Visita il sito www.legacoop.it Anno XXV - N. 4 - 31 gennaio 2014 Primo piano Nasce l’associazione “unica e unitaria” della cooperazione italiana La scelta compiuta nel corso della IV Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative italiane a pagina 2-5 Emilia Romagna Presentato il Protocollo di legalità con il MinisterodegliInterni Legacoop Energia Dalle biomasse uno sviluppo sostenibile La produzione di energia “Saremo in prima linea nel- da biomasse è una delle l’applicazione del Protocollo possibili componenti di ... di legalità”: così ha affermato la presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli concludendo il convegno organizEditoria zato 29 gennaio nella Sala Magnani per presentare il Sconfortante il riproProtocollo di legalità tra Mi- porsi di attacchi nistero dell’Interno e Alleal sostegno pubblico anza delle Cooperative Italiane (Aci).“Il Protocollo – È davvero sconfortante spiega Roberto Meglioli, dover assistere al periodico responsabile della ... riproporsi di attacchi ... Settori Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 30 gennaio 2014 alle ore 11.45 leggi Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Carta delle prestazioni associative certe ed esigibili Da lunedì 3 febbraio Su www.legacoop.coop on line tutti i servizi e i vantaggi che Legacoop garantisce agli associati Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Nasce l’associazione “unica e unitaria” della cooperazione italiana A tre anni dalla nascita l’Alleanza si trasforma da coordinamento ad associazione Nasce la “nuova, unitaria ed unica associazione di rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative italiane”. Una casa comune che farà crescere l’integrazione delle tre centrali fino alla nascita di un’unica centrale coo- INTERVENTI/1 perativa. Lo ha deciso oggi la IV Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, riunita a Roma nel Palazzo della cooperazione. “È un percorso difficile, con tanti ostacoli – ha spiegato il presidente Giuliano Poletti – per Altieri: “Un’Alleanza senza omologazione” “È stato realizzato molto più di quanto si pensava – ha commentato Rosario Altieri, copresidente dell’Alleanza delle cooperative – il bilancio dal 2011 è positivo e un pezzo di strada tra i più difficili è stato compiuto. Il documento firmato oggi è un importante tassello verso l’unità, e partiamo con un ambizioso programma risultato di diverse riunioni, un percorso dal quale non è possibile deviare. L’Alleanza è strumento di democrazia interna non c’è rischio di omologazione, poiché nel pluralismo si arricchiscono le opportunità e le capacità propositive per rappresentare gli interessi legittimi tutelando le imprese”. il quale ognuno di noi dovrà mettere in campo tutta la propria generosità e il proprio impegno”. “Siamo arrivati – ha ricordato Poletti – al terzo anno di vita dell’ACI. Sono anni passati in fretta, perché abbiamo fatto tante cose, trovando sempre intese sulle questioni di merito, sempre e senza nessuna fatica, perché la sintonia era nelle cose. Così come questo ulteriore passaggio nasce dal cammino fatto fin qui. Non ci eravamo dati scadenze. Siamo stati più viandanti che viaggiatori: il percorso è stato costruito insieme, mentre si camminava. Oggi compiamo un ulteriore passo, importante”. Costituire un’unica organizzazione di rappresentanza è un atto tanto concreto quanto inedito nel nostro Paese: “La storia è piena di associazioni che si spaccavano dando vita a due o tre associazioni diverse – ha commentato Poletti – ma non abbiamo esempi del percorso contrario, quello che noi stiamo realizzando”. Di che cosa si occuperà in queContinua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 INTERVENTI/2 sta fase iniziale l’associazione “unitaria e unica”? Di coordinamento e rappresentanza, ma anche di promozione. Una scelta non banale: “Vuol dire iniziare a costruire un’identità comune, proporci all’esterno come un soggetto che vuole leggere la modernità e proporsi come risposta efficace”. Gardini: “La parola chiave è sussidiarietà” “Abbiamo dato inizio chiudendo la fase del coordinamento ad un nuovo momento – ha sottolineato Maurizio Gardini copresidente dell’Alleanza delle cooperative – Il 30 giugno è la data fissata per la completa unificazione dei coordinamenti regionali dopo dipenderà da noi la velocità di avanzamento e la rapidità del processo. La parola chiave è sussidiarietà che deve essere autenticamente praticata per generare un giusto ed equo modello che auto produca risposte anche sul fronte dei servizi pubblici e locali. C’è grande condivisione e matura accettazione per affrontare questa nuova fase. Il futuro è l’Associazione di rappresentanza unica e questo paese ha bisogno di coniugare esperienze nuove, partendo dalla capacità creativa e dall’innovazione per costruire opportunità e sviluppo”. “Partiamo – ha proseguito il presidente Poletti, confermato oggi alla presidenza dell’Alleanza per il 2014 – da modelli organizzativi diversi, da modalità di riscossione dei contributi, di rapporto con gli associati, da reti di servizi che hanno analogie e diversità. Il primo passaggio, per costruire questa identità comune, è fotografare questa realtà, raccontarci fino in fondo come siamo e funzioniamo. Solo da qui si può partire per progettare una nuova associazione, cioè mettendo in comune l’identità”. Come costruire questa identità? “L’associazione deve essere nuova, davvero – ha spiegato Poletti – non deve essere una Legacoop o un’AGCI o una Confcooperative gigantesca. Non dobbiamo giudicare ciò che andiamo a costruire sulla base di quanto assomiglia alla nostra realtà di provenienza. L’arlecchino delle centrali cooperative non sarebbe utile, non sarebbe efficiente. Dobbiamo cancellare dal nostro orizzonte i ‘ma’ e i ‘però’, non dobbiamo tracciare una linea per terra e definire fino a che punto siamo disposti ad abbandonare la realtà nella quale siamo cresciuti. La relazione con gli altri ti chiede sempre di mettere in discussione cose che non avevi considerato. Non poniamoci delle condizioni”. “La nuova associazione – ha concluso il presidente – per molte cose non assomiglierà per nulla a quel che siamo oggi. Soprattutto perché dobbiamo costruirla pensando alle cooperative che nasceranno. Veniamo dal secolo dei consumi di massa e siamo entrati nel secolo della personalizzazione, in cui saltano tutti gli strumenti di intermediazione. Ci sono le nostre idee, c’è la tecnologia e in mezzo ci siamo noi, con l’obiettivo di dare risposte efficaci”. La nuova associazione metterà subito in co- INTERVENTI/3 “Snelli, competenti e permeabili al cambiamento” “Snelli nella struttura organizzativa, competenti nel senso dell’accrescimento e della diffusione delle competenze, permeabili al cambiamento rispetto alla storia che abbiamo alle spalle”. Così per Dora Iacobelli, vicepresidente di Legacoop, intervenuta nel corso del dibattito, dovrà configurarsi la nuova associazione. “Sarà molto importante quindi di qui in avanti – ha spiegato - porre attenzione a modalità di fare rappresentanza che superino i modelli fin qui seguiti dalle nostre organizzazioni a partire dall’utilizzo di strumentazioni innovative (tecnologie di comunicazione, informazione e formazione ecc.) e dalla revisione dei nostri standard organizzativi, privilegiando sempre più ad esempio il lavoro per progetti e l’intersettorialità. Oggi si tratta, sulla base della nostra specificità, di dare un contributo ancora più rilevante al cambiamento nel nostro Paese”. mune gli Uffici di Bruxelles e i Centri studi, iniziando a fare progressivamente insieme tutto ciò che può essere fatto. Nessuna sovrastruttura, dunque, ma una sana razionalizzazione che non dovrà portare a un aumento dei costi. Settori e territori dovranno seguire un percorso analogo, innanzitutto costituendo entro il 30 giugno i coordinamenti nei territori dove ancora non ci sono. Continua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 DOCUMENTO FINALE IV Assemblea Roma, 29 gennaio 2014 1. AGCI, Confcooperative e Legacoop concordano nella volontà di procedere alla costituzione di una nuova, unitaria ed unica Associazione di rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative italiane, attraverso un percorso di integrazione delle tre centrali componenti l’attuale Alleanza. 2. Il percorso di progettazione e di realizzazione della centrale unica di cui sopra sarà condotto da AGCI, Confcooperative e Legacoop per il tramite di una Associazione appositamente costituita tra le stesse tre associazioni e denominata "verso la centrale cooperativa unica Alleanza delle Cooperative Italiane", con denominazione abbreviata Alleanza delle Cooperative Italiane. 3. All’atto della sua costituzione l’Associazione di cui al punto precedente assumerà anche le funzioni attualmente esercitate dal coordinamento stabile denominato Alleanza delle Cooperative Italiane e le altre indicate nelle presenti intese. Pertanto avrà i seguenti compiti: 3a. Coordina la azione di rappresentanza di AGCI, Confcooperative e Legacoop nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee, del sindacato a livello interconfederale e delle altre parti sociali, e nell'ambito degli organismi cooperativi europei ed internazionali. Coordina altresì l’elaborazione delle posizioni e proposte di politica cooperativa, finalizzate all’esercizio della rappresentanza. 3b. Coordina la promozione e assume iniziative comuni per valorizzare la proposta cooperativa in nuovi campi economici e sociali e per concorrere al rilancio dell’occupazione e della crescita. 3c. Promuove, progetta, presidia e realizza tutte le azioni necessarie e comunque utili a costituire, anche mediante una progressiva integrazione fra AGCI, Confcooperative e Legacoop, la centrale unica di cui al punto 1. 4. A questo fine la costituenda Associazione, darà subito inizio: - all’analisi degli statuti, regolamenti, accordi, prassi fondamentali e ogni altro aspetto rilevante del patto associativo, di ciascuna delle tre Associazioni dell’Alleanza; - all’analisi dei modelli di governance e dei modelli organizzativi; - all’analisi delle metodologie operative, degli organici, degli strumenti diretti e indiretti per lo svolgimento delle attività, incluse le società di servizi; - all’analisi delle relazioni associative interne, dei diritti e doveri degli associati, dei servizi offerti, dei sistemi di contribuzione associativa; - all’analisi e alla comparazione con particolare attenzione agli aspetti di specifica rilevanza anche dal punto di vista normativo, quali la revisione, i fondi mutualistici; - alla conoscenza delle situazioni economiche e patrimoniali da considerare affinché la futura nuova e unica associazione di rappresentanza abbia autonomia patrimoniale e finanziaria; - alla costruzione del progetto della futura associazione unica negli aspetti istituzionali, statutari e regolamentari, organizzativi, operativi, e dei corrispondenti fabbisogni di organico e di risorse. 5. Inoltre la costituenda Associazione potrà, contemporaneamente alla predisposizione dei progetti di integrazione complessiva, promuovere la organizzazione di attività e strumenti comuni per una azione più efficace di assistenza, promozione e rappresentanza delle associate (quali a titolo esemplificativo nella rappresentanza a livello europeo e internazionale, nella produzione di studi, ricerche, rilevazioni e conoscenze per la rappresentanza, la promozione e lo sviluppo). 6. Possono essere oggetto di delega agli organi comuni dei coordiContinua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 7. 8. 9. 10. 11. 5 namenti settoriali le materie già di competenza delle Associazioni e Federazioni componenti il coordinamento. Gli organi dei coordinamenti settoriali possono elaborare progetti di integrazione delle rispettive strutture operative per giungere a strutture comuni. AGCI, Confcooperative e Legacoop confermano l'impegno a realizzare entro il 30 giugno dell’anno in corso i coordinamenti regionali, che in relazione ai rispettivi livelli di maturazione, potranno avviare percorsi per rafforzare l'azione comune, integrare le strutture operative, assumere iniziative comuni, predisporre - per quanto di competenza - analisi analoghe a quelle previste per l’Associazione Nazionale al precedente punto 4. I progetti di cui ai punti 6 e 7 potranno essere attuati dopo la approvazione da parte del Comitato esecutivo della Alleanza delle Cooperative Italiane. I progetti di integrazione dovranno prevedere a regime un modello di governance, che, superando la pariteticità, operi con parametri di ponderazione e quorum per la adozione delle decisioni, per assicurare la rappresentanza proporzionale delle cooperative e la congrua tutela per ogni Associazione partecipante. In questo quadro l’assetto statutario della futura centrale unica comprenderà la determinazione definitiva e conseguente degli assetti a regime. In linea generale le attività dell'Associazione costituenda, nonché gli avanzamenti della integrazione a livello generale, settoriale e territoriale, dovranno essere svolti senza eccedere le risorse attualmente dedicate, ed anzi con l'obiettivo di contenere i costi, realizzando progetti rivolti a incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi agli enti aderenti. Intese finali e transitorie. 11a. Fatti salvi gli adempimenti di legge e quelli previsti dai rispettivi Statuti di AGCI, Confcooperative e Legacoop, nella prima attuazione delle presenti intese il Comitato esecutivo della Alleanza delle Cooperative Italiane approva lo statuto Il Presidente (Rosario Altieri Primo piano ACI della costituenda Associazione e designa i componenti degli organi che saranno indicati nell'atto costitutivo. 11b. Si conviene fin d'ora che gli organi dell’Associazione si conformeranno alla articolazione prevista dalle intese vigenti. Del Comitato esecutivo faranno parte inoltre i presidenti delle Alleanze regionali. La composizione della Assemblea potrà essere stabilita su basi più ampie. L’Associazione continuerà altresì a disporre di un Comitato operativo composto dai segretari generali o direttori delle tre associazioni, e di un Coordinatore scelto tra di essi, per la attuazione delle delibere degli organi e per il coordinamento delle attività previste dalle intese. 11c. L’Associazione nello svolgimento dei suoi compiti si ispirerà altresì al principio del più ampio coinvolgimento e corresponsabilizzazione sia dei dirigenti elettivi sia dei dirigenti e quadri operativi di AGCI, Confcooperative, Legacoop, nonché degli enti aderenti. 11d. L’Associazione avrà raggiunto il suo scopo e verrà pertanto sciolta al momento della nascita dell'unica centrale cooperativa della Alleanza e del varo contestuale del suo programma operativo. 11e. Fino alla costituzione dell’Associazione e per quanto non previsto dalle presenti intese si continuano ad applicare, in quanto compatibili, le intese vigenti approvate nella Assemblea della Alleanza del 26 Gennaio 2012. 