Quel pasticciaccio brutto degli aumenti Aler

MENSILE ROZZANESE DI INFORMAZIONE, CULTURA E OPINIONI
La propaganda elettorale su
Piazza foglia è soltanto a
pagamento.
Tariffario ed informazioni
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Rozzano, aprile 2014
Anno I - Numero 1
ELEZIONI
URBANISTICA
A pag. 2
A pag. 3
Liste e candidati a
poco più di un mese
dalle elezioni
Note grigie e critiche
al Pgt
STAMPATO SU CARTA RICICLATA
Per una politica pulita
a campagna elettorale sta
entrando nella sua fase più
calda. Schieramenti e candidati si sono ormai presentati e in queste pagine
trovate le informazioni sul
quadro politico-elettorale rozzanese. Già da qualche tempo tuttavia
le “cannoniere” della propaganda
stanno martellando la pubblica
opinione cittadina: manifesti grandi e piccoli esposti ovunque, numeri speciali della stampa cittadina recapitati nelle caselle dei rozzanesi che diffondono i volti e le
genealogie politiche in totale continuità. Assolutamente legittima la
propaganda ma talvolta produce
effettivi distorsivi del discorso
politico. L’assemblea cittadina
convocata dal sindacato inquilini
SUNIA e dall’Amministrazione
Comunale il 19 marzo scorso sul
tema del rincaro degli affitti ALER, ha visto una massiccia partecipazione, esplicite contestazioni e
un diffuso dissenso sulle politiche
per la casa. ViviRozzano, giornale
che fa riferimento alla maggioranza consiliare e al Partito Democratico, ne ha fatto un’edizione
speciale. Vero che ALER è una
azienda” regionale” e il Comune
di Rozzano si è sempre trovato a
subirne le politiche, ma sarebbe
opportuno che una grande questione cittadina come la condizione del
centro popoloso della città, non
diventasse solo occasione di propaganda, ma si offrisse come
un’opportunità di riflessione per
condividere seri progetti di intervento. Perché allora non dar vita
ad un confronto pubblico tra i
candidati sindaco sui progetti e le
proposte per il quartiere ALER?
Mentre si chiede, tramite questionari, l’opinione dei cittadini, nelle
stanze del palazzo comunale si
mettono a punto gli atti amministrativi che danno corso alle scelte
di governo della città. Tutto ciò
avviene anche per quelle questioni
che hanno visto un ampio dissenso
nella stessa maggioranza. Non un
dissenso da poco, ma una vera
spaccatura con l’uscita dalla maggioranza di Rifondazione Comunista e il ritiro delle deleghe al loro
rappresentante in Giunta Ciro
Piscelli e l'estromissione
dell’Assessore all’Istruzione, nonché candidata alle primarie del
P.D., Caterina Mallamaci. Nella
seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Territorio del 27
marzo infatti, è stato presentato
dall’Amministrazione uscente un
piano di alienazioni di terreni e
beni pubblici, poi adottato dal
Consiglio Comunale, con una striminzita maggioranza il 31 marzo.
Elementi importanti di tale piano
risultano funzionali all’attuazione
di alcune delle ipotesi più discutibili e discusse del PGT, come ad
esempio la cessione dei campi di
calcio di viale Campania per far
L
posto a nuova residenza (ne abbiamo parlato anche nel nostro n.0).
E’ proprio su questi progetti che si
è consumata la spaccatura a cui
sopra accennavamo: di fronte a
queste profonde divisioni e
all’emergere di un largo dissenso
nella città, procedere con pervicacia nell’attuazione di queste scelte,
ha il chiaro intento di pregiudicare
ogni possibilità di attuare nuove e
diverse politiche per la città.
L’adozione di una saggia politica
avrebbe richiesto un ulteriore momento di riflessione, confronto e
reale coinvolgimento della città,
ma evidentemente, quella che appare una logica d’affari fa a pugni
con una saggia politica... e in questi casi la saggia politica le prende!
Sulle numerose pagine dei social
media che sono dedicate alla nostra città e sui blog "rozzanesi”,
leggiamo da qualche tempo articoli, apparentemente ben documentati, che riportano di supposti intrecci affaristici con protagonista
la famiglia della candidata sindaca Barbara Agogliati, che ha avuto
per un certo periodo anche la delega alle“partecipate”. Inutile dire
del nostro turbamento di fronte a
queste notizie, che dirottano il
confronto politico su terreni per
noi impervi. Apparteniamo al tipo
umano-politico, ormai in via di
estinzione, che ha sempre cercato
le ragioni dello scontro all’interno
della dialettica politica, che ha
sempre ricondotto la contrapposizione di interessi al conflitto tra
classi e ceti... Bene, allora ci chiediamo: cosa bisogna fare per riportare la politica, la dialettica dei
programmi e dei progetti al centro
del confronto politico e dell’azione
amministrativa?
Pensiamo sia necessario che tutte
le forze politiche, gli schieramenti,
i candidati si esprimano chiaramente , a prescindere dalla legalità formale, su relazioni economiche opache, sui conflitti di interesse, in nome di una nuova etica
pubblica. Si deve fare di tutto per
riportare finalmente la Politica sui
banchi del Consiglio comunale e al
Governo della città.
CASA
Aler. Il tradimento
della sua missione
A pag. 4
Distribuzione gratuita
CULTURA
Luoghi e musica
per le serate
rozzanesi
A pag. 5
CRONACA
Fatti e fatterelli
della nostra città
A pag. 6
           
Quel pasticciaccio brutto
degli aumenti Aler
I cittadini non ci stanno. Dai problemi dei ponteggi permanenti, alle bollette stratosferiche,
chiedono cambiamenti.
Marco Masini
L
L'allarme suscitato dai
bollettini Aler con i suoi
sensibili aumenti si è
imposto lo scorso mese
all'attenzione dell'intera
città!
Un'infuocata assemblea, prontamente convocata dal Sunia al
Centro civico, nonostante la presenza di sindacalisti e del nuovo
direttore dell'Aler, Lorella Sossi,
è stata gestita prevalentemente
dal consigliere regionale ed ex
sindaco di Rozzano, Massimo
D'Avolio. Come un novello Robespierre, consapevole di alcune
magagne nella gestione del rapporto industriale con Aler da
parte di Ama, ha affrontato la
rabbia degli abitanti del quartiere
dopo essersi preparato con un
“asso nella manica” in una riunione di due giorni prima con le
autogestioni. Ma non è bastato.
La cronaca riporta di aggressioni
verbali su ambo i fronti, ed una
definitiva inutilità dell’incontro,
che ha portato l’ex sindaco a far
realizzare una velina d’urgenza
recapitata in tutte le caselle rozzanesi a cercar di placare gli animi dopo alcuni accordi, probabilmente con la sola dott.sa Sossi ,
spaventata dal “calore” dei cittadini infuocati dalla prospettiva
degli aumenti, che l’hanno portata a firmare una lettera ai cittadini con il vice sindaco Gaeta pro-
La rabbia dei cittadini di via Mandorli: palazzi ingabbiati e bollette aumentate
spettando riduzioni (appena consegnate) a fronte di nuovi prezzi
gas!
Detta così, si potrebbe dire: non
tutto il male vien per nuocere.
Invece…
Veniamo, nel dettaglio, ai fatti.
Partendo dall’analisi di una bolletta di Vincenzo (omettiamo il
cognome per la privacy), si evince come gli aumenti abbiano
colpito in modo significativo le
voci “riscaldamento” e “spese di
amministrazione e generali”,
rispettivamente aumentate del
44,8% e del 14,9%. Insomma,
importi non indifferenti.
Il riscaldamento è fornito, sin dal
2010, da Ama, la società partecipata dal Comune di Rozzano.
A seguito degli accordi tra Aler
ed Ama per la ristrutturazione
della rete del quartiere, le aziende hanno definito un nuovo accordo nel gennaio 2013 che prevede l’innalzamento delle tariffe
variabile e fissa tale per cui, a
loro dire, se si saranno realizzate
le importanti efficienze annunciate, l’investimento di ristrutturazione (pari a 11,4 milioni di
euro) non avrà dovuto comportare aumenti nella fatturazione
complessiva ad Aler, e, in cascata, ai cittadini. La realtà dei fatti
è probabilmente diversa.
I valori mostrati da Aler in bolletta – a conti fatti – sono coerenti con un aumento reale e in continua crescita.
Continua a pag. 2
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2
Aprile 2014 N°
SEI CANDIDATI SINDACO E UNA PLETORA DI SIMBOLI PER LE ELEZIONI
Alleanze e candidati
A poco più di un mese dall’appuntamento con le urne, facciamo il punto della situazione per
candidati ed alleanze. Le novità all’orizzonte. Idea: e un dibattito tra i sei?
Uno scorcio dell’emiciclo consiliare
Giorgio Patti
I
l quadro dei concorrenti
alla carica di sindaco del
nostro comune si può
ormai considerare definito. I dichiarati, in ordine alfabetico: Agogliati, De Vecchi,
Eriano, Ferretti, Messina e
Palmeri.
