POF 2013_2014 - Istituto Comprensivo Via Bologna Bresso

ISTITUTO COMPRENSIVO
“PAPA GIOVANNI XXIII”
BRESSO
ORDINE E GRADO DI SCUOLA:
scuole dell’infanzia, primaria
e secondaria di I grado
DENOMINAZIONE: Istituto Comprensivo “Papa Giovanni XXIII –BRESSO
INDIRIZZO:
VIA BOLOGNA,38 20091 BRESSO (MI)
TEL: 02/61455390
FAX:02/61455399
CODICE FISCALE:
8012509015197667010157
E MAIL:
[email protected]
SITO INTERNET:
www.secondocircolobresso.it
INSIEME PER CRESCERE
Ciascun bambino è unico.
La nostra scuola è impegnata ad organizzare risorse, spazi, tempi ed
attività per favorire lo sviluppo e la valorizzazione dell’originalità di
ciascuno, confrontandosi con le scelte educative delle famiglie.
SOMMARIO
 FINALITA’ EDUCATIVE
pag. 4
 ESPLICITAZIONE DELLA MISSION
pag. 4
 CODICE DEONTOLOGICO
pag. 5
-
L’ETICA NEI RIGUARDI DELLA PROFESSIONE
L’ETICA NEI RIGUARDI DEGLI UTENTI
L’ETICA NEI RIGUARDI DEI COLLEGHI
 ANALISI DEL CONTESTO
-
 ORGANIZZAZIONE DELLA VITA SCOLASTICA
-
pag. 6
IDENTITA’ DEL CIRCOLO
STRUTTURE SCOLASTICHE
CONDIZIONI AMBIENTALI
RISORSE INTERNE
RISORSE ESTERNE
pag. 10
ORARIO SCOLASTICO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
ORARIO SCOLASTICO DELLA SCUOLA PRIMARIA
 ASPETTO COGNITIVO
- BISOGNI FORMATIVI
pag. 13
 CURRICOLO TRASVERSALE
pag. 14
-
OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI DELLA SCUOLA PRIMARIA
 CURRICOLO ESPLICITO: DISCIPLINE E ATTIVITA’
-
 PERCORSI INTEGRATIVI DI APPRENDIMENTO
-
pag. 24
I LABORATORI
I PROGETTI EDUCATIVI
VISITE D’ISTRUZIONE
 LE INNOVAZIONI INTRODOTTE DALLA RIFORMA
-
pag. 16
SCUOLA DELL’INFANZIA: I CAMPI D’ESPERIENZA
SCUOLA PRIMARIA: LE DISCIPLINE D’INSEGNAMENTO
PERCORSI DI APPRENDIMENTO DELLE DISCIPLINE CURRICOLARI
pag. 26
PSP, OSA E UA
IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
IL PORTFOLIO
2
 DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
pag. 27
- VALORIZZAZIONE DELL’INDIVIDUALITA’
- GRADUALITA’ DI INSERIMENTO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
- FORMAZIONE CLASSI PRIME
- ACCOGLIENZA
- CRITERI DI INSERIMENTO DEGLI ALUNNI NELLE CLASSI SUCCESSIVE ALLA PRIMA
- ATTIVITA’ DI INTERSEZIONE
- ATTIVITA’ DI PLESSO
- CONTINUITA’ EDUCATIVA
- ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
 MOMENTI EXTRASCOLASTICI
- RAPPORTI CON L’EXTRASCUOLA
- RAPPORTI CON ASSOCIAZIONI EDUCATIVE, CULTURALI E SPORTIVE
- RAPPORTI CON ALTRE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL TERRITORIO
pag. 35
 RILEVAZIONE DI CONOSCENZE, ABILITA’, COMPETENZE
pag. 36
-
LA VALUTAZIONE
PROVE COMUNI QUADRIMESTRALI DI CIRCOLO
 QUALITA’ DEL SERVIZIO SCOLASTICO
- POLITICA DELLA QUALITA’
- PROCEDURE
 IDENTITA’ CULTURALE E PROFESSIONALE DEL II CIRCOLO
DI BRESSO
- PROTOCOLLO D’INTESA TRA I DOCENTI
- PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
- DISTRIBUZIONE DELLE ORE DI NON INSEGNAMENTO
- COLLEGIALITA’ DOCENTE
- RAPPORTI SCUOLA / FAMIGLIA
- CONTRATTO FORMATIVO
- AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
- FUNZIONI STRUMENTALI
- COMMISSIONI DI STUDIO E DI LAVORO
pag. 38
pag. 40
 ASPETTO AMMINISTRATIVO
- FATTORI DI QUALITA’ DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI
- STANDARD SPECIFICI DELLE PROCEDURE
pag. 53
 ASPETTO VALUTATIVO
pag. 55
-
VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTCO
VALUTAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
 REVISIONI
pag. 56
 ALLEGATI
pag.57
3
FINALITA’ EDUCATIVE
La scuola considera ogni bambino un “valore” unico ed irripetibile, ed ogni diversità
occasione di reciproco arricchimento; pertanto:
 favorisce l’integrazione formativa con la famiglia, quale sede primaria dell’educazione
del bambino;
 mira a promuovere la completa formazione della personalità dei singoli bambini;
 assicura a ciascuno la possibilità di acquisire le competenze culturali e le capacità
strumentali, che sono indispensabili per conoscere, esprimere, comunicare, fare;
 tende a far sì che i bambini vivano un’esperienza di vita serena e significativa,
finalizzata al benessere e alla propria ed altrui felicità;
 concorre a far sì che il bambino maturi la propria identità, attraverso una graduale
consapevolezza di sé e delle proprie possibilità;
 si fa carico quotidianamente di favorire un clima di accoglienza, di fiducia e di stima
reciproca, che tenga conto della affettività di ciascun bambino, per fargli raggiungere
sicurezza sul piano affettivo -relazionale e socio-culturale;
 rappresenta un’ occasione di conoscenza e collaborazione fra le diverse componenti,
al fine di costruire una trama di rapporti interpersonali, capaci di rafforzare la
consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale, sia esso la classe, la scuola o
la comunità civile;
 offre al bambino le motivazioni ad apprendere e ne stimola lo stupore e l’interesse,
affinché, sperimentando la gratificazione nel sentir crescere le proprie capacità, maturi
in lui il desiderio e il gusto di conoscere;
 pur nella pluralità delle figure di riferimento e di ambiti disciplinari, tende ad operare il
più possibile sul bambino nella sua unità.
ESPLICITAZIONE DELLA MISSION
La scuola si impegna a :

Valorizzare le caratteristiche e l’originalità di ciascun alunno

Organizzare percorsi didattici ed educativi differenziati

Rispettare le scelte educative delle famiglie

Tenere in considerazione le caratteristiche dell’ambiente socio - culturale e del territorio

