il basket rosa emoziona Pagnini Che festa ragazze DI STEFANO FROSINI Settimio Pagnini con la bandiera italiana e le sue ragazze del ‘74 TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO LOS ANGELES LAKERS Franchigia Nba © RIPRODUZIONE RISERVATA Sambarabà di MARCO MALVALDI f A CURA DI FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: [email protected] Workshop per le Laker Girl in vista di una bellissima giornata di balli e spettacolo @Lakers FILIPPO MAGNINI Ieri 32 azzurre arrivate da tutta Italia hanno festeggiato a Savona l’ultranovantenne Settimio Pagnini, l’allenatore del bronzo europeo di Cagliari ’74, rimasto a lungo il miglior risultato del nostro basket femminile. Mabel Bocchi, che con Rosy Bozzolo e tante altre ha fatto parte di quella squadra indimenticabile, ci ha inviato questo ricordo. Amatissimo e rispettato dagli innumerevoli giocatori e giocatrici che hanno avuto il piacere di conoscerlo come uomo e allenatore, Settimio Pagnini è la dimostrazione vivente di quanto lo sport possa realmente fare bene a corpo e mente. Nell’ambiente del basket è definito da tutti insostituibile e indistruttibile. Azzurro di Nuoto Presenti qui ai 7 colli di Roma @IAMDOPINGFREE con le nuove maglie e cappelli!!!Vediamo quanti nuotatori aderiranno! @FiloMagnini AS ROMA Club di Serie A 14 giugno 1942: 72 anni dopo ancora grazie agli eroi del nostro primo scudetto! @OfficialASRoma Da quando ha compiuto 90 anni, le sue allieve e allievi savonesi l’hanno sempre festeggiato. Ma quest’anno volevano regalargli un «quasi compleanno» (i suoi prossimi 94 anni li compie l’11 gennaio) davvero speciale, convocando nella bellissima città ligure le giocatrici nazionali che con lui si sono allenate, hanno vissuto l’emozione della maglia azzurra e hanno raggiunto risultati prestigiosi come il bronzo agli Europei juniores a Sanremo del ‘73, il bronzo con la nazionale maggiore a Cagliari nel ’74 (erano 36 anni che non si riusciva a salire sul podio), il quarto posto ai Mondiali di Cali nel ’75 e un altro prestigioso bronzo a Forssa, in Finlandia, con la nazionale cadetta. Un’intera vita passata sui campi di gioco e a girare l’Italia in lungo e largo in cerca di nuovi talenti. Una partita in cui Settimio ha messo in campo sempre tutto se stesso, la sua umanità, le sue conoscenze tecniche, la sua enorme di- sponibilità. Caratteristiche che anche il Coni ha voluto riconoscergli donandogli la «Stella d’oro al merito sportivo». Lui, il basket l’ha davvero conosciuto da tutte le angolazioni: da giocatore, coach, formatore nazionale e decano degli allenatori italiani. Ma è lo sport in genere che ha avuto fin da giovanissimo nel sangue. Oltre alla pallacanestro, ha praticato atletica, canoa, nuoto, pallanuoto, calcio, pallavolo e rugby. E tuttora, non passa giorno in cui non vada al mare a farsi la sua nuotata mattutina. Ma veniamo alla splendida festa di ieri. Settimio, già seduto a tavola con i suoi amici «baskettari» savonesi, non aveva la minima idea di cosa potesse accadere a breve e la sua emozione era palpabile, quando al ritmo di «We Are The Champions» dei Queen, siamo entrate tutte 32 in ordine rigorosamente alfabetico, annunciate con tanto di numero di maglia, ruolo, nome e cognome. Sorridente, un po’ imbarazzato e con gli occhi lucidi dalla commozione. A Lella Battistella, la prima a fare la sua apparizione, il compito di appoggiargli sulle spalle la bandiera tricolore; a tutte noi, entrate successivamente una alla volta, il dono di un fiore; a Charlie Caglieris, che ha voluto essere dei nostri e penultimo nell’ingresso, l’incarico di poggiargli sul capo una corona d’alloro. Infine, a chiudere la sfilata di medagliate, Claudio Silvestri, il dirigente della Federazione più vicino a Settimio e a noi giocatrici, che gli ha consegnato una targa voluta da Gianni Petrucci per ringraziarlo dello splendido lavoro compiuto per fare crescere il nostro meraviglioso mondo cestistico femminile. Mabel Bocchi 36 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 37 SERIE B ANDATA FINALE PLAYOFF Cesena-Latina: la A vi attende Perché i bianconeri Marilungo rinato e la difesa bunker COSÌ IN CAMPO ALLE 20.30 Perché i nerazzurri CESENA 3-5-2 LATINA 3-5-2 LE ULTIME Due risultati su tre e reazioni da grande 33 13 15 23 RISTOVSKI RENZETTI BROSCO KRAJNC 10 8 33 COPPOLA 39 CRIMI IACOBUCCI AGLIARDI MARILUNGO JONATHAS 34 7 37 4 30 1 VIVIANI COTTAFAVA CAPELLI CASCIONE 17 9 8 DEFREL JEFFERSON 18 DE FEUDIS MARRONE 14 15 7 19 VOLTA ESPOSITO D’ALESSANDRO ME.ALHASSAN Ecco le ultime dalle sedi. ALLENATORE: Breda PANCHINA: 12 Tozzo, 3 Bruscagin, 10 Gerbo, 15 Cisotti, 11 Paolucci, 16 Milani, 21 Laribi, 28 Ricciardi, 31 Ghezzal. SQUALIFICATI: Bruno. DIFFIDATI: Brosco, Cottafava, Esposito, Crimi, Viviani, Jonathas. ALLENATORE: Bisoli PANCHINA: 36 Coser, 6 Camporese, 27 Consolini, 5 Mo. Alhassan, 13 Galli, 24 Gagliardini, 40 Belingheri, 9 Rodriguez, 16 Garritano. SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Agliardi, Capelli, Coppola e D’Alessandro. ARBITRO Cervellera di Taranto GUARDALINEE Fiorito-Di Iorio ARBITRO DI PORTA Candussio-Pairetto TV Sky Calcio 5 HD, Premium Calcio INTERNET www.gazzetta.it Guido Marilungo, 24 anni, finora ha segnato 4 gol IPP ROBERTO PELUCCHI GDS regolamento e curiosità Quattro anni dopo, il Cesena ci riprova. Con lo stesso allenatore (Pierpaolo Bisoli), ma una squadra completamente diversa. Quel Cesena andò in Serie A da seconda classificata, alle spalle del Lecce, e con la miglior difesa del campionato (appena 29 gol incassati). Questo Cesena deve giocarsi tutto nella finale playoff, con l’obbligo di vincere almeno una delle due partite, ma la difesa resta senza dubbio il punto di forza. Bunker I romagnoli hanno chiuso 18 partite su 44 senza incassare gol e delle ultime 8 ne hanno vinte 5, perdendo soltanto una volta, in casa, proprio contro il Latina che stasera ospiteranno di nuovo al Manuzzi. Un 3-1 netto, condizionato però dai tanti infortuni con cui Bisoli convive da tutto l’anno e una condotta tattica non impeccabile, che ha finito per favorire la squadra di Breda (dopo aver segnato in chiusura di tempo con Crimi, ha potuto colpire due volte nella ripresa con Laribi in contropiede). Bentornato Adesso il Cesena ha più carte da mettere sul tavolo, praticamente tutti gli infortunati sono stati recuperati e, soprattutto, è rinato Guido Marilungo, autore dei due gol che hanno deciso le semifinali contro il Modena. Dalla sua il Cesena ha anche la forza dell’esperienza e un Cascione che ha dimostrato per tutto l’anno di essere un elemento imprescindibile. La finale di andata si gioca sul campo della squadra peggio classificata alla fine della stagione regolare (il Cesena è arrivato quarto, il Latina terzo). In caso di parità di punti al termine delle due partite, si tiene conto della differenza reti. In caso di ulteriore parità va in A la squadra meglio piazzata, ossia il Latina. Niente supplementari e calci di rigore. COSI’ IN CAMPIONATO Ecco come sono andate le due sfide di campionato. Latina-Cesena 0-0; Cesena-Latina 1-3 (Crimi, 2 Laribi, Cascione). TERZA FAVORITA Da quando in B sono stati introdotti i playoff, nel 2004-05, soltanto una volta non sono stati vinti dalla terza classificata. E’ accaduto nel 2011-12 quando salì la Sampdoria (sesta) dopo aver eliminato Sassuolo e Varese. NIENTE PLAYOFF L’unica volta che i playoff non si sono disputati è stato nella stagione 2006-07, quando vennero promossi direttamente Juventus, Napoli e Genoa (la terza chiuse con 10 punti di vantaggio sul Piacenza, quarto). IL PROGRAMMA MERCOLEDÌ ALLE 20.30 IL RITORNO CROTONE BARI 0 3 1 0 MODENA SPEZIA A R A R BARI 2 2 0 1 MODENA LATINA 2 2 1 1 CESENA Oggi e 18/6 20.30 Jonathas, 25 anni, 14 gol nella stagione LAPRESSE Il Latina l’impresa l’ha già fatta, passando in cinque stagioni dall’Eccellenza ai playoff per salire in Serie A. E dire che già un anno fa, dopo la storica promozione in B, si pensava che la squadra avesse raggiunto il paradiso sportivo. Invece no, è stata alzata l’asticella, ma la fame è rimasta sempre la stessa. Nessuna debuttante in B era arrivata tanto in alto, ma non c’è casualità. Tattica L’arrivo di Roberto Breda, dopo un inizio difficoltoso (un punto in tre partite prima dell’esonero di Auteri), è stato determinante. Il nuovo allenatore ha portato organizzazione e quella duttilità tattica che finisce per esaltare le caratteristiche dei giocatori in rosa, diventando una risorsa importante soprattutto a partita in corso. Il Latina ha un grande vantaggio rispetto al Cesena: ha due risultati su tre a disposizione, e non è un particolare trascurabile, soprattutto per una squadra che ha perso soltanto una delle ultime sette partite (3-0 in casa con il Siena). Che reazione Una cosa che ha impressionato del Latina che ha eliminato il Bari con due pareggi (entrambi per 2-2) è stata la grande forza di reazione quando si è trovato in svantaggio. Una forza che ha finito per travolgere gli avversari. Breda chiede i gol della promozione a Jonathas, andato in doppia cifra durante la stagione regolare (14 gol) e tornato a segnare mercoledì dopo un digiuno che durava dal 3 maggio (1-1 con la Juve Stabia). Ma al Latina le alternative non mancano. E l’entusiasmo, forse più dell’esperienza, giocherà un ruolo fondamentale. CESENA LATINA IN SERIE A ro.pe. GDS © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATO DI B E LEGA PRO SARÀ UNA SETTIMANA CALDA SUL FRONTE ALLENATORI Bologna, ecco i soldi per Zeman Mantova: Juric. Auteri a Matera Cittadella-Foscarini è fumata grigia Longo o Glerean per il Pordenone Monza: preso Foglio Lega Pro Settimana calda per le panchine in Lega Pro: ieri un bel colpo lo ha piazzato il Matera, trovando l’accordo con Gaetano Auteri. Il Pordenone è al bivio, per Moreno Longo (Primavera Torino) dovrà attendere domani l’incontro con Cairo; Longo – corteggiato da diversi club – resta la prima scelta, l’alternativa è Ezio Glerean. Il Mantova è pronto a diventare un club satellite del Genoa: definito l’arrivo in panchina di Ivan Juric, vice di Gasperini; primo passo verso una collaborazione, che porterebbe anche ai prestiti di alcuni giovani rossoblù in Lombardia. Per quanti riguarda il mercato giocatori, oltre a Virdis, a Monza è in arrivo Valerio Foglio (Reggina), mentre il portiere Fiory (Arzanese) piace alla Juve Stabia. D’ANGELO-TOSI Sul futuro a rischio del Bologna, che deve trovare 7 milioni per iscriversi alla Serie B, si registra uno spiraglio positivo dopo tante situazioni negative. Il presidente Guaraldi avrebbe ottenuto una linea di credito da un istituto bancario e nei prossimi giorni, si parla di martedì o mercoledì, il patron rossoblù dovrebbe disporre della liquidità per coprire tutti gli adempimenti economici (ovvero tre mesi di Irpef non Zdenek Zeman, 67 anni LAPRESSE Ivan Juric, 38 anni PEGASO Qui Cesena Il dubbio di Bisoli, negli ultimi giorni, non era legato agli uomini bensì al modulo: 4-1-4-1 o 3-5-2? La scelta dovrebbe ricadere sul secondo sistema di gioco, provato nella rifinitura di ieri a Cesenatico, con lo spostamento di Defrel al fianco di Marilungo e Capelli al centro della difesa. Il Cesena giocherà a specchio e confermerà la stessa formazione scesa in campo mercoledì contro il Modena, anche se in quella occasione Bisoli aveva cominciato con il 4-1-4-1 prima di passare alla difesa a tre e di tornare a quattro nella ripresa. Ottima la prevendita: venduti 10.780 biglietti. Vigilia agitata, invece, per il presidente Giorgio Lugaresi: «Ho trovato di cattivo gusto la decisione del Latina di mettere, a due giorni dalla finale per la A, un onorevole nel ruolo di presidente. Poteva aspettare la conclusione dei playoff. In A dovrà salire chi lo avrà meritato sul campo: mi auguro che la politica e le lobby non abbiano un peso determinante». Qui Latina Tanti dubbi e poche certezze. Non c’è Bruno squalificato e per il ruolo di mezzala sinistra si candida Morrone a cui fa concorrenza Laribi. Con Morrone in mediana, ci sarenne la conferma di Ristovski come quinto di destra altrimenti l’equilibrio ed il contenimento della mediana verrebbe rafforzata con l’impiego di Milani. Ultimo nodo da sciogliere, la seconda punta da affiancare a Jonathas: facile che si vada a ricomporre la coppia tutta brasiliana con Jefferson. «Dimentichiamoci il vantaggio che ci ha dato la posizione in classifica – è l’invito di Breda – al momento le due squadre hanno le stesse possibilità». A Cesena ci saranno 1.200 tifosi nerazzurri. Abbruzzino-Montanari © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA panchine: la situazione cui Paolo Nicolato, campione d’Italia Primavera col Chievo. Domani Roberto Stellone, in scadenza, incontrerà il Frosinone: il club punta al rinnovo, ma il tecnico non è convinto. pagata che costerà un -1 in classifica, più gli stipendi e i contributi di aprile) entro il 25 giugno, per arrivare alla scadenza del 30 giugno con tutti i parametri in regola per l’iscrizione al campionato cadetto. In questa operazione di credito c’è l’assist della Lega Calcio, che ha inviato segnali di ottimismo sull’operato del club rossoblù. Guaraldi potrà poi utilizzare il paracadute dei diritti Sky, si tratta di 12,5 milioni, per avviare il mercato e con esso la nuova stagione; una novità che potrebbe avere come effetto domino un’accelerata per l’arrivo in panchina di Zdenek Zeman. Intanto venerdì sera Foscarini si è incontrato con il Cittadella: fumata grigia, col tecnico che entro martedì dovrà dire sì o no; in caso di rottura il club veneto starebbe valutando un paio di soluzioni, tra Bisoli, dubbi sul modulo C’è Morrone © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE B AVELLINO Rastelli BARI ? BOLOGNA ? BRESCIA Iaconi CARPI ? CATANIA Pellegrino? MARINO? CITTADELLA Foscarini? CROTONE Drago ENTELLA Prina FROSINONE Stellone? LANCIANO CADREGARI-D’AVERSA? LIVORNO ? MODENA ? PERUGIA Camplone PESCARA NICOLA? PRO VERCELLI Scazzola SIENA ? SPEZIA Mangia? TERNANA Tesser TRAPANI Boscaglia VARESE ? Manca la perdente dei playoff. LEGA PRO ALBINOLEFFE PALA? ALESSANDRIA D’Angelo ALTO ADIGE ? ANCONA Cornacchini ASCOLI PETRONE BARLETTA SESIA BASSANO ASTA? BENEVENTO Brini CARRARESE Remondina CASERTANA BUCCHI? CATANZARO MORIERO COMO Colella? COSENZA Cappellacci CREMONESE ? FERALPI SALO’ Scienza FOGGIA ? FORLI’ Rossi? GIANA Albè GROSSETO ? GUBBIO ? ISCHIA ? JUVE STABIA PANCARO L’AQUILA Pagliari LECCE Lerda? LUCCHESE Pagliuca? LUMEZZANE ? LUPA ROMA Ferazzoli? MANTOVA JURIC MATERA AUTERI MELFI Bitetto? MESSINA Grassadonia MONZA PEA NOVARA ? PADOVA ? PAGANESE CUOGHI PAVIA ? PISA ? PISTOIESE LUCARELLI PONTEDERA Indiani PORDENONE LONGO? GLEREAN? PRATO ? PRO PATRIA ? PRO PIACENZA Franzini REAL VICENZA MARCOLINI REGGIANA ? REGGINA ? RENATE Boldini SALERNITANA SOMMA SANTARCANGELO Fraschetti SAN MARINO COVELO? SAVOIA BUCARO? SAVONA Corda SPAL BREVI TERAMO Vivarini? TUTTOCUOIO Alvini? VENEZIA ? VIAREGGIO ? VICENZA ? VIGOR LAMEZIA ERRA Manca chi sostituirà la Nocerina. LA GAZZETTA SPORTIVA 38 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 MOTOMONDIALE GP CATALOGNA COSÌ AL VIA ALLE 14 1ª fila 2ª fila 3ª fila 4ª fila 5ª fila 6ª fila 7ª fila 8ª fila Media: 118.175 km/h 1’40”985 26 Dani PEDROSA (Spa - Honda) 1’41”220 6 Stefan BRADL (Ger - Honda) 1’41”290 1’41”100 99 Jorge LORENZO (Spa - Yamaha) 46 Valentino ROSSI (Ita - Yamaha) 1’41”135 93 Marc MARQUEZ (Spa - Honda) 44 Pol ESPARGARO (Spa - Yamaha) 1’41”491 38 Bradley SMITH (GB - Yamaha) 1’41”308 41 1’41”677 1’41”337 Andrea DOVIZIOSO (Ita - Ducati) 4 Aleix ESPARGARO (Spa - Yamaha) Andrea IANNONE (Ita - Ducati) 1’41”671 68 Cal CRUTCHLOW (GB - Ducati) Yonny HERNANDEZ (Col - Ducati) 45 Scott REDDING (GB - Honda) 1’42”024 19 69 Nicky HAYDEN (Usa - Honda) 1’42”730 1’41”751 29 1’43”043 1’42”578 35 51 Michele PIRRO (Ita - Ducati) 7 1’45”012 Hiroshi AOYAMA (Gia - Honda) 1’43”360 17 Hector BARBERA (Spa - Ftr-Kawasaki) 8 1’43”564 Colin EDWARDS (Usa - Yamaha) 1’42”955 Alvaro BAUTISTA (Spa - Honda) Broc PARKES (Aus - Pbm) 1’43”226 5 1’44”115 1’43”530 23 63 Mike DI MEGLIO (Fra - Ftr-Kawasaki) 1’43”737 Karel ABRAHAM (R.Cec - Honda) 70 Michael LAVERTY (GB - Pbm) 1’46”214 84 Michel FABRIZIO (Ita - Art) METEO PREVISTO: VARIABILE RISCHIO DI TEMPORALI , TEMPERATURA 24o: Striscia interrotta Marquez esagera e cade Pedrosa e Lorenzo ci provano Il leader iridato frena 10 metri troppo tardi: niente settima pole di fila, solo 3o. Dani ne approfitta e precede Jorge malgrado gli acciacchi. Valentino 5o, Dovi 7o DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA MONTMELO’ (Spagna) L’Evento dell’anno è arrivato alle 14.49. Quando le prove stavano per finire, Dani Pedrosa aveva scordato il suo braccio destro modello insaccato ricordando invece di saper ancora guidare, soprattutto qui. Il «Mignon» di Sabadell (località a 21 km dal circuito) era primo, contenendo a fatica (un decimo) l’arrembante Jorge Lorenzo, che è nato a Palma de Majorca, ma a Barcellona si è trasferito quando era ragazzino per inseguire il suo sogno di diventare pilota. Marc Marquez, che invece arriva da lontano («ben» 106 km), stava tentando di prendersi la settima pole dell’anno, l’ottava consecutiva considerando Valencia 2013, ma alla prima curva ha frenato 10 metri dopo il massimo consentito per passare dai 344 di inizio staccata ai 122 della prima curva a destra. Abisso Una frazione spazio/ temporale infinitesimale, che però fa la differenza tra stare in piedi o provare una pazzia, cioè tentare di fare la curva e cadere. Marc ha tentato la seconda strada e la curva l’ha fatta… ma di schiena. Prima caduta dell’anno, anzi dal warm up di Motegi, l’ultimo dei suoi grandi voli del 2013, fine della striscia vincente (in prova) e una domanda che sorge spontanea? Questo minerà la granitica condizione mentale del campione spianando la strada agli altri pretendenti? Risponde con un sorriso Valentino Rossi: «L’anno scorso cadeva anche due volte a fine settimana e poi… vinceva». Tris Allora, chi vorrà mette- re le ruote davanti al dominatore, dovrà sudarsela. In una prima fila tutta spagnola (ma anche le pole delle classi