RASSEGNA STAMPA del 15 novembre 2014 Il Sole 24 ORE Accertamento Induttivo se il reddito è basso Laura Ambrosi e Antonio Iorio pag. 17 Sì all’accertamento induttivo nei confronti dell’imprenditore che dichiara un reddito inferiore alla soglia Istat di povertà assoluta. L’antieconomicità dell’impresa è sufficiente a dimostrare l’inattendibilità delle scritture contabili e sposta sul contribuente l’onere probatorio. È quanto emerge dalla sentenza n.24313/2014 della Cassazione depositata ieri. Prova al fisco sull’atto sprint Laura Ambrosi e Antonio Iorio pag. 17 Il fisco deve dimostrare che il mancato rispetto del termine dilatorio dei 60 giorni non sia dipeso da inerzia o negligenza. In assenza di tali motivazioni l’atto emesso è illegittimo. La sentenza n.24316/2014 della Cassazione depositata ieri conferma l’orientamento sull’obbligo di rispettare le prescrizioni dell’art.12 dello Statuto del contribuente. Contenzioso tributario Mini-restyling per le liti fiscali Laura Ambrosi e Antonio Iorio pag. 17 Un mini-restyling per il processo tributario. Sospensione feriale per il solo mese di agosto, più rigidità per la compensazione delle spese di giustizia ed eliminazione dell’obbligo di depositare copia dell’appello in Ctp. Sono gli effetti del decreto giustizia (D.L. n.132/14, convertito dalla legge 162/14) e del D.Lgs. sulle semplificazioni fiscali ancora in attesa di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale». Il D.Lgs. semplificazioni fiscali – ancora in attesa di pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» - modifica l’art.53 del D.Lgs. n.546/92. Verrà, così meno, l’obbligo di depositare copia dell’appello notificato presso la segreteria della commissione che aveva emesso la sentenza impugnata. La disposizione non stabilisce una decorrenza, pertanto si ritiene che riguarderà gli atti presentati in seguito all’entrata in vigore. Sospensione feriale, effetto domino Laura Ambrosi e Antonio Iorio pag. 17 La nuova sospensione feriale dei termini processuali coinciderà con tutto il mese di agosto a partire dal 2015. Il D.L. n.132/14 aveva previsto che il termine feriale decorresse dal 6 al 31 agosto riducendo il precedente stabilito dal 1° agosto al 15 settembre. In sede di conversione, l’intervallo temporale è stato modificato e andrà dal 1° al 31 di agosto. Dal 2015, quindi, sono così sospesi per 31 giorni i termini entro cui notificare l’atto alla controparte (ricorso, appello) o per il deposito presso le segreterie delle commissioni tributarie (costituzione in giudizio, deposito di memorie, documenti, eccetera). Tuttavia la sospensione feriale, in ambito tributario, rileva non solo per ciò che concerne il contenzioso in senso stretto, ma anche per i termini di pagamento degli atti impugnabili che, fatte alcune eccezioni, possono beneficiare di questo maggior arco temporale. Nella maggior parte dei casi, tale pagamento è riferito al termine per proporre ricorso il quale risulta appunto influenzato dalla sospensione. 1 Rassegna stampa del 15/11/14 Imposta di bollo Via libera al nuovo modello per l’imposta di bollo «virtuale» Luca De Stefani pag. 18 Via libera dalle Entrate al modello della dichiarazione dell’imposta di bollo assolta in modo virtuale, che deve essere inviato telematicamente alle Entrate, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento (prima scadenza il 31 gennaio 2015, per il 2014), da banche, assicurazioni, notai, Camere di commercio e dagli altri soggetti, che sono stati autorizzati al pagamento del bollo virtuale (art.15, d.P.R. n.642/72). Iva Per l’amministratore detrazione Iva sull’auto solo al 40% Giorgio Gavelli pag. 18 Dipendenti e amministratori non sono uguali di fronte al Fisco, in particolare quando si parla di autoveicoli che l’impresa mette a loro disposizione. In risposta a un interpello (prot. 904-472/14), la DRE della Lombardia nega alla società richiedente la detrazione integrale dell’imposta assolta per l’acquisto, gestione e manutenzione di un’auto aziendale concesso in uso promiscuo all’amministratore dietro addebito di un corrispettivo pari al valore convenzionale fissato dall’art.51, co.4, lett.a), Tuir, vale a dire il 30% dell’importo corrispondente ad una percorrenza annua di 15.000 chilometri determinato sulla base delle tabelle ACI. L’interpretazione è di assoluto interesse, perché il caso è frequente e non risultano pronunce ufficiali delle Entrate. Lavoro e previdenza Il «rito Fornero» non va sospeso se c’è il penale Patrizia Maciocchi pag. 18 Il processo civile finalizzato a ottenere l’annullamento del licenziamento individuale