12 settembre 2014 - Unione dei Comuni della Bassa Romagna

UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
Venerdì, 12 settembre 2014
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
Venerdì, 12 settembre 2014
Prime Pagine
12/09/2014 Prima Pagina
1
Il Sole 24 Ore
12/09/2014 Prima Pagina
2
Italia Oggi
12/09/2014 Prima Pagina
3
Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
12/09/2014 Prima Pagina
4
La Voce di Romagna
Enti locali
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
5
Renzi: accelerare sulla legge elettorale Poi la riforma Pa
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
6
Tagli alla Sanità: dalle Regioni un muro di no
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2
ALESSANDRO MERLI
Allarme della Bce sui conti italiani
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2
BEDA ROMANO
Aumentano i dubbi di Bruxelles
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2
ALESSANDRO MERLI
Draghi: investimenti per la ripresa
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3
CARLO BASTASIN
Se l' Europa rischia la resa dei conti
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 4
GIORGIO POGLIOTTI
Contratti stabili, taglio Irap fino a 5 mld
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
MASSIMO FRONTERA, GIORGIO SANTILLI
Sblocca­Italia: chiude il commissario carceri, fondi ai piani ordinari
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
MASSIMO FRONTERA
Scuola, al via primo fondo immobiliare
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8
NICOLETTA PICCHIO
«Ambiente, distinguere i reati dalle violazioni incolpevoli»
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8
GIANNI TROVATI
Da redistribuire entro l' anno le funzioni delle Province
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 12
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17
36
Su Esaote il Mise cerca il compromesso
STEFANO CARRER
Società di trading chiavi per Tokyo
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 30
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 43
41
Controlli light per il visto di conformità
GIANNI TROVATI
Terreni «indivisi», s' inceppa l' invio dei dati comunali
BENEDETTO SANTACROCE
«FatturaPa» si adegua al restyling di giugno
GIANNI TROVATI
Nel riordino dei bilanci entrano le alienazioni
GIOVANNI PARENTE
Orlandi: «No ai condoni, sarebbero immorali»
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 2
SERGIO LUCIANO
Spoil system? I dirigenti pubblici restano tali a vita
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 7
Visco si complimenta con Renzi
37
39
Lettere
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45
27
34
«I candidati non li scelgono i giudici»
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45
24
33
La priorità vera dell' economia
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45
23
31
Il ritorno dei veti incrociati sulla Consulta e il patto Renzi­Berlusconi
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 44
21
29
«Legge elettorale prima della Pa»
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 20
18
26
Che cosa cambia
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8
14
20
I NUMERI
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
12
16
La discesa dei tassi taglia di 2,8 miliardi la spesa per interessi
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
9
11
LA PAROLA CHIAVE Patto di stabilità
12/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3
7
GOFFREDO PISTELLI
43
45
46
48
50
52
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 9
DOMENICO CACOPARDO
Affossato lo scandalo del Mose
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 10
CESARE MAFFI
Restano comuni da 180 abitanti
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 12
ALBERTO MARCHESELLI
In teoria i numeri sono più esatti delle parole ma dipende da come...
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 17
GIANFRANCO FERRONI
Rai, asse Franceschini­Gubitosi. Su La7 torna Myrta Merlino
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 17
CLAUDIO PLAZZOTTA
Tv locali, fioccano i licenziamenti
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 20
CARLA DE LELLIS
I rapporti con l' Inps si possono delegare ad altri
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 21
ANTONIO CICCIA
Pratiche commerciali scorrette, rischio stallo
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 24
DEBORA ALBERICI
I lavori sulla prima casa salvano i benefici fiscali
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 25
CINZIA DE STEFANIS
Appalti, si gioca d' anticipo
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 27
ANTONINO D' ANNA
Urge nuova politica industriale
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 28
FRANCESCO GERIA
Lavoro da semplificare
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 29
CELESTE VIVENZI
Visto di conformità, le istruzioni delle Entrate
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 30
LUIGI OLIVERI
Il primo passo di un processo lungo e complesso
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 30
FRANCESCO CERISANO
Ora la legge Delrio fa sul serio
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 31
FRANCESCO CERISANO
Enti, al via la pulizia dei bilanci
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 31
MATTEO BARBERO
Personale, conta la spesa media del triennio 2011­2013
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 32
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 33
GIANFRANCO DI RAGO
Lo Scaffale degli Enti Locali
Nuova contabilità per gli enti
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Accesso agli atti illimitato
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 34
60
87
Agevolazioni in pillole
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 33
58
74
L' Inrl riorganizza le sue attività
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 29
56
68
brevi
12/09/2014 Italia Oggi Pagina 26
54
ANTONINO BORGHI*
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Web
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Balzani avanti, balza in avanti
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Riceviamo da Angelo Camanzi e pubblichiamo
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Importante bando per i giovani e per la cultura sul territorio
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Gioco in scatola dal vero con le scuole?
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Vetrine vestite d'arte
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Something natural
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Passaggio a Sud­Est, un ponte verso Oriente
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Bagnacavallo, il paese del fare
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
La Russia più intima negli scatti di Andy Rocchelli
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
La Bassa Romagna on­line: Le carceri femminili italiane raccontate a...
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Un futuro green per la Bassa Romagna 2020
12/09/2014 PavaglioneLugo.net
Il quarto premio nella quarta edizione di Donare in bici
12/09/2014 lugonotizie
Al via domani la 30ma Sagra delle Erbe Palustri a Villanova di Bagnacavallo
12/09/2014 lugonotizie
I libri d'artista di Cavellini in mostra alla biblioteca comunale di...
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12/09/2014 lugonotizie
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Incontro al Parco, domenica 14 settembre Festa dello sport in natura al...
12/09/2014 lugonotizie
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La Surgital presenta un corto per presentare la nuova tecnologia "senza...
12/09/2014 Settesere.it
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Fiera di Lugo, Piovaccari (Unione): «Una grande vetrina contro la...
12/09/2014 Settesere.it
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Alfonsine, una montagna di patate gratis per la parrocchia |
12/09/2014 settesere qui
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Fiera di Lugo, artigiani e Bcc al servizio del territorio | Settesere.it
12/09/2014 Settesere.it
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Conselice, bambino di 10 anni travolto in bici. Ricoverato al Bufalini |
11/09/2014 Ravenna24Ore.it
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Trasporto pubblico a Ravenna, tutte le novità dell' orario invernale
11/09/2014 Ravenna24Ore.it
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"La bellezza dentro", viaggio fotografico nelle carceri femminili
11/09/2014 Ravenna24Ore.it
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Partono da Riolo i concerti di "Museo Sonoro"
11/09/2014 Ravenna24Ore.it
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Alla guida con l' assicurazione scaduta dal 2008, guai per un 32enne
Il Resto del Carlino Ravenna
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 9
MONTI FRANCESCO
«A questa Ausl unica avremmo dovuto dire no»
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22
CORRADO ANNAMARIA
«Ho dato a Sophia due dischi Non li aveva nemmeno lei»
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 23
MONTANARI LORENZA
«Per rilanciare la Bassa Romagna puntiamo su alimentazione e...
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 23
SCARDOVI LUIGI
Se la caverà in una trentina di giorni il ragazzino investito da...
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 24
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La Sagra delle erbe palustri taglia il traguardo dei 30 anni
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 24
129
131
A BAGNACAVALLO MOSTRA FOTOGRAFICA DI CORELLI
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 23
127
SAVIOLI MONIA
Il centro Acrylico riparte dalle 'Officine musicali'
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 24
137
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Trovate tane di animali lungo il Senio
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 24
139
Il Movimento 5 Stelle promuove un dibattito sulla 'scuola che vorrei'
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 24
140
Un fine settimana dedicato alla famiglia e ai ragazzi
12/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 25
141
Torna la Biennale per promuovere la Bassa Romagna
Corriere di Romagna Ravenna
12/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 6
142
Alla guida con l' assicurazione scaduta da sei anni
12/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 8
Scarseggiano i presidi: reggenze in 14 istituti All' Itis si divide con...
12/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 11
Bufera sui candidati alle primarie, il Pri attacca Pagani: «Sulla...
12/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 14
Sta meglio il bambino di 10 anni investito
12/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 14
L' uomo contro del Pd verso le primarie
12/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 14
Un concorso per le scuole per scoprire l' uso delle erbe in cucina
CHIARA BISSI
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La Voce di Romagna Ravenna
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 2
L' artista Palazzo, tra Usa e Arabia
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 14
Da 4 mesi senza gas e il freddo
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 34
Sorpresa: ai lughesi piace il prof
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 34
ALFONSINE IL M5S E LA SCUOLA DEL FUTURO
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 34
L' antica civiltà delle erbe palustri in vetrina a Villanova
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 34
Piante officinali Un concorso per le scuole
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 34
Ultimi giorni per visitare il grande labirinto effimero
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12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 34
A Palazzo Vecchio una mostra sulle carceri femminili
12/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 41
Lugo: Nittolo esalta la forza ludica della tessera musiva
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Il Sole 24 Ore
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Italia Oggi
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
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La Voce di Romagna
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Consulta, stop a Violante e Catricalà.
Renzi: accelerare sulla legge elettorale Poi la riforma
Pa
Il premier Matteo Renzi ha chiesto alla
commissione Affari costituzionali del Senato di
dare priorità alla legge elettorale sulla riforma
della Pa. Intanto non passano Luciano Violante
e Antonio Catricalà alla Consulta.
Patta e Stasio u pagina 11.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Bonus Irap fino a 5 miliardi.
Tagli alla Sanità: dalle Regioni un muro di no
È muro contro muro tra Regioni e Governo sui
tagli alla sanità. Palazzo Chigi: non vogliamo
ridurre i servizi ma gli sprechi. Replica Sergio
Chiamparino (presidente dei governatori): se
riduce il fondo il Governo rompe un patto d '
onore. Allo studio un taglio dell' Irap s u i
contratti stabili che potrebbe arrivare a 5
miliardi.
Patta, Pogliotti e Turno u pagina 7 e 8.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
La lunga crisi.
Allarme della Bce sui conti italiani
A rischio il rapporto deficit/Pil al 2,6%, monito a rispettare gli impegni di riduzione del
debito.
Alessandro Merli A rischio l' obiettivo del
Governo italiano sui conti pubblici per il 2014.
Lo scrive la Banca centrale europea nel
bollettino mensile diffuso ieri, in un' analisi dei
bilanci dei Paesi dell' area euro.
Secondo la Bce, il pericolo del mancato
raggiungimento del target ufficiale (un deficit
pari al 2,6% del prodotto interno lordo) deriva
dall' evoluzione dell' economia, che sta
andando peggio del previsto. Nel secondo
trimestre, l' economia italiana ha accusato una
contrazione dello 0,2%. La Bce sollecita quindi
il Governo a «rafforzare ulteriormente» la
politica di bilancio in modo da assicurare il
rispetto del Patto d i stabilità, soprattutto per
quanto riguarda la riduzione del rapporto
debito/Pil. Un' osservazione destinata a
provocare una discussione sulla necessità di
una manovra correttiva per l' anno in corso.
Il bollettino mensile della Bce nota che nei
primi tre mesi dell' anno il deficit italiano ha
registrato un miglioramento rispetto allo stesso
periodo del 2013 (dall' 1,8% del Pil all' 1,6), in
seguito alla minor spesa pubblica, soprattutto
per investimenti, mentre le entrate s o n o
rimaste più o meno costanti. Nel primo
semestre, c' è stato un lieve calo (pari allo 0,1% del Pil) delle entrate fiscali, ma questo, osserva la Bce,
è da attribuirsi a un diverso calendario dei pagamenti delle imposte rispetto all' anno scorso. Il
documento elaborato dagli economisti dell' Eurotower nota che, in base al Patto di stabilità, l' Italia si è
impegnata a un aggiustamento strutturale dei conti pubblici (depurato quindi dagli effetti del ciclo
economico) pari allo 0,7% sia quest' anno sia il prossimo, ma che le previsioni di primavera della
Commissione europea indicano un risultato dello 0,1% in ciascuno dei due anni. Il bollettino ricorda il
mancato rispetto da parte dell' Italia del valore di riferimento per la riduzione della spesa pubblica e del
rapporto debito/Pil.
Il tema della politica fiscale è stato recentemente al centro del dibattito europeo, con Italia e Francia (che
ha appena annunciato che rinvierà la riduzione del deficit al 3% al 2017) che premono per un
allentamento dell' austerità e la Germania sul fronte opposto. Sulla questione è intervenuto di recente
anche il presidente della Bce, Mario Draghi, sostenendo che, pur nel rispetto delle regole attuali,
possono essere utilizzati tutti i margini di flessibilità esistenti e che i Paesi che hanno margini di
manovra (un riferimento implicito alla Germania) possono utilizzare la leva di bilancio per stimolare l'
economia. Il bollettino mensile dell' Eurotower rileva che nei primi sei mesi del 2014 il bilancio tedesco
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
ha registrato un attivo dello 0,6% del Pil, e che sia questo, sia gli obiettivi del Governo per questo e i
prossimi anni, vanno al di là di quanto fissato sia nella legge costituzionale sul "freno" al debito
pubblico, sia negli accordi europei. Analoghe pressioni su Berlino, in modo più esplicito di quanto ha
fatto Draghi, sono venute in questi giorni dal direttore del Fondo monetario, Christine Lagarde, con una
sottolineatura sulla necessità di investimenti in infrastrutture. Sono state però già respinte in modo
piuttosto netto dal Governo tedesco, che nel progetto di bilancio presentato al Bundestag questa
settimana ha confermato l' obiettivo del pareggio per il 2015 e per gli anni successivi.
La questione della politica fiscale, insieme a proposte per il rilancio degli investimenti nell' area euro,
verrà discussa alle riunioni dell' Eurogruppo e dell' Ecofin in programma oggi e domani a Milano, sotto
presidenza italiana. A Milano la discussione sarà presumibilmente inasprita dall' annuncio di Parigi che
il deficit pubblico di quest' anno salirà al 4,4% del Pil, contro un target del 3,8%, e che l' obiettivo del
3%, che avrebbe dovuto esser raggiunto originariamente nel 2015, è spostato al 2017, anche in questo
caso a causa di una crescita inferiore al previsto.
L' irrigidimento di Berlino nel dibattito europeo sulla politica di bilancio viene giustificato in ambienti
governativi anche con la scarsa affidabilità di Francia e Italia sul rispetto degli impegni assunti.
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ALESSANDRO MERLI
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Il Sole 24 Ore
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Il giudizio della Commissione. Dopo la fiducia concessa al governo a giugno, si avvicina il nuovo
esame di novembre.
Aumentano i dubbi di Bruxelles
Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro
corrispondente C' è ormai consenso in Europa
sulla necessità di rilanciare la crescita
economica attraverso un qualche piano d i
investimenti pubblici e privati. Della questione
si parlerà oggi e domani in una riunione dei
ministri delle Finanze dell' Unione europea a
Milano. Sul fronte dei conti pubbblici, l' Italia
gode di meno certezze. L' andamento dell'
economia sta mettendo in dubbio gli obiettivi
di bilancio del governo Renzi, e il rischio di un
braccio di ferro con Bruxelles è reale.
Già in giugno, la Commissione europea aveva
chiesto all' Italia di «rafforzare le misure di
bilancio» , n o t a n d o c h e l ' a g g i u s t a m e n t o
strutturale nel 2014 sarebbe stato minore del
previsto: dello 0,2% secondo l' esecutivo
comunitario, rispetto a un obiettivo dello 0,7%
del prodotto interno lordo. Interpellato sabato
scorso su questo aspetto, il commissario agli
affari economici Jyrki Katainen ha risposto:
«Incoraggiamo il governo a introdurre le
misure discusse in questi mesi» (si veda Il
Sole 24 Ore di domenica).
Il momento è delicato. A Bruxelles, si fa notare
che la stima di un deficit del 2,6% del Pil nel
2014 è a rischio. L' esecutivo comunitario prevedeva una crescita nel primo e secondo trimestre dello
0,2 e dello 0,3%.
L' economia si è invece contratta dello 0,1 e dello 0,2%. In agosto gli indici di fiducia sono stati negativi.
Come non temere in queste circostanze una deriva dei conti pubblici, in assenza di una manovra
correttiva?
Da Roma, il governo italiano assicura che il disavanzo pubblico non supererà il 3,0% del Pil.
Più complicato è rispettare gli impegni di aggiustamento strutturale. In giugno, la Commissione aveva
deciso di dare al governo il beneficio del dubbio, complice il cambio di governo. Come si comporterà in
novembre? Le regole europee vogliono che un Paese con un deficit inferiore al 3,0% del Pil ma lontano
dal pareggio di bilancio riduca ogni anno il proprio disavanzo strutturale dello 0,5% del Pil. Per il 2014,
la Commissione ha chiesto una riduzione dello 0,7% del Pil perché l' Italia ha un debito elevato.
Se la differenza tra l' obiettivo e il risultato finale è superiore allo 0,5% del Pil, l' esecutivo comunitario
parla di «deviazione significativa» ed è chiamato a prendere posizione, fino a lanciare un avvertimento
formale.
«Quanto più la differenza è minore tanto più la Commissione ha margine di manovra», spiega un
esponente comunitario.
Il governo italiano può certamente chiedere di considerare l' attuale stato dell' economia una circostanza
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Enti locali
eccezionale, riferendosi alle regole europee.
A Bruxelles si ammette che questa è una scelta politica, ma si fa notare che dietro all' espressione
«circostanze eccezionali» si dovrebbe nascondere una grave recessione, non una stagnazione che dura
da anni. Il governo Renzi potrebbe utilizzare le riforme come elemento mitigante, ma anche su questo
fronte a Bruxelles ci sono dubbi su quanto il Paese stia facendo. In un rapporto sulla competitività dell'
industria, la Commissione ha criticato proprio ieri la scelta di riformare con decreti­legge «in quanto
contengono disposizioni volte a disciplinare ambiti estremamente diversi».
«Al premier Matteo Renzi è stato concesso il beneficio del dubbio per molti mesi. Sono piaciuti il suo
vigore e la sua energia ­ spiega un alto responsabile europeo ­. Oramai però c' è il timore che ci sia
stato un eccesso di fiducia. L' Italia ha fatto meno di quanto avesse promesso in primavera. Non
percepisco ancora che questo sia un problema. Ma se nel giro di un mese non ci sarà un enorme sforzo
da parte italiana, il vento potrebbe girare contro Renzi».
Più in generale, molti responsabili europei a Bruxelles capiscono la necessità di fare del Patto d i
Stabilità il miglior uso possibile, pur di aiutare l' economia, come deciso dal Consiglio europeo di
giugno, ma non vogliono mettere a repentaglio le nuove regole, introdotte per assicurare un miglior
controllo reciproco tra i paesi. La Germania probabilmente darà il suo appoggio a un piano d i
investimenti europei in cambio di continui sforzi sul fronte dei conti pubblici.
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BEDA ROMANO
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LA PAROLA CHIAVE Patto di stabilità
Approvato nel 1997 e riformato nel 2005 e nel
2011, il Patto d i stabilità e crescita (Sgp ­
Stability and Growth Pact) chiarisce quanto
previsto dal Trattato di Maastricht in relazione
alla sorveglianza delle politiche di bilancio
degli Stati membri e il monitoraggio del deficit.
In particolare gli Stati membri che hanno
aderito all' euro devono continuare a rispettare
i vincoli fissati sul bilancio dello Stato, ossia un
deficit pubblico non superiore al 3% del Pil e
un debito pubblico al di sotto del 60% del Pil
(o, comunque, un debito pubblico tendente al
rientro).
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
La lunga crisi.
Draghi: investimenti per la ripresa
«Indispensabili assieme ad azioni di politica monetaria e riforme strutturali»
Alessandro Merli Non ci sarà ripresa
sostenibile nell' Eurozona senza una ripresa
degli investimenti. Il presidente della Banca
centrale europea, Mario Draghi, ha di fatto
dato il la ai lavori dell' Ecofin informale che si
terrà a Milano nel fine settimana, con la sua
ricetta ­ regole economiche favorevoli alla
crescita e unione dei mercati dei capitali ­ per
il rilancio degli investimenti, una delle «vittime
illustri», ha detto, della crisi. Il tema sarà al
centro del confronto di domani fra ministri e
governatori e, come spesso è avvenuto in
questi tre anni nel dibattito sui temi europei,
Draghi non si è sottratto a indicare una linea ai
Governi e alle altre autorità europee, anche al
di là dei confini dei compiti della banca
centrale.
Draghi ha ribadito la necessità di una
combinazione di politiche monetarie, di
bilancio e strutturali, che «si rafforzino a
vicenda», per far ripartire l' economia dell'
area euro, secondo il copione svelato il mese
scorso a Jackson Hole, quello che l'
economista Nouriel Roubini ha definito
"Draghinomics". E il capo dell' Eurotower ha
anche ripetuto che, nonostante la politica
monetaria già accomodante, il consiglio della Bce è pronto a «intervenire ulteriormente» se necessario.
Gli ha fatto eco da Francoforte il suo vice, Vitor Constancio, secondo cui la Bce preferirebbe non
acquistare titoli pubblici, ma non lo esclude. Un passo fortemente caldeggiato dai mercati finanziari, che
ritengono che inevitabilmente la Bce sarà costretta a farlo, ma sul quale il consiglio, per ammissione
esplicita dello stesso Constancio, è estremamente riluttante, anche perché convinto che le misure
annunciate alle riunioni di giugno e di settembre basteranno. Fra i partecipanti all' incontro di ieri a
Milano con esponenti del mondo della finanza, cui è intervenuto il presidente della Bce, c' era più di una
perplessità al riguardo.
Il calo degli investimenti delle imprese nell' area euro dal 2008, ha ricordato Draghi, è stato molto più
grave che nelle crisi precedenti, un 20% dal livello massimo a quello minimo, contro il 15 della
recessione del 1992. Il miglioramento dal 2008 è stato minimo, mentre negli Stati Uniti è stato già
superato il livello anteriore alla crisi. «Non ci sarà ripresa sostenibile finché la situazione non cambia»,
ha sostenuto il banchiere centrale italiano alla conferenza milanese organizzata dalla think­tank
francese Eurofi. Gli investimenti, ha affermato, sono la domanda di oggi e l' offerta di domani, ma «in
Europa sono carenti. Se non riusciamo a rilanciare gli investimenti, indeboliremo l' economia nel breve
termine e ne comprometteremo le prospettive di lungo periodo».
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Il Sole 24 Ore
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Sono due i settori fondamentali per rilanciare gli investimenti delle imprese, attraverso le riforme
strutturali: rendere la regolamentazione più favorevole alla crescita e offrire alle imprese fonti di
finanziamento più diversificate (il contributo della Bce su quest' ultimo punto passa soprattutto dagli
acquisti di titoli cartolarizzati, gli Abs, si veda l' articolo qui a fianco) con la creazione di un' unione dei
mercati dei capitali. Draghi chiede che il contesto regolamentare venga migliorato con riforme dei
mercati di beni e servizi e del lavoro. C' è una grande disparità fra i Paesi dell' Eurozona a questo
proposito su questioni come la risoluzione dei contenziosi contrattuali o la regolamentazione delle
professioni. Su quest' ultimo fronte, per esempio, il numero è di 45 in Estonia, ma ariva a 170 in Italia e
a 219 in Francia. «Simili barriere all' entrata ­ ha detto il presidente della Bce ­ limitano la concorrenza e
l' occupazione, generando rendite per pochi eletti a scapito della clientela».
Fra i grandi Paesi dell' Eurozona, Draghi addita la Spagna come esempio virtuoso che, grazie alle
riforme adottate dopo la crisi, insieme alla riduzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche e
delle società, può aspettarsi nei prossimi due anni una ripresa degli investimenti.
I Governi possono fare la differenza, ha detto Draghi, anche con una politica di bilancio favorevole alla
crescita: trovare, nel contesto delle regole esistenti del Patto d i stabilità, lo spazio per sostenere gli
investimenti produttivi e conseguire una composizione delle politiche di bilancio più favorevole alla
crescita, riducendo l' onere fiscale e la spesa corrente improduttiva.
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ALESSANDRO MERLI
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Il Sole 24 Ore
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LA SFIDA DI JUNCKER.
Se l' Europa rischia la resa dei conti
Carlo Bastasin Raramente il confronto tra i governi europei è
stato aspro quanto negli ultimi giorni. Il ritorno dell' economia
in recessione ha reso più mordente la diffidenza reciproca e
più tagliente il linguaggio. Si sentono vicine soglie oltre le
quali l' economia si ferma, la deflazione si avvita e il
pessimismo degli uni si rispecchia in quello degli altri. Tutto
questo dovrebbe spingere i governi, i banchieri centrali, le
nuove istituzioni europee a collaborare, tendersi la mano,
distribuirsi i compiti. Invece accade il contrario.
L' annuncio unilaterale del governo francese di non rispettare
i vincoli di bilancio ha sfiorato l' irrisione; i toni con cui Berlino
rimprovera gli altri paesi sono diventati acrimoniosi; la Bce
chiede all' Italia sforzi fiscali ancora maggiori, ma è finita essa
stessa nel mirino del governo tedesco. Tutti sembrano
prepararsi a un regolamento di conti.
In fondo è proprio quello che sta per succedere: nelle
prossime settimane si decideranno le sorti del dibattito su
austerità e flessibilità. Un dibattito che ha usurpato la
centralità della politica economica europea. Entro novembre
infatti la nuova Commissione europea, guidata da Jean­
Claude Juncker dovrà esprimere una valutazione sulle bozze
dei programmi di bilancio dei governi nazionali. Quella
valutazione darà tono e personalità al coordinamento europeo
delle finanze pubbliche per i prossimi cinque anni di vita del
nuovo esecutivo europeo.
Per questo è tanto critico lo scontro in corso.
In un contesto economicamente difficile e politicamente
confuso, la direzione della politica economica di Bruxelles è
però ancora dubbia.
Perfino la composizione della nuova Commissione ha
richiesto la convivenza di colombe fiscali francesi e falchi
baltici. L' inizio non promette molto di buono: Parigi ha
sfruttato il vuoto di potere per annunciare lo sfondamento dei
conti, senza però presentare il dettaglio del bilancio che sarà
noto solo tra un mese. Ha messo cioè la Commissione di
fronte al fatto compiuto prima di vedersi opporre le
contromisure previste dai nuovi regolam
enti (il cosiddetto Two­Pack). Berlino ha reagito con durezza
e a ragione: in base ai dati attuali, con una crescita potenziale
che secondo la Banca di Francia è ben sotto l' 1%, il debito di Parigi non smetterà mai di aumentare. La divergenza tra Francia e Germania metterà a rischio l' unione
monetaria in u
n clima di crescente sfiducia. Lo schiaffo francese rende difficile anche la posizione italiana, ma ancor
più quella del presidente della Bce. Tra altre proposte, Mario Draghi suggerisce di sfruttare i margini
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Il Sole 24 Ore
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fiscali ancora disponibili nell' Eurozona. A Jackson Hole aveva chiesto indirettamente a Berlino di
aumentare la propria spesa pubblica, almeno quella in investimenti. La risposta di Schaeuble è stata
brutale: ha respinto ogni progetto di spesa e ha insinuato che la Bce ­ attraverso l' acquisto di titoli
sovrani ­ si renda complice dei governi che hanno politi
che economiche irresponsabili. Bisogna che questa assurda escalation dei toni rientri nei ranghi
ragionevoli. È indispensabile che si torni a discutere costruttivamente e oltre i totem della politica
fiscale, perché la soluzione della crisi richiede compromessi da parte di tutti e da realizzare insieme. In
fondo si tratta di riconoscere che l' economia dell' euro si trova in circostanze così "eccezionali" da
essere diventate croniche. Tali circostanze richiedono anche stimoli dal lato della domanda e i margini
fiscali possono essere destinati all
a realizzazione delle riforme. Ma bisogna subito riaccendere il motore, con un piano di investimenti. Non
solo perché gli investimenti sono "la domanda di oggi e l' offerta di domani", non solo cioè perché
quando si fermano gli investimenti si nega la crescita futura, ma per dare subito almeno un segnale di
iniziativa comune che possa testimoniare la fiducia dei governi nel progetto europeo. Quale altro
investitore potrebbe aver fiducia nell' Europa se p
roprio i governi non ne hanno? Il pacchetto dei tre motori ­ domanda, riforme, investimenti ­ è
realizzabile all' interno del Patto d i stabilità. Attraverso forme di coordinamento che preservino la
credibilità fiscale dell' unione monetaria: una politica fiscale per l' euro area, così come una politica
monetaria e un coordinamento delle riforme strutturali. Sono proposte che tutti conoscono, ma che
hanno smarrito un contesto politico che ne garantisca la realizzazione. Alla fine, infatti, la vera
debolezza strutturale dell' euro area non è dal lato né dell' offerta né della domanda, ma nel vuoto di
volontà politica e di cooperazione solidale. Per questo è tanto deprimente l' estremismo dialettico di
Parigi e Berlino. In un intervento tenuto a Milano ieri sera, Mario Draghi ha ribadito lo schema dei tre
motori, invocando un insieme di politiche ­ monetaria, fiscale e riforme strutturali ­ concertate da parte di
tutti gli attori politici, sia nazionali sia europei: «Bassa crescita e bassa inflazione; alti debiti e alta
disoccupazione; possono essere affrontati solo con un' azione concertata». Solo così e con il rilancio
degli investimenti, sostiene Draghi, si può riavviare il motore dell' economia. Il vero nodo è chi avrà l'
abilità politica di mettere in piedi un nuovo credibile esercizio di coordinamento. Berlino e Parigi stanno
dimostrando che la leadership dei governi, che ha dominato la politica europea durante la crisi, è
sopravvissuta alla propria utilità. Ora la palla è in mano a Juncker e ai suoi vicepresidenti. Hanno solo
poche settimane di tempo per vincere una sfida formidabile e cambiare il to
no della cooperazione europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
CARLO BASTASIN
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Il Sole 24 Ore
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Verso la manovra. Si spera anche nella flessibilità.
La discesa dei tassi taglia di 2,8 miliardi la spesa per
interessi
ROMA La manovra di finanza pubblica che il
governo si appresta a definire con la legge di
stabilità si annuncia corposa, non meno di 20­
23 miliardi, ma l' input che giunge da Palazzo
Chigi è che sarà una manovra «di
redistribuzione».
In sostanza, quel che si riuscirà a recuperare
dalla spending review andrà a finanziare sia la
stabilizzazione del bonus Irpef da 80 euro (e
se possibile a estenderlo alle categorie finora
escluse), sia il possibile nuovo taglio al costo
del lavoro via Irap, tanto per citare le misure
già annunciate.
Per realizzare l' intero disegno, in realtà i
tecnici dell' Economia stanno già facendo i
conti con diversi altri addendi. Intanto, la Nota
di aggiornamento al Def che sarà predisposta
il 1° ottobre registrerà sul fronte della spesa in
conto interessi un risparmio di circa 2,8
miliardi nel 2015.
È la differenza tra la stima contenuta nel Def di
aprile e le nuove proiezioni effettuate sulla
base dell' attuale livello dei tassi e dello
spread. Una buona notizia, non vi è dubbio, a
sostegno dei conti pubblici, che potrebbero al
tempo stesso beneficiare di margini di rientro
dal debito meno stringenti. È l' effetto della flessibilità europea, peraltro già concessa ad altri Paesi del
calibro della Francia, e comunque prevista dal Patto d i stabilità in presenza di una prolungata
contrazione del Pil. Margini aggiuntivi potrebbero derivare in presenza di riforme strutturali già varate,
ma da questo punto di vista occorrerà vincere la cronica diffidenza di Bruxelles (e non solo) sui margini
effettivi di realizzazione delle riforme nel nostro Paese.
Al primo posto del menu della manovra restano i tagli alla spesa, che il presidente del Consiglio, Matteo
Renzi cifra in 20 miliardi ma che al momento paiono però difficilmente quantificabili, come mostrano le
difficoltà insorte nella fase preliminare di confronto con i ministri, in particolare per quel che riguarda la
sanità.
Stando a quanto ha anticipato lo stesso Renzi, saranno comunque contabilizzati almeno 3 miliardi dalla
lotta all' evasione (importo peraltro già previsto nel Def di aprile). Dal versante delle entrate, un ulteriore
contributo verrà iscritto alla voce maggior gettito Iva, grazie allo sblocco dei debiti pregressi della Pa
(finora risultano pagati 26,1 miliardi).
Nel complesso, se si guarda alla composizione della prossima legge di stabilità, al momento mancano
ancora all' appello diversi addendi.
Stando alle prime indicazioni, difficilmente dal taglio delle spese di competenza dei ministeri (il 3% nell'
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
obiettivo annunciato dal premier) si riuscirà a recuperare più di 6­7 miliardi. Il taglio delle società
partecipate potrà solo a regime garantire risparmi consistenti (2­3 miliardi), mentre nel 2015 non si
recupererà più di 5­600 milioni.
Quanto alle dismissioni, l' obiettivo dello 0,7% del Pil all' anno previsto dal governo è tuttora sub iudice.
D.Pes.
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Il Sole 24 Ore
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La lunga crisi.
Contratti stabili, taglio Irap fino a 5 mld
Ecco le cifre dei tecnici: se si interviene solo sulle stabilizzazioni il costo è di 750 milioni.
Emilia Patta Giorgio Pogliotti ROMA L'
azzeramento dell' Irap s u i contratti a tempo
indeterminato vale circa 5 miliardi.
Lo sconto per le imprese può valere fino a 750
milioni, invece, se è destinato alla sola platea
di lavoratori con contratti a tempo determinato
che vengono stabilizzati.
Su queste cifre ragionano i tecnici del governo,
che ­ come anticipato ieri dal Sole 24 ore ­
stanno verificando l' ipotesi di introdurre una
misura selettiva per rendere meno onerose
per le imprese le assunzioni con i contratti a
tempo indeterminato, dovendo tuttavia fare i
conti con la limitatezza di risorse disponibili.
Come è noto la tassa regionale sulle attività
produttive si applica anche sul costo del lavoro
che non può essere detratto dalle imprese
dalla base imponibile, con l' effetto che
vengono penalizzate le aziende con più
dipendenti. In alternativa all' intervento
selettivo sull' Irap, resta valida anche un' altra
ipotesi che in questi giorni è oggetto di
verifica: quella di un intervento di riduzione dei
contributi che gravano sulle imprese, per
abbattere il carico fiscale sul lavoro a beneficio
delle imprese.
Accanto alle nuove misure che sono allo studio, il governo intende confermare gli interventi generalizzati
già in corso, ovvero il taglio del 10% dell' Irap per le imprese (vale 2,3 miliardi, finanziato con l' aumento
al 26% dell' aliquota sulle rendite finanziarie), così come il bonus di 80 euro per i 10 milioni di lavoratori
dipendenti con redditi tra 8mila e 26mila euro che il premier Matteo Renzi vuole rendere strutturale (10
miliardi). Sulle nuove misure il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, invita alla prudenza:
«Siamo in una fase di ricognizione ­ afferma ­ il governo sta esaminando diverse ipotesi per capire quali
sono i margini di azione. A seconda delle coperture disponibili si potranno modellare gli interventi di
riduzione del gap sul costo del lavoro rispetto agli altri Paesi europei».
Ma torniamo all' ipotesi di un intervento selettivo sull' Irap.
Nel 2011 (ultimo anno disponibile per il ministero delle Finanze) dalle imprese private il gettito Irap, al
netto delle deduzioni, è stato pari a 23,6 miliardi, aggiungendo ulteriori 10 miliardi circa del settore
pubblico, il gettito complessivo è di circa 34 miliardi annui. «Attualmente sono state concesse deduzioni
complessive per 138 miliardi annui ­ spiega il presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro,
Rosario De Luca ­ di cui, le deduzioni forfettarie ammontano a 42 miliardi e le deduzioni contributive e
Inail per 75 miliardi. Il settore che maggiormente fruisce è il manufatturiero a seguire il commercio e l'
edilizia». La regione con un maggior gettito è la Lombardia con 6,8 miliardi, le risorse come è noto sono
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
incassate dalle regioni per finanziarte la spesa sanitaria regionale.
La componente Irap sul costo del lavoro è di circa 10 miliardi, ma togliendo la quota Irap deducibile
dalle imposte dirette, è di 6­7 miliardi il costo effettivo per le imprese. Se il governo decidesse di
rendere deducibile dalla base imponibile Irap la componente costo del lavoro per tutti i lavoratori assunti
con contratti a tempo indeterminato si avrebbe un "risparmio" per le imprese di poco più di 5 miliardi. In
termini di mancato gettito la cifra sarebbe inferiore a 5 miliardi, considerando che una parte dell' Irap è
deducibile dall' Ires e se gli imprenditori non pagheranno più l' Irap sulla componente costo del lavoro
non avranno più la deduzione ai fini dell' imposta sul reddito delle società. Mentre se l' intervento fosse
limitato alla platea potenziale di 1,2 milioni di assunti con contratto a tempo determinato lo "sconto" alle
imprese per la trasformazione in contratti a tempo indeterminato potrebbe valere fino a 750 milioni (nell'
ipotesi che tutti vengano stabilizzati). Secondo un' indagine promossa da Confindustria tra le aziende
associate, il 33,5% dei contratti a termine è convertito in contratti a tempo indeterminato. «Attraverso la
leva fiscale la stabilizzazione verrebbe resa più conveniente e questa percentuale potrebbe salire ­
aggiunge il coordinatore scientifico della Fondazione consulenti lavoro, Enzo De Fusco ­. Verrebbe
meno l' attuale situazione paradossale secondo cui se un imprenditore acquista una merce la deduce,
mentre se assume un dipendente paga più Irap».
Ma l' iniziativa del governo non si ferma qui. Anche le parti sociali sono chiamate a fare la propria parte
nella regolazione dei contratti per legare le retribuzioni alla produttività, spostando il baricentro sempre
più sulla contrattazione aziendale. È questa una delle prossime sfide per Confindustria e sindacati.
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GIORGIO POGLIOTTI
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
I NUMERI
I NUMERI 23,6 miliardi Il gettito Irap dai privati
Nel 2011 (ultimo anno disponibile per l'
Economia) dalle imprese private il gettito Irap,
al netto delle deduzioni, è stato pari a 23,6
miliardi su un gettito complessivo di circa 34
miliardi 5 miliardi Il taglio sui contratti stabili L'
azzeramento Irap s u i c o n t r a t t i a t e m p o
indeterminato vale circa 5 miliardi; 750 milioni
se lo "sconto" viene limitato ai contratti a
tempo da stabilizzare.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
L' ultima versione. Limature alle semplificazioni.
Sblocca­Italia: chiude il commissario carceri, fondi ai
piani ordinari
Massimo Frontera Giorgio Santilli ROMA. Non
mancano alcune modifiche dell' ultima ora al
decreto legge sblocca­Italia che ieri ha avuto
la "bollinatura" della Ragioneria generale ed è
stato inviato da Palazzo Chigi al Quirinale. Se
non ci saranno obiezioni al testo da parte degli
uffici del Quirinale, il presidente della
Repubblica potrebbe firmare oggi il
provvedimento che andrebbe quindi in
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Quel
che è certo è che il decreto arriva al Colle a 14
giorni dalla sua approvazione in Consiglio dei
ministri.
Le novità più rilevante dell' ultima ora sono
due. La prima è l' eliminazione dell' articolo 31
sui limiti alla protezione accordata al diritto d'
autore (su cui si veda l' articolo a pagina 14).
