Mercato Fieristico Italia: Marca 2014 by Bologna

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FIERE
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Marca 2014
L’appuntamento bolognese dedicato alla marca commerciale
rimane uno dei punti di riferimento più importanti
nel panorama fieristico nazionale.
di Matteo Barboni
Percorso di lettura:
www.largoconsumo.info/102013/PL-1013009.pdf (Private label)
na due giorni, il 15 e 16 gennaio
2014, molta attesa. Marca By
BolognaFiere è infatti l’unica
manifestazione nel panorama
fieristico italiano interamente dedicata
alla marca commerciale. La crescita costante, con 5.500 visitatori professionali
di cui 501 provenienti da oltre 20 Paesi
all’ultima edizione, ne fanno un punto di
riferimento di eccellenza per la business
community del settore, in cui l’industria
di marca si relaziona con il sistema distributivo italiano e internazionale.
Il tema è fra quelli più sentiti, visto il costante trend in ascesa della marca del distributore, con una quota di mercato che
è passata dal 10,1% del 2001 al 18,1 del
2012 (fonte SymphonyIri). Il consumatore apprezza i prodotti pl, grazie a
un ottimale rapporto qualità/prezzo e
proprio questa centralità ha fatto di
Marca una delle fiere più seguite da
un’industria che vuole relazionarsi con
le principali insegne della gdo presenti
anche nel Comitato Tecnico Scientifico.
Grande attesa si registra anche per il
programma di internazionalizzazione
di Marca, che mira a offrire ai
copacker italiani occasioni
d’incontro con operatori e
buyer internazionali qualificati, oltre che sull’area tematica
dedicata al Prodotto Alimentare Freschissimo, rivolta ai
produttori italiani del settore
alimentare a peso variabile
(ortofrutta, carne, ittico, IV e
V gamma) che esporranno
l’eccellenza dei prodotti freschissimi made in Italy. È
prevista inoltre una folta partecipazione agli eventi formativi e informativi, attraverso
seminari, convegni e dibattiti,
tra cui spicca la presentazione
del Rapporto Annuale sulla
Marca Commerciale realizza-
U
to grazie alla collaborazione di Adem
Lab – spin off dell’Università di Parma. Completano le proposte le newsletter informative sulle azioni poste in
essere dalle principali insegne nazionali e internazionali per lo sviluppo del
prodotto a marchio, sulle relazioni con
i fornitori industriali, sull’evoluzione
dei diversi mercati, le analisi dei nuovi
lanci delle insegne in uno spazio espositivo dedicato, in cui le insegne del
Comitato Tecnico Scientifico esporranno le nuove referenze pl lanciate nel
2013, o in previsto lancio per il 2014.
UN NUOVO
MOMENTO DI DIALOGO
Tra le novità nell’ambito di Marca
2014 si segnala un nuovo momento di
dialogo e di lavoro con la distribuzione
moderna, volto ad approfondire le
innovazioni tecnologiche capaci di
generare più efficienza nella gestione e
nella comunicazione delle imprese:
Marca Tech. La prossima edizione sarà
dedicata all’area del packaging e della
logistica, voci particolarmente sensibili
e trattate con un’attenzione specifica
www.largoconsumo.info
per le tematiche del comparto alimentare, sempre più alla ricerca di soluzioni tecnologiche innovative.
Il pack design ha un ruolo fondamentale non solo per il marketing del prodotto, creandone l’identità e rendendolo immediatamente riconoscibile alla
clientela. Marcatura ed etichettatura
sono infatti investite del ruolo fondamentale di fornire al consumatore tutte
le informazioni indispensabili per un
corretto uso del prodotto stesso.
Marca Tech rappresenta inoltre
un’interessante opportunità per rinnovare la relazione con le industrie di
prodotti di consumo distribuiti nei
supermercati e per sviluppare un “dialogo a tre” con la distribuzione moderna che potrà determinare le migliori
condizioni di successo dei prodotti. La
sostenibilità degli imballaggi e il contributo che gli imballi saranno in grado
di dare alla crescita di efficienza nella
logistica sono infatti alcuni elementi
guida che sempre più nel futuro saranno determinanti per il successo dei prodotti di consumo, anche in relazione
alla differente predisposizione del consumatore alla diversa dimensione delle
superfici di vendita e ai nuovi canali
che si stanno affermando.
