Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, approfondimento

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Gli Approfondimenti della Fondazione Studi
Approfondimento del 19.01.2015
2015
Autore: Giuseppe Buscema
COMUNICAZIONE UNICA 2015, UN VERO
BOOMERANG
Una semplificazione che complica. Senza dubbio è questo
l’emblematico effetto del modello di certificazione unica (CU)
2015 pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 15 gennaio scorso.
Una "complicazione" giustificata, secondo le fonti ufficiali, dalla
"semplificazione"
plificazione" che dovrebbe derivare dal 730 precompilato,
ma che invece assume connotati assolutamente contraddittori.
Addirittura un ossimoro, se si pensa alle 115 pagine di istruzioni
e ai 297 campi da compilare. Con l'aggravante che viene
introdotto un pesante regime sanzionatorio mentre tutto sembra
ancora in divenire e non certo per responsabilità dei contribuenti
e, men che meno, dei professionisti. In una fase in cui la crisi
continua a battere pesantemente sulla nostra economia, invece
di adottare provvedimenti
rovvedimenti idonei ad alleggerire il carico fiscale
(sono inascoltati gli appelli dei consulenti del lavoro mirati a
sospendere gli studi di settore per tre anni), ne vengono previsti
altri che sanzionano il ritardo di modelli statistici. Anche perché
ad oggi non si hanno notizie degli aggiornamenti che le software
house devono rilasciare per poter operare. Insomma, l'ennesimo
esempio di come non si dovrebbe operare per rendere più
semplici e accessibili i rapporti tra contribuenti e fisco.
L'ennesimo esempio
pio di come quella compliance tanto declamata
quanto trascurata è ancora lontana dall'essere raggiunta.
PROFESSIONISTI E SEMPLIFICAZIONE
DIPARTIMENTO
SCIENTIFICO della
FONDAZIONE STUDI
Via C. Colombo, 456
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Prima di tutto, va puntualizzato che la semplificazione è un
obiettivo primario, da sempre condiviso e sollecitato inutilmente - dai consulenti del lavoro.
Nonostante l’Agenzia delle Entrate sia stata precursore nel
nostro Paese delle procedure telematiche degli adempimenti,
tale passaggio negli anni, ha rappresentato progressivamente
ed inesorabilmente il trasferimento agli intermediari - e in
particolare ai professionisti - di un moltiplicarsi di adempimenti,
responsabilità e costi.
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I dati da presentare entro la
scadenza sono numerosi e
sostanzialmente i termini sono
incompatibili con la possibilità per
le aziende di recuperare tutte le
informazioni utili ad una corretta
compilazione dei dati. Viene
prevista una sanzione da 100 euro
per ogni percipiente in caso di
violazioni.
APPROFONDIMENTO
Il tutto a costo zero per l'Amministrazione Finanziaria
considerato che "l'obolo" riconosciuto agli intermediari (poco
più di un euro a dichiarazione), sia stato qualche anno fa
addirittura soppresso.
In generale, ma il caso della CU ne è la tangibile evidenza, la
semplificazione non va calata dall’alto, ma deve nascere dai
bisogni di chi quegli adempimenti quotidianamente gestisce e
spesso subisce.
Se semplificare significa nei fatti creare nuova burocrazia, costi e
l’insoddisfazione di coloro che dovrebbero beneficiarne,
occorrerebbe quantomeno porsi il problema se un minimo di
feedback non sia necessario.
Per valutare oggi la situazione di un professionista, pensiamo ad
una bilancia sulla quale da un lato mettiamo la parte
intellettuale dell’attività e dall’altra gli adempimenti materiali e
burocratici; sicuramente negli ultimi anni il tutto è sbilanciato
verso la parte più materiale, povera e soprattutto impossibile da
trasferire in termini di fatturato nei confronti del contribuente,
già alle prese con enormi difficoltà economiche.
CERTIFICAZIONE UNICA E SEMPLIFICAZIONE
Venendo alla certificazione unica, dopo tanti anni di onorato
servizio del CUD, si soppianta tale modello in nome della
semplificazione con una certificazione molto più complessa.
Rispetto ai dati che lo stesso richiedeva, infatti, la nuova veste
dell’adempimento prevede numerosi dati in più ed una platea
più ampia di soggetti da dichiarare (es. lavoratori autonomi). Alla
luce di tali considerazioni, anche volendo ritenere che lo scopo
del 730 precompilato possa giustificare le modifiche (ma
vedremo che non è così), ci si aspettava un termine più ampio
rispetto a quello precedente. Infatti, i dati da presentare entro la
scadenza sono numerosi e sostanzialmente i termini sono
incompatibili con la possibilità per le aziende di recuperare tutte
le informazioni utili ad una corretta compilazione dei dati.
