Gli ostelli in bergamasca

L’ECO DI BERGAMO
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MARTEDÌ 8 LUGLIO 2014
Provincia
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Stanze da due letti in su
con lenzuola in dotazione
Non solo camerate. Ormai tutti gli ostelli dispongono anche di camere dai due letti in su e
con lenzuola in dotazione. C’è poi la dimensione
«social»: cucina, spazi comuni anche di design.
Qualità, ma low cost
Decollano gli ostelli
La galassia degli ostelli
nella Bergamasca
Il primato orobico: 15 sui 65 in Lombardia. Tutti su un unico sito
A Olera maturandi in ritiro studio, Trescore punta sugli eventi
MARTA TODESCHINI
Un occhio al portafogli
e l’altro alla qualità. La richiesta
del turista collezione estate 2014
non espone al rischio strabismo.
Conciliare prezzi low cost a servizi
di buon livello è possibile, esplorando magari una galassia che
nella Bergamasca vanta il primato: quella degli ostelli. Sono infatti
15 le strutture di questo tipo nella
nostra provincia: 15 tra Bergamo
città (due), valli, laghi e Bassa, su
un totale di 65 in Lombardia.
Strutture per lo più nuove o
comunque rinnovate grazie a un
recente bando regionale e a risorse private, dopo un iniziale periodo di rodaggio stanno «acchiappando» sempre più turisti. Questo
grazie a internet, con le prenotazioni online e il sito www.hostellombardia.net che li mette tutti in
vetrina.
Scordatevi le camerate: ormai
tutti gli ostelli dispongono pure di
camere dai due letti in su e con
lenzuola in dotazione. C’è poi la
dimensione social (cucina, spazi
comuni anche di design) che non
guasta. L’ultimo nato è l’ostello Al
Curò di Valbondione. L’ostello più
alto d’Europa, a 1895 metri d’altitudine, è stato inaugurato il 31
agosto scorso, ma sarà operativo
dalla prossima settimana, quando
la sezione Cai di Bergamo ne affiderà la gestione alla società che già
tiene aperto il vicino rifugio.
Qui il calendario delle manifestazioni è già pronto: serate a tema, con esperti di montagna, per
fare dell’ostello un luogo aperto
alla comunità e non solo, come
richiesto dalla Regione a chi ha
ottenuto dall’ente i finanziamenti.
Gradevoli, moderni e aggressivi: il leitmotiv sulla bocca di tutti
i gestori di ostelli bergamaschi è
«siamo sempre più hotel», a signi-
ficare la volontà di offrire un servi- festazioni: la rievocazione storica
zio completo, da addio al «telefo- di Bianzano, «Music for Emernami che quando arrivo ti apro». gency» di Cenate Sotto («durante
All’Ostello delle Tre corone di il periodo della festa, devolveremo
Trescore, adagiato nel grande 3 euro per ogni soggiorno all’assoparco delle terme, il motivetto ciazione Bdk» spiega Russo). Qui
suona come un imperativo. «Sia- si viene per stare in pace, passegmo in grado di cucire il soggiorno giare nel grande giardino, fare yosu misura del cliente –
ga sulla vecchia pista
afferma Roberto Rusda ballo recuperata là
so, 37enne di Milano Cene a tema dove negli Anni Trenta
che da quattro mesi geveniva a sorseggiare
e a Valtorta sil’acqua
stisce l’ostello, rimasto
con una fetta di
chiuso nel 2013 dopo sci a noleggio limone. Da lontano e
un periodo zoppicante
presto, dalla
e animazione forse,
–. Anzitutto, qui c’è
stessa
Trescore:
per bambini «L’idea è di aprirci alla
sempre qualcuno, perché il turista deve trocittà dice Russo: pochi
vare sempre chi gli dà risposte». ci conoscono, invece ci piacerebbe
Il cliente delle terme? «Affatto: che anche i trescoresi venissero
l’ostello ha una clientela giovane, a scoprire la storia dell’ostello».
