da giovedì 17 a lunedì 28 APRILE 2014 IRAN IN VIAGGIO NELL’ANTICA PERSIA (durata 12 giorni – 11 notti) SHIRAZ PERSEPOLI PASARGADE YAZD ISFAHAN KASHAN TEHERAN Il territorio iraniano rappresenta uno dei grandi centri di irradiamento della cultura mondiale, una sorta di naturale spartiacque tra la società occidentale e quella orientale, attraversato sin dai tempi più antichi da incredibili ondate di uomini che hanno contribuito alla nascita di lingue, città, regni, reti commerciali. Questo territorio è stato la sede di uno dei più estesi imperi dell’antichità, i cui confini naturali erano ad ovest il mare Egeo e ad est l’Indo, controllato attraverso una capillare rete stradale e una burocrazia governativa che con grande efficienza dirigeva verso le città principali incredibili flussi di ricchezze. L’attuale Iran è la terra di Dario, Serse, Artaserse, leggendari nomi che entrano nell’immaginario collettivo grazie all’estremo sacrificio delle città greche che ne combatterono con grande coraggio il tentativo di espansione sulle coste della Ionia e della Grecia continentale. Ma la suggestione non finisce anzi, incredibilmente aumenta, quando si ripensa all’epopea di Alessandro Magno che, poco più che adolescente e alla testa delle truppe macedoni, si rese protagonista della più imponente opera di conquista della storia per mezzi a disposizione e velocità di azione, rincorrendo il re Dario in fuga fino alle propaggini più lontane dell’impero. Il mito di Alessandro, la fine dell’era classica propriamente detta e l’inizio di quella ellenistica, lo scontro epocale con l’Impero Romano durato per più di quattro secoli con l’intento di controllare la via della seta, così importante per quell’economia quasi globalizzata anche in antico, saranno solo alcuni dei temi di questo grande viaggio. L’esperienza di un viaggio in Iran rientra tra le più stupefacenti che si possano immaginare per la centralità di questo paese nelle dispute della storia mondiale, per l’assoluta nobile originalità della sua gente, che è persiana – attenzione!- e non araba , anche se da quest’ultima cultura il mondo iraniano ha tratto moltissimi influssi. Giovedì 17 aprile ROMA – SHIRAZ Appuntamento alle ore 13:30 con il gruppo all’aeroporto di Roma/Fiumicino Terminal 3 presso il check-in della compagnia Turkish Airlines in partenza per Istanbul. Trasferimento aereo Roma-Shiraz (via Istanbul). Gli operativi dei voli: Roma-Istanbul 15:40-19:05 Istanbul-Shiraz 21:10-02:30 (del giorno 18/4) All’arrivo a Shiraz trasferimento in hotel. Venerdì 18 aprile SHIRAZ La prima giornata del nostro viaggio in Iran è dedicata alla visita della capitale del Fars: Shiraz. Nel 1760, Karim Khan Zand, la elesse capitale del suo breve regno. Proprio agli Zand, e ai loro successori, i Qajar, (1796-1925), che in qualche modo ne sposarono l’ispirazione artistica, si deve l’incanto di questa piacevole città. Certo i giardini di rose e gli usignoli cantati dai poeti non ci sono quasi più, restano un’immagine letteraria, ma nondimeno il profumo delle rose e della vita di corte è ancora lì. Karim Khan Zand vi costruì la Cittadella, (Arg e Karim Khan), sua residenza privata, e il delizioso padiglione ottagonale dove riceveva gli ambasciatori stranieri, oggi Museo del Fars. Cena e pernottamento a Shiraz Sabato 19 aprile PERSEPOLI – NAQSH-E-ROSTAM - SHIRAZ Mattina interamente dedicata alla visita di Persepoli, il più importante sito archeologico dell’Iran, antica città imperiale e santuario della propaganda dell’impero persiano. Magnifica e imponente è ancora oggi la sua conservazione a testimonianza della grandezza e ricchezza di uno dei più grandi imperi della storia. Edificata su un imponente podio visibile in lontananza da ogni angolo della pianura che domina, Persepoli è una vera e propria città-santuario dove recarsi ciclicamente in occasione