Data: 23/01/2015 | Fonte: Corriere dell'Alto Adige | Pagina: 11 | Autore: Chiara Curro Dossi | Categoria: unibz Lub, arrivano undici start-up Idee presentate agli investitori Sono stati presentati ieri all’università di Bolzano gli undici progetti elaborati dagli studenti del corso «Lean startup» organizzato dal professor Pekka Abrahamsson, preside della facoltà di Scienze informatiche. Proposto per la quarta volta, è rivolto agli studenti di tutte le facoltà di Bolzano e Bressanone per promuovere lo sviluppo e la realizzazione di idee innovative grazie al dialogo con cinque potenziali investitori locali, «i quali decideranno poi con chi portare avanti il BOLZANO dialogo» spiega Abrahamsson. Tutto soldout per «il più grande evento annuale di startup in Alto Adige»: per i 170 posti disponibili in aula le richieste sono state 220. Sono circa 30 gli studenti che ogni anno intraprendono il percorso, provenienti da indirizzi eterogenei: non solo informatica ma anche economia, design e scienze formative. L’offerta presentata agli imprenditori è altrettanto variopinta. Si va da applicazioni informatiche, a prodotti culinari, ad arreda- Documento generato da Marta Colasanti il 23/01/2015 alle 08:58:05 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Entusiasmo Oltre 220 partecipanti all’evento menti costruiti con parti di vecchie biciclette. «Fra i vincitori delle passate edizioni, uno proponeva favole interattive su iPad per bambini e genitori». Più che di un corso vero e proprio Abrahamsson preferisce parlare di stile di vita: «Lean startup non prevede le classiche lezioni frontali durante le quali gli studenti stanno seduti in aula. L’idea far uscire i giovani dall’ateneo per imparare dal mondo esterno, quest’anno più che in passato tale aspetto è stato messo in pratica». Niente lezioni, ma «incontri settimanali con esperti dei vari settori, durante i quali analizzare e discutere dei progetti che i ragazzi, divisi in team, provano a lanciare sul mercato». Per farli decollare sarebbe essenziale avere feedback da persone reali. «Il presupposto da cui partire – sottolinea Abrahamsson – è che prima di poter avere successo una qualsiasi idea debba fallire ed essere modificata circa 16 volte». Chiara Currò Dossi © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 1/1
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