Documento 5G - IISA LUNARDI

Istituto di Istruzione Superiore “Astolfo Lunardi”
CLASSE 5 G STA A.S. 2013/2014
DOCUMENTO FINALE
del Consiglio di Classe
Nome e Cognome
Paola Albini
Paola Albini
Flavia Bettoni
Gianluigi Dotti
Gianluigi Dotti
Regina Guerra
Loredana Lonati
Alessandra Matteucci
Mauro Toninelli
Nicolino Antonucci
Emanuela Agostino
Carla Tabaglio
Jhoanna Fischer
Laura Abeni
Marie France Pinson
Isacco Zanola
Martha Quiroz Vargas
Documento Finale Consiglio di Classe
Disciplina
Pianificazione, controllo e finanza
Finanza aziendale
Diritto e Scienza delle Finanze
Letteratura italiana
Storia
Matematica
Educazione fisica
TIT
Religione
Inglese (prima lingua)
Conversazione inglese
Tedesco (seconda lingua)
Conversazione tedesco
Francese (seconda lingua)
Conversazione francese
Spagnolo (seconda lingua)
Conversazione spagnolo
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INDICE
1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO LUNARDI
1.1 L’Istituto
1.2 Profili e risultati d’apprendimento
2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
2.1 Profilo e storia della classe nel triennio
2.2 Docenti e continuità didattica
2.3 Percorso formativo
3. PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
3.1 Argomenti pluridisciplinari
3.2 Modalità di lavoro
3.3 Attività di recupero
3.4 Area di progetto
4. LA VALUTAZIONE
4.1 Modalità e criteri di misurazione delle verifiche e di valutazione degli studenti
4.2 Criteri conduzione scrutini finali
4.3 Criteri di attribuzione del credito Scolastico
4.4 Criteri di assegnazione del voto di condotta
5. VERSO L’ESAME DI STATO
5.1 Commissari interni
5.2 Simulazione di Terza Prova
5.3 Le aree disciplinari
5.4 Argomento di apertura del colloquio
6. IL PERCORSO DIDATTICO PER DISCIPLINE
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1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO LUNARDI
1.1 L’ISTITUTO
L’istituto Lunardi nasce come ISTITUTO TECNICO PER PERITI AZIENDALI E CORRISPONDENTI IN LINGUE ESTERE, sezione sperimentale dell’I.T.C. “Ballini”, nel 1980 e poi,
diventato autonomo, viene intitolato alla memoria di ASTOLFO LUNARDI (1891-1944), partigiano delle Fiamme Verdi, morto al Poligono di Mompiano, fucilato dai nazifascisti.
Il territorio di riferimento dell’istituto è caratterizzato, dal punto di vista economico, dalla presenza
di una miriade di aziende industriali e commerciali di medie e piccole dimensioni e dallo sviluppo
crescente del settore Terziario. Il Lunardi, pertanto, sin dalle origini, facendo riferimento ai bisogni
formativi del territorio si apre al nuovo e ciò diventerà il suo tratto distintivo. Si avviano, infatti, in
vari momenti diverse sperimentazioni:
 P.N.I (Piano Nazionale di Informatica);
 E.R.I.C.A. (Educazione alle Relazioni Interculturali e alla Comunicazione Aziendale);
 S.T.A (Servizi Terziario Avanzato);
 liceo linguistico.
Oggi l’istituto “A. Lunardi” è un ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE (I.I.S.). Nell’anno
scolastico 2010-2011 con la riforma Gelmini il Lunardi, come tutti gli Istituti Superiori, cambia corsi ed indirizzi, mantenendo però con orgoglio la sua identità di scuola di economia e lingue straniere
e salvaguardando il patrimonio di risorse ed esperienza accumulate nel tempo.
Il Lunardi è ISTRUZIONE TECNICA e ISTRUZIONE LICEALE
ISTRUZIONE TECNICA
AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING (AFM) articolata nel triennio in
▪ AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING (ex STA Servizi Terziario Avanzato)
▪ RELAZIONI INTERNAZIONALI PER ILMARKETING (ex ERICA)
▪ RELAZIONI INTERNAZIONALI PERIL MARKETING- ESABAC
TURISMO
ISTRUZIONE LICEALE
LICEO LINGUISTICO
Con l’anno scolastico 2013/2014 si concludono tutti i corsi e le sperimentazioni del vecchio ordinamento: P.N.I-P.A.C.L.E; STA; E.R.I.C.A.; LICEO SCIENTIFICO-LINGUISTICO BROCCA.
1.2 PROFILI E RISULTATI D’APPRENDIMENTO
Il profilo professionale del diplomato STA (Servizi e Terziario Avanzato)
(conoscenze, competenze e capacità in esito come da Decreto istitutivo)
Il diplomato del corso STA possiede una solida cultura generale, una robusta cultura economicoaziendali, buone capacità linguistico-espressive e logico-interpretative.
In particolare, il diplomato dello STA:
 comunica efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnico-scientifici;
 sa diagnosticare e risolvere problemi connessi alla gestione aziendale e alle relazioni che
l'azienda stabilisce con l'ambiente esterno, nazionale e internazionale;
 possiede una forma mentis creativa, flessibile, aperta al cambiamento e agli stimoli provenienti da contesto culturale e socio-economico in cui opera;
 apprende in modo autonomo, sa autoaggiornarsi ed è in grado di riorganizzare e affinare le
proprie competenze;
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sa percepire il nuovo e affrontare l'imprevisto, gestendo positivamente il cambiamento divenuto, divenuto ormai condizione di normalità per l’intero sistema economico;
sa lavorare in modo cooperativo, partecipando con personale e responsabile contributo al lavoro organizzato e di gruppo;
è in grado di contestualizzare funzioni, eventi e fatti;
legge e interpreta il contesto in cui opera;
possiede una conoscenza complessiva e sistemica dei processi in cui si trova ad operare;
affronta le diverse situazioni problematiche con approccio sistemico e con adeguati strumenti di analisi qualitativa-quantitava;
è in grado di dominare situazioni complesse, di selezionare le informazioni e di decidere in
condizioni di incertezza;
documenta adeguatamente il proprio lavoro;
utilizza le tecnologie informatiche e telematiche per organizzare funzionalmente il proprio
lavoro.
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2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
2.1.PROFILO E STORIA DELLA CLASSE NEL TRIENNIO
Composizione: n. 20 allieve/i (12 femmine, 8 maschi)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
ACETO MELANIE
BECCARIA STEFANO
BEQIRI FLAVJA
BONFORTI LORENZO
CIOLI ALICE
CORRADINI ALBERTO
DANESI MICHELA
FRACASSI MICHELA
FRANCESCHINI SILVIA
GOZIO MICHELA
HRKIC ARMIN
MACCARINELLI SIMONE
MARMAGLIO LAURA
MASSERDOTTI PAOLA
PIAZZA DAVID EDUARDO
PIETROBONI SILVIA
PONCHIARDI JOHNNY
TEMPONI ALESSANDRO
VERONESI CLAUDIA
VETTORE FEDERICA
Provenienza scolastica
Il triennio, nasce dall’unione di studenti provenienti da varie seconde. La 3 (2011/2012) è composta
da 14 alunne/i (11 femmine, 3 maschi): tutti provenienti da diverse seconde e __ provenienti dalla
precedente terza non ammessi alla quarta.
La classe 4 (2012/2013) risulta composta da 15 alunne/i in quanto 2 non sono state ammesse alla
classe quarta e 3, della precedente quarta, non sono ammessi alla classe quinta.
La classe 5 (anno scolastico 2013/2014) è composta da 20 alunni in quanto 5 provengono dalla classe quinta precedente non ammessi agli Esami di Stato.
Breve presentazione
Il gruppo classe, nonostante i numero innesti di ripetenti avvenuti nel corso dei tre anni, ha sviluppato una socializzazione decisamente positiva; nel corso del triennio il Consiglio di classe ha registrato, nonostante alcuni episodi rimasti però isolati, un comportamento corretto sia nei rapporti tra
gli studenti sia in quelli con gli adulti.
Per quanto riguarda il profitto le/gli alunne/i hanno raggiunto nel complesso un risultato mediamente sufficiente; nello specifico non ci sono elementi che raggiungono livelli di eccellenza in tutte le
discipline.
2.2 DOCENTI E CONTINUITÀ DIDATTICA
La classe ha beneficiato della continuità sui tre anni nelle discipline di Letteratura, Storia, Diritto e
Scienza delle Finanze, Matematica, TIT, Educazione Fisica; ha cambiato i docenti di Spagnolo,
Pianificazione e Finanza in quarta; ha cambiato quello di Religione in quinta; ha cambiato ogni anno i docenti di Inglese, Tedesco, Francese.
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2.3 PERCORSO FORMATIVO
OBIETTIVI TRASVERSALI RAGGIUNTI AL TERMINE DEL PERCORSO
Relativamente agli obiettivi formativi e di ordine metodologico, indicati nel Piano di Lavoro del
CdC e nei singoli piani di lavoro, i livelli di successo mediamente raggiunti sono quelli indicati
nella tavola appreso riportata.
OBIETTIVI
Ottimo
Capacità linguistiche ed espressive
Saper comprendere e produrre testi di varia natura
Capacità logiche, rielaborative ed interpretative
Capacità di ricerca
Capacità di affrontare e risolvere problemi
Saper lavorare in gruppo
LIVELLI
Buono
Discreto Suff.
Insuff.
X
X
X
X
X
X
NB Si segnala che al di là della media della classe vi sono dislivelli significativi di padronanza delle competenze.
I Docenti del Consiglio di Classe, per raggiungere tali obiettivi formativi e metodologici, hanno fatto riferimento, nello svolgimento del loro lavoro, alle seguenti strategie
a.
b.
c.
d.
e.
f.
esplicitare alla classe il percorso formativo programmato
stimolare gli studenti ad un atteggiamento attivo
curare in modo particolare l’aspetto relazionale sia tra docente e studente che tra classe e studente
effettuare una proficua valutazione
lavorare sul metodo di studio, mettendo in evidenza le caratteristiche relative alla propria disciplina
curare la trasversalità dell’educazione linguistica (orale e scritta)
INIZIATIVE COMPLEMENTARI E INTEGRATIVE
Classe Terza:
Partecipazione della classe alla giornata della Giustizia civile; al progetto Legalità e Cittadinanza; stage
linguistico con 20 ore di lezione presso la scuola “IELS” di Sliema a Malta.
Classe Quarta:
Partecipazione del gruppo di Religione alla mostra d’Arte presso la casa natale di Paolo VI a Concesio.
Partecipazione della classe alla rappresentazione teatrale “Dieci capolavori in 5 minuti” e “La mandragola”; conferenza di Enzo Bianchi presso l’Università di giurisprudenza di Brescia; stage linguistico in Spagna: le studentesse Aceto e Danesi partecipano allo scambio, rispettivamente, in Cina e in Argentina.
Classe Quinta:
Partecipazione all’incontro organizzato dall’UBI Banca a conclusione dell’indagine condotta nei 30 comuni aderenti all’iniziativa; all’uscita didattica presso la Centrale del Latte di Brescia; un incontro
sull’orientamento nel mondo del lavoro organizzato in istituto dalla Maw men at work spa; rappresentazione
teatrale in lingua tedesca (gruppo di tedesco).
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3. PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
3.1 ARGOMENTI E MODULI MULTIDISCIPLINARI
ARGOMENTI E MODULI
DISCIPLINE COINVOLTE
Costruzione di un budget
Pianificazione e TIT
Programmazione in excel
Pianificazione e TIT
Problemi massimo e minimo BEA
Pianificazione e matematica
3.2 MODALITÀ DI LAVORO condivise e adottate dal Consiglio di classe
Il prospetto che segue evidenzia i metodi individuati dal Consiglio di Classe
Modalità di lavoro
Lezione frontale
Obiettivi
Trasmissione di conoscenza, concetti, modelli teorie, tecniche, terminologia specifica
Lezione dialogata
Acquisizione diretta e ampliamento delle conoscenze; sviluppo della creatività,
Discussione guidata
della capacità di riflessione e di analisi; attivazione di comportamenti partecipativi.
Lettura critica di testi
Sviluppo delle abilità di interpretazione e di analisi
Ricerca guidata, indivi- Scoprire analogie, individuare legami funzionali, ricostruire strutture sistemiche
duale o di gruppo
e processi dinamici.
3.3 ATTIVITÀ DI RECUPERO
Interventi di recupero/sostegno delle carenze effettuati nel corso dell’anno scolastico
Disciplina
Letteratura
Storia
Pianificazione
Diritto
Inglese
Tedesco
Francese
Spagnolo
Matematica
TIT
Educazione fisica
Recupero in orario
curricolare
Recupero in orario non
curricolare
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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Recupero
mediante studio au- …………
tonomo
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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4. LA VALUTAZIONE
4.1 VALUTAZIONE E VERIFICHE
MODALITÀ E CRITERI DI MISURAZIONE DELLE VERIFICHE E DI VALUTAZIONE
DEGLI STUDENTI - DPR n. 122/2009
Delibera Collegio Docenti n.13 del 7.11. 2012 e Delibera del Consiglio d’Istituto n. 26 del 20.11.2012
Premessa
Il Collegio Docenti del Lunardi, considerato il DPR n. 122/2009 volto al coordinamento delle disposizioni concernenti la valutazione degli alunni, fa propri i seguenti. principi di fondo:
a. la valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella
sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche.
b. ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva (art. 1, comma 2)
c. la valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento
scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e
attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo,
anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona
nel settore dell’istruzione e della formazione» adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione
del 23 e 24 marzo 2000 (articolo 1, comma 2)
d. le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere
coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formati-va(articolo 1,
comma 4).
Tenuto conto inoltre delle disposizioni contenute nel comma 5 dell’articolo 1, che invitano il “Collegio dei docenti a definire “ modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento”, il Collegio individua e delibera i risultati dell’
apprendimento, i criteri e le modalità di misurazione delle verifiche, i criteri di valutazione di interperiodo e
di fine anno scolastico, che saranno assunti dai Dipartimenti, dal Piano di lavoro dei Consigli di classe e dal
Piano di Lavoro dei singolo docente.
1. Risultati dell’apprendimento e Indicatori per la misurazione delle verifiche
Le verifiche sono gli strumenti con cui si accertano i risultati dell’apprendimento.
Le mete da raggiungere sono identificate in termini di
 conoscenze
 comprensione
 applicazione
 analisi
 sintesi
 espressione/esposizione
Conseguentemente, le verifiche formative (somministrare per monitorare il processo di apprendimento e diagnosticare le difficoltà) e le verifiche sommative (impiegate al termine di singoli moduli o di
specifiche unità didattiche) sono indirizzate ad accertare i risultati dell’apprendimento facendo riferimento ai
seguenti indicatori:
Padronanza delle
Conoscenza e apChiarezza
Comprensione
procedure, degli
plicazione dei con- dell’impostazione, effidei quesiti prostrumenti e del
tenuti e capacità di cacia e completezza delposti
lessico specifici
sintesi e di analisi
la trattazione
A tale scopo, i docenti scelgono e adottano ogni possibile strumento e modalità di verifica, alternando e
combinando opportunamente prove strutturate e prove non strutturate a prove strutturate, scritte e orali, coerenti e funzionali con gli obiettivi che si intendono misurare e controllare.
Il Collegio adotta una comune scala di misurazione dei livelli dei risultati dell’apprendimento raggiunti, concordando le corrispondenze tra livelli, votazione da attribuire, indicatori.
Correttezza morfosintattica e/o dei
calcoli
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Ai fini della misurazione degli esiti delle prove, il Consiglio individua i seguenti sette livelli, significativi del grado di raggiungimento dei risultati di apprendimento sopra definiti:
– Ottimo/Eccellente
– Buono
– Discreto
– Sufficiente
– Insufficiente
– Gravemente insufficiente
– Decisamente insufficiente
Poiché la a misurazione delle prove e la valutazione di interperiodo e di fine anno scolastico è da effettuare adottando la scala dall’1 al 10 (scala decimale) e utilizzando tutti i valori della scala stessa, il Collegio Docenti stabilisce la seguente corrispondenza livelli-voto -indicatori
La misura (voto) attribuita a ciascuna verifica dipende dal confronto tra livello della prestazione accertato e
gli indicatori individuati.
Gli obiettivi minimi s’intendono raggiunti se le prestazioni risultano coincidere con il livello sufficiente.
LIVELLI
VOTO
INDICATORI
Correttezza
morfo sintattica
e/o dei calcoli
Conoscenza
Padronanza
e applicazioprocedure,
Comprensione
ne dei contestrumenti e dei quesiti
nuti e capacilessico speci- proposti
tà di sintesi e
fici
di analisi
Decisamente
insufficiente
1-3
Commette gravissimi errori
Nulla
Nulla
Nulle
Gravemente
Insufficiente
4
Commette gravi errori
Pressoché
nulla
Pressoché nulla
Pressoché
nulle
Insufficiente
Sufficiente
5
6
Conoscenza
frammentaria
e disorganica.
Commette erroApplica i conri che comproFrammentaria Disorganica e tenuti in momettono
e superficiale parziale
do errato. E’
l’efficacia della
in grado di
comunicazione
effettuare sintesi e analisi
solo parziali
Conoscenza
adeguata ma
non approComprende in fondita. Apon commette
modo adegua- plica correterrori ma utiAdeguata ma
to, anche se
tamente i conlizza un linnon appronon approfon- tenuti in siguaggio semfondita
dito, i contenu- tuazioni di
plice
ti proposti
non elevata
difficoltà.
Chiarezza
dell’impostazione,
efficacia e completezza della trattazione
Impostazione caratterizzata da una
assoluta mancanza
di chiarezza e da
gravissime incompletezze
Impostazione caratterizzata da
mancanza di chiarezza e completezza
Impostazione poco
chiara. Trattazione
largamente incompleta e lacunosa
Impostazione caratterizzata da adeguata chiarezza
seppure presenti
talune imprecisioni. Trattazione efficace anche se non
completa in ogni
sua parte.
Analizza e
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sintetizza,,
anche se in
modo non
completo, le
conoscenze
acquisite
Discreto
Buono
Ottimo/
eccellente
7
8
9-10
Non commette
errori e utilizza
un linguaggio
Adeguata e
in taluni casi
approfondita
anche complesso
Conoscenza
adeguata e
approfondita.
Applica i contenuti anche
in situazioni
di difficoltà
Impostazione corseppure con
Comprende in
retta e caratterizzatalune impremodo adeguato
ta da adeguata
cisioni.
e approfondito
chiarezza.
i contenuti
Analizza e
Trattazione efficaproposti
sintetizza, an- ce e nel complesso
che se in mo- completa.
do non totalmente autonomo e completo, le conoscenze acquisite
Non commette
errori e utilizza Completa,
un linguaggio
approfondita
complesso
Comprende in
modo approfondito i contenuti proposti
Conoscenza
completa e
approfondita.
Applica i contenuti senza
errori anche
in situazioni
di elevata difficoltà. Analizza e sintetizza ,in modo
autonomo e
completo le
conoscenze
acquisite
Impostazione corretta e chiara. Trattazione efficace,
completa e in ogni
sua parte
Non commette
errori e utilizza Completa,
un linguaggio
approfondita
complesso e
e coordinata
articolato
Conoscenza
completa, approfondita e
coordinata.
Applica i conComprende in
tenuti senza
modo approerrori e imfondito e comprecisioni anpleto i contenuche in situati proposti
zioni di elevata difficoltà.
Analizza e
sintetizza, in
modo auto-
Impostazione corretta e caratterizzata da elevata chiarezza. Trattazione
efficace, completa
e approfondita in
ogni sua parte
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nomo, completo e personale le conoscenze acquisite
2. Criteri di valutazione di interperiodo (quadrimestrali o trimestrali) e di fine anno scolastico
In sede di valutazione quadrimestrale (o trimestrali) e di fine anno scolastico, oltre ai livelli registrati
attraverso la misurazione delle verifiche scritte/orali, saranno presi in debita consi-derazione i seguenti indicatori:
 l’impegno, inteso come applicazione manifestata nel lavoro in classe e a casa;
 la partecipazione, intesa come frequenza di interventi costruttivi, manifestazione di interesse per la
disciplina, tendenza ad allargare i propri ambiti conoscitivi;
 approccio allo studio, intesa come metodo di lavoro
 la progressione dell’apprendimento, intesa come capacità di recuperare conoscenze e abilità e di imparare ad imparare;
Tale percorso discende dalla necessità di evitare che la valutazione si traduca nella semplice misurazione degli obiettivi specifici verificati con la somministrazione delle prove sommative. Conseguentemente, la valutazione trimestrale (o quadrimestrale) e di fine anno non sarà data solo dalla media aritmetica dei risultati
dei singoli moduli o di parti specifiche del percorso di apprendimento, ma anche dagli esiti del processo formativo in termini qualitativi piuttosto che quantitativi.
Il Consiglio di classe tenderà ad evidenziare i progressi anche nella conquista di abilità complesse e trasversali, sia quelle orientate allo sviluppo cognitivo sia quelle orientate all’acquisizione delle competenze per
l’esercizio dei diritti di cittadinanza.
4.2 CRITERI CONDUZIONE SCRUTINI FINALI
REGOLAMENTO per la CONDUZIONE degli SCRUTINI FINALI
Delibera Collegio Docenti n. 7 - 1 ottobre 2013
Art. 1 COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE IN SEDE DI VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE (DPR 122/09, artt. 4,1 e 6.3)
In sede di valutazione periodica e finale, il Consiglio di classe è composto:
 da tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di educazione fisica e gli insegnanti tecnicopratici;
 dai docenti di sostegno, ai quali spetta un proprio giudizio relativamente agli alunni disabili;
 dall’insegnante di religione cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono di quest’ultimo insegnamento
 dall’insegnante di attività alternative alla religione limitatamente agli alunni che si avvalgono di
quest’ultimo insegnamento
Art. 2 MODALITÀ DI LAVORO
A. Ogni docente avanza proposte di voto sulla specifica disciplina, definite e motivate da un adeguato
giudizio desunto:
 dagli esiti di un congruo numero di prove scritte, grafiche o orali (secondo la decisione di ogni dipartimento disciplinare) effettuate durante l’ultimo quadrimestre
 da una valutazione complessiva dell’impegno (applicazione manifestata nel lavoro in classe e a casa); interesse e partecipazione (intesi come frequenza di interventi costruttivi, manifestazione di interesse per la disciplina, tendenza ad allargare i propri ambiti conoscitivi) dimostrati nell’intero percorso formativo; approccio allo studio, intesa come metodo di lavoro; (cfr. OM 92/07, art. 6, comma
2)
 dal grado di raggiungimento degli obiettivi formativi comuni stabiliti all’inizio dell’anno scolastico
 dalle valutazioni espresse in sede di scrutinio intermedio
 dall’esito delle verifiche relative ad eventuali iniziative di sostegno e ad interventi di recupero precedentemente effettuati
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
la progressione dell’apprendimento, intesa come capacità di recuperare conoscenze e abilità e di
imparare ad imparare.
Tale percorso discende dalla necessità di evitare che la valutazione si traduca nella semplice misurazione degli obiettivi specifici verificati con la somministrazione delle prove sommative. Conseguentemente, la valutazione trimestrale (o quadrimestrale) e di fine anno non sarà data solo dalla media aritmetica dei risultati dei
singoli moduli o di parti specifiche del percorso di apprendimento, ma anche dagli esiti del processo formativo in termini qualitativi piuttosto che quantitativi.
Il Consiglio di classe tenderà ad evidenziare i progressi anche nella conquista di abilità complesse e trasversali, sia quelle orientate allo sviluppo cognitivo sia quelle orientate all’acquisizione delle competenze per
l’esercizio dei diritti di cittadinanza.
B. Tutti i voti dei docenti si intendono proposti e tutte le decisioni sono assunte dal Consiglio di Classe
collegialmente (all’unanimità o a maggioranza).
Le proposte di voto dei singoli docenti, se motivatamente e ragionatamente contestate, seguono l’iter ordinario del processo di formazione delle decisioni collegiali.
Tale procedura vale sia per gli scrutini per l’ammissione/non ammissione alla classe successiva che per
l’ammissione/non ammissione all’Esame di Stato.
In caso di deliberazioni da assumere a maggioranza non è ammessa l’astensione. Tutti i docenti devono votare compreso il Presidente il cui voto prevale in caso di parità (art. 37/3 DLgs 297/94).
Il Presidente del Consiglio di Classe (di solito il Dirigente) non vota due volte ma, in caso di parità, il suo voto prevale.
I docenti di conversazione in lingua straniera hanno diritto di voto autonomo, infatti la legge 03/05/99, n.
124, stabilisce quanto segue: “… quando si tratti degli scrutini finali e anche nelle materie insegnate in compresenza per le quali non è previsto il voto pratico, ferma restando l’autonoma proposta di voto di entrambi i
docenti, il Consiglio di classe assegna il voto unico”.
Sia l’insegnante di Religione che l’insegnante di materie alternative partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l’attribuzione del credito scolastico. Detti docenti si esprimono
sull’interesse manifestato e sul profitto raggiunto limitatamente agli alunni che abbiano seguito tali attività.
In sede di scrutinio finale, il voto dell’insegnante di Religione, nel caso in cui le norme richiedano una deliberazione da adottarsi a maggioranza, se determinante, si esprime attraverso un giudizio motivato ed iscritto
a verbale.
C. Le decisioni promozione/sospensione del giudizio/ non promozione non sono il semplice risultato di
criteri numerici ma sono il frutto di una riflessione del Consiglio di Classe sul quadro generale delineato
in base al comportamento (che si traduce nel voto di condotta), al percorso formativo curricolare, alla specificità delle esperienze culturali maturate e alle attitudini personali di ogni singolo studente così come emergono dai voti e da altri elementi di giudizio.
Per altri elementi di giudizio si intende, tra gli altri, anche il cosiddetto rifiuto della materia, cioè quando un
alunno, sistematicamente, si rifiuta di studiare, recuperare e sottoporsi a verifiche di una specifica disciplina.
Art. 3 SCRUTINI AL TERMINE DELLE LEZIONI DELLE CLASSI I, II, III E IV
1. Ammissione alla classe successiva
Il giudizio definitivo di ammissione dell’alunno alla classe successiva è formulato in caso di
 sufficienza in tutte le discipline
 valutazione positiva del comportamento (voto di condotta compreso tra 6 e 10/10)
2. Non ammissione alla classe successiva
Il giudizio definitivo di non ammissione dell’alunno alla classe successiva è formulato in caso di:
Istituto tecnico
 voto di condotta inferiore a 6/10
 più di tre insufficienze non gravi
 più di due insufficienze gravi (voto 4 o inferiore)
 più di due insufficienze non gravi (voto 5) accompagnate da una insufficienza grave (voto 4 o inferiore)
 gravi e diffuse lacune nella preparazione complessiva, nonché di una evidente mancata acquisizione delle competenze formative prefissate, che gli impediscono di seguire proficuamente il programma di studio dell’anno scolastico successivo.
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Liceo linguistico
voto di condotta inferiore a 6/10
più di due insufficienze non gravi
due insufficienze gravi (voto 4 o inferiore)
più di due insufficienze non gravi (voto 5) accompagnate da una insufficienza grave (voto 4 o inferiore)
 gravi e diffuse lacune nella preparazione complessiva, nonché di una evidente mancata acquisizione delle competenze formative prefissate, che gli impediscono di seguire proficuamente il programma di studio dell’anno scolastico successivo.
 Il consiglio di classe procede in sede di scrutinio alla stesura di un’analitica motivazione della mancata ammissione dello studente alla classe successiva.