minori sono dei piloti locali), si candida Pedrosa, mai così sorridente dopo una bella prestazione (di solito lo fa quando deve farsi perdonare un errore...) e soprattutto Lorenzo. Che dopo il Mugello continua a martellare. Anche qui ha mostrato un ritmo da rullo compressore: nelle ultime libere ha messo in fila 17 giri (la gara è su 25) senza soste e con un ritmo che può fare pensare al colpaccio. Incertezze Ma poi la gara è sempre un’altra cosa. E Jorge lo sa bene. Anche perché qui c’è un punto interrogativo nero come il cielo comparso ieri in serata a confermare le previsioni negative. La peggiore è che si arrivi a cavallo di condi- zioni incerte, che comportino quindi il cambio moto, sempre a rischio. Ma anche la pioggia non sarebbe troppo amica, visto che non si gira sul bagnato dal Giappone dello scorso anno e qui nessuno ricorda di averlo fatto negli ultimi 5-6 anni. Al tutto va aggiunto che l’asfalto del Montmelò è particolarmente scivoloso e poco abrasivo. Sarebbe una roulette. Valentino Una situazione che non piace a nessuno. Compreso chi deve inseguire come Valentino, buono in seconda fila (5o), ma sempre all’inseguimento nei vari turni. Più in forma sembra, per esempio, Stefan Bradl (4°). Il pesarese è sicuro, o almeno spera, di poter recuperare i decimi che gli mancano per riprendere i tre tenori locali, ma ieri nel suo tono di voce sembrava di perce- pire un velato pessimismo. Non si può aspettare più di una onorevole difesa dalla Ducati, ma solo con Andrea Dovizioso (7o) Sempre in difficoltà Cal Crutchlow, ma anche Andrea Iannone, che nella Q2, raggiunta dalle «eliminatorie», ha preceduto solo Alvaro Bautista protagonista di un gran volo con botte a petto e caviglia destra. Sberleffo Non va bene agli italiani anche in Moto2. Il migliore è Mattia Pasini, che ha dovuto subire la (giustificata? Mah…) ironia del dominatore Tito Rabat: sul codone della sua Kalex è comparso un adesivo «ciao 54», «perché lui si attacca sempre per prendere la scia: se esco dal box dietro c’è lui e, se rientro, si ferma con me», dice lo spagnolo. La ricchezza non fa la classe… © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI ITALIANI DUCATI A DUE FACCE CON DOVIZIOSO («BEL GIRO») E IANNONE («UN DISASTRO») «Quei tre volano, ma venderò cara la pelle» Rossi in difficoltà: «Passo in gara da migliorare» La Suzuki anticipa il rientro a Valencia DAL NOSTRO INVIATO MONTMELO’ Il momento più esilarante della giornata è a metà conferenza stampa. Un giornalista spagnolo prova a fare una domanda a Valentino Rossi. Il Dottore lo interrompe subito e rilancia: «Ti è piaciuta la Spagna contro l’Olanda, vero?». Boato. Lo sfottò però si limita al calcio. Nella MotoGP è tutta un’altra storia, ahinoi. Ci sono i tre tenori là davanti e gli italiani arrancano all’inseguimento. Lotta Rossi ammette che Pe- drosa, Lorenzo e Marquez qui sono irraggiungibili: «Per la prima volta quest’anno il mio passo non è all’altezza. Lavoreremo per migliorare la moto e speriamo di poter essere più vicini. Una cosa è certa: venderò cara la pelle». La prestazione sul giro secco però ha soddisfatto il Dottore, tranne il calo nell’ultimo settore: «L’obiettivo era stare nei primi cinque e così è stato. Sicuramente sarebbe stato meglio partire in prima fila, ma con quei tre là davanti… Per quanto riguarda le gomme penso che tutti useranno le medie al posteriore, mentre all’anteriore molto dipenderà dalle temperature in gara. Da quel punto di vista è ancora tutto aperto». Anche Andrea Dovizioso, 7° e migliore dei ducatisti, è contento della qualifica: «Ho fatto davvero un gran bel giro, sapevo di poter far bene. Ci siamo migliorati nel corso del weekend. In gara spero di stare con il secondo gruppo, a livello di Bradl per intenderci. La pioggia? Sarà che sto diventando vecchio, ma non ricordo di aver mai corso qui sul bagnato. Sarebbe una situazione davvero anomala, ma lo è per tutti». Sabato da dimenticare invece per Andrea Iannone (11°): «Più cercavamo di sistemare la moto e più facevamo passi indietro. Un vero disastro». Michele Pirro (15°), da buon tester, si è infine concentrato sugli esperimenti. Rientro Infine Davide Brivio, ex manager di Valentino Rossi e ora alla guida della Suzuki, ha annunciato a Radio 1 che il rientro della Casa giapponese in MotoGP, previsto per il 2015, potrebbe avvenire già nell’ultima gara di questa stagione, il 9 novembre a Valencia. E i piloti? «Abbiamo contattato Dovizioso, Crutchlow e Iannone», ha ammesso Brivio. Domani, intanto, nei test collettivi al Montmelò girerà il collaudatore Randy De Puniet. mau.ca. Valentino Rossi, 35 anni, 4 podi in 6 gare con la Yamaha nel 2014 EPA © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 MOTO2 MOTO3 POS. PILOTA (NAZ./MOTO) TEMPI 1. RABAT (SPA/Kalex) 1’46”569 media 159,6 km/h 2. KALLIO (FIN/Kalex) 1’47”140 3. M. VIÑALES (SPA/Kalex) 1’47”192 4. CORTESE (GER/Kalex) 1’47”267 5. FOLGER (GER/Kalex) 1’47”444 6. PASINI (ITA/Kalex) 1’47”526 7. LUTHI (Svi/Suter) 1’47”594 8. ZARCO (FRA/Caterham Suter) 1’47”595 9. LOWES (GB/Speed Up) 1’47”600 10. AEGERTER (SVI/Suter) 1’47”604 11. SALOM (SPA/Kalex) 1’47”665 12. MORBIDELLI (ITA/Kalex) 1’47”788 13. DE ANGELIS (RSM/Suter) 1’47”834 14. SYAHRIN (MAL/Kalex) 1’47”855 15. CORSI (ITA/Kalex) 1’47”907 16. TORRES (SPA/Suter) 1’47”926 17. SCHROTTER (GER/Tech 3) 1’47”932 18. SIMON (SPA/Kalex) 1’47”932 19. KRUMMENACHER (SVI/Suter) 1’47”936 20. CARDUS (SPA/Tech3) 1’48”026 21. SIMEON (BEL/Suter) 1’48”068 22. PONS (SPA/Kalex) 1’48”112 23. TEROL (SPA/Suter) 1’48”225 24. BALDASSARRI (ITA/Suter) 1’48”230 25. NAKAGAMI (GIA/Kalex) 1’48”296 26. L. ROSSI (FRA/Kalex) 1’48”392 27. WEST (AUS/Speed Up) 1’48”587 28. REA (GB/Suter) 1’48”639 POS. PILOTA (NAZ./MOTO) TEMPI 1. A. MARQUEZ (SPA/Honda) 1’50”232 media 154,3 km/h 2. BASTIANINI (ITA/Ktm) 1’50”850 3. RINS (SPA/Honda) 1’50”912 4. BINDER (SA/Mahindra) 1’51”024 5. AJO (FIN/Husqvarna) 1’51”308 6. I. VIÑALES (SPA/Ktm) 1’51”360 7. OLIVEIRA (POR/Mahindra) 1’51”456 8. VAZQUEZ (SPA/Honda) 1’51”471 9. MILLER (AUS/Ktm) 1’51”481 10. MCPHEE (GB/Honda) 1’51”499 11. KORNFEIL (R.Cec/Ktm) 1’51”667 12. ANTONELLI (ITA/Ktm) 1’51”693 13. GUEVARA (SPA/Ktm) 1’51”693 14. TONUCCI (ITA/Mahindra) 1’51”704 15. HANIKA (R.Cec/Ktm) 1’51”812 16. FENATI (ITA/Ktm) 1’51”848 17. MASBOU (FRA/Honda) 1’52”131 18. KHAIRUDDIN (MAL/Honda) 1’52”227 19. KENT (GB/Husqvarna) 1’52”251 20. BAGNAIA (ITA/Ktm) 1’52”363 21. AZMI (MAL/Ktm) 1’52”439 22. FERRARI (ITA/Mahindra) 1’52”463 23. LOI (BEL/Ktm) 1’52”614 24. HERRERA (SPA/Honda) 1’52”712 25. GRÜNWALD (GER/Ktm) 1’52”909 26. GRANADO (BRA/Ktm) 1’52”911 27. SISSIS (AUS/Mahindra) 1’52”934 31. LOCATELLI (ITA/Mahindra) 1’53”504 4 le cadute DIRETTA SU SKY Scivolate, botti, rischi Tutti giù per terra nel sabato di Montmelò S Oggi si corre il GP Catalogna 7a tappa iridata sul circuito di Montmelò (4727 m). Diretta su Sky e differita su Cielo a partire dalle 15.10 S Gare alle 11 Moto3 (22 giri per 104 km) alle 12.20 Moto2 (23 giri per 108,2 km) alle 14 MotoGP (25 giri per 118,2 km) NELLA POLVERE Pol Espargaro cade nelle libere Prima di Marc Marquez, era capitato a Pol Espargaro saggiare la sabbia delle via di fuga LAPRESSE LA GAZZETTA SPORTIVA 39 campione di umiltà MARC MARQUEZ «Chiedo scusa ho sbagliato. Troppo veloce per curvare» «Stavolta sono io che devo imparare da mio fratello». Vale non si illude: «Quello vince anche quando vola giù...» S Sul sito Cronache, commenti, interviste sul nostro sito S QUALIFICHE AMARE Il leader addio al settebello La camera montata in moto mostra Marc Marquez appeso al manubrio della propria Honda senza guida IPP DA TV Classifiche Moto3 1. Miller p. 104 2. Fenati 99 3. Rins 87 4. Vazquez 76 5. I.Vinales 64 Moto2 1. Rabat 124 2. Kallio 102 3. M.Vinales 69 4. Aegerter 69 5. Corsi 66 MotoGP 1. Marquez 150 2. Rossi 97 3. Pedrosa 96 4. Lorenzo 65 5. Dovizioso 63 Jorge Lorenzo, 27 anni, e Marc Marquez, 21 dopo le prove AFP « L’occasione per battere Marc? Tutte le gare sono giuste per superarlo DANI PEDROSA 3 VOLTE IRIDATO DAL NOSTRO INVIATO SULL’ASFALTO Pure Baustista finisce giù Violenta caduta qualifica pure per Alvaro Bautista che ha picchiato petto e caviglia destra MILAGRO Cambio della guardia in casa Hrc Daniel Pedrosa impenna durante le prove a Montmelò; nel riquadro la scivolata del compagno Marc Marquez EPA 27 le pole di Pedrosa in MotoGP Quella di ieri è la pole numero 27 in MotoGP per Daniel Pedrosa: la 45a nel Motomondiale LA TECNICA ESPERIMENTI PER MIGLIORARE IL BILANCIAMENTO ED ELIMINARE LE VIBRAZIONI Pirro guida la Ducati con i pesi nel codone Spiega Witteveen: «I mass damper servono da studio per realizzare un telaio nuovo» DAL NOSTRO INVIATO MONTMELO’ Anche a Montmelò il collaudatore Michele Pirro continua la sperimentazione sulla Ducati dei «mass damper», i contrappesi comparsi nei test in Malesia, ora inglobati nel nuovo codone più grande. L’ingegnere Jan Witteveen, ex d.t. Aprilia, spiega cosa sono: «Si tratta di un peso posizionato sulla moto per modificare il bilanciamento dei pesi o il baricentro. Se hai un problema di ciclistica, piuttosto che rifare il telaio, li utilizzi per studiare il comportamento e capire la direzione di sviluppo. All’Aprilia lo utilizzavo già negli Anni 90 su 250 e 125». Prove Adesso la Ducati lo ripropone adattato. «Hanno introdotto un sistema di ammortizzamento, con molla o altro tipo di smorzamento, e l’effetto collaterale può essere stata l’eliminazione o il controllo di Il nuovo codone posteriore Ducati è più grande e ingloba i contrappesi MILAGRO qualche vibrazione molesta». In pratica? «Visto lo spazio a disposizione, credo siano 3-5 kg, ma non terranno questo sistema in via definitiva, non ha senso portarsi peso in più. Sarà utilizzato per capire come migliorare la ciclistica. Capita la giusta distribuzione dei pesi o lo smorzamento delle vibrazioni, verrà fatto un telaio con le stesse caratteristiche». f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA MAURO CASADIO MONTMELO’ Povero Dani Pedrosa. Anche quando fa la pole, i riflettori li prende tutti il compagnofenomeno. In effetti, la caduta di Marc Marquez fa più notizia del miglior tempo del Calimero della Honda. Termina la striscia di 7 pole consecutive (6 nel 2014, più Valencia 2013) del campione del mondo. E tutti si domandano se si sia rotto il filo che lega il Piccolo Diavolo ai trionfi a ripetizione. La riprova si avrà oggi in gara. Intanto Valentino Rossi scuote la testa: «Mi sa proprio che non cambierà niente. L’anno scorso cadeva 2-3 volte a weekend e poi alla domenica vinceva, non verrà scalfito neanche da questa scivolata». In effetti, almeno esteriormente, Marc sembra più che sereno. Soprattutto perché non ha ricevuto danni fisici dalla caduta. «Mi scuso con tutto il team, è stato un mio errore — si affretta a dire Marquez, sempre con il sorriso sulle labbra —. Ho voluto fare lo stesso la curva, anche frenando troppo tardi. A quella velocità era impossibile». Limite Marc ci teneva da matti a questa pole, perciò è andato oltre il limite. Ci teneva a fare bella figura sul circuito di casa, davanti ai propri tifosi. Ci teneva a pareggiare la pole (la prima nel Mondiale) che aveva fatto solo un’ora e mezza prima il fratello minore Alex in « Volevo vedere se confermavo i progressi del Mugello. Direi di sì JORGE LORENZO 4 VOLTE IRIDATO Moto3. «A questi livelli è molto facile superare il limite. Ci sta», dice il team principal Hrc Livio Suppo, che nega che Marc sia stato sopraffatto dalla pressione di dover superare a tutti i costi i rivali Pedrosa e Lorenzo, davanti a lui nella lista dei tempi. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il manager Emilio Alzamora. E non si può neppure dare la colpa alla strategia delle due moto e delle tre gomme, già sperimentata con successo a Jerez. «Comunque ho un buon passo, sono pronto a combattere per la vittoria. Ovviamente, come tutti, spero in una gara asciutta. È da Motegi 2013 che non corriamo con il bagnato. Sono contentissimo per la pole di mio fratello, stavolta sono io che devo imparare da lui». Rivali Prima o poi, la discesa di Marc dal trono doveva succedere. Come ha ribadito lui stesso. Ora la palla passa a Pedrosa e Lorenzo, che dovranno essere bravissimi a sfruttare questo momento particolare dell’iridato. «Quest’anno soffrivo sempre in qualifica, per questo sono soddisfatto di essere tornato in pole — dice Dani —. L’occasione giusta per battere Marc? Tutte le gare sono giuste per superarlo». Ma probabilmente a livello di passo gara quello messo meglio è Lorenzo: «Ero curioso di vedere se riuscivo a confermare i progressi del Mugello. E direi che sono soddisfatto». © RIPRODUZIONE RISERVATA 40 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 MOTOMONDIALE GP CATALOGNA CROSS GP ITALIA Enea, eroe... non per caso «Dai Rookies al Paradiso» Bastianini, 16 anni, 2° su una pista mai vista: «Sono qui solo perché Vinales ha rotto con Gresini». Prima pole per Marquez jr, Fenati 16° con le MiniGP e nel 2013 si è imposto in due gare della Rookies Cup, il Trofeo Ktm che si corre in concomitanza con alcune prove europee del Mondiale, finendo 4° in classifica. Anche quest’anno, il ragazzo di Rimini avrebbe dovuto disputare il monomarca austriaco, invece… «Invece il destino ha voluto che Isaac Vinales rompesse l’accordo raggiunto con il team Gresini: c’era un posto libero e Fausto ha voluto me». Una possibilità che Enea sta sfruttando al meglio. «Con la squadra mi trovo benissimo, siamo inseparabili», dice riferendosi al responsabile tecnico Fabrizio Cecchini e a tutti i ragazzi del team, che se lo coccolano. GIOVANNI ZAMAGNI MONTMELO’ (Spagna) La brutta notizia: Romano Fenati, splendido vincitore al Mugello e secondo in campionato a soli 5 punti dal capoclassifica Jack Miller, è 16° e sarà costretto a una difficile rimonta dalla sesta fila, con il rivale che scatta 9°. La bellissima notizia: Fenati non è l’unico pilota italiano che può puntare a risultati di prestigio, perché Enea Bastianini, 16 anni, al debutto quest’anno nel Motomondiale, è in grande crescita e dopo essere stato in testa e aver lottato per la vittoria al Mugello fino a poche curve dal traguardo, prima di essere travolto da una dissennata azione di Miller, al Montmelò ha ottenuto uno strepitoso secondo tempo, battuto solamente da Alex Marquez. Conferma Un risultato per certi versi insperato — era la prima volta che guidava sul circuito spagnolo e finora il suo miglior piazzamento in qualifica era stato 13° — ma non così sorprendente, perché fin dalla prima gara in Qatar, Enea ha fatto vedere di avere talento e carattere per mettersi in mostra in una categoria Riminese, 16 anni, Enea Bastianini ha vinto titoli minimoto, la MiniGP e due gare della Rookies Cup, prima di arrivare al Mondiale con il team Gresini EPA difficile ed equilibrata come la Moto3. Gara dopo gara, Bastianini è andato sempre più forte e dopo la sbalorditiva prestazione del GP d’Italia, ecco questa prima fila da applausi. «È un sogno che si avvera, un’emozione unica. Già in Francia e in Italia avevo dimostrato di poter stare con i primi, pur avendo ancora tanto da imparare: i più forti hanno esperienza, sanno gestire bene qualifiche e gara. Ma comincio a imparare anch’io…». Tappe bruciate Va di fretta, il pilota del team Gresini, e per arrivare al Mondiale ha bruciato i tempi. «Sono salito per la prima volta su una minimoto a 3 anni e 3 mesi: per questo ho scelto il numero 33», svela Enea, che nel 2007 ha vinto il Tricolore e nel 2008 l’Europeo minimoto, poi ha trionfato Prima volta È una prima fila inedita, quella del GP della Catalogna, con il piccolo Marquez per la prima volta in pole. «Sono molto orgoglioso di mio fratello Alex» si congratula Marc. Terzo posto per Alex Rins, autore di una terrificante caduta a pochi minuti dal termine: ha una microfrattura a un dito di un piede e oggi non sarà al meglio. Altri italiani: 12° Antonelli, 14° Tonucci, 20° Bagnaia, 22° Ferrari, 31° Locatelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LE GARE DALLE 10.10 Si corre a Maggiora (No), la 10a prova del Mondiale cross S Programma Libere Ore 8.40 Emx 300 8.55 Emx 250 9.15 Mx2 9.40 MxGP Corse Ore 10.10 gara-2 Emx 300; 11: gara-2 Emx 250; 13.15: gara-1 Mx2; 14.15: gara 1; MxGP 16.10: gara-2; Mx2 1710: gara 2 MxGP Le gare di MxGP e Mx2 sono trasmesse in diretta su Italia2 S Prezzi Ingresso 60 euro (ridotto 30 euro) PROVE A MAGGIORA Roelants sotto la moto Ora rischia la paralisi MASSIMO ZANZANI MAGGIORA (Novara) Dramma al GP d’Italia: il belga Joel Roelants, 11° in classifica nella MxGP, è volato in avanti sul doppio salto nella curva a sinistra dopo il rettilineo di partenza ed è stato colpito dalla propria Honda sulla schiena, riportando la frattura della settima vertebra dorsale. Il pilota, 25 anni, è stato trasportato in elicottero chirurgico al Cto di Torino, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico: rischia di restare paralizzato. La gara di qualificazione è stata caratterizzata dalla sfida tra il belga Jeremy Van Horebeek (Yamaha), Antonio Cairoli (Ktm) e il francese Steven Frossard (Kawasaki). A spuntarla è stato Horebeek che ha preceduto il siciliano: «Non sono troppo soddisfatto perché mi sono trovato in difficoltà su questa pista così ho deciso di accontentarmi, in fondo il secondo posto è buono in vista della partenza». In Mx2 ancora un assolo del leader Jeffrey Herlings (Ktm). © RIPRODUZIONE RISERVATA Classifiche: MxGP: 1. Cairoli (ItaKtm) p. 393; 2. Desalle (Bel-Suzuki) 373; 3. Van Horebeek (Bel-Yamaha) 358. Mx2: 1.Herlings (Ola-Ktm) 394; 2. Tonus (Svi-Kawasaki) 349; 3. Febvre (Fra-Husqvarna) 297. DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 41 FORMULA 1 OSPITE SPECIALE LO SPAGNOLO HA DATO IL VIA ALLA GARA E SI E’ ESIBITO AL VOLANTE DI UNA 512 DEL 1970 Alonso a Le Mans: «Un giorno correrò la 24 Ore» Il tifo di Fernando: «Spero che vinca Webber». Todt: «Ferrari via dalla F.1? Non mi pare» CORRADO CANALI LE MANS (Francia) Il suo arrivo era programmato da tempo ma dopo l’uscita del presidente Montezemolo che, accusando l’attuale F.1, ha lasciato immaginare un maggior impegno della Ferrari nelle gare endurance, la presenza di Fernando Alonso ieri a Le Mans ha assumnto un altro significato. «E’ la prima volta che vengo qui —: ha riconosciuto il ferrarista —, ma mi sembra un bell’ambiente con tanta passione sugli spalti, sinceramente non me l’aspettavo». E allora perché non venire a correrci? «Prima o poi succederà. Parlo molto con il presidente Montezemolo e, benché la priorità resti tornare a vincere in F.1, c’è grande attenzione anche per una piattaforma attrattiva come Le Mans». Intanto fa il tifo per il suo amico Mark Webber: «In questi giorni non l’ho sentito, ma un po’ di tempo fa ci siamo scambiati dei messaggi e mi sembrava entusiasta della sua nuova avventura. Spero che vinca, visto che è un mio amico». Ma a Le Mans ieri c’era an- Fernando Alonso con la bandiera francese mentre dà il via alla 82a edizione della 24 Ore di Le Mans che Jean Todt: il presidente della Fia ha siglato un accordo con la Aco per prolungare l’organizzazione del Mondiale Endurance sino al 2017. Inevitabile chiedergli delle dichia- razioni di Montezemolo: «Mi sembra che ci sia stata una smentita, non mi pare che alla Ferrari pensino di lasciare la F.1», ha detto prima di salutare Alonso, il quale si è poi reca- to nel box delle Ferrari dove si è intrattenuto con Giancarlo Fisichella e Andrea Bartolini. Uno dei momenti più esaltanti per lo spagnolo è stato il giro di pista al volante della Ferrari 512 S che corse, sotto le insegne della Scuderia Filipinetti, la 24 Ore nel 1970 con il tedesco Herbert Muller e il britannico Mike Parkes. Così meticoloso com’è, lo spagnolo si è fatto spiegare in maniera approfondita come andava guidata. La sua esibizione è stata salutata dagli applausi dei 250 mila spettatori. Quindi il momento clou alle 15, quando ha dato il via alla gara. Stregato da fascino di Le Mans, Alonso due ore dopo il via era al box dell’Audi per salutare il connazionale Marc Gené. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’OPINIONE di PINO ALLIEVI a pagina 35 Schumi va in riabilitazione 4 3 Ma il recupero è incerto & domande a... INCIDENTE SUGLI SCI MAURIZIO FORNARI NEUROCHIRURGO S Il tedesco, uscito dal reparto di rianimazione a Grenoble, forse sarà trasferito in una clinica specializzata. Però non è segno che migliori intendere che lo spostamento di reparto di Schumacher serva a prepararlo a un successivo trasferimento in una clinica specializzata, dove potrà ricevere cure personalizzate. L’ex pilota della Ferrari, in coma per le gravissime lesioni cerebrali riportare battendo la testa su uno sperone di roccia nonostante il casco, sarebbe arrivato a pesare solo 50 chili, a causa della lunga immobilità. Ma non è dato sapere se ci siano stati altri progressi o segnali incoraggianti, dopo quelli piccoli dei mesi scorsi, a parte la certezza che non sia più in pericolo di vita. LUIGI PERNA twitter@pernagazzetta «L’assenza di notizie su Michael Schumacher non è una buona notizia», aveva osservato qualche giorno fa il suo mentore e grande amico Flavio Briatore, l’uomo che lo lanciò verso i primi due titoli mondiali in F.1 con la Benetton. Però non è da interpretare come una svolta neppure l’ultima novità trapelata sui media tedeschi, secondo la quale Schumi sarebbe stato trasferito dal reparto di neurochirurgia a quello di terapia intensiva e riabilitazione dell’ospedale di Grenoble, dove è ricoverato dal 29 dicembre in seguito all’incidente sugli sci a Meribel. Dubbi Non è chiaro, infatti, se questo sia il segnale di un miglioramento delle condizioni del sette volte iridato o al contrario la presa d’atto che le possibilità di un recupero completo siano diminuite. E’ proprio quello che sostiene per esempio la rivista Focus.de. Mentre il settimanale Bunte fa Risveglio Il 7 marzo la Gazzetta anticipò che Schumi aveva ripreso a respirare in modo autonomo e ad aprile la mana- 153 I giorni di ricovero Schumacher si trova all’ospedale di Grenoble dal 29 dicembre 2013 Michael Schumacher, 45 anni, 7 volte iridato F.1 EPA ger Sabine Kehm annunciò che era cominciato il processo di risveglio dal coma farmacologico indotto dopo l’incidente e le operazioni alla testa. Poi l’indiscrezione secondo cui avrebbe mosso le palpebre, in modo inconscio. Da allora, non sono arrivati aggiornamenti dalla famiglia di Schumacher, che non ha commentato neppure in questa occasione, chiudendosi nel riserbo che si sforza di mantenere dall’inizio della vicenda, a dispetto delle intrusioni dei media. Il fatto che la somministrazione di sedativi sia stata interrotta non significa comunque che Schumi si sia risvegliato o che accadrà in futuro. E così non resta che sperare. Mentre la F.1 continua a ricordarlo: la Ferrari, sotto la sigla #ForzaMichael, ha raccolto 72 testimonianze di grandi personaggi (quante i suoi trionfi in rosso) e sulle Mercedes di Rosberg e Hamilton dall’inizio del campionato c’è la scritta #KeepFightingMichael. Non sarà tolta, finché Schumi non migliorerà. © RIPRODUZIONE RISERVATA 29 dicembre Schumi cade mentre scia fuoripista a Meribel (Fra). Viene ricoverato a Grenoble, dove arriva in coma. Ha un’emorragia cerebrale e viene operato S 30 dicembre I medici lo operano di nuovo «Vuol dire che respira da solo non che sia cosciente» Maurizio Fornari è = responsabile della Neurochirurgia S dell’ospedale di Rozzano 6 gennaio Dichiarato fuori pericolo (Milano). Ha effettuato oltre 10.000 interventi di chirurgia spinale e cerebrale. S 1. 29 gennaio Inizia la fase di risveglio S 7 marzo La Gazzetta rivela: Schumi respira da solo S 4 aprile La manager: «Michael mostra momenti di coscienza e risveglio» Professor Fornari, che cosa significa che Schumi sia stato trasferito dal reparto di rianimazione a quello di riabilitazione? «Che il paziente non ha più bisogno di macchinari che lo aiutino a respirare». 2. Vuol dire che è anche cosciente? «No, può respirare da solo ma non essersi risvegliato. Anzi lo escluderei, altrimenti lo avrebbero detto». 3. Segnali confortanti? «Mi atterrei alle fonti ufficiali» 42 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 43 CICLISMO GIRO DEL DELFINATO È super Contador Lo spagnolo (4°) negli ultimi 2,2 km infligge 20” al rivale: adesso ne ha 8 di vantaggio CIRO SCOGNAMIGLIO @cirogazzetta FINHAUT-EMOSSON (Svizzera) Lo aveva ripetuto la sera prima, al termine di una chiacchierata informale prima di vedere la sua Spagna bastonata dall’Olanda al Mondiale di calcio: «Vorrei essere ricordato come uno che faceva divertire la gente». È questa la stella polare di Alberto Contador. E ieri ne è arrivata l’ennesima dimostrazione. Attacco secco a 2,2 km dalla vetta finale della settima tappa del Giro del Delfinato (vinta dall’olandese Westra), Chris Froome staccato e primato in classifica strappato al rivale, quando a questo antipasto extralusso di Tour de France manca soltanto l’arrivo di oggi (in salita) a Courchevel. Tappa a Westra, Nibali si difende e arriva a 38” da Alberto. Oggi chiusura a Courchevel. L’inglese rilancia: «Non è finita» Spettacolo Tra i due è arrivata anche la stretta di mano, al riparo da occhi indiscreti, nella tenda bianca sotto al podio dove i corridori si cambiano. Froome ha riconosciuto la superiorità di Contador e non ha troppo chiamato in causa le ferite ricordo della caduta di venerdì: «Avevo un po’ di dolore, specie all’anca e ai flessori, però è stato solo un piccolo fattore. Sky ha fatto un lavoro fantastico, ma a me sono mancate le energie nel finale. Chapeau, Alberto». «Ma manca ancora una tappa» ha aggiunto, rilanciando il guanto di sfida. Alberto era poco lontano. Aveva 12” di ritardo da Froome, ora ne ha 8 di vantaggio. In questa stagione non aveva mai staccato l’inglese in salita. E del 2013 non parliamo neppure. Il patron Oleg Tinkov aveva un sorriso larghissimo nel giorno delle sue nozze d’argen- Classifica: 1. Alberto CONTADOR (Spa, TinkoffSaxo); 2. Froome (Gb) a 8”; 3. Talansky (Usa) a 39”; 4. Kelderman (Ola) a 59”; 5. Van den Broeck (Bel) a 1’14”; 6. Nibali a 1’16”; 7. Bardet (Fra) a 2’11”; 8. Reichenbach (Svi) a 2’14”; 9. Fuglsang (Dan) a 2’50”; 10. A. Yates (Gb) a 2’52”. to: «Che bel regalo mi ha fatto. Questo in chiave Tour conta soprattutto per la testa». Già, una sorta di “jackpot psicologico”. «Più che altro – ha detto Contador — è il rendimento a darmi fiducia. Al Tour manca un bel po’ e bisogna stare tranquilli, ma è confortante vedere che il lavoro sta pagando. Più che aver battuto Froome, mi rallegra vedere che le gambe girano e che recupero perfettamente dagli sforzi». Difesa E Vincenzo Nibali, in tutto questo? Il “terzo uomo” ha tenuto botta. Non ha risposto a Contador ed è rimasto con Froome fino a 800 metri dalla fine, quando si è spostato Porte ed è stato Chris in prima persona a tentare di ricucire. Vincenzo ha pagato un dazio di 38” a Contador e 18” a Froome. È sempre sesto. Niente per cui fare salti di gioia, però una prova incoraggiante in prospettiva. Lui e lo staff hanno previsto di colmare nei prossimi 20 giorni di lavoro il gap che manca e giova ricordare che il paragone col Delfinato 2012 è nettamente a favore del siciliano, che due anni fa andò in bambola a Morzine e chiuse 28° nella generale, prima di scalare il podio del Tour. Festa Ieri l’Astana ha fatto festa con Westra, già secondo venerdì, che ha ottenuto una vittoria incredibile: era nella fuga del mattino (con Visconti e De Marchi, quest’ultimo aritmeticamente maglia a pois), ma sembrava che il successo finale fosse storia tra Trofimov e Silin, i due russi della Katusha. Il 31enne olandese ha piazzato una rimonta in stile Enrico Battaglin al Giro verso Oropa, premiando in qualche modo la scelta del team di non fermarlo per aspettare Nibali. Il traguardo di Courchevel di oggi, infine, non può non far venire in mente Marco Pantani, che vi colse l’ultimo successo della vita il 16 luglio 2000 al Tour, ma il traguardo è più in basso. La tappa è meno dura di quella di ieri, però tra Contador e Froome ci sono appena otto secondi. E chi se la perde? © RIPRODUZIONE RISERVATA L’arrivo di Alberto Contador, a sinistra, 31 anni, e di Chris Froome, 29, giunto a 20 secondi di distanza. Era dalla Vuelta 2012 che lo spagnolo non staccava così perentoriamente l’inglese in salita AFP IL SICILIANO SODDISFATTO DELL’ESAME SALITA Nibali: «Buone sensazioni Sono sulla strada giusta» DAL NOSTRO INVIATO FINHAUT-EMOSSON «La testa mi diceva di seguire Contador, ma le gambe non me l’hanno permesso». L’analisi di Vincenzo Nibali, arrivato a 38” dallo spagnolo, è sincera e tutto sommato serena. «Qui c’è il meglio al mondo, le differenze non sono state eccessive e i giorni che mancano al Tour sono venti. Parliamo dell’inizio, mentre rispetto alle tappe decisive c’è più di un mese. Devo dire che mi sono sentito meglio, sicuramente, rispetto all’arrivo in salita di lunedì. La tappa è stata anche più difficile, più tirata. Sono rimasto con Froome fino all’accelerazione finale, a 800 metri dalla fine. Non sono riuscito a guadagnare posizioni in classifica e forse è questo l’unico rammarico, ma anche altri, come Talansky, stanno andando molto bene. Lui va valutato su una corsa a tappe di tre settimane, ma è giovane e in crescita». Difficile pensare che oggi, verso Courchevel, ci sia il terreno per sconvolgere tutto. Anche perché Vincenzo Nibali non è qui per questo. «Sono rimasto sempre passivo, seguendo le sensazioni e rispettando il piano di lavoro. Alberto e Froome sono fortissimi, a me manca sicuramente qualcosa, ma sono fiducioso di poterlo trovare nel tempo che mi resta». ci.sco. a GIRO DI SVIZZERA 1 TAPPA TALANSKY 3° A 39” Arrivo: 1. Lieuwe WESTRA (Ola, Astana) 160 km in 4.32’51”, media 35,184; 2. Trofimov (Rus) a 7”; 3. Silin (Rus) a 16”; 4. Contador (Spa) a 1’33”; 5. Talansky (Usa) a 1’51”; 6. Hesjedal (Can) a 1’53”; 7. Froome (Gb); 8. Nibali a 2’11”; 9. Bardet (Fra) a 2’16”; 10. Reichenbach (Svi) a 2’19”. Attacco secco E sfila la maglia a Froome DAL NOSTRO INVIATO 4 Oggi: 8a e ultima tappa, MegeveCourchevel (arrivo in salita), 131 km. Tv: RaiSport 2 e Eurosport 15.30. S GRANFONDO SPORTFUL Oggi a Feltre (Belluno) la 20a Granfondo Sportful Dolomiti Race, una delle più dure d’Europa. Due percorsi (204 e 134 km): 4500 al via alle 7, tra cui 260 donne. In gara per la «Sfida Olimpica» gli olimpionici Jury Chechi, Antonio Rossi, Paolo Bettini e Pietro Piller Cottrer. Domenico Pozzovivo, 31 anni BETTINI Martin show nella crono Pozzovivo 5° a sorpresa Che Tony Martin potesse vincere la crono d’apertura del Giro di Svizzera era abbastanza prevedibile, nonostante un percorso non proprio lineare (9,4 km tortuosi, con una bella dose di curve, una salita di 3 km con punte al 6% e una discesa molto tecnica) e la presenza di avversari come il beniamino di casa Fabian Cancellara o sir Bradley Wiggins. E così è stato: sulle strade di Bellinzona, il tedesco tri-iridato della specialità ha regalato alla sua Omega Pharma-Quick Step il 36° successo stagionale e, a sè medesimo, il 48° in carriera e 34° a cronometro. Un trionfo frutto di una seconda parte di gara a razzo, che gli ha permesso di vincere in 13’48”080 con 6” sull’olandese Tom Dumoulin, 13” sull’australiano Rohan Dennis (primo all’intermedio) e 16” sullo stesso Cancellara. Note liete Meno prevedibile, invece, era che Domenico Pozzovivo potesse chiudere la prova con il 5° tempo, a spalla con Peter Sagan, a soli 19” da Martin. Primo degli uomini-classifica (Mollema 7° a 22”, Wiggins 14° a 32”, Kreuziger 15° a 33”, l’iridato Rui Costa vincitore delle ultime due edizioni 28° a 42”, Evans 63° a 56”), il lucano dell’Ag2R, reduce dal 5° posto al Giro d’Italia, a questo punto non può che strizzare l’occhio alla maglia di leader, visto che le montagne non mancano di certo da queste parti. Altre note liete in casa Italia arrivano dai giovani Mattia Cattaneo, 10° a 29” da Martin, e Davide Formolo, 13° a 32”. Oggi nella Bellinzona-Sarnen (182 km, diretta Bike Channel dalle 15.25) le prime insidie in montagna, anche se lontane dal traguardo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 LA GAZZETTA SPORTIVA BASKET FINALE IlPunto DI LUCA CHIABOTTI Milano deve vincere ma la storia pesa Se hanno ragione David Moss e Keith Langford, vince Siena... David sostiene che la Montepaschi è come i San Antonio Spurs, la miglior franchigia della Nba, Keith che Milano, per il modo in cui vengono amplificate attenzioni e critiche alla squadra, è come New York, la peggiore. Fate voi... Oggi parte la finale scudetto con l’EA7 favorita per forza: budget, organico, etc etc. Una miscela di storie e intrecci possono però destabilizzare un pronostico che pare scontato. La rivalità di questi anni, i cambi di maglia e di panchina che creano ancora più pressione su Milano (tipo sono riusciti a vincere solo spogliando Siena... ), il ribaltamento dei rapporti di forza in campo e fuori, la fine già scritta della Mens Sana, ormai fallita. E poi quello scudetto che Milano insegue da 18 anni e Giorgio Armani da sei, attraverso grandi speranze, e molte cadute. Non ci fosse tutto questo, tecnicamente, la finale sarebbe più facile da decifrare. Milano è più forte e ha più talento, anche se Siena gioca meglio come squadra. Ma tutte le volte che l’EA7 ha perso, spesso dilapidando vantaggi enormi, s’è tirata in ballo la testa, la pressione, gli ego, che, evidentemente, rappresenteranno un fattore non preventivabile anche stavolta. Contro Sassari, per davanti a un Forum sempre esaurito come mai a Milano, l’Olimpia ha sofferto più in casa che fuori. La tattica per batterla è, vox populi, stare in partita, senza mai sentirsi sconfitti anche davanti ad un talento e ad una profondità inarrivabile in Italia. Ed essere pronti a colpire nei 5’ in cui i più forti si smarriscono e aprono una porta che, magari, per 30’ gli avversari non erano riusciti a scassinare nemmeno con la dinamite. Banalizzando è una sfida tra chi può permettersi di vincere col talento e le qualità di uno contro uno, Milano, e chi, invece, ha nel sistema e nell’essere una squadra vera l’unica salvezza, Siena. Il rovescio tecnico è che l’Armani può essere più prevedibile della Mps, specie quando i suoi big fermano la palla e finiscono per dare pochi riferimenti chiari di cui preoccuparsi agli avversari. Ma Milano ha un modo per essere imbattibile: l’aggressività e la difesa. E un giocatore, un pivot di 118 chili che sa fare canestro, che Siena non ha, costringendola a scelte rischiose. Che finale sarà? Ci darà una grande storia. Anzi due. Comunque vada. DOMENICA 15 GIUGNO 2014 Gara-1 (oggi): Milano-Siena, (18.45, arbitri. Cerebuch, Sabetta, Terreni). Gara-2 (martedì): MilanoSiena (20.30, Lamonica, Mattioli, Oggi, con gara-1 parte al Mazzoni) Forum di Assago la serie Gara-3 (giovedì): Siena-Milano scudetto Milano-Siena, al meglio (Paternicò, Vicino, Baldini). delle 7 partite. Inizio alle 18.45, Gara-4 (sabato): Siena-Milano diretta Rai Sport 2. Hackett (20.30, Lanzarini, Chiari, Biggi). (nella foto a destra), è in Le eventuali gare 5-6-7: si dubbio ma negli ultimi giorni s’è disputeranno lunedì 23 a Milano, allenato. Ecco il programma e le mercoledì 25 a Siena e venerdì designazioni delle prime 4 gare. 27 a Milano. PROGRAMMA Oggi alle 18.45 Diretta RaiSport 2 4 I TRE ALL’EA7 S Anche Banchi ha lasciato l’Mps S David Moss 30 anni, ala di Milano, alla sua quarta finale scudetto consecutiva: le altre tre le ha vinte con Siena S Daniel Hackett 26 anni, playmaker di Milano, l’anno scorso con Siena ha vinto Supercoppa, Coppa Italia e scudetto ed è stato nominato mvp in tutte le finali S Kristjan Kangur 31 anni, ala-pivot di Milano, l’anno scorso ha vinto scudetto, Coppa Italia e Supercoppa con Siena Quarti Quarti (1) Milano 3 (8) Pistoia 2 PLAYOFF 3 Siena (2) 2Reggio Emilia (7) Semifinali Semifinali (1) Milano 4 (4) Sassari 2 FINALE (4) Sassari 3 Milano (5) Brindisi 0 Siena 4 Siena (2) 1 Roma (6) 0 Cantù (3) 3 Roma (6) MILANO-SIENA Da Moss a Ress: la banda dei 6 si sfida per lo scudetto TUTTI I PROTAGONISTI DELLA FINALE STA EA7 MILANO GENTILE Ala 5 200 cm Punti playoff: 14.3 Della Siena scudettata