valbondione ImpIantI dI LIzzoLa: fIne corsa? La stL sulla

Araberara - 14 Febbraio 2014
» valbondione
il caso
L’avevamo scritto all’inizio di
novembre, descrivendo quello che
avevamo titolato “Scenario apocalittico: stazione sciistica in fallimento, dipendenti senza lavoro, salta la
stagione, gli alberghi chiudono. Le
case non valgono più niente. Comune commissariato?”. Lo scenario
era ancora ipotetico, riportavamo
l’analisi fatta da esperti di finanza
che avevano analizzato i conti della STL (la società degli impianti di
Lizzola). Di quella specie di profezia che avevamo chiamato “apocalittica” nel senso che era la peggiore
prospettiva possibile, quindi ancora
rimediabile in qualche punto, si è poi
avverato quasi subito l’ultimo punto,
il commissariamento del Comune di
Valbondione. Ma lo scenario da noi
riportato non era riferito a quest’anno, era futuribile. Infatti la stagione
era partita, le nevicate prima avevano aiutato, poi anche lì troppa neve,
chiusura della stazione, i dipendenti
che pretendono i loro soldi e vengono accontentati “al 60% delle spettanze”, insomma un acconto. Anche
se il Presidente della STL per loro
aveva paventato uno… sfoltimento a
fine stagione per ridurli da 12 a 3-4
al massimo. Ma le cose sono precipitate, ogni giorno che passava era evidente che a fine stagione si sarebbe
accumulato un deficit che, se era in
linea con gli altri anni (buco tra i 300
e i 600 mila euro l’anno) quest’anno
non avrebbe trovato chi lo coprisse. Basta ricordare alcune cifre: nel
2007 perdita di 613.883 euro, nel
2008, perdita di 608.080 euro, nel
2009 perdita di 488.180 euro, nel
2010 perdita di 586.639 euro, nel
2011 perdita di 625.909 euro e nel
2012 peggio che andar di notte (già
a gennaio il deficit era di quasi 200
mila euro). Finiti quelli che arrivavano dall’imprenditore Gianfranco Gamba (anche a sua insaputa,
come ha dichiarato) chi ci avrebbe
messo i soldi? La società che possiede la maggioranza delle azioni, la
Mountain Security S.r.l.? Non è che
stesse meglio visto che registrava a
fine 2011 debiti verso soci (lo stesso Gamba allora proprietario unico)
per 4.600.000 euro. E che deve al
Comune adesso (questione box) 136
mila euro ed è stata messa in mora.
Quando Gamba ha venduto tutta la
Mountain Security per 10 mila euro
a Sabrina Semperboni (adesso anche lei indagata dalla Procura di Bergamo) è stato chiaro che si trattava
di una sorta di fuga da quel pozzo di
S. Patrizio che era diventata la STL.
La speranza era riposta tutta nella
Centrale che si stava costruendo,
quella avrebbe dato utili per coprire
ogni anno i debiti della società degli
impianti. Che quindi non era stata risanata nonostante avesse, a detta dei
gestori delle stazioni vicine, tanti,
troppi dipendenti fissi, il triplo delle
altre stazioni. Insomma una montagna di debiti che si accumulava e
la strategia era trovare una miniera
d’oro che finanziasse la stazione.
Che avrebbe continuato a perdere.
Ma la strategia è crollata quando la
Centrale non è più stata finanziata da
nessuno, tanto meno da Banca Intesa dove era scoppiato lo “scandalo”
Morandi.
L’affare Centrale insomma poteva
attivare investitori ma non per finanziare quella società che là in alto
perdeva centinaia di migliaia di euro
l’anno. Bisognava intervenire là in…
alto, sanare il bilancio, diversificare
l’offerta come hanno fatto o cercato
di fare le stazioni vicine e in particolare Monte Pora e la stessa Spiazzi di
Gromo. Ma quel deficit annuale, quei
12 dipendenti a tempo pieno che incidono sulla parte corrente della spesa (quella che si rinnova ogni anno)
per una cifra intorno ai 300 mila
euro, ai quali si aggiungono le spese
di gestione e dei mezzi per mantenere le piste, non è stato toccato. Hai
Impianti di Lizzola: fine corsa?
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La Stl sulla via del fallimento?
