PARROCCHIA S.ANTONIO DI PADOVA (RE) FRATI MINORI ANNO 32 – NUMERO 06 ANNO LITURGICO B 08 FEBBRAIO 2015 Dal Vangelo secondo Marco (1,29-39) In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. PREGHIERA Signore Gesù, crediamo che sei vivo e risorto. Crediamo che sei presente realmente nel Santissimo Sacramento dell’altare e in ciascuno di noi che crediamo in te. Tu sei la pienezza della vita, Tu sei la risurrezione e la vita, Tu, Signore, sei la salute dei malati. Oggi ti vogliamo presentare tutti i nostri mali, perché tu sei uguale ieri, oggi e sempre e tu stesso ci raggiungi dove ci troviamo. Abbi compassione delle sofferenze del nostro corpo, del nostro cuore e della nostra anima. Che cresca la nostra fede e che ci apra alle meraviglie del tuo amore, affinché diventiamo anche testimoni della tua potenza e della tua compassione. SOMMARIO Pag. 1 Vangelo della Domenica Pag. 2 Risorti per servire Notizie da ricordare Pag. 3 Benedizione alle famiglie Pag.. 4 MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XXIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO 2015 Vita Parrocchiale PAGINA 2 RISORTI PER SERVIRE Il brano di Marco di oggi è il seguito di quello che abbiamo ascoltato domenica scorsa. Gesù lascia la sinagoga ed entra nella casa di Pietro, dove trova la suocera a letto con la febbre e subito le parlano di lei con la fiducia che Gesù la possa guarire, e Gesù lo fa. E’ interessante il modo con il quale avviene questa guarigione: Gesù si avvicina all’inferma e senza parlare la fa alzare prendendola per mano. Il verbo usato da Marco può essere tradotto anche con “risuscita” e viene usato nella resurrezione della figlia di Giairo e per descrivere la resurrezione di Gesù. Con il battesimo Gesù, liberandoci dalla vera febbre che è il peccato, ci ha fatto risorgere ad una vita nuova che viene espressa subito dopo dal fatto che la suocera si mette a servire Gesù e gli altri ospiti. Anche noi siamo stati liberati dal peccato, siamo risorti e rinati perché serviamo i fratelli, come Gesù che “non è venuto per farsi servire ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Marco 15,41). Ecco la nostra missione: la grazia che ci è stata data e che continuamente il Signore ci dà nei sacramenti non è solo per noi, ma è soprattutto perché diventiamo servitori dei fratelli. Tanti sono i modi con i quali possiamo metterci a servizio e ognuno è chiamato a scoprire e a scegliere come servire nella Chiesa e nel mondo. Il vangelo ci dice un’altra cosa molto importante: Gesù, dopo avere guarito molti malati, si ritira in un luogo deserto a pregare. E’ nella preghiera che anche noi troviamo la forza per servire e sarà per mezzo della preghiera che il nostro servizio sarà simile a quello di Gesù: generoso, gioioso, disinteressato. Infatti Gesù, dopo che Simone lo ha trovato e gli ha detto :”Tutti ti cercano”, anziché raccogliere il frutto dei suoi miracoli attraverso il successo e la fama, decide di andare nei villaggi vicini per predicare a tutti la parola di Dio Fra Francesco Marchesi NOTIZIE DA RICORDARE Ricordiamo la campagna per il riscaldamento. Il contributo è di Euro 60,00 per un giorno di riscaldamento . Cechiamo di Domenica 15 Febbraio arrivare almeno fino a metà Siamo di turno nel servizio alla marzo. E’ arrivata la prima bolLunedì 9 Febbraio mensa della caritas. Ricordarsi letta del teleriscaldamento di Euro 2503 che va da Ottobre Inizia la benedizione alle fami- di portare i piatti preparati in al 4 Dicembre. glie con il calendario che trosagrestia. vate nel notiziario e nelle loOre 21,00: incontro per tutti i candine. giovani in oratorio. E’ ancora possibile iscriversi Martedì 10 Febbraio da Paolo Malandrino in oratorio alla gita