CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI TORINO SOTTOSEZIONE UNIONE ESCURSIONISTI TORINO organizza il 25 e 26 gennaio 2014 RIFUGIO GABIET 2375 m – PASSO DEI SALATI 2936 m Visita all’ Osservatorio Scientifico Angelo Mosso Uscita di escursionismo invernale con racchette I° Giorno Località di partenza: Staffal (m. 1823) - Valle di Gressoney Quota di partenza: m 1823 Quota di arrivo: 2375 m (UMT 32T 410765 5078707) Dislivello: 552 m Difficoltà: MR Tempo di salita: 0,15 ore in funivia II° Giorno Località di partenza: Rifugio Gabiet (m. 2375) Quota di partenza: m 2375 Quota di arrivo: 2936 m Dislivello: 561 m Difficoltà: MR Tempo di salita: 0,15 ore in funivia Ritrovo: c/o Vigili del Fuoco c.so Regina Margherita h. 07:45 Partenza: h. 08:00 Con le auto in direzione Torino-Aosta uscita Pont-Saint Martin, direzione Gressoney SR 44. Dopo aver passato Gressoney–Saint Jean e Gressoney La Trinitè arrivare in località Staffal. Rientro previsto: h. 17.30 Iscrizioni: venerdì 11 gennaio 2013 h. 21 Monte dei Cappuccini; in base al numero organizzeremo il compattamento auto. Attrezzatura: ARTVA, pala e sonda, chi ne fosse sprovvisto potrà affittare l'attrezzatura presso l'UET indicando questa necessità all'atto dell'iscrizione. Nel caso in cui le richieste di attrezzatura fossero superiori alle disponibilità dell'UET, verranno indicati dei negozi dove sarà possibile affittarla. Costi: 3.00 € (spese organizzative)* + Salita in funivia 17,00 € (andata e ritorno) + 50,00 € (½ pensione al Rifugio Gabiet) *NOTA: La Sottosezione U.E.T. del CAI TORINO raccomanda la copertura assicurativa “infortuni” disponibile a € 5,00 al giorno per i non soci, e la copertura assicurativa “soccorso alpino” a € 2,00 al giorno sempre per i non soci. All’atto dell’iscrizione saranno richieste le generalità (nome, cognome, data e luogo di nascita). Introduzione: Rifugio Gabiet m 2375 sorge a fianco dell’omonimo lago, un grande bacino idrico situato nella conca del Gabiet, molto vicino agli impianti sciistici del Monterosa Ski. Il Rifugio costituisce una delle tappe del Tour del Monte Rosa, il panoramico itinerario che si sviluppa intorno al Monte Rosa, attraversando suggestive vallate fra Italia e Svizzera. La struttura dispone di una sala da pranzo, una sala bar e una caratteristica saletta per il relax, riscaldata da un caminetto e dotata di una piccola biblioteca di montagna. Dispone di camerette da 2 e da 4 posti letto. Ad ogni piano si trovano ampi servizi con docce e sauna. È presente una rete Wi-Fi per collegarsi a internet. Il rifugio è aperto in inverno e in estate ed è sempre raggiungibile con la funivia da Staffal. Passo dei Salati m 2980 è un valico alpino che costituisce il confine naturale tra la Valsesia e la Valle del Lys, rispettivamente in Piemonte e in Valle d'Aosta. Il passo era conosciuto anche col nome Colle Inferiore delle Pisse. Il termine salati ricorda un antico passaggio di soldati romani. Il Passo è caratterizzato da un assetto geologico-strutturale molto particolare, legato alla collisione tra i paleo-continenti Europa-Africa. Infatti, i continui movimenti crostali hanno via via ravvicinato i margini di questi due continenti facendo scomparire l’oceano (la Tetide) che fino a circa cinquanta milioni di anni fa si estendeva fra essi e portando alla formazione delle Alpi. Lungo la sezione nord-sud posta in corrispondenza della cresta spartiacque che unisce il Corno del Camoscio allo Stolemberg è possibile osservare sia le rocce appartenenti al CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI TORINO SOTTOSEZIONE UNIONE ESCURSIONISTI TORINO organizza il 25 e 26 gennaio 2014 RIFUGIO GABIET 2375 m – PASSO DEI SALATI 2936 m Visita all’ Osservatorio Scientifico Angelo Mosso margine continentale europeo (Falda del Monte Rosa) sia quelle appartenenti all’antico fondale oceanico (Unità Zermatt-Saas). Le diverse unità sono costituite da rocce differenti la cui composizione caratterizza anche una colorazione ben distinguibile osservando il paesaggio: tipiche delle unità oceaniche sono le rocce scure (serpentiniti e anfiboliti) mentre le rocce più chiare contraddistinguono le unità continentali (gneiss chiari e micascisti a granato). Anche la storia geologica più recente è ricca di aspetti interessanti legati prevalentemente all’azione dei ghiacciai e dei cicli di gelo-disgelo, processi che hanno modellato e modellano tuttora il paesaggio attuale. Attraverso l’osservazione e l’analisi delle forme e dei depositi superficiali è possibile ricostruire l’evoluzione di questa area le cui peculiarità la rendono unica nel panorama alpino piemontese. Per le sue caratteristiche geologico-geomorfologiche e climatiche, l’area del Passo dei Salati è stata scelta quale sito di studio del permafrost. Il permafrost, o permagelo, è un terreno dove il suolo è perennemente ghiacciato (non necessariamente con presenza di masse di acqua congelata). Convenzionalmente con questo termine si indica un terreno ghiacciato da almeno 2 anni. Istituto scientifico Angelo Mosso La ricerca