12. Lungo tutto il percorso di analisi, progettazione e implementazione del processo di integrazione di cui alle presenti intese, le cooperative, i consorzi, le mutue, le associazioni, le imprese sociali e in genere i soci rimangono aderenti alle rispettive associazioni AGCI, Confcooperative e Legacoop, che ne mantengono integralmente la titolarità della rappresentanza. Compete in modo pieno e autonomo alle associazioni AGCI, Confcooperative e Legacoop la decisione in merito alla conclusione del percorso che si avvia con le intese odierne. Il Presidente (Maurizio Gardini) Legacoop Settori Il Presidente (Giuliano Poletti) Territori Imprese Sondaggio 6 ALLEANZA COOPERATIVE >> Alleanza Cooperative Lombardia Lombardia, il 5 febbraio a Milano assemblea e dibattito >> Abruzzo “Valori cooperativi futuro delle comunità”. Questo il tema al centro del dibattito dell’assemblea dell’Alleanza delle Cooperative Lombardia che si terrà Mercoledì 5 febbraio, con inizio alle ore 9.30, a Milano, presso il Palazzo Regione Lombardia - Auditorium Testori (Piazza Città di Lombardia, 1). Programma >> Emilia-Romagna 9,00 Registrazione partecipanti Coordina i lavori Giuseppe Di Giugno, copresidente Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia 9,30 Intervento Professor Giulio Sapelli, Ordinario di Storia Economica • Università degli Studi di Milano “Creare valore per ripartire e per crescere: le sfide delle imprese, dei lavoratori e del welfare lombardo” 10,00 Relazione Maurizio Ottolini, Presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Video sulla cooperazione 10,30 Intervento Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia 11,00 Intervento Mario Melazzini, Assessore Attività Produttive, Ricerca e Innovazione Regione Lombardia “Presentazione del protocollo per lo sviluppo della cooperazione sociale in Lombardia” Firma del protocollo per lo sviluppo della cooperazione sociale in Lombardia 11,15 Intervento Luca Bernareggi, Copresidente Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia 11,30 Conclusione dei lavori Giuliano Poletti, Presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Primo piano ACI Legacoop Settori EMILIA-ROMAGNA Presentato il Protocollo di legalità con il Ministero degli Interni “Saremo in prima linea nell’applicazione del Protocollo di legalità”: così ha affermato la presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli concludendo il convegno organizzato 29 gennaio nella Sala Magnani per presentare il Protocollo di legalità tra Ministero dell’Interno e Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci). “Il Protocollo – spiega Roberto Meglioli, responsabile della Rendicontazione sociale di Legacoop – nasce per tutelare i principi di legalità e di concorrenza leale, contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata, nell’attività di impresa e nel mercato del lavoro, valorizzare l’impegno delle imprese che operano nel rispetto di principi etici, recuperare a fini produttivi le imprese e i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”: L’iniziativa è stata aperta da Sergio Calzari, presidente della Commissione Legalità di Legacoop, che ha ricordato come il Protocollo sia nato su spinta delle cooperative associate e dai territori, con la cooperazione reggiana in prima fila. I contenuti del Protocollo sono stati illustrati da Bruno Busacca, responsabile delle Relazioni Istituzionali di Legacoop Nazionale, e che siede nella Commissione per la legalità costituita dal Ministero dell’Interno con l’Aci. Il Protocollo individua un percorso di collaborazione tra Ministero e Aci per prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità nell’economia e nel mercato del lavoro, e costituisce la cornice per avviare, a livello territoriale, analoghe iniziative con le Prefetture. Tra gli impegni delle associazioni dell’Aci (Agci, Confcooperative e Legacoop) quello di promuovere presso tutte le articolazioni l’etica della responsabilità e rendere vincolanti il dovere di denuncia di pressioni Territori Imprese Sondaggio 7 estorsive e l’espulsione/sospensione in presenza di alcuni reati, di garantire il flusso informativo dei dati afferenti le imprese contraenti e promuovere l’adozione di regole per la scelta dei propri partners, subappaltatori e fornitori e di misure necessarie a rafforzare i livelli di sicurezza sul lavoro. Il Ministero si impegna a ottimizzare le procedure di rilascio della documentazione antimafia incentivare il ricorso all’accesso ai cantieri per un più efficace monitoraggio delle attività imprenditoriali, anche private e a promuovere ai fini dell’attribuzione del rating di legalità la valorizzazione dell’adesione al protocollo da parte delle cooperative. Busacca ha insistito molto sulla necessità di individuare le modalità per agevolare la partecipazione delle cooperative alla gestione delle imprese e dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata. Importante sarà anche la promozione di un Fondo di rotazione per il sostegno delle cooperative impegnate nella gestione dei beni sequestrati e confiscati. E qui è emerso il ruolo fondamentale delle cooperative di Libera, sottolineato anche dal Prefetto Antonella De Miro, intervenuta al convegno di Legacoop e impegnata in Sicilia proprio nel momento della nascita delle prime cooperative. Il Prefetto ha poi confermato la grande importanza dei Protocolli di legalità, particolarmente nel rapporto tra imprese e pubbliche amministrazioni, come ribadito anche dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Lorenzo Frigerio, coordinatore di Libera-Informazione, dopo aver ricordato il ruolo importante della cooperazione per sostenere le cooperative di Libera e di Legacoop in particolare, che ha contribuito anche a far nascere l’Agenzia Libera Terra, ha rimarcato l’importanza del Protocollo nel valorizzare la cooperazione. La presidente Simona Caselli ha concluso anticipando alcuni impegni di Legacoop: in- Primo piano ACI nanzitutto quello di sollecitare tutte le cooperative associate ad aderire al Protocollo. Sarà poi studiato un Regolamento associativo con meccanismi sanzionatori e verrà dato mandato alla Commissione legalità di Legacoop di collaborare direttamente con il rappresentante di Legacoop nella Commissione presso il Ministero. All’iniziativa hanno partecipato molte delle più importanti cooperative reggiane, rappresentanti delle istituzioni (tra cui il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi e il sindaco di Brescello Giuseppe Vezzani), il vice questore capo Cesare Capocasa, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Paolo Zito, il comandante provinciale della Guardi di Finanza Colonnello Ipazio Bleve, il direttore della Banca d’Italia di Reggio Emilia Giuseppe Rizzitello, Matteo Alberini della segreteria Cgil, Carla Menozzi della Camera di Commercio. Abruzzo - e il movimento cooperativistico, nella sua totalità, possiede capacità e risorse per rendere attuale e attuabile in Abruzzo tale progetto. L'iniziativa non vuole essere un semplice studio da affiancarsi alla cospicua produzione di 'analisi' prodotte sull'argomento bensì una proposta operativa e concreta che in tempi brevi possa contribuire al rilancio del settore; e che si ricollega alle iniziative che l'Ance e la Regione Abruzzo stanno inserendo, o inseriranno a breve, nella loro programmazione di attività". Sono stati inviati a partecipare i presidenti della Regione Abruzzo, dell'Anci regionale, dell'Ance Regionale, dell'Ance delle Province Chieti, L'Aquila, Pescara, Teramo, delle Cciaa delle province di Chieti, L'Aquila, Pescara, Teramo, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, gli ordini degli Architetti e degli Ingegneri delle province di Chieti, L'Aquila, Pescara, Teramo. ABRUZZO Il 12 febbraio seminario sulla rigenerazione urbana Rigenerazione urbana al centro dell’attenzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane Abruzzo, coordinamento nato nel 2013 tra le associazioni regionali di Legacoop, Confcooperative e Agci. L’ACI ha formato, infatti, un gruppo di lavoro con l’intento di contribuire al rilancio di un settore in crisi, grazie a spirito di collaborazione e idee innovative e ha organizzato uno specifico incontro per il 12 febbraio a Pescara (ore 11 presso sede dell'A.C.I. Abruzzo in via Paolucci 3). "Rigenerare un territorio significa una molteplicità di iniziative, di proposte, di realtà, ma anche un potenziale di sviluppo economico e sociale - spiega Fernando Di Fabrizio, presidente dell'Alleanza Cooperative Italiane Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Energia ENERGIA Legacoop e Enel Green Power, dalle biomasse uno sviluppo sostenibile >> Fon.Coop >> Granarolo Primo piano 8 La produzione di energia da biomasse è una delle possibili componenti di un nuovo Green Deal Italiano, a condizione che favorisca lo sviluppo sui territori di iniziative di produzione delle biomasse e colleghi quanto più possibile produzione e consumo di energia. Questo significa, in primo luogo, valorizzare biomasse legnose nei territori a vocazione boschiva, o biomasse legate alle produzione agricola nelle campagne coltivate, fino ai residui del verde urbano nelle città. Il tema è stato al centro del convegno “Dalle biomasse uno sviluppo sostenibile per il territorio”, svoltosi il 28 gennaio, promosso da Legacoop, che ha avviato con Enel Green Power una collaborazione per realizzare interventi congiunti in questo settore. La piattaforma operativa multi servizi -rappresentata dalle cooperative di montagna, dalle cooperative agricole, dalle cooperative di comunità e dalle cooperative di servizipuò favorire lo sviluppo di progetti di produzione di energia da biomasse sostenibili ed efficienti attivando, nel contempo, processi di valorizzazione e salvaguardia dei territori anche dai fenomeni di dissesto idrogeologico che coinvolgano gli stessi abitanti delle aree interessate in forma associata. “Da qualche anno a questa parte” -sottolinea il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti- “abbiamo visto le cooperative, in Italia ed in Europa, guadagnare spazio sul mercato delle energie rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico alle biomasse, alla cogenerazione ed all’efficienza energetica. Uno spazio che va difeso sul mercato -attraverso politiche di crescita dimensionale delle nostre imprese, di innovazione, internazionalizzazione e di alleanza con altri player- ma anche a livello istituzionale in Italia e in Europa. Come si può pensare di crescere senza un efficace coordinamento delle politiche energetiche a livello nazionale che permetta di cogliere le opportunità del cambiamento e contemporaneamente contrastarne efficacemente i costi e gli effetti negativi?”. ACI Legacoop Settori “Gli impianti a biomasse a filiera corta e cortissima, che utilizzano i residui della produzione agricola o della manutenzione di boschi, parchi ed alvei fluviali, rappresentano una grande opportunità per il nostro Paese, in quanto - creando crescita ed occupazione - consentono la valorizzazione del territorio, contribuiscono ad una sua migliore manutenzione, riducendo i rischi idrogeologici, promuovendo al contempo lo sviluppo delle campagne e delle aree montane”, ha dichiarato Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel Green Power. “La nostra strategia è quella di promuovere una filiera italiana sostenibile, offrendo supporto per creare una rete di piccoli impianti, distribuiti sul tutto il territorio che diano opportunità aggiuntive ad aree ed imprese che – al pari di altre – sono alle prese con una congiuntura economica sfavorevole”. Un tema, quello del quadro normativo, che assume un’importanza determinante per un corretto sviluppo delle energie rinnovabili. A questo proposito, dal convegno è emerso come sia difficile chiedere un mercato unico dell’energia che consenta all’Italia di colmare uno dei gap competitivi con le altre potenze mondiali se non si riesce a presentare un unico piano forestale nazionale come tutti gli altri paesi europei, bensì 21. Una contraddizione che si è prodotta anche sul terreno della definizione dell’APE, attestato energetico per gli appartamenti, dove sette regioni hanno legiferato in modo contraddittorio rispetto alla legislazione nazionale. Sul tema centrale dell’incontro, è stato rilevato come per l’utilizzazione delle biomasse sia necessario pensare a progetti di lungo termine, complessi da un punto di vista tecnologico, che si inseriscano a pieno titolo in una filiera territoriale ricca di diversi portatori di interessi, e che siano quindi, a loro volta “portatori sani” di inclusione sociale e, soprattutto oggi, capaci di creare occasioni di lavoro per i giovani. È su questo sfondo che si colloca la collaborazione con Enel Green Power, che ha anche l’obiettivo di esplorare tutte le possibili sinergie, di mercato, di partnership tecnologiche, e anche di vere e proprie joint venture imprenditoriali. Territori Imprese Sondaggio Legacoop 9 FON.COOP A disposizione delle imprese il Conto Formativo risorse 2012 Con una dotazione di 17,7 milioni di euro è a disposizione delle imprese il Conto Formativo 2012 e l’anticipo del 2013. Per le risorse 2013, la programmazione di quest’anno ha dovuto tener conto del prelievo disposto nel maggio scorso dal Governo su tutti i Fondi Interprofessionali per finanziare la Cassa Integrazione in deroga. Il Fondo delle cooperative ha subito un taglio di 7,9 milioni di euro dei versamenti 2013, pari al 30,32% delle risorse attese. Il CdA di Fon.Coop si è impegnato a ridurre notevolmente l’impatto della decurtazione. In particolare per il Conto Formativo il “taglio” è decisamente lieve, solo del 6%. Le imprese più piccole potranno presentare i piani in forma aggregata del valore minimo di 5.000 euro per tutto l’arco dell’anno. Inoltre i consorzi, le società capogruppo, i gruppi cooperativi paritetici, i “contratti di rete”, le società cooperative socie di una società cooperativa di secondo livello possono attivare il Conto Formativo di Gruppo, che consente di aggregare le risorse di tutte le associate per uno o più piani formativi. Pubblichiamo, di seguito, il comunicato stampa del C.d.A. sul taglio delle risorse “Il Decreto Legge 21 maggio 2013 n. 54 coordinato con legge di conversione 18 luglio 2013 n. 85 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 168 del 19 luglio 2013 ha disposto a carico dei contributi dei Fondi Interprofessionali una decurtazione di 246 milioni di euro destinati a finanziare parzialmente la Cassa Integrazione in deroga. Primo piano ACI Fermo restando che la destinazione della decurtazione ricopre alto valore sociale, il Consiglio di Amministrazione non può non notare che tale obiettivo poteva essere raggiunto intervenendo su spese del Bilancio dello Stato decisamente più improduttive di quelle della formazione continua. Il Consiglio di Amministrazione comunque prende atto dell’impegno del Presidente del Consiglio Enrico Letta a non intervenire ulteriormente sugli stanziamenti destinati all’istruzione, alla formazione e alla ricerca. Per quanto riguarda la decurtazione effettuata dall’INPS ai versamenti Fon.Coop, essa è stata comunicata al Fondo informalmente – ovvero senza alcuna comunicazione scritta – solo a fine luglio ed ammonta a 7,9 milioni di euro ed è pari a 30,32% dei contributi totali stimati versati al Fondo nel 2013. Tale decurtazione ha posto non pochi problemi nella programmazione 2014 delle attività del Fondo sia per il canale Conto Formativo che per quello Fondo di Rotazione. Tuttavia Fon.Coop si è impegnato a ridurre notevolmente l’impatto che la decurtazione ha sui contributi riconosciuti alle imprese in Conto Formativo e alle risorse messe a bando sul Fondo di Rotazione. La percentuale di decurtazione delle risorse stimate nel 2013 è stata portata dal 30,32% al 6% per le imprese in Conto Formativo utilizzando sia fondi di riserva presenti nel Bilancio Preventivo 2013 sia ridimensionando decisamente le spese di gestione e le spese propedeutiche del 2013. Il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea del Fondo ritengono che la scelta effettuata sia la più corretta per minimizzare l’impatto sulle imprese associate e per continuare a mettere a disposizione alle imprese le risorse, da esse versate, per realizzare attività di formazione continua”. Legacoop Settori GRANAROLO Poletti, il diritto di manifestare non deve ledere la sicurezza Solidarietà a Granarolo ed ai suoi soci e lavoratori che, ormai da mesi, vedono compromessa la loro attività per una protesta che ha assunto forme preoccupanti. Ad esprimerla è Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop, che sottolinea come “l’incontestabile diritto di manifestare e di avanzare rivendicazioni da parte di un gruppo di lavoratori di un’azienda di logistica e movimentazione merci deve andare di pari passo con il rispetto del diritto dell’impresa di continuare a svolgere le sue attività in tranquillità e sicurezza, senza provocare, come è accaduto anche in questi giorni, interruzioni alla produzione e alla distribuzione dei prodotti che danneggiano i produttori, i lavoratori ed i consumatori”. “Non è ammissibile” -prosegue il Presidente di Legacoop- “che a Granarolo venga imputata la responsabilità delle scelte di una cooperativa in passato sua subfornitrice: è a questa che i lavoratori dovrebbero indirizzare la loro protesta”. “Del resto” -conclude Poletti- “che esista un problema di legalità nel settore della logistica è noto a tutti; non è un caso che Legacoop sia da sempre impegnata nel reclamare un’efficace e severa attività di contrasto delle autorità competenti nei confronti delle false cooperative che, adottando comportamenti irregolari ed illegali, ledono i diritti dei lavoratori, fanno concorrenza sleale e danneggiano la reputazione delle buone cooperative che rispettano la legge ed applicano correttamente i contratti di lavoro”. Territori Imprese Sondaggio Settori >> Mediacoop 10 MEDIACOOP Sconfortante il riproporsi di attacchi al sostegno pubblico >> Legacoopsociali È davvero sconfortante dover assistere al