parrocchiale dell’1 Ore 21,00: letture della dome- Vi preghiamo di prendere la -2 Maggio ai santuari di Castelnica in oratorio. Relazione del Sinodo sulla fa- monte (Udine) e di Barbana miglia e il foglio con le doman- (Grado), con visita ad Aquileia Giovedì 12 Febbraio e sosta alla Basilica di Ore 19,00-21,00: adorazione de alle quali siete pregati di rispondere e di mettere la risant’Antonio a Padova. eucaristica in chiesa. sposta nella scatola in fondo Ore 21,00: incontro del gruppo alla chiesa. giovani adulti Domenica 8 Febbraio Vendita di torte per l’associazione “Il giro del cielo” che svolge la propria attività nel nostro oratorio. Sabato 14 Febbraio Ore 15,00: festa di carnevale per i ragazzi del catechismo Vita Parrocchiale PAGINA 3 Benedizione alle famiglie Anche quest’anno i frati verranno nelle vostre case per la tradizionale benedizione pasquale. Vorrei richiamare brevemente il significato di questo gesto. Anzitutto la benedizione è un’occasione per visitare le persone, per incontrarle, ascoltarle, richiamare le realtà spirituali che troppo spesso, presi da tanti impegni e preoccupazioni, rischiamo di dimenticare o di mettere in secondo piano, e di pregare insieme. Cosa significa benedire? Già dal verbo latino si può avere un’idea chiara: bene-dicere, dire bene di qualcuno o qualcosa, invocare il bene da Dio. É una lode di Dio per ottenere aiuto e protezione ed è anche una benedizione che sale dalla terra per benedire Lui che è l’Amore sommo: «Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode» (Salmo 66,8). San Paolo, unisce le due benedizioni, ascendente e discendente, all’inizio della Lettera agli Efesini: «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (1,3). Inoltre la benedizione con l’acqua santa ci richiama il nostro battesimo, che ci ha resi figli di Dio, e ci rinnova la certezza del suo amore Gesù, attraverso la sua Chiesa, viene a visitarci e a portarci la gioia e la pace che solo Lui può donare. Gesù, infatti, dice così nel Vangelo di Luca: «In qualunque casa entriate, prima dite Pace a questa casa» (Lc 10, 5), ed entrando nel cenacolo a porte chiuse la sera della resurrezione esclama: «Pace a voi!» (Gv 20,19). Noi frati, a nome di Gesù e della Chiesa, intendiamo portare la pace di Dio ad ogni famiglia e ci auguriamo che vogliate accoglierla con fede. Riportiamo la bella preghiera di benedizione del Rito romano nel tempo pasquale che, meglio di ogni cosa, riassume il significato profondo della benedizione delle famiglie: «Benedetto sei tu, Signore, che nella Pasqua dell'esodo hai preservato incolumi le case del tuo popolo asperse con il sangue dell'agnello. Nella Pasqua della nuova alleanza ci hai donato il Cristo tuo Figlio, crocifisso e risorto, come vero Agnello immolato per noi, per liberarci dal maligno e colmarci del tuo Spirito. Benedici questa famiglia e questa casa, e allieta tutti i suoi membri con l'esperienza viva del tuo amore» Fra Francesco Fra Celestino Lunedi 9 Febbraio Lunedi 9 Febbraio Mattino via Terrachini dal n 1 al n 11 Mattino via Manara dal n 1 al n 9 Pomeriggio via Terrachini dal n 13 al n 15 Martedì 10 Febbraio Mattino via Terrachini dal n 17 al n 19 Pomeriggio via Terrachini dal n 21 al n 21\1 Mercoledì 11 Febbraio Martedì 10 Febbraio Mattino Manara dal n 11 al n 19 Giovedì 12 Febbraio Mattino Manara dal n 21 al n 23 Mattino via Terrachini dal n 23 al n 25 Giovedì 12 Febbraio Pomeriggio Terrachini n 27 al n 37 Venerdì 13 Febbraio Mattino Manara n 25 Vita Ecclesiale PAGINA 4 MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XXIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO 2015 Cari fratelli e sorelle, in occasione della XXIII Giornata Mondiale del Malato, istituita da san Giovanni Paolo II, mi rivolgo a tutti voi che portate il peso della malattia e siete in diversi modi uniti alla carne di Cristo sofferente; come pure a voi, professionisti e volontari nell’ambito sanitario.Il tema di quest’anno ci invita a meditare un’espressione del Libro di Giobbe: «Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo» (29,15). Vorrei farlo nella prospettiva della “sapientia cordis”, la sapienza del cuore. 