Per l'ultimo citato il problema
delle alleanze non si pone,
avendo il Movimento 5 Stelle
- di cui è il candidato - sempre
rifiutato accordi con altri partiti, gli altri hanno cercato di
convogliare sulla propria persona il consenso di quanti più
possibili attori della scena
politica locale e nazionale.
Il centro-destra, che a livello
nazionale ha qualche problema di coesione, è riuscito a
trovare un accordo tra tutte le
forze del proprio arco politico,
e quindi Gianni Ferretti sarà
supportato da Forza Italia,
Lega Nord, Nuovo Centrodestra, Fratelli d'Italia, Udc, una
lista civica rozzanese denominata Rozzano e Libertà e da
Italia Giovane e Solidale.
A rappresentare la sinistra,
Guido De Vecchi, candidato
da Sel e dalla lista civica
6Rozzano.
Barbara Agogliati avrà con sé
il PD, i Verdi e tre liste locali:
La Sinistra per Rozzano, #io
sto con Rozzano e Noi di
Rozzano.
Dalla prima pagina
Aler: gabbie e bollette...
Nel materiale consegnato ai consiglieri comunali nella commissione risorse dello scorso febbraio, si mostra come Ama, per la
quota consumo, non abbia ottenuto efficienza.
Dal 2010 a febbraio 2014, vediamo, dalle bollette di Vincenzo,
che il valor medio del riscaldamento non è cambiato. Valori
altalenanti, ma che mostrano una
sostanziale stabilità. Poi, con il
nuovo contratto, sembra che Ama abbia provato a far cassa con
l’assenso di Aler!
Da fonti dirette della dirigenza
Aler, apprendiamo che vi sarà un
adeguamento tariffario. Da circa
16 euro (2013) è passato non a
22 euro al metro quadrato, come
calcolato sulle bollette di marzo
2014, ma (“in piena condivisine
con il Comune di Rozzano”) ad
un importo ridotto di “soli” 18
euro al metro quadro. Si tratta di
Giusy Messina, si presenterà
con il sostegno della lista Progresso Sociale.
L’ultimo candidato in ordine
di apparizione è Giuseppe
Eriano, sostenuto da Rifondazione Comunista, PDCI ed
elementi provenienti dal PD
che non hanno accettato di
sostenere la candidata ufficiale di quel partito ed essendo
con lei in forte dissenso su
alcune scelte programmatiche .
Non è detto che gli elettori
troveranno sulla scheda elettorale tutti i partiti e i movimenti citati poiché per poter partecipare alla competizione ognuno di essi dovrà raccogliere un congruo numero di firme; almeno il 10% dei cittadini sarà coinvolto. La campagna elettorale entra nel vivo.
Da queste pagine lanciamo
un’idea: quella di un confronto-.dibattito pubblico tra i sei
candidati che presenti ai cittadini le loro posizioni programmatiche. L’invito agli
interessati l’abbiamo già mandato.
Ciò che si paventa, e che i cittadini hanno avuto un ricalcolo che
andrà ad incidere sui conti di
Ama e sul complessivo piano
industriale. Questo dovrebbe
vedere il vaglio del Cda, prima, e
dell’assemblea dei Soci, poi, al
fine dell’arrivare a comprendere
se il contratto con Aler sta in
piedi, cioè se esso è compatibile
con le possibilità economiche dei
cittadini e con un piano finanziario assai accelerato.
Normalmente, gli investimenti
pubblici, trovano accettabile un
ritorno dell’investimento di 15
anni, mentre Ama e Aler hanno
previsto di farlo in soli cinque
anni, un periodo molto aggressivo anche per un privato.
Cosa succederà nel futuro?
Il Comune, Ama e Aler hanno
mostrato poca attenzione ai cittadini e poca capacità gestionale,
oltre che conoscenza del territorio!
un aumento del 12,5%, che i nostri concittadini dovranno sobbarcarsi per ottemperare agli
impegni contrattuali della partecipata e dell’Azienda regionale.
La favola addotta è la riduzione
del prezzo del gas da parte
dell’Authority, che però è stata
solo del 3,8%!
Il resto, sembrerebbe derivare da
uno storno parziale nella fattura
Ama della penale
per i disservizi
della scorsa stagione termica.
I sedicenti salvatori della patria
non sembra abbiano avuto la
necessaria accortezza e lungimiranza per evitare
soluzioni tampone o “assi nella
Cittadini ingabbiati e tartassati
manica”.
1
Buono a sapersi
È fissata a domenica 25 maggio
la data delle elezioni sia europee
sia comunali.
Attenzione! Si vota soltanto nella giornata di domenica, ma
l’orario di chiusura seggi è allungato di un’ora: si vota fino alle
23.
Se nessun candidato sindaco ottiene la maggioranza assoluta dei
voti validi, si va al ballottaggio
domenica 8 giugno tra i due
candidati più votati.
Per il Consiglio comunale le
preferenze possono essere due,
purché riguardanti candidati di
sesso diverso. Se per errore le
due preferenze – comunque non
obbligatorie – dovessero andare a
persone dello stesso sesso, la
seconda verrà annullata.
Sempre per riequilibrare la rappresentanza di genere, le liste
non possono avere più di due
terzi dei candidati dello stesso
sesso.
Altre novità per il Comune: il
numero dei consiglieri passerà
dai 30 attuali a 24, mentre gli
assessori (che verranno nominati
dal sindaco) saranno sei, contro i
dieci di questi ultimi anni, prima
due recenti “esoneri”.
Per quanto riguarda il Parlamento europeo, le preferenze che si
possono esprimere sono tre.
Pur essendone scaduto il mandato, non si voterà invece per il
Presidente e il Consiglio della
Provincia, essendo la materia
oggetto di riforma in queste settimane al Parlamento.
I SINDACI DI ROZZANO
dalla Liberazione ad oggi
Pierino Moschini (P.C.I.)
da aprile 1945 a novembre 1946
(insediato dal Comitato di Liberazione Nazionale)
Enrico Ripoldi (P.C.I.)
da novembre 1946 a maggio 1956
Ambrogio Vidè (P.C.I.)
da maggio 1956 a novembre 1960
Giovanni Foglia (P.C.I.)
da novembre 1960 a maggio 1985
Enrico Sala (P.C.I. - P.D.S.)
da maggio 1985 a aprile 1994
Giuseppe Foglia (P.D.S.)
da aprile 1994 a giugno 1995
(in sostituzione del dimissionario Sala)
Maria Rosa Malinverno (P.D.S. - D.S.)
da giugno 1995 a giugno 2004
Massimo D'Avolio (D.S.- P.D.)
da giugno 2004 a luglio 2013
Errico Gaeta (P.D.)
da luglio 2013 ad oggi
(vicesindaco con funzioni di sindaco in seguito alla dichiarata
incompatibilità di D'Avolio eletto Consigliere regionale)
NOTE
La Legge 25 marzo 1993 n. 81 (valida a Rozzano dalle elezioni
del 1995) prevede l’elezione diretta del sindaco, in precedenza
eletto dal Consiglio comunale tra i suoi membri.
In base alla stessa legge la durata in carica del sindaco e del Consiglio comunale fu ridotta da cinque a quattro anni, finché il Decreto legislativo 267 del 18/8/2000 non ha ristabilito la durata
quinquennale. Questo spiega perché i due mandati di Malinverno
sono durati nove anni.
Sempre il DLgs 267/2000 sancisce che chi ha ricoperto per due
mandati consecutivi la carica di sindaco non è, allo scadere del
secondo mandato, immediatamente rieleggibile.
Aprile 2014 N°
3
1
Adriano Parigi
F
orse non tutti sanno che
dal 2012 Rozzano ha un
nuovo Piano di Governo
del Territorio, cioè il documento fondamentale attraverso
cui si definiscono le regole per
progettare la città, dove e come
costruire gli edifici e sviluppare i
servizi.
Ma procediamo con ordine
COS’ E’ IL PGT?
Il PGT (Piano di Governo del
Territorio) è lo strumento urbanistico attraverso il quale
un’Amministrazione Comunale
definisce la propria “idea di città”, individua problemi e pianifica soluzioni, stabilisce le linee e i
criteri per edificare: in una parola
“governa” il suo territorio. Esso
ha sostituito il PRG (Piano Regolatore Generale) ed è stato istituito in Lombardia con la legge
regionale n.12 del 2005.
