GLI SCENARI 2014 ‐‐‐ IL CONTRIBUTO DELLA GDO E DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE Francesco Daveri Università di Parma e Sda Bocconi 1 Bologna Fiere, 15 Gennaio 2014 NEL SECONDO SEMESTRE 2013 È FINITA LA RECESSIONE 2 NEL SECONDO SEMESTRE 2013 È FINITA LA RECESSIONE, NON I SUOI EFFETTI SULL’ECONOMIA … Dopo 8 trimestri il calo del Pil è finito nel terzo trimestre 2013 … .. Ma il suo livello oggi è a ‐9% rispetto al 2007 1.550.000 2,0 1.500.000 1,0 1.450.000 1.400.000 1.350.000 1.300.000 1.250.000 2008‐q1 2008‐q4 2009‐q3 2010‐q2 2011‐q1 2011‐q4 2012‐q3 2013‐q2 ‐3,0 ‐4,0 Crescita Pil trimestrale Fonte: Istat 2013‐q2 2012‐q3 2011‐q4 2011‐q1 2010‐q2 2009‐q3 ‐2,0 2008‐q4 ‐1,0 2008‐q1 0,0 Livello del Pil reale (annualizzato) 3 … NÉ SULLA SOCIETÀ ITALIANA … 3.200 3.000 2.800 2.600 2.400 2.200 feb‐08 ago‐08 feb‐09 ago‐09 feb‐10 ago‐10 feb‐11 ago‐11 feb‐12 ago‐12 feb‐13 ago‐13 2.000 1.800 1.600 Disoccupati (in 000) Fonte: Elaborazioni su Istat 4 IL COSTO DELLA RECESSIONE SOCIALE SI MISURA NELLA DINAMICA DEI CONSUMI … Consumi in volume indietro di 15 anni Fonte: Istat 2011 2008 400.000 2005 600.000 2002 500.000 1999 650.000 1996 600.000 1993 700.000 2011 700.000 2008 750.000 2005 800.000 2002 800.000 1999 900.000 1996 850.000 1993 1.000.000 1990 900.000 1990 Consumi in valore giù per due anni consecutivi 5 … E NELLA LORO QUALITÀ 102,0 .. Soprattutto dei beni durevoli 110,0 100,0 100,0 90,0 98,0 96,0 80,0 94,0 70,0 92,0 60,0 90,0 50,0 88,0 Vendite totali Non alimentari Fonte: Elaborazioni su Istat Alimentari T1‐1992 T2‐1993 T3‐1994 T4‐1995 T1‐1997 T2‐1998 T3‐1999 T4‐2000 T1‐2002 T2‐2003 T3‐2004 T4‐2005 T1‐2007 T2‐2008 T3‐2009 T4‐2010 T1‐2012 T2‐2013 40,0 86,0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Vendite totali, valore, 2007=100 La tenuta degli alimentari, il crollo degli altri … Beni durevoli Semi‐durevoli Non durevoli Servizi 6 GLI SCENARI 2014 ‐‐‐ 1. IL CONSOLIDARSI DEL SEGNO PIÙ 2. CONSUMI E OCCUPAZIONE CHE CRESCONO MENO DEL PIL 3. PIL TRAINATO DALL’EXPORT (CHE PERÒ RICHIEDE IMPORT) 7 IL RITORNO DEL SEGNO PIÙ NEL 2014‐15 … (+PIL, +CONSUMI, +EXPORT, +IMPORT. PIL A PREZZI CORRENTI SU DEL 2 PER CENTO. EFFETTO ZERO SU DISOCCUPAZIONE) Consumi 2014 (variazione %, volumi) Governo Nota di Aggiornamento al DEF, settembre 2013 Istat Previsioni per l’economia italiana, ottobre 2013 Commissione Europea Autumn Economic Forecasts, novembre 2013 +0,5 (previsione Pil: +1,0) +0,2 (previsione Pil: +0,5) +0,3 (previsione Pil: +0,7) 8 102,0 100,0 98,0 96,0 94,0 92,0 90,0 set‐11 ott‐11 nov‐11 dic‐11 gen‐12 feb‐12 mar‐12 apr‐12 mag‐12 giu‐12 lug‐12 ago‐12 set‐12 ott‐12 nov‐12 dic‐12 gen‐13 feb‐13 mar‐13 apr‐13 mag‐13 giu‐13 lug‐13 ago‐13 set‐13 ott‐13 Ordinativi totali dell’industria, 2010=100 .. VIENE DALLA RIPRESA (OSCILLANTE) DEGLI ORDINI INDUSTRIALI … Fonte: Elaborazione su dati Istat OTTOBRE 2013: +4.4% RISPETTO A FEBBRAIO 2013 (GENNAIO‐OTTOBRE 2013: ‐2.2% SU GENN ‐ OTT 2012, IN MIGLIORAMENTO RISPETTO AL 1O SEMESTRE 2013) 9 … E DAGLI ORDINI SI VA AI FATTURATI, CON UNA MARCATA