-MSGR - 05 LATINA - 38 - 03/03/15-N: 38 (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00564023 | IP: 83.211.28.207 Frosinone Martedì 3 Marzo 2015 www.ilmessaggero.it Più multe nel 2014 ma meno incassi grazie allo sconto Il comandante dei vigili: «Effetto della norma che riduce del 30 per cento la sanzione se pagata entro cinque giorni» NEL CAPOLUOGO Più multe del 2013, ma meno introiti. È il curioso paradosso che riguarda la città di Frosinone e i dati relativi al comportamento della città al volante nel 2014. Da una parte, infatti, i dati degli incassi dalle multe lascerebbero pensare a cittadini sempre più virtuosi. Il Comune lo scorso anno ha incassato "solo" circa 500.000 euro, in media 16,7 euro pro capite. Se sembrano tanti, basti confrontarli con gli oltre 140 milioni di Milano, ma anche con i 3,2 di Rovigo, cittadina che per numero di abitanti si avvicina molto al capoluogo ciociaro. L'ha reso noto ieri il Sole 24 Ore che ha stilato una classifica degli importi medi delle multe per numero di patentati e delle somme totali incassate dai comuni capoluogo di provincia nel corso del 2014. Ebbene, su 108 capoluoghi italiani, Frosinone è all'86esimo posto. Ma il dato ancora più eloquente è che rispetto al 2013 c'è stato un calo negli incassi pari al 22,3%. Due anni fa, infatti, i frusinati hanno pagato, per divieti di sosta, eccessi di velocità ed altre infrazioni al Codice della strada, 22,40 euro di multe pro capite; complessivamente 673.318 euro. IN CONTROTENDENZA D'altro canto però, c'è un altro dato che va in controtendenza e arriva dagli uffici della Polizia Locale: nel 2014 sono stati elevati 16.600 verbali, nel 2013 erano stati 16.040. Quindi in realtà, rispetto allo scorso anno, sono state elevate più multe. C'è di più: rispetto al 2013 il numero dei verbali che risultano pagati è superiore. E allora come si spiega? «In parte a influire - spiega il comandante della Polizia Locale Mauro Donato - è stata, di sicuro, la norma che concede lo sconto del 30% a chi salda le multe entro i primi cinque giorni. Ma abbiamo intenzione di approfondire la questione e capirne le dinamiche». Da qui a qualche settimana inoltre, le multe potrebbero aumentare ancora. In un'ottica di valorizzazione e tutela del centro storico, infatti, il sindaco Nicola Ottaviani ha diramato un'ordinanza mirata «a sensibilizzare la cittadinanza e prevenire comportamenti negligenti e azioni che possano generare condizioni di degrado ambientale e di potenziale pericolo pubblico». Da qui una serie di provvedimenti su più fronti. A partire dal decoro, con il divieto di abbandono di rifiuti e quello di deturpare e imbrattare le facciate e la pavimentazione stradale. Ci sono disposizioni anche per i residenti: «Cortili, terrazze, portici e marciapiedi dovranno essere costantemente puliti e ben conservati, al fine di preservare il decoro urbano e di non arrecare danni a persone». E ancora: le parabole tv devono essere sistemate correttamente sui tetti degli edifici, limitandone per quanto possibile il numero. In caso di mancato adempimento, si legge nell'atto, il Comune provvederà con un proprio intervento sostitutivo con imputazione della spesa a carico dei trasgressori, oltre che all'applicazione delle sanzioni previste. «I ELEVATI 16.660 VERBALI PARI A 500 MILA EURO. IN ARRIVO ALTRE SANZIONI DA 25 A 500 EURO PER CHI NON RISPETTA IL CENTRO STORICO Ordine forense Avvocati al voto, i tempi si allungano Sempre più complessa l’elezione dell’ordine degli avvocati di Frosinone. Il Consiglio di Stato, infatti, ha indicato in 10 il numero dei candidati che si possono votare. Finora, invece, erano 15 (10 uomini e 5 donne). Ma il Consiglio di Stato ha anche rinviato gli atti al Tar per definire termini e limiti delle liste. «Pertanto - spiega il presidente Davide Calabrò, recentemente eletto al Consiglio nazionale forense siamo in attesa di indicazioni dal Tar che dovrebbe esprimersi entro un mesetto». In questa situazione di attesa ci sono (nel Lazio) anche gli avvocati