per lo più italiana (anche se nel
A Olera è praticamente già così,
registro è segnato pure un gruppo almeno durante la «Festa in bordi sloveni) e legata agli eventi in go» che torna nel balcone mediecalendario qui intorno». Apri il vale sopra Alzano dal 26 luglio al
sito del Tre Corone e in bella evi- 3 agosto. La struttura è della pardenza scorre l’elenco delle mani- rocchia che l’ha data in gestione
La new entry
L’ultimo nato è «Al Curò»
Qui giornate sulla natura
L’ostello Al Curò non è ancora stato
aperto che il calendario delle manifestazioni è già pronto. Si comincia
il 12 luglio alle 17 con l’incontro
dedicato alla fauna dal titolo «Ungulati selvatici e galliformi alpini
delle Alpi» tenuto da Luca Pelliccioli e Roberto Viganò per parlare
di flora e vegetazione il 2 e 3 agosto. La due giorni dal titolo «Un
fiore tira l’altro» avrà Danilo Donadoni come relatore: si comincia sabato 2 alle 17 con la proiezione di
filmati, mentre il giorno dopo alle
8,30 si andrà per sentieri e boschi
a riconoscere le specie botaniche.
A fine agosto, il 30 e 31, Stefano
Morosini ricorderà la figura di Richard Henry Budden, fondatore del
Cai e pioniere della cultura ambientale, mentre Claudio Malanchini
parlerà della «Cultura dell’ambiente e sua tutela». Gli ultimi due appuntamenti sono il 6 e 7 settembre,
sull’energia elettrica, e il 13 e 14
sulla geologia.
ad Alfredo Pansera e la moglie
Eleonora Orlandini. Inevitabile
che a lei, insegnante di cucina,
venisse affidato ben più di una
colazione. Qui infatti «organizziamo corsi di cucina – spiega Pansera – e cene a tema, come quella
cinquecentesca che stiamo pensando di proporre fra un po’».
Pensi a una casa parrocchiale trasformata in ostello e vengono in
mente i ritiri. Esatto, ma ritiri di
studio: qui fino a qualche giorno
fa si sono «rinchiusi» una quarantina di maturandi provenienti da
Sarpi, Vittorio Emanuele, Mascheroni, dal Cantoni di Treviglio
per prepararsi agli esami. Otto ore
di studio fitto fitto al giorno sotto
la guida di 10 prof e universitari,
poche distrazioni e in bocca al
lupo.
Insomma, ognuno propone
quel che di meglio ha: buona cucina, un ambiente magico come ad
esempio Olera sa dare . A proposito: che ci andranno a fare all’ostello i giovani di Villa di Serio, 4,5
chilometri di distanza e soltanto
9 minuti in auto per colmarla? A
respirare il borgo, of course: un
soggiorno è molto più che dormire in un letto. Scolaresche anche
a Valtorta dove c’è il Rifugio Trifoglio trasformato nel 2012 in ostello. Dopo le learning week con due
classi di Treviglio e Busto Arsizio,
da settembre a novembre ne arriveranno altre 4, per studiare. Anche se qui in alta Val Brembana si
lavora soprattutto per le famiglie:
salgono a 1340 metri a bordo pista,
inforcano gli sci che qui si possono
noleggiare e possono contare sull’animazione per i bimbi. «Da dicembre a marzo, tutti i fine settimana siamo stati pieni» . Specializzati e sarai premiato. Altro che
semplice low cost. 1
OSTELLO DELLA GIOVENTÙ
Via G. Ferraris, 4 BERGAMO
OSTELLO DI CASSIGLIO
Via del Ponte, 1 CASSIGLIO
CENTRAL HOSTEL BG
Via Ghislanzoni, 30
BERGAMO
OSTELLO IL SENTIERO
Via dei Castagni, 14 CORNA
IMAGNA
OSTELLO BAITA VALLE
AZZURRA
Via Valzurio, 9
OSTELLO CA' MATTA
Via Maresana, 140
PONTERANICA
OSTELLO DELLA GIOVENTÙ
CASA CORTI via Casa Corti
VALBONDIONE
OSTELLO LA POSTA
Via don G. Bono, 22
VALBONDIONE - LIZZOLA
OSTELLO RIFUGIO TRIFOGLIO
Località Piani di Ceresola
VALTORTA
OSTELLO DI COLERE
Via Camposanto, 1 COLERE
OSTELLO DELLE
TRE CORONE
Via Mazzini
Giuseppe, 28 TRESCORE
BALNEARIO
Rete Hostel Lombardia www.hostellombardia.net
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Camerata Cornello, Comune
in cerca di una soluzione
CAMERATA CORNELLO
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La porta è sbarrata dal
dicembre sorso e la cooperativa
che lo gestiva, nel frattempo, è
fallita. Ma a Camerata Cornello
non vogliono rinunciare all’Ostello dei Tasso.