In estrema sintesi
Ciò che motiva l’istituzione del
PGT è la necessità di rendere
coerenti un’idea complessiva di
città e le regole di edificazione
che ad essa devono sottostare. Le
scelte di fondo sono contenute
nel Documento di Piano, in cui
sono indicate le linee direttrici, in
termini di crescita o meno della
popolazione, dell’edificato e della sua distribuzione sul territorio
comunale. Il Piano dei Servizi
definisce quindi i bisogni della
popolazione in relazione alla sua
distribuzione e quantità, conformemente a quanto ipotizzato nel
Documento di Piano. Infine il
Piano delle Regole stabilisce le
aree, la loro destinazione, i criteri
di edificabilità, le modalità con
cui si andrà a progettare gli interventi edilizi. Il Documento di
Piano individua le aree di cui si
propone una “trasformazione”
chiamandole Ambiti di Trasformazione, questi possono essere
parti della città di cui si propone
un’effettiva trasformazione, attraverso una serie di strumenti
individuati nel Piano, o nuove
aree di espansione dell‘edificato.
Vediamo un po’ cosa succede a
Rozzano.
IL PGT DI ROZZANO
Avete dato un’occhiata ai numeri? Bene, ora, senza la pretesa di
affrontare l’intero campo delle
         
PGT: cemento e poche idee
questioni che il PGT investe,
cercheremo di chiarire alcuni
elementi di forte criticità che,
secondo noi, questo Piano contiene.
Innanzitutto componiamo il quadro delle Aree di Trasformazione
e di edificazione.
Il PGT individua alcuni Ambiti
di Trasformazione, il più consistente dei quali, di interesse strategico e sovracomunale, riguarda
le aree a Ovest del Naviglio pavese, l’area AT1 definita “Città
Nuova”, per la quale si prevede
l’edificazione della porzione a
Nord, con una destinazione metà
residenziale e metà terziario, con
il mantenimento delle restanti
aree verdi a Sud. Si tratta di aree
– le famose “aree Cabassi” che già il vecchio PRG aveva
destinato a terziario in continuità
con Milanofiori che si attesta a
Nord della tangenziale.
L’altra area AT1 riguarda il Centro Cittadino, ovvero un complesso di aree libere e già edificate, che rientrano in un unico progetto con spostamenti della
“capacità edificatoria”, ovvero
delle volumetrie edificabili, da
un’area all’altra. Le aree coinvolte sono: quella del centro vero e
proprio con Piazza Foglia, il
PAM, “portici” con i negozi e
spazi aperti limitrofi; quella del
Cinema Fellini che potrebbe lasciare spazio a nuova residenza,
con la realizzazione di un nuovo
auditorium nell’ambito del pro-
getto centro; l’area dell’ex capolinea del 15, inclusa nel
“progetto centro”, ma rientrante
tr a q uelle co sidd ette d i
“concentrazione edificatoria”.
Gli altri ambiti di trasformazione
individuati, aree AT2, sono quella dei Campi Sportivi di via
Campania a Cassino, che verrebbero spostati a ridosso della tangenziale per fare spazio a nuova
edificazione e alcune aree inedificate a Ponte Sesto, collocate a
ridosso degli insediamenti attuali.
Il quadro dei nuovi insediamenti
si completa con una serie di aree
di “riordino urbanistico” e di
“concentrazione edificatoria”,
che intervengono in più punti
della città, “riempiendo vuoti” –
come per i campi sportivi di Valleambrosia e di Rozzano Vecchio
- o, come faceva il vecchio PRG,
incentivando la sostituzione del
vecchio tessuto industriale con
nuova residenza.
Vediamo ora in sintesi gli elementi di criticità a cui prima si
accennava.
Un’idea di città partecipata e
condivisa. Questo PGT interviene in modo esteso ed intensivo
sulla città, prevedendo un notevole aumento della popolazione
ed una crescita dell’edificato,
toccando aree, luoghi e spazi
radicati negli usi e nella vita dei
cittadini. Tutto ciò, anche in obbedienza e rispetto della legislazione, richiederebbe un effettivo
percorso di partecipazione e di
condivisione dei cittadini. Non
pare che ciò sia avvenuto, almeno non nei termini che la consistenza e la radicalità della proposta di piano richiederebbe.
La sostenibilità ovvero: il suolo è
un bene prezioso da preservare.
Una città deve essere in grado di
trasformarsi, vivere con i suoi
abitanti e coi tempi, pena la sua
morte come organismo vitale, ma
la quantità, veramente impressionante, di nuovi mq di edificazione previsti - ca. 520.000 -, che
reca ovviamente con se la copertura impermeabile di suolo per
servizi, strade, parcheggi… ,
produrrebbe
una
dirompente crescita
di case ed abitanti.
Tale scelta contraddice quanto esposto
proprio dagli stessi
progettisti del PGT
nelle relazioni accompagnatorie, i
quali ci informano
che la superficie
edificata del territorio comunale di Rozzano, è già ora intorno alla soglia critica
del 50%. Un’altra
delle premesse legislative del PGT, ovvero il criterio della
sostenibilità, viene
così sostanzialmente disatteso.
La cintura verde. Persiste ai margini della nostra città una
“cintura” di aree libere, alcune in
stato di abbandono, ma in gran
parte ancora destinate all’attività
agricola. Esse si insinuano tra i
Comuni della cintura e si incuneano anche verso il capoluogo. La
loro “resistenza” al processo edificatorio è legata al persistere di
un’economia agricola, sempre
più marginale nei suoi caratteri
tradizionali, e ai vincoli introdotti
dal Parco Agricolo Sud Milano.
La condizione di abbandono le
predispone ad un destino di urbanizzazione. Se vogliamo che esse
mantengano un significato ed un
ruolo – Rozzano è un Comune
del Parco Agricolo Sud Milano –
per i cittadini, è necessario pensare, proporre, trovare strumenti
e risorse per rivitalizzare queste
aree come aree agricole urbane
produttive. Lo si sta facendo in
altre aree metropolitane europee,
reintroducendo forme di agricoltura compatibili e creando mercato per prodotti. Lo si dovrebbe
fare anche qui.
La città deve “respirare”: salviamo i vuoti urbani. Se ne chiudiamo ogni foro, la pelle avvizzisce
la presenza di un verde di vicinato, di giardini di quartiere, di
luoghi di socialità costituisce un
ineliminabile elemento di qualità
urbana.
Il “riordino urbanistico”, occasione da non sprecare. Con questa definizione si intende la prosecuzione di fatto di quegli interventi di sostituzione dei vecchi
capannoni industriali, ormai vuoti e malandati, con nuova residenza. Ciò è già avvenuto a
Quinto Stampi e Valleambrosia,
e tale scelta viene confermata dal
PGT, con un’incentivazione costituita da un “premio volumetrico”, cioè si possono edificare più
metri cubi di quelli esistenti. Il
riordino urbanistico è una chance
importante per mettere mano a
contesti urbani privi di qualità,
IL PGT DI ROZZANO IN CIFRE
Incremento demografico previsto 11.224,00 abitanti
Mq di superficie lorda edificata previsti 524.490 ( pari a circa mc
1.560.000 di metri cubi ) di cui circa 340.000 residuati dal vecchio
PRG e 180.000 generati dal nuovo PGT. La superficie territoriale
complessivamente interessata dal processo edificatorio è di mq
1.576.93
I mq di Superficie Utile Lorda ( S UL ) previsti sono così suddivisi
nei vari Ambiti di trasformazione:
Area AT1 “ Città Nuova ” – aree oltre il Naviglio - mq 325.500
Area AT1 centro cittadino mq 50.860
Area AT2 viale Campania mq 14.700
Area AT2 Ponte Sesto mq 12.500
Aree di riordino urbanistico ( v ia Alberelle, via Franchi Maggi, via
Po, viale Lombardia, Statale dei Giovi ) mq 43.900
Aree di concentrazione edificatoria ( campi sportivi Rozzano Vecchia e Valleambrosia, via Cabrini capolinea 15, via Alberelle/Acqua
potabile, Statale dei Giovi ) mq 57.030
Aree di trasformazione per servizi ( Perseghetto/Humanitas) mq
20.000
e muore. Così la città. Una ricchezza del tessuto urbano è oggi
costituita proprio dai vuoti, dalle
“porosità” che danno il necessario respiro. Un serio impegno
pertanto dovrebbe essere speso
per preservare queste ricchezze,
valorizzarle, impedirne
l’abbandono e mantenerle dove
sono. Non mi riferisco solo ai
campi sportivi, con una chiara
funzione e consolidati luoghi di
socialità, per molti dei quali è
previsto lo spostamento e la saturazione con nuove costruzioni –
via Campania, Rozzano Vecchio,
Valleambrosia -, ma anche a certe aree verdi residuali, spesso in
stato di degrado – come il
“boschetto” intorno al deposito
dell’acqua potabile a Vallembrosia -. Il Piano utilizza l’istituto
della “compensazione”, (in soldoni: do’ alla proprietà la possibilità di costruire in cambio di
altre aree verdi), per consentirne
l’edificazione e per acquisire
aree già verdi in altro luogo. Ma
pertanto non può prescindere da
una progettazione integrata e non
può limitarsi alle mere indicazioni tecniche del piano – destinazioni d’uso, indici volumetrici…
-, ma proporsi di conferire alle
aree in oggetto l’immagine di
una città, associando alle nuove
volumetrie una rete di spazi pubblici, coinvolgendo gli abitanti
attraverso pratiche di progettazione partecipata.