Occhi puntati anche sull’internazionalizzazione, tema caro agli espositori
che auspicano infatti una maggiore partecipazione di operatori e insegne di
altri Stati. La prossima edizione, a
Bologna dal 16 al 17 gennaio, prevede
azioni mirate a incrementare l’incontro
fra gli operatori nazionali e le delegazioni estere provenienti dai Paesi in cui
sussistono maggiori possibilità di business. Interventi strutturati di incoming,
sono stati messi a punto per il coinvolgimento di buyer provenienti, fra gli
altri, da Francia, Germania,
Romania, Spagna, Russia e
Turchia. Una business lounge
dedicata e riservata consentirà
a operatori e produttori di
organizzare l’agenda degli
incontri, anche con i nuovi
Paesi target 2014, ovvero Germania, Austria, Svizzera, Paesi scandinavi e Russia.
UN TREND
POSITIVO
L’importanza di Marca,
oltre che dalla crescita costante della manifestazione e
dall’aumento dell’afflusso di
visitatori, è sottolineata LARGO CONSUMO n. 12/2013
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DISTRIBUZIONE
anche dalle parole degli espositori e i
rappresentanti della aziende. Secondo
Silvia Lonzi, dell’Ufficio Gestione
Qualità Ambiente e Sicurezza di
Icefor, «l’andamento delle marche private in Italia continua a mantenere un
trend positivo pur all’interno di mercati
globali stagnanti o in flessione. Ciò è
stato favorito da un lato dal rafforzamento dell’immagine e dalla fidelizzazione alle insegne, dall’altro dalla crescente capacità di offrire prodotti pl di
livello qualitativo e di innovazione
sempre più confrontabili con i prodotti
delle principali marche del produttore.
Un forte acceleratore di questo processo è però rappresentato anche dalla
criticità del potere d’acquisto delle
famiglie che trovano nelle pl un livello
di prezzo più conveniente, confortato
anche dalla fiducia nell’insegna. Considerando che l’Italia non ha ancora raggiunto il livello percentuale di penetrazione delle pl medio europeo, possiamo prevedere che per i prossimi 5 anni
il fenomeno di sviluppo positivo delle
pl continuerà e ciò sarà ulteriormente
sostenuto anche da un ampliamento
dell’offerta in termini di profondità di
gamma unitamente a un’attenzione
all’innovazione di prodotto paragonabile a quella delle marche dei produttori. Come ogni anno, Marca rappresenta per Icefor un appuntamento consolidato per incontrare potenziali
clienti e presentare la propria realtà
aziendale, nonché per raccogliere
feedback sull’evoluzione del mondo
della private label.
In tal senso è sempre auspicabile e
molto apprezzata la cura particolare
che viene ormai tradizionalmente riposta nella pianificazione di possibili
occasioni di incontro diretto con clienti e/o fornitori attraverso le agende
guidate per gli appuntamenti face to
face e i convegni e seminari di approfondimento».
Gianpaolo Bandera, direttore vendite Italia divisione confezionato
Oleificio Zucchi, sostiene che
«negli ultimi anni la marca commerciale ha evidenziato un trend
di crescita, a fronte di una contrazione dei volumi di vendita del
lcc. La crisi dei consumi, quindi,
ha favorito il rafforzamento del
suo ruolo strategico nel portafoglio prodotti dei distributori e inoltre la sua segmentazione ha contribuito alle
buone performance di alcune categorie.
La crescita nel segmento pre-
mium e dei primi prezzi dimostra come
la marca commerciale abbia saputo
intercettare i bisogni di fasce diverse di
consumatori. La quota valore della marca commerciale in Italia, seppur in
costante crescita, rimane ancora inferiore alla media europea, quindi esistono
ampi margini di sviluppo. In questo
contesto è necessario che i distributori
sappiano cogliere tutte le opportunità e
le potenzialità. Riteniamo che i valori
sui quali le catene dovrebbero puntare
maggiormente – sia in termini di comunicazione sia di scelte a monte – siano
quelli legati alla sostenibilità ambientale
e alla responsabilità sociale delle aziende copackers, in modo da creare valori
aggiuntivi rispetto a quelli dell’insegna.
Il principale punto di forza è rappresentato dalla presenza dei distributori con i
propri stand, cosa che rende la manifestazione unica nel suo genere.
