31/07/2014 CNBC Europe Intervista al Group CEO Mario Greco Media Relations T +39.040.671085 [email protected] Investor Relations T +39.040.671202 +39.040.671347 [email protected] www.generali.com Giornalista (in risposta al lancio del servizio da studio): Sinceramente mi sembrano dei buoni risultati, Jeff. Hai citato i dati sull’utile netto e in effetti questa volta le voci straordinarie sono decisamente meno influenti rispetto ai trimestri passati, inoltre il risultato operativo cresce nel vita e nel danni con risultati migliori delle attese. È stato un processo di profonda riorganizzazione durato due anni, che ha portato alla dismissione di alcuni asset non-core, all’ottimizzazione del business e al miglioramento della solidità patrimoniale. Credo che uno degli elementi principali da sottolineare sia l’indice di Solvency I, anche in questo caso migliore delle attese (162% vs. 160%). Per quanto riguarda il settore vita, che costituisce ora il 70% dei premi, in Italia i premi sono cresciuti del 27%, quindi con una svolta anche in questo ramo grazie anche ai cambiamenti attuati in Italia. In Germania si è registrata una certa flessione e abbiamo parlato in particolare di cosa sia successo in questo Paese. Se guardiamo inoltre al segmento danni osserviamo che anche il combined ratio, che è un indicatore di redditività, è migliore delle aspettative (92,8% vs. 93,7%). In Francia c’è stato un calo di redditività, e questa è una delle altre domande che gli ho posto. Ma sentiamo cosa ha da dirci il Group CEO Mario Greco sullo stato di avanzamento del processo di trasformazione del business e sui risultati semestrali. Mario Greco: La scelta di orientare la produzione verso prodotti remunerativi sta dando i suoi frutti e il buon aumento dei risultati in Italia conferma ulteriormente che stiamo procedendo nella giusta direzione. In Italia il settore vita sta andando molto bene, così come in Germania, anche se ha risentito dell’effetto straordinario causato nell’anno passato da una produzione estremamente forte nel primo trimestre a seguito del lancio di un prodotto dedicato che abbiamo presentato lo scorso anno. Quindi, nel complesso, sono molto orgoglioso e soddisfatto di questi risultati. G: Si aspetta una ripresa dell’attività in Germania una volta esauriti gli effetti del trimestre? MG: Assolutamente sì. La Germania ha una produzione molto sana, perché stanno sviluppando molti più prodotti unit-linked e protection rispetto al mercato, quindi il bilancio della nostra produzione in Germania è molto più remunerativo della media del mercato. G: Mario Greco ha inoltre spiegato che una volta superata la soglia del 160% dell’indice di Solvency I si potrebbe intervenire sul pay-out ratio dei dividendi, attualmente al 40%. Su questo punto è stato piuttosto fermo: “Ci stiamo pensando e ce ne occuperemo, ma per il momento non ho altri dettagli a riguardo”. Ha anche parlato di altri rischi che possono riguardare l’economia italiana: ricordiamoci che la società detiene un certo ammontare di titoli di Stato e che è molto esposta all’economia nazionale e abbiamo parlato anche dei rischi riconducibili alla Russia e all’Ucraina. A questo proposito vi fornirò ulteriori dettagli in seguito, per ora vi restituisco la linea. (Secondo servizio) G: (In risposta al collega in studio) Anche lo scenario attuale caratterizzato da tassi d’interesse bassi incide, in particolare per quanto riguarda i premi nel Vita, ma hai ragione, sono situazioni molto diverse. Sono stati due anni di riorganizzazione del business, di dismissione di asset non-core ed anche di miglioramento della solidità patrimoniale. Generali è arrivata a questo punto: è consapevole che c’è ancora del lavoro da fare, ma se si guarda all’indice di Solvency, al momento questo è al di sopra delle aspettative e il risultato operativo di questo trimestre, per la prima metà dell’anno, è migliore delle aspettative degli analisti. Assistere ad un rialzo nel prezzo delle azioni non deve sorprendere, a mio parere, ma per molti analisti è una situazione da monitorare. Abbiamo assistito alla ristrutturazione del bilancio; ora come verrà promossa la crescita e come verrà supportata la redditività, soprattutto ora che stiamo ancora assistendo a livello mondiale ad una politica di tassi ad interessi zero, o quasi? Uno dei rischi principali è naturalmente quello geopolitico: abbiamo parlato del loro peso sull’economia italiana e dei rischi legati ad un deterioramento dei rapporti con la Russia, non soltanto per quanto riguarda il commercio e l’energia, ma anche, cosa più importante, la fiducia. MG: I rischi derivanti da queste guerre, quanto avviene in Ucraina ma anche più a sud, nella regione di Gaza, di certo non aiutano. Stiamo vivendo in una momento economicamente difficile e questi fatti lo rendono ancora più complesso. L’unica cosa che posso dire è che tutti ci auguriamo che la situazione si stabilizzi e che in futuro la popolazione possa vivere nel proprio Paese in un clima migliore. È inoltre sconcertante vedere quanto queste popolazioni stiano soffrendo e, tralasciando per un attimo il punto di vista economico, quanta tristezza e quanto dolore stiano provando. G: L’Italia è stata percepita come uno dei paesi più reticenti nell’avallare ulteriori sanzioni nei confronti della Russia per via dei legami economico-commerciali e della dipendenza energetica. Gli scenari stanno cambiando, cosa ne pensate di questa situazione considerando quanto siete influenzati dall’andamento dei consumi e dell’economia? MG: Ripeto, è sempre complicato quando si tratta di un partner commerciale e di un Paese con il quale si fanno affari in diversi settori: turismo, energia, servizi finanziari… Quando scoppia una guerra è molto difficile riuscire a trovare una soluzione equilibrata. Da un lato è necessario rispettare valori e principi; dall’altro, non si vorrebbe distruggere quanto creato e le relazioni instaurate. E ritengo che questa situazione non riguardi uno soltanto dei Paesi europei: ho percepito gli stessi problemi nel recente incontro con il governo tedesco e la Germania è molto più vicina alla Russia dell’Italia. Se da un lato ci sono principi e valori (ndr da rispettare), dall’altro ci sono anche relazioni interpersonali instaurate nel corso degli ultimi anni con persone che si è avuto modo di conoscere piuttosto bene sotto molteplici aspetti. Come risolvere tutto questo bilanciando i vari aspetti? G: Wolfgang Schäuble ha detto che la pace deve venire prima dell’economia. È d’accordo con lui? MG: Credo sia quello di cui abbiamo bisogno… L’Europa è stata costruita basandosi sulla pace e sul concetto che i Paesi europei devono convivere in maniera pacifica, senza combattere tra di loro. Quindi sono d’accordo che la pace sia la cosa più importante, ma dobbiamo stare attenti a non parlare solo per dogmi e dobbiamo trovare soluzioni concrete.
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