La drammatica crisi economica,
in particolare nel settore edilizio,
ha steso una spessa coltre su gran
parte delle operazioni immobiliari, o se vogliamo le ha congelate,
ma il perseverare di un diffuso
blocco delle trasformazioni urbane non è necessariamente un valore. Se è vero che un forte ridimensionamento delle spinte espansive dell’edificato è necessario, non possono essere disattese
occasioni di riforma per la città,
che una necessaria revisione
dell’attuale PGT dovrà, a nostro
parere, promuovere.
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4
Aprile 2014 N°
1
UNA DISAMINA DELL’EVOLUZIONE DELL’ALER PER CAPIRNE I PROBLEMI E LE MANCANZE
Il diritto alla casa tradito
N
el 1908 a Milano nasceva l’Istituto Autonomo
Case Popolari. Una delle
più grande realtà sociali
d’Europa.
Dalla sua nascita ha contribuito
alla realizzazione di quasi
150.000 alloggi destinati prevalentemente alla popolazione con
basso reddito. E con la realizzazione di oltre 140 quartieri nel
territorio lombardo il più grande
dei quali pare essere proprio
quello di Rozzano.
Nel 1996, con una delle prime
leggi del neo eletto governo Formigoni, lo IACP si trasforma in
Azienda Lombarda Edilizia Residenziale, un’azienda privata in
tutti i sensi. Ed è qui che ha inizio la prima grande linea di demarcazione.
La differenza che esiste tra il
primo
modello
(quello
dell’Istuituto pubblico) e il secondo d’Azienda è fondamentale. Nel primo caso il fine ultimo
è il bene pubblico. Da lì l’istituto
non può staccarsi. Nel secondo
(ovverosia l’azienda) lo scopo è
il lucro; l’art. 2555 del codice
civile, infatti, recita: “L’azienda
è il complesso dei beni organizzati
dall’imprenditore
per
l’esercizio dell’impresa”.
La Regione Lombardia si è assunta, come proprietaria di ALER, il ruolo di imprenditore. Ed
è ancora il codice civile che ci
aiuta a definire questa figura: “È
imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e
servizi” (art. 2082 c.c dove per
attività economica si intende una
attività che tende ad ottenere un
ricavo). La differenza tra im-
La palazzina del Comune di
Rozzano in via Matteotti
prenditore privato e quello pubblico sembra complessa, ma lo è
solo apparentemente. In pratica il
primo rischia denaro proprio il
secondo quello di tutti noi. Questo ovviamente, implica dei maggiori doveri per le imprese pubbliche rispetto a quelle private,
ma anche, come a Rozzano sappiamo bene, minori controlli
rispetto ad istituzioni o ad organi
diretti della Pubblica Amministrazione.
Alla fine l’azienda è autorizzata
(anzi persino incoraggiata) ad
agire nel libero mercato.
Ed è proprio questo che è successo ad ALER, quello di aver sacrificato il bene pubblico a discapito di avventure e speculazioni
economiche, delle quali adesso
tutti noi siamo costretti a subirne
le conseguenze.
Da un recente
articolo di Luca
de Vito si legge
che: “(a Milano
n.d.a) I numeri
dell’emergenza
parlano di 350
famiglie in gravissima difficoltà che
avrebbero diritto
ad un tetto in via preferenziale e
che non possono averlo per mancanza di alloggi pubblici. Ma è
solo la punta dell’iceberg. Gli
iscritti in lista di attesa per
l’assegnazione di un alloggio
sfiorano i 22mila e gli sfratti esecutivi per morosità nel 2013 sono
saliti a quota 11.615” ( Repubblica 23 febbraio 2014).
Non solo a fronte di quanto detto
sono stati censiti come patrimonio immobiliare pubblico nella
provincia di Milano sfitto oltre
6.000 appartamenti che dovrebbero essere ristrutturati.
“
L’ALER di questo si preoccupa
poco. In una recente inchiesta del
Corriere della Sera, ad esempio,
si è scoperto che ciò che interessa maggiormente è altro: ALER
ha girato parecchi milioni di euro
(a vario titolo) per rimpolpare le
casse di altre società controllate,
la più costosa delle quali è risultata essere ASSET .
Quest’ultima
è
un’azienda
“fondata nel 2005 come immobiliare di ALER (che la detiene al
100 per 100) (…) la società dovrebbe comprare fabbricati e aree
edificabili; ristrutturare, ricostruire e rivendere. E quel che prova a
fare: alla fine si trova 80 milioni
di mutui sulle spalle che sono
serviti per comprare stabili a
Pieve Emanuele, Garbagnate,
Milano. Gli affari però, anche per
la
crisi
dell’immobiliare,
vanno
male” (Gianni Santucci
Corriere
della Sera 30 gennaio 2014) a queste si aggiungono
altre speculazioni
fallimentari, come
ad esempio quella
per
la ristrutturazione
dei palazzi di Gheddafi.
Queste operazioni dimostrano
come il fine ultimo di queste
aziende (prima fra tutte ovviamente ALER) non è stato quello
di assicurare un alloggio dignitoso alle famiglie meno abbienti
della Lombardia, ma quello di
agire (a nome di chi?) per lucrare
con spregiudicate operazioni
immobiliari.
Per tutta risposta, ALER, per
poter far fronte alla disastrosa
condizone economica ha deciso
unilateralmente di aumentare gli
affitti e di non concedere nessuno
spazio al dialogo con i sindacati
che rappresentano gli inquilini.
Da Gennaio unitariamente SICET, UNIAT, SUNIA e UNIONE INQUILINI chiedono di avviare una trattativa su questi principali punti:
- Il Rinnovo dell’Accordo Sindacale (utile per poter meglio individuare soluzioni compartecipate
per particolari situzioni)
- La modifica della L.R. n.
27/2009 che ha aumentato gli
affitti e, quindi, una correzione
utile a favorire il canone sociale
- Il finanziamento dell’edilizia
popolare con l’1% del bilancio
della Regione Lombardia.
Bisogna, riappropriarsi della funzione originaria di ALER (o meglio dello IACP) ossia quello di
assumere come valore centrale la
casa, nel quadro dei diritti costituzionalmente tutelati, in un contesto in cui si misura la proiezione della stessa dignità sociale
dell’individuo e dei suoi cari.
La libertà, il lavoro, la famiglia,
la salute, rivelano infatti nel diritto all’abitazione un necessario
punto di partenza.
Da IACP ad
Aler. Da impresa
sociale ad impresa
privata. Qui è il
vulnus del degrado.
“
Mauro Valenti, Bruno Salò
LA DENUNCIA DI UNA RESIDENTE
L’isola che ecologica non è
Sul lato a ponente il campanile e le vecchie case del nucleo storico di Rozzano. Verso sud est si stendono campi, di recente piantumati a nuovo, che si fasciano di veli lattescenti nelle mattine brumose dell’inverno. E poi il silenzio: incredibile il silenzio in questa parte di una città che conta più di 40.000 residenti. Ogni ora il
rintocco delle campane… ma che cosa è? la descrizione di un
luogo idilliaco? Magari!
Abbassa lo sguardo. Soffermati sul lato della strada intitolata ad
Angelo Vassallo. Qui la tua visione si sgretola.
Isola “ecologica”: ecco che cosa appare! Di ecologico veramente
non ha proprio nulla: il selciato marezzato di pozze unte e scivolose, brandelli di carta e plastica incastrati tra le fosse e le grandi
vasche di contenimento e, piuttosto spesso, sacchi di immondizia
varia lasciati in regalo da non residenti che li estraggono dal cofano della loro automobile e li abbandonano.
I condomìni che affacciano su via Alda Merini comprendono sei
stabili, con un supermercato, un bar, due negozi e sei stabili per
un totale di 136 alloggi, dei quali parecchi con tre camere da letto
e quindi per famiglie anche numerose, portando a una stima per
difetto di circa 300 residenti, che producono rifiuti. L’isola ecologica comprende un contenitore per la raccolta multi materiale, uno
per il vetro, uno per l’umido, uno per la carta e due per il secco.
Non è necessario essere dei tecnici per capire la sproporzione.
Esausta dallo spettacolo offerto quotidianamente, ho avviato una
piccola inchiesta.
Il supermercato è innocente: la sua raccolta differenziata viene
effettuata a parte con camion che si recano al portellone caricoscarico. Il locale della cooperativa è sempre più spesso sguarnito e
non produce immondizia, se non in minima parte. Il negozio di
animali idem. Il bar, ecco la nota dolente, nonostante le richieste
effettuate all’ufficio competente, è costretto a depositare i suoi
rifiuti nell’isola ecologica condominiale. Più che facile intuire che
cosa succede quando un dipendente vi si reca per svuotare enormi
carrelli di vetro e carta: i cassoni si saturano e rifiutano le successive aperture.
