Diario parte I copia

1936
Ho soltanto 6 anni, quindi i ricordi sono rari e sbiaditi. Dalla finestra della famiglia
Mazzaferro che da sulla via del Gazometro vedo sfilare gli Ascari, specie di truppe
d'assalto di colore, vittime predestinate nella guerra d'Africa, che il governo fascista
aveva intrapreso per conquistare il famoso “posto al sole”.
Il quartiere aveva una fisionomia diversa da quella attuale. Dalla Piazza del Gazometro,
procedendo fino alla via del Porto Fluviale c'era l'edicola di Milena, poi il barbiere Mario
Fidani la cui moglie è vivente ed egli fu uno dei feriti del bombardamento del 1944,
seguiva una vendita di balle di fieno, destinate ai cavalli, poi la latteria ed il bar Fenzi,
seguiva il "Cantinone", dove si vendeva vino sfuso - poi un'osteria di fronte c'era un
venditore di ceste e plateaux poi i mercati generali, seguiva il PSI, (due locali) uno dei
quali oggi fa le chiavi. Il governo fascista fece chiudere i locali del partito fino alla fine
della guerra (1940-44). Proseguendo in via del Gazometro angolo via Caboto c'era una
drogheria e Pizzicheria e, come attualmente, la Tabaccheria seguiva “Pasta all'uovo”,
poi una trattoria ed infine la Chiesa San Benedetto, nel tratto di via P. Fluviale-via
Ostiense, c'era l'ufficio Postale dove lavorava mia sorella Elda (dove ora c'è
l'Aeronautica) di fronte dove si vende materiale agricolo c'era la Scuola Elementare
“Aurelio Alonzi” che io frequentavo fino alla V in via Caboto oltre alle Suore di fronte
c'era il fornaio e salumiere Marchetti. Saltando in Via Ostiense alle spalle di via del
Gazometro, c'era il “Credito Italiano” la Banca d'America e d'Italia, dove ora c'e' un
negozio di calzature. Dove oggi c’è il Banco di Roma, c’era una macelleria il cui
proprietario, Morettoni, fu protagonista di un duello rusticano per motivi di gelosia e fu
arrestato. Immutate la cartoleria “Bianchi” e l'Istituto grafico Salomone. Facendo a
ritroso la via Ostiense verso San Paolo di fronte ai mercati generali, c'era la Romana
Gas e il dopolavoro, molto attivo specie nelle cerimonie religiose dove si celebravano le
comunioni dei figli dei gassisti ricordo che al mio tempo ci fu la partecipazione
dell'allora Cardinal Montini che successivamente divenne Papa Paolo VI; dopo il Gas,
come ora anche se con diversa attivita' c'era l'Enel, poi l'Acea con la famosa centrale
Montemartini, seguiva una simpatica trattoria popolare chiamata “Venitece a trovà”
subito dopo l'incannucciata oggi “Capocetta” e l'adiacente terreno adibito a campo di
calcio. Debbo riconoscere che mai come allora era così efficiente e ricco di iniziative da
parte della Romana Gas-Enel-Acea. Tutte le feste religiose e non, erano occasione di
ritrovo e di manifestazioni cui la gente partecipava con entusiasmo.
1940-45
Il quartiere subisce notevoli mutamenti, laddove c'era la grande distilleria (Via Ostiense
angolo F. Negri) dove troneggiava in cima alla palazzina un grande orologio meccanico
che indicava con un segnale acustico l'ora, contemporaneamente o quasi suonava la
sirena della Romana Gas alle sette meno dieci che chiamava a raccolta i suoi
dipendenti, lasciò il posto ad un palazzo di nove piani.
Altro evento che entra automaticamente nella storia è la nuovissima stazione Ostiense
che l'anno precedente fu inaugurata con la fantasmagorica cerimonia allestita per
l'arrivo e l'incontro storico tra Hitler e Mussolini. Fu un bagno di folla e Ostiense e
l'Aventino furono illuminate a giorno per l'occasione. Per la verità la gente era attratta
si dall'arrivo del Führer ma ancor di piu' dalla bella fontana e dal nuovissimo orologio
tecnologico prospiciente il frontale della Stazione e dai mosaici della pavimentazione.
In casa Di Giacomo arriva il telefono dell'allora società T.E.T.I n.57480, la notizia ce la
porta Amleto mio fratello mentre noi Elsa, Elda ed io siamo al mare (luglio) nello
stabilimento chic “Plinius”.
Le condizioni economiche sono migliorate, Otello lavora alla centrale elettrica del
Vaticano, Amleto presso l'areoporto dell'Urbe (via Salaria) militarizzato, Romolo
purtroppo parte come soldato di leva in Albania, Elsa ha appena preso servizio come
impiegata presso il Ministero della Marina Mercantile.
Elda già lavorava da tempo alle Poste ed è qui che conosce suo marito Alessio
esportatore ed esperto in agrumi presso i mercati generali. Io frequento la 1° media
presso l'Istituto dei salesiani Pio IX, dopo aver sostenuto un severo “esame di Stato”
per l'ammissione alla scuola media. Era lo spauracchio di tutti gli studenti di allora.
Una notte di gennaio vengo svegliato da mio fratello Otello il maggiore dei miei fratelli
per farmi vedere la neve, è la prima volta. Grande stupore, tanta, oltre trenta
centimetri suoni ovattati, panorama inconsueto, prima esperienza di gioco con la neve.
I giorni che seguirono furono drammatici perchè la neve gelò a causa di un forte vento
di tramontana. Molti incidenti, freddo intenso una piccola stufa a gas non riusciva a
riscaldare la casa. Mio padre lavorava ancora al Gas come semplice operaio, e proprio in
occasione della neve, toccò a me portargli il pranzo. avvolto in un tovagliolo; al
cancello non lo riconobbi subito perche' era nero in faccia e avvolto con un sacco di
juta e dagli enormi zoccoli di legno, si trattava di una precauzione empirica per
attenuare l'intenso calore dei forni che ad intermittenza erano alimentati dal carbon
fossile. Era un periodo abbastanza tranquillo, tutto sommato, la gente sembrava
accettare un tenore di vita modesto, ma dignitoso, rapporti umani eccellenti, le
differenze di classe erano notevoli ma non c'erano contrasti e conflitti, le famiglie
numerose accettavano quella condizione e usufruivano di pacchi dono, per la maggior
parte, commestibili e di vestiario, anche da parte delle aziende.
Con il fidanzamento di mia sorella Elda con Alessio, giovane commerciante, mia madre
che si occupava a tempo pieno dell'andamento della casa, mi elesse a controllore dei
fidanzatini, ed io di buon grado li accompagnavo e spesso mi portavano a teatro, allora
uno dei piu' quotati era l'Eliseo.
La stessa cosa accadde alcuni anni più tardi con mia sorella Elsa e Guglielmo, che mi
condussero più volte anche in sale da concerto (Argentina,Valle, Eliseo) ricordo
volentieri l'esibizione del pianista Luciano Sangiorgi, del quale si perse ogni traccia in
seguito.
Insomma nonostante striscianti segnali di crisi politica, tutto scorreva tranquillo, ricordo
il successo di giornali satirici, di costume e quelli politici, propagandistici e faziosi. Il
Giornale d'Italia, Il Popolo di Roma, Il Messaggero ed altri di regione che esaltavano
l'amicizia dell'Asse Roma-Berlino-Tokio, le adunate oceaniche del sabato a Piazza
Venezia. Un sabato fascista nel campo sportivo del Pio IX sotto il sole cocente di luglio
ad un mese dallo scoppio della guerra, venne a farci visita il “Duce” dopo ore ed ore di
esercizi ginnici tra i più spartani che io conoscessi. Finalmente dopo molte ore di
ritardo, ad una ad una sfilavamo con il saluto romano ed una stretta di mano al Dux
che ci conduce suggellava la giornata fascista.
Quando il 10 giugno ci fu l'annuncio della guerra, con la sua solenne dichiarazione alla
radio, moltissimi esultavano, molti altri erano taciturni, altri scuotevano la testa, di
sicuro non c'era la percezione di una così grande tragedia.
In quell'anno fu inaugurato il cinema “Tirreno” che esordì, naturalmente, con un film
propagandistico come “L'assedio dell'Alcazar” dove si esultavano le forze fasciste che
incalzavano i sovversivi rossi nella martoriata Spagna. I cinegiornali ci tempestavano
sulle gesta compiute dai "sorci verdi" aerei e dalle forze navali della X-Mas che si
preparavano ad attaccare i nemici franco-inglesi. Conquistata già da tempo l'Albania il
Duce non trovò di meglio che rompere i reni alla Grecia e qui nacque la preoccupazione
per nostro fratello Romolo che essendo di leva in Albania, si trovava automaticamente
al fronte in piena linea.
Ricordo che alla partenza per l'Albania questi giovani cantavano in coro una canzone
dell'epoca, intitolata “Vento portami via con te”, ma credo che successivamente il loro
entusisasmo fu presto sublimato dal precipitare degli eventi. Nonostante l'impegno
delle madrine, che erano ragazze che individualmente adottavano un soldato
mandandogli dei pacchi e della corrispondenza per sostenerli e rincuorarli, la guerra era
guerra ed i morti ed i feriti diventavano sempre piu' numerosi.
La madrina di Romolo ci venne a trovare si chiamava Tosca, era belloccia, aveva
grandi occhi ed un bel sorriso.
Nel secondo anno di guerra, nonostante l'ottimismo dell'informazione faziosa che
annunciava grandi vittorie in Africa, in Grecia, ed i grandi successi dell'Asse, e la forza
incontenibile delle truppe tedesche del III Reich: con l'attacco al fronte russo, tutti
avevano la sensazione che tutti i
bollettini di guerra che ogni ora ci piovevano addosso, stridevano con le informazione
sotto banco, che ricevevamo dai feriti, rientrati in Patria che smentivano
clamorosamente quell'ottimismo ingiustificato degli organi di informazione governativi.
Cominciavano a distribuire le carte annonarie per limitare i consumi, insomma le
conseguenze della guerra si cominciavano a sentire.
Che le cose si mettevano di male in peggio lo confermavano i primi messaggi via radio
che era severamente proibito ascoltare, ed uno di questi, il più' puntuale, ogni sera
sotto lo pseudonimo di “Mario Appelius” oltre che aggiornarci sulla situazione reale,
mandava segnali in codice per le truppe e per i partigiani che cominciavano ad
organizzarsi nel resto del Paese. Sembra che questo Mario Appelius trasmettesse da
Londra, infatti piu' comunemente veniva identificato come “Radio Londra”.
Anche noi che prima del telefono possedevamo una radio “Crosley”con molta cautela
ascoltavamo questi messaggi. Molti sono stati presi con le mani nel sacco e sono stati
perseguitati e mandati al confine chiunque era contro il regime era considerato un
sovversivo che equivaleva ad un appestato, anche se non avevi la tessera del Partito
fascista eri
sospettato di disfattismo.
Mamma si faceva in quattro per mettere insieme il pranzo con la cena, ma diventava
sempre piu' difficile. Fu istituito l'obbligo dell'oscuramento per evitare possibili bersagli
al nemico.
Il pericolo di bombardamento della nostra città diventava sempre piu' possibile.
A scuola furono esposti numerosi manifesti che ci consigliavano come comportarci in
caso di attacco aereo, e raccomandavano. qualora fosse necessario, di portare con sè
la maschera antigas in dotazione, in caso di attacco con gas asfissiante.
Ricordo che la prima volta che suonavano le sirene con quel suono lugubre, ci siamo
rifugiati tutti in fontana per molte ore, dopo il cessato pericolo si seppe che era un
ricognitore francese e quindi privo di bombe.
Purtroppo ormai gli allarmi si facevano sempre più frequenti, ed erano occasione di
aggregazione tra gli abitanti, tant'è che tra noi giovanissimi (1942) tra le altre cose, ci
scambiavamo informazioni e tra le piu' affascinanti c'era la possibilità' che con un
marchingegno simile alla radio, era possibile trasmettere e ricevere immagini in tempo
reale da tutto il globo. Era la televisione alle prime esperienze.
Tutti in famiglia eravamo coscienti che le cose peggioravano sempre di più e ci
chiedevamo quanto ancora dovesse durare la guerra, l'ultima illusione che in qualche
modo fece sperare in un ribaltamento della situazione militare, fu la notizia trapelata
che poi risulto' vera, che era in atto una grande offensiva tedesca con mezzi di
distruzione nuovi ed in grado di raggiungere e distruggere “Londra”. Si trattava dei
famosi missili V2.
Quando ormai la sconfitta si andava via via definendo, crollava la campagna in Russia,
con la battaglia di Stalingrado in cui i tedeschi lasciavano sul terreno un enorme
numero di morti, spazzata via l'effimera conquista dell'Africa settentrionale da parte
degli alleati sulle coste francesi, l'Italia con l'arresto del Duce e la fuga ingloriosa del re,
firmava vergognosamente la resa senza condizioni che ancora oggi pesa
come un macigno sulla nostra economia e sulle relazioni internazionali
considerate inaffidabili e totalmente asservite agli USA;
Nel lontano Oriente, dove il Giappone nostro alleato dopo aver compiuto il raid a Pearl
Harbour che ha scatenato l'allargamento del conflitto, le cose si mettevano male.
Certi ormai di essere in balia della sconfitta totale con l'aggravante di una latente
guerra civile e ritrovarci i tedeschi ex-alleati, ora diventati nemici, dovevamo trovare
ogni mezzo per sopravvivere. Con il bombardamento di San Lorenzo, il primo che Roma
subiva (19-7-44) con ventimila morti ed un continuo mesto pellegrinaggio da parte dei
cittadini, e quelli che seguirono ad Ostiense e Trastevere, le autorità e la Chiesa
Romana di concerto con le forze alleate, dichiararono solennemente “Roma città
aperta” e quindi esclusa dagli attacchi aerei. Ormai si viveva alla giornata, i tedeschi ed
i fascisti tenevano in pugno la citta', anche se scarsi di numero, il nostro esercito privo
dei comandanti felloni era allo sbando. Tutti o quasi attendevano l'arrivo degli
americani perche' mettessero fine al disastro, ed avere un minimo di cibo per
sopravvivere.