sono rimasti in 6. Tre hanno ancora il tricolore cucito sul petto, gli altri hanno fatto un balzo sull’altra sponda, quella milanese, per appiccicare sulle maglie griffate EA7 quello scudetto che sentono tatuato sul cuore. Esonda di intrecci storico-emotivi il quarto capitolo della saga Milano-Siena. E tutto contribuisce a renderlo unico. Moss, Hackett e Kangur che sfidano Ress, Janning e Ortner dopo la diaspora che li ha divisi per sempre. Luca Banchi, architetto dell’ultimo scudetto senese, che dovrà guerreggiare con Marco Crespi suo prezioso e fidato assistente nella trionfale cavalcata di un anno fa. Siena che, alla nona finale, prova ad allungare ancora una volta il L’ala milanese: «Loro come gli Spurs». Janning: «I nostri ex fanno la differenza» digiuno di Milano prima di consegnarsi all’ineludibile patibolo che l’aspetta. Epitaffio Ed è proprio alla fine conclamata della Mens Sana che vola subito il pensiero di David Moss e Matt Janning, fratelli contro, alla vigilia di gara-1: «Ho il cuore gonfio di dolore — dice Moss —. Mi spiace per i tifosi perché so cosa la squadra di basket e quella di calcio rappresentino per la città e poi penso alle tante persone che sono nel club e che perderanno il posto di lavoro». «È una situazione molto triste — spiega Janning — anche se ora c’è molta allegria 3.1 Milano 9 6.1 Siena 4 20 Punti segnati: i big 3 di Milano e Siena Milano per questa finale. La gente però sa che la fine arriverà molto presto. In spogliatoio ci siamo detti che l’unica cosa che possiamo fare è giocare duro, per la maglia, e provare a chiudere la stagione con il titolo». Incroci Molto dipenderà anche dagli incroci intestini, i corpo a corpo a cui nessuno della «banda dei 6» vorrà sottrarsi: «Vivo — rivela Janning — nell’appartamento lasciato libero da Moss. Con i ragazzi dell’anno scorso siamo in contatto con una chat di gruppo su Whatsapp, ma chissà perchè è molto tranquilla in questi giorni, scrive solo Bobby Brown... Abbiamo vissuto tanto assieme, ora è un po’ strano vederli in rosso». «Con Matt, Bobby, Daniel e Sanikidze e gli altri si è creato un rapporto unico — ammette Moss —. Di Siena non temo qualcuno in particolare ma il gruppo e la mentalità. I loro successi si basano su una cultura del lavoro e delle regole molto precise. Assomigliano agli Spurs, sono la San Antonio italiana: vince il sistema non il singolo». Cambiano gli interpreti ma la filosofia rimane la stessa. Come ribadisce pure Matt: «Non grandi differenze, piuttosto è diverso il personale. L’anno scorso potevamo contare sulla realizzazione, su Bobby Brown e il gran finale di Hackett. Adesso non abbiamo stopper difensivi come Moss, ma difendiamo di squadra, ed è così che vinciamo le partite. Grazie anche alla marcia in più che ci dà Haynes». Janning ha le idee molto chiare su Milano: «Moss è in riferimento difensivo assoluto, ha fatto un passo in avanti in attacco ed è prezioso per spaziare il campo. Hackett da noi era il giocatore più importante, a Milano ce ne sono anche altri ma lui dà leadership ed è quello che a MELLI Ala-pivot 205 cm Bilancio vittorie Milano-Siena nei playoff Dei reduci del tricolore Mps in tre sono passati all’EA7 «Amici veri, ma in campo...» VINCENZO DI SCHIAVI GIUSEPPE NIGRO CERELLA Guardia 7 194 cm Altri Siena Altri Totali squadra Totali squadra 81.2 81.3 Langford 16.4 punti Haynes Samuels 17.3 13.1 punti Gentile 14.3 Green 12.6 Carter 13.1 MONTEPASCHI SIENA VIGGIANO Ala 4 197 cm Punti playoff: 5.2 HUNTER Pivot 203 cm 6 COURNOOH Playmaker 7 187 cm 7.5 DAVID MOSS EMPORIO ARMANI MILANO loro mancava. Kangur ha lo stesso ruolo che aveva da noi: triple in angolo per punire gli aiuti e atletismo in difesa». Moss ripete: «Sono due squadre vere, con tanti potenziali protagonisti. Da noi potrei dire Langford e Gentile, ma le prestazioni migliori le abbiamo tirate fuori puntando sul collettivo». Milano ha l’obbligo di vincere, Siena no. Un dettaglio che può essere determinante: «La pressione c’è — spiega Moss — ma viene dall’esterno e non è dentro lo spogliatoio. Noi siamo orgogliosi di essere arrivati a giocarci questa finale dopo un anno duro in cui siamo cresciuti molto». Stessa musica anche per Janning: «Essere qui è la conseguenza di come abbiamo lavorato, anche sui dettagli. Fuori la gente è sorpresa, ma noi non lo siamo: questa finale ce la siamo conquistata col lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA lafoto I 5 «milanesi» in trionfo con Siena Questa è la foto dell’ultimo scudetto vinto dalla Montepaschi Siena nel 2013: da sinistra si vede Hackett, con gli occhiali il prepratore atletico Giustino Danesi di fianco a Moss, poi nascosto tra Ress e Carraretto si intravede Kangur e, l’unico elegante in giacca e cravatta, coach Luca Banchi: sono i 5 protagonisti della sfida di oggi passati da Siena a Milano. C’è anche un passaggio inverso ancora più recente: MarQuez Haynes che ha iniziato la stagione all’EA7 ed è stato ceduto alla Mps per Hackett. 1.0 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 45 SENESI 7 DI FILA: RECORD PRECEDENTI STAGIONALI LE STATISTICHE Titoli: Olimpia-Mens Sana 25-8 Ma l’ultimo risale al 1996 L’EA7 è 2-0 come nel 2013 Allora nei quarti vinse la Mps Milano vince rimbalzi e difesa Siena superiore in assist e da 3 L’Olimpia Milano è la primatista di scudetti vinti, 25, ma l’ultimo risale al 1996. Siena ne ha conquistati 8, con il record di vittorie consecutive (7, serie aperta), tutti negli ultimi 10 anni. Se Banchi vince il 2o scudetto di fila, è solo il secondo coach a riuscirci con due squadre diverse dopo Recalcati. Dell’ultima sfida Milano-Siena, del 2012, sono rimasti 4 giocatori: Gentile, Melli, Moss e Ress. E con gli ex senesi, i c’è un altro reduce della finale 2013: Lawal (ex Roma). Milano è 2-0 in stagione regolare contro Siena ma era successo anche nel 2013 e la Mps la eliminò 4-3 nei quarti... All’andata, poco dopo lo scambio Hackett-Haynes, nella foto a sinistra, l’EA7 vinse al Forum 66-56 , (Langford 20, Moss 16; Hunter, Haynes 12). Nel ritorno a Siena, all’ultima giornata, le due squadre erano già sicure del 1o e 2o posto: Milano ha vinto 85-74 (Samuels 23, Gentile 19; Cournooh 14, Haynes 13). Calcolando solo le cifre dei playoff, a fronte di identici punti realizzati, Milano batte Siena nei rimbalzi (36.2 contro 30.8), nei recuperi (6.5 a 6), e nella % tiro da due punti (56.8 a 54.5). Siena è superiore negli assist (15.1-13.7), meno palle perse (10.6-13.6), % tiro da 3 (39.6-37.7), % tiri liberi (78.6-70.4). Difensivamente, Milano ha concesso agli avversari peggiori % da 2 punti (47.3-52.2) e da 3 (32.9-36.1) e subito meno punti (75.3-76.6). A, ATTO QUARTO TISTICHE E CURIOSITÀ DELLA SERIE CHE ASSEGNERÀ IL TITOLO 4 ...E I TRE ALL’MPS S Crespi tricolore da vice S HACKETT Playmaker 12 199 cm KANGUR Ala-pivot 14 201 cm LANGFORD Guardia 23 192 cm SAMUELS Pivot 24 206 cm WALLACE Ala-pivot 30 206 cm 7.6 4.6 16.4 13.1 2.4 LAWAL Pivot 205 cm 31 MOSS Ala 196 cm 3.5 Tomas Ress 33 anni, ala-pivot della Mens Sana con cui giocherà la sua settima finale JERRELLS All. Banchi Playmaker 55 48 anni 185 cm 34 Bilancio in stagione 8.0 5.6 48 vinte 22 perse Le squadre che hanno disputato più finali nell’era playoff (dal 1976-’77) MILANO 16 23 9 VIRTUS BOLOGNA 11 LANGFORD 12 CARTER MELLI 8 16 ORTNER HAYNES FORTITUDO BOLOGNA 10 TREVISO 9 S SIENA 9 12 PESARO HACKETT 24 5 VARESE SAMUELS 34 32 14 MOSS GREEN RESS 4 CASERTA 3 CANTÙ 3 finali disputate 3 scudetti vinti ROMA HAYNES Playmaker 8 191 cm 17.3 CARTER Ala 200 cm 11 JANNING Guardia 12 197 cm 13.1 RESS Ala-Pivot 14 208 cm 8.6 4.9 ORTNER Pivot 206 cm 16 5.0 NELSON Ala-pivot 203 cm 17 7.8 GREEN Guardia 190 cm 32 12.6 UDOM Guardia 195 cm All. Crespi 22 52 anni Bilancio in stagione - 35 vinte 25 perse GDS I tricolori dell’ala milanese David Moss inizia quest’oggi la sua quarta finale scudetto consecutiva. Con i tre successi conquistati con la maglia di Siena, Moss è il più titolato tra i giocatori di Milano 3 6 Gli scudetti del capitano Mps Tomas Ress oggi giocherà la sua settima finale scudetto consecutiva e con 6 tricolori già conquistati è il giocatore più titolato tra quelli che oggi scenderanno in campo al Forum S Matt Janning 23 anni, guardia dell’Mps: con Siena ha vinto scudetto e Coppa Italia la passata stagione TOMAS RESS MONTEPASCHI SIENA Benjamin Ortner 30 anni, pivot della Mens Sana con cui ha vinto Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa la scorsa stagione 46 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 47 BASKET GIORNO PARTICOLARE PER DUE GRANDI PERSONAGGI 4 San Antonio sente Gianmarco Pozzecco, 41 anni, indica se stesso 15 anni fa con la Varese tricolore CIAM LA FINALE E’ 3-1 S La finale Nba è 3-1 per i San Antonio Spurs, che stanotte contro Miami hanno il primo match ball per vincere il loro quinto titolo Nba. S Gara-1 San AntonioMiami 110-95 (Duncan 21; James 25). Il ritorno S «Sono a Varese per rivivere anni meravigliosi» Pozzecco emozionato ieri alla presentazione «Niente Formentera. Da oggi mi chiudo in ufficio» DAL NOSTRO INVIATO PAOLO BARTEZZAGHI VARESE «Spero di non mettermi a piangere», dice Gianmarco Pozzecco, tornato a Varese da allenatore. Ma dopo poche parole, si copre con occhiali da sole e s’interrompe per bere. «Scusate, sono diventato un po’ patetico, sarà l’età. Vorrei partire dalla fine. Ho enorme rispetto della (sorso d’acqua) mia società per due anni e mezzo. Capo d’Orlando è un angolo di paradiso, ho vissuto (acqua) meravigliosamente. Non sarei mai venuto via da lì se non per Varese. Provo gratitudine eterna per Enzo Sindoni, nessun altro al mondo mi avrebbe dato la possibilità di allenare. Saluto il figlio Peppe, un fratello per me. Il bello dello sport è il legame che si crea con le persone. Grazie a Basile, Soragna, Nicevic, gli altri. Se sono qui lo devo a loro (acqua). Oggi ho una sete pazzesca». Il ritorno «Sono tornato qui per ritrovare chi avevo lasciato (acqua), purtroppo non ci sono tutti (acqua), è difficile citare tutti quelli con cui sono stato bene (acqua). Sono qui con l’obiettivo di rivivere quel periodo meraviglioso. E allargare il contesto, il bacino di utenza, far vivere ai più giovani l’entusiasmo strabordante dell’epico scudetto del 1999. Ho letto tan- « Orgoglioso di essere accostato a Sacchetti e Recalcati: sono brave persone IL POZ I RIFERIMENTI TECNICI « Non temo di partire svantaggiato: non avrei giocato e avrei fatto il nano al circo IL POZ VARESE E IL BUDGET te cose che hanno detto su di me, ringrazio tutti. L’intervista che mi ha toccato di più è stata quella a quel figlio di buona donna di Andrea Meneghin. Il Menego non sarà solo responsabile del settore giovanile. So di poter contare su un amico, competente e tenace. Qui a Capo d’Orlando, volevo dire Varese, lapsus freudiano, avrò bisogno dell’appoggio di Toto Bulgheroni che ho già sentito. E poi c’è Cecco Vescovi. Dire che siamo diversi è banale. Sono ancora più orgoglioso di essere stato scelto da un ex come me. Mi sento più collega degli ex giocatori che degli allenatori». La squadra Sotto contratto c’è solo Polonara, De Nicolao MERCATO Goss ritrova Recalcati a Venezia (m.c.) Venezia mette il primo tassella alla squadra che sarà guidata da Carlo Recalcati con Phil Goss. Ieri mattina lo aveva anticipato lo stesso giocatore su Facebook, salutando Roma e i tifosi. Alla Reyer, Goss ritrova Recalcati, già suo allenatore a Varese. AZZURRE Dopo la vittoria con l’Estonia e la sconfitta in Portogallo, la Nazionale femminile oggi alle 19.30 è in campo a Riga, con la Lettonia ancora imbattuta nelle qualificazioni all’Europeo. Classifica: Lettonia 20, Portogallo, Italia 1-1; Estonia 0-2. SPAGNA (pe.m.) Oggi Valencia ha uno storico match ball in casa per conquistare la finale dopo la rimonta da 0-2 a 2-2 col Barcellona (gara-4: 81-63 fuori casa). Il Real è già in finale dopo il 3-1 con Malaga. ha esercitato l’uscita prevista. «Faremo scelte oculate e riflessive, non avendo un budget spropositato. Siamo al punto zero, vorrei costruire con Vescovi e Giofrè in totale libertà, come a Capo d’Orlando. La filosofia è: giocatori che conoscano la pallacanestro e che stiano bene insieme. Con una forte identità. Dovremmo vivere la responsabilità di aver scelto ogni persona. Questo ti porta ad amarli. Niente Formentera. Da oggi mi chiudo in ufficio a lavorare. Voglio dieci giocatori che siano come figli. Sarete stupiti di quanto lavorerò. Non è eroismo, ho il vantaggio che mi piace». I giocatori «Gli italiani danno valore aggiunto. Mi piacerebbe costruire giovani che possano vivere quello che ho provato io. Il mio obiettivo da allenatore è vedere l’emozione dei giocatori. Sono fatto così. O alleno così o smetto. Lo scorso anno ho giocato a ping pong nell’intervallo di una partita. Non voglio smorzare i toni, dobbiamo godercela. Mi metto un po’ di pressione. Per vincere lo scudetto 1999, dissi di aver venduto l’anima al diavolo. L’ho ricercato e mi ha detto che dopo l’anima posso vendere solo il bip (sì, proprio quello, ndr). Accordo fatto: scudetto a Varese, prima o poi, e Capo d’Orlando ripescata». Il gioco «Farò il 4-3-3. Come tecnico vado dietro ai giocatori per esaltarne le caratteristiche. In difesa sono esigente. Lì non basta il talento, ci vuole spirito e organizzazione. Presuntuosamente so di aver cambiato il basket da giocatore, lo farò da allenatore. Sono sempre io. Dovrò fare il Pozzecco, lo so. Non farò passaggi dietro la schiena, anche se mi piacerebbe. Sono lo stesso pirla che arrivò qui nel 1994 con la felpa arancione. Questa giacca è in prestito. Grazie, solo aver vissuto una giornata così è sufficiente (ultimo sorso d’acqua)». © RIPRODUZIONE RISERVATA Gara-2 San AntonioMiami 96-98 (Parker 21; James 35). S Gara-3 Miami-San Antonio 92-111 (Wade, James 22; Leonard 29). S Gara-4 Miami-San Antonio 86-107 (James 28; Leonard 20). S Gara-5 Stanotte alle 2 (Diretta SkySport 2) San AntonioMiami. S Ev. Gara-6 Martedì Miami-San Antonio. S Ev. Gara-7 Venerdì 20 San AntonioMiami. la grande attesa Beli: «Sono carico» Oggi in gara-5 gli Spurs possono vincere il 5o titolo Nba. L’azzurro: «Difficile spiegare cosa provo» DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO ORIANI SAN ANTONIO Milleottocentocinquanta km in linea d’aria ma è come se fossero 1850 milioni. Due pianeti diversi. Passeggiando per Ocean Drive o Lincoln Road, nel cuore di South Beach a Miami, trovi locale dopo locale gremiti di tifosi incollati ai maxischermi, non a seguire gli Heat ma il Mondiale di calcio. Una Babele di lingue, bandiere, cori, inni. Delle finali Nba nemmeno una traccia. Nel profondo Sud del Texas l’esatto opposto. Un’auto su cinque è decorata coi colori o i simboli degli Spurs, sul Riverwalk non puoi non renderti conto dell’atmosfera di grande attesa che sta vivendo San Antonio, coi suoi Speroni a una vittoria dal quinto titolo Nba. L’orgoglio di una città famosa solo per l’Alamo, che non ha un’università con squadre di livello, o altri team professionistici. Niente football, niente baseball, niente hockey, nemmeno calcio. Belinelli Marco Belinelli freme, non sta nella pelle. Lo noti subito, anche se le parole sono quelle giuste. Calma e sangue freddo. Ma come fai? Come puoi non pensarci, non andare là col pensiero, al sogno di un bambino magrolino da San Giovanni in Persiceto, non New York, col poster di Michael Jordan appeso nella cameretta, che però con quella palla a spicchi ci sapeva fare eccome e può alzare il trofeo proprio come il suo idolo dell’infanzia? «E’ difficile esprimere con le parole quello che sto provando dentro — spiega Marco dopo la seduta matutina d’allenamento, fatta più che altro di tanto video — Sono carico, ho tanta voglia di vincere, ma il segreto è restare concentrati sino all’ultimo secondo di gara-5, calmi, mantenere la stessa routine di sempre. Scaramanzie non ne ho, ma meglio non sentir parlare di parata sul Riverwalk o di cosa potrà succedere domani sera». Chi meglio di Gregg Popovich per non lasciar che la S Marco Belinelli, 28 anni, ha già scritto la storia del nostro basket diventando il primo italiano in finale. E’ a una vittoria dal diventare il primo campione Nba ACTION IMAGES squadra, soprattutto i più giovani e inesperti, si lasci prendere dalla frenesia? «Vero — concorda Beli —. E’ la mia prima finale, ma guardo molto come si comportano gli altri, imparo da loro. Questa è una grande organizzazione che sa come si vince e come ci si comporta in questi frangenti. Dobbiamo restare umili sino alla fine». Emozioni Ma come fai? Alle emozioni non si comanda. Quando il cuore batte pensando al traguardo che è lì, puoi solo guardare avanti, restando attento a non inciampare. «Non dovremo avere fretta — prosegue l’azzurro —. Tenere a bada la voglia di vincere, fare le scelte giuste, passarci la palla, aiutarci in difesa». In soldoni, giocare da Spurs. Marco non ha mai mollato, anche quando c’era chi gli diceva di lasciar stare, di smetterla di fare il comprimario tra i grandi, di tornare a recitar da stella in Europa. Mai e poi mai. «La tenacia ha contato tantissimo per arrivare sin qui — conferma il diretto interessato —. Come le critiche che mi hanno dato un motivo in più per migliorarmi e dimostrare che erano sbagliate. Ma anche l’affetto dei cari che mi ha dato fiducia. Una somma di cose che ora non riesco a descrivere ma che mi hanno portato ad essere questo giocatore e ad avere questo carattere». Poche ore al sogno, LeBron permettendo. Vissute davanti alla tv «a tifare azzurri. Poi una cena tranquilla in casa, quattro chiacchiere con pochi amici, per non aver troppa gente attorno e restare concentrato. In mattinata seduta di tiro e poi al palazzo alla solita ora». Voti in caso di vittoria? «No, anche se qualcosa ho in mente, ma per ora non lo dico. Prima voglio vincere». Si spengono i microfoni, si allontanano i media. Marco sorride, saluta e se ne va. Ad inseguire un sogno, il suo sogno, meravogliosamente vicino a diventare realtà. © RIPRODUZIONE RISERVATA HOCKEY GHIACCIO BATTUTI I RANGERS IN GARA-5 Kings campioni Nhl per le seconda volta in 3 anni Williams con la Stanley Cup REU Los Angeles, per la seconda volta nella storia e nelle ultime tre stagioni, è campione Nhl. In gara5 della serie per la Stanley Cup contro i New York Rangers, i Kings si sono imposti in casa 3-2 al secondo supplementare, chiudendo così il conto sul 4-1. Di Alec Martinez, di rimbalzo, il gol decisivo. Justin Williams è l’mvp. Los Angeles-NY Rangers 3-2 2 t.s. (1-0, 0-2, 10; 0-0; 1-0). Marcatori: p.t. 6’04” J. Williams (L); s.t. 15’37” Kreider s.n. (N), 19’30” Boyle i.n. (N); t.t. 7’56” Gaborik s.n. (L); 2 t.s. 14’43” Martinez (L). 