Dunque gli inquilini si domandano quale genio della programmazione abbia deciso di dotare il condominio di esigue e perciò assolutamente insufficienti vasche di raccolta. Inoltre, perché due per
il secco, che è limitato se si effettua una valida differenziazione, e
uno, dico uno per la carta e uno per il multi materiale?
Ora un invito ai condòmini, ai miei coinquilini, che sollecito caldamente a non abbandonare le loro immondizie a cielo aperto.
Abbiamo tutti le chiavette per aprire i contenitori, usiamole. Sì, è
vero, molto spesso i contenitori sono colmi e rifiutano l’apertura,
quando non sono fuori servizio per pila esausta. E allora riportiamocelo a casa il nostro sacco: che ci vuole?
Gigliola Zizioli



Via degli Oleandri, 31, 20089 Rozzano
Aprile 2014 N°
5
1
GRUPPO PODISTICO “QUELLI DI ROZZANO”
QDR: più che l’agonismo poté la passione!
Marco Garritano
N
on concepiscono l'agonismo come traguardo finale. Per loro arrivare
primi non è un obbligo.
Sono un gruppo di amici
che hanno in comune la passione
per la corsa, il podismo inteso
come lezione di vita e collante di
forti legami, dove lo scopo non è
vincere, ma lo stare insieme. Molti li conosco con l'acronimo di
QDR altri come “Quelli di Rozzano”.
Il nome del gruppo nasce nel modo più casuale che ci sia. In una
corsetta domenicale con un giro
allungato fino ad Opera, incrociando altri corridori, che avevano
visto altre volte, si sono sentiti
esclamare: “Oh, sono quelli di
Rozzano!” E allora scherzando si
sono detti, ci temono: perché non
ci chiamiamo così?
I fondatori del gruppo, che è arrivato ad essere composto da una
ventina di persone, sono Emilio
Magnani, Gianni Grassi e Cristian
Giorgio. Per loro tre, abitando
nello stesso palazzo a Ponte Sesto, è risultato del tutto naturale
condividere la passione per la
corsa. Dal 2006, anno in cui è
iniziata la loro forte amicizia,
hanno calpestato tutti i marciapie-
di di Rozzano e partecipato a
maratone, coinvolto persone e
fatto nascere un sito. Si presentano con magliette rosse per gli
uomini e bianche per le donne:
magliette in cui campeggia sul
petto la scritta “Quelli Di Rozzano”. A chi entra in contatto e si
unisce a loro, dopo un periodo di
frequentazione è consuetudine
che venga regalata la maglietta:
da questo momento si diventa
uno di loro, un nuovo amico. E
non importa se uno va forte o
piano. La filosofia del gruppo è
quella della massima libertà dove
ognuno può fare quello che vuole. Ci tengono a precisare che
non sono un’associazione podistica, ma solo un gruppo di amici. Nessuna tessera o iscrizione.
Risate, scherzi e sfottò sono alla
base del loro stare insieme. Fiducia, misura ed educazione altri
elementi che li contraddistinguono. La corsa, in realtà, per loro è
un pretesto. L'essenza del gruppo
non è tanto la parte agonistica
quanto quella delle relazioni sociali. Amano pensarsi come un
puntaspilli dove ogni tanto si
aggiunge un nuovo spillo.
Le corse a cui partecipano vengono di solito suggerite tramite il
sito da Gianni o da chiunque
abbia voglia di segnalarle. Senza
nessun obbligo, ognuno sceglie a
quale partecipare. Corse non
competitive dove arrivano sul
posto per poi iscriversi e partire.
Se arrivano a formare un gruppetto riescono a volte anche a
vincere qualche premio.
A chi li contatta fanno notare che
sul territorio ci sono due associazione podistiche: la USSA a Rozzano vecchio e la Podistica Quinto de’ Stampi: loro sono altro,
hanno una filosofia del tutto
anarchica, dove la libertà è alla
base di tutto. La regola principale
è: nessuna regola! Non può essere altrimenti, mi spiega Cristian,
perché la corsa stessa è sinonimo
di libertà, fisica e mentale. Alcuni di loro con mogli e figli hanno
partecipato perfino a maratone, a
Firenze, Torino e ultima quella di
Berlino. Assieme organizzano
anche gite in montagna e biciclettate. Un buon piatto di spaghetti o una birra a fare da cornice non manca mai. Il sito del
gruppo invece viene gestito da
Gianni con reportage sulle corse,
fotografie e amici conosciuti in
rete. Come degli inviati questi
raccontano le corse locali. Emilio
invece si dedica allo spazio culturale del sito perché puntualizza
che “fatti non foste a viver come
bruti, ma per seguir virtute e ca-
noscenza.”. Scrive articoli mettendo in evidenza o raccontando
mostre viste. Grande passione
per la musica e la cultura. Non
solo corsa insomma.
E ora tutti assieme a fare gli au-
CIRCOLI ARCI DI ROZZANO PER LA MUSICA
COME ERAVAMO
Canta, suona, ascolta che ti passa!
Cinzia Cannavò
I
Committente responsabile: Clarice Celestina Calderoni
n tempi di crisi, quando
anche la cultura viene
messa
da
parte
(pensiamo solo a quanto
costa oggi andare a un concerto), si torna alle cose semplici
e si riscopre la propria città.
Fra le opportunità che Rozzano offre per passare una serata
in compagnia ci sono alcuni
circoli Arci – Associazioni
Ricreative Culturali, in questo
caso musicali. Con un piccolo
contributo annuale, infatti, si
ascolta musica dal vivo, con
annessi drink a prezzi popolari. Aperti la sera e di solito
i fine settimana, questi circoli sono frequentati per lo più
da giovani (ma anche da giovani dentro). La tessera annuale non supera mai i dieci
euro e la musica è tra le più
variegate: si va dal rock al
blues ai gruppi dedicati alle
cover delle più belle canzoni
della musica italiana.
Talvolta si possono trovare
band di professionisti che
non hanno ancora trovato il
modo di sbarcare il lunario,
ma spesso si tratta di gruppi
composti da una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde: di
giorno studenti, impiegati o
operai e la sera rocchettari o
bluesman, che si incontrano
qualche sera alla settimana
per provare e che scatenano la
loro passione nel fine settimana. E per chi ha avuto modo
di ascoltare qualche esibizione, come chi scrive, non hanno nulla da invidiare alle band
di professionisti.
Ci sono circoli Arci che, oltre
alle aperture serali per le esibizioni delle band, dedicano
gli spazi anche a sale prove o
a corsi per imparare a suonare
strumenti musicali. È il caso
del Ground Zero, nella sede
del Polifunzionale di Quinto
Stampi, dove si promuove la
cultura della musica per i
bambini in età scolare, insegnando in questo caso l’uso
della batteria e dei borghi.
Sempre al Polifunzionale di
via Franchi Maggi, da un’idea
più che lodevole, nel 2009
nasce Arci Svolta. Oltre alla
promozione musicale, infatti,
è stato creato un ambiente che
è vivibile anche per persone
diversamente abili, secondo
quanto si legge nello statuto
dell’Associazione: «Partendo
dal
principio
dell’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del
circolo, vorremmo poi arrivare all’abbattimento delle barriere mentali».
A Rozzano vecchia c’è lo
Spazio Aurora. Oltre ai collaudati concerti rock, lo Spa-
guri a Enrico, papà di Emilio.
Con la sua maglietta QDR
classe 1924 segue spesso il
gruppo la domenica mattina. Il
23 aprile compirà 90 anni!
Giuseppe Foglia
E
ra la sera del 21 marzo 1986 quando in
una sala della Cooperativa, a Rozzano vecchia,
in Via Pavese si è ufficialmente presentato il “Circolo
Culturale Amantide”.
Un programma ambizioso che
innalza qualitativamente la
proposta culturale locale: programmazione di film d'autore,
conferenze con scrittori, filosofi, politologi. Qualcuno lo
definì “importante riunione di
intelligenze sparse”. Ed ecco i
zio Aurora, come anche la
Cascina Grande, offre serate
con il cabaret dello “Zelig
Lab”. E per le orecchie più
esigenti è stato di recente istituito il “Rozzano Blues Festival”.
Allo Speakeasy di via Monte
Penice aValleambrosia, che
ha di recente indetto anche un
concorso di karaoke, fanno
riferimento coloro che hanno
la passione del canto. La cosa
è seria, o quasi. Nel senso che
i finalisti del concorso avran-
fondatori, alcuni ancora molto
attivi nella nostra città: Alberto Martiello, Gianni Maffi,
Andrea Pulvirenti, Mariella
Savini, Roberta Pergolini,
Alberto Procacciante, Cesare
Ferrari, Luca Ferraiuolo,Cinzia Miglio, Doretta Miglio, Mauro Serio, Maria Teresa Rancati, Stefano Quanini.
Tra i primi aderenti il parroco
di Valleambrosia e vice Preside del VII Liceo Scientifico,
don Ernesto Belloni: un nome,
una garanzia!
