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SETTORE POLITICHE AMBIENTALI
Determinazione dirigenziale
Raccolta n. 1565 del 10.06.2014
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Allegato A – Emissioni in atmosfera
PRESCRIZIONI GENERALI:
1. Dovranno essere rispettati i limiti alle emissioni, la periodicità dei rilevamenti e la frequenza delle manutenzioni degli
impianti di abbattimento come riportato nelle sottostanti tabelle del presente allegato;
2. REGISTRI: in conformità al punto 2.7 dell’allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. 152/06 dovrà essere adottato il
registro delle analisi ed in conformità al punto 2.8 dell’allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. 152/06 il registro
degli interventi sugli impianti di abbattimento. I registri devono avere pagine numerate, firmate dal responsabile
dell’impianto e vidimate da questo Settore Politiche Ambientali. Unitamente a quest’ultimo registro dovrà essere
conservata copia delle prescrizioni del costruttore in merito alla frequenza di manutenzione degli impianti di
abbattimento. I registri di cui sopra e le prescrizioni in merito alla frequenza di manutenzione degli impianti di
abbattimento devono essere resi disponibili ogni qualvolta ne venga fatta richiesta dagli organismi di controllo
previsti dalla normativa vigente
3. CAMINI: la sigla identificativa dei punti di emissione compresi nel quadro riassuntivo delle emissioni, riportate nelle
sottostanti tabelle del presente allegato , deve essere riportata visibilmente sui rispettivi camini. I condotti di scarico
devono essere realizzati in modo da consentire la migliore dispersione dell’effluente gassoso nell’atmosfera, secondo
le prescrizioni stabilite dalle norme in materia o derivanti da regolamenti comunali o fissate dalla competente
autorità sanitaria. I camini sottoposti ad analisi devono essere dotati di adeguate strutture fisse di accesso e
permanenza per gli operatori incaricati al controllo in conformità alle norme di sicurezza di cui al D. Lgs. n. 81 del 9
aprile 2008; devono inoltre essere dotati di apposito foro normalizzato per consentire la verifica delle emissioni da
parte delle autorità di controllo, osservando, in relazione agli accessi in sicurezza e alle caratteristiche del punto di
prelievo, le prescrizioni delle specifiche norme tecniche (UNI EN 10169/2001 – UNI EN 13284-1/2003). Si seguano
inoltre le indicazioni previste dalla Delibera della Giunta Regionale n. 528 del 01/07/2013 “Requisiti tecnici delle
postazioni in altezza per il prelievo e la misura delle emissioni in atmosfera” redatte da Regione Toscana, A.R.P.A.T.
e Servizio Sanitario della Toscana.
4. MESSA IN ESERCIZIO E MESSA A REGIME: la data della messa in esercizio deve essere comunicata al Settore
Politiche Ambientali della Provincia di Siena almeno 15 giorni prima, ai sensi dell’art. 269, comma 6, del D.Lgs.
152/06. Il periodo che deve intercorrere tra la data di messa in esercizio e la data di messa a regime dovrà essere
pari a 90 giorni. A partire dalla messa a regime decorrerà il periodo continuativo di marcia controllata che dovrà
avere una durata di 10 giorni, durante il quale dovranno essere effettuati i campionamenti specificati al presente
allegato.
5. VARIAZIONE DELLA PORTATA DI PROGETTO: qualora in fase di analisi venga riscontrata una variazione superiore al
20% della portata di progetto, indicata nel quadro riassuntivo delle emissioni di cui alla pagina seguente, la ditta
dovrà darne immediata comunicazione a questo Settore Politiche Ambientali e contestualmente richiedere un
aggiornamento dell’atto autorizzativo, motivandone l’aumento o la diminuzione rispetto ai valori di progetto.
