Atti — 4129 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - Camera dei DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 xov. TORNATA DI SABATO 13 GIUGNO 1914 P R E S I D E N Z A D E L V I C E P R E S I D E N T E C APPELLI INDI D E L P R E S I D E N T E MARCORA. I N D I C E . Voto di plauso ai ferrovieri Pag. 4130 GALLENGA VISOCCHI, 4130 sottosegretario di Stato Congedi 4130 4130 Commemorazione dell'ex deputato Giovanni Battista Mandruzzato 4130 APPIANI . RUBINI, ministro PRESIDENTE 4130 . . 4131 4131 Disegni di legge {Presentazione) : : Variazioni nel bilancio degli affari esteri 4131 — Variazioni nel bilancio dell'istruzione pubblica 4131 — Consolidamento del debito vitalizio dello Stato. 4131 — Bilancio della Somalia italiana 4131 — Esercizio provvisorio dei bilanci 4131 DANEO : Proroga dei termini fissati dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909 . . . . 4131 RUBINI -Risposte scritte ad interrogazioni : COMANDINI: I n s e g n a n t i d i V i z z i n i 4132 LEONE: Stazione ferroviaria di Termoli. . . . 4132 MAGLI ANO : Domanda di grazia degli ergastolani . . . . . . . . . 4133 NUVOLONI: P e n n a t a d i B u s s a n a 4134 Interrogazioni : Procedimento penale contro un giornale ebdomadario dì Messina : CHIMIENTI, sottosegretario di Stato 4134 TOSCANO 4135 Serrata degli armatori in Genova : BATTAGLIERI, sottosegretario di Stato. CAVAGNARI. . . 4135-38 4136 Competenze accessorie pei ferrovieri : VISOCCHI, sottosegretario di Stato NAVA CESARE 4138 4138 Kinvio d'interrogazioni 4135-38 325 Verificazione di poteri (Convalidazione) : Elezione non contestabile del collegio di Mirabella Eclano (Petrillo) Pag. 4139-40 Elezione contestata del collegio di Oleggio (Sarfatti) 4140 Proposta Gambarotta di rinnovare i l ballottaggio. 4 1 4 0 GAMBAROTTA. 4140 MUSATTI 4144 TURATI 4144 ROMANIN-JACUR, vice-presidente della Giunta per le elesioni relatore Votazione segreta (Rislittamento) : BERTI, 4149 4149 Ordine del giorno del deputato Gambarotta . . . . 4158 La proposta del deputato Gambarotta è approvata. 4 1 5 8 DANEO, ministro . 4151 TURATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . 415.1 Proposte di legge (Svolgimento) : Contratto d'impiego privato ORLANDO V . E MARANGONI CAVASOLA, ministro 4152 4152 4156 4156 Divisione del comune di Santo Stefano d'Aveto. 4156 CAVAGNARI MARTINI, ministro 4157 4157 Disegno di legge (.Approvazione) : Modificazione dell'andamento della strada provinciale di cui al n. 165, dell'elenco 3°, allegato alla tabella B, annessa alla legge 23 luglio 1881, n. 333 4158 CIUFFELLI, ministro 4158 Disegni di legge (Presentazione) : RAVA : Conversione a perpetuità della concessione d'acqua dal fiume Adda in territorio di Marzano 4152 — Costruzione di un edificio per la cura gratuita in Bagni di Montecatini 4152 RICCIO : Costruzione di edifici postali e telegrafici 4158 Relazioni (Presentazione) : VALENZANI : Domanda di autorizzazione a procedere contro il deputato Migìioli 4139 LEONE : Modificazioni alle disposizioni di legge concernenti gli uscieri di conciliazione, . . 4152 Atti — 4130 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - I a SESSIONE - DISCUSSIONI Camera - TORNATA DEL 13 dei GIUGNO Deputati 1914 Vada ad essi il saluto della Camera: ma nel tempo stesso sia detto qui che tanto* più incombe alla Camera il dovere di sottoporsi a qualunque sacrifizio e molestia 4152 per non interrompere i propri lavori prima di avere approvato i provvedimenti a fa4152 vore dei ferrovieri, mantenendo così l'impegno solennemente assunto dal Governo di fronte al Parlamento ed al Paese. (Vi4152 vissime approvazioni — Applausi — Congra4152 tulazioni). VISOCCHI, sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Chiedo di parlare. 4158 P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. VISOCCHI, sottosegretario di Stato per f 4160 lavori pubblici. Il Governo si associa alle VALVASSORI-PERONI 4160 parole pronunziate dall'onorevole Gallenga. SCIALOJA 4166 Malgrado i ripetuti inviti allo sciopero, riI n t e r ogazioni : Sulle agitazioni in varie città d'Italia : volti dalla Direzione del Sindacato, resiSALANDRA, presidente del Consiglio. . . . 4 1 7 5 - 7 7 dente ad Ancona, il personale ferroviario PORNARI 4176 in grandissima parte è rimasto al lavoro BASAGLIA . . . . 4178 assicurando così la continuità di un servizio MONTI-GUARN IERI 4178 tanto necessario alla economia nazionale. Osservazioni e proposte: È fermo proposito del Governo, e si Lavori parlamentari : augura di avere in ciò consenziente la CaPRESIDENTE 4181 mera, che sia discusso al più presto il diLOMBARDI . 4181 G I U F F E L L T , ministro. 4181 segno di legge che importa disposizioni per il personale delle Ferrovie di S t a t o , e così il Parlamento terrà fede all'impegno asL a seduta comincia alle 14.5. sunto, e la classe dei ferrovieri, che oggi, nella grande maggioranza, col suo fermo M I A R I , segretario, legge il processo vercontegno, ha lodevolmente compiuto il probale della seduta precedente. prio dovere, potrà conseguire quei miglioj ramenti economici e morali che sono stati Osservazioni sul processo verbale. promessi. (Vive approvazioni — Applausi)., P R E S I D E N T E . Non essendovi altre osG A L L E N G A . Chiedo di parlare. servazioni s'intenderà approvato il proP R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. cesso verbale della tornata di ieri. G A L L E N G A . Ieri in fine di seduta, parlandosi dei luttuosi avvenimenti di questi (È approvato). giorni, da varie parti della Camera e dal presidente del Consiglio furono fatte invoCongedi. cazioni alla tranquillità ed alla pacificazione degli animi. P R E S I D E N T E . Hanno chiesto congedi,, F u ricordato molto opportunamente coper motivi di famiglia, l'onorevole Giulio me l'Italia non sia stata esposta a maggiori Alessio, di giorni 8 ; per motivi di salute, dolori e a lutti più gravi per la temperanza l'onorevole Dentice, di giorni 5 ; e per ufdi molti a cui spettava la responsabilità ficio pubblico, l'onorevole Giacobone, didella tutela dell'ordine pubblico. Ma a me giorni 3. pare che sia stato dimenticato un doveroso (Sono conceduti). saluto a una classe veramente benemerita, cne col suo contegno ha reso meno gravi i fatti che abbiamo deplorato e ha reso Commemorazione. più facile la pacificazione: intendo parlare della classe dei ferrovieri, i quali hanno A P P I A N I . Chiedo di parlare. resistito a ogni proposta di sciopero, che P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. avrebbe avuto conseguenze che non esito A P P I A N I . Breve malattia ha t r a s c i a chiamare, nel momento presente, vera- ! nato rapidamente alla tomba Giovanni mente dolorose. {Approvazioni), 1 Battista Mandruzzato. Permettetemi, ono- : Variazioni nel bilancio dell'interno. Conversione in legge dei Regi decreti riguardanti il trattamento degli spiriti — Conversione in legge del Regio decreto che apporta modificazioni al regime fiscale degli spiriti — Conversione in legge del Regio decreto che modifica per alcuni prodotti del monopolio dei tabacchi il prezzo massimo — Provvedimenti straordinari a favore della Sardegna G ALLIMI : Aggregazione del comune di Montecreto al mandamento di Fanano, sezione di Sestola D i s e g n o di legge (,Seguito della discussione) : Provvedimenti tributari CAO-PINNA GARGANO: Pag. 4152 ! Atti Parlamentari LEGISLATUR V XXIV - — 4131 — l a SESSIONE - DISCUSSIONI - revoli colleghi, di dire poche parole in memoria di lui. Giovanni BattistaMandruzzato che ebbe il vanto di presiedere il Governo provvisorio di Treviso prima dell'ingresso delle truppe italiane in quella città, della quale fu poi rappresentante politico nella X I legislatura, e sindaco per diciotto anni, non mancò di dare impulso alla città stessa. Egli fu cittadino egregio e patriota di gran cuore ; ed alla sua memoria s'inchinano riverenti amici ed avversari. Una vera legione di popolo accompagnò all'ultima dimora la salma dell'estinto, la cui memoria rimarrà incancellabile nell'animo di quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo e di conoscerlo. Propongo che siano inviate le condoglianze della Camera alla famiglia del compianto uomo ed alla città di Treviso ( A p provazioni'). RUBINI, ministro del tesoro. Chiedo di parlare. P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. R U B I N I , ministro del tesoro. A nome del Governo mi associo alle nobili parole testé pronunciate dall'onorevole Appiani in onore del compianto cittadino Giovanni Battista Mandruzzato, che per tanti anni fu a capo della sua Treviso, e che nell'undicesima legislatura fece parte di quest'Assemblea. Il nome di lui sarà sempre ricordato ed onorato come quello di un uomo che t u t t a la sua nobile esistenza dedicò al bene della Patria. (Approvazioni). P R E S I D E N T E . La Camera invia un saluto reverente alla memoria dell'onorevole Giovanni Battista Mandruzzato, che fu cittadino esemplare e patriota insigne. {Approvazioni). L'onorevole Appiani propone che siano inviate le condoglianze della Camera alla famiglia dell'estinto ed alla città di Treviso. Pongo a partito questa proposta. (È approvata). Presentazione di disegni di legge. P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro del tesoro. RUBINI, ministro del tesoro. Mi onoro di presentare alla Camera i seguenti disegni di legge : Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento su taluni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero de- Camera dei Deputati TORNATA. DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 gli affari esteri per l'esercizio finanziario 1913-14, affidati in gestione al Ministero delle colonie. Maggiori e nuove assegnazioni su taluni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1913-14 per provvedere al saldo di spese residue. Consolidamento del debito vitalizio dello Stato. Stati di previsione dell'entrata e della spesa della Somalia italiana per l'esercizio 1914-15. Autorizzazione ad esercitare in via provvisoria gli stati di previsione dell' ent r a t a e della spesa per l'esercizio finanziario 1914-15 che non fossero tradotti in legge entro il 30 giugno 1914. Chiedo che questi disegni di legge siano inviati alla Giunta del bilancio e che, l'ultimo, sia dichiarato urgente. P R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole ministro del tesoro della presentazione dei seguenti disegni di legge : Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento su taluni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario 1913-14, affidati in gestione al Ministero delle colonie. Maggiori e nuove assegnazioni su taluni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1913-14, per provvedere al saldo di spese residue. Consolidamento del debito vitalizio dello Stato. Stati di previsione dell'entrata e della spesa della Somalia italiana per l'esercizio finanziario 1914-15. Autorizzazione ad esercitare in via provvisoria gli stati di previsione dell'ent r a t a e della spesa per l'esercizio finanziario 1914-15 che non fossero tradotti in legge entro il 30 giugno 1914. L'onorevole ministro chiede che questi disegni di legge siano rinviati alla Giunta generale del bilancio, e che l'ultimo sia dichiarato urgente. Non essendovi osservazioni in contrario, così rimarrà stabilito. (Così è stabilito). Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro per la pubblica istruzione. DANEO, ministro dell' istruzione pubblica. Mi onoro di presentare alla Camera un disegno di legge: Proroga dei termini fìssati Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I V - — 4132 — la SESSIONE - DISCUSSIONI - dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909, n. 496. Chiedo che questo disegno di legge sia inviato alla Giunta del bilancio. P B E S I D E N T E . Do atto all'onorevole ministro della presentazione del disegno di legge : Proroga dei termini fìssati dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909, n. 496. L'onorevole ministro chiede che questo disegno di legge sia inviato alla Giunta del bilancio. Se non vi sono osservazioni in contrario così rimarrà stabilito. (Così è stabilito). Interrogazioni. P R E S I D E N T E . L'ordine giorno reca le interrogazioni. L'onorevole sottosegretario di S t a t o per la pubblica istruzione, annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione presentata dal deputato Comandini « sulle ragioni per le quali si ritarda da più mesi il pagamento degli stipendi ad alcuni insegnanti di Vizzini. R I S P O S T A S C R I T T A . — « I l comune di Vizzini è t r a quelli che spesso non pagano gli stipendi ai maestri elementari. « Per tale ragione il prefetto di Catania è stato costretto, in seguito a premure di questo Ministero, a far anticipare dalla cassa provinciale, in base all'articolo 68 della legge 15 luglio 1906, n. 383, ai maestri suddetti la rilevante somma di lire 54,001,33 per stipendi loro non corrisposti dal comune. « I n conto del citato credito il Ministero ha potuto sinora versare all'Amministrazione provinciale di Catania lire 42,845.32 mediante i contributi scolastici liquidati in favore del comune a tutto l'anno 1913. « Ora gl'insegnanti, che nel marzo scorso, ottennero dalla provincia un'anticipazione di lire 11,156.01 per stipendi di dicembre 1913 e gennaio 1914 non pagati dal comune, reclamano di essere sodisfatti degli stipendi da febbraio a maggio. « Sul deplorevole abuso del comune, il Ministero, con nota del 30 maggio, ha richiamato l'attenzione del prefetto di Catania invitandolo a riferire con sollecitudine circa i provvedimenti che intenderà adott a r e in favore dei reclamanti. « I n pari tempo si è avvertito il prefetto stesso che il Ministero non è in grado di rimborsare interamente il residuale cre- Camera dei Deputati TORNATA D E L 1 3 GIUGNO 1914 dito di lire 11,156.01 vantato dalla provincia pel suddetto titolo verso il comune di Vizzini, poiché i contributi scolastici che saranno liquidati in favore del comune pel 1914 fino al giorno in cui l'Amministrazione delle sue scuole passerà al Consiglio scolastico si prevede potranno ammontare a circa lire seimila. « Il sottosegretario di Stato « R O S A D I ». P R E S I D E N T E . L'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione presentata dal deputato Leone, « per sapere il motivo pel quale, avendo a disposizione pel servizio viaggiatori al direttissimo numero 56 alla stazione ferroviaria di Termoli, non si decide a dare eguale disposizione pel direttissimo numero 55, che arriva a Castellammare Adriat i c o alle 8.32 e che materialmente resta fermo alla stazione di Termoli ben cinque minuti ». R I S P O S T A S C R I T T A . — « Ai direttissimi della linea Bologna-Brindisi n. 55 e 56 all ' a t t o della loro istituzione non fu assegnata la fermata per servizio pubblico alla stazione di Termoli, perchè in relazione al carattere di comunicazione veramente celere che quei treni dovevano avere fu necessario limitarne le fermate in pochissimi centri, e non fu quindi riconosciuto opportuno estendere le fermate stesse a Termoli mentre ne erano prive diverse altre stazioni della linea, di ben maggiore importanza, tra cui alcune di capoluoghi di provincia. « Successivamente, essendosi con una variazione all'orario della linea Campobasso-Termoli anticipato l'accelerato 1866 così che esso veniva a trovarsi a Termoli in coincidenza col direttissimo ascendente n. 56, venne per questo ammessa la fermata per servizio pubblico a Termoli in considerazione appunto della importante coincidenza che venivasi così a stabilire nell'interesse di Campobasso, Larino ed altri paesi di detta linea. « Invece per il direttissimo 55 non sussiste analoga circostanza, e quindi per esso re stano invariate le condizioni di cose che avevansi al momento della sua istituzione e che valevano, come si è detto, a sconsigliare la concessione della fermata a Termoli. « 11 fatto poi che il treno in questione fermi a Termoli per motivi di servizio non Atti Parlamentari — 4133 - - LEGISLATURA X X I V - Ia SESSIONE - DISCUSSIONI - è sufficiente a giustificare il provvedimento che viene invocato, poiché per regola generale per le concessioni delle fermate ai treni diretti e direttissimi non può tenersi conto di simili circostanze ma solo della effettiva entità del movimento viaggiatori. « lì sottosegretario di Stato « V I S O C C H I ». P R E S I D E N T E . L'onorevole sottosegretario di S t a t o per la grazia e giustizia annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione presentata dal deputato Magliano « perchè dica se intenda proporre la grazia sovrana per coloro che sotto l'imperio dell'abrogato Codice penale furono condannati all'ergastolo per i reati puniti dal vigente Codice con la reclusione a t e m p o , e che abbiano espiato trent'anni di reclusione ». R I S P O S T A S C R I T T A . — « Sulla interpretazione dell'articolo 39 delle disposizioni transitorie per l'attuazione del Codice penale la giurisprudenza della Corte di cassazione, dopo le prime dubbiezze, si è ormai da tempo recisamente e costantemente affermata nel ritenere, per farsi luogo alla commutazione della pena perpetua, applicata, sotto l'impero delle precedenti legislazioni, sia necessario, in ogni caso, che il delitto, pel quale ha avuto luogo la condanna, sia represso dal Codice attuale con pena temporanea, e negando il detto beneficio t u t t e le volte che'il delitto commesso importi, anche secondo il nuovo Codice penale, l'ergastolo, tuttoché pel concorso di circostanze attenuanti, all'ergastolo sia sostituita la reclusione per trent'anni. « Tale giurisprudenza si attiene per u n a interpretazione letterale e molto rigorosa della disposizione di legge in esame, e si basa, principalmente, sulla considerazione che il 1° capoverso dell'articolo 39 contiene una seconda ipotesi da riannodarsi a quella fondamentale, di cui al primo comma della quale, pertanto, sottintende t u t t e le premesse, precisamente quella che, pel f a t t o definito nella sentenza di condanna, il nuov o Codice stabilisca una pena temporanea. « Si oppone dall'altra parte non essere equo guardare al solo titolo del reato, senza tenere in conto alcuno le circostanze, che lo accompagnano e che, secondo l ' a t t u a l e legislazione penale, hanno l'efficacia di ridurre la pena da perpetua in temporanea, dovendosi invece considerare il fatto non in astratto per dedurne la natura del de- Camera dei Deputati TORNATA D E L 1 3 GIUGNO 1914 litto punibile, ma in concreto, così come è avvenuto, e cioè, con t u t t e le contingenze oggettive e soggettive emergenti dalla sentenza stessa, ed ispirandosi più che alla lettera della legge, alla volontà del legislatore. « Si osserva che l'articolo 39 è stato senza dubbio dettato allo scopo di estendere ai condannati alla pena più dura del carcere perpetuo il benefico principio sancito, per i giudicabili, dall'articolo 2 ultimo comma del codice penale, facendoli fruire delle più benigne disposizioni della nuova legislazione penale. « Secondo questi concetti dovrebbero perciò essere restituiti alla società civile,, dopo un certo tempo più o meno lungo., t u t t i coloro che, pur essendo stati condannati a pene perpetue sotto l ' i m p e r o di altre leggi, sarebbero stati invece passibili solo di pena temporanea, se, per lo stesso f a t t o , fossero stati giudicati secondo la nuova legislazione, e di questa seconda , tendenza si sono già precedentemente resi interpreti in seno al Parlamento l'onorevole P a l a e l'onorevole Incontri. « Rispose al primo nella t o r n a t a del 23 maggio 1909, l'onorevole Orlando, guardasigilli del tempo, accennando alla giurisprudenza rigorosa della Corte di cassazione, e non nascondendo il dubbio che tale giurisprudenza potesse essere s t a t a ispirata ad un concetto di carattere politico sociale, quello cioè del pericolo di rimettere in libertà parecchie centinaia di veterani della delinquenza. Aggiunse, peraltro, che, ritenendo la tesi contraria non del tutto destituita di fondamento, si riservava di esaminare di volta, in volta, le singole domande presentate da condannati che si fossero trovati nelle condizioni previste dall'articolo 39, per provvedere, in via di grazia, alla loro liberazione. « All'onorevole Incontri rispose invece nella tornata del 13 giugno 1913, l'onorevole Gallini, allora sottosegretario di S t a t o per la giustizia, il quale, dopo essersi richiamato alle surricordate dichiarazioni dell'onorevole Orlando, assicurava l'onorevole interrogante che, negli ultimi due anni, erano stati graziati ben 158 condannati appartenenti alla schiera di coloro che avevano riportato condanne perpetue ai sensi delle leggi preesistenti, ed aggiungeva che si sarebbe continuato ad esaminare le domande che fossero in seguito pervenute, per proporre la Grazia Sovrana in favore di coloro, la cui liberazione, secondo le in- Atti Parlamentari — 4134 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIV - l SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 a formazioni ricevute dalle competenti autorità, non fosse apparsa pericolosa alla società. « E questa promessa venne mantenuta, essendosi 'continuato ad esaminare con la maggiore benevolenza le domande di grazia degli ergastolani, cui fosse applicabile la più benigna interpretazione dell'articolo 39 surricordato ; tanto che, da allora fino ad oggi, e cioè in meno di un anno, furono accolte altre 45 di tali istanze. Questa cifra, poi, non apparirà per nulla inferiore alla media delle grazie concesse precedentemente per lo stesso titolo, quando si consideri che, sia per effetto delle liberazioni già avvenute, sia per il decesso di non pochi condannati, il numero totale degli ergastolani, che potrebbero ancora fruire del beneficio per loro invocato dall'onorevole interrogante, trovasi notevolmente ridotto. « La via tracciata dall'onorevole Orlando, sarà fedelmente seguita, riconoscendola equa e perfettamente rispondente all'indole ed agli scopi della Sovrana prerogativa, giacché contempera il rigore della giurisprudenza con le esigenze pratiche della vita civile, e favorisce in un giusto limite (quale deve ritenersi quello di evitare l'uscita dal carcere di elementi reputati tutt o r a pericolosi) la restituzione alla libertà dei condannati, che sarebbero già stati scarcerati se la legge fosse stata nei loro riguardi, più benignamente interpretata. « Il sottosegretario di Stato « C H I M I E N T I ». P R E S I D E N T E . L'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici, annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione presentata dal deputato Nuvoloni « per sapere quando si concederà a Bussana, allo sbocco della valle Armea, una f e r m a t a richiesta insistent e m e n t e dalle popolazioni di BaiardoCeriana-Poggio e Bussana ed altresì necessaria per scaricarvi il bestiame destinato al mattatoio pubblico di San Remo ». R I S P O S T A SCRITTA, — « La richiesta per l'impianto di una fermata con scalo merci a Bussana, sulla linea Genova-Ventimiglia, è stata a suo tempo diligentemente esaminata dall' Amministrazione ferroviaria. Però, come venne fatto presente in risposta ad altra interrogazione dell'onorevole Nuvoloni, l'esame* non ha f a t t o riconoscere la possibilità dell'istituzione di detta fermata perchè essa, date le condizioni della loca- lità, esigerebbe una spesa di impianto oltremodo ingente e perchè l'esistenza di un nuovo scalo a breve distanza da una delle attuali stazioni (quella di Taggia), su una linea d'intenso traffico e in difficili condizioni d'esercizio come la Genova-Ventimiglia, non farebbe che aggiungere nuove difficoltà all'esercizio di questa. D' altra p a r t e per gli abitanti della località di Bussana e della vallata che vi fa capo, l'impianto della fermata non può rappresentare una vera e propria necessità, potendo essi accedere comodamente alla stazione di Taggia con un percorso di quasi due chilometri su buona strada rotabile. « Il sottosegretario di Stato « V i s OCCHI ». P R E S I D E N T E . La prima interrogazione inscritta nell'ordine del giorno d'oggi è dell'onorevole Toscano al ministro di grazia e giustizia e dei culti « per sapere quali provvedimenti intenderà adottare per una maggiore diligenza e garenzia del diritto pubblico e privato nella procura generale di Messina, che rese possibile la pubblicazione per tre anni di un « ebdomadario » - che sotto la maschera umorista compiva le diffamazioni più temerarie e i ricatti più turpi - senza richiedere alcuno dei documenti di rito per le inevitabili responsabilità giuridiche. ». L'onorevole sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia ha facoltà di rispondere. C H I M I E N T I , sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia e i eulti. Onorevole Toscano, credo che saremo d'accordo nel non dare in questa Assemblea pubblicità ad un piccolo ed oscuro giornale che nessuno legge e che non ha alcuna importanza nella città di Messina, come riferisce il procuratore generale ; quindi non ne facciamo neppure il nome. Sta in fatto che questo ebdomadario ha avuto vicende veramente strane, perchè nel corso di due o tre anni non è riuscito mai ad avere un gerente responsabile, perchè una volta era morto, un'altra volta c'è stato per pochi mesi e poi si è dimesso; un'altra volta si era nominato il gerente, ma poi è scomparso. La giustizia ha dovuto mandare innanzi al magistrato un tale Luca, il quale era precisamente quegli che si era dimesso in uno dei periodi della vita del giornale. Ciò ha contribuito a non far tener presente alla Procura generale il nome del I Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - — 4135 — la SESSIONE - DISCUSSIONI - gerente, t a n t o che il p r o c u r a t o r e generale ha, dopo questi f a t t i , disposto che fosse racc o m a n d a t a l'osservanza della legge affinchè i f u n z i o n a r i d i p e n d e n t i mettessero maggior diligenza nel far sì che ci fosse sempre per t u t t e le pubblicazioni periodiche, e che in caso di m o r t e o di dimissioni se ne faccia subito la sostituzione. Forse (si intende: molto forse!) u n a scusa c'è per la m a g i s t r a t u r a ed è che si t r a t t a v a di un giornaletto f a t t o da imberbi, che non aveva alcuna i m p o r t a n z a nell'opinione pubblica e che la c i t t a d i n a n z a di Messina non p r e n d e v a sul serio. Il rapporto, le cui informazioni riferisco alla Camera è del 4 marzo, cioè r i m o n t a a q u a n d o l'onorevole Toscano presentò l'interrogazione. Credo che l'onorevole Toscano, se n o n p o t r à dichiararsi so disfattissimo della mia risposta, sarà sodisfatto delle notizie e dei chiarimenti che gli ho fornito. P R E S I D E N T E . L'onorevole Toscano ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. TOSCANO. Eingrazio l'onorevole sottosegretario di S t a t o delle notizie che mi d à . Esse confortano la mia-interrogazione e dimostrano che questa -non era inopp o r t u n a , dappoiché è v e n u t o immediatam e n t e dopo quel p r o v v e d i m e n t o per il q u a l e il giornalucolo che, come ha d e t t o benissimo l'onorevole Chimienti, non vale la pena di nominare, f u obbligato ad avere un gerente giuridicamente, almeno, responsabile. Mi consenta però la Camera di dire anche la ragione soggettiva della mia interrogazione. Quel giornaletto osa diffam a r e dei cittadini ed anche t e n t a r e dei ric a t t i verso colleghi nostri rispettabilissimi. E d i n f a t t i , la mia interrogazione p o r t a u n a seconda firma e ne avrebbe a v u t a u n ' a l t r a di un egregio collega, se non glielo avesse impedito un senso di delicatezza squisita, avendo egli sdegnosamente respinto da quel libello un t e n t a t o r i c a t t o in periodo elett o r a l e . Ora quando i cittadini si rivolsero al m a g i s t r a t o per ottenere la punizione del responsabile di diversi reati, non si trovò nessuno che rispondesse innanzi alle legge. C H I M I E N T I , sottosegretario di Stato per la grazia, giustizia e i culti. E r a m o r t o il gerente. TOSCANO. E non f u sostituito, in dispregio alla legge ! Ma c'era però il famoso direttore, un ferroviere c a p o - f e r m a t a , che t r u f f ò la b u o n a fede della m a g i s t r a t u r a , d a n d o nella t a r d i v a rinnovazione del ger e n t e un titolo diverso al giornale da quello a n n u n z i a t o sulla d o m a n d a esibita alla Pro- \ Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1914 cura generale, la quale non ha creduto di procedere contro costui, n e m m e n o per falsità. I o prego l'onorevole sottosegretario di S t a t o di i n t e r p o r r e i suoi autorevoli uffici presso ia Procura generale di Messina affinchè cotesti incidenti, che somigliano a colpevoli negligenze, non si verifichino più. È bene, per la regolarità della giustizia pun i t i v a , che i cittadini possano p o r t a r e innanzi ai tribunali, se non chi li diffama e li calunnia, almeno quella finzione giuridica r a p p r e s e n t a t a mai sempre i n o p p o r t u n a m e n t e dal gerente responsabile; in quanto, specie nelle querele di diffamazioni, è il diffamato che vuole dare la p r o v a della irreprensibilità della propria c o n d o t t a nella v i t a pubblica e p r i v a t a , a smentita delle a l t r u i mendaci e colunniose asserzioni. P E E S I D E N T E . Segue l'interrogazione dell'onorevole Colonna Di Cesarò, al ministro di grazia e giustzia e dei culti « per sapere se ritenga o p p o r t u n o un provvedimento sul conto del magistrato di Messina; il quale, nell'ordinanza di proscioglimento d e l notaio P a g a n o , denunziato per r e a t o elettorale, pronunziò il suo giudizio antic i p a t a m e n t e su altri processi elettorali non ancora istruiti ». C H I M I E N T I , sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia e i culti. Chiedo che questa interrogazione sia rimessa al 22 corrente. P E E S I D E N T E . Sta bene. Segue l'interrogazione dell'onorevole Cavagnari, al ministro della m a r i n a « per sap e r e se e quali p r o v v e d i m e n t i i n t e n d a di p r e n d e r e ad evitare la grave i a t t u r a che si p r e p a r a al nostro commercio m a r i t t i m o dalla deliberazione presa dagli a r m a t o r i i n Genova - già e f f e t t u a t a in p a r t e - del disarmo dei piroscafi ». L'onorevole sottosegretario d i s t a t o per la m a r i n a ha facoltà di rispondere. B A T T A G L I E E I , sottosegretario di Stato per la marina. La questione che f o r m a ogg e t t o dell'interrogazione dell'onorevole Cav a g n a r i è di grande i m p o r t a n z a . Consent i r a n n o quindi gli onorevoli colleghi che io compia il g r a d i t o dovere di dare a l l ' o n o r e v o l e i n t e r r o g a n t e , sovra di essa, i maggiori chiarimenti, t a n t o più che spero di sodisfare così, in pari tempo, alle d o m a n d e di altri colleghi alle cui interrogazioni però, occorrendo, risponderò per turno; cioè alle interrogazioni dei colleghi Eissetti e Salv a t o r e Orlando e all'interpellanza che vedo p u r e a n n u n c i a t a dell'onorevole Astengo. Atti — 4136 — Parlamentan LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - Come è noto all'onorevole interrogante la serrata degli armatori liberi federati è stata provocata dalla richiesta, a v a n z a t a dalla Federazione dei lavoratori del mare, che i salari degli equipaggi di navi appart e n e n t i alia marina libera fossero elevati di misura. Si t r a t t a p e r t a n t o di un conflitto economico f r a capitale e lavoro nella libera industria, nel quale lo Stato non potrebbe intervenire se non per quanto riguarda la garanzia dell'ordine pubblico, mai a danno o a favore delle p a r t ì in contrasto, se non nei limiti della legge. Non credo quindi che possa esservi per ora alcun provvedimento da prendere all'infuori di quelli intesi ad assicurare l'osservanza della legge. Il Ministero pertanto, pur rendendosi pieno conto della gravità della questione, non crede il suo intervento conciliabile col principio di neutralità nei conflitti economici, se non in quanto turbino l'ordine pubblico o violino le leggi dello Stato o sia richiesto in funzioni di arbitro di comune accordo f r a le due parti. Onde assicurare l'osservanza della legge, esso anche recentemente ha richiamato le autorità portuarie dipendenti alla esatta osservanza delle disposizioni vigenti circa allo accertamento di f a t t i che avvenissero in violazione di legge ed alla loro denuncia alle competenti a u t o r i t à giudiziarie, e non mancherà di