(Foto da “Rozzano oggi”)
no poi l’opportunità di esibirsi
in una tv locale.
Senza andare troppo lontano,
quindi, i luoghi di aggregazione delle Arci di cui abbiamo
parlato sono il perfetto trait
d’union fra risparmio economico, riscoperta della nostra
città, buona musica, nuove
amicizie. E chissà, potremmo
ritrovarci accanto il vicino di
casa e scoprire tra un rock e
un blues che non è poi così
antipatico. Perché la musica fa
anche questo!
6
Aprile 2014 N°
1
SPICCIOLI DI CRONACA
Fatti, fatterelli e curiosità dalla nostra città
Rozzano in
tv/1
Intitolati i campi
dell’USSA
3 marzo – Abita a Rozzano,
anche se è di Sesto S. Giovanni, Angela Viviani, 28 anni,
una delle partecipanti al Grande Fratello. Ma chi è appassionato del reality show ne sa
certamente più di noi!
tori e dirigenti
della sua Unione
Sportiva S. Ambrogio (USSA).
Targhe in memoria di Francesco
Pezzoni, Ermanno Conti, Marco
Fabbrica e Vale-
I Menestrelli traslocano
9 marzo – Dopo oltre 12 anni
I Menestrelli, gruppo di teatro
musicale, lasciano la sede di
Quinto che li aveva visti nascere. Il salone dell’oratorio
Ognissanti era utilizzato dalla
compagnia per le prove e come deposito di attrezzature e
costumi, ma ora la parrocchia
lo ha affittato alla Biblioteca
Ambrosiana, che lo adibirà a
deposito di parte del suo con-
siderevole patrimonio.
Chiuso un oratorio, per I
Menestrelli si apre una chiesa, anzi l’ex parrocchia di
Valleambrosia, in via Monte
Bianco 33, dove la compagnia ha ora la sede per continuare la sua attività.
Lavoro attualmente in cartellone: Gli sposi promessi,
replicato domenica 30 marzo
al Fellini a favore della ONG
rozzanese “Vento
di Terra”.
9 marzo – L’oratorio
“Giovanni Paolo II” di Rozzano vecchio ricorda gli allena-
r i ano
Paj esi
(ricordati soltanto col nome di battesimo)
sono benedette dal parroco,
don Carlo Mantegazza e af-
Premio Isimbardi
al Pinella
Nella foto: trasloco in corso.
Accanto al vecchio confessionale di Valleambrosia si accatastano
le masserizie dei
Menestrelli.
Suor Carolina parla di
don Puglisi
corona unita”, scherza, forse per
esorcizzare le preoccupazioni che
certamente ha chi cerca con determinazione di indirizzare i giovani a una vita alternativa a quella proposta dalla malavita organizzata. Toccante la sua testimonianza su don Puglisi, ucciso
dalla mafia il 15 settembre 1993
“perché per vivere la logica del
Vangelo si era messo di traverso
12 marzo – Nella Giornata
della Riconoscenza 2014 organizzata dalla Provincia di
Milano sono stati assegnati al
teatro Dal Verme i “Premi
Isimbardi” a cittadini e associazioni che si sono distinti
per la collettività. Un premio
alla memoria è andato a Giuseppe De Andreis, detto
“Pinella”, che ha lavorato con
artisti del calibro di Arturo
Martini, Adolfo Wildt, Fran-
cesco Messina, Giacomo
Manzù e che ha fondato a
Rozzano giusto 50 anni or
sono la fonderia d’arte De
Andreis. Morto il Pinella nel
1989, ora sono i figli Tino,
Gianni e Franco a continuare
a Quinto, in via Volturno la
grande tradizione di lavoro e
arte.
fisse nella palestra e sui due
campi di calcio nel contesto
del 3° Memorial Ermanno
Conti. Significativa la scritta
riportata su ciascuna targa:
“Ricordando l’entusiasmo e la
gioia di vivere trasmessa ai
nostri bambini e ragazzi, a lui
dedichiamo questo luogo di
sport, amicizia, crescita umana integrale”.
Nella foto: alcuni ragazzi davanti a quello che da oggi è il
“Campo Ciccio”.
Rozzano in
tv/2
13 marzo – Inizia Junior Masterchef Italia su Sky Uno e tra i
giovanissimi concorrenti c’è anche il rozzanese Fabio P., 13 anni
il prossimo agosto, sorriso accattivante e occhio intelligente. Intelligenza che gli farà distinguere
la partecipazione a un gioco dal
divismo.
Intanto al nostro piccolo concittadino possiamo già riconoscere
il premio della simpatia!
Nella foto: “Pinella”, busto di
Ernesto Ornati (1990)
alla mafia”, riconosciuto martire
20 marzo – Il salone dell’oratorio
dalla Chiesa e proclamato beato
di Rozzano vecchio non riesce a
il 25 maggio dell’anno scorso.
contenere quanti sono accorsi da
Con suor Carolina c’è stasera
più parrocchie per ascoltare suor
anche un giovane presentato
Carolina Iavazzo, stretta collabo-
semplicemente come Giuseppe.
ratrice al quartiere Brancaccio di
È un collaboratore di giustizia
Palermo di don Pino Puglisi. La
che usufruisce del programma
religiosa, originaria di Aversa
speciale di protezione e che chie-
(Caserta), dopo essersi laureata
de di non essere ripreso dalla
in Pedagogia a in Scienze religio-
cinepresa in sala. Racconta co-
se, ha svolto attività di animazio-
me, grazie a don Puglisi, abban-
ne giovanile in diverse parroc-
donò l’idea di diventare un
chie e attualmente è nella Locri-
“uomo d’onore cioè un assassi-
de: “Vengo dalla terra della ca-
no” e come cambiò vita, fino a
morra, sono stata in quella della
collaborare poi alle indagini per
mafia e ora sono in quella della
l’uccisione del sacerdote.
‘ndrangheta: mi manca la sacra
«Lo dico a Capitan Ventosa!»
17 marzo – L’esasperazione di chi da
anni e anni è costretto
a vivere in palazzi
dell’Aler “impacchettati” da impalcature viene manifestata
dagli abitanti di via
mandorli anche a Capitan Ventosa, il noto
inviato della trasmissione Striscia la notizia, che oggi è qui per
un servizio che andrà
in onda il prossimo
21. La situazione in-
cresciosa è dovuta al fatto che
non si terminano (e non si
pagano) lavori di ristrutturazione che pure sono improrogabili.
Capitan Ventosa, al secolo
Marco Della Noce, intervista
in chiusura di servizio anche
l’architetto Enrico Galbiati,
direttore area tecnica Aler
Milano, che promette: “Per
l’estate pensiamo di avere una
proposta risolutiva”. Bene la
“proposta”, ma la risoluzione
definitiva del problema?!
Aprile 2014 N°
7
1
POSTA E INTERVENTI
Scrivete a [email protected]
Per la dignità
dei nostri figli
È da circa un mese che cerco di
coinvolgere le forze politiche di
Rozzano per la sistemazione di
una scuola. Del complesso di via
Garo fani. A gen naio d i
quest’anno il dirigente scolastico
aveva segnalato al comune la
necessità di intervenire per la
manutenzione e l’ampliamento
della rete elettrica. Non è l’unica
problematica della scuola, ma
quella più importante. Urgente.
Con la verticalizzazione il circolo didattico aveva acquisito proprio la scuola secondaria di mia
figlia. Questo ha comportato e
comporta un maggior lavoro della rete elettrica (non voglio sottolineare che ci sono i fili che penzolano sui muri). In molti casi il
sovraccarico ha creato e crea
disguidi se non rotture di apparecchiature, quali server pc ed
altro. Il mese scorso ho ben pensato di scrivere al sindaco, a
qualche assessore e allo stesso
Renzi. Ho considerato, se son
tutti dello stesso colore politico,
forse si riesce meglio. Ho scritto
«A p... piene
nel parco»
Gentile redazione,
sono un pensionato di Rozzano
che spesso passa il tempo a passeggiare nel Parco 1. Quando
posso mi porto dietro mia nipote
e le insegno i nomi degli alberi e
delle piante che vediamo. Soprattutto in primavera mi piace farle
vedere come la natura si risveglia
e come in poche settimane gli
alberi ritornano verdi da morti
che sembravano prima. Questa
primavera però ho notato che la
vista è deturpata da alcuni palazzi che sono stati costruiti proprio
appiccicati al parco. Sarebbe
meglio per me che proprio vicino
ai confini dei parchi venisse lasciata una piccola striscia di terreno verde e tutto questo cemento, che sinceramente ci ha un po’
rotto le palle (scusate, ma quando
ci vuole ci vuole!) non arrivasse
quasi dentro.
Capisco che quelli che devono
vendere possono dire che le loro
case hanno una bellissima vista
sul parco ma quelli che invece ci
chiedendo letteralmente aiuto.