La seconda è l' inserimento di un comma 12
all' articolo 3 che conferma la fine della
stagione del commissario straordinario per i
piani di realizzazione delle nuove carceri,
revocando i fondi assegnatigli in passato e
riassegnandoli ai piani ordinari per l' edilizia
carceraria gestiti dai ministeri delle
Infrastrutture e della Giustizia.
In un provvedimento fitto di procedure
straordinarie, commissariamenti e deroghe, una norma che va nella direzione opposta e torna alle
procedure ordinarie.
Novità dell' ultimo minuto anche per le semplificazioni nel settore dell' edilizia privata. Il promotore dovrà
trasmettere all' amministrazione competente la Cil «asseverata» in cui il tecnico attesta la conformità
dell' intervento agli strumenti urbanistici, l' esclusione dell' intervento sulle parti strutturali e i dati dell'
impresa cui si intende affidare i lavori. Un alleggerimento notevole rispetto all' attuale richiesta di
relazione tecnica (con «data certa») in cui peraltro il tecnico deve attestare anche che l' intervento non
richiede titolo abilitativo ai sensi di norme statali e regionali.
Cade anche la richiesta della conformità da parte dell' Agenzia per le imprese.
Passo indietro invece sulle opere pubbliche private, in cui il testo evita la scontata censura di Bruxelles
nel punto in cui si prevede che le opere possano essere affidate tout court ai privati. «Facendo salva»
una norma del codice appalti, si ripristina l' obbligo di gara.
Anche sui pagamenti c' è una novità dell' ultimo minuto. Con l' aggiunta di un comma all' articolo 4 si
stabilisce la possibilità per gli enti locali di utilizzare lo spazio finanziario di un miliardo (850 milioni) per
i Comuni e 150 (per le Province), concesso in deroga al patto dalla legge 183/2011, per effettuare
pagamenti in conto capitale relativi a tutto il 2014, invece che ai soli primi sei mesi dell' anno.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Nell' ultima versione del testo compare anche una modifica pesante al codice appalti: fra le possibilità di
variante in corso d' opera viene ricompresa l' ipotesi di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati.
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MASSIMO FRONTERA, GIORGIO SANTILLI
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Il Sole 24 Ore
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Edilizia. Protocollo Miur­Comune di Bologna.
Scuola, al via primo fondo immobiliare
Massimo Frontera ROMA Il Comune di
Bologna apre la strada all' utilizzo dei fondi
immobiliari per realizzare nuovi edifici
scolastici. Ieri, il sindaco, Valerio Merola, ha
sottoscritto con il ministero dell' Istruzione un
accordo per utilizzare 5 milioni concessi dal
Miur per attivare lo strumento e realizzare
cinque strutture per un costo di quasi 30
milioni. Le risorse statali sono quelle che il
Comune si è aggiudicato a seguito di un
bando lanciato dall' allora ministro dell'
Istruzione, Francesco Profumo.
Il tempo concesso non è poi molto. In tre anni il
comune dovrà bandire la gara per selezionare
la Sgr ­ ma il bando è nel cassetto da tempo ­
e aggiudicare l' incarico. L' operazione potrà
essere gestita attraverso un fondo esistente
oppure di nuova costituzione, cui conferire
aree e fabbricati. Sempre entro tre anni le
scuole dovranno essere completate.
Gli edifici saranno del tutto innovativi, sia nella
formazione («secondo la più recente
concezione della didattica»), sia nell' utilizzo. Il
fondo potrà infatti «destinare gli immobili a usi
diversi, fuori dagli orari del servizio scolastico,
per attività che realizzino la funzione della
scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile». Il fondo potrà inoltre cedere a terzi gli
edifici realizzati.
«Questo protocollo ­ ha detto il sottosegretario all' Istruzione Roberto Reggi (in procinto di assumere l'
incarico di direttore dell' Agenzia del Demanio) ­ apre una nuova frontiera nel reperimento delle risorse
per l' edilizia scolastica».
Alla firma dell' accordo erano presenti anche i principali partner dell' operazione. La società di gestione
Invimit, guidata da Elisabetta Spitz (già direttore del Demanio) e Inarcassa, la cassa di previdenza di
ingegneri e architetti.
Quest' ultima, nell' ottobre 2012 aveva firmato un accordo con il Comune finalizzato alla costituzione del
fondo immobiliare nonché al coinvolgimento di giovani professionisti nella progettazione delle scuole
(entro i limiti dell' indipendenza della Sgr). Nei piani di Invimit c' è il lancio di un fondo nazionale
appositamente dedicato alle scuole.
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MASSIMO FRONTERA
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Il Sole 24 Ore
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Confindustria. Panucci ascoltata sulla proposta di legge in commissione al Senato.
«Ambiente, distinguere i reati dalle violazioni
incolpevoli»
Nicoletta Picchio ROMA Differenziare la
risposta dell' ordinamento in base a specifiche
condotte, tenendo conto che ci sono
comportamenti dolosi e violazioni incolpevoli.
Bisogna reagire in modo incisivo alle condotte
criminali, ma senza penalizzare le attività
economiche, in un Paese a forte vocazione
industriale come il nostro, con generalizzate
logiche punitive. Sono le considerazioni
espresse ieri da Marcella Panucci, direttore
generale di Confindustria, nell' audizione alle
Commissioni riunite Giustizia e Territorio,
ambiente, beni ambientali del Senato sulla
proposta di legge sui reati nei confronti dell'
ambiente.
Confindustria condivide le linee di fondo del
disegno di legge, cioè «l' opportunità di
rafforzare la tutela penale dell' ambiente,
reagendo in maniera più incisiva alle condotte
criminali». Ma contemporaneamente è
«essenziale» procedere in questa direzione
«nel pieno rispetto dei principi di
proporzionalità e meritevolezza della pena»,
assicurando interventi che «siano meditati sul
piano d e l l e c o n s e g u e n z e p e r l e a t t i v i t à
economiche e non invece dettati da un'
ingiustificata e generalizzata logica punitiva». In un Paese a forte vocazione industriale come l' Italia, è
una «ferma convinzione di Confindustria» ha sottolineato la Panucci davanti ai senatori «che la tutela
dell' ambiente debba essere declinata nell' ottica di realizzare uno sviluppo sostenibile, in cui le
esigenze ambientali, sociali ed economiche siano tutte contemperate». Quindi la legge dovrebbe colpire
con lo strumento penale quelle condotte intenzionalmente lesive dell' ambiente, ricorrendo invece a
misure di tutela civile e/o amministrativa per le ipotesi di violazioni incolpevoli commesse in assenza di
dolo o di grave negligenza, così come previsto dalla normativa comunitaria. Bisogna rimettere al centro
delle politiche pubbliche l' industria come «fattore che genera lavoro e benessere», con la
consapevolezza che la delocalizzazione industriale «determina effetti negativi non solo per l' economia
reale, ma anche per l' ambiente, dovuti alla mancanza di quegli investimenti per tecnologie e
innovazioni capaci di tutelare o recuperare le risorse naturali».
Secondo Confindustria, alcuni passaggi del provvedimento in discussione sono in «evidente
disallineamento con la regolazione europea, che conferma la volontà di rendere proporzionate le
sanzioni». Quindi, senza mettere in discussione l' impianto del disegno di legge, occorre intervenire su
alcuni profili: sull' indeterminatezza delle nuove fattispecie di illecito è necessario precisare che il reato
di inquinamento ambientale dell' area sia configurabile quando viene causato un danno alla qualità del
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Enti locali
suolo, delle acque, della fauna e della flora. Inoltre in materia di disastro ambientale andrebbe
specificato che le condotte abusive consistono nella commissione di un delitto contro la Pa.
Secondo argomento, sulla punibilità anche a titolo di colpa dei nuovi delitti di inquinamento e disastro
ambientale, occorre eliminare la punibilità a titolo di colpa o, in via subordinata, prevedere la non
configurazione del reato per il soggetto che si attiva per operazioni di risanamento ambientale. Inoltre, in
tema di ravvedimento operoso si ritiene opportuno disporre la sospensione del procedimento penale e
della prescrizione per l' intera durata degli interventi di risanamento. Infine, in merito ai reati ambientali
presupposto della responsabilità degli enti, dovrebbero essere eliminate le sovrapposizioni tra le nuove
fattispecie delittuose (inquinamento e disastro ambientale) e quelle contravvenzionali già esistenti.
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NICOLETTA PICCHIO
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Il Sole 24 Ore
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Che cosa cambia
Che cosa cambia LE RISORSE La mappa
Tutte le Province dovranno definire entro 15
giorni dalla pubblicazione del decreto i beni e
le risorse collegate alle funzioni (fondamentali
e non) oggi svolte, basandosi in particolare sui
dati dei rendiconti degli ultimi tre anni. La
mappa deve essere inviata all' Osservatorio
regionale sulla riforma, che avrà 15 giorni di
tempo per esaminarla LE FUNZIONI Servizi
d a r i c o l l o c a r e A l l e Province l e g g e r e ,
ribattezzate «enti di area vasta», resterà solo
una gamma ristretta di funzioni di
pianificazione t e r r i t o r i a l e ( o l t r e a l l e p a r i
opportunità nel lavoro). Il resto andrà a
Regioni o Comuni, o a l l e l o r o f o r m e
associative come caldeggiato dal progetto. Le
Città metropolitane sommeranno le funzioni di
Comuni ed enti di area vasta I PREMI Prove di
semplificazione Il ridisegno punta anche a
semplificare l' assetto amministrativo, con la
cancellazione di agenzie ed enti intermedi
oggi attivi nelle regioni. Un decreto dell'
Economia individuerà i premi da assegnare
alle Regioni che chiudono più organismi. Su
m a t e r i e c o m e g l i a p p a l t i , l e Regioni
«favoriscono» la gestione per area vasta.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Riforma Delrio. Accordo Stato­Regioni­Autonomia sull' attuazione.
Da redistribuire entro l' anno le funzioni delle
Province
Gianni Trovati MILANO La girandola delle
f u n z i o n i c h e a b b a n d o n a n o l e Province
"alleggerite" per trasferirsi a Comuni, Città
metropolitane e Regioni dovrà fermarsi entro il
31 dicembre. Per aiutare il traffico delle
competenze, e del personale chiamato a
seguirle, si prevedono una serie di
rimodulazioni degli obiettivi del Patto d i
stabilità, o l t r e a l l a m a x i ­ c l a u s o l a d i
salvaguardia in virtù della quale il
trasferimento di funzioni, e quindi di passività,
di spese e di personale, non può determinare
per l' ente ricevente il superamento dei tetti di
spesa o indebitamento.
Dopo le trattative degli ultimi giorni, la
Conferenza unificata ieri ha dato il via libera
all' accordo politico fra Stato, Regioni e
Autonomie e al decreto collegato di Palazzo
Chigi per attuare la riforma Delrio.
L' intesa arriva con due mesi di ritardo rispetto
al calendario previsto dalla riforma, e anche
per questa ragione non "cede" alle richieste
delle Regioni che nei giorni scorsi avevano
spinto per una definizione più distesa dei
tempi. Entro il 31 dicembre, si legge nel testo
finale dell' accordo sottoscritto ieri, «le Regioni
si impegnano ad adottare le iniziative legislative di loro competenza» per redistribuire le funzioni. «Oggi
abbiamo raggiunto un accordo storico ­ sostiene il ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta
­ ora può partire l' attuazione della legge Delrio e anche le Città metropolitane, previste da 30 anni,
diventano realtà». «Soddisfatto» si dice anche il presidente dell' Anci, Piero Fassino, che però sottolinea
l' urgenza di «quantificare le risorse necessarie a far decollare nel migliore dei modi le Città
metropolitane». Soprattutto in fatto di tempi di attuazione, l' obiettivo fissato sulla carta è ambizioso, e si
capirà presto se il traguardo del 31 dicembre sarà raggiungibile.
Trasferire le attività oggi in capo alle Province significa spostare anche risorse e personale, e per
questa ragione le tappe forzate partono dall' individuazione di beni e risorse collegate alle diverse
attività oggi provinciali. Questa volta è il Dpcm a dettare i tempi, e a chiedere a tutte le Province di
realizzare entro due settimane dalla pubblicazione del testo in «Gazzetta Ufficiale» una «mappatura dei
beni e delle risorse connesse a tutte le funzioni, fondamentali e non». La mappa deve poi essere
trasmessa a un osservatorio costituito da ogni Regione insieme agli enti del territorio, che ha altri 15
giorni di tempo per dare il via libera.
La mappa è il primo passo indispensabile per il riordino delle funzioni, che lascerà ai nuovi «enti di area
vasta» la pianificazione territoriale, la programmazione dei trasporti e della rete scolastica territoriale
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
(compresa la gestione dell' edilizia scolastica), l' assistenza «tecnico­amministrativa» agli enti locali (l'
idea è di accompagnare i processi di aggregazione dei Comuni) e, anche se non c' entra molto con il
resto, la promozione delle pari opportunità nel mondo del lavoro. Le altre attività dovranno andare alle
Regioni o a i Comuni, c o n u n a g e o g r a f i a amministrativa che pare destinata a differenziarsi
profondamente da Regione a Regione, anche perché l' accordo sottolinea l' esigenza di seguire le
«peculiarità» territoriali. A spostarsi sarà anche il personale (con salvaguardia del trattamento
fondamentale e accessorio, e delle scadenze oggi previste nei contratti a termine), ma qui la strada
sembra più lunga anche perché deve passare dall' accordo con i sindacati.
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Il Sole 24 Ore
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Le riforme in Parlamento. Boschi: «Vorrei che l' Italicum fosse approvato da Palazzo Madama
entro la fine dell' anno»
«Legge elettorale prima della Pa»
Renzi chiede a Finocchiaro di invertire i programmi della commissione al Senato.
Emilia Patta ROMA Priorità alla legge
elettorale. L' Italicum procederà in
commissione Affari costituzionali del Senato
anche a costo di lasciare un po' indietro la
riforma Madia della pubblica amministrazione.
La precisazione arriva in serata con una nota
informale di Palazzo Chigi dopo che alcune
ricostruzioni di un incontro tra lo stesso Matteo
Renzi e la presidente della prima
commissione di Palazzo Madama Anna
Finocchiaro avevano fatto pensare a un
rallentamento dell' Italicum. «Dall' incontro tra
Renzi e Finocchiaro esce chiara la volontà del
governo di andare avanti in tempi rapidi sulla
legge elettorale e poi sulla riforma della Pa», si
chiarisce da Palazzo Chigi. E la ministra per le
Riforma Maria Elena Boschi, che ieri ha
partecipato alla prima riunione della
commissione Affari costituzionali della Camera
sulla riforma del Senato e del Titolo V, indica
la deadline per l' approvazione dell' Italicum a
Palazzo Madama: «Vorrei che la riforma della
legge elettorale fosse approvata a fine anno
dal Senato», dice. Entro fine anno, e
possibilmente prima dell' arrivo a Palazzo
Madama della legge di stabilità, a fine
novembre.
Quanto alle riforme costituzionali ora all' esame della Camera, Boschi ribadisce la linea del governo:
«Sono probabili alcune modifiche, ma mi auguro contenute, perché l' impianto votato dal Senato è
fedele a quello del governo ed è essenziale che non venga rimesso in discussione». Il grosso è fatto,
dunque. Si potrà cambiare su immunità, platea per eleggere il presidente della Repubblica e poco altro,
ma il governo non è disposto a ricominciare daccapo una discussione che è già stata piuttosto
difficoltosa in Senato.
Insomma, su Italicum e riforme si procede come da calendario stabilito prima della pausa estiva:
nessun rallentamento. Per Renzi la nuova legge elettorale ­ strettamente collegata alla riforma
costituzionale che abolisce il Senato, dal momento che l' Italicum riguarda solo il sistema per eleggere i
deputati ­ resta evidentemente una priorità. Non solo perché sulla riforma della politica, che per di più è
a costo zero, il premier ci ha messo la faccia, ma anche perché sbloccare un sistema politico di fatto
ingessato (ora come ora si potrebbe votare solo con il proporzionale puro uscito dalla sentenza della
Consulta) restituirebbe agibilità politica al suo Pd qualora ci fossero le condizioni politiche per dover
ritornare alle urne prima della scadenza naturale della legislatura. Da qui, anche, la preoccupazione
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
degli alleati alfaniani di governo.
«Condivido quanto detto dalla ministra Boschi ma oggi la priorità sono le riforme economiche, a
cominciare da quella del lavoro. Noi dobbiamo delle risposte all' Europa», dichiara il coordinatore
nazionale del Nuovo centrodestra Gaetano Quagliariello. Il timore che Renzi si voglia tenere aperta la
strada del voto nel caso in cui non riesca a fare la Legge di stabilità che vuole e a correggere in favore
della flessibilità la rotta europea è forte tra i piccoli partiti, e non solo.
Di certo c' è che il premier ha rimesso la testa sul dossier Italicum, e l' accordo è vicino.
Indipendentemente dal prossimo atteso incontro con Silvio Berlusconi («è da vedere se e quando si
farà», dicono a Palazzo Chigi), da Forza Italia sono arrivati negli ultimi giorni segnali ben precisi sulla
questione delle soglie: in vista di una possibile ricostruzione del centrodestra l' ex Cavaliere è disposto
ad abbassare le soglie di ingresso uniformandole al 4 o al 4,5% come chiedono appunto gli alfaniani e
come vuole anche la minoranza del Pd. Quanto alle piccole liste bloccate previste nella versione dell'
Italicum approvato alla Camera e prese di mira sia dagli alfaniani sia dalla minoranza del Pd, si
conferma come più probabile la soluzione dei capilista bloccati con le preferenze per gli altri. Renzi,
chiudendo la festa dell' Unità di Bologna, aveva parlato anche della possibilità di un ritorno ai collegi
uninominali: vista la nota avversione di Berlusconi e di Forza Italia, sembra più una "minaccia" per
ottenere almeno in parte il sì alle preferenze. Altra soluzione potrebbe essere il cosiddetto Toscanellum,
tornato d' attualità proprio in queste ore per il via libera bipartisan (Pd e Fi) in consiglio regionale
toscano: in sostanza un sistema misto preferenze/piccole liste bloccate che lascia ai partiti la possibilità
di percorrere le due strade. Dettagli, in ogni caso: la quadra generale è stata trovata e uno degli scogli
più grossi ­ la questione delle soglie di ingresso ­ è stato aggirato. E Renzi è intenzionato a non farsi
scappare il treno.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
ilPUNTO.
Il ritorno dei veti incrociati sulla Consulta e il patto
Renzi­Berlusconi
Dopo il nuovo rinvio si avvicina l' ora decisiva per capire se l' accordo esiste e quanto
tiene.
Luciano Violante e Antonio Catricalà sono due
figure in grado di ricoprire degnamente l'
incarico di giudice della Consulta. Il fatto che
siano al centro di polemiche non sorprende: è
quello che accade di solito quando a eleggere
i giudici è il Parlamento. Semmai, dopo l'
ennesima votazione a vuoto a circa tre mesi
dalla prima, il punto è un altro: quanto vale ­
viene da domandarsi ­ la famosa intesa fra
Renzi e Berlusconi?
Non c' è dubbio che il governo si sia retto
finora, specie per quanto riguarda le riforme
istituzionali e la legge elettorale, su una sorta
di grande coalizione sottintesa e non
dichiarata: un patto a due che circoscrive e
annacqua la maggioranza più ristretta Pd­Ncd
da cui deriva la fiducia a Renzi. Secondo una
certa "vulgata", sostenuta in particolare dai
Cinque Stelle, l' accordo sarebbe ferreo, quasi
una camicia di forza imposta alla legislatura.
Se è così, sarebbe necessario avere qualche
prova più convincente.
È strano, ad esempio, che l' intesa Palazzo
Chigi­Palazzo Grazioli non riesca nemmeno a
produrre due giudici della Consulta. Quando
peraltro entrambi i candidati, Violante e
Catricalà, rappresentano la linea del confronto politico aperto, privo di pregiudizi; e in una certa misura
interpretano meglio di altri il clima parlamentare figlio della semi­maggioranza allargata di cui parliamo.
In apparenza altri candidati sarebbero più «divisivi» e identitari, meno adatti a raccogliere il largo
consenso necessario nelle Camere riunite.
Tuttavia lo stile e il profilo dei due non è bastato. È servito solo ad attirare gli attacchi dell' opposizione
"grillina" e a richiamare dal letargo i franchi tiratori, di cui non si sentiva parlare dalle giornate che nella
primavera del 2013 affossarono i candidati alla Quirinale ­ Prodi fra tutti ­ e aprirono la strada alla
conferma di Napolitano. Il voto segreto ha permesso il gioco dei veti incrociati. In luogo del consenso
trasversale che ci si aspettava, i due ­ Catricalà più di Violante ­ sono stati attirati nelle sabbie mobili e
sono mancati loro parecchi voti rispetto a quelli previsti sulla carta. Soprattutto Catricalà è stato votato
troppo poco dal partito di Berlusconi, considerando che il nome antagonista, Donato Bruno, ha raccolto
120 suffragi. Al tempo stesso anche un certo numero di membri del Consiglio Superiore della
Magistratura ha fallito l' elezione, anche in questo caso per la mancata convergenza sinistra­destra.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Ci sono due spiegazioni per l'"impasse".
La prima è che i gruppi parlamentari siano sempre meno propensi a seguire le indicazioni dall' alto. In
tal caso il percorso di Renzi rischia di farsi impervio, visto che il premier ha sottolineato proprio ieri l'
urgenza della riforma elettorale anche rispetto al riordino della pubblica amministrazione.
E senza disciplina parlamentare tutto diventa più difficile.
La seconda ipotesi è che qualcuno nei palazzi che contano non voglia realmente sostenere i due
candidati in campo. In tal caso i franchi tiratori non sarebbero figli del disordine, bensì comprimari di
uno psicodramma che si avvale di una regìa. Lo verificheremo presto. Se Renzi e Berlusconi vogliono
davvero vedere alla Consulta Violante e Catricalà, hanno il week­end per definire una strategia coesa e
vincente. Altrimenti dovranno individuare due figure più gradite, ma il problema di far loro ottenere i voti
rimarrà tale e quale.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
RIFORME.
La priorità vera dell' economia
Riforma del lavoro, riforma della Pubblica
amministrazione e financo la spending review
di 20 miliardi annunciata assieme al taglio del
costo del lavoro nell' ambito della Legge di
stabilità. Tutto sembra passare in secondo
piano rispetto alla priorità ribadita ieri da
Palazzo Chigi con tanto di nota ufficiosa: la
legge elettorale ora in discussione alla
Camera viene avanti a tutto, la riforma Madia
(e il resto) può attendere un passo indietro.
Ferma restando l' importanza di ammodernare
il nostro sistema politico, di fronte a un Pil
«che balla attorno allo zero» sono davvero
queste le risposte che aspetta da noi l'
Europa?
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Il Sole 24 Ore
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Regionali in Emilia Romagna. Renzi e il caso dei due esponenti Pd indagati: ma nessuno crede
alla giustizia ad orologeria, chi sbaglia paga.
«I candidati non li scelgono i giudici»
Per le primarie verso la sfida Bonaccini­Balzani ­ Bersani: Roma ascolti Bologna.
Emilia Patta ROMA «I candidati li scelgono i
cittadini, non i giudici». Matteo Renzi non è
intervenuto finora nel caos Emilia Romagna,
dopo che l' inchiesta della Procura sulle spese
della Regione ha coinvolto i due candidati più
forti alle primarie del Pd per la presidenza
della Regione ­ Matteo Richetti, che si è
ritirato, e Stefano Bonaccini, che ha deciso
invece di restare in campo ­ con quella che
molti democratici chiamano giustizia ad
orologeria. «Nessuno crede alla giustizia ad
orologeria ­ precisa il premier ­. Chi sbaglia
paga. Ma si aspetta la sentenza, altrimenti è la
barbarie». È un atteggiamento garantista che il
Pd ha tenuto in altre occasioni e mantiene
anche stavolta, sottolinea. D' altra parte Renzi
a caldo aveva commentato, riferendosi alla
scelta di Richetti di ritirarsi, che lui al suo
posto non lo avrebbe fatto.
Dunque si va verso la conferma delle primarie,
con una macchina che ufficialmente si è già
messa in moto. Restano in campo Bonaccini,
responsabile Enti locali d e l l a s e g r e t e r i a
renziana e molto forte nella sua Emilia, e l' ex
sindaco di Forlì Roberto Balzani, la cui
posizione di candidato di rottura in questa
situazione ne fa qualcosa di più di un semplice outsider.
Anche se sorprese sono sempre possibili, Renzi ha dunque rinunciato a calare l' asso dall' alto (il
cosiddetto "briscolone" di cui si è parlato nei giorni scorsi in ambienti parlamentari) presentando una
candidatura forte come quelle di Graziano Delrio, Giuliano Poletti o Dario Franceschini. Privarsi di
Delrio a Palazzo Chigi o di ministri importanti come Poletti (Lavoro) o Franceschini (Cultura) proprio
quando si avvicina la sostituzione della Lady Pesc Federica Mogherini alla Farnesina comporterebbe tra
le altre cose la necessità di un rimpasto in grande stile di cui al momento Renzi non ha alcuna voglia.
Avanti con le primarie regionali, dunque, in accordo tra Roma e il partito emiliano come suggerisce l' ex
leader del Pd (e anche ex governatore dell' Emilia) Pier Luigi Bersani. Nessun diktat nei confronti di un
partito regionale che per numero di iscritti, peso elettorale ed economico è quello più importante d' Italia
e nel quale non si sono udite voci che chiedono un annullamento delle primarie.
La base sarà in ogni caso ascoltata, e già nei prossimi giorni sarà convocata la direzione regionale del
partito a cui potrebbe presenziare il vicesegretario Lorenzo Guerini.
Verso le primarie, dunque, con uno schema classico: da una parte il candidato "ufficiale", ossia
Bonaccini, segretario uscente sostenuto da un bel pezzo dei dirigenti del partito, renziano della seconda
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
ora ma in ottimi rapporti anche con l' ala che all' ultimo congresso ha sostenuto Cuperlo; dall' altro il
candidato di rottura Balzani, fortemente critico con l' amministrazione Errani e sostenuto dalle frange
meno allineate. Sperando che tutto ciò basti a fermare la doppia slavina dell' inchiesta (Bonaccini si
attende il proscioglimento in tempo per il voto del 23 novembre) e della campagna grillina contro un
establishment ormai «marcio».
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Il Sole 24 Ore
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Farmaceutica. Ieri sciopero di 8 ore a Genova, l' azienda conferma i 76 esuberi.
Su Esaote il Mise cerca il compromesso
Raoul de Forcade GENOVA Si è conclusa con
una soluzione provvisoria per evitare la rottura
(una serie di incontri separati tra le parti e un
successivo nuovo meeting in sede
ministeriale) la riunione di ieri, presso il
ministero dello Sviluppo economico, tra
sindacati e vertici di Esaote. L' azienda
biomedicale con sedi a Genova e Firenze e
680 addetti ha presentato in primavera un
piano industriale, concepito per far fronte alla
crisi, che è stato subito respinto da Fim­Cisl,
Fiom­Cgil e Uilm.
Il progetto aziendale prevede 76 lavoratori in
esubero; la costituzione di due nuove società
su due rami d' azienda, che conterranno
rispettivamente 25 e 47 lavoratori; 22 lavoratori
della ricerca trasferiti da Firenze a Genova; l'
esternalizzazione della parte riguardante la
produzione e i magazzini; nonché la Cig
straordinaria per 120 persone. Al termine dell'
incontro di ieri, scandito da uno sciopero di
otto ore nello stabilimento di Genova, il
viceministro dello Sviluppo economico,
Claudio De Vincenti, ha parlato di «clima
costruttivo».
L' azienda, ha aggiunto, «si impegna a
mantenere la produzione in Italia e a investire su progetti di rilancio produttivo; il sindacato accetta di
andare a vedere le carte del piano industriale».
Esaote, da parte sua, ha ribadito che il piano intende rafforzare «la strategicità dell' Italia nei due siti di
Genova e Firenze».
Restano, però, sottolinea una nota dei sindacati, «le distanze tra le parti». Il viceministro ha quindi
proposto una serie di incontri separati, a partire da lunedì prossimo, con sindacati, enti locali e azienda.
Incontri che dovrebbero concludersi entro 10 giorni.
Ci sarà poi un nuovo passaggio al Mise, per verificare se esistono le condizioni per redigere un accordo
condiviso tra le parti.
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Il Sole 24 Ore
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Giappone. Ma le Pmi italiane sono poco abituate a confrontarsi con soggetti che sono
conglomerati di grandi dimensioni.
Società di trading chiavi per Tokyo
Al numero uno del big del settore Mitsui la guida dell' Italy­Japan business group.
Stefano Carrer TOKYO. Dal nostro
corrispondente In principio fu il capo di un'
azienda di cosmetica, a indicare la priorità del
settore moda­bellezza­lifestyle. Poi venne il
responsabile di un colosso dell' industria
pesante con ampi interessi nel settore della
difesa, a testimoniare l' ambizione di portare i
rapporti bilaterali a un più alto livello
tecnologico. Oggi è il numero uno di una
grande società di trading. Basta considerare
chi sia il co­presidente giapponese dell' Italy­
Japan Business Group (Ijbg) per vedersi
segnalato l' indirizzo strategico delle relazioni
economiche tra Italia e Giappone. Dopo i
lunghi anni di Yoshiharu Fukuhara (Shiseido) e
quelli brevi di Kazuo Tsukuda (Mitsubishi
Heavy Industries, dal 2010), quando la
leadership di parte italiana fu presa da
Finmeccanica, il responsabile di parte
nipponica del Forum imprenditoriale tra i due
Paesi è ora Masami Iijima, chief executive del
colosso diversificato del trading Mitsui.
Non si tratta di rinnegare le due precedenti
direttrici, anzi: lifestyle e tecnologie restano in
evidenza, ma diventa sempre più importante il
modo di canalizzare relazioni e partnership di
business, con un orizzonte non solo bilaterale, ma aperto ai mercati mondiali.
Per le aziende italiane, le società di trading nipponiche sono interlocutori naturali con cui affrontare le
sfide dell' internazionalizzazione: conglomerati con un forte radicamento territoriale e una consolidata
abitudine a gestire rapporti in aree dove domina la cultura asiatica, le case di trading svolgono attività di
import/export di beni e servizi vari, dal Giappone verso il mondo e viceversa, oltre che ­ sempre più ­ fra
aree diverse del mondo, vista la domanda stagnante in patria.
Di recente si sono aperte anche all' incubazione, in logica industriale, di aziende estere se ritenute
strategiche, nel quadro della volontà di riposizionare il loro portafoglio di investimenti: meno esposizione
al settore energetico e più in comparti meno affetti dalle fluttuazioni di mercati, con disponibilità anche a
un maggiore coinvolgimento nelle attività dei loro partner.
Alla XXVI assemblea annuale plenaria dell' Ijbg che si terrà a Torino il 28 ottobre, sarà ampia la loro
rappresentanza. Un anticipo si avrà il 23 settembre con un incontro a porte chiuse presso Confindustria
Marche, che segue quello avvenuto alcuni mesi fa con i vertici di Confindustria Veneto e precede un
analogo appuntamento in programma a novembre a Reggio Emilia dedicato alla meccatronica.
«C' è ancora un' asimmetria informativa che va colmata ­ afferma Ludovico Ciferri, consulente di alcuni
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fondi di private equity e membro del Private equity monitor italiano ­. Le trading house giapponesi
conoscono poco le nostre imprese, le quali a loro volta raramente sanno cosa siano le trading company.
I passi avanti cominciano però a essere concreti». Dai contatti in corso, risultano aperti, secondo
indiscrezioni, una decina di dossier.
Dialogare con le trading company è comunque complesso e soggetto ai tempi lunghi tipici degli
operatori giapponesi. «Certo ­ continua Ciferri ­ interloquire con colossi che macinano miliardi di utili per
noi che vantiamo miriadi di aziende, anche interessanti ma di dimensioni contenute, non è semplice. La
novità è che le trading giapponesi sembrano aver capito che di aziende italiane solide e con il taglio di
fatturato che normalmente interessa loro ce se sono poche, mentre di più piccole ce ne sono molte e
tutte alla ricerca di partner forti con cui crescere su mercati lontani e difficili dove con le sole proprie
forze non arriverebbero mai». Sorge dunque un potenziale di ripensamento delle politiche di
internazionalizzazione verso l' Asia, con il Giappone come una risposta alla Cina o ai fondi sovrani
medio­orientali? «Non si tratta di opporre un Paese, Giappone o la Corea del Sud, ad altri, ma piuttosto
di valutare le conseguenze di avviare attività con partner industriali dalla mentalità molto diversa anche
all' interno del pur variegato panorama asiatico, o con operatori economici come quelli medio­orientali
guidati da interessi finanziari. Io credo che se in passato avessimo dialogato maggiormente con
operatori come le trading giapponesi avremmo capito prima cosa stava succedendo in Asia. Avremmo
gestito con maggior attenzione il rapporto con un partner come la Cina, con la quale la nostra bilancia
commerciale è fortemente passiva, privilegiando magari Paesi come il Giappone, dove rimane invece
ampiamente positiva».
Da poco anche presidente di Advanet, azienda giapponese leader nel settore degli embedded
computer, Ciferri cita l' esperienza di questa azienda, comprata sette anni fa da Eurotech: il gruppo
friulano ha fatto consolidamento industriale, fondendo due aziende in una e continuando a servire grandi
clienti giapponesi con componentistica tecnologica che finisce incorporata in sofisticate macchine
vendute nel mondo intero. «Ci siamo concentrati sui clienti, che sono aziende giapponesi come noi,
aiutandole con la nostra componentistica a crescere con i loro prodotti nel mondo. Nel contempo
evitando avventure in Cina, Paese che abbiamo l' impressione l' Italia abbia abbracciato senza ben
conoscerlo». E conclude: «Oltre ad acquisti di partecipazioni dirette, più o meno strategiche, è infatti già
cominciata la penetrazione cinese in settori strategici italiani, ad esempio nel mondo dei super
computer, asset su cui stanno giocando il proprio sviluppo futuro le nazioni all' avanguardia. Anche per
l' Italia poteva essere un asset strategico: si ha invece l' impressione lo si voglia lasciare ai nuovi grandi
player asiatici, che a prezzi non contendibili propongono già tecnologie non più all' avanguardia cedute
loro dagli americani».
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STEFANO CARRER
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12 settembre 2014
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Lettere
Bruxelles non sta simpatica anche perché è
poco conosciuta La Commissione europea è
cosi solerte ad attivare procedure d' infrazione
nei confronti del Belpaese (per nobili cause,
come il ritardo dei pagamenti nella pubblica
amministrazione, la pessima gestione delle
carceri... eccetera)che non si spiega il perché
nessun burocrate di Bruxelles abbia mai
attivato una procedura d' infrazione per
eccessivo carico fiscale (nei confronti di
imprese e cittadini) e conseguente violazione
della Costituzione nazionale (l' art. 53
evidenzia che la capacità contributiva di noi
italiani è un parametro inviolabile, sancito
appunto dalla Costituzione stessa).
Lorenzini Lucia Rimini Cara Lorenzini, una
delle ragioni per cui l' Europa e la
Commissione Ue, che in parte la rappresenta,
sono impopolari tra gli europei è che in realtà
non sono ben conosciute. E ancora meno se
ne conoscono le competenze. Per esempio
non è la Commissione Ue ma il Consiglio d '
Europa, un organismo che nulla ha a che
v e d e r e c o n l e i s t i t u z i o n i comunitarie, a
condannare regolarmente l' Italia per la
situazione delle sue carceri e la scandalosa
inefficienza della giustizia.
Nel caso della tassazione e del suo carico eccessivo rispetto alla media Ue ma soprattutto, direi,
rispetto ai servizi che i cittadini dovrebbero ottenere in cambio, questo è un settore che resta sotto la
sovranità nazionale, protetta in sede europea dal voto all' unanimità. Bruxelles quindi non ha nessun
potere di aprire procedure di infrazione, al massimo può fare raccomandazioni (che in effetti fa) che poi
gli Stati non sono obbligati a fare proprie. Sui ritardi di pagamento della nostra pubblica
amministrazione, invece, la Commissione Ue ha competenza, visto che le cattive pratiche intralciano il
buon funzionamento e la concorrenza nel mercato unico. L' ingiunzione all' Italia di ridurre quei ritardi,
tra l' altro in applicazione di una direttiva Ue approvata dai 28 Governi dell' Unione, a me sembra una
cosa positiva per le imprese che hanno crediti pendenti e per l' economia italiana in recessione.
I Comuni ritardatari sulla Tasi Stando alle ultime indicazioni ci sono almeno 3.000 Comuni che non
hanno deliberato l' aliquota Tasi nei tempi previsti. A mio avviso questo dovrebbe far riflettere, in tema
di riforme istituzionali, sulla necessità di intervenire sull' assetto territoriale dello Stato. Da un lato i
Comuni si lamentano circa la mancanza di fondi a disposizione, dall' altro non riescono neppure a
stabilire quanto i cittadini devono pagare. Incominciamo ad accorpare i Comuni con meno di tremila
abitanti che rappresentano solo un centro di spesa.
Giorgio Galli Fenegrò (Co) 96 miliardi di sms In Italia nel 2013 sono stati inviati 96 miliardi di sms.
Ipotizzando l' introduzione di qualche centesimo aggiuntivo al loro costo si potrebbero ottenere due
importanti risultanti: un sensibile aiuto alle asfittiche casse erariali e una probabile riduzione del numero
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
di tali messaggi, quasi sempre del tutto inutili.
Mauro Luglio Monfalcone Il Pil della discordia E così i delinquenti diventano benemeriti.
Andiamolo a spiegare agli studenti, ai nostri figli. C' era ben altro che si poteva considerare e
valorizzare: la cura familiare (piccoli e anziani), le diverse forme di volontariato (culturale, sociale,
aggregativo eccetera eccetera eccetera). Ho un dubbio: il famoso fondo da cui risalire dopo averlo
toccato e raschiato, è bucato?
Lettera firmata Una visione miope dell' austerità L' Ue pone vincoli quantitativi, tipo 3% del Pil, anche a
investimenti produttivi che in pochi anni possono ripagare il finanziamento e non solo non
appesantiscono ma possono anche alleggerire il deficit pubblico nel medio­lungo termine . È una
visione miope dell' austerità valutata solo nel breve termine.
Ascanio De Sanctis Roma.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Fisco. In attesa dei chiarimenti delle Entrate dopo l' ultima stretta sulle compensazioni sulle
dirette occorre far riferimento ai precedenti documenti.
Controlli light per il visto di conformità
Intermediari chiamati a un riscontro formale sulla dichiarazione senza valutazioni di
merito.
PAGINA A CURA DI Paolo Meneghetti Gian
Paolo Ranocchi La scadenza per l' invio di
Unico entro fine mese pone agli intermediari
abilitati (Caf e professionisti) la questione dei
controlli necessari per l' apposizione del visto
di conformità sulle dichiarazioni che
chiuderanno a credito. Il visto, infatti, è
necessario se si vuole utilizzare (o si è già
utilizzato) il credito 2013 in compensazione
orizzontale per un importo superiore a 15mila
euro.