48 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 NUOTO SETTECOLLI A ROMA Capolavoro Zofkova Una prova di Fede Carlotta vince i 100 dorso in 1’00”44 e scavalca Pellegrini Bravi Toniato e la Pirozzi La Sjoestroem vola e la Ferrajoli stupisce Carlotta Zofkova, 21 anni, da due stagioni a Verona per seguire il coach Tamas Gyertyanffy DEEPBLUEMEDIA po aver cambiato aria lasciando Imola due stagioni fa per Verona e seguire il coach ungherese Tamas Gyertyanffy. Una dorsista spilungona, che di spalle pare un’americana e a 21 anni può cominciare a pensare di potersela giocare con Arianna Barbieri per infrangere il muro del minuto e diventare competitiva a livello internazionale. «Devo imparare tanto, soprattutto partenza e subacquea, e spero tanto nel nuovo blocco di partenza dal 2015 visto che sono lenta» racconta dopo aver abbracciato a lungo il suo mentore ed aver raccolto il bacio in acqua da Federica, attesa oggi nei 200 dorso e soddisfatta di questo crono di passaggio: «Sono contenta per Carlotta: c’è tempo per le mie vere gare, un podio fa sempre piacere». E sfilarlo a Katinka Hosszu, ancora di più. STEFANO ARCOBELLI ROMA Tre squilli d’Italia, nel Settecolli condizionato dalla pioggia. E due pass europei: perché il terzo era già da aprile nelle braccia di Stefania Pirozzi, di mamma slovena. Carlotta Zofkova ha invece la mamma di Praga e compie l’impresa di prestigio nei 100 dorso battendo la ceca Baumartova e Federica Pellegrini, alla quale sfila il 2° crono italiano all time in 1’00”44. Un capolavoro per questa spilungona di 185 centimetri e di 80 chili che avrebbe fato la fortuna di una squadra di basket, ma che è finita in piscina grazie al fratello pallanotista. «Ho una storia complicata» e non solo perché non ha mai conosciuto il padre (francese): perché è diventata dorsista dal 2009 dopo aver provato la rana, i misti, il delfino, e do- la guida Federica Pellegrini (in alto), 25 anni, e Stefania Pirozzi, 20 DEEPBLUEMEDIA Scatenata Non ditelo alla Pi- ATLETICA DIAMOND LEAGUE A NEW YORK Il volo di Bondarenko E’ record europeo nell’alto: 2.42 E’ davvero l’anno del salto in alto con due grandi come Barshim e Bondarenko, ogli loro gara è un estratto di talento con mani, pardon misure, da giocatori di poker. Per ora crolla il record europeo grazie a Bondarenko che con 2.42 ha eguagliato il Sjoeberg del 1987 a 2.42. Ma la sesta prova della Diamond League nello stadio Incahn di New York ha pure regalato altre gare di valore, come i 200 dove Warren Weir ha vinto con un leggero controvento in 19”82. Ha deluso invece Johan Blake sui 100 metri: inb partenza ha perso due appoggi, ma non sarebbe stato un problema per il Blake di due stagioni fa. Ma non ha ancora quella accelerazione ed ha annaspato alle spalle di Nesta Carter che ha vinto in 10”09 per chiudere secondo in 10”21. E’ invece tornato alla vittoria David Rudisha sugli 800 con un 1’44” degno di lui. Novità Ma il meeting statunitense ha regalato anche delle novità, come nei 400 dominati come al solito da LaShawn Merritt (44”19), dove ha stupito il ventunenne sudafricano Wayde Van Niekerk, secondo in 44”38 ed i 1500 dove alle spalle della Aregawi (4’00”13) si è piazzata la 17enne etiope Dawit Seyaum in 4’00”66. Grande gara è stata pure quella dell’asta femminile che ha vi- Weir 19”82 nei 200 Carter vince i 100 Battuto Blake sto prevalere una delle migliori Fabiana Murer delle ultime stagioni. La brasiliana ha vinto con 4.80, misura superata al primo tentativo davanti alla statunitense Suhr e alla cubana Silva che si sono fermate a 4.70. Miglior prestazione mondiale stagionale anche per la tedesca Lida Stahl nel givallotto (67.32) e per il portoricano Culson nel 400 hs (48”03). Non male i due azzurri presenti. Margherita Magnani con una prova coraggiosa nei 3000 vinti da Mercy Cherono (8’39”84) ha migliorato il personale di 3 secondi chiudendo in 8’57”42. Nell’alto Marco Fassinotti si è fermato a 2.25. pa. m © RIPRODUZIONE RISERVATA vogliamo bene», e adesso il padovano di Cittadella, un torello biondo e potente sta gettando la maschera: è ambizioso e a parte la passione milanista condivisa, punta a sfilare a Scozzoli il record italiano di 27”17: «E vorrebbe dire prendere la medaglia a Berlino». Con il sole al mattino, il veneto s’era preso il pass grazie al 27”25 (terzo tempo italiano di sempre e quinto mondiale stagionale). Che Ruta Nella stessa gara in rosa, Ruta Meilutyte ha fato tremare il suo record mondiale di 29”48: la lituana ha toccato in 29”90, una delle gemme cronometriche di ieri con il 53”19 della svedese Sarah Sjostroem. Nei 200 sl, il tedesco Biedermann si lascia dietro Lestingi, che a sua volta lascia sotto il podio Magnini: ma nella 4x200 i giochi sono ancora aperti... © RIPRODUZIONE RISERVATA RUGBY SECONDO TEST DEL TOUR ESTIVO i risultati Bohdan Bondarenko, 24 anni AFP rozzi, mai prima nei 400 misti a livello internazionale e capace di una prova alla Hosszu, sempre in testa con in delfino da 1’03”24, un dorso da 1’10”14, una rana da 1’20”94 e il crawl da 1’03”77 per un 4’38”06 assai indicativo in proiezione Berlino. Alle selezioni europee di Riccione, la beneventana aveva nuotato in 4’36”75, crono che resiste al quinto posto delle liste continentali e che pare rafforzarsi come la fiducia che cresce: «La medaglia nei 400 misti? Meglio non pensarci, a Berlino mi gico due carte con i 200 delfino...i 400 misti mi hanno rivelato proprio qui nel 2011, ho onorato quel momento e adesso sono cresciuta, sono più tranquilla e meno frenetica». Fa parte del «settebello» delle corsie guidato da Stefano Morini, così come Andrea Toniato fa parte del gruppo veronese di Tamas, insieme alla Zofkova: «Ci alleniamo bene e ci RISULTATI (2a g., 50 m). Finali. Uomini 200 sl: 1. Biedermann (Ger) 1’47”50; 2. Kozma (Ung) 1’47”78; 3. Lestingi 1’48”62; 4. Magnini 1’48”86; 8. Di Fabio (‘96) 1’50”71. 100 dorso: 1. Glanja (Ger) 54”88; 2. Sabbioni 54”96; 3. Ciccarese 55”08. 50 rana: 1. Toniato 27”46 (b. 27”25, 3° t. ital. alltime); 2. Zorzi (Saf) 27”58; 3. Titenis (Lit); 6. Scozzoli 28”24 (b. 27”82). 200 farf.: 1. Pulai (Ung) 1’58”27; 2. Pelizzari 1’58”32; 3. Pavone 1’59”21; 4. Cosentino 1’59”40. 400 mx: 1. Turrini 4’18”00 (59”74, 2’04”56, 3’18”48); 2. Marin 4’20”27 (1’00”93, 2’06”26, 3’19”77); 3. Velluti 4’23”65. Donne - 100 sl: 1. Sjoestroem (Sv) 53”19; 2. Heemskerk (Ola) 53”50; 3. Kromowidjojo (Ola) 53”86; 6. Ferraioli 55”06 (3° t. ital. alltime). 100 dorso: 1. Zofkova 1’00”44 (29”78, 2° t. ital.alltime); 2. Baumartova (R.Cec) 1’00”58; 3. Pellegrini 1’00”94 (29”73); 4. Hosszu (Ung) 1’01”05; 6. Barbieri 1’01”54; 50 rana: 1. Meilutyte (Lit) 29”90; 2. Johansson (Sve) 30”56; 3. Nijhuis (Ola) 31”08; 4. Castiglioni e Guzzetti (b. 31”71) 31”84; 6. Carraro 31”97 (b.31”65). 200 far.: 1. Hosszu (Ung) 2’07”53; 2. Szilagyi (Ung) 2’09”23; 3. Van Berkel (Svi) 2’10”44; 5. Polieri 2’13”32. 400 mx: 1. Pirozzi 4’38”06 (1’03”24, 2’13”38, 3’34”28); 2. Hosszu (Ung) 4’43”64; 3. Trombetti 4’43”82 (p. eg.); 7. Franceschi (‘99) 4’48”31. Batterie - Uomini, 1500 sl: 1. Detti 15’15”71; 2. Gyurta (Ung) 15’19”24; 3. Paltrinieri 15’21”13. Donne, 800 sl: 1. Ponselè 8’39”00; 2. Kapas (Ung) 8’39”49; 3. De Memme 8’47”49; 4. Caramignoli 8’48”36. OGGI (batt. ore 9, finali 17, dir. Rai Sport 2): 800 sl D, 200 dorso (Pellegrini), 50 farf., 200 rana, 100 sl U (Magnini, Dotto, Orsi), 200 sl D, 1500 sl U, 200 mx. PROGETTO GIOVANI Con lo slogan «il prossimo sarai tu» e tutor come Rosolino, Paltrinieri e Fissneider, Arena e Fin hanno presentato il progetto «Swim your best» che permetterà di scoprire nuovi talenti. In 12 mesi saranno selezionati dai ct Butini e Bolognani 6 giovani delle categorie ragazzi, juniores e cadetti. I migliori 2 entreranno nell’elite team seguito nei centri federali. UOMINI 100 (-1.9): 1. Carter (Giam) 10”09; 2. Blake 10”21 200 (-0.2): 1. Weir (Giam) 19”82; 2. Ashmeade (Giam) 19”95; 3. Edwards (Pan) 20”06. 400. A: 1. Merritt Usa) 44”19; 2. Van Niekerk (S.Af) 44”38; 3. Brown (Bah) 44”61. B: Bingham (Gb) 45”13. 800: 400 hs: 1. Culson (P.Rico) 48”03; 2. Tisley (Usa) 48”56; 3. Fredericks (S.Af) 48”53. Lungo: 1. Henderson (Usa) 8.33 (+1.6); 2. Taylor (Usa) 8.06 (+2.2); 3. Samaai (S.Af) 8.00 (+3.7). Disco: 1. Harting (Ger) 68.24; 2. Malachowski (Pol) 65.45; 3. Hadadi (Iran) 65.23. DONNE 100: 400: 1. McCorory (Usa) 50”15; 2. McPherson (Giam) 51”20; 3. Le Roy (Giam) 51”49. 800: Goule (Giam) 2’00”28. 1500: 1. Aregawi (Sve) 4’00”13; 2. Seyaum (Eti) 4’00”66; 3. Simpson (Usa) 4’02”54; 4. Rowbury (Usa) 4’03”36. 3000: 1. M. Cherono 8’39”84; 2. Saina (Ken) 8’40”65; 14. MAGNANI 8’57”42. 3000 sp: 1. Assefa (Eti) 9’18”58; 2. P. Kirui (Ken) 9’23”43; 3. L. Chepkurui (Ken) 9’27”42. 100 hs (-2.1): 1. Harrison (Usa) 12”62; 2. Harper (Usa) 12”63; 3. Jones (Usa) 12”77. Asta: 1. Murer (Bra) 4.80; 2. Suhr (Usa) 4.70; 3. Silva (Cuba) 4.70. Triplo: 1. K. Williams 14.31 (+2.1); 2. Pyatykh (Rus) 14.19 (+0.6); 3. Urrutia (Col) 14.13 (+2.6). Peso: 1. Adams (N.Zel) 19.68; 2. Carter (Usa) 19.51. Giavellotto: 1. Stahl (Ger) 67.32; 2. Mitchell (Aus) 66.08; 3. Palameika (Lit) 64.86;. L’Italia è sprofondata Battuta 15-0 da Samoa Ottava sconfitta di fila ANDREA BUONGIOVANNI Il più deluso è probabilmente Marco Bortolami. L’ex capitano, in campo gli ultimi 9’, firma il record di presenze in azzurro (106) scavalcando Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni, ma lo fa in uno dei giorni più tristi della storia della Nazionale. L’Italia, nell’afa di Apia, nel secondo dei tre test del tour, perde contro Samoa 15-0: l’ottava sconfitta consecutiva, dodicesima nelle ultime tredici partite. Era da sei anni che non concludeva senza punti (dal 26-0 dal Sudafrica a Città del Capo il l 21 giugno 2008) e, rispetto al k.o. di otto giorni fa contro le Figi, smarrisce anche l’unica certezza: la mischia. Gli avanti di casa dettano legge e a decidere sono 5 piazzati (tre nel primo tempo, due nel secondo) di Tusi Pisi su 7 tentativi, a fronte di due errori tricolori (uno di Garcia, da metà campo e uno di Allan, da facile posizione). A complicare la situazione un giallo a Mauro Bergamasco al 36’. Vero è che attualmente Samoa precede l’Italia di cinque posti nel ranking (9° a 14°), ma dagli azzurri c’era da attendersi ben altra reazione. Poco festoso, così, il primo cap di Chistolini (dal 53’ per Cittadini). Sabato, a Tokyo, ultima sfida del trittico, col Giappone. Taccuino A DUNEDIN All Blacks a fatica Altra vittoria sofferta della Nuova Zelanda sull’Inghilterra (2827): ospiti avanti all’intervallo (10-6), poi reazione All Blacks con mete di Nonu, Savea e Ben Smith, il migliore in campo. A MELBOURNE Ancora Australia Sesto successo consecutivo dell’Australia (non succedeva dal 2005) e secondo contro la Francia (6-0): per i Wallabies, dopo i 50 punti della scorsa settimana, solo due c.p. di Foley e White. A DURBAN Sudafrica facile Biagi e Chistolini in azione FORTI SAMOA-ITALIA 15-0 MARCATORI: p.t. 10’ , 24’ e 30’ c.p. T. Pisi; s.t. 7’ e 29’ c.p. T. Pisi. SAMOA: Autagavaia; Otto (31’ s.t. Leota), G. Pisi, Leiua, Lemi (cap.); T. Pisi, Fotualii (31’ s.t. Afemai); Thompson (15’ s.t. Faasavalu), Lam, Treviranus; Leo, Lemalu (23’ s.t. Faasalele); J. Johnston (15’ s.t. C. Johnston), Paulo (15’ s.t. Avei), L. Mulipola (31’ s.t. Taulafo). All. Betham. ITALIA: McLean; Esposito, Masi, Garcia (37’ s.t. Iannone), Venditti; Allan (28’ s.t. Orquera); Tebaldi (32’ s.t. Palazzani); Barbieri (28’ s.t. Vosawai), Ma. Bergamasco, Furno; Biagi (31’ s.t. Bortolami), Geldenhuys (cap.); Cittadini (13’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (21’ s.t. Manici), Al. De Marchi (13’ s.t. Aguero). All. Brunel. ARBITRO: Clancy (Irlanda). NOTE: p.t. 9-0. Spettatori 7000. Giallo: 36’ p.t. Ma. Bergamasco. Calci: T. Pisi 5 su 7 (15 punti); Garcia 0 su 1, Allan 0 su 1. Cinque mete (a una) con doppietta di Habana nei primi 20’, 14 punti al piede per Steyn e tutto facile per gli Springboks col Galles (giallo Roberts al 12’): 38-16 (28-9). ALTRI Irlanda ok in trasferta A Tucuman: Argentina-Irlanda 17-23. A Lautoka: Figi-Tonga 4517. Nella notte italiana: CanadaScozia 17-19; Stati Uniti-Giappone (a Carson). TBLISI CUP Emergenti k.o. Disco rosso per l’Italia Emergenti nell’esordio della Tblisi Cup, in Georgia: gli azzurro di Andrea Cavinato sono stati sconfitti 45-20 (910) dell’Argentina Jaguars, 6 mete a 2 (di Ragusi e Visentin). Altra: Georgia-Spagna 23-13. DOMENICA 15 GIUGNO 2014 SCHERMA EUROPEI A STRASBURGO Stasera in Polonia Nazionale giovane Elisa Di Francisca, 31 anni, esulta dopo il successo sulla Russia BIZZI Fioretto e sciabola: l’Italia è sempre d’oro Battuta due volte la Russia di una stoccata Incredibile rimonta della Di Francisca: 7-0 C’è un’Italia con le spalle al muro che sa rimontare e vincere. Messaggio all’Europa a cura di Elisa Di Francisca e del Dream team, con la replica urlata da Luigi Samele e dagli sciabolatori. Una doppietta d’oro chiude gli Europei di Strasburgo con la duecentesima medaglia azzurra nella rassegna continentale e con la stessa trama: in finale sia per le fiorettiste che per gli sciabolatori c’è la solita Russia, in tutti e due i casi a risolvere è stata una rimonta strappacuore. Di Francisca show La corsa del Dream team verso la finale è stata al solito senza limiti di velocità: la miseria di 16 stoccate lasciate alla Romania nei quarti, non molte di più (23) cedute alla Polonia in semifinale. Solo una conferma dopo il triplete nella gara individuale (Di Francisca oro, Batini d’argento e Vezzali di bronzo), solo un cammino mai interrotto in questa stagione coronata da cinque successi su cinque in Coppa del Mondo a squadre, sette su otto in quella individuale. «Da dopo Londra 2012, quando sono diventato c.t., le ho viste perdere solo una volta nella tappa di Coppa a Shanghai l’anno scorso — confida Andrea Cipressa —, quando la Russia è arrivata a una stoccata dal successo ho pensato che prima o poi doveva capitare. Prima dell’ennesima lezione di queste ragazze: si perde solo quando l’avversario arriva a 45». E’ accaduto l’impensabile sulla pedana di Strasburgo, la Di Francisca è salita in pedana sotto 38-40, ha accusato quattro stoccate di fila fino al 3844. «Poi è come se si fosse girata la chiave — è il suo racconto — ho pensato: non possiamo perdere». E ha piazzato un parziale di 7-0 alla Deriglazo- va, con ultima stoccata a un secondo dalla fine, che vale il sesto oro europeo consecutivo. «Queste cose ti fanno capire che l’Italia c’è, che più i problemi si sono, più noi sappiamo reagire» è la lezione della Di Francisca. C’è spazio per l’esordiente Martina Batini, la migliore in finale con un +3 fra stoccate date e prese, per un passaggio di Arianna Errigo, lanciata in pedana solo nel penultimo assalto della finale per preservare la mano infortunata, per l’infinita Valentina Vezzali che porta a 51 il conto delle medaglie internazionali (compresi 6 titoli olimpici, 14 mondiali e 12 europei). «Questa è una squadra forte — dice Valentina —, nei momenti difficili ci siamo. Per me non è stato facile conciliare tutti gli impegni tra Parlamento, famiglia e scherma. E da noi c’è una concorrenza incredibile, sono felice di questo Europeo. Sono tornata, un passo alla volta». Elisa da 38-44 a 45-44: «Più ci sono i problemi, più noi sappiamo reagire» RISULTATI Montano ok per i Mondiali Medagliere: azzurri primi E’ meno grave di quanto temuto l’infortunio muscolare patito da Aldo Montano nella gara individuale. L’olimpionico di Atene 2004 dovrà osservare due o tre settimane di riposo e poi potrà tornare ad allenarsi. Scongiurato il rischio di dover rinunciare ai Mondiali di Kazan (15-23 luglio). In questa stagione Montano è tornato al successo in Coppa del Mondo a Varsavia (dopo oltre tre anni di digiuno) e ha riconquistato un posto nella top ten del ranking mondiale. Dopo l’infortunio ha dovuto rinunciare alla prova a squadre. La prossima edizione degli Europei si terrà a Montreux (Svi). RISULTATI Fioretto donne a squadre. Finale: Italia (Di Francisca, Errigo, Vezzali, Batini) b. Russia 45-44. Finale 3° posto: Francia b. Polonia 45-38. 