E' difficile dimenticare le scene di cittadini che raccoglievano il verde dei prati, e senza
possibilita' di condimento lo ingerivano. Per ogni cittadino un solo panino al giorno. Mio
fratello Amleto con mezzi di fortuna, come molti altri si recava in provincia e
scambiando indumenti e scarpe, riusciva a tornare con della farina, zucchero e legumi,
si prendevano d`assalto magazzini e treni che contenevano generi alimentari, con il
rischio di essere abbattuti dai soldati tedeschi di guardia (Stazione Ostiense). Noi non
avevamo più notizie di Romolo, nostro fratello, che era al fronte greco-albanese, anche
laggiù eravamo in rotta e tallonati dai partigiani greci e slavi che decimavano o
facevano prigionieri i nostri soldati cui l'unica via di scampo era il mare (Durazzo via
Taranto). Come se non bastasse si propagò la voce che Tedeschi e fascisti davano la
caccia ai giovani maschi, molti dei quali erano involontariamente disertori, così molti
furono mandati ai campi di concentramento, o messi a lavorare nelle loro basi
logistiche. Ancora non si conosceva la tragedia della deportazione ebraica. Tutti gli
edifici della città sembravano abitati da donne, vecchi e bambini. In realtà i giovani per
scampare al sequestro si nascondevano negli abbaini o sui terrazzi passando ore
interminabili a giocare a carte e sempre sul chi vive! La domenica anche per uscire
dall'incubo e dalla paura ci si riuniva in casa a ballare e già circolava un tipo di musica
di chiaro stampo d'oltreoceano, cui i giovani erano facile preda delle nuove tendenze e
la speranza si faceva sempre più strada; si fantasticava e si pregava di ritrovare i
propri cari ed i propri amici scampati alla tragedia. Dopo la deposizione di Mussolini, 25
luglio, si era costituito un governo provvisorio, ricordo ancora presieduta dal Conte Calvi
di Bergolo, non fascista ma sostenuto dai tedeschi per tenere in qualche modo le fila
della situazione amministrativa, legale ed igienico-sanitaria.
Da tempo gli alleati erano sbarcati in Sicilia ma la marcia verso nord era lentissima. Le
notizie ormai erano trasmesse col passa parola da coloro che venivano dall'esterno
della citta' quando glielo permettevano e da Radio Londra che esortava i giovani a
ribellarsi alle autorità tedesche. Il bombardamento ad Ostiense (due volte) mi trovò al
Pio IX che ancora frequentavo e dal cortile della ricreazione vedevamo le bombe
sganciate da grosse formazioni di aerei americani; si diffuse la notizia che Ostiense era
rasa al suolo. Con il cuore in gola arrivai a casa, percorrendo le macerie della via
Ostiense distrutta, il nostro stabile e pochi altri erano rimasti miracolosamente in piedi.
Molti amici persero la vita e molti feriti. Il morale era a terra, decidemmo di trasferirci a
casa di Elda mia sorella, novella sposa, a Monteverde. Il matrimonio di Elda fu l'unica
parentesi gioiosa in tempo di guerra, per mancanza di mezzi, furono impegnate cinque
o sei graziose carrozze d'epoca trainate da cavalli, sembrava un matrimonio d'altri
tempi. L’abbigliamento sobrio ed estremamente modesto tradiva la precarietà della
situazione. Il rinfresco avvenne presso l'allora notissimo Caffè Berardo, alla Galleria
Colonna in seguito. Io indossavo pantaloni corti grigi ed una strana sahariana bleu.
Ci trasferimmo a Monteverde con le suppellettili caricate su due carretti dei mercati
generali per sfuggire ad eventuali nuovi attacchi aerei. Siamo nell'inverno del 1944,
cominicia l'estenuante attesa degli alleati per porre termine a questa tragedia che
rischia di coinvolgerci tutti nonostante il privilegio di essere una città protetta si dagli
attacchi aerei, ma non dalle razzie tedesche e dalle rappresaglie dei partigiani. Ormai
Roma è stretta nella morsa e tutte le vie d'accesso Tiburtina-Prenestina-LaurentinaAppia in particolare erano martellate dall'aria, impedendo i già scarsi rifornimenti di
vettovaglie e diretti alla popolazione romana. Il lungo assedio a Montecassino aveva
bloccato gli alleati. Le notizie erano frammentarie e quando sembrava prossima
l'invasione tutto tornava come prima.
Si era ormai allo stremo, neppure con i soldi ci potevamo procacciare il cibo.
Finalmente una notte tra il 4 e il 5 giugno 1944 con un fragore assordante, capimmo
che gli alleati erano giunti nella capitale, al mattino, diretti al centro dalla via ostiense,
un fiume interminabile di soldati, carri armati, cannoni e camions militari, jeeps e tanto
materiale bellico che non avevamo mai visto prima di qulle dimensioni. Circondati
dall'entusiasmo dei cittadini; un giorno indimenticabile come hanno vissuto tutti i popoli
oppressi, è finito un incubo. Particolare curioso, il primo pane che ci hanno distribuito
era bianco immacolato all'interno, era farina canadese che faceva contrasto con quello
nero nostrano fatto di crusca, e chissà di che altro.
Comincia la ricostruzione, molto lentamente, quando ancora le truppe alleate ormai
giunte al nord, liberano giorno dopo giorno il resto d'Italia, Milano assiste all'orrenda
esecuzione sommaria del Duce e della sua amante, si compiono vendette dovunque. In
Europa c'è l'incontro storico tra gli alleati e l'esercito russo che dopo la resistenza di
Stalingrado ha inseguito al gran galoppo i fuggitivi tedeschi; a Berlino, subito dopo con
il processo di Norimberga vengono alla luce le nefandezze del nazismo, ma la guerra
nell'altro emisfero non è finita. Il Giappone, rimasto ormai l'unico spezzone dell'asse
Roma-Berlino-Tokio, ingaggia una furiosa guerra con gli Americani che dopo
l'aggressione di Pearl Harbour hanno trasferito le forze aeree e navali in estremo
Oriente. Siamo nel 1945 la prima bomba atomica viene sganciata ad Hiroshima
un'orrenda strage che segnerà il destino delle generazioni future, per le conseguenze
delle radiazioni nucleari. E' finita, il Giappone si arrende. Comincia la spartizione del
mondo a Yalta. Churchill-Roosvelt-Stalin sono gli interpreti del patto.
In Italia proclamata la nuova Costituzione subito dopo il referendum che sanziona per
pochi voti la vittoria repubblicana, ci sono troppi nostalgici, un grosso partito cattolico
(DC) e il PCI-PSI che fanno fronte comune a sinistra. Comincia la kermesse dei partiti
per la lotta per il potere. Gli italiani si dividono come in Europa in due blocchi, uno
comunista ed uno occidentale, inizia la “guerra fredda”. Fino ad ora la nostra vita
quotidiana scorreva lentamente e l'unica preoccupazione era di sopravvivere, cercando
tutto ciò che era commestibile e raggiungibile anche con il rischio di soccombere sotto
qualche raffica di mitragliatrice con la quale i tedeschi cercavano di mantenere
l'assalto ai magazzini alimentari, e in qualche rara occasione per esorcizzare la paura,
ci si riuniva nelle abitazioni per ballare e divertirsi in qualunque modo. Con la liberazione
ognuno risprendeva il proprio lavoro, chi ancora l'aveva, altri si ingegnavano in mille arti
e mestieri specie coloro come i reduci che scampati al massacro non hanno ritrovato i
familiari, vittime di bombardamenti. Nella nostra famiglia ci furono notevoli
cambiamenti.
1950-1958
Io e pochi altri frequentavamo il Liceo Cavour, nella via omonima. Elsa aveva ripreso
l'impiego al Ministero della Marina Mercantile ed aveva incominciato a studiare l'inglese
perchè aveva l'opportunità di migliorare la sua condizione per essere assunta dalla
nascente azienda farmacautica americana Squibb. Otello era stato assunto dalla
Romana Elettricità, oggi Enel. Amleto, data la sua esperienza di motorista, si metteva
in società per la riparazione e trasformazione di vetture di tutte le fogge in grado di
circolare.
Romolo era in procinto di essere assunto alla Romana Gas ed Elda ormai sposata con
due figlie Mariella ed Anna Lisa lasciavano la casa di Monteverde per trasferirsi in
Calabria nella casa del marito Alessio. La lotta politica si fa aspra, crescono come
funghi le sezioni di partito, la propaganda è grottesca, spietata, gli attacchini di
manifesti politici imbrattano ogni angolo della città e spesso vengono alle mani tra loro.
Comunisti e socialisti fanno fronte comune, la D.C. e l'estrema destra monarchica e
fascisti reagiscono, portando la Democrazia Cristiana al potere con una schiacciante
vittoria di De Gasperi.
Ma la rissa continua tra i clericali forchettoni e i comunisti che bruciano le chiese....
Questo clima di crociata dove i comunisti rossi erano messi all'indice ed i clericali dello
scudo crociato definiti filoamericani imperialisti ed affamatori del popolo, non impedì la
frenetica voglia di emancipazione della gente che con ogni mezzo voleva uscire dalle
rovine della guerra.
Roma stava diventando un enorme cantiere, calpestando ogni regola ma
incrementando l'edilizia, si aprivano negozi e laboratori di ogni genere, si notavano le
prime auto utilitarie. In casa Di Giacomo arriva (1953) un'auto seminuova “l’Aprilia”
della Lancia, marca prestigiosa che nostro padre Giacomo, con i soldi della liquidazione,
ci offre per aiutarci ad incrementare i nostri guadagni e consentirci di avviare una
tintoria (Monteverde) con macchine industriali, dove Romolo ed Amleto che pur
lavorando alla Romana Gas intendevano arrotondare i guadagni e consentendo a me di
occuparmi nelle ore libere della piccola azienda. Io frequentavo, dopo aver abbandonato
il Liceo, l'Istituto Britannico Berlitz (Piazza Venezia) per lo studio della lingua inglese.
Dapprima le cose andavano a gonfie vele, poi cominciarono i primi problemi, molti
clienti non erano in grado di pagare il lavoro da noi prodotto, e ben presto il costo del
personale diventò insostenibile ed allora si decise di rinunciare a terzi, e sia Romolo che
Elsa che partecipavano economicamente all'impresa, l'abbandonarono, così si decise di
lasciare a me il compito di gestire ciò che rimaneva del laboratorio; nel frattempo
avevo conosciuto una bella ragazza che per ultimo era stata assunta come commessa
da noi, ed insieme a lei tentammo, visto che io non riuscì a trovare un impiego fisso, di
gestire la tintoria (1956). Si trattava di Gabriella che divenne mia moglie; vita difficile
quella che seguì alla nascita di Sergio (31 ottobre 1958) ciò nonostante con l'aiuto dei
suoi e dei miei riuscimmo a permettere a nostro figlio di seguire gli studi prima, il
pianoforte poi, fino al diploma. I particolari di quel bel periodo sono ampiamente
raccontati in un diario che io iniziai nel 1977.
31 ottobre 1977
Il potere costituito, l'autorità, l'ordine, non hanno mai risolto niente, tanto meno i
problemi urgenti, tutto al più li sopprimono. Oggi é il compleanno di Sergio. Gli voglio
bene é un ragazzo che promette poco o niente ma mantiene molte cose. Certamente
non lo merito. Dio ha fatto tante cose belle, ha fatto tutto ma non gli perdono di non
aver fatto la “Musica” una cosa dell'uomo, la più bella, la più grande ma se è vero che
l'uomo é una creatura di Dio beh! s'è salvato in extremis.
Ogni volta che mi metto a fare qualcosa, c'è sempre il fesso che mi chiede “che fai?”
e mi consiglia di fare in modo diverso, peggio s'intende. Se è vero che tutte le
democrazie che hanno raggiunto un alto livello di civiltà e benessere e di pace tendono
a conoscere la decadenza e il declino; allora noi italiani possiamo ben sperare perchè
certi traguardi non ce li sogniamo neppure.
2 novembre 1977
Strano, è una giornata di primavera, inconsueto per il giorno dei morti; penso a mia
madre, devo andare è troppo tempo che non ci vado. Ho vissuto molto a lungo con Lei,
come pochi, la sua presenza dentro di me è ancora intensa al punta tale che mio padre
vivente lo avverto solo a tratti. L'altra sera all'Auditorium di Via della Conciliazione ho
ascoltato rapito la settima di Beethoven, mi sono commosso fino alle lacrime,
stupenda. Leggo il giornale. Si tirano bombe come fossero sassetti.
Ho perso la stima degli uomini da quando li ho visti indaffarati seriamente intorno ad un
flipper.
15 novembre 1977
Questa sera si riunisce il Comitato Inquilini, è l’ennesima volta.
Ci si riunisce sempre ma non ci si comprende mai.
Ogni volta che sento qualcuno che ripete il detto popolare o filosofico “Chi trova un
amico trova un tesoro” e vedo chi ascolta ghignare dallo scetticismo sono felice
nell’animo, perché io ce l’ho: Alfredo!
Se non fosse per i bambini lo farei... I figli sono l'unico scopo della mia vita...
mi accontento dello stretto necessario...ma a che serve questa fottitura generale?
15 novembre 1977
Hai creato tuo malgrado un movimento di opinione fra gli inquilini. Ce n'è voluto...dopo
tanta apatia, distacco, indifferenza, finalmente s’è messo in moto. Ora viene il difficile;
al primo errore potresti essere schiacciato, radiografato, giudicato e denudato. Tenere
viva la fiamma appena accesa della comprensione, della tolleranza dell'umana
convivenza.
Temo solo che si ripiombi nella temuta indifferenza e questa volta amen...
1 dicembre 1977
Aria sulla 4° corda (Bach) dolce melodia, fuori è tempo da lupi, il governo è alle prese
con l'equo canone, processi di Catanzaro - scandalo Lockeed - il moto perpetuo o
immobilismo eterno.
Domani è venerdì, no è giovedì, boh! tanto sabato che domenica i giorni sono tutti
uguali.
A che cavolo servono tante riunioni, incontri, dibattiti, se non a dimenticare altre
cazzate o noie quotidiane.
E' bella la donna; se è sciocca, ti piace osservarla, se è intelligente ti piace ascoltarla,
se è noiosa e petulante bisogna sopportarla, per il solo fatto che sopporta noi da
quando siamo venuti al mondo, anzi ancora prima.
Democratici ci si nasce non ci si diventa. La delusione più grande, quando si raggiunge
un ideale inseguito tutta la vita, è rimanere delusi e insoddisfatti.
