Salsicce di Igiaba Scego (AA. VV. Pecore nere, Laterza, Roma-Bari 2006, pp. 23-36) Commenti 1. Daniele Carraro (III E) La protagonista somala del racconto di Scego è una donna molto combattuta con se stessa. Pur di essere accettata in Italia, il paese di adozione, arriva a fare un gesto contrario alla sua religione: mangiare delle salsicce che lei ha sempre considerato cibo immondo. Non avrebbe dovuto neanche comprarle e infatti alla fine rinuncia. Con questo racconto, secondo me, la scrittrice trasmette questo messaggio a noi lettori: non vergognatevi di ciò che siete, non badate alle critiche altrui e non rinunciate a vivere nel rispetto delle vostre idee. 2. Chiara Faccin (III E) Questo racconto di Igiaba Scego è divertente e triste allo stesso tempo. La protagonista non sa se è (e vuole essere) italiana o somala. Anche se è musulmana, per sentirsi italiana, decide di mangiare delle salsicce, vietate dalla sua religione. Poi però non le mangia e fa bene: ognuno è quel che è e non serve forzarsi a fare cose che non convincono. Chi ci vuol bene ci accetta comunque. 3. Veronica Di Mizio (III E) Inutile fare qualcosa per dimostrare chissà che a persone che ci giudicano senza neanche conoscere bene la nostra cultura, la nostra vita e la nostra provenienza. 4. Pierluigi Cosmi Igiaba Scego, ormai, non è né somala né italiana, ma un misto delle due culture. 5. Maristella Lando Andare contro i propri principi non è mai una soluzione. Quando si arriva in un Paese straniero è giusto rispettare le sue leggi, senza rinnegare però le proprie convinzioni. Mi è piaciuto molto leggere che Igiaba Scego si sente una donna “con più identità”, più lingue e più culture.
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