Anzi, l’amministrazione comunale pensa a un rilancio, tornando alla vocazione originaria
della struttura che dispone di circa 130 posti ristorante, 40 camere
e una sala polivalente: l’accoglienza soprattutto di giovani turisti
low cost. Il sindaco Gianfranco
Lazzarini, infatti, non nasconde
di non aver mai creduto fino in
fondo alla riconversione (mai decollata) in hotel per anziani, strada perseguita senza fortuna dalla
cooperativa che dal 2010 al dicembre 2013 ha avuto in mano
l’ostello, e spiega di essere alla
ricerca di nuovi partner per il futuro. La proprietà, infatti, dal
2002 è del Comune, che per due
anni e mezzo ha anche gestito
direttamente i locali (forse l’uni-
co momento buono per i bilanci).
«Ora – delinea il quadro il primo
cittadino – stiamo ragionando se
fare un nuovo bando o procedere
in altri modi. Se troviamo qualcuno di serio, non abbiamo problemi anche ad affidare la conduzione a qualcuno di fuori. L’importante è che si ritorni alla destinazione originaria: un ostello per la
gioventù». Non ci sarebbero problemi «strutturali», per tornare
a rivolgersi a questo tipo di clientela, «perché in realtà non era
L’Ostello dei Tasso
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Serata ed escursione
alla scoperta della Valzurio
OSTELLO RIFUGIO
TRIFOGLIO
Località Piani di
Ceresola VALTORTA
l Parco delle Orobie bergamasche invita alla terza tappa di
«Parco Vivo 2014» nel prossimo fine settimana con una serata naturalistica dedicata alla
Valzurio organizzata all’ostello
«Baita Valle Azzurra» ([email protected]). Domenica,
accompagnati da operatori di
Wwf Italia, i visitatori entreranno
I
nel vivo della valle, passeggiando
per le sue alture. L’incontro rientra nel progetto «Potenziamento
degli elementi di connettività ecologica nell’area prioritaria Orobie
- Ambito Valle Seriana» ed è promosso dal Parco delle Orobie bergamasche, con la Comunità montana Valle Seriana, i Comuni di
Oltressenda Alta e Parre, Wwf Ita-
lia, e finanziato da Fondazione Cariplo. Vitto e alloggio all’ostello saranno offerti a tariffe speciali per
«Parco Vivo» che prevedono: cena
completa a 20 euro, pernotto e prima colazione a 20 euro, cesto picnic per pranzo al sacco a 7 euro. La
partecipazione all’evento è a numerochiusoconprenotazioneobbligatoria, inviando una mail a:
Il tornitore tatuatore
scommette su Lizzola
Valbondione, a 23 anni gestisce «La Posta»
«È un mestiere che obbliga a imparare molto»
Valbondione
OSTELLO OLERA
Via Lacca - Frazione Olera
ALZANO LOMBARDO
OSTELLO DEL PORTO
ELLO MOLINO DI
SSO
Madonna di Loreto
RRE PALLAVICINA
OSTELLO AL CURÒ
Località Barbellino
VALBONDIONE
ancora stato fatto alcun investimento rilevante per adattare gli
spazi a una residenzialtà leggera
per gli anziani», aggiunge Lazzarini. Il sindaco sta parlando con
i suoi e ammette che qualche interlocuzione con possibili realtà
interessante a riaprire la struttura c’è, senza però svelare altro.
