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RASSEGNA STAMPA
del 26 novembre 2014
Il Sole 24 ORE
Accertamento
Società familiari, avvisi doppi
Antonio Iorio pag. 43
Società di capitali a ristretta base azionaria: i proventi dell’evasione si presumono distribuiti ai soci. È questa
la prassi prevalente dell’Amministrazione finanziaria che sta caratterizzando gli atti impositivi che, per evitare
la decadenza, sono notificati in questi giorni o comunque entro fine anno. Nonostante le perplessità su questi
tipi di pretese, in molti casi la legittimità è stata confermata dalla Cassazione. In caso di rettifica della dichiarazione di una società, le Entrate contestano al socio l’omessa indicazione di un reddito di capitale in proporzione alle quote o azioni possedute. Quanto al periodo d’imposta cui imputare gli utili extrabilancio, l’Agenzia normalmente fa coincidere l’anno della rettifica all’ente con l’attribuzione di redditi di capitale ai soci. La
Suprema Corte, con la sentenza n.25688/06, ha confermato questa tesi sul presupposto che gli utili extrabilancio non hanno una deliberazione ufficiale per la loro distribuzione, sicché si intende avvenuta nello stesso periodo d’imposta in cui sono stati conseguiti. Può poi verificarsi che la società accertata sia in perdita.
La Cassazione, con la sentenza n.18640/08, ha affermato che le somme occultate non transitano dalla contabilità, per cui non hanno di sicuro altra destinazione (ad esempio reimpiego nelle attività aziendali, etc.) se
non quella della distribuzione ai soci. È in ogni caso possibile per il contribuente dare prova contraria e quindi
dimostrare il reinvestimento degli utili nell’impresa. Una questione che non ha ancora trovato un orientamento
univoco è legata ai costi indeducibili.
Stop alla lite se la pretesa non è definitiva
Laura Ambrosi pag. 43
L’orientamento della Cassazione in ordine a questi tipi di accertamento conferma, in linea di massima, la legittimità della pretesa. Le pronunce consentono tuttavia di delineare una sorta di elenco delle possibili difese che
può adottare il contribuente. Un possibile rimedio da adottare nelle more del giudizio consiste nella richiesta
di sospensione del procedimento ai sensi dell’art.295 c.p.c., in base al quale il giudice dispone che il processo
sia sospeso in ogni caso in cui egli stesso, o altro giudice, deve risolvere una controversia dalla cui definizione
dipende la decisione della causa (sentenza n.2214/11).
Catasto
Per gli interventi liberi sparisce il “Docfa”
Antonio Iovine pag. 46
Con lo Sblocca Italia (art.17, co.1, lett.c, punto 3) viene prevista una modifica all’art.6, co.5, del Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (d.P.R. n.380/01) che ingenera però dei problemi in tema
di procedimenti di variazione catastale di immobili già censiti. L’articolo 6 del testo unico disciplina le tipologie di
interventi liberi avviabili con semplice comunicazione al comune (opere di ordinaria e anche straordinaria manutenzione). Il comma 5 del suddetto articolo, nella sua formulazione originaria, prevedeva che al termine dei lavori
l’interessato provvedesse, nei casi previsti dalle vigenti disposizioni, alla presentazione degli atti d’aggiornamento
catastale nel termine di 30 giorni dall’ultimazione dei lavori. Il nuovo comma prevede, in tali casi, che la comunicazione d’inizio lavori, laddove integrata con la comunicazione di fine dei lavori, sia tempestivamente inoltrata dal
Comune alle Entrate e sia valida anche ai fini delle variazioni catastali previste dalla legge. Tale semplificazione
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Rassegna stampa del 26/11/14
crea, però, un notevole “impasse” operativa negli aggiornamenti catastali, atteso che la comunicazione inoltrata
all’Agenzia non è immediatamente utilizzabile per l’aggiornamento degli atti catastali in quanto necessita di una
preventiva e complessa elaborazione finalizzata alla compilazione delle planimetrie catastali nel formato standard
e alla registrazione della eventuale nuova rendita e dei nuovi identificativi catastali.