L' articolo 1, comma 574 dell' ultima legge di
stabilità (147/2013) ha esteso la stretta già
sperimentata per l' Iva anche all' utilizzo dei
crediti relativi, tra l' altro, a imposte dirette
(Irpef, I r e s ) e Irap. I principali problemi si
riscontrano per i contribuenti che esercitano
un' attività autonoma, d' impresa o
professionale, in quanto si aspettano ancora le
p r e c i s a z i o n i d e l l e Entrate s u i c o n t r o l l i
necessari per l' apposizione di un visto
«fedele». Anche se nelle ultime settimane
vanno segnalate le indicazioni operative di
Assirevi (documento di ricerca 182) e del
Codis (il coordinamento dei dottori
commercialisti ed esperti contabili della
Lombardia).
Il contesto e le verifiche Allo stato attuale, si può comunque provare a ricostruire il quadro alla luce dei
precedenti documenti di prassi. Un quadro da cui emerge che il visto di conformità richiede controlli
solo di natura formale e non valutazioni di merito (così la circolare 134/E/1999). Inoltre bisogna ricordare
che per il visto di conformità relativo ai crediti Iva (in qualche modo "anticipatore" delle disposizioni
scattate da quest' anno) l' Agenzia ha individuato (in un' ottica di semplificazione) le verifiche minime
con la circolare 57/E/2009, emessa in sede di «prima applicazione» delle disposizioni ma che poi è
rimasta l' unica fonte per tracciare la mappa dei controlli essenziali.
Procediamo con ordine. I controlli per il rilascio del visto di conformità sono finalizzati a garantire la
correttezza della liquidazione della dichiarazione in relazione a errori materiali e di calcolo.
Il rilascio del visto implica in prima battuta il riscontro dei dati esposti nella dichiarazione con la
documentazione relativa agli oneri deducibili e detraibili, le detrazioni e i crediti d' imposta, le ritenute d'
acconto e le risultanze delle dichiarazioni precedenti.
Se si tratta di un' impresa o di un lavoratore autonomo, occorre anche verificare la regolare tenuta e
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
conservazione delle scritture contabili obbligatorie e alla verifica della corrispondenza dei dati esposti
nella dichiarazione alle risultanze delle scritture contabili e di queste ultime alla relativa
documentazione. Anche in questo caso si tratta di riscontri di carattere formale anche se garantire la
corrispondenza dei dati contabili con la relativa documentazione può comportare un controllo laborioso
in presenza di un numero elevato di movimentazioni contabili. Per questo, come già avvenuto per l' Iva,
sarebbe auspicabile che le Entrate individuassero il range minimo di controlli.
Rientrano tra le scritture contabili obbligatorie anche le distinte inventariali che devono essere conformi
alle disposizioni previste dal Dpr 600/1973. Il livello di attenzione deve, comunque, essere massimo
anche perché potrebbero verificarsi situazioni in cui l' inventario di fine anno non sia completamente
conforme ai dettami di legge.
Il nodo inerenza Proprio tenendo conto dell' indicazione arrivata a suo tempo con la circolare
134/E/1999, si può provare a risolvere il dubbio se il corretto rilascio del visto presupponga anche la
necessità di verificare l' esatta applicazione delle norma tributaria nella determinazione del reddito d'
impresa e di lavoro autonomo. In pratica, se è necessario o meno riscontrare anche la correttezza delle
riprese in aumento e in diminuzione operate in dichiarazione. Si pensi, per esempio, all' applicazione
del principio di inerenza in relazione a determinati costi o ai criteri di valutazione delle rimanenze. Si
ritiene che questa analisi esuli dal riscontro meramente formale richiesto dall' articolo 35 del Dlgs
241/1997 per entrare nel merito della rilevanza della componente reddituale.
Ciò è stato implicitamente confermato anche con la circolare 57/E/2009: tra i controlli indicati non è
prevista la verifica della corretta applicazione delle disposizioni che regolano la detraibilità dell' Iva in
merito a condizioni oggettive e/o soggettive. Quindi questo tipo di controllo è da ritenere estraneo al
visto, anche alla luce del fatto che il successivo articolo 36 del Dlgs 241/1997 prevede la necessità, per
il rilascio del visto pesante (che ha tutt' altre finalità), di aver accertato l' esatta applicazione delle norme
tributarie sostanziali.
Nei controlli del visto di conformità ci potrebbero però comunque essere dei riscontri sulle variazioni in
aumento e in diminuzione effettuate. Il riferimento è al riporto delle riprese fiscali temporanee apportate
in dichiarazioni precedenti che hanno efficacia nell' anno certificato (come la rateazione di una
plusvalenza realizzata in anni precedenti).
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Tributi locali. L' Ifel chiede la proroga.
Terreni «indivisi», s' inceppa l' invio dei dati
comunali
Gianni Trovati MILANO La scadenza del 15
settembre entro la quale i Comuni devono
inserire nel Portale del federalismo fiscale i
dati sui terreni a proprietà indivisa non può
essere considerata perentoria, ed è
necessario rivedere i meccanismi di
inserimento dei dati perché i formati
predisposti dal ministero non riescono a
leggere la realtà. Sono le due indicazioni
principali che l' Ifel fornisce ai sindaci sullo
sfortunato intreccio di scadenze che sta
impegnando migliaia di enti locali sulle nuove
regole per questa tipologia di terreni (come
segnalato sul Sole 24 Ore dell' 8 settembre).
Per capire il problema bisogna partire dal
decreto sul «bonus Irpef» (Dl 66/2014), che sui
terreni è intervenuto in due modi. Prima di
tutto, ha promesso di accorciare l' elenco dei
Comuni montani, dove i terreni sono esenti
dall' Imu, per recuperare 350 milioni di gettito
tagliando di una cifra equivalente le spettanze
degli enti locali. Il provvedimento, ed è la
seconda mossa, si è occupato anche dei
terreni a proprietà collettiva, una tipologia
diffusa a macchia di leopardo nel Paese con
varie forme, dai consorzi alle "università
agrarie" (forme associative presenti nel Lazio) e alle "partecipanze agrarie" (Emilia Romagna), e ne ha
disposto l' esenzione Imu. Per compensare i Comuni di questo mancato gettito, il dipartimento Finanze
ha chiesto ai Comuni interessati di trasmettere al Portale del federalismo fiscale tutti i dati relativi a
questi terreni, cioè il codice fiscale e la qualifica del proprietario, il numero di particelle possedute nel
Comune, il reddito dominicale totale del Comune e le aliquote Imu applicate su questi terreni nel 2013 e
nel 2014. Con la nota prot 30881/2014 (si veda Il Sole 24 Ore del 9 settembre) il ministero ha ribadito
che il mancato invio dei dati equivale alla "certificazione" che il Comune non abbia terreni di questo tipo.
Fin qui è tutto logico, ma il meccanismo inciampa sulle date. La compensazione, e quindi la
trasmissione dei dati, riguarda i Comuni che non ricadano in zone collinari o montane, perché lontano
dalla pianura i terreni non pagano l' Imu quindi non c' è alcuna compensazione da garantire ai Comuni,
ma il nuovo elenco degli enti considerati montani o collinari non ha ancora visto la luce, e il Governo ha
tempo per prepararlo fino al 22 settembre. Risultato: il 15 settembre scadono i termini per l' invio dei
dati sulle proprietà collettive, ma molti enti non sanno ancora se sono tenuti o meno all' adempimento.
Il problema è nelle calendario scritto nel Dl 66, che fissa al 22 settembre sia i termini per il nuovo elenco
di Comuni montani sia quelli per il decreto con le compensazioni sui terreni a proprietà indivisa, ma l'
Ifel contesta la possibilità che un decreto direttoriale stabilisca di fatto la mancata esenzione per chi non
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
rispetta una scadenza (quella del 15 settembre) non prevista da alcuna norma. Anche perché, nel
merito, i tecnici sottolineano parecchi aspetti da cambiare nelle modalità di trasmissione dei dati per
riuscire a centrare l' obiettivo: il rischio, altrimenti, è un' altra tornata di "compensazioni" che non
riescono a coprire il mancato gettito.
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GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Digitalizzazione. Nuove regole tecniche.
«FatturaPa» si adegua al restyling di giugno
Benedetto Santacroce La nuova versione delle
regole tecniche della fattura elettronica verso
la Pa, pubblicate sul sito www.fatturapa.gov.it,
recepiscono una serie di richieste degli
operatori in questo primo periodo di
applicazione (dal 6 giugno scorso).
Il documento, che costituisce la guida
operativa con cui gli utenti compilano il
formato della nuova fattura obbligatoria, si è
inoltre allineato alle regole imposte dal decreto
del Mef sulla conservazione elettronica del 17
giugno 2014.
Infine, ha provveduto a eliminare ovvero
semplificare alcune richieste non necessarie
per la conformità del documento inviato.
In particolare, nelle regole tecniche sono state
inseriti nuovi obblighi relativamente ai casi in
cui la fattura deve essere provvista di bollo. In
effetti, quando l' operatore emette una fattura
esente è necessario che il documento abbia
scontato l' imposta di bollo.
Con l' emanazione del decreto di giugno, le
procedure di assolvimento del bollo sono
mutate. Gli operatori non potranno più
assolvere il bollo in altra maniera se non
secondo la procedura individuata all' articolo 6
di quel provvedimento.
Pertanto, non è più possibile assolvere l' imposta in modo virtuale con preautorizzazione dell' agenzia
delle Entrate, ma con un versamento da effettuare a consuntivo. Per questo motivo le regole non
richiedono più il numero di autorizzazione, ma si limitano a chiedere se il bollo è stato assolto con la
nuova procedura.
Ulteriori modifiche riguardano le modalità di pagamento che si sono arricchite di altre ipotesi di
pagamento tra cui, ad esempio, la multicard.
Anche per la data è stato definito il formato secondo lo standard Iso 86012004 con indicazione dell'
anno/mese/giorno.
Per i regimi fiscali è stata aggiunta una causale specifica per le ipotesi di reverse charge.
Infine è stato eliminato nella parte generale l' obbligo di indicazione della norma di riferimento.
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BENEDETTO SANTACROCE
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Enti locali. In arrivo un nuovo decreto sull'«armonizzazione contabile»
Nel riordino dei bilanci entrano le alienazioni
Gianni Trovati MILANO I disavanzi extra che si
apriranno nei bilanci degli enti territoriali con la
"pulitura" dei bilanci prevista dalla nuova
contabilità potranno essere coperti anche con
le alienazioni immobiliari, oltre che togliendo il
v i n c o l o a d a l c u n e entrate a s p e c i f i c a
destinazione.
Lo prevede l' ultimo tassello attuativo
dell'«armonizzazione contabile», la riforma che
cambierà i bilanci degli enti dal 1° gennaio
prossimo.
Il testo, che dovrebbe arrivare in Conferenza
unificata entro fine mese per il via libera
definitivo, serve ad aprire un paracadute
aggiuntivo per quella che rappresenta la prima
preoccupazione delle amministrazioni locali: la
riforma impone infatti di cancellare le entrate
scritte in bilancio ma ormai prive di concrete
possibilità di riscossione, e può aprire buchi
importanti nei conti di città anche grandi. Il
decreto correttivo appena varato dal Governo
(si veda «Il Sole 24 Ore» del 9 agosto) dà agli
enti dieci anni per recuperare gli extra­deficit,
e il nuovo provvedimento offre strumenti
aggiuntivi per il ripiano.
Il prossimo arrivo del decreto è stato
annunciato ieri dal sottosegretario all' Economia Enrico Zanetti, che in audizione alla commissione
bicamerale per il Federalismo fiscale ha fatto il punto sulle novità in arrivo per la finanza locale. L'
attuazione della riforma, che anche grazie al lavoro delle commissioni parlamentari sembra ormai al
riparo dal rischio di rinvii, domina naturalmente il campo, e da questo punto di vista Zanetti ha profilato
sviluppi importanti. In prima battuta, le nuove regole si applicheranno infatti solo agli enti delle Regioni a
Statuto ordinario ma, ha sottolineato Zanetti, «l' obiettivo dell' armonizzazione contabile non potrà
considerarsi pienamente conseguito senza il totale coinvolgimento delle autonomie speciali». Da questo
punto di vista, Sicilia e Sardegna hanno già accettato di recepire le nuove regole nei propri ordinamenti,
mentre «con le altre Autonomie speciali sono in corso i confronti diretti a verificare i tempi di attuazione
della riforma».
L' altro capitolo dell' audizione di ieri si è concentrato sui «fabbisogni standard», cioè i parametri
elaborati da Sose e Istat insieme agli enti locali per misurare il prezzo giusto delle diverse attività e
superare il criterio della spesa storica. Le prime elaborazioni sono state presentate nei mesi scorsi,
hanno fatto riferimento alla spesa storica 2010, e per questo è già partito l' aggiornamento per rendere
più attuale il quadro. I risultati della prima tornata, comunque, saranno resi pubblici da ottobre nell'
ambito del progetto OpenCivitas.
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Enti locali
GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Il numero uno dell' Agenzia. L' intervista a «Otto e mezzo» su La7.
Orlandi: «No ai condoni, sarebbero immorali»
Marco Mobili Giovanni Parente ROMA
«Escludo quasiasi forma di condono fiscale
perché lo ritengo immorale». È quanto
affermato ieri dal direttore delle Entrate,
Rossella Orlandi, nella trasmissione «Otto e
mezzo» su La7. Il numero uno dell' Agenzia ha
precisato che il condono fiscale sarebbe un
gravissimo errore non solo politico perché
renderebbe impossibile «riscostruire quel
patto di lealtà tra Stato e cittadini che sarebbe
rivoluzionario».
Per contrastare l' evasione, secondo la
Orlandi, occorre invece predisporre dei presidi
così da intercettarla prima che si manifesti. E
senza troppi sconti: in sintonia con il premier,
Matteo Renzi, il nuovo capo del Fisco italiano
sottolinea che «tanto dobbiamo andare
incontro ai contribuenti italiani in difficoltà,
tanto dobbiamo essere duri nei confronti dei
grandi evasori». Per la Orlandi «è prioritaria la
lotta alle frodi fiscali. Queste oltre a produrre
danni all' Erario rappresentano una vera e
propria concorrenza sleale, così come lo
strumento per costituire fondi da utilizzare
nella corruzione. Per questo è importante
capire non solo quanto si evade ma come si
evade».
Un' affermazione che però non convince del tutto l' altro ospite della conduttrice Lilli Gruber, Beppe
Severgnini. Il quale a più riprese si è chiesto e ha chiesto alla Orlandi come sia possibile che un
contribuente sia stato in grado di nascondere al fisco oltre mille immobili ed evedare milioni di euro. Il
direttore delle Entrate ha replicato che tra l' accertato e il riscosso ci sono una serie di tutele e
procedure giuridiche, a partire dall' accertamento con adesione dove spesso le somme milionarie
accertate (e strillate) sui giornali si riducono nel corso del contraddittorio tra gli uffici e il contribuente
accertato.
Comunque sia per la Orlandi l' evasione va combattuta su tutti i fronti e senza clamori mediatici: stop ai
blitz modello Cortina e sì «al presidio di cassa» a fari spenti.
Certo è che se le tasse fossero pagate in modo giusto da tutti, inevitabilmente, diminuirebbero ­ ha
aggiunto la Orlandi ­: il nostro compito «è farle pagare a tutti». Sulla pressione fiscale, poi, il direttore
non si è potuto sottarre dall' affermare che la pressione fiscale italiana è al top in Europa: «Non è un
tecnico che può dire se le tasse in Italia sono troppo alte. Certo è che in Italia la pressione fiscale è tra
più elevate d' Europa. Comunque sia il nostro lavoro è quello di renderle più eque e quindi più
accettabili per i cittadini».
Ma il Fisco oltre a pesare resta complicato. «La fiscalità ­ dice la Orlandi ­ è di una complessità assurda.
Ma ci stiamo impegnando. La dichiarazione precompilata sarà una rivoluzione e dal 2015 a 20 milioni di
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
contribuenti anziché dire "Tu dichiara e poi ti controlliamo", noi diremo "Questo è quello che ci risulta"».
A questo punto l' errore non sarebbe più del contribuente e se tutto va per il verso giusto la partita si
chiuderebbe lì.
Quanto alla scelta di non guidare anche Equitalia, la Orlandi ha spiegato che «occorrono più teste per
un lavoro che impegna strenuamente, non si possono seguire in modo giusto e coerente due grandi
strutture».
C' è stata quindi «la necessità di tenere distinte le due figure».
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GIOVANNI PARENTE
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Italia Oggi
Enti locali
Il punto.
Spoil system? I dirigenti pubblici restano tali a vita
Con uno stile sinceramente lodevole (pacato
senza ostentazione, tanto da far dimenticare il
topless paparazzato quest' estate!
) il ministro dell' istruzione Stefania Giannini ha
avuto modo, l' altro giorno a Verona, di
puntualizzare alcuni dei contenuti della sua
riforma.
In un' intervista pubblica c o l d i r e t t o r e d i
Panorama Giorgio Mulè, ha detto che,
finalmente, nella valutazione delle carriere
degli insegnanti, sarà introdotto un sistema di
valutazione del merito, basato sui giudizi dei
superiori ma anche su quelli dei colleghi, degli
allievi e delle famiglie, e che tutti questi giudizi
concorreranno nella misura dei due terzi a
f o r m a r e l ' entità d e l b o n u s s t i p e n d i a l e
triennale, un vero e proprio scatto di stipendio,
che i professori potranno intascare, se «bravi».
Bene.
Però c' è un punto sul quale il tabù del
dipendente statale iperprotetto resta
inscalfibile, con buona pace del Rottamatore e
delle sue ministre Giannini e Madia: l'
intoccabilità dei dirigenti. Mentre nel settore
privato, nonostante la discussa sopravvivenza
dell' articolo 18, i dirigenti che demeritano o
semplicemente perdono la fiducia dei capi
possono essere licenziati, ed è all' ordine del
giorno che ciò accade (il caso Montezemolo, pur ben edulcorato nei toni e nella buonuscita, ne è la
riprova), nel settore pubblico ciò non accade.
Intendiamoci: in parte è questione di regole, in parte di prassi. I dirigenti privati licenziati possono
impugnare il licenziamento davanti al giudice e spesso lo fanno, ma nel 99% dei casi non vedono
accogliere la loro istanza. I dirigenti statali rimossi o licenziati si appellano al Tar e vincono s­e­m­p­r­e.
Con l' aggravante che se il reintegro nel ruolo o nel posto comporta il risarcimento di un danno, chi
aveva disposto il licenziamento rischia di rispondere di tasca propria. È questo, detto molto
semplicemente, il vero motivo per cui Renzi (ma come lui, chiunque altro oggi) deve tenersi sullo
stomaco una sfilza di direttori generali ministeriali ostruzionisti, o perché di diverse fedeltà politiche o
perché affezionati alle loro consuetudini. Altro che spoil system.
La licenziabilità dei dirigenti: almeno questa, nella pubblica amministrazione, occorrerebbe introdurla,
cambiando le regole, più oggi che domani. Altrimenti la meritocrazia resterà una finta. E quanto alla
scuola sarebbe giusto chiarire che non sono dirigenti solo i presidi, ma anche i professori, nelle loro
classi del tutto autonomi da qualunque potestà esterna.
La Costituzione tutela e garantisce l' eguaglianza tra i cittadini, si allarghi subito anche al pubblico
impiego la licenziabilità dei capi prevista nel privato.
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12 settembre 2014
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Italia Oggi
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SERGIO LUCIANO
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12 settembre 2014
Pagina 7
Italia Oggi
Enti locali
Per aver condonato 80 euro di imposte ai percettori dei redditi più bassi: equità, non regalo.
Visco si complimenta con Renzi
E intanto difende a spada tratta l' Irap da lui voluta.
Dracula non è cambiato.
Vincenzo Visco, associato al principe
transilvano per l' impegno sulle tasse negli
anni da ministro delle finanze coi governi di
Romano Prodi e Massimo D' Alema, tradisce
ancora un certo trasporto per l' imposizione
fiscale. In particolare difende quelle introdotte
da lui stesso, come l' Irap. Intervenendo ieri sul
giornale online Ilcampodelleidee.it, quello
messo in piedi assieme a Pier Luigi Bersani,
Visco ne ha dato prova muscolare. Difendendo
gli 80 euro renziani, a suggello dell' armistizio
firmato col premier alla Festa dell' Unità di
Bologna, Visco attacca la vulgata degli
economisti e degli imprenditori convinti, al
contrario, che sarebbe stato meglio
«concentrare gli sgravi sul costo del lavoro a
carico delle imprese e in particolare sull' Irap».
Spiega Visco che «l' idea, ridotta all' osso, è
che se si danno soldi alle imprese esse
aumenteranno l' occupazione e gli
investimenti», commentando polemicamente
che «perché dovrebbero farlo non è detto, né
spiegato: si tratta in realtà di una delle tante
varianti che può assumere la politica dell'
offerta per cui se si creano le condizioni giuste
i mercati sono lì pronti per utilizzarle».
In realtà, spiega l' ex­ministro, vari governi
precedenti a quello di Renzi hanno seguito questo approccio «ma senza particolare successo». La lista
è lunga: «Politiche volte alla riduzione del cuneo fiscale sono state decise da Mario Monti (con la
creazione di un fondo ad hoc), Enrico Letta (1 miliardo di euro di taglio del premio Inail, più 106 milioni
di sgravi Irap a fronte di assunzioni), e anche dallo stesso Matteo Renzi (meno 10 per cento dell' Irap);
un altro incentivo alle imprese è stato il rafforzamento dell' Aiuto alla crescita economica­Ace (di circa 2
miliardi)».
E qui scatta la difesa della «sua» Irap, introdotta a fine '97 con un decreto legislativo.
«L' insistenza a favore di una riduzione dell' Irap è molto discutibile», osserva Visco, «se si vuole ridurre
il cuneo fiscale sul lavoro si può infatti intervenire anche direttamente sui contributi sociali, o sull' Irpef.
Se si vogliono ridurre le tasse sulle impresa», prosegue, «si può ridurre l' Irpeg».
Secondo l' ex­ministro «il sospetto è, dati alla mano, che l' impopolarità dell' Irap da parte delle imprese
derivi dal fatto che essa è l' unica imposta che non può essere elusa e che è molto difficile evadere, a
differenza di tutte le altre».
Per Visco, che oggi è un professore ordinario della Sapienza di Roma, «già questo è di per sé un forte
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12 settembre 2014
Pagina 7
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Italia Oggi
Enti locali
argomento contro un ulteriore intervento di riduzione dell' Irap, ma soprattutto non va dimenticato che l'
imposta fu introdotta (in sostituzione tra l' altro dei contributi sanitari) per contribuire al finanziamento
della sanità, fornendo alle regioni un tributo autonomo sul quale fosse possibile intervenire in caso di
difficoltà finanziarie del settore». In conclusione, «allentare il vincolo di bilancio in un settore che
rappresenta una quota molto elevata della spesa pubblica sarebbe molto pericoloso oltre che
ingiustificato».
Quanto agli 80 euro, secondo l' esponente piddino, se ne è enfatizzato il mancato effetto sui consumi
«dopo i dati del Pil del secondo trimestre (...) dimenticando che esso era in vigore da solo un mese».
Inoltre, in queste valutazioni, si mischiano i piani macro e microeconomici: «A livello macro», ricorda,
«un' erogazione di 10 miliardi di euro finanziata con riduzioni di spesa pubblica e con aumento di alcune
imposte sul capitale, non poteva ovviamente avere effetti espansivi sulla economia nel suo complesso
se non in misura trascurabile. A livello micro», prosegue, «invece il bonus aveva e ha la funzione di
alleviare, sia pure in maniera non decisiva, le condizioni di difficoltà economica delle famiglie, oltre che
di abbassare il cuneo fiscale».
La polemica anti­80 riflette, secondo Visco «un tradizionale conflitto distributivo tra profitto e salari in
presenza di risorse scarse, e non dovrebbe sorprendere il fatto che Renzi abbia (per la prima volta
dopo molto tempo) optato per i salari». Insomma, ci piaci compagno premier. E sul punto, forse, non è
solo questione di armistizio.
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GOFFREDO PISTELLI
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12 settembre 2014
Pagina 9
Italia Oggi
Enti locali
Perché Lupi non ha avviato una due diligence sugli sprechi del Consorzio Venezia Nuova?
Affossato lo scandalo del Mose
Ai collaudi nominati un commercialista e un giurista.
Il Mose e lo scandalo che porta il suo nome, da
attribuire però al Consorzio Venezia Nuova e a
una larga combriccola di funzionari e politici,
non possono essere seppelliti nel
«tombarello» del ministro Lupi. Dicesi
«tombarello» un cassetto, anzi un
retrocassetto, dell' archivio del ministero delle
infrastrutture nel quale vengono abbandonati
in perpetuo dossier e documenti scottanti.
Eppure, sono passate tante acque alte in
Laguna, è quasi finita l' estate e, allegramente,
il ministro delle infrastrutture si occupa d' altro,
di varare un nuovo piano dai contenuti così
poco attendibili (si pensi alle ipotizzate nuove
ferrovie Messina­Catania e Messina­Palermo, i
cui tempi di progettazione e di realizzazione si
misurano in decenni) da farlo classificare
come l' ennesimo libro di sogni venduto al
pubblico per «farlo stare buono».
E senza garanzie che non si ripetano le
malversazioni cui siamo ormai abituati.
Sarebbe bastato poco per mettere con i piedi
in terra il sistema «opere pubbliche»:
presentare un rapporto sull' opera più
misteriosa d' Italia, quella Variante di valico
che sembra persa nella memoria e nelle
grasse pieghe dei bilanci di Atlantia (l' ex
gloriosa Autostrade) e avviare un processo di
risanamento economico e morale di un altro intervento di portata storica, il Mose.
Perché qui il problema è semplice: è accertato dall' autorità giudiziaria che il Consorzio Venezia Nuova
ha distribuito un mare di soldi in giro, tra sponsorizzazioni ed erogazioni a enti e persone fisiche, politici
e funzionari. Ora, ci vuole un «sembra», vista le nebbia fitta che cela la situazione reale: infatti,
«sembra» che, per dare una parvenza di legalità ad alcune erogazioni, il Magistrato alle acque abbia
addirittura inserito nelle equipe progettuali del Mose impiegati di tutti i generi (quindi anche non tecnici)
ai quali, annualmente, in base alla legge sull' incentivi alle progettazioni «in­house», venivano erogati
compensi a quattro zeri a carico del Consorzio.
Poiché il Consorzio Venezia Nuova aveva una sola voce al capitolo ricavi, i pagamenti del Magistrato
alle acque, tutti i soldi dissipati erano e sono soldi dell' Erario, per i quali sono configurabili vari reati
dalla truffa ai danni dello Stato all' estorsione, alla corruzione, al peculato e via dicendo.
Ovviamente, questo non basta al ministro Lupi per disporre una «due diligence» che stabilisca a quanto
ammonti la differenza tra l' incassato e il giustamente speso, né per chiedere la nomina di un
commissario al Consorzio e alle imprese che ne fanno parte.
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C' è tuttavia un capitoletto ancora da esplorare, rimuovendo il muro di silenzio che sommerge il Palazzo
dei X Savi (sede del Magistrato alle acque) e quello di Porta Pia (sede delle Infrastrutture): si tratta dei
collaudi, ripartiti tra innumerevoli commissioni, che si turnavano nell' effettuare la revisione delle attività
realizzative del Consorzio, sino all' ultima pensata dall' ingegner Ciriaco D' Alessio, presidente del
Magistrato sino a pochi mesi fa. Una commissione di collaudo dei collaudi già fatti, in modo da stabilire
se le opere collaudate a spezzatino «stanno insieme». Componenti il dottor Pietro Ciucci, presidente
dell' Anas e il dottor Vincenzo Fortunato, già consigliere di Tar, capo di gabinetto di vari ministri (da Di
Pietro a Tremonti), dal 2002 professore ordinario, privo quindi degli impedimenti imposti a un
magistrato. Un terzo componente, funzionario della Regione Veneto, non ha accettato l' incarico e si è,
giustamente, tirato fuori.
L' aspetto scandaloso di quest' ultima commissione è che nessuno dei due membri in carica ha le
competenze tecnico­ingegneristiche che costituiscono il presupposto obbligato per rivestire un ruolo di
rilevante, pubblica certificazione.
L' uso di costituire commissioni miste (ingegneri e amministrativi) risale agli anni '50, quando accadeva
che le opere realizzate presentassero delicati e complessi problemi giuridici.
Ma la prevalenza era sempre delle componenti ingegneristiche. Ciucci è laureato in economia e
Fortunato in legge. Una commissione quindi, la loro, inqualificata a svolgere un incarico (tecnico) di
collaudo.
Ora, il successore di D' Alessio, Daniele, ha revocato l' incarico. E sin qui tutto bene. Salvo il fatto che i
dioscuri Ciucci e Fortunato avrebbero presentato ricorso al Tar. Quando si dice la faccia tosta.
DOMENICO CACOPARDO
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Il governo non ha il coraggio di imporre fusioni per chi è al disotto dei 5 mila abitanti.
Restano comuni da 180 abitanti
Anche gli uffici periferici dello stato vanno accorpati.
C' è pure la riorganizzazione territoriale dell'
intera pubblica amministrazione, tra le riforme
che attendono di partire e che dovrebbero, non
immediatamente ma col passar degli anni,
recare risparmi di spesa. Infatti, la legge n. 56
di quest' anno, comunemente definita col
nome del sottosegretario Graziano Delrio e
contenente «disposizioni sulle città
metropolitane, sulle province, sulle unioni e
fusioni di comuni», prevede: «le pubbliche
amministrazioni riorganizzano la propria rete
periferica individuando ambiti territoriali
ottimali di esercizio delle funzioni non
obbligatoriamente corrispondenti al livello
provinciale o della città metropolitana». Nelle
prossime settimane, quindi, le amministrazioni
dovranno adottare piani, indicanti pure «i
risparmi attesi dalla riorganizzazione nel
successivo triennio».
In caso un' amministrazione o un ente pubblico
non provveda, spetta al presidente del
Consiglio nominare «un commissario per la
redazione del piano».
Ci sarebbe da attendersi (e da auspicare) un'
ampia riorganizzazione territoriale che
assommi, per esempio, più prefetture, ovvero
più ex provveditorati agli studi, o insomma più
articolazioni periferiche dei vari ministeri,
tenendo conto del fatto che molti sono i casi in cui l' attuale popolazione interessata da strutture con
riferimento provinciale è inferiore a quella di un municipio della città di Roma.
Il discorso dovrebbe valere anche per le Regioni (ma così non sarà, per motivi costituzionali), posto che
la creazione della regione Molise, per esempio, risponde esclusivamente al desiderio di creare una
burocrazia con collegati posti di lavoro (non sempre equivalenti a lavoro produttivo, anzi).
Il fenomeno del buroindotto, in questo caso riferito al sorgere di enti troppo circoscritti, andrebbe
stroncato.
Si dirà che il personale resterà immutato: nell' immediato, senza dubbio, ma, laddove in luogo di tre
prefetture ne troveremo una sola, è ragionevole pensare che non vi sarà bisogno di sostituire tutti i
dipendenti che andranno in pensione. Disgraziatamente, pur agevolando la legge Delrio il formarsi di
unioni di Comuni, non è mai stata avviata una riduzione della base comunale. Nessuno, cioè, ha mai
voluto fare scomparire migliaia e migliaia di comuni che non hanno più ragion d' essere nel terzo
millennio, quando le comunicazioni terrestri non sono più quelle dell' età unitaria e l' avvento di
telematica, informatica ecc. ha modificato antiche esigenze, ormai insussistenti. E ci sono, in piena
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pianura, dei comuni da 180 abitanti. Bisognerebbe far fondere obbligatoriamente i comuni che sono
sotto i 5 mila abitanti.
CESARE MAFFI
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i dipendenti pubblici creano pil in base al loro costo, anche se non facessero nulla.
In teoria i numeri sono più esatti delle parole ma
dipende da come essi sono stati calcolati
Ogni era ha le streghe e i maghi che si merita.
Noi abbiamo la statistica. Misurare è
importante, e misurare è meglio che intuire.
Ma, peggio che intuire, è adorare il Numero
Cattivo: si rischia di farsi male. Come il
tacchino di Halloween, che ha ispirato i fondi
immobiliari americani pre­crisi, quel pennuto
che, compiacendosi con la statistica su come
era stato ingozzato a settembre e ottobre,
stimava di strafogarsi a novembre e di
superare i 100 kg a dicembre. Terrorizzati
dalle qualità chiediamo soccorso ai numeri,
ma come distinguere i numeri buoni da quelli
cattivi?
Il pericolo è grande. Dove finiremo se si
continuerà, per dire, a valutare le università
sulla velocità con cui promuovono? Capita già
di sentire, in treno, studenti vantarsi di aver
superato l' esame di Anatomia senza aver
studiato stomaco e fegato.
Un numero aumenterà, ma è cattivo: le vittime
dei medici.
E così pure la questione, attuale, della riforma
del pil. Misurare le economie si deve, ma con
le doti oggi più disprezzate: scetticismo e
buon senso.
Prima di schiantarsi su un Titanic (non previsto
dal modello matematico di moda),
ricordiamolo che le statistiche, portate all' estremo, sono curiose: non è difficile dimostrare che l'
incidente stradale di un disoccupato fa comunque girare l' economia, o che morire conviene (tenuto
conto di assicurazioni, fatturato delle pompe funebri). Il famigerato Pil, croce e delizia, un tempo, dei soli
economisti, è ora uno di famiglia per tutti noi. È come un anziano ammalato in casa: estetiste, ingegneri
e gelatai tornano a casa e, dopo un bacio ai bambini, chiedono, tremebondi: «Come sta il pil?». Ne
dipendono le sorti degli Stati, crolli di Borsa o mirabolanti guadagni: se andremo in pensione o potremo
permetterci Fregene. Il problema esiste, e sono importanti le attuali riflessioni in materia. Ma,
comunque, il pil, come il futuro per Enrico Ruggeri, è un' ipotesi: bisognerebbe conoscere tutti i consumi
e il saldo esatto import export. Il sommerso è difficile da misurare e come misurare il pil del settore
pubblico?
Su questo punto può farsi una riflessione importante. Poiché i servizi pubblici non hanno prezzo, un
criterio sono gli stipendi di chi li rende: i servizi pubblici valgono, allora, in base a quanto costano, non a
quanto producono. C' è qualche controindicazione avvelenata. Se noi pubblici dipendenti giocassimo a
freccette tutto il tempo, contribuiremmo sempre al pil quanto il nostro stipendio (e non solo con la birra e
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a wurstel consumati per allietare il gioco).
Questa non è una immagine fedele della realtà e, forse, segnala il problema dei problemi dell' Italia.
Che non è il numerastro della pressione fiscale e neppure il numerone della spesa pubblica, ma il
numeraccio della produttività.
I Numeri non risolvono i problemi, così come non è l' orario dei treni che rende efficienti le ferrovie.
Ma adorare i numeri, specie quelli sbagliati, i problemi li crea.
© Riproduzione riservata.
ALBERTO MARCHESELLI
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Italia Oggi
Enti locali
Telekommando.
Rai, asse Franceschini­Gubitosi. Su La7 torna Myrta
Merlino
La Rai vuole dimostrare che non dimentica il
mondo dell' arte. E stamattina, nella sala Belle
Epoque della romana Galleria Nazionale d'
Arte Moderna, il direttore generale della Rai
Luigi Gubitosi avrà accanto il ministro dei beni
e delle attività culturali e del turismo Dario
Franceschini per presentare le Storie dell' arte
di Marco Baliani, serie in dieci puntate
trasmesse da domani sera su Rai5, grazie a
RaiCultura diretta da Silvia Calandrelli.
* * * Da lunedì 15 settembre torna dopo la
pausa estiva L' aria che tira, il programma di
approfondimento giornalistico del mattino di
La7 condotto da Myrta Merlino. Giunto alla sua
quarta edizione il contenitore (in costante
crescita di ascolti e con quasi 20 milioni di
italiani sintonizzati solo nell' arco della scorsa
stagione) continuerà ad analizzare tutti i giorni,
da lunedì al venerdì dalle 11 alle 13.30, i temi
più caldi del giorno, dall' economia alla
politica, con ospiti in studio, collegamenti,
servizi e interviste. Merlino è raggiante:
«Siamo pronti a ripartire per un' altra grande
stagione de L' aria che tira. Come sempre, il
nostro obiettivo è quello di fornire a tutti i nostri
telespettatori gli strumenti necessari per capire
la realtà in cui vivono. Dai problemi dell'
economia alle scelte dei nostri politici, fino ai
fenomeni sociali, saremo testimoni del nostro tempo raccontando, senza far sconti a nessuno e senza
pregiudizi, quello che accade giorno dopo giorno». Con nuovi sforzi produttivi, per la rete di Urbano
Cairo, che Merlino sottolinea: «Avremo tanti ospiti in studio, in collegamento, e gli inviati sul posto per
seguire da vicino gli eventi che accadono di ora in ora. Il nostro paese vive un momento difficile e pieno
di contraddizioni, ma noi proporremo lo stile che ci ha sempre contraddistinto: vale a dire un dibattito
serrato e acceso, unito alla concretezza di un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, e capace di
parlare ai giovani e ai meno giovani».
* * * Tutto pronto alla Reggia della Venaria di Torino per gli Mtv Days, la due giorni di «intrattenimento
digitale» organizzato da Mtv. Alla sua seconda edizione, la rassegna prevede tra gli ospiti J­Ax e una
serata speciale dedicata al mondo dei dj, Electro Night.
Lo scorso anno gli Mtv Days portarono alla Venaria 25 mila persone. Proiettato in anteprima nazionale il
film Tutto può cambiare, di Keira Knightley, storia a Manhattan tra il dirigente di un' etichetta musicale e
una giovane cantante.
Sarà il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi, ad aprire oggi pomeriggio alle 14, a Roma,
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Enti locali
presso il museo Maxxi, «La promessa dell' Europa», due giorni di lavori a cui sono stati invitati esperti,
studiosi e dirigenti dei public service media di tutta Europa per discutere sul ruolo strategico
rappresentato dai servizi pubblici radio­tv e i cittadini nell' era della convergenza digitale. Verrà
presentata anche una nuova indagine di Eurobarometro sul significato dell' adesione all' Ue e sulle
aspettative per il futuro dei cittadini europei.
L' iniziativa è promossa dal Dipartimento per le politiche europee e commissione europea, in occasione
del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell' Unione Europea, con la collaborazione di
ministero dello sviluppo economico, Rai, European Broadcasting Union (Ebu), Fondazione Maxxi e
FormezPa. Il convegno proseguirà sabato con gli interventi, del sottosegretario alle comunicazioni
Antonello Giacomelli, il direttore generale della comunicazione della commissione Ue Gregory Paulger,
il presidente della Rai Anna Maria Tarantola, il presidente di Ebu Jean­Paul Philippot, e il è presidente
della commissione cultura e educazione del Parlamento europeo Silvia Costa.
L' evento può essere seguito in diretta streaming sul sito della Presidenza italiana del Consiglio dell'
Unione Europea (http://italia2014.eu/it/).
Ebola o non Ebola, The Last Ship immagina un virus pandemico che decima la popolazione mondiale
all' 80%.
La serie, al via in anteprima assoluta su Italia 1 da oggi ogni venerdì in prima serata, s' iscrive di diritto
alla lista dei telefilm che in qualche modo hanno anticipato la realtà (tra gli ultimi, Person Of Interest sul
Datagate, in programmazione dalla prima stagione su Italia 1). Il virus killer può essere combattuto solo
dall' equipaggio di una nave della Marina con a bordo 217 membri, impegnati nella ricerca del vaccino.
