Strumentazione Biomedica Defibrillatori

Strumentazione Biomedica
Strumentazione Biomedica
Defibrillatori
Univ. degli studi “Federico II”
di Napoli
ing. Paolo Bifulco
Università degli Studi “Federico II” di Napoli
ing. P. Bifulco: tel: 081 7683794 e-mail: [email protected]
Strumentazione Biomedica
Defibrillatori
• I defibrillatori sono
dispositivi usati per
applicare scariche
elettriche di elevata
intensità e breve durata
attraverso il torace del
paziente, al fine di
riattivare il normale
ritmo cardiaco.
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore
• Un ritmo cardiaco normale (fig. a), con
una frequenza di battito entro i limiti
necessari per un'immissione sufficiente
di sangue in circolo da parte dei cuore.
In caso di fibrillazione ventricolare (fig.
b) l'attività elettrica è asincrona e
asincrona è anche la contrazione di
molte fibre ventricolari: la gittata
cardiaca risulta pertanto insufficiente.
• Il defibrillatore è anche usato per la
correzione di aritmie legate ad
ipereccitabilità del miocardio:
fibrillazione atriale (fig. c), flutter (fig.
d), tachicardie parossistiche (fig. e).
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Strumentazione Biomedica
Defibrillazione
• La fibrillazione ventricolare è un
aritmia (che può essere fatale)
caratterizzata da una situazione
elettrica e meccanica caotica.
• E’ associata con malattie delle arterie
coronarie, infarto del miocardio,
tachicardia ventricolare, ma si può
verificare anche per uno shock elettrico,
sensibilità o tossicità da medicinali,
annegamento, disturbi dell’equilibrio
acido-base, etc.
• L’unico trattamento efficace
è un immediato contro-shock
elettrico (defibrillazione)
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Grazie,
ne avevo bisogno!
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Defibrillatore
• Posizionamento degli elettrodi
Antero - posteriore
Sterno - apice
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Defibrillatore
• Posizionamento degli elettrodi
• Impedenza transtoracica
• Impedenza elettrodica di contatto
corretto
scorretto
La prossima volta … prova
a toglierli la camicia !
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore
• Alcuni defibrillatori sono caratterizzati da una forma d'onda
sinusoidale smorzata.
• Il circuito base (vedi figura) dell'apparecchiatura è costituito da un
condensatore e da un'induttanza per la scarica dell'energia,
(preventivamente accumulata nel condensatore), attraverso la
resistenza offerta dal torace e dal muscolo cardiaco del paziente
Tale circuito è preferibile rispetto Alimentatore a
quello costituito da solo un tensione variabile
condensatore in quanto produce sia
meno aritmie post-scarica, sia meno
danni ai tessuti, anche se la presenza
V
C
dell'induttanza, aumentando la
resistenza del circuito di scarica, ne
diminuisce l'efficienza
L
R1
resistenza torace
(~50Ω
Ω)
RT
commutatore
carica/shock
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Defibrillatore
[A]
60
50
40
30
b
20
10
c
a
2
4
• La forma d'onda prodotta da tale circuito
dipende, oltre che dai valori di induttanza e
capacità, dalla resistenza sia del circuito che del
paziente.
• Dipendendo da tali fattori, la forma d'onda può
essere, come si può vedere dal grafico, poco
smorzata e con una componente negativa (a),
molto smorzata con decadimento molto lento (b) o
smorzata al punto critico (c) in cui i valori della
capacità, induttanza e resistenza sono tali da non
determinare l'inversione di tensione.
6
8
10
12
14
16
18
20
[ms]
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Durata dell’impulso 8-10 ms
Commutatore energia 1-360 J ed oltre
Tempo dei carica del condensatore 5-15 s
Funzione di cardioversione (sincronizzato).
Energia immagazzinata / erogata
Impedenza torace paziente ca. 50 Ω (27-150)
Impedenza elettrodica (pasta conduttiva)
Area elettrodi 32 cm2 (adulto)
Numero di shock possibili con batteria carica
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Defibrillatore
C =Q/V
C: capacità
Q: carica
V: voltaggio
E: energia
• Il condensatore è l'elemento che permette
di immagazzinare l'energia che verrà
scaricata, all'atto della defibrillazione.
• Generalmente il valore di tale elemento è
dell'ordine delle decine di µF e la tensione
di carica dell'ordine dei kV.
• L'induttanza, presente in serie al
condensatore, permette di ottenere una
forma d'onda di scarica smorzata
consistente in un ampio impulso positivo
della durata di alcuni millisecondi
(tipicamente 5-10 ms).
E = ½ C V2
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Defibrillatore
• Schema semplificato ……
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore
• Schema semplificato
• Si impiegano 2 SCR per commutare la capacità in
successione sulla resistenza toracica RT e sulla resistenza
R2 interna
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Impulso di scarica
• Esponenziale troncato
i (t ) = I i e
−
t
RC
=
t
Vi − RC
e
R
T
T
E (T ) = ∫ v (t )i (t )dt = ∫ Ri 2 (t )dt =
[A]
0
T
2t
2 − RC
∫ RI i e
Ii
0
T
dt =RI i
2
−
2t
RC
dt =
0
0
impulso
∫e
T
2t
2T
−
 RC − RC


