La libertà ti mette le ali

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Il Mag
La libertà ti
mette le ali
TIS Paper febbraio 2014
A
TIS Paper
«La libertà è un concetto difficile, e proprio perché è così difficile ai giorni
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I partner
Sinergie per l’Alto Adige
nostri si preferisce sostituirla con la parola inglese “open”. Apertura, suona poco politico, un
po’ radicale e in qualche modo più moderno della buona, vecchia parola libertà.
Se ci penso più attentamente, però, arrivo alla conclusione che la libertà e l’apertura – e anche le
correlate rivoluzioni – dovrebbero essere un elemento irrinunciabile della cultura imprenditoriale.
Questa visione si sta affermando lentamente anche all’interno delle aziende. Precursore è,
come spesso accade, il settore IT. La community del Free Software, per esempio, sviluppa da
anni soluzioni software pubblicando le fonti dei codici; gli stessi concorrenti lavorano insieme
a soluzioni comuni, se questo può avvantaggiare gli interessi generali delle aziende di un determinato settore.
Libertà e apertura sono quindi un bene per lo sviluppo di prodotto e un presupposto per il networking. Dove per anni l’onnipotente brevetto ha cercato di isolare aziende e prodotti, oggi ci
sono concetti come “open innovation” e “crowd sourcing”. Nuovi modelli di business – così pare
– puntano sulla collaborazione aperta, sulla rete, sui rapporti di partenariato e sulla reciprocità.
Non ci credete?
Allora come vi spiegate le tendenze moderne della gestione delle risorse umane che puntano
sempre di più su uno stile dirigenziale partecipativo?
Questa edizione del TIS Paper è dedicata alla relazione tra libertà e successo di mercato in
tutte le sue sfaccettature. A pagina 6 potete leggere un’intervista a Johann Füller a questo
proposito e a pagina 10 vi aspetta invece il ritratto d’impresa con Paolo Viskanic della R3 GIS.
p.5
La foto
Vi auguro di trovare ispirazione dalla lettura
La Free Software Conference
Il Magazine dell’innovazione
Edizione 01
Febbraio 2014
Nikolaus Tribus
Presidente del TIS innovation park
p.6
L’intervista
Johann Füller direttore della Hyve spa di Monaco spiega perché per il successo
e la crescita servono conoscenza, intelligenza, libertà e democrazia
p.9
Le news
Brevi notizie dal TIS
p.10 Il ritratto d’imprenditore
Strumenti per gestire informazioni georeferenziate: per crearli la R3 GIS di Merano
usa il Software Libero
p.14 I trend
La mobilità dolce conquista l’Europa
Colophon
Redazione: Astrid Brunetti, Cristina Pellegrini, Eva Pichler, Heiko Schoberwalter
Layout: DOC.bz
Fotografie: Ivo Corrà, Martina Jaider, Alex Filz, Luca Guadagnini, Per Kasch,
Carsharing Südtirol Alto Adige, Johann Füller
Stampa: Karodruck, Frangarto
Questo magazine è stampato su carta riciclata.
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Pape sul sito de
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Per rendere la lettura più interattiva, abbiamo corredato alcuni articoli dei cosiddetti codici QR che portano a siti web
o video. I codici QR possono essere letti da tutti gli smartphone. Ecco come funziona: scaricate il software dal vostro
fornitore di app (per esempio per il BlackBerry il BlackBerry App World) sul Vostro telefono cellulare e fotografate il
codice QR. Il codice viene decodificato e ricevete così immediatamente le informazioni salvate sul codice QR.
Abteilung 34 - Innovation, Forschung,
Entwicklung und Genossenschaft
Ripartizione 34 - Innovazione, Ricerca,
Sviluppo e Cooperative
TIS Paper febbraio 2014
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TIS Paper febbraio 2014
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«Andare sullo slittino
non è ancora diventato sexy»
Quasi tutti riescono ad andare con lo
slittino: questo sport è adatto a qualsiasi fascia d’età e può essere ancora
praticato a prezzi contenuti. Tuttavia
lo slittino non è considerato per niente trendy e tantomeno sexy. Come
modificare questa situazione è stato discusso
durante il primo summit dello slittino che si è
tenuto a inizio ottobre presso la sede centrale
della Salewa. Il vertice è stato organizzato dal
Cluster Protezione Civile & Sicurezza Alpina
del TIS; all’evento hanno partecipato l’attore
austriaco Tobias Moretti, in qualità di Presidente dell’Unione internazionale di slittino
sportivo, e Heiner Oberrauch, Presidente del
Gruppo SALEWA Oberalp. Il divertimento
sullo slittino può essere trasmesso facilmente
soprattutto ai bambini, ha affermato Moretti,
ma affinché lo slittino diventi un trend, bisogna
attuare degli interventi che dimostrino che sia
uno sport coinvolgente. Heiner Oberrauch,
presidente della SALEWA, ha invece parlato
dello slittino da un punto di vista economico.