3. Sospensione del giudizio
Il giudizio definitivo di ammissione dell’alunno alla classe successiva è sospeso nel caso di acquisizione lacunosa o solo approssimativa degli obiettivi formativi minimi, nonché di:
 insufficienze non gravi (voto 5) fino ad un massimo di tre
 insufficienze gravi (voto 4 o inferiore) fino ad un massimo di due
 una o due insufficienze non gravi (voto 5) ed una insufficienza grave (voto 4 o inferiore).
N.B. Il Consiglio di Classe può procedere alla sospensione del giudizio, anche in presenza di due insufficienze gravi (voto 4 o inferiore) ed una non grave (voto cinque), se può constatare i sotto elencati elementi:
 miglioramento del rendimento scolastico complessivo rispetto al punto di partenza;
 raggiungimento degli obiettivi trasversali previsti;
 partecipazione alle iniziative integrative deliberate dal consiglio di classe.
 una giudizio sul comportamento che si traduca in un voto di condotta non inferiore a 8/10
Tali carenze si definiscono debiti formativi e si prevede, dopo un periodo di attività di recupero (autonome o organizzate dall’Istituto) la verifica del saldo di tali debiti.
Il Consiglio di classe, pertanto, procede al “rinvio della formulazione del giudizio finale”, riservandosi
la decisione definitiva nella prevista riunione collegiale per la valutazione degli esiti delle verifiche del
saldo debito.
Comunicazione alle famiglie
Per ogni studente con “giudizio sospeso l’esito relativo a tutte le discipline è comunicato alle famiglie
(DPR 122/09, articolo 4.6). Inoltre i docenti delle discipline insufficienti, terminato lo scrutinio, provvederanno a compilare la SCHEDA COMUNICAZIONE CARENZE FORMATIVE per la famiglia
precisando quanto segue:
▪ voto e carenze a fine anno;
▪ modalità di verifica a settembre (scritto, orale, scritto/orale)
▪ argomenti oggetto della verifica, richiamando il programma realizzato
Recupero
Sulle forme, le modalità e i tempi del recupero vedi Regolamento attuazione degli interventi recupero/sostegno e saldo debiti formativi
Verifica del recupero
Il saldo del debito formativo sarà verificato e accertato tramite prova specificatamente predisposta,
somministrata, secondo calendario dell’Istituto, e valutata negli esiti dal docente del Consiglio di classe
titolare della disciplina oggetto del recupero (Cfr. art. 3, D.M. 80). Per quanto riguarda modalità e valutazioni delle verifiche vedi Regolamento attuazione degli interventi recupero/sostegno e saldo debiti
formativi.
Scrutini finali (vedi art.4 del presente Regolamento)
4. Attribuzione del credito scolastico
I Consigli di Classe del terzultimo e del penultimo anno provvederanno ad attribuire il Credito Scolastico (ex D.M. n. 42/07) agli studenti considerati idonei a frequentare la classe successiva.
Documento Finale Consiglio di Classe
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Il Credito Scolastico è un punteggio che lo studente accumula nel corso del Trienno per un max di 25
punti in base soprattutto alla media annuale dei voti e in parte alla valutazione di eventuali attività extrascolastiche (regolarmente certificate e approvate dal Consiglio di Classe con riferimento ai criteri del Collegio
Docenti). Il Credito Scolastico è importante per gli Esami di Stato: la Commissione, infatti, lo utilizza come
punto di partenza per il calcolo del voto finale.
L’attribuzione del credito scolastico va effettuata sulla base del DM 99/09; i criteri per l’attribuzione del
credito sono stati deliberati dal Collegio Docenti. Vedi Criteri di attribuzione del Credito Scolastico.
5. Adempimenti dei Consigli delle classi terza e quarta finalizzati all’attribuzione della lode in sede di
Esami di stato (D. M. n. 99/09, articolo 3, commi 2 e 3)
I Consigli, deliberata l’ammissione degli allievi alla classe successiva, provvedono a indicare a verbale
se:
 il credito scolastico assegnato allo studente coincide con la misura massima prevista dalle tabelle
ministeriali:
 il credito scolastico assegnato nella misura massima è stato attribuito all’unanimità;
 i voti, compresa la valutazione del comportamento, riportati dai singoli studenti sono uguali o superiori a 8/10.
Art. 4 SCRUTINI AL TERMINE DEL RECUPERO ESTIVO DELLE CLASSI I, II, III E IV
Ultimate le prove di verifica, il Consiglio di Classe si riunirà per integrare la valutazione e formulare il
giudizio definitivo di ammissione o di non ammissione alla classe successiva.
A. I docenti delle discipline da recuperare avanzano proposte di voto sulla specifica disciplina, definite
e motivate da un adeguato giudizio desunto:
 dagli esiti della verifica somministrata per il recupero
 dai esiti delle verifiche svolte durante l’anno scolastico su parti del programma non oggetto del recupero
 da una valutazione complessiva dell’impegno (applicazione manifestata nel lavoro durante i corsi di
recupero e a casa); approccio allo studio, intesa come metodo di lavoro;
 dal grado di raggiungimento degli obiettivi formativi comuni stabiliti all’inizio dell’anno scolastico
 dalla progressione dell’apprendimento, intesa come capacità di recuperare conoscenze e abilità e di
imparare ad imparare
B. Nella formulazione del giudizio conclusivo, il Consiglio di Classe si atterrà al seguente criterio-guida:
lo studente è ammesso alla classe successiva se tutti i debiti riportati nello scrutinio di giugno risultano superati o comunque se la valutazione complessiva, collegialmente effettuata, evidenzia il raggiungimento dei
previsti obiettivi minimi disciplinari e formativi, anche alla luce dei “risultati conseguiti dallo studente non
soltanto in sede di accertamento finale, ma anche nelle varie fasi dell’intero percorso dell’attività di recupero” (art. 8, commi 3 e 4, O.M. 92/07). In tale occasione si procederà anche all’attribuzione del Credito Scolastico.
Tutte le operazioni si concluderanno entro l’inizio dell’anno scolastico.
Art. 4 SCRUTINI DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO
1. Lo studente dell’ultimo anno di corso è ammesso agli Esami di Stato se consegue una votazione non
inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e se al comportamento è attribuita una valutazione non inferiore
a 6/10 (DPR 122/09, art.5.1).
2. Attribuzione del Credito Scolastico
Come nelle classi terza e quarta, in base alla media dell’anno e ai criteri deliberati, viene attribuito il Credito
Scolastico che sommato a quello degli anni precedenti costituisce il punteggio con cui lo studente si presenta
agli Esami
2. È ammesso, a domanda, direttamente dalla classe quarta agli Esami di Stato conclusivi del ciclo lo
studente che:
Documento Finale Consiglio di Classe
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 ha riportato, nello scrutinio finale della classe quarta non meno di otto decimi in ciascuna disciplina
e non meno di otto decimi nel comportamento (D.M. 99/09, art. 4.3);
 ha seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado, riportando una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo;
 non è incorso in ripetenze nei due anni predetti (DPR 122/09, art.6.2)
3. Adempimenti per l’attribuzione della lode
I Consigli, deliberata l’ammissione degli allievi, provvedono a indicare a verbale se:
 il Credito Scolastico assegnato allo studente coincide con la misura massima prevista dalle tabelle
ministeriali:
 il Credito Scolastico assegnato nella misura massima è stato attribuito all’unanimità;
 i voti, compresa la valutazione del comportamento, riportati dai singoli studenti sono uguali o superiori a 8/10
 le stesse operazioni risultano anche per le classi terza e quarta
4.3 CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO/FORMATIVO
CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO
(Legge 1/’07, DPR 323/’98, D.M. 42/’07, DM 99/’09)
Delibera Collegio Docenti n.13 del 7.11.2012 e Delibera Consiglio d’Istituto n. 26 del 20.11.2012
Il credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun
alunno nell’anno scolastico in corso, con riguardo al profitto, alla condotta, all’IRC, alle attività complementari e integrative e agli eventuali crediti formativi documentati.
Esso è attribuito sulla base delle seguenti tabelle (e note in calce).
TABELLA A
D.M. 99/’09
(sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal
D.M. n. 42/2007)
CREDITO SCOLASTICO
Candidati interni
Media dei voti
M=6
6<M≤7
7<M≤8
8<M≤9
9 < M ≤ 10
Credito scolastico (punti)
I anno II anno
III anno
3-4
3-4
4-5
4-5
4-5
5-6
5-6
5-6
6-7
6-7
6-7
7-8
7-8
7-8
8-9
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini
dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun
voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’am-missione
all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il
voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordina-mento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande di
oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività com-plementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti
formativi non può in alcun modo comportare il cambia-mento della banda di oscillazione corrispondente alla media M
dei voti.
Attribuzione Credito scolastico
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Il Credito è attribuito agli studenti in base alla media dei voti riportati sia nelle singole discipline, sia nella
condotta (comprendente anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo) e ai seguenti indicatori:
a) partecipazione alle attività complementari ed integrative;
b) interesse e profitto più che positivi nella partecipazione alle lezioni di Insegnamento della Religione Cattolica o alle attività alternative;
c) crediti formativi presentati.
Criteri e misura dell’attribuzione del credito scolastico
La media dei voti (assegnati nelle singole discipline e nella condotta) definisce la misura base del credito
scolastico indicato nella corrispondente fascia della Tabella A allegata al DM 9/’9. Il punteggio più alto della
prevista banda di oscillazione in cui si colloca il credito è attribuito tenuto conto del seguente diverso modo
con cui si combinano la frazione decimale delle media e gli altri tre indicatori di valutazione sopra definiti.
Pertanto, sarà assegnato il punteggio più elevato della fascia operando secondo le modalità specificate nel
quadro che segue:
Decimali rispetto all’intero
Indicatori positivi necessari per l’attribuzione del punto aggiuntivo
della Media
nell’ambito della fascia di oscillazione
Almeno 2
0.1-0.50
Almeno 1
0.51-0.99
CREDITO FORMATIVO// Attività integrative ai fini del “ credito scolastico”
D. M. n. 49 del 24 febbraio 2000
Le esperienze che danno luogo all'attribuzione dei crediti formativi, sono acquisite, al di fuori della scuola di
appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona ed alla crescita umana, civile e culturale quali quelli relativi, in particolare, alle attività culturali, artistiche e ricreative, alla formazione professionale, al lavoro, all'ambiente, al volontariato, alla solidarietà, alla cooperazione, allo sport.
I criteri di valutazione delle esperienze citate devono essere conformi a quanto previsto all'art.12 del D.P.R.
23.7.1998, n.323 e tener conto della rilevanza qualitativa delle esperienze, anche con riguardo a quelle relative alla formazione personale, civile e sociale dei candidati.
La documentazione relativa all'esperienza che dà luogo ai crediti formativi deve comprendere in ogni caso
una attestazione proveniente dagli enti, associazioni, istituzioni presso i quali il candidato ha realizzato l'esperienza e contenente una sintetica descrizione dell'esperienza stessa.
Le certificazioni concernenti le attività di formazione nel settore linguistico, ai fini della legalizzazione, devono essere rilasciate, o previamente convalidate, da enti legittimati a rilasciare certificazioni ufficiali e riconosciute nel Paese di riferimento. Tali certificazioni devono recare l'indicazione del livello di competenza
linguistica previsto dall'ordinamento locale o da un sistema ufficiale di standardizzazione.
La documentazione relativa ai crediti formativi deve pervenire all'istituto sede di esame entro il 15 maggio
per consentirne l'esame e la valutazione da parte degli organi competenti.
I consigli di classe procedono alla valutazione dei crediti formativi, sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati dal collegio dei docenti al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei consigli
di classe medesimi, e in relazione agli obiettivi formativi ed educativi propri dell'indirizzo di studi.
La partecipazione ad iniziative complementari ed integrative non dà luogo all'acquisizione dei crediti formativi, ma rientra tra le esperienze acquisite all'interno della scuola di appartenenza, che concorrono alla definizione del credito scolastico.
Il Ministro della pubblica istruzione individua le tipologie di esperienze che danno luogo al credito formativo
con proprio decreto.
Al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei consigli di classe e delle commissioni d'esame chiamati
alla valutazione dei crediti formativi rispettivamente per gli studenti interni e per i candidati esterni all'esame
di stato, il collegio dei docenti individua i seguenti criteri e parametri per il riconoscimento dei crediti formativi:
RICONOSCIMENTO CREDITI FORMATIVI
Le tipologie di esperienze che danno luogo al credito formativo sono:
♦ Didattico/ culturali
♦ Sportivi
♦ Lavoro
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♦ Volontariato
I criteri per valutare la documentazione presentate sono:
♦ Coerenza delle esperienze acquisite con le discipline del corso di studi e/o con le finalità educative e formative del P.O.F.
♦ Documentazione precisa sull'esperienza, riportante l'indicazione dell'Ente, breve descrizione dell'esperienza, tempi entro cui questa è avvenuta.
♦ Risultati concreti raggiunti.
♦ Certificati di corsi relativi a progetti linguistici organizzati dalla scuola e inclusi nel POF: Livello "avanzato" (per le quinte b2; per le quarte b1/b2; per le terze b1) con certificazioni rilasciate da enti riconosciuti dal
M.P.I. (Trinity, Cambridge, Goethe Institut, AllianceFrançaise, Pittman, Cervantes).
A) Attività didattico /culturali:
♦ Frequenza o partecipazione, in qualità di attore o con altri ruoli significativi, a rappresentazioni teatrali, attività di recitazione, musicali, danza;
♦ Frequenza di corsi estivi di lingue all'estero con esame finale e conseguimento certificato di diploma (le
certificazioni dei crediti formativi acquisiti all’estero devono essere convalidate dall'autorità diplomatica o
consolare);
♦ Concorsi di poesia o narrativa a livello internazionale, nazionale o locale in cui si sia raggiunta una buona
classificazione;
♦ Patente europea del computer ECDL.
Occorre aver sostenuto positivamente gli esami finali di almeno:
n. 2 moduli nel corso del terzo anno ,n. 2 moduli nel corso del quarto anno,n. 3 moduli nel corso del quinto
anno
B) Attività sportivo/ricreativo
♦ Essere impegnati in un’attività sportiva di qualsiasi genere riconosciuta dal CONI (vedi logo associazione)
con durata minima annuale;
♦ Partecipare a gare o campionati di livello regionale o superiore;
♦ Aver ottenuto risultati di interesse nazionale ed essere impegnati per almeno 3 allenamenti settimanali e
con un monte-ore medio settimanale nel corso dell’anno di circa 8 ore;
♦ Corsi per arbitri sportivi e allenatori federazioni CONI, con almeno 40 ore di frequenza ed esame finale
con esplicitazione delle abilità acquisite.
I requisiti suddetti devono essere certificati per iscritto, dal Presidente della società sportiva di appartenenza.
C) Attività lavorative
♦Esperienze lavorative che abbiano attinenza con il corso di studi (nel caso di esperienze presso la Pubblica
Amministrazione è ammissibile l'autocertificazione);
♦ Stage in aziende o presso privati di almeno 2 settimane, che rispondano ai requisiti di legge in materia fiscale e siano consoni al nostro tipo di scuola.
♦ Attività lavorativa purché coerente con la specializzazione per almeno 3 settimane documentata;
D) Attività di volontariato:
♦ Attività continuativa di volontariato, di solidarietà e di cooperazione presso enti, associazioni, documentate
con precisione indicando il tipo di servizio ed i tempi (almeno un mese) entro cui tale servizio si è svolto;
♦ Attività di gestione di gruppi, di almeno 40 ore di frequenza;
♦ Attività di assistenza anziani, handicappati, ammalati, almeno un mese, indicando il tipo di servizio ed i
tempi;
♦ Corsi di protezione civile, certificato di almeno 40 ore di frequenza ed esame finale con esplicitazione delle
abilità acquisite;
♦ Attività per la protezione dell'ambiente, almeno un mese, indicando il tipo di servizio ed i tempi;
♦ Attività per lo sviluppo del terzo mondo, almeno un mese, indicando il tipo di servizio ed i tempi;
♦ Attività di supporto ai soggetti "a rischio" di droga e alcol / Devianza giovanile.
Come documentare il credito formativo.
L'Organizzazione o l'Associazione che ha promosso l'attività alla quale il candidato ha partecipato deve documentare il credito formativo attraverso una apposita attestazione.
Per consentire una adeguata valutazione, l’attestazione deve contenere :
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1. Gli estremi indicativi dell'Ente che lo emette (carta intestata , nome, attività , legale rappresentante)
2. Gli estremi indicativi del soggetto richiedente e la sua eventuale qualifica rispetto all'organizzazione (es.,
socio, allievo, ecc.)
3. La descrizione sommaria dell'attività a cui ha partecipato
4. La durata di tale partecipazione (espressa in giorni, mesi, anni), indicando se tale partecipazione è stata
continuativa oppure saltuaria
5. L'impegno profuso (espresso in ore/giorno, ore/mese, giorni/anno, ecc.) indicando uno o più valori medi.
6. I compiti svolti ed il contributo fornito
7. Le esperienze maturate nello svolgimento di tali compiti
8. Eventuali forme di progresso nella responsabilizzazione nella vita associativa
9. Data, firma e timbro dell’Ente e del legale rappresentante.
Vengono considerate attività integrative e non credito formativo le seguenti attività:
• Abbonamento attività teatrale
• Corso di fotografia
• Corso di recitazione
• Giornata nazionale trekking
• Laboratorio musicale
• Partecipazione a concorso letterario Lunardi
• Partecipazione a convegni c/o università
• Partecipazione a corsi c/o fondazioni
• Gruppo scout
• Redazione Lunardi follie
• Tutoring
• Lingue orientali cinese
• Lingue orientali giapponese
• Lingue orientali arabo
• Lingue orientali russo
• Orientamento in ( partecipazione alunni promozione istituto)
• Orientamento università ( amministrazione materiale CIMP)
• Attività di oratorio inferiori alle 40 ore
4.4 CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
Delibera Collegio Docenti n. 13 del 7.11.2012 e Delibera Consiglio d’Istituto n.26 del 20.11.2012
Il voto di condotta è attribuito agli studenti tenendo conto dei seguenti riferimenti normativi
Documento Finale Consiglio di Classe
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VOTO