non deve essere sospeso in caso di pendenza di un processo penale. L’unica eccezione alla regola riguarda l’ipotesi in cui l’azione civile sia stata proposta dopo la costituzione di parte civile nella causa penale. La Corte di Cassazione, con la sentenza 24268 depositata ieri, fa chiarezza sulle eventuali interferenze di una pendenza penale nel rito del lavoro. Professionisti Revisori locali, elenchi entro il 30 novembre Gianni Trovati pag. 19 Entro il 30 novembre gli ordini territoriali dei dottori commercialisti e degli esperti contabili devono inserire nella piattaforma telematica del consiglio nazionale gli elenchi dei professionisti che hanno partecipato nel 2014 ai corsi di formazione per i revisori dei conti degli enti locali riconosciuti dal ministero dell’Interno. Questo passaggio è indispensabile per consentire al Viminale la gestione delle domande di conferma o di nuova iscrizione agli elenchi dei revisori, domande che i professionisti hanno tempo per presentare fino al 16 dicembre. A ricordarlo è il consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, in un’informativa nella quale si sottolinea anche che le possibilità di proroga per l’importazione dei file sono limitate a qualche giorno e riservate ai soli corsi che si concludono lo stesso 30 novembre. Stabilità Per i piccoli professionisti allo studio l’esenzione Irap Marco Mobili pag. 4 Un addio all’Irap dei piccoli ovvero i professionisti privi di autonoma organizzazione. In alternativa una rimodulazione del limite dei compensi per gli autonomi che decideranno di entrare nel nuovo regime fiscale forfettizzato per le partite Iva. Non solo. Per le casse di previdenza privatizzate si profila un intervento ad hoc per limitare l’aumento dal 20 al 26% del prelievo sui rendimenti dei fondi pensione che dovrebbe scattare dal prossimo primo gennaio. Così come, più in generale, il governo sta lavorando a recuperare le risorse necessarie per contenere l’aumento dall’11,5 al 20% prospettato nella legge di stabilità della tassazione sui fondi pensione e sulle polizze vita. Sono solo alcune delle indicazioni emerse ieri nell’ennesimo confronto tra Esecutivo e Parlamento sul cammino della legge di stabilità alla Camera. 2 Rassegna stampa del 15/11/14 Fisco e immobili, così le nuove regole Gianni Trovati pag. 5 L’ennesima rivoluzione del fisco italiano sul mattone prende forma, e regala qualche sollievo e molte preoccupazioni ai proprietari di case, negozi, capannoni e uffici che presto si rimetteranno a fare i calcoli con i nuovi parametri. All’orizzonte c’è la «tassa locale», che dopo l’accordo fra Governo e sindaci prende ora forma nei suoi aspetti concreti. Sull’abitazione principale, promette di essere una via di mezzo fra l’Imu, molto progressiva e quindi concentrata sulle case di valore più alto, e la Tasi, che invece colpisce nel mucchio gli appartamenti medio-piccoli. Per gli altri immobili, invece, l’ennesima la tassa locale mette in campo altri possibili rincari, che nel caso di capannoni, negozi e uffici strumentali potrebbero essere attenuati da una deducibilità un po’ più generosa rispetto a quella dell’Imu, passando dal 20 al 30%. Dopo la fase della “strategia”, giocata nel nome della semplificazione anche attraverso l’idea di limitare a una decina di macro-categorie di immobili le distinzioni possibili di aliquota all’interno delle delibere comunali, per la tassa locale arriva il momento dei numeri, che rappresentano il passaggio più delicato quando si parla di Fisco. Per l’abitazione principale, l’aliquota standard ipotizzata è del 2,5 per mille, con la possibilità di alzarla fino al 5 per mille, ed è accompagnata da una detrazione fissa da 100 euro, senza sconti ulteriori per i figli (la possibilità di introdurli è lasciata ai Comuni). 3 Rassegna stampa del 15/11/14 RASSEGNA STAMPA del 15 novembre 2014 Italia Oggi Accertamento Crisi, freni al fisco Debora Alberici pag. 28 Il fisco prima di applicare gli studi di settore è tenuto a calarsi nella realtà economica dell’impresa in crisi. È illegittimo, infatti, l’accertamento emesso per anomalie sul bilancio aziendale quali il rilevante indebitamento rispetto all’attivo, al di là dello scostamento del reddito dichiarato dagli standard. Questa la conclusione a cui è giunta la Corte di cassazione che, con la sentenza n.24327 del 14 novembre 2014, ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Analitico e induttivo insieme nella verifica delle Entrate Giovambattista Palumbo pag. 29 I requisiti di gravità, precisione e concordanza, richiesti dall’art. 2729 c.c., perchè gli indizi possano