2 RC 
1 − e RC  =
RI i −
e  = RI i


2 
 2
0

2
If
2T
−

1
2
CVi 1 − e RC 
2


ti
T
[ms]
tf
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Impulso bifasico di scarica
• Studi riportano che un impulso bifasico richiede meno
energia rispetto a quello monofasico
• Utilizzato dapprima nei defibrillatori impiantati è
largamente utilizzato nei defibrillatori esterni
[V]
Impulso bifasico
[ms]
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore
• INDICATORE: lo strumento è
generalmente un kilovoltmetro tarato in
Joule. Negli apparecchi meno recenti tale
strumento riporta un'indicazione di
energia accumulata dal condensatore,
mentre negli apparecchi più moderni è
generalmente riportata anche un
indicazione dell'energia ceduta al paziente.
• SELETTORE ENERGIE: tale blocco
permette di predeterminare, agendo su di
un opportuno selettore, l'energia che dovrà
essere immagazzinata nel condensatore. In
realtà questo comando seleziona la tensione
di carica, determinando quindi in modo
indiretto l'energia immagazzinata.
E: energia
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Defibrillatore
• Si distinguono in elettrodi per
defibrillazione esterna (fig. a e b), da
applicare sul torace dei paziente,
ed interna (fig. c), da applicare
direttamente sul miocardio.
Sostanzialmente differiscono per
dimensioni ed inoltre quelli interni
devono poter essere sterilizzati.
• In ogni caso consistono di due piatti di
metallo (acciaio inox) montati su due
manici isolanti sui quali sono presenti
due interruttori che devono essere
attivati contemporaneamente per
permettere di erogare la scarica.
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Defibrillatore
• Isolamento della parte
applicata
• Se l’operatore entra in
contatto con il corpo del
paziente in due punti diversi
può essere attraversato da
parte delle correnti di
defibrillazione
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore, cardioversione sincronizzata
• La cardioversione sincronizzata è un altro
tipo di terapia elettrica, usata nel
trattamento di alcune aritmie diverse dalla
fibrillazione ventricolare. Ad es., essa può
interrompere l’attività di focolai ectopici
atriali e ripristinare il ritmo SA.
• Tecnicamente si dovrebbe sempre parlare di
cardioversione sincronizzata.
• A differenza della FV, altre aritmie
presentano forme identificabili sul tracciato
ECG. Bisogna prestare attenzione che lo
shock NON venga emesso in corrispondenza
periodo vulnerabile (onda T, refrattarietà
relativa), potendo questa procedure indurre
essa stessa fibrillazione ventricolare.
Pronti … via!
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Strumentazione Biomedica
Defibrillatore, cardioversione sincronizzata
• Diversamente dalla defibrillazione che può
cedere energia in un istante durante tutto il
ciclo cardiaco, la cardioversione sincronizzata
fornisce energia durante la depolarizzazione
ventricolare.
• La sincronizzazione è ottenuta tramite il
riconoscimento del complesso QRS. Il monitor
deve essere dunque capace di riconoscere tale
complesso o l’onda R (spesso tale
riconoscimento è segnalato sul monitor).
• Quando il defibrillatore è impostato nella
funzione di cardioversore, l’impulso shock
verrà erogato soltanto se risultano premuti gli
appositi pulsanti e se è stata riconosciuta
un’onda R
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Defibrillatore
• Schema a blocchi di un
defibrillatore - cardioversore
Defibrillatore
semiautomatico
cardioversione
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Defibrillatore
Linee guida per la scelta
tipo di batterie e loro capacità
numero di scariche alla massima potenza e
tempo di ricarica
presenza del rilevatore dell'impedenza di
contatto piastra-cute
possibilità d'uso come cardioversore
presenza monitor ECG e registratore
peso ed ingombro dell'apparecchio
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Defibrillazione
• “La defibrillazione dipende dal successo della
selezione di energia per generare un sufficiente
flusso di corrente attraverso il cuore (corrente
trans-miocardica) per ottenere la defibrillazione e,
al tempo stesso che causi danni minimi al
miocardio".
American Heart Association. Circulation. 2000:1029(suppl I):I-90-I-94.
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Strumentazione Biomedica
…
• …
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Implantable Cardioverter-Defibrillator (ICD)
• Defibrillatore cardiaco impiantabile
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impulso ICD
• Le forme d'onda di impulso elettrico
