Mensile delle Missioni di · Berna · Burgdorf-Utzenstorf, AZB 3007 Bern Missione Cattolica Italiana · Bovetstrasse 1 · 3007 Bern 9 3Settembre Anno XXI · n. · Marzo 2015 Langenthal · Olten-Schönenwerd · Solothurn · Konolfingen · Oberland Bernese Quaresima 2015 Non globalizzare l’indifferenza Sommario 6 11 Dalle Missioni Settimana ecumenica a Madras 11-14 Berna I.B .I. Lo sgretolamento di un adagio Di mamma non ce n’è una sola 15-17 Burgdorf-Utzenstorf Dal23agostoal7setembre2014: Langenthal Soggiorno marino (tuto incluso) CHF1190.18-19 Olten-Schönenwerd Dal3al6otobre2014: CHF410.Dal9al12otobre2014: CHF410.20-21 Solothurn Dall'11al18otobre2014: 22 Konolfingen Abano (tuto incluso) 23Terme Oberland Bernese La sentenza CHF1090.- della Corte di appello di Torino, Dal31otobreal4novembre2014:che, “nell’interesse del bambino” ha ricono CHF395.sciuto a due donne uguali diritti in qualità di 24 Illnauerstrasse 26 · 8307 Efreikon Nella: 079 507 94 18 · Uicio: 052 343 00 24 26 Rapporto CENSIS Qualche nota sui fatti di Francia Mensile delle Missioni di: Berna, Burgdorf-Utzenstorf, Langenthal, Konolfingen, Olten-Schönenwerd, Solothurn, Oberland Bernese Direttore responsabile: Luciano Piccoli Capo Redattrice: Ilia Bestetti-Izar Amministrazione e Redazione Missione Cattolica Italiana: 3007 Berna, Bovetstrasse 1, tel. 031 371 02 43, fax 031 372 16 56 [email protected] [email protected] I. 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Per il numero di aprile si prega di inviare il materiale da pubblicare (fotografie, articoli, pubblicità etc.) alla Redazione, entro il 27 febbraio 2015. Grazie. Per nuovi indirizzi o per aggiornamenti rivolgersi e scrivere solo a questo indirizzo di posta elettronica: [email protected] “mamme” di un bimbo, nato da fecondazione eterologa, apre orizzonti sconcertanti e inquietanti. Ricordiamo i fatti. Una donna, sposatasi a Barcellona con una compagna, ha dato alla luce un bambino, nella stessa città, tramite fecondazione eterologa. Secondo la legge spagnola il bambino è stato iscritto all’anagrafe come figlio di due madri, la mamma A e la mamma B. Quando hanno deciso di divorziare, le due mamme hanno chiesto il riconoscimento della maternità per entrambe e, rientrate in Italia, hanno domandato la trascrizione del figlio nel registro delle nascite e il riconoscimento della genitorialità per tutte due. Dopo un iniziale rifiuto, la richiesta è stata accettata perché “il concetto di ordine pubblico deve essere declinato in favore dell’interessa superiore del minore”. “La compagna della donna partoriente – ha inoltre motivato il giudice – non avrebbe potuto attuare un’esercente responsabilità genitoriale e verrebbe anche privata dei diritti successori della famiglia della signora”. Quello che preoccupa dopo tale sentenza è la sorte del bambino, strumentalizzato per soddisfare i desideri degli adulti. Le due donne potrebbero in futuro avere altre relazioni, e, paradossalmente, quante mamme potrebbero esserci? Si è pensato all’interesse delle due donne, non mi pare proprio a quello del minore; si è ceduto alle sollecitazioni di potenti lobbies, andando contro ogni buonsenso e ogni regola di natura. È l’onnipotenza dei nostri giorni; ci sono mamme biologiche, mamme adottive, mamme affidatarie, perché non crearne delle nuove: le mamme per relazione? E che ne sarà del bambino privato dell’unicità materna, voluta dalla natura come garanzia e sicurezza di appartenenza, certezza di affetto, educazione, formazione? Mi vengono alla mente situazioni tragicomiche, per ora paradossali, ma, domani, chissà… Che senso ha allargare la maternità a chi non ha avuto alcun ruolo nella nascita del bambino? Semmai c’entra qualcosa lo sconosciuto donatore-padre biologico. Una confusione per me inaccettabile, ma accolta dalla mentalità corrente. Si vuole ignorare l’unica cosa certa: un bambino nasce sempre da un uomo e da una donna, quale che sia la prassi. In nome della non discriminazione si discrimina un innocente, attribuendogli due madri e privandolo di un padre. Il figlio a ogni costo, il diritto di essere madre anche senza padre, la nuova famiglia con due madri o con due padri, va tutto bene, purchè si assecondino i desideri individuali, falsamente definiti diritti. Ha giustamente scritto su Avvenire il Prof. Francesco D’Agostino: “La sentenza di Torino è espressione della società dei desideri, del loro moltiplicarsi, dell’invenzione di mille nuovi modi per soddisfarli... Questa società è la più coerente con il sistema economico sociale (mercatistico e individualista) che domina nel nostro tempo e dal quale nessuno sa esattamente come sia possibile uscire”. “È forse giunto il momento – continua D’Agostino – di chieder a tutti noi (e soprattutto a quei magistrati che da tempo hanno indebitamente assunto nel nostro paese il ruolo di unici veri attori bio-politici) di riconoscere con la massima franchezza che siamo diventati incapaci di individuare il bene umano al di là della logica dei nostri interessi soggettivi e che per la soddisfazione dei nostri interessi attuali siamo ormai ben disposti a sacrificare i più ragionevoli interessi della generazione futura (a partire da quello basilare di poter chiamare mamma una donna e papà un uomo)”. Parole sante, ma che tristezza non scorgere una via d’uscita! Auguri, Presidente! Breitenrainplatz42,3014Berna,tel. 031 333 88 00 Mentre stiamo per andare in stampa è eletto il nuovo Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella. Desideriamo congratularci con lui e porgergli eei internazionali nostri auguri perché possa Traspori funebri nazionali svolgere il suo mandato, in tempi difficili, con serenità e con la saggezza, l’onestà, l’amore e Servizi funebrie complei ovunque il rispetto per le Istituzioni, la Costituzione la Giustizia che hanno sempre contraddistinto la sua attività politica e personale. La redazione Marzo 2015 Settembre 3
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