degli Ordini di Roma, Tivoli, Civitavecchia e Velletri. trasgressori - avverte Ottaviani saranno puniti con le sanzioni amministrative e pecuniarie definite nel "Regolamento per l'Arredo e Decoro dell'Ambiente Urbano". «Si rischiano multe - aggiunge il comandante Donato - che vanno da 25 a 500 euro». Sul fronte della riqualificazione del centro storico, intanto, l'assessore al ramo Rossella Testa, ha annunciato l'installazione di 11 nuove panchine e 7 cestini. «Sempre per questo scopo conclude - ho convocato per venerdì alle 19.30 in Comune una riunione aperta ai commercianti, alle associazioni e ai residenti». Denise Compagnone © RIPRODUZIONE RISERVATA Un panorama del centro storico di Frosinone «Scarsa trasparenza sito Asl e spese legali record», Storace porta il caso in Regione e incalza Zingaretti SANITÀ Una specie di «porto delle nebbie», nel quale si naviga a fanali spenti e dove si riesce a vedere poco o nulla: la Asl di Frosinone «è più che opaca, manca totalmente di trasparenza». Parole dell’ex governatore del Lazio, Francesco Storace: su carta intestata della Regione mette nero su bianco tutti i suoi dubbi e presenta un’interrogazione urgente che verrà discussa in aula dal Consiglio regionale durante il Question Time già domani. I DUBBI Quali sono i dubbi del segretario nazionale de La Destra? «Sul sito della Asl di Frosinone non ci sono determine, delibere, documentazioni che, per legge, dovrebbero essere accessibili in una Azienda sanitaria». Critiche anche al direttore generale della Isabella Mastrobuono «è stata oggetto di numerose controversie con i sindacati - sottolinea Francesco Storace - a partire dall’esborso per le spese legali alle nomine, inclusa quella, poi rientrata, di un portavoce. Si parla, secondo i sindacati e in particolare la Fials, di 8,5 milioni di euro di spese legali, in cui rientrano consulenti esterni, parcelle, spese processuali e risarcimenti». E poi c’è il capitolo della nomina di un portavoce per la manager, incarico revocato nel giro di 24 ore «per il fuoco di fila delle polemiche. Ho provato a verificare sul sito ma non c’è traccia alcuna di trasparenza e accessibilità online alle informazioni. Solo la laconica comunicazione degli orari di ufficio in cui si possono verificare gli atti». Infine, Storace mira su un terzo bersaglio «l’ex consigliere provinciale di Rifondazione Comunista, Francesco Giorgi, che dal 31 luglio 2013 è il responsabile della trasparenza: chiedo a Zingaretti di venire in Aula e spiegare cosa ha fatto questo signore dal giorno del suo insediamento e se il Presidente non ravvisi la necessità di pubblicare online tutti gli atti». l’università a Roma - dice Francesco Giorgi - E se dovessi rispondergli, l’istinto sarebbe quello di mettermi in macchina ed affrontare la questione faccia a faccia, come si faceva in quegli anni». L’accusa è precisa: scarsa trasparenza, niente delibere, impossibile controllare cosa accada e se le scelte siano legittime. «Non posso rispondere - taglia corto Francesco Giorgi - perché l’attacco mi arriva in un contesto lavorativo e per parlare devo essere autorizzato dall’Azienda. Ma posso dire che una mia iniziativa privata ci sarà». A cosa si riferisce? «Nell’interrogazione, Storace ricollega tutto alla mia collocazione politica: è una chia- ra discriminazione ideologica e non è consentita a nessuno, nemmeno a Storace» denuncia il responsabile alla Trasparenza Asl. Insomma è infastidito che abbia ricordato la sua appartenenza a Rifondazione Comunista? «Niente affatto, io rivendico la mia appartenenza politica: ma non si può lasciare intendere che io sia qui solo per la politica, se Storace vuole essere corretto indicasse anche i titoli accademici in base ai quali faccio questo lavoro». Insomma, alle critiche nessuna risposta? «La sto scrivendo, verrà resa pubblica durante i lavori del consiglio regionale». Alessio Porcu I VELENI DEL PASSATO L’ex governatore e l’attuale responsabile alla trasparenza della Asl si conoscono dagli anni della contestazione