Dopo una settimana, leggo che
Renzi aveva chiesto ai sindaci di
Italia di scegliere una scuola su
cui far confluire qualche soldino.
Scadenza richiesta 15 marzo.
Onestamente, molto speranzoso,
ho riscritto a tutti, evidenziando
la possibilità di optare per il nostro circolo didattico. Quale migliore occasione per sistemare la
scuola, senza che quest’ultima
pesasse sul bilancio del comune,
palesemente in rosso. Se ho ben
capito. Poi ho sollecitato e risollecitato politici e stampa locale.
Alla fine nessuno ha fatto nulla.
Non era necessario nessun progetto pomposo. Solo una mera
segnalazione della scuola. Eppure nulla. Nessuna risposta. Sono
deluso di chi predica per il bene
dei nostri figli, per il futuro dei
nostri figli, e poi non si prodiga
per un mero progetto. Dimenticavo. La scorsa settimana abbiamo
avuto un nuovo black out, fortunatamente questa volta senza
danni economici. Ma i nostri
figli, valgono realmente tanto?
Grazie.
Piero Morra
vanno a passeggiare cosa devono
dire? Che hanno una bellissima
vista sui palazzi? O si devono
girare dall’altra parte per non
vedere? Ma poi, se il mercato
dell’edilizia non tira, perché vediamo sorgere palazzi qua e là a
Rozzano? Io vedo ancora la pubblicità sui giornali di palazzi costruiti nella mia frazione anni e
anni fa, segno che non si vende.
Eppure si costruisce. Per chi?
Quando smetteremo a Rozzano?
Mia nipote dovrà portare i suoi
nipoti a far vedere le piante in un
museo?
Scusate lo sfogo, ma stamattina
ero proprio inverso quando nella
nostra passeggiata abbiamo visto
ancora costruzioni.
Saluti e auguri per questo giornale.
Antonio Bretta
Grazie degli auguri, signor Antonio. Nella sua lettera lei si chiede
“quando smetteremo a Rozzano”
e non “quando smetteranno”. Ha
ragione: se in molti di noi facciamo sentire le nostre opinioni
come fa lei e facciamo scelte
conseguenti, le cose cambiano!
I giovani, la politica, le prossime elezioni
Il concetto di giovane e cultura
giovanile è nato negli anni '50,
quando, dopo la fine della guerra
e con lo sviluppo economico
successivo, nascono delle
condizioni particolari che mai
prima nella storia si erano date.
L'aumento benessere, da li a poco sarebbe arrivato il boom eco-
sono capire e che, forse, capiranno.
Questo atteggiamento paternalistico è limitante ed è una delle
cause, oltre alle responsabilità
già ben delineate da altri dei giovani stessi, della lontananza di
molte persone dall'impegno civile. Entrambe le posizioni portano
nomico anche in Italia, porta alla
nascita del concetto di giovane
come lo intendiamo noi oggi.
Mentre prima della guerra già da
molto giovani ci si trovava costretti al lavoro e il passaggio tra
l'infanzia e l'età adulta era molto
rapido, in quegli anni questo
passaggio comincia ad allungarsi.
Le culture giovanili, fin dalla
prima il rock and roll e gli hippie
sono conflittuali e lo rimangono
anche in periodo come gli anni
'80, il concetto di no future dei
punk ad esempio e l'assunzione
di eroina è il tentativo disperato
di combattere una battaglia che si
pensa persa in partenza. Ma negli
ultimi anni le culture e le
ribellioni giovanili sono state
viste attraverso due narrazioni.
La prima, più semplice, denota
richiami agli anni '70, all'eroina e
al terrorismo e la descrizione di
un concetto di bravo ragazzo che
già negli anni '60 era irreale; la
seconda, più complesso, da un
lato guarda a queste ribellioni e
culture compiendo continuamente un paragone con i propri ricordi di quei tempi, ricordi dorati
della giovinezza, dall'altro con un
continuo richiamo alla
giustificazione che molti che in
quegli anni erano in piazza si
sono dati: eravamo ragazzi, come
a dire non potevamo capire e che
diventa son ragazzi, implicitamente affermando che non pos-
a politiche che spesso vengono
fatte sui giovani e non per o da i
giovani.
La nostra città sta per andare al
voto, come si pongono gli schieramenti in corsa rispetto ai giovani, rientrano in queste categorie?
Vediamone le proposte.
La candidata del PD sosteneva
durante le primarie che per aiutare i giovani avrebbe sostenuto: la
lotta alla dispersione, il centro
Aurora, gli oratori, la biblioteca
come centro di incontro e scambio, più in generale i luoghi di
incontro. Sono proposte interessanti, ma sulle quali gravano
dubbi enormi, per prima cosa ad
oggi l'Aurora, pur essendo un
luogo molto piacevole, non è un
centro giovanile, per altro non si
capisce cosa sia un centro giovanile esistono i Centri di Aggregazione Giovanile, e questo di sicuro non è l'Aurora; non si capisce
in che ambito si vogliano sostenere gli oratori; la lotta alla dispersione, si immagina, scolastica non è chiaro con che strumenti
verrà condotta; e cosa si intende
per progetti formativi da introdurre nelle scuole, non è dato
saperlo. Insomma sono parole
rivolte non ai giovani, non vi è
nulla in riferimento alla fascia
dei giovani elettori, 18-25 anni,
ma ai loro genitori, ai quali si
promette, in sostanza, di convogliare il naturale conflitto e le
loro, dei genitori, naturali
LO SPAZIO DELLA POSTA E
DEGLI INTERVENTI OSPITA
IL CONTRIBUTO DI OGNI
LETTORE INTERESSATO A
DIBATTERE SUI TEMI DEL
TERRITORIO.
LETTERE E CONTENUTI DOVRANNO ATTENERSI ALLA
SINTESI, ALL’EDUCAZIONE
ED ALLA INCISIVITÀ.
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Riequilibrio posturale
Plicometria e biometria generale
Natural Lifting (novità)
Dimagrimento e tonificazione
Vibrazioni
paure, in forme rassicuranti.
Può sorprendere forse invece,
ma le proposte sui giovani della coalizione che sostiene Guido de Vecchi e del Movimento
5 Stelle non sono così distanti,
anzi per certi versi si sovrappongono e integrano. Entrambi
hanno l'obbiettivo di far trasformare i giovani protagonisti
della vita politica cittadini anche se entrambi pensano di
farlo attraverso una consulta,
strumento datato che ha già
dimostrato i propri limiti in
molte occasioni. Entrambi mettono l'accento sulla necessità di
lavoro e si propongono strumenti per aiutare i giovani a
trovare la propria strada, con
corsi di formazione e sostegno
nel percorso lavorativo, cose in
effetti già esistenti e delle quali
andrebbero fatte proposte alternative se si vogliono modificare. Entrambi propongono la
creazione di un CAG, e anche
in questo caso andrebbe forse
specificato meglio data la proposta alternativa per non ricadere negli errori già avvenuti
sul nostro territorio. Il M5S
prevede la lotta al bullismo e
alla discriminazione, il contrasto dell'uso di droghe e tabacco, con un non ben precisato
confronto tra pari, e l'aiuto a
trovare casa; mentre 6 Rozzano
propone l'introduzione del co
working e la riscoperta delle
attività artigiane. A differenza
del programma del PD le proposte sono fatte per
convincere i giovani a votare,
ci si rivolge a loro direttamente, allo stesso tempo però forse
se ne ha un concetto ideale e
stereotipato proprio per gli
strumenti proposti che ignorano la conflittualità che i giovani, soprattutto i più disagiati,
portano e che spesso li allontanano da luoghi dove sentono la
presenza dell'autorità, cosa che
va tenuta in considerazione e
non biasimata a priori, e che
potrebbe inficiare l'utilizzo di
strumenti come quelli indicati.
Non sono riuscito, purtroppo, a
trovare le proposte di altri candidati, alcuni, contattati, non
hanno risposto. Ma la vera
questione è, cosa pensano i
giovani di Rozzano della politica e delle prossime elezioni,
andremo a chiederglielo, andremo a vedere cosa ne pensano di alcune di queste proposte.
Francesco Pota
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8
Aprile 2014 N°
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Rozzano bello a metà, Valleambrosia in difficoltà
Sporting Valleambrosia in crisi di risultati. Il Rozzano scende in classifica e rischia di non giocare i Play Off.
ria importante contro il Bastida.
I biancoverdi andati subito in
vantaggio dopo pochi secondi
con l'ottimo Francesco Ducoli,
dopo la rete degli ospiti, sono
Marco Garritano
N
el primo scorcio di
Marzo abbiamo visto
un bel Rozzano. Nelle
domeniche successive
agli ultimi acquazzoni stagionali, per la squadra di mister Gasparotto, c'è stato solo il sole.