Delega fiscale
Abuso del diritto, prima prova al Fisco
Marco Mobili e Giovanni Parente pag. 5
Abuso fiscale o elusione solo a tre condizioni: assenza di una vera e propria sostanza economica delle operazioni
effettuate dalle imprese; realizzazione di un vantaggio fiscale indebito; il vantaggio è l’effetto essenziale dell’operazione. Ma non è tutto. L’onere della prova di una condotta abusiva o elusiva sarà a carico dell’Amministrazione finanziaria. In pratica, il Fisco dovrà indicare all’impresa le norme che sono state aggirate e i vantaggi fiscali
non consentiti che sono stati realizzati. Mentre spetterà al contribuente dimostrare poi al Fisco l’esistenza delle
“ragioni extrafiscali” che giustificano le operazioni effettuate. È quanto prevede la bozza del decreto attuativo
della delega fiscale sulla “certezza del diritto” che il Governo vorrebbe approvare la prossima settimana in CdM.
Salvo ulteriori ripensamenti e una volta concluso il confronto interno all’Amministrazione finanziaria sull’esatta
definizione di frode fiscale e del nuovo regime sanzionatorio penale, il decreto sulla certezza del diritto si comporrà di tre parti. La prima sulla definizione di abuso del diritto ed elusione fiscale che, come recita l’articolo 1,
diventa parte integrante dello Statuto del contribuente. La seconda rivede il sistema sanzionatorio penale: dalle
norme sull’emissione e sull’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti alle dichiarazioni fraudolente e a quelle infedeli o ancora all’omesso versamento Iva (si veda l’articolo a lato). C’è poi il raddoppio dei
termini dell’accertamento secondo cui questo scatta a condizione “che la denuncia sia presentata o trasmessa
entro la scadenza ordinaria dei termini”. La terza parte codifica le regole per misurare, gestire e controllare il
rischio fiscale per i grandi contribuenti (si veda il servizio in basso).
Per l’Iva solo sanzioni amministrative
Marco Mobili e Giovanni Parente pag. 5
Stop al reato di omesso “pagamento” dell’Iva. Ma per le violazioni commesse prima dell’entrata in vigore del
decreto resteranno comunque le sanzioni ammministrative previste per i mancati o ritardati versamenti d’imposta. È uno degli interventi contenuti nella parte della bozza di DLgs attuativo della delega fiscale relativo alla
revisione del sistema sanzionatorio. La bozza del decreto legislativo stabilisce però che si applichi comunque la
sanzione amministrativa pari al 30% dell’importo non versato (percentuale che è possibile ridurre con il ravvedimento operoso). Niente da fare, invece, per il reato di omesse riotenute che, come aveva anticipato la risposta
del Mef al question time in commissione Finanze della Camera il 13 novembre, non sarebbe stata oggetto di
depenalizzazione. La versione finale del Dlgs che arriverà sul tavolo del CdM dovrà sciogliere i nodi sulla soglia da
cui sarà reato la dichiarazione infedele (per ora sembrerebbe più accreditata l’ipotesi di un aumento da 50mila
a 200mila euro) e per l’utilizzo di false fatture (la rilevanza penale dovrebbe scattare sopra i mille euro).
La collaborazione aiuta i super-contribuenti
Carlotta Benigni e Antonio Tomassini pag. 5
Minori adempimenti amministrativi, riduzione di sanzioni e procedure di interpello preventivo a largo raggio e
con tempi abbreviati. Sono i vantaggi per i contribuenti di maggiori dimensioni che si doteranno di sistemi di
gestione e controllo del rischio fiscale, secondo quanto prevede la bozza di decreto sulla certezza del diritto. L’obiettivo è favorire la prevenzione e la risoluzione delle controversie fiscali con un nuovo rapporto di cooperazione tra fisco e contribuente. L’accesso al regime premiale, almeno nella fase iniziale, sarà limitato ai grandissimi
contribuenti: soggetti con un volume di affari non inferiore a dieci miliardi di euro. Inoltre bisognerà dimostrare
di essere dotati, all’interno del proprio sistema di governance aziendale, di procedure volte alla rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. In caso di violazioni che comportino una infedeltà dichiarativa
rilevata ex post, si dovrebbe trattare di sanzioni pari al 50% della maggiore imposta accertata. Qualora poi dalla
contestazione possa scaturire una denuncia per il reato di infedele dichiarazione, si applicano - in base alla bozza di decreto - soglie di punibilità più elevate rispetto alle ordinarie (qui traspare la rimodulazione che avverrà
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Rassegna stampa del 26/11/14
anche per il reato di infedele dichiarazione). Inoltre, se la contestazione comporta il superamento delle soglie
previste per la comunicazione alla Procura, l’Agenzia delle Entrate dovrà far presente al Pubblico Ministero l’adesione al regime di collaborazione e indicare l’attribuzione dei ruoli e delle responsabilità individuate dal sistema
di controllo interno. Queste informazioni dovrebbero essere valutate dal magistrato per la verifica dell’effettiva
sussistenza del dolo e dei soggetti coinvolti.