Perseguire percorsi disciplinari chiari, strutturati, verificabili
4

Valorizzare le competenze professionali dei docenti e non docenti
CODICE DEONTOLOGICO
I docenti del Circolo si impegnano ad osservare e rispettare i principi di seguito elencati:
L’etica nei riguardi degli utenti
L’etica nei riguardi della professione
● Arricchire
costantemente
le
proprie
conoscenze
culturali,
sviluppare
le
competenze personali e professionali.
● Condividere con i colleghi, per far evolvere e
migliorare, le prestazioni professionali.
● Condurre una riflessione permanente sul
proprio operato e sul ruolo che ogni docente
è chiamato a svolgere nell’istituzione
scolastica e nella società.
● Tenere un comportamento leale, corretto e
decoroso consono alla dignità professionale.
● Mantenere una ferma e scrupolosa
riservatezza rispetto a persone, avvenimenti
e decisioni interne alla vita scolastica.
● Stabilire rapporti di lavoro a vario titolo con
le diverse strutture presenti nel territorio nel
rispetto di ruoli e competenze.
●
●
●
●
Promuovere,
attraverso
le
proprie
competenze professionali, la crescita
personale, culturale e sociale degli alunni,
le loro potenzialità, la loro autonomia e la
maturazione dell’identità.
Porsi come punto di riferimento
intervenendo con autorevolezza e
determinazione.
Ispirarsi a criteri di equilibrio, di misura
nei giudizi, di discussione e di
riservatezza nei rapporti con le famiglie,in
ottemperanza alla L.. 196/2003
Collaborare il più strettamente possibile
con i genitori sul piano educativo
favorendo un dialogo costruttivo tra
famiglia e scuola.
L’etica nei riguardi dei colleghi
● Intrattenere con i colleghi e con gli altri operatori scolastici rapporti improntati a
correttezza, lealtà e spirito di collaborazione, adoperandosi per dirimere possibili
contrasti interni.
● Rispettare le opinioni espresse dai colleghi e gli approcci teorici di riferimento, sui quali
ci si può esprimere per un confronto qualificante e costruttivo.
● Astenersi dall’esprimere ad altri apprezzamenti negativi sull’attività professionale di un
collega, sulla sua condotta e in particolare sui presunti errori o incapacità.
5
ANALISI DEL CONTESTO
Identità del Circolo
SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO
“BENZI”
Anno scolastico 2013-2014
TIPO DI CLASSI: 14
NUMERO ALLIEVI: 333
NUMERO DOCENTI: 39
30 + 1 religione + 4 sostegno + 4 orientamento musicale
INDIRIZZO: Via Isimbardi, 15
RECAPITO TELEFONICO: 02/61455292
SCUOLA PRIMARIA
“PAPA GIOVANNI XXIII”
SCUOLA PRIMARIA
“A. MANZONI”
Anno scolastico 2013-2014
TIPO DI CLASSI: 10
NUMERO ALLIEVI: 217
NUMERO DOCENTI: 23
18 + 2 sostegno + 2 religione (+1 inglese)
INDIRIZZO:via Bologna, 38
RECAPITO TELEFONICO: 02/61455390
FAX: 02/61455399
Anno scolastico 2013-2014
TIPO DI CLASSI: 10
NUMERO ALLIEVI: 203
NUMERO DOCENTI: 23
17 + 4 sostegno + 1 religione
INDIRIZZO: via Marconi,
RECAPITO TELEFONICO:02/61455293
SCUOLA DELL’INFANZIA
“C. DEL DUCA”
SCUOLA DELL’INFANZIA
“G. ALFIERI”
Anno scolastico 2013-2014
TIPO DI SEZIONI: 9 ( 4 omogenee - 5 eterogenee)
NUMERO ALLIEVI: 249
NUMERO DOCENTI: 20
18 + 1 religione
INDIRIZZO: via Campestre
RECAPITO TELEFONICO: 02/61455289
Anno scolastico 2013-2014
TIPO DI SEZIONI: 9 ( 9 omogenee )
NUMERO ALLIEVI: 223
NUMERO DOCENTI: 19
18 + 2 sostegno (+1 religione)
INDIRIZZO: via Roma, 76
RECAPITO TELEFONICO: 02/61455286
Allegato 1: Organigramma
6
Strutture scolastiche
In ciascuna scuola oltre alle aule, esistono degli spazi utilizzati per le attività di progetto
e/o a piccolo gruppo.
PLESSO
AULE
OCCUPATE
DALLE
CLASSI
AULE-LABORATORI
SPAZI PER
USO
AMMINISTRATIVO
“R. BENZI”
14
Laboratori: artistico, musicale, scientifico, Presidenza
informatica,
falegnameria,
linguistico, segreteria
microrobotica
aula docenti
aula video
aula stampa
“PAPA GIOVANNI XXIII”
10
biblioteca,
laboratorio di informatica,
palestra,
auditorium,
aula video/ laboratorio musicale,
aula di pittura (classi quinte),
aula di psicomotricità (piano terra/ primo
piano),
aula pre/ post-scuola,
2 aule a piccolo gruppo,
5 locali mensa.
ufficio del Dirigente
Scolastico
segreteria
6 archivi
bidelleria
sala medica
aula docenti
“A. MANZONI”
10
biblioteca,
spazio musica,
aula di pittura,
aula / laboratorio lingua inglese
auditorium,
laboratorio di informatica,
palestra,
3 locali mensa
ufficio del Dirigente
Scolastico
bidelleria
sala medica
aula docenti
“C. DEL DUCA”
9
laboratorio psicomotricità,
aula laboratorio polifunzionale,
un corridoio utilizzato come salone
aula docenti
sala medica
bidelleria
“G. ALFIERI”
9
laboratorio di psicomotricità,
2 saloni
laboratorio polifunzionale
sala medica
bidelleria
aula docenti
7
Igiene, sicurezza e benessere
Tutto il personale della scuola è impegnato a rendere i locali scolastici puliti, accoglienti e
sicuri. L’impegno è teso a far sì che le condizioni di igiene e sicurezza dei locali
garantiscano ai ragazzi e al personale una permanenza a scuola serena e confortevole.
La manutenzione della struttura e gli arredi sono di competenza dell’Ente Locale, perciò si
continuerà a sollecitare la sostituzione degli arredi deteriorati e l’attuazione dei lavori di
manutenzione necessari. Le problematiche connesse con la prevenzione e con la
sicurezza sono oggetto di una costante attenzione da parte di questa Istituzione. E’ nostro
obiettivo concretizzare nella realtà scolastica le attività specifiche previste dalla normativa
e stimolare una partecipazione consapevole degli operatori scolastici e degli alunni per
una cultura della sicurezza. Abbiamo messo in atto un processo di controllo sistematico
dei diversi aspetti relativi alla sicurezza nelle nostre scuole ottenendo il coinvolgimento di
tutti. Le misure indicate nella documentazione allegata ( all. 10) sono state il risultato di
questo percorso che ha portato il miglioramento di tutte le procedure adottate inizialmente.
In tutte le scuole l’amministrazione comunale è responsabile a norma della Legge 626 e
della messa a norma degli impianti elettrici, delle uscite di sicurezza e degli impianti
antincendio. Tutte le scuole hanno degli spazi esterni che vengono utilizzati sia per attività
didattiche sia- per attività ricreative. In ogni plesso il personale ausiliario ha anche compiti
di vigilanza e di pulizia dei locali scolastici.
Allegato 2 : Piano sicurezza
Lettura del territorio
Bresso è un comune di 25.729 abitanti della provincia di Milano integrato nell’area
metropolitana milanese, confinando con Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo,
Cormano e Cusano Milanino. Sorge nella Pianura Padana, a 8 km a nord dal centro di
Milano. Sviluppatasi lungo la Valassina, Bresso è stato uno di quei comuni che ha avuto la
sua grossa esplosione demografica negli anni Sessanta e Settanta.
Le quattro scuole sono ubicate in zone densamente abitate e servite dai mezzi pubblici.
8
Lettura del contesto sociale
In questi ultimi anni è aumentata la presenza di alunni provenienti da Paesi esteri.
Nel dettaglio, ecco quali sono i Paesi di origine dei nostri alunni stranieri, ordinati secondo
la loro consistenza numerica:
In totale, la percentuale alunni di nazionalità estera che frequentano le cinque scuole
dell’istituto è il 20%.
20%
alunni italiani
alunni stranieri
80%
Elenco dei principali Paesi d’origine dei nostri studenti stranieri.
9
Nazionalità
40
40 39
35
31
30
25
15
15
10
Nazionalità
9
9
8
3
5
9
6
2
4
4
2
2
4
2
2
Bulgaria
11
Sri Lanka
15
Brasile
17
Mauritania
20
Altro
Filippine
Bolivia
Moldavia
Pakistan
Ucraina
Algeria
Turchia
Marocco
El Salvador
Ecuador
Senegal
Cina
Perù
Albania
Egitto
Romania
0
Risorse interne - da rivedereRISORSE UMANE E
PROFESSIONALI
RISORSE MATERIALI
RISORSE
FINANZIARIE
10
Docenti di ruolo titolari di classe: Esistono nei cinque plessi diversi sussidi
65
legati alle attività di ciascun istituto:
Docenti titolari di classe con
- computer con lettore cd-rom,
incarico annuale: 9
stampante,
Docenti di sostegno di ruolo: 4
- collegamento in rete e ad internet,
Docenti di sostegno con incarico
scanner,
annuale: 2
- lavagna luminosa,
Personale dell’ufficio di segreteria:
- fotocopiatrice ,
4+2
- tv, videoregistratore e lettore DVD,
Personale ausiliario: 15
libri per docenti e per alunni,
- giochi didattici e altri sussidi
acquistati per gli alunni diversamente
abili.
Finanziamenti statali
Contributo Ente Locale
Contributo genitori per
gite e per progetti.
Fondo scolastico
Risorse esterne – da rivedereDISPONIBILITÀ DI
OPERATORI E DI
ESPERTI SULLA BASE
DI ACCORDI DI
PROGRAMMA,
PROTOCOLLI DI
INTESA, CONVENZIONI
E CONTRATTI
Educatori assegnati alle
diverse classi sulla base
di un accordo con l’Ente
Locale per gli alunni
diversamente abili o con
disagio
OPPORTUNITÀ
FORMATIVE
OFFERTE DAL
TERRITORIO.
FONDI E RISORSE
ECONOMICO-FINANZIARIE
MESSI A DISPOSIZIONE DA
TERZI.
SISTEMI
INFORMATIVI E DI
COMUNICAZIONE
DEL TERRITORIO A
DISPOSIZIONE
DELLA SCUOLA.
Progetto biblioteca
Contributo Ente Locale per Internet
sostenere i progetti
delle Intranet
Progetto continuità tra i scuole.
diversi ordini di scuola
Contributo dei genitori per i
Festa del Pilastrello
progetti.
Istruttori di psicomotricità, Progetto
Pigotta
minibasket e pallavolo, (UNICEF)
multisport
Progetto teatro / scuola
Esperti di musica
Esperti AIDO, CRI
Educatori/esperti coop.
COGESS
Progetto di educazione
ambientale con il Parco
Nord Milano
Esperti di educazione
musicale e di teatro
Esperti educazione
all’affettività del Centro
della Famiglia di Bresso
Mediatori linguistici
Progetto Frutta a scuola
Esperti madrelingua
Esperti educazione
stradale
Progetto alimentazione
Progetto multiculturalità
Progetto Ed. Stradale
con PK europea
Progetto “Io cresco con
la musica”
Progetto teatro
11
Progetto salute
(dentista, screening)
Progetti vari di
solidarietà
Diario scolastico
ORGANIZZAZIONE DELLA VITA SCOLASTICA
Orario scolastico della scuola dell’infanzia
L’orario di funzionamento della scuola dell’infanzia è dalle ore 8.00 alle ore 16.00. Per gli
alunni iscritti al doposcuola, le attività si concludono alle ore 17.00 e/o alle ore 18.00. Le
insegnanti svolgono l’orario di servizio con turni settimanali che prevedono momenti di
compresenza per attività specifiche di intersezione o di sezione.
In ogni plesso sono presenti:
- gli insegnanti titolari delle varie sezioni ai quali si possono aggiungere con piena
titolarità;
- l’insegnante responsabile dell’insegnamento della Religione Cattolica;
- l’insegnante di sostegno e l’educatore per le attività di integrazione degli alunni
diversamente
abili.
Organizzazione della giornata
Concluso il periodo dedicato all’inserimento dei nuovi iscritti, la giornata scolastica è di
norma così suddivisa:
ORARIO
h 7.30-8.00
h 8.00-8.50
h 8.50-11.30
h 11.30-12.00
h 12.00-13.00 
h 13.00-13.30 
h 13.30-15.30
h 15.30-15.45
h 15.45-16.00
h 16.00-16.30
h 16.30-16.50
ATTIVITA’
pre-scuola con insegnante comunale
accoglienza dei bambini in sezione
attività didattiche programmate
preparazione al pranzo
pranzo
attività di ricreazione in salone, in aula o in giardino
attività didattiche di sezione, giochi strutturati, riposo per i
bambini di 3 anni e per coloro che ne hanno fatto motivata
richiesta al Dirigente Scolastico
preparazione all’uscita
uscita
merenda (doposcuola)
attività programmate e giochi liberi o strutturati per gli alunni
che richiedono il prolungamento dell’orario con uscita non
prima delle ore 16.50 (doposcuola).
12
h 16.50-17.30
h 17.30-18.00
uscita alunni iscritti al doposcuola
post-scuola con insegnante comunale
 Le insegnanti di sezione utilizzano il momento del pranzo per interventi formativi,
educativi e didattici.
 Dalle ore 13.00 alle ore 13.15 è consentita l’uscita straordinaria per motivi occasionali o
per chi ne abbia fatto specifica richiesta all’atto dell’iscrizione.
Organizzazione scolastica
Le sezioni sono costituite da alunni della stessa età (sezioni omogenee) o di età diverse
(sezioni eterogenee) in base alla richiesta della famiglia ed alle possibilità di accoglienza
della scuola. Le diverse attività didattiche sono svolte in base alla programmazione
didattica ed educativa di ciascuna sezione.
Orario scolastico della scuola primaria
Organizzazione oraria settimanale
Il nostro Istituto propone in entrambi i plessi la seguente organizzazione scolastica:
- tempo scuola a 24 ore settimanali
- tempo scuola a 27 ore settimanali
- tempo scuola a 30 ore settimanali
- tempo scuola a 40 ore settimanali
Tempo scuola a 24 ore:
7,30
Pre-scuola assistito dagli insegnanti comunali
8,25
Entrata alunni assistita dagli insegnanti statali
8,30
Inizio lezioni
10,20
Intervallo ricreativo
10,35
Ripresa attività
12,30
Uscita obbligatoria il Lunedì e il Venerdì
13.00
Uscita obbligatoria il Martedì, il Mercoledì e il Giovedì
14,00
Ripresa lezioni il Lunedì
16,30
Termine lezioni ed uscita il Lunedì
La classe a 24 ore sarà costituita solo se ci saranno almeno 15 iscritti
13
7,30
8,25
8,30
10,20
10,35
12,30
14,00
16,30
7,30
8,25
8,30
10,20
10,35
12,30
14,00
16,30
7,30
8,25
8,30
10,20
10,35
12,30
14,00
16,30
Tempo scuola a 27 ore:
Pre-scuola assistito dagli insegnanti comunali
Entrata alunni assistita dagli insegnanti statali
Inizio lezioni
Intervallo ricreativo
Ripresa attività
Lunedì, martedì e giovedì: mensa facoltativa e momento ricreativo
Venerdì e Mercoledì: uscita obbligatoria
Lunedì, Martedì e Giovedì ripresa lezioni
Termine lezioni per i giorni lunedì, martedì e giovedì
Tempo scuola a 30 ore
Pre-scuola assistito dagli insegnanti comunali
Entrata alunni assistita dagli insegnanti statali
Inizio lezioni
Intervallo ricreativo
Ripresa attività
Lunedì – Martedì - Mercoledì e Giovedì: mensa facoltativa e momento
ricreativo
Venerdì: uscita obbligatoria
Lunedì – martedì - mercoledì e giovedì ripresa lezioni
Termine lezioni per i giorni Lunedì – Martedì – Mercoledì e Giovedì
Tempo scuola a 40 ore
Pre-scuola assistito dagli insegnanti comunali
Entrata alunni assistita dagli insegnanti statali
Inizio lezioni
Intervallo ricreativo
Ripresa attività
Mensa facoltativa
Ripresa lezioni (venerdì: laboratori)
Termine lezioni e uscita
L’iscrizione al tempo scuola a 40 ore è vincolante per tutto l’anno scolastico.
In ogni organizzazione sono presenti:
- gli insegnanti titolari dei vari ambiti disciplinari (gruppo di materie) ai quali si possono
aggiungere con piena titolarità;
- l’insegnante responsabile dell’insegnamento della Religione Cattolica;
- l’insegnante di sostegno per le attività di integrazione degli alunni diversamente abili;
- l’insegnante di lingua straniera.
14
Per le classi prime l’orario di frequenza è graduale nelle prime due settimane di settembre,
al fine di consentire a tutti gli alunni un sereno inserimento. L’organizzazione oraria delle
attività didattiche è oggetto di studio, verifica, rielaborazione, da parte della Commissione
Orario che presenta al Collegio dei Docenti i risultati del proprio lavoro. Il Collegio dei
Docenti ne prende atto e delibera in merito.
L’orario delle lezioni delle singole classi deve prioritariamente corrispondere alle reali
capacità attentive degli alunni e deve tenere conto di una equa distribuzione dei carichi
cognitivi nella giornata e durante la settimana.
Nell’orario settimanale risultano alcune ore di compresenza in servizio degli insegnanti.
Queste ore sono dedicate ad attività di insegnamento individualizzato e/o a piccoli gruppi
(LARSA) e laboratori espressivi, come dettagliato nelle programmazioni di classe e nei
progetti delle ore di compresenza, o alla sostituzione dei colleghi assenti, come previsto
dalle norme vigenti.
Refezione scolastica
Il servizio di refezione scolastica, gestito dal Comune di Bresso, è appaltato a ditte
esterne, con assistenza educativa delle insegnanti di classe. Alla famiglia viene richiesta
l’iscrizione al servizio presso l’Ente Locale.
Tale servizio inizia generalmente il primo lunedì di lezione, fatta eccezione per le classi
prime per le quali, allo scopo di favorire il graduale inserimento degli alunni, è posticipato
alla seconda settimana di attività scolastica. Per individuare problemi e strategie di
risoluzione in merito a tale servizio, funziona nel nostro Circolo una Commissione formata
da genitori e insegnanti.
Assistenza pre- post scuola
La frequenza al momento della mensa è facoltativa. I bambini che giungono a scuola
prima dell’inizio delle lezioni o si fermano oltre il normale orario scolastico sono accolti e
assistiti da personale comunale. Anche per questo servizio valgono le condizioni espresse
sopra per l’iscrizione e il pagamento della quota in quanto servizio erogato
dall’Amministrazione Comunale.
E’ possibile chiedere alla Regione Lombardia il rimborso delle spese sostenute
dalle famiglie, secondo le normative vigenti.
Orario scolastico della scuola secondaria di I grado
Tempo scuola ordinario
7,55
8,00
10,45
10,55
13,40
Entrata alunni
Inizio lezioni
Intervallo ricreativo
Ripresa attività
Termine lezioni e uscita
Tempo scuola prolungato
7,55
8,00
Entrata alunni
Inizio lezioni
15
10,45
10,55
13,40
14,30
16,20
Intervallo ricreativo
Ripresa attività
Mensa
Ripresa attività
Termine lezioni e uscita
ASPETTO COGNITIVO
Bisogni formativi
La stesura del Piano dell’Offerta Formativa rappresenta la risposta che il Collegio dei
Docenti vuole dare ai bisogni dell’utenza, come risposta ai cambiamenti culturali,
economici, tecnologici e sociali che hanno caratterizzato ( e caratterizzano tuttora) gli anni
più recenti. Le analisi condotte sul campo e vari studi in ambito pedagogico- educativo
rilevano infatti che le maggiori stimolazioni offerte dalla società contemporanea hanno
favorito nei bambini un aumento delle loro capacità intellettive, ma nello stesso tempo
hanno creato situazioni di disagio caratterizzate da incostanza, disattenzione, difficoltà di
ascolto, con la conseguente necessità di mettere in atto nuove e diverse strategie.
La scuola, pertanto, mette a disposizione tutte le proprie risorse umane, strutturali,
strumentali in un processo sinergico, sempre rispettoso delle diversità individuali, assume
un ruolo specifico di riferimento nell’aiutare il bambino a scegliere, organizzare ed
interiorizzare le informazioni ricevute, attribuendo ad esse un significato unitario e
trasformandole in vere e proprie competenze. Nella realizzazione di tale processo
educativo, risulta indispensabile la fattiva collaborazione con la famiglia.
Gli operatori scolastici del II Circolo si impegnano a :
● rispondere ai bisogni dell’utenza
● perseguire il successo formativo
● migliorare la qualità del servizio scolastico.
CURRICOLO TRASVERSALE:
FINALITÀ E COMPETENZE
Scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia è il primo livello del sistema scolastico. Essa, caratterizzata da
progettualità e intenzionalità educativa, ha una sua specificità e originalità pedagogica che
16
si esprime attraverso le seguenti FINALITÀ, opportunamente riferite all’età dei
bambini.
●
●
●
CONSOLIDARE L’IDENTITA’
SVILUPPARE L’AUTONOMIA
Atteggiamenti da sviluppare:
Atteggiamenti da sviluppare:
sicurezza e stima di sé;
prima conoscenza reciproca e
riconoscimento di adulti e compagni;
sperimentazione di differenti ruoli e
forme d’identità
●
●
●
●
capacità di orientarsi nell’ambiente
sociale e naturale, compiendo scelte
consapevoli:
fiducia nelle proprie capacità ed in
quelle altrui;
capacità di elaborare strategie
ACQUISIRE COMPETENZE
VIVERE LA PROPRIA CITTADINANZA
Comportamenti da sviluppare:
Atteggiamenti da sviluppare:
abilità sensoriali, percettive, motorie,
linguistiche, intellettuali
● capacità culturali, cognitive e
metacognitive
● creatività
●
●
scoperta dell’Altro
scoperta, interiorizzazione e rispetto
pratico dei valori condivisibili e della
diversità
Le molteplici attività, le tecniche e le procedure sviluppano l’apprendimento per garantire il
raggiungimento
dei
traguardi
formativi.
Scuola primaria e secondaria di I grado
La finalità del primo ciclo d’istruzione è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità
fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base, nella prospettiva del pieno
sviluppo della persona.
In tale prospettiva la scuola dedica particolare attenzione ai processi di apprendimento di
tutti gli alunni, promuove l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e
dei codici che fanno parte integrante della nostra cultura, incoraggia la pratica
consapevole della cittadinanza, aiuta ad elaborare il senso della propria esperienza
educativa in un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi ed a garantire il
successo formativo dei suoi alunni.
È compito specifico della scuola promuovere quegli interventi educativi capaci di far sì che
le capacità personali di ogni alunno/studente si traducano nelle otto competenze chiave di
cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione.
Le competenze chiave sono quelle di cui ogni persona ha bisogno:
 per la realizzazione e lo sviluppo personali;
 per la cittadinanza attiva e l’integrazione sociale;
17
 per l’inserimento nel mondo del lavoro.
La certificazione delle competenze, che viene rilasciata al termine dell’anno conclusivo
della scuola primaria, non sostituisce la valutazione finale, ma la affianca.
Certificare una competenza significa pertanto accertare il conseguimento di certe
performance più o meno complesse e attese, indipendentemente dall’espressione di un
giudizio di valore.
Non si certificano requisiti delle discipline e neppure dei contesti organizzativi, ma qualità
etiche degli allievi in quanto persone in grado di assumere responsabilità autonome e
dotate di senso e di utilità nel contesto di studio, di lavoro e di vita sociale.
La Commissione ha definito il valore da attribuire ad ogni strumento che si utilizzerà per
definire il livello di competenza dei singoli alunni:
40 % ai risultati scolastici e alle prove situate elaborate dalla scuola
30% alle prove INVALSI
20% all’osservazione
10% all’autovalutazione
La definizione per livelli di competenza è parametrata secondo la scala, indicata nel
certificato stesso, che si articola in tre livelli:
 Livello 1: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di
possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure
fondamentali.
 Livello 2: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note,
compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità
acquisite.
 Livello 3: lo studente svolge compiti e problemi complessi, in situazioni anche non
note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre
e sostenere le proprie opinioni e assume autonomamente decisioni consapevoli.
 Livello base non rilevabile: tale dicitura va riportata in ciascun asse culturale nel
caso in cui lo studente non abbia raggiunto il livello richiesto.
La relativa motivazione può essere riportata a parte insieme alle misure proposte per
sostenere lo studente nel successivo percorso di apprendimento.
Allegato 3: Certificazione delle competenze
CURRICOLO ESPLICITO
Scuola dell’infanzia
18
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia (D.M. 16.11.2012
n.254) sono così suddivise:
IL SÈ E L’ALTRO
CORPO E MOVIMENTO
IMMAGINI, SUONI E COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MONDO
I traguardi di sviluppo cambiano secondo l’età dei bambini e vengono dettagliati
nella programmazione di ciascuna sezione.
Allegato 4 : traguardi di sviluppo
Scuola primaria
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola Primaria (D.M. 16.11.2012 n.254) costituiscono il
quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole.
In questo senso
è giusto affermare che i curricoli fanno parte del Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituto, in
quanto sono espressione della libertà d’ insegnamento e dell’autonomia scolastica. La
scuola ha progettato i curricoli rispettando le finalità, i traguardi per lo sviluppo delle
competenze e gli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Nazionali e articolati
attraverso le discipline. Costruire un curricolo per il nostro Circolo ha significato iniziare
un processo in cui si sviluppano e si organizzano la ricerca e l'innovazione educativa. La
scuola si impegna a organizzare tutte le strategie, le esperienze e le occasioni di
apprendimento da mettere a disposizione dei propri studenti, in modo che raggiungano gli
obiettivi fissati. I curricoli rappresentano dei riferimenti per gli insegnanti, indicano piste
da percorrere e aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppo totale dell'alunno.
19
Allegato 5 : Curricoli scuola primaria
Percorsi di apprendimento
delle discipline d’insegnamento
Italiano

Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione
indispensabile per la crescita della persona, per il pieno esercizio della cittadinanza,
per l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo
scolastico. Nel primo ciclo di istruzione devono essere acquisiti gli strumenti
necessari ad una alfabetizzazione funzionale, in quanto gli allievi dovranno ampliare
il loro patrimonio orale, imparare a leggere ed a scrivere correttamente, ampliare
progressivamente il loro bagaglio lessicale. Ciò implica la necessità da una parte di
padroneggiare le tecniche di lettura e scrittura, dall’altra di imparare a comprendere
ed a produrre significati attraverso la lingua scritta, sperimentandone le potenzialità
espressive e comunicative.
È molto importante altresì acquisire una progressiva consapevolezza e sicurezza
nell’uso dello strumento linguistico, in quanto l’uso della lingua e la riflessione su di
essa vanno curate insieme.
Matematica

Le conoscenze matematiche sviluppano le capacità di mettere in stretto contatto il
“pensare” ed il “fare”, offrendo strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare
concetti astratti, fenomeni naturali, eventi quotidiani. La costruzione del pensiero
matematico è un processo lungo e progressivo, nel corso del quale conoscenze,
abilità e competenze vengono intrecciate, ritrovate, consolidate e sviluppate a più
riprese, mediante l’acquisizione graduale di un linguaggio e di un metodo specifici.
In questa prospettiva assume particolare rilevanza formativa la pratica matematica,
la cui dimensione privilegiata è la risoluzione di problemi, intesi non solo come
esercizi ripetitivi, bensì soprattutto come questioni autentiche e significative, legate
alla vita quotidiana, che andranno affrontate, rappresentate ed esplorate in diversi
modi, allo scopo di individuare possibili strategie risolutive, congetturando
soluzioni
e
risultati.
Storia

La Storia è la disciplina in cui si imparano a conoscere e interpretare fatti, eventi e
processi del passato. Tali conoscenze offrono metodi utili per comprendere il
presente e per motivare il senso di responsabilità nei confronti del patrimonio e dei
beni comuni. La possibilità di usufruire di ogni opportunità di studio della storia, a
scuola e nel territorio circostante, permettono di strutturare esperienze esplorative
sul passato, allo scopo di indagarne cause, ragioni, prospettive, ponendo
attenzione alle diverse fonti disponibili. La storia generale nella scuola primaria si
propone inoltre di far scoprire il mondo storico mediante la costruzione di un
20
sistema di conoscenze riguardanti quadri di civiltà e storico-sociali, senza
tralasciare i fatti storici fondamentali.
Geografia

Il primo incontro con la Geografia avviene mediante un approccio attivo
all’ambiente circostante, per consolidare il rapporto del proprio corpo con lo spazio.
Gli alunni dovranno dotarsi delle coordinate spaziali per orientarsi nel territorio,
abituandosi ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale ed in una
prospettiva via via sempre più ampia, passando dal contesto locale a quello
planetario.
Il raffronto dello spazio vissuto con la dimensione globale è agevolato dalla
comparazione di rappresentazioni spaziali strutturate su scale diverse. La
conoscenza geografica riguarda anche i processi di trasformazione progressiva
dell’ambiente ad opera dell’uomo, o per cause naturali di diverso tipo. L’apertura al
mondo attuale è necessaria anche per sviluppare la consapevolezza di far parte di
una comunità territoriale organizzata, per leggere e interpretare le testimonianze del
passato nel proprio ambiente di vita, per conoscere, progettare ed attuare azioni di
salvaguardia
e
recupero
del
patrimonio
ambientale.
Scienze

L’osservazione dei fatti e lo spirito di ricerca devono caratterizzare un efficace
insegnamento delle scienze e vanno attuati attraverso un coinvolgimento diretto
degli alunni, incoraggiandoli a porre domande sui fenomeni osservati, a progettare
esperimenti/esplorazioni seguendo ipotesi di lavoro ed a costruire i loro modelli
interpretativi, descrivendo le proprie attività in testi di vario tipo. La ricerca
sperimentale condotta con gli alunni rafforza infatti la fiducia nelle proprie capacità
di pensiero, la disponibilità a dare e ricevere aiuto, l’attitudine ad imparare dagli
errori propri e altrui, l’apertura ad opinioni diverse e la capacità di argomentare le
proprie.
Le scienze naturali e sperimentali sono accomunate da metodologie di indagine
simili. È importante perciò potenziare, nel percorso di studio, l’impostazione
metodologica, ponendo in evidenza le modalità di ragionamento e le informazioni
trasversali, aspetti imprescindibili per riconoscere l’unitarietà della conoscenza. Per
questo, in maniera progressiva e a più riprese, dovranno essere focalizzati alcuni
grandi organizzatori concettuali quali causa/effetto, sistema, stato/trasformazione,
energia, equilibrio. Il percorso dovrà comunque mantenere sempre un solido
contatto con la realtà, imperniando l’attività didattica sull’osservazione di un
organismo, di un fenomeno fisico, di un microambiente.
Tecnologia e informatica

21
Nel campo di studio della tecnologia rientrano i principi di funzionamento e le
modalità di impiego di tutti gli strumenti, i dispositivi, le macchine e i sistemi che
l’uomo progetta, realizza ed usa per migliorare le proprie condizioni di vita, per
gestire o risolvere problemi. È specifico compito della tecnologia promuovere forme
di pensiero e atteggiamenti che preparino e sostengano interventi trasformativi
dell’ambiente attraverso un uso consapevole e intelligente delle risorse, nel rispetto
dei vincoli e delle risorse disponibili. Selezionando temi e problemi vicini
all’esperienza dei ragazzi, si sviluppa in loro una crescente padronanza di concetti
fondamentali come bisogno, problema, risorsa, processo, prodotto. Inoltre, per
quanto riguarda le tecnologie digitali, è necessario che, oltre alla padronanza degli
strumenti informatici, si sviluppi un atteggiamento critico ed una maggiore
consapevolezza degli effetti culturali della loro diffusione. Quando possibile, gli
alunni potranno essere introdotti ad alcuni linguaggi di programmazione
particolarmente semplici e versatili, che si prestino a sviluppare il gusto per
l’ideazione e la realizzazione di progetti.
Musica

L’apprendimento della musica, che consta di pratiche e di conoscenze, nella scuola
si articola su due dimensioni:

produzione, mediante azione diretta con e su materiali sonori, in particolare
l’attività corale e la musica d’insieme;

fruizione consapevole, che implica la costruzione
significati personali, sociali e culturali.
e l’elaborazione di
Il canto, la pratica degli strumenti musicali, l’ascolto favoriscono lo sviluppo della
musicalità, promuovono l’integrazione delle componenti percettivo- motorie,
cognitive e affettivo-sociali della personalità, contribuiscono al benessere
psicofisico dando risposta ai bisogni, ai desideri ed alle caratteristiche delle diverse
fasce d’età.
In quanto mezzo di espressione e di comunicazione, la musica interagisce
continuamente con le altre arti e con i vari ambiti del sapere.
Arte e immagine

La disciplina ha la finalità di sviluppare e potenziare negli alunni le capacità di
esprimersi e di comunicare in modo creativo e personale, di osservare in modo
mirato le immagini e le diverse creazioni artistiche, di sviluppare un atteggiamento
di curiosità nei confronti del patrimonio artistico.
Attraverso il percorso formativo del primo ciclo d’istruzione, l’alunno impara ad
utilizzare e a fruire del linguaggio visivo e audiovisivo dell’arte, facendo evolvere
22
l’esperienza espressiva spontanea verso forme di comunicazione più consapevoli e
strutturate.
Educazione Fisica
Nel primo ciclo l’educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie
potenzialità nella costante relazione con l’ambiente, con gli altri, con gli oggetti.
Attraverso il movimento, con il quale si realizza una vastissima gamma di gesti che
vanno dalla mimica del volto alla danza, alle più svariate prestazioni sportive,
l’alunno potrà conoscere il proprio corpo ed esplorare lo spazio, comunicare con gli
altri, sperimentare il successo delle proprie azioni e le conquista di abilità motorie
come fonti di gratificazione che incentivano l’autostima. Il curricolo dell’educazione
al movimento dovrà prevedere esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e
salutari e contribuire alla prevenzione di ipocinesia, cattive abitudini alimentari,
involuzione delle capacità motorie.
Partecipare alle attività motorie e sportive significa inoltre condividere con altre
persone esperienze di gruppo, esaltando valori etici quali la cooperazione, il
rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà, il senso di appartenenza e di
responsabilità, il controllo dell’aggressività, il rifiuto della violenza.
Inglese
L’insegnamento della L2 nella scuola elementare ha la finalità di sviluppare
nell’alunno una competenza plurilinguistica e pluriculturale. Si propone inoltre di
sviluppare la capacità di comprendere suoni e ritmi di una lingua diversa (dalla
propria) sfruttando in età precoce la naturale inclinazione linguistica del bambino.
La metodologia utilizzata prevederà l’alternanza di diverse strategie motivanti, come
canzoni, filastrocche, giochi di ruolo, consegne che richiedono risposte corporee a
indicazioni fornite il lingua, analisi di materiali autentici, ascolto di storie e
tradizioni di altri Paesi, uso di tecnologie informatiche.
L’alunno potrà così passare progressivamente da una interazione centrata sui
propri bisogni, ad una comunicazione sempre più attenta all’interlocutore, fino a
sviluppare competenze socio-relazionali adeguate ad interlocutori e contesti diversi.
Religione

Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un
ruolo insostituibile per la piena formazione della persona. La religione cattolica è
parte costitutiva del patrimonio storico, culturale ed umano della società italiana.
23
Per questa ragione, secondo le indicazioni dell’Accordo di Revisione del
Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica
per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano
avvalersi di tale opportunità.
L’insegnamento della religione cattolica si colloca nell’area disciplinare linguisticoartistico-espressiva, in cui l’alunno si interroga sulla propria identità e sugli
orizzonti di senso verso cui può aprirsi, affrontando anche le essenziali domande
religiose. In tale contesto si collocano gli strumenti per cogliere ed apprezzare le
espressioni culturali ed artistiche offerte dalle diverse tradizioni religiose.
L’approccio, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo
fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere
importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni tra
persone di culture e religioni differenti. In tal senso l’Insegnamento della Religione
Cattolica si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività
interdisciplinari.
Educazione alla convivenza civile

Alcuni argomenti vengono approfonditi attraverso le educazioni che non possono essere
considerate materie aggiuntive, ma servono per integrare diverse discipline attorno allo
stesso tema.
Educazione alla salute

L’educazione alla salute costituisce una componente trasversale dell’intero processo
educativo e si colloca nell’attività ordinaria della vita scolastica, favorendo situazioni di
benessere e di equilibrio psicofisico, che incidono positivamente sulla salute, sul clima
culturale, relazionale, organizzativo e operativo della scuola. Gli insegnanti intendono
valorizzare la persona dell’alunno che si trova al centro del processo formativo,
privilegiando i momenti di un sereno confronto con se stessi e con gli altri, con il proprio
corpo e con l’ambiente, con l’esperienza scolastica e con il mondo sociale. Ogni anno
vengono così affrontate tematiche educative riguardanti il vissuto del bambino.
Educazione alla sicurezza

L’educazione alla sicurezza costituisce un elemento fondamentale per lo sviluppo del
comportamento individuale e di gruppo nel mondo sociale. Gli insegnanti si impegnano a
favorire l’acquisizione di comportamenti attivi e responsabili improntati alla solidarietà, alla
collaborazione e all’autocontrollo.
Il percorso didattico- educativo prevede:
 una prima conoscenza del territorio e dei rischi con cui si convive,
 il riconoscimento delle diverse situazioni di pericolo,
24
 la conoscenza degli aspetti più evidenti inerenti la prevenzione e delle norme di
comportamento in emergenza.