periodico riproporsi di attacchi strumentali contro il sostegno pubblico al sistema dell’editoria e dell’informazione che, come dovrebbe essere noto soprattutto a chi ricopre incarichi politici, è largamente presente e diffuso nei paesi dell’Unione Europea, dove raggiunge, nel complesso, un livello molto superiore a quello attualmente vigente in Italia. Ad affermarlo è la Presidenza di Mediacoop, Associazione Nazionale delle Cooperative Editoriali e della Comunicazione, che si è riunita questa mattina per un esame dei temi più urgenti per il settore. “L’informazione non è una merce” -sottolinea la Presidenza di Mediacoop- “bensì uno strumento di esercizio dei diritti di libertà e di democrazia che non può essere regolato come un mercato tout court; e l’intervento pubblico, come del resto è stato più volte sostenuto anche dal Parlamento Europeo, serve proprio a garantire il pluralismo, a far sì che possano avere voce non solo le imprese editoriali che dispongono di forti dotazioni di capitale, ma anche quelle realtà, come le cooperative ed il non profit, che rappresentano idee e valori, danno voce alle comunità, arricchiscono la democrazia”. “Ci batteremo” -conclude la Presidenza di Mediacoop- “per difendere questo principio, forti del nostro impegno che ha dato un contributo di rilievo alla definizione di criteri più rigorosi e selettivi di accesso ai contributi pubblici”. Contributi pubblici, “un risarcimento alle distorsioni del mercato” Sostenere che i contributi diretti ai giornali rappresentano un’inutile elargizione a pioggia, oltre a non essere giustificata dalla realtà dei fatti, è indice di una non conoscenza della normativa recente sul settore e di una visione distorta della situazione del mercato editoriale. Ad affermarlo è Massimo Tognoni, Presidente di Mediacoop, in risposta alla dichiarazione del Senatore Buemi. Primo piano ACI Legacoop Settori “I contributi diretti all’editoria” -sottolinea Tognoni- “ed in particolare quelli di cui usufruiscono realtà editoriali di piccole dimensioni come quelle cooperative e non profit, non sono una regalia, bensì un risarcimento alle distorsioni di un mercato, caratterizzato da una fortissima concentrazione della raccolta pubblicitaria e da posizioni oligopolistiche, alle quali le forze politiche di ogni schieramento non sono fino ad oggi riuscite a porre rimedio”. “Abolire, come propone il Senatore Buemi, i contributi diretti, che sono passati dai circa 300 milioni del 2006 ai 50 milioni per il 2014” -aggiunge Tognoni- “significherebbe assestare un colpo letale a quelle piccole iniziative editoriali che, come sottolinea lo stesso Buemi, soffrono le pesanti difficoltà di un mercato asfittico e, di conseguenza, impoverire il pluralismo dell’informazione, soprattutto a livello locale, dove queste realtà svolgono una funzione essenziale”. “Riguardo alle preoccupazioni circa il corretto utilizzo dei fondi pubblici” -conclude Tognoni- “ se Buemi conosce il testo del cosiddetto decreto Peluffo (D.L. 68/2012, convertito nella legge 103/2012) dovrebbe sapere che i criteri ormai in vigore per accedere ai contributi sono talmente rigorosi da rendere impossibile un loro uso distorto come è avvenuto in certi casi in passato”. LEGACOOPSOCIALI Le proposte dell’Associazione per la “Carta” di Lampedusa Legacoopsociali guarda con attenzione alla tre giorni di Lampedusa del 31 gennaio e 1-2 febbraio. Decine di associazioni e movimenti si riuniranno per scrivere la “Carta” che lancia una nuova idea di accoglienza e inclusione per i migranti. Dopo questo autunno in cui abbiamo contato i morti sulla nostre coste e i centri hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza per il rispetto dei diritti umani, Legacoopsociali presenta la proprie proposte. L’Italia ha accumulato un pesante e per certi versi incomprensibile ritardo nella capacità di arrivare ad una gestione pragmatica e razionale dell’immigrazione, nonostante oramai da anni vi sia la consapevolezza diffusa che l’immigrazione stessa non è questione emergenziale, ma caratte- Territori Imprese Sondaggio Settori 11 ristica strutturale alla nostra organizzazione sociale, economica e culturale. In quest’ottica auspichiamo che venga abolito definitivamente il reato di clandestinità, si superi ogni indugio, così come si è fatto a Gradisca, si deve passare alla chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione divenuti ormai una vera vergogna nazionale e siano ridefinite le caratteristiche dei centri che accolgono i rifugiati e richiedenti asilo (Cara), sia riducendone le dimensioni, sia eliminando le chiusure e aprendoli al territorio, sia garantendo tempi di permanenza più brevi e, soprattutto, certi. Nella piattaforma sul tema immigrazione approvata dalla presidenza nazionale di Legacoopsociali il 28 gennaio si rivendica il ruolo delle cooperative sociali: hanno svolto e svolgono un ruolo importante di ac- Primo piano ACI coglienza, di formazione, di mediazione culturale, di inserimento lavorativo. E per questo chiediamo: la garanzia del pieno esercizio dei diritti civili, sociali e sanitari in una condizione di piena uguaglianza tra soggetti conviventi sul medesimo territorio regionale; la prevenzione e il superamento delle situazioni di maggior disagio e marginalità, riconoscendo le singole soggettività, identità culturali, religiose e linguistiche; la costruzione e il consolidamento di stabili condizioni di pari opportunità di accesso al sistema di welfare locale; il sempre maggiore orientamento delle risorse pubbliche nazionali ed europee verso azioni che favoriscano, l’istruzione, la formazione e incisivi percorsi di inclusione lavorativa; la valorizzazione anche dell’associazionismo straniero, indivi- Legacoop Settori duando modalità di rappresentanza per favorire la loro partecipazione alla vita pubblica nella comunità locale; la promozione di interventi diffusi di informazione, promozione culturale e di mediazione sociale per evitare l’innescarsi di conflittualità e la creazione di condizioni di convivenza democratica tra migranti e popolazione autoctona; la definizione di strategie condivise che affrontino a livello nazionale e poi locale la questione abitativa per i migranti dentro un quadro integrato di interventi che valorizzino da un lato l’accoglienza primaria, ma altresì siano capaci, anche attraverso l’housing sociale, di proporre percorsi graduali verso l’autonomia, in grado di sostenere e promuovere l’accesso alla casa per gli immigrati e per i Rom. Territori Imprese Sondaggio Territori >> Veneto 12 VENETO >> Emilia Romagna Sgravi contributivi Venezia/Chioggia, Legacoop tiene alta l’attenzione >> Toscana Continua il piano d’azione di Legacoop Veneto e delle altre associazioni di rappresentanza dell’imprenditoria veneziana, con l’obiettivo di porre fine alla drammatica situazione delle imprese di Venezia e Chioggia che sono state raggiunte dagli avvisi di pagamento da parte dell’Inps per l’annosa questione degli sgravi contributivi (concessi loro dal 1995 al 1997, in virtù di una normativa statale): al momento le cooperative aderenti a Legacoop Veneto hanno ricevuto cartelle per 8,6 milioni di euro; particolarmente colpite risultano quelle operanti nella pesca e nei servizi. Proseguono il loro iter i ricorsi (nazionali ed internazionali) presentati dalle imprese che avevano beneficiato dei fondi, contro la richiesta di restituirli maggiorati di interessi e aggio. Su questo fronte si segnala in particolare che il TAR Veneto, alla luce delle modalità con le quali l’Inps aveva condotto “l’indagine” (attuando la normativa approvata dal Parlamento italiano nel dicembre 2013), ha accordato alle imprese la sospensione dell’esecutività degli avvisi di addebito inviati. Sono state così riconosciute come valide le argomentazioni addotte dalle imprese ricorrenti. Si attende ora la decisione di merito (prevista per il 26 marzo), ma le considerazioni che hanno accompagnato la sospensione lasciano ben sperare. Un risultato importante dunque, arrivato dopo l’incontro con il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato avvenuto lo scorso 30 novembre (a latere del convegno su crisi e sviluppo a Nordest organizzato da Legacoop Veneto e Friuli Venezia Giulia e tenutosi al Move Hotel di Mogliano VenetoTreviso) per illustrargli la situazione. Ne è stato informato pure il sottosegretario all’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta in una riunione svoltasi lo scorso 9 dicembre, cui ha partecipato una delegazione composta da Legacoop Veneto, Confindustria Venezia e Comitato Venezia Vuole Vivere. Dopo tanti anni (era il lontano 1999 quando la Commissione Europea dichiarò l’incompatibilità con il mercato comune dei suddetti aiuti), è sempre più chiaro che un nodo così complesso può essere sciolto solo a li- >> Romagna >> Lazio >> Basilicata >> Puglia >> Sardegna >> Sardegna >> Modena >> Modena >> Savona >> Bologna >> Catanzaro Primo piano ACI Legacoop Settori vello comunitario: Legacoop Veneto continua perciò a chiedere una soluzione che sia al contempo politica, giuridicamente sostenibile per il Governo Italiano, e che tuttavia non conduca molte imprese al fallimento per comportamenti assunti - e vale davvero la pena di ricordarlo - sulla base di una specifica normativa dello Stato. Assistenza domiciliare, cooperazione sociale risorsa fondamentale Il settore dei servizi di assistenza e cura a domicilio necessita di una riforma organica e completa, che non è più rinviabile: urge una ridefinizione certa e programmata da realizzarsi assieme al complesso degli attori territoriali, che integri la dimensione del sociale e della sanità, ma anche quella del lavoro. Il settore infatti apre a nuove e importanti prospettive occupazionali (specie in favore delle donne) e questo accelera il bisogno di un sistema di certificazione e garanzia sui requisiti di qualificazione richiesti ai lavoratori che forniscono queste prestazioni, considerate sempre più necessarie alla vita della nostra comunità. È stato questo il filo conduttore del convegno “Da badanti a assistenti familiari: criticità e prospettive”, parte del più ampio progetto che Legacoop Veneto ha realizzato con il contributo di Venezia Opportunità (Azienda Speciale della CCIAA veneziana), che si è tenuto venerdì 24 gennaio a Marghera presso la sede di Legacoop Veneto. Dopo i saluti di Adriano Rizzi, presidente Legacoop Veneto e Alberto Capuzzo, direttore Venezia Opportunità, sono intervenuti Paola Menetti, presidente nazionale LegacoopSociali, Franco Moretto, direzione Servizi Sociali Regione Veneto, Franca Cossu, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, DPL Venezia. Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto, che ha moderato il dibattito conclusivo della mattinata di lavori, ha sottolineato quanto la normazione in materia prodotta sinora dalle istituzioni competenti sia insufficiente e poco chiara, tanto più se si considera la crescita della domanda di questi servizi avvenuta negli ultimi dieci anni. «Al centro della riflessione organizzativa dell’intero sistema di welfare cui siamo chiamati - ha detto Cervato -, il servizio do- Territori Imprese Sondaggio Territori 13 miciliare e domestico deve essere integrato con gli altri servizi sociosanitari, e con quelli della medicina di famiglia, della farmaceutica e della specialistica. Ciò da una parte permetterebbe di offrire un servizio che segua davvero la persona nella sua completezza, dall’altra contribuirebbe ad abbattere i costi pubblici legati alla residenzialità e di aumentare posti di lavoro, anche qualificato. Infine, aiuterebbe a far emergere il lavoro sommerso». La cooperazione sociale può, e deve, giocare un ruolo fondamentale in questa trasformazione, ma affinché ciò avvenga occorrono leggi più chiare: «Va tracciato un confine netto fra le varie forme contrattuali utilizzabili - ha affermato Cervato -, che scongiuri per le cooperative sociali il rischio di collocarsi in situazioni di illegalità. Inoltre, dopo anni in cui l’abbattimento dei costi per le famiglie si è tradotto nella dittatura dei bandi di gara al ribasso, chiediamo una riforma che riconosca e valorizzi il patrimonio di competenze e valori costruito dalla cooperazione sociale negli ultimi quarant’anni. Specie in quest’ultimo periodo di forte crisi, le nostre imprese hanno svolto con responsabilità e professionalità un’importante funzione pubblica sul territorio, contribuendo in maniera decisiva a mantenere la coesione sociale nelle nostre comunità». In occasione del convegno è stata distribuita ai partecipanti la guida “Assistenza domiciliare e lavoro di cura domestico: il contesto normativo”, realizzata dal Settore sociale di Legacoop Veneto, in collaborazione con Venezia Opportunità: una raccolta della normativa nazionale e regionale in tema di assistenza domiciliare svolta in particolare da operatrici domestiche o, come comunemente vengono chiamate, badanti. La pubblicazione si suddivide in tre parti: la prima riporta la normativa nazionale, in particolare quella che disciplina gli aspetti giuslavoristici e quelli di natura fiscale; la seconda illustra la normativa e i provvedimenti regionali, che in parte danno attuazione alle indicazioni contenute nella norma nazionale; la terza riporta in sintesi i dati di una ricerca sull’argomento presentata a Roma a maggio dell’anno scorso e realizzata da Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) e Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla MulPrimo piano ACI tietnicità) per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. EMILIA-ROMAGNA Seminario Legacoop e Fondazione Barberini sulle tematiche del lavoro Legacoop Emilia Romagna e Fondazione Ivano Barberini organizzano, il 10 febbraio alle ore 15.30 (a Bologna, presso la Torre Legacoop, Viale Aldo Moro 16 - sala A), un seminario sulle tematiche del lavoro. A partire da quanto già prodotto da un apposito gruppo di elaborazione, nato in seno a Legacoop E.R. - e in occasione della presentazione del libro dei Professori Elisabetta Gualmini e Roberto Rizza: “Politiche del lavoro” (edito da Il Mulino) - il seminario affronterà questioni che saranno centrali nel dibattito politico e sindacale dei prossimi mesi. L’iniziativa è rivolta, oltre che ai membri del gruppo di lavoro, in particolare a coloro che nelle cooperative e nelle associazioni settoriali e territoriali si occupano di risorse umane e relazioni industriali. Per motivi organizzativi chiediamo di segnalare la partecipazione all’indirizzo mail: [email protected] Programma: Introduzione di Mauro Giordani, Presidente Fondazione Ivano Barberini Presentazione del libro “Le politiche del lavoro” a cura degli autori Discussioneù Considerazioni conclusive di Giancarlo Ciaroni, Coordinatore del gruppo di lavoro Legacoop Emilia Romagna “Il lavoro in cooperativa” Legacoop Servizi, Armuzzi plaude alla legge regionale «Plaudiamo alla giunta dell’Emilia-Romagna che ha approvato il progetto di legge proposto dall’assessore Gian Carlo Muzzarelli per promuovere legalità e responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, facchinaggio, movimentazioni merci e servizi complementari»: lo dice il presidente di Legacoop Servizi dell’Emilia-Romagna, Al- Legacoop Settori berto Armuzzi. «Abbiamo bisogno di buon lavoro, non di fantasiose pretese di riduzioni salariali, come qualcuno ha proposto in questi giorni – prosegue Armuzzi –. I settori presi in considerazione dalla legge regionale sono tra quelli più esposti all’inquinamento di cooperative fantasma e della criminalità. Sono fenomeni che drogano il mercato e fanno sì che la moneta cattiva cacci quella buona». Augurando che l’iter proceda spedito, Armuzzi chiede l’immediata convocazione di tutte le parti sociali coinvolte, così da licenziare al più presto il provvedimento. «C’è urgenza di interventi – osserva Armuzzi –, il rilancio deve avvenire nel rispetto delle leggi e delle regole, altrimenti non sarà vera ripresa economica. Bene la Regione Emilia-Romagna, che negli anni si è dotata anche di altri strumenti per favorire il rispetto della legalità, ora si agisca in fretta». ROMAGNA Legacoop “Cooperiamo a scuola”, al via la 14esima edizione Si è aperta in questi giorni una nuova edizione di «Cooperiamo a scuola», il progetto di educazione cooperativa promosso dal Tavolo delle tre centrali cooperative in collaborazione con la Camera di Commercio di Ravenna. L’iniziativa si rivolge agli studenti delle classi IV degli istituti superiori Ipsaar di Cervia; Ips Persolino, Itip Bucci, Liceo