vigilare e provvedere con la maggiore energia a che venga m a n t e n u t o il rispetto alla legge. I n pari tempo, conscio delle conseguenze che derivano da questa condizione anormale di cose, dannosa per entrambi i cont e n d e n t i e per gl'interessi generali, non posso a meno di fare appello al buon volere di t u t t i perchè si risolva al più presto l'increscioso conflitto, pel bene comune e per quello che deve essere al di sopra di ogni contesa: il benessere nazionale. (Benissimo !). P R E S I D E N T E . L'onorevole Gavagnari ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. CAVAGNARI. Più che dare un giudizio, farò un po' di n a r r a t i v a di fatti, anche a nome del collega Eissetti il quale, pei motivi accennati dall'onorevole sottosegretario, non ha p o t u t o associarsi a me in quest'interrogazione. Dirò dunque che la Federazione degli armatori liberi rappresenta 60 armatori, 580,000 tonnellate di registro lordo ed 80 milioni di capitale; e dirò p u r e che s i j i a f g i à un passivo d'una cin- Camera dJ TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 q u a n t i n a di milioni di danni diretti a causa di questa stasi per cui i nostri porti, centri d ' a t t i v i t à , sono r i d o t t i quasi ad un cimitero. Il sottosegretario di S t a t o ha detto benissimo che il Governo non si deve immischiare in a t t r i t i economici. È principio sanissimo, onorevole sottosegretario, e non v'ho interrogato per questo. Non dobbiamo però dimenticare che la causa vera di questo fenomeno politico va ricercata in una specie di regolamento, eman a t o dal Governo, il quale ha creduto (alcuni dicono, in ispregio del codice per la marina mercantile) di modificare il cont r a t t o d'arruolamento e procedere ad a l t r e riforme sulle quali la brevità del tempo non mi consente d'intrattenermi, e di cui p a r leremo in sede di bilancio. Si dice che questo regolamento abbia p o r t a t o tre milioni di maggiori oneri al bilancio dello Stato, a favore della marina sovvenzionata : perchè questa è, come sempre, il disastro della marina libera, ed oggi s'appresta a dare un nuovo colpo di lancia nel costato della marina stessa. Si parla di t r e milioni, ed anche di disciplina e d ' a r b i t r a t i , quasi che per ogni, piroscafo dovessimo istituire un t r i b u n a l e arbitrale. Se la marina sovvenzionata può tollerare le pretese della gente di mare perchè P a n t a l o n e paga, la marina libera non lo può, essendo t u t t o d ì in lotta con la disastrosa concorrenza della marina estera, che ha invaso, a nostra vergogna, i porti ita» liani. La marina libera aveva concordato nel 23 luglio 1913 un nuovo c o n t r a t t o d'arruolamento il quale corrispondeva alle esigenze della gente di m a r e : esso è r i p o r t a t o in questo fascicolo verde che vedete (il colore verde non è molto confortevole : p e r chè, per le casse dello Stato non r a p p r e senta che una speranza!) fascicolo che mi fu da dato da u n certo capitano di vent u r a , che qualcuno suppone sia anche agli stipendi della marina estera per soffocare la nostra marina. Orbene, q u a n t u n q u e gli armatori liberi fossero disposti ad accordarsi sulle nuove pretese della gente di mare, ecco che, come un fulmine a ciel sereno, apparve un ordine del giorno che debbo leggervi. N o t a t e che quest'ordine del giorno reca la d a t a del 20 marzo e che gli armatori liberi si erano dimostrati disposti a discutere, t a n t o che un convegno era stato fissato per lunedì 9 marzo. L'ordine del giorno era così formulato : « R i t e n u t o che il concordato del luglio 1913« Atti — 4137 — Parlamentari LEGISLATURA XXIY - l a SESSIONE - DISCUSSIONI - t r a la federazione della gente di mare e la federazione degli a r m a t o r i mercè il quale si è a d o t t a t o il tipo unico, perchè i termini precisi dei c o n t r a t t i di arrolamento i m p e g n a v a n o le p a r t i c o n t r a e n t i a non mutare i contratti ; « E i t e n u t o che gli arbitri hanno t e n u t o fede ai loro impegni ; « E i t e n u t o che questo capitano di vent u r a , il quale aveva cominciato coll'intim a r e alla Società Veneziana un memoriale r i g u a r d a n t e i piroscafi di carico, respingeva ogni offerta di discussione e disdiceva ogni accordo ; « E i t e n u t o che a colmare la misura il piroscafo Moncenisio... ( n o t a t e dove giungeva la pretesa di questa gente, s f r u t t a t o r i della gente di mare, s f r u t t a t o r i ed assassini della nostra marina) ...il piroscafo Moncenisio ed u n altro sono stati impediti di partire, facendone sbarcare l'equipaggio; « E i t e n u t o che questi f a t t i p r o v a n o l'ostilità e l ' i n t e n t o degli avversari di sfasciare il blocco degli a r m a t o r i liberi; « H a deliberato che non può sopportare più, perchè non c'è niente di più nocivo alla gente di m a r e che l'instabilità, che l'essere s o p r a f f a t t i da un giorno all'altro ». Questa è la p a r t e n a r r a t i v a , onorevole ministro. I o non chiedo l ' i n t e r v e n t o del Governo; chiedo di più, cioè che il Governo adempia al suo dovere. Io p o t r e i dire senza arrossire, ciò che del resto è diffìcile perchè ho f a t t o la cute a b b a s t a n z a b r u n a . . . {Si ride). P E E S I D E N T E. Onorevole Cavagnari, veda di concludere! C A V A G N A E I . ...potrei dire che dal mom e n t o che questa gente è p a d r o n a di f a r e quello che crede, eguale t r a t t a m e n t o si deve fare agli a r m a t o r i . I l codice- della marina mercantile all'articolo 71 stabilisce nel primo comma che la gente di mare e due uomini dell'equipaggio, devono essere nazionali. Bisogna n o t a r e che il codice della marina mercantile, p o r t a la d a t a del 1857, q u a n d o gli scioperi non erano consentiti. Allora si conceda libertà di m a n o v r a per t u t t i ; perchè volete m e t t e r e la camicia di forza ad u n a sola delle due p a r t i ? P E E S I D E i T T E . Onorevole C a v a g n a r i , la invito n u o v a m e n t e a concludere. C A V A G l i A E I . Per essere succinto e obbedire all'onorevole Presidente, dico solt a n t o al Governo : P r e s e n t a t e un disegno di legge per abrogare il primo c o m m a dell'articolo 71 del Codice della m a r i n a Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 mercantile e per stabilire l ' u g u a g l i a n z a di t r a t t a m e n t o per t u t t i . N o n vi incaricate mai di nulla, m a n t e n e t e v i fuori delle comp e t i z i o n i ; ma quando uscite dalla v o s t r a imparzialità, non consegnate alla m a r i n a t u t t i questi libri verdi, e limitatevi a mettere le p a r t i in condizioni di eguaglianza^ perchè se gli a r m a t o r i liberi saranno messi sotto queste forche caudine, p o t r a n n o e d o v r a n n o a n d a r e d i r i t t i al fallimento, oppure d o v r a n n o b a t t e r e bandiera estera. iTon c'è via d'uscita ; la patria è ador a t a da t u t t i , ma bisogna ben m e t t e r e la p e n t o l a al fuoco, e con gli ideali di patriottismo, che sono p u r belli e sacrosanti, non si m e t t e a bollire la pentola ! (Ilarità — Approvazioni). Mi auguro di essere un falso profeta, ma è certo che la necessità porterà gli a r m a tori liberi a f a r e q u a l u n q u e passo S Eicordo agli uomini politici di questa Camera i precetti dell'antica sapienza... PEESIDEIsTTE. Ma lasci l ' a n t i c a sapienza, e venga alla conclusione ! {Ilarità). C A V A G N A E I . I g r a n d i classici latini ci soccorrono. {Oh! oh! — Si ride). E in essi voi t r o v e r e t e sentenze che illuminano i concetti economici ai quali dobbiamo a t t e n e r c i , t r o v e r e t e massime sacrosante che si mantengono vive a t t r a v e r s o i secoli. F a t e studiare il latino ai vostri dipendenti, onorevole sottosegretario di S t a t o per la marina. {Ilarità). PEESIDEISTTE. Ma onorevole Cavagnari, venga d u n q u e alla conclusione... C A V A G X A E I . P l a t o n e nel libro secondo De Republica dice « Commercia debent esse libera »; e Tucidide, il g r a n d e storico, h a questa aurea sentenza: «Magna res estmaris imperium et ars nautica est quae non intervallis dumtaxat temporum, sed continue exerceri debeat ut respublica in ea sit potens et polleat... ». Ho voluto r e n d e r v i il pensiero di q u e s t i due scrittori greci in idioma più a noi v i cino e consono. Plinio, poi, nel secondo panegirico a Traiano dice: « Est boni principis curare ut itinera portus et commercia sint in regno tuta et libera ». Onorevole sottosegretario di S t a t o p e r la marina, f a t e incidere sulla p o r t a della sezione mercantile del vostro Ministero queste auree sentenze, affinchè esse possano p e n e t r a r e in qualche meandro m e n t a l e dei vostri dipendenti. (Ilarità); così essi p o t r a n n o v e r a m e n t e essere utili al miglioramento e al risorgimento della m a r i n a italiana ! Atti — 4138 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - B A T T A G L I E R I , sottosegretario dì Stato per la marina. Chiedo di p a r l a r e . P R E S I D E N T E . Ne ha f a c o l t à . B A T T A G L I E R I , sottosegretario di Stato per la marina. I l principio del n o n interv e n t o nei conflitti economici che ho enunciato nella mia b r e v e risposta a l l ' o n o r e v o l e C a v a g n a r i , se n o n avesse a v u t o miglior prova, l ' a v r e b b e a v u t a dalle a u t o r e v o l i osservazioni dell'onorevole i n t e r r o g a n t e poiché i t e r m i n i precisi nei quali egli ha posto la questione d i m o s t r a n o c h i a r a m e n t e ehe si t r a t t a p r e c i s a m e n t e d ' u n c o n t r a s t o economico nella cui soluzione l'opera del Gov e r n o deve r i m a n e r e n e u t r a l e . R i p e t o q u i n d i la c o n v i n z i o n e mia: i s p i r a t a ai p r i n c i p i fin o r a seguiti, che cioè il G o v e r n o n o n può i n t e r v e n i r e che o per la t u t e l a e l'osserv a n z a della legge o a r i c h i e s t a delle p a r t i . P e r q u a n t o la q u e s t i o n e esorbiti dai limiti d i u n a i n t e r r o g a z i o n e e possa f o r m a r e ogg e t t o , o lo f o r m e r à forse a suo t e m p o , di più a m p i a discussione, debbo r e t t i f i c a r e u n a c i r c o s t a n z a che non posso lasciare passare i n o s s e r v a t a , e r r o n e a m e n t e a f f e r m a t a dall'onorevole C a v a g n a r i , quella cioè dell'int e r v e n t o del Governo in u n a v e r t e n z a f r a la g e n t e di m a r e e u n a Società sovvenzion a t a , d a l quale i n t e r v e n t o sarebbe d e r i v a t a come conseguenza 1' adozione del regolam e n t o organico e del c o n t r a t t o chiuso. N o n sarà i n o p p o r t u n o che l'onorevole i n t e r r o g a n t e si compiaccia di r i c o r d a r e c h e l ' i n t e r v e n t o del Governo al quale egli alluse a v v e n n e p r e c i s a m e n t e nella f o r m a da me t e s t é e n u n c i a t a , a c o m u n e richiesta dei cont e n d e n t i i quali, dopo quasi due mesi di sciopero a v e v a n o f a t t o piena rimessione all ' o p e r a del G o v e r n o . E desidero a n c h e ric h i a m a r e la cortese a t t e n z i o n e dell'onorevole C a v a g n a r i su u n a mia affermazione. I o dissi che nello s t a t o odierno della legislazione ciò che il G o v e r n o p o t e v a f a r e f u f a t t o . F u i n v o c a t o testé dalla stessa Feder a z i o n e degli a r m a t o r i l ' i n t e r v e n t o di esso per il richiamo all'osservanza della legge che si a f f e r m a v a v i o l a t a o n o n a p p l i c a t a , ed in questo senso il Governo i n t e r v e n n e . Se nel desiderio d e l l ' o n o r e v o l e C a v a g n a r i può essere u n o s t a t o legislativo diverso, egli c o m p r e n d e b e n e che n o n p u ò il sottoseg r e t a r i o di S t a t o , in u n a risposta ad interr o g a z i o n e p o r t a r e in discussione lo s t a t o di u n a legislazione a v v e n i r e . E g l i v o r r à q u i n d i c o n s e n t i r e con me che in u n a quistione di t a n t a g r a v i t à q u a l ' è la modificazione da lui chiesta del Oodice della m a r i n a mercantile, la q u a l e Camera dei TORNATA D E L 1 3 GIUGNO Deputati 1914 d o v r e b b e n e c e s s a r i a m e n t e essere oggetto di p o n d e r a t o studio, n o n posso seguirlo in u n a b r e v e replica a d u n a i n t e r r o g a z i o n e . Lo prego q u i n d i a voler p r e n d e r e a t t o della sola risposta che mi era in a r g o m e n t o possibile di dargli. ( A p p r o v a z i o n i ) . Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Chiedo di p a r l a r e . P R E S I D E N T E . Ne ha f a c o l t à . Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Chiedo che la i n t e r r o g a z i o n e che segue d e l l ' o n o r e v o l e C a r b o n i sia rimessa al 15 giugno. P R E S I D E N T E . Sta bene. Segue allora l ' i n t e r r o g a z i o n e dell'onorevole N a v a Celare, « per s a p e r e se sia v e r o che la D i r e z i o n e g e n e r a l e d t l l e f e r r o v i e a b b i a t e s t é deciso, n o n s o l t a n t o , che nel min i m o di p a g a g i o r n a l i e r a di lire 3.45 per gli a g e n t i delle u l t i m e categorie, a b b i a a d essere compreso a n c h e qualsiasi p r e m i o o soprassoldo i s t i t u i t i dopo la p u b b l i c a z i o n e della circolare 29 o t t o b r e 1909 del servizio c e n t r a l e e che a b b i a c a r a t t e r e fìsso : m a che d e b b a n o essere r i m b o r s a t i dagli a g e n t i medesimi alla A m m i n i s t r a z i o n e i p r e m i a d essi p a g a t i per t a l e t i t o l o , dal gennaio 1913 in poi: il che p o r t e r e b b e u n a g g r a v i o assol u t a m e n t e n o n s o p p o r t a b i l e dalle s t r e m a t e coìidizioni finanziarie di quei l a v o r a t o r i ». L ' o n o r e v o l e s o t t o s e g r e t a r i o di S t a t o per i l a v o r i p u b b l i c i ha f a c o l t à di rispondere. Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. L a Direzione g e n e r a l e delle f e r r o v i e osserva che nessuna decisione è s t a t a presa circa il c o m p u t o o m e n o delle c o m p e t e n z e accessorie i s t i t u i t e in seguito alla circolare 29 o t t o b r e 1909. L a q u e s t i o n e si sta e s a m i n a n d o con e q u a n i m i t à e benev o l e n z a e in a t t e s a della decisione si è dis p o s t o che le cose restino allo statu quo s e n z a o p e r a r e agli agenti t r a t t e n u t a v e r u n a . P R E S I D E N T E . L'onorevole CesareNava ha f a c o l t à di dichiarare se sia sodisfatto. N A Y A C E S A R E . Sono d o l e n t e di dover d i c h i a r a r e a l l ' o n o r e v o l e s o t t o s e g r e t a r i o di S t a t o dei l a v o r i pubblici che la D i r e z i o n e delle f e r r o v i e n o n gli ha f o r n i t o notizie esatte. H o qui la decisione della D i r e z i o n e gen e r a l e delle f e r r o v i e e la circolare che la Direzione c o m p a r t i m e n t a l e di Milano h a m a n d a t o ai capi stazione. Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Nessuna r i t e n u t a f u f a t t a . N A Y A C E S A R E . Le dirò poi p e r c h è n o n si arrivò a f a r e le r i t e n u t e . L a Direzione delle f e r r o v i e nella c o m u n i c a z i o n e f a t t a Atti — 4139 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - Ia SESSIONE - DISCUSSIONI •alla Direzione compartimentale di Milano dice : « L a Direzione generale ha testé deciso che nel minimo di lire 3.45 al giorno stabilito per gli agenti delle ultime categorie, oltre ai soprassoldi e premi di cui agli articoli (omissis), delle disposizioni sulle competenze accessorie, e gli articoli 10, 12 e 15 delle norme allegate alla circolare 26 marzo 1907 del servizio del personale, ed in applicazione dell'articolo 189 delle disposizioni riferentisi rispettivamente ai portaavvisi eaiguardia stazioni capogruppo, ecc., dev'essere compreso qualsiasi premio o soprassoldo istituito dopo la pubblicazione della circolare del servizio centrale, I Y del 29 ottobre 1909, o da istituirsi, che abbia carattere fìsso al posto o alla funzione dell'agente ». E dopo aver dato i conseguenti ordini aggiunge: « A cominciare dalla liquidazione dei ruoli-paga (eravamo nel mese di marzo) i liquidatori interessati dovranno attenersi alle disposizioni suesposte e frattanto spogliando i moduli, modello 70, dal 7 marzo 1913 pel premio bagagli e dal 7 gennaio 1913 pel soprassoldo scritturazione veicoli e treni, dovranno preparare d'urgenza un elenco nominativo degli agenti che percepirono tali compensi in più delle lire 3.45 giornaliere, onde stabilire la somma che si dovrà poi ricuperare individualmente ». Vede, onorevole sottosegretario, che gli ordini erano precisi e tassativi. E d ho qui anche la circolare in data 14 marzo 1914 della Direzione compartimentale di Milano al capo stazione, la quale riferendo tutte le disposizioni relative alia soppressione dei surricordati compensi e premi, conclude così: « salvo provvedere per il ricupero a rate mensili di quanto eventualmente fu corrisposto nei mesi decorsi >r. Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato peri lavori pubblici. Il 7 marzo fu ritirata la circolare. NAYA C E S A R E . No, non fu r i t i r a t a : sentirà come andarono le cose. La circolare fu trasmessa alla Direzione compartimentale di Milano, che, come s'è visto, ha dato le disposizioni necessarie ; e già si erano soppressi nel mese di marzo, parecchi di questi soprassoldi e premi, suscitando un vivo malcontento nel personale e si erano date disposizioni perchè si compilassero gli elenchi delle ritenute da farsi. F u allora che presentai quest'interrogazione: e l'effetto fu, che la settimana suc- Camera - TORNATA DEL 13 dei GIUGNO Deputati 1914 cessiva, non per mezzo di un ordine scritto ma telefonicamente si ordinò dalla Direzione generale di Eoma a quella compartimentale di Milano di considerare come nulla e non avvenuta la deliberazione della Direzione generale stessa e quindi di ritornare senz'altro alla stato quo ante. Il che, come facilmente si comprende, ha meravigliato altamente gli uffici di Milano. Avrei potuto rinunziare a quest'interrogazione dopo l'effetto ottenuto; ma l'ho mantenuta per poter denunciare la cosa da questa tribuna. Io vi domando se in un momento come quello, quando cioè nel personale ferroviario fremeva il malcontento e la protesta, fosse opportuno che la Direzione generale delle ferrovie prendesse una disposizione tanto grave, la quale veniva a diminuire le paghe giornaliere dei più modesti fra i lavoratori; e tanto più grave, perchè con quella disposizione si veniva anche ad imporre ai lavoratori stessi di restituire ciò che la Direzione delle ferrovie aveva loro concesso da un anno e mezzo a questa parte. Data tale inopportunità, ed aggiungerò anche, data la ingiustizia di quel provvedimento, mi felicito che la mia interrogazione abbia ottenuto l'effetto di farlo annullare: ed auguro che la Direzione generale, preoccupandosi maggiormente di mantenere sereno l'ambiente ferroviario, non abbia più a ricadere nell'errore in cui è caduta questa volta. (Vivissime approvazioni). Presentazione di una relazione. P R E S I D E N T E . Invito l'onorevole Yalenzani a recarsi alla tribuna per presentare una relazione. Y A L E N Z A N I . Mi onoro di presentare alla Camera una relazione sulla domanda di autorizzazione a procedere contro il deputato Miglioli. (146) P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà stampata e distribuita. Verificazione di poteri. P R E S I D E N T E . La Giunta delle elezioni nella tornata d'oggi ha verificato non essere contestabile l'elezione seguente e, concorrendo nell' eletto le qualità richieste dallo Statuto e dalla legge elettorale, ha dichiarato valida l'elezione medesima : Mirabella Eclano, Alfredo Petrillo. Atti — 4140 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - DISCUSSIONI - Do a t t o alla G i u n t a di Questa sua c o m u n i c a z i o n e e, salvo i casi di i n c o m p a ibilità preesistenti e n o n conosciuti fino a questo m o m e n t o , dichiaro c o n v a l i d a t a q u e s t a elezione. L ' o r d i n e del giorno reca: verificazione dei p o t e r i . Elezione c o n t e s t a t a del collegio di Oleggio (eletto S a r f a t t i ) . L a G i u n t a delle elezioni p r o p o n e che sia c o n v a l i d a t a la elezione del collegio di Oleggio a v v e n u t a il 2 n o v e m b r e 1913 in p e r s o n a del p r o c l a m a t o onorevole a v v o c a t o Cesare Sarfatti. Contro questa p r o p o s t a ha chiesto di p a r l a r e 1' onorevole G a m b a r o t t a il q u a l e p r o p o n e il s e g u e n t e o r d i n e del giorno : « L a C a m e r a , preso a t t o dei r i s u l t a t i della v o t a z i o n e del 28 o t t o b r e 1913 nel collegio di Oleggio e dei m o t i v i che h a n n o d e t e r m i n a t o i r i s u l t a t i della v o t a z i o n e del 2 n o v e m b r e , a n n u l l a l'esito di q u e s t ' u l t i m a v o t a z i o n e e m a n d a a r i n n o v a r e il b a l l o t t a g g i o f r a i c a n d i d a t i E r c o l e Varzi e Cesare S a r f a t t i ». L ' o n o r e v o l e G a m b a r o t t a ha f a c o l t à di parlare. G A M B A R O T T A . Onorevoli colleghi, q u a n d o nella Camera si discutono c o n t r o versie e l e t t o r a l i siamo a b i t u a t i a sentir p a r l a r e di cose grosse d a p a r t e di chi si opp o n e alle conclusioni della G i u n t a . S e n t i a m o p a r l a r e di corruzioni d e t e s t a bili, di sopraffazioni diaboliche, infine di cose che per poco n o n ci f a n n o r a b b r i v i dire. S e n t i a m o a n c h e p a r l a r e , di solito, di soperchierie commesse ,da p a r t e della Giunta. Orbene, in q u e s t a elezione io vi dirò che le cose a n d a r o n o m o l t o calme, molto t r a n quille, che nessuna p a r o l a grossa avrò occasione di dire e che la G i u n t a delle elezioni e specialmente il relatore, o n o r e v o l e B e r t i , h a n n o f a t t o u n l a v o r o così diligente e sereno c h e da esso a p p u n t o io a t t i n g e r ò le notizie le quali v a l g a n o ad i l l u m i n a r v i sullo s t a t o della questione ed a p e r s u a d e r v i , com e spero, che q u e l l ' a p p r e z z a m e n t o al q u a l e la G i u n t a è v e n u t a v a da noi m o d i f i c a t o . N a r r e r ò i f a t t i quali risultano dai docum e n t i , a s t e n e n d o m i da qualsiasi c o m m e n t o , a n c h e p e r c h è sono in b u o n i r a p p o r t i personali col d o t t o r P e r o n i e coli' a v v o c a t o P o r z i o e desidero che la Camera valuti nel m o d o più o b i e t t i v o l ' o p e r a loro e quella d e l l ' a v v o c a t o S a r f a t t i , della cui elezione ci occupiamo. Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 Nel collegio di Oleggio i c a n d i d a t i nelle u l t i m e elezioni f u r o n o cinque ed i v o t i rip o r t a t i nella v o t a z i o n e del 26 o t t o b r e f u rono : dal c a v a l i e r e E r c o l e Varzi, v o t i 4,032; dal d o t t o r P e r o n i v o t i 2,686; d a l l ' a v v o c a t o Costa, voti 1,782; dall' a v v o c a t o P o r z i o 756; e d a l l ' a v v o c a t o S a r f a t t i 3,053. T o t a l e d e i v o t i dei p r i m i q u a t t r o c a n d i d a t i , che si p r o c l a m a v a n o costituzionali, 9,276, c o n t r o 3,000 v o t i del c a n d i d a t o socialista S a r fatti. E r a previsione, quindi, che nella elezione di ballottaggio, m a l g r a d o che t r a i q u a t t r o c a n d i d a t i costituzionali, come a v v i e n e d i f r e q u e n t e all' i n d o m a n i di u n a l o t t a , fossero vive le a n i m o s i t à c o n t r o il c a n d i d a t o costituzionale che a v e v a a v u t o l ' o n o r e die n t r a r e in b a l l o t t a g g i o , era previsione che, d a t a l ' e n o r m e d i s t a n z a f r a i 9,000 v o t i d e i c a n d i d a t i costituzionali insieme, e i 3,000 d e l socialista, il c a n d i d a t o Varzi a v r e b b e v i n t o ». I n f a t t i , a t t i n g e n d o ai d o c u m e n t i che sono in causa, p r o m a n a n t i dal d o t t o r P e roni e dall' a v v o c a t o Porzio, c h e f u r o n o quelli che conclusero col S a r f a t t i u n p a t t o che la Camera spero v o r r à d i c h i a r a r e illecito, si r i c a v a che il S a r f a t t i (come scrisse il d o t t o r P e r o n i in u n a l e t t e r a in d a t a del 6 n o v e m b r e p u b b l i c a t a nella Stampa o nel Corriere della Sera), era così s c o r a g g i a t o dell' esito della v o t a z i o n e del 26 o t t o b r e da d i c h i a r a r e che n o n i n t e n d e v a tent a r e il ballottaggio, rilasciando in p r o v a , con g r a n d e commozione, u n a l e t t e r a che a v r e m o occasione di leggere: a l t r e t t a n t o c o n f e r m ò l ' a v v o c a t o Porzio a d u n c o r r i s p o n d e n t e del Corriere della Sera, c o m e v e d r e m o . I l S a r f a t t i a d u n q u e n o n voleva p r e s e n t a r s i , m e n t r e il P e r o n i a v e v a , il 27 o t t o b r e , i n t a v o l a t o t r a t t a t i v e , come egli d i c h i a r a , col G o v e r n o , p e r d a r e i suoi v o t i al cavaliere Varzi. Queste t r a t t a t i v e n o n e b b e r o l'esito d e s i d e r a t o dal P e r o n i stesso ed allora il 28 o t t o b r e il P e r o n i p r e p a r a v a u n m a n i f e s t o col q u a l e i n v i t a v a i suoi a m i c i a d astenersi od a v o t a r e per il S à r f a t t i . T u t t a v i a a n c h e il 30 o t t o b r e , in u n c o n v e g n o i n d e t t o a N o v a r a dal s e n a t o r e Marco Pozzo p e r f a v o r i r e i c a n d i d a t i cos t i t u z i o n a l i e n t r a t i in b a l l o t t a g g i o , il P e roni r i n n o v a v a le t r a t t a t i v e per c o n c e d e r e i suoi v o t i al Varzi, t r a t t a t i v e le quali con dussero a d u n convegno del 31 o t t o b r e in A r o n a . E poiché, il 31 o t t o b r e , il P e r o n i e b b e dal Varzi la ripulsa delle c o n d i z i o n i da l u i poste e che dal P e r o n i stesso ci v e n g o n o confessate con u n a f r a n c h e z z a che n o n chia- LEGISLATURA Camera dei Deputati — 4141 — Atti Parlamentari XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - mero ingenua, perchè la franchezza è lodevole ed il qualificarla ingenua parrebbe irrisione, conchiuse allora col Sarfatti l'accordo che spero sarà dalla Camera dichiarato illecito. I l 2 novembre il Sarfatti veniva proclamato deputato di Oleggio, con 6,600 voti contro 6,159 raccolti da Varzi. I l Corriere della sera, 4 novembre, sabato, dopo l'elezioni, pubblicava questa corrispondenza da Novara in data del 3: « Qui •si parla di un curioso retroscena nel collegio di Oleggio ». Una voce. Contrabbando elettorale! G A M B A E O T T A . « I n data 31 ottobre il candidato socialista Sarfatti rilasciava ai due candidati costituzionali democratici avvocato Porzio e dottore Peroni, una dichiarazione nella quale si impegnava, data la situazione creata nel collegio dalla corruzione esercitata, di presentare le sue dimissioni, se eletto, non appena fosse stata confermata la elezione alla Camera. E ciò per la epurazione, diceva, del collegio. « Ho visto la dichiarazione (è il corrispondente che parla) ed ho chiesto all'avvocato Porzio (che non è il collega nostro deputato di Napoli) se ritiene efficace tale dichiarazione, ed egli mi ha subito risposto testualmente: non ho motivo di dubitarne. So anzi che l'avvocato S a r f a t t i ha dichiar a t o di essere disposto a dimettersi dal partito, qualora la Direzione dello stesso non gli consentisse di rinunciare al mandato politico. Non c'è dubbio che la vittoria di Sarfatti è dovuta all'appoggio degli elettori costituzionali, e il primo ad esserne convinto è lo stesso S a r f a t t i che dopo l'esito della prima votazione aveva espresso l'intenzione di non affrontare una lotta di ballottaggio ». A Milano, dove l'avvocato Sarfatti è conosciuto, e dove sono conosciute le sue antiche mire di entrare a Montecitorio sèmbrò strano, nella redazione del Corriere che l'avvocato Sarfatti, anzi l'onorevole Sarfatti di quel momento, così facilmente si persuadesse a dare le dimissioni che l'avvocato Porzio a Novara riteneva sicure. E allora il Corriere della Sera intervistò il Sarfatti. I l quale nel calore del momento e nella esaltazione della vittoria raggiunta due giorni prima, fece queste testuali dichiarazioni che non vennero mai sment i t e : « Abbiamo interrogato in proposito (qui è la redazione del Corriere della Sera, e non più il corrispondente novarese che parla) 1' avvocato Sarfatti, il quale ci ha TORNATA D E L 13 GIUGNO 1914 dichiarato che non ritiene affatto di doversi dimettere. È mancata, ci ha detto il neodeputato, la condizione principale, cioè che io fossi eletto anche coi voti dei costituzionali, i quali avrebbero dovuto pubblicamente proclamare il loro appoggio per me; t u t t o ciò non è avvenuto. L a votazione sul mio nome è aumentata di numero nella elezione di ieri per la intensa propaganda Sfatta da me e dai miei compagni, e non posso sapere naturalmente se, fra i voti socialisti, ve ne siano stati di costituzionali. L'accordo, nelle condizioni fissate, è mancato, quindi non si avverano più le conseguenze che solo per esso sarebbero derivate ». V ' i m m a g i n a t e lo stato d'animo dei poveri avvocati Porzio e dottor Peroni, che in Novara leggevano questa, preveduta a Milano, dichiarazione dell'avvocato Sarf a t t i , impreveduta dal Porzio e dal Peroni, che avevano concluso l'accordo ì E d ecco infatti che Porzio immediatamente scrive al Corriere mandando il testo del patto concluso e aggiungendo qualche riga che udirete : ciò la sera stessa di quel giorno in cui era uscita l'intervista S a r f a t t i : intervista che, ripeto, non venne mai smentita. Voci all' estrema sinistra. Neli'Avanti! del 6 novembre. Le sfugge questo. G A M B A E O T T A . L ' A v a n t i ! del 6 novembre non smentisce l'intervista. Nelle 48 ore, ossia dopo la pubblicazione del testo della sua lettera-contratto, f a t t a dall'avvocato Porzio nel Corriere, il Sarfatti si accorse della enorme scorrettezza politica e personale, che stava compiendo verso Porzio e Peroni, quando avesse persistito nella dichiarazione f a t t a al Corriere della Sera e allora dichiarò all' Avanti! che intendeva dimettersi. Però al Corriere della Sera non ha mai mandato alcuna rettifica di quell'intervista, che egli non poteva rettificare perchè il Corriere della Sera aveva detto la verità e probabilmente era in possesso delle prove che l'intervista era stata esatta. Voci all' estrema sinistra. Quali prove? G A M B A E O T T A . L e prove che un giornale ha quando nn'intervista avviene. (Interruzioni all'estrema sinistra). Del resto sfogliate tutto iì Corriere, e non troverete l'accenno d'una protesta del S a r f a t t i per la dichiarazione f a t t a il 4 novembre. Porzio, dunque, la sera del 4, manda al Corriere questa l e t t e r a : « Leggo la corrispondenza d'oggi da Novara e l'intervista Atti — 4142 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - I a SESSIONE - DISCUSSIONI - con l'avvocato S a r f a t t i ; l'impegno preso da S a r f a t t i risulta dalla l e t t e r a che allego dir e t t a a me ed al d o t t o r e P e r o n i » . I n questa lettera l'avvocato S a r f a t t i diceva: «La situazione creata nel collegio d'Oleggio dalla corruzione che dilaga da per t u t t o in mille forme, p r o t e t t a dall'autorità politica, mi spinge a dichiararle, come dichiaro, che, se eletto coi voti già dati a lei ed al d o t t o r e Peroni, presenterò le dimissioiti non appena convalidata la mia elezione ». Osserviamo subito, come parentesi, che qui non si parla dell'obbligo di pubblicamente proclamare l'appoggio, come Sarf a t t i pretendeva nell'intervista, per giustificare la sua intenzione di non più dimettersi ; ed avverto la Camera che sull'interpretazione di questo p a t t o oggi non c'è più discussione; perchè oggi il S a r f a t t i è stato persuaso a dimettersi ed anzi fa t u t t o il possibile per persuadere noi che intende effettivamente di dimettersi. Porzio soggiungeva: « Non discuto per ora la dichiarazione contenuta nell'intervista; mi limito a dichiarare che, per parte mia, ho t e n u t o fede ai p a t t i ». I l dottor Peroni, egli pure allarmato quanto il Porzio, scriveva la lettera che ho accennato, dove è contenuta con esattezza lodevole la