Rassegna Stampa di sab. 01, dom. 02 e lun. 03 novembre 2014 SNALS / CONFSAL La Voce di Mantova La Provincia - Ed. Varese Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Taranto La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Capitanata Roma Gazzetta di Caserta La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Capitanata La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Capitanata SNALS CONFSAL A RENZI, ASCOLTI LA VOCE DEI LAVORATORI LA RABBIA DEI PROF DI BUSTO "NO A UNA SCUOLA ALLA BUONA" 01/11/2014 SINDACATI POLEMICI "INVESTIMENTI? NO, PER NOI SOLO TAGLI" 02/11/2014 01/11/2014 03/11/2014 TRENITALIA: NESSUNA CHIUSURA DI IMPIANTI DONNE PER MESTIERE LA DIFFICILE ARTE DELLA CONCILIAZIONE VIGILI DEL FUOCO, TRA I SINDACATI E FALBO E' ORMAI GUERRA APERTA 01/11/2014 SINDACATI DISCORDI OCCORRE FARE CHIAREZZA 02/11/2014 01/11/2014 01/11/2014 "NON CONSENTIREMO ULTERIORI SCIPPI" Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera Int. a T.De mauro: "SI' ALL'INGLESE LINGUA EUROPEA ALLARME ROSSO PER LA SCUOLA" 02/11/2014 IL RIFIUTO PER I ROM ANCHE SE INTEGRATI Corriere della Sera 02/11/2014 NULLI I TEST DEI LAUREATI IN MEDICINA "I QUESTIONARI SONO STATI Corriere della Sera INVERTITI" CorrierEconomia (Corriere 03/11/2014 Int. a M.Breglia: "E FINITA UN'EPOCA: STUDIO E LAVORO SONO PIU' della Sera) IMPORTANTI DEL MATTONE" 02/11/2014 LA SCUOLA SI GIUDICA, LE REGOLE SONO UN CAOS il Messaggero 01/11/2014 SUI BANCHI COL TABLET IN CLASSE CRESCE LA VOGLIA DI il Giornale IMPARARE 02/11/2014 II CASO. BIDELLE ROM, LA RIVOLTA DEI GENITORI: "NON VOGLIAMO Avvenire DUE CHE VENGONO DAI CAMPI" 01/11/2014 A VOI LA PAROLA-TORNARE DAVVERO A INSEGNARE GEOGRAFIA Avvenire Il Messaggero - Cronaca di 03/11/2014 I FUTURI INSEGNANTI IN FUGA DALLA SCUOLA Roma 03/11/2014 SCUOLA E RICERCA, MANOVRA DIMAGRANTE Il Secolo XIX 03/11/2014 SCUOLA, MANCANO I MAESTRI DI SOSTEGNO I GENITORI: "UN Il Secolo XIX AIUTO CHE PRETENDIAMO" 01/11/2014 RICERCATORI DELL'AIRC NELLE SCUOLE il Mattino 01/11/2014 IL FUTURO E' UNA LINGUA STRANIERA Pagina99 01/11/2014 COSTI STANDARD NELLE UNIVERSITA' il Sole 24 Ore 03/11/2014 ERRORE UMANO SUI TEST DI MEDICINA IL CAPO DEL CONSORZIO: Corriere della Sera MI DIMETTO 03/11/2014 LO SCANDALO DI YALE RICERCATRICE ITALIANA MOLESTATA DAL la Repubblica PROFESSORE 03/11/2014 BARCHE BIO E PANNELLI AL LAMPONE ECCO I CACCIATORI DI Affari&Finanza (la Repubblica) INNOVAZIONI 03/11/2014 RICERCATORI PRECARI A VITA PORTE CHIUSE NEGLI ATENEI la Stampa 03/11/2014 il Giornale il Mattino il Tempo il Giornale - ed. Milano ORA I FONDI PER L'UNIVERSITA' SARANNO LEGATI AL MERITO MEDICINA, TEST ANNULLATI SI DIMETTE IL RESPONSABILE 03/11/2014 CLASS ACTION CONTRO IL PASTICCIO DEI TEST 03/11/2014 INNOVAZIONE? PAGARE AREA C SUL SITO INTERNET E' UN'IMPRESA 01/11/2014 03/11/2014 Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore FONDI PENSIONE, IL FISCO TAGLIA L'ASSEGNO FINO ALL'11% STOP AL LAVORO A TERMINE SE C'E' UNA RIDUZIONE D'ORARIO 01/11/2014 DISOCCUPATI AL 12,6% MA SEGNALI POSITIVI 01/11/2014 LA SEMPLIFICAZIONE DELLE REGOLE PRODUCE I PRIMI RISULTATI (Cl.t.) 03/11/2014 IL RISCHIO SCISSIONE NON SPAVENTA RENZI Corriere della Sera 02/11/2014 ARTICOLO 18, IL GOVERNO BLINDA LA RIFORMA Corriere della Sera 02/11/2014 GLI STIPENDI IN ITALIA AUMENTA IL DIVARIO RISPETTO AGLI UOMINI Corriere della Sera CorrierEconomia (Corriere 03/11/2014 MEDICI "CONTRATTO UNICO CONTRO LA PRECARIETA'" della Sera) 03/11/2014 JOBS ACT, NEL NEGOZIATO SI APRE UN PRIMO SPIRAGLIO "TRATTO la Repubblica SOLO SUI DISCIPLINARI" 03/11/2014 A FIUMICINO UN'ALTRA GIORNATA DI CAOS RIVOLTA PER I la Repubblica LICENZIATI 1.500 BAGAGLI A TERRA 02/11/2014 BRESCIA, RENZI IN FABBRICA E GLI INDUSTRIALI METTONO I la Repubblica LAVORATORI IN FERIE FORZATE 02/11/2014 "DONNE PAGATE MENO STOP A QUESTA INGIUSTIZIA" L'ULTIMA la Repubblica MOSSA DI OBAMA 01/11/2014 la Repubblica I SENZA-LAVORO SONO 3,2 MILIONI MA A SETTEMBRE 130MILA NUOVI POSTI RENZI CI CREDE: "L'ITALIA RIPARTE 03/11/2014 L'ULTIMA BATTAGLIA DEI PROFESSIONISTI CONTRO LE NUOVE Affari&Finanza (la Repubblica) LIBERALIZZAZIONI 03/11/2014 QUEI TAGLI NON SONO FORMATIVI la Stampa 02/11/2014 Int. a L.Todini: "LE PRECARIE SONO LE PIU' DISCRIMINATE TROPPE la Stampa TUTELE PER CHI HA L'ARTICOLO 18" 02/11/2014 la Stampa IN ITALIA IL DIVARIO CON I MASCHI VALE QUANTO UNA BUSTA PAGA 02/11/2014 RENZI VUOLE VARARE IL JOBS ACT IN FRETTA E APRE ALLE la Stampa MODIFICHE 02/11/2014 "SOLO DUE DIPENDENTI SU 10 VOGLIONO IL TFR IN BUSTA PAGA" la Stampa 02/11/2014 STIPENDI, IL NODO E' CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA la Stampa 03/11/2014 TASI, FONDI PENSIONE E TFR: PARTE L'ASSALTO ALLA MANOVRA il Messaggero 02/11/2014 LEGGE DI STABILITA' E LAVORO, RENZI: PRONTO A METTERE LA il Messaggero DOPPIA FIDUCIA 02/11/2014 MA SUL JOBS ACT SI COMBATTE VIRGOLA PER VIRGOLA il Messaggero 01/11/2014 RENZI SI DEVE DIMETTERE? il Giornale 01/11/2014 DOPPIO SCHIAFFO PER ALFANO LA UE LO MOLLA, GLI ITALIANI il Giornale PURE 02/11/2014 il Tempo BOMBA TFR NASCOSTA NEI CONTI PUBBLICI 01/11/2014 OCCUPATI IN CRESCITA RENZI: "L'ITALIA RIPARTE" il Tempo 03/11/2014 JOBS ACT,RENZI PRONTO ALLA FIDUCIA LANDINI:"NON DIFENDI I Giorno/Resto/Nazione LAVORATORI" 03/11/2014 IMU-TASI, FONDI PENSIONE E TFR PARTE L'ASSALTO ALLA LEGGE DI il Mattino STABILITA' 02/11/2014 IL 730 ONLINE SOLO PER CHI HA L'"ACCREDITO" il Sole 24 Ore 02/11/2014 PER RENZI FIDUCIA IN CALO AL 54% Corriere della Sera 02/11/2014 "BASTA DONNE PAGATE MENO DEGLI UOMINI" la Stampa 03/11/2014 PRIVATIZZAZIONI, ORA IL GOVERNO ACCELERA il Messaggero 03/11/2014 03/11/2014 Quotidiano Voce di !1.antova Foglio 02-11-2014 31 1 I sindacati hanno resentato i risultati dell' operazione nazionale ''#sbloccacontratto'' ~. · alenzi, ascolti la voce dei lavoratori "!! .i= ;'''.:i di mantenere gli scatti di anzianità. "Il governo non può -secondo il sindacato autonomo- cancellare questi ultimi per attribuire imprecisati e difficilmente attribuibili scatti di merito a una platea più ridotta, con l'ulteriore aggravante che i primi verrebbero cancellati da suhito e i secondi nartirehhero tra 5 anni con, in mezzo, un altro bel taglio lineare agli insegnanti e agli Ata! Sotto la magica parola di merito, in realtà, c'è ben altro". Inoltre, lo Snals-Confsal, "ovviamente favorevole alla stabilizzazione per 148mila lavoratori annunciata da Renzi per il 2015", evidenzia "come la comunicazione governativa stia facendo passare come investimento ciò che in realtà corrisponde a 3 miliardi di risparmi per le casse dello Stato tra cancellazione della ricostruzione di carriera per i neoimmessi in ruolo e non riconoscimento per tutti dell' anzianità" 068391 ROMA - I sindacati della scuola hanno presentato i risultati dell' operazione nazionale '#sbloccacontratto', grazie a cui sono state raccolte finora 250.000 firme del personale scolastico. "Un modo per far arrivare al premier Renzi, cui sono stati consegnati gli scatoloni con le firme, la voce di chi nella scuola lavora", spiega una nota dello ~ tIliMml Oltre a dar voce alle giuste motivazioni di protesta contro alcune proposte contenute nella legge di stabilità e nella "buona scuola", lo Snals-Conl:m1 rivendica per i lavoratori della scuola il diritto di ottenere il rinnovo del contratto e Codice abbonamento: la Data Pagina Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano La Provincia di Vareselt Data 01-11-2014 Pagina 25 Foglio 1 La rabbia dei profdi Busto «No a una scuola alla buona» Busto Arsizio «Altro che "buona scuola", Renzi vuole una "scuola alla buona"». Il muro degli insegnanti contro lariformascolasticadelgovemo: all'assemblea organizzata dai sindacati Cgil, Cisl, ViI, ~ e Gildanell'aulamagnadell'lte Tosi si presentano in più di quattrocento. «Mai vista in tanti anni una cosÌ ampia partecipazione ad un'assemblea sindacale delmondo della scuola» ammette l'insegnante bustocco Giuseppe Reguzzoni, che era tra i tantissimi che hanno partecipato ieri matti na all'ultimo appuntamento unitario sul territorio in vista della mobilitazione del pubblico impiego del prossimo 8 novembre aRoma. In un'affollatissima aula magna della "ragioneria" di viale Stelvio, i docenti del comprensorio scolastico di Busto Arsizio e Valle Olona hanno espresso tutta la loro preoccupazione (che poi è un eufemismo pernon usare la parola "incazzatura") nei confronti degli effetti delle riforme. «Ci penalizzano due volte» A partire dalla «doppia penalizzazione» legata al «mancato rinnovo del contratto nazionale, che è fermo dal 2009, al blocco degli scatti di anzianità», come illustra il segretario territoriale di Varese della ViI Francesco Aretano. «Per gli insegnanti è molto penalizzante, visto che avràripercus- sioni negative non solo sugli sti- senso perché chi davvero merita pendi ma anche sulle pensioni». si può stabilire solo ex post. Purtroppo anche questa novità na«Renzi, così non va» sconde soltanto la necessità di A questo si aggiungono altrettan- risparmiare, dopo che già gli otto te preoccupazioni per il progetto miliardi di tagli della riforma "buona scuola" presentato dal Gelmininon sono mai statireinpremier Renzi. <<Anoi ci sembra vestiti nella scuola». Insomma, piuttosto che si voglia disegnare una bocciatura su tutta la linea una "scuola alla buona" - spiega quella dei sindacati della scuola. Aretano -la cosa più grave è che «Il problema effettivamente è tutti mettono mano ai cambia- molto sentito, anche da parte dementi del sistema scolastico ma gli insegnanti non sindacalizzati a discuterne nel merito non c'è o che normalmente si disinteresnessun operatore del mondo del- savano alle nostre iniziative - fa la scuola. I difetti della riforma? notare il segretario territoriale Per fare un esempio, si parla tan- della Vil- in tutte le assemblee to di merito, ma a sproposito, unitarie che abbiamo tenuto in visto che si prevede che verrà provincia di Varese abbiamo assegnato a166% dei lavoratori sempre registrato un'adesione della scuola. il che è un contro- molto alta» .• A.A1i. Codice abbonamento: 068391 Alta partecipazione all'assemblea dei prof Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 Quotidiano Data Pagina Foglio 01-11-2014 17 1 SCUOLA Sindacati polemici «Investimenti?No, per noi solo tagli» di Francesca CIURA Codice abbonamento: 068391 Anche la scuola è pronta a sfidare il Governo. Dirigenti scolastici, Docenti e personale ausiliario, tecnico, amministrativo nel ribadire il no alla proposta dell' esecutivo di bloccare i contratti di lavoro per ulteriori tre anni e gli scatti di anzianità fino al 2019, sono pronti, insieme ai lavoratori di altri settori (quello pubblico in primis) a scendere in piazza, a Roma, nella manifestazione di protesta fissata per il prossimo 8 novembre. Ieri, gli aderenti alle segreterie territoriali di Cisl Scuola Taranto Brindisi, rmr!II FIe Cgil, Uilscuola Uil, Gilda, si sono riuniti presso l'aula Magna dell'ltis Pacinotti di Taranto non solo per dibattere sulle ragioni della protesta del settore Scuola, ma anche per tracciare un percorso comune di approfondimento e di confronto sulle ragioni del dissenso e sulle iniziative da intraprendere per scongiurare quella che definiscono l'ennesima beffa perpetrata al mondo dell'istrnzione. «Con questa assemblea - afferma Angela Dragone, Segretario provinciale FIe Cgil - concludiamo un mese di incontri tenuti in sinergia con le cinque organizzazioni sindacali del territorio in tutti i 29 comuni della provincia jonica. L'obiettivo è sensibilizzare i lavoratori della scuola sui temi che ci porteranno a manifestare l' 8 novembre a Roma, ma anche per raccogliere ulteriori firme per la petizione "sblocca contratti", di cui ce ne siamo resi promotori e di cui una parte è già stata presentata al sottosegretario alla Pubblica Istruzione». Ma non solo: nel corso della riunione si è discusso anche della "Buona Scuola", la proposta del Governo di riformare il settore dell'istrnzione. «In questo piano di riforma - osserva la dottoressa Dragone - non ci vediamo nulla di concreto: riteniamo che sia solo una vetrina, colorata, accattivante ma di difficilissima applicazione nella scuola di oggi. La Buona scuola - continua la se- gretaria Cgil - è quella che fanno tutti i giorni i Dirigenti Scolastici, i docenti, il personale Ata e tutti coloro che quotidianamente devono arrabattarsi nel trovare fondi per realizzare progetti o occuparsi, con grandi difficoltà nel dipanare le matasse, spesso ingarbugliate, di una serie di norme che si aggiungono a quelle già esistenti senza che vi sia un criterio. La scuola ha bisogno di molta più attenzione politica soprattutto e di finanziamenti ad hoc; invece nella legge di stabilità per questo settore non c'è neppure un solo euro». Ed in tal senso, le scuole di Taranto, ma anche della provincia, palesano pienamente il concetto espresso dalla Cgil. Scuole fatiscenti e, laddove gli edifici resistono mancano i servizi, i laboratori. «Gli investimenti "concreti" - prosegue la Dragone - non esistono: l'Istituto alberghiero Mediterraneo, che gli studenti negli ultimi giorni hanno occupato, ad esempio, costituisce la prova che dal concetto di "Buona Scuola" siamo davvero lontani. Un trasferimento coatto da Leporano a Pulsano in una location non idonea ad ospitare cucine e laboratori e gli stessi studenti costretti a fare lezione negli sgabuzzini non ci forniscono certo segnali incoraggianti». Se a ciò si unisce il fatto che Taranto non ha neppure un rappresentante istituzionale che rappresenti la scuola, il quadro è completo. I sindacati dicono basta e come afferma il professor Gianni Mortato, rappresentante del Gilda, è inaccettabile che le istanze dei cittadini non vengano neppure ascoltate. «I progetti "riformisti" per la scuola, " altro non sono - afferma Mortato - che una partita di giro sui fondi, già stanziati per il comparto». Secondo il segretario del Gilda, il problema scaturisce sullo spostamento di queste risorse da un capitolo all' altro. «La manovra conclude - è fatta in maniera tale da poter realizzare ulteriori risparmi su sull'intero investimento per la scuola. A questo non ci stiamo, convinti che non si può "tagliare" su due aspetti fondamentali, il diritto alla salute ed allo studio». Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA I Data 03-11-2014 Pagina 25 Foglio 1 /3 L'intervista In un libro edito da Laterza l'ex ministro chiede un idioma comune per l'De «Le tesi del governo sulla formazione? Scherzose, ma in un contesto tragico» «Sì all'inglese lingua europea Allarme rosso per la scuola» De Mauro: l'Italia ignora il tema dell'istruzione, specie quella degli adulti ~_ finanziarie in lingue diverse. E non è possibile delegare la discussione a un'élite ristrett<l». ~~ nguaio è che il multilinguismo, come lei mostra nel lih ) unto primo: l'Europa è, bro, è un tratto distintivo eustoricamente, un'entità ropeo. Come si può conciliare multilingue sia pure questa storia con l'aspirazio1'< ,con importanti spinte di ne unitaria? convergenza. Punto secondo: «Le due cose non si escludola questione della lingua in Eu- no. Ricordo che l'aspirazione ropa non riguarda solo gli all'unità nazionale, statale, inaspetti istituzionali e burocra- torno all'italiano è stata un filo tici, ma è una questione di de- conduttore della nostra storia. mocrazia, perché è difficile co- Tanti, compreso qualche linstruire una grande comunità guista, pensavano che l'unità politica democratica se i suoi linguistica, raggiunta negli ancittadini non dispongono di ni Sessanta, avrebbe spazzato una lingua comune. Punto ter- via i dialetti, ma non è succeszo: come tale, la questione lin- so: oggi, dopo cinquant'anni, i guistica è un problema che ri- dialetti sono ancora vivi. Così, guarda la cultura e che investe adottando diffusamente una la scuola. Punto quarto: gli Sta- lingua comune in Europa, non ti e l'Ue nel suo insieme se ne è prevedibile che vengano lese disinteressano totalmente. So- le lingue nazionali radicate nelno queste, a grandi linee, le tesi la storia e nella cultura». che Tullio De Mauro espone Lei si sofferma sulle affininel suo libro, In Europa son già tà genetiche tra le lingue in103, in uscita per Laterza. Sot- doeuropee, sulla prossimità totitolo: Troppe lingue per una grammaticale e lessicale. democrazia? Con i suoi 82 an- Questo cosa significa? ni portati appassionatamente, «Già il linguista francese Anin poco più di 80 pagine, co- toine Meillet diceva, a proposiniugando leggerezza e profon- to del vocabolario, che a didità, De Mauro affronta crono- spetto dei nazionalismi miopi, logie, mutamenti, contamina- tra le lingue europee c'è un fon· zioni, aspetti geopolitici. Senza do comune molto superiore aldimenticare il caso italiano, le differenze, che si è creato per molti aspetti esemplare. grazie a una rete fitta di condiProfessore, perché la que- visioni. E lo stesso Leopardi stione della lingua in Europa nello Zibaldone scrisse che è diventata cruciale? guardando al vocabolario della «Se la prospettiva verso cui cultura intellettuale, ci si accorvogliamo andare è quella di gerebbe che esiste una specie una federazione di Stati, biso- di "piccola lingua" che accogna che ci sia, come già Aristo- ~una, nelle diversità, tu~te!e tele insegnava, un terreno lin- lingue europee e che denva ID guistico comune. Non è possi- gran parte dal !a~o e dal ~e~ bile che uno svedese e un na- co. il vocabolano I~glese ?~gI e poletano discutano di politiche composto al.75% di prestIti dal francese o drrettamente dal laRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad tino. Ci sono consonanze profonde. L'inglese è tutt'altro che vuoto di spessore culturale, e qualcuno l'ha definito una lingua neolatina ad honorem. Anche per questo sostenere che la sua adozione cancelli le identità nazionali è sbagliato». Resta il problema della scuola, che in Italia ha già difficoltà a tenere un accettabile livello di formazione nella lingua materna. «L'insegnamento della lingua materna resta prioritario. Ma il dato più preoccupante riguarda la popolazione adulta. Anche in Gennania o nei Paesi del Nord (e persino negli Stati Uniti) più della metà della popolazione ha gravi difficoltà nel leggere e capire un testo semplice o nell'adoperare banali strumenti di calcolo. In Giappone e in Finlandia si arriva al 38%, in Italia si supera il 70. Direi che è un dato costante l'alto tasso di problemi nell'uso completo delle lingue materne: appena uscite dalla scuola, le persone finiscono per perdere ogni capacità» Da1docum~ntodelgoverno sulla «Buona Scuola» si intravedono segnali in questo senso? «Semplicemente la "Buona Scuola" ignora il problema linguistico e non fa alcun cenno alla dimensione dell'istruzione degli adulti, che è cruciale per la vita produttiva e per la vita sociale, perché ricade necessariamente sui figli. Una cosa è sicura: il livello di cultura sostanziale in famiglia è detenninante sull'andamento scolastico dei ragazzi. Di istruzione degli adulti parlava la legge Berlinguer del 1999 ma da allora è ri' uso esclusivo del destinatario, non masto tutto ~u\la carta». .. ~a detraZIOne f!sc~e sm libn potrebbe servrre.. . . . «Se ne parla .da ~I, l tecrnCI temono che ~hventi una fonte di microevasi~ne, ma sarebbe ce~ament~ utile, anc~~ se. ormaI .~a pIzza costa pm di un MendI:n:o». .. Al di la della questione lingua, la «Buona Scuola» come le sembra? «Lasciam? stm:e .la ~ovra~ bond.~za ~I <J?gh~~Sffil p~rsI ~o ~Idlcoh, t,IPO gamlhca- t10n ..: In se e,~ ~ocumento accattIvante, c e ~ atr~1Osfer~ s~herzosa, nello stile dI ~en.zI, pla~evole, con c~mtenuti bIZzarn: lo non ,:oglio but1t~la sul tragICO, ma l problemI della scuola purt!?I?Po lo sono: le strutture edillZl.e, le}acune del pers.onale tecrnco, il rapporto con ~ mo~do d~llavoro! le prospettlVe. dIdattIche ... Blso9?er~bbe nmettere mano a!IImPI~tO della scuol~. media su,penore, fonnare gli IDse~~ti, c~e ?~o. ancora ~a VlSlone disCIplinansta e che IDvec~ dovrebbero collaborare tra di loro in funzione di una prosp~ttiva trasversale, sul saper rag1Onare, argomentare, parlare ... La "Buona S~uola': tace su questi argomen~I, ma.ID ~ompenso D:e parla la f~anzlana, che contInua a ~agliare, s~a sc~?la, pe~ non dITe dell unlVersita che e prossima a defungere».. ., Cosa pensa del ChI, c~.oe quel metodo c~e pre~ed~ l.m~~amento di.un~ diSCiplina ID lingua stramera. . .' . ,«V~ ~s~to con p~lffion~a: E gIa dIffiCIle avere del buorn IDsegnanti di storia, ~igurarsi averne pure che parhno bene inglese. Diciamo che è un meriproducibile. Pag. 12 068391 _ Codice abbonamento: ~_ di Paolo Di Stefano Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio todo auspicabile per alcuni insegnamenti universitari, ma L'ostacolo per gli altri livelli mi pare poco È impossibile che uno realizzabile» . svedese e un italiano La «Buona Scuola~~ vorrebbe estendere il Ciii alle ele- discutano di economia usando lingue diverse mentari. «La riforma Gelmini prevedeva corsi di formazione ingle- . L'emergenza se, per insegnanti, di 30 ore Occorrono più risorse faccia a faccia e 20 ore via inter- per rilanciare l'edilizia net: ma con 50 ore complessive e aggiornare i docenti non si arriva neanche all'Abc. Ma la finanziaria taglia Le primarie sono le scuole in cui si lavora meglio, in cui le discipline sono strumentali alla maturazione complessiva del bambino. Nei test internazionali i nostri si collocano al ver- 03-11-2014 25 2/3 Appena uscite dalla scuola le persone finiscono per perdere in fretta le capacità che hanno acquisito Illustrazione di ,c) f~lrrKì[),~ZIONt FRANCESCA CAPELLINI Il saggio 068391 Esce in libreria giovedì 6 novembre il nuovo libro di Tullio De Mauro (nella foto) In Europa son già 103 (Laterza, pp. 83, € lO). De Mauro, nato nel 1932, ha insegnato Filosofia del linguaggio e Linguistica generale all'Università «La Sapienza» di Roma, dove è professore emerito. Presiede la Fondazione Bellonci. È stato ministro della Pubblica istruzione tra il 2000 e il 2001 Codice abbonamento: tice: toccare le elementari sarebbe un delitto, perché i guai cominciano dopo. Le analisi Invalsi mostrano che tra i ragazzi usciti dalla media di base e i maturandi lo scarto di competenze è minimo». L'iniziativa del Politecnico di Milano di adottare solo l'inglese per gli insegnamenti di master la convince? «No, neanche nei master si può rinunciare alla lingua materna. Nel mondo ci sono masse di studenti che si spostano, sono i nuovi clerici vagantes: ma è difficile pensare che dei giovani trovino suggestive le università italiane perché offrono corsi in inglese. Quel che conta sono altri fattori: la qualità scientifica e le condizioni dell'accoglienza, ma questi aspetti vengono ignorati». Tornando alla Babele europea, lei accenna al modello indiano e a quello del plurilinguismo svizzero. «Lo ripeto: sono contro l'im, magine catastrofista secondo cui !'inglese diffuso come lingua standard metterebbe a rischio le lingue nazionali. In India, nonostante le diversità etniche e religiose, l'inglese è diventato negli ultimi 60 anni una lingua secondaria affiancata al sanscrito come lingua nazionale: questo però non ha comportato la morte delle parlate locali, l'urdu e l'hindi. In Parlamento si parla in inglese, nei comizi in una delle 45 lingue locali. L'esempio indiano è interessante per l'Europa». RISEfN/';,TA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 03-11-2014 25 3/3 Un convegno a Firenze dal 6 aU'a novembre TI rischio è perdere il patrimonio del latino sono lingue di minoranza. Ricorda De Mauro che, al di là delle differenze, c'è un patrimonio comune che va valorizzato: <<Mentre in India c'è una ripresa molto forte dello studio del sanscrito, mentre nelle zone arabofone resta importantissimo lo studio dell'arabo classico e in Israele c'è un rilancio dell'ebraico biblico, nei Paesi europei si tende a trascurare la tradizione latina. È un'autentica sciocchezza, perché la conoscenza del latino classico resta indispensabile per tutti, anche per gli anglofoni». In quella che De Mauro definisce l'«innovatività permanente» di ogni realtà linguistica, intervengono oggi, come si sa, i linguaggi tecnologici. A questo proposito, dal 6 al1'8 novembre si terrà a Firenze, organizzato dall'Accademia della Crusca, la vn edizione della Piazza delle Lingùe su «L'italiano elettronico». Per informazioni sul convegno www.accademiadellacrusca.it. (p.d.s.) ci RlPRODU?!Of\<~ r~ISERVAT;\ Codice abbonamento: 068391 nche le nuove ondate migratorie contribuiscono a cambiare le 103 varietà linguistiche presenti in Europa: gli arabofoni in Francia, i turchi in Germania, i romeni in Italia, i cinesi a Londra, a Manchester, a Parigi, a Berlino, a Prato ... TI panorama linguistico europeo presenta una fisionomia eccezionale: i circa 740 milioni di persone dei 50 Stati dall'Atlantico agli Urali usano 62 lingue ufficiali. Di queste, 50 hanno lo status di lingue nazionali ufficiali, altre Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 02-11-2014 20 Foglio 1 Data Nulli i test dei laureati in medicina «I questionari sono stati invertiti» Oltre 11 mila candidati devono ripetere la prova d'ingresso alle scuole di speciaIizzazione I più «comprensivi» commentano: «Può succedere, soprattutto se è la prima volta». I più arrabbiati, la maggior parte, attaccano: «Roba da dilettanti», «sono degli incompetenti». Poi ci sono i «pontieri» che, via social network, scrivono al presidente del Consiglio Matteo Renzi: «La prego, dia un poco di dignità a quello che è rimasto del concorso specializzaiioni. Intervenga». Mentre il Codacons annuncia l'awio di una causa collettiva di risarcimento danni. Il ministero dell'Istruzione ha deciso di annullare le prove scritte del primo concorso nazionale per l'ingresso alle Scuole di specializzazione in Medicina. Alla base della decisione quella che il dicastero ritiene una «grave anomalia» registrata nel fine settimane e confermata alle 8.52 di venerdì sera: sono state invertite le domande delle prove del 29 ottobre' con quelle del 31. Uno scambio, spiega il Miur, causato dal Cineca (il Consorzio inte- 12 Mila I candidati che hanno svolto i test di ammissione runiversitario a cui è stata affidata la gestione del test) e che «ha riguardato esclusivamente le trenta domande comuni a ciascuna delle due aree, Medica e dei Servizi clinici. Nessuna anomalia nei dieci quesiti specifici per ciascuna tipologia di scuola». Insomma, tutto da rifare. Più di undicimila candidati (11.242 per l'esattezza, pari al 92,4% del totale degli iscritti) dovranno tornare a risponde il 7 novembre, stavolta in una sola giornata, a nuove domande. Al test si sono iscritti anche centinaia di ragazzi laureati in tempo ma che hanno dovuto aspettare più di un anno per il «concorsone». A loro e agli altri coinvolti è stato comunicato l'appuntamento di venerdì prossiìno. «Ma dare una settimana di preawiso è illegale», si lamentano su Twitter e Facebook alcuni iscritti. Test di Medicina sfortunati quelli di quest'anno. Dopo il caos di quelli dello scorso aprile, con oltre 5.000 aspiranti medici fatti immatricolare dalle sentenze del Tar, ora bisogna gestire un'altra tappa problematica. Ma cos'è successo stavolta? A spiegarlo è il ministero dell'Istruzione che non nasconde la rabbia nei confronti del Cineca per l'incidente. Venerdì sera - alla fine di quattro giorni di test - i funzionari del Miur controllano un'ultima volta i verbali delle prove scritte. Da qui viene fuori la «grave anomalia», cioè lo scambio delle prove di due aree. A quel punto parte la richiesta di chiarimento al Cineca. Che alle 20.52 conferma: «L'errore c'è ed è avvenuto nella fase di codifica delle domande durante la fase di iìnportazione di queste ultime nel database utilizzato per la generazione dei quiz». Domani il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini «firmerà il decreto che dispone l'annullamento delle sole prove oggetto di inversione e l'indizione di quelle nuove». Venerdì prossimo