dell’equinozio di primavera e dove giungeva l’immensa processione dei sudditi che da tutti gli angoli dell’impero vedevano in Persepoli la loro meta finale. Uno spettacolare palcoscenico immerso tra i palazzi di Dario e Serse , la magnifica pedana dell’Apadana, dove su rilievi perfettamente conservati viene narrato lo svolgimento lento e silenzioso della processione di tutti i sudditi imperiali, e dove il ricordo del grande conquistatore e distruttore di Persepoli, Alessandro Magno, diventa reale. A 5 Km da Persepoli si colloca Naqsh-e-Rostam, il sito che conserva le tombe dei leggendari re persiani della dinastia achemenide. Rientro a Shiraz e visita del Bazar. Unico in Iran per l’architettura in mattoni, cui un secolo dopo fu aggiunto il caravanserraglio Saray-e-Moshir e la vicina splendida Madrasa e la Moschea Vakil con l’incantevole decorazione naturalistica di alberi ieratici e ghirlande di fiori appassiti, che fu l’ossessione di Pierre Loti , e la cui sala di preghiera invernale è sostenuta da 48 colonne monolitiche. Ma Shiraz è anche la città dei grandi poeti, Saadi (1184-1283) e Hafez (1310-90) che qui sono sepolti e onorati, e dei cui versi sono tuttora permeate la lingua e la cultura persiana. Cena in un ristorante tipico iraniano. Dopo cena, l’ultima visita della giornata sarà al Mausoleo di Shah-e Cherag uno dei più venerati santuari sciiti, dove un tripudio di luci e di specchi, ci riempirà di meraviglia e rispetto. Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Shiraz Domenica 20 aprile PASARGADE - YAZD Buona Pasqua a tutti ! Lasciamo Shiraz destinazione Yazd. Lungo il percorso visita al sito archeologico di Pasargade, dove Ciro il Grande volle la sua capitale. Pochi i monumenti rimasti, ancor meno le abitazioni: rimangono i resti di grandi palazzi, come quello delle Udienze, dei Militari e quello del Re dei Re; rimane austera la tomba di Ciro il Grande, vero capostipite dell’Impero persiano, venerato anche dagli Ebrei per essere stato il loro liberatore dalla prigionia in Babilonia e figura centrale delle vicende del Vicino Oriente nel VI secolo a.C. Riprenderemo il viaggio e faremo una breve sosta nella piccola cittadina di Abarku ,costruita in mattone crudo. Nel suo centro storico visita due moschee del X sec con un minareto e due altari disposti in direzioni diverse: uno più antico verso Gerusalemme, l`altro più recente verso la Mecca. Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Yazd. Lunedì 21 aprile YAZD Intera giornata dedicata alla visita della città di Yazd, una delle più interessanti dell’Iran e antico centro Zoroastriano, una Pasquetta per noi, molto particolare … Yazd è situata nel cuore dell’Iran e grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali e le vie di comunicazione, vanta una storia plurimillenaria risalente ad almeno 3000 anni prima di Cristo e un’architettura molto particolare caratterizzata da alte torri che, recuperando l’aria attraverso un semplice e sofisticato sistema di ventilazione, garantiscono un sensibile refrigerio all’interno delle antiche abitazioni, combattendo in questo modo il clima secco del circostante deserto. Vedremo le Torri del Silenzio, dove venivano adagiati i corpi dei defunti, offerti come cibo agli uccelli, e l’Atash-Kadeh, in cui si conserva il fuoco sacro; la Moschea del Venerdì, dal cui portale, pistach, si slanciano i due minareti più alti dell’Iran. Passeggeremo nella città vecchia, circondata da mura, fra raffinati esempi di case tradizionali. Vedremo le antiche macine per l`henné, ma anche il Museo dell’Acqua e i sistemi d’irrigazione sotterranei, qanat, che hanno reso fertili e coltivabili gli aridi terreni dell’altipiano; il Mausoleo dei 12 Imams, del XII sec., con l’iscrizione in lettere cufiche dei nomi dei 12 Imams Sciiti e la cosiddetta Prigione di Alessandro. Quindi