Tentativo di formare una Cooperativa
» la storia
I tormenti della giovane Sabrina
che non vuole “fallire” ma solo “concordare”
Fallimento. Concordato preventivo. Fallimento. Concordato preventivo… Come fosse una margherita da sfogliare per scegliere un
destino che pare segnato (ma guai
a dirlo, gli strali e le minacce sono
dietro l’angolo, anche di fronte a
documenti e dichiarazioni degli
stessi protagonisti), per la STL, società degli impianti di sci di Lizzola
e per la sua… proprietaria (almeno così dicono i documenti essendo
proprietaria della Mountain Security S.r.l. che controlla la maggioranza delle quote di STL) Sabrina
Semperboni. Giovane, rampante,
aspirante manager che in un giorno di inizio febbraio, pochi giorni
fa, era a Bergamo, proprio per la
Stl, in uno studio specializzato a…
trattare la questione fallimento.
Sabrina Semperboni però prende
tempo e chiede di poter accedere al concordato preventivo, che
poi è l’anticamera del fallimento,
ma eviterebbe alla stessa Sabrina
Semperboni di trovarsi dichiarata
“fallita” a 25 anni.
“Non c’era altra scelta – commenta un addetto ai lavori di Valbon-
dione che si trincera dietro l’anonimato – ormai qui bisogna stare
attenti a parlare, anche se si dicono
le cose come stanno comincia subito
l’inquisizione. Si è andati prima a
Bergamo e poi in quel di Darfo Boario perché non c’erano altre scelte,
il collegio sindacale e i cosiddetti
esperti non hanno lasciato scampo e
così si è andati a consultare esperti
che si occupano di queste cose. Ma
gli esperti interpellati hanno detto
no”. No a cosa? “No che non si può
fare, non ci sarebbero le condizioni
tecniche per andare in concordato
preventivo, rimane solo il fallimento”.
Sabrina Semperboni non cede,
prende tutte le carte e si rivolge
a un commercialista della zona
bresciana di Pisogne e Darfo Boario Terme, un commercialista che,
secondo lei, avrebbe già seguito
un’operazione analoga per un’altra
società (che però possedeva immobili da mettere sul piatto). Insomma si fanno i salti mortali, anche
numerici, per far tornare numeri
che non tornano. Intanto gli operai
della società sono di pessimo umo-
re, senza stipendio (hanno avuto
solo acconti) e pronti ad incrociare
le braccia, alcuni mezzi sono sotto sequestro conservativo e non ci
sarebbero i soldi nemmeno per il
gasolio del gatto delle nevi. Ma lei,
la manager Semperboni ostenta sicurezza, anche se chi le ha parlato
la descrive molto nervosa.
“D’altronde senza i soldi di Gamba che ripianava le perdite – commenta amaro l’addetto ai lavori –
era da pensarla che non si andava
lontano. Adesso si cerca di guadagnare settimane per arrivare a fine
stagione. Poi si procederà tecnicamente per fare quello che rimane
da fare”.
Insomma, uno scenario ‘apocalittico’ per gli impianti di Lizzola
che avevamo paventato a novembre, parlando di un inizio d’anno
difficile dove si correva il rischio
fallimento,.. al che era partita una
serie di insulti e minacce. Ma le
cose stanno precipitando e non certo per colpa di chi le racconta. Che
sarebbe come incolpare, di fronte a
un disastro, il reporter che lo fotografa.
» valbondione – 2
Gli altri due “indagati” nell’inchiesta
e la Mountain Security in “mora”
Nel registro degli indagati oltre
all’ex sindaco di Valbondione
Benvenuto Morandi ci sono
due nuovi nomi. L’ex assessore al
bilancio Sabrina Semperboni,
e l’ex capogruppo di maggioranza
in consiglio comunale Claudio
Conti. L’ipotesi di reato formulata
dai pm Maria Cristina Rota
e Carmen Santoro è abuso
d’ufficio. Non si tratterebbe
dell’ammanco di decine di
milioni di euro alla Banca di
Fiorano al Serio (dove l’ex
sindaco Benvenuto Morandi era
direttore) ma della vicenda delle
26 autorimesse costruite dal
Comune di Valbondione in Via
San Bernardino, 8 le comprano
cittadini del paese (due lo stesso
sindaco e una la mamma di
Sabrina Semperboni), altre 18
la Mountain Security, società
privata che possiede il pacchetto
voglia di staccare stagionali e
giornalieri. E nemmeno i rifugi possono sopperire, in quanto di proprietà della Mountain
Security (almeno nel bilancio
compaiono come suo patrimonio, perché tra intrecci e conflitti di interesse si rischia il
di maggioranza dello Sviluppo
Turistico Lizzola Spa, la Stl.