Torricelli e Itcg Oriani di Faenza; Iis Stoppa-Compagnoni di Lugo; Its Callegari, Ipc Olivetti e Cfp Engim di Ravenna e Ipssar Artusi di Riolo Terme. «Questo progetto, giunto alla 14esima edizione, nasce con l’intento di far conoscere ai giovani che stanno completando il pro- Territori Imprese Sondaggio Territori 14 prio percorso formativo i valori fondamentali delle cooperative e, più in generale, della cooperazione – spiegano i vertici di Agci, Confcooperative e Legacoop Romagna -. Inoltre “Cooperiamo a scuola” è anche un buon modo per favorire l’integrazione tra il sistema dell’istruzione e il mondo del lavoro affrontando il tema dell’orientamento al lavoro e della promozione della cultura imprenditoriale». Solidarietà, mutualità, responsabilità sociale e auto-imprenditorialità sono quindi i valori che la cooperazione del territorio vuol far conoscere agli studenti che, nel periodo compreso tra gennaio e aprile 2014, per alcune ore a settimana, saranno seguiti dalle operatrici delle cooperative sociali RicercAzione e Libra (soggetti attuatori) con lo scopo di «imparare» la cooperazione. «Da molti anni questi incontri sono divenuti una vera e propria palestra per gli studenti – raccontano Laura Filippi di Libra e Annalisa Gambarrota di RicercAzione -. Nel corso delle lezioni infatti cerchiamo di non limitarci ad una semplice spiegazione “regolamentare” ma orientiamo i ragazzi alla cultura e etica di impresa, alla collaborazione, al valore economico del lavoro per favorirne l’inserimento attraverso un contatto diretto con la realtà». Al termine del percorso ogni classe partecipante, suddivisa in gruppi, proporrà un’idea imprenditoriale cooperativa e i progetti più originali ed «eseguibili» saranno premiati dalla Camera di Commercio e dalle centrali cooperative nel corso di un evento pubblico che si terrà, come ogni anno, nei primi giorni di maggio. Il progetto è gratuito per gli istituti che aderiscono in quanto i costi sono sostenuti dalle Centrali cooperative della provincia di Ravenna e dalla Camera di Commercio di Ravenna. Nello specifico, il progetto è promosso e finanziato da Agci, Confcooperative e Legacoop, gode del contributo della Camera di Commercio di Ravenna, viene realizzato attraverso l’intervento progettuale e formativo della cooperativa Libra di Ravenna e della cooperativa RicercAzione di Faenza e la cogestione organizzativa di Irecoop ER sede di Ravenna. «Cooperiamo a scuola» concorre inoltre al network regionale Bellacoopia, attività di Primo piano ACI Legacoop Emilia-Romagna che ha l’intento di allargare a tutti i territori della Regione l’approccio alla creazione dell’impresa cooperativa, diffondendo le migliori pratiche e i medesimi obiettivi. TOSCANA Sergio Costalli presidente della Camera di Commercio di Livorno sportelli, 15 miliardi di euro di raccolta e 13,5 miliardi di impieghi. La dimensione media delle imprese cooperative toscane è significativamente più alta (31 addetti) rispetto al totale delle imprese toscane (4 addetti). E anche la longevità delle imprese cooperative (con i suoi 29 anni) è molto superiore a quella delle altre imprese (18 anni). L’occupazione femminile nelle cooperative è al 57% contro il 43% delle altre imprese. Negrini: “Noi esportiamo olio extravergine d’oliva 100% italiano” Pubblichiamo, di seguito, un comunicato stampa diffuso il 28 gennaio da Roberto Negrini, Presidente Legacoop Agroalimentare Toscana, in merito alle vignette satiriche apparse sul New York Times sull’olio made in Italy. “Un importante riconoscimento per il ruolo crescente che tutto il mondo della cooperazione ha assunto nella nostra regione negli ultimi anni”. Così il presidente di Legacoop Toscana, Stefano Bassi, commenta con soddisfazione l’elezione di Sergio Costalli, 62 anni, vicepresidente di Unicoop Tirreno, alla presidenza della Camera di Commercio di Livorno. È la prima volta che un rappresentate del mondo della cooperazione viene eletto al vertice di una Camera di Commercio in Toscana. “Registriamo con soddisfazione – prosegue Stefano Bassi – che sul nome di Costalli si è avuta un’estesa convergenza. Ferme restando le esigenze di riforma del sistema camerale, a Costalli vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro per il nuovo importante incarico, nella convinzione che saprà valorizzare al meglio il suo impegno a favore di politiche di sviluppo dell’area livornese. Un ringraziamento va anche a tutte le altre categorie economiche del territorio: grazie al loro sostegno si è inteso dare alla Camera di Commercio di Livorno una gestione rappresentativa del sistema delle imprese”. In Toscana sono 2.700 le imprese cooperative; 80.000 i soci lavoratori dipendenti; 9,2 miliardi di euro i ricavi al netto del settore del credito. Il settore creditizio, rappresentato dalle Bcc, conta 30 banche, 370 Legacoop Settori “Un colpo mirato ad uno dei settori come quello dell’agroalimentare, che traina maggiormente le esportazioni, anche negli Stati Uniti, e che arriva (casualmente?) quando il mondo agricolo italiano è impegnato a chiedere regole certe contro la contraffazione di prodotti spacciati come italiani sui mercati nordamericani. Con le vignette del New York Times si fa di tutta un’erba un fascio e si rischia di mandar in fumo il lavoro di anni di decine di imprese serie e responsabili”. Così il presidente di Legacoop Agroalimentare Toscana, Roberto Negrini, dopo l’apparizione sul New York Times di alcune vignette satiriche che denunciano le contraffazioni esistenti nel mercato dell’olio d’oliva venduto come ‘made in Italy’”. “Il fumetto del New York Times fa (volutamente?) una qualche confusione fra olio d’oliva e olio extravergine d’oliva – prosegue Negrini - Esiste fra i due oli una diversità che i consumatori più attenti conoscono bene. Come è noto, anche alle autorità preposte al controllo che difatti periodicamente intervengono, che il mondo oleario non è storicamente impermeabile ai rischi di sofisticazioni e frodi, che altro però non sono che sofisticazioni e frodi di qualche soggetti poco onesto. Negli ultimi anni c’è stato un notevole processo per migliorare la qualità dell’olio extravergine e ci preme sottolineare Territori Imprese Sondaggio Territori 15 è che il mondo della cooperazione italiana e in particolar modo le cooperative toscane esportano olio extravergine per decine di milioni di euro, facendo le cose per bene e con correttezza, portando sugli scaffali di tutto il mondo olio extravergine d’oliva 100% italiano certificato e olio extravergine d’oliva toscano certificato, nel rispetto di una filiera, nazionale o regionale, che dà lavoro a migliaia di persone”. LAZIO Crisi del settore edile, c’è più di una via d’uscita Il settore delle costruzioni incideva per il 35% sul PIL romano e regionale. Il crollo dovuto alla crisi è stato strutturale. Ha colpito tutto il sistema produttivo, con dati disastrosi e ripercussioni terribili sulle vite dei lavoratori. Sulla situazione ha inciso fortemente soprattutto lo stop dei lavori pubblici (con una diminuzione tra il 2008 e il 2013 pari al 70%), ma anche l’andamento del mercato privato. Secondo quanto affermato dal presidente Legacoop Produzione e Lavoro Lazio, Maurizio Giachi, la crisi è forte anche in ambito commerciale: il settore abitativo residenziale ha subito un calo negli investimenti del 50% e quello dei supermercati è fermo. “Il mercato conosciuto negli anni passati non tornerà più, anche la eventuale ripresa (2015?) vedrà una forte riduzione degli investimenti pubblici e un numero minore di bandi di impatto medio basso. La conseguenza sarà un numero più limitato di imprese e quelle che riusciranno a salvarsi saranno piccole e medie, mentre le imprese di grandi dimensioni (15 imprese?) opereranno su tutto il mercato nazionale ed internazionale Sopravviveranno solo le imprese che hanno capacità manageriali e tecniche” ha detto-. Sparirà l’impresa speculativa tout court”. Eppure, esiste più di una via d’uscita per l’Italia e per il Lazio. Bisogna solo saperle individuare. Per reagire, si deve cercare di operare in maniera mirata. Puntare sulle manutenzioni, per esempio, potrebbe rivelarsi una scelta vincente. “E’ un mercato che si sta aprendo ora e che è molto ampio: spazia dalle manutenzioni stradali a quelle dell’edilizia scolastica, Primo piano ACI per poi ampliarsi agli interventi per il risparmio energetico e a molti altri ambiti” ha spiegato Giachi. “Per aderire a questo mercato, le imprese dovranno avere capacità finanziarie e dovranno saper pensare in maniera imprenditorialespiega Giachi-. Si tratta di interventi immediati ma i guadagni arriveranno dilazionati in molti anni”. Molti comuni, ci racconta, non possono permettersi di affrontare delle spese per interventi di manutenzione quali la raccolta dei rifiuti, l’illuminazione, le piattaforme ecologiche, etc…. Per questo è importante che ci siano degli incentivi per i Comuni che si uniscono tra di loro in consorzi. “E’ il momento di fare massa critica e di consorziarsi” ha detto il presidente Giachi. “E’ evidente che solo la volontà dell’imprenditoria a misurarsi con questi nuovi mercati non è sufficiente. E’ necessario anche una nuova cultura da parte delle pubbliche amministrazioni”. “Fondamentale affinché questo nuovo mercato attecchisca in Italia è una triangolazione tra pubblica amministrazione, imprese e banche” chiarisce. “Punto fondamentale senza il quale non c’è ripresa è la legalità”. Per quanto riguarda le grandi opere: saranno poche quelle che verranno finanziate dallo Stato. Sul campo, si misureranno solo le grandi imprese, tra le quali anche quelle aderenti a Legacoop Lazio. “E’ importante che il movimento cooperativo laziale si riposizioni, ristrutturandosi e unificandosi, al fine di creare nuove cooperative in settori che sono in espansione” denuncia Giachi. Uno dei settori fondamentali su cui puntare per la ripresa a Roma e nel Lazio riguarda i beni culturali. “Il settore ospita lavoratori che hanno un alto indice di scolarizzazione, tra i quali anche archeologi, laureati in Lettere e in Arte e Beni culturali. Per questo dare un impulso al settore significherebbe offrire lavoro a molti giovani- spiega Giachi-. L’Italia, Roma e la nostra Regione, vivono su giacimenti artistici che, se valorizzati e messi in rete, potrebbero essere in grado di dare una svolta. E’ necessaria una regia. Il turismo, le politiche museali, il settore archeologico, quello delle ristrutturazioni: ognuno procede per conto suo- denuncia-. Le norme creano troppe difficoltà e la sponsorizzazione delle opere da parte dei privati Legacoop Settori incontra troppe difficoltà. E’ giusta la salvaguardia dei beni culturali ma i ritardi burocratici finiscono per essere di grosso impedimento ”. Per uscire dalla crisi, poi, si dovrà guardare oltre i confini nazionali. “Siamo nel cuore del Mediterraneo. Di fronte a noi ci sono terre ricche che dispongono di credito e che però non hanno imprese e tecnologie per costruire. Presentiamo loro le nostre potenzialità, dunque, e puntiamo al bacino mediterraneo per crescere” ha detto il Presidente. A Legacoop Lazio, per esempio, aderisce una delle cooperative più grandi tra le cinque nazionali che operano all’estero. Da poco, questa impresa cooperativa ha terminato i lavori a Malta e in Libano. BASILICATA Assemblea Ancpl, Mezzogiorno opportunità per tutto il Paese Il Mezzogiorno è un’opportunità per l’intero Paese, per la produzione e lavoro e per l’intera filiera dell’industria e delle costruzioni. Questa la base di discussione su cui si sono sviluppati i temi dell’assemblea regionale delle cooperative di Produzione e Lavoro di Basilicata, riunitasi il 24 gennaio a Potenza presso la sede regionale di Legacoop in preparazione del Congresso nazionale del 20 e 21 marzo a Bologna. I documenti nazionale e Mezzogiorno, illustrati dalla responsabile regionale PL Loredana Durante e apprezzato dalla rappresentanze di Confindustria, Confartigianato e Cgil Basilicata presenti, assumono proprio tale valenza: mettere al centro il Sud tramite una serie di proposte programmatiche condivise, come anche il responsabile Mezzogiorno Ancpl Paolo Laguardia ha voluto sottolineare. Prima di soffermarsi sui temi della pro- Territori Imprese Sondaggio Territori 16 mozione cooperativa e dei protocolli di legalità, Laguardia ha altresì rappresentato l’opportunità di una ristrutturazione della filiera delle costruzioni e di una rivisitazione dell’intera PL nel Sud sia sul versante commerciale che su quello politico-sindacale alla luce del numero esiguo di cooperative determinato dagli effetti della crisi: un rimodellamento che potrebbe avvenire per aree (Abruzzo-Molise, Puglia-Campania-Basilicata, Calabria-Sicilia e Sardegna). Nuove soluzioni e nuovi mercati anche esteri, pur con la giusta prudenza, è una delle ricette che il responsabile commerciale Puglia e Basilicata del CCC, Marco Brandolini, ha proposto per mitigare la crisi del settore delle costruzioni, che ha visto un dimezzamento del fatturato in soli quattro anni. Necessario altresì, ha concluso Brandolini, un allentamento del patto di stabilità e la razionalizzazione dei fondi strutturali. Sulla scommessa, in questa difficile fase, di nuovi mercati facendo rete ha insistito anche Patrizia Vianello, presidente della cooperativa Ambiente di Carrara. L’assemblea ha approvato all’unanimità i documenti congressuali e il documento programmatico sul Mezzogiorno, condividendo inoltre la proposta, avanzata da Laguardia, sul rinvio della discussione della governance dell’associazione per riallinearla con il Congresso nazionale di Legacoop, vista la necessità di ridefinire in quella sede il ruolo e le linee strategiche della PL e di aprire parallelamente una riflessione sulla funzione che Ancpl e Legacoop stessa dovranno svolgere nel dopocrisi. Eletti infine i delegati al Congresso nazionale: Paolo Laguardia, Loredana Durante, Innocenzo Guidotti, Cosimo Guida, Mario Zagaria e Vincenzo Doti. PUGLIA Il 4 febbraio a Lecce, Info Day sull’impresa cooperativa Legacoop Puglia propone per martedì 4 febbraio 2014, nella Mediateca delle Officine Cantelmo di Lecce, un workshop dal titolo «CreaCoop – Info day sulla creazione di impresa cooperativa». In collaborazione con Officine Cantelmo e Generazioni Legacoop Puglia, l’evento rientra nel progetto Centrali Cooperative «Produciamo energia positiva», Primo piano ACI finanziato dalla Regione Puglia. La giornata prevede workshop, testimonianze e spazi di confronto sul tema cooperazione, ed è rivolta a tutti coloro che hanno interesse a conoscere la forma di impresa cooperativa come opportunità di sviluppo di un’idea imprenditoriale condivisa, lavoro e crescita professionale. I lavori apriranno alle ore 10.00, con l’intervento del presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, sul tema “Le cooperative per lo sviluppo del territorio“. A seguire, la vicepresidente di Legacoop Puglia, Annamaria Ricci, spiegherà come “Fare impresa cooperativa”. La mattinata si chiuderà con “Racconti di cooperazione”, testimonianze di giovani cooperatori che rappresentano esperienze di successo sul territorio, in settori che vanno dal sociale alla comunicazione e all’organizzazione di eventi. La moderazione di questa sessione sarà affidata a Generazioni Legacoop Puglia, il Coordinamento dei giovani cooperatori under 40, e vedrà la partecipazione del presidente di Officine Cantelmo, Marco Cataldo, di un socio della Coop. Terre di Puglia, del presidente della Coop. Paz Lab, Matteo Serra, e del socio della Coop. Cool Club, Cesare Liaci. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, sarà possibile partecipare al workshop “Strumenti per l’avvio di un’impresa cooperativa: bandi e opportunità”. Durante la giornata i tecnici di Legacoop Puglia saranno disponibili a incontrare gruppi interessati ad avviare un’impresa cooperativa, i quali potranno presentare la loro idea di impresa, ricevere un feedback e avere un’occasione di confronto sul proprio business plan. E’ necessario inviare una mail in cui sia specificato nel testo una sintesi della propria idea di impresa in max 10 righe. Per questo servizio è necessario “prenotarsi” entro il 31 gennaio. La partecipazione all’intera giornata è libera. E’ possibile inviare la propria adesione all’indirizzo mail [email protected] indicando nel testo nome, cognome, recapito mail e telefono o rivolgendosi direttamente allo sportello. Legacoop Settori SARDEGNA Le Associazioni della pesca sulla situazione del settore Pubblichiamo nota stampa, diffusa il 29 gennaio, dalle associazioni della pesca sulla situazione del settore in Sardegna, alla luce dei rinnovati tagli in finanziaria che hanno azzerato i fondi disponibili per il settore. “Grande assente, anche dal dibattito elettorale e dai programmi di tutti i candidati il settore della pesca e dell’acquacoltura sarda. Un settore che pure oltre ad essere patrimonio culturale e di tradizioni, che caratterizzano la Sardegna, offre lavoro ad oltre 10.000 addetti, può svilupparsi contribuendo a ridurre la dipendenza dell’Isola dall’importazione dei prodotti ittici, può ancora dare risposte occupazionali se si rivolgesse ai giovani offrendo loro, con una sana politica del settore, opportunità di lavoro. Con 1500 imbarcazioni, 3000 pescatori imbarcati, 8000 ettari di lagune, 1400 Km di coste, Nessuna forza politica trova interessante ragionare attorno alle opportunità che l’economia del mare, a partire dalla pesca e dall’acquacoltura, può offrire ad una Sardegna disastrata. La legge finanziaria regionale, già nel 2013, ha tagliato fondi senza criterio al settore della pesca, quella del 2014 ha peggiorato ancora la situazione azzerando tutti i capitoli ad esso destinati e non ha preso in considerazione le nostre richieste, tese a ristabilire la dotazione delle risorse necessarie allo sviluppo ed al sostegno delle imprese. Per contro la Regione Sardegna ha dimostrato di non riuscire a spendere neppure un terzo delle risorse, destinate alla pesca dal FEP (Fondo Europeo Pesca), frutto della mancanza di una strategia seppur minima, che getta l’intera categoria nel più totale sconforto. I ritardi nell’emanazione dei Bandi per il rinnovo delle Concessioni di Pesca, la ritrosia del Consiglio Regionale a varare una proroga significativa delle stesse, fino al 2020 cosi come stabilito di recente dal Parlamento, ci risulta incomprensibile e conferma un modo di governare, con evidenti Territori Imprese Sondaggio Territori 17 tratti di autolesionismo. La categoria é stremata ed in balia di norme comunitarie restrittive cui è possibile adeguarsi, o farvi fronte, solo con una attenta strategia che deve vedere, nel Piano Triennale della Pesca e in piani più specifici quali: la gestione produttiva di stagni lagune e compendi marini, misure di sostegno socio – economico, l’unica risposta possibile se non si vuole cancellare in maniera definitiva questo settore. Diversi sono quindi i problemi da affrontare, alcuni di vecchia data mai risolti: quote tonno in primo luogo, altri recenti o di prossima applicazione, come la nuova normativa sulla pesca del pesce spada, che rischia di vedere tagliate fuori gran parte delle nostre imbarcazioni. La categoria, in questi ultimi due anni, ha fatto molto, ma altrettanto non si può dire per la politica regionale. I pescatori si sono riuniti in apposite associazioni ed hanno varato i Piani Locali di Gestione, sia per la pesca artigianale che per lo strascico e la circuizione. In questi ultimi anni, il settore si è inoltre impegnato nella realizzazione dei Piani di Sviluppo dei GAC (Gruppi d’Azione Costiera) dell’Ogliastra e del Nord Sardegna. I pescatori sono impegnati, con le organizzazioni di categoria, a fare la loro parte per salvaguardare la risorsa ittica ed il reddito di migliaia di famiglia, per dare continuità alle imprese di pesca rafforzandole e garantendo, ai consumatori, un prodotto di certificato e di qualità, ma pretendiamo, nel contempo, che chi si candida al governo della Sardegna dia una decisa svolta alle politiche del settore ittico, rispettando le imprese di pesca ed i lavoratori, che hanno diritto di guardare con serenità al loro futuro”. Querela all’Unione Sarda per diffamazione e calunnie Legacoop Sardegna ha deciso di querelare per diffamazione il giornalista che ha scritto l’articolo e il direttore de l’Unione Sarda per “denunciare la diffamazione e le calunnie” contenute in un articolo che – come dichiara una nota diffusa dal presidente Claudio Atzori “ha scientemente e volutamente rappresentato una situazione difforme rispetto alla reACI MODENA Nove cooperative colpite dall’alluvione, alcune con danni ingenti SARDEGNA Primo piano altà, con chiaro intento (e meno chiare motivazioni) di arrecare danno all’Organizzazione e denigrare l’onorabilità del suo Presidente e dei suoi dirigenti”. Il 29 luglio 2010 su mandato di Banca d’Italia era partita un’inchiesta su Coop Fin, società per azioni nella cui proprietà Legacoop non figura in alcun modo (sono presenti soltanto alcune cooperative aderenti all’associazione all’interno di Finlega che detiene il 40% delle quote). Le contestazioni mosse riguardano la non istituzione dell’archivio unico, scelta che tutti i collegi sindacali che si sono susseguiti dal 1992 ad oggi avevano ritenuto legittima. Il 24 febbraio 2012 Banca d’Italia ha comunicato che “valutate le controdeduzioni presentate e considerato il complesso degli elementi istruttori, non è stato dato seguito all’iter sanzionatorio avviato nei confronti” di tutti gli amministratori che si erano succeduti negli anni in Fin Coop, compreso l’attuale presidente di Legacoop Sardegna. Su questa base anche per i risvolti penali dell’accusa (sempre una sanzione) gli amministratori – racconta il comunicato di Atzori – si dicono “ampiamente fiduciosi”. Tutto ciò nella cronaca del giornale è divenuta, però, una “bufera giudiziaria” che “scuote la Legacoop” con “diciannove amministratori a processo” (fatti passare come tutti provenienti da Legacoop) per “reati finanziari”. Da qui la decisione di procedere con una querela per diffamazione e calunnia, visto anche che “dalle indagini del nucleo operativo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza – conclude la nota - non è emersa alcuna operazione sospetta, circa i reati infamanti richiamati dall’articolo”. sario, e indirizzare al meglio la disponibilità manifestata da altre cooperative a fornire soccorso. Fra le cooperative più colpite c’è sicuramente Alfa Engineering, la cooperativa di Bastiglia che produce giunti, i cui soci hanno trovato accoglienza presso gli uffici di Legacoop in attesa di rientrare in azienda: l’acqua ha completamente invaso i locali a piano terra e l’officina, danneggiando i macchinari di produzione, i prodotti, le attrezzature informatiche e gli arredi; ad oggi non si sa se e cosa potrà essere recuperato e riportato a funzionamento, ma si teme il peggio. Sempre a Bastiglia invaso dall’acqua il punto vendita Conad, con danni ingenti alla merce e alle strutture. A Bomporto allagata la cooperativa AGG Technology Painting, con danni a locali e attrezzature, e un altro punto vendita Conad, temporaneamente non attivo: i danni sono quindi ai locali e alle attrezzature, mentre non erano presenti merci. Investita dall’onda di piena la sede centrale della cooperativa sociale Pomposiana, situata in strada Canaletto 935/A: tutti i mezzi dei servizi ambientali e le macchine operatrici per la manutenzione del verde ricoverati nei capannoni (circa 30 automezzi), l’area agricola dedicata alla Bioagricoltura e gli uffici sono stati sommersi dalle acque, con prevedibili danni ingenti; 30 i lavori coinvolti dalla sospensione dei servizi. A Pomposiana la cooperativa COPTIP ha dato la disponibilità di un proprio capannone per ricoverare i mezzi recuperati dall’acqua. Per quanto riguarda le altre cooperative sociali, coinvolte con danni per lo più indiretti Gulliver, che ha potuto accogliere nelle proprie strutture anziani sfollati,ma ha scontato la chiusura di alcuni servizi nei territori alluvionati, in particolare nidi a materne, e Coop Una stima precisa dei danni non è ancora possibile farla, molti locali non sono tuttora raggiungibili; ma sono sicuramente molto pesanti le conseguenze dell’alluvione per alcune cooperative aderenti a Legacoop Modena. L’Associazione si è mobilitata fin dalle prime ore di questa nuova emergenza per assistere le cooperative colpite dall’ondata di piena, in modo da fornire loro tutto il supporto neces- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 18 Coopernico di Soliera, che ha dovuto sospendere i servizi ambientali a Bastiglia. Decisamente impegnativa, anche se in corso di soluzione, la situazione di Albalat, il caseificio già duramente colpito dal terremoto del 2012, e Serum, i cui impianti produttivi sono ubicati ad Albareto di Modena. Le aziende, inizialmente risparmiate dal flusso delle acque uscite dalla falla apertasi domenica mattina nell’argine destro del fiume Secchia, sono state interessate nella primissima mattinata di lunedì 20 per la salita a monte delle acque da Bomporto, causando la sospensione dell’attività di trasformazione in Caseificio: il latte conferito nella serata di domenica è stato ricaricato e spostato assieme alle successive mungiture sui caseifici Bonlatte e Razionale Novese. Nonostante la notevole quota degli impianti rispetto al piano di coltivazione, il progressivo innalzamento del livello delle acque ha interessato anche il magazzino del formaggio e l’allevamento di suini, dove già dalla prima mattinata si era provveduto a trasferire gli animali di alcune stalle. Pur con notevole difficoltà, nel pomeriggio si è trasferita un’altra parte di suini, senza poter però sgombrare completamente l’allevamento. Ben peggiore è la situazione nella casa utilizzata quale residenza dal casaro, ubicata a qualche centinaio di metri a nord dal caseificio e pesantemente allagata, così come pure i 32 ettari di terreno circostanti, parte coltivati a Grano e 18 destinati a colture primaverili. Nel pomeriggio di mercoledì, seppur lentamente, il livello delle acque si è ridotto riportando alla normalità la viabilità dalla frazione di Albareto sino al centro produttivo, permettendo nella successiva mattinata la ripresa della lavorazione nelle caldaie del caseificio. Ad oggi non è possibile fare una conta precisa dei danni, che oltre a quelli diretti ricomprendono la mancata produzione e i costi di delocalizzazione, e data la peculiarità della produzione, non è da escludere qualche problema nella riuscita delle 276 forme di Parmigiano Reggiano prodotte nei tre giorni di sospensione. Anche Serum sta riportandosi progressivamente ai quantitativi standard di lavorazione, dopo aver dirottato il siero in entrata sul nuovo impianto di Novi, e stoccato nelle cisterne il prodotto concentrato nei giorni di Primo piano ACI isolamento dell’area produttiva. Anche la Cooperativa Macchine Agricole Solierese è stata coinvolta con l’allagamento dei terreni in gestione ubicati nel comune di Bomporto e di Bastiglia: circa 28 Ettari, di cui 16 coltivati a grano e 12 destinati a semine primaverili. Anche qui è prematuro ipotizzare dei danni, con le colture in atto sensibili ai tempi di allagamento ed all’eventuale quota di limo che si andrà a sedimentare, così come per i terreni destinati alle semine, molto inciderà il prossimo andamento stagionale per la possibile messa in coltura che in alcuni casi potrebbe non esser certa. Legacoop si è contestualmente attivata nei confronti delle Istituzioni, ricevendo immediato riscontro dalla Provincia, che ha creato un tavolo per il monitoraggio e la quantificazione dei danni. Particolare apprezzamento merita anche la Regione Emilia Romagna, che si è immediatamente mobilitata sia sui territori colpiti, sia presso il Governo. MODENA Presentazione di “La Cooperazione”, tesi di laurea di Sandro Pertini denza nel luglio del 1923. Interverranno Angelo Oreste Adrisano, Magnifico Rettore dell’Università di Modena e ReggioEmilia; Luigi Foffani, Direttore Dipartimento Giurisprudenza UNIMORE; Gianluigi Granero, Presidente Legacoop Liguria; Sebastiano Tringali, curatore del volume; Valdo Spini, Presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli; Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis; Lauro Lugli, Presidente Legacoop Modena. SAVONA Sportello e qualità, quando le idee trovano il supporto delle coop Apertura di uno sportello informativo per la promozione di nuove imprese cooperative giovanili; avvio di percorsi finalizzati alla certificazione della qualità dell’impresa cooperativa; supporto con servizi di scouting e di coaching per far emergere nuove idee di “business” da strutturare sotto forma di impresa in partenariato con la rete di cooperative senior. Sono questi i nuovi progetti operativi sui quali decolla una nuova collaborazione tra Camera di Commercio di Savona, Legacoop Liguria e Confcooperative presentata il 27 gennaio a Savona. “C’è un calo dell’occupazione per la chiusura delle imprese ma noi con iniziative come questa vogliamo dare una risposta – spiega Mattia Rossi, coordinatore di Legacoop Liguria a Savona -. I valori del mondo della cooperazione sono una delle opportunità da cogliere per ridisegnare il sistema economico in questo periodo. Non è un caso che in questo Sportello, il Venerdì 7 febbraio alle 15:30, presso l’Aula Magna del Palazzo del Rettorato – Università di Modena e Reggio Emilia, (Via Università 4), si terrà la presentazione della ritrovata tesi di laurea che Sandro Pertini discusse nel 1924, all’Istituto di Scienze Sociali “Cesare Alfieri” di Firenze, si svolge nell’Aula dell’Università di Modena nella quale il futuro Presidente della Repubblica conseguì la sua prima laurea in Giurispru- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 19 primo aperto in una Camera di Commercio, un ruolo fondamentale lo hanno anche i cooperatori “senior” che per esperienza o anche solo per le caratteristiche delle loro imprese, possono essere di grande aiuto per chi una cooperativa la vuole realizzare”. Uno Sportello che sarà operativo da giovedì 30 gennaio e a seguire ogni giovedì dalle 15 alle 17. “Ci rivolgiamo a chi non ha oppure ha perso il lavoro, ma anche a chi uscendo dal percorso scolastico vuole realizzare progetti e idee – prosegue Mattia Rossi -. Non è detto che siano idee che debbano per forza trasformarsi in cooperative, ma certamente il mondo cooperativo può dare anche un sostegno finanziario per i progetti che ne hanno le caratteristiche”. I dati sull’occupazione in provincia di Savona sono negativi. Ma questo non significa che sul territorio non ci sia fermento di nuove iniziative. “Abbiamo coinvolto le società cooperative – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Savona, Luciano Pasquale, – perché pur avendo radici antiche sembrano essere le più capaci di interpretare i valori del cambiamento, di rappresentare un modo nuovo di fare impresa e di mettersi in sintonia con i consumatori. E hanno dimostrato di reggere meglio di altri a questi sei anni di continua decrescita, segnati in provincia di Savona dalla perdita del 3,2% delle imprese ma che hanno visto il movimento cooperativo in controtendenza, almeno sino allo scorso anno”. Al centro del progetto anche il tema della qualità. Con un coinvolgimento anche delle istituzioni locali. “Alcune delle più importanti aziende nel territorio savonese sono cooperative – ha ricordato Riccardo Viaggi, presidente di Confcooperative Savona -. E’ un dato sul quale occorre riflettere e porlo come base per reagire alla crisi creando comunque nuovi posti di lavoro”. L’iniziativa di Camera di Commercio, Lega- Primo piano ACI coop Liguria e Concooperative si colloca nell’ambito del progetto regionale Perseo che ha come capofila il Comune di Savona. BOLOGNA Fi.Bo Legacoop socio di ERT, adesione approvata Il 24 gennaio al Teatro Storchi di Modena si è riunita l’Assemblea dei Soci di Emilia Romagna Teatro Fondazione che ha approvato all’unanimità l’adesione del Comune di Bologna a ERT, Teatro Stabile Pubblico Regionale, come Socio Fondatore Necessario e di Fi.Bo/Legacoop Bologna come Socio Ordinario Sostenitore. La decisione del consiglio è stata preceduta da un approfondito dibattito nei Consigli dei Comuni Soci che hanno tutti espresso parere favorevole nonché dalla conclusione dell’accordo con le organizzazioni sindacali OO.SS. in rappresentanza dei dipendenti di Nuova Scena. Nel pomeriggio il Consiglio di Amministrazione di ERT ha approvato il contratto di acquisto del ramo d’azienda Arena Del Sole- Teatro Stabile di Produzione. Davanti al Notaio, hanno firmato Massimo Terranova per Nuova Scena e Daniele Gualdi per ERT. “La politica- ha dichiarato Pietro Valenti, Direttore di ERT – ha dato vita ad un processo virtuoso che mette al centro la nostra Fondazione. Da oggi iniziamo a lavorare per definire i contenuti di un progetto che ci accompagnerà nei prossimi anni. Il consiglio di Amministrazione, nell’approvare in modo definitivo il progetto, intende ringraziare i dipendenti di ERT che hanno accompagnato questo percorso con un atteggiamento positivo, aderendo ad esso fin da subito”. “Si tratta di un’operazione di portata storica per lo Stabile – ha dichiarato Daniele Gualdi, Presidente di ERT – che in questo modo si colloca in una posizione di importanza strategica non solo nella politica teatrale regionale ma anche in quella nazionale”. Legacoop Settori CATANZARO Legacoop: “sia creato un distretto culturale con i comuni vicini” La città di Catanzaro dovrebbe sperimentare un vero e proprio patto per la creazione di un distretto culturale con i comuni limitrofi ricchi di aree archeologiche, castelli, centri storici, chiese e conventi. Ad affermarlo Quirino Ledda della Legacoop. Questo distretto - dice Ledda - può essere realizzato grazie al coinvolgimento degli enti locali, della Soprintendenza, l’Università, le forze sociali, le cooperative e l’imprenditoria privata, dovrebbero allo sviluppo di mirate strategie nell’individuare percorsi integrati di offerta turistico- culturale ad orientamento per la bonifica dei territori a rischio. All’interno di questo settore si sta da tempo sviluppando un mercato di lavoro caratterizzato da una grande e sempre più varietà di figure professionali in maniera particolare in Sardegna – Puglia – Sicilia – Molise con una maggiore specializzazione di vecchi e nuovi profili professionali. Il perdurare della carenza di organici della Sopraintendenza sta animando giovani laureati alla nascita di cooperative o di piccoli gruppi di professionisti associati alla guida diretta dei vari lavori necessari per il recupero dei bei culturali. Questo necessita che vi sia una lista di collaboratori di fiducia e capacità professionale stilato dalla soprintendenza. Il settore dei beni artistici e del turismo richiedono un grande numero di professionalità medio – alte, molte delle quali noi stessi non ne conosciamo le figure se non si fa un serio sforzo di uscire dall’area urbana per avere incontri con altre città che stanno concretamente svolgendo il proprio ruolo di capoluogo. A tal proposito la Legacoop Cultura propone un convegno intercomunale con esperti, storici, archeologici capaci di dare un contributo alla creazione del distretto culturale. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Cns 20 CNS >> Innovacoop Assemblea di budget, diversificare per crescere >> Deco Industrie “Diversificare per conservare i livelli di crescita”. Si può condensare in questo principio il nucleo dell’Assemblea di budget 2014 che il Cns, Consorzio Nazionale Servizi, ha svolto martedì 28 gennaio presso il Savoia Hotel Regency di Bologna e a cui hanno preso parte Brenno Peterlini e Graziano Rinaldini, rispettivamente presidente del Consiglio di Gestione e presidente del Consiglio di Sorveglianza del Consorzio, Ugo De Francesco, vice presidente del Cns, il direttore commerciale del Consorzio Giuseppe Cinquanta e Angelo Migliarini, Vice Presidente di Legacoop Servizi nazionale. Nella sua relazione introduttiva Ugo De Francesco ha sottolineato come il Consorzio “sia stato in grado di riconvertire concretamente il proprio portafoglio servizi, puntando su settori come Energia, Manutenzioni, Facility Management. Una cosa ha precisato De Francesco - che in molti, in questi anni, hanno predicato e cercato di fare, mentre noi siamo stati in grado di raggiungerla con ottimi risultati. E con noi abbiamo fatto crescere le Associate che hanno creduto in questo percorso di diversificazione e che ci hanno seguito”. Riguardo all’esercizio 2013, ha rimarcato De Francesco, “prevediamo di chiuderlo con 650 milioni di fatturato lavori rispetto sempre ai 585 del budget, nonostante le condizioni economiche generali e i tagli che falcidiano il nostro mercato di riferimento, cioè le varie aree delle pubbliche amministrazioni, rendano sempre più impraticabile ogni pronostico, e rilevare che comunque le stime sono state non solo confermate, ma superate in larga misura, ci dà ragione in merito alla nostra capacità e lungimiranza nel decifrare i cambiamenti della realtà socio-economica nazionale e nell’operare scelte adeguate al nuovo scenario”. Illustrando il bilancio di budget 2014, il direttore commerciale del Cns Giuseppe Cinquanta delinea una situazione sicuramente in fase di ulteriore mutamento ma che ancora una volta fa prevedere una crescita che, per l’anno in corso, dovrebbe >> Conad >> Cab Massari di Conselice >> Coop Sociale Il Cerchio >> Coop Liguria >> Cesi >> Cmc >> Coop Itaca >> Cooperativa Olivicola >> Coop Cincinnato >> Conad Sicilia Primo piano ACI Legacoop Settori attestarsi sui 600 milioni di euro. “È un progresso a luci ed ombre e che modifica di anno in anno la propria fisionomia e distribuzione – fa notare Cinquanta – dove si affermano nuovi settori in conseguenza di alcuni trend, come quello della riqualificazione e dell’efficientamento energetico che guadagna nuove posizioni”. “Per il settore Energia il Consorzio si aspetta un fatturato di 118 milioni di euro, con un incremento pari a circa 19 milioni di euro rispetto alla previsione 2013. Si tratta del risultato di un impegno che ha visto il Consorzio concentrare molti sforzi per lo sviluppo dei servizi legati al risparmio dei costi e dei consumi, oltre che in un sistema avanzato di erogazione delle prestazioni e del censimento degli immobili”. Nel solco della diversificazione del portafoglio di servizi si colloca, come specificato da Cinquanta, anche lo sviluppo del settore del Facility Managemet, che presenta una previsione di 89 milioni di euro di fatturato, pari ad un progresso, rispetto al budget 2013, di circa 6 milioni di euro. Stando alle previsioni, poi, si evidenzia un aumento del fatturato del Consorzio soprattutto nel Centro e nel Nord, a discapito di un possibile calo nelle regioni del Sud e del Centro Sud. Un anno, quello che attende il Cns, così come per tutta l’economia e l’imprenditoria nazionale, che presenta ancora molta incertezza dunque, “ma se saremo in grado di distribuire le forze e conservare la lucidità e l’impegno per non disperdere il patrimonio di competenza, esperienza e concentrazione sugli obiettivi che ci siamo prefissi – ha sottolineato De Francesco - allora forse potremo propiziare un processo di rinnovamento e uno sviluppo che sia stabile e vantaggioso per tutti.” Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 INNOVACOOP Programma per la Commissione Europea Horizon 2020 Il 24 gennaio si è tenuta con successo a Bologna la giornata di lavoro promossa da INNOVACOOP e Legacoop Emilia-Romagna sul nuovo Programma della Commissione Europea HORIZON 2020 che nel periodo 20142020 supporterà attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese europee mettendo a disposizione complessivamente oltre 70 miliardi di Euro. L’iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 80 imprese, a testimonianza del grande interesse rivolto ai nuovi capitoli di finanziamento allo sviluppo e all’innovazione del nuovo periodo di programmazione dei Fondi comunitari. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con lo Sportello APRE (Agenzia per la Ricerca Europea) dell’Emilia-Romagna e ASTER, il Consorzio delle Università, dei centri di ricerca e delle principali associazioni di rappresentanza delle imprese dell’Emilia-Romagna. I lavori, coordinati da Francesca Montalti, Vicepresidente di INNOVACOOP, si sono articolati in una prima sessione plenaria informativa sul Programma e in tre seguenti occasioni di approfondimento su tre temi fondamentali presenti all’interno dei Programmi di Lavoro di Horizon 2020: l’Alimentazione, la Salute, l’Energia e l’Ambiente. Il Programma rappresenta il principale strumento dell’Iniziativa Faro europea “Europa dell’Innovazione”, e dà attuazione alla strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Sono molteplici le novità di HORIZON 2020 che raggruppa per la prima volta tre iniziative separate nella passata programmazione, ovvero il Programma Quadro di Ricerca, le azioni legate all’innovazione del Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP) e l’Istituto di Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT). Primo piano ACI La principale novità è rappresentata dalla maggiore enfasi che il programma pone sull’INNOVAZIONE, venendo incontro all’esigenza di rendere disponibili e di valorizzare quei risultati della ricerca che troppo spesso in passato non si sono tradotti nello sviluppo di nuovi prodotti o servizi, dunque in competitività per le imprese e per il sistema nel suo complesso. Inoltre, l’innovazione viene valorizzata in tutte le sue forme, con un accento particolare sulle “sfide sociali” e sulla capacità della tecnologia di rispondere ai bisogni emergenti delle persone e delle comunità, in ordine a grandi sfide come quella della salute e dell’invecchiamento della popolazione, le problematiche connesse al cambiamento climatico, lo sviluppo economico sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. L’innovazione viene sostenuta in tutte le fasi, dall’idea al mercato, attraverso strumenti diversi e servizi pensati per diverse tipologie di imprese. In particolare, le imprese innovative di piccole e medie dimensioni possono sperimentare l’utilizzo dello “Strumento per le PMI”, che può supportare le tre fasi del progetto di innovazione, ovvero quella della valutazione dell’idea e della sua fattibilità, quella successiva della R&S, della dimostrazione e prima applicazione commerciale e quella finale della commercializzazione, attraverso contributi, servizi e coaching. Allo stesso tempo, le grandi imprese sono le principali destinatarie del Programma che prevede la costituzione di ampi partenariati a livello europeo (almeno 3 soggetti giuridici stabiliti in uno Stato membro o un Paese associato dell’UE diverso), rappresentati da imprese, enti di ricerca, Università, ma anche organizzazioni internazionali e, per la prima volta, soggetti giuridici non-profit. Significativo è stato lo sforzo di semplificazione delle regole di accesso e valutazione del Programma da parte della Commissione Europea che rende più appetibile la potenziale partecipazione delle imprese ai bandi lanciati già nel dicembre scorso. I materiali della giornata sono scaricabili dal sito di Legacoop Emilia-Romagna (www.emilia-romagna.legacoop.it/). Per maggiori informazioni ed orientamento è possibile fare riferimento a INNOVACOOP inviando una mail a: [email protected]. Legacoop Settori CONAD Eccellenze alimentari italiane alla stazione Termini di Roma Circa 600 mq di prodotti italiani, legati a tanti territori e alle eccellenze di cui ogni regione d’Italia è ricca. E’ il nuovo store Sapori&Dintorni Conad che aprirà domani al piano interrato (Forum) della stazione Termini a Roma, il primo dei quattro – gli altri saranno realizzati a Firenze S.M. Novella, Milano Centrale e Napoli Centrale – presenti nell’accordo siglato da Conad con Grandi Stazioni, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che gestisce le più grandi stazioni ferroviarie italiane. La superficie è dedicata alla linea dei prodotti Sapori&Dintorni Conad, molti dei quali Dop e Igp, che caratterizza l’offerta di specialità alimentari della tradizione regionale, e ad una selezione di produzioni del territorio laziale tra cui spiccano un centinaio di vini. Nel complesso, i clienti trovano un’offerta di 5.000 prodotti, di cui oltre un migliaio con etichetta Conad, Conad Percorso Qualità e Conad il biologico, e un assortimento di 300 vini. All’insegna dell’italianità dei prodotti e delle filiere agroalimentari: il 92 per cento dei fornitori è rappresentato da aziende italiane, di cui l’80 per cento di piccole e medie dimensioni, vale a dire l’ossatura del sistema economico nazionale. In tal modo Conad valorizza l’intero sistema Italia, attraverso il coinvolgimento di aziende italiane, sviluppando il tessuto economico fatto di piccola imprenditorialità e dando risposte concrete all’esigenza di convenienza dei clienti. Nello store – dotato di 6 casse e aperto dal lunedì alla domenica dalle 6 alle 24 per assicurare ai clienti un’alta funzione di servizio – sono presenti i reparti ortofrutta, ga- Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 stronomia, pane, carne a libero servizio, generi vari e surgelati, nei quali lavorano a turno 42 addetti, assunti con contratti full time e part time. Negli store Sapori&Dintorni è possibile non solo fare una spesa completa e di qualità, ma anche consumare i prodotti in vendita: per i turisti in transito è un modo pratico per gustare le migliori produzioni regionali avendo la certezza della loro “origine 100% italiana”. Per Conad i prodotti tipici regionali valgono l’8,4 per cento del fatturato della marca del distributore, che nel 2013 è stato di 2,35 miliardi di euro: un dato importante, che testimonia la capacità di rispondere e adeguarsi alle mutate esigenze di un mercato in continua evoluzione. «Lo store di Roma Termini è una bella vetrina per valorizzare l’eccellenza dei prodotti regionali – sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Pugliese –, ma anche un’opportunità di acquisto che dà risposte al flusso turistico, ai pendolari e ai cittadini romani. L’auspicio è che in occasione dell’Expo 2015, la presenza degli store Sapori&Dintorni sia ancora maggiore, ancora più forte. Soddisfiamo la domanda di acquisti di qualità a prezzi convenienti anche in un luogo di transito qual è la stazione Termini, contribuendo, al contempo, a riqualificare uno spazio urbano che deve vivere anche oltre la funzione per cui è stato realizzato». «Siamo per la valorizzazione del localismo, per dare risposte al territorio attraverso i nostri soci, che operano in tante comunità locali», fa notare l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi. «Questo nuovo Sapori&Dintorni ha le carte in regola per diventare un punto di riferimento e di aggregazione per i turisti che transitano nella stazione di Termini, ma anche per i romani che vivono in questa zona della città. Per essere protagonista dei momenti di crescita economica, sociale e culturale che il territorio vive. Diamo valore ai prodotti che sono espressione della tradizione laziale, che i romani hanno piacere di portare in tavola e i turisti di assaporare come una piacevole scoperta, portando con sé un prodotto di qualità e di sicura origine italiana». «L’apertura di Sapori&Dintorni conferma, ancora una volta, l’importante ruolo delle stazioni nello sviluppo economico e Primo piano ACI nell’innovazione qualitativa dell’offerta commerciale. Anche in questo caso la stazione più grande d’Italia, oggetto di un profondo restyling per essere sempre più accogliente e funzionale, si distingue ospitando un punto vendita unico a Roma e nel Lazio », afferma l’amministratore delegato di Grandi Stazioni Fabio Battaggia. «Conad è un partner commerciale storico della nostra Società, in totale intesa con la nostra filosofia che punta ad un mix di prodotti e servizi di qualità per soddisfare anche la clientela più esigente e oggi ne abbiamo una ulteriore conferma». Più che un luogo un “superluogo”, la stazione ferroviaria è uno dei simboli di nuovi stili di vita, nata per accogliere gli spostamenti quotidiani di un gran numero di persone e di turisti, ma anche lo shopping e lo svago. Per questo Conad ha realizzato il suo primo Sapori&Dintorni in simbiosi con l’ambiente ferroviario e gli spazi di una stazione di grande transito. L’apertura in alcune grandi stazioni ferroviarie italiane è un progetto di sistema, a cui concorrono tre delle otto cooperative associate a Conad: Conad del Tirreno, Conad Centro Nord e PAC 2000A Conad. L’ambientazione dedicata – Sapori&Dintorni Conad, i prodotti del territorio e la cantina –, l’assortimento e la comunicazione sono espressione del progetto nazionale, ma ogni nuovo store è “personalizzato” con i migliori prodotti reperibili in loco e che i consumatori sono abituati a portare in tavola. DECO INDUSTRIE Il fatturato cresce del 5% a 118 milioni di euro A fine dicembre, i soci della Deco Industrie si sono ritrovati per discutere come si è chiuso l’anno 2013 e si sono affrontati i principali nodi strategici per il nuovo anno. Bilancio e fatturato come sempre sono stati i temi più importanti affrontati soprattutto in concomitanza con una situazione economica che presenta una crescita piuttosto lenta. Dai dati presentati è emerso che c’è stata comunque una crescita del fatturato che è passato da 112,4 mln del 2012 a 118 mln di euro nel 2013. In particolare, la crescita è stata