assurgere al rango di prova presuntiva, devono valutarsi con riferimento ai fatti noti, dai quali risalire con deduzioni logiche ai fatti ignorati. Invece quei requisiti sono inconcepibili rispetto alle regole statistiche o matematiche, attraverso le quali si sviluppa il ragionamento logico deduttivo, e che devono essere corrette e coerenti, ma non «gravi, precise e concordanti». Questi i principi espressi dalla Cassazione con ordinanza 22638 del 24/10/2014. Non operative solo apparenti Benito Fuoco e Nicola Fuoco pag. 29 L’accertamento presuntivo eseguito alle società apparentemente non operative deve essere adeguatamente motivato in base ad una corretta analisi fiscale; l’ubicazione degli immobili della società, la situazione di crisi del mercato, l’attività svolta regolarmente l’anno precedente a quello in accertamento, la cessione in affitto dell’azienda, nonché la morte del vecchio gestore dell’attività, infatti, sono elementi che escludono la disciplina delle società non operative e la relativa rideterminazione del reddito in base ai coefficienti standard. Queste le conclusioni che si leggono nella sentenza n.5440/2014 emessa dalla sezione undicesima della CTR della Lombardia, depositata in segreteria il 20 ottobre scorso. Catasto Nuovo catasto alle prese con l’invarianza di gettito Beatrice Migliorini pag. 28 Riforma del catasto pronta a fare i conti con l’invarianza di gettito. L’obbiettivo, contenuto nel terzo comma dell’art.2 della L. n.23/14 (delega fiscale), infatti, è quello di dare vita ad un nuovo sistema di calcolo che deve garantire l’invarianza del gettito delle singole imposte. Fissato il principio, quindi, va configurandosi una redistribuzione del carico. L’entità di quest’ultimo, però, dipenderà da una molteplicità di fattori, tutti in costante divenire. Uno su tutti il continuo variare delle tipologia di tassazione sugli immobili. Entro la metà di dicembre, però, dovrebbero iniziare a essere delineati i confini entro cui si potrà muovere la riforma del catasto. Entro tale data, infatti, il governo dovrebbe rendere noto lo schema di D.Lgs. attraverso il quale prenderanno vita gli algoritmi o funzioni di stima che costituiranno la base per il calcolo dei nuovi valori. Criteri che potranno variare a seconda della tipologia di immobile e a seconda della zona di collocazione. Un D.Lgs. che, quindi, si appresta a essere il fulcro della riforma facendo seguito al primo decreto, propedeutico all’inizio dei lavori, relativo alla riforma della composizione delle Commissioni censuarie, licenziato definitivamente dal Consiglio dei ministri lo sorso 10 novembre. 4 Rassegna stampa del 15/11/14 Lavoro e previdenza Salve le pensioni con il pro rata attenuato Antonio Ciccia pag. 32 Salve le pensioni dei ragionieri calcolate con il pro rata attenuato. Sono legittime le pensioni con le deliberazioni del 2002 e 2003 della Cassa di previdenza di ragionieri e periti commerciali, che rideterminano il calcolo della pensione con criteri meno favorevoli rispetto al precedente sistema retributivo. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 24221/2014, interpreta il groviglio della normativa previdenziale dei professionisti, con un bilanciamento tra l’esigenza di tutela dei diritti maturati (definiti «maturato previdenziale») e l’altra esigenza di consentire alla casse di previdenza di mantenersi in equilibrio finanziario. 5 Rassegna stampa del 15/11/14 L’INFORMAZIONE QUOTIDIANA DA PROFESSIONISTA A PROFESSIONISTA NEWS Direttori: SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI 15 NOVEMBRE 2014 Accertamento Deducibili le operazioni soggettivamente inesistenti di Leonardo Pietrobon Adempimenti Black list 2014: tutto da rifare??? di Fabio Garrini Casi controversi Come si effettua il ravvedimento su rate omesse di avviso bonario? a cura del Comitato di redazione Contabilità Rilevazione e contabilizzazione delle quote di emissione di CO2 di Viviana Grippo Focus finanza La settimana finanziaria a cura della Direzione Investment Solutions - Banca Esperia S.p.A. Lavoro e previdenza Prima pronuncia della Cassazione sull’art. 18 dopo la Riforma Fornero di Luca Vannoni 6 Rassegna stampa del 15/11/14 RASSEGNA STAMPA del 17 novembre 2014 Il Sole 24 ORE Accertamento Sanzione da ridurre per chi collabora Marcello Maria De Vito pag. 30 Per quantificare la sanzione tributaria si deve tenere conto della gravità della violazione valutata in base alla condotta dell’agente, all’opera da lui svolta per eliminare le conseguenze e alla personalità del trasgressore desumibile anche dai suoi precedenti fiscali. Lo