6. MODALITÀ DEI CAMPIONAMENTI: Nei campionamenti previsti dal c. 5 dell’articolo 269 del decreto legislativo n.
152/2006 e in quelli periodici successivi, dovranno essere applicati, i metodi di prelievo, analisi e valutazione delle
emissioni indicati nell’allegato VI alla parte quinta del decreto legislativo n. 152/2006, secondo quanto previsto dal
comma 17 dell’articolo 271 del medesimo decreto. La direzione dello stabilimento dovrà segnalare, con un preavviso
di 15 giorni tramite posta o 10 giorni tramite fax, al Responsabile del Dipartimento Provinciale A.R.P.A.T. di Siena le
date in cui intende effettuare tutti i prelievi alle emissioni (di messa a regime e/o di autocontrollo) al fine di
consentire l’eventuale presenza dei tecnici del Dipartimento. Copia dei certificati delle analisi (autocontrolli),
effettuate con cadenza temporale prescritta nel presente allegato, dovrà essere inviata all’A.R.P.A.T. ed a questo
Settore Politiche Ambientali, entro 60 giorni dalla data del campionamento. La ditta è tenuta a rispettare i limiti di
emissione a camino nelle condizioni di esercizio per le quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle
sostanze effettivamente impiegate nel ciclo tecnologico, come descritte nella domanda di autorizzazione.
7. Il gestore deve adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni durante i periodi di
avviamento e di arresto e nell’ordinario esercizio dell’attività dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari
per impedire eventuali disturbi e/o molestie all’igiene dell’eventuale abitato limitrofo;
8. Si ricorda al datore di lavoro l’obbligo di valutare il rischio lavorativo ed il rispetto del D. Lvo 81/08 per la tutela della
sicurezza e della salute dei lavoratori.
9. SUPERAMENTO DEL LIMITE DI EMISSIONE: Qualora il gestore accerti che, a seguito di malfunzionamenti o
avarie/anomalie di funzionamento dell’impianto nel suo complesso e di trattamento delle emissioni, il valore limite di
emissione è superato: informa entro le 8 ore successive questo Settore Politiche Ambientali ed il Dipartimento
Provinciale A.R.P.A.T. di Siena ed adotta le misure necessarie per garantire il ripristino della conformità nel più breve
tempo possibile e ne dà informazione a questo Settore Politiche Ambientali e Dipartimento Provinciale A.R.P.A.T. di
Siena.
10. AGGIORNAMENTI: dovrà essere comunicata preventivamente al Settore Politiche Ambientali di questa Provincia,
ogni eventuale variazione della situazione emissiva autorizzata. La Ditta è tenuta anche a comunicare la variazione
di ragione sociale e/o subentro nella gestione dell’impianto da parte di altra impresa o società.
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11. ALTRE PRESCRIZIONI: i punti di misura delle emissioni, le corrispondenti postazioni di stazionamento con i relativi
accessi dovranno essere adeguati in conformità alle linee guida regionali menzionati al precedente punto 3.
12. SISTEMA DI MONITORAGGIO IN CONTINUO: i dati rilevati dal sistema di monitoraggio in continuo dovranno essere
archiviati, anche in formato elettronico, e resi disponibili in caso di eventuali controlli.
PRESCRIZIONI SPECIFICHE PER LE EMISSIONI DIFFUSE
Per limitare le emissioni diffuse di polveri e di sostanze organiche liquide, per le attività che prevedono la produzione,
manipolazione e/o stoccaggio di materiali dovranno essere osservate le prescrizioni dell’Allegato V, Parte I e II alla parte
quinta del D.Lgs. 152/06. In particolare:
- Con riferimento alle polveri, tenuto conto della pericolosità delle polveri trattate, del flusso di massa delle emissioni e
della loro durata e delle condizioni dell’ambiente circostante si prescrive quanto segue:
TRASPORTO, CARICO E SCARICO DI MATERIALI POLVERULENTI:
1. Devono essere addottati i più opportuni accorgimenti gestionali affinché le strade e le aree percorse da mezzi di
trasporto, non diano luogo a emissioni di polveri;
2. Le superfici pavimentate di piazzali ed aree soggette a movimentazione e transito di automezzi devono essere
mantenute pulite, provvedendo periodicamente, e comunque in caso di necessità, alla rimozione del materiale
polverulento ed al lavaggio.