studentesca «Ci siamo scontrati fisicamente nel 1978, facemmo a pugni all’epoca in cui frequentavamo NEL MIRINO IL RESPONSABILE GIORGI, EX RIFONDAZIONE: «FACEMMO A PUGNI NEL 1978. VUOLE DISCRIMINARMI. IN AULA AVRÀ LA MIA RISPOSTA» Il sito internet dell’Asl di Frosinone Elezioni a Ceccano, Pd «commissariato» tra i mugugni POLITICA Alle elezioni comunali di primavera il Partito Democratico di Ceccano arriverà semi-commissariato. Nel senso che a gestire la sezione locale non saranno gli organi eletti nel congresso solo poche settimane fa, ma sarà la Federazione provinciale coadiuvata da tre dirigenti: Maurizio Cerroni, Claudio Cola e Stefania Sacchi. La notizia è stata comunicata ufficialmente ieri dalla segreteria provinciale che ha fornito anche una motivazione altrettanto ufficiale: «In vista delle imminenti elezioni amministrative - si legge - vista la disponibilità di Nicolino Ciotoli e Giulio Conti, rispettivamente segretario e presidente del Circolo, a far parte della lista del Pd, al fine di garantire un processo democra- tico nella composizione della lista e lo svolgimento di una campagna elettorale che consenta al partito di essere motore propulsivo della coalizione di centro sinistra che sosterrà Luigi Compagnoni, la Federazione Provinciale del Pd presiederà i lavori del Circolo fino allo svolgimento delle elezioni». In realtà la decisione ha origini lontane e affonda le radici nella spaccatura registratasi nel partito alle primarie di gennaio per la scelta del candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra. Il Pd si presentò con tre candidati, non riuscendo quindi a prevalere. Vinse il socialista Luigi Compagnoni, il Pd confermò l'appoggio insieme con Sel e Idv, ma inevitabilmente piovvero le critiche sul capo della dirigenza della sezione, portate avanti in particolar modo dall'ex sindaco Mauri- zio Cerroni. Che oggi si ritrova commissario della sezione. Negli ultimi giorni, inoltre, all'interno della sezione, alcuni hanno anche parlato di una difficoltà del partito nel comporre la lista. Tutte motivazioni che sono confluite nella decisione di ieri. PARTITO SEMPE SPACCATO «Nulla da eccepire - ha commentato ieri Nicolino Ciotoli - ma mi sarei aspettato un intervento della Federazione anche nelle Costanzo e Battisti NICOLINO CIOTOLI: «NULLA DA ECCEPIRE MI SAREI ASPETTATO UN INTERVENTO ANCHE QUANDO INFURIAVA LA GUERRA INTERNA» scorse settimane, quando infuriava la guerra interna al partito, invece non l'hanno fatto». Il fatto è che il partito, anche a livello provinciale, non vive uno dei suoi momenti migliori. È un partito dall'assetto congelato dopo l'ennesimo rinvio del congresso provinciale al prossimo autunno. La motivazione allora fu la seguente: «Congresso rinviato perché non c'è un clima sereno per lo svolgimento». Ovvero: c'era ancora il rischio di veder venire fuori dai lavori un risultato che non sarebbe legittimato da tutti, ma anzi contestato, come è già accaduto in passato. Resta il fatto che, se è rimasto immutato il quadro dirigenziale - Simone Costanzo segretario e Sara Battisti presidente -, restano immutate anche le fratture interne. Resta, ad esempio, lo scenario surreale dell'Ammini- strazione provinciale in cui esiste un Pd di governo, quello di Antonio Pompeo (corrente Scalia), e un Pd di opposizione, quello di Antonio Cinelli (corrente De Angelis). «Finché il presidente continuerà a governare con la destra, con Forza Italia, con uomini che fino a qualche anno fa erano in Giunta con Iannarilli ha ribadito ieri quest'ultimo noi rimarremo all'opposizione». Una sorta di dialogo i due Francesco del Pd l'avevano riavviato dopo mesi di durissimo faccia a faccia. L'intenzione era quella di affrontare con un partito unito le prossime amministrative di maggio, di scena in tanti comuni importanti della provincia, a partire da Ceccano, appunto. Ma l'ultima novità di ieri non renderà il clima più disteso. De.Co. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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