a tornare sui banchi saranno 8.319 candidati che hanno sostenuto i test di entrambe le aree coinvolte, 2.125 che hanno fatto soltanto quello dell'area Medica e altri 798 che hanno risposto alle domande dell'area Servizi clinici. «Smettetela di giocare con il futuro degli studenti». attacca l'Udu, l'Unione degli Universitari. Più dura Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'ItaliaAlleanza nazionale: «Il ministro risolva immediatamente la questione o ne tragga le conseguenze». Ieri sera è arrivata la nota del Consorzio interuniversitario che «si assume la piena responsabilità per l'errore commesso e si farà carico di spese ed eventuali danni procurati agli studenti per il rifacimento della prova. Cineca porge le più profonde scuse per l'accaduto ai candidati, alle loro famiglie, al ministero dell1struzione e al governo». Leonard Berberi @leonurd_berberÌ es') RIPRODUZIONE RISERVATA «Gravi anomalie» Il ministero: domande scambiate per un errore del consorzio interuniversitario 92,4 Per cento Quanti degli iscritti dovranno ripetere i test 068391 30 Codice abbonamento: I quesiti ai quali bisognerà rispondere di nuovo il 7 novembre Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Settimanale Data Corrie.onomia Pagina Foglio 03-11-2014 23 1 , <<E finita un'epoca: studio e lavoro sono più importanti del mattone» Breglia (Scenari Immobiliari): igenitori preferiscono aiutare ìfigli nella scuola oadaprireun'attività, non comprandogli un tetto l mercato sta perdendo uno delle sue figu« r e di riferimento: la mamma che apre ì cordoni della borsa per far sì che il figlio compri casa». Parola di Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari. Ci spiega perché? «Tradizionalmente gli acquisti di casa dei giovani avveni vano con i soldi dei genitori e si sa chi in famiglia decide ... Battute a parte, i genitori impiegano le risorse per creare un lavoro ai figli, magari permetLendogli di aprire un negozio, di avviare un'attività in proprio, o per pagare i soggiorni di studio all'estero». I E oltre alla latitanza delle mamme, che cosa caratterizza oggi il mercato? «Un consuntivo del 2014 ormai si può traccìare: aumentano poco le vendite e scendono poco i prezzi, dopo una correzione al ribasso del 100/0 in tre anni, anche se la diminuzione è staLa significativamente più elevata per le case periferiche e di scarso valore. Se invece guardassimo al mercato con un grafico di borsa potremmo parlare certamente di rally; un mese le vendite crescono, quello dopo scendono, E' capitaLo così in prinlavera e poi alla ripresa autunnale: settembre frizzanLe, ottobre depresso». E come mai? «Perché è venuLo meno l'effetto Renzi». In che senso? «All'indomani della suo insediamento a Palazzo Chigi il mercato ha ripreso vigore, scontando le atLese di una ripresa dell'economia annunciata come imminente. Oggi ci si crede meno». Ma a bloccare il mercato non c'è anche la sensazione che la discesa dei prezzi non sia ancora terminata? «Non credo, sopratLutto se parliamo di ulilizzo diretto. Chi cerca easa per abiLarla se !'immobile fa al caso suo e lo può acquistare, in genere lo compra subito. D'altro canlo negli ultimi \ re anni i prezzi hanno continuaLo a scendere, ma gli acquisti dopo aver toccalo il minimo fisiologico delle 400 mila unità non sono dimimdti». Le risulta che l'offerta stia aumentando? ,<Sì, ma si tratta nella grande maggioranza dei casi di immobili di bassa qualità che non trovano compratore perché chi sarebbe inleressaLo non è mutuabile, dalo che le banche stanno abbassando gli spread ma nei fatti continuano a non dare ì soldi». G.PA. o RIPRODUZIONE RISERVATA Tra settembre e ottobre le vendite di abitazioni hanno avuto un su e giù da ral/y azionario Codice abbonamento: 068391 kooari immobiliari Mario Breglia, presidente: «L'offerta aumenta ma spesso gli interessati non sono mutua bili» Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano Data Pagina I Foglio 02-11-2014 1 1 La scuola si giudica, le regole sono un caos Giorgio Israel q uando è stato pubblicato il rapporto governativo su "La buona scuola" abbiamo parlato di un progetto coraggioso co luci e ombre, spingendo ci a valutare come positiva la decisione di cancellare dalla scuola italiana i precari e le Gae (Graduatorie a esaurimento) per poter finalmente dar corpo a un piano di sviluppo intenso e di dimensioni inusuali, come promesso più volte. Altre voci avevano invece criticato come contraddittorio con il tanto declamato premio al merito fare l'ennesima immissione in ruolo di migliaia e migliaia di docenti. Continua a pag.19 Mozzetti a pag.ll Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, per autovalutarsi - quale che sia la competenza dei tecnici dell'Invalsi in merito, finora tenuta al riparo da qualsiasi valutazione - che non possano essere agevolmente aggirati. Tutta questa gigantesca operazione si ridurrà assai pro babilmente nel precipitare sulla testa della scuola l'ennesimo aggravio di un'inutile burocrazia, a spese, come al solito, dell'impegno didattico, che sembra ormai divenuto l'ultimo degli optional. E oltretutto c'è da capire se anche questo discutibile sistema vedrà la luce nei tempi previsti. L'unico sistema accettabile, e cioè quello dei nuclei di valutazione ispettivi è rinviato al 2015/16 per massimo del 10% degli istituti, il che è quanto dire che siamo nella nebbia più fitta. Questa deprimente situazione si verifica in un contesto in cui il ministero dell'istruzione sembra essere allo sbando. Ne è testimonianza l'ultima surreale vicenda dei numeri del Tfa (Tirocinio formativo attivo) che sono fissati dal ministero e ripartiti tra le università da apposite commissioni. Risulta che in alcune regioni !'intero numero sia stato occupato da un'università on-line, che ovviamente non ha problemi di aule e può offrire anche rette convenienti, col risultato che il numero previsto dal ministero è raddoppiato e ci si trova di fronte a un caos ingestibile, con il prevedi bile contorno di ricorsi e di blocchi infiniti. Frattanto, c'è chi è andato alla Leopolda a dire che la cultura umanistica ha fatto il suo tempo e la scuola deve diventare "cool" e "figo". Purtroppo è una profezia già avverata: qui di cultura, umanistica e non, non resta più nulla. Ma non c'è neppure nulla di "cool" edi "figo". Non si può ignorare la depressione che invade !'intero settore dell'istruzione, incluso quello dell'università che, come se non bastasse, è anch'esso sottoposto a ulteriori tagli a pioggia. non riproducibile. Pag. 18 Codice abbonamento: Questo taglio è stato ritirato ma non c'è affatto da star certi che non venga riproposto in altra sede e che si cerchi segue dalla prima pagina --=----'--_..:........:"'--------------- anche di far cassa con una sconsiderata riduzione dei licei a quattro anni, Docenti che non hanno mai superato presentata come una "riforma". un concorso e, in certi casi, non Diversi esperti hanno analizzato i insegnano da anni. Ora che è possibile due documenti mettendone in luce le mettere l'uno accanto all'altro il contraddizioni è non intendiamo rapporto su "La buona scuola" e la legge di stabilità e quindi confrontare le entrare nei dettagli tecnici evidenziati. Ci limitiamo ad alcuni casi intenzioni con i fatti, la delusione è emblematici. Il documento "La buona totale. Cosa dice uno sguardo anche scuola" critica i tagli al Fondo per il sommario alle cifre? Che la legge di miglioramento per l'offerta formativa stabilità destina circa un miliardo di mentre la legge di stabilità lo riduce di euro per il 2015 e 3 miliardi a partire 30 milioni a partire dal 2015. Altri fondi dagli anni successivi per attuare gli interventi previsti nel piano "La buona volti alla valorizzazione dei docenti che si dimostrano attenti al miglioramento scuola", con prioritario riferimento a un piano straordinario di assunzione di della qualità dell'insegnamento in classe sono tagliati. In linea generale, i docenti e al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro. Ma tale pomposi propositi del piano "La buona scuola" vengono ridotti dalla legge di somma non deriva da stanziamenti stabilità a una serie di tagli a pioggia in freschi bensì da tagli realizzati nello cui è difficile riconoscere alcun criterio stesso comparto, e nei campi più razionale se non quello di rastrellare disparati (incluso quello stesso denaro per l'assunzione di precari. In dell' alternanza scuola-lavoro), senza un criterio riconoscibile se non quello tal modo, si dà ragione a chi sostiene che tutto rischia di ridursi a di far cassa per la detta assunzioni di precari. Uno di questi tagli ha sollevato un' operazione clientelare con cui si conquista il consenso di alcune un'immediata e vasta reazione ed è centinaia di migliaia di persone, con le stato fortunatamente ritirato: si loro famiglie. a spese di un sistema allo trattava dell'idea peregrina di ridurre stremo Che viene ulteriormente le commissioni per la maturità a membri tutti interni. Ora nessuno nega affamato e umiliato. Resta l'aspetto della val utazione e che gli esiti dell' esame di maturità non del premio al merito su cui le depongono a favore del sistema in intenzioni governative destano ampie corso, visto che praticamente tutti riserve, non solo perché il premio al vengono promossi, ma questo rientra merito dovrebbe avere effetti concreti in un generale andazzo permissivista sugli stipendi soltanto tra diversi anni che solleva un problema generale di rigore e di responsabilità nel giudizio e producendo intanto altri cospicui che non può essere certamente risolto risparmi a spese del comparto, ma perché non crediamo minimamente riducendo le commissioni a soli mem bri interni, che non fa che andare nel valore delle autovalutazioni basate su una massa enorme di scartoffie (sia nella direzione opposta, e oltretutto è pure informatiche). Chiunque non pura ipocrisia, perché tanto varrebbe voglia ingannare sé stesso e gli altri sa dire chiaro e tondo che si vuole benissimo che non vi sono indicatori cancellare l'esame di maturità riducendolo allo scrutinio finale. Giorgio Israel 068391 La scuola si giudica, le regole sono un caos Quotidiano il Giornale Data 01-11-2014 Pagina 23 Foglio 1 /2 HITECH Bilancio di un esperimento Sui banchi col tablet In classe cresce la voglia di imparare Smart Future èil progetto di Samsung in 25 istituti. Ragazzi motivati eaddio alle lezionifrontali. Presto esteso a54 sezioni Serena Coppetti • Studenti più responsabili, classi più coinvolte e unite, e rendimento maggiore. La tecnologiaentraascuolaeivantaggioranon sono solo ipotesi. Dopo avere provato a utilizzare tablet e lavagne elettroniche, un insegnate sudue (il46%) ritiene che aumenti il rendimento e il senso di responsabilità nei confronti dello studio. Non solo. Col tablet secondo 1'80 per cento degli insegnanti c' èunamaggiore inclusione degli studenti che hanno qualche disabilità e anche dei ragazzi stranieri. Sono questi gli esiti della ricerca condotta dal Cremit dell'Università Cattolica di Milano che ha monitorato in questo primo anno il progetto Samsung SmartFutur. Dagiugno 20 13 infatti 25 istituti tra scuole primarie e secondarie inferiori di tut- ta Italia hanno sperimentato la didattica digitale. GrazieaSamsung le classi sono state dotate diE-boardeognialunnohaavuto un tablet a disposizione. Gli insegnanti hanno seguito un corso di formazione specifica e l'universitàhamonitorato il tut to. Risultato? I ragazzi si sono di vertitiaimpararestoria, geogra fiaescienzeattraverso,adesempio, ifilmatidiYoutube. Gliinsegnanti hanno abbandonato la lezione frontale mettendosi alla prova su altri fronti eigenitori hanno scopertofiglipiùmotivati. CosìoggiSamsung, conleistituzioni, si pone l'obiettivo diindividuare altre scuole dove im plementare, a partire dall' anno scolastico 2014/2015 e per il prossimo triennio, il progetto SmartFuture, coinvolgendo un totale di 54 classi su tutto ilterritorio nazionale. E di fare un passo avanti. «È stata un'esperien- za davvero positiva, sia per i ragazzichepergliinsegnanti.Specieinunascuolacomelanostra dove l'utenza è di fascia medio bassa», ha commentato dopo un anno di sperimentazione ElenaBorgnino, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di viale Romagna a Milano che dal prossimo 21 novembre sarà intitolato al magistrato Guido Galli. A imparare col tablet sono stati i 27 ragazzini che lo scorso anno frequentavano la terza elementare e che quest' anno proseguono il percorso già intrapreso. Idatilo confermano. I primi risultati della ricerca-intervento del Cremitdella Cattolica di Milano ha coinvolto 199 genitori, 157 docenti (64% donne e 36% uomini) e 16 dirigenti scolastici. Secondo gli insegnanti il tablet risulta utile per sostenere l'apprendimento di conoscenzeemetodispendibi- li nella didattica (18,42%), produrre strumenti e materiali in classe (11,62%), aumentare la motivazione degli studenti (10,53%),recuperaremateriali/ contenuti utili per l'attività didattica con gli alunni (7,24 %), ricevere supporto nella progettazione del percorso (6,38%), confrontarsi e collaborare tra colleghi (5,92%). «Certo, il rischio che si corre è infatti quello di lasciare intatte pratiche didattiche tradizionali - ha spiegato Pier Cesare Rivoltella, direttore delCremit - o, peggio, dirisolvere quello che dovrebbe essere un' operazione didattica su un piano esclusivamente tecnologico». Ecco perché «l'obiettivo di Smart Future è qualcosa di più, aggiunge un passaggio, quello di contribuire a ripensare la didattica», ha commentatoo Carlo Barlocco, Deputy President di Samsung Electronics Italia. Codice abbonamento: 068391 ATTENTI I ragazzi di terza elementare che hanno sperimentato l'uso del tablet a scuola, a Milano. Un esperimento positivo che sarà ulteriormente ampliato quest'anno Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano il Giornale Data 01-11-2014 Pagina 23 Foglio 2/2 53,68°10 dei genitori ritiene che l'utilizzodeltableta scuola contribuisce a fare squadra in classe 23,5°10 dei genitori ritiene che l'utilizzo del tablet possa produrre strumenti e materiali per una didattica innovativa 46°10 Codice abbonamento: 068391 degli insegnanti ritiene che la tecnologia in classe possa incidere a incrementare il rendimento degli studenti Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano Data 01-11-2014 Pagina 2 Foglio 1 TORNARE DAWERO A INSEGNARE GEOGRAFIA Codice abbonamento: 068391 Gentile direttore, sono un'assidua lettrice di "Avvenire" e ho seguito con piacere due settimane fa la sua conduzione di "Prima Pagina" su Radi03. Complimenti per la sua competenza e la sua gentilezza verso tutti coloro che sono intervenuti con domande e osservazioni profonde e corrette. Il nostro non è poi un Paese di persone incolte, disinteressate e disoneste, come spesso si sente dire. Ho apprezzato la sua giusta espressione di "Vicino Oriente", in relazione ai Paesi vicini dell'Asia occidentale. Oggi si usa dire "Medio Oriente" e basta, il "vicino" non esiste più. Se si tornasse a insegnare nelle scuole (di ogni ordine e grado) con metodo la Geografia, disciplina ormai quasi cancellata dai programmi ministeriali, avremmo di sicuro giovani e soprattutto una classe politica esperta e consapevole di una gestione accurata del nostro territorio e con una conoscenza, ormai indispensabile, del mondo che ci circonda. Con stima e un augurio di buon lavoro. Maria Luisa Ronco Vercelli Scuola: testate nazionali Pag. 22 Quotidiano 31131rggaggrrtl Data Pagina CRONACA di ROMA Foglio 03-11-2014 25 1 Marco Pasqua I futuri insegnanti in fuga dalla scuola Un bravo insegnante non è dottorati di ricerca, corsi all'esteforse quello che crede ro, e una passione coltivata anno ancora che un'ora di lezione dopo anno: quella dell'insegnapossa cambiare la vita? mento. Ma è una strada difficile e @wuzIibri Luigi, come molti altri precari, deuigi ha inviato il curriculum al grande e impossibile motore di ricerca americano per sfida. «Vediamo se la meritocrazia esiste davvero», ha pensato. Zero raccomandazioni, zero parenti che lavorano in quel gigante 2.0. Ma quella posizione di linguista sembrava fatta per lui. La sua esperienza, nonostante i 28 anni di età, lo rendeva uno dei candidati più adeguati. Lauree su lauree, L ve affidarsi alle supplenze. Spesso in provincia di Roma. Quest'anno scolastico è riuscito ad avere una cattedra a Rieti. Tante prime ore di lezione, con partenze da Roma all'alba, per cercare di trasmettere sapere e voglia di imparare ai suoi studenti. E' una strada in salita piena di ostacoli quella dell'aspirante insegnante, che spesso non riuscirà a realizzare il suo sogno. Perché - e questa è !'impressione che si ricava vedendo e ascoltando questi ragazzi con curriculum lunghi un romanzo e una determinazione che dovrebbe essere un modello per tutti - per ottenere una cattedra non si deve necessariamente essere i migliori. I fattori sono tanti e tali che il risultato finale è, spesso, la fuga dei giovani dalle aule. Perché il grande motore di ricerca, alla fine, tanto impossibile non è stato. Luigi è stato assunto, contratto di un anno. Ottimo stipendio (quasi il doppio di un insegnante), buone prospettive di crescita professionale. E la nostra scuola si è fatta ancora scappare un talento, uno dei tanti. [email protected] Cronaca di ROIna Codice abbonamento: 068391 JIIJlr""'d!!1!('fJ1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Data Pagina Foglio R~BELU SCONTRO RE 03-11-2014 3 1 /3 PD: «VADAN Scuola e ricerca, ecco le falle della manovra Meno fondi alla scienza erebus assunzioni all'Università L'ANALISI ROMA. Nella manovra economica varata CACCIA ALLE RISORSE TRA VECCHI CARROZZONI E~UOVI PRECARI dalgoverno si sono perse per strada molte promesse. Compresi i proclami che riguardavano il mondo dell'istruzione e della ricerca, tanto cari al premier Matteo Renzi. Gli enti pubblici di ricerca, quelli controllati dal Miur come il Cnr, l'Infn e l'Ingv e quelli controllati da altri ministe- ROBERTO FEDI» 3 LE CONSEGUENZE DELLA LEGGE ri come l'Iit di Genova e l'Enea perdono complessivamente più di 50 milioni di euro annui, in un paese dove lascienzae la cultura sono già penalizzati. Non c'è traccia nemmeno della riforma che avrebbe dovuto snellire e sburocratizzare proprio tutta questa giungla di enti e istituti. MARGIOCCO» 3 STABILITÀ. IL MINISTRO PROMETTE RINFORZI, MA I FONDI NON SI VEDONO Scuola e ricerca, manovra dimagrante FRANCESCO MARGIOCCO NELL'AULA MAGNA dell'Istat, a Roma, campeggia su una targa il motto "Conoscere per deliberare" coniato dall'economista e secondo presidente della Repubblica Luigi Einaudi e oggi apparentemente dimenticato dagli estensori della legge di stabilità che, almeno per quanto riguarda il comparto scuola, universi tà e ricerca, deliberano a ten toni. A farne le spese è l'Istat stesso, colpito da un taglio permamente a partire dal 2015 di 2 milioni l'anno. L'Istituto nazionale di statistica è in buona compagnia. Gli enti pubblici di ricerca, quelli controllati dal Miur come il Cnr, l'Infn e l'Ingv e quelli controllati da altri ministeri come l'Iit di Genova e l'Enea perdono complessivamente più di 50 milioni di euro annui. Se questa cura dimagrante fosse affiancata da una riforma di quegli enti, che in Italia Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad LA PROMESSA «Entro il2015 sarà possibile assumere 1.500 nuovi ricercatori», ha promesso giorni fa Stefania Giannini. Il ministro dell'Istruzione si riferisce all'articolo 28, comma 28, della legge di stabilità che autorizza le università ad applicare ai ricercatori un turnover del 100%. Per ogni contratto di ricercatore a tempo determinato scaduto potranno firmarne uno nuovo. Con quali soldi, però, il ministro non l'ha detto. Il Fondo di finanziamento ordinario, la principale entrata degli atenei, viene decurtato di 34 milioni nel 2015 che diventeranno 32 milioni annui dal 2016 al 2022 e che si aggiungono ai 170 milioni l'anno in meno imposti a suo tempo dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti. uso esclusivo del MERITOCRAZIA Decurtazioni solo in parte compensate dai 150 milioni in più che le università complessivamente riceveranno dal 2015 «al fine di incrementare la quota premiale», la parte di Ffo assegnata in proporzione alla qualità di ricerca e didattica. Legare i finanziamenti al merito è giusto. «Ma esiste un criterio davvero oggettivo per valutarIo questo merito?», si chiede Alessio Rotisciani, portavoce dell'Associazione dottorandi italiani, riferendosi all'Anvur, l'agenzia che ha il compito di fare queste valutazioni, si veda qui accanto il commento di Roberto Fedi. PRESIDI «Qui siamo di fronte a persone che non hanno la più vaga idea di come funzioni il nostro mondo». Roberto Pellegatta, preside in pensione, è un dirigente dell'associazione nazionale di presidi Disal e in questi giorni ha analizzato le conseguenze della legge di destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Codice abbonamento: sono troppi, talvolta inutili e con un eccesso di personale amministrativo, i burocrati superano in diversi casi i ricercatori, sarebbe una svolta storica. Ma della riforma degli enti di ricerca, annunciata in primavera dal governo e poi accantonata, continua a non esserci traccia. 068391 Sottratti alla scienza 50 milioni l'anno. Università, il rebus assunzioni Quotidiano Data Pagina Foglio stabilità sulla scuola. Ne esce un bilancio in rosso. «Uno dei punti più gravi - spiega - è l'abrogazione degli esoneri e semi -esoneri, l'unico strumento che i presidi hanno per farsi aiutare». Il semi-esonero si applica alle scuole con più di 42 classi, dove il vice-preside ha diritto a un supplente per metà delle sue lezioni, 9 ore a settimana. L'esonero totale, 18 ore, riguarda le scuole con più di 54 classi. «Eliminarli significa privare i presidi dell'unico aiuto che avevano. Lasciarli soli», dice Pellegatta. DIDATTICA La legge vuole anche ridurre - di 2.020 unità - ausiliari, tecnici e amministrativi, e questi due ultimi in particolare. I tecnici di laboratorio, o gli assistenti informatici, danno un contributo fondamentale agli insegnanti, ma dai tempi del ministro -:;:--:-;--;-_~_ dell'Istruzione Letizia Moratti, 2001-2006, continuano a diminuire. Il risultato è lo scadimento degli istituti tecnici e professionali. I FONDI 03-11-2014 3 2/3 La buona notizia è l'immissione in ruolo di 150 mila precari. Per realizzarla sarà istituito un fondo di un miliardo per il 2015 e 3 miliardi dal 2016. Mailfondo, già ritenuto insufficiente dai sindacati, è stato decurtato di 200 milioni di euro che sarebbero dovuti derivare dal risparmio sulle commissioni di maturità, senza più commissari esterni. Basterà ad assumerli tutti? [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA DECLINO Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa TEST SBAGLIATI AMEDICINA, SI DIMETTE ILRESPONSABI LE ad uso esclusivo del destinatario, 068391 ••• ROMA. Ha annunciato che rimetterà il suo mandato Emilio Ferrari, presidente del Cineca, il consorzio responsabile dell'errore che ha portato il Miur ad annullare gran parte delle prove di ammissione alle Scuole di Specializzazione in Medicina. Un «atto doveroso» - dice - quanto il portare a termine i test oggetto del caso. La decisione, che fa seguito alle immediate ammissioni di responsabilità di sabato, potrebbe tuttavia non essere sufficiente a placare gli animi dei medici, che con le loro associazioni chiedono chiarimenti, indagini, e in qualche caso anche la "testa" dello stesso ministro. Angosciati anche gli oltre 11 mila candidati coinvolti, che in teoria dovrebbero ripetere le prove il? novembre, secondo modalità che il ministro dovrebbe ufficializzare oggi, tra mille difficoltà pratiche e burocratiche. «Quello che purtroppo si è verificato - ha spiegato Ferrari a Rainews24 - è stato un errore di caricamento dei dati relativi alla parte comune dell'aerea medica, svolta il mercoledì, e quelli relativi all'area dei Servizi clinici, svolta due giorni dopo, c'è stato un caricamento incrociato nel blocco delle domande. Questo purtroppo è quello che si è verificato». Il fatto è che l'errore in questione non è il primo, e che a farne le spese, stavolta, è stato il primo concorso nazionale per l'ammissione alle specializzazioni mediche che, almeno nelle intenzioni del governo, dovrebbe incoraggiare maggiori meritocrazia e trasparenza rispetto alle precedenti selezioni in ambito locale. Codice abbonamento: Ridotto il personale , Ata delle scuole. E l'ennesimo colpo inflitto agli istituti tecnico-professionali non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano Data 03-11-2014 Pagina 3 Foglio 3/3 Art 28,3: tolti 30 milioni di euro l'anno al Fondo per l'arricchimento el'ampliamento dell'offerta formativa III Scopo del Fondo: finanziare tutte le attività dei docenti extra orario scolastico III Stato attuale: i tagli già subiti negli ultimi 5anni lo hanno ridotto del 70% III Conseguenze: il Fondo è destinato ascomparire, per le attività extra orario scolastico le scuole dovranno chiedere sempre più aiuto alle famiglie, o lavorare gratis RISPARMIO PREVISTO SO,7mln di euro all'anno Art 28,10: taglio di 2.020 posti al personale Ata III Chi riguarda: il taglio si concentra sugli assistenti amministrativi, che si occupano della burocrazia scolastica, e sugli assistenti tecnici, che sono di supporto alla didattica RISPARMIO ~REVISTO 120 milioni di euro aWanno 3,1: istituito il Fondo per la buona scuola III Scopo: immettere in ruolo 150mila precari, potenziare l'alternanza scuola-lavoro III Umiti: decurtato di 200 milioni di euro, che sarebbero dovuti derivare dalla modifica delle commissioni di maturità, senza più commissari esterni, modifica poi saltata @ Art 13,10: cresce di 150 milioni l'anno la quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario III Cos'è: la parte di finanziamento assegnata in proporzione alla Qualità della ricerca edella didattica III Conseguenza: saranno premiati i migliori, ma una serie di tagli farà diminuire l'ammontare complessivo del Fondo Art, 28, 21: ridotto di 42 milioni il Fondo di finanziamento per gli enti pubblici di ricerca del Miur (Cnr, Infn, Ingv ealtri) III Inoltre: Quasi lO milioni di tagli agli enti di ricerca non Miur (Enea, Isfol, lit ealtri) III Risultato: alcuni di Questi enti verranno accorpati, come già dichiarato da Renzi che mesi fa aveva parlato di una "rivoluzione pazzesca" della ricerca Codice abbonamento: 068391 Art, 28, 28: dal 2015 gli atenei virtuosi potranno applicare ai ricercatori unturnover de1100% III L'annuncio: secondo li ministro Giannini questo consentirà di assumere 1.500 ricercatori entro li 2015 11111 dubbio: il ministro non ha spiegato con Quali risorse Questi ricercatori verranno assunti Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Quotidiano Data Pagina Foglio NON lEORESONO 03-11-2014 18 1 ASSEGNATE Scuola, mancano i maestri di sostegno I genitori: «Un aiuto che pretendiamo» Un centinaio a Genova le richieste ancora "sospese", Pagano: «Questione di giorni» ELISABETTA PAGANI «A SCUOLA la mia bimba aveva atteggiamenti aggressivi. Faceva fatica a seguire e per rabbia reagiva rompendo oggetti o picchiando i compagni. Con il sostegno la situazione è migliorata - spiega una mamma - anche quest'anno ha diritto a 6 ore alla settimana, ab biamo il certificato della Asl. Sono poche, ma almeno quelle le pretendiamo». E invece sua figlia, come altri 3 bambini dell'istituto comprensivo Albaro, a un mese e mezzo dall'inizio delle lezioni non è ancora affiancata da un insegnante di sostegno. Nonostante la Asl abbia certificato un disagio. «Fino a una settimana fa poteva contare solo sull'educatrice - racconta la mamma - adesso ha un'insegnante di sostegno per 2 ore. Ma perché se ha diritto a 6 ore? Non avere un aiuto le crea problemi e si ripercuote anche sui suoi compagni. Lei rimane indietro nella didattica e anche gli altri rallentano, perché la