STOCCAGGIO DI MATERIALI POLVERULENTI
3. Siano realizzata barriere frangivento, con siepi ed alberature mediante piantumazione di specie autoctone.
Con riferimento alle sostanze organiche liquide:
L’Impresa di attenga alle prescrizioni/condizioni previste all’Allegato V, Parte II alla parte quinta del D.Lgs. 152/06
per quanto attiene le pompe, i compressori, i raccordi a flangia, valvolame e le procedure di campionamento e
caricamento.
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QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI1
Sigla
Origine
Portata
Nm3/h
E1
CALDAIA PRODUZIONE
ENERGIA
17000
E2
E3
E4
CAMINO DI EMERGENZA
CALDAIA
SFIATO SERBATOIO
STOCCAGGIO GASOLIO
SFIATO SERBATOIO
STOCCAGGIO GASOLIO
Tiraggio naturale
n.d.
n.d.
E5
GRUPPO ELETTROGENO DI
EMERGENZA
200
E6
AUTOPOMPA ANTINCENDIO
(EMERGENZA)
260
E7
E8
E9
E10
MOTOPOMPA
CIRCOLAZIONE OLIO
DIATERMICO (EMERGENZA)
POMPA DEL VUOTO
CONDENSATORE ORC
VENTILAZIONE LOCALE
ORC
INTERVENTO VALVOLE DI
SICUREZZA
60
200
Sezione
m2
Velocità
m/s
0,003
--
Temp. Altezza
°C
m
Inquinanti emessi
Impianti
abbattimento
Inquinante mg/Nm3
Kg/h
ABBATTITORE SNCR;
CICLONE + FILTRO A
POLVERI
30
0,42
SECCO CON
SOX
200
2,8
0,44
15,0
140
14,4
24
333
INIEZIONE DI
CO
300
4,2
IDROSSIDO DI CALCIO
NOX
500
7
E CARBONE ATTIVO+
FILTRO A MANICHE
Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06, art. 272, c. 5 “sfiati e ricambi d’aria
esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro”
Emissione scarsamente rilevante ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 272 co.1 e dell’All. IV parte I co.4 lett. o) - “Stoccaggio
e movimentazione di prodotti petrolchimici (…) omissis (…)”
Emissione scarsamente rilevante ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 272 co.1 e dell’All. IV parte I co.4 lett. o) - “Stoccaggio
e movimentazione di prodotti petrolchimici (…) omissis (…)”
Emissione scarsamente rilevante ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 272 co.1 e dell’All. IV parte I co.4 lett. bb) - “Impianti
di combustione, compresi i gruppo elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, (…) omissis (…), di potenza
termica inferiore a 1 MW, alimentati a gasolio (…) omissis (…)”
Emissione scarsamente rilevante ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 272 co.1 e dell’All. IV parte I co.4 lett. bb) - “Impianti
di combustione, compresi i gruppo elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, (…) omissis (…), di potenza
termica inferiore a 1 MW, alimentati a gasolio (…) omissis (…)”
Emissione scarsamente rilevante ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 272 co.1 e dell’All. IV parte I co.4 lett. bb) - “Impianti
di combustione, compresi i gruppo elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, (…) omissis (…), di potenza