Tanto valeva nascere senza pube; i bacchettoni : scandalo! i progressisti: si, ma
programmato, le mogli: si, ma se non ho mal di testa, i figli sempre in mezzo ai
coglioni, scopare è sempre più difficile nella mezza età ancora efficiente. Tanto vale
che arrivi il climaterio per raccontare un
sacco di coglionerie, basta che c'è la salute tanto te la tolgono un po’ per volta il dio
mammone e le preoccupazioni.
I giovani - i problemi dei giovani - l'occupazione giovanile, l'emarginazione giovanile - la
Scuola malata dei giovani - le nuove generazioni - I giovani Socialisti - I giovani
Comunisti - i giovani fascisti - i giovani figli di Maria - ma che cazzo di fine hanno fatto
gli altri?
Quelle file d'impiegati allineati attraverso vetrate divisorie, che fanno gli stessi gesti
meccanici, sguardi inespressivi, le lunghe file di macchine allineate - attraverso i vetri
stessi gesti, stesse espressioni - così pure negli ascensori, che tutti insieme ci portano
a casa e tutti insieme davanti al vetrino della Tv - stessi gesti - stessa espressione.
Non rinuncerei mai a quella dolce campanella della chiesa di San Benedetto che suona
la domenica a mattina, suscita tenerezza e ricordi lieti assieme alle voci giovanili che
s'intrecciano. E’ la voce del quartiere.
19 dicembre 1977
Freddo polare ma la giornata è luminosa come spesso succede solo a Roma la radio e
la stampa: L'Economia è malata, l'inflazione galoppa, il costo della vita è in aumento, i
partiti e i sindacati non si decidono a fare la prima mossa tra l'indifferenza generale. Il
Papa s’affaccia alla solita finestra per salutare i soliti fedeli. Ecco Natale, si cerca
compagnia c'è chi vuole passare attorno ad un tavolo inbandito con vini invecchiati per
forza, chi con interminabili giochi di carte, chi assiste alla messa di mezzanotte e
propina auguri, auguri a destra e a manca, chi suo malgrado si becca l'influenza, chi
una colica per troppe libagioni e chi non sa come mettere insieme il pranzo con la
cena.
Ma tutti irrimediabilmente delusi di come sono andate le cose, si riprometteranno di
passarlo meglio l'anno venturo. C'è anche chi spera passi presto e va a letto presto, chi
tiene il muso perchè le cose si mettono male e si profila una noia e un nervosismo
tipico della vigilia di certe feste. Anche i bambini che dovrebbero essere i protagonisti
sentono questa atmosfera e sono irritabili e troppo vivaci e irrequieti. Ci sarà la
benedizione del Santo Padre, il solito sermone del Capo dello Stato che fa finta di
credere di avere una platea attenta e impaziente di ascoltarlo.
27 dicembre 1977
Natale è passato tra un distratto augurio, un bicchierino, una partita a carte e uno
sbadiglio e un caffè per vincere il sonno. Santo Stefano, una giornata splendida un sole
luminoso in un cielo turchino lavato di pioggia da strapparti fuori di casa, un' aria da
respirare a pieni polmoni. Oggi a lavoro con pigrizia e con estrema lentezza per
riprendere il ritmo di sempre. Il presepe ha sempre il suo fascino. Ho ascoltato con
tanta ammirazione “Le quattro stagioni” di Vivaldi.
7 Febbraio 1978
Ho interrato un seme di caffè, chissà che non riesca a germinare in un vasetto di
plastica posto sulla finestrella del gabinetto dove riesce a passare un raggio di sole.
Mi piace sorvegliare e osservare, qualche volta addirittura in contemplazione, le
magnolie e la palma che vegetano sotto le finestre di casa, il cosidetto regno vegetale
mi affascina.
Checchè se ne dica la stagione 1977/78 è stata metereologicamente equilibrata.
Freddo costante da fine ottobre aumentando gradualmente fino a febbraio, piogge
abbondanti e neve a sufficienza specie al Nord, a Roma solo qualche fiocco durante la
notte. Ora vediamo se la Primavera, che da anni non dura che solo pochi giorni, si
decide a far parte delle stagioni, altrimenti si mette subito a fare caldo estivo.
Sono di umore climatico!
1 marzo 1978
Giornata splendida, la Primavera incede a grandi passi ne é testimone che molte piante
sono già completamente in infiorescenza. I giacinti che interrai a novembre sono fioriti
superbamente. C'è la solita crisi e il solito Andreotti, detto volgarmente “il gobbo”, che
ci riprova, i comunisti nicchiano gli altri saltellano (partiti minori). Aumenta il pane
aumentano i disordini, aumentano le imposte, solo i miei capelli diminuiscono sempre
più.
Bellissima la “Nona” (Beethoven); peccato che non ne abbia fatte di più.
26 aprile 1978
Moro è ancora prigioniero delle Brigate Rosse non si parla d'altro. Tutti i problemi, e
sono tanti, sono stati messi da parte. Lo Stato tuona che non vuole trattare, fa il forte,
ma non è mai stato così debole; tutti vogliono salvare questo straccio di democrazia,
nata sana perchè voluta dalle forze semplici, popolari, ma consegnata in mani
irresponsabili.
Onestamente è impensabile che la possano difendere i Leone, gli Andreotti, i Fanfani, i
Berlinguer ecc. Toccherà ancora a noi difenderla per poi riconsegnarla ad altri cialtroni?
Il tempo non accenna a cambiare, fa freddo e siamo quasi a maggio.
5 giugno 1978
Cresce la febbre dei mondiali di calcio (Italia - Francia 2 - l). Bella partita!
I soliti fanatici che dalla politica nazionalistica passano a manifestazioni rumorose con
sventolio di bandiere mettendo a soqquadro l'intera città. Sono andato alla Fiera di
Roma, cianfrusaglia, solite novità che non lo sono affatto. Non ci vedo il pianoforte in
questa manifestazione; la sua nobiltà non gli permetterà mai di stare a suo agio tra
pentole, elettrodomestici e chincaglierie varie.
A giudicare dall'affollata presenza della gente a “Gastronomia” non credo alle
statistiche che vedono gli Italiani afflitti da problemi digestivi, tutt'altro.
Non mi riesce di adeguarmi a conversazioni del genere, prezzi al minuto del sapone,
carne, burro, frutta ecc. oppure: macchina nuova, camping, mare ecc. Dove diavolo
nascondermi?
6 giugno 1978
Stangata, austerity, inflazione rischiano la monotonia. L’Italia è divisa in due: una
iperpoliticizzata e una incoscientemente avulsa, possibile non si riesce a misurare
queste tendenze!
L'amore per la natura, frottole! Ho visto prendere a calci un giovane albero appena
impiantato e a sassate un povero gatto. Succede spesso, troppo spesso. “I giovani di
oggi sono molto più intelligenti di quelli di ieri” si sente dire sempre più spesso. Possibile
che noi giovani di ieri eravamo tutti coglioni deficienti? Oppure soltanto ingenui o
perchè no, semplici.
Figlio mio, fatti furbo, approfitta, fatti largo, punta al successo, calpesta l'avversario,
accumula una barca di soldi, come si suol dire. E' questo che dovrei confessarti, no, no,
non me la sento, non ci ho mai creduto, nè prima nè tanto meno adesso che sono
anziano. Non conosco esattamente le origini, ma la più grande tradizione umana è
l’”Educazione”, non quella convenzionale, s'intende, ma quella di tutti i giorni, ho
sempre invidiato chi ha buona maniera, chi sorride, chi è tollerante, modesto, che sa
senza darlo troppo a vedere, ecc. insomma educato.
23 giugno 1978
Abbiamo perduto contro l'Olanda 2 -1 niente finalissima, per gli Italiani la delusione è il
pane quotidiano, l'avventura argentina è finita. Si ricominci con il tran-tran di tutti i
giorni; l'ex-presidente Leone recita il “mea culpa” ma non convince nessuno, vergogna
su vergogna la vita sociale si sviluppa come un cancro, droga, corruzione, politicaglia,
caos, tracotanza, arroganza e chi più ne ha più ne metta, i bambini ci osservano, e
mettono subito in pratica. Dichiarazioni e controdichiarazioni, parole a fiumi, azione
zero. Siamo tutti insoddisfatti, ma continuiamo a nuotare nell'anonimato,
nell'indifferenza. nel grigiore.
8 luglio 1978
Dopo lunga gestazione è nato il nuovo presidente della Repubblica, Sandro Pertini, un
autentico socialista (82 anni), ma abbastanza in gamba per garantirci un periodo di
storia meno oscuro e drammatico del precedente. (Breve discorso senza retorica,
semplice e umano, ce ne era bisogno).
Siamo stati tutti e tre all'auditorium (via della Conciliazione), è stata eseguita la
"Pétrouchka" di Stravinskij, direttore d'orchestra russo, edizione integrale
entusiasmante.
Sergio ha riportato un magnifico 9,50 quale punteggio che lo premia degli sforzi
compiuti durante l'anno. Congratulazioni Figliolo!
9 luglio 1978
La condizione di essere poveri, non miserabili, non è affatto drammatica, è dimostrare
di essere soddisfatti che è penoso, tutti ti consigliano, ti perseguitano, ti spronano ad
uscire dalla miseria che loro chiamano la “tua” ed ad entrare nella “loro” (miseria).
Un tempo non molto lontano si cercava un lavoro, un pezzo di pane, una novità, oggi si
cerca ancor più drammaticamente una voce, un saluto cordiale e non lo trovi.
10 luglio 1978
Siamo tutti impiegati di banca, chini a seguire il fiume di valuta che sale e scende, dal
quale insignificanti rigagnoli si dirigono verso di te e che abilmente devi
impossessartene per circondarti di beni inutili e vacui.
Agosto 1978
Tempo di vacanze. Si fanno progetti, incertezze e contrattempi, si accavallano
partenze e arrivi si susseguono, la frenesia aumenta e anche i disagi, il caldo e i
trasporti, tutto fermo il resto. Roma è sempre più bella man mano che si svuota, è
veramente eterna nel suo incantevole e riposante aspetto nonostante i gruppi di
bambini che la insozzano con i resti dei prodotti di consumo e dei bivacchi. Il prossimo
mi interessa sempre meno, il mare perfino non mi attrae più come un tempo. Senilità
anzitempo. Sergio e Gabriella sono in Francia dagli zii, non ho ancora notizie, domani
cercherò di telefonare, laggiù!
Ho ascoltato la nona di Beethoven tappato in casa nonostante il caldo, a volume
elevato, sono rimasto affascinato dalla bellezza e imponenza che racchiude, secondo
me, tutto lo spirito delle sinfonie precedenti.
11 settembre 1978
E’ il compleanno di Alfredo, debbo telefonare per fargli gli auguri. Ricordo che amava
ripetere con compiacimento che io e lui eravamo due “fichi” settembrini, a sottolineare
le nostre qualità.
Monza gran premio, è successo un gran casino, feriti gravi, macchine ammucchiate e
incendiate. Cominciano immediatamente a palleggiare le responsabilità dell'accaduto. Si
ritorna a dire che il circuito è infernale, ma nessuno dice a che cazzo servono certe
manifestazioni, cosidette sportive se non a creare lutti, spesso coinvolgendo anche gli
sciocchi spettatori amanti del rombo dei motori, pugilato, auto, caccia ecc., tutto
concorre a morire in modo veramente sciocco e inutile essere stupidi è una disgrazia,
vantarsi di esserlo è un reato morale.
18 settembre 1978
Mi piacerebbe morire nel mare sconfinato come Jack London in
“Martin Eden”.
Il nuovo Papa, pardon, Papa Giovanni Paolo I, capo spirituale di un popolo cristiano che
di “spirituale” non ha più assolutamente niente.
A me sembra che i partiti stiano giocando una partita a briscola senza fine, perchè chi
è sconfitto chiede continuamente un cambiameno radicale della società e dei suoi
rappresentanti. Il PCI di Berlinguer non riconosce più lo stato guida dell’URSS. Il PSI
dichiara che il leninismo vuole diventare una sorta di socialdemocrazia tedesca. Siamo
alle solite, dobbiamo sempre emulare le altrui ideologie. La DC dice sempre “ni” perciò
non decide mai.
Io quando agisco, rifletto molto... ti vedrò quando potrò...essere sicuro di...quando si
riflette troppo c'è calcolo, e quindi non c'è sentimento, non c’é affetto, per cui non c'è
amore, amen...
Sono antipatico a me stesso figuriamoci agli altri.
26 settembre 1978
Un settembre meraviglioso, quasi estivo, tanti impegni, nessuna voglia ....
Sono iniziati i lavori di ristrutturazione dei nostri stabili (IACP). Una lunga lotta che
comincia a dare i suoi frutti, ore febbrili per coordinare iniziative a rendere più snella
l'organizzazione, vecchie rivalità tra membri del Comitato, affiorano durante le riunioni,
fiumi di idee e tante speranze.
Mi sento tanto solo, specialmente in compagnia.
Mi turba l'idea della morte solo negli attimi in cui mi sento vivo, perciò quasi mai.
Data storica: la fine del mondo coinciderà con la fine della questione medio-orientale.
Se la mano con la palma aperta e quella col pugno chiuso sono presagio della fine della
libertà teniamola accuratamente in tasca...
Pjotr Ilic Ciaikovskij, raro esempio di musica che piace dai ragazzi ai vecchi. Ho
ascoltato nuovamente la 6°, “patetica”, bella, struggente, poderosa, malinconica.
6 ottobre 1978
Un altro Papa se ne va, dopo appena 33 giorni di pontificato Giovanni Paolo I troppo in
fretta per entrare nella storia.
Piove esattamente da cinque giorni senza intervalli, ho tanto desiderio di sole...
Mi sono sottoposto alle radiografie è la prima volta nella vita (era ora!) che mi facessi
guardare dentro. Venerdi il responso.
Sergio affronta seriamente Liszt e Bach, é dura!
I socialisti del mio tempo sono la copia brutta e sbiadita di quelli d'una volta, tanto
valeva cambiare etichetta.
Ora in TV è possibile vedere scopare per ricordarci come si fa. (Dafne e Chloe).
Si fanno riunioni, assemblee, sindacati, convegni, seminari per cercare di correggere gli
errori scaturiti dalle riunioni, assemblee, sindacati, convegni e seminari.
Ci si abitua a tutto anche alle “Brigate Rosse” .Amen...
Vorrei amare il prossimo, ma come è possibile?
23 ottobre 1978
Decisamente mi sento male. “Fatti le lastre!”, “Fatti vedere!”, “Prova questo! sarà tale
altro...”. Si comincia così e si finisce tra pasticche, iniezioni, e studi medici che ti
battono pacche sulle spalle ottimisticamente. Ma che cazzo ne sanno questi “Esculapi”
dei miei stivali, che cosa è che mi travaglia?