stabilisce la CTP di Milano con la sentenza 8321/05/14 del 14 ottobre scorso. Stop al redditometro senza ragionevolezza Laura Ambrosi pag. 30 È illegittimo l’accertamento da redditometro privo di ragionevolezza e fondato su dati lontani dalla realtà. I parametri redditometrici rappresentano, infatti, solo un possibile indizio che non può di per sé costituire la rettifica operata. Lo ha affermato la CTP di Reggio Emilia con la sentenza 462/02/14 depositata il 27 ottobre 2014. Crisi e risanamento Locazione d’impresa nel concordato in bianco Giovanbattista Tona pag. 32 Sì all’affitto di azienda durante la procedura di concordato, ma a condizione che nella proposta dell’imprenditore, debitore e affittante, le condizioni siano chiare e complete. Lo ha affermato il tribunale di Cassino con l’ordinanza del 23 luglio. Lavoro e previdenza La garanzia giovani premia i rapporti stabili Ornella Lacqua e Alessandro Rota Porta pag. 31 Un bonus fino a 6mila euro per i datori di lavoro che assumono iscritti alla Garanzia giovani, variabile in base al tipo di contratto e al grado di difficoltà del giovane nella ricerca di un’occupazione. La circolare Inps 118 del 3 ottobre scorso ha fornito le prime indicazioni operative per inoltrare l’istanza preliminare di ammissione all’incentivo e ha chiarito la portata del decreto direttoriale del ministero del Lavoro, emanato l’8 agosto 2014, con la ripartizione delle risorse tra le Regioni. Si tratta in tutto di 188 milioni di euro. Il provvedimento ha previsto un bonus per l’assunzione (o stabilizzazione) dei giovani inseriti, appunto, nel piano Garanzia giovani, che scatta per i nuovi inquadramenti effettuati dal 3 ottobre 2014, nei limiti dei fondi stanziati. Il messaggio Inps 7598 del 9 ottobre ha reso disponibile, poi, la procedura telematica per inviare le istanze. Lavoro a chiamata e apprendistato esclusi dall’incentivo Ornella Lacqua e Alessandro Rota Porta pag. 31 Per usufruire del bonus occupazione legato alla Garanzia giovani, l’assunzione deve avvenire a tempo determinato (con contratto di durata pari o superiore a 6 mesi) oppure a tempo indeterminato. Rientrano nell’ambito di applicazione dell’incentivo anche il rapporto a tempo parziale quando l’orario di lavoro concordato è pari o superiore al 60% dell’orario normale e l’assunzione del socio lavoratore di cooperativa con contratto di lavoro subordinato. L’incentivo spetta anche nel settore agricolo, nei confronti degli operai, per i rapporti a tempo 7 Rassegna stampa del 17/11/14 indeterminato e determinato: con riferimento ai contratti a termine (Otd), come previsto dal decreto direttoriale dell’8 agosto 2014, la prestazione deve essere svolta senza soluzione di continuità e per il periodo minimo di sei mesi. Restano, invece, esclusi i rapporti di apprendistato, di lavoro domestico, intermittente, ripartito e accessorio. Inoltre, non rientra nel bonus l’assunzione a scopo di somministrazione quando l’agenzia somministrante fruisce già - per lo stesso rapporto - di una remunerazione per l’attività di intermediazione e accompagnamento al lavoro, nella sfera del «Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani» o di altri programmi a finanziamento pubblico. Operazioni straordinarie Affitto d’azienda, alt ai vecchi canoni Augusto Cirla pag. 32 In caso di cessione del contratto di affitto d’azienda, il nuovo conduttore non è tenuto a pagare i canoni dovuti dal suo predecessore moroso. Lo ha chiarito il tribunale di Milano che, nella sentenza n.12507 del 23 ottobre scorso, giunge a conclusioni diverse rispetto a quelle precisate dalla Cassazione nella sentenza 10485 del 2004. Avviamento nel calcolo entra anche il rent to buy Antonio Tomassini pag. 30 La determinazione dell’avviamento nell’ambito di una cessione di azienda non può ignorare la circostanza che prima della cessione tra le parti esistesse un contratto di affitto della medesima azienda con patto di futura vendita. Ciò a maggior ragione se la società di cedente e cessionario è sostanzialmente la stessa e non si realizza quindi quel trasferimento di ricchezza che giustificherebbe la tassazione di un avviamento. Lo ha stabilito la CTR Lombardia con la sentenza 4991/34/14. Reati tributari Presunzioni off-limits nel penale Laura Ambrosi e Antonio Iorio pag. 29 Non hanno valore nel processo penale le presunzioni fiscali che consentono di contestare evasioni di imposta in assenza di prova contraria. Di conseguenza, in caso di violazioni tributarie costituenti reato, il giudice penale – nella quantificazione dell’imposta evasa – non deve tener conto delle contestazioni