ESSENZE DERIVATI AGRUMARI Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) Pubblicato dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi (www.ssea.it) 97 Sintesi di diidrocalconi ad elevata solubilità in acqua da precursori flavonici estratti da pastazzo di bergamotto Castrese Esposito1 , Domenico Cautela1, Luigi De Masi1 , Francesco Siano1 , Domenico Castaldo1*, Luigi Servillo2 1 Stazione Sperimentale per l’Industria delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi, Via Gen. Tommasini, 2 - 89127 Reggio Calabria, Italy 2 Dipartimento di Biochimica e Biofisica "F. Cedrangolo", Seconda Università di Napoli, Via Costantinopoli, 16 - 80138 Napoli, Italy RIASSUNTO ABSTRACT Un derivato glicosilato della neoesperidina diidrocalcone, l'1- (4- ((2- O[6- desossi- - L- mannopiranosil]- 6- O- [- D- glucopiranosil]- - Dglucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossifenil)- 3- [3- idrossi- 4- metossifenil]1- propanone, è stato preparato isolando composti precursori da una miscela di flavonoidi ottenuta per estrazione da bucce esauste della lavorazione di bergamotto (pastazzo). A partire dalla neoesperidina contenuta nell'estratto, è stato preparato il 4'- metossi- 3',5- di- O- acetil- flavanone7- [2- O- (2,3,4- tri- O- acetil- 6- desossi- - L- mannopiranosil)- 3,4- diO- acetil- - D- glucopiranoside], che fungeva da glicosil accettore, con una reazione di glicosidazione che impiegava il 2,3,4,6- tetra- O- acetil- D- glucopiranosil bromuro come glicosil donatore. Il prodotto di glicosidazione ottenuto, l'1- (4- ((2- O- [6- desossi- - L- mannopiranosil]6- O- [- D- glucopiranosil]- - D- glucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossifenil)- 3- [3- idrossi- 4- metossifenil]- 1- propanone, è stato purificato e successivamente caratterizzato mediante cromatografia su strato sottile (TLC), cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC), risonanza magnetica nucleare (1H NMR) e spettroscopia di massa con elettrospray (ESI- MS). Abbiamo dimostrato che la reazione avviene con buone rese e può essere utilmente impiegata per la preparazione di sostanze edulcoranti, di discreta solubilità in acqua e di notevole interesse economico, a partire da materie prime di scarto. A Glycosylated derivated of the neohesperidin dihydrochalcone, the 1(4- ((2- O- [6- deoxy- - L- mannopyranosyl]- 6- O- [- D- glucopyranosyl]- - D- glucopyranosyl)oxy)- 2,6- dihydroxyphenyl)- 3- [3hydroxy- 4- methoxyphenyl]- 1- propanone, was prepared by precursory isolations of flavonoid obtained from extraction of exhausted peels of the workmanship of Citrus bergamia. From the neohesperidin contained in the extract was prepared the 4'- metoxy- 3',5- di- O- acetil- flavanone- 7[2- O- (2,3,4- tri- O- acetyl- 6- deoxy- - L- mannopyranosyl)- 3,4- diO- acetyl- - D- glucopyranosyde], that was used as acceptor, with a reaction of glycosylations that employed the 2,3,4,6- tetra- O- acetyl- - Dglucopyranosyl bromide as donor. Glycosylations product, the 1- (4- ((2O- [6- deoxy- - L- mannopyranosyl]- 6- O- [- D- glucopyranosyl]-D- glucopyranosyl)oxy)- 2,6- dihydroxyphenyl)- 3- [3- hydroxy- 4methoxyphenyl]- 1- propanone, was purified and subsequently characterized by thin layer chromatography (TLC), high pressure liquid chromatography (HPLC), nuclear magnetic resonance ( 1H NMR) and elettrospray mass spectrometry (ESI- MS). We showed that the reaction proceeds in high yields. It can also be usefully employed for the preparation of edulcorant substances, of discreet solubility in water and notable economic interest, beginning from exhausted peels. Parole chiavi: Flavonoidi, Neoesperidina, Neoesperidina diidrocalcone, sintesi oligosaccaridica Keywords: Flavonoid, Neohesperidin, Neohesperidin dihydrochalcone, Oligosaccharides synthesis INTRODUZIONE I flavonoidi (C6-C3-C6) costituiscono una delle più diffuse classi di composti fenolici delle piante superiori. La struttura chimica di questi composti, presenti in tutte le parti della pianta, è basata su uno scheletro C15 con un anello cromonico legato ad un secondo anello aromatico (B) in posizione 2, 3 o 4 (fig. 1, a). In alcuni casi l'anello eterociclico (C) può presentarsi in una forma isomerica aperta (calconi) oppure viene sostituito da un anello a 5 atomi di carbonio (auroni). I vari sottogruppi di flavonoidi vengono classificati in base allo stato di ossidazione dell'anello eterociclico C ed alla posizione dell'anello B. * Author for correspondance: e-mail: [email protected] I flavanoni, flavoni, flavonoli ed antocianine hanno l'anello B in posizione 2 sull'anello eterociclico, negli isoflavonoidi l'anello B è in posizione 3 mentre nelle 4-fenilcumarine (neoflavonoidi) l'anello B è in posizione 4. Esistono infine delle strutture oligomeriche quali i biflavonoidi (C6-C3-C6)2, come l'amentoflavone e la ginkgetina, e le proantocianidine (C6-C3C6)n. Normalmente i flavonoidi si ritrovano in natura in forma glicosilata, con vari tipi di residui oligosaccaridici legati ai gruppi ossidrilici. I residui oligosaccaridici, a loro volta, possono essere legati ad un sostituente acilico, quali malonato, p-cumarato, caffeato e ferulato. Inoltre i flavoni, a differenza di altri tipi di flavonoidi, possono formare dei C-glicosidi C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 98 1 8 O 2' 2 7 A 1' C 6 OH 3' 4' B 3 O OH 6' OH O OMe H 4 5 O HO HO OH O 5' O HO a b OH OH OH HO HO O O O O OH HO HO H H OH OH O O O H O HO O OH O OMe OH O O HO OH OH c OH OH d Figura 1- (a) Struttura base dei flavonoidi; (b) Neoesperidina diidrocalcone; (c) Naringina; (d) Neoesperidina impegnando le posizioni 6 ed 8 dello scheletro base. Attualmente sono state identificate in natura diverse migliaia di strutture fenoliche ma i flavonoidi sono tra quelle numericamente più consistenti. Sono stati identificati oltre 4000 glicosidi e più di 1800 agliconi appartenenti a questa classe nella quale si fanno rientrare 13 tipi di flavonoidi in sensu strictu ed almeno 10 tipi di isoflavonoidi. Questa grande varietà di strutture riflette un'altrettanto grande diversificazione delle loro funzioni. Tali composti possono infatti fungere da pigmenti, da antibiotici, da schermo nei confronti delle radiazioni UV, da repellenti per gli insetti e da segnali nelle interazioni pianta-microrganismi e pianta-pianta (allelopatia). Presentando un così ampio spettro di attività biologica non sorprende il fatto che i flavonoidi siano oggetto di un forte interesse applicativo per l'industria farmaceutica ed agroalimentare. Oggi, infatti, esiste una crescente tendenza ad esplorare l'uso di miscele di dolcificanti negli alimenti per produrre un profilo di dolcezza che si avvicini a quello del saccarosio, per mascherare il grado di amarezza, per aumentare la stabilità e per ridurre la quantità giornaliera di un particolare dolcificante. In particolar modo, negli ultimi anni, un notevole interesse è stato suscitato da un flavonoide glicosidico, la neoesperidina diidrocalcone (NeDHC) (fig. 1, b). Essa si ottiene per idrogenazione catalitica della neoesperidina estratta da arance amare (Citrus aurantium) (Houjiu et al., 1991), e per sintesi chimica dalla naringina estratta dal pompelmo (Citrus paradisii) (Horowitz & Gentili., 1969; Calvarano et al., 1991) (fig. 1, c-d). La NeDHC possiede un potere edulcorante 1800 volte superiore a quello del saccarosio, ma ha un potere calorico notevolmente più basso. Recenti studi hanno dimostrato che la neoesperidina diidrocalcone, se usata in basse concentrazioni ed in combinazione con altri dolcificanti, come ad esempio saccarinato e ciclammato sodico, può effettivamente produrre vantaggi tecnologici in termini di dolcezza, dare un impatto positivo sulla qualità e aumentare l'aromaticità di prodotti alimentari (Benavente et al., 1997). L'interesse rivolto a questo prodotto, inoltre, è considerevolmente accresciuto dalla possibilità di estrarre neoesperidina e naringina da fonti naturali a basso costo, quali ad esempio bucce esauste ottenute come sottoprodotto nella lavorazione degli agrumi. Semplici processi estrattivi e purificativi sono stati infatti messi a punto da Higby (1944, 1946, 1947), Bayer (1948) e da Hendrickson & Kesterson (1955). Questi metodi si basano su un trattamento alcalino delle bucce di agrumi ed una successiva precipitazione dei flavonoidi da soluzione acida. Spesso si rende necessario uno step di ricristallizazione per incrementare la purezza