Al tempo stesso la platea delle catene presenti potrebbe essere più ampia,
magari con il coinvolgimento dei
distributori stranieri, che darebbero alla
fiera un respiro internazionale. Partecipiamo alla fiera sin dalla sua prima
edizione e abbiamo assistito ai progressi in termini di partecipazione e di pre-
Marca by Bologna Fiere
Private Label Conference and Exhibition
Bologna, 15-16 gennaio 2014
■ Come Arrivare:
Automobile: provenendo dalle direttrici A13 PD-BO, A1
Mi-BO e FI-BO, proseguire sulla A14 in direzione Ancona, uscita “Bologna Fiere”. Treno: dalla stazione di Bologna Centrale, bus n.35/38. Aereo: dall’Aeroporto Internazionale G. Marconi, aerobus per il polo fieristico
ogni 30 minuti.
■ Dove Soggiornare:
per qualunque informazione, consultare il sito turistico
ufficiale della città, area business:
http://www.bolognawelcome.com/area-business
■ I numeri dell’edizione passata:
Oltre 5.500 operatori professionali, di cui 501 provenienti da 20 differenti nazioni (+ 2,14% rispetto all’edizione precedente, +3,18% per gli operatori esteri)
450 espositori (di cui 80 provenienti da 16 Paesi esteri)
20.000 mq di superficie espositiva.
LARGO CONSUMO n. 12/2013
senze. Ci auguriamo che possa continuare a rappresentare un punto di
incontro tra industria e distribuzione, al
fine di fare crescere i valori fondamentali che stanno alla base del rapporto di
collaborazione e partnership che ha
portato allo sviluppo delle marche
commerciali».
Antonio De Danieli, direttore commerciale e marketing di Dopla spa,
afferma che «alla luce dei dati emersi
sul finire della stagione estiva, si può
affermare che la marca privata in Italia
ha confermato nuovamente un trend
positivo nella categoria usa e getta. Si
nota un calo significativo dei prodotti
primo prezzo a vantaggio degli articoli
standard e soprattutto premium.
Non ci sono grosse sorprese per la
quota bio che, con una quota sottilissima, resta fanalino di coda nel settore.
Seguendo la tendenza degli ultimi anni,
risulta in crescita la fascia premium.
Nel futuro si prevede l’allargamento
delle proposte assortimentali e un’evoluzione della segmentazione del comparto plastica party. Vantando la presenza a tutte le edizioni di Marca, ma
anche della storica Plma, Dopla riconosce alla manifestazione di Bologna la
validità di una formula unica nel suo
genere con la presenza di quasi tutti gli
operatori nazionali della gdo a fianco
delle industrie. A eccezione di Amsterdam, Marca ha una marcia in più
rispetto alle altre kermesses di Francia,
Germania, Spagna e Inghilterra.
Come critica posso riprendere quanto già segnalato: essendo una fiera che
dovrebbe garantire la massima qualità
dei prodotti poiché il distributore ci
mette la propria faccia, sarebbe il caso
di porre una soglia d’ingresso alle
imprese che non hanno le credenziali
minime intese come certificazione di
qualità. Auspichiamo uno sviluppo di
tutte le tematiche legate alle aree di
maggiore contatto fra produttore/distributore attraverso il coinvolgimento
delle aziende legate ai mondi: logistica, assicurazione qualità, packaging,
imballaggio, certificazioni,
Edi, ecc.».
«La nostra azienda – spiega
Stefano Preda, direttore commerciale di Pucci – è fortemente orientata alle private
label sia per il mercato italiano sia per i mercati esteri,
e produciamo allo stesso
tempo formati retail e formati catering. Abbiamo
soprattutto rapporti commerciali con alcune grande inse- 39
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gne del retail internazionale.
re i propri plus. Riteniamo sia fondaGrazie a questa expertise possiamo mentale non perdere mai di vista la
affermare come nel caso degli operato- nostra brand’s identity, trovando al
ri esteri, rispetto a quelli italiani, ci sia contempo un punto d’incontro con la
un approccio diverso nei confronti del- gdo, il nostro primo cliente. La marca
le referenze a maggiore contenuto di del distributore, fino a qualche anno fa
innovazione. Infatti per i distributori vista solamente come una opportunità
italiani, innovare spesso significa di risparmio, ora propone e garantisce
aggiungere alla propria gamma refe- un prodotto sicuro e affidabile, innovarenze tipiche della tradizione regionale. tivo e diversificato, dagli elevati stanAll’estero sembrano più predisposti a dard qualitativi e che passa attraverso
sperimentare ricette nuove.