eseguite attraverso tali presunzioni. Il giudice deve così espressamente indicare le ragioni per le quali, eventualmente, ritiene attendibili le risultanze del controllo fiscale, non potendole recepire acriticamente. Infatti, in base all’art.53, co.1 del c.p.c. “il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole dei reato contestatogli al di là di ogni dubbio”. In sostanza nel processo penale l’onere della prova è sempre a carico dell’accusa e non è ma ammessa un’inversione probatoria attraverso l’utilizzo di presunzioni. Al contrario, nel giudizio tributario, l’elemento soggettivo è irrilevante per la configurazione di un’evasione fiscale, e se il contribuente non fornisce la prova contraria a quella meramente presuntiva viene comunque “condannato”. Reddito di impresa Costi da reato con legame diretto Gianluca Boccalatte pag. 30 Non costituisce un “costo da reato” – e quindi non può esserne negata la deduzione – il componente negativo di reddito che non sia relativo a beni o prestazioni di servizi direttamente utilizzati per il compimento di atti o attività qualificabili come delitto non colposo. La presenza nello svolgimento dell’attività d’impresa di una fattispecie qualificabile come reato non è sufficiente a fondare il disconoscimento dei costi, se non si può ravvisare tale collegamento diretto. Questo il principio stabilito nella sentenza 4874/30/14 della CTR Lombardia. Societario Parti correlate, bocciate le operazioni “opache” Paolo Pevenaro e barbara Zanardi pag. 28 Gestire con la massima trasparenza le operazioni con “parti correlate” e riportarle correttamente in bilancio. È la sfida a cui devono far fronte le società a partecipazione pubblica e privata, quotate e non. Nel nostro ordinamen- 8 Rassegna stampa del 17/11/14 to è prevista una disciplina organica che disegna gli obblighi di trasparenza e i principi delle procedure da adottare, per assicurare condizioni di correttezza sostanziale e procedurale nell’intero processo di realizzazione delle operazioni con parti correlate. La disciplina è contenuta nel regolamento Consob 17221/2010, nel quale sono riuniti gli obblighi di informativa, immediata e periodica, attuativi degli artt.114 e 154-ter del D.Lgs. n.58/98 (Tuf) e dell’art.2391-bis cod. civ.. Per le operazioni di maggiore rilevanza realizzate con parti correlate, il parere motivato, in questo caso vincolante, dovrà essere rilasciato dal comitato composto per l’occasione esclusivamente da amministratori indipendenti non correlati che dovranno essere coinvolti sin dalla fase della trattativa e nella fase istruttoria, con la garanzia di ricevere un flusso informativo completo e tempestivo e con la facoltà di richiedere ulteriori informazioni o di fare osservazioni ai soggetti incaricati dello svolgimento della trattativa. È utile sottolineare che per le operazioni con parti correlate, a prescindere dalla rilevanza, i verbali delle deliberazioni di approvazione dovranno riportare adeguata motivazione sull’interesse della società a compiere l’operazione, e alla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni. Dettagli da indicare in nota integrativa Paolo Pevenaro e Barbara Zanardi pag.28 L’obbligo di fornire informazioni sulle operazioni con parti correlate grava su tutte le società. A prescindere, infatti, dalle differenze nelle fonti, anche coloro che adottano i principi contabili nazionali devono fornire le informazioni che, seppur non obbligatorie, siano necessarie per fornire una rappresentazione veritiera e corretta. Per le società non quotate, il riferimento normativo specifico è l’art.2427, n.22-bis cod. civ.: in nota integrativa devono essere indicate le operazioni realizzate con parti correlate, precisandone l’importo, la natura del rapporto e ogni altra informazione necessaria per la comprensione del bilancio relativa a queste operazioni, purché siano rilevanti e non siano state concluse a normali condizioni di mercato. Per le società quotate, che adottano obbligatoriamente i principi contabili internazionali, il riferimento è al contenuto dello Ias 24, della comunicazione Consob 6064293 del 28 luglio 2006, che prescrive l’indicazione analitica in nota integrativa di tutte le operazioni effettuate con parti correlate, e dell’art.154-ter del D.Lgs. n.58/98, nella parte in cui prevede che le relazioni finanziarie della società contengano informazioni sia sulle operazioni «rilevanti» messe in atto con parti correlate sia su quelle che abbiano comunque influito in misura considerevole sulla situazione patrimoniale o sui risultati della società. Stabilità DDL di