“Ti voglio bene... ti amo...”, quante volte a sproposito si dicono certe frasi e come ci si
accorge del suono falso, specie se rivolte a noi stessi; come una moneta di latta.
Tu sei una brava persona, quindi ti posso fregare. Tu sei troppo buono, quindi sei
stronzo.
I precettori, i professori, i genitori, i fratelli e sorelle e i bacchettoni dell'era trascorsa mi
hanno predetto che se non avessi agito nel modo loro indicatomi, me ne sarei pentito
amaramente, e così fu. Per quaranta anni ho seguito il loro “credo” punto per punto,
ancora peggio, perchè se ne sono pentiti prima ancora di me.
Indubbiamente la mia natura è contorta al punto che non riesco più a
raddrizzarla.
Questo Papa polacco è un tipo singolare, ad una delle prime apparizioni in S. Pietro,
rivolto ai fedeli, ha detto “L' ora di chiudere...”( mi chiedevo a chi, semplicemente)
chiudere perchè dovete pranzare ed anche io”.
6 dicembre 1978
Mio fratello è ormai convalescente (Otello), dopo giorni da incubo siamo tornati un po’
tutti sereni (un intervento chirurgico presenta sempre degli interrogativi angosciosi)
sono contento che questa volta la famiglia è stata “presente”.
Spesso sento parlare di “infantilismo” da parte di intellettuali di fronte a comportamenti
umani e semplici, insomma chi è infantile, secondo loro, è da evitare, da non prendere
in considerazione, da deridere. Si dovrebbe avere il massimo rispetto, invece, per
costoro, e purtroppo sono pochi, poichè sono i veri sensibili e umani, semplici e che
emanano bontà e dedizione altrui.
16 dicembre 1978
Mio fratello migliora sensibilmente, non ho notizie di mia sorella Elda, penso che dovrò
scriverle nuovamente, questa storia delle Poste che non funzionano comincia a
diventare un comodo alibi per coloro ai quali non va di scrivere.
Tempo uggioso e inclemente, Gabriella sta filando una sciarpa di lana, Sergio suona una
ballata di Chopin, bellissima, devo dire che ora suona decisamente molto bene. Io sto
leggendo, o meglio, rileggendo “Martin Eden” di Jack London molto interessante; è
veramente un quadretto mozartiano.
Tornano di moda gli “UFO”, li vedono un po’ dovunque, qui due sono le cose, o gli
extraterrestri sono diventati esibizionisti, o è una trovata fantascientifica di qualche
colosso per battere i concorrenti ricorrendo al “thrilling”.
15 gennaio 1979
Ho ascoltato gli “Studi sinfonici” di Schumann mai forse un'esecuzione come questa
dimostra come un pianoforte può sostituire un'intera orchestra.
Fa un freddo cane fuori nonostante le giornate luminose aria secca e quindi non
inquinata.
Sergio affronta gli esami impegnativi dell'8° anno di pianoforte che se positivi gli
apriranno la strada al diploma.
Qui i lavori di risanamento dei nostri edifici, vanno a rilento e piuttosto sconclusionati.
Si riaccendono dispute tra i membri del comitato, per i lavori prioritari; affiora l'egoismo.
Si riscopre il valore del privato è la voce corrente, purchè non sia una marcata
tendenza ad un ulteriore egoismo pratico.
24 gennaio 1979
Piove da tre giorni, una pioggia insistente e irritante, soliti attentati terroristici, si
preannunciano altri scioperi, l'inflazione galoppa; la droga fa altre vittime. Paoletta ha
subito l'operazione di appendicite, Barbara quella alle tonsille, Otello allo stomaco,
decisamente è un anno chirurgico per la nostra famiglia, speriamo che finisca tale
periodo infausto. Il calcio scade sempre di più, il giuoco si fa sempre più mediocre,
sempre più scorretto ed il pubblico sempre più intollerante; lo specchio della società
sempre più inquieta.
Sergio dovrebbe dare un concerto tra aprile e maggio quasi certamente suonerà
Chopin e Liszt sono già emozionato, figuriamoci lui.
13 febbraio 1979
Piove da almeno una settimana decisamente il grigiore e l'umidità sono avvilenti, le
notizie che diffonde la radio lo sono ancora di più rendendo il quadro ancora più fosco.
Solita crisi politica, solite accuse, solite proposte che i partiti si propinano a vicenda, si
continua a tacere sul caso Moro, su Piazza Fontana ecc... Un lungo tortuoso sentiero di
illegalità, di soprusi di delitti impuniti che da decenni turbano la gente assillata già da
mille altri problemi, eppoi si scopre che un numero elevato di persone soffrono di
esaurimento nervoso, frustrazione, e desideri repressi.
I lavori dei nostri stabili IACP procedono lentissimamente.
Spesso cerchiamo lontano affetti e amicizie, poi delusi, ci accorgiamo di averli a
portata di mano, magari accanto al proprio uscio di casa.
20 febbraio1979
Io e mia moglie siamo andati all'auditorium di via della Conciliazione, ed abbiamo
ascoltato forse la più grande violinista del nostro tempo Nina Belina (russa) si è esibita
nel famoso concerto op.35 per violino e orchestra di Ciaikovskij. Nonostante la bravura
del direttore di orchestra olandese, la violinista ha ammaliato un folto pubblico che gli
ha tributato interminabili ovazioni meritatissime, ed ella commossa ha eseguito il bis
con un pezzo di Vivaldi.
Questa sera in TV ripropongono il film “Sogni proibiti” con Danny Kaye del 1947, lo
ricordo molto volentieri colmo di trovate originali ben orchestrate da un attore che
troppo presto è scomparso dalla ribalta. Desidero rivederlo perchè io ero appena un
sedicenne e a distanza di tanto tempo si può fare un vero e proprio raffronto su due
epoche siderali.
Toh! oggi c'è il Sole!
26 febbraio 1979
Aria di festa, il Carnevale va verso la conclusione, c'è la tendenza al ritorno del privato,
al gusto delle maschere grottesche, c'è il desiderio di ritrovare il gusto di ridere e
divertirsi con semplicità, un ritorno insomma; ma nonostante gli sforzi comuni non mi
sembra che ci si riesca a nascondere il timore, l'incertezza, l'ansia, la nevrosi per il
futuro estremamente gravido di pericoli; il conflitto tra Cina e Vietnam, ha riproposto, lo
spettro di un conflitto che potrebbe coinvolgere anche noi tutti, rendendoci inquieti, e
sotto una apparente indifferenza ne sentiamo tutti gli effetti deleteri di una eventuale
escalation verso una guerra troppe volte sfiorata per un capello. Mi ha fatto
impressione una frase raccolta da un giovane: “Debbo divertirmi perchè la vita è tanto
breve!”.
La mia generazione a vent'anni si divertiva con naturalezza e si entusiasmava senza
mai chiedersi quanto durasse la sua esistenza, che il divertimento potesse diventare un
dovere programmato, quindi non è più un piacere. Solita crisi politica, soliti appelli
contro l'elezioni anticipate, solite polemiche sterili tra i partiti unica novità, il capo dello
Stato ha dato l'incarico di formare l'ennesimo governo ad un laico (La Malfa).
Ieri ho avuto una brevissima visita di Loredana che mi ha consegnato le prime copie
dattiloscritte di questo mio sgrammaticatissimo diario, un gravoso compito, dato anche
la pessima calligrafia. Una giovane e graziosa signora che stimo molto.
Crisi dell'energia, è sempre più chiaro che si va verso un profondo cambiamento delle
nostre abitudini.
Si può disfarsi delle cose e delle persone sgradite, ma è impossibile disfarsi della propria
persona.
1 marzo 1979
Data storica per me: hanno impiantato una bella fila di aceri a Monteverde, alberi a
foglia caduca molto ornamentali, ricordo che facemmo una petizione negozianti,
artigiani, e abitanti e non ci speravamo molto ed ecco stamane la sorpresa.
2 marzo 1979
Dopo un lungo conclave l'affare Lockeed, lo scandalo degli “Hercules”, che ha fatto
sensazione a tutti i livelli, è giunto all'epilogo: Tanassi due anni, Gui assolto, altri
personaggi minori, militari, avvocati di pochi scrupoli, tredici anni in tutto. E' una
sentenza che se da un lato stupisce che finalmente dopo trent'anni un ministro Italiano
finisce in galera, dall'altra non meno meraviglia desta la modesta condanna a due anni
e quattrocentomila lire per uno scandalo dove i miliardi hanno danzato in un grande
“turbillon”.
3 marzo 1979
Piove... piove, decisamente un clima da Nord Europa si e stabilito nel nostro paese.
Un grave difetto di noi Italiani che quasi ci procura un sottile piacere è quello di criticare
come se fossimo la peggiore delle razze; ciò non è vero affatto. Io sono io tu sei tu, il
che fa lo stesso, non so che farmene.
Un segno inequivocabile d' amore è desiderare di conoscere l'infanzia o comunque la
vita prededente trascorsa con dovizia di particolari, dalla persona amata.
18 marzo 1979
Elezioni europee, elezioni nazionali anticipate...fatti importanti che poi si riducono ad
espedienti per rimettere in cammino una società zoppa con ideali effimeri. Fino a che si
tende la molla del Profitto e solo quello non può che non dare un unico risultato: il
fallimento.
19 marzo 1979
Era una festa, frittelle, festa del Papà, un'altra occasione per stare insieme. Ora non
più. Un’ altra festa soppressa in omaggio alla produzione che non produce un bel
niente.
27 marzo 1979
E' sempre più difficile farsi capire, forse è sempre più raro chi è disposto ad ascoltarti.
E’ vero; quando una cosa non si desidera più perchè irrangiungibile o per stanchezza, o
perchè irta di ostacoli è probabile che si ottiene.
Mi sorprendo, di possedere tanta pazienza, tenacia e passione in qualunque cosa che
mi entusiasma, e pur sconfortato ed amareggiato insistenza e determinazione mi
sorreggono; ma quando la misura è colma, c'è il rapido collasso e tutto si dissipa ad un
tratto e si spegne come possedessi un interruttore automatico pronto ad intervenire e
porre fine al momento giusto così senza accorgemene, il primo sintomo è la nausea, il
secondo l’indifferenza, il terzo, ed è il più temibile, è la noia.
Voler bene credo che significhi contemplare l'oggetto amato senza recargli fastidio ed
avere pretese per soddisfare i propri desideri, anche circondare di effusioni ed eccessivi
riguardi spesso inopportuni, possono determinare un’insofferenza che male si tollera.
Bisogna saper cogliere i momenti magici per fare tutto ciò.
28 marzo 1979
Tempo matto come vuole la tradizione; La Malfa è morto! Solite commemorazioni, soliti
falsi sermoni per ridare un minimo di dignità a colui che in vita non hanno mai pensato
a riconoscergli. Bisogna morire per farsi amare o rispettare.
E' sempre più raro un bel sorriso, una battuta spiritosa, un saluto largo e sonoro. Si va
verso un'era taciturna, lasciamo che parlino le radioline, i mass media ce lo dicono loro
che cosa dobbiamo fare.
29 marzo 1979
Mio padre (98 anni) compiuti ha una stanzetta linda e pinto; era ora! Entra nella quinta
età, buon per lui che la salute l'assiste può ritenersi fortunato di non essere solo.
Spesso frugando nei ricordi ci compiace soffermarci nel passato definendoli giorni belli;
non è vero, sono solo attimi.
Senza dubbio è molto difficile saper ascoltare, molto più che parlare, però diciamolo
francamente ma quante persone incontri che vale la pena di ascoltare, in quanto a me,
si è vero, parlo molto, spesso anche a sproposito, ma quante lunghe pause concedo
agli altri.
3 aprile 1979
La primavera è arrivata quasi di soppiatto anche se accompagnata da qualche brivido
dell'inverno appena uscente. E' sempre uno spettacolo esaltante e nuovo. Il fenomeno
primavera l’aspetto più vistoso ci è offerto dal mondo vegetale; germogli che si
schiudono, piante vivaci che esplodono, alberi che si chiomano di verde, prati che si
rivitalizzano, offrendo un quadro fantastico sopra al quale troneggia un magnifico cielo
azzurro al quale il sole distribuisce cospicua luce.
Che gran regista il Padre Eterno!
Ho visto Italia - 0landa (3 - 0), ho rivisto una gran bella nazionale, anche se l'Olanda è
apparsa un po’ troppo turistica e senza birra.
12 maggio (Sabato ore 18) 1979
Siamo andati a sentire il concerto per pianoforte di Sergio; ha suonato prima Roberto,
che ha eseguito Schumann e Chopin, poi il momento emozionante per noi, Sergio che
ha eseguito musiche di Skrjabin, Chopin e Liszt; tanti applausi e richiesta di bis.
Giornata indimenticabile ora aspettiamo il 16 Giugno che suonerà al saggio al
Conservatorio Olimpo della musica, con apprensione ho notato molto nervosismo prima
del Concerto. Erano presenti molte persone, amici e parenti anche inaspettatamente il
maestro Di Cesare e la moglie.
Fine maggio 1979
Grave incidente a Tiziana. E’ ricoverata al San Giovanni, speriamo tutti che si risolva
bene, decisamente sfortunata questa famiglia, prima il padre poi la figlia, una catena
infausta che si deve spezzare. Tanti Auguri!
La convinzione suffragata dai fatti incontestabili di essere nel giusto, porta
inevitabilmente all'isolamento. Nessuno è disposto a rinunciare a ciò che conosce. Il
sorriso somiglia sempre di più ad un “ghigno”.
Lo slancio col quale le donne vogliono sganciarsi dalla sudditanza della cosidetta
società “maschilista” le porta sempre più ad assimilare gli stessi difetti dell'uomo con
l'aggravante del ridicolo.Chi imita è sempre soggetto a pessimi risultati. L'arma più
formidabile era la “femminilità” che si è immolata da un pezzo.
3-10 Giugno 1979.
Elezioni politiche europee. Speriamo che ne esca qualcosa di buono, finalmente!
Caldo eccessivo e anzitempo decisamente di tipo sahariano!
Desidero tanto leggere ma devo decidermi a mettermi gli occhiali.
16 Giugno 1979.
Sergio e la sua classe hanno eseguito il saggio annuale al Conservatorio è stato quasi
un trionfo. Tutti commossi e visi sorridenti. Forse è questo il miracolo della musica.
