Cari iscritti e simpatizzanti, il Gruppo Gite della Sezione Comunale di Busseto dell’ANPI ha organizzato la gita, in auto, al MUSEO DELLA RESISTENZA PIACENTINA DI SPERONGIA – MORFASSO, DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 con possibilità per i camminatori di compiere un percorso partigiano guidato in quelle zone, “Sul sentiero di Giovanni Lo Slavo”, quindi la visita guidata al Museo dove si ritroveranno con i non camminatori, infine la sosta finale in osteria. PROGRAMMA PER I CAMMINATORI 8.30 partenza da Busseto (ritrovo in Piazza del Mercato ) 9.30 inizio dell’escursione da Settesorelle 9.30 – 14. 30 escursione “Sul sentiero di Giovanni Lo Slavo” guidata da Francesco Sorenti con pranzo al sacco (in allegato trovate la mappa e la descrizione del percorso di circa 9 km, con 300 metri di dislivello) 14.30 arrivo previsto a Settesorelle (punto di partenza) e di lì ci si reca in auto a Sperongia PER I NON CAMMINATORI: 14.00 partenza da Busseto (ritrovo in Piazza del Mercato) 15.00 arrivo a Sperongia - Morfasso presso il piazzale del Museo della Resistenza (sito di fianco alla chiesa) 15.00 – 16.30 visita guidata al Museo della Resistenza Piacentina 17.30 tappa all’Osteria per una merenda in compagnia (torta fritta, salumi e lambrusco) 20.00 rientro a Busseto N.B. In caso di maltempo si effettuerà solo la visita al pomeriggio al Museo della Resistenza È necessario ai fini organizzativi dare una conferma entro il 20 Settembre p. v. della partecipazione alla gita, specificando se si desidera aderire all’escursione o solo alla visita al Museo, inoltre se ci si ferma alla merenda. La conferma va data a: Ariosi Nicoletta cell. 346 5282198 – [email protected] – [email protected] Bonilauri Elena cell. 338 9927889 – ab. 0524 91116 – [email protected] Bonini Antonella cell. 338 7186281 – ab. 0524 92737 – [email protected] Il programma della gita e l’allegato sono anche sul nostro sito: www.anpi-busseto.it Adriano Concari Presidente dell’ANPI di Busseto Introduzione Questo percorso è intitolato a Giovanni “lo Slavo”, famoso comandante della zona e tocca alcune località significative nella storia partigiana di questo versante della Val d’Arda. Permette di ripercorrere i passi dei partigiani nei loro spostamenti tra le zone dei comandi, dei nascondigli e dei “lanci”, perchè anche il camminare su un sentiero può essere un modo per “non dimenticare”. Giovanni lo Slavo Giovanni “lo Slavo” Grcavaz era un ufficiale della marina militare jugoslava che l’8 settembre 1943 si trova nel “campo militare per prigionieri di guerra nr 26” a Cortemaggiore. Riesce a fuggire e con un gruppo di altri prigionieri di varie nazionalità (jugoslavi, russi, australiani, inglesi, etc) risale progressivamente la val d’Arda fino ad arrivare nella zona di Settesorelle. Aiutato dalla popolazione locale e stazionando nelle baracche dei carbonai, diventa un punto di riferimento anche per gli ex militari e renitenti alla leva di Bore, Casali, Vezzolacca e Settesorelle stessa. Passa l’inverno nei dintorni di Osteria a organizzare la “banda partigiana” che si sta ingrandendo e che è dislocata tra Settesorelle e il monte Lama per cominciare le prime azioni di guerriglia in primavera con gli attacchi alle caserme dei carabinieri e della GNR di Luneto, Bore, Vernasca e Lugagnano. Nella primavera del ‘44 entra a far parte della costituita 38a Brigata Garibaldi come comandante di Distaccamento. Ma il Distaccamento diventa sempre più numeroso grazie all’arrivo di molti giovani dalla pianura della val d’Arda e assume una connotazione sempre più autonoma, collocando comandi anche a Bore e all’albergo del Pelizzone. Con l’arrivo di Emilio Canzi come Comandante Unico della XIII ZONA (che avrebbe raggruppato tutte le formazioni partigiane piacentine) ci fu una riorganizzazione operativa con la costituzione di nuove Brigate tra le qual la 62a Brigata d’assalto Garibaldi “Luigi Evangelista “ (giovane partigiano di 18 anni catturato a Bore il giorno 2 giugno durante un rastrellamento e fucilato a Bardi il giorno 4) con a capo Giovanni “lo Slavo” che controllerà un’ampia fetta di territorio: la sponda destra dell’Arda, la valle Ongina e altre zone limitrofe del parmense. Rimane Comandante fino agli inizi di dicembre, quando viene sostituito da Emilio Varani. Punti di interesse storico toccati dal sentiero Dadomo: Nucleo abitativo principale della zona di Settesorelle. Vi era ubicato il primo e poi il più numeroso contingente di partigiani di Giovanni. Osteria: Luogo ove Giovanni