filiere controllate. Nutriamo fiducia per
È per questo che nella nostra gamma la prossima edizione, con l’obiettivo di
ci sono referenze dedicate esclusiva- consolidare la nostra realtà e il nostro
mente ai mercati stranieri, come, per core business (qualità, affidabilità e inesempio, le olive di Cerignola denoc- novazione), consolidandoci come punciolate, oppure il pomodoro secco a to di riferimento per la gdo europea.
filetti particolarmente consigliato per le
Marca ci può aiutare dandoci visibiinsalate, il pesto al limone per condire lità, organizzando incontri conoscitivi
pietanze di pesce, ecc. Si tratta di ricet- con buyer, anche esteri, consentendoci
te che coniugano una componente di di fidelizzare i nostri clienti e acquisiritalianità, sempre molto apprezzata ne di nuovi, nonché nuove quote di
all’estero, insieme a un forte contenuto mercato».
di innovazione. La nostra speranza è
che anche in Italia si possa un giorno
UNA MAGGIORE
puntare su referenze innovative al fine
di rilanciare anche i consumi alla ricerCREDIBILITÀ
ca delle nicchie di consumatori più atte
alla sperimentazione dei loro consumi».
Roberto Bechis, amministratore
Fabio Ferrari, direttore commer- delegato di Meggle Italia, sostiene che
ciale, e Martina Boromello, respon- «contestualmente alla scelta strategica
sabile marketing di Ortoromi, affer- del mercato di investire sulle marche
mano che «le pl hanno successo solo private è aumentata anche la loro crediin partnership con uno o più brand bilità e la propensione all’acquisto da
riconosciuti dai consumer. Dimentica- parte dei consumatori.
re questo postulato porta a commetteLa gamma offerta è sempre più
re errori strategici sia nel progetto di ampia e rispondente anche a esigenze
category interno alla distribuzione sia particolari, come prodotti light o senza
verso gli stessi consumer che cercano lattosio; nicchie di mercato su cui
sempre e comunque un benchmark di anche il trade investe per soddisfare un
riferimento. La marca privata in Italia, mercato sempre più segmentato, nononella IV gamma, vive un momento di stante una crisi che non implica necestransizione che premia chi innova, sariamente una scelta di prodotti basici
veicolando poi il proprio know-how al o di primo prezzo. Anzi, le marche pridistributore stesso. L’azienda ideale vate rispondono perfettamente a consuha una propria identità di brand defi- matori abituati a essere “coccolati” dalnita, distintiva e innovatrice e
instaura al tempo stesso un ottimo
LA MARCA PRIVATA IN ITALIA SUL GROCERY :
feeling con il distributore come co- 2008-2013 (% a valore - iper+super+libero servizio)
packer sicuro, propositivo, conve18,6
20
niente. Vediamo un roseo futuro nel
17,6
16,5
breve/medio termine, con una con15,7
15,1
centrazione della marca privata nei
15 14,2
pochi player realmente capaci di
interpretare al meglio il dualismo
10
sopra menzionato. Nel fare ciò riteniamo le imprese italiane nel nostro
settore ora molto più competitive
5
rispetto alle multinazionali.
Marca primeggia ogni anno, grazie
0
alla sua funzione di anello di con2008 2009 2010 2011 2012 2013
giunzione tra il produttore e il distrigen-mag
butore, consentendo alle aziende
Fonte: Nielsen Trade*Mis
Largo Consumo
produttrici di presentarsi e valorizzaLARGO CONSUMO n. 12/2013
le grandi marche e che si rivolgono
all’insegna di fiducia pretendendo qualità e servizio a un prezzo vantaggioso.
Però industria e distribuzione dovranno
valorizzare e difendere le giuste marginalità sui prodotti, tutelandone la qualità, affidandosi a partner in grado di rispondere con flessibilità, garanzia di
continuità e standard produttivi di qualità. Vi sarà spazio soprattutto per quei
prodotti in grado di soddisfare le esigenze di mercato e di rotazione, rappresentando al meglio la qualità e il
servizio in un mix di fattori laddove il
prezzo conveniente non è più la leva
principale nell’impulso d’acquisto.
Il futuro non si può basare sulla
guerra dei prezzi. È preferibile puntare
su scelte accorte e rinunciando a compromessi che, nell’immediato, ricadono necessariamente sulla qualità dei
prodotti e, a lungo termine, sulla credibilità e affidabilità dell’insegna che li
promuove. Marca è un momento d’incontro importante che ci auguriamo
diventi ancora più specializzato e a uso
esclusivo degli operatori di settore.