del prodotto ottenuto. Inoltre, al fine di evitare nella fase di precipitazione la formazione di gel, dovuto alla presenza di pectina nell'estratto, sono state adoperate miscele di basi: Ca(OH)2 e NaOH (Sanchez, 1986). Sono state messe a punto C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 99 OH O HO HO O OH O HO HO O OH O OH OH O OMe O HO 6G- -glucopiranosil neoesperidosio OH OH Figura 2- 1- (4- ((2- O- [6- desossi- - L- mannopiranosil]- 6- O- [- D- glucopiranosil]- D- glucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossifenil)- 3- [3- idrossi- 4- metossifenil]- 1propanone metodiche che prevedono una iniziale idrolisi acida delle pectine presenti, a cui fa seguito una fase estrattiva alcalina (Lo Curto et al., 1992). Sono anche state impiegate con successo tecniche che prevedono l'uso di una preparazione enzimatica da Aspergillus niger per una iniziale degradazione delle pectine, a cui fa seguito una fase di estrazione alcalina (Inaba et al., 1993). Inoltre sono state adoperate metodiche per recuperare i flavonoidi da acque di scarto nella lavorazione di agrumi mediante l'impiego di resine del tipo stirene-divinil-benzene (Ericson et al., 1990; Doner et al., 1993; Calvarano et al., 1996). Pur presentando una estesa potenzialità applicativa e un così ampio insieme di vantaggi tecnologici l'utilizzo della neoesperidina diidrocalcone risulta tuttavia fortemente limitato dalla bassa solubilità in acqua di circa 0.4-0.5 mg/L. In questi ultimi anni sono stati pubblicati diversi lavori che hanno presentato metodi per incrementare la solubilità della NeDHC. In tal senso sono state usate con successo reazioni di glicosidazione da Fukanga et al. (1989), Suzuki & Suzuki (1991), Ohtani et al. (1991) e da Ming Li et al. (2003). I prodotti ottenuti hanno mostrato di possedere maggiori solubilità in acqua, mantenendo la capacità edulcorante della stessa neoesperidina diidrocalcone. Reazioni di transglicosilazione di vari flavonoidi, incluso neoesperidina e naringina, sono state anche impiegate mediante reazione con ciclomaltodestrine operata da glucano-transferasi o da maltotriosi, con l'ausilio di - amilasi provenienti da alcune specie di Bacillus (Kometani et al., 1996; So Jin et al., 1999). Nel presente lavoro è stata sviluppata una nuova metodica che ha consentito, a partire da una miscela di flavonoidi, ottenuta per estrazione delle bucce esauste di bergamotto, di ottenere un derivato glicosilato della neoesperidina diidrocalcone, 1- (4- ((2O- [6- desossi- - L- mannopiranosil]- 6- O- [- Dglucopiranosil]- - D- glucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossifenil)- 3- [3- idrossi- 4- metossifenil]- 1- propanone (il 6G- - glucopiranosil neoesperidosio) (fig. 2). Questo composto presenta una maggiore solubilità in acqua e un grado di dolcezza uguale a quello della stessa neoesperidina diidrocalcone (So Jin et al., 1999). MATERIALI E METODI Reagenti Per l'estrazione dei flavonoidi è stato impiegato un cubettato di 1 cm3 di bucce esauste di bergamotto provenienti dalla lavorazione della campagna agrumaria 2002- 2003. Neoesperidina, neoesperidina diidrocalcone, naringina e neoeriocitrina sono stati acquistati dalla Sigma-Aldrich. Etanolo, acetone e metanolo sono stati reperiti dalla J.T.Baker. Cloroformio deuterato e carta per filtrazione della grammatura di 75±5 g/m2 sono stati acquistati dalla Carlo Erba Reagents. Piridina, anidride acetica, acido bromidrico al 33% in acido acetico, toluene, triflato d'argento, trifenilmetilcloruro, diclorometano, acido acetico, iodio e gel di silice sono stati forniti dalla Fluka. 