30 Giugno1979
1° Concerto in pubblico di Sergio ore l9 a Lanciano (Chieti). .Programma bello ma arduo
e massacrante specie per un iniziando. ”Papillons” Studi e Ballata n.2 di Chopin, 2 studi
di Skrjabin e un gran finale: “La Campanella” di Liszt, Pétrouchka di Stravisky, Toccata
op.11 di Prokofiev. Giornata calda e viaggio piacevole finita in bellezza.
3 luglio 1979
Acquistato il Kawai pianoforte tre quarti di coda, una legnata da sei milioni, ci siamo
disfatti dell'”oro” (un milione) circa e un etto di cambiali, speriamo che questo duri un
periodo più lungo.
13 luglio 1979
Siamo andati alla Basilica di Massenzio, davano “Romeo e Giulietta”, “Lo Schiaccianoci”
e la quarta Sinfonia di Ciaikovskij. Serata magnifica. C'era anche Elsa.
14 Luglio 1979
E' nata Claudia Di Giacomo, tutto bene, auguri alla famiglia e alla puerpera.
15 luglio 1979
Aria di ferie non per me come al solito. Il mare, la mia passione; sta tramontando come
del resto altre passioni che sembrano perenni.
18 luglio 1979
Caldo soffocante, non è difficile cercare refrigerio; più difficile è trovare un senso
all'esistenza.
Agosto 1979.
Trascorso all'insegna della cultura e alla scoperta di Roma e dintorni, “Estate Romana”,
lo slogan lanciato dal Comune di Roma l'ho raccolto in quasi tutte le forme. Terme di
Caracalla: “Don Chisciotte”, Parco degli Aranci, La Casina di Plauto, La Quercia del
Tasso: “La mandragola” Massenzio “Manfred” da Byron , 7° sinfonia di Beethoven e
concerto triplo, “Egmont”. Al mattino visita alle Ville di Roma, due mezze giornate al
mare e ai laghi. Spuntini all’”Eden” e alla “Dolce Vita"; compagnia alternativamente
Dora, Otello, Elsa.
1 settembre 1979
Arriva Elda e la colonia calabra, giorni lieti se non complicassimo le cose.
Il nuovo testamento consiste nell'adorazione dell'automobile tant'è che il padre insegna
a guidare e a conoscere al figlio sin da piccolo per mezzo del rapporto uomo macchina,
e non quello umano. Il ragazzo cresce e distingue i suoi amici dalla marca dell'auto che
posseggono, tant’è che i rari che non ce l'hanno sono degli sconosciuti.
Sergio parte per Albenga; deve partecipare al concorso (arriverà terzo).
E’ il primo a cui partecipa, eseguirà un pezzo contemporaneo d'obbligo di Berio.
“Rounds”, la “Campanella” di Liszt e la Ballata n.2 di Chopin. In bocca al lupo
figliuolo.
Silvia e Giorgio sposi (Casina Valadier) Auguri!
Fine ottobre 1979
Attacco di cuore a papà ore 14. Notte profonda. Allarme! Tutto sta tornando alla quasi
normalità. I dottori dicono che deve osservare una dieta rigorosa. Elsa e Romolo
ritengono che deve mangiare per tirarsi su. Tutti i giorni telefonano per sapere se ha
mangiato. Avere un genitore vecchio e in casa non è cosa da poco per la routine di
tutti i giorni, ma l'aggravante è essere circondato da consiglieri che dispensano
saggerimenti .
14 gennaio 1980
Dire male degli altri è male, pensare male è ancora peggio.
Si apre un’era all'insegna della violenza e dello spettro della guerra, ne è testimonianza
la crisi internazionale e la recrudescenza dei delitti commessi dalle bande armate e
dalla delinquenza comune.
29 gennaio 1980
La crisi afgana quella iraniana, l'ascesa folle dell'oro, l'inflazione fanno temere la
deflagrazione mondiale, ciò che è più preoccupante è l'isterico movimento di
personaggi politici e diplomatici di primo piano che saltano in jet da un punto all'altro
del globo.
Nato da genitori vecchi ho sempre vissuto fra i vecchi e da vecchio sto vivendo tra i
più vecchi di me. Non c'e nulla di offensivo nei loro riguardi se non la loro diffidenza, i
pregiudizi e l'eccessiva taccagneria e spesso meschineria. Deve essere l'insicurezza
della salute e forse la consapevolezza della propria diminuzione.
15 febbraio 1980
La primavera quasi di soppiatto sta precocemente arrivando, i primi germogli fanno
capolino, nell'aiuola è sbocciato il primo crocus di colore giallo intenso. E' tempo di
progetti, è l'inizio del risveglio alla luce di uno splendido sole anche se l'aria è ancora
pungente.
Febbraio 1980
L'etere è saturo, la TV di Stato, la Radio, le cosidette private tra quiz, convegni e
tavole rotonde sono numericarnente superiori a chi le ascolta. Ormai la conversazione
tra due individui va estinguendosi si fa per procura io parlo da “Radio Luna" e tu ri
rispondi da “GBR", il tutto condito da stacchi di musica. Si mescolano crisi internazionali
con l'importanza di coltivare cipolle in casa. Poi arriva lo psicologo che ci illumina e ci
da le cifre dell'alienazione, della frustrazione, l’insicurezza, l’insoddisfazione ecc. e
sciorina una serie di cause.
E se fosse invece una sola la causa? La noia universale...
25 febbraio 1980
Un sole così smagliante non può essere che foriero di primavera, in questa stagione è
più evidente la voglia di vivere, di cambiare, di prendere decisioni da tempo custodite.
E' bello da giovani avere l’anima in tumulto, provare l’emozione di un avvenimento, di
un fatto, di un evento, di un ideale...
28 fabbraio 1980
Si sente un gran parlare di cultura, musica seria, i moderni, underground, jazz, pop,
rock, avanguardia, impressionisti, futuristi, folk sex letterati, intellettuali cineasti che si
rifanno a questo o a quello, critici che sostengono e che lanciano l'ultima: anche non
lavarsi è cultura!
Solitudine. Ma è davvero tanto terribile? E se fosse un rimedio?
Credo in Dio? Si! Anche quando non ho bisogno di lui, anzi soprattutto.
L’egoismo è quando pensi a te stesso e quando pretendi che gli altri s’interessino di te
con lo stesso impegno o quasi.
“Mettiti nei miei panni!” - “E perchè? Oltretutto sono maleodoranti!
Ad ogni diritto corrispondono molti doveri. E se abolissimo tutto?
Io ti sposo, tu mi sposi, io lavoro, tu lavori. Io mi realizzo, tu ti realizzi. Nostro figlio
lavorerà e si realizzerà . Tutti si realizzeranno separatamente ma allora il matrimonio?
Coppia “aperta”, “chiusa”, “semiaperta”, “rinchiusa”.
Governo, Sindacati, Parlamento Europeo, Nato, Partiti, Paesi Socialisti Paesi non allineati,
Paesi sottosviluppati, Paesi avanzati e industrializzati, Paesi emergenti e in via di
sviluppo e pensare che c’è ancora qualcuno che spera di valorizzare l’individuo.
L’automazione e i computers, le grandi holdings e multinazionali non possono che
mortificare l’individuo e annichilirlo.
16 marzo 1980
Si sente spesso dire il luogo comune “La vita è bella nonostante tutto.”
E se fosse quel “nonostante tutto” che priva l’individuo della voglia di viverla?
“Chi si contenta gode!”, Altro luogo comune, ma è sempre Macchiavellico. Conosco
molti che si accontentano, ma mai uno che gode. Non’è per le mille lire ma per
principio infatti è per il principio delle mille lire.
Ho letto Peguy e m ha impressionato la sua analisi della società che va dai primi del
novecento ai giorni nostri, è lucida e vista con distacco, tale da rendere la lettura
piacevole e nel contempo ricettiva come pochi autori riescono ad esercitare sul lettore,
almeno per quanto mi riguarda. Ancora qualche libro d’impegno e poi affronterò il
grande Dostoevskij di cui ho letto solltanto “L'idiota” e “I fratelli Karamazov”.
29 marzo 1980
Un aiuto concreto ti viene sempre da chi meno te l'aspetti, quasi mai da chi l’avresti
voluto. Sic.
Chi s’innamora ama anche il prossimo, chi non ama il prossimo generalmente non
sopporta se stesso.
Molti si chiedono perchè i loro affari non vanno a buon fine. Spesso la ragione è molto
semplice
la persona con la quale si deve trattare o non ha mangiato oppure, peggio ancora, non
ha evacuato, niente è più deleterio di queste due condizioni.
Bach è meraviglioso; ti distende, ti diverte, ti fa sorridere o non finisce mai di stupirti!
“Venite da noi staremo bene assieme!” quale imprudenza...
Nuova ondata di scandali: Caltagirone, calcio (partite truccate), Italcasse, tangenti Eni,
mai uno scandalo di così grandi proporzioni. Beh, sarà che l’anno è bisestile del resto ci
siamo vissuti in simbiosi con quest’andazzo.
Secondo me non è il denaro l'obbiettivo finale dell'ambizione sfrenata, ma il mezzo col
quale può divenire potente o temuto, ammirato, vezzeggiato e corteggiato nella
ribalta del mondo.
La poesia è morta? No. E’ morta l’anima che doveva produrla; così la musica e l’arte in
generale.
E' un fatto: le persone infelici, specie qualle colpite della natura, odiano il proprio simile
a causa della sua anormalità o gode delle disgrazie altrui, la loro cattiveria è diretta
soprattutto verso le persone più vicine e premurose con loro fino a coinvolgere la loro
esistenza e rendendole
infelici.
30 marzo 1980
Credo che l'eremita raggiunga la massima vetta della spiritualità, libertà e quindi
felicità!
Sia ben chiaro, scrivo semplicemente per un bisogno fisiologico, con lo stesso
atteggiamento di chi si appresta a compiere un’azione quotidiana con semplicità e
continuità istintiva, ne ho voglia insomma come di un caffè.
Pasqua 1980
I rituali auguri. La rituale omelia del Papa, la rituale gita in auto per raggiungere località
vicine o lontane e dalle quali si ritorna sfiniti e annoiati, il regalino stupido e la cartolina
spedita in extremis
la cui risposta avverrà due mesi dopo perchè le PPTT sono in sciopero Non si capisce
dal momento che così sadicamente abbiamo soppresso le più belle tradizioni di questa
bellissima ricorrenza, perchè non aboliamo la festa stessa? Sarà meno mortificante
fare dei paragoni col passato.
Allegri, è cambiato il governo!: DC, PSI, PRI (non è certo un tris d’assi).
4 aprile 1980
Se riesci a sopportare la persona che passeggia enfaticamente davanti a te ben
messa, ben disposta, appena reduce dal pisolino quotidiano che intuisci dalla sua
ostentata sicurezza che il suo conto in banca è pinguo, che non ha problemi insomma,
e si sente pieno di sè o distribuisce sentenze tutt’intorno o contumelie all'indirizzo di
chi non la pensa come lui. Beh allora puoi sopportare qualunque calamità, hai un
equilibrio perfetto.
Ho passato mezzo secolo a capire a caro prezzo, che cosa mi sia mancato
nell'educazione dei genitori e della famiglia, cosa salvare, correggere, cosa bruciare
Mio figlio un giorno spero mi dirà che ciò che ho salvato valeva la pena, la fatica di
preservare.
Sono un fallito? no...no. Sono un cretino? Questo si!
A sentire molti le cui vicende spesso raccontano con malcelato piacere sono così
intricate e lungamente elencate che a far di conto, dovrebbero avere almeno
novant’anni.
Un bel suono, una bella voce, una risata gaia, un pianto sincero, un fremito, un rossore
in volto, un albero che si veste, un fiore che fa capolino un bel bambino che ti guarda...
beh diciamolo,
è un peccato crepare...
Odio le pietre, perchè come certi individui, conservano nel tempo la loro inalterabilità,
per la loro indifferenza.
Ci incazziamo tutta la vita perchè non riusciamo a trovare la felicità “Homo Sapiens”!
Basta un minuscolo virus influenzale di tipo “A” per ridimensionarci completamente.
La medicina ufficiale assomiglia sempre più all’elenco telefonico.
Molti vedentoti afflitto da grossi problemi, ti dicono:”Non so che dirti” ammissione
lodevole!
Ma allora sarebbe altrettanto lodevole tacere.
Ammiravo tanto l'anticonformismo dei giovani poi bruscamente te li vedo tutti in bluejeans, più conformisti di cosi...
Pop art, folk, underground, country, in, no stop, cioè... letteratura del nostro tempo.
15 aprile 1980
Sono arrivati gli ospiti tedeschi di Monaco, settimana impegnativa specie per Sergio
che da buon cicerone tra un concerto e un giro turistico.Tutto bello pei i "Teutonici"
meno il traffico caotico e il timore di essere derubati.
26 aprile 1980
Uno per uno i miti degli anni ‘30, ‘40, ‘50, ‘60 sono stati demoliti, perciò negli anni ‘70
e ‘80 nulla c’è da smitizzare.
Ci si comprende quando non abbiamo più nulla da dirci.
Si parla a voce alta e tutti insieme per farci compagnia a vicenda.
maggio 1980
Il saggio annuale di Sergio in Conservatorio avverrà il 14 giugno prossimo, deve
eseguire l’op.53 di Beethoven, magnifica ma molto complessa e piena d'insidie per
l’interprete.
Simpatica coincidenza, lo stesso giorno è il compleanno di Gabriella.
La corrispondenza con la famiglia Hartmann si fa sempre più intensa ed interessante.
L’8 giugno prossime elezioni ragionali che hanno sapore di elezioni Politiche generali
anche se l'atmosfera è piuttosto d'indifferenza se non addirittura d' insofferenza.
Olimpiadi ‘80 si o no? Questa farsa mondiale ci dimostra brutalmente che non si è
liberi nemmeno di fare una corsa e quattro salti senza il consenso di quei beceri e
incalliti politicanti di mezza tacca e che governano questo mondo di cialtroni che
permettono a tre quarti del globe di morire d'inedia e ad un quarto di saccheggiare le
risorse di tutti.
Ci lamentiamo troppo spesso dell'indifferenza altrui, dell'apatia manifesta in ogni
occassione, ma non facciamo mai la prima mossa, il primo gesto, sempre sperando che
lo faccia qualcun altro, del resto un sorriso, un gesto, un assenso non costano nulla,
tutt'al più si tratta di rinunciare ad un granello di modestia o di smisurato orgoglio?