Sabrina Semperboni è proprietaria
della Mountain Security dopo
che ha rilevato per 10.000
euro le quote dall’imprenditore
Gianfranco Gamba (quello
dell’ammanco di 10 milioni, quello
a cui sono esplosi prima lo chalet e
poi la villa a Gazzaniga). Claudio
Conti è invece l’amministratore
unico di Mountain Security. A
inizio novembre succede quello
che non ti aspetti, o forse che ti
aspetti solo a Valbondione, e cioè
che la Mountain Security scrive
al Comune dove annuncia di non
essere in grado di acquistare 9 dei
18 garage e propone la cessione
dei contratti preliminari che
aveva firmato. Ma non finisce
qui, la Mountain Security nella
lettera indica anche i nomi di una
decina di potenziali acquirenti
capogiro) e non della STL.
Walter Semperboni, presidente della STL, sta tentando di giocare le ultime carte.
Non è lui il proprietario (lo è
per la maggior parte Sabrina
Semperboni con la Mountain
Security e il Comune di Val-
Cos’è il
Concordato
preventivo
Il Concordato preventivo è
una procedura
concorsuale attraverso la
quale l’imprenditore ricerca
un accordo con i suoi creditori
per non essere dichiarato
fallito e cercare di superare
la crisi in cui versa l’impresa.
L’imprenditore che versa in
uno stato di crisi può proporre
ai suoi creditori un accordo
su debiti e crediti, anche
mediante cessione dei beni o
altre operazioni straordinarie,
ivi compresa la cessione di
quote.
La domanda deve essere
presentata (diversamente da
quanto accade nel concordato
fallimentare) dall’imprenditore
commerciale “non piccolo”
al tribunale del luogo in cui
l’impresa ha la propria sede
principale. Tale domanda deve
essere corredata da una serie
di documenti che permettono
una attendibile e corretta
valutazione circa l’opportunità
o meno di ricorrere a tale
strumento, accompagnati a
loro volta da una relazione di
un professionista (ragioniere,
commercialista, avvocato,
anche dei revisori contabili
se occorre). Il tribunale poi
decide se accettare o meno
la domanda di concordato
preventivo.
» SCHEDA 2
che avrebbero già dato il loro
consenso. L’11 novembre la giunta
si riunisce e accetta la proposta
di cessione. Ma il segretario
comunale Francesco Bergamelli
scopre che almeno 5 di quelle
9 persone non sapevano nulla
del presunto affare. Vengono
convocate in Procura e adesso
arriva per Semperboni e Conti
l’avviso di garanzia. Il 2 dicembre
il segretario comunale scrive a
Mountain Security e la mette in
mora e la invita a versare il saldo
dei box, 136 mila euro. E il 30
dicembre il commissario prefettizio
Patrizia Savarese (nel frattempo
subentrata all’ex sindaco
Benvenuto Morandi) fa annullare
la delibera con cui la giunta
Morandi accettava la ‘restituzione’
dei box da Mountain Security che
ora dovrà pagare i 136.000 euro.
Almeno sulla carta.
bondione per il resto) ma è
pur sempre il Presidente della
STL. Ha incontrato i commercianti cercando di convincerli
a formare una cooperativa e
“rilevare il ramo d’azienda”.
Che sarebbero poi gli impianti. Ma un azionariato popola-
» SCHEDA 1
re aveva senso per finanziare
una struttura (la Centrale) che
avrebbe dato utili, non una Società in profondo rosso.
Ma i proprietari della STL
(Sabrina Semperboni e lo stesso Comune, quindi il Commissario Prefettizio in attesa delle
Cos’è il
Fallimento
Il fallimento,
nell’ordinamento giuridico
italiano, è una procedura
concorsuale liquidatoria,
che coinvolge l’imprenditore
commerciale con
l’intero patrimonio e
i suoi creditori. Tale
procedura è diretta
all’accertamento dello stato di
insolvenza dell’imprenditore,
all’accertamento
dei crediti vantati
nei suoi confronti e
alla loro successiva
liquidazione secondo il
criterio della par condicio
creditorum, tenendo conto
delle cause legittime di
prelazione.
elezioni) cosa fanno? Stanno
consultando studi di commercialisti e studi di avvocati per
vedere il che fare, se c’è un’alternativa al portare in Tribunale i registri e chiudere tutto.
E qui c’è il risvolto che raccontiamo a parte.