trainata dal buon anda- Legacoop Settori mento delle marche commerciali e da conto terzi, anche per quanto riguarda l’export c’è stata una crescita del 3% rispetto al 2012. Per quanto riguarda l’andamento delle vendite, i dati sono stati illustrati da Paolo Geminiani Direttore Commerciale, che ha mostrato l’andamento del fatturato per i prodotti a marchio aziendale e commerciale. “Il 2013 è ha visto il nuovo record di fatturato per Deco, che ha superato i 118 milioni di euro di fatturato nei 3 stabilimenti romagnoli, con una crescita di oltre il 5% sul 2012 e del 4 sul budget, nonostante gli incrementi delle vendite avuti negli ultimi anni che rendono sempre più difficile migliorarsi – ha detto – Per i nostri marchi si segnala la crescita di Pineta – ha ribadito – che ha avuto un buon andamento delle ricorrenze, compensando di fatto il calo dei biscotti, mentre Scala e Loriana hanno sofferto rispetto al 2012. Il motore della crescita è stato ancora una volta le PL che hanno continuato il loro trend di crescita, guidate soprattutto dall’incremento dei volumi dei clienti discount, ma anche alcuni clienti Gdo hanno avuto ottimi risultati. A livello di fatturato si segnala il buon andamento dell’export, cresciuto di quasi il 3%, grazie al buon andamento dei prodotti alimentari. Il budget 2014 è previsto a circa 115 mln €, in calo rispetto alla chiusura del 2013, ma in progresso rispetto al budget 2013. A caratterizzare il 2014 dovrebbe essere un consolidamento del fatturato delle marche commerciali, dopo anni di forte crescita, e una ripresa del fatturato aziendale”. Le strategie e le previsioni per il 2014 sono state invece illustrate da Giorgio Dal Prato, amministratore delegato della società romagnola, che ha mostrato soddisfazione per l’andamento del 2013, Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 ricordando naturalmente a tutti i soci: “le importanti sfide che ci attendono nel 2014 -Deco opera infatti in mercati maturi, in cui la competizione si gioca sempre più sul rispetto dei tempi di consegna e sulla capacità di produrre risposte in tempi rapidi ai clienti – ha detto – in cui è fondamentale usare la tecnologia per migliorare l’efficienza dell’azienda. L’innovazione sarà ancora un fattore critico di successo, i reclami, resi più facili e meno costosi dalle tecnologie in uso, aumenteranno di numero, ma le strategie che abbiamo posto in essere ci fanno avere una visione positiva sul 2014”. Il resoconto sulle attività sociali del 2013 è stato invece illustrato da Michele Baggiarini, vicepresidente Deco Industrie che sono state inserite nel business plan del 2014. In particolare, è stata presentata un’analisi delle condizioni del prestito sociale Deco rispetto ad altre forme di prestito sociale (cooperative di consumo, di abitazione e agricole) da cui si evince che Deco pratica tassi molto vantaggiosi ai propri soci rispetto alle altre cooperative, con una maggiorazione del 2% rispetto alle coop di consumo, ad esempio. “Il prestito sociale vale oggi per Deco 2 mln € e costa circa 100.000€ di interessi” – ha detto Baggiarini. Durante l’assemblea sono anche state presentate anche le attività realizzate durante l’anno come le gite sociali, i vari tornei e gare sportive e quelle future del 2014. Inoltre, si è parlato anche dei piani di Mutua Futura: “ che hanno chiuso il 2013 con un equilibrio tra i costi sostenuti e i sinistri rimborsati, segno che questo strumento è utilizzato dai soci” ha concluso Baggiarini. “In totale le attività sociali 2013 hanno avuto un costo per l’azienda di circa 133.000€ – ha detto – Giordano Graziani, Presidente Deco Industrie – e in considerazione dei risultati positivi di bilancio, ha mostrato il livello di raggiungimento degli obiettivi e il riconoscimento del premio aziendale con relativa maggiorazione per tutti i soci. Il presidente Giordano Graziani ha poi proseguito, facendo una riflessione sui cambiamenti in corso nel mondo in cui viviamo, ha indicato la necessità di ripensare anche il ruolo dei soci nelle cooperative, premiando non solo chi partecipa di più, ma anche chi partecipa meglio. “Qualcosa in Deco è già stato fatto – ha detto – ma si sono individuate altre iniziative da aggiungere a quelle già esistenti, come il Fondo di Primo piano ACI solidarietà, Buoni ore per emergenze familiari, aspettative straordinarie e «una tantum», ferie per esami universitari”. CAB MASSARI DI CONSELICE Inaugurato il biodigestore della cooperativa agricola Sabato 25 gennaio la Cooperativa agricola braccianti Massari di Conselice ha inaugurato il biodigestore anaerobico da 999 kWe/h di potenza che da metà 2013 produce energia pulita. L’obiettivo è quello di produrre appunto energia elettrica ed è allo studio un progetto per teleriscaldare gli edifici dell’agriturismo, i capannoni aziendali e le abitazioni vicine. Il funzionamento del biodigestore si lega direttamente alla produzione agricola aziendale, con la coltivazione e la valorizzazione di 350-370 ettari coltivati a mais, sorgo, cereali a paglia, ma non solo. Nella razione del biodigestore si impiega anche il letame prodotto dalla stalla (con 370 bovini da latte) per decine di migliaia di quintali di letame annui (60-80 al giorno). Si tratta dell’investimento più importante della sua ultracentenaria storia (fondata nel 1908, ma la dimensione attuale è frutto delle fusioni con quella di Massa Lombarda, nata nel 1890, e di Lavezzola, 1907) e ammonta a circa 5 milioni di euro. La tecnologia utilizzata è quella della Sebigas per il processo anaerobico digestivo e quella della Ab per la produzione di energia elettrica. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza di Giuliano Poletti, presidente nazionale dell’Alleanza delle cooperative italiane e di Legacoop, Antonio Patuelli, presidente di Abi e Cassa di Risparmio di Ravenna, Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia Romagna, Lorenzo Cottignoli, presidente di Federcoop Ravenna, di varie autorità locali e altri esponenti della cooperazione. Dopo il taglio del nastro è seguita una visita guidata all’impianto. Successivamente è stato presentato il libro di Fausto Renzi (con prefazione di Lorenzo Cottignoli e Nerio Cocchi), edito dalla coop. Bacchilega di Imola, «Le mani nella terra. La Cab Massari nella storia della cooperazione conselicese (1890-2004)», uscito nelle scorse settimane. E’ seguito un dibattito con Patuelli e Poletti. L’iter autorizzativo del biodigestore è iniziato Legacoop Settori a fine 2011 e il 25 maggio 2012 sono iniziati i lavori. Il 14 dicembre 2012 era pronto a produrre, ma l’avvio a regime è avvenuto a fine aprile 2013 dopo un periodo di rodaggio. Nei primi mesi in funzione (maggiodicembre) ha prodotto circa 7.000 MegaWatt. «Abbiamo raggiunto un ottimo mix tra coltura dedicata e razione giornaliera di letame con 60-80 quintali al giorno - illustra il direttore generale Luciano Pula -. Questo rende il biodigestore sicuramente efficiente. Per farlo funzionare al meglio servono tre fattori: una biologia perfetta, una buona materia prima e un paio di bravi addetti, individuati tra i nostri soci. Le motivazioni che hanno portato la cooperativa ad optare per questa scelta non sono solo di natura economica. La valorizzazione del biogas è una risorsa che contribuisce in modo ecosostenibile allo sviluppo economico, agricolo e rurale. Inoltre stiamo studiando la fattibilità economica di un progetto per utilizzare al meglio il calore prodotto». La Cab Massari gestisce circa 2.500 ettari di terreno (nei comuni di Conselice, Massa Lombarda, Medicina e Argenta) e dà lavoro a 124 persone (92 soci, 21 non soci, 8 impiegati e 3 operai fissi) e distribuisce 2,4 milioni di euro tra salari e contributi. L’andamento del 2013 «è stato caratterizzato da alti e bassi in tutti i settori, con un aumento di gasolio, concimi e fitofarmaci spiega il direttore -Ciononostante chiudiamo l’anno, anche grazie alla produzione di energia elettrica, senza sofferenze». Scendendo nei dettagli, «nei cereali l’andamento è stato positivo dal punto di vista della resa con 67 quintali per ettaro, mentre il prezzo si è abbassato rispetto a 12 mesi prima - continua Pula -. Le altre colture sementiere, nonostante qualche difficoltà nelle semina causa le abbondanti piogge, sono andate discretamente, mentre l’erba medica ha subito danni enormi col Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 maltempo, come anche tutte le colture orticole che però hanno avuto buone performance. I vigneti hanno avuto buone rese, ma nella commercializzazione il prezzo è e sarà inferiore rispetto all’anno record del 2012. Le pesche sono iniziate bene, ma hanno finito malissimo; nelle pere abbiamo avuto una produzione elevata, ma con pezzatura più piccola e quindi con minor introito. Insomma, tutto il frutticolo ha vissuto alti e bassi». Dopo i continui investimenti degli anni passati, la stalla con circa 370 bovini da latte ha ottenuto performance migliori che in passato. «Nel 2013 siamo entrati nell’Alta qualità Granarolo - analizza il direttore - e i premi hanno risollevato un po’ l’andamento. Siamo ancora in perdita nel settore, ma abbiamo intrapreso la strada giusta». Per quanto riguarda l’agriturismo nel 2013 sono aumentati pasti e fatturato (che si attesta su 840mila euro), mentre la caccia è stata penalizzata dall’aviaria ed è in calo la pesca. Continuano gli investimenti nel miglioramento tecnologico («ogni anno spendiamo mediamente 5-600mila euro») per diminuire i costi improduttivi. Fonte: www.settesere.it COOP SOCIALE IL CERCHIO Inaugurata a Spoleto la struttura residenziale “Le Ville” Sabato 25 gennaio si è svolta a Spoleto l’inaugurazione della nuova struttura residenziale Le Ville in Piazza della Vittoria 5 (ex Albergo 2 Porte) gestita dalla Coop. Sociale Il Cerchio di Spoleto. All’inaugurazione sono intervenuti la Vice Presidente della Camera On. Marina Sereni, la Vice Presidente della Regione Um- Primo piano ACI bria Carla Casciari, il Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, Mons. Renato Boccardo, che ha benedetto la struttura, nonché esponenti dei familiari dei ragazzi, delle organizzazioni sindacali ed imprenditoriali della città e della società civile. La giornata si è svolta in un clima di grande affetto e ha dato vita ad una bella giornata di festa per tutti i familiari dei ragazzi che hanno partecipato e per tutti gli intervenuti. Ripercorriamo con la presidente della Cooperativa Il Cerchio Serenella Banconi la storia di questo servizio residenziale che nel corso degli anni ha avuto diverse ubicazioni. “Quella che vediamo è una struttura che ospiterà due servizi dedicati alle persone con disabilità: una famiglia Comunità per il Dopo di Noi e una Comunità alloggio. In totale sono 18 posti letto. Un po’ di storia. Nel 2002 la Cooperativa partecipò ad un bando della Regione dell’Umbria che finanziava progetti a favore di soggetti con handicap grave privi dell’assistenza dei familiari dando seguito alla legge 328 del 2000 meglio conosciuta come “legge turco”. La Cooperativa si aggiudicò il finanziamento (classificandosi prima) e nell’aprile del 2004 avviò il servizio, con una capacità ricettiva di 6 posti letto. Il Servizio da noi chiamato “Le Ville”, giocando con le parole inglesi Last not list, ovvero ultimo non per importanza, venne inaugurato in via Amadio a circa 500 metri da qui, nell’appartamento che avevamo acquistato come sede amministrativa e che riadeguammo per il nuovo scopo. Tre anni dopo decidemmo di avvicinarsi ulteriormente a Piazza Garibaldi, a 200 metri da qui, dando così un maggior impulso a quel principio di vivibilità della città che da sempre ci accompagna nel pensare i servizi. Il 5 aprile del 2007 il Dopo di noi si trasferì. Due anni dopo le abbiamo affiancato un modulo di Comunità alloggio per disabili gravi da 4 posti letto. Oggi siamo qui per coronare un ulteriore desiderio partito soprattutto dai ragazzi, che hanno esplicitato una richiesta di spazi più ampi, più vivibili, più a misura, senza però allontanarsi, visto che una parte di loro ha sempre di più assaporato la libertà/comodità di vivere al centro della propria città, esperienza che tecnicamente si chiama processo di autonomizzazione. La ricerca di un luogo con Legacoop Settori queste caratteristiche non è stata semplice, non essendo facile conciliare le due esigenze. Questo luogo è perfetto, perché mantiene le stesse caratteristiche di vivibilità nel tessuto cittadino, aumentando di contro gli spazi interni, arricchiti da uno splendido giardino. Devo essere sincera. Nonostante la soddisfazione di avere trovato questo posto, decidere di affrontare un impegnativo sforzo in termini di risorse economiche, non è stata una decisione semplice da prendere. In tempi così difficili, scegliere di fare investimento importante, all’interno di una congiuntura economica negativa e con alcuni lavoratori in cassa integrazione, ha avuto bisogno di tanta riflessione e se permettete di tanto coraggio. Alla fine ci siamo comunque decisi e seppur con tanta ansia, abbiamo scelto di andare avanti, rammentandoci anche del primo articolo della legge 381 che recita: Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi….; questo per noi rappresenta un dovere morale che coniuga benessere sociale con opportunità lavorative stabili e qualificate. Quindi confortati dalla legge, supportati dall’entusiasmo dei nostri ragazzi e di tutto il personale, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo deciso di trasferire i servizi chiedendo anche al Comune un ampliamento di posti letto, portandoli da 11 a 18. Questo aumento copre una duplice esigenza: dare una maggiore sostenibilità economica al servizio e offrire l’opportunità ad ulteriori famiglie di poter usufruire di un luogo caldo ed accogliente, con personale qualificato, inserito nel contesto urbano e costantemente monitorato dagli enti preposti. In una sintetica parola: efficienza. Vorrei evidenziare che questa inaugurazione, oltre al grande valore sociale, ha anche un significato di natura economica, e se vogliamo, passatemi il termine: di speranza. Andare e guardare avanti, scegliere di rimettere in circolo lavoro, economia e benessere delle fasce più deboli attraverso azioni mirate e concordate, in questo particolare momento storico, ha il significato di voler continuare a credere nei sogni senza smettere mai di lot- Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 tare per la loro realizzazione. Questa giornata vuole essere non solo un’opportunità per noi, per i nostri ragazzi, per le loro famiglie, ma vuole dare un chiaro segnale di speranza e di ripresa anche per altri, affinché si inneschi un processo di cambiamento che ci faccia tornare a sperare e a credere che se siamo uniti tanto si può fare. Ce la possiamo fare se il lavoro di tutti noi è sostenuto è affiancato da quello di una buona prassi politica, che nell’indirizzare la macchina della pubblica amministrazione, ne governi i processi riuscendo a tutelare, facilitare e accompagnare i percorsi, ponendosi non nella contrapposizione ma in un cammino condiviso.” COOP LIGURIA I camminatori festeggiano i vent’anni e adottano un sentiero Oltre 700 liguri ogni anno prendono parte alle escursioni promosse da Coop Liguria nell’ambito del programma “Camminiamo Insieme”, nato nel 1994 per promuovere l’aggregazione sociale, valorizzare il patrimonio paesaggistico e naturalistico della nostra regione, ma soprattutto – coerentemente con l’impegno di Coop nel campo dell’educazione al consumo consapevole – per stimolare le persone a mantenersi attive, mangiando in modo sano e svolgendo attività di movimento, per preservarsi in salute. Il programma è annuale, ma prevede una pausa durante i mesi estivi, quando le temperature diventano troppo elevate. Sul territorio sono attivi due gruppi: quello di Genova, più consistente, che replica ogni escursione quattro volte (martedì, mercoledì, giovedì e sabato), per permettere a tutti di prendervi parte, e quello di Savona, che di norma esce la domenica. L’attività è gestita da un nutrito gruppo di Soci volontari, che si fanno carico di scegliere e ispezionare i percorsi, oltre che di accompagnare i partecipanti alle escursioni. Si tratta di una quarantina di persone, tutte dotate di patentino rilasciato dalla Federazione Italiana Primo piano ACI Escursionismo, alla quale i camminatori Coop aderiscono, risultando il gruppo più numeroso fra tutti quelli iscritti alla Federazione in Italia. Oltre a scegliere e ispezionare i percorsi da proporre nel programma di