SUTRI Cenni Storici La storia di Sutri (anticamente Sutrium) è testimoniata dai numerosi ritrovamenti archeologici nella zona appartenenti a diverse epoche. Le sue origini sono molto antiche, probabilmente risalenti all'età del bronzo. La sua fondazione è, secondo la leggenda, da attribuirsi ad un antico popolo di navigatori orientali, i Pelasgi. Altre leggende parlano della fondazione da parte di Saturno, che appare a cavallo con tre spighe di grano in mano nello stemma ufficiale del comune. Ebbe un forte sviluppo nel periodo di dominazione etrusca, come centro agricolo e commerciale. Come passaggio obbligato per l'Etruria, fu conquistata definitivamente nel 383 a.C. dai Romani, dopo la caduta di Veio. Successivamente sostenne il passaggio di diverse orde barbariche in viaggio per la via Cassia alla volta di Roma, fungendo da baluardo del consolato e dell'impero. Tra il V e l'VIII secolo Sutri fu coinvolta nelle lotte tra Longobardi e Bizantini, fino a che, nel 728, il re dei Longobardi Liutprando offrì la città e le terre circostanti al papa Gregorio II. Questa donazione viene considerata l'inizio del dominio temporale della Chiesa, ovvero il primo passo per la costruzione del Patrimonio di San Pietro. Nel IX secolo si colloca la leggenda di Berta, sorella di Carlo Magno, diseredata ed esule per aver avuto rapporti con un uomo di umili origini. Secondo tale leggenda, lungo la strada per Roma, ella si fermò a Sutri (secondo alcuni avendola ricevuta in dono dal fratello come dimora) e partorì in una grotta Rolando (o Orlando), poi nominato paladino di Francia dallo stesso imperatore e protagonista di numerose opere sulle sue gesta cavalleresche. Si svolse a Sutri nel 1046 un Concilio indetto dall'imperatore Enrico III, che pose fine allo scisma che vedeva opporsi tre rivali per il papato: vi fu eletto papa Clemente II. In età feudale fu al centro degli scontri tra guelfi e ghibellini, che culminarono nell'incendio che distrusse il borgo nel 1433, ad opera di Nicolò Fortebraccio, capitano di ventura. Da quel momento la città vide un rapido declino della sua importanza demografica ed economica, dovuto anche al dirottamento delle rotte commerciali lungo la Via Cimina, a favore di Ronciglione, fortemente potenziata dai Farnese. Sutri si ridusse quindi ad una cittadina rurale di secondo piano nello Stato Pontificio, facile merce di scambio per le famiglie nobili. Alla fine del XVIII secolo, Sutri fu conquistata dalle truppe francesi e accomunata a Ronciglione. Nella Restaurazione fu resa allo Stato Pontificio. Sutri è un'importante sede vescovile almeno dal V secolo, sebbene la leggenda voglia che San Pietro stesso vi inviò San Romolo come vescovo, agli albori del cristianesimo. Il primo vescovo residente di cui si ha notizia certa è Sant'Eusebio, nel 465. Tra il 1243 ed il 1244 la città è stata per breve tempo sede papale, quando papa Innocenzo IV vi si stabilì per fuggire dall'imperatore Federico II, che egli aveva scomunicato. Nel 1435 la sede vescovile fu unificata con quella di Nepi, a riprova del declino demografico ed economico avvenuto all'epoca. Nel 1556 è stata sede vescovile del futuro papa Pio V, poi canonizzato, a cui sono dedicate molte opere nel Duomo cittadino. Cosa vedere Fin dal tempo degli Etruschi, Sutri e il suo territorio hanno sempre avuto un'importanza strategica: Sutri è stata infatti baluardo etrusco contro l'espansione romana e transito di commerci e pellegrini da e verso Roma durante l'impero Romano prima e nel Medioevo. Il Parco dell'Antichissima città di Sutri È il più piccolo parco regionale d'Italia (7 ettari). Al suo interno si trovano la Necropoli Etrusca, l'Anfiteatro romano, l'antico Mitreo e Villa Savorelli. 