di matrimonio, poi era rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio e rendeva culto a Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, rendeva anche lei grazie a Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Israele. Quando ebbero compiuto tutto secondo la Legge del Signore, ritornarono in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. LA PAROLA DEL SIGNORE Patriarcato Ecumenico- Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta Vicariato arcivescovile della Campania Chiesa dei SS. Pietro e Paolo- Napoli 2 febbraio- Incontro del Signore, Dio e Salvatore Nostro Gesù Cristo nel Mattutino Vangelo (Lc 2, 25-32) In quel tempo, c’era in Gerusalemme un uomo chiamato Simeone; quest’uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione di Israele. Lo Spirito santo era su di lui e gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte prima d’avere visto il Cristo Signore. Mosso dallo Spirito venne nel tempio e mentre i genitori facevano entrare il bambino Gesù per compiere a suo riguardo quanto ordinava la Legge, egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparato davanti a tutti i popoli, luce di rivelazione per le genti e gloria del tuo popolo Israele”. nella Liturgia Apostolo (Eb 7, 7- 17᾿) L'anima mia magnifica il Signore e ha esultato il mio spirito in Dio mio salvatore. Perché ha chinato lo sguardo sulla piccolezza della sua serva. (Lc 1, 4648) Fratelli, senza dubbio l’inferiore viene benedetto dal superiore. Qui riscuotono le decime uomini mortali, là invece colui di cui si attesta che vive. Anzi, per così dire, anche Levi –che pur riscuote le decime- ha versato la sua decima in Abramo, perché egli si trovava ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchisedek. Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico –sotto di esso infatti il popolo ha ricevuto la Leggeche bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, e non fosse detto, invece, secondo l’ordine di Aronne? Infatti, se viene cambiato il sacerdozio, necessariamente avviene anche un cambiamento della legge. Colui del quale si dicono queste cose, ha fatto parte di un’altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all’altare. È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda, e di tale tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. Ciò risulta ancora più evidente dal momento che sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek, costituito tale non secondo la legge di un ordine carnale, ma per una forza di vita indistruttibile. Gli è stata resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote per l’eternità, secondo l’ordine di Melchisedek (Salmo 109). Ora, o Sovrano, congedi il tuo servo, secondo la tua parola, in pace, perché i miei occhi hanno visto il tuo Salvatore, Luce di rivelazione per le genti e gloria del tuo popolo Israele. (Lc 2, 29-30. 32) Vangelo (Lc 2, 22- 40) In quel tempo, i genitori portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge di Mosè: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore, e per offrire in sacrificio, come prescrive la Legge del Signore, una coppia di tortore o di giovani colombi. Ed ecco, c’era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest’uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione di Israele. Lo Spirito santo era su di lui e gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte prima d’avere visto il Cristo del Signore. Mosso dunque dallo Spirito si recò al tempio, e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per compiere a suo riguardo quanto ordinava la Legge, egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparato davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Suo padre e sua madre rimasero meravigliati di quanto era stato detto di lui. Simeone li benedisse e disse a Maria, sua madre: “Ecco, egli è posto per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come segno di contraddizione, affinché i pensieri di molti cuori siano svelati. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni, aveva vissuto con il marito sette anni
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