I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI POLITICHE SUI BES/SEN IN INGHILTERRA • THE EDUCATION ACT, 1944 • 11 CATEGORIE DI DISABILITÀ • WARNOCK REPORT, 1978 • INTRODUCE IL TERMINE SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS (SEN) • ANNI 2000 • FOCALIZZAZIONE SUL BENESSERE DEL BAMBINO, PERSONALIZZAZIONE SOCIALE E PEDAGOGICA, SEN. NUOVO APPROCCIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE DISABILITÀ ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health) O.M.S. Organizzazione Mondiale della Sanità LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI ELABORATE DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ • ICD, 1970 • EZIOLOGIA – PATOLOGIA – MANIFESTAZIONE CLINICA • ICIDH 1980 • MALATTIA O DISTURBO – MENOMAZIONI DISABILITÀ - - HANDICAP • ICF, 2001 • FUNZIONAMENTO – DISABILITÀ - SALUTE Scopi dell’ICF • fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute,delle condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate; •Stabilire un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori, tra cui gli operatori sanitari, i ricercatori, gli esponenti politici e la popolazione, incluse le persone con disabilità •Rendere possibile il confronto fra dati raccolti in Paesi, discipline sanitarie, servizi e in periodi diversi •Fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari. INCLUSIONE, cioè … • Essere parte a tutti gli effetti della scuola locale con compagni della stessa età e studiare le stesse cose (Hall, 1996) • L’inclusione si può capire come un’estensione dello scopo della scuola comune nell’accettazione di una più ampia diversità tra gli alunni (Clark, Dyson and Millward, 1995) • L’inclusione descrive il processo per cui la scuola cerca di rispondere agli alunni come persone riconsiderando la sua organizzazione e l’offerta curricolare (Sebba, 1996) • Le scuole inclusive sono organizzazioni che trovano soluzioni ai problemi e che perseguono una missione in cui si accentua l’opportunità allo studio di tutti gli alunni (Rouse and Florian, 1996a) • È l’educazione di alunni con disabilità nella scuola comune Education Act UK, 1996 Un bambino con Bisogni Educativi Speciali (S.E.N.) è quello che: “ha una difficoltà di apprendimento che richiede interventi di educazione speciale”. BES_DEFINIZIONE MINISTERIALE BES sono problematiche/difficoltà derivanti dallo «svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e /o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse». (Direttiva 2012) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L’AREA DELLO SVANTAGGIO SCOLASTICO viene indicata come AREA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Special Educational Needs o BES). Comprende tre sotto-categorie: 1. Disabilità 2. Disturbi evolutivi specifici: a. DSA e b. deficit del 3. linguaggio, c. deficit delle abilità non verbali, d. deficit della coordinazione motoria e. deficit dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD). Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte I 7 AMBITI DI FUNZIONAMENTO UMANO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. CONDIZIONI FISICHE STRUTTURE CORPOREE FUNZIONI CORPOREE ATTIVITÁ PERSONALI PARTECIPAZIONE SOCIALE CONTESTO AMBIENTALE CONTESTO PERSONALE BES da “CONDIZIONI FISICHE ” difficili • ospedalizzazioni • malattie acute/croniche (diabete, allergie, ecc.) • lesioni • fragilità • anomalie cromosomiche • ecc. BES da menomazioni nelle “ STRUTTURE CORPOREE ” • mancanza di arti • mancanza o anomalie in varie parti anatomiche • altre anomalie strutturali BES da deficit nelle “ FUNZIONI CORPOREE ” • difficoltà cognitive • (attenzione, memoria, ecc.) • difficoltà sensoriali • difficoltà motorie • ecc. BES da ostacoli presenti nei “ FATTORI CONTESTUALI PERSONALI ” • problemi emozionali • problemi comportamentali • scarsa autostima • scarsa autoefficacia • stili attributivi distorti • scarsa motivazione • difficoltà nell’identità e nel progetto di Sé • ecc. BES da ostacoli presenti nei “ FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI ” • • • • • • famiglia problematica pregiudizi ed ostilità culturali difficoltà socioeconomiche ambienti deprivati/devianti scarsità di servizi scarsa preparazione/disponibilità degli insegnanti • materiali di apprendimento inadeguati. • ecc. ecc. BES da difficoltà nelle “ATTIVITA’ PERSONALI”, cioè scarse capacità di • apprendimento • applicazione delle conoscenze • pianificazione delle azioni • autoregolazione • comunicazione/linguaggi • interazione/relazione • autonomia personale/sociale • ecc. BES da difficoltà od ostacoli nella “ PARTECIPAZIONE SOCIALE ” • difficoltà nel rivestire i vari ruoli nei contesti dell’istruzione (integrazione nelle attività scolastiche) • difficoltà nel rivestire i vari ruoli nei contesti della vita extrascolastica e di comunità PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ / PAI • La proposta-Piano annuale per l’inclusività, elaborata dal GLI, è discussa e deliberata dal Collegio dei docenti • È parte integrante del POF • È inviato all’USR di competenza per l’assegnazione delle risorse CARATTERI DEL PAI • IL PAI è UN DOCUMENTO PEDAGOGICO E NON BUROCRATICO • NON È UN PIANO FORMATIVO PER GLI INCLUSI MA è UN PIANO PER RENDERE CONCRETA L’INCLUSIONE • È LO SFONDO SU CUI SVILUPPARE UNA DIDATTICA ATTENTA AI BISOGNI DI CIASCUNO NEL REALIZZARE OBIETTIVI COMUNI • IL PAI SONO LINEE GUIDA CHE PERMETTONO DI RILEVARE IL GRADO DI INCLUSIVITÀ ESISTENTE NELLA NOSTRA SCUOLA • CONSENTE DI PROGRAMMARE GLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Piano Didattico Personalizzato / PDP 1 1. È deliberato dal Consiglio di Classe o di sezione 2. Si verbalizza la motivazione del PDP: a. se clinica – cioè con certificazione clinica o diagnosi; b. psico-pedagogica e didattica; su autonoma valutazione dei docenti interessati; c. se d’ordine sociale, su segnalazione degli operatori dei servizi sociali. 3. È firmato dal DS o suo delegato, dai docenti e dalla famiglia 4. È autorizzato dalla famiglia nelle parti in cui è necessario trattare dati sensibili. 5. Documenta alle famiglie le strategie d’intervento programmate 6. È obbligatoria la sua deliberazione/adozione in presenza di alunni con BES anche nell’anno scolastico in corso, che ha natura di sperimentazione Piano Didattico Personalizzato / PDP 2 7. Il PDP contiene: Il percorso individualizzato e/o personalizzato, elaborato collegialmente l’indicazione delle «idonee strategie di intervento e i criteri di valutazione degli apprendimenti» - l’individuazione dei livelli minimi attesi per le competenze in uscita da conseguirsi nelle progettazioni didattico-educative l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative necessarie 8. Modelli di PDP si trovano nel sito del MIUR. «Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010, dal DM 5669/2011 e dalle Linee guida». GIURISPRUDENZA • SUI BES NON ESISTE ANCORA • SI DEVE FARE RIFERIMENTO ALLA GIURISPRUDENZA DEI TAR IN MATERIA DI DSA • PRINCIPI RICAVABILI DALLA GIURISPRUDENZA SUI DSA: – DIFETTO DI MOTIVAZIONE – MANCATA ADOZIONE DI MISURE DI SOSTEGNO INDIVIDUALIZZATE – MANCATA ADOZIONE DEL PDP – MANCATO RISPETTO DA PARTE DEI DOCENTI RIGUARDO AL PDP – IL VERBALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
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