L’horror pa r t e 2 W1 Stephen King Eddiiiiie Stephen King è uno degli autori contemporanei più famosi di romanzi horror. Molti dei suoi maggiori successi sono stati trasportati sul grande schermo cinematografico, con la consulenza dello stesso autore. È il caso anche di It, da cui è tratto il brano che ti proponiamo. La vicenda del romanzo è ambientata in una cittadina americana di provincia dove alcuni ragazzini, scesi nelle fogne durante i loro giochi, risvegliano qui una creatura mostruosa assetata di sangue: It. Essa può assumere forme sempre diverse (come quella di un inquietante clown), che sono la proiezione materializzata delle paure inconsce dell’individuo che si trova davanti. Molti anni dopo “la cosa” torna a manifestarsi e a mietere vittime. A questo punto gli stessi amici di allora, ormai adulti, si impegnano con tutte le loro capacità per combatterlo; così ha nuovamente inizio l’incubo della loro infanzia. Nel brano proposto, Eddie, uno dei ragazzi, si trova lungo la riva del canale che attraversa il parco della città, quando una presenza perturbante, familiare e allo stesso tempo inquietante, si manifesta alle sue spalle. • u n i tà 10 • Pubblicazione It, 1986 • Luogo e tempo Stati Uniti; seconda metà del XX secolo • Personaggi Eddie; It C 5 10 15 ’era il ciglio del Canale, bianco come un osso calcinato1 e diritto come un binario nella luce lunare. Nessuna traccia della cosa... posto che ci fosse mai stata... Il Bassey Park era immerso nel silenzio, immobile come una fotografia in bianco e nero. I salici piangenti lasciavano ricadere le loro magre braccia tenebrose e qualsiasi cosa poteva nascondersi, floscia e pazza, dietro quelle pendule fronde. Eddie s’incamminò cercando di guardare dappertutto contemporaneamente. La spalla contusa gli pulsava in dolorosa sincronia con il battito cardiaco2. «Eddiiiiie3», mormorò la brezza fra gli alberi, «non vuoi vedermiiiii, Eddiiiiiie?». Sentì dita molli di cadavere che gli carezzavano il collo. Girò su se stesso alzando bruscamente le mani. Incespicando vide che erano state solo le fronde di un salice mosso dal vento. Si rialzò. Avrebbe voluto correre, ma quando ci provò gli scoppiò un’altra carica di dinamite nella spalla4 e dovette desistere. Aveva la sensazione che ormai avrebbe dovuto aver superato lo spavento, dandosi dello stupido e del bamboccio per essersi lasciato impaurire da un riflesso, o per essersi magari addormentato senza saperlo e aver fatto un brutto sogno. Ma non stava andando così; anzi, era tutto il contrario. Il suo cuore batteva così velocemente che non gli riusciva più 1. calcinato: sgretolato come un osso lasciato al sole. 2. spalla… cardiaco: Eddie ha una spalla dolorante per le percosse ricevute dal patrigno ed è ancora fortemente impressionato per la recente e misteriosa morte del fratellino minore Dorsey. 3. Eddiiiiie: al ragazzo sembra di sentire la voce del fratellino morto che lo chiama. 4. scoppiò… nella spalla: sentì un’altra fortissima fitta di dolore alla spalla. 1 Questa pagina può essere stampata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore 2012 L’horror pa r t e 2 20 25 30 35 40 45 u n i tà 10 di distinguere i battiti l’uno dall’altro e gli sembrava inevitabile che di lì a pochi attimi sarebbe scoppiato per il terrore. Non poteva correre, ma quando fu fuori dalle fronde dei salici, riuscì ad accelerare in un trotto zoppicante. Tenne gli occhi fissi sul lampione in corrispondenza del cancello principale del parco. Puntò in quella direzione, riuscendo ad aumentare ancora l’andatura, mentre pensava: Arriverò a quella luce e sarò in salvo. Arriverò a quella luce e sarò in salvo. Luce forte, scaccia la morte, gioia nel cuore, niente timore... Qualcosa lo stava seguendo. Eddie lo sentiva aprirsi di forza un varco fra i salici. Se si fosse voltato l’avrebbe visto. Stava guadagnando terreno. Udiva uno strascicare e sguazzare di piedi, ma non avrebbe guardato, oh no, avrebbe continuato a guardare in avanti, dove c’era la luce, la luce forte che scaccia la morte, avrebbe continuato la sua fuga verso la luce e ormai ci era quasi arrivato, quasi... Fu l’odore a spingerlo a guardare dietro di sé. L’odore soffocante, come se un grande ammasso di pesce fosse stato abbandonato a marcire nella calura estiva, ormai ridotto a una opaca gelatina di carogne. Era l’odore di un oceano morto. Non era Dorsey, la cosa che lo stava inseguendo, era la Creatura della Laguna Nera5. Il suo muso era lungo e pieghettato. Un fluido verde gli colava da squarci neri come bocche verticali nelle guance. I suoi occhi sembravano fatti di marmellata bianca. Le dita palmate6 terminavano in artigli come rasoi. Il suo respiro era gorgogliante e fondo, come il suono di un sommozzatore con un regolatore7 difettoso. Accortasi che Eddie la guardava, arricciò le labbra verde scuro esponendo zanne enormi in un sorriso morto e vacuo8. Lo rincorreva traballando e gocciolando e all’improvviso Eddie capì. Voleva riportarlo al Canale, giù nell’oscurità umida del tratto sotterraneo. Per mangiarselo. Eddie ce la mise tutta. La luce al sodio9 davanti al cancello era vicina. Ne vedeva l’alone di insetti e falene10. Transitò un camion, diretto alla Statale 2. Il con- 5. Creatura della Laguna Nera: il mostro di un celebre film horror e di fantascienza degli anni Cinquanta (Il mostro della laguna nera). 