«Da dicembre a ora non è ancora
stata trovata una soluzione, perché di mezzo ci sono state le elezioni e i problemi di cui occuparsi
non è che non ci sono stati. Ma
non ci siamo dimenticati dell’Ostello dei Tasso, e siamo dell’idea che valga la pena prendersi
un po’ di tempo in più e stare
fermi ancora qualche mese se serve a scegliere il meglio per questa
struttura. Solo trovando una buona gestione, cosa che manca da un
po’, è possibile tornare a credere
in un rilancio», annuncia Lazzarini. Non sono infatti stati messi
a fuoco i motivi degli insuccessi
collezionati in questi 12 anni di
vita dell’ostello se non nelle difficoltà economiche delle società
che si sono susseguite al suo comando. Tanto che in molti hanno
anche abbandonato prima della
naturale scadenza del contratto
di affitto. L’ultima gestione è terminata il 31 dicembre scorso. Da
allora l’ostello è chiuso.
Nelle ultime settimane, inoltre, la cooperativa è fallita: la liquidazione è in atto, con il ricavato che andrà ripartito tra i creditori che verranno ammessi (fornitori, dipendenti banche ed erario). 1
Be. Ra.
Leonardo lo definisce un lavoro
«strano». E per questo «bello».
Proprio ció che gli serviva, lui
che a 23 anni non ci riusciva più
a stare senza un lavoro. «Allora
tanto valeva che mi buttassi in
questa avventura che mi impone
di imparare molte cose», aggiunge alla fine della sua lunga dissertazione telefonica sul suo
mestiere.
Leonardo è probabilmente
l’ostellante più giovane della
Bergamasca. Dopo qualche
esperienza di officina in officina
come tornitore, nell’aprile del
2013 ha aperto «La Posta» in
quelle che un tempo erano le
scuole elementari di Lizzola, un
toponimo che è un interrogativo
aperto. Certo quando la famiglia
di Leo, già impegnata nella gestione del rifugio Barbellino, decise di lanciare il fanciullo in cotanta impresa, mai avrebbe immaginato che il traino del turismo, gli impianti di sci, sarebbe
venuto meno. «La gente qui a
Valbondione viene per le escursioni di rifugio in rifugio - spiega
il giovane -, come un gruppo di
olandesi nostri ospiti. Ma qui a
Lizzola, si sa, si sale soprattutto
per sciare, altrimenti ci si ferma
soltanto una notte» e addio sogni
di weekend e settimane bianche
in ostello. Ma sebbene il futuro
degli impianti sia tutto da inventare, ormai all’ostello si è in ballo
e si deve ballare, inventandosi
serate a tema e cercando di intercettare i propri clienti nell’immenso mare del www. «Qui
devo fare un po’ di tutto - spiega
Leonardo -, è una bella scommessa: dalla cucina, anche se in
questo mi aiutano la mia mamma Maria Pia e la mia morosa
Maddalena, al ricevimento, dalla
manutenzione alla promozio-
ne». La prima cosa che l’ha visto
impegnato per aprire il suo
ostello, dopo che aveva vinto il
bando di gara indetto dal Comune per la gestione, è ora sotto gli
occhi di chiunque entri dentro
le ex elementari.
Si tratta delle decorazioni dipinte sui muri dell’ostello. Sono
le scritte dei nomi delle camere
- La Posta ne ha cinque, per un
totale di 25 posti letto -: Soliva,
Redorta, Cavandola, Pinnacolo,
Valgrande, i monti su cui ciascuna si affaccia. Come negli alberghi più caratteristici dell’Alto
Adige, anche qui non entri in
camera se non sai come si chiama: ci ha pensato Leonardo con
l’aerografo.
Lavoro e passione
Un selfie davanti al suo ostello: questo è Leonardo Rodari
I finanziamenti
Nel 2014 dalla Regione
fondi per tre interventi
Cinquecentopostiletto,25.200utenti,
47.600 presenze: sono i numeri del
2013 che fotografano il mondo degli
ostelli nella Bergamasca. Numeri destinati a crescere, visto che la rete delle strutture ricettive low cost della
terra orobica ha visto di recente importanti interventi in tre ostelli: quelli
chehannobeneficiatodell’ultimatornata di contributi di Regione Lombardia.LoscorsofebbraiolaRegioneaveva messo a disposizione 1,2 milioni di
euro. «Grazie ai fondi erogati – spiega
l’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani, Antonio Rossi –
sono stati cofinanziati gli interventi
di riqualificazione finalizzati alla realizzazione di una o più camere attrezzate per portatori di handicap, aumento fino al 60 % di camere con bagno privato e riduzione dei posti letto
per camera fino al massimo di 6». I
beneficiari sono il «Nuovo ostello di
Bergamo» al Monterosso, l’Ostello di
Cassiglio e l’Ostello Trifoglio di Valtorta.