cronistoria del f a t t o : « Il lunedì 27 o t t o b r e mi recai dal cavaliere avvocato Bevilacqua, mio amico ed al corrente della situazione del collegio d'Oleggio, affidandogli ampio m a n d a t o di fiducia d'aprire t r a t t a t i v e col Governo per u n ' i n tesa di f r o n t e al socialista ». Non discutiamo qui l'opinione che Peroni a v e v a , che col Governo proprio si dovessero aprire e concludere queste t r a t t a t i v e . Proseguiamo : « Bevilacqua rispose alle ore 17.30 : - a g i s c i pure con energia, senza nessun riguardo I n seguito a ciò, io, m e t t e n d o la questione morale al disopra della questione di p a r t i t o , scrissi un ringraziamento ai miei 2685 elettori peroniani, invitandoli ad astenersi oppure a votare contro la c a n d i d a t u r a che s'appoggiasse a metodi d'ignobile corruzione. ' « La stessa idea svolsi ad Arona, la sera del 29 ottobre, innanzi ad oltre mille p e r sone, sostenendo vigorosamente che al di sopra dei p a r t i t i dovesse stare la legge e la morale, e che il collegio dovesse t e n e r e lungi da sè la triste nomea di carne vend u t a . Non tenni altre parole in nessun luogo; il 30 mi recai a Novara alla riunione indetta dal senatore Pozzo, di concentrazione costituzionale. Camera dei Deputati TORNATA DEL .13 GIUGNO 1911- « Colà dopo aver dipinte le tristi condizioni del mio collegio dichiarai che ove mi fosse d a t a u n a garanzia che il signor E r cole Varzi non avrebbe ricorso alla corruzione, io, dismessa così la questione morale, avrei ben volentieri appoggiato il nome di lui. Si convenne con Pozzo di trovarci il t r e n t u n o ad Arona. Un colloquio ebbe luogo t r a me ed il signor Ercole Varzi; mi si chiesero le condizioni che furono quester 1 0 il dottor Peroni non chiede un soldo in compenso delle spese sostenute da esso nelle lotte elettorali; 2° la pacificazione generale degli animi : « a) colla dichiarazione di Varzi a me che egli Varzi non avrebbe ricorso a mezzi di corruzione nella votazione di ballottaggio ; « b) liquidazione dei processi in corso, quello dell'eco del Verbano, già c o n d a n nato e quello contro il cognato di Varzi lo chauffeur di Varzi, il s'gnor Carlo Crini, varziano, per la nota aggressione con relativo equo compenso a me per le spese sostenute e i danni morali e materiali patiti. P i a c q u e al cavaliere Ercole Varzi di non voler fare la dichiarazione e piacque pure a lui di a f fermare che chi aveva r o t t o dovesse p a gare». (Commenti) Il cavalier Varzi contemporaneamente pubblicava un manifesto che ringraziava i suoi elettori, invitandoli alla calma e soggiungeva : « sappiano essi che noi abbiamo perduto, perchè io chiamato dagli avversari il candidato della corruzione non h o voluto procurarmi a colpi di biglietti da mille l'appoggio dei peroniani e quello, per q u a n t o possa valere, dei pochi porziani grandi difensori della moralità politica. (Commenti). Gli onesti giudicheranno ». Aggiungo che nell'incarto esistono due dichiarazioni che a t t e s t a n o avere l ' a v v o cato Porzio chiesto al Varzi la rifazione delle proprie spese elettorali. (Commenti). Però l'avvocato Porzio, venuto a conoscenza dell'esistenza di quelle attestazioni, le ha smentite su un giornale di N o v a r a . Dunque m e n t r e Peroni era pronto ii 27 ottobre a votare per Varzi, quando al prefetto fosse piaciuto accettare le condizioni da lui proposte, mentre era ancora p r o n t o 11 30 e 31 ottobre se Varzi avesse a c c e t t a t o quelle condizioni, il 31 ottobre, a v u t o dal Varzi quel rifiuto di cui egli stesso ci dà a t t o nella sua lettera, passava definitivamente con armi e bagagli nel campo di S a r f a t t i ; ed il 31 o t t o b r e successivo rice- Atti — 4143 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - I a SESSIONE - DISCUSSIONI - veva da S a r f a t t i la lettera che già conosciamo. Il d o t t o r Peroni, accusato sabito di indelicatezza per questo f a t t o , pubblicava u n a seconda l e t t e r a nel giornale La Stampa, p r e n d e n d o a t t o di alcune rettifiche dell'avvocato Bevilacqua : lettera della quale leggerò un periodo per chiarire meglio, se mai ce ne fosse bisogno, il c o n t e n u t o della prima : « Nel noto convegno del 31 ottobre, ad Arona, come scrissi ieri, io dichiarai che, per la pacificazione generale, occorreva liquidare i processi in corso. Si p r e t e n d e v a forse che, b a s t o n a t o da famigliari del Varzi, ingiuriato a t r o c e m e n t e da un anno in qua, dovessi anche subire danni e spese ? Varzi, alle mie richieste (molto eque del resto) rispose: « Ohi ha r o t t o paghi »; ed io non ho insistito oltre perchè la mia dignità di offeso me lo impediva ». L a documentazione è finita. L ' a v v o c a t o S a r f a t t i ha preteso innanzi alla Giunta di avere ingaggiato contro il Varzi u n a b a t t a g l i a morale coll'aiuto dei peroniani e dei porziani: la sua l e t t e r a del 31 o t t o b r e sanzionerebbe, secondo lui, tale accordo per la m o r a l i t à . È il caso che io osservi come l'accusa di corruzione lanciata contro il Varzi dal Peroni, nella l e t t e r a 6 novembre, e dal S a r f a t t i in quella del 31 o t t o b r e sia complet a m e n t e , assolutamente sfornita di prove ; (e la G i u n t a ed il relatore possono f a r n e fede), m e n t r e risulta c o n t r a d d e t t a dalle stesse n a r r a t i v e del d o t t o r Peroni, il quale precisa che egli non appoggiò il Varzi perchè questi il 31 o t t o b r e respinse le condizioni da lui proposte, f r a le quali la r i f u sione delle spese e dei danni morali e materiali che il d o t t o r P e r o n i a f f e r m a v a a v e r e sofferto per opera di persone che non e r a n o il Varzi. La pretesa ragione morale del p a t t o , d u n q u e , sarebbe molto discutibile, d a t e le n a r r a t i v e del d o t t o r Peroni. Veniamo alle conseguenze legali del p a t t o . L a G i u n t a delle elezioni (ecco l'app r e z z a m e n t o che io ritengo errato), senza e n t r a r e a decidere se possa essere o non essere lecito u n accordo col quale un cand i d a t o si fa eleggere a condizione che si d i m e t t a , dichiara: noi riteniamo che quella lettera S a r f a t t i l'abbia scritta ultroneamente, q u a n d o più non ne a v e v a bisogno, perchè già il P e r o n i a v e v a scagliato i suoi amici contro il Varzi i n d i p e n d e n t e m e n t e e prima dell'accordo concluso il 31 o t t o b r e . Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 Ecco perchè ho affaticato la Camera con la l e t t u r a dei documenti e insistendo sulle d a t e : per m e t t e r e bene in luce che i f a t t i del 27 ottobre, in cui vi f u r o n o le p r a t i c h e col prefetto, del 30 o t t o b r e in cui a v v e n n e r o le p r a t i c h e a N o v a r a col senatore Pozzo, e del 31 o t t o b r e in cui f u r o n o f a t t e le p r a t i c h e ad Arona col signor Varzi, smentiscono che prima della sera del 31 ottobre, q u a n d o venne concluso il p a t t o con S a r f a t t i , il P e roni avesse definitivamente a b b r a c c i a t o la c a n d i d a t u r a del S a r f a t t i . Le conseguenze morali c h e p r o m a n a n o da questo p a t t o f u r o n o già d e l i b a t e da u n a aut o r i t à che per l ' a v v o c a t o S a r f a t t i èindiscussa e che noi in questo caso dobbiamo equa-, m e n t e riverire ; ed è l ' a u t o r i t à della Direzione del p a r t i t o socialista, la quale, appena seppe di questi f a t t i , nominò u n a Commissione d' inchiesta composta del nostro collega Cagnoni e di Celestino R a t t i . La Commissione d'inchiesta portò a tali risultati per cui il 7 gennaio 1914 la Direzione del p a r t i t o , dopo avere udito il S a r f a t t i , gli imponeva di i m m e d i a t a m e n t e dimettersi. T a n t o per sottolineare il valore di questo « i m m e d i a t a m e n t e » rilevo che il Sarf a t t i aveva promesso, come da giurista esperto sapeva di dover fare, di dimettersi solamente dopo la convalida. La Direzione del p a r t i t o , malgrado le proteste di S a r f a t t i che voleva insistere in questa sua giuridica decisione di dimettersi soltanto dopo la convalida, gli impose di d a r e invece le immediate dimissioni. Ma non è di questa questione sola, della questione morale che voi t u t t i a v e t e pot u t o apprezzare dalla semplice narrazione dei f a t t i , che dobbiamo interessarci. È della questione legale che dobbiamo preoccuparci. La G i u n t a delle elezioni ha d a t o g r a n d e i m p o r t a n z a , pur negando di darla, al f a t t o che il S a r f a t t i abbia sempre promesso di dimettersi e abbia dimostrato la fermezza di queste sue intenzioni col m a n d a r e il 7 gennaio u n a lettera di dimissioni alla Camera dei d e p u t a t i . Se volessi fare pettegolezzi potrei ricordare ancora una volta la dichiarazione del 4 novembre sul Corriere della Sera, che dimostra come la fermezza sia s t a t a a l q u a n t o t a r d i v a : potrei ricordare certe p r a t i c h e del S a r f a t t i , r i n n o v a t e anche ieri m a t t i n a presso il g r u p p o parlam e n t a r e socialista, che mi è buon testimone, per poter p r o t r a r r e la presentazione delle sue dimissioni, ritenendo nulle quelle già presentate. Atti - Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - 4144 — Camera dei DISCUSSIONI - Ma non è compito n o s t r o di soffermarci su questi a r g o m e n t i : per noi deve essere indifferente che l ' a v v o c a t o S a r f a t t i sia o n o n sia i n t e n z i o n a t o a d i m e t t e r s i . Che egli n o n si d i m e t t a è ipotesi che p u ò interessare la sua r i s p e t t a b i l i t à person a l e ed i r a p p o r t i suoi col d o t t o r P e r o n i e c o l l ' a v v o c a t o Porzio. L ' i p o t e s i che egli s e n t a l'obbligo di dim e t t e r s i è, invece, p r o p r i o quella che crea il caso legale e politico del quale la Camera p u ò e d e v e interessarsi. U n a v o t a z i o n e di b a l l o t t a g g i o , per legge, p o n e fine alla l o t t a e l e t t o r a l e e crea u n d e p u t a t o . Se il c a n d i d a t o , invece, è così g e n t i l u o m o che a v e n d o promesso di d i m e t tersi si d i m e t t e (e in questi ultimi t e m p i il c a n d i d a t o S a r f a t t i ha f a t t o t u t t o il possibile per p e r s u a d e r c i che ha q u e s t a i n t e n zione), a p p u n t o in questo caso lo scopo della legge è . f r o d a t o . (Commenti — Approvazioni). Voci a destra. S a r f a t t i ha già f r o d a t o il dazio di M i l a n o ! (Ilarità). JJna voce. H a f r o d a t o un b u e ! (Risa). GAMBAROTTA. Non esagerate! erano s o l t a n t o t r e c h i l o g r a m m i di c a r n e di b u e ! {Ilarità). Considererete i n f a t t i che se due o t r e cand i d a t i p a t t u i s c o n o le dimissioni di colui pel quale v o t a n o in b a l l o t t a g g i o e noi riconosciamo legittimo t a l e p a t t o , le elezioni in quel collegio n o n a v r a n n o più fine ed il collegio n o n a v r à m a i u n d e p u t a t o . Ad ogni elezione s u c c e d e r e b b e r o le dimissioni ed a q u e s t e u n a n u o v a v o t a z i o n e . Se vi siano c a n d i d a t i che, p e r r a p p r e s a g l i a politica o per speculazione o per a l t r o qualsiasi scopo, a b b i a n o interesse a proseguire t a l e gioco, questo p u ò proseguire all'infinito. Quale più e v i d e n t e defezione allo scopo d e l l ' i s t i t u t o del ballottaggio ì P e r q u e s t o m o t i v o r i t e n g o che d e b b a r i t e n e r s i illegittimo l'esito del b a l l o t t a g g i o di Oleggio, r a g g i u n t o n o n allo scopo di d a r e un d e p u t a t o a quel collegio m a allo scopo di r i a p r i r e la l o t t a e l e t t o r a l e . A n n u l l a t o t a l e esito illegittimo, il b a l l o t t a g g i o stesso d o v r à essere r i n n o v a t o , f r a i c a n d i d a t i che e b b e r o , r e g o l a r m e n t e , il maggior n u m e r o di voti nell'elezione del 26 o t t o b r e , ossia f r a i medesimi c a n d i d a t i Varzi e S a r f a t t i . (Approvazioni — Molte congratulazioni). P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e l'onorevole T u r a t i . M U S A T T I . Se l'onorevole T u r a t i perm e t t e vorrei f a r prima u n a d i c h i a r a z i o n e , (Segni di assentimento del deputato Turati). Deputati TORNATA DEL 13 GIUGNO 1 9 1 4 P R E S I D E N T E . L'onorevole Musatti ha f a c o l t à di p a r l a r e . MUSATTI. L'onorevole G a m b a r o t t a ha insistito sul f a t t o della deliberazione della direzione del p a r t i t o socialista, con la q u a l e essa direzione i n v i t a v a l ' o n o r e v o l e Sarf a t t i a p r e s e n t a r e i m m e d i a t a m e n t e le dimissioni. I l f a t t o è verissimo, e, come m e m b r o della direzione del p a r t i t o socialista fin dal m a r z o scorso, t e n g o a d i c h i a r a r e che il giudizio della direzione del p a r t i t o socialista f u di c a r a t t e r e essenzialmente ed esclusivamente politico. L a direzione del p a r t i t o socialista era c h i a m a t a per la p r o p r i a f u n z i o n e ad applic a r e i deliberati di Congressi, v a l e a dire massima i n t r a n s i g e n z a nelle elezioni polit i c h e a p r i m o scrutinio, e a v o c a z i o n e alla Direzione per le deliberazioni sui ballott a g g i caso per caso per questo a n n o . E s s e n d o s t a t o s o t t o p o s t o il caso di Oleggio alla Direzione del p a r t i t o socialista, q u e s t a h a f a t t o l ' i n c h i e s t a della q u a l e parl a v a l'onorevole G a m b a r o t t a , in seguito alla quale la direzione del p a r t i t o socialista ha i n v i t a t o l'onorevole S a r f a t t i a dim e t t e r s i , e l'onorevole S a r f a t t i i m m e d i a t a m e n t e si è u n i f o r m a t o al d e l i b e r a t o della Direzione. PRESIDENZA jj !! iI '' BEL PRESIDENTE MARCORA. P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e l'onorevole Turati. T U R A T I . P r e n d o la p a r o l a n o n per u u fine concreto, m a s o l t a n t o per la m o r a l i t à della causa (OoJi! ooìi!) ...come si suol d i r e nelle cause i m m o r a l i . (Commenti). Sono p e r f e t t a m e n t e i n d i f f e r e n t e alle conclusioni che la C a m e r a p r e n d e r à in q u e s t a questione. La Giunta propone all'unanimità la c o n v a l i d a z i o n e , e voi p o t e t e convalidare. L'orevole Gambarotta propone l'ann u l l a m e n t o della v o t a z i o n e di b a l l o t t a g gio, e voi p o t e t e a n n u l l a r l a e f a r l a r i n n o vare. L ' o n o r e v o l e G a m b a r o t t a ha p a r l a t o di idillio a proposito di q u e s t a elezione ; ma poi dimostrò di a v e r e dell'idillio, di questa composizione l e t t e r a r i a , u n curioso conc e t t o . I n f a t t i in t u t t o il suo discorso non fece che a c c e n n a r e a t u r p i m e r c a t i , a r i c a t t i , a p a t t e g g i a m e n t i per d e n a r o , a cessione di v o t i , a t u t t o u n insieme di cose r e p u g n a n t i e losche. Ciò che i m p o r t a a noi è di stabilire che in q u e s t a elezione ci f u una sola a t t i v i t à di- Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I V — 4145 — - la SESSIONE - DISCUSSIONI - r e t t a limpidamente e univocamente alla redenzione morale del collegio: quella del nostro partito e del nostro compagno Cesare Sarfatti. (Commenti). Dopo ciò annullate, convalidate : fate quel che vi pare. I l nostro principale scopo sarà raggiunto. E ho chiesto anche di parlare per un'alt r a ragione. Questa relazione dell'onorevole Giunta è così gentile per l'avvocato Cesare Sarfatti che merita una parola di commento. I o ebbi in altra occasione, con poca reverenza per i eolleghi della Giunta delle elezioni, a criticare i metodi da essa introdotti in questa legislatura, quando, a proposito di altre elezioni, t a n t o contestabili e contestate in fatto, ne proponeva la convalidazione senza contestazione formale, e senza che alla Camera fossero sott'occhi gli argomenti e i documenti della causa. Ma oggi debbo fare ammenda di quelle mie censure : poiché ecco qui invece una relazione dalla quale si pare che, per una elezione che brillava della limpidità più assoluta, contro la quale non v'era il benché menomo motivo serio di contestazione, la Giunta è stata tanto scrupolosa, che ha voluto contestare a forza l'elezione; e mentre si poteva ai tanti di dicembre portare le conclusioni della Giunta alla Camera, ha voluto fare la discussione pubblica e portarcene i resultati soltanto nel mese di giugno. Quanta coscienziosità ! E quanto rimorso debbo provare io per avere, lo confesso, qualche volta detto parole aspre contro i nuovi metodi della Giunta delle elezioni, che non contestava le elezioni più inquinate e più contestabili. Or noi, come ho detto, siamo dispostissimi a lasciar convalidare, annullare, mandar via il nostro compagno; ma vogliamo semplicemente dire alla Giunta delle elezioni e alla Cam-ra che di questa veramente eccessiva gentilezza abbiamo capito il motivo. Possiamo perfettamente consentire che l'atto di lealtà di Cesare Sarfatti, il quale dichiarò che, per delicatezza di coscienza, in ossequio alla t a t t i c a intransigente del suo partito, e infine per le condizioni specialissime in cui si svolse quell'elezione, egli non avrebbe mai esercitato la funzione di deputato se non in seguito ad una seconda, ad una nuova votazione, venga sfruttato in suo danno, 326 _ _ Camera TORNATA D E L 1 3 dei GIUGNO PutaA De 1914 ifoi possiamo benissimo tollerare che sia ritorta contro di lui la solenne promessa, che l'avvocato Sarfatti ha così fedelmente e così splendidamente cresimata col f a t t o ; poiché non è molto facile, signori della Camera, trovare un uomo che, avendo avuto la maggioranza dei voti, la proclamazione, l'unanime consenso della Giunta delle elezioni, per sei mesi non metta piede alla Camera, non riscuota un centesimo di indennità, non si valga della tessera ferroviaria e non si dia quel piccolo lusso di vanità femminile, tanto caro ai più, di farsi chiamare onorevole. (Commenti— Approvazioni all' estrema sinistra). Quale che sia la frode di cui lo fate vittima, noi siamo sicuri che egli è un galantuomo e manterrà il suo impegno. Ma consentiteci almeno la onesta sodisfazione di dichiararvi che, non essendo degli allocchi, abbiamo capito che di cotesto suo atto di lealtà voi profittate unicamente... per mandarlo v i a ! . . . ' Vocia destra. ISTo, ISTo ! T U R A T I . Sissignori ! iTon vi era infatti, lo ripeto, la più loniana ombra di un motivo per contestare quest'elezione. Yi ha già riferito l'onorevole Gambarotta le cifre. Al primo scrutinio, del 26 ottobre, 3 mila voti al Sarfatti, 4 mila al Yarzi (parlo in cifre tonde), contro 5 mila a tre altri rappresentanti di altri partiti che si chiamano costituzionali, vale a dire a tre altri candidati che si vedono come il fumo negli occhi e che t u t t o avrebbero desiderato e tollerato, anche il successo di Sarfatti, purché non avvenisse il successo del candidato loro affine. Secondo la mia modesta impressione, che non è di me solò, e, se la politica consentisse la sincerità, 1' onorevole Gambarotta, che ha il suo collegio a uscio e bottega con quello diOleggio,dovrebbeconvenirne meco; secondo me, l'avvocato Sarfatti ha fatto della generosità in pura perdita promettendo le dimissioni; poiché, dati gli odi furibondi fra i suoi competitori, Yarzi, Peroni, Porzio e Costa, e data la conseguente difficoltà di fare la concentrazione dei partiti liberali (perchè il mercato delle 18 mila lire, e le altre turpitudini che ci sciorinò Gambarotta, sono qualificai 1 , anche nella relazione della Giunta, la concentrazione dei partiti liberali) (Ilarità all' estrema sinistra) potendo pescare su una massa di oltre 7 mila elettori che non aveva votato, e sui 5 mila e t a n t i voti degli altri tre candidati avversari suoi, ma soprattutto del Yarzi, il quale non l'aveva distanziato che per una differenza Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I Y - — 4146 — la SESSIONE - DISCUSSIONI - di soli 999 voti; Sarfatti poteva trovarsi certissimo, anche senza alcun accordo del trionfo nella votazione di ballottaggio. Senonchè nel collegio si accese una vampata di moralismo : e poiché la corruzione aveva dilagato ad opera del Varzi, si proclamò che si doveva ad ogni costo sbarrare al Varzi la via per inondare il collegio dalla corruzione. Oggi ho sentito accennare che la corruzione sarebbe stata inventata. (Interruzioni) ma nel collegio si può interrogare qualunque paracarro delle strade, qualunque scimunito dell' ultimo comune... {Nuove interruzioni). Noi qui oggi non possiamo fare il processo al signor Varzi, ma io dico che il collega Gambarotta non oserebbe ripetere nel collegio di Oleggio quello che ha d'etto qui, perchè desterebbe tale e così universale ilarità, che ne echeggerebbero gli spechi del lontano Sempione. Si disse dunque che bisognava coalizzarsi contro il corruttore e, posta la questione su questo terreno, Cesare Sarfatti disse: se la questione assume un carattere non più politico, ma morale, io mi presto volentieri, ma non debbo profittarne per la mia persona. Di qui la promessa delle dimissioni, che la stessa Giunta riconosce ultronea e non necessaria; ma che tuttavia Sarfatti riconferma anche per mia bocca. Ora io domando se si può avere una condotta più leale di questa. Aggiungo, e qui esprimo il mio pensiero personale, che può collimare colle pregiudiziali tattiche della direzione del partito socialista, che per me l'atto di Sarfatti fu non solo giuridicamente e moralmente ottimo, ma plausibile anche politicamente; poiché, se in tanti collegi d'Italia, nei quali la corruzione va dilagando ogni giorno più, si potesse stipulare quel medesimo patto che or si vuol rimproverare a Sarfatti: e cioè tutti i candidati onesti di qualunque partito si riservano di combattersi fra loro sul terreno del programma, ma fanno lega offensiva e difensiva contro i corruttori; io credo che l'Italia politica ed elettorale sarebbe veramente purificata e redenta. E il suffragio universale non sarebbe più una menzogna. (Interruzioni). Importa osservare che non esistè mai un momento solo di screzio fra il Sarfatti e i suoi amici di partito. I l collega Gambarotta ha parlato di una intervista nella quale il Sarfatti avrebbe detto che non aveva più intenzione di dare le dimissioni che aveva promesso di dare... Camera dei Deputati TORNATA D E L 1 3 GIUGNO 1914 Onorevole Gambarotta, ella dovrebbe sapere che cosa sono oggidì molto spesso le interviste dei giornali. Oramai i giornalisti (mi sia indulgente la tribuna della stampa) sotto questo aspetto sono diventati un vero pericolo pubblico. Avviene a tutti noi di essere assaliti nei corridoi, di rispondere una parola fugace o scherzosa e di vederla riprodotta il domani, gonfiata e trasformata in intervista, in tutti i giornali. Bisognerebbe ammutolire sistematicamente, prendere delle arie ridicole da diplomatico, per non correre il pericolo di dovere poi far quello che nessuno fa (salvo quelli che cercano apposta l'intervista) e cioè chiarire, smentire, rettificare, far la figura del pedante, gridando sui tetti: no, ho scherzato, non avete capito, ecc. ecc. Ora potete immaginare che, se questo avviene a noi così spesso, potè avvenire anche a Cesare Sarfatti che, il giorno dopo l'elezione, chiamato al telefono da un ignoto, che disse di essere un giornalista e che gli domandava se il collegio era libero, rispose : piano, piano! ho detto che mi sarei dimesso, ma dopo la convalidazione ; c' è ancora qualche cosa da esaminare... e, così, fra il serio e il faceto, lo mandò a spasso*. Ecco tutta l'intervista, che, del resto, essendosi egli allontanato da Milano per 24 ore,, fu rettificata nel giornale Avanti!, dallo stesso Sarfatti, non più tardi di due giorni dopo. (Interruzioni). D'altronde, la stessa relazione della Giunta su questo punto non lascia dubbio : non si finisce di encomiare, a questo proposito, la coerenza e la correttezza del Sarfatti»« Questo contegno e questo proposito (cito un brano ira i molti), fermi, costanti, irriducibili e politicamente coi retti del Sarfatti nel non voler assumere la rappresentanza di uh collegio, perchè, a di lui stessa ammissione, non conferitogli da una maggioranza omogenea e concorde, ecc. ecc... esercitarono sulla Giunta forte e notevole impressione ». Non v'è dunque nessun'ombra che possa essere proiettata sul nostro compagno; e già l'onorevoleMusatti, membro della Direzione del partito, ha sventato l'altra ombra, che poteva derivarsi dal sospetto di una differenza di apprezzamento morale fra Sarfatti e i suoi amici, in quanto ha dimostrato, come la direzione del partito, sollecitando Sarfatti ad affrettare la presentazione materiale delle dimissioni alla Presidenza della Camera, non abbia emesso che una deliberazione di carattere politico. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l — 4147 — a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA BEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 Interrogato il Sarfatti dice : io sono avvocato, sono giurista, ho un patrimonio di competenza professionale da difendere e non do le dimissioni prima di essere convalidato ; perchè so, e non mi sarebbe lecito ignorare, che la Camera in centomila occasioni ha detto che non ci si può spogliare del mandato prima che sia ben accertato che lo possediamo legittimamente. Il partito invece non ha di queste sottigliezze, se volete, d'ordine giuridico costituzionale, deve tener conto di tutte le impressioni. E poiché maligni avversari avevano insinuato che potesse esservi qualche resipiscenza nel Sarfatti, il partito disse : è bene troncare gli indugi, presentare materialmente le dimissioni. Sia pure una bestialità giuridica ; ciò che importa è disarmare la malignità degli avversarii. Ma io, in un punto (sembrerà inverosimile S) sono d'accordo con 1' onorevole Gambarotta. H a fatto bene o ha fatto male l'avvocato Sarfatti a promettere le dimissioni, a stipulare quel patto, che viceversa poi non era necessario, come dice la relazione, e come dicono le cifre, perchè riusciva lo stesso ? Ma questa è questione che riguarda lui, la sua coscienza, il suo partito, non riguarda la Camera. (Interruzione). Come ? È la Camera che deve dire se ho il diritto di dare le dimissioni ? Ma in quale articolo dello Statuto o della legge elettorale è scritto che la Camera giudica dei miei rapporti col mio partito, dei miei doveri di delicatezza verso il mio partito % Se io dubitassi che cotesta tesi della illiceità del patto di difesa contro i corruttori fosse evocata per altro fine che per quello di allontanare Sarfatti dalla Camera, frustrandogli la onesta vittoria, se potessi credere che una tesi così paradossale fosse da alcuno seriamente sostenuta e senza secondo fine, io dovrei avvertire dei pericoli di questo sdrucciolo sul quale si porrebbe la Camera, quello cioè di sindacare i patti che un candidato fa col suo partito, con i suoi elettori, per desumerne delle nullità che nè lo Statuto nè altre leggihannomaicomminato. Si è detto che le elezioni debbono avere la conseguenza di eleggere, e non di far dimissionare. Yal quanto dire che il deputato sarebbe costretto ai lavori forzati della deputazione e non avrebbe diritto di dimettersi, Un tale principio assolutamente nuovo bisognerebbe avere il coraggio di proclamarlo e sostenerlo con tutte le sue conseguenze ! Certo è che il Sarfatti, moralmente, ha fatto molto bene, e che dovrebbe essere imitato, che dovremmo davvero fare la lega degli onesti contro i disonesti in t u t t i i collegi, anche ponendo per un istante la politica da parte. (Interruzione). Capisco anche io che a molti di voi questo dispiacerebbe (Si ride all' estrema sinistra), ma il venirci a dire, in forma di dubbio nella relazione, e in forma di asserto nelle parole del collega Gambarotta, che il fare un patto di alleanza contro la corruzione è una cosa illecita, è un qualche cosa, onorevoli colleghi, che... non saprei come esprimervi parlamentarmente : è un qualche cosa, dirò, che rispecchia un po' troppo l'ambiente. GAMBAROTTA. Ella sa che ho detto il contrario. TUBATI. Capisco che queste cose si possano dire nell'urna, nel segreto dell'urna : vedo già pronto lo strumento del pudore o della vergogna... Voci a destra e al cèntro. Abbiamo imparato il giuoco da voi. Voci a sinistra. La scontiamo! Voci a destra e al centro. E faremo sempre così. Le cose belle le impariamo da voi* T U E A T I . Ebbene, onorevoli colleghi, durante la elezione di Oleggio, lo rileva la Giunta e non è smentito, non ci furono reclami seri nei verbali delle Sezioni. Dopo molto tempo, vengono due signori a sollevare la questione della illiceità dell'alleanza e aggiungono che, per controllare la esecuzione del patto di alleanza, il Sarfatti avrebbe anche fatto stampare quattro tipi diversi di schede in modo che dalle schede si potesse poi desumere come si era votato. Io sostenni sempre, e ripeto anche in questa occasione, che le elezioni contestabili si debbono contestare. Ma ho ammesso in altre discussioni, che anche questo, come ogni altro principio, deve intendersi con discrezione, e che un' accusa, fatta senza ombra di verisimiglianza, evidentemente temeraria e infondata in diritto, non porta di necessità alla contestazione; è questione di senso comune, di buon senso. In ogni altro caso, a chi avesse sostenuto l'illiceità dell'alleanza contro i corruttori, la Giunta avrebbe risposto con una risata. Ma qui la Giunta è diventata di una scrupolosità meravigliosa. Essa, che non contestò la elezione di Varese, e tante altre che presentavano in un mazzo tutte le nullità previste dalla legge elettorale; che ci portò qui l'altro giorno ugualmente non contestata, l'elezione di Ascoli-Piceno, sulla — 4148 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 13 GIUGNO 1914 quale otto membri della Giunta contro un- zione del collegio di Oleggio avvenuta il dici volevano la contestazione; viceversa 2 novembre 1913 in persona del proclamato crede sulla parola a cotesti due signori i onorevole avvocato Cesare Sarfatti ». In altri termini : la promessa di dimisquali avevano affermato, senza darne la più piccola prova, che il Sarfatti, per con- sioni non riguarda affatto nè la Giunta, nè trollare i gruppi di voti, si era servito di la Camera : ma non possiamo darcene quattro tipi diversi di schede. In base a carico. questa invenzione manifesta, contesta la Ma sia ben inteso (in coerenza con ciò) elezione, e, col pretesto di dover esaminare che esse sono state date, ed operative s nza le schede ad una ad una (inutile dire che indugio, ed irrevocabili. La convalidazione non una sola scheda si trovò men che rego- non durerà che l'attimo fuggente : e Sarlare) impiega cinque mesi a portare di- fatti (questo è ciò che prova) convalidato nanzi la Camera la relazione. e sfrattato nel medesimo minuto, non enOra l'intenzione, non dico della Giunta trerà da quella porta ! (chè essa è composta d'agnelle candide), Alla Giunta, presa da un così bel fuma di chi era dietro la Giunta, era sem- rore, non passa neppure per il capo il dubbio plicemente questa: si doveva convalidare che - per esempio - la lettera di dimissioni il Sarfatti; convalidato, egli si sarebbe di- g'à presentata possa non avere giuridicamesso (nessuno ha mai dubitato che si sa- mente valore: perchè scritta da chi non rebbe dimesso); ma, poiché poteva darsi era convalidato e non aveva prestato giuche gli elettori lo rieleggessero, questo biso- ramento. (Approvazioni all'estrema sinistra). gnava evitare. Come s'evita? Egli, quando Y'è su questo tema t u t t a una vasta e gli elettori erano nel collegio, riportò la complicata giurisprudenza della Camera. Io maggioranza; quindi (si pensò) facciamo le ricordo anzi, a questo proposito, di avere elezioni quando gli elettori non ci sono. un debito di gratitudine da pagare all'onoNei mesi di giugno e luglio, la massa revole Sonnino: perchè, quando, nel 1899, elettorale è più che dimidiata, per l'assenza salvo errore, io avevo il libretto rosso, il lidei lavoratori che vanno quasi tutti all'e- bretto della vigilanza speciale, e per un stero ed anche, molti, all' interno, ma in | sopruso fattomi dal prefetto di Milano, mandai le mie dimissioni da deputato, l'oluoghi lontani. (Interruzioni). Ed ecco perchè si presenta la relazione norevole Sonnino propose alla Camera non proprio alla