Eric Dane di Grey' s Anatomy è al timone di una delle serie­sorpresa della stagione, già confermata per
la seconda stagione in Usa. Rhona Mitra, colei che ha dato «forme» alla Lara Croft del videogioco best­
seller Tomb Raider, interpreta la scienziata che funge da contraltare femminile del capitano
protagonista. Adam Baldwin è tra gli altri volti noti. La serie è firmata da Michael Bay, regista­produttore
della cine­saga sbancabotteghini di Transformers. La Marina americana ha dato il benestare per le
riprese a bordo delle sue navi. Brian Lowry su Variety ha commentato: «Eric Dane si candida a essere il
nuovo John Wayne in una serie apocalittica sulla paranoia di un virus pandemico». La critica è stata
redatta prima dello scoppio dell' ultima epidemia di Ebola.
© Riproduzione riservata.
GIANFRANCO FERRONI
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Italia Oggi
Enti locali
Dopo Telelombardia e T9, Antenna Uno, Telereggio, TeleTricolore e Rete 7 a rischio in Emilia.
Tv locali, fioccano i licenziamenti
La pugliese Telenorba ristruttura e taglia 43 persone.
Le tv locali sono allo stremo delle forze.
Fioccano le chiusure e i licenziamenti, da Nord
a Sud, senza tregua.
Ultima in ordine di tempo, la ristrutturazione a
Telenorba, grande tv areale pugliese e una
delle più importanti in Italia, dove sono state
tagliate 43 unità (otto giornalisti e 35 tecnici). In
giugno sono state spedite 26 lettere di
licenziamento al gruppo Telelombardia (Tl,
Antenna 3, Top Calcio 24, dove in totale sono
occupate 128 persone) cui potrebbero
aggiungersene delle altre vista la situazione
non florida della casa editrice Mediapason,
mentre nel Lazio la storica emittente T9 è stata
messa in liquidazione dall' editore Edoardo
Caltagirone, con 20 dipendenti mandati a
casa. In Emilia tremano Antenna Uno,
Telereggio, TeleTricolore, Rete 7. Ma è tutto il
comparto in ogni angolo della Penisola a
uscire letteralmente devastato dal passaggio
al digitale terrestre (concluso nel 2012) e dalla
c r i s i d e l l a r a c c o l t a pubblicitaria. P e r
paradosso, il peso specifico delle grandi tv
areali è sempre rilevantissimo quanto a
audience. E in alcuni casi, vedi l' esempio di
Top Calcio 24 del gruppo Mediapason, è
addirittura in crescita. Sono i conti economici
che non stanno più in piedi. Anche per colpa
dei tagli delle «misure a sostegno della emittenza locale», il cui fondo pubblico era di 110 milioni di euro
nel 2013, ed è stato ridotto ad appena 36 milioni nel 2014. La cassa integrazione rappresenta un
pannicello caldo, mentre i contratti di solidarietà non si possono applicare perché l' evoluzione
tecnologica ha fatto sì che interi reparti delle emittenti locali, come quelli tecnici, siano sempre meno
fondamentali rispetto, ad esempio, a quelli giornalistici.
I ricavi pubblicitari delle tv locali, in base a uno studio di Confindustria Radio tv, erano pari a 481 milioni
di euro nel 2012: a fine 2014 ci si avvicinerà probabilmente a quota 400 mln.
Anche gli addetti, che erano 4.388 nel 2012, caleranno drasticamente sotto quota 4 mila.
E proprio perché ci si confronta con una situazione strutturale, «dobbiamo per forza ristrutturare le
nostre aziende, se non vogliamo chiudere. Non c' è alternativa», spiega Luca Montrone, presidente di
Telenorba, «e il taglio di 43 dipendenti su circa 200 (183 per la precisione, ndr) serve proprio per poter
rilanciare Telenorba e tutti i suoi canali.
Facciamo i miracoli, ma non molliamo. Noi abbiamo investito 10 milioni di euro per il passaggio al
digitale terrestre. Ci sono nuovi modi di lavorare che riducono il personale necessario. Ma, soprattutto, il
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Enti locali
digitale terrestre ci ha fatto perdere le posizioni sul telecomando acquisite negli anni (i tasti 7­8­9, in
Puglia e altre regioni limitrofe, ndr) e ha aumentato la concorrenza, con una miriade di canali che
raccolgono la pubblicità facendo prezzi stracciati».
Secondo Montrone, però, si aprono spiragli con le recenti sentenze che, di fatto, lasciano intravedere la
possibilità di una riassegnazione dei tasti 8 e 9 alla emittenza locale: «Le tv areali si devono muovere
insieme su questo fronte, fare due sindycation che vadano ad occupare quelle due posizioni lcn. Poi, è
vero, nel sistema di assegnazione le posizioni dal 10 al 19 sono state garantite alla emittenza locale, e
non sempre questi numeri sono stati occupati da canali decenti. Se le tv non hanno ascolto e sono poco
più che videocitofoni, non devono essere aiutate dallo stato».
Quanto a Telenorba, «eravamo in cassa integrazione da due anni e mezzo, e non si poteva più andare
avanti così, l' azienda sarebbe scoppiata. Quindi bisogna ristrutturare e poi rilanciare il tutto». Dopo i 2,5
mln di perdite nel 2012 su 17,8 mln di fatturato, «il 2013 si è chiuso più o meno su quei livelli. Il 2014 va
peggio: non solo non abbiamo ancora incassato i contributi pubblici del 2013 (pari a circa 5 mln di euro,
ndr), ma quelli del 2014 sono stati tagliati a poco più di 1,7 mln. Molto poco per un gruppo come il
nostro che edita tre canali del calibro di Tn7, Tn8 e TgNorba 24».
© Riproduzione riservata.
CLAUDIO PLAZZOTTA
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12 settembre 2014
Pagina 20
Italia Oggi
Enti locali
I rapporti con l' Inps si possono delegare ad altri
Delegabile il compito d' intrattenere i rapporti
con l' Inps per collaboratori e altri iscritti alla
gestione separata. Con messaggio n.
6950/2014, infatti, l' istituto di previdenza ha
rilasciato la nuova funzione online che
consente di accreditarsi (mediante
autodichiarazione da rendere sul nuovo
modello SC82) quale «altro responsabile»
incaricato a svolgere gli adempimenti con l'
Inps in luogo del committente.
La nuova figura («altro responsabile») viene
così autorizzata a gestire gli adempimenti
relativi a collaboratori e assimilati (lavoratori a
progetto, associati in partecipazione ecc.).
In altre parole, spiega l' Inps, l' altro
responsabile è colui che, per incarico diretto
da parte del legale rappresentante o per
incarico correlato al proprio rapporto di lavoro
(per esempio, il direttore del personale o chi
gestisce il lavoro nelle pubbliche
amministrazioni), può gestire tutti gli
adempimenti relativi alla gestione separata
alla stregua del legale rappresentante.
Per il nuovo inquadramento l' Inps mette a
disposizione il nuovo modello, codice SC82,
sul sito internet. Qualora la documentazione
da allegare sia reperibile da parte dell' Inps
per altra via (per esempio visure camerali,
bollettini regionali, decreti ecc.), chi presenta il modello, invece di allegare la documentazione in formato
elettronico, può limitarsi a indicare nelle note gli estremi dei documenti che comprovano il suo incarico.
Avvenuta la registrazione da parte dell' Inps della richiesta, l' altro responsabile ha accesso al «Cassetto
committenti» della gestione separata, dove può consultare denunce e versamenti effettuati; può entrare
nella funzione «Verifiche pp.aa.» nel caso il committente sia pubblica amministrazione per dare la
delega totale o parziale.
L' applicazione per accreditarsi si trova nel portale della gestione separata così raggiungibile: intranet>
Processi> Soggetto contribuente> Servizi per i liberi professionisti e i parasubordinati> Anagrafica>
Inserimento altro responsabile o nuovo legale rappresentante.
CARLA DE LELLIS
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12 settembre 2014
Pagina 21
Italia Oggi
Enti locali
LA denuncia in una circolare di assonime sulle misure repressive.
Pratiche commerciali scorrette, rischio stallo
Rischio di stallo della repressione pratiche
commerciali scorrette: il balletto delle
competenze tra autorità antitrust e autorità di
vigilanza nei settori regolati (servizi pubblici e
servizi finanziari) compromette la piena
applicazione della normativa. Lo denuncia
Assonime, con la circolare n. 27 del 10
settembre 2014, con la quale chiede linee
guida con il riparto delle attribuzioni, anche per
non creare incertezza nelle imprese. In
passato l' assenza di confini chiari sulle
competenze delle autorità ha portato anche a
duplicazioni di procedure con esiti contrastanti
e conseguente disorientamento degli operatori
sulla natura lecita o illecita di una certa
condotta commerciale.
La materia è trattata dall' articolo 27 comma 1­
bis, del codice del consumo, introdotto dal
dlgs 21/2014. La norma affida la competenza
sulle pratiche scorrette esclusivamente all'
autorità garante della concorrenza e del
mercato, ma previo parere dell' autorità di
settore. D' altra parte le autorità di settore
conservano le loro prerogative per violazioni
diverse dalla pratica commerciale scorretta.
Apparentemente il conflitto non dovrebbe più
esserci. In realtà la circolare individua una
serie di questioni, rimaste aperte. Per esempio
un problema è in quale stadio della procedura, e in che termini, debba essere verificato se la condotta
configuri una pratica commerciale scorretta (con competenza esclusiva dell' Antitrust): la formulazione
della norma non sceglie tra la valutazione preliminare, volta a individuare l' autorità competente a
intervenire, e l' accertamento della pratica commerciale scorretta al termine dell' istruttoria.
La soluzione, secondo Assonime, va ricercata sul piano pratico e, quindi, sul piano della cooperazione
tra le autorità coinvolte. L' associazione propone una ricognizione di massima nei singoli settori regolati,
in via preventiva e in modo condiviso da parte delle autorità interessate, delle categorie di condotte
suscettibili di integrare pratiche commerciali scorrette.
Le condotte considerate dovrebbero essere quelle caratterizzate, oltre che dalla contrarietà alla
diligenza professionale, dall' idoneità ad alterare il comportamento economico del consumatore medio
e, in ogni caso, dalla potenziale ripetitività che è sottesa al concetto stesso di «pratica».
Già questa fase della valutazione richiede quindi a monte un lavoro di cooperazione tra le diverse
autorità. L' Antitrust dovrebbe valutare poi preliminarmente se nel caso concreto vi siano i presupposti
della pratica commerciale, che giustificano l' attivazione dei suoi poteri.
La strada della cooperazione è indicata da Assonime anche per elaborare linee guida su specifici profili
della disciplina delle condotte qualificabili come pratiche commerciali.
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12 settembre 2014
Pagina 21
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Italia Oggi
Enti locali
Gli atti di indirizzo potrebbero essere adottati previa consultazione degli operatori e fornire orientamenti
al mercato.
Infine, propone la circolare, si dovrebbe prevedere un obbligo, o almeno un impegno formale, da parte
delle autorità di rendere conto periodicamente (dei risultati concreti ottenuti attraverso il coordinamento,
in termini di duplicazioni evitate e di risoluzione consensuale di potenziali contrasti.
© Riproduzione riservata.
ANTONIO CICCIA
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12 settembre 2014
Pagina 24
Italia Oggi
Enti locali
I lavori sulla prima casa salvano i benefici fiscali
Il contribuente conserva i benefici fiscali sulla
prima casa quando la residenza non viene
trasferita entro i termini di legge in quanto
dopo il rogito si sono resi necessari dei lavori.
In altri termini è legittima la necessità di
mettere in sicurezza l' abitazione dopo l' atto di
compravendita. È quanto affermato dalla Corte
di cassazione che, con l' ordinanza n. 19247
dell' 11 settembre 2014, ha respinto il ricorso
d e l l ' A g e n z i a d e l l e entrate. I l f i s c o h a
impugnato senza successo la sentenza con la
quale la Ctr dell' Emilia Romagna ha bocciato
il recupero a tassazione dell' ufficio che aveva
dichiarato la decadenza dai benefici per
mancanza della residenza nell' immobile
compravenduto. In particolare la difesa
erariale si duole della violazione e falsa
applicazione del Testo unico sull' imposta di
registro, per inosservanza, da parte del
contribuente, dell' obbligo di trasferire la
propria residenza nel comune dov' è ubicato l'
immobile oggetto delle agevolazioni fiscali per
l' acquisto della prima casa entro i 18 mesi dal
rogito. A questa obiezione gli Ermellini hanno
risposto che «la sentenza impugnata,
contrariamente a quanto sostenuto in ricorso,
non riconnette affatto l' evento inevitabile e
imprevedibile impeditivo del trasferimento alla
circostanza che l' immobile fosse in ristrutturazione, e quindi non abitabile, già al momento della stipula
del contratto di acquisto, sebbene a eventi successivi all' acquisto, consistiti nel verificarsi di
smottamenti nel sedime dell' immobile e nella strada di accesso causati da abbondanti piogge, che
hanno determinato lavori di messa in sicurezza, durati circa sette mesi».
In udienza anche il relatore aveva sollecitato la stessa conclusione. La decisione si incardina in un filone
inaugurato qualche mese fa dalla Corte di cassazione.
In un' altra occasione è stato infatti sancito che il mancato trasferimento della residenza nel termine di
18 mesi dalla data di acquisto dell' immobile non sempre determina la perdita dei benefici prima casa.
Infatti, quando la domanda è stata presentata nei termini e il diniego del comune è dovuto a un fatto
imputabile a un terzo, l' acquirente ha diritto a usufruire delle agevolazioni (sentenza n.
18770/2014).
DEBORA ALBERICI
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12 settembre 2014
Pagina 25
Italia Oggi
Enti locali
brevi
Equitalia prosegue sulla strada della
semplificazione e d e l m i g l i o r a m e n t o d e i
rapporti con i contribuenti.
Lunedì 15 settembre aprono sei nuovi
«Sportello amico imprese» dove
commercianti, artigiani e Pmi possono trovare
assistenza mirata e consulenza per risolvere
casi di particolare difficoltà. Le nuove aperture
saranno a Verbania, Savona, Sassari, Perugia,
Frosinone e Campobasso. «Questo canale di
ascolto rivolto al mondo produttivo è già
presente in 18 città italiane: Torino, Varese,
Trento, Bergamo, Padova, Treviso,
Pordenone, Firenze, Lucca, Modena, Reggio
Emilia, Bologna, Chieti, Pesaro Roma, Bari,
Lecce e Potenza», spiega una nota.
È stato presentato ieri presso gli uffici della
Cassazione dai consiglieri regionali di cinque
regioni un referendum abrogativo del decreto
legislativo sulla revisione della geografia
giudiziaria (n. 155 del 7 settembre 2012), che
si prefigge il mantenimento delle sedi
giudiziarie, tribunali e procure tagliate dal
provvedimento. Si tratta in particolari delle
sedi di Mistretta, Modica e Niscemi in Sicilia
(presentato da Toto Cordaro), delle sedi di
Melfi e Pisticci in Basilicata (Francesco
Mollica), delle sedi di Bitonto e Lucera in
Puglia (Nicola Marmo), delle sedi di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona in Abruzzo (Sara Marcozzi,
Luigi Milano e Maurizio Di Nicola), delle sedi di Ariano Irpino e Sant' Angelo dei Lombardi in Campania
(Angelo Marino).
Oltre 1,6 miliardi di euro. È quanto hanno raccolto le scommesse a quota fissa nei primi otto mesi del
2014, secondo i dati diffusi dai Monopoli. La Campania, riporta Agipronews, è la regione dove si è
giocato di più: oltre 388 milioni di euro, pari al 24,2% del totale nazionale, in pratica quasi una
scommessa su quattro. Napoli è al primo posto per raccolta assoluta, con oltre 264,4 milioni di euro,
una media di oltre 33 milioni al mese. L' analisi della raccolta media per punti di scommesse presenti
sul territorio mette Prato al primo posto tra i comuni italiani con 375 mila euro per ciascuno dei 30 punti,
per un totale di 11,27 milioni di euro di incassi. La città toscana precede Fermo con 324 mila euro per
ognuno degli 33 punti, per un totale di 10,7 milioni. Terzo posto per Bolzano, con 316 mila euro per 37
punti e un totale di 11,69 milioni.
«Dal 1988 a oggi, ovvero da quando è entrata in vigore la legge Vassalli, sono state in tutto 410 le
cause proposte per far valere la responsabilità civile dei magistrati. Tra i ricorsi presentati, 266 sono
stati ritenuti inammissibili e, finora, solo 35 richieste sono state ammesse al vaglio di un tribunale. Di
queste, soltanto 7 sono state accolte. E, a tale proposito, sono in curiosa attesa di sapere su quali di
queste sentenze sia stata attivata l' azione di rivalsa».
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È quanto ha affermato questa mattina il viceministro della giustizia Enrico Costa, nel corso della
trasmissione di Radio1, Radio Anch' io. «Alla luce di questi dati», ha sottolineato Costa, «è evidente che
la legge attuale sulla responsabilità civile dei magistrati è da rivedere. È necessario intervenire, lo
afferma anche la Corte di giustizia europea, e noi vogliamo semplicemente aggiornare la normativa
senza alcun intento punitivo».
«Secondo indiscrezioni, il governo non intenderebbe uniformarsi all' opinione espressa dal parlamento
che, a proposito delle commissioni censuarie, ha chiesto che la possibilità di sottoporre a riesame le
decisioni delle commissioni censuarie locali non sia limitata alla sola Agenzia delle entrate. Non
vogliamo credere che si soggiaccia ai diktat di una burocrazia neghittosa e cieca. Che sia vietato ai
rappresentanti dei contribuenti di ricorrere alla commissione centrale, peraltro a schiacciante
maggioranza pubblica, è inaccettabile dal punto di vista del buon senso, anche senza scomodare lo
stato di diritto». Lo afferma in una nota il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani.
La commissione ambiente della camera ha approvato un emendamento al collegato ambientale alla
legge di stabilità 2014 che recepisce le richieste della Cna per semplificare la gestione dei rifiuti
«pericolosi» come aghi, siringhe e oggetti taglienti, prodotti da acconciatori, estetica, tatuatori e
piercing. Questi rifiuti potranno essere conferiti direttamente dall' impresa al centro di smaltimento
autorizzato senza dover obbligatoriamente chiedere l' intervento, con relativi costi, di una ditta
specializzata. I rifiuti dovranno essere comunque annotati su un apposito registro, indicando ogni volta
data, quantità e specifiche identificative del centro di smaltimento. Lo ricorda la stessa Cna spiegando
in una nota che «è utile ricordare che l' emendamento, presentato dai deputati Piergiorgio Carrescia e
Stefania Covello, che ora passa all' esame della camera, rappresenta un importante passo in avanti
nella direzione del superamento del Sistri come da tempo la Cna sostiene con forza».
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Nuovo regolamento dell' Autorità anticorruzione sui rapporti imprese­p.a.
Appalti, si gioca d' anticipo
Pareri di precontenzioso richiedibili all' Anac.
Al via le nuove regole per la risoluzione delle
controversie tra pubblica amministrazione e
imprese. La stazione appaltante o una parte
interessata ovvero più parti interessate
potranno, singolarmente o congiuntamente,
rivolgere all' autorità un' istanza di parere per
la formulazione di un' ipotesi di soluzione della
questione insorta durante lo svolgimento delle
procedure di gara degli appalti pubblici d i
lavori, servizi e forniture. La priorità sarà data
alle richieste congiunte o di importo rilevante o
di particolare impatto per il settore.
L' Anac rilascerà il parere entro 90 giorni. È
con il nuovo regolamento approvato lo scorso
2 settembre dall' Autorità nazionale
anticorruzione (Anac) (e in attesa di essere
pubblicato in Gazzetta Ufficiale) che è stato
istituito un ufficio ad hoc dedicato al
precontenzioso. Il regolamento sarà operativo
a partire dal giorno successivo alla sua
pubblicazione in Gazzetta.
Il compito di seguire l' istruttoria e di darne
c o n t o a l consiglio s a r à a s s e g n a t o d a l
presidente dell' Anac, Raffaele Cantone, ogni
15 giorni ai consiglieri. Le istanze dovranno
essere redatte secondo il modulo allegato al
regolamento del due settembre 2014 e
saranno trasmesse preferibilmente tramite
posta elettronica certificata. Nella predisposizione dell' istanza, le parti potranno chiedere che, in sede
d i pubblicazione del parere, vengano esclusi eventuali dati sensibili espressamente segnalati. Le
richieste dichiarate inammissibili, se riguardano, comunque, questioni giuridiche ritenute rilevanti,
saranno trattate ai fini dell' adozione di una pronuncia dell' Autorità anche a carattere generale. Le
istanze diverranno improcedibili in caso di sopravvenienza di una pronuncia giurisdizionale di primo
grado sulla medesima questione oggetto del parere, di sopravvenuta carenza di interesse delle parti, di
rinuncia al parere. Saranno trattate in via prioritaria le istanze di parere presentate congiuntamente dalla
stazione appaltante e da almeno un partecipante alla procedura di gara. In caso di istanze presentate
singolarmente, si darà la precedenza alle istanze presentate dalla stazione appaltante e alle istanze
concernenti appalti di rilevante importo economico (lavori: importo superiore a 1.000.000 di euro, servizi
e forniture: importo superiore alla soglia comunitaria) e infine alle istanze che sottopongono questioni
originali di particolare impatto per il settore dei contratti pubblici. Le archiviazioni delle istanze per
inammissibilità e/o improcedibilità saranno approvate dal consiglio dell' autorità e comunicate alle parti
interessate. L' istanza presentata dalla stazione appaltante, congiuntamente o singolarmente, dovrà
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contenere l' impegno a non porre in essere atti pregiudizievoli ai fini della risoluzione della questione,
fino al rilascio del parere.
Quando l' istanza sarà presentata da una parte diversa dalla stazione appaltante, con la comunicazione
di avvio dell' istruttoria, l' autorità formulerà alla stazione appaltante l' invito a non porre in essere atti
pregiudizievoli ai fini della risoluzione della questione, fino al rilascio del parere.
© Riproduzione riservata.
CINZIA DE STEFANIS
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congresso degli ingegneri.
Urge nuova politica industriale
Bonfà: le opere pubbliche sono strategiche.
Smart cities, tirocinio e formazione ma anche
le difficoltà del settore, con quasi mezzo
milione di posti in meno nell' edile. Ieri, al
secondo giorno il 59° Congresso nazionale
degli ordini degli ingegneri d' Italia (si chiude
oggi a Caserta), è stato il momento del futuro
e della qualità.
Al futuro, però, si deve guardare con l' aiuto
della politica. Un' esigenza messa sul piatto
dal vicepresidente vicario Cni Fabio Bonfà nel
corso del suo intervento: una politica di
investimenti ci può essere solo con la stabilità
dei governi e non con il viavai di ministri.
Anche perché la crisi ha morso la categoria:
negli ultimi sei anni si sono persi ­ nel settore
edilizio ­ 446.000 posti di lavoro, ossia oltre
200 al giorno. E sono fallite oltre 11.000
imprese.
Bonfà lo dice senza mezzi termini: «Lo Stato
deve destinare risorse per le opere pubbliche
e deve incentivare gli interventi privati
attraverso la defiscalizzazione», magari
tassando gli immobili in maniera più
equilibrata.
Sulle smart cities Ania Lopez, consigliere Cni,
dice a ItaliaOggi: «Abbiamo proposto il
Consiglio nazionale nel ruolo di istituzione.
Poi in questa tavola rotonda a cui ho
partecipato prevediamo un progetto: il Cni al centro del comparto stakeholder, per lavorare come punto
di riferimento tecnologico. Possiamo offrire competenze tecnologiche diverse in tutti i settori che
abbiamo noi ingegneri.
Competenze variegate, ma complementari fra loro». Con vantaggi economici e anche professionali: «se
riusciamo ad avere una progettualità a livello centrale, lavoriamo come ente coordinatore», anche in
team con i vari ordini provinciali. E le proposte per la politica? Il gruppo di lavoro dei consiglieri Cni sta
preparando vari progetti, in attesa di risposte.
Il domani passa anche per l' ambiente, come sottolinea l' ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini,
ricordando che: «L' ambiente e il mondo del lavoro sono sempre più collegati ed è da qui che si riparte
per creare occupazione e progresso». Prima di tutto nel recupero degli edifici in ottica di lotta al rischio
idrogeologico: una proposta che gli ingegneri lanciano al Governo e che vale, sottolinea il consigliere
Cni Raffaele Solustri, «93 miliardi per mettere in sicurezza circa 12 milioni di strutture e le persone che
le abitano».
Il tesoriere del Cni, Michele Lapenna, pone invece l' accento sulla formazione/aggiornamento e il
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tirocinio. «Secondo me», dice a ItaliaOggi, «siamo andati oltre il dettato normativo, avendo costituito un'
agenzia che a breve incomincerà a operare. È costituita dagli Ordini territoriali per offrire agli ingegneri
iscritti all' ordine la possibilità di certificare il curriculum professionale». Il tirocinio? «Fino a quando non
sarà emanato il Testo unico non sarà possibile avviare un ragionamento» sull' argomento, ma «stiamo
pensando di ancorare il recupero del tirocinio a una premialità sugli esami di stato con una
semplificazione della procedura per chi lo ha fatto».
Il presidente del Cni, Armando Zambrano, tira le somme della giornata: «Offriamo la nostra esperienza
sulla semplificazione delle procedure, prendendoci anche la responsabilità di emettere i pareri rispetto
ai quali la p.a. necessita di un supporto tecnico competente. Un' altra questione imprenscindibile è
relativa all' aspetto della prevenzione: chiediamo un piano nazionale basato su regole nuove e operative
che possano incidere sul sistema della realizzazione delle opere pubbliche. Senza dimenticare, infine,
che il nostro paese deve investire nella prevenzione dal rischio sismico e idrogeologico», conclude.
ANTONINO D' ANNA
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Deliberata la nuova linea dell' istituto. A Napoli il 24/9 un seminario di alto livello.
L' Inrl riorganizza le sue attività
Revisione, nuovo slancio dopo il riassetto organizzativo.
Costruttivo dibattito nel corso del Consiglio
nazionale Inrl tenutosi nei giorni scorsi nella
sede di rappresentanza di Roma, dove si è
analizzato il riassetto organizzativo interno in
vista dei prossimi impegni che l' istituto dovrà
affrontare sia per le importanti intese operative
raggiunte negli ultimi mesi, sia per vigilare
sulla piena applicazione della riforma del
revisore legale italiano. Nel dettaglio sono
state decise le modalità di attuazione dell'
accordo con il Centro studi Sdl e la
finalizzazione delle convenzioni Dre nelle
regioni dove si devono ancora costituire, per
dar seguito all' accordo­quadro che l' Inrl ha
siglato con l' Agenzia delle entrate.
Il Consiglio nazionale ha inoltre confermato il
tema del seminario nazionale che si svolgerà a
Napoli il 24 settembre, presso l' Hotel
Excelsior, dal significativo titolo «Il revisore
legale, oggi».
Al quale hanno già dato la loro adesione il
sottosegretario al ministero di giustizia Cosimo
Maria Ferri, il magistrato del ministero di
giustizia Caterina Garufi, l' amministratore
delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, il
presidente della Fondazione Sdl, serafino Di
Loreto e il presidente di Confimprese Italia,
Guido D' amico e il direttore centrale della
normativa per l' Agenzia delle entrate Annibale Dodero. «Al Consiglio nazionale», ha commentato il
presidente dell' Inrl Virgilio Baresi, «abbiamo condiviso la necessità di orientare gli interventi del
seminario nazionale di Napoli sulla conoscenza, sulla valorizzazione e sulla tutela dei recentissimi
riconoscimenti legislativi che attestano inequivocabilmente la priorità professionale del revisore legale.
In buona sostanza con questo incontro di Napoli intendiamo manifestare, anche pubblicamente a l
sistema Italia, la figura professionale assegnata dal legislatore al revisore legale che, come noto, è il
risultato dell' infaticabile impegno dell' istituto che ha fatto riconoscere quella della revisione legale,
quale primaria professione, nell' area economico contabile. Un risultato legislativo di grande importanza
che intendiamo serenamente condividere con importanti rappresentanze nel settore del ministero di
giustizia, dell' economia, dell' Agenzia delle entrate e di Equitalia e altri amici professionisti».
Quello di Napoli, così come ribadito dal Consiglio nazionale, sarà il principale evento dell' istituto
previsto nella stagione autunnale, e nel fornire alcune anticipazioni di quella che sarà la relazione
centrale del seminario nazionale Giuseppe D' Andrea, docente di diritto tributario internazionale all'
Università degli studi «Nicolò Cusano» di Roma, tiene a evidenziare che: «La relazione sarà
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principalmente incentrata sull' assetto normativo che si è venuto a definire con la nuova legislazione
italiana in materia di revisione legale che ovviamente non è a se stante, bensì frutto del recepimento di
una normativa europea, al quale lo stesso istituto ha contribuito con la sua opera di sensibilizzazione
presso tutti i referenti istituzionali. Da qui la giusta enfasi che l' Inrl ha voluto porre negli ultimi tempi alla
figura del revisore legale quale libero professionista europeo, abilitato a esercitare la sua attività in uno
qualsiasi dei paesi membri dell' Unione europea». Un altro passaggio della relazione di D' Andrea al
seminario nazionale di Napoli sarà interamente dedicato alle problematiche aperte nell' attuale quadro
normativo, tra le quali l' iscrizione nei registri del Ctu presso i tribunali, le nomine negli enti locali, il
patrocinio nelle commissioni tributarie; questioni sospese che al momento impediscono un completo
esercizio del ruolo e delle attività libero professionali del revisore così come nell' intento del legislatore
comunitario. E il passaggio relativo alla rappresentanza tributaria, da tempo reclamata dall' Inrl per i
revisori legali, diventa cruciale: a oggi, in base agli atti pubblicati dalla camera dei deputati, vale la
finalità espressa nella legge delega fiscale dell' 11/03/2014 nella quale si stabilisce che: « Il
rafforzamento della tutela giurisdizionale del contribuente viene perseguito sia mediante la
razionalizzazione dell' istituto della conciliazione nel processo tributario, anche in un' ottica di deflazione
del contenzioso, sia tramite l' incremento della funzionalità della giurisdizione tributaria (articolo 10). In
tale ambito, è stato introdotto il principio di terzietà dell' organo giudicante e previsto l' ampliamento dei
soggetti abilitati a rappresentare i contribuenti dinanzi alle commissioni tributarie».
Un ampliamento sul quale ci si deve ancora pronunciare ma che l' istituto auspica a favore anche dei
revisori legali. Nel corso del seminario nazionale, poi, verranno anche esaminate con attenzione le
prospettive professionali del revisore legale sia nel contesto nazionale che in quello europeo, con
scenari che evocano una liberalizzazione delle attività e un contestuale contrasto alla posizione
oligopolistica delle «big four» società di revisione che a livello internazionale fortemente penalizzano l'
azione dei singoli revisori legali. La segreteria dell' istituto sollecita i revisori legali iscritti, interessati ad
intervenire, a prendere visione del programma completo e delle modalità di partecipazione,
direttamente sul sito dell' istituto.
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L' Ancl analizza il contesto normativo e propone la sua ricetta.
Lavoro da semplificare
Meno contratti. E poteri alle regioni da ridurre.
La macchina burocratica oggi sembra
inarrestabile, indomabile. Se ne è accorto
anche il governo che tra una un «Salva, Vivi e
Sblocca Italia» tenta anche la carta della
sburocratizzazione della macchina statale.
Certamente la partita sarà tra le più ardue e
difficili ma almeno l' intenzione sembra
lodevole.
Vorremmo provare in questa sede a suggerire
qualche proposta dal fronte dei consulenti del
lavoro e di coloro che si destreggiano tutti i
giorni nei meandri della burocrazia del lavoro
e del fisco.
Un primo tentativo lo si potrebbe proporre
avallando quanto in cantiere con l' introduzione
di un contratto unico per tutti e a tutele
crescenti differenziabile, però, in base all' età
di ingresso al lavoro, alla stato di
disoccupazione­inoccupazione, all' età
anagrafica del lavoratore e affiancato da un
unico livello di contrattazione collettiva.
Benefica risulterebbe anche una disciplina
unitaria degli enti bilaterali, dei fondi sanitari e
di quelli di previdenza complementare. Istituti
che negli ultimi periodi si sono
mastodonticamente moltiplicati a un ritmo
quasi virale per la gestione degli stessi
adempimenti periodici disperdendo così le
opportune risorse il più delle volte assorbite da costi di gestione interna e di struttura.
Risulterebbe agevole, inoltre, che le comunicazioni obbligatorie ai centri per l' impiego fossero fruibili da
un' unica piattaforma nazionale passando per una indispensabile rivisitazione dell' art. 117 della
Costituzione.
Certo un unico sistema informatico snellirebbe non di poco il modus operandi degli addetti ai lavori
divenendo così la porta di identificazione per tutte le tipologia contrattuali e di tutti gli adempimenti di
avvio del rapporto di lavoro (collaboratori domestici, sostituzioni di maternità, agevolazioni contributive
particolari ecc).
Nel mondo previdenziale poi le possibilità potrebbero essere infinite. Potremmo esordire con una
fantascientifica standardizzazione delle tabelle contributive a una sola aliquota contributiva generale per
giungere sino a riunificare le agevolazioni contributive in un' unica disciplina (mobilità, aspi, disoccupati,
over 50, donne inoccupate, giovani over 30, giovani genitori ecc.).
Continuando nella nostra analisi, tre piccoli obiettivi potrebbero essere perseguibili.
In primo luogo quello della semplificazione delle procedure telematiche previdenziali, in particolare nella
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gestione delle posizioni aziendali. A suo tempo vedeva la luce il sistema «ComUnica» ma del quale se
ne è perso in parte traccia. Riposizionando il tutto in un' unica piattaforma più semplice e intuitiva, di
certo i tempi di predisposizione delle pratiche sarebbero notevolmente ridotti.
Utile, poi, sarebbe una rivisitazione del sistema Durc.
Gli sforzi profusi in questo periodo dall' Inps (anzi dal Super Inps) appaiono notevoli ma non altrettanto i
risultati: invii di comunicazioni massicci, avvisi impazziti, sospensioni dell' ultima ora ecc. Il fatto che i
pagamenti e le agevolazioni alle aziende debbano essere possibili solo quanto queste ultime risultino in
regola con la contribuzione è di sicuro un elemento di certezza e civiltà.
Ma visto che ci si trova nell' epoca del «tutto» informatizzato e tracciato (o quasi), perché non incrociare
le banche dati previdenziali con gli istituti bancari? Nel momento in cui un committente si accingesse a
effettuare un bonifico a favore di un appaltatore, fornendo alla procedura di pagamento online un
apposito «codice contributivo» l' operazione potrebbe venir bloccata qualora il codice risultasse
inabilitato per inadempienze.
Per le concessioni delle agevolazioni, invece, incrociando nuovamente le banche dati dell' Inps e delle
varie casse di previdenza con i sistemi informatici dei centri per l' impiego ecco che all' atto dell'
assunzione, qualora si segnalasse l' instaurazione di un rapporto di lavoro agevolabile, la procedura
sancirebbe lo scarto in caso di non regolarità contributiva, bloccando così il problema in origine.
Passiamo alla parte assicurativa e infortunistica dell' Inail. Mutuando le potenzialità infinite dell'
informatica, la necessità di redigere una denuncia di infortunio potrebbe essere superata. Anche qui nel
momento in cui un presidio ospedaliero o un medico trasmettesse telematicamente la relativa
certificazione, ecco che l' istituto potrebbe intersecare i dati recuperabili presso l' Inps (per la parte
retributiva) e i centri per l' impiego (per i dati anagrafici e l' inquadramento del rapporto di lavoro) e
sarebbe in grado di comunicare al datore l' importo dell' indennizzo da erogarsi in busta paga.
Anche il fisco potrebbe dare una mano. Basti pensare alla vicenda 770 di questi ultimi mesi. Un
adempimento corposo, intriso di dati e informazioni ma che di sostanziale (almeno per le casse dell'
Erario) ha ben poco. E allora perché non offrire queste informazioni all' Agenzia delle entrate tramite il
flusso UniEmens: un unico solo adempimento, effettuato ogni mese, il cui controllo incrociato avverrà
con i versamenti F24 periodici.
Questo permetterebbe anche l' eliminazione delle certificazioni Cud scaricabili da ogni contribuente
accedendo direttamente ai siti ministeriali (non è già così per i pensionati?).
Anche le certificazioni di ritenute nei confronti dei lavoratori autonomi potrebbero passare a miglior vita.
Sarebbe infatti sufficiente indicare nel modello F24 di versamento il codice fiscale del percipiente in
abbinata al codice tributo. A quel punto il professionista o il lavoratore autonomo, accedendo alle
procedure dell' Agenzia delle entrate troverebbe bella e fatta la sua certificazione da usare in
dichiarazione dei redditi.
Infine il modello di pagamento F24. Spesso sfugge la motivazione di una così variegata presenza e
necessità di sezioni e codici. Riassumendoli quantomeno per tipologia reddituale si garantirebbe
maggiore semplicità e minor rischio di errore.
Insomma, con un po' più di entusiasmo sarebbe possibile liberare nuove risorse e forse dare al Pil una
piccola spinta «all' insù».
FRANCESCO GERIA
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l' approfondimento.
Visto di conformità, le istruzioni delle Entrate
Con la risoluzione n. 82/E del 2 settembre
2014 l' Agenzia delle entrate si è occupata
della problematica relativa all' apposizione del
visto di conformità sulla propria dichiarazione
da parte dei professionisti abilitati al fine di
poter utilizzare in compensazione i crediti
relativi alle imposte dirette per importi
superiori a 15.000 euro (obbligo introdotto
dalla legge di stabilità 2014 a decorrere dal
periodo d' imposta in corso al 31/12/2013).
Con l' apposizione del visto viene attestata l'
esecuzione dei controlli volti a verificare: ­ la
regolare tenuta e conservazione delle scritture
contabili obbligatorie ai fini delle imposte sui
redditi e dell' imposta sul valore aggiunto; ­ la
corrispondenza dei dati esposti nella
dichiarazione alle risultanze delle scritture
contabili; ­ la corrispondenza dei dati esposti
nelle scritture contabili alla relativa
documentazione.
La norma è simile a quella che regola l'
apposizione del visto di conformità in materia
di Iva ma si applica per la compensazione
orizzontale dei crediti relativi alle imposte sui
redditi (Ires e Irpef) e relative addizionali, alle
ritenute alla fonte, alle imposte sostitutive e all'
Irap (sono escluse le compensazioni verticali).
I soggetti abilitati al rilascio del visto di
conformità (tra cui i consulenti del lavoro) possono pertanto auto­certificare la propria dichiarazione
(Unico2014/ Irap 2014 e 770/2014) senza essere obbligati a rivolgersi a soggetti terzi.
Si ricorda che il limite di euro 15.000 va riferito alle singole tipologie di crediti emergenti dalla
dichiarazione e non al totale dei crediti compensabili (ipotizzando pertanto un utilizzo di euro 12.000 di
credito Irap e di euro 12.000 di credito Irpef il visto di conformità non è necessario in quanto entrambi i
crediti sono inferiori al limite di euro 15.000 stabilito dalla normativa).
Vale la pena sottolineare che nel caso di specie non è richiesta la preventiva presentazione della
dichiarazione (può essere presentata in un momento successivo alla compensazione) è che non è
obbligatorio l' utilizzo dello specifico canale telematico di pagamento Entratel (previsto invece per le
compensazioni Iva).