Per la stagione 2014/15 la SALEWA ha creato
una collezione speciale dedicata allo slittino
conferendo a questo sport un tocco fashion.
«Andare sullo slittino non è ancora diventato
sexy», ha spiegato Oberrauch, ma è una disciplina sportiva per giovani e meno giovani che
accomuna il fitness con il divertimento e il romanticismo della natura. Non serve costruire
piste o impianti, e questo significa che andare
sullo slittino è uno sport sostenibile e che tale
rimarrà», ha spiegato Oberrauch. Varrebbe
la pena mettere in evidenza queste caratteristiche per portare lo slittino a diventare uno
sport alla moda. Tutti gli esperti del summit
dello slittino sono stati concordi nell’affermare che in Alto Adige lo slittino ha bisogno di un
punto di riferimento centrale; occorrono inoltre norme chiare sulla sicurezza delle piste da
slittino e standard uniformi come ad esempio
l’obbligo del casco.
18.000 affamati di innovazione a Bolzano
Oltre 18.000 persone dal 26 al 28
settembre hanno visitato i 70 eventi dell‘Innovation Festival a Bolzano.
Ogni giorno sono arrivati oltre 2500 visitatori ospiti dell’Innovation Arena e l’evento
con maggiore consenso di pubblico è stato il
talkshow con il critico d’arte Philippe Daverio che ha ospitato quasi 500 partecipanti. La
prima edizione dell’Innovation Festival 2012
aveva attirato 25.000 visitatori, che includono anche i partecipanti alla Lunga Notte della
Ricerca che nel 2012 faceva parte del programma del Festival. 18.000 visitatori senza
la Lunga Notte della Ricerca: con questo bilancio gli organizzatori sono più che soddisfatti. La seconda edizione dell’Innovation
Festival si è svolta all’insegna del motto “Ampie vedute. Montagna, società, tecnologia”
e si è confrontata con il tema dello sviluppo,
in particolare quello delle aree montane.
Quest’anno particolare attenzione si è data ai
giovani talenti, per esempio con la piattaforma 89plus e con una serie di iniziative per le
start-up. Inoltre il Festival ha presentato anche numerosi relatori rinomati. All’Innovation
Arena in Piazza Walther e in Piazza Università
in totale 8000 persone hanno potuto convincersi di quale forza innovativa risieda nelle
aziende altoatesine dei settori agricoltura,
mobilità, turismo e edilizia alpina. Per quanto
riguarda i singoli eventi, il Ministro Carrozza è
stato ascoltato da 300 persone e Jessica Jackley da 260 mentre Alberto Tomba e Thomas
Sykora hanno attirato ben 220 partecipanti.
Barcamp Alto Adige:
volume 4
Una “non-conferenza” sul tema internet e nuovi media nel turismo: questo è il Barcamp Südtirol che si è svolto per
la quarta volta a Merano il 28 e il 29 marzo.
Obiettivo dell’evento è di far incontrare gli
interessati al turismo e gli appassionati di internet per permettere loro di scambiarsi le
conoscenze. Elemento base di un Barcamp è
un’atmosfera rilassata: si tratta di una cosiddetta “non-conferenza” ovvero un workshop
aperto e interattivo, il cui svolgimento e i cui
contenuti vengono decisi dai partecipanti stessi. Si intervallano dalle 20 alle 25 discussioni,
le cosiddette sessioni, e i contenuti vengono
presentati dai singoli partecipanti che si sono
preparati su quel determinato tema. I temi
delle sessioni vengono esposti su bacheche e
poi vengono scelti quelli preferiti dai partecipanti. Chi ha presentato il tema fa una presentazione di 10 minuti e poi si discute insieme.