INDICATORI
Dimostra vivo interesse e partecipa attivamente, con contribu10
ti personali e autonomi
COMPORTAMENTO ESEMÈ esemplare nell’adempimento delle consegne
PLARE
(costituisce un modello positivo Si comporta in modo rispettoso e collaborativo, sia durante le
attività curricolari ed extra-curricolari, sia nei momenti informali, nei
di comportamento)
confronti di tutto il personale della scuola
(Devono essere presenti tutti gli inRispetta in maniera scrupolosa le regole dell’Istituto
dicatori)
Frequenta con puntualità, costanza e assiduità le lezioni
Dimostra interesse e partecipa attivamente, con contributi
9
personali e autonomi
COMPORTAMENTO
È puntuale nell’adempimento delle consegne
RESPONSABILE E COSTRUT- Si comporta in modo rispettoso e generalmente collaborativo,
TIVO
sia durante le attività curricolari ed extra-curricolari, sia nei momenti
(Devono essere presenti almeno 3
informali, nei confronti di tutto il personale della scuola
indicatori)
Rispetta in maniera soddisfacente le regole dell’Istituto
Frequenta con puntualità e assiduità le lezioni
È attento/a in classe e dà contributi personali al lavoro scolastico o solo su sollecitazione o nonostante una certa vivacità
8
È costante nell’adempimento delle consegne
COMPORTAMENTO
Si comporta in modo rispettoso ma non è particolarmente
CORRETTO
collaborativo, sia durante le attività curricolari ed extra-curricolari,
sia nei momenti informali, nei confronti di tutto il personale della
(Devono essere presenti almeno 3 scuola
indicatori)
Rispetta in maniera normale le regole dell’Istituto
Frequenta con regolarità le lezioni
7
COMPORTAMENTO
ESSENZIALMENTE
CORRETTO
(Devono essere presenti almeno 3
indicatori; ma con frequenza irregolare bastano 2 indicatori)
6
COMPORTAMENTO
SUFFICIENTEMENTE
CORRETTO
(Devono essere presenti almeno 4
indicatori; ma con frequenza irregolare bastano 3 indicatori)
≤5
COMPORTAMENTO
SCORRETTO
Documento Finale Consiglio di Classe
Dimostra interesse, partecipa e dà contributi al lavoro scolastico in modo alterno
Non sempre adempie alle consegne
Si comporta nel complesso in modo rispettoso, anche se a volte
risulta troppo vivace o troppo indifferente, sia durante le attività curricolari ed extra-curricolari, sia nei momenti informali, nei confronti
di tutto il personale della scuola
Non sempre rispetta le regole dell’Istituto ed è stato oggetto,
nel corso del trimestre/pentamestre, di richiami verbali e di alcuni richiami scritti.
Frequenta le lezioni, ma presenta parecchi ritardi/uscite anticipate e assenze *
Dimostra interesse poco adeguato, partecipa in modo saltuario e dà contributi alterni al lavoro scolastico
Adempie con poca regolarità alle consegne
Si comporta nel complesso in modo rispettoso, anche se a volte
è elemento di disturbo per la vita della classe e dell’Istituto, sia durante le attività curricolari ed extra-curricolari, sia nei momenti informali, nei confronti di tutto il personale della scuola
Non sempre rispetta le regole dell’Istituto ed è stato oggetto,
nel corso del quadrimestre, di numerosi richiami verbali e scritti ai
quali sono seguiti o meno provvedimenti disciplinari non gravi
Frequenta le lezioni, ma presenta numerosi ritardi/uscite anticipate e assenze **
Per la valutazione insufficiente, che comporta la non ammissione al
successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi , si
fa
riferimento all'art. 4 del D.M. 5/2009 in cui si afferma che tale
valutazione deve essere data :
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(Rif. Art.3 DM 5/2009)
1) esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità: questi sono considerati tali se comportano sanzioni disciplinari,
previste dal Regolamento di Istituto e dallo Statuto degli studenti e
delle studentesse, che determinano l'allontanamento temporaneo dello
studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a 15 giorni;
2) se lo studente non dovesse dimostrare apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento tali da evidenziare un sufficiente miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione.
Il Consiglio di Classe è tenuto sempre a verbalizzare i comportamenti
negativi e a motivare le sanzioni comminate, nonché a coinvolgere in
modo tempestivo e attivo le famiglie in merito alla condotta dei propri figli.
 LEGGE 28 marzo 2003, n.53
Art. 2 Sistema educativo di istruzione e di formazione
b) … il secondo ciclo, finalizzato alla crescita educativa, culturale e professionale dei giovani attraverso il
sapere, il fare e l'agire, e la riflessione critica su di essi, è finalizzato a sviluppare l'autonoma capacità di
giudizio e l'esercizio della responsabilità personale e sociale;
 DPR 24 giugno 1998, n. 249
Art. 4 Disciplina
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
Pertanto il voto di condotta tiene conto di due macro indicatori:
• la partecipazione all’attività didattica: interesse, rispetto delle consegne e frequenza
• l’acquisizione di una coscienza civile: comportamento nei confronti degli altri, utilizzazione delle
strutture della scuola, rispetto del regolamento, comportamento nelle uscite (viaggi d’istruzione, stage, scambi, visite didattiche).
Si ricorda che il voto di condotta fa media con gli altri voti (art. 2, c. 2 DM 5/2009) e pertanto il valore dato
cambia rispetto alla precedente normativa e assume la stessa valenza dei voti delle discipline: dal 10
dell’eccellenza al 6 della sufficienza. Inoltre nel triennio il voto di condotta influisce sull’attribuzione dei
crediti.
* Per il Voto 7:
Nel primo Trimestre il numero totale delle ore di ritardi + uscite anticipate non supera il limite di 15; i
giorni di assenza accumulati non superano il limite di 10, salvo le dovute eccezioni accertate dal Consiglio
di Classe previa giustificazione dei genitori.
Nel secondo Pentamestre il numero totale delle ore di ritardi + uscite anticipate non supera il limite di 25; i
giorni di assenza accumulati non superano il limite di 20, salvo le dovute eccezioni accertate dal Consiglio
di Classe previa giustificazione dei genitori.
**Per il voto 6:
Nel primo Trimestre il numero totale delle ore di ritardi + uscite anticipate supera il limite di 15; i giorni di
assenza accumulati superano il limite di 10, salvo le dovute eccezioni accertate dal Consiglio di Classe previa giustificazione dei genitori.
Nel secondo Pentamestre il numero totale delle ore di ritardi + uscite anticipate supera il limite di 25; i giorni di assenza accumulati superano il limite di 20, salvo le dovute eccezioni accertate dal Consiglio di Classe
previa giustificazione dei genitori.
Per il voto 5 si precisa quanto segue.
Se lo studente ha riportato sanzioni che abbiano comportato l’allontanamento temporaneo dalla comunità
scolastica per un periodo superiore a 15 giorni e non ha mostrato alcun segno di ravvedimento a seguito della
partecipazione a “un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica”. (D.M 5/2009)
Documento Finale Consiglio di Classe
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Tali sanzioni sono determinate da:
la violazione della “dignità e del rispetto della persona umana ( ad es. violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure nell’ipotesi di azioni tali da mettere a rischio
l’incolumità delle persone (ad es. incendio o allagamento);
b) La gravità del fatto compiuto è giudicata tale da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto.
a)
(È opportuno precisare “che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta in
presenza di fatti tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla normativa penale).
1) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine
dell’anno scolastico (Art. 4 - comma 9bis) in presenza delle seguenti ricorrenti condizioni:
a) situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria apprensione a
livello sociale;
b) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella
comunità durante l’anno scolastico;
2) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (Art. 4 comma 9 bis e 9 ter) nei casi più gravi di quelli
già indicati al punto 2 ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi indicate, il Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (Comma 9 bis).
È importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B,C,D ed E possono essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai
quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente (Comma 9 ter).
In ogni caso il voto è assegnato sulla base dei criteri previsti dal DM 5/2009, art, 3 e dei giudizi espressi
individualmente e collegialmente dai docenti componenti il Consiglio di classe.
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5. VERSO L’ESAME DI STATO
5. 1 COMMISSARI INTERNI
Il Consiglio di Classe ha provveduto a nominare i seguenti Commissari d’esame:
- prof.ssa Paola Albini (Pianificazione, controllo e finanza)
- prof.ssa Alessandra Matteucci (TIT)
- prof. Nicolino Antonucci (Inglese)
5.2 SIMULAZIONI DI TERZA PROVA
TIPOLOGIA
NUMERO
PROVE
Tre domande, rispo- 14/12/2013
sta 8-10 righe ognuna
Tre domande, rispo05/04/2014
sta 8-10 righe ognuna
MATERIE COINVOLTE
Storia
Inglese
Matematica
Diritto
TIT
Matematica
Finanza
aziendale
Seconda
lingua
Indicazioni per gli Esami: viste le indicazioni ministeriali ed esaminati gli esiti delle prove di simulazione, il C.d.C. si esprime in via definitiva per la somministrazione della tipologia reputando tale
opzione più opportunamente adeguata alla identificazione della varietà dei livelli acquisitivi presenti nella classe.
5.3 LE AREE DISCIPLINARI
Secondo il Decreto Ministeriale 18 settembre 1998, n.358, ai fini della correzione delle prove scritte
e dell’espletamento del colloquio, le materie dell’ultimo anno dei corsi di studio della scuola secondaria superiore sono raggruppabili in aree disciplinari, secondo una tabella di riferimento. Pertanto,
fermo restando la responsabilità collegiale della Commissione, si possono organizzare i lavori per
aree disciplinari, con almeno due docenti per area.
Istituti Tecnici Commerciali - Indirizzo: Amministrativo
Area linguistico-storico-letteraria
1) Lingua e lettere italiane
2) Storia
3) Diritto
4) 1° lingua straniera
Area scientifico-tecnica
1) Scienza delle finanze
2) Tecnologia informatica e telematica
3) Matematica
4) Economia aziendale
5.4 ARGOMENTO DI APERTURA DEL COLLOQUIO
Secondo il regolamento del nuovo esame di stato il colloquio ha inizio con un argomento o con la
presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal/dalla
candidato/a.
Il/la candidato/a presenterà alla Commissione una mappa concettuale dell’argomento – ricerca –
progetto che ha scelto e relativa bibliografia.
Documento Finale Consiglio di Classe
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6. IL PERCORSO DIDATTICO PER DISCIPLINE
Lingua e letteratura italiana
(Prof. Gianluigi Dotti)
1. OBIETTIVI MEDIAMENTE REALIZZATI
OBIETTIVI
Espressi in termini di Conoscenze, Capacità e Abilità
L’alunna/o:
Conosce e sa utilizzare il lessico standard e quello specifico letterario in modo sufficientemente appropriato.
Sa esporre oralmente e per iscritto in modo sufficientemente appropriato (scorrevole, pertinente e abbastanza corretto sintatticamente).
Conosce le coordinate storiche e le radici sociali delle correnti letterarie.
Conosce i movimenti letterari e gli autori proposti dall’insegnante.
Conosce i testi letterari proposti nelle loro principali e significative implicazioni e inferenze.
Comprende con sufficiente sicurezza i messaggi orali (standard e specifico letterario) nelle loro principali implicazioni e inferenze.
Sa produrre elaborati scritti secondo le tipologie proposte dall’insegnante.
Sa argomentare in modo sufficientemente organico e coerente.
Sa affrontare l'analisi dei testi letterari proposti (sa trasporre in prosa i testi poetici in modo corretto, sa commentare
testi in versi ed in prosa, facendo costante riferimento all’apparato delle note, sa analizzare correttamente le fonti letterarie utilizzate, sa porre a confronto le fonti letterarie utilizzate).
Sa analizzare e valutare con sufficiente sicurezza singoli problemi e tematiche (sa esprimere il proprio motivato parere su un argomento o su un testo dopo averne analizzato le problematiche ad un livello di approfondimento sufficientemente adeguato alle richieste dell'insegnante).
Sa operare con sufficiente sicurezza rappresentazioni astratte.
2. CONTENUTI
Contenuti
Produzione scritta
Nel corso del quinto anno sono stati affrontati sia gli aspetti teorici sia i problemi pratici della produzione scritta,
attraverso esercitazioni e simulazioni, dei testi letterari, espositivi e argomentativi. In particolare si è approfondito:
l’analisi del testo letterario, il testo argomentativo d’attualità e storico, il saggio breve.
Letteratura
Nel corso del quinto anno gli studenti/le studentesse hanno letto integralmente i testi di: Alessandro Manzoni “Storia della colonna infame”, Gabriele d’Annunzio “Il Piacere”, Luigi Pirandello “Il fu Mattia Pascal”, Sebastiano
Vassalli “L'Italiano”.
I brani indicati nel documento si trovano sull’antologia adottata: R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F, Marchese
“Manuale di Letteratura. I saperi di base: autori e opere, temi e immagini”. Vol. 2 - Dal Barocco al Romanticismo
(1610-1861) e vol. 3 - La modernità (1861-1956). Palumbo editore.
Il Romanticismo: Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi.
Alessandro MANZONI
La vita e le opere. La conversione: la concezione della Storia e la concezione della Letteratura. L’utile, il vero,
l’interessante. Gli Inni sacri. Le tragedie. La novità della tragedia manzoniana: la tragedia storica e il rifiuto delle
unità aristoteliche. I cori. I promessi sposi: l’intreccio e la struttura romanzesca, la provvidenza. La Storia della
colonna infame.
Le opere lette, analizzate e commentate:
“La Pentecoste”
“5 maggio”
“Adelchi: coro dell'atto III”
“Adelchi: Il delirio di Ermengarda”
“I Promessi Sposi: i capitoli della rivolta del pane a Milano e dell'arresto di Renzo”
“Storia della colonna infame”
Giacomo LEOPARDI
La vita e le opere. Il pensiero: la teoria del piacere, la natura benigna, le illusioni, il pessimismo storico, il fato, la
Documento Finale Consiglio di Classe
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natura maligna, il pessimismo cosmico. La poetica del vago e indefinito. Gli Idilli, le Operette
morali, la Ginestra.
Le opere lette, analizzate e commentate:
“Infinito”
“Dialogo della Natura e di un Islandese” (dalle Operette morali)
“A Silvia”
“La ginestra o il fiore del deserto”
Il secondo Ottocento
La cultura e il ruolo dell'intellettuale nella società borghese-capitalistica. Le strutture, le ideologie, gli intellettuali, le forme letterarie, la lingua.
La nuova visione del mondo e il ruolo della scienza: il Positivismo. La nascita di nuove scienze "umane": psicologia e sociologia. La letteratura al tempo del Positivismo: il Naturalismo.
Dalla Francia all’Italia: dal Naturalismo al Verismo. La diffusione del modello naturalista e il romanzo sperimentale. Lo scrittore scienziato. L'assenza di una vera e propria scuola verista.
Giovanni VERGA
La vita. La teoria verghiana dell’impersonalità. L’eclisse dell’autore. Il pessimismo di Verga. La lotta per la vita
come legge di natura. Il ciclo dei vinti. Malavoglia: il sistema dei personaggi e la struttura dell’intreccio. Il confronto con Zola e il Naturalismo francese.
Le opere lette, analizzate e commentate:
“Rosso Malpelo”
"Libertà"
“Fantasticheria”
“I vinti e la fiumana del progresso” (prefazione ai Malavoglia)
La Scapigliatura
La contestazione ideologica e stilistica degli scapigliati. L'assenza di una scuola. L'origine del termine. Il conflitto
artista-società. Dualismo e ambivalenza.
Le opere lette, analizzate e commentate:
Cletto Arrighi, “La Scapigliatura” (da La Scapigliatura e il 6 febbraio)
Il Decadentismo: dalla crisi della letteratura alla letteratura della crisi
Il Decadentismo in Europa: un fenomeno culturale ed artistico. I tratti fondamentali: rifiuto del metodo razionale,
soggettivismo e individualismo, la scoperta dell'inconscio, il ricorso al simbolismo, l'estetismo e l'arte per l'arte, il
poeta come profeta e vate.
Mappa concettuale del Decadentismo in Europa e in Italia. Simbolismo ed estetismo in Italia.
Charles Baudelaire
“Albatros”
Giovanni PASCOLI
La vita e le opere. L’attaccamento al nido e ai morti. La dimensione affettiva e l’ispirazione poetica. I simboli: la
crisi della matrice positivistica e la percezione soggettiva del poeta. Il poeta fanciullino. La poesia come conoscenza alogica. Il poeta veggente. Myricae e i Canti di Castelvecchio. I temi comuni: il simbolismo naturale e il
mito della famiglia.
Le opere lette, analizzate e commentate:
“Il fanciullino”
“X agosto” (da Myricae)
“Lavandare” (da Myricae)
“Il gelsomino notturno” (dai Canti di Castelvecchio)
Gabriele D’ANNUNZIO
La vita e le opere. Il panismo e il superuomo. Nazionalismo e retorica esibizionistica. Il piacere, romanzo dell'estetismo decadente.
Le opere lette, analizzate e commentate:
Il piacere
“La pioggia nel pineto” (da Alcyone)
Le avanguardie
Le avanguardie in Europa. I movimenti letterari, le poetiche, le riviste. L'Espressionismo e il Futurismo. Il Dadaismo e il Surrealismo. I vociani e la poetica del frammento. Le riviste letterarie nel fragore degli eventi.
Le opere lette, analizzate e commentate:
Filippo Tommaso Martinetti, “Manifesto del futurismo”
La scomposizione dell’io
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 24
Luigi PIRANDELLO
La vita e le opere. La poetica dell'umorismo, i personaggi, le maschere nude, la "forma" e la "vita". I romanzi
umoristici: Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Uno, nessuno, centomila, Il fu Mattia Pascal. Il fu Mattia Pascal: la vicenda, i personaggi, il tempo e lo spazio; la struttura e lo stile; i temi principali e l’ideologia;
Dall’umorismo al surrealismo. Il teatro nel teatro. .
Le opere lette, analizzate e commentate:
“L’umorismo”
"Serafino Gubbio, le macchine e la modernità" (da Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
"Il furto" (da Uno, nessuno, centomila)
“Il fu Mattia Pascal”
Italo SVEVO
La vita e le opere. Una cultura di confine tra Italia e Europa. Il caso Svevo. L’ironia chiave dominante nell’analisi
dei personaggi. I romanzi: Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno. La coscienza di Zeno: un’opera aperta; la
morte del padre; il matrimonio; la moglie e l’amante; la psicanalisi; l’ironia.
Le opere lette, analizzate e commentate:
“Inettitudine e senilità” (da Senilità)
“La proposta di matrimonio” (da La coscienza di Zeno)
“La vita è una malattia” (da La coscienza di Zeno)
Le vicende letterarie tra totalitarismi, guerre e costruzione della repubblica democratica. Il faticoso
travaglio dell’Occidente (*)
La poesia contemporanea cenni: Montale poeta europeo; Ungaretti e Saba ricerca nella tradizione.
*Le unità con l’asterisco sono incorso di svolgimento o da svolgere entro fine as
3. METODI
Metodi didattici
FREQUENZA
1