La ricetta vincente: proporsi come hotel
Detta all’inglese, c’è soltanto una L a differenziarli: Hotel o Hostel? «Bisogna fare il mestiere dell’albergatore: l’ostello
lavora se è aperto».
Il bergamasco Maurizio Forchini presiede l’associazione
«Ostelli di Lombardia» e non nasconde che l’impresa sia tutt’altro che facile.
«Un volta un albergatore mi ha
chiesto se doveva trasformare il
suo hotel in ostello o chiudere.
Gli ho risposto di chiudere». Per
chiarire il concetto, Forchini aggiunge che «un ostello non è un
albergo di classe B. Anzi, si deve
avvicinare sempre più agli alber-
[email protected]. È possibile anche partecipare solo alla
cena e alla serata naturalistica o
solo all’escursione, sempre previa
prenotazione. Il calendario completo di Parco Vivo 2014 è consultabile sul sito www.parcorobie.it.
Per informazioni, contattare il
Parco delle Orobie (035.224249,
[email protected]).
ghi con i quali, tra l’altro, ormai
non esiste nemmeno questa
grande disparità di prezzi».
Va da sé che il discorso vale
per tutti: «In città, gli ostelli devono fare la guerra con i tanti
bed&breakfast spuntati come
funghi negli ultimi anni. E nelle
valli – continua Forchini – occorre contrastare il fenomeno da
tutto esaurito nel weekend e deserto nel resto della settimana».
Altra difficoltà, il fatto di «non
essere riconosciuti più di tanto.
Gli italiani soprattutto sono fermi al concetto vecchio stampo
che l’ostello sia un insieme di
camerate spoglie e anonime, in-
Maurizio Forchini
I caratteri neogotici svelano la
grande passione di questo ostellante sui generis. «Sono i tatuaggi», beata tatuata gioventù. Lui
li fa, «ho sempre avuto la passione per il disegno e dopo il mio
primo tatuaggio, a 18 anni, ho
imparato a farli e mi sono perfezionato con un corso». Non
avendo negozio dove riempire di
angioletti, draghi e frasi varie i
corpi di chi si vuol marchiare, lui
s’è sfogato sui muri.
Di più: «All’ostello ho organizzato una serata tatoo: ho esposto
libri, disegni e riviste su questo
argomento e fatto una dimostrazione».
Questo mestiere sarà il tuo
futuro? «Non so - risponde lui -:
è che qui le cose ora non girano
bene, non vedo movimento turistico. Mi sono iscritto proprio
per questo nel Consorzio turistico di Valbondione: io ci credo,
insieme possiamo farcela». Proprio per Turismo Valbondione
e Promoserio, Leonardo porterà
in paese il 26 luglio, allo «Sport
day», il campione italiano di
bike-trial Gabriele Visini, «un
modo in più per attirare giovani
appassionati di sport», dice.
Crederci ci crede, come al fatto che il suo ostello possa giocarsi una carta in più: «Ho 25 posti
letto e potrebbe essere il nostro
tallone d’Achille, visto che i
gruppi si muovono a 30-40 alla
volta. Ma il fatto di avere camere
da due, tre, cinque letti massimo,
tutte con bagno, mi fa più hotel,
no?». Hostel: a Valbondione ce
ne sono ben tre, vorrà pur dire
qualcosa. 1
Marta Todeschini
vece la rivoluzione è stata fatta:
abbiamo ostelli di buon livello
ma occorre comunque sempre
correre».
Per farsi conoscere anzitutto.
Sarà per questo che più passa il
tempo, più i gestori si iscrivono
ai siti di prenotazioni online e
allacciano collaborazioni con altre realtà vicine per organizzare
serate o soggiorni a tema.
Un aiuto in più, per questa
galassia dell’universo turismo, è
il nuovo sito www.hostellombardia.net dove si può sbirciare tra
gli ostelli e decidere di partire.
Un modo ulteriore per valorizzare il patrimonio storico e naturalistico, favorire la ricerca di nuove mete e la scoperta di prodotti
d’eccellenza. L’Expo bussa. 1
M. Tode.