Dichiarazioni
Detrazioni passate ai “raggi x”
Barbara massara pag. 47
La bozza di certificazione unica (Cu) pubblicata dall’Agenzia delle Entrate prevede l’inserimento di nuovi dati e
di informazioni più dettagliate. La sezione dati fiscali, che rappresenta il cuore della Cu, è stata profondamente
implementata, ma anche approfondita, per consentire alle Finanze il prelievo delle informazioni utili per predisporre il 730 precompilato. Il reddito di lavoro dipendente e assimilato viene esposto suddiviso in 4 categorie:
accanto a quello con detrazioni ex co.1 - 1-bis dell’art.13 Tuir e al reddito con detrazioni ex co.5 dell’art.13 (già
presenti nel Cud), sono inserite le nuove categorie del reddito di pensione (punto 3) e dell’assegno alimentare
all’ex coniuge (punto 5) che rappresenta per chi li eroga un onere deducibile. I dati relativi agli acconti 2014,
risultanti dal 730/2014, sono dettagliatamente esposti per tipologia di imposta e distinguendo quelli riferiti al
dichiarante da quelli relativi al coniuge. La maggiore implementazione riguarda le detrazioni. Con riferimento
agli oneri detraibili ex artt.15 e 16 Tuir, nella neointrodotta sezione devono essere esposti i singoli oneri distinti
per tipologia (con l’apposito codice) e importo (nel vecchio Cud era relegato nell’annotazione). Allo stesso modo
anche i dati del credito delle imposte estere conguagliato dal sostituto, un tempo indicati nelle annotazioni,
trovano spazio nel corpo della Cu (nuovi campi 115-118). Nella medesima sezione viene ospitato il bonus Renzi
da 80 euro, da esporre distinguendo la parte erogata da quella non erogata .
Fallimentare
Decreto su reclamo è anche sostanziale
pag. 49
la Corte di Cassazione, con la sentenza n.24866 del 21 novembre 2014 ha affermato che il decreto emesso sul
reclamo non si limita a risolvere contestazioni di carattere processuale, ma investe posizioni soggettive di natura
sostanziale, il cui accertamento - in quanto idoneo a spiegare effetti anche al di fuori della procedura fallimentare - consente di escludere la portata meramente ordinatoria del provvedimento impugnato, avverso il quale
deve ritenersi ammissibile il ricorso per cassazione.
Iva
App, e-book e Mp3 con l’Iva del paese dell’acquirente
Renato Portale pag. 44
Servizi elettronici, telecomunicazioni e teleradiodiffusioni dal 1° gennaio 2015 troveranno nuove regole di tassazione Iva: saranno tutti imponibili nello Stato di stabilimento del destinatario. Pertanto sia i soggetti passivi, che
già oggi assoggettano ad Iva con inversione contabile i servizi ricevuti da prestatori stabiliti in un altro Stato, sia
i privati consumatori dovranno sempre pagare l’Iva del loro Paese, anche se il prestatore è un soggetto passivo
stabilito in un altro Stato Ue. Dal 1° gennaio del prossimo anno, le nuove norme introdurranno un’altra importante novità: entra in vigore il nuovo sistema del “Mini sportello unico” limitato alle forniture di servizi elettronici e di quelli di telecomunicazioni e teleradiodiffusioni resi a favore di privati residenti in un Paese UE diverso da
quello del prestatore. Questo sistema dovrebbe costituire l’impianto dell’Iva definitiva nei futuri scambi intraUe
di beni e altri servizi ponendo, così, fine alle frodi del settore.
Una strada per evitare l’obbligo di fatturazione
Renato Portale pag. 44
Modalità di recepimento della direttiva, obbligo di emettere la fattura per servizi online imponibili in Italia,
aliquote da applicare, utilizzo dei servizi: sono questi alcuni problemi che devono essere risolti entro fine anno.
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Entro fine anno deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto legislativo che acquisisce le norme contenute nella direttiva Iva sui servizi, inserendo, integrando e modificando diversi articoli del d.P.R. n.633/72. Se
tale provvedimento non vedrà la luce - cosa molto probabile, come è già avvenuto negli ultimi anni sia per la
territorialità delle prestazioni di servizi sia per il commercio transfrontaliero di gas e di energia elettrica - dovremmo attenderci una Circolare delle Entrate che anticiperà le disposizioni e le regole che obbligatoriamente
dovranno essere applicate in tutti gli Stati membri con effetto dal 1° gennaio 2015.
