www.gazzetta.it martedì 17 giugno 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 - Numero numero 141 Anno www.forst.it ITALIA BELINELLI SCHUMACHER Marco nella storia con San Antonio Gioia e lacrime. Ecco il suo diario Dopo quasi sei mesi trasferito a Losanna Nella riabilitazione sarà aiutato pure da robot ORIANI, TOSI ALLE PAGINE 34-35 3 Marco Belinelli, 28 anni, guardia AFP CREMONESI, PERNA ALLE PAGINE 30—31 3 Michael Schumacher, 45 anni. Era in coma dal 29 dicembre dello scorso anno AFP Primo italiano campione Nba E’ uscito dal coma e può comunicare GERMANIA PORTOGALLO MAMMA I TEDESCHI! AZZURRI 4-0 La tripletta di Müller manda al tappeto Ronaldo. La Germania, alla centesima partita mondiale impressiona. Merkel in tribuna 3 Paolo Maldini, 45 anni LIVERANI Maldini: «Italia intelligente e di qualità» L’ex capitano: «Possiamo puntare in alto. Prandelli ha trovato l’equilibrio giusto. Tutto passa da Pirlo. Balo può essere consacrato tra i big» ARCHETTI, FROSIO, SCHIANCHI PAG. 2-3 ELEFANTE PAG. 6, COMMENTO DI SACCHI PAG. 25 L’ATTESA FANTANTONIO E’ LA QUARTA SCELTA Zero minuti, zero problemi ecco il nuovo Cassano VERNAZZA A PAGINA 10 LA RIVELAZIONE COME PIACE IL GRANATA Darmian accende il mercato I nazionali Juve in pressing IERI GERMANIA-PORTOGALLO IRAN-NIGERIA GHANA-USA OGGI BELGIO-ALGERIA (ore 18) BRASILE-MESSICO (ore 21) RUSSIA-SUD COREA (ore 24) 4-0 0-0 1-2 3 Thomas Müller, 24 anni. Gioca con il Bayern Monaco IPP CECCHINI A PAGINA 9 GLI AVVERSARI LUIS PINTO E’ LA SORPRESA Scopriamo la Costa Rica col c.t. che ama Lippi e Trap commenti Da Messi a Balo Le magnifiche 4 Le stelle e i gol del primo round BOCCI A PAGINA 12 di PAOLO CONDÒ A PAG. 5 LA NOVITA’ ARBITRALE RUSSIA E BELGIO AL DEBUTTO GIRONE A SFIDA A FORTALEZA Tocca a Capello Il Brasile ci riprova Grande attesa Ma il Messico per Courtois & C è una bestia nera 9 771120 506000 40 6 1 7> Lo spray funziona Presto arriverà anche in Europa? di ALESSANDRO DE CALÒ A PAG. 25 LICARI A PAGINA 19 IL ROMPIPALLONE DI GENE GNOCCHI w Si aggrava la posizione del sindaco veneziano Orsoni. Pare sia stato lui a consigliare a Prandelli di schierare Paletta. BIANCHI, CALAMAI PAG. 18 E 23 CALAMAI, CECERE A PAGINA 17 IL FATTO DEL GIORNO INTERROGATO DAI PM NON RISPONDE E DICE «SONO SERENO» Omicidio Yara: fermato il presunto assassino Si tratta di un muratore bergamasco di 44 anni: è stato incastrato dal dna DELL’ARTI, ESPOSITO ALLE PAGINE 40-41 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE G GERMANIA IERI IRAN-NIGERIA PORTOGALLO In Brasile è arrivato Messi: domenica notte, per il gruppo F, l’Argentina ha battuto 2-1 la Bosnia con un gran gol del fuoriclasse del Barcellona. Ieri si è giocata anche l’altra gara del girone e dopo dodici partite di gol ed emozioni è arrivato il primo pareggio di questo Mondiale: l’iran e la Nigeria di Enyeama si sono fermate infatti sullo 0-0. PRIMO PARI GHANA STATI UNITI OGGI BELGIO E RUSSIA PIÙ IL BRASILE ESAGERATO MÜ Il capocannoniere del 2010 fa il tris con la Germania: travolti il Portogallo e CR7 La squadra di Löw festeggia con un poker la 100a gara al Mondiale Anche Hummels a segno, Ronaldo a secco ma applaudito dai tifosi 32’ PRIMO TEMPO Svetta Hummels, la Germania raddoppia Su angolo di Kroos, Hummels sovrasta Pepe: dopo il rigore di Müller, è il 2-0 LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI SALVADOR (Brasile) Alcuni calciatori potrebbero giocare senza numero, senza maglia, anche con la faccia coperta: li riconosci ugualmente. Basta guardare le gambe, i movimenti, le espressioni del corpo. Thomas Müller è uno di questi, viene sparato nelle intrusioni in area da braccia che sembrano eliche e dai bastoncini che si allungano sotto le anche. Subito identificabile. Lui è l’uomo senza muscoli, alimentato dai nervi e dall’intelligenza calcistica. Un l’Analisi ANDREA SCHIANCHI Lo cercano come si fa con le pepite, e spesso lo trovano. Lì in mezzo, nella terra di nessuno, tra il centrocampo e l’attacco: la classica zona dei trequartisti, dei fantasisti, dei numeri 10. E lui, Mario Götze, quel posto lo occupa con la naturalezza del predestinato. Non doveva giocare, tutti lo davano per riserva designata, ma come si fa a tenere fuori uno così? Dev’esserselo chiesto anche il c.t. Löw e, dopo essersi dato una logica risposta, lo ha spedito in campo. Il risultato è davanti agli occhi di tutti: Götze tocca 70 palloni, riceve la bellezza di 52 passaggi dai compagni che lo chiamano mese fa gli vennero i crampi e si stupì. «Impossibile, non ho fibre muscolari, forse era un’infiammazione alla pelle che mi unisce gli arti». Müller, sempre più degno del suo cognome e del suo numero, il 13 del grande Gerd, è identificabile però anche guardando soltanto il pallone. Quando lo tocca lui va dentro spesso, ieri tre volte. E’ già capocannoniere, quasi non volesse staccarsi dal titolo che prese quattro anni fa: «Bello, e dire che dopo venti minuti ero già stanco, guardavo l’orologio e pensavo, ma quando finisce?». Dimenticavamo: Müller è anche simpati- 37’ PRIMO TEMPO Testata di Pepe, Portogallo in dieci Pepe dà una lieve testata a Müller fermo a terra: l’arbitro lo vede e lo espelle REUTERS co, ha sempre una battuta anche nelle sconfitte. Figuratevi ieri. Espulso Pepe, i portoghesi perdono anche Almeida e Coentrao: k.o. Stella da sorpasso I grandi sono sbarcati a questo Mondiale e hanno cominciato a lottare: per la coppa e per il proprio prestigio, che significa popolarità, sponsor, soldi. Nel primo giro hanno segnato Neymar e Balotelli, Robben e Van Persie, Messi e Benzema, mettiamoci anche Sanchez e Gervinho. Eccoci. Cristiano Ronaldo è arrivato quasi per l’ultimo, ha visto, non è riuscito ad accodarsi. Partita morta presto (3-0 e Portogallo in 10 a fine primo Per i tedeschi è la settima vittoria consecutiva nei debutti mondiali tempo), ginocchio non ancora oliato, compagni non proprio all’altezza. Una scheggia di punizione quasi alla fine, tante arrabbiature nel vedere i bianchi che viaggiano. Parlando di stelle, la Germania non ne ha una infinitamente superiore, ma tante di eccelse doti: quindi i ragazzi di Löw cercano di superarsi a vicenda. Müller ha sorpassato tutti, amici e non, quelli della lista di sopra. Tante doppiette, Thomas allora infila tre reti: rigore, girata dopo aver intercettato un avversario, unghiata su un cross lasciato dal portiere. In sei tedeschi avevano già festeggiato una tripletta alla coppa del mondo. Müller ha fra gli altri la compagnia dell’omonimo Gerd, di Rummenigge e di Klose. Normalità Può essere straordinario il risveglio dal coma di Michael Schumacher (cui è stato dedicato questo 4-0), può diventare entusiasmante il primo successo tedesco all’Us Open di golf, ottenuto da Martin Kaymer, amico e motivatore della nazionale di calcio. Ma è piuttosto normale ciò che avviene a Salvador. La Germania aveva perso soltanto uno dei 17 debutti alla Coppa del mon- Götze vale oro: corre 10,8 km e crea 3 occasioni sempre in causa e chiedono il suo aiuto per risolvere i problemi (non tantissimi, a dir la verità). Dei 48 passaggi effettuati Götze ne sbaglia soltanto 5 e, siccome lui non è tipo da cose banali, quando è in possesso di palla qualcosa d’importante può sempre nascere. Quattro tiri in tutto (1 fuori), 1 passaggio filtrante, 1 cross, 2 sponde, 1 occasione creata. E, soprattutto, la finta e il movimento con i quali disorienta il povero Joao Pereira e lo costringe al fallo da rigore. Tutto comincia in quel momento, l’irresistibile e prevedibile ascesa della Germania e l’altrettanto prevedibile discesa del Portogallo firmato Cristiano Ronaldo. Götze spazia su tutto il fronte offensivo, punta l’avversario diretto, LA MOSSA Passaggio J. PEREIRA GÖTZE Movimento B. ALVES PEPE F. COENTRAO MÜLLER ÖZIL KHEDIRA KROOS GDS lo salta come fanno le ali vere, «taglia» dall’esterno verso il centro dell’attacco e si fa sempre trovare pronto all’appuntamento. A fine partita avrà macinato 10,8 chilometri, su e giù per la fascia, e mica a velocità Mario Götze, 22 anni Thomas Müller, 24 anni di crociera: 28 chilometri orari è il punto massimo toccato i 3 falli subiti (compreso quello che vale il calcio di rigore) dicono che per i difensori portoghesi è proprio un brutto cliente. D’accordo che la partita, dopo l’espulsione di Pepe, diventa una passeggiata, tutta- Spirito di sacrificio I 6 dribbling tentati (3 riusciti) raccontano la spregiudicatezza e il coraggio di questo talento. E via Götze dimostra che c’è modo e modo di passeggiare: si può essere concentrati e determinati anche nei momenti di relax. I 5 palloni recuperati sono il segno di uno spirito di sacrificio non comune tra i fantasisti. Gli si possono imputare troppe imprecisioni in zonagol, e infatti questo è un limite: Müller gl’insegna come e quanto si deve essere spietati quando si è attaccanti. Quattro tiri, tre gol: pazzesca la media del centravanti. Però, appena si arretra un po’ il raggio d’azione, Götze è più geometrico: 90 per cento di precisione per Mario contro il 71 per cento del compagno. Assieme si completano, tandem perfettamente assortito. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 Si chiude oggi il primo giro e inizia già il secondo. In campo il gruppo H, con il debutto dell’attesissimo Belgio (alle 18 contro l’Algeria, a Belo Horizonte) e della Russia di Fabio Capello (alle 24 contro la Corea del Sud, a Cuiaba). Nel mezzo, alle 21, torna in campo il Brasile per la seconda giornata del gruppo A: a Fortaleza, i padroni di casa sfidano il Messico. ÜLLER DOMANI SPAGNA-CILE GERMANIA 4 0 (4-3-3) (4-3-3) 1 Neuer; 20 J. Boateng, 17 Mertesacker, 5 Hummels (dal 28’ s.t. 21 Mustafi), 4 Höwedes; 6 Khedira, 16 Lahm, 18 Kroos; 8 Özil (dal 17’ s.t. 9 Schürrle), 13 Müller (dal 37’ s.t. 10 Podolski), 19 Götze. PANCHINA Zieler, Weidenfeller, Grosskreutz, Ginter, Durm, Schweinsteiger, Draxler, Kramer, Klose. ALLENATORE Löw. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. 12 Rui Patricio; 21 J. Pereira, 3 Pepe, 2 B. Alves, 5 Coentrao (dal 20’ s.t. 19 A. Almeida); 8 Moutinho, 4 Veloso (dal 1’ s.t. 13 R. Costa), 16 Meireles; 17 Nani, 9 H. Almeida (dal 28’ p.t. 11 Eder), 7 Ronaldo. PANCHINA Eduardo, Beto, Neto, Carvalho, Vieirinha, Rafa, Amorim, Postiga, Varela. ALLENATORE Bento. CAMBI DI SISTEMA dal 37’ p.t. 4-3-2. ESPULSI Pepe al 37’ p.t. per c.n.r. AMMONITI J. Pereira gioco scorretto. MARCATORI Müller su rigore al 12’, Hummels al 32’, Müller al 46’ p.t.; Müller al 33’ s.t. ARBITRO Mazic (Serbia). NOTE spettatori 51.081. In fuorigioco 2-1. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’. PASSAGGI RIUSCITI POSSESSO PALLA PORTOGALLO 43,4% TIRI IN PORTA GERMANIA 88,5% PORTOGALLO 87,5% TIRI FUORI IIII IIII GERMANIA 6 PORTOGALLO 4 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 3-0 12’ GOL! Fallo di Pereira in area su Götze. Rigore giusto che Müller trasforma: 1-0. 32’ GOL! Angolo di Kroos, testa di Hummels: 2-0. 37’ Müller e Pepe a contatto, il tedesco cade, l’arbitro non fischia. Ma il difensore portoghese torna dal rivale e lo tocca con la testa. Espulso. 46’ GOL! Kroos mette in area, Müller intercetta il rinvio di Alves e incassa: 3-0. IIII GERMANIA 4 PORTOGALLO 4 SECONDO TEMPO 24’ Contropiede Schürrle-Götze, Meireles devia il tiro. 33’ GOL! Cross di Schürrle da destra, Rui Patricio para e poi lascia il pallone. Müller insacca: 4-0. 43’ Punizione potente di Cristiano Ronaldo, Neuer devia in tuffo. 21 4 1 17 33’ SECONDO TEMPO Müller firma il poker e la tripletta personale Rui Patricio non trattiene il cross di Schürrle, Müller mette dentro il 4-0 GETTY IMAGES do, gli ultimi sei consecutivi erano stati dei pieni e i tedeschi sono tra i favoriti. Ma dall’altra parte c’era il miglior giocatore sul pianeta e qualche timore passava. Niente, polverizzato. La Cancelliera Angela Merkel, in divisa rosso pastello, si è alzata quattro volte ad applaudire le reti, anche quella di Hummels, per il 2-0 di testa. Tattiche e disastri Löw ha usato un disegno simil Bayern, anche se due esterni d’attacco come Özil e Götze non sono confrontabili a Robben e Ribery, hanno altre virtù. Müller più frequente centravanti, ma tutti girano, Lahm centrale davanti ai quattro marcatori. Qualche problema per lui e per Höwedes a sinistra. A dare energia alla Germania anche i due interni Khedira e Kroos (due assist): corsa e proposte. Il Portogallo si è sgonfiato dopo il rigore, giusto; ha perso per infortunio Coentrao e Hugo Almeida, ma la stupidata più grande è stata quella di Pepe, che ha toccato Müller con la testa e ha visto rosso. I brasiliani hanno applaudito a lungo Ronaldo, tanto amore potrà servire ai portoghesi. La Germania ha altre armi. 18 19 16 5 le Pagelle PORTOGALLO IIIIII 20 6 3 I campioni in carica alla seconda occasione: la Spagna di Iniesta (nella foto), dopo il pesante k.o. dell’esordio con l’Olanda, si gioca domani gran parte del suo futuro al Mondiale contro il pericolosissimo Cile. Fischio d’inizio alle 21 a Rio. Prima, alle 18, l’Olanda sfida l’Australia a Porto Alegre. Il programma della giornata si chiuderà con Camerun-Croazia. DA BRIVIDI GERMANIA 56,6% LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 8 BARICENTRO BASSO 48,4 metri 8 17 4 16 7 9 3 12 2 5 BARICENTRO MOLTO BASSO 47,2 metri KHEDIRA TONICO, KROOS INVENTA PEPE E’ DANNOSO. E NANI DOV’E’? GERMANIA 8 NEUER 6,5 Non giocava dal 17 maggio, la spalla sembra tenere, respinge due volte su Ronaldo. J. BOATENG 6,5 Non è nella posizione che preferisce, ma pur di essere titolare si adatta a destra. Paga in avvio di partita quando i portoghesi passano dalla sua parte, ma dopo tiene. MERTESACKER 6 Presenza numero 99, esperienza da vendere, la solita lentezza però talvolta si vede. HUMMELS 7 Attenzione a Mats, quando va in area: terzo centro in nazionale, salta in testa a Pepe. Poi esce k.o. MUSTAFI 6 Non doveva nemmeno venire, debutta nella coppa nel finale. E incrocia anche Ronaldo, senza paura. HÖWEDES 5,5 L’altro centrale adattato a esterno. Duella con Nani e patisce parecchio. Commette anche un fallo da rigore su Eder. KHEDIRA 7 Sei mesi di rieducazione per arrivare pronto al Mondiale. Vigore inatteso, quasi segna da trenta metri. LAHM 5,5 Come nel Bayern, è il responsabile centrale, oltre la difesa. Sbaglia troppo nel primo tempo, poi risale ma non ci sono più gli avversari. KROOS 7,5 Dei tre centrocampisti è il più raffinato, quindi spesso avanza a trequartista. Due inviti da gol, presenza costante. ÖZIL 7 Il partito degli anti-Özil si è ingrossato in questo mese, lui smentisce, per questa gara, alcuni pareri dubbiosi. Un tacco delizioso nella scena del rigore, il solito gol sbagliato davanti alla porta. SCHÜRRLE 6,5 Dentro dopo un’ora per Özil, viaggia negli spazi del contropiede. Disegna il 4-0 da destra. h DI ALEX FROSIO Pereira affonda Götze: il rigore c’è Rosso a Pepe, la testata è da punire Il serbo Mazic dimostra subito personalità assegnando il rigore dell’1-0 già al 10’: Götze si gira in area, Joao Pereira gli si aggrappa. Rigore giusto e giallo per il portoghese, che rischia anche il rosso perché poteva essere considerata chiara occasione da gol. Giusta anche IL MIGLIORE 9 MÜLLER Venti gol in 50 presenze. Era l’unico senza ansia di conoscere la formazione, titolare sempre e protagonista ieri (Podolski s.v.). la Moviola l’espulsione di Pepe: prima smanaccia Müller, ma il rosso arriva per una lieve testata al tedesco. L’ordine della Fifa è non tollerare atteggiamenti del genere. Manca però un rigore al Portogallo: al 30’ s.t. Eder anticipa Höwedes che gli dà un calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA DI P.F.A. GÖTZE 7 E’ l’uomo nuovo, preferito a Podolski: si procura il rigore e mostra altre delizie. Manca una rete. ALL. LÖW 7 Nella centesima gara della Germania al Mondiale tiene fuori Schweinsteiger, Klose, Podolski. Sistema tattico elastico, 4-3-3 o 4-1-4-1. Arriveranno difficoltà superiori a quelle di ieri. PORTOGALLO 4 RUI PATRICIO 4,5 Alla fine vince la corsa alla porta ma i compagni hanno speranze. Regala il quarto gol, prova a far segnare la Germania subito rinviando male di piede, guarda sul resto. J.PEREIRA 4,5 Il laterale del Valencia guarda poco Götze e lo tiene per le braccia nella prima scena fondamentale. PEPE 4 Quando perde la testa è dannoso, un allenatore dovrebbe capirlo e sostituirlo. Superato nel 2-0, va a cercare dopo vendetta su Müller e viene espulso. B.ALVES 4,5 L’effetto Pepe gli fa scendere il morale. E’ colpevole sul 3-0 e dopo, quando il Portogallo esce mentalmente dal campo. COENTRAO 4,5 Fascia aperta, la sinistra. Si infortuna alla coscia nel secondo tempo e il torneo, se non sarà lungo, sembra già finito. A.ALMEIDA 5 Anche se gioca poco, sbaglia in fascia l’uscita nell’azione del quarto gol. MOUTINHO 5 Löw aveva messo in guardia i suoi, occhio a questo Mou. Ma si scioglie presto. VELOSO 5 Un tempo solo, da centrale, troppo tenero quando i tedeschi prendono velocità e incrociano nel suo terreno. Esce per motivi tattici. R.COSTA 5 Ci sono meno pericoli che prima, però quando vogliono i rivali fanno i padroni in area. IL MIGLIORE 5,5 MEIRELES h Più che altro per come si danna nel secondo tempo, quando tutto è perduto ma serve uno che non faccia dilagare i tedeschi. NANI 5 Un paio di puntate decise, ma quando deve essere decisivo, sbaglia. Ronaldo lo cercherà per un passaggio sbagliato su contropiede favorevole. H.ALMEIDA 5,5 Dura meno di mezzora, tra corse a vuoto e lo scontro con Hummels. Esce ammaccato. EDER 5 Porta più movimento davanti, due volte può colpire facile di testa e manda fuori. RONALDO 5 Non è al 110 per cento, come ha ammesso, ma nemmeno al cento come pensava. Butta sul portiere la prima chance della gara e non si riprende. ALL. BENTO 5 Deve per forza aggrapparsi a Ronaldo, invece finisce per contare i finiti e se la prende con l’arbitro. GLI ARBITRI MAZIC 6 Rigore giusto, cartellino rosso a Pepe da regolamento, gli sfugge un fallo tedesco in area. Ristic 6-Djurdjevic 6 IL POST PARTITA La Merkel fa festa nello spogliatoio Bento: «L’arbitro li ha favoriti» Löw: «Ottimo debutto». Il c.t. portoghese attacca: «Rosso e rigore discutibili» Angela Merkel nello spogliatoio tedesco, foto postata sui social DAL NOSTRO INVIATO SALVADOR Le promesse vanno mantenute e Lukas Podolski ha scattato il suo selfie con la Cancelliera. «Vinciamo e poi facciamo festa con lei nello spogliatoio» aveva detto l’attaccante della Germania. Angela Merkel non si è sottratta all’invito, buon colpo pubblicitario dopo un successo del genere. E’ andata dalla squadra, si è messa in mezzo al gruppo per la foto celebrativa e le immagini sono state spedite via social in tutto il mondo. L’allenatore ha poi spiegato: «La Cancelliera ha tenuto un discorso, ci ha fatto i complimenti e si è rallegrata per la vittoria dopo un lungo viaggio». Grazie Thomas Joachim Löw è quasi più felice della signora. «E’ un ottimo debutto per noi, avevo sempre detto che non avevamo alternative alla vittoria se volevamo restare tranquilli in questo inizio di torneo. Abbiamo avuto otto occasioni e segnato quattro volte, ottima media. Müller? E’ un giocatore strano, che fa movimenti che nemmeno io capisco. E’ sempre presente e difficile da marcare, è un pericolo costante per gli avversari e di una cosa sono sicuro: ha sempre in testa il gol». Contro l’arbitro Tedeschi sul doppio vantaggio e possibile reazione portoghese stoppata sul rosso. Intorno all’espulsione di Pepe, trentasette minuti dopo il primo tempo, ruota (parte) del dopo gara. Versioni opposte, ovvio: la prima spetta a Müller: «Il rosso a Pepe era giusto, mi ha colpito e io non ho assolutamente simulato. Vero però che quell’episodio ha cambiato la partita». Replica di Bento, c.t. portoghese: «L’arbitro non mi è piaciuto per tutta la partita, soprattutto sull’espulsione e il rigore. Certo, ci sono stati dei nostri errori, in difesa e in attacco, ma uniti agli infortuni di Almeida e Coentrao e ad alcune decisioni arbitrali che alla fine ci hanno condizionato. L’espulsione di Pepe sembra forzata e anche sul rigore si può discutere. Nel dubbio l’arbitro ha sempre optato per la Germania». Per gli sconfitti ecco anche la faccia di Hugo Almeida: «Con l’espulsione di Pepe è diventato tutto più difficile. Giocare contro la Germania non è mai facile ma è in questi momenti che si vedono le grandi squadre. Siamo un popolo abituato a soffrire, rialzeremo la testa. L’infortunio? Penso sia uno stiramento». Il compagno di reparto Eder si lamenta: «Ho dei dubbi sul rigore della Germania e ce n’era un altro, non fischiato, su di me». p.f.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 MONDIALE I PROTAGONISTI LIONEL MESSI Argentina NEYMAR Brasile MINUTI GIOCATI AL MONDIALE O RD EM E P ROGRE ROBIN VAN PERSIE Olanda SSO MINUTI GIOCATI AL MONDIALE 661 MINUTI GIOCATI AL MONDIALE 88 GOL FATTI 2 GOL FATTI 2 MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni 331’ Messi e il 2-0 contro la Bosnia MINUTI GIOCATI AL MONDIALE 1.008 GOL FATTI MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni ARJEN ROBBEN Olanda 4 Neymar (rigore): è il 2-1 sulla Croazia THOMAS MÜLLER Germania MINUTI GIOCATI AL MONDIALE MINUTI GIOCATI AL MONDIALE 90 GOL FATTI MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni 44’ 747 KARIM BENZEMA Francia 549 GOL FATTI GOL FATTI 5 MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni 2 MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni 252’ 149’ Il tuffo capolavoro: 1-1 sulla Spagna Super Robben firma il 5-1 alla Spagna 8 MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni 45’ Benzema e il 3-0 all’Honduras 69’ Il rigore dell’1-0 di Müller al Portogallo Sette stelle, gol deluxe Da Neymar a Balo i super campioni sono già in fuga Doppiette per il brasiliano, Van Persie, Robben e Benzema. Messi decisivo, Drogba a secco ma... DAL NOSTRO INVIATO PAOLO CONDÒ @PaoloCond RIO DE JANEIRO Müller implacabile. Messi affilatissimo. Van Persie panoramico. Benzema multitasking. Balotelli aeronautico. Neymar chirurgico. Robben fast and furious. Decisamente le stelle di questo bel Mondiale non stanno a guardare, a meno che non ne siamo costrette: l’altra sera Drogba ha pazientemente atteso in panchina che scoccasse la sua ora, e quando Lamouchi si è deciso a chiedergli aiuto (61’) sono bastati cinque minuti perché il risultato si ribaltasse. Certo, i gol appartengono a Bony e Gervinho, sul primo palo a deviare i cross provenienti da destra; ma se nessuno stava loro davanti è perché l’intera fanteria giapponese s’era spostata al centro, abbarbicata al monumentale Didier, stella dotata di un tale carisma che lo marcheranno in tre anche a 80 anni. A quel punto uno sceneggiatore di classe avrebbe completato l’episodio facendo uscire Drogba di sua iniziativa: cinque minuti per compiere la missione e via in doccia, offeso per aver passato un’ora in panchina (stiamo parlando di un uomo che nella storia della Costa d’Avorio conta come Churchill in quella inglese). Non è successo, niente sceneggiatori, il Mondiale non è una serie tv: anche se la puntualità con la quale le stelle sono entrate in scena, ciascuna a suo modo, lo lascerebbe pensare. Quando il cast è così ricco, i tempi sono tutto. I salvatori Il bello delle star è che non possono accontentarsi di un ingresso come viene. Dev’essere risolutivo e salvifico, una cosa tipo Jack Bauer. Prendete Neymar. Nel momento in cui centra da venti metri i venti centimetri di spazio fra il palo e la mano protesa di Pletikosa - pare il titolo di un film di Anghelopoulos - il Brasile è legato e imbavagliato dalla Croazia, già andata in vantaggio e tatticamente padrona della situazione. Neymar è il salvatore, come si conviene ai grandi protagonisti. Allo stesso modo il minuto che decide Spagna-Olanda - decisione che non porta a un risultato, ma a una catastrofe biblica - è recitato con diverse fortune da due primedonne: Silva non ricorda la parte (e sì che il suggeritore nella buca è Iniesta), Van Persie ce l’ha dentro da sempre, gli sgorga naturale, quasi a sua insaputa. Non c’è un modo diverso dal capolavoro per mandare in porta il primo arcobaleno di Blind, troppo alta la palla per l’aggancio volante. Così Robin asseconda la visione dettatagli dal talento e sale di testa per il secondo arcobaleno, quello alla cui fine gli gnomi spagnoli hanno seppellito il tesoro. Vedere quel gol in diretta è stato uno sballo. In tribuna stampa ci si prendeva a schiaffi ancora dopo un’ora, «sveglia, guarda che è finita 5-1, devi scrivere». Diversi destini È una battuta, non pensiate che ci siamo persi i gol di Robben, fast and furious perché non c’è mai mediazione nella sua corsa, non c’è pensiero, non c’è strategia. Fila veloce come un vento (del resto si chiama Arjen...), sterza sempre dalla stessa parte e la fa franca - a James Bond in carriera avranno sparato mille volte, e nessuno che mai lo prenda - segna e ghigna come chi ha una missione da compiere, e il sorriso aperto lo vedremo solo all’ultima scena. Non ci siamo persi nemmeno la rete lunga otto anni di Leo Messi, e la sua esultanza meno robotica di sempre. Dei mille gol che segna in Europa parecchi sono tocchi semplici, sentenze finali di istruttorie lungamente rifinite dal tiqui-taka catalano; il contrappasso che deve scontare ai Mondiali è un destino beffardo, tutto gli appare difficilissimo, tanto che il liberatorio 2-0 ai bosniaci non poteva che essere una magia. L’abbiamo definito un taglio di Fontana, non rinneghiamo la metafora. MARIO BALOTELLI Italia MINUTI GIOCATI AL MONDIALE 73 GOL FATTI 1 MEDIA GOL/MINUTI Un gol ogni 73’ Mario Balotelli, in gol contro l’Inghilterra La stella nera Come in un film di Altman, altri protagonisti intanto spuntano da ogni parte. Karim Benzema è stato trasformato da Ancelotti in modo così profondo da ricordarci quel che disse di lui il suo allenatore nelle giovanili del Lione: «Ha quattro ruote motrici come soltanto Ronaldo prima di lui». Ronaldo Fenomeno, non il triste Cristiano di ieri, spento ancor prima di accendersi dal dominio dei tedeschi: andando a orecchio, il cognome Müller (Thomas dopo Gerd, Dieter e Hansi) dev’essere quello più utilizzato nella storia dei Mondiali alla voce gol. Ecco, l’implacabile Thomas è l’opposto esatto di Leo: otto gol mondiali in sette partite, è bravo lui e gli avversari sbagliano sempre nei suoi paraggi. Un destino più piacevole. E poi c’è Mario, lì in alto, oltre la testa di Cahill e lo scetticismo che a giorni alterni prevale sulla fiducia in tutti noi, o almeno in tanti di noi. Balotelli è una cambiale di classe e potenza scritta fino a ieri con l’inchiostro simpatico: quando pensavi fosse il momento di passare alla cassa, non si leggeva più niente. Rivedendo questa frase, ci piace notare come i verbi siano coniugati al passato, o meglio all’imperfetto, che di Mario sembrava la condanna. Siamo sul carro, senza se e senza ma: una stella nera e cometa per assaltare il Mondiale in nome dell’Italia. Il mondo nuovo è anche questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE D L’INTERVISTA URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA Da Italia 90 alla Corea ilPersonaggio PAOLO MALDINI «Italia intelligente Qualità e difesa per puntare in alto» L’ex capitano azzurro: «Prandelli ha trovato il giusto equilibrio. La chiave di tutto è Pirlo: far girare la palla è fondamentale con il caldo. Balotelli? Il Mondiale può consacrarlo tra i big» Italia ‘90 É il primo Mondiale di Paolo Maldini e la Nazionale di Vicini arriva terza. Nella foto lotta con Hasek (Italia-Cecoslovacchia 2-0) Paolo Maldini, 45 anni. Esordio in Nazionale nel marzo 1988 con la Jugoslavia (1-1) DAL NOSTRO INVIATO ANDREA ELEFANTE MANGARATIBA (Brasile) Poteva essere qui, a «giocarsi» il suo quinto Mondiale. Non gli sarebbe dispiaciuto: c’è stato un tempo in cui Paolo Maldini team manager della Nazionale fu argomento di un contatto, qualche conversazione e relativa indiscrezione. Invece? «Invece evidentemente non era il momento giusto. Nella mia vita mi è capitata la fortuna di avere una grande passione, il calcio, e di poterlo giocare solo con due squadre, il Milan e la Nazionale. In Italia non potrei lavorare altrove: non so se non è stato destino o se non lo sarà mai, ma so che per ora non è successo». Il Mondiale di Maldini per ora resta un record imbattuto (quello dei minuti in campo: 2218 spalmati su quattro edizioni, 23 partite su 23 senza mai uscire prima del fischio finale) e nottate o pomeriggi davanti alla tv, con famiglia e amici. Come sabato scorso. Maldini, un voto a quell’Italia? «Niente voto, ma è stata una bellissima partita. E dopo una vigilia piena di dubbi: gli ultimi risultati così così, gare un po’ sofferte, le solite perplessità intorno alla squadra. Evidentemente le certezze le avevano Prandelli e i giocatori». Anche tre infortuni uno dietro l’altro non avevano aiutato granché. «Ma un gruppo forte si forma prima e giocare con quella maglia ti fa dare il massimo a prescindere. E poi Buffon è lì, uno come lui si sente anche se non gioca». E’ esagerato parlare di nuova Italia del calcio? « Grazie per l’assist: al di là del caldo da affrontare vede qualcosa in comune fra questa Nazionale e quella, che era allenata da un profeta di un calcio rivoluzionario per quei tempi? «Caldo? Veramente leggo le temperature e per ora penso che loro siano fortunati: noi avevamo giocato anche a mezzogiorno, con 40 gradi. Per il resto, è presto per sbilanciarsi dopo una partita sola: posso solo dire che anche questo gruppo mi sembra già capace di essere squadra. Niente di nuovo: è nel nostro dna». «Io credo che ogni allenatore ci provi, poi cosa fa la differenza? Riuscire a tirare fuori il meglio da ogni tuo uomo, dal punto di vista fisico e tecnico. Andando oltre un equivoco: i nostri giocatori spesso sono valutati in modo sbagliato, diciamo “al ribasso”. Faccio un esempio per tutti: secondo voi un centrocampista come Candreva che fa le due fasi in quel modo non è un po’ sottovalutato?». Uno come Candreva che sa fare bene le due fasi all’estero è sottovalutato Verratti ha dimostrato sul campo certe cose, era giusto provarlo con Pirlo Dunque non ha mai pensato che Prandelli fosse un «eretico»? «No, ho pensato che Prandelli ha fatto un ragionamento molto semplice: il calcio di qualità lo fanno i giocatori di qualità, io la qualità ce l’ho soprattutto a centrocampo, dunque punto su di loro». E se si ha Pirlo anche meno? «Il fatto è che in Italia ormai si gioca ad un ritmo infinitamente più basso rispetto a quelli degli altri grandi campionati europei. E che ci sono top club che possono fare investimenti infinitamente superiori, anche a quelli delle nostre società più forti. Però una cosa sono i club e una cosa le nazionali: è più forte il Real Madrid oppure la Spagna? Non c’è gara: il Real Madrid è molto più completo». «Tutto passa da lui, tutto. Sa giocare corto e lungo, sa dare la palla laterale - poche volte - e in profondità: se vai sai che ti arriverà e se non sai a chi darla, la dai a lui. Andrea è fondamentale sempre e tanto più se fa tanto caldo: quello è il momento di far girare la palla, perché la palla va più veloce dell’uomo. E se hai tu la palla, ti stanchi di meno: infatti sabato alla fine erano più stanchi gli inglesi». Lei dice «sappiamo anche difendere»: l’abbiamo chiamata Tikitalia perché si è imposta di fare anzitutto altro. Al netto del temporaneo infortunio di De Sciglio, lui e Darmian sono i titolari di questa squadra sulle fasce: troppo giovani per un Mondiale? «Contro l’Inghilterra ho visto un modo di giocare intelligente e forse anche adattato al clima, che «Parla sempre il campo, non la carta d’identità: De Sciglio quest’anno ha avuto problemi, ma per girone l’Italia più che l’Uruguay « Nel deve temere la Costa Rica: andava a velocità doppia rispetto agli avversari PAOLO MALDINI SUI NOSTRI PROSSIMI RIVALI di Maldini: l’Italia arriva seconda, sconfitta ai rigori dal Brasile. Nella foto insegue Romario durante la finale. Dunque il Milan sbagliò a farselo sfuggire? «Matteo aveva bisogno di mettere su qualche chilo e di fare esperienza altrove. E poi quelli erano altri anni: non era così facile trovare un posto da titolare nel Milan». Per Balotelli dovrebbe essere passato il tempo della sana incoscienza: sarà il suo Mondiale? «A livello mediatico al cento per cento: ha giocato molto su questo fattore, e adesso non può più tirarsi indietro. Spero abbia trovato anche la tranquillità interiore che gli serve e che possa essere protagonista pure sul campo: intanto è partito alla grande, e anche questo conta. Ormai ha un’età in cui si dovrebbe essere fatti e maturi, è il momento giusto per dare più di quello che ha dato finora: non c’è niente di meglio di un Mondiale per diventare un uomo e un giocatore vero. E per consacrarsi». Francia ‘98 Al terzo Mondiale ancora rigori maledetti che premiano la Francia nei quarti. Nella foto Paolo è con il papà Cesare, c.t. degli azzurri In un clima di grande entusiasmo, facciamo gli avvocati del diavolo: un pericolo per questa Italia? «Per quello che ho visto, più la Costa Rica che l’Uruguay. Magari con Suarez troveranno più pericolosità e sicurezza, ma nella prima partita li ho visti in difficoltà, tattica oltre che atletica: gli altri andavano il doppio». Dunque la partita chiave è venerdì? «Non è detto, ma di sicuro la Costa Rica mi è sembrata una gran bella squadra: organizzazione, talento, concentrazione». E pericoli extra girone? Anche a costo, o a rischio, di mettere Pirlo e Verratti insieme. «Per me è esagerato «Verratti ha dimoparlare ogni volta del calcio italiano come se strato sul campo certe PAOLO MALDINI non fosse abbastanza cose, era giusto provarSU VERRATTI moderno. Solo perché ci anche se in teoria sosappiamo anche difenno due giocatori simili. dere? E meno male: anche al Mondiale vedo squa- Non bisogna mai aver paura di cambiare qualcosa: dre che magari attaccano benino, ma difendono quando poi si va in campo, tanto più se tutti si malissimo». muovono molto e giocano “facile”, le cose diventano meno complicate di quanto si pensi». Forse è anche perché i nostri club da un po’ fanno una fatica bestiale, in Europa. Usa ‘94 Il secondo Mondiale E’ presto anche per dire che ormai è nel nostro dna cercare un calcio di qualità? PAOLO MALDINI SU CANDREVA « lui garantivano le stagioni passate. Darmian lo conosco bene, è un ragazzo serio e per lui invece ha parlato il campionato appena finito: velocità, personalità, freschezza. E potrà dare quel po’ di sana incoscienza che i giovani hanno e che non fa mai male». non è una cosa di cui vergognarsi: nel ‘94 anche un integralista come Sacchi, dopo dieci giorni a 38° con il cento per cento di umidità, stravolse non la sua idea di calcio, ma il programma degli allenamenti». Giappone e Corea’02 Italia fuori agli ottavi nei supplementari: l’arbitro Moreno (nella foto con Maldini) contestato dirige pro Corea Paolo Maldini con Buffon e Albertini (a destra) «Mi sembra un ambiente che sa come gestire questi momenti: sanno di essere ancora degli outsider e che il difficile viene adesso perché il risultato della prima partita conta, ma fino ad un certo punto. Io ne so qualcosa: Europeo ‘96, vinciamo con la Russia e poi fuori al primo turno; Mondiale ‘94, perdiamo con l’Irlanda e poi arriviamo in finale». Già, la finale: Prandelli ha detto che la sua Italia parte per arrivare lì, e poi si vedrà. Esagerato? «E perché esagerato? Ci sono occasioni che ti capitano una volta nella vita: se non parti per arrivare in fondo, come pensi di riuscire a prenderle?». © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 126 le gare in nazionale (7 le reti segnate) per Paolo Maldini: è il terzo azzurro di sempre dietro Buffon con 140 e Cannavaro con 136. L’ultima presenza risale nel Mondiale nippo-coreano, il 18 giugno 2002: Corea del SudItalia 2-1 70 le vittorie di Maldini in Nazionale, 35 i pareggi 21 le sconfitte 74 le volte che Maldini è stato capitano della Nazionale. Meglio solo Cannavaro con 79 fasce 2218 i minuti in campo nelle gare Mondiali per Maldini: è il calciatore che ha giocato di più nella fase finale dei mondiali 23 le partite di Maldini nella fase finale dei mondiali (4 disputati: 1990 con 7 gare, 1994 con 7 gare, 1998 con 5 gare e 2002 con 4 gare): è 2° nella graduatoria di sempre, preceduto dal tedesco Matthaeus a quota 25 match MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE D LE NOVITA’ SIRIGU Il ritorno dopo l’Estonia 2010 Il portiere aveva giocato una gara di un torneo ufficiale: Estonia-Italia 1-2 del 2010, qualificazioni all’Europeo 2012 URUGUAY PALETTA Ha già vinto un Mondiale Il difensore del Parma ha vinto il Mondiale U-20 del 2005 con l’Argentina. In azzurro, 90’ con Spagna e Irlanda COSTA RICA INGHILTERRA DARMIAN Prima di sabato, solo l’Irlanda L’esterno contro l’Inghilterra era alla seconda presenza in Nazionale. Ha giocato 88’ in Italia-Irlanda del 31 maggio ITALIA VERRATTI Amichevoli e un Europeo Under 21 Il nostro secondo play è stato azzurro in varie amichevoli, la prima nel 2012. Con l’U21 è arrivato secondo a Euro 2013 Non è un’Italia per raccomandati Sirigu, Paletta, Darmian e Verratti titolari senza aver giocato le qualificazioni. Succede solo a noi DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO MANGARATIBA (Brasile) Questa non è una Italia per raccomandati. «Sei giovane? Meno giovane? Sei bravo? Hai un curriculum magro come un grissino? Nessun quarto di nobiltà? Tranquillo. Non importa. Meriti una possibilità: gioca!». Non c’è squadra in questo Mondiale che abbia schierato titolari nella partita d’esordio quattro giocatori senza neppure un minuto nelle partite di qualificazione. Tra le grandi, al massimo, ci sono i due della Spagna (Diego Costa, Azpilicueta) e dell’Inghilterra (Sterling, Henderson). Zero il Brasile, la Germania, l’Argentina, l’Olanda... Squadre bloccate. Noi ne abbiamo lanciati quattro di botto: Sirigu, Darmian, Paletta, Verratti. Precettati dell’ultima ora. Una sola partita ufficiale con la maglia azzurra in quattro (Sirigu). Molto più di una curiosità, una precisa scelta programmatica: la Nazionale non è un castello di eletti, ma una piazza aperta alle ultime indicazioni del campionato; meritocrazia sovrana; l’entusiasmo non conta meno dell’esperienza; spietata logica di campo (test, prestazioni) per tagliare o premiare. La TikItalia che ha incantato all’esordio mondiale è nata anche così. Come Bearzot Una scelta a sua modo rivoluzionaria rispetto alla nostra storia, come quella di attaccare palleggian- do invece di difendersi per ripartire. Per ritrovare un titolare azzurro nella prima partita del Mondiale senza partite di qualificazione in tasca, bisogna rinculare a Doni (2002) e poi fino a Cabrini e Rossi (‘78). Tre in 36 anni, Prandelli ne ha schierati quattro in un colpo solo, anche per emergenza. La tentazione di rileggere in Darmian e Immobile il destino di Cabrini e Rossi viene d’istinto e anche quello di accostare l’allegro debutto di Manaus con l’Italia argentina di Bearzot. Non come Lippi Per sua stessa ammissione, Lippi si suicidò con un harakiri di riconoscenza. Volle tenersi stretti gli eroi di Berlino e pagò con la disfatta. Prandelli ha impara- clic CABRINI ADDIRITTURA ESORDÌ IN AZZURRO AL MONDIALE ‘78 Titolare al Mondiale senza aver giocato prima con l’Italia. Cabrini nel 1978 fece meglio dell’erede Darmian: prima presenza in ItaliaFrancia 2-1. Paolo Rossi in quella partita segnò, ed era solo alla terza in azzurro. Massaro nel ‘94 e Di Biagio nel ‘98 (subentrati) più Cristiano Doni nel 2002 (titolare) come i quattro di Inghilterra-Italia: in campo alla prima senza aver giocato le qualificazioni. to la lezione. C’era un giocatore più «suo» di Emanuele Giaccherini? Lo convocava sempre, anche se trovava poco spazio nella Juventus. Ma al Sunderland, in Premier League, ha giocato poco e non ai livelli allenanti (partite scudetto, Champions) che frequentava in bianconero. Non poteva bastare la gratitudine a portarlo in Brasile. E così Maggio, che ha corso per anni al servizio di Prandelli, ma è stato frenato da un infortunio e superato dalla corsa e dalla qualità di Darmian. Il c.t. ne ha preso atto, senza contare presenze o meriti acquisiti. Anche Gilardino e Pepito Rossi vantavano crediti di riconoscenza, annullati da spietate ragioni tattiche e fisiche, per il bene della causa. Eterno presente Il passato può diventare un canto di sirene che manda fuori rotta. Prandelli ha deciso di giocarsi il Mondiale con la cera nelle orecchie, scegliendo con gli occhi. Aveva visto bene Cassano e lo ha portato in Brasile; ora, allenamenti e test alla mano, vede meglio Insigne e FantAntonio è scivolato ai margini delle opzioni. Immobile e Parolo (zero partite ufficiali) hanno già giocato. Tocca a chi merita. È una giostra che vive un eterno presente, su cui tutti possono salire e divertirsi come Matteo Darmian, anche da debuttanti, grazie a una solida e rassicurante idea di gioco. Se non l’avete ancora capito, è questa la vera forza dell’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 Tutti pazzi per Darmian La Juve è in vantaggio con l’aiuto degli azzurri Non solo la Roma sull’esterno: costa oltre 10 milioni I nazionali bianconeri lo invitano a «tradire» il Toro DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO CECCHINI MANGARATIBA (Brasile) Niente come il Mondiale ha un effetto moltiplicatore di desideri e ambizioni. Prendete il caso di Matteo Darmian, l’azzurro più in ascesa tra quelli che hanno battuto l’Inghilterra. Radio mercato per lui si è messa a comunicare all’impazzata, segnalando l’interesse di diversi club e quello più forte della Juventus. Matteo Darmian, 24, ceduto dal Milan nel 2012 LAPRESSE La polemica È ancora fresca, tra l’altro, la polemica tra Giorgio Chiellini e il presidente del Torino, Urbano Cairo. Nel dopo partita Rai il difensore aveva detto: «Non me ne vogliano i tifosi del Toro, ma spero che Damian possa giocare in una squadra più importante. Deve poter giocare in Europa». E quando Beppe Dossena gli ha ricordato come la squadra di Ventura disputerà l’Europa League, ha replicato: «Sì, ma la Champions è molto meglio». Non c’è dubbio, tant’è che - tra il serio e il faceto - gli juventini in questi giorni L’ALTRA SORPRESA Nonna Candreva «Vai all’estero» Ma Lotito dice no MANGARATIBA Nonna Rosina ha deciso: via dall’Italia. L’argomento è suo nipote Candreva, su cui dice a Radio Rai: «Preferirei andasse a giocare all’estero. Io gli ho dato un portafortuna, un sacchetto con del sale dentro». Andando sul concreto, per il centrocampista della Lazio resta viva la corte del Psg, anche se ieri la stampa inglese (e non solo) ha raccontato di una offerta del Liverpool di 25 milioni. Candreva dopo Inghilterra-Italia ha detto di voler andare a giocare la Champions, ma Lotito ha replicato: «Non lo venderei nemmeno per 30 milioni, i tifosi non vogliono e per rispetto non lo faccio, ma offerte non ce ne sono. Me lo tengo e vinco lo scudetto». hanno invitato più volte il 24enne torinista a saltare la barricata cittadina. Non è un caso che Cairo abbia replicato duramente: «Chiellini è la prova provata che non basta essere laureati per essere intelligenti. Impari a rispettare il popolo granata!». Assalto Juve Una premessa è d’obbligo: il Torino non ha intenzione di vendere (e tanto meno di svendere) i suoi talenti. Immobile, saputo dell’interessamento del Borussia, ha chiesto di andarsene ma questa è una storia a sé, come l’onesto pressing di Cerci per tornare alla Roma. Tutto dovrà contemperarsi con le strategie granata, anche se non a caso Ventura ha già detto di essere pronto per un nuovo ciclo. Una cosa è certa: la Juve da tempo si è interessata a Darmian, visto che dei due esterni di destra al Mondiale Lichtsteiner e Isla - il cileno sembra in uscita. Ma se prima del Brasile la richiesta per l’azzurro era di 10 milioni che potevano forse scendere a 8, ora la cifra è destinata a salire. Detto questo, il Torino non è intenzionato a cedere il difensore, ma potrebbe considerare l’idea a due condizioni: un’offerta molto importante e una ferma volontà del giocatore. Alla finestra Se la Juve è in netto vantaggio, Darmian è monitorato anche da altri club, primo fra tutti la Roma, che pensa al dopo Maicon. Non a caso ieri Carlo Sabatini, allenatore e fratello del d.s. giallorosso Walter, ha detto a Radio Manà Manà: «Può essere un giocatore funzionale alla Roma. Il fatto che mio fratello in passato l’abbia voluto al Palermo vuol dire che ha visto in lui delle qualità». Proprio vero, ma la Juve preme. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 10 chilometri e 878 metri percorsi durante la partita contro l’Inghilterra da Darmian, è secondo solo a Marchisio che ha superato gli 11 km: per il granata 5,653 metri nel primo tempo e 5,225 nella ripresa 19 i passaggi con Candreva nel corso della partita con gli inglesi: il laziale è stato il giocatore con il quale Darmian ha dialogato di più (12 passaggi fatti e 7 ricevuti) 2 le presenze in azzurro, ha debuttato il 31 maggio scorso contro l’Irlanda LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 IL NOSTRO SITO Record Mondiale per Gazzetta.it: oltre 6 milioni di utenti unici Il gol più bello del Mondiale? Non ce ne vogliano Messi, Marchisio, Robben... Per noi è quello di Gazzetta.it; nei primi quattro giorni di Brasile 2014 il sito ha fatto registrare 6,173 milioni di utenti unici (UU) e 51,2 milioni di pagine viste (PV). Con dati record domenica di quasi 2 milioni di UU, 16 mln di PV e 1,5 mln di streaming video. Nello specifico: il 12 giugno, giorno dell’inaugurazione 1,325 milioni di UU e 10,2 milioni di PV. Il 13 giugno 1,508 mln di UU e 13,8 mln di PV. Il 14 giugno con la partita dell’Italia a mezzanotte 1,450 mln di UU e 11 mln di PV e infine domenica ben 1,890 mln di UU (secondo dato di sempre) e 16,2 mln diPV. Straordinari anche i dati degli streaming video delle rubriche quotidiane a cura dei nostri inviati in Brasile e delle produzioni di GazzettaTV. Da giovedì complessivamente hanno toccato quota 3 milioni e 355mila, 1,5 milioni solo domenica da pc, smartphone e tablet. La prima puntata della trasmissione «Il Mondiale in Panchina», ospite Zdenek Zeman, ha raccolto 522mila streaming, mentre il Tg satirico quotidiano di Gene Gnocchi «Rompimundial», viaggia a una media di 220mila clic al giorno. I video su mercato e tattica e le finestre dal Brasile «Bom dia, Italia» e «Buongiorno Brasile» volano a 300mila streaming. Il Mondiale in Brasile? Non c’è bisogno di andare a Rio, basta cliccare su www.gazzetta.it LA GAZZETTA DELLO SPORT 10 MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE D IL PERSONAGGIO URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA 1 2 la mina vagante CASSANO Lo strano caso di FantAntonio Senza cassanate zero minuti giocati 3 Intristito, nelle gerarchie dell’attacco in questo momento è solo la quarta scelta. Sostenuto dalla famiglia aspetta con ansia l’esordio mondiale DAL NOSTRO INVIATO SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza MANGARATIBA (Brasile) Cassano come sta? E che cosa fa? Ogni tanto, lungo il campo dove si allenano gli azzurri, ci si interroga sulla presenza/assenza di FantAntonio. Cassano c’è, ma non si vede. Contro l’Inghilterra non ha giocato un minuto e dal ritiro per ora non è filtrata l’eco di una cassanata. Quest’ultimo è indizio di difficile interpretazione. All’Europeo del 2012 ogni giorno piovevano voci sulle bizzarrie, chiamiamole così, dell’attaccante. In Brasile niente. Anzi, chi lo osserva da dentro ne parla come di un uomo maturo, approdato nel mare calmo dell’esperienza. Sarà davvero così? Sorpassato Nelle gerarchie dell’attacco è stato sorpassato. Cesare Prandelli, contro l’Inghilterra, verso la mezz’ora della ripresa ha sostituito Mario Balotelli. Eravamo in vantaggio, c’era bisogno di tenere palla e far salire la squadra, compiti in cui Antonio è venerato maestro, e invece niente: dentro Ciro Immobile, altro genere di giocatore. Cassano è rimasto a languire in panchina, con espressione perplessa (eufemismo). Bonucci e Buffon gli sono vicini, lo «marcano» stretto. Dalle partitelle, quando si provano schieramenti alternativi, si intuisce come sia Insigne la possibile soluzione a sorpresa per l’attacco. Netta è l’impressione che Cassano sia diventato la quarta punta del mazzo. Dietro di lui soltanto Alessio Cerci, un altro fin qui rimasto nell’ombra. Domani FantAntonio «festeggerà» i due anni dall’ultimo gol in azzurro, contro l’Irlanda all’Europeo. Bei tempi, in Polonia e Ucraina era titolare fisso, riforniva Balotelli. In Brasile il nuovo sistema di gioco lo penalizza, Prandelli preferisce la gamba di Candreva. Che cosa accadrà se il c.t. non lo impiegherà neppure contro la Costa Rica? A quasi 32 anni Cassano tiene da matti a debuttare in un Mondiale. Sostenuto A Mangaratiba può 4 Sopra, Antonio Cassano, 31 anni, attaccante GETTY IMAGES A lato, alcune immagini tratte dai profili Twitter e Instagram della moglie, Carolina Marcialis: 1 Durante una gita con amici 2 In bici con Christopher 3 Escursione in Amazzonia 4 Allo stadio per il debutto deli azzurri con l’Inghilterra contare sull’appoggio della famiglia. La moglie Carolina e i figli Christopher e Lionel sono in vacanza al Portobello Resort. Carolina Marcialis si è trasformata nella reporter di se stessa. Posta di continuo foto «brasiliane» su Instagram e sul suo blog. Ha documentato attimo per attimo il viaggio a Manaus, affrontato assieme a Fanny, futura signora Balotelli. Per presentare una gallery sul suo stile ha citato l’incipit della più nota poesia di Catullo: «Odio e amo. Per quale motivo io lo faccia, forse ti chiederai». Raffinato latinismo, che però, visto il contesto, suona spiazzante. Che cosa vorrà dire Carolina? balzata un’intervista a Rocco Siffredi. A «La Zanzara», su Radio 24, il noto attore porno ha così parlato di Cassano: «Lo prenderei all’istante per uno dei miei film, è il numero uno. Quando hai l’animale dentro di te, è difficile scacciarlo. Adesso pare essersi dato una calmata, ma prima o poi l’animale uscirà nuovamente». Siffredi si riferisce a tutt’altro genere di cose, chiaro, ma un fondo di verità c’è. Cassano pare placato, rassegnato, però, per dirla con Rino Gattuso, se uno nasce quadrato non può morire tondo. Una mina vagante, ecco che cosa sembra oggi FantAntonio. Per il bene dell’Italia si spera che esploda in campo. Apprezzato Dall’Italia è rim- © RIPRODUZIONE RISERVATA DSQUARED2.COM IL BORSINO AZZURRO DE SCIGLIO: SI TENTA IL RECUPERO Buffon verso il sì contro l’Uruguay Paletta bocciato Prandelli pensa a riportare Chiellini al centro della difesa contro la Costa Rica DAL NOSTRO INVIATO MANGARATIBA Bocciato Paletta, nuova difesa allo studio. Contro l’Inghilterra la prestazione del difensore italo-argentino è stata disastrosa, venerdì a Recife affronteremo la Costa Rica con una linea a quattro rimescolata. Ieri pomeriggio Buffon e De Sciglio, gli azzurri infortunati, hanno lavorato sul campo. Si spera di recuperarli, ma al momento è difficile elaborare previsioni esatte. Soluzioni Questa la soluzione più probabile per la difesa, se De Sciglio non ce la fa a rientrare: Abate e Darmian terzini, Barzagli e Chiellini centrali. Riportare il «Chiello» in mezzo è una priorità, visto che il difensore della Juve ha faticato a riprendere confidenza con la fascia, dove scorrazzava in gioventù. L’altra possibilità prevede Bonucci al centro, vicino a Barzagli, però ci sono delle controindicazioni. Bonucci non è a suo agio in una difesa a quattro — il suo habitat è la linea a tre o a cinque — e bisognerebbe confermare Chiel- lini a sinistra. E il portiere? Buffon dovrebbe rientrare contro l’Uruguay. Per la Costa Rica si va verso la riconferma di Sirigu, bravissimo contro gli inglesi. Il numero uno del Psg però vola basso, non fa pensieri proibiti. «Gigi è il capitano della squadra e il titolare del ruolo — ha detto ieri Sirigu —, e non sarà certo una partita a cambiare le gerarchie. Lungi da me l’idea di pensare qualcosa di diverso. Questa non è una gara tra me o lui. Non ho mai pensato di soffiargli il posto. Ho puntato solo a dare il mio contributo. I discorsi sulla successione non esistono, bisogna essere realisti». La carta Insigne Insigne esterno sinistro nell’economia del nuovo 4-1-4-1 prandelliano: può essere la carta da calare sul tavolo a partita in corso, il c.t. in allenamento ci ha lavorato sopra. Nel caso, chi dovrebbe uscire per far posto a Lorenzinho? Probabilmente Verratti, con dirottamento di Marchisio sul centrodestra, ma molto dipenderà dall’evolversi degli eventi. Thiago Motta e Parolo premono alle porte del centrocampo, diciamo che al momento i due possono essere considerati dei «diversamente titolari». De Rossi ieri mattina non si è allenato per fastidi alla cervicale. Barzagli ha curato i soliti acciacchi ai suoi tendini. s.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE D IL BELLO DEL MONDIALE URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA Carolina Cassano Consorte di Antonio, dal quale ha avuto due figli Michela Aquilani Moglie di Alberto, interno della Fiorentina, ex di Roma, Juve e Milan Roberta Marchisio Moglie di Claudio, in gol sabato contro gli inglesi Paula Paletta Compagna del difensore del Parma. Hanno un figlio, Sebastian LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 sfilata Presenti già in 9 Sta arrivando anche Jessica, moglie di Immobile DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO CECCHINI MANGARATIBA (Brasile) Belle (innegabile), ricche (effetti collaterali), persino simpatiche (voci dal ritiro). Le ragazze azzurre, a loro modo, hanno già vinto. E non basta: a differenza di Cesare Prandelli che ha un numero di convocazioni limitate, l’universo familiare che ruota attorno alla Nazionale ha possibilità d’inserimento «last minute» praticamente infinite, grazie anche al lavoro di Andrea Mereghetti, tour operatore della Dreams Team di Novara, che da sempre si occupa dei viaggi delle «wags» tricolori. Spese azzurre La formazione al momento - tra mogli e compagne - è così composta: Novella (Prandelli), Carolina (Cassano), Fanny (Belotelli), Michela (Aquilani), Roberta (Marchisio), Paula (Paletta), Angela (Motta), Federica (Cerci), Francesca (Darmian). Occhio però perché nuovi arrivi sono alle viste, prima fra tutti la neo sposa Jessica Immobile. Ma non sarà la sola, nonostante il viaggio per il Brasile sia lungo e abbastanza faticoso. Il Portobello Resort comunque, pur non essendo una struttura extra lusso, ha costi che si aggirano intorno ai 4.500 euro a settimana per persona, comprensivi anche dei pasti. A questi poi bisogna aggiungere le spese del volo charter dall’Italia - per chi c’è stato fin dal primo giorno - pari a circa 1.300 euro e i voli interni brasiliani. Insomma, tenendo conto che alcuni calciatori hanno portato anche figli e tate (Cassano, Marchisio ed altre), gli esborsi non sono indifferenti, soprattutto se l’avventura proseguirà oltre il 24 giugno. A quel punto, tra l’altro, il gruppo si sarà di certo ampliato e non solo al femminile, visto che Balotelli (la cui promessa sposa si è appena tatuata sul braccio un «Makes me love Mario Balotelli») ha prenotato un soggiorno per quattro amici a Natal - dove la Nazionale si fermerà per 4 giorni dopo il match di Recife spendendo la non indifferente cifra (per i comuni mortali) di 18.000 euro. Marchisio, che smash La vita in ritiro, comunque, è assai tranquilla, soprattutto per quelle che hanno i figli da seguire. Visto la che la presenza dei compagni (tranne che nel post-Inghilterra) è solo virtuale (la separazione è molto rigida), la quotidianità ha standard molto da villaggio. Bagni LA CURIOSITA’ Con Waggsapp più di 100 mogli di calciatori Si chiama Waggsapp e ci sono più di 100 mogli di calciatori. L’ha ideata Silvia Berti. E al momento c’è pure una versione web. Tra le azzurre la Quattrociocche (Aquilani), la De Pin (Montolivo) e la Nullo (Barzagli). Novella Benini Compagna del commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli Fanny Neguesha Fidanzata di Mario Balotelli. Annuncio di matrimonio sui social network Wags azzurre Vacanze dorate tra libri e tuffi Vivono in un hotel da 4500 euro a settimana L’«intellettuale» è la compagna di Prandelli in piscina, passeggiate in bicicletta, palestra, social network, partite a tennis. Su questo fronte sembra spiccare Roberta Marchisio, che ha impressionato anche lo staff del resort. Per il resto ad esempio, mentre Novella si divide tra passeggiate e libri (in questi giorni è passata da Isaac Singer a Emanuel Carrere), Michela pensa anche alla figlia che nascerà a novembre e verrà chiamata Diamante. Cassano in rete Molto originale anche Carolina, che pro- Angela Motta Moglie di Thiago, centrocampista del Psg, ex Inter Francesca Cormanni Fidanzata di Matteo Darmian, tra i migliori nella prima dell’Italia prio in questi giorni ha inaugurato un suo sito in cui - oltre a postare foto dell’avventura in Brasile - fa bella mostra l’incipit di «Odi et amo», la celebre poesia di Catullo. Insomma, quello delle «wags» azzurre è un caleidoscopio in cui sarebbe sbagliato generalizzare, e ce lo fa capire bene una intervista postata da Francesca: «Ognuna ha una sua storia, una sua esperienza e una sua etica; capita quindi che ognuna abbia delle priorità diverse da quelle di altre. Catalogare una donna secondo schemi Federica Riccardi Fidanzata di Alessio Cerci, esterno del Torino di Ventura Jessica Immobile Sposa di Ciro, appena passato dal Torino al Borussia Dortmund fissi lo ritengo sbagliato, a prescindere dal mestiere del compagno di vita». Proprio vero. Al netto di invidie e antipatie che molte di loro sono ormai rassegnate ad accettare solo per il fatto di vivere di luce riflessa, qui in Brasile l’anti-divismo sembra essere la regola. Figuratevi che una delle «azzurre», ignara dei divieti dello staff tecnico, ha anche invitato al resort un paio di cronisti per un bagno in piscina col gruppo. Grazie del pensiero, ma ci teniamo alla pelle. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE D I NOSTRI AVVERSARI URUGUAY COSTA RICA targhe del Santos. sorpresa Mundial MORALE ALLE STELLE Costa Rica ok con Luis Pinto il c.t. che ama Trap e Lippi Aspettando gli azzurri, la squadra che ha battuto l’Uruguay trova ispirazione nello spogliatoio che fu del mitico Pelè DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI SANTOS (Brasile) Una strada come un’altra, ma in fondo alla strada c’è un negozio con un barbiere che parla soltanto se adeguatamente retribuito (non si è mai visto un parrucchiere muto) e di fronte a lui Vila Belmiro, lo stadio di Pelé. E’ questo che rende più appetibili le chiacchiere del barbiere che sta lì dai tempi del re del calcio, dice lui, e che dà fascino agli allenamenti della Costa Rica. Perché Luis Pinto non ha pietà, e i suoi giocatori sgobbano per più di due ore a porte chiuse: se i cronisti si annoiano possono sempre andare a fare un giro a fotografare le sede ufficiale ritiro estivo f.c. internazionale « Adesso il mondo ha visto che cosa possiamo fare. E non abbiamo finito di stupire PAULO WANCHOPE VICE C.T. COSTA RICA « Dopo la vittoria di sabato, a San Josè hanno dato fondo alle riserve di birra... LA STAMPA IN COSTA RICA Totem La sala stampa è pic- cola, stracolma di gente e telecamere. Il vice di Luis Pinto, Paulo Wanchope se la ride. «Adesso il mondo ha visto che cosa possiamo fare. E non pensiate di trovare una squadra rilassata: vogliamo e possiamo continuare a stupire». Paulo ha giocato a lungo in Inghilterra e adesso è un esempio per il giovane Joel Campbell che sogna l’Arsenal, ma è prima di tutto un collante per il gruppo dei ticos. I giocatori però hanno voluto accanto a loro un’altra icona, Alvaro Saborio, che ha qualche anno meno di Paulo ed è ancora in attività, Paulo è ancora in attività, ma è infortunato e ha trascinato fin qui il suo piede fasciato in un tutore soltanto per tifare. La psicologia imponeva la sua presenza, il resto lo fa Luis Pinto, cultore appassionato del calcio italiano e di Trapattoni. Viva Trap Pinto ha 53 anni ed è debuttante al Mondiale. Ha lavorato a lungo in Colombia, Perù e altrove in America prima di prendere in cura una nazionale che voleva rifarsi dalla delusione del 2010 (fu eliminata a un passo dal Mondiale) e dimostrare che il calcio costaricano non è privo di qualità. Nel 1990 la Costa Rica è ar- ITALIA INGHILTERRA S Jorge Luis Pinto, 61 anni, ct della Costa Rica dal 2011 GETTY rivata agli ottavi di finale, per questo gli appassionati di calcio costaricani sono affezionati all’Italia. In più, ora hanno un allenatore che ha studiato fra Italia e Brasile e oltre ad essere un ammiratore di Trapattoni cita spesso Zaccheroni, Lippi e tutta la vecchia scuola italiana. Ha grande stima di Antonio Conte, e chissà se ha studiato anche il 5-3-2 del tecnico juventino: fatto sta che il signor Luis Pinto non si vergogna di applicare un sistema di gioco che, prima dell’impressionante goleada degli olandesi sulla Spagna, a livello internazionale veniva considerato una bizzarria inconcepibile. Ispirazioni Il 5-2-3 di Luis Pinto è elastico c o m e quello di Van Gaal. Pinto è fissato con la tattica e i cronisti che lo conoscono bene escludono che manderà la squadra allo sbaraglio contro l’Italia, o che ai suoi giocatori sarà permesso di distrarsi. «L’obiettivo non era battere l’Uruguay, è andare agli ottavi», raccontano. «Dopo il successo in Costa Rica hanno dato fondo alle riserve di birra per festeggiare, ma i tifosi hanno i piedi per terra e la squadra pure». Per niente spaventato dall’approssimarsi di Pirlo e Balotelli, il signor Pinto porta avanti il suo 5-2-3, e intanto i suoi si ispirano nello spogliatoio che fu di Pelé. Pare che il signor Pinto abbia predetto il passaggio del turno per Italia e Costa Rica ben prima di battere l’Uruguay. © RIPRODUZIONE RISERVATA v identiKit DEL PAESE 12 COSTA RICA Forma di Governo Repubblica presidenziale Indipendenza 1821 Superficie 51.100 kmq (Italia 301.000) Popolazione 4,7 milioni di abitanti Capitale San Josè (884.000 abitanti) Pil pro capite 9.700 dollari l’anno (69° posto) (Italia 33.100) Ranking Fifa 28° posto L’ULTIMO FENOMENO Navas, portiere dei miracoli all’esame Balo DAL NOSTRO INVIATO SANTOS (Brasile) Duemila dollari. Tanto intascò il Pedregoso dal Saprissa per i diritti di formazione di Keylor Navas quando il più importante club costaricano vendette il suo cartellino in Spagna. Ora che è diventato uno dei migliori portieri della Liga con il Levante e che ha trascinato la Costa Rica con una parata impossibile su Forlan, quei soldi sembrano terribilmente pochi, ma siccome i costaricani sono molto sportivi nessuno al Pedregoso ci avrà fatto caso. Nel mirino del Barça Navas è molto religioso: è sposato e ha fatto figli con una modella, conosciuta in chiesa. Visto il suo temperamento è possibile che non gradisca l’appellativo di San Keylor, perché i santi sono una cosa seria, ma stoppando il pallonetto di Forlan è diventato un eroe nazionale. I giornalisti ticos raccontano orgogliosi che Keylor piace ad Atletico Madrid e Liverpool, e che persino Luis Enrique lo ha chiesto ai dirigenti del Barcellona. Il Mondiale, più profano che santo, potrebbe far salire il jackpot, e il Levante se lo augura. «Io non penso a nulla, solo a stare concentrato a ogni allenamento», dice. Dopo quella su Forlan, Navas cerca parate paranormali contro l’Italia di Balotelli. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE D URUGUAY DAL NOSTRO INVIATO STEFANO BOLDRINI RIO DE JANEIRO (Brasile) Sei parole per rassicurare una nazione. «Sono pronto, giocherò contro l’Inghilterra», dice Luis Suarez dopo l’allenamento allo stadio Arena do Jacaré, a Sete Lagoas. E’ la prima volta che il fuoriclasse uruguaiano parla in Brasile, dal giorno dello sbarco della squadra di Tabarez: «Sono al cento per cento. Contro la Costa Rica avrei voluto aiutare i miei compagni, ma è stato meglio non rischiare. Non ho mai pensato di perdere il Mondiale. Contro l’Inghilterra è una sfida decisiva, ma io ho il vantaggio che conosco uno per uno i nostri avversari. La difesa inglese ha qualche limite e dovremmo approfittarne. Voglio rivolgere un messaggio a tutti i nostri tifosi: abbiate fiducia in noi». Suarez non raccoglie la provocazione di Hodgson («l’uruguaiano è un grande giocatore, ma deve dimostrarlo anche al Mondiale»). Sorride. Replicherà in campo. Gol Si era già capito in allenamento che Suarez era abile e arruolato. Tabarez lo ha provato in quella che dovrebbe essere la formazione titolare INGHILTERRA Sei punte e una gara decisiva E Suarez: «Io sono pronto» Giovedì Uruguay-Inghilterra: l’attaccante sfida Sturridge, compagno nel Liverpool Premier. L’Inghilterra, dove è stato spesso criticato per i suoi atteggiamenti censurabili (gli insulti razzisti ad Evra, il morso ad Ivanovic), si è inchinata ai suoi piedi, premiandolo miglior giocatore dell’anno. Riconoscimento sacrosanto: è stato l’anima di un Liverpool che ha sfiorato la conquista del titolo. 115 i gol totali dei sei attaccanti di Uruguay e Inghilterra, in campo giovedì contro l’Inghilterra: Muslera; Fucile, Lugano, Godin, Càceres; Ramirez, Arevalo Rios, Gargano, Rodriguez; Suarez e Cavani. Una sfida nel nome del gol: i sei attaccanti principali delle due nazionali hanno segnato complessivamente, nell’ultima stagione, 115 reti. Si va dai 31 centri di Suarez ai 5 di Forlan, approdato a gennaio al Cerezo Osaka, in Giappone. Suarez è stato il capocannoniere della Uomini in Reds L’altra faccia dell’attacco dei Reds è Daniel Sturridge, 25 gol nella sua stagione e a segno contro l’Italia. Il Liverpool metterà in campo giovedì, a San Paolo, una coppia da 56 reti. Sturridge mostra fair play nei confronti di Suarez: «Non si siamo scambiati messaggi perché non lo facciamo neppure a Liverpool e non ci sono ragioni per le 31 19 Daniel Sturridge Liverpool. Contratto fino al 2018 Valore di mercato: 35 milioni Luis Suarez Gioca nel Liverpool. Valore: 70 milioni Wayne Rooney Manchester United. Contratto fino al 2019. Valore: 30 milioni 5 Diego Forlan Cerezo Osaka. Contratto fino al 2014 Valore di mercato: 2 milioni quali debba accadere qui, ma gli auguro di giocare. Spero che stia bene. L’Uruguay non è però solo Suarez. Cavani è un fuoriclasse. Forlan è una leggenda». Spettacolo E’ un mondiale, questo, che sta esaltando i gol e gli attaccanti. Sturridge è entusiasta: «Grande spettacolo e belle gare. L’Olanda mi ha incantato. Robben è un fenomeno. Gli accostamenti con gente come Neymar, Robben, Van Persie, Benzema mi fanno solo piacere. Partecipare al mondiale era il mio sogno di bambino. Volevo segnare un gol in un torneo come questo e sono stato fortunato. Contro l’Italia ho trovato subito la prima rete». Sturridge giocherà al centro, ma stavolta dietro di lui dovrebbe giostrare Rooney: Welbeck scalerà a sinistra contro l’Uruguay: «Preferisco giocare in mezzo, ma sono un calciatore flessibile e quindi pronto a stare a destra, a sinistra o dove voglia l’allenatore», racconta il calciatore del Manchester United. Tra Suarez, Sturridge, Welbeck e la voglia di riscatto di Rooney, potrebbe però imporsi Cavani. I 25 gol con il Psg e la sua valutazione di 60 milioni sono buoni motivi per scommettere sull’ex bomber del Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Danny Welbeck Manchester United. Contratto fino al 2016. Valore 20 milioni . FORTE PER NATURA. NUOVO 13 ITALIA Lo spareggio del gol 25 GOL 25 Edinson Cavani Gioca nel Psg. Contratto fino al 2018 Valore di mercato: 60 milioni COSTA RICA LA GAZZETTA DELLO SPORT TUO A €22.400 IL MIGLIOR DAILY DI SEMPRE È ARRIVATO, TUTTO NUOVO. Il migliore per agilità e comfort: nuove sospensioni, nuovi interni, nuova posizione di guida ergonomica e pianale di carico ribassato. Il migliore per performance ed efficienza: nuovi motori fino a 205 CV (il più potente della categoria) e riduzione dei consumi fino a -14% con Pack Full Eco *. Il migliore per dotazioni: clima, radio Bluetooth con comandi al volante, sensori di parcheggio, sedile molleggiato, airbag, Ecoswitch, cruise control e fendinebbia. 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Assalto iniziale degli africani, poi gli asiatici di Carlos Queiroz controllano DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO MARIA RICCI CURITIBA (Brasile) Non è un caso che il primo pareggio di Brasile 2014 arrivi dopo 12 partite tra due squadre che non vincono una partita al Mondiale da Francia ‘98. E anche lo 0-0 ha una sua giustificazione statistica: l’Iran tra quelle arrivate qui è la formazione che nelle qualificazioni più volte non ha incassato gol, la Nigeria quella che meno ha segnato. Cuore iraniano Data un’idea dei protagonisti, questa la partita: la più brutta vista in questo Mondiale brillante, con l’Iran a difendersi con scarsi mezzi e tantissimo cuore, la Nigeria ad attaccare con foga pasticciona, confusione e poche idee. Stephen Keshi ha scelto la continuità mandano in campo 8 degli 11 che iniziarono la vittoriosa finale di Coppa d’Africa del 2013 contro il Burkina Faso, ma in mezzo al campo il trio Onazi-Obi Mikel-Azeez è vera- mente povero di fosforo, fantasia, idee, e i due esterni, Moses e Musa, frullano e sbattono come ali inceppate. Il centravanti Emenike è isolato e impreciso. Differenza di valori Per dare un’idea del miracolo iraniano, Carlos Queiroz parte con 6 giocatori che militano nel campionato iraniano più due che giocano in Kuwait e Qatar. Poi c’è un portiere della B portoghese e due riserve di Charlton e Fulham. I nigeriani sono tutti nelle prime divisioni europee, alcuni in grandi squadre. E allora per gli asiatici la scelta è quella della prudenza, dell’ordine. Tutte cose che non mancano alla coraggiosa squadra di Queiroz, che supera con qualche patema l’emozione propria e l’arrembaggio iniziale degli africani, poi si sistema e non rischia più fino alla fine, appoggiandosi al dinamismo di Timotian, Heydari e Dejagah, alla difesa di Montazeri e soprattutto Hosseini, alla verve offensiva di Ghoochannejad, detto ‘Gucci’, canterano A NATAL IERI NOTTE Tifosi iraniani e statunitensi fraternizzano a Copacabana AP dell’Olanda utilissimo all’Iran. Nigeria spaccata L’Iran resi- ste e crea due grandi occasioni: a metà del primo tempo Enyeama deve fare un miracolo per fermare il colpo di testa ravvicinato di Timotian, nella ripresa Dejagah non arriva a connettere con la testa un cross che lo aveva pescato solissimo in area. A quel punto Keshi si era reso conto della pochezza delle sue mica tanto Super Aquile e aveva inserito Ameobi e Odemwingie. Potenza ed elettricità. La squadra però si è spaccata sul 4-2-4 e solo alla fine Ameobi ha avuto due occasioni. In entrambi i casi provvidenziale il difensore Pooladi: prima anticipa il centravanti e poi a gli ferma sulla linea un colpo di testa. La Nigeria allunga a 9 la striscia di partite senza successi ai Mondiali, primato delle 32 partecipanti. Ora l’Iran se la vedrà con l’Argentina di Messi, mentre per le Super Aquile è già tempo di finale, lunedì contro la Bosnia. © RIPRODUZIONE RISERVATA IRAN NIGERIA Clint Dempsey segna dopo 32” e porta in vantaggio gli Usa AP 0 0 IRAN (4-1-4-1) A. Haghighi 6,5; Montazeri 7, Hosseini 7, Sadeghi 6,5, Pooladi 7; Nekounam 6; Haji Safi 6,5, Timotian 7, Heydari 7 (dal 44’ s.t. Shojaei s.v.), Dejagah 6,5 (dal 28’ s.t. Jahan Bakhsh 5,5); Ghoochannejhad 7. PANCHINA Davari, Ahmadi, Beitashour, R. Haghighi, Hadadifar, Mahini, Alnameh, Beikzadeh, Rahmani, Ansari Fard. ALLENATORE Queiroz 8 CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 1’ s.t. BARICENTRO MOLTO BASSO 42,3 metri AMMONITI Timotian per gioco scorretto NIGERIA (4-3-3) Enyeama 6,5; Ambrose 6, Omeruo 6, Oboabona 6 (dal 29’ p.t. Yobo 5,5), Oshaniwa 6; Onazi 5,5, Obi Mikel 6, Azeez 5 (dal 24’ s.t. Odemwingie 6); Musa 5, Emenike 5, Moses 4,5 (dal 7’ s.t. Ameobi 6,5). PANCHINA Ejide, Agbim, Uchebo, Egwuekwe, Odunlami, Uzoenyi, Gabriel, Babatunde, Nwofor. ALLENATORE Keshi 5 CAMBI DI SISTEMA 4-2-4 dal 25’ s.t. BARICENTRO ALTO 54,3 metri AMMONITI nessuno ARBITRO Vera (Ecuador) 6,5 NOTE spettatori 39.081 Tiri in porta 1-4, tiri fuori 4-4, angoli 2-4, fuorigioco 0-1. Recuperi 2’ p.t. e 2’ s.t. Stati Uniti a razzo: Dempsey dopo 32” Poi Brooks sigla il 2-1 Gol lampo dell’attaccante. Nella ripresa la squadra di Klinsmann subisce. Il Ghana pareggia con Ayew, ma risolve il gigante ALESSANDRA BOCCI NATAL (Brasile) Il pesce era troppo grosso per lasciarselo sfuggire e Clint Dempsey l’ha cacciato subito nella rete. Era il secondo numero 32 quando Dempsey ha portato in vantaggio gli Stati Uniti. Pescatore appassionato, il capitano della nazionale americana ha colto l’occasione così velocemente che quelli del Ghana si stava ancora legando le stringhe: Muntari ha dato l’avvio a un pasticcio collettivo, Dempsey ne ha approfittato per infilarsi fra tre avversari e sgusciare come uno di quei pesci con i quali riempie il tempo libero dal calcio, una moglie e tre figli. E’ da poco tornato in America per far crescere lì i suoi bambini dopo un buon periodo in Premier League. Dopo il gol di ieri diventerà un eroe, anche se una parte da protagonista se l’è ritagliata l’eterno Howard, sempre pronto sulle confuse serpentine sui ghanesi e sui micidiali tiri di fuori di Muntari e Asamoah Gyan, e Brooks, arrivato nel finale a fissare una vittoria spezza-tabù. Battaglia Quello segnato da Dempsey con angolatura pregevole è il sesto gol più veloce della storia delle fasi finali di GHANA STATI UNITI 1 2 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Dempsey (SU) al 1’ p.t. A. Ayew (G) al 37’ Brooks (SU) al 41’ s.t. GHANA (4-3-3) Kwarasey;5 Opare 5 , Mensah 4,5, Boye 5, K.Asamoah 5; Rabiu (5,5 dal 26’ s.t. Essien 5 ), A. Ayew 6,5, Muntari 6; J.Ayew 5 ( dal 14’ Boateng 5 ), A.Gyan 6,5 , Atsu 6 (dal 33’ s.t. Adomah s.v.). PANCHINA Adams, Dauda, Inkoom, Acquah, Badu, Sumaila, Waris, Wakaso, Harrison. ALLENATORE J.Appiah 5,5. ESPULSI nessuno AMMONITI Rabiu e Muntari per gioco scorretto STATI UNITI (4-3-1-2) Howard 7,5; Johnson 6,5, Cameron 7 , Beasler 6 (dal 1’ s.t. Brooks 7,.5 ), Beasley 6,5 ; Bedoya 6,5 (dal 32’ s.t. Zusi 6) , Beckerman 6,5 , Jones 6,5 ; Bradley 6,5 ; Altidore 6 (dal 23’ pt Joahnsson 6 ), Dempsey 7. PANCHINA Guzan, Rimando, Yedlin, Gonzalez, Diskerud, Davis, Green, Wondolowski, Chandler. ALLENATORE Klinsmann 7. ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno 17 - 20 Giugno 2014 Urban Panorama / Fureria - Stand 12 ARBITRO Eriksson 5,5 (Svezia) NOTE Spettatori 39.760. Tiri in porta 4-6. Tiri fuori 3-0. In fuorigioco. 5-1 Angoli 7-3. rec. p.t. 5’ s.t. 5’ un Mondiale. Il re degli Speedy Gonzales del pallone è ancora il turco Hakan Sukur, undici secondi per superare il portiere della Corea del Sud nella finale per il terzo e quarto posto del Mondiale 2002. Sembrava che Dempsey col suo guizzo avesse steso un tappeto rosso sotto i piedi dei compagni, ma non è andata proprio così. Colpito in velocità, il Ghana è andato in confusione, ma il destino gli ha dato una mano, visto che dopo venti minuti Altidore si è infortunato. Probabile strappo, il suo Mondiale potrebbe essere finito, e la cosa certa è che la sua uscita di scena ha provocato subito grossi guai a Klinsmann. Senza Altidore, il gioco veloce con gli inserimenti dei centrocampisti non ha funzionato più e la questione si è complicata. Ghana-Stati Uniti è tornata ad essere la battaglia che tutti si aspettavano dopo i precedenti del 2006 e 2010. In entrambe le occasioni il Ghana aveva battuto gli Stati Uniti 2-1, ma la sconfitta più bruciante era stata proprio quella di quattro anni fa, che aveva estromesso gli americani dal Mondiale. Accelerate e rischi Gyan l’aveva detto alla vigilia, esagerando un po’: «Sarà una guerra». Guerra magari no, ma non sono mancati i feriti: poco dopo l’infortunio di Altidore, Dempsey ha ricevuto un colpo sul setto nasale e ha rischiato a sua volta di uscire. Jones invece si è salvato da un durissimo e sciocco intervento di Muntari, graziato da un distratto Eriksson. Nel secondo tempo è salito di tono il Ghana, ma le buone geometrie degli americani e la prontezza del portiere hanno creato uno sbarramento mobile e intelligente. La squadra di Klinsmann non ha avuto, a parte un altro guizzo di Dempsey, occasioni per chiudere la gara, però è sempre stata capace di ripartire con ordine. E per Asamoah Gyan, Atsu e Muntari non c’è stato niente da fare. Prince Boateng, lasciato a sorpresa in panchina, ha provato a colpire da fuori, ma i suoi tiri erano sghembi e disperati. Il pesce è rimasto nella rete fino a quando Ayew ha pareggiato a pochi minuti dalla fine. Sembrava che il tabù restasse in piedi, quando è arrivato Brooks con un super colpo di testa. E Klinsmann ha potuto gridare il suo educato “come on!”. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 # GIRONE F ARGENTINA BOSNIA L’urlo di Messi «Voglio il Mondiale anche per Diego» La stella dell’Argentina: «Con le 3 punte mi trovo meglio. Mi hanno colpito la Germania e l’Olanda» LA PARTITA Prima i fischi poi la magia di Leo Bosnia battuta ARGENTINA-BOSNIA 2-1 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI autorete di Kolasinac (B) al 3’ p.t.; Messi (A) al 20’, Ibisevic (B) al 39’ s.t. ARGENTINA (3-5-2) Romero 6; Campagnaro 5,5 (dall’1’ s.t. Gago 6), F.Fernandez 5, Garay 6; Zabaleta 6, Maxi Rodriguez 5 (dall’1’ s.t. Higuain 6), Mascherano 6, Di Maria 5, Rojo 5,5; Messi 6,5, Aguero 5 (dal 42’ s.t. Biglia s.v.). ALL. Sabella 5. PANCHINA Orion, Andujar, Demichelis, Basanta, Perez, A.Fernandez, Alvarez, Lavezzi, Palacio. AMMONITI Rojo per gioco scorretto. ARBITRO Aguilar 6,5 (El Salvador). NOTE spettatori 74.738. NIGERIA Leo Messi, 26 anni, dopo lo splendido gol segnato alla Bosnia. Per il fuoriclasse argentino è solamente la seconda rete in un Mondiale, dopo quella firmata a Germania 2006 alla Serbia LAPRESSE «Sì, avevo molto voglia di segnare. Per me ma soprattutto per l’Argentina, per come stava andando la partita che era in bilico. Ci voleva un secondo gol per sentirci più tranquilli. Era fondamentale partire col piede giusto e ci siamo riusciti. Sappiamo quante aspettative ci sono da parte dei nostri tifosi e faremo di tutto per accontentarli. Io l’avevo già detto: vorrei vincere il Mondiale per la nostra gente e per Maradona, che in Sudafrica non ha avuto alcuna colpa». DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI @fabiowhites BELO HORIZONTE Una piccola rivoluzione per brillare. E luce fu. Un gol dei suoi, meraviglioso. Un grido liberatorio. Un’esultanza fanciullesca, la maglietta tirata avanti e indietro più volte. E quella gioia negli occhi. Dopo due Mondiali intrisi di delusione, finalmente è scattata l’ora di Lionel Messi. Ma c’è voluta la piccola rivoluzione. Non è dato sapere se ci siano state urla nello spogliatoio dopo quello scialbo primo round con la Bosnia, chiuso in vantaggio per un’autorete ma senza un briciolo di gioco e parecchio sofferto. Quel che è certo è il dietrofront di Sabella. Fuori il quinto difensore, Campagnaro, fuori Maxi Rodriguez, il muscolare. Dentro Gago e la terza punta, Higuain. L’Argentina che desidera Messi. Lui è subito sbocciato. E poi ha diffuso la sua gioia: «Ho esultato a lungo dopo la rete, è vero. Ma era soltanto per aver quasi assicurato i 3 punti. La Bosnia è stato un rivale assai difficile, gioca bene. Segnare dopo il modo in cui stavamo giocando è stato bello». La svolta è stato tornare al tridente, con lei un po’ più dietro a Aguero e Higuain. Un errore partire col 5-3-2? BOSNIA (4-2-3-1) Begovic 6; Mujdza 6 (dal 24’ s.t. Ibisevic 6,5), Spahic 6, Bicakcic 6, Kolasinac 5,5; Pjanic 6, Besic 5; Hajrovic 5 (dal 26’ s.t. Visca 6), Misimovic 6,5 (dal 29’ s.t. Medunjanin s.v.), Lulic 6; Dzeko 4,5. ALL. S.Susic 5.5. PANCHINA Fejzic, Avdukic, Vrsajevic, Vranjes, T.Susic, Ibricic, Hadzic. AMMONITI Spahic per gioco scorretto. IRAN «Il tecnico ha scelto la difesa a cinque, che è una delle opzioni del nostro gioco. Bisogna dire che all’inizio abbiamo sofferto un po’ l’incertezza, il nervosismo dell’esordio. Abbiamo lasciato giocare la Bosnia e ci risultava difficile colpire in contropiede, anche perché io e Aguero eravamo lontani dal gioco. Anche Sabella si è reso conto che così non andava. Nella ripresa le cose sono cambiate. Col sistema che abbia- A proposito di tifosi, il Maracanà si è trasformato nella Bombonera di Buenos Aires... « All’inizio abbiamo sofferto, poi con il cambio di modulo siamo migliorati LEO MESSI ATTACCANTE ARGENTINA mo sempre usato, siamo migliorati molto e abbiamo creato pericoli. Anche se abbiamo sofferto un po’ di più in difesa, è chiaro che noi attaccanti siamo favoriti». Lei ha sempre dichiarato che le piace giocare così, con quattro uomini davanti, incluso Di Maria. O no? «Sì. Perché quando entriamo in possesso di palla abbiamo più possibilità di passaggio, saliamo in quattro e possiamo mettere più in apprensione le difese avversarie. Eh sì, quando attacchiamo tutti insieme ai difensori vengono forti dubbi». E Messi può liberare il suo genio. Finalmente felice in un Mondiale? Sorride. «E’ vero, è stato incredibile giocare come se fossimo in casa in questo stadio meraviglioso. Lo speravamo. E sappiamo che succederà lo stesso a Belo Horizonte contro l’Iran. Per non parlare di Porto Alegre, che è così vicino all’Argentina. I tifosi saranno un uomo in più in campo». Cosa ci dice dei rivali? Chi l’ha impressionata di più? «Abbiamo aspettato parecchi giorni per il debutto, guardando le partite degli altri. Mi hanno impressionato Germania e Olanda più di tutte. Anche Brasile e Italia sono candidate al titolo, ma noi siamo alla loro altezza. Con la Bosnia forse non abbiamo giocato la miglior partita. Ma, ripeto, cominciare vincendo era fondamentale». Soprattutto, era fondamentale cominciare facendo brillare la stella di Messi. C’è voluta una piccola rivoluzione, forse annunciata. Sabella ha dato la fascia di capitano alla pulce reale. Ora gli ha anche dato le chiavi dell’Argentina. Per portarla lontano. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL ROMANISTA DELUSO DOPO L’ESORDIO AL MARACANA’ Pjanic: «La mia Bosnia poteva fare di più Dzeko si riscatterà» DAL NOSTRO INVIATO PAOLO CONDO’ RIO DE JANEIRO Interno notte, zona mista del Maracanà. Miralem Pjanic percorre il corridoio col suo passo da principino. Si ferma volentieri a parlare di una notte di emozioni ruggenti. Non è un uomo che sorrida facilmente, e anche ora pare indeciso tra soddisfazione e rimpianto: c’è un braccio di ferro in corso, dentro di lui. Conta di più la prima partita mondiale della Bosnia o la sensazione che avreste potuto fare di più? «Contano entrambe. Al risveglio del mattino ho acceso il telefonino e mi sono venuti i brividi, perché la quantità di messaggi ricevuti dagli amici in Bosnia, tutti orgogliosi della pagina storica che stavamo per scrivere, era impressionante. Pero è vero, ora qualcosa mi manca, c’era lo spazio per ottenere di più. Per un’ora siamo stati ampiamente in partita: a livello di pericolosità, però, c’è stato solo il colpo di testa di Lulic. Troppo poco». Dzeko è stata la grande delusione della serata. «Dzeko è la nostra punta, se la squadra non arriva da lui col gioco non può fare nulla. Vedrete che nelle prossime partite si farà notare...». Sarebbe stato meglio de- Miralem Pjanic, 24 anni ANSA buttare contro un’avversaria più malleabile? «Mi è piaciuto giocare al Maracanà contro l’Argentina. E’ chiaro che ora dobbiamo fare tesoro degli errori commessi e non sbagliare più contro Nigeria e Iran, alla qualificazione agli ottavi ci teniamo. E’ nelle nostre possibilità». Lei nella Roma gioca più vicino alla porta... «Sì, in nazionale sono più arretrato. Devo pensare alla squadra, Susic ritiene che l’assetto migliore sia questo». Messi visto da vicino? «Impressionante. L’abbiamo controllato molto bene, direi, ma avete visto tutti quanto poco gli sia bastato per segnarci un gol splendido». Ha sentito Gervinho? Lui ha debuttato con una vittoria... «Gli ho mandato un messaggio di complimenti, ha segnato il gol decisivo. Grandissimo, sono proprio contento per lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE A OR D EM E P RO G RE BRASILE CROAZIA MESSICO CAMERUN QUI SELEÇAO 1 2 Il paradosso di Fred Contestato in patria ma è titolare fisso Stampa e tifo critici, lui guarda oltre: «Scolari è contento» Hulk in dubbio oggi: scalpita Ramires L’11 agosto 2012, a Wembley, è andata in scena la finale del torneo di calcio dell’Olimpiade di Londra. Vittoria a sorpresa del Messico sul Brasile per 2-1 con una doppietta di Peralta. Ecco le formazioni di allora: i giocatori cerchiati nelle foto scenderanno in campo pure stasera per la sfida mondiale. 1 Del Brasile titolare di due anni fa oggi saranno in campo dal primo minuto Marcelo, Neymar, Oscar e Thiago Silva (Hulk subentrò dalla panchina ed è destinato alla panchina pure oggi) 2 Del Messico che partì dal primo minuto nella finale olimpica torneranno oggi in campo titolari Herrera e Peralta. Ma tra titolari e panchina ci saranno altri reduci di Londra 2012: Aquino, Corona, Dos Santos, Fabian, Raul Jimenez, Ponce, Reyes e Salcido. GETTYIMAGES Dici Messico e il Brasile perde la calma olimpica Nella sfida con i «tricolor» affiora un tabù e l’ultimo brutto ricordo della Seleçao: il k.o. in finale ai Giochi di Londra 2012 NICOLA CECERE @nicecere FORTALEZA (Brasile) Tre volte il Messico ha sfidato il Brasile nei Mondiali e più che sconfitte, sono state legnate: 11 gol subiti, nessuno segnato. Il bilancio generale, del resto, parla chiaro: sono soltanto sei le vittorie colte in 38 partite (10 pareggi) ma l’ultima di queste vittorie è indimenticabile: 2-1 nella finale olimpica di Londra, ventidue mesi fa. Beh, quel successo tanto clamoroso quanto sorprendente fu firmato da una doppietta di Oribe Peralta, cioè l’attaccante che ha mandato al tappeto Eto’o dando alla sua nazionale tre punti di serenità. Di nuovo Oggi Thiago Silva (che era in campo a Londra insieme con Neymar, Oscar, Hulk e Marcelo) se lo ritrova davanti e sarà uno dei motivi più interessanti del match. Sì perché l’anno scorso, quando proprio qui a Fortaleza il Brasile si prese la rivincita (2-0) in Confederations Cup (era il 19 giugno e giocarono gli undici che potrebbero giocare stasera), il tandem d’attacco era formato da Chicharito Her- 17 SSO I REDUCI DELL’OLIMPIADE DAL NOSTRO INVIATO LA GAZZETTA DELLO SPORT nandez (assente all’Olimpiade) e Giovani Dos Santos. Al quale tutti i brasiliani vogliono un gran bene essendo figlio di Zizinho, centrocampista di medio valore cresciuto nel San Paolo e presto emigrato in Messico. Dove appunto (Monterey) ha visto la luce l’attaccante del Villarreal (ha pure passaporto spagnolo). Che forma con Peralta una coppia affiatata, al punto che il più famoso e ricco giocatore messi- Il c.t. Herrera è ambizioso «Io gioco per il titolo, entreremo nella storia» cano del momento, Chicharito, in forza al Manchester United, deve accomodarsi in panchina. Peralta, che ha appena firmato col Club America, ha però realizzato 11 reti nelle ultime 9 patite del Messico diventando per il neo allenatore Miguel Herrera una sorta di jolly portafortuna. Questo tecnico ha avuto la brillante idea di riportare in nazionale, fra campo e panchina, dieci dei titolari (o panchinari) della finale di Londra. E cioè, oltre a Peralta, il portiere Corona, i difensori Reyes, Ponce, Salcido, i centrocampisti Fabian, Hector Herrera (del Porto) e Aquino nonché gli attaccanti Raul Jimenez e Dos Santos. Punta in alto Ai giornali brasiliani Peralta ha confidato le sue ambizioni.«Siamo qui per portare il Messico laddove non è mai arrivato in un Mondiale». E siccome il miglior piazzamento sono i quarti, raggiunti nel ‘70 e nell’86, lui si vede perlomeno quarto, quest’anno. «Io gioco per il titolo, non mi pongo limiti. Contro il Camerun avremmo meritato di vincere largo, adesso vediamo come va col Brasile. Di sicuro la pressione è tutta sulle loro teste, noi andiamo al confronto con tre punti già in tasca e ci aiutano ad affrontare questa seconda partita senza particolari assilli. So che tutti pronosticano il Brasile, ma so pure che possiamo batterli di nuovo: sarebbe una soddisfazione enorme per le migliaia di messicani che sono riusciti a procurarsi il biglietto per venire a sostenerci». Il Messico negli ultimi cinque Mondiali ha sempre superato la fase a gironi ma poi si è sempre fermato negli ottavi. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PRECEDENTE Brasiliani k.o. con una doppietta di Peralta BRASILE-MESSICO 1-2 MARCATORI Peralta (M) al 1’ p.t.; Peralta (M) al 30’, Hulk (B) al 46’ s.t. BRASILE (4-3-1-2) Gabriel; Rafael (dal 40’ s.t. Lucas), Thiago Silva, Juan Jesus, Marcelo; Romulo, Sandro (dal 26’ s.t. Pato), Alex Sandro (dal 32’ p.t. Hulk); Oscar; Leandro Damiao, Neymar (Neto, Bruno Uvini, Danilo, Ganso). All. Mano Menezes. MESSICO (4-2-3-1) Corona; I. Jimenez, Mier, Reyes, Chavez; Enriquez, Salcido (dal 36’ s.t. Vidrio); Herrera, Fabian, Aquino (dal 12’ s.t. Ponce); Peralta (dal 40’ s.t. R. Jimenez). (Rodriguez, Araujo, Cortes, Giovani Dos Santos). All. Tena. ARBITRO Clattenburg (Gb). Oribe Peralta, 30 anni GETTYIMAGES LUCA CALAMAI La fama di «cascatore» è riuscito a cancellarla grazie anche a un inatteso assist di Blatter. E pazienza se in Croazia sono ancora infuriati. Ma per Fred la strada di questo mondiale è sempre in salita. Il centravanti del Fluminense continua a essere giudicato con grande freddezza da stampa e tifoseria brasiliana. I più cattivi lo paragonano all’inguardabile Serginho di Spagna ’82. Il vaso di coccio di una Seleçao firmata Zico, Falcao, Socrates. Chi cerca di dargli una mano, invece, lo promuove come la spalla ideale di Neymar. «Senza il lavoro sporco di Fred il Fenomeno spesso andrebbe a sbattere contro il muro avversario». Lui prova a far finta di niente. Trovando forza nei continui elogi di Scolari dello spogliatoio. Ma dentro ribolle. Uno stato d’animo emerso in maniera chiara dopo l’ultima amichevole prima dell’inizio della Coppa. «Se non avessi segnato sarei stato un uomo morto». Parabola Fred si è trovato quasi per caso nel ruolo di titolare inamovibile. Al suo posto ci dovevano essere Pato o Diego Costa. Ma il Papero si è perso per strada e la stella dell’Atletico Madrid ha scelto la Spagna. A proposito, chissà se ora rimpiange questo piccolo tradimento... Alla voce bomber, per il momento, in Brasile non c’è altro. Fred, tutto sommato, è un centravanti che garantisce gol ed esperienza. L’anno scorso è stato in lizza per sostituire Cavani nel Napoli. Rimanendo a lungo in ballottaggio con Higuain. E dopo il Mondiale valuterà con attenzione offerte dall’Europa. Dopo la disastrosa esperienza nel Lione, vorrebbe prendersi anche su questo fronte una bella rivincita. Ma ora c’è la Coppa. «Sarebbe bello segnare un gol importante contro il Messico. Dobbiamo centrare velocemente il passaggio del turno». Ha bisogno di una sana iniezione di autostima. Purtroppo gli schemi di Felipao, certo, non lo aiutano. La manovra brasiliana non prevede cross in grado di esaltare le sue doti di colpitore di testa ma continui inserimenti centrali di Neymar, Oscar o dei centrocampisti. «Sono felice di lavorare per i compagni. Per vincere il Mondiale sono disposto a qualsiasi sacrificio. Scolari è soddisfatto del mio rendimento». Dubbio Felipao deciderà solo stamani se rischiare Hulk o promuovere Ramires. L’attaccante dello Zenit ieri si è sottoposto a una serie di esami che hanno escluso complicazioni muscolari dopo il piccolo infortunio rimediato a Teresopolis ma non ha disputato la rifinitura. Il c.t. vuole gente sana e Ramires gli garantirebbe più copertura dalla parte di Marcelo. La punta Fred, 30 anni GETTYIMAGES Insomma, il centrocampista del Chelsea forse è leggermente favorito. «Ricordiamoci che il Messico ha battuto il Brasile nella finale olimpica di Londra. Dopo la sconfitta in Confederations, hanno cambiato allenatore e stile di gioco. Con loro troviamo sempre difficoltà, sono una squadra di guerrieri. Le proteste della gente?La Seleçao è del popolo, speriamo di dare gioia», ha detto Scolari. Il tema della vigilia è il cartellino giallo rimediato da Neymar con la Croazia. Il Fenomeno ha garantito che eviterà falli inutili o gesti di reazione. Ma il dibattito non si arresta. Il Brasile non è ancora qualificato ma sono tutti proiettati su un possibile ottavo con la Spagna. E Neymar non può, anzi, non deve rischiare una squalifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GIRONE H IL NUOVO CHE AVANZA BELGIO ALGERIA RUSSIA SUD COREA A E qui viene il Belgio GLI ALTRI UNDER 25 S Toby Alderweireld Difensore 25enne, vanta 34 presenze e 1 gol con la maglia del Belgio Thibaut Courtois, 22 anni, portiere del Belgio, con cui ha già disputato 17 gare REUTERS Courtois para, Lukaku & c. attaccano: guai a chi li snobba Il centravanti piace alla Juve: «Ma penso solo alla nazionale ora». Il c.t. Wilmots ci crede davvero: «Qui per fare la storia» DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI @fabiowhites BELO HORIZONTE (Brasile) Hanno fatto un buon lavoro. Ed è ora di raccoglierne i frutti. Un outsider silenzioso s’aggira per i Mondiali: è il Belgio, con la sua generazione di fenomeni. Curioso Paese, il Belgio. Fiamminghi e valloni combattono tra di loro da una vita, tra voglia d’indipendenza e sete di potere. Si sopportano a malapena, ma sono pronti ad accogliere l’immigrazione. Oltre il 10 per cento della popolazione è formato da altre etnie. Un vero melting pot. E il settore che se ne avvantaggia di più è il pallone, vero collante del Paese. Soprattutto ora in tempo di Mundial. Il Belgio del calcio vive un’età dell’oro: la nazionale torna al Mondiale dopo 12 anni (Giappone-Corea 2002). Ci è arrivata con una gara d’anticipo nelle qualificazioni battendo la Croazia, mica una squadretta. Ed è sbarcata con una batteria di baby campioni, la maggior parte obiettivi di mercato. Quanti gioielli Come il 21enne Romelu Lukaku, centravanti che piace anche alla Juve e dice: «Sono orgoglioso e felice di tanta attenzione. La Juve? (sorride, ndr). Grande squadra ma ora penso soltanto al Mondiale». Ci pensano davvero. Questa sera fanno l’esordio contro l’Algeria e il c.t. Marc Wilmots dice: «Oggi non siamo nessuno, ma siamo qui per fare la storia». Lui faceva parte dell’ultimo squadrone, quello che a Italia ’90 uscì malamente agli ottavi con l’Inghilterra (1-0 gol di Platt). «Questa nazionale è altrettanto forte, se non di più. Ma deve ancora dimostrare tutto». La guida è Eden Hazard, gioiello del Chelsea. E dietro di lui, brillano oltre a Lukaku il portiere Courtois (Chelsea, 22 anni), Dembele e Chadli (Tottenham), Witsel (Zenit), Fellaini e il diciannovenne Januzaj (United). Per tacere del 19enne Origi del Lilla e di Mertens. A casa altri baby talenti, a partire dai fratelli di Lukaku e Hazard. GIOVANI FENOMENI Scuola La vecchia conoscen- za Johan Walem, ex Udinese, ora c.t. dell’Under 21 belga, ci raccontò tempo fa come è stata creata la generazione di fenomeni. «C’è stato un gran lavoro negli ultimi anni, e ne stanno beneficiando tutti: dalla nazionale maggiore all’Under 17. Intanto c’è una ricerca globale di potenziali talenti. Che poi facciamo crescere nel migliore dei modi. C’è una forte intesa tra club e federazione. E il salto di qualità è stato fatto con le scuole della federazione. Ne sono state istituite otto, per ragazzi dai 13 ai 18 anni: 5 nella Fiandre e 3 in Vallonia. Con il permesso delle scuole pubbliche e delle società, vengono da noi 3 mattine la settimana. Li facciamo crescere, come giocatori ma anche come persone. C’è un codice etico inflessibile: chi sbaglia paga. L’integrazione? Certo, è un vantaggio. Ma anche lì c’è un grande lavoro dietro: non è stato facile amalgamare culture e caratteri diversi». Aspettative Ci sono riusciti. Ora Witsel, uno dei senatori del gruppo anche se ha soltanto 25 anni, dice: «Siamo consapevoli che da noi ci sia una grande aspettativa. Questa è una delle nazionali più forti che ha avuto il nostro Paese. Cercheremo di dimostrarlo al Mondiale. Siamo giovani: da una parte sarà la nostra forza, anche se ci manca l’esperienza. L’importante sarà cominciare bene contro l’Algeria, per trovare morale». «The Belgium job» ha tanta voglia di passare alla cassa. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PARTITA CAPOVOLTA S Axel Witsel Centrocampista 25enne, ha collezionato 45 presenze e 6 gol con la nazionale ROMELU LUKAKU 21 anni Attaccante, 29 presenze e 6 gol nel Belgio S Nacer Chadli Ala sinistra 24enne, con il Belgio ha sommato 20 presenze e 2 reti EDEN HAZARD 23 anni Trequartista, 45 presenze e 6 gol nel Belgio S ADNAN JANUZAJ 19 anni Ala sinistra, 1 presenza e 0 gol nel Belgio Divock Origi Attaccante 19enne, ha debuttato nel Belgio lo scorso primo giugno contro la Svezia KEVIN DE BRUYNE 22 anni Trequartista, 22 presenze e 4 gol nel Belgio Saphir Taider contrasta l’armeno Haroyan in amichevole EPA Diavoli d’Africa? L’Algeria replica con il gruppone dei «francesi» GIULIO DI FEO Una sfida capovolta, o un segno del calcio che cambia: Belgio-Algeria è anche storia di bandiere oltre confine. I Fennec, al secondo Mondiale di fila, sono una piccola Francia: in 16 su 23 ci sono nati, 8 vantano presenze nelle giovanili Bleus. Così anche 4 anni fa, a testimonianza di un fenomeno. «In Francia mi hanno formato, ma il cuore batte per l’Algeria», diceva Saphir Taider, nato sui Pirenei da mamma algerina e papà tunisino (il fratello Nabil è con le Aquile di Cartagine). Tanti i motivi dietro scelte così: famiglia, religione, magari convenienza sportiva (nei Blues l’asticella d’ingresso è alta), ma anche quel gran senso d’appartenenza all’origine dei Fennec. Nel 1958 Zitouni e Mekloufi, cardini della Francia, poco prima del Mondiale scapparono e dettero vita al team del Fronte di Liberazione Nazionale, che giocò una cinquantina di amichevoli fino al 1962, quando l’Algeria divenne indipendente da Parigi e quella squadra mai riconosciuta ne diventò la nazionale. L’attuale presa di coscienza, poi, è anche figlia delle norme: ai tempi di Zidane, per esempio, la Fifa non permetteva il cambio, appena entrò in vigore la regola (2004) il primo a usufruirne fu l’ex Primavera dell’Inter Yahia, galletto U18 che giocò le qualificazioni alle Olimpiadi con l’Algeria. E Benzema, stella di Deschamps, un anno fa fece: «Amo la Francia, ma il mio paese è l’Algeria. Nessuno mi obbligherà mai a cantare la Marsigliese». Integrazione I Diavoli rossi, invece, hanno integrato quasi più della politica il paese. La squadra di Wilmots mette in soffitta valloni e fiamminghi, è fieramente bilingue, unisce una generazione figlia dell’immigrazione, soprattutto africana. Roger Lukaku e Abdellatif Fellaini hanno giocato in Belgio da stranieri e i figli ne difendono lo stemma, papà Dembelé emigrò dal Mali, mamma Vanden Borre dal Congo. Come lei Pierre Kompany, che da promessa del Mazembe si dette agli studi, scappò dal regime di Mobutu e ora è attivista politico nel Belgio di cui suo figlio è capitano. Origini africane anche per gli assenti Batshuayi, Benteke e Bakkali, mentre Chadli ha pure giocato una gara col Marocco nel 2010: non era ufficiale, un anno dopo chiamarono i Diavoli. Origi, nato a Ostenda, sarà il primo kenyano ai Mondiali. Lo volevano anche a Nairobi ma motivò: «Le origini non le scordo, però non voglio essere un eroe locale ma internazionale». © RIPRODUZIONE RISERVATA SFIDA ALLA SPAGNA IL CILENO: «STO MEGLIO, MA LORO SONO PIÙ FORTI CHE QUATTRO ANNI FA IN SUDAFRICA: NON SARÀ FACILE» Vidal: «La Juve mi ha spremuto? Scelta mia» Il centrocampista sull’infortunio al ginocchio: «Sono stato io a voler giocare sempre» DAL NOSTRO INVIATO BELO HORIZONTE (Brasile) Assolve la Juventus, casomai ce ne fosse il bisogno. Promuove l’Italia. Carica il Cile. E finalmente sorride per la sua condizione, a poco più di un mese dall’intervento al menisco esterno del ginocchio destro. Parla Rey Arturo Vidal per la pri- ma volta da quel maggio di dolore. «Non è stato facile dopo l’operazione. In fondo sono passati pochi giorni da allora. Aver giocato 15 minuti contro l’Irlanda mi ha aiutato a carburare un po’ per la prima partita del Mondiale. Con l’Australia non ero al 100%, credo di aver pagato molto sotto l’aspetto fisico perché non potevo fare tutto quello che di solito faccio nella Juventus, dove percorro 12 chilometri a partita. Mi manca giocare 90 minuti, sentire quello che succede in una partita. L’ho rivissuto, anche se solo per un tempo. Ora credo di arrivare in condizione migliore contro la Spagna e ancora migliore contro l’Olanda. Se non giocherò contro la Spa- gna, sarà solo una decisione del tecnico». Sampaoli sta modificando per lui la Roja: l’ha provato trequartista, per fargli risparmiare fiato e incidere comunque. Juve ok, Italia tra le prime C’è stata molta polemica intorno alla vicenda Vidal. Dal Cile l’accusa alla Juve era: doveva fermarlo prima. Rey Arturo mette la parola fine alla querelle. «I tempi, la decisione di fermarmi dopo l’Europa League, voler giocare...Son state tutte mie decisioni. Dopo l’operazione ho sempre pensato di arrivare al Mondiale. Ho fatto rieducazione 12 ore al giorno, ho fatto di tutto per essere qui anche se non si sapeva se avrei perso la prima gara o tutto il torneo. Ma ora sto bene e non penso più al ginocchio. Sono in contatto con i medici della Juve, c’è una buona comunicazione. Ho parlato molto, va tutto bene». A proposito di Juve, ha ricevuto messaggi dai compagni o ha mandato un sms a Marchisio dopo il gol? «Non lo so, perché ho perso il cellulare italiano. Ma c’è Isla che parla con tutti e me li saluta. Comunque l’Italia mi è piaciuta molto. E’ una candidata al titolo». Il Cile ci crede Si torna al Cile. Vidal il guerriero non si sarebbe mai arreso, soprattutto in questa occasione. «E’ da quando sono bambino che sognavo di ve- stire la maglia del Cile, di rappresentarla in tutto il mondo e ancora di più in un Mondiale, sarei venuto qui anche con una gamba in meno. Siamo partiti bene, ma adesso viene il difficile. Con la Spagna ferita sarà durissima. Io credo sia più forte di quella che ha vinto in Sudafrica, la brutta sconfitta con l’Olanda è stato solo un incidente. Un pari ci andrebbe bene? Sì. Ma noi dal primo minuto andiamo a pressare gli avversari. Come dicono tutti, siamo una squadra un po’ suicida: ci piace pressare alto, tenere il pallone, giocare sempre all’attacco e contro la Spagna sarà una bella partita. Loro devono vincere per non uscire. Ma noi siamo venuti con un obiettivo: cercare di vincere il Mondiale». Così parlò Rey Arturo. fa.bi. Arturo Vidal, 27, in allenamento AFP © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19 LE NOVITA’ A FISCHIANO DOMANI S L’arbitro portoghese Pedro Proença, 43 anni, scelto per CamerunCroazia di domani. Nel 2012 ha diretto la finale dell’Europeo L’arbitro ivoriano Douè usa lo spray in Cile-Australia. La partita ha visto in azione anche la moviola per il salvataggio sulla linea dell’australiano Wilkinson AFP Un po’ di spray e tecnologia Così è più facile per gli arbitri L’esperimento sulle punizioni funziona: le barriere non si spostano più Che show il gol dato alla Francia, ma allo stadio non tutti hanno capito S DAL NOSTRO INVIATO FABIO LICARI PORTO ALEGRE (Brasile) Comincia sempre tutto tra gli studenti. Il vanishing spray, lo spray miracoloso che blocca barriere una volta «mobili», più miracoloso di quello che fa passare all’istante le botte, è stato inventato dopo una partita tra ex compagni di scuola. In Argentina. E guarda un po’: le barriere non si spostano più. «Giocavo con miei ex compagni di scuola. Perdevamo 1-0 all’88’ quando l’arbitro fischiò una punizione per noi al limite dell’area. Tirai con la barriera già tre metri avanti: nessuna ammonizione né altro. Perdemmo. Arrabbiati. E pensai che dovevamo inventarci qualcosa»: così Pablo Silva, giornalista (e ormai imprenditore) argentino, alla Cnn. È lui l’inventore del vanishing spray che, assieme alla tecnologia del «gol fantasma», ha divertito e cambiato la storia del Mondiale. Dall’Argentina La cosa diver- tente è che, nel nostro mondo globalizzato, nessuno s’è accorto che lo spray è usato qui in Brasile, con successo, da una decina d’anni. L’Europa lo rifiutò, benché una prima versione fosse stata sviluppata negli anni 80 in Inghilterra da una compagnia nella quale era anche l’ex campione sir Bobby Charl- L’immagine della Goal line technology in Francia-Honduras LA CURIOSITA’ Paura dei fischi: la tv Fifa non trasmette immagini di Blatter e della Roussef PORTO ALEGRE (f.li) I produttori tv Fifa evitano deliberatamente di trasmettere immagini di Blatter e di Dilma Roussef durante le partite: lo ha ammesso Niclas Ericson, responsabile di Fifa Tv, dopo quanto successo nella gara d’apertura quando l’apparizione dei presidenti di Fifa e Brasile ha scatenato cori e fischi. «Abbiamo deciso di puntare sul campo. Ci sono immagini che vanno anche sui megaschermi e altre solo in tv: decideremo di volta in volta». La Fifa conta di superare la cifra record di 3,2 miliardi di contatti registrati per Sudafrica 2010. La partita che ha dato i migliori risultati è Italia-Inghilterra: «Siamo soddisfatti: 14,2 milioni sulla BBC e 12,8 sulla Rai». ton. Niente novità, siamo inglesi. Nel 2001 però in Brasile avevano già usato un schiuma simile, inventata da tale Heine Allemagne che contende a Silva l’idea. Ma Silva è stato più sveglio, l’ha sviluppata nel 2008: lo spray si chiama «9.15 Fai Play Limit» e adesso è uno strumento Fifa. Presto dovunque Prima sperimentazione ufficiale alla Coppa America 2011, poi il Mondiale U.20 e il Mondiale per club 2013: l’International Board lo ha autorizzato nel 2012, non reso obbligatorio. Dopo il Brasile non è escluso che l’uso si allarghi a campionati e Champions: anche Collina, capo degli arbitri Uefa, s’è convinto dell’utilità di questa schiuma bianca, biodegradabile. Pirlo, Cristiano, Suarez e gli altri specialisti ringraziano. E il grande Gary Lineker, ex campione pensante, lancia su twitter la battuta più bella: «Mi piace questo spray che scompare: può funzionare anche su Blatter?». Guardalinee o.k. Possibile che anche la tecnologia possa arrivare all’Uefa. Platini e Collina non hanno escluso che, all’Euro 2016 in Francia, oltre agli arbitri di porta possa essere introdotta la Goal line technology: il motivo è che gli stadi sono 12, non centinaia, e quin- di la spesa limitata. È questa la principale opposizione del francese – economica – a uno strumento che, l’altro ieri, ha dato una bella mano alla Francia. Anche se, rivedendo le immagini, si capisce che anche il guardalinee Van Gasse, di sicuro chiamato occhio di falco dagli amici, ha subito indicato il gol. Non era facile. Bene ha gestito la situazione il brasiliano Ricci. Sono serviti parecchi replay e nessuna immagine tv a occhio nudo dà la certezza che la palla sia passata. Meglio ricordare che il sistema goalcontrol-4D confessa di poter sbagliare sotto o sopra 1,5 cm. Speriamo bene. S Lo statunitense Mark Geiger, 40 anni, insegnante è stato designato per dirigere Spagna-Cile di domani. E’ diventato internazionale nel 2009 S L’algerino Djamel Haimoudi, 43 anni, designato per AustraliaOlanda di domani. Nel 2012 e 2013 è stato votato miglior arbitro africano Tecnologia ed equivoci Nessuno più felice di Blatter naturalmente. Durante FranciaHonduras era in volo per Rio, ma all’atterraggio ha avuto notizia del primo gol assegnato dallo strumento per il quale s’era convinto giusto quattro anni fa, dopo il gol fantasma di Lampard in Germania-Inghilterra. Unico problema: la spettacolarizzazione allo stadio. Cosa che ha creato equivoci perché la prima immagine, con scritto «non gol», ha illuso i tifosi dell’Honduras. Si riferiva invece al tiro finito sul palo e poi dentro il campo. Servirà qualcosa di più immediato, già allo studio. DESIGNAZIONI C’è Proença per la Croazia La Fifa ora punta sui big DAL NOSTRO INVIATO PORTO ALEGRE Nella designazione di Proença per Camerun-Croazia di domani – un arbitro europeo per una sfida EuropaAfrica – c’è l’implicita ammissione che con Nishimura, al debutto, non tutto è filato liscio. Al di là delle comprensibili difese d’ufficio del designatore Busacca. Serviva quindi un fischietto di garanzia, di qualunque continente fosse, per assicurare alla Croazia che non c’è nessun complotto e che contro il Brasile s’è trattato, proprio così, di un grave errore. Il portoghese Pedro Proença ha diretto la finale del campionato Europeo 2012 e, nel nuovo gioco di equilibri di questo Mondiale, potrebbe aspirare ad arrivare a un traguardo ancor più importante. Nuovi equilibri In teoria la finalissima del Maracana non spetterebbe a un europeo, visto che già nel 2010 l’incarico è andato all’inglese Webb. Ma non si può più sbagliare: le valutazioni geopolitiche potrebbero passare in secondo piano (anche se è un Mondiale e non possono essere «convocati» solo arbitri europei). Il 13 luglio arbitrerà il più bravo e, Webb ormai escluso, Proença è tra i top. Geiger: Spagna Bene, finora, Kuipers (Italia-Inghilterra), Douè (Cile-Australia), Ricci (Francia-Honduras) e Geiger: l’americano ha superato senza problemi Colombia-Grecia ed è stato designato per la sua seconda partita personale che si annuncia da brividi, Spagna-Cile. Un segnale della considerazione di cui gode. Infine, scelto Haimoudi (Algeria) per OlandaAustralia. Errori A proposito di errori: sono quasi più quelli dei guardalinee che quelli arbitrali. Il colombiano Roldan, in Messico-Camerun, è stato tradito due volte da Clavijo; il tedesco Brych da Lupp (Costa Rica-Uruguay); l’uzbeko Irmatov (Svizzera-Ecuador) da Kochkarov. Tutti errori, per fortuna, non influenti. f.li. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CASO DOPO I PRECEDENTI DEL 2006 E 2010 CON I TIFOSI OLANDESI, LA FIFA HA DECISO DI TUTELARSI CONTRO LE ATTIVITA’ DI MARKETING PROIBITE Anche in Brasile il pericolo delle pubblicità nascoste I risvolti giuridici in un libro dell’avvocato Gaspari: «In Italia serve una legge» CARLO LAUDISA @carlolaudisa MILANO Come in una spy story, degna di James Bond. Durante il Mondiale 2006 in Germania l’organizzazione lascia letteralmente in mutande più di 1.000 tifosi olandesi, rei di aver accettato in regalo una salopette tirolese di colore arancione da un marchio produttore di birra concorrente dello sponsor ufficiale della manifestazione. Sorte peggiore tocca 4 anni più tardi a 36 ragazze che indossano magliette della stessa casa. Stavolta, in Sudafrica, la circostanza ha un rilievo penale e le fanciulle vengono tutte arrestate tra la sorpresa generale. Il fenomeno è diffuso con ricadute economiche rilavanti. Tanto che per Brasile 2014 la Fifa s’è tutelata contestando il reato di ambush marketing, letteralmente «pubblicità d’imboscata», incognita degli eventi-top. Così in parallelo la Fifa ha protetto con copyright e registrazioni loghi e marchi come «2014 Fifa World Cup Brasil». Precedenti La definizione di ambush marketing è stata coniata negli anni Ottanta, quando ebbe origine questa pratica durante le Olimpiadi del 1984 con l’eclatante caso del main sponsor fotografico che subì l’attacco di una casa concorrente. Questa con un’operazione aggressiva, acquistò un’enorme quantità di spazi pubblicitari in televisione, tanto da apparire lo Le magliette indossate dalle olandesi in Sudafrica sponsor ufficiale. Sono tante le spigolature e gli aneddoti scoperti dall’avvocato Désirée Gaspari nell’interessante libro «Quello strano caso di ambush marketing» (editore L.u.de.S) che spiega queste subdole dinamiche commerciali, partendo dall’analisi giuridica. In Italia attualmente vi è un vuoto legislativo in materia che era stato temporaneamente colmato da una legge specifica del 17 agosto 2005 creata ad hoc per l’Olimpiade invernale di Torino 2006, valida sino al 31 dicembre 2006 e mai più riproposta. Desirèe Gaspari, membro della divisione legale di quei Giochi, spiega come «il fenomeno di ambush marketing fu, allora, ampiamente arginato anche grazie alle sanzioni previste che andavano da 1.000 a 100.000 euro. Serve una nuova legge». La legalità o meno di una campagna pubblicitaria va analizzata caso per caso. Se il consumatore è tratto in inganno dall’associazione di un brand all’evento anche quando non ne è partner ufficiale, vorrà dire che quella campagna è illegale. Brasile 2014 è appena iniziato: quali casi di ambush saremo dunque in grado di individuare? © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 DAI UN CALCIO AL CALDO! Promozione valida dal 11 Giugno al 24 Luglio 2014 sulla linea residenziale Fujitsu. 20 CLIMATIZZATORI FUJITSU, GARANTITI 5 ANNI. Non perdere l’occasione più fresca dell’estate per goderti i mondiali. Fino al 24 luglio puoi avere il tuo nuovo climatizzatore con 5 anni di garanzia. Climatizzatori Fujitsu: nuovo design Slim, grande efficienza, massima silenziosità e con un grande risparmio di energia. tata.it Per informazioni: 848 39 03 97 fujitsu-service.it CLIMATIZZATORI AD ALTA EFFICIENZA. MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21 IL BLOG MONDIALE SPAGNA CAMERUN INCIDENTI LA BANDIERA DEL BARCELLONA DOPO IL K.O. AL GINOCCHIO IN UN VIDEO DELL’AP Xavi verso il Qatar L’Al Sadd gli darà 10 milioni all’anno Eto’o si arrende? «Avrei bisogno di un vero miracolo» Proiettili veri sui manifestanti a Rio de Janeiro CURITIBA (f.m.r.) Non è ancora ufficiale, ma la decisione è stata presa. Dopo Puyol, anche Xavi lascerà il Barcellona e accetterà l’incredibile offerta del Qatar. Si parla di 10 milioni a stagione per 4 anni all’Al Sadd, squadra nella quale ha giocato l’ex madridista Raul. La notizia è data per certa da BeIn, la tv locale e a Barcellona non mancano le conferme. Xavi e Luis Enrique non hanno trovato un punto d’incontro Anche sui suoi profili Facebook e Twitter, Samuel Eto’o conferma tutti i dubbi sulla sua presenza alle prossime partite del Mondiale brasiliano. L’infortunio al ginocchio lo costringerà a 10 giorni di riposo. Il Camerun affronterà domani la Croazia e il Brasile il 23 giugno. «Ho bisogno di un miracolo - dice l’ex interista al sito della Fifa , spero che gli Dei mi aiutino e che io sia in grado di aiutare la mia cara e bella nazione». E in Camerun alle Un poliziotto brasiliano a bordo di una moto ha sparato proiettili veri a manifestanti che protestavano contro i Mondiali di calcio vicino allo stadio Maracana a Rio de Janeiro. Lo si vede in un video girato da un giornalista dell’Associated Press durante le proteste di domenica, alla quale hanno preso parte circa 200 persone. Nel corso della stessa manifestazione, tenutasi a circa 1,5 chilometri dallo stadio, un altro uomo, che si è identificato come un e la leggenda del Barça a 34 anni chiude la sua trionfale esperienza in blaugrana: ne ha passati 23 al club che lo accolse quando ne aveva 11. Con la prima squadra ha vinto 22 trofei, comprese 7 Liga e 3 Champions League. Beccati nudi in tre: i croati tra i veleni per la paparazzata Si tratta di Srna, Lovren e Corluka. Il c.t. Kovac li difende e la squadra si chiude in silenzio stampa Gli scatti rubati dal fotografo finiti sui siti di gossip che mostrano (almeno) tre giocatori della Croazia mentre fanno il bagno nudi nella piscina dell’hotel che li ospita LA CURIOSITÀ A SAN PAOLO, DRINK E LED ZEPPELIN Samuel Eto’o, 33 anni REUTERS polemiche per il k.o. con il Messico, si aggiungono quelle della stampa per una gestione della comunicazione «personale» e non attraverso i canali della Federazione, da parte di Eto’o, distante dal resto della squadra. DAL NOSTRO INVIATO STEFANO BOLDRINI RIO DE JANEIRO Nudi alla meta. Tre giocatori croati fanno il bagno in piscina versione natural e scoppia il caos. I tre sono altrettanti difensori: Darijo Srna (Shakhtar Donetsk), Dejan Lovren (Southampton) e Vedran Corluka (Lokomotiv Mosca). Beccati dai fotografi, mentre si tuffavano come mamma li ha fatti nella piscina dell’hotel che li ospita a Praia do Forte, i tre si sono ritrovati sulle prime pagine dei siti web croati. La reazione del gruppo è stata compatta: silenzio stampa - a parte le interviste obbligatorie comandate dalla Fifa -, limiti negli accessi ai media, accrediti strappati ai fotografi che hanno immortalato e mostrato al mondo i tre senza veli. L’allenatore Niko Kovac si è schierato dalla parte della squadra: «Come vi sentireste se qualcuno vi fotografasse mentre state nudi? Questi giocatori hanno famiglie, con mogli e figli. Immaginate quale possa essere ora il loro disagio dopo che sono circolate queste immagini. I calciatori non parleranno più e sapete perché. Io rispetterò le loro decisioni». Secondo quanto avrebbero fatto sapere funzionari dell’albergo, i giocatori nudi sarebbero stati otto e, in generale, la squadra di Kovac starebbe eccedendo nel consumo di bevande alcoliche. Modric La Croazia sta viven- do giorni agitati. La sconfitta con il Brasile ha lasciato una coda di polemiche per le decisioni dell’arbitro giapponese Nishimura, ma il vero problema riguarda la condizione fisica di Modric. Il colpo ricevuto alla caviglia sinistra durante la gara con il Brasile non ha provocato danni pesanti e il giocatore del Real Madrid potrebbe essere recuperato per la gara contro il Camerun, in programma domani a Manaus. Giocherà sicuramente Mandzukic, che ha scontato il turno di squalifica. Kovac mette in campo tutto l’orgoglio croato: «Ci siamo qualificati in extremis al mondiale e per una nazione piccola come la nostra è sempre un onore partecipare ad un torneo come questo». Esibizionismo Il nudismo potrebbe diventare una moda di questo mondiale. Il caldo incoraggia. A Manaus, durante la gara con l’Italia, un tifoso inglese si è spogliato completamente. Le immagini lo hanno colto mentre alcune signore fotografavano il suo fondoschiena con i telefoni cellulari. Chi vincerà la Coppa del Mondo dell’esibizionismo? © RIPRODUZIONE RISERVATA Mundialdovunque C’è un bar di Bin Laden proprio vicino al ritiro degli Usa ANDREA LUCHETTA «Bevi! Bevi! Bevi!». Fa un certo effetto vedere un Bin Laden in divisa d’ordinanza, con mimetica e turbante, mentre incita una donna a scolarsi una bottiglia. Francisco Helder Braga Fernandes (nella foto sotto) ha la barba lunga, due occhi neri come la pece e faccia tosta da vendere. Il suo «Bar di Bin Laden» è uno dei ritrovi più popolari di San Paolo, a un tiro di schioppo dalla fan zone e soprattutto a una manciata di chilometri dal ritiro degli Stati Uniti. Nei mesi di paranoia seguiti all’11 settembre 2001 un uomo avrebbe chiamato la polizia, sostenendo che Bin Laden si nascondeva a San Paolo sotto le spoglie di un barista. I poliziotti sono venuti, hanno riso e si sono fatti una foto con Francisco. Obama Da allora gli si è spalancato un mondo: il suo locale non si chiama più «Bar Barba», ma «Bar di Bin Laden». Francisco – per tutti Osama - si presenta al lavoro in costume, mette a palla i Led Zeppelin e comincia a servire drink o a giocare a biliardo: «Nessun problema con gli americani, anzi, qui ne vengono moltissimi». L’apice del trash il giorno in cui ha invitato un sosia di Obama: incontro concluso col finto Barack a pettinare la barba di Francisco. © RIPRODUZIONE RISERVATA ELETTRICITÀ PER POTER VEDERE LA GARA CON GLI STATI UNITI Il Ghana raziona la corrente Stanotte il Ghana (nella foto