metà di giugno, non più presto solo la riprovazione del Governo, ma inolnè più tardi, perchè, se per caso non si de- tre che le mie dimissioni non fossero accidesse proprio oggi, e Sarfatti non si do- cettate. vesse dimettere domani, e ci fossero di E la Camera consentì nella tesi dell'onomezzo le vacanze..., allora riuscirebbe eletto revole Sonnino, sul riflesso, compreso nell'ordi nuovo Sarfatti. (Interruzioni). dine del giorno allora votato, che le mie Questo è il giuochetto che emerge da dimissioni non potevano essere date valiquesta manovra, ma così cucito a fìl bianco, damente perchè la mia elezione non era che noi non possiamo essere così imbecilli, stata a'¡cora convalidata. da non capire. Tanto è che la relazione, In qualche caso la Camera ammise che così gentile (già lo dissi) per il Sarfatti, fi- | si potessero accettare le dimissioni di un nisce con una conclusione, anche essa mel- deputato non convalidato, ma quando, e liflua, ma che è un capolavoro di eloquenza basta leggere il primo articolo del regolarivelatrice : mento per persuadercene, almeno il depu« Conseguentemente la Giunta, senza tato avesse prestato giuramento. Senza di dover essa darsi carico delle dimissioni già che egli, non essendo nel pieno possesso delpresentate dal Sarfatti (come ha detto l'esercizio del mandato, non può validaGambarotta, ed io ho consentito : ma udite mente spogliarsene. Ora non sarò certaora in che modo non se ne dà carico !) e mente io che mi farò forte del giuramento che, divenute operative per il verificarsi politico, del quale preferisco sorridere ; ma della condizione alla quale non potevano a ho voluto soltanto accennarne mettendomi meno di essere subordinate, daranno alla dal vostro punto di vista, dal punto di vista proposta di lei (cioè alla convalidazione), ortodosso, che dovrebbe pur essere quello sanzionata che sia dalla Camera, la vita della maggioranza della Giunta, anche per dell'attimo fuggente...; ad unanimità ha avvertire il collega Gaudenzi, che ha svolto, deliberato di proporre, siccome propone, l'altro giorno, una proposta di legge per che la Camera dichiari convalidata la ele- l'abolizione del giuramento, di un fatto che s Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - — jll49 la SESSIONE - DISCUSSIONI - ^ Camera dei Deputati TORNATA D E L 1 3 GIUGNO 1914 sediamo t u t t i i giorni o t t o o nove ore e non lo può interessare: e cioè che, se è vero possiamo non dolerci che dopo che lavociò che si dice nei corridoi, che, a p p e n a riamo come negri ci si venga ad accusare c o n v a l i d a t o il S a r f a t t i , verrebbe dal Preche veniamo meno al nostro dovere presidente l e t t a quella lettera che l'amico ferendo questo a quello o prestandoci a mio ha scritto q u a n d o non a v e v a d i r i t t o m a n o v r e occulte venendo meno così a quella di scriverla efficacemente (secondo la dotindipendenza che è non solo decoro nostro, t r i n a ortodossa) perchè egli non aveva nemma di t u t t a l'Assemblea. Respingo t u t t o meno p r e s t a t o g i u r a m e n t o , ciò significhequesto! (Oooìi!) r e b b e che il giuramento ha p e r d u t o , per implicita decisione della Camera, ogni sua Questa elezione f u esaminata t r a le prime i m p o r t a n z a ed efficacia come i n t e g r a t o r e t a n t o che la sua contestazione in udienza essenziale del m a n d a t o politico, e l'onorepubblica era fissata per il 13 marzo; a v v e n n e vole Gaudenzi, p r e n d e n d o n e a t t o , potrebbe però la crisi ministeriale e allora la sua dibenissimo a b b a n d o n a r e la sua proposta di scussione, come per t u t t e , venne r i t a r d a t a legge. (Interruzioni). Noi non potevamo farla precedere alle altre elezioni, che, erano s t a t e contestate prima di T u t t o ciò si dice per r a g i o n a r e : per porre quella di Oleggio. Il t u r n o che ad essa spetin luce lo spirito intimo ^delle varie prot a v a le è stato m a n t e n u t o e questo è docuposte che ci si f a n n o e insomma, come dissi m e n t a t o perchè t u t t i possono leggere gli da principio, per la moralità della causa. avvisi per le pubbliche discussioni che sono Q u a n t o a l l ' a v v o c a t o S a r f a t t i , io ho d e t t o , pubblicati. e lo ripeto, che egli non m e t t e r à piede quà dentro se non sarà di nuovo eletto dalla Dopo la crisi, l'elezione di Oleggio rimaggioranza degli elettori; ma a p p u n t o prese il suo t u r n o e venne in discussione perciò non c'era bisogno che voi vi affretnon u n giorno prima nè un giorno dopo. t a s t e t a n t o a m a n d a r l o via, senza averne Questo era dover mio di dichiarare per la l ' a r i a ; perchè egli d a r à le sue dimissioni, verità delle cose. a p p u n t o perchè è un g a l a n t u o m o , e le d a r à P R E S I D E N T E . H a facoltà di p a r l a r e uno di questi prossimi giorni, se la sua l'onorevole relatore. elezione sarà convalidata oggi. Ma a noi B E R T I , relatore. L'egregio presidente i m p o r t a di non passare per imbecilli, prodella G i u n t a ha già risposto su q u a n t o si clamando che questo giuoco noi l'abbiamo riferiva a giustificare la G i u n t a stessa circa capito... (Interruzioni). il modo e i t e r m i n i nei quali ebbe ad occuparsi della elezione di Oleggio; debbo dire I o quindi mi riassumo: la Camera faccia poche parole in aggiunta a quelle dell'oquello che vuole : non importa. Ciò che a norevole R o m a n i n - J a c u r . me premeva di d i m o s t r a r e è u n i c a m e n t e questo : che la contestazione non f u altro Sull'elezione di Oleggio f u riferito il che u n a m a n o v r a , diretta a s f r u t t a r e la 1° dicembre ultimo scorso e f u necessità lealtà di Cesare S a r f a t t i e del suo p a r t i t o r i c h i a m a r e t u t t e le schede perchè nei rif a c e n d o cadere la sua elezione in u n ' e p o c a corsi p r e s e n t a t i era stato dichiarato che le in cui gli elettori sono assenti e il collegio schede a d o p e r a t e nel ballottaggio dall'oè r a p p r e s e n t a t o da un'esigua minoranza. norevole S a r f a t t i erano di q u a t t r o tipi di(Ooooh /). Questo le fin mot de la chose. versi ; ed il r a p p r e s e n t a n t e dei p r o t e s t a n t i , l e g i t t i m a m e n t e investito della loro r a p p r e f R O M A N I N - J A C U R , vicepresidente della s e n t a n z a con m a n d a t o depositato nella seGiunta per le elezioni. Chiedo di p a r l a r e . greteria della Camera, esibì anche q u a t t r o P R E S I D E N T E . Ne ha f a c o l t à . o più schede che dovevano servire di conR O M A N I N - J A C U R , vicepresidente della f r o n t o per giustificare la differenza che ì Giunta per le elezioni. I l nostro valoroso ricorrenti dichiaravano esistere t r a la scherelatore, onorevole Berti, risponderà ai v a r i da-tipo e le schede che si erano a d o p e r a t e oratori per quello che r i g u a r d a la elezione nel ballottaggio. che ora si discute, ma io debbo respingere La Giunta f u concorde in t u t t i i suoi e respingo l ' a f f e r m a z i o n e del collega Tu- I rati, il quale ha detto che la G i u n t a si è ' c o m p o n e n t i di q u a l u n q u e p a r t e della Camera, nell'ammettere che si dovessero rimessa a servizio non so bene di chi per chiamare le schede e si dovessero esaminare. r i t a r d a r e questa discussione. Non è vero, perchè noi abbiamo oggi ancora altre eleL a Camera consentirà che questo era zioni del 26 o t t o b r e sulle quali ancora non u n lavoro a b b a s t a n z a complesso ed imporsi è p o t u t o deliberare. t a n t e . Ciò nonostante, l'elezione f u riproposta dinnanzi alla Giunta il 6 febbraio ed L a g i o r n a t a si compone di 24 ore e noi Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIY - — 4150 — l a SESSIONE - DISCUSSIONI - il 6 febbraio stesso ne fu dichiarata ad unanimità. la contestazione perchè p a r v e alla Giunta che, per la questione indicata dai ricorrenti intorno all'esistenza dell'ormai famoso p a t t o , di quel p a t t o che veniva in q u a l c h e modo ed in quel momento f a t t o meglio apprezzare dalla G i u n t a a seguito della lettera che il S a r f a t t i a v e v a indirizzato al P r e s i d e n t e della Camera, fosse necessario di f a r luce anche per meglio apprezzare i motivi che avessero p o t u t o det e r m i n a r e il S a r f a t t i a scrivere la l e t t e r a del 31 o t t o b r e all'ex onorevole Peroni, motivi c h e p o t e v a n o spiegarla e giustificarla. L ' a d u n a n z a pubblica per la discussione era s t a t a stabilita per il 31 marzo, e f u solt a n t o in conseguenza della crisi ministeriale che si d o v e t t e prorogarla al 16 maggio. Quindi, sotto questo riguardo, le cose sono p r o c e d u t e con t u t t a regolarità, nè la Giunta p o t e v a procedere e provvedere con maggiore celerità d a t a pure la enorme mole di lavoro cui si t r o v a v a sottoposta. Piacemi aggiungere solamente in replica a d uno s p u n t o critico dell onorevole Turati, a proposito delle parole di chiusa della • n o s t r a relazione, che, con tali parole, la G i u n t a questo e non altro intese dire - che cioè essa non p o t e v a proporre l'annullamento sol perchè, d a t e le dimissioni già presentate dal S a r f a t t i , la convalidazione della elezione di lui sarebbe rimasta priva di pratico effetto. Di t a l e conseguenza la G i u n t a disse non doversi dar carico e ben non doveva preoccuparsi. Q u a n t o al merito della contestazione sollevata dall'onorevole G a m b a r o t t a , egli, come la Camera ha udito, propone che non si debbano accogliere le conclusioni della Giunta, ma che si debba annullare il ballottaggio i n t e r v e n u t o che p o r t ò alla proc l a m a z i o n e dell'avvocato S a r f a t t i ed indire una nuova votazione di ballottaggio ; e ciò perchè, secondo l'onorevole G a m b a r o t t a , sarebbe i n t e r v e n u t o un p a t t o il quale vizierebbe di nullità il risultato di quella votazione. L a Giunta delle elezioni delibò tale questione q u a n d o decise la contestazione ; ma, di f r o n t e ai risultati della pubblica discussione, e di f r o n t e alle produzioni f a t t e itine et inde dalle p a r t i d o v e t t e d i p o i venire nell'opinione che i risultati o t t e n u t i non suffrag a v a n o a f f a t t o la tesi dei ricorrenti e non giustificavano l'esistenza di questo p a t t o . Bisogna intendersi su questo p a t t o . Che ^ o s a dicevano i ricorrenti e che cosa viene Camera dei TORNATA B E L 1 3 GIUGNO Deputati 1914 oggi a sostenere all'unisono con costoro l'onorevole G a m b a r o t t a ? Che i voti degli elettori costituzionali passarono al S a r f a t t i in conseguenza di u n impegno, a n t e c e d e n t e m e n t e corso t r a il S a r f a t t i ed alcuno dei c a n d i d a t i rimasti soccombenti nella elezione del 26 o t t o b r e . Le indagini, che si dovevano perciò f a r e dalla G i u n t a e che f u r o n o f a t t e , erano queste: vedere se di f a t t o occorse la lam e n t a t a convenzione e successivamente vedere se la corrente di u n a p a r t e degli elettori costituzionali a favore dei S a r f a t t i si era d e t e r m i n a t a come effetto di questa premessa o per cause diverse. Ora, onorevoli colleghi, i risultati della discussione e delle produzioni f a t t e convinsero la G i u n t a che la elezione nel collegio di Oleggio si era svolta cosi: il 26 o t t o b r e ci f u la prima elezione. Il 28 o t t o b r e l'onorevole Peroni pubblicò un manifesto, diffuso in t u t t o il collegio, in cui dichiarava agli elettori, che, se non avessero v o l u t o astenersi, non avessero però v o t a t o per il c a n d i d a t o , che adoperava, secondo egli asseriva, nella lotta, m e t o d i di corruzione, di violenza, di calunnia. Il giorno 29 o t t o b r e il P e r o n i t e n e v a un pubblico comizio in Arona ed altro comizio t e n e v a u g u a l m e n t e in Arona il 30, comizi che f u r o n o f r e q u e n t a t i da moltissimi elettori. I n questi due comizi, come riferì p u r e il giornale di p a r t e cattolica L'eco del Sempione, che non era favorevole nè al S a r f a t t i , nè al Peroni, il d o t t o r Peroni pose la questione se gli elettori costituzionali avessero p o t u t o v o t a r e per un c a n d i d a t o socialista, come il S a r f a t t i , in q u a n t o la l o t t a non era politica, ma si doveva considerare come f a t t a per fini di m o r a l i t à . . E d eccitò a v o t a r e per il S a r f a t t i , proposta accolta dai presenti con grandi applausi. L'onorevole G a m b a r o t t a ha voluto ricordare che il 27 o t t o b r e il P e r o n i aveva f a t t o pratiche col p r e f e t t o , il 30 col senat o r e Pozzo, e il 3.1 a v e v a a v u t o un colloquio col cavaliere Varzi stesso per procur a r e un accordo f r a loro. Raccolgo questi ricordi perchè dimostrano vie meglio che fino al 31 non si può p a r l a r e di nessun p a t t o i n t e r v e n u t o t r a P e r o n i e Porzio da u n a p a r t e , e S a r f a t t i d a l l ' a l t r a , se c o n t i n u a v a n o persino le t r a t t a t i v e t r a i candidati costituzionali per potersi intendere f r a loro. È solo il 31 di o t t o b r e , che vediamo la l e t t e r a di S a r f a t t i , ma in quel momento e — 4151 — Atti Parlamentavi LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - per la propaganda f a t t a dal 28 in avanti con manifesti, concioni in comizi, articoli di giornali, già una gran parte degli elettori, che avevano votato per il Peroni e il Porzio, si erano determinati a votare per il Sarfatti. Se ne ha la riprova nel pro-memoria esibito alla Giunta da numerosi elettori costituzionali che votarono per il Sarfatti, essi affermano, non per un contratto, ma liberamente e come reazione e protesta. Onde il Sarfatti con questa lettera non stringeva un patto, che avesse determinato esso questa corrente di elettori, ma, avendo manifestato già in precedenza e spontaneamente, come resultò, che, se fosse stato eletto con i voti di parte liberale, non avrebbe accettato, non faceva che riaffermare ciò, che verbalmente aveva fino da parecchi giorni prima dichiarato agli elettori ed agli amici: nè può farsi colpa al Sarfatti se non trovò difficoltà a ripetere in iscritto quanto aveva esposto parlando, e ciò anche per evitare equivoci e postume accuse di scorrettezza politica. Ecco perchè la Giunta venne nel concetto che non si poteva parlare di patto e quindi non ebbe bisogno di discutere la questione giuridica se per caso, esistendo questo patto, esso avesse forza ed import a n z a per viziare di nullità la elezione. Ma su questa questione non posso fermarmi perchè la Giunta delle elezioni non ha portato su di essa il proprio giudizio e non farei qui atto di correttezza volendo sostituire la mia personale opinione a quella della Giunta, che, lo ripeto, su tale questione non ebbe ad emettere nessun parere, perchè si fermò esclusivamente sulla questione di f a t t o . In questi termini, onorevoli colleghi, come potevasi ragionevolmente sostenere che i voti costituzionali al Sarfatti andarono per cagione della sua lettera del 31 ottobre e non piuttosto per quanto era stato agli elettori costituzionali predicato sino dai 28 in comizi e con manifesti e con giornali, t a n t o più quando tale lettera rimase ignorata sin dopo l'avvenuta elezione? Noi non dovevamo prestare, contro i fatti, orecchio alcuno a postume recriminazioni di candidati caduti; ed abbiamo creduto di dover presentare la proposta di convalidazione dell'onorevole S a r f a t t i ; la Camera è sovrana e potrà ispirarsi ad altri concetti che non sono quelli ai quali doveva ispirarsi la Giunta, come sempre, anche in questa occasione. Le argomentazioni, le questioni che l'o- Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 norevole Gambarotta ha portate a giustificazione della propria proposta sono questioni di indole morale sulle quali la Giunta non poteva fermarsi per l'indole del suo mandato preciso ed imperativo. E poiché la Giunta delle elezioni ha trovato che le operazioni elettorali furono completamente regolari, nè vi era, come bene ha ricordato l'onorevole Turati, nessuna protesta degna di essere presa in considerazione, la Giunta delle elezioni non poteva mutare le proprie conclusioni. La Camera, ripeto, è sovrana e potrà andare in un concetto opposto, ma la Giunta delle elezioni serenamente e senza inspirarsi a nessuna ragione di simpatia o di antipatia, o a considerazioni di p a r t e politica, ha espresso il proprio convincimento con criteri di sola giustizia; pertanto la Giunta mantiene le proprie conclusioni ferme ed inalterate dinanzi alla Camera. P R E S I D E N T E . Rileggo l'ordine del giorno dell'onorévole Gambarotta : « La Camera, preso atto dei risultati della votazione del 26 ottobre 1913 del collegio di Oleggio e dei motivi che hanno determinato i risultati della votazione del 2 novembre, annulla l'esito di questa ultima votazione e manda a rinnovare il ballottaggio tra i candidati Ercole Yarzi e Cesare S a r f a t t i » . Quest'ordine del giorno sarà posto a partito come emendamento alla proposta della Giunta. Nel caso che fosse respinto, le conclusioni della Giunta si intenderanno approvate. Su quest'ordine del giorno è stata chiesta la votazione segreta dagli onorevoli Torlonia, Montresor, Caso, Borromeo ed altri deputati, oltre il numero richiesto dal regolamento. DANEO, ministro dell' istruzione pubblica. Il Governo si astiene dalla votazione. TURATI. Chiedo di parlare. P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. T U R A T I . Mi onoro di fare una dichiarazione a nome dei miei amici. Noi non vogliamo da un lato si dica che temiamo il ballottaggio e che per questo votiamo contro la proposta Gambarotta, dall'altro lato crediamo assurde le tesi giuridiche e politiche dell'ordine del giorno Gambarotta ; per queste ragioni ci asterremo dalla votazione. P R E S I D E N T E . Si procede alla votazione segreta. Avverto che coloro i quali mettono palla Atti LEGISLATURA XXIV - Camera dei — 4152 — Parlamentan I a SESSIONE - DISCUSSIONI - bianca nell'urna bianca e nera nell'urna nera, intendono di approvare l'ordine del giorno dell'onorevole G a m b a r o t t a . Coloro i quali mettono palla nera nell'urna bianca e bianca nell'urna nera, intendono approvare le conclusioni della Giunta. Si faccia la chiama. D E L BALZO, segretario, fa la chiama. P R E S I D E N T E . Lasciamo le urne aperte. Presentazione di disegni di legge e di relazioni. P R E S I D E N T E . L'onorevole ministro delle finanze ha facoltà di parlare. RAYA, ministro delle finanze. Mi onoro di presentare i seguenti disegni di legge: Conversione a perpetuità della concessione d'acqua dal fiume Adda in territorio di Marzano, f a t t a a scopo irriguo col Regio decreto 21 agosto 1884 al Consorzio per l'incremento dell'irrigazione del territorio Cremonese ; Costruzione di un edifìcio per la cura g r a t u i t a in Bagni di Montecatini. Do a t t o all'onorevole ministro delle finanze della presentazione dei seguenti disegni di legge : Conversione a p e r p e t u i t à della concessione d'acqua dal fiume Adda in territorio di Marzano, f a t t a a scopo irriguo col Regio decreto 21 agosto 1884 al Consorzio per l'incremento dell'irrigazione del territ o r i o Cremonese; Costruzione di u n edifìcio per la cura g r a t u i t a in Bagni di Montecatini. I n v i t o gli onorevoli Leone, Cao-Pinna e Carcano a recarsi alla t r i b u n a per present a r e delle relazioni : L E O N E . Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sulla proposta di legge: Modificazioni alle disposizioni di legge concernenti gli uscieri di conciliazione. (172) CAO-PINNA. A nome della Giunta generale del bilancio mi onoro di presentare alla Camera le due relazioni sui seguenti disegni di legge : Maggiori e nuove assegnazioni su taluni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario 1913-14 (218); Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento su t a l u n i capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario 19131914 (219). TORNATA D E L 1 3 GIUGNO Deputati 1914 CARCANO. A nome della Giunta generale del bilancio, mi onoro di presentare alla Camera le t r e relazioni sui seguenti disegni di legge : Conversione in legge dei Regi decreti 12 giugno 1912, n. 545 e 6 febbraio 1913, numero 71, riguardanti il t r a t t a m e n t o degli spiriti di cui all'articolo 43, primo comma del testo unico di leggi 16 settembre 1909, n. 704 (64); Conversione in legge del Regio decreto 31 dicembre 1913, n. 1392, che app o r t a modificazioni al regime fiscale degli spiriti (72) ; Conversione in legge del Regio decreto in data 31 dicembre 1913, n. 1403, che modifica, per alcuni p r o d o t t i del Monopolio dei tabacchi, il prezzo massimo stabilito dalla tabella annessa alla legge 15 maggio 1890, n. 6851, serie 3a (71); Provvedimenti straordinari a favore della Sardegna (152). P R E S I D E N T E . Queste relazioni saranno stampate e distribuite. Svolgimento della proposta di legge dei deputati Luzzatti, Orlando Vittorio Emanuele ed altri sul contratto d'impiego. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca lo svolgimento della proposta di legge dei d e p u t a t i Luzzatti, Orlando Vittorio E m a nuele ed altri, sul c o n t r a t t o d'impiego. Si dia l e t t u r a della proposta di legge. MIA R I , segretario, del 9 giugno 1914). legge: ( Vedi tornata P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare l'onorevole Vittorio E m a n u e l e Orlando. O R L A N D O V. E . Il t e m a della proposta di legge che mi onoro di svolgere, ha suscitato e suscita così vive e fervide discussioni che non c'è bisogno ch'io spieghi come non si t r a t t i di una presentazione, bensì di u n a ripresentazione; e come alla Camera si chieda non una presa in considerazione, ma u n a ripresa in considerazione. A questo proposito, anzi, coloro t r a i presenti di oggi, che assistettero alla seduta della legislatura passata, quando la Camera prese, la prima volta, in considerazione questa proposta di legge, ricorderanno cert a m e n t e quale unanimità di consensi abbia sollevato lo svolgimento che allora f u f a t t o dall'onorevole Luigi L u z z a t t i , e come il fascino della parola di lui abbia a v u t o 1 eff e t t o di t r a m u t a r e , se mi si p e r m e t t e l a espressione, il convincimento in u n a emozione collettiva. Atti Parlamentari a — 4153 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIV - l SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 13 GlUGTsO 1914 Allora ci si potrà chiedere perchè mai questa volta lo svolgimento avvenga in un tono minore; ed è altresì facile la risposta. La Commissione, che allora fu nominata, lavorò (questo possiamo ben dire senza falsa modestia) con una diligenza e una coscienziosità, quale rare volte ho riscontrato in altre Commissioni, di cui ho fatto parte, Sicché noi, ora, vogliamo riprendere la proposta di legge, ma riprenderla allo stato di relazione. Onorevole ministro, io so bene che il regolamento e i precedenti della Camera non consentono questa forma di ripresentazione dei disegni di legge da una ad un'altra legislatura. La ripresentazione allo stato di relazione è consentita solo da una ad un'altra delle sessioni di una medesima legislatura. Ma se non per la forma, certo per la sostanza, noi non veniamo meno al debito rispetto e verso il regolamento e verso i precedenti; poiché il concetto nostro è che la Camera sia immediatamente messa in condizione di esaminare l'ardua e grave questione nei termini, cui, dopo cinque mesi di lavoro tenace, la Commissione era pervenuta. Sicché il compito mio è modesto e - spero - breve; esso, infatti, si riassume nella storia dei lavori della nostra Commissione: storia, beninteso, esterna, dappoiché qui non è il caso di entrare nei particolari tecnici della questione complessissima. E, per soffermarci alla parte esteriore - come ho detto - della questione, rileverò anzi tutto come, per un fortunato evento, la Commissione fu allora composta in guisa da richiamare l'aneddoto della spugna di Àpelle; e il confronto calza bene a proposito, poiché si tratta di colori politici. E invero, di quella Commissione facevan parte gli onorevoli Luzzatti Luigi, che la presiedeva, Eugenio Chiesa che n'era il segretario, e poi gli onorevoli Ciuffelli, Della Porta, Landucci, Ottorino Jfava, Coris, Turati, Orlando. Come vedete, è una intera gamma di tutte le tonalità diatoniche e cromatiche della nostra Camera: tutti c'erano rappresentati, i destri e i sinistri, i liberisti e gl'intervenzionisti, gli accademici e i pratici, i prudenti e gli audaci. Ma, allorché ci mettemmo tutt'insieme al lavoro, tutti animati di una gran buona volontà e scevri di ogni preconcetto partigiano, si ottenne il mirabile risultato dell'accordo, che fu pienamente raggiunto. Non è da credere, però, che quell'ac- cordo fosse idillicamente e rapidamente ottenuto: tutt'altro, invece. E, anzi, esso ha un rilievo ed una importanza di tanto maggiore in quanto che, appena cessato quel movimento di consenso che ho chiamato emozione, dovuto al magistero dell'arte oratoria di Luigi Luzzatti, cominciarono immediatamente le dissonanze. E da principio, furono stridenti ed acute. Pareva davvero che si trattasse di antagonismi irriducibili. Si presentarono, di fronte gli uni agli altri, termini che siamo abituati a considerare come fra loro assolutamente inconciliabili ; numeri e frazioni, tra cui non è possibile alcun comune denominatore. E, a giudicare dalle prime manifestazioni della classe degl'impiegati privati da un lato, e di quella degli industriali dall'altro, pareva davvero che l'urto, il contrasto degl'interessi assumesse le forme più acute, sarei quasi per dire le più catastrofiche nell'urto degli interessi delle varie classi sociali. Però, quando serenamente e fermamente ci ponemmo allo studio, e considerammo le reali condizioni di fatto, e con grande e spassionata obiettività prendemmo in esame i memoriali, che ci venivano da una parte e dall'altra, quelli che sembravano incolmabili abissi fra idee e aspirazioni elevantisi erte e minacciose le une contro le altre, finirono col tramutarsi in lievi avvallamenti, in ondulazioni di terreno pianeggiante ; sicché l'accordo, la composizione amichevole delle formule presentate dagl'impiegati privati, da un lato, e dagli industriali, dall'altro, apparve non insuperabile, anzi nemmeno troppo ardua e diffìcile, salvo in verità qualche punto; ma tale eccezione non fa venir meno l'impressione generale e complessiva dell'accordo raggiunto. Si ebbe, adunque, questa sorpresa lieta: sorpresa, però, non per chi è abituato a considerare quel fenomeno meraviglioso onde la verità ha sempre proceduto, ritrovando armonie economico-sociali fra interessi, che prima si presentavano in forma di antagonismo irriducibile. E, dal punto di vista, diciamo così, sociale, passando a quello di carattere giuridico, ci si facevano prevedere difficoltà addirittura insuperabili. Ci si era detto : voi, dal punto di vista puramente giuridico, non arriverete neppure ad una costruzione semplicemente accettabile. Sì, voi potete commettere l'atto di violenza, di sopraffazione, poiché tutto il legislatore può ; ma al co- Atti — 4154 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - I a SESSIONE - DISCUSSIONI - Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 « Quando le ore di occupazione comprens p e t t o del diritto sereno, imparziale - quale 11 dono dalle 16 alle 19, un intervallo di ali sommi principi son v e n u t i costituendo e meno mezz'ora deve essere concesso d u r a n t e affermando - voi non farete, voi noti poqueste ore per il the ». t r e t e f a r e opera commendevole ed apprezzabile. Orbene, anche sotto questo aspetto, Voi capite, che i gracili commessi delle la realtà ha smentito le previsioni. nostre mercerie, o le pallide nostre signorine dattilografe, non arrivano, nemmeno nei Certo, la materia p r e s e n t a difficoltà graloro sogni, a pensare ad avere per loro vissime. T u t t a la mia relazione, che io prel'aristocratico fìve o' clock tea! E per q u a n t o sumo n o t a , benché, in realtà, la sappia cirriguarda la misura legislativa delle ore di c o n d a t a da quel f o r t u n a t o mistero, che relavoro, questione che la Commissione esacinge in generale t u t t i gli a t t i parlamenminò a lungo e d o v e t t e arrestarsi di f r o n t e tari, la mia relazione è u n documento che a difficoltà che le sembrarono insuperabili, dimostra nella maniera più tangibile e palebbene, questa determinazione legale, delle mare t u t t e le numerose difficoltà tecniche, ore di lavoro, per gli impiegati privati, si che la m a t e r i a p r e s e n t a . Ma ogni giurista, t r o v a nell'articolo 87 della raccolta delle che a f f r o n t a u n a questione, t r o v a difficoltà; leggi organiche dell'Impero russo! D u n q u e , e, ad ogni modo, le previsioni catastrofiche come vedete, quest'ordine di obbiezioni def u r o n o smentite dal f a t t o . sunte, diciamo così, dal diritto comparato, E mi limito a citar qualche esempio, se si c o n f r o n t a con la r e a l t à , si dilegua; senza e n t r a r e nel merito, come ho promesso. non solo, ma dal p a r a g o n e si t r a e n u o v a Ci si era mossa dagli avversari una p r i m a ragione di i n c i t a m e n t o e di conforto alla pregiudiziale : è s t r a n o - essi dicevano - che proposta nostra. l ' I t a l i a compia, con pochi e timidi precedenti t r a le nazioni, u n a riforma di t a l E si diceva pure, che è incompatibile n a t u r a ; essa, che pur non ha il p r i m a t o col nostro grado di sviluppo giuridico la nel campo dell' a t t i v i t à industriale. Più ] esistenza di norme le quali disciplinino u n che audacia, codesta è t e m e r i t à , S o n vi c o n t r a t t o , che deve la sua origine e il suo è che l'Austria, che abbia u n a legge sul svolgimento alla libera volontà delle p a r t i c o n t r a t t o d'impiego. Può Y I t a l i a venire c o n t r a e n t i . Orbene, anche qui, u n a r a p i d a seconda, in questa forma di a t t i v i t à legiindagine f a t t a in t u t t e le Camere di comslativa, che è in relazione e corrispondenza mercio italiane ci ha rivelato che ben t r e n t a con lo svolgimento commerciale e indudi esse h a n n o un corpo di consuetudini, striale ì Orbene, u n a superficiale indagine che r a p p r e s e n t a n o a l t r e t t a n t e leggi locali vi mostra che c'è la sola legge austriaca del c o n t r a t t o d'impiego p r i v a t o , e che hanno sul c o n t r a t t o d'impiego, in riguardo al tila medesima efficacia coercitiva che può tolo che è largo e che, a p p u n t o t r a d o t t o avere u n a legge in senso proprio, posto in italiano, suona, su per giù, come u n orche nessuno ignora che la consuetudine in d i n a m e n t o giuridico del c o n t r a t t o d'immateria commerciale continua ad essere piego. considerata come f o n t e di diritto. E d ecco che anche qui la r e a l t à smenMa se g u a r d i a m o non al titolo della legge tisce le obiezioni pregiudiziali degli avverma all'esistenza delle disposizioni comunque sari della legge, q u a n d o si m e t t o n o sul tercontenute, t u t t i gli S t a t i civili ne h a n n o reno della incompatibilità aprioristica di (lo abbiamo p o t u t o accertare) in una f o r m a alcune determinazioni legali, di alcune nori n c o m p a r a b i l m e n t e più a r d i t a delle più arme del c o n t r a t t o superiori alla stessa vodite proposte che f r a di noi si siano ventilontà dei contraenti. E ben qui mi sovviene late. Basti all'uopo ricordare che l'Inghill ' a n e d d o t o di quel m a t e m a t i c o il quale dit e r r a , la g r a n d e p a t r i a del grandissimo S t u a r t Mill, il paese della libertà, del non j m o s t r a v a con calcoli ineccepibili che gli uccelli non p o t e v a n o volare ; e questi p u r i n t e r v e n t o dello S t a t o nella sfera delle atvolavano ! E g u a l m e n t e qui si afferma la t i v i t à giuridiche individuali, l ' I n g h i l t e r r a i n c o m p a t i b i l i t à intrinseca dell'esistenza di arrivo a disciplinare, con- la legge del 29 queste norme; eppure esse sussistono pacimarzo 1912, l'orario degli impiegati e comficamente fuori d ' I t a l i a e in I t a l i a ! messi privati con disposizioni, di cui ecco u n esempio: Allora si ripiegò ancora e si disse: ma lasciate d u n q u e agire la consuetudine; se « Q u a n d o le ore di