Lavoro e previdenza
Niente art.18 per chi supera la soglia
Giorgio Pogliotti pag. 3
Favorire la crescita dimensionale delle pmi che per effetto delle nuove assunzioni con contratto a tutele crescenti supereranno la soglia dei 15 dipendenti, attraverso l’estensione delle nuove regole sui licenziamenti a
tutti i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, vecchi e nuovi. Nessuna estensione generalizzata,
invece, dei benefici economici destinati dalla legge di stabilità alle sole assunzioni fatte con la nuova tipologia
contrattuale. Insieme alla conferma dell’attuale soglia per gli indennizzi a carico delle piccole imprese fino a 15
dipendenti che, in caso di licenziamento ingiustificato, è pari a 6 mensilità. Su questi nodi stanno ragionando
i tecnici del governo, impegnati nella messa a punto del decreto legislativo sul contratto a tutele crescenti che
vedrà la luce entro metà dicembre, insieme al decreto sui nuovi ammortizzatori.
Patrimoni
Rientro dei capitali verso il voto
Alessandro Galimberti pag. 45
Secondo e ultimo giro di audizioni, ieri in tarda serata alle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato sul DDL rientro dei capitali. Al centro del dibattito resta soprattutto la norma sull’introduzione del reato di autoriciclaggio,
che è il cardine su cui poggia la possibilità di successo dell’operazione voluntary disclosure.
Societario
Società, fideiussioni limitate
Angelo Busani pag. 49
Spesso una società che ha un oggetto non finanziario si trova, nel corso della sua ordinaria attività, a rilasciare,
anche con notevole frequenza, garanzie fideiussorie nell’interesse di altre società. Secondo Assonime (caso
n.5/14), l’attività di concessione di garanzie che una società (non finanziaria) rilasci, di solito a una banca, è lecita: nell’interesse di una società facente parte del medesimo gruppo cui anche la società garante appartenga,
nell’interesse di una joint venture cui partecipi la stessa società garante o una società del medesimo gruppo cui
anche la società garante appartenga e nell’interesse del co-venturer che abbia rilasciato una garanzia e che la
società garante intenda contro-garantire.
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RASSEGNA STAMPA
del 26 novembre 2014
Italia Oggi
Agevolazioni
Cocktail di incentivi in azienda
Cinzia de Stefanis pag. 37
Il nuovo credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali pari al 15% (strumento introdotto dall’art.18
D.L. n. 91/14 c.d. competitività) è compatibile con la nuova Sabatini bis e potrebbe anche coesistere con l’incentivo per le attività di ricerca e sviluppo (D.L. n.145/13). Sul piano storico si può ricollegare alla cosiddetta
“Tremonti-ter”, vale a dire, all’agevolazione agli investimenti di cui all’art.5 D.L. n.78/09, che si rese operante nel
biennio 2009-2010 . Ma rispetto alla Tremonti ter il nuovo incentivo presenta una serie di “varianti” sostanziali
di portata non marginale. In particolare, i principali elementi di differenziazione riguardano la commisurazione
del beneficio non più sull’ammontare lordo dei nuovi investimenti effettuati nel periodo agevolato, ma solo sulla
parte che eccede la media degli investimenti effettuati nei precedenti periodi, l’esclusione dal beneficio degli
investimenti di costo unitario inferiore a 10.000 euro e la trasformazione del beneficio da variazione in diminuzione del reddito d’impresa in credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione e il vincolo di
destinazione dei beni alle sole strutture produttive dell’impresa situate sul territorio nazionale. Queste le importanti indicazioni contenute nella circolare di Confindustria - area politiche fiscali in merito al credito d’imposta
per investimenti in beni strumentali di cui all’art.18 D.L. n.91/14 (c.d. decreto competitività).
Delega fiscale
Riforma accise tabacchi, via libera della camera
Beatrice Migliorini pag. 35
Il D.Lgs. di Riforma delle accise sui tabacchi incassa il secondo via libera dalla Camera. Ieri, infatti, la Commissione Finanze di Montecitorio ha espresso il parere rafforzato al testo del D.Lgs. licenziato, in seconda lettura, nel
corso del Consiglio dei Ministri del 10 novembre. Parere già espresso dal senato la settimana scorsa. L’ultima
parola spetta, quindi, al governo chiamato a licenziare in via definitiva il testo nel corso del primo consiglio dei
ministri utile. Il secondo passaggio del testo in parlamento si è reso necessario a causa di un problema interpretativo legato alla qualificazione dei tabacchi e dei prodotti da inalazione senza combustione.