scientifica ritorna in alta quota. Cento anni dopo l’inaugurazione, l’Istituto Scientifico Angelo Mosso, distrutto da un incendio nel giugno 2000, riapre i battenti e diventa centro di ricerca, museo e sede di scuola di formazione. La struttura che fa capo alla Sezione di Fisiologia del Dipartimento di Neuroscienze – Facoltà di Medicina e Chirurgia, dell’Università di Torino, fu costruita nel 1907 al Col d’Olen, ai piedi del massiccio del Monte Rosa, sullo spartiacque tra la Valsesia e la Valle del Lys. Il centro di ricerca era stato fortemente voluto dal fisiologo Angelo Mosso che nel 1897 aveva acquisito fama internazionale con la pubblicazione “La fisiologia dell’uomo sulle Alpi”, raccolta degli studi effettuati alla Capanna Regina Margherita. Questa offriva a quel tempo scarse comodità per le ricerche scientifiche e Angelo Mosso pensò a una struttura dotata di ampi laboratori con apparecchiature scientifiche da conservare in loco, per ricerche non esclusivamente fisiologiche, e di locali idonei per il soggiorno degli studiosi. La prima pietra fu posata il 9 luglio 1905 e il 27 agosto del 1907 la costruzione era già pronta per l’inaugurazione alla presenza della Regina Margherita. Nei primi trent’anni di attività, compresa la pausa della prima guerra mondiale, furono più di quattrocento i ricercatori, per un quarto stranieri, che lavorarono nell’Istituto. Tra le curiosità, nell’estate del 1918 fu utilizzato per studi per la scelta dei candidati per l’aviazione militare. Le ricerche riguardarono non solo la medicina, ma anche la biologia, la botanica, la fisica terrestre, la glaciologia e la meteorologia. La ripresa dopo la seconda guerra mondiale fu lenta e solo negli anni Ottanta e Novanta l’Istituto venne riutilizzato, e non solo da studiosi di medicina di montagna. Dopo l’incendio del 2000, grazie al progetto Interreg III A “Messa in rete dei musei storico-scientifici del Monte Rosa”, con il sostegno delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, l’Istituto Mosso torna a nuova vita. Nel rinnovato Istituto, accanto ai laboratori per la ricerca scientifica, sono stati creati spazi museali per mettere a disposizione il patrimonio storico culturale degli studi di fisiologia umana in alta quota e per mostre temporanee su temi riguardanti, la ricerca scientifica nel territorio alpino. Inoltre, nella torretta al terzo piano è ospitato il Laboratorio Neve e Suoli Alpini (Lnsa) del Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali (Divapra) della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, di cui è responsabile il prof. Ermanno Zanini. I principali campi di ricerca del Laboratorio neve e suoli alpini sono gli effetti del cambiamento climatico sulle condizioni della neve e sullo stato dei ghiacciai, nonché le caratteristiche evolutive dei suoli alpini. Con la riapertura del Mosso si inaugura anche una nuova stagione di formazione: è in via di perfezionamento il progetto che realizzerà una “Scuola internazionale di alta formazione per la Montagna”. Tra l’Università degli Studi di Torino, la Facoltà di Agraria, il CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI TORINO SOTTOSEZIONE UNIONE ESCURSIONISTI TORINO organizza il 25 e 26 gennaio 2014 RIFUGIO GABIET 2375 m – PASSO DEI SALATI 2936 m Visita all’ Osservatorio Scientifico Angelo Mosso Divapra, l’UNESCO, la Mountain Partnership presso la FAO, l’Assessorato alla Montagna della Regione Piemonte e altri Enti (Provincia di Vercelli, Parco Alta Valsesia, Comunità Montana Valsesia, Comune di Alagna Valsesia, Club Alpino Italiano - Sez. Varallo Sesia) è stata stilata una convenzione per il sostegno e lo svolgimento di un progetto didattico internazionale mirato alla gestione e difesa del territorio montano denominato “IPROMO” (International programme for education and training on sustainable management of Mountain Areas). Il progetto intende realizzare una “Scuola internazionale di alta formazione per la Montagna” con corsi di perfezionamento post-laurea dedicati a tecnici e decisori professionalmente impegnati prevalentemente in aree montane di paesi a economia svantaggiata. Il primo corso, incluso nelle azioni del “Decennio dell’educazione per lo Sviluppo Sostenibile” 2005-2014 dell’UNESCO. Sarà istituito nel 2008 e avrà sede didattica e scientifica presso le strutture del Laboratorio Neve e Suoli Alpini. Nella struttura degli ex “Regi Osservatorii Geofisico e Meteorologico”, l’edificio di piccole dimensioni costruito accanto all’Istituto Mosso negli anni Venti del Novecento, dal 2004 sono state installate dall’Esercito Italiano, Comando Truppe Alpine, servizio Meteo Mont, nuove apparecchiature per rilevamenti meteorologici. Si fa presente che il raggiungimento della meta terrà conto delle condizioni meteo e nivologiche del momento, a insindacabile giudizio degli accompagnatori. Accompagnatori: Mura Alberto (aa) 335.8140586 Traversa Giovanna (aa) 333.4648226 Griffone Franco (AE/EAI) 328.4233461 Luca Motrassini (AE/EAI) 338.7667175
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