TIS Paper febbraio 2014
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Il motto di un Barcamp è: condividere il sapere per accrescere il proprio sapere. Il Barcamp
Südtirol è una piattaforma gratuita per tutti gli
interessati e viene organizzata dal TIS innovation park, da Alto Adige Marketing (SMG) e
dall‘associazione degli albergatori (Hoteliersund Gastwirteverband - HGV). L’evento si svolge in lingua tedesca. Per ulteriori informazioni e
per conoscere il programma consultare il sito:
http://barcampsuedtirol.org (in tedesco).
http://barcampsuedtirol.org
Gli studenti fondano
delle aziende a scuola
Un’azienda fondata e gestita da studenti altoatesini delle quarte e quinte
superiori: “Camp for Company” è un progetto che offre ai giovani la possibilità di misurarsi con il mercato, interagire con il mondo
imprenditoriale e capire meglio che piega far
prendere al loro futuro: da gennaio 2013 oltre
350 studenti altoatesini si sono esercitati con
ricerche di mercato, hanno scritto business
plan e hanno analizzato il costo dei prodotti e
dei profitti. Le idee dei ragazzi spaziano dalle
energie rinnovabili alle tecnologie alimentari,
passando per servizi informatici per il turismo
arrivando a prodotti per l’agricoltura. “Camp
for Company” è indirizzato alle scuole di lingua italiana, tedesca e ladina e le attività sono
distribuite sugli ultimi due anni di superiori.
Alla fine del progetto i ragazzi, affiancati fin
dai primi passi da esperti del settore, possono
decidere se proseguire la società in altre forme
o chiuderla. L’idea di far fondare agli studenti una “student company” viene già applicata
in Norvegia, dove più del 20% delle persone
tra i 25 e i 34 anni che hanno partecipato ad
un programma di formazione sull'imprenditorialità è diventato un imprenditore. Il progetto
“Camp for Company” mira a portare gli stessi
risultati in Alto Adige. “Camp for Company”
è un progetto della Fondazione Cassa di Risparmio e del TIS innovation park, sviluppato
in collaborazione con l’Intendenza Scolastica
Tedesca, l’Intendenza Scolastica Italiana, il Dipartimento Istruzione, Formazione e Cultura
Ladina e la Ripartizione 34 -Innovazione, Ricerca, Sviluppo e Cooperative dell'Autonoma
Provincia di Bolzano.
Circa 200 tra interessati del settore e speaker internazionali di alto livello si sono incontrati lo scorso novembre alla Free Software Conference 2013 al TIS.
È dal 2004 che il TIS organizza questo evento che porta a Bolzano partecipanti interessati alla tematica provenienti da settori come le amministrazioni
pubbliche, la ricerca e le aziende; è questo che rende questo evento di networking interdisciplinare e che gli permette di avere un grande potenziale per
trovare nuove idee.
News dai
partner
Software libero, libero, libero
I partner
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Das
L’intervista
Interview
Conoscenza, intelligenza, libertà e democrazia: ecco cosa serve per il successo e la crescita.
Come e perché ce lo spiega Johann Füller, Direttore di Hyve SpA di Monaco.
TIS Paper: Professor Füller, quali libertà
offrono concetti come Open Innovation o
Crowd Sourcing?
«Osare più
democrazia»
Intervista con Johann Füller, Hyve SpA, Monaco
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Füller: Se intendiamo la libertà come una condizione priva di limiti o come un’occasione di
sviluppo, ci appare chiaro il suo collegamento
con l'Open Innovation.
La libertà dell’Open Innovation sta proprio
nel poter sfruttare uno spazio aperto a disposizione di una comunità di persone innovative interessate alla ricerca di idee e all’evoluzione. La libertà risiede nella possibilità di
usufruire della creatività di tanti.
TIS Paper: Concetti come l’Open Innovation
o i software liberi si basano sul pensiero che
maggiore è la collaborazione tra tanti, migliore sarà il risultato finale. Questo pensiero porterà alla democratizzazione dei settori
dell’economia?
Füller: A differenza di oggi, in passato l’innovazione veniva promossa in un circolo chiuso
da poche persone. La crescente complessità
e velocità con cui si trova a confrontarsi l’innovazione oggi, rende necessario un punto
di incontro dove i tanti attori provenienti da
settori diversi possano collaborare. Questo lo
definirei appunto come la democratizzazione
del processo di innovazione.