Si finirà altrimenti in uno sbadiglio universale...
3 giugno 1980
Quando s'inizia un dialogo dicendo “sarò sincero...” non si vuole convincere
l’interlocutore, ma se stessi.
Il vero mortale pericolo quando si è allettati, è di essere assistiti da troppi che la sanno
lunga. Meglio se si è soli, di certo si può morire in pace. Del resto quando si muore in
ogni circostansa, anche in battaglia, si è soli.
Spesso due persone s'incontrano e si chiedono “come stai?”-”Solite cose”! E pensare
che nelle solite cose ci sono mille pensieri e decine di azioni quotidiane che fanno
“storia” unite con quelle degli altri.
Questa mattina insolitamente sono uscito prestissimo e da un pino spennacchiato,
mezzo inclinato che dà su via del Commercio, c'erano abbarbicati, sui rametti
sbilenchi, una miriade di uccelli che improvvisavano un concerto; forse, stavano per
costituire un movimento ecologico.
14 giugno 1980
Sergio ha eseguito magnificamente la sonata op.53 di Beethoven al saggio annuale in
Conservatorio. Tanta gente, tanti applausi, quasi un trionfo. Bravo Roberto con Les
Adieux.
Mai come quest'anno ci è sorto il dubbio se invitare o meno amici e parenti.
Alcuni addirittura insistono per fargli sapere la data del saggio o del concerto che darà
Sergio, per poi declinare l'impegno il giorno stabilito. Credo che per non rimanere
nell'equivoco sarà bene, in futuro, non farne più menzione alcuna.
20 giugno 1980
Sergio parte per Monaco di Baviera, sarà ospite della famiglia Hartmann.
23 giugno 1980
Incerto inizio dell'estate con frequenti cambiamentiatmosferici.
Continua la lunga degenza di Tiziana, speriamo che dopo questa lunga e dolorosa
odissea, torni un sereno e lungo periodo di di tranquillità per se e per i suoi.
La maggior parte di noi passa la vita temendo la disoccupazione, il pericolo della
guerra, l'inflazione, l'austerità, la sofisticazione dei cibi, l'inquinamento, quando la sera
potrebbe rilassarsi viene ipnotizzata dai mass-media e afflitto degli stessi temi, e si
sente l'indice puntato contro di lui, alla fine, se è fortunato, si addormenta teso e
incazzato.
7 luglio 1980
Sergio, dopo le fatiche del Conservatorio è partito per Monaco di Baviera ospite degli
Hartmann.
Il caldo qui tarda ad arrivare, speriamo che continui questa stagione tipo “primavera
inquieta”.
Continua “l'odissea” di Tiziana. Sembra che abbia bisogno di molte analisi prima di
essere sottoposta ad altri interventi. Abbiamo chiesto alle autorità sanitarie di farla
uscire per alcune ore ed abbiamo fatto una sorpresa ai suoi. Lei visibilmente
commossa, mentre i suoi non hanno tradito, i loro sentimenti; non sappiamo se questa
nostra iniziativa l’abbiano approvata.
Speriamo che l’evento si concluda presto felicemente.
Si parla di ferie, è un discorso che purtroppo per noi non ha senso.
Gusteremo ancora una volta l’atmosfera di Roma svuotata e dall’aspetto insolitamente
quieto, mostrandosi maestosamente ai turisti.
Mio padre va per i 99 anni, il suo obbiettivo è di raggiungere i cento e magari
ricominciare da uno, chissà...
18 luglio 1980
Non è un mistero che l'altro sesso mi piace più di ogni altra cosa, ma a vent’anni
temevo di rimanere incastrato, dopo è diventato un dovere e come tutti i doveri, anche
se piacevole è limitativo e condizionante.
A cinquanta devi controllarti, altrimenti sei un vecchio porco senza ali... forse questo è
il successo dei film erotici, un surrogato della civiltà; che pena questo pene!
Oggi fa caldo, ieri meno, l’altro ieri ancora meno, che farà domani? (brillante
conversazione...)
27 agosto 1980
Sergio si appresta ad affrontare nuovi impegni dopo i successi agli esami
complementari (8,50 - Storia, Armonia, ecc.) e a conclusione del Corso Internazionale
di Castel Fusaso (albergo Enalc). Il 1.9.80 partenza per Albenga, Concorso Pianistico
porterà un pezzo d'obbligo di Franz Liszt e l'op. 53 di Beethoven, comunemente
conosciuta come “l’Aurora”. In bocca al lupo figliolo!
Un'altra non-vacanza è trascorsa. In compenso siamo stati in piacevole compagnia di
Astrid e Bettina, poi di Emanuela e Sergio Bernardini; senza contare la cordiale
ospitalità di Luigi e Margherita a Terracina e del Maestro Di Cesare e della sua signora.
Deve essere tragico vivere accanto ad una persona che tace sempre o ad una che
dice sciocchezze indefinitamente. Meglio vivere soli almeno le proprie, di sciocchezze,
sembreranno degne di considerazione.
Sono convinto che ogni volta il proprio comportamento è dettato dal desiderio di
amare, di rendere giustizia, di agire sinceramente: viene riconosciuto, si, ma presto si
fa il vuoto intorno a noi e amici e parenti ti considerano da quel momento un
indesiderabile.
Una persona un bel giorno ti sciorina tutte le confidenze più intime poi d'un tratto ti
toglie il saluto.
Se la donna del tuo amico, vicino, estraneo, ti entra nel sangue, nonostaste che la
coscienza inviti il cervello alla moderazione, non hai altra scelta che l'autosoddisfazione
e lei non saprà mai, ignara, com'è che l'hai posseduta, soddisfatta, dando libero sfogo
a mille situazioni spesso inconfessabili per la morale corrente, ma semplicemente
naturali tra un uomo e una donna. Inibizioni? Senso morale? Imbarazzo? No, è ipocrisia.
Il desiderio di affondare il volto tra le gambe della donna, potrebbe essere il piacere di
rientrare nel grembo da dove siamo venuti.
Quel cretino che per primo ha conficcato un picchetto nel terreno ed ha inventato la
proprietà è stato l'inventore delle guerre, delle risse tra famiglie, tra sfruttati e
sfruttatori, tra i popoli; soprattutto è stato l'inventore-benefattore degli avvocati.
Bugia antologica: “Chi stima e ama se stesso, ama e stima il suo prossimo”. Mica è
vero !
Se il nostro volto fosse un double-face che ci consentisse di guardarci
contemporaneamente (dentro e fuori), saremmo cauti prima di giudicare gli altri.
4 settembre 1980
Oggi è il mio compleanno. Sono solo. I miei sono ad Albenga.
0ggi riceverò qualche telefonata d'auguri: “Ciaio quanti?” ed io:
“Cinquanta tondi”, breve silenzio (non possono dire che la vita comincia a
quarant’anni!). Che inventeranno? ...Forse: ”Però non li dimostri”. Allora ti viene da
pensare che se osi dimostrare, se li ostenti tutti, gli anni, forse offendi qualcuno?
Toh! Stavamo giusto parlando di te! - (Male naturalmente!)
8 settembre 1980
Sergio e Gabriella tornano da Albenga; Sergio con una magnifica Coppa, 3° posto nella
massima categoria (G) riservata ai concertisti dai 22 anni in poi senza limiti di età.
Risultato eccellente stando ai commenti degli addetti ai lavori. Il Direttore del Concorso,
che è docente del Conservatorio di Venezia, si è complimentato con Sergio, ha avuto
parole di ammirazione per ciò che riguarda l'esecuzione di Skrjabin; della Sonata di
Beethoven ha apprezzato l'adagio e il rondò, un po' meno il 1° tempo (l'allegro con
fuoco) a suo avviso troppo veloce. Per gli altri il giudizio è stato entusiastico anche se,
hanno osservato, portare Beethoven e in special modo l’Aurora è, per un giovane, un
grosso rischio dato che è il cavallo di Battaglia dei più grandi concertisti.
E’ chiaro che, non essendo stato io presente, non posso che annotare fedelmente
quanto mi è stato riferito.
Il 18 settembre (1980) ci saranno gli esami che dovranno confermare quanto è stato
detto sopra. Se si, potrò ben dire: “Figliolo, ce l'hai fatta!”.
Abbiamo ricevuto la gradita visita di un'amica di Sergio, Cecilia, allieva del soprano
Magda Laslo. Ha una voce fantastica ed è diplomata in chitarra classica. A giorni
partirà per Hannover, dove si è stabilita; forse in seguito deciderà per Monaco di
Baviera dove con Sergio sarà più facile incontrarsi.
17 settembre 1980
Mi ero appena accinto a scrivere un pensiero che attraversava la mia mente quando un
fruscio mi ha distolto. Credevo fosse un cliente, invece mi trovo di fronte un ragazzo di
circa dodici anni con una maglietta a righe orizzontali, confuso e colto nell'atto
evidente di aprire un cassetto per cercaro denaro; ha farfugliato qualcosa, poi
fuggendo ha inforcato il solito motorino per un'impresa più fruttuosa ... Non mi ha fatto
rabbia, ma tanta pena. Forse l'errore è questo!
18 settembre 1980
Stiamo lentamente scivolando verso l'autunno; le prime foglie caduche giacciono
malinconicamente al suolo. Il primo giorno di scuola che vede i ragazzi ancora sotto la
sbornia estiva, intontiti e assonnati, recarsi al primo appuntamento con i nuovi
insegnanti e i nuovi compagni di classe, salvo la sorpresa di trovare qualche vecchia
conoscenza ... C'è il ricambio degli indumenti estivo-invernali, risistemare qualche abito
démodé per utilizzarlo ancora la prossima stagione. L'autunno è triste ma ha un suo
fascino; i colori del cielo e degli alberi, il ritorno alle abitudini abbandonate all'inizio della
primavera, il pensiero che prima o poi verrà il Natale portatore di gioie, anche se poi
rimarremo delusi. Il piacere di stare in casa (Per chi ce l'ha la casa) mentre fuori
tamburella la pioggia.
A mio avviso un governo, per essere tale, dovrebbe garantire solo due cose la casa e il
lavoro. Tutto il resto, anche nella sue complessità, sarebbe risolto dalla consapevolezza
del cittadino o che i suoi bisogni per essere soddisfatti dipendono dalla sua capacità e
dalla sua operosità insieme agli altri, senza sfruttati e sfruttatori (insomma come nel
libro verde di Gheddafi). Che la religione abbia un ruolo importantissimo in un processo
del genere è sintomatico a qualunque dogma appartenga.
Un tempo la parola esponeva il nostro pensiero e circolava. Nasceva uno scambio
d'idee, poi via via una corrente di pensiero, un movimento di massa che culminava in
lotta, cioè azione. A me sembra oggi che la parola evolve rapidamente in bisbiglio,
cicaleccio, tramestio, coro disarticolato sempre più somigliante a qualsiasi rumore della
strada fino a fondersi in esso; insomma l'idea muore prima di nascere.
Non si torna indietro !
La mamma di un amico, incontrata per caso. Le chiedo come sta Luciano, è tanto che
non lo vedo mi risponde con evidente compiacimento: “Sta benone, guadagna
novecento mila al mese ed ha una villa a Lavinio, ecc.” e frettolosamente mi saluta
convinta di avermi trasecolato. Poi da comuni amici vengo a sapere che Luciano
aveva già da tempo subito un intervento allo stomaco e che attualmente soffriva di
coliche renali per cui sarebbe dovuto ricorrere ad un altro intervento.
Evidentemente la madre, nella mia domanda “Come sta Luciano?” non immaginava
neppure che io mi riferissi al suo stato di salute.
Faccio tesoro di questa esperienza, cosi in futuro chiederò notizie di qualcuno
formulando la domanda: "Qual è lo stato attuale fisico-biologico di Francesco?
Non sapevo che Bela Bartok fosse ungherese.
Forse il titolo del pezzo “Danze rumene” mi ha influenzato. Bella musica! La riascolto
volentieri.
25 settembre 1980
Strano settembre.Troppo caldo per essere tale; giornate troppo corte per sembrare la
coda di agosto nemmeno le foglie sanno quello che devono fare. Qualcuna cade, altre
indugiano, sono le prudenti, quelle del non si sa mai, come certi individui previdenti che
conservano cose che non serviranno mai.
Sarebbe ora che qualcuno spendesse una parola definitiva sul sesso. Dopo Freud il
silenzio è totale. Si parla di coppie in crisi, di droga, di incomunicabilità, ecc.
Un amico (48 anni) mi confessava che da guando la moglie gli aveva rivelato che un
uomo la circuiva si eccitava terribilmente e che dopo vent'anni ha ritrovato l'emozione
di andare a letto con la moglie, con soddisfazione di entrambi, al punto che lui si
augura che lei divenga più intraprendente con eventuali corteggiatori, purchè lui sia al
corrente.
Un altro ha avute esperienze a tre la prima è stata un fallimento vuoi per gli scrupoli
della moglie prima di accettare, sia per l'eccessiva timidezza dell'ospite. La seconda,
invece - così sostiene - è stata una serata cosi eccitante che ha cambiato tutta la sua
vita sessuale e quella della consorte. A questo punto si può tranquillamente dedurre
che dopo un ménage che dura molti anni, diventa necessario provare un’emozione che
scrolli le proprie inibizioni e ci faccia ritrovare il piacere, specie se proibito dalle
convenzioni. Resta da vedere se, dal momento che quasi sempre l'iniziativa viene dal
marito, è autenticamente erotica o dettata da deviazioni sessuali. Secondo me
dovrebbe cadere il paravento dell'ipocrisia sia lui che lei, quando insorge un desiderio
così com'è, dovrebbe confessarlo al partner e viceversa e attuarlo se fa piacere ad
entrambi. Rimane da interpretare la personalità del terzo personaggio che, che se
uomo, a parte la discrezionalità deve avere un ruolo secondario rispetto alla coppia,
altrimenti potrebbe nescere un confronto degli attributi ecc. e scatenerebbe la gelosia
e l'orgoglio del maschio; se donna, la questione si complica perchè l'uomo si trova a
fare la parte minore in quanto da “gallo” che si sentiva diventa un pulcino bagnato.
Comunque, se giusti sono i personaggi, giusto il periodo, giusto lo scopo di rltrovare
vigore e fiducia nel rapporto, il successo non dovrebbe mancare, specie se il partner
ospite è gradito alla donna in particolare.