occupazione comprenc'è, la consuetudine, se ha f a t t o bene, condono le ore dalle 11.30 alle 14.30, un intert i n u a t e a sperare in essa, affidatevi a d vallo di almeno tre q u a r t i d ' o r a deve essere concesso d u r a n t e queste ore pel desinare ». ! essa, non la t u r b a t e nel suo spontaneo — 415.5 — Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIV - I SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATI DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 a svolgimento. Obbiezione la quale la Commissione dovette riconoscere che arrivava con un ritardo di circa ventiquattro secoli. Perchè questa medesima obiezione dovette presentarsi, ma, evidentemente, senza fortuna, quando la prima volta sì pensò di tramutare un corpo di consuetudini in un diritto scritto, il che, se non erro, almeno per noi latini, e prescindendo dalle leggi ispirate da Dio, avvenne con la legislazione decemvirale delle dodici tavole: il che significa, per l'appunto, ventiquattro secoli fa. E così noi, sorpassate le pregiudiziali, abbiamo lavorato con fiducia. A questo proposito, io farò due ricordi, relativi a persone, con uno scopo, direi, eminentemente interessato, poiché per virtù di essi noi siamo sicuri di avere necessariamente per noi una sesta parte almeno del Ministero attuale. Infatti l'onorevole Bava era fra i proponenti nella passata legislatura ; e l'onorevole Ciuffelli entrò a far parte della Commissione senza alcana prevenzione ostile, ma pur col proponimento lealmente dichiarato di volere esaminare a fondo l'argomento e di riservare il suo giudizio dopo la redazione completa delle formule. L'onorevole Ciuffelli, che vedo presente, se ne ricorderà! Così come noi ci ricordiamo con gratitudine del contributo che egli ci apportò e che fu veramente mirabile, appunto per la forma critica onde esso fu elaborato. Or bene, l'onorevole Ciuffelli concordò in fine con noi nella formula che presentammo. Or di questi lavori, onorevoli colleghi, noi vi presentiamo il risultato: vedete che sono rimasto nei limiti rigorosi dell'annunziato intento, cioè di riassumervi brevemente la storia esterna delle indagini da noi condotte. Questi lavori vi presentiamo, senza l'atto d'orgoglio di credere che non siano migliorabili e modificabili, ma altresì senza l'atto di modestia, che sarebbe ipocrisia, di non crederli degni d'esser presi in considerazione e di determinare pel Parlamento una piattaforma concreta sulla quale esso possa discutere l'argomento gravissimo. Su questo punto richiamo l'attenzione del ministro : perchè sul resto sono sicuro a priori (e non occorrono facoltà profetiche) che egli sarà favorevole alla presa in considerazione ; e non solo per la solita generica cortesia, ma anche per le ragioni specifiche attinenti all'importanza dell'argomento, che, in altra occasione, ha dovuto riconoscere egli stesso. Ma il punto sul quale formalmente insistiamo, è che Governo e Parlamento si pronunzino. Intendiamo che non sono questi momenti idonei per la discussione d'una tale questione ; ma bisogna che qui gli indugi ed i ripieghi dilatori, di cui è ricco tutto il nostro sistema eli procedura parlamentare, | siano banditi. | Questo è dovuto ; non l'accoglimento I della proposta su cui il Parlamento, naturalmente, conserva la sua sovrana autorità. E questo è dovuto al milione di lavoratori italiani i quali, da dodici anni, perseguono il fine di ottenere il loro stato giuridico, con una disciplina, con una tenacia e con una costanza, veramente ammirevoli. Quante volte noi (e mi rivolgo specialmente a questa parte della Camera di cui mi onoro di far parte) abbiamo detto a coloro che lavorano e soffrono, che intendiamo essere solidali con le loro aspirazioni verso uno stato migliore? Ma abbiamo pur detto loro che ciò essi non debbono attendere da chimere, da utopie che sognano una società novella, con una umanità prodigiosamente liberata dalle sue debolezze e dalle naturali inevitabili disuguaglianze, e tnnto meno debi bono sperare dalla violenza di coloro i j quali, in forma di reazione collerica e cieca, ] vorrebbero il nuovo edificio della società Í futura costruire sopra un deserto fatto di ! rovine. Noi diciamo : le riforme sociali signifij cano evoluzione : significano passaggi per | gradi ; impongono il dovere di una prepari razione solerte, attiva, ma pur fiduciosa e j tranquilla. Chiedete pacificamente con la ! forza suggestiva delle ragioni, abbiamo j detto, e il Parlamento sarà con voi ! Or questa classe degli impiegati e dei ] commessi ci ha dato il più imitabile esempio di una siffatta maniera di lotta civile; e da - dodici anni con la loro organizzazione, coi loro congressi, coi loro comizi, ,coi loro giornali, con le loro pubblicazioni, instancabilmente, pazientemente e pacificamente perseguono questo loro fine. Il Parlamento, verso questa categoria di lavoratori, perchè quelle esortazioni che accennavo poc'anzi non suonino un epigramma, ha il dovere di risolvere la questione. È il momento di uscirne! Ed a me piace che presieda al Ministero d'agricoltura un uomo che fra le altre sue qualità ha ? quella d'essere rettilineo, onde egli schiva Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - — 4156 — 1 * SESSIONE - DISCUSSIONI - le ambiguità e le ipocrisie. Preferisco un ministro clie venga magari a dire: il momento non è maturo ; preferisco un ministro che opponga la pregiudiziale in nome della libertà giuridica dei contraenti. Sarebbe per me così un avversario, ma un nobile avversario che discende da teorie che hanno per sè fulgide manifestazioni del pensiero umano, cui io, prima d'incrociare con esso le armi, farei un saluto riverente. L'esito di tale battaglia non temiamo. Temiamo bensì la guerriglia col nemico che si nasconde e che sfugge attraverso i ripieghi formali e agli indugi dilatori degli ordini del giorno e dei lavori parlamentari, che, quando si vuole, non consentono mai che si trovi il momento opportuno. Questo è il desiderio legittimo nostro; ed è con questo voto e con questo augurio, onorevoli colleghi, che io affido ai vostri voti la presa in considerazione della nostra proposta di legge. (Approvazioni — Applausi). P R E S I D E N T E . L'onorevole Marangoni ha facoltà di parlare contro. MARANGONI. Il gruppo parlamentare socialista, in d a t a 8 maggio di quest'anno, aveva presentata una mozione invitando il Governo a presentare un disegno di legge sull'impiego privato, informandolo ai seguenti postulati fondamentali: indennità, norme di preavviso, termini di tempo per la risoluzione del contratto d'impiego nei casi di fallimento o di trasformazione della ditta come nei casi di licenziamento, provvedimenti nei casi di morte, di malattia, d'infortunio e di servizio militare dell'impiegato; massimo delle ore di lavoro, disposizioni integrative, come collegi arbitrali, norme di previdenza, ecc. Io mi ero iscritto a parlare contro la presa in considerazione della proposta di legge dell'onorevole Orlando, per timore che questi mettesse in pericolo buona parte dei postulati stabiliti nella mozione del nostro gruppo, al quale il Governo aveva f a t t a esplicita promessa di presentare un disegno di legge avanti la chiusura dei lavori parlamentari. Ma poiché la proposta di legge dell'onorevole Orlando rispecchia gran parte dei nostri postulati e risponde a buona parte dei desiderata nostri e della classe degli impiegati privati, così non ho più nessuna ragione di oppormi alla presa in considerazione, anzi mi vi associo di t u t t o cuore in nome del gruppo parlamentare socialista. Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 P R E S I D E N T E . Mi pare, se non sbaglio, che ella non abbia parlato contro, ma in favore. (Si ride). L'onorevole ministro di agricoltura, industria e commercio ha facoltà di parlare. CAVASOLA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Io debbo dichiarare che, consenziente nei principi e nei fini che informano la proposta di legge della quale la Camera ha udito dalla bocca dell'onorevole Orlando le direttive e le cure già ott e n u t e nella precedente legislatura, sono lieto che l'onorevole Orlando abbia trov a t o il modo come portarla innanzi alla Camera nuova nel modo il più concreto ed il più vicino alla discussione pubblica. Quindi, per parte mia, esprimendo per ora un'adesione di massima, senza distinzione riguardo ad interessi, prego la Camera di prenderla formalmente in considerazione e gli Uffici, per quanto a me sia lecito di esprimere questo desiderio, di confermare quella stessa Commissione che già aveva apparecchiato un lavoro così import a n t e e concreto. Sarà t a n t o di guadagnato... Una voce. È un augurio ! CAVASOLA, ministro d'agricoltura, industria e commercio. Sarà un augurio per arrivare più presto a quella conclusione che posso assicurare l'onorevole Orlando è nel mio come nel comune desiderio. P R E S I D E N T E . Come la Camera ha udito, l'onorevole ministro di agricoltura, industria e commercio, con le debite riserve, non si oppone a che sia presa in considerazione la proposta di legge dei deput a t i Luzzatti, Vittorio Emanuele Orlando ed altri sul contratto d'impiego privato. Metto a partito se la Camera debba prendere in considerazione questa proposta di legge. (La Camera delibera di prendere in considerazione la proposta di legge dei deputati Luzzatti, Vittorio Emanuele Orlando ed altri). Svolgimento di una proposta di legge del deputato Cavagnari per la divisione del comune di Santo Stefano d'Aveto. P R E S I D E N T E . Viene ora lo svolgimento della proposta di legge del d e p u t a t o Cavagnari per la divisione del comune di Santo Stefano d'Aveto. Si dia lettura della proposta di legge. GUGLIELMI, segretario, legge : (V. Tornata del 9 giugno 1914). — 4157 — Atti Parlamentari LEGISLATURA X X i y - 1» SESSIONE - DISCUSSIONI - P R E S I D E N T E . L'onorevole Cavagnari lia facoltà di svolgere la sua proposta di legge. C A V A G N A R I . L a b o r g a t a di S a n t o Stefano è molto a n t i c a , come appare dalle rovine di un castello feudale. Nel 1064 l'imperatore F e d e r i c o Barbarossa investì i marchesi Malaspina del feudo; dai Malaspina passò ai Fieschi nel 1503 per un a t t o di v e n d i t a . Carlo Y confiscò il feudo, e nel 1541 ne investì Antonio Doria. Nel 1559, essendosi ribellato il popolo al feudatario, giurò fedeltà alla repubblica di Genova. Leopoldo imperatore investì del marchesato di S a n t o S t e f a n o , nell'anno 1659, Giovanni Andrea Doria L a n d i ; in seguito passò al principe Andrea D o r i a Panfili, il quale resosi malviso agli a b i t a n t i per le sue prepotenze, nell'anno 1796 il popolo insorse e nel 1797 inalberò sulla piazza del castello l'albero della libertà... (Commenti). Voci. Proprio come adesso in E o m a g n a . {Ilarità). C A V A G N A R I . Nel 1798 S a n t o Stefano passò alla repubblica di Genova. Ho voluto darvi questi cenni storici per dimostrarvi che non si t r a t t a di un comunello qualunque. (Commenti). Questo comune ha una superfìcie complessiva di e t t a r i i5,992 ed è diviso in quindici frazioni e cioè : Erazioni 15,1° S . S t e fano d'Aveto . . Amborzasco . . . . Allegrezze Alpepiana Vico Soprano . . . Alpicella . . . . . . Ascona Brignole Oabanna Parazzuolo Pievetta Priosa Rezzoaglio Magnasco Villa Noce Abitanti Altezza 610 382 354 433 332 462 141 387 377 226 155 422 581 505 226 1067 862 918 830 1086 875 940 760 825 823 910 850 715 817 Camera dei con una popolazione complessiva eli circa 6,000 a b i t a n t i ed una lunghezza di 38 chilometri percorsa dal t o r r e n t e Aveto il quale a t t r a v e r s a la conca fino al confine della valle stessa per raggiungere la vicina T r e b bia, alla quale, con cavalleresco pensiero, consegna il suo nome perchè perde il nome di Aveto e prende quello di Trebbia. TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 L e condizioni speciali nelle quali è frazionato il comune, che come vi ho detto non sono meno di quindici, e le condizioni, in cui i 6,000 a b i t a n t i sono suddivisi, perchè queste frazioni hanno chi 300, chi 500, chi 600 a b i t a n t i t r a la p a r t e m o n t a n a e quella, che vorrei dire la parte piana, determinarono sempre un a t t r i t o , che non permise a quelle sane e laboriose popolazioni di svolgere t u t t a la loro a t t i v i t à . A dire il vero, in massima fui sempre contrario a questa divisione, ed ho resistito finché ho p o t u t o , ma quando la realtà dei f a t t i si è imposta, ho dovuto m e t t e r da p a r t e le mie convinzioni ed i miei sentimenti, direi quasi sperimentali, e dirmi : se non abbiamo altro rimedio, corfiamo a questo. Queste sono le ragioni, onorevoli colleghi, che rftì consentono di sperare che la mia proposta di legge avrà il vostro appoggio e per la presa in considerazione e per l'approvazione finale quando, a stagione più fresca, ne riparleremo. Non è presente il ministro d e l l ' i n t e r n o ! (Non è presente). M A R T I N I , ministro delle colonie. Chiedo di parlare. P R E S I D E N T E . N e ha f a c o l t à . M A R T I N I , ministro delle colonie. Si contenti, onorevole Cavagnari, della adesione del Governo, f a t t a dal ministro delle colonie ! (Ilarità — Commenti). C A V A G N A R I . Ringrazio l'onorevole ministro delle colonie di avermi risposto a nome del Governo. P R E S I D E N T E . Mi pare che abbiano v o l o n t à di divertirsi. F a c c i a n o silenzio ! Come la Camera ha udito, il Governo non si oppone a che sia presa in considerazione la proposta di legge dell'onorevole Cavag ari. Coloro i quali approvano che sia presa in considerazione la proposta di legge dell'onorevole Cavagnari, si alzino. (È presa in considerazione). Chiusura della votazione. P R E S I D E N T E . Dichiaro chiusa la votazione ed invito gli onorevoli segretari a procedere alla numerazione dei voti. Presentazione di un disegno di legge e di una relazione. P R E S I D E N T E . L ' onorevole ministro delle poste e dei telegrafi ha f a c o l t à di parlare. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l — 4158 — a * Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 RICCIO, ministro delle poste e dei tele~ grafi. D'accordo coi ministri del tesoro e delle finanze mi onoro di presentare alla Camera il disegno di legge per costruzione di edilìzi postali e telegrafici. Chiedo che questo disegno di legge sia inviato alla Commissione del bilancio. P R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole ministro delle poste e dei telegrafi della presentazione del disegno di legge per costruzione di edilìzi postali e telegrafici. L'onorevole ministro chiede che questo disegno di legge sia trasmesso, per l'esame, alla Commissione del bilancio. (Così resta stabilito). Prego l'onorevole Gallini di recarsi alla tribuna per presentare una relazione. G A L L I C I . Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sulla proposta di legge: Aggregazione del comune di Montecreto al mandamento di Fanano, sezione di Sestola. (173). P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà stampata e distribuita. Approvazione del disegno di legge: Modificazione dell'andamento delie strade provinciali di ctii al n. 165, dell'elenco 3°, allegato alla tabella B, annessa alla legge 23 luglio 1881, n. 333. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge : «Modificazione dell'andamento della strada provinciale di cui al numero 165 dell'elenco 3°, allegato alla tabella B, annessa alla legge 23 luglio 1881, n. 333 ». Si dia lettura del disegno di legge. D E L BALZO, segretario, legge-. (V. Stampato n. 136-A). P R E S I D E N T E . La discussione generale è aperta su questo disegno di legge. Non essendovi oratori inscritti e nessuno chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale. Il Governo propone anche un articolo aggiuntivo, è vero, onorevole ministro dei lavori pubblici % CIITFFELLI, ministro dei lavori pubblici. Sì, un secondo articolo. P R E S I D E N T E . Allora il^ disegno di legge può fissarsi di un solo articolo. Passiamo dunque all'esame degli articoli. Art. 1. « L'andamento generale della strada indicata al n. 165 dell'elenco I I I allegato alla tabella B, annessa alla legge 23 luglio 1881,, n. 333, è modificato come segue : « Da Alcara Li Fusi (piano Cappuccini) Militello, per i pressi di Sant'Agata di Militello, per Rocca Cupani, Caprileone, Mirto, Frazzanò, Longi, Galati, Tortorici, Ucria Raccuja, alla provinciale Patti-Randazzo », (È approvato). Do lettura del secondo articolo : « L'andamento generale della strada indicata al n. 128 dell'elenco I I I , tabella B, annessa alla legge 23 luglio 1881, n. 333, è modificato come segue : « Strada delle Colline, per Legoli, da Pontedera per Palaja e Peceioli al confine della provincia di Firenze presso il podere detto Strada e da questo punto pei territori di Castelfalti, San Vivaldo e Montatone alla provinciale Valterrana a valle del ponte delle Formiche ». (È approvato). Questo disegno di legge sarà poi votato a scrutinio segreto. Anzi propongo che sia differita anche la votazione a scrutinio segreto dell'altro disegno di legge, che porta il n. 5 dell'ordine del giorno di oggi, fino a quando potremo votare questi ed altri disegni di legge, che intendo proporre alla Camera che siano approvati, e non portano discusssione. {Così rimane stabilito). ? Risultamento di votazione segreta. P R E S I D E N T E . Comunico alla Camera il risultamento della votazione segreta sull'ordine del giorno dell'onorevole deputato Gambarotta per la proclamazione del ballottaggio fra i candidati Ercole Varzi e Cesare Sarfatti nel collegio di Oleggio: Presenti 241 Astenuti 30 Votanti 211 Maggioranza 106 Voti favorevoli. . . . 166 Voti contrari . . . 45 La Camera approva l'ordine del giorno del deputato Gambarotta. Dichiaro quindi indetto il ballottaggio fra i candidati Ercolo Varzi e Cesare Sarfatti per il collegio di Oleggio. | Atti _ _ 4159 Parlamentari LEGISLATURA XXIY - Hanno I a SESSIONE - Camera dei DISCUSSIONI - 'preso parte alia votazione : Abozzi — Àgnesi — Aguglia — Amici Giovanni — Amici Venceslao — Ancona — Angiolini — Appiani — A r l o t t a — Arrigoni — A r r i v a r n e — A r t o m — Astengo. Badaloni — B a r a t o l a — Barnabei — Barzilai — Battelli — Belotti — Benaglio — Berlingieri — Bertarelli — Berti — Bertolini — B e t t o n i — Bianchini — Bignami — Borromeo — Boselli — Bouvier — Bo- » v e t t i — Brandolini — B r u n o — Bnccelli — Buonvino. Cabrini — Caccialanza — Calisse — Gall a m i — Camera — Cameroni — Oanepa — Canevari — Cao-Pinna — Capaldo — Capece-Minutolo — Cappelli — Caputi — Carcano — Caron — Cartia — Caso — (Pasolini A n t o n i o — Cavina — Centurione — Cermen a t i — Chiaraviglio — Chidichimo — Ciacci Gaspero — Cicarelli — Ciccarone — Cimorelli — Cioffrese — Ciriani — Cirmeni — Cocco-Ortu —\ Codacci-Pisanelli — Congiu — Corniani — Cotugno — Credaro. Da Como — Danieli — De Amicis — De Bellis — D e Capitani — Degli Occhi — Del Balzo — De N a v a Giuseppe — De Vargas — Di C a m p o l a t t a r o — Di Caporiacco — Di Mirafìori — Di P a l m a — Di Sant'Onofrio — Di Scalea. Faelli — Falconi G a e t a n o — Falletti — F a r a n d a — Federzoni — F o r n a r i — Fraccacreta — F r a d e l e t t o — Frisoni — F r u g o n i — Fusinato. Gallenga — Galli — G a m b a r o t t a — Ginori-Conti — Giovanelli E d o a r d o — Goglio — Grassi — Gregoraci — Grippo — Guglielmi — Guicciardini. Hierschel. Joele. L a Lumia — L a n d u c c i — Larussa — L a Via — L e o n a r d i — Leone — Libertini P a squale — L o m b a r d i — L o n g i n o t t i — Lucernari — Lucifero — L u z z a t t i . Magliano Mario — Manfredi — Manna —• Manzoni — Materi — Mauro — M a u r y — Meda — M e n d a j a — Miari — Miecichè — Miglioli — Mirabelli — Molina — Mondello — Monti-Guarnieri — Montresor — Morando — Mosca Tommaso. N a v a Cesare — Nuvoloni. Ollandini — Orlando Vittorio E m a n u e l e — Ottavi. Pass-Serra — Pala — P a n t a n o — P a r o d i — P a s t o r e — P e a n o — Pellegrino — Pennisi — Pezzullo — Piccirilli — P i p i t o n e — Pistoja — Poreella — Porzio — Pozzi. Quarta. TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 E a i n e r i — Beggio — Bellini — Bispoli — Bissetti — Bizza — Bizzone — Boi — B o m a n i n - J a c u r — Bomeo — Bossi G a e t a n o — Bossi Luigi — B o t a . Salomone — Salvagnini — Sanarelli — Sandrini — S a n j u s t — Sarroechi — Saudino — Scalori — Scano — Schanzer — Scialoja — Simoncelli — Soderini — Soleri — Solidati-Tiburzi — Sonnino — S t o p p a t o — Storoni — Suardi. T a v e r n a — Tedesco — Teodori — Teso — Theodoli — Torre — Toscanelli — Tosti — Tovini. Yalenzani — Yalvassori-Peroni — Yenzi — Yignolo — Yinaj. Zegretti. Si sono astenuti : Baslini — B a t t a g l i e r i — Borsarelli — Buonanno. Ceci — Celesia — Chimienti — Ciuffelli — Cottafavi. Dan^o — Della P i e t r a . Falcioni — F o r t u n a t i . Gargiulo. Longo. Marcello — Mariotti — Martini — Medici del Vascello — Mosca G a e t a n o . Pansini. B a v a — Biccio Vincenzo — Bindone — Bosadi — Bubini. Salandra — Sioìi-Legnani — Sipari, Visoccbi. Sono in congedo : Alessio — Altobelli. Bettòlo - Bonino Lorenzo — Brezzi. Camerini - Casciani — Cimati. Dentice - Di F r a n c i a — Di Frasso. Gazelli - Giuliani. Larizza - Libertini Gesualdo — Loero. Masi. IsTegrott-o. Petrillo. Queir olo. Bossi Cesare. Tamborino. Sono ammalati : Cavazza — Ciccotti. Finocckiaro-Aprile Camillo. Lucchini. M a r a i n i — Morelli Enrico. Padulli. Bonchetti. Santamaria. Atti Parlamentari LEGISLATURA Assenti — 4160 — XXIV - per ufficio 1 * SESSIONE - DISCUSSIONI - pubblico: Giacobone. Rondani. Santoliquido. ! I Seguito della discussione sul disegno di legger [ Provvedimenti tributari riguardanti le tasse ! di successione, le tasse di bollo, la tassa di negoziazione, la tassa sulle vetture automobili e acque minerali e la riorganizzazione del diritto di statistica. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca: seguito della discussione sul disegno di legge : Provvedimenti tributari riguardanti le tasse di successione, le tasse di bollo, la tassa di negoziazione, la tassa sulle vetture automobili e acque minerali e la riorganizzazione del diritto di statistica. Spetta' di parlare all'onorevole Valvassori-Peroni che ha presentato un ordine del giorno di cui do lettura: « La Camera: ritenuta che la progressività della imposta successoria debba svolgersi in modo modo più continuo ed a frequenti gradi ; ritenutala opportunità che, per quanto concerne gli accertamenti, venga emendato l'istituto delie giurisdizioni fiscali ; e ritenuta pure l'opportunità che un riordinamento tributario consenta una migliore finanza per gli enti locali ed una maggiore politica di riforme sociali, passa alla discussione degli articoli ». V A L ¥ A S S O R I - P E E O ísr I . Onorevoli colleghi, or sono pochi giorni, in occasione della discussione delle interpellanze sul regime sugli zuccheri, l'onorevole Rava, rispondendo ai diversi oratori, ricordava le parole di colore oscuro del grande poeta latino: Veniet summa dies et ineluctable fatum, ed io non so se con quelle parole egli volesse alludere a questi provvedimenti finanziari, che oggi vengono in discussione, o non piuttosto a quella maggiore riforma della imposta globale a cui ebbe ad accennare l'onorevole Salandra nelle sue dichiarazioni di Governo: certo è, ad ogni modo, che gli odierni provvedimenti rappresentano l'alba o il crepuscolo di quella stimma dies verso cui si sospinge l'ineluttabile destino delle nostre finanze. Ed è debito avanti ogni cosa tributare giusta lode al Governo, per avere oggi qui portati alla discussione questi provvedimenti finanziari che tendono a migliorare i nostri Camera dei Deputati TORNATA D E L 1 3 GIUGNO 1914 difficili bilanci: giusta lode, ripeto, poiché non è possibile concepire una solida economia nazionale, ove ad essa non si accompagni una solida finanza. Noi abbiamo camminato in questi ultimi anni come una famiglia che, in agiatezza, ha speso per tutti i bisogni, più o meno urgenti, quello che le piaceva. Ma viene un momento in cui un particolare fatto ne muta completamente la base ed allora bisogna ricorrere ai ripari : non basta più l'incremento delle entrate a fronteggiare le spese: occorrono nuove imposte. Affermare, onorevoli colleghi, che vi sia una vera e propria politica di imposte è dire cosa inesatta: vi sono invece consumi, scambi e produzioni che si possono inasprire od alleggerire a seconda delle contingenze liete o tristi della pubblica finanza. Oggi è giunta l'ora dolorosa, è vero, ma pur necessaria, di inasprimenti e di nuovi sacrifìci; ed essi non possono venire domandati che al cumulo delle spese delle classi agiate. Così operò il Ministero Sonnino nel 19091910; così il Ministero Luzzatti nel 1910-11, per far fronte alle prime grosse spese della legge sulla istruzione popolare. E senza dubbio preminenti nel disegno di legge si presentano i provvedimenti riflettenti le successioni. L'abbandono di quella che fu chiamata la tassa sul morto fu salutata con un generale sodisfacimento ; perocché essa mentre non dava per l'erario che un gettito limitato, veniva d'altra parte (e qui era il maggior male) ad ostacolare quella maggiore riforma di una tassa globale, che è come la grande meta, verso cui si polarizzano le aspirazioni degli studiosi di una riforma tributaria. L'imposta di successione ha una duplice finalità, l'una di ordine finanziario e l'altra di ordine sociale ; e ben a ragione essa può dirsi la più perfetta delle imposte, poiché essa non solo risponde al dettame che l'imposta deve colpire il cittadino nella totalità della sua ricchezza; ma ha ancora l'inestimabile pregio di non trasferirsi sugli altri ; essa si incide e si ferma sui patrimonio colpito ed è forse l'unica che effettui una simile idealità. Altro però è l'effetto economico della imposta di successione nei paesi ricchi, ed altro nei paesi poveri. Atti — 4161 — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 Nei paesi ricchi, quali la F r a n c i a e l'InMa non felice ci sembra l'emendamento ghilterra, l'imposta eli successione può esper cui il cammino progressivo dell'imposta sere p o r t a t a ad u n saggio altissimo essensuccessoria debba ora iniziarsi dalle lire 10,000 per t u t t e le categorie, mentre nel precedovi a b b o n d a n t e il capitale disponibile; ma d e n t e disegno di legge il cammino progresnei paesi poveri, invece, dove il maggior sivo p a r t i v a dalle lire 30,000 per la linea capitale è quello immobiliare già graver e t t a e per i coniugi e dalle lire 20,000 per m e n t e colpito dall'imposta fondiaria, l'imle altre categorie di successibili. posta di successione vi determina u n a svalutazione della proprietà fondiaria stessa, E dico il vero, le ragioni a d d o t t e per e di qui un a u m e n t o di capitale impro'legittimare tale restrizione non mi sembrano duttivo. t r o p p o rigorosamente convincenti. BAVA, ministro delle finanze. O' erano Onde l ' i m p o r t a n z a di t e n e r presente il . due imposte ! vecchio e sapiente d e t t a t o : In medio tutissimus ibis, perchè l'imposta non si t r a m u t i V A L V A S S O R I - P E R O N I . Dice la relain u n a vera e propria decurtazione del cazione ministeriale : « Il p u n t o di p a r t e n z a pitale nazionale destinato alla produzione, t r o v a così riscontro nel sistema inglese delg e t t a n d o n e l'importo nel b a r a t r o delle spese l' Estate Duty, nel quale la progressione ordinarie del bilancio dello S t a t o . delle aliquote si inizia dalla imponibile di 500 sterline (lire 12,500) ». Oggi più nessuno discute sulla legalità o Ora io non comprendo come possa venir sulla o p p o r t u n i t à della imposta progressiva qui invocato quell' Estate Duty, che rapin t e m a di successione. Qui, in questa Cap r e s e n t a ' a p p u n t o quella tassa sul d e f u n t o mera, se ne discusse v i v a c e m e n t e nel diche noi abbiamo soppressa. Dice la relacembre 1901, e f u r o n o allora ricordate le zione ministeriale che ivi la progressione parole del P r o u d h o n , che la progressione delle aliquote si inizia da 500 sterline ; ma altro non sia che un giocattolo della dela progressione vi è mite, tenuissima, comocrazia. sicché raggiunge il 15 per cento q u a n d o colOggi la progressività r a p p r e s e n t a un pisce p a t r i m o n i di un milione e più di sterg r a n d e ed alto principio di diritto; di quel line ; e se a questa progressione dall'uno a diritto che si evolve con la v i t a e che crea 15 per cento si vogliono pur aggiungere le nuove forme e n u o v e n o r m e ; e la scuola q u o t e della Legacy and succession Duty liberale italiana può, a ragione, rivendicare che è di c a r a t t e r e proporzionale e che non di avere t r a i primi a d d i t a t a questa n u o v a oltrepassa il 10 per cento noi avremo semvia, fin da quando Marco Minghetti (conp r e u n a graduazione di aliquote più t e n u i t i n u a t o r e del pensiero del Romagnosi) soe più miti di quelle oggi proposte. steneva che: « U n a a p p a r e n t e ingiustizia -E la relazione ministeriale cita ancora vi è fra chi ha il necessario e chi ha di più nel pagare la stessa percentuale d'imposte ». le F r a n c i a e la Spagna come S t a t i dove la progressione riveste c a r a t t e r i più rigorosi U n felice e m e n d a m e n t o del disegno di che presso di noi. legge è quello di avere soppresso il vecchio Or bene, ancor qui io penso che tali esempi articolo 6 che stabiliva la presunzione che la non portino conforto alla tesi che si vuol alienazione di beni di qualsiasi n a t u r a t r a sostenere. Io non so qual maggiore rigore ascendenti e discendenti, t r a coniugi e papossa essere quello di F r a n c i a o di S p a g n a . r e n t i fino al terzo grado, fossero f a t t i in f r o d e alla imposta successoria. P r e n d i a m o ad esempio le successioni in linea r e t t a f r a ascendenti e discendenti di Ora, a prescindere che con l ' a b b a n d o n o F r a n c i a e d ' I t a l i a e compariamole brevisdell'imposta globale sul patrimonio eredisimamente : in F r a n c i a da lire 2,000 a lire t a r i o è v e n u t o a limitarsi 1' incentivo alla 10,000 si paga l'I.50 per cento ; in I t a l i a da f r o d e che quella disposizione aveva inspilire u n a a lire 10,000 si va all'1.60 p e r c e n t o : r a t o , certo è che sarebbe assurdo rendere in F r a n c i a dalle lire 10,000 alle 50,000 . si la vita civile mancipia del fìsco ; e sarebbe paga il 2 per cento. Presso di noi si prodavvero mirabilissima teoria quella che tenpongono ora il 2.10 e il 2.70 per cento ; in desse a considerare come leciti i soli conF r a n c i a da lire 50,000 alle 100,000 si paga t r a t t i che assolvono l'imposta massima, e il 2.50 per cento, da noi il 3.35 per cento; f r a u d o l e n t i quelli che pagano più miti trie così via via. Come a d u n q u e si può parb u t i . A che v a r r e b b e r o allora le disposilare di maggior severità nella tassa di suczioni delle leggi civili e commerciali ì F u cessione da p a r t e della vicina nazione ? «questo a d u n q u e un felice e m e n d a m e n t o . — 4162 — Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIV - I SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 a E vengo ad un'altra osservazione. La tassa Ed altrettanto si potrebbe dire della | Spagna, dove, con ultime leggi, le aliquote di successione non può nè deve convertirsi stabilite partendo dall' 1.40 per cento arri- in una indebita confìsca dell'asse ereditario* vano al 20 per cento; ed ove la progres- ma è logico, è equo che la progressione sione è entrata solo con timidissimi accenni debba arrestarsi ai due milioni ? È equo tanto che il gettito dell'imposta non vi che fra due che ereditano l'uno due milioni e mezzo e l'altro dieci milioni, pasupera all'incirca i 20 milioni. Non è pertanto da tali paesi che si deb- ghino egualmente e l'uno e l'altro la mebono prendere esempi per gli inasprimenti desima aliquota per ogni cento lire, l'uno sovra due milioni e mezzo e l'altro su dieci attuali. Sennonché, soggiungono taluni, onorevole milioni ì BAVA, .ministro delle finanze. Si può Soleri, per regolare l'elevazione delle aliquote occorre metterle in relazione con la forse, ma non ci sono eredità per solito ricchezza privata del paese e vedere per- così alte. VALVASSORI-PERONI. Qualcuna ce tanto se la tassa di sucsessione dia tutto quanto sarebbe pur lecito attendersi; e ci- n'è. E questo sarebbe per