1H- NMR Gli spettri 1H- NMR sono stati acquisiti in cloroformio deuterato con uno spettrometro da 100 MHz della Bruker mod. AM 400 equipaggiato con un reverse probe, operante in FT (Fourier Trasformate) a 30°C. I valori di chemical shift sono riportati in ppm 100 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) usando come riferimento tetrametilsilano (TMS). ESI- MS Gli spettri ESI- MS sono stati ottenuti per iniezione diretta dei campioni dissolti in acetonitrile in uno spettrometro di massa della Waters ZQ™ a singolo quadrupolo, operante in positive ion mode, equipaggiato con un electrospray ion source della Waters, con scansione da m/z 200 a 2000. L'introduzione dei campioni nella sorgente ESI è stata ottenuta con un sistema syringe- pomp ad un flusso di 2 L/minuto. Analisi HPLC L'analisi HPLC dei flavonoidi è stata effettuata mediante un cromatografo liquido capillare modello Surveyor (ThermoFinnigan) equipaggiato con un detector UV/VIS regolato a 287 nm. Il campione (5 L) era iniettato mediante un loop calibro in una colonna RP- C18, 5 m, 150X3mm della Phenomenex, equilibrata con 5mM di KH2PO4 a pH 3.05. Il gradiente utilizzato (con flusso costante di 600 L/minuto) era il seguente: 0- 3 minuti, 100% di KH2PO4 5mM pH 3.05; 3- 38 minuti, 48% KH2PO4 5mM pH 3.05- 52% CH3CN:H2O:KH2PO4 (70:26:4 v/v/v) + 100 L di H3PO4 all'87% (usando un gradiente lineare); 38-48 minuti, 100% CH3CN:H2O:KH2PO4 (70:26:4 v/v/v) + 100 L di H3PO4 all'87%; 48-60 minuti, 100% di KH2PO4 5mM pH 3.05. Preparazione standard per analisi HPLC Le soluzioni degli standard erano preparate in accordo con quanto riportato nel metodo IFU Nr. 58, 1991. A tal fine 50 mg di neoesperidina, naringina e neoeriocitrina erano pesati accuratamente e posti in un matraccio da 50 mL. Si aggiungevano 10 mL di N,N- dimetilformammide e 10 mL di ammonio ossalato 0.25 M. La soluzione era agitata fina a completa dissoluzione degli standard e portata a volume con acqua. Da questa soluzione mediante diluizione con acqua venivano preparate cinque soluzioni di standard con le seguenti concentrazioni: 10 mg/L; 25 mg/L; 50 mg/L; 75 mg/L; 100 mg/L. Analisi TLC Le analisi cromatografiche su strato sottile sono state effettuate con lastrine di gel di silice 60 F256 di 10 cm di lunghezza e 4 cm di larghezza, acquistate dalla Merck. Le lastrine sono state eluite con le miscele di solventi indicate nelle procedure di seguito riportate, e sviluppate riscaldando a 120°C le lastrine precedentemente spruzzate con una soluzione di acido solforico al 5% in etanolo. Estrazione e precipitazione dei flavonoidi 500 g di pastazzo omogeneizzato, mediante frullatura, sono stati estratti sotto agitazione per 4 ore con 750 mL di uno dei tre solventi: etanolo 70%, metanolo o acetone. L'estratto era centrifugato a 16000 g per 10 minuti a 10°C, filtrato su carta e portato a secco mediante rotavapor. Gli estratti in acetone ed in etanolo erano dissolti in 200 mL di metanolo al fine di eliminare i polisaccaridi presenti (in particolar modo gli acidi poli- galatturonici) che potrebbero interferire nella successiva fase di precipitazione. La soluzione era successivamente centrifugata a 16000 g per 10 minuti a 10°C e quindi filtrata su carta. La fase organica era quindi allontanata sotto vuoto mediante rotavapor. Per la precipitazione dei flavonoidi il prodotto secco relativo a ciascuno dei tre estratti era dissolto in 200 mL di acqua. Il pH risultante era pari a 2.5. Si lasciava riposare la soluzione a temperatura ambiente per circa 4 ore. La soluzione veniva filtrata su carta ed il precipitato di flavonoidi recuperato con metanolo era portato a volume in un matraccio da 100 mL per la successiva analisi HPLC. Sulla polpa di pastazzo recuperata dopo la prima estrazione è stata inoltre verificata l'efficienza dei tre solventi adoperati ripetendo il processo estrattivo, con la medesima procedura impiegata nella prima estrazione, ma utilizzando un volume di solvente estraente pari a 500 mL. Preparazione del 2,3,4,6- tetra- O- acetil- - Dglucopiranosil bromuro 9 mg (0.05 mmol) di - D- glucopiranosio sono stati acetilati con 300 µL di anidride acetica e 100 µL di piridina per 20 minuti a 100°C. Il solvente era allontanato sotto flusso di azoto ed il prodotto acetilato era dissolto in 500 L di CHCl3 ed estratto tre volte con H2O. La fase organica era allontanata sotto flusso di azoto ed il prodotto acetilato veniva codistillato con toluene al fine di eliminare le tracce di acqua presenti. Per la bromurazione della posizione anomerica il glucosio pentacetilato anidro ottenuto era sciolto in 100 µL di acido acetito e 100 µL di anidride acetica con 1.5 mL di HBr (HBr al 33% in AcOH) e lasciato a temperatura ambiente per 20 minuti. La reazione era seguita tramite TLC (eluente acetato di etile/cicloesano, 1:1 v/v). Il prodotto ottenuto (schema 1) era quindi estratto una sola volta con CHCl3 ed una soluzione al 10% di tiosolfato di sodio (al fine di eliminare tracce di bromo) ed altre due volte con H2O. La fase organica era quindi anidrificata con sodio solfato, filtrata su celite, portata a secco con un flusso di azoto e tenuta sotto vuoto per un'ora. Il prodotto anidro risultava pesare 20 mg (0.049 mmol) con una resa del 97.5%. Preparazione del 4'- metossi- 3',5- di- O- acetilflavanone- 7- [2- O- (2,3,4- tri- O- acetil- 6- desossi- - L- mannopiranosil)- 3,4- di- O- acetil- - Dglucopiranoside] 74 mg (0.12 mmol) di neoesperidina e 67 mg (0.11 mmol) di naringina, ottenuti nel processo estrattivo con acetone, dopo essere stati anidrificati codistillandoli con toluene, sono stati dissolti in 2 mL di piridi- C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 101 Schema 1- Preparazione del 2,3,4,6- tetra- O- acetil- - D- glucopiranosil bromuro OAc OH O O AcO HO Py/AC2O HO AcO OAc OH OAc OH -D-Glucosio pentacetilato -D-Glucosio OAc O AcO Br AcO OAc 2,3,4,6-tetra-O-acetil--D-glucopiranosil bromuro na, portati a 100°C e fatti reagire con trifenilclorometano (TrCl) aggiungendo 120 mg (0.43 mmol) di reattivo ogni 30 minuti fino ad un totale di 600 mg (2.15 mmol). La reazione era monitorata mediante TLC (eluente CHCl3/MeOH, 45:5 v/v). A reazione completa gli ossidrili rimasti liberi sono stati acetilati aggiungendo 1.5 mL di anidride acetica per 20 minuti. La reazione veniva seguita mediante TLC (eluente acetato di etile/etere di petrolio, 6:4 v/v). Il solvente era allontanato sotto flusso di azoto ed il prodotto secco estratto tre volte con CHCl3/H2O. La fase orga- nica era quindi allontanata sotto vuoto con rotavapor ed il prodotto ottenuto controllato mediante spettro 1H- NMR (fig. 3). Per la rimozione selettiva del gruppo tritilico il prodotto ottenuto è stato trattato con I2 all'1% in MeOH a 60°C per un'ora. La reazione era monitorata tramite TLC (eluente acetato di etile/etere di petrolio, 1:1 v/v). Il prodotto ottenuto è stato quindi portato a secco mediante rotavapor, ripreso con 5 mL di acetato di etile ed estratto una volta con 2 mL di una soluzione al 10% di tiosolfato di sodio ed altre due volte solo con H2O. Il prodotto ottenuto (schema Figura 3- Spettro 1 H NMR della Neoesperidina tritilata/acetilata Figura 4- Spettro 1 H NMR del glicosil accettore neoesperidinico C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 102 Schema 2- Preparazione del glicosil accettore neoesperidinico OH O O HO HO O OH O O HO HO O O OMe OH O 100°C OH OH OH O O O OAc O AcO AcO O OMe O O OH O O AcO Glicosil accettore I2(1%)\MeOH 60°C 2) è stato purificato mediante una colonna cromatografia su gel di silice (20 cm x 1.5 cm impaccata con 6 g di silice) raccogliendo frazioni da 15 mL e usando come eluente le miscele riportate in tabella 1. Le frazioni eluite erano controllate mediante TLC (eluente acetato d'etile/etere di petrolio, 6:4 v/v). Le frazioni 5- 8, contenenti il glicosil accettore neoesperidinico richiesto, venivano recuperate e il controllo, effettuato mediante spettro 1H- NMR (fig. 4), rappresentava il 90% del prodotto iniziale. Preparazione dell'1- (4- ((2- O- [6- desossi- - LTabella 1- Composizione degli eluenti cromatografici impiegati per la separazione del glicosil accettore su colonna (vedi schema 2) 1- 4 5- 9 10- 21 22- 25 26 Eluenti Acetato d'etile/etere di petrolio 4:6 Acetato d'etile/etere di petrolio 1:1 Acetato d'etile/etere di petrolio 6:4 Acetato d'etile/etere di petrolio 7:3 Acetato di etile O OAc O OMe OAc O OAc OAc Frazioni OMe O HO OH OH AcO AcO OH OH O TrCl\Py Neoesperidina O HO O O O AcO OAc OAc mannopiranosil]- 6- O- [- D- glucopiranosil]- D- glucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossifenil)- 3- [3idrossi- 4- metossifenil]- 1- propanone In un pallone sono stati codistillati con toluene 19 mg (0.047 mmol) di acetobromo- - D- glucopiranosio e 32 mg (0.034 mmol) dell'accettore neoesperidinico preparato come riportato in precedenza. 