Settembre 1980
Tra Iran di Komehini e Irak di Hussein è ormai guerra aperta anche se non dichiarata.
Che il Medio-Oriente è zona calda è ormai sin troppo noto; quello che invece è
allarmante è che la crisi Est-Ovest è giunta ad un punto tale che ci sono solo due
soluzioni radicali possibili o ci si schiera dalla parte di un capitalismo in decadenza o
dalla parte del cosiddetto “socialismo reale” che non riesce ad uscire dalla palude del
materialismo dogmatico. Per cui, il pretesto dell'instabilità dei paesi arabi che
detengono il potere petrolifero senza il quale specie l'Europa si troverebbe in ginocchio
potrebbe scatenare l'inferno di un nuovo detinitivo conflitto mondiale irrazionale.
Sarebbe preferibile tornare ad essere tanti piccoli staterelli, granducati e principati che,
dopo una guerricciola, tornano a respirare aria di pace. Ma la storia è irreversibile per
cui è stretto il margine di sicurezza, specie per chi crede al 1980 anno bisestile
portatore di sciagure. Evviva il 1981, almeno per altri quattro anni staremo più
tranquilli?
Nel passato remoto le “scadenze” importanti erano gli onomastici, le ricorrenze, i
battesimi, i matrimoni, le feste dei patroni e quelle rionali. Oggi sono le cambiali, i
contratti, il bollo della macchina, le bollette della luce, gas, ecc. e l'orario dei negozi.
“Ciao, come stai?”, - stretta di mano, sorriso stereotipato “Scusa sai...vado di fretta...” - (E chi ti trattiene?)
Settembre 1980
Sono una persona sensibilissima, come mi sfiorano con un dito sotto le ascelle salto
come un grillo .
Ennesima crisi di governo. Che la D.C. viva di guesto stato perenne di incertezza che
gli garantisce i privilegi acquisiti in trent'anni di potere è arcinoto, ma che la sinistra gli
dia bordone continuando a dilaniarsi a vicenda è paradossale.
Ormai la crisi è nel sangue, la crisi sociale, la crisi d'identità, la crisi esistenziale; non è
sufficiente nemmeno una svolta politico-economica eccezionale ad invertire la rotta
sulla quale stiamo navigando.
Noi dovremmo interrogarci a vicenda su che tipo di vita intendiamo vivere. Non basta
dlre che cosi non si può andare avanti. La violenza, l'egoismo, l'interesse individuale, la
maleducazione, l'intolleranza, l'indisciplina, dobbiamo cominciare a gestircela da noi
stessi. Non c’è barba di governo, né teorico filosofo, né grande economista né
dittatore che possano in qualche modo modificare le cose.
Che tipo di dialogo può uscire tra due giovani che stazionano fuori di un bar, ognuno
con la sua moto più o meno blasonata che romba, imballa il motore, fa un giro per il
quartiere, si esibisce e magari termina la serata compiendo qualche bravata unendosi
con altri gruppi? Altri giovani scelgono invece la loro passività e affogano nella droga e
per procurarsela giungono al delitto facile. Poi la stampa fa coro con noi, la colpa è
della società, del governo, dimenticando che di tutti e due noi tutti facciamo parte,
direttamente o indirettamente. Cosa facciamo se non stare alla finestra?
2 ottobre 1980
Forse senza accorgercene stiamo mentendo a noi stessi.
8 ottobre 1980
Si sono svolti i funerali di Pasqualino; uomo mite, un amico generoso, spesso testardo
come tutta la gente del sud, sguardo malinconico, poco loquace ma sempre attento
interlocutore e, se interveniva nella discussione, lo faceva al punto giusto e con parole
semplici ma efficaci. Mi dicono che ha sofferto molto, specie nell'ultimo stadio della
spietata malattia. Non sorprende che spesso, troppo spesso, il destino riservi una fine
cosi tragica a coloro che in vita sono stati così discreti ed esemplari. Falegname
(“l’artigiano” per antonomasia), modesto nei modi, abile nel mestiere. Poco più che
cinquantenne, quando ancora si è estranei con la morte, quando ancora mancano molti
anni per tirare le somme della propria esistenza, quando ancora poteva assaporare la
gioia di dividere il tempo con i nipoti (uno dei quali aveva appena avuto il tempo di
vederlo venire al mondo), il destino impietosamente ha posto fine alla sua vita; la vita
di un povero, di un onesto, di un Giuseppe del nostro tempo.
9 ottobre l980
Viviamolo questo nostro tempo, ma nel modo giusto, nelle piccolo cose quotidiane, nei
piccoli pettegolezzi. Ridiamo delle cose futili e ridicole, discutiamo delle cose importanti,
non trascuriamo nessuno, nemmeno ciò che a prima vista non c'interessa da vicino o
che è fuori dalla nostra sfera d’interessi è importante è necessario, è essenziale, è
vivere...
L'evasione è illusoria, si torna sgomenti, la vita è, si, una lotta ma anche una grande
esperienza, spesso traumatica ma va sofferta in casa tra la propria gente. Chi ha
vissuto la disavventura di trovarsi gomito a gomito lontano, tra gente di lingua,
costumi e cultura profondamente diversi ha dovuto ingaggiare una lotta estenuante
per sopravvivere e un'altra ancora per farsi capire, senza peraltro riuscirci. Spesso
nascondiamo la nostra vera identità dietro un artificioso comportamento per trasferirci
in un mondo estraneo che sembra pieno di allettanti promesse, ma poi amaramente ci
accorgiamo di quanto difforme era il nostro pensiero. Forse a un cammino obbligato
per tutti, non ci crediamo fin tanto che l'evidenza non ci appare in tutta la sua
interezza. Credo che la grossa difficoltà sia comprendersi a vicenda senza mettersi
subito in difesa quando qualcuno ci chiede un giudizio, una confidenza, un favore.
Sarebbe un miracolo Beh! vale la pena di tentare, perchè potrebbe accadere.
Tentiamo, magari per gioco. Spesso le cose si fanno all'inizio per gioco ......
Una serata piacevole bisogna farla durare a lungo, anche a costo di venir meno ad altri
impegni; perchè non si ripeterà più, nonostante i nostri propositi di riprovocarla.
Sono certo che mettendo a confronto due individui uno dinamico uno statico, il primo,
uomo d'azione, imprenditore, commerciante, il padrone del vapore insomma, l'altro
pensatore, filosofo, storico ecc., il primo morirà con i denti digrignati e una smorfia
dolorosa dipinta sulla bocca vedendosi sfuggire il suo impero in quanto ha costruito di
“fuori”, l'altro con un sorriso beffardo e ironico, ma sereno, perchè ha costruito di
“dentro”.
L'uomo teme sempre il confronto perchè non ha che da perderci.
Alle brutte, se sarò solo, mi farà compagnia quel bambino, quel giovane, che ero io.
Il caffè, a parte la sua deliziosa essenza, è soprattutto un passaporto per fare un
incontro, un mezzo efficace per fare due chiacchiere, una tessera per fare un viaggio
nei nostri rapporti umani. Infatti si dice sempre “vieni a prendere un caffè!”, “andiamo a
prendere un caffè da tizio!”
Quando si è molto stanchi, perfino il letto disfatto, l’impronta, ne denuncia la
profondità.
19 ottobre 1980
A ben pensarci gli anni più belli, a parte l'infanzia sono stati quelli a cavallo tra il 1966
e il 1972, specie le lunghe estati trascorse a Terracina. Ricordo le prime esperienze con
una piccola tenda, ammucchiati e disagiati ma divertiti, ci affancendavamo attorno ai
fornelli a pochi metri dal mare, le prime notti insonni per il riflusso del mare, ma tanta
natura, non ancora contaminata dall'invasione delle roulottes, dei bungalows e delle
macchine; tanto spazio, tanto mare, tanta voglia di vivere. Una notte, ricordo,
dormimmo in sedici come zingari tra adulti e bambini. Poi ci organizzammo una tenda
più grande, enorme, e mio cognato Salvatore acquistò la roulotte, ci disponemmo a
cerchio guadagnando un notevole spazio, ormai eravamo di casa, decine di famiglie ci
conoscevano e stabilimmo presto una simpatica amicizia ed ogni anno ci ritrovavamo
insieme ed era sempre una sorpresa.
I ragazzi crescevano e si scambiavano via via esperienze sempre più complesse,
mentre noi organizzavamo simpatiche e improvvisate manifestazioni estive, dalla
pesca allo sport, dal ballo alla gita.
Ma come tutte le cose spensierate, tutto questo finì, infatti venne l'austerity; i ragazzi
si fanno uomini. Tutto cambia ma senza rimpianto, ogni cosa avviene nel tempo
stabilito. Non credo troppo agli imprevisti, né agli improvvisi cambiamenti c'è sempre
una lenta ma inevitabile maturazione di eventi che nessuno può fermare; bisogna
catturare gli attimi nemmeno i giorni, ma i rari momenti in cui vale la pena di vivere.
Tutto il resto non è che mera illusione.
28 ottobre 1980
Zio Remo è morto alle 7,30 del mattino. Era ricoverato da tre giorni al S. Camillo;
benché a gennaio avrebbo compiuto 88 anni e negli ultimi tempi denunciava un
notevole calo di forma, la notizia ci ha colto tutti di sorpresa. Dovrò informare papà che
è l'ultimo e il superstite dei fratelli. Zio Remo è stato un protagonista della prima guerra
mondiale; una vita intensa conclusa con una morte discreta.
Forlani forma il nuovo ennesimo governo, il più sbiadito, il più svogliato, il più
insignificante di quelli che l'hanno preceduto, con una mare di problemi vecchi e nuovi
da risolvere.
Di questo passo le sorti del Paese si giocheranno a briscola a “Palazzo Chigi”.
Si può rinunciare a tutto? Certamente: a tutto cio che non si conosce.
Io debbo ringraziare molte persone e spesso mi propongo di farlo, ma temo che di
questo passo la lista si allunghi a dismisura e finirò col dimenticare tutti e questo
sarebbe sleale e scorretto.
8 novembre 1980
L'America (USA) ha un nuovo Presidente, 70 anni..., Ronald Reagan. Personalmente il
fatto che in passato era un attore, mediocre per di più, non mi disturba anche perchè
ogni volta che abbiamo a che fare con grosse pernonalità che arrivano al vertice di
potenze mondiali, o provocano disastri umani quali le due ultime guerre o muoiono
ammazzati. Quindi la mediocrità ha i suoi vantaggi. Del resto un mediocre come me
non può che rallegrarsene.
24 novembre 1980
Ieri domenica 23 novembre ore 19,30, una catastrofe si è abbattuta sul nostro Paese.
Un terzo del nostro Paese è al suolo; si contano 3000 morti ma si calcola che almeno
altrettanti sono rimasti sepolti. Giornali, radio e TV a getto continuo diffondono notizie
tragiche, scorrono davanti agli occhi immagini allucinanti della catastrofe. Inutile dire
che siamo tutti scossi da tanta sciagura che purtroppo per molti ha significato la
perdita della vita e per gli altri la perdita della casa e di ogni bene duramente
conquistato.
E' chiaro che da oggi saremo tutti più poveri, perchè se il Sud deve risorgere,
dobbiamo concorrere tutti a meno che non si ripeta ciò che avvenne per il Belice e
tutti i precedent intrallazzi che contrassegnano la nostra Storia recente e meno
recente.
9 dicembre 1980
Mi sbaglierò ma a me sembra che la nostra società stia marciando da sola e nemmeno
tanto male; peccato che a tanta verve e iniziativa manchi la parte più importante, e
cioè la questione “morale”. E si, perchè qui manca a tutti i livelli un minimo di
credibilità. A parte l'onesta , non la si pretende ma almeno un po' di coerenza: quello
che uno ti dice alle undici lo smentisce a mezzogiorno ...
La tragedia del “Mezzogiorno” ha risvegliato la coscienza di molti italiani, e specie dei
più modesti. Per quanti giorni ancora ? Pochi ...Ha cominciato Pertini a frustare il
cavallo vecchio, poi tutti insieme ad abbaiare, poi tutti a sentenziare, amministratori
vecchi e nuovi, partiti politici, fisici, biologi, futuristi, ecc. Fra poco tutto si tramuterà in
tasse. Ma la Questione Meridionale sarà trattata in data da destinarsi.
29 dicembre 1980
Alle 20,30 circa del 22 dicembre 1980 è morto Papà, dopo meno di due mesi dalla
morte del fratello Remo. Il tardo romanticismo è definitivamento tramontato, le lotte
operaie, le prime conquiste sociali, l'uscita dal ghetto della miseria, l'irrefrenabile
avanzata delle masse progressiste con tutte le contraddizioni, gli errori, le
macroscopiche inadempienze a tutti i livelli, checché se ne dica è un fatto ben preciso
e netto, un punto fermo. Quale sarà la successiva direzione di evoluzione ce lo diranno
le generazioni successive, compresa la mia.
15 gennaio 1981
Piccolo di statura, di grande statura morale, forte come una roccia, è arrivato alla
soglia dei cento anni. Papà, socialista da sempre, infinitamente buono, attaccato alla
famiglia, testardo, rude ma anche gentile, attaccato al denaro ma anche generoso,
ignorante ma colto di esperienza, sensibile e partecipe a tutto ciò che di bello e giusto
e soprattutto essenziale c'era da cogliere. Intollerante, a volte rozzo nel
comportamento, ma sempre coraggioso, deciso, tranquillo e sereno. Mi ha sempre
aiutato, anche se me l’ha frequentemente ricordato. Vivendo 50 anni insieme sono
invecchiato precocemente con lui, ma di contro mi sembra di aver vissuto due vite.
Addio papà.
18 gennaio 1981
Mio Dio, dammi la forza di spiegare ai posteri la presenza di Pippo Paudo, Corrado, Mike
Bongiorno, Pippo Franco e la manincolica coppia Reno-Pavone che è durata solo una
sera per sperimentare la nostra TV in via di allestimento.
23 gennaio 1981
Mi fa piacere immensamente che mio figlio, musicista, darà come programma relativo
al saggio di pianoforte con accompagnamento d'orchestra il concerto n.1 di Ciaikovskij.
Che i concerti di Beethoven siano carismatici, d'accordo; che i concerti di Mozart siano
deliziosi ... ma il caro Pjotr Ilic ci sta bene senza alcun complesso d’inferiorità.