Lezione frontale
Discussione guidata
Visite d’istruzione (mostre, teatro)
Lavoro di gruppo
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
2
3
4
5
x
x
x
x
4. STRUMENTI E MEZZI
Manuale in adozione: R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F, Marchese “Manuale di Letteratura. I saperi di base:
autori e opere, temi e immagini”. Vol. 2 - Dal Barocco al Romanticismo (1610-1861) e vol. 3 - La modernità (18611956). Palumbo editore.
5. STRUMENTI DI VERIFICA (formativa e sommativa)
Tipologia di verifica
FREQUENZA
1



Prove semistrutturata
Sondaggio a dialogo
Prove scritte
2
3
4
5
x
x
x
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
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Storia
(Prof. Gianluigi Dotti)
1. OBIETTIVI MEDIAMENTE REALIZZATI
OBIETTIVI
Espressi in termini di Conoscenze, Capacità e Abilità
L’alunna/o:
Conosce in modo sufficientemente approfondito i principali eventi storici proposti dall’insegnante.
Comprende il linguaggio specifico della disciplina e ne fa un uso adeguato.
Colloca con sufficiente sicurezza gli eventi nella loro dimensione spazio-temporale.
Dimostra sufficiente sicurezza nello stabilire relazioni tra fatti storici.
Formula ipotesi in relazione a problemi complessi.
2. CONTENUTI, TEMPI, SPAZI
Contenuti
L'Italia post-unitaria
- La seconda rivoluzione industriale (1850-1870) e le invenzioni tecniche di fine secolo cambiano il mondo. La
catena di montaggio e il fordismo. Il capitalismo finanziario: le crisi di fine secolo; monopoli e trust. La diffusione del socialismo. La dottrina sociale della chiesa.
- I problemi economici e sociali dell’Italia unita. Il nuovo Stato da costruire. Le soluzioni in politica interna e in
politica estera del governo della destra storica. La politica interna e la politica estera dei governi della sinistra
storica.
L’alba del Novecento
- La questione storiografica della periodizzazione del Novecento: "lungo Ottocento" e "secolo breve". La società
di massa. L'imperialismo: la definizione, il contesto politico, il contesto economico e culturale. Dal principio
di nazionalità al nazionalismo.
- L’Italia giolittiana: la politica di mediazione tra borghesia capitalistica e proletariato. Le politica economica
dell'Italia all'inizio del Novecento. Il decollo industriale e le caratteristiche dell'economia. Le "riforme" di Giolitti per i lavoratori tra socialisti riformisti e massimalisti. La questione meridionale. La questione cattolica e il
patto Gentiloni. La politica estera di Giolitti: la guerra di Libia.
La Prima guerra mondiale
- Le cause politiche, economiche, ideologiche. Il casus belli e l'inizio della guerra. Il primo anno di conflitto:
dalla guerra di movimento alla guerra di posizione (trincea).
- L'Italia in guerra. Neutralisti ed interventisti. Il Patto di Londra. La dichiarazione di guerra e l'ingresso dell'Italia nel conflitto.
- 1915-16 gli avvenimenti sul fronte italiano e le vicende sugli altri fronti.
- La svolta del 1917. Caporetto. Il fronte interno. 1918 la conclusione del conflitto. I trattati di pace: il prevalere
della linea punitiva.
La Rivoluzione russa
- Il primo sviluppo industriale, il populismo, l'opposizione marxista. La rivoluzione dell’ottobre 1917. La pace
di Brest-Litovsk. La nascita dell'URSS: i decreti sulla pace e sulla terra, l'Assemblea costituente. La guerra civile e il comunismo di guerra. Il X congresso e la nuova politica economica. Il partito unico.
Il primo dopoguerra
- La nuova carta d'Europa e la fine della centralità europea. I problemi del primo dopoguerra: come conservare
la pace? L'Europa in ginocchio: una società nuova e la crisi della democrazia liberale. Il primo dopoguerra in
Italia. La vittoria mutilata. Le agitazioni sociali del biennio 1919-1920 e l'occupazione delle fabbriche. La nascita dei partiti di massa: Popolare, Comunista e Fascista. Germania: la repubblica di Weimar.
L’età dei totalitarismi
- L'URSS di Stalin. Il totalitarismo e il culto del capo. I dissensi interni al partito. Industrializzazione forzata e
mobilitazione ideologica. La collettivizzazione forzata.
- L’Italia fascista. La marcia su Roma. La fase legalitaria della dittatura: Mussolini al governo e i fascisti in Parlamento. Il delitto Matteotti e l’affermazione della dittatura. Le leggi fascistissime. Il partito unico: propaganda
e consenso, i mezzi di comunicazione di massa al servizio del regime. Il rapporto con la chiesa e i Patti lateranensi. La politica economica dal liberismo all'autarchia. La politica estera: la guerra d'Etiopia, la proclamazione dell'impero e l'alleanza con la Germania.
- La Germania nazista: origine e fondamenti ideologici del nazismo. Hitler e il fuhrerprinzip. Il terzo Reich: l'inDocumento Finale Consiglio di Classe
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cendio del Reichstag, la costruzione della Stato totalitario, il rapporto con la chiesa, la persecuzione degli
ebrei, la propaganda e il consenso. L’economia e la società nazista.
Dalla crisi del 1929 alla Seconda guerra mondiale
- Gli anni ruggenti degli USA. Il liberismo dei repubblicani, il boom della borsa. La crisi del 1929 e il "Big
Crash". Roosevelt e il "New Deal": lo Stato interviene nell'economia. Come il "New Deal" cambia gli USA.
La Seconda guerra mondiale
- La prima fase 1939-1942. Germania e URSS si dividono la Polonia. L’intervento italiano. La battaglia
d’Inghilterra e la guerra nel Mediterraneo e in Africa. Le vittorie dell’Asse nella primavera del 1941. l’Europa
dominata dalla Germania nazista e lo sterminio degli ebrei. Pearl Harbour e l’intervento degli Stati Uniti. Controffensiva alleata.
- Seconda fase 1943-1945. Le sconfitte dell’Asse e la conferenza di Casablanca. Il secondo fronte in Occidente.
Il crollo del regime fascista e la repubblica di Salò. I movimenti della Resistenza in Europa e in Italia. La conferenza di Teheran e il fronte italiano nel 1944. La guerra in Europa (giugno 1944-primavera 1945). La fine
della guerra e la bomba atomica sul Giappone.
Ricostruzione e cambiamenti nell’età della guerra fredda (*)
- L’inizio della Guerra fredda. Il piano Marshall e la ricostruzione. La fine del sistema coloniale. La Cina e il
sud del mondo.
*Le unità con l’asterisco sono incorso di svolgimento o da svolgere entro fine as
3. METODI
Metodi didattici