maestra della classe, unaclasse di 25 alunni, deve seguirla di più». All'istituto di Albaro, come in al- tre scuole di Genova, non sono infatti ancora stati assegnati tutti gli insegnanti di sostegno necessari. Una situazione che crea criticità non da poco per i bimbi con disturbi dell'apprendimento, che hanno bisogno di essere seguiti di più. E anche per le classi in cui si trovano. «Purtroppo abbiamo dei problemiconferma Francesca Baldi, la dirigente scolastica - l'Ufficio scolastico regionale non ci ha assegnato le ore necessarie. A settembre ne avevamo pochissime, utili a coprire solo il sostegno per i casi più gravi, che sono tanti qui a scuola. Abbiamo fatto delle segnalazioni e a ottobre ci sono arrivate 9 ore aggiuntive. Ma sono poche - sottolinea la preside così non riusciamo a coprire i bisogni di chi ha diritto al sostegno». La scuola ha quindi riscritto all'Ufficio scolastico e ora, conclude Baldi, «aspettiamo, fiduciosi che ci vengano date altre ore in deroga per i bambini meno gravi». Il problema non riguarda solo Albaro. A Genova sono infatti un centinaio, calcolano dall'Ufficio scolastico regionale, i bambini per cui è stata fatta richiesta del sostegno e che ancora aspettano. «Purtroppo non è automatico che tutte le richieste vengano coperte - spiega RosariaPagano, direttore regionale dell'Ufficio scolastico - in Liguria e a Genova abbiamo già fatto un passo avanti enorme. Su Genova sono 1.517 i posti di sostegno per 3.158 bambini. Un insegnante ogni due alunni, la media nazionale è uno ogni 4. So che non basta ma questo ufficio sta facendo il possibile per assegnare altri posti in deroga oltre ai 148 già dati. In questi giorni stiamo esaminando attentamente le richieste ancora inevase, un centinaio, per asseg~are l'ultima tranche di insegnanti. E questione di giorni» assicura. Certo è che è novembre, e la scuo,la è iniziata da un mese e mezzo. «E così ogni anno -lamenta un genitore - le ore che ci spettano vengono coperte completamente quasi a Natale. Capisco i tempi della burocrazia, ma i bambini lpnno bisogno di questi insegnanti. E un nostro diritto e lo pretendiamo». [email protected] Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Settimanale il li fO , Pagina 01-11-2014 30 Foglio 1 /2 Data iii! La ressa colorata di ragazzine vocianti potrebbe far pensare a un raduno di beliebers, le fan sfegatate di Justin Bieber che a giugno hanno invaso Milano a caccia della pop star canadese in tour. In realtà siamo davanti al liceo linguistico Manzoni, fiore all'occhiello del sistema scolastico della città. Oggi c'è l' open day, la presentazione della scuola per gli studenti di terza media che dovranno scegliere quali studi intraprendere l'anno prossimo. Vista l'affluenza sono per lo più ragazzine, ma non mancano i maschi - il preside Giuseppe Polistena è costretto a parlare due volte in aula magna, una alle lO e una alle 11,:30, mentre alcuni studenti portano in giro gruppi di aspiranti liceali e i loro genitori a visitare i locali della scuola. Peccato che i gruppi siano così tanti che si creano ingorghi a ogni corridoio, come fossimo dentro una città impazzita. Una scena simile non stupisce se si considera che la scelta del liceo linguistico sta aumentando di anno in anno. I dati del Miur parlano di un incremento dello 0,6 per cento rispetto al 201:3-2014, al punto che il linguistico è ùiventato il secondo preferito, dopo lo scientifico. «Questo tipo di liceo tende a crescere perché può essere molto formativo, fornisce gli strumenti adeguati per muoversi in un mondo che è diventato più piccolo ed entra nella vita Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad delle persone», ci spiega il preside laborano con diversi licei di Roma Polistena. «L'anno scorso per esem- Milano e hinterland. Il numero di pio abbiamo avuto 1.:300 richieste di iscritti ai corsi organizzati da questi iscrizioni per soli 250 posti. Un ele- istituti è in salita costante. «Ultimamento alla base di questa crescita, mente siamo stati contattati anche però, è anche l'aumento dei maschi: da un paio di scuole elementari e mesono passati dall'l al:35 %». die per vagliare la possibilità di orgaIl liceo linguistico non è più quindi nizzare per i loro alunni corsi extra un rifugio per ragazze destinate a im- curriculari o attività culturali inerenparare una lingua straniera, magari ti la Cina», ci dice Valentina Ornaghi per poter poi far le assistenti di ma- dell'Istituto di Milano. nager per nulla poliglotti, ma la miMa perché è così importante imgliore occasione per prepararsi aù parare il cinese, quando di fatto l'inagire in un mondo con frontiere sem- glese pare essere una lingua paspre più "liquide". Perché se è vero che se-partout anche nei mercati asiatiormai l'Europa è realtà, nonostante i ci? Lo stesso David Cameron, duranmalumori, e che i ragazzi, complice te un viaggio in Cina lo scorso diceml'Erasmus, si sentono davvero parte bre, ha invitato gli studenti inglesi a di una comunità che non distingue dedicarsi a quella che ha definito la più di tanto tra Italia e gli altri Paesi lingua del futuro. La risposta si può europei, è anche vero che nuovi sce- trovare, forse, nel video in cui Mark nari si stanno spalancando davanti a Zuckerberg, sposato con un'amerinoi. Prima fra tutti c'è ovviamente la cana d'origine cinese, sfodera il suo Cina. «Alla Manzoni insegniamo ci- modesto (pare) ma efficace mandanese da sei anni», racconta Polistena, rino durante un dibattito con gli stu«e il picco di richieste lo abbiamo denti alla Tsinghua U niversity di Peavuto due anni fa, ma ancora oggi chino. La reazione del pubblico è stusiamo costretti a dirottare su altre pefatta ed entusiasta. Un entusialingue molti di quanti hanno indica- smo che aiuterà forse l'inventore di to il mandarino come seconda scelta Facebook, al momento vietato in Cina, a trovare un interlocutore più dida~tudiare accanto all'inglese». E la Cina stessa che, da almeno lO sponibile, ma anche ad allargare gli anni, promuove lo studio della lingua affari che da tempo porta avanti con e della cultura nazionale. Dal 2004 società cinesi che usano il social meinfatti sotto l'egida dell'Istruzione dia per trovare nuovi consumatori Cinese sono stati istituiti nel mondo all'estero. <~Vogliamo aiutare il resto oltre 400 Istituti Confucio, tra cui del mondo a capire la Cina», ha diquello dell'università La Sapienza di chiarato Mark. E da dove cominciare Roma e quello dell'Università degli se non dall'impararne lui per primo Studi di Milano, che a loro volta col- la lingua? Se ci si mette Zuckerberg, vale di sicuro la pena. uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 Codice abbonamento: MARTA DORE 068391 Scuola INel nostro Paese èboom di iscrizioni al liceo linguistico. Un tempo era una scelta quasi solo femminile, oggi di massa e unisex. E il cinese è il più richiesto Settimanale Data Pagina Foglio person 01-11-2014 30 2/2 Codice abbonamento: 068391 mouth Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 01-11-2014 12 1 /2 Da oggi in poi studenti fuori corso e docenti in più peseranno sulle casse degli atenei - La quota premiale sale a 1,2 miliardi Costi standard nelle università Il ministro Giannini firma il riparto del fondo da 7 miliardi: «Premiamo chi è virtuoso» Marzio Bartoloni Gianni Trovati Chi ha più studenti fuori corso o troppe cattedre rispetto al necessario sarà penalizzato nei fondi. Le università sono avvertite: da quest' anno si traccia una linea Maginot anti-sprechi con l'ingresso per la prima volta del «costo standard di formazione per studenti in corso». Q].iest'anno peserà l miliardo sui 7 complessivi destinati agli atenei, ma ogni anno crescerà di l miliardo fino a raggiungere 5 miliardi nel 2018, sostituendo in toto i vecchi criteri della spesa storica. Ieri la ministra dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto sul fondo ordinario (Ffo) 2014 delle università, che ora va all'esame della Corte dei conti. Oltre al costo standard, l' altra novità è la crescita della quota premiale che schizza quest'anno a 1,215 miliardi: 243 milioni saranno distribuiti valutando curriculum e produzione scientifica dei docenti assunti, 850 milioni in base alle pagelle sulla ricerca realizzate dall'Anvur, l'Agenzia di valutazione che ora tornerà in pista per aggiornare i "voti" con i fondi previsti dal Ffo. Nei parametri di valutazione di quest' anno, però, escono praticamente gli studenti, conteggiati solo per i 121 milioni distribuiti in base alle attività di ogni ateneo nei programmiErasmus.ln base a criteri meritocratici saranno distribuiti anche 260 milioni tra fondi ai dottorati, sostegno ai giovani e piano triennale delle università. Secondo le prime stime più di 30 università guadagneranno fondi rispetto al 2013, e fra queste ci sarà il 50% degli atenei del Sud. Almeno per quest'anno, comunque, non ci saranno tagli profondi per nessuno: secondo i calcoli del ministero gli atenei più colpiti non scenderanno oltre il 2,7% di fondi rispetto all'anno prima (lo stesso decreto prevede una clausola di salvaguardia del 3,5%). Ma è il prossimo futuro a mettere in apprensione più di un rettore: con il costo standard - il cui identikit è stato tracciato in un Dpcm che ilMiur ha appena inviato all'Economia - sarà calcolato il "prezzo giusto" di ogni ateneo per la frnanza pubblica in base principalmente a due parametri: la domanda, rappresentata dal numero degli studenti in corso, e 1'offerta, misurata con il numero di docenti necessari a realizzare i corsi proposti dalI'ateneo, i servizi didattici e alllIDinistrativi, i costi di funzionamento, la presenza di collaboratori ed esperti linguistici e così via. L'obiettivo è quello di mandare in soffitta le storture che si sono accumulate in decenni di finanziamento sulla base della "spesa storica", che hanno via via premiato le università con una struttura dei costi più pesante o un peso politico maggiore negli uffici dei vari ministri. L'obiettivo è ambizioso, e ovviamente viene perseguito in modo progressivo, con un sistema che potrebbe essere sottoposto ad aggiustamenti in corso d'opera. Le prime bozze, per esempio, hanno suddiviso i corsi di laurea in sole tre aree di studio, mettendo insieme (e quindi attribuendo costi standard analoghi) a settori anche molto diversi fra loro. La fllosofia, comunque, è chiara, e una volta a regime imporrà a chi ha troppi fuori corso, oppure troppi docenti, di pagarseli con le proprie risorse (ma in molti casi aumenti di tasse universitarie rischiano di essere insostenibili politicamente) oppure di riorganizzarsi. Anche se è previsto un meccanismo perequativo calcolato in base al contesto economico regionale e alla capacità contributiva degli studenti. «Abbiamo introdotto cambiamenti che consentiranno, da un lato, di premiare i virtuosi e i loro sforzi nel fare innovazione e, dall'altro, di non penalizzare atenei che operano in contesti più svantaggiati», ha spiegato ieri la ministra Giannini ricordando anche la Legge di stabilità che prevede per le università con i conti a posto la possibilità di assumere ricercatori e docenti. Un'opportunità che per il prèsidente dei rettori della Crui, Stefano Paleari, va colta - scrive in una lettera ai colleghi - scegliendo però di reclutare le giovani «menti migliori» con criteri rigorosamente meritocratici. Critici, invece, gli studenti del coordinamento universitario Link, secondo cui il nuovo sistema «scarica il finanziamento pubblico sui fuoricorso». Codice abbonamento: 068391 l1;ìRlf'ROCI;IlON.E: RISERVATA Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 01-11-2014 12 2/2 Il sistema di finanziamento I FONDI ALL'UNIVERISTÀ NEL 2014 LA CLASSIFICA DEI FUORICORSO Dati in miliardi La quota % sul totale di iscritti nei 59 atenei statali TOTALE 7,01 I primi dieci ... ---v-- o o QUOTA BASE TOTALE Costo 2015 2016 2017 2018 1,96 2,94 3,92 4,911 " Potenza 53,3 L'Aquila 53,3 Cagliari 51,3 Catania 50,8 O Pisa O Sassari Arcavacata O Calabria di Rende O Cassino O Camerino O Benevento 49,1 Il primo quotidiano italiano digitale interamentefn inglese interamente dedicato aU'Italia Analisi, notizie, approfondimenti su politica, economia, finanza,leggi, fisco, arte, cultura e tempo libero. 49,0 48,6 47,9 47,8 47,5 www.italy24.ilsole240re.com su tutti i dispositivi ... e gli ultimi dieci ------v--- - - - • Intervento perequativo Reclutamento professori associati Borse post lauream e mobilita' studenti 0,395 Altre voci -_ _-- ~-~~- 33,7 Venezia Cà Fosca ri 33,4 Brescia 33,4 Trento 33,3 Milano Statale 32,9 Mila no Bicocca 32,5 Modena e Reggio Emilia 31,1 Pavia 29,7 Milano Politecnico 28,7 Venezia Iuav 28,4 --- Codice abbonamento: 068391 .. Bologna Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 03-11-2014 18 Foglio 1 /2 Data I Errore umano sui test di medicina Il capo del consorzio: mi dimetto Trasmissione sbagliata tra computer. Gli specializzandi e l'ipotesi class action prove in contemporanea in 442 ROMA «Un errore umano, un banalissimo errore materiale, aule in tutta Italia, con 12 mila una buccia di banana». E quelcomputer accesi tutti nello 0/0 stesso istante e con domande la che doveva essere una «rivodiverse per ogni candidato e un luzione» si è trasformata in Gli iscritti ai test La quota giudizio uguale per tutti. «tragedia» per oltre 11 mila d'ingresso di candidati Ma l'errore c'è stato. E non persone. Laureati che da mesi . alle Scuole che non tutto è andato così liscio. Molti aspettavano il primo concorso • di specializzazione dovrà candidati raccontano di comnazionale per aggiudicarsi le 5 in Medicina ripetere puter bloccati, aule non sorvemila borse di studio quinquenla prova gliate, quiz fatti in gruppo e pc nali delle scuole di specializzacollegati a Internet. Il Miur non zione e poter finalmente ottereplica. Ieri il ministro Stefania nere la «patente» di medico ed Giannini ha saltato una visita a esercitare la professione. l candidati che Le domande Genova per rimanere in viale Dovranno aspettare. Risottodovranno tornare acui Trastevere conIa sua squadra e porsi al test. Ricominciare da bisognerà a rifare il quiz nelle il decreto che firmerà definire capo. Tutto per «un errore di rispondere aree Medica oggi per annullare le prove e importazione: dal cd del Miur e Servizi clinici: dinuovoi/7 fissare la data dei nuovi test (il al database del Cineca che eronovembre 8.319 hanno 7 novembre probabilmente). gava i quiz», un «banalissimo sostenuto le prove Non si esclude la revoca del errore di esecuzione» che ha in entrambi i settori invertito le 30 domande generali di due aree: quelle dei Ser2.12Shanno Le aule vizi clinici al posto dell'area svolto il test I le testimonianze universitarie Medica e viceversa. «Una stupinell'area Medica I I candidati raccontano utilizzate daggine con conseguenze traper svolgere 798 in quella di aule non sorvegliate giche» che ha costretto il minii test dei Servizi clinici e quiz risolti in gruppo stero dell'Istruzione ad annulcorriE~' p clf?f!d :)(lra lare le prove del 29 e 31 ottobre. «Solo un errore umano», dice Marco Lanzarini, direttore ha annunciato che rassegnerà . ti» (il concorso è stato prepara- mandato al Cineca, ma «la generale del Cineca, il Consor- il mandato al consiglio, «un at- I to in pochi mesi, ndr). Ma «il priorità è trovare una soluzione zio di 69 università italiane e to dovuto». Lanzarini fa lo stes- baco non è il sistema, la prova che tuteli al massimo i candiMiur cui vengono affidati con- so: «La responsabilità è mia», ha funzionato e senza l'errore dati». Che sono sul piede di corsi e test di ammissione, in- . perché «non possiamo non saremmo qui a parlame bene». I guerra e minacciano ricorsi. Perché quella della settima- Mentre l'associazione dei giocluso quello per la specializza- I farci carico dell'errore», anche zione di Medicina della scorsa se «l'importazione era solo tec- na scorsa doveva essere «la ri- vani medici e gli specializzandi settimana. il Cineca si è assun- nica: forse serviva tempo per voluzione», il primo concorso si riservano di avviare una class to la responsabilità dell'acca- un collaudo con persone piÙ nazionale basato su trasparen- action contro Cineca e Miur. duto e ha promesso di «farsi competenti che controllassero za e merito, un sistema per Claudia Voltattorni carico di spese e eventuali dan- l'esattezza delle domande», e combattere lo strapotere dei [ [email protected] -, RIPRODUZIONE" R:SE:RVAT A ni».ll presidente Emilio Ferrari certo «i tempi sono stati stret- baroni. Una «rivoluzione» con [ I numeri 12.168 7,6 11.242 30 442 Codice abbonamento: 068391 ~ Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 03-11-2014 18 2/2 Il Cineca .. Il Cineca è un consorzio interuniversitario del sistema accademico italiano. È la piattaforma informatica di riferimento delle università italiane .. Nasce nel 1969: oggi le università consorziate rappresentano circa il 90% delle università statali italiane (69) .. A queste si aggiungono il ministero dell'Istruzione, !'Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale e il Consiglio nazionale delle ricerche Etr<ll( Ullldno Il ld]1() ~ sllllesl dI med1l11M (leI (011SO\710 IllI dllnetto j J" .~~g~~:;~ - - '" Codice abbonamento: - -- "---:' - =- - 068391 ~-",-~:;,-~~~ _=s.....o~:R:~:::=="'-==c~ Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 03-11-2014 3 1 Ricercatori precari a vita Porte chiuse negli Atenei Effetto perverso delle riforme in serie: solo uno su cento può essere stabilizzato S olo un ricercatore precario su 100 nelle università italiane ha davanti a sé una possibilità vera di stabilizzazione, gli altri 99 stanno perdendo tempo. O, più semplicemente, stanno preparando le valigie per andare altrove, a molti chilometri di distanza da un'Italia che, lontano dai proclami dei consigli dei ministri di go" verni di ogni colore politico, non riesce a fare nulla per i suoi cervelli. L'Apri, associazione dei precari della ricerca, ha analizzato i dati attuali del ministero dell'università. Il ritratto che ne è emerso non è dei' più lusinghieri per le università e per la ~olitica italiana. Esistono 2450 ricercatori a ricercatori Titolari di assegni di ricerca, anche loro non otterranno mai alcuna stabilizzazione 99 mazione stabile nelle universit:\. «Ovviamente nessun ateneo avrà. interesse ad assumere ricercatori di tipo B che costano di più e creano problemi in fatto di organico - commenta Luigi Maiorano, presidente dell'Apri -. È inutile, quindi, che anche questo governo annunci di poter risolvere il problema dei precari. L'esito delle decisioni prese dal governo è facilmente prevedibile: avremo più promozioni di associati àd ordinari e più precariato». «Si tratta di una mano di vernice su un sistema ormai arrugginito», spiega Antonio Bonatesta, segretario nazionale dell~di, l'associazione dottorandi e dottori di ricerca. «Ci troviamo dinanzi a interventi di màquillage che non si pongono in modo serio e credibile l'obiettivo di risolvere strutturalmente la drammatica situazione dei giovani ricercatori in Italia». E, estendere il vincolo come ha fatto il governo Renzi, significa che - prosegue l~di - «Gli atenei -si orienteranno verso la figura che richiede il minor aggravio e cioè quella del ricercatore di tipo «a», sprovvisto di tenure track e più precario». 224 Ricercatori a tempo determinato di tipo B. gli unici ad avere dava,..ti una poSsibilità di lavorare stabilmente nell'università Ricercatori su 100 saranno espulsi dal sistema accademico Codice abbonamento: a tempo determinato di tipo A, cioè quelli che hanno durata triennale; rinnovabili per altri due anni e poi fine, si fermano lì, non possono fare altro. 15 96 ricercatori che il sistema avrebbe buttato fuori. In questa situazione che cosa sta facendo il governo Renzi? La riforma Gelmini .che prometteva di risolvere il problema del precariato nelle università ha soprattutto cancellato il problema come dimostrano i dati e come denunciano le associazioni. La ministra Gelmini aveva anche previsto che il 40% delle risorse degli atenei per il turnover fossero destinate obbligatoriamente a posti di ricercatore a tempo determinato. Dopo di lei Francesco Profumo eliminò il vincolo e introdusse l'obbligo di creare un posto da ricercatore a tempo determinato di tipo B ogni nuovo professore o.rdinario I>er dare spazio vero ai giovani: Ora che stanno ripartendo i concorsi, la Crui, la Conferenza dei rettori, ha chiesto più volte di abolire la norma di Profumo. Il governo Renzi ha ceduto con una manovra molto furba: nella legge di stabilità si è esteso il vincolo rendendolo valido anche per i ricercatori di tipo A, quelli che non hanno speranze di trovare una siste- 068391 24 tempo determinato di tipo A, cioè quelli che hanno durata triennale, rinnovabili per altri due anni e poi fine, si fermano lì, non possono fare altro. Ci sono 15.237 titolari di assegni di ricerca di vario tipo, in pratica persone che lavorano nelle facoltà çome dei borsisti, dopo' esserSi":procurati da soli i fondi per la loro attività ma che non otterranno mai alcuna stabilizzazione. Ed esistono 224 fortunati ricercatori a tempo determinato di tipo B, con contratti di tre anni, gli unici che possono portare alla promozione a ,professore associato se, al termine dei tre anni, avranno conseguito l'Abilitazione Scientifica Nazionale. Sono 224 persone in tutt'Italia, assunte con contratti basati su' una legge del 2010 che ha portato ai primi bandi solo dopo tre anni di attesa, nel 2013. , A queste condizioni" quasi 99 ricercatori su 100 saranno espulsi dal sistema accademico, una cifra ancora più negativa di quella dello scorso anno, comunque drammatica, di Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Quotidiano il Giornale Roma Arrivano i fondi per le università. E saranno meritocrati ci. Agganciati cioè non più arendite di posizione di tipo storico, bensì alla qualità e alla tipologia dei servizi offerti agli studenti dai vari atenei. È questa la principale novità del decreto di ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) firmato ieri dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e che aspetta il vialibera della Corte dei Conti. Di poco superiore ai sette miliardi (7.010.580.532euro)l'ammontare complessivo per l'anno 2014, oltre il 22 per cento dei quali sarà distribuito sulla base delle performance dei singoli atenei, tra quota premiale, programmazionetriennale, dottorati diricerca, fondo perigiovani e fondo perequativo. Un modo per premiare, spiegailministro «gli sforzi dei virtuosi senza dimenticare chi operain contesti difficili». Criteri che potrebbero diventareunmodello applicabile anche in altri contesti. «Si tratta spiega il ministro Giannini - di un caso unico nella Pubblica Amministrazione: l'università si pone al centro di un innovativo sistema di distribuzione dei fondi pubblici che legherà quote sempre più consistenti dei finanziamenti alla qualità dei servizi offerti agli studenti». Non ci sono più tetti all' incremento degli stanziamenti destinati agli atenei virtuosi e cresce dal 13,5 al 18 per cento la quota del finanziamento che sarà distribuita prendendo in considerazione anche l'internazionalizzazione delle università, con particolare attenzione al programma Erasmus. Il decreto tiene conto delle performance ma non vuole penalizzarechiquesteperformance non può raggiungerle perRitaglio Universita' ché penalizzato dall' agire in contesti economicamente più deboli. Da qui il meccanismo delle clausole di salvaguardia che stabiliscono un tetto massimo di riduzione dei fondi pari al 3,5 per cento, contro il5 del 20 13. Nessuna università scenderà comunque sotto il 2, 7 per cento. E così più della metà degli atenei avrà più soldi rispetto all'anno scorso. AnCu 068391 Ora i fondi per l'università saranno legati al merito Foglio 01-11-2014 18 1 Codice abbonamento: Il DECRETO Data Pagina stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data 03-11-2014 Pagina 10 Foglio 1 /2 . I Medicina, test annullati si dimette il responsabile Lascia il presidente di «Cineca», è ancora polemica Camilla Mozzetti medica, avrebbe finalmente ripulito una gestione finora clientelare e diffusissima nei vari atenei italiani. Candidati che ora, messe da parte le speranze, si trovano di fronte alla reale ipotesi di una provarecupero. Questa mattina il ministro dell'Istruzione Giannini dovrebbe firmare il decreto per le nuove prove da svolgersi il prossimo 7 novembre. Decisione, questa, che spacca in due i candidati del concorso, con una parte disposta perfino ad annullare per inte:o i test e ripeterli da capo, onde eVItare discriminazioni tra i concorrenti, e un'altra che promette ricorsi e battaglie qualora si dovesse tornare a ripete le selezioni nelle 117 sedi italiane venerdì prossimo. Se gli studenti, l'Unione degli universitari, le associazioni dei giovani medici, il comitato degli aspiranti specializzandi chi~do no inoltre al governo che SIano aumentate le borse di studio, dal ministero si torna solo a difendere il principio del concorso. «Il test nazionale è il risultato di una valutazione negativa delle prove locali - ha dichiarato il ministro Giannini - che in più occasioni avevano dato adito a falle molto più gravi». Un traguardo condiviso anche dai giovani medici dell'Anaao, quello del concorso nazionale: «Continuiamo a credere in questa modalità di accesso - affermano in una nota accorata in cui chiedono, oltre al risarcimento delle spese, che il ministro riferisca in Parlamento e poi si dimetta - ma con controlli più rigorosi, tali da evitare queste incresciose irregolarità». Tra i medici c'è chi si spinge oltre, come l'Acoi, che propone il trasferimento delle competenze sulla formazione dei medici al ministero della Sanità, o l'Associazione italiana giovani medici che annuncia una mobilitazione unitaria nazionale, riservandosi il diritto di avviare «una Class action» contro ilCineca e il Miur (citandoli in sede civile anche per danno associativo professionale) sia per risarcire i candidati sia per creare un fondo dedicato per il fmanziamento di ulteriori contratti di formazione specialistica». Codice abbonamento: 068391 ROMA. Dopo le scuse, pubbliche e ufficiali, giunte dal ministero dell'Istruzione e dal Cineca diBologna, arrivano le prime dimissioni. Giacché non è un fronte senza feriti quello aperto dal caos del primo concorso nazionale sull'ingresso alle scuole di specializzazione in Medicina. Quel "banale errore" - come l'hanno definito da viale Trastevere e dall'istituto emiliano - che ha riguardato la somministrazione delle prove per l'area Medica e per quella dei Servizi clinici, con le trenta domande invertite, segna già le prime vittime. Il numero uno del consorzio interuniversitario, Emilio Ferrari, ha annunciato le dimissioni dalla carica di presidente, che verranno ora sottoposte al collegio dell'istituto. Ciononostante, studenti, aspiranti specializzandi, perfino politici di ambo gli schieramenti, chiedono a gran voce una serie di modifiche strutturali e il chiarimento delle responsabilità per una procedura concorsuale «fal- lata» che non appartengono, di certo, a una singola persona. Dopo le critiche di Fratelli d'Itali~ e di Forza Italia con la responsabIle scuola e università' Elena Centemero, ad accusare il Annunciate governo e la macchinaamle nuove prove ministrativa ma i candidati di essere <dmsi spaccano preparati», ieL'Anaao: ora ri anche il deputato delParsi dimetta anche il ministro tito democratico, Filippo ha Crimì, chiesto di «perseguire i responsabili affinché un metodo di selezione meritocratico non venga infangato a causa delle inefficienze amministrative». Del resto, in ballo c'è il futuro di oltre 12mila candidati. Gli stessi che lo scorso settembre presentarono i moduli, con tanto di ricevuta di pagamento per le tass~ d'iscrizione (30 euro per ogro scuola), convinti che il primo concorso nazionale per l'ingresso in una scuola di