Perciò sarà importante contenere i
biglietti omaggio. Ci aspettiamo di
concentrare nella “due giorni” scambi
proficui di informazioni, momenti di
incontro e progettualità per aprire il
nuovo anno a prospettive di rinnovata
collaborazione e nuovi sviluppi, mostrando la nostra ampia vetrina di prodotti di alta qualità».
Attilio Ponzoni, direttore vendite
consumer Italia di Arix spa, ritiene che
«la pl gode di ottima salute e ha prospettive di crescita in virtù della maggiore consapevolezza del consumatore
che le riconosce sempre più, oltre alla
convenienza, una qualità comparabile
ai leader di categoria. La marca privata
in Italia è stabile, con andamenti molto
diversi tra Nord-Centro e Sud Italia,
che registrano le seguenti performance (dati a valore): Area 1 –
0,9%, Area 2 +6,4%, Area 3 –1,8%,
Area 4 –11,4%. Trattasi di risultati
che testimoniano come, soprattutto
al Sud, l’industria di marca sia
ancora il riferimento per il consumatore per svariati motivi (abitudini
d’acquisto radicate, polverizzazione
della distribuzione, presenza di
grossisti aggressivi che distribuiscono capillarmente, maggiori difficoltà nello sviluppo delle grandi catene
nazionali). Se si risolverà la questione meridionale, la pl potrà crescere ancora in modo significativo,
altrimenti si arriverà (leggendo i
dati si può azzardare che si è già 41
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arrivati) al rallentamento/plafonamento
dello sviluppo. Marca rimane sempre
un’ottima vetrina nella quale presentare le novità e incontrare tutta la distribuzione italiana; la criticità è legata al
fatto che è molto poco frequentata dai
buyer della distribuzione estera, motivo
per cui auspicherei maggiore partecipazione internazionale».
Marco Luciani, direttore trade marketing di Grandi salumifici italiani
spa, conferma che «il trend è sicuramente positivo, con una tendenza decisa alla crescita e allo sviluppo, tanto
che molti consumatori dichiarano che
non rinuncerebbero a prodotti pl anche
in caso di ripresa economica e di maggiore capacità di spesa. Siamo quindi
davanti a un fenomeno strutturale,
destinato a durare per i prossimi anni –
come dimostra il gap significativo
ancora esistente con l’Europa.
Tuttavia l’Italia dimostra di avere un
notevole potenziale, esprimibile al
meglio se si riuscissero a creare concrete e performanti politiche di partnership tra industria e insegna. In
effetti, si parla spesso di collaborazione tra i vari attori della filiera, ma nel
concreto troppo spesso ci si concentra
sul prezzo, distogliendo magari l’attenzione da progetti condivisi da intraprendere assieme, cosa che invece sta
prendendo sempre maggior piede nel
resto del mondo. Per esempio, sviluppare in sinergia maggiori offerte in termini di segmentazione e allargamento
degli assortimenti potrebbe essere uno
stimolo per il consumatore.
Dall’altro lato, se solo consideriamo
che il valore di vendita nell’ambito
salumi è di circa 7 miliardi di euro e
che la supply chain pesa per un 711%, è facile comprendere quanto si
possa ancora costruire assieme e quanto possano valere progetti di collaborazione in questo ambito. Con queste
considerazioni partecipiamo a Marca,
con la volontà sia di incentivare la
discussione di tematiche importanti
riguardanti il mondo delle pl, sia con
l’intento di trovare soluzioni preziose
per il futuro di tutta la filiera, nella
speranza che sia anche un momento di
discussione commerciale, con più
incontri diretti e con il coinvolgimento
di attori eueopei, come già impostato
in altre fiere europee di settore. Conosciamo le problematiche italiane e proprio per questo riteniamo che Marca
sia un buon punto di incontro, non
solo per confrontare dichiarazioni di
intenti, ma anche per dare seguito a
esse con nuove soluzioni. Auspichia- LARGO CONSUMO n. 12/2013
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DISTRIBUZIONE
mo anche che vi sia una sempre maggiore internazionalizzazione che
potrebbe offrire stimoli notevoli. Sarebbe poi particolarmente interessante
invitare anche figure della distribuzione
estera, per un confronto costruttivo con
le nostre realtà nazionali, ascoltando le
soluzioni adottate in Paesi che hanno
un settore delle pl ben più sviluppato di
quanto si riscontri in Italia».