12 mg (0.047 mmol) di argento triflato (AgOfT) sono stati codistillati con toluene in un secondo pallone. I due palloni sono tenuti sotto vuoto per un'ora. Successivamente sono stati aggiunti in ogni pallone due setacci molecolari da 4 Angstrom, precedentemente attivati over night con argon. Si aggiungevano quindi 0.4 mL di CH2Cl2 in ciascun pallone. Il pallone contenente il sale d'argento veniva posto in un bagno di acetone refrigerato a - 20°C e tramite una canula vi si trasferivano il donatore e l'accettore. Questo al fine di evitare problemi relativi all'insolubilità del sale d'argento in CH2Cl2. La reazione monitorata tramite TLC (eluente acetato di etile/etere di petrolio, 6:4 v/v) ha evidenziato la presenza di due prodotti. Si è quindi proceduto alla loro separazione mediante una cromatografia semipreparativa su lastra di silice (eluenti acetato di etile/etere di petrolio, 65:35 v/v) ed ad una loro analisi mediante massaelettrospray. Dall'analisi dello spettro di massa (fig. 5) relativo al C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 103 Schema 3- Reazione di glicosidazione OAc OH O O AcO AcO AcO AcO Br OAc O + OAc O O OMe OAc O O AcO 2,3,4,6-tetra-O-acetil--D -Glucopiranosilbromuro Glicosil accettore OAc OAc OAc O AcO AcO AcO O O AcO AcO O OAc O O OMe OAc O 6G- -Glucosil Neoesperidosio Mol. Wt.: 1235,10 O AcO OAc OAc Schema 4- Formazione ortoestere OH OAc O AcO AcO O C+ O O AcO AcO O + O OAc O OMe OAc O H3 C O AcO OAc OAc OH O AcO AcO O O O CH3 O AcO AcO O O O OMe OAc O O AcO Ortoestere OAc OAc OAc 104 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 1235+Na Figura 5- Spettro di massa del 6G--D-neoesperidosio prodotto con Rf minore si è potuto constatare che esso rappresenta il prodotto di accoppiamento desiderato (schema 3) ottenuto con una resa dell'80%. Abbiamo poi dimostrato che il prodotto con Rf maggiore è dovuto alla formazione di un ortoestere (schema 4), che in seguito alla cromatografia su silice si è degradato generando glucosio tetra acetilato e l’accettore riarrangiato. Tuttavia l'apertura dell'ortoestere su silice può essere evitata aggiungendo piridina nell'eluente cromatografico. Il prodotto di accoppiamento è stato infine deacetilato con sodio metallico in metanolo. RISULTATI E DISCUSSIONE Nello schema 5 è riportato lo schema generale dell'intera procedura per l'ottenimento dell'1- (4- ((2- O[6- desossi- - L- mannopiranosil]- 6- O- [- D- glucopiranosil]- - D- glucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossifenil)- 3- [3- idrossi- 4- metossifenil]- 1- propanone. L'analisi quali- quantitativa dei flavonoidi estratti è stata effettuata mediante cromatografia HPLC, per confronto dei tempi di ritenzione e per integrazione dell'area dei picchi cromatografici dei campioni e dei rispettivi standard. I flavonoidi più rappresentativi presenti negli estratti sono risultati essere: neoeriocitrina, neoesperidina e naringina (fig. 6). Dalla tabella 2 l'acetone risulta essere il solvente più efficiente nell'estrazione della componente flavonica dal pastazzo. Con l'acetone infatti si ottengono i migliori risultati sia in termini di potere estrattivo e quantità assoluta di flavonoidi estratti (vedi fig. 6) che di efficienza estrattiva e quantità residua di flavonoidi nella matri- Figura 6- Profilo HPLC dei flavonoidi estratti da pastazzo di bergamotto ce estratta (vedi tabella 2). Va rilevato che, a differenza dei metodi comunemente adoperati per l'estrazione dei flavonoidi, con l'impiego di un solvente organico si hanno notevoli vantaggi nell'estrarre i flavonoidi da una matrice complessa qual è il pastazzo. Innanzitutto la precipitazione può essere ottenuta con l'aggiunta di sola acqua. Infatti in queste condizioni il pH dell'estratto dissolto in acqua, dopo l'allontanamento del solvente usato per l'estrazione, risulta nettamente acido (pH circa 2.5). Inoltre i tempi di estrazione e di lavorazione risultano notevolmente ridotti. Ad esempio con i metodi di estrazione alcalina sono necessarie circa 48 ore per la sola precipitazione dei flavonoidi mentre per la metodica qui riportata sono richieste appena quattro ore. In più, fatto non trascurabile, vi è la possibilità di evitare il trattamento alcaTabella. 