il Mausoleo di Seyed Rokn od-Din e l’antico Bazar. Pranzo, cena e pernottamento a Yazd. Martedì 22 aprile NAYN – MEYBOD - ISFAHAN Prima colazione, partenza destinazione Isfahan. Lungo il percorso visiteremo Nayn, con la sua caratteristica bio-architettura. Qui vedremo la Moschea del Venerdì, una delle più antiche dell’Iran, e la vicina Casa-Museo e il vecchio affascinante Bazar, ora in disuso. Lungo il tragitto ci fermeremo anche della cittadina di Meybod particolarmente interessante per un gruppo di edifici che esemplificano le grandi capacità costruttive degli architetti persiani: un Caravanserraglio, la Ghiacciaia e le Torri dei Piccioni. La ghiacciaia di Meybod risale al XVI secolo ed è stata realizzata interamente in mattoni crudi. Il recente restauro ha ridato vigore all’imponente facciata che serviva, essenzialmente, a mantenere in ombra le vasche dislocate alla sua base. Nei brevi periodi invernali, durante la notte, l’acqua delle vasche si solidificava e, alle prime ore del mattino, il ghiaccio veniva frantumato e trasportato nel contenitore attiguo profondamente scavato nel suolo e sormontato da una cupola. Le pareti della ghiacciaia, spesse oltre tre metri, e la particolare conformazione della cupola, permettevano al ghiaccio di conservarsi per essere utilizzato durante l’estate. Realizzate interamente in mattoni crudi, le torri dei piccioni appaiono come grandi e delicati castelli di sabbia. Furono ideati durante il governo safavide per mantenere i volatili lontano dai preziosi ornati in maiolica che rivestono gran parte dei monumenti delle città. A Isfahan, e dintorni, ne furono costruite oltre 3000. Nello spessore delle pareti interne di questi singolari edifici sono ricavate centinaia di piccole nicchie; ognuna forma un nido dove il volatile stabilisce la propria calda e sicura dimora. E’ grazie all’utilizzo degli escrementi di questi uccelli che le campagne divennero fertili e lussureggianti: un modo ecologico e civile di convivenza tra uomo e animali … Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Isfahan. Mercoledì 23 aprile ISFAHAN Oggi la giornata è dedicata alla visita di Isfahan, la città che Shah Abbas I (1587-1629) della dinastia Safavide elesse a sua capitale, e che pianificò ed abbellì fino a farne la perla del rinascimento persiano. L’arte islamica, sia essa di ispirazione sacra o profana , raggiunge qui esiti insuperati. Si visiteranno tre importanti ponti eretti sul fiume Zayandeh-Rud: il Ponte Sio Se Pol, il Ponte Khaju e il ponte Shahrestan, di età sasanide. L’importanza dei ponti di Isfahan non risiede solo nella loro splendida architettura, ma anche nella funzione pratica, sociale e anche spirituale. A questo mirava il Principe, nell’interesse dei suoi sudditi e della sua propria salvezza. Avevano la funzione di dighe e di mercati di primo mattino; erano luoghi di aggregazione dove, all’ombra di padiglioni dipinti, si sorseggiava il tè, sciogliendo in bocca cialde di zucchero d’orzo, o si fumava il narghilè. Quindi mete di passeggiate la sera, quando l’aria impregnata di freschi vapori anticipava i piaceri del paradiso islamico. Nel pomeriggio ci immergeremo nella bellezza e nel colore della splendida Piazza Reale, polo urbanistico della città, ridisegnato da Shah Abbas I, e su cui si affacciano la moschea reale, il padiglione Ali Qapu , la piccola moschea Sayb Luftullah e il Bazar. L’Ali Qapu,è il palazzo dove il sovrano riceveva gli ospiti. Era anche una sorta di porta reale che dava accesso ai giardini dello Shah, punteggiati di padiglioni. Era l’insieme del complesso ciò che costituiva il “palazzo reale”: dalla terrazza, talar , prospiciente la piazza, e adibita a sala del trono estiva, il sovrano poteva seguire gli incontri di polo (di notte giocati con una palla di fuoco!) , ma anche le parate militari e le esecuzioni