soecializzazione Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data 03-11-2014 Pagina 10 Foglio 2/2 Inwneri Il test degli errori Si sono svolte fra il 28 e il 31 DttDbre le prove scritte del primo concorso nazionale per l'ingresso alle Scuole di specializzazione in Medicina Quiz in comune Il Miur ha deciso di annullare e ripetere le prove oggetto dell'errore effettuato dal Cineca, cioè i 30 quiz comuni all'Area Medica e i 30 comuni all'area dei Servizi Clinici Prove scritte del 29 e 31 ottobre Scuole dell'Area Medica e quelle dell'Area dei Servizi Clinici Il recupero i candidati che hanno sostenuto le prove di tutte e due le Aree 2.125 798 hanno affrontato esclusivamente l'Area Medica solo quella dei Servizi Clinici +.:.e.ntimE!.tri I quiz annullati saranno ripetuti il7 novembre in una giornata e nelle sedi già utilizzate il 29 e 31 ottobre. Il Miur sta awisando i candidati attraverso il sito riservato e il portale www.universitaly.it. Il precedente Codice abbonamento: 068391 L'8 aprile l'ultima prova svoltasi nelle principali sedi universitarie. E in quella occasione venne denunciata la manomissione di uno dei plichi contenenti le prove d'esame all'Ateneo di Bari Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Quotidiano -ILILL'TlE~M! ~ \ ,/ \~' 1 _ II I/d .1 Data Pagina [--- '~'J _ _ Foglio 03-11-2014 9 1 Class action contro il pasticcio dei test La rabbia dei giovani medici dopo lo stop al concorso per le specializzazioni il presidente del Cineca responsabile dell'errore annuncia le dimissioni Martino Villosio • Il giorno dei Santi è stato quello dell 'incredulità, ora per circa 12.000 giovani medici è il momento della rabbia. Troppo clamoroso il pasticcio del consorzio interuniversitario Cineca «<braccio meccanico» del Miur all' ennesima cilecca) che ha portato all' annullamento delle prove per l' ammissione alle specializzazioni svoltesi il 29 e 31 ottobre. Troppa nonchalance nella risposta del ministro dell'Istruzione Giannini: la colpa non è nostra, tornate il 7 novembre a ripetere la prova. A causa di un errore, ammesso dallo stesso ministero, sono stati invertiti i quesiti delle prove del 29 con quelli del 3l. «L'inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a ciascuna delle due aree, medica e dei servizi clinici» spiegava la nota mini- steriale. Per II.242 giovani che hanno speso fino a 500 euro per poter sostenere il concorso, la cosa non finisce qui. Ieri hanno annunciato una class action risarcitoria per i danni morali e materiali. <<In questo concorso, a differenza del passato, le prove sono state svolte su pc e dunque ogni candidato ha potuto vedere subito il punteggio realizzato», spiega l'avvocato Michele Bonetti che affila le armi al pari del Codacons, «chi ha ottenuto il massimo ed era sicuro di entrare ci ha già contattati per rivolgersi al Tar. Abbiamo avuto segnalazioni di computer in rete che si sono inceppati e di aule in cui è saltata la luce, con prove sospese e riprese dopo mezz'ora» aggiunge Bonetti, che nonha digerito, come i tanti giovani beffati che hanno già intasato la sua mail, le spiegazioni con cui il ministro Gian- nini ha cercato di archiviare l'incidente attribuendone tutta la colpa al Cineca. «Il Miur siede nel cda del consorzio, che aveva già sbagliato in modo clamoroso in altre occasionirecenti, eha unaresponsabilità di controllo». Bonetti, con il collega Santi Deliahaottenuto dal Tar tra luglio e settembre l'ammissione di 5.000 studenti a medicina dopo le irregolarità nei test d'ingresso dell' 8 aprile. Prima c'erano state le irregolarità denunciate nel concorso per magistrati, l'inchiesta avviata dal ministro Lorenzin dopo il concorso per medici generali, le proteste degli insegnanti per le domande errate inserite dal Cinecanei test di agosto per l' accesso ai corsi Tfa di abilitazione. Nella nuova Italia tutta protesa a cambiare verso, insomma, non c'è verso di assistere a un concorso immune da irre- golarità. I giovani medici beffati lo hanno ricordato al premier Renzi, in un' accorata lettera aperta. «Quello che è accaduto è inammissibile per un Ministero di un paese dell'U e e corona con assoluta coerenzal'inettitudine e la vergognosa presa in carico della riforma del concorso alle scuole di specialità mediche che, per i mesi di ritardo, l'inadeguatezza del numero di borse concesse e la ridicola gestione delle prove di concorso, ci portano a dire con forza: vergogna» urlano i giovani medici che hanno tentato i test. «Siamo 12.000 e quello che riuscite ad offrirci sono 5000 miseri posti. Molti si recano all'estero, dove sanno che saranno valorizzati più e meglio di quanto il loro Paese sia capace di fare». Il presidente del CinecaEmilio Ferrari' intanto, ha annunciato le sue dimissioni: «Atto dovuto». Beffa Gli 11.242 partecipanti hanno sborsato fino a 500 euro Secondo il ministro Giannini basta ripetere la prova Codice abbonamento: 068391 Danno Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Quotidiano Milarfo Data Pagina Foglio 03-11-2014 1 1 IL TICKET «AMICO» Innovazione? Pagare Area C sul sito internet è un'impresa Alberto Ghmnoni Ritaglio Stefania Giannini Codice abbonamento: 068391 • La rivoluzione telematica e digitale ci migliora la vita? Spesso ma non sempre. Un bell' esempio èilsistemadi pagamento onlinedell' Area C, il ticket per circolare con l'auto nel centro di Milano. L'Area C è già discutibile per filosofia e modalità di applicazione. Palazzo Marino comunque larivendicacomeunagrandetrovatae qualcuno mostra di crederci. Asettembre l'assessore al Traffico ha ricevuto il Premionazionaledell'Innovazione dalle mani del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. E amaggio era stato consegnato a Milano il Transport Achievement Award del 2014. Sarebbe interessante capire se igrandi esperti che hanno decretato lo straordinario valore innovativo di questa misura, amica dell' ambiente, della mobilità e ovviamente dei cittadini hanno provato a pagare il ticket nel sito internet aperto di recente. «Area C diventa più semplice» ha detto l'assessore un mese fa ma, con tutto il rispetto di chihalavorato alla sua realizzazione, viene il dubbio che il sito non sia stato pensato per un utente medio e mediamente dotato nell' uso degli strumenti informatici. Entrando nella paginae imbattendosi in oscure funzionie sofisticate sfumature fra «acquista», «attiva» e «gestioneticketAreaC»siviene presi da una sensazione di impotenza e frustrazione. Si rimpiangonochioschie«grattini». Edopo essersi imp egnati per pagare quella che in fin dei con ti è sem pre una tassa si esce con il dubbio perenne di avere sbagliato qualcosa e di aver perso tempo, soldi e pazienza senza per questo aver evitato l'implacabile multa. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 03-11-2014 6 1 /2 Fondi pensione, il Fisco Fondi pensione, con la super tassa taglia l'assegno fino all'Il% si perdefino all']]% Effetti pesanti dall'aumento del prelievo sui rendimenti PAGINA ACURA IJI Claudio Pinna L'aumento dall'u% al 20% della tassazione sui rendimenti annui dei fondi pensione previsto nel Ddl stabilità per il 2015 ridurrà le prestazioni finali nette dei fondi stessi. Rendendo ancora più evidente il divario tra lc condizioni previste in Italia e quelle dei Paesi europei che non prevedono tassazione dei rendimenti. Solo in Italia, Danimarca L'AUMENTO e Svezia, infatti, i rendimenti soCome cambia il prelievo sui rendimenti dei fondi pensione no soggetti a prelievo fiscale. Negli altri Paesi Ocse, la tassacon la legge di stabilità zione avviene una volta sola, ALIQUOTA ATTUALE cioè quando si va in pensione. All'inasprimento della tassazione, si aggiunge poi l'altra previsione del Ddl stabilità, ovvero la possibilità perilavoratoridirichiedere in busta paga l'accantonamento mensile del trattamento di fine rapporto (Tfr). Anche questa misura, sottraendo risorse agli accantonamenti, avrà un impatto negativo sulle prestazioni finali dei fondi. 11% 20% dell'equivalente incremento del costo della vita), la riduzione della prestazione può arrivare fino all'u% della posizione netta maturata. In valore assoluto, la differenza può superare i 37mila euro nello scenario conle performance migliori dei fondi. Le stesse variazioni percentuali possono ritenersi valide per tutti ilivelli retributivi. La richiesta in busta paga del Tfr per il periodo consentito, in base al Ddl stabilità (dallO marzo 2015 al 30 giugno 2018) può comportare un'ulteriore riduzione della prestazione finale. Una riduzione che può risultare sensibile, sino al30% della posizione netta maturata per i periodi più contenuti di iscrizione aifondi pensione. Il confronto con la Ue Per un lavoratore italiano, nell'ipotesi dell'aumento effettivo al 20% del prelievo sui rendimenti dci fondi pensione, sarebbe assolutamente più vantaggioso trasferire la prestazione accuL'aumento della tassazione mulata presso un fondo pensioIl prelievo sui rendimenti In Italia, Danimarca e Svezia è La nuova tassazione ipotizzata ne paneuropeo costituito (sulla per i rendimenti al20% determi- base della Direttiva Ue 41/2003) utilizzato il sistema di na una riduzione delle presta- in uno dei paesi dell'Unione che tassazione dei fondi pensione zioni che aumenta al crescere non preveda alcuna tassazione definito EH: esenzione dei del periodo diiscrizione al fondo dei rendimenti ottenuti. L'ascontributi versati, tassazione dei rendimenti, tassazione delle pensione e del risultato annuo senza di tassazione infatti, a pariottenuto. Se ipotizziamo infatti tà di ulteriori situazioni, deterprestazioni. In Danìmarca,i rendimenti sono tassati sempre che un lavoratore con una retri- mina prestazioni nette in alcuni buzione annua lorda di 50mila casi decisamente più elevate, siaI15,3%, in Svezia la euro destini a un fondo pensione tassazione dei rendimenti è al dallO gennaio 2015 l'accantona- no al 22% della posizione matu15% ma si deducono una serie mento annuo del Tfr e conside- rata (si veda il Sole 24 Ore del 22 di costi. In Italia la tassazione riamo tre diversi periodi di iscri- ottobre). dei rendimenti è oggi all'l1% zione (15, 25 e 35 anni) e tre possima il disegno di legge di bili diversi tassi annui di rendi- Gli effetti sulla previdenza stabilità 2015 prevede un mentoreale(2%,4%e6%alnetto Dopo più di venti anni di riforaumento a120% Ritaglio duta) la previdenza complementare non potrà che svolgere un ruolo fondamentale. In futuro, infatti, solo alcuni lavoratori che avranno la possibilità di andare in pensione intorno ai 70 anni, dopo una carriera completa, saranno in grado di ricevere dall'Inps una pensione calcolata con il metodo contributivo che sia adeguata. Per tutti gli altri, in particolare ilavoratori che per le ragioni più varie (ristrutturazioni aziendali, esigenze familiari, fisiche, e così via) saranno portati ad anticipare il pensionamento, l'esigenza di una copertura aggiuntiva risulterà detenninante. L'attùale contesto economico, e il notevole squilibrio dell'Inps, lasciano presupporre che queste necessità diftìcilmente potranno essere garantite attraverso un ulteriore intervento del sistema pubblico. E anche se l'economia ripartisse, i vantaggi di affiancare a un sistema finanziato a ripartizione un altro gestitoin baseal metodo della capitalizzazione dovrebbero risultare ormai evidenti sul mercato. Le disposizioni che il Governo ha introdotto nel disegno dilegge di stabilità per il 2015 vanno esattamente nella direzione opposta. Colpiscono le prestazioni garantite dai fondi pensione, aumentando la tassazione c riducendo quindi le prestazioni nette finali e sottraggono il Tfr, lIna determinante fonte di finanziamento, forse l'unica. Codice abbonamento: L'esenzione La maggior parte dei Paesi Dcse usa il sistema di tassazione EET (esenzione dei contributi versati, esenzione dei rendimenti, tassazione delle prestazioni) me, dunque, l'impressione è che la struttura del nostro sistema pensionistico non possa ancora essere considerata quella definitiva. In seguito alla riforma «F ornero» delzoll, infatti (e dopo tutte le riforme che l'hanno prece- stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Copie in nostro possesso di cattiva qualità Lavoro e previdenza 068391 La nuova tassazione al 20% ipotizzata per i fondi pensione determina una riduzione delle prestazioni che aumenta sia al crescere del periodo di iscrizione, sia se il fondo ha risultati brillanti: la riduzione della prestazione può arrivare fino all'n % della posizione netta maturata. Pinna " Pag. 44 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 03-11-2014 6 2/2 Il confronto Il Tfr netto maturato in un fondo pensione italiano dopo 15, 25 o 35 anni di permanenza del lavoratore, secondo diversi regimi di tassazione dei rendimenti: quella attuale all'H % e quella a120% prevista dal OdI di stabilità peril20l5. La simulazione è effettuata su una retribuzione annua lorda 2014 di 50mila euro Periodo di iscrizione al fondo TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% TFR CON TASSAZIONE AL 20% 70.706 67.384 TFR CON TASSAZIONE AL 20% TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% TFR CON TASSAZIONE AL20% 127.631 120.970 166.968 '153.805 TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% TFR CON TASSAZIONE AL20% TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% TFR CON TASSAZIONE AL20% 332.762 295.537 TFR CON TASSAZIONE ALL'll% TFRCON TASSAZIONE AL 20% TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% 51.536 50.722 TFR CON TASSAZIONE ALL'll% TFR CON TASSAZIONE AL 20% TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% 95.622 TFR CON TASSAZIONE ALL'l1% TFR CON TASSAZIONE AL 20% 156.353 150.765 TFR CON TASSAZIONE AL20% Fonte: Elaborazioni Aon Hewitt Consulting Codice abbonamento: 068391 Nota: Si ipotizza il versamento dell'accantonamento di Tfr al fondo a partire dallO gennaio 2015 e il mantenimento nel tempo in vaLore reale della retribuzione annua lorda percepita. Le prestazioni sono espresse in euro 2014 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 03-11-2014 32 1 I casi che fanno scattare la conversione I Stop al lavoro a termine se c'è una riduzione d'orario equivalenti), cui si riferisce il contratto di lavoro a tempo determinato, salvo che tale contratto sia concluso per sostituire lavoratori assenti, o sia concluso in base all'articolo 8, comma 2, della legge 223/1991 (ossia quando il nuovo assunto a tempo determinato è un soggetto in mobilità), o abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi; presso unità produttive (e quindi non nell'intera azienda) nelle quali siano in corso una sospensione dei rapporti o una riduzione dell'orario, con diritto al trattamento di integrazione salariale, che interessino lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto a termine; da parte di imprese che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi in base all'articolo 4delDlgs626/1994,ossiaquando non siano state rispettate le previsioni oggi contenute nel Dlgs8v2008. Sulla valutazione dei rischi, disciplinata dagli articolÌl7 e 28 deIDlgs8V2008, bisognaricordare che deve riguardare tutti i rischi, inclusi quelli connessi «alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro». Come affermato dalla Cassazione (si veda la sentenza 5241 de12 aprile 2012), «ove il datore di lavoro non provi di aver provveduto alla valutazione dei rischi prima della stipulazio ne, la clausola di apposizione del termine è nulla e il contratto di lavoro si considera a tempo indeterminato». Divieti analoghi interessano anche la somministrazione di lavoro e il contratto di lavoro intermittente, in base a quanto previsto, rispettivamente, dagli articoli 20 e 34 del Dlgs 276/2003. [, RIPRODUZIONE RISERVATA ~ Codice abbonamento: 068391 Ancora prima di verificare i limiti numerici, il datore di lavoro che voglia assumere tramite contratti a tempo determinato deve tenere conto di alcune situazioni nelle quali questa strada non è percorribile, pena la conversione in rapparto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. L'articolo 3 del Dlgs 368/2001 prevede che l'apposizione di un termine alla durata di un contratto di lavoro subordinato non è ammessa: 11) per sostituire lavoratori che esercitano il diritto di sciopero; salva diversa disposizione degli accordi sindacali, presso unità produttive (e non l'intera azienda) nelle quali ci siano stati, entro i sei mesi precedenti, licenziamenti collettivi in base agli articoli4 e 24 della legge223/1991,cheabbianoriguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni (e quindi non a mansioni semplicemente 'I•. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non :<. . .,"".".,,,",, 'A"',',''''''"''''"' '"''''c '"~. ~ ." riproducibile. Pag. 46 Quotidiano nSole9]{l mmrn ECONOMIA al 12,6% ma segnali positivi Disoccupati A settembre gli occupati FOCUS Data 01-11-2014 Pagina 4 Foglio 1 /2 sono aumentati di 82mila unità su agosto, e di 132mila unità su settembre 2013, ma il tasso di disoccupazione rimane elevato al 12,6%. Claudio Tucci ~ pagina 4 B2mila NUOVI POSTI DI LAVORO NEL MESE DI SEnEMBRE Disoccupati al 12,6% ma segnali positivi Il tasso sale perché aumenta la ricerca di lavoro: a settembre però 82mila posti in più Claudio Tucci ROMA Il tasso di disoccupazione, a settembre, è rimasto elevato: siamo al 12,6% ( +0,1 punti percentuali rispetto ad agosto), contro una media U e all'USOlo (la Germania è al 5%, la Francia al 10,5°10). Gli inattivi (cioè le persone scoraggiate) stanno iniziando però a scendere, anche in modo consistente (132mila persone in meno su agosto 2014 e addirittura -309mila sull'anno). E ciò spiega, in parte, l'aumento del numero di disoccupati: a settembre sono saliti di 48mila unità (si tocca quota 3 milioni e 236mila senza lavoro), e si tratta essenzialmente di donne, e in quota minore giovani, che si sono messi in cerca di un impiego per rimpinguare i redditi familiari (viste le difficoltà economiche legate alla crisi: le ore di cassa integrazione sono tornate a crescere e i salari sono fermi ormai da tre mesi consecutivi). L'occupazione ha fatto un balzo in avanti diben 82milaunità in un mese, 48mila uomini e 35mila donne (si tratta essenzialmente di lavori precari, i cui contratti sono stati resi più flessibili dal decreto Poletti dello scorso mag- gio). Il tasso di disoccupazione giovanile è dinIinuito, pur restando a livelli altissimi: 42,9% a settembre - a livello Ue peggio di noi solo Spagna, 53,7%, e Grecia, con un 50,7% relativo a luglio. I dati diffusi ieri da lstat e, a livello internazionale, Eurostat, hanno fotografato un mercato del lavoro italiano ancora in crisi "nel tendenziale". Il numero di disoccupati, su base annua, è cresciuto infatti di 58mila unità ( +1,8%). Anche i giovani senza lavoro (al 42.9°10 a settembre) sono comunque in aumento dell'1,9% nei dodici mesi. Ma a livello congiunturale qualche primo segnale positivo si sta iniziando a vedere. A partire dall'occupazione, il cui tasso, pari al 55,9%, è cresciuto di 0,2 punti sul mese e di 0,5 punti sull'anno. Ed è il secondo mese consecutivo che il numero di occupati è registrato in aumento (ad agosto +32mila posti su luglio; e a settembre +82mila su agosto). «Da aprile il numero di occupati è cresciuto di 150mila unità ha ricordato in un tweet il premier Matteo Renzi - solo con il lavoro #italiariparte». E soddisfazione è stata espressa pure dal ministro, Giuliano Poi etti, che ha parlato di numeri «molto buo- ni, i migliori dall'inizio delz0l3 e ciò può far ben sperare». Più cauti i giudizi dei sindacati. Per la leader della Cgil, Susanna Camusso, «ben ven$ano leggeri miglioramenti dell'occupazione, ma c'è un altissimo tasso di disoccupazione, specie giovanile. Per questo ci vuole una strategia d'urto più consistente».Argomentazioni ribadite anche da Guglielmo Loy (DiI) secondo cui «l'enorme quantità di risorse destinate a incentivi a favore dell' occupazione e i primi risultati di Garanzia giovani non sembrastiano producendo, a oggi, risultati brillanti». A settembre tuttavia gli under25 occupati sono conteggiati in 930mila, in aumento del 2,4% rispetto al mese precedente (+22mila) anche se in calo del 3,6% su base annua (-35mila). I disoccupati tra i 15-24enni sono 698mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'u,7%, in calo di 0,1 puntirispetto al mese precedente (+ 0,6 punti sull'anno). A livello europeo, sempre a settembre, il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 21,6%. I risultati migliori li hanno registrati Germania (7,6%), Austria (9,1%) e Olanda (9,8%). Gli under25 senza lavoro in Europa sono tre milioni e 340mila, in calo di 213mila unità rispetto a settembre 20l} In Italia il quadro restacomplicato (mentre alla Camera la settimana prossima riprende la discussione sul Jobs act). Ma fmalmente «l'occupazione si muove in modo percettibile - ha detto Maurizio Sacconi (Ncd) - e ciò conferma che nonostante l' andamento recessivo dell'economia la regolazione aiuta il lavoro, perché tutto ciò avviene a seguito del decreto che ha liberalizzato i contratti a termine e l'apprendistato. Per questo dobbiamo insistere con le regole e produrre il nuovo Testo unico semplice e certo in luogo del vecchio Statuto dei lavoratori». Opposto ilgiudizio di Cesare Damiano (Pd): «I dati dell'Istat sono drammatici: anche per questo è necessario che la Legge di stabilità sostenga investimenti e occupazione. E al Jobs act vanno fatte delle correzioni». Ma all'interno del Pd le opinioni sono diverse: «La fotografia sull'occupazione è incoraggiante- ha replicato AnnamariaParente- perché sono aumentati i posti di lavoro e si è ridotta l'inattività. Ciò vuoI dire pure meno lavoro nero. Siamo sulla strada giusta». ©RIPROD:JZlONERISERVATA Codice abbonamento: 068391 Il tasso di disoccupazione giovanile, pur restando altissimo, è sceso al 42,9%: peggio dell'Italia solo Spagna (53.7%) e Grecia (50.7%) Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data , Noi c gli altri Mercati e ripresa ! I senza lavoro nella media Ue sono 1'11,5% La Germania è al 5%, la Francia al 10,5% 'I I DATI ISTAT SUL lAVORO I 01-11-2014 Pagina 4 Foglio 2/2 Sintomi di fiducia Inattivi in netto calo: 132mila in meno rispetto ad agosto, -309mila sull'anno I numeri TASSI DI OCCUPAZIONE. DISOCCUPAZIONE EINATTMTÀ Settembre 2014, dati destagionalizzati OCCUPATI Setto 2013/2014, dati destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unità Variazioni in punti % Congiunturali Tendenziali ....... Valori assoluti Medie mobili a tre termini 2013 2014 ~-, ~,~·,~c~~~~~~~ 5 O N D G M A M G l A 5 L!Italia e la politica: che cosa è 11 «patto del Nazareno»? 0,5 0,1 Italy24 1,9 Il'primo quotidiano italiano digitale interamente in inglese TASSO DI DISOCCUPAZIONE Setto 2013/2014, dati destagionalizzati valori percentuali INATTIVI 15/64 ANNI Setto 2013/2014, dati destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unità - Valori percentuali - 2013 Medie mobili a tre termini 2014 Valori assoluti _~ - -- -- ~ ... ... L ~ p,60j Medie mobili a tre termini 2013 _ SONDGFMAMGlAS "_.. , imeramentededicalo aU'Italia Analisi, notizie, approfondimenti su politica, economia, finanza, leggi, fisco, arte, cultura etempo libero. 2014 _ _ _ _ l..--_ ___ ~~. __ SONDGFMAMGlAS _~.~._.,,--'- 14500_,--'- , 14400:' l • • •• ~.~' •• ' , '-'--/\ l4:3QQ~_'__ ~ , ~~'" _~~ .~ . . , H200_... su tutti i dispositivi " ~'1\ --~\ _~_ Hliill IL CONFRONTO CON LA UE Tassi di disoccupazione destagionalizzati relativi a settembre 2014 Austria Olanda Re~no Umto* Germania 5,1 Svezia Danimarca 6,5 Belgio 7,8 Francia 10,1 Spagna Ea18 11,2 10,5 12,6 11,5 26,4 24,0 Codice abbonamento: 068391 5,0 Grecia* Italia Irlanda Ue28 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data 01-11-2014 Pagina 4 Foglio 1 Le analisi dei tecnici La semplificazione delle regole produce i primi risultati ROMA La semplificazione della normativa su contratti a ternune e apprendistato operata dal decreto Poletti «sta dando i primi risultati». Ma c'è anche «un fattore economico generale» che spinge «donne, giovani e lavoratori anziani (anche esodati della legge Fornero) ad attivarsi per cercare un impiego e così rimpinguare i bilanci familiari sempre più in difficoltà a causa della crisi». Per gli esperti sono queste le chiavi di lettura per comprendere i dati diffusi ieri dall'Istat che hanno evidenziato, a settembre, un balzo in avanti significativo degli occupati (+82mila unità in un mese), una crescita della. disoccupazione accompagnata da una significativariduzione della quota di inattivi (delle persone cioè sfiduciate che non hanno e non cercano un impiego). Nel breve periodo «le regole semplici aiutano - ha sottolineato Marco Leonardi, economista dell'università di Milano -. In questo senso il decreto Poletti è stato utile visto che le nuove assunzioni probabilmente sono contratti a termine, apprendistato. Ma anche, seppur in nlinima parte, rapporti stabili. E per questo che ora serve an- dare avanti con la legge di stabilità e il Jobs act per semplificare e incentivare il contratto a tempo indeternlinato. La scommessa che ha difronte il Governo è quella di guidare la sostituzione dei rapporti precari in rapporti a tempo indeterminato. Attenzione però a non irrigidire nuovamente il contratto a termine, che, in questa fase, deve rimanere cosÌ com'è stato riformato». Anche per Pietro Reichlin, che insegna macroecononlia allaLuiss di Roma, la flessibilità dei contratti «ha certamente riflessi sull'aumento dell'occupazione. Si è già visto al tempo del pacchetto Treu e in senso opposto con la legge Fornero che ha irrigidito il quadro e infatti le assunzioni ne hanno risentito». Anche per Reichlin «è fondamentale» approvare rapidamente il ddl delega di riforma del mercato del lavoro, ora all'esame della Camera. Ma è un fatto pure che molte persone, specie donne e giovani, si siano rimesse in moto per cercare un impiego: «Questo perchè le famiglie italiane hanno dato fondo alle scorte diricchezza e adesso cercano nuove fonti di guadagno». Tecnicamente, si tratta di una «offerta di lavoro nascosta potenziale -ha spiegato 1'econo- mista, ed ex sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell'Aringa - che viene alla scoperta per ragioni di reddito. Si tratta di giovani, donne e anche anziani che si rimettono in cerca di un impiego. Ciò tuttavia non toccailnocciolo "core" del mercato del lavoro italiano che resta caratterizzato da riduzioni di orari, solidarietà, forte utilizzo della cassa integrazione». Tuttavia quest'attivazione di persone ai margini del mercato del lavoro, ha aggiunto Dell'Aringa, «è positiva. Ed è fondamentale affiancare al fenomeno una immediata riforma dei servizi per il lavoro per renderli più performanti. In questo modo si potrà avere un effetto moltiplicatore». Oggi infatti i servizi pubblici per il lavoro intermediano meno del 3per cento delle nuovi assunzioni. Ma con i principi di riordino contenuti nel Jobs act è prevista una loro rivisitazione, più legata al risultato, e un rafforzamento delle sinergie con le agenzie private (storicamente più efficienti). Significativo, poi, è che la ricerca di lavoro da parte delle persone che si stanno riattivando sia per occupazioni a tempo pieno (e non rapporti part-time - crescono solo quelli involontari). Del resto il buon dato di set- tembre sugli occupati «consente di incrementarne il numero nel terzo trimestre di 48mila unità rispetto ai precedenti tre mesi, di 52.700 dal quarto trimestre 2013 e di 120mila tra dicembre 2013 e settembre 2014», ha evidenziato Sergio De Nardis, capo econonlista di Nonlisma: «Si tratta tuttavia di una dinamica lenta (+0,1% scarso a trimestre dalla fme dello scorso anno), ma nligliore di quella che ci si attenderebbe, data la perdurante flessione dell'attività produttiva: le stime danno il Pil ancora in calo nel terzo trimestre. Ciò implica che dietro una buona notizia si nasconde una meno favorevole: con questi numeri la produttività è in