il c.t. Appiah) ha giocato con gli Stati Uniti per la seconda partita del Girone G. E il governo ghanese ha dovuto razionare l’energia elettrica per permettere a tutta la popolazione di poter vedere la partita, vista la carenza dei livelli d’acqua nelle dighe idroelettriche sul fiume Volta. Per garantire che la visione non sarebbe stata interrotta, il governo ha acquistato 50 megawatt dalla vicina Costa d’Avorio. Le centrali hanno lavorato al massimo e le industrie hanno rallentato la produzione durante la gara. Il Brasile è davvero la casa del calcio Nelle favelas si gioca tra i palazzi Non solo proteste, incidenti e manifestazioni contro la Coppa del Mondo in Brasile. È vero, il Mondiale lascerà tanti problemi nel paese sudamericano, ma in mezzo alla gente, soprattutto nelle favelas di Rio de Janeiro, i ragazzini giocano praticamente dovunque. I campi da calcio sono in ogni angolo delle strade, sopra ai palazzi, dove spuntano murales con gli eroi di questi giorni: dall’idolo brasiliano Neymar, all’arcirivale ma comunque un fuoriclasse Messi, da Cristiano Ronaldo a Balotelli AFP d lafrase DEL GIORNO Xavi Hernandez, 34 anni AFP Un’immagine degli incidenti poliziotto in borghese, ha tirato fuori una pistola e ha sparato due colpi in aria. Pedro Dantas, portavoce delle forze di sicurezza di Rio, ha fatto sapere che se le autorità confermeranno «apriremo un’indagine sull’incidente». Mondialisti Anonimi DI LUCA BIANCHIN Salcido l’evaso e quel lunedì che cambiò tutto Niko Kovac, c.t. della Croazia «Come vi sentireste se qualcuno vi fotografasse mentre state nudi? Questi giocatori hanno famiglie, con mogli e figli. Immaginate quale possa essere ora il loro disagio dopo che sono circolate queste immagini. I calciatori non parleranno più e sapete perché. Io rispetterò le loro decisioni» Carlos Salcido, 34 anni REUTERS «Ho sempre avuto istinto di sopravvivenza, bisogno di imparare». Carlos Salcido lo ha dichiarato al Guardian ed è un riassunto dei suoi 34 anni. Non tutti i calciatori del Mondiale hanno una lezione da lasciare, ma questa volta è chiara: credi sempre nelle potenzialità della tua vita. La sua è cambiata un lunedì. Due giorni prima si era licenziato perché la polizia era entrata nel negozio dove lavorava e aveva arrestato alcuni colleghi. Salcido aveva 19 anni, a 9 aveva perso la mamma per un cancro e a 14 aveva provato a entrare illegalmente negli Stati Uniti. Lo respinsero le guardie, a cui non era il caso di dire che Erika Maria, Sergio, Francisco e Yahel, i fratelli più grandi, avevano messo i piedi al di là della frontiera senza passare dal via. Senza soldi né speranza, chiamò papà: «Non ce l’ho fatta». E lui: «Torna a casa. In Messico nessuno muore di fame». Carlos finì a Guadalajara, dove sperimentò diversi lavori. Meccanico alla stazione del bus. Vetraio. Addetto al lavaggio auto, quando la reazione tra schiuma e stivali gli toglieva la pelle dai piedi. Prese la penicillina, poi la zia lo obbligò a farla finita. Il famoso lunedì Salcido andò a vedere una partita. Mancava un giocatore, entrò con i jeans arrotolati, le scarpe da lavoro e conquistò un osservatore. Nei successivi 15 anni, ha vinto due Eredivisie col Psv, giocato due Mondiali e segnato all’Argentina. Ha lasciato il Fulham perché un ladro era entrato nella sua casa - con le scuse si può far meglio - e si è fatto beccare assieme a un transessuale, ma questo conta meno. Sul braccio sinistro, sempre lo stesso tatuaggio: «In memory of my mother. Rest in peace». © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 # MONDIALE LA GUIDA TUTTO IL TORNEO GIORNO PER GIORNO CHE COSA E' SUCCESSO GIOCATE DATA 12 GIUGNO LOCALITA’ SAN PAOLO 13 GIUGNO NATAL GRUPPO PARTITA BRASILE-CROAZIA A MESSICO-CAMERUN A 13 GIUGNO SALVADOR B 13 GIUGNO CUIABA B BELO HORIZONTE C FORTALEZA D 14 GIUGNO 14 GIUGNO SPAGNA-OLANDA RIS. 3-1 1-5 CILE-AUSTRALIA 3-1 COLOMBIA-GRECIA 3-0 URUGUAY-COSTA RICA 1-3 D INGHILTERRA-ITALIA 1-2 14 GIUGNO RECIFE C COSTA D’AVORIO-GIAPPONE 2-1 15 GIUGNO BRASILIA E SVIZZERA-ECUADOR 2-1 15 GIUGNO PORTO ALEGRE E FRANCIA-HONDURAS 3-0 15 GIUGNO RIO DE JANEIRO F ARGENTINA-BOSNIA 2-1 IERI SALVADOR G GERMANIA-PORTOGALLO 4-0 IERI CURITIBA F IRAN-NIGERIA 0-0 IERI NATAL G GHANA-STATI UNITI 1-2 IL PROGRAMMA GRUPPO H A H B B A C D C D E E F G F H H G B B A A D D C C F F E E G G H H PARTITA BELGIO-ALGERIA BRASILE-MESSICO RUSSIA-SUD COREA AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE CAMERUN-CROAZIA COLOMBIA-COSTA D’AVORIO URUGUAY-INGHILTERRA GIAPPONE-GRECIA ITALIA-COSTA RICA SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-ECUADOR ARGENTINA-IRAN GERMANIA-GHANA NIGERIA-BOSNIA BELGIO-RUSSIA SUD COREA-ALGERIA STATI UNITI-PORTOGALLO AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO ITALIA-URUGUAY COSTA RICA-INGHILTERRA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO PARTITA 1a girone A - 2a girone B 1a girone C - 2a girone D 1a girone B - 2a girone A 1a girone D - 2a girone C 1a girone E - 2a girone F 1a girone G - 2a girone H 1a girone F - 2a girone E 1a girone H - 2a girone G CLASSIFICA MARCATORI 1-0 14 GIUGNO MANAUS PRIMA FASE DATA ORE LOCALITA' OGGI 18 BELO HORIZONTE OGGI 21 FORTALEZA OGGI 24 CUIABA DOMANI 18 PORTO ALEGRE DOMANI 21 RIO DE JANEIRO DOMANI 24 MANAUS 19 GIUGNO 18 BRASILIA 19 GIUGNO 21 SAN PAOLO 19 GIUGNO 24 NATAL 20 GIUGNO 18 RECIFE 20 GIUGNO 21 SALVADOR 20 GIUGNO 24 CURITIBA 21 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 21 GIUGNO 21 FORTALEZA 21 GIUGNO 24 CUIABA 22 GIUGNO 18 RIO DE JANEIRO 22 GIUGNO 21 PORTO ALEGRE 22 GIUGNO 24 MANAUS 23 GIUGNO 18 CURITIBA 23 GIUGNO 18 SAN PAOLO 23 GIUGNO 22 BRASILIA 23 GIUGNO 22 RECIFE 24 GIUGNO 18 NATAL 24 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 24 GIUGNO 22 CUIABA 24 GIUGNO 22 FORTALEZA 25 GIUGNO 18 PORTO ALEGRE 25 GIUGNO 18 SALVADOR 25 GIUGNO 22 MANAUS 25 GIUGNO 22 RIO DE JANEIRO 26 GIUGNO 18 BRASILIA 26 GIUGNO 18 RECIFE 26 GIUGNO 22 CURITIBA 26 GIUGNO 22 SAN PAOLO OTTAVI DI FINALE DATA ORE LOCALITA 28 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 28 GIUGNO 22 RIO DE JANEIRO 29 GIUGNO 18 FORTALEZA 29 GIUGNO 22 RECIFE 30 GIUGNO 18 BRASILIA 30 GIUGNO 22 PORTO ALEGRE 1 LUGLIO 18 SAN PAOLO 1 LUGLIO 22 SALVADOR QUARTI DI FINALE 4 LUGLIO 18 RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO 22 FORTALEZA 5 LUGLIO 18 BRASILIA 5 LUGLIO 22 SALVADOR SEMIFINALI 8 LUGLIO 22 BELO HORIZONTE 9 LUGLIO 22 SAN PAOLO FINALE 3° POSTO 12 LUGLIO 22 BRASILIA FINALE 1° POSTO 13 LUGLIO 21 RIO DE JANEIRO 4 S 3 RETI Müller (Germania, 1 su rigore) S 2 RETI Neymar (Brasile, 1 su rigore); Benzema (Francia, 1 su rigore); Van Persie e Robben (Olanda) S 1 RETE Messi (Argentina); Cahill (Australia); Ibisevic (Bosnia); Oscar (Brasile); Beausejour, A. Sánchez e Valdívia (Cile); Armero, Gutierrez e James Rodriguez (Colombia); Bony e Gervinho (Costa D’Avorio); Campbell, Duarte e Urena (Costa Rica); Valencia (Ecuador); Hummels (Germania), Honda (Giappone); Sturridge (Inghilterra); Balotelli e Marchisio (Italia); De Vrij (Olanda); Peralta (Messico); Xabi Alonso (Spagna, su rigore); Mehmedi e Seferovic (Svizzera); Cavani (Uruguay, su rigore). S AUTORETI Kolasinac (Bosnia, pro Argentina); Marcelo (Brasile, pro Croazia); Valladares (Honduras, pro Francia) IL TABELLONE OTTAVI DI FINALE OTTAVI DI FINALE FINALE BELO HORIZONTE 28 GIUGNO ORE: 18 1ª girone A 2ª girone B Sky Mondiale 1 Hd RIO DE JANEIRO 13 LUGLIO ORE: 21 Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE FORTALEZA 4 LUGLIO ORE: 22 RIO DE JANEIRO 28 GIUGNO ORE: 22 1ª girone C 2ª girone D Sky Mondiale 1 Hd SALVADOR 5 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd BRASILIA 30 GIUGNO ORE: 18 1ª girone E 2ª girone F Sky Mondiale 1 Hd SEMIFINALE SEMIFINALE BELO HORIZONTE 8 LUGLIO ORE: 22 SAN PAOLO 9 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO ORE: 18 PORTO ALEGRE 30 GIUGNO ORE: 22 1ª girone G 2ª girone H Sky Mondiale 1 Hd RECIFE 29 GIUGNO ORE: 22. girone D 1ª girone C 2ª Sky Mondiale 1 Hd SAN PAOLO 1 LUGLIO ORE: 18 1ª girone F 2ª girone E Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd BRASILIA 5 LUGLIO ORE: 18 FINALE 3°-4° POSTO BRASILIA 12 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd FORTALEZA 29 GIUGNO ORE: 18 girone B 1ª girone A 2ª Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd SALVADOR 1 LUGLIO ORE: 22 girone H 1ª 2ª girone G Sky Mondiale 1 Hd GDS IL REGOLAMENTO I CRITERI FIFA PER PASSARE IL PRIMO TURNO A parità di punti, decide la differenza reti Questi i criteri per il passaggio del turno nella fase a gironi: a) maggior numero di punti; b) differenza reti; c) maggior numero di reti segnate. In caso di parità dei precedenti criteri tra due o più squadre si procede alla compilazione della classifica avulsa tra queste squadre con i seguenti criteri: a) maggior numero di punti nella classifica avulsa; b) differenza reti nella classifica avulsa; c) maggior numero di reti segnate nella classifica avulsa;d) sorteggio. GIRONE A GIRONE B GIRONE C RISULTATI BRASILE-CROAZIA MESSICO-CAMERUN RISULTATI SPAGNA-OLANDA CILE-AUSTRALIA RISULTATI COLOMBIA-GRECIA COSTA D’AVORIO-GIAPPONE 3-1 1-0 PT G BRASILE MESSICO CAMERUN CROAZIA 3 3 0 0 1 1 1 1 PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 DA DISPUTARE BRASILE-MESSICO CAMERUN-CROAZIA CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO 0 0 1 1 RETI F S 3 1 0 1 1 0 1 3 OGGI DOMANI 23/6 23/6 1-5 3-1 PT G OLANDA CILE AUSTRALIA SPAGNA 3 3 0 0 1 1 1 1 PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 DA DISPUTARE AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE 0 0 1 1 RETI F S 5 3 1 1 1 1 3 5 DOMANI DOMANI 23/6 23/6 COLOMBIA COSTA D’AVORIO GIAPPONE GRECIA GIRONE D PT G 3 3 0 0 1 1 1 1 PARTITE V N P 1 1 0 0 GIRONE F GIRONE G RISULTATI SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS RISULTATI ARGENTINA-BOSNIA IRAN-NIGERIA RISULTATI GERMANIA-PORTOGALLO GHANA-STATI UNITI PT G FRANCIA SVIZZERA ECUADOR HONDURAS 3 3 0 0 1 1 1 1 DA DISPUTARE HONDURAS-ECUADOR SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 RETI F S 3 2 1 0 0 1 2 3 20/6 20/6 25/6 25/6 2-1 0-0 PT G ARGENTINA IRAN NIGERIA BOSNIA 3 1 1 0 DA DISPUTARE ARGENTINA-IRAN NIGERIA-BOSNIA NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN 1 1 1 1 PARTITE V N P 1 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 1 RETI F S 2 0 0 1 1 0 0 2 21/6 21/6 25/6 25/6 0 0 0 0 0 0 1 1 DA DISPUTARE COLOMBIA-COSTA D’AVORIO GIAPPONE-GRECIA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO GIRONE E 2-1 3-0 3-0 2-1 RETI F S 3 2 1 0 0 1 2 3 19/6 19/6 24/6 24/6 PT G 3 3 0 0 1 1 1 1 COSTA RICA ITALIA INGHILTERRA URUGUAY 1-3 1-2 PARTITE V N P 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 DA DISPUTARE URUGUAY-INGHILTERRA ITALIA-COSTA RICA COSTA RICA-INGHILTERRA ITALIA-URUGUAY RETI F S 3 2 1 1 1 1 2 3 19/6 20/6 24/6 24/6 GIRONE H PT G GERMANIA STATI UNITI GHANA PORTOGALLO RISULTATI URUGUAY-COSTA RICA INGHILTERRA-ITALIA 3 3 0 0 1 1 1 1 RISULTATI 4-0 1-2 PARTITE V N P 1 1 0 0 DA DISPUTARE GERMANIA-GHANA STATI UNITI-PORTOGALLO PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA 0 0 0 0 0 0 1 1 RETI F S 4 2 1 0 0 1 2 4 21/6 22/6 26/6 26/6 PT G BELGIO ALGERIA RUSSIA SUD COREA 0 0 0 0 0 0 0 0 DA DISPUTARE BELGIO-ALGERIA RUSSIA-SUD COREA SUD COREA-ALGERIA BELGIO-RUSSIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO PARTITE V N P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 RETI F S 0 0 0 0 0 0 0 0 OGGI OGGI 22/6 22/6 26/6 26/6 MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 «Abbiamo ottimi giocatori e una buona organizzazione. Saremo una rivale temibile per chiunque». Capello gioca d’attacco: «Facciamo paura a tutti» Come affronterete la Corea del Sud? I NUMERI 10 i risultati utili consecutivi per la Russia di Capello che nel 2013-14 ha perso una sola gara, il 14 agosto scorso a Belfast (0-1 contro l’Irlanda del Nord). Da allora è imbattuta con 7 vittorie e 3 pareggi 5 le reti realizzate da Salenko il 28 giugno 1994 in RussiaCamerun 6-1: è il record di segnature in una singola partita nella fase finale dei mondiali 1 gli scontri diretti tra Russia e Corea del Sud: si tratta di un incontro amichevole giocato il 19 novembre scorso a Dubai e finito 2-1 per i russi LUCA CALAMAI CUIABA (Brasile) Ha il volto più rigido del solito. Il Mondiale è una storia speciale anche per un uomo di ferro come Fabio Capello. La sua Russia è un oggetto misterioso. Ha un talento in erba come il centravanti Kokorin e qualche vecchio guerriero come Ignasevich e Kerzhakov. Una mescola strana. Il proble- La Russia che ruolo può ricoprire in questo Mondiale? BELGIO-ALGERIA ORE 18 ALDERWEIRELD 15 4 «Intanto noi giochiamo un Mondiale dopo dodici anni. Questo è importante. Poi penseremo al futuro». Fabio Capello, 67 anni, c.t. della Russia dal 2012 EPA VAN BUYTEN RUSSIA-SUD COREA ORE 24 THIAGO SILVA 2 VERMAELEN 3 1 AKINFEEV MARCELO KOZLOV 6 2 4 DANI ALVES DAVID LUIZ 8 17 PAULINHO LUIZ GUSTAVO 19 DE BRUYNE WITSEL DEMBELE 16 11 10 RAMIRES OSCAR NEYMAR 11 9 10 LUKAKU HAZARD 9 FRED 20 7 8 FAYZULIN DENISOV GLUSHAKOV 19 11 9 SAMEDOV KERZHAKOV KOKORIN 21 10 19 10 G. DOS SANTOS PERALTA C.Y. PARK 14 FEGHOULI 19 18 23 6 9 BENTALEB MEDJANI TAIDER GUARDADO VAZQUEZ HERRERA H. M. SON MORENO 12 3 GHOULAM 5 2 22 HALLICHE BOUGHERRA MOSTEFA 7 RODRIGUEZ 15 LAYUN 4 2 MARQUEZ 23 13 M'BHOLI OCHOA ALGERIA 4-4-2 X 4.50 2 8.00 GIRONE H a Belo Horizonte (Estadio Mineirao) ARBITRO Rodriguez (Messico) GUARDALINEE Torrentera-Quintero (Messico) IV UOMO Faghani (Iran) TV Sky Mondiale 1 HD 13 17 C. KOO 6 K. Y. HAN 22 AGUILAR 16 C. Y. LEE S. Y. KI 3 5 20 12 J. S. YOUNG Y. G. KIM H. HONG Y. LEE I giocatori non hanno usato i social network: è importante controllare la privacy dei giocatori? «I tweet possono essere fastidiosi se non sono fatti con intelligenza. Quindi facciamo fare un mese di astinenza a tutti i giocatori così dopo il Mondiale saranno scatenati». In conferenza stampa interviene anche il capitano Berezutski. «La vera stella della Russia è Capello. Lui ha vinto la Liga, in Italia, ha vinto la Champions. Ci aiuterà ad andare avanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA COREA DEL SUD 4-2-3-1 1 1.27 «A Mosca facevano 32 gradi quando ci allenavamo. Comunque non mi sembra ci sia questo grande caldo in Brasile». S. R. JUNG 1 MESSICO 5-3-2 1 1.40 23 KOMBAROV MAHREZ 15 10 14 IGNASCHEVICH 6 MIRALLAS BEREZUTSKI 4 «È la Fifa che finalmente ha cambiato qualcosa. La moviola sul gol è stata decisiva nella gara della Francia. Con la mia Inghilterra 4 anni fa ho pagato a caro prezzo la mancanza di tecnologia perché ci è stato tolta una rete che poteva cambiare il nostro Mondiale». L’Italia lavorando a Coverciano si è abituata all’umidità… RUSSIA 4-3-3 7 SOUDANI È cambiato qualcosa ri- 12 JULIO CESAR 3 VASSILI BEREZUTSKI CAPITANO RUSSIA spetto al Sudafrica? Il prossimo Mondiale si disputerà in Russia. BRASILE 4-2-3-1 COURTOIS KOMPANY 1 2 «Cercavo una sfida: nazionale nuova, lingua nuova. Tutto molto stimolante. Poi tornerò nella splendida campagna italiana». BRASILE-MESSICO ORE 21 BELGIO 4-3-3 «Capello è la nostra stella: ha vinto tanto, ci aiuterà ad andare avanti nel torneo» Allenerà la Russia fino al 2018. Perché questa scelta? ma è dove alzare l’asticella. Un altro c.t. sposterebbe il mirino al 2018 quando saranno loro a ospitare il Mondiale. Ma questo non è un modo di ragionare «da Capello». Lui vuole vincere. «Sarebbe importante iniziare la Coppa battendo la Corea del Sud. Ma non sarà semplice. Loro fanno della velocità l’arma vincente». DAL NOSTRO INVIATO 23 «Con intelligenza e personalità. Noi siamo pronti. Abbiamo studiato la preparazione con i nostri medici. Siamo arrivati un giorno prima per non cambiare abitudini». Il c.t. della Russia oggi debutta contro la Corea del Sud e sfida gli scettici: «Abbiamo ottimi giocatori e grande organizzazione» 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT X 5.50 2 11.00 GIRONE A a Fortaleza (Estadio Castelao) ARBITRO Cakir (Turchia) GUARDALINEE Duran-Ongun (Turchia) IV UOMO Moen (Nor) TV Rai1 e Sky Mondiale 1 HD 1 2.00 LA MAPPA I 12 STADI X 3.30 2 3.80 GIRONE H a Cuiaba (Arena Pantanal) ARBITRO Pitana (Argentina) GUARDALINEE Maidana-Belatti (Argentina) IV UOMO Moreno (Panama) TV Sky Mondiale 1 HD BELGIO ALGERIA BRASILE MESSICO RUSSIA SUD COREA PANCHINA 12 Mignolet, 13 Bossut, 5 Vertonghen, 18 Lombaerts, 21 Vanden Borre, 23 Ciman, 8 Fellaini, 14 Mertens, 16 Defour, 20 Januzai, 22 Chadli, 17 Origi. ALLENATORE Wilmots. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 1 Si Mohammed, 16 Zemmamouche, 4 Belkalem, 6 Mesbah, 17 Cadamuro, 20 Mandi, 7 Yebda, 8 Lacen, 11 Brahimi, 9 Ghilas, 13 Slimani, 18 Djabou, ALLENATORE Halilhodzic. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 1 Jefferson, 5 Fernandinho, 13 Dante, 14 Maxwell, 15 Henrique, 20 Bernard, 18 Hernanes, 19 Willian, 21 Jo, 22 Victor, 23 Maicon, 7 Hulk. ALLENATORE Scolari. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Neymar, Luiz Gustavo. INDISPONIBILI Hulk. PANCHINA 1 Corona, 3 Salcido, 5 Reyes, 8 Fabian, 9 Jimenez, 11 Pulido, 12 Talavera, 14 Hernandez, 16 Ponce, 17 Brizuela, 20 Aquino, 21 Pena. ALLENATORE Herrera. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Moreno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 12 Lodygin, 16 Ryzhikov, 13 Granat, 5 Semyonov, 3 Shennikov, 22 Yeschchenko, 10 Dzagoev, 23 Shatov, 15 Glushakov, 18 Zhirkov, 21 Ionov, 6 Kanunnikov. ALLENATORE Capello. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 21 K.S. Gyu, 23 L.B. Young, 6 H.S. Ho, 4 K.T. Hwi, 22 P.J. Ho, 8 H.D. Sung, 14 H.K. Young, 19 J.D. Won, 7 K.B. Kyoung, 15 J. Woo, 18 K.S. Wook, 11 P.C. Young. ALLENATORE H. Myungbo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. Oceano Atlantico Manaus Natal Fortaleza BRASILE Recife Salvador Cuiaba Brasilia Curitiba Belo Horizonte Rio de Janeiro San Paolo Porto Alegre 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 AMBROSIANO MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER a democrazia non è un gioco. Vive di regole preL cise. Per questo mi pare curioso che anche in Italia si stia a discutere tanto a proposito dei movimenti anti-Europa che hanno preso molti voti in alcuni Paesi. Curioso perché è proprio dall’Italia che è arrivato il più importante risultato di segno opposto. Un vero successo politico per il nostro Paese. Che, per la maggioranza degli italiani, deve restare attaccato con forza all’ultimo ramo che ancora regge. Che è appunto il ramo dell’Europa. So- TempiSupplementari LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 MAI MESSO BANDIERE SULLE MIE VETTE IL MONDO NON E’ FATTO PER DIVIDERE no molto contento di questo. Non sono un politico. La mia visione del mondo è una visione verde. Ecologista, ma non per questo di opposizione a tutto. Perché mi interessa il futuro dell’Italia, che però non vedo disgiunto da quello dell’Europa e del Mondo intero. L’Unione Europea è un processo storico che non deve arrestarsi. E questo non lo affermo in quanto sono stato per un mandato parlamentare europeo, ma perché ne sono profondamente convinto. Anche quando andavo a «conquistare l’inutile», cioè a scalare le montagne, mi sono sempre rifiutato di piantare bandiere in ci- laPuntura ma, perché già pensavo che perfino esse, le montagne, non dividono, ma al contrario uniscono. Nonostante che nella storia recente siano state usate per tracciare le frontiere. In un passato più lontano non è stato così, anche se allora valicarle non era facile come oggi. Il futuro non deve essere nel ritorno a vecchie divisioni fra Stati. Abbiamo visto a cosa portarono, 100 anni fa, le frontiere: allora stava per cominciare una sanguinosa guerra che sarebbe divenuta mondiale e sarebbe durata per cinque lunghi anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA sopralapanca di ROBERTO PELUCCHI A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: [email protected] BEHRAMI, CUADRADO E TANTI ALTRI LA SERIE A FA BENE AGLI STRANIERI L’Italia è diventato un Paese scuola. Con l’esperienza del vostro campionato la Colombia ha una vera difesa, mentre la Svizzera ha vinto grazie alla grinta di Behrami, che all’ultimo minuto ha subito un fallo, si è rialzato e dopo aver ha corso per tutto il campo ha avviato l’azione del gol decisivo al 94’! Ben Pinieri, Montreux (Svizzera) Raccolgo volentieri questo assist servito dalla Svizzera, per allargare il discorso sul campionato italiano e di riflesso sui «nostri» stranieri presenti al Mondiale. E’ vero che il livello tecnico della Serie A è scaduto, ma per quanto riguarda l’aspetto tattico il campionato e i tecnici italiani insegnano ancora molto, come aveva capito persino Mourinho, senza trascurare l’importanza della grinta, qualità preziosa anche per la Juventus di Conte. Il caso limite è rappresentato dalla Colombia, una delle migliori nazionali viste fin qui che tra l’altro potremmo incrociare negli ottavi, se Pirlo e compagni non faranno brutti scherzi dopo il confortante esordio con l’Inghilterra. Il migliore in campo Cuadrado, gioiello della Fiorentina, non è più una sorpresa ma contro la Grecia mi è piaciuta anche la disciplina tattica di Ibarbo che evidentemente ha imparato molto a Cagliari con Lopez e Pulga. In assoluto, però, ha impressionato la compattezza della linea difensiva, in pratica tutta «italiana», con il quartetto Zuniga (Napoli)- Zapata (Milan)- Yepes (Atalanta)-Armero (ex Napoli), quest’ultimo ceduto in prestito a gennaio al West Ham autore del primo dei tre gol. Il capitano Yepes, che non dimostra 38 anni, maturato felicemente in provincia tra Chievo e Atalanta con una positiva parentesi nel Milan, è un leader invidiato da molti c.t., trascinatore della ZZ Zuniga-Zapata che ora dovrà misurarsi con la Costa d’Avorio del romanista Gervinho, un altro che ha imparato in Italia l’importanza della tattica dopo aver girovagato tra Belgio, Francia e Inghilterra. Un capitolo a parte meritano i nostri vicini di casa della Svizzera, ultima squadra tra l’altro capace di battere il Brasile, nell’amichevole dell’agosto scorso. Il cuore del centrocampo è tutto «napoletano» con il capitano Inler al fianco di Behrami, più Dzemaili di scorta. E proprio Behrami, non a caso richiesto da Mazzarri che lo aveva valorizzato a Napoli, è stato un vincente esempio di italianissima grinta. A fine partita, prima ha strappato in scivolata dai piedi di Arroyo la palla del possibile 2-1 dell’Ecuador, poi è ripartito a tutta velocità volando verso Seferovic, bravo a firmare la rete decisiva al 94’ dopo lo scambio con Rodriguez. Un capolavoro di tempismo e volontà senza cedere alla facile tentazione di rimanere per terra, dopo aver subito un fallo che il bravissimo arbitro uzbeko Irmatov non ha fischiato, concedendo il vantaggio con una rara finezza. E ha fatto benissimo, quindi, De Laurentiis a inviare a Behrami un twit di complimenti. In attesa di mandarne uno a Insigne… f Si lavora duramente in vista della prossima partita degli azzurri. Prandelli sta pensando a come migliorare la difesa, Gasparri sta cercando l’insulto più appropriato per quelli della Costa Rica. laVignetta DI VALERIO MARINI TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO GIUSEPPE ROSSI Calciatore della Fiorentina di ALESSANDRO DE CALÒ BUONA GERMANIA, ENTRA TRA LE 4 TOP ASSIEME A ITALIA, OLANDA E BRASILE è qualcosa di esagerato nel successo delC’ la Germania contro Cristiano Ronaldo, match numero cento della Mannschaft sul palcoscenico mondiale. Chi non ha visto la partita può spingersi a interpretare il 4-0 finale come un dominio totale e incontrastato dei ragazzi di Jogi Löw sui malconci portoghesi e invece sappiamo che non è esattamente così. L’equilibrio si è spaccato presto, girando attorno a un paio di episodi sui quali si potrebbe anche discutere. Certo è che questi episodi hanno permesso ai tedeschi prendere il volo, staccando le ali da terra dove è rimasto ancorato CR7 con tutta la zavorra dei problemi, suoi e del Portogallo. Come sempre, o quasi, la Germania non tradisce sul piano della forza mentale, aspetto abbastanza decisivo in una gara di esordio della Coppa del mondo. Sappiamo bene che questo è uno squadrone tosto, affidabile, con buone potenzialità, capace di mettere paura. Accanto a Jürgen Klinsmann, e poi da solo, Löw ha radicalmente cambiato lo stile di gioco della nazionale tedesca, vivendo in felice simbiosi con i progressi e le conquiste fatte nel frattempo da Bayern e Borussia Dortmund, mosche cocchiere della Bundesliga. Quello che manca ancora, alla Germania, è un ultimo salto di qualità, un guizzo laterale capace di garantire uno sbocco compiuto (Löw non ha ancora vinto un trofeo), in fondo al formidabile lavoro fatto in questi anni. Le contaminazioni continuano, soprattutto con le scelte tattiche di casa Bayern. L’ombra lunga di Pep Guardiola può provocare effetti po- sitivi diretti (vedi Lahm schierato davanti alla difesa) o di rimbalzo: Thomas Müller, messo un po’ in disparte dal Pep nel finale di stagione, coltiva una forte vena revanchista. E’ super motivato. I tre gol al Portogallo, aggiunti alla provocata espulsione di Pepe, ci dicono quanto possa essere determinante, anche in Brasile. Ormai le top ten del Mondiale sono scese tutte in campo, resta da vedere solo il Belgio che ha giovani di talento e promette buone cose. Abbiamo seguito le dieci più forti con attenzione: non ce n’è una che si stacca in modo netto, il gruppo è ancora abbastanza compatto. L’Italia di Cesare Prandelli ha mostrato il calcio migliore: ottimo possesso palla, iniziative efficaci e buon controllo degli spazi. Questa Germania somiglia agli azzurri. Non ha Pirlo e Balotelli, ma può contare su altre risorse, campioni anche giovani. Lo stile di gioco è quello, stesso filone. Sulla sponda opposta, invece, navigano per ora l’Olanda di Van Persie e il Brasile di Neymar che prediligono il contropiede rispetto al possesso. Al momento, queste nazionali occupano i primi quattro posti. Un gradino più sotto metterei l’Argentina (un po’ triste, ma ha Messi), l’Inghilterra e la Francia che è frizzante, però ha bisogno di test più seri. Da rivedere, infine, Spagna, Uruguay e Portogallo. Sono uscite dal primo round con le ossa rotte, si trovano su un piano inclinato e scivoloso, non è detto che sappiano riprendersi. Ma siamo ancora all’inizio, gli equilibri possono cambiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Azzurri bravissimi E adesso vi dico che cosa migliorare L’Italia sta seguendo sentieri nuovi ma deve lavorare su pressing e ripartenze © RIPRODUZIONE RISERVATA FilorossoMondiale di ARRIGO SACCHI Espn: Nessuna squadra incarna la parola «squadra» come i San Antonio Spurs campioni 2014 GiuseppeRossi22 FEDERICA PELLEGRINI Olimpionica di nuoto ControlloAntidoping incrociato a sorpresa questa mattina h7.15!!! #sangue #urine #wlosportpulito adesso nanna! @mafaldina88 GIANCARLO FISICHELLA Pilota di auto Grazie amore mio di essere stata accanto a me in questo momento Unico! @OfficialFisico Cesare Prandelli con Marco Verratti, titolare contro l’Inghilterra REUTERS iniziata bene l’avventura È mondiale. Gli azzurri hanno sconfitto meritatamente i temuti inglesi, era un match che presentava molte incognite. La risposta è stata convincente e promette nuove soddisfazioni per il futuro. Gli uomini di Prandelli hanno confermato ancora una volta una certa superiorità sul calcio inglese e di avere una squadra affidabile e pronta per prove ancora più impegnative. Fra il c.t. e i suoi ragazzi si è instaurato un clima di stima che coinvolge tutti, anche quelli di più difficile gestione. È un gruppo unito, coeso, che cerca di realizzare le direttive e gli insegnamenti del proprio allenatore, mettendoci tutta la volontà e capacità possibili. Tutto ciò ne fa una vera squadra nello spirito e nel gioco. Gli azzurri praticano un calcio diverso dalla nostra storia: non solo difesa numerosa e ripartenze, sono pure padroni del campo e del pallone. Vogliono essere dei protagonisti e non lasciano l’iniziativa agli altri per poi sorprenderli al primo errore o contropiede. Per ottenere questo Prandelli ha scelto uomini affidabili, con personalità ed una buona tecnica, gli ha insegnato come migliorare il possesso (uno dei nostri difetti) e li ha fatti partecipare a costruzione e smarcamenti. Il centrocampo è composto tutto da architetti dai piedi buoni e idee chiare e per renderlo ancora più efficace ha aggiunto un centrocampista giocando solo con una punta. Inoltre ha preteso due esterni bassi che abbiano gambe e tempi di sganciamento continui sulle fasce. Quindi la nostra Nazionale sta seguendo sentieri nuovi abbandonando la specializzazione dei ruoli, in un’idea di calcio totale più internazionale e moderna. L’ideatore e maestro di tutto ciò è Cesare Prandelli, che sta compiendo un grandissimo lavoro. Tuttavia la cultura dell’eccellenza non permette di sedersi e Cesare e i suoi ragazzi dovranno stare attenti agli adulatori dell’ultima ora e non abbassare la guardia, cercando un ulteriore perfezionamento. In quest’ottica credo che si dovrà raggiungere un equilibrio fra possesso e verticalizzazione, fra passato e futuro. Le ripartenze dovranno coinvolgere quattro-cinque giocatori così come sui cross è auspicabile avere due o tre giocatori che «braccano» la porta. L’essere corti consente inserimenti dei centrocampisti ed aiuti a Balotelli (vedi i gol su cross). In fase di difesa sarebbe auspicabile risparmiare corse a ritroso ed energie effettuando un pressing più convinto (la Spagna ha compiuto il salto di qualità nel momento in cui per avere un buon possesso ha imparato a portare via la palla immediatamente con il pressing). So che è difficile ciò in un Paese che da sempre corre indietro ma Cesare è bravo, i ragazzi lo seguono, quindi si può fare. Per non correre rischi e per proteggere la linea difensiva bisognerà essere ancora più compatti con una squadra che si muova come un blocco e che conosca ancora di più collocamento e chiusure preventive. Se il c.t. riuscirà a perfezionare tutto ciò nessun traguardo sarà impossibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 MERCATO G.B. OLIVERO MILANO Qualche settimana fa l’aveva scritto in un messaggio, in questi giorni l’ha ripetuto nel ritiro del Cile in Brasile: «Mauricio, non te ne vorrai mica andare adesso che alla Juve arrivo io?». Pensieri e parole di Alexis Sanchez, talmente convinto del suo trasferimento dal Barcellona alla Juve da sbilanciarsi con Isla, suo amico e compagno di Nazionale. In realtà la situazione non è così semplice. O meglio: dal punto di vista dell’attaccante cileno è semplicissima. Lui vuole la Juve e l’ha detto chiaramente a Beppe Marotta. Il problema è che bisogna convincere il Barcellona: non tanto a vendere il giocatore (concetto già metabolizzato dai catalani), quanto ad abbassare le pretese economiche. Il Barça finora ha chiesto 30 milioni e non è arretrato nemmeno di un euro, anche perché ha la fondata speranza che un buon Mondiale faccia ulteriormente crescere la quotazione di Alexis. In effetti nel debutto contro l’Australia Sanchez ha segnato facendo sorridere il club catalano. Marotta (che vorrebbe spendere non più di 20 milioni) non si è scomposto e non intende farlo nemmeno nelle prossime settimane. L’amministratore delegato della Juve ha deciso di lasciar decantare la questione, forte del gradimento del giocatore che può indirizzare in modo netto l’esito della trattativa. Come un anno fa La strategia della Juve, quindi, è chiara: nessuna fretta, grande attenzione, come accaduto un anno fa con Carlitos Tevez. Marotta e Paratici avevano trovato l’accordo con l’Apache, l’inserimento disperato del Milan non preoccupò minimamente i dirigenti bianconeri che non alimentarono un’asta e convinsero il Manchester City ad accettare la loro offerta economica. Il Barcellona sa che Sanchez vuole la Juve, ovviamente cercherà di ottenere da questa cessione una somma importante, ma è consapevole che i bianconeri non si faranno trascinare in giochi pericolosi. Tra l’altro al Barcellona piacciono Arturo Vidal e Fernando Llorente e la trattativa potrebbe quindi essere allargata ad altri giocatori. Resta il fatto che Sanchez sia molto più vicino alla Juve degli altri A GIOVANI PER L’ATTACCO 1 2 FUTURO INCERTO S 1 Alexis Sanchez, 25 anni AFP 2 Domenico Berardi, 19 LAPRESSE 3 Manolo Gabbiadini, 25 ANSA Fernando Llorente festeggia un gol con i tifosi ANSA Sanchez in mano La Juve adesso può evitare l’asta S Frederik Sorensen, 22 anni, ha esordito in A nel 2010-11 con la Juve di Delneri. Dal gennaio 2012 fino alla fine della scorsa stagione ha giocato nel Bologna Il cileno vota bianconero e dà forza a Marotta, ora al lavoro per sciogliere il nodo Berardi Gabbiadini verso la Sampdoria. Marrone resta al Sassuolo, in bilico Zaza attaccanti che interessano ai bianconeri, soprattutto Morata. Le comproprietà Intanto ieri Marotta e Paratici hanno incontrato a Milano i dirigenti della Sampdoria e il procuratore di Gabbiadini per discutere la situazione dell’attaccante. Si va verso il rinnovo anche se il giocatore preferirebbe restare a Genova a titolo definitivo. Oggi proseguiranno gli incontri per ragionare sulle altre comproprietà, che comunque saranno prolungate per un’altra stagione, l’ultima in cui saranno possibili in base al regolamento. Resta la volontà chiara della Juve di mettere Domenico Berardi alle dipendenze di Conte, ma gli emilia- Se l’abbonato perde una partita il club riaccredita i singoli importi Luca Marrone, 24 anni, ha giocato nella Juventus, nel Siena e nel Sassuolo. E’ un centrocampista che Conte ha schierato anche da difensore centrale 3 I catalani chiedono 30 milioni e sperano che il Mondiale alzi la quotazione NUOVA INIZIATIVA ALLO STADIUM ni spingono per trattenerlo. Di sicuro Marrone resta un altro anno a Sassuolo, in bilico Zaza. Anche Sorensen, di rientro dall’esperienza a Bologna, andrà in ritiro con la Juve: nella prima fase della preparazione, quella che verrà svolta a Vinovo, il tecnico sarà privo dei nazionali Barzagli, Caceres, Bonucci e Chiellini oltre che degli esterni Lichtsteiner e Asamoah. In pratica Conte sarà senza difesa, con la sola eccezione di Ogbonna e Peluso. Ecco perché il rientro di Sorensen almeno in quella fase è importante. Il discorso potrebbe riguardare anche Marrone, vista la contemporanea assenza di Vidal, Pirlo, Pogba e Marchisio. A quasi tre anni dall’inaugurazione dello Juventus Stadium ci sono ancora tantissimi tifosi bianconeri che non sono riusciti a entrarci. Il motivo è semplice: la capienza è ridotta (41.000), gli abbonati tanti (27.573 nell’ultima stagione), la corsa ai pochi biglietti regolata dall’iscrizione alla community bianconera e soprattutto dalla velocità di collegamento a Internet nel momento in cui, settimana dopo settimana, si apre la vendita libera. Giovedì 19 giugno si apre la fase dei rinnovi. Fino al 3 luglio si potrà bloccare il posto dello scorso campionato, il 4 e il 5 sarà possibile cambiare posto. Se dopo i rinnovi ci sarà ancora disponibilità di tessere, martedì 8 luglio ci proveranno gli affiliati al progetto J1897, dal 9 al 12 luglio spazio anche ai Premium Member, mentre la vendita liberà sarà dal 15 al 19 luglio. Sul sito della Juve ci sono tutte le indicazioni, compresi i prezzi che fanno registrare un aumento del 5,5% per i rinnovi e del 6,9% per i nuovi abbonamenti. Le novità Le grandi novità sono due. Innanzitutto la possibilità di gestire personalmente la propria tessera stagionale, grazie alla nuova sezione di juventus.com, «Il mio abbonamento». Registrandosi sul sito ufficiale e inserendo il proprio numero di tessera del tifoso, si potrà usufruire dei servizi dedicati, come l’accesso al Secondary Ticketing ufficiale. Dal 30 settembre sarà possibile rimettere in vendita il proprio posto per le singole partite tramite i canali ufficiali Juventus, ricevendo in cambio ogni volta un credito pari alla quota stabilita per la gara. Il valore della quota potrà essere utilizzato per acquistare online i biglietti per le sfide di Champions e Tim Cup, i tagliandi per il J-Museum e lo Stadium Tour oppure per rinnovare il proprio abbonamento nella stagione 2015-16. Per quanto riguarda il cambio nominativo, la procedura diventa più semplice: a inizio stagione il titolare dell’abbonamento indicherà tre riserve a cui potrà cedere di volta in volta la sua tessera. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE TRATTATIVE VERSO L’APPUNTAMENTO DELLE COMPROPRIETA’ DI GIOVEDI’ E VENERDI’ Lazio, Astori tentenna: è derby con la Roma Saponara verso Parma, Nico Lopez a Udine Milan e Chievo a rischio buste per Paloschi. Intrigo per Biabiany all’Inter. Chievo: Maxi Lopez NICOLA BERARDINO ALESSANDRO RUSSO Entra nel vivo la settimana che conduce alla chiusura delle comproprietà. Tempo fino a venerdì alle ore 20, senza accordo si andrà alle buste che saranno aperte subito. In bilico diverse posizioni. Udinese e Roma sono vicine al rinnovo per l’attaccante Nico Lopez che resterà a Udine. Stramaccioni aspetta un altro attaccante: in lista Zaza, Babacar e Bergessio. Sondaggio friulano per El Kaddouri (per il quale manca l’accordo tra Napoli e Toro). Dalla Francia intanto danno il difensore Molla Vagué (Caen) ad un passo dall’Udinese. Fronte caldo quello di Paloschi, per il quale il Chievo ha presentato un’offerta al Milan di 3,5 milioni per la metà e pagamento in 5 anni. Le posizioni sembravano convergere, poi l’ultimo contatto definitivo tra Galliani e Campedelli si è concluso con un nulla di fatto. I veneti hanno proposto un rinnovo per poi acquistare l’attaccante dopo il primo luglio. Ci sarà un incontro last minute per evitare le buste. Crocevia Parma Diverse i casi ancora aperti per il Parma, la società di serie A col maggior numero di comproprietà (ne aveva 71 molte delle quali già risolte). In prima battuta si lavora col Sassuolo per prelevare Sansone e Cibsah, con Mendez girato ai neroverdi. Tra offerta e richiesta ballano 1,5 milioni: il Sassuolo infatti offre 4,5 milioni di euro, Leonardi ne chiede 6. E non si vedono al momento grandi spiragli neanche per la questione di Belfodil a metà con l’Inter (rischio concreto di buste) che i nerazzurri volevamo usare con Schelotto come contropartita tecnica per regalare Biabiany a Mazzarri. Trattativa resa ancora più difficile proprio dall’attaccante francese, a metà con la Samp (che valuta la sua metà 3 milioni) con la quale non intende prolungare il contratto (2015). Più semplice il caso Saponara, a metà col Milan, rinnovo e nuovo rinforzo per Donadoni. 1 2 3 1 Davide Astori, 27 anni, Cagliari 2 Alberto Paloschi, 24 anni: rischio buste tra Chievo e Milan 3 Nico Lopez, 20 anni, tra Roma e Udinese LAPRESSE/ANSA Punto Lazio Sta crescendo l’interesse per il difensore Astori, individuato come l’erede di Biava. Cellino ha passato le «consegne» al nuovo patron del Cagliari, Giulini, per la trattativa già avviata con Lotito. Ma Astori tentenna e si profila un derby con la Roma pronta a inserirsi. Nel mirino c’è sempre De Vrji del Feyenoord per l’altro posto da centrale difensivo: il viaggio a Rotterdam dei dirigenti laziali potrebbe sbloccare la situazione. Sfuma la pista De Maio. In giornata, potrebbe arrivare la firma per Parolo. Si discute per un quadriennale. Ciani interessa a Bordeaux e Lorient. Altri affari L’Atalanta chiuderà per Thereau (contratto triennale). Da definire la posizione di Kurtic: rischio buste tra Sassuolo e Palermo. Stessa situazione tra Chievo e Toro per Bellomo. Rinnovo tra Samp e Pescara per Bjarnason, incerto il destino di Cacciatore a metà tra doriani e Verona. Chievo su Maxi Lopez. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 MERCATO Nodo a centrocampo Inter, amarcord Fra M’Vila e MBia rispunta Casemiro Ancelotti lo presta Al d.t. Ausilio il brasiliano piaceva già in Brasile: ora c’è l’apertura Real. Per il francese, incontro a breve col Rubin. Sondaggio Criscito, voce-Schar MATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO Il Listone è lungo. Lunghissimo. E nel Listone dei centrocampisti centrali Carlos Hernique Casimiro, detto Casemiro, c’è da un anno e mezzo: 676’ giocati fra Liga, Copa del Re e Champions fanno sì che Carlo Ancelotti possa aver convinto Florentino Perez a mandare il baby play in prestito per giocare, crescere. E l’Inter, come quando lo faceva seguire in maglia-San Paolo, c’è. Fra un viaggio e l’altro La storia non è nuova ma vive di due cancelli ormai superati: uno, il Milan ci aveva pensato ma ha mollato la presa; due, Carletto avrebbe acconsentito alla volontà del ragazzo di non perdere un altro anno a guardare gli altri. Acquistato un’estate fa per 6 milioni, Casemiro è stato a lungo (al S.Paolo) nel mirino del d.t. Piero Ausilio: che fra un viaggio e l’altro a Madrid - parlando di Morata e non - ha voluto mettere sul piatto delle richieste il brasiliano in prestito. Stipendio Si viene a sapere, fra l’altro, che Casemiro non guadagna cifre folli: nel suo primo anno in Blanco appena concluso, il brasilianino ha percepito 800mila euro, una cifra che pare fuori dal comune ma attendibile. Anche da questo punto di vista, detto che l’Inter sarebbe pronta a corrispondergli ben di più, l’affare diverrebbe fattibile. Domanda: la tene- Sotto, Casemiro, 22 anni: l’estate scorsa il Real Madrid lo acquistò dal San Paolo per 6 milioni di euro. Ora lo darebbe in prestito. ra età (22 anni) sarebbe un ostacolo? Non è detto: il carattere di cui è farcito fa sì che Casemiro non venga scartato perché sbarbato. Un suo arrivo, poi, non precluderebbe l’altro, quello di Behrami, per il quale i tempi sono lunghi viste le divergenze fra Inter e Napoli circa la valutazione. Gli altri colossi E M’Vila? E Mbia? Tutte opzioni sempre vive. Dunque: per il francese molte cose sono già «impiattate», c’è Taider che gradirebbe l’opzione-Russia (nel giro del prestito) e l’ex Bad Boy che ha Milano come meta preferita. L’Inter incontrerà a ore il Rubin Kazan ma deve convincersi pienamente del fatto che il giocatore sia (dal punto di vista tecnico-tattico) funzionale. Per il camerunese c’è l’amicizia di Thohir col padrone del QPR ma anche una sfilza di squadre in Premier che lo vorrebbero. Naturalmente entrambi (uno o l’altro, sia chiaro) verrebbero agganciati con la formula del prestito. Va ricordata una cosa: il preferito è Mario Suarez, ma l’Atletico Madrid fa muro. A Nodo in attacco ALTRI OBIETTIVI S Yann M’Vila, 23 anni, francese del Rubin Kazan: il giocatore vorrebbe l’Inter, l’Inter sta valutando se è l’uomo giusto per Mazzarri Countdown Kakà Dice no al Gremio, il San Paolo spera e il Milan aspetta... Stephane M’Bia, 28 anni, interno centrale del Camerun e di proprietà del Queen’s Park Rangers il cui padrone è amico di Erick Thohir Criscito e Schar Sondaggio per Domenico Criscito: l’idea c’è, per ora a livello verbale. Voce su Fabian Schar, centrale del Basilea, scadenza di contratto nel 2015: il tutto perché per Rolando, Inter e Porto restano distanti 1,5 milioni. Zero conferme sull’ipotesi-Jovetic. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Il trequartista non ha ancora deciso, l’ingaggio è il grande ostacolo. Contatto senza esito col club di Porto Alegre, in pista resta solo quello paulista MARCO PASOTTO MILANO S A FUTURO IN BILICO Il countdown non è ancora entrato nella fase critica, quando ogni ora della giornata può nascondere il colpo di scena, ma intanto le lancette continuano a camminare e il destino di Kakà resta appeso all’incertezza. Con il San Paolo sempre delineato all’orizzonte. Le sue ultime parole, riportate dai media brasiliani, risalgono alla penultima settimana di maggio e sono una dichiarazione d’amore nei confronti del club che l’ha visto crescere («Ho intenzione di tornare. Spero che un giorno possa giocare di nuovo con questa maglia»). Affetto ricambiato, ma per ora solo a parole. Il San Paolo è sempre interessato a riportarlo a casa, però la volontà si scontra con l’aspetto economico. Perché se è vero che Ricky si potrebbe liberare dal Milan gratis, è anche vero che i quattro milioni di stipendio per il club paulista sono una sorta di mostro mitologico. In Brasile si è parlato dell’intervento di alcuni sponsor per mitigare l’esborso del San Paolo, ma al momento non c’è ancora nulla di concreto. Inoltre Kakà si è già ridotto lo stipendio accettando il Milan ed è molto improbabile che ripeta il bel gesto. Kakà, 32 anni, è tornato al Milan la scorsa estate dopo quattro stagioni poco entusiasmanti al Real Madrid. In precedenza aveva vestito il rossonero 6 anni FORTE Ingaggio La sensazione, sempre più netta, è che il San Paolo resterà comunque l’unica opzione praticabile se Ricky si lascerà col Milan. Negli ulti- mi giorni un altro club brasiliano, il Gremio, ha mostrato interesse, ma si è limitato a un timido contatto. Anche in questo caso l’ingaggio spaventa e infatti il portavoce di Kakà, Kotscho, ha chiarito come il Gremio sia un vicolo cieco, mentre il San Paolo resta una possibilità aperta. Quando finirà il conto alla rovescia? Difficile stabilire il giorno esatto: a meno di decisioni improvvise di Ricky, probabilmente si andrà oltre il 30 giugno, data entro la quale il brasiliano ha la possibilità di far valere la clausola contrattuale che lo libera dal Milan. Più verosimile concentrare le attenzioni sui primi giorni di luglio. Meglio non aver fretta: ballano molti soldi, per lui e per il Milan. Robinho Legato al Milan sino al 2016, non rientra più nel progetto rossonero. Guadagna 2,5 milioni l’anno. Nell’ultima stagione: 32 gare e 5 gol S Niang Arrivato al Milan nel 2012, lo scorso gennaio è stato ceduto in prestito al Montpellier, dove ha chiuso con 22 presenze e 5 reti Da valutare Intanto ieri l’agente di Niang, Stephane Courbis, ha spiegato che il futuro del francese (rientrato dal prestito al Montpellier) è da decifrare: «Al momento non sappiamo se resta al Milan – ha detto a MilanNews.it –. Abbiamo incontrato la società un mese fa. L’interesse del West Ham? Confermo che piace». Molto dipenderà dalla volontà o meno di Inzaghi di investire su di lui. Di certo al momento la rosa è piuttosto nutrita alla voce attaccanti esterni. «È complicato dire se Niang vuole restare senza avere avuto un buon colloquio con il neo tecnico», ha concluso l’agente. © RIPRODUZIONE RISERVATA QUI TRIGORIA IERI LA FIRMA TRIENNALE DI ANOCIC. VIVIANI PUÒ ANDARE AL CAGLIARI NELL’OPERAZIONE NAINGGOLAN AFFARI ALL’ESTERO Roma, serve un blitz per Uçan Il Fenerbahçe chiude la porta Koeman al Southampton: vuole portare anche Pellè Rakitic-Barcellona: ufficiale Sabatini a Milano per le comproprietà poi andrà in Turchia: la richiesta è di 10 milioni in 6 mesi ANDREA PUGLIESE ROMA Che Walter Sabatini sia pazzo per Salih Uçan si sa ed è cosa talmente nota che è arrivata anche ad Aziz Yldirim, presidente del Fenerbahçe, uno considerato un tipo vulcanico in Turchia, alla De Laurentiis. Ecco perché Yldirim si è irrigidito: per Uçan servono 10 milioni da pagare in 6 mesi, altrimenti l’affare può saltare. Per questo dopo aver passato tutta la settimana a Milano, Sabatini (o chi per lui) volerà a Istanbul nel weekend o subito dopo, per provare finalmente a sbloccare la situazione. Missione turca La Roma considera Uçan un affare praticamente già fatto, convinta che alla fine la trattativa finirà con il chiudersi. I nodi restano due, quelli di una settimana fa: il prezzo e le modalità di pagamento. Tra l’offerta della Roma (8,5) e la richiesta (10) ballano ancora un milione e mezzo, anche se il problema maggiore da risolvere sono proprio i pagamenti in quei sei mesi che la Roma proprio non si può (e non vuole) permettere. Yldirim però sta cercando di massimizzare il profitto, anche perché il Fenerbahçe non se la passa benissimo (estromesso Il tecnico olandese Ronald Koeman ha firmato un contratto di tre anni col Southampton in Premier. L’ex tecnico del Feyenoord prende il posto dell’argentino Pochettino, che nella prossima stagione guiderà il Tottenham. Koeman ha già Ronald Koeman, 51 AP presentato una lista di possibili rinforzi. Fra questi anche il bomber italiano Graziano Pellè. dall’Uefa lo scorso anno ed il prossimo dalla Champions) e cerca cash flow. Dall’altra parte, invece, Uçan ha fatto tutti i passi che doveva fare: il colloquio (a vuoto) con l’allenatore, Ersun Yanal, e la successiva richiesta di andare via. Adesso tocca alla Roma volare in Turchia per risolvere la questione. Difesa e dintorni Intanto a Trigoria si lavora su tante altre cose, a cominciare dalla difesa. In attesa di ufficializzare Basa, si seguono ancora le piste per Astori e Darmian («Lo consigliai a Walter già ai tempi del Palermo», ha detto Carlo Sabatini, fratello del d.s.) e ieri ha firmato il contratto triennale con Silvio Anocic. Il giovane terzino sinistro croato (classe ‘97), ha fatto le visite mediche in mattinata, firmando nel po- Salih Uçan, 20 anni, gioca nel Fenerbahçe dal 2012. Ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili turche, fino all’esordio con la nazionale maggiore meriggio con il suo agente, Miroslav Bicanic. Entro venerdì chiusura delle comproprietà, dove la Roma dovrebbe evitare le buste. D’Alessandro potrebbe tornare per poi essere girato a Torino o Verona, Viviani potrebbe andare a Cagliari per il riscatto della seconda metà di Nainggolan, Piscitella e Sini dovrebbero andare a Perugia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Altri affari Ieri il Barcellona ha ufficializzato l’acquisto del centrocampista Ivan Rakitic dal Siviglia che firmerà un contratto per le prossime cinque stagioni. In prestito in Andalusia per due anni andrà invece Denis Suarez. Costel Pantilimon infine è il nuovo portiere del Sunderland. Il gigante romeno ha firmato un contratto quadriennale. Arriva dal Manchester City. Rubin in pressing su Britos (Napoli), l’Atletico Madrid punta Negredo (City) e Larrivey passa al Celta Vigo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 MERCATO La punta dopo Argentina-Bosnia: «Mi piacerebbe giocare al fianco di Leo. Il futuro? Ora c’è il Mondiale, poi vedremo» MIMMO MALFITANO NAPOLI GONZALO HIGUAIN Nato il 10/12/1987 a Brest Francia In ansia In effetti, il Barcello- na dovrebbe avere la possibilità di investire almeno 60 milioni di euro, perché è questa la Altro che notti magiche! L’ultima, è stata da incubo per i tifosi del Napoli. La questione riguarda Gonzalo Higuain ed il suo futuro. Secondo il quotidiano sportivo spagnolo Marça, il Barcellona è pronto a trattarne l’acquisto. Manca l’ufficialità della trattativa, ma l’interesse per il Pipita sembra del tutto reale. Il neo allenatore, Luis Enrique, lo vorrebbe come punto di riferimento offensivo, dinanzi a Leo Messi. Lo stesso fuoriclasse argentino ha chiesto di avere in squadra uno tra Aguero e Higuain. L’orienta,ento sull’attaccante del Napoli sarebbe avvenuto dopo l’ipotesi di richiesta fattadal Manchester City per Aguero: una cifra vicina ai 100 milioni di euro. Insomma, ci sarebbe tutta l’intenzione di ricostruire in Spagna la coppia d’attacco che ha confezionato il secondo gol che ha permesso all’Argentina di battere la Bosnia, nella gara d’esordio al Mondiale. Imbarazzo Dall’interessato non arrivano conferme, ma ci sono alcune dichiarazioni rilasciate nella notte italiana di domenica che aprono ad alcune considerazioni. Sollecitato a dare un parere sulla notizia pubblicata da Marça, l’attaccante del Napoli non ha esitato a rispondere: «Mi farebbe piacere, certo, giocare al fianco di Messi, proprio come accade in Nazionale. Ma ora penso solo al Mondiale. L’interesse del Barcellona? Fa piacere, come v Appunti identiKit & CARRIERA Il Barça tenta Higuain Il Napoli alza il muro ma c’è l’effetto Messi Pipita ed il club catalano al quale lo stesso giocatore avrebbe dato la propria disponibilità al trasferimento. Al completamento dell’operazione, però, manca il passaggio più importante: la trattativa col Napoli. Nella scorsa estate, Aurelio De Laurentiis non esitò a investire 38 milioni più bonus per ingaggiare Higuain dal Real Madrid. Un’operazione importante: col suo arrivo, Rafa Benitez avrebbe avuto il sostituto di Edinson Cavani ceduto al Psg. Dopo appena un anno, dunque, il presidente del Napoli potrebbe ritrovarsi a gestire una situazione alquanto delicata: nella stagione appena conclusa, il Pipita ha sommato 46 presenze e 24 reti (32 gare e 17 gol in campionato). La prima scelta dei blaugrana era Aguero ma il City ha chiesto 100 milioni Il Pipita è legato agli azzurri ancora da quattro anni di contratto L’attaccante argentino Gonzalo Higuain, 26 anni, ha realizzato 24 reti in 46 gare alla prima stagione col Napoli tra campionato, Champions, Europa League e Coppa Italia ANSA piacerebbe a qualsiasi calciatore», ha detto Higuain senza fare alcun riferimento al Napoli ed ai quattro anni di contratto che lo legano a questa società. Smentita L’eventualità, in ogni modo, ha creato apprensione nell’ambiente napoletano anche se il club ha escluso che ci sia stato un contatto col Barcellona. In effetti, un contatto ci sarebbe stato, ma tra il 5 milioni di euro li percepirà all’anno per le prossime 4 stagioni, oltre al 50% dei diritti d’immagine. valutazione data all’attaccante dai dirigenti napoletani. Meno di quell’importo, la discussione non inizierebbe nemmeno. Ma molto dipenderà anche dalle intenzioni del giocatore, che ha accettato Napoli consapevole di poter essere protagonista in un progetto importante. Il terzo posto in campionato, la possibilità di disputare i preliminari di Champions League e la conquista della coppa Italia dovrebbero essere risultati sufficienti per convincere l’attaccante a proseguire la sua esperienza napoletana. Diversamente, allora si potrebbe prospettare un’estate molto calda per lui e per il Napoli. Domenica sera, Higuain ha evitato i giornalisti italiani presenti al Maracanà, consapevole che qualche domanda sul suo futuro gliel’avrebbero fatta. Ruolo Attaccante Altezza 184 cm Peso 82 kg Le sue squadre River Plate 2005-2007 Presenze 35 Gol 13 Real Madrid 2007-2013 Presenze 190 Gol 107 Napoli 2013 Presenze 32 Gol 17 FIORENTINA Abbonamenti: Pepito Rossi è il testimonial FIRENZE Un milione di euro: a tanto ammontano gli investimenti che la Fiorentina destinerà questa estate per continuare i lavori di riammodernamento del Franchi. Ci sarà anche un intervento nel settore ospiti che sarà spostato più vicino alla curva Ferrovia e vedrà aumentata la capienza di 400 posti arrivando complessivamente a 2800. Altri interventi coinvolgeranno la tribuna e la sala stampa, i servizi igienici e l’aumento delle aree hospitality. Intanto la fiorentina Nel frattempo la Fiorentina, che presenterà le nuove maglie il 4-5 luglio in coincidenza con il raduno della squadra, sta chiudendo accordi con nuovi sponsor per internazionalizzare sempre più il proprio brand e sta definendo l’amichevole di lusso con il Real Madrid il 16 agosto a Varsavia. Quanto agli abbonamenti, è Giuseppe Rossi il testimonial della nuova campagna della Fiorentina che partirà oggi con lo slogan «Il sogno continua». Scelta non casuale, fa sapere il club viola, perché l’attaccante nonostante i suoi gravi infortuni ha sempre saputo risollevarsi e confermarsi campione. I prezzi, avranno un aumento di circa il 6%, l’obiettivo è superare i 23.832 abbonati della scorsa stagione. TORINO Orgoglio Molinaro «Destino granata» TORINO «Darò tutto me stesso per essere all’altezza di una squadra che ha tifosi ovunque e di un club che è un importante pezzo di storia del nostro calcio». Il neo acquisto del Torino, Cristian Molinaro si presenta così sul sito del club granata. «Sono felice — dice ancora —: ringrazio il presidente Cairo e per avermi dato questa opportunità. Il granata per me non è un colore banale. Sono cresciuto nella Salernitana: si vede che era nel mio destino». © RIPRODUZIONE RISERVATA DIRITTI TV LA CLAMOROSA ASSEGNAZIONE, COL PACCHETTO DELLE ESCLUSIVE AL BISCIONE, PORTEREBBE INTROITI RECORD PER 1078 MILIONI ANNUI. MA MURDOCH MINACCIA RICORSI Satellite a Mediaset, digitale a Sky. E poi scambio I broadcaster hanno presentato le offerte migliori sulle piattaforme altrui. Le authority potrebbero consentire la sublicenza MARCO IARIA @marcoiaria1 Nel pasticciaccio brutto dell’asta per i diritti tv della Serie A 2015-2018 c’è una partita che si gioca su più tavoli e ci sono mosse che riverberano i loro effetti sul futuro stesso delle pay tv in Italia. Dopo aver perso clamorosamente la Champions, conquistata da Mediaset per 690 milioni a stagione, Sky aveva deciso di puntare tutto sul campionato. Peccato però che pur avendo offerto più della concorrenza per i pacchetti principali, ora rischi di rimanere con un pugno di mosche in mano, visti i dettami in tema di posizione dominante. Lega e Infront non parlano, Antitrust e Agcom vigilano con discrezione, tuttavia le voci si rincorrono e nelle ultime ore è filtrata un’ipotesi inattesa. Premessa Paradossalmente i due broadcaster in guerra hanno presentato le buste migliori sulla piattaforma del rivale: nel pac- chetto A (base d’asta 274 milioni medi annui), destinato al satellite, Mediaset si è spinta sino a 350 milioni, appena sotto Sky, a quota 357; nel pacchetto B (stessa base di 274 milioni), destinato al digitale terrestre, Sky ha sbancato con 422 milioni, con Mediaset (280) che si è fatta superare pure da Fox (400). In entrambi i casi Sky ha offerto di più ma Lega e Infront avevano concepito il bando nell’intenzione di assegnare a due soggetti diversi i due pacchetti-principe, quelli con 4 delle 5 big (Juve, Milan, Inter, Napoli) e 8 squadre in tutto per un totale di 248 partite, in modo da tenere vivo il mercato ed evitare di dover trattare in futuro con un monopolista. In fase di stesura, Antitrust e Agcom avevano suggerito una vendita per piattaforma e non per prodotto richiamandosi all’articolo 9 comma 4 del Decreto Melandri: «È fatto divieto a chiunque di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti relativi alle dirette». Ipotesi Lunedì l’assemblea di 4 LE OFFERTE Sopra, una telecamera tv nello stadio di San Siro a Milano. Sopra a destra, Maurizio Beretta, 59 anni, presidente della Lega di Serie A ANSA Lega si pronuncia (servono 15 voti): sembra escluso l’annullamento del bando, pure possibile per l’assenza di offerte per Internet. I quattrini sul piatto sono tantissimi e diversi club non intendono rinunciarvi. E allora si starebbe facendo largo l’idea di assegnare un pacchetto a Sky e l’altro a Mediaset, ma con un colpo a sorpresa. Per massimizzare i ricavi, alla prima andrebbe il pacchetto del digitale e alla seconda quello del satellite. Siccome non si può stravolgere la vita di milioni di abbonati, costretti a quel punto a migrare da una piattaforma all’altra, le authority avrebbero espresso informalmente la disponibilità a consentire a chi acquisisce i diritti la cessione a terzi, cioè la sublicenza, vietata per la Serie Pacchetto A Satellite Sky 357 milioni Mediaset 350 Fox 275 Pacchetto B Digitale Sky 422 Fox 400 Mediaset 280 Pacchetto C Interviste Sky 15 Fox 10 Pacchetto D Esclusiva 12 squadre Mediaset 306 Fox 180 Sky 150 Eurosport 140 Pacchetto E Internet nessuna offerta A ma possibile, per esempio, per la Champions. Insomma, Sky e Mediaset si aggiudicherebbero i diritti sulle piattaforme altrui e poi se li scambierebbero. A patto che ci sia un accordo tra i broadcaster: al tavolo delle trattative potrebbe entrare la stessa Champions. Record La Lega porterebbe a casa 772 milioni e, assegnando il pacchetto D (scontri diretti in esclusiva tra le altre 12 squadre) a Mediaset che ha offerto 306 milioni, arriverebbe a 1078 milioni, più di quanto percepisce attualmente contando pure estero, Coppa Italia, chiaro. Secondo alcuni, però, quella busta è irricevibile: Mediaset l’avrebbe condizionata all’ottenimento del pacchetto A o B. Di sicuro, se il Biscione prendesse tutto il campionato e a Sky restasse meno di ciò che trasmette ora, Murdoch porterebbe tutti in tribunale contestando la cosiddetta «no single buyer rule». Insomma, un bel casino. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29 SERIE B DOPO L’ANDATA DELLA FINALE PLAYOFF Il ritorno di Marilungol «Copio Tevez e Suarez e porto il Cesena in A» L’attaccante è protagonista con tre reti nelle tre gare giocate «Ho avuto due brutti infortuni, qui sono rinato grazie a Bisoli» DAL NOSTRO INVIATO ANDREA TOSI CESENA Il playoff di Serie B è diventato il regno di Guido Marilungo da Montegranaro, attaccante in fase di rilancio dopo alcune stagioni buie e sfortunate. I suoi tre gol in tre partite sono numeri importanti per l’appendice del campionato che stanno avvicinando il Cesena alla Serie A. Prima Marilungo ha messo k.o. il Modena, poi nella partita d’andata col Latina ha firmato il raddoppio bianconero. Ci voleva un passaggio in Romagna, durante l’ultimo mercato invernale, per rivedere questa prima punta cresciuta nella Sampdoria e poi passata all’Atalanta di nuovo protagonista. «A Bergamo non avevo spazio, il rischio è che sprecassi un altro anno dopo averne perduti due per il doppio infortunio al legamento crociato e all’età di 25 anni avevo bisogno di giocare - dice - perciò devo molto al Cesena che mi ha concesso fiducia. Quando sono arrivato non ero in forma, Bisoli mi ha aiutato a trovare la condizione. Adesso sto meglio e infatti escono i gol». Guido Marilungo, 24 anni, ha già vinto la B con Lecce e Atalanta GETTY Fame Marilungo ci ha messo del suo, dimostrando di avere ancora fame. «Sono un giocatore istintivo, talvolta mi capita di andare in trance agonistica. Per questo motivo sono stato espulso dopo avere segnato contro l’Empoli. Ero appena entrato, volevo spaccare il mondo e quando ho visto la palla entrare in porta non ho capito più nulla». E’ ancora fresco il ricordo della sua volata sotto la curva Mare, quella « Chiedo solo spazi Non mi interessa salire per fare tanta panchina come a Bergamo GUIDO MARILUNGO ATTACCANTE DEL CESENA Varese, avanti con Bettinelli Braglia ha scelto: torna a Pisa al Frosinone. Novità societarie per Cremonese, Foggia e Viareggio NICOLA BINDA Panchine e manager: l’attività dei club è ancora concentrata in questa direzione. Vediamo cosa succede. Varese Dopo la salvezza al playout, a Varese sono arrivate le dimissioni dell’a.d. e d.g. Enzo Montemurro, che ha detto: «Ho salvato la squadra e vado via con onore». Arrivato nel 2008 e tra i protagonisti della scalata dalla C2, nell’ultima stagione era stato contestato. Il presidente Nicola Laurenza affiderà la carica di direttore generale a Giuseppe D’Aniello, già segretario; il nuovo a.d. dovrebbe essere Michele Lo Nero, che si è appena dimesso da presidente del Consorzio della Pallacanestro Varese. Nei prossimi giorni sono attese anche le conferme del d.s. Ambrosetti e del tecnico Bettinelli, che però non ha il patentino e aspetta di sapere se sarà ammesso al Master di Coverciano. timana. Dopo quella di Scazzola (e del d.s. Varini) alla Pro Vercelli, è stato raggiunto l’accordo anche tra il Frosinone e Stellone per la conferma, sua e dello staff (Gorgone, Gennari e Capogna), ci sono le prime mosse di mercato: riscattato Bertoncini dal Genoa, piace Farkas del Chievo (era alla Ternana). Sempre riguardo i giocatori, va detto che il Crotone ha chiesto Suciu (ex Juve Stabia) al Torino e il portiere Bacci (era al Tuttocuoio con Salzano, già ingaggiato con un triennale) alla Fiorentina. Il Perugia ha definito con il Verona l’ingaggio del difensore Zampano (ex Juve Stabia). Il Lanciano invece ha in pugno Branca (Alto Adige). Altre di B Il Bologna confida Lega Pro Ufficializzato il ri- nell’impegno preso con Zeman, ma prima deve sistemare l’iscrizione: quindi se ne saprà di più solo la prossima set- torno di Piero Braglia sulla panchina del Pisa: 7 anni fa portò la squadra in Serie B e ieri ha detto di no alla propo- Piero Braglia, 59 anni LAPRESSE Destino Il presente chiama lo spareggio per andare in A. «Vorrei tornare tra i grandi però non a tutti costi, salire per fare la panchina non mi interessa, preferisco la continuità a prescindere dalla categoria chiosa Marilungo, che nel tempo libero segue il basket Nba e la MotoGp - al Cesena sto benissimo, ma sono in prestito. Il mio destino è in mano all’Atalanta dove ho avuto alti e bassi vincendo un campionato di B e poi faticando a trovare posto con Colantuono. Adesso voglio solo pensare alla prossima partita. Questo Cesena è molto cresciuto e sa cosa vuole. Peccato avere sciupato il doppio vantaggio nella gara di andata, ma il Latina è una squadra molto solida e ci stava che facesse gol. Per chiudere il conto dovremo segnare anche noi in trasferta, andare a Latina solo per difenderci potrebbe essere rischioso». 4 Appunti I NUMERI 4 il massimo dei gol segnati da un attaccante nei playoff di B: l’ha raggiunto Pozzi della Samp nel 2012. A quota 3 sono arrivati Abbruscato (Lecce 2008), Diamanti e Tavano (Livorno 2009) e Paulinho (Livorno 2013) 5 i gol in questa stagione di Marilungo: nessuno all’Atalanta fino a gennaio (6 presenze), 2 al Cesena in campionato (20) e poi 3 nei playoff (3) 25 I suoi gol in carriera in campionato: 3 alla Samp, 13 al Lecce, 6 all’Atalanta e 3 al Cesena © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATO GIOCATORI: IL MONZA PRENDE VIRDIS E CEDE FINOTTO ALLA SPAL Stellone resta degli ultras cesenati, spogliato della maglia da gioco mentre scalcia la bandierina del calcio d’angolo: due gialli di seguito che diventano un rosso. «Sono sempre lo stesso ragazzo che sognava di diventare giocatore nelle giovanili della Sampdoria. Arrivai a Genova quattordicenne, ci sono rimasto 8 anni e avevo come idolo Claudio Bellucci. Adesso sono un po’ cambiati i miei parametri, guardo i colleghi di oggi e mi piacciono Tevez e Suarez. Rimpianti? Nessuno. Due infortuni non sono uno scherzo ma ho la fortuna di fare un mestiere bellissimo, nella vita sono un privilegiato e perciò sono felice di quello che ho. La mia famiglia mi dà tanto: mercoledì mia figlia compie 4 mesi, sarebbe bellissimo festeggiarla con la promozione». sta del Carpi; i primi rinforzi dovrebbero essere due suoi fedelissimi come Mezavilla (Juve Stabia) e Baldanzeddu (Spezia). Anche a Cremona è stato definito il rimpasto: il cavalier Arvedi non cede la società, promuove Gigi Simoni a presidente e annuncia l’arrivo del d.s. Giammarioli da Gubbio; l’allenatore sarà un tecnico abituato a lanciare i giovani visto che la società punterà sulla linea verde. I nuovi proprietari del Viareggio stanno prdisponendo lo staff: Domenico Filippelli, imprenditore di Montecatini, sarà il nuovo presidente; Daniele Carpina il d.g., Salvatore Basile il d.s. e team manager, mentre in panchina potrebbe tornare Agenore Maurizi. Si rafforza con l’ingresso di imprenditori e professionisti locali anche il Foggia, che stamani presenta il nuovo presidente Fabio Verile, avvocato di 44 anni. Giocatori Alcune squadre sono già in pieno calciomercato. Il Monza ha piazzato il colpo Virdis: l’attaccante del Savona ha firmato un triennale; lascia Monza invece Finotto, che ha firmato per la Spal (in arrivo anche Germinale dal Catanzaro). L’Ascoli ha preso Berrettoni e Pelagatti dal Bassano, Lanni dal Grosseto, Mengoni dal Benevento e tratta Barreca del Torino. Al Teramo piacciono Martella e Sampietro (Pisa), Ferretti (Benevento), Soncin (Avellino) e Nicastro (Rimini). © RIPRODUZIONE RISERVATA l’altra finalista Latina, la difesa è da rifare Ci sarà l’ex ministro Meloni LATINA (v.a.) Rientrato da Forlì dove ha trascorso la notte, il Latina è tornato subito ad allenarsi. Torna Bruno, candidato a riprendersi un posto da titolare in mediana. La squalifica di Esposito e l’indisponibilità di Figliomeni costringono Breda a rifare la difesa, giocando la carta Bruscagin oppure spostando Brosco o Milani a sinistra «Non so ancora cosa fare - dice il tecnico - ma siamo obbligati a cambiare per contrastare un avversario che si esprime al meglio proprio in partite come questa». Con i biglietti esauriti da tempo, c’è grande attesa in città. Dai dirigenti del Latina è arrivato l’invito a vestire di nerazzurro balconi e vetrine. Sarà allo stadio l’ex ministro Giorgia Meloni, già presente lo scorso anno nella finale playoff vinta con il Pisa. il giudice sportivo Esposito è stato squalificato Novara: un turno a Lazzari MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per una giornata Esposito del Latina, che quindi salta il ritorno della finale. Riguardo il playout invece una giornata a Lazzari (Novara); la Procura federale ha segnalato una scorrettezza di Beye (Novara) su Grillo (Varese), ma il giudice sportivo dopo aver analizzato le immagini tv ha deciso di non prendere provvedimenti avendo gli arbitri valutato il tutto. il regolamento Al Cesena basta il pareggio Non ci sono i supplementari Domani alle 20.30 si gioca il ritorno della finale dei playoff tra Latina e Cesena. All’andata hanno vinto i romagnoli 2-1: al Latina per andare in A serve la vittoria (con qualsiasi risultato), mentre al Cesena va bene anche il pareggio; se la somma dei punti e dei gol segnati nelle due gare fosse pari, sarà promosso il Latina perché si era piazzato meglio in campionato. Non sono previsti tempi supplementari. LOCMAN ITALY ® WWW.LOCMAN.IT L O C M A N S . P. A . - M A R I N A D I C A M P O - I S O L A D ’ E L B A P I T T I I M M A G I N E U O M O F I R E N Z E - F O R T E Z Z A D A B A S S O - 1 7 / 2 0 G I U G N O P A D . C E N T R A L E - P I A N O T E R R A - S T A N D F / 3 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT FORMULA 1 LA SVOLTA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 sei mesi d’ansia La caduta sugli sci che ha scosso il mondo Il 29 dicembre 2013 è una splendida domenica di sole. Michael Schumacher, il figlio Mick e alcuni amici ne approfittano per una sciata a Meribel (Francia). Alle 11.07 la serenità si trasforma in dramma: Schumi cade mentre si trova in un tratto di fuoripista. Viene trasportato dapprima all’ospedale di Moutiers, poi viene trasferito in quello di Grenoble, dove arriva in coma. Ha I primi soccorsi dopo l’incidente un’emorragia cerebrale: viene operato due volte. Il 6 gennaio, tre giorni dopo il 45° compleanno che richiama a Grenoble migliaia di tifosi, viene dichiarato fuori pericolo. Il 29 gennaio inizia la fase di risveglio. Da questo momento s’inseguono le notizie più disparate: il 6 febbraio su Twitter gira la voce che Schumi sia morto, il 12 spunta una polmonite, il 7 marzo che dovrebbe respirare da solo, il 29 marzo sembra che sia imminente un trasferimento nella sua villa di Gland (Svizzera), dove la moglie avrebbe predisposto un’unità di terapia intensiva da 12 milioni di euro. Il 4 aprile la manager annuncia che «Michael mostra momenti di coscienza e risveglio». Tre giorni fa un’altra buona notizia: trasferito dalla rianimazione alla riabilitazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Schumi, è ora di usc Ha lasciato Grenoble Sotto il Centro ospedaliero universitario del Vaud, a Losanna, dove è ora ricoverato Schumi. A sinistra l’ospedale di Grenoble, dove è stato curato fino a ieri. Sopra la villa di Gland EPA-IPP Non più in coma è stato portato a Losanna Proseguirà la riabilitazione pure coi robot L’ospedale è tra i migliori al mondo e si trova a soli 30 km da casa sua. Per la Bild comunica con la famiglia ma in realtà Michael non parlerebbe Gland DAL NOSTRO INVIATO LUIGI PERNA LOSANNA (Svizzera) La nuova casa di Michael Schumacher è un luogo ordinato e silenzioso. Nei vialetti alberati passeggiano medici e qualche parente in visita. Sulle pareti dell’atrio campeggiano gigantesche sculture moderne di Pierre Oulevay e un’esposizione di dipinti di Daniel Frank. La stanza privata, allestita per lui, è al 13° piano, dove si trova il reparto di neurologia dell’Ospedale universitario Vaudois di Losanna, il migliore della Svizzera e uno dei più rinomati al mondo per il recupero dopo traumi come quello del campione tedesco, vittima il 29 dicembre scorso di un incidente sugli sci a Meribel nel quale riportò gravi e diffuse lesioni cerebrali urtando contro una roccia. Risveglio Schumi ci è arrivato ieri mattina, dopo aver lasciato il reparto di rianimazione della clinica ospedaliera di Grenoble, dove è rimasto per circa 6 mesi. E, assieme al trasferimento, si è riaccesa anche la fiamma della speranza sulle sorti del sette volte iridato di F.1. La portavoce Sabine Kehm ha infatti annunciato la notizia che tutti aspettavano da tempo: «Michael ha lasciato Grenoble per continuare la sua lunga fase di riabilitazione. Non è più in coma. La famiglia ringrazia dottori, infermieri e terapisti che si sono occupati di lui, oltre a coloro che gli prestarono i primi soccorsi. E tutte le persone che in queste mesi gli hanno inviato i loro auguri, che di sicuro lo hanno aiutato». Stimoli Dunque si può finalmente dire con certezza che Schumi si è risvegliato ed è cosciente, non in stato vegetativo. Seppure ancora immobile a letto. Una svolta importante, non maturata da un giorno all’altro, ma risultato di progressi degli ultimi due mesi e mezzo, in cui non erano trapelate informazioni. Tanto da alimentare, in assenza di novità, distanza S V I Z Z E R A 30 km Losanna Dove è D rricoverato ora Dove abita lota Olivier Panis ieri ad un clima di pessimismo alcuni media francesi riguardo al destino delGinevra distanza ha però detto di aver l’ex ferrarista. C’è sta- F R A N C I A 122 km appreso dalla Kehm to perfino qualche distanza che Schumi non è pamedico che si è spinto 205 km Aosta ralizzato e che le sue ad azzardare: «Non si Lione I T A L I A funzioni motorie non sveglierà mai più». InMeribel Grenoble sono compromesse. vece non è così. SchuDove è Dove era Ma anche questo va mi, stando alle testimosuccesso ricoverato preso con cautela. Il nianze di chi gli ha fatto l’incidente cammino infatti resta anvisita, avrebbe riaperto le fino a ieri Torino cora molto lungo e incerto. palpebre già ad aprile. E oggi sarebbe in grado di reaCon la famiglia Nel frattemgire agli impulsi (come le stipo, aver lasciato la terapia inmolazioni tattili e sonore) e cotensiva ed essere pronto per la municare in qualche modo con fase di rieducazione («Che avi familiari. Per esempio attraverrà lontano dagli occhi pubverso il movimento degli occhi. Il campione è blici», spiega il comunicato difricoverato Funzioni La Bild ieri ha fatto ieri) è un passo fondaal 13o piano in una fuso quasi intendere che parli con la mentale sulla via del recupero stanza privata moglie Corinna e con i figli. Ma totale o parziale. L’ospedale di e blindata sembra difficile, considerando Losanna, lo stesso dove fu ricoche secondo le ricostruzioni verato il ciclista Mauro Gianetsarebbe stata la parte sinistra ti dopo la perdita di conoscendel cervello a riportare i danni È cosciente, non in za al Giro di Romandia 1998, è maggiori nell’incidente. Cioè stato vegetativo e una struttura all’avanguardia. proprio quella che comanda la Oltre che molto vicina alla resisecondo l’ex F.1 parola. Per cui, in teoria, la cadenza svizzera degli SchumaPanis non resterà pacità di linguaggio dovrebbe cher a Gland, distante una paralizzato essere recuperata solo nel temtrentina di chilometri. Il che po e con più difficoltà. L’ex piagevolerà le visite quotidiane della moglie e dei figli. Robot e terapie Pur essendoci ieri appena una dozzina di giornalisti, poche troupe televisive e neppure l’ombra di un tifoso, il servizio di sicurezza era blindato. Con un uomo a vigilare in borghese al piano d’ingresso, che controllava le persone e le seguiva, per poi sbarrare loro la strada al piano della neurologia (come è successo a chi scrive) con l’aiuto di una guardia del corpo armata di pistola. Scene già viste a Grenoble. Probabilmente servirà altro tempo, prima che Schumacher possa cominciare un programma di rieducazione veramente intenso. Pur essendoci miglioramenti significativi. L’ospedale di Losanna in ogni caso è dotato di strumenti quasi fantascientifici: robot che aiutano il paziente nella locomozione e nella ripresa dei movimenti e percorsi terapeutici per ritrovare sensi come il tatto e l’olfatto. Non resta che sperare. Tieni duro, Schumi. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 Compleanno rosso 3 gennaio 2014: i tifosi a Grenoble per i 45 anni di Schumi REUTERS LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 l’esperto «Tempi di recupero? Mesi, non settimane» (a.cr.) «Non settimane, ma mesi»: bisognerà avere molta pazienza per capire se e quando Michael Schumacher tornerà ad essere quello di prima. Lo sottolinea il professor Maurizio Fornari, responsabile del reparto di neurochirurgia dell’Humanitas. Già perché malgrado il quotidiano tedesco Bild sostenga che l’ex pilota della rossa interagisca con la famiglia, il comunicato della portavoce non è esauriente sulla domanda che tutti si fanno: come sta davvero Schumacher? «L’uscita dal coma vuol dire molte cose — sottolinea Fornari –. Di certo respira da solo ed è vigile nel senso che tiene gli occhi aperti, ma ci sono diversi livelli di coscienza. Per esempio bisogna vedere in che modo risponde agli stimoli, se ha una attività muscolare spontanea». La struttura nella quale è stato Il professor Maurizio Fornari cire dai box l’intervista ROSS BRAWN «Non andavo più a trovarlo: rischiava infezioni» S Fernando Alonso «Buon inizio di settimana con le notizie su Michael! Sono davvero felice che le cose stiano prendendo una giusta direzione» S Ross Brawn, 59 anni, e Stefano Domenicali, 49 LIVERANI S domenica a Monza Il regista che lo guidava dal muretto box nelle vittoriose cavalcate al volante di Benetton e Ferrari e che ha coltivato il sogno di rivederlo vincente con la Mercedes, si trova dall’altra parte dell’Atlantico. In questo primo anno da pensionato (ma sarà davvero così?) Ross Brawn gira il mondo: un mese fa aveva fatto un raid in Italia, con puntata a Maranello che aveva ovviamente scatenato ridda di voci su un supo possibile ritorno in F.1, ora si trova negli Stati Uniti. «Sono sulla costa non lontano da Boston. A pescare». Nico Hulkenberg «Meraviglioso ascoltare notizie positive su Michael» Piero Ferrari: «La sua tempra in questa fase lo può aiutare» Briatore: «Notizia sino a qualche giorno fa insperata». Il tweet di Alonso Da quel maledetto 29 dicembre la Ferrari si è idealmente seduta a fianco del letto dove giaceva Michael Schumacher , il pilota che l’aveva riportata sul tetto del mondo dopo 21 anni di astinenza: #forzamichael, l’hastag che campeggia sulle pagine del sito della rossa è servito, tramite i ricordi di esponenti o ex della scuderia, rivali e tifosi ad alimentare la speranza. Così quando ieri, interrompendo un silenzio che durava da settimane, Sabine Kehm ha comunicato il risveglio dal coma e il trasferimento di Michael a Losanna, la Casa di Maranello non ha esitato a commentare positivamente questa duplice, importante novità: «Giungono notizie incoraggianti che ci danno speranza», è stato scritto ritwittando il pensiero di Fernando Alonso: «Ottimo inizio di settimana con la notizia su Michael! Sono felice che le cose vadano nella giusta direzione!». Stato d’animo Prudente ottimismo è il sentimento che sta provando Piero Ferrari, che con Schumi ha sempre avuto un rapporto eccellente: «Confido per il pieno recupero nella dal Brasile Ross, ha sentito di Michael? È uscito dal coma. «Sono davvero felice di sentire questa notizia, ho pregato ogni giorno per un suo miglioramento». È vero che in diverse occasioni era andato a trovarlo a Grenoble? «All’inizio le mie visite erano frequenti poi negli ultimi tre mesi si erano diradate per rispettare la richiesta di riservatezza della famiglia e limitare il rischio di infezioni». E non ci può dire come lo aveva trovato? «Preferisco rispettare la privacy ed evitare ogni commento. Gli auguro di rimettersi in piena forma». Centoventi rosse scrivono «Go Michael» L’omaggio dei Club ha portato fortuna Centoventi Ferrari disposte sul rettilineo principale di Monza in modo da formare un gigantesco «Go Michael»: ha portato fortuna l’iniziativa andata in scena domenica all’Autodromo, in occasione del Festival dello Sport, a cura dei Ferrari Club di Caprino Bergamasco, Vedano al Lambro, Varese, Travedona, Erba e Cernusco sul Naviglio. «Dopo lunghi mesi d’attesa, questa prima buona notizia ci conforta e ci dà fiducia», ha detto il presidente del Ferrari Club Italia Vincenzo Gibiino. Domenicali Come Ross, anche l’ex respon- sabile della Gestione Sportiva ferrarista incrocia le dita e spera che questo sia soltanto l’inizio di una serie di buone notizie sul futuro di Schumi: «Sono strafelice per lui e per la sua famiglia straordinaria che ha espresso una qualità rara in questi tempi: quello della riservatezza. Resto prudente perché il cammino sarà ancora lungo». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA d le reazioni HANNO DETTO Nico Rosberg «Davvero una bella notizia che Michael abbia di nuovo fatto un grande passo verso il recupero. Combatti Michael!» ANDREA CREMONESI trasferito è comunque una garanzia per Fornari: «È un centro di riabilitazione tra i più rinomati alla pari di Innsbruck e Costa Masnaga. Sono strutture che hanno grande esperienza in pazienti che hanno trascorso molto tempo in coma. È attrezzato per fare riabilitazione attiva e passiva. All’avanguardia nell’alimentazione che necessita questo tipo di paziente». S Gary Hartstein (ex medico Fia) «Questo trasferimento non dice ancora se Michael stia o meno respirando da solo» Podolski: «Vinciamo il Mondiale per lui» Dal Brasile con amore. L’attaccante della Germania Lukas Podolski ha ricordato Schumi nella conferenza stampa prima della sfida con il Portogallo: «Un grande amico che purtroppo non può essere qui con noi. Vogliamo vincere il titolo anche per lui» REUTERS sua tempra. Michael ha muscoli d’acciaio, ho ben impresso nella mente la sua forza quando ti stringeva la mano. Le sue reali condizioni? Io ho sempre rispettato la riservatezza della sua famiglia, mi sarei comportato allo stesso modo». Team Come la Ferrari, anche dalla Mercedes, di cui Schumi dopo il secondo ritiro era rimasto comunque ambasciatore, ha voluto postare un tweet di speranza: «Non poteva esserci miglior inizio di settimana». Anche Lotus e McLaren si sono unite agli auguri nei confronti del sette volte campione del mondo. Piloti E tanti commenti attraverso i social network sono arrivati anche da parte degli ex colleghi a cominciare da Nico Rosberg, fresco vincitore del GP del Canada e leader del Mondiale («Bello sapere che sta migliorando»), Jenson Button («grande cosa») e Nico Hülkenberg: «Meraviglioso ascoltare notizie positive su Michael». Briatore L’uomo che ha scommesso su Schumi quando era soltanto una promessa, Flavio Briatore, ha ripreso il gusto della battuta: «Meglio una good news che una bad soprattutto perché sino a qualche giorno fa sembrava insperata. Ora ci auguriamo tutti che sia l’inizio di una recupero che non sarà breve». Controcorrente La notizia del risveglio di Schumi non ha spinto Gary Hartstein, medico della Fia dal 2005 al 2012, a fare marcia indietro dopo che nel suo blog pochi giorni fa aveva gelato tutti, sostenendo che «non avremo mai più buone notizie sul suo stato di salute». «Questo trasferimento non dice ancora se Michael stia o meno respirando spontaneamente. La Kehm ci aveva detto già ad aprile che Michael aveva momenti di risveglio e di coscienza. In pratica che non era più in coma. Ora ci viene ribadito con un’aria un po’ trionfale. Non posso fare a meno di pensare che, se Michael fosse uscito del tutto dallo stato di minima coscienza, ci avrebbero detto che sta iniziando la riabilitazione, che ha dei problemi ad esprimersi. Oppure che dovrà di nuovo imparare a camminare, leggere, scrivere. Invece no, ci viene detto quello che già sappiamo». a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 MOTORI CORRADO CANALI LE MANS (Francia) Mai prima d’ora una vettura da competizione aveva sfoggiato una tecnologia tanto raffinata quanto la nuova Audi R18 e-tron che domenica ha vinto l’82a edizione della 24 Ore di Le Mans. Ma soprattutto mai sono state così numerose le soluzioni destinate ad entrare nella dotazione di serie delle vetture stradali della Casa dei quattro anelli. Motore Esaminiamo le parti che saranno usate presto. Partiamo dal motore Tdi, un punto di riferimento sia per l’efficienza sia per l’affidabilità, visto che si è confermato un fondamentale elemento del progetto globale della vettura che ha vinto. Il rinnovato propulsore Tdi V6 della Audi R18 e-tron quattro contribuisce al rispetto del regolamento in tema di prestazioni energetiche. La R18 consuma fino al 30% di carburante in meno rispetto al modello precedente. Perché oltre al motore a combustione interna, il propulsore prevede, per la prima volta, l’integrazione di due sistemi ibridi. Si tratta di un’unità motore-generatore (Mgu) che recupera l’energia cinetica in fase di frenata sull’asse anteriore, trasmettendola al sistema di accumulo dell’energia a volano. Inoltre il turbocompressore del motore a combustione interna è collegato a un dispositivo elettrico che permette di convertire l’energia termica dei gas di scarico in elettricità, per esempio quando il limite di pressione viene raggiunto. L’energia passa anche al sistema di accumulo a volano. In Futuro in...24 Ore Motore ibrido e fari laser da Le Mans alla strada La Audi R18, prima domenica, ha tante soluzioni che saranno trasferite alla serie: a luglio debutta la A3 e-tron farà 100 chilometri con soli 1,5 litri L’arrivo in parata delle Audi domenica a Le Mans AP Fari E veniamo anche all’altra stradale che ha debuttato in una variante super tecnologica proprio alla 24 Ore di Le Mans. Si tratta dell’intrigante R8 La A3 avrà una autonomia super: 940 km. Da 0 a 100 in 7”6. Prezzo sotto 40 mila euro Lmx, la dimostrazione della sportività raggiunta dalla Casa dei quattro anelli. L’ Audi ha presentato questa R8 in anteprima mondiale alla vigilia della 24 Ore di Le Mans 2014: ha particolari derivati dalla R18 in corsa. A cominciare dai fari abbaglianti laser, prima assoluta su un’auto di serie. Lo stesso impianto montato sulle due R18 e-tron prima e seconda in gara. Una soluzione che deriva dall’esperienza sportiva delle gare endurance, perché la luce laser assicura una visuale più profonda, fino a 800 metri. Tanta sicurezza in più oltre al minore affaticamento di chi guida. Questa Audi R8 Lmx è prodotta in una serie limitata di soli 99 unità. Il motore è un V10 di 5.200 cmc da 570 Cv che garantisce 320 km/h di velocità e un’accelerazione da 0 ai 100 km/h in 3”4. L’anno scorso, sempre in occasione della 24 Ore di Le Mans, la Audi presentò i proiettori con tecnologia Matrix led montati sull’ammiraglia A8. Questa volta ha fatto debuttare i laser per gli abbaglianti, la cui profondità d’illuminazione è doppia rispetto ai full led. Il prototipo tedesco consuma il 30% in meno rispetto alla vecchia versione fase di accelerazione, l’energia immagazzinata può ritornare alla Mgu sull’asse anteriore o all’innovativo turbocompressore elettrico, a seconda della strategia adottata. La struttura generale dei due sistemi e il loro impatto sulla gestione di motore e trasmissione richiede una coordinazione complessa. Da luglio La prima Audi a usare la soluzione ibrida adattata per l’utilizzo sulle auto di serie sarà la nuova A3 e-tron, pronta da luglio. La versione ibrida plug-in cioè ricaricabile della Sportback della Casa di Ingolstadt ha qualità sportive di tutto rispetto visto che è accreditata di una velocità massima di oltre 220 all’ora e di un’accelerazione da 0 ai 100 km/h in 7”6. Ma nello stesso tempo è accreditata di consumi eccezionali: 1,5 litri ogni 100 km che significa 66,6 km con un solo litro. Dato che l’auto può viaggiare in modalità elettrica per 50 km, l’autonomia si aggirerà su 940 km. Il prezzo? Sotto i 40 mila euro. Da sinistra i tre piloti vincitori della 24 Ore: il francese Benoit Treluyer, 37 anni, il tedesco André Lotterer, 32, e lo svizzero Marcel Fassler, 38 AP © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INTERVISTA PARLA IL RESPONSABILE TECNICO DELLA CASA DI INGOLSTADT «Un sistema ci avvertirà se si consuma troppo» Hackenberg: «La A3 partirà in modalità elettrica e percorrerà 50 km senza inquinare» Tra le novità 2014 della 24 Ore di Le Mans rientrava anche il controllo dei consumi. Per far rispettare i parametri è necessario cambiare il modo di guidare dei piloti? Lo abbiamo chiesto a Ulrich Hackenberg, responsabile tecnico di Audi. «Abbiamo sfruttato i test per lo sviluppo di soluzioni tecniche innovative, ma anche per adeguare lo stile di guida dei piloti e familiarizzare con un sistema-volante computerizzato molto più complesso rispetto all’anno precedente, perché oggi ci sono molti più parametri da tenere sotto controllo e bisogna essere molto lucidi». L’Audi ha sviluppato il sistema FCP che sta per fuel consumption prediction e che è in grado di calcolare in tempo reale il consumo al quale i piloti devono attenersi. «Non a caso possono contare su aiuti digitali che mostrano se stanno rispettando i limiti per quanto riguarda i consumi, una soluzione che sarà adattata alle logiche di una vettura stradale e che gradualmente trasferiremo sui futuri modelli. Tornando ai piloti se si accorgono di essere andati oltre il limite in un giro, dovranno viaggiare cercando di risparmiare carburante in quello successivo, per evitare di prendere una penalità». Ma quali sono le modalità per avere un guida efficiente con il recupero di energia? «Cambia la filosofia con cui vanno guidati i prototipi della 24 Ore di Le Mans, ma anche le future e-tron, il che significa premere sull’acceleratore con maggiore attenzione. Se si riesce a migliorare questa procedura si può fare una grande differenza nelle prestazioni e nei consumi, se si è nel traffico della 24 Ore, ma anche di Roma o Milano». Molte di queste soluzioni sono installate sulla nuova A3 e-tron di serie. Che vantaggi garantisce il nuovo sistema? «Intanto la vettura si avvia in modalità elettrica. E con questa funzione si può andare a spasso per una cinquantina di chilometri circa e fino a una velocità di 130 km/h con spunti molto interessanti grazie alla coppia istantanea dell’elettrico e il comfort di una spinta impercettibile e silenziosa. At- LA CURIOSITÀ La Sportback si può ricaricare alla presa di casa Ulrich Hackenberg (a sinistra), 64 anni, responsabile tecnico Audi con Rupert Stadler (destra) Ceo della stessa Audi al box di Le Mans tivando invece la modalità ibrida, in cui entrambi i motori lavorano assieme, si può chiedere alla vettura il massimo delle prestazioni che sono quelle di una buona sportiva». Allora abbiamo percorso una trentina di chilometri in città, sfruttando per lo più la modalità elettrica ma effettuando anche 5 o 6 accelerate a fondo impiegando dunque la massima potenza del sistema. Alla fine, dal computer di bordo, è risultato un consumo medio di 2,2 km/l, pari a 45,5 km con un litro di carburante. Dunque: con una A3 e-tron, se il tragitto casa-lavoro è al di sotto dei 50 km, che è l’autonomia massima in modalità totalmente elettrica, è possibile muoversi in città o fuori a costo zero, a parte ovviamente quelli della rete elettrica per la ricarica. Una volta arrivati basta ricaricarla per 3 ore e 45 minuti e tornare a casa tranquilli e senza emettere un solo grammo di CO2. co.ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA La A3 è la prima Audi ibrida (co.ca.) Sotto il cofano della nuova Audi A3 e-tron, la versione ibrida plug-in della Sportback, ci sono un motore 1.400 cmc Tfsi turbo a benzina da 150 Cv e un motore elettrico da 102 Cv. Sotto i sedili posteriori è alloggiata la potente batteria al litio che può essere ricaricata alla presa di casa attraverso un connettore di corrente inserito sulla calandra accanto ai quattro anelli, che sono il simbolo delle Audi. MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 CICLISMO IL FENOMENO DELLA CANNONDALE 4 FORMOLO ORA È 6° Protagonista ieri Valerio Agnoli, in fuga nel finale con Schurter e Van der Sande: il laziale dell’Astana è però uscito di strada finendo in un prato a 12 km dall’arrivo. il Retroscena Santambrogio confessa alla Commissione Uci Stop fino al 2 novembre S Peter Sagan, slovacco di 24 anni, batte Albasini, Henao ed Evans: è la sesta vittoria stagionale BETTINI E la gimkana in Svizzera esalta Sagan l’acrobata Tour de Suisse Come un equilibrista rimonta Albasini in un finale tortuoso: è la 64a vittoria. Boonen giù: no al Tour PAOLO MARABINI Volevate uno squillo da Tour? Eccolo servito. Beffato il giorno prima — quando l’inseguimento ai fuggitivi di giornata non era andato a buon fine e il successo nella volata di consolazione gli era valso solo il quarto posto — Peter Sagan non poteva lasciarsi sfuggire un’altra così ghiotta occasione per aggiornare il proprio bottino di caccia. Fuori gioco i velocisti più forti — da Cavendish a Degenkolb, da Goss a Ciolek, piegati da un percorso decisamente severo per i gladiatori delle volate — lo slovacco della Cannondale poteva essere messo k.o. solo da quell’assurdo finale della Sarnen-Heiden. Gimkana Tre curve in 150 metri, strada in leggerissima salita: più che un arrivo, quello della terza tappa del Giro di Svizzera sembra una gimkana. Il redivivo Cadel Evans ai -350 metri si mette davanti ai 44 del gruppo di testa, poi ai -100 si af- faccia il beniamino di casa Michael Albasini, che esce per primo dall’ultima curva a gomito. Sagan però è in agguato e, forte della sua potenza e della sua abilità di guida, s’infila all’esterno, tra lo svizzero e le transenne, e va a firmare il sesto centro 2014, a 30 giorni dall’ultimo, nella volata di Pasade- LA POLEMICA Caso Froome: «Uci corretta» secondo la Wada Interviene la Wada (agenzia mondiale antidoping) sull’autorizzazione a Chris Froome per un corticoide, il Prednisolone (farmaco vietato), durante il Romandia. La Wada si dice «soddisfatta che la decisione dell'Uci di concedere un'esenzione a fini terapeutici per Froome sia stata condotta secondo le regole, e non si occuperà ulteriormente di questo caso». na al California. Per le statistiche, da quando «Peter Pan» è atterrato sul pianeta pro’ — era il 2010 — siamo già a 64 vittorie. E 9 sono al Tour de Suisse: il primato di Cancellara (12 tappe nella corsa di casa) non è poi così lontano. Certo, volendo guardare il bicchiere mezzo vuoto, si può sottolineare che, un anno fa, Sagan aveva già centrato 12 bersagli. Ma i conti si fanno sempre alla fine. E, archiviata una primavera meno ricca di quanto era lecito attendersi, va pure detto che il Tour de France (caccia a tappe e maglia verde) e il Mondiale di Ponferrada (così alla sua portata) potrebbero far pendere la bilancia a favore del numero 1 di casa Cannondale. Gas «È stata una tappa dura, con finale difficile da interpretare» ha detto Sagan. «Sapevo che le ultime curve potevano essere la chiave per la vittoria. Nell’ultima, l’unica possibilità che avevo era prendere la via esterna e aprire il gas sul rettilineo per passare Albasini. Così ho fatto. Le sensazioni sono ottime, ci riproverò già domani (oggi, ndr)». Nel frattempo Sagan è salito al 3° posto in classifica, sempre guidata da Tony Martin. E mentre in ambito italiano si confermano tra i migliori i giovani Davide Formolo (6° a 27” da Martin) e Mattia Cattaneo (10° a 29”), tra gli stranieri, in chiave classifica, crescono le quotazioni di Mollema, Kreuziger, Rui Costa e dello stesso Evans. Mesta invece la condotta di Bradley Wiggins, sempre più demotivato dopo l’esclusione dal Tour. E ancor più quella di Tom Boonen (ieri a 15’25”), che dalla Grande Boucle s’è chiamato fuori: «Non sarei di nessuna utilità alla squadra» ha detto il belga, quest’anno decisamente a corto di soddisfazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Arrivo: 1. Peter SAGAN (Slk, Cannondale) 202 km in 5h22’; 2. Albasini (Svi); 3. Henao (Col); 4. Mollema (Ola); 5. Evans (Aus); 6. Rojas (Spa); 7. Rui Costa (Por); 8. Pinot (Fra); 9. Frank (Svi); 10. Kreuziger (Cec); 11. Formolo; 14. T. Martin (Ger) a 5”; 17. Rebellin; 21. Capecchi; 30. Cattaneo; 74. Wiggins (Gb) a 2’25”. Positivo all’Epo nel 2013 Mauro Santambrogio, comasco, ha 29 anni: positivo all’Epo nella tappa di Napoli (4 maggio) al Giro 2013 BETTINI S Classifica: 1. Tony MARTIN (Ger, OmegaQuick Step); 2. Dumoulin (Ola) a 6”; 3. Sagan (Slk) a 14”; 4. Mollema (Ola) a 17”; 5. Slagter (Ola) a 23”; 6. Formolo a 27”; 7. Izagirre (Spa); 8. Kreuziger (Cec) a 28”; 9. Frank (Svi) a 29”; 10. Cattaneo; 16. Rui Costa (Por) a 37”; 18. Rebellin a 38”; 26. Evans (Aus) a 51”. S Oggi: 4a tappa HeidenOssingen, 160 km (Tv: Bike Channel, 15.25) LUCA GIALANELLA Due novembre. E’ la fine della squalifica sportiva di Mauro Santambrogio. Non è uscita alcuna comunicazione ufficiale, né dell’Uci (la federciclo mondiale), né della Federciclismo. Perché il caso del comasco, positivo all’Epo dopo la prima tappa di Napoli (4 maggio) del Giro 2013, è unico. E coinvolge la nuova Commissione indipendente di riforma del ciclismo (Circ), voluta dal presidente Brian Cookson dopo lo scandalo Armstrong, che ha poteri eccezionali: «Come avvenne in Italia con la legge sui pentiti», ci disse l’11 febbraio a Ginevra il politico ticinese Dick Marty, scelto da Cookson al vertice di questo nuovo organismo. Con la Wada — Obiettivo: non soltanto far luce sul passato torbido della federciclo mondiale, ma ascoltare chi ha qualcosa da dire su fatti di doping, dal 1998 a oggi, o vuole confessare le proprie colpe. La Commissione si insedia a inizio anno, dopo che è stato definito il quadro normativo in accordo con la Wada, l’agenzia mondiale antidoping. E Mauro Santambrogio è il primo italiano a presentarsi a Losanna (Svizzera), sede della Commissione. Per confessare il suo doping. Adesso la Gazzetta, che il 7 gennaio aveva annunciato la collaborazione del corridore comasco con l’Uci, è in grado di ricostruire quanto accaduto in questi mesi. Brutti pensieri — Santambrogio, 29 anni, stupisce tutti al Giro 2013. Vince a Bardonecchia, chiude al 9° posto in classifica, poi il 3 giugno arriva la positività all’Epo. Nell’ottobre scorso, pensa anche al suicidio con quell’inquietante tweet «Addio mondo». Poi i messaggi di affetto, e riparte verso la nuova vita. Anche sportiva. Un nuovo tweet a fine anno «Al passato un addio». Ma le porte del ciclismo si chiudono, e Mauro ha una sola via d’uscita: incontrare la Commissione, parlare, dire tutto quello che sa davanti ai tre membri. Oltre a Marty, ci sono il tedesco Ulrich Haas (uno dei padri del codice mondiale antidoping) e un militare australiano, l’ufficiale Peter Nicholson. I cardini della Commissione, che resterà in carica sino a fine anno, sono: totale indipendenza, struttura giuridica autonoma, possibilità di diminuire e cancellare sanzioni, in base alla qualità della testimonianza; chiedere carte e documenti; avviare inchieste con le autorità di polizia; ridurre le sanzioni fino a 6 mesi, o anche a zero in caso di informazioni eccezionali. Verità — Mauro non ha paura. Trova il coraggio per raccontare la sua esperienza, senza reticenze. Sicuramente spiega come si è procurato l’eritropoietina. Chi gliel’ha venduta, e dove l’ha comprata. Si sussurra che avrebbe fatto riferimento anche a qualche centro in Lombardia, al quale si rivolgerebbero professionisti e cicloamatori. Parole in ogni caso pesanti, che convincono la Commissione Uci, e la conferma arriva dalla sanzione. Positivo il 4 maggio 2013, Santambrogio viene squalificato sino al 2 novembre 2014. Vuol dire 18 mesi, per la sua collaborazione. Mauro avrebbe rischiato quattro anni di stop, perché oltre alla positività c’era anche il peso dell’inchiesta penale di Mantova per il caso Lampre-Nigrelli: Santambrogio è stato rinviato a giudizio, il processo penale riprenderà a fine ottobre. Dal punto di vista giuridico-sportivo, la decisione della Commissione è valida, non serve un nuovo procedimento in Italia. Regole straordinarie per un’iniziativa straordinaria. Le sue sentenze sono inappellabili, la Wada ha approvato le normative giuridiche in armonia con il codice mondiale antidoping. Intanto Mauro è tornato a pedalare. In questi mesi ha fatto anche il panettiere, di notte, mentre i pensieri lo tormentavano e non lo facevano dormire. Adesso la salita più dura: convincere una squadra a dargli una seconda opportunità. Ma sembra che Mauro abbia trovato in sé la forza di voltare pagina. © RIPRODUZIONE RISERVATA MOTOMONDIALE I TEST DI MONTMELÒ Marquez primo anche al lunedì Vale: «Il nuovo scarico è ok» DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA MONTMELÒ (Spagna) La festa per Marc Marquez è stata riguardarsi la cavalcata di domenica, «la sera e poi anche la mattina, prima di entrare in pista per i test. Dani aveva forse qualcosa in più di me e per questo non ho voluto lasciarlo davanti, per evitare che creasse il gap». Dani, invece, ha rischiato di tamponarlo nella curva che adesso vogliono cancellare. Ieri per mezz’ora è stato provato il disegno tipo F.1, che a Marc piace molto. Lo asseconda il suo conna- zionale Jorge Lorenzo, 3° a 3 decimi, «perché almeno così cambiamo un po’». Valentino Rossi (10°) la vede in maniera completamente diversa, tanto da non aver girato. «Mi fa schifo — dice “diplomaticamente” —, perché l’ho provata con la F.1. Non c’è paragone, anche se capisco i problemi di sicurezza. Vedremo chi deciderà. E quando». Divergenze Ma Valentino ie- ri era in disaccordo anche sulle prove rispetto al suo compagno. «La nuova marmitta non ci convince», ha detto Jorge. Per Rossi, invece, «qualcosa dà per migliorare l’erogazione. Non il grosso salto in avanti, però, che pensavano di fare i giapponesi. Cambia anche un po’ il rumore, più profondo. Potrei usarla in Olanda. Pure il motore 2015 (completamente bocciato dallo spagnolo; n.d.r.) ha qualcosa di buono, perché è più veloce, anche se più aggressivo». Tutti concordi sulla nuova gomma anteriore dura, che però si vedrà solo in Malesia. La Yamaha domani resta in Spagna, ad Aragon, per un ulteriore giorno di test. Assieme alla Suzuki, qui al Montmelò oggi e domani gira invece ancora il collaudatore Taccuino DAKAR 2015 Peterhansel: Peugeot Jorge Lorenzo, 27 anni, prova la Yamaha M1 con il nuovo scarico MILAGRO della Ducati Michele Pirro, che continua lo sviluppo sulla nuova gestione elettronica, provata anche dagli ufficiali: attualmente però è identica alla precedente. I tempi: 1. Marquez (Honda) 1’41”184; 2. Smith (Yamaha) 1’41”224; 3. Lorenzo (Yamaha) 1’41”515; 4. P.Espargaro (Yamaha) 1’41”640; 5. Bradl (Honda) 1’41”655; 6. Iannone (Ducati) 1’41”874; 7. Pedrosa (Honda) 1’41”969; 8. Hernandez (Ducati) 1’42”138; 9. A.Espargaro (Ftr Yamaha) 1’42”153; 10. Rossi (Yamaha) 1’42”174; 11. Dovizioso (Ducati) 1’42”379; 15. Pirro (Ducati) 1’43”305. © RIPRODUZIONE RISERVATA Stephane Peterhansel, 48 anni, lascia la Mini: correrà la Dakar 2015 con la Peugeot. «Avevo bisogno di una nuova sfida», ha detto l’11 volte vincitore del rally più famoso. Peterhansel sarà alla guida della terza 2008 DKR; le altre 2 sono affidate a Carlos Sainz e Cyril Despres. IL LIBRO DI LO VETERE «Uomini in moto» Oggi alle 18, al Circolo dei Lettori di Torino, sarà presentato il libro di Marcello Lo Vetere «Uomini in moto, racconti e cronache durante la crisi economica». Si parlerà pure del progetto Fmi «Talenti azzurri». 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 BASKET LE FINALI NBA # BeliFinals DI MARCO BELINELLI Pop mi ha detto «Ti ho voluto per vincere» Ce l’ho fatta. Non è uno scherzo, non è un sogno. Ce l’ho fatta. Ho vinto il titolo Nba. L’ho vinto con la squadra migliore. Con l’allenatore migliore. Con l’organizzazione migliore. L’ho vinto e ho festeggiato nello spogliatoio con i miei amici, fumando il sigaro e buttando birra ovunque. L’ho vinto e non ho trattenuto le lacrime, perché arrivati a questo punto non c’è nulla da trattenere. Ho pensato ai tanti anni duri, ai sacrifici, allo scetticismo che mi ha sempre circondato. A tutti quelli che: «Non è da Nba, tornerà in Europa» a quelli che «Ha meno talento di tutti». Vi dico una cosa. Il talento senza il lavoro, la fatica, la tenacia e il carattere non vale nulla. Io sono la dimostrazione che se hai un sogno, se diventa il tuo obiettivo, se ci credi, se intorno hai le persone giuste, allora hai tutte le carte per farcela. E più la gente cerca di buttarti a terra, di demotivarti, più tu trovi la forza dentro di te per andare avanti. Per te stesso, ma anche per smentirle. Per guardarli dritto negli occhi e dire: «E adesso? Parla». Abbiamo dominato queste finali, abbiamo giocato da Spurs. Abbiamo superato squadre molto forti, a partire dalla prima serie con Dallas, quella che ci è servita di più per crescere. Vecchi a chi? Tim fa ancora il... a tutti lì sotto, Manu è una potenza, Tony un play di un’intelligenza superiore. Ma a parte loro tre, ci sono tutti gli altri. C’è Kawhi Leonard che si è meritato l’Mvp senza dubbio, c’è Boris Diaw che per me è stato l’uomo della svolta, ci sono Patty Mills e Danny “Big Dog” Green che hanno una difesa incredibile, Splitter e tutta la second unit. E poi ci sono io, l’unico in campo al primo anni negli Spurs. Anche ieri Pop mi ha chiamato in due momenti importanti e mi sono fatto trovare pronto. Sul podio ognuno di noi aveva la bandiera del proprio Paese: Italia, Australia, Argentina, Brasile…siamo una squadra speciale. Quando alla fine io e Pop ci siamo abbracciati gli ho detto: «Coach ti ricordi cosa ti dissi quando mi chiamasti l’estate scorsa? Venivo qui per vincere» e lui mi ha risposto: «Ti ho voluto per questo». Più di così non posso chiedere. O meglio, sì. Una cosa da chiedere ce l’ho: il prossimo anello, perché vincere è davvero troppo bello. A I NOSTRI PRIMATI S Un anello per Cata Non solo Belinelli può fregiarsi di un anello di campione: anche Catarina Pollini, nel 1997, ne ha vinto uno della neonata Wnba con le Houston Comets. L’azzurra si infortunò durante la stagione e nei playoff era in injured list ma restò con la squadra in panchina fino alla fine e partecipò anche alla parata delle campionesse S Da Dino a Beli Se Marco è stato il primo italiano a vincere il titolo Nba, tutto iniziò nel 1970 quando Dino Meneghin fu il primo italiano scelto (Cleveland, 11o giro). Il primo minuto in campo l’ha giocato Stefano Rusconi (Phoenix), il primo punto l’ha segnato Enzo Esposito (Toronto) tutti e due nel 1995. Bargnani è stato il primo azzurro ad essere scelto al n.1 e a fare i playoff. Un trionfo italiano Belinelli lacrime e gioia: «Sono campione Nba» «Dedico il titolo ai miei genitori e a chi mi ha criticato e diceva: “Torna, non sei bravo”» DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO ORIANI SAN ANTONIO (TEXAS) Marco salta, urla, sbandiera il tricolore, ride. E piange. A dirotto, quando cita papà e mamma, «che hanno sempre creduto in me e mi hanno dato i mezzi per diventare quello che sono. Gli voglio un bene incredibile». «Sono campione Nba», lo ripete quasi per esserne sicuro. Non c’è nessuno che possa dirgli che non è tutto vero, negargli la gioia di essere diventato il primo italiano a conquistare l’anello dei pro’, dopo essere stato il primo a vincere la gara del tiro da tre punti all’All Star Game. Sgomitate Entrare nello spogliatoio degli Spurs è impresa non da poco. Sgomiti, ti giri di scatto quando ti spingono alle spalle, salvo accorgerti che il «colpevole» è Tim Duncan, appena prima di mandarlo a quel paese... Poi scorgi Belinelli. Lo vedi subito, anche nel caos, perché ha la bandiera italiana sulle spalle, orgoglioso di se stesso e di rappresentare una nazione che con lui ha gioito e sofferto. Scorrono champagne e birra a fiumi. In un angolo, solo col telefonino in mano, c’è Austin Daye, figlio di Darren, ex Pesaro e Siena. Povero, non se lo fila nessuno. Non Marco, circondato da microfoni. Aveva parlato di una sorpresa in caso di vittoria, ora la può svelare: «Un tatuaggio col Larry O’Brien Trophy, probabilmente» sorride l’azzurro. Che poi si scatena: «E’ una cosa incredibile, sono partito da zero, ho vinto lo scudetto con la Fortitudo, poi sono andato a Golden State, dove non mi hanno dato fiducia. Ho faticato negli anni, soprattutto a Toronto. Ho fatto passi avanti, arrivando a Chicago, e ora qui, a vincere il titolo aiutando la squadra. Sono il primo italiano a riuscirci, ci sono tanti sentimenti che si mischiano. La dedico ai miei genitori, alla mia famiglia che mi è stata sempre vicina, anche nei momenti difficili. E a chi mi ha criticato e mi diceva “Torna, non sei bravo, non sei grosso, non difendi”. Ma conta vincere e io l’ho fatto». Robinson Alle sue spalle c’è David Robinson, la faccia della franchigia texana. «Siamo una squadra incredibile — prosegue Marco quasi lo vedesse e ricordasse cosa significa essere uno Spur —. Ha vinto il gruppo, dal primo all’ultimo giocatore. Abbiamo passato momenti fantastici anche fuori dal campo. E poi abbiamo il miglior allenatore del mondo. Popovich è super. Ha sempre creduto in me, mi ha spinto, mi è sempre stato vicino, facendomi sentire parte integrante della squadra. Ha « Vorrei raccontare di un ragazzo che ha vinto una cosa che sembrava incredibile... MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO « Belinelli ci ha dato una mano enorme tutto l’anno, ci ha dato davvero tanto MANU GINOBILI 4 VOLTE CAMPIONE NBA dialogo con tutti, è una grande persona prima ancora di un grande allenatore. L’ho visto che nemmeno festeggiava tanto, ne aveva già vinti quattro di titoli. Ma per me è il primo...». Lo ripete quasi ossessivamente, forse per rendersi davvero conto di cosa sia accaduto pochi minuti prima sul parquet. Dove ha lungamente abbracciato Ginobili. Manu Cosa si sono detti? «Ci siamo parlati in italiano, abbiamo detto: «Ce l’abbiamo fatta, assieme». Se penso da dove siamo partiti... Mi allenavo con lui alla Virtus Bologna, avevo 15 anni, ero un ragazzino e ora abbiamo vinto il titolo da compagni. Cercate d’im- maginare le emozioni che provo. E’ stato un abbraccio fantastico che non dimenticherò mai».Il sentimento dominante, oltre alla scontata gioia, in Marco è «liberazione. Nonostante tutto ci ho sempre creduto, ho cercato di migliorarmi, non volevo passare per quel giocatore che non vince, che viene criticato. Che altro dire? Che inizi la festa». E’ iniziata da un pezzo. Kawhi Leonard gira abbracciato al trofeo di mvp, con un sigaro in bocca. Poco più in là, la clac di Tony Parker salta e canta cori in francese. Obiettivo Marco riesce a trovare la lucidità per dire che «ora il mio obiettivo è migliorare. Ho imparato molto qui, per me era tutto nuovo quest’anno. La scorsa stagione giocavo 35-40’ a partita coi Bulls e siamo arrivati in semifinale di conference, ma a Ovest il livello è più alto. Devo crescere in difesa, nelle letture dei giochi d’attacco, non mi sento arrivato. Sono contento ma tra 3-4 mesi si riparte e l’obiettivo è vincere, voglio riprovare queste sensazioni tutti gli anni!». E poi via, a far festa con amici e parenti, prima di recarsi alla Trattoria Tre a far l’alba con la squadra. Da campione Nba. Un italiano. Chi l’avrebbe detto? Forse solo Marco Belinelli. 4 I NUMERI 43 % da tre di Belinelli quest’anno, 5 assoluto nella Nba, che gli è valsa la convocazione e la vittoria nella gara del tiro da tre all’All Star Game. Per alcune settimane aveva sfiorato il 50% risultando il tiratore più preciso di tutta la Nba 11.4 Media punti della stagione regolare, poi calata nei playoff a 5.4: è la seconda nella sua carriera Nba dopo gli 11.8 del 2012 a New Orleans © RIPRODUZIONE RISERVATA LA FESTA A SAN GIOVANNI PERSICETO DOVE E’ NATO La notte in bocciofila: «Beli è il nostro eroe» DAL NOSTRO INVIATO ANDREA TOSI SAN GIOVANNI PERSICETO (BO) Nella terra dei tiratori, dove è nato Marco Belinelli, è sempre bello festeggiare un nuovo eroe. Il ritrovo per tutti è alle 2 ma già un’ora prima il parcheggio della bocciofila dove è stato montato il maxischermo per assistere alle finali di Beli, su idea di Michele Serra, suo coetaneo e amico del cuore, e sponsorizzato dal panificio di San Giovanni dove Marco si rifornisce di pizze e salate, è pieno mentre fuori sono già in fila un centinaio di ragazzi, molti con la canotta Spurs. Alla 1.45 arriva il custode Antonio Paganini: «A dispetto del mio cognome, devo ripetermi — sorride —. Questa è la quinta partita, speriamo che tutto vada bene per Marco». In sala sciamano 400 persone di tutte le età, arrivano il Sindaco Renato Mazzuca e l’Assessore allo Sport. Poi a sorpresa sfilano i giovani della Virtus di Marco Sanguettoli, il primo allenatore importante di Beli, reduci dallo scudetto Under 17 conquistato nel pomeriggio, e Michele Vitali, tiratore di Caserta. Mancano solo i genitori di Marco, papà Daniele e mamma Iole sono rimasti a casa per stare più tranquilli. Elettricità C’è un clima elettrico, i decibel si alzano all’ingresso in campo di Beli che subito infila un canestro facendo esplodere la sala. E’ il segnale della rimonta e poi del sorpasso. All’intervallo portano pizza e crescenta, le bevande invece sono già finite da un pezzo. Ovazioni per Leonard, Ginobi- li (ovviamente) e Duncan. Nel finale Beli mette il fiocchetto con un arcobaleno, ormai è una bolgia di urla e applausi. Michele Serra piange sommessamente mentre tutti lo abbracciano: «Beli è il mio eroe, lui ha voluto questo e c’è riuscito — dice emozionato e tirato —. Il sogno di Marco non era solo quello di giocare in Nba, voleva anche il titolo. E’ incredibile, ma è tutto vero. Ora dobbiamo festeggiare, è impossibile dormire. Andrò a lavorare carico di adrenalina». Gli amici in corteo salutano il giorno che nasce e il nuovo campione coi clacson spianati. Il ritrovo è alla panetteria delle sorelle Bongiovanni. Altro giro di pizza, c’è Michele Vitali che fa selfie coi tifosi: «Da amico, collega e giocatore italiano, questo titolo di Marco mi fa un grande piacere — dice —. Se lo è meritato, per anni è stato Amici e paesani: erano 400 alla bocciofila di San Giovanni per gara-5 SCHICCHI snobbato come il terzo degli italiani in Nba, tutti parlavano solo di Gallinari e Bargnani. Invece Marco con lavoro, umiltà e talento li ha superati». Festa Il sindaco Mazzuca annuncia una festa tutta per Beli: «A settembre lo celebreremo come si conviene per una persona che ha dato lustro alla nostra comunità». Mentre il sindaco di Bologna, Virginio Merola, gli dedica il Nettuno d’Oro. Al telefono mamma Iole ha un filo di voce: «Marco sentiva che avrebbe raggiunto questo traguardo fin da quando era bambino. La sua tenacia è stata premiata. Stanotte ho pianto, è stata una bellissima emozione. Quando è andato in America avevo il magone ma questo titolo ci ripaga di tutto». © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 1 2 3 LA GAZZETTA DELLO SPORT 4 35 4 I PIU’ VINCENTI S 1 Marco Belinelli festeggia con la bandiera italiana 2 San Antonio col Larry O’Brien Championship Trophy 3 Uno dei protagonisti Spurs: Tony Parker 4 Sfida tra big: Dwyane Wade contro Tim Duncan 5 Marco Belinelli e Tony Parker si abbracciano alla fine della sfida decisiva 6 Saluto tra giganti: Tim Duncan con LeBron James 7 La grande sorpresa: Kawhi Leonard col trofeo di mvp delle Finals 8 Patty Mills abbraccia Gregg Popovich USA TODAY/LAPRESSE 6 7 5 Spurs, Duncan e Popovich Semplicemente i più bravi Quindici anni fa il primo titolo, oggi il quinto sempre puntando sul lavoro d’equipe. Parker: «E’ il più dolce, volevamo riscattarci dal k.o. del 2013» DAL NOSTRO INVIATO M.O. SAN ANTONIO (TEXAS) E’ difficile crederci. Quindici anni dopo il primo trionfo, quello del ‘99, Tim Duncan e Gregg Popovich sono nuovamente sul tetto del basket mondiale. Non dovrebbe succedere, non nell’era della libera circolazione, del tetto salariale, della lotteria al draft. Non nel 37° mercato televisivo degli Usa, non contro i Big Three. Dicevamo che erano vecchi dopo il 2007, appena vinto il 4° anello. Sette anni dopo guardano ancora tutti dall’alto. Miracolo? Forse, ma fino a un certo punto. Perché dietro i 5 titoli c’è un lavoro di équipe unico, che non lascia nulla al caso. C’è un proprietario, Peter Holt, che dà carta bianca al suo gm, Rc Buford e al suo allenatore, Pop. C’è lungimiranza cifre& primati GARA-5: RIMONTA DA -16 E RECORD DI SCARTI TOTALE San Antonio ha chiuso la serie con Miami 4-1 vincendo gara-5 104-87, dopo essere stata sotto 6-22 in avvio. Il margine medio di vittoria di 14 punti è un record per le finali. MVP Kawhi Leonard, difesa straordinaria su LeBron, incisivo solo nel 1° quarto (17 punti) e 23. 7 punti, 9.3 rimbalzi col 69% dal campo nelle ultime 3 gare . Bravo anche Patty Mills con 17 punti. Nella serie la panchina Spurs ha segnato una media di 15.8 punti a gara in più rispetto a quella di Miami. LA STATISTICA Il dominio degli Spurs nei playoff è testimoniato dalle 12 partite vinte con uno scarto di 15 o più punti, record Nba. nella scelta dei giocatori. E quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Due lotterie vinte, la scelta coraggiosa di Kawhi Leonard nel 2011, cedendo ad Indiana George Hill, «il prediletto di Popovich» come ricorda Buford, che aggiunge: «Temevo pesanti contestazioni all’epoca per quella decisione». Il 22enne da San Diego State domenica è stato votato miglior giocatore delle finali e incoronato dal tecnico dei texani come astro nascente attorno a cui costruirà gli Spurs del futuro. Altro che contestazione... Dominio Il dominio di San Antonio in queste finali è stato totale. Miami è stata demolita con un gioco corale che non si era mai visto, l’essenza stessa della pallacanestro. Tutti insieme, appassionatamente. Chi entra dalla porta del centro di allenamento di 1 Spurs Lane lascia l’ego alla porta. E’ anche questione di soldi. I Big Three texani quest’anno sono costati a Holt 30 milioni di dollari, quelli degli Heat a Micky Arison 56.5. Quindi il margine di manovra per completare il roster è decisamente più ampio in casa Spurs. E’ stato belle leggere i complimenti inviati ai campioni da tanti altri giocatori Nba, è segno di stima e di rispetto. Miami è stata la prima a togliersi il cappello. «Hanno giocato un basket squisito — dice Erik Spoelstra — Soprattutto nelle ultime tre partite, ha vinto la squadra migliore». Festa Nel giorno della festa del papà, Tim Duncan si è presentato in sala conferenze con in braccio i suoi bimbi, Sydney , 8 anni, e Draven, 6, diventati protagonisti assoluti dell’intervista. «Come è andato papà stasera?». «Direi bene, ce l’ha 4 I NUMERI 22 anni di Leonard il più giovane Mvp delle Finali da Magic Johnson nell’80 17.4 Punti di Parker top scorer Spurs nei playoff. Poi Duncan, 16.3, Ginobili e Leonard 14.3 messa tutta» la risposta della primogenita. Draven si vergogna. Tim lo incalza: «Dì qualcosa di carino su papà». E lui: «Mi piace il tuo cappellino». Polaroid che Timmy conserverà a lungo nel suo cuore. Anche se pare intenzionato a scattarne altre, invece, come si poteva sospettare, di decidere di lasciare al top. «Smetterò quando mi renderò conto di essere un peso per la squadra anziché d’aiuto. Al momento penso di poter ancora essere utile». Se non è l‘ufficialità, poco ci manca, anche se le decisioni solitamente vengono ponderate e le risposte a caldo lasciano il tempo che trovano. Non li molla un attimo, Sydney e Draven. Dopo il divorzio se li tiene ancora più stretti. Il trio si fa fotografare in spogliatoio con la «manita». Cinque titoli, come Kobe Bryant (primatisti alla pari tra quelli ancora in attivi- San Antonio con i miti I San Antonio Spurs entrano nella storia della Nba salendo al quarto posto tra le squadre che hanno vinto più titoli nella storia. 