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VENERDÌ 27 GIUGNO 2014
Sardegna.
Prorogato di due mesi
l’accordo sugli
ammortizzatori sociali
in deroga, ma
la preoccupazione
sul lavoro resta alta
C
gil, Cisl e Uil della Sardegna hanno
firmato l'intesa con l'assessorato
del Lavoro per la proroga di altri due
mesi, fino al 31 agosto, dell'accordo
quadro sugli ammortizzatori in deroga in scadenza a fine giugno. “Resta
altissima - si legge in una nota sindacale - la preoccupazione per gli effetti negativi del decreto nazionale che
ridisegnerà il sistema finora adottato,
un testo che i sindacati giudicano peggiorativo”. Durante la riunione Marinora Di Biase (Cgil), Oriana Putzolu e
Giovanni Matta (Cisl) e Gianni Olla
(Uil) hanno sottolineato che “devono
essere trovate le coperture per tutto
il 2014. I sindacati hanno ottenuto
che restino vincolati alle politiche attive e passive i 52 milioni di Fondi regionali utilizzati per anticipare i sussidi
del 2013”.
In riferimento alle nuove norme nazionali volte al superamento entro il
2017 dello strumento della mobilità
così come concepito finora, i sindacati
hanno espresso un parere negativo,
aggiungendo che resta indispensabile
accompagnare in questo percorso tutti i lavoratori coinvolti, attivando politiche attive del lavoro. “Non è accettabile - dicono i sindacati - restringere e
modificare i criteri degli ammortizzatori senza restituire ai lavoratori una
prospettiva”. Secondo Cgil, Cisl e Uil
per farlo è indispensabile attivare percorsi di riqualificazione e reinserimento lavorativo, attraverso un piano per
il lavoro da attuare anche in corrispondenza con gli strumenti della programmazione europea.
Idee. Flaei e Fondazione Enérgeia lanciano un progetto all’insegna della partecipazione e dell’innovazione
cronache
Leretiinfrastrutturali
perunnuovomodelloPaese
conquiste del lavoro
L
e reti infrastrutturali
rappresentano un
fattore strategico di
crescita non solo
economica del Paese. Appaiono in grado di giocare
un ruolo rilevante, ad oggi
inespresso, nel riconfigurare le politiche sociali di partecipazione, di equilibrio
sociale e di affidabilità per
un’economia avanzata.
Il momento cruciale della
vita economica e civile che
stiamo attraversando ha
bisogno di proposte di questo tipo, in grado di mobilitare risorse e produrre valore economico in un quadro di coesione sociale.
La Flaei Cisl e la Fondazione Enérgeia hanno interpretato in maniera innovativa questo indirizzo attraverso il Manifesto per le reti in Italia. L’obiettivo è
quello di promuovere una
strategia industriale che
vada nella direzione di
un’impresa responsabile e
di uno sviluppo economico solidale. Le parti sociali
diventano coagulo del rilancio industriale e civile
del Paese attraverso un sistema di reti infrastrutturali materiali e immateriali in
grado di utilizzare, nel modo più conveniente, da un
lato i fondi pensione integrativi dei lavoratori, dall’altro la disponibilità di
ogni cittadino al capitale,
in una logica di controllo
pubblico delle reti e di
apertura alla responsabilità sociale, sia essa in termini di governance o di innovativi strumenti partecipativi. Questa prospettiva è
stata approfondita in occa-
sione di un confronto su
“Strategia industriale, intrapresa responsabile e
partecipazione sociale: la
proposta della Società delle Reti” tenutosi a Roma
presso il Parlamentino dell’Inail, al quale hanno preso parte Andrea Ciampani,
direttore del Comitato
Scientifico della Fondazione Enérgeia, Leonardo Becchetti, Università Tor Vergata, Sebastiano Fadda,
Università Roma Tre, Eric
Suschetet, presidente della Bgc Partners Inc coordinati dal segretario generale Flaei Cisl, Carlo De Masi.
Una strategia industriale
responsabile si propone
come chiave di volta per
una moderna società delle
reti, capace di superare
l’economia capitalista per
un rilancio che abbracci
una visione eudaimonica
della prosperità, orientata
a creare lavoro, in una dimensione collettiva di soddisfazione di necessità primarie come lo sono i servizi a rete di energia, trasporti e telecomunicazione. Le
analisi proposte hanno
messo in luce la necessità
di un più equo equilibrio
fra capitale e lavoro, con
una valenza economica oltre che sociale, richiedendo il superamento degli
storici steccati della divisione sociale del potere, rinsaldando i tradizionali temi della democrazia industriale con quelli della democrazia economica.
Una tesi per altro sottolineata di recente dall’Ocse,
che incoraggia soluzioni
che prevedono il ricorso tutelato agli investimenti
con i fondi pensione integrativi dei lavoratori, facilitando, in questo modo, i
progetti di innovazione delle infrastrutture di interesse pubblico. La riattivazione degli investimenti, nel
pubblico come nel privato
- hanno sottolineato tutti
gli intervenuti - è la condizione perché il nostro Paese trovi nuovi sbocchi e, finalmente, esca dalla crisi.
Il progetto della Flaei Cisl
ha trovato unanime consenso tra i relatori, sottolineato in particolare dal
presidente della Bgc Partners Inc, Eric Suschetet, il
quale ha offerto un plauso
all’azione riformatrice degli attori sociali, in particolare al ruolo della Flaei Ci-
sl, quale promotore di coalizioni sociali, e della strategia riformatrice evidenziata da Cisl Reti a beneficio
dello sviluppo del Paese.
Il rilancio industriale non
può che venire da una moderna politica economica
e sociale, deve, gioco forza, coniugarsi con un innovativo modello di industria. Le infrastrutture a reti, trasporti, energia e comunicazioni, costituiscono la chiave di volta dei
processi produttivi avanzati. Occorre pertanto muovere proprio da questi servizi essenziali ai cittadini e
alle imprese per invertire
un cliché storico costruito
sull’autoreferenzialità dei
monopoli pubblici, nonché da fenomeni speculativi di crescente rilievo, per
rilanciare il ruolo cruciale
del lavoro e quello sociale
dei cittadini/utenti dando
vita ad un sistema originale di partecipazione in grado di equilibrare strategie
industriali, offerta di servizi di qualità, remunerazione di capitale, in uno scenario di chiaro segno collettivo, che investe il sistema
delle reti di utilità universale.
”La Flaei Cisl e la Fondazione Enérgeia - ha sottolineato Carlo De Masi - sono artefici di un’iniziativa capace di infondere nuova vitalità ai servizi pubblici essenziali, partendo dal valore
strategico delle reti infrastrutturali. Il sindacato –
ha proseguito De Masi – diviene oggi parte fondante
di un modello innovativo
di relazioni industriali, in
modo da ribadire la
centralità del lavoro, quella della partecipazione
aperta ai cittadini/utenti,
in una configurazione di
mercato in grado di conservare il controllo dei beni
primari”.
Infine. ”Si tratta con tutta
evidenza - ha concluso il segretario generale della Flaei - di un progetto di grande valore sociale che accomuna lavoratori, imprese
e istituzioni attorno alla filosofia di una crescita industriale equilibrata e responsabile, di cui la Cisl si
rende interprete proprio
attraverso la nuova Federazione delle Reti. Superiamo così una visione esclusivamente economicistica
dei servizi a rete, ricollocandoli nell’alveo di una
utilità sociale che produce
valore e lavoro, scandita
dalla partecipazione”.
Ubaldo Pacella