stabilità: ravvedimento anche nel 2016 Mario Cerofolini e Lorenzo Pegorin pag. 27 Le novità per il ravvedimento operoso previste dal DDL di stabilità 2015 – ancora in fase di approvazione – si faranno sentire anche per i versamenti in scadenza il prossimo 1° dicembre. In caso di pagamento insufficiente dell’acconto, con le regole attuali (art.13 del D.Lgs. n.472/97) è possibile sanare la violazione versando una sanzione ridotta pari allo 0,2% giornaliero (ravvedimento sprint), se la regolarizzazione avviene nei primi 14 giorni dalla scadenza (entro il 15 dicembre 2014), al 3% se avviene entro il 30° giorno (entro il 31 dicembre 2014) e al 3,75% (sanzione ridotta ad 1/8) se avviene entro il termine di invio di Unico 2015, fissato al 30 settembre 2015. Le modifiche previste dal DDL di stabilità 2015 – se tradotte in legge – potranno autorizzare il ravvedimento anche in caso di versamento oltre il 30 settembre 2015. Versamenti Acconti, tre insidie sul previsionale Mario Cerofolini e Lorenzo Pegorin pag. 27 Il 1° dicembre scade la seconda o unica rata degli acconti 2014 delle imposte dirette (Ires/Irpef), sostitutive (contribuenti minimi e cedolare secca), Irap, Ivie, Ivafe e contributo Inps. L’acconto dell’addizionale comunale Irpef per il 2014 andava versato tutto entro la scadenza dell’Irpef a saldo sul 2013, mentre per l’addizionale regionale, entro la scadenza indicata, non va pagato alcun anticipo sul 2014. Ai fini Irpef l’acconto va calcolato al 100%, se l’imposta determinata sul 2013 (rigo RN33 di Unico PF) è superiore a 51 euro. Per l’Ires l’acconto è del 101,5% ed è dovuto se l’imposta sul 2013 è pari o superiore a 21 euro (rigo RN17 di Unico SC). L’anticipo richiesto ai fini 9 Rassegna stampa del 17/11/14 Irap “segue” le stesse percentuali e gli importi minimi per i soggetti Irpef e Ires (rigo IR21 del modello Irap). Con il metodo storico il pagamento viene ancorato al debito d’imposta maturato nel corso del 2013, applicando le percentuali previste (100 a 101,5%). A ogni modo, si deve tener conto di tutte quelle disposizioni che prevedono il calcolo dell’acconto su basi diverse (generalmente peggiorative) rispetto all’importo determinato in Unico. Con il previsionale, il contribuente dovrà parametrare l’importo dovuto sulla minore imposta calcolabile per l’anno in vigore stimando i redditi (e i conseguenti oneri deducibili e/o detraibili) sul 2014, con tutte le difficoltà del caso. Se si sceglie il previsionale, l’acconto totale deve essere almeno pari al 100% dell’imposta definitiva da dichiarare nel corso del 2014 per l’Irpef, l’Irap (persone fisiche e società di persone), l’Ivie e l’Ivafe. Si attestano invece al 101,5% l’Ires e l’Irap dovuti dalle società di capitali e dagli enti commerciali. Qualche avvertenza va tenuta presente anche per l’utilizzo del previsionale in ambito Irap. L’articolo 2, co.1, del D.L. n.66/14 prevede, dal 2014, una riduzione generalizzata del 10% delle aliquote Irap applicabili (dal 3,9 al 3,5% per l’aliquota ordinaria). Per chi sceglie il previsionale, però, c’è una clausola di salvaguardia in relazione alla quale l’imposta va quantificata sulla base di specifiche aliquote “intermedie” (3,75% ordinaria). Il DDL Stabilità 2015 attualmente in corso di approvazione interviene retroattivamente sul DL 66 abrogando la programmata riduzione dell’aliquota Irap per il 2014, ma facendo salvi, almeno, gli effetti prodotti dalla clausola di salvaguardia appena citata. Senza obbligo, quindi, di rimettere mano ai conteggi effettuati a titolo di acconto. Modello F24 ancora possibile Gian Paolo Ranocchi pag. 27 Il versamento della seconda rata di acconto in scadenza il 1° dicembre presuppone la gestione del modello F24 anche da parte dei privati. È utile allora ricordare in quali casi è ancora possibile utilizzare il modello cartaceo. Le regole, infatti, sono cambiate dal 1° ottobre scorso. Le Entrate con la Circolare n.27/E/14 hanno spiegato quando eccezionalmente è ancora possibile presentare l’F24 cartaceo. Nel documento si dice che i contribuenti senza partita Iva che al 1° ottobre scorso avevano in corso versamenti rateali di tributi e contributi possono continuare a usare il modello cartaceo per i versamenti delle rate successive fino al 31 dicembre 2014. Ci si chiede ora se la seconda tranche dell’acconto 2014 possa rientrare nella definizione di «rateazione in corso» e quindi se anche per la prossima scadenza del 1° dicembre si possa proseguire con il pagamento della delega cartacea a prescindere dall’importo. Probabilmente le Entrate con la locuzione «rateazioni in corso» al 1° ottobre, intendono riferirsi ai piani di pagamento dilazionato delle imposte scaturenti dalla prima scadenza di Unico 2014 (saldo 2013 e primo acconto 2014). A rigor di logica, quindi, non dovrebbe rientrare in questa fattispecie la seconda rata di acconto delle imposte 2014 che, quindi, seguirebbe le nuove regole di pagamento. Va detto che però il co.3, dell’art.17, del d.P.R. 435/01 - che disciplina nello specifico i versamenti degli acconti - parla espressamente di «rate», per cui non appare del tutto improprio dire che il versamento di novembre si colloca nel «piano di rateazione» dell’acconto complessivo dovuto per il 2014. 