1 La Necropoli Etrusca È una delle più importanti necropoli rupestri di età etrusco-romana. Nella necropoli, che è adiacente alla via Cassia, si trovano diverse tipologie di tombe: quella a camera tipica etrusca, l'arcosolio e la nicchia tipica del colombaio per le urne cinerarie. Il Mitreo - Santa Maria del Parto Il Mitreo di Sutri, risalente al I sec. d.C. e ricavato sfondando alcune tombe etrusche preesistenti, è un antico luogo di culto dedicato al dio Mitra. Nei primi secoli del cristianesimo, dopo che il culto di Mitra fu abbandonato, il Mitreo fu riutilizzato per i riti cristiani e dedicato probabilmente a S. Michele Arcangelo. Notevoli sono gli affreschi ancora visibili e risalenti al XIV sec e le maioliche olandesi del XV sec. Dal XVIII sec. è dedicato a Santa Maria del Parto. Villa Savorelli Occupa il Colle di San Giovanni, che nel Medioevo era parte del sistema difensivo di Sutri. La villa, circondata da un elegante giardino con siepi di bosso a labirinto, è attualmente sede degli uffici dei guardiaparchi. Sul colle, adiacente alla villa, non perdetevi il Bosco Sacro, un bosco di lecci secolari dove probabilmente avvenivano riti pagani, con il belvedere sull'Anfiteatro. I L D UOMO C ATTEDRALE DI S ANTA M ARIA A SSUNTA Costruito nel periodo romanico sul sito di un antico tempio pagano, la chiesa ha subito un forte rimaneggiamento nella metà del XVIII sec, che gli ha conferito un aspetto tardo barocco. Della Cattedrale originaria, consacrata nel 1207, rimangono il bellissimo pavimento cosmatesco e la cripta sotto l'abside, costituita da piccole navate con volta a crociera e colonne di vari tipi, tra cui alcune romane. Nella chiesa sono custoditi tesori quali la tavola dipinta del SS. Salvatore, in stile bizantino del XII sec., e la statua di scuola berniniana della patrona di Sutri, S. Dolcissima. Agli ottocento anni di storia se ne devono aggiungere almeno altri ottocento considerando che Sutri è stata una delle prime sedi vescovili del mondo (465 d.C. primo vescovo Sant'Eusebio). È possibile oggi ammirare in tutto il suo splendore il Romanico campanile ed il pavimento Cosmatesco. Al visitatore appassionato del sacro non sfuggirà la bellezza della Cripta da alcuni studiosi ritenuta addirittura di epoca Longobarda. La Cripta E' uno dei più importanti e suggestivi monumenti di epoca longobarda. Il fascino mistico e misterioso racchiuso nella cripta rimane unico nel suo genere. Il visitatore rimane affascinato e avvolto da un senso di forte religiosità che traspare dall'intero monumento caratterizzato da colonne e capitelli riutilizzate con sapienza dai costruttori Longobardi durante il periodo medievale. Le navate sono scandite da tre serie di colonne, i capitelli realizzati in epoche diverse sorreggono le volte a crociera in tufo componendo lo spettacolare andamento delle campate. La Tavola del Salvatore Benedicente La Tavola del Salvatore Benedicente di scuola Bizantina conservata all'interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta, è sicuramente l'opera d'arte più importante della città di Sutri. Considerata una delle prime copie della tavola acheropita di San Giovanni in laterano venerata nel Santa Santorum, risalente al 1207 è stata donata da Papa Innocenzo III nell'anno della consacrazione della Cattedrale. 