In buona sostanza l' Agenzia delle entrate ha precisato che il professionista abilitato ad apporre il visto
di conformità sulle dichiarazioni non deve rivolgersi a un altro professionista per vistare i propri crediti
da utilizzare in compensazione ma può provvedervi in via autonoma in conformità al dettato della Cm
54/2001 con la quale è stata ammessa la possibilità di procedere all' asseverazione degli elementi
contabili ed extra­contabili, rilevanti ai fini degli studi di settore, in relazione alla propria dichiarazione (l'
Agenzia esclude quindi ogni tipo di incompatibilità).
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È opportuno tuttavia rammentare che il professionista che appone il visto deve: ­ essere abilitato alla
trasmissione telematica delle dichiarazioni; ­ essere iscritto nell' apposito elenco informatizzato dei
soggetti abilitati al rilascio del visto di conformità a seguito di apposita comunicazione effettuata alla
direzione regionale delle Entrate competente per territorio (si consiglia i professionisti che hanno già
sottoscritto una polizza per il rilascio della certificazione del credito Iva di integrare la comunicazione già
effettuata all' Agenzia delle entrate solo nel caso in cui la polizza assicurativa faccia riferimento al solo
rilascio di «visti di conformità solo ai fini Iva); ­ essere dotato di specifica polizza assicurativa
(considerando che il visto riguarda una propria dichiarazione è consigliabile chiarire tale aspetto con la
società di assicurazione al fine di escludere ogni dubbio di copertura).
L' infedele rilascio del visto di conformità è soggetto al regime sanzionatorio previsto dall' art. 39 del
decreto legislativo n. 241­1997 che prevede l' applicazione di una sanzione amministrativa da euro 258
a euro 2.582, la sospensione dalla facoltà di rilasciare il visto di conformità e, in presenza di violazioni
ripetute ovvero di violazioni particolarmente gravi, la comunicazione dei provvedimenti sanzionatori all'
ordine professionale di appartenenza per l' adozione di provvedimenti disciplinari.
CELESTE VIVENZI
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L' analisi.
Il primo passo di un processo lungo e complesso
Primo passo verso l' attuazione della riforma
delle province. Ieri in Conferenza unificata
stato e regioni hanno sottoscritto l' accordo per
la disciplina della complicata fase di
individuazione delle funzioni che dovranno
essere sottratte alle amministrazioni provinciali
e assegnate ai nuovi enti subentranti.
L' intesa giunge con oltre due mesi di ritardo
rispetto alla scadenza inizialmente prevista
per l' 8 luglio scorso e sposta in avanti tutti gli
altri termini procedurali indicati dalla legge
Delrio.
L e regioni, i n f a t t i , a v r e b b e r o d o v u t o
individuare le funzioni provinciali da riordinare
entro ottobre: l' accordo, invece, dà loro tempo
entro il 31/12/2014.
Per quanto la strada appaia tracciata, l'
attuazione della legge 56/2014, appare tutt'
altro che in discesa. Il grosso delle funzioni
provinciali diverse da quelle «fondamentali»,
e, dunque, da assegnare ad altri enti, non è
stato ancora individuato.
L' accordo sancisce che lo stato può
provvedere per le sole funzioni provinciali
rientranti nella propria potestà legislativa
esclusiva. Ma, delle decine e decine di funzioni
esercitate dalle province, l ' a c c o r d o n e
individua solo 3, in materia di «tutela delle
minoranze», che costituisce una parte infinitesimale e trascurabile delle competenze provinciali.
Saranno, dunque, prevalentemente le regioni «arbitri» del riordino delle funzioni provinciali.
L' accordo fornisce tre criteri, piuttosto complessi. Le funzioni non fondamentali, se non assegnate alle
province (come tutt' ora consente l' articolo 118 della Costituzione) potranno essere «riassorbite» dalle
regioni; altrimenti, le funzioni dovranno essere trasferite ai comuni o a loro forme associative, anche
definendo soglie demografiche minime per il loro esercizio.
Tuttavia, in capo alle province dovranno essere mantenute le funzioni «non fondamentali» che risultino
comunque riferibili a quelle «fondamentali», per garantire coerenza organizzativa e comunque avendo
«riguardo al contesto proprio di ciascuna regione».
Di fatto, visto che le regioni non hanno ancora censito le funzioni il processo di riordino rischia di essere
molto più lungo e complicato del previsto. Inoltre, come già risulta chiaro dalle previsioni della legge
Delrio, dalla sua attuazione deriverà un quadro ordinamentale delle funzioni locali estremamente
differenziato tra regione e regione, ma anche nell' ambito delle regioni stesse (funzioni esercitate dalle
città metropolitane o dalle province, o dalle stesse regioni, o da comuni o da unioni di comuni), tale da
rendere difficile la realizzazione dell' obiettivo di semplificare e razionalizzare il quadro delle
competenze, pur enunciato come fine principale della legge 56/2014.
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12 settembre 2014
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Italia Oggi
Enti locali
L' accordo ha anche approvato la bozza del Dpcm contenente i criteri generali per il trasferimento agli
enti subentranti alle province delle risorse necessarie all' esercizio delle funzioni.
Da subito, comunque, si pone il problema della sostenibilità finanziaria dell' intero processo. La
Conferenza Unificata, infatti, ha preso anche atto che le ultime manovre finanziarie, e in particolare il dl
66/2014, ha portato a non essere in grado di rispettare il patto si stabilità per il 2014 e 33 province ad
aprire la procedura di pre­dissesto.
È l' effetto di un taglio di risorse di circa 3 miliardi (sui 13 spesi fino al 2011), pari a circa il 23% in soli
quattro anni, di proporzioni gigantesche rispetto a quelli subiti da ogni altro comparto pubblico. La
scarsezza di risorse presenti nel sistema delle province, oltre a pregiudicare da qualche mese l'
erogazione dei servizi, incombe sulla stessa attuazione della riforma, perché è evidente che regioni e
comuni non vorranno subentrare alle province se non avranno la garanzia di disporre di tutte le risorse
finanziarie (e del personale) necessarie allo scopo.
LUIGI OLIVERI
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12 settembre 2014
Pagina 30
Italia Oggi
Enti locali
In Unificata accordo sul passaggio di poteri. Lanzetta: non si perderanno posti di lavoro.
Ora la legge Delrio fa sul serio
Province, ai raggi X le funzioni e le risorse da cedere.
Al via il trasferimento delle funzioni delle
province p r e v i s t o d a l l a l e g g e D e l r i o . I n
Conferenza Unificata è stato raggiunto l'
accordo tra l' esecutivo e i rappresentanti delle
autonomie sull' individuazione delle funzioni
non fondamentali che le nuove province
«light» (trasformate in enti di secondo livello
dalla legge n. 56/2014) potranno cedere ad
altri livelli di governo. Via libera anche al dpcm
che stabilisce i criteri per individuare le risorse
umane e finanziarie necessarie da trasferire
agli enti che si sobbarcheranno le funzioni
delle vecchie province.
I tempi sono stretti. Entro 15 giorni dalla
pubblicazione del dpcm in Gazzetta Ufficiale,
l e province ( a n c h e q u e l l e d e s t i n a t e a
trasformarsi in città metropolitane) dovranno
procedere alla ricognizione dei beni e delle
risorse connesse alle funzioni (fondamentali e
non) svolte. Il monitoraggio dovrà essere
comunicato alla regione di appartenenza e all'
Osservatorio regionale istituito ad hoc a cui
spetterà fare proposte per la riallocazione
delle funzioni presso il livello di governo più
adeguato. Tale organo avrà 15 giorni di tempo
per avallare la ricognizione effettuata da
ciascuna provincia e trasmetterla all'
Osservatorio centrale, istituito presso palazzo
Chigi e presieduto dal ministro per gli affari regionali.
Nella ricognizione delle risorse finanziarie, invece, si terrà conto dei dati di bilancio dell' ultimo triennio,
dei dati forniti dalle province sulla spesa per ciascuna funzione e della necessità che agli enti
subentranti siano attribuite le risorse già spettanti alle vecchie province. Nell' individuazione delle
risorse, però, si legge nel dpcm, peseranno i tagli del dl 66/2014 (444,5 milioni di euro per il 2014 che
diventeranno 576,7 milioni nel 2015 e 585,7 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017), ossia proprio i
tagli che stanno mettendo in grave difficoltà le amministrazioni provinciali al punto da rendere
impossibile la continuità nell' erogazione dei servizi.
Sul tema, come anticipato da ItaliaOggi il 9 settembre, è al lavoro un tavolo presso il Mef, coordinato dal
sottosegretario all' economia Pier Paolo Baretta, che dovrebbe partorire un' ipotesi di riduzione dei tagli
da inserire nella prossima legge di stabilità. Difficile, al momento, che si possa intervenire prima.
Alla legge di stabilità guardano anche le regioni preoccupate di non avere abbastanza risorse per
gestire le funzioni provinciali. «Abbiamo bisogno di ragionevoli garanzie che da parte del Mef vengano
stanziati questi fondi», ha chiesto il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino.
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12 settembre 2014
Pagina 30
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Italia Oggi
Enti locali
«Se non ci sarà uno stanziamento nuovo di risorse nella legge di stabilità», avverte il governatore del
Piemonte, «rischiamo di non riuscire a mantenere le scuole aperte perché non ci saranno fondi
sufficienti per pagare il riscaldamento o la pulizia delle strade quando nevica, insomma, per mantenere
le minime funzionalità della viabilità soprattutto nelle zone impervie e di montagna».
In attesa di conoscere l' ammontare delle risorse extra chieste dalle regioni, il dpcm accoglie le richieste
dei governatori sulla sterilizzazione degli effetti derivanti dal passaggio di funzioni: non rileveranno ai
fini del limite di indebitamento. Mentre, come previsto dalla legge Delrio, si dispone che «al fine di tener
conto degli effetti anche finanziari derivanti dal trasferimento dell' esercizio delle funzioni» il dpcm possa
modificare gli obiettivi del patto di stabilita' interno delle province e d e g l i enti subentranti, fermo
restando l' obiettivo complessivo.
Per quanto riguarda il trasferimento delle risorse umane il criterio principe sarà la «garanzia dei rapporti
di lavoro a tempo indeterminato, nonché di quelli a tempo determinato in corso fino alla scadenza
prevista».
Un inciso che, secondo il ministro per gli affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, dovrebbe bastare a
tranquillizzare i sindacati sul mantenimento dei livelli occupazionali. «Posso garantire che non si
perderanno posti di lavoro», ha detto il ministro a ItaliaOggi. «Non bisogna avere paura dei
cambiamenti», ha aggiunto. «Oggi è stato raggiunto un importantissimo accordo con il voto unanime di
tutti i soggetti coinvolti: Anci, Upi e presidenti delle regioni. Un' intesa che fa partire definitivamente la
legge Delrio, anche se siamo consapevoli che è solo l' inizio di un lavoro che continuerà fino alla
completa attuazione della legge». «Intanto», ha concluso il ministro, «si sono già risparmiati 100 milioni
per il mancato svolgimento delle elezioni provinciali. Risorse che saranno reinvestite in servizi per i
cittadini».
I sindacati però restano cauti e, in una nota congiunta di Fp­Cgil, Cisl­Fp e Uil­Fpl, pur apprezzando il
metodo del confronto avviato dal governo, chiedono «interventi urgenti a garanzia dell' occupazione e
dei servizi ai cittadini».
FRANCESCO CERISANO
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Italia Oggi
Enti locali
Il sottosegretario in audizione. In arrivo il questionario per il restyling dei fabbisogni.
Enti, al via la pulizia dei bilanci
Zanetti: pronto il dpcm sul riaccertamento dei residui.
L' operazione di pulizia dei bilanci dei comuni
può finalmente partire. Il riaccertamento
straordinario dei residui attivi (i crediti di
dubbia esigibilità che spesso gli enti locali
mettono a bilancio per far quadrare i conti)
imposto a partire dal 2015 dalla riforma della
contabilità in vigore da oggi (si veda altro
pezzo a pag. 34) rischia di far emergere
disavanzi di amministrazione tali da portare
molti municipi in default, ma potrà avvenire
con modalità e tempi meno penalizzanti per i
comuni. Sul dpcm, che dovrà fissare la tabella
di marcia dell' operazione bilanci­puliti, è al
lavoro un tavolo tecnico costituito presso la
Ragioneria dello stato (con la presenza di
rappresentanti ministeriali e degli enti locali) e
il testo sarà presto all' esame della Conferenza
unificata. Lo ha annunciato il sottosegretario
all' economia, Enrico Zanetti, in audizione
dinanzi alla commissione bicamerale per il
federalismo fiscale. Zanetti ha ricordato come,
in sede di approvazione del dlgs 126/2014
(correttivo del primo decreto sull'
armonizzazione dei bilanci, il dlgs n.118/2011),
le associazioni rappresentative degli enti locali
abbiano chiesto di rinviare a un dpcm ad hoc l'
individuazione di modalità straordinarie di
ripiano dei bilanci che consentissero da un lato
l' emersione dei residui di dubbia esigibilità, preservando dall' altro la sostenibilità finanziaria dei conti.
In particolare, i comuni potranno utilizzare quote accantonate degli avanzi di amministrazione per
ridurre le quote di disavanzo generate dall' emersione dei residui e devolvere particolari tipologie di
entrata al riequilibrio dei bilanci.
Fabbisogni standard Zanetti ha anche annunciato importanti novità sui fabbisogni standard, ossia i
parametri di giusto costo delle funzioni comunali e provinciali che consentono il superamento del criterio
della spesa storica («più spendi più trasferimenti ricevi dallo stato») e la definitiva attuazione del
federalismo fiscale. Il processo di determinazione dei fabbisogni, messo in stand by dai governi Monti e
Letta, è stato rivitalizzato dal governo Renzi che nel consiglio dei ministri del 23 luglio (si veda ItaliaOggi
del 24 luglio) ha approvato un dpcm in via definitiva e due in via preliminare per l' adozione delle note
metodologiche relative rispettivamente alle funzioni di amministrazione generale, gestione e controllo
(per comuni e province), all' istruzione pubblica e gestione del territorio delle province e all' istruzione
pubblica, viabilità, gestione del territorio e ambiente dei comuni. Con questi provvedimenti il processo
di determinazione dei fabbisogni, ha ricordato Zanetti, può dirsi in fase di ultimazione. Sono stati censiti
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Italia Oggi
Enti locali
6.702 comuni, 291 unioni e tutte le province delle regioni a statuto ordinario.
«Un patrimonio informativo di estrema rilevanza» che però va subito aggiornato perché i fabbisogni
finora determinati hanno preso come benchmark di riferimento la spesa storica del 2010. Di qui la
richiesta degli enti locali (condivisa da Anci e Ifel) di avviare il restyling dei fabbisogni attraverso la
somministrazione di un questionario unico che dovrebbe contenere alcune domande integrative
necessarie per definire la spesa storica relativa agli anni 2011 e 2012.
Zanetti ha annunciato che il questionario dovrebbe essere ultimato entro la fine di settembre e
somministrato ai comuni entro ottobre.
Infine, Zanetti ha annunciato che stanno per concludersi i lavori del gruppo di lavoro presso il Mef che
dovrà definire le capacità fiscali dei comuni in modo da consentire che, a decorrere dal 2015, il riparto
del Fondo di solidarietà comunale possa avvenire sulla base dei fabbisogni e delle capacità fiscali.
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FRANCESCO CERISANO
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12 settembre 2014
Pagina 31
Italia Oggi
Enti locali
Personale, conta la spesa media del triennio 2011­
2013
G l i enti locali soggetti al Patto d i stabilità
interno devono garantire il contenimento delle
spese di personale rispetto al valore medio del
triennio 2011­2013. Questa è l' interpretazione
che pare più corretta del nuovo comma 557­
quater inserito nel corpo della l 296/2006 dall'
art. 3, comma 5­bis, del recente dl 90/2014.
La disposizione appena citata recita così: «Ai
fini dell' applicazione del comma 557, a
decorrere dall' anno 2014, gli enti assicurano,
nell' ambito della programmazione triennale
dei fabbisogni di personale, il contenimento
delle spese di personale con riferimento al
valore medio del triennio precedente alla data
di entrata in vigore della presente
disposizione».
Ricordiamo che il citato comma 557 prevede,
appunto, l' obbligo per gli enti sottoposti al
Patto di assicurare la riduzione delle spese di
personale, al lordo degli oneri riflessi a carico
d e l l e a m m i n i s t r a z i o n i e d e l l ' Irap, c o n
esclusione degli oneri r e l a t i v i a i r i n n o v i
contrattuali, garantendo il contenimento della
dinamica retributiva e occupazionale.
Prima del dl 90, tale disciplina non individuava
in modo esplicito il periodo di riferimento su
cui operare il confronto. In tale contesto, la
Corte dei conti aveva optato per un parametro
dinamico, rappresentato dalla spesa di personale dell' anno precedente. In altri termini, il limite variava
sulla base di uno scorrimento annuale.
Ora, invece, il parametro diventa fisso, come già accade per gli enti non soggetti al Patto. Come si è
visto, infatti, il comma 557­quater fa riferimento al «triennio precedente alla data di entrata in vigore
della presente disposizione»: poiché quest' ultima è di quest' anno, tale formulazione non può che
riferirsi agli anni 2011­2013. Lo stesso limite, quindi, dovrebbe valere sia per l' esercizio corrente che
per quelli a venire. Questa pare essere la lettura corretta, anche se non si può escludere che la
giurisprudenza contabile, forzando il dettato normativo, opti comunque per il mantenimento di un limite
dinamico. Ma si tratterebbe, appunto, di una forzatura.
Per gli enti non soggetti al Patto, invece, rimane in vigore la disciplina prevista dal comma 562 della
stessa l 296, che impone di non superare l' ammontare di spesa sostenuta nel 2008. Peraltro, questa
differenziazione, a seconda che gli enti siano o meno soggetti al Patto, pare sempre più anacronistica.
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MATTEO BARBERO
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12 settembre 2014
Pagina 32
Italia Oggi
Enti locali
Agevolazioni in pillole
Enti locali, un oscar al bilancio. Scade il 15
settembre 2014 il termine per partecipare al
premio «Oscar di bilancio», organizzato da
Federazione relazioni pubbliche italiana. L'
oscar di bilancio viene assegnato agli enti o
aziende sanitarie che abbiano attuato la
migliore rendicontazione economica, sociale e
ambientale per l' esercizio 2013. I vincitori
potranno fregiarsi dell' ambito riconoscimento,
a tempo indeterminato.
Lazio, 300 mila euro per la Via Francigena. È
attivo il bando della regione Lazio per la
presentazione di iniziative per la
valorizzazione dei percorsi della via
Francigena di cui alla lr 19/2006. Possono
accedere al contributo le aggregazioni di
comuni c h e p r e s e n t a n o p r o g e t t i d i
manutenzione dei percorsi, sviluppo di servizi
di accoglienza e progetti editoriali e
multimediali a scopo promozionale. Il
contributo copre fino all' 80% delle spese
ammissibili. Il bando scade il 25 settembre
2014.
Friuli­Venezia Giulia, contributi per le
manifestazioni. La regione Fvg concede
contributi a soggetti pubblici e privati, con
procedimento valutativo a bando, per la
realizzazione di manifestazioni e iniziative
promozionali di cui alla lr 2/2002, art. 174. Le domande di contributo vanno presentate entro il 18
settembre 2014.
Calabria, 2,5 milioni di euro per finanziare tirocini nella p.a. La regione Calabria ha indetto una
manifestazione di interesse finalizzata alla presentazione di candidature da parte di enti pubblici e
privati interessati all' utilizzazione di soggetti disoccupati per attività socialmente utili e di pubblica
utilità. Lo stanziamento di 2,5 milioni di euro consentirà di attivare circa mille iniziative. Gli enti
utilizzatori devono manifestare interesse a partire dal 22 settembre 2014.
Smart city, una call per raccogliere buone pratiche. Il Forum p.a. challenge seleziona modelli replicabili
che implementino il paradigma smart city nel contesto urbano, attraverso l' iniziativa «Tecnologie e
soluzioni per la smart city». Le iniziative selezionate saranno valorizzate attraverso iniziative
promozionali. Le informazioni sono disponibili su www.forumpachallenge.it.
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12 settembre 2014
Pagina 33
Italia Oggi
Enti locali
Con il dlgs 33/2013 il legislatore ha rafforzato i poteri dei consiglieri.
Accesso agli atti illimitato
Sempre meno i casi in cui la p.a. può rifiutarsi.
Le richieste di accesso dei consiglieri
comunali finalizzate a ottenere la
documentazione di tutti i settori dell'
amministrazione, apparentemente tendenti a
compiere un sindacato generalizzato dell'
attività degli organi decidenti, deliberanti e
amministrativi dell' ente, sono compatibili con
il principio di funzionalità del mandato,
finalizzato ad un organico progetto conoscitivo
in relazione a singole problematiche che di
volta in volta interessino l' elettorato ?
Nel caso di specie, l' ente ritiene legittimo il
diniego opposto alla richiesta rivolta dai
consiglieri comunali, diretta all' estrazione di
atti, in assenza di motivazione in ordine all'
esistenza dei presupposti del diritto di
accesso. Ciò, in quanto tale diritto sarebbe
limitabile anche alla luce della sentenza n.
846/2013, con la quale il Consiglio di stato ha
specificato che la disposizione contenuta nell'
art.
43 del Tuel, va coordinata con la modifica
introdotta all' art. 22 della legge n. 2041/90,
dalla legge n. 15/05, secondo la quale anche il
consigliere comunale deve essere portatore di
un interesse diretto, concreto e attuale
corrispondente a una situazione
giuridicamente tutelata e collegata al
documento per il quale si richiede l' accesso.
Le considerazioni contenute nella citata sentenza del Consiglio di Stato, devono però essere lette con
riferimento alla specifica fattispecie esaminata in quell' occasione dal giudice, il quale deducendo
conclusivamente che «il comune ha soddisfatto le richieste di accesso dei consiglieri comunali», ha
respinto la richiesta «sulla base del principio secondo cui l' amministrazione non può essere
condannata a costruire documenti allo stato non disponibili».
In merito al caso di specie, vale quanto affermato dal Tar Campania ­ Salerno con la recente sentenza
n. 680 del 4 aprile 2014, secondo cui l' art.
43, comma 2, del decreto legislativo n. 267/2000 ha sicuro carattere derogatorio rispetto alla disciplina
generale dell' accesso contenuta negli artt. 22 e seguenti della legge n. 241/90, che comporta una
dipendenza funzionale tra la conoscenza del documento e la coltivazione dell' interesse dedotto, da fare
valere eventualmente in sede processuale. L' accesso di cui all' art. 43 del Tuel ha l' obiettivo di mettere
in condizione il consigliere comunale di esercitare il proprio mandato e di verificare il comportamento
degli organi istituzionali decisionali del comune e del resto, lo stesso art. 22, al comma 2, rafforzando in
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12 settembre 2014
Pagina 33
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Italia Oggi
Enti locali
particolare l' esigenza di trasparenza della p.a., stabilisce che «l' accesso ai documenti amministrativi,
attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell' attività
amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l' imparzialità e la trasparenza».
Secondo tale giudice amministrativo le recenti scelte del legislatore sembrano anzi rafforzare il
carattere di autonomia dell' accesso dei consiglieri comunali rispetto alla macro­categoria dell' accesso
alla documentazione amministrativa.
In particolare, il dlgs n. 33/13 ha introdotto una disciplina organica relativa agli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, che intercetta un
piano diverso rispetto a quello disciplinato dall' istituto dell' accesso, di cui alla legge n. 241/90 e al
decreto legislativo n. 267/00.
L' accesso è di norma richiesto qualora non sia possibile reperire in altro modo i documenti
amministrativi la cui conoscenza risponda a un interesse diretto, concreto e attuale. Può tuttavia
accadere che l' interessato possa comunque risalire a quella stessa documentazione, grazie a forme di
pubblicità delle informazioni, operate dalla pubblica amministrazione, con conseguente realizzazione, in
via indiretta, dell' interesse posto a presupposto dell' accesso.
Il principio è, infatti, nel senso della trasparenza generalizzata, intesa come accessibilità totale delle
informazioni, salvo i limiti imposti dall' art. 4 del decreto legislativo n. 33/13.
Quindi gli indirizzi di fondo del legislatore, in una visione sistematica dei principi di pubblicità e di
trasparenza, peraltro espressamente declinati dall' art. 1, comma 1, della legge n. 241/90, non possono
che assottigliare ulteriormente le ragioni legittimanti un diniego all' accesso dei consiglieri comunali.
Pertanto, ai sensi del comma 3 del citato art. 43 del Tuel, i consiglieri hanno facoltà di presentare
interrogazioni e ogni altra istanza di sindacato ispettivo e l' amministrazione comunale dovrà consentire
l' accesso agli atti richiesti, non altrimenti reperibili, che siano in possesso dello stesso ente e che
abbiano il requisito della determinatezza.
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12 settembre 2014
Pagina 33
Italia Oggi
Enti locali
Lo Scaffale degli Enti Locali
Autore ­ Matteo Gnes Titolo ­ La
decertificazione ­ Dalle certificazioni
amministrative alle dichiarazioni sostitutive
Casa editrice ­ Maggioli, Rimini, 2014, pp. 398
Prezzo ­ 54 euro Argomento ­ La legge di
Stabilità 2012 ha completato il processo di
semplificazione dell' attività documentale della
p.a. avviato con il dpr n. 678/57 e la legge n.
15/68. Sono infatti state introdotte importanti
novità nel T.u. sulla documentazione
amministrativa a p p r o v a t o c o n i l d p r n .
445/2000, sancendo il passaggio da un
sistema basato su un doppio binario a uno di
vera e propria decertificazione. I certificati
amministrativi, che pur rimangono lo
strumento privilegiato di circolazione delle
certezze pubbliche, non possono infatti essere
più prodotti alla p.a., se non in specifiche
ipotesi. Gli strumenti alternativi alla produzione
di certificati (dichiarazioni sostitutive di
certificazioni e dell' atto di notorietà,
accertamento d' ufficio ecc.) sono invece
divenuti, da mero strumento alternativo, l'
unico strumento utilizzabile nei rapporti tra
cittadini e p.a.
L' interpretazione e l' applicazione di tali
norme, innestate su un sistema che
presentava diversi punti problematici e aveva
di fatto continuato a privilegiare lo strumento delle certificazioni, hanno portato tuttavia a numerosi
problemi operativi.
Autore ­ Maria Agostina Cabiddu Titolo ­ Diritto del governo del territorio Casa editrice ­ Giappichelli,
Torino, 2014, pp.
487 Prezzo ­ 40 euro Argomento ­ A distanza di quasi dieci anni dalla revisione del Titolo V della
Costituzione, la nozione di governo del territorio sembra aver trovato un posto stabile nel dibattito
politico e scientifico. Molte nebbie che ne hanno accompagnato il recepimento si sono nel frattempo
diradate, a iniziare da quelle riguardanti la congruenza o meno del suo ambito definitorio con quello
della tradizionale disciplina d' uso dei suoli, sicché risulta oggi evidente che esso, pur includendola, non
si riduce all' urbanistica, ma si estende ai diversi interessi meritevoli di tutela che esigono di essere
armonicamente ricomposti.
GIANFRANCO DI RAGO
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12 settembre 2014
Pagina 34
Italia Oggi
Enti locali
In vigore da oggi il decreto correttivo del dlgs 118/2011 sull' armonizzazione dei bilanci.
Nuova contabilità per gli enti
Riforma al via dal 2015. Ma l' incertezza regna sovrana.
Sul supplemento ordinario n.73 della G.U.
n.199 del 29 agosto 2014 è stato pubblicato il
dlgs 126/2014, integrativo e correttivo del dlgs
118/2011 relativo alla armonizzazione dei
sistemi contabili e degli schemi di bilancio
d e g l i enti locali, d e l l e regioni e d e i l o r o
organismi.
Il decreto che entrerà in vigore da oggi avvia
dal 1/1/2015, dopo tre anni di
sperimentazione, la riforma della contabilità
degli enti locali sulla base dei nuovi principi e
modelli contabili e di una radicale riscrittura
degli articoli da 114 a 268 bis del Tuel.
Il dlgs 118/2011 attua la delega conferita dall'
art. 2, co. 2, lett. h) della legge n. 42/2009
avviando una rivoluzione contabile con le
gradualità evidenziate in tabella.
La riforma si inserisce in un contesto di
confusione e incertezza della finanza locale. I
ripetuti interventi di tagli alle risorse e di
limitazioni alla spesa hanno portato negli ultimi
anni il termine per l' approvazione del bilancio
preventivo più vicino alla chiusura dell'
esercizio che all' inizio. Le continue modifiche
a i tributi locali h a n n o r e s o i m p o s s i b i l e
qualsiasi programmazione delle risorse,
aumentato la burocrazia con un labirinto di
aliquote e detrazioni ed il disagio dei
contribuenti.
Nei prossimi giorni è necessaria per gli operatori e per i revisori una intensa attività di studio ed
approfondimento dei nuovi criteri di rilevazione contabile e di dimostrazione dei risultati.
L' operazione di costruzione del nuovo regime contabile è stata complessa e la sperimentazione avviata
dal 2012, ha reso possibile l' adeguamento dei principi applicati alle molteplici realtà gestionali.
Le novità sono tante l' applicazione di 18 principi contabili generali e di 4 principi contabili applicati e,
nell' immediato, del nuovo principio di contabilità finanziaria richiede nei prossimi mesi l' operazione di
riaccertamento straordinario dei residui che farà emergere in molti casi disavanzi consistenti da
assorbire entro dieci anni.
La riforma richiede all' organo di revisione nuovi pareri sul riaccertamento straordinario e ordinario dei
residui, sulla costituzione dei fondi rischi ecc. anche su proposte di atti dell' organo esecutivo senza
modificare il Tuel.
Nella riscrittura del Tuel la parte riguardante l' organo di revisione è stata dimenticata accentuando le
discordanze tra il contenuto dell' art.239 (funzioni dell' organo di revisione) e quelle affidate da varie
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12 settembre 2014
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Enti locali
norme non ultima quella dello stesso dlgs118/2011.
L' annuale convegno nazionale organizzato dall' Ancrel­Club dei revisori a Salerno nella giornata del 4
ottobre, come da programma in pagina, è di assoluta attualità trattando i principali problemi che i
revisori, gli amministratori e gli operatori dovranno affrontare nei prossimi mesi.
In questi giorni sono pervenuti dagli associati richieste di chiarimento sulla concreta applicazione del
contenimento della spesa disposto dai commi da 8 a 23 dell' art.47 del dl 66/2014 e in particolare sulla
verifica che deve fare l' organo di revisione.
Nel rispetto della norma l' entità della riduzione di spesa dovrà essere almeno pari al taglio subito sul
fondo di solidarietà.
Si tratta quindi di una minore entrata che dovrà essere finanziata con riduzione delle tipologie di spesa
indicate dalla norma o di altre spese. Riduzione in termini di competenza (e non di cassa) da
dimostrare in sede di rendiconto 2014.
Sembra pertanto non corretto per finanziare la minore entrata derivante dal taglio al fondo di solidarietà:
­ utilizzare l' avanzo d' amministrazione ­ fare manovre aggiuntive sulle entrate proprie tributarie e non.
*presidente Ancrel club dei revisori.
ANTONINO BORGHI*
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12 settembre 2014
PavaglioneLugo.net
Web
Balzani avanti, balza in avanti
Si è svolto nella sala convention dell' hotel
lughese Ala d' Oro il primo incontro di
presentazione del Prof. Roberto Balzani,
candidato alle primarie del PD per le elezioni
regionali autunnali. Gli organizzatori avevano
preparato una ottantina di sedute ma ben
presto hanno dovuto aggiungerne altre che
comunque non sono bastate. Circa 150
persone ieri sera hanno affollato un incontro
molto atteso e sentito di un candidato definito
scomodo da molti, ma il paradosso come al
solito è che ciò che non piace alla dirigenza
pare esser molto gradito dall' elettorato; un po'
come è successo nella lunga ascesa di Renzi,
contro la dirigenza arcaica spinto dal
consenso popolare. L' incontro era promosso
ed organizzato dal comitato della Bassa
Romagna per Roberto Balzani, costituitosi nei
giorni scorsi e che vede al proprio interno
personalità rilevanti del PD nostrano e delle
Giunte passate, oltre ad avere soggetti
trasversali e continue nuove adesioni anche da
parte di attuali consiglieri comunali lughesi,
che sembrano averci ripensato, o
semplicemente pensato. Al suo interno infatti
vi si trovano diverse eccellenze, ognuna con
specificità diverse e di generazioni miste, dai
giovanissimi ai veterani, che pare possano
convivere armoniosamente come forse i preistorici pidini locali non vorrebbero. Patrizia Randi, ex
Assessore di Cortesi, ha aperto l'incontro leggendo una breve lettera del sindaco Davide Ranalli ­
invitato ma non pervenuto nella quale si chiedeva di far sapere pubblicamente, quindi più alla platea
che allo stesso Balzani, la sua soddisfazione nel poter ospitare a Lugo uno dei pretendenti del PD,
scusandosi dell' assenza per impegni pregressi e terminando con un ben vengano queste primarie ..
(che a Lugo ha sempre un effetto strano), auspicando un sano confronto tra tutti. Nessuna timida scusa
su alcune sue dichiarazioni della settimana scorsa e di qualche mese prima nei confronti del candidato
outsider, sicuramente inopportune e poco sensate; forse la platea voleva sentirle, invece dovrà solo
immaginarle. Il prof. Balzani inizia a rispondere alle brevi domande del reporter intervistatore
(Francesco Conti del Carlino) che lo incalza sull' attuale situazione interna del PD e sui suoi futuri
programmi. Balzani premette di non ambire a fare il consigliere o l' Assessore, ma di voler un confronto
pubblico tra cittadini e che ciò pare non esser gradito al gruppo dirigente regionale il quale ha subito
cominciato a litigare poiché si voleva imporre democraticamente un candidato. Voglio le primarie, vere,
per discutere problemi veri, taglia corto Balzani coperto da calorosi applausi di stima, sottolineando l'
enorme paura nonché problema dell' arcaico PD regionale: una persona libera e indipendente a gestire
quella montagna di miliardi non ce la vogliono, questa sua dichiarazione esalta il pubblico. Sulle odierne
vicende giudiziarie degli altri candidati il Professore si dimostra garantista sottolineando che "indagato
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non significa colpevole", dichiarando di essersi sentito con lo stesso Bonaccini rincuorandolo e
sollecitandolo ad andare avanti; è vero anche che se Bonaccini dovesse arretrare potrebbero saltare le
primarie e potrebbe esser imposto da Roma un nome eccellente, o di presunta eccellenza, e questo
cambierebbe parecchio gli assetti nel centrosinistra. A tal proposito Balzani non ha dubbi e dal
microfono, quasi trasformato in un tank tedesco, arma un missile: per il PD Balzani sarà un grosso
problema se non vogliono fare le primarie. Piu' chiaro di cosi'. Balzani ha poi spiegato che se lui
vincesse le primarie non salterebbe il PD, semplicemente il partito sarebbe veramente democratico (gli
applausi continui della platea sembrano dargli ragione), insistendo sulle motivazioni che lo hanno spinto
a concorrere contro tutti ma per tutti: il futuro dei nostri figli, perché ci possa esser ancora un futuro qua,
dichiarandosi per la politica a tempo e non come mestiere, in quanto solo così non si è ricattabili e si
potrà combattere contro i poteri forti, poiché ha concluso con le dimissione di Errani si è aperta una
crepa in questo sistema, che necessita di una discussione, vera e libera. Alla sempre più calda e
partecipativa platea, satura di ottimismo e voglia di riscossa, Balzani ha parlato anche di altri temi clou,
come la sanità, le multiutility, i trasporti ed il rapporto politica­poltrone. Sull' Ausl unica si è sempre
dichiarato contro perché non c' è mai stato un progetto vero e ha sottolineato l' enorme errore nel non
essersi imposti con Errani con un secco rifiuto, sottolineando il mancato coinvolgimento degli operatori
ed il solito vizio democratico di decidere da soli, chiosando con un voglio smontare la burocrazia della
sanità che sta in via Aldo Moro. L' ex Sindaco forlivese è diventato famoso anche per esser stato uno dei
primi a mettersi di traverso ai progetti monopolistici di Hera e quindi non poteva mancare una
riflessione sui rifiuti e ambiente. Balzani è chiaro e deciso come finora è sempre stato e, ricordando a
tutti che è proprio nel controllo delle tariffe che si nasconde gran parte della tassazione e continua non
risparmiando critiche alla linea tenue delle Regione. Tra le priorità, quella di togliere ad Hera la raccolta
dei rifiuti, cercando di affamare e quindi chiudere gli inceneritori come poi ci chiede l' Europa poiché il
riutilizzo può diventare anche una nuova economia, importante ed inesauribile (sicuramente
accaparrandosi la simpatia dei tanti ambientalisti). Un altro punto fondamentale sono le reti: queste
devono rimanere pubbliche, perché sono l' unico strumento per poter trattare col gestore; un applauso
fragoroso conclude ogni sua dichiarazione, sempre chiara e diretta, mai satura di facile populismo. Si
sofferma anche sulla meritocrazia dicendo che ci sono politici che, acquisendo competenza, sono
diventati professionisti ed altri che sono rimasti semplici mediatori, ed è proprio la malagestione delle
municipalizzate che ha riempito negli anni queste scatole, solo per ragioni di sopravvivenza politica. Sui
trasporti ovviamente vorrebbe incrementare il trasporto via ferro, puntando su rapidità e frequenza,
citando gli schifi dirà proprio così della stazione di Bologna e dell' ancor peggio nuova stazione dell' Alta
Velocità, due esempi di come non si dovrebbe lavorare. Inoltre non nasconde la sua diffidenza
conclamata sulla realizzazione di nuove autostrade e superstrade cita la famosa E55 che rischierebbero
di rivelarsi una enorme bolla speculativa nella quale si mimetizzerebbero affari di ogni tipo. Il Prof. si è
presentato in polo sportiva e senza giacca, quindi in versione molto pop proprio perché sa di dover
intercettare quell' elettorato, quindi non si tira indietro a diverse domande del pubblico riguardanti il
problema delle infiltrazioni mafiose, dell' ambiente e della partecipazione, dichiarando che necessita più
civismo dentro al Partito Democratico. Soffermandoci sulla situazione locale lughese, Roberto Balzani è
stato tacciato da qualcuno ­forse per mancanza di valide argomentazioni ­ di esser di destra
semplicemente perché osava mettersi contro alcuni preistorici vertici raccogliendo consensi in maniera
trasversale, esattamente ciò che ha fatto Renzi portando una formazione politica moribonda a nuovi
successi. In realtà in queste ultime ore anche Gian Guido Naldi, consigliere regionale uscente di SEL
che è una nota formazione di destra, ha dichiarato ufficialmente il suo appoggio al rivoluzionario
Balzani, e ciò forse basterà a qualche sprovveduto lughese a mediare l' asset geopolitico dello
scomodo candidato. Ma a Lugo è prassi consolidata che spesso la coerenza venga a mancare e a
quanto pare all' interno dello stesso gruppo consiliare pidino emergono già incongruenze e strappi non
da poco. Il Sindaco Ranalli auspica le primarie nelle quali però la settimana scorsa voleva selezionare i
partecipanti ­ mentre contestualmente un consigliere, ex Assessore, scrive su un social Daniele Manca,
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per favore se possiamo esser salvati, salvaci tu ; un chiaro e tipico esempio di partecipazione
democratica dal basso!. Balzani invece non ha dubbi sulla necessità di confronto e primarie, poiché
dichiara queste sono le uniche a produrre esiti non predeterminati dalla classe dirigente, e giudica una
risorsa la trasversalità, concludendo con una frase tanto attuale e tanto vera: il cambiamento è l'
elemento strutturale della vita democratica. DINO SCOMO
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Riceviamo da Angelo Camanzi e pubblichiamo
Egregio direttore, mi permetto di intervenire
nel dibattito "primarie Pd". E questo non certo
per prendere posizione per l'uno o l'altro dei
candidati, quanto per rilevare lo sgradito
stalinismo di ritorno che, dopo tanti anni dalla
nascita del Partito Democratico, ogni tanto
riaffiora. Mi riferisco, ovviamente, alla
definizione spregiativa che il Sindaco Ranalli
ha dato ­ parlando di Balzani, ex sindaco Pd di
Forlì ­ del suo avversario Verlicchi, definito di
"destra", quasi si sia già dimenticato che lo
scorso 25 maggio il 57% del Pd alle elezioni
europee si ridusse al 44% nelle amministrative
e che, non a caso, il quasi 15% della lista di
Verlicchi ha abbondantemente usufruito del
voto Pd in uscita (solo il 15?, n.d.R.). Quale sia
il motivo che spinge Ranalli a "demonizzare"
un avversario più che degno e una parte del
suo elettorato mi resta difficile da
comprendere. Per il resto, spiace che anche al
Pd tocchi una qualche forma di "giustizia ad
orologeria", in modo analogo a quanto
sperimentarono molti esponenti della Dc, che,
pur assolti successivamente, videro la propria
carriera politica stroncata. Sarà forse solo un
caso che mentre il Governo Renzi manifesta
l'intenzione di riformare la giustizia, nella
nostra Regione, a tre settimane dalle primarie
per l'individuazione del candidato Presidente, si viene a sapere di una maxi indagine in corso (senza
avviso di garanzia) su molti consiglieri regionali e, tra questi, due dei tre che si presentano a queste
primarie, Richetti e Bonaccini. Di questi, il primo si ritira " per favorire l'unità del partito" (sarà vero?)
mentre il secondo prosegue, dichiarando a tutti i TG di essere indagato per la miseria di 4mila euro
spese per cene e rimborsi chilometrici dal 2010 al 2012. Ora, credo che sarà difficile, per qualsiasi
giudice, dimostrare che le sue cene e i suoi percorsi non fossero legati al ruolo politico che riveste a
livello regionale. Però non sarebbe la prima volta, Berlusconi tra i tanti, che certi magistrati prendono
lucciole per lanterne. In ogni caso, l'indagine in corso è una spada di Damocle su Bonaccini. Stando
così le cose, che primarie saranno? Se Renzi, con la sua faccia pulita e il fascino di un rinnovamento
possibile che emanava da tutti i pori, ha portato al voto per le sue primarie moltissimi elettori, non tutti
Pd, quanti andranno ad esprimersi su candidati sostanzialmente sconosciuti al grande pubblico e, di
questi, almeno uno "toccato" dal sospetto della disonestà? E questo quanto invece sarebbe stato
davvero interessante capire quanto la volontà di nuovo, di vera apertura alla società civile e di minore
autoreferenzialità fosse diventato patrimonio non solo di Renzi, ma del Pd della nostra regione. Così,
invece, visto che Bonaccini non intende ritirarsi, le primarie diventeranno prigioniere del vecchio scontro
tra "giustizialisti" e "garantisti" (cioè, "sinistra" contro "destra") ma, stavolta, tutto interno al Pd. Non sarà
un bel spettacolo. Angelo Camanzi
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Importante bando per i giovani e per la cultura sul territorio
L'IBC, Istituto per i beni artistici culturali e naturali, della
Regione Emilia­Romagna, lancia un nuovo bando rivolto ad
associazioni giovanili per progetti di gestione e valorizzazione
dei beni culturali della regione. Grazie ad uno stanziamento
complessivo di 60mila euro, la nuova edizione del bando, che
negli anni passati ha riscosso ampio successo, consentirà di
sostenere sei progetti innovativi per la valorizzazione e gestione
di uno o più beni culturali dislocati nella regione Emilia­
Romagna, attraverso l'attribuzione di sei contributi di importo
pari a 10.000 euro. Le proposte progettuali dovranno essere
presentate entro il 5 dicembre da associazioni con sede in
Emilia­Romagna, formalmente costituite alla data di scadenza
del bando, di cui almeno il 50%+1 degli associati abbia, alla
data della domanda, un'età compresa fra i 18 e i 35 anni. Le
associazioni dovranno inoltre stringere una partnership con un
ente che sia formalmente titolare del bene culturale o dei beni
culturali oggetto del progetto. Le domande di partecipazione
devono pervenire con PEC o raccomandata come da bando e
devono descrivere e motivare l'iniziativa proposta, dettagliando
le modalità di realizzazione e i relativi tempi di svolgimento. Si
tratta dunque di una bella opportunità per i giovani che vogliono
impegnarsi in un percorso di creatività, prendendosi cura del
patrimonio culturale del proprio territorio. Il bando completo:
http://ibc.regione.emilia­romagna.it/notizie/allegati­
notizie/BandoGPTRegioneEmiliaRomagna.pdf/at_download/file/Bando%20GPT%20Regione%20Emilia%20Romagna.pdf
Thomas Casadei Consigliere regionale Capogruppo PD Commissione V Cultura scuola formazione lavoro sport Web:
www.thomascasadei.it ­ Email: [email protected]
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Gioco in scatola dal vero con le scuole?