TIS Paper: Di quanta democrazia ha bisogno
l’economia per riuscire a generare la crescita?
Füller: Il management dell’innovazione orientato al futuro deve prima di tutto essere capace di fondere le conoscenze e l’intelligenza
di ogni singolo attore e coordinarle al meglio.
Il successo e la crescita sono senza dubbio
possibili e risiedono proprio nell’incontro tra
le competenze del settore e le richieste dei
clienti, con un occhio di riguardo ai trend tecnologici e imprenditoriali come la digitalizzazione e la sostenibilità. Quando una comunità
di persone si organizza per creare insieme
qualcosa la democrazia si trasforma in una
possibilità concreta di crescita.
TIS Paper: Cosa possono imparare le imprese
da concetti democratici come la partecipazione e collaborazione dei cittadini?
Füller: Possono imparare tantissimo! Già dalla
nascita dei Social Media il paradigma dell’Open Innovation è entrato a far parte dell’imprenditoria e ha trasformato i consumatori
passivi in collaboratori attivi.
Allo stesso modo le iniziative di Crowd
Sourcing si differenziano dal settore privato
a quello pubblico per la motivazione dei partecipanti: le iniziative dell’Open Government,
per esempio, puntano sull’altruismo dei citta-
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dini e dei loro sforzi per il raggiungimento di
un obiettivo di interesse comune. La partecipazione ad una iniziativa lanciata da un’impresa privata, invece, ha una motivazione quasi
sempre esterna, come ad esempio un compenso economico.
TIS Paper: Lei aiuta le imprese ad attuare un
processo di innovazione, in modo da diventare concorrenziali. Secondo Lei qual è il segreto di un’impresa orientata verso il futuro?
Füller: Ora come ora ci ritroviamo in una fase
molto interessante, in cui la società e il management stanno subendo cambiamenti e affrontano delle sfide che portano a nuove possibilità tecnologiche e a cambiamenti di natura
sociale e politica. Le logiche del management
devono riconsiderare in modo sostanziale dal
punto di vista economico, politico e sociale i
La libertà dell’Open
Innovation risiede
nella possibilità
di usufruire della
creatività di tanti.
TIS News
TIS News
Una volta surgelato,
una volta integrale
La creatività di molti aiuta l’innovazione.
Questo lo definirei appunto come
la democratizzazione del processo
di innovazione.
temi legati ai Social Media, ai big data, alle
soluzioni smart, come anche alla sostenibilità o alla scarsità di risorse.
In questo modo in futuro domineranno modalità di lavoro flessibili, che permetteranno
a esperti dei più variegati settori di collaborare assieme in tempo reale in rete.
Trovo che la cooperazione interdisciplinare sia
la più grande chance per il futuro di un’azienda.
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Intervista di Eva Pichler
L’esperto di clienti Come trasformare delle
idee vaghe in prodotti concreti? E come possono essere coinvolti i clienti in modo continuo in questo processo? A queste domande
dà risposta Johann Füller, Direttore di HYVE
AG di Monaco, dando naturalmente un ampio spazio alle Community e ai Social Media.
Professore di innovazione e imprenditoria
all'Istituto di Marketing Strategico, Marketing e Turismo dell’Università di Innsbruck,
Johann Füller è docente e ricercatore nell’ambito del management dell'innovazione, Open
Innovation e Co-creation.
Quando una comunità di
persone si organizza per
creare insieme qualcosa
la democrazia si trasforma in una possibilità
concreta di crescita
Non importa se si tratta di canederli
surgelati oppure di pasta integrale, lo
sviluppo di nuovi prodotti nel settore
alimentare dovrebbe fare soprattutto
una cosa: seguire i megatrend regionalità e
salute. Le due novità di prodotto dei soci del
Cluster Alimentaris del TIS fanno esattamente questo e precisamente in settori di mercato
che non potrebbero essere più diversi tra loro.
Con l’aiuto del Cluster Alimentaris, al TIS Alpeker ha trovato dei partner con cui cooperare
e adesso produce canederli, mezzelune di patate, pane, brezel, i mini-laugen, i segalini e le
torte di mele e alle pere e cioccolato. Con questi prodotti adesso è presente nelle catene di
supermercati Carrefour, Sma e Conad. Con la
sua “Pastalpina“, il giovane imprenditore Alexander Gross occupa una nicchia di mercato
totalmente diversa. Utilizzando diversi tipi di
cereali come il farro monococco, il farro dicocco, il farro spelta e la segale, Gross produce
pasta integrale biologica. In parte l’azienda utilizza anche i cereali locali, il "Regiograno", proveniente dalle zone di coltivazione della Val
Venosta, della Val Pusteria e della Valle Isarco.