termica inferiore a 1 MW, alimentati a gasolio (…) omissis (…)”
30
3
Durata
h/g
g/a
24
QUADRO EMISSIVO- SISTEMI DI CONTENIMENTO DICHIARATI DALLA DITTA PER ILCONTENIMENTO DELLE EMISSIONI DIFFUSE
Per limitare l’emissione diffusa delle polveri la ditta propone l’adozione delle misure riportate nella tabella che segue:
---
---
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Sigla
Ed1
Ed2
Origine
STOCCAGGIO E MOVIMENTAZIONE BIOMASSA
SFIATO SILOS CALCE
Inquinanti
POLVERI
POLVERI
SISTEMI DI CONTENIMENTO E MITIGAZIONE
FILTRO A MANICHE
VALORI LIMITE DI EMISSIONE2
Sigla
Origine
Impianto abbattimento
Inquinanti
Valori
Soglia di
limite
3
5 rilevanza
emissione
mg/Nm
E1
3
POLVERI
30 (10)
SOX (come SO2)
200 (150)
CO
300 (200)
NOX (come NO2)
500 (200)
COT
30 (30)
ABBATTITORE SNCR;
Composti inorgarici del Cl 30 (30)
CICLONE + FILTRO A
(com HCl)
CALDAIA PRODUZIONE SECCO CON INIEZIONE DI Ammoniaca (come NH3)
250 (5)
ENERGIA
IDROSSIDO DI CALCIO E
PCDD e PCDF
0,01
CARBONE ATTIVO+
IPA
0,1
FILTRO A MANICHE
Cd suoi composti,
0,1
espressi come Cd
As, Cr VI, Ni e loro
composti, espressi
rispett. come As, Cr, e Ni
Periodicità autocontrolli
Kg/h
0,3
ANNUALE
ANNUALE
ANNUALE
ANNUALE
ANNUALE
ANNUALE
2,0
2*10-5
5*10-4
5*10-4
ANNUALE
ANNUALE
ANNUALE
ANNUALE
1
5*10-3
ANNUALE
E8
POMPA DEL VUOTO
CONDENSATORE ORC
---
SOV Classe V
(esametildisilossano)
600
4
---
E9
VENTILAZIONE LOCALE
ORC
---
SOV Classe V
(esametildisilossano)
600
4
---
E10
INTERVENTO VALVOLE
DI SICUREZZA
(ASPIRAZIONE ARIA
---
SOV Classe V
(esametildisilossano)
600
4
---
Frequenza
manutenzione
ordinaria
Altre prescrizioni
impianto di
abbattimento
Secondo
indicazione del
costruttore
Secondo
indicazione del
costruttore
Secondo
indicazione del
costruttore
Secondo
indicazione del
costruttore
Valori riferiti ad un
tenore di ossigeno
dell’effluente
gassoso pari a 11%
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DALLE COPERTURE
FLANGE)
Periodicità autocontrolli: ANNUALE = un autocontrollo da effettuarsi nell’anno solare;
NOTA: i valori limite evidenziati in grassetto in parentesi sono quelli più restrittivi rispetto ai limiti del D. Lgs. 152/06 che la Ditta si impegna a rispettare riferiti al
valore medio giornaliero mentre quelli non evidenziati sono riferiti al valore medio orario.
PROGRAMMA DI ANALISI NELLA FASE DI MARCIA CONTROLLATA4
Sigla
Origine
E1
CALDAIA PRODUZIONE ENERGIA
Inquinanti emessi
POLVERI
SOX (come SO2)
CO
NOX (come NO2)
COT
Composti inorgarici del Cl (com HCl)
Ammoniaca (come NH3)
PCDD e PCDF
IPA
Cd suoi composti, espressi come Cd
N.
Osservazioni
1
As, Cr VI, Ni e loro composti, espressi rispett. come
As, Cr, e Ni
1
Dati dichiarati dalla ditta richiedente e/o desunti in base alla documentazione presentata.
2
In base al D.Lgs. 152/06 Parte Quinta Titolo 1, intesi come media oraria.
