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La società attiva nelle energie rinnovabili e nella tutela
ambientale ha appena siglato nel Paese asiatico un memorandum d'intesa
con il gruppo Cecep e una jv con Zhejiang Media. Ma è soltanto l'inizio...
KINEXIA
Chiamatela Chinexia
di Francesco Colamartino
K
inexia, attiva nelle
energie rinnovabili,
si è incontrata venerdì 13 giugno in Cina
con Cecep Sustained
Technology Innovation Fund,
società operativa di China
Energy Conservation And
Environmental Protection
Group (Cecep), per sottoscrivere un memorandum d'intesa
del valore di 30 milioni di dollari (circa 22,2 milioni di euro).
L'obiettivo è sviluppare insieme
un progetto di trattamento di acque e reflui industriali nell'area
di Yuyao, in Cina. Insieme al presidente e ad di Kinexia, Pietro
Colucci, e all'executive partner
di Cecep, Haoming Liu, c'erano il
ministro italiano dello Sviluppo
economico, Federica Guidi, e il
ministro cinese del Commercio,
Gao Hucheng L'accordo è stato
siglato sotto l'egida di Invitalia,
l'agenzia nazionale italiana per
l'attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d'impresa, alla pre-
senza di Banca Rothschild. I due
firmatari, in seguito all'accordo,
rafforzeranno la partnership
con lo sviluppo di progetti nel
recupero di rifiuti e nelle smart
technology, che saranno replicati nei prossimi anni in almeno
una decina di altre realtà industriali della Repubblica Popolare
Cinese. Il gruppo Cecep è attivo nella parte orientale della
Cina in diversi business,
tra cui energie rinnovabili ed efficienza
energetica, e gestisce
fondi pubblici volti a finanziare lo sviluppo di
tecnologie sostenibili.
Il gruppo controlla circa
170 società e conta
30 mila dipendenti,
con un
grande bisogno di interventi
nel settore in cui operiamo e la
normativa si evolve rapidamente», spiega Colucci aMF-Milano
Finanza, «il Paese si sta velocemente adeguando alle pratiche
occidentali, perché quello
ambientale è un problema gravissimo e molto
sentito dal popolo.
Lo Stato ha infatti stanziato
un'enorme quantità di risorse
per la protezione ambientale».
Quanto alla normativa italiana,
Colucci non cela le perplessità.
«Questo governo ha una grande occasione per fare molto più
di quanto fatto finora. Certo un
possibile taglio retroattivo degli
incentivi, di cui si parla in queste settimane, non sarebbe un
buon inizio, ma noi imprenditori confidiamo che la sensibilità
di chi ci governa lo porti a valutare la green economy con la
attivo di 16 miliardi di dollari e dovuta attenzione». Colucci ha
ricavi per 8 miliardi. Suo obiet- inoltre sottoscritto con il pretivo è ridurre di 12 milioni di sidente della società Zhejiang
tonnellate l'anno le emissioni Media, Wei Ceiliang, un accordi carbonio. «La Cina oggi ha do in joint venture da 25 milioni
di dollari (circa 18,5 milioni di
euro) per realizzare e gestire
impianti di produzione di energia ricavata dal recupero dei
fanghi industriali del distretto tessile nel sud della Cina.
Questi progetti riguarderanno
soluzioni tecnologiche e gestionali per il trattamento delle
acque inquinate, sistemi a isola
di smart grid e recupero e trasformazione dei rifiuti. La Cina
è solo la prima tappa di un processo di espansione all'estero
di Kinexia. Dopo la recente fusione con Sostenya, la società
raggiungerà una scala dimensionale e un patrimonio tali
da permetterle di accedere con
più facilità ai mercati stranieri. La rotta punta ora verso il
Nord Africa, gli Emirati Arabi,
l'Europa dell'Est, il Sudamerica
e altri Paesi asiatici. Tra gli
obiettivi, c'è soprattutto quello
di esportare nel mondo il modello di smart grid, smart city
e smart home già sperimentato in Italia con l'acauisizione
di Innovatec, attraverso cui le
comunità, quando le normative lo permetteranno, potranno
scambiarsi energia via internet
senza pagare, ma solo attuando delle compensazioni. Le
abitazioni, che utilizzano poca
energia durante il giorno e negli
infrasettimanali, potranno cedere il surplus accumulato alle
aziende, che invece sono energivore proprio in quei periodi del
giorno e della settimana. E viceversa, (riproduzione riservata)