lo meno un gran tano ancor qui l'esempio di Francia ed In- principio di giustizia. (Commenti), E AYA, ministro delle finanze. È giusta ghilterra. Gli ultimi studi porterebbero a calcolare la sua osservazione. (Commenti). VALVASSORI-PERONI. L'arresto ai la ricchezza francese in 225 miliardi; l'inglese in 375, l'italiana in circa 75 miliardi. due milioni segna un limite che non ha raE qual'è il gettito rispettivo, che dà l'im- gione d'essere. In Francia la progressività posta di successione presso questi popoli ? raggiunge i 50 milioni ed in Inghilterra si In Italia da 40 a 45 milioni, in Erancia va fino ai 3 milioni di lire sterline. Se vi ha da essere progressività, essa circa 300, in Inghilterra circa 675 milioni. Donde emerge che mentre la Francia non sia sincera e completa; ed è precisamente ha che una ricchezza tripla della nostra, nella sua integrale estensione che essa acil suo gettito d'imposta successoria è di quista il carattere di vera e propria giucirca sei o sette volte maggiore della no- stizia distributiva. Ma un'altra grave questione merita pure stra; e mentre l'Inghilterra ha una ricchezza quintupla, il suo gettito è circa di essere posta in luce ed è quella che riquindici o sedici volte maggiore del no- flette il differenziamento delle aliquote, su stro; e di qui vorrebbero trarre ragione per cui così vivacemente ha pur insistito l'Eigravare più aspramente sulle aliquote di naudi in poderosi articoli, e sul quale parlò ieri l'onorevole collega Soleri. successione. L'onorevole Rava, accorgendosi della speOra il problema non può essere posto così semplicemente. In Italia il numero requazione gravissima cui si andava incondelle medie e piccole fortune non oltre- tro, proponeva all'articolo 3 che « le quote passanti le lire 50,000 rappresenta il 62.41 ereditarie immediatamente superiori alla per cento del valore totale delle succes- cifra che segna il limite di ciascun scaglione sioni; e poiché giustamente per queste for- non potranno per effetto della maggiore tune l'aliquota deve essere tenuta bassa, aliquota di tassa essere ridotte a cifra netta si comprende come di conseguenza il get- inferiore a quella risultante per l'ultima tito dell'imposta debba risultarne limitato. quota dello scaglione precedente dall'apMancano presso di noi quei grandi patri- plicazione della minore aliquota sua promoni che, come in Francia ed in Inghilterra, pria ». colpiti con le aliquote maggiori, vi costiL'aggiunta era buona, ma non toglieva tuiscono per l'erario un sensibilissimo in- l'equivoco ; e nemmeno lo toglie completacremento. mente la nuova dizione dell'articolo 3 inOnde non ha ragion d'essere l'istituito trodotta dalla Commissione. confronto. Ci deve adunque essere di guida E gli inconvenienti non si arrestano qui. ancor qui come sempre un alto senso di La scala progressiva conta solamente nove moderazione, e voler abbassare a lire 10,000 gradi dalle 10,000 alle 25,000, dalle 50,000 il punto di partenza della progressività gli alle 100,000, dalle 100,000 alle 250,000, dalle è come un voler porsi di contro a quei prin- 250,000 alle 500,000 al milione, dal milione, cipi di una politica tributaria democratica, a due milioni. che appunto dalla progressività deve trarre Ora qui manca affatto il criterio di una ragione, non di oppressione, ma di sollievo continua progressione: è una progressione, per le piccole fortune. come giustamente fu detto, che ha i carat- Atti Parlamentari — 4163 — LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 teri di una febbre intermittente. È giusto che paghino con i'istessa aliquota progressiva chi riceve 100,001 e chi riceve 250,000? Ognuno sente la manchevolezza di un criterio equitativo in ciò ed io penso modestamente che un siffatto sistema debba venire abbandonato; poiché esso costituisce anzi un regresso in confronto alla legge vigente. Yi è, onorevoli colleghi, chi ha voluto scorgere nei provvedimenti tributari, oggi in discussione, il pernicioso indirizzo dello Stato ad accrescere, senza posa, quel carico delle imposte dirette, che, secondo essi, rappresenta già una quota eccessiva e sproporzionata nel sistema tributario nazionale. Certo è che, gettando uno sguardo sui bilanci, tale carico si appalesa grandissimo: nel preventivo del 1914-15 le imposte indirette entrano nello insieme dei contributi con una percentuale del 73.85, vale a dire 1506 milioni su 2038, e coi nuovi provvedimenti, ora proposti, esse sono destinate ad aumentare, segnando così maggiormente quel contrasto vivo che distingue il gettito loro da quello delle imposte dirette. Ora in questa osservazione vi è una parte di vero. L'inasprimento dei tributi indiretti provoca, nei riguardi della economia nazionale, altrettanta riduzione nel capitale disponibile per le industrie e per i commerci; può dar luogo a false incidenze : moltiplica le pressioni, quelle pressioni che costituiscono il carattere più tipico dei nostri ordinamenti tributari, onde si comprende come taluni illustri finanzieri si mostrino contrari a questa tendenza. Ma qui conviene intenderci. Ciò che colpisce nelle imposte indirette è l'improporzionalità per tutto ciò che tocca i consumi popolari ; ed è qui precisamente dove si dovrebbe appalesare un sincero indirizzo di finanza democratica, abolendo, o, almeno, riducendo le imposte indirette che gravano sui consumi popolari - e che, ben disse il Leroy-Beaulieu, « sono cattive come quelle stabilite su consumi utili e prive di proporzionalità ». Queste sole, adunque, devono esser le imposte indirette da combattersi ; non le altre; e fra quelle oggi proposte nessuna è che tocchi i consumi di necessità. Ma, d'altro canto, noi vorremmo domandare : è possibile un diverso indirizzo? Possono le tre grandi imposte dirette sopportare una maggiore aliquota ? E la vagheggiata imposta complementare sul reddito o sul patrimonio potrà bastare all' uopo, 1 Camera dei Deputati senza far ricorso a quel maggiore e pode~ roso aiuto, che solo possono dare le imposte indirette, od il ritocco delle già esistenti?... Le imposte indirette sorsero parallelamente alle imposte dirette: e così il diritto romano ricorda che, accanto ai tributa, erano i vectigalía, accanto alla decuma ed allo stipendium erano molteplici le imposte indirette; basti ricordare tra di esse : il portorium o dazio doganale ; la vicésima hereditatium (con cui si colpiva del cinque per cento l'eredità); la centesima rerum venalium che colpiva le vendite con l'uno per cento; e la vicésima libertatis, con cui si pagava la ventesima parte del valore dello schiavo liberato. Onde si comprende come, con lo svolgersi delle età, e con il centuplicarsi delle industrie, dei commerci e di ogni più svariata forma di attività umana, le imposizioni indirette siano venute pur esse moltiplicandosi, così da rappresentare oggi nel nostro sistema tributario il 73.85 per cento. Le imposte indirette hanno il grande vantaggio di accertarsi automaticamente ; il che non è di piccolo rilievo poiché, in materia di accertamento, le imposte dirette presentano un quadro poco confortevole e poco lieto. Dalla relazione della Direzione generale delle imposte dirette per l'esercizio 1911-12 noi rileviamo che il gettito dei tributi diretti ascese ad una somma di poco inferiore ai cinquecento milioni, così costituita: 86,836,184 imposta sui terreni; 104,059,179 imposta sui fabbricati; 229,702,652 imposta di ricchezza mobile applicata per ruoli; 15,606,772 imposta di ricchezza mobile applicata per versamento di tesoreria; 67,179,400 imposta di ricchezza mobile applicata per t r a t t e n u t a diretta; in totale 499,384,097. E la massa di reddito netto su cui il detto onere grava, ascende appena a quattro miliardi 630 milioni all' incirca così costituiti: 1,000,000,000, reddito terreni presuntivamente determinati; 950,000,000, reddito fabbricati; 2,680,000,000, reddito mobiliare complessivo: in totale 4,630,000,000. Ora considerando che il reddito annuo nazionale ascende a ben dieci miliardi, ne consegue che grandissima parte del complessivo reddito nazionale sfugge all'applicazione dei tributi diretti: cifra enorme invero, dalla quale pur detraendo i redditi — 4164 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - inferiori alle lire 400 imponibili ed esenti dall' imposta di ricchezza mobile, rappres e n t a una grande massa che sfugge all'imposizione diretta. Manca quindi una grande funzione trib u t a r i a nel nostro paese; mancano i criteri di una vera eguaglianza e generalità, che se fossero stati a t t u a t i , avrebbero già da tempo permessa un'ardita politica economiea-sociale e certamente a f f r e t t a t o il progresso del paese, determinando altresì quell'assetto del nostro sistema tributario e quell'equilibrio stesso, a base di traslazione e di riduzione di aliquote, rimasti anc o r a come puro desiderio e come ideale astrazione. Gli articoli 4 e 5 del disegno ministeriale i n t r o d u c e v a n o una riforma i m p o r t a n t e negli organi incaricati di riscontrare l'esattezza dei valori immobiliari trasferiti a qual u n q u e titolo e soggetti a tassa proporzionale o graduale. Al vigente sistema della stima arbitrale si vollero sostituire due giudizi : 1' uno di primo e l'altro di secondo grado : il primo con un Comitato provinciale costituito da t r e membri eletti dal Consiglio provinciale, dal presidente del tribunale e dall' intend e n t e di finanza ; il secondo con un Comit a t o centrale composto di cinque membri designati dal Consiglio di S t a t o , dalla Corte dei conti, dal presidente della Cassazione di E o m a e dal ministro delle finanze. Ora, onorevoli colleghi, chi non iscorge di primo acchito in questi organi così cos t i t u i t i un preminente c a r a t t e r e fiscale ! Quale garanzia vi possono t r o v a r e i contribuenti L a Commissione ha soppresso questi articoli e noi crediamo che ciò sia s t a t o o p p o r t u n o ; però sarebbe stato bene surrogarli con altri che rispondessero allo scopo ; poiché adducere ìnconveniens non est solvere argumentum. Occorre ricostituire, per l ' a c c e r t a m e n t o dei redditi, gli organi competenti ; occorre la creazione di congrui e meglio rispondenti organi di vigilanza, di controllo, di decisione : occorre, insomma, in questo importantissimo campo una vera e propria instaurano ab imis, come ha suggerito 1' illustre professore E i n a u d i . L ' i s t i t u t o delle giurisdizioni fiscali ha pur d'uopo di emenda ; le Commissioni comunali dove sono quasi soli i r a p p r e s e n t a n t i dei contribuenti, hanno perduta ogni propria e reale efficienza; le provinciali sono enormemente fiscali; bur o c r a t i c i gli organi incaricati di risolvere le controversie relative alle tasse sugli affari; Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1914 e su t u t t o ciò l'intransigente fiscalismo della Commissione centrale delle imposte dirette. Ora a questi organi nessuno può, è vero c o n t e s t a r e la perizia, la t e c n i c i t à ; ma si può dire a l t r e t t a n t o per l'imparzialità, per l'indipendenza, per quell'assoluto senso di giustizia e di equità, a cui dovrebbe essere inspirato ogni deliberato in materia così grave 1 ? E d è certo che, all'incremento delle entrate fiscali, gioverebbe assai più una magistratura indipendente e stimata, che non l'odierno incoerente sistema giudiziario ed amministrativo. E sarebbe necessario p e r t a n t o togliere, a n z i t u t t o , alla magistratura ordinaria ogni ingerenza in materia fiscale, trasformando le Commissioni amministrative in vere e proprie magistrature, presiedute da magistrati inamovibili ed indipendenti, fiancheggiati da delegati tecnici, rappresent a n t i dei contribuenti e del fìsco. Siano pur elevati in grado gli agenti delle imposte ed anzi venga pur migliorata la loro condizione economica, come sarebbe di giustizia; ma essi restino solo ed unicamente gli i s t r u t t o r i delle tassazioni ed i procuratori del fìsco. Ma sulla giustezza delle tassazioni, sulla loro rispondenza al vero, siano giudici alt r i magistrati, e cioè i presidenti inamovibili ed indipendenti delle Commissioni locali e del supremo tribunale fiscale ai quali dovrebbero essere dati ampi poteri di investigazione - e solo allora potremo ristabilire la fiducia dei contribuenti negli organi della giustizia amministrativa. E quando avremo posto in essere, un giusto, equo e sereno a c c e r t a m e n t o , allora potremo anche a c c o n t e n t a r c i di aliquote miti, ricordando i vecchi canoni di Adamo Smith, e ricordando come le aliquote alte crescono le frodi, le evasioni, la emigrazione di materie imponibili. Con aliquote miti e con precisione di accertamenti noi raggiungeremo il duplice scopo: di provvedere meglio alle sorti dell'erario, e dall ' a l t r o di non premere troppo sul contribuente, e di non coartare lo svolgersi della ricchezza nazionale. Onorevoli colleghi, nel presente sistema t r i b u t a r i o , i provvedimenti, che vengono oggi a noi proposti, altro non debbono rappresentare che un provvisorio assestamento; occorrerà, purtroppo, qualche più radicale p r o v v e d i m e n t o : quell'imposta globale sul reddito, cioè, di cui t a n t o si è discorso^ ma Atti — 4165 — Parlamentari LEGISLATURA X X I V - la SESSIONE - DISCUSSIONI - di cui non si veggonoancora le linee precise ed assolute. Voler oggi qui parlarne sarebbe senza dubbio prematuro ; e noi ben sappiamo quanto in materia di imposte dirette i particolari anche minimi abbiano una importanza decisiva. Qualunque soluzione, però, si adottasse, occorrerà che la nuova imposta sia pienamente coordinata alle altre imposte dirette; ed è qui che si affaccerà la maggior gravezza della soluzione. L'onorevole Alessio, in un suo studio, suggeriva, se non erro, il coordinamento della nuova imposta alla imposta sui fabbricati. Ora è ciò possibile ! Nei confronti delle imposte dirette, se si somma il gravame che lo Stato impone ai contribuenti con quello imposto dagli enti locali, si ha una pressione tributaria di circa il 24 per cento su un reddito annuo da dieci a dodici miliardi all'incirca; e si può dire con sufficiente approssimazione che la graduatoria di imposte sulle varie forme di reddito si trasformi nelle seguenti: Fondiaria, 24 per cento , Fabbricati, 35 per cento ; Ricchezza mobile : lavoro, 9 per cento; profitti, 10 per cento ; risparmio e capitali, 15 per cento. Dal che emerge che la maggiore pressione tributaria è quella che grava sui fabbricati e che si incide così facilmente. E ricordo al proposito di aver letto, or è poco, un elaborato studio di un noto cultore di scienze giuridiche e sociali, il professore Luigi Farmi, che ha messo in luce ciò che egli chiama la spaventevole pressione tributaria di proprietari di case e di terreni, che si effettua in talune località, dove le aliquote ascendono fino al 90.35 sul reddito imponibile dei fabbricati e fino al 77.84 sui redditi dei terreni; e si chiede egli: « quale monarca assoluto e dilapidatore ha mai non imposto, ma accennato di imporre un tributo che toglie ai sudditi il 90.35 di uno di quei redditi, sui quali essi devono necessariamente vivere e formare i novelli mezzi di produzione? » Bernardo Davanzati, nel suo « Scisma d'Inghilterra », parlando di gravosissime imposte, ricorda una imposta del 40 per cento, chiamandola un inaudito balzello. Ohe cosa avrebbe mai egli scritto, se si fosse trovato dinanzi al nostro novanta e più per cento f Potrà, adunque, la nuova imposta venia- coordinata alla imposta sui fabbricati, Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1914 o non occorrerà piuttosto pensare ad un migliore assestamento delle imposte dirette ? In Francia il progetto per la imposta sul reddito, presentato dal 'ministro Oaillaux, tendeva alla soppressione di tutti i tributi diretti e all'imposizione di una imposta generale sul reddito, con particolari caratteri tolti dall' Income-tax inglese, e dall'EinTcommensteuer germanico. Ma io non voglio, onorevoli colleghi? trattenermi più a lungo su di ciò, poiché l'argomento si appalesa troppo vasto e tale da sconfinare dalla presente discussione. Vero è che un sacrifìcio dovrà essere fatto dal popolo italiano ; e confidiamo che il continuo incremento della privata ricchezza possa essere tale da non rendere troppo aspri i nuovi aggravi richiesti. Un grande popolo, il popolo tedesco, ci ha teste offerto un mirabile esempio di patriottismo e di sacrifìcio. Le classi agiate, in Germania, vogliono, è vero, governare lo Stato; ma per ciò fare esse si tassano senza troppa indulgenza e con una così sottile penetrazione in materia di redditi e di ricchezza da non poter essere raggiunti dai popoli latini. Questo deve essere il compito delle classi agiate anche in Italia. Ma possiam noi dire che a tale principio sia pienamente informata ogni nostra direttiva! La risposta non è certo assai confortevole, e pur testé dimostrammo di aver posto in non cale un compito siffatto. Col decreto-catenaccio sui tabacchi noi abbiamo colpite maggiormente le classi umili, e con la riduzione dell'aggio al 7.50 per cento noi abbiamo deluse le antiche e pur giuste aspirazioni dei rivenditori, che da tanti anni si attendevano e si attendono un miglioramento delle loro sorti. Muno è che non approvi le nuove imposizioni sui tabacchi e sugli alcools; su ciò non vi è discordia di idee; ma elevandosi il prezzo dei tabacchi di consumo popolare, un sentimento di equità ed u*na ragione di diritto dovevano consigliare il Governo ad elevare pur il prezzo dei tabacchi di qualità superiore. ÌJ"è vale il soggiungere che i tabacchi di lusso girerebbero poco per l'erario : la questione non può assolutamente esser così formulata, BAVA, ministro delle finanze. iTon rendono niente. V AL V ASSO 'HI - P E BONI. Fosse pur modesto il vantaggio che all'erario ne deriverebbe, noi avremmo compiuta un'opera di giustizia, di quella giustizia, che deve es- Atti — 4166 —\ Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 sere la maggior guida di ogni nuova impo- quella via di fatui miraggi, dello scozzese sizione tributaria e ohe è nel contempo il Law, in fondo alla quale altro non giganpiù valido argomento di persuasione per teggia che un magnifico castello di carta. il popolo stesso. La piccola proprietà, le finanze locali, Ora io penso, che sia bene togliere ogni le plebi rurali, la vecchiaia e le malattie ragione di lamento: ed i lamenti non fu- dei lavoratori, la pubblica assistenza, il rono pochi e ben li conosce chi in mezzo bisogno di por mano ad opere pubbliche al popolo vive. per combattere la crescente disoccupazione, E se il Governo ha aumentato il prezzo i legittimi e richiesti miglioramenti di orsui generi popolari; sui generi di lusso ha ganici, rappresentano altrettanti formidadiminuito gli aggi. bili problemi, che altrimenti non potranno I tabaccai percepivano su di essi l'8 e essere risoluti se non con una riforma triil 9 per cento ed anche più, ed ora il 7.50 butaria : ed io ho sempre modestamente per cento ; così ad una classe già in ristrette pensato che dovrebbe essere compito ed condizioni, che da tanti anni andava re- onore del partito liberale affrontare il difclamando legittimi miglioramenti, sì è ri- fìcile e poderoso tema, tale da far tremare sposto con un inasprimento delle già obe- le vene ed i polsi, come direbbe il poeta. rate condizioni sue. Eicordiamo, onorevoli colleghi, che fuÈ lecito adunque il chiederci se tutto r o n o le grandi riforme di Pitt, di Fox, di ciò risponda all'idea di un'equa politica Channing ed altri che in Inghilterra tentributaria. nero sempre lontane le rivoluzioni; che Io, anzi, mi vorrei chiedere perchè il prevedere e provvedere sono termini sinGoverno non pensi, in taluni casi, a miglio- croni : e che quando una riforma od una rare le entrate dello Stato, non elevando idea è giunta ad uno stato di maturità, le aliquote e colpendo maggiormente il po- quando è entrata nella coscienza del popolo, polo, ma piuttosto diminuendole, come, ad occorre strappargliela per consacrarla nel esempio, potrebbe farsi per gli zuccheri. campo legislativo. Ohi non ricorda ii felice esperimento della Io direi che qui noi ci troviamo dinanzi progressiva diminuzione delle tasse sul caffè, ad una ineccepibile pregiudiziale: o toglierla sul telegrafo, sui francobolli? di mezzo e proseguire nel cammino con coOr son pochi giorni, l'onorevole Eava, scienza forte e sicura, od arrestarci dinanzi rispondendo alle interpellanze sugli zuc- ad essa incerti e timorosi per l'oscuro avcheri, accennava al non lieto risultato della venire : è venuta l'ora della difficoltà ; ma diminuzione della tassa sul petrolio. Ma io confido che il Paese e la Camera satroppo facile riesce il rispondere, che il pe- pranno con serenità e con energia di protrolio fu ribassato proprio in un momento, positi rispondere al compito loro. ( Vive apin cui la luce elettrica, l'acetilene ed altro provazioni e applausi —Molti deputati venivano a muovere enorme concorrenza vanno a congratularsi con l'oratore). al petrolio : di qui il mancato esito. P E E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare Io credo, invece, che una revisione della l'onorevole Scialoja. tassa sullo zucchero avrebbe un duplice e SCIALOJA. colleghi, mi ero provvido effetto di benefìcio per le popo- iscritto a parlareOnorevoli contro il di legge lazioni e di maggiore entrata per l'erario. presentato dal precedente disegno Ministero mi EAVA, ministro delle finanze. In parec- corre perciò l'obbligo di dire subito e ; perchi anni. voterò a favore. Nel frattempo, non è VALVASSOEI-PEEOJSTI. Certo è, ono- chè cambiato il Ministero (cosa che revoli colleghi, che si rende ogni giorno più per me hasolamente una certa importanza, avendo necessaria in materia di politica finanziaria 10 fatto parte del minuscolo gruppo libeun'opera grandemente riformatrice : ricor- rale che votò contro il gabinetto Giolitti), diamoci che ogni altra politica, e special- ma anche il disegno di legge. È cambiato mente la politica sociale che ci sta dinanzi disegno di legge, e, a mio avviso, è camcome una continua meta, non sarà possibile 11biato in meglio. L'emendamento principale se prima non avremo, con una solida ri- per il quale posso con coscienza mutare opiforma finanziaria, assicurato e reso gagliardo nione, è quello dell'abolizione della tassa il bilancio dello Stato, che oggi, non ha più globale, della cosidetta tassa sul morto. elasticità alcuna. Me lo consenta l'illustre della Non illudiamoci di essere forti quando | Commissione : io credo cherelatore quella noi stessi sentiamo t u t t a la debolezza della I fosse un errore giuridico e fiscale. E ltassa araituazione, e non lasciamoci attrarre da s — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - 4167 — DISCUSSIONI - gione per cui lo ritengo, è precisamente quella d a t a dalla Commissione parlament a r e , per la quale invece il disegno di legge d o v e v a essere a p p r o v a t o : cioè, il concetto c h e questa tassa fosse un surrogato della tassa sul reddito. Non sono dell'opinione del collega Bel o t t i pel quale non può sussistere un surre gato d ' u n a cosa clie ancora non sussiste. Questo è uno scherzo di parole, che non nasconde alcuna verità. La verità è che, dovendosi a u g u r a r e (come io stesso m'auguro) l ' a v v e n t o della tassa globale sul reddito, ogni p r o v v e d i m e n t o che possa essere considerato come u n surrogato di quella, -è un p r o v v e d i m e n t o che ne allontana e rende più diffìcile l'introduzione. I n ciò consento d u n q u e anche nelle ragioni esposte nella relazione del Ministero. Perciò, a mio avviso, q u a n t o alla tassa globale, è proprio il caso di d i r e : paree sepulto ! Ma credo che occorrano altri emendamenti. Credo che la Commissione, nella sua relazione, che potrei dire contrariamente favorevole, non abbia p o r t a t o t u t t o quel c o n t r i b u t o di miglioramenti tecnici, che a v r e b b e p o t u t o , d a t a la competenza dei suoi componenti e del suo egregio relatore. Quindi credo necessari altri emendamenti, per a p p r o v a r e il disegno di legge con animo più lieto e con la sicura coscienza di non arrecare un danno all'economia del paese, per fare il m o m e n t a n e o vantaggio dell'erario. Alcune osservazioni generali vorrei esporre, le quali investono t u t t a la politica economica del Governo, specialmente quella del p r e c e d e n t e G a b i n e t t o . E i t e n g o che non sia b u o n a politica economica quella di colpire singole industrie; poiché il Governo deve incoraggiare le industrie nuove, e non opprimerle a p p e n a sorgono e cercano d'affermarsi. Questa politica deve qualificarsi come una politica illiberale e miope, perchè non mi sembra un concetto di libertà e di perequazione t r i b u t a r i a quella di colpire con imposte speciali industrie singole che già «ono soggette a t u t t e le altre imposte dello S t a t o ; e considero poi che sia u n a politica miope quella di colpirle nel loro nascere, q u a n d o cercano di affermarsi e debbono l i b e r a m e n t e rinforzarsi, col vantaggio finale maggiore dell'erario e della nazione. Questa politica, meno che sana, inspira t a n t o la legislazione nostra quanto l'Amministrazione. Sono t a n t i gli esempi che si possono ci- í^ Camera dei TORNATA D E L 1 3 GIUGNO Deputati 1914 t a r e di a t t i di Amministrazione non illum i n a t a nei rispetti dell'economia nazionale. P e r esempio, con la pretesa, ora abb a n d o n a t a , della imposta di ricchezza mobile sulle annualità di sovvenzioni ferroviarie, per il v a n t a g g i o illusorio e moment a n e o di accrescere il reddito della ricchezza mobile, si veniva ad impedire la concessione e la costruzione di nuove ferrovie. E così da quella famosa v i t t o r i a nella controversia circa l'imposta sul sopraprezzo delle azioni, o t t e n u t a contro la opinione degli uomini più c o m p e t e n t i del nostro dir i t t o e della nostra scienza economica, l'erario ebbe certo un notevole, immediato vantaggio; ma da allora, da quando è prevalso questo principio, di sopraprezzi non se ne hanno più. E questa non è una delle minori cause dell'attuale crisi finanziaria delle nostre industrie e delle nostre Società, sulla quale dovrò in seguito dire qualche a l t r a parola. Così è a v v e n u t o per la legge sul bollo dei titoli esteri. Abbiamo a v u t o da questa tassa u n ' e n t r a t a meschina per qualche anno, poi è cessata del t u t t o , perchè, essendo u n a tassa inopportuna ed eccessiva, si è t r o v a t a i m m e d i a t a m e n t e la maniera di sfuggire ad essa legalmente m e d i a n t e il deposito presso b a n c h e straniere, con danno del movimento degli affari e senza alcun vantaggio dell'erario. U n ' a l t r a osservazióne che si collega alla precedente è che in m a t e r i a di polìtica economica l'Amministrazione compie u n ' o p e r a sempre slegata, spesso a d d i r i t t u r a contraddittoria. Manca un ufficio supremo coordin a t o r e , il quale impedisca che abbiano p> verificarsi degli antagonismi irreparabili t r a gli uffici di u n Ministero e quelli di un altro Ministero. E così avviene che si facciano regolamenti che distruggono i m m e d i a t a m e n t e le leggi. Mi b a s t e r à citare, per esempio, il regolamento della legge sull'equo t r a t t a mento ai ferrovieri: u n a legge che avrei v o t a t o , se avessi f a t t o allora p a r t e di questa Camera, di g r a n cuore, e che ora è resa di insopportabile peso all'industria per il modo con cui f u compilato il regolamento, che io come giurista spassionato non esito a ritenere incostituzionale. I o credo assolutamente necessaria l ' i n staurazione di u n a feconda collaborazione t r a i vari uffici dello S t a t o che h a n n o attinenza all'economia nazionale. Bisogna sostituire al concetto burocratico del van- — 4168 —- itti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - I a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 taggio dello Stato contro il privato, la concezione realistica integrale del vantaggio generale del Paese che in definitiva coincide necessariamente col vantaggio dell'erario. Ora appunto contro questo principio di sana politica economica urtano le proposte tasse sugli automobili sulle acque minerali e sui cinematografi. Si dice: noi abbiamo voluto con queste tasse non colpire l'industria, ma i consumatori. Io non credo che sia questo il risultato dei provvedimenti in discussione; credo anzi che questi provvedimenti colpiscano direttamente le industrie, prima di tutto, perchè ne diminuiscono la produzione e turbano l'assetto attuale delle aziende, e poi anche perchè non sono interamente riversabili sui consumatori. I provvedimenti sulle acque minerali sono, a mio avviso, migliorati molto con la esenzione delle bottiglie destinate all'esportazione, perchè così si toglie all' imposta il carattere , di tassa di fabbricazione e le si conferisce piuttosto il carattere di tassa sul consumo. Però è da dubitarsi se fosse opportuno toccare quest'industria che si trova nelle condizioni in cui, come ho detto poco fa, lo Stato deve incoraggiare le industrie nuove: è un'industria che è sul nascere, suscettibile di notevole sviluppo, ma molto lontana dall'averìo raggiunto; è un'industria che deve combattere contro una forte concorrenza estera contro la quale non è punto protetta. Essa poi non può dare quel rendimento al fìsco che il Governo se ne ripromette. Secondo i miei calcoli, il gettito di questa nuova tassa sarebbe assai inferiore alle previsioni, del resto vaghe, del Ministero. Dato dunque che si debbano approvare questi provvedimenti riguardanti l'industria, io credo che almeno si debba adottare un metodo di esazione che permetta il più possibile di riversare le tasse sul consumo ; e per questa ragione sono assolutamente contrario al metodo di riscossione proposto per i cinematografi. Eitengo anzitutto che siano esagerati i timori e le difficoltà... EAVA, ministro delle finanze. Adesso è concessa la bollatura dei biglietti. SCIALOJA. Adesso è concessa la facoltà di adottare il sistema della bollatura; ma io sono appunto contrario a questo sistema della facoltà, perchè credo che cosi gli inconvenienti e le spese dell'un metodo si vengano a sommare con gli inconvenienti e le spese dell'altro. Eitengo dunque che siano esagerati i timori di frode, perchè la frode può essere impedita con sanzioni molto severe ed inoltre dal controllo del pubblico circa l'applicazione dei bolli. Perchè stabilendo che il pubblico debba pagare il prezzo del bollo sul biglietto, oltre il prezzo del biglietto stesso, è il pubblico che ha interesse a verificare se la t assa è stata applicata, ossia se esiste il bollo sul biglietto. Poi vi è l'esempio straniero che si può qui invocare, perchè in Francia vi è una speciale tassa sui teatri che si esige mediante la bollatura dei biglietti. Gli inconvenienti del metodo della applicazione virtuale proposto dal Governo, sono questi : maggiore complicazione perchè, come avete visto dal lungo articolo che è stato aggiunto al progetto del precedente Ministero, si deve stabilire un controllo sulle rappresentazioni, sui prezzi speciali e sui mutamenti avvenuti durante il mese, perchè l'esercente deve fare la dichiarazione al principio del mese. Questa dichiarazione anticipata, costituisce un intralcio ad un'industria che, essendo poggiata sulla moda e sul variabile gusto del pubblico, deve avere massima libertà di movimento. Inoltre il sistema proposto dal Governo presenta una grande facilità all'evasione, perchè si troverà il modo di non fare rappresentazioni se non quando nella sala ci siano più persone di quante risultino dalla percentuale del 36 per centoE ciò porta ancora un altro inconveniente, cioè la sperequazione a danno dei minori cinematografi; e da questa sperequazione verrà per conseguenza la sparizione dei piccoli cinematografi, il che costituirà in sostanza un altro danno per il fisco. Si dice, e l'onorevole ministro me lo ha testé obiettato, che a tutto ciò si rimedia concedendo la facoltà della bollatura; ma 10 credo che non sia il miglior sistema quello di ammettere i due metodi, prima di tutto perchè mentre non si voleva ammettere il sistema della bollatura perchè troppo complicato e costoso, si viene così a dover organizzare tanto il servizio della bollatura per chi se ne vuol giovare, quanto 11 servizio del controllo per chi si vuol servire dell'altro sistema. Le