2 - Quantità assolute di neoesperidina e naringina estratte da 500 g di pastazzo di bergamotto Neoesperidina I estratto (mg) Acetone EtOH 70% MeOH 74.2 17.1 23.3 Naringina I estratto (mg) Acetone EtOH 70% MeOH 67.2 14.1 20.5 II estratto (mg) 10.1 16.2 14.4 II estratto (mg) 8.1 13.5 11.2 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) 105 Schema 5- Fasi del processo di estrazione, sintesi e caratterizzazione del 6G- - glucopiranosil neoesperidosio Cubettato di pastazzo Omogeneizzazione Estrazione con solvente Precipitazione flavonoidi (pH 2.5) OH HO HO O O H OH OMe OH O O HO Analisi HPLC dei flavonoidi estratti O O Neoesperidina Sintesi organica di oligosaccaridi OAc O AcO AcO OAc O O AcO AcO O OH OH O OAc O OMe OAc O 6 G- -glucosil neoesperidosio peracetilato O AcO OAc OAc lino richiesto dai metodi tradizionali per eliminare le pectine in quanto queste sono rapidamente precipitate lavando gli estratti, previamente seccati, con metanolo. Infine, la miscela di flavonoidi ottenuta dagli estratti può essere adoperata direttamente per l'ottenimento del glicosil- accettore necessario nella successiva reazione di glicosidazione per l'ottenimento del 6G-- glucosil neoesperidosio. Per tale reazione si è scelto di utilizzare come donatore il 2,3,4,6- tetra- O- acetil-- D- glucopiranosilbromuro tetracetilato. La scelta di tale glicosil- donatore si deve principalmente alla sua semplicità di preparazione. Infatti è possibile preparare questo donatore sia partendo da - D- glucosio tal quale che da glucosio pentacetilato, due prodotti commerciali ottenibili a basso costo. E' da sottolineare che l'utilizzo di - D- glucosio non è conveniente poiché con esso si avrebbero eguali risultati in termini di resa presentando però un costo commerciale maggiore. Per l'introduzione del bromuro in posizione anomerica è stato sufficiente trattare il glucosio pentacetilato con acido bromidrico a temperatura ambiente (schema 1). Va comunque tenuta in considerazione la possibilità di poter utilizzare donatori di differente natura. In tal senso infatti potrebbe essere interessante utilizzare l'- 1- I- lattosio peracetilato (disaccaride costituito da glucosio e galattosio). Ciò porterebbe all'introduzione di un disaccaride sul residuo esperidinico che potrebbe avere una solubilità fino a 250 volte maggiore della neoesperidina diidrocalcone nonché un grado di amarezza 10 volte più basso della neoesperidina (So Jin et al., 1999). Tale prodotto non è disponibile commercialmente ma la sua preparazione non presenta notevoli problemi. Infatti per l'ottenimento dell'- 1- I- lattosio è sufficiente trattare con trietilsilano (Et3SiH) e I2 il lattosio peracetilato. La scelta del glicosil accettore, invece, è stata condizionata dalla necessità di generare un legame di tipo 1- 6 glicosidico. A tal fine è stato necessario lasciare libero nella reazione di glicosilazione l'ossi- 106 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 74, 97 - 106 (2004) drile primario della neoesperidina, quello sul carbonio 6 del glucopiranosio (schema 2). Quindi, traendo vantaggio dal fatto che esso è l'unico ossidrile primario, è stato possibile introdurre su tale posizione stereoselettivamente un gruppo trifenilmetilico (Sunil et al., 1979). La reazione è stata controllata mediante uno spettro 1H- NMR (fig. 3). Da esso è stato possibile rilevare la presenza del tritile dai segnali aromatici da 7.2 a 7.6 ppm, dovuti alla presenza di gruppi benzenici del tritile. Tale gruppo può essere rimosso rapidamente in presenza dei gruppi acetilici da noi impiegati per la protezione degli altri ossidrili. Infatti il gruppo tritifenilmetilico è stato rapidamente rimosso, rendendo quindi di nuovo libero l'ossidrile primario, necessario nella reazione di glicosilazione, trattando la neoesperidina con I2 all'1% in MeOH (Jan et al., 1998). Il prodotto ottenuto è stato controllato mediante uno spettro 1H- NMR (fig. 4) che ha evidenziato la scomparsa dei segnali aromatici del tritile da 7.2 a 7.6 ppm. E' da rilevare che con tali condizio- ni è stato possibile evitare la migrazione degli acetili sull'ossidrile primario. Questi gruppi infatti nelle condizioni blandamente acide comunemente impiegate per la rimozione dei gruppi tritilici hanno la tendenza a migrare (Jan et al., 1998). La reazione di glicosidazione è stata infine effettuata in CH2Cl2 a - 20°C usando come catalizzatore argento triflato (AgOfT). Operando