49 PALLAVOLO Chiusura trionfale MARISA POLI LA GAZZETTA SPORTIVA Semifinali: Italia b. Polonia 4523; Russia b. Francia 45-26. Quarti: Italia b. Romania 45-16. Sciabola uomini a squadre. Finale: Italia (Samele, Occhiuzzi, Berrè, Miracco) b. Russia 45-44. Finale 3° posto: Germania b. Bielorussia 45-35. Semifinali: Russia b. Bielorussia 45-40; Italia b. Germania 45-44. Quarti: Italia b. Francia 45-43. MEDAGLIERE Nazione Italia Russia Francia Ungheria Romania Svizzera Ucraina Gran Bretagna Spagna Germania Grecia O 4 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0 A 3 6 2 0 0 0 0 0 1 0 0 B 3 4 4 1 1 1 1 0 0 2 1 Sciabolatori Non è stato semplice nemmeno per gli sciabolatori confermare l’oro di un anno fa. Non c’era Aldo Montano, tornato a casa per Tot 10 12 7 2 2 2 2 1 1 2 1 infortunio, e per tre volte Samele, Berrè, Occhiuzzi e Miracco (riserva richiamata) hanno visto gli avversari prendere il largo. Sia nei quarti con la Francia (da 39-42 al 45-43 finale) che in semifinale contro la Germania (da 41-44 al 45-44) a ricucire ci ha pensato Samele, lucido anche nella finale sulla Russia firmata con un altro 45-44. «Mi sento un leone — è la gioia di Samele —, quando sei in quelle situazioni agisci come un automa, non capisci quello che sta succedendo, pensi solo che l’avversario non ti deve toccare. Puoi farlo quando sai di avere alle spalle una squadra». Conferma Occhiuzzi: «Partire senza Aldo non è facile, ma questo è un gruppo molto unito, sappiamo di essere forti tutti insieme». Per la soddisfazione del c.t. Giovanni Sirovich: «Un altro passo avanti, questi ragazzi è da sei anni che sono lì davanti, c’è una sana competizione. E c’è il tabù da sfatare che quando facciamo bene agli Europei poi non brilliamo ai Mondiali». Chi fermerà l’Italia in rimonta? © RIPRODUZIONE RISERVATA 200 DOPPIA FESTA PER LA VEZZALI MEDAGLIA NUMERO 51 2 3 1 Le due squadre d’oro posano insieme dopo la premiazione. Da sinistra: Martina Batini, Luigi Samele, Elisa Di Francisca, Enrico Berrè, Arianna Errigo, Diego Occhiuzzi, Valentina Vezzali (alla 51a medaglia internazionale) e Luigi Miracco 2 La festa del Dream Team dopo il 45-44 sulla Russia piazzato dalla Di Francisca. Da sinistra: Errigo, Di Francisca, Batini, Vezzali e il c.t. Andrea Cipressa 3 La festa degli sciabolatori dopo l’altro 45-44 firmato da Luigi Samele. Da sinistra: Miracco, Occhiuzzi, Berrè e Samele BIZZI Stessa formazione Tante le cose di cui rallegrarsi, tra quelle viste a Katowice. La regia di Baranowicz, per esempio, rientrato in gruppo dopo la licenza per il matrimonio. O Luigi Randazzo, all’esordio da titolare, con 21 punti (3 muri, 2 ace). Luca Vettori di punti ne ha messi 23. Le difficoltà, oltre che all’assetto (Berruto ha parlato di »confusione»), cosa peraltro giustificabile dalla scarsa amalgama di questo nuovo gruppo, hanno riguardato la ricezione. Cosa che ha convinto Berruto a sostituire Lanza con Maruotti. «Se non fosse stato per questo fondamentale dove ho sofferto la battuta flottante, sono abbastanza soddisfatto di come mi sono espresso», ha detto lo stesso Maruotti. Che ha proseguito: «Peccato. Non dobbiamo mai accontentarci perché questa squadra può fare grandi cose sia in World League che nel Mondiale che si giocherà proprio qui in Polonia». © RIPRODUZIONE RISERVATA la guida Medaglie dell’Italia agli Europei Con l’oro conquistato ieri dagli sciabolatori l’Italia vince il medagliere e sale a quota 200 medaglie vinte nella rassegna continentale: il bottino è di 74 ori, 51 argenti e 75 bronzi 1 Giovane Italia parte seconda. Dopo la prima sconfitta, arrivata nel tiebreak di Katowice che ha chiuso la settima gara di questa World League, l’Italia ieri mattina ha viaggiato. Tre ore di bus da Katowice a Lodz, dove si rigioca stasera alla Atlas Arena (12.000 posti) alle 19.30 (differita dalle 20.30 su Rai Sport 2). Presumibilmente con la stessa formazione di partenza che venerdì è stata battuta 15-10 al quinto set. Quindi: BaranowiczVettori, Piano-Buti, RandazzoLanza e con Giovi libero. Squadra totalmente diversa da quella dei primi tre fine settimana e dalle 6 vittorie su Brasile, Iran e Polonia. L’unico titolare superstite è Matteo Piano. (a.a.) La Russia di Sergio Busato (2°) supera in tre set la Bulgaria di Camillo Placì e Dario Simoni (2°). L’Argentina di Julio Velasco vince in Giappone e si riporta sotto alla Francia. È degli Stati Uniti il primo round con la Serbia. GIRONE A Polonia-Italia 3-2 si replica oggi (19.30 in differita su Raisport 20.30) a Lodz; a Tehran Iran-Brasile 3-2. Classifica: Italia 19; Iran, Brasile 6; Polonia 5. GIRONE B A Chicago Stati Uniti-Serbia 3-0 (30-28, 25-20, 25-16), a Surgut Russia-Bulgaria 3-0 (25-18, 2522, 25-15). Classifica: Stati Uniti 13; Serbia 10; Russia 5; Bulgaria 2. GIRONE C A Vancouver Canada-Belgio 3-0 (25-15, 25-21, 25-21), a Tampere Finlandia-Australia 1-3 (16-25, 2125, 26-24, 27-29). Classifica: Canada, Belgio 10; Australia 6; Finlandia 4. GIRONE D A Rouen e Tolosa FranciaGermania 1-3, a Komaki Giappone-Argentina 0-3 (21-25, 20-25, 15-25). Classifica: Francia 17; Argentina 14; Germania 10; Giappone 1. GIRONE E A Chomutov Rep.CecaOlanda 2-3, 1-3 (21-25, 15-25, 26-24, 13-25); a Ulsan Sud Corea-Portogallo 1-3 (21-25, 18-25, 25-15, 20-25). Classifica: Olanda 11; Portogallo 9; Rep.Ceca 8; Sud Corea 5. FORMULA Alla finale a sei di Firenze si qualificano, oltre l’Italia, le prime due dei gironi A e B e la vincitrice della finale di Sydney. PUNTI Il punteggio è come quello del campionato italiano: 3 punti per la vittoria 3-0 e 3-1, 3 per il 3-2 e 1 per il 2-3. MONTEPREMI in palio 4.3 milioni di dollari. 50 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 DOMENICA 15 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA 51 # TUTTENOTIZIE & RISULTATI EQUITAZIONE PALLANUOTO LE CAMPIONESSE D’EUROPA A CACCIA DELL’UNICO TITOLO CHE MANCA World League, ancora Setterosa! Battuta la Cina, finale con gli Usa Sotto di due gol a metà partita le azzurre sorpassano nel terzo tempo CINA-ITALIA 8-9 (3-3, 3-1, 0-4, 2-1) Cina: Yang Jun, Li Shu Jin, Liu Ping, Xion Dunhan, Sun Yating 1, Sun Yu Jun 3, Song Dong Lun 1, Zhang Cong 2, Zhao Zi Han, Tian Jia Ning 1, Wang Xin Yan, Niu Guannan, Peng Lin. All. Azevedo. Italia: Gorlero, Radicchi 1, Garibotti 1, Queirolo 2, Motta, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 2, Emmolo 2, Palmieri, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti. Arbitri: Koganov (Aze) e Toffoli (Bra). Note: sup. num. Cina 7 (3 gol), Italia 5 (2). Spett. 1.000. KUNSHAN (Cina) Tra un mese, a Budapest, il Setterosa non si presenterà soltanto da campione d’Europa in carica, ma anche con una medaglia della World League in tasca. A Kunshan, nella temuta semifinale con la Cina, le azzurre centrano la quinta vittoria su cinque: oggi, nella sfida per l’oro, se la vedranno con gli Stati Uniti che hanno conquistato ben sette delle dieci edizioni e anche qui hanno i favori del pronostico. IPPICA PRIX DE NEW YORK Altalena Già battuta dall’Italia nel girone preliminare (12-9) e sospinta da un gran pubblico, la Cina parte con determinazione (6-4 a metà partita) ma poi subisce un break di 4-0 confezionato da Queirolo (doppietta), Emmolo e Bianconi. A 1’35” dalla conclusione arriva pure il rassicurante +3 di Radicchi (6-9) e negli ultimi istanti le cinesi riescono soltanto a limitare il passivo. La gioia Spiega il c.t. Fabio Conti: «È stata una partita più complicata di quella del girone per ovvi motivi ambientali e perché c’era una medaglia in palio. Le ragazze sono state brave a saper gestire sia la fatica fisica sia quella mentale. Naturalmente ci sono diverse cose ancora da migliorare, per spuntarla contro le americane servirà una gara perfetta». Felice il portiere Giulia Gorlero: «È certamente un buonissimo allenamento per gli Europei Budapest sotto tutti i punti di vista: tattico, caratteriale e di gruppo. Siamo cresciute molto partita dopo partita e penso che molte squadre non si aspettavano un’Italia così combattiva. Per quanto mi riguarda, so che posso fare mol- GOLF US OPEN DURANTE UNA PROVA DI CONCORSO COMPLETO: AVEVA 25 ANNI Winter, campione europeo La caduta da cavallo è fatale Giulia Gorlero, 23 anni, portiere della squadra azzurra LAPRESSE to di piu». Aggiunge Elisa Queirolo: «Sapevamo che non era una partita facile perché loro giocavano in casa e che per vincere dovevamo fare qualcosa di più, soprattutto non subire troppe espulsioni. Secondo me noi siamo un gradino sopra la Cina e lo abbiamo dimostrato due volte in pochi giorni. Non abbiamo mai mollato, neanche quando ci siamo trovate sotto di due gol col rischio di andare anche a -3. Sono contenta per come ho giocato e per come abbiamo interpretato la gara dal- TENNIS AD HALLE E QUEEN’S Napoleon Bar Molinari tiene: 14° domina a Enghien Kaymer rallenta Varennini a 107 GP Oggi gran finale Federer in finale affronta Falla Wawrinka saluta Il Varennino Napoleon Bar (P. Vercruysse) ha vinto ieri a Enghien, alle porte di Parigi, il Prix de New York (m 2150) in 1.12. Si tratta del Gran Premio numero 107 per i figli del campionissimo. Napoleon, allenato da Catello Savarese, è stato in testa dall’inizio alla fine di una corsa dominata davanti al francese Unprice. Entusiasta Pierre Vercruysse: «L’entourage di Napoleon mi aveva detto di correre con fiducia e io l’ho fatto. Non ho mai avuto un problema». Deludente settimo posto invece per l’altro Varennino Pascià Lest (E. Bellei), terzo in corda e in crisi già a metà retta. Per Napoleon secondo successo in Francia (tre anni fa aveva vinto una prova del meeting invernale parigino) e conferma di una condizione entusiasmante: un mese fa era stato secondo nel Lotteria di Mack Grace Sm, mentre ad aprile aveva centrato il Costa Azzurra a Torino. Nel convegno bel successo dell’italiano Sir Robert (Santo Mollo) che ha vinto con un gran finale il Prix d’Hermonville (m 2875). ANCORA TIMOKO Il Kymi Gran Prix (m 2100) di ieri a Kouvola, in Finlandia, è stato vinto in 1.13 dal francese Timoko (B. Goop) che aveva già conquistato 15 giorni fa l’Elitlopp. Secondo Commander Crowe. La nostra Prussia (P. Gubellini) ha rotto Roger Federer, batte il giapponese Nishikori e arriva in finale sull’erba di Halle (Ger, 809.000 euro). Lo svizzero campione uscente trova il colombiano Alejandro Falla, numero 69 al mondo, che in semifinale ha piegato il tedesco Philipp Kohlschreiber, vincitore nel 2011, che nel primo turno aveva eliminato Andreas Seppi. Per Federer sarà la nona finale in questo torneo e la numero 118 in carriera. Per l’altro svizzero, numero 3 al mondo campione dell’Australian Open Stanislas Wawrinka, la finale è invece sfumata al Queen’s (Gb, 809.000 euro, erba). per mano del bulgaro Grigor Dimitrov che affronta oggi Feliciano Lopez Feliciano Lopez, numero 29 del ranking, vincente nell’altra semifinale, per 7-6 (7) 6-4, sul Radek Stepanek, n. 42, che, contro il pronostico, aveva eliminato nel terzo turno lo scozzese Andy Murray, numero 5 al mondo e campione in carica al Queen’s. PINEHURST (Usa) (m.l.p.) Nel giorno in cui anche il fenomeno Martin Kaymer soccombe alla dura legge di Pinehurst n.2, chiudendo il 3° a giro a +2, dopo che aveva firmato un doppio -5, il 72 di Francesco Molinari (+2) vale oro. L’unico italiano rimasto in gara ha mantenuto la 14ma posizione nello Us Open a +2 , tenendo viva la candidatura a un piazzamento importante. Nel suo score 3 birdie a fronte di 5 bogey. In testa Kaymer ha visto assottigliarsi il vantaggio accumulato nelle prime due giornate: ora il distacco è di 5 colpi. La marcia trionfale ha lasciato spazio a un finale che può ancora riservare sorprese. Il tedesco che guida a -7 (65 65 73) deve vedersela soprattutto con due americani: Rickie Fowler e il sorprendente Erik Compton, gli unici sotto par nella terza giornata: -3 per il giro e per il totale. Quella di Compton è una storia esemplare: ha 34 anni sta vivendo il sogno più grande della sua carriera avendo vinto abbondantemente la sfida con la vita, lui che gioca ad altissimi livelli pur avendo subito due trapianti di cuore per una malformazione congenita. Dietro il terzetto di testa due marpioni del calibro di Henrik Stenson e Dustin Johnson: Entrambi viaggiano in quarta posizione a -2. Sei soli giocatori sono sotto par. Oggi gran finale dove tutto può succedere. Halle, semifinali: Federer (Svi) b. Nishikori (Giap) 6-3 7-6 (4); Falla (Col) b. Kohlschreiber (Ger) 5-7 7-6 (5) 6-4. Queen’s semifinali: F. Lopez (Spa) b. Stepanek (R.Cec) 7-6(7) 6-4; Dimitrov (Bul) b. Wawrinka (Svi) 6-2 6-4. DONNE SULL’ERBA Semifinali a Brimingham (Gb 184.000 euro) Strycova (R.Cec) b. Dellacqua (Aus) 7-6(5) 6-1; Ivanovic (Ser) b. Zhang (Cina) 6-2 6-2. l’inizio alla fine». Nella World League, il Setterosa non è mai andato al di là dell’argento (2006 e 2011). © RIPRODUZIONE RISERVATA Semifinali: Usa-Australia 13-4. Per il 5-8° posto: Spagna-Russia 19-6, Canada-Brasile 8-5. Oggi: finale 7° posto Russia-Brasile, 5° posto Spagna-Canada, 3° posto CinaAustralia, 1° posto Italia-Usa (7.30 italiane). In A-2 Definite le finali per la promozione in A-1 maschile, al via sabato: il Civitavecchia sfiderà la Roma Vis Nova, la Sport Management che gioca a Monza se la vedrà con l’Ortigia. ATLETICA LO JUNIOR BROMMELL MONDIALE 100: 9”97 (si.g.) A Eugene (Usa), nei campionati Ncaa, il 18enne Trayvon Bromell ha vinto venerdì la finale dei 100 in 9”97, primato mondiale juniores. Questo talento della Baylor University aveva eguagliato il record di 10”01 di Darrel Brown (Tri) il 29 marzo ad Austin, e poi era sceso sotto il limite in due occasioni ma con troppo vento a favore. Sarà la stella dei prossimi Mondiali u.20 a Eugene a fine luglio. Uomini. 100 (+1.8): Bromell 9”97; Locke 10”02; Brown (Can) 10”07; Walker 10”13. 400: Lendore (Tri) 45”02; Berry 45”07; Norwood 45”45. 5000: Lalang (Ken) 13’18”36. 400 hs: Ukaoma 49”23. Alto: McBride 2.28. Donne. 100 (-3.4): Burchell (Giam) 11”25. 400: Okolo 50”23; Francis 50”59. 800: Roesler 2’01”22. 3000 sp: O’Connor 9’46”43. 400 hs: Little (’95) 55”07; Harrison 55”55. PISTA ITALIA (si.g.) Nel meeting di Ginevra buone notizie da Fabio Cerutti, 1° nei 100 in 10”46, e Elena Bonfanti, 52”95 nei 400. Uomini. 100 (+0.1): Cerutti 10”46; Ferraro 10”51 (b. 10”44 (+2.4). 200. III (+0.4): 2. Squillace 21”11. 400. IV: 4. Galletti 47”26; 5. Severi 47”56. 400 hs. IV: 3. Vergani 52”40. Triplo: Schembri 16.36 (+1.9). Giavellotto: Bertolini 73.34. Donne. 100. III (+1.1): 2. Giannotti 11”74. 200. II (+1.6): 3. G. Arcioni 24”03; 6. D’Angelo 24”27. 400. I: 4. Bonfanti 52”95. II: 3. Spacca 53”18. 100 hs. II (-0.2): 2. Balduchelli 13”48. 400 hs: 7. Doveri 59”09. Alto: 4. Mannucci 1.78. Asta: 2. Benecchi 4.25. Triplo: Cucchi 13.07 (+1.4). A Goteborg (Sve). Donne.200 (+4.0): 2. Amidei 23”39. A Rieti. Uomini. 400: Galvan 46”73. MARATONETI AZZURRI (m.m.) Buona parte della squadra azzurra di maratona in raduno al Sestriere sarà in gara oggi sui 10km a Telesia (Bn). In campo maschile correranno Meucci, Goffi, Curzi e Scaini contro gli ugandesi Boniface Kiprop e Moses Kibet. Fra le donne Incerti, Console, Toniolo, Quaglia, Inglese, Maraoui e Soufyane. BASEBALL IBL (m.c.) Così nella 2a fase di Ibl, gara 2. UnipolSai Bologna-Lino’s Coffee Parma 9-2. Punti, Parma 011.000.000: 2 (8bv-3e); Bologna 003.020.13x: 9 (14-1). Lanc.: v. Panerati, p. Giovanelli. Gara3. A San Marino-Rimini 5-4. Punti, Rimini 001.000.111: 4 (10-2); San Marino 010.030.10x: 5 (11-2). Lanc.: v. Simone, p. Del Bianco, s. Martignoni. Class.: Bologna 1000 (2-0); San Marino 667 (2-1); Rimini 333 (1-2); Parma 0 (0-2). BEACH VOLLEY LUPO E NICOLAI IN SEMIFINALE A MOSCA (c.f.) Gli avieri azzurri Paolo Nicolai e Daniele Lupo hanno raggiunto la final four anche nel Grande Slam di Mosca (Rus), grazie alle tre vittorie di ieri nella fase ad eliminazione diretta: 2-0 Sidorenko-Dyachenko (Ka) e 2-1 ai brasiliani Emanuel-Pedro e BrunoAlison. La prima sfida di oggi è con Seme- Il cavaliere tedesco Benjamín Winter, campione d’Europa nel 2006 nel concorso completo, è morto ieri in seguito ad una caduta da cavallo a Luhmühlen. Winter, nell’incidente, ha battuto la testa e le conseguenze del colpo, secondo gli organizzatori, sarebbero state la causa del decesso. «E’ con dolore e profonda tristezza che abbiamo appreso della morte di Benjamin Winter. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia», hanno detto gli organizzatori. Il campione tedesco, 25 anni, è caduto mentre cercava di saltare un ostacolo con il suo cavallo Ispo sul percorso di 6.500 metri di cross-country, dove partecipava nella prova di tre giorni, una combinazione di nov-Krasilnikov (Rus), nell’altra semifinale di fronte Rosenthal-Dalhausser (Usa) e Fijalek-Prudel (Pol). Non sono andati oltre al 17° posto Tomatis-Ranghieri, sconfitti 2-0 da Böckermann-Urbatzka (Ger). Nel femminile: Talita-Lima (Bra) c. Liliana-Baquerizo (Spa) e Ross-Walsh (Usa) c MeppelinkVan Iersel (Ola). Non senza rammarico per Menegatti-Orsi Toth, none, superate 2-1 negli ottavi dalle iberiche dopo essersi imposte 2-1 su Braakman-Van der Vlist (Ola). 17esime Gioria-Giombini, k.o. 2-0 con Wang Fan-Yue (Cina). BOXE AZZURRINI (i.m.) Otto azzurri Youth (u18) in raduno fino al 16 giugno a S. Maria degli Angeli (Pg) per il dual match contro la Moldavia il 20 e 22 in Sardegna: 49 Zara, 52 Amoroso, 56 Cherchi, 60 Maietta, 64 Arecchia, 75 Sarchioto, Mineo, 81 Calabrò. DEBUTTO TORRIENTE (r.g.) Debutto vincente nei pro, da superwelter, del cubano Idel Torriente (1), sul ring di Miami (Usa), battendo Howard Reece (Usa 2-6) ko al secondo round. CANOA DISCESA MONDIALE BONACCORSI D’ORO (a.fr.) Bis azzurro al Mondiale di canoa discesa in Valtellina: dopo l’oro di Chiara Carbognin nel C1, ieri ha vinto il titolo iridato Costanza Bonaccorsi nel K1 (Risso 5ª). La 19enne toscana (Canottieri Comunali Firenze), già tricolore di specialità conquista il primo titolo mondiale del kayak femminile italiano. Uomini. K1. Squadre. 1. Slovenia in 42”74, 2. R.Ceca a 0”31, 3. Italia a 0”49. Donne. K1. 1. Bonaccorsi in 43”38, 2. Charlene Le Corvaisier (Fra) a 0”70, 3. Sixtine Malaterre (Fra) a 1”98, 5. Risso. Squadre. 