complicazioni evidentemente aumentano colla facoltà della bollatura. Si aggiunga poi che il contribuente (e questo è — 4169 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - DISCUSSIONI - un ragionamento a v a n t a g g i o del fisco) pot r à scegliere con p i e n a cognizione di causa il m e t o d o più v a n t a g g i o s o , e quindi il danno definitivo sarà p e r i i fìsco mentre v e r r a n n o f a v o r i t i i grandi cinematografi a scapito dei minori. P e r conseguenza la tassa renderà meno m e n t r e le spese d ' a c c e r t a m e n t o , di controllo e di riscossione ne saranno a u m e n t a t e . P r o p o n g o quindi che si prescriva il sis t e m a della bollatura generale o b b l i g a t o ria per t u t t i . E così si a v r e b b e anche il v a n t a g g i o , che io come giurista son port a t o a considerare r i l e v a n t e , m a che forse non parrà t a l e a t u t t i , che cioè la tassa corrisponda v e r a m e n t e al suo nome, perchè questa cosidetta tassa di bollo sui biglietti, come è c o n g e g n a t a , sarà bensì forse una tassa sui biglietti, ma non è certo una tassa di bollo. B i s o g n a pensare che questa tassa di bollo sui biglietti viene a sostituirsi alla tassa d e l l ' a r t i c o l o 68 del testo unico della legge di bollo, che- si c h i a m a tassa sugli spettacoli, la quale è una tassa sul prod o t t o lordo « in compenso di quella di bollo che p o t r e b b e essere apposto ai b i g l i e t t i ». Ora questa n u o v a tassa, che è m o l t o più v i r t u a l e di quella a cui si v u o l e sostituirla, v i e n e c h i a m a t a a d d i r i t t u r a tassa di bollo sui b i g l i e t t i . L a q u e s t i o n e non è solo di t e r m i n o l o g i a ma anche di sostanza, poiché o v e manca ogni m a t e r i a l i t à di bollo non sono applicabili le norme e le sanzioni proprie delle tasse di bollo. Si p o t r e b b e o b i e t t a r e che ci sono altre tasse di bollo v i r t u a l i ; cioè, per esempio, quella sui registri dello stato civile. Ma questa è u n a v é r a tassa di bollo perchè ogni anno si d e v e f a r e l'ispezione dei registri dello stato civile, c o n t a r e i f o g l i e applicare la tassa a seconda del n u m e r o dei fogli a d o p e r a t i ; perciò la tassa sui registri dello stato civile, benché v i r t u a l e , non p e r d e il c a r a t t e r e di tassa di bollo, m e n t r e questo c a r a t t e r e non a v r e b b e la tassa sui c i n e m a t o g r a f i . E passo a dire brevi parole sui p r o v v e dimenti r i g u a r d a n t i le successioni. S o n o dell'opinione dell'onorevole Soleri circa la abolizione del differenziamento delle a l i q u o te, e credo che nemmeno il t e m p e r a m e n t o , proposto dalla Commissione, possa i n d u r r e ad a p p r o v a r e tale abolizione, perchè m i p a r e i n c o n v e n i e n t e gravissimo quello, c h e v i siano delle q u o t e per q u a n t o piccole, che v e n g a n o i n t i e r a m e n t e confiscate dall'erario. Si dice : d o b b i a m o f a r l o j p e r dare piena ef- Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 ficacia al sistema della progressione. À me non pare una conseguenza i n e v i t a b i l e questa. Y o i dite che la tassa renderebbe meno. R e n d e meno se lasciate la stessa aliquota, ma, se a u m e n t a t e il salto fra le aliquote, voi r a g g i u n g e r e t e lo stesso scopo, m a n t e nendo lo stesso carico t r i b u t a r i o , con u n a migliore distribuzione. R A V A , ministro delle finanze. Si può cercare un t e m p e r a m e n t o . S C I A L O J A . Sarò lieto di a p p r o v a r l o . Circa le cambiali non dirò nulla, perchè il t e m a è stato esaurito dall'onorevole collega P e r r o n e e mi fermerò p i u t t o s t o sulla tassa o imposta di negoziazione, perchè alcune osservazioni, che io voglio fare, non sono state a n c o r a a c c e n n a t e da alcuno. Credo che si possano opporre g r a v i r a gioni di i n o p p o r t u n i t à contro questa imposta. B i s o g n a t e n e r conto che le società commerciali rappresentano i c o n t r i b u e n t i più benemeriti del paese, poiché per il modo di a c c e r t a m e n t o del r e d d i t o sono quelle che non possono sfuggire alle fortissime aliquote, che le colpiscono. Questa Considerazione non ha in generale una g r a n d e i m p o r t a n z a , ma per il m o m e n t o , che a t t r a versiamo, l ' h a grandissima, perchè bisognaanche tener conto della crisi economica e finanziaria, che ci affligge, crisi che finalmente ha t r o v a t o una d o c u m e n t a z i o n e ineccepibile nelle dichiarazioni del ministro R u bini, il quale ha a c c e r t a t o che l ' i n c r e m e n t o delle e n t r a t e è in diminuzione, quale conseguenza del generale malessere dei nostri traffici; mentre d ' a l t r o c a n t o t u t t i sanno quale a c u t a crisi finanziaria colpisca le n o stre industrie, s o p r a t t u t t o quelle esercitate da società per azioni e sono la p a r t e di g r a n lunga maggiore. V i è cioè un concorso assai scarso di capitali, donde nasce quella dannosa necessità di ricorrere ai conti correnti, che crea la soggezione alle B a n c h e , a quelle B a n c h e , che, avendo molta p a r t e del loro c a p i t a l e in mano a stranieri, f a n n o valere nella loro azione verso le nostre industrie criteri, che possono essere non c o n formi ai nostri più gelosi interessi n a z i o n a l i . T r a le cause della crisi finanziaria si d e v e a n n o v e r a r e l ' e r r a t a politica economica, ed il f e n o m e n o , di r e c e n t e a c u i t o , dell'assorbimento dei c a p i t a l i nazionali da p a r t e dello S t a t o e, s o p r a t u t t o , per q u a n t o ora qui ci interessa, la difettosa legislazione c o m m e r c i a l e e fiscale. Si sa che il nostro regime fiscale delle obbligazioni è il più gravoso, che si possa immaginare. F r a tassa di r i c c h e z z a m o b i l e Atti — 4170 — Parlamentari LEGISLATU A XXIV - I a SESSIONE - DISCUSSIONI - Camera dei Deputati TORNATA D E L 1 3 GIUGNO 1914 semplici ; e debbo parlarne perchè non posso sugli interessi e tassa di negoziazione il accettare completamente alcune deduzioni fìsco prende il venti per cento del reddito ed osservazioni dell'onorevole Perrone. e anzi più ; da qui lo scarso sviluppo di questo provvido istituto. Basteranno alL'onorevole P e r r o n e ha d e t t o : vi sono cune cifre a dare la dimostrazione di quedelle società di cui il fisco impugna la nasto non lieto fenomeno. Le azioni emesse t u r a , sostenendo che non sono accomanda società sono in cifra tonda 4,600 milioni dite semplici, ma sono accomandite per di f r o n t e a soltanto 1,400 milioni di obazioni, e che quindi devono pagare la tassa bligazioni. I n questi 1,400 milioni sono comdi circolazione. prese le obbligazioni ferroviarie e quelle Ora questa questione deve rimanere comdi credito fondiario, che si debbono non pletamente impregiudicata. Il fisco deve calcolare in questa indagine di diagnosi essere sempre libero di poter dimostrare economica, perche godono di un t r a t t a che il contratto che si dice essere di u n a mento speciale. Non rimangono che 504 min a t u r a è invece di u n ' a l t r a ai fini della lioni di obbligazioni, di fronte a circa 4 miapplicazione dell'imposta ; questo non ci liardi di azioni. riguarda. Quel che ci riguarda e che viene Che il momento attuale segni una crisi ad essere risoluto in modo legislativamente è detto dalle risultanze della tassa di cirpoco corretto, mi consenta l'onorevole micolazione, proprio di quella tassa che ora si nistro questa espressione, è invece la quet r a t t a di modificare, perchè questa t assa stione dell'applicazione della tassa di cirha dato, per le obbligazioni, nel 1911: colazione alle accomandite semplici, rico1,184,955 e n e i 1912: 1,105,269 (le risultanze nosciute come semplici, cioè l'applicazione del 1913 non sono ancora conosciute). n o n più alle azioni, per cui la tassa è stata B d'altro canto diminuisce l'incremento i n t r o d o t t a ed applicata sempre, ma alle delle azioni in circolazione. Per le nuove - quote... emissioni di azioni, diminuite dalle cessazioni E A Y A, ministro delle finanze. Secondo di società e dalle riduzioni di capitale, abla n a t u r a delle società. biamo queste cifre negli ultimi a n n i : 1911, SCIALOJA. P r e c i s a m e n t e ; ora ritengo 164 milioni di a u m e n t o ; 1912, 163 milioni; c h e quando la quota è riconosciuta come 1913, 133 milioni. Le quali cifre sono t u t t e q u o t a non debba essere sottoposta alla tassa inferiori a quelle degli anni anteriori al 1907, di circolazione, altrimenti si fa un'interall'anno cioè in cui la crisi economica monpretazione estensiva che va contro gli scopi diale faceva decadere anche l'incremento della legge sulla tassa di circolazione. La delle nostre industrie. legge ha voluto colpire il trasferimento molto Ora l ' a t t u a l e a u m e n t o di tassa non sarà rapido f r e q u e n t e e s o p r a t u t t o incontrollache un nuovo elemento deprimente del febile; ora se vi è cosa che si può controllare, nomeno ora avvertito. Bisogna tener conto anzi si deve controllare, è il trasferimento di che la tassa di circolazione, come sarà auquote di accomandite semplici, poiché c'è m e n t a t a , graverà del sei per cento sul redu n articolo del Codice di commercio che dito medio delle industrie, con questo di | dice che esse non si possono trasferire senza più grave rispetto ad u n a imposta sul redu n a deliberazione dei soci, e altre formadito, che la tassa di circolazione colpisce lità, con la conseguente pubblicazione nel a n c h e le società di nuova costituzione bollettino degli annunzi giudiziari. quando non hanno ancora effettivamente Ora l'introduzione di questa disposizione alcun reddito, perchè la tassa si applica imn o n mi pare legislativamente t r o p p o corm e d i a t a m e n t e , e colpisce le società anche r e t t a per questa ragione, perchè u n a così quando il bilancio è passivo. grave innovazione è i n t r o d o t t a di straforo in un articolo, con un inciso, che non è È questo dunque un onere assai più grave nemmeno giustificato in alcuna relazione di ciò che può apparire quando si consideche accompagna il progetto di legge, come rano le aliquote dell'1.50 e del 3 per mille se fosse una semplice spiegazione di altra che sembrano essere di poco conto. disposizione; perciò tengo a dichiarare ed Ma se è necessario che questo provvedimento rimanga nel „progetto di legge, esso * a chiarire che è una cosa nuova che si vuole i n t r o d u r r e ; la si proponga pure, ma dicendeve essere almeno emendato, deve essere dolo in modo che t u t t i ne abbiano conoreso almeno tecnicamente più accettabile. scenza l e possano valutarne l'importanza. E debbo insistere anche io su un emend a m e n t o d o m a n d a t o dall' onorevole colBAYA, ministro delle finanze. È stamlega Perrone, a riguardo delle accomandite pato. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l — 4171 — a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 SCIALOJA. L'articolo è stampato, ma la relazione non dice nulla; bisogna essere addentro alla giurisprudenza per accorgersi di una cosa simile; ora non mi pare molto corretto di estendere senza giustificazione una tassa così grave che, a mio avviso, avrà la conseguenza di fare -scomparire le società in accomandita semplice che sono una gloria della storia del diritto e del commercio italiano. Ora con la formula assai generica adottata nell'inciso in discussione si arriva a questo assurdo, che anche quando non si può trasmettere una quota senza modificare lo statuto sociale, anche in quel caso si deve applicare la tassa di circolazione. Voi mi direte: non applichiamo la tassa di registro perchè ci sarebbe un duplicato; sta bene, ma tutte le spese che vi sono in questo mutamento di statuti non potete abolirle; dovreste modificare il codice di commercio ed altre leggi, il che non si può fare con un inciso introdotto di sotterfugio in una legge speciale. ifon solo, ma se si pensa che di queste cessioni mediante modificazioni statutarie se ne farà forse una ogni cinque o dieci anni, è semplicemente enorme voler applicare una tassa annua del 3 o dell'I.50 per mille ogni anno sul valor capitale delle quote, destinate ad una circolazione così impacciata ed eccezionale. Un'altra modificazione che si dovrebbe introdurre nei provvedimenti sulla tassa di negoziazione riguarda il progetto della Commissione. Io sono favorevole al ripristino della disposizione sulla detrazione della maggiore tassa di circolazione sui titoli ai portatore dal relativo importo dell'imposta di successione. Ritengo che l'unica possibile giustificazione della differenza di aliquota tra i titoli nominativi e quelli al portatore stia nel fatto che questi ultimi evadono in gran parte l'imposta di successione. Io credo che la ragione che si è voluta addurre, cioè di spingere le società e i portatori di titoli a trasformarli in nominativi, non sia valida. La ragione della spinta alla nominatività fu già esposta quale motivazione dell'aumento di cui alla legge del 1902. Ma l'Amministrazione ha dovuto poi confessare che lo scopo non era stato raggiunto. Giovi questo importante precedente. E poi si deve tenere conto che la spinta fiscale a rendere i titoli nominativi, la quale dovrebbe essere coordinata con tutto il regime fiscale e legale delle società, è invece contrastata e annullata dall'aumento della tassa di successione che noi approviamo con questo stesso progetto.. Da un lato l'aumentata differenza tra la tassa dei titoli nominativi e dei titoli al portatore dovrebbe spingere i titoli al portatore a diventare nominativi, ma poiché la trasformazione non si fa per sfuggire alla tassa di successione, se nello stesso momento aumentate la tassa di successione e non ammettete la detrazione, voi con un provvedimento annullate completamente l'effetto pratico che dovrebbe avere l'altro. Mi pare poi che sia oramai un trucco fiscale un po' sfatato questo di proporsi grandi scopi di vario genere con l'applicazione delle tasse, invece di dire francamente che si applicano le tasse per aumentare i redditi e le entrate dello Stato. La pretesa ragione nella differenza di aliquota nella tassa di circolazione fa un po' il paio con quella relativa alle acque minerali, dove si vorrebbe vedere niente meno che un incoraggiamento e un aiuto all'industria vetraria nel fatto che non si applica la tassa alle bottiglie destinate all'esportazione. Ma anche adesso non si paga nessuna tassa per le bottiglie che si esportano, dunque per lo meno rimarranno le cose come sono, mentre d'altro canto si consumerà meno acqua nell'interno e quindi si consumeranno meno bottiglie. EAYA, ministro delle finanze. Sono venuti i vetrai a chiederlo. SCIALOJA. A me non sembra un buon sistema questo di voler giustificare le tasse con ragioni estranee alla materia fiscale. Si t r a t t a qui di vedere se una certa tassa è opportuna o no dal punto di vista fiscale. Ora io credo precisamente che rimanendo nel campo fiscale la giustificazione della differenza della aliquota tra i titoli nominativi e i titoli al portatore non possa essere trovata che nel fatto della evasione dei titoli al portatore dall'imposta di successione. Infatti, secondo i calcoli esposti anche dall'onorevole Perrone, quella differenza di 1.50 per mille corrisponde e anzi supera leggermente, la quota di tassa di successione che dovrebbe gravare su questi titoli al portatore se non sfuggissero all'imposta. Ora io credo che la proposta ministeriale di ammettere la detrazione dell'ultimo quinquennio di tassa di circolazione sui titoli al portatore dalla tassa di successione, sia opportuna anche se vogliamo riconoscere Atti — 4172 — Parlamentari LEGISLATURA XXIY - l a SESSIONE - DISCUSSIONI - che sia un vantaggio ottenere la trasformazione dei titoli al portatore in titoli nominativi, poiché quella sarà una vera spinta alla emissione di titoli nominativi, venendo a diminuire l'interesse all'occultamento, che ora è la ragione per cui i titoli al p o r t a t o r e sono preferiti ai nominativi. Una delle ragioni, bene inteso, perchè ve ne sono altre. Yi è poi anche un'altra osservazione da fare a riguardo di questi medesimi provvedimenti. Io sono contrario alla disposizione che rende obbligatorio di concedere ai titoli nominativi l'effettivo benefìzio della differenza di aliquota. Questa è u n ' a l t r a conseguenza del pregiudizio extrafiscale che ha presieduto all'aumento della tassa di circolazione. Bisogna premettere che in f a t t o non esiste esercizio della rivalsa. La legge a m m e t t e chele società abbiano il diritto di rivalsa dell'imposta che pagano per i titoli emessi, ma questa rivalsa non si esercita in pratica. Ora qual'è la conseguenza di f a t t o del vostro p r o v v e d i m e n t o ! i f e deriva un nuovo aggravio, poiché le società pagheranno il 3 per mille per i titoli al portatore, l'I.50 per i titoli nominativi, dovranno ancora dare 1.50 ai possessori di titoli nominativi e quindi p a g h e ranno il 3 per mille su t u t t i . Ne vengono conseguenze non a c c e t t a bili. Anzitutto l'aggravio dell'imposta sarà maggiore dell'entrata che ne avrà lo Stato, e ciò è contrario ai buoni canoni del diritto t r i b u t a r i o ; secondariamente viene a cessare ogni spinta alla trasformazione dei titoli al portatore, perchè le società, p a gando t a n t o per gli uni q u a n t o per gli altri, f a r a n n o di t u t t o per preferire i titoli al p o r t a t o r e poiché le spese di bollo, stampa ecc. per la trasformazione sono a carico delle societ à. L'onorevole ministro obiettava, col suo gesto espressivo, che c'è la facoltà di rivalsa e che quindi in teoria siamo salvi. RAVA, ministro delle finanze. C'è in qualche bilancio, credo. SOIALOJA. Ma parmi che, salvo forse tali rarissimi casi, la possibilità di rivalsa sia unicamente teorica, quando dobbiamo riconoscere che, dato questo sistema, è diffìcile che in momento di crisi le società vogliano aggravare coloro che sono già restii ad investire i capitali n e l l ' i n d u s t r i a . E poi, se per le azioni c'è almeno una possibilità teorica della rivalsa, per le obbli- Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1914 gazioni non c'è nemmeno in teoria, perchè queste sono emesse in base ad un c o n t r a t t o di m u t u o che le società non possono modificare e che d'altronde porta la clausola ormai' consuetudinaria dell'esenzione da ogni imposta presente e f u t u r a . E per le obbligazioni da emettersi in f u t u r o il p a t t o dell'esercizio della rivalsa sarebbe necessasiamente scontato da un a u m e n t o del saggio dell'interesse. Perciò accade che per le obbligazioni nemmeno in teoria e nemmeno in futuro, esiste la possibilità che le società esercitino la rivalsa ; quindi per le obbligazioni vi sarà sempre l'inconveniente che ho denunziato ora, e almeno per queste si dovrebbe a m mettere l'emendamento che ho proposto, abolendo l'obbligo della concessione dell'effettivo beneficio delle minori tasse a favore dei titoli n o m i n a t i v i . Su di un ultimo p u n t o desidero infine richiamare l'attenzione del Governo e della Camera. C ' è nel nostro diritto tributario la tassa sul capitale delle società straniere, che è stata considera t a come un surrogato della tassa di circolazione. I n f a t t i quella tassa ha sempre seguito le sorti della tassa di circolazione, perchè le due tasse furono stabilite nel 1874 nella misura dell'I.20 per mille, nel 1888 furon portate ambedue ad 1.80 per mille e nel 1902 quando f u aument a t a di un terzo la tassa di circolazione per i titoli al portatore, fu a u m e n t a t a a 2.40 anche quella sul capitale delle società straniere. Ora invece non si propone il corrispondente aumento per la tassa sul capitale delle società straniere, con la conseguenzache le società stesse avranno un vantaggio fiscale ingiustificato, poiché mentre le nostre pagheranno il 3 per mille, quelle s t r a niere pagheranno il 2.40. Se non ci sono particolari ragioni per questa diversità di t r a t t a m e n t o , crederei opportuno, come si è f a t t o le altre volte, di portare alla stessa maggiore aliquota anche la tassa sul capitale delle società straniere. Poche parole, prima di concludere, sui provvedimenti ultimamente presentati circa l'esenzione dalla ricchezza mobile della c a pitalizzazione delle sovvenzioni dello S t a t o e degli altri enti pubblici. Eitengo assai opportuni questi provvedimenti. Anche il precedente Ministero aveva s e n t i t a la necessità d'introdurre disposizioni in proposito ed aveva e m a n a t a Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - — 4173 — l a SESSIONE - DISCUSSIONI - u n a circolare che però fu ritenuta insufficiente, sia per la forma che per la sostanza; perchè, sotto l'apparenza di risolvere la questione esentando i concessionari dalla "tassa per le somme t r a t t e dalla capitalizzazione, lasciava in realtà la questione impregiudicata. I n f a t t i , dicendosi che le annualità capitalizzate sarebbero state esenti, per la p a r t e rappresentante il capitale e non per quella rappresentante il reddito, di ciò avrebbero dovuto giudicare la Commissione comunale, la Commissione provinciale... E la questione perciò rimaneva allo stato di prima, cioè come era s t a t a sottoposta al Tribunale di Milano, che l'ha nel f r a t tempo risolta in senso favorevole ai concessionari. Quindi l'urgenza di provvedere per evit a r e i l danno ingiusto ai concessionari che non hanno n a t u r a l m e n t e messo nei loro calcoli finanziari anche questo balzello, e per rendere possibili le nuove concessioni di ferrovie, rimaste completamente in sospeso da quando si è verificata questa nuova minaccia fiscale. Ma io credo che la forma a d o t t a t a nelle disposizioni degli articoli 9-bis e ter non corrisponda alle intenzioni, così chiaramente manifestate dal ministro e dalla Commissione nelle loro relazioni, di risolvere in conformità ai giusti desiderati dell'industria la questione cui ho accennato. Yi è u n ' u l t i m a parte dell'articolo 9-bis, primo comma che lascia aperta precisam e n t e la questione della valutazione caso per caso di q u a n t o sia capitale e quanto reddito, senza dire in base a quale criterio si debba fare questa distinzione. Si dice i n f a t t i : sono esenti dall'imposta di ricchezza mobile « p e r l a parte che rappresenta l'importo del capitale compreso nelle annualità cedute ». Quindi caso per caso bisognerà accertare, avanti alle Commissioni per le imposte dif e t t e , quale parte è reddito, e quale è capitale a giudizio delle Commissioni, mentre credo che si debba senz'altro risolvere la questione nel senso più favorevole, cioè nel decidere che queste annualità sfuggono alla tassa di ricchezza mobile. (Interruzione del deputato Gareano). Yi è u n ' a l t r a modificazione secondo me da introdurre in questo articolo per metterlo d'accordo con le motivazioni della relazione della Commissione che è al riguardo chiarissima. Si dice nella relazione: g u a r d a t e che q u a n d o c'è un concessionario che ha sov- Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1914 venzioni annue per costruire ed esercitare un'opera pubblica, non si può dire che se spende una somma minore realizzi un utile. Un concessionario di esercizio d'opera pubblica non ha e non può avere un utile di costruzione, ma soltanto un'erogazione di minor capitale, quindi potrà se mai poi realizzare un reddito netto maggiore tassabile di ricchezza mobile. Questo concetto è stato accettato ed esposto dalla Commissione nella sua relazione. Senonchè nell'articolo come è stato formulato sussiste il dubbio che si sia voluto mantenere in vita il concetto della possibilità di un utile di costruzione da colpirsi di imposta come u n particolare cespite a sè. Ora a me pare che si debba almeno distinguere t r a privati e società commerciali, poiché l'accertamento dei redditi di un privato si fa anno per anno con un concordato con l'agente delle imposte per riuscire al risultato di un reddito unico da tassare, ma per le società, se lasciate questa disposizione generale, accadrà che vi sarà una ragione per non applicare, come invece si deve, la disposizione dell'articolo 25 della legge sulla ricchezza mobile. Poiché l'agente delle imposte in base a questa disposizione p o t r à considerare a sè il conto delle costruzioni e tasserà la cifra di quei pretesi utili astraendo dal complesso del bilancio. Ora f o r t u n a t a m e n t e non si è voluto far questo. Ammesso anche che vi sia un utile di costruzione, per le società esso va nel complesso del bilancio. Se voi non volete derogare dall'articolo 25 della legge sull'imposta di ricchezza mobile, dovete ammettere che per le società commerciali si deve esaminare dal complesso del bilancio se vi sono redditi tassabili, altrimenti si p o t r a n n o togliere queste cifre dal bilancio e tassarle a parte, anche se il bilancio ha un risult a t o passivo e non attivo. U n ' a l t r a modificazione si dovrebbe poi a p p o r t a r e alla disposizione dell'articolo 9-ter che riguarda le società straniere. L'onorevole ministro per facilitare le emissioni di obbligazioni all'estero per la costruzione di ferrovie in Italia ha studiato un provvedimento molto opportuno, cioè la detrazione, dal reddito tassato nel Begno, degli interessi di queste obbligazioni emesse all'estero, e soltanto ha detto che le società estere decadranno da questo vantaggio se le loro obbligazioni saranno negoziate in Italia. A iti Parlamentari — 4174 — Camera dei "'*' LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSIONI - Deputati — — TORNATA DEL 1 3 GIUGNO m i — 1914 VALENZANI, segretario, legge: Ora a me pare che con questa disposi- j zione troppo semplicista si va incontro ad j « Il sottoscritto chiede d'interrogare i l un inconveniente grave ed evidente. Poiministro dell'interno sui dolorosi f a t t i di ché basta che un malevolo, uno di quei Fabriano. ricattatori che pullulano intorno alle so« P o m a r i ». cietà, venga a vendere delle obbligazioni in Italia e ne dia la prova, per togliere « Il sottoscritto chiede d'interrogare il alle società l'intero vantaggio. ministro dell'interno per sapere quanto vi Ora come si può rimediare 1 In un modo sia di vero nella notizia, pubblicata dai semplicissimo : cioè prevedendo anzitutto il giornali, che a Modena siano avvenuti gravi caso che la società straniera domandi la disordini provocati da un gruppo di nazioquotazione delle obbligazioni in Borsa e nalisti. così rinunzi essa stessa al vantaggio. « Basaglia ». E per il caso che le azioni si vendano senza la quotazione in Borsa, c'è l'appo« Il sottoscritto chiede d'interrogare il sizione del bollo sui titoli esteri, che al- ] ministro dell'interno sui f a t t i gravissimi meno servirà a fornirci un opportuno espedi rivolta delle Marche e della Romagna* diente, dal momento che non dà più van« Monti-Guarnieri ». taggio all'erario. Si potrà cioè stabilire che la società straniera decada dal benefìcio « Il sottoscritto chiede d'interrogare il accennato solo relativamente alle obbligaministro di grazia e giustizia e dei culti, per zioni che, mediante il bollo, risultino neconoscere se egli sia disposto a proporre goziate in Italia. l'abolizione completa o quanto meno la riEichiamo poi l'attenzione su di una semduzione della segregazione cellulare contiplice dimenticanza relativa alle disposizioni nua, conforme anche al recente voto del degli articoli 9-bis quarto comma e 9-quater. IY Congresso forense tenutosi in Palermo Nel primo si dice che l'interesse in base al il 20 maggio scorso. quale venne calcolato lo sconto delle an« Giovanni Amici ». nualità cedute, sarà compreso fra i redditi di categoria B degli istituti cessionari. Nel « Il sottoscritto chiede d' interrogare il secondo si dice « è abrogata ogni disposizione ministro dell'interno, per sapere come incontraria alla presente legge ». tenda giustificare lo scioglimento del ConPrese alla lettera queste due disposizioni, siglio comunale di Noto, ottenuto con proparrebbe che fossero abrogate anche la dicedura sommaria, 1' 11 giugno, con lo scopa sposizione speciale relativa alle Casse di di impedire le elezioni generali amminirisparmio, e quelle relative ad altri Istituti. strative, quando nello stesso collegio in un Quindi occorrerà un'opportuna correcomune fu nominato in qualità di Comzione, se, come credo, queste disposizioni missario Regio un delegato di pubblica sispeciali si vogliono mantenere. curezza ed in un altro comune si mantiene E non ho altro da aggiungere. Concludo, al potere un sindaco condannato per brogli associandomi al voto che certamente verrà elettorali. da ogni parte della Camera favorevole a « Tasca ». questo progetto, ed all'augurio che questo provvedimento omnibus sia l'ultimo di prov« Il sottoscritto chiede d'interrogare il vedimenti simili, che mentre dànno all'eraministro dell' interno per sapere se gli ririo un contributo per un momentaneo assultino i gravi abusi e soprusi che il delesetto, possono t u r b a r e il sistema del digato di pubblica sicurezza Attilio Bandini ritto fiscale e allontanare quella generale ha commesso e va commettendo ad Alatri organica riforma tributaria che, se anche e quali provvedimenti intenda assumere non basterà a provvedere ai più gravi biper indurre quel personaggio al rispetto di sogni dell'avvenire, gioverà però a risolvere quella legge che dovrebbe tutelare. alcuni tra i più vitali problemi del paese. ( Vive approvazioni — Molte congratulazioni). « Marangoni ». P R E S I D E N T E . Il seguito di questa discussione è rimesso a martedì. « I sottoscritti chiedono d'interrogare il ministro d'agricoltura, industria e comInterrogazioni. mercio, per sapere se, mentre si a t t e n d e la discussione dei provvedimenti legislativi per P R E S I D E N T E . Si dia lettura delle inreprimere le frodi nel commercio dei vini ? terrogazioni presentate oggi. Atti Parlamentari — 4175 a — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIV - l SESSIONI! - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 13 GIUGNO 1914 non ritenga opportuno d'integrare e promuovere il servizio degli applicati analizzatori delle Eegie scuole di enologia, favorendo le più frequenti analisi, e provvedendo alle condizioni economiche di questi benemeriti funzionari, i quali - allo stato della legislazione - costituiscono 1' unico freno alle lamentate frodi nel commercio dei vini, causa prima della crisi e del disagio di cui sono vittima i viticultori italiani. « Caron, Molina ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, per sapere se le Ferrovie dello Stato intendano provvedere al sottopassaggio della stazione di Portici, reso indispensabile dal cresciuto movimento commerciale di quel porto, oramai paralizzato e compromesso dal traffico ferroviario e dai lavori in corso, tenendo conto che il comune ha offerto il massimo contributo compatibile con la propria potenzialità finanziaria. (L'interrogante chiede la risposta scritta). « Arlotta ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, per conoscere le ragioni che si oppongono ad affidare il servizio di facchinaggio allo scalo di Piazza Garibaldi a Milano alla Società Cooperativa manovali ferroviarii, piccola velocità, che è composta di veri lavoratori e solo di lavoratori. (L'interrogante chiede la risposta scritta). « Montemartini ». « Il sottoscritto chiede di interrogare il presidente del Consiglio e il ministro de lavori pubblici per sapere, se, restaurata l'autorità dello Stato nei maggiori centri di agitazione ed a rendere più difficile il rinnovarsi dei tentativi delittuosi contro la patria dei dissennati che spingono il popolo nella via sanguinosa delle sommosse, mentre avremmo invece bisogno di t a n t a forza di concordia e d'ordine, non sia opportuno dare maggiore impulso all'attuazione di una vasta e vigorosa politica di lavori pubblici, combattendo le maggiori agitatrici delle masse, cioè la miseria e la fame. (L' interrogante chiede la risposta scritta). « Artom ». P R E S I D E N T E . L'onorevole presidente del Consiglio ha chiesto di rispondere im- mediatamente alle interrogazioni degli onorevoli Pomari, sui fatti di Fabriano, Basaglia, sui fatti di Modena, e Monti Guarnieri, sui fatti di Eomagna e delle Marche. L'onorevole presidente del Consiglio ha facoltà di