FREQUENZA
1
Lezione frontale
Discussione guidata
x
Visite d’istruzione (mostre)
Lavoro di gruppo
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
2
3
4
5
x
x
x
4. STRUMENTI E MEZZI
Manuale in adozione: M. Palazzo-M Bergese, CLIO Magazine. Voll. 2b L’Ottocento; 3a Il primo
Novecento; 3b Dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Editrice La Scuola.
Per la trattazione degli argomenti si sono utilizzati gli appunti delle lezioni, il materiale strutturato
del manuale (schede, esercizi, schemi, mappe concettuali, …), ricerche individuali in internet e biblioteca, film; più raramente articoli di quotidiani e riviste specializzate.
5. STRUMENTI DI VERIFICA (formativa e sommativa)
Tipologia di verifica
FREQUENZA
1



Prove semistrutturata
Sondaggio a dialogo
Prove scritte
2
3
4
5
x
x
x
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
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DIRITTO E SCIENZA DELLE FINANZE
Professore Flavia Bettoni
1. OBIETTIVI MEDIAMENTE REALIZZATI
OBIETTIVI
Espressi in termini di Conoscenze, Competenze e Capacità
OBIETTIVI MEDIAMENTE REALIZZATI ESPRESSI IN TERMINI DI COMPETENZE E
CAPACITA’:
Sanno esporre con linguaggio nel complesso sufficientemente appropriato, anche se per pochi studenti lo studio è stato prevalentemente mnemonico.
Quasi tutti dimostrano sufficienti capacità d’astrazione e di sintesi, pochi studenti effettuano
collegamenti senza la guida dell’insegnante.
Hanno acquisito l’abitudine all’uso e alla citazione delle fonti al fine di reperire e utilizzare,
in modo autonomo e finalizzato, le informazioni
omico- sociale.
Gli obiettivi generali del corso sono stati complessivamente raggiunti
OBIETTIVI DISCIPLINARI ESPRESSI IN TERMINI DI CONOSCENZE:
 Comprendere i caratteri e le strutture dell’ordinamento tributario vigente;
 Conoscere il funzionamento degli enti locali (Regioni, Province, Comuni);
 Conoscere le teorie delle principali scuole economiche, favorevoli e non all’intervento
dello Stato nel sistema economico;
 Cogliere le funzione della spesa pubblica nell’economia nazionale;
 Comprendere la funzione del bilancio dello Stato;
 Comprendere le funzioni e le problematiche dei diversi tipi d’imposta;
 Conoscere le funzioni dei principali organi dello Stato
2. CONTENUTI, TEMPI, SPAZI
SCIENZA DELLE FINANZE
Cogliere la funzione della spesa pubblica nell’economia nazionale.
Comprendere la funzione del bilancio, specie quella di programmazione economica, nel quadro dell'ordinamento giuridico-politico e del sistema economico.
Comprendere funzioni e problematiche dei diversi tipi d'imposta.
Comprendere gli effetti determinati dall'imposta a livello di attività produttiva e di comportamento del singolo contribuente.
Comprendere i caratteri e la struttura dell’ordinamento tributario vigente.
L’ATTIVITA’ FINANZIARIA PUBBLICA:
 Nozioni e caratteri
 I soggetti dell’attività finanziaria
 Il ruolo dello stato nel sistema economico: la scuola classica e il pensiero Keynesiano
 La crisi dello stato liberale
 Le politiche economiche
 La politica finanziaria e i suoi obiettivi
 Profili economici dell’attività finanziaria
LA SPESA PUBBLICA:
 La dimensione della spesa pubblica
 Evoluzione ed effetti sull'equilibrio del sistema economico
Documento Finale Consiglio di Classe
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