6. palmate: simili alle zampe di v i ta e o p e r e • alcuni animali, come oche e simili, in cui le dita sono collegate fra loro da una membrana. 7. regolatore: il dispositivo che regola l’afflusso di ossigeno dalle bombole al boccaglio. Stephen King Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Portland nel 1947. È uno dei più celebri autori di letteratura fantastica (in particolare horror), oltre che di apprezzatissimi romanzi gotici. Nel corso della sua fortunata e prolifica carriera letteraria – iniziata nel 1974 con il romanzo horror Carrie – ha pubblicato oltre sessanta opere, fra romanzi e antologie di racconti, entrate regolarmente nella classifica dei bestseller di tutto il mondo; tra queste, ricordiamo Le notti di Salem (1975), Shining (1977), It (1986), Misery (1987), Il miglio verde (1996), L’acchiappasogni (2001). Molte di esse 8. vacuo: senza espressione. 9. luce al sodio: la luce particolarmente forte del lampione, con lampadina ai vapori di sodio. 10. falene: farfalle notturne, attirate dalle fonti di luce. sono state adattate al cinema con la sceneggiatura scritta da King stesso. Nell’estate del 1999 è stato vittima di un grave incidente automobilistico, dal quale è sopravvissuto a malapena, dovendo sottoporsi a più di sette operazioni chirurgiche. La convalescenza lo ha obbligato a interrompere temporaneamente la rigida disciplina di scrittore che si era autoimposto (quattro ore ogni mattina per scrivere ogni giorno 2500 parole), ma – una volta ristabilitosi pienamente – ha ripreso l’attività di scrittore ed è tornato a occupare i primi posti nelle classifiche di vendita in tutto il mondo. 2 Questa pagina può essere stampata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore 2012 L’horror pa r t e 2 50 55 60 65 70 75 80 • u n i tà 10 ducente stava cambiando marcia e la mente disperata e terrorizzata di Eddie se lo immaginò nell’atto di bere caffè da un bicchiere di carta e ascoltare un pezzo di Buddy Holly11 alla radio, completamente ignaro che a meno di duecento metri c’era un ragazzo che forse sarebbe morto di lì a pochi secondi. Il puzzo. Il puzzo soverchiante12. Aumentava. Tutt’intomo a lui. Era inciampato in una panchina del parco. Quel pomeriggio alcuni bambini l’avevano rovesciata involontariamente, correndo a casa in ritardo, quando stava per scoccare l’ora del coprifuoco13. Il sedile sporgeva per pochi centimetri dall’erba, una sfumatura di verde su uno sfondo altrettanto verde, praticamente invisibile in quell’oscurità appena rischiarata dalla luna. Il bordo del sedile venne in contatto con gli stinchi di Eddie, in un’esplosione di squisito dolore vetroso14. Le gambe gli si sollevarono nell’aria dietro la schiena e Eddie piombò nell’erba. Guardò dietro di sé e vide la Creatura che sopraggiungeva, con quegli occhi bianchi come uova lesse che scintillavano, le scaglie che gocciolavano bava del colore delle alghe, le branchie che gli si aprivano e richiudevano nel collo gonfio e nelle guance. «Ag!» gracchiò Eddie. Era l’unico verso che riusciva a produrre. «Ag!Ag!Ag!Ag!» Cominciò a strisciare, affondando le dita nel terreno. Aveva la lingua fuori. Nell’attimo precedente a quello in cui le mani callose e puzzolenti di pesce della Creatura gli si chiusero intorno alla gola, fu confortato da un pensiero: È un sogno, non può essere altro. Non esiste una Creatura, non c’è nessuna Laguna Nera, e anche se ci fosse, era in Sudamerica o negli Everglades15 della Florida o in qualche altro posto del genere. Questo è solo un sogno e mi sveglierò nel mio letto o magari sulle foglie sotto il palco della banda e allora... Le mani di batrace16 gli si serrarono intorno al collo e gli strangolarono le grida roche; quando la Creatura lo rigirò, gli uncini chitinosi17 che gli crescevano sulle mani gli scavarono solchi sanguinanti nel collo. Fissò i globi bianchi che aveva per occhi. Sentì le membrane che aveva fra le dita premergli sulla gola come strisce soffocanti di alghe vive. La sua vista resa più acuta dal terrore notò la pinna, qualcosa di simile alla cresta di un gallo e qualcosa di simile alla velenosa pinna dorsale di uno scorfano18, in cima alla testa bitorzoluta della Creatura. Mentre le mani aumentavano la pressione interrompendo il flusso dell’aria ai suoi polmoni, fu ancora in grado di vedere come la luce bianca della lampada al sodio diventava di un colore verde fumoso attraverso la membrana della pinna cefalica19. 11. Buddy Holly: celebre cantautore rock americano. 12. soverchiante: che superava ogni altro odore. 