aveva installato da subito la sede del suo Comando. Gariboia: Località con guado e passerella utilizzati dai partigiani per recarsi all’osteria di Peppo a Salino di Pedina per incontri con altri partigiani e/o salire successivamente al M.te Lama. “ …era giunto il momento di creare sul Lama, il monte prescelto, il primo quartiere generale che diventasse nello stesso tempo centro di reclutamento e base di operazioni… Fu deciso per la notte del 16 aprile: una domenica. Luogo dell’appuntamento: la casa di Dino (Dino Bergonzi) a Gariboia, una bicocca di tre case e due stalle aggrappate alla ripida sponda destra dell’Arda. Ci trovammo in una trentina confluiti un po’ da tutte le zone. Tra i capi oltre allo scrivente, Inzani, Giovanni lo Slavo, Labati, Macao, Dante. Non vi fu bisogno di molte parole. I moschetti allineati sul rustico tavolo della cucina erano quindici: qualcuno scassato; poche munizioni e soltanto una ventina di bombe a mano tipo “Balilla”. Tutto lì il nostro arsenale. Era circa mezzanotte quando in fila indiana ci incamminammo verso il Lama…”. (dal libro “F I G L I DI NESSUNO“di GIUSEPPE PRATI) Casa del Cucù: casa/nascondiglio di partigiani in mezzo a un bosco e difficilmente individuabile Grotta eccidio: Anfratto sotto la Rocca dei Casali. Qui vennero trucidati diversi partigiani tra cui due ragazzi di 17 anni. Era il giorno 8 Gennaio 1945 , il giorno successivo al massacro a Rocchetta “…Un gruppo di patrioti, muniti di qualche provvista alimentare, si allontana in fretta da Morfasso in direzione di Pedina... avevano cercato di rifugiarsi in canonica, ma essendo scappato anche il parroco avevano chiesto asilo a un mugnaio che li aveva ospitati e rifocillati. A Pedina deve arrivare una staffetta di Giovanni lo Slavo per guidare i fuggiaschi fino a Settesorelle, e arriva infatti, però siccome il rischio aumenta ogni minuto di più si decide innanzitutto di non avanzare in fila indiana e di procedere invece a piccoli gruppi scaglionati. Così si forma un primo gruppo il quale si avvia, riesce a percorrere un pezzo di strada, raggiungendo la Rocca, ma qui comincia rabbiosa la sparatoria, per cui i patrioti (superstiti) riparano in un anfratto, una specie di grotta, con l’intenzione di aspettare che passi la tempesta, senonchè i tedeschi (piazzati nello spiazzo a fianco della chiesa di Pedina con una mitragliatrice in funzione) scrutando in giro con il cannocchiale li hanno visti e irrompono sul posto di sorpresa Non occorrono parole , bastano poche raffiche ed eccolo lì tutti distesi in un mucchio solo…”. (dal libro “PIACENZA NELLA LOTTA DI LIBERAZIONE “ Di ANNA CHIAPPONI ) * Giovanni partigiano lo$lavo* {Gl"s) Sentiero 1:25000 Percoreo:Dadomo-Osteria- \* Gariboia-Rocca-Rocca Casali-Dadomo Difficoltà:E (escursionistico) t ffi Segnavia: bianco-rosso Lunghezza:9150m. (proiezione in piano) Disfivello:425m. Tempodi percorrenza:3h n"\ -) t\ K-.r Descdzione ,4ì., Da Dadomo,nei cui pressi ryry\Ì " :l può lasciarc la si macchinq si scendevgrso Osteria (15') seguendoil percorso CAI 921; poco prima della ftazione si plega raggiungendo la strada della Bocchetta" che si risale brevementeper poi proseguirea destrasu uno stradello sterato. Con PercoEi con segnavia alcuni saliscendi si ìr'ariàntiGLS rf. il Rio olhepassa I Punli mtsvoli I Costanzanae si arriva al Fontana lt piccolonueleodi Gariboia (40'). Il percorsocontinua costeggiandoampi prati e sale fino a raggiungereuna zonapianeggianteam&?:n costa,occupatada un castapeto da frutto abbandonatocon alberi secolari;da qui con una brevissimadeviazionesi raggiungonoi ruderi di Casadel Cucù (30'). Proseguendo in quotasi raggiungel'imboccodella mulattiere di Roccao(eventualedeviazioneper CaseNuove per raggiungerela fontana:5') contornatada muretti a seccoe con alcuni tratti ancoraselciati. RaggiuntaI'omonima frazione(30'), da tempoabbandonata, si trovail bivio cheportaalla "Grotta dell'eccidio"(5'), doveunalapidericorda due partigianifrucidatidai tedeschi;ritornatisul percorsoprincipalesi salefino alla selladi RoccaCasali (25') dalla cui cim4 raggiungibilecon Proftloeltlmefico un'altra breve deviazione (10'), si gode un bel panoramasu tutta l'atb Val 850 d'Arda. Da qui il percorso 800 inizia a scendere e 750 attraversandoboschi misti 700 di quercee Carpini ritoma 660 a Dadomo(45'). 6@ E' possibileanchepartirea 550 piedi dal Museo della 5(xl Resistenza,passandodalla 450 località Il Follo e immettendosisul percorso nei pressidi Gariboia(25').
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