Educazione stradale
L’educazione stradale rappresenta un valido contributo formativo.
Attraverso essa è possibile sensibilizzare l’alunno alle problematiche della società civile,
farlo riflettere sull’esperienza quotidiana e condurlo a divenire sempre più responsabile
delle proprie azioni.
I docenti predispongono una programmazione articolata a cui concorrono tutte le
discipline, per guidare gli alunni:
all’approfondimento delle regole e delle norme della vita sociale riferite alla strada,
ad esaminare le situazioni di comportamento che coinvolgono l’alunno sia come
pedone sia come utente di mezzi di trasporto pubblici e privati.
Nell’affrontare questa attività, gli insegnanti intendono avvalersi delle associazioni e degli
organismi presenti sul territorio per condurre attività teoriche e pratiche.
Educazione alimentare

L’educazione alimentare vuole rendere consapevoli gli alunni della necessità di assumere
un corretto comportamento alimentare. I pregiudizi, i messaggi pubblicitari, le mode, oltre
la famiglia, influenzano continuamente le scelte e i gusti alimentari dei bambini. Aiutare
ogni alunno a prendere coscienza del proprio comportamento alimentare nel momento
della merenda e della ristorazione scolastica, rappresenta uno degli aspetti più significativi
dell’intervento educativo. A questo seguono interventi specifici e multidisciplinari volti ad
elaborare conoscenze relative ai principi generali della nutrizione umana e al suo valore
per il mantenimento di una buona salute. In questa opera si ritiene fondamentale stabilire
un rapporto di collaborazione con le famiglie, gli amministratori e la ditta incaricata della
ristorazione.
Educazione all’affettività

L’affettività è considerata una dimensione della personalità che ha estrema rilevanza sia
nei processi di formazione che nell’espressione del Sé. Si fa riferimento perciò al mondo
dei desideri, dei bisogni, dei sentimenti e delle emozioni che costituiscono la ricchezza e
l’identità di ciascuna persona. La scuola propone un’iniziale ma diffusa occasione di
educazione all’affettività svincolata da saperi precostituiti, ma legata alla quotidianità degli
interventi formativi dei docenti sugli alunni. Accanto a questo vengono proposti percorsi
affidati anche ad esperti che, sentite le famiglie, introducono e avvicinano i bambini alla
scoperta dell’identità del genere, del ruolo, della diversità, del cambiamento corporeo e
della relazionalità. Con questa prima alfabetizzazione si vuole arricchire, articolare e dare
25
una consapevole padronanza degli stati affettivi legati alla soggettività di ognuno.
Educazione ambientale

L’educazione ambientale offre agli alunni l’opportunità di acquisire consapevolezza delle
proprie conoscenze e di accostarsi, in modo problematico e non solo informale, a nuovi
contenuti scolastico ed extrascolastico. L’attività scolastica tende a sensibilizzare gli alunni
nei confronti di ambienti circoscritti, vicini all’esperienza dei bambini ,ma significativi,
facilmente osservabili e indagabili, che possono consentire un successivo approccio
integrato con le diverse discipline. Gli apprendimenti di conoscenze e abilità diventano
finalizzati a promuovere atteggiamenti e comportamenti coerenti con il rispetto, la
conservazione dell’ambiente e la ricerca di semplici ma fattibili soluzioni per migliorarlo. La
concezione di ambiente tende infine ad ampliarsi per prendere in considerazione le
relazioni culturali, sociali e civili degli ambienti di vita dell’uomo.
PERCORSI INTEGRATIVI
DI APPRENDIMENTO
I laboratori
I laboratori rappresentano una modalità di lavoro che utilizza sia lo spazio dell’aula, sia
altri spazi a disposizione nelle singole scuole del circolo.
Questi “luoghi” di apprendimento fisici e mentali rispondono a vari bisogni:
● valorizzare e rinforzare le motivazioni degli alunni;
● rispettare i livelli cognitivi del soggetto che apprende;
● confermare e contestualizzare i saperi disciplinari, perché ogni disciplina può essere
svolta in forma laboratoriale.
I laboratori possono essere organizzati con tutto il gruppo classe, con sottogruppi classe
o con gruppi provenienti da diverse classi.
I suddetti laboratori possono variare secondo i bisogni individuati e le risorse professionali
disponibili.
LABORATORI OBBLIGATORI
 LARSA: attività di recupero e di
potenziamento degli
apprendimenti
 LINGUA INGLESE
 INFORMATICA
 ESPRESSIVITA’ :
drammatizzazione, espressione
corporea
LABORATORI FACOLTATIVI








Cineforum
Animazione alla lettura
Lettura e scrittura creativa
Attività espressive e manipolative
Giochi logici
Metodo di studio
Giochi motori
Inglese madrelingua
26
I progetti compresenza
Nell’orario settimanale, laddove sussistano risorse umane, risultano alcune ore di
compresenza in servizio degli insegnanti. Queste ore, dedicate in primis alla
sostituzione dei colleghi assenti, come previsto dalle norme vigenti, possono anche
prevedere attività di insegnamento individualizzato e/o a piccoli gruppi, come
dettagliato nelle programmazioni di classe/ sezione
e nei relativi progetti
compresenza.
I progetti educativi
Accanto alle discipline d’insegnamento, si attuano progetti trasversali che, coinvolgendo
tutte le classi, nel rispetto dell’unitarietà dell’insegnamento, costituiscono lo sfondo
integratore interdisciplinare. I Progetti sorgono come risposta a un bisogno rilevato. I
docenti coinvolti condividono le responsabilità della gestione e del controllo. La
costituzione di un gruppo di progetto può essere stabile o limitata nel tempo e legata al
progetto stesso, secondo le esigenze che la complessità del lavoro richiede.
Allegato 5: Progetti educativi di circolo, di plesso, di classe e di sezione.
Le visite d’istruzione
Le uscite didattiche programmate prevedono delle visite guidate a luoghi, musei,
finalizzati all’integrazione delle normali attività didattiche della scuola. Gli alunni vengono
preventivamente informati attraverso materiali didattici per un’adeguata preparazione delle
uscite. Al rientro in classe si prevede un lavoro di rielaborazione dei dati raccolti. Il
calendario delle uscite didattiche viene concordato nelle varie riunioni di classe e
sottoposto all’approvazione del Consiglio di Interclasse. Nell’organizzazione delle visite
guidate ci si attiene alla normativa vigente ed alle delibere del Collegio dei Docenti.
LE INNOVAZIONI INTRODOTTE DALLA RIFORMA
Unità di Apprendimento
e Piani di Studio Personalizzati
27
L’attività didattica è organizzata per UNITA’ DI APPRENDIMENTO, che sono costituite da
uno o più obiettivi formativi. L’insieme delle attività di apprendimento progettate dai docenti
per gli alunni danno luogo ai Piani di Studio Personalizzati. Sono percorsi di
apprendimento riferiti a questo o a quel particolare contesto scolastico, calibrati per i
particolari alunni di quella scuola, perciò sono personalizzati.
Documento di valutazione
Il D.P.R. 08.03 n. 275 / 1999 relativo all’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche,
assegnava alle stesse la responsabilità di individuare le modalità ed i criteri di valutazione
degli alunni, operando nel rispetto della normativa nazionale.
La Circolare Ministeriale n. 85 / 2004 fornisce le indicazioni operative per la valutazione
degli alunni e per la certificazione delle competenze. All’interno del documento di
valutazione vengono individuati degli elementi vincolanti (frontespizio e parte finale),
mentre la parte relativa al comportamento e quella relativa alla valutazione delle discipline
può essere diversa da scuola a scuola. Lo staff di direzione ed i presidenti d’interclasse
hanno individuato una serie di indicatori, dopo aver esaminato attentamente :
- i rispettivi Piani di Studio Personalizzati (classi prime e seconde) ;
- il PECUP;
- le programmazioni didattiche e gli obiettivi verticalizzati.
Di conseguenza, sono stati elaborati differenti modelli di documento per le varie
interclassi, pur mantenendo i medesimi vincoli ed una struttura comune. Il Collegio Docenti
ha poi ratificato l’adozione dei nuovi documenti di valutazione, che in seguito sono stati
dettagliatamente illustrati dai docenti ai genitori degli alunni delle rispettive classi, nel
corso di appositi incontri.
Allegato 6 : Documenti di valutazione
DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Valorizzazione dell’individualità
La scuola, per raggiungere le finalità che si è proposta, articola risposte diverse, per
permettere al singolo alunno di essere se stesso, valorizzando le proprie individualità,
favorendo una effettiva integrazione nel gruppo e predisponendo, attraverso le unità di
apprendimento (UA), percorsi didattici personalizzati che consentano l’acquisizione di un
livello di apprendimento adeguato alle singole potenzialità. Le modalità di intervento
avvengono attraverso i LARSA (Laboratori di Apprendimento, Recupero e Sviluppo
dell’Apprendimento):
 all’interno della classe o della sezione,
 in un piccolo gruppo,
 individuali,
 a classi aperte.
28
L’attenzione ai bisogni espressi dai bambini ha portato il nostro Circolo a definire scelte
organizzative , didattiche ed educative adeguate e condivise, quali :





