Ministero del lavoro – Lettera del 15.01.2014

FPC - Funzioni Pubbliche Centrali
DIPARTIMENTO MINISTERI – PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – SICUREZZA
CISAL
Al Sig. Direttore ad interim della D.T.L. di Roma
Al Sig. Segretario Generale MLPS
Al Sig. D.G. P.I.B.L.O. Dott.ssa Concetta Ferrari
Al Responsabile Nucleo Valutazione Dirigenti
Il recente avvicendamento, seppure a carattere transitorio, del Direttore della D.T.L. ci
permette di effettuare alcune considerazioni “critiche” sulla situazione di particolare delicatezza che
tale Ufficio ha vissuto e, per taluni aspetti, sta ancora vivendo e, per i quali, intendiamo richiedere
un urgente incontro per comprendere se vi sia la volontà di porre fine a tali inconvenienti.
In primis, vorremmo evidenziare che, nel corso degli ultimi anni, alla D.T.L. di Roma è
“crollata” la produttività, sia del settore ispezione che del settore legale (e non possiamo sapere per
il servizio politiche, in quanto ci mancano dati comparativi).
Questa “crisi di produttività” ha portato l’Ufficio ad essere considerato uno degli ultimi, su
base nazionale, per produttività, professionalità e qualità delle attività poste in essere, trova ragione
d’essere nelle scelte operate dalla Direzione, a cominciare dalla “rimozione” (e sarebbe interessante
conoscere i motivi di tali “rimozioni”) di quasi tutti i funzionari (alcuni di essi con curriculum e
professionalità elevatissime) con incarico di responsabilità, nella “mancanza di qualsiasi linea
guida” (a parte le frequentissime “indicazioni verbali”, indice di mancanza di assunzione di
qualsiasi responsabilità nella gestione), nella “mancanza di rispetto di qualunque O.d.S.” (ed, in
primo luogo, di quello relativo all’assegnazione delle pratiche secondo criteri prestabiliti) e nella
mancanza di valutazione delle professionalità maturate e dei “curricula” presenti all’interno
dell’Ufficio.
Ma, ancora, estremamente problematica risulta essere la gestione della “trasparenza”
(obbligo di cui agli articoli 15 e 18 del D.Lgs. 14.03.2013, n. 33 e delle relative delibere CiVIT n.
105 del 2010 e n. 2 del 2012) degli incarichi assegnati all’interno dell’Ufficio (in particolar modo
per la gestione degli arbitrati, che il Direttore, in modo del tutto inusuale, ha tolto alla Segreteria del
Servizio Politiche del lavoro per assegnarla a funzionario di propria esclusiva fiducia), che non
risultano, a tutt’oggi, rilevabili dal sistema “trasparenza” del sito istituzionale del Ministero (e,
stranamente, dal 07.01.2014, “scomparsi” quasi del tutto – ad eccezione di soli 2 incarichi – dallo
stesso sito).
Infatti, a fronte delle diverse centinaia di incarichi assegnati nel periodo 2010-2013, il
programma riporta (come da tabultati allegati alla presente), alla data del 31.12.2013, solo 485
incarichi (di cui 192 assegnati direttamente dalla D.R.L.) e, dato francamente risibile, solo 226
arbitrati (quando alla D.T.L. di Roma si registrano oltre mille richieste di arbitrato/anno).
A proposito sempre degli incarichi di arbitrato, si gradirebbe conoscere se la norma impone
che anche gli incarichi autoassegnati al Direttore debbano essere inclusi nel tabulato “trasparenza”;
perché, ad oggi, nonostante quanto riferitoci da colleghi del Ministero, risultano solo 14 incarichi
effettuati nel predetto periodo. Così come non risulta traccia, anche, dello svolgimento degli
incarichi di “segretari” della commissione di arbitrato, che sono, di fatto, assegnati dai Presidenti
della commissione di arbitrato stesso. Ed il tutto senza voler entrare nel merito delle scelte per le
assegnazioni effettuate.
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CISAL
Così come risulta contra norma la nomina a Responsabile di U.O., effettuata con l’ultimo
O.d.S. (n. 4 del 15.12.2013) a solo una settimana dall’abbandono del posto di Dirigente di Roma, a
funzionario con qualifica di “informatico”, a ciò ostante il dettato di precise disposizioni ministeriali
(e, fatto ancora più sbalorditivo rispetto alla fretta a tale nomina, risulta essere che lo stesso era già
stato nominato responsabile di U.O. e ricopriva incarico di responsabile di Linea di Attività, ma mai
in attività informatica, come prescritto).
Alla luce di quanto sopra rappresentato, pertanto, la scrivente O.S.
RICHIEDE
1. la completa revisione e riassegnazione degli incarichi di responsabilità
all’interno della D.T.L. di Roma, a cominciare dagli incarichi di Responsabili di Unità
Operativa fino agli incarichi di responsabili di Linea di Attività, a causa del progressivo ed
esponenziale decadimento della produttività interna agli uffici, in modo da tenere
effettivamente conto di:
a.
titolo di studio inerente le mansioni da svolgere;
b.
professionalità maturata all’interno degli Uffici;
c.
capacità organizzative di gestione delle attività;
d.
capacità relazionali con i colleghi di staff;
2. un completo resoconto delle assegnazioni degli incarichi di presidente del
collegio di arbitrato, assegnati dal funzionario incaricato dall’ex Direttore, che evidenzi:
a.
il numero di arbitrati pervenuti alla D.T.L. di Roma per anno;
b.
il numero reale degli arbitrati assegnati a funzionari della D.T.L.
di Roma (così come previsto anche dal database del sito ministeriale sulla
“trasparenza”);
c.
le motivazioni per le quali, alla data odierna, tali incarichi non
sono stati riportati nella sezione “trasparenza” del sito intranet (a tutt’oggi,
infatti risultano censiti solo n. 226 arbitrati);
d.
il motivo per il quale non vengono riportati gli incarichi a
“segretario della commissione di arbitrato” assegnati direttamente dal
Presidente della Commissione Arbitrale;
3. di riportare sotto la Segreteria dell’Ufficio di Direzione (e non più alla
discrezionalità di un funzionario fiduciario del Direttore) la gestione delle attività di
assegnazione delle pratiche di arbitrato;
4. una valutazione sulla repentina nomina a Responsabile di Unità Operativa
(dopo aver tenuto scoperto per circa 2 anni il posto di Responsabile del Personale della
DTL di Roma) di un funzionario informatico, sebbene le disposizioni ministeriali vietino
apertamente tale possibilità, sulle motivazioni che hanno comportato il mancato rispetto
delle disposizioni in ordine all’assegnazione delle pratiche ispettive secondo i criteri
(strettamente regolamentati e consistenti nell’assegnazione secondo le attività commerciali
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effettuate) previsti dagli Ordini di Servizio, nonché, tra l’altro, sulle disposizioni impartite,
sempre verbalmente, agli ispettori del lavoro, da parte di Responsabili di U.O. e
responsabili di Linea di Attività, nel mese di novembre e dicembre 2013, di effettuare
“almeno 3 accessi pro-capite” al giorno, per “mascherare” la carenza di risultati raggiunti
(si parla del 25% di quanto richiesto dalla D.G.A.I.)
Il Segretario Generale
Paola Saraceni
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