calo». La disoccupazione invece non si muove. «In questo caso la cattiva notizia può nasconderne una meno negativa - ha evidenziatoDe Nardis-.Lapercentuale dei senza lavoro non si riduce, nonostante l'aumento dell'occupazione, perchè si è ampliato il numero di persone in età da lavoro alla ricerca di un impiego. Un rialzo che potrebbe suggerire, data la più positiva dinamica occupazionale, un minor scoraggiamento nella ricerca di un posto di lavoro». Cl.T. © RlPRODUZIONE RISERVATA l'EffETTO DEttE NORME Leanardi: il decreto Paletti 068391 ha spinto le assunzioni a tempo e l'apprendistato Reichlin: fondamentale ora approvare la delega ISEGNAU Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: Dell'Aringa: ci sono giovani, donne e anche anziani che tornano a cercare impiego De Nardis: sugli occupati dinamica meglio del Pìl stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano I COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 03-11-2014 4 1 /2 I i l,A UNEA DEL UìAOER PD Renzi ai dissidenti «Chi vuole esca» -------- di Marco Galluzzo Il no ai cambiamenti «La delega non cambierà», ma Palazzo Chigi prE!cisa: s'intende il senso complessivo Nei commenti Paolo Franchi: «Aut aut alla minoranza del Pd», a pagina 22 inea dura di Renzi. Fiducia sul Jobs act e a chi vuoI lasciare il Pd dice «faccia pure». a pagina 4 - a pagina 22 un commento di Paolo Franchi - TI rischio scissione non spaventa Renzi Il presidente del Consiglio difende il Jobs act: se vogliono andare via facciano pure, non perdo il sonno ROMA Se alla fine lo scontro in- I Porta, che uscirà giovedì. Renzi voteranno la fiducia, mettendo radicale che ha attraversato gli , temo nel Pd porterà qualcuno a oggi sarà a Brescia, all'appunta- in pericolo la stabilità del go- ultimi vent'anni, in nome della staccarsi, a lasciare il partito i mento annuale degli industrla- verno o lo fanno cadere, le cose purez~a delle origini, faccia per la sinistra cosiddetta (<Iadi- I li bresciani, lo attendono ma- naturalmente cambiano». Co- pure. E un progetto identitario cale», tutto questo lascia al mo- nifestazioni di protesta della me dire, nel secondo caso, fine a se stesso e certo non demento Renzi quasi indifferen- I Cgil, ma nella chiacchierata cambierebbe il rapporto con stinato a cambiare lltalia». te: «non nll toglie il sonno», di- I ostenta serenità. questo gruppo di deputati e ci Un progetto che a giudizio ce il presidente del Consiglio. Non lo preoccupano i pros- sarebbero delle conseguenze di Renzi non si riflette sul conLa stessa cosa vale per la de- simi passaggi parlamentari, a che probabilmente coinvolge- senso: la piazza della Cgil «non I lega sul lavoro, anzi «per la fi- i cominciare da quello che do- rebbero l'appartenenza stessa era quella del Pd, ma c'era anche gente del Pd. Se penso di ducia», come se avesse già de- vrà mettere nero su bianco la di questa minoranza al Pd. ciso di metterla, anche alla Ca- . sintesi trovata dalla direzione Ma in fondo, sottolinea Ren- perderla? È più facile perdere mera, dopo il voto a Palazzo I del Pd sul mercato del lavoro. zi, sono tutte ipotesi, al mo- qualche parlamentare che Madama. Anche in auesto ca- Dice che la delega «non cam·· mento, ~(~ ~onno I?e. l~ t~lgo- qualche voto. La modifica delso, se alcuni deputati non do- bierà», provocando alcune rea- no le ~nsl mdustrtali, l.disoc- l'articolo 18 preoccupa più vessero votarla «per ragioni zioni di sorpresa nel suo stesso cupatl, la mancanza d.I peso qualche dirigente e qualche identitarie» poco male, ag- partito (da Boccia a Damiano), nella lotta alla burocraZIa: c~r- parlamentare che la nostra baI giunge il premier, «facciano ma l'interpretazione autentica to non ~endola o La~dllll». , se». pure». è che non cambierà il senso E."e~tu~li sp~sta.mentl, defeIntima battuta sul rapporto Le dichiarazioni di fiducia complessivo del provvedimen- ZlOlll, diSCUSSlOlll sulle stesse, conflittuale con Susanna Casul processo rifonnatore, di ap- to, precisano a Palazzo Chigi, . ve~l?ono affr?ntate con questo musso: «Non è una questione parente distacco dalle divisioni non che non verranno accolte spm~o: «A di~erenza del pas- di feeling personale, ci maninterne al Pd e dallo scontro le modifiche discusse dalla di- sato lO non ho Il complesso del cherebbe. E un'idea del Paese, con i sindacati, il capo del go- rpzione. NeSSlma chiusura "nessun nemico. a sinistra". dellasuamodernizzazione, del verno le rilascia a Bruno Vespa, dunque, solo tanta detennina- Non ?cce~~ la logIca dell~ spo- ruolo di governo e della rapsi possono leggere nell'ultimo zione nel portare a casa la ri- ?tarCl ~ SIlllstra anche nOI: per presentanza civile, non un fat- I libro del conduttore di Porta a fonna. unpedirlo. Se qualcuno del no- to umano o interpersonale». Se poi «alcuni dei nostri non stri vuole andare con la sinistra Marco Galluzzo Codice abbonamento: 068391 r,) RiPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA 03-11-2014 Data Pagina 4 Foglio 2/2 La vicenda ~ A settembre la direzione pd ha dato il via libera (con 1'80% dei voti) al Jobs act di Matteo Renzi, che include l'abolizione dell'articolo 18 ~La minoranza del partito vuole tenere il reintegro senza giusta causa, ma il testo passa al Senato senza variazioni ~ Il testo si trova ora in commissione Lavoro alla Camera, dove la minoranza pd è forte ~ Si lavora a un compromesso tra le parti: mantenere l'articolo 18 per i licenziamenti disciplinari Prlmaplano' COBBIEBE DELLA stilA. I~l ~'In(' :~h, ~,;[~~~r~,:~~~W~:~i~' mjt; l'' l.' "" ,L I",,,,, ::,'t"N',~,',~~,~i',','~() 1--···-- ,,~"' ~~",c.""",,,.w,",,~""",,""~,,'" .,''''L' ", L-, _.-'''' '""l'" ,,,', I,'ingorgo drl1r tasse a novembre .",., .• "..•"•.• ,..... """.,,,,,,,.,.,,.,, . ,,,,,,,.,,,,, .. , .••••. Codice abbonamento: 068391 I Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data 02-11-2014 Pagina 9 Foglio 1 Articolo 18, il governo blinda la riforma Piccole modifiche e solo d'intesa con Ncd. La partita con la sinislra anche sulle corre~i~ni. all~ legge di Stabilità ROMA il Jobs act resta la Ilriorità del presidente del Consiglio. Edèsenz'altroincimaallepreoccupazioni di Matteo Renzi. Più della legge di Stabilità, che comunque, nonostante qualche modifica, verrà approvata entro il 31 dicembre. Sul ddl delega di riforma del lavoro, invece, la partita è più complessa. C'è il rischio di una terza lettura al Senato, se la sinistra del Partito democratico, maggioritaria in commissione Lavoro alla Camera, riuscirà ad ottenere modifiche del testo uscito dal Senato col voto di fiducia. Presidente della commissione è l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, esponente della .stessa ~inistra pd e r:latore di maggIOr?Dza d~ll.a nforma. Ma perche RenzI tiene così t.anto al Jobs a~t? Perché ~ convmto, e non ~I sta.nca dI f~rlo notar~ ~ ChI ~a fmta di mente, che e sulla nfo~~ del la~oro C?~ son? p~tati glI. o~chi .de!?li mvestito~ e delle ~sti~ tuzI~m este~e e del merca~. Ai quali no~ SI p~ss?no lanCIare messaggI sbagliati. " ch e, come h a sotTant o pm tolineato il governatore della nistra pd. Che come minimo disclplinan e ~ogliere le norm: chiederà di recepire nel testo il sul de~an~lOnamento~ SUl documento approvato dalla controlli a distanza e sullabodire.zio.n~ del P~ che garanti- lizione della ~assa ~nte?I:a~io sc: ~ dirit~o al reI?t~gr? ~ch: ne per cessaZIOne di attiVlt~)~. , SUl lIcenZIamentI disClplman Insomma: se sulla StabIlita (oltre che su quelli discrinùna- ci saranno più soldi sugli amtori). Renzi vorrebbe evitare. mortizzatori; come chiede per Secondo lui bastal'impegno di la sinistra pd anche Alfredo Poletti, già dichiarato in Sena- D'Attorre, il clima potrebbe to, che si provvederà con i de- migliorare e favorire un comcreti attuativi della delega. promesso sul lavoro. Ma i marProbabilmente Damiano non gini sono stretti. Piuttosto che presenterà emendamenti. Ma dare l'idea di aver sbracato sul come relatore dovrà comun- Jobs act Renzi chiederà la fiduque esprimersi su quelli in vo- cia anche alla Camera. tazione. Ieri il presidente del ConsiAl fine di evitare incidenti lo glio ha incassato un'indagine stessorelatorePolettieiconsi- della Cna (artigiani) dove glieri di Renzi sono in contat- un'impresa su due si dice conto. Ma la soluzione non è stata vinta che questo governo vinanc?ra trovata. Mo!to dipen- cerà la battaglia contro la budera. da c~s.a ,accadra sulla l:g- rocrazia e un sondaggio della ge di Stabilita. Osserva Damla- Confesercenti dove invece si no: «Stabilità e Jobs act sono avverte che solo 2 lavoratori su collegati ed entrambi vanno 10 sarebbero interessati al Tfr ~at?sl.liffiltlaunara~)ldisSlffia modif~cati: Nella ~~n~)Vra in busta paga. Nei prossimi ratlfica. Da domam la com- vanno m~ente ma~on ~sor- giorni Renzi visiterà più di un missione Lavoro si occuperà se per gli ammortlzzaton so- luogo di lavoro, da Brescia a della legge di Stabilità e solo ciali e va tolto l'aumento del Savona a Trieste fino a Tarantra una settimana riprenderà prelievo fiscale sui fondi pen- to. E nella seconda metà di noad esaminare il Jobs act. Sul sione al 20%. Nel Jobs act biso- vembre convocherà di nuovo quale tutti i gruppi presente- gna almeno garantire il diritto l ;,,-' d l Pd ' Que Il'l al reintegro sui licenziamenti auueZIOne e .. ranno emend amentI. più insidiosi verranno dalla s i - E n r i C O Marro Banca d'Italia Ignazio Visco, «è tornata la volatilità sui mercati finanziari europei». Gli input che il presidente del Consiglio ha dato al suo staif e al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sono due: niente cedimenti sull'articolo 18 e fare presto. Questo non significa che modifiche siano impossibili. I pontieri sono al lavoro. Dal vicesegretario del Pd Debora Serracchiani al capogruppo alla Camera Roberto Speranza. Ma un compromesso sarà possibile solo a tre condizioni: eventuali aggiustamenti non devono compromettere la semplificazione dei licenziamenti; rito~c?i si possono fare s.olo se l~ SImstra pd non con~nua a f~ ca~pagn~ ~ontro la nforma, ogm modIfIca deve essere con~or~ata co~ .Ncd, per es.s:re.s~cun che I?o~ il.Se- (ç) 3 III sì della direzione al segretario A settembre la direzione pd dice sì, con 1'80%, al Jobs act di Renzi che include l'abolizione dell'articolo 18. La minoranza vuole tenere il reintegro per i licenziamenti senza giusta causa. Il premier apre: la tutela può restare per i licenziamenti disciplinari 2 Il testo approvato a Palazzo Madama I L'aula del Senato dà il via libera al disegno di legge delega sul lavoro 1'8 ottobre, con 165 sì, 111 no e 2 astenuti. Il Pd, tranne tre dissidenti, vota a favore: il governo ha posto la fiducia. Nel testo approvato nessuna concessione alla minoram:a sull'articolo 18 Ritaglio Lavoro e previdenza Alla Camera riprendono i lavori Il testo è ora In commissione Lavoro alla Camera, dove è forte la minoranza del Pd (con diversi ex sindacalisti) che promette battaglia sull'articolo 18. L'inizio dell'esame del disegno di legge delega sul lavoro è previsto per la prossima settimana I possibili punti di compromesso Un compromesso tra la minoranza dem e il governo potrebbe trovarsi mantenendo l'articolo 18 per i licenziamenti disciplinari: nel testo licenziato dal Senato la tutela resta solo per i casi dì allontanamento discriminatorio stampa ad uso esclusivo 068391 il la burocrazia Cna: per un'impresa su due il governo può vincere la battaglia contro la burocrazia Codice abbonamento: La vicenda RIPRODUZIONE RISERVATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 52 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 02-11-2014 14 1 A confronto Gli stipendi in Italia Aumenta il divario rispetto agli uomini Goldman Sachs ha stimato che la parità di genere tra gli occupati potrebbe produrre incrementi del PiI del 13% nell'Eurozona e del 22% in Italia e nei Paesi più lontani dall'uguaglianza. Nessuno ha ancora calcolato, invece, quali frutti darebbe la parità di stipendio tra gli occupati. Ce ne sarebbe bisogno? Sì. Altrimenti non si spiega perché quest'anno la Commissione europea abbia fatto cadere, per il secondo anno consecutivo, la Giornata per la parità retributiva nell'ultimo giorno di febbraio: è come se le donne lavorassero gratis per i primi due mesi del calendario. Eurostat dice che in Italia il divario salariale uomo-donna (gender pay gap) è del 6,7%. Una tendenza, purtroppo, in salita: era del 4,9% nel 2008, del 5,5% nel 2009, fino al 6, 7% del 2014. Sarebbe (abbastanza) confortante, se il campione preso in esame dalla Commissione europea non fosse di donne perlopiù laureate, dunque con una competenza misurabile, escludendo però I quelle che svolgono mansioni più umili e meno retribuite. Od&M Consulting, invece, società che fa capo a Gi Group, ha analizzato gli stipendi di quasi 400 mila lavoratori dal 2009 a oggi. E qui, guarda caso, si scopre che la differenza di stipendio raggiunge il 15% tra gli impiegati e il 10% tra gli operai. E va peggio subito dopo la laurea. L'ultimo rapporto di Almalaurea calcola che un anno dopo aver completato gli studi universitari i ragazzi guadagnano il 32% in più rispetto alle ragazze: 1.194 euro contro 906. Interpellata al proposito dal Corriere della Sera qualche mese fa, Simona Cuomo, dell'Osservatorio sul Diversity Management della Sda Bocconi di Milano, ha fatto notare: «Le donne in materia di stipendi sembrano condannate al!'inadeguatezza: se non chiediamo l'aumento siamo considerate poco determinate e consapevoli; se lo chiediamo, l'assertività viene scambiata per arroganza». E il gender pay gap resta. Elvira Serra © RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri Secondo i dati Eurostatin Italia il divario salariale uomo-donna è del 6, 7%: era del 4,9% nel 2008, del 5.5% nel 2009. Il campione comprende soprattutto laureate delle ragazze: 1.194 euro contro 906 068391 PerOd&M Consulting. su 400 mila lavoratori presi in esame dal 2009. il divario raggiunge il 15% tra gli impiegati eil10% tra gli operai Codice abbonamento: Almalaurea calcola che un anno dopo la laurea i ragazzi guadagnano il 32% in più Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 Settimanale Corrie.onomia Data Pagina Foglio 03-11-2014 21 1 Servizio sanitario La proposta rivoluzionaria del sindacato «Contratto unico contro la precarietID> Salvo Can (Smi): un rapporto libero-professionale parasubordinato ad orario fisso per tutti di 38 ore DIISIDORO - - ----- TROVATO - - - - ------ U na rivoluzione coperni-cana. Per salvare il salvabile. l~ questa la proposta del sindacato medici italiani per contrastare la clisi e la precarietà che avanza nel settore. Dal 2010 non Yiene rinn(} vato il contratto nazionale di categoria, r in vigore il blocco delle assunzioni e cresce pericolosamente l'età media dei medici (attualmente è sopra i 50) il che porterà, tra qualche anno, a un'epocale pensionamellto che metterà a dura prova !'intero sistema sanitario nazionale. l05cenarw l'ispiruione Il modello normatiYO e conpotrebbe rifarsi all'at tuale convenzione per la specialistica ambulatoriale che è caratterizzata da un forte approccio libero e professionale, arricchito però da almne caratteristiche del lavo ro dipendente . «Di fatto più dirit ti per tutti e meno precariet à - spiega Calì - . Anche per noi ndla sanità è arrivato il momento di abolire alcuni totem: dobbiamo affrontare il nostro "articolo lS". ~el frammentalo panorama dei sindacati di settore c'p chi è di sposto a navigare nel mare aperto", puntando sulla difesa della sanità pubblica e sulla professi o nalilà dei medici, ma rimeltl'ndo in di~cussione il vecchio modo di f,m' sindacalismo, archiviando l'antiquata distinzione tra dipendenti e non. Con la nostra propo sta è in gioco la pos"ihilitù di dare un futuro migliore aR1i oltre 300 mila medici del Servizio sanitari(»>. trattuae E chiaro che la proposta riguarderebhe soltanto chi deve anfOra enlrare nel mercato della"oro della sanità italiana e non certo chi è già dentro con un contrailo a tempo indeterminato. La proposta del sindacato dei medici è qmùcosa di più di un semplice progetto, ,ù punto clIe da tempo ci sta lavorando Bruno Caruso, giuslavorista e docente dell'università di Catania: «Serve -spiega Camso - - WlO statuto tendenzialmente unitario del personale medico. L'obiellivo è l'elaborazione di una disciplina comune per l'illtero personale medico in tema di felie, congedi, aspettalive. riposi, fino ad istituti che l'i mangono differell7iati passando per quplli armonizzabili e semplicemente avricinabili». Senza dI menticare che l'età media dei me dici di famiglia è di 5:1 anni e quella dI'i pediatri è di 51. Serve lilla riforma adeguata per evitan' che un quinquennio scatti una corsa senza regole per arginare il pensionamento di massa. Codice abbonamento: 068391 ta logica conseguenza di una simile situazione r stato un tum over chl' ha generato un precaria-lo imponl'llte, in alcuni casi da oltre un decennio, compromctten do la storia professionale e esi stenziale di parte importante del le nuove generazioni di medici e mettendo a rt'pentaglio la funzionalità dello stesso Servizio sani tario nazionale. Alla luce di un sì mile scenario arriva la proposta «rivoluzionaria» dello Smi con un appello rivolto al premier Renzi e ai ministri Poletti e torenzin: «f: giunto il momento di sanare la fraLtura generazionale - avverte Salvo Cali, presidente nazionale dello Smi -- ma anche quella tra gli iper-garantiti e gli avventizi della sanità pubblica. Il nostro sistema nazionale, attualmente, vede una presenza massiccia e inaccettabile di precari che sostengono i servizi primari per i cittadini. L'idea fondamentale potrebbe essere allora quella di un accesso generalizzato a tutti i settori del Servizio sanitario nazionale con un rapporto liberoprofessionale parasubordinato ad orario fisso per t utti di 38 ore». Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 54 Quotidiano la Repubblica Data 03-11-2014 Pagina 10 Foglio 1 /2 Jobsact, nel negoziato si apre un primo spiraglio 'Tratto solo sui disciplinari" Renzi pronto a discutere sulle "fattispecie dei licenziamenti secondo la linea della direzione Pd". Epoi voto di fiducia FRA-N(-E~-O--B-EI- ------ di votare tutto con la fiducia. Ci sarà dunque un emendamento e la fiducia sarà messa sul testo che uscirà dalla commissione. In tempi molto brevi. Boschi punta a portare in aula il testo lunedì 17 novembre, in modo da votare la fiducia prima della fine della settimana. La celerità non è una fissazione legata a chissà quali scadenze, tanto più che si tratta di una legge che ha bisogno dei decreti attuativi per essere operativa. Il fatto è che la materia è talmente incandescente che il governo vuole tenerla sullagraticolailmenopos, sibile, per evitare incursioni dei grillini o della frangia «irriducibile»-tale viene considerata ormai da Renzi -- composta dal trio CivatiD'Attorre-Fassina. «Qualsiasi cosa proponessimo -- riflette un renzian9 del cerchio stretto--loro non lavoterebbero, ormai fanno opposizione a prescindere».Oltretuttoal governo sanno bene che la delega dovrà inevitabilmente tornare al Senato per l'approvazione definitiva. E unaconcessione di troppo fatta alla sinistra a Montecitorio riapri- rebbe il mercanteggiamento con Sacconi e l'Ncd a palazzo Madama. La coperta insomma è corta e i numeri al Senato impongono che l'intesa vada trovata anche con Alfano. Il ministro dell'Interno ha fatto sapere al premier che, se le modifiche resteranno limitate ai licenziamenti disciplinari, con una circoscritta specificazione delle fattispecie in cui il giudice può ancora ordinare il reintegro, il suo partito non si opporrà. «L'accordo va trovato al!'interno della maggioranza e dovrà tenere insieme la sinistra del Pd e l'Ncd>>, chiarisce in queste ore Guerini. Se sui contenuti un compromesso a questo punto sembra possibile, dove invece scoppierà uno scontro sarà sui tempi di approvazione delJobsAct. Damiano e gli altri infatti pretendono che prima sia discussa la legge di Stabilità per vedere se effettivamente saranno accolte le loro richieste di aumento della dotazione per i nuovi ammortizzatori sociali (la richiesta è anche quella di rivedere il taglio dei patronati). «Un minuto dopo la legge di Stabilità promettiamo l'approvazione delJobsAct», assicura Damiano. Un minuto dopo. «:I RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA. Scava un tunnel Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd. Scava dall'altra parte, «come l' abateFaria». il presidente della commissione lavoro, ala Cgil, Cesare Damiano. Scavano entrambi una galleria per provare a incontrarsi sotto la grande muraglia dell'articolo 18. Un tunnel. di comunicazione per arrivare a portare a casa la legge delega senza far saltare il governo. E possibilmente senza spaccare il Pd. Il lavorio sotterraneo delle due "talpe" non è mai stato interrotto da quando, a fine settembre, la direzione dem votò a stragrande maggioranza un documento di compromesso in cui si sanciva la fine dell'articolo 18, salvo per due casi: «Il diritto al reintegro viene mantenuto per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». Qùesta la formula, concordata tra la minoranzadialoganteeirenziani. E questo, nonostante l'apparente chiusurafattaieridal premier ( «la delega non cambia» ), è lo schema di gioco ancora intatto. «Per noi il punto di riferimento resta il testo approvato in direzione», ha rassicurato ieri Guerini nei suoi contatti con le altre anime del partito. Dunque le parole del capo del governo a Bruno Vespa, spiega una fonte vicina alla trattativa -- a cui partecipano anche Maria Elena Boschi e il ministro Giuliano Poletti - più che prese alla lettera andrebbero in questo caso «interpretate». Come una posizione negoziale dura per arrivare a un successivo ammorbidimento, esattamente come accaduto con la rifoI'ma del Senato. Insomma, se Renzi fa la parte del poliziotto cattivo, a Guerini e Poletti tocca quella dei buoni che mediano. Ma la strada è tracciata. «Limitarsi a una dichiarazione di principio, come ha fatto Poletti al Senato, o ipotizzare qualcosa simile a un ordine del giornoosserva Damiano- non basta. La legge delega va corretta e anche la legge di Stabilità». In fondo anche nel governo ammettono che «non si può pretendere che un ramo del Parlamento timbri una legge come un pacco chiuso, senza cambiare una virgola». Tanto più che l'accordo, in cambio della disponibilità di Renzi a inserire direttamente nel Jobs Act la modifica sull'articolo 18, prevede che la minoranza accetti Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio La formula usata dalla direzione pd: "Previa qualificazione specifica della fattispecie" 03-11-2014 1O 2/2 L'obiettivo di Palazzo Chigi è approvare alla Camera il testo entro il21 novembre REINTEGRO 1129 settembre la direzione Pd approva un documento per chiedere l'introduzione del reintegro per'il licenziamento disciplinare L'IMPEGNO c AI Senato la legge delega passa senza la previsione del reintegro voluta dalla direzione pd. Il ministro del Lavoro Poletti si impegna a recuperare coi decreti delegati IL COMPROMESSO Codice abbonamento: 068391 Sinistra pd e govemo lavorano a un compromesso per introdurre nel maxiemendamento (con fiducia) alla Camera il reintegro per i licenziamenti disciplinari Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 56 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio Brescia, Renzi in fabbrica egli industriali mettono 02-11-2014 8 1 /2 Il premier domani va alla Palazzoli per l'incontro con gli imprenditori. L'azienda manda tutti idipendenti a casa per motivi di sicurezza Le tute blu della Cgil: "Siamo discriminati" ilavoratori in ferie forzate Nuova occasione di scontro tra il premiere il sindacato Lettera al presidente del Consiglio: "Perché viene proprio qui?" lUCADEVITO MAlTEO PUCCIARELLI MILANO. Lo scontro tra Matteo Renzi e la Fiom per un giorno si trasferisce a Brescia. Anche se, pare, ainsaputadel capo del governo. Domani infatti il pr~ mier incontrerà gli industriali della provincia lombarda; solo che ha chiesto di farlo non nella solita sala convegni o in un auditorium, ma dentro una fabbrica vera e propria. Una location che ha sicuramente unimpatto comunicativo diverso, di sicuro più dinamico. La scelta allora è caduta sullo stabilimento della Palazzoli. E però le controindicazioni si sono rivelate essere almeno due: la prima è che lì, nell'impresa elettrotecnica nata nel 1904, alle tute blu della Cgil da anni viene negata la possibilità di indire assemblee sindacali; la secondaèchel'azienda-chenon potràlavorare come al solito, visti gli ospiti - ha deciso di mettere in ferie "forzate" i dipendenti. Se la prima questione dalla Fiom stessa è stata percepita come un vero e proprio segnale politico nei propri confronti (e non proprio distensivo), la seconda invece ha perlomeno irritato anche le altre rappresentanze sindacali in Palazzoli. Perché, è la domanda, imporre le ferie ai lavoratori per esigenze di rappresentanza? «Quando abbiamo saputo di questa iniziativa - ha spiegato Laura Valgiovio, segretario generale della Fim Cisl di Brescia, il sindacato più rappresentativo in azienda - abbiamo segnalato l'anomalia alla Confindustria. Per noi è stato come uno schiaffo, sarebbe stato più coerente avere gli operai presenti nello stabilimento con la loro rappresentanza sindacale. E poi non è vero che i lavoratori erano d'accordo, non è un caso che le rsu non siano state informate della cosa per tempo. Adessovogliamo capire se si intendecambiareilmodellodir~ lazioni sindacali che c'è stato fino a oggi: se questo è il segnale che abbiamo cambiato direzione, allora agiremo di conse- guenza».Leferieforzate, tecnicamente, fanno pagare lo stop ai lavoratori stessi, «mentre la giornata avrebbe potuto pagarlal'azienda». Per l'amministratore delegato della Palazzoli Luigi Moretti, però, le cose però stanno diversamente: «È una polemica senza capo né coda, c'è stata una comunicazione interna e gli operai hanno scelto autonomamente di prendersi il giorno di ferie. La diatriba è tutta esterna all' azienda e non mi risulta che ci siano tensioni interne su questo argomento. Anzi, semmai c'è l'orgoglio di essere stati scelti dal presidente del Consiglio come azienda rappresentativa». Un gruppo di operai, una sessantina sui 130 totali, sarà comunque presente all' evento. «Ma non verranno a lavorare - ha aggiunto Moretti - saranno presenti solo per assistere all'incontro». Il 27 ottobre scorso il segretariodellaFiomdiBresciaFrancesco Bertoli aveva spedito una lettera al premier. «In diversi interventi - c'era scritto -lei ha affermato che non ci può es- La distribuzione territoriale delle vertenze sere"apartheid" tra i lavoratori; ebbene, sia con la vicenda Fiat, visto che qui c'è uno stabilimento Iveco, sia presso l'aziendabresciana che lei ha visitato poco tempo fa e sia alla Palazzoli, la Fiom è sottoposta ad una situazione che, con le dovute proporzioni, si avvicina a cosa si intendesse con quel'termine che lei ha utilizzato. Vogliamo pensare che siano semplicemente delle coincidenze». La risposta in realtà non è mai arrivata. «Diciamo la veritàaggiunge Mirco Rota, segretario generale della Fiom lombarda - non c'è nessuna casualità, Renzi finora è venuto qui per incontrare sempre e solo gli imprenditori, peraltro quelli a "trazione Marchionne",ifalchidellaConfindustria. Con la Cgil e i lavoratori lui non parla». E così domani Fiom e Cgil hanno organizzato un corteo che si concluderà con un' assemblea aperta allacittadinanza, proprio davanti ai cancelli della fabbrica. Con Renzi che alla fine potrebbe ricevere anche una delegazione operaia. © RIPAODUZK)NE RISERVATA (160) 100% (NUMERO ASSOLUTO) (81) (56) 50,6% 35% (:13) 14,4% Tutto il territorio nazionale Nord TOTALE Sud FONTE MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO lASCELTADIRENZI Il segretario della Fiom di Brescia scrive allora al premier denunciando la discriminazione