l’organizzazione delle modalità diversificate d’inserimento alla scuola materna;
la formazione delle classi prime dopo un iniziale periodo di osservazione;
l’organizzazione di attività di plesso per favorire un “clima scolastico” sereno ed
accogliente;
la continuità didattico - educativa tra i diversi ordini di scuola;
l’organizzazione, con modalità differenziate, dei laboratori facoltativi.
Gradualità di inserimento alla scuola dell’infanzia
Premessa
La gradualità dell’inserimento dei bambini nelle sezioni della scuola dell’infanzia da una
parte tiene conto della collaborazione e della disponibilità delle famiglie, dall’altra rispetta
l’affettività del bambino che, con ansia e preoccupazione, affronta un ambiente fisico e
sociale nuovo e sconosciuto. La scuola primaria prosegue questo lavoro costruendo il
proprio percorso didattico relazionale ed educativo sulle esperienze attuate dai bambini.
Criteri
I criteri per la formazione delle sezioni vengono concordati collegialmente e sono i
seguenti:
 omogeneità ed eterogeneità,
 equilibrio di:
- maschi e femmine,
29
- bambini iscritti al doposcuola,
- situazioni documentate di disagio e di diversa abilità,
-inserimento di fratelli in sezioni diverse.
I bambini che compiono i 3 anni entro il 31 gennaio potranno essere inseriti,
previo accordo con i genitori e a seguito di un’apposita delibera del Collegio
Docenti e del Consiglio di Circolo, dal primo giorno di scuola .
Formazione classi prime
Premessa
Le classi prime saranno formate in modo da fornire integrazione e pari opportunità di
crescita. Il periodo iniziale della prima classe, inteso come periodo di osservazione, è
organizzato in modo dettagliato da tutti i docenti delle classi prime per favorire dinamiche
relazionali positive, per rendere oggettiva la verifica dei prerequisiti, per favorire la
conoscenza di tutti i bambini tra loro e con tutti i docenti delle classi prime, per valorizzare
esperienze condivise.
Criteri
Le classi prime vengono formate seguendo queste modalità:
- colloqui individuali tra insegnanti dei due ordini di scuola (dell’infanzia e primaria) per
la presentazione dei tratti caratteristici di ogni bambino con compilazione di una griglia
predisposta come guida all’ascolto
- esame delle schede di osservazione degli alunni iscritti, compilate dalle educatrici di
scuola materna
- formazione di gruppetti eterogenei di bambini con buone possibilità di collaborazione e
socializzazione rispetto all’esperienza pregressa
- momento di accoglienza nel primo giorno di scuola per alunni e genitori
- periodo di osservazione dei bambini da parte degli insegnanti del team. Vengono
verificate conoscenze, capacità, attitudini e comportamenti di ciascun alunno e
dinamiche relazionali dei vari gruppi
- formalizzazione delle classi da parte del D. S.
- compilazione di una griglia di osservazione su ciascun bambino dopo un mese di
scuola ed alla fine dell’anno
- incontri con i genitori.
Allegato 8 : Guida all’ascolto
Allegato 9: Scheda di osservazione
Allegato 10: Griglia di osservazione
Accoglienza
L’accoglienza è per noi la capacità di tener conto del percorso di crescita attuato da
ciascun bambino, di raccogliere le informazioni offerte dalla scuola, dalle famiglie e da
30
tutte le agenzie che si sono occupate del bambino fino all’ingresso nella scuola
dell’infanzia e primaria , di elaborare e di utilizzare strumenti condivisi di comunicazione.
L’accoglienza è ancor di più l’atteggiamento fondamentale del rapporto educativo: il
bambino deve sentire su di sé uno sguardo attento e preoccupato alla sua persona, deve
sentirsi accolto ed entrare in un rapporto di fiducia con l’adulto che lo accompagna.
Solo fidandosi il bambino può acquisire fiducia in sé, imparare e crescere. Annualmente, in
tutte le scuole del Circolo viene organizzata una “Giornata di scuola aperta” per
permettere ai futuri iscritti la conoscenza dell’ambiente scolastico. Al termine del periodo di
accoglienza i genitori degli alunni compilano un questionario in cui esprimono il loro
giudizio personale sull’esperienza vissuta dai loro figli.
La valutazione dei questionari rientra a pieno titolo nei criteri di valutazione del Piano
dell’Offerta Formativa e rappresenta un elemento di riflessione per il lavoro delle future
classi prime dell’anno scolastico successivo.
Allegato 11: Questionario accoglienza scuola dell’infanzia
Allegato 12: Questionario accoglienza scuola primaria
Allegato … : Guida all’ascolto
Criteri di inserimento degli alunni nelle classi successive alla
prima
La realtà sociale di Bresso caratterizzata già nel passato da una crescita demografica
dovuta a forti immigrazioni interne, ha indotto la scuola ad esaminare più volte il problema
dell’inserimento di nuovi bambini.
Tale problema ha posto e ripropone la necessità di individuare strategie sempre più
idonee ad un inserimento che risponda alle esigenze degli allievi e permetta:
 il diritto all’apprendimento,
 la valorizzazione delle diversità,
 lo sviluppo delle potenzialità.
Premesso ciò, sulla base delle esperienze pregresse e dei suggerimenti raccolti dalla
gestione dei problemi emersi, vengono indicati i seguenti criteri:
1) garantire a ciascun bambino pari opportunità di successo formativo;
2) valorizzare l’accoglienza come occasione e possibilità di un reciproco
arricchimento
umano e culturale;
3) favorire in ogni modo l’acquisizione di competenze e capacità strumentali indispensabili
per conoscere, esprimere, comunicare, fare.
4) Valutare le problematiche presenti in ogni classe, affinché ogni nuovo inserimento sia
finalizzato alla piena integrazione del bambino.
L’attuazione di ogni percorso d’inserimento terrà conto:
a)
di tutte le informazioni raccolte sull’alunno (età, scolarità pregressa, agenzie
riabilitative, alfabetizzazione culturale e linguistica….);
31
b) della storia personale del bambino (famiglia, problemi, competenze, paese di
provenienza.…);
c) delle caratteristiche della classe di accoglienza (clima relazionale, composizione,
stabilità delle figure di riferimento…).
Attività di intersezione
Nelle scuole dell’infanzia, oltre alle attività di sezione, vengono programmati momenti di
intersezione con attività specifiche di laboratorio ( ad esempio giardinaggio, sonorità,
manipolativo, ed. ambientale, stencil, ed. alimentare, creativo), valorizzando le
competenze presenti nell’équipe pedagogica. Periodicamente vengono allestiti spettacoli
teatrali o di burattini che, in alcune occasioni, vedono coinvolti anche i genitori e attività di
plesso collegate a ricorrenze stagionali (Castagnata, spettacoli natalizi, Carnevale, festa di
primavera, scuola aperta).
Attività di plesso
Non solo all’ingresso nella scuola primaria, ma anche durante gli anni scolastici
successivi, i bambini hanno la possibilità di vivere esperienze comuni a tutte le classi del
plesso e la comunità scolastica come luogo di incontro, confronto e crescita.
Continuità educativa
La continuità educativa evita che, nel primo snodo di passaggio, vadano perse le
esperienze, i rapporti, gli apprendimenti, che giorno dopo giorno la scuola dell’infanzia e/o
primaria hanno costruito.
Nel Circolo operano ormai da diversi anni Commissioni di coordinamento per la continuità
educativa tra i vari ordini di scuola: nido, materna, elementare, media, al fine di:
 garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo completo;
 valorizzare le competenze già acquisite dall’alunno;
 favorire un armonico passaggio tra i diversi ordini di scuola prevenendo difficoltà e
disagi;
 favorire una reciproca conoscenza rispettando le differenziazioni proprie di
ciascuna scuola;
 assicurare agli alunni diversamente abili o in situazione di svantaggio il diritto ad
una formazione articolata ed organica;
32
 favorire la condivisione e la riflessione critica sul lavoro didattico ed educativo
attuato;
 concordare finalità comuni, confrontando obiettivi, metodi e contenuti;
 organizzare momenti finalizzati all’inserimento che prevedano:
- esperienze di gemellaggio per rafforzare il confronto tra i docenti dei due
ordini di scuola
- visite alle scuole di ordine successivo da parte degli alunni con momenti di
gioco e/o di lavori comuni
- incontri tra gli insegnanti per un’analisi delle attività svolte dagli alunni
- presentazione dei tratti caratteristici di ogni alunno attraverso colloqui
individuali (aprile, maggio) e con strumenti elaborati dalla Commissione
mista dei due ordini di scuola
- coinvolgimento del plesso per un momento comune di accoglienza dei nuovi
iscritti (primo giorno di scuola) e di saluto per gli alunni di quinta (ultimo
giorno di lezione)
- passaggio alla scuola successiva del fascicolo personale di ogni alunno
- incontri fra gli insegnanti (novembre) per un confronto sull’andamento e
sull’inserimento degli alunni delle prime classi.
Al progetto Gemellaggio aderiscono varie classi e sezioni del Circolo.
Allegato 13: Progetto Gemellaggio
Alunni diversamente abili, con bisogni educativi specifici e in
situazione di svantaggio
L’inserimento degli alunni diversamente abili nelle diverse classi del nostro circolo conta
ormai di una ricca esperienza pluridecennale ed è di stimolo e di arricchimento per la
qualità della scuola e per tutti gli alunni che la frequentano. Le linee programmatiche che
ci portano a mettere in discussione ed a migliorare continuamente le prassi di inserimento
degli alunni diversamente abili o in situazione di disagio nelle nostre classi del circolo sono
il frutto di alcune convinzioni pedagogiche, didattiche ed educative basate su:

la flessibilità metodologica ed organizzativa della scuola e dei suoi percorsi didattici;

l’eterogeneità della comunità scolastica;

il valore unico ed irripetibile di ogni persona;

il rispetto delle potenzialità di ciascun alunno;

la consapevolezza dell’importanza di un clima relazionale che favorisca la sua
maturazione globale;
33

la necessità del supporto di insegnanti di sostegno che si integrino nella
programmazione di classe secondo criteri concordati;

la possibilità di inserire l’alunno disabile in laboratori o in LARSA diversi da quelli
dell’interclasse
di
appartenenza
,
seguito
dall’insegnante
di
sostegno
o
dall’educatore.
All’inizio di ogni anno scolastico, per concordare le linee comuni del piano educativo
individualizzato, vengono coinvolte numerose figure educative quali il Dirigente scolastico,
le insegnanti di classe, le insegnanti di sostegno, le Assistenti sociali del Comune e
l’équipe neuro-psichiatrica dell’ UONPIA o di altri Enti.
In seconda ed in quinta è prevista la stesura del PdF con la partecipazione di tutte le figure
educative e riabilitative. Vi è la certezza che solo operando in rete si possano ottenere i
risultati più idonei. Questo principio è ancor più sostenibile quando ci si trova di fronte ad
un passaggio di ordine scolastico ed alle difficoltà che esso comporta.
In questa delicata fase gli insegnanti della scuola primaria e gli insegnanti della scuola
secondaria:
 favoriscono la graduale conoscenza della nuova struttura scolastica;

organizzano incontri tra docenti per il passaggio delle informazioni;

cercano, in collaborazione con il Dirigente scolastico della Scuola Secondaria di
Primo grado, la situazione migliore per un inserimento proficuo sia dal punto di
vista didattico che relazionale;

provvedono ad individuare ed a soddisfare le
specifiche necessità di
assistenza e di supporto tecnologico.
Anche per gli alunni in situazione di svantaggio e con BES è previsto un percorso
individualizzato per l’inserimento nella scuola primaria e per il passaggio alla scuola
secondaria di I grado, grazie anche alla collaborazione dell’assistente sociale
dell’area minori e dell’intervento di educatori specializzati.
Allegato 14 : Profilo Dinamico Funzionale elaborato dalla Commissione e adottato nel II
Circolo di Bresso
Allegato 15: Progetto di intervento della scuola sugli alunni diversamente abili
Allegato … : Protocollo Integrazione
MOMENTI EXTRASCOLASTICI
Rapporti extrascuola
La scuola aderisce alle iniziative promosse da Associazioni Culturali diverse e dall’Ente
Locale nella misura in cui queste contribuiscono all’arricchimento dell’offerta formativa del
Circolo (biblioteca, ludoteca, associazioni culturali, società sportive, équipe
psicopedagogica, associazioni di volontariato).
34
I rapporti fra l’Istituzione scolastica e gli Enti Locali territoriali sono improntate alla
massima collaborazione allo scopo di:
- mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al
tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel seguente
piano;
- promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli Enti
Locali mettono a disposizione delle scuole ;
- favorire un uso integrato delle strutture scolastiche, al di fuori degli orari di lezione,
per attività sportive e culturali di interesse generale.
- valorizzare le competenze professionali di quanti operano all’interno delle
Associazioni;
- valorizzare l’opera di volontariato dell’associazionismo.
Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta Formativa, l’istituzione scolastica
può stipulare accordi, intese e convenzioni con altre scuole del territorio. Tali accordi sono
finalizzati in particolar modo alla promozione di scambi ed incontri fra scolaresche, nonché
alla realizzazione di progetti didattici comuni.
RILEVAZIONE DI CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE
La valutazione
La valutazione viene intesa come momento fondamentale della programmazione in quanto
rende possibile la flessibilità dei percorsi, attraverso la raccolta di informazioni di ritorno.
Valutare è un’operazione complessa rivolta all’alunno e all’insegnante.
-
-
All’alunno perché:
conosca il giudizio degli insegnanti
sul suo operare,
siano mobilitate le risorse personali
per cercare e scoprire le
potenzialità,
venga avviato ad
un’autovalutazione secondo
percorsi responsabilizzanti.
-
All’insegnante perché:
rifletta in modo sistematico e
puntuale sugli obiettivi, sui contenuti
e sui metodi del suo operare,
controlli l’adeguatezza dei percorsi
didattici,
valuti gli apprendimenti raggiunti dagli
alunni a conclusione di ogni percorso
didattico,
adegui
la
programmazione
all’effettiva
situazione
di
apprendimento del singolo alunno e
della classe.
Si utilizzeranno prove graduali, legate all’esperienza e ad una prima concettualizzazione,
per stabilire l’acquisizione delle:
- abilità strumentali di base (lettura, scrittura e calcolo),
35
- abilità logiche,
- capacità di problematizzazione della realtà,
- capacità di rielaborare e sistemare dati.
Per la scuola primaria le prove di verifica vengono sistematicamente proposte durante e a
chiusura di ogni unità di apprendimento , sia in modo individuale sia collettivo, ma non
prima di aver garantito, a ciascuno, i tempi adeguati per un’effettiva assimilazione dei
contenuti.
L’insegnante valuta un obiettivo pienamente raggiunto, (valutazione sommativa), quando
l’alunno dimostra di:
- essere autonomo nel lavoro,
- essere corretto nei contenuti,
- possedere conoscenze adeguate,
- essere preciso nell’esecuzione,
- rispettare i tempi di lavoro,
- padroneggiare tecniche e strumenti,
- rielaborare i contenuti appresi,
- trasferire in contesti diversi le conoscenze acquisite.
Parallelamente, nel valutare il raggiungimento di un obiettivo, l’insegnante tiene conto
delle reali potenzialità, dei livelli di partenza e dei percorsi di ciascuno (valutazione
formativa). I livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni nelle diverse discipline vengono
espressi nei voti numerici, espressi in decimi, riportati con scansione quadrimestrale nel
documento di valutazione. Vengono inoltre evidenziati i punti forti e i punti deboli del
processo di sviluppo di ogni alunno, indicando gli eventuali interventi da attuare in
collaborazione con la famiglia del bambino. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia,
all’interno della programmazione annuale, accanto a contenuti, metodi e strumenti,
vengono definiti gli indicatori di osservazione, che costituiscono gli elementi essenziali
della valutazione. Per la rilevazione degli apprendimenti, vengono sistematicamente
utilizzate griglie di verifica periodiche sulle abilità raggiunte individualmente. Al termine dei
tre anni di frequenza della scuola dell’infanzia, viene compilata una scheda di
osservazione conclusiva come strumento di comunicazione alle famiglie e come strumento
di rilevazione delle competenze possedute dai bambini al momento del passaggio alla
scuola primaria.
Riferimenti legislativi e valutazione degli apprendimenti
Nello Schema di Regolamento, convertito in legge 169 del 30 ottobre 2008, l’articolo 3
chiarisce, in modo inequivocabile, che l’obiettivo della legge è dare sistematicità alla
valutazione e favorire l’azione formativa delle istituzioni scolastiche per un rapporto di
sinergia tra obiettivi di apprendimento e valutazione degli alunni. Le istituzioni scolastiche
sono tenute quindi ad individuare “modalità e criteri di valutazione degli alunni”.
La scuola deve declinare consapevolmente indicatori e descrittori ma anche darsi delle
regole da rispettare nelle pratiche valutative. In tal senso, i criteri e le modalità di verifica
che la scuola si deve dare, costituiscono nel loro insieme un modello operativo la cui
36
funzione è quello di fornire orientamenti agli operatori impegnati nelle attività di verifica e
valutazione.
La valutazione con la sua finalità prevalentemente formativa e con l’individuazione sia
delle potenzialità che delle carenze degli alunni, concorre ai processi di autovalutazione
degli alunni stessi, al miglioramento dei loro livelli di conoscenza, al loro successo
formativo così come la valutazione dell’intero sistema scolastico migliora la qualità della
scuola.
Tale processo valutativo si concretizza nell’ attività didattica attraverso:
 il confronto continuo dei docenti sui criteri di valutazione degli elaborati degli alunni;
 l’elaborazione, la somministrazione, il monitoraggio costante delle prove comuni di
circolo;
 la partecipazione al progetto nazionale INVALSI;
 l’adesione alla rete STRESA.
Criteri di valutazione condivisi
La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione didatticoeducativa e possiede un indubbio valore diagnostico, formativo e sommativo.
Consapevoli di ciò, gli insegnanti del II circolo di Bresso hanno avviato già da tempo un
percorso di autoformazione, confronto e reciproco arricchimento, allo scopo di ottenere
omogeneità nelle valutazioni disciplinari, rendere trasparente l’azione valutativa della
scuola, avviare gli alunni e le famiglie alla consapevolezza del significato attribuito al voto.
In particolare, a partire dall’a.s. 2008-2009, sono stati dedicati alcuni incontri operativi ove
sono stati esplicitati e concordati i criteri di valutazione delle prove di verifica periodica
sulla base di indicatori e descrittori condivisi.
Prove d’ingresso
La situazione di partenza viene rilevata principalmente tramite osservazioni
sistematiche iniziali, che includono anche prove d'ingresso mirate e funzionali, in
modo che i docenti possano stabilire la reale situazione della classe e dei singoli
alunni nell'area cognitiva e in quella non cognitiva.
Tale rilevazione non è oggetto di valutazione preventiva in senso meritocratico, ma
pone le basi per individuare le strategie d'intervento.
Nella diagnosi di ingresso, per l’aspetto cognitivo sono analizzate le competenze
possedute nelle singole discipline (possesso dei prerequisiti), ai vari e rispettivi
livelli, e quelle più significative di dimensione trasversale alle discipline:
1. la comprensione : comprendere i vari messaggi o concetti e analizzarli in
modo completo utilizzando gli strumenti logico-operativi.
2. La comunicazione : comunicare i contenuti in modo organico, corretto e
37
appropriato, utilizzando i vari linguaggi.
Per gli aspetti socio/relazionali sono presi in considerazione:
a) il comportamento come capacità dell’ alunno di rispettare le regole della
vita
scolastica, controllando il suo comportamento nelle attività individuali e
collettive;
b) la collaborazione come capacità di porsi in relazione costruttiva con gli altri
e con l’ ambiente in modo proficuo e leale;
c) l’ attenzione e la partecipazione come capacità di seguire con interesse e
attenzione ogni tipo di attività didattica, intervenendo in modo ordinato e
pertinente;
d) l’ impegno come capacità di impegnarsi in modo costante e responsabile
nelle varie attività e discipline, cercando di approfondire le conoscenze;
e) l’ autonomia e il metodo di lavoro come capacità di organizzare il lavoro e
svolgerlo in modo autonomo, curato ed efficace.
La definizione di un quadro diagnostico quanto più puntuale e affidabile costituisce
garanzia per l’ efficacia del processo di formazione e per l’individuazione del livello
delle competenze esistenti e la messa a punto delle tipologie di intervento. Pertanto
le équipe, in relazione alla situazione di partenza e al suo evolversi, indicano, oltre
alla normale progettazione, i gruppi di lavoro/livello secondo fini e obiettivi definiti
in base alle esigenze, ai ritmi di apprendimento e alle caratteristiche del singolo.
Come da normativa, le famiglie vengono informate dalle équipe pedagogiche, entro
il primo bimestre, della situazione di partenza degli alunni e delle relative strategie
di intervento individualizzato.
La situazione delle singole classi e la libertà d’ insegnamento consentono agli
insegnanti d’ impostare la progettazione del loro intervento in maniera diversificata,
purché nel rispetto delle vigenti leggi.
Prove comuni quadrimestrali di circolo
Particolare attenzione è rivolta al testo delle prove, affinché le richieste, in esso contenute,
siano chiare, oggettive e pertinenti agli obiettivi da valutare. Sulla valutazione i docenti del
Circolo si confrontano per gruppi disciplinari e/o d’interclasse e concordano, in base ad
obiettivi e contenuti definiti, la stesura di prove quadrimestrali comuni, al fine di garantire
agli alunni il raggiungimento di un livello omogeneo di abilità e conoscenze. I risultati
rispetto a parametri di valutazione comuni permettono il confronto sull’efficacia dei percorsi
metodologici e didattici attuati.
Allegato 16: Prove comuni quadrimestrali di circolo
38
Partecipazione al progetto nazionale INVALSI
Con la direttiva n.76 del 16.8.2009 il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ha
chiesto all’INVALSI di " […] provvedere, sulla base delle indicazioni di cui alla direttiva
triennale n. 74 del 15 settembre 2008, alla valutazione degli apprendimenti tenendo conto
anche delle soluzioni e degli strumenti già adottati per rilevare il valore aggiunto prodotto
da ogni singola scuola in termini di accrescimento dei livelli di apprendimento degli
alunni.".
La direttiva n.76 prevede, inoltre, che per il presente anno scolastico, la rilevazione
avvenga nel II e nel V anno della scuola primaria e nel I e III anno della scuola secondaria
di
primo
grado.
L’INVALSI intende rispondere a quanto indicato nella direttiva attraverso il Servizio
Nazionale di Valutazione che si basa su uno stretto e solido rapporto di collaborazione con
le
singole
scuole.
La riflessione su quanto accade in altri importanti sistemi scolastici mette in evidenza che
la misura esterna degli apprendimenti degli studenti può costituire uno strumento
essenziale di governo della scuola. Avere un punto di riferimento esterno permette, infatti,
al corpo docente e a chi lo coordina di avere una misura delle conoscenze/abilità e
competenze dei propri ragazzi comparata a quella delle altre scuole del Paese, tenuto
conto delle caratteristiche degli allievi di ciascuna realtà scolastica.
Allegato .. : Protocollo di valutazione
Allegato …:Certificazione delle competenze
QUALITA’ DEL SERVIZIO SCOLASTICO
Politica della qualità
La qualità è quell’insieme di proprietà e caratteristiche di un servizio che permettono di
soddisfare le esigenze del cliente (utenza) e, nel nostro intento, anche di dare
soddisfazione all’operatore (docente - non docente), garantendo un miglioramento
continuo della nostra offerta. Particolare cura ed attenzione sarà posta nell’attività di
formazione delle risorse umane per orientare l’atteggiamento, la professionalità, la
conoscenza, l’azione di docenti e non docenti verso gli obiettivi della qualità.
Per ridurre la probabilità che quanto dichiarato si discosti
dall’agito:
-
Le scelte educative sono discusse ed approvate in sede collegiale e
condivise anche dal personale ATA
I progetti vengono elaborati e condivisi collegialmente
39
Ciò premesso, il nostro Circolo si propone di raggiungere i seguenti obiettivi per la qualità:

rispondere in modo sempre più adeguato alle aspettative ed ai bisogni interni/esterni

definire ruoli, compiti e responsabilità di ciascun operatore scolastico in base alle
competenze professionali

individuare e gestire risorse umane e materiali

stabilire procedure (documenti), modalità di controllo e monitoraggio dei percorsi

valorizzare e motivare ciascun operatore scolastico.
Procedure
A partire dall’anno scolastico 2002-2003 i docenti che hanno partecipato ai corsi di
aggiornamento organizzati dal Polo Qualità del Provveditorato agli Studi di Milano, hanno
avviato all’interno del circolo un percorso di documentazione e di miglioramento del
servizio, anche attraverso la redazione di procedure specifiche. Le procedure, nel loro
insieme, documentano il sistema di qualità del circolo, dettagliando in modo chiaro,
esplicito, trasparente e sintetico i processi e le attività che hanno influenza sulla qualità dei
servizi. Ogni procedura individua il responsabile della sua corretta applicazione, che ne
rileva eventuali carenze e difformità. Stendere delle procedure significa, in quest’ottica,
garantire l’organizzazione ed il coordinamento dell’operato di ciascun docente all’interno di
un sistema d’istruzione ed educativo caratterizzato da una propria storia.
Le procedure elaborate dal II Circolo di Bresso riguardano attualmente:
Continuità didattica-educativa, finalizzata ai passaggi di scuola
Programmazione di fascia
Inserimento organizzativo scuola infanzia
Formazione classi prime con periodo di osservazione
Gestione orario classi
Utilizzo compresenze
40
Le procedure in uso nel circolo possono essere richieste al responsabile della
Qualità.
IDENTITA’ CULTURALE E PROFESSIONALE
DEL II CIRCOLO DI BRESSO
Protocollo d’intesa tra i docenti
Ogni team si confronta sulle modalità di intervento per assumere una medesima linea
educativa nei vari momenti delle attività didattiche e non. Il protocollo d’intesa, elaborato
da ogni gruppo, è allegato alle singole programmazioni annuali.
I punti su cui si confrontano i docenti sono:
-
condivisione dell’intervento educativo;
-
criteri di valutazione dei comportamenti degli alunni e regole educative
comuni nei diversi momenti delle attività (rispetto dell’orario scolastico,
rispetto dell’organizzazione e del lavoro didattico, rispetto dell’ambiente
scolastico e non, valorizzazione dei momenti non didattici o esterni
all’aula);
-
definizione delle ore di compresenza (scelta dei giorni, orario,
suddivisione classi, modalità di lavoro);
41
-
gestione delle ore di programmazione settimanale e della suddivisione
del tempo a disposizione;
Programmazione didattica
La programmazione didattica annuale è definita da ogni Consiglio di Classe o Interclasse
entro il primo mese di scuola, pianificando in modo efficace ed efficiente gli interventi
didattici ed educativi.
La programmazione didattica annuale comprende:
- gli obiettivi annuali definiti negli OSA;
- l’organizzazione delle attività e dei contenuti in relazioni agli obiettivi stabiliti;
- l’individuazione di metodi, materiali, sussidi adeguati;
- modalità e tempi di verifica vengono definiti in itinere nelle singole Unità di
Apprendimento.
Distribuzione ore di non insegnamento
La distribuzione delle ore di non insegnamento viene pianificata annualmente dal Collegio
Docenti tenendo conto dei bisogni e degli obiettivi fissati nel Piano dell’Offerta Formativa.
Il fondo di Istituto e comunque ogni altro stanziamento destinato alla retribuzione di
prestazioni straordinarie del personale sono finalizzati a:
- valorizzare e sviluppare le molteplici risorse umane e professionali esistenti nelle
scuole;
- migliorare l’organizzazione complessiva del circolo;
- sviluppare le attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro;
- riconoscere i maggiori impegni individuali di docenti referenti e/o responsabili di
specifiche attività e iniziative di interesse generale.
Collegialità docente
Le modalità con cui si articola la collegialità del Circolo sono le seguenti:
-
tra i docenti di plesso o di
42
CONSIGLI DI INTERSEZIONE / DI INTERCLASSE
COLLEGIO DEI DOCENTI
-
circolo, di classi parallele
con i genitori di classi parallele
riunioni
assembleari
(per
delibere, discussioni)
riunioni per commissione (a
composizione
variabile,
a
composizione fissa)
equipe pedagogica
RIUNIONI SETTIMANALI DI PROGRAMMAZIONE
RIUNIONI PERIODICHE DI COORDINAMENTO/ PROGRAMMAZIONE
di Circolo
di classe
La calendarizzazione degli impegni viene effettuata all’inizio di ogni anno scolastico e
diffusa agli insegnanti entro il mese di NOVEMBRE
Rapporti scuola / famiglia
Nella scuola dell’infanzia
Per i nuovi iscritti sono previsti:
Per tutti i bambini nel corso dell’anno scolastico
sono previsti:
-
riunioni informative a dicembre (prima
dell’iscrizione), a giugno ed a settembre;
-
riunioni di sezione secondo calendario
comunicato,
-
un colloquio individuale entro dicembre:
-
-
scuola aperta a marzo/aprile.
colloqui richiesti dai genitori o dalle
insegnanti in orario concordato, non
coincidente con le attività didattiche.
Nella scuola primaria
43
Per i nuovi iscritti sono previsti:
-
giornata di scuola aperta entro gennaio
dell’anno scolastico precedente all’ingresso
nella scuola primaria;
-
una riunione di classe prima dell’inizio delle
lezioni per illustrare l’organizzazione dei
primi giorni;
-
-
Per tutti gli alunni sono previste le seguenti
forme di comunicazione:
-
avvisi scritti (sul diario per la scuola
primaria);
-
circolari ciclostilate dalla
distribuite ai singoli alunni;
-
esposizione all’albo o sui vetri all’ingresso
della scuola;
un colloquio di conoscenza per i genitori
delle classi prime nel periodo iniziale
dell’anno scolastico;
-
riunioni di classe convocate con calendario
annuale comunicato a tutti i genitori entro il
mese di ottobre;
comunicazioni telefoniche tempestive in
caso di incidenti o malesseri accusati dagli
alunni durante l’orario scolastico ;
-
e-mail e posta elettronica.
-
colloqui
individuali
bimestrali
e
quadrimestrali
(febbraio-giugno)
per
l’informazione relativa ai percorsi didattico educativi attuati da ciascun alunno e per la
consegna del documento di valutazione;
-
colloqui individuali o di gruppo per motivi
particolari, nei giorni concordati con gli
insegnanti.
Direzione
e
Nel caso in cui i familiari non fossero reperibili,
verranno attuate le procedure per il trasporto
del bambino al pronto soccorso con mezzi
idonei.
Le assemblee di classe possono essere convocate su richiesta scritta del rappresentante
dei genitori di ciascuna classe/sezione. Nella richiesta di assemblea deve essere indicato
la data, l’orario che dovrà essere concordato con il Dirigente Scolastico e l’ordine del
giorno. Una volta autorizzata l’assemblea i rappresentanti promotori sono autorizzati ad
informare i genitori interessati.
Come indicato nel Regolamento di Istituto, non è possibile richiedere colloqui durante le
ore di lezione.
Contratto Formativo
L’opera educativa risulta proficua, se ogni componente vive con responsabilità il proprio
compito. E’ quindi necessario che la scuola e la famiglia si incontrino e si accordino su
reciproci impegni.
La scuola si impegna a:
 attuare le organizzazioni modulari (40 e 30 ore settimanali) indicata dalla Riforma
della scuola, tenendo in considerazione i vincoli posti dall’organico funzionale di Circolo;
 accettare tutti gli alunni, i cui genitori chiedono l’iscrizione al 2° Circolo. In caso di
indisponibilità di posti saranno seguiti i criteri indicati dal Consiglio di Circolo;
 organizzare attività che favoriscano la continuità educativa tra i diversi ordini di scuola,
secondo quanto concordato nelle singole Commissioni del Collegio Docenti;
verificare l’attuazione delle attività programmate per ciascun anno scolastico attraverso
44
un processo di monitoraggio e controllo;
affrontare con tempestività eventuali problemi di disagio e/o svantaggio degli alunni;
utilizzare le ore di compresenza per attività di insegnamento individualizzato e/o per
attività a classi aperte come da progetti elaborati da ciascuna interclasse (se i docenti
non sono impegnati nella sostituzione dei colleghi assenti, come previsto dalle normative
vigenti);
incrementare la professionalità dei docenti, attraverso la partecipazione a corsi di
formazione e di autoformazione, su aspetti specifici e su problematiche della didattica e
dell’educazione.
I docenti si impegnano a:
 presentare la programmazione didattico - educativa;
 favorire la motivazione all’apprendimento;
 verificare il percorso formativo degli alunni, tenendo conto della unicità di ciascuno;
 esplicitare i criteri, le modalità e i tempi di verifica e valutazione;
 portare a conoscenza dei genitori tutte le informazioni che in modo diretto o indiretto


possano coinvolgere i loro figli;
comunicare con sollecitudine alle famiglie avvisi della scuola ed annotazioni inerenti
l’apprendimento e il comportamento degli alunni;
concordare le modalità operative, relativamente al corredo scolastico, all’uso del
materiale didattico, ai compiti a casa, all’igiene personale;
favorire il più possibile un clima di fiducia e collaborazione tra scuola e famiglia;