3
La soglia di rilevanza si intende come definita all’art. 268 lettera v) del D.Lgs. 152/06 “soglia di rilevanza dell'emissione: flusso di massa, per singolo inquinante, misurato a monte di eventuali
sistemi di abbattimento, e nelle condizioni di esercizio più gravose dell'impianto, al di sotto del quale non si applicano i valori limite di emissione;”
4
I metodi di campionamento, analisi e valutazione delle emissioni sono indicati nell’art. 271 ed Allegato VI della Parte Quinta del D.Lgs. 152/06.
5
In caso di presenza di più sostanze, ai fini del calcolo dei Valori Limite di Emissione sopra riportati si devono sommare reciprocamente:



per PCDD e PCDF le concentrazioni ed il flusso di massa di tutti i composti appartenenti a questa categoria di sostanze presenti nell’emissione;
per IPA le concentrazioni ed il flusso di massa delle sostanze: Benzo(a)Pirene, Dibenzo(a,h)Antracene, Benzo(a)Antracene, Benzo(b)Fluorantene, Benzo(k)Fluorantene,
Benzo(j)Fluorantene, Dibenzo(a,h)Acridina, Dibenzo(a,j)Acridina, Dibenzo(a,e)Pirene, Dibenzo(a,h)Pirene, Dibenzo(a,i)Pirene, Dibenzo(a,l)Pirene, Indeno(1,2,3-cd)Pirene con quelle
del Cd ed i suoi composti presenti nell’emissione;
per As, Cr (VI) e Ni le concentrazioni ed il flusso di massa dei tre parametri e dei rispettivi composti presenti nell’emissione.
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Allegato B – Scarichi idrici
SCARICHI IDRICI DELLE AMD E DELLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE NON IN PUBBLICA
FOGNATURA
PREMESSA:
- I reflui originati dall’attività aziendale sono:

Acque meteoriche dilavanti l’area dell’impianto di stoccaggio delle biomasse (interessa una superficie
di circa 400 m2), che recapitano in un impianto di trattamento acque di prima pioggia ad accumulo e
rilancio, dotato di valvola anti-riflusso e sistema di rilevamento delle precipitazioni atmosferiche,
dove l’intero flusso viene incanalato in un pozzetto by-pass e successivamente in una vasca di prima
pioggia prefabbricata monoblocco in c.a. ad alta resistenza. In uscita dall’impianto le acque trattate
recapitano in un pozzetto di ispezione e prelievo campioni che permette la verifica della consistenza
chimico-fisica delle acque prima dello scarico in corpo idrico superficiale;

Acque reflue domestiche prodotte dai servizi igienici, quantificate in un carico complessivo di n. 3
AE, che recapitano in una fossa Imhoff e successivamente ad una condotta drenante per essere
avviate a dispersione mediante subirrigazione;
- le acque meteoriche dilavanti dopo il trattamento di depurazione sono scaricate in un corpo idrico
superficiale denominato “Fosso della Maschereccia” non incluso tra i corpi idrici significativi e, ai sensi
dell’art. 53 lett. a) del Regolamento Regionale 46/R/2008, è identificabile reticolo di flusso idrico che adduce
successivamente al Fiume Merse nella carta tecnica regionale CTR scala 1/10.000.
- lo scarico che afferisce all’impianto di trattamento non si configura come proveniente da piccolo
agglomerato di cui all’ art. 2 – 1’ c. lett. x-bis della L.R. 20/2006 e che pertanto non si applica allo stesso
quanto previsto dall’art. 21 bis della stessa normativa;
- considerato il parere in atti della U.O. Difesa del Suolo di questa Provincia relativamente al punto di scarico
ai sensi del R.D. n. 523/1904 prot. N. 75291 del 12/05/2014, con il quale viene dichiarato che lo scarico
ricade su un corpo ricettore, denominato “Fosso della Maschereccia”, per il quale occorre il rilascio
dell’autorizzazione ai sensi del R.D. 523/1904.