– Erogazione di corrente
– Tempo
– Direzione del flusso
di corrente
• Tre in uso oggi
– Monofasica sinusoidale smorzata (MDS)
– Bifasica esponenziale troncata (BTE)
– Rettilinea bifasica (RBW)
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Prestazioni al variare della forma d’onda
• Soglia di defibrillazione
Defibrillation Threshold
(Volts)
300
250
200
150
100
)
50
0
10M 2.5-7.5 3.5-6.5
5-5
6.5-3.57.5-2.5
Waveform Shape (msec)
(Canine) epicardial electrodes
Dixon et al. Circulation 1987;117:358-364.
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Prestazioni al variare della forma d’onda
• Percentuali di successo
ORCA Trial (n=115)
• Comparison of 200-360J monophasic shocks with
•
150J biphasic shocks for out-of-hospital cardiac arrest
Collapse to first shock = 8.9 minutes
Outcome
Monophasic
Biphasic
1st shock success
36/61 (59%)
52/54 (96%)
p<0.0001
3rd
42/61 (69%)
53/54 (98%)
p<0.0001
49/58 (84%)
54/54 (100%)
p=0.003
shock success
Overall Success
Schneider et al. Circulation. 2000; 102:1780-1787.
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Prestazioni al variare della forma d’onda
• Percentuali di successo
Randomized MultiCenter
n=165
p=0.005
p<0.0001
Cardioversion Efficacy
100%
91%
79%
80%
68%
94%
85%
68%
60%
44%
40%
21%
20%
0%
100 J 200 J 300 J 360 J
Monophasic
Monophasi
c
Mittal et al. Circulation 2000; 101:1282-1287.
70 J 120 J 150 J 170J
Rectilinear Biphasic
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Prestazioni al variare della forma d’onda
• Corrente massima
Monophasic at 200 Joules
RBW
@ 120J
15
Biphasic Truncated Exponential
at 150 Joules
Current
Rectilinear Biphasic
at 120 Joules
BTE
@ 130J
35
Mono
@ 200J
Time
43
0
10
20
30
40
50
Amps
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Strumentazione Biomedica
ICD - forme d’onda
• Le forme d'onda bifasiche differiscono per
–
–
–
–
Forma
Risposta ad impedenze diverse
Erogazione di corrente
Documentate prestazioni cliniche
• Le forme d'onda bifasiche sono efficaci per
defibrillazione esterna
– Forniscono prestazioni equivalenti con meno energia
– Le bifasiche rettilinee promettono prestazioni superiori
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Strumentazione Biomedica
…
• …
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Strumentazione Biomedica
Distribuzione mondiale impianti
• …
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ICD
• Esempi
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Strumentazione Biomedica
Dimensione ICD
• Dagli anni 1989-2000
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Strumentazione Biomedica
Induzione di FV in fase di impianto
Tracciato ECG di superficie
• …
Tracciato EGM endocavitario
tacche di riferimento
treno di impulsi ventricolari
fibrillazione ventricolare
di sincronizzazione shock su onda T (0.6J)
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Strumentazione Biomedica
Shock e terminazione FV durante impianto
• …
Tracciato ECG di superficie
Tracciato EGM endocavitario
tacche di riferimento
fibrillazione ventricolare shock (30J)
ritmo sinusale
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Strumentazione Biomedica
Induzione di FV
• …
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Strumentazione Biomedica
Finestre di riconoscimento
• …
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Strumentazione Biomedica
Terapie
• BURST: treno di impulsi ventricolari
con ciclo equivalente ad una percentuale
programmabile del ciclo dell’aritmia.
• RUMP: burst in cui gli ultimi tre impulsi
sono anticipati rispetto al ciclo iniziale
• SHOCK
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Strumentazione Biomedica
Memoria del dispositivo
• …
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Strumentazione Biomedica
Diagnostica ICD
• Terapia antitachicardica erogata con successo in
un episodio di tachicardia ventricolare
Tracciato EGM in memoria
Pacing
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Strumentazione Biomedica
Diagnostica ICD
• TV trattata dal pacing con in evidenza i
marcatori relativi agli eventi atriali (diagnostica
bicamerale)
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Strumentazione Biomedica
Diagnostica ICD
• Tacogramma (diagramma degli intervalli RR)
con in evidenza l’erogazione del burst che risolve
la tachicardia
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Strumentazione Biomedica
Diagnostica ICD
• Episodio di TV in presenza di fibrillazione atriale.
• L’applicazione del Burst termina l’episodio
ventricolare
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