parlare. SALANDBA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Eispondo in primo luogo all'interrogazione dell'onorevole Basaglia per dire che fra i vari telegrammi che ho ricevuto, ve n'è uno del prefetto di Modena, dal quale apprendo che in quella provincia tutto è tranquillo. Questo dimostra che la notizia che è stata diffusa non deve esser vera. Per ciò che riguarda i fatti delle Marche e della Eomagna, siccome è spiacevole, come giustamente è stato rilevato, che le notizie si generalizzino, devo dire che essi riguardano, per la Eomagna, le provincie di Forlì e di Ravenna e, per le Marche, la sola provincia di Ancona, più qualche incidente di nessuna importanza nella provincia di Pesaro. Ora le condizioni sono notevolmente migliorate nei centri più grossi, ma purtroppo nelle campagne, specialmente nella provincia di Bavenna, l'ordine pubblico non si può dire ristabilito, perchè le poche truppe disponibili sono state concentrate nei grandi centri e molta parte delle campagne sono corse da gente che devasta e commette sopraffazioni. Si è verificato qualche caso di incendio, ma fortunatamente, per quanto io sappia sin qui, non si è verificato alcun omicidio. Si hanno però devastazioni soprattutto di edifici pubblici, rotture di ponti, interruzioni di linee tranviarie e ferroviarie, incendi o tentativi d'incendi di chiese. (Commenti). Lo stesso avviene nelle campagne della provincia di Ancona e specialmente a Fabriano. Anzi il solo caso veramente doloroso che si è avuto ieri è quello di F a briano. Vi do lettura di un telegramma che mi è pervenuto dal capitano dei carabinieri di Lugo : « La giornata non trascorse tranquilla. Verificaronsi fatti di eccezionale gravità. Si fecero barricate; alcuni paesi incendiati; distrutti ponti, ville e chiese; distrutte comunicazioni; assalito circolo costituzionale, bruciate le masserizie ; scassinati i carri ferroviari involando 200 quintali di grano; inalberato sulla piazza l'albero della Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l — 4176 — a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 libertà »... (bel genere di libertà, come vedete!) « sostituendo la bandiera nazionale con quella delle leghe. Nonostante l'ordine della cessazione dello sciopero, la situazione seguita ad essere grave, essendosi verificato anche stamane saccheggio di granai, incendi di municipi, senza poterli reprimere, perchè, insomma, la forza era insufficiente, e si sarebbe dovuto arrivare ad un largo uso delle armi, ciò che io raccomando sempre non si faccia se non in casi di estrema necessità ». Il telegramma è firmato dal capitano dei carabinieri. Queste le condizioni di alcuni posti della provincia di Eavenna, e specialmente di Lugo. Fabriano, come dicevo, è il caso più doloroso (almeno a quanto io sappia) che siasi verificato nelle Marche. Ecco come ne parla un telegramma pervenutomi di laggiù : « Una pattuglia comandata da un brigadiere, Guerci Caltano, e cinquanta uomini di truppa fu assalita da trecento scioperanti allo scopo di impedire il riattìvamento del servizio dei treni e della linea telegrafica ». Perchè effettivamente (pare per una parola d'ordine data) l'azione devastatrice si è esercitata soprattutto nelle stazioni e sulle linee ferroviarie, nonché nella rottura dei fili telegrafici e telefonici. Onde la interruzione delle linee, la interruzione delle comunicazioni, che si vanno riattivando man mano con la massima celerità, anche adoperando i soldati ferrovieri, i soldati del genio nel più largo modo possibile. Dunque, leggevo, che questi cinquanta uomini di truppa furono assaliti da trecento scioperanti che disarmarono il brigadiere Guerci del moschetto, e ferirono di arma da fuoco un carabiniere, Benvenuto Adami. Allora i carabinieri fecero uso delle armi sparando colpi di rivoltella e due colpi di moschetto, uccidendo uno scioperante, e ferendone qualche altro, non gravemente ; anche gli scioperanti spararono colpi di rivoltella contro i carabinieri ». Questo, ho detto, spero sia il solo caso, molto doloroso, avvenuto ieri. ISTel complesso però, la situazione migliora, (Commenti) ed io ho sempre la convinzione che, accumulando molta forza, si possa ancora progredire verso una miglior situazione; per ora almeno. I provvedimenti sociali poi gioveranno moltissimo, nell'avvenire, quando però sieno accompagnati dal sen- timento dell'ordine e della disciplina nelle popolazioni. Ma per ora non si può che adoperare molta forza, perchè questo è l'unico modo per evitare fatti luttuosi, e per impedire che essa sia costretta ad usare le armi per la propria difesa. Non ho altre notizie da dare: nel complesso, ho detto, la situazione migliora. Nelle restanti provincie del Eegno la tranquillità si può dire completa e speriamo che duri. (Approvazioni). P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole Pomari. F O R N A R I . Onorevoli colleghi, io avrei preferito di non parlare in questo istante di sconforto, perchè credo che il silenzio debba essere la più grande espressione di dolore, di lutto e di grande pietà per le vittime cadute. E tanto più mi duole parlare, perchè è la prima volta che io in quest'aula ciò faccio, ed avrei certamente preferito farlo in altro momento, in altre circostanze. Però desidero di parlare come fabrianese, perchè, se deputato di Camerino, Fabriano è la mia patria di elezione, dove ho vissuto i miei giovani anni, dove ho coperto cariche pubbliche. (Commenti). Dico questo, perchè meglio si possano apprezzare le mie parole come conoscitore di quel popolo, degli animi miti di quei cittadini fabrianesi. Ho detto questo per trarne poi la conseguenza.- Ma ho preso anche la parola perchè non posso fare a m enocìi mandare un saluto agli sventurati d'un partito o dell'altro che caddero vittime del fuoco e del ferro. (Interruzioni). E non posso fare a meno d'esprimere una parola di risentimento verso il Governo che, mentre deve essere apportatore di luce e di verità, ci ha nascosto e taciuto, fino ad oggi, avvenimenti così gravi. È ora che finiscano le inutili discussioni, mentre fuori di qui si svolge una sanguinosa tragedia; (Commenti) tragedia che addolora il cuore di ogni cittadino italiano. L'onorevole presidente del Consiglio avrebbe dovuto informarci della verità sulle cose e sui fatti che da qualche giorno si svolgevano a Fabriano e nella regione a quella città circostante, perchè, secondo quanto pubblica il Piccolo Giornale d'Italia... (Rumori). Voci all' estrema sinistra. L'abbiamo letto! F O R N A R I . Tanto meglio, se 1' avete letto ! Sembra che, da cinque giorni, la città ed i dintorni di Fabriano siano in completa anarchia. Yoi non dovevate ignorare fatti Atti Parlamentari — 4177 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSCONI - TORNATA DEL 13 GIUGNO 1914 così gravi, ed avreste dovuto darne notizia, anche perchè non avessero potuto dilagare false notizie nei vicini paesi e nelle circostanti campagne, con "base di verità. Lenotizie che sono apparse sui giornali, non le credo esagerate; tanto più perchè credo di sapere anche la fonte che le ha date ai giornali stessi. Vere come sono, l'onorevole presidente del Consiglio le doveva conoscere prima che i giornali le avessero pubblicate. In Ancona vive e s'agita, da molto tempo, il più grande agitatore degli animi... (Clamori all' estrema sinistra). E costui, che va facendo la propaganda, giorno per giorno, ora per ora, è stato lasciato in balìa di sè stesso dalle autorità: perchè la provincia d'Ancona manca da parecchi mesi del prefetto (quantunque questo sia sostituito, per cose d'ordinaria amministrazione, dal consigliere delegato), ed avete anche traslocato da quella provincia il questore. Ora queste autorità traslocate, che non sono fra le ultime d'Italia, ed anzi sono fra le più stimate e più scelte, sono state allontanate da Ancona, senza essere state ben sostituite. Sicché dall'assenza loro è provenuta la mancanza d'ogni sorveglianza e d'ogni notizia esatta al Governo circa questo agitatore. (Interruzioni all' estrema sinistra). P R E S I D E N T E . Veda di concludere! FORNARI. Concludo subito dicendo che si deve concedere ampia libertà di tenere comizi e riunioni ; ma, quando s'attenta alla libertà dei cittadini, quando s'aggrediscono pacifiche persone, quando s'invade il sacro tempio della famiglia, saccheggiando le case, come a Fabriano... (3sTo ! no! all'estrema sinistra — Sì ! sì ! a destra e al centro) quando si ruba, quando perfino si stabilisce un nuovo governo, voi avete il dovere d'intervenire, per garantire la vita e gli averi di tutti; tanto più nell'interesse di chi lavora e di chi non turba la pubblica quiete. (Interruzioni). L'onorevole Monti-Guarnieri, che è ritornato da una peregrinazione nelle devastate regioni marchigiane, vi potrà dire le sue impressioni su tutto quello che ha constatato. Io non vi dirò nulla di questo, vi dirò soltanto, che a Fabriano è stato inviato un dn ppello di soldati, i quali non sono riusciti ad entrare nella città, sono entrati alla spicciolata, sono entrati sotto braccio a delle persone del popolo; sono entrati a bivaccare nelle osterie, nelle bettole e fu- 328 rono costretti a cantare l'inno dei lavoratori. (Interruzioni) P R E S I D E N T E . Onorevole Fornari, ripeto, veda di concludere. Si tratta di una interrogazione. FORNARI. Io domando all'onorevole presidente del Consiglio se è vero; e desidero anche aver notizie sull'opera spiegata dagli ufficiali che credo sia stata di disciplina e d'ordine. Tutto questo è avvenuto a Fabriano dove esistono cartiere nelle quali si fabbricano le carte per tutti i valori dello Stato ; questo è avvenuto a Fabriano dove per cinque giorni la campana del Comune ha suonato a distesa, per annunziare la proclamazione della Repubblica ; ed io domando come mai le autorità, durante questo tempo, non ne siano state informate, mentre molti cittadini che risiedono in Roma hanno avuto in proposito delle esatte notizie. Il suono della campana del Comune era un grido di gioia per i rivoltosi, ma era certamente un grido di dolore per • tutti i fedeli alla monarchia, che in un momento si sono visti abbandonati dalle autorità. Io non vi do consiglio su quello che dovete fare ; ma se volete che il grande partito liberale non si assottigli, fate sentire da quei banchi una voce schietta, chiara, netta, di tutela e di tranquillità per le persone e per le famiglie, perchè diversamente, dalla reazione che in ogni dove va sorgendo, io credo che si andrà a finire a fatti più luttuosi di quelli che si sono dovuti deplorare. SALANDRA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SALANDRA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Io attribuisco alla giovanile inesperienza il linguaggio parlamentare del deputato di Camerino... Una voce a sinistra. Bravo ! „Io sono in disaccordo col Ministero, ma in questo caso ha ragione! (Commenti) SALANDRA, presidente del Consiglio ministro dell' interno. ...e il tono di ammonimento che egli ha assunto nella sua interrogazione. Lasciamo stare i consigli che mi dà e che io accetto, come accetto i consigli di tutti i membri dell'Assemblea, salvo a seguirli secondo la mia coscienza e la mia responsabilità; ma non posso non rilevare la strana pretesa che io dovessi venire qui ad annunziare tutto quello che accade, compreso il suono della campana di Fabriano. (Commenti). 7 Atti — Parlamentan LEGISLATURA X X I Y - l a SESSIONE - 4178 — DISCUSSIONI - Ma, onorevole Fornari, lei non immag i n a , non ha idea di ciò che è s t a t a la mia pena ed il mio l a v o r o in questi giorni : vnole che io f a c c i a il reporter e v e n g a qui a ripetere t u t t e le notizie che raccolgo, c o n t r o l l a t e o no? Dirò di più: ci sono notizie che possono eccitare le passioni ed i dissensi qua dentro e f u o r i di qui, ed allora è mio d o v e r e di tacerle, e questo d o v e r e ho c o m p i u t o perchè io ho d e t t o sempre meno di quello che a v r e i p o t u t o dire, limitando le mie notizie a quelle eh' era utile riferire nell'interesse del paese; e questo seguiterò a fare. (Benissimo ! — Approvazioni— Commenti). P R E S I D E N T E . O n o r e v o l e B a s a g l i a , ha f a c o l t à di dichiarare se siasodisfatto. (Pausa) D e l resto, ha sentito che a M o d e n a non è succeduto n i e n t e ? B A S A G L I A . Sono sodisfattissimo, onor e v o l i colleghi, di apprendere d a l l ' o n o r e v o l e presidente del Consiglio che nella mia c i t t à di M o d e n a nulla sia a v v e n u t o di g r a v e , e poiché non voglio p r o c u r a r m i una t i r a t a d'orecchi come il mio predecessore, (Commenti) non voglio nemmeno t e d i a r e la Cam e r a con inutili esposizioni di f a t t i . Dirò soltanto due p a r o l e entro il limite che mi è consentito dal r e g o l a m e n t o . H o chiesto notizie, perchè ormai v i v i a m o a E o m a l o n t a n i dai nostri paesi e apprendiamo le notizie s o l t a n t o dai giornali. U n giornale di questa m a t t i n a r a c c o n t a un episodio c h e r i g u a r d a il nostro collega A g n i n i che, in queste circostanze, fino dai primi giorni dello sciopero, ha cercato di contenere lo sciopero stesso entro i limiti della d o v u t a e civile protesta del p r o l e t a r i a t o , e a questo scopo a b b i a m o mirato t u t t i dir e t t a m e n t e o i n d i r e t t a m e n t e (Commenti — Mormorii). Questa è la verità. Se c'è qualcuno che m e t t e in dubbio le mie parole sono qui a rendere c o n t o degli a t t i miei. (Commenti — Approvazioni a sinistra). Quel giornale d i c e v a così : « Oggi, dopo un a f f o l l a t o comizio, dove parlò l ' o n o r e v o l e A g n i n i , i dimostranti scend e v a n o verso via Emilia, quando sopraggiunse la cavalleria. L ' o n o r e v o l e Agnini inv i t ò i d i m o s t r a n t i a ritornare sui loro passi ed a sciogliersi t r a n q u i l l a m e n t e (vale a dire, egli f a c e v a nè più nè meno quello che dic e v a l ' o n o r e v o l e presidente del Consiglio), cosa che essi i n f a t t i cominciarono a f a r e ; ma carabinieri e soldati istigati da un gruppo di nazionalisti (Commenti— Mormorii) ini- Camera dei TORNATA DEL* 1 3 GIUGNO Deputati 1914 ziarono e g u a l m e n t e le cariche sui dimostranti che si r i t i r a v a n o . (Interruzioni). N o n sono io che I o d i c o ; è il giornale... Voci Ma q u a l e giornale ì B A S A G L I A . II. Messaggero. (Commenti — Rumori) I l giornale c o n t i n u a : « P a recchi f u r o n o i t r a v o l t i e fra questi a n c h e l ' o n o r e v o l e A g n i n i . Siccome il g r u p p e t t o dei nazionalisti si a v v i c i n a v a per assalirlo, l'onorevole Agnini, rialzatosi, li a f f r o n t ò gridando loro : A v e t e anche d e t t o che io ero f u g g i t o ; i n v e c e io sono qui, felice di gett a r v i sul viso t u t t o il mio p r o f o n d o disprezzo. (Rumori a destra e al centro — Approvazioni all' estrema sinistra). Orbene, io dico semplicemente questo : c h e la t e p p a sia v i o l e n t a è stato d e t t o in questi giorni a iosa ; ma che v i sia una t e p p a in g u a n t i gialli che compia questi a t t i contro colleghi nostri è, f r a n c a m e n t e , da deplorarsi. N o n voglio ricercare responsabilità, dico soltanto che v o i d o v e t e affermare a n c o r a le parole di pace non soltanto dirette a questi banchi, ma ai banchi di t u t t a la Camera, e a t u t t i i c i t t a d i n i d ' I t a l i a . N o i int a n t o sentiamo il dovere di m a n d a r e il nostro plauso a Gregorio A g n i n i . (Approvazioni all' estrema sinistra — Mormorii e commenti dagli altri banchi). P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di parlare l'onorevole Monti-Guarnieri. M O N T I - G U A R N I E R I . O n o r e v o l i colleghi, forse non a v r e i insistito nel desiderio, per completare la n a r r a z i o n e dei f a t t i dolorosi, ai quali ho assistito, f a t t a dal presidente del Consiglio, se il collega F o r n a r i non avesse emesso molti p u n t i int e r r o g a t i v i , e non avesse f a t t o a n c h e qualche recriminazione, a mio a v v i s o , assolutamente i n f o n d a t a . I o v e n g o con altri dalle Marche dopo essere stato per cinque giorni separato dal genere u m a n o ; a b b i a m o vissuto presso A n cona, come se fossimo in una isola q u a l u n que della Polinesia. Sarò b r e v e . M a r t e d ì io ed il collega F a c c h i n e t t i siamo p a r t i t i per R o m a a fine di p a r t e c i p a r e ai l a v o r i parl a m e n t a r i . A l l a s t a z i o n e di F a l c o n a r a il nostro treno f u arrestato da una sassaiuola, che v e n i v a da una f o l l a i n c o m p o s t a ed u r l a n t e . A b b i a m o creduto che si t r a t t a s s e dello sciopero generale ferroviario, di cui si era parlato, e che si a s p e t t a v a da un m o m e n t o all'altro. Trattandosi p e r ò - c o m e dicevano i dirigenti - di u n a messa colle armi al piede della g r a n d e massa f e r r o v i a r i a , r i t e n e v a m o che ai v i a g g i a t o r i dovesse rimanere sol- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l — 4179 — a Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4 tanto l'onere di aspettare le ventiquattr'ore mandato da Ancona, ma contemporaneadi protesta, per poter tornare alle proprie mente arrivarono anche in automobile, en case. Eravamo circa 200 viaggiatori, alcuni grand seigneur, i membri del Comitato ridei quali in cattive condizioni di salute, pa- voluzionario, che confermarono le notizie recchie donne e parecchi bambini. La sta- della rivolta. zione era abbandonata. Gli impiegati Da altra fonte nessuna notizia, perchè meno il capo - che fece sempre bene il solo il Comitato aveva il diritto del transuo dovere, se ne erano andati, sei mac- sito in vettura od in automobile, mentre a chine erano inerti sui binari. qualsiasi altro cittadino codesto diritto era JSTon ci restava, che andare ad Ancona, negato, o reso assai difficile, o concesso dove ci si diceva esservi truppa, ed allora sub conditione. Solo le automobili del Cocon le valigie alla mano ci siamo incam- mitato potevano scorrazzare tranquillaminati a quella volta. Con me erano pa- mente da Ancona a Bologna, da Ancona a recchi procuratori del Ee e giudici di tribu- Fabriano, portando più tardi la notizia nale, che tornavano dalle elezioni, e che che la rivoluzione era scoppiata in Romaricevevano così il compenso per l'opera gna, che la rivoluzione era scoppiata a prestata alla causa della libertà. {Rumori). E o m a . Ed ho inteso con le mie orecchie che a isTon ci fu però possibile raggiungere Ancona, perchè alla Palombina una folla, ad- E o m a si era tentato di assalire al Quiridirittura briaca, non ce lo permise, quella nale la persona del Ee, che il popolo aveva medesima folla, che dopo si è abbandonata dato l'assalto al palazzo Eeale due volte e ad ogni sorta di scempi sulle cose della che era stata salvata la persona del Ee per stazione. Abbiamo dovuto per conseguenza miracolo. (Commenti) Si spargevano queste riparare a Falconara; Siamo andati in al- voci a breve distanza per ogni borgata, bergo ed abbiamo atteso, telegrafando e te- per ogni paese, per ogni città, lasciando lefonando da per tutto, che notizie ci ve- tutti nelJa convinzione che effettivamente nissero; ma il telefono per Bologna era ta- la situazione fosse estremamente grave. prolungati). gliato, era tagliato per E o m a ed era ta- (Commenti gliato per Ancona. Il movimento ferroviario Fino però a tutta la sera del mercoledì, era paralizzato ovunque. Il martedì passò noi dubitavamo ancora, quando giovedì in una attesa trepidante. Le ventiquattro mattina cominciarono a passare da Ancona ore erano passate, ma lo sciopero non ces- le automobili del Comitato imbandierate sava. Intanto dà Ancona giungevano gravi con bandiera rossa, confermando la vqce notizie e due corazzate erano visibilissime che t u t t a l'Italia era in rivolta; che quindi nel porto. Abbiamo perciò ritenuto che i non si doveva far altro che star forti ed fatti fossero più gravi di quanto era a no- uniti perchè il partito da un momento alstra conoscenza. Poco dopo cominciò il pas- l'altro potesse essere padrone di t u t t a Italia saggio delle automobili del Comitato di agi- e la rivoluzione proclamata legalmente in tazione rivoluzionario, perchè così aveva ogni città, in ogni paese, in ogni borgata. preso nome, portando la notizia che lo scioA mezzogiorno poi del giovedì, io coi pero ferroviario non sarebbe più cessato, miei occhi ho assistito alla proclamazione perchè si trattava di uno sciopero generale della Eepubblica a Falconara Alta, coll'edi t u t t o il popolo dei lavoratori, scio- sposizione delia bandiera rossa dalla finepero da considerarsi ormai senza termine. stra del palazzo municipale, bandiera rossa Ogni tentativo per aver notizie telegrafiche che poi con grande codazzo di popolo plauera inutile. La stazione di Falconara era dente scese a proclamare la Eepubblica a guardata da un maresciallo, che fece sem- Falconara Bassa. pre il suo dovere, e da pochi carabinieri. Ed allora abbiamo ritenuto anche noi Einforzi non giungevano e la teppa verso in buona fede, dopo tre giorni che eravamo Ancona si abbandonava ad ogni sorta di separati da tutto il resto d'Italia, che effetviolenze sulle cose. tivamente questo potesse esser avvenuto.. Si tentò di incendiare un vagone ferro- (Viva ilarità — Rumori — Commenti). iTon ci rimaneva allora che tentare di viario, e cominciò il furto nei vagoni mentre noi tutti stavamo trepidanti per la raggiungere le nostre famiglie a Eoma; ma sorte delle nostre persone e delle nostre per questo bisognava, come ho detto, il permesso del Comitato centrale. famiglie. Ogni cittadino che voleva far uso di Fortunatamente il mercoledì mattina arrivò un battaglione di bersaglieri ciclisti carrozza od automobile doveva aver il la- Atti _ Parlamentari LEGISLATURA XXIV - l a SESSIONE - 4180 — DISCUSSIONI - -scia passare di d e t t o C o m i t a t o , il q u a l e pret e n d e v a sapere n o m e , c o g n o m e e professione del r i c o r r e n t e , n o n c h e la causale del v i a g g i o , e r i l a s c i a v a poi u n lascia passare c o n t a n t o di b o l l o e di firma col q u a l e si p e r m e t t e v a a l c i t t a d i n o r i c h i e d e n t e di pot e r c i r c o l a r e l i b e r a m e n t e p e r le v i e . (Commenti). Chi n o n ha v o l u t o , c o m e me, r i c h i e d e r e c o d e s t o lascia passare h a d o v u t o n o l e g g i a r e u n c a r r e t t i n o ed a n d a r e fino a F a b r i a n o e di là v e n i r e a p i e d i fino a F o s s a t o . E d è l u n g o q u e s t o c a m m i n o che ho a v u t o occasione di assistere a f a t t i t e r r o r i z z a n t i ; f o l l e b r i a c h e che con b a s t o n i alle m a n i p a s s a n o a t t r a v e r s o alle s t r a d e b a s t o n a n d o a d e s t r a e a sinistra, a b b a t t e n d o p a l i t e l e g r a f i c i , demolendo i posti telegrafici e telefonici, s f a s c i a n d o negozi ed e n t r a n d o nelle case per i m p o r r e la c o n s e g n a di g e n e r i a l i m e n t a r i . A Serra San Quirico codesta folla, invasa la s t a z i o n e di S a n Q u i r i c o , c o s t r i n g e n d o il c a p o s t a z i o n e ad a n d a r s e n e , c o l p ì a b a s t o n a t e t a l u n i o p e r a i che t e n t a v a n o la difesa d e l loro c a p o , d a n d o s i p o i a m i n a c c i a r e i c i t t a d i n i , i m p o n e n d o a t a l u n i di essi la consegna di g e n e r i a l i m e n t a r i . D u e p o v e r i f r a t i silvestrini, che a v e v a n o nel c o n v e n t o dieci o d o d i c i q u i n t a l i di g r a n o r a c c o l t i , per a m o r di D i o , f u r o n o c o s t r e t t i a darli per a m o r e della E e p u b b l i c a ! A F a b r i a n o s v e n t o l a v a sulla t o r r e la b a n d i e r a rossa, segno d e l l a p r o c l a m a z i o n e della E e p u b b l i c a , ed io ho v e d u t o - d o p o p o c h e ore - lo s c e m p i o che si è f a t t o d e l l a staz i o n e di q u e l l a c i t t à . I l c o l l e g a F o r n a r i d i c e v a che la t r u p p a , o per lo m e n o gli ufficiali, n o n si e r a n port a t i b e n e ; o r a io d e b b o d i c h i a r a r g l i per la v e r i t à , c h e il m a g g i o r e che c o m a n d a v a il p a t t u g l i o n e ciclisti m e r i t a i n v e c e lode. Q u a n d o egli a r r i v ò alle p o r t e d e l l a c i t t à , la f o l l a - i n f e r o c i t a - n o n v o l e v a f a r l o ent r a r e e m i n a c c i a v a di resistere con la v i o l e n z a ai s o l d a t i . I l m a g g i o r e a l l o r a , con, g r a n d e p r e s e n z a di spirito, disse : siamo t u t t i f r a t e l l i , v e n i a m o p e r t u t e l a r e l ' o r d i n e , las c i a t e q u i n d i , per lo meno, che i s o l d a t i p o s s a n o e n t r a r e per sfamarsi. E così - a l l a s p i c c i o l a t a - i s o l d a t i p o t e r o n o e n t r a r e nella città - dove poi furono subito adunati s e n z a s p a r g i m e n t o di sangue, in u n a c i t t à d o v e il g i o r n o a v a n t i si erano a g g r e d i t e le B a n c h e , si era i m p o s t a la t a g l i a ad a l c u n i proprietari, e compiuti altri atti gravissimi di v a n d a l i s m o . ( V i v i commenti). Camera TORNATA DEL 1 3 dei GIUGNO Deputati 1914 Q u a n d o io sono p a s s a t o , la c i t t à era t e r r o r i z z a t a ; ed ho u d i t o a n c h e u o m i n i , c h e d i c e v a n o m i l i t a r e nei p a r t i t i e s t r e m i , lamentare vivissimamente F inerzia f o r z a t a delle a u t o r i t à . M a c h e cosa p o t e v a n o f a r q u e s t e se n o n a v e v a n o a loro disposizione c h e p o c h i uomini e p o c h i s o l d a t i ? L ' o n o r e v o l e F o r n a r i ha d e t t o che la t r u p p a n o n h a f a t t o t u t t o quello c h e d o v e v a . . . FOENAEI IsTon ho d e t t o q u e s t o . M O X T I G U A E j S T I E E I . Io ho p a r l a t o con ufficiali e con s o l d a t i , e t r a gli a l t r i c o n un g i o v a n e t e n e n t e il q u a l e , q u a s i p i a n g e n d o , mi d i c e v a di sentire a n c o r a sul v o l t o l ' o n t a dello sputo della f o l l a b r i a c a , m e n t r e n e l l a m a n o gli t r e m a v a la r i v o l t e l l a ed il s a n g u e cbe gli a f f l u i v a t u r b i n o s a m e n t e n e l cerv e l l o , m i n a c c i a v a di f a r g l i p e r d e r e ogni senso di c a l m a ed o g n i s e n t i m e n t o di dov e r e . ( Vivi commenti da ogni parte della Camera — Violente apostrofi dalla destra verso Vestrema sinistra — Applausi). A P e r g o l a e a S a s s o f e r r a t o , dopo la proc l a m a z i o n e della così d e t t a r e p u b b l i c a , la f o l l a si a b b a n d o n ò - come ne d i c e v a persona d e g n a d i fede - a d ogni o p e r a di sacc h e g g i o , p e n e t r a n d o n e g l i uffici p u b b l i c i , ed i n v a d e n d o le case de' p r i v a t i . I n m o l t i paesi i c a r a b i n i e r i f u r o n o c o s t r e t t i a b a r ricarsi nelle c a s e r m e , p r o n t i a v e n d e r e c a r a la loro v i t a . I l c o n t e g n o d e l l a t r u p p a f u i n v e c e amm i r e v o l e ; io posso a t t e s t a r l o . A F o l i g n o la t r u p p a fu costretta a far fuoco. È vero : m a essa f e c e f u o c o q u a n d o la f o l l a , d o p o a v e r f a t t o s c e m p i o della s t a z i o n e , a v e v a g e t t a t o d e l p e t r o l i o sulle m a t t o n e l l e d e l l a c a r b o n i e r a , d o v e sono r a c c o l t e m o l t e migliaia di q u i n t a l i di c a r b o n e , per p r o v o c a r e un incendio, E i u s c i t o v a n o o g n i t e n t a t i v o per distoglierli d a l l ' i n s a n o p a z z e s c o d i v i s a m e n t o , n o n r e s t a v a a l t r o - per r i s p a r m i a r e u n disastro i m m e n s o per la c i t t à - c h e f a r uso delle a r m i . I l c o n t e g n o d u n q u e della t r u p p a f u v e r a m e n t e a m m i r e v o l e per c a l m a e p e r spir i t o di a b n e g a z i o n e . {Applausi a destra e al centro). Q u e s t i p o v e r i oscuri militi del d o v e r e sono m e r i t e v o l i di t u t t o il p l a u s o d e l l a C a m e r a ! A d essi, c o m e ai c a r a b i n i e r i , c o m e alle g u a r d i e di c i t t à , militi ed u f f i c i a l i , c o m e ai f u n z i o n a r i t u t t i di p u b b l i c a s i c u r e z z a , m o l t i dei quali, a n c h e feriti, c o n t i n u a r o n o a f a r e n o b i l m e n t e il loro d o v e r e , v a d a t u t t o i n t e r o , u n a n i m e , il plauso della E a p p r e s e n - Atti — Parlamentari LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - 4181 — DISCUSSIONI - Camera dei TORNATA DEL 1 3 GIUGNO Deputati 1914 tanza nazionale, perchè essi hanno bene- f possano svolgere t u t t e quante le interpelmeritato dalla patria... (Le parole dell'oratore | lanze da me prima indicate. LOMBARDI. Chiedo di parlare. sono interrotte da grida di: Viva l'esercito! P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. Vivissimi e prolungati a pplausi dei deputati, LOMBARDI. Avevo pregato il ministro che sorgono in piedi in ogni parte della Cadei lavori pubblici e quello d'agricoltura, mera, eccetto che negli ultimi banchi dell'e~ industria e commercio, che si inscrivesse strema sinistra — Agli applausi si assonell'ordine del giorno di lunedì la mia interciano anche i ministri, alzandosi). pellanza sull'Istituto Vittorio Emanuele I I I . Ho finito. Fu detto in quest'aula che i P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlaref a t t i lamentati sono la conseguenza di un l'onorevole ministro dei lavori pubblici. esperimento di sciopero generale, No! onoC I I J F F E L L I , ministro dei lavori pubblici. revoli colleghi. Essi sono stati e sono l'espeDebbo dichiarare che, siccome erano già rimento di una yera e propria rivolta, a reall'ordine del giorno molte interpellanze, primere la quale il Governo deve attenavendo compreso che non se ne sarebbero dere con la maggiore energia. potute svolgere altre che mi riguardassero, Prendo dunque atto delle dichiarazioni ho preso impegno di rispondere in Senato ad hoc dell'onorevole presidente del Consia due interpellanze. glio, e mi auguro che da oggi in poi l'ordine sara fortemente e costantemente manQuindi, per l'interpellanza dell'onoretenuto. (Vivi applausi). vole Lombardi, sono d'accordo con l'egreP R E S I D E N T E . Sono così esaurite quegio collega dell'agricoltura, industria e comste tre interrogazioni. mercio che egli risponderà anche per conto Le altre, teste lette, saranno inscritte mio. nell'ordine del giorno, trasmettendosi ai Per la interpellanza dell'onorevole Saministri competenti quelle per cui si chiede raceni, prego di scusarmi per la stessa rala risposta scritta. gione, perchè sono già impegnato. P R E S I D E N T E . Sta bene. Martedì, per precedente deliberazione Presentazione di proposte di legge. della Camera, avremo alle dieci seduta per la continuazione della discussione del diP R E S I D E N T E . Gli onorevoli deputati segno di legge sulla scuola media. Corsi e Lucernari hanno, rispettivamente, Alle 14 avremo, invece delle interrogapresentata una proposta di legge. zioni, le relazioni su decreti registrati con riLe due proposte saranno trasmesse agli serva rimasti in sospeso, per le ragioni, che Uffici perchè ne autorizzino, se c r e d a n o l a la Camera sa, sin da martedì scorso; poi lettura. lo svolgimento di una proposta di legge del deputato Dell'Acqua, a che il Governo conPer l'ordine del giorno. sente, e infine i provvedimenti tributari. La seduta termina alle 19.40. P R E S I D E N T E . Per lunedì, giorno destinato alle interpellanze, avremo naturalmente all'ordine del giorno la discussione di quelle con diritto di precedenza acquiOrdine del giorno per la seduta di lunedì. sito perchè rimaste dal passato lunedì. E Alle ore 14. f r a queste vi si trovano anche quelle già accettate dal presidente del Consiglio, con1. Interrogazioni. cernenti provvedimenti sociali. 2. Svolgimento d'interpellanze. Inoltre gli onorevoli Saraceni ed Astengo hanno chiesto che nell'ordine del giorno si aggiungano anche le interpellanze da loro Prof. Emilio PIOvanelli. presentate. Domanda f a t t a , io suppongo, Capo dell'Ufficio di Revisione e Stenografia. unicamente per prendere posizione, perchè Roma, 1914 —- Tip. della Camera dei Deputati aion è certamente da credersi che lunedì si
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