DIFFERENZA TRA INTERNI ED ESTERI … Fatturato, industria Totale (dati destagionalizzati) Nazionale Estero Aprile 2008 100.0 100.0 100.0 Aprile 2009 76.8 77.9 74.1 Aprile 2011 93.2 91.6 96.7 Aprile 2013 83.1 76.8 99.3 Ottobre 2013 83.9 77.0 101.6 Fonte: elaborazione su dati Istat IL FATTURATO ESTERO DELL’INDUSTRIA GIÀ NELL’APRILE 2013 ERA RITORNATO AI LIVELLI PRE‐CRISI IL FATTURATO INTERNO È MOLTO SOTTO, MA È IN LIEVE RIPRESA 10 La ripresa 2014 è poi trainata dal recupero della fiducia di imprese e famiglie nel 2013 (recupero attenuato a fine 2013) Fiducia imprese Fiducia famiglie Fonte: Istat set‐13 mag‐13 gen‐13 set‐13 mag‐13 gen‐13 set‐12 mag‐12 gen‐12 set‐11 mag‐11 gen‐11 75 set‐12 80 mag‐12 85 gen‐12 90 set‐11 95 mag‐11 105,0 103,0 101,0 99,0 97,0 95,0 93,0 91,0 89,0 87,0 85,0 gen‐11 100 11 Per il 2014 utile considerare anche uno «scenario B» 12 QUALE È STATO E QUALE SARÀ IL CONTRIBUTO DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA E DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE AI TREND MACRO? 13 I DATI SULLE VENDITE DEGLI ULTIMI ANNI SUGGERISCONO 1) LA DRAMMATICA SOFFERENZA DELLE PICCOLE SUPERFICI E 2) L’EMERGERE DI UN «NEW NORMAL» PER LA DISTRIBUZIONE MODERNA 105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 2005 2006 2007 Vendite totali Fonte: elaborazione su dati Istat 2008 2009 DMO 2010 2011 Piccole superfici 2012 2013 14 ... CON UN NEW NORMAL PIÙ DIFFICILE DA IDENTIFICARE PER LE VENDITE GDO NEI PRODOTTI NON ALIMENTARI … Alimentari Non alimentari 105,0 105,0 100,0 100,0 95,0 95,0 90,0 90,0 85,0 85,0 80,0 80,0 Totale alimentari Totale non alimentari DMO DMO Piccole superfici Piccole superfici Fonte: elaborazione su dati Istat 15 .. UNA CRESCENTE ETEROGENEITÀ TRA CANALI DISTRIBUTIVI ANCHE DENTRO LA GDO … la crisi degli iper, la crescita continuata del discount 115,0 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 2005 DMO 2006 2007 Iper Fonte: elaborazione su dati Istat 2008 Super 2009 2010 Discount 2011 2012 DMO specializzata 2013 16 .. E UNA NETTA DIVERSIFICAZIONE TRA INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE (VARIAZIONI % ANNUE GIRO D’AFFARI COMPLESSIVO DELLA GDO E DEI 20 GRUPPI INDUSTRIALI DI MARCA) Tasso di sviluppo Tasso di sviluppo DISTRIBUZIONE INDUSTRIA 2011 +1,5 +1,1 2012 +0,1 ‐0,9 2013 (primi 11 mesi) ‐1,5 ‐3,8 Anni Fonte: Cermes‐Università Bocconi, elaborazioni su dati IRI Group PRIMI 17 I DIFFERENTI TREND DI INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE HANNO A CHE VEDERE CON CIÒ CHE SUCCEDE ALLA MARCA DEL DISTRIBUTORE 18 La marca del distributore continua a crescere verso livelli europei ancora lontani. In proiezione potrebbe salire al 26% nel 2020 (% quote di mercato a valore della marca del distributore nei mercati LCC (Iper + Super + LSP) Quota di mercato marca del distributore 30 25 20 15 10 5 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2015F 2020F Fonte: Cermes – Università Bocconi su dati FederDistribuzione e IRI Group 19 Il contributo della marca del distributore all’economia + valorizzazione