1. Questa sapienza non è una conoscenza teorica, astratta, frutto di ragionamenti. Essa piuttosto, come la descrive san Giacomo nella sua Lettera, è «pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera» (3,17). È dunque un atteggiamento infuso dallo Spirito Santo nella mente e nel cuore di chi sa aprirsi alla sofferenza dei fratelli e riconosce in essi l’immagine di Dio. Facciamo nostra, pertanto, l’invocazione del Salmo: «Insegnaci a contare i nostri giorni / e acquisteremo un cuore saggio» (Sal 90,12). In questa sapientia cordis, che è dono di Dio, possiamo riassumere i frutti della Giornata Mondiale del Malato. 2. Sapienza del cuore è servire il fratello. Nel discorso di Giobbe che contiene le parole «io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo», si evidenzia la dimensione di servizio ai bisognosi da parte di quest’uomo giusto, che gode di una certa autorità e ha un posto di riguardo tra gli anziani della città. La sua statura morale si manifesta nel servizio al povero che chiede aiuto, come pure nel prendersi cura dell’orfano e della vedova (vv.12-13). 3. Sapienza del cuore è stare con il fratello. Il tempo passato accanto al malato è un tempo santo. È lode a Dio, che ci conforma all’immagine di suo Figlio, il quale «non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mt 20,28). Gesù stesso ha detto: «Io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22,27). 4. Sapienza del cuore è uscire da sé verso il fratello. Il nostro mondo dimentica a volte il valore speciale del tempo speso accanto al letto del malato, perché si è assillati dalla fretta, dalla frenesia del fare, del produrre, e si dimentica la dimensione della gratuità, del prendersi cura, del farsi carico dell’altro. In fondo, dietro questo atteggiamento c’è spesso una fede tiepida, che ha dimenticato quella parola del Signore che dice: «L’avete fatto a me» (Mt 25,40). 5. Sapienza del cuore è essere solidali col fratello senza giudicarlo. La carità ha bisogno di tempo. Tempo per curare i malati e tempo per visitarli. Tempo per stare accanto a loro come fecero gli amici di Giobbe: «Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore» (Gb2,13). Ma gli amici di Giobbe nascondevano dentro di sé un giudizio negativo su di lui: pensavano che la sua sventura fosse la punizione di Dio per una sua colpa. Invece la vera carità è condivisione che non giudica, che non pretende di convertire l’altro; è libera da quella falsa umiltà che sotto sotto cerca approvazione e si compiace del bene fatto. 6. Affido questa Giornata Mondiale del Malato alla protezione materna di Maria, che ha accolto nel grembo e generato la Sapienza incarnata, Gesù Cristo, nostro Signore. O Maria, Sede della Sapienza, intercedi quale nostra Madre per tutti i malati e per coloro che se ne prendono cura. Fa’ che, nel servizio al prossimo sofferente e attraverso la stessa esperienza del dolore, possiamo accogliere e far crescere in noi la vera sapienza del cuore. P ARROCCHIA S. A NTONIO DI P ADOVA Via Mutilati del Lavoro, 2 (RE); Codice Fiscale 91014310352 Tel. e Fax: 0522 - 451223; tel. Oratorio : 0522 - 452279 E-mail: [email protected] Sito parrocchiale: www.santantoniore.it IBAN: IT 48 L 0538 7128 00 00 00 00 855 380
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