10 Rassegna stampa del 17/11/14 RASSEGNA STAMPA del 17 novembre 2014 Italia Oggi 7 Accertamento Lo scostamento fa la differenza Nicola Fuoco pag. 13 Uno scostamento del 4,7% tra il volume d’affari dichiarato e quello calcolato utilizzando una ricostruzione induttiva non giustifica l’emissione di un avviso di accertamento. In caso di contabilità formalmente regolare, lo scostamento tra i ricavi esposti in dichiarazione e quelli determinati induttivamente deve raggiungere livelli di abnormità e irragionevolezza, tali da privare le scritture contabili di attendibilità. Sono le conclusioni che si leggono nella sentenza n. 6346/20/14 della CTR di Roma, depositata in segreteria lo scorso 23 ottobre. L’organo di seconde cure laziale ha ribaltato il giudizio dei colleghi provinciali, in accoglimento dell’appello proposto da una società della Capitale operante nel settore alimentare. Pari all’impresa Asd poco democratica Nicola Fuoco pag. 13 È legittimo l’accertamento fiscale con cui si imputa la commercialità a un’associazione sportiva dilettantistica che non dia corretta ed effettiva applicazione al principio di partecipazione democratica e non dimostri, al contempo, una partecipazione concreta dei soci all’attività associativa. Se, per esempio, le assemblee vengono convocate con modalità poco consone a favorire la partecipazione di tutti i soci e, vieppiù, alle stesse prendono parte i soli soci amministratori, è plausibile presumere che la forma associativa sia un mero schermo per mascherare lo svolgimento di un’attività commerciale a tutti gli effetti. È quanto si legge nella sentenza n. 552/05/14 della CTP di Bergamo, inerente la vicenda tributaria che ha visto contrapposti l’Agenzia delle Entrate e un noto golf club della città lombarda, organizzato nella forma di Asd. Contabilità e bilancio Iscrizione di debiti, una regola per ciascuna obbligazione Norberto Villa e Franco Cornaggia pag. 21 Anche per l’iscrizione dei debiti parte il restyling. Il nuovo Oic 19 riscrive le regole per la contabilizzazione dei debiti dando spazio alle indicazioni con riguardo a quelli derivanti per obbligazioni, verso soci e verso controllanti. Rimandate invece ad altro documento le indicazioni concernenti le associazioni in partecipazioni. Prima di tutto la definizione. I debiti sono passività di natura determinata ed esistenza certa, che rappresentano obbligazioni a pagare ammontari determinati di solito a una data stabilita. Circa il tema della «durata» la versione definitiva del principio ha chiarito che nel caso in cui la società violi una clausola contrattuale prevista per un debito a lungo termine entro la data di riferimento del bilancio, con la conseguenza che il debito diventa immediatamente esigibile, essa classifica il debito come esigibile entro l’esercizio, a meno che tra la data di chiusura dell’esercizio e prima della data di formazione del bilancio, non intervengano nuovi accordi contrattuali che legittimano la classificazione come debiti a lungo termine. Uno dei punti principali trattati concerne il trattamento dei rapporti debitori conseguenti all’emissione di obbligazioni. Sul punto si chiarisce: nel caso di prestito obbligazionario che prevede un unico rimborso alla scadenza o di obbligazioni senza cedola (zero coupon bond), l’ammortamento dell’aggio/disaggio è rilevato linearmente lungo la durata del prestito; nel caso di obbligazioni convertibili si prevede l’iscrizione del debito al valore nominale senza rilevazione della componente di equità; anche nel caso di prestiti in cui il diritto degli obbligazionisti alla restituzione del capitale e agli interessi può essere in tutto o in parte subordinato alla soddisfazione dei diritti di altri creditori è ribadita l’applicazione delle regole ordinarie. Il debito per obbligazioni emesse è correttamente determinato quando corrisponde all’ammontare totale del debito residuo in linea capitale, secondo il piano di rimborso. 