ELISEO SCUOLA I sezione (ottobre – novembre 2014) IO IMPERO_non uccidermi Numeri dietro cui nascono vite interrotte. Storie di ordinaria violenza. Donne e padri, sognatori e figli, visionari e soli, trapassati dalle lame affilate dei loro dis-simili. La guerra ai diversi, la morte che fa guerra all’amore. Il riscatto. La storia buona. Violenza è sangue che scorre, la parola che ha paura, l’anonimato, l’omertà, l’immobilismo, l’impunità. Il bianco e il nero che fanno a botte. È gridare, come starsene zitti. Violenza è grande e piccolissima, è affondo e superficie. È privazione e affastellamento. È dura, può farsi ironica. Per il filone Io Impero verranno approfonditi alcuni degli argomenti più forti che gli insegnanti si trovano ad affrontare: la consapevolezza parziale da parte dei ragazzi delle conseguenze psicologiche che l’abuso fisico e psicologico generano sulla vittima, sul più vulnerabile; le violenze, nelle molteplice forme che esse assumono, dalle manipolazioni all’aggressione, dalle insidie della ‘rete’ all’esclusione. GRANDE READING DI APERTURA 3 novembre, ore 19 - Teatro Eliseo “Manipolati - storie violente” scritto da Melania Petriello Manipolazioni della coscienza e del consenso, violenze urbane palpabili e sanguinamenti familiari, solitudini grevi nella centrifuga dal tempo, sogni e segni corrosi, il peso dell’incuria sulla prepotenza dell’oblio. I fatti raccontano di un paese ferito e stanco, nelle cui pieghe si dipana il colore delle resistenze. Dietro le storie, ci sono le donne e gli uomini che ne muovono l’epilogo. Vite abortite o consegnate, rinascimenti privati e silenzi affollati, memorie rapite dalla chiamata al racconto. Identità che appartengono alla storia comune, nelle quale ci sono colpevoli e vinti, carnefici mascherati e morti senza giustizia. Ci sono le città che viviamo e la città che siamo. C’è, anche, il non essere mai del tutto. Con una sola, forte responsabilità che chiede riscatto: allargare la parentesi del bene. Certe parole hanno ragione, e quando ci chiediamo che fine fanno le abbiamo già condannate. Salvarle è provare a salvarsi. MANIPOLATI apre la stagione di Eliseo Scuola 2014-2015. Una grande maratona di lettura, nel teatro che è sintesi e urgenza, per iniziare a raccontare di una sfida importante: non c’è riscatto senza conoscenza. Grazie a chi ha voluto metterci la voce. Leggono con l’accompagnamento di Luca Aquino alla tromba Vincenzo Spadafora (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), Alessandra Ferrari (giornalista, caporedattore PiazzaPulita), Francesco Caldarola (giornalista, autore Ballarò), Elisabetta Stefanelli (giornalista, caporedattore ANSA Cultura), Annalisa Nazzaro (docente di lettere, Liceo Lucrezio Caro di Roma), Riccardo Romano (IV F, Liceo Linguistico Lucrezio Caro di Roma), Federica Sgaggio (giornalista e scrittrice), Francesca Montinaro (artista, scenografa), Alice di Stefano (responsabile narrativa Fazi Editore), Rossella Rinaldi (Cinecittà Luce- FilmItalia), Nicla Mercuri (giornalista, docente Istituto Virgilio 4 di Scampia), Claudia Marchionni (giornalista tg5), Emiliano Sbaraglia (scrittore, Ass. Piccoli Maestri), Gaja Cenciarelli( autrice,traduttrice Ass.Piccoli Maestri);Isabella Pedicini (storica dell’arte e scrittrice), Sebastiano Nardone (attore) , Luca Ferrini ( attore) Apre Andrea Vianello Direttore Rai3 Introduce Melania Petriello Intervengono gli attori Sebastiano Nardone, Dodi Conti, Silvia Antonini Spettacoli in cartellone: 14 – 17 novembre 2014 - Piccolo Eliseo ore 10.00 e ore 11.30 Sebastiano Nardone e Silvia Antonini Per l’attor giovane si ringrazia il Liceo Classico Orazio In T’aspetto fuori Testo e regia di Paolo Vanacore Musiche di Alessandro Panatteri una produzione Alt Academy Lo spettacolo affronta una tematica di grande attualità che tocca ognuno di noi molto da vicino: il cyber bullismo è un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni gigantesche non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo con lo sviluppo dirompente e ormai irrefrenabile della tecnologia, del mondo dei social network, delle chat e delle immagini e dei video che si diffondono ormai senza più controllo nella rete. Gli adolescenti sono i più deboli di fronte a questo tsunami che arriva a sovrastare la loro stessa esistenza in modo sempre più preoccupante. Una volta i bulli a scuola ti aspettavano fuori dalla classe per sfidarti, per insultarti, prenderti in giro, oggi ci chiediamo se per caso non abbiamo creato una generazione di codardi, di vigliacchi, che si nascondono dietro un click per fare del male a qualcuno, al riparo del loro monitor o dello schermo di un telefonino. Forse non è così, forse i ragazzi non si rendono conto appieno dei pericoli e dei danni che vanno a provocare alla psiche dei loro coetanei più fragili e caratterialmente più deboli. Filippo è un ragazzo di sedici anni come tanti altri, va bene a scuola, un po’ taciturno, riservato, non perfettamente inserito nel gruppo ma sereno a suo modo. Sua madre Daniela invece è una donna separata che lavora incessantemente per offrire a suo figlio una vita dignitosa, una donna che forse non riesce a leggere dietro i silenzi di suo figlio in quella ordinaria vita