Attualmente Gross produce ogni giorno tra
i 35 e i 50 chilogrammi di pasta – tutta senza
uovo e per questo addirittura vegana. Cercando partner per la distribuzione, il TIS ha instaurato contatti preziosi con i negozi specializzati
“Triade”, “Naturalia” e “PurSüdtirol”. Inoltre,
nella cornice dell’Innovation Arena dell’Innovation Festival, l’azienda ha avuto per la prima
volta la possibilità di far degustare i prodotti a
un largo pubblico.
3000 metri cubi di neve
in letargo
Nel 2013 nel centro di sci di fondo della Val Martello poco piú di 3.000 metri
cubi di neve sono stati salvati dal caldo
sole estivo. In questo modo si è potuto limitare la perdita di neve a solo il 40%. Grazie a
questo progetto di cosiddetto “snow-farming”,
il centro di biatlon della Val Martello potrà preparare le piste di sci da fondo per la stagione
invernale già a metà novembre, ovvero due
settimane prima del previsto. Per il centro questo anticipo del periodo di attività è un vero valore aggiunto concorrenziale e rappresenta un
rafforzamento della propria attrattività, perché
i biatleti possono iniziare i propri allenamenti
prima di quanto abbiano fatto finora. Il progetto snow-farming è coordinato dal Cluster
sports & winterTECH del TIS innovation park.
Già a febbraio 2013 grazie alle ideali condizioni
metereologiche, sono stati prodotti 5000 metri cubi di neve tecnica, che è stata mandata
in “letargo estivo”: in Val Martello infatti l’hanno compattata in un colle di neve in un luogo
all’ombra dove è stata coperta con uno strato
di cippato di legno spesso tra i 30 e i 40 centimetri. Il 12 novembre sono iniziati i “lavori di
scopertura”. Il risultato: oltre 3000 metri cubi di
neve sono sopravvissuti all’estate, nonostante i
mesi di luglio e agosto siano stati più caldi della
media. Con la neve del progetto di snow-farming si è così potuto preparare senza problemi con due settimane d’anticipo il percorso di
1,5 km della pista da allenamento del centro di
biatlon della Val Martello.
Vendere online è facile
Creare un sito internet in modo semplice e veloce: utilizzando la piattaforma
online www.webkit4u.com della start-up nel
TIS DATIC è presto fatto. La giovane impresa
ha ampliato il suo portafoglio e ora con “webkit4u“ è possibile creare anche dei negozi online.
“webkit4u“ è una piattaforma online con cui si
fine
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possono creare siti internet in modo semplice,
veloce ed economico. La piattaforma offre
diverse strutture di base per siti internet che
possono essere riempite e personalizzate in
modo semplice anche da chi non possiede
conoscenze in programmazione. Di recente
è stata aggiunta una nuova funzione che permette di creare negozi online. «Così come la
piattaforma webkit4u, anche un negozio online può essere creato e gestito facilmente»,
spiega il programmatore e co-fondatore della
DATIC Aaron Andreis. «Si possono inserire
diversi prodotti con diversi prezzi», afferma il
collega David Buchschwenter che aggiunge:
«Il pagamento avviene con carta di credito, ma
stiamo lavorando anche a un sistema di pagamento con PayPal».
Christian Peer ha vinto il premio SFS Award
2013
Nel 1999 quasi nessuno sapeva usare
il computer e Christian Peer fondava la
sua azienda che lavorava con internet.
Ma è soprattutto la sua dedizione ai valori del
Software Libero per la promozione dell’innovazione nell’economia altoatesina che gli ha
fatto guadagnare l’ambito premio consegnato
dalla Linux User Group di Bolzano, conferitogli nell’ambito della SFScon 2013 al TIS innovation park. «Con le sue attività ha dimostrato
che un’azienda di successo può essere basata
sul Software Libero e sull’innovazione, creando posti di lavoro, con una crescita stabile, con
profitto e sostenibilità» ha affermato Patrick
Ohnewein del Centro Free Software & Open
Technolgies del TIS, organizzatore dell’evento. Tra i progetti avviati dal vincitore dell’SFSaward 2013 c'è Mixare.org, un software di realtà aumentata destinata ai turisti che vengono
in Alto Adige: grazie a questa iniziativa gli albergatori altoatesini hanno uno strumento per
gestire in maniera centralizzata le prenotazioni
e le offerte sui portali turistici.