E' con stupore che apprendo da un giornale in
distribuzione gratuita "Ravenna & Dintorni" che
l'11 ottobre prossimo in piazza San Francesco
a Ravenna verrà allestito un tabellone di 15
metri per 15 e si svolgerà una partita a
"Ravennopoli" con il concorso di cittadini e
turisti. Già da alcuni anni (Mauro Marchiani
allora Presidente della Contesa Estense mi è
buon testimone) ho pensato ad un gioco simile
al Monopoli da ambientare al Pavaglione di
Lugo e giusto un mese fa, ho cominciato a
parlarne con alcuni insegnati ed anche con
Silvia Golfera, assessore alla scuola, per
valutare la possibilità di effettuare una partita
dal vero con il coinvolgimento delle quinte
elementari e delle medie di Lugo. In effetti il
Pavaglione sembra fatto apposta per costituire
il percorso di un gioco in scatola, molto più di
un tabellone pur se molto colorato e 90
domande sui personaggi illustri di Lugo,
costituiscono una molla per conoscere
qualcosa in più sulla storia della nostra città.
Intanto il mio progetto va avanti ed ha già
ottenuto l'interessamento sia di Ascom che di
Confesercenti. Se qualche negoziante del
Pavaglione vuole concorrere anche solo con
una idea, sono a disposizione. Guido Neri
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Vetrine vestite d'arte
Partito un anno fa, Vetrine vestite d'arte è un
progetto della Scuola Comunale d'Arte
realizzato in collaborazione con l'associazione
BiART, nato per dare nuova vita alle vetrine
dei negozi sfitti e contribuire così a migliorare
l'estetica del centro storico e a trasformare
Bagnacavallo in uno spazio espositivo diffuso.
Gli artisti della Scuola d'Arte presentano, per
l'occasione, delle installazioni su temi
mitologici tratti da le Metamorfosi di Ovidio. Le
vetrine diventeranno WunderKammern dove
ritroveremo Filomene e Bauci, trasformati in
alberi, la metamorfosi di Aracne in ragno, qui
una ragnatela di abiti usati accoglierà il
visitatore, i cento occhi di Argo, Narciso e il
narcisismo umano, Danae sedotta da Giove
sotto forma di pioggia d'oro... Il progetto,
patrocinato dal Comune di Bagnacavallo, è
stato ideato all'interno della Scuola Comunale
d'Arte Bartolomeo Ramenghi ed è tuttora
portato avanti dai suoi artisti, con la
collaborazione dell'associazione culturale
BiART Gallery, animata anch'essa dal
desiderio di diffondere cultura e bellezza. Così
Bagnacavallo si sta trasformando in uno
spazio espositivo diffuso di arte
contemporanea: è ormai una consuetudine
visitare la nostra città con l'intento di vedere
nelle vetrine gli allestimenti che periodicamente vengono rinnovati. In questo anno molti proprietari
hanno aderito al progetto, ad oggi sono undici le vetrine allestite dagli artisti della Scuola Comunale.
Questa sinergia fra il mondo dell'arte e la realtà produttiva nasce dalla comune consapevolezza che
occorre rafforzare l'identità dei centri storici e mantenere viva l'attenzione su questi spazi; una luce
accesa richiama comunque l'attenzione e fa pensare alle possibilità di reimpiego di tanti negozi e uffici.
Per visitare le vetrine coinvolte nel progetto e ammirarne le installazioni, basta cercare il logo di
Bagnacavallo / Arte dell'ospitalità. L'elenco delle vetrine sarà disponibile all'ufficio informazioni
turistiche. Info tel. 0545 60232 / 280898
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Something natural
Alla Bottega D'Arte La Corniceria di
Bagnacavallo Sabato 20 settembre,
nell'ambito delle mostre promosse per la
Festa di san Michele, alle ore 19, la Bottega
D'arte la Conrineria di Barbara Liverani Trerè
di via Pieve 58 di Bagnacavallo, imaugura la
mostra "Something natural" di Colette
Wehrmeister e Valeria Ricci. Presentazione a
cura di Giovanni Barberini. La mostra sarà
visitabile dal 20 al 30 settembre dalle ore ore 9
alle ore 12,25 e dalle ore 16 alle ore 19,15,
chiusura il giovedì pomeriggio. Bottega d'Arte,
cornici, stampe, oggettistica ed altro. Tel. 0545
6 0 2 4 7 3 3 8 3 6 4 4 5 9 2
[email protected]
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Passaggio a Sud­Est, un ponte verso Oriente
Aprirà al pubblico sabato 20 settembre a
Bagnacavallo un progetto espositivo di respiro
internazionale con il quale il Museo civico delle
Cappuccine intende dare il proprio contributo
alla corsa di Ravenna a Capitale Europea
della Cultura 2019. Saranno infatti aperte in
contemporanea le mostre "Murat Palta. Cult
Hollywood movies as Ottoman miniatures" e
"Kiril Cholakov. Diario minimo balcanico". Le
due mostre, insieme all'esposizione al
pubblico della Donazione Giuseppe Maestri,
fanno parte del progetto espositivo Passaggio
a sud­est. Un ponte verso Oriente il cui
sguardo spazia tra Ravenna e l'Oriente
ottomano, passando naturalmente per i
Balcani. Niente oggi più dell'ironica e
sorprendente proposta del giovane illustratore
turco Murat Palta, classe 1990, può raccontarci
con quale sguardo un Paese dall'antica
tradizione come la Turchia si affacci al
contemporaneo. Il progetto artistico di Palta di
illustrare alcune tra le più famose scene del
cinema hollywoodiano come fossero miniature
ottomane del 16° secolo è divenuto in breve un
fenomeno mediatico, facendo letteralmente il
giro del mondo. Dalla sua volontà di
"intrecciare globale con locale, Oriente e
Occidente, tradizionale col contemporaneo,
aggiungendo un pizzico di umorismo" è scaturita una suggestiva serie di lavori che reinterpreta
attraverso l'ottica di un miniatore del palazzo del Sultano, episodi tratti dalle più celebri pellicole e ormai
passati nel nostro immaginario collettivo: Arancia Meccanica, Kill Bill, Alien, Quei bravi ragazzi, Shining,
Il Padrino ed altri ancora. La mostra, curata da Diego Galizzi e Fabrizio Lollini, può essere un'occasione
unica per scoprire più da vicino il concetto stesso di arte e di illustrazione libraria nel mondo islamico.
L'altra mostra ospitata al museo ci presenta i lavori del bulgaro Kiril Cholakov, un artista dalle grandi
doti di sensibilità e lirismo. Al contrario di Palta, Cholakov punta a coinvolgerci emotivamente attraverso
delicate visioni a monocromo costruite mediante flussi interminabili di parole che rivestono, come una
nebbia, grandi tele bianche. I suoi sono frammenti di memoria che ritornano dopo anni di torpore, tracce
di esistenze solitarie ed epiche, immagini di una terra di mezzo dove il protrarsi e il ritrarsi di grandi
Imperi ha sedimentato un paesaggio del ciò­che­rimane. Il ricco cartellone del museo bagnacavallese si
completa con l'esposizione all'interno di tre sale appena riaperte al pubblico della donazione Giuseppe
Maestri, da poco acquisita nelle collezioni museali. L'opera del compianto incisore di Sant'Alberto ci
introduce in un mondo onirico e sospeso, che presentandoci la sua Ravenna sognata ci trasporta
inevitabilmente in una dimensione dall'atmosfera vibrante di colori, decoratività e ritmi musicali.
Un'atmosfera, insomma, orientale e costantinopolitana. Le tre mostre del progetto Passaggio a sud­est
inaugureranno sabato 20 settembre alle 17. Saranno presenti gli artisti Murat Palta e Kiril Cholakov. A
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seguire concerto nel chiostro a cura del Collegium Musicum Classense con musiche ispirate all'oriente.
Per informazioni, contattare il Museo civico delle Cappuccine, telefono 0545 280911, sito internet
www.museocivicobagnacavallo.it.
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Bagnacavallo, il paese del fare
Workshop di tecniche artistiche alla Scuola
Comunale d'Arte Ramenghi Sono ancora
aperte le iscrizioni ai workshop artistici
intensivi di bulino, tempera all'uovo, affresco e
ceramica che si svolgeranno dal 19 al 28
settembre alla Scuola Comunale d'Arte B.
Ramenghi. Una città in festa sarà la cornice
ideale per scoprire le possibilità concrete del
fare arte presenti nella nostra realtà. I corsi
sono rivolti principalmente ad artisti e ad
aspiranti artisti interessati ad attuare
un'esperienza artistica intensa su tecniche
altamente specializzate; ogni corso è riservato
ad un numero limitato di iscritti per garantire la
qualità del lavoro. Il corso di Bulino, guidato da
un maestro di fama internazionale come
Jurgen Czashka, permetterà ai partecipanti di
apprendere l'uso corretto di questo mezzo
espressivo e di valorizzare al massimo i
concetti di segno sintetico e la sua
conseguente energia espressiva. I corsi di
Tempera all'uovo su tavola e di Affresco, con
l'esperta di tecniche di restauro Giulia
Longanesi, sono una sfida tutta da percorrere:
oltre a offrire chiari strumenti di lettura dell'arte
antica, porteranno i partecipanti a
sperimentare le preziosità di queste tecniche
su contenuti personali e a realizzare frammenti
da inserire in eventuali installazioni. Infine il programma propone il corso di modellato a colombino e di
colorazioni riflessate, con la guida di un maestro di questa tecnica, Alfio Centamore, e la collaborazione
per la decorazione dell'artista Marialaura Caranti. L'acquisizione dell'abilità tecnica utile per questo tipo
di modellato e un nuovo metodo per ottenere magiche riflessature, che si mantengono inalterate nel
tempo, rendono questo corso interessante ma anche divertente. Con la realizzazione di questi
workshop la Scuola Comunale d'Arte, dotata dallo scorso anno di una nuova sede, con i suoi laboratori
di grafica, pittura, ceramica, apre le sue porte non solo agli iscritti del territorio per i consueti corsi
annuali, ma anche ad artisti provenienti da altre parti. L'attività intensa e concentrata in pochi giorni dà il
via a una nuova tipologia di partecipazione che per gli esterni diventa anche residenziale. Bagnacavallo
è oggi un importante punto di riferimento nella programmazione culturale del territorio, favorita anche
dai numerosi e prestigiosi spazi espositivi di cui dispone. Con l'organizzazione di queste iniziative si
mette altresì in risalto anche l'aspetto della produzione artistica, non a caso l'evento è stato chiamato
Bagnacavallo il paese del fare. La partecipazione sarà per gli artisti anche un'importante occasione per
confrontarsi e scambiare esperienze. La cornice della Festa di San Michele, con mostre, spettacoli e
osterie, renderà il soggiorno dei partecipanti più interessante. La Scuola Comunale d'Arte è a
Bagnacavallo in via Bedeschi, 9. Per informazioni, www.biart­gallery.it Iscrizioni presidente@biart­
gallery.it e [email protected] Info e tel. 0545 60232 / 327 7093079 / 340 5919551
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La Russia più intima negli scatti di Andy Rocchelli
Martedì 16 settembre alle 21 al teatro Binario
di Cotignola ci sarà in anteprima nazionale la
presentazione del libro fotografico Russian
Interiors. Si tratta di una raccolta fotografica di
scatti del compianto Andy Rocchelli,
fotoreporter ucciso il 24 maggio 2014 da un
colpo di mortaio vicino a Sloviansk, in Ucraina,
aveva 30 anni, era originario di Piacenza e
membro fondatore del collettivo fotografico
Cesura. Coprendo un arco di tempo di circa
tre anni, Andy ha passato molto tempo in
Russia, lavorando come fotografo freelance.
Durante questo periodo ha seguito diverse
storie in diversi luoghi. Per mantenersi a
Mosca ha iniziato a lavorare come fotografo
per donne che necessitavano di un ritratto
fotografico. Sfidando la concorrenza dei
fotografi locali, abituati a sfruttare spazi e
strumenti professionali, ha offerto ritratti in
casa a basso prezzo. Il lavoro diventa presto
una corposa raccolta di fotografie. L'archivio
che ne ha ricavato è vario e multiforme e
comprende foto fatte per queste donne e foto
che ha tenuto per sé stesso. L'anima di questo
lavoro è però più profonda di ciò che
rappresenta lo scatto commerciale per cui era
pagato. Questo metodo si riduce a una chiave
di accesso a spazi e storie private, al fine di
approfondire e mostrare un lato così intimo delle donna russa. Nel corso della serata sarà inoltre
presentato al pubblico il collettivo Cesura: vantando una solida esperienza di autoproduzioni
indipendenti, Cesura, fondata nel 2008, è nata come risultato naturale di una forte passione per la
fotografia di Andy e gli altri cinque fondatori: Arianna Arcara, Alex Majoli, Gabriele Micalizzi, Alessandro
Sala e Luca Santese. Accomunati fin dall'inizio dal proposito di vivere di fotografia, essi hanno costituito
un collettivo indipendente capace di lavorare a progetti fotografici senza compromessi commerciali. Gli
spazi e le attrezzature dello studio (chiamato CesuraLab) in cui il gruppo lavora permettono inoltre di
essere autosufficienti dal punto di vista produttivo, così da poter seguire l'intero iter progettuale e di
realizzazione dei lavori sia individuali che di gruppo. CesuraLab è dunque un'entità autonoma, che
cerca di rimanere fuori dal sistema. Non è un'organizzazione giornalistica né artistica, e i suoi
componenti non si sentono collocati in una specifica categoria, proprio a causa della diversità di stile e
contenuti dei progetti. Oltre che in rete e sul mercato editoriale, il gruppo presenta e diffonde i propri
progetti tramite mostre, nell'ambito di festival, utilizzando differenti forme espressive come slideshow o
tramite pubblicazioni autoprodotte (CesuraPublish, l'aspetto editoriale del collettivo). Al Binario
interverranno Gabriele Micalizzi e Luca Santese, che introdurranno Cesura e tutti i rispettivi progetti che
ogni membro del gruppo sta sviluppando; in aggiunta a questo, presenteranno gli ultimi lavori di Andy
Rocchelli in Ucraina e Russian Interiors, libro che CesuraPublish ha deciso di produrre per onorare la
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memoria di Andy attraverso la pubblicazione del suo lavoro più maturo. La serata, a ingresso libero,
sarà condotta da Massimiliano Fabbri. L'iniziativa è organizzata da Cesura e dal Club fotoamatori di
Cotignola, che celebra quest'anno il suo quarantesimo anniversario, in collaborazione con Daniele
Casadio e Argentica e con il patrocinio del Comune di Cotignola. Il Binario si prepara a un
appuntamento di valenza nazionale per gli appassionati del mondo della fotografia ­ ha dichiarato
l'assessore alla Cultura Federico Settembrini ­. Si tratta di un'iniziativa che aiuterà non solo a
comprendere meglio la complessità del lavoro di un fotografo professionista che ha dato la vita per la
propria passione, ma anche gli aspetti sociali, economici e politici dei luoghi e delle genti che Rocchelli
ha visto attraverso il suo obiettivo. Il collettivo Cesura è tra i più impegnati nel nostro Paese e il fatto di
avere a Cotignola una loro presentazione in anteprima è una grande opportunità che ci viene offerta
grazie all'impegno del nostro Club di Fotoamatori, a cui va un doveroso ringraziamento della comunità.
Aggiungo infine che questa serata contribuisce a caratterizzare il teatro Binario, vero e proprio polmone
culturale del nostro paese, che accoglie sempre iniziative dalle innumerevoli sfaccettature, in una
differenziazione dell'offerta che giova a tutta la cittadinanza.
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La Bassa Romagna on­line: Le carceri femminili
italiane raccontate a Bagnacavallo
L'inaugurazione dell'esposizione del
fotoreporter Giampiero Corelli sarà domani
sabato 13 settembre alle ore 18. Doamni,
sabato 13 settembre alle 18 a Bagnacavallo
inaugura la mostra fotografica La bellezza
dentro ­ donne e madri nelle carceri italiane
del fotoreporter Giampiero Corelli.
L'esposizione è allestita presso l'Antica
galleria di Palazzo Vecchio, in via Trento
Trieste 1; in occasione della Festa di San
Michele (dal 25 al 29 settembre) sarà aperto
anche l'ingresso in piazza della Libertà, 5.
All'inaugurazione saranno presenti l'autore,
l'assessore comunale alle Pari opportunità
Ada Sangiorgi, la direttrice del carcere
femminile di Rebibbia (Roma) Ida Del Grosso,
la direttrice del carcere maschile e femminile
della Dozza (Bologna) Claudia Clementi e la
direttrice del carcere di Ravenna Carmela De
Lorenzo. Le tre direttrici saranno intervistate
dalla scrittrice ed ex giornalista del Tg2 Carla
Baroncelli. La bellezza dentro è un lavoro
fotografico svolto in tutta Italia e durato alcuni
anni, durante i quali Corelli ha raccontato con
immagini la vita delle donne e delle madri
all'interno di diversi istituti penitenziari
femminili. Donne non sono solo le detenute,
coloro che costituiscono il soggetto
caratterizzante della mostra e le principali protagoniste, ma anche donne che si occupano della
sorveglianza, amministrazione, volontariato e direzione dentro le carceri, donne che pur vivendo
situazioni di vita distanti si trovano accomunate da uno stesso sentire. La mostra è costituita da una
selezione di 30 immagini in stampa bianco e nero ai pigmenti al carbone applicate su alluminio
sagomato. Le emozioni che ho incontrato e trovato in questo reportage sono tante, forti e contrastanti ­
racconta Giampiero Corelli ­. Sofferenza, dolore, tristezza, gioia e amore ti invadono nel vedere i volti di
queste donne segnati dal tempo o da un genuino abbraccio di un figlio. Non basta chiudere gli occhi per
dimenticare, dietro quelle mura c'è un'umanità in cammino. Questo è lo scopo del mio reportage:
portare alla luce una realtà invisibile. All'inaugurazione seguirà un rinfresco offerto dall'associazione Il
lavoro dei contadini e un dj set a cura di Valentina Stradaioli, a cui è affidata anche la selezione
musicale proposta nei giorni di apertura della mostra. La bellezza dentro, a ingresso libero, sarà
visitabile nelle seguenti giornate: sabato 13 settembre dalle 18 alle 20; domenica 14 e domenica 21
settembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30; sabato 20 settembre dalle 15 alle 18.30; giovedì 25 e
venerdì 26 settembre dalle 20 alle 23; sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 settembre dalle 10 alle 12 e
dalle 15 alle 23. L'esposizione è realizzata in collaborazione con il Comune di Bagnacavallo e con il
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contributo del Credito Cooperativo ravennate e imolese. Per maggior informazioni,
www.corellifotoreporter.it, telefono 333 8393401, email [email protected]. Questo l'elenco degli
istituti penitenziari fotografati in questo reportage: Casa circondariale Gazzi ­ Messina Casa
circondariale Pagliarelli ­ Palermo Casa circondariale femminile Pozzuoli ­ Napoli Casa circondariale
femminile Rebibbia ­ Roma Casa circondariale nuovo complesso ­ Perugia Casa circondariale
Sollicciano ­ Scandicci Firenze Casa circondariale di Pesaro Casa circondariale di Forlì Casa
circondariale della Dozza ­ Bologna Casa circondariale San Vittore ­ Milano Casa circondariale, casa di
reclusione femminile Giudecca ­ Venezia Casa circondariale Pontedecimo ­ Genova Casa circondariale
di Trento Casa di reclusione Bollate ­ Milano Istituto di custodia attenuata per detenute madri ICAM ­
Milano
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Un futuro green per la Bassa Romagna 2020
Conferenza stampa oggi venerdì 12 settembre
alle ore 11.30 presso il Salone Estense di
Piazza Martiri, 1 nella Rocca di Lugo del
Progetto Un futuro green per la Bassa
Romagna 2020 Saluto del Presidente del
"Comuni della Bassa Romagna", Luca
Piovaccari Intervegono: Paola Pula, Sindaco di
Conselice e referente dell'Unione per le
materie Ambientali Arch. Monica Cesari,
Dirigente Area Territorio Unione dei Comuni
della Bassa Romagna Arch. Gioia Gattamorta,
Presidente Ordine Architetti Pianificatori,
Paesaggisti, Conservatori della Provincia di
Ravenna Per. Ind. Pierpaolo Conti, Presidente
Collegio dei Periti industriali e dei Periti
industriali laureati della Provincia di Ravenna I
rappresentanti delle Associazioni di categoria
della Bassa Romagna.
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Il quarto premio nella quarta edizione di Donare in
bici
Per il gruppo Avis ciclismo Lugo a
Sommacampagna (Vr) di Lucia Betti e
Pierluigi Papi Il gruppo Asd Avis ciclismo Lugo
ha partecipato alla quarta edizione di Donare
in bici, tradizionale percorso cicloamatoriale
Avis organizzato dalla Asd Avis di Verona che
si svolge a Sommacampagna e che porta i
partecipanti a pedalare tra i luoghi del
Risorgimento. I cicloturisti avisini lughesi si
sono aggiudicati il quarto premio. Un modo
alternativo per ammirare le bellezze naturali e
architettoniche del nostro Bel Paese con due
percorsi (un medio fondo di 65 km e un altro di
29 km) che hanno condotto alla scoperta delle
colline moreniche della zona a sud del Lago di
Garda, toccando anche località dell'alto
mantovano, località storiche e ricche di
monumenti. I cicloturisti avisini lughesi sono un
gruppo di 25 persone di cui un terzo donne e
sono in attività dal 1999. Chiunque fosse
interessato ad aggregarsi può contattare la
sezione Avis di Lugo telefonando allo 0545
34157 oppure al 347 8939922. La
responsabile è Amalia Selva. Il gruppo Asd
Avis ciclismo Lugo organizza diversi raduni
cicloturistici. Anche questo è un modo per
divulgare i valori della solidarietà e
l'importanza della donazione; è un modo per
stare insieme, socializzare, condividere esperienze. Ufficio stampa per Avis Provinciale di Ravenna
Lucia Betti e Pierluigi Papi [email protected] www.avis.it/ravenna
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lugonotizie
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Al via domani la 30ma Sagra delle Erbe Palustri a
Villanova di Bagnacavallo
Ricco il programma di eventi fino al 15
settembre Da venerdì 12 a lunedì 15
settembre si svolgerà a Villanova di
Bagnacavallo la trentesima edizione della
Sagra delle Erbe Palustri, iniziativa che ogni
anno rievoca l'attività di intreccio delle erbe di
valle tipica di Villanova. La sagra, organizzata
dall'associazione culturale Civiltà delle Erbe
palustri e dal Comune di Bagnacavallo,
rappresenta un'opportunità unica per
apprezzare la sapienza delle mani degli
artigiani villanovesi del Cantiere Aperto e degli
intrecciatori provenienti da varie zone d'Italia e
dalla Spagna. Accanto ai laboratori di
lavorazione delle fibre vegetali, gli antichi
mestieri rurali e gli artigiani della terracotta,
del mosaico, del legno e del ferro battuto.
L'edizione 2014 si presenta con un ricco
programma che come sempre ha il suo cuore
nell'Ecomuseo delle Erbe palustri, che
ospiterà due importanti incontri: il workshop
nazionale degli Ecomusei Paesaggi d'acque,
cultura alimentare e artigiana ­ Pratiche
comunitarie a confronto (venerdì 12) e il
convegno su Infanzia e Adolescenza: beni
comuni. The Summerhill school e i diritti
naturali dei bambini (sabato 13). Nelle
giornate di sabato e domenica il centro del
paese sarà gremito dalle bancarelle della grande mostra mercato La soffitta in piazza, del mercatino
delle pulci dei bambini e della Piccola fiera del prodotto tipico. Le vie, le piazze e il parco saranno
animati da artisti di strada, cantastorie, dai burattini tradizionali del Teatro La Garisenda, dal maneggio
con i pony curato dal Centro Turismo Equestre La Torre, dall'energia dei Musicanti di San Crispino, dai
balli nobiliari del Gruppo Risorgimentale Città di Lendinara e da quelli popolari della Bânda de' Grel.
Tra le attività rivolte ai bambini, domenica sarà presente Il tavolo di Pinocchio con laboratori creativi
realizzati dall'Ass. Lucertola Ludens. Sabato 13 si terranno il tradizionale Torneo di Zachègn e la
seguitissima Podistica delle Erbe Palustri; domenica 14, una esibizione di ginnastica ritmica dal titolo
Diverso da chi? a cura dell'Ass. Progetto Ritmica Romagna. In occasione del trentennale, uno speciale
evento sportivo sarà il torneo di tennis Open maschile nazionale, dal 12 al 21 settembre, a cura del
Tennis Club Villanova "Spartaco Belletti" (per info: tel. 0545 49796). Sempre originali le Mostre della
Memoria, ben sette allestite in occasione del trentennale: Romagna XX secolo, il filo della memoria e
Saluti da Villanova, a cura del Laboratorio di fotografia Il Forno; Il tappezziere del cielo curata dall'Ass.
Lucertola Ludens e Legambiente Circolo Matelda; Architettura viva di Luca Bedini; In testa al mondo, Il
museo della scuola e Storia del ponte di Villanova dell'Ass. cult. Civiltà delle Erbe Palustri. Gli spettacoli
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serali ospiteranno: il Gruppo Corelli di Fusignano con Il fascino dell'operetta (venerdì 12); l'Orchestra
del Maestro Vallicelli con gli intermezzi brillanti di Tiziano Gatta Romanze e musica italiana (sabato 13);
Sgabanaza, accompagnato da Cassio Babini, con in Sorrisi e Canzoni (domenica 14); la Compagnia
de' Bosch di Gambettola con le farse In attesa di giudizio e Una giornata particolare in una canonica
qualunque. Inoltre, due serate con cene conviviali a tema (prenotazione obbligatoria, telefono 0545
47122): venerdì 12 settembre il titolo della cena è La Bandega di capèn, e sarà la serata de' furmai
murbi, per salvare un prodotto esclusivo delle Terre del Lamone sparito dalle tavole locali, in
collaborazione con Slow Food. Il menù è fisso a 20 euro e offre: orto cacio e porcello, spója lôrda,
polpettine di magro con ortiche e contorno di verdure gratinate, formaggio morbido con fichi caramellati
e marmellata della nonna, piadina e pane, calice di vino, acqua e caffè; lunedì 15 settembre Dal mare
alle capanne, serata del pesce nostrano con menù fisso 25 euro: orto e mare, chitarrine del mare
aperto, gamberetti di zucchine e spiedini di pesce con contorno di insalata fresca, sorbetto al limone,
pane, calice di vino, acqua e caffè. Immancabili, nelle giornate di sabato e domenica, strozzapreti al
ragù e gli strozzasindaci al sugo dell'orto, i veri piatti tipici della Sagra. Durante la manifestazione
l'ingresso alle mostre, all'Ecomuseo e agli spettacoli sarà a offerta libera. Per le cene a tema la
prenotazione è obbligatoria (tel. 0545 47122). Il programma completo è disponibile sul sito
dell'Ecomuseo delle Erbe palustri, www.ecomuseoerbepalustri.it. Informazioni e prenotazioni cene:
associazione culturale Civiltà delle Erbe palustri, telefono 0545 47122, email [email protected],
sito internet www.erbepalustri.it, Facebook Erbe Palustri Associazione Culturale. Oppure contattare il
Servizio Turismo dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna, telefono 0545 280898. In caso di
pioggia gli spettacoli si svolgeranno nella sala dell'ecomuseo.
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I libri d'artista di Cavellini in mostra alla biblioteca
comunale di Conselice
È per oggi, giovedì 11 settembre alle 18.30,
l'inaugurazione della mostra I libri d'artista di
Cavellini alla biblioteca comunale Giovanna
Righini Ricci, in via Garibaldi 12 a Conselice.
All'inaugurazione parteciperanno Elena
Liverani, assessore comunale alla Cultura,
Lamberto Caravita, direttore artistico del
Conselice Art Books Archive (CABA), e
l'artista Giuseppe Bedeschi. L'iniziativa,
organizzata dall'Assessorato alla cultura del
Comune di Conselice, dalla biblioteca Righini
Ricci e dall'archivio CABA, è stata voluta per
celebrare il centenario cavelliano. Guglielmo
Achille Cavellini (Brescia 1914 ­ 1990) è stato
artista e collezionista d'arte. GAC (come
veniva chiamato in vita, dalle sue iniziali)
amava definirsi Nemo propheta in Patria,
infatti mentre in America negli anni '70­'80 del
secolo scorso la sua arte era acclamata, nella
sua città Brescia, salvo per pochi amici, non
era considerato. Artista d'avanguardia,
esponente di spicco del movimento artistico
internazionale di Mail Art e Fluxus, nel 1971
conia il termine autostoricizzazione, attraverso
il quale inizia un'operazione di comunicazione
internazionale producendo lavori in cui esalta
la trasformazione dell'artista attraverso
l'autopromozione. Le sue "mostre a domicilio"
furono una specie di vessillo per tanti giovani artisti con cui ebbe un fitto scambio di arte postale. Nato
l'11 settembre del 1914, Cavellini per anni puntò al traguardo del centenario senza raggiungerlo da
vivo: un'operazione artistica ripresa invece da artisti di tutto il mondo che proprio per questa data
organizzeranno eventi celebrativi a suo ricordo. Il Conselice Art Books Archive non poteva lasciarsi
sfuggire questa occasione e partecipa alla celebrazione ufficiale del centenario esponendo in archivio
presso la biblioteca comunale Giovanna Righini Ricci di Conselice la serie dei libri d'artista mostre a
domicilio realizzati da GAC per l'operazione Nemo propheta in Patria, adesivi, fogli di francobolli, opere
postali e alcuni dei suoi Manifesti d'artista stampati per il progetto Centenario. La mostra, in esposizione
fino a giovedì 9 ottobre, è a ingresso gratuito e sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e
dalle 15 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13. Per informazioni, telefono 0545 986.930, email
[email protected].
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Incontro al Parco, domenica 14 settembre Festa
dello sport in natura al parco I Maggio
Evento organizzato dalla UISP Domenica 14
settembre dalle 9.30 presso il Parco 1° Maggio
a Fosso Ghiaia torna, per il terzo anno
consecutivo, la Festa dello Sport in Natura.
UISP Ravenna in collaborazione con i Comitati
di Lugo, Faenza­Imola e Comitato Regionale
organizzano un evento sportivo dedicato a
tutte quelle discipline che si svolgono all'aria
aperta e sfruttano l'ambiente naturale come
risorsa. Non solo sport ma una grande festa in
cui bambini e famiglie sono invitati a
trascorrere una giornata di cultura sportiva,
naturale e paesaggistica. Comprendere il
valore delle attività sportive all'aria aperta è la
mission di Incontro al Parco. L'obiettivo della
festa è quello di mettere a disposizione stand
e attrezzature sportive accompagnati da
operatori esperti per far conoscere e provare
le varie discipline. Non mancheranno le
escursioni naturiste. A piedi, in bicicletta o in
canoa accompagnati da guide turistiche.
All'interno della Pineta di Classe saranno
presenti, oltre alle attrezzature sportive, anche
stand gastronomici. Una festa per riscoprire
un ambiente naturale vicino ma spesso poco
conosciuto, un'occasione per muoversi all'aria
aperta con le proposte dalla Uisp e un
momento per divertirsi, provare nuove attività
o assistere a esibizioni sportive. Questo è lo spirito di Incontro al Parco.
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La Surgital presenta un corto per presentare la
nuova tecnologia "senza grassi"
L'azienda si conferma ancora una volta leader
in Italia nell'innovazione dei cibi surgelati
Surgital, leader in Italia e nel mondo nella
produzione di pasta fresca surgelata, piatti
pronti e sughi surgelati, si conferma ancora
una volta punto di riferimento nell'innovazione
del comparto food grazie all'installazione, nella
sua sede di Lavezzola (Ravenna), di un
impianto innovativo di autoproduzione
energetica ad altissima efficienza ed emissioni
near­zero, è unico in Italia per le sue
caratteristiche di sostenibilità e rispetto
ambientale, produrrà congiuntamente energia
elettrica, vapore e freddo grazie all'impiego di
una turbina oil­free, brevetto di derivazione
aerospaziale dell'americana Capstone. La
crescita dell'azienda, creata nel 1980 da
Romana Tamburini insieme al marito Edoardo
Bacchini, è stata dettata negli anni da una
grande spinta innovativa applicata ad ogni
ambito aziendale. Se nei lontani anni '80
l'innovazione riguardava l'intuizione di
utilizzare la surgelazione per la conservazione
del prodotto o l'automazione dei processi di
produzione, negli anni duemila l'innovazione
ha riguardato principalmente il prodotto, la sua
comunicazione e l'efficientamento energetico
dell'azienda. Nel 2010 è stata, infatti, installata
una centrale di trigenerazione combinata ad un impianto fotovoltaico e nel 2013 si è realizzato un nuovo
magazzino di stoccaggio, completamente automatizzato, con una capienza di 14.000 posti pallet.