subita dalla Fiom nella fabbrica Ritaglio Lavoro e previdenza stampa 068391 lALEnERAFIOM LE FERIE FORZATE A questo punto l'azienda decide un giorno di ferie forzate per "ragioni logistiche e di sicurezza" ad uso esclusivo del Codice abbonamento: IIpremierha deciso di partecipare all'assemblea degli industriali bresciani chiedendo che si svolgesse nella fabbrica della Palazzoli destinatario, non riproducibile. Pag. 59 Quotidiano la Repubblica Pagina Foglio Le preferenze di voto tra gli americani 56 Donne 52 Uomini Donne 50 42 37 37 Uomini 18-49 anni Donne 18-49 anni Il I ~ Repubblicani ~·II dati di set. \ii/J1 Il dati di set. III ott. --- 02-11-2014 15 2/2 Gli elettori entusiasti in vista del voto di martedì Uomini ~ Democratici Data Donne aver 50 Elettori di Obama Elettori di Romney 1\1 otto - 42 .1••138 :::::3:8;' 53 FONTE THE WALL STREET JOURNAL - ---- Codice abbonamento: 068391 ~-~----~--- 111111.111 44 % Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 62 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 01-11-2014 1 4/1 5 1 Isenza-lavoro sono 3,2 milioni maasettembre 130milanuovi posti Renzi ci crede: "L'Italia riparte" Il tasso di disoccupazione sale al 12,6% (42,9% tra i giovani), calano gli inattivi Ancora tensioni sullaMì di Temi: gli operai bloccano raccordo e superstrada Il tasso di occupazione torna a sfiorare il 56%: più 82 mila unità solo a settembre ROSARIAAMATO - soccupazione risale al 12,6%, i disoccupati dell'1,5% rispetto ad agosto. Aspetto colto al volo dall' opposizione: «Matteo Renzi esulta per nuovi posti di lavoro, ma intanto aumenta la disoccupazione. Contento lui...», replica su Twitter il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio Renato Brunetta. Ed intanto cresce la tensione sul fronte Thyssen: gli operai della Ast nella tarda serata di ieri hanno bloccato per protesta il raccordo Terni-Drte e la superstradaE45. Tornando ai dati Istat, "l'effetto travaso", come lo definisce il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy, nel complesso è positivo: il calo degli inattivi contestuale all' aumento degli occupati fa ben sperare, anche se il tasso di disoccupazione italiano rimane tra i più alti della Ue. Stannq peggio solo Slovacchia, Portogallo, Cipro, Croazia, Spagna e Grecia. Per la.disoccupazione giovanile il tasso italiano del 42,9% è il terzultimo nella Ue dopo il53, 7% della Spagna e il 50,7% della Grecia. Tuttavia anche tra gli under-24 si nota qualche segno di miglioramento, ma solo rispetto al mese precedente, rispetto all' anno scorso prevale il segno meno. Che però rappresenta invece un passo in avanti se si guarda ai dati sugli inattivi: sono 4,3 milioni, ma in calo dello 0,4% rispetto ad agosto e dello 0,9% su base annua. Codice abbonamento: 068391 ROMA. Centotrentamila occupati in più in un anno, 82.000 solo rispetto ad agosto, ma anche 3,2 milioni di senza-lavoro complessivi, mai così tanti dal 2004. Luci ed ombre nella rilevazione Istat di settembre che mostra, comunque, un'inversione di tendenza nel mercato del lavoro. il tasso di occupazione arriva al 55,9%,inaumentodelloO,5%su base annua. Anche per i giovani c'è una modesta crescita congiunturale, 22.000 occupati in più, ma rispetto al settembre 2013 se ne sono persi 35.000. il premier Renzi esulta su Twitter: «Aumentano i posti di lavoro: più 82.000 sul mese scorso, più 150.000 da aprile. Solo con il lavoro l'Italia riparte». Che il ventosiacambiatosivedeanchedalla forte riduzione degli inattivi: le file delle "forze di lavoro" , cioè di chi cerca attivamente un' occupazione, contano su 132.000 lavoratori in più rispetto ad agosto e 309.000 in più rispetto al settembre 2013, con un calo percentuale del 2,1%. Le conseguenze sono però apparentemente paradossali: il tasso di di- stampa Lavoro e previdenza ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 63 Settimanale Data Pagina Foglio 03-11-2014 43 1 /2 L'ultima battaglia dei professionisti contro le nuove liberalizzazioni DALL'APERTURA DI ALTRE FARMACIE ALIA RIDUZIONE DEGLI AmOGGIAFFIDATIINESCLUSNA AI NOTAI, DALIA CONSULENZA STRAGIUDIZIALE ESTESA ANCHE AI NONAWOCATIALIAPOSSIBILITÀ DIAVERE SOCI DI CAPITALE Filippo Santelli essunadelle misure è inedita. Dall'apertura di nuove farmacie alla N riduzione degli atti oggi affidati in esclusi- poteri forti». Mario Napoli, partner dello studio Pedersoli e associati e presidente dell'ordinedegliawocatidiTorino, motiva così: «Banche, assicurazioni e imprese potrebbero far apparire come libera professione il proprio ufficio legale interno». Da parte del governo filtrano proposte di abrogazione dei parametri sul compenso, per quanto solo indicativi, e di obbligo di preventivo, anche se non richiesto dal cliente. «In Italia abbiamo 240mila awocati, cinque volte quelli della Francia, il livello di competizione è già alto e non si può giocare solo sul prezzo», obietta Napoli. Meno resistenza, invece, dovrebbe incontrarel'aperturadellaconsulenzastragiudiziale anche alle altre professioni: «Già oggi il confine tra il consiglio del commercialista e la consulenza è difficile da tracciare», spiega Silvio Boccalatte, 34 anni, awocato e ricercatore dell'Istituto Bruno Leoni. Edi rimuovere alcuni paletti, nella bozza della legge, si ragiona anche in relazione ai notai. La raccomandazione dell'Antitrust è di superare, nella definizione del numerodisediperciascundistretto, il criterio del reddito minimo annuo (50 mila euro per onorari) e di trasformare il bacino minimo di abitanti, 7mila, in un numero massimo.Al Consiglio nazionale del notariato bocche cucite, si aspetta la bozza ufficiale. I tecnici del Mise però sanno che la resistenza sarebbe decisa, e che potrebbe trovare sponda al ministero della Giustizia. Un' alternativa allora è già pronta: autorizzare gli altri professionisti a svolgere alcuni dei compiti oggi riservati ai notai. «Soggetti qualificati, come awocati o commercialisti, potrebbero avere la facoltà di erogare atti fino a una certa cifra, conIe relative responsabilità patrimoniali», commenta Boccalatte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 va ai notai. Dallaconsulenzastragiudiziale estesa anche ai non awocati alla possibilità per gli studi legali di ammettere soci di capitale. Quello che è nuovo, nella lenzuolata di liberalizzazioni su cui da qualchesettirnanalavorailministerodello Sviluppo economico, è la decisione con cui il governo sembra procedere. Si sa, Matteo Renzi vuole- sbloccare l'Italia e i professionisti, atorto o aragione, sono dipinti come nemici del cambiamento. Il .ministro Federica Guidi, dal canto suo,ha promesso una serie di misure che incentivino «riduzione dei prezzi, pluralità dell'offerta e innovazione». E nel disegno di legge sulla concorrenza, stando alle prime bozze filtrate, sembra aver raccolto molte delle indicazioni arrivate a luglio dall'Antitrust, comprese quelle sulle professioni. Così se notai, awocati e farmacisti aspettano di leggere il testo definitivo prima di esporsi, sotto traccia già stanno organizzando una resistenza. Che parte dalle aperture alla concorrenzagià arrivate negli ultimi mesi: «Il Governo Monti ha abbassato il limite minimo di popolazione per ogni farmacia a 3milae 300 abitanti: i concorsi straordinari in corso porteranno 2mila500nuoveinsegne», diceAndreaMandelli, 54 anni, senatorediForzaItaliaepresidentedellaFe- derazione ordini dei farmacisti italiani. Operatori che si aggiungeranno a parafarmacie e corner della grande distribuzione: «Allafineavrem08mila rivendite più della Gran Bretagna - prosegue Mandelli - e già oggicirca4mila, unquarto del totale, sono in situazione critica dal punto di vista economico». Secondo l'Antitrust, però, domanda e offerta ancora faticano a incontrarsi, così l'Autorità ha proposto di trasformare il tetto massimo alle farmacie in un numero minimo. Un cambio di logiCa che avrebbe effetti «dirompenti», riconosce in una nota di lavoro il Mise. Le licenze, che oggi valgono cifre a sei zeri, si svaluterebbero, con undanno patrimoniale notevole per chile possiede. Andrebbe messoapuntouncomplesso regimetransito< rio. Più probabile allora che il testo definitivo della legge recepisca un' altra indicazione del Garante: eliminare il limite di quattro farmacie in capo allo stesso soggetto. La difesa dell'autonomia è un principio ribadito dagli awocati. Tra le proposte di riforma indicate dall'Antitrust c'è infatti l'apertura degli studi legali asoci di capitale, non professionisti, una prospettiva che dal Consiglio nazionale forense definiscono«mercatista», un pericolo per <<l'indipendenza degli awocati rispetto ai Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 64 Settimanale Data Pagina Foglio 03-11-2014 43 2/2 I PROFESSIONISTI ISCRITTI AUN ALBO AI 31 dicembre '12 Totale Volume affari professionisti medio annuo (€l Varo % Reddito medio (€l ~~~~I~~~~i~'$tF---~.1.--------;$:;~-----_·_··_-··_-------------AWOCATI NOTAI INGEGNERI ARCHlTfitr"l' '. .•. Z1Ui7 ..,. 49.170 234m1 39.471 'f~ U.o27 -35% -30% -30% GEOLOGI 15.'1fi6 21.000 PSICOlÒSI -.141 13.845 CONSUL.LAVORO ~ 51.194 -35% 31.... -35% 24.547 -30% 17.- -:W% PERlTIINOUSTRIAiX_. A sinistra, Giovanni Pitruzzella (1), Guido Alpa (2), e Federica Guidi (3) Qui sotto, il calo del giro d'affari in questi anni di profonda crisi è stato un fatto generalizzato che ha riguardato pressoché la totalità dei professionisti L'ultimabattaglia del profesSlOIllSli Codice abbonamento: 068391 conlTo le nuove liberaIizzanolll Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile_ Pag. 65 Quotidiano I LA STAMPA Data Pagina Foglio 03-11-2014 20 1 I QUEITAGU NON SONO FORMATM WAvrER PASSERINI Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: 068391 , paradossale. La formazione aziendale in Italia è la Cenerentola delle risorse umane, tre aziende su quattro non la fanno, ma tutti dicono che bisogna svilupparla, per avere una dotazione di capitale umano migliore. Il riconoscimento (a parole) è unanime, i comportamenti devianti. La coerenza evidentemente non è più una virtù. Nella legge di Stabilità in corso d'opera, leggiamo infatti che si stanno per abbattere dei tagli sulla formazione aziendale. Nel testo presentato alla Camera (articolo 45, comma 7) è previsto un doppio taglio: 20 milioni di euro in meno nel 2015 e 120 milioni in meno nel 2016. I 140 milioni sottratti ai fondi interprofessionali serviranno a pagare la cassa integrazione in deroga. La tosatura ha dei precedenti. Nel 2013 sempre a spese dei fondi interprofessionali il taglio fu di 246 milioni (in parte suddiviso tra fondi e Fondo sociale); nel 2014 il taglio è di 293 milioni. Insomma, la formazione continua dei dipendenti, tanto celebrata nei convegni, viene prosciugata dagli ammortizzatori sociali, i quali dovrebbero trasformarsi da passivi (indennità) ad attivi (servizi, tra cui la formazione). Invece siamo alle solite. Ma per favore, cerchiamo di capire la differenza in termini di politiche del lavoro tra un'indennità risarcitoria e un intervento formativo promozionale e attivo. Invece si uccide la formazione. Non parliamo più della formazione come leva della competitività e dell'occupabilità. Amen. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 66 Quotidiano Pagina 02-11-2014 2 Foglio 1 Data LA STAMPA "Le precarie sono le più discriminate Troppe tutele per chi ha l'articolo 18" Thdini (poste): la maternità dovrebbe essere uguale per tutte Intervista ALESSANDRO BARBERA ROMA uando Luisa Todini fu eletta per la prima volta al Parlamento europeo ormai vent'anni fa, si iniziava a discutere di «gender gap» e lo scarto retributivo era più o meno lo stesso di oggi. Todini, siamo al punto di partenza? «Il fatto che Obama, a pochi giorni dalle elezioni di Midterm, senta il bisogno di parlare di questo problema dice molto della realtà americana. Che ai vertici di Yahoo ci sia una donna non dimostra nulla. Ai livelli più bassi della gerarchia sociale il pro- Il fatto che Obama, a pochi giorni dalle elezioni di Midterm, senta il bisogno di parlare di questo problema dice molto della realtà Usa. Che ai vertici di Yahoo ci sia una donna non dimostra nulla blema c'è eccome, e somiglia molto al nostro: retribuzioni più basse e pochi diritti in caso di maternità». Renzi ha promesso che con il jobs act la maternità ci sarà anche per le giovani mamme senza articolo 18, per ora di concreto c'è solo il bonus bebé. Meglio di nulla? «In Italia abbiamo due ordini di problemi. Il primo è giuridico: per le donne la distanza fra chi ha l'articolo 18 e chi non lo ha è particolarmente grave. Le dirò di più: chi ha l'articolo 18 ha una maternità fin troppo tutelata, e questo contribuisce ad aumentare lo scarto retributivo con gli uomini. La seconda ragione è culturale: in Italia prevale ancora una certa propensione ad attendersi che i soldi li guadagni l'uomo, non la donna. Conosco genitori di figli adolescenti che danno la paghetta più alta al maschio. Se si comincia cosÌ...» Da quando lei ha iniziato a la- vorare non ha notato miglioramenti? Dalla postazione di presidente delle Poste vede miglioramenti? «Ci sono luci ed ombre. Il mondo delle costruzioni, quello in cui ho iniziato, è sempre stato un universo al maschile. Oggi lavoro in una azienda dove sono donne più della metà dei dipendenti, dei direttori di filiale, e almeno un terzo dei dirigenti. In generale la situazione non è migliorata, e temo che una delle cause sia la crisi». Certamente oggi lavorano più donne, è la distanza fra gli stipendi che appare immutata. «Il problema principale delle donne è la scarsa mobilità. Poiché la cura dei figli pesa anzitutto su di loro, sono loro che si fanno carico di non spostarsi troppo da, casa, o di non accettare avanzamenti di carriera che farebbero salire lo stipendio. In Italia la tendenza a considerare normale tutto questo è più alta che altrove, e riflette l'impossibilità di alternative, all'interno della famiglia o offerte dal welfare. Mi capita spesso di ricevere lettere da dipendenti del gruppo che fanno questo tipo di scelte. Non dovrebbe andare così, ma da madre le capisco benissimo. Il problema non sono i loro sensi di colpa, ma l'assenza di un network familiare o sociale che permetta di avere una soluzione». Cosa fate in Pòste per owiare il problema? «lo mi batto anzitutto per avere il più alto numero di donne nelle posizioni apicali, e questo aiutll. Inoltre durante i periodi di maternità il premio di risultato viene corrisposto" per intero. Avere figli e continuare a lavorare vale come un ottimo master, anche se - mi passi la battuta - non legalmente riconosciuto. Altrove in Francia, in Germania - la maternità è un bene sociale e quel master è riconosciuto. Intendfamoci, per dare soluzione a questi problemi non c'è la bacchetta magica. Ma se Renzi farà fino in fondo quel che promette la situazione non potrà che migliorare». Twitter @alexbarbera .~itriw Luisa Todini, presidente di Poste italiane èa capo del gruppo di famiglia Todini costruzioni "BasUt donne pagate meno degli uomini" "'""""'u"jO,,,,,,j,,,,"J """L,J,,,,u"",,,,,",,,,",,,q,~,,,,II'''''''''','' ",'m",I,,,,,," 068391 Luisa Todini Codice abbonamento: Presidente delle Poste italiane Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 67 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina I Foglio 02-11-2014 3 1 /2 In Italia il divario con i maschi vale quanto una busta paga . . TI sociologo De Masi: incidono figli e contratti con meno garanzie ezzo secolo di ritardo: di questo passo per . arrivare alla parità di stipendio, secondo le ultime statistiche, bisognerà aspettare il 2058. E così nel 2014 il gap con i colleghi maschi costa alle lavoratrici italiane una busta paga. In Europa la differenza retributiva penalizza in media le donne del 16% (in Estonia il 27%), in Italia la distanza scende al 6,7% solo perché la proporzione di donne che lavorano è più bassa e nel Mezzogiorno solo due giovani su dieci hanno un impiego. Il tasso di occupazione delle italiane è appena del 46%. Perciò il campione delle donne che lavorano, per le quali quindi si osservano i salari, comprende in misura relativamente maggiore donne laureate ed esclude quelle che, sulla base M delle loro caratteristiche, avrebbero prospettive di remunerazione più basse. «In passato le italiane non lavoravano per un ritardo culturale, oggi invece si scoraggiano prima degli uomini nella ricerca di un salario e ripiegano sugli impieghi domestici- spiega a La Stampa il sociologo del lavoro Domenico De Masi-. Quando un'azienda deve ridurre la manodopera, si libera prima delle donne». E gli stipendi più bassi dipendono da «una questione contrattuale», cioè <<il datore di lavoro tende a pagarle meno e loro accettano di guadagnare meno perché altrimenti non vengono prese», precisa De Masi. Quindi «incide molto la maternità: se resta incinta !'imprenditore continua a pagarle una parte dello stipendio (l'altra la paga l'Inps) senza poter contare su di lei per un lungo periodo».. Negli Stati Uniti, «la gravidanza viene trattata come una malattia e indennizzata per settimane non per mesi come nel nostro Welfàre». Insomma, in Italia la proporzione delle donne nel mondo del lavoro è nettamente inferiore che in altri Paesi, dove guadagnano meno degli uomini, ma almeno riescono a lavorare. Molte italiane, o non entrano affatto nel mondo del lavoro o ne escono presto. L'Institute for women's policy research attesta che «i'altra metà del cielo» rappresenta quasi la metà della forza lavoro, quattro volte su dieci è capofamiglia, è più istruita degli uomini eppure continua a guadagnare meno. In Gran Bretagna~ il divario salariale è del 19,1%, nella Germania della cancelliera Angela Merkel arriva addirittura al 22,4%, in Francia al 14,8%. La differenza di stipendio è maggiore negli inquadramenti medi e bassi. Tra gli impiegati raggiunge il 15%, in ambito operaio si ferma al 10%. Mentre dirigenti e quadri si attestano al 10% e 6%. Secondo l'ultimo rapporto Almalaurea, in Italia a un anno dal titolo gli uomini .guadagnano in media il 32% in più delle loro colleghe (1.194 euro contro 906). A cinque anni dalla laur~a, il divario passa al 31% (1.587 contro 1.211). Da qmmdo, nel 2011, è stata inaugurata la Giornata europea per la parità, il divano salariale fra uomini e donne in Europa è passato dal 17,5% al 16,4. Ma la differenza grava come un macigno e si può tradurre in giorni di lavoro extra. In Italia ne servo- no trentasei alle donne per riempire il gap nel settore dei servizi, quello più «rosa», dove si concentra un terzo delle ocèupate (segretarie, impiegate, assistenti). La retribuzione oraria netta parla chiaro. In agricoltura ci vogliòno due mesi per arrivare alla parità, in banca e nelle compagnie assicurative 59 giorni, nella pubblica atÌuninistrazione 39. «Al momento di assumere un dipendente il datore di lavo>ro tiene conto del percorso lavorativo futuro- osserva De Masi-. Nella programmazione di un imprenditore non è la stessa cosa prendere in azienda una ventenne o un coetaneo maschio». Sono 702mila, infatti, le occupate con figli minori di otto anni che hanno interrotto temporaneamente l'attività lavorativa per almeno un mese dopo la nascita del' figlio più piccolo: il 37,5% del totale delle madri occupate. L'assenza temporanea dal lavoro per accudire i figli continua a riguardare solo una parte marginale di padri. Anche il congedo parentale è utilizzato prevalentemente dalle donne, riguardando una madre occupata ogni due, a fronte di unà percentuale del 6,9% dei padri. I SETTORI In agricolturà, servizi e assicurazioni le differenze più marcate lE LAUREATE Codice abbonamento: 068391 Guadagnano in media il 300/0 in meno . deilùro colleghi Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 68 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 02-11-2014 3 2/2 Il divario Centimetri-LA STAMPA II,G5NDERPAY G~ f:l~ti'l~uzione f!:iensile (èuro) III Differenza % retribuzione oraria tra genere Giorni di lavoro in più per arrivare alla parità In Fonte: elaborazione La Stampa su dati Istat Differen:za (Ofo) ~ Agricoltura tt UOMINI .,. DONNE 1.300 15ETIORI Settore economico. Anno 2012 La differenza di stipendio ~. tt",;UerTIo e donna Amministr. Attività finanziaria pubblica e assicurativa' ., Industria .. .. Istruzione, sanità e altri servizi sociali Trasporti e Attività Commercio magazzino immobiliari e servizi alle imprese Alberghi e Costruzioni ristoranti .. 16,2 11,3 10,6 9,8 6,4 4,0 , 3,7 3,2 , 2,6 f -8,3 59 39. 36 33 21 13 12 10 8 -23 III In Il I I I nnn 1111 nl nl I I I I IInll 111111 111111 IIlIn IlInl 111111 In III Inni 111111 1111 1111 1111 1111 Inl 1111 16,8 1ft. 15,4 Servizi I 61 nnll .lIln III nun nnll nn IUIII UII III 1111 1111 1111 Inl Inl Inl n III Il III n n In III nl IIn Inl 1111 Il n n n In I I I n n Il • I I • I I I I I I I I I I n I Il I • I I I I I I I I Codice abbonamento: 068391 nnu 111111 IIlnl 111111 1111 n r Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 69 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 02-11-2014 4 1 /2 JOBSACT Renzi disposto alle modifiche pur di accelerare Nella legge forse rientra il reintegro con l'articolo 18 nei licenziamenti disciplinari Carlo Bertini A PAGINA4 I NODI DA SCIOGLIERE Renzi vuole varare il Jobs Actin fretta e apre alle modiliche Nella legge potrebbe rientrare anche il reintegro con l'articolo 18 per i licenziamenti discip~~i I I I Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non lire la delega al governo. Ma ci sono anche questioni tecniche che inducono a inserire una specifica sull'articolo 18: l'altro giorno alla Camera Guglielmo Epifani, che da ex segretario Cgil ha voce in capitolo, spiegava che la mancanza di un riferimento all'articolo 18 nel testo della delega può comportare problemi in termini di ricorsi, se la normativa di riferimento fosse inserita solo nei decreti attuativi e non in una legge votata dal Parlamento. Ieri ci ha pensato il presidente della Commissione. Bilancio, l'ex lettiano Francesco Boccia, a far capire i termini della questione. «Se Renzi mette la fiducia sul testo del Senato e il voto della Direzione Pd viene vanificato, si apre un problema politico grande come una casa, perché significa che il Pd viene svuotato delle sue funzioni: se facciamo le riunioni in strea-ming e poi ciò che si decide non riproducibile. Pag. 70 068391 ~~ .. di nuovo la DIreZIone proprIO Il 15 o 16 novembre. Ancora il calendario d'aula è un altro, la Boldrini ha dato la priorità alla legge di· stabilità. Ma il governo ha fretta, la Boschi preme per .forza:~ i temp~ suljobs act e dal vertICI del Pd l ségnali sono chiari: si cerca una mediazione che però non complichi le cose con gli alleati di governo, cioè gli alfaniani. Dando l'assenso a far approvare qualche emendamento in Commissione per approdare in aula con un testo blindato: che. potrebbe.a quel punto essere votato con la fiducia per fare prima, bypassando l'ostruzionismo delle opposizioni. Un testo che riceverebbe un rapido timbro del Senato in t~rza lettura. La trattativa si svolge da giorni su canali riservati e vede come protagonisti il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, sinistra ber~aniana doc e il ministro del Lavoro Poletti. Ma nulla è ancora scontato se è vero che l'Ncd non vorrebbe indebo- Codice abbonamento: dati sull'occupazione sono incoraggianti, per questo dobbiamo correre sul Jobs ACÌ». Matteo Renzi è rincuorato dai dati che mostrano come da aprile a oggi ci siano 153 mila occupati in più, «davvero un risultato positivo», commenta il premier, che questa settimana sarà in campo a Brescia, Savona, Trieste e Taranto, con un occhio attento anche alla difficile partita di Terni. Sono dati che a maggior ragione inducono a procedere spediti con la madre di tutte le riforme: anche perché il ritmo del cammino deljobs act può assumere pure un peso dirimente nel con. fronto con Bruxelles che avrà I un suo snodo al vertice di dicembre: per questo, se dopo la Leopolda era tentato di marciare senza toccare nulla, ora il premier sta valutando che può essere conveniente sminarEl iI percorso alla Camera, dando un segna.le distensivo alla sinistra. La quale, pure se aveva votato contro la mediazione della Direzione Pd sui punti sub judice, in primis l'articolo 18 per i licenziamenti disciplinari, «ora vorrebbe che quelle specifiche siano inserite nel testo della delega», sorride caustico un dirig~nt~ renziano. . Il governo msomma è dIsposto ad accogliere come massimo punto di arrivo le garanzie votate a suo tempo ?al Pd, p~r di po~are a .casa il Jobs act m te~p~ ~reVl e soprattutto certI. Cloe nella settimana che parte lunedì 17 novembre, prima dell'approdo in aula della manovra previsto il 24. Non a caso Renzi, che martedì vedrà i gruppi parlamentari sui vari fronti aperti, riunirà Quotidiano Data LA STAMPA finisce negli atti parlamentari è grave». Lo stesso Boccia ammette che in quel caso il governo potrebbe procedere con la fiducia. «Viceversa io e molti altri avremmo difficoltà a votare a favore». Minacce che non impressionano il premier, «voglio vedere chi vpta contro con il rischio di far schizzare lo spread alle stelle», esclama uno dei fe- Pagina Foglio delissimi di Renzi. I più maliziosi a sinistra raccontano che «la Boschi ha capito che o si trova una mediazione o si incendia tutto alla Ca:mera», dove sarebbe più arduo portare a casa senza intoppi legge di stabilità, riforma del Senato e Italicum. «Stiamo lavorando a qualche piccolo ritocco sulla base del dispositivo del Pd», confermano i pezzi grossi del Pd. «Ma chi lega questo alla contrapposizione Pd-Cgil, è fuori strada. Si cerca un approdo con tutte le forze della maggioranza». La trattativa è avviata per inserire norme più chiare sulla semplificazione delle forme contrattuali, sul demansiona- 02-11-2014 4 2/2 mento e controllo a distanza dei lavoratori. E sul nodo dell'articolo 18: limitando al massimo i casi di' reintegro per licenziamenti disciplinari per evita: re l'eccessiva discrezionalità dei.giudici. E potrebbero crescere di qualche centinaio di milioni, oltre il miliardo e mezzo previsto, i fondi per estendere gli ammortizzatori alla platea non coperta. lA DIREZIONE PD TI 1'femier convocherà di nuovo la Direzione il 15 o 16 novembre Codice abbonamento: 068391 Il premier. Matteo Renzi Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 71 Quotidiano LA STAMPA Data 02-11-2014 Pagina 5 Foglio 1 sercenti. .Swg "Solo due dipendenti su 10 vogliono il Tfr in busta paga" LUCA FORNOVO TORINO Il Tfr in busta paga solo per due dipendenti su dieci e nella maggior parte dei casi da usare per pagare bollette e debiti. Sarebbe questa, secondo il sondaggio Confesercenti-Swg, la tendenza degli italiani che dal 2015 riceveranno il trattamento di fine rapporto con lo stipendio. Un'accoglienza tiepida che se confermata comporte%, rebbe, dicono i commercianti, un modesto aumento È la percentuale dei datori dei consumi ed un di lavoro che potrebbe gettito Irpef deriavere problemi vante dalla maggiodi liquidità col Tfr re tassazione di 1 miliardo, contro gli 1,5 mi"'A"""~~-·'i1iardi previsti dal governo. A questo si aggiunge il timore del 64% degli imprenditori di avere problemi di liquidità nel caso in cui tutti i dipendenti scegliessero di monetizzare il Tfr. Se- 640/0 Codice abbonamento: 068391 imprenditori condo il sondaggio il 18% dei dipendenti privati italiani sceglierà di avere il Tfr in busta paga, a fronte del 67% che continuerà a lasciarIo in azienda, mentre il 15% dei dipendenti ancora non ha deciso. Hanno già scelto di usufruire della possibilità introdotta dalla legge di stabilità soprattutto le persone di età compresa tra i 35 e i 44 anni (21 %), seguiti dai giovani fra i 18 ed i 24 (19%). Lo lasceranno in azienda, invece, soprattutto le persone più vicine alla fine del rapporto lavorativo: chi ha tra i 55 e i 64 anni (72%) e chi è tra i 45 ed i 54 (70%). Tra i lavoratori che hanno intenzione di richiedere il Tfr su base mensile, la maggior parte è ancora incerta su come utilizzare la liquidità in più (44%). I rimanenti, invece, la investiranno soprattutto per forme di risparmio alternative (17%). Il 16% lo vuole investire in pensioni integrative, mentre il 13% segnala che userà il Tfr in busta paga per saldare pagamenti e debiti pregressi. La percentuale sale al 36% tra i giovani compresi tra i 18 e i 24 anni. Lo investirà in acquisti solo il 10%. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 Quotidiano I LA STAMPA Data Pagina I Foglio 02-11-2014 23 1 STIPENDI, IL NODO , ECONCILIARE LAVORO EFAMIGLIA IRENE TINAGLI Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo Docente di Economia delle Imprese all'Università Carlos III di Madrid Deputato Scelta Civica 068391 C zioni più basse (e una netta prevalenza femminile). Ecco, se teniamo in conto questi fattori, la percentuale di divario salariale dovuta ad effettiva discriminazione si attesterebbe intorno al 5-7% o anche meno. Da queste analisi si potrebbe concludere che se le donne guadagnano meno è perché lo scelgono. Ma è davvero così? Sarebbe interessante capire se veramente le donne preferiscono lavorare meno ore per poter accudire gli anziani o i bambini di casa. Se davvero preferiscono studiare materie che le portino a fare le bibliotecarie (un lavoro che si concilia meglio con la famiglia) piuttosto che a diventare avvocatesse, cardiochirurghe, ingegnere o scienziate. E se davvero non vorrebbero poter negoziare il loro stipendio anziché utilizzare tutti i margini di negoziazione su congedi di maternità o malattie dei figli (e in effetti alcune ricerche mostrano che le donne rispetto ai soldi preferiscono negoziare benefit non monetari, come per esempio una migliore copertura sanitaria per loro e per i figli). Insomma, gira e rigira, si torna sempre lì: i figli, la famiglia, la difficoltà di conciliazione tra vita e lavoro. Ecco il vero nodo. D'altronde non è un caso se, come ha denunciato anche la famosa manager Sharyl Sandberg nel suo libro «Lean In», il 43% delle donne istruite e potenzialmente in carriera lasciano il lavoro quando hanno figli. E non è un caso se invece tra le donne sotto i trent'anni, single e senza figli, il divario salariale negli Stati Uniti quasi si azzera. Anzi, nelle grandi città gli stipendi delle giovani donne single hanno superato quelli dei colleghi maschi. Di fronte a questa realtà così articolata e complessa, misure monetarie come il salario minimo serviranno probabilmente a smuovere voti, ma non a cambiare davvero le «scelte» e la vita lavorativa delle donne. Codice abbonamento: aro direttore, . come I?0lti hanno notato, l'attenzione dedIcata da Obama al divario salariale tra uomini e donne nel suo discorso alla Nazione ha un forte sapor: elettorale. Eppure, dietro la mossa politica SI nasconde un problema reale, che neppure un Paese moderno e in crescita come gli Stati Uniti riesce a scrollarsi di dosso. Ancora oggi infatti, secondo le statistiche, le donne americane guadagnano circa il 23% in meno dei loro colleghi uomini. Di solito si attribuisce questa differenza a pratiche discriminatorie, legate in parte al fatto che le donne tendono ad essere maggiormente impiegate in settori con salari medi più bassi (p~lizie, assistenza agli anziani, insegnamento), In altra parte al fatto che spesso si vedono proporre offerte economiche più basse che, per insicurezza, fanno fatica a negoziare al rialzo. Anche per questo Obama insiste sul suo cavallo di battaglia: aumentare il salario minimo orario. Una misura che aiuterebbe queste donne discriminate e relegate in posizione di debolezza. Una misura semplice, lineare, facilmente comunicabile a una larga fetta di elettorato a pochi giorni dalle elezioni di medio termine. Ma, c?~e spesso accade, dietro gli slogan elettoralI SI nasconde una realtà assai più complicata. Studi degli ultimi anni ci dicono che il minor guadagno delle donne rispetto ai colleghi uomini, più che a pratiche salariali discriminatorie, è in larga parte legato a delle loro scelte. Una ricerca del ministero del Lavoro americano e pubblicata nel 2009 ha mostrato che buona parte del divario è dovuto a fattori come: quantità di ore lavorate, tipologia dì laurea conseguita e occupazione specifica. Le donne tendono ad avere lavori con orari regolari e meno straordinari, hanno solitamente titoli di laurea che hanno meno valore sul mercato del lavoro, e finiscono per essere impiegate in lavori con retribuzioni più basse. Infatti, anche se i dati sul divario salariale tra uomini e donne sono presentati come «divergenze di salari a parità di lavoro», in realtà le statistiche fanno riferimento a categorie occupazionali dentro le quali convivono lavori anche molto diversi. Per esempio in alcuni studi ricadono nella stessa categoria sia gli avvocati sia i bibliotecari, nonostante i primi abbiano salari molto alti (e una prevalenza maschile) mentre i secondi abbiano retribu- del destinatario, non riproducibile. Pag. 73 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-11-2014 5 1 Tasi, Fondi pensione e Tfr: parte l'assalto alla manovra CORREZIONE DEI CONTI lEGGE DI STABILITÀ ROMA La sessione di bilancio an- cora deve cominciare, ma già è lunga la lista di capitoli sui quali partiti e parti sociali chiedono di intervenire per correggere la legge di Stabilità. Forza Italia scalda i motori sulle richieste di intervento alla manovra che inizierà il suo iter questa settimana (il termine per la presentazione degli emendame.nti è stato fissato per le 13 di venerdì) e promette emendamenti per ridurre le tasse sulla prima casa. Difficile che questi possano trovare accoglienza, nel momento in cui peraltro il governo è al lavoro per ridurre la «miriade di tasse e tributi» locali a una unica «local Tax» come ha ribadito il premier Matteo Renzi nell'incontro con i Comuni. L'obiettivo minimo per il 2015 sarebbe quello di unificare Imu e Tasi, semplificando il sistema attuale e in ambienti di governo non si esclude che almeno questa soluzione ponte possa trovare spazio nella legge di Stabilità nel corso dell'iter parlamentare. gli incontri con sindacati e imprese, riguardano un ripensamento sui tagli ai patronati, la tassazione su Tfr e Fondi pensione, un rafforzamento del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. E qualcosa si dovrebbe tentare ----~ 1- ~ Di sicuro arriverà invece l'emendamento dell'esecutivo con le «misure aggiuntive» per garantire 4,5 miliardi di calo del deficit strutturale: 3,3 miliardi attualmente postati nel Fondo taglia-tasse, 500 milioni che saranno sottratti ai cofinanziamenti dei fondi Ve e un ulteriore estensione dell'inversione contabile per l'Iva anche alla grande distribuzione, in chiave anti-evasione. Misura quest'ultima che avrà bisogno però dell'autorizzazione della Ve, senza la quale scatterà un aumento delle accise (per circa 730 milioni), che non: piace agli operatori perchè, dice ad esempio Federdistribuzione, creerebbe problemi di liquidità alle aziende. . Altri temi sui quali già si è aperta una riflessione, anche sulla scia delle richieste avanzate ne- I numeri della manovra LE MISURE AG~IU.NTIVE • IL NUOVO QUADRO 2015 . 4,53 miliardi TOTALE 3,3 miliardi Svuotamento fondo per la riduzione del carico fiscale - 0,3% Riduzione deficit strutturale di fare anche per il sociale, a partire dal fondo per la non autosufficienza, che subisce un taglio di 100 milioni contro il quale le associazioni (in particolare dei malati di SIa) già hanno preannunciato presidi e mobilitazioni. ITAGLI Non ci dovrebbero invece essere particolari richieste di modifica sui principali capitoli della legge di Stabilità: bonus Irpef da 80 euro, sconto Irap per le imprese, esenzionr fiscale per i neoassunti. Rimane invece aperti il capitolo dei tagli agli Enti locali, in particolare le Regioni alle quali il governo ha chiesto un sacrificio di 4 miliardi di euro. Su questo versante il confronto è aperto: il governo ha già incontrato i rappresentanti delle Regioni e in settimana le parti dovrebbero rivedersi per trovare un punto di intesa che consenta di mantenere i saldi invariati ma di evitare tagli ai servizi essenziali per i cittadini. La via d'uscita indicata dalle Regioni è quella di intervenire sul fronte délla sanità applicando a tutti i cosiddetti costi standard. . R.e.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA INIZIA Il PERCORSO PARLAMENTARE SI LAVORA AllA lOCAl TAX EALLA' RIDUZIONE DEL PRELIEVO SUL RISPARMIO -'v/ 0,5 miliardi rQJ3 miliardi ---- - 5,9 miliardi Copertura in deficit della manovra ~tr'oduzione del reverse charge Iva : nel settore retail I I I ~on salyaguardi~umentoaccise) __ Fonte: elaborazione su dati Mel 2,6% 068391 Minori investimenti delle Regioni per cofinanziamento fondi Ue Rapporto deficit/Pil ~ime.tri Codice abbonamento: I Graziano Delrio Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 74 Quotidiano I Data 02-11-2014 Pagina 2 Foglio 1 /2 Legge di stabilità e lavoro, Renzi: pronto a mettere la doppia fiducia ~Il premier esclude modifiche e blinda il suo pacchetto economico Direzione Pd a metà mese: allo studio sanzioni per chi vota contro Il RETROSCENA ROMA «Le discussioni sulle leggi si fanno in Parlamento», continua a sostenere Matteo Renzi negando qualunque trattativa tra governo e sindacati sulla legge di stabilità o sul Jobs Act. Se non fosse che proprio in Parlamento il governo deve vedersela non solo con l'opposizione ostruzionista grillina o con quella - più evocata che praticata di FI, ma con il fuoco amico rappresentato dalla sinistra Dem e, in ultimo, dai presidenti di commissione. Alla Bilancio della Camera, Francesco Boccia nei giorni scorsi ha stralciato dalla legge di stabilità una ventina di norme che hanno mandato su tutte le furie Renzi e i ministri competenti. SPONDA Alla Bilancio Cesare DamianO, ex ministro e attuale presidente della Commissione, continua a sostenere che nel testo della riforma del mercato del lavoro, già votata dal Senato, «esistono troppe contraddizioni che vanno risolte». Alle sponde che il sindacato della Camusso trova nella sinistra del Pd si sommano le resistenze di una pattuglia di eletti che, specie alla Ca- mera dove i numeri lo permettono, si dicono pronti a sfidare il governo anche in caso di voto di fiducia. «Temo di più l'atteggiamento di Boccia che di Fassina», ammette il renziano Michele Anzaldi che insieme ai consiglieri economici di palazzo Chigi si dicono scettici sulla possibilità di modificare il Jobs Act. La «stretta connessione tra legge di stabilità e Jobs Act» denunciata dall' ex viceministro Fas- , sina non è però solo sulle risorse per gli ammortizzatori. Tutte e' due i provvedimenti fanno infatti parte del pacchetto attraverso il quale Renzi ha ottenuto da Bruxelles quel minimo di flessibilità che permetterà all'Italia di non finire nelle maglie del fiscal compact. Non solo, i dati incoraggianti sull'occupazione spingono il governo a tenere duro. Rimettere in discussione !'impianto significherebbe compromettere la battaglia appena avviata in Europa, ed è per questo che a palazzo Chigi il doppio voto di fiducia si dà per scontato. VINCOLI «Se cambiamo una virgola e la Cgil se la intesta legandola magari allo sciopero, sarebbe una sciagura», chiosa uno stretto collabora- tore del premier che interpreta la riunione della direzione del Pd che ci sarà a metà del mese, come l'occasione che ha il Renzi-segretario per rimettere in riga partito e parlamentari. Chi non ha votato la fiducia sul jobs act «mette in discussione i vincoli di relazione con il partito», ebbe a dire il sottosegretario Delrio bacchettando i senatori Pd di area civatiana (Casson, Mineo e Ricchiuti) che non hanno seguito le indicazioni del partito. E' prevedibile che !'ipotesi di sanzioni torni presto d'attualità anche perché il vantaggio che a Montecitorio ha la maggioranza permette al premier la mano pesante. Dopodomanila nuova Commissione europea presenterà le analisi di previsione economica dei singoli stati e al consiglio europeo di metà dicembre il presidente Juncker illustrerà il piano di investimenti da 300 miliardi sul quale Renzi si è battuto molto. All'appuntamento con tutto ciò che potrebbe esser utile alla ripresa dell'economia, Renzi vuole andare con i compiti a casa svolti. ,E' per questo che è pronto a sfidare la sinistra interna. Ed è per lo stesso motivo che Silvio Berlusconi teme il precipitare della situazione. Marco Conti LINEA or UAlZO CHISI: SE CAMBIAMO UNA VIRGOLA E CGll Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad Codice abbonamento: 068391 SE ~Nl1STA lEGANOOLA SCIOPERO SAREBBE UNA SClAGURA uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 75 Quotidiano Data Pagina Foglio 02-11-2014 2 2/2 ILe misure principali del JobsAct NÉOASSUNTI I OEMANSIONAMENTO Per i nuovi assunti atempo Possibile in caso indeterminato atutele crescenti, riOrQlanizzazione aziendale, ma con il reintegro per licenziamenti economici limiti alla modifica dell'inquadramento è sostituito dal solo indennizzo AMMORTIZZATORI crescente con l'anzianità 1,5 miliardi aggiuntivi per i nuovi ammortizzatori sociali. Maggiore DISCIPLINARI GRAVI tutela della maternità SALARIO MINIMO Resta l'obiettivo di introdurre il compenso orario minimo anche per i rapporti Co. Co. Co., nei settori non regolati da contratti nazionali . VOUCHER Il ricorso ai voucher viene esteso ma torna il tetto dei 5.000 euro l'anno Fassina e Cuperlo in aula FERIE SOLIDALI Confermata la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere figli minori MENO TIPOLOGIE CONTRATTI SOLIDARIETÀ Riordino delle tipologie Semplificazione del campo di contrattuali: abolizione delle forme più applicazione potenziandone l'utilizzo I permeabili agli abusi epiù per aumentare l'organico riducendo L~ari~za:i~_com~i co.~.pro. _~__ rora_rio_d~~voro_el_er~~~~~~O!rrnmatri I Codice abbonamento: 068391 Renzi e Padoan a Palazzo Chigi Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano Data 02-11-2014 Pagina 2 Foglio 1 Ma sul Jobs Act si combatte virgola per virgola Il FOCUS ROMA Ma il Pd su che cosa si sta dilaniando? Cosa chiede di cambiare sul Jobs Act, alla Camera, la sinistra del partito? La partita in realtà è tutta politica. E' chiaro che le minoranze del Pd intendono piantare la propria bandierina su una collina della riforma del lavoro, grande o piccola che sia, e chiedono al segretario del partito e presidente del Consiglio almeno l'onore delle armi consigliandogli di dare uno sbocco politico inclusivo alle istanze del popolo dela Cgil. Come andrà a finire è impossibile dirlo oggi. Gli ultras renziani prevedono che il governo metterà la fiducia sul Jobs Act e chiuderà la partita con l'obiettivo di incassare subito l'aumento del proprio standing sul fronte europeo. Ma si sa che Matteo Renzi decide tutto all'ultimo momento sulla base del fiuto politico che amici e avversari ormai gli riconoscono unanimemente. Dunque per i selezionati aficionados di una materia politicamente rovente ma tecnicamente noiosissima oggi si può tentare solo di fare il punto sui principali nodi sul tappeto. Che poi alla fine è uno solo: l'ar- ticolo 18. Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera (dove 11 deputati su 21 del Pd vengono da esperienze nella Cgil) ha più volte ribadito che intende ottenere una modifica al Jobs Act che «sull'articolo 18 relativo ai reintegri per motivi disciplinari rifletta quanto previsto dall'ordine ,del giorno concordato nella direzione del Pd del 29 settembre». Il punto 4 di quell'ordine del giorno (che riportiamo nella foto qui sotto) è molto generico. E dice: «... .il diritto al reintegro viene mantenuto per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». Secondo Damiano (e buona parte dei deputati Pd della Commissione Lavoro), in sintesi, nel testo della delega sul Jobs Act vanno specificati meglio i casi di reintegro per motivi disciplinari. IL MINISTRO Secondo i renziani, invece,l'attuale testo della delega, approvato dal Senato, già contiene quelle indicazioni. Fra loro c'è chi fa notare che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, presentando il Jobs Act in Senato usò letteralmente le parole contenute in quell'ordine del giorno. In ogni caso, se Renzi dovesse dare il via libera ad un accordo con la minoranza, la maggioranza del partito è disposta ad accettare solo modifiche definite «cosmetiche», ovvero non sostanziali della riforma. Vedremo nei prossimi giorni dove si fermerà il pallino di questa disputa. Intanto fra i due Pd la guerriglia continua. Ecco cosa ha detto ieri Stefano Fassina esponente della sinistra del partito e molto vicino alla Cgil che ha più volte detto di non voler votare il Jobs Act con questo testo. «C'è una stretta connessione tra la delega Lavoro e la legge di stabilità - ha detto Fassina - attualmente in legge di stabilità non ci sono risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali per i lavoratori precari e questo complica enormemente l'efficacia del ddl delega». «Bisogna recuperare risorse di almeno 1,5 miliardi per la riforma degli ammortizzatori, altrimenti resta solo la parte destruens della delega», ha spiegato Fassina. Che così ha chiuso: «In legge di stabilità attualmente ci sono in tutto 1,5 miliardi che però neanche raggiungono la cifra di 2 miliardi per finanziare per quest'anno la cassa integrazione in deroga». Diodato Pirone Cesare Damiano LA SINISTRA DEMOCRAT PUNTA AUNA MODIFICA SUll'ARTICOLO 18 , IRENlIANI: SE CI SARA Legge di stabilità c lavoro, Renzi: pronto a mettere la doppia fiducia Codice abbonamento: 068391 ::0::';' C~,';;"';',~~ ~~':"~:~', ~,::,~:;',: ',;,~:"~~,7, ~,;:::~ " Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 77 Quotidiano il Giornale Data Pagina I Foglio 01-11-2014 1 1 Renzi si deve dimettere'? Il Pd chiedeva la testa di Berlusconi per la disoccupazione al 29%. Con Renzi è al43... Non andrà così, perché la matematicanonsarà un' opinione,maasinistraè un' opinione la disoccupazione: emergenzanazionale se a governare è Berlusconi, spiacevole condizione ineluttabileedovutaafattorisovraumanisenella stanza dei bottoni ci sono loro. Questa si chiama disonestà intellettuale e politica, pratica che daquellepartiè applicata a tutto tondo. Si urla al golpe se la legge Severino sulla decadenza dei condannati non viene applicata in modo retro attivo per cacciare Silvio Berlusconidalla politica, si fanno invece spallucce se laretroattivitànon viene applicata al caso De Magistris, loro amico e sindaco di Napoli. E ancora: se sotto il loro governo la polizia picchia durante una manifestazione operai inermi, si tratta di uno «spiacevole incidente» da archiviare senza neppure le scuse, ma duranteilgovernoBerlusconiseunteppista a viso coperto e spranga in mano veniva sfiorato da un manganello scattaval' allarme«premierfascista». ÈverocheMatteoRenzihadato qualche segnale diverso, ma il suo partito resta quello che è sempre stato: sciacalli chevolano sui drammi del Paese e sugli avversari politici, pronti ad avventarsi sulla preda pur di guadagnare un boccone in più di potere. Renzi o non Renzi, di gente così in malafede non c'è da fidarsi. Non ancora, e temo mai. Del Vigo a pagina 1- Codice abbonamento: 068391 re anni fa, regnante il gover. no Berlusconi, il Pd tappezzò l'Italia con il manifesto riprodotto quiafianco. Ilmessaggio era chiaro: «La disoccupazione giovanile al29 per cento :Berlusconi dimettiti». Ieri, dopo un anno di Monti e due anni di governo Pd, prima con Letta ora con Renzi, l'Istat ha comunicato che la disoccupazione ha toccato il 43 per cento, nuovo record assoluto. Quindi Renzi nonha scampo. Sidevedimettere. Glielo chiede- direiimpone- ilteorema del suo partito «disoccupazione= dimissioni».SeilPdgiàsiindignavaper quel29%, figuriamoci ora come può accettare il 43. Ci spiace per il giovane e promettente premier, ma la matemati ca non è un' opinione. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 78 Quotidiano il Giornale 11 010 01-11-2014 Data Pagina 2 Foglio 2/2 ----50 010 Sì Non sa Mare nostrum chiuderà secondo un'uscita che il governo stabilirà molto abreve la commissaria Ue: «(o n Triton gli obblighi dell'Italia sono gli stessi» Fonte: Sondaggio Ixè per Agorà-RAl3 delz9 ottobre Z014 L'EGO DIDASCALIA didascalia Codice abbonamento: 068391 L'AVVERTIMENTO Cecilia Malmstrom ICreditol Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 .'--', IL'TEM" ~I/ 'i~~~\rL . n l - --, ~;. ~- Quotidiano 1:' Data Pagina _ IIl Foglio 02-11-2014 6 1 DEFICIT IN BILICO Bomba Tfr nascosta nei conti pubblici Confesercenti: è un flop lo vogliono in busta paga due italiani su dieci Così il Tesoro riscuote solo un miliardo rispetto ai 2,5 scritti nella Stabilità Filippo Caleri [email protected] Tfr in busta paga, a fronte del 67% che invece continuerà a lasciare accumulare il suo trattamento di fine rapporto nell'impresa in cui lavora o nei fondi negoziali di categoria quando le pianta organica supera la soglia dei 50 dipendenti Un segnale che dimostra, anche nella recessione, il rapporto di fiducia che intercorre tra i lavoratori dipendenti e le loro imprese. Infine 15% di dipendenti, invece, ancora non ha deciso. Non mancano i timori delle imprese, Il 64 % degli imprenditori teme che, se tutti o la maggior parte dei dipendenti scegliessero di avere il Tfr su base mensile, l' azienda avrebbe difficoltà con la liquidità disponibile, a fronte di un36% che, invece, non avrebbe problemi. Gli ostacoli sembrano nascere dagli impedimenti che le imprese incontrano nell'ottenere prestiti e finanziamenti dal canaIe bancario, segnalati dal 66% degli imprenditori. Hanno già scelto di usufruire della possibilità introdotta dalla legge di stabilità soprattutto le persone di età compre- sa tra i 35 e i 44 anni (21 %), seguiti dai giovani fra i 18 ed i 24 (19%). Lo lasceranno in azienda, invece, soprattutto le persone più vicine alla fine delrapporto lavorativo: non lo toccheranno principalmente coloro tra i 55 e i 64 anni (72%) e trai45 edi 54 (70%). Trai lavoratori che hanno intenzione di richiedere il Tfr su base mensile, la maggior parte è ancora incerta su come utilizzare laliquidità in più (44%). Le indicazioni del sondaggio della Swg-Confesercenti lasciano poco spazio alla tesi che l'effetto espansivo sui consumi del Tfr, ottenuto dai dipendenti, possa consentire allo Stato di recuperare il prevedibile gettito perso grazie alla tassazione indiretta, e cioè l'Iva, sui maggiori acquisti indotti dall'aumento delle disponibilità finanziarie nelle tasche dei lavoratori. Se ne120l51eindicazioni date dagli intervistati dovessero rimanere invariate, l'Ufficio Economico Confesercenti stima un effetto espansivo modesto sulla spesa, con un incremento, a fine 2015, di 380 milioni, pari allo 0,1 % dei consumi commercializzati. Troppo poco. Codice abbonamento: 068391 .C'èunabombaaorologeria sarebbe piazzata nella legge di Stabilità. Si tratta della riforma del Trattamento di fine rapporto (Tfr) che consentirà, a provvedimento approvato, di ottenere mensilmente in busta paga il tradizionale accantonamento fatto dalle aziende e da corrispondere a fine vita lavorativa. Se messo nel salario la somma che si percepisce sarà sottoposta a tassazione ordinaria, e non con le aliquote ridotte come quando viene liquidato alla fine della carriera lavorativa. Sulla base di questo maggiore gettito registrato nella legge di Stabilità presentate dal governo Renzi e che rappresenta coperture per larifduzione della tasse, la Confesercentihafatto due conti e, sulla base di un sondaggio affidato alla Swg, ha stimato che coloro che usufruiranno della facoltà concessa sono molti meno rispetto alle stime dei tecnici del Tesoro. Per questo basandosi sulla proiezione dei dati, l'associazio- ne dei commercianti ha stimato che il gettito Irpef generato dalla maggiore tassazione sarebbe di un miliardo di euro, circa 1,5 miliardi in meno di quanto previsto dalla relazione tecnica alla Legge di Stabilità. Insomma a conti fatti il buco che si potrebbe aprire nei conti pubblici se il comportamento dei salariati replicherà le intenzioni espresse nell' analisi, sarebbe proprio di circa un miliardo. Somma che a quel punto dovrebbe essere recuperata con maggiori tagli alla spesa, difficili da portare a termibe, oppure con nuove tasse. Si tratta di un rischio non ancora evidente, che si concretizzerà solo nel 2015, cioè a partire dal prossimo primo gennaio quando la scelta sulla destinazione del proprio accantonamento sarà possibile. L'analisi delle risposte date dagli intervistati non lascia, però dubbi su quali siano le intenzioni dei lavoratori. Secondo il sondaggio delle Confesercenti solo il18% dei dipendenti privati italiani, dunque circa due su dieci, sceglierà di avere il Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 81 Quotidiano -ILILL'TlE~M! ~ \ ,/ \~' 1 _ II I/d .1 Data Pagina [--- '~'J _ _ Foglio • Tasso di disoccupazione in aumento a settembre' ma cresce il numero di in occupatiediminuisceilnumero di persone inattive, ovvero che non lavorano né cercano un lavoro. Il quadro tratteggiato dai dati Istat ha più luci che ombre: se è vero che il tasso di disoccupazione èincrescitaalI2,6% dall2,3 precedente, allo stesso tempo il mese scorso 82 mila persone in più hanno trovato lavoro. A settembre, gli occupati sono 22 milioni 457 mila, in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente (+82 mila) e dello 0,6% su base annua (+ 130 mila). Il tasso di occupazione è pari al 55,9%, rileva l'Istat, e cresce dunque di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 rispetto a dodici mesi prima. Aumenta il numero di disoccupati, pari a3 milioni 236 mila, dell' 1,5% rispet- Istat Occupati crescita Renzi: «L'Italia riparte» 01-11-2014 11 1 to al mese precedente (+48 mila) e dell'I,8% su base annua (+58 mila). Il tasso di disoccupazione è pari al 12,6%, in aumento di O, l punti siain termini congiunturali sia nei dodici mesi. Esulta il governo, con il premier Matteo Renzi che scrive un tweet in cui dice che «solo con il lavoro l'Italia riparte» e con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti secondo cui «abbiamo 82 mila posti di lavoro in più che è il miglior dato da inizio 2013, quindi ci sono 82 mila uomini e donne che nel mese di settembre sono andati a lavorare». Un leggero segnale di ripresa si rintraccia anche sui dati che riguardano i giovani: a settembre, rileva l'Istat, sono occupati 930 mila giovani trai 15 e i24 anni, in aumento de12,4% rispetto al mese precedente (+22 mila) anche se in calo de13,6% su base annua (-35 mila). I disoccupati trai 15-24enni sono 698 mila. Critica appare tuttavia la posizione del leader della Cgil, Susanna Camusso: «È sempre positivo quando qualcuno va al lavoro, ma trasformare questo, come ho letto, che siamo alla ripresa, è eccessivo». Condannali gli ex vertici del Monle di Paschi LJLc'JdMu".uJ\~'Juclllill·,.tlJj Codice abbonamento: 068391 '\C1ULLlJ[JUldUlLULJULIJJJdcLHl<'.