capitali. La piazza o Maidan (150x500m) una delle più grandi del mondo , veniva usata per gli spettacoli di corte ma anche per i grandi mercati contemporanei, laddove si riempiva di tende, animali, e si esponevano merci provenienti da tutte le regioni limitrofe. La piazza, che oggi si presenta con un’incongruente vasca centrale, è cinta dalla doppia fila di archi del Bazar, che, dalla porta monumentale, si snoda poi, fra botteghe e caravanserragli, per ben 6 chilometri, fino alla Moschea del Venerdì, da dove in origine partiva. Di fronte al palazzo reale, la Moschea di Sayb Lutfullah, suocero del sovrano, riservata al culto della famiglia reale. Rappresenta l’esempio più raffinato di moschea privata, per la struttura, la decorazione interna, modulata da spirali turchesi, e per la straordinaria cupola, che all’interno sembra smaterializzarsi nella luce filtrata da grate di arabeschi invetriati, e all’esterno si veste di una superba decorazione blu cobalto e bianca su fondo “caffè e latte”. Infine l’incredibile Moschea Reale, ora Moschea dell’Imam, punto d’arrivo dell’evoluzione, dopo mille anni, della moschea persiana a quattro Ivan. Anche qui il colore gioca nell’alleggerire le strutture, adducendo nel visitatore una sorta di stupore, nel quale la materia si dissolve magicamente e si trasmuta in pulviscolo azzurro cielo. Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Isfahan. Giovedì 24 aprile ISFAHAN Prima colazione e … ancora un giorno a Isfahan. Il Padiglione Hasht Behesht (Otto paradisi), piccola meraviglia dell’architettura di corte. Consiste in due gruppi di quattro camere ottagonali, gli otto paradisi appunto, che s`innestano attorno ad un ottagono centrale abbellito da una magnifica cupola a lanterna. Le stanze superiori e la lanterna conservano in parte i color originali, sfarzosi e scintillanti: l’oro, il rosso, il blu cobalto. Il Palazzo delle 40 colonne o Chehel Sotun è il padiglione dove il re accordava le udienze. E’ affrescato, secondo una tradizione antica, con pitture che rappresentano eventi storici dell’epoca. Alcune pitture risentono dell’influenza europea, altre mantengono lo stile della miniatura delle corti persiane . Deriva il suo nome dalle colonne del talar che si riflettono nell’acqua della vasca antistante. Tutti questi padiglioni sono di tradizione palaziale persiana, che, a differenza di quella europea che costruiva grandi residenze, prediligeva padiglioni inseriti nel contesto di giardini, o pardis, (da cui “paradiso”) Dunque dimore paradisiache create per esaltare la bellezza e il piacere, materializzazione ed umanizzazione del sogno di popolazioni nomadi aduse all’aridità e alla calura del deserto. La straordinaria Moschea del Venerdì (Jamè Masjid). Meno appariscente di quella dello Shah, ma più antica, articolata e interessante. Di grande splendore, la sua costruzione iniziò alla fine dell’ IX secolo, ma i successivi ampliamenti ne fanno il palinsesto dell’architettura sacra persiana. Man mano che si avanza, il passaggio nel tempo è apparente, e allo stupore per l’equilibrio e la bellezza della creazione artistica, segue la meraviglia. Qui tutto è perfetto, anche nel sapore decadente che conferisce ulteriore fascino e colore a ciò che è già perfetto. Qui la perfezione è unicità, è assoluto. Due le sale invernali per fare fronte al clima rigido dell’altopiano, una risalente all’epoca Ilkanide (XIV sec), con il Mihrab di Olgiaito, di squisita fattura, la seconda di epoca Timuride. Dalla Moschea del Venerdì, che rappresenta l’antico polo di Isfahan, si snoda il vecchio bazar Gheisarieh Bazar o Bazar Imperiale che raggiunge la piazza o Maidan . Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Isfahan. Venerdì 25 aprile ISFAHAN - KASHAN Giornata di trasferimento (…con tappe) da Isfahan a Kashan. Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Kashan. Sabato 26 aprile KASHAN - TEPE SIALK - TEHERAN Kashan è una città carovaniera collocata ai margini del deserto del Dasht–e-Kavir. La città vecchia presenta ancora tutte le caratteristiche delle architetture del deserto, qui con una connotazione di grande splendore. A Kashan infatti sono state restaurate le più belle e sontuose residenze private, come la Khaneh Boroujerdi, la casa Tabatabai, la casa Ameri e la Khaneh Abasi. Lo stile è prevalentemente Quajar, con specchi e vetri colorati, stucchi straordinari, cortili interni, cupole impreziosite da pitture e impeccabili geometrie. Il tutto costruito con quell’ancestrale sapienza architettonica che, nel rispetto dell’ambiente, e con l’uso di materiali coevi, consente di vivere in dimore fresche e ventilate anche nel torrido clima estivo del deserto. Bello anche l’hamman Mir Abad, interessante anche la Moschea di Agha Bozorg e il Bagh-e-Fin,o giardino di Fin, disegnato per lo Shah Abbas I, a immagine del paradiso, dove l’acqua scorre limpida e i fusti di alberi sempreverdi si piegano dolcemente al più lieve alito di vento. Attraverso un vertiginoso salto cronologico all’indietro, proseguiremo con la visita al vicino sito archeologico di Tepe Sialk, uno dei più importanti dell’intero altopiano iranico e di tutta l’archeologia del Vicino Oriente Antico. Tra gli anni 1933-1937 l`archeologo franco-russo Roman Ghirshman identificò quattro fasi abitative databili tra VIII e VI millennio a. C. caratterizzate, fin dai livelli più antichi, da un’avanzata lavorazione del metallo, e da una larga produzione ceramica finemente decorata, oltre a una estesa necropoli che ha restituito moltissimi reperti e informazioni storiche su questa civiltà proto-storica. Questo antichissimo sito, caratterizzato dalla tipica collina che in persiano è definita col termine di tepe (il tell dei siti arabi) presenta muri in terra pressata a partire dal VII millennio e, successivamente, un'architettura in mattoni crudi con pareti interne intonacate di rosso. Importantissima anche la sua necropoli Partenza per Tehran. Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Teheran. Domenica 27 aprile TEHERAN Siamo alla fine del nostro percorso, e oggi è il momento di Teheran la popolosa capitale (12 milioni di abitanti) dell’Iran moderno. Situata a 1100 metri di altitudine, alle pendici dei monti Alborz , è la sede del governo nonché il centro delle attività commerciali e imprenditoriali del paese. Teheran, attuale capitale dell’Iran, è una città essenzialmente moderna che non conserva particolari bellezze o vestigia del passato, concepita secondo un assetto urbanistico essenziale e geometrico. Divenuta importante centro economico e propulsivo verso la fine dell’800, fu prima luogo di residenza dell’ultima corte reale e poi sede nevralgica delle istituzioni politiche e religiose. Dopo un breve giro attraverso la città visiteremo il Museo Nazionale dell’Iran, che ripercorre la storia dell’arte e della cultura iranica, attraverso reperti archeologici che vanno dal 6mila a.C. fino al periodo islamico. Un ottimo compendio finale dopo il nostro lungo percorso; il Museo del Vetro e della Ceramica, allestito in una elegante palazzina del periodo Quajar, museo nel museo, che ospita una preziosa collezione di vetri e ceramiche, dal II millennio a.C. alla nostra era; il Museo Nazionale dei Gioielli, noto per le spettacolari collezioni che un tempo formavano il tesoro della corona dove il più noto dei pezzi esposti è il "Darya-e Noor"e anche il trono del Pavone appartenuto ai sovrani Moghul. Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento a Teheran. Lunedì 28 aprile TEHERAN-ROMA Di prima mattina trasferimento all’aeroporto internazionale per il rientro a Roma (sempre via Istanbul) con la compagnia Turkish Airlines. Gli operativi dei voli: Teheran-Istanbul 08:25-10:20 Istanbul-Roma 13:00-14:40 il programma, nel corso di svolgimento, potrebbe subire per motivi organizzativi modifiche nella sequenza delle visite ma non nei suoi contenuti Viaggio in Iran, 17-28 aprile 2014 Programmazione e Conduzione / Associazione Culturale Flumen, Piazza Pompei 14 – Roma Organizzazione tecnica / tour operator “The Partner”, via G.Sommeiller 13 – Roma SCHEDA TECNICA VIAGGIO CONDOTTO DA … Dr. Marco Mancini Marco Mancini è specialista di archeologia e storia dell’arte classica, in particolare dei temi della topografia antica e dell’epigrafia. Da molti anni si occupa con Flumen di divulgazione culturale, a Roma, in Italia e all’estero. Ha condotto numerosi viaggi dedicati all’impero di Alessandro e alle aree attraversate dell’antica Via della Seta: Macedonia, Anatolia, Armenia, Georgia, Uzbekistan e, naturalmente, Iran. LA QUOTA PREVEDE Pernottamenti in hotel categoria 5***** e 4**** Voli aerei di linea Turkish Airlines Roma-Istanbul-Shiraz / Teheran-Istanbul-Roma Trasferimenti con pullman privato Trattamento di pensione completa Biglietti di ingresso a monumenti, musei e aree archeologiche in programma Assicurazione Viaggio Guida locale parlante italiano durante tutto il viaggio Assistenza tecnica e culturale durante il viaggio del dott. Marco Mancini Il visto di ingresso in Iran LA QUOTA NON PREVEDE le mance le bevande ai pasti tutti gli extra a carattere personale tutto quanto non espressamente riportato alla voce “la quota prevede” QUOTE DI PARTECIPAZIONE A PERSONA EU 2.500,00 con un gruppo minimo di 20 partecipanti EU 2.430,00 con un gruppo minimo di 25 partecipanti EU 2.390,00 con un gruppo minimo di 30 partecipanti EU EU 195,00 supplemento camera singola 15,00 (quota di iscrizione annuale a Flumen) ISCRIZIONE AL VIAGGIO E MODALITÀ DI PAGAMENTO L’iscrizione al viaggio, causa le tempistiche per l’ottenimento del visto di ingresso, deve pervenire quanto prima, possibilmente non oltre il 7 marzo. Attenzione: il costo delle tasse aeroportuali, e quindi del biglietto aereo, potrebbero variare dal momento della pubblicazione di questo programma all’atto dell’iscrizione al viaggio. Nel caso di sopraggiunti aumenti sostanziali della tariffa aerea, verrà applicata un’integrazione sul costo finale del viaggio, preventivamente comunicata. La sottoscrizione della polizza assicurativa di annullamento viaggio è facoltativa, il costo è calcolato sulla base della spesa finale sostenuta e va richiesta all’atto dell’iscrizione. Al momento della conferma del viaggio gli iscritti dovranno versare un acconto pari a c.a il 30% del costo finale del viaggio. ALCUNE PRECISAZIONI FONDAMENTALI Per accedere in Iran è necessario l’uso del passaporto. Il passaporto deve avere validità minima 6 mesi e almeno due pagine libere continue. Non deve riportare alcun timbro di visto per Israele. Le pratiche per l’ottenimento del visto di ingresso verranno curate direttamente da Flumen. Successivamente alla conferma della partenza del viaggio verranno inviati a tutti i partecipanti i moduli previsti dal consolato iraniano, oltre a tutte le istruzioni del caso. L’Iran è un paese di rigida osservanza sciita per cui durante lo svolgimento del viaggio si raccomanda a tutti di conformarsi alle leggi islamiche vigenti nel paese. In particolare le Signore dovranno sempre coprire il capo, il collo e le braccia, indossando sopra gli abiti una casacca di lunghezza almeno fin sopra le ginocchia e una gonna lunga fino alle caviglie. Sono ammessi i pantaloni lunghi; In ogni caso è sempre meglio preferire capi ampi e non attillati. Gli abiti possono essere colorati e vivaci, non è d’obbligo il nero. Tali regole dovranno essere osservate non solo per strada ma anche al chiuso nei locali comuni, musei, ristoranti, alberghi …
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