Il ritratto d’imprenditore
Il ritratto d’imprenditore:
R3 GIS
Una libertà organizzata
Due etti di geografia, un chilo di banche dati, una spolverata di Alto Adige e una buona dose di
community virtuale: questa la ricetta che si cela dietro alla R3 GIS, l’azienda meranese fondata
nel 2003 da Paolo Viskanic.
L’applicativo R3 TREES per la gestione del verde di Milano:
qui il Castello Sforzesco.
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Le cartine geografiche antiche appese alle
pareti del suo ufficio lasciano intuire di cosa
si occupa Paolo Viskanic, fondatore e amministratore delegato della R3 GIS. Quando però lo spiega le cose si complicano immediatamente: «Facciamo strumenti per
gestire informazioni georeferenziate». Con
la pazienza di chi sa di affrontare argomenti
ostici per i non addetti ai lavori, inizia subito
con un esempio facile facile: le piste da sci.
«Pensiamo a una mappa geografica dove
sono segnalate le piste, gli impianti, le reti di
protezione; una mappa che riporta anche dati
sulla manutenzione o sui perimetri dei terreni
dei contadini attraversati dalle piste e sulle
segnaletiche. Ecco: le mappe le creiamo noi,
le diamo ai comprensori sciistici e gli diamo
anche un software per gestire tutte queste
informazioni». Informazioni che permettono,
per esempio, di capire con quanta neve livellare le singole zone delle piste da sci: dispositivi GPS estremamente precisi collocati sui
gatti delle nevi rilevano la quantità di neve su
cui sta passando. Questa informazione arriva
poi al server centrale che conseguentemente permette di decidere se attivare o meno i
cannoni da neve. «Così si arriva a risparmiare
anche fino al 30% di neve tecnica sparata dai
cannoni!» sottolinea Viskanic.
Un lavoro certosino, quello di inserire in un’unica mappa tutti questi dati che normalmente
si trovano in banche dati diverse, ma vista la
pazienza di Viskanic non ci sono dubbi che
venga fatto a regola d’arte. L’imprenditore
meranese ha imparato a padroneggiare que-
sti Sistemi Informativi Geografici, i cosiddetti
GIS, dopo gli studi universitari in Agraria Tropicale e Subtropicale, quando ha lavorato in
Africa orientale e in Europa: «grazie ai dati
georeferenziati abbiamo sviluppato progetti per la protezione della natura e la salvaguardia della biodiversità». I progetti portati
avanti all’estero si basavano su programmi
informatici non modificabili: i cosiddetti software proprietari appartengono ad aziende
che vendono il pacchetto completo senza rivelare il codice che è stato usato per crearli e
impedendo quindi qualsiasi modifica.
Tornato in Alto Adige,
ha arricchito questo
bagaglio di esperienze
sui GIS aggiungendovi
un’utile declinazione
del concetto di libertà,
l’Open Source.
Tornato in Alto Adige nel 2000, ha arricchito
questo bagaglio di esperienze sui GIS aggiungendovi un’utile declinazione del concetto di
libertà, l’Open Source (“sorgente aperta”): iniziando come consulente per progetti legati al
software geospaziale, a poco a poco è entrato
in contatto con le infinite possibilità offerte dai
codici di programma disponibili online.
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skiGIS: il software per gestire scadenze,
lavori, documentazione, mappe dei
comprensori sciistici
«Siamo liberi di vendere le nostre soluzioni in
tutto il mondo, mentre i software proprietari
hanno licenze di vendita legate a determinati
territori».
I software liberi sono stati creati da una community e non solo sono accessibili a tutti, ma
possono essere anche modificati e adattati
alle proprie esigenze. «Quando i clienti hanno
iniziato a chiedermi software sviluppati sulle
loro esigenze specifiche, ho capito che l’Open Source era la strada giusta da percorrere,
e che dovevo cercare sviluppatori in grado di
aiutarmi. Inizialmente la strategia del gruppo
che ho riunito non era ben chiara: facevamo
di tutto, anche siti web per esempio. Poi ci
siamo specializzati nel GIS Open Source».