Facciamo un esempio, un fattura con ritenuta d’acconto emessa
a dicembre 2014 è possibile registrarla e dunque produrla ad un
consulente del lavoro, entro 60 giorni: quindi entro la fine di
febbraio. A questo punto, il professionista ha solo pochi giorni
per effettuare le registrazioni e predisporre la certificazione. Allo
stesso modo, i conguagli fiscali di fine anno è possibile
predisporli entro il 28 febbraio. E quindi i consulenti del lavoro
avranno solo 7 giorni per produrre un documento (appunto la
certificazione unica) che necessità di essere coordinato e
riscontrato nei dati numerici.
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APPROFONDIMENTO
In questo modo si incide in modo significativo nel modello
organizzativo delle aziende e degli studi professionali. Senza
considerare che ogni giorno che passa senza avere le release - al
momento ancora non disponibili - necessarie per aggiornare i
gestionali si aggrava il carico di lavoro.
E per chiudere il cerchio, da perfetto manuale della burocrazia,
viene prevista una sanzione da 100 euro per ogni percipiente in
caso di violazioni.
Tradotto in numeri, un’impresa con 100 certificazioni (tra
dipendenti, lavoratori autonomi e provvigioni, un numero
facilissimo da raggiungere), in caso di errori, rischia 10 mila euro
di sanzione !
Il tutto senza che vi sia un minimo accenno ad un periodo
transitorio di moratoria in fase di prima applicazione di una
norma.
Ma vediamo come sono cambiati gli adempimenti con la novità
introdotta nei giorni scorsi.
COSA
Redditi da
dichiarare
FINO AL 2014
Lavoro dipendente
ed assimilato
Trasmissione della
dichiarazione
Dati da dichiarare
Non prevista
Sanzione per
trasmissione
Termine di
consegna
Dati essenziali, gli
altri dichiarati con
la dichiarazione dei
sostituti d’imposta
Non prevista
28 febbraio
DAL 2015
Lavoro dipendente
ed assimilato
Lavoro autonomo
Provvigioni
Redditi diversi
Obbligatoria entro il
7 marzo
Molto più numerosi
rispetto al 2014
Quest’anno occorre
dichiarare anche il
bonus 80 euro
Vanno dichiarati o
dati per la ricezione
del 730-4 in forma
telematica
La dichiarazione dei
sostituti d’imposta
rimane
100 euro per ogni
percipiente
28 febbraio
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APPROFONDIMENTO
730 PRECOMPILATO, CONTRIBUENTI IN DIFFICOLTA’
Ma il fine giustifica i mezzi ? Vediamolo. Il fine è dunque il 730
precompilato.
Innanzitutto, appare chiaro che chi farà la precompilazione, cioè
il contribuente che predispone e trasmette la CU, dovrebbe
essere dotato di strumenti e capacità sufficienti a recuperare i
dati messi a disposizione dall’Agenzia in apposita area riservata.
Soprattutto, dovrebbe avere le competenze tecniche che gli
consentano di avere contezza tributaria di quali siano gli
adempimenti da assolvere, le eventuali spese deducibili, i redditi
da dichiarare. Anche perchè è già stato preannunciato che la
stragrande maggioranza dei 730 precompilati dovrà essere
riaperto e ricompilato per l'assenza dei dati relativi alle spese
mediche sostenute dai lavoratori.
Insomma, ci vorrebbe un fisco semplice ma anche conoscenze
giuridiche tributarie minimali per poter avere contezza di chi e
cosa rilevi ai fini fiscali.
È evidente peraltro che la complicazione della nuova CU serve a
valorizzare dati assolutamente secondari del 730.
Trascrivere i dati nella dichiarazione fiscale rappresenta, infatti,
l’aspetto più semplice del 730 e se un contribuente non è in
grado di svolgerli, certamente analoghe difficoltà le avrà per gli
altri elementi da dichiarare o detrarre.
I consulenti del lavoro hanno da tempo segnalato le criticità
dell'intera operazione . E dopo l’entrata in vigore del d.lgs.
n.175/2014 sulla semplificazione, ma soprattutto dopo la
pubblicazione del modello di certificazione (CU) della scorsa
settimana gli effetti iniziano a palesarsi.
A questo punto, va fatta una profonda riflessione sulle modalità
applicative, prima che a fine febbraio ci si trovi davanti alla
necessità dell'ennesima richiesta di proroga - non certamente
causata da ritardi imputabili ai professionisti - che
inevitabilmente l’adempimento determinerà.