quotidiana apparentemente tranquilla nella quale il rapporto con suo figlio si sviluppa soltanto in pochi istanti mattutini e poco più di un’ora la sera. Ormai gli adulti rincorrono la loro esistenza senza riuscire a ritagliarsi un tempo necessario a sé stessi, a coltivare i rapporti con la propria famiglia. Viviamo insieme ma isolati e chiusi nella nostra rete di contatti personali e di finte emozioni. Il pericolo però è dietro l’angolo e sarà Paolo, un disincantato professore di filosofia, rappresentante di una categoria, gli insegnanti, sempre più in difficoltà di fronte a tale fenomeno, a rendersi conto che qualcosa di preoccupante sta succedendo nella sua classe e nella vita di Filippo. Sulla scena convivono due ambienti di narrazione, la casa e la scuola, due ambienti veri, reali, che però il mondo virtuale forse ha reso ancora più distanti. In fondo si tratta di una lotta che noi esseri umani, ragazzi, insegnanti, genitori, tutti noi dotati di anima, siamo obbligati a vincere. Paolo Vanacore. 19 - 21 novembre 2014 - Roma, Piccolo Eliseo ore 10.00 e ore 11.30 Dodi Conti in Zio Antonio Testo e regia di Paolo Vanacore una produzione Alt Academy Un viaggio, breve, nell’Italia di circa trent’anni fa, breve perché purtroppo oggi la memoria si fa sempre più corta. Quando gli immigrati erano italiani e gli extra comunitari pure, un esodo Italia verso Italia, negli anni in cui a migliaia dal sud assalivano le periferie di Roma portandosi dietro le speranze di una vita. Una giovane sposa, Maria, arriva nella capitale da una Sicilia verde e assolata con ancora addosso il profumo dei pomodori rossi dei campi e del mare, direttamente all’ombra dei palazzoni di un quartiere, la Magliana, già stuprato dall’abusivismo edilizio. Con lei il marito Giovanni, primo e unico amore adolescenziale, che dopo il matrimonio si rivela duro e violento, proprio come suo padre. La stessa presa sul braccio, forte, che le faceva male anche quando non era arrabbiato. Una violenza continua che prosegue sotto le lenzuola dove l’obiettivo per lui è mettere al mondo uno o più figli maschi. Un’impresa che diventerà una vera e propria ossessione ogni volta che Maria metterà al mondo una bambina. Ma la spirale di violenza che avvolge Maria purtroppo non avrà fine neanche dopo la nascita del piccolo Antonio. Zio Antonio è la storia di un’involuzione, il percorso tortuoso e sofferto che Maria dovrà affrontare per riprendersi la propria vita anche attraverso l’aiuto di tutto ciò che all’inizio le mancava: la consapevolezza di sé, la sete di sapere, la cultura. Lo spettacolo è l’adattamento teatrale di uno dei racconti contenuti nella mia raccolta “Donne Romane, storie al margine sotto l’argine” (Edilet) che narra le vicende tutte al femminile di coloro che a mio dire sono le vere protagoniste della vita di quartiere e che hanno vissuto gli anni terribili del secolo scorso. Paolo Vanacore Incontri gratuiti presso le scuole: dal 29 settembre al 20 ottobre 30 incontri con le psicoterapetute Concetta Maracci e Stefania Paone Il bullismo e la violenza alle donne: conoscere e contrastare. IO IMPERO- Non Uccidermi a cura della Dott.ssa Concetta Maracci e Dott.ssa Stefania Paone Incontri gratuiti presso le scuole medie di primo e secondo grado L’organizzazione dell’incontro è stato pensato rivolgendo l’attenzione sugli e con gli alunni, partendo da loro, dalle loro conoscenze, dai loro saperi, per giungere ad una consapevolezza maggiore di tematiche di fondamentale importanza come il bullismo e la violenza contro le donne. I ragazzi svilupperanno la costruzione del pensiero critico che gli permetterà di acquisire gli strumenti necessari alla comprensione di tali tematiche. In virtù di tutto questo la lezione sarà un incontro che porrà al centro i ragazzi e le tematiche da approfondire; una lezione “pratica-teorica” in cui gli alunni saranno i protagonisti attivi con l’aiuto dei conduttori, attraverso esercitazioni in piccoli gruppi (max 10 persone) in modo da rendere attivo ogni singolo alunno, così riuscendo a coinvolgere tutti. Al termine di ogni esercitazione, in ogni gruppo di lavoro verrà scelto un portavoce che riferirà il pensiero di tutti, sperimentando così comportamenti di cooperazione e di inclusione. Questo permetterà a tutti gli alunni di imparare a muoversi nel rispetto delle regole e ad agire nel rispetto del pensiero e dell’essere altrui, presupposti fondamentali del vivere insieme. Sul finire ci sarà la proiezione di filmati e slides come supporto teorico al lavoro pratico svolto nella prima parte dell’incontro e anche qui ci sarà una viva partecipazione e un attivo coinvolgimento dei singoli gruppi attraverso un dibattito aperto e riflessivo su quanto visto e svolto. LECTIO MAGISTRALIS DI CHIUSURA Lunedì 24 novembre, ore 18 – Teatro Eliseo “Raccontami una storia” con DACIA MARAINI L’incontro con una delle più grandi scrittrici della letteratura italiana del novecento. Un racconto di esperienze e militanze, la condivisione delle parole necessarie e delle storie che fanno la differenza. Uno spazio di interazione e scambio, donato ai ragazzi, perché prendano dall’esempio la forza di scegliere.
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