 aggiornare il portfolio.
I genitori si impegnano a:
 confrontarsi con i docenti sulle linee educative fondamentali;
 porre i figli in grado di rispettare gli impegni che, con la frequenza scolastica
assumono;
 verificare giornalmente le comunicazioni scuola-famiglia;
 controllare sistematicamente il lavoro svolto in classe dai propri figli;
 collaborare con i docenti nel seguire itinerari concordati a rinforzo di talune abilità dei
propri figli:
 collaborare con gli insegnanti per il buon andamento della classe e delle attività
specifiche che la scuola propone;
 rispettare tempi e modi dell’organizzazione della scuola.
45
Agli alunni è richiesto di:
 rispettare i compagni, gli insegnanti e gli operatori scolastici;
 rispettare le regole di convivenza stabilite;
 partecipare con impegno alle diverse attività scolastiche;
 trattare con riguardo il materiale personale, quello degli altri e quello della scuola.
Il patto educativo di corresponsabilità
scuola/ famiglia
Il patto di corresponsabilità, reso obbligatorio con il D.P.R. 235/2007 ed entrato in vigore
nel gennaio dell’anno successivo, “…è uno strumento insostituibile di interazione scuolafamiglia, poiché coinvolge direttamente insegnanti, alunni e genitori, invitandoli a
concordare, responsabilmente, modelli di comportamento coerenti con uno stile di vita in
cui si assumono e si mantengono impegni, rispettando l’ambiente sociale in cui si è
ospitati.” (M. Gelmini)
ll Patto di Corresponsabilità Educativa, sottoscritto dai genitori affidatari e dai docenti,
rafforza il rapporto scuola/famiglia in quanto nasce da una comune assunzione di
responsabilità e impegna entrambe le componenti a condividerne i contenuti e a
rispettarne gli impegni.
Al fine di consentire all’istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative
e formative cui è istituzionalmente preposta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere
correttamente ai doveri che l’ordinamento gli attribuisce.
L’osservanza dei doveri compete anche al personale docente, non solo per quanto
concerne gli adempimenti normativi, ma anche per quanto dettato dalla deontologia
professionale.
La condivisione degli obiettivi, il rispetto dei ruoli, le procedure di decisione e l'assunzione
di responsabilità, nonché la qualità delle relazioni docenti/ genitori, docenti/docenti,
docenti/studenti rappresentano fattori di qualità della scuola.
E’ opportuno e auspicabile che il processo di redazione del patto sia esso stesso
esperienza di corresponsabilità tra la scuola e la componente genitori, in tutte le sue
espressioni. In tal senso ogni Istituto, nella sua autonomia, individua le procedure interne
indispensabili a favorire la massima condivisione e collaborazione nella redazione della
proposta da sottoporre alla firma dei singoli genitori.
46
Aggiornamento e formazione
La scuola, per poter garantire una risposta adeguata alle esigenze culturali e formative
degli alunni, si impegna ad incrementare la professionalità del personale scolastico. Il
Collegio dei Docenti del 2° Circolo, sulla base della relazione della Commissione
incaricata di approfondire il problema dell’aggiornamento e raccolte tutte le informazioni
utili a soddisfare i bisogni formativi degli operatori scolastici, valorizzando le competenze
già esistenti tra il personale in servizio nel Circolo, elabora annualmente una mappa dei
bisogni formativi legati al processo di rinnovamento culturale e professionale che la
scuola italiana sta vivendo.
E’ pertanto consentita e auspicata la frequenza dei docenti ai corsi di aggiornamento e di
formazione organizzati dal C. D., dal MPI, dal CSA, dall’ IRRE, dalle Università, dalle
Associazioni Professionali o dagli Enti Culturali riconosciuti dal MPI, che rispondano ai
sottoelencati bisogni formativi:
-
bisogni relativi alla gestione del piano dell’offerta formativa
-
bisogni relativi alle attività finalizzate alla promozione del successo formativo
-
bisogni relativi alla comunicazione del piano dell’offerta formativa
-
bisogni relativi all’autonomia scolastica nei suoi aspetti amministrativi, organizzativi,
didattici e finanziari
-
bisogni relativi all’informazione su contenuti, obblighi e adempimenti legati alla
legge 626 per il personale docente e ATA.
In particolare, il Collegio Docenti del II Circolo di Presso ha da tempo intrapreso un
percorso di formazione ( con l’aiuto di esperti) , di ricerca e di rielaborazione dei contenuti
e delle indicazioni operative espresse dalla legge di Riforma dell’ordinamento scolastico
(L. n. 53/2003 e relativi decreti applicativi).
Funzioni strumentali, staff di direzione e commissione POF
Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola , la risorsa fondamentale è
costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per la realizzazione e la
gestione del piano dell’offerta formativa dell’istituto e per la realizzazione di progetti
formativi d’intesa con enti e istituzioni esterni alla scuola. Le risorse utilizzabili per le
funzioni strumentali sono identificate con delibera del Collegio dei Docenti, che ne
definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari. Tali funzioni vengono quindi
assegnate annualmente dal MIUR.
47
Le funzioni strumentali attualmente deliberate dal Collegio Docenti ed operanti nel
circolo sono sette:

Coordinamento e organizzazione progetti di circolo in collaborazione con il territorio
e la sicurezza nella scuola (ins. Strada)

Informatica: processi ed attività per utilizzare l’informatica nelle attività didattiche,
nell’organizzazione e nella comunicazione interna ed esterna (ins. Gagliostro)
 L’autonomia e la responsabilità della scuola rispetto ai livelli d’apprendimento
raggiunti dagli alunni (ins. Mazzocco)
 Piano dell’Offerta Formativa: dai valori dichiarati nel documento alle strategie e agli
strumenti per verificare processi e risultati (ins. Milanese)
 I risultati scolastici degli alunni misurati anche dopo l’uscita dalla scuola primaria
(ins. Milanese)
 L’orientamento degli alunni e le esperienze di collaborazione con la scuola
secondaria di secondo grado (ins. Ceccato)
 Coordinamento delle attività e dei progetti finalizzati all’integrazione degli alunni
stranieri con difficoltà linguistiche (ins. Costantidinis)
 La robotica come esperienza didattica ed in relazione con esperienze analoghe
attuate in altre scuole (ins.Di Benedetto)
 Coordinamento delle attività musicali dell’Istituto Comprensivo: dall’esperienza
dell’Indirizzo Musicale all’organizzazione del coro di adulti e ragazzi nella scuola
secondaria di I grado (ins. Bernardelli)
Il lavoro delle funzioni strumentali, dello staff di direzione e della commissione POF
rappresenta un sostegno per tutti i docenti del circolo, contribuendo ad attuare scelte
consapevoli e condivise, migliorando di conseguenza l’organizzazione complessiva
dell’istituzione scolastica.
Lo staff e la commissione POF lavorano da diversi anni con la seguente composizione:
 Staff di direzione : docenti funzioni strumentali , docenti collaboratori di plesso e
dirigente scolastico
 Commissione POF: docenti funzioni strumentali , docenti collaboratori di plesso,
docenti responsabili di commissione, due docenti referenti per la scuola
dell’infanzia e dirigente scolastico.
Le funzioni strumentali si configurano come una componente essenziale di entrambi i
gruppi di lavoro, perché per i settori rispettivamente assegnati hanno il compito di aiutare,
sostenere, sviluppare in ogni scuola la cultura dell’organizzazione, del controllo, della
responsabilità, del coinvolgimento.
Obiettivi :
- Valorizzazione e sviluppo delle risorse professionali del circolo
48
-
Sviluppo della gestione del piano dell’offerta formativa
Sostegno alla progettualità e all’innovazione
Distribuzione dell’assunzione di responsabilità fra le diverse componenti scolastiche
Promozione della cultura del servizio scolastico come organizzazione
Promozione di iniziative di formazione e di riflessione sulle metodologie didattiche,
sulla valutazione, sull’organizzazione della scuola.
Allegato 17 : Relazioni funzioni strumentali
Commissioni di studio e di lavoro
Al fine di rispondere ai bisogni dell’utenza in modo più articolato e completo, i C.D.
costituiscono annualmente, al loro interno, diverse Commissioni, designandone i membri e
aggiornandone i percorsi. Le Commissioni, (che nella realtà del nostro Circolo esistono
ormai da diversi anni), operano in collaborazione con i genitori, le scuole, l’Ente Locale e
le diverse associazioni presenti sul territorio, nel processo di formazione che caratterizza il
Piano dell’Offerta Formativa di ogni scuola.
Allegato 18: Commissioni anno scolastico 2012-2013
COMMISSIONE FESTA A SCUOLA
Finalità :
organizzare la realizzazione di momenti di coinvolgimento, significativi da un punto di vista
collettivo.
La commissione si occupa di coordinare le risorse umane, materiali e finanziarie,
allo scopo di realizzare manifestazioni ludico-ricreative quali ad esempio spettacoli teatrali,
cacce al tesoro, marce non competitive.
COMMISSIONE EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE
(ACCOGLIENZA,
MULTICULTURALITA’,
EDUCAZIONE
STRADALE,
EDUCAZIONE
ALLA
SICUREZZA, EDUCAZIONE AMBIENTALE, EDUCAZIONE ALIMENTARE/PROGETTO FRIMOUSSE,
EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’, EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA)
EDUCAZIONE ALLA MULTICULTURALITA’
Finalità:
favorire l’integrazione scolastica e sociale di bambini provenienti da paesi stranieri.
La Commissione prevede e progetta attività ed iniziative che favoriscano l’educazione alla
cooperazione, nonché al rispetto delle differenze etniche e culturali.
La Commissione elabora ogni anno scolastico una mappa della situazione e dei bisogni in
cui viene a trovarsi ogni scuola.
49
Strettamente legata al lavoro della commissione è la figura referente per il CICO, un
progetto di alfabetizzazione linguistica e mediazione culturale in collaborazione con le
scuole del territorio.
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Finalità:
recepire i bisogni degli alunni, dei docenti, dei genitori, dell’Istituzione scolastica e del
territorio; proporre al C.D. le tematiche educative da affrontare in modo trasversale alle
diverse discipline.
La Commissione si pone l’obiettivo di favorire le situazioni che incidono positivamente sul
vissuto del bambino relativamente allo star bene con se stesso, con gli altri, con il proprio
corpo, con l’ambiente.
COMMISSIONE INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Finalità:
favorire l’integrazione dell’alunno diversamente abile, con i suoi bisogni specifici e la sua
diversità, nel gruppo classe/interclasse con compagni a loro volta diversi fra loro.
Per il raggiungimento di tale finalità è necessario:
- realizzare all’inizio di ogni anno scolastico una mappa degli alunni diversamente abili
presenti nel Circolo;
- evidenziare per ciascun alunno i bisogni reali, che non sempre coincidono con gli
obiettivi didattici;
- attuare un buon lavoro di supporto e collaborazione con le famiglie;
- stendere una programmazione individualizzata che non sia distaccata da quella di
classe, bensì integrata ad essa.
All’interno della Programmazione si devono prevedere momenti di lavoro specifico ( in
classe, nel piccolo gruppo, in situazioni diverse,….) per il raggiungimento degli obiettivi
previsti, in risposta ai bisogni dell’alunno ( PROFILO DINAMICO FUNZIONALE).
Gli obiettivi devono essere sempre espressi in modo chiaro e soprattutto devono avere la
caratteristica di essere tutti sistematicamente verificabili.
Per i casi particolarmente problematici, si prevede, all’interno di un progetto, un iniziale
periodo di accompagnamento nel passaggio fra ordini di scuola diversi da parte di una
figura di riferimento.
Al termine del percorso scolastico dell’alunno, in genere è prodotto un fascicolo
contenente la storia affettiva – cognitiva – relazionale – famigliare – di ciascun bambino in
situazione di handicap, da trasmettere al successivo grado di istruzione.
La Commissione Integrazione opera anche al fine di:
-
produrre materiali utili al Circolo ( griglie, banca dati in avvio….);
tentare di risolvere problematiche mensili e/o annuali rispetto al cambio dei docenti di
sostegno;
verificare in itinere il lavoro svolto sui singoli casi;
verificare il P.D.F. ed i percorsi individualizzati attuati;
programmare interventi comuni con gli educatori forniti dall’Ente locale rispetto ai
diversi
momenti di intervento ( la mensa, il gioco, l’assistenza per i casi più gravi);
50
-
lavorare in accordo con il G.L.H. e l’ente locale;
stendere annualmente progetti per l’acquisto di strumenti di ausilio per i casi più gravi.
Nel Circolo è operante il G.L.H. : una Commissione ristretta ( scuola – famiglia – ASL–
amministrazione comunale) con obiettivi a lungo termine rispetto al problema
dell’integrazione.
In allegato: Protocollo d’Intesa orientativo sull’integrazione, Profilo Dinamico Funzionale
elaborato dalla Commissione e adottato nel Circolo.
Allegato 19 : Griglie di guida al colloquio per la trasmissione delle informazioni
relative agli alunni diversamente abili
Allegato 20 : Protocollo d’Intesa orientativo sull’integrazione
COMMISSIONE NIDO – SCUOLA DELL’INFANZIA
Finalità:
rafforzare la collaborazione fra le due agenzie educative, affinché operino in continuità
reciproca:
La commissione organizza incontri periodici, colloqui di presentazione dei futuri alunni e
colloqui di verifica del loro processo d’inserimento. Vengono inoltre concordati scambi di
visite tra i bambini con le loro educatrici e serate a tema per i loro genitori, riguardanti
problematiche educative.
COMMISSIONE CONTINUITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA
Finalità:
favorire un armonico passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementare e
valorizzare l’esperienza pregressa del bambino.
La Commissione si confronta su contenuti e metodi, elabora strumenti di osservazione
degli alunni e lavora alla progettazione di attività finalizzate allo sviluppo di abilità
trasversali quali la capacità di ascolto. Organizza scambi di visite e lavori comuni per
confrontare modi e tempi di lavoro, così da favorire una conoscenza reciproca più diretta
fra i due ordini di scuola.
COMMISSIONE CONTINUITA’ SCUOLA PRIMARIA / SECONDARIA di PRIMO GRADO
Finalità :
giungere alla costruzione di un curriculum comune e predisporre percorsi comuni,
confrontando metodologie di lavoro e contenuti.
La commissione opera per rendere quanto più produttiva la collaborazione con le scuole
secondarie di primo grado del territorio, allo scopo di impedire possibili dispersioni nel
patrimonio formativo del processo di apprendimento – insegnamento.
51
Suddivisa in sottogruppi, elabora progetti relativi ad obiettivi, metodi e contenuti, definendo
le abilità indispensabili che corrispondono agli obiettivi finali della scuola primaria ed ai
prerequisiti della scuola secondaria di primo grado.
I gruppi lavorano alla preparazione di unità didattiche e prove di verifica che, al fine di
raggiungere pienamente gli obiettivi prestabiliti, uniformano ed esemplificano i vari percorsi
metodologici.
I membri della commissione provvedono ad effettuare un’attività di verifica della
valutazione assegnata agli alunni ed elaborano una scheda informativa per il passaggio
degli allievi da un grado di scuola a quello successivo.
COMMISSIONE QUALITA’
Finalità:
migliorare il servizio scolastico nell’ottica della qualità
Per ottenere una migliore organizzazione e razionalizzazione del servizio scolastico, la
commissione si occupa del controllo e della revisione delle procedure già in uso.
Parallelamente vengono elaborate nuove procedure riguardanti gli aspetti caratterizzanti il
servizio scolastico del circolo. Il controllo e l’autovalutazione d’istituto vengono
regolarmente perseguiti mediante la somministrazione e la relativa tabulazione di
questionari, rivolte a diverse fasce d’utenti. L’esito dei suddetti questionari rappresenta il
punto di partenza per le azioni correttive, allo scopo di migliorare ulteriormente i servizi
offerti.
COMMISSIONE ATTUAZIONE PROCESSI INNOVATIVI
Finalità:
aggiornare le modalità di elaborazione e compilazione dei nuovi documenti scolastici.
La commissione si impegna attraverso periodici incontri alla costruzione di documenti ed
attività didattico-educative in linea con le indicazioni ministeriali.
COMMISSIONE PROVE COMUNI
Finalità:
garantire il monitoraggio del livello di apprendimento medio per ciascuna fascia del circolo,
attraverso la somministrazione di prove comuni a tutto il circolo.
Nel corso di incontri periodici, la commissione si occupa della revisione e della
rielaborazione delle prove comuni alle diverse interclassi di circolo.
Parallelamente, di anno in anno vengono ritarati i criteri di valutazione delle suddette
prove. Una volta monitorate ed eventualmente modificate, tali prove vengono riscritte su
computer e salvate in un apposito archivio, per essere poi passate alle classi successive.
La commissione partecipa in prima persona alle iniziative legate alla somministrazione
delle prove INVALSI ed al progetto di collaborazione con la rete STRESA.
COMMISSIONE MULTIMEDIALITA’
52
Finalità:
migliorare i canali di comunicazione interni/esterni alla scuola
Accanto ai compiti specificamente svolti dalla docente che ricopre la funzione strumentale
(archiviazione , diffusione di documenti di particolare rilievo e continua raccolta,
elaborazione e risistemazione di nuovi dati) la commissione si occupa della diffusione del
patrimonio di conoscenze, informazioni, documentazioni e procedure utili al miglioramento
del servizio scolastico. Vengono inoltre individuati, consultati ed analizzati testi specifici,
riviste scolastiche sul tema delle nuove tecnologie, siti di interesse didattico generale e/o
settoriale.
Il suddetto gruppo di lavoro contribuisce all’aggiornamento del sito web del circolo.
COMMISSIONE GIORNALINO
Finalità:
migliorare i canali di comunicazione interni/esterni alla scuola
A partire dall’anno scolastico 2003-2004 viene periodicamente redatto e diffuso tra tutti gli
alunni del circolo il giornalino della scuola, alla cui realizzazione contribuiscono le classi e
le sezioni dei quattro plessi. La commissione si è occupata dell’ideazione del progetto e
prosegue tuttora nella sua organizzazione, fornendo i temi ed i contenuti che verranno
trattati in ogni numero e provvedendo, in collaborazione con l’ufficio di segreteria e con i
docenti delle interclassi a turno, alla stampa ed alla diffusione del giornalino stesso.
COMMISSIONE MENSA
Finalità:
incentivare e rafforzare il collegamento tra le agenzie operanti sul territorio ( scuole di ogni
ordine, amministrazione comunale, ASL, ditta appaltatrice del servizio di refezione
scolastica) in relazione ai temi dell’educazione alimentare e del servizio mensa in senso
stretto.
La commissione organizza e partecipa ad incontri periodici tra i membri delle suddette
agenzie, contribuendo alla diffusione di proposte per il miglioramento del servizio. Essa
costituisce inoltre un importante anello di collegamento con i genitori, che vengono messi
al corrente delle decisioni prese e dei cambiamenti introdotti attraverso appositi incontri.
Già da alcuni anni le docenti della commissione si occupano della gestione interna del
Club Frimousse, un progetto di sensibilizzazione degli alunni sul tema dell’alimentazione e
del servizio di refezione, svolto in collaborazione con le agenzie già citate. Gli alunni delle
varie classi inoltre prendono periodicamente parte ad incontri, tenuti da esperti, sul tema
dell’educazione alimentare e alla salute. Vengono infine effettuate delle verifiche sulla
gradibilità del servizio.
COMMISSIONE BIBLIOTECA
Finalità:
migliorare l’utilizzo di un supporto didattico – educativo per i docenti e di uno strumento
conoscitivo e metodologico per gli alunni, accompagnati dai loro insegnanti.
53
I componenti della commissione provvedono alla gestione periodica dell’archivio
(catalogazione ed archiviazione nuovi acquisti), al monitoraggio del flusso
prelievo/restituzione. Avanzano inoltre proposte di aggiornamento del patrimonio librario,
sulla base dei bisogni avvertiti dai docenti.
REFERENTE RAPPORTI CON IL TERRITORIO
Finalità:
raccogliere e diffondere informazioni in merito alle iniziative didattico- culturali promosse
dal Comune di Bresso, dalle varie associazioni, da enti privati .
La docente referente mantiene periodici incontri e contatti telefonici con la Consulta delle
Associazioni, il responsabile della Biblioteca Civica, il responsabile del Circolo Culturale
“A. Manzoni” per essere informata costantemente sulle varie iniziative promosse.
Le notizie raccolte vengono poi diffuse ai colleghi dei plessi.
REFERENTI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Finalità:
promuovere attività, prevalentemente operative, finalizzate alla sensibilizzazione degli
alunni nei confronti dell’ambiente.
Le docenti referenti mantengono un costante rapporto di collaborazione con il
responsabile del Parco Nord Milano, informando e sensibilizzando i docenti a proposito
delle iniziative educative e didattiche promosse dall’associazione, a cui diverse classi del
circolo aderiscono da diversi anni. Promuovono da tempo la raccolta differenziata in
classe e selezionano le varie proposte provenienti dalle diverse agenzie che operano per il
rispetto e la tutela del patrimonio ambientale, proponendole ai colleghi.
Altri gruppi di lavoro che si riuniscono periodicamente per affrontare tematiche specifiche
sono:
 Coordinamento didattico d’interclasse (rappresentanti d’interclasse)
 Commissione Orario Scolastico
 Commissione per l’organizzazione dell’Open Day (giornata di scuola aperta)
 Commissione per l’elaborazione del documento illustrativo di presentazione
dell’offerta formativa ai genitori delle future classi prime
 Commissione per la redazione del diario scolastico
 Animazione teatrale
 Progetto gemellaggio
 Gruppo Figure Sensibili:squadra antincendio e pronto soccorso
 Docenti Tutor
 Osservazione e valutazione delle competenze degli alunni
ASPETTO AMMINISTRATIVO
Fattori di qualità dei servizi amministrativi
Nell’erogazione dei servizi amministrativi, la scuola fissa i seguenti indicatori di qualità:
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Standard specifici delle procedure
La distribuzione dei modelli d’iscrizione è effettuata nei periodi indicati dalla normativa, a
vista. La segreteria garantisce lo svolgimento della procedura d’iscrizione in un tempo
massimo di dieci minuti, fatta salva l’esattezza e la regolarità dei documenti presentati. Il
rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico
entro 3 giorni lavorativi.
Gli uffici di segreteria, compatibilmente con la dotazione organica del personale
amministrativo, garantiscono il seguente orario di apertura al pubblico:
DURANTE I PERIODI DI SVOLGIMENTO
DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE:
 dal lunedì al venerdì
dalle ore 8,30 alle ore 9,30
 martedì e giovedì
NEI MESI ESTIVI E DURANTE I PERIODI
DI SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’
DIDATTICHE:

dal lunedì al venerdì
dalle ore 9,00 alle ore 12,00
dalle ore 15,30 alle 16,30
Gli Uffici amministrativi:
 assicurano agli utenti la tempestività del contatto telefonico, negli orari di apertura degli
uffici, garantendo una risposta che comprende il nome del Circolo, il nome e la
qualifica di chi risponde, la persona o l’ufficio in grado di fornire le informazioni richieste
55





si impegnano ad annotare eventuali richieste del pubblico, alle quali non è in grado di
dare esauriente risposta ed a fornirla , in seguito, secondo modalità concordate (anche
telefonicamente)
si impegnano ad affiggere all’albo della scuola ogni informazione, Circolare, nota che
possa interessare il pubblico
si impegnano a definire le pratiche ed il conseguente rilascio delle documentazioni
necessarie alla carriera dei docenti, entro 7 giorni lavorativi a partire dalla richiesta , le
pratiche comportanti ricerche complesse di dati saranno definite entro 10 giorni
lavorativi a partire dalla data della richiesta.
si impegnano a provvedere alla riproduzione di documenti e materiali didattici, legati
all’attuazione del POF, tenendo conto delle esigenze più urgenti con il funzionamento
dell’ufficio di segreteria.
si impegnano a proseguire e a potenziare il livello di informatizzazione dell’ ufficio.
Albo
All’interno di ciascun plesso sono presenti spazi contenenti informazioni su:
- organici del personale scolastico,
- orario di lavoro del personale,
- organigramma di composizione delle commissioni.
All’ingresso di ciascuna scuola, il personale ausiliario ha il compito di indirizzare l’utenza
alla fruizione dei servizi richiesti.
Valutazione del Piano dell’Offerta Formativa
La commissione che ha elaborato il documento del POF, ha anche definito gli strumenti
per il controllo dello stato di sviluppo dello stesso. Al termine di ciascun anno scolastico
verrà elaborata una relazione per il Collegio Docenti e per il Consiglio di Circolo.
ASPETTO VALUTATIVO
Valutazione del servizio scolastico
Ciascuna scuola costituisce “Un sistema organizzato dei servizi” in cui:
 la professionalità degli operatori scolastici,
 le modalità di utilizzo delle strutture, degli strumenti,
56
 le metodologie didattiche,
 i criteri della progettazione e del controllo dei processi di insegnamento e di
apprendimento,
 le relazioni instaurate tra il personale, gli alunni e le famiglie,
 i collegamenti con i diversi soggetti attivi del territorio,
rendono ogni realtà scolastica unica ed originale.
Come ogni organizzazione, la nostra scuola ha la necessità di verificare, attraverso un
processo costante di autoanalisi , la qualità, l’efficacia e l’efficienza dei servizi che eroga
nella prospettiva di un miglioramento graduale di tutto il sistema, tenendo conto della
soddisfazione dell’utenza esterna ed interna. L’autoanalisi dei processi attivati nella
scuola, non può essere intesa come un’attività episodica di controllo, ma è essa stessa un
processo continuo, organizzato e condiviso.
È un processo sistematico che prende in esame:
 il contesto (le famiglie, gli alunni. Il territorio, le strutture),
 le risorse (il personale, le attrezzature, le risorse finanziari,),
 i processi (tutte le attività finalizzate alla realizzazione di un servizio: processo educativo
di programmazione, di verifica, ecc...),
 i risultati (i saperi disciplinari, i saperi trasversali, i saperi cognitivi, conoscenze, metodo
di studio, trasferimento in contesti diversi delle conoscenze acquisite).
Per alcuni aspetti sono stati individuati alcuni indicatori di qualità ed i relativi standard di
accettabilità per valutare i risultati ed i processi più significativi del servizio. Bisogni,
risorse, adeguatezza dei percorsi educativi e didattici vengono monitorati attraverso
questionari, interviste, incontri, griglie di sintesi. I risultati di queste informazioni, elaborati
ed interpretati, vengono poi resi pubblici nel corso di incontri collegiali. Obiettivo di questo
processo è la valorizzazione degli aspetti di eccellenza della nostra organizzazione e
l’individuazione dei “punti di debolezza”, per i quali è necessario attivare un processo di
miglioramento condiviso, progettato, integrato e per “piccoli passi”. Il processo di
autovalutazione é oggetto del lavoro di una Commissione formata sui temi della qualità,
del controllo e della valutazione. La commissione lavorerà con tutte le commissioni già
attive nel nostro Circolo, con i docenti di classe, d’interclasse e d’intersezione, con il
Collegio dei Docenti, con il Consiglio di CIrcolo e con le famiglie degli alunni, affinché
qualsiasi progetto finalizzato al miglioramento del sistema scolastico coinvolga tutti i
soggetti impegnati nelle diverse attività dell’organizzazione stessa.
Allegato 21; Questionario open day scuola dell’infanzia
REVISIONI
Febbraio 2003
Novembre 2003
Febbraio 2004
Settembre 2004
Febbraio / Marzo 2005
Maggio / Giugno 2005
Gennaio/ Febbraio 2006
57
Marzo 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2009
Dicembre 2009
Novembre 2010
Novembre 2011
Novembre 2012
Maggio 2013
Giugno 2013
ELENCO ALLEGATI
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
Organigrammi
Piano Sicurezza
Traguardi di sviluppo Scuola dell’Infanzia
Obiettivi verticalizzati Scuola Primaria
Progetti educativi
Documenti di valutazione
Modelli di portfolio in uso nel II Circolo
Guida all’ascolto
Scheda di osservazione
Griglia di osservazione
Questionario accoglienza Scuola dell’Infanzia
Questionario accoglienza Scuola Primaria
58
13)
14)
15)
16)
17)
18)
19)
20)
21)
22)
23)
24)
Progetto Gemellaggio
Profilo Dinamico Funzionale per gli alunni diversamente abili
Progetto d’intervento della scuola sugli alunni diversamente abili
Prove Comuni Quadrimestrali di Circolo
Relazione Funzioni Strumentali
Commissioni
Guida al colloquio per trasmissione informazioni sugli alunni
diversamente abili
Protocollo d’Intesa sull’Integrazione
Questionario Open Day Scuola dell’Infanzia
Questionario gradimento offerta formativa Scuola dell’Infanzia
Questionario gradimento offerta formativa classi terze
Questionario gradimento offerta formativa classi quinte
Allegato 22 :Questionario Scuola dell’Infanzia bambini di 5 anni
Allegato 23:Questionario comunicazione classi terze
Allegato 24:Valutazione del Servizio scolastico classi quinte
Gli allegati sono depositati agli atti solo in forma cartacea.
59