delle imprese industriali che ce la fanno – Accesso al mercato finale (anche estero) da parte delle PMI. – Risparmio di costi di marketing ed innovazione – Ma potenziale perdita di mark‐up + produttività per le imprese industriali che ce la fanno – Acquisizione di competenze esterne grazie a partnership con distributori + potere d’acquisto per le famiglie 20 Il contributo lordo dalla crescita della DMO alle vendite complessive (stagnanti) è stato di 4,3 punti percentuali nel 2005-13 2005‐13 Punti percentuali Crescita vendite Crescita vendite DMO Quota DMO su vendite Contributo lordo DMO alle vendite (1) (2) (3) Totali +0,3 +10,8 42,4 (4) = (2) x (3)/100 +4,3 Alimentari +9,8 +14,1 71,0 +10,0 Non alimentari ‐9,1 ‐18,7 7,4 ‐1,4 La crescita della DMO ha compensato la decrescita delle piccole superfici Fonte: elaborazione su dati FederDistribuzione e IRI Group 21 Sempre sul 2005-13, il contributo lordo della marca del distributore alle vendite LCC è stato di 10,4 punti percentuali (il 61,1% della crescita LCC) 2005‐13 Punti percentuali LCC Crescita Crescita vendite Quota MdD su vendite LCC Marca del vendite LCC Distributore (media 2005‐13) Contributo lordo MdD alle vendite LCC (1) (2) (3) (4) = (2) x (3)/100 +17,0 +69,0 15,1 +10,4 La crescita della MdD ha rappresentato quasi due terzi della crescita complessiva del LCC Fonte: elaborazione su dati FederDistribuzione e IRI Group 22 I dati sulle categorie LCC indicano che nel 30 per cento dei casi la marca del distributore e le marche industriali crescono insieme. In più di metà dei casi però emerge un trade-off . % numerica categorie Esempi categorie 28,2 ACQUA GASSATA, APERITIVI ALCOLICI, ARANCIATA, BIRRE ALCOLICHE, DEODORANTI AZIONE CONTINUA, CURA VISO DONNA, SHAMPOO, CAFFE MACINATO, CARNE IN SCATOLA, PASSATA DI POMODORO 56,2 ACQUA NON GASSATA, LIQUORI BROWN, VINO DOC/DOCG ITALIANO, DETERSIVI LAVATRICE/BIVALENTI, PANNOLINI, BISCOTTI, MAIONESE, GELATI MULTIPACK, LATTE FRESCO, YOGURT FUNZIONALE 8,1 BEVANDE BASE THE, CHARMAT SECCO, COLA, LIQUORI WHITE (MIX), DEODORANTI/ANTIODORE PERSONA, PAN CARRE, PREPARATI PER TORTE, SURGELATI VEGETALI PREPARATI, PREPARATI PER DOLCI, CIBO GATTI Riduzione «congiunta» quota di mercato Marca del distributore e Marca Leader 7,5 ENERGY DRINK, NETTARI E SIMILI, COLORANTI CAPELLI, OVETTI PIENI O RIPIENI, ZUCCHERO, GELATI IMPULSO, AVICUNICOLO, FORMAGGI ELABORATI, TORTE E PASTICCERIA Totale categorie 100,0 ‐‐ Dinamiche competitive Crescita «congiunta» quota di mercato Marca del distributore e Marca Leader Crescita quota di mercato Marca del distributore – Riduzione quota di mercato Marca Leader Crescita quota di mercato Marca Leader – Riduzione quota di mercato Marca del distributore Fonte: elaborazioni Cermes su dati IRI Group 23 E in futuro? Proiettare al futuro ciò che è stato in passato porta spesso ad errori sistematici di previsione Ma i dati esistenti suggeriscono come estremamente improbabile una inversione di tendenza dei trend osservati per il passato 24
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