8 tà), uno in meno di Jordan ma 3 in più di LeBron. «E’ il più bello — dice il caraibico — forse perché ora ho questi due (indicando i figli, ndr.), forse perché sono a fine carriera, o per quanto accaduto un anno fa». Rivincita Il fattore rivincita non va sottovalutato. La sete, la voglia di riscatto, l’amaro in bocca nemmeno immaginabile da chi non l’ha provato, sono stati la benzina che ha spinto gli Spurs sino al traguardo. «Eravamo così vicini nel 2013 — concorda Tony Parker — Volevamo riscattarci, questo è il titolo più dolce». Chi più di Manu Ginobili sognava di avere un’altra chance? Le 8 palle perse di gara-6 2013 lo hanno tormentato sino a domenica. L’argentino è alla soglia dei 37 anni, non ha esattamente risparmiato il suo corpo nelle 12 stagioni Nba. Finito. Era la parole che si sentiva più spesso, assieme a ritiro. L’avete vista la schiacciata di gara-5? Il ferro trema ancora adesso. Mamma mia. «L’ultima volta che ci avevo provato contro i Thunder, Butler mi aveva stoppato — parole dell’ex Virtus Bologna —.E i compagni mi avevano preso in giro. Promisi che non ci avrei più provato. Ma è subentrata l’adrenalina...». Il punto escalmativo. Di un trionfo per nulla annunciato. Ma strameritato. © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI SCONFITTI HEAT DA RIFONDARE LeBron, ora non criticatelo... Miami ha bisogno di rinforzi Spoelstra: «Giocare tre gare così è frustrante, ma non vanno dimenticate le 4 finali di fila» SAN ANTONIO Non toccate LeBron. Sarebbe incredibile ascoltare critiche contro il Prescelto, abbandonato da tutti, lasciato solo da un roster vecchio, stanco, da rifondare. Lui ci ha provato, scendendo in campo col sacro fuoco addosso, dicendo ai compagni di «seguire la sua leadership» prima di salire sul ring. Ha dato tutto, non poteva bastare. Perché Dwyane Wade è sembrato in palese difficoltà a dover giocare partite così ravvicinate. E Chris Bosh ha fatto... il Bosh. Gli altri non sono mai esistiti, da Chalmers a Lewis, da Andersen (reduce da infortunio e che ieri non ha esercitato l’opzione per restare agli Heat nella prossima stagione) ad Haslem. Ray Allen, probabilmente alla sua ultima partita, ha avuto sprazzi, ma la serie non è mai esistita. «C’è frustrazione ad arrivare sin qui e poi giocare tre partite così — dice coach Spoelstra —. Ma non possiamo dimenticarci di quanto abbiamo fatto, 4 finali consecutive». Ha ragione. Futuro Gli Heat vanno celebrati, applauditi. Ma va anche ponderato il loro futuro. Cosa farà LeBron ora che si è reso conto che con questo gruppo non può vincere? A Est hanno passeggiato per mancanza evidente di avversari. Avessero trovato in finale Oklahoma City con Durant e Westbrook, o i Clippers di Paul e Griffin, la musica probabilmente sarebbe stata la stessa. Rifondare non vuol dire partire da zero, il Prescelto non lo accetterebbe mai. Ma rinforzarsi. I Big Three possono uscire dai rispettivi contratti a fine mese. Lo faranno? «Non ci ho ancora pensato — risponde King James —. Parlerò con la squadra e prenderemo una decisione. Io e la mia famiglia amiamo Miami ma al momento non saprei rispondere. Cercate risposte che non vi darò». Ci ha pensato, eccome. Certo, queste finali peseranno sulla scelta. E’ stato tradito dai compagni, anche se non lo Tutta la delusione di Udonis Haslem (34 anni) e LeBron James (29) subito dopo il k.o. in gara-5 IPP ammetterà mai: «Deluso da loro? No, ovviamente speravo che tutti, me compreso, facessimo qualcosa in più». Cleveland chiama, e non sarà la sola. Sta a Micky Arison aprire il portafogli per ridare al n.1 al mondo la chance di vincere ancora ed evitare che porti il suo talento lontano da South Beach. m.o. PIU’ TITOLI Squadre Boston 17 LA Lakers 16 Chicago 6 San Antonio 5 Detroit 4 Golden State 4 Miami 4 Philadelphia 4 Allenatori P. Jackson 11 R. Auerback 9 G. Popovich 5 J. Kundla 5 P. Riley 5 Giocatori B. Russell 11 S. Jones 10 quattro con 8 tre con 7 K.Jabbar 6 B.Cousy 6 M.Jordan 6 S.Pippen 6 T.Duncan 5 K.Bryant 5 M.Johnson 5 e altri dieci 5 ”Stranieri” Duncan I.Ve. 5 Ginobili, Arg 4 Parker, Fra 4 Wennington e Fox, Can 3 Kukoc, Cro 3 Logley, Aus 3 LE ULTIME FINALI 2014: San Antonio-Miami 4-1. 2013: San Antonio-Miami 3-4. 2012: Oklahoma CityMiami 1-4, 2011: DallasMiami 4-2. 2010: LA Lakers-Boston 4-3. 2009: LA Lakers-Orlando 4-1. 2008: LA Lakers-Boston 2-4. 2007: San AntonioCleveland 4-0. 2006: DallasMiami 2-4. 2005: San AntonioDetroit 4-3. 2004: LA Lakers-Detroit 1-4. 2003: San Antonio-New Jersey 4-2. 2002: LA Lakers-New Jersey 4-0. 2001: LA LakersPhiladelphia 4-1. 2000: LA Lakers-Indiana 4-2. 1999: San Antonio-New York 4-1. 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 BASKET FINALE SCUDETTO: OGGI GARA-2 Gentile: «Siena cotta? Sì, come un anno fa...» L’ala di Milano: «Anche la scorsa stagione partimmo bene e poi ci eliminarono. Sono duri e vanno temuti» VINCENZO DI SCHIAVI MILANO Fa il capitano-pompiere Alessandro Gentile. Troppi i rospi ingoiati in passato per edificare certezze sulla mattonella costruita in gara-1. Troppe volte le vittorie hanno pompato certezze quando in realtà erano solo miraggi. La memoria impone a Milano un atteggiamento circospetto e guardingo in attesa di gara-2, questa sera, in un Forum al quarto tutto esaurito consecutivo: «Calma — abbozza Gentile —, Siena ha tanti buoni giocatori e non possiamo certo giudicarli per una gara andata male. Reagiranno, lo so, come hanno fatto l’anno scorso. Nei quarti vincemmo la prima di oltre 20 punti, la seconda solo di due con un canestro allo scadere e poi sappiamo tutti come è andata a finire. Non mi fido, vanno temuti e noi non possiamo rilassarci nemmeno per un secondo». Leader E Gentile non si è mai rilassato in questi playoff. Punti e assist, soprattutto. Da uomo squadra. Tra i più reattivi nella serie rognosa contro Pistoia, arma tattica micidiale Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE esperta referenziata impiegata ufficio commerciale customer care with problem solving ordini offerte inglese francese windows mac offresi 331.12.23.422 GEOMETRA site construction-project manager, offresi Africa - Medio-Estremo Oriente, migliorerebbesi occupazione Nigeria +234.80.20.77.20.67 RESPONSABILE amministrativa e finanziaria, ventennale esperienza, bilancio, reporting, gestione risorse. Cel. 346.83.79.239 mail: [email protected] AGENTE plurimandatario anni 54 settore componenti elettronici ed elettromeccanici, pluriennale esperienza valuta mandati per Piemonte, Liguria, Emilia. Scrivere [email protected] OFFRESI esperienza trentennale sales & marketing, creazione e gestione reti vendita agenti e rivenditori settore ospedaliero e dentale. 348.44.00.469 [email protected] nella lunga maratona contro Sassari. In gara-1 con Siena ha fatto il giocatore di sistema lasciando tutta la scena allo spiritato Curtis Jerrells: «Sono contento per lui, ha giocato benissimo, i suoi tanti tiri da fuori hanno spaccato il match, vedeva il canestro grande come una vasca da bagno, ce ne siamo accorti subito e lo abbiamo assecondato». Sulle tri- DOMESTICO srilankese, offresi anche custode, esperienza pluriennale casa signorile, patente B, referenziato. 331.95.83.133 RAGAZZO srilankese referenziato, offresi come colf, badante, aiuto cuoco, lavapiatti, operaio. 388.93.06.393 SRILANKESE 44enne offresi come custode, giardiniere, cuoco, patente B/ DE, referenziato, 329.75.77.962 DIRIGENTE scolastico pensionato settembre 2012 esperienza quarantennale esaminerebbe offerte lavoro coordinatore istituti paritari disposto viaggiare. 340.57.62.532 Futuro La priorità del capitano EA7 è togliere lo scettro a Siena «ma non deve essere un ossessione. Non facciamone una malattia, sappiamo tutti quello che dobbiamo fare». Poi si parlerà anche del suo futuro. Il contratto scade l’anno prossimo, ma il 30 giugno può liberarsi per andare in Nba. Molto dipenderà dalle scelte 6.7 13.9 Media voto Gazzetta Alessandro Gentile è il miglior giocatore di Milano nei playoff secondo la nostra media voto 4 LA SERIE S Stasera c’è gara-2 Ore 20.30 al Forum Le finali scudetto si giocano al meglio delle partite con la formula 2-2-11-1. Da gara-2 in poi tutte le partite si giocheranno alle 20.30 con diretta su Rai Sport 2 Gara-2 oggi a Milano Media punti playoff Gentile è il 2° marcatore di Milano nei playoff dietro a Keith Langford (15.9) ple di Jerrells e sulla difesa EA7 si sono sgretolate le certezze di Siena. «Dobbiamo ritrovare il nostro gioco di sistema» ha postulato Marco Crespi, a caldo, stigmatizzando la brutta serata al tiro figlia anche dell’emozione, la tassa che spetta ai neofiti, visto che della Siena dominante dell’ultimo lustro è rimasto solo capitan Ress. Ma l’Mps ha pure dimostrato di saper fare la faccia feroce: «In gara-1 abbiamo messo in campo il doppio dell’energia rispetto a loro — diRAGIONIERE pensionato trentennale esperienza in campo amministrativo e fiscale presta la propria collaborazione a medie e piccole società. Tel. 02.89.51.27.76 BADANTE moldava referenziata offresi fissa/diurno, anche week-end, libera subito. 329.54.44.953 BADANTE uomo italiano con esperienza offresi assistenza anziani/disabili, fissa/temporanea presso famiglia/ struttura, non fumatore, attestato O.S.A, referenze. 345.16.90.107. APERTURA punto vendita a Milano. Ricerchiamo anche alla prima esperienza 6 addetti alle vendite e gestione reparto. Full-time. Per info: 02.84.94.33.46 AZIENDA macchine utensili zona Milano Mecenate ricerca impiegata contabile con lunga esperienza fornitori esteri, lettere di credito, bolle doganali,spedizionieri, Intrastat, Conai, registrazioni co.ge e banche. 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P19 www.filcasaimmobili.it del draft in programma a New York il 26, vigilia peraltro di un’eventuale gara-7. Giorni intensi per il giovane talento azzurro, che all’inizio dei playoff aveva spalancato tutte le porte: «Del futuro parleremo con la società, a bocce ferme, facendo le valutazioni del caso in un senso o nell’altro». Livio Proli (che stravede per lui) vorrebbe farne il perno della Milano del futuro. Ma c’è un tempo per tutto. Ora siamo solo a gara-2. Alessandro Gentile, 21 anni, CIAMILLO/CASTORIA BILOCALE nuovissimo Losanna. 195.000 euro. CE: B - IPE: 33,26 kWh/ mqa. 02.88.08.31 cod. B28 www.filcasaimmobili.it Gara-3 giovedì a Siena B RERA via dei Chiostri dimora 230 mq con terrazzo e box doppio. [email protected] CE: in corso FILZI signorili bilocali climatizzati serviti metropolitana mutuo inscritto. 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Eventuale gara-6 mercoledì 25 a Siena Eventuale gara-7 venerdì 27 a Milano Zandalasini a Schio (fr.vell.) La giocatrice più ambita d’Italia cambia casacca: Cecilia Zandalasini, ala di 1,82 del 1996, approda dove merita: a Schio. Il Famila campione d’Italia se l’è assicurata in prestito per un anno perché Cecilia, fino a ieri al Geas Sesto San Giovanni, si è riservata l’opportunità di scegliere se, dopo la maturità scolastica, andare negli Stati Uniti. E’ stato il tecnico spagnolo del Famila a insistere per Zandalasini. In un progetto di ringiovanimento che vede anche l’arrivo del play Giulia Gatti da Ragusa, del pivot croato Sliskovic e la conferma di Honti. Proprio Ragusa, finalista quest’anno, ha preso Nadalin da Schio, Cinili e Gorini e perso Micovic (Cagliari dove va anche il play ex Ragusa Soli) e Malashenko. La Reyer Venezia si rinforza con Dotto, Bagnara e Martina Sandri. Lucca ridimensiona, Priolo e La Spezia sono in sofferenza. Napoli è pronta per fare la A1. 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Davanti ai nostri tifosi abbiamo forti motivazioni personali e di squadra, l’approccio è stato molto positivo, ma ora ci aspetta una gara-2 molto dura. Siena ha orgoglio e vorrà metterci in difficoltà con diverse armi, tipo la zona, che in gara-1 hanno usato solo a sprazzi. E poi i playoff giocati a distanza di 48 ore sono un po’ una roulette: i cali possono arrivare improvvisi, quando meno te l’aspetti». A Cesenatico vacanze Blumare, spiaggia privata attrezzata. Camere con bagno. Vacanza semplice ma efficace, soggiorni minimo settimanali. Pensione completa luglio 30, agosto 35 compreso menù fisso, acqua ai pasti, servizio spiaggia, parcheggio gratuito. Cell. 388.43.80.480 www.casavacanzeblumare.com CERVIA Hotel tre stelle sul mare. Offertissima giugno 43,00 all-inclusive, bambini gratis. Menù scelta. Aria condizionata. Tel. 0544.97.27.84 OFFERTA MARE CERCASI impresa artigianale per demolizioni, costruzioni, nuove ristrutturazioni immobili. 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Bari, Berlino e deciderò se farli o lasciarli» ARCOBELLI-PASQUALI La tentazione è St.Tropez, ma c’è poco da divertirsi: a Port Grimaud, Federica Pellegrini da oggi a venerdì 27 giugno si sottoporrà alle torture di Philippe Lucas, l’allenatore che la dirige a distanza (esegue Matteo Giunta), il massacratore che lei non vede dall’oro europeo in vasca corta di dicembre a Herning. Due settimane di carico, per poi tornare a gareggiare il 28 e 29 giugno a Bari. Sono giorni-chiave per Fede, soprattutto perché sarà il momento in cui oltre a nuotare, Fede si confronterà sui piani a lungo termine, ovvero i Giochi di Rio 2016. «Dopo Berlino tireremo una riga, decideremo se abbandonare o meno i 400 stile libero», specialità in cui Fede è stata due volte campionessa mondiale, quinta a Londra e Pechino, ed è tuttora primatista mondiale (prima donna sotto i 4 minuti). Già, trema pure il suo primato: perchè l’americanina Katie Ledecky, sua erede iridata nella specialità, ha fretta di cancellare quel 3’59”15 che resiste dal 2009. «Per ora non mi sembra stia volando, ma il record è certo nei suoi piani già quest’anno». Fede li nuoterà a Bari, li nuoterà quasi certamente a Berlino: «Anche di questo parlerò con Lucas: l’unica certezza saranno i 200 sl, e proprio per non compromettere questa gara c’è da analizzare a fondo il tema 400». Lucas ritiene che nei 400 ai Giochi Fede può avere più chance che nei 200, Fede ha i 200 come chiodo fisso ben sapendo che due gare olimpiche sono un’opportunità doppia per il podio. La gara secca è un rischio: come ha insegnato Pechino 2008. «Vedremo, appunto, dopo Berlino»: dove l’attendono le Muffat, Belmonte, Friis e via dicendo, per la serie non sarà facile neanche vincere l’Europeo di questi tempi. Presentazione Pensieri che anche ieri hanno accompagnato Fede, alla vigilia della partenza per la Francia ed in occasione della presentazione romana del libro di Filippo Ultimi pass europei Il risultato degli Europei decisivo per il piano 2016: in questi giorni ne parlerà a Philippe Filippo Magnini, 32 anni ex iridato, e Federica Pellegrini, 25, olimpionica «Beyond my water» all’Aniene, presente il presidente del Coni, Giovanni Malago: «I riscontri importanti li avrò tra due settimane a Bari. Vedrò di regalare una bella prestazione anche ai tanti appassionati. Mi è dispiaciuto non aver potuto fare il test nei 200 dorso, perché avevo buone sensazioni. Comunque ho provato a parare il colpo insieme alla Hosszu: è stato divertente, un siparietto simpatico. A cena con i miei mi sono tornati in mente i giorni dei Mondiali di Roma 2009, quando con la mia famiglia stavamo ogni tanto insieme. Sfidare Filippo in acqua? Sui 100 e 200 non ci sarebbe storia, sui 400 ce la possiamo giocare, ma sugli 800 lo batto di sicuro!». Interviene anche Malagò: «Quello che ha fatto Federica dome- DORSISTA DEL VIETNAM CHIEDE DI ALLENARSI CON L’AZZURRA nica, scendendo in acqua la sera fa capire come ragiona e come è fatta. Tutti se ne sarebbero andati a farsi la doccia dopo l’annullamento, lei invece è rimasta e dopo un’ora e mezza si è fatta cronometrare a mano la prestazione». «Fede, mi fai allenare con te a Verona?». La richiesta, inattesa, è arrivata dalla miglior dorsista vietnamita, Thi Anh Vien, che gareggia nei 200 dorso e sta preparando i Giochi asiatici. Matteo Giunta ci ha pensato a lungo, ma i continui spostamenti da ora agli Europei costringono la Pellegrini a declinare la richiesta. Staffetta Più preoccupato è apparso l’ex bicampione del mondo dopo la finale del Settecolli in proiezione Berlino: «La costruzione della staffetta veloce? Il c.t. Butini troverà la soluzione. Certo che è un peccato per quei ragazzi che volevano cercare la qualificazione individuale e non ne hanno avuto la possibilità. Magari verrà data loro un’altra occasione o verranno presi in considerazione i tempi di Riccione». clic © RIPRODUZIONE RISERVATA Oltre a Pellegrini-Magnini in Francia, il gruppo Paltrinieri-Dettitorna in altura a Sierra Nevada. Tra Budapest, Bari, Milano-Torino, Vichy e gli Assoluti dell’1-2 agosto verranno definiti gli ultimi pass soprattutto in chiave staffetta (saranno promossi velocisti come Leonardi e Orsi, che firma fino al 2017 per l’Akron, il brand di Domenico Fioravanti). L’Italia di Butini a Berlino sarà di circa 40 elementi. I qualificati individuali per gli Europei (1824/8). Uomini: Ciccarese, Bonacchi, Pesce, Detti. Paltrinieri, Dotto, Turrini, Codia, Mencarini, Pizzetti, Pavone, Pizzini, D’Arrigo, Magnini, Toniato. Donne: Barbieri, Pellegrini, Pirozzi, Polieri, Di Pietro, De Ascentis, Celli, Caramignoli, Mizzau, Bianchi, Fissneider, Castiglioni, Ferraioli, Ponselè, Masini Luccetti (4x200), Di Liddo, Zofkova. Il cinese Zetao: 48”46 (al.f.) Ai Mondiali militari di Tenero (Svi), il cinese Ning Zetao vince i 100 sl in 48”46 davanti al russo Lagunov (49”82). Uomini: 200 do Diener (Ger) 1’58”40; 50 ra Gomes (Bra) 27”54, Feldwehr (Ger) 27”96; 50 do Santos (Bra) 23”59; 100 fa Koptelov (Rus) 52”37; 400 mx Lebherz (Ger) 4’18”56. Donne: 100-200 sl Bonnet (Fra) 55”65, 1’57”99; 50 ra Brandt (Ger) 31”30; 50 fa Henique 26”18; 200 fa Jiao Liuyang (Cin) 2’07”91. ATLETICA OGGI WORLD CHALLENGE IAAF A OSTRAVA Fenomeno Eaton: adesso è re anche dei 400 hs Lo statunitense, da anni dittatore del decathlon, si sta cimentando in un 11a specialità: stasera proverà a scendere sotto i 49”00! ANDREA BUONGIOVANNI Lo ha sostenuto anche Usain Bolt dopo i Giochi di Londra 2012: «Il più grande di tutti noi è Ashton Eaton». Oggi, il giudizio, potrebbe persino venir rafforzato. Perché il 26enne statunitense, da allora, ha ulteriormente dato lustro al proprio straordinario curriculum. Basta dire che mai, prima di lui, nella storia dell’atletica, c’è stato uno specialista delle prove multiple contemporaneamente in possesso dell’oro olimpico, di quelli iridati outdoor e indoor e dei primati mondiali all’aperto e al coperto? No, non basta. Perché l’uomo dell’Oregon, in queste settimane, sta aggiungendo altre perle. Siccome dieci specialità son poche, ne ha aggiunta un’undicesima. La più dura di tutte: i 400 ostacoli. E, neanche a dirlo, sta volando. Motivazioni «Avevo bisogno di una pausa dal decathlon – ha ribadito ieri a Ostrava, dove stasera sarà una delle tante stelle del 53° Golden Spike, tappa del World Challenge Iaaf – è stata una buona scelta e sta già ripagandomi. Quando tornerò, pensando ai Mondiali di Pechino 2015 e all’Olimpiade di Rio 2016, avrò di nuovo grandi motivazioni. Intanto questo è il miglior modo per rimanere allenato: i 400 possono essere di lavoro per qualsiasi specialità, aggiungendoci gli DECATHLETI SUI 400 HS A. EATON (USA) 9039 S. MAILLARD (FRA) 7562 A. SILVA (URU) 7641 S. RODGER (GB) 7200 V. HOUSTON (BAR) 7777 la guida 49”07 49”10 49”16 49”19 49”21 Torna Bondarenko Poi Gatlin e la Felix E c’è Lavillenie I SUOI DIECI PERSONALI 100 400 1500 110 HS ALTO ASTA LUNGO PESO DISCO GIAVELLOTTO DECATHLON 10”21 (2012) 45”64 (2013) 4’14”48 (2012) 13”35 (2011) 2.11i (2010) 5.35i (2014) 8.23 (2012) 15.40 (2013) 47.36 (2011) 66.64 (2013) 9039 (2012) ostacoli diventano ancora più completi. E le novità, facendoti uscire dalla routine, aiutano a rimanere concentrati. Alla fine della scorsa stagione ero stanco anche mentalmente. Ora ho già recuperato e mi sento pronto a combattere fino al 2020, quando avrò 32 anni». Fenomeno Non che nel mentre non si stia togliendo soddisfazioni... Vinto a inizio marzo il secondo titolo mondiale consecutivo nell’eptathlon in sala, negli ultimi due mesi, sui 400 hs, s’è esibito cinque volte. Dopo due 50”01, è sceso a 49”69. Ashton Eaton, 26 anni, vince i 400 hs nella tappa di Diamond League di Oslo di mercoledì scorso in 49”16, a 9/100 dal personale AFP «Ero stanco, avevo bisogno di novità. Questa scelta mi sta già ripagando» In cinque gare da 50”01 a 49”07, primo decathleta a vincere in Diamond League Quindi, nove giorni fa, a Hengelo, è esploso a 49”09 («record» per un decathleta come da tabella qui sopra, oltre che l’11 a prestazione mondiale 2014 e inferiore di 1”38” alla migliore italiana...), mentre mercoledì scorso, a Oslo, con 49”16, è diventato il primo specialista delle prove multiple a imporsi in una gara di una tappa di Diamond League, precedendo anche un big come il sudafricano LJ Van Zyl, bronzo mondiale a Daegu 2011. Polivalenza «L’obiettivo immediato – spiega – è scendere sotto i 49”00». Nonostante personali di 45”64 sui 400 e di 13”35 sui 110 hs (crono ribadito e Eugene il 31 maggio, a conferma che la «cura» sta funzionando), non molti erano pronti a scommettere su tempi così eccelsi. Ma il ragazzo – marito della canadese Brianna Theisen, vice campionessa olimpica dell’eptathlon che a a Gotzis ha recentemente portato il personale a 6641 punti – ha doti da velocista, enormi qualità tecniche e pure doti di resistenza. Forse Bolt aveva ragione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cast del meeting di Ostrava è degno (se non in certi casi superiore) a tappe di Diamond League. Bohdan Bondarenko, dopo il fantastico 2.42 di sabato a New York, torna nell’alto e, come ogni volta che gareggia, c’è profumo di record del mondo. A stimolarlo l’ucraino connazionale Andriy Protsenko (2.35 a New York). Nella velocità Justin Gatlin sui 100, imbattuto in sette uscite stagionali («Voglio far meglio del 9”87 di Pechino» promette), LaShawn Merritt nei 400 e Allyson Felix nei 200, dopo il ritorno alla vittoria di Oslo. Nei 110 hs fari sui cubani Yordan O’Farill e Dayron Robles, che qui nel 2008 fece il record del mondo con 12”87, sul giamaicano Hansle Parchment e, soprattutto, sul francese Pascal Martinot-Lagarde. Nei 400 hs donne c’è Kemi Adekoya, nigeriana del Bahrein. Annunciati tre tentativi di migliori prestazioni mondiali: degli etiopi Mo Aman nei 1000 e Genzebe Dibaba nei 2000 e della keniana Florence Kiplagat nell’ora e nei 20.000. Nei 3000 il connazionale Caleb Ndiku. Nei concorsi anche Renaud Lavillenie nell’asta (all’aperto sei successi su sei e un top di 5.92), lo statunitense Kurt Roberts nel peso e i cechi Vitezslav Vesely e Barbora Spotakova nel giavellotto. Ieri, nel tradizionale aperitivo, doppia miglior misura mondiale 2014 nel martello: 81.57 dell’ungherese Krisztian Pars, 78.00 della tedesca Betty Heidler. Uomini. Martello: 1. Pars (Ing) 81.57 (m.p.m. ‘14); 2. Nazarov (Tag) 80.62; 3. Fajdek (Pol) 79.65; 4. Lomnicky (Slk) 77.91; 5. Bigot (Fra) 77.76. Donne: Martello: 1. Heidler (Ger) 78.00 (m.p.m. ‘14); 2. Wlodarczyk (Pol) 76.41; 3. Klaas (Ger) 74.61; 4. Hrasnova (Slk) 74.39. In tv: diretta Eurosport 2, ore 18. 38 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 GOLF US OPEN NON ESULTA, NON HA UNA FIDANZATA, FA COLAZIONE DA STARBUCKS DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO LOPES PEGNA PINEHURST (North Carolina, Usa) Martin Kaymer non esulta saltando su e giù come molti dei suoi predecessori che hanno conquistato lo Us Open. Nessun pugno roteato a tagliare l’aria bollente del North Carolina, come Tiger Woods. Non bacia con passione né moglie né fidanzata (non ce l’ha), come Webb Simpson due anni fa. No, il tedesco che ha preferito la solitudine del golf al calcio (giovanili del Fortuna Düsseldorf), le braccia le abbassa improvvisamente come se gli avessero tolto le pile e si fosse sfilato dalle spalle uno scimmione enorme. Per quattro giorni è stato una specie di robot: primi due giri a passo di record (doppio 65), mai successo in un Major. Gli altri due meno perfetti, ma sempre in testa «wire-to-wire», dall’inizio alla fine: ottavo della storia a riuscirci. Un vantaggio finale sui secondi in classifica, Erik Compton, l’uomo dei tre cuori (dopo due trapianti), e Ricky Fowler, famoso per le mise coloratissime, di otto colpi: superato solo da altri tre giocatori. Ma quale Bingo Un robot, appunto. Che ha fatto a fettine uno dei campi più temuti del golf, vincendo il suo secondo Major in carriera a 29 anni. Ma quelle braccia abbassate e gli occhi umidi sono un «body language» inconfondibile che vale più di mille parole. Così spiega quello che nelle ore precedenti non ha potuto rivelare: «Dopo aver conquistato il Pga Championship, non volevo essere ricordato come il ragazzo fortunato che ha centrato il bingo alla lotteria. Questo trionfo mi toglie un peso enorme perché ho avuto la conferma che posso vincere ovunque e mette a tacere tutti quelli che avevano dubitato di me». Tanti. Soprattutto in Germania. Perché Kaymer era andato di fretta. La sua era stata un’ascesa pazzesca: professionista nel 2005; nel 2006 era già sul Tour europeo; nel 2008 aveva vinto Abu Dhabi. Nel 2010 si era aggiudicato il primo Major e nel 2011 era salito a numero uno del mondo. Poi si era inceppato. Aveva deciso di ricostruirsi lo swing del drive e non ne aveva più azzeccata una. Era andato in bianco per 29 tornei consecutivi nell’arco di 18 mesi, prima di riemergere due settimane fa in Florida. Nonostante sia ormai sprofondato al 63° posto nel ranking mondiale, 271 34 Lo score di Kaymer È il secondo più basso nella storia dello Us Open. Primato di McIlroy col 268 nel 2011 Vincitori stranieri Sono 34 i campioni Us Open non statunitensi in 114 edizioni del torneo. Otto nelle ultime 11 Il re solitario Kaymer zero eccessi «Vinco con il silenzio» In testa dal via, il tedesco trionfa con otto colpi di vantaggio «Scelsi il golf perché non volevo parlare con i compagni» In alto e sotto, Martin Kaymer, 29 anni. É al secondo Major vinto: nel 2010 aveva trionfato al Pga Championship AP/EPA conquista il The Players, considerato il quinto Major. per migliorare concentrazione e flessibilità e che non tocca neppure un goccio di birra. Anni di distrazioni Gli occhi sono umidi mentre abbraccia il suo fedele caddie sul green della 18, perché pensa a sua mamma morta nel 2008 di cancro, quindici giorni dopo averle portato in ospedale la coppa vinta al torneo di Monaco. Per lei ha stampato sulla sacca un girasole, il suo fiore preferito. Ora la coppa che accarezza è quella d’argento dello Us Open. La stringe forte a sé, mentre racconta l’incubo di questi ultimi anni: «Nel 2010 non avevo compreso che cosa mi fosse capitato. Fui colto persino di sorpresa dal mio successo. Rimasi travolto dalle attenzioni dei media. Tutte quelle domande sul cambio di swing non le tolleravo più. Mi annoiavano e non sapevo dare e darmi spiegazioni. E soprattutto non riuscivo più a vincere: troppe distrazioni per giocare bene». Un colpo durissimo per lui che è un perfezionista, maniaco del fitness al punto da fare yoga Da Starbucks Quando dovet- te scegliere fra calcio e golf disse: «In una squadra devi parlare ai compagni e all’allenatore e invece io amo il silenzio dei green». Solitario e schivo, dunque: «Come dite? Sono una leggenda come Bernhard Langer (primo tedesco a vincere un Major, ndr) e Boris Becker? Sono lusingato, ma mi pare eccessivo». Lui che gli eccessi non li sopporta e domenica ha fatto colazione da Starbucks. Ma anche solare e simpatico. Per dire, il suo idolo era il sudafricano Ernie Els: «Oltre che per il suo gioco, mi piaceva perché in campo sorrideva sempre». Così chiude con una battuta: «Perché se sono annoiato dalle vostre domande non faccio come altri colleghi e rispondo a monosillabi? Perché voglio spiegarmi bene ed evitare che scriviate delle cavolate». Per uno misurato come lui, una botta di vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’AZZURRO A +6 Molinari chiude 23o «Un passo avanti» Francesco Molinari si è piazzato 23° (+6), migliorando il personale allo Us Open, che era un 27° posto al debutto nel 2009 (29° nel 2012 e tre tagli). Dice: «Un leggero passo in avanti, magra consolazione». Ha un pizzico di rammarico, perché dopo il 6° posto del primo round e il 14° dopo gli altri due, ambiva ad arrivare più in alto. Spiega: «L’ultimo è stato il giro peggiore. Un peccato, perché ero partito bene nelle primissime buche. E’ stata una settimana abbastanza positiva. Un’esperienza da mettere nel bagaglio. Fra sabato e domenica, però, potevo fare di più». Ora ha la certezza di poter competere sul circuito americano, di cui ha già la carta temporanea, dalla prossima stagione. E l’obiettivo sarà anche quello di far punti per la Fedex Cup. 4 Appunti MICKELSON SOLO 28o DA GIOVEDÌ S Compton e Fowler a -1 Stenson è quarto Così nel 114° Us Open a Pinehurst (par 70), in North Carolina: 1. Kaymer (Ger, 65 65 72 69) -9; 2. Compton (72 68 67 72), Fowler (70 70 67 72) -1; 4. Day (Aus, 73 68 72 68), Stenson (Sve, 69 69 70 73), D. Johnson (69 69 70 73), Koepka (70 68 72 71), Bradley (69 69 76 67) +1; 9. Walker (70 72 71 69), Scott (Aus, 73 67 73 69), Snedeker (69 68 72 73) +2; 12. Kuchar (69 70 71 73), Na (68 69 73 73), Siem (Ger, 70 71 72 70), Rose (Ing, 72 69 70 72), Furyk (73 70 73 67) +3; 17. Poulter (Gb, 70 70 74 70) +4; 23. F. MOLINARI (69 71 72 74), McIlroy (N.Irl, 71 68 74 73) +6; 28. McDowell (N.Irl, 68 74 75 70), Mickelson (70 73 72 72) +7; 35. Garcia (Spa, 73 71 72 72) +8; 40. Z. Johnson (71 74 72 72) +9 Tocca alle ragazze Sergas al via Giulia Sergas 34 anni GETTY Per la prima volta lo Us Open femminile si disputerà sullo stesso campo degli uomini. A Pinehurst N° 2, però, da giovedì le donne affronteranno un par 72 invece che 70 e un percorso leggermente più corto. È un esperimento, accolto con entusiasmo dal tour maschile, che potrebbe proseguire anche in futuro per dare più visibilità alle ragazze. Il vincitore, Martin Kaymer, era entusiasta: «C’è una bella atmosfera. Ci godiamo la vista, alcune di loro sono molto carine». Un’occasione anche per Francesco Molinari di salutare l’italiana Giulia Sergas, unica azzurra al via. Ma la grande protagonista mediatica dei prossimi giorni sarà la bambina di 11 anni di origine cinese, Lucy Li, la più giovane della storia a qualificarsi per uno Us Open. CHALLENGE TOUR Gagli e Rota terzi in Francia Lorenzo Gagli (72 71 68 71) e Andrea Rota (69 69 72 72), con -2, hanno chiuso al terzo posto il Najeti Open di Lumbres (Fra, par 71), torneo del Challenge tour vinto dallo spagnolo Jordi Garcia Pinto con -7 (71 65 71 70). Alessandro Tadini 12° con +1, Filippo Bergamaschi 32° a +4, Matteo Delpodio 38° a +5; non aveva superato il taglio Quintarelli. DOMANI A FUBINE Il Piemonte agli stati generali Domani il golf club Margara di Fubine (Alessandria) ospita gli stati generali del golf in Piemonte: «Fare sistema per vincere la sfida». Dalle 11 interverranno il presidente federale Franco Chimenti, il n.1 del comitato piemontese Marco Francia, oltre a rappresentanti di istituzioni, sponsor e dei circoli del territorio. MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 TUTTENOTIZIE & RISULTATI TENNIS I TORNEI SULL’ERBA Eastbourne: con la Schiavone ora sono 5 azzurre Francesca Schiavone riscatta il ko del Roland Garros contro la croata Tomljanovic, eliminandola nell’ultimo turno delle qualificazioni sull’erba di Eastbourne. E’ in tabellone con Pennetta, Errani, Vinci e Giorgi. Primo turno, donne (524.000): Pavlyuchenkova (Rus) b. A. Radwanska (Pol) 6-4 3-6 7-6 (4); Vesnina (Rus) b. Peng (Cin) 6-3 64; Kerber (Ger) b. Riske (Usa) 7-6 (6) 6-4; uomini (500.000): Simon (Fra) B. Guccione (Aus) 7-6 (2) 6-4; Klizan (Slk) b. Delbonis (Arg) 6-4 6-4; Kamke (Ger) b. Evans (Gbr) 6-2 6-3; Chardy (Fra) b. Karlovic (Cro) 6-4 6-4. ENTRA LORENZI Virus intestino: a Del Bosch (Ola, 426.000), Ferrer rinuncia, Lorenzi entra in tabellone come lucky loser. PER WIMBLEDON Qualificazioni, 1° turno: CIPOLLA b. Granollers (Spa) 6-1 6-1; Maceiras (Spa) b. GIUSTINO 6-2 7-5; BOLELLI b. Texeira (Fra) 6-3 6-2. ARNABOLDI b. VIOLA 6-3 4-6 6-0; Wang (Tai) b. FABBIANO 2-6 6-3 6-1. PALLAVOLO/1 INTANTO L’ITALIA E’ IN RITIRO Ufficiale: Caterina Bosetti giocherà al Galatasary (a.fr.) Caterina Bosetti tramite Twitter e Facebook annuncia ufficialmente che il prossimo anno (dopo una stagione in Brasile) giocherà al Galatasaray Istanbul la squadra di Massimo Barbolini. Intanto l’Italia di Marco Bonitta ha iniziato ad allenarsi a Boario in vista dei Mondiali. Al lavoro con il ct ci sono 17 azzurre. BRASILIANO (s.cam). Secondo acquisto brasiliano per la Cmc Ravenna: dopo l’opposto Renan Buiatti arriva, con contratto triennale, il nazionale juniores Enrico Zappoli, classe 1995, martello-ricevitore. A PIACENZA (m.mar) C’è ancora incertezza sul futuro della panchina di Piacenza (domani si chiudono le iscrizioni). Monti (che ha ricevuto offerte dall’estero) ha dichiarato a più riprese che rimarrebbe volentieri, ma al momento le parti sono piuttosto distanti. Molto probabile il rientro in Emilia di Jacopo Massari, schiacciatore di proprietà del Copra Elior che nelle ultime due stagioni si è messo in luce a Città di Castello. Andrebbe a rinforzare un reparto che al momento conta sulla coppia Zlatanov-Papi. DONNE (f.c.) Vicenza s’è assicurata la schiacciatrice Elisa Cella, nelle ultime due stagioni prima in Polonia e poi in Francia. Soverato e coach Breviglieri, dopo quasi 4 anni di matrimonio, si separano. In Calabria potrebbe giungere Emanuele Sbano, ex Despar Perugia. PALLAVOLO/2 A BARI PER LE GARE DI CARTELLO Molfetta in A-1 con Di Pinto (f.v.) Sarà Vincenzo Di Pinto, 55 anni, originario di Turi a guidare l’Exprivia Molfetta nella prossima A-1. Sostituirà l’argentino Cichello (ora in Qatar). La società pugliese, l’unica del meridione, che domani presenterà la domanda di ammissione, disputerà le gare interne al palaPoli (capienza 2000 posti). Per le gare di cartello la squadra potrebbe andare a giocare al PalaFlorio di Bari, con una capienza di 5000 posti, in occasione degli incontri di cartello. ARRAMPICATA VELA LA CLASSICA TARGATA ROLEX Giraglia, festa del mare C’è il ritorno di Onorato Prima giornata di regate costiere in attesa della lunga con Casiraghi Ecco i Mascalzoni FEDERICA COCCHI ST. TROPEZ (Francia) Ritorno Per Mascalzone Latino si tratta di un ritorno alla vela d’altura oltre alle mille avventure tra monotipi e America’s Cup. Per l’occasione Onorato, che la regata organizzata dallo Yacht Club Italiano l’ha vinta nel 1997, ha IPPICA IN INGHILTERRA FINO A SABATO La flotta della Giraglia nella regata di St. Tropez messo in acqua un 50 piedi (l’ex Calipso IV) costruito in Nuova Zelanda. «Questa regata ce l’ho nel cuore - ha detto l’armatore - ed è sempre una grande emozione tornare qui e poi, oltre alla tradizione, c’è anche il valore sportivo dell’evento che ha dato il via alla carriera di ottimi velisti». Grandi Oggi l’ultima costiera, ma la chiusura dell’evento targato Rolex è per domani alle 12 quando, dalla banchina di St. Tropez, le barche prenderanno il largo per raggiungere Montecarlo. Un arrivo speciale, dedicato alla yacht club monegasco che inaugura la nuova sede. Anche per questo Pierre Casiraghi, figlio di RUGBY Carolina di Monaco e già imbarcato su Maserati di Soldini per la Cape To Rio, sarà in gara su Esimit, attuale detentrice del record con 14 ore, 56’ e 16”. Nell’equipaggio dell’armatore sloveno Igor Simcic, anche il tedesco Jochen Schuemann: tre medaglie olimpiche nella vetrinetta del salotto, che insieme a due Coppa America (con Alinghi) e svariate regate su Alfa Romeo 2 dell’armatore Crichton, ne fanno un luminare della materia salmastra. Esimit quindi è la barca da battere, la cannibale dell’altura che ha già collezionato 29 successi e si appresta ad agganciare il 30esimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA BASEBALL QUI AZZURRI Oggi scatta il Royal Ascot, il meeting più affascinante ed esclusivo. Cinque giorni ad altissimo livello, dove si ritrova il meglio del galoppo mondiale (11 Paesi rappresentati, Australia, Sud Africa e Usa compresi) e dove si respira un’atmosfera unica, anche per la presenza della Regina Elisabetta che come di consueto aprirà i giochi con la «Royal Procession», sfilando in carrozza salutata dai suoi sudditi. In totale sono attesi più di 300mila spettatori per soddisfare i quali ci saranno ben 330 cuochi. Nel 2013 sono state consumate 51.000 bottiglie di champagne, 174mila pinte di birra, 5 tonnellate di salmone e tanto altro. Sul piano tecnico c’è n’è per tutti i gusti, dalle prove per gli sprinter a quelle per i fondisti. In questi 5 giorni (diretta tv e gioco in Italia) ci saranno 17 corse di gruppo e verranno distribuite 5,3 milioni sterline (6,6 milioni di euro). Oggi si parte con tre gruppi 1: le Queen Anne (m 1600), le St. James’s (m 1000) e le King’s Stand (m 1600). Lanfranco Dettori oggi avrà 3 ingaggi, Andrea Atzeni 4. Stavolta ci saranno anche due cavalli italiani: Final Score al via giovedì nelle Ribblesdale e Dylan Mouth venerdì nelle King Edward. La Nazionale, dopo una notte ad Auckland e quasi due giorni di viaggio, è da ieri a Tokyo dove sabato, alle 14 (le 7 italiane) sfiderà il Giappone nell’ultimo test del tour estivo. Oggi ripresa degli allenamenti, giovedì l’annuncio del XV. L’Italia, nonostante il k.o. a Samoa, complice la sconfitta interna del Canada con la Scozia, resta al 14° posto del ranking Irb, dove la novità è l ’avanzata di una piazza di Samoa e Figi (ora 9a e 10a) e discapito dell’Argentina che ne perde due ed è 11a. Intanto, anche in chiave azzurra, una notizia positiva e una (attesa) negativa: Luca Morisi, al quale fu asportata la milza dopo la sfida alle Figi di novembre a Cremona, martedì prossimo sarà in raduno con Treviso, mentre Castrogiovanni venerdì sarà operato di pubalgia: stop di tre mesi. DOPING PESANTI SANZIONI DEL TNA Nereo Maserati sospeso 15 anni La 1a sezione del Tribunale antidoping Coni ha inibito per 15 anni Filippo Nereo Maserati (ex rugbysta), Maria Chiara Borella (body building) e Fouad Hirate per 18 anni a seguito dell’inchiesta della Procura di Piacenza sul traffico di sostanze dopanti. Milan Dasic (fitness) inibito per 10 anni per una vicenda analoga segnalata dalla Procura di Trento. Deferito al Tna, con richiesta di inibizione a vita, il dott. Vittorio Emanuele Bianchi, al centro dell’inchiesta della procura di Rimini. Chiesta l’inibizione di 20 anni per Guido Papini. (l.e.) Nel weekend, a Sotteville (Fra), primo 3000 siepi stagionale per Mahiedine Mekhissi col botto: 8’07”45. A Goteborg conferma negli 800 di Yeimer Lopez, cubano che vive in Norvegia: 1’43”98 correndo da solo. A Sotteville (Fra) - Uomini. 200 (+0.9): Lehata (Les) 20”57; Vicaut 20”58. 110 hs (+1.9): Xie Wenjun 13”29; Bascou 13”30; Brathwaite (Bar) 13.30; O’Farril (Cuba) 13”32; Ortega (Cuba) 13”43. 3000 sp: Mekhissi 8’07”45; Ezzine (Mar) 8’14”33. Triplo: Reve (Cuba) 17.30 (+4.4). Donne. 100 (+0.9): Lawson (Usa) 11”14; Lalova (Bul) 11”23. Triplo: Gay 14.18 (0.0). A Goteborg (Sve) - Uomini. 200 (+2.7): Guliyev (Tur) 20”42. 800: Lopez 1’43”98. 110 hs (+2.8): Robles 13”30. Giavellotto: Amb 82.71. Donne. Lungo: Jarder 6.84 (+2.3). PISTA ITALIA (si.g.) A Marcon (Ve). Donne. 200 (+0.5): Fiorese (a) 24”72. 800: Franzolini 2’06”20. 400 hs: Ila. Vitale 59”34. A Modena. Uomini. 200 (+0.4): Valbonesi 21”38. 800: Bizzotto 1’49”02. Alto: Grasselli 2.17. A Sesto F. (Fi). Uomini. 200 (-0.5): Delfino 21”33. Martello: Vizzoni 72.75. Donne. 