Moltiplicatore e acceleratore della spesa pubblica (accenni)
Effetti negativi di un’eccessiva espansione della spesa pubblica
Effetti economici dei diversi tipi di spese (accenni)
LE ENTRATE PUBBLICHE:
 Le forme di entrata
 Criteri di classificazione
 I prezzi
 I tributi
 La pressione tributaria(accenni)
L'IMPOSTA:
 Caratteri, funzioni, presupposto e struttura dell’imposta
 Imposte dirette e indirette
 Imposte generali e speciali
 Imposte proporzionali, progressive e regressive
LA DISTRIBUZIONE DEL CARICO TRIBUTARIO:
 Principi giuridici dell’imposta
 Universalità dell’imposizione
 Uniformità dell’imposizione
 Gli indicatori della capacità contributiva
 Le agevolazioni tributarie
L’APPLICAZIONE DELLE IMPOSTE:
 Attuazione dell’imposizione tributaria (accenni)
 I principi amministrativi delle imposte
 Metodi di accertamento dell’imposta
 Metodi di riscossione dell’imposta
EFFETTI ECONOMICI DELL'IMPOSTA:
 L’evasione
 L’elusione
 La rimozione
 La traslazione
IL BILANCIO DELLO STATO:
 La funzione del bilancio
 Anno finanziario e esercizio finanziario
 Caratteri del bilancio
 Principi del bilancio
FORMAZIONE ED ESECUZIONE DEL BILANCIO
 L’impostazione del bilancio
 La legge di approvazione del bilancio
IL DEBITO PUBBLICO
 Il finanziamento del deficit
 La scelta fra l’imposizione straordinaria e l’indebitamento
 I prestiti pubblici
 Il debito pubblico
LE IMPRESE PUBBLICHE
 L’attività imprenditoriale pubblica
 Le forme organizzative dell’impresa pubblica
 La crisi del sistema delle imprese pubbliche e le privatizzazioni
 Le imprese pubbliche e le privatizzazioni in Italia (accenni )
FINANZA STATALE E FINANZA LOCALE
Documento Finale Consiglio di Classe
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



L’autonomia degli enti territoriali
I sistemi di finanziamento
Il federalismo fiscale
Evoluzione della finanza regionale e locale in Italia
IL SISTEMA TRIBUTARIO ITALIANO
 La riforma del 1971
 La revisione del sistema
 La legge delega per la riforma dei tributi statali
 I tributi vigenti
IMPOSTE SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE (IRPEF)
 Caratteri generali e presupposti dell’IRPEF
 Soggetti passivi
 Base imponibile
 Regimi sostitutivi
 Le diverse categorie di redditi:
 Redditi fondiari
 Redditi di capitale
 Redditi da lavoro a autonomo
 Redditi da lavoro dipendente
 Redditi d’impresa
IMPOSTE SUL REDDITO DELLE SOCIETA’ (IRES)
 Funzione e caratteri generali
 Presupposto ed elementi dell’IRES
IMPOSTE INDIRETTE
 Caratteri generali (accenni)
DIRITTO COSTITUZIONALE
LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
 Cenni storici
 Struttura
GLI ORGANI DELLO STATO
 Il Presidente della Repubblica: analisi dei segg. artt: 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90 Cost.
 Il Parlamento: analisi dei segg. artt: dal 55 al 68 e dal 71 al 77 e 81, 82 Cost.
 Il Governo: analisi dei segg. artt: dal 92 al 96
 La Magistratura: analisi dei segg. artt: dal 101 al 113 Cost; artt. 24, 25, 26, 27 Cost.
 La Corte Costituzionale: analisi dei segg. artt: dal 134 al 138 Cost
 Analisi del Titolo V prima e dopo la modifica costituzionale del 2001: analisi dall’art 114
all’art 132 Cost
I temi di Diritto Costituzionale sono stati affrontati con il sussidio del testo di Valerio Onida,
La Costituzione.
Come volume di approfondimento sulle tematiche economiche-finanziarie, è stato invece utilizzato La febbre dei tulipani. La prima grande crisi economica della storia, di Mike Dash.
3. METODI
Metodi didattici
1

Lezione frontale
Documento Finale Consiglio di Classe
FREQUENZA
2
3
4
5
X
Pagina 30



X
Discussione guidata
Visite d’istruzione (mostre)
Lavoro di gruppo
X
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
 In relazione a particolari argomenti si è ricorso all'utilizzo di materiale didattico, quali fotocopie
e testi di lettura, articoli di giornali e riviste specializzate
 Libro di testo adottato per Scienza delle Finanze Edizione Tramontana: Vinci, Orlando
“ Scienza delle Finanze”.
 Per l’approfondimento di tematiche di diritto pubblico e di scienza delle finanze, sono stati forniti agli alunni numerosi articoli di quotidiani o riviste specializzate
5. STRUMENTI DI VERIFICA (formativa e sommativa)
Tipologia di verifica
FREQUENZA
1
 Prove strutturate
 Prove semistrutturata
 Ricerche
 Sondaggio a dialogo
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
2
3
4
5
X
X
X
6. CRITERI DI VALUTAZIONE
Si rinvia alla programmazione annuale.
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Pianificazione, controllo e finanza
Prof.ssa Paola Albini
1. OBIETTIVI REALIZZATI
1 .- PROGRAMMI E PIANI AZIENDALI
– Descrivere a analizzare le funzioni della programmazione e della pianificazione
– Individuare le funzioni della pianificazione e della programmazione
– Effettuare la distinzione tra pianificazione e programmazione
– Individuare e analizzare le relazioni che intercorrono tra previsione, programmazione e
pianificazione
– Ricostruire il processo di programmazione
2. - PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Conoscere i concetti di strategia e di orientamento strategico
– Comprendere il significato e l’importanza della pianificazione strategica
Conoscere l’iter di formazione delle scelte imprenditoriali
– Collegare il vantaggio competitivo acquisito alla strategia applicata nel processo gestionale
– Interpretare, attraverso la lettura di un semplice caso aziendale, la formula imprenditoriale scelta
– Analizzare l’ambiente in cui l’azienda opera
Distinguere le fasi in cui si articola il processo di pianificazione strategica
– Saper individuare la sequenzialità delle fasi del processo di pianificazione
3. - CONTROLLO DEI COSTI E CONTABILITA’ GESTIONALE
Conoscere i processi e applicare le procedure di determinazione dei costi in relazione all’oggetto
– Localizzare e imputare costi su base unica e multipla aziendale e di centro
– Identificare, analizzare e applicare le procedure di determinazione dei costi per commessa, per
processo e per lotti
– Porre a confronto i metodi tradizionali del full costing con quelli più evoluti
– Conoscere ed analizzare e logiche, i presupposti e le procedure applicative dell’activity-based
costing
– Conoscere ed analizzare le caratteristiche, le potenzialità applicative e i limiti del direct costig
– Determinare ed analizzare i margini di contribuzione di I e II livello
– Progettare e simulare casi sulla base di informazioni implicite e di dati parzialmente strutturati
Costruire, analizzare e applicare il diagramma di redditività
– Effettuare l’analisi costi-volumi- risultati
– Determinare e rappresentare il punto di equilibrio nell’ipotesi monoprodotto
– interpretare il diagramma di B.E.P ed effettuare l’analisi del punto di pareggio
– Individuare le variabili che determinano il rischio operativo d’impresa
– Rappresentare il grado rischio d’impresa tramite il BEP
– Conoscere gli strumenti di misurazione del rischio d’impresa (mangime di sicurezza)
– Simulare casi partici di applicazione della B.E.A.
Effettuare calcoli di convenienza economica
– Utilizzare i margini di contribuzione nei diversi contesti decisionali
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 32
–
–
–
Individuare i prodotti a maggiore redditività in presenza di capacità produttiva disponibile e in
situazione di fattori produttivi scarsi
Valutare la convenienza di produzioni/vendite incrementali a prezzi diversi da quelli programmati
Effettuare valutazioni e scelte di convenienza di produrre in proprio o acquistare da terzi( make
or buy)
–
Riconoscere ed applicare i principali metodi di contabilità analitica
– Applicare le diverse metodologie
– Interpretare i differenti risultati scaturiti dalle diverse metodologie
Utilizzare le tecniche della contabilità analitico-gestionale nella soluzione di alcuni problemi
aziendali
– Individuare le scelte che si pongono all’azienda
– Risolvere casi aziendali fornendo la relativa motivazione
4. - IL SISTEMA DI BUDGET
Conoscere il budget come strumento di programmazione
- Individuare ed analizzare le relazioni intercorrenti tra programmazione/pianificazione e budget
- Conoscere gli scopi, la funzione e le caratteristiche del budget
- Identificare ed esaminare le fasi caratterizzanti la costruzione del sistema di budget
- Redigere i seguenti budget:
- il budget d’esercizio, attraverso l’elaborazione dei vari budget settoriali;
- il budget finanziario degli Impieghi e delle Fonti;
- il budget Patrimoniale;
- il budget degli Investimenti
- Progettare casi e situazioni operative simulate muovendo da dati vincolati
5. - IL CONTROLLO DEI RISULTATI E L’ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI
Conoscere e comprendere il processo di controllo della gestione
- Definire ed esaminare fasi, strumenti e scopi del controllo di gestione
Analizzare gli scostamenti
- Calcolare gli scostamenti di costo primo e dei costi fissi
- Calcolare gli scostamenti di ricavo
- Analizzare i risultati degli scostamenti
- Simulare casi pratici sulla scorta di informazioni dai impliciti e parzialmente struttura.
Redigere rapporti per la direzione
- Proporre azioni correttive
- Compilare report
6. - IL BUSINESS PLAN
Conoscere e identificare le funzioni , la struttura e le finalità del business plan
- identificare le funzioni del business plan
- individuare e i destinatari del business plan
- conoscere, descrivere e analizzare le parti che compongono il business plan
- costruire un business plan
- simulare casi di business plan muovendo da indicazioni non strutturate
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 33
2. CONTENUTI
MODULO 1. - Programmazione e pianificazione aziendale
a. Programmazione della gestione
b. Previsione e programmazione
c. Programmi e piani aziendali come momenti di un unico processo
MODULO 2 - La gestione strategica d’impresa
a. Le strategie aziendali e i processi di pianificazione strategica
b. Formula imprenditoriale e Modelli strategici
MODULO 3 - La contabilità analitica come strumento di programmazione e controllo
a. Gli strumenti di programmazione e controllo
b. Sistemi di svolgimento della contabilità analitica e metodologie di calcolo dei
costi
c. Full costing e i metodi tradizionali di applicazioni del full costing
d. L’activity based costing e l’ activity based management
e. Il direct costing e le sue applicazioni
MODULO 4 - La contabilità analitica come strumento per le decisioni operative
a. Utilizzazione del direct costing nei processi decisionali: il margine di contribuzione nel processo decisionale a supporto del controllo operativo e direzionale;
individuazione delle produzioni più convenienti e scelta del mix di produzione da
realizzare e vendere; analisi della redditività e scelte di convenienza economica
anche in presenza di fattore limitante di natura tecnica e commerciale; decisioni
riguardanti l’accettazione di un nuovo ordine; scelte di make or buy e determinazione della quantità di indifferenza.
b. L’analisi del break even point e le sue applicazioni anche in situazioni complesse; la determinazione e l’analisi del punto di pareggio a quantità a valori;
MODULO 5. - Il budget come strumento di programmazione/pianificazione e controllo
a. Dalla programmazione al budget come strumento operativo riferito al breve periodo
b. Finalità e contenuti del budget
c. Processo di costruzione del sistema di budget: dai budget economici settoriali al
budget degli investimenti, al budget finanziario al budget d’esercizio.
MODULO 6. - Il controllo dei risultati e il reporting
a. La circolarità del processo pianificazione-programmazione-controllo
b. Il controllo e l’analisi periodica degli scostamenti tra preventivi e consuntivi
c. Scostamento di costi e di ricavi
d. scomposizione degli scostamenti globali e interpretazione dei risultati
e. Il sistema di reporting: funzione, requisiti, tipologie
MODULO 7. - Il Business Plan
a. Finalità, funzioni e destinatari
b. Il business plan quale strumento di programmazione strategica e di pianificazione
c. Struttura e Modalità di progettazione del Business plan
d. Il processo di costruzione del Business plan
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 34
3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. 4 ore settimanali) 132
N. ore effettive 121
4. METODI DIDATTICI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



2
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
3
4
5
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
 Lavagna tradizionale e lavagna luminosa, videoproiettore
 Appunti
 Materiale fotocopiato
 Materiale raccolto a casa individualmente dagli studenti in Internet e biblioteca