PRESCRIZIONI:
1. Dovrà essere richiesta una modifica all’AUA per ogni diversa destinazione, ampliamento o
ristrutturazione dell’insediamento in epoca successiva al presente provvedimento autorizzativo,
variazione delle caratteristiche quali-quantitative dello scarico, cambiamento del titolare dello scarico;
SCARICO ACQUE METEORICHE DILAVANTI:
2. ai fini di verificare l’efficienza dell’impianto di trattamento sia effettuato annualmente un autocontrollo
per solidi sospesi totali ed idrocarburi totali. Il risultato di tali autocontrolli sia reso disponibile alla
richiesta degli enti di controllo, in caso di superamento dei limiti della Tabella 3 allegato 5 del D.Lgs.
152/06;
3. la verifica del rispetto dei limiti di cui al precedente punto 1. non dovrà essere conseguita mediante
diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo, art. 101, comma 5 del D. Lgs. 152/06;
4. i pozzetti di ispezione dovranno essere resi accessibili e mantenuti in condizioni di sicurezza per gli
addetti al controllo;
5. sia fatta costante manutenzione dell’impianto per garantirne l’efficienza depurativa, come risulta dal
Piano di prevenzione e gestione delle AMD, allegato alla documentazione integrativa presentata in data
26/05/2014 e acquisita agli atti con ns prot. N. 83199 del 27/05/2014;
6. presso lo stabilimento dovranno essere disponibili per l’autorità di controllo un registro di esercizio con :
a) il nominativo del responsabile della conduzione dell’impianto di depurazione e quello del suo
sostituto delegato;
b) il registro con annotazioni delle varie fasi di conduzione e manutenzione dell’impianto (compreso i
guasti);
c) il registro degli autocontrolli analitici con annotazione dei risultati dei parametri ricercati;
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Allegato B – Scarichi idrici
d) l’eventuale attivazione del Piano di emergenza;
7. entro tre mesi dalla fine di ciascun anno solare e relativamente ad esso, dovrà essere trasmessa ad
ARPAT ed alla Provincia, una relazione tecnica sul funzionamento dell’impianto di depurazione
contenente, fra l’altro, le quantità dei fanghi prodotti e la loro destinazione, le analisi degli autocontrolli,
una autocertificazione degli eventuali prelievi annuali di acque utilizzate e comunque prelevate, i risultati
degli autocontrolli e delle verifiche sulle tenute dei manufatti interrati o parzialmente interrati.
8. per quanto concerne la manutenzione e l’accessibilità al punto di scarico dei reflui nel corpo idrico
superficiale:
a. la società dovrà presentare entro e non oltre 60 giorni dalla notifica a mezzo PEC del
presente atto, richiesta di autorizzazione ai sensi del R.D. 523/1904 alla U.O. Difesa del
Suolo di questa Provincia inviandone copia in formato digitale anche a questo Settore;
b. una volta in possesso della suddetta autorizzazione dovrà essere inviata copia in formato
digitale anche a questo Settore e per quanto concerne la manutenzione e l’accessibilità del
punto di scarico nel corpo recettore la società dovrà rispettare le relative indicazioni e
prescrizioni.
ACQUE REFLUE DOMESTICHE
9. gli impianti devono essere mantenuti costantemente efficienti e devono essere sottoposti a periodiche
opere di pulizia e manutenzione secondo l'allegato programma di manutenzione e gestione (PMG) che
costituisce parte integrante e sostanziale dell'autorizzazione;
10. La documentazione che attesta l'effettuazione delle operazioni previste dal PMG è conservata per la
durata dell’autorizzazione e resta disponibile a richiesta alle autorità di controllo ed ai soggetti incaricati
della vigilanza.