Padrone del gioco e del divertimento è riuscito a infilare due
vittorie consecutive. Segna cinque gol in trasferta all'Atletico
del Po. Una partita spettacolo
che ha visto mettere insieme un
numero impressionante di
giocate. Un 0-5 che sostanzialmente spiega una partita che per
più di un'ora non ha avuto storia.
Nessun dubbio che vincere è
sempre quello che da stimoli per
i ragazzi e la società. La riconferma
per il Rozzano avviene nella
partita successiva con una vitto-
riusciti a sfruttare una bella occasione per mandare in rete anche Vecchio e chiudere definitivamente l'incontro sul 2-1. La
partita infrasettimanale del recu-
Una fase del match Sporting Valleambrosia.—Varzi (0-1, 18’ Tagliani)
pero contro il Torrevillese invece si conclude con un pareggio
senza reti. E' il Nord Voghera a
far cadere la serie utile che durava da quattro partite. A Voghera,
passato in vantaggionei primissimi minuti grazie ad un gol di
Petrolà, il Rozzano capitola con
un 3-1. Ma è difficile chiedere di
più ad un gruppo che ha giocato
tre partite in sette giorni. Un
pareggio a reti inviolate è stata
la gara della venticinquesima
giornata contro il Certosa. Inaspettata e inopportuna invece la
sconfitta contro la penultima in
classifica Cassolese; scivolone
che potrebbe costare caro in
vista del traguardo Play Off.
Sulla sponda opposta troviamo
un Valleambrosia in crisi di risultati. Quattro pareggi consecutivi, una sconfitta e una vittoria.
Le ultime partite dovevano essere un'opportunità per rosicchiare
punti in classifica alla capolista
Lomellina, invece, la squadra
raccoglie solo sette punti in sei
partite. Un 2-2 contro il Casteggio in trasferta. Qui per portare a
casa una vittoria forse è mancato
un po' di senso pratico, quello
visto il mese scorso per intenderci. Una partita per molti versi
da dimenticare nella quale diverse disattenzioni sono state fatali.
A reti inviolate la successiva
partita giocata in casa contro un
ostico Rivazzanese. La squadra
è apparsa poco compatta deludendo le aspettative di chi si
attendeva gol, spettacolo ma
soprattutto una vittoria. Troppe
1
le occasioni limpide non sfruttate. Il terzo pareggio consecutivo
è arrivato contro il Vistarino. In
gol con Landriscina, il Valleambrosia subisce la rete del pareggio sul finale di partita. Forse
c'e' qualcosa di che rammaricarsi, ma come si suol dire; è il
gioco del calcio, semplice e crudele allo stesso tempo.
L'altro pareggio della serie, 1-1 ,
è quello che arriva contro il San
Biagio Casarile. Landrascina
porta in vantaggio su rigore la
squadra che però dimostra per
l'ennesima volta una gran fatica
a mantenere il vantaggio. La
sconfitta arriva in casa contro il
Varzi. Partita giocata senza quattro titolari, tra cui lo squalificato
Carusi. Nonostante il predominio territoriale poche le vere
occasioni per segnare. Da un
traversone sulla sinistra, in cui si
inserisce bene Tagliani, nasce il
gol per il Varzi che potrebbe
anche raddoppiare con una punizione che si stampa sul legno
della porta. Prima del fischio
finale dell'arbitro arriva anche
l'espulsione per doppia ammonizione per Landriscina. Risultato
tutto sommato troppo severo per
il Valleambrosia. “Qualcosa
sembra non funzionare tra i ragazzi, c'è ancora qualche problema di spogliatoio da risolvere”
ammette il Presidente Angelo
Drammis. Per raccogliere vittoria, tre punti e sorriso bisogna
aspettare il match contro l'ultima
in clasifica Zavattarello. Gol di
Prunetti per non lasciarsi sfuggire i Play Off.
(Pippo)
CRUCIVERBA ROZZANESE
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Che (brutta) fine faranno i campi
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di calcio di viale Campania
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 30
 31
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Marco Masini
come i beneficiari di tale ope 33

razione - i proprietari della
on un’accesa discus36
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Cascina Follazza, i soci
sione in Consiglio
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
dell’immobiliare Residenza
comunale , i campi
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del Bissone - abbiano tra i
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
di calcio di viale Campania
loro soci una società offshore
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sono stati infilati nella delibesvizzera le cui quote sono di
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  
ra che accompagnava il bilanproprietà ignota.
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cio di previsione del comune

 di Rozzano sul cosiddetto pia- Nella Cascina Follazza aveva
sede un’industria chimica, ora
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no delle alienazioni e valoriz 55
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dismessa, per cui il terreno
zazioni. Si tratta, di fatto, di
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richiederebbe una importante
un via libera all’operazione di



operazione di bonifica prima
scambio previsto tra
C
S M
SOLUZIONE
morra Organizzata – 28. Il servizio militare in gergo – 30. Proprio così, magari riportando uno
strafalcione – 31. Sportello, imposta – 32. Storica cascina tra via
Dante e via Buozzi – 33. Noto
giuslavorista, senatore di Scelta
Civica – 35. Enna – 36. Ha vinto
le primarie pd per la candidatura
a sindaco – 37. Julia nota attrice
– 41. Capitale del Togo – 42.
Serve anche Rozzano – 44. Il
Leonardo difensore della Juventus - 48. Ci fu anche il Travicello – 49. Si apre sulla spiaggia –
52. Una via di Ponte Sesto – 55.
Utilissimo insetto –
56. Località nei pressi dell’Humanitas –
59. Di corporatura
magra e sottile – 60.
Imposta
sostituita
dall’Imu – 61. Produce pregiati tappeti.


ORIZZONTALI: 1. Giornalista
rozzanese – 8. Trattamento di
fine rapporto – 10. La lilla è la
sua linea 5 - 11. Il Tony di
Quando quando quando – 12.
Ricevuta di ritorno – 13. Gestisce igiene urbana e refezione
scolastica – 15. Alla sua scuola
sono attribuiti alcuni dipinti della
parrocchiale S. Ambrogio – 18.
Impallidire o lavare a fondo –
22. Quello di competenza territoriale è in via Ripamonti a Milano
– 23. General Motors – 25. Malattia della pelle – 26. Ispezionano i ristoranti – 27. Nuova Ca-
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VERTICALI. 1. Ex
sindaco donna – 2.
Colosso assicurativo
ora fuso con Sai – 3.
Un punto a scopa –
4. Introduce un’ipotesi – 5. Canzone portata al successo da Gargiulo
– 6. La nostra provincia – 7. Siede
in Giunta (abbrev.) – 8. Mezzo di
locomozione per principianti – 9.
Una via di Quinto Stampi – 10.
Morì per mano di Charlotte Corday – 13. Avanti Cristo – 14. La
Fiorella di Quello che le donne
non dicono – 16. Il Capitano di
Edoardo Bennato – 17. Nostro in
breve – 19. Nostri confinanti – 20.
Nord Est – 21. Privo di sensi – 24.
Azienda in viale Romagna – 28.
Napoli – 29. Alessandria – 31.
Anteriore in breve – 34. Le vocali
di Linate – 38. Il popolo discendente da Abramo – 39. Eroe decapitato – 40. Consonanti del Tonale
– 43. Appellativo di Renzo Bossi –
45. Sebastian, ex mezzofondista
inglese – 46. Consiglio Nazionale
delle Ricerche – 47. Non credenti
– 50. Storico motosilurante – 51.
Una banca di viale Lombardia
(sigla) – 53. esclamazione di sorpresa – 54. Tutore senza pari – 57.
Estratto conto – 58. Acceso sugli
interruttori.
quell’area e la Cascina Follazza, una delle previsioni del
PGT recentemente approvato,
che consentirà la realizzazione
di importanti volumetrie residenziali al posto dei campi di
calcio.
Le perplessità relativamente a
questa messa a disposizione
sono quelle che hanno portato,
tra le altre questioni,
all’allontanamento di Rifondazione Comunista dalla maggioranza.
In Consiglio comunale, il rappresentante di RC ha espresso
una delle sue rare dichiarazioni di voto, proprio a sottolineare la distanza che, a causa di
questi terreni, si era scavata
tra la sua forza politica e la
Giunta.
Anche i consiglieri si sono
scagliati contro tale scelta,
ricordando, in particolare,
che il Comune possa concedere lo scambio.
PIAZZA FOGLIA
Anno I - n.1 - Aprile 2014
Distribuzione Gratuita
Iscrizione al Tribunale
Milano richiesta
Edito dall’Associazione
Rozzano Oggi
www.piazzafoglia.it
di
Redazione
Raffaele Di Bennardo, Cinzia
Cannavò, Giuseppe Foglia, Marco Garritano, Fiorella Gebel,
Emilio Guastamacchia, Marco
Masini (Direttore responsabile),
Adriano Parigi, Gigliola Zizioli
Mail: [email protected]
Pubblicità: [email protected]
Tipografia: Grafiche Cortellazzi
Fizzonasco (Mi)
Grafica e impaginazione :
MWL Marketing & Business
Development
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