E' stantio continuare ad affermare che a tratti è salottiero; è ovvio, c'è del lirismo fuori
misura, ecc., col solito linguaggio dei critici agguerriti e almanaccosi e docenti di
conservatorio che pare si vergognino di eseguire arie meravigliose, solo perchè scritte
con poca profondità. La Sesta sinfonia insegna, ora scoprono anche la Quinta. Per
esempio, per quanto riguarda la musica da camera, perchè non si ascolta più spesso il
quartetto d’archi ? A giudicare da quello che c'è in giro sembra che Ciaikovskij non
abbia mai scritto altro che i balletti dello Schiaccianoci e la Bella Addormentata.
4 febbraio 1981
C'inteneriamo sempre ad osservare un bambino, ci spertichiamo a distribuire
complimenti, ad esaltare l'innocenza, la tenerezza, la bontà...
Eppure a ben considerare eravamo delle piccole carogne anche allora.
Caro Sergio,
Se un giorno potessi dedicare un concerto alla memoria di nonno Giacomo e dello zio
Gino, gli unici che ti hanno dato una mano, sensibili a questa tua inclinazione, sarebbe
un bel giorno per me.
E se l'Europa si alleasse economicamente e culturalmente con i paesi arabi? Chissà se
la cosa disturberebbe parecchio al fanatico nazionalismo statunitense e al tetragono e
chiuso impero sovietico (!)
5 fabbraio 1981
Nutrito programma per Sergio: il 5 marzo partenza per Graz (Austria). E' stato
selezionato da S. Cecilia; si stabilirà per 8 giorni, poi, appena rientrato, iniziano le prove
con l'orchestra che culmineranno in aprile con il saggio con la stessa; si tratta
dell'arcinoto concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Ciaikovskij. Dopo poche
settimane, altro saggio con il quintetto: eseguiranno “La Trota” di F. Schubert. Infine il
saggio annuale da solista: eseguirà la Sonata in si minore di F. Liszt.
Doveva essere un'annata distensiva, prima del diploma; a me non sembra affatto.
Febbraio 1981
Che la morte è un’offesa l’ha già detto qualcuno prima di me, ma noi
Di Giacomo la prendiamo nel modo più innaturale e teatrale, tant’è che ci sfuggiamo a
vicenda, ci sentiamo tutti offesi.
Otello dal 24.12.80 non viene più al negozio né a casa: ha deciso il black-out con noi.
Romolo in compenso lo sostituisce venendo a casa tutti i giorni o quasi, quasi sempre
eccitato e contorcendosi sui suoi problemi sindacali (stiratrici), discussioni famigliari, e
desiderio di sbarazzarsi della Tintoria oppure no. Oggi ha telefonato a Sergio per
chiedergli se poteva procurargli un complesso di musica leggera che a suo tempo
alcuni amici raccomandò per il C.R.A.L. Romana Gas. Risposta negativa, poi perplessità
per il prezzo. Alla fine proposta a Sergio solo: per incoraggiarlo ha detto che c'era una
specie d'organo...
Dornani tornerà alla carica con altre proposte. Spero che si stanchi!
4 febbraio 1981
Visita di Sandro in Tintoria; un'oretta prima di prendere il treno per Ostia. Ci sorbiamo
un caffé poi la conversazione langue.
5 febbraio 1981
Visita di Salvatore e Pina.Tiziana migliora sensibilmente; forse un ulteriore intervento
potrebbe essere scongiurato dal momento che la ferita si sta chiudendo
completamente.
Ogni sera, alle diciannove circa, mi viene a far visita una bamboletta di cinque anni che
la madre ritira dal nido, e lei immancabilmente bussa alla vetrina, scambio di bacetti
e... arrivederci a domani sera Claudia!
Il dollaro sale la lira scende, il marco tiene, mia moglie ha la pressione alta.
Impara l’arte, mettila da parte, poi te la sbatti.
E' stato riesumato il festival di S. Remo.
Quella di ritirare la pensione facendo una lunga fila, a parte l'umiliazione, e per lo più per
la stragrande maggioranza senza la consolazione che sia consistente, non mi sembra
proprio una conquista e tanto meno una prospettiva da accarezzare; forse con un po'
di coraggio è meglio questuare ... e accarezzare un gatto.
Via dei Fori Imperiali, nel tratto Piazza Venezia-Colosseo, è stata aperta al pubblico in
una giornata splendida, assolata, gremita di persone di ogni età, bimbi in maschere
variopinte carnevalesche; tutti sorridono e passeggiano visibilmente ben disposti a
godersi un'isola nel caotico traffico cittadino.Sullo sfondo, le note della Gazza Ladra di
Rossini, eseguita per l'occasione dalla Banda dei Vigili del Comune.
Bella giornata!
Sergio vorrebbe trascorrere un paio di giorni di relax prima di cimentarsi nel grosso
impegno; non avendo di meglio ha espresso il desiderio di trascorrerli dai "nonni
Tuscolani".
10 febbraio l981
Decine di anni orsono i futurologi profetizzavano che la specie umana futura avrebbe
presentato come caratteristica più appariscente una grande testa, il cui sviluppo
sarebbe dovuto al maggiore esercizio intellettivo rispetto a quello fisico; a me sembra
che ci sia stata una svista anatomica: di grosso si avrà la pancia e un grande ditone
della mano, che schiaccia pulsanti e bottoni a cominciare da quelli domestici via via
fino ai più sofisticati strumenti.
Brigatismo rosso, nero, Eta Basco e tutta la nomenclatura nucleica fino alla mafia e alla
camorra, fanno sembrare il “Rivoluzionario” vecchia maniera un ragazzaccio villano e
turbolento.
Aspettiamo tutti qualcosa che non accadrà mai, o meglio che accadrà inevitabilmente
nel momento più inopportuno, lasciandoci con mille cose in sospeso con tutto e con
tutti.
Viviamo passando metà esistenza a commettere errori su errori, e l'altra metà a
contarne il numero.
Sta arrivando, quasi di soppiatto, la Primavera. Dopo un lungo e freddo inverno alcuni
esemplari verdi danno i primi segni del grande successivo risveglio: viviamolo questo
momento; è sempre nuovo.
Mi aspetto da un momento all'altro una tavola rotonda sull'importanza sociale delle
slot-machines, flippers ed “Invaders”: l'elettronica al servizio dei malati mentali.
Elsa ha fatto la sua discreta e periodica visita in negozio; si conversa, ci informiamo a
vicenda su fatti e misfatti ... che riguardano per lo più la nostra sfera familiare. E' un
rapporto cordiale e sufficientemente sincero e decoroso anche se molto controllato e
privo di slanci, del resto comprensibile dopo anni di fugaci incontri, alcuni dei quali
avrebbero potuto diventare scontri. Di certo è più semplice e più concreto avere
rapporti con lei anche se potrebbe limitare il flusso di parole che è sempre superiore
alle reali nesessità di esprimersi. Del resto chi di noi parla poco?? Solo chi sa che può
sbagliare e prudentemente sta zitto, per calcolo o strategia, oppure perchè non ha
nulla da dire, il che è peggio.
Se in un'intervista mi chiedessero che cosa lamento di più nel rapporto con i fratelli, a
parte tutto il resto risponderei: “La confidenza!”.
Tra le tante stazioni TV private trovo molto interessante quella del Canale 48
(Contatto) diretta da... si, insomma, dal grassone con i baffi (Costanzo); quell'alternare
la notizia nuda e cruda e il salotto con il personaggio più chiacchierato del momento,
ma soprattutto il tizio delle previsioni del tempo che anche se pioverà con la sua
faccina da bambino vecchio ma sorridente che ammicca furbescamente ti fa andare a
nanna volentieri.
Caro Alfredo,
E’ stato così brutto il passato da trasformare il tuo sorriso in ghigno solo a pensarci? O
non è piuttosto il presente o il futuro a colorarti di cera...
A spingere i combattenti a tornare sul luogo dove hanno guerreggiato o stazionato
deve essere la stessa molla che spinge l'individuo che ha commesso un misfatto anche
se suo malgrado ...
A nessuno verrebbe in mente o ha nostalgia di un ospedale dove ha trascorso giorni
tristi e dolorosi e in compagnia.
E' carnevale. Così afferma il calendario, ma di fatto il desiderio che la gente aveva di
indossare maschere per sembrare diversi, fare scherzi o lazzi, è remoto ormai. Sarà
che per tutto l'anno abbiamo l'abitudine di indossare la maschera via via
dell'indifferenza, dell'ipocrisia, del calcolo e dell'egoismo, della fatuità.
Sandro Gentili è rimasto affascinato dal pane che ho sfornato domenica; vuole
panificare anche lui: buon lavoro.
Ho ascoltato, approfittando dell'assenza di Sergio, la Sonata in si minore di Chopin;
penso che insieme alle quattro Ballate, si possa definire antologia del pianoforte; la
musica può tutto anche far sopportare l'amministratore (del negozio).
Una volta, quando aspettavi posta, potevi al massimo essere in ansietà e sperare che il
maltempo non impedisce il normale recapito; oggi devi ardentemente pregare che il
postino sia un “precario”.
Ma perchè, aspetti qualcosa? No, semmai per Sergio è una preoccupazione. Per me, al
massimo, nella cassetta posso trovare la bolletta della luce o l'invito del Partito ad una
assemblea pubblica.
17 fabbraio 1981
Lo spazio che avevamo chiesto dieci anni fa ce l'hanno concesso oggi: L’XI
Circoscrizione ci ha messo a disposizione 400 mq. attrezzati; i locali sono accoglienti, il
Comune li gestirebbe, ma temo che per la partecipazione dei cittadini sia troppo tardi;
al solito, le cose si ottengono quando l'interesse e l'entusiasmo si spengono.
24 febbraio 1981
Sono sicuro che se per miracolo il prossimo, di una lunga serie interminabile di capi di
governo, si presentasse alle Camere in diretta TV per la prima volta, dicendo “buon
giorno” (prima dell'intervento) con un discreto sorriso sulle labbra, farebbe trascorrere
almeno un giorno tranquillo e sereno agli italiani che, generosi come sono, gliene
sarebbero grati per tutta la vita perdonandogli tutte le future carognate che gli
preparerà.
14 marzo 1981
Sergio parte per Graz (Austria). Fervono i preparativi, con pochi soldi e tante speranze,
circondato dall'affetto nostro e dei suoi colleghi. Finora solo Tiziana gli ha augurato
buon viaggio. I parenti sono assenti, non riguarda loro ...
Gli amici tedeschi lo raggiungeranno il 18 marzo, il giorno che suonerà; quindi
trascorrerà l'indomani con loro. In bocca al lupo, figliolo!
15 marzo 1981
Si ricrederanno forse un giorno quando scopriranno la loro stupidità (tutta intera)
ancora più profonda della mia che non ho mai cercato di nascondere.
E’ morto Appio, amico del tempo remoto, sempre gioviale ma anche iroso; ma il suo
ricordo sbiadito non è molto significativo: una buona forchetta e tanto buon umore,
spesso di cattivo gusto... amen.
Cosa c'è di nuovo? Comitati di lotta, rivendicazioni salariali, Napoli canta.... No, che
dico, Napoli sfascia... La disoccupazione straripa...Ieri almeno anche se tragico, c'era
l'emigrazione (c'è tutta una letteratura su questo fenomeno); oggi rappresenta una
realtà radicata e inamovibile e forse irrisolvibile: esiste come il terremoto, l'acqua alta,
l'Etna.
Mai avuti tanti inviti, tante telefonate, mai tanta voglia di non andare e declinare
l'invito.
20-21 marzo 1981
Sergio torna da Graz. E' stato un vero trionfo. Tutti i giornali austriaci danno risalto ai
rappresentanti di Roma. Grande spazio dedicano alla famosissima S.ta Cecilia; Sergio e
la cantante lirica sono quelli che hanno riportato il più grosso successo personale. E'
stato chiamato alla ribalta ben 8 volte; il giornale parla dettagliatamente della
prestazione di Sergio. Un lungo elenco di indirizzi delle più disparate nazionalità
riempiono il suo carnet. Domani ci sarà una conferenza stampa con il Direttore qui a
Roma dove l'accompagnatrice artistica riferirà quanto è accaduto.
Da parte della famiglia abbiamo ricevuto una telefonata di Elsa e una di Pina piuttosto
formale quest'ultima; per il resto silenzio assoluto.
E’ evidento cha al di la di ogni altra considerazione su un atteggiamento apertamente
ostile e volutamente indifferente da parte di costoro, che pure indirettamente erano
informati (vedi Enzo, vedi Romolo) ecc. ...., devo amaramente concludere che mi
rammarico di dividere il cognome con essi ...
... e questo nel momento più critico sia per lui sia per noi. Poichè essendo il momento
decisivo per il suo avvenire, ci sono spese da affrontare e sacrifici per cui avrernmo
tutti bisogno di un minimo di serenità, quanto meno. Elsa continua a ripetere che
nonostante tutto bisogna volere bene. No, cara sorella questo è troppo. Quando si
sfrutta un episodio irrisorio per rompere con un fratello scomodo e prendersela con un
nipote che ha l'unico torto di emergere e dare lustro alla famiglia, significa mettere a
nudo la più bieca meschinità, l'egoismo più assoluto, e la completa assenza di
sentimento.
Spero che i nipoti di costoro renderanno la pariglia di quanto essi hanno procurato al
nipote Sergio!
Altra cosa da sfatare è che la perdita di Papà non e stata affatto una perdita rilevante
per essi, ma solo un sollievo per rimuovere lo scrupolo verso il prossimo di non
permettere che il fratello che conviveva con lui sopportasse da solo il fardello
dell'assistenza.
Concludo questa pagina precisando e dichiarando con determinazione che il momento
attuale è il più difficile dal punto di vista economico e più ancora da quello morale. Dico
ciò perchè in futuro non si dica che non eravate a conoscenza oppure più
scioccamente ... Chi poteva immaginare? ecc.
Ho atteso invano che qualcuno dicesse a Sergio le cause di tale atteggiarmento ostile:
silenzio assoluto, quindi disprezzo oppure vigliaccheria. Qualcuno forse sperava che
l'accusato chiedesse
perdono a chi e di che?
Vi auguro una lunga vita perchè possiate meglio e comodamente gustarvi le belle
azioni e crogiolarvi nella vostra veste di benpensanti ed ermeticamente chiusi nel
vostro “Io”.
Alfredo ha telefonato per le notizie di Sergio, si è scusato per il ritardo. Sei scusato, non
temere. Qualunque cosa ti accada di non fare, sei sempre migliore di gran lunga di
moltissimi altri.
Finchè c’è rabbia non c'è rassegnazione!