Lavoro e previdenza
Tutela crescente, ma non reale
Daniele Cirioli pag. 39
Meno articolo 18 sui contratti a tutela crescente. Scompare, infatti, sui licenziamenti per giusta causa e giustificato motivo oggettivo, mentre sopravvive limitatamente a specifici casi di licenziamento disciplinare che
verranno individuati dalla legge, assieme alla conferma della disciplina di nullità per i licenziamenti discriminatori. A prevederlo il DDL sul Jobs Act approvato ieri dalla camera che, tra l’altro, a distanza di 15 anni dalla loro
estensione a ogni attività (professionale e manuale), ha in programma il “superamento” definitivo delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co. e lavoro a progetto). Intanto, i collaboratori conquisteranno il diritto
pieno all’Aspi. Diverse le novità introdotte rispetto al testo originario di DDL. Quelle più significative concernono
i principi di delega su ammortizzatori sociali, forme contrattuali flessibili, contratto a tempo indeterminato a
tutele crescenti e pari opportunità. Sul capitolo ammortizzatori viene precisato che la cassa integrazione non
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sarà accessibile da parte delle imprese solamente nell’ipotesi di cessazione “definitiva” dell’attività aziendale
(oppure di un ramo di essa). In merito ai rapporti di lavoro flessibili viene previsto, nell’ambito del riordino dei
relativi contratti, il superamento delle collaborazioni coordinate e continuative. Che significa, in altre parole, l’abrogazione di co.co.co. e del lavoro a progetto. Per quanto riguarda i controlli a distanza sui lavoratori si specifica
che la revisione di disciplina toccherà unicamente i controlli su impianti e strumenti di lavoro. Infine, in materia
di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro viene prevista l’introduzione di congedi a favore delle
donne inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.
In soffitta tutte le tipologie di collaborazione
Daniele Cirioli pag. 39
In soffitta co.co.co., mini co.co.co. e co.co.pro. (lavoro a progetto). Nell’ambito dell’attività di riordino dei contratti flessibili, infatti, la riforma Jobs Act prevede il “superamento di rapporti e contratti di collaborazioni coordinate e continuative”. Rapporti e contratti che oggi, dopo anni di riforme, si declinano in varie modi: co.co.co.,
mini co.co.co., co.co.pro senza partita Iva, co.co.pro con partita Iva. Scompariranno tutti, ma come e quando
verrà precisato dai decreti attuativi. Nel frattempo del loro definitivo addio, chi è occupato in collaborazioni
guadagnerà il riconoscimento pieno all’Aspi e un compenso orario minimo.
Stabilità
Cediti inesigibili recuperati
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Un piano spalmato su più anni per il recupero dei crediti diventati inesigibili. Arriva un pacchetto di misure per
contrastare il lavoro nero nel settore dell’autotrasporto. Più risorse per il contrasto alle malattie infettive sulla
scia dell’allarme Ebola. Istituita una cabina di regia per gestire il Fondo per lo sviluppo e la coesione. Infine,
polizia e vigili del fuoco avranno diritto allo sfruttamento in uso esclusivo delle proprie denominazioni, stemmi,
emblemi e segni distintivi, così come già accade per Carabinieri e Guardia di Finanza. Sono le novità introdotte
nella Legge di Stabilità da un ulteriore pacchetto di emendamenti del Governo depositati ieri in Commissione
bilancio della Camera. La manovra dovrebbe arrivare domani all’esame dell’aula e già si profila l’ipotesi che il
Governo faccia ricorso al voto di fiducia.
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Rassegna stampa del 26/11/14
L’INFORMAZIONE
QUOTIDIANA DA
PROFESSIONISTA A
PROFESSIONISTA
NEWS
Direttori:
SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI
26 NOVEMBRE 2014
Accertamento
Accertamento notificato a società estinta: dov’è la Semplificazione? di Giancarlo Falco
Agevolazioni
La “moratoria ABI” sui mutui e sui contratti di leasing finanziario di Alessandro Perini
Bacheca
Intervista al condirettore di Crisi e Risanamento a cura di Euroconference Centro Studi Tributari
Contenzioso
La disciplina delle nuove prove in appello di Luigi Ferrajoli
Imposte sul reddito
Tassazione del capital gain delle quote detenute in comunione legale di Sandro Cerato
Operazioni straordinarie
Conferimento in società di un’azienda organizzata in impresa familiare di Giovanni Valcarenghi
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Rassegna stampa del 26/11/14