Da quando ha deciso di investire sulle competenze del personale scartando l’ipotesi di
acquistare le licenze di software proprietari,
Viskanic ha scoperto di poter contare sulla
sempre crescente quantità di dati e software
geografici disponibili online e su una community mondiale che lavora insieme, controlla i
progetti e collauda le soluzioni proposte.
L’accoppiata vincente GIS più software libero
è stata la ricetta per convincere il fine palato dell’agenzia che controlla il traffico aereo
in Austria, la Austrocontrol, assicurando alla
R3 GIS lo sviluppo di nuove tecnologie per la
localizzazione di aerei; per sostituire i radar,
meno adatti alle zone alpine a causa dei coni
d’ombra dovuti alle montagne, l’agenzia ha
creato un sistema di trasmettitori radio che
emettono un segnale radio ricevuto e ritrasmesso dagli aerei in volo: la posizione dei
velivoli viene calcolata misurando il tempo
impiegato dal segnale ad andare e tornare.
«Noi poi abbiamo sviluppato un software
apposito che fosse in grado di indicare l’ubicazione ottimale delle stazioni e l’angolazione delle antenne». Il software è basato su
un prodotto open source. La R3 GIS ha poi
sviluppato degli algoritmi che non avevano
nemmeno altri software proprietari, e che
naturalmente sono stati messi a disposizione
della community.
Grazie a questo tipo di conoscenze l’azienda è riuscita in questi dieci anni a crescere
arrivando ad avere 10 collaboratori – di cui
quasi tutti sviluppatori – e a specializzarsi in
tre modelli di business: uno parte da una richiesta specifica di un’azienda o di un ente
per sviluppare progetti ad hoc, come per la
Austrocontrol; un altro prevede la fornitura di
servizi come il caricamento di dati da formati
diversi, la conversione di dati o la formazione;
il terzo invece consiste nell’investimento in
ore di sviluppo per una soluzione che potrebbe riscontrare interesse sul mercato per poi
cercare i clienti a cui venderla. «È con questo
modello di business che 8 anni fa abbiamo
venduto il software per la gestione del verde
alla città di Milano, che nel frattempo è in uso
in 50 enti in Italia ed Austria». In seguito a un
censimento molto dettagliato di piante, prati,
aree giochi, arredo urbano adesso, grazie al
software R3 TREES, Milano tiene sotto controllo le sue 2907 aree verdi e la relativa manutenzione e sicurezza. «Per esempio i cerchietti arancioni in questa zona verde sono le
piante monitorate con maggiore attenzione
perché potrebbero costituire un pericolo»
spiega l’imprenditore illustrando la mappa
della zona del Castello Sforzesco.
Anche per lo sviluppo di questo software
l’azienda si è avvalsa del software libero che
permette di far restare in Alto Adige non solo
i soldi ma anche le conoscenze acquisite:
«Non acquistiamo nessun software proprie-
tario da aziende esterne perché sono i nostri
collaboratori che sviluppano, supportati dalla
community; inoltre siamo liberi di vendere le
nostre soluzioni in tutto il mondo, mentre i
software proprietari hanno licenze di vendita
legate a determinati territori».
Ma chi garantisce che gli input di questa
community siano validi? «La libertà dell’open
source è – diciamo – organizzata: i progetti
fatti bene hanno una comunità attiva, e chiare regole di gestione. Non c’è anarchia nei
progetti» ci tiene a sottolineare Viskanic. «Si
controlla per esempio che non ci siano software proprietari all’interno del codice, che
i progetti siano seguiti da più sviluppatori e
che esista una documentazione che garantisce la sostenibilità nel tempo del progetto».
Una comunità che si autoregola, capace di
lavorare insieme per creare un prodotto utilizzabile da tutti che non ha barriere geografiche. L’ingrediente principale scelto da Paolo
Viskanic è quello giusto, e infatti la ciambella
della R3 GIS è riuscita col buco.
Testo di Astrid Brunetti
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«La libertà dell’open
source è – diciamo –
organizzata: i progetti
fatti bene hanno una
comunità attiva, e
chiare regole di gestione. Non c’è anarchia
nei progetti».
