Corso di Biomatematica 1 (G. Gaeta) Esame del 28 Gennaio 2014 Scrivere chiaramente e in stampatello in testa all’elaborato: Nome, Cognome, numero di matricola. Tempo a disposizione: DUE ORE. Non `e consentito l’uso di libri o appunti; `e consentito (ma non necessario) l’uso di calcolatrici. La soluzione sar` a disponibile in rete nel pomeriggio. Esercizio 1. Una popolazione evolve, di generazione in generazione, secondo la legge Pn+1 = A(Pn ) · Pn , dove Pn e’ la popolazione della generazione n-ima e A(P ) `e il tasso di crescita, dipendente dal livello della popolazione, dato da A(P ) := k e−P . Si chiede di determinare i valori di equilibrio per la popolazione, e la loro stabilit` a, al variare del parametro k > 0. Esercizio 2. Una popolazione evolve secondo la legge dP = k P (P − e−P ) , dt con k un parametro positivo. Si chiede di determinare i livelli di equilibrio per questa popolazione, e la loro stabilit`a, a seconda dei valori di k. Esercizio 3. Si consideri l’equazione differenziale con ritardo dx = −x + (1/2)b x, dt dove x = x(t) e x b = x(t−δ). Si chiede di determinare se la soluzione di equilibrio x = 0 `e stabile per δ = 0.5. Esercizio 4. Una certa specie ha genoma di lunghezza ` = 1000; ogni gene pu` o esistere in due soli alleli. La fitness dei diversi genomi gi `e eguale a w, ad eccezione di un genoma privilegiato g0 , che ha fitness W0 = (1 + k)w. Dato che la riproduzione della specie avviene con un tasso di mutazione µ = 10−5 su ogni gene, e sapendo che k = 1.5, si chiede se esister`a una quasi-specie caratterizzata dal genoma g0 . [Suggerimento: calcolare la soglia per la “catastrofe degli errori” con i dati forniti. Si ricorda che in assenza di mutazioni la frequenza x di un genoma g con fitness w nella popolazione evolve secondo la legge x b = xw/ < w >.] 1 SOLUZIONI Esrcizio 1. Una popolazione evolve, di generazione in generazione, secondo la legge Pn+1 = A(Pn ) · Pn , dove Pn e’ la popolazione della generazione n-ima e A(P ) e’ il tasso di crescita, dipendente dal livello della popolazione, dato da A(P ) := k e−P . Si chiede di determinare i valori di equilibrio per la popolazione, e la loro stabilita’, al variare del parametro k > 0. Soluzione. La legge di evoluzione e’ della forma Pn+1 = f (Pn ) ; le soluzioni di equilibrio si determinano chiedendo che sia f (P ) = P , che in questo caso significa P = k P e−P ; ovvero P [1 − k e−P ] = 0 . Si ha una soluzione (banale) per P = 0; quando P 6= 0 l’equazione si riduce a k = eP e quindi a P = P∗ = log(k) . Questa e’ una soluzione positiva (quindi accettabile, ovvero esiste) per k > 1. Per la stabilita’, si procede secondo il criterio generale per le soluzioni di Pn+1 = f (Pn ): bisogna cioe’ calcolare f 0 (P ) nel punto di equilibrio e determinare il suo modulo: se questo e’ minore di uno la soluzione di equilibrio e’ stabile, se e’ maggiore di uno essa e’ instabile. Nel nostro caso, f (P ) = k P e−P e quindi f 0 (P ) = k e−P − k P e−P = k e−P (1 − P ) . Nel punto di equilibrio banale P = 0 abbiamo f 0 (0) = k ; 2 quindi questo e’ stabile per k < 1 ed instabile per k > 1. Nel punto di equilibrio non banale P∗ , che esiste solo per k > 1, abbiamo f 0 (P∗ ) = ke−P∗ (1 − P∗ ) = k [1 − log(k)] (1/k) = 1 − log(k) . Richiedere |f 0 (P∗ )| < 1 e’ quindi equivalente – ricordando che bisogna assumere k > 1 e quindi log(k) > 0 perche’ esista P∗ – a richiedere log(k) < 2 ; questa e’ a sua volta equivalente a k < e2 . In conclusione, P0 esiste