11 Rassegna stampa del 17/11/14 Decreto semplificazioni Responsabilità addio. Anzi no Bruno Pagamici pag. 7 Con il decreto semplificazioni fiscali scompare definitivamente la responsabilità solidale fiscale negli appalti. Ma mentre Iva e ritenute Irpef escono di scena, il decreto ha inasprito la responsabilità solidale per salari e contributi previdenziali e assistenziali. Maggior rigore per l’operato dei liquidatori di società, maggiori controlli sui versamenti anche dell’Agenzia delle Entrate e non retroattività delle norme semplificatrici. Sono queste le principali novità varate dal governo all’interno del D.Lgs. sulle semplificazioni fiscali che, approvato definitivamente dal CdM lo scorso 30 ottobre 2014, ha definitivamente abrogato la responsabilità solidale fiscale negli appalti, sopprimendo i co.28, 28-bis e 28-ter dell’art.35 del D.L. n.223/06, convertito dalla L. n.248/06. Il provvedimento aveva introdotto, per gli appalti di opere o di servizi, la responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappaltatore, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto, del versamento all’erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto. Fisco, opzioni in data unificata Sandro Cerato pag. 8 A partire dal 2015, l’esercizio delle opzioni per la trasparenza fiscale, del consolidato fiscale, della tonnage tax e della determinazione del valore della produzione Irap per i soggetti Irpef sarà eseguita nel modello Unico, concentrando in tal modo in un’unica scadenza le diverse opzioni per le quali sono previsti oggi diversi termini. Lo stabilisce l’art.16 del decreto semplificazioni, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa nei prossimi giorni. Fino alla fine del periodo d’imposta 2014, quindi, si rendono applicabili le regole già vigenti che, come anticipato, prevedono differenti scadenze per l’esercizio delle opzioni elencate. Iva Auto aziendali, la detrazione Iva segue strade differenti Franco Ricca pag. 10 Il settore dei veicoli aziendali è destinatario di disposizioni particolari ai fini Iva, che riguardano sia la detrazione dell’imposta sulle spese che la determinazione della base imponibile in caso di rivendita. L’attuale assetto normativo, di derivazione comunitaria, è scaturito dalla nota sentenza della corte di giustizia del 2006, che ha cancellato le regole previgenti. Esso presenta però una grave lacuna, ossia la possibile duplicazione d’imposta sulle cessioni dell’usato in regime d’impresa, che non ha ancora trovato soluzione. L’articolo prosegue con l’individuazione delle regole applicative. Lavoro e previdenza Agricoltura, assumere conviene Daniele Cirioli pag. 19 Scontata la manodopera giovanile in agricoltura. A chi assume giovani d’età tra 18 e 35 anni, dal 1° luglio 2014 al 30 giugno 2015, è infatti riconosciuto un incentivo di misura pari a 1/3 della retribuzione per un periodo di 18 mesi. L’agevolazione, che è la versione «agricola» del «bonus giovani» operativo dallo scorso anno e introdotto dal D.L. n.76/13, determina lo stop di questo incentivo per il solo settore agricolo. In particolare, le domande presentate fino al 9 novembre 2014 saranno considerate valide per il bonus giovani; quelle inoltrate a partire dal 10 novembre, invece, saranno considerate valide esclusivamente ai fini dell’incentivo agricolo (c.d. «premio agricolo»). Redditi diversi Aree con distinguo Benito Fuoco pag. 13 La vendita dei terreni edificabili condotti da un imprenditore agricolo, sia pure inseriti in uno strumento edilizio, non generano plusvalenze; nel caso specifico, infatti, la non edificabilità del terreno è stabilita da una disposizione legislativa tuttora vigente. Sono le conclusioni della sezione terza della CTP di Cremona che si leggono nella sentenza n. 178/3/2014. 12 Rassegna stampa del 17/11/14 L’INFORMAZIONE QUOTIDIANA DA PROFESSIONISTA A PROFESSIONISTA NEWS Direttori: SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI 17 NOVEMBRE 2014 Diritto societario La crisi d’impresa non rende impossibile conseguire l’oggetto sociale di Fabio Landuzzi Editoriali Il ravvedimento operoso cantiere sempre aperto di Sergio Pellegrino Iva L’Agenzia cambia idea nello scambio “punti” delle operazioni a premio di Luca Caramaschi Il criterio del “valore normale” per le operazioni tra “soggetti collegati” di Marco Peirolo Lavoro e previdenza Applicabile la maxisanzione per prestazioni di lavoro occasionale di Guido Martinelli e Carmen Musuraca Organizzazione studio La forza bruta della presenza di Michele D’Agnolo 13 Rassegna stampa del 17/11/14
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