I trend
Mobilità, dolce
mobilità
Carsharing, Drive-in Cafè per le biciclette o ginnastica in metropolitana: ecco
alcuni dei nuovi concetti di mobilità dolce che stanno nascendo in Europa
all'insegna della semplicità, dell'ecologia e senza dimenticare il portafogli.
Rendere attrattive le modalità di trasporto
è il nuovo trend che sta prendendo piede in
Europa nel campo della mobilità dolce: più
i trasporti nel centro urbano sono semplici,
maggiori sono i vantaggi e gli utenti non possono che ringraziare. Questo lo sanno bene i
tedeschi, visto che la loro capitale Berlino si
aggiudica il primato europeo per il successo
del carsharing: se prima si ritirava e poi si restituiva una macchina a noleggio in depositi
specifici, ora la si trova già in strada. L’ultima
novità è la app che ti consente di cercare l’auto
libera più vicina a te, prenotarla e farla partire
con una semplice tessera elettronica consegnata al momento dell’iscrizione al servizio. Il
costo è orario, include parcheggio, benzina e
manutenzione, e viene direttamente addebitato sulla carta di credito. Un servizio facile,
conveniente e destinato ad avere enorme successo in tutto il mondo, il trend del carsharing
si sta rafforzando anche in Italia con buone
prospettive: oltre ad essere facile e comodo, il
servizio dà la possibilità di utilizzare una macchina anche a chi non può permetterselo; infatti il target sono soprattutto i più giovani. In
diverse regioni italiane, la nuova frontiera del
carsharing è l’integrazione nel servizio di auto
ecocompatibili: «Il nostro prossimo obiettivo è
introdurre nel servizio le macchine elettriche
e promuovere la mobilità elettrica» spiega Cristina Larcher, Vice Presidente Car sharing Alto
Adige «Con le nostre auto vogliamo informare
i cittadini offrendo loro i grandi vantaggi ecologici ed economici delle vetture elettriche».
La mobilità dolce comprende anche lo spostamento “a misura d'uomo”: muoversi da un punto all’altro della città può diventare un piacere
se coniugato con l’aria aperta, il movimento ed
il relax. A Zurigo per esempio, chi usa la bici
può accomodarsi in un bar senza nemmeno
scendere dalle due ruote: al “Drive-in cafè bikes” si può leggere un giornale in compagnia
di un caffè o un aperitivo comodamente seduti
sulla propria bicicletta; basta incastrare e bloccare la ruota anteriore della bici sotto al tavolino
alto abbastanza per accoglierla e appoggiare i
piedi su rialzi ai lati della struttura per rimanere
facilmente in equilibrio. Il lancio dell’iniziativa
prevede un caffè gratuito agli utenti. Questa
è solo una delle idee che la città svizzera ha
messo in campo per incentivare la popolazione all’utilizzo di trasporti pubblici, della
bicicletta e soprattutto della camminata per
piccoli spostamenti. Un altro esempio è il noleggio gratuito di oltre 200 biciclette, bici elettriche, monopattini, skateboard e kickboard.
In vista dei Giochi Olimpici Invernali 2014 a
Sochi, Mosca e altre città russe hanno voluto
divertire cittadini e turisti per promuovere l’uso della metropolitana: in stazione vicino alle
casse per i biglietti di viaggio c’è un distributore con una telecamera e un contatore: chi fa
30 piegamenti squat consecutivi di fronte ai distributori di biglietti, ne riceve uno in omaggio.
Muoversi da un punto
all’altro della città può
diventare un piacere se
coniugato con l’aria aperta,
il movimento ed il relax.
Un normale e noioso viaggio in metro diventa
quindi motivo di svago con qualche esercizio
di ginnastica e oltretutto, gratuito!
Sebbene ci sia attenzione verso tutte queste
forme di mobilità dolce, l’automobile rimane
comunque il veicolo preferito dai cittadini europei. La Commissione Europea ha calcolato
che gli automobilisti sprecano 70 ore all’anno
bloccati negli ingorghi stradali delle maggiori capitali del nostro continente, e il più delle
volte si ritrovano ad essere gli unici passeggeri
all’interno dell’abitacolo. Proprio per questo è
necessario fin da ora ampliare le iniziative nel
campo della mobilità dolce, che fanno bene
all’ambiente, alla nostra salute e al portafogli.
Testo di Cristina Pellegrini
fine TIS Paper
TIS Paper febbraio 2014
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