2 Rappresenta il Cristo seduto su di un trono d'oro tempestato di pietre preziose e perle con la mano destra in atteggiamento benedicente e un libro sacro nella mano sinistra. A NFITEATRO ROMANO DI S UTRI L'anfiteatro romano di Sutri è un monumento archeologico romano ed è diventato il monumento simbolo della città. La struttura è costruita in tufo e risale ad un periodo compreso tra la fine del II secolo ed il I secolo, ed è stato riscoperto solamente nella prima metà dell'Ottocento, quando fu scavato tra il 1835 ed il 1838 dalla popolazione locale. Similmente all'Anfiteatro Flavio di Roma mostrava un coronamento finale con diverse strutture decorative (nicchie, statue, colonne) oggi parzialmente conservate. La pianta è di forma ellittica ed è composta da tre ordini di gradinate, potendo contenere al suo interno oltre 9.000 persone. Solo uno dei due ingressi voltati è ancora superstite. L A L EGGENDA DI O RLANDO P ALADINO Lasciando Sutri in direzione di Roma, a circa un chilometro e mezzo dalla piazza centrale, a sinistra sulla Via Cassia, si nota un viottolo che scende gradatamente a valle. Percorsi pochi metri, appare una grotta a due stanze sorrette da una colonna. La tradizione popolare, rafforzata dai poemi cavallereschi franco-veneti del XII secolo, vuole che qui sia nato Orlando Paladino, Marchese del Chiaramonte, Conte di Blaye e Gonfaloniere della Chiesa Cattolica Apostolica Romana; più probabilmente ci troviamo di fronte ad una tomba etrusca a camera. La leggenda racconta che Carlo Magno aveva una sorella di nome Berta, la quale ebbe l'impudenza di invaghirsi di un valoroso condottiero privo di titolo, di nome Milone. Il re, adiratosi, scacciò la donna dalla corte assieme al suo innamorato sgradito. Per quest'ultimo divenne vitale cercare chi lo assumesse al proprio servizio ma, respinto da tutti, fu costretto a dirigersi verso Roma per chiedere al Papa di intercedere presso il re. Durante la sosta a Sutri, in quella grotta, Berta fu colta dalle doglie del parto e mise alla luce un bel bimbo. Mentre lo accudiva un giorno il piccolo le scivolò di mano iniziando a rotolare sull'erba del pendio e facendo esclamare alla madre disperata "Ooh le petit rouland". Da qui venne il suo nome e quello della valle che ancora è chiamata Rotoli. Il ragazzo crebbe sano e robusto, divenendo capo della gioventù Sutrina, meritandosi la carica di "re del carnevale" e conducendo una vita spensierata fino a quando non giunse a Sutri la corte di Carlo Magno. Il re dei Franchi era diretto a Roma e tant'era l'euforia che suscitavano i re e il suo seguito al passaggio. Contagiato da tanta eccitazione, Orlando non perse tempo a mettersi in mostra. Si travestì da servitore, si infiltrò nella sala del banchetto reale e sottrasse con la velocità del fulmine la coppa dove aveva appena bevuto il sovrano. Carlo, più meravigliato che adirato per l'accaduto, sfidò giocosamente il ladro a ripetere la malefatta il giorno successivo. L'azione si ripetè identica, ma sulla strada di casa Orlando trovò tre dignitari del re che, riconosciuta la madre Berta come sorella del sovrano, permisero il ricongiungimento dei familiari da tempo divisi. Rientrando in Francia, Carlo Magno volle suo nipote al fianco, ma Orlando pretese che il suo compagno Oliviero - Sutrino autoctono - lo accompagnasse, divenendo poi con lui Paladino di Francia. (entrambi morirono combattendo contro i Saraceni nella battaglia di Roncisvalle, nell'agosto del 778.) Svariate città, soprattutto in Francia, si vantano di aver dato i natali a Orlando, ma Sutri non ha merito minore, specie se si legge quanto riportato dal cronista Andrea da Barberino. Questa leggenda si tramanda comunque a Sutri di padre in figlio - se non volete inimicarvi gli abitanti del luogo, è meglio che non la mettiate in dubbio! 3
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