11. Dovrà essere data immediata comunicazione agli organi di vigilanza di ogni guasto, inconveniente o
altro, che possa determinare pericoli per l’incolumità di persone, cose o animali;
12. dovrà essere disposto lo spurgo per la svuotatura della fossa Imhoff esclusivamente con ditte
autorizzate;
13. per il prelevamento dei campioni dei reflui provenienti dal fabbricato dovranno essere realizzati o resi
funzionanti idonei punti di campionamento (pozzetti di ispezione);
14. i pozzetti destinati al controllo dovranno essere resi accessibili e mantenuti in condizioni di sicurezza per
gli addetti al controllo;
15. lo scarico non dovrà interferire con i sistemi di approvvigionamento idrico per uso umano e comunque
sia rispettato l’art. 94 del D. Lgs. 152/06;
16. devono essere adottate tutte le misure necessarie a garantire la tutela della falda idrica, il rispetto delle
disposizioni per la tutela igienico-sanitaria e ad evitare un aumento, anche temporaneo,
dell'inquinamento;
17. deve essere assicurata una idonea dispersione nel terreno dei liquami depurati e devono essere evitati
fenomeni di ruscellamento ed impaludamenti, la diffusione di cattivi odori e comunque ogni forma di
danno o molestia a terzi;
18. la funzionalità del sistema disperdente deve rispettare i criteri di quanto previsto nella relazione agli atti ;
19. le acque meteoriche non devono essere convogliate nel sistema di smaltimento delle acque reflue
assimilate a domestiche.
POTERI DI ORDINANZA E SANZIONI
L’inottemperanza alle prescrizioni e il non rispetto dei valori limite contenuti nel presente allegato e dalla normativa
vigente darà luogo a quanto previsto e prescritto in materia di sanzioni dall’art.133-134 e 135 del D. Lgs. 152/06 e
dall’art. 22 della L.R.20/06.
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Allegato B – Scarichi idrici
Programma di manutenzione e gestione (PMG) dell'impianto di trattamento
delle acque reflue assimilate a domestiche
Deve essere attuato un programma di manutenzione e gestione (PMG) necessario a garantire un regolare ed
efficace processo depurativo degli scarichi e ad assicurare nel tempo l'integrità, la funzionalità ed efficienza
dell'impianto attraverso azioni di verifica e manutenzione ordinaria e straordinaria.
L'estrazione del fango dall'impianto di trattamento delle acque reflue deve essere effettuata periodicamente
da impresa opportunamente autorizzata che rilascia al titolare dell'impianto regolare formulario di
identificazione relativo ai rifiuti liquidi o fangosi i prelevati.
Il formulario deve essere conservato per la durata dell’autorizzazione.
Presso l'impianto deve essere resa disponibile la presente autorizzazione nonché documentazione tecnica
relativa alle caratteristiche generali dell'impianto ivi compresa una sua planimetria come presentata in sede
di richiesta dell'autorizzazione.
Nell'arco dell'anno dovranno essere effettuate le seguenti operazioni:
 n. 2 ispezioni/anno alla fossa Imhoff e di verifica dei pozzetti di raccolta e di cacciata;
 almeno n. 1 rimozione solidi dalla fossa Imhoff e pulizia dei pozzetti di raccolta e di cacciata,
mediante conferimento dei rifiuti a ditte autorizzate alla gestione dei rifiuti;
 manutenzione costante e regolare dei pozzetti di raccolta e di cacciata esistenti per il
convogliamento a valle delle acque chiarificate in uscita dal depuratore al fine di evitare fenomeni di
erosione superficiale, controllo dell’area destinata alla subirrigazione;
Tali operazioni dovranno essere annotate negli spazi seguenti:
ANNO ________
1^
2^
ISPEZIONI
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
RIMOZIONE FANGHI
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
ALTRE VERIFICHE
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
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Allegato B – Scarichi idrici
ANNO ________
1^
2^
ISPEZIONI
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
RIMOZIONE FANGHI
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
ALTRE VERIFICHE
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
ANNO ________
1^
2^
ISPEZIONI
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
RIMOZIONE FANGHI
Data:
Osservazioni:
Data:
Osservazioni:
ALTRE VERIFICHE
Data:
Osservazioni:
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