13. l’ora del coprifuoco: l’ora dopo la quale era vietato ai bambini restare fuori di casa. In tempo di guerra il coprifuoco era il momento in cui era proibito cir- colare per strada e tutte le finestre dovevano essere oscurate. 14. squisito dolore vetroso: dolore preciso e acuto, come quello provocato da un vetro tagliente . 15. Everglades: regione paludosa a sud dello stato della Florida. 16. batrace: specie a cui appartengono rane, rospi e simili. 17. chitinosi: rivestiti di scaglie dure e lisce, come quelle di certi insetti. 18. scorfano: pesce squamoso, con una pinna velenosa sul dorso. 19. cefalica: posta sulla testa. 3 Questa pagina può essere stampata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore 2012 L’horror pa r t e 2 85 90 • u n i tà 10 «Tu... non... sei... reale», balbettò Eddie, ma ormai soffocanti nuvole grigie gli si serravano intorno e confusamente capì che quella Creatura era abbastanza reale. Non lo stava forse uccidendo? E tuttavia un briciolo di razionalità gli restò fino alla fine: mentre la Creatura artigliava la carne soffice del suo collo, mentre la sua carotide20 cedeva in un fiotto caldo e indolore che inzuppò le scaglie del rettile, le mani di Eddie gli tastarono la schiena, cercando la cerniera lampo21. Ricaddero solo quando la Creatura gli strappò la testa dalle spalle con un cupo grugnito di soddisfazione. E mentre l’immagine che Eddie aveva di It cominciava a dissolversi lentamente, It cominciava prontamente a trasformarsi in qualcos’altro. Stephen King, It, Milano, Sperling & Kupfer, 1995 20. carotide: la parte centrale della gola, in cui scorrono le due grandi arterie che portano il san- gue al cervello. 21. cerniera lampo: Eddie crede che si tratti di un pupazzo o di un essere che indossa un costume. scheda di analisi Il tema e il messaggio Basterebbe la lettura di questo brano per comprendere perché Stephen King sia giustamente considerato uno dei maestri del genere horror. La sua capacità narrativa gli permette di costruire una trama costantemente in bilico tra realtà e irrealtà, in cui il fantasioso si sovrappone al reale in un costante clima da incubo. Nel testo sono presenti tutti gli “ingredienti” di questo genere narrativo: l’ambiente cupo; la creatura mostruosa, che assume forme ogni volta diverse ma sempre spaventosamente terrorizzanti; l’ambiguità della situazione, in cui il ragazzo crede – s’illude, spera – di trovarsi di fronte a una creatura frutto della propria immaginazione, a un essere umano travestito, a un incubo particolarmente realistico; l’incalzante susseguirsi di eventi che suscitano nel lettore emozioni sempre più forti. La suspense è accresciuta da un inseguimento che sembra non finire mai, in cui Eddie è vittima di “presenze” terrificanti che all’inizio sono frutto della sua immaginazione (le fronde dei salici che gli sembrano le dita di un cadavere), ma che nel prosieguo della sua corsa sempre più accelerata diventano inquietantemente concrete e vicine. La sfrenata corsa verso quella luce che indica la salvezza, il superamento della situazione critica, vengono arrestate dall’incombere del mostro sul ragazzo, fino all’orribile morso che ne stacca la testa dal busto. Nella lotta fra luce e buio, fra innocenza e mostruosità, tra Bene e Male è quest’ultimo ad avere la meglio, almeno in questa prima parte della narrazione; ma la vicenda prenderà nel suo seguito altre direzioni e la ragione riuscirà infine vittoriosa sull’irrazionalità. La forma e il testo Il ritmo narrativo rapido, incalzante, quasi affannoso è uno degli elementi caratterizzanti il brano e una componente importante della costruzione narrativa tipica di Stephen King. Anche lo stile è incalzante, con periodi brevi, talvolta formati da una sola proposizione e una punteggiatura molto forte. L’autore non concede mai respiro al lettore, coinvolgendolo in una serie di eventi quasi ossessiva, come ossessivo è il comportamento dei suoi personaggi. Altro elemento distintivo della scrittura di King è la compiaciuta attenzione che egli dedica ai particolari nelle accuratissime descrizioni di personaggi, ambienti e situazioni. Esagerazione e ricerca del sensazionale contrastano con particolari quotidiani di segno opposto (come i riferimenti culinari alla marmellata o alle uova lesse) che determinano un certo effetto grottesco nella narrazione. Sequenze narrative, riflessive e monologo interiore si sovrappongono gli uni agli altri in modo tale da far transitare il lettore da una visione esterna di ciò che accade a una prospettiva interiore, altrettanto precisa e ancora più coinvolgente e drammatica. 4 Questa pagina può essere stampata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore 2012 L’horror pa r t e 2 • u n i tà 10 Laboratorio sul testo Comprendere Informazioni esplicite 1. In quale luogo è ambientata la scena? 2. Di chi è la voce che Eddie crede di sentire, fra lo stormire delle fonde, nella prima sequenza narrativa? 