Edoardo Bacchini, AD di Surgital, ha dichiarato: La scelta di autoprodurre energia nasce non solo dalla
volontà di investire nel territorio e ridurre l'impatto ambientale dell'attività produttiva, con una
conseguente diminuzione dei costi sociali dell'inquinamento, ma soprattutto dal bisogno di aumentare la
nostra competitività. Un aspetto fondamentale per un'azienda che sta crescendo all'estero,
colonizzando nuovi mercati che presentano costi energetici inferiori a quelli italiani. Partendo da questi
valori, la scelta dell'azienda, con lo scopo di fornire energia al nuovo magazzino di stoccaggio, è
ricaduta su un impianto con turbina a gas oil­free Capstone e processo di post­combustione, una
tecnologia all'avanguardia che unisce la cogenerazione a un sofisticato sistema di recupero termico che
assicura il massimo livello di efficienza attualmente possibile, e quindi di risparmio, in quei processi
dell'industria alimentare che richiedono energia termica sotto forma di vapore saturo. L'applicazione è
frutto dell'ingegneria di IBT Group, azienda specializzata in soluzioni per il risparmio energetico e
partner esclusivo per l'Italia di Capstone, leader mondiale nelle turbine a gas con tecnologia oil free,
ovvero senza olio e liquidi lubrificanti al loro interno. Grazie a questa caratteristica, i fumi di scarto delle
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microturbine, oltre ad avere tenori di NOx e CO molto bassi (NOx < 18 mg/Nm3 e CO < 50 mg/Nm3),
sono talmente puliti da presentare un alto contenuto di ossigeno che consente di poterli utilizzare come
aria comburente. Il sistema è, infatti, composto da una turbina Capstone a gas naturale da 600 kWe che
ottimizza la produzione di vapore (3.000 kg/ora a 8 bar) mediante l'impiego di un generatore di vapore a
recupero e bruciatore in vena d'aria che sfrutta totalmente l'energia dei gas di scarico della turbina. Il
vapore serve ad alimentare un frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca che produce il liquido
refrigerato a ­ 30°C necessario per alimentare la nuova cella frigorifera da 14.000 posti pellet. Il tutto con
zero emissioni. L'impianto, che diminuirà di oltre il 30% il consumo di energia primaria con conseguente
aumento di produttività dell'azienda, contribuirà a risparmiare in un anno circa 320 TEP (Tonnellate
Equivalenti di Petrolio) pari a 642 ton di CO2 non immesse in atmosfera. IBT Group presenterà in
anteprima la case history e la tecnologia applicata al Cibus Tec, il principale appuntamento fieristico
italiano per le tecnologie per l'industria alimentare, che si terrà a Parma dal 28 al 31 ottobre 2014, grazie
a un cortometraggio realizzato insieme al produttore Capstone che racconta in immagini e 3D animation
come avverrà la produzione congiunta di energia e vapore, con la massima efficienza e rispetto per
l'ambiente, nella fabbrica del futuro.
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Fiera di Lugo, Piovaccari (Unione): «Una grande
vetrina contro la crisi» |
«Una vetrina per le attività economiche e per
tutte le eccellenze del nostro territorio, dal
volontariato alle istituzioni, che garantiscono
qualità della vita alle nostre comunità». Così
Luca Piovaccari, presidente dell'Unione della
Bassa Romagna, definisce la 25esima
edizione della Fiera biennale che animerà il
centro storico di Lugo da sabato 13 a
domenica 21 settembre. «Non è semplice
realizzare una fiera campionaria di questi
tempi. Le aziende presenti sono 204, di molti,
se pensiamo ad altre manifestazioni di questo
tipo ­ spiega Sergio Ustignani, patron della
Romagnola promotion, la società mista tra
pubblico e privato che organizza la rassegna ­.
La campionaria di Bari è passata in dieci anni
da più di mille espositori ai 193 dell'ultima
edizione e la fiera di Bergamo, la più grande
con 400 espositori, per restare in piedi ha
dovuto ricorrere all'ingresso a pagamento». Il
taglio del nastro è previsto sabato 13 alle ore
18 ai piedi della monumentale Ala di Baracca.
Saranno presenti, oltre alle istituzioni locali, il
presidente della Provincia Claudio Casadio e
l'onorevole Paola De Micheli. «Auspico che la
città ­ spiega Sergio Ustignani ­ viva
serenamente questo avvenimento, costruito
grazie al grande impegno degli imprenditori
che alla sera o nella pausa pranzo allestiscono gli stand. Troppo spesso i lughesi si lamentano di
vedere il Pavaglione occupato dalla fiera e la viabilità modificata, senza pensare al grande lavoro che
sta dietro ad un evento del genere», che costituisce un pezzo importante della storia della città. Gli
imprenditori provenienti dalla Bassa Romagna sono 110 (64 da Lugo). E l'auspicio di Ustignani è quello
di vedere i negozi del centro aperti. «I commercianti di via Garibaldi saranno presenti in due stand.
Questo è lo spirito che anima la Fiera» ­ aggiunge l'organizzatore, che sottilinea come nel 2012 solo 14
commercianti del centro abbiano aperto le saracinesche anche di sera. «Sabato scorso l'assessore
Zalambani ­ spiega il sindaco di Lugo Davide Ranalli ­ ha invitato con una lettera indirizzata a 50
esercenti del centro invitandoli a rimanere aperti. L'inaugurazione avrà una cornice particolare, ovvero il
monumento di Baracca restaurato pochi mesi fa, e per l'occasione il Teatro Rossini, il chiostro del
Carmine e alcuni ambienti della Rocca saranno aperti al pubblico». La venticinquesima edizione della
Biennale «vistro il perdurare della crisi, è un momento ancora più importante ­ rileva Nicola Pasi,
sindaco di Fusignano con delega alle Attività produttive in seno all'Unione ­ dove le attività economiche
potranno mettersi in mostra e creare sinergie con altri soggetti, a partire dalle istituzioni. La crisi ha
toccato profondamente l'edilizia e dopo aver lavorato per la semplificazione normativa e allo sviluppo
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dei Poc, presenteremo in fiera nel padiglione dell'Unione un importante progetto per investire sulle
costruzioni esistenti e investire sulle energie rinnovabili. Abbiamo creato due deleghe in seno alla giunta
dell'Unione (agricoltura e ambiente affidate a Paola Pula, primo cittadino di Conselice) per seguire da
vicino questi due settori. E stiamo promuovendo la nascita delle reti di commercianti in ogni comune.
Per quanto riguarda l'artigianato, oltre al sostegno ai consorzi fidi, promuoveremo con nuovi progetti le
imprese giovanili e l'innovazione». La Fiera è aperta al pubblico dalle 18 alle 24 durante i giorni feriali e
dalle 10 alle 24 nelle giornate prefestive e festive. Il mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 18 alle 24. GLI
APPUNTAMENTI DELL'UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA Per quanto riguarda il
calendario di appuntamenti allo stand dell'Unione, nel corso della prima serata (sabato 13), dalle 20 alle
22, sarà protagonista la sicurezza: la Polizia municipale della Bassa Romagna distribuirà materiale
informativo, con video, esposizione di mezzi e prova test dell'etilometro. Sarà presente il sindaco
referente Daniele Bassi. Domenica 14 settembre dalle 15 alle 18 streaming in diretta a cura di Radio
Sonora, mentre dalle 16 alle 19 sarà presente il personale dell'Ufficio Turismo dell'Unione. Dalle 19 alle
22 spazio all'ambiente: il Servizio Ambiente dell'Unione presenta le attività dedicate alla valorizzazione
e alla tutela ambientale del territorio della Bassa Romagna. Sarà presente il sindaco referente Paola
Pula. Il personale dell'Ufficio Turismo sarà presente anche nelle serate di martedì 16 e giovedì 18,
sempre dalle 19 alle 22. Lunedì 15 settembre dalle 19 alle 22 uno sguardo al risparmio energetico con
«Futuro Green per la Bassa Romagna»: sarà presente il personale dello Sportello energia per
informazioni personalizzate ai cittadini e distribuzione di materiale informativo e video divulgativi.
Presente il sindaco referente Paola Pula Martedì 16 settembre alle 21 presentazione del progetto
«Ingranaggi musicali»: le imprese e la musica si incontrano. Interverranno il sindaco referente Nicola
Pasi e lo staff del Servizio Giovani. Mercoledì 17 settembre una nuova serata dedicata al risparmio
energetico con «Futuro Green». Giovedì 18, alle 21, sarà protagonista «Easy Tour», la guida
multimediale nella Terra del Benvivere: sarà presentata in anteprima la nuova app sul turismo della
Bassa Romagna. Interverranno la responsabile del Servizio Turismo dell'Unione e il sindaco referente
Nicola Pasi. Venerdì 19, dalle 19 alle 22, saranno presentati i progetti dedicati al welfare scaturiti dal
processo partecipativo di pianificazione strategica LaBassaRomagna2020. Saranno presenti il
personale dell'Area Welfare e il sindaco referente Eleonora Proni. Sabato 20 tornano i ragazzi di Radio
Sonora dalle 15 alle 18, mentre dalle 19 alle 22 si terrà un incontro dedicato alla presentazione dei
servizi offerti dal Centro per le famiglie dell'Unione e alle attività dei servizi educativi. Saranno presenti i
sindaci referenti Enea Emiliani ed Eleonora Proni. Domenica 21 settembre con lo streaming di Radio
Sonora dalle 15 alle 19 e distribuzione di materiale informativo su tutti i servizi erogati dall'Unione. Lo
stand dell'Unione sarà allocato in piazza Mazzini, al centro del Pavaglione.
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Alfonsine, una montagna di patate gratis per la
parrocchia |
Le patate? Meglio regalarle piuttosto che
lasciarle marcire o buttarle. E' questa l'idea
che è venuta ad un agricoltore di buon cuore
che nei giorni scorsi, per ben due volte, ha
deciso di regalare agli alfonsinesi parecchi
quintali di buonissime patate, scaricate prima
nel cortile retrostante la Chiesa Santa Maria,
per poi tornare nella stassa parrocchia e in via
Carrareto, nei pressi della chiesa del Sacro
Cuore, nella giornata di martedì 9,
raddoppiando la dose. L'agricoltore, un
ragazzo di 31 anni originario proprio di
Alfonsine, Giaimo Osea, è titolare di
un'azienda agricola situata vicino a Fusignano.
A causa della forte crisi economica che sta
attraversando l'agricoltura, anche dovuta
dall'importazione di verdura e frutta dall'estero,
i circa cinque ettari che l'agricoltore coltiva
proprio a patate, sarebbero andati tutti al
macero, invenduti. Meglio regalarle allora: un
dono insolito per gli alfonsinesi che si sono
accalcati per riempire le sporte con le patate, a
fronte di una piccola donazione per la Caritas
e la Parrocchia locale come richiesto dallo
stesso benefattore. Che non si ferma qui: pare
che ci siano altri cassoni di patate che
resteranno invenduti e verranno scaricati nello
stesso luogo nei prossimi giorni. Un bel gesto
che ha richiamato moltissimi commenti anche sul social network Facebook, nella pagina dedicata
proprio ad Alfonsine: oltre ai complimenti per la generosità, molti si sono anche scagliati contro il
sistema vigente, che schiaccia le piccole e medie imprese locali. «Come si può andare avanti quando ci
pagano dai 7 agli 8 centesimi al chilo, a fronte di un costo di produzione che oscilla tra i 12/13
centesimi?» commenta lo stesso Giamo Osea. E come dargli torto? (a cura di Maria Giulia Tarroni)
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Fiera di Lugo, artigiani e Bcc al servizio del territorio
| Settesere.it
«In cammino per il futuro, la promozione del
territorio della Bassa Romagna» sarà il filo
conduttore del programma di eventi che
Confartigianato, Cna e Credito Cooperativo
ravennate imolese (BCC), con l'importante
contributo della Camera di Commercio di
Ravenna, terranno all'interno dello stand nel
cuore del Pavaglione che li ospiterà durante la
XXV Fiera Biennale di Lugo. «Sarà quest'anno
la quarta volta spiega Noemi Zani, presidente
Confartigianato Lugo ­ che Cna,
Confartigianato e Bcc organizzano insieme,
durante la biennale, uno spazio che porta il
territorio della Bassa Romagna a riflettere
sulle prospettive della propria economia».
L'obiettivo principale è quello di mettere in luce
le risorse già presenti per costruire e
promuovere il proprio territorio e mettere a
punto strategie per rendere appetibile la
Bassa Romagna anche oltre confine. Così
sono in programma dieci eventi che
caratterizzeranno le nove serate della
manifestazione. «Occorre riportare l'impresa al
centro commenta Mario Betti, presidente Cna
Lugo e ripristinare la scalka di valori per il
successo: primo, occorre avere fiducia in se
stessi e negli altri, ove ricambiata, per
crescere e costruire; secondo, occorre
decisione e determinazione nel rivolgerci alle istituzioni, di cui spoesso ci lamentiamo, anche se questo
territorio ha avuto molto dalle istituzioni; terzo, occorre perseveranza». Nell'arco delle nove serate della
Fiera Biennale, tra gli altri, verrà presentato un progetto di riqualificazione edilizia e risparmio
energetico degli edifici, e si parlerà di turismo, con la presentazione di un progetto sulla memoria della
guerra e il fronte del fiume Senio, e si metteranno a fuoco scopriremo come i grandi eventi sportivi
possano promuovere i territori assieme al Commissario tecnico della Nazionale di ciclismo Davide
Cassani. La Bcc incontrerà imprese e cittadini affrontando il tema delle opportunità e dei servizi alle
imprese che decidono di internazionalizzarsi. «Le aziende che riescono a districarsi meglio in questo
periodo spiega Raffaele Gordini, vicepresidente del Credito cooperativo ravennate e imolese sono
quelle che lavorano con l'estrero e il nostro istituto di credito si impegna a supportare il tessuto
produttivo locale, soprattutto artigiani, in questo difficile percorso».
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12 settembre 2014
Settesere.it
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Conselice, bambino di 10 anni travolto in bici.
Ricoverato al Bufalini |
Nel tardo pomeriggio del 10 settembre un
bimbo di 10 anni è stato travolto all'incrocio tra
via Gagliazzona e via Kennedy a Conselice da
una Focus condotta da un 24enne. Secondo
quanto ricostruito pare che il bambino stesse
percorrendo via Kennedy quando è stato
investito dall'auto che proveniva da via
Gagliazzona. Il bambino è finito sul
parabrezza della Focus dove ha sbattuto il
capo ed è, poi, rovinato a terra. I sanitari del
118 intervenuti con l'ambulanza e le'elimedica
hanno stabilizzato il bambino per poi portarlo,
con codice di massima gravità, al Bufalini di
Cesena.
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11 settembre 2014
Ravenna24Ore.it
Web
Trasporto pubblico a Ravenna, tutte le novità dell'
orario invernale
Al via da domenica 14 settembre Domenica 14
settembre entra in vigore l' orario invernale del
servizio di trasporto pubblico, valido fino al 6
giugno 2015. "In questi giorni è in corso la
sostituzione dei quadri orario alle fermate ­
spiega Start Romagna ­ Si raccomanda alla
clientela di prestare attenzione alla validità
indicata nel quadro orario esposto. Il libretto
aggiornato è già disponibile e scaricabile dal
sito www.startromagna.it ­ sezione Orari e
Percorsi, mentre il libretto cartaceo è in
distribuzione gratuita presso la biglietteria
Punto Bus di Ravenna (interno Stazione FS).
Si ricorda che prosegue la vendita degli
abbonamenti al trasporto pubblico riservati
agli studenti per l' anno scolastico 2014/2015".
Per maggiori dettagli: www.startromagna.it ­
sezione Titoli e tariffe/Acquisto e rinnovi. Per
ulteriori informazioni: InfoStart ­ 199.11.55.77 e
Punto Bus (interno Stazione FS ­ Ravenna).
LE PRINCIPALI NOVITA' DEGLI ORARI DEL
TRASPORTO PUBBLICO NEL BACINO DI
RAVENNA INVERNO 2014­2015 Il
Programma di Esercizio delle Linee di TPL è
stato costruito secondo le richieste specifiche
di Agenzia AMBRA e degli Enti Locali
concedenti. Le principali novità rispetto al
servizio invernale dello scorso anno sono le
seguenti: RETE URBANA ­ DEL LITORALE ­ FORESE DI RAVENNA Linea 2 : anticipata alle ore 8.40
la corsa che in passato partiva alle ore 9.30 da Via Maroncelli (anticipato anche il relativo ritorno in
direzione FS);Linea 3: disposto il transito di una corsa aggiuntiva in transito in Via Cassino ed ITI alle
ore 13.25 per Ravenna FS; Linea 4 : in seguito alla riapertura del Ponte sul fiume Savio, sono stati
adeguati i percorsi con transito in località Savio di Cervia; Linea 5 : adeguamento orari corse per uscita
ITI; Linea 70 : anticipata di 5' la partenza della corsa delle 7.15 da Fornace Zarattini (nuovo orario 7.10)
per consentire in FS coincidenze con altre linee (in particolare, con linea 30); modificato il percorso delle
corse da/per le Scuole Medie di Marina di Ravenna, con transito da Lido Adriano ­ Via Leonardo; Linea
75 : unificazione delle 2 coppie di corse serali a disposizione fino allo scorso anno; la partenza della
corsa da Ravenna avviene alle ore 20.33; Linea 90 : aggiunta di due corse festive pomeridiane; Linea
158 : adeguamento dei collegamenti S. Marco Piazza e Villanova per Scuole Randi e Scuole Ricci
Muratori (negli orari di punta del mattino e del pranzo da/per S. Marco Piazza e Villanova, altre corse
garantite dalla linea 157). RETE EXTRAURBANA DI RAVENNA Linea 155 : aggiunta una corsa bis da
Russi per Faenza in orario scolastico la mattina; Linea 156 : svolge il collegamento da Forlì (PuntoBus)
a Ravenna e viceversa effettuando coincidenza da/per Enichem e Marcegaglia con la Linea 149. La
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Continua ­­>
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11 settembre 2014
<­­ Segue
Ravenna24Ore.it
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coincidenza tra le due linee è prevista ­ a seconda delle corse utilizzate ­ a Ravenna in: P.le Aldo Moro ­
P.zza Caduti ­ V.le Santi Baldini; Linea 157 : riorganizzazione delle corse di collegamento per Ravenna
nei giorni scolastici al mattino con l' aggiunta di una corsa da San Marco a Ravenna P.zza Caduti; Linea
159 : aggiunta una corsa bis da San Bartolo a Ravenna P.zza Caduti in orario scolastico la mattina;
Linea 180 : accorpamento di due corse della linea al mattino San Bernardino e Voltana dirette a Lugo in
orario scolastico. RETE URBANA DI FAENZA Linea 2 (52): confermata la modifica di percorso già
svolta durante l' esercizio estivo della corsa in partenza da Centro Commerciale Le Maioliche alle ore
18.04, senza transito dal Quartiere Bentini, per garantire regolarità all' arrivo a Faenza FS.
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11 settembre 2014
Ravenna24Ore.it
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"La bellezza dentro", viaggio fotografico nelle carceri
femminili
"Lo scopo del mio reportage è quello di
portare alla luce una realtà invisibile", spiega l'
autore, il fotoreporter Giampiero Corelli
(Guarda la Photogallery) "La bellezza dentro"
è un lavoro fotografico svolto in tutta Italia e
durato alcuni anni, durante i quali il
fotoreporter Giampiero Corelli ha raccontato
con immagini la vita delle donne e delle madri
all' interno di diversi istituti penitenziari
femminili: la mostra sarà inaugurata sabato 13
settembre alle 18 a Bagnacavallo nell' Antica
galleria di Palazzo Vecchio, in via Trento
Trieste 1; in occasione della Festa di San
Michele (dal 25 al 29 settembre) sarà aperto
anche l' ingresso in piazza della Libertà, 5. All'
inaugurazione saranno presenti l' autore, l'
assessore comunale alle Pari opportunità Ada
Sangiorgi, la direttrice del carcere femminile di
Rebibbia (Roma) Ida Del Grosso, la direttrice
del carcere maschile e femminile della Dozza
(Bologna) Claudia Clementi e la direttrice del
carcere di Ravenna Carmela De Lorenzo. Le
tre direttrici saranno intervistate dalla scrittrice
ed ex giornalista del Tg2 Carla Baroncelli.
"'Donne' non sono solo le detenute, coloro che
costituiscono il soggetto caratterizzante della
mostra e le principali protagoniste ­ spiega l'
amministrazione comunale di Bagnacavallo ­
ma anche donne che si occupano della sorveglianza, amministrazione, volontariato e direzione dentro le
carceri, donne che pur vivendo situazioni di vita distanti si trovano accomunate da uno stesso sentire.
La mostra è costituita da una selezione di 30 immagini in stampa bianco e nero ai pigmenti al carbone
applicate su alluminio sagomato". "Le emozioni che ho incontrato e trovato in questo reportage sono
tante, forti e contrastanti ­ racconta Giampiero Corelli ­. Sofferenza, dolore, tristezza, gioia e amore ti
invadono nel vedere i volti di queste donne segnati dal tempo o da un genuino abbraccio di un figlio.
Non basta chiudere gli occhi per dimenticare, dietro quelle mura c' è un' umanità in cammino. Questo è
lo scopo del mio reportage: portare alla luce una realtà invisibile". All' inaugurazione seguirà un
rinfresco offerto dall' associazione "Il lavoro dei contadini" e un dj set a cura di Valentina Stradaioli, a cui
è affidata anche la selezione musicale proposta nei giorni di apertura della mostra. "La bellezza dentro",
a ingresso libero, sarà visitabile nelle seguenti giornate: sabato 13 settembre dalle 18 alle 20; domenica
14 e domenica 21 settembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30; sabato 20 settembre dalle 15 alle
18.30; giovedì 25 e venerdì 26 settembre dalle 20 alle 23; sabato 27, domenica 28 e lunedì 29
settembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 23. L' esposizione è realizzata in collaborazione con il Comune
di Bagnacavallo e con il contributo del Credito Cooperativo ravennate e imolese. Elenco degli istituti
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11 settembre 2014
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Ravenna24Ore.it
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penitenziari fotografati in questo reportage: Casa circondariale Gazzi ­ Messina Casa circondariale
Pagliarelli ­ Palermo Casa circondariale femminile Pozzuoli ­ Napoli Casa circondariale femminile
Rebibbia ­ Roma Casa circondariale nuovo complesso ­ Perugia Casa circondariale Sollicciano ­
Scandicci Firenze Casa circondariale di Pesaro Casa circondariale di Forlì Casa circondariale della
Dozza ­ Bologna Casa circondariale San Vittore ­ Milano Casa circondariale, casa di reclusione
femminile Giudecca ­ Venezia Casa circondariale Pontedecimo ­ Genova Casa circondariale di Trento
Casa di reclusione Bollate ­ Milano Istituto di custodia attenuata per detenute madri ICAM ­ Milano.
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11 settembre 2014
Ravenna24Ore.it
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Partono da Riolo i concerti di "Museo Sonoro"
Appuntamento sabato Senza soluzione di
continuità la sezione estiva del festival I luoghi
dello Spirito e del Tempo, che prende il nome
di "Architetture e Suggestioni Sonore" si
collega agli eventi settembrini, ovvero a
"Museo Sonoro", concerti nei musei del
territorio in occasione di mostre ed eventi da
questi organizzati. Il programma è sempre
legato all' evento da un filo logico, per tematica
o per suggestioni diverse legate al luogo e al
tempo. I concerti di "Museo Sonoro" offrono
per lo più uno spazio esecutivo ai migliori
studenti dei corsi superiori di musica antica
dei Conservatori. In questo caso sarà presente
un ensemble proveniente dal Conservatorio di
Pesaro, dipartimento CRoMA (Conservatorio
Rossini Musica Antica), composto dalle voci di
Annalisa Cancellieri e Maria Sassi (vedi foto
allegata) e da Lorenzo Antinori al
clavicembalo. Tutti i musicisti svolgono già un'
attività a livello professionale che si integra
con il loro percorso formativo nella musica
antica, ed hanno ampie esperienze
concertistiche. Il programma scelto per sabato
13 settembre al Museo del Paesaggio, Rocca
di Riolo Terme, è in sintonia con il tema della
mostra, dedicata all' arte sacra. Saranno infatti
presentate alcune cantate o mottetti sacre o
morali scritte nel XVII secolo. Alcuni dei brani scelti sono di autori noti, altri fanno invece parte di una
ricerca specialistica svolta dal CRoMA sul repertorio inedito della biblioteca del Conservatorio. Il
successivo appuntamento ci porterà a Bagnacavallo per l' inaugurazione di una duplice mostra di autori
dell' Est, alla cui inaugurazione seguirà un concerto di Fabio Tricomi dedicato a musiche di queste aree.
Appuntamento quindi al Museo Civico della Cappuccine alle ore 17 per l' inaugurazione e alle ore 18.30
per il concerto.
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11 settembre 2014
Ravenna24Ore.it
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Alla guida con l' assicurazione scaduta dal 2008,
guai per un 32enne
Per lui multa e sequestro del veicolo Nelle
ultime 48 ore sono due i veicoli sorpresi in
circolazione dalla Polizia Municipale di
Ravenna benché sprovvisti della prescritta
copertura assicurativa, in un caso risultata
scaduta dal 2008. Le violazioni sono emerse in
seguito a controlli effettuati dagli agenti della
Vigilanza di Quartiere (Ufficio Emergenza e
Sicurezza Stradale e Ufficio Città), sulla SS 16
intersezione via della Sacca e in via Renato
Serra. Alla guida delle autovetture, un 34enne,
residente a Bagnacavallo, che ha esibito una
certificazione assicurativa scaduta lo scorso
febbraio e un 32enne, ravennate, che dagli
accertamenti eseguiti è risultato scoperto di
assicurazione dal 2008. Per entrambi sono
scattate le sanzioni previste con relativo
sequestro del mezzo.
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12 settembre 2014
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
«A questa Ausl unica avremmo dovuto dire no»
Balzani a Lugo fa pace con il sindacoRanalli (assente) ma attacca Regione e dirigenza
Pd.
NEL PIENO della tempesta che si è abbattuta
sulle primarie, Balzani fa pace (forse) con il
sindaco di Lugo Davide Ranalli, ma non con la
dirigenza del Pd. Mercoledì sera l' ex sindaco
di Forlì ha fatto tappa a Lugo per incontrare i
suoi sostenitori e raccogliere firme, e ha
riempito la sala conferenze dell' hotel Ala d'
oro. Tutto ciò in vista di primarie che, peraltro,
potrebbero anche non svolgersi, dopo la
notizia dell' indagine della procura di Bologna,
che ha tolto dalla competizione Matteo Richetti
e fortemente minato la candidatura di Stefano
Bonaccini.
DOPO lo screzio dei giorni scorsi con il
comitato che sostiene Balzani, il sindaco
Ranalli ­ pur invitato ­ non si presenta all'
incontro (c' è invece Silvano Verlicchi, suo
sfidante al ballottaggio), ma fa pervenire una
lettera: «Al di là dei contrasti politici che ci
vedono su posizioni diverse, il partito trarrà
beneficio dalla pluralità di idee». Balzani
mostra di apprezzare la mano tesa. Poi parte
subito all' attacco: «Le primarie ci saranno, e
saranno tra me e Bonaccini», assicura. E
ironizza: «Non potevamo arrivarci prima?». Ma l' ipotesi che salti tutto resta più che concreta: il Pd
potrebbe, a questo punto, rispolverare l' idea di un candidato unitario paracadutato da Roma, ovvero
Giuliano Poletti, Graziano Delrio, Paola De Micheli o qualcun altro. «In tal caso, Balzani sarà un
problema», avverte il candidato. Ovvero, se Renzi deciderà di calare il 'briscolone' da Roma e annullare
le primarie, il professore forlivese è pronto a sbattere la porta, e candidarsi direttamente alle elezioni
regionali del 23 novembre con una lista civica.
BALZANI, come sempre, non risparmia i toni forti. «Pezzi di amministrazione, economia, finanza,
società partecipate sono diventati padronni della Regione ­ dice ­. Io credo nella politica come servizio a
tempo, non come mestiere permanente. Chi vive del suo lavoro non è ricattabile. Perché non vado bene
ai vertici del Pd? Perché una persona libera, a gestire tutti quei miliardi, non la vogliono». Un cavallo di
battaglia del candidato più 'eretico' è la critica a come è nata la Ausl unica: «Non abbiamo avuto la forza
di dire a Vasco Errani che l' unificazione, senza un progetto chiaro, non andava fatta. Gli operatori della
sanità non sono mai stati chiamati a discutere». E scandisce: «La burocrazia della sanità in Regione io
la voglio smon­ta­re» (applausi scroscianti).
Ce n' è anche per la gestione dell' acqua: «Se il pubblico si libera delle reti, come è avvenuto nel
ravennate, non è più padrone di niente: è una privatizzazione vera e propria». E per la E55: «Opere
come questa sono di enorme impatto. Portano a consumare il nostro suolo, si prestano a infiltrazioni e
non è scontato che diano lavoro a imprese del territorio». Altri applausi. La gara di rincorsa del
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guastatore forlivese continua. Le primarie, chissà.
Francesco Monti.
MONTI FRANCESCO
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FOGNANO LA SUPER COLLEZIONISTA VISITATA DALLA LOREN.
«Ho dato a Sophia due dischi Non li aveva
nemmeno lei»
«QUANDO ho aperto la porta e l' ho vista non
riuscivo a parlare, quasi mi mettevo a piagere.
Sophia Loren era lì e sorrideva, poi mi ha detto
'come sei bella'. Lei che era così elegante nel
suo tailleur Armani». Mina Fabbri vive a
Fognano ed è tra le maggiori collezioniste di
materiale cartaceo su Sophia Loren. La sua
collezione ha migliaia di pezzi, alcuni anche
molto rari e il 6 settembre si è ritrovata sulla
porta di casa il suo idolo in carne ed ossa
(come già raccontato sulle nostre pagine).
Come in un sogno.
L' abbiamo intervistata per capire qualcosa di
più di questa passione.
Mina, cosa è successo dopo?
«Sofia mi ha preso a braccetto e siamo
entrate. C' erano anche il suo manager e una
sua assistente. Abbiamo preso un caffè in
cucina. Di andare in salotto lei non ne ha
voluto sapere. Sono rimasti quasi due ore».
Lei in quel momento era sola in casa?
«Sì. Dopo un po' è arrivato mio marito e io
dalla finestra gli ho detto, cercando di parlare piano, 'vieni su, c' è Sophia'. Pensava mi riferissi alla
nipote ma non era sicuro e continuava a chiedere 'Sofia?
Quale?'. A quel punto lei è arrivata dietro di me e gli ha urlato 'Loren'».
Quando lei ha aperto la porta quel sabato chi si aspettava di trovare?
«Il manager della Loren. Lo avevo sentito altre volte al telefono perché più volte ho prestato alcuni dei
miei pezzi per delle mostre. Come quella al Vittoriano del 2006. Quel giorno mi ha chiamato e mi ha
chiesto se ero in casa, era da queste parti e sarebbe passato».
E invece si è trovata davanti Sophia Loren, qui a Fognano.
«Quando avevo sentito il manager al telefono gli avevo spiegato di prendere l' uscita per Faenza e mi
ero raccomandata di non seguire le indicazioni del navigatore perché spesso fa passare da Granarolo.
Chi se lo immaginava che in auto c' era anche lei».
Cosa avete fatto in quelle due ore?
«Dopo il caffé ho fatto vedere alla Loren la mia collezione. Era senza parole soprattutto davanti al
materiale introvabile. Mi ha anche chiesto di regalarle due dischi».
E lei glieli ha dati? «Sì. Due 45 giri di una canzone che lei aveva inciso con Peter Sellers. Era una serie
di tre, lei aveva solo l' ultimo, io li avevo tutti. Così mi ha chiesto i primi due».
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Il Resto del Carlino Ravenna
Quanti pezzi ha la sua collezione?
«Difficile dirlo, diverse migliaia, tra riviste, locandine, fotoromanzi, poster, dischi. Solo di riviste ne avrò
sei, settemila».
I più rari? «La prima copertina della Loren su 'l' Illustrato', quando ancora non era famosa, il
fotoromanzo 'La peccatrice' disegnato da Walter Molino, i romanzi di 'Sogno' degli anni '50».
In quanti anni è riuscita a raccogliere così tanto materiale?
«Io sono nata nel 1940 e ho iniziato a raccogliere materiale sulla Loren a 10 anni».
Il posto più lontano dove ha trovato uno dei suoi pezzi?
«Probabilmente il Messico. Ho viaggiato tantissimo con mio marito e ogni viaggio è sempre stato l'
occasione per visitare mercatini e cercare di arricchire la mia collezione. Ora c' è internet, le aste su e­
bay».
Lei prima lavorava? «Certo. Avevo un laboratorio di confezioni con due sedi, a Fognano e a
Bagnacavallo. Altrimenti non mi sarei potuta permettere questa passione. Adesso però che sono in
pensione ho un po' rallentato».
Annamaria Corrado.
CORRADO ANNAMARIA
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12 settembre 2014
Pagina 23
Il Resto del Carlino (ed.
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A BAGNACAVALLO MOSTRA FOTOGRAFICA DI
CORELLI
Domani, sabato, a Bagnacavallo nell' antica
galleria di Palazzo Vecchio si apre alle 18 la
mostra fotografica 'La bellezza dentro­donne e
madri nelle carceri italiane', del fotoreporter
Giampiero Corelli: saranno presenti le direttrici
delle carceri di Rebibbia (Roma), Dozza
(Bologna) e Ravenna.
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12 settembre 2014
Pagina 23
Il Resto del Carlino (ed.
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«Per rilanciare la Bassa Romagna puntiamo su
alimentazione e salute»
Verlicchi chiama a raccolta politici e imprenditori per creare lavoro.
«E' ORA di smetterla di piangersi addosso,
iniziando invece a impegnarsi per creare
lavoro, prospettive per i nostri giovani,
benessere per tutti». Silvano Verlicchi, che l' 8
giugno scorso ha sfidato Davide Ranalli al
ballottaggio per la 'poltrona' di sindaco di
Lugo, approdando poi in consiglio comunale
come capogruppo della lista 'Per la Buona
Politica', chiama a raccolta politici e
imprenditori illustrando la sua 'ricetta' per
migliorare la situazione economica della
Bassa Romagna.
«Sul nostro territorio eccellenze, capacità e
idee non mancano ­ afferma ­ si tratta solo di
lavorare insieme per valorizzare ciò che già
abbiamo. La prima cosa da fare è dare a
questo territorio una identità che lo caratterizzi,
come è già per le città vicine: Ravenna ha il
porto, il turismo, la cultura e il polo chimico;
Faenza la ceramica, l' artigianato artistico e la
collina. Ma cosa caratterizza Lugo? A m i o
parere, Lugo è un territorio d' eccellenza per l'
agricoltura, l' alimentazione, il settore
biologico, la meccanica per i prodotti
alimentari e la salute. Tutti settori correlati, da valorizzare insieme creando opportunità di crescita per le
imprese anche attraverso l' eliminazione delle barriere burocratiche».
Secondo Verlicchi, in questi settori risiede la 'chiave' non solo per creare una valida rete imprenditoriale
nella Bassa Romagna, ma anche «per inserire il nostro territorio nella 'maglia regionale' e creare
rapporti con le eccellenze delle città vicine». E fa alcuni esempi: «Il nostro territorio vanta aziende che
funzionano benissimo malgrado la crisi generale, basti pensare a Pucci, Unitech, Diemme e Cevico di
Lugo, Orva di Bagnacavallo, Surgital e Unigrà di Conselice, Golfera di Lavezzola. Tutte aziende che
operano nel settore alimentare o della meccanica alimentare, e funzionano bene, anche con progetti di
ampliamento e nuove assunzioni».
All' alimentazione, prosegue, «è strettamente legata la salute, e la ricerca per garantire a tutti una vita
più sana. E il nostro territorio vanta la presenza del Maria Cecilia Hospital, che fa ricerca di alto livello
sulle malattie cardiovascolari, le cellule staminali e la medicina rigenerativa. E c' è l' ospedale di Lugo,
che va valorizzato mettendo in rapporto sanità pubblica e privata. Imprese agroalimentari e realtà
sanitarie possono diventare un 'polo' in ambito regionale e mettersi in rapporto con le eccellenze dei
centri vicini, come Meldola, con l' Irst, e Cesena, con l' Orogel e la Tecnogym».
Si tratta di «caratterizzare il territorio per tutte queste eccellenze, con un forte apporto del governo dei
Comuni per evitare di rovinare tutto con progetti come quello dell' impianto Matrix, che andrebbe a
manipolare rifiuti tossici proprio nel territorio conselicese, dove lavora una cooperativa agricola che ha
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12 settembre 2014
Pagina 23
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Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
350 ettari di colture biologiche, ci sono aziende alimentari e, vicino, l' oasi faunistica di Campotto e
Vallesanta. Hera, ente promotore di questo impianto, deve trovare un altro luogo dove realizzarlo, e a tal
fine mi aspetto l' impegno delle istituzioni. Mi aspetto inoltre risposte sul mio progetto da chi 'ha le
chiavi' della politica locale».
Lorenza Montanari.
MONTANARI LORENZA
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Il Resto del Carlino Ravenna
CONSELICE BUONE NOTIZIE DALL' OSPEDALE BUFALINI.
Se la caverà in una trentina di giorni il ragazzino
investito da un' auto
ARRIVA una buona notizia dal 'Trauma
Center' dell' ospedale 'Bufalini' di Cesena.
Riguarda il ragazzino italiano di 10 anni (F.S.
le iniziali) residente a Conselice, che
mercoledì sera, mentre era in sella alla propria
mountain bike, era stato investito da un' auto,
urtando il capo contro il parabrezza per poi
essere sbalzato per alcuni metri. Il
giovanissimo ciclista non è per fortuna in
pericolo di vita: se la caverà infatti in una
trentina di giorni.
Un brutto episodio a lieto fine, anche se lo
spavento sia per lui ma soprattutto per i
genitori, è stato davvero tanto.
L' incidente si era verificato intorno alle 17.30
di mercoledì all' intersezione tra via
Gagliazzona e via Kennedy. Il bambino stava
percorrendo via Kennedy, nei cui pressi è
situato il parco di Conselice.
Giunto all' incrocio con via Gagliazzona, per
cause al vaglio del personale del reparto
Infortunistica del Corpo Unico della Polizia
Municipale, era stato urtato da una 'Ford
Focus' condotta da un 24enne del posto che
percorreva via Gagliazzona con direzione di marcia centro cittadino­campo sportivo, e che quindi
proveniva dalla sinistra del giovane ciclista. Dopo aver ricevuto i primi soccorsi dal personale di un'
ambulanza, era stato trasportato con l' elicottero di 'Romagna Soccorso' al Bufalini di Cesena, con un
codice di massima gravità. Ieri, come detto, è giunta la bella notizia.
Luigi Scardovi.
SCARDOVI LUIGI
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12 settembre 2014
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VILLANOVA QUESTA SERA CI SARA' L' INAUGURAZIONE.
La Sagra delle erbe palustri taglia il traguardo dei 30
anni
Previsti convegni, mostre, mercatini e spettacoli.
E' UN appuntamento che ogni anno richiama
migliaia di persone nella frazione di Villanova
d i Bagnacavallo, tra amanti delle antiche
tradizioni, dei giochi di una volta, dei mercatini
e della buona cucina. Stiamo parlando della
'Sagra delle erbe palustri' che prende il via
oggi per concludersi lunedì 15 e che quest'
anno taglia l' invidiabile traguardo della 30ª
edizione. Il via sarà dato, alle 9.30, con il
'Workshop degli Ecomusei' in programma all'
Ecomuseo delle erbe palustri e la cui sessione
sarà dedicata al tema "Paesaggi d' acque,
cultura alimentare e artigiana. Pratiche
comunitarie a confronto": interverranno esperti
di tutto il mondo e le conclusioni sono previste
alle 12.30.
MA l' inaugurazione vera e propria della Sagra
è prevista alle 19 con l' apertura delle mostre e
dell' orto giardino dei fiori prestati e degli odori
dimenticati. Dopo la cena conviviale a tema
"La bandega di capèn, la sera de' furmai
murbi" (con prenotazione obbligatoria allo
0545­47122), la prima giornata si chiuderà alle
21 con lo spettacolo "Il fascino dell' operetta"
proposto all' etnoparco dal gruppo 'Corelli' di Fusignano.