Manuale in adozione
Autori
Titolo
Casa Editrice; edizione del
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
FREQUENZA
1
2
3
4
5
x
x
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 35
Finanza
Prof.ssa Paola Albini
1. OBIETTIVI REALIZZATI
MODULO 1 – le politiche finanziarie e la gestione finanziaria d’azienda
– Analizzare e descrivere il ruolo della gestione finanziaria e le caratteristiche delle problematiche da essa affrontate
– Esaminare le diverse modalità di copertura del fabbisogno finanziario
– Individuare ed esaminare le modalità di copertura del fabbisogno finanziario e le aree
della gestione che lo generano
– Analizzare le relazioni intercorrenti tra caratteristiche degli investimenti e dei finanziamenti
– Identificare le condizioni che presiedono ad una corretta proporzionalità tra investimento
e finanziamenti
– Identificare , tra le diverse forme alternative possibili, le vie di finanziamento più convenienti in relazione alla specifica situazione operativa
MODULO 2 – Le analisi finanziarie: le analisi di bilancio mediante indici
– Individuare le relazioni intercorrenti tra analisi e interpretazione del bilancio
– Ricostruire il processo che conduce all’anali di bilancio mediante indici
– Scegliere e calcolare gli indici in relazione alle dimensione della gestione d’impresa da
analizzare
– Coordinare a sistema gli indici
– Redigere report interpretativi della situazione economico-finanziaria in atto e prospettica
– Riconoscere le situazioni di equilibrio o disequilibrio della struttura finanziaria
– Individuare le opportune forme di intervento in caso di disequilibrio
– Simulare situazioni operative specifiche di rendiconto finanziario assumendo le necessarie
ipotesi di partenza
MODULO 3 – Le analisi finanziarie: le analisi di bilancio mediante flussi e la rappresentazione della dinamica finanziari d’impresa
– Individuare e ricostruire i flussi di Cnn finanziario caratterizzanti la gestione
– Dare significato al flusso di Ccn della gestione reddituale
– Redigere il rendiconto finanziario delle variazioni di CCN
– Redigere il rendiconto finanziario delle variazioni di liquidità
– Redigere report interpretativi della dinamica finanziaria che contraddistingue la gestione
d’impresa
MODULO 4 – Il mercato dei capitali e la borsa valori (profili generali)
– Descrivere e analizzare la struttura del mercato finanziario
– Identificare e descrivere la funzione della borsa valori
– Identificare i soggetti che operano nel mercato dei capitali
– Individuare le articolazioni del sistema finanziario e, al suo interno, le principali caratteristiche del mercato mobiliare
2. CONTENUTI
MODULO 1 – Le politiche finanziarie e la gestione finanziaria d’azienda
– Funzione della gestione finanziaria d’azienda
– Il fabbisogno finanziario: origini
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 36
– Il fabbisogno finanziario generato dalle diverse aree della gestione
– La copertura del fabbisogno finanziario e e politiche di finanziamento. le diverse operazioni di finanziamento
– Scelte tra forme alternative di finanziamento
– La struttura finanziaria e le relazioni logiche tra investimenti e finanziamenti
MODULO 2 – Le analisi finanziarie: le analisi di bilancio mediante indici
– Il percorso di analisi
– Il calcolo e il coordinamento degli indici
– L’interpretazione della situazione economico-finanziaria in atto e prospettica d’impresa
mediante il sistema degli indici
MODULO 3 – Le analisi finanziarie: le analisi di bilancio mediante flussi e la rappresentazione della dinamica finanziari d’impresa
– Il processo di analisi e di ricostruzione dei flussi di capitale circolante netto e di liquidità
immediata netta
– La rappresentazione e l’interpretazione della dinamica finanziaria d’impresa mediante il
rendiconto finanziario dei flussi di Ccn e di liquidità
– L’analisi dei flussi finanziari di Ccn e di cassa a fini operativi
– La costruzione e l’interpretazione del rendiconto finanziario di cassa redatto per finalità
operative
MODULO 4 – Il mercato dei capitali e la borsa valori
– La struttura del mercato dei capitali (borsa valori e mercati collegati ) e i soggetti che vi
operano
– L’operatività nel mercato dei capitali sia come richiesta che come offerta di mezzi e
strumenti finanziari
3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. 4 ore settimanali) 132
N. ore effettive 130
4. METODI DIDATTICI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
2
3
4
5
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
 Lavagna tradizionale e lavagna luminosa, videoproiettore
 Appunti
 Materiale fotocopiato
 Materiale raccolto a casa individualmente dagli studenti in Internet e biblioteca

Manuale in adozione
Autori
Titolo
Casa Editrice; edizione del
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 37
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
FREQUENZA
1
2
3
4
5
x
x
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 38
Spagnolo
Isacco Zanola
1. OBIETTIVI REALIZZATI
La Producción Escrita
Como redactar un texto argumentativo
Ejemplos de textos propuestos:
¿Qué piensas de la subida de precios de los transportes públicos después de la construcción del
metro?¿Fumar o non fumar en el instituto? Éste es el dilema ¿Qué opinas del uso de los modernos
aparatos tecnológicos en las aulas? ¿Cuál es tu opinión sobre el abuso de bebidas alcohólicas entre
adolescentes? ¿Por qué estudiar lenguas extranjeras que no sean el inglés? ¿Qué opinas de la
comida rápida y de la comida basura? ¿Puede la vida virtual sustituir por completa la real? ¿No
crees que los adolescentes abusan de las redes sociales? ¿Qué opinas de la cirugía estética? ¿Crees
que las pareja homosexuales puedan tener los mismo derechos de las heterosexuales? ¿Qué opinas
sobre la legalización de drogas ligeras?
Como relatar un hecho al pasado
El estudiante debe saber utilizar un teclado español con los caracteres peculiares de la lengua
(á,í,ó,ú,ñ,¡,¿...).
La producción Oral
El estudiante sabe hablar de temas relacionados con su vida de joven ciudadano usando el léxico
apropiado, interaccionando de forma suficientemente rápida, manteniendo una cierta capacidad de
improvisación. Los argumentos de debate en clase han sido los mismos de la producción escrita.
2. CONTENUTI
El Comercio
La Bolsa - La Cámara de Comercio - Banco Mundial /FMI - La globalización y La Organización
Mundial del Comercio
Léxico: ventas y exportaciones, los embalajes, los transportes.
El comercio por internet - El comercio justo
Las formas de pago
Léxico de las relaciones comerciales
Tipos de empresas: clasificación
Las cartas comerciales
Cartas de pedido y relativa respuesta
Carta de solicitud de presupuesto y respuesta
Cartas de solicitud de información y respuesta
3. TEMPI
N. ore previste 99
N. ore effettive 95
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 39
4. METODI DIDATTICI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
2
3
x
x
4
5
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
 Lavagna tradizionale e lavagna luminosa, videoproiettore
 Appunti
 Materiale fotocopiato
 Materiale raccolto a casa individualmente dagli studenti in Internet e biblioteca
 Materiale Originale raccolto in rete
Manuale in adozione
Autori: Pierozzi Laura
Titolo: ¡Trato hecho! - El español en el mundo de los negocios
Casa Editrice: Zanichelli
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
FREQUENZA
1
2
3
x
x
4
5
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 40
DISCIPLINA Educazione Fisica
Docente Lonati Loredana
1. OBIETTIVI REALIZZATI
Competenze
1. Riconoscono, progettano ed eseguono attività inerenti le capacità condizionali e coordinative .
2. Riconoscono, progettano ed eseguono gesti sportivi ed espressivi corporei
3. Utilizzano risposte motorie efficaci in situazioni complesse e nuove sfruttando le potenzialità del corpo, conoscendone possibilità e modificazioni
Abilità
1. Riconosce ed esegue attività condizionali
2. Riconosce ed esegue attività coordinative
3. Esegue ed applica i fondamentali e la tecnica degli sport e dei giochi
4. Comprende ed utilizza il linguaggio specifico della disciplina, degli sport e dei giochi
Conoscenze
1. Conoscono le potenzialità del movimento del corpo e le funzioni fisiologiche in relazione
al movimento
2. Percepiscono e riconoscono il ritmo delle azioni, conoscono i principi scientifici fondamentali che sottendono la prestazione motoria sportiva
3. Conoscono il regolamento e la teoria della tecnica degli sport e dei giochi
4. Conoscono la terminologia specifica degli sport e dei giochi
5. Conoscono i principi igienici essenziali che favoriscono il mantenimento dello stato di salute ed il miglioramento dell’efficienza fisica.
2. CONTENUTI
1.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Potenziamento Fisiologico
La resistenza generale (en durance)
L’interval training
La resistenza specifica in circuit training
La velocità (capacità di reazione-accelerazione-mantenimento della velocità)
La forza in circuit training
La mobilità articolare a corpo libero e con piccoli attrezzi
2.
a)
b)
c)
Consolidamento schemi motori di base
La coordinazione e la destrezza attraverso i piccoli attrezzi, palla, funicella e bacchette
La coordinazione e la percezione spazio temporale attraverso il basket
La ricerca dell’equilibrio con e senza attrezzi
3.
a)
b)
c)
d)
Conoscenza attività sportive
Nuoto: tecnica dello stile libero e del dorso
Basket: il gioco globale
Tchoukball: il gioco globale
Il calcio: avviamento
4. TEORIA
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 41
a) Il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico (libro di testo cap. 4)
b) Progettazione e realizzazione di quattro unità didattiche:
1)
2)
3)
4)
presentazione progetto didattico "la destrezza attraverso il calcio"
presentazione progetto didattico "avviamento ad uno sport di squadra: il tchoukball
presentazione progetto didattico "incremento della resistenza"
presentazione progetto didattico "incremento della forza in circuit training"
3. TEMPI
N. ore effettive 56 totali
4. METODI utilizzati
Metodi didattici
1



Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
FREQUENZA
2
3
4
x
5
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
4. STRUMENTI E MEZZI
 Libri di testo
 Palestra, ambiente naturale e piscina comunale
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica




1
Prove oggettive
x
Prove orali (brevi e lunghe),
Prove pratiche………
Presentati quattro progetti didattici a gruppi
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
Documento Finale Consiglio di Classe
FREQUENZA
2
3
4
x
5
x
x
Pagina 42
TEDESCO
Prof.ssa Carla Tabaglio
1. OBIETTIVI REALIZZATI
Gli alunni padroneggiano la lingua tedesca per scopi comunicativi e per interagire in contesti personali e professionali per lo più a livello B1 del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue.
Comprendono testi orali e scritti, riguardanti argomenti noti d’attualità, di studio e di lavoro, se
viene utilizzata la lingua standard.
Producono testi scritti e orali coerenti, accettabili per coesione, riguardanti la vita personale e sociale e il proprio settore di indirizzo; incontrano però ancora difficoltà nella correttezza.
Interagiscono in modo essenziale esprimendo e argomentando le proprie opinioni su argomenti generali, di attualità, di studio e di lavoro, in riferimento a testi e argomenti già affrontati.
2. CONTENUTI
Argomenti di grammatica:
Ripasso e completamento delle strutture sintattiche: frase principale con inversione, frase secondaria.
Completamento delle frasi secondarie: frasi temporali, finali, relative (tranne quelle con i pronomi al genitivo); concessive, interrogative indirette, frasi ipotetiche.
Frasi infinitive; infinito senza “zu”; frasi infinitive con statt, ohne, um … zu + infinito
Aspetti di morfologia:
Costruzione attributiva (conoscenza passiva)
Ripasso declinazione degli aggettivi
Corrispondenza di carattere commerciale:
- Struttura della lettera commerciale (ripasso)
- Modello di “Anfrage” e “Buchung” in ambito turistico
- Angebot, Bestellung/Auftrag in ambito commerciale
- Zahlungs- und Lieferbedingungen
- Reklamationen: Probleme bei Lieferung
- Mahnung wegen Lieferverzugs, Antwort auf Mahnung
- Bewerbung und Lebenslauf (da Reisezeit, Schlussmodul)
Argomenti caratterizzanti l’indirizzo o di civiltà:
- Frankfurt als Wirtschaftsmetropole
- Messen (kurze Geschichte; Frankfurt als Messeplatz; wozu Messen?)
- Werbung; kurze Geschichte der Werbung
- Arbeit bzw. Arbeitslosigkeit in der Eurozone
- Vorstellung einer Firma aus der Region
- Vorstellung eines deutschen Unternehmens
- Nachkriegszeit und Wiedervereinigung, Eckdaten
L’esperta di madrelingua, Fischer Johanna, ha svolto azione di supporto nella lettura intensiva di testi sugli argomenti di
cui sopra.
3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. 3 ore settimanali): 99
4. METODI DIDATTICI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



Lezione frontale
Discussione o esecuzione collettiva guidata
Lavoro di gruppo o a coppie
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
Documento Finale Consiglio di Classe
2
3
4
5
x
x
x
Pagina 43
4. STRUMENTI E MEZZI
 Lavagna tradizionale, videoproiettore
 Appunti
 Materiale fotocopiato
 Materiale raccolto individualmente in Internet
 Materiale strutturato: schede, eserciziari
Manuale in adozione:
Autori: Pierucci, Tiziano / Fazzi, Alessandra
Titolo: Reisezeit. Deutschkurs für Tourismus.
Casa Editrice: Torino, Loescher; edizione del 2005
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
FREQUENZA
Tipologia di verifica
1





Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
x
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
Documento Finale Consiglio di Classe
2
3
4
x
5
x
x
x
Pagina 44
Tecnologie informatiche e telematiche
Prof.ssa Alessandra Matteucci
1. OBIETTIVI REALIZZATI
Finalità:
 Acquisizione da parte dello studente una visione completa ed integrata del sistema informativo e telematico aziendale.
 Utilizzo dello studio dei concetti che stanno alla base delle tecnologie dell’informazione
e della telematica per migliorare la gestione delle attività aziendali.
 Capacità di risolvere problemi.
Obiettivi cognitivi:
 Buone conoscenze essenziali di base
 Capacità di cogliere e assimilare le diverse informazioni trasmesse

Capacità di comunicare efficacemente utilizzando un linguaggio tecnico appropriato
Obiettivi operativi:









Conoscenza dei principali concetti relativi alla trasmissione a distanza dei dati
Comprensione della differenza tra elaborazione centralizzata e elaborazione distribuita
Conoscenza delle caratteristiche e il funzionamento delle reti
Acquisizione dei termini e modalità di uso di Internet
Conoscenza del significato del linguaggio di marcatura
Capacità di elaborazione di pagine HTML
Conoscenza delle tecniche per la creazione e le modalità di visualizzazione di diapositive in Powerpoint
Acquisizione delle modalità per il collegamento ipertestuale in Powerpoint
Acquisizione della capacità di creare modelli di budget in Excel
2. CONTENUTI
TEORIA
MODULO 1 - Informazioni in rete
UD 1– Le reti di computer
 Definizione
 Sistemi concentrati e distribuiti
 Il modello client/server
 La tecnologia di trasmissione
 Classificazione delle reti per estensione: reti LAN, reti MAN, reti WAN, tecnologia
ATM
 Trasmissione analogica/digitale
 Il modem
 La tecnologia di comunicazione: linea simplex, linea half-duplex, linea full-duplex
 Topologia di rete: reti a stella, reti ad anello, reti a bus, reti magliate
 Accenni al modello ISO/OSI
 Il livello fisico del modello ISO/OSI: mezzi fisici di trasmissione ( doppino telefonico,
cavo coassiale, fibre ottiche, etere)
 Accenni al protocollo TCP/IP
 Intranet, Extranet
UD 2– La rete Internet
 La storia di Internet
 I nomi di Internet
 I servizi di Internet: la posta elettronica, le mailing list e le conferenze, la chat e la
videoconferenza, il trasferimento di archivi
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 45