\k\"[JdJJ.Ll<""Jj, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 82 Quotidiano Data 03-11-2014 Pagina 2 Foglio 1 /2 Jobs Act, Renzi pronto alla fiducia Landini: «Non difendi i lavoratori» Il prelnier sfida i ribelli: «Se vanno via non mi tolgooo il sonno» vembre e al centro-sud il 21 dello Elena G. Polidori stesso mese». "Questo Paese ~ inti· ROMA È GUERRA, onnaL Dichiarata li distanza, certo, ma con i toni sempre più aspli. Matteo Rem-:i, dalle ma-deve liberarsi di Matteo Renzi; il governo e il Pd non rnppI"Csentano g.li interessi dei lavorato- ri)). Toni così forti non si sentivano da tempo, ma ormJ;li è sfida oltre il Jobs Act e la legge di Stabilità, anche se !.andini nega di voler aggl'egan:: intorno a sé un nuovo partito di sinistra. ({Voglio continua- del paI1ito, quella che si augurava di recepire, proprio nel passaggio a Montecitorio, quanto espresso dalla direzione Pd, ied l~t alzato gli scudi, incredula del tìltto che una fiducia così delicata si possa annunciare i<via libro di Vespa). \<Mi auguro cliC siano parole datate~· ha dellO l'ex ministro Damiano - non può andare così». PREOCCUPATO anche Fassina ((hl fiducia è un segnale di deoolea.ll») e D't\ttorre «((così com'è, è impresenta bile»). Caustico Civati: <iRenzi taglia fuori tutti, cosi è sçontm)~. CoIIJiscono, per,)' le parole di Francesm Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, autore di tagli sostanziosi alla legge di Stabilità che hanno provocato l'ira di Renzi. E che ieri se n'è uscilo così: «Se non c'è una sintesi denl.ro il Pd, io la nducia al Jobs Act non la voto». Un segnale d'!llIarme oltre la sinistra del partito. Un segnale pesante per Renzi. Codice abbonamento: 068391 pagine del prossimo libro di Bruno Vespa, snobba sia il sindacato che la sinistra Pcl annunciando che «la delega sul lavoro alla 0,mera nOI1 cambierà rispetto <II Senato», Ovvero, sarà ancora fiducia, <u\lcuni dei nostri non la vote- re a fare il sindacalista - ha spiegaranno? Se lo bnoo per ragioni to - voglio però che sia chiaro che identitarie, facciano pure. Se Ìnet- ti me di fare la minOrani'll non me tono in pericolo hl stabilità del go- ne tì'ega proprio nulla, voglio lllpverno o lo !;1Ono cadere, le cose na- presentare le persone)). E per camturalmente carnhhmo». biare un Paese ,do dcvi govcmare, Come a dire: si prenderanno 1<1 re- non devi SUlre all'opposizione». sponsabilità di concludere drasticamente questa legislatura e ,(va- SUL JOBS ACT, però, il leader dano pure con la sinistra radicale, della Fiom dice: «L'unico modo è un progetto identitaria fine a se per far cambiare l'idea al governo stesso e certo non desti nato a camo è di convincerlo che noi abbiamo biare l'Italia; lo rispetto, ma non la maggiorawJI. dei consensi. Bisogna convincere Renzi che contro mi toglie il sonno». Parole che vengono diJluse nella il lavoro non va da nessuna parmattina ta di ieri e che il leader del- te». "Quando un Paese ha bisola Fiom, Mamizio u.ndini, racco- gno di leader ha proseguito - u1glie come un guanto di sfìda (ma lora è un Paese malato, gli interesnon solo lui). 1\ Lucia Annuzlata si delle persone che per vivere deche lo intervista, risponde filan- vono lavomre e che in questo Paeciando, (:Cm lo sciopero genernle, se sono ancom la maggioranza, Che sarà md centro-nord il 14 no- non sono oggi l'interesse generale di questo Paese e non sono dentro alle politiche del governo»). Ma le parole di Remi sulla possibile tìducia anche alla Camera del Jobs t\ct hanno scosso nel profondo soprattutto i demo La sinistra Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile, Pag. 83 Quotidiano Data 03-11-2014 Pagina 2 Foglio 2/2 Lavoro, Boccia (Pdl alza il tiro ~<Senza modifiche non lo voto~~ Francesco Boccia (Pd) presidente della commissione Bilancio alla Camera: «Se alla Camera non arriverà il testo votato in direzione Pd, non voterò iL Jobs act» Se fanno cadere il governo qualcosa cambierà ... Non guiderò la sinistra, faccio il sindacalista Oggi a Brescia Renzi stamattina torna a Brescia, ospite dell'assembLea degli industriali bresciani che si terrà all'interno della fabbrica PaLazzoLL Nel pomeriggio visiterà anche un nuovo impianto delL'ltalcementi e deLL'Omr. La fiducia è un segnale di debolezza politica Non credo a una scissione del partito sul Jobs ad. La discussione suiparticolari si svilupperà in sede di decreti delegati Le ferie forzate La Fiom aveva scritto aL premier per 'denunciare' che la Palazzo li non permette agli iscritti Cgil di fare assembLee retribuite. L'azienda ha replicato mettendo in ferie forzate i lavoratori. I sindacati sul piede di guerra oggi organizzano varie proteste. Il tour delle fabbriche Il tour di Renz; neLLe aziende italiane non si fermerà a Brescia. In settimana sono previste visite a Taranto, Savona e Trieste. Non mancherà anche una tappa aLl'Ast di Terni, in sciopero fino a giovedì. Codice abbonamento: 068391 IL PRECEDENTE Renzi due mesi fa alle Rubinetterie bresciane (Alive) Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 84 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data Pagina Foglio 03-11-2014 3 1 Imu-Tasi, fondi pensione e Tfr parte l'assalto alla legge di stabilità Manovra, al via l'esame in Senato Forza Italia annuncia emendamenti per ridurre le tasse sulla prima casa ROMA La sessione di bilancio ancora deve cominciare, ma già è lunga la lista di capitoli sui quali partiti e parti sociali chiedono di intervenire per correggere la legge di Stabilità. Forza Italia scalda i motori sulle richieste di intervento alla manovra che inizierà il suo iter questa settimana in Senato (il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per le 13 di venerdì) e promette emendamenti perridurre le tasse sulla prima casa. Difficile che questi possano trovare accoglienza' nel momento in cui peraltro il governo è al lavoro per ridurre la «miriade di tasse e tributi» locali a una unica <<local Tax» come ha ribadito il premier Matteo Renzi nell'incontro con i Comuni. L'obiettivo minimo per il 2015 sarebbe quello di unificare Imu e Tasi, semplificando il sistema attuale e in ambienti di governo non si esclude che almeno questa soluzione ponte possa trovare spazio nella legge di Stabilità nel corso dell'iter parlamentare. Di sicuro arriverà invece l'emenda- mento dell'esecutivo con le «misure aggiuntive» per garantire 4,5 miliardi di calo del deficit strutturale: 3,3 miliardi attualmente postati nel Fondo taglia -tasse, 500 milioni che saranno sottratti ai cofinanziamenti dei fondi Ue e un'ulteriore estensione dell'inversione contabile per l'Iva anche alla grande distribuzione, in chiave anti-evasione. Misura quest'ultima che avrà bisogno però dell'autorizzazione della Ue, senza la quale scatterà un aumento delle accise (per circa 730 milioni), che non piace agli operatori perchè, dice ad esempio Federdistribuzione, creerebbe problemi di liquidità alle aziende. Altri temi sui quali già si è aperta una riflessione, anche sulla scia delle richieste avanzate negli incontri con sindacati e imprese, riguardano un ripensamento sui tagli ai patronati, la tassazione su Tfr e Fondi pensione, un rafforzamento del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. E qualcosa si dovrebbe tentare di fare anche per il sociale, a partire dal fondo per la non autosufficienza, che subisce un taglio di 100 milioni contro il quale le associazioni (in particolare dei malati di SIa) già hanno preannunciato presidi e mobilitazioni. Non ci dovrebbero invece essere particolari richieste di modifica sui principali capitoli della legge di Stabilità: bonus Irpef da 80 euro, sconto Irap per le imprese, esenzione fiscale per i neoassunti. Rimane invece aperto il capitolo dei tagli agli Enti locali, in particolare le Regioni alle quali il governo ha chiesto un sacrificio di 4 miliardi di euro. Su questo versante il confronto è aperto: il governo ha già incontrato i rappresentanti delle Regioni e in settimana le parti dovrebbero rivedersi per trovare un punto di intesa che consenta di mantenere i saldi invariati ma di evitare tagli ai servizi essenziali per i cittadini. La via d'uscita indicata dalle Regioni è quella di intervenire sul fronte della sanità applicando a tutti i cosiddetti costi standard. A farsi sentire sono i vertici della Regione Lombardia. «Con la legge di stabilità rischiamo di perdere nel bilancio oltre 900 milioni di euro e quindi di essere costretti a tagli significativi nei settori socio-sanitario e del trasporto pubblico locale». A ribadire, ancora una volta, gli effetti negativi della manovra finanziaria del governo sono i presidenti di Consiglio e Giunta regionale Raffaele Cattaneo e Roberto Maroni che, in una lettera congiunta <<invitano deputati e senatori eletti nelle circoscrizioni della Lombardia a un incontro in Regione con l'intento di creare un fronte comune e portare avanti delle modifiche che evitino impatti negativi sull'erogazione di alcuni servizi». re. eco. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 I nodi Il confronto resta aperto anche sui tagli ai patronati e agli enti locali Inserite nel testo le misure pro-Ue La casa L'unificazione delle imposte è uno dei temi più delicati Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 85 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 02-11-2014 5 1 /2 11730 precompilato accessibile online solo con l'accredito De Stefani e Massara ,. pagina 5 11730 online solo per chi ha l'«accredito» Per accedere alla dichiarazione precompilata bisogna registrarsi al canale telematico Fisconline fiscale del contribuente, pre- viduato dai decreti, inoltre, i via preventiva autorizzazione «soggetti che erogano mutui Con il via libera del Goverda comuI}icare alle Entrate. agrari e fondiari, le imprese asno del decreto legislativo sulle Input del dati sicuratrici, gli enti previdenziasemplificazioni fiscali, ilmodelIn base all'articolo 9 del decre- li, le forme pensionistiche comlo 730 precompilato partirà, in to legislativo sulle semplificaplementari» dovranno travia sperimentale, dal 2015 per i zioni fiscali, ad oggi l'unica sca- smettere «entro il 28 febbraio redditi relativi al 2014. Quindi, denza da rispettare di tutta di ciascun anno all'agenzia entro il 15 aprile 2014, l'agenzia l'operazione relativa alla di- del'Entrate, per tutti i soggetti delle Entrate renderà disponibichiarazione precompilata è del rapporto, una comunicazioli, telematicamente nel proprio quella del 15 aprile 2015 e ri- ne contenente i dati dei seguensito internet le dichiarazioni guarda solo l'agenzia delle Endei redditi precompilate dei la- trate, la quale, in via sperimen- ti oneri corrisposti nell'anno precedente»: gli «interessi pasvoratori dipendenti. tale, dovrà rendere disponibili sivi e relativi oneri accessori Fisconline O cassetto fiscale telematicamente il 730 pre- per mutui in corso», i «premi Il modello compilato non sarà compilato 2015, relativo ai red- di assicurazione sulla vita, cauinviato via posta elettronica al diti prodotti nel 2014. sa morte e contro gli infortucontribuente (neanche a chiha Uno o più provvedimenti ni», i «contributi previdenziali la Pec), ma sarà messo a dispo- del direttore delle Entrate, in- ed assistenziali» e i «contribusizione dello stesso attraverso fatti, dovranno individuare i ti versati alle forme pensioni«i servizi telematici dell'agen- «termini» e le «modalità ap- stiche complementari». zia delle Entrate», probabil- plicative» di tutti i nuovi A dire il vero, un'altra data mente tramite «Fisconline». adempimenti, introdotti per certa nel decreto semplificazioQuindi, gli interessati farebbe- il consentire alle Entrate di ac- ni c'è ed è quella che obblighero bene ad attivarsi da ora, per quisire le informazioni neces- rà gli ospedali, i medici e le farregistrarsi e ottenere le credenmacie ad inviare i dati delle spesarie per compilare i1730. ziali diaccesso al servizio. In alAd esempio, è previsto che se mediche, detraibili o deduciternativa, il 730 precompilato entro il «7 marzo del' anno suc- bili (farmaci, visite e ticket), sopotrà essere scaricato dal «processivo a quello in cui le som- stenute dai contribuenti dal prio sostituto d'imposta che me e i valori sono stati corri- 2015 in poi. Va detto, però, che a presta assistenza fiscale». Ansposti» i sostituti d'imposta due mesi dall'inizio di questo che i Caf, i consulenti del lavodebbano inviare in via telema- nuovo adempimento, mancaro, i dottori commercialisti e tica alle Entrate i Cud dei pro- no ancora le specifiche tecnigli esperti contabili potranno pri sostituiti. Ad oggi, senza i che alla trasmissione telematiprelevare i modelli precompidecreti attuativi, questo obbli- ca e i relativi decreti attuativi. È lati dei propri clienti dal sito auspicabile una definizione a go non vale per il 2014. delle Entrate. Probabilmente Solo dall'anno che verrà indi- breve dei dettagli del nuovo dovranno accèdere al cassett~ Luca De Stefani adempimento, ad esempio per adeguare i registratori di cassa delle farmacie prima di fine anno ed evitare la registrazione a mano, nel corso del 2015, degli scontrini parlanti nel nuovo "software", per consentirne 'invio telematico. Presentazione del modello Solo dall'anno che verrà individuato da @no o più provvedimenti del direttore delle Entrate», i modelli 730 cartacei (precompilati o meno) dovranno essere presentati entro il 7 luglio dell' anno successivo a quello cui si riferiscono, al proprio sostituto d'imposta (che aderisce al' assistenza fiscale), a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato (solo consulenti del lavoro, dottori commercialisti ed esperti contabili, grazie all' estensione a questi soggetti dell'esclusiva dei Caf, attuata dal Dl203/2oo5). Oggi, la scadenza ordinaria (senza eventuali proroghe) è il 30 aprile per la consegna al proprio sostituto d'imposta e il 31 maggio ad un Caf o a un professionista abilitato. In alternativa a questi tre canali, il contribuente potràinviare telematicamente alle Entrate il modello 730 precompilato (con o senzamodifiche) direttamente, cioè senza l'ausilio di terzi (Caf, professionista o sostituto). Codice abbonamento: 068391 Il contribuente potrà autorizzare commercialisti, Caf e intermediari qualificati alla consultazione del proprio «cassetto fiscale» Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 86 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio La data certa Entro il 15 aprile l'agenzia delle Entrate deve mettere a disposizione il modello Fisco e contribuenti t'ATTUAZIONE DELLA DEtEG,i\, 02-11-2014 5 2/2 Gli altri passaggi · Serve una serie di decreti attuativi I per regolare la raccolta delle informazioni Il calendario I soggetti che erogano mutui agrari efondiari,le assicurazioni, gli enti previdenziali, le forme pensionistiche complementari devono trasmettere alle Entrate, per ogni soggetto, una comunicazione con interessi passivi e oneri accessori dei mutui, premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni. contributi previdenziali ed assistenziali e quelli versati alle forme pensionistiche complementari. I sostituti d'imposta devono inviare in via telematica alle Entrate i Cud dei dipendenti. Èstato deciso di introdurre un nuovo adempimento invece di anticipare l'invio telematico del modello 770 che avrebbe permesso all'amministrazione finanziaria di conoscere in tempo tutti i dati necessari alla dichiarazione precompilata Le dichiarazioni precompilate devono essere messe a disposizione telematicamente ai contribuenti con redditi di lavoro dipendente. I modelli saranno disponibili al contribuente tramite Fisconline, canale che tuttavia necessita di un'abilitazione, e agli intermediari qualificati tramite il «cassetto fiscale» del loro cliente Tutti i 730 cartacei, non solo quelli precompilati, devono essere presentati al sostituto d'imposta (che aderisce all'assistenza fiscale), a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato (consulente del lavoro, dottore commercialista o esperto contabile). In alternativa a questi tre canali, il contribuente può inviare telematica mente alle Entrate il modello 730 precompilato (con o senza modifiche) ... Èil visto apposto da un soggetto abilitato (commercialista, consulente del lavoro, responsabile fiscale dei Caf, eccetera) e attesta la conformità dei dati scritti in dichiarazione e la loro corrispondenza con la documentazione che è stata verificata. Nella precompilata, l'apposizione del visto di conformità determina forti responsabilità, perché il decreto pone in capo al professionista il pagamento di imposte, sanzioni e interessi nel caso di dichiarazione infedele (a meno che il contribuente con dolo non abbia nascosto i dati corretti) I Caf, i professionisti abilitati e i sostituti d'imposta che prestano assistenza fiscale devono inviare telematica mente alle Entrate le dichiarazioni predisposte eil risultato finale delle stesse, cioè il modello 730/3. Codice abbonamento: 068391 Prima della trasmissione della dichiarazione, ed entro il 7 luglio, i Caf, i professionisti abilitati e i sostituti d'imposta che prestano assistenza fiscale, devono consegnare al contribuente la copia del730 elaborato e il prospetto di liquidazione (modello 730/3). Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 87 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 02-11-2014 6 1 /2 Per Renzi fiducia in calo al 54% Il leghista Salvini secondo con il 28 di Nando pagnoncelli Berlusconi (24%) davanti ad Alfano. Sì al premier da un elettore forzista su due a politica contemporanea è caratterizzata dalla forte personalizzazione e dall'accresciuta importanza dei leader e dei media. È la democrazia del pubblico, com'è stata definita con un'efficace espressione dal politologo francese Bernard Manin. In Italia c'è un termine che da almeno tre anni risuona sempre più spesso in ambito politico e non solo: disintermediazione. Si tratta della crescente tendenza a mettere in discussione le diverse forme di rappresentanza, dai partiti ai sindacati, ma lambisce anche le realtà associative e, in generale, i cosiddetti corpi intermedi della società. È un processo a due vie. Infatti si esprime «dal basso», come conseguenza del rapporto sempre più critico dei cittadini nei confronti della politica, ma anche «dall'alto» e la complessa dialettica del premier Renzi con i sindacati rappresenta un esempio eloquente in tal senso. Ne consegue che i leader politici stabiliscono con i cittadini relazioni immediate, cioè non mediate. Comunicano direttamente con loro, si mettono in gioco in prima persona per acquisire consenso ma, nel contempo, sono più esposti al rischio dell'impopolarità e spesso fungono da pa- rafulmine. Non sorprende, quindi, che sempre più frequentemente i sondaggi misurino la fiducia nei confronti dei leader per verificare la sintonia con i cittadini e il consenso del proprio operato. li sondaggio odierno prende in considerazione i leader dei sei principali partiti e movimenti politici. La graduatoria che ne risulta vede nettamente al primo posto Matteo Renzi, sostenuto dalla fiducia del 54% degli italiani. Si tratta di un valore molto elevato, sebbene in calo rispetto a quanto registrato all'indomani del successo alle elezioni europee, e rappresenta quasi il doppio del livello ottenuto dal secondo classificato, Matteo Salvini (28%). A seguire si colloca Silvio Berlusconi (24%), tallonato da Angelino Alfano (22%), quindi Beppe Grillo (19%) e Nichi Vendola (15%). Com'era lecito attendersi ciascun leader risulta molto apprezzato dal proprio elettorato ma lo è molto meno tra gli elettori dei partiti avversari, con l'eccezione di Renzi che gode della fiducia del 74% degli elettori centristi (alleati di governo), del 49% di quelli di Forza Italia (a seguito del dialogo sulle riforme) e del 25% dei grillini (molto sensibili al cam- bianlento e alla rottamazione). La relativa trasversalità di Renzi rappresenta un'eccezione nel panorama politico italiano, che negli ultimi 20 anni è stato caratterizzato da elettoritifosi, poco inclini a esprimere fiducia e apprezzamento per i leader degli avversari. È un atteggiamento tutt'ora diffuso, come si può osservare analizzando i dati del sondaggio: nella quasi totalità dei casi i leader considerati risultano invisi a oltre due elettori avversari su tre, con punte che superano 1'80% e raggiungono persino il 90 %. li caso di Angelino Alfano è emblematico: si conferma più popolare tra gli elettori del Pd (30%) rispetto a quelli di Forza Italia (25%), in entrambi i casi a seguito dell'uscita dal Pdl e la nascita di Ncd, giudicata dai primi come una coraggiosa scelta di un alleato fedele ai governi di larghe intese (Letta e Renzi} e dai secondi come un vero e proprio tradimento. Ogni leader ha un proprio bacino sociale di riferimento: Renzi ottiene una fiducia più elevata rispetto alla media tra i ceti più popolari, le persone meno giovani e meno istruite, i pensionati, i residenti nei piccoli Comuni e i cattolici prati- canti. Lo stesso profilo, sia pure con valori differenti, si registra tra i fan di Berlusconi e Alfano, mentre risulta molto diverso quello dei simpatizzanti di Grillo, Salvini e Vendo la: i sostenitori del leader del Movimento 5 Stelle sono prevalentemente maschi, di età compresa tra 35 e 54 anni, molto istruiti, appartenenti ai ceti medi impiegatizi; quelli di Salvini, oltre a essere ovviamente più concentrati nelle regioni settentrionali, sono più concentrati tra 45 e 64 anni e tra i cattolici praticanti (assidui e saltuari) mentre non hanno particolare caratterizzazioni in termini di istruzione e condizione occupazionale. Da ultimo, i fan di Vendola sono più giovani (da 18 a 34 anni), più istruiti (laureati e diplomati, come i sostenitori di Grillo), più concentrati nelle regioni meridionali e con una quota di sfudenti e di disoccupati maggiore rispetto alla media. Tutte queste differenze aiutano a comprendere la diversa agenda e il diverso stile comunicativo dei leader politici, sempre più consapevoli che la fiducia rappresenta un'importante apertura di credito nei loro confronti ma non è certamente una cambiale in bianco priva di scadenza. 25 Codice abbonamento: 068391 la percentuale del gradimento del premier Renzi tra gli elettori 5 Stelle Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 88 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Lega Rispetto agli altri leader, Salvini ha un gradimento quasi omogeneo nei diversi elettorati: Pd 20%, centristi 26%, centrodestra 42%eM5S 25% FI e gli altri Il confronto . Il giudizio sul prèsidentedel Consiglio Matteo Renzi trai diversi elettorati Il ottobre • settembre positivi (votI6-10l ====54 Renzl non sa 9 negativi (voti 1-5) 61 Berlusconi • II! 26 -==~'24 540/0 Alfano 43% 22 25 Grillo _ _ 19 iiiill21 3% Salvlni 28 28 TOTALE Sondaggio realizzato"da Ipsos PA per Corriere della Sera presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolaìlone italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 997 interviste (su 9.116 contatti), mediante sistema CAll, i/28 e 29 ottobre 2014. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione. al sito www'sondaggipolitìcoelettoralUt Vendola _15 _17 Corriere della Sera Codice abbonamento: 068391 I 5 Stelle non amano Berlusconi (8%). L'ex premierha il 15% di voti favorevoli tra gli elettori pd e il 17% tra i centristi. In FI tocca 1'81%. Alfano è alto tra i suoi elettori ncd (71 %), Vendola piace ai 5 Stelle (25%) Foglio L'analisi 5 Stelle Il gradimento più basso tra gli elettori del Pd (4%) lo registra Grillo, che piace al 13% dei centristi, all'l1% dell'area FI e al 74%dei5 Stelle 02-11-2014 6 2/2 Data Pagina Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 89 Quotidiano Data Pagina Foglio npiano del governo Privatizzazioni, subito i soldi dall'Enav Poi cessioni di Enel, Poste e Ferrovie Andrea Bassi PAGANI (MINISTERO ECONOMIA): «VENDITE NON SOLO PER FARE CASSA MA PER RENDERE l governo sta provando a riavviare i motori del piano delle privatizzazioni. Non solo quelle di «secondo livello» cioè le società controllate indi~ rettamente dal Tesoro. Ma anc~e e soprattutto le partecipate dIrette: Poste, Enav, Ferrovie. I TRASPAR~NTI LE SOCIETAPUBBLICHE») Apag.5 Privatizzazioni,ora il governo accelera ~~er r~c~perare al~e ~sorse ~~120l4 i.l Tesoro chiede a Enav ~Per il 2015 in cantiere la vendita del 5 per cento di Enel I restitUIre 300 milIOlll. POSSIbIle ceSSIOne di immobili a Cdp Quotazione Fs tra la fine del prossimo anno e inizio 2016 ROMA Il governo sta provando a. riavviare i motori del piano delle p~ivatizzazioni. Non solo quelle dI «secondo livello», le società controllate indirettamente dal Tesoro come Rai Way (che inizierà oggi il collocamento in Borsa). Ma anche e soprattutto le partecipate dirette: Poste, Enav, Ferrovie. Il problema è che arrivati a novembre, a meno di sessanta giorni dalla fine dell'anno, sarà difficile per il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan riuscire ad effettuare operazioni consistenti. Anche una vendita tutto sommato semplice come il collocamento diretto di una nuova tranche del 5% di Enel, secondo fonti vicine al dossier, vista la volatilità dei mercati avrebbe meno chance di poter andare in porto quest'anno. Dunque tutto il programma di cessioni è in fase di riprogrammazione. Poste, che doveva essere. quotata in Borsa già nel 2014, sarà uno dei piatti forti del prossimo anno. Su~ mercato, insieme al gruppo gUIdato da Francesco Caio, andrà anche l'Enav. Dalla società che controlla il traffico aereo, tuttavia, il Tesoro punta ad avere una «dote» di 300 milioni di euro da mettere nel conto delle privatizzazioni quest'anno. Già con il decreto Sblocca Italia il governo aveva presentato un emendamento per obbligare Ritaglio Primo piano Italia stampa ad Enava ridurre il capitale sociale e a trasferire all'azionista, appunto, 300 milioni. Ora il Tesoro ci sta riprovando. Nei giorni scorsi, secondo quanto riportato dall'AdnKronos, Padoan ha indirizzato una lettera al consiglio di amministrazione (ancora orfano dell'amministratore delegato) per chiedere di deliberare la riduzione del capitale. Sarebbe inoltre allo studio un meccanismo per incassare un extra-dividendo dalla Cassa Depositi e Prestiti dopo la vendita di una quota di Cdp Reti ai cinesi di State Grid of China. Il Tesoro si era impegnato con la Commissione Europea ad effettuare privatizzazioni per 0,7 punti di PiI quest'anno (circa lO miliardi di euro). Ma al momento, come spiega il Documento di Economia e Finanza, gli incassi si sono fermati allo 0,3%. Ulteriori proventi per quest'anno, insomma, potrebbero essere offerti a Bruxelles nei prossimi giorni, quando la Commissione dovrà esprimere un giudizio sul rispetto da parte dell'Italia degli impegni di riduzione del debito pubblico. In questo contesto, un'altra operazione possibile perla fine dell'anno sarebbe il passaggio della quota del 28% di StMicroelectronics al Fondo Strategico della Cassa Depositi e Prestiti. La stessa Cassa sarebbe in pista per acquistare 500 milioni di immobili del Demanio. uso esclusivo del destinatario, I PROSSIMI PASSI C'è poi un'operazione che dal Tesoro viene considerata importante: l'acquisto da parte di Terna della rete elettrica delle Ferrovie. Il passaggio, nelle intenzioni di via XX settembre, permetterebbe di ridurre di circa un miliardo i trasferimenti al gruppo ferroviario. Per le Fs inoltre, rimane in piedi il progett? di quotazione. Dopo che il preSIdente Marcello Messori, principale sostenitore dell'ipotesi di privatizzare la società a «pezzi» (vendita degli immobili Rfi e quotazione di Trenitalia), l'ago della bilancia ormai pende completamente per uno sbarco in Borsa dell'intero gruppo. La quotazione, tuttavia, richiederà tempo. L'offerta delle Ferrovie dovrebbe arrivare tra la fine del prossimo anno e l'inizio del 2016. C'è poi la questione Eni. Il governo Letta aveva programmato la cessione della partecipazione del Tesoro (4,34%) legandola al buy back in corso della azioni. Su quest'operazione il giudizio è sospeso e, comunque si farà eventualmente solo dop~ la cessione di Enel. «Le privatizzazioni», spiega Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro Padoan, «non servono solo a fare cassa, ma a rendere le aziende trasparenti ed efficienti e a farle competere sul mercato globale dei capitali». Andrea Bassi @and_bassi non riproducibile. Pag. 92 068391 Il PIANO Codice abbonamento: I 03-11-2014 5 1 /2 Quotidiano 03-11-2014 5 2/2 Data Pagina Foglio : Societ~ direttament~ 90% 50% fOn STM Holding NVA 12,5% Fondo itnali~no investimenta'S,~R Enel Poste italiane 4,'34%* Fin~~ccanica Erli l\,' >' ~\i ,8,jl~$;!n,; Istituto luce Cìnecittà . ICOp,·,·;il ~metTi ------------------------------------------------- 'detiene il2B,23% di STMicroelectronics Codice abbonamento: 068391 *COP detiene una partecipazione del25,76% i Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 93
© Copyright 2024 Paperzz