TORNANDO alle mostre, quest' anno sono ben sette e dedicate alla memoria: 'Romagna XX secolo, il
filo della memoria' dedicata al paesaggio e alle genti della Bassa Romagna; 'Saluti da Villanova' su
personaggi e avvenimenti villanovesi dal 1960 al 2000; 'Il museo della scuola' sulle classi di Villanova d'
inizio Novecento; 'Il tappezziere del cielo' dedicata a Medio e i suoi aquiloni; 'In testa al mondo' su il
museo del cappello; 'Architettura viva' sulle tecniche edilizie in materiale organico di età protostorica e
'Storia del ponte di Villanova'.
LA GIORNATA di domani sarà aperta da un altro convegno, alle 9.30 all' Ecomuseo su 'Infanzia e
adolescenza, beni comuni: The Summerhill school e i diritti naturali dei bambini', mentre dalle 14 alle 20
torna 'La soffitta in piazza', la mostra mercato dell' usato, dell' arte e del naturale che verrà riproposta
anche domenica dalle 8 alle 20. Seguiranno poi numerosi appuntamenti: dal tradizionale torneo di
'zachegn' (domani alle 15) alla Podistica delle erbe palustri (domani alle 18) e sempre domani
pomeriggio diversi artisti di strada animeranno le vie di Villanova con musiche, balli e laboratori creativi.
Domani la giornata si chiuderà con romanze e musica italiana proposte dall' orchestra del maestro
Vallicelli con intermezzi brillanti di Tiziano Gatta.
DOMENICA sarà la giornata clou della Sagra delle erbe palustri, con mercatino delle pulci, vecchie
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Il Resto del Carlino Ravenna
botteghe artigiane, dimostrazione delle tecniche ottocentesche di utilizzo deell' erba di valle e la
conclusione affidata, alle 21, a sorrisi e canzoni con Sgabanaza e Cassio Babini.
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BAGNACAVALLO DOMANI DIVERSE INIZIATIVE.
Il centro Acrylico riparte dalle 'Officine musicali'
DOPO un anno di attività sono 492 i soci del
centro culturale Acrylico Ariafresca aperto in
v i a T o g l i a t t i a Bagnacavallo. L o s p a z i o
polifunzionale, gestito dall' omonima
associazione, propone attività per bambini e
adulti. L' apertura della nuova stagione di
eventi è prevista domani, sabato, con le
iniziative 'Impressioni di settembre'. «Una
realtà come la nostra mancava ­ sottolinea uno
dei soci fondatori, Andrea Marzari ­ e l' idea
con la quale siamo nati è stimolare l'
aggregazione e il coinvolgimento di famiglie,
adulti e bambini». La prima edizione del Cre a
cui hanno aderito circa 30 bimbi a settimana,
ha toccato anche picchi di 50 partecipanti
durante la settimana di full immersion di lingua
inglese. Domani inizierà il ciclo di concerti live
'Officine musicali': il primo a esibirsi, alle 18,
sarà il 'Grande Cantagiro Barattoli',
esperimento di musica viaggiante che passerà
il testimone, alle 19 al dj set di 'La Favela Chic'
seguito dallo spettacolo di teatro musicale
'Mototrabbasso'.
Conclusione con l' apericena che sarà
proposto anche sabato 20 e sabato 27. Per i bambini le attività cominceranno domenica 14 con le
'Olimpiadi nel parco': salti, corse, ostacoli e altri giochi all' aria aperta per proseguire il 21 con l'
anteprima di San Michele, lo spettacolo comico 'Peppe & Peppe e la valigia magica' e il 28 col
laboratorio 'Piccoli cuochi nella Bassa'; tutti alle 16. Fra settembre e ottobre ripartiranno poi i corsi
dedicati a bambini, adulti e famiglie. La scelta è fra laboratori musicali, di lingua inglese, scherma,
elettronica e disegno 3D per i più piccoli; corsi di teatro, restauro creativo di mobili, nordic walking, djing
e suoni e, nei mesi successivi, ritratto fotografico, cucito e scrittura creativa, economia domestica per gli
adulti.
E sulle polemiche fiorite sull' agibilità della struttura che ospita le attività dell' associazione, un tempo
occupata da vigili urbani e protezione civile, gli organizzatori rispondono ricordando: «E' il Comune che
ha pubblicato il bando per la nuova assegnazione dello stabile. L' edificio ha la stessa agibilità delle
case e della scuola qui a fianco. Per ospitare la Polizia municipale erano richiesti parametri più elevati e
per questo si è trasferita» .
Monia Savioli.
SAVIOLI MONIA
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Trovate tane di animali lungo il Senio
In questi giorni sarà eseguito un intervento di
bonifica sull' argine destro del fiume Senio a
Cotignola, nel tratto di fronte a via Borgo. Il
lavoro di messa in sicurezza, a cura del
Servizio Tecnico Bacino Reno, si è reso
necessario per il rinvenimento di tane di
animali selvatici durante le operazioni di
pulizia e sfalcio dell' argine effettuate nei giorni
scorsi. I tempi di esecuzione dell' intervento
dipenderanno dalle condizioni meteorologiche
e dall' entità del danno.
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ALFONSINE.
Il Movimento 5 Stelle promuove un dibattito sulla
'scuola che vorrei'
DOMANI , sabato, a Palazzo marini in via
R o m a a d Alfonsine è i n p r o g r a m m a u n
convegno pubblico sul tema 'La scuola che
vorrei...' organizzato dal Movimento 5 Stelle
Alfonsine. I n t e r v e r r a n n o q u a l i r e l a t o r i l a
senatrice Michela Antonia Montevecchi che
parlerà delle politiche scolastiche nazionali,
Nicoletta Paci vicesindaco di Parma che
illustrerà la realtà scolastica della città definita
la più vivibile d' Italia, Arianna Calderoni ed
Eleonora Branchetti dei 5 Stelle di Alfonsine e
il consigliere comunale pentastellato Stefano
Gemignani. Dopo le relazioni seguirà il
dibattito aperto a tutti i cittadini.
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CONSELICE RITI RELIGIOSI E MOMENTI DI SVAGO.
Un fine settimana dedicato alla famiglia e ai ragazzi
LE COMUNITA' parrocchiali di Conselice e del
vicino borgo di Chiesanuova daranno vita
domani, sabato, e domenica 14, al tradizionale
appuntamento che si tiene ogni anno nella
seconda settimana di settembre e in cui i riti
religiosi si accompagnano a momenti di
divertimento.
Sarà la 'Festa dell' Addolorata' ad aprire
domani, alle 15.30 il programma delle
iniziative in onore di Maria Addolorata, la cui
statua è venerata da anni nel piccolo tempio di
C h i e s a n u o v a , d e d i c a t o a San G i o v a n n i
Evangelista. Seguirà alle 16,45 una 'merenda
insieme', con ospiti speciali gli anziani della
Casa di riposo di Conselice e il Gruppo Cuori
Aperti di Massa Lombarda. Alle 17 si terrà un
gioco per i ragazzi a cura degli animatori del
Grest e di Osta; alle 19.30 'cena insieme' a
conclusione della festa. Domenica sarà la
p a r r o c c h i a d i Conselice a c e l e b r a r e i
festeggiamenti dedicati alla famiglia,
istituzione cui la comunità conselicese dedica
una particolare attenzione. Il programma si
aprirà con la messa della famiglia dedicata in
particolare alle coppie che festeggiano quest' anno il primo, 10°, 25°, 40°, 50°, 60° e 70° anniversario di
matrimonio; seguirà alle 12.30 il pranzo della festa e un tombolone. La giornata si concluderà alle 17
con la partita di calcio tra genitori e figli, allietata da degustazione di piadina, salsiccia e patatine.
r.r.
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
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TERRITORIO DAL 13 AL 21 SETTEMBRE LUGO OSPITA 'IN CAMMINO PER IL FUTURO'
Torna la Biennale per promuovere la Bassa
Romagna
DAL 13 al 21 settembre si svolgerà la XXV°
edizione della Biennale di Lugo.
'In cammino per il futuro ­ la promozione del
territorio della Bassa Romagna' sarà il filo
conduttore del programma di eventi previsti in
uno stand appositamente allestito da
Confartigianato, Cna e Credito Cooperativo
ravennate imolese, con il contributo della
Camera di Commercio di Ravenna. E' la
quarta volta che, durante la biennale, viene
allestito questo spazio che porta il territorio
della Bassa Romagna a riflettere sulle
prospettive della propria economia; all' interno
dello stand saranno realizzati incontri ed
approfondimenti su argomenti di interesse per
le imprese e dove i partecipanti potranno
dialogare e confrontarsi con le Istituzioni locali
dell' Unione e dei 9 Comuni che la
compongono. Un progetto che vuole affrontare
il tema della promozione territoriale
analizzando e sviluppando le potenzialità
espresse e soprattutto latenti della nostra
realtà locale.
«L' obiettivo principale ­ spiegano i promotori ­
è quello di mettere in luce le risorse già presenti per costruire e promuovere un prodotto particolare, il
proprio territorio, con tutte quelle potenzialità che lo rendono irripetibile, cercando di definire, insieme
agli attori che intervengono ed agiscono a livello locale (imprese, associazioni imprenditoriali e del
sociale, istituzioni, istituti di credito, etc) strategie di promozione efficaci che rendano la Bassa
Romagna un prodotto attraente, in grado di intercettare non solo la domanda italiana, ma anche quella
internazionale».
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
Corriere di Romagna Ravenna
Beccato un 32enne ravennate.
Alla guida con l' assicurazione scaduta da sei anni
RAVENNA. Alla guida, sull' Adriatica, con l'
assicurazione scaduta da sei anni: nei guai un
32enne ravennate.
Beccato dalla Municipale anche un altro senza
assicurazione, 34enne di Bagnacavallo, m a
almeno la sua era scaduta da "appena" sette
mesi.
Per loro scattate le maxi multe e sequestrati i
mezzi. Denunciata poi una donna di 56 anni
sorpresa ubriaca alla guida: nell' alcol, un
valore doppio rispetto a quanto consentito.
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
Corriere di Romagna Ravenna
Scarseggiano i presidi: reggenze in 14 istituti All' Itis
si divide con Forlì
Il pensionamento di Lilia Pellizzari ha prodotto la nomina "a scavalco" della dirigente di
un Itc da fuori provincia, che dovrà gestire gli oltre mille alunni ravennati.
RAVENNA. A pochi giorni dall' inizio dell' anno
scolastico prende forma l' organigramma della
scuola ravennate: quattordici sono gli istituti
che non avranno un preside ma un reggente
chiamato a gestire due o più scuole, nel 2013
erano otto e la situazione appariva già critica.
Per l' anno 2014­2015 gli insegnanti immessi
in ruolo sono 211, mentre si contano 437
supplenze annuali. Completa il quadro il
pensionamento dal Primo di settembre della
dirigente dell' ufficio scolastico regionale,
Maria Luisa Martinez, sostituita dalla vice
Cinzia Tartagni che garantirà la continuità
nella gestione della scuola ravennate almeno
per quest' anno.
Per molti presidi l' anno scolastico in avvio
presenta incroci e acrobazie quasi circensi, il
pensionamento questa volta a sorpresa, a fine
agosto, di Lilia Pellizzari dirigente dell' Itis
Baldini che conta oltre mille iscritti, ha prodotto
la nomina di un reggente da fuori provincia,
nella persona di Iris Tognon che risulta preside
all' istituto tecnico economico Carlo Matteucci
di Forlì, e che dovrà gestire gli oltre mille
alunni ravennati.
Carla Solaini titolare dell' istituto comprensivo
San Biagio gestirà anche quello di Fusignano,
Giancarlo Frassineti si dividerà fra il
comprensivo di Mezzano e quello del Mare, Rita Lugaresi fra Cotignola e Alfonsine.
Un elenco che prosegue con Daniela Geminiani che con il Lugo 1 avrà anche il Gherardi, e Milla
Lacchini che oltre a guidare il polo tecnico professionale di Lugo si occuperà di avviare il centro
provinciale istruzione adulti (Cpia), che riunisce le scuole serali del territorio.
Fanno parte dell' elenco delle scuole in reggenza anche Bagnacavallo, gli istituti di Ravenna Damiano e
Randi, l' intercomunale Ravenna ­Cervia e il Cervia 2. Infine rimane per Antonio Grimaldi, titolare all'
istituto Olivetti­Callegari, la reggen za del Perdisa Morigia.
«Una situazione peggiorata rispetto all' anno scorso ­ spiega Marcella D' Angelo di Cgil scuola il diritto
allo studio è garantito dalla professionalità esemplare dei dirigenti. Un preside titolare gestisce meglio
le difficoltà e conosce la propria realtà. Il moltiplicarsi delle reggenze invece mette a rischio la didattica.
Quanto poi alle esternazioni sui supplenti, i ministri della Repubblica dovrebbe pensare prima di
sentenziare sulle persone e sulla dignità del lavoro altrui. Ora servono fatti».
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Corriere di Romagna
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Corriere di Romagna Ravenna
CHIARA BISSI
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
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Bufera sui candidati alle primarie, il Pri attacca
Pagani: «Sulla magistratura dichiarazioni di stampo
berlusconiano»
RAVENNA. Alcune dichiarazioni di autorevoli
esponenti ravennati del Partito democratico
sulla bufera giudiziaria che ha investito due su
tre dei candidati dello stesso Pd alle primarie
per la presidenza della Regione non sono
andate giù agli alleati del Partito repubblicano.
«Quanto sta accadendo nel Pd non può
lasciare indifferenti ­ sbotta il segretario
provinciale Eugenio Fusignani ­ In una fase
così delicata per la vita democratica del Paese
e della nostra regione, credo occorrerebbe
non solo maggior cautela, ma anche più
sobrietà nelle dichiarazioni». Fusignano
giudica «inopportuni i rilievi in stile
berlusconiano che l' on. Pagani ha rivolto nei
confronti dell' indagine che vede coinvolti l' on.
Ricchetti e il segretario regionale del Pd
Stefano Bonaccini». E rincara la dose:
«Parlare di "giustizia ad orologeria" o di
"metodo nella casualità" per un' indagine in
atto da oltre un anno e mezzo è quantomeno
azzardato». Nel merito poi, riguardo al caso
Bonaccini, «dal momento che lui stesso ha
dichiarato di non volersi legittimamente ritirare
dalle primarie, ritengo che non sia sufficiente
aver reso le giustificazioni e mostrato le carte
ai magistrati, se le stesse carte e le stesse
giustificazioni non vengono rese anche agli
elettori».
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
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L' INCIDENTE DI CONSELICE.
Sta meglio il bambino di 10 anni investito
L' incrocio molto frequentato da pedoni e ciclisti. Il sindaco: «Più rispetto del codice della
strada»
CONSELICE. Sono migliorate le condizioni del
b a m b i n o d i 1 0 a n n i investito mercoledì
pomeriggio da un' auto in pieno centro, all'
incrocio tra via Gagliazzona e via Kennedy. I
medici gli hanno stilato una prognosi di 30
giorni.
Il giovanissimo in sella alla sua mountain bike
stava percorrendo quest' ultima strada
quando, all' altezza dell' intersezione con l'
arteria che attraversa il centro abitato
conselicese, è stato travolto da una Ford
Focus che percorreva la Gagliazzona. Il
piccolo è volato sul cofano per poi schiantarsi
sul parabrezza della vettura, sbattendo
pericolosamente la testa. Poi è volato a terra,
accanto alla bici rimasta danneggiata. Portato
con urgenza al Bufalini di Cesena, è tuttora
ricoverato in reparto. Ma visto il decorso, a
breve dovrebbe essere trasferito.
Di cause e dinamica del sinistro se ne sono
occupati gli agenti della polizia municipale
della Bassa Romagna.
La zona dove è avvenuto l' incidente dell' altro
ieri è forse la più frequentata a Conselice da
parte di ciclisti e pedoni, lontano soltanto un
centinaio di metri dal parco pubblico comunale
e non distante dal municipio.
Qualche cittadino a volte si lamenta del fatto
che la segnaletica sia coperta od ostruita da auto posteggiate in malo modo.
Chi percorre via Kennedy, strada abbastanza stretta (forse troppo rispetto alla movimentazio ne) e a
senso unico, lo fa molto spesso (e ancora più sovente durante la stagione estiva) per dirigersi o uscire
dal parco.
Per la maggior parte si tratta di ragazzini in bici, da soli o a gruppetti, che pericolosamente attraversano
via Gagliazzona, strada di grande comunicazione dove, tra l' altro, la velocità dei veicoli risulta
eccessivamente sostenuta.
Aspetto questo confermato dal sindaco Paola Pula, che si appella a un maggior rispetto delle norme del
codice della strada, e non soltanto da parte degli automobilisti.
«Certo tutto si può mi gliorare ­ afferma il primo cittadino ­. Si potrebbe ad esempio prendere in
considerazione la realizzazione di dissuasori o di un semaforo "intelligente" o anche di altri
accorgimenti, ipotesi di lavoro che si potrebbero in effetti mettere in agenda».
Ma non si tratta soltanto di questioni di mera viabilità: «Quell' incrocio è un punto di passaggio molto
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Corriere di Romagna
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frequentato, e proprio per questo tutti gli utenti dovrebbero avere grande attenzione e cautela ­
aggiunge il sindaco di Conselice ­. Rispetto massimo quindi del codice della strada e maggiore
educazione civica».
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L' uomo contro del Pd verso le primarie
In un incontro a Lugo, Roberto Balzani spiega le ragioni del suo impegno.
LUGO. «Perché non mi vogliono? Perché non
vogliono che una persona libera e
indipendente gestisca tutta quella montagna di
miliardi. Ma è nato questo movimento
spontaneo e senza risorse in tutta la regione e
la gente ha risposto: in poco tempo abbiamo
raccolto le seimila firme necessarie».
Non usa particolari perifrasi l' ex sindaco di
Forlì, Roberto Balzani, per spiegare come mai
la sua candidatura alle primarie per la
presidenza della Regione non sia gradita ai
vertici del suo partito, il Pd. Parla così all' Ala
d' oro di Lugo davanti a oltre duecento
persone, proprio il giorno in cui da terzo
incomodo diventa lo sfidante, almeno così
pare al momento, di Stefano Bonaccini, l' unico
dei due candidati "ufficiali" del Pd rimasto in
corsa nonostante indagato per le "spese
pazze" in Regione mentre l' altro, Matteo
Richetti, anch' egli indagato, si è ritirato.
Introdotto dalla padrona di casa Patrizia
Randi, ex assessore lughese (che gli legge
una lettera del sindaco Ranalli, di benvenuto
nonostante alcune recenti polemiche tra i due),
usa ancora meno perifrasi quando c' è da
definire il comportamento del Pd in queste
primarie.
Mentre il presidente del consiglio Renzi ha
parlato di «un po' di casino», Balzani parla di «uno spettacolo pietoso». Che per lui deve peraltro essere
una logica conseguenza di quanto recita il suo manifesto di presen tazione, appeso proprio lì, al tavolo
relatori: «Io credo che questa regione abbia una società del ventunesimo secolo e un ceto politico
ancora feudale». Tutto questo non significa però, assicura, che se vincesse lui finirebbe il Pd... «Al
contrario, sarebbe l' occasione per farlo diventare veramente il Pd».
Ordinario di Storia Contemporanea all' Università di Bologna, Balzani voleva continuare a fare il
professore, ma dopo le dimissioni di Errani ha capito che «c' era una crepa nel sistema e un grande
bisogno di discussione reale. In politica è necessario cambiare ma lo si può fare anche dall' interno».
Eccolo allora candidato alle primarie, «per la politica, non per me stesso, pensando ai miei figli, perché
possano avere un futuro in Italia e non necessariamente all' estero, per la verità, contro i poteri forti...».
Il termine che usa più spesso accanto a Regione è progettualità, contrapposto alla mera «negoziazione»
cui si sarebbe ridotta la politica dell' Emilia­Romagna negli ultimi quindici anni. Tuona poi contro la
burocratizzazione regionale della sanità (e qui arriva l' applauso più convinto) dicendosi contrario non
tanto all' Ausl unica della Romagna ma alla modalità con cui ci si è arrivati, «senza neanche consultare
gli operatori della sanità» e parla della necessità di un riequilibrio del rapporto con Hera per fare in
modo che siano gli enti pubblici a tornare a dettare le linee guida. È favorevole inoltre a riportare ai
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Comuni la rac colta dei rifiuti affinché gli ampi guadagni che ne derivano possano restare ai cittadini.
Quanto ai trasporti, si dice favorevole a «investire nelle ferrovie» mentre sulle grandi opere come la E55
è scettico perché oltre alle infiltrazioni criminali teme «una bolla speculativa simile a quella
immobiliare».
Ma in quasi due ore c' è anche il tempo per qualche battuta leggera: in caso di elezione Balzani
preferirebbe essere chiamato classicamente presidente e non governatore, termine che gli ricorda
troppo la saga di Zorro...
Remo Emiliani.
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Corriere di Romagna
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Un concorso per le scuole per scoprire l' uso delle
erbe in cucina
Bagnacavallo, promosso dalla "A. Minardi e figli" per conoscere meglio piante
aromatiche e spezie.
BAGNACAVALLO. Un concorso per le scuole
per scoprire l' utilizzo delle piante officinali in
cucina: è l' idea nata all' azienda "A. Minardi e
figli" di Bagnacavallo per sensibilizzare lo
sviluppo della conoscenza di piante, erbe
aromatiche e spezie.
Il momento non è casuale. Lanciato durante l'
iniziativa presso l' azienda di via Boncellino, il
concorso dal titolo "In herbis salus. Le erbe
nostre amiche in... cucina" è dedicato al
precedente titolare, Diego Minardi, a vent' anni
dalla sua scomparsa e a quarant' anni dalla
vittoria di un analogo premio (indetto allora
dalla Bonomelli) da parte di una classe della
scuola alla quale oggi è rivolto il premio.
I ragazzi delle classi seconde delle scuole
secondarie dell' Istituto Berti potranno
partecipare con un elaborato per classe,
raccogliendo ricette, cenni storici e di folclore,
impressioni artistiche e valutazione tecniche
ed elaborandole con una o più forme di
presentazione.
In palio ci sono duemila euro per l' acquisto di
materiale didattico (la premiazione è prevista
in occasione delle feste di fine anno scolastico
2014­15).
Alla presentazione dell' iniziativa sono
intervenuti tra gli altri, accanto al l'
amministratore delegato e direttore tecnico dell' azienda, Irene Minardi, il sindaco e il vicesindaco di
Bagnacavallo, Eleonora Proni e Matteo Giacomoni, la dirigente dell' Istituto comprensivo Berti di
Bagnacavallo e Villano va, Marisa Tronconi, e don Pietro Magnanini. E a ricordare Diego Minardi sono
stati proprio la figlia Irene e don Magnanini: entrambi, oltre a sottolinearne le riconosciute doti
professionali, lo hanno definito innanzitutto come un «uomo buono».
Fondata nel 1930 da Alfredo Minardi, padre di Diego, la ditta è presente oggi sia sul mercato na zionale
che su quello estero pur conservando uno strettissimo legame con la Romagna. Oltre 800 sono i generi
di piante trattati.
Ampio è lo spazio dedicato poi all' impegno culturale. Per eventuali informazioni: tel. 0545 61460,
[email protected].
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12 settembre 2014
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La Voce di Romagna
La Voce di Romagna Ravenna
L' artista Palazzo, tra Usa e Arabia
Franco Palazzo (Crispiano, 1938) da molti
anni vive e lavora a Ravenna. Terminati gli
studi superiori, frequenta i corsi di Tecniche
dell' Incisione presso l' Accademia di Belle Arti
di Ravenna sotto la guida di Matteo Accarrino.
E' del '73 la prima di numerose mostre di
pittura, grafica e scultura ­ tra individuali e
collettive ­ tenute in Italia, Austria, Francia,
Spagna, Repubblica Ceca e Stati Uniti, fino ad
arrivare al 1998 con la mostra e installazione
Metafore a Faenza, pubblicata nella collana "I
Quaderni del Circolo degli Artisti", presentata
da Gian Ruggero Manzoni.
Determinanti la visita ricevuta in quegli anni
nello studio a Ravenna e i buoni insegnamenti
del Maestro Elio Marchegiani. Nel 1999
espone le sue tele fluorescenti (ciclo delle
Torri ­Navi) nelle mostre: Metafore al Palazzo
della Provincia di Ravenna e nel 2001 al
Palazzetto dell' Arte di Foggia. Negli anni '90
viaggia in Francia e in Spagna, dove entra in
contatto col mondo artistico contemporaneo.
Data dal 1994 al 2003 la collaborazione con l'
artista valenciana Charo Marìn, ed esposizioni
in Spagna. Nel 1988 è invitato alla rassegna
10 Jahre Kunst aus Ravenna a Salisburgo e
nel 2000 alla Collègiale Saint­André a
Chartres. Nel 2003 è invitato alla VI Biennale
Internazionale di Sharjah negli Emirati Arabi Uniti e alla KunstMesse di Salisburgo. Nel 2005, personale,
a cura di Agneta Kreischer, Alchimie all' Arcotel Nike Galerie, Linz e alla Rathausfestsalle, Gmunden.
Nel 2006 è alla niArt Gallery di Ravenna con la mostra curata da Odette Gelosi, Le Dimore del Mito, in
seguito replicata a Palazzuolo sul Senio e a Bagnacavallo. Nel 2007, su invito della Città di Chartres,
allestisce al Prieurè Saint­Vincent, insieme allo scultore ravennate Piero Strada, la mostra Les
Demeures du Mythe. Lo trovate qui: www.francopalazzo.it.
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La Voce di Romagna
La Voce di Romagna Ravenna
Da 4 mesi senza gas e il freddo
si avvicina L' odissea di un cittadino alle prese con i cortocircuiti del libero mercato: in
campo l' Adiconsum.
Senza gas da quattro mesi. Sotto accusa la
burocrazia 'canaglia' e il 'libero mercato', tanto
libero che poi a rimetterci, mentre le
compagnie si fanno la guerra, è spesso
(sempre?) l' utente finale.
In questo caso un cittadino di Alfonsine che dal
maggio scorso sta vivendo quella che non
esita a definire "una vera e propria odissea". L'
uomo, che per far valere i propri diritti si è
rivolto all' avvocato Alessandra Nannini,
presidente Adiconsum Romagna, era cliente
di Eni Gas & Power e ad un certo punto, non
riuscendo più a coprire le spese, ha deciso di
cambiare fornitore. "Il cliente aveva pagamenti
in sospeso con Eni ­ spiega Adiconsum ­ e per
tentare di risparmiare sui costi del gas,
quando ormai l' Azienda aveva sospeso la
fornitura, ha presentato la documentazione per
passare ad un nuovo operatore. Il 29 maggio
scorso, spiega l' associazione consumatori, l'
utente ha pagato tutti gli arretrati e chiesto,
come da prassi, il riallaccio del gas nelle 48
ore successive". Ma il servizio, nonostate il
saldo dei pagamenti in sospeso, non è mai
stato riattivato. A tutt' oggi, dopo quasi quattro
mesi, l' uomo si trova senza gas e senza la
possibilità di passare ad altro gestore perchè
la sua posizione risulterebbe ancora 'bloccata'.
"Per fortuna che siamo ancora nel periodo estivo ­ commenta Adiconsum ­ ma se il fornitore tarderà a
riattivare l' utenza, andando incontro all' inverno, i disagi aumenteranno sempre più". In questi mesi il
cittadino non se ne è stato con le mani in mano: "Sono stati inviati numerosi reclami, ma abbiamo
assistito al classico 'giochino' dello scaricabarile ­ spiega Adiconsum Eni ha risposto attribuendo le
tanto di beffa, "dato che ­ spiega Adiconsum ­ Eni ha inviato al cunsumatore una fattura per la
cessazione del contratto addebitando anche un numero di metri cubi più altro rispetto al reale".
Anche in questo caso il cliente ha subito contestato la fattura: "Gli operatori del call center gli hanno
detto di non pagarla in attesa della rettifica, ma a tutt' oggi spiegano i consumatori ­ il cliente non ha
ricevuto alcun riscontro".
Adiconsum ha quindi inviato, ormai il 25 luglio scorso, una segnalazione al garante per l' energia e il
gas: "Confidiamo ­ conclude Adiconsum ­ che con l' intervento del garante la situazione venga risolta al
più presto e prima del periodo invernale". (AnC)
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Sorpresa: ai lughesi piace il prof
PRIMARIE PD Applausi e pienone all' Ala d' oro per Roberto Balzani "Con le dimissioni
di Errani si è aperta una crepa nel sistema"
ichetti fuori dai giochi, Bonaccini in bilico e tra i
due indagati ecco un prof. Balzani in forma
smagliante strappare consensi e applausi in
quel di Lugo. L'ex sin­ daco di Forlì, candidato
alle pri­ marie del centrosinistra in vista delle
elezioni Regionali, ha fatto il pienone
mercoledì sera all'Ala d'Oro, teatro del primo
incontro di presentazione della candida­ tura
organizzato dal comitato di sostegno nato in
Bassa Romagna. Un candidato definito
scomo­ do da molti, ma il paradosso ­ come al
solito ­ è che ciò che non piace alla dirigenza
pare esser molto gradito dall'elettorato. Pa­
trizia Randi, ex assessore lughese, ha aperto
l'incontro leggendo u­ na breve lettera del
sindaco Da­ vide Ranalli, invitato ma non
pervenuto causa 'precedenti impegni'. Da
Ranalli ­ dopo le stoccate in campagna
elettorale e le recenti punzecchiature di
Balzani ­ un messaggio distensivo: "Siamo
soddisfatti di poter ospitare a Lugo il prof.
Balzani, ha scritto il sindaco, ben vengano
queste primarie" (merce rara peraltro in città
ndr.) per finire poi "auspicando un sano
confronto tra tutti".Parola poi al candidato, che
mette subito le cose in chiaro: "Voglio le
primarie vere per discutere di problemi veri ­
esordisce tra gli applausi ­ ma una persona
libera e indipendente non ce la vogliono a gestire quella montagna di miliardi di viale Aldo Moro". Sulle
vicende giudiziali degli altri candidati il Prof. si dimostra garantista sottolineando "che indagato non
significa col pevole" e rivelando di aver sentito Bonaccini, "l' ho rincuorato e sollecitato a tener duro e ad
andare avanti". E se alla fine le primarie dovessero saltare? Il Prof è pronto a mettere l' elmetto: "In quel
caso per il Pd Balzani sarà un grosso problema" ­ promette l' ex sindaco. Poi una premessa: "In caso di
vittoria delle primarie il Pd non 'salterebbe' ­ assicura Balzani ­ semmai si dimostrerebbe veramente
democratico. Con le dimissioni di Errani si è aperta una crepa in questo sistema, ora è tempo di una
discussione, vera e libera". Alla sempre più calda e partecipativa platea Balzani ha parlato anche di altri
temi clou: sanità, multiutility, trasporti e il rapporto politica ­poltrone. "Sono sempre stato contrario all'
Ausl unica ­ ha detto ­ perché non c' è mai stato un progetto vero". Poi una riflessione su Hera: "E' nel
controllo delle tariffe che si nasconde gran parte della tassazione e sulle tariffe la Regione ha sempre
tenuto una linea tenue, quasi invisibile". Tra le priorità del Prof, quella di "togliere ad Hera la raccolta dei
rifiuti" e di "arrivare alla chiusura degli inceneritori, poiché il riutilizzo può diventare anche una nuova
economia, importante ed inesauribile". Balzani tocca anche il capitolo 'meritocrazia' e va giù duro: "Ci
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sono politici che, acquisendo competen za, sono diventati professionisti ed altri che sono rimasti
semplici mediatori, ed è proprio la mala gestione delle municipalizzate che ha riempito negli anni
queste 'scatole' solo per ragioni di sopravvivenza politica". Soffermandoci sulla situazione locale
lughese, Balzani è stato tacciato da qualcuno di esser di "destra" semplicemente perché "osava"
mettersi contro alcuni preistorici vertici: "Sono talmente di destra ­ ha replicato ironico il professore ­ che
raccolgo consensi anche dentro Sel". Balzani non ha dubbi sulla necessità di confronto e di primarie:
"Sono le uniche a produrre esiti non predeterminati dalla classe dirigente, ricordatevi ­ conclude ­ che il
cambiamento è l' elemento strutturale della vita democratica".
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ALFONSINE IL M5S E LA SCUOLA DEL FUTURO
Domani sera (ore 20) Palazzo Marini (via
R o m a 1 0 Alfonsine) ospita "la Scuola che
Vorrei ...", convegno e dibattito pubblico
organizzato dal Movimento 5 Stelle di
Alfonsine. Alla serata che anticipa l' avvio del
nuovo anno scolastico interverrà la Senatrice
Michela Montevecchi, insegnante, Segretario
della 7ª Commissione (Istruzione Pubblica e
Beni Culturali); Nicoletta Paci, vice sindaco del
Comune di Parma con delega ai Servizi
Educativi; Arianna Calderoni ed Eleonora
Branchetti componenti Commissione Scuola &
Cultura della lista penta stellata di Alfonsine e
il capogruppo M5S Stefano Gemignani.
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LA SAGRA Parte la 30ª edizione della manifestazione tra cene a tema e spettacoli.
L' antica civiltà delle erbe palustri in vetrina a
Villanova
Piante officinali Un concorso per le scuole.
Palustri, iniziativa che ogni anno rievoca l'
attività di intreccio delle erbe di valle tipica di
Villanova. L' edizione 2014 si presenta con un
ricco programma che come sempre ha il suo
cuore nell' Ecomuseo delle Erbe palustri, che
ospiterà due importanti incontri: il workshop
nazionale degli Ecomusei "Paesaggi d' acque,
cultura alimentare e artigiana ­ Pratiche
comunitarie a confronto" (oggi) e domani il
convegno su "Infanzia e Adolescenza: beni
comuni. The Summerhill school e i diritti
naturali dei bambini". Nelle giornate di sabato
e domenica il centro del paese sarà gremito
dalle bancarelle della grande mostra mercato
"La soffitta in piazza", del mercatino delle pulci
dei bambini e della Piccola fiera del prodotto
tipico. Le vie, le piazze e il parco saranno
animati da artisti di strada, can menica sarà
presente "Il tavolo di Pinocchio" con laboratori
creativi. In programma, inoltre, questa sera il
concerto del Gruppo Corelli. Inoltre, due serate
con cene conviviali a tema (prenotazione
obbligatoria, telefono 0545 47122): questa
sera dedicata a "La Bandega di capèn", la
serata "de' furmai murbi".
Presentata la prima edizione del concorso per
le scuole "In Herbis Salus. Le erbe nostre
amiche in... cucina" presso la sede dell'
azienda A. Minardi e Figli, in via Boncellino 32 a Bagnacavallo. Il premio istituito dall' azienda
bagnacavallese specializzata nel commercio all' ingrosso e nella lavorazione delle piante officinali,
medicinali e aromatiche, è dedicato al precedente titolare, Diego Minardi, a vent' anni dalla sua
scomparsa. Obiettivo del concorso è sensibilizzare lo sviluppo della conoscenza delle piante officinali,
approfondendo l' utilizzo delle piante, delle erbe aromatiche in cucina. Il concorso è rivolto alle classi
seconde delle scuole secondarie dell' Istituto Berti, che parteciperanno con un elaborato per classe,
attraverso la raccolta di ricette, cenni storici e di folclore. Alla classe che si aggiudicherà il concorso
andranno duemila euro per l' acquisto di materiale didattico. Per nformazioni 0545 61460
[email protected].
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Piante officinali Un concorso per le scuole
Presentata la prima edizione del concorso per
le scuole In Herbis Salus. Le erbe nostre
amiche in... cucina presso la sede dell'azienda
A. Minardi e Figli, in via Boncellino 32 a
Bagnacavallo. Il premio istituito dall'azienda
bagnacavallese specializzata nel commercio
all'ingrosso e nella lavorazione delle piante
officinali, medicinali e aromatiche, è dedicato
al precedente titolare, Diego Minardi, a
vent'anni dalla sua scomparsa. Obiettivo del
concorso è sensibilizzare lo sviluppo della
conoscenza delle piante officinali,
approfondendo l'utilizzo delle piante, delle
erbe aromatiche in cucina. Il concorso è rivolto
alle classi seconde delle scuole secondarie
dell'Istituto Berti, che parteciperanno con un
elaborato per classe, attraverso la raccolta di
ricette, cenni storici e di folclore. Alla classe
che si aggiudicherà il concorso andranno
duemila euro per l'acquisto di materiale
didattico. Per nformazioni 0545 61460
[email protected]
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ALFONSINE.
Ultimi giorni per visitare il grande labirinto effimero
Questo weekend si chiuderà la sesta edizione
del labirinto effimero di Alfonsine. Ancora
qualche giorno, quindi, per "perdersi" lungo i
sentieri "disegnati" nel mais all' interno di un'
area di 100.000 mq (10 ettari) di superficie
totale. Un' opera che dal 2009 è riconosciuta
come il labirinto effimero più grande d' Europa.
Il labirinto, dedicato in questo 2014 alla
Metamorfosi, è aperto tutti i giorni dalle ore 16
alle 22. Il labirinto effimero si trova nell'
Azienda agricola Galassi Carlo (via Roma,
111) ad Alfonsine. Info e prenotazioni: 335
8335233; [email protected].
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BAGNACAVALLO.
A Palazzo Vecchio una mostra sulle carceri femminili
Domani, alle 18 a Bagnacavallo inaugura la
mostra fotografica "La bellezza dentro ­ donne
e madri nelle carceri italiane" del fotoreporter
Giampiero Corelli. L' esposizione è allestita
presso l' Antica galleria di Palazzo Vecchio, in
via Trento Trieste 1; in occasione della Festa
di San Michele (dal 25 al 29 settembre) sarà
aperto anche l' ingresso in piazza della
Libertà, 5. All' inaugurazione saranno presenti
l' autore, l' assessore comunale alle Pari
opportunità Ada Sangiorgi, la direttrice del
carcere femminile di Rebibbia (Roma) Ida Del
Grosso, la direttrice del carcere maschile e
femminile della Dozza (Bologna) Claudia
Clementi e la direttrice del carcere di Ravenna
Carmela De Lorenzo. Le tre direttrici saranno
intervistate dalla scrittrice ed ex giornalista del
Tg2 Carla Baroncelli. "La bellezza dentro" è un
lavoro fotografico svolto in tutta Italia e durato
alcuni anni, durante i quali Corelli ha
raccontato con immagini la vita delle donne e
delle madri all' interno di diversi istituti
penitenziari femminili.
Per maggior informazioni,
www.corellifotoreporter.it, 333 8393401.
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Lugo: Nittolo esalta la forza ludica della tessera
musiva
Nella cornice del palazzo del commercio di
Lugo verrà inaugurata domani alle ore 18,30
"Itai Doshin", mostra personale di Felice
Nittolo. Il percorso si snoda dai primi anni '80
con le febbrili esperienze dell' Aritmismo, dove
l' artista sventra la tessera, fino a giungere alle
tracce degli anni 2000 dove il mosaico si
esplica più per sottrazione e assenza che per
forme compatte e materiche, arrivando alle
sole impronte delle tessere. La mostra Itai
Doshin, che è corredata da un catalogo
trilingue (edizioni Capit): resterà aperta fino al
26 ottobre 2014.
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