Le reti nella vita di tutti i giorni: e-banking e servizi finanziari on-line, e-government, elearning, teleworking, e-commerce, e-business
La ricerca delle informazioni sulla rete
Internet e WWW
L’architettura del Web
I protocolli di comunicazione
Gli indirizzi IP
Il protocollo applicativo http
La sintassi URL
LABORATORIO
MODULO 1 – Il linguaggio HTML
UD 1 – Struttura di un documento HTML

Architettura degli ipertesti

Scrittura del codice

Creazione di un sito

Estensioni dei file

Creazione di una pagina HTML

Struttura di una pagina HTML

Sintassi dei tag

Intestazione di un documento
UD 2 – Contenuto di una pagina HTML

Il tag BODY

I colori

Attributi del tag BODY

Caratteri speciali

Contenuto di una pagina HTML

Formattazione del testo

Il ritorno a capo

Il paragrafo

Il testo

Intestazioni

Immagini
UD 3 – Elenchi e tabelle

Elenchi: numerati, non ordinati, di definizione, strutturati

Tabelle:
disegnare una tabella, titolo della tabella, bordatura, dimensioni della tabella, spaziatura, colori e tabelle, allineamenti, unione di celle.
UD 4 – I link e gli oggetti multimediali

Link a risorse interne al sito

Link a risorse esterne al sito

Link alla posta elettronica

Le etichette nel documento

Accenno alle mappe ipertestuali
UD 5 – I frame

Struttura dei frame

Attributi del tag frameset
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 46



Attributi del tag frame
Frameset annidati
Aprire un collegamento in un frame specifico
UD 6 – I moduli

Il form: method, action

Elementi che compongono il form: input, textarea, select
UD 7– Le pagine di stile

Definizione e utilità delle CSS

Sintassi delle CSS

Inserimento delle pagine CSS: pagine di stile interne, pagine di stile esterne

Valori

Proprietà: sfondo,testo,font.
MODULO 2 –Il budget economico-finanziario con Excel

Operatori e funzioni di Excel che permettono la risoluzione di problemi di Budget.
3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. ore settimanali) 66
N. ore effettive 64
4. METODI DIDATTICI
Metodi didattici
FREQUENZA
1
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
Esecuzione collettiva guidata
Esercitazioni in laboratorio
2
3
4
5
x
x
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
Metodi didattici
1






Sussidi visivi (diapositive, episcopio, fotografie, cartelloni)
Sussidi audiovisivi (videoregistratore, film)
Libri, documenti, schede aperte, tabelle e dati, ecc...
Lavagna tradizionale e luminosa
Materiale strutturato (schede, eserciziari, blocchi logici)
Materiale raccolto a casa individualmente dagli studenti
FREQUENZA
2
3
4
x
x
5
x
x
x
x
Manuale in adozione
Autore: Riccardo Nikolassy
Titolo: HTML, CSS, XML
Casa Editrice: Hoepli; edizione del 2010
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 47
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
1
FREQUENZA
2
3
4
5
x
x
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 48
INGLESE
Prof.Nicolino Antonucci
OBIETTIVI REALIZZATI






saper comprendere il senso globale e/o specifico di testi orali e scritti (saper distinguere ciò che è
fondamentale da ciò che non lo è) autentici, di carattere generale o di tipo professionale specifico;
essere in grado di sostenere conversazioni , esprimendosi con efficacia funzionale, accettabile
correttezza formale e proprietà lessicale su argomenti generali e professionali;
saper comunicare per iscritto e in particolare fare descrizioni, compilare lettere, moduli, saper rispondere a questionari, comporre relazioni e testi argomentativi.
saper confrontare alcuni aspetti della realtà socio-culturale attraverso la lingua e documenti autentici;
essere in grado di prendere appunti da testi e lezioni;
essere in grado di riportare in forma schematica e riassuntiva.
1. CONTENUTI
 Ripasso uso tempi verbali e strutture linguistiche.
 Ripasso Unit 2 : terminologia specifica : p.14 -15 - 19
 Ripasso Unit 3 : Employment p.22 -23
 Ripasso terminologia specifica Unit 4: Import- Export p.30
 Unit 5 : Marketing p. 38 – p.45
 Unit 6: Retail p.46 – 53
 Unit7: Competition p. 54 – 61
 Unit 9: p. 70 – 75 (escluso p.74)
 Unit 11: Investment p. 86 – 89
Listenings
Pag. 130 : 3.3
p. 133: 6.1 – 6.3 – 6.4
p.138 : 11.1 ( A B C)
N.B. Il docente prevede di integrare il suddetto programma con gli esercizi relativi alla Unit
10 : Market research (p.78 – 79) e la lettura di pagina 80 : Buy one,get one free! o eventuali
altre letture estrapolate da altra fonte.
Letture business da altri testi o individuate in rete.
 Coca Cola Story
 Multinationals
 Sole traders and Partnerships
 Starting a business from the scratch
 Different types of organizational structure
 Shopping online
 Marketing ( Marketing vs Selling)
 The Story of Apple
 Targeted Marketing
 The Axe effect
3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. 3 ore settimanali)
N. ore effettive 90 (13 compresenza)
Documento Finale Consiglio di Classe
Pagina 49
4. METODI DIDATTICI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



2
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
3
4
5
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
 Lavagna tradizionale e lavagna luminosa, videoproiettore
 Appunti
 Materiale fotocopiato
 Materiale raccolto a casa individualmente dagli studenti in Internet e biblioteca
Manuale in adozione
Autori: John Hughes
Titolo : Profile 2
Casa Editrice: Oxford
Edizione del 2005
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
FREQUENZA
1
2
3
4
5
x
x
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
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Francese
Prof.ssa Laura Abeni
OBIETTIVI REALIZZATI
La classe ha raggiunto una discreta competenza nell’ambito tecnico che si traduce nella conoscenza
del lessico specifico della microlingua e nella capacità di riutilizzarlo nel contesto adeguato. Nella
comunicazione orale sono in grado di interagire in un contesto commerciale con pronuncia e fluency accettabili e nella comunicazione scritta sanno redarre documenti da utilizzare nel mondo professionale con una correttezza sintattica e grammaticale più che sufficiente.
2. CONTENUTI
Correspondance commerciale
-La
commande et la confirmation de la commande
-Demander la modification d’une commande
-Répondre à la modification d’une commande
-Demander l’annulation d’une commande
-Répondre à l’annulation de la commande
-Adresser une réclamation
Théorie
-L’entreprise : organisation et structure
-Le marketing
-La négociation
-La commande
-La facture
-La TVA
-Le contrat de vente
-La politique logistique
-Mode de transport et documents relatifs
-Les conditions d’assurance
-Les canaux de distribution
-Les banques et les opérations bancaires
-Les règlements
Argomenti svolti con la conversatrice
-Le travail
-La religion
-La presse
-La France physique
-Les Départements et les collectivités d’outre- mer
-Le cadre administratif de la France
3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. ore settimanali) 99
N. ore effettive 86
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4. METODI DIDATTICI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



2
3
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
4
5
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
 Lavagna tradizionale e lavagna luminosa, videoproiettore
 Appunti
 Materiale fotocopiato
 Materiale raccolto a casa individualmente dagli studenti in Internet e biblioteca
Manuale in adozione
Autori: Ponzi-Greco
Titolo: Commerce Express
Casa Editrice: Lang
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
FREQUENZA
1
2
3
4
5
x
x
x
x
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
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MATEMATICA
Professoressa Guerra Regina
1. OBIETTIVI MEDIAMENTE REALIZZATI
OBIETTIVI
Espressi in termini di Conoscenze, Competenze e Capacità
CONOSCENZE: l’itinerario scolastico è stato organizzato in modo da condurre gli allievi all’utilizzo consapevole degli strumenti algebrici, analitici e di analisi infinitesimale per la risoluzione di problemi di natura economica e
finanziaria in una o due variabili.
La finalità dell’intervento didattico è stata quella di fornire strumenti per la risoluzione di problemi di tipo economico a scapito a volte di una trattazione teorica rigorosa dei contenuti matematici.
Gli studenti hanno acquisito una sufficiente abilità nell’utilizzo dei contenuti di tipo algebrico(equazioni , disequazioni , sistemi di equazioni e di disequazioni ) e di tipo analitico (enti geometrici nel piano cartesiano : retta , circonferenza , parabola , iperbole , ellisse , funzione omografica e funzione somma) necessari per affrontare lo studio di una funzione in due variabili.
Partendo dalla definizione generale di funzione hanno ripreso concetti e contenuti già trattati per le funzioni in una
variabile utilizzandoli per determinare gli estremi liberi e vincolati di funzioni in due variabili.
Hanno appreso i procedimenti che permettono di individuare i valori massimi e/o minimi liberi o vincolati di funzioni economiche espresse mediante funzioni in una o due variabili e le procedure per poter effettuare scelte consapevoli.
COMPETENZE: utilizzando procedimenti elementari, geometrici o contenuti di analisi , gli alunni,a vari livelli,
sono in grado di costruire modelli matematici atti a risolvere problemi economici di massimo o di minimo in una
o due variabili.
A partire dalle equazioni sanno riconoscere e rappresentare graficamente coniche e funzioni note in una variabile e
sono in grado, analizzando un grafico, di trarne informazioni di tipo economico.
CAPACITA’: in generale la classe ha seguito le lezioni in modo poco partecipativo offrendo solo occasionalmente interventi costruttivi. Pochi alunni hanno acquisito una conoscenza argomentata dei contenuti; la maggior parte
degli studenti si è limitata ad uno studio superficiale e discontinuo e solo nella seconda parte dell’anno scolastico
si è percepito un miglioramento della partecipazione e dell’interesse e si è notata la volontà di superare le difficoltà
incontrate nell’affrontare i contenuti, ottenendo in generale risultati quasi sufficienti.
2. CONTENUTI
Definizione di funzione e classificazione
 Iniettive, suriettive e biiettive
 Pari o dispari
 Definite a tratti
 Continue
Derivate prime e seconde di funzioni in una variabile
Punti estremanti di funzioni in una variabile
Studio completo di funzioni intere e fratte e semplici casi di funzioni irrazionali e logaritmiche.
Funzione della domanda, dell’offerta e prezzo di equilibrio
Funzioni del costo e del costo medio
Funzione ricavo e funzione guadagno
Grafico di redditività
Definizione di massimi e minimi relativi e assoluti per funzioni in una o due variabili
Problemi di scelta in una variabile , in condizioni di certezza con effetti immediati .
 problema con funzione obiettivo lineare
 Problema con funzione obiettivo non lineare
 Problemi con funzione obiettivo definita da più leggi
 Problemi di scelta fra più alternative
Problemi di scelta in una variabile, in condizioni di certezza con effetti differiti
 Gli investimenti finanziari: il criterio dell’attualizzazione e del tasso effettivo
d’impiego.
 Gli investimenti industriali: il criterio dell’attualizzazione e dell’onere medio annuo.
 Gli investimenti industriali con parificazione delle durate e con il rinnovo all’infinito.
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Rette e coniche nel piano (ripasso)
 Retta
 Parabola con asse parallelo all’asse y
 Circonferenza
 Ellisse
 Iperbole
 Funzione omografica
 Funzione somma
Disequazioni in due incognite e sistemi di disequazioni in due variabili
Dominio di una funzione in due variabili
Ricerca dei punti estremanti di funzioni in due variabili con il metodo delle curve di livello
Derivate prime e seconde di funzioni in due variabili
Ricerca dei punti estremanti di una funzione in due variabili con il metodo dell’Hessiano
Ricerca degli estremi vincolati di una funzione in due variabili
 con vincoli espressi con equazioni (metodo delle curve di livello e metodo elementare)
 con vincoli definiti da un sistema di disequazioni (metodo delle curve di livello)
 Problemi di programmazione lineare
3. METODI
FREQUENZA
Metodi didattici
1



2
3
4
5
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
4. STRUMENTI E MEZZI
Testo in adozione: Matematica per l’economia
Analisi
Tomo D
Matematica per l’economia
Funzioni di due variabili ed applicazioni economiche
Tomo G
Re Fraschini, Grazzi, Spezia
ATLAS
5. STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA
Tipologia di verifica






Prove scritte
Interrogazione orale
Prova strutturata/semistrutturata
Risoluzione di casi/problemi
Simulazioni prove d’esame
FREQUENZA
1
2
3
4
X
5
X
X
X
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre
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RELIGIONE
Insegnante: MAURO TONINELLI
1. OBIETTIVI REALIZZATI
- Sanno porsi domande e provare a cercare risposte
- Sanno leggere con criticità un documento del magistero ecclesiale.
- Conoscono alcuni aspetti dell'esperienza cristiana
- Comprendono la centralità di Cristo nell’esperienza della Chiesa
- Provano a collegare conoscenze diverse per capire un fenomeno
- Sanno riflettere in modo critico su vari aspetti della vita matrimoniale secondo la morale cristiana e ne conoscono il valore sacramentale
2. CONTENUTI
Introduzione
* Richiami alla programmazione del lavoro annuale
PARTE 1
Quale etica?
 Bene e Male
 Giusto o sbagliato
 La storia di Genoveffa: bene o male cambiano in base al contesto?
 Le etiche contemporanee
 No al relativismo etico
 L’etica religiosa e l’insegnamento morale della Chiesa
 La dignità della persona
PARTE 2
L’etica della vita – Enciclica Evangelium vitae
 La fecondazione assistita
 Le cellule staminale
 L’eutanasia
 La pena di morte
 La Bioetica: l’inizio della vita e l’aborto. Ampio spazio per affrontare l’argomento offrendo
documenti e stimolando domande.
Visione del film “4 mesi, 3 settimane, 2 giorni”, “Bella” e lettura di qualche stralcio del libro “Io, papà? 9 mesi coi baffi”
 La nascita della coscienza
 Verità e libertà
PARTE 3
L’etica dell’amore
 Il valore del corpo
 La relazione socio-affettiva: cenni della diversità dei termini greco-latini che indicano
l’amore
 La sessualità: i miti di oggi
 L’amore sponsale
 Il Cantico dei Cantici
 La visione cristiana della sessualità
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3. TEMPI
N. ore previste (33 x n. ore settimanali) 33
N. ore effettive 27
3. METODI
Metodi didattici
1
Lezione frontale
Conversazione clinica
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
FREQUENZA
2
3
4
/
/
5
/
/
4. STRUMENTI E MEZZI
Fotocopie; Ppt; Libro di Testo; Audiovideo
5. STRUMENTI DI VERIFICA (formativa e sommativa)
Tipologia di verifica
FREQUENZA
1
2
3
/
4
5
Le verifiche sono state effettuate tenendo presente la particolarità propria dell'ora di religione e sono state attente ad evidenziare l’impegno,
l’interesse, la partecipazione, la correttezza nel rapporto con il docente
e con i compagni.
Sono anche state utilizzate, una per periodo scolastico, prove scritte.
(Frequenza media 1= mai; 5= sempre o quasi sempre)
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