in queste condizioni si genera un legame - 1,6 glicosidico (schema 3). Il conformero si origina grazie all'assistenza anchimerica dell'acetile in posizione 2 del donatore che impedisce anche la formazione del prodotto a configurazione . Poiché però il gruppo acetilico è un gruppo partecipante esso favorisce l'uscita del bromuro generando un ortoestere (schema 4), in misura del 10% rispetto al prodotto principale. Infine il prodotto di accoppiamento è stato deacetilato con sodio metallico in metanolo per formare l'1- (4- ((2- O- [6desossi- - L- mannopiranosil]- 6- O- [- D- glucopiranosil])- - D- glucopiranosil)ossi)- 2,6- diidrossi- BIBLIOGRAFIA Bayer W. E. Process for the recovery of hesperidine. U.S. Patent 2,442,110 (1948). Benavente Garcia O., Castillo J., Marin F. R., Ortuno A., Del Rio J. A. Uses and properties of citrus Flavonoids. J. Agric Food Chem., 45, 4505- 4515 (1997). Calvarano M., Calabrò G., Postorino E., Gionfriddo F., Calvarano I., Bovalo F. Naringin extration from exhausted bergamot pee.l Ess. Deriv. Agr., 66, 126- 135 (1996). Calvarano M., Houjiu W., Calvarano I., Di Giacomo A. Diidrocalconi dai flavonoidi Agrumari Preparazione di naringina diidrocalcone e neoesperidina diidrocalcone. Ess. Deriv. Agr., 61, 50- 55 (1991). Doner L. W., Becard G., Irwin P. L. Binding of flavonoids by polyvinypolylpyrrolidone. J. Agric. Food Chem., 41, 753- 757 (1993). Ericson A. P., Mattews R. F.,Teixeria A. A., Moye H. A. Recovery of grapefruit oil from processing wastewaters using SDVB resin. Proc. Fla. State Hortic. Soc., 282, 103- 280 (1990). Fukanga Y., Miyata T., Nakayasu N., Mizutani K., Kasai S., Tanaka O. Enzymic transglycosylation products of stevioside: separation and sweetness- evaluation. Agric. Biol. Chem., 53, 1603- 1607 (1989). Hendrickson R., Kesterson J. W. Purification of crude hesperidin. Proc. Fla. State Hortic. Soc., 68, 121- 124, (1955). Higby R. H. Process for the manufacture of hesperidine. U.S. Patent 2,348,215 (1944). Higby R. H. Method of manufacturing hesperidine. U.S. Patent 2,400,693 (1946). Higby R. H. Method for recovery of flavanone glycoside. U.S. Patent 2,421,061 (1947). Horowitz R. M., Gentili B. Dihydrochalcone derivates and their use as sweetening agents. J. Agric. Food Chem., 17, 696700 (1969). Houjiu W., Calvarano M., Di Giacomo A. Sulla preparazione della naringina diidrocalcone e della neoesperidina diidrocalcone in un impianto pilota. Ess. Deriv. Agr., 61, 56- 60 (1991). Inaba N., Ayano S., Ozaki Y., Miyake M., Maeda H., Ifuku Y.H. Extraction and recovery of esperidin from peel of Satsuma mandarin (Citrus unshiu, Marc) using enzymes. J. Jpn. Soc. Food Sci. Technol., 40, 833- 840 (1993). Jan L. Wahlstrom and Robert C. Ronald Detritylation of Ethers Using Iodine- Alcol Reagents. J. of Org.Chem., 6021- 6022 (1998). Kometani T., Nishimura T., Nakae T., Takii H., Okada S. Synthesis of neohesperidina glycosides and naringin glycosides by cyclodextrin glucanotransferase from an alkalophilic Bacillus specie. Biosci. Biotechnol. Biochem., 60, 645- 649 (1996). Lo Curto R., Tripodo M. M., Leuzzi U., Giuffrè D., Vaccarino C. Flavonoids recovery and SCP production from orange peel. Bioresour. Technol., 42, 83- 87 (1992). Ming Li, Xiuwen Han, Biao Yu Facile Synthesis of Flavonoid 7O- Glycosides (2003). Ohtani K., Aikawa Y., Ishikawa R., Kasai R., Kitahata S., Mizutani S., Doi S., Nakamura M., Tanaka O. Furter study on the 1,4- - transglycosylation of rubusoside, a sweet steviol- bisglucoside from Rubus suavissimus. Agric. Biol. Chem., 55, 449- 453 (1991). Sancez L. Procedure for obtaining Hesperidine from citrus. Spanish Patent 545,275 (1986). So Jin L., Jae- Cherl K., Myo Jeong K., Motomitsu K., Cheon Seok P., Su Yong L., Moon- Jin R., Tae Wha M., John F. R., Kwan Hwa P. Transglycosylation of Naringin by Bacillus stearothermophilus Maltogenic Amylase To Give Glycosylated Naringin. J. Agric. Food Chem., 47, 36693674 (1999). Sunil K. Chaudhary and Oscar Hernandez. A simplified procedure for the preparation of triphenilmethylethers. Tetrahedron Letters, 2, 95- 98 (1979). Suzuki Y., Suzuki K. Enzymatic formation of 4G- - D- glucopyranosylrutin. Agric. Biol. Chem., 55, 181- 187 (1991).
© Copyright 2024 Paperzz