200 (+0.1): Niotta (a) 24”39. 800: Ferdani (a) 2’08”00. Disco: Salvini 50.90. A Bastia U. (Pg). Donne. Asta: Lazzari 4.00. A Foggia. Uomini. Giavellotto: Romano 69.27. A Roanne (Fra). Donne. Disco: 3. Strumillo 51.68. RITORNO CALÌ (l.m.) A Enna ritorno alle gare di Vincenza Calì dopo 5 anni: seconda in un 400 in 61”12. «Riprendo – dice Vincenza ora allenata da Michele Basile, tecnico di Simona La Mantia – lasciandomi alle spalle un’infinità di infortuni. Tra due settimane l’esordio sui “miei” 200». Uomini. 200 (+1.2): Spezzi 21”46. ARRUOLAMENTI Le Fiamme Oro arruolono Yemaneberhan Crippa (1500), Vito Minei (marcia), Marco Bortolato (martello), Erika Furlani (alto) e Francesca Massobrio (martello). L’Aeronautica, Yadisleidy Pedroso (400 hs). MONTAGNA TRICOLORE (g.v.) Prima di due prove del campionato italiano di corsa in montagna a Oncino (Cn) nel segno dei gemelli Dematteis e di Elisa Desco. Uomini: 1. B. Dematteis 56’07”; 2. M. Dematteis 56’39”; 3. Cagnati 57’26”; 4. Chevrier 58’21”; 5. De Gasperi 58’36”. Jr: 1. Cavagna. Donne: 1. Desco 45’20”; 2. Gaggi 45’57”; 3. Sortini 47’14”; 4. Cardone 48’20”; 5. Iachemet 48’39”. Jr: 1. Torcoli. ADDIO GWYNN, MR. PADRE Grave lutto per lo storico Mr Padre per 20 anni a San Diego: è morto a 54 anni di cancro Tony Gwynn, dal 2007 nella Hall of Fame e uno dei più amati campioni, 3141 valide e una media-vita di 338 per 8 titoli di miglior battitore della National League, 15 volte All Stars e 2 World Series disputate, il primo a battere 400 nel ‘94 dopo Ted Willimas nel 1941. Si era ritirato nel 2001. Intanto per un giorno a 73 anni è tornato a fare il manager Pete Rose, in Indipendent League con i Bridgeport Bluefish. BEACH VOLLEY DA OGGI COPPA CAMPIONI Rimini, S.Marino e Nettuno per l’Europa (m.c.) A Brno e Hoofddorp scatta la fase eliminatoria di Coppa Campioni con Rimini, San Marino e Nettuno, a caccia del trofeo vinto nelle ultime due edizioni dal Bologna, che stavolta non è riuscito a guadagnarsi il pass. Debutto contro il Senart per il Rimini, che ha inserito nel roster per la R.Ceca i lanciatori Ekstrom e Marquez e il bomber Romero; rimangono a casa Salazar, Gonzalez e gli infortunati Patrone e Chiarini, Mazzanti da designato. Duello italo-francesce in Olanda tra Nettuno e Rouen. I laziali devono rinunciare a Nunez, ma presentano i lanciatori Lorenzo e Rodriguez. Il San Marino, atteso subito da Solingen, rinuncia alla mazza di Duran, ma non a quella di Vazquez; i lanciatori Guerra (f.Oldman) e Delgado gli altri due stranieri. A Brno: Senart (Fra)-Rimini, Rotterdam (Ola)-Elizavetgrad (Ucr), Brno (R.Cec)-Buchbinder (Ger). A Hoofddorp: San MarinoSolingen (Ger), Nettuno-Rouen (Fra), Hoofddorp Pioners (Ola)Praga. 2017 a Ostrava (R.Ceca) e Helsinki (Fin): le designazioni per il prossimo Grand Prix a fine mese. IPPICA IERI 13-8-7-4-11 A Follonica (m 1600): 1 Mitico Milar (E. Bellei) 1.14.5; 2 Odeon Jet; 3 Orsini; 4 Origami; 5 Pandaz di Mazval; Tot.: 1,90; 1,42, 3,94, 3,37 (26,00). Quinté: 2.137,35. Quarté: 200,94. Tris: 81,66. OGGI QUINTÉ A SAN GIOVANNI TEATINO A Pescara (inizio convegno alle 15.35) scegliamo Podargo Jet (10), Onda Killer Gar (16), Marenne Fans (17), Old Fashion Club (9), Omero Grif (6) e Obelisco Dif (11). SI CORRE ANCHE Trotto: Firenze (15.40) e Albenga (15.55). Galoppo: Napoli (16.15). PALLANUOTO WORLD LEAGUE Dopo la World League donne, col Setterosa d’argento, spazio al torneo maschile che si svolge a Dubai. Nel girone A ci sono Ungheria, Canada, Usa e Australia; nel girone B Serbia, Montenegro, Brasile e Cina. Sabato le finali. TENNIS CORAGGIO HAAS Quarta operazione alla spalla per il 36enne tedesco Tommy Haas, che spera di rientrare nel 2015. CLASSIFICHE Invariati i primi 10 uomini (Nadal, Djokovic, Wawrinka, Federer, Murray, Berdych, Ferrer, Del Potro, Raonic, Gulbis) e le prime 10 donne (Serena Williams, Li, Halep, A. Radwanska, Sharapova, Kvitova, Jankovic, Azarenka, Kerber, Cibulkova); italiani: 15. Fognini; 34. Seppi; 81. Lorenzi; 95. (98) Volandri; 132. Bolelli; 141. (145) Cecchinato; 165. Arnaboldi; 168. (176) Starace; 171. (166) Fabbiano; 178. (177) Viola; italiane: 12. (11) Pennetta; 14. Errani; 21. (22) Vinci; 42. (44) Giorgi; 48. (47) Knapp; 77. (71) Schiavone; 163. (149) Burnett; 184. (183) Brianti; 192. Barbieri; 220. (224) Camerin. RUGBY ECCELLENZA (i.m., ro.pa.) Marco Lazzaroni, seconda linea del Mogliano e dell’Italia u. 20, passa all’accademia del Brive, Top 14 francese, per due stagioni. Al suo posto, dalle Zebre, Michael Van Vuren, sudafricano di passaporto italiano. Intanto è ufficiale: Franchino Properzi sarà l’allenatore. Primo straniero alle Fiamme Oro: dal Cus Torino, il 26enne sudafricano Martin Thomsen, utility back. Roberto Mandelli (9 caps azzurri) sarà allenatore-giocatore a R. Emilia retrocesso dall’Eccellenza, in coppia con Tommaso Bricoli. Sostituiscono Alessandro Ghini. TIRO A SEGNO BASEBALL Nazionale a Tokyo Morisi riprende Castro operato Via al Royal Ascot Sfide tra giganti a casa della Regina ATLETICA MEKHISSI E LOPEZ OK DAL NOSTRO INVIATO Tra la festa e lo sport, grandi campioni e semplici amanti della vela. La Giraglia Rolex Cup è tutto questo. E proprio questo la rende uno degli eventi più amati e partecipati dell’altura. Dopo l’inizio ufficiale di venerdì notte con la Sanremo-St.Tropez, ieri si è svolta la seconda delle tre regate costiere previste. Molte nuvole e vento debole al via, dato pochi minuti prima delle 13, poi le condizioni sono pian piano cambiate con vento fino ai 20 nodi. Alegre di Olly Cameron ha vinto in tempo compensato nel Gruppo IRC 0, Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato nel Gruppo IRC A, Milù III di Przemyslav Tarnacki nel Gruppo ORC A. EUROPEI GIOVANILI Un oro, tre argenti e 2 bronzi azzurri agli Europei giovanili nelle specialità Lead e Speed a Edimburgo (Sco). Titolo, nella Lead, per Giorgio Bendazzoli, vicentino di Bassano del Grappa, classe 1999. Sempre nella Lead argento della torinese Asja Gollo (classe 1999). WORLD TOUR (c.f.) Con le qualifiche donne si apre oggi il Grande Slam di Berlino (Ger), tappa del World Tour. In lizza Gioria-Giombini e Mazzulla-Lo Re, che puntano a raggiungere Menegatti-Orsi Toth nel tabellone finale. Da domani i gemelli Ingrosso a caccia di un posto già certo per Nicolai-Lupo e Tomatis-Ranghieri. BOXE DI MARI (r.g.) A Montreal (Can) Michelino Di Mari (2-4-1) è finito ko dopo 1’06” del 1° round, contro Ayaz Hussain (Can. 1) in un match previsto sui 4 round. Al Palazzetto Cupole di Torino, esordio vincente del superpiuma Fabio Renna(1) contro Silviu Lupu (Rom. 0-19) battuto sui 6 tempi. BUNDU (r.g.) A Wolverhampton (Gb) il 1° agosto, Leo Bundu (30-0-2) difenderà l’europeo welter contro l’inglese Frankie Gavin (19), ex iridato dilettanti 2007, battendo in finale Valentino. VENEZUELA E WORLD SERIES (r.r.) Ci sarò una franchigia venezuelana rafforzata con pugili cubani nelle World Series 2015. A L’Avana s’è concluso il trofeo Cardin, il più importante tra le rassegne in America Latina. I vincitori: 49 kg Quipo (Ecu); 52 Yong Chang (Cina); 56 Yera (Cuba); 60 A.Martinez (Cuba); 64 Oliva (Cuba); 69 Liu Wei (Cina); 75 Correa (Cuba); 81 Gongora (Ecu); 91 Sanchez (Cuba); +91 Toirac (Cuba). DI FIORE (r.g.) Il 26 giugno a Berkane (Mar) si affrontano per il Mediterraneo Wbc vacante, il locale Ahmed Benjeddou (8-0-2) e Francesco Di Fiore (16-10-3) ex tricolore superwelter. E’ una rivincita, il primo marzo per ferita del marocchino, si ebbe un pari tecnico al nono round. GHIACCIO FIGURA Assegnati Mondiali e Europei COPPA DEL MONDO Italiani lontani dalle finali nella pistola libera uomini (vittoria del seerbo Mikec, 3° successo di Coppa, 6° podio) e nella pistola sportiva donne, dove ha vinto Monika Karsch, tedesca, alla prima volta sul podio. Uomini. Pistola libera (50m): 1.Mikec (ser) 562, 194; 2. Rai Jitu (India) 568, 193.9; 3. Matsuda 568, 172.9; 23. Amore 551; 43. Bruno 541. Donne. Pistola sportiva (25m): 1. Karsh (Ger) 588, 21, 7; 2. Otryad (Mong) 584, 21, 5; 3. Boneva (Bul) 583, 18. 7; 43. Genovesi 567; 53. Comi 561. TRIATHLON UCCELLARI SECONDO (al.f.) L’azzurro Davide Uccellari chiude al secondo posto la World Cup di Huatulco (Mes) su distanza olimpica in 2h02’08”, a soli 10” dal vincitore Taccone (Arg): si tratta del miglior risultato in coppa del Mondo nella carriera del 22enne modenese. Bene anche Facchinetti (6°) e Barnaby (12°), Stateff 22°. VARIE NELL’ESERCITO Da ieri 11 atleti azzurri di 8 discipline sono nel Gruppo Sportivo dell’Esercito. Sono Simone Sabbioni e Nicolangelo Di Fabio (nuoto); Gabriele Foschini e Roberta Marzani (scherma); Cristiana Rizzelli e Cristina Gaspa (taekwondo); Aron Caneva (lotta); Chiara Gandolfi (ginnastica); Maria Schiava (tiro a segno); Gioele Bertolni (ciclismo); Francesco Maietta (pugilato). Per tutti anche il grado di caporale. VELA MASERATI IN ATTESA (r.ra.) Giovanni Soldini e il team di Maserati sono negli Usa pronti a partire per la traversata del Nord Atlantico da New York a Lizard Point (Gb) 2.925 miglia la lunghezza del percorso. Lo scafo italiano è in attesa della finestra meteo favorevole per cercare di battere il record di 6 giorni, 17h52’39” che appartiene dal 2003 a Mary Cha IV. Nel maggio 2012 Maserati aveva già tentato l’impresa, sfumata a causa delle avverse condizioni meteo. COOKING CUP (a.fr.) MisterX 3 di Andrea Cavagni ha vinto la 14a San Pellegrino Cooking Cup (40 al via), la regata di Venezia tra vela e cucina. Il Trofeo San Pellegrino di miglior chef professionista a Giuliano Zarantonello (Gargantua), l’Acqua Panna di miglior cuoco dilettante a Roberto Lisot (Fiji II), il Missoni per l’equipaggio più originale a Non solo Ciurma. 40 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 ALTRI MONDI Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected] Svolta nel caso Yara Fermato un muratore, padre di famiglia Come hanno preso il presunto killer? Le tappe del giallo La scoperta Il 26/11/2010 la 13enne Yara Gambirasio scompare a Brembate Sopra (Bg): era stata in palestra dove praticava ginnastica ritmica Dopo una estenuante caccia all’uomo, incastrato dal dna un bergamasco di 44 anni: è il figlio illegittimo dell’autista di Gorno. Non ha risposto ai pm e ha detto: «Sono sereno» Un uomo biondo, dagli occhi chiari, piacente, asciutto, muratore in proprio, sposato e con tre figli, di 44 anni. È lui, secondo gli inquirenti, l’assassino di Yara Gambirasio, la bambina di Bembrate Sopra (provincia di Bergamo) che non è mai tornata a casa dalla palestra in cui faceva ginnastica artistica. Questo ipotetico assassino si chiama Massimo Giuseppe Bossetti: portato in caserma a Bergamo ieri pomeriggio, e tenuto sotto torchio per tutta la sera, non ha detto una parola. Come ha spiegato l’avvocato d’ufficio «s’è avvalso della facoltà di non rispondere». Negando, per ora, tutto, e dichiarandosi «sereno». I carabinieri e i magistrati sono però certi di aver messo le mani sull’uomo giusto. La mamma di Bossetti è stata effettivamente l’amante di Giuseppe Guerinoni, a cui diede due gemelli (il presunto assassino ha una sorella). A questa mamma è stato fatto due volte il tampone per l’analisi del dna e tutt’e due volte i risultati hanno detto che sì, la strada delle indagini era giusta. Il dna di Bossetti (estratto con un espediente: un normale controllo stradale, domenica sera, durante il quale l’uomo è stato sottoposto al test dell’etilometro) è a sua volta identico per il 99 per cento a quello ricavato dalle macchioline di sangue trovate sul cadavere di Yara. C’è qualche cosa di più. Il cellulare di Bossetti risulta tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è avvenuto l’omicidio. Inoltre, Bossetti è nato a Clusone, ma vive a Mapello, e quella sera i cani molecolari puntarono a un cantiere di Mapello dove si stava costruendo un grande centro commerciale. Nei polmoni di Yara, infine, è stata trovata polvere di calce. Proveniente dal cantiere, dove in un primo momento il suo assassino l’avrebbe portata? Respirata direttamente dai panni dell’uomo, vestito ancora, magari, con la tuta da lavoro? La moglie di Bossetti è arrivata in questura verso le 20.30. All’uomo è stata sequestrata la macchina, anche se – ci si chiede – a tre anni di distanza vi saranno ancora tracce del delitto? 4 IL NUMERO 1298 I giorni dell’incubo Dalla scomparsa di Yara a Brembate Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010 all’annuncio di ieri del ministro dell’Interno Angelino Alfano (passando per il ritrovamento del corpo in un campo a Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011) sono passati quasi 4 anni: per l’esattezza 1298 giorni 1 Che altro si sa di quest’uomo? Dovrebbe avere un figlio maschio, grande, avuto da una precedente relazione. Ha due figlie piccole dalla compagna attuale. Le notizie su di lui si ricavano da Facebook, dove aveva un profilo e dove postava messaggi d’amore per gli animali. Per esempio: «Se porgi la mano a una animale lui avrà un solo modo per dirti grazie: semplicemente ti amerà». Poi: «Perdona sempre chi ti ha fatto del male... Passaci sopra» una frase che vorrebbe essere sarcastica perché messa a corredo di una foto in cui si vede una macchina che ha appena messo sotto qualcuno. In un’altra foto sta sul divano col chihuahua, in un’altra ancora eccolo al mare con la famiglia. Poi si vedono altre immagini di colui che potrebbe aver massacrato in quel modo un’innocente di tredici anni e che diffonde la sua tenerezza su cani, gatti, cucciolate. In paese non ci possono credere. «Un bravo ragazzo». Altri aggiungono in fretta: «Non è di qua. È arrivato qui e si è sposato con una del posto». Il corpo Il 26 febbraio 2011, dopo tre mesi, viene ritrovato il cadavere di Yara: è in un campo a Chignolo d’Isola (Bg), a 10 chilometri dalla sua abitazione La traccia Gli investigatori, analizzando i vestiti di Yara, isolano tracce di dna: sono sugli slip della 13enne, appartengono al killer. È il 15 giugno 2011 2 In altri termini. Una persona normalissima. Come sempre. Il mostro questi uomini ce l’hanno dentro e lo tengono nascosto a tutti. 3 Potrebbe esserci un errore? La procedura seguita è davvero implacabile? Sembrerebbe di sì. Gli inquirenti avevano in mano solo quelle macchioline di sangue e decisero un test di massa: 18 mila profili di gente che viveva da quelle parti, perché l’unica decisione a rischio presa – ma risultato comunque di un ragionamento – fu che il killer doveva essere del La pista Il dna riconduce a Giuseppe Guerinoni, morto a Gorno (Bg) nel 1999 (nella foto, la lapide). Si cerca un suo figlio illegittimo. È il 7 marzo 2013 posto. Da questo test di massa saltò fuori il profilo genetico di un ragazzo che frequentava la discoteca di Chignolo e questo profilo genetico una qualche somiglianza con quello delle macchioline ce l’aveva. Seguendo la traccia, si arrivò a due zii del ragazzo, il cui profilo risultava ancora più somigliante. Nessuno dei tre soggetti analizzati era però l’assassino, e tuttavia qualcosa si intravedeva. L’uomo delle macchioline venne alla fine battezzato «Ignoto 1». E si capì che il padre di Ignoto 1, defunto nel 1999, doveva essere lo stesso dei due zii del ragazzo. La conferma dalla riesumazione del cadavere, chiesta dalla famiglia. 4 Di ciò i Guerinoni hanno fatto una malattia. Poveretti, protestavano la vita integerrima di un uomo che aveva lavorato tutta la vita a far l’autista su e giù per la Val Brembana. «Ignoto 1» sarebbe un suo figlio illegittimo. Ma, nonostante le proteste della famiglia, un collega del defunto Giuseppe disse: «Guerinoni mi confidò di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, da una donna della Valle con cui aveva avuto una relazione». È una donna di queste zone? «Sì. Guerinoni mi disse del fattaccio. Aveva messo nei guai una ragazza con cui aveva una relazione». L’anno? «Sarà stato il 1962 o il 1963. Lei non era sposata. Non so che fine abbia fatto la donna. Il figlio oggi dovrebbe avere una cinquantina d’anni. A Giuseppe non avevo chiesto più nulla.Secondo me, lei è ancora viva, era più giovane di noi». 5 Non era il 1962-1963, ma il 1969-70. Sì. E, se gli inquirenti hanno ragione, «Ignoto 1» adesso ha un nome. MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 41 SEGUITECI SU @AltriMondiGazza _UN MISTERO LUNGO QUATTRO ANNI Vittima e accusato A sinistra, Yara Gambirasio, 13 anni, trovata morta il 26 febbraio 2011 a Chignolo d’Isola (Bg). Sopra, in una foto da Facebook, Massimo Bossetti, 44 anni ANSA «Profilo da predatore sessuale narcisista Capace di dividere vita e perversioni» L’analisi psicologica del criminologo De Pasquali: «Può essere lo sfogo alle pulsioni, senza freni morali» LE INIZIATIVE E anche lo sport si era mobilitato Era un’atleta, Jara, e il mondo dello sport è stato vicino alla sua famiglia. Il 4 ottobre 2013, Brembate ha ospitato un convegno per parlare dello sport come antidoto alla violenza. Un tavolo di ospiti — tra cui il presidente del Coni, Giovanni Malagò e il direttore della «Gazzetta», Andrea Monti — proprio per sostenere lo sport come strumento educativo. ELISABETTA ESPOSITO Sul suo profilo Facebook, il presunto killer Massimo Giuseppe Bossetti mostra l’amore per i tre figli (fotografati più volte anche con la moglie), quello per gli animali (a partire dal suo chihuahua) e quello per se stesso (mai un capello fuori posto). In mezzo qualche post dedicato alle belle donne e frasi che rilette oggi fanno spavento. Come questa: «Ti giudicheranno sia se ti comporti bene sia se ti comporti male, quindi fottitene, vivi come ti pare e non dare importanza a nessuno». 4 IL NUMERO 18 Le migliaia di test del Dna Dalla scoperta del corpo di Yara la scientifica ha prelevato oltre 18 mila campioni per il test del Dna «Dissociato» Ma un padre di famiglia come lui, apparentemente tranquillo, come può aver ucciso una ragazzina? Come può aver continuato a vivere serenamente da quel 26 novembre 2010 a oggi? Per cercare delle risposte abbiamo sentito il criminologo Paolo De Pasquali. «L’eventuale assassino probabilmente non conosceva Yara, ma una volta vista potrebbe averla considerata una preda sul piano sessuale: potrebbe averla scelta per delle caratteristiche, come l’età, il colore dei capelli e il fatto che fosse indifesa. Nel caso, credo l’abbia seguita per qualche giorno e poi l’abbia aggredita. Si potrebbe definire un predatore sessuale e anche se non c’è stata violenza, il liquido seminale sugli slip dimostra che il tentativo è stato fatto». Ma già allora aveva tre figli piccoli: perché un pensiero del genere non lo avrebbe fermato? «C’è una sorta di dissociazione, un doppio binario: da una parte una vita perfetta con famiglia e amici, che rende questi personaggi “insospettabili”, dall’altro le pulsioni e le perversioni sessuali, che occupano zone oscure della personalità e vengono coltivate di nascosto, manifestandosi magari sul web». «Consapevole» Come si arriva a un’aggressione del genere? «Se le pulsioni sono combinate con problemi relazionali, magari in famiglia, spesso si cerca uno sfogo. In quel momento non ci sono più freni di tipo morale, si diventa incontrollabili. Non credo però che l’eventuale colpevole puntasse a provare piacere uccidendo, avrebbe voluto possederla sessualmente. Bossetti potrebbe avere un disturbo della personalità, ma avrebbe agito in modo consapevole. Nel caso, avrebbe continuato a vivere scindendo le due cose, proprio come il killer di Motta Visconti. Del resto, a guardare le foto, sono entrambi estremamente attenti all’aspetto fisico. Sono grandi narcisisti. Nel caso di Bossetti si vede anche nelle foto coi cagnolini, vivono per il loro io e non sono in grado di comprendere gli altri. Tutto quello che fanno è in funzione del proprio piacere». Un piacere irrefrenabile che potrebbe essere costato la vita a una 13enne e la perdita di un padre a tre ragazzini innocenti. 4 NEL MILANESE IL 31 ENNE È CROLLATO DOMENICA NOTTE L’ORRORE DI SABATO S Il triplice omicidio Sono le 23 di sabato, Giulia e Gabriele dormono: Lissi e la moglie fanno l’amore, Quando lei si adagia sul divano, lui prende un coltello e la sgozza. Sale al piano di sopra: e, prima uccide la figlia di 5 anni, poi il fratellino di 20 mesi Partita e depistaggio A quel punto Lissi scende in cantina (ancora in mutande), fa una doccia, risale, si veste. Sale sull’auto e si ferma alcune centinaia di metri dopo per gettare il coltello in un tom— bino. Raggiunge in un pub un amico per vedere gli azzurri e festeggia per la vittoria. Alle 2 torna a casa, inscenando il ritrovamento dei corpi e il furto Torchiato, si arrende Lissi viene subito interrogato e, dopo aver creduto di essere riuscito a depistare, torna a casa per riposare. È richiamato di notte in caserma: mano a mano che giungono riscontri, la sua versione dei fatti si sgretola. Fino alla confessione © RIPRODUZIONE RISERVATA Carlo Lissi, 31, con la moglie Cristina Omes, 38, che ha ucciso assieme ai figli. Nel tondo il coltello, arma del delitto, ritrovato vicino alla casa della coppia ANSA Stermina i familiari poi tifa per l’Italia Confessa il marito Alla base del massacro l’ossessione amorosa per una collega. Ha sgozzato la moglie e i bimbi simulando un furto. «Volevo essere libero» FILIPPO CONTICELLO filippocont Invaghito di un’altra fino a perdere il senno, fino a sgozzare una famiglia che sembrava perfetta. E adesso non chiede sconti: Carlo Lissi vuole passare il resto dei suoi giorni in galera. Questo 31enne, informatico in una multinazionale di Milano, ha confessato ogni passo dell’orrore di sabato notte: mentre l’Italia aspettava solo la sfida agli inglesi, ha massacrato Cristina Omes, la moglie di 7 anni più grande, poi Giulia e Gabriele, i suoi piccoli di 5 anni e mezzo e 20 mesi. «Voglio il massimo della pena», ha urlato in lacrime alle quattro di domenica notte, dopo ore sotto il torchio dell’interrogatorio. Con la testa tra le mani, ha confermato il diabolico tentativo di depistaggio: è stato lui a mettere a soqquadro la sua villetta di Motta Visconti per simulare una rapina. Dopo, doccia rapida e via al pub dagli amici: ha esultato al gol di Marchisio e Balo, felice come tutti. Come niente fosse. Passione malata Man mano che si è ricomposto ogni pezzo del giallo, lo shock ha sconvolto que- sto piccolo centro tra Milano e Pavia. Una follia rapida, trasformata in tragedia intorno alle 23, mentre i piccoli dormivano beati. Marito e moglie, davanti alla tv in salotto, hanno fatto l’amore poi Lissi ha impugnato un coltello, gettato successivamente in un tombino. Colpi alla giugulare e all’addome, mentre lei gridava: «Carlo, Carlo perché mi fai questo?». Poi la violenza sui bimbi che non si erano nemmeno svegliati. «Una lucidità folle», tale da far immaginare ai carabinieri la premeditazione: Lussi ha mostrato freddezza durante la partita e anche dopo, a delitto scoperto. Alcuni errori, però, l’hanno tradito: aveva detto di aver tentato di soccorrere i familiari, ma nulla di quello che avrebbe toccato lungo il tragitto era sporco di sangue. È scoppiato del tutto quando gli investigatori hanno fatto il nome della collega per cui aveva perso la testa. Ha confessato le avance anche esplicite, la passione malata e mai corrisposta diventata il movente per ammazzare gli ostacoli al nuovo amore: i due bimbi e la donna. Quella che poco tempo su Facebook fa scriveva : «Ci sono pochi uomini che aiutano a equilibrare il tuo mondo... E uno di quei pochi è con me». © RIPRODUZIONE RISERVATA notizie Tascabili Debito da 1,95 miliardi Disagi nel Centro Sud La guerra del gas Mosca gela Kiev: «Basta fornitura» Nubifragio a Roma Il metrò va in tilt La Procura indaga L’apertura M5S sulle riforme La crisi in Ucraina si è arricchita, ieri, di un nuovo capitolo politico-diplomatico. Mosca ha interrotto le forniture di gas a Kiev. «I due governi non sono riusciti a risolvere la controversia sul prezzo del metano». Lo ha detto il ministro dell’Energia ucraino, Iuri Prodan, promettendo che comunque il flusso del verso l’Europa proseguirà. Ma la tensione rimane alta. E gli scenari futuri nebulosi. È scaduto, infatti, l’ultimatum russo e l’Ucraina non ha pagato gli 1,95 miliardi di dollari di debito. Per ora la situazione di flussi, però, è normale. «Alla Commissione europea non risultano ancora riduzioni». Renzi va da Napolitano Grillo ripete al premier «Facciamo sul serio» Matteo Renzi insieme a Giorgio Napolitano ANSA Dopo l’apertura di Beppe Grillo, che ha chiesto a Matteo Renzi un incontro per discutere di legge elettorale, il premier è salito ieri al Quirinale per parlare con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il tema: le riforme. Un confronto necessario prima del colloquio con i grillini, che dovrebbe svolgersi già in settimana in diretta streaming, così come richiesto dal Pd e confermato dal pentastellato Luigi Di Maio: «Porteremo qualche risultato sui punti condivisi. Pensavamo di far cadere il governo in un anno, ma non ci siamo riusciti». La proposta di riforma elettorale dei Cinque Stelle si chiama «Democratellum» ed è un proporzionale con una soglia di sbarramento implicita del 3%. In questo modo chi raggiunge il 40% può avere la maggioranza dei seggi e governare. La risposta di Renzi, indiretta, è arrivata dopo poche ore. Parlando all’assemblea di Confindustria Veneto il premier ha osservato: «Un mese fa sembrava che io avessi la peste, ora sono tutti per fare le riforme. Si tratta di mettersi attorno a un tavolo e farsi operativi: questa è la settimana in cui le cose si decidono». I dubbi sulla strumentalità della nuova linea di Grillo («facciamo sul serio», ha scritto a Renzi) non li hanno sollevati però gli esponenti del Pd, ma quelli di FI. Il timore è che il premier preferisca, ora, interagire con il M5S. Volontari anti-jihad in Iraq AFP Avanzano gli jihadisti Iraq nel terrore Gli Usa pensano di usare i droni Gli Stati Uniti valutano la possibilità di un attacco con i droni per fermare l’avanzata dei miliziani jihadisti nel centro e nel nord dell’Iraq. Non solo: la Casa Bianca è disposta a collaborare, non militarmente, con l’Iran, nemico storico, per risolvere la crisi. Ieri i miliziani hanno conquistato la città di Tellafar: migliaia i civili in fuga La Procura indaga sui disagi registrati a Roma dal nubifragio di domenica, che ieri si è ripetuto due volte. Il bilancio parla di allagamenti, frane, alberi caduti: invasa d’acqua la rianimazione all’ospedale San Camillo. Forti disagi nella metropolitana che, secondo l’assessore alla mobilità Guido Improta, ha bisogno di 200 milioni per la manutenzione. Il maltempo causa problemi anche a Napoli (problemi nei trasporti e all’aeroporto), decine di milioni di danni all’agricoltura nel Barese, turisti bloccati in un resort in Sardegna. Su larga parte del Paese la pioggia durerà fino a giovedì. 42 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 DAL 9 SETTEMBRE ALTRI MONDI Restyling Beatles, riproposti in vinile I Beatles in mono: così i «Fab Four» (nella foto) venivano ascoltati durante gli Anni 60 e così potranno essere ascoltati di nuovo. Il 9 settembre verranno pubblicati in vinile da 180 grammi i 9 studio album monofonici inglesi, la versione americana di «Magical Mystery Tour» e «Mono Masters», la raccolta di brani non inclusi negli album. Ogni titolo sarà disponibile singolarmente o in un box in edizione limitata. LA GUIDA ALLE NOTIZIE Dall’Expo a Renzi: ecco il Libro dei Fatti Tutto quello che è successo nel 2013 (e in una fetta di 2014) è stato ancora una volta racchiuso nel «Libro dei Fatti» (12.50 euro, BOVA IN CONTROPIEDE «Al cinema faccio il gay A contro bugie e razzisti» SPIELBERG TORNA SUL SET Al Festival di Taormina l’attore racconta i suoi nuovi progetti «Scelgo ruoli che parlano di me: mi diverto dopo tante falsità» In che modo? «Torno indietro e cambio la mia vita racconta di una coppia in crisi e separata, che, in seguito a un incidente, torna all’infanzia, diciamo per magia. E si rende conto di come ha speso gli anni. Qualcosa di simile accadrà in Fratelli unici, con Carolina Crescentini, nel quale io e Luca Argentero siamo due fratelli diversi fra loro: un modo per capire che cosa si diventa oltre i 40 anni». Voglia di bilanci? «Anche di divertirmi. In Scusate se esisto!, commedia che ho girato con Paola Cortellesi a Marco Bocci, sarò un gay e ho accettato il ruolo in un momento in cui molto si sparlava delle Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA DI FIAMMA SATTA ) Volo difficile, i disabili «ostacolati» da una norma FRANCESCO RIZZO TAORMINA (Messina) Piove su Taormina e sulle indiscrezioni di fine stagione. Si parlava di Raoul Bova tra i volti di Zelig, nella nuova versione con conduttori a rotazione. Invece, no. «Il cabaret mi piacerebbe, anche perché lavorerei con Teresa Mannino. Peccato, non ho tempo». E prepara la valigia. Passato in Sicilia per presentare il documentario sulla casa famiglia curata a Roma dal (vero) Capitano Ultimo — «un rivoluzionario dalla parte della legalità, da lui i ragazzi difficili trovano più fiducia che regole rigide» —, Bova è già a Roma sul set di Torno indietro e cambio la mia vita. Con lui, nel cast, Ricky Memphis e Giulia Michelini, regia dei Vanzina. È uno dei suoi nuovi quattro film. Paparazzi e fan lo braccano. Asciutto, vagamente brizzolato, in passato sembrava più timido. «Vengo da un anno e mezzo o due “intensi”, durante i quali lo sport più popolare era dire cose superficiali o non corrette sul mio conto», spiega Bova, separatosi nel 2013. «Ma gli ultimi film che ho scelto di fare sembrano parlare proprio di me, oggi». adnkronos libri), giunto alla 24a edizione e disponibile da ieri in libreria e autogrill. Quest’anno sono tre gli inserti speciali: uno per semestre dell’Italia alla guida della Ue (con intervento di Renzi), uno sull’Expo e uno sul Made in Italy. Il volume sarà presto disponibile in versione digitale. Il 6 giugno scorso, uno sgradevolissimo volo S pomeridiano Meridiana Raoul Bova, 42 anni, romano: nella prossima stagione lo vedremo recitare in quattro pellicole ANSA « La finzione fa riflettere, ti confronti con le azioni che compie il personaggio RAOUL BOVA ATTORE mie scelte private e come risposta ai diffusi giudizi razzisti sull’omosessualità. Di bello c’è la storia d’amore autentica, non sensuale, tra un omosessuale e una donna». Recitare è terapeutico? «Qualcuno lo pensa? Forse te lo dicono per spingerti a immedesimarti nei ruoli. Però la finzione fa riflettere, perché ti confronti con le azioni che compie il tuo personaggio». Cosa sarà «Task Force», la miniserie che prepara per Mediaset? «L’idea è raccontare un pugno di soldati in fuga dal deserto e fra loro c’è un uomo di Al Qaeda. Nel cast ci sarà Bocci». Dopo tanti carabinieri interpretati, torna il fascino per la divisa? «No, il fascino è di chi c’è dietro la divisa, gli uomini con le loro ansie e le loro perplessità». In oltre vent’anni di carriera come ha visto cambiare cinema, tv e pubblico? «Sono cambiati i linguaggi, non i sentimenti che la gente vuole ritrovare. Penso che le storie dovrebbero essere più al passo con i tempi. Ma è anche vero che il nostro cinema parla male di se stesso da anni». Quest’estate girerà anche «La scelta», di Michele Placido, tratto da Pirandello. «È un’altra storia di coppia, sui temi della gravidanza e della violenza. Una scommessa in un Paese in cui incassa solo la commedia: per promuoverla si dovrà giocare in contropiede». Il pubblico vuole solo ridere? «Non so, ma bisogna dare luce, togliere l’aria polverosa a ciò che commedia non è». © RIPRODUZIONE RISERVATA ANTEPRIMA IL 25 LUGLIO «Si alza il vento» Il film di Miyazaki arriva a Giffoni Sarà ancora un’edizione di anteprime e protagonisti quella in programma dal 18 al 27 luglio del Giffoni Experience. Dopo aver annunciato la presenza (il 19 luglio) di Marco D’Amore e Salvatore Esposito, i due protagonisti di «Gomorra La Serie», appena conclusa con record di ascolti su Sky, adesso è la volta del Maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki. Il 25 luglio sarà infatti proposto il suo ultimo capolavoro, «Si alza il vento», in uscita in Italia a settembre distribuito da Lucky Red. L’opera fonde le storie vere di Jiro Horikoshi, progettista dell’aereo da combattimento «Zero», e lo scrittore Tatsuo Hori, autore di «The Wind Rises», facendone un solo individuo, «Jiro», giovane giapponese degli Anni 30. Il premio Oscar gira un thriller con Hanks A due anni da «Lincoln», Steven Spielberg (foto sopra) prepara un nuovo film: sarà un thriller ambientato negli anni della Guerra Fredda, con Tom Hanks (sotto) nei panni di un procuratore, realmente esistito, che viene incaricato di trattare la liberazione di un pilota Usa. La pellicola si basa su una sceneggiatura elaborata anche dai fratelli Coen. Uscita prevista nell’ottobre 2015. Spielberg progetta inoltre un film basato sui romanzi per l’infanzia dell’inglese Roald Dahl Roma-Catania mi ha fatto scoprire sconcertanti scenari (i particolari nel blog). Avevo già il posto assegnato al «corridoio» e l’aereo non era completo, ma un’assistente di volo, avvalendosi di una norma Enac (Ente Naz. Aviaz. Civile) mi faceva notare che «i disabili devono sedere “al finestrino” per non essere d’intralcio (sic!) in caso di emergenza». Inutile spiegarle che non potevo (e non volevo) scavallare ben due poltrone per l’evidente difficoltà e fatica a spostarmi, così ho dovuto inevitabilmente arrabbiarmi per rimanere al mio posto. Con la mia Sclerosi Multipla, quanto mi è costato, in termini di stress? Chi ha problemi motori come può trascinarsi dentro una fila, fino al «finestrino»? E se poi deve andare alla toilette? Cos’è, un viaggio aereo o una tortura cinese? L’insistenza dell’hostess mi ha però incuriosito e ho contattato l’Enac. Il gentilissimo ing. Carabba, responsabile dei Diritti dei Passeggeri, ha confermato l’esistenza dell’assurda norma «finestrino». Motivazione? «In caso di emergenza è necessario salvare più persone possibile e i disabili, poiché rallentano le operazioni, vanno salvati per ultimi». Wow! Che scoop! Ma che tristezza. E che vergogna… *Segui Fiamma sul blog diversamente affabile. gazzetta.it MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 43 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 Ariete 7 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI Le amicizie vere sono al vostro fianco, il lavoro vi gratifca gli affetti mostrano la loro buona consistenza. Ci son fastidi suini, però. Giornata forse più stancante di quanto avreste creduto. Il lavoro è comunque favorito, le finanze idem, la fornicazione moderatamente. IL MIGLIORE La Luna porta sollievi. Nel lavoro, in amore e in fatto di studi e viaggi. Avete idee geniali e un sudombelico anelatissimo. La Luna procura buoni affari, introiti, soluzione di pendenze. E vi rigenera pure. Solo che il suino inside you vuole, ma non puote Nonostante gli attriti (anche nel lavoro), potete ottenere fiducia e credito presso le persone giuste. Il vigore è buono, l’ormon vola. Lavoro e compiti d’altro genere richiedono attenzione puntigliosa al dettaglio. E niente reazioni scomposte. Sudombelico grigiolino 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Potete produrre con profitto e chiudere lavori complessi. Intuizioni finanziarie OK, ma rischio litigi. Pure during the fornication. Ussignùr. La Luna nel vostro segno favorisce start up d’ogni genere. Oltre che lavoro e sentimenti. Good news economiche, goleada suina. Giornata di probabile stanchezza e malumore. Don’t scler: lavoro e privato sono salvaguardati dalle stelle. Un po’ meno il sudombelico. 23/9 - 22/10 Bilancia 7+ Toro 6+ Scorpione 5,5 La Luna vi fa recuperare serenità e consensi, sia nel lavoro sia nei normali rapporti quotidiani. Ma serve pragmatismo. Pure suino. Gemelli 8 Sagittario 7+ Tensioni? Il dialogo le scioglierà. Probabili ritardi, però, in merito a contratti e disbrigo di questioni immobiliari. Fornicazione mogetta. Capricorno 7 MIROSLAV KLOSE Luna OK per colloqui, studi e viaggi. Lavoro latore di buone nuove, vigore in recupero, sudombelico bomber come Benzema (Sagitto). Leone 6 Cancro 7- L’attaccante tedesco della Lazio è nato il 9 giugno 1978. A Roma è arrivato nel 2011. Tra le sue squadre in Bundesliga Werder Brema e Bayern Monaco &(55 15(05 %#!( *%# 4 %#! & 1&(55 * ( !4% 2//%( * 1 '%*/ 1 %#!( *%# 4 %#! & & 5(55 $(55 %#!( *%# 4 %#! & &&(05 +/ / 4 '%*/ 1 &(55 &1(55 !! '2! 2*%+'%*/ 1 !!)#!/** 2*%+'%*/ &(5 1&(05 !!)#!/** 2*%+'%*/ (/ )+ 8E:FE8 (. (0 8FJK8 C\^\e[X d`e dXo (+ )( 98I@ (0 )/ 9FCF>E8 (- (0 ). :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ (0 Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF (+ )( Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 (. )0 =@I<EQ< (- )' )+ %2*( "'+ // #/ +/ / &1(55 Ki\ekf 8fjkX () (. (+ )+ D`cXef Kfi`ef >\efmX G\il^`X (- ), (* (0 (/ )( (. )* IFD8 (. )* E\m\ Dfjj` E\YY`X 8^`kXk` @c jfc\ f^^` D@C8EF IFD8 ), )/ (0 )( *' )) KFI@EF (, )) GXc\idf KI<EKF (- )* )( ). ,1** )(1(* ,1** )'1+. M<E<Q@8 )' )* CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014 () )( (+ )* PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri (0 ). Gfk\eqX IFD8 (. KfieX `c Y\c k\dgf Xc Efi[ Zfe kXekf jfc\ \ g`fmXjZ_` jlcc\ 8cg`% 8eZfiX ifm\jZ` \ K\dgfiXc` jl DXiZ_\# 8Yilqqf# LdYi`X# CXq`f# Dfc`j\# Gl^c`X \ hl`e[` ]fik` XeZ_\ jlccX :XdgXe`X \ :XcXYi`X# jg\Z`\ jlcc\ Zfjk\ k`ii\e`Z_\% G` jfc\ Xckifm\% 9Xi` (* )( (/ ). I<>>@F :8C89I@8 (/ KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] :XdgfYXjjf EXgfc` (- KiXdfekX ;fgf[fdXe` @ej`jk\ leXZZ\jX `ejkXY`c`k~ Xc :\ekif Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` XeZfiX [`]]lj`# cfZXcd\ek\ ]fik`2 dXck\dgf `ek\ejf jlccX IfdX^eX \ ifm\jZ` \ k\dgfiXc` jgXij` jlcc\ 8cg`# Efi[ JXi[\^eX \ Gl^c`X% G` jfc\ jlc i\jkf [\c Efi[ \ Jl[% (* (0 (+ Jfi^\ ;fdXe` CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX www.gazzetta.it (. )' G<IL>@8 Jfi^\ Marco Belinelli è il primo italiano di sempre a vincere il titolo Nba. In un video il suo commento a caldo dopo il successo dei San Antonio Spurs su Miami. L'azzurro festeggia avvolto nel tricolore: «Dedicato a chi ha creduto in me e anche a chi mi ha criticato, dandomi una motivazione incredibile. È la vittoria del gruppo» 8eZfeX =`i\eq\ (+ (0 Giovanni Soldini e il team di Maserati pronti a ritentare la traversata del Nord Atlantico da New York a Lizard Point (Gb), su una delle rotte tradizionalmente più impegnative. Lo skipper italiano e le 8 persone di equipaggio del VOR 70 sono in attesa della finestra meteo ideale per puntare al record sulle 2925 miglia (, )* (/ )* D@C8EF )+ Storico Belinelli «Dedicato anche a chi mi ha criticato» (, )+ C8HL@C8 G8C<IDF VIDEO Soldini e Maserati in attesa a NY Pronti per il record 9fcf^eX (+ (. ><EFM8 E8GFC@ +/ / BLOG (. )* M\e\q`X (. )' Dfckf ]fik` :Xcd` 1&(55 CX YXjjX gi\jj`fe\ Jldd\i Jkfid j\dgi\ dfckf Xkk`mX Xc :\ekif$Efi[ Zfe dXck\dgf [`]]ljf \ k\dgfiXc` ]fik` jlccX IfdX^eX# YXjjf G`\dfek\# <jk KfjZXeX# DXiZ_\# LdYi`X \ CXq`f% Ifm\jZ` \ jZ_`Xi`k\ jl Efi[ JXi[\^eX \ Xc Jl[% Ki`\jk\ :fg\ikf D8I@ "'%#+ 2( 2*/ #!( * #/ F^^` =fik` K\dgfiXc` &(05 !!)#!/** * ( Ifm\jZ` G`f^^`X * ( "#! !4%( * */%*#% &5(55 &(05 /*%/ &-( "'%#+ 2( + *%#( +/ / &,(05 %#!( *%# 8C>?<IF &5(55 &-(05 @\i` " &(55 8 :LI8 ;@ %'' !!( * 1( ! 2!!% +/ / >XqqXD\k\f 2*%'# %2*( ! 2**4 #!/** %#!( *%# &(55 !!)#!/** 2*%+'%*/ %3 '%*/+ 1 &&(05 %#!( *%# &0(55 0(55 &(05 %#!( *%# &,(5 ,(05 ( #! !4%( * %#!( *%# &(55 # 1&(05 Pesci 6- Acquario 7,5 Gazzetta.it ! !% $ !! $ ! !! Vergine 6- :X^c`Xi` :XkXeqXif (0 ). (/ )+ I\^^`f :XcXYi`X )( ). :XkXe`X )) )- RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti [email protected] - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: [email protected] PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. 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