1. Germania in 49”89, 2. Francia a 0,33, 3. Italia a 0,43. GOLF CHALLENGE: AZZURRI OK Al Najeti Hotels et Golfs Open (Challenge Tour), a Lumbres in Francia, Garcia Pinto ha mantenuto il comando ( -6). Andrea Rota è 3° con 210 (69 69 72, -3), Gagli (72 71 68) e Bergamaschi (73 69 69) al 7° con -2, Delpodio (71 72 69) e Tadini (70 68 74), al 13° con 212 (-1). IPPICA IERI 16-15-14-5-6 a Modena (m 1600): 1 Nicholson Treb (R. Vecchione) 1.13.6; 2 Onoria; 3 Next Gill Mmg; 4 Laerte di Cielo; 5 Pisa Spin; Tot.: 2,71; 1,45, 2,00, 1,68 (16,42). Quinté: 287,43. Quarté: 67,12. Tris: 22,33. OGGI SI CORRE A Trotto: Napoli (15.15), Roma (16.40) e Trieste (15.30). Galoppo: Milano (15) e Merano (15.25). GP A TRIESTE Oggi al Montebello c’è il GP Presidente della Repubblica (m 2060). Corsa aperta con Rodeo Drive Ok favorita con Ringostarr Treb e Red Baron e alternative. PRIX DE DIANE A Chantilly è il giorno della 165ª edizione del Prix de Diane (ore 15.45, tre discipline equestri: dressage, cross-country e salto ostacoli. Mentre il cavallo si è rialzato senza grandi ferite, Winter è rimasto a terra ed è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove però non c’è stato nulla da fare per salvarlo. AZZURRINI Terzo posto per gli Young Riders azzurri nella Coppa delle Nazioni dello Csio giovanile di Hagen, in Germania. Il team del tecnico Gianluca Bormioli e composto da Andrea Campagnaro (Rivage du Borda), Emanuele Massimiliano Bianchi (Loro Piana Cupido Z), Matilde Giorgia Bianchi (Una Bella S) e Francesca Ciriesi (Que Sera 11) ha chiuso con un totale di 20 penalità. Ha vinto l’Olanda davanti alla Germania. gr. 1, m 2100). Sfida tre le imbattute Shamkala (3 su 3) e Avenir Certain (4 su 4). NUOTO MARE NOSTRUM BARCELLONA ADRIAN VELOCE NEI 100 SL (al.f.) Il campione olimpico Nathan Adrian vince i 100 sl nella prima giornata del Marenostrum di Barcellona (Spa): l’americano tocca in 48”08 (22”92 ai 50 m) e sale al 3° posto delle graduatorie stagionali alle spalle degli australiani Magnussen e McEvoy; Florent Manaudou ha disputato soltanto le batterie nuotando in 48”81. Il britannico Adam Peaty stampa 59”25 nei 100 rana, record nazionale e 2° crono mondiale dell’anno. Risultati. Uomini: 100 sl Adrian (Usa) 48”08, Garcia (Cub) 49”05, Grechin (Rus) 49”14; 400 sl Guy (Gb) 3’48”11, Brown (S.Af.) 3’49”83, Duran 3’50”61; 50 do Koga (Giap) 24”66, Irie 25”16, Walker-Hebborn (Gb) 25”33; 200 do Irie (Giap) 1’54”81, Kawecki (Pol) 1’57”00, Murphy (Irl) 1’57”83; 100 ra Peaty (Gb) 59”25, Koseki (Giap) 1’00”15, Nikolaev (Rus) 1’00”69; 50 fa Proud (Gb) 23”60, Munoz 23”69, Ikebata (Giap) 23”90; 200 fa Seto (Giap) 1’55”18, Korzeniowski (Pol) 1’55”30, Kudashev (Rus) 1’56”96; 200 mx Fujimori (Giap) 1’59”30, Roebuck (Gb) 2’00”84, Pavoni (Gb) 2’01”45. Donne: 50 sl Halsall (Gb) 24”40, Ottesen (Dan) 24”54, Blume 24”90; 200 sl Popova (Rus) 1’56”20, Prinsloo (S.Af.) 1’57”36, O’Connor (Gb) 1’57”86; 1500 sl Carlin (Gb) 16’07”41, Vilas 16’25”68, Costa 16’34”97; 100 do Nielsen (Dan) 59”69, Davies (Gb) 1’00”16, Simmonds (Gb) 1’00”54; 50 ra Liver (Ucr) 31”23, Vall Montero 31”90, Scott (Gb) 32”03; 200 ra Watanabe (Giap) 2’23”15, Vall Montero 2’25”10, Garcia 2’25”12; 100 fa Ottesen (Dan) 57”20, Lowe (Gb) 58”61, Chimrova (Rus) 58”72; 400 mx Miley (Gb) 4’33”25 (3° t. 2014), Willmott (Gb) 4’34”87, Shimizu (Giap) 4’38”99. PALLAMANO EURO 2014 (an.gal.) A Ciudad Real (Spa), Spagna-Italia 27-19 (14-10) per il 6° e ultimo turno del gruppo 4 di qualificazione agli Europei di Ungheria-Croazia 2014. Oggi: Olanda-Turchia. Classifica: Spagna 10; Olanda 8; Turchia 4; Italia 0. Qualificate Spagna e Olanda. VARIE STELLE (a.fr.) Oggi, a Porto San Rocco (Ts), 3ª Gioca Estate con le Stelle olimpiche per l’Associazione Bambini Chirurgici dell’IRCCS materno infantile di Trieste con Giovanna Micol, Noemi Batki, Margherita Granbassi e Federica Macrì. VELA TP52 (r.ra.) A Porto Cervo gli americani di Quantum (timoniere Ed Baird, tattico Therry Hutchinson) si laureano campioni del mondo di Tp52, secondi i brasiliani di Phoenix, terzi gli svedesi di Ran. Chiude 4° Azzurra lo scafo portacolori dello Yacht Club Costa Smeralda. 52 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno _lite sulle regole il retroscena DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected] Riforma della Pa, è scontro Ma davvero per gli statali è un boccone così amaro? Dalle pensioni alla mobilità: le nuove norme bocciate dai sindacati. La Cgil attacca: «Ci voleva più coraggio». Il ministro replica: «Non punitive» trà più slittare il momento della pensione. Per i magistrati il momento della pensione non sarà più rinviabile dal 31 dicembre del 2015. I magistrati hanno sostenuto che obbligarli al ritiro a 70 anni avrebbe decapitato la Cassazione! 4 Però ci sono altre cose che per i sindacati potrebbero risultare un boccone amaro. Alla Camusso non piace la cosiddetta rivoluzione di Renzi e ieri ha rilasciato una dichiarazione durissima contro il disegno di legge delega relativo alla pubblica amministrazione. 1 Sentiamo. «Avremmo voluto una maggiore dose di coraggio nell’affrontare il riordino della pubblica amministrazione. Si continua ancora a parlare di una riforma per i cittadini ma nel decreto legge non si intravede alcuna misura che possa favorire realmente il rapporto tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni. Non vi sono norme che semplifichino l’accesso ai servizi pubblici e riducano il carico burocratico per i fruitori delle Pa. Andrà valutato se invece qualche beneficio sia stato previsto per le sole imprese. Se questo è il provvedimento non vi può che essere delusione e sconcerto per una riforma annunciata come epocale, ma che vedrà forse la sua attuazione in un tempo più lungo, quando si chiarirà quali siano le linee che il governo vorrà assumere, visto che il disegno di legge con il quale si dovrebbe procedere alla riorganizzazione è una sorta di delega in bianco. La riorganizzazione ancora una volta viene annunciata, ma viene rinviata ad un tempo futuro e a contenuti che si capiranno in seguito». A questa intemerata, il ministro Madia ha risposto così: «Proponiamo un grande progetto di cambiamento. Al sindacato dico che non è responsabile fare opposizione perché rispondiamo a una richiesta sociale». La protesta di giovedì al ministero della Funzione Pubblica contro la nuova Pa 2 Che ne dice? La Camusso è una nemica dichiarata di Renzi, come dimostra lo sciopero discutibilissimo della Rai (11 giugno). Ho già scritto altre volte che Camusso è la principale sconfitta del 25 maggio. Quindi si deve applicare una tara alle sue prese di posizione, dato che contengono una forte valenza politica, vale a dire un preconcetto. Ha però ragione sulla questione della legge delega: a parte una miriade di provvedimenti minori, e dietro ai quali non riusciamo a scorgere la filosofia della burocrazia dei nuovi tempi (non essendo una strategia il semplice ringiovanimento), la legge delega significa che il governo chiederà al parlamento la delega per riformare la Pa, e attuerà poi questa delega con una serie di decreti dal 2015. Le precedenti esperienze sulle leggi delega ci dicono che ci vogliono anni per i decreti, che la procedura è faticosa e farraginosa, che qualche volta i termini sono stati supe- rati e le leggi decadute. Dunque su questo punto l’osservazione di Camusso, a fronte dell’enfasi con cui Renzi chiama le sue mosse «rivoluzione», non è peregrina. E sulla risposta della Madia: non è possibile che chi si oppone al premier sia considerato irresponsabile, che è il punto debole del segretario anche su Mineo e 13 ribelli. Sul punto, come abbiamo scritto, noi diamo ragione a Renzi, ma non se c’è il rischio di considerare il dissenso una colpa (o un crimine). 3 Non è strano che Camusso non abbia detto una parola nemmeno sui 15 mila nuovi posti di lavoro? La Cgil potrebbe mugugnare su questo perché i 15 mila posti (ma forse questo numero è esagerato) si ricavano vietando a chi ha raggiunto l’età della pensione di restare in servizio. Quindi è un semplice scambio, con vantaggio finanziario del datore di lavoro, cioè lo Stato. Dal prossimo ottobre non si po- Almeno due: la possibilità di spostare un dipendente pubblico purché il nuovo posto sia collocato nel raggio di 50 chilometri; la mobilità e licenziabilità dei dirigenti. Si tratta di due riforme che potrebbero davvero risultare rivoluzionarie. Sul primo punto: il dipendente pubblico potrà essere spostato anche se non è d’accordo. La legge prevede che le modalità di questo provvedimento dovranno essere stabilite attraverso incontri con i sindacati, però entro due mesi, altrimenti Palazzo Chigi procederà di testa sua. Quanto ai dirigenti: una parte del loro stipendio sarà determinato dall’andamento del Pil (quindi tagliabile se il Pil scende), il loro contratto sarà triennale e il triennio sarà valutato da una Commissione. Se i risultati non risulteranno soddisfacenti, il dirigente sarà messo in mobilità e poi licenziato. Ieri sul Corriere della Sera Sergio Rizzo ha elencato i casi in cui statali condannati in via definitiva anche per colpe gravissime sono stati poi reintegrati grazie a «leggi vigenti». Questo per dire della difficoltà di licenziare un dirigente pubblico. Sarà interessante vedere l’esito dello scontro. 5 Perché la Camusso ce l’ha tanto col fatto che Renzi vuol facilitare la vita alle imprese? Per la Cgil, se si sta a queste prese di posizione, le imprese restano un nemico. Al segretario non va giù che la bolletta elettrica sia tagliata e i diritti camerali dimezzati. È convinta che qualunque vantaggio di questo tipo si traduca in profitto e mai in investimenti. Il Dalai Lama premiato ieri dal sindaco di Livorno Filippo Nogarin ANSA Chi ha paura del Dalai Lama DI ANDREA MONTI Gli occhi mobilissimi da bimbo curioso si posano sul giornalista che gli chiede quanto sia partecipe della febbre collettiva per il Mondiale di Rio. Il Dalai Lama ride di gusto e, in prima battuta, non sale sul carro delle passioni mondane: «Sapete, ho una certa età e sto perdendo interesse per lo sport...». Poi, una piccola perla: «Più che il calcio, mi affascina il groviglio di emozioni che è capace di suscitare nella mente di chi vi assiste». Emozioni negative che dannano, emozioni positive che conducono sulla via dell’illuminazione. Il buddismo applicato agli stadi, quelli che abbiamo e quelli che vorremmo: dentro a un pallone c’è un potenziale enorme di energia, buona o cattiva dipende da chi sta in campo e da chi tifa. A completare il ragionamento, un delizioso quadretto di infanzia tibetana: «Per la verità, da piccolo, giocavo anch’io a palla con gli amici. Ma non conoscevamo le regole. Pensavamo vincesse chi la tirava più lontano…». Nell’era della comunicazione globale, Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, guida spirituale del popolo tibetano e premio Nobel per la Pace, si ascolta sempre con stupore. La chiarezza, la semplicità, la freschezza di una narrazione millenaria come antidoto all’ovvio e al politichese che ci soffocano. Il 6 luglio compirà 79 anni. Dall’età di due allena il cervello più che il fisico. E questo spiega come un uomo che medita e prega diverse ore al giorno, non frequenta internet e ascolta solo il notiziario internazionale della Bbc se la sia cavata pure con le domande sul Mondiale... Altri e più notevoli momenti hanno segnato la sua visita in Italia che oggi si conclude a Livorno con una grande celebrazione di Avalokiteshvara, il Buddha della compassione. Cinque giorni iniziati con l’arrivo all’aeroporto di Pisa (a fianco di Renzo Rosso) e trascorsi all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, cuore delle colline che si affacciano sul mare di Castiglioncello, in un vortice di incontri, interviste Corriere, Rai e Sky - e insegnamenti. Ha benedetto il terreno di una vecchia cava dove la tenacia di un monaco italiano, Massimo Stordi, sogna di far sorgere un monastero. Infine, ha intrattenuto al Modigliani Forum migliaia tra fedeli e curiosi dell’intelligenza. Mischiati tra la folla, personaggi dello spettacolo e della cultura, tra cui un sorridente Franco Battiato (che, a margine, ha presentato un documentario sul Libro Tibetano dei morti). Ma a ricordarci quanto scomodo e ingombrante sia questo uomo di pace, ha provveduto la presenza di un rumoroso drappello di dissidenti, cammellati dall’estero tra gli appartenenti a una setta cara agli occupanti cinesi. E la luminosa assenza di qualsiasi rappresentante del nostro governo. Forse non li ha cercati lui. Certamente nessuno di loro s’è dato da fare per trovarlo. Oltre alle autorità cittadine di Pisa che lo hanno accolto all’aeroporto, l’unico a metterci davvero la faccia, e a salvare la consunta dignità della nostra politica, è il neoeletto sindaco Cinquestelle di Livorno: Filippo Nogarin evidentemente non teme le ire di Pechino e ha consegnato al Dalai Lama la cittadinanza onoraria. In un discorso emozionato ha ricordato le vicende della sua città, la Resistenza, il declino industriale, le sofferenze della gente, la crisi e il peso della responsabilità di chi deve governarla. Tenzin Gyatso lo ha preso per mano e lo ha rincuorato: «Se ti hanno eletto vuol dire che si fidano di te. Sono sicuro che porterai avanti il tuo lavoro con trasparenza. Mai perdere la speranza e l’entusiasmo. Noi tibetani ne sappiamo qualcosa…». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL VERTICE DEI DEM FRECCIATE DEL PREMIER A MINEO: «HA DETTO CHE SONO COME UN AUTISTICO? OFFENDE TANTE FAMIGLIE CHE SOFFRONO» A ROMA IN CENTINAIA Renzi sprona il Pd: «Niente sconti ai corrotti» Corteo per i marò «Riportiamoli qui» Fischi al governo L’assemblea sceglie Orfini presidente: «Stop ricatti interni» Sprona (i suoi), benedice (Orfini), spazza via (Mineo). In una lunga assemblea nazionale, Matteo Renzi si è ripreso il Pd provando a tirarlo fuori dalle nuove, incombenti polemiche. Fila serrate per tracciare il cammino su riforme Ue, immigrazione, economia, giu- stizia, scuola e Rai. E in mezzo la proposta di dare a Matteo Orfini la presidenza del partito: lo storico leader dei Giovani Turchi è stato eletto a larghissima maggioranza, completando del tutto il ricambio generazionale a casa Dem. Nei due posti di più alta responsabilità ecco, quindi, due Under 40: un segretario di 39 anni e un presidente coetaneo. Da parte sua, Renzi ha dedicato solo in conclusione un passaggio dai toni appuntiti a Corra- dino Mineo che lo aveva definito un «bambino autistico» (prima di scusarsi): «Ha offeso tante famiglie che soffrono». Nel confronto spinoso sul nuovo Senato, proprio quello che ha portato alla sostituzione di Mineo nella commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, altri chiarimenti: «Non mandiamo via nessuno, ma non possiamo permettere a qualcuno di ricattare il Pd. Se siamo avanti solo di un voto, ci faccia la cortesia di non mandare sotto la maggioranza in Commissione. Noi siamo un partito, non un movimento anarchico». Il cuore dell’intervento di Renzi , però, su altri temi, in primis il 40,8% alle Europee: «È un investimento di responsabilità». Inevitabile un confronto sull’emergenza corruzione: «Sconti a nessuno, neanche a noi: chi sa, parli e paghi chi ha sbagliato», l’ennesima frustata del premier. In centinaia, in maggioranza militari ed ex militari, ieri hanno sfilato a Roma per chiedere il ritorno in patria di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i marò «ingiustamente prigionieri» in India. «Abbiamo fiducia nel governo», ha detto la compagna di Latorre, Paola Moschetti. Sentimento non condiviso da molti, che hanno lanciato cori un esecutivo «vigliacco». cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il premier Matteo Renzi, 39 anni ANSA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 VENTO E NUBIFRAGI ALTRI MONDI Maltempo dopo l’afa Allerta al centronord Vento e nubifragi si sono abbattuti ieri sull’Italia mettendo fine al caldo degli ultimi giorni. Precipitazioni soprattutto al Centro Nord con Bologna colpita da un violento nubifragio. Disagi anche nel Pesarese e a Bari, mentre si sono verificati crolli e smottamenti pure nelle Marche. Da domani prevista accentuata instabilità, con forti temporali attesi su Piemonte, Liguria, EmiliaRomagna, Valle d’Aosta e Toscana. La strage senza fine nel Canale di Sicilia: dieci migranti morti MERCOLEDÌ STOP TOTALE Protesta dei benzinai Self service chiusi Stop al «fai da te» fino a martedì sera, chiusura totale mercoledì e, dal 21 al 28 giugno, pagamenti solo in contanti. I CONTRO I JIHADISTI SANGUE A KABUL Volontari anti Al-Qaeda in Iraq AP Il naufragio al largo della Libia, ma sono decine i dispersi L’Iran agli Usa «In Iraq pronti Gli sbarchi non si fermano. Renzi e Alfano: «Ci aiuti l’Ue» a collaborare» DANIELE VAIRA «Chiediamo che la missione “Mare Nostrum” sia gestita dall’Europa, chiediamo di gestirla con l’Europa, che ci sia una corresponsabiltà non solo economica, ma politica». L’appello del premier Matteo Renzi avviene dopo l’ennesima strage di migranti nel Canale di Sicilia, a 40 miglia della Libia. Un gommone si è ribaltato, venerdì notte ed è affondato. Almeno 10 le vittime: anche se ci sarebbero decine di Ieri a Catania il ministro dell’Interno ha incontrato questori e sindaci Il gommone di immigrati soccorso venerdì notte al Largo della Libia dalla Marina Militare ANSA dispersi. Secondo i testimoni a bordo c’erano infatti 90 persone. Sono stati 39, invece, i migranti salvati dalla Nave Dattilo della capitaneria di porto che è intervenuta sul posto. Un altro immigrato è stato recuperato da una nave mercantile che ha partecipato alle operazioni di soccorso. Il gommone era stato avvistato mentre era in navigazione da un aereo portoghese inserito nel dispositivo Frontex. Allarme continuo L’emergenza sbarchi, però, non conosce sosta. A Reggio Calabria sono state tratte in salvo, ieri, 281 persone a bordo di un peschereggio in legno di 20 metri. Due uomini, gli scafisti, sono stati arrestati. Novantatrè migranti, tra i quali 16 donne e 5 4 IL NUMERO 630 i profughi attesi a Palermo Sono attesi oggi a Palermo 630 migranti tra cui molte donne e bambini. A soccorrerli la Marina Militare. Dall’inizio dell’anno in Sicilia sono stati oltre 50 mila gli arrivi minori sono invece arrivati poco dopo le 16 nel porto di Trapani sul rimorchiatore battente bandiera di Gibilterra che li ha soccorsi nella notte tra giovedì e venerdì a 40 miglia a Sud di Malta. Oggi arriverà a Palermo la nave della Marina Militare Etna con a bordo 630 migranti, tra cui molte donne e bambini. Il vertice Per fronteggiare i nuovi sbarchi il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orland, ha istituito l’Ugem, l’unità per la gestione delle competenze comunali relative all’emergenze migranti. Si tratta di una cabina di regia con il compito di coordinare, supportare e adottare le direttive necessarie per la gestione degli arrivi di immigrati. E ieri è arrivato a Catania il ministro dell’Interno Angelino Alfano per un vertice con i prefetti, i questori e i sindaci della Sicilia interessati dagli sbarchi per fare il punto sulla situazione dei flussi migratori e del sistema di accoglienza. «Siamo qui per trovare soluzioni concrete. La nostra priorità è dare accoglienza e salvare vite, ma “Mare nostrum” non può continuare all’infinito con le modalità con cui sta avvenendo», ha spiegato Alfano. La situazione rimane critica per alcuni comuni. «Abbiamo la necessità di fare spostare in tutti i porti italiani gli