3. Indica qual è il primo segno distintivo della presenza della Creatura alle spalle del ragazzo. a) b) c) d) 4. 5. 6. 7. Un odore fortissimo e penetrante. Lo stropicciare e sguazzare di piedi. Un improvviso lampo di luce. Un verso confuso, simile a un gorgoglio. ove la Creatura vorrebbe trascinare Eddie e perché? D Quando e perché Eddie cade a terra? Quali forme orrifiche assume la Creatura agli occhi di Eddie? Quale elemento conferma Eddie il fatto che egli si trova in una situazione reale e vera e non in un sogno o in un incubo allucinatorio? Informazioni implicite 8. S ituazioni reali e allucinazioni si alternano nella mente del ragazzo prima del suo incontro con “la cosa”. Dopo aver riletto con attenzione le prime sequenze, completa la seguente tabella. Realtà Allucinazione ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................. ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................. ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................. ..................................................................................................................................... ............................................................................................................................. Significati 9. Nel suo tentativo di sfuggire alla Creatura, Eddie a un certo punto s’indirizza verso la luce di un lampione. Per quale ragione? Che cosa rappresenta la luce in quel momento per Eddie e perché? Analizzare Narratore e punto di vista 10.Di che tipo è il narratore? Quale punto di vista adotta? Tecniche narrative e stilistiche 11.Alla costruzione delle numerose descrizioni presenti nel brano concorrono elementi che derivano dalla percezione sensoriale. Completa la tabella con almeno un esempio per ciascun senso. Vista Udito Olfatto Gusto Tatto ......................................... ............................................. ............................................. ...................................................... .......................................................... ......................................... ............................................. ............................................. ...................................................... .......................................................... ......................................... ............................................. ............................................. ...................................................... .......................................................... 5 Questa pagina può essere stampata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore 2012 L’horror pa r t e 2 • u n i tà 10 12.Riconosci ed evidenzia in modo diverso esempi di monologo interiore e di discorso indiretto libero. 13.Quale ritmo narrativo caratterizza il brano? Come è ottenuto stilisticamente tale ritmo? Padroneggiare la lingua Lessico 14.Riconosci e trascrivi vocaboli ed espressioni del linguaggio scientifico presenti nel testo. 15.Nell’espressione squisito dolore vetroso (r. 56) sono presenti due figure retoriche. Quali? 16.A quale figura retorica corrisponde l’espressione «Ag!Ag!Ag!Ag!» (r. 62)? Grammatica 17.Accanto a ogni sostantivo scrivi gli aggettivi usati nel brano per caratterizzarlo. Odore: .................................................................................................................................................................................................... Dita/artigli: ........................................................................................................................................................................................... Occhi: ..................................................................................................................................................................................................... Labbra: . ................................................................................................................................................................................................. Branchie: ............................................................................................................................................................................................... 18.Il puzzo. Il puzzo soverchiante. Aumentava. Tutt’intono a lui. Che cosa noti di particolare nella costruzione di questo passaggio? Quale effetto produce tale scelta stilistica? 19.Rintraccia ed evidenzia altri esempi del medesimo stile sintattico. Interpretare e produrre 20.In un testo narrativo di circa una pagina stravolgi la trama del racconto, inventando un finale diverso in cui Eddie abbia la meglio sulla Creatura. Puoi scegliere uno stile narrativo simile a quello di King oppure uno tuo personale. 6 Questa pagina può essere stampata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore 2012
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