ogni anno e ad accompagnare i gruppi, questi volontari, da alcuni anni, si sono fatti carico della manutenzione di 11 sentieri del nostro entroterra, per preservarli sgombri da rovi e sterpaglie. Per celebrare il ventennale, il gruppo ha adottato un dodicesimo sentiero nel Parco dell’Antola, quello che da Vobbia Porta al Castello della Pietra. La ricorrenza del ventennale sarà celebrata in occasione dell’apertura ufficiale del programma di Genova, sabato 1° febbraio, a partire dalle 10, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, dove sono attesi oltre 300 camminatori. Interverranno il Presidente di Coop Liguria Francesco Berardini, il Coordinatore Regionale delle Aree Protette della Liguria, Dario Franchello, il Presidente della Federazione Nazionale Escursionismo Andrea Turolla e il geologo Gerardo Brancucci, dell’Università di Genova, con l’equipe del Geomorflab, che svolge attività di ricerca e produzione scientifica per l’approfondimento e la comprensione dei processi che concorrono alla formazione del territorio. CESI Marco Lama nuovo presidente, sostituisce Rino Barancini Nella seduta di lunedì 27 gennaio, il Consiglio di Amministrazione, a seguito delle dimissioni dalla carica di presidente di Rino Barancini, ha nominato le nuove cariche sociali: Marco Lama è il nuovo presidente mentre Alessandro Franzoni è il nuovo vice presidente. Questo avvicendamento segue quello al vertice della Cooperativa con l’ingresso dell’Ing. Francesco Sutti incaricato del coordinamento generale delle attività dell’ azienda. Il Consiglio di Amministrazione e la struttura manageriale sono quindi impegnati a governare la crisi in atto, particolarmente grave per le imprese di costruzioni, con l’obiettivo di mettere in sicurezza la Coope- Legacoop Settori rativa e creare, in prospettiva, le condizioni per dar vita a nuove strategie imprenditoriali con linee di azione che saranno esplicitate via via alla base sociale. CMC Consegnati gli incentivi allo studio per i figli dei suoi soci e dipendenti Domenica 26 gennaio si è rinnovato il tradizionale appuntamento sociale della consegna degli incentivi allo studio per i figli di soci e dipendenti. Un appuntamento che Cmc mantiene da molti anni e che quest’anno ha riguardato 57 ragazzi frequentanti le Scuole Medie superiori e l’Università. L’impegno economico di Cmc è di circa 18.000 euro ed è stato il Presidente Massimo Matteucci a consegnare i riconoscimenti. Ospite dell’incontro il prof. Emanuele Bassetti, docente di Sociologia della comunicazione dell’Università di Bologna, che prima della consegna delle borse di studio, ha tenuto una breve lezione sul tema “studio efficace nell’era digitale”, metodi e strategie per imparare con profitto, minimizzando il tempo investito e massimizzando il risultato conseguito. COOP ITACA “Bit Generation” verso la cittadinanza digitale, concorso di idee Un concorso di idee rivolto ai giovani della Carnia per valorizzare esperienze ed iniziative locali, e far emergere proposte innovative che riguardino l’uso delle nuove tecnologie nelle comunità di appartenenza. E’ una delle attività previste da “Bit Generation: promozione dell’accesso alla società Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 dell’informazione in contesti montani”, progetto finanziato dal Programma Interreg IV Italia-Austria, promosso dal partenariato composto da Provincia di Belluno, Cooperativa sociale Itaca e Regionsmanagement Osttirol di Lienz. Obiettivo generale del progetto è migliorare la cooperazione transfrontaliera sul tema dell’accesso alla “società dell’informazione”, nella convinzione che l’utilizzo delle nuove tecnologie possa apportare significativi miglioramenti alla qualità della vita degli abitanti delle valli montane e favorire processi di cittadinanza digitale. Le proposte progettuali e le esperienze presentate dovranno rispondere a bisogni insoddisfatti del territorio e avere come focus l’uso delle Ict (Information Communication Technology). Potranno riguardare diversi ambiti e aree di interesse, ad esempio, green economy, e-democracy, e-governance, arti e mestieri locali, arte/cultura, turismo, aggregazione giovanile (musica, sport, ecc.), collaborazioni intergenerazionali, servizi alla comunità, inclusione sociale/integrazione, volontariato/cittadinanza attiva. Potranno partecipare al concorso gruppi costituiti da 2 a 5 giovani di età compresa fra i 14 e i 19 anni, che siano residenti in provincia di Belluno, in Carnia o in Osttirol oppure frequentanti un istituto superiore o di formazione professionale dei suddetti territori. Al termine del concorso, due rappresentanti per ognuno dei 15 progetti prescelti, parteciperanno ad un meeting transfrontaliero di tre giorni a Tolmezzo (23-25 maggio 2014). In questo contesto i ragazzi avranno modo di approfondire le loro idee con esperti del settore e confrontarle con coetanei provenienti da contesti differenti. Verrà inoltre trattato il rapporto fra nuovi media, partecipazione democratica e smart communities nei territori montani. L’obiettivo del meeting è infatti il potenziamento del protagonismo e della creatività giovanile, oltre che della partecipazione sociale e democratica dei giovani alla vita della comunità, attraverso un uso creativo e consapevole delle nuove tecnologie. I giovani promotori delle idee vincenti saranno premiati con la possibilità di vedere realizzato localmente il loro progetto. Verrà Primo piano ACI dato inoltre ampio risalto ai progetti e ai loro ideatori diffondendo tutte le informazioni relative sia sui media tradizionali, sia sui social network della rete di promozione e diffusione di “Bit Generation”. Per partecipare al bando i ragazzi dovranno presentare la domanda compilando il format scaricabile dai siti dei tre partner di progetto www.provincia.belluno.it, www.itaca.coopsoc.it o www.rmo.at e inviarlo ai rispettivi indirizzi mail [email protected], [email protected] o [email protected] entro mercoledì 16 aprile 2014 alle ore 23.59. COOPERATIVA OLIVICOLA Con altri dieci ettari recuperato il 25% del territorio olivato di Arnasco Altri dieci ettari del territorio olivato di Arnasco (SV) saranno recuperati dalla Cooperativa Olivicola. “Il progetto è terminato ed è stato presentato in Regione per le dovute autorizzazioni – spiega Luciano Gallizia, presidente della Cooperativa -. Si chiude così un progetto iniziato dieci anni fa quando recuperammo oltre 12 ettari sul territorio. Un recupero che aveva il limite di essere in parte a macchia di leopardo, un limite che oggi può essere superato con questo nuovo progetto”. Una volta ottenute le autorizzazioni regionali ci vorranno circa tre anni di lavoro. A quel punto circa il 25 per cento del territorio olivato di Arnasco sarà a regime. “Siamo stati dei pionieri nel recupero di certi territori – conclude Luciano Gallizia -. Oggi possiamo dire che coltivare la terra sta tornando di moda. In molti hanno capito che nella nostra regione la presenza di particolari microclimi permette di caratterizzare i prodotti tipici sul mercato”. La COOPERATIVA OLIVICOLA di Arnasco è nata nel 1984. Nel 1986 i soci, cominciano a raccogliere arnesi che erano, un tempo, usati per la coltivazione, la raccolta e la molitura delle olive dando vita al Museo dell’olivo e della civiltà contadina. Attualmente gli oggetti esposti sono più di 500. I visitatori possono ammirare anche un frantoio del 1796, ritrovato in una vecchia casa Legacoop Settori del paese e fedelmente ricostruito. Oggi il Frantoio Cooperativo provvede alla macinazione delle olive degli oltre 190 Soci, e tutto ciò avviene con macine di pietra e lavorazione a freddo per ottenere un olio di Pignola extra, che successivamente viene confezionato in lattine e bottiglie, perché possa arrivare alla mensa del consumatore. La Cooperativa Olivicola di Arnasco conta oggi 190 Soci che coltivano 170 ha di uliveto, ha un organico di 5 dipendenti. COOP CINCINNATO Nel 2013 vendite superiori agli altri anni Dopo 65 anni di storia, oltre a produrre vino, la cooperativa Cincinnato farà anche enoturismo. Merito degli investimenti volti a realizzare e ristrutturare un casale, all’interno del quale sono state allestite una sala degustazione e una bottaia. E’ stata una delle iniziative più importanti del 2013. Ma per la Cincinnato l’annata che si è conclusa è stata particolarmente positiva anche sotto l’aspetto produttivo. Nazzareno Milita, presidente della cooperativa, ci ha detto: “La crisi c’è anche nel nostro settore, ma fortunatamente il vino è uno dei prodotti del made in Italy che è ancora forte sui mercati esteri e che di conseguenza reagisce meglio alla crisi”. “Anche se non produciamo prosecco- prodotto che quest’anno ha superato lo champagne- il nostro vino è molto richiesto. Noi vendiamo in tanti Paesi in Europa, in quasi tutti i Paesi Nord europei, in Cina, in Giappone e in Nord America. Le vendite che si sono avute quest’ anno sono state leggermente superiori rispetto agli altri anni. Buona parte del prodotto che esportiamo fi- Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 nisce all’estero”. Per la ristrutturazione di un casale del 1800 e per la realizzazione di una bottaia, di una struttura per la degustazione e di una sala per le conferenze, sono stati investiti un milione e settecentomila euro. Merito anche dei fondi comunitari. “Con questa struttura cerchiamo di coniugare quello che è il core business della Cincinnato- la produzione di vinoall’enoturismo. Dobbiamo fare in modo che le persone, i consumatori, gli eno- appassionati, vengano a trovarci in cantina, in modo tale da apprezzare, oltre ai vini, anche le bellezze del territorio e le risorse artistiche e culturali presenti nella nostra terra” ha spiegato Milita. Ben 150 soci- 150 agricoltori- si sono associati in cooperativa e hanno dato vita alla Cincinnato- una cantina storica che sa anche reinventarsi e innovarsi radicalmente, in base alle esigenze del tempo. “Per vendere il vino dobbiamo dedicarci ad attività collaterali come il turismo e l’agriturismo” racconta Milita. “Cori- sede principale della cantina- è un borgo medievale ben conservato sul territorio collinare, ma è rimasto fuori dal circuito turistico. Abbiamo però una risorsa importante- l’agricoltura- che, soprattutto per la parte vinicola e olivicola, è molto rilevante. Vogliamo sviluppare il turismo attraverso la promozione del territorio”. Primo piano ACI CONAD SICILIA Santo Italia, nuovo presidente, prende il posto di Calabrese Santo Italia è stato eletto dal consiglio di amministrazione, con voto unanime, nuovo presidente di Conad Sicilia. Italia prende il posto di Giovanni Calabrese, al quale va la gratitudine di tutto il Cda e del management di Conad Sicilia per l’impegno profuso, il prezioso contributo dato e i risultati conseguiti nei 19 anni di presidenza della cooperativa. Santo Italia eredita una realtà cooperativa di riferimento nel panorama della Gdo Siciliana, con 40 anni di storia alle spalle, 158 soci imprenditori, 185 punti di vendita, oltre 1.500 dipendenti (tra la cooperativa, la rete di vendita e il Ce.di) e un fatturato di 319 milioni di euro. “Sulla strada designata da Giovanni Calabrese- afferma Santo Italia- al quale sento Legacoop Settori il dovere di esprimere tutta la mia gratitudine per la professionalità e l’onestà dimostrata nel corso dei suoi mandati, accompagnerò la cooperativa nel consolidare l’importante percorso di crescita avviato in questi ultimi anni, consapevole della forza del modello e dei valori cooperativi per affrontare e superare il difficile periodo di crisi nel quale siamo costretti ad operare”. “Sono stati anni molto intensi ed estremamente significativi – afferma Giovanni Calabrese- quelli che mi hanno visto impegnato, insieme al Cda e alla tecnostruttura, nel guidare la cooperativa nel suo percorso di crescita, trasformando la rete di piccoli dettaglianti quale era all’inizio del mio primo mandato in una realtà di punta nella gdo siciliana, con negozi efficienti, innovativi e apprezzati dai consumatori. Passo il testimone a Santo Italia, nella certezza che continuerà a lavorare, con il supporto del Cda e della tecnostruttura, con l'obiettivo di dare a Conad Sicilia una solida prospettiva di crescita”. Il neo presidente, Santo Italia ha 55 anni, è sposato con 2 figli. Socio imprenditore di Conad Sicilia dall’età di 30 anni, vice presidente dal 2009, ha lanciato numerosi punti vendita della cooperativa, facendosi promotore di importanti progetti. Il presidente uscente resta sempre membro del Consiglio di amministrazione. A Giovanni Calabrese vanno la stima e la gratitudine del Cda, a Santo Italia l’augurio di un buon lavoro insieme a tutta la squadra Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 28 OSSERVATORIO SWG Riforma elettorale: scelta dei candidati e fuori i piccoli partiti Urge una nuova legge elettorale e la metà degli italiani ritiene importante poter esprimere la preferenza per un candidato Oggi in Italia, la riforma elettorale è una questione tanto importante, quanto discussa. Il dato certo è che si deve modificare per evitare il rischio dell’ingovernabilità. Matteo Renzi, il neo eletto Presidente del Pd, ne sta facendo la sua missione, ma mettere d’accordo tutti è cosa assai ardua. Gli italiani, però, in questo momento di confusione e grandi dibattiti, una certezza ce l’hanno: vogliono poter scegliere loro il candidato tra quelli presenti nella lista. Rispetto alle soglie di sbarramento c’è, invece, ancora molto da discutere anche perché, gli elettori stessi non hanno le idee ben chiare. Questo il quadro di ‘nervosismo’, rilevato dall’Osservatorio SWG, che gira attorno alla tanto dibattuta riforma della legge elettorale. Un italiano su due non dimostra di avere dubbi: vuole poter scegliere il proprio candidato attraverso l’espressione di una preferenza diretta all’atto del voto. Un’opportunità che trova un consenso trasversale rispetto ai diversi elettorati e con particolare convinzione nell’area di centro sinistra (59%). Le altre due possibilità ‘offerte’ che non prevedono una scelta diretta del candidato, non ottengono, invece, un buon riscontro, ma di- Primo piano ACI Legacoop Settori vidono in tre blocchi il restante del campione di cittadini interpellato. Da una parte il 17% degli elettori ritiene valido il sistema che prevede dei collegi uninominali con un solo candidato per ogni partito, per cui non c’è il bisogno di scegliere tra più persone, ma si sceglie il partito accettando incondizionatamente il designato che intende presentare. Si evitano così le guerre interne tra candidati e non si incentivano pratiche poco consone come il voto di scambio. Un’altra parte – leggermente più contenuta (15%) – propende, invece, per le liste bloccate corte. Tale sistema prevede che ci siano pochi candidati (in questo caso 4 o 5) e che vengano eletti in base al numero di voti ricevuti dal partito e scelti in base all’ordine in cui compaiono sulla lista. Il terzo blocco (18%) vaga nel vuoto e tra tanti dibattiti, mille sfaccettature e tanti pro e contro, non sa cosa scegliere e aspetta probabilmente il succedersi degli eventi. Sulla questione degli sbarramenti c’è, invece, ancora molta incertezza. Le soglie cambiano poco, ma le sorti dei partiti cambiano molto. E gli italiani non sanno bene da che parte stare. La maggioranza relativa (22%) ritiene plausibile una soglia del 5% – proposta particolarmente caldeggiata nell’area di centro sinistra – mentre per il 18% dei cittadini non si dovrebbe, invece, superare il 4%. C’è chi riconosce in questa scelta l’intento di bloccare il proliferare di piccole entità politiche e chi, invece, lo vede come una manovra per evitare che molti dei partiti minori, che ma- Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 29 gari hanno una certa rilevanza nel panorama politico nazionale, vengano tagliati fuori. Da qui la proposta di alcune soglie più alte: tra il 6 e l’8% e oltre l’8% (con maggior convinzione da parte del centro destra) per assicurarsi che quei gruppi politici in corsa da soli, non riescano a superare la soglia minima e debbano quindi pensare di presentarsi con altri soggetti. Una decisione difficile questa che implica molte conseguenze e altrettanti dissapori. Ma a sottolineare l’incertezza su quale possa essere la soglia più adeguata per la riforma elettorale è la consistente quota di cittadini (26%) che sceglie di non prendere posizione sull’argomento. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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