sbarchi di questi migranti: non possiamo riceverli soltanto in Sicilia», l’allarme di Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo, nel Ragusano. A L’Iran potrebbe rompere uno storico tabù e agire con gli Usa per soccorrere gli sciiti in Iraq minacciati dall’avanzata delle milizie sunnite filo-Al Qaeda. Lo ha detto ieri il presidente iraniano Hassan Rouhani: «Se gli Stati Uniti interverranno contro i gruppi terroristi, possiamo pensare a una collaborazione ma fino ora da Washington non c’è stata nessuna azione». L’Iran, intanto, ha inviato 2.000 soldati per fronteggiare gli jihadisti e le forze di sicurezza irachene hanno riconquistato la città di Ishaqi, frenando l’avanzata nemica verso Bagdad. Intanto è stato elevato il livello della sicurezza nella capitale, proprio in vista del possibile arrivo delle cosiddette milizie dello «Stato islamico di Iraq e Siria» (Isis): tra l’altro ieri in città un commando ha attaccato un convoglio della polizia, causando 9 vittime. E mentre il rappresentante Onu in Iraq, Nickolay Mladenov, ha definito «una tragedia umana» ciò che accade nel Paese, stimando in quasi un milione il numero di persone che hanno lasciato casa, il caos in Iraq imbarazza Obama. Il presidente ha già ribadito venerdì che non manderà truppe, valutando «altre opzioni» tra cui lo spostamento nel Golfo Persico della portaerei George H.W. Bush, ma in patria monta la polemica perché gli Usa hanno speso in aiuti militari a Bagdad circa 14 miliardi di dollari. E tantissime di quelle armi, ora sono nelle mani dei radicali sunniti dell’Isis, sottratte proprio all’esercito iracheno che spesso ha lasciato il campo senza combattere. LA GAZZETTA SPORTIVA 53 benzinai hanno dato il via alla lunga agitazione che avrà il suo culmine il 18 giugno, con lo sciopero totale su strade e autostrade in concomitanza con l’annuale assemblea dell’Unione petrolifera. A nulla è servito l’incontro di lunedì scorso al ministero dello Sviluppo. EX BOSS DELLA COMASINA Ruba mutande al supermarket Vallanzasca torna in cella S Afghanistan Attentati dei talebani ai seggi È di almeno 66 morti e centinaia di feriti il bilancio degli attacchi sferrati ieri dai talebani in Afghanistan, nel giorno in cui i cittadini sono stati chiamati alle urne per il ballottaggio presidenziale. In tutto il paese ci sono stati più di 150 attentati. «Gli agguati sono stati effettuati con bombe e razzi», ha detto il vice ministro dell’Interno Mohammad Ayoub Salangi Ai seggi si è recato il 52% della popolazione (7 milioni di afghani). I talebani afghani hanno anche amputato le dita di almeno undici elettori nella provincia occidentale di Herat © RIPRODUZIONE RISERVATA Renato Vallanzasca, 64 anni ANSA DAVIDE MAROSTICA Ci è ricascato. A sessantaquattro anni Renato Vallanzasca torna in carcere dopo aver rubato un paio di boxer al supermercato. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza durante il processo a porte chiuse per direttissima svoltosi ieri, a Milano, che ha convalidato l’arresto e revocato temporaneamente il regime di semilibertà di cui godeva l’ex boss della Comasina al momento del reato. Trattasi di fulmine a ciel sereno per Vallanzasca che, libero per una breve licenza dopo la condotta integerrima nell’ultimo anno di semilibertà presso il carcere di Bollate, venerdì sera intorno alle 20 è stato bloccato dagli addetti alla sicurezza dell’Esselunga di viale Umbria, a Milano, per aver cercato di allontanarsi dopo avere sottratto merci di scarso valore. Bottino consistente in un paio di boxer, una cesoia e un fertilizzante da giardino, per un valore complessivo di 70 euro. Minaccia Più che il furto, all’ergastolano sono però costate care le parole pronunciate all’arrivo sul posto dei carabinieri: «Adesso vedrete che casino che ne viene fuori». Frase che il giudice ha ritenuto grave al punto da rubricare il reato da furto a quello di rapina impropria. © RIPRODUZIONE RISERVATA notizie Tascabili La decisione del gip Domani la prima rata Expo, Maltauro ai domiciliari «Ha collaborato» Stangata Tasi: per un italiano su 2 più cara dell’Imu Latitante a Dubai dal 2013 Il gip di Milano ha concesso i domiciliari a Enrico Maltauro, imprenditore finito in cella l’8 maggio nell’inchiesta sugli appalti Expo. Per la difesa, Maltauro, che già in due verbali aveva reso ammissioni, avrebbe fornito ulteriori «riscontri investigativi»: così si sarebbero attenuate le esigenze caute— lari. Una precedente istanza di scarcerazione era stata respinta dal gip 4 giorni fa (era passato ai domiciliari, invece, l’ex manager Expo Angelo Paris), ma ora l’imprenditore avrebbe ricostruito il presunto sistema di appalti in cambio di tangenti della cosiddetta «cupola», composta dall’ex Dc Gianstefano Frigerio, dall’ex funzionario Pci Primo Greganti, dall’ex senatore Pdl Luigi Grillo e dall’ex Udc, Sergio Cattozzo. Matacena si arrende: «Rientrerò in Italia per aiutare mia moglie» «Mi arrendo e cedo al ricatto. Devo rientrare affinché i miei figli si ricongiungano con la loro madre». Con queste parole Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia condannato in via definitiva a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante dal 2013 a Dubai, ha annunciato il suo prossimo ritorno in Italia. Decisione annunciata in collegamento Skype al Tg1 e maturata dopo la conferma del carcere per la moglie Chiara Rizzo. Ancora incerta, però, la data del rientro: «Questo lo vedranno i miei avvocati, quando tutto sarà pronto. In ogni caso presto perché mia moglie deve uscire dal carcere» ha spiegato Matacena, che non ha nascosto di considerare il suo ritorno in patria come un viaggio verso il «patibolo»: «Sono perseguitato dalla giustizia italiana, per Amedeo Matacena e la moglie Chiara Rizzo IMAGOECONOMICA condannarmi hanno violato il giudicato e la prescrizione. Solo per me il reato è dichiarato continuato, a differenza di Andreotti e Mattarella, tanto per fare un esempio» ha aggiunto. Anche per questi motivi l’ex Forza Italia non serba grande fiducia guardando al futuro: «La prossima settimana farò presentare un esposto-denuncia nel quale esporrò tutte le cose strane accadute durante la mia vicenda giudiziaria, ma ho timore per quanto potrà accadermi perché ho vissuto un’esperienza giudiziaria dove sono accadute molte cose strane». L’areo abbattuto a Lugansk AFP Kiev valuta reazione Ucraina, filorussi abbattono aereo Almeno 49 vittime La situazione in Ucraina continua a essere esplosiva nonostante gli appelli per il «cessate il fuoco» di diversi leader europei tra cui Hollande e la Merkel. Ieri un aereo militare ucraino è stato abbattuto a Lugansk dai separatisti russi: morti i 49 passeggeri. «Puniremo i responsabili», ha risposto il governo di Kiev. Gli scontri nell’est del Paese non si sono fermati: i morti in 24 ore sarebbero 250. Ennesima stangata sulle famiglie italiane, stavolta targata Tasi. È prevista per domani infatti la prima rata per i comuni «virtuosi» che non hanno necessitato dello slittamento al 16 ottobre. Stando alla Uil, per oltre il 50% delle famiglie l’imposta risulterà più cara dell’Imu del 2012, da una media di 136 fino a un massimo di 231 euro. Tasi che, come spiegano Adusbef e Federconsumatori, dovrà essere pagata anche da 5 milioni di famiglie che prima, grazie alle detrazioni sulla prima casa e basse rendite catastali, non pagavano l’Imu. «Chiediamo ai Comuni di prorogare per tutti il termine di pagamento al 16 ottobre» l’appello del presidente Codacons Carlo Rienzi. 54 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 GIUGNO 2014 ALTRI MONDI Riecco i draghi volanti La fiaba per ragazzi 2.0 A Taormina l’anteprima del cartoon Dragon Trainer 2 «Il giovane vichingo diventa adulto». In sala il 16 agosto DAL NOSTRO INVIATO FRANCESCO RIZZO TORMINA (Messina) Sul belvedere di Taormina appare la statua di un drago. Monta la guardia — pensa qualcuno — all’hotel accanto, dove frotte di adolescenti fanno la posta a Raoul Bova, che lì alloggia. Invece no, pubblicizza il film d’animazione Dragon Trainer 2, storia di formazione in salsa nordica al cinema da DreamWorks il 16 agosto: il genere di cartone che parla a quegli stessi adolescenti, e ai loro genitori. Cortocircuiti da Film FEST, quello di Taormina appunto, aperto ieri dalla prima del seguito di Dragon Trainer, anno 2010, che raccolse due nomination agli Oscar e 217 milioni di dollari al box office. A portare il sequel in Sicilia è il regista Dean DeBlois, già tra gli autori di Lilo&Stitch, un canadese che sembra Babbo Natale a 45 anni ma poi confessa: «Da bambino guardavo Dumbo e Pinocchio e ricordavo soprattutto le scene malinconiche. Nel primo Dragon Trainer ci sono momenti tristi che temevamo allontanassero il pubblico: invece è accaduto il contrario. In sala si deve ridere e piangere”». Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). Il regista canadese Dean DeBlois, 45 anni, ha realizzato «Dragon Trainer 2». È stato tra gli autori di «Lilo&Stitch» i milioni al box office Il primo capitolo di «Dragon Trainer» ha incassato 217 milioni di dollari al box office ASSISTENZA disabili, italiano, autista, trasferimenti Italia, estero, bricolage, pulizie, custode, cinquantenne. 338.64.68.647 AUTISTA referenziatissimo, italiano, oltre un milione km senza incidenti, mattina/sera. 335.42.59.48 02.39.66.11.19 negozio. 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In ballo però ci sono due progetti: un film con Carlo Verdone e un altro con Alessandro Siani», ha spiegato De Sica CESENATICO Hotel Zen inauguriamo 15 giugno, settimana tutto incluso bambini gratis o scontatissimi, relax, benessere, parco acquatico, vasche idroterapeutiche riscaldate euro 349,00 persona/settimana. Tel. 339.75.23.451 www.hotelzen.it LOTTO unico mq 60.000 industriale/ commerciale fronte autostrada Milano-Bologna. Permessi edificabilità. Vicinanza casello A1 Casalpusterlengo, SS 9, 234. [email protected] 339.64.97.216 NIZZA MONFERRATO vendesi tipico cascinale piemontese parco piscina terreno 26.000 mq. 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Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: € 4,00; n. 1: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42. cascina da ristrutturare con 40 ha. di terreno vendo. Euro 650.000 o permuto con appartamento in Milano. APE esente. 02.33.90.195 Su troverai proposte per le tue vacanze da sogno! APERTURA punto vendita a Milano. 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Tranne che a Taormina. © RIPRODUZIONE RISERVATA COMMERCIALISTA offre propria esperienza per incarichi di amministratore di sostegno. Cell. 347.27.26.500 AGENTI VENDITORI Ritmo E così, questo sequel è un cartone per ragazzini 2.0 avvezzi a corpi meccanici e famiglie spezzate: continuando le avventure di Hiccup, il vichingo pacifista che cavalca i draghi volanti, ne immagina il passaggio all’età adulta e alle sue responsabilità. Di uomo e guerriero. Risultato: un film con figure femminili forti (“le donne dei cartoni sono sempre sensibili e assennate, qui covano rimpianti”), il tema della convivenza (“Drago, il nemico di Hiccup, è un attualissimo leader che fonda il suo potere sulla paura”), una morale universale (“scoprire chi siamo davanti alle aspettative di famiglia e società”), un paio di lievi, ironici sexy-ammiccamenti per i grandi. E FUORISTRADA, qualsiasi cilindrata con passaggio di proprietà e pagamento immediato. Autogiolli, Milano. 02.89504133 - 338.7431476 Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: Corriere della Sera € 4,42; Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00. n. 16: Corriere della Sera € 1,67; Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08. n. 22: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67. n. 23: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00. 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Moderate gli sforzi, non fatevi beghe mentali. Fornicazione latitante o moscia. Luna e Giove vi portano fortune, privilegi, imprevisti utili, at all tond. E vi rendono strafigherrimi. La vertigine suina vi risucchia. Non fatevi paranoie. E trasformate ciò che in amore, in casa, nel lavoro non può restare com’è. La fornicazione (pure fedifraga) vi tenta. I rapporti sociali si tendono, le rogne vessano. Servono metodo e autocontrollo. Oltre che solluccheri sudombelicali. Potreste intarsiare gli zebedei alla gente con la vostra pignoleria. Siate più elastici, nel lavoro e nell’organizzar svaghi, pure suini. Creatività e charme vi fanno stravincere. E la domenica si fa capolavoro. Tripudio fornicatorio appropinquasi. 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Guardatevi dai vili. E dai fallocefali bellicosi. In casa aleggiano rognette, il lavoro contunde gli zebedei. Ma c’è adeguato calor suino. La vostra brillantezza cresce, le idee sono singolari e vincenti. Svaghi e amor ritemprano, il sudombelico dà segnalini di ripresa. Potete amalgamare meglio di sempre pragmatismo, flemma e faccia di glutei. Vincendo. E una valanga suina vi travolge. Uau. Intuito magico, fiuto e strafighezza vi fanno raccogliere consensi plurimi. L’euforia sudombelicale non è ancora al massimo, ma c’è. La Luna è sfigopendulina. Come la vostra domenica: risolvete senza ringhiare. Magari in solitudo ispiratrice. Alti e bassi suini. Lavoro, iniziative con amici, relax e sport godono dell’appoggio lunare. Sudombelico incline alla qualità, più che alla quantità. Bilancia 5,5 Toro 7,5 Scorpione 7,5 Cancro 5,5 Gemelli 6- Sagittario 7 Acquario 6- Capricorno 7,5 Vergine 8 Leone 5,5 Pesci 7 THIAGO SILVA Il difensore centrale del Paris Saint Germain e capitano della nazionale brasiliano è nato a Rio de Janeiro il 22 settembre 1984 Gazzetta.it $ # # (&+3: (+:: '% # + ,'% "8 '% # ( '% # + ,'% "8 '% # ( %' *',2 ( 4+:: "5 9, !% *',2 4 (+3: (&+:: , + %# #8'+ , ( *',2 4 '% # + ,'% "8 '% # ( 4:+3: :4+:: , + %# %2 *#8' "8 # ' ,$ 5$ # ' + %# *#8'+ , "8 *',2 4 %- ,% 5,'-*',2 4 (+( %#+ '%, % #2,, 5,'-*',2 4 5*, %% - @\i` 8 :LI8 ;@ 8C>?<IF )* )0 8E:FE8 (0 )) d`e dXo 8FJK8 (. )- 98I@ )' *' 9FCF>E8 (/ )- )( )0 :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF (, )* Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 (- )/ =@I<EQ< )' )- :&+( %# %'% ', # 5 5,'-*',2 Ki\ekf 8fjkX (, (. (/ )+ D`cXef Kfi`ef >\efmX G\il^`X (/ )+ (, (/ )/ (. )) ). 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Bonacossa © 2014 (, )( I<>>@F :8C89I@8 )/ PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Carlo Pesenti DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri )' )* Gfk\eqX )) )) GfZ_\ mXi`Xq`fe` Zfe cX YXjjX gi\jj`fe\ Jldd\i Jkfid j\dgi\ `e Xq`fe\ jlcc @kXc`X \ Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [`]]lj` Xc :\ekif# ]fik` jlccX IfdX^eX2 ]\efd\e` g` `ii\^fcXi` Xc Jl[# Xc Efi[ \ jlccX JXi[\^eX Zfe ifm\jZ` \ jZ_`Xi`k\% 9Xi` (, )( (0 )- )* KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] :XdgfYXjjf EXgfc` (. KiXdfekX ;fgf[fdXe` @ej`jk\ Jldd\i Jkfid Xc :\ekif$Efi[ Zfe dXck\dgf [`]]ljf \ k\dgfiXc` ]fik` jlcc<d`c`X$IfdX^eX# YXjjf G`\dfek\# KfjZXeX# LdYi`X \ Efi[ CXq`f% K\dgf d`^c`fi\ Xc Efi[$<jk# Jl[ JXi[\^eX# J`Z`c`X \ jl \jki\df Jl[% (, (0 (, Jfi^\ ;fdXe` CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX www.gazzetta.it )' )( G<IL>@8 Jfi^\ Il campione europeo dei 1500 stile libero Gregorio Paltrinieri, prepara gli Europei di Berlino e intanto sarà uno dei coach di «Swim Your Best», talent per scoprire i campioni del futuro tra i nuotatori dai 13 ai 19 anni. Intanto si rilassa col basket e tifa Milano e San Antonio nell’Nba. Guarda l’intervista. 8eZfeX =`i\eq\ (0 @c jfc\ f^^` Il campione elvetico Roger Federer, nella semifinale del torneo di Halle, batte il giapponese Kei Nishikori in due set ma torna a fondocampo e ci mette un po’ per rendersi conto di aver vinto e regala tante divertite risate al pubblico, compresa sua moglie. Poi si scusa, ridendo di se stesso. (/ )' (0 )( )* 8^`kXk` A tutto Paltrinieri: Olimpia, San Antonio e il talent del nuoto (0 ), D@C8EF Dfjj` , + %2 *' .) ',%2 %2+ 2 '% 4:(30( VIDEO Federer vince ma non si accorge Che distratto! 9fcf^eX (- (/ C8HL@C8 E\YY`X -2 2 VIDEO (0 ), M\e\q`X (. )( ><EFM8 E\m\ :: % %*'# - (+: Jldd\i Jkfid XeZfiX g` Xkk`mX jl ^iXe gXik\ [\c GX\j\ Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` ]fik` jlc d\[`f 8[i`Xk`Zf# KfjZXeX# :\ekif Jl[ G`\dfek\ \ ifm\jZ` jlc i\jkf [\c :\ekif$Efi[ \ jl :XdgXe`X# Gl^c`X# ClZXe`X2 d\^c`f Xckifm\# jfc\ jlcc\ `jfc\% Ki`\jk\ Dfckf ]fik` :Xcd` (3+:: F^^` =fik` D8I@ " (4+:: # 2- '% # + ,'% :fg\ikf K\dgfiXc` # 2- '% # + ,'% ! 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Disponibile in farmacia nella confezione da 4 e 8 cerotti. È un medicinale a base di Piroxicam che può avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 03/04/2014. PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: 389 339 259 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected] Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 420 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013 La tiratura di sabato 14 giugno è stata di 358.478 copie COLLATERALI *con Ric Roland N. 1 2,30 - con DVD 100 anni CONI 14,29 - con Skylanders N. 2 11,20 - con SuperMondiale Panini N. 2 6,29 - con Magic Mondiale Card 11,29 - con libro Zanetti C’è solo un Capitano 14,29 - con DVD La Grande Guerra N. 512,29 - con libro Juventus Campione d’Italia N. 3 9,29 - con English Express N. 6 12,29 - con DVD Ayrton Senna N. 7 12,29 - con DVD Notte da Leoni 11,29 - con Tutto Pratt N. 10 12,29 - con Libro Pesca Maps 14,29 - con DVD Steven Seagal N. 14 11,29 - con Subbuteo Vintage Edition N. 8 11,29 - con DVD Sampei N. 18 11,29 - con Le Grandi Storie Disney N. 21 9,29 - con Le ricette di Master Chef N. 23 9,29 con Supereroi il Mito N. 30 11,29 - con Robot Collection N. 2514,29 - con DVD Ken il Guerriero N. 42 11,29 - con Ferrari Build Up N. 22 11,29 - con Lamborghini Collection N. 50 14,29 - con Passione Rally N. 61 14,29 - con Michel Vaillant N. 80 4,29 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - c/c p. n. 36248201. 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