Davide e Marco Varvello, titolari di
Acetificio Varvello, affermano che «la
marca privata in Italia si sta difendendo
sicuramente meglio rispetto ai prodotti
di marca. Dato che risulta evidente
vedendo il continuo trend di crescita a
scapito dei prodotti non a marchio del
distributore; quest’ultimo dato si è rafforzato negli anni anche grazie alla
scelta da parte della gd di puntare
anche su prodotti di qualità.
Oggi stiamo contribuendo alla crescita con grandi investimenti, in linee
di imbottigliamento e in campo energetico con fonti alternative e rinnovabili,
ma anche in nuovi formati e in nuovi
prodotti, sempre più attraenti per un
pubblico giovane e con nuove esigenze
di gusto. Siamo sicuri che le prospettive per il futuro ci siano, e ci sono
anche buone opportunità che possono
essere colte, ovviamente in una prospettiva globale, senza focalizzarci solo
ed esclusivamente sul mercato Italia.
Marca ha tra i suoi punti di forza
assoluti la professionalità degli operatori presenti e la presenza come espositori delle insegne di gd e gdo.
Altrettanto positiva è la durata dell’evento, concentrata in soli due giorni, mentre bisogna continuare a crescere nel processo di internazionalizzazione, su cui speriamo molto già
dalla prossima edizione».
UN MERCATO
POLARIZZATO
Emanuele Piazzardi, responsabile
marketing e vendite di Effeffe Pet Food
spa, afferma che «i consumatori italiani
mostrano crescente interesse verso prodotti che coniugano qualità e convenienza. Il mercato è polarizzato, premiando
da un lato i prodotti di primo prezzo,
dall’altro i prodotti premium e superpremium.
Questi ultimi, declinati nelle private
label, sono in linea con il profilo del
cliente moderno sempre più attento al
concetto di salute, pur rimanendo orientato al buon rapporto qualità/prezzo.
Bisogna continuare a investire nell’in44
LARGO CONSUMO n. 12/2013
DISTRIBUZIONE
novazione per aumentare e migliorare la
produzione e per sviluppare nuovi prodotti, sia nella fascia media sia in quella
premium, maggiormente orientati ai
concetti di naturalità, benessere e funzione nutrizionale. Esporre alla fiera
Marca vuole dire avere la possibilità di
incontrare i più qualificati buyer della
gd e della do. Ci si attende inoltre, come
in parte avvenuto nelle ultime edizioni,
una sempre maggiore spinta all’internazionalità della manifestazione.
È anche l’occasione per confrontarci
sui trend e gli scenari di mercato; è
un’opportunità preziosa per i protagonisti della marca commerciale, ai quali
offrire informazioni essenziali per comprendere maggiormente le dinamiche
del mercato e sviluppare nuove iniziative commerciali».
Roberta Virago, marketing e sales
manager di Virosac, sostiene che «la
marca privata sta soffrendo poiché i
distributori tendono a favorire il proprio marchio garantendo discreta qualità e ottimo prezzo. Vi è da dire che,
almeno nel nostro comparto, la qualità
del marchio d’insegna tende a ridursi
nel tempo a causa della richiesta continua di riduzione dei costi, che spesso
si traduce in una condivisa revisione
dei parametri qualitativi del prodotto.
I distributori non sono generalmente
propensi all’innovazione e tendono a
inserire i prodotti in assortimento
solo quando sono maturi. Ridurre lo
spazio del marchio privato può disincentivare l’innovazione in quanto le
aziende, perdendo fatturato e margini, soprattutto nel comparto dei beni
di largo consumo, riducono gli investimenti in ricerca e sviluppo. Le
catene della gdo prediligono il marchio d’insegna perché consente una
maggiore fidelizzazione dei clienti
sui loro punti di vendita.
Marchio d’insegna che è in fase di
forte sviluppo, ma che rischia di avere,
a lungo termine, un effetto negativo
sulle proposte innovative per i beni di
largo consumo. Relativamente alla
fiera, Marca è un momento d’incontro
tra aziende e buyer, un salotto che
potrebbe diventare più interessante se
l’incontro tra aziende e buyer fosse
progettato in modo più efficace.
Si potrebbero organizzare degli
incontri ad hoc in salette dedicate
dove ciascun buyer abbia del tempo
per spiegare ai potenziali fornitori le
linee strategiche che intende perseguire per lo sviluppo del suo comparto. Sarebbe una grande opportunità
per le aziende».
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