sempre ed e’ stabile per 0 < k < 1, instabile per k > 1; P∗ esiste per k ≥ 1 ed e’ stabile per 1 < k < e2 . Esercizio 2. Una popolazione evolve secondo la legge dP = k P (P − e−P ) , dt con k un parametro positivo. Si chiede di determinare i livelli di equilibrio per questa popolazione, e la loro stabilita’, a seconda dei valori di k. Soluzione. I livelli di equilibrio si hanno ponendo dP/dt = 0, ossia in questo caso k P (P − e−P ) = 0 . Si hanno evidentemente due soluzioni: la soluzione banale P0 = 0, e quella non banale P∗ identificata da P∗ = e−P∗ ; questa esiste sicuramente ed e’ positiva dato che P e’ crescente, e−P decrescente, e per P = 0 si ha e−P = 1. Quanto alla stabilit` a, ricordiamo che la soluzione stazionaria P∗ di dP/dt = f (P ) e’ stabile se f 0 (P∗ ) < 0, instabile se f 0 (P∗ ) > 0. Nel nostro caso f (P ) = k P (P − e−P ) ; ne risulta che f 0 (P ) = k (P − e−P ) + k P (1 + e−P ) = 2 k P + k (P − 1) e−P . Nei punti di equilibrio abbiamo, con semplici calcoli (ricordando che e−P∗ = P∗ ), f 0 (P0 ) = − k ; f 0 (P∗ ) = 2 k P∗ + k (P∗ − 1) e−P∗ = k P∗ + k P∗2 . Quindi, f 0 (P0 ) < 0 per ogni k > 0, ed il punto P0 e’ sempre stabile; d’altra parte f 0 (P∗ ) > 0 per ogni k > 0 (in quanto P∗ > 0), ed il punto P∗ e’ sempre instabile. 3 Esercizio 3. Si consideri l’equazione differenziale con ritardo dx = −x + (1/2)b x, dt dove x = x(t) e x b = x(t − δ). Si chiede di determinare se la soluzione di equilibrio x = 0 `e stabile per δ = 0.5. Soluzione. Si tratta di un’equazione lineare. Per δ = 0 la soluzione x = 0 `e evidentemente stabile. Ponendo x(t) = x0 eλt l’equazione si riscrive (dopo aver eliminato i fattori comuni) come λ = −1 + (1/2) e−λδ . Scrivendo inoltre λ = µ + iν (con µ e ν reali) e separando le parti reale ed immaginaria, l’equazione diviene il sistema µ = − 1 + (1/2) e−µδ cos(νδ) , ν (1/2) e−µδ sin(νδ) . = Per avere un cambio di stabilit`a si deve avere µ = 0; ma ponendo µ = 0 il sistema precedente diviene 0 = − 1 + (1/2) cos(νδ) , ν = (1/2) sin(νδ) . La prima equazione non ammette mai soluzione, e dunque x = 0 resta stabile per qualsiasi valore del ritardo δ. Esercizio 4. Una certa specie ha genoma di lunghezza ` = 1000; ogni gene puo’ esistere in due soli alleli. La fitness dei diversi genomi gi e’ eguale a w, ad eccezione di un genoma privilegiato g0 , che ha fitness W0 = (1 + k)w. Dato che la riproduzione della specie avviene con un tasso di mutazione µ = 10−5 su ogni gene, e sapendo che k = 1.5, si chiede se esistera’ una quasi-specie caratterizzata dal genoma g0 . Soluzione. La dinamica della frequenza x0 per il genoma g0 e’ descritta da x b0 = x0 W0 (1 − β) , <W > 4 dove < W > e’ la fitness media della popolazione, < W >= (1 + kx0 )w, e β = µ · ` e’ il tasso di mutazione per l’intero genoma. Si ha equilibrio quando x b0 = x0 , e quindi (se x0 6= 0) quando (1 − β) W0 = < W > . Questa equazione, per quanto detto sopra, si riscrive come (1 − β) (1 + k) w = (1 + k x0 ) w . Eliminando il fattore w 6= 0 abbiamo 1 + kx0 = (1 + k) (1 − β) e quindi x0 = [(1 + k)(1 − β) − 1]/k . Si ha la catastrofe degli errori quando x0 determinato in questo modo risulta x0 ≤ 0 (e quindi solo la soluzione x0 = 0 risulta accettabile). Nel caso in esame abbiamo x0 = [(1 + 1.5) (1 − 0.01) − 1]/(1.5) = [(2.5 · 0.99) − 1]/(1.5) ' 0.98 . Quindi NON siamo in regime di catastrofe degli errori, e si ha in effetti una quasi specie caratterizzata da g0 . 5
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